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Dopo aver lavorato insieme per quasi venti anni in Research In Motion (RIM), la società che produce i BlackBerry, i due co-amministratori delegati (co-CEO) Jim Balsillie e Mike Lazaridis ieri hanno annunciato le loro dimissioni. L’incarico è stato affidato dal consiglio di amministrazione a un manager interno, in attesa di un ulteriore rimescolamento degli incarichi dirigenziali dentro RIM. La decisione dei due co-CEO arriva dopo mesi e mesi di richieste da parte degli investitori, preoccupati per il destino della società e per la sua manifesta incapacità di contrastare efficacemente la concorrenza di Apple, con i suoi iPhone, e degli smartphone che usano Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google. Dopo aver dominato per anni il settore dei telefoni cellulari con funzioni avanzate, soprattutto in ambiente aziendale, negli ultimi anni RIM non è riuscita ad aggiornare i propri prodotti per tenere a bada la concorrenza. La società ha accumulato ritardi sia nella produzione di nuovi dispositivi sia nello sviluppo di nuovi sistemi operativi per i suoi BlackBerry. Il recente tentativo di creare un tablet alternativo all’iPad, il BlackBerry PlayBook, è stato fallimentare e ha contribuito a ridurre le prestazioni economiche della società e far diminuire il valore delle sue azioni in borsa.
I due CEO di RIM si dimettono. Il produttore dei BlackBerry ha un nuovo amministratore delegato, che dovrà risollevare l'azienda canadese in enorme affanno.
Allora. Come siamo arrivati fin qui? I detective Ray Velcoro (Colin Farrell), Ani Bezzerides (Rachel McAdams), e Paul Woodrugh (Taylor Kitsch) sono stati incaricati di scoprire chi ha ucciso Ben Caspere, il city manager di Vinci, California, che è stato trovato con i genitali spappolati e gli occhi distrutti con l’acido. Caspere è stato ucciso da qualcuno con una maschera da corvo: o almeno, il suo corpo è stato trasportato sul sedile del passeggero da qualcuno che aveva una maschera da corvo. Caspere era un socio in affari di Frank Semyon (Vince Vaughn), un paziente del dottor Irving Pitlor (Rick Springfield, sì, quello di “Don’t Talk to Strangers”), e un cultore di torbide cose di sesso. Perché ci sono così tanti poliziotti sul caso? Woodrugh, un agente della Pattuglia autostradale della California, ha trovato il corpo. Bezzerides, sceriffo della Contea di Ventura, è stata assegnata al caso per svelare la corruzione di Vinci. Velcoro, un detective della polizia di Vinci, è sul caso perché Caspere era un dipendente pubblico di Vinci; ma anche per evitare che le altre istituzioni di polizia scoprano la corruzione di Vinci.
Guida per capire True Detective. Domande e soprattutto risposte per chi ha perso il filo, o per chi non ha seguito, alla vigilia dell'ultima puntata (piena di SPOILER, se non siete in pari).
La riapertura della scuola è prevista per lunedì in quasi tutte le regioni, anche se alcune hanno annunciato uno slittamento della data o potrebbero farlo questa settimana: ma soltanto una piccola parte degli oltre due milioni di nuovi banchi acquistati dal governo per migliorare la sicurezza degli istituti è già stata consegnata. Contrariamente agli annunci e alle promesse di agosto, secondo cui le procedure di consegna sarebbero finite entro l’inizio della scuola, queste dovrebbero concludersi in realtà soltanto alla fine di ottobre, ha detto il commissario straordinario Domenico Arcuri. Non è chiaro quanti banchi siano già arrivati nelle scuole: le consegne sono cominciate lo scorso 29 agosto in luoghi simbolici per l’epidemia da coronavirus in Italia, come Codogno, Alzano Lombardo e Nembro. Sono poi proseguite la scorsa settimana nella provincia di Bolzano, dove le lezioni sono riprese lunedì. Un comunicato di venerdì scorso di Invitalia – l’agenzia diretta da Arcuri – parla di circa 6.000 banchi consegnati in provincia a Bolzano e di quasi 1.500 in consegna nella settimana in corso in provincia di Caserta. Ma sono numeri piccolissimi se confrontati ai circa 2,5 milioni di pezzi totali del bando: la grandissima parte delle consegne, quindi, avverrà dopo l’inizio della scuola.
La scuola inizierà senza i nuovi banchi. Quasi ovunque, almeno: ne sono stati consegnati una piccola parte dei 2,5 milioni totali, che continueranno a essere distribuiti per settimane.
Google ha diffuso sul suo PlayStore un’app che si chiama Google Spotilight Stories: serve per scaricare corti cinematografici prodotti da Google negli ultimi anni. Google Spotlight Stories era inizialmente disponibile solo per gli smartphone Motorola, ma dal 26 maggio è possibile scaricarla con tutti i dispositivi Android, anche se non tutti i modelli di smartphone permettono ancora di vedere i film (Google sta lavorando per rendere tutti i modelli compatibili e dice che presto sarà disponibile anche per iPhone). Al momento sono disponibili quattro film, che non possono essere visti in streaming, ma devono essere per forza scaricati. Sono stati prodotti in modo da essere visibili a 360 gradi, ruotando lo schermo dello smartphone o usando Cardboard, l’aggeggio di Google per la realtà virtuale. I primi tre film sono cortometraggi animati mentre il più recente, Help, è con attori veri. È stato diretto da Justin Lin, regista di quattro film della saga Fast&Furious, e parla di una pioggia meteoritica su Los Angeles. Help è stato girato con l’uso combinato di quattro telecamere con “fisheye” in modo da rendere possibile la visione a 360 gradi.
Google produce film a 360 gradi. Una nuova app permette di scaricare film prodotti da Google, che possono essere visti in modo interattivo: spostando lo schermo dello smartphone cambia la scena inquadrata.
Lo Schiaccianoci, balletto con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del tradizionale logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che illustra le scene più conosciute dello Schiaccianoci per ricordare il 120esimo anniversario della sua prima teatrale. Nei primi anni Novanta dell’Ottocento, il direttore del Teatro Imperiale di San Pietroburgo (Teatro Mariinski), Ivan Vsevolojski, commissionò a Čajkovskij la composizione di un nuovo balletto dopo il successo del balletto La bella addormentata. Il compositore si fece aiutare da Marius Petipa, con cui aveva già lavorato per altre opere, che gli propose un adattamento realizzato da Alexandre Dumas padre del racconto Schiaccianoci e il re dei topi scritto dal tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. La storia fu semplificata notevolmente rispetto all’originale per essere il più adatta possibile alla narrazione con musica e balletto in due atti. La composizione dell’opera andò relativamente spedita, anche se ci furono interruzioni per alcuni viaggi di Čajkovskij e per alcuni incomprensioni con Petipa, che voleva avere molto controllo sulla realizzazione del balletto.
Lo Schiaccianoci, il balletto di 120 anni fa. L'opera di Pëtr Il'ič Čajkovskij è la protagonista del doodle di Google di martedì: andò in scena per la prima volta il 18 dicembre 1892.
La parte dell’economia italiana che gira intorno alla birra sta attraversando un periodo di grande successo ed espansione. Nel 2018 si è raggiunto il massimo storico di consumo di birra in Italia: in un anno sono stati consumati in media 33,6 litri a persona. A trainare questa crescita sono le birre e i birrifici artigianali, che nell’ultimo decennio sono quasi quadruplicati. Nei consumatori sta quindi crescendo la conoscenza della birra e certi luoghi comuni sono meno diffusi di un tempo, ma ce ne sono parecchi che ancora resistono: il fatto che la birra sia una bevanda da consumare con piatti semplici come la pizza, per esempio, o che faccia ingrassare, o ancora che in qualche modo il colore della birra sia collegato al grado alcolico (più è scura, più è “forte”). Di seguito abbiamo messo insieme alcuni di questi luoghi comuni, partendo da una definizione che in Italia è molto diffusa ma che crea un po’ di confusione: la “doppio malto”.
La birra “doppio malto” non esiste. È solo una definizione introdotta da una vecchia legge italiana, non legata a un tipo di birra in particolare: e ci sono altri luoghi comuni da sfatare.
Tra pochi giorni, quando insieme all’anno finirà anche il decennio, chi lo vorrà potrà vedere quattro nuovi film con Adam Driver, attore statunitense di 36 anni. Tre già si possono vedere: The Report, un film sull’indagine sulle torture della CIA dopo l’11 settembre; I morti non muoiono, una commedia horror su un’apocalisse zombie; e Storia di un matrimonio, il film, ora su Netflix, in cui recita con Scarlett Johansson e grazie al quale secondo qualcuno potrebbe vincere l’Oscar. Il quarto, Star Wars: L’ascesa di Skywalker, uscirà il 18 dicembre e concluderà la terza trilogia della saga, diventando di sicuro uno dei film con i maggiori incassi dell’anno. Quattro film noti e importanti, compreso un importante ruolo in un grande blockbuster e un’interpretazione, in Storia di un matrimonio, tra le migliori dell’anno. Tutto questo per un attore che dieci anni fa nemmeno faceva l’attore, e che fino a poco più di cinque anni fa per molti era soprattutto come “quello di Girls“, la serie tv di Lena Dunham.
Da dove salta fuori Adam Driver. È dentro Star Wars e "Storia di un matrimonio", i più grandi registi lo adorano, viene da due anni nei Marines e «da un altro mondo».
Probabilmente anche in questo momento là fuori, tra le onde del mare, qualcuno è stato punto da una medusa, è uscito dall’acqua e si e ritrovato l’esperto di turno che gli ha consigliato di fare la pipì sopra la ferita per ridurre il dolore e l’infiammazione. Se il tizio in questione è molto volenteroso, probabilmente si è anche offerto di provvedere egli stesso, a torto. L’urina, infatti, non ha un particolare effetto nel ridurre il dolore da puntura di medusa: è meglio l’aceto, dicono gli esperti, e per chi non lo ha a portata di mano può andare bene anche l’acqua stessa del mare. In una recente intervista concessa al Telegraph, il capo della Croce Rossa britannica ha provato a sfatare per l’ennesima volta il mito della pipì e delle sue doti taumaturgiche contro le punture di medusa.
Il mito della pipì sulle punture di medusa. Perché serva a qualcosa dev'essere speciale: meglio l'aceto o l'acqua di mare, spiega la Croce Rossa britannica.
Da lunedì 21 giugno tutte le regioni italiane saranno in zona bianca, a eccezione della Valle d’Aosta. In seguito al monitoraggio settimanale dei contagi da coronavirus passeranno invece dalla zona gialla alla zona bianca Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana, Provincia autonoma di Bolzano. Nell’ultima settimana tutte le regioni hanno avuto un’incidenza di nuovi casi sotto la soglia di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, ma per passare in zona bianca è necessario che questi dati siano confermati per tre settimane consecutive. La Valle d’Aosta due settimane fa era stata l’unica regione a superare la soglia di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, e dovrà aspettare quindi un’altra settimana per passare in zona bianca.
Da lunedì quasi tutta l’Italia sarà in zona bianca. La Valle d'Aosta sarà l'unica regione in zona gialla, ma probabilmente solo per un'altra settimana.
Fino al 5 giugno 2016 il Palazzo della Ragione di Milano ospiterà una retrospettiva su Herb Ritts (1952-2002), uno dei più importanti fotografi di moda e ritrattisti degli ultimi decenni. La mostra si intitola In equilibrio ed espone più di 100 immagini originali provenienti dalla Herb Ritts Foundation di Los Angeles, oltre ad alcuni ingrandimenti e video-installazioni. Ritts (1952-2002) è famoso soprattutto per le sue fotografie in bianco e nero e i ritratti di attori e personaggi famosi: tra quelli esposti ci sono Richard Gere (fotografato ancor prima del suo esordio al cinema), Madonna (realizzò per lei la copertina di True Blue nel 1986), Michael Jackson, David Bowie, George Clooney, Elizabeth Taylor, Brad Pitt e Cindy Crawford. Alla mostra è possibile vedere anche alcune immagini meno note, come quelle del lavoro sul corpo in movimento (ispirato alle sculture della Grecia classica e all’arte rinascimentale) e di paesaggi africani.
Le foto di Herb Ritts a Milano. Fino al 5 giugno il Palazzo della Ragione espone le foto e i ritratti in bianco e nero di uno dei più importanti fotografi degli ultimi decenni.
Oggi in Italia si sta votando per le elezioni amministrative, quelle in cui si eleggono i sindaci e i consigli comunali. I seggi sono aperti dalle 7 e chiuderanno alle 23 e i ballottaggi si terranno il 25 giugno: i comuni interessati dalle elezioni sono 1.004, compresi 21 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione. Gli aventi diritto al voto che vivono in questi comuni sono più di 9 milioni, e i dati sull’affluenza si possono consultare sul sito del ministero dell’Interno: alle 12 era del 19 per cento e alle 19 era del 42,35 per cento (il dato del Ministero non tiene però conto di alcune regioni fra cui Sicilia e Friuli-Venezia Giulia). I capoluoghi di regione in cui si tengono le elezioni oggi sono Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila. I 21 capoluoghi di provincia sono invece Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani. Qui ci sono tutte le informazioni utili per sapere come si vota. Una cosa importante da tenere a mente è che nei comuni con popolazione fino a 15mila abitanti si procede a un eventuale turno di ballottaggio solo in caso di parità di voti fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Nei comuni con più di 15mila abitanti si andrà al ballottaggio se nessun sindaco avrà ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (cioè più del 50 per cento).
Si sta votando per le elezioni amministrative. I seggi chiuderanno alle 23 e alle 19 l'affluenza era al 42 per cento.
“I 10 migliori televisori per una cucina”, “25 idee per fare un regalo di Natale a tua suocera”, “57 cose davvero carine che costano poco”: negli ultimi anni sempre più giornali online hanno cominciato a pubblicare articoli con titoli del genere che contengono liste di oggetti che si possono comprare online. Molti, in fondo, aggiungono un piccolo avviso che segnala che la testata ottiene un piccolo ricavo se qualcuno acquista uno dei prodotti segnalati partendo da un link presente nell’articolo. Significa che quei giornali hanno aderito a programmi di affiliazione (affiliate marketing, in inglese) con alcuni siti di e-commerce per provare a integrare i ricavi tradizionali, da anni in calo in tutto il settore. Lo fa anche il Post da alcuni anni, con una sezione dedicata che si chiama Consumismi. Cos’è l’affiliate marketing I programmi di affiliazione funzionano così: un sito di e-commerce si accorda con una testata giornalistica (ma anche con un sito qualunque, un blog, uno youtuber, un influencer o una persona che gestisce un gruppo su Facebook in cui si segnalano sconti convenienti o altro) per darle una piccola percentuale sugli acquisti conclusi attraverso i link che la testata ospita sul proprio sito. L’accordo è spesso offerto direttamente online e lo si può accettare e integrare sul proprio sito con pochi click.
Perché i giornali cercano di vendervi cose. Cos'è l'affiliate marketing e come funziona, visto che lo vedete sul Post e sempre più spesso anche sugli altri siti di news.
Il ministero dell’Istruzione ha diffuso oggi le materie della seconda prova dell’esame di Maturità 2019, che sono diverse a seconda dell’indirizzo scolastico. Le materie in questione caratterizzano il tipo di scuola (liceo, istituto tecnico o istituto professionale), e ogni anno il ministero dell’Istruzione stabilisce quale sarà oggetto d’esame. Sulla prima prova, il tema di italiano, non ci sono materie da decidere perché è uguale per tutti. Liceo Classico – Latino e greco Liceo Scientifico – Matematica e fisica Liceo delle Scienze umane opzione Economico sociale – Scienze umane e diritto ed economia politica Istituto tecnico per il turismo – Discipline turistiche e aziendali e inglese Istituto tecnico indirizzo informatica – Informatica e sistemi di reti Istituto professionale per i servizi di enogastronomia – Scienza e cultura dell’alimentazione e laboratorio servizi enogastronomici
Maturità 2019: le materie della seconda prova d’esame. Le cose da sapere dopo l'annuncio del ministero dell'Istruzione, arrivato in anticipo: greco e latino al Classico, matematica e fisica allo Scientifico.
