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---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Contratti | 2010 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 68 del 16-6-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-06-16&atto.codiceRedazionale=TC10BGA11925 | COMUNE DI PIOMBINO (Provincia di Livorno) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.68 del 16-6-2010) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati - Lavori
Piombino, 31 maggio 2010
Il dirigente del settore lavori pubblici:
ing. Claudio Santi
Parte di provvedimento in formato grafico
TC10BGA11925 |
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Parte Seconda | 2012 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Proroga termini | Parte Seconda n. 110 del 18-9-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-09-18&atto.codiceRedazionale=TC12ABP13824 | PREFETTURA DI VENEZIA | (GU Parte Seconda n.110 del 18-9-2012) | Protocollo: 61/GAB/2012
Proroga termini
Parte di provvedimento in formato grafico
TC12ABP13824 (Gratuito) |
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Concorsi | 2018 | ENTI LOCALI | COMUNE DI VARSI | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 72 del 11-9-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-09-11&atto.codiceRedazionale=18E08930 | COMUNE DI VARSI | CONCORSO (scad. 11 ottobre 2018) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore, categoria C, a tempo indeterminato e pieno. (GU n.72 del 11-09-2018) | Il Comune di Varsi rende noto che è indetto concorso pubblico,
per titoli ed esami, per la copertura di un posto di istruttore a
tempo indeterminato e pieno, categoria C, CCNL 31 marzo 1999.
La presentazione delle domande, con le modalità indicate nel
bando, dovrà avvenire entro il trentesimo giorno successivo alla
pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale - 4ª
Serie speciale «Concorsi ed esami», tutte le ulteriori informazioni,
ricavabili dall'atto di indizione del procedimento, sono reperibili
sul sito del Comune www.comune.varsi.pr.it |
|
Contratti | 2022 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 132 del 11-11-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-11-11&atto.codiceRedazionale=TX22BGA24903 | AZIENDA REGIONALE PER L'INNOVAZIONE E GLI ACQUISTI S.P.A. | Sede: via Torquato Taramelli n. 26 - 20124 Milano (MI), Italia Codice Fiscale: 05017630152 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.132 del 11-11-2022) | Esito di gara ARIA_2021_006 - Procedura aperta, multilotto, ai sensi
dell'art. 60 del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii., per la fornitura di
antisettici e disinfettanti e servizi connessi
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Aria SPA
Citta': Milano Codice NUTS: ITC4 Lombardia Codice postale: 20124
Paese: Italia
E-mail: [email protected] Indirizzi Internet: Indirizzo
principale: www.ariaspa.it
I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice
Organismo di diritto pubblico
I.5) Principali settori di attività
Servizi generali delle amministrazioni pubbliche
Sezione II: Oggetto
II.1) Entità dell'appalto
II.1.1) Denominazione:
ARIA_2021_006 - Procedura aperta, multilotto, ai sensi dell'art. 60
del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii., per la fornitura di antisettici e
disinfettanti e servizi connessi
Numero di riferimento: ARIA_2021_006
II.1.2) Codice CPV principale 33631600 Antisettici e disinfettanti
II.1.3) Tipo di appalto Forniture
II.1.4) Breve descrizione:
ciascun lotto dell'appalto ha ad oggetto la stipula di una
Convenzione ai sensi dell'art. 1, comma 4, della L.R.
n. 33 del 28 dicembre 2007 per la fornitura di antisettici e
disinfettanti e servizi connessi, come meglio descritto negli atti di
gara, in favore degli Enti del Servizio Sanitario Regionale di cui
all'art. 1 della L.R. n. 30/2006 comprese le ASP, enti di diritto
pubblico, di cui alla L.R. n. 1/2003.
II.1.6) Informazioni relative ai lotti
Questo appalto è suddiviso in lotti: sì
II.1.7) Valore totale dell'appalto (IVA esclusa)
II.2) Descrizione
II.2.1) Denominazione:
Lotto 1 - Prodotto sterile ad ampio spettro di attività a basso
residuo con attività battericida/fungicida, pronto all'uso Lotto n.:
1
II.2.2) Codici CPV supplementari 33631600 Antisettici e
disinfettanti
II.2.3) Luogo di esecuzione Codice NUTS: ITC4C Milano
Luogo principale di esecuzione: Presso le sedi e i locali degli
Enti del Servizio Sanitario regionale di cui all'art. 1 della L.R. n.
30/2006 e ss.mm.ii. comprese le ASP, enti di diritto pubblico, di cui
alla L.R. n. 1/2003.
II.2.4) Descrizione dell'appalto: Fornitura antisettici e
disinfettanti e servizi connessi, in favore degli Enti del Servizio
Sanitario Regionale di cui all'art. 1 della L.R. n. 30 del 27/12/2006
comprese le ASP, enti di diritto pubblico, di cui alla L.R. n.
1/2003.
II.2.5) Criteri di aggiudicazione Prezzo
II.2.11) Informazioni relative alle opzioni Opzioni: sì
Descrizione delle opzioni: qualora alla scadenza del termine della
Convenzione non sia stato esaurito l'Importo Massimo Contrattuale del
singolo lotto, la stessa potrà essere estesa temporalmente fino ad
ulteriori 6 mesi e fino al raggiungimento del medesimo
II.2.13) Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da
fondi dell'Unione europea: no
II.2.14) Informazioni complementari
Per i CIG in considerazione della numerosità dei lotti si rimanda
alla documentazione di gara.Per tutti i lotti l'importo dei costi per
la sicurezza da interferenze è pari a € 0,0Al puntoII.1.5)è
riportato il valore massimo complessivo stimato dell'appalto, ex art.
35 c. 4 del D.Lgs. n. 50/2016. Per il puntoII.2.6)si rimanda alla doc
di gara per la base d'asta complessiva di ciiascun singolo lotto
Sezione IV: Procedura
IV.1) Descrizione
IV.1.1) Tipo di procedura Procedura aperta
IV.1.3) Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico di
acquisizione
IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici
(AAP)
L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: sì
IV.2) Informazioni di carattere amministrativo
IV.2.1) Pubblicazione precedente relativa alla stessa procedura
Numero dell'avviso nella GU S: 2022/S 012-025947
IV.2.8) Informazioni relative alla chiusura del sistema dinamico di
acquisizione
IV.2.9) Informazioni relative alla fine della validità dell'avviso
di indizione di gara in forma di avviso di preinformazione
Sezione V: Aggiudicazione di appalto Lotto n.: 1
Denominazione: Lotto 1 - Prodotto sterile ad ampio spettro di
attività a basso residuo con attività battericida/fungicida, pronto
all'uso
Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: no
L73 3.024,00€; L94 36.288,00€; A.C.R.A.F SPA L113 10.368,00€; L116
11.880,00€; L122 3.343,68€; L123 8.100,00€; L124 45.360,00€; L128
2.160,00€; L39 1.095.616,80€; L43 14.031,14€; L44
45.819,87€; L45 7.560,00€; L62 6.480,00€; L83 1.036,80€; L91
596,16€; L97 25.330,00€; B.BRAUN MILANO SPA L102 7.171,20€; L121
12.070.080,00€; L52 21.511.192,55€; L64 2.151,36€; BECTON DICKINSON
ITALIA S.P.A. L18 805.064,32€; Biodisin srl L117 10.733,40€; L119
8.725,56€; L146 59.400,00€; L153 497,66€;
L84 1.464,48€; CANTEL MEDICAL (ITALY) L118 28.380,00€; L57
64.831,10€; CEA SPA 347.015,50€; L16 167.962,29€; L54 157.280,41€;
L68 15.508,80€; L76 6.264,00€; ceracarta spa L10 321.621,34€;
Cerichem Biopharm L103 4.600,00€; L109 42.508,80€; L120 47.200,00€;
L129 119,23€; L151 604,80€; L157 11.143,50€; L58 1.947,90€; L8
3.928,40€; L89 1.447,20€; L9 40.017,00€; ECOLAB SRL L31 253.317,87€;
GIOCHEMICA srl L100 355.104,00€; L104 594,00€; L105 8.951,04€; L106
291.600,00€; L11 194.194,00€; L111 864,00€; L135 7.041,60€; L139
907,20€; L142 388.800,00€; L143 5.875,20€; L150 3.391,20€; L154
111.456,00€; L2 384.030,72€; L22 10.580,00€; L24 12.961,91€; L29
65.046,24€; L3 1.021.262,04€; L30 76.277,52€; L37
816,70€; L4 206.098,99€; L41 110.872,80€; L49 20.079,36€; L5
109.897,20€; L56 66.628,50€; L59 34.225,80€; L66 24.840,00€; L70
1.482,39€; L71 8.748,00€; L77 635.904,00€; L79 4.610,30€; L85
2.708,64€; L86 371,70€; L88 2.292,15€; L90 4.665,60€; L96 9.570,00€;
L98 2.360,00€; L99 7.905,60€; L. MOLTENI & C. S.p.A. L15 39.299,90€;
LIOFILCHEM S.R.L. L6 1.080,00€; L7 4.930.198,93€; LOMBARDA H SRL L114
4.466,88€; L27
7.347.275,28€; L28 43.506.585,59€; L35 2.196,00€; L36 4.396,00€;
L40 17.840,91€; L46 95.682,38€; L47
65.862,72€; L63 1.589,76€; L65 26.568,00€; L82 13.893.120,00€; L87
522,55€; NUOVA FARMEC S.r.l. L133
1.706,40€; L156 133.380,00€; L19 1.034.534,59€; L20 2.357.052,91€;
L42 33.120,72€; L51 195.462,12€; L53 766.668,43€; L69 49.593,60€; L74
75.384,00€; Praesidia S.r.l. L126 1.788,48€; L21 128.284,21; Sydex
spa L13 2.728.365,12€; L67 113.626,80€. Non sono stati aggiudicati
i seguenti lotti: L14 e 48 per esclusione per non rispetto dei
requisiti tecnici minimi da parte di tutte le offerte ricevute; L101
- 110 - 112 e 127 per non rispetto dei requisiti minimi da parte
dell'unica offerta ricevuta; L32 - 34 e 38 in quanto l'unica offerta
pervenuta è risultata superiore alla base d'asta unitaria definita
in lex specialis.
V.1) Informazioni relative alla non aggiudicazione L'appalto/il
lotto non è aggiudicato
Non sono pervenute o sono state tutte respinte le offerte o domande
di partecipazione
Sezione VI: Altre informazioni
VI.3) Informazioni complementari:
Come da determina n. 975 deL28/10/2022, si è provveduto ad
aggiudicare i seguenti lotti: AIESI HospitaLService
VI.4) Procedure di ricorso
VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso
Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale della
Lombardia Indirizzo postale:
Via Corridoni, 39 Citta': Milano Codice postale: 20122 Paese:
Italia
VI.4.3) Procedure di ricorso
Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi:
Contro il presente Bando di gara è proponibile ricorso avanti il
TAR di Milano entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla GURI.
VI.5) Data di spedizione del presente avviso: 03/11/2022
Il responsabile unico del procedimento
Marlen Romanò
TX22BGA24903 |
|
Contratti | 2010 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 3 del 11-1-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-01-11&atto.codiceRedazionale=T10BGA436 | COMUNE DI SAN VITALIANO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.3 del 11-1-2010) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati
I.1) COMUNE DI SAN VITALIANO Piazza Leonardo da Vinci - 80030 San
Vitaliano (NA) - Tel.: 081/8445521 - Fax: 081/8445543. II.1.1)
OGGETTO: concessione del servizio di gestione, accertamento e
riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie e
patrimoniali comunali e correlato processo tributario (ICI, TARSU,
CIMP, Diritti sulle Pubbliche Affissioni e COSAP). IV.1.1) Procedura:
aperta. IV.3.2) Bando di gara pubblicato su GURI n° 87 del
27.07.2009. V.1) Data aggiudicazione: 14/12/2009. V.2) Offerte
ricevute: 04. V.3) AGGIUDICATARIO: SO.G.E.T. S.p.A. Via Venezia, 49
Pescara cod. fisc./p. IVA 01807790686. V.4) Prezzo presunto
aggiudicazione: Euro 375.000,00 +IVA per anni cinque. VI.4)
SPEDIZIONE PRESENTE AVVISO ALL'UPUUE 08.01.2010.
Il Responsabile del Servizio
Rag. Amato Mattia
T10BGA436 |
||
Contratti | 2022 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 109 del 19-9-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-19&atto.codiceRedazionale=TX22BFF20272 | COMUNE DI BARI Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.109 del 19-9-2022) | Bando di gara n. S22016
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Bari
Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori
Pubblici, Via Garruba 51, 70122 Bari Tel.0805775008/0805775023.
SEZIONE II: OGGETTO: servizio di prevenzione e protezione del
comune di bari, con nomina del responsabile del servizio di
prevenzione, e l'assolvimento di tutti gli adempimenti previsti dal
D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. CIG 93377299BB.
Importo massimo stimato complessivo: € 150.000,00 oltre iva. Durata:
2 anni. Finanziamento: Fondi del Civico Bilancio.
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO: si rimanda al disciplinare di gara. Requisiti
di partecipazione: vedi bando integrale.
SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Individuazione della migliore
offerta in favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa ai
sensi dell'art. 95 c.3 sub. a) D.Lgs. 50/2016. Termine di ricezione
delle offerte: ore 9.30 del 19.10.2022.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: si rinvia al bando integrale,
documentazione di gara ed elaborati progettuali reperibile su
www.comune.bari.it.
Il dirigente
avv. Pierina Nardulli
TX22BFF20272 |
||
Serie Generale | 2006 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 145 del 24-6-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-06-24&atto.codiceRedazionale=06A05702&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | COMUNICATO | Abilitazione all'effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di terra all'organismo CTE Certificazioni S.r.l., in Forli'. (GU Serie Generale n.145 del 24-06-2006) | Con decreto del direttore generale della direzione generale per
lo sviluppo produttivo e la competitività, visto il decreto del
Presidente della Repubblica del 22 ottobre 2001, n. 462 e la
direttiva del Ministero delle attività produttive dell'11 marzo
2002, esaminata la documentazione e la domanda presentata, è
abilitato a decorrere dalla data del 15 maggio 2006 il seguente
organismo: CTE Certificazione S.r.l., via Ravegnana n. 409 - Forli':
installazione e dispositivi di protezione contro lo scariche
atmosferiche;
impianti di messa a terra alimentati fino a 1000V;
impianti di messa a terra di impianti alimentati con tensione
oltre 1000V;
impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo
di esplosione.
L'abilitazione ha una validità quinquennale dalla data di
emissione del decreto. |
|
Contratti | 2018 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 3-8-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-03&atto.codiceRedazionale=TX18BFM16257 | PROMOTURISMOFVG | Sede legale: via Locchi, 19 - 34123 Trieste (TS), Italia Punti di contatto: Ufficio appalti e contratti - Tel. 0431 387152 E-mail: [email protected] Codice Fiscale: 01218220323 Partita IVA: 01218220323 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 3-8-2018) | Bando di gara - Procedura aperta di cui all'art. 123 e 60 del D.Lgs.
50/2016 avente ad oggetto la fornitura di due mezzi battipista per i
poli turistici invernali della Regione Friuli Venezia Giulia
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: PromoTurismoFVG,
Via Carso, 3 - 33052 Cervignano del Friuli (UD), tel. 0431 387152,
fax 0431 387154, e-mail [email protected], sito web
www.promoturismo.fvg.it.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso: i punti di contatto
sopra indicati.
La documentazione di gara è disponibile presso: i punti di
contatto sopra indicati.
Le offerte vanno inviate a: i punti di contatto sopra indicati.
I.2) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE E PRINCIPALI SETTORI DI
ATTIVITA': Ente pubblico economico funzionale della Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia - Turismo.
L'Amministrazione aggiudicatrice non acquista per conto di altre
amministrazioni aggiudicatrici.
SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO
II.1) Descrizione:
II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione
aggiudicatrice:
Fornitura di due mezzi battipista per i Poli turistici invernali
della Regione Friuli Venezia Giulia.
II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, luogo di consegna o
di prestazione dei servizi: Forniture.
Luogo principale di esecuzione: Regione Friuli Venezia Giulia -
Codice NUTS: ITH4.
II.1.3) L'avviso riguarda: un appalto pubblico.
II.1.6) CPV Oggetto principale: 34143000-1
II.1.7) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti
pubblici. No.
II.1.8) Divisione in lotti: no.
II.1.9) Ammissibilità di varianti: no.
II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO.
II.2.1) Quantità o Entità totale dell'appalto: Valore stimato:
1.350.000,00 EUR IVA esclusa.
II.2.2) Opzioni: si.
II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE: inizio:
01/08/2018 conclusione: 15/12/2019
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO
III.1) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO.
III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste. Vedi disciplinare di gara
III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o
riferimenti alle disposizioni applicabili in materia: Vedi
disciplinare di gara.
III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il Raggruppamento di
operatori economici aggiudicatario dell'appalto: Vedi disciplinare di
gara.
III.1.4) Altre condizioni particolari cui è soggetta la
realizzazione dell'appalto: Vedi disciplinare di gara.
III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE.
III.2.1) Situazione personale degli operatori, inclusi i requisiti
relativi all'iscrizione nell'albo professionale o nel registro
commerciale. Vedi disciplinare di gara.
III.2.2) Capacità economica e finanziaria: Vedi disciplinare di
gara.
III.2.3) Capacità tecnica: Vedi disciplinare di gara.
III.2.4) Appalti riservati: no.
III.3) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO DI SERVIZI.
SEZIONE IV: PROCEDURA
IV.1) TIPO DI PROCEDURA.
IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta.
IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE.
IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: minor prezzo.
IV.2.2) Ricorso ad un'asta elettronica: no.
IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO.
IV.3.1) Numero di riferimento attribuito al dossier
dall'Amministrazione aggiudicatrice: no
IV.3.2) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto: no.
IV.3.3) Condizioni per ottenere il Capitolato d'oneri e la
documentazione complementare: Vedi disciplinare di gara.
IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte: Data 05.09.2018
ore 14:00
IV.3.5) La lingua utilizzabile per la presentazione delle offerte
è l'italiano (IT).
IV.3.6) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato
alla propria offerta: 6 mesi dal termine ultimo per il ricevimento
delle offerte.
IV.3.8) Modalità apertura delle offerte: Data 06/09/2018 ore 11:00
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.1) Trattasi di un appalto periodico: no.
VI.2) L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato
da fondi dell'Unione europea: no
VI.3) Informazioni complementari.
VI.4) PROCEDURE DI RICORSO.
VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso: Vedi
quanto specificato nel Disciplinare di gara.
VI.4.2) Presentazione di ricorso. Informazioni precise sui termini
di presentazione di ricorso: Vedi disciplinare di gara.
Il responsabile del procedimento
Michele Bregant
TX18BFM16257 |
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Concorsi | 2002 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI ROMA TRE | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 38 del 14-5-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-05-14&atto.codiceRedazionale=02E03781 | UNIVERSITA' DI ROMA TRE | CONCORSO (scad. 13 giugno 2002) | Nomina delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari. (Decreto n. 783) (GU n.38 del 14-05-2002) | IL RETTORE
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, di istituzione del
Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica;
Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210, recante norme per il
reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo;
Vista l'intesa tra il Ministero dell'università e della ricerca
scientifica e la conferenza dei rettori delle università italiane
del 4 marzo 1999 per l'attivazione delle procedure telematiche per
l'elezione dei componenti delle commissioni e per la pubblicazione
delle varie fasi del reclutamento;
Vista la nota del Ministero dell'università e della ricerca
scientifica n. 67 del 24 marzo 1999 che fornisce ed individua tutte
le indicazioni per la predisposizione e la gestione delle predette
procedure telematiche;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000,
n. 117, recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica
19 ottobre 1998, n. 390, concernente le modalità di espletamento
delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di
ruolo e dei ricercatori;
Vista la nota prot. n. 1911/SEGR/04 del 1 febbraio 2002 del
Ministero dell'università e della ricerca scientifica che disciplina
tra l'altro il calendario della tornata elettorale per la prima
sessione 2002;
Visto il decreto rettorale n. 476 del 18 marzo 2002 con cui sono
state indette le elezioni per le commissioni giudicatrici per il
reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari;
Visto il decreto rettorale n. 662 del 4 aprile 2002 con cui è
stata nominata la commissione elettorale per sovraintendere alle
operazioni di voto;
Visto l'esito dello scrutinio delle elezioni effettuato in data
18 aprile 2002;
Vista la nota prot. n. 2241/SEGR/04 del 19 aprile 2002 del MIUR
indirizzata al prof. William Fenton, docente plurieletto;
Decreta:
Art. 1.
Ai sensi dell'art. 2 della legge 3 luglio 1998, n. 210 e
dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo
2000, n. 117, sono nominate le commissioni giudicatrici per le
procedure di valutazione comparativa per la copertura presso le
facoltà di lettere e filosofia, scienze matematiche, fisiche e
naturali e scienze politiche dell'Università degli studi Roma Tre di
due posti di professore universitario di ruolo di prima fascia, un
posto di professore universitario di ruolo di seconda fascia e otto
posti di ricercatore universitario per i seguenti settori
scientifico-disciplinari:
Facoltà di scienze politiche IUS/09 - Istituzioni di diritto
pubblico - un posto professore ordinario
Membro designato: prof. Chiappetti Achille, ordinario presso la
facoltà di scienze politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Membri eletti:
prof. Zuelli Fulvio, ordinario presso la facoltà di
giurisprudenza dell'Università di Trento;
prof. Tarchi Rolando, ordinario presso la facoltà di
giurisprudenza dell'Università di Pisa;
prof. Franchini Claudio, ordinario presso la facoltà di
economia dell'Università di Roma "Tor Vergata".
prof. Zanpetti Pier Luigi, ordinario presso la facoltà di
scienze politiche dell'Università di Genova.
Facoltà di scienze politiche SECS-P/02 - Politica economica - un
posto professore ordinario
Membro designato: prof. Rey Guido, ordinario presso la facoltà
di economia dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Gorgoni Marcello, ordinario presso la facoltà di
economia dell'Università "La Sapienza" di Roma;
prof. Milone Luciano Marcello, ordinario presso la facoltà di
economia dell'Università "La Sapienza" di Roma;
prof. Acocella Nicola, ordinario presso la facoltà di economia
dell'Università "La Sapienza" di Roma.
prof. Bianchi Carluccio, ordinario presso la facoltà di
economia dell'Università di Pavia.
Facoltà di lettere e filosofia SPS/08 - Sociologia dei processi
culturali e comunicativi un posto professore associato
Membro designato: prof. Gamaleri Gianpiero, associato presso la
facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof.ssa Di Nallo Egeria, ordinario presso la facoltà di
scienze politiche dell'Università di Bologna;
prof. Ricciardi Mario, ordinario presso la facoltà di lettere
e filosofia dell'Università di Torino;
prof. Grandi Roberto, associato presso la facoltà di lettere e
filosofia dell'Università di Bologna;
prof.ssa Marcarino Aurelia, associato presso la facoltà di
sociologia dell'Università di Urbino.
Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali FIS/03 - Fisica
della materia - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Rovere Mauro, associato presso la
facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università
di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Giaquinta Paolo, ordinario presso la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Messina;
prof. Smargiassi Enrico, ricercatore presso la facoltà di
scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Trieste.
FIS/04 - Fisica nucleare e subnucleare - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Pistilli Pio, ordinario presso la
facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università
di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Livan Michele, associato presso la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Pavia;
prof. Sozzi Marco, ricercatore presso la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali della Scuola normale superiore di
Pisa.
FIS/05 - Astronomia e astrofisica - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Perola Giuseppe Cesare, ordinario presso
la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali
dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Trevese Dario, associato presso la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali dell'Università "La Sapienza" di
Roma;
prof. Haardt Francesco, ricercatore presso la facoltà di
scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università
dell'Insubria.
MAT/05 - Analisi matematica - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Girardi Mario, ordinario presso la
facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università
di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Leonetti Francesco, associato presso la facoltà di
scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università dell'Aquila;
dott. Tarallo Massimo, ricercatore presso la facoltà di
scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Milano.
Facoltà di scienze politiche L-LIN/03 - Letteratura francese - un
posto ricercatore
Membro designato: prof. De Paggi Giorgio, ordinario presso la
facoltà di lingue e letterature straniere dell'Università di
Genova.
Membri eletti:
prof.ssa Gallingani Daniela, associato presso la facoltà di
lingue e letterature straniere, dell'Università di Bologna;
dott.ssa Fiore Ester, ricercatore presso la facoltà di scienze
della formazione dell'Università di Bari.
L-LIN/12 - Lingua e traduzione - Lingua inglese un posto ricercatore
Membro designato: prof.ssa Floreale Alba, associato presso la
facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof.ssa Jottini Laura, ordinario presso la facoltà di scienze
politiche, dell'Università di Cagliari;
dott. Fenton William, ricercatore presso la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali, dell'Università di Messina.
SPS/02 - Storia delle dottrine politiche - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Conti Anna Maria Ginevra, ordinario
presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof. Sarubbi Antonio, associato presso la facoltà di scienze
politiche, dell'Università di Napoli;
dott.ssa Bisignani Adelina Rita, ricercatore presso la facoltà
di lettere e filosofia, dell'Università di Bari.
SECS/03 - Statistica economica - un posto ricercatore
Membro designato: prof. Mazziotta Claudio, ordinario presso la
facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma Tre.
Membri eletti:
prof.ssa Cuffaro Miranda, associato presso la facoltà di
economia, dell'Università di Palermo;
dott.ssa Bernini Cristina, ricercatore presso la facoltà di
scienze statistiche, dell'Università di Bologna.
Art. 2.
Le pubblicazioni dovranno essere inviate con plico raccomandato
al magnifico rettore di questa università, ufficio concorsi, via
Ostiense 159 - 00154 Roma, o consegnate a mano nei giorni di lunedì
e mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e giovedì dalle ore 14,30 alle
ore 16,30, all'ufficio concorsi di questa Università in via Ostiense
n. 161/163, terzo piano stanza 355, fatte salve le pubblicazioni già
allegate alle domande, entro il termine perentorio del trentesimo
giorno successivo alla pubblicazione del presente decreto nella
Gazzetta Ufficiale.
Il presente decreto è sottratto, ai sensi della normativa
vigente, al controllo di legittimità e sarà acquisito al registro
della raccolta interna e sarà successivamente affisso all'albo
dell'ateneo, Sezione Personale, in via Ostiense, 163.
Roma, 30 aprile 2002
Il rettore: Fabiani |
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Concorsi | 2011 | DIARI | MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 28 del 8-4-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-04-08&atto.codiceRedazionale=1E001957 | MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA | AVVISO | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 1600 allievi agenti della Polizia di Stato riservato, ai sensi dell'art. 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale, di cui al capo II della medesima legge, che, se in servizio, abbiano svolto, alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda, almeno sei mesi in tale stato o, se collocati in congedo, abbiano concluso tale ferma di un anno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4^ Serie speciale - "Concorsi ed esami" del 24 agosto 2010, n. 67. (GU n.28 del 08-04-2011 - Suppl. Straordinario n. 2) | Pubblicazione dei 5000 quesiti vertenti sulle materie oggetto della
prova d'esame
Testo dei cinquemila quesiti da cui saranno estratti i
questionari, a cura della Commissione esaminatrice istituita con D.M.
22 settembre 2010, per la prova scritta del concorso pubblico, per
titoli ed esami, per il reclutamento di n. 1600 allievi agenti della
Polizia di Stato riservato ai volontari in ferma prefissata di un
anno ovvero in rafferma annuale indetto con D.M. 30 luglio 2010.
Il testo di ciascuna domanda è corredato da risposte numerate
dalla n. 1 alla n. 4.
La risposta indicata con l'asterisco (*) è quella esatta.
ARITMETICA
Parte di provvedimento in formato grafico
EDUCAZIONE CIVICA
Parte di provvedimento in formato grafico
GEOGRAFIA
Parte di provvedimento in formato grafico
GEOMETRIA
Parte di provvedimento in formato grafico
INFORMATICA
Parte di provvedimento in formato grafico
Parte di provvedimento in formato grafico
LINGUA FRANCESE
Parte di provvedimento in formato grafico
LINGUA INGLESE
Parte di provvedimento in formato grafico
SCIENZE
Parte di provvedimento in formato grafico
STORIA
Parte di provvedimento in formato grafico
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Parte di provvedimento in formato grafico
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Contratti | 2007 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 133 del 14-11-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-14&atto.codiceRedazionale=S-10674 | PROVINCIA DI CASERTA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.133 del 14-11-2007) | Esito di gara
Oggetto: Procedura aperta per l'affidamento del Servizio di
sorveglianza e custodia presso gli uffici della provincia di Caserta.
Importo a base d'asta Euro 3.222.680,25.
Visto l'art. 65 del decreto legislativo n. 163/2006; si rende noto
che in data 27 luglio 2007 è stata esperita la procedura aperta con
il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi
dell'art. 83 del decreto legislativo n. 163/2006 e dell'art. 91 del
D.P.R. n. 554/99.
Ditte partecipanti n. 3.
Ditte escluse dopo la verifica della documentazione nessuna.
Ditte ammesse n. 3.
Aggiudicataria la società Vigilanza 2 D con sede in Maddaloni alla
via Cappella Rosa 2º tratto n. 2, il Servizio di sorveglianza e
custodia presso gli uffici della provincia di Caserta, per un importo
contrattuale di Euro 3.222.680,25 oltre I.V.A. al 20%.
Determinazione dirigenziale di approvazione verbale di gara n. 492
del 10 settembre 2007.
Il dirigente: arch. Giovanni Tuzio
S-10674 (A pagamento). |
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Parte Seconda | 2008 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Proroga termini | Parte Seconda n. 3 del 8-1-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-01-08&atto.codiceRedazionale=C-08198 | PREFETTURA DI PADOVA | (GU Parte Seconda n.3 del 8-1-2008) | Prot. n. 21118/34343/2007/Gab.
Il prefetto della Provincia di Padova,
Vista la lettera n. 1236604 in data 19 dicembre 2007 con la quale
la Direzione della Banca d'Italia, Filiale di Padova, in dipendenza
dell'irregolare funzionamento degli sportelli dell'Azienda di credito
in calce indicata avvenuto i giorni 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007 a
seguito dello sciopero nazionale del settore dei trasporti, ha chiesto
l'emissione, ai sensi del decreto legislativo 15 gennaio 1948, n. 1,
del decreto di proroga di giorni 15 dei termini legali e convenzionali
scadenti i giorni suindicati e nei cinque giorni successivi, a
decorrere dal giorno della riapertura degli sportelli al pubblico;
Considerata l'eccezionalità dell'evento sopraindicato che ha
determinato nelle giornate del 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007
l'irregolarità nel funzionamento della Azienda di credito
sottoindicata;
Visti gli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 15 gennaio 1948,
n. 1;
Decreta:
ai sensi e per gli effetti degli articoli sopraccitati viene
riconosciuto il carattere di eccezionalità all'evento sopradescritto
che ha determinato l'irregolare funzionamento dell'Azienda di credito
sottoindicata nelle giornate del 10, 11, 12 e 13 dicembre 2007.
