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Jean Giono Per l'insieme della sua opera ha ricevuto nel 1953 il Prix Prince-Pierre-de-Monaco; nel 1954 è divenuto membro dell'Académie Goncourt. Biografia. Nacque a Manosque, in Provenza, nel 1895, da una famiglia d'origine piemontese. Il padre era calzolaio e la madre stiratrice. Fu impiegato di banca, ma coltivò fin da giovane la passione letteraria, grazie alle appassionate letture di Omero e di Virgilio. Partecipò alla prima guerra mondiale e fu tra gli undici uomini del suo battaglione che sopravvissero a Verdun (1917). Ciò lo segnò per tutta la vita e l'indirizzò verso un ideale pacifista, fortemente palesato all'approssimarsi del secondo conflitto mondiale. Esordì nel campo poetico con una serie di liriche, tra le quali la raccolta "Accompagné de la flûte" (1924), prima di cimentarsi coi romanzi, tra cui "Colline" (1929, vincitore del Premio Brentano) e "Regain" (1930, vincitore del Prix Northcliffe), incentrati nell'invito a vivere in armonia con la natura e nell'esaltazione dell'individualismo e della libertà. Ammiratore delle idee di Jean-Jacques Rousseau, concretizzò il suo ideale di primitivismo ritirandosi sull'altipiano del Contadour o in sperduti siti campagnoli della Provenza. Scrisse una trentina di romanzi, per i quali trasse ispirazione dalla Grecia antica e con cui dipinse la condizione dell'uomo nel mondo, trattando le questioni morali e metafisiche di portata universale. Giono fu anche autore di saggi, tra i quali "Vraies richesses" (1936) e "Vivre libre" (1939): i temi principali ne furono il pacifismo e la critica delle dittature e dei nazionalismi. Per le idee da lui espresse, fu incarcerato nel 1939 e nel 1944, quando il suo pacifismo fu scambiato per collaborazionismo e fu imprigionato per cinque mesi da partigiani comunisti. Le sue opere sono caratterizzate non di rado da toni epici, a cui egli ricorse perlopiù allo scopo d'esaltare il messaggio naturista, oltre ad accurate indagini psicologiche della figura umana e a forti influenze di Stendhal nella tecnica narrativa. Lontano dall'essere l'autore regionalista che si potrebbe credere, autodidatta, diventò amico di Lucien Jacques, André Gide e Jean Guéhenno. Tradusse dall'inglese opere di Herman Melville e Tobias Smollett; pubblicò in collaborazione con Edmond Barincou le opere complete e le lettere di Niccolò Machiavelli, nella edizione della Pléiade, per le quali scrisse anche la prefazione Giono morì per uno scompenso cardiaco nel 1970. Analisi critica. Attorno alla figura di Giono la critica è caduta spesso nello stereotipo del cantore dell'idillio contadino per via delle sue continue ambientazioni campestri. In realtà lo scrittore fondava sul rapporto tra uomo e natura ì più profondi interrogativi esistenziali. Nella cosiddetta "Trilogia di Pan" ("Collina", "Uno di Baumugnes" e "Risveglio") oltre all'unione panica tra elementi naturali e l'uomo, emerge una visione di anti-antropocentrismo: l'uomo non è al centro di tutto, anzi all'interno delle forze del cosmo deve essere ricollocato «al suo posto». In "Que ma joie demeure" del 1934, Giono mette in mostra l'utopia di una comunità che crede di vivere in armonia con una natura non addomesticata. Ne deriva un'inquietante sensazione di inadeguatezza (non far parte di questo mondo) e l'autore si vede costretto ad esporre i limiti di una società ricostruita fuori dai dettami capitalistici. Nel Ciclo dell'Ussaro ("La fine degli eroi", "Angelo", "Morte d'un personaggio", "L'ussaro sul tetto" e "Una pazza felicità") la libertà di un uomo fuori dagli schemi della società è velata dalla disillusione di una visione pessimistica e disincantata. Con "Noè" (1947), nel contesto del dibattito sulla finzione narrativa, Giono svicola dall'etichetta di romanziere tradizionale, esponendo i congegni della creazione letteraria e inserendo talvolta nell'opera la propria vita quotidiana. L'autore crea dunque di fatto un romanzo sulla costruzione di un romanzo.
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Metamorfosi di Narciso Metamorfosi di Narciso è un dipinto di 50,8 × 78,3 cm realizzato tra il 1936 ed il 1937 dal pittore catalano Salvador Dalí. È conservato nella Tate Gallery di Londra. Questo è il primo quadro in cui utilizza del tutto il suo metodo “critico-paranoico”, che consiste nel guardare un oggetto e vederne, e quindi dipingerne, un altro. Descrizione. La suddivisione dell'immagine dipende tanto dai colori quanto dalla trasformazione del personaggio mitologico Narciso, che avviene da sinistra verso destra. Il suo corpo si presenta come un enorme figura, quasi rocciosa, che giganteggia sul lato sinistro dell'opera. Egli è accucciato in una posizione quasi fetale (elemento che riconduce alla ricerca, da parte del personaggio, della solitudine del grembo materno, prima di nascere) e sembra immerso in una calda ed aurea luminescenza. Nell'acqua su cui siede è visibile il suo riflesso dal quale ha inizio la trasformazione. Sul lato destro del quadro riappare il protagonista mutato in una mano (la metamorfosi è suggerita dalla somiglianza delle sagome delle due figure) che stringe un uovo dal quale nasce un fiore di narciso. I colori di quest'ultima sono più spenti rispetto alla prima, e contribuiscono a renderla realistica. Sullo sfondo si può notare una statua su un piedistallo, raffigurante probabilmente Narciso. La figura doppia ribaltata è tipica delle opere di Dalí: egli riteneva infatti che, attraverso dei passaggi nettamente paranoici, fosse possibile ottenere due figure anatomicamente e figurativamente identiche, anche se queste erano molto differenti. L'ispirazione per quest'opera proviene da un viaggio che Dalí fece in Italia nel 1936. Si può notare ciò per la scelta iconografica, e per le figure di nudi (presenti sullo sfondo), che rievocano le pose classiche e gli atteggiamenti formali tipici di periodi storici quali quelli e del rinascimento, Quest'ultima era una tendenza verso cui Dalí si è spesso diretto, sebbene in modo personale ed ermetico. Significati dell'opera. L'opera simboleggia il mito del narcisismo, raffigurato da Narciso che muore e si fossilizza. Il significato completo dell'opera è comprensibile probabilmente tramite una omonima "poesia paranoica" che scrisse Dalí: L'immagine è presentata come un'ambigua relazione tra illusione e realtà, in un complesso intreccio di verità e inganno, desiderio e sentimento. La mano indica l'atto della masturbazione, oppure, secondo altre interpretazioni più probabili, essa simboleggia la morte. Questa ipotesi è suggerita dalla presenza di alcune formiche sul suo pollice che simboleggiano la decomposizione e la caducità dell'esistenza e della vita, nonché da uno sciacallo, presente nella destra del dipinto, che divora una carogna. L'artista concepì inoltre l'opera per "cimentare" l'osservatore nella trasformazione del protagonista e fece sì che, per lo spettatore, Narciso scomparisse a poco a poco, fino a raggiungere la sua massima metamorfosi.
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Odontaspis noronhai Il cagnaccio occhiogrosso (Odontaspis noronhai ()) è uno squalo toro della famiglia degli Odontaspididi, che vive sulla piattaforme continentali e insulari dell'Atlantico orientale e del Pacifico centro-orientale, a profondità tra i 600 e i 1000 m. La sua lunghezza raggiunge i 3,6 m nei maschi e i 3,25 m nelle femmine. Il cagnaccio occhiogrosso ha un muso bulboso di forma conica con la punta arrotondata. Gli occhi sono grandi, ovoidali e privi di membrana nittitante. Il colore del corpo è bruno cioccolata uniforme e tutte le pinne, ad eccezione delle pettorali, hanno un sottile orlo scuro lungo il margine posteriore. La riproduzione è ovovivipara e gli embrioni si nutrono del sacco vitellino e delle altre uova prodotte dalla madre.
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Nazione-stato
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Odontaspididi
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1,706,708,677.143074
Cagnaccio occhiogrosso
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Abbazia di Ferrania Il complesso abbaziale dei Santi Pietro e Paolo - conosciuta localmente anche come abbazia di Ferrania - è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di Ferrania, in Borgo San Pietro, nel comune di Cairo Montenotte in provincia di Savona. La chiesa è sede della parrocchia omonima della zona pastorale Savonese della diocesi di Acqui. L'intero complesso abbaziale medievale venne successivamente adibito in gran parte ad abitazioni private, con la sola eccezione della chiesa parrocchiale. Storia e descrizione. L'abbazia venne fondata nell'anno 1096, in un territorio un tempo sottoposto all'abbazia di San Salvatore di Giusvalla, per volere del marchese Bonifacio del Vasto (qui venne tumulata, nel XII secolo, la sua seconda moglie Agnese di Vermandois, nuora di Adelaide di Susa) e del nipote Enrico del Vasto. Ebbe come primo superiore preposito il futuro arcivescovo di Milano, Pietro Grossolano. Notizie di donazioni di terre ai canonici regolari di Sant'Agostino si hanno nel 1097 e 1111. Nel 1179 vi è sottoposto l'ospedale di Fornelli e l'annessa chiesa di Santa Maria a Pallare. Nel 1345 i Del Carretto entreranno in contrasto con la famiglia astigiana degli Scarampi per la giurisdizione su "Ferranica", antico nome di Ferrania. La contesa venne chiusa a favore degli Scarampi direttamente dall'arcivescovo di Genova. Nel 1400 si ha notizia della totale mancanza di canonici, ma l'abbazia rimase soggetta alla Santa Sede. Venne affidata in patronato ad Antonio Scarampo (1401), con l'obbligo di ripristinare gli edifici fatiscenti. Nel 1747 con l'estinzione della famiglia Scarampi la proprietà della struttura, nel frattempo decaduta a semplice commenda (dedicata ai santi Maurizio e Lazzaro), venne riconosciuta solo in epoca napoleonica dopo una lunga lite al marchese Seyssell d'Aix. Il possedimento fu quindi acquistato nel 1818 dal marchese Marcello Luigi Maria Durazzo e nel 1848 passò in eredità alla figlia Nicoletta, e quindi al figlio di questa, Marcello De Mari che diede grande impulso all'attività agricolo-forestale del luogo, trasformando il complesso in tenuta agricola. Nel 1915 sorgono su parte dei terreni di proprietà alcuni stabilimenti industriali. Iniziò, successivamente, un lento ed inesorabile declino che si arrestò solo con i primi interventi di recupero iniziati sul finire del XX secolo.
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1,706,708,677.143108
Roberto di Odorisio
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1,706,708,677.14313
Lewon Aronyan Considerato uno dei migliori giocatori della storia del suo paese, gode di una popolarità simile a quella del Campione del Mondo 1963-69 Tigran Petrosian. Dal 2005 è quasi stabilmente nella top ten della classifica mondiale, avendo superato quota 2700 punti Elo nel luglio del 2005 e quota 2800 nel novembre del 2010. È nel novero dei giocatori che appartengono alla categoria informale dei Super GM. Ha vinto quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi degli scacchi (tre con la squadra nazionale armena, una individuale), è stato Campione del Mondo lampo e Campione del mondo della variante Scacchi960. Ha vinto una volta il campionato nazionale armeno. Dal 2003 al 2004 è passato alla federazione tedesca, paese dove risiedeva dal 2001, in dissenso con la federazione armena. Tuttavia non hai mai disputato alcun torneo organizzato dalla FIDE sotto la bandiera tedesca. Nel 2005 è stato nominato "miglior sportivo dell'Armenia" e nel 2009 gli è stata conferita l'onorificenza di Maestro onorario dello sport del suo paese. Nel febbraio del 2021 ha annunciato di voler passare alla federazione statunitense e di accettare l'offerta del magnate e filantropo Rex Sinquefield riguardo al suo diventare membro del club di Saint Louis. Tale progetto si è concretizzato nel novembre 2021. Biografia. Nasce nell'allora Repubblica Socialista Sovietica Armena da padre ebreo, il fisico Grigorij Leont´evič Aronov, e madre armena, l'ingegnere minerario Seda Avagyan. Impara il gioco degli scacchi all'età di nove anni grazie a sua sorella Lilit di sei anni più grande. È vedovo della scacchista filippino-australiana Arianne Caoili, scomparsa a seguito delle ferite riportate in un incidente automobilistico il 30 marzo 2020. I due si erano incontrati per la prima volta nel 1996 in occasione del Campionato del mondo giovanile di scacchi, per poi diventare amici quando il Maestro Internazionale Alex Wohl li ha fatti rincontrare a Berlino nel 2006. La coppia si era fidanzata nel 2009 per poi unirsi in matrimonio il 30 settembre 2017. È un appassionato di jazz, il suo musicista preferito è John Coltrane. Stile di gioco. Il suo stile è difficile da caratterizzare. Le sue partite sono spesso non convenzionali ed emozionanti, con un approccio alla scacchiera senza compromessi. In un'intervista, alla domanda su come si potesse inquadrare lo stile di Aronyan, il campione del mondo Viswanathan Anand ha affermato che, se ci si dovesse basare sulle aperture e strutture che gioca, lo si dovrebbe definire un giocatore posizionale. Ma ha aggiunto che sebbene apra con d4, Aronyan tratta le posizioni come un giocatore da e4. Se le cose si complicano lui crea sempre una serie di piccole trappole agli avversari. È un tattico molto dotato, calcola eccellentemente e raramente si lascia sfuggire un'opportunità concessagli. Questo tipo di atteggiamento ottimistico alla scacchiera che lo contraddistingue, unito al gusto per la posizione insolita e alla ricerca di continue difficoltà per l'avversario, lo avvicinano, tra i grandi del passato, a Emanuel Lasker. Ha dichiarato che Aleksandr Alechin è il suo giocatore preferito. Carriera. La prima vittoria di rilievo arriva nel 1994 all'età di dodici anni, quando vince il campionato del mondo under 12 a Seghedino, in Ungheria. Da allora i suoi successi divengono sempre più numerosi e prestigiosi: nel 1998 vince il Campionato europeo juniores di scacchi, nel 2002 vince il Campionato armeno e il Campionato del mondo juniores (under 20). Partecipa al Campionato del mondo senza arrivare alla finale, ma nell'ambiente scacchistico si è ormai fatto un nome. 2005 In dicembre vince la Coppa del Mondo che lo qualifica al Torneo dei candidati del Campionato del mondo di scacchi 2007. 2006 Dopo aver partecipato a molti tornei internazionali, nel 2006 vince finalmente il torneo di Linares in Spagna. La sua vittoria è stata straordinaria anche perché completamente imprevista: alla vigilia il pronostico era per la vittoria di Veselin Topalov oppure Péter Lékó, e sembrava difficile che potesse vincere qualcun altro. Nello stesso anno la nazionale armena vince, inaspettatamente, le olimpiadi di Torino. Aronyan viene descritto come il trascinatore della nazionale caucasica verso il conseguimento di questo importantissimo titolo. In novembre vince infine anche la prima edizione del Mikhail Tal Memorial assieme a Péter Lékó e Ruslan Ponomarëv, tutti concludono il torneo con 5,5 p. 2007 In maggio vince nuovamente il torneo di Wijk aan Zee, insieme a Topalov e Teymur Rəcəbov Sempre nel 2007 batte l'allora campione del mondo Vladimir Kramnik in un match a gioco rapido. Tra maggio e giugno partecipa al torneo dei candidati al Campionato del mondo di scacchi 2007, batte Magnus Carlsen e Aleksej Širov qualificandosi per le finali di Città del Messico. In settembre gioca le finali del Campionato del mondo di scacchi 2007 ma giunge 7º. 2008 Alle Olimpiadi di Dresda 2008 ha vinto un ulteriore oro a squadre, bissando il successo del 2006 a Torino. In marzo ha vinto il torneo Melody Amber di Monte Carlo (classifica combinata), ripetendo il successo nel 2009. In agosto ha vinto a Soči in Russia, con 8,5 punti su 13, la seconda prova del FIDE Grand Prix 2008-2009. 2009 In aprile ha vinto a Nal'čik, con il punteggio di 8,5 su 13, la quarta prova del FIDE Grand Prix 2008-2009. Grazie a questi risultati, ed al 2º posto ottenuto a Jermuk nella quinta prova, Aronyan si è aggiudicato la manifestazione con una prova di anticipo e si è qualificato per il Torneo dei Candidati del 2011 (da tenersi a Kazan' in maggio 2011), per determinare lo sfidante di Viswanathan Anand per il Campionato del mondo del 2012. In agosto ha vinto a Magonza il campionato del mondo di gioco rapido, davanti a Jan Nepomnjaščij e Anand.. In settembre ha vinto il torneo quadrangolare a doppio turno "Grande Slam" di Bilbao, con Elo medio di 2740 punti. 2010 In novembre ha vinto a Mosca il campionato del mondo lampo, davanti a Teymur Rəcəbov e Magnus Carlsen. Nello stesso mese vince anche il Mikhail Tal Memorial assieme a Sergej Karjakin e Şəhriyar Məmmədyarov, tutti concludono il torneo con 5,5 p. 2011 In gennaio si è classificato 2º-3º, a pari merito con Magnus Carlsen, al torneo torneo Tata Steel di Wijk aan Zee. In marzo ha vinto la ventesima e ultima edizione del Torneo di scacchi Melody Amber a Monte Carlo, realizzando 15,5 punti su 22 partite. Si tratta della sua terza vittoria nelle ultime quattro edizioni del torneo. In maggio ha preso parte al torneo dei Candidati di Kazan', ma è stato eliminato ai quarti di finale da Aleksandr Griščuk. I due hanno pareggiato tutti gli incontri a cadenza regolare, ma Griščuk si è imposto per 2 ½ - 1 ½ negli spareggi di gioco rapido. In novembre vince ancora il Mikhail Tal Memorial assieme a Magnus Carlsen, entrambi concludono il torneo con 5,5 p. 2012 In gennaio si è aggiudicato il torneo Tata Steel pattando con Rəcəbov al tredicesimo turno e realizzando un punteggio finale di 9 punti su 13 partite giocate. In aprile Aronyan ha giocato contro Kramnik un match amichevole di sei partite. La sfida, svoltasi a Zurigo, si è conclusa in parità, con una vittoria a testa e quattro patte. In agosto-settembre ha vinto a Istanbul, con la nazionale armena, le Olimpiadi degli scacchi del 2012. Ha vinto anche la medaglia d'oro individuale in prima scacchiera. 2013 In ottobre vince la finale del Grande Slam di Bilbao ottenendo 10 punti (in questo torneo la vittoria vale 3 punti), l'armeno ha avuto la meglio su un Michael Adams superato di un punto. 2014 In gennaio si è aggiudicato per la seconda volta nella sua carriera il torneo Tata Steel, il torneo è dominato considerato che vince con un punto e mezzo di distanza dai più immediati inseguitori (Sergej Karjakin e Anish Giri). 2015 In agosto-settembre vince a Saint Louis la terza edizione della Sinquefield Cup (Elo medio 2795, il più alto raggiunto finora). In ottobre vince a Skopje con la squadra russa della Siberia il campionato europeo di club. 2016 In marzo ha disputato a Mosca, qualificato come giocatore invitato dall'organizzazione, il torneo dei Candidati al Campionato del mondo di scacchi 2016 piazzandosi al 5º posto. 2017 In aprile vince a Baden-Baden il 4º Grenke Chess Classic con 5,5 punti. In maggio vince il Campionato tedesco a squadre con il OSG Baden-Baden. In giugno a Stavanger vince il prestigioso torneo Altibox Norway Chess con 6 punti su 9. In settembre ha vinto la Coppa del Mondo per la seconda volta. Nel suo percorso ha eliminato il sudafricano Daniel Cawdery, la cinese Hou Yifan, i russi Maksim Matlakov e Daniil Dubov, l'ucraino Vasyl' Ivančuk, il francese Maxime Vachier-Lagrave per poi sconfiggere in finale il cinese Ding Liren. Con questo risultato si qualifica per il Torneo dei candidati al Campionato del mondo 2018.. In novembre vince a Palma di Mallorca la 4ª tappa del FIDE Grand Prix 2017 con 5.5 p. a pari merito con Dmitrij Olegovič Jakovenko. 2018 Tra gennaio e febbraio vince il Tradewise Gibraltar Chess Festival dopo aver battuto nella finale degli spareggi rapidi il francese Maxime Vachier-Lagrave. Qualificatosi grazie alla vittoria nella Coppa del Mondo 2017, in marzo gioca a Berlino il torneo dei candidati per il Mondiale 2018, nel quale giunge ultimo. In maggio vince ancora il Campionato tedesco a squadre con il OSG Baden-Baden. In agosto vince per la seconda volta la Sinquefield Cup, a pari merito con Magnus Carlsen e Fabiano Caruana. 2019 In giugno a Stavanger, giunge secondo nel supertorneo "Altibox Norway Chess" con 9 punti. In luglio a Zagabria, in Croazia, giunge =3º assieme a Fabiano Caruana nella 2ª tappa dell'edizione 2019 del "Grand Chess Tour" con 6 punti su 11, dietro al secondo classificato Wesley So e al vincitore Magnus Carlsen,risultato che gli vale 11 punti nel Tour. In novembre a Bucarest vince il "Superbet Rapid & Blitz", 6ª tappa del "Grand Chess Tour". Giunge 4º nella sezione Rapid e 5º in quella blitz, risultati che gli valgono il 1º posto complessivo assieme a Sergey Karjakin, che batte nello spareggio, 11 punti nella classifica totale e la qualificazione nella finale di dicembre a Londra tra i quattro migliori piazzati nel Tour. 2020 In ottobre partecipa all'ottava edizione del Norway Chess, che lo vede chiudere al 3º posto, dietro a Magnus Carlsen e Alireza Firouzja. 2021 In giugno è 3º assieme a Alireza Firouzja nel "Paris Rapid & Blitz", seconda tappa del Grand Chess Tour 2021: i 7 punti nella sezione rapid e gli 11 in quella blitz gli rendono 18 punti. 2023 In febbraio vince a Dusseldorf il torneo WR Chess Masters, superando nei play-off Gukesh e Nepomniachtchi. Scacchista 960. Nel 2003 ha vinto a Magonza il "Finet", torneo open di Scacchi 960 (chiamati anche "Fischer Random"), guadagnandosi la possibilità di disputare un match contro il campione del mondo di Scacchi 960 Pëtr Svidler, sempre a Magonza, l'anno successivo (il match fu poi vinto da Svidler 4,5 a 3,5). Nel 2005 ha vinto nuovamente il "Finet Scacchi 960 open", ottenendo la possibilità di una rivincita con Svidler nel 2006, questa volta vincendo 5 a 3 diventando così il Campione del mondo di Scacchi 960. Nel 2007 ha difeso con successo il titolo sconfiggendo lo sfidante Viswanathan Anand. Nel settembre 2018 vince a Saint Louis (Missouri) il Champions Showdown contro Leinier Domínguez, con il punteggio di 17,5-8,5. Statistiche. Ha ottenuto il proprio record Elo nella classifica FIDE di marzo 2014 con 2.830 punti, secondo al mondo (dopo Magnus Carlsen) e primo del suo paese.