Le fascette sono strisce di carta colorata che avvolgono alcuni libri. Di solito hanno colori sgargianti – rossi, gialli, arancioni – e contengono brevi frasi che hanno l’obiettivo di invogliare a comprare quei libri. In Italia sono molto diffuse, ma anche parecchio discusse e prese in giro – per esempio dal blog Fascetta nera – a causa della loro tendenza a spararle grosse, cioè a usare superlativi assoluti, azzardare paragoni improponibili, dare giudizi entusiastici e vantare numeri di vendita astronomici e irreali. Se la maggior parte degli editori continua a usarle – anche quelli seri – è perché evidentemente le fascette funzionano, e molti lettori, forse anche quelli più critici, ne sono segretamente attratti e credono a quello che promettono. Le fascette, in realtà, svolgono diverse funzioni. La prima è segnalare ai possibili clienti i libri che secondo l’editore hanno più potenziale di vendita; la seconda è inquadrare il tipo di libro, in base a chi lo consiglia, accostandoli ad altri libri o autori, o elencando le emozioni che può suscitare (“un libro che vi farà innamorare”); la terza è tentare di generare un effetto virale o una moda, usando la parola bestseller o citando la quantità di ristampe o di copie vendute. In tutti questi casi, però, l’obiettivo principale di una fascetta è far risaltare un libro – anche visivamente – tra gli altri che lo circondano, perché la prima battaglia è quella per la visibilità sugli scaffali delle librerie.
A cosa servono le fascette dei libri. In Italia sono molto diffuse e discusse, accusate di essere ingannevoli e volgari, però funzionano: siete sicuri di non farvi influenzare?.
Da qualche giorno in Italia è iniziata la sperimentazione delle pistole elettriche conosciute come “taser”: le città coinvolte sono intanto Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia, mentre in una seconda fase si andrà a regime in tutta Italia. La procedura coinvolge poliziotti e carabinieri. La circolare firmata dal capo della direzione anticrimine è partita il 20 marzo. Taser è in realtà il nome del marchio più famoso di pistole che usano l’elettroshock, e che è poi diventato il nome comune per indicare questo tipo di arma. Il taser è un’arma non letale che utilizza una scarica a intensità di corrente variabile per paralizzare i movimenti di chi viene colpito, facendogli contrarre i muscoli. È stato inventato alla fine degli anni Sessanta, ma i modelli che permettono l’immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dalla fine degli anni Novanta. Dall’ONU, nel 2007, l’arma è stata giudicata uno strumento di tortura: secondo Amnesty International ha causato centinaia di morti negli Stati Uniti (più di 800 dal 2001) dove infatti l’azienda Taser International – che ha associato le morti anche ai problemi cardiaci dei soggetti colpiti – ha recentemente deciso di cambiare nome, per modificare la propria immagine associata sempre più spesso alle morti delle persone su cui era stato usato un taser.
In sei città italiane partirà la sperimentazione del taser. Cioè la pistola elettrica che l'ONU, nel 2007, ha giudicato uno strumento di tortura.
Nella votazione di sabato 16 marzo per l’elezione del presidente del Senato, una decina di parlamentari del Movimento 5 Stelle (13 secondo quanto è stato riportato dai giornali) hanno votato per Pietro Grasso, il candidato del centrosinistra. Vito Crimi, capogruppo M5S al Senato, ha spiegato in un video la decisione presa dal gruppo, che in sostanza era: si può votare per Pietro Grasso, scelta libera. Questo episodio ha fatto tornare di attualità una caratteristica del ruolo del parlamentare che è stata citata più volte da Beppe Grillo e che ha diversi aspetti notevoli: l’assenza del vincolo di mandato, espressione tecnica per indicare in realtà una cosa molto concreta. Partiamo dal caso di Grillo. In serata, il leader del Movimento 5 Stelle ha pubblicato un post sul proprio blog in cui ha criticato il comportamento dei senatori del M5S che a suo dire non avrebbero votato con “trasparenza”. Oltre a sottolineare la “defezione” dalla linea del partito – che fino a oggi è stata di non fare accordi con gli altri partiti presenti in Parlamento – Grillo ha scritto che il segreto del voto «non ha senso» perché «l’eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese». Inoltre, i senatori che hanno votato per Pietro Grasso, preferendolo a Schifani e preferendolo alla scheda bianca, avrebbero infranto una delle regole scritte nel codice di comportamento degli eletti del Movimento 5 Stelle.
E cos’è il vincolo di mandato? un tema citato più volte da Beppe Grillo, per criticare i parlamentari che non seguono le indicazioni: cosa prevede la Costituzione, da dove viene e come funziona negli altri paesi.
Yuri Guaiana, un attivista dell’associazione radicale Certi Diritti, è stato fermato questa mattina dalla polizia a Mosca mentre stava raggiungendo la Procura generale russa per depositare una raccolta firme per una petizione contro il trattamento e la persecuzione degli omosessuali in Cecenia. Intorno alle 16:30 (15:30 ora italiana) Guaiana è stato rilasciato e accompagnato all’aeroporto per tornare in Italia. Yuri #Guaiana è stato rilasciato. Assistito dal Consolato, viene accompagnato ora in areoporto. @CertiDiritti #Gay #Cecenia #Mosca
È stato rilasciato l’attivista italiano che era stato fermato a Mosca. Yuri Guaiana era stato fermato dalla polizia russa mentre stava consegnando una raccolta firme contro il trattamento degli omosessuali in Cecenia.
Oggi la Toscana, la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano sono diventate zone gialle. Sono infatti scaduti i termini di 14 giorni delle ordinanze del ministero della Salute che le avevano rese zone arancioni. I termini sarebbero scaduti anche per la Campania, che però rimarrà zona arancione per un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ha prolungato le restrizioni fino a mercoledì 23 dicembre compreso. Dunque resteranno zona arancione solo la Campania e l’Abruzzo: lì i termini da zona arancione scadrebbero il 26 dicembre, ma dal 24 dicembre entreranno in vigore in tutto il paese le regole speciali per il periodo natalizio, che dureranno fino al 6 gennaio. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
Da oggi tutte le regioni sono gialle tranne Abruzzo e Campania. Soltanto per pochi giorni, perché da giovedì entrano in vigore le restrizioni natalizie.
Il pittore Enrico Castellani è morto oggi a 87 anni. Era nato nel 1930 a Castelmassa, in provincia di Rovigo, e dopo aver studiato scultura e architettura in Belgio era diventato noto in Italia negli anni Cinquanta, dove insieme a Piero Manzoni fondò la rivista Azimuth. Castellani è stato per decenni uno dei più noti artisti italiani del Novecento, e uno di quelli le cui opere erano più apprezzate e pagate. Il sito Art Tribune ha scritto che nel 1966 l’artista statunitense Donald Judd lo definì “il padre del minimalismo”. L'arte italiana perde un altro maestro. Scompare a 87 anni Enrico Castellani, maestro di Azimuth e dell’azzeramento, padre del minimalismo secondo Donald Judd #enricocastellani #rip #artecontemporanea pic.twitter.com/LiXGxSvwPy
È morto a 87 anni l’artista Enrico Castellani.
L’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) ha autorizzato la somministrazione del vaccino contro il coronavirus di Moderna (Spikevax) anche agli adolescenti tra i 12 e i 17 anni. Finora era autorizzato per la somministrazione solo a chi aveva almeno 18 anni: la procedura sarà uguale a quella per le persone che hanno dai 18 anni in su, e prevederà quindi due dosi a distanza di quattro settimane l’una dall’altra. Secondo la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’AIFA «i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età». L’autorizzazione dell’AIFA arriva a pochi giorni dalla raccomandazione fatta ai paesi europei dall’Agenzia europea dei medicinali (EMA): dopo aver testato il vaccino su circa 4mila adolescenti che non fossero già stati contagiati dal coronavirus, era risultato che il livello di anticorpi prodotti contro il virus era paragonabile a quello rilevato sui maggiori di 18 anni.
L’Agenzia Italiana per il Farmaco ha autorizzato la somministrazione del vaccino di Moderna anche agli adolescenti tra i 12 e i 17 anni.
Martedì 4 marzo Apple ha annunciato che a fine estate il suo attuale direttore finanziario (CFO), Peter Oppenheimer, andrà in pensione lasciando il proprio incarico all’italiano Luca Maestri, attuale controllore finanziario della società. Oppenheimer è stato CFO negli ultimi dieci anni, contribuendo al successo di Apple, che ha visto aumentare il proprio fatturato annuo da 8 a 171 miliardi di dollari. È stato tra i principali responsabili della suddivisione di Apple in numerose controllate in giro per il mondo: una rete di aziende che permette a quella principale negli Stati Uniti di pagare molti miliardi di dollari di tasse in meno, una pratica adottata da quasi tutte le grandi società tecnologiche. Il nuovo responsabile dei conti di Apple, e della sua ricca cassa da oltre 160 miliardi di dollari, sarà da settembre Luca Maestri. Che è italiano – romano – e ha 50 anni, una laurea in economia conseguita alla Luiss e un master ottenuto a Boston. Maestri ha iniziato la sua carriera in General Motors, dove ha lavorato per circa 20 anni nel suo settore finanziario e operativo in Europa, Asia-Pacifico e nelle Americhe. Ha curato una serie di importanti investimenti da parte di GM in Cina e Thailandia e ha lavorato per rimettere in sesto gli stabilimenti della società in Brasile e in Argentina.
Chi è Luca Maestri, futuro direttore finanziario di Apple. È romano e da settembre gestirà tra le altre cose una cassa da 160 miliardi di dollari.
Nelle ultime settimane gli utenti di Calendario, l’applicazione di Apple per iOS e macOS, hanno segnalato su diversi forum online di avere ricevuto inviti non richiesti per eventi che non esistono, ma che servono ai mittenti per fare spam e inviare proposte commerciali. Il problema, in misura inferiore, si è verificato anche con la funzione per la condivisione delle fotografie tramite l’applicazione Foto. Per i loro inviti non richiesti, gli spammer utilizzano un’opzione di iCloud, il sistema di servizi di Apple per sincronizzare documenti e salvarli online, che non prevede la possibilità di aggiungere filtri antispam come quelli per la posta elettronica. Quando si riceve un invito tramite iCloud per Calendario o per Foto, sul proprio dispositivo compare una notifica con la possibilità di accettare o declinare. Nel caso dello spam, l’invito contiene un messaggio promozionale di qualche tipo. Il problema è che se si rifiuta l’invito, chi lo ha inviato riceve una notifica e può quindi scoprire se l’account iCloud del destinatario è attivo o meno. Dopo averlo scoperto lo spammer potrebbe proseguire con l’invio di innumerevoli altri inviti, generando ulteriori notifiche e rendendo complicata la gestione dello spam.
Lo spam sulla app Calendario. Molti utenti di iOS e macOS hanno segnalato la ricezione di strane notifiche per eventi indesiderati, ma non c'è un filtro per escluderli.
Dopo i due giorni riservati ai giornalisti, il 3 marzo ha aperto al pubblico l’86esima edizione del Salone internazionale dell’auto di Ginevra, in Svizzera. Il Salone di Ginevra è considerato la principale manifestazione automobilistica europea e tra le più importanti del mondo. Si svolge ogni anno a inizio marzo – i saloni di Francoforte e Parigi si tengono invece in autunno ad anni alterni – in un paese, la Svizzera, che non ha costruttori locali che rischiano di rubare la scena alle case automobilistiche straniere. Visitatori e addetti ai lavori lo apprezzano molto anche perché si svolge in un unico padiglione relativamente piccolo, che permette di vedere tutte le novità in un giorno solo, senza dover camminare a lungo e uscire all’esterno per passare da un edificio all’altro, cosa che invece è necessaria a Parigi e Francoforte. Per gli appassionati d’auto che non potranno andare a Ginevra nei prossimi giorni abbiamo messo insieme le dieci novità più importanti di questa edizione del Salone, con i relativi “perché” spiegati dentro a ciascuna foto.
Dieci auto da vedere a Ginevra 2016. Le novità più interessanti del salone automobilistico più importante d'Europa, che sarà aperto al pubblico fino al 13 marzo.
Ospite in collegamento al Festival dell’economia di Trento, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto un lungo intervento parlando tra le altre cose di quota 100, la riforma delle pensioni – approvata durante il precedente governo guidato da Conte, appoggiato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle – per consentire di andare in pensione a chi abbia compiuto almeno 62 anni di età e versato almeno 38 anni di contributi. A proposito di quota 100, già presentata a suo tempo come “sperimentale” per un periodo di tre anni, Conte ha detto: «È un progetto triennale ed era un progetto di riforma che veniva a supplire a quello che era un disagio sociale che si era creato. […] È stata un’offerta temporanea triennale, che scadrà l’anno prossimo. Non è all’ordine del giorno il rinnovo di quota 100».
Giuseppe Conte dice che non rinnoverà “quota 100”. Ha detto che la riforma delle pensioni voluta da Matteo Salvini è stata «un'offerta temporanea triennale, che scadrà l'anno prossimo».
Mario Delpini, attuale vescovo ausiliare di Milano, è stato nominato da Papa Francesco nuovo arcivescovo della città e a settembre sostituirà Angelo Scola, che ha superato il limite di età per mantenere l’incarico. Nella Chiesa Cattolica gli arcivescovi sono a capo delle diocesi più importanti e quella di Milano, che comprende più di 1.100 parrocchie, è una delle più grandi del mondo. Per questa ragione l’arcivescovo della città è una figura molto importante nella Chiesa Cattolica e viene spesso considerato fra i “papabili” quando viene convocato il conclave che elegge il papa. Delpini ha 65 anni, è nato a Gallarate (Varese), e ha una lunga esperienza da sacerdote e vescovo all’interno della diocesi di Milano. È laureato in Lettere e ha insegnato greco in vari seminari di Milano. È sacerdote dal 1975. Nel 1989 l’allora arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, lo nominò rettore del seminario principale della Diocesi, quello di Venegono Inferiore. Negli anni successivi divenne responsabile di tutti i seminari di Milano. È vescovo dal 2007, mentre dal 2012 è vicario generale – cioè vescovo ausiliare – di Milano. Vatican Insider ha raccontato che da qualche tempo «vive alla Casa del Clero insieme ai sacerdoti anziani e in città si muove in bicicletta, con caschetto e giubbotto catarifrangente».
Mario Delpini è il nuovo arcivescovo di Milano. Ha 65 anni e ha fatto carriera all'interno della diocesi della città: sostituirà Angelo Scola.
Da oggi è disponibile, anche in Italia, un nuovo servizio di streaming. Si chiama Quibi e le sue principali caratteristiche sono due: è appositamente pensato per essere usato sugli smartphone, e nessuno dei suoi contenuti supera i 10 minuti di durata. Il nome Quibi nasce dall’unione delle parole “Quick Bites” (“bocconi veloci”); il servizio è fatto da video pensati per essere appunto come degli spuntini, quando si ha tempo e voglia di vedere qualcosa ma non si può o non si vuole accendere la tv o aprire Netflix. La cosa interessante di Quibi è che analisti e giornalisti sono molto indecisi sul suo futuro. Molto più che in altri casi, infatti, ci sono alcuni elementi che portano a credere che possa avere successo, ma anche diversi altri che fanno pensare che potrebbe essere un poderoso fallimento. Ognuna di queste considerazioni va integrata col fatto che Quibi – un servizio ideale per essere consumato in mobilità: in metropolitana, in coda in posta o nella sala d’attesa del dentista – è stato lanciato in mezzo a una pandemia che sta obbligando a casa gran parte dei suoi possibili fruitori.
Adesso c’è anche Quibi. È un servizio di streaming con contenuti pensati solo per smartphone, che con grandi risorse proverà a farsi spazio in un mercato affollatissimo.