Vengono di conseguenza prorogati di giorni 15 per la stessa Azienda i
termini legali e convenzionali scadenti i suindicati giorni e nei
cinque giorni successivi, a decorrere dal giorno della riapertura
degli sportelli al pubblico:
Bipop Carire S.p.a., Sportello di corso Milano, 75.
Padova, 27 dicembre 2007
p. Il prefetto t.a.
Il viceprefetto vicario:
Soldà
C-08198 (Gratuito). |
||
Serie Generale | 2011 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 189 del 16-8-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-16&atto.codiceRedazionale=11A10535&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 20 luglio 2011 | Riconoscimento, al sig. Dragoi Marius, di titolo di studio estero abilitante all'esercizio in Italia della professione di infermiere. (11A10535) (GU Serie Generale n.189 del 16-08-2011) | IL DIRETTORE GENERALE
delle risorse umane e delle professioni sanitarie
Vista la legge 25 gennaio 2006, n. 29, recante disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia
alle Comunità europee ed in particolare l'art. 1, commi 1, 3 e 4, e
l'allegato B;
Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, di attuazione
della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del
7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche
professionali così come modificata dalla direttiva 2006/100/CE del
Consiglio del 20 novembre 2006;
Visto, in particolare, l'art. 21 del succitato decreto legislativo
che stabilisce le condizioni per il riconoscimento dei titoli di
formazione;
Vista l'istanza, corredata della relativa documentazione, con il
quale il sig. Dragoi Marius, cittadino rumeno, chiede il
riconoscimento del titolo professionale di «In specialitatea Asistent
Medical Generalist», conseguito in Romania presso la Scuola
Postliceale Sanitaria di Craiova nell'anno 1999, al fine
dell'esercizio, in Italia, dell'attività professionale di
infermiere;
Considerato che, avendo la domanda per oggetto il riconoscimento di
un titolo identico a quello per il quale è stato già provveduto,
possono applicarsi le disposizioni contenute nell'art. 16, comma 5,
del citato decreto legislativo n. 206 del 2007;
Accertata la completezza e la regolarità della documentazione
prodotta dalla richiedente;
Rilevata la corrispondenza dell'attività che detto titolo consente
in Romania con quella esercitata in Italia dall'infermiere;
Accertata, pertanto, la sussistenza dei requisiti di legge per il
riconoscimento del titolo in questione in base alle disposizioni del
regime generale contemplato dal Titolo III, Capo II del citato
decreto legislativo n. 206 del 2007;
Ritenuto che la formazione della richiedente non necessita
dell'applicazione di misure compensative;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive
modificazioni;
Decreta:
Art. 1
Il titolo di «In specialitatea Asistent Medical Generalist»,
conseguito in Romania presso la Scuola Postliceale Sanitaria di
Craiova nell'anno 1999 dal sig. Dragoi Marius, nato a Craiova
(Romania) il giorno 30 gennaio 1977, è riconosciuto quale titolo
abilitante per l'esercizio in Italia della professione di infermiere.
Art. 2
Il sig. Dragoi Marius è autorizzato ad esercitare in Italia la
professione di infermiere previa iscrizione al Collegio professionale
territorialmente competente, che provvede ad accertare il possesso,
da parte dell'interessata, delle conoscenze linguistiche necessarie
per lo svolgimento della professione ed informa questo Ministero
dell'avvenuta iscrizione.
Il presente decreto, ai sensi dell'art. 16, comma 6, del decreto
legislativo 9 novembre 2007, n. 206, sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 20 luglio 2011
Il direttore generale: Leonardi |
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Contratti | 2021 | AVVISI E BANDI DI GARA | PROVINCE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 75 del 2-7-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-07-02&atto.codiceRedazionale=TX21BFE15421 | STAZIONE UNICA APPALTANTE DELLA PROVINCIA DI PERUGIA per conto del Comune di Gubbio | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.75 del 2-7-2021) | Bando di gara - Concessione di servizi
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Denominazione
ufficiale: Stazione Unica Appaltante della Provincia di Perugia per
conto del Comune di Gubbio - Indirizzo internet:
www.provincia.perugia.it-
https://app.albofornitori.it/alboeproc/albo_umbriadc.
-Ulteriori informazioni sono disponibili presso: Comune di Gubbio -
RUP Dott.ssa Mariledi Pierantozzi, Istr. Dir. Servizio Patrimonio del
Comune di Gubbio - e.mail: [email protected].
SEZIONE II: OGGETTO DELLA CONCESSIONE. II.1.1) Denominazione
conferita alla concessione: "Procedura aperta, ai sensi degli artt.
40, 36, 60 e 164 del D. Lgs. n. 50/2016, per l'affidamento in
concessione del servizio di gestione del mattatoio comunale di Gubbio
(PG)" C.I.G. 872698797D per il periodo di quindici anni decorrenti
dalla data di stipula del contratto. II.1.3) L'avviso riguarda:
concessione di servizi. - II.1.5) Breve descrizione della
concessione: come sopra.II.2.1) Quantitativo o entità totale: Il
valore presunto della concessione è quantificato in € 3.353.000,00
IVA esclusa. Incidenza stimata della manodopera pari ad €
87.000,00/anno. Importo oneri della Sicurezza (non soggetti a
ribasso)pari a €. 0,00. Il canone posto a base di gara, soggetto solo
a ribasso è pari ad € 45.000,00/anno oltre IVA.
SEZIONE IV: PROCEDURA. IV.1.1) Tipo di procedura: aperta, sotto
soglia comunitaria - IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: Migliore
offerta, ex art. 36, comma 9-bis, e art. 95, comma 4, del D.Lgs.
50/2016 -
IV.3.4) Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione:
22.07.2021 ore 12:00
IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte: 23.07.2021 ore10:00.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI. VI.5) Data del presente avviso
25.06.2021
Il dirigente del servizio stazione appaltante
dott. Stefano Rossi
TX21BFE15421 |
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Concorsi | 2005 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI TRIESTE | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 2 del 7-1-2005 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2005-01-07&atto.codiceRedazionale=04E09016 | UNIVERSITA' DI TRIESTE | CONCORSO (scad. 7 febbraio 2005) | Avviso di indizione delle valutazioni comparative a sei posti di ricercatore universitario di ruolo (GU n.2 del 07-01-2005) | Sono indette le procedure di valutazione comparativa per la
copertura dei seguenti posti di ricercatore universitario di ruolo
presso le Facoltà e per i settori scientifico-disciplinari indicati:
----> Vedere immagine a pag. 30 <----
Gli interessati possono prendere visione del bando sul sito
Internet http://www.amm.univ.trieste.it/concorsi.
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione,
secondo le modalità prescritte dal bando, scade il trentesimo giorno
successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi al
Servizio valutazioni comparative - Sezione personale docente di
questa Università - Edificio A - ala sinistra - Piazzale Europa n. 1
- Trieste (con orario dalle 9 alle 13 da lunedì a venerdi)
tel.040/5583263 oppure 040/5583265 - fax 040/5583267 - email:
[email protected] -
[email protected]. |
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Concorsi | 2020 | AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 14 del 18-2-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-02-18&atto.codiceRedazionale=20E02267 | AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI | MOBILITA' (scad. 19 marzo 2020) | Mobilita' regionale ed interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di dirigente medico, disciplina di neurologia. (GU n.14 del 18-02-2020) | In esecuzione della deliberazione D.G. n. 2219 del 4 dicembre
2019, è indetto avviso pubblico per la copertura, mediante
l'istituto della mobilità in ambito regionale ed interregionale per
titoli e colloquio, di un posto di dirigente medico della disciplina
di neurologia.
Il termine per la presentazione delle domande, indirizzate al
commissario straordinario dell'Azienda sanitaria locale di Brindisi
scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del
presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -
4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».
Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e
delle modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 150 del 24 dicembre
2019.
Per ulteriori informazioni gli interessati potranno prendere
visione del bando al sito internet sezione Concorsi e Avvisi Portale
Salute Regione Puglia ASL Brindisi, oppure potranno rivolgersi
all'area gestione del personale, sita in Brindisi, alla via Napoli n.
8; tel. 0831/536718 - 536725 - 536173 - 536727 dalle ore 10 alle ore
12 dei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. |
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Concorsi | 2019 | AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | AZIENDA OSPEDALIERA «S. CROCE E CARLE» DI CUNEO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 52 del 2-7-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-07-02&atto.codiceRedazionale=19E07672 | AZIENDA OSPEDALIERA «S. CROCE E CARLE» DI CUNEO | CONCORSO (scad. 1 agosto 2019) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, collaboratore professionale sanitario, categoria D. (GU n.52 del 02-07-2019) | È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di
tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro -
collaboratore professionale sanitario - categoria D.
Il termine per la presentazione delle domande, prodotte
esclusivamente tramite procedura informatica con le modalità
descritte nel bando, scade il trentesimo giorno dalla data di
pubblicazione del presente estratto nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».
Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e
delle modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel
Bollettino ufficiale della Regione Piemonte n. 24 del 13 giugno 2019.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al servizio personale
presso la sede amministrativa dell'Azienda ospedaliera in Cuneo -
corso Carlo Brunet, 19/A - tel. 0171/643353 - sito internet:
www.ospedale.cuneo.it |
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Serie Generale | 2002 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 110 del 13-5-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-05-13&atto.codiceRedazionale=02A04819&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 26 marzo 2002 | Riconoscimento alla sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette di titolo di studio estero quale titolo abilitante per l'esercizio in Italia della professione di fisioterapista. (GU Serie Generale n.110 del 13-05-2002) | IL DIRETTORE GENERALE
delle risorse umane
e delle professioni sanitarie
Vista la domanda con la quale la sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette
ha chiesto il riconoscimento del titolo di terapeuta fisica
conseguito in Colombia, ai fini dell'esercizio in Italia della
professione di fisioterapista;
Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante testo
unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.
394, che stabilisce le modalità, le condizioni e i limiti temporali
per l'autorizzazione all'esercizio in Italia, da parte dei cittadini
non comunitari, delle professioni ed il riconoscimento dei relativi
titoli;
Visti, in particolare, gli articoli 49 e 50 del predetto decreto n.
394 del 1999, che disciplinano il riconoscimento dei titoli
professionali abilitanti all'esercizio di una professione sanitaria,
conseguiti in un Paese non comunitario da parte dei cittadini non
comunitari;
Considerato che, avendo la domanda per oggetto il riconoscimento di
un titolo identico ad altri per i quali si è già provveduto nelle
precedenti Conferenze dei servizi, possono applicarsi nella
fattispecie le disposizioni contenute nel comma 8 dell'art. 12 del
decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, e nel comma 9 dell'art.
14 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319;
Ritenuto pertanto di accogliere la domanda;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni;
Decreta:
1. Il titolo di terapeuta fisica conseguito nell'anno 1996 presso
la Universidad Nacional de Colombia di Bogotà (Colombia) dalla
sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette, nata a Girardot Cund (Colombia) il
giorno 4 gennaio 1966, è riconosciuto ai fini dell'esercizio in
Italia della professione di fisioterapista.
2. La sig.ra Conde Barbery Elsa Ivette è autorizzata ad esercitare
in Italia, come lavoratore dipendente, la professione di
fisioterapista.
3. L'esercizio professionale in base al titolo riconosciuto con il
presente decreto è consentito esclusivamente nell'ambito delle quote
stabilite ai sensi dell'art. 3, comma 4, del decreto del Presidente
della Repubblica 25 luglio 1998, n. 286, e per il periodo di
validità ed alle condizioni previste dal permesso o carta di
soggiorno.
4. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 26 marzo 2002
Il direttore generale: Mastrocola |
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Serie Generale | 2009 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI | Serie Generale n. 219 del 21-9-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-21&atto.codiceRedazionale=09A10834&elenco30giorni=false | MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI | COMUNICATO | Rilascio di exequatur (09A10834) (GU Serie Generale n.219 del 21-09-2009) | In data 1 settembre 2009 il Ministro degli affari esteri ha
concesso l'exequatur al sig. Steen Thorsted, Console generale del
Regno di Danimarca a Milano. |
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Contratti | 2016 | AVVISI E BANDI DI GARA | MINISTERI - AMMINISTRAZIONI CENTRALI E PERIFERICHE DELLO STATO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 1 del 4-1-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-01-04&atto.codiceRedazionale=T16BFC93 | MINISTERO DELLA DIFESA Direzione del Genio Militare per la Marina | Sede: v.le Amendola, 5 - 19122 - La Spezia ([email protected]) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.1 del 4-1-2016) | Formazione di un elenco di operatori economici idonei all'affidamento
di lavori di importo inferiore a Euro 1.000.000,00
Visto
il programma triennale 2015 - 2017 approvato dagli enti
programmatori, nonchè l'elenco annuale 2016 dei lavori da realizzare
di competenza di questa stazione appaltante
il Responsabile del Procedimento
rende noto
che è intenzione di questa Direzione formare un elenco, per l'anno
2016, di soggetti idonei per l'affidamento di lavori di importo
inferiore a 1.000.000,00 di euro compresi gli oneri della sicurezza
(I.V.A. esclusa), da affidare ai sensi dell'art. 122, comma 7, del
D.Lgs. 163/2006, scelti a discrezione, tra quelli compresi nello
schema di programma annuale in allegato A.
Questa Stazione Appaltante si riserva la possibilità di:
- procedere alla parziale modifica dell'elenco di lavori,
introducendo eventuali attività che, previa approvazione delle
autorità competenti, dovessero insorgere nel corso dell'anno; sarà
cura della stessa darne adeguata informazione;
- di non appaltare i lavori indicati nel presente avviso o anche
parte di essi, e ciò anche dopo l'avvenuta pubblicazione del
presente avviso, qualora per qualsiasi ragione si reputasse decaduta
l'esigenza compresa nell'elenco;
- al fine di ottimizzare le procedura di scelta del contraente, di
affidare lavori non inseriti nell'allegato "A", di importo inferiore
a 200 mila euro, con procedura in economia ai sensi dell'art. 125,
D.Lgs. 163/2006, ad operatori economici selezionati dal medesimo
elenco.
Gli operatori economici richiedenti dovranno segnalare
nell'allegato B per quale/i categoria/e di lavorazioni e classifiche,
nei limiti di cui agli artt. 61 e 90, del D.P.R. n. 207/2010,
intendono iscriversi.
A) - Modalità e termine di presentazione della domanda di
candidatura
I soggetti interessati all'inserimento nell'elenco potranno
presentare istanza (vedi successivo punto B) alla: Direzione del
Genio Militare per la Marina della Spezia - v.le Amendola n. 5 19122
La Spezia.
L'istanza dovrà essere trasmessa in busta chiusa sulla quale sarà
riportato il mittente e la dicitura "Avviso per la formazione di un
elenco di soggetti idonei per l'affidamento di lavori di importo
inferiore a Euro 1.000.000,00" e pervenire all'indirizzo di cui
sopra, con la tempistica esplicata al successivo punto E) (farà fede
il timbro di ricezione apposto dalla Segreteria Generale - Ufficio
Protocollo di questa Direzione).
Tutte le istanze pervenute dopo la data di scadenza verranno
comunque tenute in considerazione per il successivo aggiornamento
dell'elenco.
B) - Documentazione da produrre per l'iscrizione
Gli operatori economici già inseriti in elenco per l'anno 2015,
devono produrre solo istanza di rinnovo redatta in carta semplice
(allegato D), con l'avvertenza di segnalare ogni variazione
intervenuta circa i requisiti generali e speciali dichiarati in sede
di iscrizione.
Gli operatori economici richiedenti nuova iscrizione devono
produrre:
1. Istanza di iscrizione redatta in carta semplice conforme
all'allegato B unitamente a:
1.1 annessi 1 e 2;
1.2 copia di attestazione SOA in corso di validità; non sarà
considerato inseribile in elenco o, qualora inserito,
invitabile/interpellabile, il soggetto che non abbia ancora
ottemperato alla scadenza intermedia, di cui all'art. 77, D.P.R. n.
207/2010, salvo che il soggetto stesso non fornisca prova di aver
inoltrato tempestivamente (novanta giorni prima della scadenza) la
richiesta di adeguamento alla SOA competente.
L'impresa non può essere invitata nel periodo decorrente dalla
data di scadenza del triennio alla data di effettuazione della
verifica con esito positivo.
1.3 dichiarazione sostitutiva conforme all'allegato C (da
compilarsi esclusivamente da parte dei soggetti privi di attestazione
SOA), che intendono qualificarsi ai sensi dell'art. 90 D.P.R.
207/2010, per lavori di importo pari o inferiore a 150.000 euro.
C) - Requisiti di partecipazione e cause di esclusione
Possono presentare domanda i soggetti indicati all'art. 34, D.Lgs.
163/2006 e s.m.i.,
- è fatto divieto di chiedere l'iscrizione in elenco sia in forma
individuale sia in forma associativa quale componente di un
raggruppamento o consorzio, ovvero come componente di più di un
raggruppamento temporaneo o più di un consorzio, ovvero come
componente sia di un raggruppamento temporaneo che di un consorzio.
Non possono partecipare alla procedura d'affidamento nè possono
essere affidatari di subappalti i soggetti che si trovano in una
delle condizioni di cui all'art. 38 co. 1 del d.Lgs. 163/2006 e
s.m.i..
I richiedenti attestano il possesso dei requisiti mediante
dichiarazione sostitutiva in conformità alle disposizioni del D.P.R.
n. 445/2000 (allegato B). Secondo quanto stabilito dall'articolo 38,
comma 2, del codice, il concorrente deve indicare nella propria
dichiarazione sostitutiva "tutte le condanne penali riportate, ivi
comprese quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione":
egli è quindi tenuto a dichiarare qualsiasi condanna subita
(compreso quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione),
anche se riguardante reati dallo stesso eventualmente ritenuti non
gravi o non incidenti sulla propria moralità professionale, poichè
spetterà a questa stazione appaltante valutarne la gravità ed
incidenza. Qualora ometta di dichiarare qualsiasi tipo di condanna
subita (con la sola eccezione di quelle riguardanti reati
depenalizzati ovvero dichiarati estinti dopo la condanna stessa, di
quelle revocate e di quelle per le quali è intervenuta la
riabilitazione - che non è tenuto ad indicare), il concorrente rende
una falsa dichiarazione, alla quale conseguiranno gli effetti di
legge (cancellazione dall'elenco, denuncia del fatto costituente
reato e segnalazione all'autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici per l'iscrizione nel casellario informatico).
L'attestazione di qualificazione costituisce condizione necessaria
e sufficiente per la dimostrazione dell'esistenza dei requisiti di
capacità tecnica ed economico-finanziaria ai fini dell'affidamento
di lavori pubblici. Per i soli interventi di importo pari o inferiore
a 150.000,00 euro, in mancanza di attestazione SOA, quelli elencati
dall'art. 90, comma 1, lettera a, b, c, del D.P.R. 207/2010.
(allegato C).
I requisiti per l'iscrizione nell'elenco di cui al presente avviso
devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e
perdurare per tutto il periodo di validità dello stesso, per cui gli
operatori economici sono tenuti ad informare tempestivamente la
Stazione Appaltante delle eventuali variazioni intervenute nel
possesso dei requisiti.
D) - Modalità di affidamento
Gli operatori inseriti nell'elenco sono invitati
contemporaneamente, nel rispetto dei principi di rotazione, non
discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e
trasparenza, e secondo la procedura prevista dall'art. 57, comma 6,
del D. Lgs. 163/2006; l'invito è rivolto, per lavori di importo pari
o superiore a 500.000 euro, ad almeno dieci soggetti; per lavori di
importo inferiore a 500.000 euro, ad almeno cinque soggetti.
Le condizioni sopra poste sono attuate se sussistono aspiranti
idonei in numero sufficiente in base alla tipologia dell'appalto.
La stazione appaltante sceglie l'operatore economico che ha offerto
le condizioni migliori secondo il criterio del prezzo più basso ai
sensi dell' art. 82, del D.Lgs 163/2006, previa verifica del possesso
dei requisiti di qualificazione previsti per l'affidamento e
avvalendosi dell'esclusione automatica delle offerte anomale, ai
sensi dell'art.122, comma 9, in quanto applicabile.
L'amministrazione si riserva comunque la facoltà di avvalersi
della possibilità di valutare la congruità di ogni offerta che, in
base a elementi specifici, appaia anormalmente bassa ai sensi
dell'art.86, comma 3, utilizzando i criteri di verifica di cui
all'art. 87, del d.lgs 163/2006.
Gli operatori invitati sono scelti con criterio di rotazione e
d'avvicendamento secondo l'ordine di iscrizione in funzione della
data di ricevimento dell'istanza e dei requisiti posseduti.
E) - validità degli elenchi (iscrizioni/
sospensioni/cancellazioni)
L' elenco degli operatori, aperto (senza limiti temporali
all'iscrizione sullo stesso), ha validità per gli anni 2016 e 2017.
La stazione appaltante formerà l'elenco entro il 10 febbraio 2016
iscrivendovi tutti i soggetti in possesso dei requisiti, le cui
domande (istanza di rinnovo o istanza di iscrizione) siano pervenute
entro il 30 gennaio 2016.
L'elenco è soggetto ad aggiornamento continuo per le istanze
pervenute dopo il 30 gennaio 2016.
Qualora la documentazione non risulti conforme alle prescrizioni
del presente avviso, l'istanza di iscrizione verrà respinta.
In caso di reiezione (parziale o totale), verranno comunicati
tempestivamente all'istante, ai sensi dell'art. 10-bis, della legge
241/90, i motivi che ostano all'accoglimento (parziale o totale)
della domanda.
Ai sensi degli artt. 43 e 71, D.P.R. 445/2000 e s.m.i.,
l'amministrazione si riserva di verificare la veridicità di quanto
dichiarato, di accertare l'ottemperanza a quanto prescritto dalla
vigente normativa nelle singole fasi di affidamento, nonchè, anche
preventivamente - a campione o in via sistematica - accertare
periodicamente il permanere dei requisiti generali e speciali di cui
alla normativa sui contratti pubblici e in materia di sicurezza.
La stazione appaltante, in base agli elementi acquisiti nel corso
della verifica dei requisiti ed in riscontro dell'assenza degli
stessi, può procedere a sospensione dell'efficacia dell'iscrizione,
a riduzione o ad annullamento della stessa, con procedimento svolto
in contraddittorio con l'impresa interessata.
Si procede alla sospensione dell'iscrizione dall' elenco nei
seguenti casi:
a) in caso di mancata partecipazione dell'impresa, senza
giustificato motivo, ad almeno tre gare nel corso degli esercizi
finanziari. Non è ammessa quale giustificazione la non avvenuta
ricezione dell'invito regolarmente inviato, qualora l'impresa non
abbia debitamente partecipato a questa Direzione l'eventuale
variazione del proprio indirizzo o recapito;
b) in caso di non ottemperanza all'obbligo di informazione relativo
alla variazione dei dati forniti in sede di iscrizione ovvero la
mancata comunicazione nei tempi previsti della volontà di rinnovo
dell'iscrizione;
c) nel caso di qualsivoglia inadempimento, anche parziale,
verificatosi nell'esecuzione delle prestazioni derivanti da
precedenti affidamenti.
Si procederà alla cancellazione dell'iscrizione dall' elenco, nei
seguenti casi:
a) cessazione dell'attività dell'impresa ovvero richiesta di
cancellazione presentata dall'impresa interessata;
b) a seguito di procedura di contestazione di inadempimenti
contrattuali, mancata presentazione delle giustificazioni ovvero nel
caso in cui le stesse non vengano accettate dalle stazioni appaltanti
interessate;
c) accertato mancato possesso dei requisiti generali e/o speciali
obbligatori a termini di legge per la partecipazione ai pubblici
appalti o per falsa dichiarazione.
L'impresa cancellata dall'elenco non potrà richiedere una nuova
iscrizione se non prima che siano trascorsi 12 mesi dalla
cancellazione.
F) Trattamento dei dati personali
Il trattamento dei dati personali dei soggetti richiedenti,
raccolti nell'ambito delle procedure attivate sulla base del presente
avviso, è finalizzato, con o senza l'ausilio di mezzi elettronici,
unicamente e per il tempo strettamente necessario agli adempimenti
relativi alla procedura, secondo quanto disposto dal D.Lgs. n. 196
del 30/06/2003, recante "Codice in materia di protezione dei dati
personali".
Il diritto degli interessati alla riservatezza dei dati sarà
assicurato in conformità a quanto previsto dagli artt. 7, 8, 9 e 10,
del D.Lgs n. 196/03, ai quali si fa espresso rinvio.
G) Pubblicità
Il presente avviso è pubblicato sulla G.U.R.I. serie speciale
relativa ai contratti pubblici, affisso all'albo di questa Direzione
e sui sotto indicati siti web:
- www.serviziocontrattipubblici.it;
- www.e.toscana.it;
- www.appaltiliguria.it.
Mentre sul sito www.marina.difesa.it al link bandi di gara - ente
Marigenimil La Spezia sono accessibili e scaricabili gli allegati:
o Elenco lavori da appaltare (allegato A);
o Istanza di iscrizione (allegato B)
o Annessi 1 e 2;
o Allegato C (autocertificazione requisiti per importo lavori
inferiore a 150.000 euro).
o Istanza di rinnovo (allegato D);
oltre che disponibili presso la stazione appaltante.
H) Informazioni
Qualsiasi informazione inerente l'avviso può essere richiesta al
seguente numero: 0187/786005 - 0187/785272 della Direzione del Genio
Militare per la Marina della Spezia.
Responsabile del procedimento in fase di affidamento
c.f. Massimiliano Pierotti
T16BFC93 |
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Contratti | 2023 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 74 del 30-6-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-06-30&atto.codiceRedazionale=TX23BFF20283 | COMUNE DI CAGGIANO (SA) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.74 del 30-6-2023) | Bando di gara - CUP D76F22000110001 - CIG 9919465977
È indetta procedura aperta o.e.p.v. per l'affidamento
dell'incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, compreso
C.S.P. relativa all'intervento di "Recupero, riqualificazione e
valorizzazione palazzo ducale Agostino Morone". Importo: €
200.498,34.
Termine ricezione offerte: 07/08/2023 h 12.00. Apertura: da
definirsi.
Documentazione su: www.comune.caggiano.sa.it e su www.asmecomm.it.
Il responsabile del procedimento
ing. Pasqualina Cafaro
TX23BFF20283 |
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Contratti | 2019 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 139 del 27-11-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-11-27&atto.codiceRedazionale=TX19BGA27244 | AZIENDA SANITARIA LOCALE PROVINCIA DI BARI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.139 del 27-11-2019) | Avviso di aggiudicazione di appalto
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Azienda Sanitaria Locale
Provincia di Bari, Lungomare Starita n° 6, 70132 Bari, Persona di
contatto: dott. Francesco Romito, tel. 0805842251, e-mail:
[email protected], www.sanita.puglia.it.
SEZIONE II: OGGETTO: Procedura aperta per la fornitura di
apparecchiature per l'U.O. di Otorinolaringoiatria presso l'Ospedale
della Murgia "Fabio Perinei". CPV: 33000000. Lotti: Si. Valore totale
dell'appalto E. 529.733,95.
SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta.
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE: Data di aggiudicazione: 30.09.16 (Lotto
7: 22.0318) - Lotto n. 1 - CIG 6370946EF1. Offerte pervenute: 4.
B.T.C. Medical Europe s.r.l., Valeggio sul Mincio (VR). Valore E.
45.000,00. Lotto n. 2 - CIG 663709534BB. Offerte pervenute: 1. AL.CA
Biomedica s.r.l., Bari. Valore E. 47.500,00. Lotto n. 3 - CIG
637096811D. Offerte pervenute: 2. GN HEARING s.r.l., Montegrotto
Terme (PD). Valore E. 98.748,39. Lotto n. 4 - CIG 63709756E2. Offerte
pervenute: 1. AL.CA Biomedica s.r.l., Bari. Valore E. 59.600,00.
Lotto n. 5 - CIG 6370983D7A. Offerte pervenute: 2. Carl Zeiss S.p.A.
con socio unico, Milano. Valore E. 73.181,00. Lotto n. 6 - CIG
6370991417. Offerte pervenute: 4. Hospital Scientific Consulting
s.r.l., Gravina in Puglia (BA). Valore E. 25.940,00. Lotto n. 7 - CIG
6371000B82. Offerte pervenute: 2. DEKA M.E.L.A. s.r.l., Calenzano
(FI). Valore E. 69.825,00. Lotto n. 8 - CIG 6371003DFB: Lotto
deserto. Lotto n. 9 - CIG 637100714C. Offerte pervenute: 3. Agency
Service s.a.s., Brindisi. Valore E. 5.019,56. Lotto n. 10 - CIG
6371011498. Offerte pervenute: 2. F.A.S.E. s.r.l., Bisceglie (BT).
Valore E. 3.294,00. Lotto n. 11 - CIG 6371019B30. Offerte pervenute:
4. Olympus Italia s.r.l., Segrate (MI). Valore E. 23.942,50. Lotto n.
12 - CIG 6371021CD6. Offerte pervenute: 2. Olympus Italia s.r.l.,
Segrate (MI). Valore E. 77.683,50.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: Aggiudicazione definitiva approvata
con Deliberazioni del Direttore Generale ASL BA nn. 1597/2016,
284/2018. Le suddette Deliberazioni sono visionabili sul sito
istituzionale della ASL BA: www.sanita.puglia.it. Ricorso: Tar Puglia
- Bari. Spedizione del presente avviso alla G.U.U.E.: 18/11/2019.
Il R.U.P.
ing. Nicola Sansolini
TX19BGA27244 |
||
Serie Generale | 2007 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 33 del 9-2-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-02-09&atto.codiceRedazionale=07A01047&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio, secondo procedura di mutuo riconoscimento, della specialita' medicinale «Almotrex». (GU Serie Generale n.33 del 09-02-2007) | Estratto provvedimento UPC/II/2816 del 22 gennaio 2007
Specialità medicinale: ALMOTREX.
Confezioni:
A.I.C. n. 034995011/M - 3 cpr rivestite con film da 12,5 mg in
blister;
A.I.C. n. 034995023/M - 4 cpr rivestite con film da 12,5 mg in
blister;
A.I.C. n. 034995035/M - 6 cpr rivestite con film da 12,5 mg in
blister;
A.I.C. n. 034995047/M - 9 cpr rivestite con film da 12,5 mg in
blister.
Titolare A.I.C.: Almirall Prodesfarma S.A.
N. procedura muto riconoscimento: ES/H/0103/001/II/018,
ES/H/0103/001/N001.
Tipo di modifica: modifica stampati.
Modifica apportata: modifica al riassunto delle caratteristiche
del prodotto nelle sezioni 4.4, 4.5 e 4.6 ed ulteriori modifiche
apportate durante la procedura di rinnovo europeo.
