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In assenza di clamorosi imprevisti, oggi sarà il giorno dell’approvazione definitiva della riforma universitaria voluta dal governo e dal ministro Gelmini. Le cose si erano ingarbugliate negli ultimi giorni a causa dell’errata scrittura del testo di legge, che in pratica contiene delle incongruenze di fatto. L’opposizione ha chiesto di correggere il testo, così da fargli fare un altro passaggio alla Camera; il governo ha tirato dritto, dicendo che poi troverà un modo di correggerlo. Da questo sono dipese le tensioni e le polemiche seguite anche al surreale e bizzarro episodio occorso due giorni fa. La sintesi della situazione è quella di ieri sera. Le opposizioni ieri ci hanno dato dentro con l’ostruzionismo ma a questo punto il Natale è molto vicino e l’efficacia delle armi a disposizione si va esaurendo: la discussione degli emendamenti proseguirà nel corso della mattinata – prima si discuterà della ratifica di un trattato europeo – ma alle 15 sono fissate le dichiarazioni di voto finale da parte dei gruppi parlamentari. Questo vuol dire che prima delle 18 la riforma Gelmini potrebbe finire sulla scrivania del capo dello Stato. Il Post dalle 15 in poi seguirà quanto accade in Senato con una diretta testuale. Intanto, qui sotto e sul canale 525 di Sky, la diretta video dei lavori del Senato.
La giornata in Senato. La discussione sulla riforma dell'università prosegue in mattinata, dalle 15 le dichiarazioni di voto e poi il voto finale (diretta video).
Nicole Kidman era già stata protagonista delle foto di domenica del festival di Cannes, quando aveva presentato insieme a Elle Fanning How to Talk to Girls at Parties, un film di fantascienza – e commedia romantica insieme – tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman. Oggi non è da meno per la prima di The Killing of a Sacred Deer, un thriller psicologico di Yorgos Lanthimos, il regista di The Lobster, dove recita insieme a Colin Farrell. Nel film Farrell è un chirurgo di successo con la classica famiglia felice, ma intrattiene un rapporto strano, anche se non sessuale, con un ragazzino di 16 anni: escono insieme come due amici e si invitano a cena l’un l’altro dalle rispettive famiglie. Il ragazzino però inizia a richiedergli prove e sacrifici minacciando punizioni soprannaturali se non verranno soddisfatti. L’altro film in concorso presentato oggi è Happy End diretto dall’austriaco Michael Haneke – famoso per Funny Games, La pianista e Amour, con Jean-Louis Trintignant e Isabelle Huppert. Racconta di una famiglia alto-borghese di Cannes alle prese con la crisi di rifugiati e migranti in Europa riproponendo, scrive il Guardian, i temi più presenti nel lavoro di Haneke: «famiglie disfunzionali, vendette inter-generazionali, il soffocamento velenoso della colpa e il riemergere di quel che è stato oppresso».
Le foto di lunedì a Cannes. Andre Téchine, Miuccia Prada, Claudia Cardinale e ancora Nicole Kidman, che continua a farsi notare.
Ikea, la grande azienda di arredamento svedese, ha comprato TaskRabbit, una startup statunitense che mette in contatto i propri utenti con traslocatori, tuttofare e altri liberi professionisti specializzati in lavori per la casa. Non si sa per quale somma Ikea abbia comprato la startup, che è stata fondata nove anni fa. TaskRabbit ha circa 60 dipendenti ma ci sono più di 60mila lavoratori indipendenti che usano la sua piattaforma per promuovere i propri servizi; Ikea invece ha 183mila dipendenti in tutto il mondo. L’acquisto di TaskRabbit permetterà a Ikea di migliorare i suoi servizi digitali ai clienti e così competere con aziende come Amazon, che vende anche mobili e offre servizi per installarli. Anche prima dell’acquisizione, TaskRabbit lavorava con Ikea per offrire un servizio di montaggio di mobili nel Regno Unito.
Ikea ha comprato TaskRabbit.
Sebbene da qualche giorno le sanzioni per chi viola le restrizioni adottate per il coronavirus siano diventate più leggere, la stragrande maggioranza degli italiani sta continuando a rispettare le regole. È quello che emerge dai dati diffusi dal ministero dell’Interno sui controlli realizzati dalle forze dell’ordine negli ultimi quattro giorni, cioè da quando il nuovo decreto legge del 25 marzo ha stabilito che la maggior parte delle violazioni delle misure emergenziali siano punite con una sanzione amministrativa e non vadano trattate come un reato (come invece era successo dal 10 al 25 marzo secondo i precedenti decreti del presidente del Consiglio). Nonostante alcuni giornali abbiano definito sabato 28 marzo una giornata «nera» per i controlli, giudicando i numeri registrati come «impressionanti», i dati indicano che la percentuale delle persone sanzionate o denunciate rispetto a quelle controllate non è aumentata affatto, ed è rimasta inferiore al 5 per cento.
La stragrande maggioranza degli italiani sta continuando a rispettare le restrizioni. Anche dopo la depenalizzazione delle violazioni, come dimostrano i dati del ministero dell'Interno.
I lettori più affezionati del Post sanno che tra i cibi preferiti dalla redazione c’è l’orsetto gommoso prodotto dalla Haribo (tanto che gli orsetti occupano uno dei posti sulla lista di regali di Natale del Post). Anche i più appassionati, però, probabilmente non conoscono la risposta ad alcune domande che riguardano gli orsetti di gomma. Per esempio: di che cosa sono fatti? Cosa c’entra la religione? E poi, più attuale: perché su Internet ultimamente si parla molto degli orsetti senza zucchero, anche con articoli di testate illustri come l’Atlantic? Di cosa sono fatti gli orsetti gommosi Sul sito di Haribo ci sono molte informazioni su come sono prodotti e cosa contengono gli orsetti di gomma tradizionali (tra poco parleremo della particolare storia di quelli senza zucchero). Gli ingredienti essenziali di un orsetto gommoso sono gli aromi e i concentrati di frutta per dargli il sapore, una miscela di sciroppo di glucosio, zucchero e destrosio per dargli il gusto dolce, e infine amido e cera d’api per non renderli appiccicosi ed evitare che si attacchino gli uni agli altri.
Tutto sugli orsetti gommosi. Un'inchiesta vischiosa: di cosa sono fatti? Perché su Internet se ne parla tanto ultimamente? E cosa c'entra la religione?.
Tra le centinaia di fotografie terribili scattate nella Striscia di Gaza e diffuse nelle ultime settimane dalle agenzie fotografiche internazionali, quelle di Marco Longari sono tra quelle circolate di più, sia sui social network che sui grandi giornali di mezzo mondo: più di una volta, per esempio, sono state pubblicate sulla prima pagina del New York Times. Marco Longari è un fotoreporter italiano di 48 anni che ha vissuto a lungo a Gerusalemme e che negli ultimi anni ha lavorato in diversi paesi e fotografato molti eventi importanti: dalle manifestazioni della cosiddetta Primavera araba all’incursione israeliana a Gaza del novembre 2012, dalle prime elezioni in Egitto dopo la fine di Mubarak fino alla guerra in Siria. È laureato all’Istituto Superiore di Fotografia di Roma, lavora per Agence France Presse (AFP) e nel 2012 è stato scelto da Time come miglior fotografo di news al mondo. [Attenzione: alcune immagini sono piuttosto crude e impressionanti]
Le fotografie di Marco Longari da Gaza. La guerra nella Striscia di Gaza nelle immagini di un bravo e premiato fotoreporter italiano, scelto da Time nel 2012 come miglior fotografo di news del mondo.
Aggiornamento 9 marzo – Il comitato organizzatore delle primarie di Napoli ha respinto il ricorso di Antonio Bassolino. ***
Il guaio delle primarie del PD a Napoli. Un video mostra alcuni consiglieri dare denaro e indicazioni di voto all'ingresso dei seggi: la procura ha aperto un'inchiesta, il ricorso di Bassolino è stato respinto.
Se non fosse morto il 13 marzo del 1988 in seguito alle complicazioni dovute all’AIDS, oggi John Holmes avrebbe settant’anni. Da vivo, John Holmes fu uno degli attori di cinema porno più famosi e popolari di sempre – fu per il porno quello che Elvis fu per la musica, dicono in uno dei tanti documentari che raccontano la sua storia – e anche un personaggio notevole, attorno al quale circolarono un sostanzioso numero di leggende metropolitane, e che nella parte finale della sua vita si ritrovò persino invischiato (arrestato, processato, assolto) in una storia di droga e omicidi; da morto, soprattutto in Italia, per molti dei più giovani è soprattutto il protagonista di quella famosissima canzone di Elio e le Storie Tese.
Oggi John Holmes avrebbe 70 anni. Proprio lui: l'attore che ha rilanciato il film muto (cit.).
Questa mattina a Roma circa cinquemila cittadini aquilani hanno protestato per la situazione della loro città, ancora in gravi difficoltà dopo il terremoto dell’anno scorso. In particolare, gli aquilani chiedono che sia stilato un piano organico per la ricostruzione del centro e chiedono una proroga dell’esenzione dal pagamento delle tasse che fu accordata loro dal governo subito dopo il sisma. I manifestanti sono arrivati a Roma e si sono radunati in piazza Venezia con l’obiettivo di muoversi verso il Parlamento, qualche centinaio di metri oltre. Piazza Montecitorio era chiusa per una concomitante manifestazione delle associazioni di disabili in protesta contro i tagli contenuti nella nuova finanziaria. Qui c’è la prima questione irrisolta: a Roma è consueto che si tengano due o tre manifestazioni al giorno, ma non è chiaro se la manifestazione degli aquilani fosse stata autorizzata o no. Quello che sappiamo è che alla partenza del corteo la polizia ha predisposto le normali misure di sicurezza, senza contestare la sua legittimità. Quando sono cominciati gli scontri – ci arriviamo – la polizia ha detto invece che il corteo non era autorizzato.
La manifestazione degli aquilani a Roma: cosa si sa e cosa no. In cinquemila per chiedere una legge speciale, scontri con la polizia.
La discussione e i voti al Senato sul disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili sono stati rinviati a mercoledì 24 febbraio dopo la richiesta del capogruppo del PD Luigi Zanda di indire una riunione dei capigruppo. La richiesta di Zanda è stata accolta dal presidente del Senato Grasso e la riunione dei capigruppo ha deciso per il rinvio. Questa mattina i lavori erano ricominciati alle 9.30 e tutta la discussione è stata occupata dall’opportunità o meno di mantenere il cosiddetto “supercanguro”, l’emendamento presentato dal PD per evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Anche la seduta di martedì era stata complicata: l’unico voto previsto – quello sul “supercanguro” – era stato rimandato quando il M5S ha detto di non volerlo votare. Il PD aveva deciso di trovare un accordo sulle unioni civili col M5S e non con il Nuovo Centro Destra, contrario alla stepchild adoption. Monica Cirinnà, prima firmataria della legge, ha detto: «Io mi prendo le responsabilità politiche di essermi fidata del Movimento Cinque Stelle. Me le assumo tutte. Chiudo la mia carriera politica con questo scivolone. Me ne rendo conto, ho sbagliato».
Sulle unioni civili è tutto rimandato. La riunione dei capigruppo ha deciso il rinvio della discussione a mercoledì prossimo: senza il voto del M5S sul "supercanguro" è difficile aggirare l'ostruzionismo.
Sabato 19 ottobre a Roma c’è stata la manifestazione «Orgoglio italiano», organizzata dalla Lega di Matteo Salvini e dagli altri partiti di destra e centrodestra: la questura di Roma ha contato circa 70mila partecipanti, mentre secondo Matteo Salvini c’erano circa 200mila persone. Oltre a Salvini hanno parlato dal palco in piazza San Giovanni anche Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, e molti presidenti di regione: Giovanni Toti, Luca Zaia, Attilio Fontana, Nello Musumeci, Christian Solinas e Massimiliano Fedriga. Ha ricevuto molte critiche la presenza alla manifestazione di esponenti del movimento neofascista CasaPound e del suo leader Simone Di Stefano (alle quali Salvini ha risposto che «noi abbiamo aperto la piazza a tutti gli italiani di buona volontà», ma che comunque CasaPound non avrebbe avuto spazio sul palco). Tra i partecipanti per motivi professionali c’era anche il giornalista Gad Lerner, che è stato molto contestato e insultato quando si è avvicinato al palco per ritirare il proprio accredito stampa.
Le foto della manifestazione di Salvini di sabato a Roma. C'erano circa 70mila persone, dice la questura: hanno parlato anche Giorgia Meloni, Berlusconi e molti presidenti di regione.
È in corso la cerimonia ufficiale di inaugurazione di EXPO Milano 2015.
La cerimonia di inaugurazione di Expo 2015 in streaming. È in corso la cerimonia ufficiale di inaugurazione di EXPO Milano 2015.
Una squadra per le riparazioni stradali ha inavvertitamente distrutto uno dei sistemi cui i sismologi della California erano più affezionati per fare le loro misurazioni, utili per valutare l’avanzamento della faglia più pericolosa nella zona che un giorno porterà a un devastante terremoto dalle parti di San Francisco. Misurando periodicamente lo spostamento del cordolo di un marciapiede, i geologi si potevano fare un’idea empirica, ma al tempo stesso sufficientemente accurata, dello scorrimento della faglia. L’amministrazione locale di Hayward, una città a poca distanza da San Francisco, non era al corrente dell’importanza del marciapiede e lo scorso giugno ha avviato i lavori per sistemarlo e aggiungere una rampa di accesso per i disabili, che ha comportato un riallineamento dell’intero cordolo. Secondo i geologi il marciapiede era stato realizzato intorno al 1970 e da allora non aveva subito più modifiche. Per puro caso, era stato costruito lungo la faglia di Hayward che corre parallela a quella più conosciuta di Sant’Andrea, che si trova a ovest. Le due faglie sono tra i principali indicatori dell’attività tra la placca nordamericana e la placca pacifica, due delle numerose zolle tettoniche in cui è divisa la litosfera (crosta terrestre e parte più esterna del mantello superiore) e che – secondo la teoria più affermata e condivisa – si muovono, allontanandosi e avvicinandosi l’una all’altra, con punti di scorrimento lungo i loro margini. La California è uno dei luoghi a più alto rischio sismico del mondo.
Hanno distrutto il cordolo più amato dai geologi californiani. Costruito su una faglia, si era spostato di 20 centimetri in oltre 40 anni: ma l'amministrazione locale non lo sapeva e ha aggiustato il marciapiede.
Il sito umoristico Funny or Die ha pubblicato un video con Christina Hendricks nei panni di Joan Harris, il personaggio che interpreta in Mad Men, appena arrivata in un ufficio dei nostri giorni: non sa usare il computer, non riconosce il telefono, si prepara un Martini e fuma un sacco, scandalizzando i colleghi. Alla fine del video Hendricks spiega a una collega che il 70 per cento dei lavoratori con il salario minimo sono donne, e lo sono anche il 15 per cento dei direttori esecutivi delle 500 più importanti aziende statunitensi. «Se mandiamo avanti i nostri posti di lavoro come se fossero gli anni Sessanta, mi comporterò come se lo fossero».
Joan Harris di Mad Men in un ufficio del 2014 – video. Un video un po' comico e un po' serio con Christina Hendricks, realizzato da Funny or Die.
I virus sono troppo piccoli per essere davvero fotografati, anche usando un microscopio: il coronavirus (SARS-CoV-2), in particolare, ha un diametro compreso tra i 50 e i 200 nanometri, e ogni nanometro è grande un milionesimo di millimetro. Sappiamo che il virus potrebbe essere ovunque, ma non possiamo vederlo; i più retorici tra noi lo hanno definito per questo “il nemico invisibile”. Tuttavia lo immaginiamo, il virus: ed è probabile che pensando al coronavirus a tutti vengano in mente le più usate rappresentazioni grafiche che si vedono costantemente sui giornali e in TV, nei post sui social network e sui siti di governo e ministeri, ma anche nelle reinterpretazioni di illustratori e fumettisti. Volendo generalizzare, tutte le rappresentazioni del virus sono sfere con tante piccole punte. Sono fatte in questo modo per la stessa ragione per cui i coronavirus si chiamano così: i loro virioni, cioè le loro singole particelle virali, hanno la superficie esterna coperta da proteine che ricordano le punte di una corona; sono i “peplomeri”, uno dei meccanismi che servono ai virus per attaccarsi alle cellule dell’organismo da infettare.