Il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha annunciato durante la conferenza stampa del 3 settembre che i tassi d’interesse della Banca rimarranno invariati. I tassi d’interesse della Banca Centrale Europea sono quelli a cui le banche possono chiederle soldi in prestito e sono di fatto uno strumento che la politica monetaria ha per influenzare l’economia: in seguito alla crisi economica i tassi di interesse sono stati mantenuti molto bassi per agevolare la ripresa. I tassi decisi dalla Banca Centrale influenzano anche gli altri tassi d’interesse, come quello che vi chiede la banca per prestarvi dei soldi: più i tassi decisi dalla BCE sono bassi e meno voi dovrete pagare sul vostro prestito. Draghi ha detto che la crescita reale del PIL nei paesi che usano l’euro come moneta nazionale – quella senza contare l’inflazione – è stata più bassa del previsto. Ha detto che si aspetta che la ripresa economica continui, ma a un ritmo più basso di quanto precedentemente previsto. Inoltre per sostenere la ripresa continuano a essere necessarie riforme strutturali dei paesi dell’eurozona. La Banca Centrale Europea ha rivisto le previsioni di crescita in larga parte per una diminuzione della domanda dall’estero.
Cosa ha detto Mario Draghi. I tassi d'interesse rimarranno invariati e la crescita economica è più lenta del previsto, in sintesi.
L’Interstate 70 è un’autostrada che attraversa buona parte degli Stati Uniti, dallo Utah al Maryland, e in Colorado passa per la White River National Forest causando molti problemi alla fauna. Le auto viaggiano spedite sulle quattro corsie da est a ovest e viceversa, mentre gli animali della zona sono costretti ad attraversare l’autostrada per spostarsi da nord a sud e viceversa nella stagione degli accoppiamenti e per procacciarsi il cibo. Orsi, puma, linci, alci e cervi si avventurano sull’asfalto e vengono spesso investiti dai veicoli, causando incidenti che si rivelano mortali per gli animali e talvolta anche per gli automobilisti. In genere, per risolvere i problemi di questo tipo vengono costruiti cavalcavia e sottopassaggi per consentire agli animali di passare da una parte all’altra dell’autostrada, ma realizzare strutture che poi vengano effettivamente utilizzate dagli animali non è semplice. Molti seguono il loro istinto e attraversano dove capita, senza sfruttare i percorsi di sicurezza per loro. Un’associazione no profit che si chiama ARC ha così indetto un concorso per creare il miglior sistema possibile per convincere gli animali ad attraversare in sicurezza le autostrade come la Interstate 70 in Colorado.
Il cavalcavia per gli animali. In Colorado si cercano soluzioni per evitare che gli animali attraversino le autostrade: solo che poi bisogna convincerli a usarle.
Robin Dunbar è un antropologo britannico, ha 73 anni e ritiene che in media ogni essere umano non abbia più di 150 amici, una stima diventata nota come “numero di Dunbar”. La sua teoria piuttosto discussa e diffusa è stata da poco messa in dubbio da una nuova ricerca svolta in Svezia, secondo la quale diverse persone avrebbero molti più amici e conoscenti stretti grazie alle loro capacità sociali, alle energie e al tempo che dedicano per mantenerle attive e dinamiche. Dunbar pubblicò la propria teoria nel 1993, dopo avere trascorso diverso tempo a studiare i primati non umani, chiedendosi se forma e dimensioni di alcune loro strutture cerebrali fossero un indicatore della capacità di questi animali di mantenere i rapporti sociali. Le sue analisi si concentrarono sulla neocorteccia, la parte della corteccia cerebrale che si ritiene essere la sede principale delle funzioni per la memoria, il linguaggio e in generale l’apprendimento. Dunbar notò una correlazione tra le dimensioni della neocorteccia e i gruppi in cui vivevano i primati non umani: più era grande la prima, più erano estesi i secondi, contando quindi un maggior numero di membri.
Si possono avere più di 150 amici? una ricerca ha messo in dubbio la teoria del "numero di Dunbar" sulla quantità massima di relazioni che può gestire una persona: Dunbar non l'ha presa bene.
Pare che l’estate non sia lontana, ma le previsioni meteo per domani, lunedì 21 maggio, annunciano altre piogge. Al Nord il cielo sarà molto nuvoloso nelle regioni occidentali, e si parla di rovesci e temporali ovunque ci siano dei rilievi: Alpi, Prealpi e Appennini. Non preoccupatevi, dal pomeriggio arriveranno anche in pianura. Per il Centro il meteo prevede piogge in Sardegna e in tutto il “continente”: al mattino rovesci sparsi e al pomeriggio temporali. In serata andrà meglio, con le eccezioni della Toscana e degli Appennini. Allo stesso modo, al Sud ci saranno addensamenti di nubi dalla tarda mattinata e rovesci su Tirreno, Molise e Puglia fino a una generale schiarita serale.
Le previsioni meteo per lunedì 21 maggio. Dove pioverà e dove no, insomma: che poi è l'unica cosa che interessa davvero a tutti.
La Corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, per il naufragio della nave da crociera che avvenne all’isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, e nel quale morirono 32 persone. La sentenza è stata letta dopo otto ore di camera di consiglio e, per la maggior parte, ricalca quella decisa nel febbraio 2015 dal tribunale di Grosseto. La Camera di Consiglio della Corte d’Appello di Firenze, presieduta dal giudice Grazia D’Onofrio, ha confermato la condanna di primo grado, a 16 anni di carcere, inflitta nel febbraio del 2015 a Francesco Schettino. La sentenza è stata letta al termine di una camera di consiglio durata otto ore. Il comandante della Costa Concordia non era presente in aula (non c’erano neppure parenti delle 32 vittime che persero la vita la notte del 13 gennaio 2012 nello scontro davanti all’isola del Giglio) e ha atteso il verdetto nella sua casa a Meta di Sorrento.
La condanna a 16 anni per Schettino è stata confermata in appello. Il tribunale di Firenze ha confermato la sentenza del 2015 per l'ex comandante della Costa Concordia.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 16.377 nuovi casi di contagio da coronavirus e 672 morti a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 36.931 (299 in più rispetto a ieri), di cui 3.744 nei reparti di terapia intensiva (9 in meno di ieri) e 33.187 negli altri reparti (308 in più di ieri). Sono stati analizzati in tutto 106.021 tamponi: come spesso accade nel weekend, una cifra di molto inferiore rispetto ai giorni feriali. Le persone testate sono state 64.252. È risultato positivo il 12,5 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 20.648 e i morti 541. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati sul coronavirus di oggi, lunedì 30 novembre.
Venerdì scorso la celebre società di produzione cinematografica Disney ha annunciato i suoi piani per i prossimi anni riguardo ai film e alle serie animate che intende produrre. In mezzo alle nuove storie dell’universo Marvel e ai lungometraggi animati della Pixar, è stata annunciata anche una decina di progetti relativi alla saga di Star Wars, la cui ultima trilogia si è conclusa l’anno scorso con L’ascesa di Skywalker. Per chi si è sentito spaesato – non siete i soli – abbiamo messo in fila le informazioni disponibili su ciascun progetto: la maggior parte degli annunci riguarda le serie tv, che andranno in onda sulla nuova piattaforma Disney+. Sui nuovi film, invece, si sa ancora pochissimo. Serie tv La terza stagione di Mandalorian La serie tv incentrata sul cacciatore di taglie Din Djarin è stato forse il prodotto che ha raccolto il successo più ampio da quando Disney ha comprato i diritti della saga: da mesi è una delle serie tv più popolari al mondo ed è riuscita a soddisfare sia i fan più impallinati sia quelli occasionali, anche grazie a un nuovo, puccioso personaggio. Disney ha confermato che la terza stagione sarà disponibile fra circa un anno, intorno al prossimo Natale. In teoria la produzione doveva iniziare entro il 2020, ma a causa della pandemia dovrebbe partire con un po’ di ritardo. Dato il successo della seconda stagione, per certi versi superiore a quello della prima, difficilmente Disney deciderà di concluderla a breve.
Come proseguirà Star Wars. Una lista completa delle serie tv e dei film che usciranno nei prossimi anni, fra nuove puntate di Mandalorian e progetti di cui si sa ancora pochissimo.
Il modello del perfetto bambino ariano fu presentato nel 1935 sulla copertina di Sonne ins Haus (“Il sole in casa”), una popolare rivista tedesca per famiglie di epoca nazista che fu tra l’altro consegnata a tutti i soldati del Terzo Reich. L’immagine – una bambina di sei mesi dal viso perfettamente tondo e paffuto – era stata scelta tra un centinaio di altre foto inviate per il concorso dallo stesso ministro della Propaganda, Joseph Goebbels. Il quotidiano tedesco Bild ha però raccontato che quella bambina era in realtà ebrea, l’ha rintracciata e intervistata: si chiama Hessy Taft (a quel tempo il suo cognome era Levinson), oggi ha ottant’anni ed è docente di chimica a New York.
Il modello della “bambina ariana” era una bambina ebrea. La foto comparve sulla prima pagina di una popolare rivista nazista: la donna oggi ha ottant'anni e ha raccontato la sua storia.
Davide Faraone, candidato alle primarie del centrosinistra di Palermo e promotore della “rottamazione” dei vertici democratici, aveva accusato ieri il Partito Democratico di sostenere finanziariamente e contro le regole del partito stesso la campagna elettorale di Rita Borsellino, l’eurodeputata proposta da Pierluigi Bersani e da Giuseppe Lupo, segretario del PD siciliano, con il lasciapassare di Nichi Vendola. Dopo le accuse, il tesoriere del PD nazionale Antonio Misiani aveva negato parlando di «provocazione gratuita». Oggi Davide Faraone – che è l’unico candidato alle primarie di Palermo iscritto al PD – ha convocato una conferenza stampa e ha mostrato una mail spedita dalla tesoreria nazionale del PD da cui risulterebbe che il partito è disposto a sostenere alcune delle spese della campagna di Rita Borsellino. Davide Faraone ha parlato di finanziamenti per circa 40mila euro e di un bonifico già eseguito per 14mila a favore di Space s.r.l., una delle principali società che opera nel settore della pubblicità e delle affissioni a Palermo. La mail, firmata da Antonella Trivisonno dell’amministrazione del PD, è stata inviata per conoscenza anche Tonino Palmeri, coordinatore della campagna di Rita Borsellino:
Il PD imbroglia alle primarie di Palermo? il candidato Davide Faraone ha mostrato una mail da cui risulterebbe che il partito ha finanziato in parte la campagna di Rita Borsellino (contro le regole).
Le elezioni regionali in Emilia-Romagna sono state vinte dal candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini, presidente uscente della regione. Bonaccini ha ottenuto il 51,42 per cento dei voti. La sua principale avversaria, la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni, si è fermata al 43,63 per cento. Hanno votato molte più persone rispetto al 2014: quasi il 68 per cento degli aventi diritto contro il 38 per cento. Grazie Emilia-Romagna ❤️ pic.twitter.com/IRJLaTcr7U
In Emilia-Romagna ha vinto Bonaccini. Ha ottenuto il 51,4 per cento dei voti; il PD e il centrosinistra sono stati primo partito e prima coalizione e parlano di «sconfitta di Salvini».
La gestione dell’accoglienza e delle persone migranti durante l’emergenza coronavirus sta presentando, di nuovo, diverse criticità: hanno a che fare con la gestione sanitaria e operativa delle strutture, con la gestione dei casi sospetti o positivi, con la mancanza di spazi adeguati per l’isolamento e con il ricorso a soluzioni emergenziali come quelle delle “navi quarantena”, giudicate illegittime da diverse associazioni e movimenti che si occupano di migrazione. I trasferimenti sulle “navi quarantena” Tra fine settembre e inizio ottobre, diversi stranieri risultati positivi al coronavirus già titolari di protezione umanitaria o richiedenti asilo o comunque regolarmente soggiornanti da tempo in Italia erano stati prelevati dai centri di accoglienza di diverse città e, di notte, trasferiti in pullman a bordo di alcune navi attraccate a Trapani, Palermo e Bari. A inizio ottobre, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) aveva fatto sapere che i trasferimenti erano stati fatti «senza alcuna informazione e/o comunicazione preventiva e senza alcuna valutazione legata ad eventuali condizioni di vulnerabilità, fragilità, integrazione sul territorio e presenza di legami familiari e alla necessità di garantire accesso tempestivo all’assistenza sanitaria».
La difficile gestione delle persone migranti durante la pandemia. Il problema più rilevante è la mancanza di spazi adeguati per isolare i positivi ed evitare soluzioni emergenziali come le “navi quarantena”.
Giovedì il Consiglio dei ministri si è riunito per discutere – tra le altre cose – alcune novità sulla riforma della Giustizia, di cui si sta già occupando il Parlamento ma che nelle ultime settimane aveva creato tensioni tra i partiti della maggioranza. Un comunicato stampa diffuso sul sito del Governo dice che «rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal governo» verranno introdotte due novità. Entrambe riguardano i limiti che la riforma introdurrà per la procedibilità di processi d’Appello e in Cassazione: saranno estesi per tutti i processi per i primi tre anni dall’entrata in vigore della riforma e resteranno estendibili su richiesta dei giudici per alcuni tipi di reati (per esempio quelli di mafia). Le due novità dovrebbero di fatto garantire alla riforma un più convinto appoggio da parte del Movimento 5 Stelle.
Il Consiglio dei ministri ha trovato un accordo sulla riforma della Giustizia.
Lo scontro tra i due vice presidenti del Consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i due principali leader del governo, si è concluso sabato dopo il Consiglio dei Ministri convocato in via eccezionale per risolvere le divergenze sul decreto fiscale approvato lunedì scorso. In una conferenza stampa Salvini, Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno detto di aver approvato il decreto in via definitiva, dopo che per giorni si era parlato di bozze contrastanti e presunte manipolazioni. I dettagli della versione definitiva del decreto non sono ancora del tutto noti, ma a quanto ha detto Conte sono stati esclusi i due punti contestati dal M5S, cioè l’estensione del condono all’imposta sui capitali detenuti all’estero e il cosiddetto “scudo penale”, la depenalizzazione di alcuni reati tra cui il riciclaggio. Non è ancora chiaro nemmeno cosa sia stato deciso sull’estensione del condono all’IVA, un’altra misura che secondo Di Maio era stata aggiunta a sua insaputa nel decreto fiscale.
Salvini e Di Maio hanno fatto pace. Nel Consiglio dei ministri si sono accordati per escludere dal decreto fiscale le misure contestate dal M5S.
Ogni giorno su Facebook vengono caricati almeno 100 milioni di fotografie. Gli iscritti al social network condividono le foto del loro profilo e gli album fotografici, inserendo i tag (le etichette) per identificare amici e conoscenti nei vari scatti. Croce e delizia degli iscritti, che a volte vengono taggati in fotografie che li ritraggono eventi improponibili e imbarazzanti, i tag devono essere inseriti manualmente disegnando una cornice intorno al volto della persona da etichettare, ma la procedura potrebbe essere presto semplificata. Sul blog di Facebook, Sam Odio ha da poco annunciato l’avvio della sperimentazione di una nuova funzionalità che consentirà al social network di riconoscere automaticamente la presenza dei volti nelle fotografie:
Facebook ora riconosce le facce. Il social network ora riconosce la presenza dei volti nelle fotografie e semplifica l'utilizzo dei tag per identificare gli amici negli album.
David Bowie, uno dei più importanti musicisti rock di sempre, è morto domenica a 69 anni “dopo una coraggiosa battaglia di 18 mesi contro il cancro”. Aveva smesso di fare tour dal vivo nel 2004, e da allora in poi era apparso molto raramente in pubblico. Oggi stanno circolando molto online i bei ritratti dei numerosi aspetti e travestimenti che Bowie assunse nella sua carriera, fatti da Helen Green, illustratrice inglese di 23 anni. La stessa Green ha unito tutti i ritratti di Bowie in una gif pochi giorni fa, in occasione del suo 69esimo compleanno.
David Bowie in una GIF animata. Sta circolando moltissimo online un collage di ritratti di Helen Green, 23enne illustratrice inglese.
Non passa ormai settimana senza la segnalazione di un nuovo caso di abusi sessuali nella Chiesa, ma certi giorni sono peggio. Sul Post abbiamo pubblicato una mappa per tenerne traccia, ma l’elenco è fatalmente in continuo aggiornamento. Le novità di oggi arrivano da posti diversi e lontani del mondo, e riguardano finalmente soprattutto interventi censori da parte della Chiesa stessa, per quanto con variabili ritardi. Uno – La riduzione a stato laicale di un sacerdote, Andrea Agostini, condannato dal Tribunale di Ferrara a quasi sette anni di carcere per atti di pedofilia commessi su almeno dieci bambine con una età tra i tre e i sei anni. Papa Benedetto XVI ha dunque “espulso” il sacerdote autore dei reati in un asilo dell’infanzia vicino a Cento.