In conformità all'allegato che costituisce parte integrante del
presente provvedimento il titolare dell'autorizzazione all'immissione
in commercio deve apportare le necessarie modifiche al riassunto
delle caratteristiche del prodotto dalla data di entrata in vigore
del presente provvedimento; le modifiche relative al foglio
illustrativo dovranno altresì essere apportate entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento.
Trascorso il suddetto termine non potranno più essere dispensate
al pubblico confezioni che non rechino le modifiche indicate dal
presente provvedimento.
Pertanto, entro la scadenza del termine sopra indicato tali
confezioni dovranno essere ritirate dal commercio.
Il presente provvedimento entra in vigore il giorno successivo
alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana. |
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Contratti | 2014 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 58 del 23-5-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-05-23&atto.codiceRedazionale=T14BGA8341 | ASTI SERVIZI PUBBLICI S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.58 del 23-5-2014) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati
I.1) Asti Servizi Pubblici s.p.a. - Corso Don Minzoni n. 86 - 14100
Asti (AT) - Tel. 0141.434.611 - Fax. 0141.434.666 - www.asp.asti.it.
II.1.1) Oggetto: servizi di copertura assicurativa dei rischi di
A.S.P. S.p.a. suddivisi in Lotto 1: CIG 54532368B3, Lotto 2: CIG
5453266177 e Lotto 3: CIG 5453301E55.
IV.1.1) Procedura: aperta. IV.3.2) Bando di gara pubblicato su GURI
V Serie Speciale n. 139 del 27.11.2013.
V.1) Data aggiudicazione: Lotto n. 1: non aggiudicato; Lotti n. 2 e
3: Det. di aggiudicazione definitiva del 04/03/14 divenuta efficace
il 14/04/2014.
V.2) Offerte ricevute: : Lotto 1 e 3: n. 2 e Lotto 2: n. 1.
V.3) Aggiudicatario: Lotto n. 1: non aggiudicato; Lotto 2 e 3:
Unipolsai Assicurazioni S.p.a., via Stalingrado n. 45 - Bologna. V.4)
Prezzo di aggiudicazione: Lotto 2: Euro 8.965,00 annuo; Lotto 3: Euro
41.694,51 annuo;
VI.4) Spedizione presente avviso all'U.P.U.U.E.: 20.05.2014.
Il responsabile del procedimento
ing. Paolo Golzio
T14BGA8341 |
||
Serie Generale | 1997 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | UNIVERSITA' DI ANCONA | Serie Generale n. 132 del 9-6-1997 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-06-09&atto.codiceRedazionale=097A4464&elenco30giorni=false | UNIVERSITA' DI ANCONA | DECRETO RETTORALE 30 aprile 1997 | Modificazioni allo statuto dell'Universita'. (GU Serie Generale n.132 del 09-06-1997) | IL RETTORE
Visto lo statuto dell'Università degli studi di Ancona approvato
con decreto del Presidente della Repubblica, 4 ottobre 1971, n. 1330,
e successive integrazioni e modificazioni;
Visto il testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore,
approvato con reggio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, concernente l'istituzione del
Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341, recante la riforma degli
ordinamenti didattici universitari;
Visto il decreto del Ministero dell'università e della ricerca
scientifica e tecnologica del 31 luglio 1992, con il quale sono
inseriti nella tabella XLII, annessa al regio decreto 30 settembre
1938, n. 1652, e successive modificazioni ed integrazioni, alcuni
diplomi universitari ed è aggiunta la tabella XLIII recante gli
ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitari dell'area
economica;
Visto il decreto ministeriale del 19 gennaio 1995 relativo alle
modificazioni all'ordinamento didattico universitario relativamente
ai corsi di diploma universitario afferenti alla facoltà di economia
in particolare l'art. 4, lettera a), art. 9, ultimo comma, ed art.
18;
Visto il proprio decreto del 30 ottobre 1993 con il quale si
inserisce nello statuto dell'Università di Ancona al titolo 5, art.
5.2.1, il diploma universitario in economia e amministrazione delle
imprese;
Considerato che presso l'Ateneo è in fase di elaborazione lo
statuto ai sensi dell'art. 16 della legge n. 168/1989 e che pertanto
non è ancora avviato l'iter procedimentale per l'approvazione del
regolamento didattico di Ateno previsto dall'art. 11 della legge n.
341/1990 richiamato dal decreto ministeriale di cui in premessa;
Vista la delibera della facoltà di economia dell'8 marzo 1995 con
la quale si propone che all'art. 3 dello statuto del diploma in
economia ed amministrazione delle imprese dopo la frase "Il piano
degli studi per il conseguimento del diploma universitario in
economia ed amministrazione delle imprese deve comprendere 3
insegnamenti dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'area
matematicostatistica" venga inserito il seguente testo: "Al fine di
facilitare il ricorso a esperienze e professionalità esterne i
moduli relativi all'area professionale potranno essere affidati ad
esperti con titoli ed esperienze professionali documentati, ai sensi
dell'ultimo comma dell'art. 4 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982".
Verificato che tale proposta non risulta riportata nel decreto
ministeriale del 31 luglio 1992, tabella XLIII, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 255 del 29 ottobre 1992 concernente le
modificazioni all'ordinamento didattico universitario relativamente
ai corsi di diploma universitario dell'aera economica;
Ritenuto necessario prevedere nell'ordinamento del diploma
universitario in economia ed amministrazione delle imprese la
possibilità di ricorrere ad esperienze e professionalità esterne
relativamente ai moduli dell'area professionale;
Viste le proposte di modifica dello statuto formulate dalle
autorità accademiche di questo Ateneo intese ad ottenere:
all'art. 5.2.1 relativo al diploma universitario in economia ed
amministrazione delle imprese:
l'inserimento dopo la frase: "Il piano degli studi per il
conseguimento del diploma universitario in economia ed
amministrazione delle imprese deve comprendere 3 insegnamenti
dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'area
matematicostatistica" del seguente testo:
"Al fine di facilitare il ricorso a esperienze e professionalità
esterne i moduli relativi all'area professionale potranno essere
affidati ad esperti con titoli ed esperienze professionali
documentati, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 4 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982";
la sostituzione al punto 2, lettera a), con il seguente testo:
"quelli attivabili nei corsi di laurea della facoltà di economia";
l'aggiunta al punto 3 ultimo comma:
"nell'ambito di convenzioni stipulate dall'Ateneo, il conseguimento
di certificati internazionalmente riconosciuti può essere equiparato
al superamento delle prove di idoneità nelle lingue straniere".
l'abrogazione del punto 10.
Viste le delibere degli organi accademici di questa Università con
le quali si chiede:
l'inserimento nella tabella XLIII - corsi di diploma universitario
dell'area economica del decreto ministeriale 31 luglio 1992 del testo
sopra citato;
Vista la nota ministeriale prot. n. 27 del 21 gennaio 1997 con la
quale si trasmette il parere espresso dal Consiglio universitario
nazionale e si invita questa Università a predisporre il
provvedimento di competenza;
Visto il parere espresso dal Consiglio universitario nazionale in
data 15 novembre 1996;
Decreta:
Lo statuto dell'Università di Ancona approvato e modificato con i
decreti indicati nelle premesse è ulteriormente modificato come
appresso:
all'art. 5.2.1. relativo al diploma universitario in economia ed
amministrazione delle imprese:
al punto 2, la lettera a) è sostituita con il seguente testo:
"quelli attivabili nei corsi di laurea della facoltà di economia";
al punto 3, ultimo comma, viene aggiunto il seguente testo:
"nell'ambito di convenzioni stipulate dall'Ateneo, il conseguimento
di certificati internazionalmente riconosciuti può essere equiparato
al superamento delle prove di idoneità nelle lingue straniere".
viene inserito dopo la frase: "Il piano degli studi per il
conseguimento del diploma universitario in economia ed
amministrazione delle imprese deve comprendere 3 insegnamenti
dell'area giuridica e almeno 2 insegnamenti dell'aera
matematicostatistica" il seguente testo: "Al fine di facilitare il
ricorso a esperienze e professionalità esterne i moduli relativi
all'area professionale potranno essere affidati ad esperti con titoli
ed esperienze professionali documenti, ai sensi dell'ultimo comma
dell'art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 10
marzo 1982";
il punto 10 viene abrogato.
Ancona, 30 aprile 1997
Il rettore: Pacetti |
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Parte Seconda | 2013 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Piani di riparto e deposito bilanci finali di liquidazione | Parte Seconda n. 140 del 28-11-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-11-28&atto.codiceRedazionale=T13ABS14524 | CROS CONVENTION SOCIETA' COOPERATIVA A R.L. | in l.c.a. Sede: Via Galliera, 50 - Bologna (BO) Codice Fiscale e/o Partita IVA: 04198770374 | (GU Parte Seconda n.140 del 28-11-2013) | Deposito atti finali di liquidazione
Il Commissario Liquidatore della Cooperativa di cui in
intestazione, da notizia di aver depositato in data 7 ottobre 2013,
presso la Cancelleria del Tribunale di Bologna, gli atti finali della
liquidazione (bilancio finale, rendiconto finale della gestione,
relazione finale e piano di riparto finale) ai sensi dell'art. 213
comma 2 R.D. 267/1942.
Nel termine di 20 giorni dalla data di inserzione del presente
avviso, gli interessati possono proporre le loro contestazioni con
ricorso al Tribunale di Bologna, decorso il quale, gli atti finali si
intenderanno approvati e si procederà a dare esecuzione al piano di
riparto.
Data lì, 20/11/2013
Il commissario liquidatore
avv. Annarosa Lelli
T13ABS14524 |
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Contratti | 2018 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 129 del 5-11-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-05&atto.codiceRedazionale=TX18BGA23490 | RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.P.A. Direzione Acquisti/Beni Tecnici, Tecnologici e Tlc | Sede: viale Mazzini n. 14 - 00195 Roma (RM), Italia Codice Fiscale: 06382641006 Partita IVA: 06382641006 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.129 del 5-11-2018) | Esito di gara deserta - Procedura aperta, sotto soglia comunitaria,
ai sensi degli artt. 36 e 60 del D. Lgs. n. 50/2016, per
l'affidamento di un contratto avente ad oggetto il "Servizio SaaS
Airbrake - Error Monitoring and Detection Software"
SEZIONE I - AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: RAI - Radiotelevisione
italiana S.p.A. Viale Mazzini, 14 - 00195 Roma - www.fornitori.rai.it
SEZIONE II - OGGETTO DELL'APPALTO: Procedura aperta, sotto soglia
comunitaria, per l'affidamento di un contratto avente ad oggetto il
"Servizio SaaS Airbrake - Error Monitoring and Detection Software" -
C.I.G. 7585851A45.
SEZIONE IV - PROCEDURA: Procedura aperta, ai sensi degli artt. 36 e
60 del d.lgs. n. 50/2016 - Criterio di aggiudicazione: prezzo più
basso. Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto: Avviso
nella GUUE: 2018/S 151-347220 del 08/08/2018 e nella GURI: n. 93 del
10/08/2018.
SEZIONE V - AGGIUDICAZIONE: Gara Deserta per mancata presentazione
di offerte entro il termine di scadenza fissato.
Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Lazio -
Sez. Roma - Data di spedizione dell'Avviso alla G.U.U.E.: 29/10/2018.
Il direttore acquisti
avv. Felice Ventura
TX18BGA23490 |
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Contratti | 2018 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 99 del 27-8-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-27&atto.codiceRedazionale=TX18BFF17785 | COMUNE DI NOVARA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.99 del 27-8-2018) | Bando di gara
1) Amministrazione aggiudicatrice: Comune di Novara - 28100 Novara,
Via Fratelli Rosselli n. 1 - Servizio Entrate - Responsabile del
Procedimento Dott. Marco Lendaro - tel. 0321 3703634 - fax
0321/3703916 Codice NUTS: ITC15 - PEC:
[email protected]; indirizzo internet committente:
www.comune.novara.it
2) Documentazione: Il disciplinare di gara contenente le norme
integrative del presente bando, i Modelli di partecipazione e il
capitolato speciale sono disponibili sul profilo del committente
www.comune.novara.it
3) Tipo di amministrazione aggiudicatrice e principale attività
esercitata: Ente locale - Servizi generali delle amministrazioni
pubbliche.
4) Codice CPV: 79940000-5
5) Codice NUTS del luogo principale per l'esecuzione dei servizi:
ITC15.
6) Descrizione della concessione: Concessione ai sensi dell'art.
164, comma 2 del D.L.gs 50/2016 ed artt. 52 e 53 del D.L.gs n.
446/1997 e s.m.i., del servizio pubblico di riscossione coattiva
relativo a risorse tributarie, entrate patrimoniali di diritto
pubblico tra cui le violazioni relative al codice della strada,
nonchè delle sanzioni amministrative afferenti alle violazioni dei
regolamenti e delle ordinanze comunali. CIG 760378383A.
7) Valore della concessione: € 1.788.733,50 oltre ad IVA così
ripartito: €1.137.138,99 oltre IVA, per la durata della concessione;
€555.907,50 oltre IVA, per l'attivazione dell'eventuale rinnovo
biennale; €95.688,00 oltre IVA, per l'attivazione dell'eventuale
proroga del contratto nelle more dell'espletamento della procedura di
gara per l'individuazione nel nuovo Concessionario, per un periodo
massimo di 6 mesi.
8) Varianti: non sono previste.
9) Durata della concessione: mesi 36 decorrenti dalla data della
consegna del servizio, con riserva da parte del Comune della facoltà
di esercizio unilaterale dell'attivazione della procedura negoziata
di cui all'art. 63, comma 5 del D.Lgs n. 50/2016 per un eventuale
ulteriore periodo di anni 2 e della facoltà, sulla base di oggettive
e motivate esigenze, di prorogare la concessione per il tempo
necessario, comunque non superiore a mesi 6 (sei), all'espletamento
di eventuale nuova procedura di aggiudicazione.
10) Condizioni di partecipazione: il concorrente deve essere in
possesso dei requisiti di cui all'art. 2 del disciplinare di gara.
11) Procedura di aggiudicazione: Aperta ai sensi dell'art. 60 del
D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.
12) Criteri di aggiudicazione dell'appalto: ai sensi dell'art. 95,
co. 3 e 6, del D.Lgs. n.50/2016, l'aggiudicazione sarà effettuata
con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla
base dei parametri e relativi punteggi indicati nel disciplinare di
gara. Relativamente all'anomalia delle offerte, si rimanda al
disciplinare di gara.
13) Termine ultimo ricezione offerte: entro e non oltre le ore
12:00 del giorno 01/10/2018.
14) Indirizzo al quale inviare le offerte: Comune di Novara -
Ufficio Archivio e Protocollo - Via Rosselli n. 1 - 28100 Novara.
15) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla
propria offerta: 180 giorni successivi alla data scadenza
presentazione offerte.
16) Data, ora e luogo di apertura delle offerte: ore 15:00 del
giorno 01/10/2018 presso la Sala Gare del Servizio Contratti e
Procurement, Viale Manzoni n.20, a Novara. Per maggiori informazioni,
vedi art. 7 del disciplinare di gara.
17) Lingua utilizzabile da parte dei candidati: lingua italiana.
18) Organo responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale
Amministrativo Regionale per il Piemonte, Corso Stati Uniti, 45 -
10129 Torino.
19) Informazioni supplementari: La procedura della presente gara è
disciplinata a tutti gli effetti oltre che dal presente bando, anche
dal disciplinare di gara, che ne forma parte integrante, e relativi
allegati, pubblicati sulla pagina web del sito del committente
Sezione "Bandi e appalti" al link:
https://www.comune.novara.it/it/aree-tematiche/uffici-comunali/contra
tti-e-procurement/bandi-appalti.
I dati raccolti saranno trattati ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003 e
s.m.i. e del Regolamento generale sulla protezione dei dati,
Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
27 aprile 2016.
Il titolare del trattamento dei dati è il Comune di Novara.
Responsabile del Procedimento: Dott. Marco Lendaro.
Il Bando e il Disciplinare di gara sono stati approvati con
Determinazione Dirigenziale n. 46 del 22/08/2018, esecutiva in pari
data.
Il dirigente del servizio entrate
dott. Marco Lendaro
TX18BFF17785 |
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Contratti | 2019 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 119 del 9-10-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-10-09&atto.codiceRedazionale=TX19BFM22484 | SOCIETA' PER AZIONI ESERCIZI AEROPORTUALI - S.E.A. S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.119 del 9-10-2019) | Bando di gara - Servizi di pubblica utilità - Forniture
SEZIONE I: ENTE AGGIUDICATORE; I.1) Denominazione e indirizzi:
Società per Azioni Esercizi Aeroportuali S.E.A. S.p.A.; Aeroporto
Milano Linate; Segrate (Milano); 20090: Italia; Tel: +39 02-74852650;
E-mail: [email protected]; Codice NUTS: ITC4;
Indirizzi internet: Indirizzo principale: http://www.seamilano.eu;
Indirizzo del profilo di committente:
http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; I.3)
Comunicazione: I documenti di gara sono disponibili per un accesso
gratuito, illimitato e diretto presso:
http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; Ulteriori
informazioni sono disponibili presso: l'indirizzo sopra indicato; Le
offerte o le domande di partecipazione vanno inviate in versione
elettronica: https://portalefornitorisea.seamilano.eu/irj/portal;
I.6) Principali settori di attivita': Attività aeroportuali.
SEZIONE II: OGGETTO; II.1.2) Codice CPV principale: 42418500-4;
II.1.3) Tipo di appalto: Forniture; II.1.4) Breve descrizione:
Accordo Quadro per la fornitura, installazione e manutenzione di
linee automatiche per la movimentazione/gestione dei bagagli a mano
da interfacciare con le apparecchiature EDS-CB presso gli Aeroporti
Milano Linate e Milano Malpensa (C.I.G. n. 80486850FB); II.1.5)
Valore totale stimato: Valore, IVA esclusa: Euro 6.710.000,00; II.2)
Descrizione II.2.1) Denominazione II.2.2) Codici CPV supplementari:
42418500-4; II.2.3) Luogo di esecuzione: Codice NUTS: ITC4; Luogo
principale di esecuzione: Aeroporti Milano Linate e Milano Malpensa;
II.2.4) Descrizione dell'appalto: L'appalto ha per oggetto la
fornitura, installazione e manutenzione di linee automatiche per la
movimentazione/gestione dei bagagli a mano da interfacciare alle
apparecchiature EDS-CB, presso gli Aeroporti Milano Linate e Milano
Malpensa. In particolare la fornitura e l'installazione avranno
durata di 3 anni e la manutenzione avrà durata di 10 anni a
decorrere dalla data di emissione del certificato di verifica di
conformità della prima apparecchiatura fornita; II.2.5) Criteri di
aggiudicazione: Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e
tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara; II.2.6)
Valore stimato: Valore, IVA esclusa: Euro 6.710.000,00; II.2.7)
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema
dinamico di acquisizione: Durata in mesi: 36; II.2.11) Informazioni
relative alle opzioni: Opzioni: no; II.2.14) Informazioni
complementari: Il valore di cui ai punti II.1.5) e II.2.6)
rappresenta la base d'asta ed include i costi della sicurezza
interferenziali stimati in € 15.805,00 e i costi della manodopera
stimati in € 1.340.000,00, riferiti alle attività di installazione e
manutenzione. Non sono ammesse offerte in aumento rispetto alla base
d'asta.
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO; Si fa rinvio al Bando integrale pubblicato
sulla GUUE e alla documentazione di gara completa disponibile sul
sito istituzionale all'indirizzo
http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare.
SEZIONE IV: PROCEDURA; IV.1) Descrizione; IV.1.1) Tipo di
procedura: Procedura negoziata con previo avviso di indizione di
gara; IV.1.3 Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico
di acquisizione: L'avviso comporta la conclusione di un accordo
quadro: Accordo quadro con un unico operatore; IV.2) Informazioni di
carattere amministrativo; IV.2.2) Termine per il ricevimento delle
offerte o delle domande di partecipazione: Data: 24.10.2019; Ora
locale: 12:00:00; IV.2.4) Lingue utilizzabili per la presentazione
delle offerte o delle domande di partecipazione: Italiano; IV.2.6)
Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria
offerta: Durata in mesi: 6 (dal termine ultimo per il ricevimento
delle offerte).
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI; Si fa rinvio al Bando integrale
pubblicato sulla GUUE e alla documentazione di gara completa
disponibile sul sito istituzionale all'indirizzo
http://www.seamilano.eu/it/b2b/fornitori/portale-gare; VI.5) DATA DI
SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO ALLA G.U.U.E.: 02/10/2019
Il responsabile del procedimento per la fase di affidamento
Carlo Murelli
Il direttore purchasing
Andrea Ghiselli
TX19BFM22484 |
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Parte Seconda | 2009 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 135 del 21-11-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-11-21&atto.codiceRedazionale=T-09ADD8289 | GIULIANI S.p.A. | Sede sociale in Via Palagi, 2 - 20129 Milano Codice Fiscale e/o Partita IVA: 00752450155 | (GU Parte Seconda n.135 del 21-11-2009) | Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di specialità medicinale per uso umano. Modifica apportata ai
sensi del D.L.vo 29 dicembre 2007, n 274
Codice Pratica: N1A/2009/2715
Titolare: GIULIANI S.p.A. Via Palagi, 2 - Milano
Specialità medicinale: ASACOL AIC 026416 (tutte le confezioni)
Modifica apportata ai sensi del Regolamento (CE) 1084/2003:
IA 15a- Presentazione di un certificato d'idoneità della
Farmacopea europea nuovo o aggiornato relativo ad un principio
attivo.
Da parte di un Produttore attualmente approvato. (Cambrex - Nordic
Synthesis AB).
I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art. 14 del D.L.vo
178/91 e successive modificazioni ed integrazioni.
Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della
sua pubblicazione in G.U.
Un Procuratore:
Dr Sergio Baroni
T-09ADD8289 |
|
Parte Seconda | 2008 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 110 del 16-9-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-09-16&atto.codiceRedazionale=T-08ADD2626 | MADAUS GmbH | (GU Parte Seconda n.110 del 16-9-2008) | Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di specialità medicinale per uso umano Comunicazione Agenzia Italiana
del Farmaco dell'8 Settembre 2008
TITOLARE: MADAUS GmbH - Colonia Allee 15 - 51067 Colonia (Germania)
SPECIALITÀ MEDICINALE: RECTO REPARIL
CONFEZIONI E NUMERI A.I.C.:
"45 mg + 5 mg supposte" 10 supposte A.I.C. 023470053
"4,5% + 0,5% crema" tubo da 40 g A.I.C. 023470065
MODIFICA APPORTATA AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1084/2003:
Pratica N1B/08/616
Variazione IB.14b nuovo produttore del principio attivo Escina
qualora non sia disponibile un certificato di idoneità alla
Farmacopea Europea:
EUROMED S.A., Pol. Can Magarola C/ del Rec de Dalt, 21-23, 08100
Mollet del Valle's, (Barcellona) (Spagna)
I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta.
DECORRENZA DELLA MODIFICA: Dal giorno successivo alla data della
sua pubblicazione in G.U.
Il Procuratore Speciale:
Dr. Antonino Santoro
T-08ADD2626 (A pagamento). |
||
Regioni | 1996 | REGIONE MARCHE | 3a Serie Speciale - Regioni n. 12 del 30-3-1996 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1996-03-30&atto.codiceRedazionale=095R1298 | REGIONE MARCHE | LEGGE REGIONALE 30 settembre 1995, n. 60 | Interventi umanitari della regione a favore delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle calamita' naturali. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.12 del 30-03-1996) | (Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Marche n. 73
del 5 ottobre 1995)
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ha approvato
IL COMMISSARIO DEL GOVERNO
Ha apposto il visto
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Promulga
la seguente legge:
Art. 1.
Finalità e oggetto degli interventi
1. La presente legge disciplina gli interventi della Regione in
favore delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle
calamità naturali.
2. Gli interventi di cui al cumma 1 possono riguardare sia
attività di soccorso e di prima assistenza, sia attività di
ripristino di infrastrutture socio-economiche.
3. A tal fine la Regione:
a) organizza e attua interventi diretti;
b) coordina le attività promosse dagli Enti locali;
e) concorre finanziariamente o in altra forma alle iniziative di
Enti locali, di altri Enti pubblici o privati, o di Organizzazioni di
volontariato.
Art. 2.
Procedure
1. Fermo restando quanto previsto dal secondo comma dell'articolo 4
del d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616, la Giunta, sulla base dei criteri
generali approvati dal Consiglio regionale, delibera ciascun
intervento e le relative modalità di attuazione dandone
comunicazione alle Autorità statali e agli Enti locali interessati.
2. La Giunta regionale, al termine dell'intervento complessivo,
presenta al Consiglio regionale una analitica relazione.
3. All'attuazione degli interventi diretti della Regione si
provvede ad opera dei servizi rispettivamente competenti per materia,
con le modalità di cui ai commi 3, 4 e 5 dell'articolo 12 della l.r.
27 aprile 1990, n. 49.
4. All'attuazione degli interventi di cui alle lettere b) e e) del
comma 3 dell'articolo 1, si provvede con le modalità stabilite dalla
Giunta regionale con la deliberazione di cui al comma 1.
Art. 3.
Norma finanziaria
1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno
1995, la spesa di L. 1.000 milioni; per gli anni successivi l'entità
della spesa sarà stabilita con legge di bilancio.
2. Le somme occorrenti per il pagamento delle spese autorizzate
sono iscritte a carico del capitolo 4321101 che si istituisce nello
stato di previsione della spesa del bilancia per l'anno 1995 con la
denominazione "Spese per interventi umanitari della Regione a favore
delle popolazioni colpite da eventi straordinari diversi dalle
calamità naturali" e con gli stanziamenti di competenza e di cassa
di L. 1.000 milioni. Per gli anni successivi a carico del capitolo
corrispondente.
3. Alla copertura dell'autorizzazione di spesa si provvede nel
modo che segue:
a) per l'onere di L. 1.000 milioni relativo all'anno 1995 mediante
equivalente riduzione degli stanziamenti di competenza e di cassa del
capitolo 1360209 dello stato di previsione della spesa del bilancia
per l'esercizio in corso;
b) per gli anni successivi mediante impiego di quota parte del
gettito dei tributi regionali.
Art. 4.
Dichiarazione d'urgenza
I presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale
della Regione.
La presente legge sarà pubblicata nel bollettino ufficiale della
Regione: è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge della Regione Marche.
Ancona, 30 settembre 1995
D'AMBROSIO |
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Contratti | 2017 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 63 del 5-6-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-06-05&atto.codiceRedazionale=TX17BFM9456 | AREA BLU S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.63 del 5-6-2017) | Bando di gara - CIG 709504150D
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Area Blu Spa - Via
Poiano, 11 - 40026 Imola. Persona di contatto:
[email protected]. Tel.: 0542642336, Fax: 0542689735,
[email protected], www.areablu.com.
SEZIONE II: OGGETTO: progettazione e direzione lavori per i lavori
di completamento e qualificazione culturale dei Musei Civici di Imola
con l'addizione della sezione archeologica del complesso conventuale
di S. Domenico. Importo compl.vo: € 210 376.41 + IVA. Durata del
contratto: 200 giorni.
SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Criterio di aggiudicazione: miglior
rapporto qualità prezzo. Scadenza offerte: 18/07/2017 ore 12:00.
Apertura delle offerte: 20/07/2017 ore 09:00.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: ricorso: TAR Emilia Romagna. Invio
alla G.U.U.E.: 31/05/2017.
Il responsabile area appalti e contratti
dott.ssa Daniela Albonetti
TX17BFM9456 |
||
Regioni | 2012 | REGIONE LIGURIA | 3a Serie Speciale - Regioni n. 25 del 30-6-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-06-30&atto.codiceRedazionale=012R0371 | REGIONE LIGURIA | LEGGE REGIONALE 5 aprile 2012, n. 10 | Disciplina per l'esercizio delle attivita' produttive e riordino dello sportello unico. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.25 del 30-06-2012) | (Pubblicata nel Bollettino ufficiale della
Regione Liguria n. 6 Parte I dell'11 aprile 2012)
IL CONSIGLIO REGIONALE - ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
Ha approvato
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Promulga
la seguente legge regionale:
Art. 1
Oggetto e finalità
1. La presente legge, anche in attuazione dell'art. 38 del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico, per la semplificazione, la competitività, la
stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria)
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, del
decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160
(Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina
sullo sportello unico per le attività produttive), nonchè dei
principi individuati nella comunicazione della Commissione
dell'Unione Europea del 25 giugno 2008 (Pensare anzitutto in piccolo
- uno "Small Business Act" per l'Europa [Com (2008)394]), definisce
la disciplina per l'esercizio delle attività produttive, il riordino
dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) e le
procedure urbanistiche ededilizie per l'apertura, la modifica e lo
sviluppo di impianti produttivi.
2. La presente legge persegue in particolare i seguenti
obiettivi:
a) riconoscere il contributo fondamentale delle imprese alla
crescita dell'occupazione e della prosperità economica;
b) garantire la libertà di iniziativa economica, di
stabilimento e di prestazione di servizi in conformità ai principi
riconosciuti dall'Unione Europea;
c) definire un quadro normativo volto a favorire lo sviluppo
delle imprese;
d) valorizzare il potenziale di crescita, di produttività e di
innovazione delle imprese, con particolare riferimento alle micro,
piccole e medie imprese, adeguando l'attività della pubblica
amministrazione alle loro esigenze;
e) garantire il diritto delle imprese ad operare in un quadro
normativo certo, riducendo al minimo i margini di discrezionalità
della pubblica amministrazione;
f) attivare il processo e le condizioni per la progressiva
riduzione degli oneri amministrativi delle imprese, in particolare
delle micro, piccole e medie imprese in conformità a quanto previsto
dalla normativa europea;
g) creare le condizioni per la partecipazione e l'accesso delle
imprese alle politiche pubbliche attraverso l'innovazione tecnologica
ed informatica, quale strumento per una maggiore trasparenza della
pubblica amministrazione.
3. Le disposizioni di cui alla presente legge trovano
applicazione:
a) per le attività di produzione di beni e servizi, incluse le
attività agricole, commerciali e artigianali, le attività
turistico-ricettive, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari
finanziari, le attività socio-assistenziali e sanitarie, le
strutture sportivo-ricreative;
b) per i procedimenti aventi ad oggetto gli impianti e le
infrastrutture energetiche da fonti rinnovabili funzionali o comunque
connesse ad attività produttive;
c) per la realizzazione di impianti relativi alle reti
dell'energia elettrica, del gas, dell'acqua, della telefonia e della
teleradiocomunicazione, da realizzare a cura dei gestori dei relativi
servizi;
d) per gli allacciamenti ai servizi di rete dell'energia, del
gas e della telefonia e per gli impianti di tele radiocomunicazione;
e) per le opere di manutenzione straordinaria e di
miglioramento o maggiore efficienza degli impianti esistenti
nell'ambito di infrastrutture ferroviarie, autostradali e portuali.