Che faccia abbiamo dato al coronavirus. Come grafici, artisti, illustratori medici e creatori di emoji hanno dato una forma al cosiddetto "nemico invisibile", troppo piccolo per essere visto e fotografato.
Suzanne Vega, cantautrice statunitense californiana ma newyorkese, compie oggi 60 anni. Queste sono le sue sei canzoni che il peraltro direttore del Post, Luca Sofri, aveva scelto per il libro Playlist, La musica è cambiata. Suzanne Vega (1959, Santa Monica, California) Erede di Joni Mitchell e Rickie Lee Jones, e zia di altre cantautrici intellettuali che sarebbero venute dopo, Suzanne Vega ebbe qualche anno di notorietà con i primi due ellepì, alla fine degli anni Ottanta. Poi fece ancora cose discrete, ma sempre meno.
Sei belle canzoni di Suzanne Vega. Oggi compie 60 anni: una buona ragione per canticchiare tututurutututuru per tutto il giorno.
Con l’inserimento dell’emendamento proposto dal governo dopo il confronto interno al PdL il disegno di legge sulle intercettazioni viene alleggerito dei suoi contenuti più criticati e la giornata sancisce una sconfitta del progetto del Presidente del Consiglio (che non tace la sua delusione) e una vittoria della corrente finiana, che di fatto sottrae all’opposizione completamente il suo ruolo (come avevamo anticipato qui). Non sono serviti interventi del PD, battaglie parlamentari o campagne del centrosinistra e dei suoi giornali a ridimensionare le storture della “legge bavaglio”, ma l’agguerrito intervento dei deputati finiani e di Giulia Bongiorno, a capo della commissione giustizia della Camera, che così commenta. “Credo che sia innegabile – dichiara il presidente della Commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno – il fatto che questo emendamento presentato dal governo vada incontro alle istanze che vengono dal mondo dell’informazione”. “E siccome si tratta di istanze che anche io ho condiviso – prosegue il deputato finiano – questa opzione, per me, è estremamente positiva”. “La proposta di modifica va in una direzione che di fatto – conclude – non è solo un passo, ma un balzo in avanti”.
“Un balzo in avanti”. Con l'emendamento frutto delle pressioni dei finiani, il ddl sulle intercettazioni viene ridimensionato: Berlusconi deluso, le altre reazioni.
1903-1963-2013; sono 110 anni dalla nascita e 50 dalla morte di Adalberto Libera, uno dei “maestri” ufficiali dell’architettura moderna italiana, e a cui il Mart di Rovereto sta dedicando una mostra a cura di Nicola di Battista. Con una serie molto ristretta di architetture di Libera si può attraversare agilmente un frammento significativo della storia italiana e del paesaggio italiano partendo dai primi anni Trenta fino ad arrivare alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Le architetture di Adalberto Libera. Che era nato oggi 110 anni fa, è raccontato in una bella mostra a Rovereto, e ha fatto una cosa che hanno visto tutti anche senza sapere che è sua.
Dal 10 maggio nei cinema italiani c’è Song to Song, un film con Michael Fassbender, Ryan Gosling, Rooney Mara, Cate Blanchett e Natalie Portman, che racconta due triangoli amorosi ed è ambientato nel mondo della musica. Sembrerebbe avere tutto per essere il film della settimana – o almeno giocarsela con Alien: Covenant – e invece non è nemmeno tra i cinque film più visti di questi giorni: ieri l’hanno visto meno di cinquemila persone. Il fatto è che Song to Song è soprattutto un film di Terrence Malick, il regista di 73 anni che si fa vedere pochissimo e che qualcuno adora e quasi venera e qualcun altro trova inutilmente pomposo e comunque noiosissimo. Malick ha fatto quattro film dal 1973 al 2005; poi ci ha preso gusto (qualcuno dice che il cinema digitale gli abbia semplificato la vita) e da The Tree of Life in poi ne ha fatti cinque in sei anni. A voler fare quest’azzardo di parlare di “trama” in un film di Malick, Song to Song parla di BV (Gosling, un musicista), che incontra Faye (Mara) a una festa organizzata da Cook (Fassbender) e inizia a frequentarla. Faye è una cantautrice e Cook un produttore musicale, che inizia a collaborare con BV e che ha avuto una relazione – e forse ce l’ha ancora, più o meno – con Faye. Nel triangolo si inseriscono anche la cameriera Rhonda (Portman) e Amanda (Blanchett). Il film è girato a Austin, in Texas, un luogo in cui la musica conta molto ed entra in molti modi nella storia. Tra l’altro: sì, c’è ancora Gosling che dopo La La Land fa l’aspirante musicista che suona il piano.
Il nuovo film di Malick è «irritante e soporifero»? o è bellissimo, come un film di Malick? Si intitola "Song to Song", ha un gran cast e come al solito sta dividendo chi lo ha visto.
Da mesi si parla delle lentezze della campagna vaccinale nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia e in Calabria, dove la diffidenza nei confronti dei vaccini ha portato molte persone a rinunciare alla somministrazione. Si è parlato molto meno invece del Trentino-Alto Adige, dove la percentuale della popolazione vaccinata è tra le più basse in Italia: a Bolzano è stato vaccinato il 51,1% della popolazione, il 6,2% è in attesa della seconda dose e il 42,7 della prima; Trento è l’unica area in Italia a non aver raggiunto il 50 per cento della popolazione completamente vaccinata (49,1%). Questi dati mostrano un andamento delle vaccinazioni piuttosto lento rispetto al resto d’Italia, dove le regioni sono vicine a proteggere il 60% della popolazione.
La lenta campagna vaccinale in Trentino-Alto Adige. È tra le regioni più indietro per dosi somministrate: c'entrano la diffidenza verso i vaccini e vari problemi organizzativi.
Dieci anni fa, il 10 agosto 2008, morì Isaac Hayes, uno dei più importanti cantanti e musicisti soul di sempre, autore della memorabile colonna sonora del film Shaft. Hayes fu uno dei più importanti interpreti del southern soul, la risposta degli stati del sud degli Stati Uniti al più popolare northern soul, cioè la musica afroamericana che negli anni Sessanta rielaborò la tradizione gospel, blues e jazz in un genere nuovo e destinato a diventare tra i pilastri della musica occidentale della seconda metà del Novecento. Hayes fu uno degli artisti di punta della Stax Records, l’etichetta discografica del Sud rivale della Motown, del Nord. Hayes nacque nel 1942 nel Tennessee, e fu cresciuto dai nonni lavorando nei campi di cotone quando non andava a scuola. Cominciò a suonare il sassofono e il pianoforte in alcune band locali, e già negli anni Sessanta entrò come turnista alla Stax Records facendo le sue prime registrazioni con gente come Otis Redding. Cominciò a fare il solista alla fine degli anni Sessanta, e fece la cosa più famosa della sua carriera poco dopo, nel 1971, quando compose il tema musicale di Shaft, un film del cosiddetto filone della blaxploitation, definizione un po’ contestata in cui vengono inseriti quei film degli anni Sessanta e Settanta girati e interpretati principalmente da afroamericani per un pubblico principalmente afroamericano.
Isaac Hayes, l’uomo del tema di “Shaft”. Morì 10 anni fa e i più lo ricordano per una delle colonne sonore più celebri degli anni Settanta: altri per “South Park”, altri ancora per “1997: Fuga da New York”.
Nell’aprile del 2006 un tornado colpì la città di Frankfort, nello stato del Kentucky, Stati Uniti. Diversi edifici vennero danneggiati, tra cui la Buffalo Trace Distillery, una distilleria molto famosa e premiata della zona: parte del tetto dell’edificio fu distrutto e alcune pareti vennero buttate giù. Dentro c’erano circa 25 mila botti, accatastate una sopra all’altra, che per giorni rimasero esposte alla pioggia, al sole e al vento. Mark Brown, che gestisce la distilleria, disse che quando il tornado passò tirò un sospiro di sollievo: le botti e il whisky che vi era dentro erano state risparmiate. Disse che lo si poteva chiamare il “bourbon salvato dal tornado”, racconta in un lungo articolo l’Atlantic. Il bourbon è una delle molte varietà di whisky e prende il nome da una contea che si trova proprio nello stato del Kentucky, dove si concentra ancora oggi la maggior parte della produzione nazionale. La miscela di cereali che lo compone è formata fino al 70 per cento da mais e il resto da grano, segale e orzo maltato (i whisky scozzesi, invece, almeno all’origine erano fatti esclusivamente di orzo) ed è chiamata di solito mash: si ottiene tramite fermentazione, attraverso un processo nel quale alla miscela viene aggiunta dell’acqua demineralizzata e un’infusione di lieviti attivi. Terminata la fermentazione si procede alla distillazione. Grazie alla permanenza nelle botti, poi, si passa da un distillato incolore a uno dal colore più o meno intenso, a seconda degli anni di invecchiamento.
Il bourbon del tornado. Dopo un incidente, una celebre distilleria del Kentucky ha cominciato a ripensare i modi vecchi di secoli in cui si fa invecchiare e si conserva il liquore.
Il 25 gennaio di 25 anni fa in un cinema di Park City, in Utah, i primi spettatori sentirono menzionare per la prima volta il nome Keyser Söze: poco più di un’ora dopo, assistevano a quello che sarebbe diventato uno dei più discussi e celebrati finali-con-colpo-di-scena del cinema. Il 25 gennaio di 25 anni fa al Sundance Film Festival veniva infatti presentato I soliti sospetti: scritto da Christopher McQuarrie, diretto da Bryan Singer e interpretato, tra gli altri, da Chazz Palminteri, Pete Postlethwaite e Kevin Spacey. Un film che quasi non si fece e che poi ci mise pochissimo a diventare di culto.
«Chi è Keyser Söze?». I primi spettatori si fecero questa domanda 25 anni fa, in un film che iniziava da cinque "soliti sospetti".
Il TAR ha respinto il ricorso presentato dalla lista “Arcipelago Sicilia – Micari presidente” che era stata esclusa dalle elezioni regionali siciliane nel collegio di Messina perché i suoi rappresentanti avevano presentato in ritardo la documentazione necessaria. La lista è stata organizzata dal presidente uscente della regione, Rosario Crocetta. Lui stesso era candidato soltanto nel collegio di Messina e rischia quindi di non partecipare direttamente alle elezioni che si svolgeranno il prossimo 5 novembre. La lista era stata presentata al tribunale di Messina lo scorso 16 settembre. Ma alle ore 16, quando sono scaduti i termini di presentazione, mancavano ancora diversi documenti per regolarizzarne la registrazione. Crocetta aveva fatto ricorso al TAR per annullare l’iscrizione e aveva detto: «Sinceramente escludere una lista per qualche minuto di confusione ci sembra veramente un po’ troppo».
La lista in cui era candidato Rosario Crocetta è stata esclusa dalle elezioni regionali in Sicilia.
Rispetto alla classifica dei venti account più seguiti su Twitter dell’anno scorso, si può dire subito che in quella di quest’anno tutti quanti hanno aumentato il numero dei loro follower. Diciassette account sono di persone famose, due di social network, uno di un canale di notizie. Non ci sono grandissime differenze tra le persone che compongono la lista (l’unica che non ne faceva parte nel 2016 e ora ci è tornata è Jennifer Lopez, è uscito invece l’account di Instagram), ma non mancano i sorpassi. Il più notevole è quello di Barack Obama, che nel frattempo ha smesso di essere il presidente degli Stati Uniti, su Taylor Swift. Il calciatore Cristiano Ronaldo poi è salito molto, mentre le prime due della classifica sono rimaste uguali. In totale nella classifica ci sono dodici donne e cinque uomini. Un canadese, una barbadiana, un portoghese, una colombiana e tredici statunitensi. (Classifica aggiornata al 26 novembre 2017)
I 20 account più seguiti su Twitter. I primi due sono sempre loro, ma rispetto all'anno scorso c'è un personaggio ingombrante che non ce l'ha fatta per un pelo.
Come ogni anno dal 1990 il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica delle province italiane in base alla qualità della vita, tenendo conto di 42 parametri divisi in sei macro-aree: «Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero». Nell’edizione del 2018 al primo posto c’è la provincia di Milano, davanti a Bolzano e Aosta. È invece solo quarta Belluno, che era in cima alla classifica dello scorso anno. Per Milano è la prima volta al primo posto della classifica, dopo aver ottenuto quattro volte in 28 anni il secondo posto. Tra le prime 15 il progresso maggiore lo ha fatto la provincia di Lecco, che ha guadagnato 21 posizioni, ma sono migliorate anche Treviso (+ 10), Ravenna (+ 12), Verona (+ 12) e Modena (+ 11). È andata male invece Sondrio, che ha perso 11 posizioni rispetto al 2017. Scorrendo più in giù, è andata bene Mantova, che ha guadagnato 22 posizioni ed è diciannovesima, mentre Verbano-Cusio-Ossola ha perso ben 41 posizioni.
Le province dove si vive meglio in Italia. Al primo posto della classifica del Sole 24 Ore per la prima volta c'è Milano, seguita da Bolzano e Aosta: ma quello che si nota di più è il divario tra Nord e Sud.
Domenica a Bologna si terranno le primarie del centrosinistra, che sceglierà il proprio candidato sindaco per le elezioni comunali di inizio autunno. È uno dei confronti più accesi e combattuti degli ultimi tempi in città, perché vede contrapposti Partito Democratico e Italia Viva con due candidati che realisticamente possono contendersi la vittoria, con due idee piuttosto diverse di come amministrare Bologna nei prossimi anni. Considerata la storia politica della città, tra le roccaforti del centrosinistra in Italia, sarebbe poi una grossa sorpresa se il vincitore delle primarie non diventasse sindaco, quest’autunno: cosa che le rende ulteriormente rilevanti. Matteo Lepore, del Partito Democratico, è l’attuale assessore alla Cultura della giunta del sindaco uscente Virginio Merola. Ha dalla sua parte la sinistra guidata da Emily Clancy, che con la sua coalizione civica aveva ottenuto il 7 per cento dei voti alle precedenti elezioni, e che potrebbe superare questo risultato in autunno sulla spinta di Elly Schlein, candidata alla presidenza della regione nel 2020 e nominata poi vice presidente dal vincitore di quelle elezioni, Stefano Bonaccini del PD.
Le combattute primarie del centrosinistra a Bologna. Il candidato del PD sembra in vantaggio, ma il partito teme sorprese dalla sfidante di Italia Viva, apprezzata anche dalla destra.
Il 9 luglio del 1995, vent’anni fa, la leggendaria rock band americana Grateful Dead – la più famosa fra quelle legate alla cultura hippie – suonò l’ultimo concerto con la sua formazione storica: il chitarrista e cantante Bob Weir, il bassista Phil Lesh, i batteristi Bill Kreutzmann e Mickey Hart e soprattutto il chitarrista Jerry Garcia, capo della band e uno dei migliori chitarristi degli anni Sessanta e Settanta. Il concerto si tenne al Soldier Field di Chicago, uno dei più antichi e famosi stadi statunitensi. La band suonò alcune delle sue canzoni più famose mischiate a varie e lunghissime improvvisazioni, come faceva di solito, e chiuse un lungo tour di “addio” iniziato cinque mesi prima. Esattamente un mese dopo, il 9 agosto 1995, Jerry Garcia morì a causa di un attacco cardiaco mentre era ricoverato in un centro di riabilitazione per tossicodipendenti; aveva 53 anni. Nonostante dopo la morte di Garcia la band si fosse sciolta, negli anni successivi diversi membri si sono riuniti sotto vari nomi per suonare il repertorio dei Grateful Dead (una pagina di Wikipedia raccoglie tutti questi tentativi). Fra la fine di giugno e inizio di luglio 2015, però, i membri dei Grateful Dead ancora in vita hanno tenuto una serie di concerti “ufficiali” per celebrare il 50esimo anniversario della band – fondata nel 1965 – e il 20esimo dall’ultimo concerto di Garcia. Dei recenti concerti si sono occupati tutti i giornali e le riviste musicali internazionali: cercando di spiegare i numeri enormi ottenuti dalla band – le decine di migliaia di biglietti disponibili sono andati esauriti in un’ora – e di raccontare cosa furono i Grateful Dead per chi ancora non c’era, a quei tempi.