Abusi sessuali nella Chiesa, bollettino di oggi. Continuano a emergere casi di pedofilia e abusi sessuali nella Chiesa. È il turno di Cento, Nardò e Boston.
Il 26 giugno del 1963 l’allora presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, in visita a Berlino ovest, pronunciò uno dei discorsi più famosi della storia davanti a centinaia di migliaia di berlinesi, più volte interrotto dagli applausi. Parlò quasi completamente a braccio e fu molto duro contro il comunismo e contro l’Unione Sovietica, esaltando nel contempo lo spirito dei berlinesi che, disse, da 18 anni vivevano sotto assedio. Nel momento culminante del discorso – e ripetendo l’ultima frase di nuovo alla fine – disse. Duemila anni fa, l’orgoglio più grande era poter dire civis romanus sum. Oggi, nel mondo libero, l’orgoglio più grande è dire “Ich bin ein Berliner!”
“Ich bin ein Berliner”. La storia del famoso discorso di John Fitzgerald Kennedy a Berlino, esattamente 50 anni fa (e la questione del bombolone).
Oggi un uomo armato ha preso in ostaggio 15 persone nella sede dell’Agenzia delle entrate di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. Poco dopo le 16.30 ha rilasciato 14 ostaggi. In serata, dopo lunghe trattative con un brigadiere, ha liberato anche l’ultima persona che teneva con sé (un dipendente dell’Agenzia) ed è stato arrestato. Il sequestratore si chiama Luigi Martinelli, è un ex imprenditore che in passato ha gestito un’impresa di pulizie e ora si trova nella caserma di Romano di Lombardia, dove è stato portato dopo essersi arreso. ***
Tutto finito a Bergamo. L'uomo armato che si era chiuso dentro una sede dell'Agenzia delle Entrate ha liberato l'ostaggio e si è arreso.
È raro che un libro incominci con due immagini, soprattutto se l’autore aspira ad avere lettori che abbiano superato i dodici anni. Ma queste due fotografie ci servono a intenderci, sin da principio, sull’oggetto di cui discuteremo nelle pagine a venire.
L’intelligenza del denaro. L'introduzione del libro di Alberto Mingardi su soldi, mercati e tempi che corrono: a cominciare da due telefoni.
Oggi Matteo Salvini ha parlato delle alleanze necessarie a formare un governo, mentre rispondeva alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa nella sede dell’Associazione della stampa estera a Roma. A chi gli chiedeva della possibilità che la Lega trovasse un accordo per formare un governo con il Movimento 5 Stelle, Salvini ha risposto. «Escluso il PD, tutto è possibile»
Salvini dice che per il governo «escluso il PD, tutto è possibile». Lo ha detto rispondendo a una domanda in cui gli veniva chiesto se fosse possibile un governo con il Movimento 5 Stelle.
È stato pubblicato ieri Nine Types of Light, il lungometraggio realizzato dalla band dei Tv on the Radio come progetto parallelo e complementare al loro ultimo album, uscito l’11 aprile con lo stesso titolo. Il film consiste in un montaggio di dieci video musicali, uno per ogni canzone del disco, creati e diretti per la maggior parte da componenti della band e da loro amici. Le dieci sezioni musicali sono tenute insieme da brevi sequenze parlate in cui persone di età diverse si esprimono su vari argomenti. È un prodotto piuttosto omogeneo ma non c’è una vera e propria linea narrativa che congiunga tutte le parti. In un intervista rilasciata al New York Times, Tunde Adebimpe e Kyp Malone, due componenti della band, hanno spiegato così la scelta di fare un prodotto così articolato invece che un video tradizionale: È ancora diffusa una mentalità secondo cui bisogna accontentarsi del budget che si ha per i video e investirlo tutto sui due potenziali singoli, ma è un modello antiquato rispetto a quello che si dovrebbe fare davvero. Se tu cresci nella convinzione che devi cavartela da solo con i tuoi mezzi, puoi mettere insieme le tue forze e quello che hai e farci qualcosa di bello. Se hai una penna e un pezzo di carta e una pinzatrice puoi fare un libro. Se hai anche una fotocopiatrice, puoi diventare un editore.
Il film dei Tv on the Radio. È uscito «Nine Types of Light», si chiama come il disco nuovo e dura 60 minuti (video).
Sabato mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino ha fatto la trascrizione nei registri di stato civile dei matrimoni celebrati all’estero di 16 coppie gay che ne avevano fatto richiesta al Comune. È la prima volta che succede a Roma: la decisione di Marino segue una soluzione simile già adottata a settembre scorso dal sindaco di Bologna Virginio Merola, e poi seguita anche dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e da altri. Nel frattempo, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha espresso parere contrario sui matrimoni gay, sostenendo che le trascrizioni simili a quelle fatte dal sindaco di Bologna sono contrarie alla legge italiana e non hanno validità giuridica. Alfano ha fatto anche circolare un documento tra tutti i prefetti, affinché venissero annullate eventuali trascrizioni nei registri di stato civile di matrimoni gay celebrati all’estero. Le trascrizioni a Roma Le registrazioni di sabato a Roma sono avvenute nella sala della Promoteca del Campidoglio, la sede del Comune: le 16 coppie che hanno visto formalmente riconosciuto il loro matrimonio all’estero sono undici coppie di uomini e cinque coppie di donne, tra cui una dipendente comunale e sua moglie. Martedì scorso Marino aveva già detto che sarebbe stato lui stesso a completare le trascrizioni, evitando quindi di mettere in difficoltà i funzionari comunali.
Le trascrizioni dei matrimoni gay a Roma. Ignazio Marino ha trascritto nei registri di stato civile 16 atti di matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero: e ci sono state grosse polemiche.
Il Veneto, nel senso della regione, sta ricevendo molta attenzione in Italia e anche all’estero per via di un “referendum” online sull’indipendenza organizzato dall’associazione Plebiscito.eu. Il referendum si è svolto tra il 16 e il 21 marzo e, secondo i dati forniti dagli organizzatori e non verificati (e anzi molto messi in dubbio), vi hanno partecipato 2 milioni 360 mila persone (cioè circa il 73 per cento degli “aventi diritto”: il Veneto ha un po’ meno di cinque milioni di abitanti). L’89 per cento avrebbe votato “sì” all’indipendenza e la storia del referendum ha avuto una certa eco internazionale negli ultimi giorni, dovuta anche all’attrattiva di Venezia per i lettori stranieri. Alcuni media controllati dal governo russo, poi, hanno paragonato il referendum veneto a quello avvenuto in Crimea. Sabato 22 marzo, sul Corriere della Sera, Dario Di Vico ha provato a raccontare le inquietudini del Veneto, referendum o no. Il sociologo Roberto Weber non crede che il referendum sia una pagliacciata. E mostra una cartellina datata febbraio 2014 con un sondaggio sull’opinione dei veneti sull’indipendenza territoriale. Un 30% degli intervistati si sente «veneto» prima che europeo (25%) o italiano (44%) e la percentuale è ancora più alta, a sorpresa, tra i giovani 18-24 anni (37%). E alla domanda se l’ipotesi di un Veneto indipendente «ha una base solida e ragionevole» il 43% risponde senza esitazioni sì. Se è vero che quando si parla del Nord Est qualsiasi fenomeno sociale finisce per essere pedissequamente catalogato come «una spia del malessere» (lo stesso era successo a dicembre per i Forconi), il referendum di Busato e soci ha incrociato e canalizzato le inquietudini dei veneti. Spiega Andrea Bolla, veronese e vicepresidente nazionale della Confindustria: «L’identità territoriale da noi è decisamente più forte che altrove, il saldo entrate-uscite con lo Stato ci penalizza fortemente e abbiamo la sensazione di non essere considerati per quanto valiamo». Sono in ballo, quindi, sentimenti forti che «di volta in volta cercano uno sbocco, anche se come in questo caso avviene sotto forma di un’iniziativa estemporanea». Nel breve è abbastanza facile prevedere che il sondaggio finisca per avvantaggiare il governatore Luca Zaia, che infatti quando ne ha capito le potenzialità lo ha battezzato. Del resto si vocifera che abbia intenzione per le prossime regionali di confezionare una bella lista civica e prendere, seppur indirettamente, le distanze dal deludente Carroccio.
Il Veneto, referendum o no. Dario Di Vico sul Corriere della Sera prova a raccontare le inquietudini della regione, di cui si parla per via di una confusa consultazione online.
Oggi Ettore Livini su Repubblica descrive lo stato dell’arte in Alitalia, la principale compagnia aerea italiana, salvata – e rifondata – nel 2008 col nome di “Compagnia Aerea Italiana” da una cordata di venti imprenditori italiani e dalla compagnia aerea Air France-KLM, che ne detiene il 25 per cento (e che aveva fatto un’offerta per comprare tutta la società). Livini racconta che l’azienda continua a perdere centinaia di migliaia di euro e tra meno di un mese gli azionisti saranno liberi di decidere cosa fare con le loro quote. La telenovela Alitalia – a quattro anni dal salvataggio targato Silvio Berlusconi e puntellato da 3 miliardi di soldi pubblici – torna al punto di partenza. I conti, malgrado il lavoro della cordata dei patrioti, non quadrano ancora: la compagnia perde 630mila euro al giorno, i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale, la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni. E i soci – divisi tra di loro e a corto di quattrini – si preparano a giocare il jolly della finanza creativa (lo spin-off con maxi-rivalutazione delle Mille Miglia) per evitare di dover metter mano al portafoglio e ricapitalizzare l’azienda. Il redde rationem comunque è vicino. Il prossimo 12 gennaio scatterà la campanella del “liberi tutti”. Gli azionisti, scaduto il vincolo del lock-up, potranno vendere le loro partecipazioni. E nell’arco di pochissimi mesi si deciderà per l’ennesima volta il futuro dell’aerolinea tricolore, sospesa tra la tentazione di una rinazionalizzazione strisciante (la politica, in allarme, ha già iniziato a muovere le sue pedine) e una cessione a prezzi d’affezione a quella stessa Air France che nel 2008 aveva messo sul piatto 2,4 miliardi per farsi carico della società. Senza lasciare, piccolo particolare, un euro di spesa a carico dei contribuenti tricolori.
Alitalia è di nuovo nei guai? a quattro anni dal costoso salvataggio la società ha bruciato due terzi del capitale e continua a perdere, racconta Ettore Livini su Repubblica.
Ilona Staller compirà 60 anni il prossimo 26 novembre. È una cittadina ungherese naturalizzata italiana e deve la sua popolarità principalmente alla sua carriera da attrice di film porno, portata avanti con l’efficace pseudonimo di “Cicciolina” e cospicui successi in Italia tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, insieme a un’originale – e per l’epoca, piuttosto scandalosa – carriera di opinionista e attivista politica. Questa carriera si trasformò, a un certo punto, in una candidatura per i Radicali e in un seggio in Parlamento, conquistato a suon di preferenze: non con le liste bloccate, come oggi. Se ne parla di nuovo in questi giorni perché Ilona Staller ha deciso di andare in pensione. E riceverà quindi la pensione che la legge assegna a tutti gli ex parlamentari italiani con alle spalle almeno una legislatura: nel caso di Ilona Staller i giornali parlano di 3000 euro lordi al mese, circa 2000 euro netti. Detto che il sistema delle pensioni degli ex parlamentari è probabilmente in cima alla liste delle storture del funzionamento della democrazia in Italia, i toni sono molto scandalizzati, come se il suo vitalizio fosse più ingiusto di quello di molti altri suoi ex colleghi. La notizia e le relative polemiche hanno però ricordato a molti, e fatto scoprire ai più giovani, di quando gli italiani elessero un’attrice porno alla Camera dei Deputati della Repubblica italiana. Ed è una storia interessante, perché c’è dentro un pezzo dell’Italia di quasi trent’anni fa (e forse anche un pezzo dell’Italia odierna).
Ilona Staller in Parlamento. La storia di come una pornostar divenne deputata in Italia, e di come abbia ora diritto alla pensione.
Centocinquant’anni fa, il 26 settembre 1868, morì August Ferdinand Möbius, un matematico e astronomo tedesco. Il suo nome è molto noto anche a chi non si occupa di matematica, perché dà il nome a quella superficie con una sola faccia e un solo bordo che si impara a conoscere fin dalla scuola primaria come lavoretto o piccolo esperimento di geometria da fare con carta, forbici e nastro adesivo: il nastro di Möbius, appunto. È quell’anello fatto in modo tale che una formica che ci si trovi sopra ne possa percorrere l’intera superficie trovandosi infine al punto di partenza senza mai scavalcarne il bordo, come immaginò l’incisore Escher negli anni Sessanta. Oltre che al nastro, che peraltro non si può dire abbia inventato lui, Möbius diede il suo nome anche a molte altre cose che c’entrano con la matematica: due funzioni, una formula che vale per alcune funzioni e un paio di altre cose troppo lunghe da spiegare partendo da zero. Inoltre, ideò un tipo di coordinate per descrivere gli spazi tridimensionali alternative alle x, y, z: si chiamano coordinate omogenee, e anche loro sono un po’ lunghe da spiegare partendo dall’inizio.
Chi era quel Möbius del nastro che piaceva a Escher. Quello che fanno fare a scuola, tagliando una striscia di carta e poi unendone gli estremi dopo averne torto uno di 180 gradi.
Dal 27 febbraio al 3 marzo si svolge a Londra la Kinetica Art Fair, una fiera dedicata all’arte cinetica, robotica, elettronica e ai nuovi media. “Cinetico” è un aggettivo che deriva dalla parola greca kinesis e vuol dire “movimento”: la fiera raccoglie decine di installazioni, sculture ed opere d’arte che prevedono un movimento delle parti o che dipendono direttamente dal moto per trovare la loro ragione di essere. L’evento è prodotto ogni anno dal Kinetica Museum di Londra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La fiera dell’Arte cinetica a Londra. Le foto della fiera dedicata all'arte "in movimento", fino al 3 marzo a Londra.
La Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione nei confronti di quattro persone denunciate per diffamazione da Tiziana Catone, trentunenne che lo scorso 13 settembre si era suicidata apparentemente per via della diffusione online – iniziata nella primavera del 2015 – di alcuni video privati che aveva girato durante rapporti sessuali con un uomo. Il fascicolo per cui è stata chiesta l’archiviazione riguarda quattro uomini indagati per diffamazione contro cui Cantone aveva presentato un esposto e a cui, secondo una prima versione della storia, la stessa Cantone, tra dicembre 2014 e gennaio 2015, aveva mandato via Whatsapp delle fotografie in cui appariva in costume da bagno o a seno nudo e dei video di atti sessuali. Anche se durante gli atti ripresi nei video Cantone era consenziente, non aveva acconsentito alla loro diffusione online. La richiesta di archiviazione per questa indagine è stata fatta dal pubblico ministero Alessandro Milita e dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli secondo i quali non ci sono i presupposti per proseguire. Il giudice per le indagini preliminari potrà ora accogliere o respingere l’istanza della Procura.
Come procedono le indagini sulla morte di Tiziana Cantone. La procura di Napoli ha chiesto l'archiviazione nei confronti di quattro persone denunciate per la diffusione dei video online, mentre prosegue l'inchiesta per induzione al suicidio.
Il 23 dicembre del 1984 una bomba esplose a bordo del treno Rapido 904, in viaggio tra Firenze e Bologna. Morirono 16 persone e più di 250 furono ferite. L’attentato, chiamato poi dai media la “strage di Natale”, dato che il treno era pieno di persone che stavano tornando a casa per le feste, arrivò cinque anni dopo quello alla stazione di Bologna, in un momento in cui il paese si considerava finalmente uscito dalla stagione dei grandi attentati, e segnò profondamente l’opinione pubblica. Anni dopo la magistratura dimostrò che la strage era stata compiuta dalla mafia e dalla camorra, che avevano acquistato l’esplosivo da alcuni estremisti neofascisti. Secondo gli investigatori, la bomba era stata sistemata sopra una rete porta bagagli nella carrozza 9 del treno alla stazione di Santa Maria Novella, l’ultima fermata prima di attraversare gli Appennini e raggiungere Bologna nel suo viaggio da Napoli a Milano. La bomba esplose alle 19.08, quando il treno era da poco entrato nella grande galleria dell’Appennino, un tunnel lungo quasi 20 chilometri vicino Bologna. Secondo gli investigatori era una bomba radiocomandata: gli attentatori aspettarono che il treno entrasse nel tunnel proprio per massimizzarne l’effetto.