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1,706,708,677.143192
Geotritone
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Syrah Il Syrah, o Shiraz, è un vitigno a bacca nera diffuso in tutto il mondo, sebbene sia più storicamente legato all'area europea-mediterranea e del Vicino Oriente antico. Storia. Le sue origini sono controverse, sebbene siano tutti abbastanza concordi che arrivi dalle zone dell'antica Persia (attuale Iran), presso la città di Shiraz, da cui il nome. Una leggenda narra che derivi invece da "Syracousai": quando l'imperatore romano Marco Aurelio Probo (III secolo), legato ai territori della Siria e del rilancio della coltivazione della vite, volle importare dei vitigni locali direttamente dall'Egitto (si narra che fosse il vino preferito da Cleopatra) fino alle Gallie. Il vitigno fu piantato anche lungo il tragitto, appunto presso la città siciliana. Un'ultima ipotesi più tardiva lo dà presente nella Francia meridionale del XIII secolo, nella zona del Tain-l'Hermitage (Rodano-Alpi), ma pur sempre importato dal Vicino Oriente antico ad opera dei Crociati, in particolare del cavaliere templare "Henri Gaspard de Sterinberg". Sicuramente il vitigno si diffuse considerevolmente a partire dal Medioevo, usato spesso per il taglio degli uvaggi di molti vini rossi di Francia, Italia, Grecia, Spagna. Successivamente il vitigno fu esportato anche in altre parti del mondo, soprattutto in Australia, Sudafrica e California. In Italia. Nel territorio italiano è maggiormente presente in Sicilia, dove negli ultimi secoli i viticoltori hanno saputo meglio interpretare la sua coltivazione, vinificandolo in uvaggio con il Nero d'Avola ed ottenendo quindi vini morbidi e speziati, molto richiesti dal mercato internazionale. Altre regioni italiane di spicco sono la Toscana (con i migliori risultati nella D.O.C. Cortona), il Lazio (Agro pontino), in Puglia (Syrah del Tarantino IGT) e il Piemonte, con la DOC Sirah. Caratteristiche. Il Syrah dà un vino di colore rosso rubino dalle sfumature violacee e dal profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie, tra le quali appare evidente il pepe nero; in bocca presenta una buona struttura e persistenza, è morbido e abbastanza fresco con una media tannicità. Sinonimi. Lo syrah è noto anche con i nomi di Antournerein, Antournerein noir, Anzher Muskatnyi, Biaune, Blauer Syrah, Bragiola, Candive, Candive noir, Costigliola, Costiola, Damas noir du Puy de Dôme, Damaszener blau, Di Santi, Entourneirein, Entournerein, Entournerin, Ermitage, Fresa grossa, Hermitage, Hignin noir, Marsanne noire, Marzane noire, Neiret di Saluzzo, Neiretta Cuneese, Neiretta del Cuneese-Fassanese, Neiretta del Monregalese, Neiretta del rosso, Neiretta dell'Albese, Neiretta di Saluzzo, Neiretto del Cuneese, Neiretto di Bene, Neiretto di Carrú, Neiretto di Costigliole, Neiretto di Farigliano, Neiretto di Saluzzo, Nereta piccola di monte Galese, Neretta Cuneese, Neretta del Cuneese-Fassanese, Neretta del Monregalese, Neretta di Costigliole, Neretta di Saluzzo, Neretta piccola, Neretta piccola di Dogliani, Neretto del Beinale, Neretto di Dogliani, Neretto di Saluzzo, Petite Sirah, Petite Sirrah, Petite Syrah, Petite Syras, Plan de la Biaune, Plant de Biaune, Plant de la Bianne, Plant de la Biaune, Schiras, Schiraz, Seraene, Sereine, Serene, Serenne, Serine, Serine noir, Serinne, Sevene,Shesh i zi. Shiras, Shiraz, Shyrac, Sirac, Sirah, Sirah marsanne noir, Syra, Syrac, Syrac de l'Ermitage.
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Caracciolo (disambigua)
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Salmoneo Salmoneo () è un personaggio della mitologia greca, figlio di Eolo e di Enarete (ma a volte viene indicata Ifi), Fu re dell'Elide. Sposò Alcidice dalla quale ebbe la figlia Tiro ed in seguito si risposò con Sidero. Mitologia. Inizialmente abitava in Tessaglia, ma si trasferì nell'Elide dove fondò la città di Salmonia. Considerandosi pari a Zeus, volle che gli fossero tributati onori divini pretendendo sacrifici e la costruzione di un tempio in suo onore. Giunse persino ad imitare Zeus, procedendo per le vie della città su un carro trainato da quattro cavalli, tenendo in mano una fiaccola e imitando con la sua voce il rombo del tuono. Per tale motivo la sua città fu distrutta e venne mandato negli Inferi, dove, secondo Virgilio, lo incontrò Enea:
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Partiti politici in Groenlandia I partiti politici in Groenlandia sono principalmente cinque, con un sistema multipartitico con due o tre formazioni forti e un'ulteriore che ha successo elettorale.
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The Creatures (gruppo musicale britannico) The Creatures sono stati un gruppo musicale britannico formatosi nel 1981, composto dall'ex cantante di Siouxsie and the Banshees, Siouxsie Sioux, e dall'ex batterista, Budgie. Con lo scioglimento di Siouxsie and the Banshees, nel 1996, i Creatures progrediscono da un progetto occasionale a un'occupazione a tempo pieno. Il duo voce e batteria ha pubblicato quattro album in studio: "Feast" nel 1983, "Boomerang", nel 1989, "Anima Animus" nel 1999 e "Hái!" nel 2003. Con "Feast", il gruppo si immergeva nell'exotica. Su "Boomerang", hanno aggiunto un'atmosfera spagnola alla loro musica, con elementi di flamenco, blues e jazz. Alla fine del 1990, hanno sviluppato un suono più urbano; il "Times" ha poi descritto la loro musica come "avventuroso art rock costruito attorno alla straordinaria voce di Siouxsie e alle percussioni del batterista Budgie". Nell'ultimo lavoro, sono tornati alle loro radici, dirigendosi intanto verso oriente, con un inno al minimalismo giapponese. Si sono sciolti nel 2005. La loro musica è stata acclamata da Jeff Buckley e PJ Harvey. Storia del gruppo. Il periodo di "Wild Things" (1981). Inizialmente, i Creatures (la cantante Siouxsie Sioux e il batterista Budgie), si configurarono come un progetto parallelo ai Banshees (che rimasero il gruppo principale) durante la registrazione dell'album "Juju". Durante una sessione, scoprirono per caso che la combinazione di voce solo e batteria era adatta alla traccia "But Not Them". Una sessione in studio fu organizzata con lo scopo di registrare cinque canzoni. La loro prima pubblicazione fu l'EP "Wild Things", che si caratterizzava subito per un sound più primitivo e più basato sulle percussioni rispetto a quello dei Banshees. La canzone che dava il titolo all'EP era una cover di un successo dei The Troggs, gli altri pezzi erano composizioni dei Creatures e si intitolavano "Mad Eyed Screamer", "So Unreal", "But Not Them", "Thumb". L'immagine di copertina, che presentava Siouxsie e Budgie quasi nudi in una doccia (in una scena ispirata al film "Psyco"), e un'altra foto di Siouxsie nuda immersa nell'acqua e circondata da fiori, ispirata al dipinto "Ofelia" di John Everett Millais, suscitarono scandalo. L'EP raggiunse la posizione n. 24 della classifica dei singoli britannici e la coppia ha eseguito "Mad Eyed Screamer" a "Top of the Pops". Il periodo di "Feast" (1983). Nel 1983, in un periodo di pausa per i Banshees, mentre l'altro componente del gruppo, Steven Severin, lavorava assieme a Robert Smith al progetto The Glove, Siouxsie e Budgie tornarono in studio e registrarono il primo album completo dei Creatures, "Feast". La band decise dove registrare l'album inserendo in modo casuale uno spillo su un mappamondo. Il risultato furono le Hawaii, che portò i Lamalani Hula Academy Hawaiian Chanters ad essere presenti in alcuni brani. Musicalmente, l'album è stato intriso di exotica e sfondi tropicali. Nella settimana di pubblicazione, la band era sulla copertina del "Melody Maker" e di "NME". Il "Melody Maker" ha descritto "Feast" come "un album di brillantezza filtrata, creativo, sensuale ed erotico". L'album raggiunse il n ° 17 della classifica britannica. Il singolo di successo "Miss the Girl" ha preso l'ispirazione dal libro "Crash" di J. G. Ballard. Poco dopo l'uscita dalle classifiche, un seguito, "Right Now", fu registrato, una canzone inizialmente eseguita da Mel Tormé. I Creatures l'hanno rinnovata con l'aggiunta di una sezione di fiati, e divenne il loro singolo di maggior successo, raggiungendo la top 15. Il periodo di "Boomerang" (1989-1990). Dopo sei anni di silenzio dei Creatures e di frenetica attività dei Banshees, i due andarono in un fienile in pietra a Jerez, in Andalusia, Spagna, per registrare l'album "Boomerang". Gli arrangiamenti dei fiati sono stati utilizzati in alcuni brani e Anton Corbijn fece delle foto a colori per la copertina. Il disco fu accolto favorevolmente dalla critica musicale e da molti considerato come il coronamento di Siouxsie e Budgie come Creatures, anche se poco fortunato commercialmente. A differenza di "Feast", più scarno ed essenziale, "Boomerang" aveva un sound più esotico e variegato, grazie anche alla collaborazione di molti musicisti. Il "NME" scrisse: "È un paesaggio ricco e inquietante di esotismi". Una delle canzoni più blues di "Boomerang", "Killing Time", è stata poi una cover dal vivo di Jeff Buckley. Alla fine del 1989, i Creatures fecero l'esordio in diretta sulla tv britannica e poco dopo andarono in tour per la prima volta, attraversando l'Europa e il Nord America. Nel 2012, il brano jazzato "You!" sarebbe stato utilizzato da due ballerini del programma televisivo statunitense "So You Think You Can Dance". La collaborazione con John Cale e l'EP "Eraser Cut" (1996-1998). Nel 1996 i Banshees si sciolsero, e intanto Siouxsie e Budgie avevano già cominciato a comporre nuovo materiale (i due si erano nel frattempo sposati nel 1991). Nel 1997 pubblicarono la compilation "A Bestiary Of", che riuniva assieme l'ormai fuori catalogo "Wild Things" e l'album "Feast", oltre a tutte le B-side di quel periodo, accolto con grande favore dai fan. Nel febbraio 1998, l'ex membro dei Velvet Underground John Cale, che sta organizzando il festival "With a Little Help from My Friends" al Paradiso di Amsterdam, contattò i Creatures per una collaborazione. Il concerto, sulla televisione nazionale olandese, presentò un brano inedito dei Creatures, "Murdering Mouth", composta per l'occasione e cantata in duetto con Cale. Quella notte, i Creatures suonarono anche in anteprima una versione orchestrale dal vivo di "I Was Me". Da giugno ad agosto, la coppia fece un tour del Nord America come un doppio spettacolo con Cale, suonando del materiale ancora inedito. Durante tale periodo, Siouxsie e Budgie crearono la propria etichetta, la Sioux Records, e diventarono indipendenti. "Sad Cunt", un singolo a sé stante, fu offerto agli spettatori di due concerti di prova a Londra nel maggio prima del tour nordamericano. Un EP, "Eraser Cut" (anagramma dei Creatures), uscì poi a luglio. Nel mese di ottobre, promossero il singolo "2nd Floor" con un video girato in bianco e nero. Il periodo di "Anima Animus" (1999-2002). Il successivo album in studio, "Anima Animus", uscì all'inizio del 1999, e segnò una decisiva svolta verso la musica elettronica e la Drum and bass: le reazioni dei fan furono ambivalenti, e l'album raggiunse solo la posizione n. 79 delle classifiche britanniche. L'EP "Eraser Cut" (anagramma di The Creatures), comprendente i pezzi "Pinned Down", "Guillotine", "Thank You" e "Slipping Away", non andò meglio. Gli album dal vivo "Zulu" (registrato a Londra nel 1998) e "Sequins in the Sun" (registrato a Glastonbury nel 1999), destinati esclusivamente ai membri del fan club, furono pubblicati nel 1999 e 2000 e andarono esauriti in breve tempo. I Creatures rielaborarono la loro canzone "Another Planet" per la colonna sonora del film "Lost in Space" e scrissero "Don't Go to Sleep Without Me" per quella di "The Blair Witch Project"; collaborarono con Marc Almond nella canzone "Threat of Love", contenuta nel suo album "Open All Night". Alla fine del 1999 uscì l'album di remix "Hybrids", cui collaborarono, tra gli altri, Howie B, The Beloved e A1 People. Negli anni successivi i Creatures pubblicarono tre CD da una traccia ("Murdering Mouth" dal vivo, "Rocket Ship" and "Red Wrapping Paper"), destinati ai membri del fan club. La compilation di brani inediti "U.S. Retrace", destinata esclusivamente al mercato americano, presentava pezzi scartati da "Anima Animus" e B-side. Il periodo di "Hái!" (2003-2004). Siouxsie e Budgie tornarono con un nuovo album, "Hái!", nel 2003. Le sessioni di batteria furono registrate in Giappone meno di 24 ore dopo che i Banshees avevano completato la reunion per il tour di "The Seven Year Itch". Budgie collaborò col batterista giapponese di taiko Leonard Eto (prima con i Drummers Koto), e i duetti e le improvvisazioni fra loro fornirono il materiale di base per le canzoni. Il resto delle sessioni furono fatte in Francia per un periodo di diversi mesi. Il singolo estratto, "Godzilla!", ottenne un discreto successo e raggiunse la posizione n. 53 in Gran Bretagna e le recensioni per "Hái!" furono positive. Il brano di apertura "Say Yes" fu utilizzato per i trailer della stagione 2004 dei Soprano. Sempre nel 2003, Siouxsie collaborò come cantante e paroliere con i Basement Jaxx nella canzone "Cish Cash". Fu inclusa nell'album "Kish Kash", che vinse il premio come miglior album dance/elettronico al 47° Grammy Award. Nel 2004, Siouxsie andò in tournée per la prima volta come solista, ma con Budgie ancora come batterista e arrangiatore musicale. Le scalette combinarono canzoni dei Banshees e dei Creatures. Un DVD dal vivo intitolato "Dreamshow" documentò l'ultimo concerto di Londra del settembre 2004 eseguito con il Millennia Ensemble. Pubblicato nell'agosto 2005, questo DVD ha raggiunto il n ° 1 delle classifiche di DVD musicali. "Dreamshow" è stata l'ultima uscita della coppia. Nel 2007, durante la promozione del suo primo album da solista, "Mantaray", Siouxsie ha reso noto che lei e Budgie hanno divorziato, decretando così la probabile fine del progetto Creatures.
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Rockology Rockology è il primo ed unico album solista dell'ex batterista dei Kiss, Eric Carr, morto nel 1991 a causa di due emorragie cerebrali. È stato pubblicato postumo il 19 ottobre del 1999. Descrizione. Il disco venne pubblicato 8 anni dopo la morte del batterista. I brani contenuti sono presi da varie demo incise tra il 1986 e il 1989 da Carr in compagnia del suo collega nei Kiss, il chitarrista Bruce Kulick (che si occuperà della produzione del disco). Originariamente, i pezzi qui contenuti erano incompleti e solo nel 1999 sono stati completati da Kulick assieme al tastierista Adam Mitchell. I brani. Quelle che seguono sono delle descrizioni dei brani contenuti nell'album, spiegate dallo stesso Bruce Kulick. Eyes of Love. Brano presentato durante le sessioni di Hot in the Shade (ultimo album dei Kiss con Carr alla batteria). Nel brano Carr canta e suona basso e batteria. La versione iniziale era priva di assoli e vennero aggiunti da Kulick solamente nel 1999. Somebody's Waiting. Ballad scritta da Carr nel 1989 e anch'essa doveva far parte della stessa scaletta di "Eyes of Love". Come il precedente, anche questo pezzo era privo di assoli e vennero aggiunti nel 1999. Heavy Metal Baby. Il pezzo non ha un testo ben definito e presenta un'improvvisazione vocale di Carr nell'intento di trovare la lirica giusta per il brano. Just Can't Wait. Composto nel 1987, è rimasto incompleto per quanto riguarda le parti vocali. In seguito, Kulick e Mitchell aggiunsero le parti di chitarra e tastiere. Mad Dog. Tratto da un'audiocassetta (esiste solamente una copia originale). Carr usa la drum machine e suona il basso, Kulick la chitarra. You Make Me Crazy. Inizialmente si chiamava "Van Halen" come tributo alla band omonima. Anche questo pezzo è preso da un'audiocassetta. Carr suona il basso e la drum machine e Kulick la chitarra. Nightmare / Nightmare (live demo). Brano incompleto composto agli inizi del 1987 suddiviso in due versioni. La prima è più completa con le parti di batteria, la seconda è unplugged in cui Carr suona la chitarra acustica, accompagnato da Kulick che suona quella elettrica. Too Cool For School. Doveva entrar a far parte della colonna sonora di una serie televisiva animata chiamata "The Rockheads", a cui Carr stava lavorando. Tiara. Ballad scritta e suonata da Carr con le tastiere su una drum machine. Can You Feel It. Carr suona il basso, Kulick la chitarra su una drum machine. I due avrebbero voluto che Bryan Adams cantasse il pezzo. Nasty Boys. Come "Too Cool for School", doveva essere inserito in "The Rockheads". Venne eseguito da Carr alla batteria e il basso e da Kulick alla chitarra.
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Corvaro Corvaro è la frazione più popolosa del comune di Borgorose (RI), nel Lazio. Geografia fisica. Territorio. Il paese sorge nell'alto Cicolano a alle falde del gruppo montuoso delle Montagne della Duchessa, nell'area protetta dell'omonima riserva naturale. A nord il territorio corvarese segna il confine del Lazio con l'Abruzzo (Tornimparte) a mezzo del gruppo montuoso Monte San Rocco-Monte Cava e i Monti del Cicolano. A sud confina con i territori di Spedino e Torano, ad ovest con il borgo medievale di Santo Stefano di Corvaro e con Borgorose. Ad est, sudest sono collocati il lago della Duchessa, il borgo francescano di San Francesco Vecchio e il borgo di Cartore. Dista circa 3 chilometri dal capoluogo comunale. Storia. Il territorio di Corvaro venne abitato già in epoca protostorica, posizionato in una zona di confine tra Equi e Vestini. Un antico insediamento era ubicato sul monte Frontino, prospiciente il paese di Corvaro, dove è presente un oppidum fortificato con i resti di una doppia cinta muraria in opera poligonale, disposta su terrazzamenti e conservata per una lunghezza in circonferenza di circa 1 km. Questo insediamento è stato identificato con l'antica città di Lista, città madre degli aborigeni, che sorgeva ad appena 4,2 chilometri da Thora (Sant'Anatolia) e conquistata di sorpresa da una spedizione bellica notturna dei sabini provenienti da Amiternum. Alcuni di questi blocchi poligonali sono stati riutilizzati successivamente nella rocca medievale di Corvaro. Il borgo vero e proprio si è sviluppato nel corso dell'XI secolo durante il periodo dell'incastellamento intorno al castello medievale, edificato in posizione dominante sul nucleo urbano e sulle valli sottostanti. La sua posizione strategica ha favorito le attività militari difensive messe in atto a seguito delle numerose scorribande che i Saraceni effettuarono nell'Italia meridionale e anche in tutta la Sabina dall'anno 846. Il castello di Corvaro risultò incluso nei possedimenti dei conti dei Marsi, insieme a quelli limitrofi di Santa Anatolia, Cartore, Poggiovalle, Torano e Spedino. Successivamente Corvaro fu inclusa nei territori controllati dagli Svevi e dal 1234 fece parte del vasto giustizierato d'Abruzzo. Nel corso del XIII secolo con ogni probabilità nacque a Corvaro l'antipapa Niccolò V. Nel XIV secolo il castello fu incluso tra quelli marsicani controllati dalla contea di Albe. In seguito il territorio fu al centro delle lotte tra i Camponeschi e i Pretatti, con questi ultimi condannati ad abbandonare ogni velleità di potere. Nel XV secolo il re di Napoli Ladislao I istituì il contado di Corvaro che controllò i castelli di Collefegato, Poggiovalle, Castelmenardo insieme ad alcuni beni di Castiglione, presso la contemporanea frazione di Collemaggiore, del monte Odorisio e della valle Maleto. Gli Orsini e i Colonna si alternarono nel controllo del territorio fino all'eversione feudale del 1806, anno in cui venne istituito il distretto di Cittaducale. In epoca contemporanea il borgo vecchio venne devastato dal terremoto della Marsica del 1915 seguendo le sorti del territorio del Salto-Cicolano. Buona parte degli abitanti ricostruirono più a valle l'area nuova di Corvaro. Monumenti e luoghi d'interesse. Siti archeologici. Necropoli sparse, quindi, si trovano tra la piana di Corvaro e il borgo abbandonato di Cartore appartenute al popolo italico degli equicoli: Le circa 300 tombe, emerse a seguito delle operazioni di scavo effettuate a cominciare dal 1984, sono incluse in un arco temporale che va dal IX al I secolo a.C. Cultura. Musei. Nel 2016 è stato inaugurato il MAC, "Museo Archeologico Cicolano". L'area museale si compone di dieci sale in cui sono esposti i reperti emersi durante gli scavi effettuati nelle aree archeologiche del territorio della valle del Salto, della val de' Varri e del Cicolano. Nel 2018 è stato allestito il museo della Duchessa, un polo culturale dedicato alla riserva regionale Montagne della Duchessa e alla valorizzazione del contesto ambientale e antropico del territorio. Società. Tradizioni e folclore. Le feste in onore di san Francesco e san Rocco si svolgono nella domenica in Albis. Nel primo fine settimana di luglio si celebrano sant'Antonio e la Madonna di Malito. A novembre si tengono le celebrazioni religiose in onore di santa Caterina. Infrastrutture e trasporti. Strade. Il territorio è servito dallo svincolo autostradale Valle del Salto situato lungo la A24, Roma-L'Aquila-Teramo il cui svincolo direzionale si trova a Torano all'inizio della A25 verso Avezzano e Pescara. La strada statale 578 Salto Cicolana collega la Marsica alla città di Rieti attraversando la valle del Salto e l'area del Cicolano.