L’ultimo concerto dei Grateful Dead. L'ultimo con la formazione originale si è tenuto esattamente vent'anni fa: nei giorni scorsi i membri storici della band hanno tenuto tre enormi concerti "di addio" a Chicago.
Dal 2007 in Italia esiste il cosiddetto “mercato libero dell’energia”. A rifornire di elettricità e gas le case non ci sono solo le grandi aziende in parte pubbliche come Enel, ma anche tante altre società energetiche e ognuno può scegliere il fornitore e il tipo di offerta che preferisce. Per chi è rimasto all’interno del mercato cosiddetto “tutelato” o “regolato”, quello vecchio, le tariffe di luce e gas sono variate secondo le condizioni stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), un’agenzia statale. Nel mercato libero invece le diverse tariffe sono proposte dalle aziende energetiche, come succede con gli operatori di telefonia. Dal prossimo luglio però il mercato tutelato non esisterà più e tutti dovremo scegliere un’offerta del mercato libero. Per orientarsi nella scelta, una delle cose che si possono fare è dare un’occhiata al “mix energetico delle fonti utilizzate” dei diversi fornitori di energia elettrica, che sono diffusi per legge. È una tabella che mostra in percentuale i modi in cui viene prodotta l’energia offerta da ogni società, distinguendo tra quella proveniente da fonti rinnovabili (cioè da impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e geotermici), quella ottenuta dai combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) e quella nucleare, che in Italia è solo d’importazione. Per certificare che l’energia dichiarata come prodotta da fonti rinnovabili lo sia davvero, ogni società oltre al proprio mix energetico diffonde anche le proprie Garanzie d’Origine di ciascuna: sono emesse dal Gestore dei servizi energetici del ministero dell’Economia, quindi sono affidabili.
L’anno prossimo saremo tutti nel mercato libero dell’energia. E potremo scegliere di usare solo energia prodotta da fonti rinnovabili, come quella idroelettrica di Alperia.
Tra le foto bestiali più belle della settimana ci sono a volte animali liberi in natura, quando siamo fortunati, ma soprattutto animali fotografati negli zoo, nei parchi, e spesso nei campi da golf. Eccovi alligatori, giraffe, maiali di razza e pattern di fenicotteri, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Pattern di fenicotteri e maiali di razza, tra gli animali fotogenici degli ultimi giorni.
Una nuova falla di sicurezza è stata scoperta in buona parte dei microprocessori Intel prodotti a cominciare dal 2011. Sfruttandola, utenti malintenzionati potrebbero effettuare un attacco (“ZombieLoad”) per sottrarre gli ultimi dati a cui ha avuto accesso il processore. Il problema è stato scoperto da alcuni esperti di sicurezza informatica dell’Università Tecnica di Graz (Austria) ed è stato comunicato a Intel, che a sua volta ha diffuso ai produttori una soluzione al problema. Il problema riguarda l’hardware, cioè il modo in cui sono fisicamente fatti i processori, ma può essere aggirato attraverso il software, anche se questo potrebbe comportare in alcuni casi un lieve rallentamento dei processori. Apple, Microsoft e Google stanno diffondendo aggiornamenti per risolvere la falla di sicurezza nei loro sistemi operativi. La vicenda ricorda quella più grave di Spectre e Meltdown, due falle di sicurezza scoperte lo scorso anno e che interessavano sempre i processori Intel prodotti negli ultimi 20 anni.
C’è una nuova falla di sicurezza che interessa i processori Intel prodotti dal 2011.
Sabato 19 luglio si è tenuta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, in California, la cerimonia di consegna dei Television Critics Association Awards, la trentesima edizione dalla creazione del premio. La Television Critics Association (o TCA) è un gruppo di circa 200 giornalisti e opinionisti statunitensi che analizza programmi televisivi e che ogni anno in estate premia i migliori programmi televisivi in 11 categorie differenti. Breaking Bad ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio per il miglior programma dell’anno, mentre Orange Is the New Black è stato premiato come miglior nuovo programma televisivo; tra gli attori, invece, sono stati premiati il solito Matthew McConaughey per l’interpretazione in True Detective e Julia Louis-Dreyfus per la serie Veep. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei Television Critics Association Awards. I premi assegnati ogni anno da circa 200 giornalisti statunitensi ai migliori programmi televisivi: hanno vinto i soliti noti.
L’estate scorsa un paio di rare Nike del 1972 è stato venduto all’asta da Sotheby’s per circa 393mila euro. È una cifra eccezionale, ma fa capire bene il valore che le scarpe da ginnastica hanno raggiunto nel tempo (sono sempre tra gli articoli più comprati di un marchio di abbigliamento), tanto che anche i modelli recenti vengono rivenduti nel mercato dell’usato su appositi siti (per esempio Stadium Goods) a prezzi che superano diverse volte quello originario sul mercato e che possono andare oltre il migliaio di euro. Jacob Gallagher del Wall Street Journal ha raccontato come sempre più spesso molti appassionati e collezionisti comprino sneaker false: non quelle contraffatte e scarse che si trovano per 20-30 euro, ma copie quasi identiche all’originale nell’estetica, nella qualità e anche nel prezzo. In questi casi in inglese non si parla di fake, falsi, ma di replicas, riproduzioni.
Il mercato delle sneaker contraffatte bene. Sempre più appassionati comprano repliche perfette, di alta qualità e costose, racconta il Wall Street Journal.
Corraini Edizioni ha ristampato I nostri anni ’70. Libri per ragazzi in Italia, che racconta la storia dell’editoria italiana per ragazzi degli anni Settanta. Il libro è curato da Silvana Sola, esperta di letteratura per ragazzi, e Paola Vassalli, esperta di illustrazioni per l’infanzia, ed è il catalogo dell’omonima mostra tenutasi al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2014: raccoglie i lavori di importanti autori italiani e internazionali come Bruno Munari, Toti Scialoja, Gianni Rodari, Francesco Tullio Altan, Leo Lionni e Maurice Sendak. Gli anni Settanta sono stati un decennio rilevante per la storia dell’editoria e dell’illustrazione per bambini e ragazzi, anche grazie alla nascita della Fiera Internazionale del Libro per l’Infanzia e la Gioventù, nel 1964. Secondo la co-autrice Paola Vassalli, fu in quegli anni che si iniziò a pensare che i libri per bambini dovessero rispettarne “intelligenze e personalità”: l’opera che più di tutte ha indicato questa nuova direzione è Piccolo blu e piccolo giallo, del pittore e illustratore olandese Leo Lionni, che racconta la storia di amicizia tra due frammenti di collage, i due colori. Vassalli, descrive così il contenuto del volume, indicando i libri e gli autori più significativi, che contribuirono a cambiare in quegli anni il modo di fare editoria per l’infanzia.
Un libro sui libri per ragazzi degli anni Settanta. Pubblicato da Corraini: racconta gli autori e i lavori che hanno cambiato l'editoria per bambini e adolescenti in Italia, da Bruno Munari a Leo Lionni.
Facebook ha ottenuto il primo importante progresso per il suo progetto di portare le connessioni a Internet nelle aree rurali e difficili da raggiungere attraverso una flotta di droni automatici che irradiano il segnale verso terra. Mark Zuckerberg, il CEO della società, ha da poco annunciato che Aquila, il drone sperimentale cui il social network lavora da più di un anno, ha compiuto con successo il suo volo inaugurale, rimanendo in volo per 92 minuti, circa tre volte il tempo programmato dai progettisti per il test. Zuckerberg punta molto su questo tipo di tecnologia per portare Internet a tutti gli abitanti del pianeta, in parte per motivi filantropici, ma anche perché dalle connessioni passa il futuro di Facebook e di tutti i servizi cui sta lavorando, dall’intelligenza artificiale alla realtà virtuale, passando per i video in diretta e le nuove funzioni che progressivamente aggiunge al suo social network. Aquila è stato testato nelle vicinanze di Yuma, in Arizona, un’area desertica e tra i posti abitati più caldi ed esposti al Sole di tutta la Terra. Facendo i conti con le alte temperature e il clima molto arido, per mesi una ventina di tecnici e progettisti ha lavorato per perfezionare il drone e prepararlo al suo volo inaugurale, la prima di una lunga sere di tappe piuttosto complicate e ambiziose per costruire una flotta di aerei automatici che diffondano Internet in giro per il mondo. Il 28 giugno scorso, a Yuma è arrivato anche Mark Zuckerberg per assistere di persona al volo sperimentale.
Il primo volo dell’Aquila di Facebook. Cioè del drone che Mark Zuckerberg vuole usare per portare Internet a tutta la popolazione mondiale.
Le piogge copiose degli ultimi giorni hanno causato l’esondazione del fiume Secchia nella provincia di Modena. L’alluvione ha interessato diversi comuni e frazioni tra cui Bomporto, Staggia, Villavara e Bastiglia. Nella notte tra lunedì 20 e martedì 21 gennaio sono stati completati i lavori per arginare le acque del fiume, anche se è ancora in fase di chiusura una falla che ha portato ad alcuni ulteriori allagamenti. Circa 600 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e non ci sono ancora notizie di un disperso, che lunedì è caduto in acqua a Bastiglia mentre con un gommone stava cercando di aiutare alcuni concittadini. A causa degli allagamenti si è resa necessaria la chiusura di alcuni tratti della strada provinciale tra Camposanto e Navicello di Modena, mentre la statale 12 è stata chiusa tra Bastiglia e San Matteo di Modena. Ci sono anche problemi sulla provinciale che passa tra Sorbara e Bomporto. Le altre strade principali sono invece aperte e anche a Modena sono stati riaperti quasi tutti i ponti, la cui chiusura aveva complicato la circolazione per alcune ore lunedì.
L’alluvione nel modenese. L'esondazione del fiume Secchia è sotto controllo, ma ci sono ancora disagi, un disperso e centinaia di sfollati; in Liguria una persona è morta in provincia di Genova.
Uno dei film che probabilmente vedrete al cinema nelle prossime settimane è il sequel di Mary Poppins, che uscirà in Italia il 20 dicembre, e di cui ieri c’è stata la prima a Hollywood, con Emily Blunt (che sarà Mary Poppins) e Dick Van Dyke, che nel primo film interpretava lo spazzacamino Bert e il banchiere signor Dawes Sr., mentre ora sarà il figlio di quest’ultimo. Se invece siete degli irriducibili di Harry Potter apprezzerete questa foto di Ralph Fiennes, cioè Lord Voldemort. Poi valeva la pena fotografare chi non si vede spesso da queste parti: gli attori Leonardo DiCaprio, Chuck Norris, Isabella Ferrari e l’ex primo ministro britannico David Cameron. I sorrisi più larghi sono quelli di Natalie Portman e di Will Smith, ma anche quello del primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte in sella a una bici non scherza. Poi Matthew McConaughey, Oprah Winfrey e bambini baciati dai politici o che rubano la scena al Papa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Leonardo DiCaprio, Chuck Norris, Isabella Ferrari e Emily Blunt, tra quelli che valeva la pena fotografare in settimana.
Domenica 1 maggio Malia Obama, la figlia maggiore del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha detto che finite le scuole superiori frequenterà Harvard, una delle università più prestigiose del mondo, che si trova a Cambridge, in Massachusetts. Malia Obama ora sta frequentando l’ultimo anno alla Sidwell Friends High School di Bethesda, in Maryland: non inizierà l’università subito dopo il diploma ma prima si prenderà un “gap year”, cioè un anno sabbatico. È una cosa sempre più comune tra gli studenti degli Stati Uniti ma è un fenomeno diffuso soprattutto in Europa, nonostante normalmente si finiscano gli studi superiori un anno dopo rispetto agli Stati Uniti. Il “gap year” è una versione moderna del Grand Tour: il viaggio lungo un anno nelle città d’arte europee che facevano i giovani aristocratici nell’Ottocento. Negli Stati Uniti spesso bisogna avere il permesso dell’università per poter prendersi un anno sabbatico: ma molte università, come la stessa Harvard, incoraggiano gli studenti a farlo. Non si sa ancora cosa farà Malia Obama nel suo anno sabbatico, ma normalmente gli studenti che fanno questa scelta possono fare tre cose: viaggiare, lavorare o tutte e due le cose insieme. A volte prendere un anno sabbatico è una scelta obbligata, per quegli studenti che devono guadagnare e mettere da parte dei soldi per coprire in parti i costi dell’università. In questo caso, però, non si parla propriamente di anno sabbatico, che se inteso come esperienza di formazione giovanile rimane soprattutto una prerogativa di chi può permetterselo. Chi non ha problemi economici spesso approfitta di questo periodo per andare all’estero, visitare posti nuovi o imparare una lingua. C’è anche poi chi va all’estero ma trova qualche lavoro per coprire un po’ le spese. Un’altra opzione è fare volontariato, nel proprio paese o all’estero (in Italia in molti scelgono il Servizio Civile Nazionale).
Prendersi un anno sabbatico prima dell’università serve? lo farà Malia Obama prima di frequentare Harvard: i pochi studi sul tema dicono che non fa tutta questa differenza.
Frank Lloyd Wright (1867-1959) è stato il più grande e ammirato architetto statunitense, oltre che uno dei più famosi in tutto il mondo: per la sua partecipazione alla creazione di uno stile moderno di architettura nel XX secolo e per i suoi modi del tutto originali e inconfondibili di interpretarlo e legarlo sia alla tradizione dei luoghi americani sia a un’immagine di America che avrebbe contribuito a costruire. Negli Stati Uniti Wright è un’istituzione culturale, e la Biblioteca del Congresso – che possiede molto materiale che lo riguarda – ospita nel suo sito web una serie di fotografie di archivio che documentano le architetture di Wright in molti stati (soprattutto in Illinois: Wright ha lavorato moltissimo a Chicago, come altri grandi architetti della sua generazione), tra le quali ci sono anche alcune dei suoi progetti più famosi, come la Casa sulla Cascata e il palazzo Johnson Wax a Racine nel Wisconsin (e anche la stazione di servizio di Cloquet, Minnesota). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le case di Wright, in bianco e nero. Le foto degli edifici del più grande architetto americano archiviate dalla Biblioteca del Congresso.
L’attore 54enne Toni Servillo, recentemente protagonista del film La grande bellezza – che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero – è stato intervistato ieri da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Servillo ha detto che tornare subito al lavoro in teatro gli è servito a smaltire la “bellissima ubriacatura di Los Angeles” e ha ringraziato molto il regista Paolo Sorrentino, che lo sceglie spesso per i suoi film.
Toni Servillo a “Che tempo che fa” – video. Il video dell'intervista di Fabio Fazio all'attore protagonista della "Grande Bellezza" e di molte altre cose.
23.40 – Coca-Cola ha diffuso queste precisazioni: Il colorante caramello utilizzato in tutti i nostri prodotti è stato, è, e sempre sarà sicuro, e The Coca-Cola Company non cambierà la formula, nota in tutto il mondo, delle bevande Coca-Cola. Negli anni abbiamo aggiornato periodicamente i nostri processi di produzione, ma non abbiamo mai alterato la nostra Formula Segreta.
Coca-Cola e Pepsi cambiano colore. La California ha inserito un composto del colorante in una lista di sostanze cancerogene, tra qualche polemica, e quindi le dosi cambieranno.