La strage del “treno di Natale”. Il 23 dicembre del 1984 una bomba esplose tra Firenze e Bologna causando 16 morti e ferendo più di 250 persone.
Destin Sandlin è un ingegnere dell’Alabama che si occupa di test missilistici, ma è conosciuto soprattutto per essere una star di YouTube. Il suo canale di scienza (circa) si chiama SmarterEveryDay e ha 2,8 milioni di iscritti grazie ad alcuni suoi video di successo come il favoloso “La fisica di un gatto che si rovescia in slow motion”. A settembre Sandlin ha realizzato un video che voleva fare da tempo: ha preso una videocamera ad alta velocità e l’ha portata in un laboratorio di tatuaggi per riprendere nel dettaglio il modo in cui si fa un tatuaggio. “Mentre stavo facendo il montaggio ho detto a mio padre che sarebbe stato il mio video più importante”, mi ha spiegato di recente Sandlin. E aveva ragione, il video “Tatuare da vicino (in slow motion)” ha ottenuto più di 20 milioni di visualizzazioni in nove mesi. Fin qui, questa sembra una storia di successo su YouTube come molte altre, ma si tratta in realtà di una storia su una particolare forma di pirateria online che è cresciuta rapidamente su Facebook nell’ultimo anno. Sandlin e altri personaggi famosi su YouTube sono convinti che Facebook se ne stia approfittando, e a loro spese. Questa è anche la storia di un terremoto nell’industria dei video online: per la prima volta nella sua storia, YouTube ha un vero rivale e Facebook non gioca con le stesse regole.
Facebook sta guadagnando soldi con i video “rubati” da YouTube? per la prima volta nella sua storia YouTube ha un vero rivale, e Facebook non gioca con le stesse regole.
Richard Bach – che oggi compie 80 anni – faceva il pilota di aereo. Cominciò a volare a 17 anni, fu riservista per l’U.S. Air Force e pilota acrobatico; ad esempio, lavorò come stuntman sul set del film Il barone rosso (1971) di Roger Corman. Tutto quello che poi Bach ha scritto nella sua vita è legato in qualche modo al volo: da giovane alcuni manuali tecnici per la Douglas Aircraft Company, un’azienda produttrice di aerei poi assorbita da Boeing; poi collaborò con alcune riviste specializzate in aviazione, come l’americana Flying, e infine ha scritto più di 20 opere di narrativa, tutte in qualche modo sul tema del volo. E nel 1970, Il gabbiano Jonathan Livingston, un romanzo che divenne un bestseller enorme in tutto il mondo, e un simbolo di quel decennio, oggi quasi del tutto dimenticato. Il breve romanzo che allora fu per i libri quello che Love Story fu per i film è una specie di fiaba con un significato metaforico, nello stile new-age che andava molto di moda tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta e che Il gabbiano rese popolarissimo e accessibile anche ai più profani. Racconta la storia di un gabbiano di nome Jonathan Livingston che ama moltissimo volare e si impegna a perfezionare le sue tecniche di volo: per questo appare diverso dagli altri gabbiani, per cui invece la cosa più importante è procurarsi il cibo. Il senso di isolamento dovuto all’incomprensione con gli altri gabbiani, che lo cacciano dal loro stormo, porta Jonathan a riflettere a lungo sul significato dell’esistenza. Ha una vita solitaria ma quando sente di stare per morire viene raggiunto da due gabbiani con le piume molto bianche che appartengono a un livello di esistenza superiore a quello terrestre, anche se transitorio; nella nuova dimensione a cui arriva Jonathan perfeziona ancora di più la sua tecnica di volo. Il resto della storia si svolge tra questa dimensione e la Terra, dove Jonathan torna per insegnare ad altri gabbiani come si può volare in modo migliore. Se detta così sembra una cosa straordinariamente ingenua e un po’ noiosa, è perché era una cosa straordinariamente ingenua e un po’ noiosa: in cui però milioni di lettori videro affascinanti metafore religiose, ideologiche, spirituali. Bach disse che la storia era ispirata al pilota acrobatico John H. Livingston (1897-1974), detto Johnny. Il libro è dedicato “al vero gabbiano Jonathan, che vive in ognuno di noi”. La versione originale del romanzo contiene fotografie di gabbiani realizzate dal fotografo Russell Munson, specializzato in immagini aeree.
Il datato gabbiano Jonathan Livingston. Storia del romanzo che fu un enorme successo e un simbolo degli anni Settanta, oggi che il suo dimenticato autore compie 80 anni.
A partire da oggi, giovedì 6 marzo, buona parte delle fotografie contenute nell’archivio dell’agenzia internazionale Getty Images possono essere pubblicate liberamente e gratuitamente su qualsiasi sito, a patto che non se ne faccia un uso commerciale diretto. Questo significa che i gestori di siti personali e blog potranno scegliere tra oltre 35 milioni di foto e condividere i contenuti di Getty Images più facilmente, senza particolari preoccupazioni e limitazioni legate al diritto d’autore. La scelta dell’agenzia fotografica sta facendo molto discutere e potrebbe essere seguita in futuro da altre agenzie, alla ricerca di nuovi sistemi per tutelare i loro archivi e al tempo stesso aumentare i ricavi. Il nuovo sistema che propone Getty Images è simile a quello utilizzato da YouTube per inserire i suoi video sui siti o da Instagram per la condivisione delle sue foto. Nella scheda di ogni fotografia all’interno dell’archivio c’è un’opzione per fare un embed dell’immagine all’interno della propria pagina web (il simbolo è fatto così: < / >). Per farlo basta copiare il codice HTML (quello con cui è fatta anche la pagina che state leggendo ora) e incollarlo sul proprio sito. Il codice fa comparire una sorta di scheda all’interno della quale ci sono la foto, una serie di tasti per condividerla su Twitter o su Tumblr, o per copiare il suo codice embed e pubblicarla da un’altra parte.
Le foto di Getty Images libere, per tutti. Una delle più grandi agenzie fotografiche al mondo ha messo a disposizione il suo enorme archivio: le immagini possono essere inserite liberamente sui siti, a patto di non farne uso commerciale.
Il sito Kontor.com, online dall’11 novembre, consente di sfogliare immagini di uffici di aziende famose – come Nike, Microsoft, LinkedIn, Zalando, Sony e Airbnb – e ricrearne così l’arredamento, permettendo di selezionarne alcuni oggetti di design, scoprire chi li ha prodotti e quanto costano, o cercarne di simili. Per esempio, Kontor permette di cercare gli uffici delle sedi di Google in varie parti del mondo e scoprire chi produce versioni simili ai suoi famosi scivoli; oppure che la sede di Red Bull in Canada, il palazzo di giustizia della Florida e gli uffici di Puma a Londra impiegano tutti sedie “Panton” da 1.675 dollari (quasi 1600 euro) – quelle famose a forma di “S”, create dal designer d’interni danese Verner Panton – e collegarsi automaticamente al sito di Vitra (il produttore) per comprarle.
Il sito per arredare gli uffici come quelli famosi. Kontor permette di sapere chi ha progettato le sedi di aziende come Nike, Google e Airbnb, tra gli altri, e procurarsi quella sedia che ci piace tanto.
Da ieri pomeriggio fino a questa mattina ci sono stati grossi incendi sulle colline attorno a Palermo e in provincia. Il più grave è stato quello sul Monte Caputo, sopra Monreale. Nella notte cinquanta persone sono state evacuate nella frazione di San Martino delle Scale: il sindaco di Monreale ha aperto alcune scuole per ospitarle. Oggi rientreranno nelle proprie case. Anche sul monte Grifone, sempre sopra Palermo, le fiamme hanno causato gravi danni. Le fiamme erano visibili da Palermo, ma per il momento non ci sono notizie di feriti. La prefettura di Palermo ha coordinato l’intervento di vigili del fuoco, guardia forestale, protezione civile, polizia e carabinieri. Questa mattina sono intervenuti utilizzando dei Canadair, che hanno riversato acqua e schiuma ritardante sull’area dell’incendio, ora sotto controllo. Repubblica cita una dichiarazione del Corpo forestale, secondo cui l’incendio sarebbe «certamente doloso. Il rogo è stato appiccato da almeno tre punti diversi». Altri incendi si sono sviluppati a Bagheria, Trabia, Trappeto, Borgetto, e anche a Scopello, in provincia di Trapani. La riserva naturale dello Zingaro è stata chiusa per precauzione.
Il grande incendio intorno a Monreale, vicino a Palermo. Si è sviluppato ieri pomeriggio ma ora è sotto controllo: le persone che erano state evacuate ora potranno tornare alle loro case.
Nel progetto Updated Landscape Guillame Hebert combina foto di paesaggi urbani – automobili parcheggiate, canestri, cantieri – a dipinti di pittori dei secoli scorsi (dal Seicento all’Ottocento) come William Turner, Thomas Cole e Jean-Honoré Fragonard. Come spiega il Guardian, Hebert sceglie come accostare fotografie e dipinti in base alla luce, alla prospettiva e alla profondità di ognuno così da fonderli in un modo talmente accurato che inizialmente non si capisce esattamente cosa si stia guardando. Hebert ha scattato la maggior parte delle foto a Taipei, Taiwan, dove vive, ma ha anche spiegato che il suo progetto non riguarda un luogo specifico e le fotografie potrebbero venire da qualsiasi parte del mondo. Nel progetto vuole mostrare il rapporto tra fotografia e pittura, di come la prima sia, secondo lui, un’estensione della seconda; e di come la crescente urbanizzazione influisca sulla percezione del paesaggio che ci circonda: «Questo lavoro ci invita a confrontare la visione di un antico pittore con quella di un fotografo contemporaneo, al fine di rimodellare la nostra percezione dell’ambiente in una dimensione estetica».
Il mondo di oggi nei quadri del Settecento. Guillame Hebert combina fotografie di automobili parcheggiate, canestri e cantieri sullo sfondo di dipinti dei secoli passati.
Nei lunghi colloqui riservati che hanno punteggiato il desolante teatrino della catàbasi romana di Barack Obama, è da pensare che siano state chieste e date rassicurazioni circa l’impegno dell’Italia a guidare nel semestre di presidenza europea il processo di adesione al trattato commerciale atlantico noto come TTIP o TAFTA, un oggetto misterioso i cui veri contorni sono ancora coperti dal segreto delle stanze dei bottoni, ma si possono forse arguire da qualche statement interlocutorio, da qualche analisi smaliziata, dall’incrocio dei panegirici e dei crucifige. La pertinenza del tema alla visita di ieri sta nel fatto che Giorgio Napolitano aveva esplicitamente dichiarato l’urgenza di questo patto durante la sua visita americana del gennaio 2013, Obama l’aveva sbandierata con forza nel discorso alla nazione del 13 febbraio, ed Enrico Letta (qualunque cosa facesse nell’ambasciata inglese in quegli stessi giorni prima delle elezioni) si era convinto della causa al punto di garantire a ripetizione, da premier (l’ultima volta in Germania nel novembre scorso), ogni sforzo per arrivare alla firma entro il 2014 (le trattative sono iniziate a luglio 2013, e dureranno ancora qualche mese). In ragione dell’importanza economica e simbolica della questione, che in un Paese normale dovrebbe essere al centro dell’imminente campagna per le elezioni europee e invece ne latita totalmente, delineo qui in breve la materia del contendere. Il Trasatlantic Trade and Investment Partnership (altrimenti noto come TAFTA, acronimo esemplato sull’omologo NAFTA oggi in vigore nell’America del Nord) dovrebbe agire essenzialmente in due direzioni convergenti:
Il TTIP e noi. Fillippomaria Pontani spiega con parole sue cos'è il Trattato Atlantico in ballo tra Europa e Stati Uniti e perché bisognerebbe preoccuparsene un po' di più.
Napoleone Bonaparte, generale, imperatore dei francesi e celeberrimo prigioniero politico nell’ultima parte della sua vita, nacque il 15 agosto 1769, 250 anni fa. È probabilmente uno dei personaggi storici la cui vicenda è più conosciuta, a grandi linee almeno, anche da chi durante le lezioni di storia si annoiava sempre. Proprio per la sua fama tuttavia è uno di quei personaggi su cui si diffusero dicerie e leggende, anche dopo la sua morte. Abbiamo quindi messo insieme una lista di convinzioni errate su Napoleone, per testare la preparazione dei vostri commensali durante il pranzo di Ferragosto.
6 convinzioni errate su Napoleone. Sono passati 250 anni dalla sua nascita, ed è ora di convincersi che non era basso e non rubò la Gioconda.
Il 9 maggio scorso, intorno alle 16:30, si è formato un tornado tra Eads e Cheyenne Wells in Colorado: il Sole iniziava a essere radente e ha illuminato le gocce di pioggia di una tempesta in lontananza, formando un grande arcobaleno. Il fenomeno è stato ripreso e pubblicato in un video su YouTube piuttosto suggestivo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il video di un tornado con un arcobaleno. Si è formato il 9 maggio scorso in Colorado.
Il 3 agosto il Tar del Lazio ha depositato una sentenza (la numero 8990 del 2016) considerata molto importante per i diritti delle donne e per la difesa della legge 194, approvata nel 1978. La legge 194 dovrebbe garantire alle donne la possibilità di abortire, ma nella realtà rimane spesso inapplicata per l’elevato numero di medici obiettori di coscienza. La sentenza di mercoledì stabilisce che nei consultori pubblici del Lazio non ci possano essere obiettori di coscienza: i medici che lavorano in queste strutture devono garantire alle donne che scelgono di abortire i certificati necessari per l’operazione; inoltre non possono opporsi alla prescrizione dei contraccettivi, compresi quelli di emergenza (la cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo” e la “pillola del giorno dopo”). Nel Lazio gli obiettori di coscienza sono il 90 per cento dei medici e in molti ospedali pubblici non si fanno interruzioni di gravidanza, come imporrebbe invece la legge a tutti gli ospedali non religiosi. Come si è arrivati alla sentenza Nel giugno del 2014 il presidente del Lazio Nicola Zingaretti firmò un decreto sulla riorganizzazione dei servizi medici per la salute delle donne. Nel decreto si diceva che se per legge un medico poteva essere un obiettore e dunque rifiutarsi di praticare un’interruzione volontaria di gravidanza, all’interno dei consultori familiari i medici non potevano sottrarsi ai loro compiti di assistenza e di cura.
Nei consultori non possono esserci obiettori di coscienza. Lo ha stabilito il Tar del Lazio esprimendosi su un caso che ha coinvolto alcune organizzazioni antiabortiste e la regione Lazio.
Sylvain Halgand è un collezionista francese di 51 anni che vive in un piccolo paese vicino Amiens, nella regione della Piccardia, in Francia. Negli ultimi anni, tra appassionati di fotografie e nostalgici dei cimeli, ha ottenuto una certa popolarità – soprattutto in Francia – per la vastissima collezione di macchine fotografiche d’epoca, oltre 10mila, da lui accuratamente e minuziosamente catalogate sul sito Collection Appareils. Di queste, Halgand ne possiede circa 1800, da lui acquistate a partire dal 1992 in gran parte nei mercatini delle pulci e nei negozi di antiquariato. In una vecchia intervista, Halgand ha detto che la prima macchina fotografica della sua collezione è stata quella posseduta dai suoi nonni e da loro acquistata durante un viaggio a Parigi nel 1937. Il catalogo online di Halgand è una dei più noti e apprezzati su Internet e tra collezionisti di questo genere di oggetti: ci sono migliaia di modelli diversi provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali risalenti ai primi anni del Novecento. Tra le più rare ci sono la “Irwin Lark”, costruita dall’azienda Irwin nel 1940 e anche nota come la “scatola di sardine”, a causa della sua forma; e la “Gap Box 6 x 9”, costruita in Francia nel 1950 e una delle più diffuse in quegli anni anche per via del prezzo relativamente contenuto.