Art. 2
Sportello unico per le attività produttive
1. Lo SUAP costituisce il punto unico di accesso in relazione a
tutte le vicende amministrative concernenti l'insediamento e
l'esercizio di attività produttive di beni e servizi, incluse quelle
dei prestatori di servizi di cui alla direttiva 2006/123/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai
servizi nel mercato interno, ivi compreso il rilascio del titolo
abilitativo edilizio.
2. Lo SUAP è obbligatorio e ha funzione di coordinare le singole
fasi del procedimento e di fornire una risposta unica e tempestiva in
luogo di quelle delle amministrazioni che intervengono nel
procedimento stesso, ivi comprese quelle preposte alla tutela
dell'ambiente, paesaggistico-territoriale, del patrimonio
storico-artistico o alla tutela della salute o della pubblica
incolumità.
3. L'incaricato del Comune per la gestione dello SUAP è
responsabile del procedimento unico, ferme restando le competenze
delle singole amministrazioni, ivi comprese le potestà di controllo
e sanzionatorie, nonchè le procedure di definizione delle sanatorie
previste dalle vigenti normative paesaggistiche e
urbanistico-edilizie.
4. Lo SUAP può costituire punto unico di accesso anche per i
rapporti con i gestori di pubblici servizi, previo accordo con gli
stessi.
5. I Comuni possono organizzare lo SUAP preferibilmente in forma
associata.
Art. 3
Svolgimento del procedimento in via telematica
1. Tutte le domande relative all'insediamento e all'esercizio di
attività produttive, le dichiarazioni, nonchè i relativi documenti
allegati, compresi quelli relativi al titolo edilizio, sono
presentati in via telematica allo SUAP competente per territorio.
2. Gli SUAP, la Regione, gli enti dipendenti dalla Regione e gli
enti locali che intervengono nei procedimenti utilizzano la rete
regionale degli SUAP di cui all'art. 4 per lo svolgimento in via
telematica dell'intero procedimento.
Art. 4
Rete regionale degli SUAP
1. La Regione, in attuazione di quanto disposto dalla legge
regionale 8 giugno 2011, n. 13 (Norme sulla qualità della
regolazione e sulla semplificazione amministrativa), realizza una
organizzazione dedicata della rete degli SUAP per il loro
collegamento e per la trasmissione per via telematica degli atti tra
gli SUAP e tra gli SUAP e gli enti che intervengono nei procedimenti.
2. Ai fini di cui al comma 1, la Regione:
a) mette a disposizione gli strumenti per garantire
l'interoperabilità applicativa e l'accesso alle banche dati
richieste per l'esercizio degli SUAP;
b) sviluppa azioni tecnologiche e applicative per attuare
l'interoperabilità fra il proprio sistema informativo e il proprio
portale per le imprese con il servizio nazionale portale
"impresainungiorno", in attuazione di quanto disposto dall'art. 3,
comma 1, del d.p.r. 160/2010;
c) stipula con le autorità centrali accordi di servizio per
poter agire in qualità di "intermediario strutturale" a beneficio
delle autonomie locali della Liguria, attraverso il nodo regionale di
cooperazione applicativa. Tali accordi sono vincolanti anche per gli
enti del settore regionale allargato e gli enti locali che
intervengono nei procedimenti.
Art. 5
Tavolo di coordinamento regionale della rete degli SUAP
1. La Giunta regionale istituisce un tavolo di coordinamento
regionale composto dai rappresentanti degli enti locali territoriali
e dai rappresentanti del sistema delle camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura. Tale tavolo si articola in
gruppi tecnici per l'esame dei diversi settori di intervento composti
anche da soggetti designati dagli altri enti ed amministrazioni
coinvolte nei procedimenti esaminati.
2. Il tavolo di coordinamento promuove le opportune iniziative di
consultazione e collaborazione con i rappresentanti delle
associazioni di categoria e dei professionisti e le agenzie per le
imprese di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre
2010, n. 159 (Regolamento recante i requisiti e le modalità di
accreditamento delle agenzie per le imprese a norma dell'art. 38,
comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133).
3. Il tavolo di coordinamento regionale della rete degli SUAP
svolge compiti di indirizzo e coordinamento, nonchè attività di
monitoraggio per:
a) la diffusione di interpretazioni normative e prassi
applicative uniformi e condivise;
b) la semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi a
carico delle imprese;
c) l'adeguamento alle modalità telematiche di gestione delle
istruttorie degli SUAP;
d) la realizzazione dei processi di innovazione tecnologica.
Art. 6
Banca dati regionale SUAP
1. La Regione, avvalendosi del tavolo di coordinamento della rete
degli SUAP, assicura la realizzazione e l'aggiornamento di una banca
dati regionale SUAP che contiene, in relazione ai singoli
procedimenti, l'indicazione della normativa applicabile, degli
adempimenti procedurali, della modulistica, nonchè dei relativi
allegati, da utilizzare uniformemente nel territorio regionale. La
banca dati contiene anche le indicazioni della normativa e degli
elementi procedurali specifici dei singoli enti locali.
2. La banca dati registra le fasi dei procedimenti avviati presso
i singoli SUAP, con modalità tali da non consentire l'individuazione
dei soggetti interessati.
3. La Regione promuove la stipulazione di convenzioni per la
realizzazione condivisa della banca dati con le amministrazioni
statali che intervengono nei procedimenti.
4. La Giunta regionale definisce le modalità di organizzazione e
di gestione della banca dati, di implementazione della stessa da
parte degli enti coinvolti nei procedimenti, nonchè le modalità di
accesso alla banca dati da parte di soggetti pubblici e privati.
Art. 7
Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) per
interventi urbanistico-edilizi relativi ad attività produttive
1. Il procedimento automatizzato mediante presentazione allo SUAP
di SCIA ai sensi dell'art. 5 del d.p.r. 160/2010 può essere
applicato per l'esecuzione degli interventi di cui all'Allegato 1
(Elenco interventi urbanistico-edilizi soggetti a SCIA) che siano
conformi alla disciplina urbanistica e territoriale, alle normative
igienico-sanitarie, ambientali, di sicurezza e di prevenzione
incendi, che non richiedano il rilascio di autorizzazioni, pareri od
altri atti di assenso comunque denominati di pubbliche
amministrazioni e che non interessino aree od immobili soggetti a
vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, salvo il caso in cui
l'interessato disponga già degli atti amministrativi necessari e li
produca unitamente alla SCIA.
2. La SCIA deve essere corredata delle dichiarazioni previste
dall'art. 21 bis, comma 2, della l.r. 16/2008 e successive
modificazioni e integrazioni e dal documento unico di regolarità
contributiva (DURC) a norma della vigente legislazione in materia,
nonchè dalla ricevuta del pagamento del contributo di costruzione,
ove dovuto ai sensi degli articoli 38 e 39 della medesima legge
regionale 16/2008 e successive modificazioni e integrazioni.
Relativamente agli interventi di cui all'Allegato 1, lettere d), e),
f), g), h), numeri 2, 3, 5, 6, 7, j), k), l), m), o), la SCIA deve
essere corredata anche della relazione tecnica sottoscritta da
tecnico abilitato avente i contenuti stabiliti nel suddetto articolo
21 bis, comma 3, della legge regionale 16/2008 e successive
modificazioni e integrazioni. Relativamente agli interventi di cui
all'Allegato 1, lettere n), p) e r), la SCIA deve essere corredata di
attestazione della conformità urbanistico-edilizia ed
igienico-sanitaria sottoscritta da tecnico abilitato di cui al
medesimo art. 21 bis, comma 3.
3. Per gli interventi di cui alla lettera i) dell'Allegato 1
inerenti impianti di teleradiocomunicazione la SCIA è inviata allo
SUAP che provvede all'immediato inoltro all'Agenzia Regionale per la
Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL). La SCIA comprende una
dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti i dati
relativi all'impianto, frequenza, potenza irradiata dall'antenna e
localizzazione, nonchè l'esistenza dei requisiti di cui al presente
comma e il rispetto del limite di esposizione e del valore di
attenzione ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei
valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione
della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300
GHz).
4. Per la realizzazione degli interventi di cui alla lettera g)
dell'Allegato 1 concernenti linee ed impianti elettrici con tensione
nominale superiore a 1.000 volt contestualmente alla presentazione
della SCIA è data apposita comunicazione all'Amministrazione
provinciale. Lo SUAP provvede ad acquisire in merito le valutazioni
tecniche dell'ARPAL in materia di esposizione ai campi
elettromagnetici.
5. Per gli interventi di cui alla lettera j) dell'Allegato 1 i
soggetti interessati presentano la SCIA allo SUAP che provvede
all'immediato inoltro all'ARPAL. La SCIA comprende una dichiarazione
sostitutiva di atto di notorietà che attesti i dati relativi
all'impianto, frequenza, potenza irradiata dall'antenna e
localizzazione, nonchè l'esistenza dei requisiti di cui al presente
comma e il rispetto del limite di esposizione e del valore di
attenzione ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 8 luglio 2003 e deve essere corredata della documentazione
prevista dalla normativa statale e regionale per tale tipologia di
impianti. L'ARPAL effettua le verifiche di competenza entro sessanta
giorni dalla ricezione della SCIA.
6. Per gli interventi di cui alle lettere i) e j) dell'Allegato 1
ad installazione o modifica avvenuta entro i successivi trenta giorni
l'interessato invia al Comune ed all'ARPAL i dati concernenti la
misurazione di intensità del campo elettromagnetico per le verifiche
di congruità dei livelli di esposizione effettivi rispetto a quelli
dichiarati, da effettuarsi a cura dell'ARPAL entro i successivi
trenta giorni.
7. La realizzazione degli interventi di cui alla lettera h)
dell'Allegato 1 è ammessa in tutte le zone urbanistiche del
territorio comunale, fatto salvo il rispetto delle limitazioni
previste nella vigente disciplina urbanistico-edilizia e delle
indicazioni contenute nelle linee guida e nei criteri individuati con
deliberazione della Giunta regionale.
8. Ove entro il termine di trenta giorni dalla presentazione
della SCIA sia accertata la carenza dei presupposti o dei requisiti,
la sussistenza di false dichiarazioni, di violazioni della disciplina
di riferimento, di inesattezze non suscettibili di regolarizzazione
ai sensi dell'art. 30, comma 3, della legge regionale 16/2008 e
successive modificazioni e integrazioni ovvero l'assenza di uno o
più degli atti essenziali di cui la SCIA deve essere corredata, si
applicano le disposizioni di cui al suddetto articolo 30, commi 2, 3,
4, 5 e 6.
9. Anche dopo il decorso del termine di cui al comma 8 resta
fermo il potere di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia di
competenza del Comune interessato, nonchè il potere di assunzione
delle determinazioni in via di autotutela di cui agli articoli 21
quinquies e 21 nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme
in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi) e successive modificazioni ed integrazioni.
In caso d'interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla SCIA
si applicano le sanzioni amministrative stabilite nell'articolo 43
della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e
integrazioni.
10. L'elenco degli interventi edilizi di cui all'Allegato 1 può
essere modificato con deliberazione della Giunta regionale, in
adeguamento a sopravvenute disposizioni statali e regionali.
Art. 8
Interventi urbanistico-edilizi rientranti nell'Allegato 1
comportanti rilascio di autorizzazioni, pareri e altri atti di
assenso
1. Nel caso in cui per la realizzazione degli interventi di cui
all'Allegato 1 sia richiesto il preventivo rilascio di
autorizzazioni, pareri od altri atti di assenso comunque denominati
di competenza di amministrazioni pubbliche e qualora l'interessato
non disponga già degli atti amministrativi necessari e non li
produca unitamente alla SCIA, l'interessato presenta apposita istanza
allo SUAP per l'applicazione delle disposizioni di cui agli articoli
9, comma 7, e 10.
2. A seguito dell'acquisizione o della formazione per
silenzio-assenso dei titoli abilitativi o degli atti necessari,
l'istanza di cui al comma 1 acquista efficacia di SCIA.
Art. 9
Dichiarazione di inizio attività (DIA) obbligatoria per interventi
urbanistico-edilizi relativi ad attività produttive e procedimento
di conferenza di servizi
1. Ove le istanze presentate allo SUAP ai sensi dell'art. 7 del
d.p.r. 160/2010 prevedano la realizzazione degli interventi edilizi
di cui all'Allegato 2 (Interventi urbanistico-edilizi soggetti a DIA
obbligatoria e a procedimento di conferenza di servizi) che siano
conformi alla disciplina urbanistico-edilizia e territoriale, alla
vigente programmazione commerciale e urbanistica emanata dalla
Regione ed alle normative igienico-sanitarie, ambientali, di
sicurezza e di prevenzione incendi, gli stessi sono realizzabili
mediante DIA obbligatoria contenente la documentazione prevista
nell'articolo 26, commi 2 e 3, della legge regionale 16/2008 e
successive modificazioni ed integrazioni.
2. Nel caso di presentazione di DIA obbligatoria per la
realizzazione di linee ed impianti per il trasporto, la
trasformazione e la distribuzione di energia elettrica di cui alla
lettera f) dell'Allegato 2 con tensione nominale superiore a 1.000
volt, lo SUAP provvede a darne comunicazione all'Amministrazione
provinciale e acquisisce le valutazioni tecniche dell'ARPAL in
materia di esposizione ai campi elettromagnetici.
3. Per gli interventi relativi alla realizzazione di impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili di cui alla lettera g),
numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 dell'Allegato 2 alla DIA sono allegati
gli elaborati tecnici per la connessione redatti dal gestore della
rete. La realizzazione di tali impianti di produzione di energia è
ammessa in tutte le zone urbanistiche del territorio comunale, fatto
salvo il rispetto delle limitazioni previste nella vigente disciplina
urbanistico-edilizia e delle indicazioni contenute nelle linee guida
e nei criteri individuati con deliberazione della Giunta regionale.
4. Per la realizzazione degli interventi di cui alla lettera h)
dell'Allegato 2 i soggetti interessati, contestualmente alla
presentazione allo SUAP della DIA obbligatoria conforme a quanto
previsto dall'articolo 87, comma 3, del decreto legislativo 1° agosto
2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche) e successive
modificazioni e integrazioni, presentano istanza all'ARPAL, corredata
della documentazione prevista dalla normativa statale e regionale,
per l'espressione del parere di competenza in merito al rispetto
della vigente normativa in materia di inquinamento elettromagnetico.
Tale parere è reso nel termine di trenta giorni dal ricevimento
dell'istanza. Entro trenta giorni dall'installazione l'interessato è
tenuto ad inviare al Comune ed all'ARPAL i dati concernenti la
misurazione di intensità del campo elettromagnetico per le verifiche
di congruità dei livelli di esposizione effettivi rispetto a quelli
dichiarati, da effettuarsi a cura dell'ARPAL entro i successivi
trenta giorni.
5. La Giunta regionale può emanare specifiche disposizioni di
ulteriori semplificazioni relative alle procedure di SCIA e di DIA
obbligatoria aventi ad oggetto gli interventi di cui alla lettera h)
dell'Allegato 1 e di cui alla lettera f) dell'Allegato 2, nel
rispetto delle disposizioni statali.
6. Gli interventi urbanistico-edilizi oggetto della DIA
obbligatoria possono essere iniziati decorso il termine di trenta
giorni dalla relativa presentazione. Entro il medesimo termine il
responsabile dello SUAP può notificare all'interessato ordine
motivato di non effettuare il preciso intervento ove riscontri
l'assenza di uno o più dei presupposti o dei requisiti prescritti
ovvero di una o più delle condizioni stabilite dall'art. 26, comma
2, della legge regionale 16/2008 e successive modificazioni e
integrazioni. Per gli adempimenti relativi al versamento del
contributo di costruzione dovuto, all'integrazione della
documentazione a corredo della DIA obbligatoria, all'inizio e
all'ultimazione dei lavori, nonchè alla stipulazione dell'atto
convenzionale, si applicano le disposizioni stabilite nel suddetto
art. 26.
7. Nel caso gli interventi oggetto dell'istanza di cui al comma 1
richiedano il rilascio di autorizzazioni, pareri od altri atti di
assenso comunque denominati di competenza di amministrazioni
pubbliche per il cui rilascio sia previsto un termine inferiore a
novanta giorni, fino all'acquisizione di tali atti la DIA
obbligatoria è priva di effetti e l'interessato non può dare inizio
ai lavori. A tal fine il responsabile dello SUAP:
a) può indire una conferenza di servizi ai sensi degli
articoli 14 e successivi della l. 241/1990 per acquisire tali atti,
da concludersi nel termine di trenta giorni dall'indizione della
conferenza;
b) in caso di mancato ricorso alla conferenza di servizi,
scaduto il termine previsto per le altre amministrazioni per
pronunciarsi, conclude in ogni caso il procedimento considerando
acquisito l'assenso di tali amministrazioni dando atto che la DIA
obbligatoria è divenuta efficace con conseguente facoltà di inizio
dei lavori.
8. L'elenco degli interventi edilizi di cui all'Allegato 2 può
essere modificato con deliberazione della Giunta regionale, in
adeguamento alle sopravvenute disposizioni statali e regionali.
Art. 10
Procedimento unico di conferenza di servizi
1. Ferme restando le procedure di cui alla legge regionale 2
gennaio 2007, n. 1 (Testo unico in materia di commercio) e successive
modificazioni e integrazioni relative alle attività commerciali e di
autorizzazione unica disciplinate dalla legge regionale 16/2008 e
successive modificazioni ed integrazioni e di conferenza di servizi
di cui all'art. 5 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 9
(Procedure per l'approvazione regionali dei Piani regolatori portuali
e dei progetti di interventi negli ambiti portuali), l'interessato
presenta istanza allo SUAP ai sensi dell'art. 7 del d.p.r. 160/2010
per la realizzazione di:
a) interventi edilizi soggetti a rilascio di permesso di
costruire, in quanto non rientranti tra le opere soggette a DIA
obbligatoria a norma dell'art. 9;
b) interventi edilizi soggetti a DIA obbligatoria che
comportino l'acquisizione di autorizzazioni, pareri od altri atti di
assenso comunque denominati di competenza di diverse amministrazioni
pubbliche per il cui rilascio sia previsto un termine superiore a
novanta giorni;
c) interventi edilizi soggetti a procedure di VIA o di
verifica-screening;
d) interventi per installazione di impianti di
teleradiocomunicazione con potenza superiore a 20 watt non rientranti
nel campo di applicazione della SCIA.
2. Nei casi di cui al comma 1 il responsabile dello SUAP è
tenuto a:
a) indire entro trenta giorni dal ricevimento dell'istanza la
conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e successivi della
l. 241/1990 e successive modificazioni ed integrazioni da concludersi
nel termine di novanta giorni dalla relativa indizione;
b) inserire nel sito web istituzionale dello SUAP e del Comune
interessato l'istanza presentata.
3. Ove le istanze di cui al comma 1 comportino l'approvazione di
interventi urbanistico-edilizi in variante agli atti di
pianificazione territoriale ed agli strumenti urbanistici vigenti od
operanti in salvaguardia, tali istanze devono essere corredate di una
dettagliata relazione delle opere e delle attività da realizzare e
del loro rapporto con la disciplina territoriale ed urbanistica e con
le normative in materia paesistica, ambientale, sanitaria e di
sicurezza del lavoro degli impianti.
4. Lo SUAP, accertata la procedibilità dell'istanza entro trenta
giorni dal ricevimento della stessa, convoca entro i successivi dieci
giorni la conferenza di servizi in seduta referente ai sensi degli
articoli 14 e successivi della l. 241/1990 e successive modificazioni
ed integrazioni, invitando ogni Amministrazione interessata per
l'illustrazione del progetto e l'avvio della relativa istruttoria.
5. Gli atti presentati nel corso della conferenza di servizi in
seduta referente ed il relativo verbale sono depositati a cura del
Comune interessato a libera visione del pubblico per un periodo di
tempo di almeno quindici giorni consecutivi, previo avviso sul sito
istituzionale dello SUAP e del Comune e su almeno un giornale
quotidiano a diffusione regionale, al fine della presentazione nello
stesso periodo di eventuali osservazioni da parte di chiunque vi
abbia interesse.
6. Entro il termine di quindici giorni a decorrere dalla data di
svolgimento della conferenza in seduta referente, lo SUAP può
richiedere, per una sola volta, l'integrazione degli atti necessari
ai fini istruttori, con conseguente sospensione del termine di cui al
comma 7.
7. Il procedimento è concluso mediante conferenza di servizi in
seduta deliberante da effettuarsi entro il termine di novanta giorni
dalla data della conferenza referente. Nei casi di cui al comma 3 la
determinazione da concordarsi in conferenza in seduta deliberante
deve essere preceduta dall'acquisizione dell'assenso degli organi
regionali, provinciali e comunali competenti in materia paesistica,
urbanistica ed ambientale. Nel caso di dissensi manifestati in
conferenza di servizi trovano applicazione le disposizioni di cui
agli articoli 31 e 32 della legge regionale 16/2008 e successive
modificazioni ed integrazioni.
8. Per gli interventi di cui al comma 1, lettera d), l'istanza si
intende accolta qualora entro il termine di cui ai commi 2 e 7 non
sia stata conclusa la conferenza dei servizi in seduta deliberante.
9. La determinazione da concordarsi in sede di conferenza in
seduta deliberante sostituisce a tutti gli effetti le intese, i
concerti, i nulla osta, le autorizzazioni, le approvazioni o gli
assensi comunque denominati delle amministrazioni pubbliche
interessate diverse da quelle di cui al comma 7 e contiene anche la
pronuncia sulle eventuali osservazioni pervenute.
10. Delle determinazioni conclusive assunte dalla conferenza dei
servizi è data notizia a cura dello SUAP mediante avviso, recante
l'indicazione della sede di deposito degli atti approvati, da
pubblicarsi nel Bollettino ufficiale della Regione Liguria e nel sito
web istituzionale dello SUAP e del Comune interessato.
11.Ove gli interventi edilizi siano soggetti a procedure di VIA o
di verifica-screening le istanze di cui al comma 1 devono essere
corredate dall'istanza di attivazione della procedura di VIA o di
verifica-screening da inviare alla Regione e la relativa pronuncia,
da rendersi nel rispetto dei termini previsti dalla normativa
regionale, confluisce nel procedimento di conferenza di servizi; in
tali casi il termine per la conclusione del procedimento di
conferenza di servizi è elevato a centocinquanta giorni.
12. Nel caso di istanze aventi ad oggetto impianti di produzione
di energia da fonti rinnovabili rientranti nella fattispecie di cui
al comma 11, all'interno della procedura di VIA o di
verifica-screening viene rilasciata dalla Regione anche
l'autorizzazione paesistico ambientale di cui all'articolo 146 del
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali
e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della legge 6 luglio 2002, n.
137) e successive modificazioni e integrazioni.
13. Ove la pronuncia regionale di VIA o di verifica-screening
contenga prescrizioni che comportino l'adeguamento del progetto, la
decorrenza del termine per la conclusione del procedimento di cui al
comma 11 è sospesa fino alla consegna degli atti contenenti
l'adeguamento stesso.
Art. 11
Localizzazione degli impianti di
teleradiocomunicazione di cui agli articoli 7, 9 e 10
1. La realizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione di
cui agli articoli 7, 9 e 10, in quanto opere di urbanizzazione
primaria, è ammessa in tutte le zone urbanistiche del territorio
comunale fatto salvo il rispetto della disciplina prevista nel Piano
di organizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione approvato
dal Comune sulla base dei programmi di sviluppo delle reti proposti
dai soggetti gestori. Tale Piano, ove si ponga in variante alla
vigente strumentazione urbanistica comunale, è approvato, in caso di
Piano Urbanistico Comunale (PUC), con la procedura stabilita per
l'aggiornamento periodico di cui all'art. 43 della legge regionale 4
settembre 1997, n. 36 (Legge urbanistica regionale) e successive
modificazioni ed integrazioni e, in caso di strumento urbanistico
generale, con la procedura relativa alle varianti la cui competenza
approvativa è attribuita alle Province ai sensi dell'art. 85, comma
1, lettera a), della medesima legge regionale.
Art. 12
Interventi edilizi per lo sviluppo di attività produttive esistenti
1. Gli insediamenti produttivi esistenti destinati ad attività
artigianali, industriali ubicati in lotti contigui di estensione non
superiore a 30.000 metri quadrati, agricole ed agrituristiche, ad
alberghi tradizionali, a strutture turistico ricettive e ad attività
socio-assistenziali e commerciali, con esclusione delle grandi
strutture di vendita, possono essere ampliati mediante interventi di
ristrutturazione edilizia, sostituzione edilizia e di nuova
costruzione da realizzare all'interno del lotto di proprietà alle
seguenti inderogabili condizioni:
a) contestuale ammodernamento tecnologico degli impianti,
miglioramento della qualità degli ambienti di lavoro e dell' aspetto
esteriore delle costruzioni;
b) conformità alla destinazione d'uso prevista dalla
pianificazione urbanistica comunale, salvi i casi di ampliamenti da
localizzare in area contigua, purchè di superficie non superiore al
30 per cento del lotto su cui insiste l'attività produttiva
esistente, avente destinazione d'uso diversa e comunque non gravata
da vincoli di inedificabilità assoluta in base a normative statali o
regionali o ad atti di pianificazione urbanistica o territoriale;
c) conformità alla vigente programmazione commerciale e
urbanistica emanata dalla Regione; per le medie strutture di vendita
l'intervento di ampliamento deve comunque prevedere la demolizione e
ricostruzione dell'intera struttura esistente;
d) conformità ai parametri dell'altezza e delle distanze minime
dalle costruzioni stabiliti dalla pianificazione urbanistica comunale
o dalla vigente legislazione in materia per l'area in cui ricade
l'attività produttiva oggetto di ampliamento e, laddove non siano
fissati limiti di altezza, non oltre l'altezza massima delle
costruzioni esistenti nell'insediamento produttivo oggetto di
intervento, con esclusione degli eventuali impianti tecnologici
necessari per il funzionamento dell'attività;
e) conformità con la disciplina del Piano Territoriale di
Coordinamento Paesistico, dei Piani di Bacino e dei Piani Regolatori
Portuali; in presenza di discipline che stabiliscono parametri
massimi di impermeabilizzazione del suolo, gli interventi di
ampliamento delle attività produttive esistenti possono, in
alternativa all'applicazione di tali discipline, adottare modalità
esecutive tali da assicurare la ritenzione temporanea delle acque
piovane attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio;
f) salvaguardia delle alberature di pregio presenti nell'area di
intervento;
g) negli ampliamenti degli insediamenti industriali ed
artigianali, lungo i confini a contatto con insediamenti a
destinazione d'uso diversa da quella produttiva, siano poste a dimora
alberature d'alto fusto per la mitigazione degli impatti visivi;
h) per gli ampliamenti degli alberghi tradizionali, delle
strutture turistico ricettive e delle strutture socio-assistenziali
la progettazione architettonica degli interventi assicuri un armonico
inserimento rispetto alla costruzione esistente;
i) per gli ampliamenti degli edifici utilizzati per l'attività
di agriturismo siano rispettate le tipologie edilizie degli edifici
esistenti.
2. Gli interventi di cui al comma 1 non sono cumulabili con gli
ampliamenti consentiti dagli strumenti urbanistici comunali entro
soglie percentuali predeterminate e sono realizzabili mediante
presentazione allo SUAP di DIA obbligatoria in deroga alla disciplina
dei piani urbanistici e territoriali vigenti e/o operanti in
salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il rispetto della dotazione
dei parcheggi pertinenziali previsti dalla disciplina urbanistico
comunale, nonchè della dotazione di opere di urbanizzazione primaria
e/o secondaria per il soddisfacimento degli standard urbanistici
necessari da regolare in apposito atto convenzionale da allegare alla
DIA obbligatoria e contenente gli impegni del soggetto attuatore,
nonchè le modalità, i termini per l'esecuzione delle opere non
oltre quelli di validità della DIA obbligatoria e le garanzie per la
loro realizzazione. In tale ipotesi l'efficacia della DIA
obbligatoria resta sospesa fino all'avvenuta stipulazione con il
Comune dell'atto convenzionale.
3. Negli insediamenti industriali esistenti su lotti di
estensione superiore a 30.000 metri quadrati possono essere
assentiti, con le modalità procedurali di cui al comma 2 e nel
rispetto delle condizioni previste ai commi 1 e 2, interventi edilizi
di ampliamento delle costruzioni esistenti fino al 20 per cento della
superficie coperta finalizzati allo sviluppo dell'attività
produttiva.
4. La destinazione d'uso urbanistica degli edifici oggetto degli
interventi di cui ai commi 1, 2 e 3 aventi ad oggetto attività
artigianali, industriali, agricole, agrituristiche e commerciali deve
essere mantenuta per venti anni sulla base dell'atto convenzionale da
allegare alla DIA obbligatoria e da trascrivere nei registri
immobiliari entro la data di ultimazione dei lavori, pena
l'inefficacia della DIA; per gli interventi di ampliamento aventi ad
oggetto alberghi tradizionali, strutture turistico ricettive e
strutture socio-assistenziali il vincolo di destinazione d'uso
urbanistica deve essere mantenuto per venti anni con le stesse
modalità indicate in precedenza.
Art. 13
Sanzioni
1. Fatta salva l'applicazione delle sanzioni penali previste
dalle specifiche normative nelle diverse materie e dall'art. 19,
comma 6, della l. 241/1990 e successive modificazioni ed
integrazioni, l'esecuzione di interventi urbanistico-edilizi in
violazione delle disposizioni di cui agli articoli 7, 8, 9 e 10 della
presente legge od in difformità dalla SCIA o dal titolo abilitativo
formatosi è assoggettata alle sanzioni amministrative stabilite
dalle vigenti normative di settore interessate.
Art. 14
Modifiche all'art. 5 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 9
(Procedure per l'approvazione regionale dei Piani regolatori
portuali e dei progetti di interventi negli ambiti portuali)
1. Al comma 2 dell'art. 5 della legge regionale 9/2003 le parole:
"ed è richiesto il consenso unanime di tutti gli Enti territoriali
partecipanti" sono sostituite dalle seguenti: "e nel caso di dissensi
manifestati in conferenza di servizi trovano applicazione le
disposizioni di cui agli articoli 31 e 32 della legge regionale 6
giugno 2008, n. 16 (Disciplina dell'attività edilizia) e successive
modificazioni ed integrazioni".
Art. 15
Norme transitorie
1. La Giunta regionale istituisce il tavolo di coordinamento
regionale della rete degli SUAP di cui all'art. 5 entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2. Le disposizioni della presente legge si applicano, in quanto
più favorevoli e su richiesta dell'interessato, anche nei confronti
delle istanze presentate ai sensi del Capo VI della legge regionale
24 marzo 1999, n. 9 (Attribuzione agli enti locali e disciplina
generale dei compiti e delle funzioni amministrative conferite alla
Regione dal d.lgs. 112/1998 nel settore "sviluppo economico e
attività produttive" e nelle materie "istruzione scolastica" e
"formazione professionale") il cui procedimento alla data di entrata
in vigore della presente legge non sia ancora giunto a conclusione.