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Giske Giske è un comune norvegese della contea di Møre og Romsdal.
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Famiglia Caracciolo
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Lamna Gli squali sgombro (Lamna ) sono un genere di squali. Abilità endotermica. Le due specie di questo genere possono aumentare la temperatura del sangue rispetto a quella dell'acqua circostante in maniera superiore rispetto agli altri pesci cartilaginei, con differenze di temperatura registrate superiori ai . Tra i pesci, la regolazione della temperatura sanguigna avviene solamente nelle grandi specie che si spostano velocemente: pesci ossei con abilità simili sono il tonno e il pesce spada. Tassonomia. Il genere comprende due specie:
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Gilles Personne de Roberval A Parigi fu professore al Collège Gervais e poi tenne, fino alla morte, la cattedra di matematica al Collège Royal. Fu in contatto con i grandi matematici e fisici del suo tempo. Stimato anche da Pierre de Fermat e Blaise Pascal, fu uno dei precursori del calcolo infinitesimale; fra l'altro si occupò della determinazione delle tangenti e del calcolo di aree. Affermò di aver ideato per primo il metodo degli indivisibili, ma ciò non corrisponde a verità in quanto il suo "Traité des indivisibles" è di vari anni successivo alla "Geometria" di Bonaventura Cavalieri. Fu anche in polemica molto astiosa e, fra l'altro, ingiustamente, con Evangelista Torricelli, rivendicando la priorità della quadratura della cicloide. Inventò un diffuso tipo di bilancia, che prese il suo nome, poi migliorato da Joseph Béranger.
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Gjemnes Gjemnes è un comune norvegese della contea di Møre og Romsdal. Il comune è stato istituito il 1º settembre del 1893 unendo insieme parti di Kvernes, Øre e Frei. La restante parte di Øre fu inglobata a Gjemnes il 1º gennaio del 1965 quando il comune raggiunse l'attuale estensione. Il centro amministrativo è Batnfjordsøra (389 abitanti); il centro abitato è localizzata nell'estremo sud-occidentale del Batnfjord. Altre cittadine sono Torvikbukt, Flemma, Angvik, Gjemnes ed Osmarka. Geografia. Il territorio comunale è caratterizzato da diversi rilievi il principale dei quali è Stortussen (Snøtinden) 1027 m s.l.m. situato al confine con il comune di Eide. Il centro abitato di Torvibukt, sulla costa orientale del Batnfjord è sovrastato dal Reinsfjellet (994 m s.l.m.) Nella parte meridionale del comune i rilievi sono meno elevati. Il nome. La cittadina deriva il suo nome dalla fattoria Gjemnes ("Gemnese" 1435) sin da quando fu eretta una chiesa nel 1893. Il significato del primo elemento della parola è sconosciuto (forse il nome di un antico fiume), l'ultimo elemento "nes" significa "promontorio". Il blasone. Il blasone ha origini recenti (1983). Esso raffigura la testa di un cervo.
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Burcardo I di Zollern Biografia. Di origini pressoché sconosciute, Burcardo I fu signore del castello posto sulla cima del monte Zoller (Zollerberg), un'altura conica e isolata vicino a Hechingen, in Svevia (Germania meridionale). La casata degli Zollern fu continuata, quasi un secolo dopo, da un discendente di Burcardo I, Federico I. Sul capostipite della casata degli Hohenzollern vennero fatte diverse ipotesi; la più famosa, che però non ha tuttora trovato alcun fondamento storico, ci viene fornita da Federico II di Prussia in un suo scritto del 1770:
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Schranz
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Quigley Pantano
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Violenza carnale
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Coregonus albula Coregonus albula (), conosciuto comunemente come coregone bianco, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Salmonidae dell'ordine Salmoniformes. Distribuzione e habitat. Questa specie è diffusa nelle acque dolci di Gran Bretagna, Scandinavia, Paesi Baltici, Germania e Russia settentrionali e poiché è specie anadroma passa gran parte della sua esistenza nel Mare del Nord e nel Mar Baltico. Descrizione. Il Coregone bianco presenta corpo allungato e sottile, compresso ai fianchi. La testa è appuntita, gli occhi grandi. È presente la pinna adiposa. La livrea è argentea con riflessi azzurri, tendente al grigio sul dorso, con ventre quasi bianco. Raggiunge una lunghezza massima di 45 cm. Riproduzione. L'accoppiamento e la deposizione avvengono nella stagione più fredda, da ottobre a marzo, in zone sul fondale sabbioso nella profondità di 2-10 metri. L'incubazione delle uova (giallo ambrate) dura tutto l'inverno. Alimentazione. Questa specie si nutre di insetti, uova di pesce e zooplancton (soprattutto copepodi). Predatori. È preda abituale di lucci, trote, persici reali, lucioperche e bottatrici. Pesca. È un pesce ricercato per la qualità elevata delle sue carni. In Finlandia il coregone bianco è il pesce più importante per la pesca professionale delle acque interne, e dal 15 marzo 2013, al livello europeo, il "Kitkan viisas" è la denominazione utilizzata per i coregoni bianchi pescati nei laghi degli altopiani di Koillismaa. Da sempre è stato conservato salato per alimentazione invernale. Nella Finlandia orientale e settentrionale è l'ingrediente di molti piatti tradizionali quale "kalakukko" (pane ripieno di pesce). Si registra un particolare interesse per i coregoni fritti. In Scandinavia sono molto apprezzate le uova del coregone, considerate una prelibatezza specialmente in Svezia dove prende il nome di “löjrom”.
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Disasterpieces Disasterpieces è il secondo album video del gruppo musicale statunitense Slipknot, pubblicato il 22 novembre 2002 dalla Roadrunner Records. Descrizione. Contiene l'intero concerto tenuto dal gruppo presso la London Arena di Londra il 2 febbraio 2002. Inoltre è presente un secondo DVD con i video di "Spit It Out", "Wait and Bleed", "Left Behind" e "My Plague (New Abuse Mix)", mentre di "Purity" è presente solo la traccia audio.
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Funny Face
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Pane nero Il pane nero, o pane di segale, è un tipo di pane di colore scuro, mangiato comunemente nelle regioni di lingua tedesca, nei paesi nordici e nei Paesi Bassi, dove viene utilizzato in modo piuttosto simile al pane bianco. Viene impastato usando la farina di segale, invece della bianca, dato che la segale è maggiormente resistente ai climi freddi tipici dei paesi montani, ma anche all'aridità. Il pane nero in Alto Adige. Nella cucina altoatesina esistono storicamente tre variazioni di pane nero: Questi tipi di pane sono nati come pane per poveri che veniva cotto soltanto due/tre volte l'anno e conservato al buio. Il pane nero in Val d'Aosta. Nella cucina valdostana il pane nero ha un'importanza cruciale e viene ancora oggi prodotto e cotto nei forni a legna. Prima di essere infornate, le tipiche pagnotte di pane nero vengono incise in superficie con due o tre tagli netti. Solitamente si tratta di pani da circa un chilogrammo di impasto ciascuno che, una volta cotti, vengono poi conservati in apposite rastrelliere di legno appese al soffitto. Il pane raffermo viene poi tagliato con un apposito strumento chiamato "Copapan." Al classico pane nero è possibile trovare delle varianti, ottenute inserendo nell’impasto noci, uvetta o semi di finocchio e aromi. Tra i pani dolci che rivivono va ricordata la "Micòoula", pane di segale arricchito di castagne, noci, fichi secchi, uva passa e, talvolta, anche scaglie di cioccolato. Nel dialetto tradizionale "micòoula" significa infatti “pane un po’ più piccolo e un po’ speciale”. Il pane nero in Valtellina. In Valtellina il pane di segale è prodotto in tre varianti: In Valtellina è possibile trovare ogni giorno il pane di segale fresco oppure la "Brazzadéla" confezionata. Il pane di segale con l'anice è reperibile soprattutto in alta Valtellina e nella vicina Valle di Poschiavo. Il pane di segale in Piemonte. In Piemonte il pane nero, prodotto principalmente nelle valli del Biellese e dell'Ossolano, è annoverato tra i PAT regionali. Cucina finlandese. Nella cucina finlandese, il pane di segale ha un'importanza tradizionalmente cruciale ed è molto apprezzato anche oggi dagli amanti della cucina tradizionale, in particolare nella sua variante ruisreikäleipä (ciambella piatta di segale). Inoltre è usato nella preparazione del tradizionale kalakukko, un pasticcio di carne e pesce originario dalla regione storica della Savonia diffusosi a tal punto da poter essere considerato il piatto nazionale della Finlandia. È realizzato con un impasto esterno di pane, generalmente un pane di segale con eventuali aggiunte di altre farine, a cui viene data una forma allungata, simile a quella di un polpettone. Prima di essere passato in forno per una lunga cottura, il preparato viene farcito con pesce, pezzetti di carne di maiale salata e pancetta. La preparazione richiede una lunga e laboriosa cottura. Per la sua combinazione di carboidrati, proteine e grassi, è da considerarsi come piatto unico. Dal 2002 il kalakukko gode del regime comunitario dei prodotti alimentari tipici con il riconoscimento del marchio di origine di Specialità tradizionale garantita (STG).
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Downbeat
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Federico III di Norimberga Biografia. Discendente di Burcardo I, Federico III sposò nel 1184 Sofia di Raabs, erede di Norimberga, e nel 1191, alla morte del suocero Corrado II, assunse il nome di Federico I come Burgravio di Norimberga-Zollern. Da allora il nome di famiglia divenne Hohenzollern. Il conte Federico III fu un fedele servitore degli imperatori Federico Barbarossa e Enrico VI che lo ricompensarono con diversi riconoscimenti.
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Piscina olimpica La piscina olimpica, detta anche erroneamente olimpionica, è il modello regolamentare di vasca che viene utilizzato nei giochi olimpici e in tutte le maggiori manifestazioni natatorie. Dimensioni. La vasca, come stabilito dalla FINA, deve essere lunga 50 metri e larga 25. È composta da 10 corsie larghe 2,5 metri. Dai blocchi si effettua il tuffo di partenza, con il quale prendono inizio le gare di stile libero, di rana e di delfino. I blocchi sono disposti al centro delle corsie su un lato della vasca, numerati sui quattro lati. La loro altezza varia da 50 a 75 cm rispetto al livello dell'acqua. Invece, nel dorso la partenza è in acqua. Su entrambi i lati della vasca, a 5 metri dalla fine, viene sospesa una fila di bandierine di forma triangolare, a un'altezza di 1,8 metri, per facilitare agli atleti la virata nel dorso.
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Mugil cephalus Il cefalo o volpina o muggine (Mugil cephalus ), conosciuto comunemente come cefalo comune, è un pesce appartenente alla famiglia Mugilidae. La maturità sessuale viene raggiunta tra il 2º e il 3º anno di età, alla taglia di circa 30 cm per i maschi e di 35 cm per le femmine. Il periodo riproduttivo va da febbraio ad aprile. Denominazioni dialettali italiane e in lingue minoritarie. Il cefalo è conosciuto, nelle varie regioni e aree dello stato italiano, con termini diversi a seconda dei dialetti e lingue minoritarie: Distribuzione e habitat. Il suo areale è vastissimo, infatti vive in tutte le acque tropicali e temperate calde del mondo (distribuzione circumtropicale). In Europa è diffuso a nord fino al Golfo di Guascogna. È una specie eurialina, in grado di sopportare ampie variazioni di salinità, tanto che si ritrova regolarmente in acque marine, dolci o salmastre. È in grado di vivere anche in ambienti inquinati, infatti si trova frequentemente all'interno dei porti. Vive in banchi, abitudine propria soprattutto degli esemplari più giovani. Lo si incontra soprattutto dove ci siano fondi duri o manufatti, ma non disdegna neanche i fondi completamente molli, purché la profondità dell'acqua sia sufficientemente scarsa. Descrizione. Si presenta con un corpo quasi cilindrico, grandi squame, due pinne dorsali separate ed inserite a metà del dorso, pinne ventrali poco più indietro delle pettorali, bocca e denti piccoli. Il colore è grigio-azzurro superiormente, biancastro sul ventre con striature nere. Si riconosce facilmente dagli altri Mugilidae a causa della testa larga e massiccia e della palpebra trasparente che copre l'occhio, due caratteri assolutamente tipici della specie. Le sue dimensioni massime sono di 100 cm di lunghezza per circa 4,5 kg di peso. Il peso varia da specie a specie perché esiste in fatti una razza di nome Mazzone che raggiunge anche gli 8 kg. Alimentazione. Si nutre di ogni tipo di invertebrato bentonico e anche di materiale organico in decomposizione. Si alimenta sul fondo anche se è comune incontrarlo in superficie. Riproduzione. La maturità sessuale viene raggiunta nelle acque interne al 2º anno di età dai maschi ed al 3° dalle femmine, seguita dal ritorno al mare. Il periodo riproduttivo va da luglio a settembre. L’accoppiamento avviene in gruppi composti solitamente da 1 femmina e 3-5 maschi; le uova fecondate, direttamente nella colonna d’acqua, vengono poi trasportate dalle correnti in quanto provviste di una goccia oleosa che ne facilita il galleggiamento (uova pelagiche). Le uova di 0,7 mm di diametro, danno vita a delle larve di 2,5 mm che crescono molto velocemente. Pesca. Il cefalo è un buon pesce che si adatta a svariate preparazioni. Gli esemplari migliori e più saporiti sono quelli più piccoli (sui 25/35 cm), poiché con l’aumentare delle dimensioni la carne si fa più grassa e tende ad assumere, nei pesci catturati o allevati in acque salmastre, un sapore "di laguna" che ad alcuni può risultare sgradevole. Vista la sua abbondanza nelle acque costiere italiane il cefalo è venduto a prezzi bassi, ma questo non è assolutamente un sintomo di scarsa qualità. Per catturarlo in genere vengono usate esche come vermi, sardine spezzettate o impasti di pane, formaggio, pasta d'acciughe, bigattini, ecc. in varie proporzioni. La pesca professionale lo insidia sia con reti da posta che con nasse ed altre trappole. È uno dei pesci che più di frequente vengono pescati ed allevati nelle lagune costiere e nelle valli di pesca. Con le sue uova si prepara la bottarga di muggine.
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Burcardo I, Conte di Zollern
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Giustino (console 540) Giustino era il figlio maggiore di Germano Giustino, il cugino dell'imperatore bizantino Giustiniano, e fratello del generale Giustiniano. Console per l'anno 540, seguì le orme del padre dimostrandosi un ottimo generale: combatté contro gli Slavi nei Balcani e contro i Sasanidi in Oriente. Alla morte di Giustiniano, nel 565, Giustino era "magister militum per Illyricum": la sua candidatura al trono era sostenuta dalla sua carriera militare, ma venne eletto imperatore Giustino II, un altro nipote di Giustiniano, il quale aveva una rete di relazioni migliore all'interno della corte bizantina. Giustino venne inviato dopo poco tempo ad Alessandria d'Egitto, dove venne assassinato per ordine di Giustino II, probabilmente per volere della di lui moglie Sofia. Biografia. Gioventù e inizio carriera. Giustino nacque intorno al 525, ed era il figlio primogenito di Germano e di Passara. Suo padre Germano era cugino dell'imperatore bizantino Giustiniano I (r. 527-565) e dunque membro della dinastia giustinianea. Nel 540 fu nominato console ordinario quando era ancora molto giovane; viene raffigurato come imberbe nel suo dittico consolare, ed è ancora definito "giovane" da Procopio di Cesarea nove anni dopo. A quel punto, era già stato nominato "vir illustris" e "comes domesticorum". Nello stesso anno, accompagnò suo padre in Oriente contro i Persiani Sasanidi, ma rimanendo inattivo. Nel 549, fu determinante nella scoperta della congiura ordita dal generale armeno Artabane e i suoi associati per detronizzare l'imperatore Giustiniano. I cospiratori intendevano assassinare l'imperatore Giustiniano e il generale Belisario e imporre sul trono bizantino Germano. Messo al corrente delle loro intenzioni, Giustino le riferì al padre, che a sua volta ne mise al corrente Marcello, il Comes Excubitorum, portando all'arresto dei congiurati. Nel 550, insieme al fratello minore Giustiniano, si unì al padre che stava partendo per una spedizione contro il Regno ostrogoto d'Italia, ma Germano morì improvvisamente nell'autunno del 550, prima che l'esercito avesse lasciato i Balcani, dove si stava radunando. In seguito a ciò, Giustiniano e il genero di Germano, Giovanni, condussero l'esercito verso Salona (odierna Spalato in Croazia), dove l'eunuco Narsete assunse il comando verso la fine del 551. All'inizio del 551, Giustino fu inserito nell'esercito sotto il comando dell'eunuco Scolastico che ricevette il compito di respingere una incursione slava nei Balcani orientali. I Bizantini in un primo momento furono sconfitti nei pressi di Adrianopoli ma nel prosieguo delle operazioni riuscirono a conseguire una vittoria, in conseguenza della quale gli Slavi si ritirarono dai territori bizantini. All'inizio del 552, Giustino e Giustiniano furono posti al comando di una ulteriore spedizione volta a respingere una incursione slava contro la diocesi di Illirico, ma le truppe a loro disposizione erano troppo esigue per poter confrontarsi con gli invasori in campo aperto. Di conseguenza i due fratelli si dovettero accontentare di disturbarli con azioni di guerriglia. Subito dopo ricevettero l'ordine di marciare a nord per assistere i Longobardi contro i Gepidi insieme ad Arazio, Suartuas e Amalafridas, ma i Bizantini non poterono spingersi troppo a nord per la necessità di reprimere un tumulto religioso nella città di Ulpiana. Alto comando in Lazica e nel Danubio. Nel 554, una volta acquisita una certa esperienza in ambito militare, Giustino fu spedito a Oriente in Lazica per aggregarsi alle armate bizantine sotto il comando di Bessa, Buze e Martino. Il suo primo scontro con i Persiani coincise con una sconfitta. Insieme a Bessa, Giustino e alle proprie truppe era accampato nella pianura di Chytropolia, nei pressi della fortezza strategicamente importante di Telephis, che era sotto il controllo di Martino. Il generale persiano Mihr-Mihroe, tuttavia, riuscì a scacciare Martino da Telephis. Martino si ritirò per ricongiungersi agli altri due generali a Chytropolia, ma ancora una volta l'esercito bizantino, troppo lento nel prendere posizione, fu costretto a fuggire in disordine davanti ai Persiani in avanzata, ritirandosi lungo il fiume Phasis fino all'isola fortificata di Nesos (Νήσος, che significa "isola"). Bessa fu destituito dal grado di "magister militum per Armeniam" in conseguenza di questa disfatta, e gli succedette Martino con Giustino come secondo in comando. Giustino non era a conoscenza dell'intento di Martino di assassinare il loro alleato, il re lazico Gubazes II; quando apprese del misfatto, rimase scosso, ma non biasimò Martino perché era convinto erroneamente che l'assassinio fosse stato commesso per ordine dell'imperatore Giustiniano. I Bizantini sferrarono poi un attacco alla fortezza persiana di Onoguris, ma furono costretti ad abbandonarlo dall'arrivo inaspettatamente rapido di un'armata persiana sotto il comando di Nachoragan. Nella primavera del 556, Giustino si trovava con il resto delle truppe bizantine a Nesos, quando Nakhoragan invase la Lazica occidentale, dirigendosi verso la città di Fasi. I Bizantini si precipitarono in direzione della città, riuscendo a raggiungerla prima dell'esercito persiano e riuscendo a difenderla con successo nel corso di un assedio prolungato. In seguito a tale successo, all'inizio del 556 Giustino ritornò a Nesos per sorvegliarla insieme a Buze, mentre il resto dell'esercito marciò contro i Misimiani, una tribù che si era recentemente alleata con i Persiani e aveva ucciso il generale bizantino Soterico. L'unica attività di Giustino in questo periodo fu l'invio di uno dei suoi ufficiali, Elminzur, per espugnare Rhodopolis (odierna Vartsikhe) con cavalieri. Nell'anno successivo, fu concordata una tregua generale, che fu convertita in trattato di pace nel 562. Subito dopo, una inchiesta imperiale relativa all'assassinio di Gubazes si concluse giungendo alla conclusione che il colpevole era Martino. In virtù dei suoi successi militari, Martino non fu condannato a morte ma comunque destituito dal grado di "magister militum per Armeniam" e sostituito da Giustino nella primavera del 557. Fu in questo ruolo che verso la fine del 557 Giustino ricevette la prima ambasceria avara all'Impero bizantino. Gli Avari, che erano fuggiti dalle loro terre ancestrali nell'Asia centrale a causa dell'ascesa dei Göktürk, chiesero protezione imperiale e territori dove insediarsi. Giustino li spedì a Costantinopoli, dove arrivarono a dicembre. Dirottati lontano dall'Impero e verso le pianure dell'Ucraina da Giustiniano, gli Avari sconfissero un nemico dopo l'altro e alla fine raggiunsero le rive nordorientali del Danubio nel 561/562. Ivi incontrarono di nuovo Giustino, che era stato appena trasferito al comando della "quaestura exercitus" che aveva sotto la propria giurisdizione il "limes" del Basso Danubio (il cosiddetto "Limes Moesiae"). In quell'occasione gli Avari richiesero di essere insediati in territorio imperiale bizantino, segnatamente nella provincia di Scythia Minor, le cui difese erano state devastate da una recente invasione dei Kutriguri condotti da Zabergan. In tale circostanza Giustino ebbe un ruolo cruciale nello scoprire le intenzioni degli Avari di invadere l'Impero a prescindere dall'esito delle negoziazioni mettendone al corrente Giustiniano. Conseguentemente, l'ambasceria avara a Costantinopoli fu trattenuta mentre le difese bizantine sul Danubio furono rafforzate. Con Giustino che continuava a mantenere una attenta sorveglianza sul Danubio, gli Avari si accontentarono del sussidio annuale ricevuto da Bisanzio, e lasciarono l'Impero in pace per alcuni anni. Esilio e morte. Al momento della morte dell'imperatore Giustiniano nel 565, a causa dei suoi titoli e della reputazione di comandante, nonché per la prossimità del suo esercito alla capitale imperiale, era il principale candidato alla successione insieme a suo cugino Giustino, il "curopalates". Quest'ultimo, tuttavia, era già presente a Costantinopoli, e poteva contare sull'appoggio del Senato bizantino e soprattutto del patriarca Giovanni Scolastico e del "Comes Excubitorum" Tiberio, che aveva aiutato nell'ottenere il posto. Di conseguenza Giustino fu prontamente elevato al trono lo stesso giorno della morte di Giustiniano. Secondo lo storico coevo Evagrio Scolastico, i due Giustini avevano raggiunto un accordo secondo il quale chi dei due sarebbe stato incoronato imperatore avrebbe reso l'altro la seconda persona più potente dell'Impero. Quando Giustino II richiamò suo cugino a Costantinopoli, sembrava che fosse questa la ragione. Il generale fu in un primo momento ricevuto calorosamente, ma ben presto il nuovo imperatore, accusandolo di tramare ai suoi danni, lo privò delle guardie del corpo e lo condannò agli arresti domiciliari, per poi esiliarlo ad Alessandria d'Egitto; secondo una fonte dall'attendibilità dubbia (Teofane Confessore), Giustino fu nominato prefetto augusteo di Egitto. Ivi fu assassinato nel sonno, in quanto sospettato di aspirare al trono, e la sua testa fu portata a Costantinopoli. In realtà, era considerato una minaccia troppo grande per il nuovo imperatore affinché potesse essere lasciato in vita; il cronista visigoto Giovanni di Biclaro attribuisce esplicitamente l'omicidio alla moglie di Giustino II, l'imperatrice Sofia.