Macchine fotografiche d’epoca. Un signore francese colleziona da anni macchine fotografiche provenienti da ogni parte del mondo, tra cui alcune risalenti a oltre cento anni fa, e le cataloga su internet.
Il libro Our Bodies, Ourselves, diventato un successo con il titolo con cui è conosciuto ancora oggi nel 1971, cinquant’anni fa, è considerato un classico femminista ed è stato definito «la Bibbia per la salute delle donne». Ha venduto più di 4 milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in trentatré lingue e ha portato alla nascita di un’organizzazione che, ancora oggi, si occupa di salute sessuale e riproduttiva. Per molte generazioni fu un testo rivoluzionario: raccontava, per la prima volta, la verità sui corpi delle donne e superava e metteva in discussione il sapere medico intorno alla sessualità femminile. Era stato scritto, soprattutto, da donne per donne. Il Guardian ha raccontato in un recente articolo la nascita del libro a partire da una delle sue autrici, Wendy Sanford. Nel 1969, Sanford era sposata e viveva a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti), con il marito e il figlio appena nato. Due anni prima si era laureata con il massimo dei voti e la lode al prestigioso Radcliffe College, ma «la strada davanti a lei era segnata»: focolare, cura della casa, cucina. Sanford andò in crisi e decise di rivolgersi al suo medico, il quale le consigliò di trovare pace e felicità nel suo essere moglie e madre. Le suggerì anche di cominciare ad usare il diaframma come strumento contraccettivo, e quando lei gli chiese quando avrebbe dovuto metterlo il medico le rispose: cena, piatti, diaframma.
Storia di un libro femminista rivoluzionario. "Our Bodies, Ourselves", pubblicato 50 anni fa da un collettivo americano, spiegò per la prima volta a tantissime donne come funzionavano i loro corpi.
L’ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato dalla polizia federale brasiliana nella città di Corumbà, al confine con la Bolivia. Il giornale brasiliano O Globo scrive che secondo le autorità stava cercando di scappare dal Paese dopo che il 25 settembre il governo italiano aveva chiesto al Brasile di rivedere la decisione del 2010 dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva di rifiutare l’estradizione richiesta dall’Italia. Scrive sempre O Globo che il nuovo governo di Michel Temer sarebbe invece propenso a concedere l’estradizione, un gesto diplomatico per rinsaldare i rapporti con l’Italia. Le vicende processuali di Cesare Battisti sono lunghe e complicate e le trovate spiegate in modo più approfondito qui. Più in breve: nel 1988 Battisti venne condannato all’ergastolo in contumacia per atti di terrorismo commessi tra il 1978 e il 1979, quando faceva parte del gruppo di estrema sinistra “Proletari armati per il comunismo”. Nel frattempo nel 1981 Battisti era evaso dal carcere dopo essere stato arrestato nel 1979, ed era fuggito all’estero: prima in Francia, poi in Messico, poi di nuovo in Francia, che all’epoca applicava la cosiddetta “dottrina Mitterrand”, una politica per cui dava ospitalità agli ex terroristi italiani purché abbandonassero la lotta armata e la violenza. La “dottrina Mitterrand” venne però abolita dal presidente Nicholas Sarkozy e nel 2004 la Francia annunciò la sua estradizione in Italia; Battisti scappò allora in Brasile dopo aver presentato ricorso al Consiglio di stato francese, alla Corte di Cassazione italiana e alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che furono tutti respinti. In Brasile venne arrestato nel marzo del 2007 e nel 2009 gli venne accordato lo status di rifugiato politico: il ministro della giustizia brasiliano, Tarso Genro, aveva stabilito che in Italia l’incolumità di Cesare Battisti sarebbe stata in pericolo per via delle sue idee politiche. Questo nonostante il parere favorevole all’estradizione del CONARE, il Comitato nazionale per i rifugiati, che si era opposto al riconoscimento dello status di prigioniero politico.
Cesare Battisti è stato arrestato al confine con la Bolivia dalla polizia brasiliana. Secondo le autorità l'ex terrorista stava cercando di scappare: l'Italia ha da poco chiesto al governo brasiliano di revocargli lo status di rifugiato politico.
In occasione dell’uscita della guida Best in Travel 2012, Lonely Planet ha pubblicato una classifica dei dieci paesi da visitare nel 2012. La lista è il risultato del lavoro dei redattori, ma sono stati presi in considerazione anche i consigli dei viaggiatori che li hanno contattati. I dieci stati della lista sono stati scelti per quello che è successo nel paese durante l’anno, per il loro interesse culturale e naturalistico e anche sulla base dei costi da sostenere per visitarlo. Tra le mete suggerite Cuba, “prima che sia troppo tardi”, la Giordania, Taiwan. Nella lista ci sono anche posti non proprio tranquilli, come l’Uganda e il Myanmar; l’Italia l’anno scorso c’era, quest’anno è fuori lista. Vi raccontiamo per immagini la classifica dei dieci paesi scelti da Lonely Planet.
I dieci paesi da visitare nel 2012. Tra le scelte di Lonely Planet ci sono Cuba finché c'è Fidel, la Nuova Caledonia se sapete dov'è, e qualche paese non molto tranquillo.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 295 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 247.832. I morti totali registrati sono 35.146, 5 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 43 (2 in più di ieri) e quelle in altri reparti sono 705 (11 in meno di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 31.905, per un totale di più di 4 milioni. Il maggior numero di contagi oggi è stato in Emilia-Romagna: 56. Seguono Lombardia (55), Veneto (46), Puglia (20), e Lazio (18). Solo in Valle d’Aosta e Basilicata non sono stati registrati nuovi positivi, mentre le province con più casi oggi sono Milano (18), Piacenza (16), Bologna (15), Genova (13), Reggio Emilia, Treviso, Roma e Foggia (12).
I dati di oggi sul coronavirus in Italia. Sono stati comunicati 295 nuovi casi positivi: le regioni più colpite sono state Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
La polizia di Palermo ha arrestato due dirigenti del Corpo Forestale della regione Sicilia – Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi – e il presidente di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Dario Lo Bosco, che è anche presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti: tutti e tre sono ora agli arresti domiciliari. RFI è una società controllata interamente da Ferrovie dello Stato che si occupa della gestione delle infrastrutture ferroviarie italiane: spiega la Stampa che Lo Bosco è accusato di aver ricevuto una tangente di quasi 60.000 euro per l’acquisto di alcuni sensori utilizzati per monitorare il transito dei treni. I due dirigenti del Corpo Forestale, sempre secondo la Stampa, sono stati arrestati per aver ricevuto alcune tangenti da un imprenditore nell’ambito di un appalto da 26 milioni di euro bandito dal Corpo Forestale siciliano. Arresti eccellenti in Sicilia. La Polizia di Stato ha posto ai domiciliari 3 funzionari pubblici con l’accusa di concussione. Gli arrestati sono il presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, nonché presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania, e due alti funzionari del Corpo Forestale della Regione Sicilia, Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi.
Il presidente di RFI è stato arrestato. Dario Lo Bosco, capo di Rete Ferroviaria Italiana, è agli arresti domiciliari insieme a due dirigenti del Corpo Forestale siciliano: sono accusati di aver ricevuto soldi in cambio di favori e appalti.
A causa dei cambiamenti climatici negli ultimi anni lo scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia, la seconda maggiore riserva d’acqua dolce del pianeta, è diventato sempre più consistente e sempre più rapido, almeno secondo una nuova ricerca condotta dall’Università della California in collaborazione con la NASA. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, con un’analisi sulla dimensione dei ghiacciai della Groenlandia a partire dal 1972. La ricerca ha messo insieme tutti i dati disponibili degli ultimi 46 anni, da quelli rilevati dai satelliti alle misurazioni della massa dei ghiacciai, scoprendo che tra il 1980 e il 1990 le perdite di ghiaccio ammontavano a 51 miliardi di tonnellate d’acqua all’anno, che poi tra il 2000 e il 2010 sono passate a 187 miliardi di tonnellate e che infine tra il 2010 e il 2018 sono diventate 286 miliardi di tonnellate, una quantità quasi sei volte superiore rispetto agli anni Ottanta. Questi mutamenti, secondo la ricerca, avrebbero fatto innalzare di 14 millimetri il livello dei mari, di cui la metà solamente negli ultimi 8 anni.
In Groenlandia i ghiacciai si sciolgono sempre più in fretta. Negli ultimi 8 anni si è sciolta una quantità di ghiaccio quasi sei volte superiore rispetto agli anni Ottanta, dice una nuova ricerca.
Nella primavera del 1968 il batterista dei Beach Boys, Dennis Wilson, diede un passaggio a due autostoppiste, nella speranza di portarsene a letto almeno una. Le invitò a casa sua e, quando arrivarono, scoprì che era stato fortunato: entrambe erano più che disposte a fare sesso con lui. Poi i tre si salutarono e promisero di rivedersi. Quando il giorno dopo Wilson tornò a casa dopo una sessione di registrazione notturna, scoprì che le due autostoppiste erano tornate, ma questa volta non erano sole. In giro per la villa c’era almeno una mezza dozzina di ragazze intente a ballare e a fumare marijuana. Parecchie di loro indossavano solo le mutande. Con loro c’era anche un uomo, un tipo basso, vestito da hippie, con capelli lunghi e scarmigliati e un paio di occhi scuri molto espressivi. Quando Wilson vide lo sconosciuto venirgli incontro si spaventò e gli chiese se voleva fargli del male. «Sembro il tipo che vuole farti del male?», rispose l’uomo e, come a sottolineare il concetto, si inginocchiò e gli baciò i piedi. Quel pomeriggio Wilson scoprì che quel tipo eccentrico aveva un potere quasi assoluto sulle ragazze: eseguivano ogni suo ordine e, a comando, erano pronte a spogliarsi e ad andare a letto con Wilson, anche in due o tre alla volta. Quello strano tipo, che le ragazze chiamavano “Charlie”, era anche una specie di filosofo, un guru e un cantautore in cerca di un contratto discografico. Wilson ospitò lo strano gruppo per tutta l’estate. Pagò le loro spese, prestò loro le sue automobili di lusso e cercò in tutti modi di aiutare “Charlie” ad ottenere un contratto discografico. Wilson non aveva idea che quello che stava ospitando era Charles Manson, leader di un culto paranoide che avrebbe compiuto più di dieci omicidi nei due anni successivi. Manson, uno dei criminali più famosi degli ultimi cento anni, è morto la settimana scorsa a 83 anni, senza mai pentirsi degli assassinii che aveva ordinato di commettere.
Storia di Charles Manson. Fu una rockstar fallita, un piccolo criminale, il leader di una setta e uno dei più famosi assassini dell'ultimo secolo, prima di morire una settimana fa.
La moda, si sa, non sempre va di pari passo con l’utilità. Capi d’abbigliamento molto belli possono essere particolarmente scomodi da indossare, e in alcuni casi possono anche andare contro il buon senso. È quello che succede, per esempio, con la moda di indossare i pantaloni o i jeans lasciando scoperte le caviglie. Che siano arrotolati alle estremità con dei “risvoltini” o che siano tagliati non importa: la cosa che conta è che la caviglia sia nuda, senza calze in vista, anche d’inverno. Ne ha scritto in questi giorni il Wall Street Journal. Indossare le scarpe senza calze – o con i calzini cortissimi al punto da essere invisibili – è stata per molto tempo un’abitudine riservata ai mesi primaverili ed estivi, ma la tendenza adesso è lasciare le caviglie scoperte anche col freddo. Non indossare le calze, infatti, permette di mettere meglio in mostra le sneakers che si indossano (bianche, preferibilmente, sia per le donne che per gli uomini) o una cavigliera, e dare più slancio alla propria figura. E ora che i pantaloni corti vanno di moda anche d’inverno, portare le calze a molti sembra strano: ”È come indossare i sandali con le calze”, ha detto una ragazza al Wall Street Journal.
La moda delle caviglie scoperte d’inverno. Ve ne sarete accorti girando per strada e se ne sono accorti anche i venditori di "fantasmini", che fanno grandi affari.
Showyou è una nuova applicazione che ti permette di scoprire nuovi video e di condividere i filmati che ti piacciono con i tuoi amici attraverso iPad, iPhone o iPod Touch. L’app è disponibile da qualche ora per il download gratuito e il suo funzionamento ricorda molto quello di Flipboard e Zite, le due applicazioni che costruiscono automaticamente un magazine con articoli e foto sulla base dei contenuti condivisi da te e dai tuoi amici sui social network come Facebook e Twitter. Invece di occuparsi degli articoli, Showyou raccoglie e impagina i video che circolano online, semplificandone la loro visione e la condivisione attraverso dispositivi mobili. Come iniziare Dopo aver scaricato l’applicazione, Showyou ti chiede di inserire le tue credenziali di accesso a Facebook o a Twitter. Questo passaggio è molto importante, perché aiuta il sistema a capire quali sono i tuoi gusti e quelli dei tuoi amici sulla base dei video che avete condiviso nell’ultimo periodo sui social network. (Nelle prossime settimane il sistema diventerà compatibile anche con Tumblr, con gli account di YouTube e con Vodpod.) Fornite le credenziali, il sistema provvede a creare una prima lista di video, che si affinerà e diventerà più personalizzata man mano che utilizzerai l’applicazione.
Showyou ti sceglie i video. Su iPad e iPhone una nuova applicazione che è come Flipboard, ma per i video.
Oggi si sono tenuti i funerali di Stato di 28 delle 231 persone morte ad Amatrice, nel Lazio, a causa del terremoto del 24 agosto scorso che nel complesso ha causato la morte di 292 persone. In un primo momento i funerali erano stati organizzati all’aeroporto di Rieti, dove negli ultimi giorni erano già state trasportate decine di corpi. Dopo le proteste dei cittadini, i funerali sono stati spostati ad Amatrice: si sono tenuti in una tensostruttura di circa mille metri quadrati allestita nel campo sportivo locale. Hanno partecipato più di duemila persone, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I funerali sono stati celebrati dal vescovo di Rieti Domenico Pompili, dall’ex vescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari e dal vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole: in un passaggio dell’omelia, molto ripreso dai giornali, Pompili ha detto: «Il terremoto non uccide, uccidono le opere dell’uomo». Al funerale ha parlato anche Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che tra le altre cose ha detto: «Questa gente è morta perché amava questa terra e noi vogliamo restare qui».
Le foto dei funerali di Stato ad Amatrice. È il comune più colpito dal terremoto di una settimana fa: la cerimonia si è tenuta in una tensostruttura in un campo sportivo, c'erano anche Renzi e Mattarella.
Negli ultimi giorni BBC, Washington Post e altri giornali hanno ripreso una ricerca del 2018 (e alcuni studi precedenti) secondo cui un uso intensivo dello smartphone, soprattutto da parte dei più giovani, può causare la formazione di una sorta di piccolo corno osseo nella parte posteriore del cranio, in prossimità dell’inizio del collo. La notizia, già circolata in passato con meno clamore, ha incuriosito molti e preoccupato alcuni, anche se diversi esperti hanno manifestato il loro scetticismo sull’accuratezza e le conclusioni dello studio. La ricerca più recente sul tema è stata svolta da due ricercatori australiani, ed era stata pubblicata lo scorso anno sulla rivista scientifica Scientific Reports. Gli autori – il chiropratico David Shahar e il professore di biomeccanica Mark G.L. Sayers dell’University of the Sunshine Coast (Queensland) – sostengono che la piccola protuberanza ossea sia diventata sempre più frequente tra le persone con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Secondo la loro esperienza, la causa sarebbe il mantenimento per diverse ore nel corso della giornata di una “postura anormale”, dovuta all’uso di dispositivi come smartphone, tablet e laptop, che portano chi li utilizza a piegare la testa in avanti in modo spesso innaturale, ingobbendosi sui loro schermi.
La storia degli smartphone che fanno venire “un nuovo osso nel cranio”. Una ricerca sostiene che – a forza di tenere la testa piegata sugli schermi – alcuni giovani sviluppino una protuberanza ossea, ma c'è molto scetticismo sulle sue conclusioni.