La manovra finanziaria promossa dal governo taglia parecchia roba che altri paesi non si sono sognati di tagliare, durante la crisi, come gli investimenti sulla scuola, gli stipendi degli impiegati nonché vari programmi di welfare a sostegno delle categorie più svantaggiate. Una di queste discutibili misure è contenuta nell’articolo 10 della manovra, che alza all’85 per cento il grado di invalidità richiesto per ricevere un assegno mensile dallo stato (parliamo di poco più di duecento euro, e solo per chi ha redditi molto bassi). Una volta tradotta in legge, questa misura avrebbe la conseguenza di escludere dal programma di welfare tutte le persone affette da sindrome di down, per la quale viene concessa un’invalidità al 75 per cento. Il governo dice che alzando la soglia si combatteranno i falsi invalidi, facendo sì che possano pesare meno sulle spalle dello stato. Si tratta però di una motivazione bizzarra, inefficace e soprattutto profondamente sbagliata. Bizzarra perché le inchieste sui falsi invalidi mostrano come il problema stia spesso nell’assenza di controlli e nelle pensioni elargite come clientele dagli stessi amministratori pubblici, piuttosto che nelle persone che si fingono sorde o handicappate. Inefficace perché comunque è complicato che una persona sana possa fingersi affetta da sindrome di down. Profondamente sbagliata perché, ammesso che la ratio della norma sia combattere i falsi invalidi, un governo degno di questo nome non risponde a un’ingiustizia con un’altra ingiustizia.
Assegni di invalidità alle persone down: tagliati. Il governo alza la soglia d'invalidità necessaria per avere l'assegno: per combattere i falsi invalidi, dicono.
Snapchat ha aggiornato la sua applicazione per mettere più in evidenza i contenuti della sezione “Discover”, in modo da incentivarne l’utilizzo e renderli più redditizi grazie alla pubblicità. Le cose pubblicate in “Discover” sono prodotte da testate come BuzzFeed e Mashable, che hanno stretto accordi da tempo con Snapchat per la promozione dei loro articoli. Per ora i media partner sono solo statunitensi e sono una ventina: ognuno di loro gestisce un canale, una sorta di mini-rivista da visualizzare sullo smartphone, con una copertina che riprende i formati classici di Snapchat (video verticale, emoji, grafica piuttosto essenziale) per attirare l’attenzione, cui segue un articolo. Il problema era che finora “Discover” era spesso trascurato dagli utenti, anche a causa della sua mancanza dalla sezione “Storie”, quella utilizzata dagli iscritti al servizio per vedere i contenuti più popolari e di tendenza sull’applicazione. (Snapchat per principianti)
Snapchat ha rifatto “Discover”. La sezione per leggere gli articoli di siti e giornali ha una nuova grafica, è segnalata anche in "Storie" e ci si può iscrivere ai singoli canali.
In seguito alla condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo nei confronti dell’Italia per il comportamento tenuto dalle forze dell’ordine durante l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001 – ma anche a prescindere dalla sentenza, come ha detto il presidente del PD Matteo Orfini – si è tornati a discutere del ruolo di Gianni De Gennaro e dell’opportunità della sua nomina e permanenza alla presidenza di Finmeccanica. All’epoca dei fatti di Genova, De Gennaro era capo della polizia, quindi in qualche modo responsabile del comportamento degli agenti nella scuola dove furono maltrattate e picchiate decine di persone, tanto da spingere la Corte europea a parlare di episodi qualificabili come “tortura”. De Gennaro fu coinvolto anche nei procedimenti sul massacro della Diaz e fu assolto in Cassazione per il reato di induzione a falsa testimonianza che gli era stato contestato. Chi è Gianni De Gennaro Giovanni De Gennaro, conosciuto come Gianni, è nato a Reggio Calabria il 14 agosto del 1948 e dopo la laurea in giurisprudenza si è arruolato in Polizia, diventando prima commissario ad Alessandria e poi membro della Squadra mobile di Roma. Negli anni seguenti ha fatto rapidamente carriera, occupandosi di criminalità organizzata e ottenendo nei primi anni Novanta l’incarico di direttore della Direzione investigativa antimafia. Nel maggio del 2000 è stato nominato capo della Polizia dal governo, incarico che ha mantenuto fino al 2007 quando è diventato alto dirigente del ministero dell’Interno. Dopo essersi occupato della cosiddetta “emergenza rifiuti” a Napoli nel 2008, De Gennaro nell’estate del 2013 è stato nominato dal governo Letta presidente di Finmeccanica, ruolo in seguito confermato nel maggio del 2014 dal consiglio di amministrazione dell’azienda, il cui principale azionista è lo stato e che si occupa di alte tecnologie e sistemi di difesa.
Cosa c’entra De Gennaro con la Diaz. Il presidente del PD ha chiesto le dimissioni dell'attuale presidente di Finmeccanica, che era capo della polizia nei giorni del G8 di Genova e del cui ruolo si discute ancora molto.
In queste ore fra Bologna e Ferrara sono in corso le ricerche dell’uomo sospettato di aver ucciso un tabaccaio a Budrio, un comune a poca distanza dal capoluogo, durante un tentativo di rapina compiuto l’1 aprile. Il sospettato si chiama Igor Vaclavic, ha 41 anni e secondo i giornali è originario della Russia. Le ricerche sono riprese ieri dopo un nuovo sviluppo: Vaclavic ha sparato e ucciso un’altra persona, un volontario guardiapesca che stava pattugliando una zona di Portomaggiore, in provincia di Ferrara. Nel corso della sparatoria è rimasta gravemente ferita anche un’altra guardia forestale che si trovava insieme al volontario. Vaclavic era in fuga da una settimana, cioè da quando aveva ucciso il titolare di una tabaccheria che aveva provato a rapinare, Davide Fabbri. Nei giorni successivi le autorità locali avevano organizzato ricerche e posti di blocco. Ieri sera, però, Vaclavic è stato fermato quasi per caso: «Le due guardie hanno fermato il Fiorino [un modello di furgone] per un normale controllo, non si trattava di un’attività mirata alla cattura del russo», ha spiegato il pubblico ministero di Ferrara Ciro Alberto Savino. Dopo la sparatoria con le due guardie, Vaclavic è riuscito a scappare in modo molto rocambolesco, come racconta il Corriere della Sera:
Il sospettato per l’omicidio di Budrio è riuscito a scappare di nuovo. Ieri sera ha ucciso una guardia che l'aveva fermato per un controllo, da ore è ricercato fra Bologna e Ferrara.
Clemente Mastella è stato assolto dall’accusa di presunti illeciti nelle nomine alle Asl e in altri settori pubblici nel processo che, quando arrivarono i primi avvisi di garanzia nel 2008, contribuì a far cadere il governo Prodi. Sono stati assolti anche la moglie di Mastella, Alessandra Lonardo, che al tempo dell’inchiesta era presidente del Consiglio regionale della Campania, l’ingegnere Carlo Camilleri, consuocero di Mastella, e i due ex assessori regionali dell’Udeur Nicola Ferraro e Andrea Abbamonte. Mastella, oggi sindaco di Benevento, all’epoca dei fatti ricopriva la carica di ministro della Giustizia ed era leader dell’Udeur, partito che dal 2006 si era alleato con l’Unione guidata da Romano Prodi. Nel 2008 Mastella ricevette un avviso di garanzia, si dimise dalla carica di ministro e poi ritirò il suo appoggio al governo Prodi, cosa che contribuì alla caduta del governo stesso.
Clemente Mastella è stato assolto nel processo che nel 2008 contribuì a far cadere il governo Prodi.
Il 31 agosto a Potsdam, capitale del Land di Brandeburgo, in Germania, si è tenuta una colorata manifestazione contro l’allevamento industriale e a favore di un allevamento più attento alla salute degli animali e al rispetto dell’ambiente. Durante la manifestazione – chiamata “We’re fede up – stop factory farming” (“Siamo stufi – stop all’allevamento su scala industriale”) – è comparso anche un sedere enorme di un maiale, che ha attirato l’attenzione di diversi fotografi e partecipanti all’evento. Una reazione simile è stata provocata anche da un’insolita scena per le strade di Rio de Janeiro, in Brasile: un uomo a bordo di una moto – sembra in condizioni non ottimali – si è fatto un giro con una civetta sul manubrio e un cane sul sedile passeggero. Tra le foto di animali più belle della settimana c’è anche altro: una cicogna che tiene delicatamente nel becco un grillo durante un importante torneo di cricket in Zimbabwe, per esempio, e un cucciolo di gorilla di cinque mesi che mangia un cavolo insieme alla madre, e sembra che stia suonando il flauto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Mangiatori di grilli. Civette in motocicletta a Rio de Janeiro e sederi enormi di maiali per le strade di Potsdam, tra le foto di animali più belle della settimana.
Quella dei diari di viaggio è stata, e con modalità diverse è tuttora, un’abitudine molto diffusa tra i viaggiatori. A cambiare sono stati i metodi: oggi documentiamo le nostre esperienze con fotografie condivise istantaneamente sui social network. Per secoli invece chi viaggiava portava con sé un bagaglio consistente, fatto di quaderni, penne, matite, acquerelli e tanti altri strumenti per raccontare ciò che aveva appena visto nelle sue esplorazioni. Explorers’ Sketchbooks è un libro che raccoglie frammenti di questi diari, fatti di schizzi, illustrazioni e appunti presi a mano. L’abitudine di tenere un diario di viaggio iniziò intorno al XVI secolo e divenne frequente nelle esplorazioni scientifiche, nelle spedizioni antropologiche in giungle, deserti e cime montuose, e nei Grand Tour di artisti e letterati tra il ‘600 e l’800. La raccolta Explorers’ Sketchbooks è pubblicata dalla casa editrice inglese Thames & Hudson e curata da Huw Lewis-Jones e Kari Herbert, marito e moglie entrambi scrittori e appassionati di viaggi.
I diari di viaggio illustrati degli esploratori. Raccolti in un libro con 400 disegni e appunti di 70 esploratori più o meno famosi, da Bruce Chatwin a Robert Scott.
Oggi alla Camera si è votato l’assestamento del Bilancio, approvato dalla ex maggioranza con 14 voti in meno rispetto a quanti ne aveva ottenuti ieri sul Rendiconto (già pochini). Le foto scattate dall’ottimo Mauro Scrobogna per l’agenzia Lapresse mostrano in aula un clima da terzo tempo, quando l’arbitro fischia la fine della partita e i giocatori avversari si salutano, si abbracciano, si scambiano le maglie. Alcuni se la ridono proprio di gusto, come Bersani e Franceschini, altri cercano di contenersi, come Gianfranco Fini. Bossi si fa dare una mentina da Calderoli, ma prima saluta Bersani e addirittura abbraccia Casini. Avete presente quei giorni di giugno quando la scuola è finita e ormai si aspetta solo la campanella dell’ultimo giorno? Ecco, un po’ così. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Gli ultimi giorni di scuola alla Camera. Le foto di oggi alla Camera mostrano un clima da fine delle ostilità: Bersani e Franceschini se la ridono, Bossi e Casini si abbracciano, altri parlottano.
Ieri sera Carlo Calenda è stato intervistato da Marco Damilano durante un evento alla Festa Nazionale del Partito Democratico in corso a Ravenna. Nel suo intervento, che sta circolando molto online, Calenda riprende molti dei temi che lo hanno reso il dirigente del partito più critico nei confronti di un’alleanza col Movimento 5 Stelle, che il PD sta negoziando ormai da una settimana. Calenda, in estrema sintesi, sostiene che il Movimento 5 Stelle sia un partito con valori opposti a quelli del PD, e che un’alleanza di lungo termine sarebbe difficile da giustificare a militanti ed elettori. Alcuni estratti dell'intervento di ieri alla Festa nazionale de l'Unità, dove ho spiegato le mie scelte agli elettori del @pdnetwork. pic.twitter.com/KDCxF2xwKt
L’intervento di Carlo Calenda alla Festa nazionale del PD. Fra molti applausi, ha criticato il tentativo di allearsi col M5S e lasciato intendere che potrebbe fondare un nuovo partito.
La società editrice del New York Times ha comunicato oggi l’avvio del piano di abbonamenti per la versione digitale del quotidiano. Il piano è stato studiato a lungo – era stato annunciato oltre un anno fa – e prevede un’ulteriore transizione: da domani gli abbonamenti saranno attivi in Canada e solo dal 28 marzo nel resto del mondo. Chi è già abbonato alla versione cartacea del New York Times o all’International Herald Tribune, la sua versione internazionale, non dovrà sottoscrivere alcun abbonamento e potrà continuare a godere senza limiti del sito internet del quotidiano e delle sue applicazioni per smartphone e tablet. Ci sono molte altre cose che continueranno a poter essere fruite gratuitamente, sul sito del New York Times. Ogni utente, infatti, potrà accedere gratuitamente sia alla homepage che a tutte le pagine di sezione; potrà leggere ogni mese fino a venti articoli; potrà leggere fino a cinque articoli al mese, oltre il limite dei venti, se arriva da Google; potrà leggere qualsiasi articolo, oltre il limite dei venti, se arriva dai link pubblicati su blog e social network. Anche sugli smartphone e sui tablet, la sezione Top News resterà accessibile gratuitamente. Per tutti gli altri, per chi ha quindi un uso quotidiano e intenso del sito e delle applicazioni del New York Times, saranno disponibili tre piani tariffari.
Il sito del New York Times a pagamento. Da domani in Canada, dal 28 marzo per tutti: ma con varie eccezioni e sfumature.
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, i contagi totali registrati dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia sono stati 135.586, 3.039 in più di ieri. I morti totali sono saliti a 17.127, un incremento di 604 rispetto a ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” registrati sono 1.555, per un totale di 24.392. Le persone attualmente positive sono 94.067 (ieri erano 93.187) e quelle ricoverate in terapia intensiva sono 3.792, 106 in meno rispetto a ieri. In Lombardia, la regione più colpita, i morti registrati nelle ultime 24 ore sono stati 282, portando il totale a 9.484. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.305, 38 in meno rispetto a ieri.
Le notizie di martedì sul coronavirus dall’Italia. Dall'inizio dell'epidemia sono stati rilevati 135.586 contagi, mentre i morti sono in tutto 17.127, 604 in più rispetto a ieri.
Trent’anni fa oggi, il 7 marzo 1991, all’orizzonte di Brindisi, in Puglia, apparve una cosa che non si era mai vista prima. Due grosse navi mercantili provenienti dall’Albania, la Tirana e la Lirija, si dirigevano verso le coste italiane con a bordo 6.500 persone. Le autorità italiane le avevano fermate il giorno prima, spaventate dal loro arrivo, ma dopo poche ore le avevano lasciate passare: non sarebbe stato possibile lasciare in mare a lungo un numero tale di persone. In breve tempo, oltre alla Tirana e alla Lirija, arrivano altre navi e barche di varie dimensioni, che il 7 marzo attraccarono al porto di Brindisi. Dalle navi scese una quantità di persone che ancora oggi non conosciamo con precisione: alcune stime parlano di 18mila, altre di 27mila. Era appena iniziato il periodo degli sbarchi di migranti provenienti dall’Albania, che durò parecchi anni e per certi versi cambiò per sempre l’Italia.
I primi sbarchi di massa degli albanesi, trent’anni fa. Iniziarono nei porti pugliesi con numeri mai visti prima, e cambiarono per sempre la storia dell'immigrazione in Italia.
Secondo un articolo del Financial Times pubblicato il 3 novembre, la nota azienda inglese Vertu, che dal 2002 produce smartphone di lusso ed era di proprietà di una società svedese, è stata recentemente venduta a un fondo di investimento che si chiama Godin Holdings con sede a Hong Kong. Non sono noti né i termini né la data dell’accordo ma si sa che iIn seguito alla vendita si dimetterà Massimiliano Pogliani, CEO di Vertu. Della misteriosa vendita di Vertu si è parlato molto, dopo l’articolo del Financial Times: il magazine di cose tecnologiche Engadget ha fatto un po’ di indagini e ha scritto che in base alle sue ricerche la Godin Holdings potrebbe essere al lavoro su un nuovo smartphone di lusso rivolto alle aziende. Nel caso l’ipotesi fosse vera, lo smartphone farebbe concorrenza a Priv, il nuovo smartphone a cui sta lavorando Blackberry: Priv sarà il primo Blackberry a usare un sistema Android, uscirà alla fine del 2015 e secondo il CEO di Blackberry John Chen «abbinerà la sicurezza e produttività tipiche di un Blackberry con la piattaforma espandibile di Android». Cos’è Vertu La società è stata fondata nel 1998 dalla nota società finlandese di telecomunicazioni Nokia: in pratica, era la sua divisione “di lusso”. Il suo primo smartphone è stato messo in vendita: si chiamava Signature, e una sua versione “aggiornata” è in vendita ancora oggi a circa 8.800 euro. Negli anni sono usciti diversi altri modelli, tutti più o meno nella stessa fascia di prezzo, se non più alta: alcuni modelli particolarmente elaborati costavano anche più di 180mila euro. Ad oggi si stima che esistano in circolazione 450mila smartphone prodotti da Vertu. L’azienda ha circa 800 dipendenti, la metà dei quali lavora in una fabbrica nel paese di Church Crookham, in Inghilterra.