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R Doradus R Doradus (chiamata anche HD 29712) è una stella gigante rossa variabile di tipo Mira situata nella costellazione meridionale del Dorado, anche se secondo alcuni astronomi sembra appartenere alla vicina costellazione del Reticolo. La sua distanza dalla Terra è di 203 anni luce. Avendo un diametro angolare di 0,057 ± 0,005 secondi d'arco, si ritiene che tale stella sia quella con la maggiore grandezza apparente vista dalla Terra (eccetto il Sole). Il diametro di R Doradus è di 515 ± 70 milioni di chilometri o 370 ± 50 volte il diametro del Sole: se posizionato al centro del Sistema solare, la stella arriverebbe ad inglobare nei suoi strati più esterni l'orbita di Marte. La magnitudine apparente di R Doradus varia tra +4,8 e +6,6, il che la rende a malapena visibile ad occhio nudo, ma se venisse osservata nell'infrarosso sarebbe una delle stelle più luminose del cielo, la sua magnitudine assoluta infatti è solo +1,62 nella banda visibile ma nella banda K è di -8,19. Nonostante la sua grandezza, la massa della stella è di circa una massa solare e la sua luminosità totale è 6500 ± 1400 volte quella solare.
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HD 29712
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Episodi de I Simpson (quarta stagione) La quarta stagione de "I Simpson" (serie di produzione 9F) è andata in onda negli Stati Uniti dal 24 settembre 1992 al 13 maggio 1993. La stagione comprende due episodi della serie di produzione 8F, relativa alla precedente stagione. In Italia undici episodi sono stati trasmessi fra l'aprile e il giugno del 1994 su Canale 5, mentre altri nove sono andati in onda fra l'ottobre e il novembre dello stesso anno, sempre su Canale 5. L'episodio "Un tram chiamato Marge" è stato trasmesso il 13 febbraio, assieme alla terza stagione; "Grattachecca e Fichetto: il film" è invece andato in onda su Italia 1 per la prima volta il 22 ottobre 1997. Dal 2 agosto 2004 è in vendita il cofanetto della quarta stagione completa. "Kampeggio Krusty". Come premio per i loro risultati scolastici Bart (che in realtà ha truccato la pagella) e Lisa ottengono il permesso di trascorrere le vacanze estive al Kampeggio Krusty. Una volta arrivati al campeggio scoprono però che questo è molto diverso da come se l'erano immaginati: i bambini sono costretti a lavorare e i supervisori sono i bulli Secco, Spada e Patata. Bart esasperato guiderà una rivolta dei ragazzi. "Un tram chiamato Marge". Marge annoiata dalla sua vita decide di trovarsi un hobby e si dedica alla recitazione assieme a Ned Flanders. Dovranno portare in scena una versione musicale di "Un tram che si chiama Desiderio". Nel frattempo Maggie all'asilo guida una rivolta dei bambini per recuperare i ciucci che erano stati sequestrati dagli insegnanti. "Homer l'eretico". Dopo aver passato la "miglior domenica della sua vita" rimanendo a casa anziché andare in chiesa, Homer decide di fondare una propria religione che permetta di restare in casa la domenica mattina. Marge è preoccupata per la salvezza dell'anima di Homer e decide di chiedere aiuto a Lovejoy e a Ned Flanders per riportare la fede in suo marito, ma gli sforzi sono vani. Homer riacquisterà la fede solo dopo aver rischiato la vita in un incendio. "Lisa la reginetta di bellezza". Lisa pensa di essere brutta dopo aver visto una sua caricatura; per risollevarla, Homer la iscrive a un concorso di bellezza. Inizialmente Lisa ha dei dubbi, ma poi decide di impegnarsi a fondo e grazie al supporto della sua famiglia riesce ad arrivare seconda. La vincitrice viene però colpita da un fulmine e toccherà a Lisa prenderne il posto nelle occasioni ufficiali, come ad esempio essere la testimonial di una marca di sigaretta, ma Lisa non ci sta e decide di usare la sua fama per fare del bene, ma paradossalmente si crea dei nemici, tra cui il sindaco Quimby. "La paura fa novanta III". In casa Simpson, in cui si tiene una festa di Halloween, i vari invitati sono tenuti a raccontare le storie più paurose che conoscono e tre di esse diventeranno i segmenti dell'episodio. "Grattachecca e Fichetto: il film". I maestri convocano Homer e Marge per una riunione. Mentre per Lisa va tutto bene, il giudizio su Bart è talmente negativo che Caprapall costringe Marge a scrivere più volte la stessa frase alla lavagna, indicando anche alcune delle sue più recenti marachelle, come sostituire le sue pillole anticoncezionali con mentine Tic tac, sintetizzare un lassativo da carote e piselli, attaccare dei fuochi d'artificio nei pantaloni di un ragazzino e portare a scuola una bambolina di Krusty con dentro un coltello a serramanico. La maestra spiega poi ai signori Simpson che se interverranno subito Bart potrebbe diventare primo giudice della Corte suprema, in caso contrario uno spogliarellista. Homer e Marge decidono così di usare il pugno di ferro col figlio, ripromettendosi di punirlo ogni qual volta commetta qualcosa di sbagliato. Lisa intanto comunica che Grattachecca e Fichetto avranno un loro film e Bart ha già acquistato il biglietto per vederlo. Quando Homer incarica Bart di accudire Maggie, il ragazzo non lo fa e la neonata si mette alla guida dell'auto del padre, che l'aveva lasciata aperta, causando incidenti e l'evasione di alcuni detenuti dalla prigione di Springfield. Homer decide così di punire il figlio stracciandogli il biglietto e proibendogli di vedere il film. Il film ottiene un successo strepitoso: la TV e i compagni di scuola non parlano d'altro, lasciando così Bart come un emarginato. Passano due mesi, e mentre Marge e Lisa pensano che Bart sia stato punito abbastanza, lui tenta di andare a vedere il film di nascosto, ma senza riuscirci, dato che Homer ha fatto proibire ai cinema di farlo entrare. Otto mesi dopo la sua prima messa in onda, la pellicola viene tolta dalla programmazione, costringendo Bart a rassegnarsi. In una scena ambientata 40 anni dopo, Bart è divenuto primo giudice della Corte suprema. Mentre lui e un ormai anziano Homer passano davanti a un cinema in cui viene proiettato il film di Grattachecca e Fichetto, decidono di entrare a vederlo, in quanto Homer si convince che il figlio abbia ormai imparato la lezione. "Marge trova lavoro". Per trovare i soldi necessari alla riparazione della casa Marge trova lavoro alla centrale nucleare. Burns si innamorerà di lei e cercherà in ogni modo di sedurla. Nel frattempo Bart cerca di evitare un compito fingendo di sentirsi male, ma le sue bugie si ritorceranno contro di lui. "La nuova ragazza del quartiere". Bart si innamora della nuova babysitter Laura Powers, la figlia della nuova vicina Ruth Powers. Laura però è innamorata di Secco, uno dei bulli della scuola elementare. Bart non si perde d'animo ed elabora un piano (con successo) per dimostrare a Laura che Secco è un vigliacco. Nel frattempo Homer fa causa al capitano Mcallister che lo ha cacciato dal suo ristorante prima che terminasse la cena, nonostante la pubblicità del suo locale promettesse a tutti i clienti di "poter mangiare tutto a volontà". Il processo arriverà con una soluzione che soddisferà entrambi: il capitano ingaggerà Homer come attrazione per il suo ristorante presentandolo come un fenomeno da baraccone senza fondo, in cambio potrà mangiare tutto il pesce che vuole a sazietà. "Mr. Spazzaneve". Homer distrugge entrambe le macchine e per sostituirle decide di comprare uno spazzaneve. Per pagare i debiti comincia a sgomberare le strade e in breve diventa popolare a Springfield con il nome di Mr. Spazzaneve. Purtroppo il suo amico Barney inizia a fargli concorrenza, spesso slealmente, e gli affari iniziano a peggiorare. A un certo punto Barney rimane intrappolato sotto una valanga. Homer scopre ciò e va a salvarlo con il suo spazzaneve. Quando i due decidono di lavorare insieme, Homer sostiene che neppure Dio possa fermarli. Dio però manda un'ondata di caldo, che provoca lo scioglimento della neve, e lo spazzaneve di Homer viene sequestrato. "La prima parola di Lisa". Mentre Marge tenta di insegnare a parlare a Maggie, si ritrova a rievocare con il resto della famiglia la nascita di Bart e Lisa e le loro prime parole. L'episodio è ambientato nel 1983, con la famiglia Simpson che si trasferisce nella casa attuale. Nell'episodio viene mostrata la gelosia che Bart aveva nei confronti di Lisa e i numerosi scherzi che le faceva, come rasarle i capelli a zero, cercare di imbucarla in una cassetta postale e lasciarla davanti alla casa dei Flanders. Era talmente infuriato che aveva deciso di andarsene di casa, quando a un tratto Lisa aveva pronunciato la sua prima parola: "Bart", provocando commozione nel cuore del fratello, che le insegnò anche a dire "mamma". Alla fine della puntata, mentre Bart e Lisa bisticciano perché Lisa non crede che la sua prima parola sia stata "Bart", Maggie viene messa a letto da Homer, che spera che non dica mai una parola perché pensa che i bambini prima parlano e prima rispondono male e, prima che si addormenti, dice la sua prima parola: "papà". "Il triplice bypass di Homer". A seguito di un infarto Homer ha bisogno di un intervento di bypass, ma deve scegliere fra i servizi professionali di Hibbert e quelli economici del dottor Nick Riviera. Alla fine la scelta ricadrà sul più economico dott. Riviera, che grazie all'aiuto di Lisa riuscirà a portare a termine l'operazione con successo. "Marge contro la monorotaia". Burns viene condannato a pagare alla città per aver depositato rifiuti tossici a Springfield. Viene indetta un'assemblea cittadina, dove Marge propone di utilizzarli per riparare la strada principale della città; la sua proposta viene accolta, finché un imbroglione di nome Lyle Lanley arriva all'assemblea proponendo di costruire una monorotaia e tutti accettano, accantonando la proposta di Marge. In breve tempo viene costruita la monorotaia e Homer viene scelto come primo conducente. Marge è l'unica a non fidarsi di Lanley e così si reca in una città che in precedenza aveva costruito una monorotaia e lì scopre da Sebastian Cobb, uno scienziato assunto da Lanley per costruire la monorotaia, che questi aveva utilizzato materiali scadenti che avevano provocato la distruzione del treno. Intanto viene organizzata l'inaugurazione della monorotaia e Lanley scappa via da Springfield prima che venga effettuato il primo giro del mezzo. A causa di un guasto il treno inizia a correre a velocità elevatissima finché Homer, su suggerimento di Cobb, non riesce a trovare un'ancora per fermarlo e riesce così a salvare i passeggeri. Intanto il volo di Lanley è costretto a fermarsi in una città dove aveva venduto una monorotaia e in aeroporto lo attende una folla inferocita, che gli presenta il conto con sonori cazzotti. "La scelta di Selma". Dopo aver assistito all'apertura del testamento di una sua vecchia zia morta zitella, Selma decide di avere un bambino. Per provare cosa si prova a essere madre accompagna Bart e Lisa ai Giardini Duff, ma la vivacità dei due piccoli Simpson metterà a dura prova la sua pazienza facendola rinunciare ai suoi propositi di maternità, adottando l'iguana Giuggi lasciata in eredità a sua madre Jacqueline. "Fratello dello stesso pianeta". Bart va a giocare a calcio con gli amici e a fine partita aspetta che Homer lo vada a prendere. Ma Homer, dimenticatosi l'impegno del figlio, continua a guardare la televisione mentre fuori di casa diluvia. Quando si ricorda di Bart, corre a prenderlo e lo trova bagnato fradicio e arrabbiato nei suoi confronti. Bart, sentendosi trascurato, decide di rivolgersi al programma di recupero "Fratelli maggiori" che si occupa di affiancare giovani ragazzi a bambini orfani o abbandonati dal padre, dichiarando di non averne uno. Il giorno dopo Bart viene affidato a Tom, con cui stringe subito un ottimo rapporto. Nel frattempo Lisa diventa dipendente dalla linea telefonica "Corey", una linea a pagamento dove si sente la voce di un giovane attore; Lisa non può fare a meno di chiamare, ma così facendo fa spendere molti soldi alla sua famiglia. Quando Homer scopre Bart con Tom decide di rivolgersi alla stessa società e gli viene affidato il piccolo Pepi. Così Homer inizia a dedicare tutto il suo amore paterno a Pepi mentre Bart ne riceve altrettanto da Tom. Quando i quattro si incontrano al parco acquatico, Tom aggredisce Homer, credendo alla finta storia di Bart sull'abbandono che ha subito da suo padre. Ne scaturisce una violenta rissa in cui Homer ha la peggio. Alla fine, Bart decide di perdonare Homer e Tom può dedicare il suo amore a Pepi che non possiede genitori. Intanto Lisa, grazie al sostegno di Marge, riesce a guarire dalla sua dipendenza. "Io amo Lisa". Impietosita dal fatto che Ralph Winchester non avesse ricevuto nessuna cartolina per san Valentino Lisa decide di mandargliene una. Ralph però si innamora di lei e Lisa non sa come dirgli che il sentimento non è ricambiato per paura di urtare i suoi sentimenti. Esasperata dalla situazione Lisa finisce per umiliare Ralph in diretta televisiva, durante uno show di Krusty, annunciandogli che non l'ha mai amato e che gli ha mandato la cartolina solo per pietà. Lisa si pentirà del gesto e dopo la recita scolastica gli darà una cartolina dove gli chiede di restare amici. "Niente birra per Homer". Homer viene arrestato per guida in stato di ebbrezza e gli viene tolta la patente. Marge lo convince ad astenersi dal bere per un mese, cosa che Homer riuscirà a fare con non poche difficoltà. Nel frattempo Bart distrugge il progetto di scienze di Lisa, che decide di vendicarsi con il progetto "Mio fratello è più stupido di un criceto?". Alla fine, però, il vincitore del concorso sarà proprio Bart. "Occhio per occhio, dente per dente". Homer diventa il capo del sindacato dei lavoratori della centrale nucleare grazie alle sue proteste contro la rimozione della convenzione odontoiatrica, che gli serve per pagare l'apparecchio ortodontico di Lisa. "Siamo arrivati a questo: un clip show dei Simpson". Per vendicarsi dei pesci d'aprile che ha subito da Homer, Bart agita all'inverosimile una lattina di birra per farla esplodere in faccia a suo padre quando la aprirà per berla. A seguito dell'esplosione però Homer va in coma e davanti al suo letto la famiglia rievoca alcune avventure vissute, comparse in precedenti episodi. Alla fine Homer si risveglierà dal coma e inizia a strozzare Bart per ciò che gli ha causato. "La facciata". Bart e Lisa diventano sceneggiatori di cartoni animati dietro la copertura di Abraham. Intanto Homer e Marge vanno a una riunione di liceo, ma si scopre che Homer non si è mai diplomato perché non ha mai superato il corso di riparazione di scienze, così decide di fare la scuola serale e riesce a superare gli esami. "La festa delle mazzate". Bart viene espulso da scuola e riceve lezioni private da Marge; si rivelerà un ottimo studente. Nel frattempo, a Springfield, fervono i preparativi per la "Festa delle mazzate", ricorrenza locale che prevede l'uccisione di tutti i serpenti della città. Bart darà una mano a Lisa per impedire il massacro, grazie all'aiuto inaspettato di Barry White e il preside Skinner riammette Bart a scuola colpito dalle capacità autodidatte del ragazzo. "Marge in catene". Springfield è colpita dall'influenza Osaka, epidemia proveniente dal Giappone che fa ammalare molti cittadini. Marge, spossata per dover badare all'intera famiglia malata, dimentica inavvertitamente di pagare una bottiglia di bourbon per il nonno facendo la spesa al Jet Market. Viene quindi arrestata e condannata a trenta giorni di carcere. Durante la sua assenza non solo la sua famiglia ma l'intera Springfield sente la sua mancanza, tanto che alla sua liberazione verrà festeggiata come un'eroina. "Krusty viene cacciato". Il successo del nuovo show per bambini con per protagonista un pupazzo di nome "Gabbo" mette in crisi il programma di Krusty portandolo alla chiusura. In soccorso di Krusty intervengono Bart e Lisa che organizzano uno speciale televisivo chiamando come ospiti speciali una lunga serie di celebrità.
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The Pistol Star
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Keytar La keytar è uno strumento musicale elettronico il cui termine inglese è formato dalla sincrasi delle parole inglesi "keyboard" ("tastiera") e "guitar" ("chitarra"). Lo strumento è stato ideato dal chitarrista Steve Masakowsi e commercializzato nel 1980 dalla Moog con il nome di Moog Liberation. Il primo modello (#1001) fu comprato da Tom Schuman degli Spyro Gyra. Funziona come una comune tastiera ma che, invece di essere appoggiato su un piedistallo, deve essere imbracciato attorno al collo (come si fa con una chitarra), permettendo al musicista una più vasta gamma di movimenti. Le "keytar" ha goduto di notevole fama negli anni ottanta a causa della moda new wave-glam metal del periodo, per poi quasi cadere nel dimenticatoio. Case che producevano "keytar" erano Moog, Roland Corporation, Yamaha, Korg e Casio, ma solo poche di esse ancora ne producono; Roland e Williams sono tra queste, anche se quello della Williams ha significative differenze dal modello classico: sono presenti anche le corde, che vengono suonate dalla mano destra, mentre i tasti (solamente un'ottava) sostituiscono quello che nella chitarra è il manico e vengono suonati solo dalla mano sinistra. Inoltre le nuove "keytar" stanno puntando ad avere potenti sintetizzatori interni, mentre in passato i modelli erano soprattutto midi, eccetto rari casi. Questi modelli midi, grazie all'avvento dei computer portatili e della musica virtuale, hanno subito un rinnovato interesse nelle "keytar" ed un correlato aumento dei prezzi, che solo l'avvento di nuovi modelli da parte della Roland è riuscito a ridimensionare. Storia dei modelli. La prima keytar fu la Moog Liberation del 1980. È un sintetizzatore con 2 oscillatori e un singolo LFO e, per caratteristica unica, possiede un cavo che la collega ad una centralina che fornisce alimentazione e controllo CV/Gate. Sul manico possiede un filtro, modulazione, volume e un controllo del portamento. Questa keytar non vide mai un modello che la seguì. All'inizio degli anni ottanta arrivò dalla Roland Corporation una piccola tastiera, la Roland SH-101, che disponeva di attacchi per portarla a tracolla e in quel caso forniva un piccolo appoggio a forma di manico con due controlli. Questa è però lontana dalla tipica forma che raggiungeranno le Keytar negli anni seguenti e appare più come un interessante optional per una normale tastiera. Alla fine degli anni '80 giunse la prima keytar destinata ad un pubblico più ampio, la Yahama SHS-10, seguita un anno più tardi dalla meno fortunata Yamaha SHS-200. Questa Keytar possiede una tastiera di 32 piccoli tasti, e dispone di 25 suoni propri, mentre la successiva versione sarà da 49 tasti e 66 suoni al quale verranno aggiunte altre funzioni. Fu proprio in quegli anni che la Keytar giunse al suo maggior successo, e l'impossibilità tecnologica di ottenere tastiere con suoni propri di qualità entro un certo peso fece sviluppare un mercato per le Keytar mute. Giunsero quindi sul mercato la Casio Az-1, Roland Axis, la Korg Rk-100 e la serie della Lync, tutti controller midi. La Roland e la Lync continuarono la serie, ma quest'ultima scomparve e lasciò il posto alla sola Roland ad andare avanti in questo settore. Negli anni novanta si sviluppò infatti quella che sarà la serie più diffusa e longeva delle keytar, la serie Ax. La serie Ax cominciò con la Ax-1, la cui prima edizione era rossa ma fu seguita da una serie nera, che però oltre al colore non presentava altre differenze. Questo modello presenta caratteristiche molto interessanti per un controller MIDI, che la rendono ancora oggi una delle keytar più diffuse. Nel 2001, presenta al mondo la Ax-7 che, a differenza del modello precedente, introduce nuove caratteristiche fa cui spiccano il controller D-Beam, un sensore di profondità e uno schermo. Questo modello viene prodotto esclusivamente in colore bianco. La Roland continua la sua serie solo 8 anni più tardi con la Ax-Synth. Questo è un punto di svolta per la serie, che da controller MIDI passa ad avere un sintetizzatore completo, leggero e con gli stessi interessanti controlli che già erano forniti nella Ax-7, ma tutto questo ad un prezzo elevato che la esclude ai semplici curiosi. Nel 2010, un anno più tardi, la Roland costruisce la Ax-9, detta Lucina. Questo modello non è un'innovazione della Ax-Synth né della Ax-7, ma piuttosto un modello, dalla forma nuova, che ha caratteristiche e funzioni minori rispetto alla Ax-Synth ma anche un prezzo ridotto. La pubblicità infatti pone la Lucina come un prodotto per ragazzine e ragazzi, lasciando intravedere il target a cui questo prodotto è mirato. Inoltre comincia a produrre anche una Ax-Synth nera, quando prima era solo bianca, condividendo i colori con la Lucina. Altre speciali menzioni sono per la Junost-21 (ЮНОСТЬ-21 in cirillico), un sintetizzatore a tracolla russo del 91, e la Zen Riffer, controller ridotto al minimo ma estremamente costoso perché estremamente curato nell'aspetto. Quest'ultimo è stato reso celebre da Jordan Rudess dei Dream Theater.