Lo scorso 10 febbraio Hewlett Packard ha presentato il TouchPad, il suo nuovo tablet destinato a fare concorrenza all’iPad di Apple. Il progetto, realizzato insieme alla da poco acquisita Palm, era molto ambizioso, ma stando ai primi dati di vendita le cose non stanno andando molto bene per il produttore di computer. Il TouchPad è in vendita negli Stati Uniti dal primo di luglio e da metà mese scorso in Canada, Regno Unito, Francia e Germania e sembra sia stato acquistato da poche migliaia di persone. Dopo le prime settimane poco incoraggianti, HP ha deciso di ridurre di 50 dollari i prezzi delle varie versioni del TouchPad. Poi lo sconto è diventato pari a 100 dollari, ma le vendite hanno continuato a essere molto basse e gli analisti temono che possano condizionare almeno in parte le prestazioni finanziarie della società, che vengono comunicate oggi.
Il TouchPad di HP non vende. La catena di distribuzione americana Best Buy ne ha venduti solo 25mila su 270mila e minaccia di restituire gli altri, senza pagarli.
Nel Sud-est asiatico vive un genere di serpenti, i Chrysopelea, noti come “serpenti volanti”: si lanciano dall’alto degli alberi e planano fino a terra senza farsi male. Non volano davvero – cioè non sono capaci di aumentare la propria altitudine in aria, partendo da terra, come gran parte di uccelli e insetti – ma quello che fanno non è semplicemente cadere. Nel planare verso il basso, infatti, i serpenti muovono il proprio corpo facendo rapidi ondeggiamenti. Non si sa ancora tutto della meccanica di questi movimenti, ma uno studio pubblicato lunedì sulla rivista scientifica Nature Physics ha aggiunto qualche tassello di comprensione, sostenendo l’ipotesi che gli ondeggiamenti servano a rendere stabile il “volo” dei serpenti e siano una tecnica per planare in sicurezza. Lo studio è stato realizzato da un gruppo di scienziati – fisici e ingegneri che si occupano di meccanica – della Virginia Tech. Tra loro c’è Jake Socha, che studia i serpenti volanti da più di vent’anni. Dopo aver assistito al volo di un serpente che a Singapore, in una giornata senza vento, si era lanciato da nove metri di altezza e poi era planato in aria per circa 20, Socha aveva iniziato a domandarsi se l’ondeggiamento fosse una specie di riflesso dovuto al fatto che è ondeggiando che i serpenti si muovono (anche quelli che nuotano), oppure se dietro ci fosse una precisa strategia di volo.
Come volano i serpenti volanti. O meglio, come planano i serpenti plananti: un nuovo studio li ha analizzati con una tecnica che si usa nel cinema, e ha scoperto delle cose.
Snapchat, la popolare applicazione per inviare messaggi (“Snap”) che si cancellano da soli poco dopo essere stati ricevuti, ha aggiunto “Ricordi”, una nuova funzione che serve invece per salvare i propri Snap in un archivio privato per poterli condividere in un secondo momento, o per mostrarli a qualcuno direttamente dallo schermo del telefono. È una specie di rullino fotografico alternativo a quello dello smartphone, per organizzare i ricordi ed evitare che scompaiano dopo al massimo 24 ore come succede di solito con qualsiasi contenuto condiviso tramite l’applicazione. In pochi anni Snapchat è diventata l’emblema della cosiddetta “Internet temporanea”: per questo la nuova funzione Ricordi sta facendo molto discutere, soprattutto esperti e analisti che valutano le strategie seguite dai social network per continuare a crescere e attirare nuovi utenti. Ricordi è disponibile sia nella versione per Android sia per iOS di Snapchat, fa parte dell’aggiornamento più recente dell’applicazione e sarà attivato per tutti gli iscritti al servizio nel corso delle prossime settimane. Si aggiunge alle altre sezioni già disponibili all’interno dell’app e offre un sistema alternativo per salvare gli Snap e le Storie (gli insiemi di Snap) in un archivio interno, rispetto al salvataggio nel rullino dello smartphone come è stato finora. I contenuti salvati in Ricordi sono mostrati in ordine cronologico inverso, quindi dal più recente, in rettangoli che mostrano l’anteprima del vecchio Snap o della vecchia Storia, una serie di filtri permette di isolare meglio i vari contenuti.
La nuova funzione Ricordi di Snapchat. Il social network delle cose temporanee ha aggiunto un archivio per salvare per sempre Snap e Storie: come funziona.
La nave italiana “Remas” è stata attaccata da un gruppo di pirati nel Golfo del Messico: Repubblica ha scritto che due membri dell’equipaggio della Remas sono stati feriti, «uno colpito con un oggetto contundente alla testa» e uno «da un colpo d’arma da fuoco al ginocchio», ma non sono in pericolo di vita. I pirati, sette o otto secondo le prime ricostruzioni, si sono avvicinati alla Remas a bordo di due imbarcazioni piccole e veloci: sono saliti a bordo, hanno attaccato l’equipaggio (35 persone in tutto) e lo hanno derubato prima di fuggire. Le due persone ferite sono state fatte sbarcare nel porto di Ciudad del Carmen, nello stato di Campeche, dove la Remas è arrivata scortata da un’unità militare messicana.
Una nave italiana è stata attaccata dai pirati nel Golfo del Messico.
La giornata di ieri è stata molto importante nella discussione parlamentare sulla legge che cambia la regolamentazione delle intercettazioni telefoniche. “La maggioranza ha voluto strafare”, scrive oggi il Corriere della Sera. “Doppio colpo di scena sulle intercettazioni a Montecitorio”, scrive Repubblica. È successo, infatti, che nel corso di una giornata di intense trattative in commissione Giustizia alla Camera il PdL abbia deciso di accelerare su molti dei punti su cui stava faticosamente cercando un accordo con l’UdC e col Terzo Polo. Il Terzo Polo, infatti, sarebbe stato pronto ad astenersi davanti alla riproposizione del testo concordato dal Governo nel 2010, quando Futuro e Libertà faceva ancora parte della maggioranza. Quel testo prevedeva la possibilità dei giornalisti di pubblicare un riassunto – non le trascrizioni integrali – di tutte le intercettazioni depositate e a conoscenza della difesa. Ieri però due deputati del PdL, Enrico Costa e Manlio Contento, hanno presentato un emendamento che stravolge quella impostazione. Tutti i giornali danno per scontato che l’emendamento sia stato concordato col ministro Palma e il deputato Ghedini, presidente della consulta del PdL sulla giustizia.
Il Governo spinge sulle intercettazioni. In cosa consiste l'emendamento che ieri ha fatto infuriare l'opposizione, portando Giulia Bongiorno alle dimissioni.
L’edizione 2016 del Man Booker International Prize, il più importante premio letterario britannico dedicato alla narrativa straniera tradotta in inglese, fu vinta dal romanzo La vegetariana, scritto dalla sudcoreana Han Kang e tradotto da Deborah Smith. In Corea del Sud la vittoria del romanzo fu inizialmente accolta in modo molto positivo, visto che la letteratura coreana è molto poco tradotta e conosciuta nei paesi occidentali, ma venne poi anche criticata proprio per la traduzione. Infatti Smith, che aveva cominciato a studiare il coreano solo nel 2010 e che in virtù delle regole del premio ricevette 25mila sterline (più di 32mila euro), aveva fatto vari errori nella traduzione e molte modifiche di stile al romanzo, rendendolo un libro diverso secondo alcuni lettori sudcoreani. Le stesse critiche in qualche misura si possono rivolgere anche all’edizione italiana del romanzo visto che, come non è raro che capiti, non è stato tradotto dall’originale coreano ma dall’inglese. In gergo tecnico, ne è stata fatta una traduzione “da una lingua ponte”. Ai non addetti ai lavori può sembrare una cosa strana in un’epoca globalizzata in cui nelle università si studiano tantissime lingue diverse; il coreano in particolare all’Università Orientale di Napoli, alla Sapienza di Roma, alla Statale di Milano e in un corso introduttivo a Ca’ Foscari di Venezia. Ma per varie ragioni l’uso della lingua ponte è una pratica ancora molto comune quando un’opera letteraria è scritta in una lingua “lontana”, come ha spiegato Norman Gobetti (traduttore italiano di Philip Roth tra gli altri) in una lunga analisi del fenomeno sulla rivista specialistica Tradurre.
I libri tradotti dall’inglese, anche quando non sono stati scritti in inglese. Per diverse ragioni molte case editrici lo fanno ancora: se ne è parlato di recente per la traduzione italiana della sudcoreana Han Kang, fatta dall'inglese.
Mercoledì nel sud-ovest dell’Islanda è stato inaugurato l’Orca, il più grande impianto al mondo per la sottrazione dall’atmosfera dell’anidride carbonica (CO2), il principale gas a cui si deve il riscaldamento globale. L’Orca è stato costruito dall’azienda svizzera Climeworks e sarà in grado di assorbire ogni anno 4mila tonnellate di anidride carbonica dall’aria: avrà un impatto minimo per ridurre la concentrazione di CO2, ma secondo vari scienziati servirà come modello per lo sviluppo di altre tecnologie di questo tipo, che in futuro potranno contribuire a contrastare il cambiamento climatico causato dalle attività umane. L’Orca, che ha lo stesso suono della parola islandese per “energia”, si trova nel parco geotermale di Hellisheidi, a poche decine di chilometri dalla capitale Reykjavik, ed è alimentato con l’energia prodotta dalla centrale geotermica del posto. È stato costruito nel giro di pochi mesi, a partire dal dicembre del 2020, ed è ispirato a un progetto pilota installato sempre in Islanda nel 2017: consiste in quattro impianti di aspirazione, collegati a otto container, che permettono di catturare l’anidride carbonica presente nell’aria, che poi può essere destinata a vari usi.
Il più grande impianto al mondo per sottrarre CO2 dall’aria, in Islanda. 4mila tonnellate all'anno: un contributo minimo per ora, ma potrebbe diventare uno strumento contro il cambiamento climatico.
Al termine di un lunghissimo processo legislativo, il 23 dicembre scorso la riforma dell’università è stata approvata ed è quindi finita nelle mani di Giorgio Napolitano. Il presidente ha comunicato ieri con una lettera di avere deciso di firmarla, a patto che vengano modificati quattro punti. Napolitano ha fatto inoltre due richiami generali, chiedendo di aumentare le risorse a disposizione degli atenei e spingendo alla collaborazione di tutte le fasi interessante nella prossima e complessa fase attuativa della legge. Tra le modifiche richieste — non sostanziali, come ha commentato il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini — spicca l’eliminazione di un articolo voluto fortemente dalla Lega. La norma in questione (articolo 4) prevedeva di destinare il 10 per cento delle borse di studio ai residenti nella regione in cui si trova l’ateneo. Alberto D’Argenio su Repubblica scrive che a spingere per la stesura di questo articolo sono stati il governatore del Piemonte Roberto Cota e il suo compagno di partito Mario Borghezio, secondo i quali «i ragazzi del Sud ottengono le borse perché presentano dichiarazioni false». Il governo avrebbe quindi accontentato le richieste leghiste rendendo, continua D’Argenio, “più difficile la vita ai fuorisede già penalizzati — come tutti gli agli altri studenti — dal taglio dei fondi destinati alle borse (da 100 a 75 milioni)”.
Cosa non piace a Napolitano della riforma Gelmini. Il presidente ha firmato la legge ma ha chiesto quattro modifiche, una che colpisce la Lega.
Dopo una prima proroga annunciata giovedì nel tardo pomeriggio, la fine delle votazioni online per scegliere il candidato a presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle è stata posticipata alle 12 di venerdì. Il voto, in corso sulla piattaforma Rousseau, sarà sospeso alle 23 di oggi, e sarà riaperto dalle 8 alle 12 di domani. Inizialmente sarebbe dovuto finire oggi alle 19, ma a causa di problemi tecnici avuti dal sito molti iscritti hanno avuto difficoltà a utilizzare il sistema di voto, con il quale si deve scegliere tra otto candidati a presidente del Consiglio: Luigi Di Maio, di gran lunga favorito, e altri sette molto meno conosciuti. Il Movimento aveva ammesso in un tweet che il sistema stava avendo dei problemi a causa dell’alto numero di accessi. Alcuni iscritti al Movimento 5 Stelle interpellati dal Post hanno detto che questa mattina era molto difficile ricevere l’SMS di conferma necessario a procedere alla votazione. Una volta votato, il sistema non sembra sia sempre riuscito a registrare il voto, mentre nel pomeriggio a molti utenti il sito è apparso completamente non attivo. Il vincitore del voto online sarà tenuto nascosto fino a sabato 23 settembre, quando sarà annunciato alla festa del Movimento a Rimini.
La fine del voto per scegliere il candidato a presidente del Consiglio del M5S è stata di nuovo prorogata, questa volta alle 12 di venerdì.
Nell’operazione antimafia che lunedì 5 luglio ha portato a Palermo all’arresto di 85 persone, spicca soprattutto un nome, quello di Giusy Vitale, già arrestata alla fine degli anni Novanta come capo del mandamento mafioso (cioè della zona di influenza) di Partinico (Palermo), poi diventata collaboratrice di giustizia. E che ora, secondo i carabinieri del Comando provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia, sarebbe tornata a essere capo della sua famiglia. Assieme agli altri arrestati è accusata di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, reati in materia di armi, estorsione e corruzione. Secondo le indagini, la famiglia di Partinico, alleata anche se in modo precario con altre famiglie palermitane (gli scontri tra famiglie sono continui, tanto che i carabinieri palermitani temono che si sia alla vigilia di una nuova guerra di mafia), faceva arrivare la cocaina in Sicilia grazie all’accordo con fornitori della ‘ndrangheta e del clan laziale dei Casamonica. Nell’inchiesta è stata coinvolta anche una guardia carceraria in servizio nel carcere Pagliarelli di Palermo che aiutava i boss detenuti a comunicare con l’esterno. In cambio – ed è agli atti nel mandato di arresto – riceveva formaggi, carne, vestiti, benzina a metà prezzo e il lavaggio gratuito dell’auto ogni volta che lo chiedeva.
Giusy Vitale, prima donna di mafia. Prima a guidare un gruppo mafioso e prima a essere collaboratrice di giustizia: è stata arrestata ieri in una grossa operazione di polizia.
Con il voto del Senato di ieri, raccontato sul Post da Makkox, la manovra economica d’emergenza, primo corposo intervento del governo di Mario Monti, è diventata legge. La manovra era stata varata dal Consiglio dei ministri sotto forma di decreto legge il 5 dicembre. In meno di 20 giorni sia la Camera che il Senato l’hanno convertita, dandole approvazione definitiva e facendola diventare legge, votando la fiducia al governo. Il testo votato dal Parlamento è un po’ diverso da quello descritto dal governo Monti la sera del 4 dicembre, durante la conferenza stampa rimasta nella memoria, tra le altre cose, per la commozione del ministro Elsa Fornero e per il fact-checking del ministro Piero Giarda. E quindi l’approvazione definitiva del testo è una buona occasione per tornare sul tema e descrivere, stavolta in modo definitivo, quali sono le misure introdotte dal governo Monti. La stazza della manovra La manovra vale 34,9 miliardi di euro lordi tra il 2012 e il 2014. Il Corriere della Sera spiega però che se si aggiunge a questa cifra quella raccolta dalle altre manovre varate quest’anno dal governo Berlusconi, si arriva a “76 miliardi di euro nel 2013 e ben 81,2 miliardi nel 2014, una dimensione doppia rispetto a quella della maxi manovra da 90 mila miliardi di lire varata dal governo Amato nel 1992”. L’85 per cento delle nuove entrate – Repubblica dice addirittura il 90 per cento – arriva dall’introduzione di nuove tasse, soprattutto su immobili e patrimoni finanziari. Soldi che vengono impiegati così: 21,4 miliardi per ridurre il deficit, 13,4 per rifinanziare le spese e rilanciare la crescita economica.
Cosa c’è nella manovra, quindi. In ordine e per punti, che cosa dice il testo che ieri è diventato legge dopo le modifiche del Parlamento.