Dobbiamo aspettarci un nuovo telefonino di lusso? vertu, uno dei maggiori produttori al mondo di smartphone costosi, è stata comprata da una società cinese: potrebbe uscirne un serio concorrente per Blackberry.
Mia Martini era nata a Bagnara Calabra nel 1947 ed è morta nel 1995, a 47 anni; stasera andrà in onda su Rai 1 il film biografico su di lei, dal titolo “Io sono Mia”, con Serena Rossi protagonista. Queste sono sei canzoni sue da riascoltare, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, nel libro Playlist, la musica è cambiata. Mia Martini (1947, Bagnara Calabra, Reggio Calabria – 1995, Cardano al Campo, Varese) Oltre che una cantante una spanna sopra alle sue colleghe di allora, Mia Martini era tante cose: la sorella di Loredana Berté, l’interprete di maltrattamenti sentimentali secondi solo a quelli cantati da Cocciante, la vittima di maldicenze cretine tipiche dello show-business (un ambientino in cui il saluto augurale è “merda”) e di ipocrisie successive alla sua morte. Andava spesso a Sanremo, e ogni volta gli dava un senso.
Sei grandi canzoni di Mia Martini. Da riascoltare stasera, dopo aver visto su Rai 1 "Io sono Mia", il film sulla sua vita con Serena Rossi.
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato nella tarda notte di giovedì che presenterà una mozione al Consiglio comunale per impedire che in città una via venga intitolata a Giorgio Almirante. Giovedì, con i voti dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia, il Consiglio comunale aveva invece deciso di intitolare una via ad Almirante, storico esponente della destra neofascista italiana. Raggi, che non era presente in aula per il voto del Consiglio, ha detto che venerdì presenterà una nuova mozione per impedire che a Roma vengano intitolate vie ad esponenti del fascismo.
Virginia Raggi ha detto che bloccherà la decisione del Consiglio comunale di Roma di intitolare una via a Giorgio Almirante.
L’ex presidente e amministratore delegato del gruppo Renault-Nissan, Carlos Ghosn, è stato arrestato di nuovo in Giappone; era stato rilasciato su cauzione a inizio marzo, dopo 108 giorni di detenzione. Ghosn era stato arrestato in novembre con l’accusa di di aver deliberatamente sottostimato i propri compensi nei report alle autorità di borsa, e di aver utilizzato beni aziendali a fini personali quando era a capo dell’azienda automobilistica Nissan. Il nuovo arresto è dovuto al trasferimento di fondi Nissan del valore di oltre 13 milioni di euro, tra il 2015 e il 2018, e al sospetto che Ghosn ne abbia usati 4 milioni per interessi personali. Il capo di Renault-Nissan è stato arrestato
Carlos Ghosn, ex presidente e amministratore delegato del gruppo Renault-Nissan, è stato arrestato di nuovo in Giappone.
Luigi Manconi, sociologo, esperto di diritti umani e parlamentare del Partito Democratico, ha scritto una lettera preoccupata sul livello che il razzismo e l’insofferenza nei confronti dei cittadini rom stanno raggiungendo in Italia, per raccogliere adesioni intorno a questa preoccupazione. I rom sono antipatici a (quasi) tutti: ed è indubbio che una parte di essi vive nella illegalità, commette reati e induce i propri figli all’accattonaggio. Per molti italiani i rom costituiscono il primo motivo di allarme sociale. Tutto ciò può giustificare l’aggressiva mobilitazione anti-zingari oggi in corso nel nostro paese? Una sorta di pogrom culturale ai loro danni? Una minoranza di circa 180mila persone per metà cittadini italiani e per il 60% residenti in abitazioni rischia di rappresentare il capro espiatorio delle ansie collettive, delle frustrazioni sociali e dell’inquietudine per la propria sicurezza. Oggi i rom, quelli buoni e quelli cattivi, sono tragicamente soli: nessuno sta dalla loro parte e nessuno sembra ricordare che i diritti sono indivisibili. E che negare ai rom le garanzie e le risorse della cittadinanza vuol dire accettare che quelle stesse garanzie e quelle stesse risorse possano venire limitate e compresse nei confronti di noi tutti. Consentire che i rom diventino l’oggetto dell’ostilità sociale e il bersaglio di un vero e proprio meccanismo di degradazione morale significa contribuire a far sì che la nostra società sia sempre più cattiva e ingiusta. Assistere in silenzio a questa mobilitazione dell’odio equivale alla resa verso chi vuole criminalizzare tutta una minoranza per poterla mettere al bando.
I rom sono antipatici a quasi tutti. «Ed è indubbio che una parte di essi vive nella illegalità», dice una lettera di Luigi Manconi e altri che chiede: «Questo giustifica un pogrom culturale?».
I film Disney parlano spesso di epoche passate: i principi e le principesse sono di solito del Settecento e dell’Ottocento e sembra vivano in Europa. Ci sono però storie ancora più lontane, nello spazio e nel tempo: Mulan e Aladdin, per esempio. Il canale YouTube di Mental Floss, una importante rivista statunitense di cultura pop, si è messo a cercare le inesattezze storiche di tutti i film Disney. Ne ha trovate tante, in molti film; compreso Saving Mr. Banks, un film non d’animazione in cui uno dei protagonisti è proprio Walt Disney. Di seguito trovate i più curiosi e interessanti errori trovati da Mental Floss: riguardano il contesto storico dei film, non le loro trame. Tocca quindi far finta che gli dei dell’Olimpo siano esistiti, che ci fossero tre desideri dentro le lampade magiche e che i pupazzi di neve parlino.
Le inesattezze storiche nei film Disney. La Bella addormentata nel bosco non poteva ballare il valzer, il badminton non era ancora stato inventato ai tempi di Robin Hood, eccetera.
Paul Mawhinney è un ex proprietario di un negozio di dischi a Pittsburgh, in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Possedeva fino all’anno scorso circa tre milioni di dischi musicali in vinile, accumulati negli ultimi quarant’anni, ma ha passato buona parte degli ultimi venti a cercare qualcuno che si occupasse della sua collezione. Riuscì a venderli solo quando trovò quello che il New York Times definisce “l’uomo che vuole comprare tutti i vinili del mondo”, ma prima fece degli altri tentativi. Negli anni Novanta si accordò per venderli a una società di e-commerce, ma poi questa non rispettò l’accordo per via della cosiddetta “bolla delle dot-com” (una crisi che interessò molte nuove società che avevano a che fare con Internet e la new economy, per via dell’eccessiva valutazione che avevano ricevuto). Mawhinney contattò anche la biblioteca del Congresso statunitense, ma non se ne fece niente. Nel 2008 Mawhinney riuscì a vendere la sua collezione su eBay per circa tre milioni di dollari, ma venne fuori che l’account dell’acquirente era stato violato. Nel 2013, infine, un amico gli mostrò una pubblicità pubblicata su un numero della rivista musicale Billboard. L’annuncio diceva:
L’uomo che vuole comprare tutti i vinili del mondo. Un imprenditore brasiliano ha accumulato per anni una gigantesca collezione di dischi: ora vuole trasferirli in un archivio pubblico.
Il marchio di moda Fred Perry, fondato negli anni Cinquanta da un celebre tennista inglese e per decenni associato alle sottoculture britanniche e in una certa misura alla sinistra, ha dovuto fare l’ennesimo comunicato per prendere le distanze dai Proud Boys, un gruppo neonazista americano che ha adottato una sua polo nera e gialla come uniforme. Sono alcuni anni che Fred Perry convive con questo problema, ma nell’ultimo comunicato spiega di aver sospeso le vendite di quel modello di polo in Nord America dal settembre del 2019, fino a che «non riterremo che la sua associazione con i Proud Boys sarà finita». Fred Perry ha definito «incredibilmente frustrante» la situazione, chiarendo che il gruppo di estrema destra non ha niente a che vedere con l’azienda e rivendicando i valori che – a dire della società – sono stati rappresentati dalle sue polo per 65 anni: «inclusività, diversità e indipendenza». La società ha poi rivendicato le sue origini: fu infatti creata negli anni Cinquanta dall’omonimo tennista, tra i più vincenti della storia dello sport, che dominò uno sport elitario cominciando da «figlio di un parlamentare laburista della classe operaia», e che fondò l’azienda «insieme a un imprenditore ebreo dell’Europa orientale».
Fred Perry ha un problema di neonazisti. È un marchio di abbigliamento storicamente associato alle sottoculture e alla sinistra, ma da anni un gruppo di estrema destra usa una sua polo come uniforme.
Domani, mercoledì 3 maggio, e martedì 9 maggio, ci sarà uno sciopero nazionale della scuola. Lo sciopero del 3 maggio riguarderà le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado (cioè le medie), mentre il 9 maggio le scuole secondarie di secondo grado (cioè le superiori). Lo sciopero è stato indetto da Cobas, Unicobas, Sgb e Usb: ha a che fare principalmente con le prove INVALSI, i test dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, previste per il 3 e 5 maggio per le scuole elementari e il 12 giugno nella scuola secondaria. Dalle prove INVALSI, secondo i sindacati, emergerebbe «il modello del docente “adattabile”, derubricato a somministratore di prove standardizzate, le uniche ad avere reale valore nella valutazione, e ad “illustratore” di manuali per quiz, nel quadro dell’immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica e del ruolo dei docenti, destinati ad un lavoro da “manovali intellettuali” tuttofare, flessibili e disponibili alle mutevoli esigenze di una sempre più cialtrona “scuola-azienda”».
Il 3 e il 9 maggio ci sarà uno sciopero della scuola. Gli orari e tutte le informazioni sullo sciopero di domani del personale della scuola per le prove INVALSI.
Ieri l’assemblea della Consap, la società Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici, ha nominato amministratore delegato Mauro Masi, oggi direttore generale della RAI. Masi era direttore generale dal 2 aprile del 2009 ed è stato probabilmente il peggior direttore generale che l’azienda abbia mai avuto. Non solo per la scelta dei gessati e delle fidanzate legate professionalmente all’azienda pubblica che dirigeva. Ma per la comprovata subalternità alle persone che lo avevano messo lì e ai loro capricci, per l’incapacità di riconoscere e valorizzare buoni programmi e buone idee – che anzi ha ostacolato – per la generale inadeguatezza a ricoprire un ruolo che avrebbe bisogno di competenza, capacità di muoversi nel presente e immaginare il futuro, per l’inesistente visione di servizio pubblico, per le logiche clientelari con cui ha costruito palinsesti e arruolato conduttori. Quello che si è continuato a fare di buono in Rai in questi due anni lo si è fatto malgrado Masi. Il giudizio nei suoi confronti ebbe una dimostrazione esemplare nella famosa telefonata che decise di fare qualche mese fa all’inizio di una puntata di Annozero. C’è tutto: la subalternità alla politica, l’equivoco sul proprio ruolo, la mediocrità e l’improvvisazione, la sconfitta pubblica e plateale di un’iniziativa maldestra. Per il mezzo di informazione tuttora più importante per l’Italia e gli italiani non potrà andare peggio.
Vogliamo ricordarlo così. Il peggior direttore generale della storia della RAI se ne va, e lascia alla teche una memoria indelebile.
YouTube ha annunciato che martedì prossimo (22 maggio) attiverà YouTube Music, una versione rinnovata per ascoltare la musica in streaming, con nuove funzionalità simili a quelle di Spotify e di Apple Music, per trovare più facilmente le canzoni e ottenere playlist personalizzate sulla base dei propri gusti. Il servizio sarà inizialmente disponibile solo in Australia, Nuova Zelanda, Messico, Corea del Sud e Stati Uniti. Nelle settimane seguenti sarà esteso a numerosi altri paesi, compresa l’Italia. YouTube Music costerà 10 dollari al mese (il prezzo in euro non dovrebbe discostarsi molto da questa cifra) e potrà essere sperimentato gratuitamente, per un periodo di prova. Gli abbonati non vedranno più le pubblicità sui video musicali e potranno continuare ad ascoltarne la musica, anche quando disattivano lo schermo dello smartphone. Le pubblicità continueranno invece a essere mostrate sul resto di YouTube.
YouTube ha annunciato YouTube Music, un nuovo servizio di musica in streaming a pagamento senza pubblicità.
Nelle ultime settimane sono stati sollevati diversi dubbi sui risultati ottenuti dal gruppo di ricercatori che a inizio agosto aveva annunciato di essere riuscito a eliminare da embrioni umani alcune mutazioni genetiche che possono causare malattie gravi e mortali, come la cardiomiopatia ipertrofica. In un nuovo studio, per ora pubblicato online e in attesa di essere rivisto per la sua pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, esperti di cellule staminali molto rispettati si chiedono se la mutazione sia stata effettivamente eliminata dai campioni utilizzando il meccanismo CRISPR/Cas9 e se non siano stati fraintesi gli esiti della sperimentazione. La ricerca originale pubblicata lo scorso 2 agosto su Nature e coordinata da Shoukhrat Mitalipov (Oregon Health and Science University, Portland) era stata molto ripresa dai media di tutto il mondo perché, in prospettiva, sembrava rendere più vicina e concreta la possibilità di eliminare la trasmissione di migliaia di malattie genetiche ai propri figli. Mitalipov e colleghi avevano scritto di avere ottenuto un alto tasso di successi grazie alla loro tecnica, non comparabile con quelli più deludenti ottenuti negli ultimi anni da altri ricercatori. Lo studio sosteneva che usando CRISPR/Cas9 – che sfrutta il meccanismo immunitario dei batteri come strumento per effettuare l’editing genetico (la modifica dei geni) – fosse stato possibile sostituire il gene con la mutazione responsabile della cardiomiopatia ipertrofica proveniente dal padre con una copia del gene “sano” della madre. Questa soluzione permetteva di ottenere un embrione (che deriva dall’unione di uno spermatozoo del padre con una cellula uovo della madre) con due copie normali del gene, senza la pericolosa mutazione. Mitalipov aveva anche sperimentato l’introduzione di un gene sano ottenuto sempre tramite CRISPR, notando però che negli embrioni era stata infine preferita la versione materna del gene. (Qui avevamo spiegato più estesamente e nel dettaglio gli esperimenti.)
Ci sono dubbi sull’ultima importante scoperta sulle malattie genetiche. Diversi ricercatori sospettano che analisi sbagliate abbiano falsato le conclusioni sul sistema per "riscrivere" il DNA.
Benedetta Arese Lucini ha lasciato l’incarico di general manager di Uber in Italia d’accordo con l’azienda. Uber è un famoso servizio internazionale di trasporto che sta a metà tra il servizio taxi e il noleggio di macchine private via smartphone, che ha avuto negli ultimi anni una grandissima crescita di clienti e affari in tutto il mondo incontrando però anche molte contestazioni da parte dei tassisti e dei consigli comunali di alcune città. Arese Lucini, che ha 31 anni, è stata oggetto negli anni di contestazioni anche molto personali, volgari e minacciose. Il nuovo general manager di Uber in Italia sarà Carlo Tursi, oggi responsabile del servizio a Roma.
Benedetta Arese Lucini non è più il capo di Uber in Italia. Il nuovo general manager del servizio di trasporto in Italia sarà Carlo Tursi, fin qui responsabile dell'app a Roma.