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1,706,708,677.144345
Accademia drammatica degli infuocati L'Accademia drammatica degli infuocati fu istituita a Firenze da don Lorenzo de' Medici nel Casino sul lungarno Corsini. Quando il Casino, insieme alle case di Dino Compagni, di quelle dei Minerbetti e di quelle degli Ardinghelli, fu distrutto per costruire il palazzo Corsini, l'Accademia si trasferì nelle case degli Ughi in via del Cocomero, oggi via Ricasoli, dove fu costruito il teatro del Cocomero, poi teatro Niccolini. In questo teatro furono rappresentate tragedie e commedie classiche. Il motto dell'Accademia era "a tempo infocato" ed essa aveva come simbolo una bomba, che ancora si può vedere sopra la lunetta dell'ingresso al teatro. L'Accademia drammatica degli infuocati passò poi sotto la direzione di Giovan Carlo de' Medici. L'Accademia degli Infuocati è stata rifondata dall'imprenditore Maruro Pagliai in occasione della riapertura del teatro Niccolini, a fine del 2015. Lo scopo dell'associazione è organizzare eventi culturali nel teatro.
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1,706,708,677.144385
Edie McClurg È nota per il suo tipico accento del Minnesota e per svariate apparizioni nello show televisivo statunitense "Match Game". Uno dei suoi dialoghi più noti è quello che intrattiene con Steve Martin in "Un biglietto in due". Biografia. McClurg è nota per uno svariato numero di ruoli, tra cui l'incompetente segretaria Grace del preside Rooney in "Una pazza giornata di vacanza", Lucille Tarlek in "WKRP in Cincinnati", la vicina di casa in "La famiglia Hogan" ma anche in "Super Vicki", l'agente di vendita auto in "Un biglietto in due" e Mrs. Beeker in "Settimo cielo". L'attrice iniziò la sua carriera nel 1976 con un ruolo in "Carrie - Lo sguardo di Satana" di Brian De Palma ed è stata protagonista o co-protagonista in oltre 80 pellicole e 55 episodi di serie televisive, di solito nel ruolo della donna di mezza età testarda e depressa. È apparsa nel ruolo di una delle sorellastre nell'episodio "Cinderella" della serie "Faerie Tale Theatre" e ha doppiato in lingua originale Minny in "Cars - Motori ruggenti". Ha doppiato la signorina Spugnetta nella serie televisiva animata "Gli Snorky". Dal 2007 doppia 'Fran lo scoiattolo' di "Higglytown Heroes", cartone animato trasmesso da Disney Channel e 'Mrs. Claus' in "". La McClurg ha fatto delle comparse come guest-star in "Campus Ladies". Ha inoltre interpretato il ruolo della madre di Mallory Knox in "Assassini nati - Natural Born Killers" diretto da Oliver Stone. Doppiatrici italiane. Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Edie McClurg è stato doppiato da: Da doppiatrice è sostituita da:
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1,706,708,677.14441
Gianfranco Gazzana Priaroggia (S 525) Il "Gianfranco Gazzana Priaroggia" (S 525) è un sommergibile della Marina Militare della 4ª serie della Classe Sauro, costituita dai sommergibili e e prende il nome del capitano di corvetta Gianfranco Gazzana Priaroggia, comandante di sommergibili e medaglia d'oro al valor militare della Seconda guerra mondiale. Consegnato alla Marina Militare il 12 aprile 1995, ha ricevuto il 4 maggio 1996 a Napoli la bandiera di combattimento, donata dal Corso "Altair" composto dai compagni di corso del comandante Gianfranco Gazzana Priaroggia. Costruzione. Adottando concetti e tecnologie di costruzioni innovative con apparecchiature e sistemi meccanici all'avanguardia, rispetto alle precedenti serie della classe Sauro ha maggiori dimensioni che hanno permesso una diversa utilizzazione e distribuzione degli spazi interni con notevoli miglioramenti delle capacità operative e delle condizioni di vita dell'equipaggio. Con particolare attenzione è stato curato il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti. Il "Gazzana" è in servizio nel Primo Gruppo Sommergibili avente sede nella base navale di Taranto. Il sommergibile, che è stato intensamente impiegato in attività addestrativa, tra il 1999 e il 2002 è stato sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento. Il nome nella storia. Questo è il secondo battello della Marina Militare intitolato a Gianfranco Gazzana Priaroggia. Il precedente battello era un sommergibile oceanico ex statunitense. Il battello costruito nel contiere Portsmouth Navy Yard di Kittery nel Maine, varato il 21 maggio 1948 ed entrato in servizio nella US Navy il successivo 1º ottobre con il nome è stato in servizio nella Marina Militare Italiana dal 1972 al 1982, con il distintivo ottico S 502.
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1,706,708,677.144453
Strade provinciali della provincia di Varese Questo è un elenco delle strade provinciali presenti sul territorio della provincia di Varese, comprensivo di Mappa Percorso. SP ex SS. Questo è invece un elenco delle strade statali diventate provinciali ai sensi del decreto legislativo n. 112 del 1998 e della legge regionale n. 1 del 2000, presenti sul territorio della provincia di Varese:
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1,706,708,677.144477
Federico IV di Zollern Biografia. Figlio di Federico III e di Sofia, Contessa di Raabs, di Norimberga. Ricevuti dal padre i titoli di conte di Zollern e di burgravio di Norimberga, dopo alcuni anni di governo associato con il fratello Corrado III, nel 1205 decise di favorire quest'ultimo concedendogli il pieno diritto sul titolo e trattenendo per la propria linea quello di conte di Zollern.
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1,706,708,677.144494
Impero bizantino durante la dinastia giustinianea L'Impero bizantino ebbe la sua prima età d'oro durante la dinastia giustinianea che, iniziata nel 518 con la nomina di Giustino I come imperatore, portò, durante il regno di Giustiniano I, l'impero alla sua massima espansione territoriale, riconquistando l'Esarcato d'Africa, l'Illiria, la Spagna meridionale e l'Italia. La dinastia giustinianea terminò nel 602 con la deposizione di Maurizio e l'incoronazione di Foca. Giustino I, 518–527. La dinastia giustinianea iniziò con l'incoronazione di Giustino I al soglio imperiale. Giustino nacque in un piccolo villaggio, Bederiana, nel 450 d.C e come molti giovani, andò a Costantinopoli per arruolarsi nell'esercito. Durante il servizio militare grazie alle sue capacità fisiche divenne parte degli Excubitores, le guardie del palazzo imperiale. Combatté nelle guerre isauriche e persiane e venne promosso fino a diventare il comandante delle guardie imperiali, detenendo così una posizione di rilievo. In contemporanea venne scelto anche per ricoprire il grado di senatore. Dopo la morte dell'imperatore Anastasio, che non aveva lasciato eredi, si crearono controversie su chi sarebbe diventato imperatore. Il senato bizantino si radunò e per evitare il coinvolgimento e l'influenza di persone e popoli stranieri, fu costretto a scegliere rapidamente un candidato; tuttavia i senatori non si trovavano tutti d'accordo. Furono scelti diversi canditati, ma successivamente furono respinti per svariati motivi. Dopo molte discussioni, il senato scelse di nominare Giustino che accettò e venne incoronato imperatore dal Patriarca di Costantinopoli Giovanni II il 10 luglio. Giustino, che proveniva da una provincia a maggioranza di lingua latina, parlava poco il greco ed era quasi completamente analfabeta. Per questi motivi scelse di circondarsi di consiglieri intelligenti, il più notevole dei quali era suo nipote Giustiniano. Giustiniano è considerato da alcuni storici, come Procopio di Cesarea, il vero detentore del potere imperiale, poiché esercitava una grande influenza su suo zio. Per favorire il nipote, Giustino eliminò i vari candidati al trono: due furono giustiziati e tre furono puniti con la morte o con l'esilio. A differenza della maggior parte degli imperatori prima di lui, che erano monofisiti, Giustino era un devoto cristiano di fede calcedoniana. I monofisiti e i calcedoniani erano al tempo in conflitto sul spiegare la relazione delle due nature di Cristo. Poiché i precedenti imperatori avevano favorito la posizione monofisita, in diretto conflitto con gli insegnamenti del papato e dei concili ecumenico, le varie fazioni religiose si scomunicarono e diedero origine allo scisma acaciano. Giustino si adoperò, insieme al nuovo patriarca di Costantinopoli, Giovanni, a riparare immediatamente i rapporti con la Chiesa di Roma. Dopo delicati negoziati, lo scisma acaciano si concluse alla fine di marzo del 519. Dopo questa problematica religiosa, i rimanenti anni di regno di Giustino furono relativamente pacifici. Nel 525, forse su insistenza del nipote, Giustino abrogò una legge che proibiva ai funzionari di corte di sposare persone di classe inferiore. Ciò permise a Giustiniano di sposare Teodora, che deteneva un'origine umile e un passato "avventuroso". Negli ultimi anni di regno l'impero romano d'oriente fu protagonista di diversi conflitti con il regno ostrogoto nella penisola italiana. Il re ostrogota, Teodorico il Grande, non vedeva di buon occhio l'impero e iniziò a perseguitare la classe senatoriale romana, spingendosi fino a giustiziare un filosofo che tentava di porre fine alla persecuzione in atto. Quando Teodorico morì nel 526, la persecuzione finì. Anche l'impero sasanide riprese le ostilità con i bizantini attaccando l'iberia. La guerra non avrebbe raggiunto la sua conclusione fino al regno di Giustiniano. Nel 527, Giustino nominò formalmente Giustiniano come co-imperatore per via della sua salute cagionevole. Il 1º agosto dello stesso anno Giustino morì di un'ulcera e Giustiniano divenne imperatore effettivo. Giustiniano I, 527–565. La dinastia dimostrò il proprio splendore durante il regno di Giustiniano I. Dopo la rivolta Nika, l'imperatore ricostruì la città e riformò la legge promulgando il "Codice di Giustiniano". Egli governò assieme alla moglie Teodora fino a quando rimase vedovo (548). Giustiniano si trovò a combattere una guerra contro la Persia, riuscendo a guidare le truppe fino all'Eufrate, dove l'esercito si bloccò e subì una sconfitta schiacciante. Dopo questa battaglia Giustiniano negoziò la "Pace eterna" in cui accettava di pagare l'impero sasanide per una cessazione delle ostilità a tempo indeterminato. Dopo la cessazione delle ostilità con la Persia, elaborò il suo piano per riconquistare tutto il territorio che apparteneva all'ormai caduto Impero romano d'Occidente. Al suo generale di fiducia Belisario ordinò di riconquistare il vecchio territorio romano, partendo da quello controllato dai Vandali. I Vandali, che avevano mantenuto il controllo sulle coste nordafricane fin dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, avevano attenuato l'allenamento militare. L'esercito infatti, pur essendo il doppio rispetto ai 15.000 uomini comandati da Belisario, era scarsamente addestrato e mal equipaggiato per affrontare l'esercito bizantino. Il re vandalo, Gelimer, tentò di circondare i bizantini nella battaglia di Ad Decimum dove riuscì a sconfiggere Belisario, ma diventò isterico dopo aver trovato il corpo del fratello morto. Belisario ebbe così modo di riorganizzare i soldati rimasti e spezzò così la massa disorganizzata dei Vandali, ormai anche mal comandata. Il generale riuscì così a conquistare Cartagine. Giustiniano richiamò Belisario a Costantinopoli per rendergli onori. Nel frattempo l'Italia era scombussolata da lotte dinastiche tra gli ostrogoti. Questa instabilità politica dell'Italia diedero a Giustiniano l'opportunità di invadere e l'imperatore scelse nuovamente Belisario come generale per la spedizione. Belisario sbarcò in Sicilia con 7500 uomini e sull'isola incontrò solo della resistenza simbolica. Dopo aver ristabilito l'ordine dopo un ammutinamento nel Nord, Belisario sbarcò nell'Italia continentale trovando la stessa resistenza simbolica già vista in Sicilia. Tuttavia, giunto a Napoli, dovette guidare le truppe per un assedio alla città di Napoli, poiché la guarnigione a difesa della città rifiutava di arrendersi; l'assedio durò diversi mesi. Mentre il re ostrogoto Vitige si trovava a Ravenna, Belisario fu invitato a Roma dal papa per conquistare la città. Vitige radunò perciò un esercito enorme, alcuni resoconti parlano di 150.000 uomini, per assediare Roma. Belisario fortificò Roma e nel 537 dovette difendere la città dall'assedio dall'attacco ostrogota. Un anno e nove giorni dopo, Vitige dimostrò la sua totale incapacità di re e Belisario mostrò invece la sua genialità come comandante e generale. L'esercito gotico cercò nel 538 di assediare Rimini. In aiuto di Belisario venne mandato in Italia il generale Narsete. Dopo la distruzione di Milano nel 539 e dopo aver constatato i problemi nel comando di Narsete, Giustiniano, sollecitato da Belisario, richiamò a Costantinopoli il generale. La guerra continuò, trasformandosi in una guerra fatta più che di battaglie di assedi, ed ebbe fine solamente quando Belisario fece finta di accettare l'offerta per diventare il nuovo Imperatore romano d'Occidente. Grazie a questa falsa accettazione, Belisario riuscì a rimuovere Vitige dal comando dell'esercito ostrogoto. Nel 540 Belisario fu richiamato dall'Italia e immediatamente inviato sul fronte persiano, per difendere l'impero dal nuovo attacco persiano. Durante questo periodo, gli Ostrogoti ripresero gran parte dell'Italia bizantina. Dopo che la guerra contro i persiani venne meno, Belisario ritornò in Italia per ristabilire il controllo e conquistò anche la Spagna meridionale dopo 18 anni di guerra. Le guerre di riconquista volute da Giustiniano avevano riportato sotto controllo romano le ex province romane d'Italia, Betica e Africa proconsolare. Dopo la morte di Giustiniano nel 565 l'impero bizantino non avrebbe mai più raggiunto una tale dimensione territoriale. Giustino II, 565–574. Per via delle guerre volute da Giustiniano, le casse imperiali rimasero vuote. Il disordine finanziario indebolì l'Impero e costrinse l'imperatore Giustino II a sospendere i pagamenti agli Avari. Mentre i bizantini si difendevano da un nuovo attacco persiano, le orde longobarde sotto il re Alboino invasero l'Italia e conquistarono gran parte della penisola. Le guerre successive provocarono malattie mentali a Giustino II che sarebbe morto nel 578. Tiberio II, 574–582. Tiberio II fu il successore di Giustino II alla morte di questi nel 578. Il suo regno di quattro anni fu segnato dalla debolezza amministrativa nel gestire un impero così vasto. Rinforzò Ravenna e i suoi generali furono vittoriosi nelle battaglie contro i persiani ad oriente e contro i berberi nel nord Africa. Nel frattempo, gli slavi iniziarono le loro migrazioni verso i Balcani e la Grecia. I problemi finanziari si protrassero e Tiberio annunciò di non essere in grado di pagare l'esercito stanziato in oriente, in guerra contro i persiani, i cui soldati minacciarono l'ammutinamento. Dopo aver mangiato del cibo probabilmente avvelenato oppure mal preparato, Tiberio cadde gravemente malato e morì nel 582, affidando a Maurizio la guida dell'impero. Maurizio, 582–602. Maurizio fu il quinto e ultimo imperatore della dinastia giustinianea. Era originario dell'Armenia e iniziò la sua carriera a Costantinopoli come notario. Riuscì ad ottenere il grado di segretario della guardia del corpo imperiale e nel 577 d.C. fu nominato comandante in capo dell'esercito. Dopo una dura campagna militare in Oriente nella guerra romano-persiana, fu promosso al grado di patrizio e nel 582 sposò la figlia dell'Imperatore Tiberio e divenne suo successore al trono imperiale quando aveva quarantatré anni. Il regno di Maurizio fu segnato da costanti problemi di denaro, infatti l'impero era completamente in bancarotta. Ereditò anche problemi militari: gli slavi continuavano le loro migrazione nei territori dell'impero, spesso utilizzando anche la violenza; i vari governi locali in Italia stavano soccombendo agli invasori longobardi; l'impero si trovava coinvolto in continue guerre contro la Persia. Proprio le guerre persiane portarono nel 588 ad un grave ed enorme ammutinamento dei soldati, che fu risolto solamente nella primavera del 589. Mentre i soldati bizantini ammutinavano, nell'impero sasanide scoppiò una guerra civile tra le diverse fazioni e Maurizio appoggiò il pretendete al trono Cosroe II, che risultò il vincitore. Proprio per questo appoggio, la guerra romano-persiana terminò nel 591. L'attenzione dell'imperatore poteva quindi rivolgersi ai Balcani, che, dopo un decennio di mancata difesa da parte dell'esercito, erano stati completamente devastati dagli immigrati slavi. Maurizio e i suoi generali respinse gli attacchi slavi, li espulse dall'impero e distrusse i vari accampamenti che si trovavano oltre il Danubio. I bizantini, dopo questa decisiva vittoria, riuscirono a riportare la frontiera imperiale sul Danubio, come era al tempo dell'impero romano, oltre ad ottenere il controllo su piccole zone nella Dacia meridionale. Nonostante queste vittorie militari, Maurizio si dimostrò un imperatore estremamente impopolare, anche a causa del fatto che l'impero era costantemente in bancarotta, ritardando o annullando perciò i pagamenti all'esercito. Proprio l'esercito provvederà a deporlo e a sostituirlo con Foca nel 602. Albero genealogico. <hr>
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Tony Hawk's Pro Skater
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Giuseppe Merci Biografia. Figlio di Luigi Bartolomeo Merci e Elisabetta Lavenzi, incominciò a calcare le scene o ad esibirsi privatamente in salotti sin da giovanissimo, raggiungendo la maturità artistica verso i trent'anni e facendosi conoscere ovunque in Europa. Mago, prestigiatore, fisico e matematico, Pinetti ancorché contemporaneo di Cagliostro impostò su basi fisiche e meccaniche le proprie esibizioni artistiche che presero il nome di magia bianca, per distinguersi dai trucchi dei ciarlatani che si vantavano di poteri soprannaturali a fini truffaldini. Dopo un periodo in Svizzera, ebbe grande successo in Germania nel 1782 dove si esibiva sotto lo pseudonimo di Joseph Pinetti ""professore di matematica di Roma". Pinetti, grazie al suo talento, visse nella agiatezza e nel lusso e nella sua carriera egli si attribuì alcuni falsi titoli ("Cavaliere M. Giuseppe Pinetti Wildal de Mercì, Cavaliere dell'Ordine Tedesco del Meritevole Filippo, Professore di Matematica e filosofia naturale, Pensionato della Corte di Prussia, protetto di tutta la Reale famiglia di Francia, membro dell'Accademia Reale di Scienze e Belle lettere di Bordeaux") ma tutto ciò fu una messa in scena per attirare clienti. Lo sfarzo e la pompa che Merci ostentava irritarono l'allora re Federico II di Prussia che incontrandolo per le strade di Berlino a bordo di una sfarzosa carrozza, saputo che si trattava di un mago in tournée, gli fece intimare l'ordine di lasciare la città entro 24 ore. Ormai famoso, questo eccentrico personaggio nel 1784 pubblicò in francese e in inglese lo scritto "Divertimenti fisici e vari esperimenti divertenti composti e eseguiti, sia a Parigi che in varie corti d'Europa dal signor Joseph Pinetti". Ebbe il suo "alter ego" in Henri Decremps, giurista e matematico che sempre nel 1784 pubblicò il volume "La magia bianca svelata o spiegazione dei sorprendenti giochi di prestigio ammirati da qualche tempo nella Capitale e nella provincia"". Successivamente, nel 1796 raggiunse la Russia dove ottenne riconoscimenti, fama e successo anche presso la corte dello Zar e dove, dopo alcune imprese bizzarre e fallimentari, morì indigente, probabilmente nel 1804. Nel 2022 è uscito un libro che illustra con moltissima documentazione, anche inedita, la vita artistica e umana dell'artista toscana. Si intitola "Pinetti, l'illusionista che nobilitò l'arte magica", scritto da Alex Rusconi e edito da Florence Art, con la prefazione del mago Silvan.
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Ostia antica
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Passo del Bocco Il passo del Bocco è un valico posto a 956 m s.l.m. nel comune di Mezzanego, sulla strada provinciale 26bis nella città metropolitana di Genova che collega Mezzanego e la frazione Giaiette di Borzonasca con l'Emilia-Romagna. Dal confine prosegue come SP3 della Provincia di Parma. Il confine regionale non coincide esattamente con la geografia fisica del passo, infatti, la frazione di Giaiette, pur essendo già in val di Taro, fa parte del comune ligure di Borzonasca che costituisce una piccola appendice ligure in alta val Taro. Il confine regionale più vicino è pochi metri a nord del passo, infatti il crinale del monte segna il confine tra la città metropolitana di Genova e la provincia di Parma (nei pressi dell'imbocco della SP 49 per Sopralacroce), nonostante ciò, transitando lungo la strada carrabile è necessario percorrere circa 3 km nella frazione di Giaiette prima di giungere in territorio emiliano, nei pressi della frazione Santa Maria del Taro di Tornolo. La strada che attraversa il passo è la via più breve ed antica per giungere dalle colline parmensi al mar ligure, infatti le località emiliane dell'alta val Taro sono ancora oggi legate culturalmente e socialmente a Chiavari e alle valli del levante ligure. Caratteristiche. Dal passo è possibile raggiungere, con la SP 26bis, Montemoggio (circa 700 m s.l.m.) e Giaiette, nel comune di Borzonasca, e Borgonovo Ligure, nel comune di Mezzanego. Dopo il confine regionale prosegue come SP 3 e si raggiunge Santa Maria del Taro, nel comune di Tornolo. Con la SP 27 è possibile raggiungere Cassego, Scurtabò e Varese Ligure in provincia della Spezia. Con la SP 49 è possibile raggiungere il passo dei Ghiffi e Sopralacroce, nel comune di Borzonasca. Escursionismo. Dal passo del Bocco transita l'Alta Via dei Monti Liguri. Giunti al passo si trova il rifugio Antonio Devoto, oggi ristorante e punto di riferimento per viaggiatori ed escursionisti. Alle spalle del rifugio, sorge un monumento al Balilla, in memoria dei combattimenti avvenuti nel XVIII secolo proprio nei pressi del passo tra le truppe austriache e gli insorti della Repubblica di Genova. Proseguendo in direzione di Varese Ligure a poche centinaia di metri dal passo, sulla sinistra si trova il breve percorso naturalistico che porta al sottostante laghetto, mentre sulla destra si trova una strada sterrata che giunge sulle pendici del monte Zatta, dove, avvolta in una fitta foresta di faggi, sorge l'imponente edificio denominato "colonia/collegio Devoto". Tale costruzione di 6 piani conta ben 365 finestre, ampie stanze, saloni, terrazze, cappella, cucine e locali di servizio. L'edificio venne inaugurato nel 1933 in memoria del benefattore Antonio Devoto per ospitare centinaia di bambini; successivamente, negli anni sessanta, divenne un centro di recupero per pazienti colpiti da malattie respiratorie e tossico dipendenti. Oggi versa in stato di abbandono come alcuni edifici minori nelle vicinanze (ex ristorante, case per vacanze), oggi meta di curiosi ed appassionati di softair della zona. Ciclismo. Il passo del Bocco fu teatro d'arrivo di una storica cronoscalata del Giro d'Italia 1994 vinta dall'allora Maglia rosa e futuro vincitore del Giro Evgenij Berzin. Il passo è stato anche il luogo dove il 9 maggio 2011 è deceduto il ciclista belga Wouter Weylandt durante la terza tappa del Giro d'Italia 2011. Sempre in ambito sportivo è stata una delle classiche prove speciali del Rally della Lanterna.