Art. 16
Abrogazione di norme
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) i Capi V e VI della legge regionale 24 marzo 1999, n. 9
(Attribuzione agli enti locali e disciplina generale dei compiti e
delle funzioni amministrative conferite alla Regione dal d.lgs.
112/1998 nel settore "sviluppo economico e attività produttive" e
nelle materie "istruzione scolastica" e "formazione professionale").
b) l'art. 1 della legge regionale 6 agosto 2001, n. 27
(Modifiche alla legge regionale 24 marzo 1999, n. 9 (Attribuzione
agli enti locali e disciplina generale dei compiti e delle funzioni
amministrative conferite alla Regione dal d.lgs. 112/1998 nel settore
"sviluppo economico e attività produttive" e nelle materie
"istruzione scolastica" e "formazione professionale")).
2. È, inoltre, abrogata ogni altra disposizione incompatibile
con le norme della presente legge.
Art. 17
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'art. 4 della
presente legge, si provvede, ai sensi della l.r. 13/2011, con gli
stanziamenti iscritti nello stato di previsione della spesa del
bilancio, all'U.P.B. 18.204 "Spese per il sistema informativo
regionale".
2. Agli oneri per gli esercizi successivi si provvede con legge
di bilancio.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino
ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarla e farla osservare come legge della Regione Liguria.
Genova, 5 aprile 2012
Burlando
(Omissis). |
||
Contratti | 2009 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 8 del 19-1-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-01-19&atto.codiceRedazionale=T-09BFF502 | COMUNE DI ROTTOFRENO (Provincia di Piacenza) | Piazza G. Marconi n. 2 - 29010 Rottofreno (PC) Tel. 0523.780316 - Fax 0523.781929 www.comune.rottofreno.pc.it Codice Fiscale: 00228700332 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.8 del 19-1-2009) | Prot. n. 296 del 15/01/09
Albo Pretorio n. 31 in pubblicazione dal 19/01/09 - BANDO DI GARA PER
PROCEDURA APERTA: OGGETTO: REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE
DI SAN NICOLÒ A TREBBIA - I LOTTO. Determinazione del Responsabile
del Settore Lavori Pubblici n. 837 del 31/12/2008. CIG: 0261365537 -
CUP: E19H08000200004.
1. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Rottofreno (PC),
Piazza G. Marconi, 2, 29010 Rottofreno (PC) - Tel. 0523.780316, Fax
0523.781929. Per informazioni di natura tecnica e amministrativa:
SETTORE LAVORI PUBBLICI - Tel. 0523.780351 (Geom. Bertoncini Luigi),
Tel. 0523.780360 (Geom. Marenghi Gianluca). 2. NORME DI GARA: le
regole della gara sono contenute nel presente bando e specificate nel
Disciplinare di Gara pubblicato sul sito internet
www.comune.rottofreno.pc.it ed acquisibile con le modalità di cui al
punto 10. 3. DENOMINAZIONE CONFERITA ALL'APPALTO DALL'AMMINISTRAZIONE
AGGIUDICATRICE: procedura aperta per la realizzazione del I Lotto dei
lavori di costruzione della nuova scuola elementare di San Nicolò a
Trebbia di Rottofreno (PC) e la loro successiva acquisizione in
locazione finanziaria da parte del Comune di Rottofreno, congiunta al
trasferimento di beni immobili. 4. BREVE DESCRIZIONE: La presente gara
è indetta a sensi del combinato disposto cui art. 160/bis e all'art.
53 c. 6 e seguenti del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. 5. PROCEDURA
AGGIUDICAZIONE: Procedura aperta con il criterio dell'offerta
economicamente più vantaggiosa ai sensi art. 83 D.Lgs 163/06 secondo
i parametri dettagliati nelle norme di gara secondo il seguente ordine
decrescente: A) OFFERTA TECNICA: PUNTEGGIO MASSIMO 60 B) OFFERTA
ECONOMICA: PUNTEGGIO MASSIMO 40; Il punteggio definitivo per ciascun
concorrente, avuto presente che il punteggio massimo è
complessivamente 100, sarà calcolato come somma dei singoli punteggi
ottenuti nei punti indicati al punto 10 del disciplinare di gara. Le
offerte anomale verranno individuate secondo i criteri cui art. 86, c.
2, citato decreto. 6. LUOGO ESECUZIONE E CARATTERISTICHE GENERALI
DELL'OPERA: Via Lampugnana in località San Nicolò a Trebbia di
Rottofreno (PC), come meglio specificato nel capitolato speciale
d'appalto. 7. IMPORTO DA FINANZIARE: Euro 3.704.000,00.= IVA inclusa
di cui: a) per l'esecuzione dei lavori netti Euro 3.197.662,00.= di
cui Euro 83.054,00.= per oneri per la sicurezza (D.Lgs. 494/96 e
successive mm.ii.) non soggetti a ribasso d'asta. La categoria
prevalente, dell'importo di Euro 2.398.105,00.= IVA esclusa è
rappresentata dalla categoria "OG 1: EDIFICI CIVILI ED INDUSTRIALI"
riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal Regolamento
approvato con DPR 34/2000. L'appalto prevede anche le seguenti
lavorazioni: - "OG 3: STRADE" riconducibile alla corrispondente
definizione prevista dal DPR 34/2000, per l'importo di Euro
119.802,00.= I.V.A. esclusa (lavorazione - subappaltabile); - "OS 3:
IMPIANTI IDRICO-SANITARIO" riconducibile alla corrispondente
definizione prevista dal DPR 34/2000, per l'importo di Euro
87.642,00.= IVA esclusa (lavorazione scorporabile -
subappaltabile);"OS 28: IMPIANTO TERMICI E DI CONDIZIONAMENTO"
riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR
25/01/2000 n. 34, per l'importo di Euro 259.404,00.= IVA esclusa
(lavorazione scorporabile - subappaltabile);"OS 30:IMPIANTI ELETTRICI"
riconducibile alla corrispondente definizione prevista dal DPR
34/2000, per l'importo di Euro 249.655,00.= IVA esclusa (lavorazione
scorporabile - subappaltabile). Il concorrente deve essere in possesso
dell'attestazione di qualificazione nella categoria prevalente OG 1
per la classifica minima IV, attestazione che è rilasciata da una
S.O.A. di cui al DPR 34/2000 regolarmente autorizzata ed in corso di
validità. b) Per somme a disposizione netti Euro 158.317,80.= non
soggetti a ribasso d'asta. c) Per I.V.A. netti Euro 348.020,20.= non
soggetti a ribasso d'asta. 8. TERMINE PER L'ESECUZIONE: il tempo utile
per dare compiuti i lavori è fissato in 425
(quattrocentoventicinque) giorni naturali, successivi e continui
decorrenti dalla data del verbale di consegna. 9. DURATA APPALTO: la
durata del contratto di leasing è fissata in 20 (venti) anni dalla
consegna del bene all'utilizzatore previo collaudo definitivo. 10.
MODALITÀ PER OTTENIMENTO DOCUMENTI DI GARA: il "Disciplinare di Gara"
e gli elaborati tecnici di progetto sono consultabili presso il
Settore Lavori Pubblici comunale, Via XXV Aprile, 49, località San
Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC), tutte le mattine dalle ore 11
alle ore 13 (escluso i festivi) e il presente bando e le norme sono
pure visionabili su internet al sito www.comune.rottofreno.pc.it. 11.
ACQUISTO ELABORATI: è possibile acquistarne una copia degli
elaborati, a spese della Ditta Concorrente, fino al giorno precedente
il termine di presentazione delle offerte, presso la seguente
copisteria: GIORGIO NAGEL & C. S.N.C., con sede in Via Campagna n. 115
a Piacenza (PC), Tel. 0523.325919, Fax 0523.339377, e-mail:
[email protected], presso la quale sono depositati tutti gli
elaborati progettuali. 12. SOPRALLUOGO: la ditta dovrà effettuare, a
pena di esclusione, accurata visita del luogo in cui si svolgeranno i
lavori, con le modalità previste dal "Disciplinare di Gara". 13.
TERMINE DI RICEZIONE DELLE OFFERTE E INDIRIZZO AL QUALE INOLTRARLE: i
concorrenti dovranno fare pervenire al Comune di Rottofreno, Piazza G.
Marconi, 2, 29010 Rottofreno (PC), per posta o a mano, purchè entro
il termine perentorio delle ore 12 del giorno lunedì 16/02/09 un
plico sigillato indicante gli estremi della gara e contenente quanto
previsto dal "Disciplinare di Gara". 14. DATA, ORA E LUOGO DELLA GARA:
la Gara verrà celebrata il giorno mercoledì 18/02/09 alle ore 9,30,
presso il Settore Lavori Pubblici comunale, Via XXV Aprile n. 49,
località San Nicolò a Trebbia di Rottofreno (PC), con le modalità
previste dal "Disciplinare di Gara". 15. PERSONE AMMESSE AD ASSISTERE
ALL'APERTURA DELLE OFFERTE: alle sedute per l'ammissione alla gara e
per l'attribuzione del punteggio all'offerta economica, sono ammessi i
legali rappresentanti delle imprese concorrenti oppure i soggetti,
uno per ogni concorrente, muniti di apposita delega conferita dai
legali rappresentanti stessi. 16. CAUZIONI E GARANZIE: dovrà essere
costituita, a pena d'esclusione, una cauzione provvisoria pari ad Euro
67.119,60 ai sensi art. 75 c. 1 D.Lgs 163/06, con le modalità
specificate nel suddetto "Disciplinare di Gara". Saranno altresì
richieste le altre garanzie e coperture assicurative previste
dall'art. 33 del capitolato speciale d'appalto. Ai sensi dell'art. 103
del DPR 554/99, ai fini della stipulazione della polizza di
assicurazione per danni di esecuzione si precisa che la somma
assicurata dovrà essere pari a Euro 1.000.000.=. Il massimale per
l'assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è
stabilito in Euro 500.000.=. 17. FINANZIAMENTO E PAGAMENTO: l'opera
verrà finanziata a mezzo di locazione finanziaria, ai sensi art.
160bis D.Lgs. 163/06, con pagamento dei canoni di leasing con risorse
dell'Ente a mezzo mandati, con le modalità di cui al punto 8.1 del
contratto di leasing. L'appalto è congiunto alla vendita dei beni
immobili di proprietà del Comune di Rottofreno, indicati nel
disciplinare di gara. 18. SOGGETTI AMMESSI: possono partecipare i
concorrenti: - di cui all'art. 34 e seguenti del D.Lgs. 163/06,
nonchè i concorrenti con sede in altri stati membri dell'Unione
Europea alle condizioni cui art. 3, c. 7 DPR 34/2000; - Associazioni
Temporanee di Imprese - ATI, costituite o costituende ex art. 160bis
D.Lgs. 163/2006, composte da uno o più soggetti finanziatori che, in
possesso dei requisiti richiesti dal bando, finanzieranno i lavori, e
da uno o più soggetti costruttori che, in possesso dei requisiti
richiesti dal bando, eseguiranno le opere. Soggetti finanziatori
possono essere banche iscritte all'albo di cui all'art. 13 del D.Lgs.
385/1993; soggetti appartenenti ai gruppi creditizi iscritti all'albo
di cui all'art. 64 del D.Lgs. 385/1993; soggetti operanti in ambito
finanziario iscritti nell'elenco generale cui art. 106 D.Lgs.
385/1993. 19. LINGUA: tutti documenti, dichiarazioni ed offerta
presentati devono essere redatti in lingua italiana o corredati da
traduzione giurata. 20. OPZIONI: riscatto fine locazione finanziaria:
l'Amministrazione Aggiudicatrice comunicherà la propria intenzione di
riscattare le opere con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto
alla scadenza del leasing. 21. REQUISITI DI ORDINE GENERALE, DI
CARATTERE ECONOMICO FINANZIARIO E TECNICO ORGANIZZATIVO: vedi
"Disciplinare di Gara". 22. PERIODO DI TEMPO DURANTE IL QUALE
L'OFFERENTE È VINCOLATA ALLA PROPRIA OFFERTA: l'offerente è
vincolato alla propria offerta per un periodo di 180 (centottanta) gg.
23. SUBAPPALTO: l'impresa dovrà inoltre indicare i lavori o le parti
di opera che intende subappaltare o concedere in cottimo a norma
dell'art. 118 D.Lgs. 163/06. È fatto obbligo ai soggetti
aggiudicatari di trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun
pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture
debitamente quietanziate relative ai pagamenti corrisposti al
subappaltatore, con l'indicazione delle ritenute di garanzia
effettuate. 24. AGGIUDICAZIONE: si procederà all'aggiudicazione anche
nel caso sia stata presentata una sola offerta valida. Nel caso di
offerte uguali si procederà mediante sorteggio. 25. CERTIFICAZIONI,
DICHIARAZIONI E DOCUMENTAZIONI: per partecipare al presente incanto
dovranno essere presentate tutte le certificazioni, dichiarazioni e
documentazioni previste dal "Disciplinare di Gara", con le modalità
ivi descritte. 26. ALTRE INFORMAZIONI:dovranno osservarsi, a pena di
esclusione, le indicazioni di cui al "Disciplinare di Gara". Le
offerte per la partecipazione alla gara (le cui modalità di
compilazione e presentazione sono specificate nel disciplinare)
possono avere ad oggetto, alternativamente:a) il prezzo offerto per
l'acquisizione dei "beni immobili" (c.d. "offerta separata" per
l'acquisizione dei "beni immobili"); b) il prezzo richiesto per
l'appalto (c.d. "offerta separata" per l'esecuzione dell'appalto di
locazione finanziaria);c) il prezzo di acquisizione dei "beni
immobili" congiuntamente al prezzo di appalto (c.d. "offerta
congiunta" per l'acquisizione dei "beni immobili" e per l'esecuzione
dell'appalto). I plichi contenenti le offerte per la partecipazione
alla presente gara devono al loro esterno indicare, a "pena di
esclusione" a quale delle tre ipotesi sopra specificate l'offerta fa
riferimento. Nessun concorrente può presentare più offerte. Il
Responsabile del Procedimento, a sensi art. 83 c. 4 DPR 554/99,
dichiara la gara deserta, qualora nessuna delle offerte pervenute
abbia ad oggetto l'acquisto dei beni. L'Amministrazione
Aggiudicatrice, in subordine a quanto previsto dall'art. 160bis D.Lgs.
163/06, si riserva la facoltà di applicare le disposizioni cui art.
140, D.Lgs. 163/06. I dati raccolti saranno trattati, ai sensi D.Lgs.
196/03, esclusivamente nell'ambito della presente gara dando atto che
la procedura di verifica delle autodichiarazioni presentate potrà
comportare il trattamento di dati giudiziari a norma del DPR 445/00;
27. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: geom. Luigi Bertoncini.
Rottofreno, 15/01/2009 (in pubblicazione dal 19/01/2009)
Il Responsabile Del Procedimento
(Geom. Luigi Bertoncini)
T-09BFF502 (A pagamento). |
|
Serie Generale | 1998 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA | Serie Generale n. 159 del 10-7-1998 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1998-07-10&atto.codiceRedazionale=098A6028&elenco30giorni=false | MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA | DECRETO 11 maggio 1998 | Impegno della somma complessiva di L. 615.940.900 a favore degli istituti mutuanti, per l'esercizio 1998, ai sensi della legge 30 dicembre 1991, n. 412. (GU Serie Generale n.159 del 10-07-1998) | IL DIRETTORE GENERALE
del servizio per l'attuazione
della programmazione economica
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del Servizio
sanitario nazionale;
Visti, in particolare, gli articoli 50 e 51 - primo e secondo comma
della citata legge n. 833/1978;
Vista la legge 30 dicembre 1991, n. 412;
Visto, in particolare, il comma 13 dell'art. 4 della legge n.
412/1991, con il quale, fra l'altro, le regioni a statuto ordinario
sono autorizzate, per le esigenze di manutenzione straordinaria e per
gli acquisti delle attrezzature sanitarie, in sostituzione di quelle
obsolete, ad assumere mutui decennali - ad un tasso di interesse non
superiore a quello massimo stabilito in applicazione dell'art. 13,
comma 1, della legge 28 dicembre 1989, n. 415, convertito con
modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 38 - per un importo
complessivo di lire 1.500 miliardi, ai cui oneri d'ammortamento, si
provvede con quota parte del Fondo sanitario nazionale, parte di
conto capitale, allo scopo vincolata;
Visto il proprio decreto n. 012 del 6 maggio 1997 con il quale è
stata impegnata la prima rata semestrale delle venti previste a
favore dell'istituto mutuante Crediop per mutuo concesso alla regione
Molise, ai sensi del citato art. 4, comma 13 della legge n. 412/1991;
Vista la richiesta di versamento della terza rata semestrale con
scadenza 30 giugno 1998, avanzata dal summenzionato istituto mutuante
Crediop a favore della regione Molise;
Ritenuto di dover impegnare, a favore dell'istituto mutuante
sopracitato, la somma complessiva di L. 615.940.900;
Vista la legge di bilancio 27 dicembre 1997, n. 453 per l'esercizio
1998;
Decreta:
Art. 1.
La somma complessiva di L. 615.940.900 è impegnata, per il 1998,
per le finalità esposte in premessa, a favore dell'istituto
Crediop-Roma valuta 30 giugno 1998.
Art. 2.
È autorizzato il versamento di L. 615.940.900 a favore
dell'istituto mutuante, con valuta 30 giugno 1998, di cui al
precedente art. 1 del presente decreto.
Art. 3.
L'onere relativo graverà sul cap. 7430 dello stato di previsione
della spesa del Ministero del tesoro, del bilancio e programmazione
economica per il 1998.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 11 maggio 1998
Il direttore generale: Bitetti |
|
Contratti | 2008 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 143 del 10-12-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-12-10&atto.codiceRedazionale=T-08BFF11373 | COMUNE DI BERGAMO DIREZIONE AFFARI ISTITUZIONALI AGENZIA CONTRATTI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.143 del 10-12-2008) | PROCEDURA APERTA
1. ENTE APPALTANTE
Comune di Bergamo - Agenzia Contratti - con sede in Piazza
Matteotti 3, 24122 Bergamo, tel. 035.399064 fax 035 399302 indirizzo
e-mail [email protected].
2. OGGETTO DELL'APPALTO
Oggetto dell'appalto è la fornitura di n. 1 minibus elettrico,
chiavi in mano, per il servizio di trasporto persone all'interno del
cimitero civico monumentale.
Determinazione a contrarre n. 2127 Reg. Det. in data 15.09.2008.
CIG N. 0247043A52
3. IMPORTO E TERMINI DI CONSEGNA
L'importo presunto della fornitura è di Euro 110.000,00
(centodiecimila) IVA esclusa.
La consegna dovrà avvenire entro 120 (centoventi) giorni naturali
e consecutivi dalla data di ricevimento della conferma dell'ordine.
4. FORMA DELL'APPALTO
L'aggiudicazione della fornitura avverrà in base al criterio del
prezzo più basso, ai sensi dell'articolo 82, comma 2 lett. b) del
D.Lgs 163/2006, vale a dire mediante ribasso percentuale sul prezzo a
corpo posto a base di gara.
Gli operatori economici offerenti saranno vincolati alla propria
offerta per 180 giorni.
Si procederà all'espletamento della gara anche qualora venga
presentata una sola offerta,purchè valida
Non sono ammesse offerte in aumento.
In caso di gara deserta o di deposito di offerte non appropriate si
procederà all'aggiudicazione mediante procedura negoziata ai sensi
dell' art. 57 comma 2 lett. a) del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i..
5 - CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E DI VERIFICA DELLE OFFERTE
ANORMALMENTE BASSE.
L'Amministrazione comunale appaltante valuterà la congruità delle
offerte che superano la media determinata ai sensi dell'art. 86,
comma 1 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i.
L'esclusione del 10% delle offerte di maggiore e minore ribasso è
finalizzata esclusivamente alla determinazione della soglia di
anomalia e non comporta la loro automatica esclusione dalla gara.
Le offerte pertanto saranno corredate, sin dalla loro presentazione
e con le modalità previste dal bando di gara, dalle giustificazioni
relative alle seguenti voci di prezzo che concorrono a formare
l'importo complessivo posto a base di gara:
1)Condizioni eccezionalmente favorevoli di cui dispone
l'offerente per fornire il mezzo;
2)Rispetto delle norme vigenti in tema di sicurezza e condizioni
di lavoro;
3)Costo del lavoro come determinato periodicamente in apposite
tabelle dal ministro del lavoro e delle politiche sociali;
4)Ogni altro elemento di cui all'art. 87 comma 2° del D.
Lgs 163/2006 e s.m.i..
L'Amministrazione comunale appaltante procederà, avvalendosi se
del caso, di apposita Commissione tecnica, alla verifica delle offerte
anomale ai sensi dell'articolo 87 del D.lgs.163/2006 e s.m.i. con il
procedimento previsto al successivo articolo 88 del medesimo decreto.
6. CRITERI DI VERIFICA DELLE OFFERTE ANORMALMENTE BASSE
L'Amministrazione comunale appaltante procederà alla verifica
delle offerte ai sensi dell'articolo 87 del D.Lgs.163/2006 e s.m.i.
con il procedimento previsto al successivo articolo 88 del medesimo
decreto
7. LUOGO DI ESECUZIONE
Comune di Bergamo
8. TERMINE ULTIMO PER IL RICEVIMENTO DELLE OFFERTE
Il plico contenente l'offerta e la relativa documentazione, pena
l'esclusione dalla gara, dovrà pervenire entro e non oltre le ore
12,30 del giorno 9 GENNAIO 2009 presso l'Ufficio Protocollo della
Divisione Gestione Documentale del Comune di Bergamo - Piazza
Matteotti n. 3.
Il plico potrà anche essere spedito a rischio del concorrente, per
mezzo della posta o di terze persone ed anche in tale caso il plico,
per essere valido dovrà pervenire al su indicato ufficio in busta
chiusa non più tardi del predetto giorno e ora.
Il plico dovrà indicare all'esterno sia il nome dell'impresa
offerente, in caso di associazione il nome di tutti i concorrenti
associati, sia l'oggetto della gara.
9. DATA ORA E LUOGO DELL'APERTURA
Comune di Bergamo, Piazza Matteotti n. 3 - 2° piano, il giorno
13 GENNAIO 2009 alle ore 9,15.
Le operazioni di gara saranno pubbliche e pertanto chiunque è
ammesso ad assistervi.
10. CAUZIONI E ALTRE FORME DI GARANZIA RICHIESTE:
Cauzione provvisoria pari al 2% dell'importo del servizio - Euro
2.200,00 (duemiladuecento/00) - presentata, a pena di esclusione, con
le modalità previste dall'art. 75 del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i..
In caso di Associazione Temporanea d'Imprese, non ancora
formalmente costituita, la suddetta cauzione, se prestata mediante
polizza o fidejussione, dovrà risultare intestata a tutti i
componenti dell'A.T.I. stessa con specificato espressamente mandanti e
mandatari, pena l'esclusione dalla gara.
L'aggiudicatario dovrà obbligatoriamente costituire, prima della
firma del contratto, la cauzione definitiva ai sensi all'art. 113 del
D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i..
11. MODALITÀ DI FINANZIAMENTO E PAGAMENTO
L'appalto è finanziato direttamente dal Comune con mezzi di
bilancio.
Il pagamento del corrispettivo avverrà entro 90 giorni dal
ricevimento della fattura, previa attestazione di regolarità delle
prestazioni da parte del responsabile del servizio. Eventuali ritardi
nei pagamenti dovuti all'espletamento di formalità amministrative,
non daranno luogo ad alcuna maturazione di interessi.
Le fatture devono essere intestate a "Comune di Bergamo - Direzione
LL.PP. - via delle Canovine n. 23 - 24100 Bergamo.
Le modalità di pagamento sono meglio specificate all'articolo 11)
del capitolato speciale d'appalto.
12. SOGGETTI AMMESSI ALLA GARA
Sono ammessi a partecipare alla procedura di affidamento i soggetti
di cui all'art. 34 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., nonchè concorrenti
con sede in altri Stati alle condizioni di cui all'art. 47 del
medesimo Decreto Legislativo.
È fatto divieto ai concorrenti di partecipare alla gara in più di
un'associazione temporanea o consorzio ovvero partecipare alla gara
anche in forma individuale qualora abbiano partecipato alla gara
medesima in associazione o consorzio.
13. AVVALIMENTO
I concorrenti, singoli consorziati o raggruppati ai sensi dell'art.
34 del D.Lgs. 16372006 e s.m.i potranno soddisfare la richiesta
relativa al possesso dei requisiti di carattere economico,
finanziario, tecnico, organizzativo, avvalendosi dei requisiti di
altro soggetto, presentando, tutto quanto previsto all'art.49, comma
2) del predetto decreto.
L'inadempimento alle prescrizioni di cui al precedente capoverso e
a quanto generalmente contenuto nel citato art. 49 del suddetto
decreto comporta l'esclusione dalla gara.
14. RAGGRUPPAMENTI TEMPORANEI D'IMPRESA
Per le associazioni temporanee di impresa di tipo orizzontale e
verticale e dei consorzi ordinari il possesso dei requisiti
economico-finanziari e tecnico organizzativi è disciplinato dall'art.
37 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i..
La partecipazione dei consorzi stabili resta subordinata a pena di
esclusione alla disciplina dettata dall'art. 36 del D.Lgs 163/2006 e
s.m.i.
A pena di esclusione, alla documentazione richiesta per la
partecipazione alla gara dovrà altresì essere allegata dichiarazione
contenente l'impegno, sottoscritta da tutte le imprese che intendono
riunirsi in associazione, che in caso di aggiudicazione le stesse
conferiranno mandato collettivo speciale ad una di esse, espressamente
indicata, quale capogruppo; nella dichiarazione dovrà inoltre essere
espressamente specificata la parte o la percentuale di fornitura che
verrà eseguita dalle singole imprese.
Tale richiesta è motivata dalla necessità di una puntuale
verifica del possesso dei requisiti in capo ad ogni singola impresa.
15. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELL'OFFERTA E DOCUMENTAZIONE PER LA
PARTECIPAZIONE ALLA GARA
Le ditte che intendono partecipare alla procedura aperta dovranno
presentare entro il termine indicato al punto 8) del bando di gara una
busta, controfirmata sui lembi di chiusura, riportante all'esterno la
ragione sociale della società e l'oggetto della gara, contenente tre
plichi come di seguito distinti:
PLICO N. 1, recante all'esterno la dicitura "documentazione",
contenente :
A) DICHIARAZIONE SOTTOSCRITTA DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA
DITTA E CORREDATA DA FOTOCOPIA DI VALIDO DOCUMENTO D'IDENTITÀ DEL
SOTTOSCRITTORE, CON LA QUALE SI ATTESTA:
- di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione
coatta, di concordato preventivo e di non avere in corso procedimenti
per la dichiarazione di una delle predette situazioni;
- di essere iscritta al Registro delle Imprese (specificare
numero e sede di iscrizione) per un'attività corrispondente a quella
del presente appalto, e che le persone designate a rappresentare ed
impegnare legalmente l'impresa sono:
nome e cognome data e luogo di nascita carica
..............................................................
............
..............................................................
............
..............................................................
............
- che non è mai stata pronunciata una condanna con sentenza
passata in giudicato a carico dei legali rappresentanti e degli
Amministratori muniti di poteri (in caso contrario specificare
nominativo ed estremi dettagliati della condanna);
- che nei suoi confronti e nei confronti di alcuno dei soci e
degli altri amministratori muniti di poteri di rappresentanza non è
pendente alcun procedimento per l'applicazione di una delle misure di
prevenzione di cui all'art. 3 della legge 27 dicembre1956 n. 1423 o di
una della cause ostative previste dall'articolo 10 della Legge
31.5.1965 n. 575 e che negli ultimi cinque anni, non vi è stata
estensione nei suoi confronti e degli altri soggetti sopra contemplati
dei divieti derivanti dalla irrogazione della sorveglianza speciale
nei riguardi di un proprio convivente;
- che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non è
stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, oppure
emesso decreto Penale di condanna divenuto irrevocabile oppure
sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'art.
444 del codice di procedura penale, neppure per reati gravi in danno
dello Stato o della Comunità che incidono sull'affidabilità morale e
professionale;
- che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non sono
state pronunciate sentenze di condanna passate in giudicato per alcuno
dei reati di cui all'art. 38 comma 1 lettera c) del D.Lgs. 163/06
s.m.i. e neppure condanne per le quali tali soggetti abbiano
beneficiato della non menzione.
Si ricorda che le cause di esclusione prevista al comma 1 lettera
c) del predetto art. 38 del d.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. opera anche
nei confronti dei soggetti cessati dalla carica nel triennio
antecedente alla data di pubblicazione del presente bando, qualora
l'impresa non dimostri di avere adottato atti o misure di completa
dissociazione dalla condotta penalmente sanzionata; resta salva in
ogni caso l'applicazione dell'art. 178 del codice penale e dell'art.
445, comma 2, del codice di procedura penale. Nel caso i soggetti dI
cui sopra abbiano riportato qualsiasi condanna con sentenza passata in
giudicato, o patteggiato la pena ai sensi dell'art. 444 del C.P.P.,
essa dovrà essere chiaramente esplicitata;
- che nei confronti suoi e dei soggetti di cui sopra non
esiste nessuna delle cause di esclusione previste dall'art. 38 comma 1
lettere d), e), f), g) h), i) ed m);
- di essere in regola con le norme della Legge n. 68/1999 sul
diritto al lavoro dei disabili, nonchè di aver ottemperato alle norme
di cui alla suddetta legge e che l'ente competente per il rilascio
della relativa certificazione è .................... con sede in
.........Via....... Tel. ....e fax............. ;
- di avere tenuto conto nell'offerta degli obblighi relativi
alle norme in materia di sicurezza e di previdenza ed assistenza nel
luogo di esecuzione del servizio e di avere effettuato verifica della
disponibilità della mano d'opera necessaria per l'esecuzione della
fornitura, nonchè della disponibilità di attrezzature adeguate
all'entità ed alla tipologia dell'appalto;
- di accettare, senza condizione o riserva alcuna, tutte le
norme e disposizioni contenute nel bando di gara e nel capitolato
speciale d'appalto,;
- di avere tenuto conto, nel formulare la propria offerta, di
eventuali maggiorazioni per lievitazione dei prezzi che dovessero
intervenire durante l'esecuzione dell'appalto, rinunciando fin d'ora a
qualsiasi azione o eccezione in merito;
- di essere in regola con l'assolvimento degli obblighi
contributivi previsti dalle leggi e dai contratti di lavoro;
- di essere a perfetta conoscenza di quanto contenuto all'art.