Dallo scorso settembre Fire Phone, il primo smartphone realizzato da Amazon, è venduto negli Stati Uniti al prezzo di 0,99 dollari (in abbonamento con operatore) e non più a 199 dollari come inizialmente deciso al momento del suo lancio a metà giugno. Il telefono che doveva portare Amazon a competere direttamente con Apple e Samsung finora è stato un flop, e la stessa azienda si è dovuta arrendere offrendo Fire Phone a un prezzo ribassato che le è costato buona parte dei 170 milioni di spese impreviste segnalate nell’ultima trimestrale di cassa. Il fallimento di Fire Phone per la prima volta ha fatto innervosire molti investitori di Amazon, che fino qui avevano accettato di buon grado che la società continuasse a essere in perdita – reinveste tutti i suoi introiti – nonostante sia una delle più grandi nel mercato dell’ecommerce e della vendita di libri in formato digitale al mondo. La rivista statunitense Fast Company, tra le più attente a cosa succede intorno ad Amazon da quando esiste, ha dedicato un lungo articolo alla storia di Fire Phone e alle principali cause del suo insuccesso: probabilmente è il più grande nella storia imprenditoriale di Jeff Bezos, il CEO di Amazon che nella sua carriera ha messo in fila notevoli successi, a partire dai suoi Kindle per gli ebook. Le vendite molto basse, e trascurabili nei bilanci della società rispetto alle sue altre attività, hanno portato alcuni investitori a mettere in dubbio per la prima volta le capacità di Bezos e a condizionare l’andamento del titolo in borsa dell’azienda. Per ricostruire la storia di Fire Phone, Fast Company ha intervistato decine di persone che a vario titolo sono state coinvolte nel progetto e che in molti casi hanno dato informazioni mantenendo l’anonimato perché assunte da Amazon e vincolate alla riservatezza dai loro contratti.
Perché lo smartphone di Amazon è stato un flop. Il Fire Phone costava 199 dollari, oggi ne costa 0,99: il prodotto che doveva fare concorrenza agli iPhone è diventato un fallimento perché se n'è occupato troppo Jeff Bezos?.
Il governo cinese sta costruendo una zona franca per consentire alle società che si occupano di tecnologia di avere libero accesso a Internet, senza le numerose censure cui sono sottoposti i cittadini cinesi. Questa soluzione consentirà di creare il primo centro cinese per le tecnologie cloud, quelle che consentono di conservare i propri dati e documenti su server indipendenti e di potervi accedere da computer e smartphone, evitando che il paese resti tagliato fuori da una delle più importanti evoluzioni della Rete. La zona, spiegano sul giornale cinese Nánfang Zhoumò, sarà costruita nella città di Liangjjang, a sud-ovest nei pressi di Chongqing, la provincia più popolosa della Cina con oltre 32 milioni di abitanti. La messa a punto della nuova area, che si estende per circa dieci chilometri quadrati, si stima costerà circa 108 milioni di euro e sarà completamente scollegata dai sistemi della censura cinese online. La prima fase di costruzione terminerà tra tre anni e, stando a quanto riporta The Next Web, l’area potrà essere utilizzata esclusivamente dagli stranieri che sono attivi con le loro iniziative commerciali in Cina, mentre i cittadini e gli imprenditori cinesi non potranno accedere al sistema. La stessa possibilità di entrare nella zona franca sarà probabilmente vietata ai cittadini cinesi e ci saranno numerosi posti di blocco e di controllo prima di poter entrare nell’area con connessione libera.
In Cina arriva internet libera. Ma solo in un angolino di Cina, e potrà essere usata solamente dalle società straniere.
La manovra finanziaria approvata lo scorso luglio dal governo Berlusconi [pdf] introduceva una norma piuttosto tortuosa volta a ridurre gli stipendi dei parlamentari. La norma dava mandato a una commissione speciale di individuare un “trattamento economico omnicomprensivo” che non superi “la media degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di omologhe cariche e incarichi negli altri Stati dell’Area Euro”. La commissione, presieduta dal presidente dell’ISTAT e composta da quattro “esperti di chiara fama”, sarebbe stata quindi chiamata a provvedere alla “ricognizione e all’individuazione della media dei trattamenti economici […] riferiti all’anno precedente ed aggiornati all’anno in corso sulla base delle previsioni dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo contenute nel Documento di economia e finanza”. La commissione – definita dalla stampa “commissione Giovannini”, dal nome del presidente dell’ISTAT – ha consegnato ieri il suo rapporto [pdf] al ministero della Funzione Pubblica. Ed è una resa. Come era prevedibile, infatti, costruire una media di quel tipo con l’affidabilità e l’ufficialità richiesta, è praticamente impossibile: alcuni paesi danno ai parlamentari l’indennità per pagare i collaboratori, altri no, alcuni paesi hanno aggiustamenti automatici all’inflazione, altri no, alcuni paesi hanno l’assicurazione sanitaria, altri no, alcuni paesi fissano lo stipendio lordo e altri fissano il netto, eccetera. La commissione – che lavorava gratis, almeno – scrive di avere “preso atto dell’impossibilità di completare il lavoro ad essa affidato” e rinuncia.
Il nuovo flop sugli stipendi dei politici. La commissione incaricata dal Parlamento di stilare la media europea si è arresa, a fronte di un compito "impossibile": ed era ovvio che finisse così.
La società cinese Huawei Technologies ha superato Nokia e Research In Motion, il produttore dei BlackBerry, per numero di vendite di smartphone, diventando terza nella classifica mondiale dopo Samsung e Apple, rispettivamente al primo e al secondo posto. Il sorpasso nei confronti delle due storiche società produttrici di cellulari è avvenuto nel corso degli ultimi tre mesi, stando ai dati raccolti dalla società di rilevazione IDC, che periodicamente pubblica la classifica dei principali produttori del settore. Per Huawei, che vende puntando al compromesso tra prezzi bassi e media qualità dei prodotti, si tratta di un passo avanti molto importante, anche se ci sono grandi incertezze su come potranno andare le cose nel corso del 2013. Huawei esiste da più di 20 anni, ma produce cellulari da molto meno tempo. Fu fondata alla fine degli anni Ottanta a Shenzhen, città di oltre dieci milioni di abitanti nella provincia cinese meridionale di Guangdong. La società era nata per gestire le vendite di un produttore di centrali telefoniche per uso privato (PBX) di Hong Kong. Nel corso degli anni, Huawei raccolse dati e informazioni sulle PBX iniziando a produrne di proprie che ebbero un notevole successo nei villaggi e nei piccoli centri urbani cinesi. Nel 1994 la società si espanse ulteriormente aggiungendo nuovi servizi e sistemi sempre legati alle reti di telecomunicazione.
Da dove spunta Huawei. Come ha fatto una società cinese a superare Nokia e RIM, diventando il terzo produttore al mondo di smartphone dopo Samsung e Apple.
La Défense è il più grande quartiere finanziario di tutta Europa. Si trova a ovest di Parigi e la sua costruzione cominciò nel 1958 sotto la presidenza De Gaulle: era stato concepito come la risposta francese ai quartieri di Lower Manhattan a New York e alla City di Londra, per diventare il quartiere degli affari di Parigi. I suoi uffici e centri commerciali presero il posto di fabbriche, fattorie e baracche. Alla Défense hanno la loro sede milecinquecento imprese, quattordici delle prime venti aziende francesi e quindici delle prime cinquanta aziende mondiali. Ma malgrado fosse stato progettato per essere il centro economico della capitale francese – racconta un articolo dello Herald Tribune sulla sua storia e i suoi destini – rimase da subito una porzione di città slegata dal resto del tessuto urbano, raggiunta da un intenso movimento di pendolari e desolata nei fine settimana. I suoi ventimila abitanti, tutti di reddito medio basso, convivono con i circa centocinquantamila lavoratori e impiegati dei vari uffici che tutti i giorni dopo le 17, concluso l’orario di lavoro, lasciano il quartiere per ritornare alle loro case in zone più ospitali della città. La Défense prende il nome dalla statua “La Difesa di Parigi” che venne costruita nel 1883 per commemorare i soldati che avevano difeso Parigi durante la guerra franco prussiana. I critici, spiega lo Herald Tribune, lo definiscono uno degli esempi più evidenti di fallimento di progettazione urbana, dove la commistione virtuosa tra affari, imprese commerciali e edilizia residenziale non si è mai realizzato. Chi vive alla Défense è, di fatto, confinato in uno spazio urbano privo di servizi, dove gli spazi per l’interazione sociale sono ridotti al minimo. Mancano i piccoli esercizi commerciali e i luoghi di aggregazione sono assenti. Con i suoi 3 milioni di metri quadri di uffici La Défense rimarrebbe un importante centro d’affari, ma la crisi economica sembra mettere a rischio anche questa vocazione.
Come sta la Défense. Il quartiere un tempo ultramoderno di Parigi non è mai diventato un quartiere vero e ci sta ancora provando.
Il 14 luglio 2013 il Sunday Times – edizione domenicale del quotidiano britannico – ha pubblicato la notizia che la scrittrice britannica Joanne Rowling (meglio conosciuta come J.K Rowling) – autrice dei sette libri della saga di Harry Potter che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo – ha scritto un romanzo giallo con lo pseudonimo di Robert Galbraith. Il libro era stato pubblicato il 30 aprile scorso, con il titolo The Cuckoo’s Calling, e racconta la storia di un veterano di guerra diventato investigatore privato e coinvolto in un misterioso caso di suicidio. Dopo aver ricevuto un suggerimento iniziale sulla reale identità dell’autore, il Times ha trovato altre prove grazie a un procedimento usato da tempo nel campo degli studi letterari e linguistici: l’analisi dei testi tramite programmi informatici, una disciplina nota come linguistica computazionale. Il Sunday Times aveva ricevuto un messaggio sul proprio account Twitter da parte di un utente che successivamente ha cancellato il profilo. Nel messaggio si sosteneva che a scrivere il romanzo non fosse stato uno scrittore al debutto ma J.K. Rowling. Prima di contattare Little Brown, la casa editrice che ha pubblicato il romanzo, il direttore del Sunday Times Richard Brooks, ha chiesto a un professore di informatica della Duquesne University di Pittsburgh di analizzare il testo di The Cuckoo’s Calling con quelli di altri romanzi, tra cui The Casual Vacancy – il primo romanzo di J.K. Rowling per lettori adulti – sperando che l’uso di programmi informatici potesse trovare somiglianze nella tecnica di scrittura.
Come hanno scoperto il giallo di J.K. Rowling. Con un tweet di cui è stato rivelato l'autore, e un programma informatico di analisi del testo.
Marino Massimo De Caro è stato il direttore della Biblioteca Nazionale dei Girolamini a Napoli, un’antica e ricca biblioteca nel centro della città, fino a quando non fu arrestato nel maggio 2012 perché accusato di aver sottratto centinaia di preziosi volumi: qui Filippomaria Pontani raccontò le prime fasi di quella incredibile vicenda. De Caro ha confessato i furti: in un primo processo è stato condannato a sette anni. Flaminia Gennari Santori ha scritto su Doppiozero di un altro lato della “carriera” di Marino Massimo De Caro, forse ancora più incredibile: quella di falsario di libri antichi. Tra questi, una copia del Sidereus Nuncius – il famoso trattato astronomico con cui Galilei elencò le osservazioni astronomiche che contraddicevano la secolare astronomia tolemaica – con tanto di firma dell’autore e cinque acquerelli dello stesso Galilei. Nel 2005 De Caro riuscì a venderla a un antiquario di New York per 500 mila dollari, e per anni gli studiosi furono convinti della sua autenticità. L’autrice ricostruisce la storia – già ripresa qualche settimana fa in un articolo del New Yorker – con l’aiuto di Nick Wilding, uno storico che ha scoperto il falso di De Caro e molti altri dopo di allora.
De Caro, il falso Galileo Galilei. L'ex direttore della Biblioteca Nazionale dei Girolamini a Napoli, protagonista di uno dei furti di libri antichi più clamorosi degli ultimi anni, aveva un'altra carriera: quella di falsario.
Fino al 20 settembre nelle principali stazioni ferroviarie e nei principali porti della Toscana sarà possibile effettuare gratuitamente il tampone per il coronavirus. Potranno sottoporsi al tampone su base volontaria tutti i viaggiatori, sia in partenza che in arrivo, residenti o meno nella regione, che transiteranno nei porti di Livorno e Piombino e nelle stazioni ferroviarie di Firenze, Pisa, Arezzo, Viareggio e Grosseto. La regione Toscana lo ha previsto con un’ordinanza del 25 agosto che stabilisce inoltre che chi si sottoporrà ai test dovrà rispettare l’isolamento fiduciario di 24/36 ore presso la propria abitazione in attesa della comunicazione del risultato del tampone. Le Asl hanno allestito delle postazioni “drive-trough” (cioè quelle in cui il tampone viene effettuato dal finestrino dell’auto) o “walk-trough” (il tampone è effettuato a piedi). Soltanto per i residenti in Toscana è prevista la prenotazione del servizio sul sito dedicato.
Fino al 20 settembre i viaggiatori che transitano dalle principali stazioni della Toscana potranno sottoporsi al tampone per il coronavirus gratuitamente.
Nella notte fra sabato e domenica tutti i migranti sono scesi dalla Diciotti, la nave militare italiana che da cinque giorni era bloccata nel porto di Catania per decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri sera ha infine autorizzato lo sbarco. La decisione è arrivata in serata, appena si è saputo che Salvini è indagato dalla procura di Agrigento molto probabilmente per sequestro di persona. Una volta arrivati a terra, i 137 migranti che ancora si trovavano a bordo sono stati trattati dalla Croce Rossa italiana per una prima assistenza e poi trasferiti allo hotspot di Messina, una vicina struttura adatta alla primissima accoglienza. #migranti @RadioRadicale
Tutti i migranti sono scesi dalla Diciotti. La maggior parte di loro verrà accolta in strutture della Chiesa italiana, quindi in pratica in Italia.
Quando arrivo per la prima volta in una città, soprattutto in quelle piccole, non sono mai distratto, cerco di capire la toponomastica, studio le carte, leggo i libri degli scrittori e gli storici che l’hanno abitata o ci sono nati, e poi do una scorsa a tutti i giornali locali. Mi diverte capire cosa accade in quel preciso momento, così come mi attrae molto la cronaca nera. Ricordo che una delle prime volte che arrivai a Ravenna lessi di una badante impazzita che aveva ucciso un vecchio perché credeva fosse posseduto dal demonio, e la cosa mi inquietò parecchio. Un luogo è come una persona, cogli le cose più vere dai primi sguardi, nel momento in cui i nervi sono scoperti e l’istinto è in agguato. Quando ritorni quel primo sguardo l’hai già perso, ma ti condizionerà per sempre, come accade con le persone. Di Ravenna mi colpì subito il centro storico separato completamente dal resto, come se il teatrino ufficiale della vita cittadina fosse il dedalo di piccole vie e monumenti dove potevi incontrare a passeggio molti turisti stranieri con le guide in mano, come se si volesse rappresentare solo il bello, la prosperità e la civiltà di quella zona dell’Italia dove il Pci ha un tempo creato la ricchezza, il benessere e la democrazia. Di questo passato glorioso credo resti solo la mossa, la coazione a ripetere, la recita, una finzione ipocrita e buffa. Quello che scriveva Pier Paolo Pasolini del Pci, se pensiamo ai suoi eredi più prossimi, fa sorridere: «Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico». Mi sono chiesto anche perché Michelangelo Antonioni avesse girato proprio qui Deserto rosso, un film sulla disumanità della civiltà industriale, il rapporto schizofrenico tra gli uomini e le macchine, con quei rumori cervellotici perfettamente centrati: una sinfonia di ingranaggi, e i fumi, gli sbuffi dei silos negli stabilimenti, i robot nelle case. In quel film Ravenna resta un po’ irreale, anche se certe suggestioni di luoghi ci sono ancora oggi, nella parte più selvaggia della città che è fuori dalle mura antiche. Ho pensato che forse in quel film si nasconde il segreto di questo posto, qualcosa di molto profondo, inafferrabile, che non potrò mai capire neanche venendo qui mille volte..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:20%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Il mio hotel preferito comunque è il Byron. Arredamento semplice e sobrio, umanamente funzionale. Un albergo può diventare una specie di seconda casa, ti affezioni, conosci le sue stanze a menadito, le reclami al telefono, sai a memoria i corridoi, l’ascensore, così come le donne ucraine o russe che puliscono al primo o al secondo piano, le cameriere bosniache o macedoni, il ragazzo tuttofare polacco e impacciato, hai parlato più volte con le signore della hall che sanno già chi sei, hai raccontato loro che stai scrivendo un libro, e una di queste, una donna minuta con i capelli raccolti e gli occhiali dalla montatura classica, probabilmente di origini meridionali, ti ha pure detto che nel 1987 dentro quella nave ai cantieri Mecnavi, in quella gasiera, ci è morto un ragazzo col quale si vedeva e andava a ballare, un tipo molto simpatico, e lei non potrà più dimenticarla quella storia, per quanto, tanto o poco, le resta da vivere. E ti ha detto pure che la sua è una questione privata, se la tiene per sé, non ti rilascerà nessuna intervista. Non saprai mai chi era quel ragazzo, anche se ti è venuta la fantasia di immaginarlo, ti resterà questa curiosità fortissima e vorresti violare ogni possibile privacy. La mattina nella sala dove servono la colazione, una stanza piccola ma molto accogliente e quasi mai troppo affollata, c’è sempre qualche assonnato signore inglese, tedesco o americano arrivato in città attratto dalla meraviglia dei mosaici; di quelli con la camicia a scacchi di flanella e le bretelle, un’aria scettica e vaga da Monsieur Hulot, un po’ bradipi insomma. E ti diverti a osservarli mentre mangiano con gesti lenti, meticolosi le loro uova strapazzate e bevono impassibili tazze di caffè bollenti.