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Palaeolagus Il paleolago (gen. Palaeolagus) era un lagomorfo, fossile dell'Oligocene inferiore del Nordamerica. È una razza di coniglio estinta di 33-23 milioni di anni fa. Questo piccolo animale, lungo al massimo una trentina di centimetri, rappresenta uno dei più antichi lagomorfi conosciuti. D'aspetto abbastanza simile a quello di un attuale coniglio con zampe all'incirca di uguale lunghezza come in realtà si può evincere comparandolo con lo scheletro di un attuale coniglio. Probabilmente viveva in tane scavate nella terra, come molti lagomorfi attuali. Le orecchie, probabilmente, erano abbastanza lunghe, e la dentatura analoga a quella degli attuali conigli. Una delle specie più note è Palaeolagus haydeni.
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Meconio Il meconio sono le prime feci di un neonato. Diversamente dalle feci tardive, il meconio è costituito dal materiale ingerito dal feto durante la vita intrauterina: liquido amniotico, cellule epiteliali intestinali, muco, bile e acqua. È sterile, inodore, di consistenza vischiosa e colorito bruno-verdastro. Normalmente, la maggior parte dei neonati a termine emette meconio nella prime 24 ore di vita. La ritardata emissione del meconio oltre le prime 48 ore di vita è sintomo suggestivo di diverse condizioni patologiche come la fibrosi cistica, la malattia di Hirschsprung o di alcune malformazioni intestinali. Significato clinico. Emissione intrauterina di meconio. Normalmente il meconio è trattenuto nell'intestino fetale fino a dopo la nascita, ma può capitare che venga emesso in utero durante il travaglio o durante il parto, donando una colorazione bruno-verdastra al liquido amniotico (liquido tinto). Il meconio emesso nel liquido amniotico potrebbe essere ingerito ed inalato dal feto. Nel secondo caso, se il meconio inalato fosse in quantità sufficiente, potrebbe portare ad inattivazione del surfattante polmonare, ostruzione o infezione delle vie aeree. La fuoriuscita di liquido tinto secondariamente alla rottura delle membrane, durante il travaglio, è un riconosciuto segno di sofferenza fetale. Alla nascita il neonato potrebbe presentarsi non vigoroso, ipotonico, con scarsa o assente attività respiratoria e bradicardico e potrebbe necessitare di una rianimazione primaria tramite bronco aspirazione del meconio dalle vie aeree. In rari casi il quadro clinico può complicarsi, evolvendo in una sindrome di aspirazione di meconio, infezioni, pneumotorace ed ipertensione polmonare.<br> Ritardata emissione di meconio. Per ritardata emissione di meconio si intende l'emissione di meconio oltre le prime 48 ore di vita di un neonato a termine. Questa condizione è spia di una difficoltà del meconio a progredire lungo il canale digestivo oppure di uscirne tramite lo sfintere anale. Le condizioni cliniche che portano ad una difficoltosa progressione del meconio ("ileo da meconio dinamico") possono essere dovute o ad alterazioni della peristalsi (come ad esempio la malattia di Hirschsprung), malformazioni intestinali (come ad esempio nella malrotazione intestinale), oppure ad alterazioni della composizione del meconio stesso che diventa più viscoso (come ad esempio nella fibrosi cistica). Le condizioni cliniche che rendono difficile o impossibile la fuoriuscita del meconio sono ad esempio, l'atresia anale ed altre malformazioni intestinali.
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Corrado III di Norimberga Biografia. Figlio di Federico II e di Sofia, contessa di Raabs, di Norimberga. Dopo aver rinunciato ufficialmente al titolo di conte di Zollern, ottenne nel 1205 il burgraviato di Norimberga, staccandosi dal governo associato con il fratello. Sposò Cunegonda d'Asburgo dalla quale ebbe due figli che gli successero nel titolo. È un antenato diretto di Guglielmo II, ultimo Imperatore tedesco.
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Grotta degli Olmi La grotta degli Olmi è situata nella Riserva naturalistica dell'Adelasia, nel comune di Cairo Montenotte, e si apre sul versante settentrionale dell'Appennino ligure del savonese ad una quota di circa 620 m s.l.m. in una posizione equidistante dalle cascine Chiappa, di Moglie d'Amore e del Rizzo. Accesso. La grotta si raggiunge in circa un'ora di cammino percorrendo un sentiero che parte da quota 400 m s.l.m. dalla Cascina Caramellina (Rio Ferranietta, Ferrania - Savona). Esplorazione. La cavità, già nota e parzialmente esplorata nei primi decenni del Novecento, è stata rivisitata negli anni sessanta dal locale neo-costituito Gruppo Grotte Ferrania (poi Gruppo speleologico ferraniese) che ne ha scoperto ulteriori diramazioni laterali ed in profondità dove ha raggiunto il ramo attivo inferiore percorso da un torrente che risorge nella località chiamata "Acqua che bolle" dove viene canalizzato nell'acquedotto pubblico. Durante le esplorazioni è stata rilevata la presenza del "Carabidae Sphodropsis Ghilianii" spostando così il confine orientale più avanzato di questo coleottero cavernicolo. Successivamente le esplorazioni sono riprese, specialmente a cura degli speleologi del gruppo savonese.
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Corrado III, Burgravio di Norimberga
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Sinclairella dakotensis La sinclairella (Sinclairella dakotensis) è un mammifero estinto, appartenente agli apatoteri. Visse tra l'Eocene superiore e l'Oligocene inferiore (circa 37 - 30 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica. Descrizione. Noto solo per il cranio, questo mammifero primitivo doveva avere un aspetto vagamente simile a quello di uno scoiattolo; la caratteristica più rilevante della sinclairella, però, è data dagli enormi incisivi frontali, in particolare quelli della mascella superiore. Cresciuti a dismisura, questi grandi denti sporgevano oltre le mascelle e dovevano essere uno strumento efficacissimo per rompere gusci duri. In questo, i denti della sinclairella assomigliano a quelli dei roditori, ma sono decisamente più sviluppati. Anche i denti inferiori mostrano un alto grado di sviluppo, ma senza raggiungere le dimensioni di quelli superiori. Il cranio, massiccio e compatto, doveva essere in grado di sopportare le pressioni esercitate da un morso “tritatutto” come quello operato dalle possenti mascelle. Classificazione. Altri animali simili alla sinclairella sono noti nei giacimenti eocenici di Europa e Nordamerica: in particolare "Heterohyus" del giacimento di Messel (Germania) è conosciuto per esemplari completi magnificamente conservati, che mostrano altre specializzazioni negli arti anteriori. Forse questi animali, noti generalmente come apatemiidi (Apatemyidae), erano piccoli arboricoli dalle abitudini simili a quelle degli scoiattoli, che si nutrivano di vegetali dal guscio duro o di insetti forniti di uno spesso carapace.
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Parco di Monza (Mariani) Parco di Monza è un dipinto a olio su tela e misura cm 84x111,5 eseguito nel 1888 dal pittore italiano Pompeo Mariani. È conservato nei Musei Civici di Monza. Questo quadro rappresentazione del Parco di Monza
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Personaggi di Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE Questa voce raggruppa i personaggi del manga "Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE", opera delle CLAMP, e dei successivi adattamenti animati, quali il film "Tsubasa Chronicle: la Principessa del Regno delle Gabbie per Uccelli" e gli OAV "Tsubasa TOKYO REVELATIONS" e "Tsubasa Shunraiki". La serie è ambienta in un multiverso in cui i protagonisti viaggiano attraverso diversi mondi, incontrando spesso personaggi con lo stesso nome e lo stesso aspetto fisico, ma con una personalità e storia unica. La Principessa Tomoyo del "Regno del Giappone", per esempio, condivise la sua anima con Tomoyo Daidoji che vive nel "Giappone moderno" (la Terra attuale), con Tomoyo della "Repubblica di Hanshin", con Tomoyo del "Mondo di Piffle" e anche con la Principessa Tomoyo del "Regno delle gabbie per uccelli". Protagonisti. Shaoran. è il protagonista della serie. È innamorato di Sakura e farà di tutto per salvarle la vita. È coraggioso, combattivo, altruista e molto abile nei combattimenti marziali. Sakura. è la principessa del Regno di Clow, è innamorata di Shaoran ma non può confessargli i propri sentimenti perché perde i propri ricordi (sotto forma di piume magiche). Shaoran parte con lei visitando vari mondi paralleli per cercare di ritrovare le sue memorie. È la sorella di Touya, re del regno di Clow, mentre suo padre è morto quando lei era piccola. Kurogane. , il cui vero nome è , è un ninja del Regno del Giappone, abile spadaccino e combattente si unisce di malavoglia al gruppo con lo scopo di poter tornare nel suo mondo (da cui è stato cacciato a causa del suo carattere sanguinario). Dona a Yuko la sua spada Ginryū per poter viaggiare tra le dimensioni, ma promette di tornare a prenderla un giorno. Fay D. Flourite. , il cui vero nome è , è un mago del regno di Celes, si unisce al gruppo per poter visitare nuovi mondi ed allontanarsi il più possibile dal suo mondo. Ha creato Chii da una piuma di Sakura ed ha posto la ragazza a protezione di una vasca in cui giace il re Ashura in stato di coma. Su di lui vi sono due maledizioni: la prima lo costringe ad uccidere chiunque abbia un potere superiore al suo. La seconda si realizza al suo ritorno nel regno di Celes: il mago, incapace di uccidere il re Ashura, è costretto a chiudere i collegamenti tra il regno di Selece e qualsiasi altro regno. In realtà il suo vero nome è Yui ed ha preso il nome Fay dal fratello gemello, morto quando entrambi erano piccoli. I due gemelli infatti avevano enormi capacità magiche e per questo erano temuti da tutto il regno (compreso il re) e considerati come delle sciagure e maledizioni per il Paese. Per questo motivo furono separati e mentre uno fu posto sulla sommità di una torre, l'altro fu incarcerato nelle segrete del castello. Yui, affaticato dalla fame e dalla prigionia, cercò di salvare il fratello ma questi morì, mentre il re divenuto folle uccise tutta la popolazione. A questo punto apparve un uomo (Fei Wong Reed) che promise a Yui un modo per salvare il fratello e gli annunciò la venuta di qualcuno che lo avrebbe salvato, il re Ashura. Fei Wong Reed disse a Yui che per riportare in vita il fratello avrebbe dovuto viaggiare per lui con la principessa Sakura e Shaoran alla ricerca delle piume della ragazza. Mokona Modoki. è il nome dato a due creature create da Yuko. La versione bianca si chiama e può viaggiare attraverso i mondi e comunicare con la strega. La versione nera, ha il potere di comunicare con la prima e che può ricevere da questa qualsiasi dono per la Strega delle Dimensioni. Shaoran / Tsubasa. , il cui vero nome è è il ragazzo da cui è stato clonato Shaoran. In seguito diventa il protagonista della serie. Sakura / Tsubasa. , il cuo vero nome è è la principessa del Regno di Clow, da cui è stata clonata Sakura. Mondi. Regno di Clow. Il è il luogo in cui inizia la storia. La maggior parte dei personaggio sono ripresi da "Card Captor Sakura": Regno di Celes. Il è un mondo in cui viene praticata la magia: Regno del Giappone. Il è uno regno che ricorda molto il Giappone durante il periodo Edo: Giappone. Il Giappone designa il mondo in cui è ambientato "xxxHOLiC", per cui molti personaggi di "xxxHOLiC" compaiono anche in "Tsubasa": Repubblica di Hanshin. è un regno che somiglia molto al Giappone, sia dal punto di vista linguistico, sia geografico. Il nome è infatti formato dal secondo ideogramma di e dal primo di . In questo mondo ogni persona ha un "kudan", cioè uno spirito guida che è capace di materializzarsi ed aiutare il possessore. Nel corso della storia, i tre ragazzi del gruppo verranno affiancati da tre "kudan". I personaggi che compagiono sono: Regno di Koryo. Il è un mondo medievale. Compaiono: Regno di Jade. Regno di Piffle. è un mondo molto tecnologico in cui compaio diversi riferimenti a "Chobits" e "Angelic Layer". In esso sono presenti: Regno delle gabbie per uccelli. Il appare solamente in "Tsubasa Chronicle - Il film".
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Giovanni I di Norimberga Biografia. Era figlio di Elisabetta di Andechs-Merania. Nominato burgravio di Norimberga alla morte del padre nel 1297, non si sposò e non ebbe eredi quindi, alla sua morte, gli succedette il fratello Federico IV.
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Boss Hogg Jefferson Davis Hogg, noto come Boss Hogg, è un personaggio immaginario della serie televisiva statunitense "The Dukes of Hazzard", nota in Italia con il nome di Hazzard, in cui ricopre il ruolo dell'antagonista principale. È stato interpretato da Sorrell Booke. È l'avido e immorale commissario della contea di Hazzard e il capo politico della contea. Un ghiottone malvagio stereotipato, Boss Hogg indossa quasi sempre un abito tutto bianco con un cappello da cowboy bianco e fuma regolarmente sigari. Il suo omonimo è Jefferson Davis, il Presidente degli Stati Confederati d'America. Boss Hogg è uno dei soli tre personaggi ad apparire in ogni episodio della serie TV, gli altri sono Daisy Duke e lo zio Jesse Duke. Descrizione. Boss Hogg è l'unico commissario della contea di Hazzard (carica elettiva un tempo diffusa negli Stati Uniti ma attualmente ammessa nel solo stato della Georgia, fra l'altro in solo otto contee per lo più rurali), e quindi detiene tutti i poteri esecutivi e giudiziari della contea da lui amministrata. Essendo l'uomo più ricco della contea, farebbe quasi tutto per mettere le mani su più soldi, incluso eseguire molti schemi nefasti e criminali. Hogg possiede la maggior parte delle proprietà e delle attività di Hazzard, direttamente o detenendo i mutui sulla terra. La sua brama di denaro lo spinge spesso a partecipare ad attività criminali, di solito arruolando l'aiuto di soci, principalmente il suo braccio destro e complice, l'ottuso e maldestro sceriffo Rosco P. Coltrane. Insieme, i due complottano per incastrare la famiglia Duke per crimini che non commettono. Anche i vice di Rosco, Enos Strate e Cletus Hogg (cugino del boss), hanno aiutato Boss Hogg, sebbene Enos (e, in misura minore, Cletus) sono decisamente più riluttanti a farlo. È sposato con Lulu Coltrane, sorella dello sceriffo. Possiede una Cadillac bianca decappottabile con due corna di toro attaccate alla parte anteriore della macchina, siede sempre nei posti posteriori, ha un autista di nome Alex, ma spesso usa come autista lo stesso sceriffo Rosco. Ha anche un fratello gemello (sempre interpretato da Sorrell Booke) di nome Abraham Lincoln Hogg che veste sempre di nero e come comportamento è l'esatto contrario del fratello: mentre Boss è infido e canaglia, Abraham è onesto e generoso. È sempre vestito di bianco con un completo corredato da cappello texano anch'esso bianco, cinturone in pelle e stivaletti a punta di pelle sempre bianchi. È basso e molto corpulento, quando incontra delle difficoltà e deve risolverle per concentrarsi mangia il suo cibo preferito che è il fegato di maiale crudo. Avido, ingordo, immorale e interessato principalmente al suo portafoglio, Boss Hogg ha un'irrazionale antipatia per la famiglia Duke, in particolare Bo e Luke (i protagonisti della serie), da lui soprannominati "I due Nipotastri", cercando continuamente di incastrarli e di far loro revocare la libertà condizionata. Tuttavia, non tollera che nessuno (nemmeno i Duke, nonostante la costante rivalità di Hogg con loro) venga ferito fisicamente nel processo (dimostrando che ha qualche scrupolo), rifiuta anche di avere a che fare con droghe illegali, indipendentemente dal denaro, rendendolo uno dei pochi cattivi televisivi con un tale senso di etica personale. Boss Hogg è descritto in un'analisi come "un cattivo inefficace, quindi divertente". Possiede l'unica banca di tutta la contea, che concede prestiti a tassi esorbitanti. Oltre alla banca possiede anche numerose imprese ma il profitto maggiore lo trae dai traffici illeciti che conduce con successo; per mascherare i suoi affari illegali gode del pieno appoggio dello sceriffo della contea Rosco P. Coltrane, il quale gli fa da faccendiere e da factotum (oltre ad autista e cameriere), tutti compiti che svolge in cambio del famoso 10% del 50% del 50% dei proventi che in teoria Boss Hogg dovrebbe concedergli tutte le volte. In gioventù Boss Hogg e lo zio Jesse erano entrambi contrabbandieri e nemici-amici; si sono infatti sfidati diverse volte nella famosa "corsa del contrabbandiere", ossia una gara automobilistica che seguiva i sentieri tracciati dagli antichi contrabbandieri attraverso le montagne della Georgia (un revival storico della corsa del contrabbandiere viene effettuato nel primo episodio della seconda stagione del telefilm, con Jesse e Boss Hogg che tornano a sfidarsi a distanza di 30 anni). Tra i due vi fu uno screzio circa 15 anni prima dell'età in cui è ambientata la serie, proprio a causa del contrabbando, cosa che guastò i loro rapporti; tutto ciò si riflette sulla considerazione che Hogg ha nei confronti dei cugini Duke. Tuttavia quando Jesse si trova in gravi pericoli, Boss si preoccupa per lui come se fosse un caro amico. Inizialmente il personaggio è stato creato come una nemesi corrotta e burbera per la battaglia della famiglia Duke, però man mano che la serie si è evoluta nella prima e nelle successive stagioni, Hogg si è trasformato più in un comico cattivo avido di denaro. Con questa evoluzione del personaggio, per la quale sono state poste le basi nel corso della prima metà della stagione, è arrivata l'unione più stretta di Hogg e il maldestro sceriffo Rosco P. Coltrane e l'abilità comica della coppia insieme è diventata un elemento molto popolare della serie.
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Oca in pignatto
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Everybody Hertz Everybody Hertz è un album di remix del gruppo musicale francese AIR, pubblicato nel 2003. Contiene 9 tracce del precedente album "10000 Hz Legend" remixate da altri artisti, più un pezzo inedito.
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Giovanni I, Burgravio di Norimberga
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Cartolina QSL Una cartolina QSL è una conferma scritta sia di una comunicazione bi-direzionale tra due stazioni di radioamatore o di operatore in banda cittadina (CB e PMR446), sia di una ricezione di un segnale radio emesso da una stazione radiofonica (in questo caso è la conferma ad un rapporto d'ascolto) o televisiva. Le cartoline QSL possono anche confermare la ricezione di una comunicazione radio bi-direzionale da parte di un terzo operatore. Una tipica cartolina QSL presenta le stesse caratteristiche di dimensioni e materiale di una normale cartolina postale. Il termine "QSL" non è un acronimo, ma una voce del "codice Q" utilizzato in telegrafia, e significa "confermo il collegamento". Spesso queste cartoline costituiscono oggetto di collezione da parte dei radioascoltatori e dei radioamatori. Il rapporto di ascolto viene normalmente corredato delle seguenti informazioni: Dove non sia possibile per questioni organizzative la cartolina QSL cartacea, si possono usare l'email o altri servizi web, ufficiali e certificati oppure simbolici. Nel caso di operatore in "banda cittadina" (CB) o PMR446, il MSE italiano non regolamenta i nominativi, perciò può essere scelto un nominativo di fantasia, costituito normalmente dal numero 1 che corrisponde a Italia, seguito dalla sigla della provincia di nascita, dalle iniziali di cognome e nome e dalle ultime due cifre della data di nascita; facoltativamente può essere aggiunta una lettera o un numero che di solito è la prima lettera dell'indirizzo email usata per i DX, ma che può essere usata anche per risolvere conflitti di omonimia. Per esempio Rossi Mauro nato a La Spezia nel 1998 la cui e-mail eQSL è pixie chiocciola vattelapesca punto xx, avrà il nominativo 1+SP+RM+98+P cioè 1SPRM98P. Nel Comune di La Spezia potrebbe esserci anche Raimondi Marina nata lo stesso anno 1998 e dunque si può risolvere il conflitto di omonimia cambiando la lettera facoltativa perché Marina ha un indirizzo email diverso. Alcuni CB si associano in gruppi informali o veri e propri club e in quel caso, al posto della sigla della provincia, usano la sigla del gruppo o club (di solito da 2 a 4 cifre) seguito da una sequenza di lettere e/o numeri secondo una regola interna del gruppo/club; In quel caso la sigla sarà 1+sigla club+identicativo socio e dunque il socio 234 del gruppo dei "piccoli modulatori associati" potrebbe essere 1PMA234. L'assenza di regole precise può portare spesso a casi di omimia. Va ricordato che in Italia in "banda cittadina" non si possono fare DX con apparati non omologati o illegalmente potenziati.