Jacopo Tondelli, direttore de Linkiesta, spiega perché, secondo lui, le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alla regione Lombardia rappresentano la distanza tra Milano e il paese reale, e perché saranno una scelta tra due testimonianze etiche, invece che tra due programmi. A Milano, forse, siamo un po’ duri di comprendonio. O forse, come capita da migliaia d’anni agli uomini, non impariamo le lezioni che il passato ci fornisce. Così, venti anni fa a Milano, i simboli civici che sapevano di anni settanta – pensiamo alla candidatura di Nando Dalla Chiesa – andavano a sbattere contro l’onda che a Milano fu rappresentata prima da Marco Formentini e poi da Gabriele Albertini. Due milanesi, certo, ma due che somigliavano a quel modello di politica che non temeva di sembrare provincialmente nordista, o di rinchiudersi in obiettivi minimali come “l’amministrazione di condominio” che fu il vero slogan di Albertini. Dalla Chiesa perse, e perse male, impugnando la bandiera di valori e testimonianze. Perse, è bene ricordarselo, in quella Milano che lo esprimeva; perse perché la saldatura tra salotti progressisti e conservatori non si accorse che nella “Milano reale” tirava un’aria diversa, e comunque capace di intercettare quelle stesse pulsioni indignate o moralizzatrici che Dalla Chiesa ambiva ad affermare. Nel palazzo della Regione, questo clima, appena aggiornato e già più distante da Tangentopoli, diede vita ai diciassette anni di Formigoni: un democristiano ciellino lecchese, capace tra mille scaramucce di trovare una lingua comune coi leghisti che avevano le loro capitali a Varese, a Bergamo, in Brianza, non certo a Milano.
La Lombardia di testimonianza. Il direttore de Linkiesta sulle "primarie civiche" del centrosinistra per le elezioni regionali, e sulla rinuncia a un vero progetto di governo.
La direzione nazionale del PD si è riunita lunedì, a partire dalle 18 e per circa quattro ore, per discutere della riforma del lavoro – il cosiddetto “Jobs Act” – da tempo programmata dal governo, e sulla quale una legge delega è attualmente in discussione al Senato. L’ordine del giorno è stato approvato con 130 voti favorevoli, 11 astenuti, 20 contrari. La direzione è stata particolarmente animata, dopo che nei giorni scorsi una minoranza del partito aveva manifestato disapprovazione riguardo le linee generali della riforma. Il segretario del PD e presidente del Consiglio Matteo Renzi le ha presentate nel suo intervento di apertura, sostenendo la necessità del superamento dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. La riforma prevede inoltre, ha detto Renzi, una riduzione delle forme contrattuali, una rete più estesa di ammortizzatori sociali e un rafforzamento dei servizi per l’impiego. La relazione di Renzi è stata seguita da altri numerosi interventi, tra cui alcuni piuttosto critici, come quelli di Gianni Cuperlo, ex presidente del PD dimissionario, Giuseppe Civati, Stefano Fassina, e quello di Pier Luigi Bersani, deputato ed ex segretario del PD. “Noi sull’orlo del baratro ci andiamo per il metodo Boffo e non per l’articolo 18”, ha detto Bersani, sostenendo che “se uno dice la sua lo deve dire senza che gli sia tolta la dignità”.
Cosa ha deciso la direzione del PD. Si è discusso della riforma del lavoro e dell'articolo 18, in una riunione piuttosto lunga e animata: la relazione di Matteo Renzi è comunque passata con 130 voti.
Il Tribunale del riesame del Piemonte, tribunale di appello sui provvedimenti restrittivi della libertà personale, ha emanato oggi cinque ordinanze di custodia cautelare per altrettanti tunisini indagati per terrorismo internazionale. Il Tribunale ha accolto il ricorso del pm Andrea Paladino, che a maggio aveva chiesto al gip (il giudice per le indagini preliminari) le misure cautelari per i cinque indagati: la richiesta del pm però era stata respinta. Ora gli indagati potranno fare ricorso in Cassazione e i tempi si allungheranno di nuovo. L’inchiesta sui cinque cittadini tunisini era iniziata dopo una segnalazione ai Ros dei carabinieri. Il Corriere ha scritto gli indagati erano arrivati a Torino nel 2014 e avevano ottenuto permessi di soggiorno per motivi di studio. Poi si erano spostati a Pisa, dove avevano messo in piedi un traffico di droga: le indagini della Procura avevano evidenziato anche dei contatti con alcuni miliziani dello Stato Islamico. Tre dei cinque indagati si trovano già agli arresti domiciliari per reati legati al traffico di droga, mentre gli altri due sono liberi, uno dei quali è già stato espulso dall’Italia nel 2016.
Il Tribunale del riesame di Torino ha chiesto l’arresto per cinque tunisini indagati per terrorismo internazionale.
Ieri il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, è stato ospite all’Infedele, il talk show condotto da Gad Lerner su La7. E proprio Formigoni e Lerner hanno battibeccato più volte nel corso della serata, accusandosi reciprocamente più volte. Di seguito il video di mezz’ora pubblicato da La7 su Youtube, qui un montaggio di cinque minuti realizzato dal Fatto. La vicenda di cui si parla è quella dei presunti fondi sottratti alla sanità lombarda e della presunta vacanza pagata a Formigoni dal faccendiere Pierangelo Daccò.
Lerner contro Formigoni all’Infedele. Il video dell'animata conversazione ieri sera su La7, tra tuffi, Gesù e vacanze di gruppo.
Su un sito per hacker sono state trovate informazioni provenienti da più di 500 milioni di account Facebook. I dati sembrano risalire a diversi anni fa, ma sono un altro esempio dell’enorme quantità di informazioni che Facebook e altre piattaforme social raccolgono e dei limiti nella gestione della sicurezza di questi dati. La presenza e disponibilità online del set di dati è stata segnalata per la prima volta da Business Insider, secondo cui tra i dati pubblicati ci sono numeri di telefono, Facebook ID (i codici numerici con cui è possibile identificare in modo univoco gli utenti di una piattaforma), nomi completi, luoghi e date di nascita e indirizzi email, provenienti da 106 diversi paesi.
I dati di più di 500 milioni di account Facebook sono stati trovati pubblicati online.
Martedì 14 maggio a Cincinnati, negli Stati Uniti, Jeff Bezos – l’uomo più ricco del mondo – è salito su una ruspa per avviare la costruzione di un nuovo centro da 300mila metri quadrati per le consegne aeree cargo di Amazon, la società che ha fondato nel 1994 e di cui è amministratore delegato. Il nuovo hub da 1,5 miliardi di dollari permetterà all’azienda di effettuare consegne più rapidamente negli Stati Uniti, ed è solo l’ultima delle innumerevoli iniziative portate avanti da Amazon per rafforzare la propria posizione nel settore delle vendite online, ed espandersi in altre attività. Bezos controlla una società che solo nel 2018 ha prodotto oltre 230 miliardi di dollari di ricavi, enorme al punto da far chiedere a molti se le sue dimensioni possano diventare un problema per il suo stesso futuro, come racconta Christopher Mims in un articolo da poco pubblicato sul Wall Street Journal.
Amazon e il problema di essere enorme. Consegna ogni giorno decine di milioni di prodotti, gestisce un bel pezzo di Internet e fa cento altre cose diverse: ma quand’è che grande diventa troppo grande?.
Sabato la deputata del Partito Democratico Giuditta Pini ha segnalato su Twitter che il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento alla legge di Bilancio identico a una proposta del PD precedentemente bocciata dallo stesso M5S. La proposta riguardava la fornitura gratuita di contraccettivi a diverse categorie di persone, tra cui i giovani sotto i 26 anni, ed era stata presentata in commissione Affari sociali, dove era stata bocciata anche con i voti del M5S. Ma, come ha segnalato Pini, il M5S aveva poi depositato un emendamento alla manovra finanziaria in commissione Bilancio praticamente identico che era stato rivendicato un comunicato stampa che attribuiva l’iniziativa ai parlamentari del M5S. Domenica però il capogruppo del M5S alla Camera Francesco D’Uva ha annunciato che l’emendamento è stato ritirato perché riguarderebbe anche i richiedenti asilo e non c’è un accordo con la Lega in merito. lavori mesi ad una proposta sulla contraccezione gratuita. il #m5s te la boccia in commissione. poi prende il testo lo copiaincolla lo presenta in bilancio e fa un comunicato stampa per dire che è una loro proposta. #poverini questa volta abbiate almeno la decenza di votarla
La proposta del PD sui contraccettivi gratuiti: bocciata, copiata e poi ritirata dal M5S. Prevedeva contraccettivi gratuiti per diverse categorie, tra cui i giovani e i richiedenti asilo.
Coffee House Press è una casa editrice indipendente di Minneapolis, in Minnesota, famosa per i progetti originali che invogliano a leggere anche chi abitualmente non lo fa, spesso coinvolgendo gli artisti locali. L’ultimo progetto si chiama Coffee Sleeve Conversations, per cui verranno distribuite oltre 10 mila fasce da caffè – le strisce di cartone avvolte attorno ai bicchieroni da asporto per non scottarsi le mani – con stampate sopra frasi tratte da romanzi e poesie di scrittori afroamericani di St. Paul. Le fascette verranno consegnate gratuitamente nelle caffetterie della città: «basta comprare un caffè e ti viene un’offerta un’esperienza letteraria», spiega Caroline Casey, responsabile della comunicazione della casa editrice. «In pochi chilometri attorno a quel bar ci sono scrittori che stanno facendo un lavoro eccezionale […] le fascette sono un momento per entrare in relazione con loro, apprezzarli e, spero, avere a che fare col loro lavoro in futuro». Il poeta e attivista locale Tish Jones è stato assunto per curare il progetto e selezionare venti autori – più o meno famosi – e le loro frasi. Sarà anche possibile proporre nuovi brani attraverso una apposita sezione online della casa editrice. Il progetto è stato finanziato dalla Knight Foundation, una fondazione che promuove il giornalismo di qualità e il coinvolgimento delle persone nell’arte, e oltre a invogliare alla lettura vuole far conoscere «le parole, la prospettiva, le idee, i pensieri di venti scrittori neri locali». La scelta è particolarmente significativa visto il periodo, che dura almeno da due anni, di tensioni razziali che sta attraversando gli Stati Uniti e l’intensificarsi del movimento #BlackLiveMatters, che rivendica l’effettiva estensione dei diritti civili per i neri americani.
Letteratura e caffè d’asporto. Una casa editrice americana stamperà le frasi di scrittori neri di St. Paul sulle fascette usate per avvolgere i bicchieri d'asporto.
Oggi sul Messaggero un editoriale firmato dal direttore, Virman Cusenza, mette in fila una serie di fatti e giudizi severissimi sulle condizioni di Roma, e si conclude chiedendo alla sindaca Virginia Raggi – giunto al terzo anno del suo mandato – di dimettersi. Il Messaggero è uno storico quotidiano nazionale ed è il più venduto e popolare a Roma. «La catastrofe agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile», scrive Cusenza, che prosegue raccontando i molti gravi problemi della città, molti dei quali visibili a occhio nudo: i cumuli di rifiuti a ogni angolo della strada, per esempio, e lo stato penoso del trasporto pubblico. «Stiamo parlando di un fallimento da cui trarre, a questo punto e dopo tanta pazienza, le definitive conclusioni», conclude Cusenza. «Bisogna solo, in un sussulto di responsabilità, passare la mano». Morte di una città. Troppe volte ne abbiamo raccontato la crisi e il declino. Troppe ci siamo fatti interpreti del disagio e dello sconforto dei romani davanti allo sfacelo di tutti i giorni, ma questa volta – a tre anni dall’elezione della Raggi – non basta più: la catastrofe agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile. La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina: ci inghiottono le voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono spazi pubblici destinati alla vivibilità.
Il Messaggero vuole le dimissioni di Virginia Raggi. Un durissimo editoriale del direttore descrive «un fallimento da cui trarre, a questo punto e dopo tanta pazienza, le definitive conclusioni».
Davanti a molte opere di arte contemporanea, anche famose e decisive, sono frequenti reazioni che vanno dall’incredulità all’indignazione e che sfociano in un “questo avrei potuto farlo anche io! / mio figlio di sei anni“, che prima o poi abbiamo sentito e detto tutti. Capita soprattutto con i quadri astratti ed espressionisti, fatti di chiazze, linee e macchie, e con l’arte concettuale: coi movimenti insomma dove l’abilità manuale dell’artista passa in secondo piano rispetto all’elaborazione di un’idea, alla libera espressione dell’interiorità o a uno studio formale. Se accostamenti di linee e colori sono difficili da capire, lo sono ancora di più le tele bianche, semplicemente bianche: eppure sono opere fondamentali che hanno fatto la storia dell’arte mondiale e che vengono vendute per milioni di dollari alle aste. Un video di Vox ha provato a spiegare perché sono arte e perché no, non avreste potuto farlo anche voi. La maggior parte degli artisti che ha dipinto tele bianche fa parte, spiega il video, del minimalismo, un movimento che si sviluppò soprattutto negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta come reazione all’espressionismo astratto degli anni Quaranta e Cinquanta, un tipo di pittura gestuale, espressiva, emotiva, che voleva esprimere l’inconscio dell’autore: ne fu esponente per esempio Jackson Pollock, con le sue pennellate e secchiate di colore gettate e colate istintivamente sulla tela. Al contrario i minimalisti erano convinti che l’autore dovesse scomparire e che l’arte non dovesse per forza indicare qualcos’altro: come spiegò il pittore Frank Stella «Quel che vedi è quel che vedi» («What you see is what you see»). Volevano che il loro lavoro fosse semplice, armonico, ordinato ed essenziale, come appunto una tela bianca.
Perché una tela bianca è un’opera d’arte. Magari avreste potuto farla anche voi, ma non è quello il punto.
Ogni anno Jeff Bezos, l’amministratore delegato di Amazon, scrive una lettera agli azionisti per fare un bilancio sui risultati raggiunti dalla società e per offrire spunti e riflessioni sui suoi piani per il futuro. La lettera contiene spesso anticipazioni su nuovi servizi o dettagli che altrimenti sarebbe difficile conoscere del più grande venditore online del mondo. Tra le tante cose, quest’anno Bezos spiega di avere adottato un nuovo sistema per motivare i dipendenti di Amazon: il programma prevede che annualmente all’impiegato siano offerte alcune migliaia di dollari per lasciare il suo posto di lavoro. Iniziative simili vengono prese solitamente dalle aziende in difficoltà economica, desiderose di ridurre i loro organici, ma Bezos dice che ad Amazon serve perché restino in azienda solo quelli più convinti e contenti del loro lavoro. Il programma si chiama “Paga per lasciare il lavoro”. È stato inventato da quelli di Zappos, e se ne sono occupati i centri di Amazon. “Paga per lasciare il lavoro” è alquanto semplice. Una volta all’anno, ci offriamo di dare dei soldi ai nostri dipendenti per farli dimettere. Il primo anno l’offerta è di 2mila dollari. La cifra aumenta di mille dollari ogni anno fino a raggiungere i 5mila dollari. L’offerta è accompagnata dalla frase: “Per favore, non accettare questa offerta”.
Amazon paga i suoi dipendenti perché se ne vadano. Ma non vuole che se ne vadano: lo fa per motivare gli impiegati e fare in modo che restino solo quelli davvero convinti.
Sul suo blog su Linkiesta, Vito Kahlun ha messo a confronto i servizi offerti dai Frecciarossa con quelli del nuovo treno ad alta velocità Italo di NTV. La prova è stata effettuata sulla linea Roma – Milano prendendo Italo all’andata e un Frecciarossa al ritorno. Lo ammetto: partivo con un pregiudizio positivo nei confronti di Italo. Come se non bastasse, mercoledì scorso, a pochi minuti prima della partenza da Roma Tiburtina, mi trovo ad aspettare il treno accanto ad un bambino che all’avvicinarsi del treno fa alla madre: “Che bello, per la prima volta prendo Italo!”. Sembrava uno spot televisivo, invece era vero. Non so se alla fine del viaggio il bambino sia stato felice o meno di aver preso Italo. Io, mi dispiace dirlo, non lo ero affatto..
Meglio Italo o i Frecciarossa? vito Kahlun ha messo a confronto su Linkiesta i due treni ad alta velocità sulla tratta Roma - Milano, dando le pagelle.