“Lavoravano come topi”. La storia dell'incidente del 1987 al porto di Ravenna in cui morirono tredici persone, nel nuovo libro Il costo della vita di Angelo Ferracuti.
Nella giuria di quest’anno del festival di Cannes ci sono tra gli altri Robert De Niro, Uma Thurman, Jude Law. Poi sono attesi Brad Pitt, Woody Allen, Tilda Swinton, Jean Paul Belmondo, Mel Gibson, Penelope Cruz, Dustin Hoffman, Jodie Foster, Frances McDormand e altre decine di stradivi, divi e mezzi divi. Insomma, ce ne sarà per milioni di immagini che andranno a riempire gli archivi assieme ai milioni dei decenni passati (il festival esiste dal 1946 ed è alla sua 64ma edizione): tra i quali milioni abbiamo fatto una scelta faticosa ma appassionante. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le più belle foto di sempre a Cannes. Il festival 2011 è cominciato, con una lunga storia alle spalle.
Da otto anni l’Associazione culturale islamica di Pisa sta cercando di ottenere i permessi per costruire una moschea nella periferia della città: aveva comprato il terreno su cui costruire e – nonostante molti problemi – aveva inizialmente il favore del comune per avviare i lavori. Da quando è stato eletto sindaco Michele Conti, della Lega, le pratiche si sono però bloccate. La nuova amministrazione ha fatto di tutto per impedire la costruzione. Della vicenda si è occupato anche Matteo Salvini, ribadendo la contrarietà della Lega alla costruzione della moschea. Ora, dopo che il TAR ha dato ragione all’Associazione islamica, il Ministero dei Beni e della Attività Culturali, guidato da un membro del PD, ha chiesto il ricorso al Consiglio di Stato. Alcuni parlamentari dello stesso partito si sono opposti. La moschea Poco fuori dalle mura di Pisa, all’inizio della strada che porta fuori città verso Lucca, c’è un terreno di circa 3.500 metri quadrati appartenente all’Associazione culturale islamica, che l’ha acquistato fra il 2013 e il 2014 facendo una colletta fra i suoi membri, con l’obiettivo di costruirci una moschea. Ora lo spazio viene utilizzato per occasioni di ritrovo, principalmente di tipo religioso, dalla comunità musulmana pisana. Tutti i venerdì mattina, per esempio, c’è una preghiera collettiva, in italiano, guidata dal presidente dell’associazione Mohammad Khalil.
La lunga storia della moschea a Pisa. Da otto anni il progetto di costruirla viene ostacolato e contestato dalla Lega e da Fratelli d'Italia, ma contro l'ultima sentenza favorevole è intervenuto il Ministero dei Beni Culturali, guidato da un membro del PD.
Truvada è il nome di una pillola che presa quotidianamente offre altissima protezione dal rischio di contrarre il virus dell’HIV: l’efficacia della terapia è stata verificata da diversi studi e nel 2012 la FDA (Food and Drugs Administration), l’ente che si occupa della regolamentazione dei farmaci, ha diffuso le linee guida per la sua somministrazione negli Stati Uniti: da allora diverse assicurazioni sanitarie hanno incluso la terapia tra quelle coperte. Nonostante questo negli ultimi anni solo poche migliaia di persone hanno chiesto di iniziare la terapia col Truvada, e questo per diverse ragioni: per esempio, per il timore che la sua diffusione porti progressivamente a trascurare la sicurezza dei comportamenti sessuali e a un conseguente aumento della diffusione dell’HIV. In un’intervista al New Yorker nell’ottobre 2013, Robert Grant, uno dei medici che avevano effettuato i primi studi sull’uso del Truvada per la PreP (la profilassi pre-esposizione: un intervento farmacologico attuato prima di una possibile esposizione all’HIV, allo scopo di prevenire il contagio), si era detto molto stupito dello scarso entusiasmo con cui la terapia era stata accolta dal pubblico. Come aveva raccontato Grant, il giorno della pubblicazione dello studio il team di ricerca aveva ricevuto una telefonata di congratulazioni dal presidente Obama e l’agenzia governativa della salute pubblica della California aveva già preparato linee guida e protocolli per la somministrazione del farmaco (anche se la sua approvazione da parte della FDA non sarebbe arrivata ancora per un anno). Insomma, in molti credevano che il Truvada avrebbe rivoluzionato la situazione, e in effetti i benefici che la terapia può portare alla vita di molte persone sono piuttosto consistenti.
Una soluzione controversa all’HIV. Un nuovo farmaco può prevenire il contagio in modo molto efficace ma non è stato accolto positivamente dalla comunità gay, per ragioni sia culturali che mediche.
Domani, lunedì 29 gennaio, ci sarà uno sciopero dei lavoratori di Ntv (Italo-Nuovo trasporto viaggiatori), l’azienda che gestisce i treni ad alta velocità Italo. Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali di settore Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Trasporti e Fast Mobilità. Nel comunicato diffuso dai sindacati si legge che «contrariamente a quanto ha affermato pubblicamente, Ntv continua a rifiutare il confronto sul rinnovo del contratto nel perimetro del nuovo contratto della Mobilità, pretendendo di definirne uno proprio. Il contratto aziendale è scaduto dal 31 dicembre 2014. Come se ciò non bastasse, la società rifiuta di riconoscere ai lavoratori il premio previsto, dovuto agli ottimi risultati di bilancio, già consolidati e annunciati pubblicamente dall’azienda». Lo sciopero inizierà alle 10 e finirà alle 18. Italo ha pubblicato sul proprio sito una lista dei treni garantiti: non ci saranno problemi di circolazione per 23 treni sui 47 programmati nella fascia oraria interessata dallo sciopero.
Italo, le informazioni utili sullo sciopero di domani. Durerà otto ore, ma alcuni treni saranno garantiti: gli orari e le altre informazioni utili.
Alan Alexander Milne era già uno scrittore di successo quando decise di scrivere qualche libro per bambini, per e con protagonista suo figlio, Christopher Robin. In pochi oggi conoscono lo spettacolo The Fourth Wall o il romanzo The Red House Mystery, ma generazione di bambini e i loro genitori sono cresciuti nel caldo e sicuro abbraccio di un orso di pezza chiamato Winnie Pooh. Sul perché questo personaggio e la sua allegra compagnia esistano da quasi un secolo è ancora una questione aperta – i recenti cartoni animati e oggetti di merchandising che gli ha dedicato la Disney sono senza dubbio una delle ragioni – ma la formula magica del successo era lì dall’inizio. La prima raccolta di storie di Milne, intitolata Winnie-the-Pooh, fu pubblicata nel 1926; la seconda The House at Pooh Corner, fu pubblicata due anni dopo. Il suo illustratore era Ernest Howard Shepard. Da allora sono state vendute milioni di copie in almeno 50 lingue diverse.
Il bosco di Winnie Pooh, nella realtà. Lo ha trovato la storica Kathryn Aalto, che ha anche scritto un saggio sull'importanza di luoghi e paesaggi nelle avventure dell'orso di pezza.
La modella protagonista della pubblicità di Dolce & Gabbana accusata di razzismo e seguita dal boicottaggio dell’azienda in Cina ha detto la sua dopo due mesi di silenzio: si è scusata per aver recitato nei video, ha detto di sentirsi «davvero in colpa e di vergognarsi molto» e che la sua carriera «è quasi del tutto rovinata». Per chi non se lo ricordasse: si tratta di tre video in cui una ragazza cinese in vistoso abito da sera cerca di mangiare tre tipici piatti italiani – pizza, spaghetti e un cannolo siciliano – con un paio di bacchette, tra molte difficoltà; in uno dei video, a un certo punto, una voce maschile fuori campo ironizzava sul cannolo dicendo “è troppo grande per te?”. I video erano stati accusati di razzismo e di dipingere la Cina in modo stereotipato; la situazione venne peggiorata da alcuni commenti razzisti dello stilista Stefano Gabbana (da «la Cina è un paese di merda» a «Cina Ignorante Mafia sporca puzzolente»). Era finita tra proteste sui social network, boicotaggi nei negozi, la cancellazione di un’enorme e costosissima sfilata di D&G a Shanghai e la rimozione di tutti i prodotti dell’azienda dai principali rivenditori online cinesi.
La modella cinese del video di Dolce & Gabbana ha detto che la sua carriera «è quasi del tutto rovinata». Ha parlato per la prima volta della sua partecipazione alla disastrosa pubblicità uscita a fine novembre, scusandosi.
Il mercato editoriale argentino è storicamente uno dei più attivi e importanti del mondo: il numero di titoli pubblicati è cresciuto costantemente dai 16 mila del 2004 fino ai 28 mila del 2014 (con circa 123 milioni di libri stampati). La capitale Buenos Aires è la città con il numero di librerie pro capite più alto del mondo: 734 librerie su 2,8 milioni di abitanti, circa 25 ogni 100 mila abitanti. Tuttavia negli ultimi anni il mercato dei libri ha sofferto delle limitazioni imposte dalle politiche protezioniste del governo dell’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner: per favorire l’industria nazionale impose forti restrizioni alle importazioni, facendo crollare il numero di libri stranieri importati. Il 6 gennaio il nuovo governo di Mauricio Macrì ha abolito le limitazioni alle importazioni dei libri, con importanti conseguenze sul mercato editoriale argentino. Le limitazioni sulle importazioni furono introdotte nel 2010 da Kirchner, nell’ambito di una serie di politiche protezioniste. L’importazione di libri dall’estero non è stata vietata del tutto, ma i prezzi di trasporto altissimi e le complesse pratiche burocratiche ne causarono la drastica diminuzione. Secondo dati riportati dal giornale spagnolo El Paìs tra il 2011 e il 2014 scesero di circa il 65 per cento, riducendo di oltre il 35 per centro la varietà di titoli disponibili nelle librerie del paese. Il costo dei libri si innalzò molto, a causa della scarsa concorrenza e dell’aumento dei costi di produzione: l’anno scorso un libro costava di media tra i 21 e i 28 euro, a dicembre i prezzi oscillavano tra i 30 e i 40 euro. L’aumento dei prezzi ha causato d’altra parte il crollo delle esportazione dei libri, finendo per restringere ancora di più il mercato editoriale argentino. Di questa situazione hanno approfittato soprattutto le grandi case editrici, il settore grafico e della stampa, mentre ne hanno sofferto soprattutto piccole case editrici, librerie indipendenti e i lettori, che spesso si sono rivolti al mercato nero e dell’usato.
La storia delle restrizioni sui libri stranieri in Argentina. L'ex presidente Kirchner ha limitato per anni le importazioni facendo aumentare moltissimo i prezzi, ma a gennaio il nuovo governo le ha abolite (e c'è chi protesta).
Nelle aree della Lombardia dove è stata accertata la presenza di varianti del coronavirus non basteranno più 21 giorni da asintomatici per confermare la guarigione dall’infezione, ma servirà anche il tampone negativo. La novità è stata annunciata mercoledì dal direttore generale del Welfare, Marco Trivelli, che durante un’audizione in commissione sanità ha confermato la presenza di 128 casi positivi a varianti in Lombardia. Di questi, 126 casi sono risultati positivi alla cosiddetta “variante inglese” (B.1.1.7). C’è stato anche un caso di “variante brasiliana” e un ultimo caso non riconosciuto ufficialmente. Al momento le varianti sono state rilevate da tutte le ATS (le Agenzie di tutela della salute, equivalenti alle ASL), quindi in tutte le province lombarde, ad eccezione della provincia di Pavia. Le nuove regole sono valide da oggi. – Leggi anche: I vaccini contro le varianti del coronavirus
In Lombardia sono cambiate le regole per uscire dall’isolamento per i positivi al coronavirus e per i loro “contatti stretti”.
Questa settimana la maggior parte di quelli da fotografare erano al festival del cinema di Venezia. La più fotografata è stata probabilmente Natalie Portman: e a ragione, diciamo noi. Il festival di Venezia finisce domani, ma in compenso è iniziato quello del cinema di Toronto, dove si sono già visti gli attori de I magnifici 7. Sempre parlando di cinema, in settimana ci sono state le prime a Londra e Berlino dell’atteso Bridget Jones’s Baby, con i protagonisti Renée Zellweger, Colin Firth e Patrick Dempsey. E ormai che è settembre inoltrato ricominciano al solito ritmo gli eventi mondani, compresi i preparativi per le varie settimane della moda: la sfilata di Kanye West con i membri del clan Kardashian-Jenner e Rihanna in vetrina per presentare la sua collezione per PUMA. Tra i politici due facce note: Barack Obama che beve da una noce di cocco e Angela Merkel affranta. E poi valeva la pena fotografare Katie Holmes, Clint Eastwood, Brie Larson e Lady Gaga, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. I membri del clan Kardashian-Jenner e Barack Obama che beve da una noce di cocco, tra quelli da fotografare questa settimana.
Nel corso delle ultime settimane diverse grandi case cinematografiche degli Stati Uniti hanno pubblicato i loro dati finanziari, riferiti al trimestre fiscale più recente (grossomodo tra aprile e giugno). Per diverse società non sono dati particolarmente incoraggianti e dimostrano quanto la crisi dell’economia stia interessando anche il settore dell’intrattenimento, dove sono diminuiti i ricavi a fronte di spese comunque alte: ed è interessante legarli ai risultati e ai costi dei diversi film prodotti. DreamWorks Animation SKG L’utile netto della divisione della società che si occupa di animazione è diminuito del 63 per cento, cifra al di sotto delle previsioni degli analisti. I ricavi sono diminuiti di un quarto e le perdite sono state arginate grazie all’uscita del film Madagascar 3 che ha portato a 500 milioni di dollari di incasso in giro per il mondo dalla data della sua uscita, a inizio giugno. La società ha anche comunicato che per i prossimi cinque anni i suoi film saranno distribuiti da 20th Century Fox, con un accordo che sostituisce quello scaduto di distribuzione con Paramount Pictures.
Che aria tira al cinema. Gli ultimi conti delle principali case di produzione, legati a costi e risultati dei rispettivi film.
Il dominio della statunitense Serena Williams nel tennis femminile – confermato dalla vittoria del torneo di Wimbledon, l’11 luglio scorso – è perennemente accompagnato da un dibattito sul suo corpo, particolarmente massiccio e muscoloso, e di riflesso su quello delle altre tenniste. Negli anni Serena Williams è stata accusata di essere grassa, poco aggraziata e troppo “maschile”: sui social network è stata definita più volte “gorilla“; nel 2014 il presidente della federazione tennistica russa ha definito lei e la sorella Venus, con cui gioca spesso in doppio, «i fratelli Williams»; nel 2012 venne presa in giro dalla tennista danese Caroline Wozniacki, che si era infilata alcuni asciugamani nel reggiseno e sotto il gonnellino (le due tenniste sono amiche e alla fine Williams la difese dalle critiche di razzismo). L’ultimo episodio di cui si è parlato molto è avvenuto dopo che la scrittrice inglese J.K. Rowling – autrice della saga di Harry Potter – le aveva fatto i complimenti su Twitter per la vittoria a Wimbledon; un utente aveva commentato dicendo che Williams vince perché «è fatta come un uomo» e Rowling aveva risposto con una foto della tennista con un attillato abito rosso, dicendo che suo marito non starebbe molto bene con quel vestito.