38 comma 3) e 3 bis del D.lgs 163/2006 e s.m.i. con particolare
riferimento alla certificazione di regolarità contributiva da
presentare in caso di aggiudicazione;
- che non esiste alcuna forma di controllo, come controllante
o controllato, con le altre imprese partecipanti alla gara con
riferimento all'art. 2359 del codice civile;
- di non avere in comune con altre imprese partecipanti alla
gara titolare e/o amministratori o procuratori con poteri di
rappresentanza;
- di essere a piena e perfetta conoscenza di quanto in
particolare previsto dal capitolato speciale d'appalto agli articoli:
- 2) Oggetto dell'appalto;
- 6) Presentazione delle offerte;
- che la durata della garanzia integrale del mezzo è di
mesi................... (non può essere inferiore a a 24 mesi);
- che l'ubicazione dell'officina autorizzata per la garanzia e
l'assistenza del mezzo avrà una distanza non superiore ai 15 Km
dalla sede comunale;
- che Il fatturato globale d'impresa realizzato negli ultimi 3
esercizi finanziari è il seguente:
anno 2005...........................
anno 2006 ..........................
anno 2007 ..........................
Si precisa che il fatturato globale riferito a ciascun anno del
triennio sopra indicato deve essere almeno pari a Euro 60.000,00;
- che le principali forniture analoghe a quelli oggetto della
presente procedura di affidamento, effettuate negli ultimi tre anni,
con l'indicazione degli importi, delle date, dei destinatari pubblici
delle forniture stesse sono le seguenti:
..............................................................
.........
..............................................................
.........
..............................................................
.........
L'importo dovrà essere non inferiore a Euro 40.000,00 annui
- che quanto espresso è vero e documentabile su richiesta
delle amministrazioni competenti ovvero è accertabile, per le
dichiarazioni sostitutive di certificazione, ai sensi dell'art. 43 del
citato D.P.R. n. 445 del 2000;
- di essere a conoscenza che sui dati dichiarati potranno
essere effettuati controlli ai sensi dell'art. 71 del D.P.R. n. 445
del 2000;
- di volere subappaltare, ai sensi dell'art. 118 del D.l.vo
163/2006 le seguenti parti della fornitura oggetto di affidamento
(indicare espressamente le forniture che si intendono subappaltare):
..............................................................
........
..............................................................
........
..............................................................
........
La mancata o incompleta dichiarazione come sopra specificata
comporterà la non ammissione alla gara.
IN CASO DI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE LA DICHIARAZIONE DI CUI SOPRA
DOVRÀ ESSERE PRESENTATA DA OGNI SINGOLA IMPRESA.
Si ricordano le responsabilità civili e penali cui si può
incorrere in caso di falsa dichiarazione.
B) RELAZIONE DESCRITTIVA DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE, CON
INDICAZIONE DEI REQUISITI MINIMI RICHIESTI AL PUNTO 2) DEL CAPITOLATO
SPECIALE D'APPALTO;
C) CATOLOGHI O DEPLIANTS CON FOTOGRAFIE IILLUSTRATIVE DEL
PRODOTTO OFFERTO;
D) CAUZIONE PROVVISORIA CON LE MODALITÀ E L'IMPORTO PREVISTO AL
PUNTO 10) DEL PRESENTE BANDO, PLICO N. 2 idoneamente sigillato, non
trasparente recante all'esterno la dicitura "OFFERTA ECONOMICA"
contenente:
L'OFFERTA, redatta in lingua italiana senza condizioni e
riserve su carta legale, dovrà esplicitamente contenere
l'indicazione, in cifre e in lettere, del ribasso percentuale offerto,
in ribasso sull'importo a base di gara, ed essere sottoscritta per
esteso dal titolare o legale rappresentante dell'Impresa e corredata
dal numero di codice fiscale dell'impresa.
In caso di discordanza tra la percentuale indicata in cifre e
quella indicata in lettere, è valida l'indicazione più vantaggiosa
per l'Amministrazione.
Nel caso di offerta presentata da associazioni di imprese, la
stessa dovrà essere sottoscritta da tutte le imprese che intendano
associarsi.
TALE OFFERTA DEVE ESSERE CHIUSA IN APPOSITA BUSTA, NON TRASPARENTE
SIGILLATA, NELLA QUALE DEVONO ESSERE INSERITE, A PENA DI ESCLUSIONE,
LE GIUSTIFICAZIONI RELATIVE ALLE VOCI RIPORTATE AL PUNTO 5) DEL
PRESENTE BANDO E POTRANNO ESSERE REDATTE SERVENDOSI DEL MODELLO
ALLEGATO.
Pena l'esclusione dalla gara, non sono ammesse offerte in aumento
sull'importo posto a base di gara.
17. CAUSE DI ESCLUSIONE
Non saranno ammesse alla gara le offerte nel caso in cui manchi o
risulti incompleto o irregolare alcuno dei documenti richiesti,
nonchè le offerte delle Ditte a carico delle quali sussisterà una
delle cause di esclusione dalle gare per l'affidamento di appalti
pubblici. Parimenti determina l'esclusione della gara il fatto che le
offerte non siano contenute nell'apposita busta interna idoneamente
sigillata e non trasparente.
18. ALTRE INFORMAZIONI
Non possono partecipare alla gara imprese che si trovino fra di
loro in una delle situazioni di controllo di cui all'articolo 2359 del
Codice Civile.
Non sono ammesse varianti.
L'Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di procedere alla
verifica dei requisiti di carattere generale previsti per la
partecipazione, richiedendo idonea documentazione.
L'esito della gara verrà pubblicato, ad evvenuta aggiudicazione
definitiva o decorsi i 30 gg. dalla gara, sul sito
www.comune.bergamo.it link: gare ed appalti.
19. AVVERTENZE PER L'AGGIUDICATARIO
L'aggiudicatario dovrà, inoltre, presentare entro 20 giorni dalla
richiesta la documentazione necessaria per la firma del successivo
contratto, ivi compresa la cauzione definitiva
Qualora la documentazione prescritta non dovesse pervenire entro il
termine sopra stabilito ed il contratto non venisse stipulato entro
il termine previsto dall'Amministrazione per ritardi imputabili
all'aggiudicatario, il Comune potrà dichiarare la decadenza
dall'aggiudicazione, facendo carico all'aggiudicatario decaduto tutti
i danni conseguenti, e potrà aggiudicare l'appalto al concorrente che
segue nella graduatoria.
20. SUBAPPALTO
Ai fini del subappalto troveranno applicazione le norme di cui
all'art. 118 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i..
In caso di subappalto, l'aggiudicataria dovrà trasmettere al
Responsabile del Procedimento, entro 20 giorni da ciascun pagamento
nei suoi confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai
pagamenti corrisposti dalla stessa aggiudicataria al subappaltatore o
cottimista, con l'indicazione delle ritenute di garanzia effettuate.
21. PROCEDURE DI AFFIDAMENTO IN CASO DI FALLIMENTO DELL'ESECUTORE O
RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER GRAVE INADEMPIMENTO DELL'ESECUTORE
Si applica integralmente l'art. 140 del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i.
22. TRATTAMENTO DATI
Ai sensi dell'art. 11 del D. Lgs. N. 196/2003, si precisa che il
trattamento dei dati personali sarà improntato a liceità e
correttezza nella piena tutela dei diritti dei concorrenti e della
loro riservatezza; il trattamento dei dati ha finalità di consentire
l'accertamento dell'idoneità dei concorrenti a partecipare alla
procedura di affidamento della fornitura di cui trattasi.
23. RINVIO AD ALTRE NORME
L'appalto è soggetto alla piena ed esatta osservanza di tutte le
condizioni stabilite nel contratto collettivo nazionale di lavoro in
vigore per la categoria di cui trattasi.
Per tutto quanto non previsto nel Capitolato Speciale d'Appalto,
approvato con determinazione dirigenziale n. 2127 Reg. det. in data
15.09.2008, si fa riferimento alle disposizioni in materia contenute
nel testo unico dell'ordinamento degli enti locali e nel decreto
legislativo 163/2006 e s.m.i.
Il responsabile del procedimento è l'arch. Giovanni Delzano
(telef. 035/399540).
Bergamo, lì 3 DICEMBRE 2008
Il Dirigente
Avv. Erminia Renata Carbone
T-08BFF11373 (A pagamento). |
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Serie Generale | 2004 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE | Serie Generale n. 108 del 10-5-2004 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-05-10&atto.codiceRedazionale=04A04943&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE | DECRETO 21 aprile 2004 | Indicazione del prezzo medio ponderato dei buoni ordinari del Tesoro a centottantatre giorni, relativi all'emissione del 31 marzo 2004. (GU Serie Generale n.108 del 10-05-2004) | IL DIRETTORE GENERALE
del Dipartimento del tesoro - ufficio vi
Visto il decreto ministeriale 20 maggio 2003, con il quale sono
state fissate le modalità di emissione dei buoni ordinari del
Tesoro;
Visto il proprio decreto del 23 marzo 2004 che ha disposto per il
31 marzo 2004 l'emissione dei buoni ordinari del Tesoro a
centottantatre giorni senza l'indicazione del prezzo base di
collocamento;
Visto l'art. 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Ritenuto che in applicazione dell'art. 4 del menzionato decreto
ministeriale 20 maggio 2003 occorre indicare con apposito decreto il
prezzo risultante dall'asta relativa all'emissione dei buoni ordinari
del Tesoro del 31 marzo 2004;
Considerato che il prezzo di assegnazione del collocamento
supplementare riservato agli operatori «specialisti in titoli di
Stato» è pari al prezzo medio ponderato d'asta;
Decreta:
Per l'emissione dei buoni ordinari del Tesoro del 31 marzo 2004 il
prezzo medio ponderato dei B.O.T. a centottantatre giorni è
risultato pari a 99,081.
La spesa per interessi, per l'emissione suddetta, comprensiva del
relativo collocamento supplementare, gravante sul capitolo 2215 dello
stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle
finanze per l'anno finanziario 2004, ammonta a Euro 73.534.481,37 per
i titoli a centottantatre giorni con scadenza 30 settembre 2004.
A fronte delle predette spese viene assunto il relativo impegno.
Il prezzo massimo accoglibile ed il prezzo minimo accoglibile per i
B.O.T. a centottantatre giorni sono risultati pari, rispettivamente,
a 99,206 ed a 98,586.
Il presente decreto verrà inviato per il controllo all'Ufficio
centrale del bilancio del Ministero dell'economia e delle finanze e
sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 21 aprile 2004
p. Il direttore generale: Cannata |
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Parte Seconda | 2014 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Eredita' | Parte Seconda n. 123 del 16-10-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-10-16&atto.codiceRedazionale=TC14ABH12033 | TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO | (GU Parte Seconda n.123 del 16-10-2014) | Eredità giacente di Visentini Tina
Con decreto emesso in data 25 settembre 2014 il Giudice di Torino
ha dichiarato giacente l'eredità morendo dimessa da Visentini Tina,
nato a Oderzo il 15 novembre 1930 residente in vita in Torino e
deceduto in Torino il 26 dicembre 2012 - R.G. 5278/2014.
Curatore è stato nominato dott. Filippo Canale con studio in
Pinerolo, p.zza Garibaldi, 6.
Il funzionario giudiziario
dott.ssa Carmela Gagliardi
Il curatore
dott. Filippo Canale
TC14ABH12033 |
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Parte Seconda | 2015 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Eredita' | Parte Seconda n. 10 del 27-1-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-01-27&atto.codiceRedazionale=TC15ABH816 | TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA Ufficio successioni | (GU Parte Seconda n.10 del 27-1-2015) | Eredità giacente di Riga Filippo
Il Giudice, con decreto in data 20 ottobre 2014 ha dichiarato
giacente l'eredità d Riga Filippo nato a Avezzano (AQ) il 5 novembre
1929 deceduto a Roma il 24 novembre 2013.
Curatore avvocato Chiara Defrancesco dom.to Roma, via Dei
Gracchi n. 283.
Il cancelliere C1
Carmela Mingrone
TC15ABH816 |
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Serie Generale | 2009 | SUPPLEMENTI ORDINARI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 193 del 21-8-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-08-21&atto.codiceRedazionale=09A09473&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale «Clody» (09A09473) (GU Serie Generale n.193 del 21-08-2009 - Suppl. Ordinario n. 151) | Estratto determinazione A.I.C./N/V n. 1626 dell'8 luglio 2009
----> Vedere comunicato a pag. 97 <---- |
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Contratti | 2023 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 148 del 27-12-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-12-27&atto.codiceRedazionale=TX23BGA35306 | BANCA D'ITALIA Eurosistema | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.148 del 27-12-2023) | Avviso di aggiudicazione di appalto - Acquisizione di subscription
software Blackberry per il sistema di Mobile Device Management - CIG
A0226D4F97
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Amministrazione
aggiudicatrice: BANCA D'ITALIA - Via Nazionale, 91 - 00184 Roma -
[email protected] - www.bancaditalia.it
SEZIONE II: OGGETTO II.1.1) Denominazione: Acquisizione di
subscription software Blackberry per il sistema di Mobile Device
Management (CIG A0226D4F97) II.1.2) Codice CPV principale: 48422000 -
Suite di pacchetti software II.2.5) Criteri di aggiudicazione:
Criterio del minor prezzo.
SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1) Tipo di procedura: procedura
competitiva nell'ambito del sistema Dinamico di Acquisizione della
Pubblica Amministrazione (SDAPA) ai sensi dell'art. 32 comma 10 del
Codice dei Contratti Pubblici IV.2.1) Pubblicazione precedente
relativa alla stessa procedura: 2022/S 020-046174
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del
contratto d'appalto: 18.12.2023 V.2.2) Informazioni sulle offerte:
Numero offerte pervenute: 2 V.2.3) Nome e indirizzo del contraente:
VAR GROUP S.P.A. con sede legale in EMPOLI (FI), via Piovola n. 138,
CAP 50053. V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto
(IVA esclusa): € 263.762,46 oltre IVA.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.4.1) Organismo responsabile delle
procedure di ricorso: T.A.R. del Lazio VI.4.3) Informazioni
dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: si rinvia
all'art. 120 del D.lgs. 104/2010 VI.5) Data di spedizione del
presente avviso: 20/12/2023.
p. Delega del direttore generale - Il titolare della Div. P.G.
Paolo Piccolo
TX23BGA35306 |
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Contratti | 2015 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 47 del 22-4-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-22&atto.codiceRedazionale=TX15BGA418 | ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO S.P.A. | Sede: via Salaria 1027, 00138 Roma (RM), Italia Codice Fiscale: 00399810589 Partita IVA: 00880711007 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.47 del 22-4-2015) | Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione Officina
Carte Valori e Produzioni Tradizionali.
Italia-Roma: stampati non falsificabili
2015/S 070-124499
Avviso di aggiudicazione di appalto
Forniture
Direttiva 2004/18/CE
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
I.1)
Denominazione, indirizzi e punti di contatto
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA Via Salaria 1027 Punti
di contatto: [email protected] All'attenzione di: avv.
Alessio Alfonso Chimenti 00138 Roma ITALIA Posta elettronica:
[email protected] Fax: +39 0685082517
Indirizzi internet:
Indirizzo generale dell'amministrazione aggiudicatrice: www.ipzs.it
I.2)
Tipo di amministrazione aggiudicatrice
Organismo di diritto pubblico
I.3)
Principali settori di attività
Servizi generali delle amministrazioni pubbliche
I.4)
Concessione di un appalto a nome di altre amministrazioni
aggiudicatrici
L'amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre
amministrazioni aggiudicatrici: no
Sezione II: Oggetto dell'appalto
II.1)
Descrizione
II.1.1)
Denominazione conferita all'appalto
Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione
Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali.
II.1.2)
Tipo di appalto e luogo di consegna o di esecuzione
Forniture
Acquisto
Luogo principale di esecuzione dei lavori, di consegna delle
forniture o di prestazione dei servizi: Stabilimento OCV Via di Villa
Spada 50 - 00138 Roma.
Codice NUTS ITE43
II.1.3)
Informazioni sull'accordo quadro o il sistema dinamico di
acquisizione (SDA)
II.1.4)
Breve descrizione dell'appalto o degli acquisti
Fornitura di patch olografiche e kinegrammi per la Direzione
Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali.
II.1.5)
Vocabolario comune per gli appalti (CPV)
22450000
II.1.6)
Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP)
II.2)
Valore finale totale degli appalti
II.2.1)
Valore finale totale degli appalti
Valore: 308 090 CHF
IVA esclusa
Sezione IV: Procedura
IV.1)
Tipo di procedura
IV.1.1)
Tipo di procedura
Negoziata senza indizione di gara
Motivazione della decisione di aggiudicare l'appalto senza la
previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea (GUUE):
Direttiva 2004/18/CE
1) Motivazione della scelta della procedura negoziata senza la
previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea, conformemente alla direttiva 2004/18/CE
I lavori/le merci/i servizi possono essere forniti unicamente da un
determinato offerente per ragioni che sono:
tecniche
IV.2)
Criteri di aggiudicazione
IV.2.1)
Criteri di aggiudicazione
IV.2.2)
Informazioni sull'asta elettronica
IV.3)
Informazioni di carattere amministrativo
IV.3.1)
Numero di riferimento attribuito al dossier dall'amministrazione
aggiudicatrice
5983540
IV.3.2)
Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto
no
Sezione V: Aggiudicazione dell'appalto
Appalto n.: 1
Lotto n.: 1 - Denominazione: Fornitura di patch olografiche e
kinegrammi per la Direzione Officina Carte Valori e Produzioni
Tradizionali
V.1)
Data della decisione di aggiudicazione dell'appalto:
1.4.2015
V.2)
Informazioni sulle offerte
V.3)
Nome e recapito dell'operatore economico in favore del quale è
stata adottata la decisione di aggiudicazione dell'appalto
OVD Kinegram AGZahlerweg6301 ZugSVIZZERA
V.4)
Informazione sul valore dell'appalto
Valore totale inizialmente stimato dell'appalto:
Valore: 308 090 CHF
IVA esclusa
Valore finale totale dell'appalto:
Valore: 308 090 CHF
IVA esclusa
V.5)
Informazioni sui subappalti
È possibile che l'appalto venga subappaltato: no
Sezione VI: Altre informazioni
VI.1)
Informazioni sui fondi dell'Unione europea
L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da
fondi dell'Unione europea: no
VI.2)
Informazioni complementari:
VI.3)
Procedure di ricorso
VI.3.1)
Organismo responsabile delle procedure di ricorso
Tribunale Amministrativo Regione LazioVia Flaminia 189RomaITALIA
VI.3.2)
Presentazione di ricorsi
Informazioni precise sui termini di presentazione dei ricorsi: 30
giorni per la notificazione del ricorso e per la proposizione di
motivi aggiunti avverso atti diversi da quelli già impugnati,
decorrenti dalla ricezione della comunicazione degli atti ai sensi
dell'art. 79 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. o, per i bandi e gli avvisi
con cui si indice una gara, autonomamente lesivi, dalla pubblicazione
di cui all'art. 66, comma 8 del citato decreto; ovvero nel termine di
120 giorni davanti al Capo dello Stato.
VI.3.3)
Servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulla
presentazione dei ricorsi
VI.4)
Data di spedizione del presente avviso:
8.4.2015
Il direttore acquisti
avv. Alessio Alfonso Chimenti
TX15BGA418 |
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Serie Generale | 2002 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | AGENZIA DELLE ENTRATE | Serie Generale n. 60 del 12-3-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-03-12&atto.codiceRedazionale=02A02862&elenco30giorni=false | AGENZIA DELLE ENTRATE | PROVVEDIMENTO 28 febbraio 2002 | Accertamento del periodo di mancato e irregolare funzionamento di alcuni uffici periferici. (GU Serie Generale n.60 del 12-03-2002) | IL DIRETTORE REGIONALE
della Sicilia
In base alle attribuzioni conferitegli dalle disposizioni di legge
e dalle norme statutarie e di regolamento citate in nota;
Dispone:
1. Mancato funzionamento di alcuni uffici dipendenti dalla
direzione regionale della Sicilia:
1.1. È accertato il mancato funzionamento dell'ufficio imposta
sul valore aggiunto di Catania nel giorno 2 febbraio 2002.
2. Irregolare funzionamento di alcuni uffici dipendenti dalla
direzione regionale della Sicilia:
2.1. È accertato l'irregolare funzionamento dell'ufficio locale
di Canicattì nel giorno 5 febbraio 2002.
Motivazioni.
Le disposizioni di cui al presente atto scaturiscono dalla
circostanza che, a seguito della necessità di effettuare la
disinfestazione dei locali dell'ufficio I.V.A. di Catania nel giorno
a fianco indicato, il medesimo ufficio non ha operato per consentirne
i relativi interventi. Relativamente all'ufficio locale di
Canicattì, si precisa che la preannunciata interruzione dell'energia
elettrica ha provocato il mancato collegamento con il server e quindi
l'impossibilità di assicurare i servizi essenziali legati alle
procedure informatiche.
Quanto sopra premesso, ne consegue la necessità di regolare la
fattispecie indicata nel presente atto.
Riferimenti normativi dell'atto:
Statuto dell'Agenzia delle entrate (art. 11; art. 13, comma 1).
Regolamento di amministrazione dell'Agenzia delle entrate (art. 4;
art. 7, comma 1).
Decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 luglio 1961, n. 770, sostituito dalla
legge 25 ottobre 1985, n. 592, nonchè dalla legge 18 febbraio 1999,
n. 28.
Palermo, 28 febbraio 2002
Il direttore regionale: Di Giugno |
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Serie Generale | 2013 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 221 del 20-9-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-20&atto.codiceRedazionale=13A07527&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 15 maggio 2013 | Modifica dei decreti 28 ottobre 2011 relativi alle autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari «Lermol 72 SG» e «Lontrel 72 SG». (13A07527) (GU Serie Generale n.221 del 20-09-2013) | IL DIRETTORE GENERALE
per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione
Viste le autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti
fitosanitari «Lermol 72 SG», reg. n. 14446 e «Lontrel 72 SG», reg. n.
14879, rilasciate con decreti del 28 ottobre 2011;
Rilevato che nel riquadro delle etichette di detti prodotti è
stata riportata la dicitura: «Clopiralid puro g 72» anzichè la
corretta dicitura: «Clopiralid puro g 94,9 (pari a 720 g/kg di acido
equivalente)»;
Rilevato altresì che nelle etichette di detti prodotti nel
paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego non è stata
riportata l'indicazione del tempo di applicazione per le colture
barbabietola da zucchero e da foraggio, orticole e colza;
Ritenuto di dover modificare dette etichette come di seguito
indicato:
riportate nel riquadro la corretta dicitura «Clopiralid puro g
94,9 (pari a 720 g/kg di acido equivalente)»;
integrare il paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego
le seguenti frasi:
per la coltura della barbabietola da zucchero e da foraggio:
«quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2
foglie vere e il 30% di copertura del suolo»;
per le orticole: «Nel caso dei cavoli a testa, effettuare il
trattamento quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa
fra le 2 e le 9 foglie vere distese. Nel caso di cipolla, aglio e
scalogno, trattare quando la coltura si trova nella fase fenologica
compresa fra la prima foglia chiaramente visibile ( > 3 cm) e le 4
foglie vere distese»;
per la colza «quando la coltura si trova nella fase fenologica
compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese.»;
Decreta:
L'Impresa Dow Agrosciences Italia Srl, con sede legale in Milano,
via F. Albani, 65, è autorizzata a modificare le etichette dei
prodotti fitosanitari LERMOL 72 SG, reg. n. 14446 e LONTREL 72 SG,
reg. n. 14879, inserendovi le frasi sotto indicate.
Nel riquadro andrà riportata la dicitura «Clopiralid puro g 94,9
(pari a 720 g/kg di acido equivalente)».
Il paragrafo relativo alle dosi ed all'epoca d'impiego andrà
integrato con le frasi:
per la coltura della barbabietola da zucchero e da foraggio:
«quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa fra le 2
foglie vere e il 30% di copertura del suolo»;
per le orticole: «Nel caso dei cavoli a testa, effettuare il
trattamento quando la coltura si trova nella fase fenologica compresa
fra le 2 e le 9 foglie vere distese. Nel caso di cipolla, aglio e
scalogno, trattare quando la coltura si trova nella fase fenologica
compresa fra la prima foglia chiaramente visibile ( > 3 cm) e le 4
foglie vere distese»;
per la colza «quando la coltura si trova nella fase fenologica
compresa fra le 2 e le 9 foglie vere distese.».
Entro 30 giorni dalla notifica del presente decreto, il titolare
dell'autorizzazione è tenuto a rietichettare il prodotto
fitosanitario non ancora immesso in commercio e a fornire ai
rivenditori un facsimile della nuova etichetta per le confezioni di
prodotto giacenti presso gli esercizi di vendita al fine della sua
consegna all'acquirente/utilizzatore finale. È altresì tenuto ad
adottare ogni iniziativa, nei confronti degli utilizzatori, idonea ad
assicurare un corretto impiego del prodotto fitosanitario in
conformità alle nuove disposizioni.
È approvata quale parte integrante del presente decreto
l'etichetta allegata con la quale il prodotto deve essere posto in
commercio.
Il presente decreto sarà notificato, in via amministrativa,
all'Impresa interessata e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 15 maggio 2013
Il direttore generale: Borrello
Allegato
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Serie Generale | 2009 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | Serie Generale n. 212 del 12-9-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-12&atto.codiceRedazionale=09A10661&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | DECRETO 8 maggio 2009 | Proroga del termine per l'adeguamento dei centri autorizzati di assistenza agricola (CAA) ai requisiti minimi di garanzia e funzionamento. (09A10661) (GU Serie Generale n.212 del 12-09-2009) | IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE
ALIMENTARI E FORESTALI
Visto il decreto legislativo 27 maggio 1999, n.165, recante
«Soppressione dell'AIMA e istituzione dell'Agenzia per le erogazioni
in agricoltura (AGEA), a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo
1997, n. 59» e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali 27 marzo 2008, recante «Riforma dei centri autorizzati di
assistenza agricola» (CAA);
Tenuto conto che, nel corso della seduta del Comitato tecnico
permanente di coordinamento in materia di agricoltura del 12 marzo
2009, gli assessori regionali hanno formalmente richiesto la proroga
dei termini di applicazione del decreto 27 marzo 2008, citato, per
quanto riguarda gli adeguamenti ai requisiti minimi di garanzia e di
funzionamento dei CAA previsti dal Capo II del decreto medesimo;
Tenuto conto, altresì, che talune Organizzazioni professionali
hanno rappresentato la propria difficoltà nel dare attuazione alle
disposizioni del decreto 27 marzo 2008, citato, ed in particolare
all'art.15, che impone ai CAA già abilitati di adeguarsi ai suddetti
requisiti minimi di garanzia e di funzionamento;
Considerato che con decreto del Ministro delle politiche agricole
alimentari e forestali, in data odierna, è stato costituito un
Gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del Ministero,
dell'AGEA, delle Organizzazioni professionali e delle Regioni, con il
compito di formulare proposte operative per la revisione del sistema
amministrativo relativo alla gestione degli aiuti comunitari;
Ritenuto, pertanto, di dover prorogare il termine per l'adeguamento
dei CAA già abilitati ai requisiti minimi di garanzia e di
funzionamento definiti dal decreto 27 marzo 2008, citato;
Decreta:
Art. 1.
1. All'art. 15, comma 1, primo periodo, del decreto ministeriale 27
marzo 2008 la parola «dodici» è sostituita dalla seguente:
«ventiquattro».
Il presente decreto è trasmesso agli organi di controllo per la
registrazione ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 8 maggio 2009
Il Ministro : Zaia
Registrato alla Corte dei conti il 16 giugno 2009
Ufficio di controllo atti Ministeri delle attività produttive,
registro n. 2, foglio n. 394 |
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Serie Generale | 2004 | SUPPLEMENTI STRAORDINARI | REGIONE LOMBARDIA | Serie Generale n. 245 del 18-10-2004 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-10-18&atto.codiceRedazionale=04A09281&elenco30giorni=false | REGIONE LOMBARDIA | ORDINANZA 17 giugno 2004 | Saldo delle competenze a favore dell'Agenzia SASA S.r.l. di Milano relativa al disciplinare d'incarico per ideazione e progettazione, iniziative di comunicazione da svolgersi presso il Complesso Pirelli e spazi antistanti. (Ordinanza n. 140). (GU Serie Generale n.245 del 18-10-2004 - Suppl. Straordinario n. 245) | IL COMMISSARIO DELEGATO
PREMESSO che;
- con DPCM del 3.05.2002 è stato dichiarato lo stato di emergenza
nel territorio della città di Milano, in relazione agli ingenti
danni conseguenti all'evento che ha interessato il giorno 18 aprile
2002 la sede della Regione Lombardia;
- con successivo DPCM in data 29.11.2002 è stata disposta la proroga
fino al 31.12.2003 e, con ulteriore DPCM del 19 dicembre 2003, a
tutto il 30 giugno 2004;
- con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3288 del
27 maggio 2003, con la quale, a parziale modifica dell'Ordinanza n.
3219 del 7 giugno 2002, il Presidente della Regione Lombardia è
stato nominato Commissario Delegato con facoltà di avvalersi di un
Soggetto Attuatore degli interventi diretti al superamento della
situazione emergenziale;
- con Ordinanza n. 190 del 30.12.2003 è stato confermato Soggetto
Attuatore il sig. Guido della Frera, già incaricato giusta
Ordinanza n. 56 del 28.05.2003;
DATO ATTO
- dell'Ordinanza Commissanale n. 50 del 02.03.2004 di approvazione
del disciplinare d'incarico stipulato con l'Agenzia SASA di Milano,
con il compito di ideare e progettare iniziative di comunicazione
da svolgersi sulla piazza Duca d'Aosta e negli spazi attistanti il
Grattacielo Pirelli, in occasione della conclusione del restauro
delle facciate dello stesso, previste dello stesso, previste nel
periodo compreso tra il 29 febbraio e il 25 aprile 2004, dando
particolare rilievo alla settimana tra il 18 e il 25 aprile 2004
dedicata alla riapertura del 31^ piano "belvedere" e
dell'Auditorium.
- che in data 16.03.2004 è stato sottoscritto il disciplinare
d'incarico sopra indicato;
- che l'art. 7) del disciplinare stesso, prevede la corresponsione
del saldo del 50% dell'importo pattuito forfetariamente in Euro
40.000,00= oltre IVA, entro la fine di maggio 20024;
VISTA la fattura n. 35 del 26/05/2004 di Euro 24.000,00= emessa da
SASA S.r.l. a saldo delle prestazioni pattuite, cos come indicato nel
disciplinare d'incarico sopra richiamato;
RITENUTO di dover liquidare l'importo di Euro 24.000,00= IVA
compresa a favore dell'Agenzia SASA S.r.l. di Milano, riscontrata la
regolarità della fattura;
DISPONE
di liquidare, per i motivi sopra addotti mediante i fondi a
disposizione della Gestione Commissariale, giusta Ordinanza
commissariale n. 50/2004, a favore dall'Agenzia SASA S.r.l. di
Milano, l'importo di Euro 24.000,00 IVA inclusa per la fattura n. 35
del 26.05.2004, emessa a saldo delle prestazioni pattuite, cos come
indicato nel disciplinare d'incarico, inserito nella Raccolta CD
75/2004.