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Lesche Biografia. Secondo la tradizione comunemente accettata nacque a Pirra sull'isola di Lesbo e operò attorno al 660 a.C. ( altre teorie lo inquadrano storicamente una cinquantina d'anni prima). Potrebbe anche esser nato a Mitilene, sull'isola di Lesbo, o avervi trascorso parte della sua vita e della sua carriera, dato che Proclo si riferisce a lui come "Lesche di Mitilene". "Piccola Iliade". Il suo perduto poema epico, la "Piccola Iliade" suddivisa in quattro libri, riprende la storia dell'Iliade di Omero e inizia con la contesa tra Odisseo e Aiace Telamonio per aggiudicarsi le armi di Achille. Si conclude secondo l'epitome di "Proclo" con la festa dei Troiani attorno al cavallo di legno , mentre secondo Aristotele termina con la caduta della città. Alcune antiche fonti attribuiscono invece l'opera a uno Spartano di nome Cinetone di Sparta oppure a Omero stesso.
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Qsl
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Germano Giustino Intrapresa la carriera militare, Germano si dimostrò un comandante di valore, raggiungendo i gradi di "magister militum per Thracias" ("comandante in capo dell'esercito di Tracia") e poi di "magister militum praesentalis" ("generale al servizio dell'imperatore") e fu designato come comandante della spedizione bizantina contro gli Ostrogoti. Essendosi imparentato con la linea reale Amala tramite la seconda moglie Matasunta e a causa dei risultati raggiunti nel corso della sua carriera, al momento della propria morte improvvisa, era considerato il principale candidato per la successione all'imperatore Giustiniano. Biografia. Origini e inizio carriera. Germano nacque prima del 505, ed era il nipote dell'imperatore Giustino I (r. 518–527) e cugino di Giustiniano I (r. 527–565). Secondo quanto afferma Giordane nella sua "Getica", Germano discendeva dalla famiglia nobile romana degli Anicii. Non è chiaro tuttavia in quale modo fosse imparentato a tale famiglia romana, e si potrebbe trattare di un espediente letterario per sottolinearne le nobili origini. Theodor Mommsen ipotizzò che la madre di Germano potesse essere stata figlia di Anicia Giuliana. Nel corso del regno dell'imperatore Giustino I, suo zio, fu elevato a una posizione elevata nella corte bizantina (viene attestato come "vir illustris" in una lettera del 519 di Papa Ormisda a lui indirizzata), venendo infine nominato "magister militum per Thraciae". In questo ruolo, conseguì una vittoria netta sugli invasori Anti. Entro il 536, divenne console onorario e ricevette il rango di "patricius", oltre a ricoprire il grado militare di "magister militum praesentalis". Nello stesso anno, fu inviato in Nord Africa per subentrare a Salomone come comandante militare, con il compito di sedare un ammutinamento a larga scala delle truppe bizantine di stanza nella regione condotte da Stotzas. Durante il suo mandato in Africa, descritto da Procopio, conseguì un complessivo successo. Apparendo conciliante e pagando gli arretrati, riuscì a spingere una larga parte dell'esercito ammutinatosi a cessare la rivolta. Sconfisse successivamente i ribelli rimanenti sotto il comando di Stotzas nella Battaglia di Scalas Veteres combattuta nella primavera del 537 e stabilizzò la situazione sventando una ulteriore cospirazione tra le proprie truppe e ripristinando la disciplina. Germano fu richiamato dall'imperatore Giustiniano nel 539, e spedito ad Antiochia nel 540 allo scoppio della Guerra lazica contro la Persia sasanide. Fu costretto dalla pesante inferiorità numerica nei confronti degli invasori Persiani a ritirarsi in Cilicia e non fu in grado di impedire il sacco catastrofico di Antiochia nello stesso anno. Nell'anno successivo, dal momento che Belisario assunse il comando delle operazioni sul fronte orientale, Germano fece ritorno a Costantinopoli. Cospirazione di Artabane. Entro il 548 era riconosciuto come il parente dell'imperatore Giustiniano con la maggiore influenza a corte e sembrava il principale candidato a succedergli, anche se non fu mai proclamato ufficialmente suo erede al trono. Nello stesso anno, la sua posizione fu rafforzata ulteriormente dalla morte dell'imperatrice Teodora, che lo detestava profondamente. La sua influenza a corte era tanta che un complotto fu pianificato dall'insoddisfatto generale Artabane e il parente di questi, Arsace, per assassinare l'imperatore Giustiniano e sostituirlo con Germano. I cospiratori ritenevano che Germano avrebbe appoggiato i loro piani, dal momento che era recentemente entrato in contrasto con l'imperatore Giustiniano per la questione del testamento del fratello Boraide, da poco deceduto. I cospiratori in un primo momento comunicarono le loro intenzioni al figlio maggiore di Germano, Giustino. Questi a sua volta le riferì al padre che di conseguenza si consultò con il "comes excubitorum", Marcello. In modo da ottenere maggiori informazioni sui loro propositi, Germano incontrò di persona i cospiratori, mentre un sottoposto fidato di Marcello, di nome Leonzio, ascoltava di nascosto la conversazione. Dopodiché Marcello informò l'imperatore Giustiniano e i cospiratori vennero arrestati ma trattati con clemenza. In un primo momento anche Germano e i suoi figli furono sospettati ma vennero scagionati dalle testimonianze di Marcello e dei comandanti Costanziano e Buze. Alto comando e morte. Nel frattempo, la guerra gotica in Italia contro gli Ostrogoti vedeva i Bizantini in difficoltà contro la controffensiva del re ostrogoto Totila che aveva sottratto gran parte della penisola alle armate imperiali. Nel 549 Giustiniano decise di spedire un importante corpo di spedizione in Italia con Germano alla sua testa. Ben presto, tuttavia, cambiò idea e nominò al suo posto il "patricius" Liberio, prima di annullare la spedizione. Nel 550, tuttavia, Giustiniano rivalutò le proprie scelte e nominò Germano come comandante supremo delle operazioni belliche in Italia: il compito del generale era quello di mettere fine alla resistenza di Totila, re dei Goti in Italia. Ponendo i propri quartieri generali a Serdica (odierna Sofia, Bulgaria), cominciò ad allestire un esercito. Secondo Procopio, la sua fama era tale da spingere molti soldati, sia Bizantini sia barbari, a reclutarsi volontariamente. Persino una invasione slava con obiettivo Tessalonica, secondo le fonti, avrebbe cambiato direzione attaccando la Dalmazia alla notizia della sua assunzione del comando in Tracia. L'azione militare venne affiancata da una mossa propagandistica che si sperava avrebbe significativamente ridotto la resistenza oppostagli dagli Ostrogoti: Germano si sposò per la seconda volta prendendo per moglie Matasunta, l'ex regina dei Goti, nipote (abiatica) di Teodorico il Grande e ultima erede superstite della dinastia reale degli Amali, dando inizio ad una possibile unificazione di Romani e Goti sotto un'unica dinastia e indebolendo la posizione di Totila. I resoconti coevi suggeriscono con certezza che questa mossa, combinata con le notizie dei preparativi di una imponente spedizione, ebbe effetti sui Goti in Italia nonché sui numerosi disertori bizantini nelle loro file, alcuni dei quali inviarono messaggi promettendo di tornare dalla parte bizantina al suo arrivo. Inoltre questo matrimonio, avallato dallo stesso imperatore Giustiniano, rendeva Germano erede di entrambi gli stati romano-orientale e ostrogoto. Tuttavia, due giorni prima della prevista partenza dell'esercito, all'inizio dell'autunno del 550, cadde malato e morì. La sua morte pose fine a ogni speranza di riconciliazione tra Goti e Romani in Italia e prolungò il conflitto di alcuni anni fino alla vittoriosa spedizione di Narsete. Germano viene lodato dallo storico Procopio per la sua virtù, giustizia e generosità, nonché descritto come un generale e un amministratore energico e capace. Famiglia. Germano aveva un fratello di nome Boraide e forse un altro di nome Giusto. Dal suo primo matrimonio con una nobildonna di nome Passara, ebbe due figli e una figlia: Dal suo secondo matrimonio, con Matasunta, ebbe un figlio, anch'egli di nome Germano, nato postumo (fine del 550/inizio 551). Nient'altro di certo è noto sul figlio Germano, anche se è stata avanzata una possibile identificazione con il "patricius" Germano, un senatore di grande prestigio durante il regno di Maurizio (r. 582–602) la cui figlia sposò il figlio primogenito di Maurizio, Teodosio. Michael Whitby identifica il Germano più giovane con Germano, genero di Tiberio II Costantino e di Ino Anastasia.
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Federico IV di Norimberga Biografia. Figlio di Federico III e di Elena di Sassonia, figlia di Alberto. Nominato burgravio di Norimberga alla morte del fratello Giovanni I nel 1300, ottenne anche i burgraviati di Bayreuth e di Ansbach (1331). Sposò Margherita di Carinzia ed alla sua morte gli succedette il figlio primogenito Giovanni II. Matrimonio e figli. Si sposò prima del 2 agosto 1307 con Margherita di Gorizia-Tirolo, nipote del duca Mainardo della Carinzia. I loro figli furono:
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Giovanni II di Norimberga Biografia. Figlio di Federico IV e di Margherita di Carinzia, ottenuti i titoli di burgravio di Norimberga, Bayreuth e Ansbach alla morte del padre, gli succedette l'unico figlio, Federico V. Matrimonio ed eredi. Giovanni sposò Elisabetta di Henneberg, figlia di Bertoldo VII (1272-1340) "il Saggio" della stirpe degli Henneberg, dalla quale ebbe cinque figli:
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Enrico Papa Biografia. Dopo gli studi liceali a Brescia si trasferisce a Parigi dove frequenta l'École Internationale de théâtre Jacques Lecoq; successivamente a Roma si iscrive alla Facoltà di Scienze politiche a La Sapienza - Università di Roma; nel contempo frequenta l'Accademia nazionale d'arte drammatica (Silvio D'Amico). Debutta in teatro con Gigi Proietti e Antonio Calenda al Teatro Stabile dell'Aquila, successivamente con la regia di Orazio Costa in "Tre sorelle" di Cechov al Teatro delle Arti di Roma. Lavora in teatro con Giorgio Albertazzi, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Orazio Costa, Antonio Calenda, Gigi Proietti, Michele Placido, Nando Gazzolo, Giancarlo Sbragia, Sergio Fantoni, Virginio Puecher, Paolo Giuranna, Sandro Sequi, Lorenzo Salveti e al cinema con Giuseppe De Santis, Vittorio Taviani, Mario Monicelli, Ruggero Deodato, Luigi Magni, Carlo Verdone, Luca Verdone, Marco Risi, Giorgio Capitani, Castellano e Pipolo, Damiano Damiani, Dino Risi, Francesco Massaro, Salvatore Samperi. Dal 1994 e 2004 è stato docente di giornalismo televisivo presso la Scuola Rai. Nel 2014 ha fondato il "Centro di poesia Sant'Emiliano", poi "Centro italiano di poesia".
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Bullet (Misfits) Bullet è il primo EP, nonché la seconda pubblicazione, del gruppo punk Misfits. È stato auto-prodotto e distribuito dalla Plan 9 Records, casa discografica di proprietà della band, con il numero di catalogo PL1001. Registrato nel gennaio 1978 presso lo studio di registrazione C.I. Recording, è uscito in commercio nel giugno dello stesso anno. La copertina ed alcuni dei testi del disco hanno come soggetto l'omicidio di John Kennedy. L'interesse del cantante Glenn Danzig riguardo alla vita e la morte di Kennedy, nonché alla vedova, Jackie O, ha ispirato sia le tracce che la copertina. Quest'ultima raffigura una foto di Kennedy in una macchina decappottabile con uno schizzo rosso sangue dietro la testa. Jerry Only e Bobby Steele, membri del gruppo, hanno dichiarato che "We Are 138" è basata sul film di George Lucas del 1971, "THX 1138", ciò nonostante Danzig neghi, anche se alcuni dicono che egli neghi solo per contraddire Jerry. "Hollywood Babylon" pare essere basata sull'omonimo libro di Kenneth Anger. Le tracce sono state registrate nella sessione per "Static Age", album che non è stato pubblicato per oltre vent'anni.
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Vasco Extended Play Vasco Extended Play è il primo EP del cantautore italiano Vasco Rossi, pubblicato l'11 maggio 2007 dalla EMI. Descrizione. Contiene due versioni del singolo di lancio "Basta poco", in precedenza acquistabile esclusivamente via internet, e il video della canzone, i cui protagonisti sono nati da disegni del figlio di Rossi, Luca Rossi Schmidt. Il brano "La compagnia" è scritto da Mogol e Carlo Donida per Marisa Sannia e reinterpretato da Lucio Battisti nel 1976.
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Viktor Amazaspovich Ambartsumian
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Ricardo Fuentes
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Extented play
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Giacomo Zabarella
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Staphylococcus xylosus Lo Staphylococcus xylosus è un batterio appartenente alla famiglia delle "Staphylococcaceae", genere "Staphylococcus", cocco disposto in gruppi irregolari, Gram positivo, a basso contenuto in G + C, fortemente alotollerante, con diametro cellulare da 0,5 a 1,5 µm, cresce in un range molto ampio di temperatura (da 8 a 45 °C), aerobio o anaerobio facoltativo, novobicina resistente, coagulasi negativo, in grado di moltiplicarsi in matrici con pH superiore a 4,5, ha forte attività nitrato reduttasica, proteolitica e lipolitica. Le condizioni ottimali di crescita sono: Aw 0,98, 32 °C di temperatura e concentrazione salina di 0,4 - 0,6M. La presenza di questo microrganismo è documentata in moltissimi salami di ogni parte del mondo, e spesso è utilizzato proprio come starter per la produzione di questi alimenti, in quanto svolge molteplici attività metaboliche che si ripercuotono sulla qualità e sicurezza del prodotto finito.
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Feast (The Creatures) Feast è il primo album del duo inglese voce-batteria The Creatures, pubblicato il 20 maggio 1983. Il disco. I Creatures, gruppo formato dalla cantante e dal batterista di Siouxsie and the Banshees, Siouxsie Sioux e Budgie, erano nati nel 1981 e avevano pubblicato un EP, "Wild Things". Nel 1983, fra l'uscita degli album dei Banshees "A Kiss in the Dreamhouse" e "Nocturne", i Creatures registrarono e pubblicarono il loro primo album di studio completo, che raggiunse la posizione n. 17 delle classifiche britanniche. Il critico Ned Raggett l'ha descritto come "una lussureggiante, esperienza tropicale". Con il loro primo album, la band ha abbracciato l'exotica, tra cui "onde che si infrangono sulle spiagge", "effetti sonori trovati dalla natura" e canti in lingua hawaiana locale. Il duo decise di scegliere il posto dove registrare le canzoni prendendo a caso un punto su una mappa: il risultato furono lo stato americano delle Hawaii, e questa scelta si riflette in alcuni pezzi come "Inoa'Ole" (che significa "Senza nome" in lingua hawaiana), "Gecko", "Festival Of Colours" e "A Strutting Rooster"."Ice House" era ispirata a un dramma televisivo, "Dancing on Glass" è basata su un musical indiano e il particolare suono che si sente è dato da Siouxsie e Budgie che ballano con scarpe pesanti su specchi rotti. I singoli "Miss the Girl" (ispirato al romanzo "Crash" di J. G. Ballard) e "Right Now" (cover di una canzone di Mel Tormé) raggiunsero rispettivamente il n. 21 e il n. 14 (fu il singolo dei Creatures di maggior successo in assoluto) delle classifiche. "Feast" è stato completamente rimasterizzato nel 1997 e ristampato come parte della raccolta "A Bestiary Of". Tracce. Testi di Sioux, musiche dei Creatures, tranne ove indicato.
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Sigismund Graf Kollonitsch
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Rimostranza del 1610
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Paradosso di Moore Il paradosso di Moore è un paradosso formulato nel 1942 da George Edward Moore che tratta dell'assurdità di affermare una proposizione e contemporaneamente affermare di non crederci. Detta "p" una generica proposizione, il paradosso si può formulare nel seguente modo: "p, ma io non credo che p"; oppure: "Io credo che p, ma non p". Nella formulazione tipica di questo paradosso, questo si traduce in "piove ma io non ci credo". Come si può osservare entrambe le frasi descrivono uno stato di cose possibile, e prese separatamente non contengono alcun errore logico. Tuttavia, nella loro interazione, perdono di senso ed hanno una paradossalità che, a detta del filosofo Ludwig Wittgenstein, è molto prossima all'autocontraddizione perché affermare "p, ma io non credo che p", equivale a dire "p, ma forse non p". Il paradosso non si pone nel caso di una seconda o terza persona: l'affermazione "piove ma egli non ci crede" non ha alcuna paradossalità. Il carattere paradossale, quindi, viene dall'affermazione in prima persona. Ciò accade perché, mentre in seconda o in terza persona si descrive uno stato di cose indipendente dalla prima proposizione essendo la descrizione di una credenza (il fatto che "egli" non creda che piove è indipendente dal fatto che piova o meno), nel caso della prima persona ciò non è vero: "io credo che p" non è la descrizione della mia credenza ma la sua espressione, e quindi equivale ad affermare direttamente "p", giungendo all'autocontradditorietà di affermare e negare allo stesso tempo una medesima proposizione (che va contro il principio di non contraddizione).
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Storie di Virginia Le Storie di Virginia sono un dipinto a tempera su tavola (86x165 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1498 circa e conservato nell'Accademia Carrara di Bergamo. La tavola fa coppia con le "Storie di Lucrezia" all'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Storia. I due pannelli facevano parte di una delle "spalliere" documentate verso il 1500 in casa Vespucci a Firenze (oggi palazzo Incontri). Descrizione e stile. La scena ha come tema fondamentale l'onore violato, ispirato al racconto di Tito Livio: Virginia, dopo essere stata rapita da Marco Claudio (a sinistra), viene dichiarata schiava di Appio Claudio dai Decemviri (al centro). Il padre ed il marito della donna, però, dapprima chiedono clemenza, poi, per preservare l'onore della donna, la uccidono (a destra), il che innesca la rivolta dei Romani (al centro in primo piano). Si tratta di un tema di solito destinato a ambienti privati ad uso femminile, come le camere da letto. La scena è ambientata in una grandiosa architettura, riccamente decorata come nella "Calunnia" (altra opera della fase tarda) e probabilmente adombra anche il tema politico della liceità della rivolta contro la dittatura, legato alla situazione fiorentina di quegli anni, con la cacciata di Piero il Fatuo e l'instaurarsi della Repubblica savonaroliana.
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Fiore a sei petali Il fiore a sei petali o esafoglio (detto anche: "fiore della vita, hexafoil," "rosa dei pastori", "rosa carolingia", "rosa celtica", "stella-fiore", "stella rosetta", "fiore delle Alpi", "stella delle Alpi", "sole delle Alpi o degli Appennini"), è una figura geometrica avente simmetria esagonale. Il "fiore della Vita" è un simbolo geometrico che si può ottenere intersecando solo 7 cerchi (un'unità di senso compiuto), come nella tradizione cristiana simboleggiando i giorni della Creazione. Il nome "fiore della vita" del motivo geometrico in cui si possono inscrivere alcuni fiori a sei petali è moderno, diffuso da pubblicazioni del movimento New Age e comunemente attribuito a Drunvalo Melchizedek che iniziò a usarlo nei seminari che anticiparono la pubblicazione del suo libro "The Ancient Secret of the Flower of Life" (1999), ma è un errore pensare che tutti i fiori a sei petali siano uguali. Alcuni come quelli del pavimento a mosaico della Domus dell'Ortaglia hanno un cerchio interno, a cui sono attaccati i sei petali, che li rendono diversi da altri fiori a sei petali che possono invece essere inscritti in una griglia di cerchi sovrapposti. Inoltre, anche se alcuni fiori a sei petali possono essere inscritti nel "Fiore della vita", esistono nei reperti archeologici romani e preromani fiori con numeri differenti di petali come quelli a otto petali del mosaico con fascia a girali di Libarna che lasciano chiaramente intendere che la griglia di cerchi sovrapposti modernamente chiamata "Fiore della vita" non è l'origine prima di queste decorazioni. Nella decorazione architettonica e plastica è nota la presenza di questa figura simbolica in molte parti del mondo, e in area Italica sin dall'VIII secolo a.C.; successivamente ha avuto larga diffusione dal Medioevo fino ai giorni nostri. Diffusione. Il fiore a sei petali si trova rappresentato in diverse parti del mondo con differenti significati. Sue rappresentazioni si trovano in edifici, oggetti d'arte (in legno, bronzo, vetro) e manoscritti di numerosissime culture: Italia. I rinvenimenti del simbolo del fiore a sei petali su manufatti antichi in Italia includono: In tutto l'arco alpino, il fiore a sei petali è motivo ricorrente in varie rappresentazioni decorative, intagliato su varie tipologie di oggetti in legno: collari delle pecore ("canaure"), scatole del formaggio ("rescun"), pettini, eccetera, e in pietra: sovrapporta, stipiti, e altro ancora. È presente anche in Val Camonica, nell'iconografia Longobarda e in genere in tutta l'area di influenza celtoligure. Durante il Medioevo, questo simbolo decorativo, avrà larga diffusione sulle architetture civili e religiose lungo tutta la fascia montana e pedemontana dell'Appennino, lungo le antiche vie Francische, più o meno collegate con i diverticoli alla via Francigena, e intorno al XIII-XIV secolo lo ritroviamo, erratico, anche sulle architetture religiose dei Cavalieri del Tempio, come in San Bevignate a Perugia dove due stelle-fiore sono scolpite ai lati del portale principale della chiesa. La persistenza della stella-fiore nella decorazione architettonica dei secoli successivi è attestata in tutta l'Italia peninsulare e nelle isole. È diffuso anche in Campania, in particolare sull'isola d'Ischia, dove è una tipica decorazione degli architravi degli antichi edifici del centro storico di Forio con varianti poco significative e sempre secondo uno schema erratico e quasi mai facente parte di un vero e proprio stilema decorativo. La stella-fiore non fa parte dei simboli dell'araldica italiana. Simboli affini. Simboli simili e con significato affine possono essere ritrovati in vari contesti eurasiatici, dall'India alla Scandinavia, via Siculi di Transilvania (vedi anche il simbolo internazionale degli Zingari o la Runa di Hagall norrena). Significato simbolico. L'origine e il significato non sono certi, secondo alcuni ricercatori è di origine religiosa, e molto probabilmente serviva come simbolo protettivo. Ci sono varie teorie per il suo significato e la sua origine. Alcuni ricercatori lo hanno descritto come un "simbolo solare", senza fornire motivi a riguardo. Il nome lituano ("piccolo sole") e quello italiano ("sole delle Alpi") suggeriscono un'origine solare. Invece, secondo "Lars Marius Garshol" è simbolo della "ruota con i raggi della divinità del tuono" proto-indoeuropeo Perkwunos, in seguito associato a divinità corrispettive di altre culture come Taranis, Thor, Perun e Giove. Anche secondo Eduardo Peralta Labrador il disegno era un simbolo associato alla divinità Taranis. Il fiore a sei petali potrebbe rappresentare il fiore "Lilium bulbiferum" (o giglio rosso). Si tratta di una pianta perenne con 6 petali, che prolifica velocemente attraverso i bulbilli prodotti sullo stelo, cresce spontaneamente sui pendii "assolati" dei monti e per questo motivo è associato alla vita e al sole. Si può rappresentare la sua visione dall'alto schematicamente, con sei vesica piscis. Può essere rappresentato in araldica anche di profilo (verticalmente o visto lateralmente) di solito con tre petali. Il giglio rosso in araldica è usato spesso sia per rappresentare lo stesso giglio rosso (lilium bulbiferum) che per rappresentare l'iris, come nel noto caso del giglio di Firenze. Analogamente si può dire per la reppresentazione degli altri gigli a sei tepali, ossia i lilium nelle loro varie specie. Secondo altri, è la rappresentazione del fiore primaverile del narciso (detto anche giunchiglia). Questo fiore spunta dai pascoli alpini solo in primavera per annunciare la buona stagione solare: per questo motivo è diventato già dalla preistoria dell'uomo simbolo di rinascita, rigenerazione, gioia e speranza. È un simbolo direttamente collegato ai primitivi culti del sole. Per questo motivo il simbolo lo troviamo spesso accompagnato alle figure del toro e del serpente. È proprio per la sacralità e il valore che ha questo fiore che da millenni le popolazioni alpine vanno a raccogliere le giunchiglie. Vedasi per esempio la festa delle Giunchiglie di Logarghena nel Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. E sempre per questo motivo il suo profilo è inciso nelle case e nei mobili alpini. L'ampia diffusione mondiale è dovuta al fenomeno della internazionalizzazione dei simboli che ci arrivano dalla preistoria. Adottato poi dalla Chiesa, in epoca medievale, quale simbolo di risurrezione. Chiamato anche "Sole delle Alpi" appunto per l'ampia diffusione in tutto l'Arco Alpino. Usi moderni del simbolo. L'utilizzo moderno del simbolo include: Utilizzo politico e proprietà del marchio. Questo simbolo è stato adottato dalla Lega Nord con la denominazione di sole delle Alpi e il suo utilizzo in quell'ambito risale agli anni novanta con Gilberto Oneto. Il partito lo ha proposto come bandiera della Padania poiché, secondo un'interpretazione politica, le sei punte potrebbero rappresentare i sei ceppi etno-linguistici presenti in Padania: i gallo-italici, i veneti, i tirolesi, i friulani, i ladini e gli occitani-arpitani. Il simbolo compare anche in uno stemma istituzionale: campeggia infatti (privo però della circonferenza di contorno) nella parte superiore dello stemma della Provincia di Lecco. Nel 1999, la Editoriale Nord S.c.a.r.l., proprietaria del quotidiano "La Padania", ottiene la registrazione all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi della descrizione verbale del logo: “"Sole delle Alpi costituito da sei (raggi) disposti all'interno di un cerchio il cui raggio fornisce la cadenzatura dell'intera costituzione. I vertici dei sei petali intersecano i vertici di un ipotetico esagono iscritto nel cerchio"”. Nel 2001 viene registrato, sempre dalla stessa società, il “marchio figurativo”, cioè il simbolo vero e proprio. Secondo Rosanna Sapori, ex consigliere comunale leghista e giornalista di Radio Padania Libera, il marchio sarebbe oggi di proprietà di Silvio Berlusconi, che lo avrebbe ottenuto in cambio del salvataggio del Credieuronord, banca leghista in via di fallimento, recuperata da Gianpiero Fiorani.