I corpi delle tenniste. Il dominio di Serena Williams ne fa parlare ancora, perché molte tenniste non vogliono avere troppi muscoli e gli sponsor preferiscono le magre.
È stato diffuso il primo trailer (sottotitolato in italiano) di The LEGO movie, il film ispirato ai celebri mattoncini assemblabili creati dal falegname danese Ole Kirk Christiansen. Il film, un misto di live-action e animazione digitale, è stato diretto da Phil Lord e Chris Miller, registi del film d’animazione Piovono polpette, e uscirà negli Stati Uniti il 7 febbraio 2014 e in Italia il 20 febbraio. Tra i moltissimi attori che hanno doppiato i personaggi nella versione originale ci sono Will Ferrell, Will Arnett, Alison Brie, Liam Neeson e Morgan Freeman.
Il trailer di “The LEGO movie”. Il film uscirà in Italia il 20 febbraio 2014, nella versione originale è doppiato, tra gli altri, da Liam Neeson e Morgan Freeman.
«Non si può insegnare a scrivere, ma si può insegnare a pensare come uno scrittore», scrive Vanni Santoni, che è uno scrittore, in La scrittura non si insegna, un apprezzato “non-manuale” per chi nella vita vorrebbe scrivere, oppure già lo fa e vorrebbe farlo meglio. Se è il vostro proposito per il nuovo anno, potete andare a lezione proprio da Santoni, o da altri scrittori che come lui insegnano a pensare nel loro stesso modo, partecipando a uno dei nuovi corsi di alta formazione della Scuola Holden, la scuola di scrittura di Torino fondata da Alessandro Baricco, su come «costruire storie». «Costruire storie» alla Scuola Holden I nuovi corsi sono semestrali e cominceranno alla fine di febbraio, in streaming. Sono due: uno è dedicato alla narrativa di fiction, cioè alle storie inventate; l’altro alla narrativa di non fiction, dunque alla scrittura autobiografica, ma anche di reportage e giornalismo letterario. Sono corsi in streaming, quindi si possono seguire da tutta Italia, ma sono organizzati come i corsi in presenza: in classi di 20 persone e in diretta, con la possibilità di interazione fra studenti e insegnanti.
Per chi nel 2021 vuole mettersi a scrivere. A febbraio cominciano due nuovi corsi semestrali della Scuola Holden, uno dedicato alla narrativa d'invenzione, un altro alla scrittura autobiografica e di reportage.
I Test di medicina, ovvero la “Prova unica di ammissione ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria”, si sono tenuti l’8 aprile nelle principali università italiane. Agli oltre 63 mila candidati che hanno partecipato all’esame sono stati proposti 60 quesiti comprendenti domande di logica, cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Gli esiti del Test di medicina saranno comunicati martedì 22 aprile. Qui trovate tutte le domande e le risposte del Test di medicina 2014.single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:14%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0}
Test Medicina, tutti i quesiti del 2014. Le domande e le risposte della prova unica di ammissione che hanno sostenuto oltre 60mila candidati questa settimana, il ministero conferma che non sarà annullata dopo il caso del plico mancante a Bari.
Il centrosinistra ha stravinto i ballottaggi delle elezioni amministrative. I suoi candidati hanno vinto in tutti gli 11 capoluoghi in cui si votava, e anche in alcuni dei comuni più grandi tra i non capoluoghi, come Cinisello Balsamo, San Donà di Piave, Sestri Levante, Salsomaggiore Terme, Viareggio, Fiumicino, Molfetta. A Roma è stato eletto sindaco Ignazio Marino, candidato del centrosinistra, che ha ottenuto 664.490 voti, pari al 63,93 per cento. Il sindaco uscente, Gianni Alemanno, ha ottenuto 374.883 voti, pari al 36,07 per cento. A Roma ha votato il 45,06 per cento degli elettori; al primo turno aveva votato il 52,8 per cento. Marino ha detto di essere «emozionato» e di sperare che Roma possa essere «orgogliosa» di lui, perché in città ci sono «tantissime cose da fare». Marino ha aggiunto che non andrà a festeggiare in Campidoglio, come invece aveva fatto Alemanno subito dopo la sua elezione, dato che quel posto rappresenta tutta la città e ha una sua «sacralità». Gianni Alemanno ha detto di aver telefonato a Ignazio Marino per fargli le sue congratulazioni. Ha detto che «il risultato è netto» e che «l’influenza dell’astensionismo è stata molto forte», segno della «disaffezione dalla politica con cui dobbiamo fare i conti» Alemanno ha detto anche che c’è «un dato complessivo del centrodestra che non pare essere positivo».
Il centrosinistra ha vinto ovunque. Non solo a Roma, dove Marino sarà il nuovo sindaco, ma in tutti i capoluoghi dove si è andati al ballottaggio, comprese Brescia e Treviso.
Piper Ross è uno zoologo e divulgatore scientifico britannico. Collaboratore di diverse testate e della divisione della BBC che si occupa di storia naturale, Ross si interessa soprattutto della diversità delle specie animali negli svariati ecosistemi che esistono e convivono in giro per il mondo. Di recente ha concentrato i suoi studi nella realizzazione di “Animal Earth”, un librone che attraverso 500 fotografie mostra meglio di tanti trattati quanto siano diverse e spesso incredibili le specie animali, soprattutto negli ambienti acquatici dove si pensa ci sia un numero ancora imprecisato di nuovi esemplari da scoprire. Nella presentazione del suo libro, pubblicato dall’editore Thames and Hudson, Ross ricorda che gli animali con cui abbiamo più familiarità costituiscono appena l’uno per cento delle specie esistenti sulla Terra. Oltre a mostrare le foto di centinaia di animali mai visti, se non da ricercatori ed etologi, il libro spiega come si sono evolute particolari specie e dimostra come la complessità possa interessare anche organismi minuscoli, grandi appena qualche millimetro.
10 animali che non conoscete. Microscopici, alcuni spaventosi, altri buffi, da un bel librone illustrato.
Oggi a Venezia si è parlato soprattutto dei film in concorso: a certi festival capita invece, a volte, che si parli di quelli fuori concorso, magari perché hanno volti più celebri. I due film presentati oggi sono The Nightingale, della regista australiana Jennifer Kent, nota per l’horror Babadook, e Capri-Revolution di Mario Martone, il cui precedente film è Il giovane favoloso, del 2014. È stato presentato, fuori concorso, anche Ombra, un film cinese che è una reinterpretazione di Romanzo dei tre regni, un grande classico della letteratura cinese. E per finire, il regista canadese David Cronenberg ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. The Nightingale è ambientato nel 1825 in Tasmania, l’isola a sud dell’Australia, e parla di una carcerata irlandese che fa un complicato viaggio per vendicarsi di un ufficiale britannico che ha fatto cose molto brutte alla sua famiglia. Durante il viaggio incontra un’aborigena, anche lei con un passato molto complicato.
Le foto di giovedì a Venezia. Il cast di "Capri-Revolution" con il regista Mario Martone, e David Cronenberg con il Leone d'oro alla carriera.
Martedì la compagnia aerea britannica British Airways ha annunciato di aver cancellato tutti i voli da e per l’Italia, in seguito alla decisione del governo italiano di estendere a tutto il paese le misure restrittive per attenuare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). Nel comunicato di British Airways, riportato da Reuters, si legge che la compagnia ha già contattato tutte le persone che avrebbero dovuto partire oggi per avvisarle della cancellazione dei voli. La decisione di British Airways arriva dopo quelle delle compagnie low-cost Ryanair e Easyjet di cancellare diversi voli da o per l’Italia: Ryanair ieri aveva annunciato di aver cancellato tutti i voli interni in Italia da e per Bergamo, Milano Malpensa, Parma e Treviso e di aver ridotto quelli internazionali da e per Bergamo, Milano Malpensa, Venezia, Parma, Rimini e Treviso «che saranno operativi solo il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì». Easyjet ha invece annunciato di aver cancellato la maggior parte dei voli da e per Milano, Venezia e Verona, ma non tutti.
British Airways ha cancellato tutti i voli da e per l’Italia.
La copertina dello scorso numero dell’edizione statunitense di Time – il prossimo numero apre col matrimonio gay – è dedicata alla cura del cancro: il titolo principale recita “How to cure cancer” (“Come curare il cancro”), seguito da un asterisco che riporta al sottotitolo “Si, ora è possibile, grazie ai nuovi dream teams del cancro che stanno ottenendo risultati migliori più velocemente”. Una tesi, secondo Seth Mnookin di Slate, incontestabilmente falsa, “come sanno i 580 mila americani che quest’anno moriranno di cancro”.
La contestata copertina di Time sul cancro. Ha un titolone "Come curare il cancro" che secondo Slate è falso, "sbagliato, pomposo e crudele".
Un gruppo di hacker ha compiuto un attacco informatico a danno dei sistemi di Electronic Arts (EA), una delle maggiori aziende produttrici di videogiochi del mondo. Secondo le informazioni condivise dagli hacker su diversi forum online, analizzate da CNN Business e verificate da alcuni esperti di cybersicurezza, nell’attacco sarebbero stati sottratti 780 gigabyte di dati, tra cui il codice del motore grafico Frostbite, su cui si basano tra gli altri i popolarissimi giochi FIFA, Madden e Battlefield. Gli hacker avrebbero anche rubato il codice sorgente di FIFA 21 e alcune parti del codice di FIFA 22. La notizia dell’attacco informatico è stata diffusa da Vice e successivamente confermata a CNN da un portavoce di EA. Il portavoce dell’azienda ha detto a CNN che l’attacco non è stato compiuto con un “ransomware”, cioè un software che blocca alcuni dati finché non viene pagato un riscatto, come quelli che di recente hanno interessato i sistemi dell’oleodotto Colonial Pipeline o della società di lavorazione della carne JBS sempre negli Stati Uniti. Gli hacker starebbero invece cercando di vendere le informazioni ottenute a eventuali concorrenti, a cui avrebbero offerto la «piena capacità di sfruttare tutti i servizi di EA». Il portavoce di EA ha chiarito anche che i dati dei giocatori non sono stati sottratti e che EA «non ha alcuna ragione di pensare» che ci possano essere rischi per la privacy dei suoi utenti.
C’è stato un attacco informatico a danno dei sistemi dell’azienda produttrice di videogiochi Electronic Arts.
Lo scorso 20 aprile la Camera dei deputati ha approvato la cosiddetta “legge sul fine vita” o sul “testamento biologico”, una norma che permette – entro alcuni limiti – di esprimere in anticipo quali trattamenti medici ricevere nel caso di gravi malattie. La legge è passata ora all’esame del Senato, dove però il suo futuro appare piuttosto incerto. La maggioranza che la sostiene non è molto ampia e i tempi della sua approvazione rischiano di allungarsi fino al termine della legislatura. Del tema si è tornati a parlare per il caso di Charlie Gard, il bambino britannico a cui i medici hanno impedito il ricorso a una terapia sperimentale negli Stati Uniti perché ritenuta un caso di accanimento terapeutico. Benché pochissimi politici italiani si siano astenuti dal commentare la vicenda, in Italia non esiste una legge che regoli la possibilità per il paziente o un suo fiduciario di esprimersi sul prolungamento delle cure che lo riguardano. La legge approvata alla Camera riempirebbe questa mancanza nella legislazione italiana. È la proposta di legge 1142, intitolata “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico”. Se approvata, consentirebbe a qualsiasi maggiorenne la possibilità di rinunciare ad alcune terapie mediche, in particolare la nutrizione e l’idratazione artificiale. Questa interruzione può essere ottenuta anche con le cosiddette “disposizioni anticipate di trattamento” (DAT), un documento nel quale si può indicare a quali terapie si vuole rinunciare e a quali condizioni, nel caso in cui a un certo punto si sia impossibilitati a esprimere la propria opinione (qui è spiegato come funzionano precisamente le DAT). Il paziente può anche chiedere di essere sedato in maniera continua e profonda, in modo da poter morire senza soffrire, in una sorta di coma indotto.
A che punto è la legge sul fine vita? pochissimi politici italiani hanno fatto a meno di dire la loro su Charlie Gard, ma la legge in discussione rischia concretamente di fermarsi al Senato.
Fabio Masi e Alessia Carpi si conoscono sull’isola di Ventotene, dove si incontrano ogni estate: lui è di Roma e lei di Genova ma vengono entrambi da famiglie originarie dell’isola. Da grandi decidono di condividere la passione dei libri e anche la vita: lui la segue a Genova, dove lavora come magazziniere in una grande libreria. Poi nel 2011 investono i loro risparmi per aprire Ultima Spiaggia, una libreria in riva al mare a Ventotene, aperta da aprile a ottobre; nel 2011 lo rifanno, inaugurando una libreria dallo stesso nome a Camogli. Nel 2014 fondano, insieme a un gruppo di altri librai, la libreria Amico ritrovato a Genova, seguita dall’Amico immaginario, dedicata alla letteratura per l’infanzia; nel 2018, sempre insieme ad altri librai, riaprono la storica libreria Centofiori, in piazzale Dateo a Milano. Fabio ha raccontato com’è fare il libraio in una piccola isola dove i pochi abitanti ti conoscono tutti e aspettano il tuo arrivo, la cura che ci mette nello scegliere ogni anno un nuovo catalogo e la malinconia nel dover smontare tutto dopo sei mesi.
“Ultima Spiaggia”, due librerie gemelle a Ventotene e Camogli. Una è stagionale e l'altra è aperta tutto l'anno ma sono entrambe sul mare e curate da una coppia di librai che sognava di farlo già da ragazzi.
La pandemia da coronavirus sta portando alla realizzazione di uno dei più grandi test clinici a livello globale mai tentati. L’iniziativa si chiama SOLIDARITY ed è stata ideata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’obiettivo di sperimentare i quattro trattamenti che al momento sembrano essere più promettenti contro la COVID-19, la malattia causata dal coronavirus. I test coinvolgono farmaci già esistenti e usati – per esempio – contro l’HIV ed Ebola, e potranno essere svolti in migliaia di ospedali in giro per il mondo, senza particolari complicazioni per il personale medico alle prese con la più grande crisi sanitaria di questo secolo. Nell’80 per cento dei casi il coronavirus causa sintomi lievi che non rendono necessario il ricovero in ospedale, ma per i casi restanti con sintomi più importanti o gravi il ricovero è talvolta inevitabile. I pazienti più a rischio possono sviluppare pericolose polmoniti, che devono essere trattate nei reparti di terapia intensiva, spesso facendo ricorso all’intubazione per facilitare la respirazione. I trattamenti servono a prendere tempo, in attesa che il sistema immunitario riesca a sconfiggere la malattia.
Il grande test dell’OMS contro il coronavirus. I quattro trattamenti più promettenti contro la COVID-19 saranno sperimentati su scala globale, con un sistema di raccolta dati in tempo reale per verificarne l'efficacia.
L’organismo di revisione economica e finanziaria del comune di Roma (OREF) ha espresso parere negativo sul bilancio consolidato che il consiglio comunale dovrebbe approvare oggi pomeriggio. È un documento contabile in cui il comune di Roma aggrega i dati del proprio bilancio con quelli delle società controllate e partecipate, come ATAC, che si occupa del trasporto pubblico, e AMA, che si occupa dei rifiuti. Il bilancio deve essere approvato ogni anno entro il 30 settembre ed è in genere considerato meno importante del bilancio consuntivo, che va presentato entro il 30 aprile e mostra entrate e uscite del comune nell’anno precedente e di quello di previsione, in cui stabiliscono le spese per l’anno successivo. Secondo l’OREF il bilancio consolidato presentato dalla giunta non mostra «in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale». Il problema è la mancanza di chiarezza nei bilanci delle società controllate dal comune, in particolare dei crediti e i debiti che queste hanno nei confronti dello stesso comune. La società che desta le maggiori preoccupazioni è ATAC. Per le stesse ragioni lo scorso dicembre l’OREF aveva prima bocciato e poi, a luglio, approvato con riserva il bilancio di previsione presentato dalla giunta.
I revisori contabili del comune di Roma hanno dato parere negativo al bilancio consolidato presentato dall’amministrazione comunale.