D'Ordine del Commissario Delegato
Il Soggetto Attuatore
Guido Della Frera |
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Contratti | 2011 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 128 del 31-10-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-10-31&atto.codiceRedazionale=TS11BFM21660 | ISFOL - ISTITUTO PER LO SVILUPPO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI LAVORATORI | Roma, Corso d'Italia n. 33 Codice fiscale n. 80111170587 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.128 del 31-10-2011) | Avviso per estratto gara rif. 116/IA - CIG: 32521395FF
L'Isfol intende esperire pubblico incanto mediante procedura aperta
per l'aggiudicazione di un appalto concernente «indagine
sull'apprendimento nelle imprese labour intensive ad alta
specializzazione di prodotto» con aggiudicazione in base al criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa - art. 83, punto 1),
decreto legislativo n. 163/2006 - Termine presentazione offerte entro
le ore 12 del giorno 5 dicembre 2011.
Copia integrale del bando e del capitolato d'oneri è disponibile
sul proprio sito internet www.isfol.it
Dipartimento Sistemi Informativi - Il direttore
prof. Domenico Sugamiele
TS11BFM21660 |
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Parte Seconda | 2023 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 41 del 6-4-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-04-06&atto.codiceRedazionale=TX23AAA3374 | CLINICA SANATRIX S.P.A. | Sede: via San Domenico a Corso Europa n. 31 - Napoli Capitale sociale: euro 4.000.000,00 interamente versato Registro delle imprese: Napoli 00739710630 Codice Fiscale: 00739710630 Partita IVA: 00739710630 | (GU Parte Seconda n.41 del 6-4-2023) | Convocazione di assemblea
L'assemblea degli azionisti è convocata presso la sede legale
della Società, sita in Napoli, Via San Domenico a Corso Europa n. 31
per il 29 aprile 2023 alle ore 20,00 in prima convocazione ed
occorrendo in seconda convocazione per il 29 maggio 2023, alle ore
16,00 stesso luogo, per discutere e deliberare sul seguente ordine
del giorno:
1) Bilancio al 31 dicembre 2022, Relazione dell'Organo
Amministrativo sulla gestione, Relazione del Collegio Sindacale e
Relazione del Revisore Legale dei Conti; deliberazioni conseguenti.
2) Nomina dell'Organo Amministrativo e determinazione del relativo
compenso.
3) Nomina del Collegio Sindacale e determinazione del relativo
compenso.
Napoli, 30 marzo 2023
Il presidente del consiglio di amministrazione
dott. Vincenzo Schiavone
TX23AAA3374 |
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Serie Generale | 1993 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLE FINANZE | Serie Generale n. 40 del 18-2-1993 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1993-02-18&atto.codiceRedazionale=093A0822&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE FINANZE | DECRETO 30 dicembre 1992 | Accertamento del periodo di mancato funzionamento della commissione tributaria di primo grado di Modena. (GU Serie Generale n.40 del 18-02-1993) | IL MINISTRO DELLE FINANZE
Visto il decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con
modificazioni, nella legge 28 luglio 1961, n. 770, recante norme per
la sistemazione di talune situazioni dipendenti da mancato o
irregolare funzionamento degli uffici finanziari;
Vista la legge 25 ottobre 1985, n. 592;
Vista la comunicazione dell'intendenza di finanza di Modena dalla
quale risulta che in occasione dello sciopero in data 1 ottobre 1992
del personale addetto al servizio di segreteria, la commissione
tributaria di primo grado di Modena non ha funzionato;
Ritenuto che la situazione così come sopra verificatasi deve
considerarsi evento di carattere eccezionale che ha causato il
mancato funzionamento della commissione tributaria di che trattasi e,
rientra pertanto, nella previsione del richiamato decreto-legge 21
giugno 1961, n. 498, e successive modificazioni;
Decreta:
Il periodo di mancato funzionamento della commissione tributaria di
primo grado di Modena è accertato per il giorno 1 ottobre 1992.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 30 dicembre 1992
Il Ministro: GORIA |
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Concorsi | 2002 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI CAGLIARI | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 70 del 3-9-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-09-03&atto.codiceRedazionale=02E06971 | UNIVERSITA' DI CAGLIARI | NOMINA | Nomina della commissione giudicatrice per la valutazione comparativa per il reclutamento di un ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni, facolta' di ingegneria (seconda sessione 2002). (Decreto rettorale n. 2329). (GU n.70 del 03-09-2002) | IL RETTORE
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957,
n. 3;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 1957,
n. 686;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980,
n. 382;
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 169;
Vista la legge 21 giugno 1995, n. 236, e in particolare l'art. 9;
Visto lo statuto dell'Università degli studi di Cagliari di cui
al decreto rettorale n. 501 del 18 dicembre 1995, pubblicato nel
Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 5 dell'8 gennaio
1996 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210, recante norme per il
reclutamento dei professori universitari di ruolo e dei ricercatori;
Vista la circolare MURST - Dipartimento per l'autonomia
universitaria e per gli studenti, datata 18 febbraio 1999 prot.
026/Segr/99 che detta disposizioni per il reclutamento dei docenti di
1a e 2a fascia, nonchè dei ricercatori;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000,
n. 117, recante modifiche al regolamento 19 ottobre 1998, n. 390,
concernente modalità di espletamento delle procedure per il
reclutamento dei professori universitari di ruolo e dei ricercatori,
a norma dell'art. 1 della legge n. 210/1998, e in particolare
l'art. 3;
Visto il decreto rettorale 10 aprile 2002, n. 1685, con il quale,
tra le altre, è indetta la valutazione comparativa per il
reclutamento di un ricercatore universitario per il settore
scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni, presso
la facoltà di ingegneria di questa Università;
Vista la Gazzetta Ufficiale della Repubblica - 4a serie speciale
- n. 29 del 12 aprile 2002, nella quale è stato pubblicato l'avviso
relativo alle valutazioni comparative suindicate;
Vista la delibera del consiglio della facoltà di ingegneria con
la quale viene designato componente interno della commissione
giudicatrice per la suddetta valutazione comparativa il prof. Antonio
Migliacci, professore ordinario presso la facoltà di architettura II
del Politecnico di Milano;
Visti i risultati delle elezioni per la composizione della
commissione giudicatrice di cui sopra, svoltesi dal 1 luglio 2002 al
10 luglio 2002, ai sensi del succitato art. 3 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 117/2000;
Decreta:
Art. 1.
Ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica
23 marzo 2000, n. 117, è costituita la commissione giudicatrice
della valutazione comparativa, di cui al decreto rettorale
n. 1685/2002, per il reclutamento di un ricercatore universitario per
il settore scientifico-disciplinare ICAR/09 - Tecnica delle
costruzioni, presso la facoltà di ingegneria di questa Università,
che risulta composta dai seguenti professori e ricercatori:
componente designato:
prof. Antonio Migliacci, professore ordinario, Politecnico di
Milano, facoltà di architettura II;
componenti eletti:
prof. Antonio Francesco Tosto, professore associato,
Politecnico di Bari, facoltà di ingegneria;
dott. Olimpia Mazzarella, ricercatore, Istituto di architettura
di Venezia, facoltà di architettura.
Art. 2.
Dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica - 4a serie speciale - decorre il termine
previsto dall'art. 9 del decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120,
convertito con modificazioni, dalla legge 21 giugno 1995, n. 236, per
la presentazione al rettore, da parte dei candidati, di eventuali
istanze di ricusazione dei commissari. Decorso tale termine e,
comunque, dopo l'insediamento della commissione non sono ammesse
istanze di ricusazione dei commissari.
La spesa relativa graverà sul cap. 1/2/29 del bilancio
preventivo dell'Università.
Cagliari, 31 luglio 2002
Il rettore: Mistretta |
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Contratti | 2013 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 3 del 7-1-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-01-07&atto.codiceRedazionale=TC13BGA26 | COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.3 del 7-1-2013) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati
Parte di provvedimento in formato grafico
TC13BGA26 |
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Contratti | 2012 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 115 del 3-10-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-10-03&atto.codiceRedazionale=T12BFF17796 | COMUNE DI NUSCO | via San Giovanni n. 2 83051 Nusco AV Tel. 0827 64942 - Fax 0827 64496 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.115 del 3-10-2012) | Avviso di gara - CIG 4580983AC0
Questo comune indice gara, mediante procedura aperta con
aggiudicazione a favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa
per l'affidamento dei lavori di "Civitas Felix - Recupero di due
edifici comunali per la realizzazione di un centro di aggregazione
giovanile per la diffusione della cultura della legalità al servizio
di tutto il territorio dell'Alta Irpinia"
PON FESR Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007 -
2013
Termine esecuzione giorni 365; Cat. OG1 e Cat. OG11 Classi adeguate
Importo a base d'appalto: euro 931.272,80 + IVA
Termine ricezione offerte: 29.10.2012 ore 12 Apertura: 30.10.2012
ore 09.00
Documentazione disponibile su comune.nusco.gov.it
L'ingegnere capo
ing. Gerardo L. Melillo
T12BFF17796 |
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Serie Generale | 2017 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | Serie Generale n. 219 del 19-9-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-09-19&atto.codiceRedazionale=17A06336&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | COMUNICATO | Proposta di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Kiwi Latina» (17A06336) (GU Serie Generale n.219 del 19-09-2017) | Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha
ricevuto, nel quadro della procedura prevista dal regolamento (UE) n.
1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre
2012, l'istanza intesa ad ottenere la modifica del disciplinare di
produzione della indicazione geografica protetta «Kiwi Latina»
registrata con regolamento (CE) n. 1486/2004 della commissione del 20
agosto 2004.
Considerato che la modifica è stata presentata dal Consorzio di
tutela Kiwi di Latina I.G.P, con sede in via Carducci n. 7 - 04100
Latina, e che il predetto consorzio è l'unico soggetto legittimato a
presentare l'istanza di modifica del disciplinare di produzione ai
sensi dell'art. 14 della legge n. 526/99.
Considerato altresì che l'art. 53 del regolamento (UE) n.
1151/2012 prevede la possibilità da parte degli Stati membri, di
chiedere la modifica del disciplinare di produzione delle
denominazioni registrate.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
acquisito inoltre il parere della Regione Lazio circa la richiesta di
modifica, ritiene di dover procedere alla pubblicazione del
disciplinare di produzione della I.G.P. «Kiwi Latina» così come
modificato.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla
presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle
politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della
pesca - Direzione generale per la promozione della qualità
agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV - Via XX Settembre n. 20 -
00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta,
dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna
valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione
della suddetta proposta di riconoscimento alla Commissione Europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o
dopo la loro valutazione ai sensi dell'art. 49, paragrafo 3 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, ove pervenute, la predetta proposta
sarà notificata, per l'approvazione ai competenti organi comunitari.
Allegato
DISCIPLINARE DELL'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
«KIWI LATINA»
Art. 1.
Denominazione
L'Indicazione Geografica Protetta «KIWI LATINA» è riservata
esclusivamente al kiwi rispondente alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Descrizione
Frutti della specie botanica Actinidia deliciosa, cultivar
Hayward, destinati ad essere forniti allo stato fresco al
consumatore.
Il frutto ha forma-cilindrica-ellissoidale con altezza superiore
al diametro, buccia di colore bruno chiaro con fondo verde chiaro,
tomentosità morbida, calice leggermente infossato;
polpa verde smeraldo chiaro, columella biancastra, morbida,
circondata da una corona di piccoli e numerosi semi neri.
I frutti selezionati per la commercializzazione, tenuto conto
delle disposizioni specifiche previste per ciascuna categoria e delle
tolleranze ammesse, devono essere:
interi (ma senza peduncolo);
sani, sono comunque esclusi i prodotti affetti da marciume o
che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al consumo;
puliti, praticamente privi di sostanze estranee visibili;
sufficientemente sodi, nè molli, nè avvizziti, nè impregnati
di acqua;
ben formati; sono esclusi i frutti doppi o multipli;
praticamente privi di parassiti;
praticamente privi di danni provocati da parassiti;
privi di umidità esterna anormale;
privi di odore e/o sapore estranei.
I frutti devono avere un grado di maturazione minimo pari a
6,2°Brix al momento della raccolta e commercialmente sono
classificati in due categorie.
Categoria «Extra»
peso: > 90 g
I kiwi di questa categoria devono essere ben sviluppati e
presentare tutte le caratteristiche e la colorazione della varietà.
Devono essere privi di difetti, salvo lievissime alterazioni
superficiali, che non pregiudichino la qualità e l'aspetto del
prodotto o la sua presentazione nell'imballaggio.
Categoria I
peso: > 80 g
I kiwi di questa categoria devono essere di buona qualità.
I frutti devono essere sodi e la polpa non deve presentare
difetti.
Devono presentare le caratteristiche tipiche della varietà.
Tuttavia, sono ammessi i difetti seguenti, purchè non pregiudichino
l'aspetto esterno del frutto nè la sua conservazione:
un lieve difetto di forma (esclude protuberanze o
malformazioni);
un lieve difetto di colorazione.
Tolleranze di calibro
Nei limiti del 10%, in numero o in peso, il peso dei frutti della
categoria Extra può variare da 85 a 89 g; il peso dei frutti della
categoria I può variare da 77 a 79 g.
Art. 3.
Zona geografica
La zona di produzione comprende 24 comuni in due province (Latina
e Roma).
Per la Provincia di Latina n. 9 comuni di cui 7 per l'intero
territorio e 2 in parte; per la Provincia di
Roma n. 15 comuni di cui 3 in parte e 12 per l'intero territorio.
Nella cartografia su base CTR 1:100.000 il perimetro dell'intera zona
è marcato in nero grassetto, mentre sono delimitati con reticolo i
confini amministrativi comunali.
Per i comuni compresi parzialmente, la parte delimitante la zona
viene riportata in particolari su base IGM 1:25.000, così da
evidenziare i punti del limite, che normalmente è rappresentato da
un elemento facilmente individuabile come strade, fossi ecc.
La tavola n. 5 riporta i particolari dei comuni di Sabaudia,
Latina e Aprilia; la tavola n. 6 i particolari di Ardea e Pomezia, la
tavola n. 7 il particolare del Comune di Artena.
Provincia di LATINA: Sabaudia (parte), Latina (parte), Pontinia,
Privemo, Sezze, Cori, Sermoneta, Cisterna di Latina, Aprilia.
Provincia di ROMA: Ardea (parte), Pomezia (parte), Marino, Castel
Gandolfo, Albano Laziale, Ariccia, Genzano di Roma, Lanuvio,
Velletri, Lariano. Artena(parte), Palestrina, Zagarolo. San Cesareo,
Colonna.
Si parte dal vertice sud-ovest e proseguendo in senso orario si
ha: incrocio della SS 148 (già strada Mediana) con la Migliara 53
all'altezza di Borgo Vodice; da qui si prosegue verso nord-ovest
lungo la SS 148 fino ad incrociare la Migliara 49; dall'incrocio si
prosegue verso sud-ovest fino ad incontrare la strada Litoranea,
quindi, si prosegue su questa verso nord-ovest lungo la Litoranea; si
attraversa Borgo Sabotino e si continua lungo la Strada Alta fino a
raggiungere il fosso Astura; si sale lungo l'Astura per circa 400
metri; si taglia trasversalmente «Valle D'Oro» in linea retta
immaginaria con direzione ovest fino al confine provinciale
Latina-Roma; si prosegue verso N-0 seguendo il confine provinciale
che delimita prima il Comune di Latina, indi quello di Aprilia da
quello di Nettuno. Si prosegue sempre lungo il confine provinciale
Roma-Latina fino ad incontrare la Strada Ardeatina; su questa con
andamento nord nord-ovest, si attraversa Torre della Moletta, C.le la
Fossa, il confine di Ardea-Pomezia, si raggiunge Borgo Santa Rita da
dove ci si dirige a Nord fino al Bivio per Pratica di Mare; che si
attraversa e si prosegue fino al confine Comunale di Pomezia con
Roma; da qui seguendo il confine comunale verso nord-est, si
riincontra il confine con Ardea. Si segue questo confine fino allo
spigolo nord e ci si collega con il confine Sud-Ovest di Albano; si
incontra e si segue con andamento a zeta il confine di Castel
Gandolfo e si collega con il confine sinuoso di Marino in direzione
dapprima verso Nord poi verso Est e quindi verso Sud ove raggiunge
Castel Gandolfo; prosegue su quest'ultimo in direzione Sud-Est fino a
riincontrare Albano Laziale; segue questo in direzione Sud-Est fino
ad Ariccia, indi in direzione Est, raggiunge il confine di Genzano di
Roma che segue in direzione sud sud-est, fino ad incontrare il
confine territoriale di Velletri. Da qui si derige verso nord fin
dove incontra il confine del Comune di Lariano; prosegue lungo questo
confine fino a quello di Artena sul quale, in direzione nord, si
raggiunge il confine di Lariano e si procede su questo fino ad
immettersi sul confine di Palestrina.
Incontrato il confine di San Cesareo ne segue l'andamento sinuoso
verso ovest; si raggiunge il confine di Colonna e proseguendo verso
nord-ovest si riimmette sul confine nord di San Cesareo, fino ad
incontrare il confine di Zagarolo. Segue il perimetro di questo verso
nord e va ad incontrare il confine del Comune di Palestrina, che
segue prima verso nord e continua fino ad incrociare il confine di
Artena, lo attraversa e, seguendo lo stradone di campagna, prima in
direzione sud e quindi sud-ovest raggiunge il confine di Artena con
Lariano. Prosegue verso sud sullo stesso fino ad incontrare il limite
provinciale Roma-Latina con il vertice dei comuni Lariano, Cori ed
Artena; prosegue lungo il confine provinciale in direzione sud-est
fino al confine comunale tra Norma e Cori, che segue verso sud fino
ad incontrare il confine di Cisterna di Latina, che segue in
direzione sud-est fino al confine ovest del Comune di Sermoneta che
percorre verso sud-est. Prende il confine verso sud-est e percorrendo
tutto il semiperimetro nord del Comune di Sezze raggiunge il Comune
di Privemo che con andamento prima verso est poi verso sud e
sud-ovest incontra il Comune di Pontinia. Percorre tutto il lato est,
attraversa la ss 7 Appia e raggiunge il confine di Sabaudia sul Fiume
Sisto; da qui si dirige verso nord fino alla migliara 53 che,
percorsa in direzione sud-ovest raggiunge sulla SS 148 la rotonda
all'altezza di Borgo Vodice da cui si è partiti.
Art. 4.
Prova dell'origine
La Provincia di Latina è stata tra le prime ad ospitare impianti
specializzati della coltura dell'actinidia, a partire dai primi anni
70.
Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla specie
hanno consentito un rapido sviluppo della coltura che già alla fine
degli anni 70 era diventata un punto di riferimento nazionale per
frutticoltori, commercianti e studiosi.
Nel 1978 è stato organizzato a Torino il primo convegno
sull'actinidia, nel corso del quale la zona dell'Agro Pontino è
stata menzionata quale zona italiana particolarmente vocata per la
produzione del kiwi, vero e proprio frutto simbolo dell'agricoltura
pontina.
Nel 1981, a distanza di tre anni, è stato realizzato un secondo
convegno a livello nazionale a cura della Camera di Commercio I.A.A.
di Latina. A questo si sono susseguiti, ad intervalli regolari, altri
convegni, seminari e mostre-mercato, non solo nel capoluogo pontino
ma anche a Cisterna di Latina ed Aprilia; tali incontri hanno
consacrato la città di Latina e l'intero territorio circostante,
compresa la parte meridionale della Provincia di Roma, quale
rilevante polo produttivo di kiwi in Italia, per buona qualità e
pezzatura.
L'importanza dell'actinidia laziale (e, dunque, pontina)
nell'area frutticola italiana è stata testimoniata anche fuori dai
confini nazionali nel corso di un seminario tenutosi a Santiago del
Cile il 25 e 26 ottobre 1988: un dato di fatto, questo, già
risultato nello «Studio conoscitivo sull'actinidia in Italia», datato
1986 e curato dall'allora Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste
cui ha fatto seguito anche una tavola rotonda organizzata dall'ERSAL
(Ente regionale di Sviluppo Agricolo nel Lazio) il 22 giugno 1988, a
Roma.
Inoltre, uno studio condotto nel 1990 dall'Istituto Sperimentale
per la Valorizzazione Tecnologica dei Prodotti Agricoli di Milano
(Gorini et al, 1987), documentava in modo sperimentale le innegabili
caratteristiche del Kiwi di Latina.
Nel corso di questi 30 anni, sia la stampa quotidiana sia le
riviste specializzate del settore a tiratura nazionale ed
interazionale (Il Messaggero, Latina Oggi, Economia Pontina,
L'Informatore Agrario, Terra e Vita, Italia Agricola, Lazio Agricolo,
Rivista di Frutticoltura, Asiafrait Magazine, solo per citarne
alcuni) hanno seguito e dedicato ampi articoli al progressivo
sviluppo dell'actinidia nella Provincia di Latina, la quale offre un
habitat pedoclimatico ottimale e produzioni quanti-qualitative
altamente competitive. Nel tempo, inoltre, si è registrato un
potenziamento delle strutture di frigoconservazione e di lavorazione
dei frutti nonchè una metodologia di coltivazione innovativa che ha
come conseguenza frequenti visite a Latina da parte di frutticoltori
provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo (Corea del Sud, Nuova
Zelanda e Giappone).
Nella prova di valutazione sensoriale condotta con l'ausilio di
un «panel test», dopo 3 mesi di conservazione frigorifera, i frutti
maturi sono stati valutati per il grado di accettabilità che teneva
conto dell'aspetto della polpa, del sapore e della sensazione di
piacevolezza. I frutti di Latina hanno registrato un grado di
accettabilità molto elevato (Gorini et al, 1987).
Questa maggiore piacevolezza e sapidità tipica di dolce-acidulo
gradevole a completa maturazione deriva dalla combinazione di più
fattori favorevoli alla coltura quali clima e suoli molto simili a
quelli della zona di origine. È noto ed accertato che in alcune zone
di Latina Borgo Flora, Borgo Grappa, la bontà dei frutti e lo stato
vegetativo delle piante supera quelli di origine.
La maggiore radiazione globale e la mancanza o quasi di gelate
precoci dà la possibilità di posticipare la raccolta fino alla
seconda decade di novembre ed anche oltre, permettendo il
raggiungimento al momento della raccolta nei frutti di un contenuto
zuccherino minimo di 6,2 gradi Brix.
Il maggior grado zuccherino, consentendo l'abbassamento della
temperatura di conservazione di alcuni decimi di gradi centigradi,
assicura una conservazione, anche in atmosfera normale, di almeno due
o tre mesi in più rispetto alla media.
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata
documentando per ognuna il prodotto in entrata ed in uscita. In
questo modo e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti
dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali
avviene la coltivazione, dei coltivatori-produttori e dei
confezionatori, nonchè attraverso la denuncia tempestiva alla
struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la
tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche,
iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da
parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal
disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
Gli impianti sono realizzati con piante innestate su Franco, di 1
anno di innesto, oppure con piante autoradicate sempre di un anno di
moltiplicazione.
I nuovi impianti sono realizzati con piante certificate secondo
la normativa vigente.
Le forme di allevamento adottate sono:
tendone;
pergoletta.
Il numero di piante per ettaro non deve essere inferiore a 400.
Il terreno è lavorato e/o diserbato o inerbito con taglio
periodico della vegetazione erbacea.
La dotazione naturale di acqua è integrata dalla irrigazione
praticata al fine di raggiungere il giusto apporto idrico.
La raccolta del frutto, senza il peduncolo, avviene quando il
grado Brix ha un valore minimo di 6.2°Brix e la durezza (con puntale
di 8 mm) non inferiore a 6 kg.
Il prodotto viene conservato in celle frigorifere, sia in
atmosfera normale che controllata, al massimo fino al mese di luglio
dell'anno successivo alla raccolta.
Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio si effettua il
diradamento che provvede sia ad eliminare i frutti multipli che
quelli deformi e con difetti di buccia in modo da lasciare un massimo
di 450 mila frutti/ettaro.
Il limite massimo di produzione per ettaro deve essere non
superiore a 380 quintali.
Le operazioni di confezionamento del Kiwi Latina devono avvenire
nell'area geografica di produzione al fine di garantire le
caratteristiche del frutto. Una eccessiva movimentazione di carico e
scarico causa ammaccature e lesioni della sottile buccia del frutto,
determinando un significativo decadimento delle caratteristiche
qualitative del prodotto.
Art. 6.
Rapporto con la zona
Clima
Il clima è temperato-umido, simile a quello della zona di
origine della specie (area della Cina dello Yang Tzechiang)
caratterizzato da una temperatura media di 13-15°C, da una minima
media di 8-10°C, da una massima media di 28-30°C e una umidità
relativa media, nei mesi estivi, del 75-80%, assenza di gelate
precoci che consente di raccogliere i frutti al giusto grado di
maturazione sia per il raggiungimento delle migliori caratteristiche
qualitative che per la ottimale conservazione frigorifera fino al
mese di luglio dell'anno successivo alla raccolta e il raggiungimento
di un grado zuccherino al consumo non inferiore a 12° Brix, con
durezza non superiore a 3 kg misurata con puntale da 8 mm.
Scarsissima incidenza di danni da gelate invernali e primaverili
che, in altre aree del Paese, provocano importanti riduzioni della
produzione nelle stagioni seguenti non consentendo la continuità di
approvvigionamento nel tempo.
Elevata radiazione luminosa globale che caratterizza l'area
pontina e consente di raggiungere più precocemente il grado di
maturazione ottimale per la vendita.
Suolo
I suoli dell'area di coltivazione sono di origine alluvionale,
vulcanica-rimaneggiata, poggianti su sottosuoli pozzolanici e tufacei
caratterizzati da elevata fertilità e si sono dimostrati, da subito,
particolarmente adatti alla coltivazione dell'actinidia.
Professionalità
L'area dove l'Actinidia si è insediata aveva una lunga
tradizione di coltivazione dell'uva da tavola, specie che, come
l'Actinidia ha un portamento sarmentoso che richiede una struttura di
sostegno e una tecnica di coltivazione molto simile. Ciò ha
consentito un facile adattamento alle tecniche più idonee alla nuova
coltura e l'ottenimento di un prodotto tipico di elevate qualità.
Art. 7.
Struttura di controllo
La verifica del rispetto del disciplinare è svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE) n. 1151/2012.
L'Organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione è INEQ con sede in San Daniele del Friuli (UD).
Art. 8.
Etichettatura
Denominazione «Kiwi Latina».
Il marchio ha la forma di un cerchio con al centro la
rappresentazione grafica del Colosseo, al cui interno c'è la sezione
trasversale dei frutti di kiwi di colore verde smeraldo tipico con
semi e columella. Nella corona circolare tra la figura del Colosseo
ed il cerchio esterno è riportata la denominazione «KIWI LATINA» di
colore verde e in carattere romano in composizione circolare
suddivisa in due parti, KIWI in alto e LATINA nella parte bassa della
figura. A destra della parola kiwi è raffigurata una coccinella
rossa puntata di nero. La rivendicazione dei colori è la seguente:
rosso pantone, verde pantone, marrone e nero.
Imballaggio: sono gli stessi utilizzati per il commercio
nazionale ed internazionale.
Il marchio deve essere apposto sulla confezione e sui singoli
frutti.
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Concorsi | 2017 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' COMMERCIALE «LUIGI BOCCONI» DI MILANO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 75 del 3-10-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-10-03&atto.codiceRedazionale=17E07164 | UNIVERSITA' COMMERCIALE «LUIGI BOCCONI» DI MILANO | CONCORSO | Selezione pubblica per la copertura di un posto di assistant professor a tempo determinato (GU n.75 del 03-10-2017) | È indetta presso l'Ateneo una procedura di selezione pubblica
per la copertura di un posto di assistant professor a tempo
determinato in regime di impegno a tempo pieno di durata triennale,
ai sensi dell'art. 24, comma 3, lettera a) della legge n. 240 del 30
dicembre 2010 come di seguito specificato:
=====================================================================
| N. | Settore | Settore | |
|posti| concorsuale | scientifico-disciplinare |Dipartimento |
+=====+===================+===========================+=============+
| | | SECS-P/01 - Economia | |
| | | politica SECS-S/01 - | |
| | | Statistica SECS-S/06 - | |
| | | Metodi matematici | |
| | | dell'economia e delle | |
| | | scienze attuariali e |Scienze delle|
| 1 | 13/A1 13/D1 13/D4 | finanziarie | decisioni |
+-----+-------------------+---------------------------+-------------+
Gli interessati potranno prendere visione del bando consultando
il sito internet dell'Ateneo www.unibocconi.eu/jobmarket
Coloro che intendono partecipare alla selezione sono tenuti a
farne domanda al rettore dell'Università commerciale «Luigi Bocconi»
di Milano, entro il termine perentorio stabilito dal bando. |
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Contratti | 2016 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 35 del 25-3-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-03-25&atto.codiceRedazionale=TX16BFF2479 | COMUNE DI NAPOLI Servizio Autonomo Centro Unico Acquisti e Gare Area Gare Forniture e Servizi | Sede: via San Giacomo n. 24 - 80133 Napoli (NA), Italia Codice Fiscale: 80014890638 Partita IVA: 01207650639 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.35 del 25-3-2016) | Bando di gara - Sorveglianza sanitaria per i dipendenti del Comune di
Napoli - CIG 653414208F
SEZIONE I - I.1) Servizio Autonomo Personale - Area Prevenzione e
Protezione - Via Diocleziano 330 - cap 80124 Napoli; tel. 081-7958015
- fax 081-7958020. Sito internet: www.comune.napoli.it - Punti di
contatto ove sono disponibili ulteriori informazioni: email
[email protected]; Responsabile unico del
procedimento (RUP): Dirigente Area Prevenzione e Protezione dott.ssa
Elvira Capecelatro. Bando, Disciplinare di Gara (di seguito
Disciplinare), che ne costituisce parte integrante e sostanziale,
Capitolato Speciale d'Appalto (d'ora in poi, C.S.A.) ed allegati sono
disponibili all'indirizzo www.comune.napoli.it/bandi. Le offerte
dovranno pervenire al Protocollo Generale Gare del Comune di Napoli -
P.zza Municipio - Palazzo S. Giacomo, 80133 Napoli. I.2) Tipo di
Amministrazione aggiudicatrice: Autorità locale.
SEZIONE II - II.1.1) Denominazione conferita all'appalto
dall'amministrazione aggiudicatrice: Procedura aperta per
l'affidamento delle attività connesse alla Sorveglianza Sanitaria
per i dipendenti del Comune di Napoli disciplinata dal D.Lgs 81/08 e
s.m.i. II.1.2) Tipo di appalto: Servizi, categoria 25. Luoghi di
svolgimento delle attivita': Comune di Napoli.