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Clemens August Graf von Galen
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L'uomo dell'anno L'uomo dell'anno ("Man of the Year") è un film del 2006 diretto da Barry Levinson, con Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Lewis Black e Jeff Goldblum. È uscito negli USA il 13 ottobre 2006 e in Italia l'11 maggio 2007. Williams interpreta il ruolo di Tom Dobbs, conduttore di un talk show, vagamente ispirato alle figure di Jon Stewart, Bill Maher, e Stephen Colbert, che in seguito a un'inaspettata richiesta del pubblico, decide di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti. Trama. Tom Dobbs è un popolarissimo comico, conduttore di un talk show politico-satirico. A seguito di un commento di una spettatrice e di oltre otto milioni di e-mail, nonché spinto dal suo manager Jack Menken, decide di candidarsi come indipendente alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Dopo una campagna elettorale che non prevede "spot" televisivi e si conclude con una sua grandiosa partecipazione al dibattito tra i candidati, riesce a prevalere sugli altri due molto più accreditati avversari, il presidente uscente Kellogg (democratico) e il senatore Mills (repubblicano). Il voto si è svolto in forma elettronica tramite un innovativo software sviluppato dalla società Delacroy. Eleanor Green, una programmatrice dell'azienda, scopre che la vittoria di Dobbs è dovuta a un "bug" del programma, che gli ha attribuito voti non suoi, e ne informa i suoi capi. Preoccupati delle ripercussioni sull'azienda, i vertici aziendali decidono di screditare la Green, facendola passare per una psicotica tossicodipendente, pretesto per il suo licenziamento. Eleanor riesce comunque a mettersi in contatto con Dobbs, che non nasconde una certa attrazione per la donna, e gli rivela la verità. Dobbs ne parla con il suo manager Menken che, al di là dei dubbi sulla credibilità della programmatrice, lo esorta a non perdere la grande occasione di guidare il Paese. Quando la Delacroy cerca di uccidere la Green, Dobbs svela in diretta televisiva di non essere il presidente designato scelto dal popolo e di avere capito, sedendosi alla scrivania presidenziale nella Sala ovale, che la sua vocazione non è il potere, ma sbertucciare i potenti. I dirigenti della Delacroy sono arrestati per frode e Kellogg è rieletto presidente. Dobbs torna a condurre il suo talk show, più popolare che mai, con al fianco Eleanor Green, produttrice e moglie, e conquista la copertina della rivista TIME come uomo dell'anno. Produzione. Il film è stato girato a Toronto, ad Hamilton in Ontario e in parte a Washington. Inizialmente il regista Barry Levinson aveva pensato ad Howard Stern per il ruolo di Tom Dobbs. Impossibilitato a conciliare gli impegni già presi con i tempi delle riprese, Stern dovette rinunciare.
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Potere esecutivo (romanzo) Potere esecutivo è un romanzo techno-thriller scritto nel 1996 da Tom Clancy ed è il sequel del libro "Debito d'onore" scritto due anni prima dallo stesso autore con personaggio principale Jack Ryan. Trama. Un jumbo jet giapponese kamikaze ha appena distrutto il Campidoglio a Washington uccidendo il Presidente degli Stati Uniti d'America, ministri e deputati del Congresso, i membri della Corte Suprema, i capi dell'esercito, dell'aviazione e della marina. In questo scenario Jack Ryan che poco prima aveva accettato la carica di vice presidente, viene nominato capo della Casa Bianca. Jack Ryan deve anche affrontare l'Iran che ordisce con altre potenze un vasto complotto contro gli Stati Uniti d'America. Parte di questo complotto porterà ad un attacco biologico (con una variante del virus ebola) che colpirà numerose città americane, fra cui Chicago, dando inizio a una spaventosa epidemia. Jack Ryan saprà gestire queste difficoltà e ristabilirà l'ordine nel paese. Temi principali. Tom Clancy in "Potere esecutivo" ci vuol comunicare che il pericolo per gli Stati Uniti d'America non viene dall'estero, ma dall'impreparazione dello stato ad affrontare il terrorismo, dalla corruzione, e dall'inettitudine della burocrazia. Il libro precorre la tecnica dell'utilizzo suicida di aerei di linea sui palazzi istituzionali americani ben cinque anni prima degli attentati dell'11 settembre 2001 e affronta, preconizzando i successivi attentati all'antrace, l'ipotesi di un attacco terroristico interno fatto con armi biologiche.
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Ultimo miracolo e morte di san Zanobi L'Ultimo miracolo e morte di san Zanobi è un dipinto a tempera su tavola (66x182 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1500-1505 circa e conservato nella Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. Descrizione e stile. La tavola decorava probabilmente una spalliera in un'abitazione privata, magari di un prelato, o la sede di una confraternita. Il soggetto è infatti la storia di san Zanobi, vescovo di Firenze vissuto nel IV secolo. Le fonti sono la "Vita di san Zanobi" di Fra Clemente Mazza, pubblicata per la prima volta nel 1487. Fa parte di una serie di quattro dipinti che alcuni indicano come uno degli ultimi lavori svolti dal Botticelli. In questa scena in particolare si vede a sinistra un bambino che è stato travolto da un carro tra lo sgomento degli astanti; sua madre allora, una vedova, lo porta da Zanobi che lo fa rivivere (al centro; il miracolo è sottinteso perché il santo non appare, ma un suo diacono che accompagna dentro e fuori dalla sua abitazione); sulla destra infine si vede Zanobi sul letto di morte che benedice tutti, inginocchiati attorno a lui. La scena è scandita dalle architetture, con i singoli "atti" che si svolgono rispettivamente in una strada cittadina, con una porta e un paesaggio lacustre sullo sfondo, nell'entrata laterale della casa di Zanobi, nell'entrata monumentale con arco di trionfo e nella stanza del santo, rappresentata come un'ariosa loggia rinascimentale. Particolarmente azzeccata è la costruzione prospettica, con felici invenzioni come la complessa gradinata o la stanza di Zanobi. La narrazione è vivace, ben calibrata nell'interazione tra le varie scene, con alcuni brani molto espressivi enfatizzati dai gesti drammatici, come nell'incidente e nel precipitoso trasporto del fanciullo morto. I giochi di linea sono ormai antinaturalistici, soprattutto nei panneggi, uniti ai colori brillanti e al tono astratto dell'architettura ricordano esempi del primo Quattrocento fiorentino, secondo uno stile volutamente arcaizzante tipico dell'ultima produzione dell'artista. Alcuni dettagli sono di vivo realismo, come la piccola natura morta sopra la spalliera del letto di Zanobi o il passaggio di un gatto sul cornicione del primo palazzo a sinistra.
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Ferrania
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Franz Xaver Altgraf von Salm-Reifferscheidt-Krautheim
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Eugammone di Cirene Biografia. Eugammone viene comunemente indicato come nato a Cirene, fondata intorno al 630 a.C. da coloni dori di Tera (attuale Santorini), sicché andrebbe posto quantomeno alla fine del VII secolo a.C. Si ritiene, comunque, che sia vissuto intorno al 567 a.C., secondo una notizia di Eusebio. Opere. Ad Eugammone viene attribuita la paternità del poema epico chiamato "Telegonia". Secondo Clemente Alessandrino rubò il poema al leggendario poeta Museo; questa affermazione probabilmente significa che Eugammone si limitò a scrivere una preesistente epica tradizionale. Ad Eugammone di Cirene viene attribuita anche la paternità della leggenda dell'aquila dei venti che guidò Chirone, ma i testi sono estremamente frammentari ed andati perduti.
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Karl August Graf von Reisach
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Pro Tour
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Natività mistica La Natività mistica è un dipinto a tempera su tela (108,5x75 cm) di Sandro Botticelli, datato 1501 e conservato nella National Gallery di Londra. Storia. L'opera è l'unica firmata e datata da Botticelli; nonostante ciò la sua storia è piuttosto oscura. Si pensa che fosse originariamente destinata alla devozione privata di qualche famiglia nobiliare fiorentina ed è spesso citata come ultimo capolavoro dell'artista, prima di un periodo di inattività prima della morte, testimoniato anche da una lettera a Isabella d'Este del 1502. Dal punto di vista stilistico si nota una consapevole "regressione": la prospettiva è sconvolta; le figure, seppure in movimento, sono rigide, innaturali e proporzionate in modo non realistico, bensì gerarchico; i colori sono violenti mentre la linea, da fluida e sinuosa che era, si fa spezzata e nervosa. Venne acquistata dal museo londinese nel 1848. Descrizione. Il titolo di "Natività mistica" è stato assegnato dalla critica moderna per sottolineare il complesso simbolismo della scena. La grotta. Il soggetto della tela è la natività di Cristo, interpretata come un'adorazione del Bambino da parte di Maria con Giuseppe, dei pastori e dei Magi tra cori angelici. Al centro si trova la grotta della natività, forata sul dietro per lasciar intravedere il bosco e coperta da una tettoia di paglia retta da tronchi, con il Bambino al centro su un giaciglio coperto da un telo bianco, la giganteggiante Vergine a destra e l'adorante e meditante Giuseppe a sinistra; dietro si vedono il bue e l'asinello, simboli tradizionali di ebrei e pagani che assistettero all'evento senza prendervi parte. Gli angeli nella metà inferiore. Il resto delle figure è disposto in maniera strettamente ritmica, generando simmetrie e andamenti che hanno la cadenza di un balletto. A sinistra un angelo vestito di rosa accompagna i tre re Magi; a destra uno vestito di bianco indica il Bambino a due pastori. Entrambi tengono in mano rami d'ulivo, simbolo di pace. In basso, ai piedi di un sentierino tra rocce scheggiate, tre gruppi mostrano l'abbraccio e il bacio di comunione tra angeli e personaggi laureati, quindi virtuosi, mentre sul terreno cinque diavoletti fuggono spaventati trafiggendosi coi loro stessi forconi e ricacciandosi nelle profondità attraverso le crepe del suolo: si tratta probabilmente di una visione profetica della liberazione dell'umanità dal male. Gli angeli nella metà superiore. Sopra la tettoia tre angeli, con le vesti che ricordano i colori delle tre Virtù teologali (da sinistra bianco per la Fede, rosso per la Carità e verde per la Speranza) intonano un canto reggendo un corale tra le mani. Più in alto, oltre il boschetto che circonda la grotta, fatto di slanciati alberelli disposti a semicerchio, e il cielo azzurrino, si apre un fulgido brano di paradiso, su fondo oro, dove un gruppo di dodici angeli inscena un vorticoso carosello tenendosi per mano e reggendo rametti d'ulivo a cui sono appesi nastri svolazzanti e corone. Questo fantastico girotondo venne probabilmente ispirato da una reale sacra rappresentazione messa in scena da Filippo Brunelleschi in San Felice in Piazza. Si tratta di una ricreazione dell'Annunciazione, in cui dei fanciulli stavano sospesi nel vuoto, sostenuti da una struttura dorata a forma di cupola, simulando un coro angelico. Questo tipo di rappresentazione ebbe un successo tale che venne a lungo replicata per cui non è escluso che Botticelli l'avesse potuta osservare direttamente. Il disegno conservato agli Uffizi e noto come Lunetta con tre angeli volteggianti potrebbe essere preparatorio alle tre figure di angeli cantori. Interpretazioni. L'opera combina il tema della nascita di Cristo con quello della sua seconda venuta, cioè il ritorno sulla Terra prima del Giudizio Universale come promesso nel Libro della Rivelazione. In quell'occasione si assisterà alla completa riconciliazione tra gli uomini e Dio, come sembrano preannunciare le figure abbracciate in primo piano. Oppure le tre coppie potrebbero indicare i mezzi per vincere la presenza del male, ovvero la fratellanza e, tramite l'esempio degli angeli, la preghiera. Sicuramente il soggetto venne ispirato dalla situazione religiosa e politica fiorentina all'alba del nuovo secolo, memore ancora dei tragici eventi che avevano visto la calata di Carlo VIII, la cacciata di Piero de' Medici dalla signoria della città e la presa di potere del partito di Girolamo Savonarola. Botticelli in particolare dovette essere molto colpito dalla figura del frate ferrarese, e in tutte le sue opere dell'ultima fase, dagli anni ottanta in poi, si assiste a un ripiegamento verso forme sempre più drammaticamente religiose, ricche di significati escatologici e caratterizzate da convenzioni stilistiche volutamente arcaizzanti, che lasciarono sostanzialmente isolato l'artista nel panorama artistico dell'epoca. Il "pathos" che si respira nel quadro è eloquente e ricorda il canto del partito savonaroliano "Al vaglio, al vaglio, venite tutti quanti e con amari pianti". Non mancano però elementi della cultura umanistica, come la scritta in greco che corre lungo l'estremità superiore della tavola, che riporta la data e alcuni riferimenti alle condizioni dell'Italia in quel frangente, che vengono definite "torbide". Per molti studiosi l'iscrizione sarebbe un riferimento indiretto al Savonarola e all'avverarsi delle sue profezie catastrofiche. Stile. La tela è caratterizzata da colori squillanti ripetuti ritmicamente (come nelle vesti alternate degli angeli) e da una disposizione estremamente libera delle figure, ormai lontana dalla rigida geometria prospettica della cultura fiorentina del primo Quattrocento. Numerosi sono gli elementi arcaizzanti, a partire dal fondo oro, per proseguire con le proporzioni gerarchiche, che rimpiccioliscono gli angeli rispetto alla Sacra Famiglia, fino alla presenza dei cartigli legati ai rami d'ulivo. Lo spazio invece appare notevolmente dilatato, grazie allo stratagemma di aprire un varco nella grotta e di disporre i personaggi su più piani, che aumenta il senso di profondità. Se forti sono le simmetrie e i ritmi di fondo, nel dettaglio gli atteggiamenti dei personaggi sono i più vari e creano un dinamismo che non manca mai nelle opere dell'artista. Forte è la componente visionaria, che contraddice però proprio questa attitudine a forme conservatrici, dal cui contrasto scaturisce la particolarità del dipinto. Simbologie. Il cerchio degli angeli rappresenta la danza della vita, simbolo di fecondità e rigenerazione spirituale. Il motivo della caverna è strettamente correlato alla missione terrena di Cristo, il Salvatore delle anime dei giusti. Alla vista del Redentore i demoni fuggono dalla superficie terrestre per rifugiarsi nell'oscurità degli Inferi. In basso, il ramoscello di olivo e l'abbraccio degli angeli simboleggiano la pace universale, che si diffonderà sulla terra dopo la venuta del Salvatore.
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Emilio Papiniano Biografia. Suo compagno di scuola fu l'imperatore Settimio Severo, di cui influenzò la politica nel campo del diritto; ricoprì importanti magistrature, fra cui la prefettura del pretorio, prima dignità dopo quella del principe, e l'imperatore morendo gli raccomandò i suoi figli Caracalla e Geta. Caracalla, avendo ucciso suo fratello Geta per regnare solo, ordinò a Papiniano di comporre un discorso onde scusare il fratricidio presso il Senato romano. Papiniano rifiutò e rispose che era cosa assai più facile commettere un fratricidio che scusarlo, e che era un secondo fratricidio l'accusare un innocente ucciso. Caracalla, sdegnato, lo fece decapitare nell'anno 213. Opere. San Girolamo (347-420) paragonò Papiniano a san Paolo: l'indiscussa autorità del secondo nel sacro è la stessa di quella di Papiniano nel diritto civile. La sua vasta produzione (trentasette libri di "Quaestiones", diciannove libri di "Responsa") condizionò profondamente la giurisprudenza e le legislazioni successive, anche quelle che si diedero i Germani dopo la caduta dell'autorità romana in Occidente. Teodosio II nel suo "Codex" del 438 accoglie nel I libro, titolo IV ("De responsis prudentium") la cosiddetta "Legge delle citazioni" (che costituiva la seconda parte della "Oratio in senatu habita" da Valentiniano III nel 426). Essa stabilisce che potessero essere citate le opinioni di cinque giuristi classici del I e II secolo: Papiniano, Paolo, Ulpiano, Modestino e Gaio. In caso di mancata concordanza tra essi avrebbe prevalso il punto di vista di Papiniano, perché egli era «superiore a chiunque». Anche Giustiniano lo ricordò come "sublime, di tutti il più eccellente". Nel VI secolo Papiniano venne citato nei libri dei "Digesta" redatti dai funzionari di Giustiniano nel famoso "Corpus".
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Concorde Affaire '79 Concorde Affaire '79 è un film del 1979, diretto da Ruggero Deodato che si firmò con lo pseudonimo Roger Deodato. Uscito l'anno prima del controverso "Cannibal Holocaust", "Concorde Affaire '79" era nato con ambizioni alte ed un cast internazionale, ma ebbe comunque un costo molto basso. Può essere considerato come una versione italiana delle celebre saga cinematografica hollywoodiana di "Airport" (comprendente quattro film girati tra il 1970 ed il 1980). Trama. Un volo di collaudo di un Concorde che parte da Londra diretto a Caracas precipita in mare, vicino alle Antille. Un giornalista sospetta subito di un sabotaggio, e va alla ricerca di una hostess superstite, per avere maggiori informazioni. Alla fine scopre che una multinazionale vuole screditare il nuovo modello di jet. Produzione. Venne realizzato in Martinica, a New York, Londra, Roma e Parigi. Accoglienza. Distribuito nel circuito cinematografico italiano il 23 marzo 1979, la pellicola ebbe un certo successo commerciale, seppur non straordinario, in virtù dei bassi costi di realizzazione: fu il 96º miglior incasso della stagione cinematografica 1978-1979.
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Regate ad Argenteuil Regate ad Argenteuil è un dipinto a olio su tela (48x75 cm) realizzato nel 1872 dal pittore francese Claude Monet. È custodito nel Musée d'Orsay di Parigi, che ne è in possesso dal 1986. Descrizione. Nel 1871 Monet si trasferì ad Argenteuil, dove si ritrovò insieme ad altri pittori impressionisti, quali Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Camille Pissarro. Sempre secondo lo stile dell'osservazione dal vero e della pittura "en plein air", Monet raffigura una regata velica sulla Senna, nei pressi del paese. Il pittore elimina il colore nero, (sarà una caratteristica peculiare del suo stile) e restituisce una luminosa visione delle barche accostando tratti orizzontali di colore puro. Questa tecnica è ancor più evidente nei riflessi che si producono sull'acqua, dove vibranti si stagliano le forme delle vele, della riva verdeggiante e delle case. Collegamenti esterni. Musée d'Orsay – sito ufficiale
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Karl Kajetan Graf von Gaisruck
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Il bacino di Argenteuil Il bacino di Argenteuil è un dipinto a olio su tela (60x80,50 cm) realizzato nel 1872 circa dal pittore francese Claude Monet. È conservato nel Musée d'Orsay di Parigi. Nel 1871 Monet si trasferì ad Argenteuil.
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Kravany Kravany può riferirsi a diversi toponimi della Slovacchia:
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