II.1.5) Breve descrizione dell'appalto: "Affidamento delle
prestazioni connesse alla Sorveglianza Sanitaria disciplinata dal
D.Lgs. 81/08 e s.m.i. in materia di sicurezza e salute dei lavoratori
sul luogo di lavoro con riferimento alle attività di visite
specialistiche proprie dell'esercizio di Medico Competente di cui
agli artt. 38 e 39, effettuate con le modalità di cui all'art. 41,
comma 1, 2, 3 e 4, per la durata di anni tre". II.1.6) CPV -
85140000-2. II.1.8) Divisione in Lotti: NO.
II.2.1) Importo a base d'asta: € 1.512.000,00
(unmilionecinquecentododicimila/00) esente IVA ai sensi dell'art. 10
del D.P.R. 633/1972. Non sono previsti oneri per la sicurezza in
quanto non sono rilevabili rischi da interferenza per i quali sia
necessario adottare le relative misure di sicurezza e/o redigere il
DUVRI. II.3) Durata dell'appalto: Tre anni.
SEZIONE III -III.1.1) Cauzione e garanzie richieste: i concorrenti
dovranno prestare, a pena di esclusione, una cauzione provvisoria
pari al 2% dell'importo posto a base di gara, da prestare con le
modalità previste dall'art. 75 del D.Lgs. 163/06. Si rimanda, per
maggiori dettagli, al par. 10 del Disciplinare. III.1.2) Principali
modalità di finanziamento e pagamento: Fondi del Bilancio Comunale.
III.1.3) In caso di raggruppamento temporaneo di imprese e consorzi
ordinari di concorrenti, gli stessi dovranno uniformarsi a quanto
previsto dall'art. 37 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.
III.2.1) Sono ammessi a partecipare gli operatori economici di cui
al par. 4 del Disciplinare. Condizioni e requisiti di partecipazione:
Istanza di partecipazione alla gara secondo le modalità di cui al
par. 13.2 del Disciplinare, allegando alla stessa tutte le
Dichiarazioni contenute nel par. 13.3 del Disciplinare, nonchè tutta
la documentazione prevista ai par. 13.1, 13.4, 13.5, 13.6, 13.7,
13.8, 13.9, 13.10 e 13.11 del Disciplinare. III.2.2) Capacità
economico-finanziaria: vedi paragrafo 8.1 lett. a e b del
Disciplinare. III.2.3) Capacità tecnico-professionale: vedi
paragrafi 8.2 del Disciplinare.
SEZIONE IV - IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta. IV.2.1)
Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa,
ai sensi dell'art. 83 del D.Lgs. 163/2006, secondo i criteri di
valutazione contenuti nel par. 16.1 del Disciplinare e con la
seguente ponderazione: a) Offerta Tecnica fino ad un massimo di 65
punti; b) Prezzo fino ad un massimo di 35 punti, nel rispetto
dell'allegato P del DPR 207/2010 (le modalità di calcolo sono
previste al par. 16.1 del Disciplinare). L'appalto sarà aggiudicato
anche in presenza di una sola offerta se ritenuta valida e adeguata.
Il prezzo offerto non potrà essere superiore al prezzo posto a base
d'asta. Il concorrente, la cui offerta tecnica, avrà totalizzato un
punteggio complessivo inferiore a 35/65 sarà escluso dalla gara
perchè ritenuta inadeguata.
IV.3.1) Determinazioni Dirigenziali n.4 del 24-12-2015 e n.1 del
16-02-2016.
IV.3.4) Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore
12:00 del 03/05/2016, in un unico plico sigillato al seguente
indirizzo: Comune di Napoli, Protocollo Generale - Gare, Palazzo S.
Giacomo, Piazza Municipio 80133 Napoli, con qualsiasi mezzo, anche la
consegna a mano (le informazioni relative alla modalità di
produzione del plico e al contenuto dello stesso sono riportate nel
Disciplinare dal par. 12 al par. 15. IV.3.7) Periodo minimo durante
il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: 180 giorni
dalla data di esperimento della gara.
IV.3.8) Modalità apertura offerte: la gara si svolgerà presso la
sede del Servizio Autonomo CUAG - Area Gare Forniture e Servizi, sito
in Napoli, alla Via San Giacomo, 24 - III piano, alle ore 10:00 del
04/05/2016, in prima seduta pubblica e nelle sedute che saranno
successivamente comunicate. Saranno ammessi ad assistere alle sedute
pubbliche di gara un solo soggetto per ciascun concorrente, munito di
apposita delega, se diverso dal legale rappresentante.
SEZIONE VI - VI.3) Informazioni complementari: Ai fini della
normativa applicabile al presente appalto, si richiama e si intende
integralmente riportato il contenuto del par. 19 del Disciplinare. Al
presente bando si applicano esclusivamente le cause tassative di
esclusione di cui all'art. 46 comma 1 bis del D.Lgs. 163/2006. Per
quanto non contenuto nel presente bando, si rinvia al Disciplinare di
Gara, che ne costituisce parte integrante e sostanziale, e agli atti
che unitamente ad esso sono in visione sul sito Internet
www.comune.napoli.it/bandi. VI.4.1) Responsabile delle procedure di
ricorso: Foro competente di Napoli.
VI.5) Data di invio alla GUUE: 21/03/2016 - ID 2016-035898
Il dirigente del SACUAG Area Gare Forniture e Servizi
dott.ssa Annalisa Cecaro
TX16BFF2479 |
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Contratti | 2012 | ASTE IMMOBILIARI ED ALTRE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA | ASTE IMMOBILIARI ED ALTRE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 80 del 11-7-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-07-11&atto.codiceRedazionale=T12BIA12542 | COMUNE DI SIENA Direzione politiche abitative, patrimonio, sociale e sanita' | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.80 del 11-7-2012) | Bando di pubblico incanto
È indetto per il giorno 11.09.2012 alle ore 11,00 un pubblico
incanto al secondo esperimento per la vendita di un immobile di
proprietà comunale posto in Siena, via di S. Marco 78/80, mediante
aggiudicazione con il metodo delle offerte segrete in aumento sul
prezzo a base di gara di Euro 1.182.449,70. L'avviso integrale è
pubblicato all'albo pretorio e sul sito internet del Comune
(www.comune.siena.it). Gli interessati potranno prendere visione
degli atti presso la Direzione Politiche Abitative, Patrimonio,
Sociale e Sanità - Ufficio Tecnico (tel. 0577/292475-476-327). Le
offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del 10.09.2012.
Siena, 05.07.2012
Il dirigente
dott.ssa Angela Ongaro
T12BIA12542 |
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Parte Seconda | 2007 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 128 del 3-11-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-03&atto.codiceRedazionale=C-0721591 | TEMAS - S.r.l. | (GU Parte Seconda n.128 del 3-11-2007) | Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di specialità medicinale per uso umano. (Comunicazione dell'Agenzia
italiana del farmaco del 21 settembre 2007). Codice pratica
N1A/07/1658.
Titolare A.I.C.: Temas S.r.l., via Albarella n. 1, 20019 Settimo
Milanese (MI).
Specialità medicinale: DESMOPPRESSINA TEMAS.
Confezioni e numeri di A.I.C.:
"0,1 mg compresse" 30 compresse - A.I.C. n. 036936019;
"0,2 mg compresse" 30 compresse - A.I.C. n. 036936021.
Modifica apportata ai sensi del regolamento (CE) n. 1084/2003: n.
8.b.1: Aggiunta dell'officina Ferring GmbH, Wittland 11, P.O. Box
2145, D-24109 Kiel (Germany) per la fase di rilascio dei lotti di
prodotto finito (escluso il controllo).
Comunicazione dell'Agenzia italiana del farmaco del 5 ottobre 2007.
Codice pratica N1A/07/1830.
Modifica apportata ai sensi del regolamento (CE) n. 1084/2003: n.
5: Modifica della ragione sociale dell'officina responsabile della
produzione bulk, confezionamento primario e secondario, controlli
chimici del prodotto finito da Ferring AB, con stabilimento sito in
Soldattorpsvagen 5, SE-20061 Limhamn, Svezia a Rechon Life Science AB,
con stabilimento sito in Soldattorpsvagen 5, SE-20061 Limhamn,
Svezia.
È approvata altresì, secondo la lista dei termini standard della
Farmacopea Europea, la denominazione delle confezioni da riportare
sugli stampati così come indicata nell'oggetto.
I lotti già prodotti alla data della pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale possono essere mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art. 14 del decreto
legislativo n. 178/91 e successive modificazioni e integrazioni.
Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della
sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Lì, 25 ottobre 2007
Il presidente & CEO:
dott.ssa Nadia Peviani
C-0721591 (A pagamento).
Errata corrige G.U. n. 135 del 2007
Comunicato relativo all'avviso n. C-0721591 riguardante la TEMAS -
S.r.l. (Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Parte II - n. 128
del 3 novembre 2007).
Nell'avviso n. C-0721591 riguardante TEMAS - S.r.l., pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale - Parte II - n. 128 del 3 novembre 2007, alla
pagina 68,
dove è scritto:
"Specialità medicinale: DESMOPPRESSINA",
leggasi:
"Specialità medicinale: DESMOPRESSINA".
C-0722994 (A pagamento). |
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Concorsi | 2012 | DIARI | AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 1 IMPERIESE - BUSSANA DI SANREMO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 84 del 26-10-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-10-26&atto.codiceRedazionale=12E05988 | AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 1 IMPERIESE - BUSSANA DI SANREMO | DIARIO | Diario della prova scritta del concorso pubblico, per un posto di collaboratore professionale sanitario personale di vigilanza ed ispezione tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro - categoria D. (GU n.84 del 26-10-2012) | La prova scritta del concorso pubblico per numero 1 posto di
Collaboratore Professionale Sanitario Personale di Vigilanza ed
Ispezione Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di
Lavoro - Categoria D - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana - 4a serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 36
del 11 maggio 2012, con scadenza 11 giugno 2012, prevista dall'art.
54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 483/1997 si terrà
il giorno martedì 20 novembre 2012 alle ore 14,30 presso il Mercato
dei Fiori - UCFLOR - Via Quinto Mansuino n. 12 (Valle Armea) Bussana
di Sanremo (IM).
La sede, il giorno e l'orario di svolgimento della prova pratica
e della prova orale, verranno comunicati dalla commissione ai
candidati il giorno della prova scritta.
I candidati che non abbiano ricevuto comunicazione scritta di
esclusione dal concorso da parte dell'Azienda stessa, dovranno
presentarsi, senza alcun ulteriore preavviso, il giorno e l'ora
stabiliti muniti di un documento di riconoscimento valido.
Si precisa che l'elenco dei candidati ammessi alla successiva
prova pratica con l'indicazione della data e luogo ove si terrà la
stessa, sarà pubblicato nel sito Aziendale www.asl1.liguria.it;
sarà cura dei candidati verificare tale ammissione.
Tale comunicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti. |
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Corte Costituzionale | 2019 | ATTI DI PROMOVIMENTO DEL GIUDIZIO DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 37 del 11-9-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-09-11&atto.codiceRedazionale=19C00219 | N. 128 ORDINANZA (Atto di promovimento) 7 dicembre 2018 | Ordinanza del 7 dicembre 2018 del Tribunale di Firenze nel procedimento penale a carico di B. A.. Processo penale - Udienza di convalida dell'arresto facoltativo in flagranza - Applicazione della misura coercitiva in deroga ai limiti di pena di cui agli artt. 274, comma 1, lettera c), e 280 cod. proc. pen. quando l'arresto e' stato eseguito per uno dei delitti indicati nell'art. 381, comma 2, cod. proc. pen. - Codice di procedura penale, art. 391, comma 5. Misure coercitive - Condizioni di applicabilita' - Applicabilita' in deroga alle condizioni previste con riferimento al disposto dell'art. 391 cod. proc. pen. - Codice di procedura penale, art. 280, comma 1. (19C00219) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.37 del 11-9-2019) | TRIBUNALE DI FIRENZE
Prima sezione penale
Il giudice, dott. Franco Attinà, nel procedimento sopra indicato
a carico di B.A., nato in Kosovo il (...), arrestato in flagranza di
reato in data 7 dicembre 2018 e oggetto del decreto di presentazione
diretta in giudizio per il rito direttissimo con la seguente
imputazione:
accusato del reato di cui all'art. 624-bis del codice penale,
perchè, al fine di trarne profitto, si impossessava del portafoglio,
di due astucci e di oggetti personali della dott.ssa A. D. P.,
sottraendo tali beni dal bancone della sala pazienti del pronto
soccorso dell'Ospedale di ..., dove erano detenuti quali unico spazio
per il personale di servizio per custodire gli effetti personali
durante il lavoro, mediante introduzione in tale luogo destinato in
parte a privata dimora, avendo lo stesso in sostanza funzione di
spogliatoio; o, alternativamente, con l'aggravante di aver commesso
il fatto su cosa esposta per necessità e consuetudine alla pubblica
fede.
In Firenze il 7 dicembre 2018.
Con la recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale.
Premesso che:
in base agli atti d'indagine alle ore 6,20 circa del 7
dicembre 2018 gli operanti della Questura di Firenze erano inviati
dalla centrale operativa presso il cittadino Ospedale di ..., in
quanto uno dei medici di turno presso il pronto soccorso (P. A.)
aveva segnalato il furto appena avvenuto degli effetti personali di
altro medico (D. P. A.); il parente (M. J.) di un paziente del pronto
soccorso aveva notato un soggetto (capelli corti, corporatura esile,
andatura barcollante, giubbotto marrone) avvicinarsi al bancone usato
dai sanitari in un'area di degenza, frugare nello stesso
approfittando dell'assenza dei sanitari e asportare alcuni oggetti;
la dott. D. P., allertata, tornava al bancone, constatava la mancanza
dalla propria borsa del portafogli (contenente 180 euro), di un paio
di guanti e di due astucci; mentre il dott. P. allertava le Forze
dell'ordine, la D. P. intuito chi fosse l'autore del furto (un
soggetto precedentemente ricoverato in stato d'intossicazione e
appena allontanatosi senza dimissione), trovava per terra uno dei
guanti, raggiungeva in strada il detenuto e lo convinceva a
restituirle il maltolto; vedeva poi il predetto allontanarsi e salire
a bordo del tram in direzione centro città; una volante della
Polizia - in contatto radio con la centrale - raggiungeva il veicolo
alla fermata di ..., procedeva al controllo dei viaggiatori tra cui
era presente l'attuale prevenuto, rispondente alla descrizione
fornita; in suo possesso veniva rinvenuta un'agenda intestata alla
dott. D. P. la foto del B. - inviata tramite cellulare - era
sottoposta ai due medici, che riconoscevano il citato soggetto;
il prevenuto ha rilasciato dichiarazioni spontanee poco
ordinate, riferendo in sostanza di avere ricevuto gli oggetti in
questione da un soggetto marocchino non meglio identificato e che,
appena richiestone, egli li avrebbe restituiti alla titolare;
alla citata udienza il Pm chiedeva la convalida dell'arresto
e l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere;
Rilevato che:
l'arresto va convalidato in quanto compiuto in stato di quasi
flagranza posto che il prevenuto in sede di perquisizione era trovato
in possesso dell'agenda della persona offesa, circostanza da cui
emergeva che aveva appena compiuto il fatto (art. 382 del codice di
procedura penale); le condizioni soggettive del predetto (gravato da
innumerevoli precedenti) giustificano peraltro l'arresto in ragione
della sua personalità;
quanto all'applicazione della misura cautelare richiesta o di altra
misura cautelare coercitiva, per poter addivenire ad una corretta
decisione appare necessario il pronunciamento della Corte
costituzionale in ordine alla deroga prevista dall'art. 391, comma 5
del codice di procedura penale al requisito concernente i limiti di
pena previsti dall'art. 280 e dall'art. 274, comma 1, lettera c) del
codice di procedura penale;
Ciò premesso,
Osserva
in base agli atti d'indagine e alle stesse dichiarazioni del
prevenuto sussistono gravi indizi di colpevolezza rispetto al fatto
contestato, sia pur diversamente qualificato;
in primo luogo il teste M. ha fornito una descrizione dell'autore
del furto perfettamente corrispondente al B.; in secondo luogo la
versione fornita dal prevenuto (ricezione degli oggetti da parte di
terzo soggetto) appare del tutto inverosimile;
il fatto non può tuttavia qualificarsi come furto in abitazione:
da un lato il luogo in cui è stato commesso non può ritenersi
privata dimora, posto che trattavasi di una sala del pronto soccorso
accessibile anche ai pazienti (ed il prevenuto era un paziente
ricoverato); dall'altro il prevenuto non ha commesso il fatto
mediante introduzione nel citato luogo, ma era già presente nello
stesso per altri motivi (il precedente ricovero) e nell'occasione ha
posto in essere il reato (cfr. Cassazione sezione 5, sentenza n.
14868 del 15 dicembre 2009 Rv. 246886);
trattasi dunque di furto ex art. 624 del codice penale, aggravato
ex art. 625, n. 7 del codice penale in quanto commesso su cose
esistenti in stabilimenti pubblici quale è appunto il pronto
soccorso dell'Ospedale cittadino di (circostanza dunque contestata in
fatto); non pare viceversa ravvisabile il profilo dell'esposizione
alla pubblica fede (in ogni caso trattasi di un'unica aggravante a
fattispecie alternative);
in ragione delle modalità della condotta, dei numerosi
precedenti penali (anche specifici e recenti) del prevenuto, che ha
già subito diversi periodi di detenzione senza evidentemente che
questi abbiano sortito un sufficiente effetto deterrente, sussistono
parimenti le esigenze cautelari indicate dal Pm di cui all'art. 274,
lettera c) del codice di procedura penale, concreto e attuale essendo
il rischio di reiterazione del reato o di commissione di reati della
stessa specie di quello in esame;
in considerazione di quanto precede non è possibile ritenere che
con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale
della pena;
si dovrebbe dunque applicare una misura cautelare coercitiva,
anche se la misura carceraria (richiesta dal Pm) in considerazione
dell'entità del fatto appare eccessiva e le esigenze potrebbero
essere soddisfatte con la meno grave misura degli arresti domiciliari
(non è prevedibile del resto l'applicazione in sentenza di una pena
superiore ai tre anni, per cui opera il limite ex art. 275, comma
2-bis del codice di procedura penale);
rilevante ed essenziale appare quindi la questione dei limiti
edittali previsti dall'art. 280, comma 1 del codice di procedura
penale per le misure cautelari personali coercitive e dall'art. 274,
comma 1, lettera c) del codice di procedura penale specificamente per
la misura degli arresti domiciliari;
in particolare l'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale
prevede che - salvo quanto disposto dall'art. 391 del codice di
procedura penale - le misure coercitive possono essere disposte solo
quando si procede per delitti per i quali la legge stabilisce la pena
dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni;
l'art. 278 del codice di procedura penale prevede che agli
effetti dell'applicazione delle misure cautelari si ha riguardo alla
pena stabilita dalla legge per ciascun reato consumato o tentato e
non si tiene conto delle circostanze, fatta eccezione per alcune
specifiche circostanze, tra cui quella ex art. 62, n. 4 del codice
penale;
per il reato ora in esame l'art. 624 del codice penale prevede la
pena edittale della reclusione da sei mesi a tre anni;
in ragione del modesto valore degli oggetti sottratti (e della
natura e professione della persona offesa) è ravvisabile la
circostanza attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale, che rileva
ai fini della determinazione della pena per l'applicazione delle
misure cautelari ai sensi dell'art. 278 del codice di procedura
penale (non rileva viceversa la recidiva, pur qualificata);
In assenza di indicazioni specifiche nella disposizione di cui
all'art. 278 del codice di procedura penale, si deve ritenere che in
presenza di attenuanti e aggravanti si debba operare come di consueto
il bilanciamento ex art. 69 del codice penale (si veda la pur
risalente Cassazione sezione 5, sentenza n. 1944 del 25 maggio 1993
Rv. 195254), che nel caso in esame - tenuto conto delle peculiarità
del caso concreto - va effettuato quanto meno in termini di
equivalenza, essendo le contrapposte circostanze di pari pregnanza;
ne deriva quindi che per il reato in questione il massimo
edittale è ex art. 624 del codice penale pari ad anni tre di
reclusione, laddove l'art. 280 del codice di procedura penale prevede
la possibile applicazione di misure cautelari coercitive solo per i
delitti per i quali sia prevista la pena della reclusione superiore
nel massimo a tre anni; l'art. 274, lettera c) del codice di
procedura penale richiede inoltre per la misura degli arresti
domiciliari un limite edittale di almeno quattro anni;
è dunque rilevante nel caso di specie la deroga prevista
dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale, ai sensi del
quale «Quando l'arresto è stato eseguito per uno dei delitti
indicati nell'articolo 381, comma 2 [...] l'applicazione della misura
è disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dagli
articoli 274, comma 1, lettera c), e 280»;
si ha motivo di dubitare della legittimità costituzionale di
tale norma;
in particolare la citata deroga alla previsione generale di cui
all'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale per le misure
cautelari personali coercitive e alla previsione di cui all'art. 274,
comma 1, lettera c) per la misura degli arresti domiciliari pare
costituzionalmente illegittima per violazione degli articoli 3 e 13
della Costituzione;
la disciplina in questione pare infatti in primo luogo realizzare
una irragionevole disparità di trattamento rispetto a situazioni del
tutto simili: per effetto della citata deroga, uno stesso fatto (nel
caso in esame un furto, ma il discorso può valere anche per gli
altri tipi di reato previsti dall'art. 381, comma 2 del codice di
procedura penale) è suscettibile di fondare o meno l'applicazione di
una misura cautelare coercitiva o addirittura custodiate a seconda
che sia intervenuto o meno un arresto in flagranza; la circostanza
tuttavia che vi sia stato o meno un arresto in flagranza può
dipendere da fattori anche casuali (ad es. la presenza di Forze
dell'ordine nei pressi del luogo in cui il delitto viene commesso),
ma in ogni caso estranei alla gravità del fatto di reato e alla
personalità del suo autore; paradossalmente il compiuto arresto e la
relativa legittimità potrebbero dipendere dalla mancata fuga e
quindi da un fattore indice di minore pericolosità del soggetto o,
come nel caso in esame, da tracce del reato appena compiuto di per
sè poco significative (se il prevenuto avesse restituito alla
persona offesa l'agenda -unitamente agli altri oggetti - o se ne
fosse disfatto, l'arresto non sarebbe stato consentito difettando la
quasi flagranza); la differenza di trattamento tra l'ipotesi in cui
l'autore di un medesimo fatto sia arrestato e quella in cui viceversa
non sia arrestato (perchè magari sia riuscito nell'immediatezza a
fuggire o a disfarsi della merce sottratta) pare dunque
ingiustificata;
in proposito occorre avere riguardo ai principi affermati dalla
giurisprudenza ormai consolidata della Corte di cassazione ed in
particolare dalla sentenza delle sezioni unite n. 39131 del 24
novembre 2015 Rv. 267591, che ha chiarito l'essenza dell'istituto
dell'arresto in flagranza e quindi definito i suoi confini: la
privazione della libertà personale da parte della polizia
giudiziaria - in assenza di un provvedimento motivato dell'autorità
giudiziaria - trova il proprio fondamento nella percezione diretta
dei fatti delittuosi da parte della stessa P.G., con conseguente
elevata probabilità della colpevolezza dell'arrestato. Tali essendo
l'essenza e la ratio dell'arresto in flagranza, ne deriva che ai fini
dell'adozione della misura cautelare la rilevanza dell'intervenuto
arresto si dispiega unicamente sotto il profilo dei gravi indizi di
colpevolezza (in ragione della diretta constatazione del reato da
parte degli operanti); il dato dell'arresto non attiene viceversa al
profilo della gravità del fatto di reato, sicchè non pare potersi
giustificare un diverso trattamento - a parità di fatto delittuoso -
tra l'ipotesi in cui il soggetto sia stato arrestato e quella in cui
- pur a fronte di gravissimi indizi di colpevolezza (ad es. per la
confessione del reo o per la presenza di una registrazione
audiovisiva dei fatti) - tale misura precautelare non sia stata
viceversa, per le più svariate ragioni, eseguita; del pari il dato
dell'arresto non attiene di per sè al profilo della pericolosità
del soggetto;
tale differenza di trattamento pare violare anche il principio di
proporzionalità della misura cautelare all'entità del fatto e alla
sanzione irrogabile, sancito espressamente dall'art. 275, comma 2 del
codice di procedura penale ma - si deve ritenere - comunque
riconducibile all'art. 13 della Costituzione, che sancisce
l'inviolabilità della libertà personale: in questo caso infatti ad
incidere sull'applicabilità della misura è un dato (l'arresto)
estraneo all'entità del fatto (e alla sanzione irrogabile) e alle
esigenze cautelari;
si deve poi escludere che la deroga di cui all'art. 391, comma 5
del codice di procedura penale possa trovare fondamento e
giustificazione nell'esigenza, avvertita dall'opinione pubblica, di
assicurare la pronta reazione istituzionale nella repressione dei
reati di cui la polizia giudiziaria abbia avuto immediatamente
contezza, mediante la possibilità che le misure cautelari siano
applicate anche in assenza del requisito relativo alla pena edittale
prevista;
innanzi tutto, come chiaramente affermato dalla citata sentenza
delle Sezioni unite n. 39131 del 24 novembre 2015 Rv. 267591, il mero
dato cronologico (brevità del lasso di tempo trascorso tra la
commissione del reato e l'intervento della P.G.) non assume
giuridicamente rilevanza sulla base del diritto positivo al fine di
offrire fondamento di legittimità all'arresto del reo, dirimente
essendo - come si è detto - la percezione diretta dei fatti da parte
della P.G. (o viceversa il rinvenimento di cose o tracce del reato).
Quindi - se l'esigenza di una pronta reazione istituzionale
all'attività criminale può ravvisarsi in modo identico in tutti i
casi in cui il reato si sia da poco consumato - nell'ipotesi
dell'intervenuto arresto (in cui la P.G. ha percepito direttamente i
fatti ed è riuscita ad eseguire l'arresto oppure ha rinvenuto tracce
del reato in capo all'arrestato) non pare potersi ravvisare alcun
elemento ulteriore che giustifichi l'applicazione della misura
cautelare rispetto alla diversa ipotesi in cui il delitto sia stato
parimenti appena realizzato, ma la P.G. non abbia percepito
direttamente i fatti nè abbia rinvenuto tracce del reato addosso al
sospettato oppure non sia riuscita ad arrestare il relativo autore;
in secondo luogo, la citata esigenza di pronta reazione
istituzionale all'attività criminale pare potersi legittimamente
esplicare in sede di repressione punitiva, con un celere svolgimento
del procedimento di merito, ma non in sede cautelare. essendo le
misure cautelari volte unicamente a presidiare i pericula libertatis;
non si può poi non notare che la deroga qui censurata è
prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale
unicamente per i delitti indicati nell'art. 381, comma 2 del codice
di procedura penale e dunque per alcune specifiche ipotesi di arresto
facoltativo, non operando viceversa per le ipotesi di cui all'art.
381, comma 1 del codice di procedura penale.
Conseguentemente - ove venga in rilievo un delitto consumato per
il quale sia previsto un massimo edittale superiore a tre anni ma
inferiore a cinque anni (ad es. violenza privata ex art. 610 del
codice penale o cessione di stupefacenti ex art. 73, comma 5 del
decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990) - sarà
possibile l'arresto, ma non l'applicazione della custodia in carcere.
Analogamente, nel caso di delitto consumato per il quale sia previsto
un massimo edittale superiore a tre anni ma inferiore a quattro anni
(ad es. cessione di stupefacenti ex art. 73, comma 5 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 309/1990 qualora ricorra la
circostanza attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale, che come
si è detto rileva ai fini cautelari ex art. 278 del codice di
procedura penale e che secondo le più recenti pronunce di
legittimità è configurabile anche in materia di stupefacenti),
sarà possibile l'arresto, ma non l'applicazione di misure custodiali
neppure domiciliari;
va poi notato che per pacifica giurisprudenza di legittimità
(cfr. tra le altre Cass. n. 45511 del 5 ottobre 2005 rv 232933) la
norma di cui all'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale,
concerne i soli delitti consumati; nell'ipotesi di titoli di reato
previsti dall'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale ma
integrati nella sola forma tentata (ad es. tentato furto aggravato ex
art. 625 del codice penale) l'arresto potrebbe essere comunque
possibile ai sensi dell'art. 381, comma 1 del codice di procedura
penale, ma non opererebbe la deroga di cui all'art. 391, comma 5 del
codice di procedura penale;
paradossalmente vi possono anche essere dei casi - ad es. nelle
ipotesi di tentati furti aggravati ex art. 625, n. 2 prima ipotesi
del codice penale o 625, n. 5 del codice penale, senza che ricorra
l'attenuante ex art. 62, n. 4 del codice penale - in cui l'arresto
sia obbligatorio ex art. 380 del codice procedura penale, ma poi -
non operando la deroga di cui all'art. 391, comma 5 del codice di
procedura penale (prevista per i soli delitti consumati indicati
nell'art. 381, comma 2 del codice di procedura penale) - la misura
della custodia in carcere non è applicabile; tale misura è
viceversa applicabile nei casi di arresto facoltativo di cui all'art.
381, comma 2 del codice di procedura penale in forza della deroga qui
censurata;
quelle sopra elencate sono, a parere di questo giudice, evidenti
disparità di trattamento, ancor più gravi rispetto all'ipotesi da
ultimo prospettata dell'arresto obbligatorio, che in quanto tale -
per volontà dello stesso legislatore - dovrebbe attenere a
fattispecie in cui il fatto è più grave o comunque impone un
intervento immediato delle autorità;
pare poi sussistere un ulteriore profilo di illegittimità. La
deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del codice di procedura penale
opera nei soli casi di intervenuta convalida dell'arresto (cfr.
sezione 5, sentenza n. 22354 dell'8 giugno 2006 Rv. 234557),
conformemente peraltro al principio secondo cui - in assenza di
convalida - l'arresto non può esplicare alcun effetto. In base alla
consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, ai fini della
convalida o meno dell'arresto il giudice deve operare con giudizio
«ex ante», avendo riguardo alla situazione in cui la polizia
giudiziaria ha provveduto, senza tener conto degli elementi non
conosciuti o non conoscibili della stessa, che siano successivamente
emersi (Cassazione sezione 3 sentenza n. 35962 del 7 luglio 2010 Rv.
248479), per cui «il vaglio cui è chiamato il giudice in questa fase
attiene soltanto alla verifica del ragionevole uso dei poteri
discrezionali della polizia giudiziaria e quando ravvisi la mancanza
di ragionevolezza nell'uso degli stessi, deve fornire sul punto
adeguata argomentazione giustificativa» (Cassazione sezione 5,
sentenza n. 21577 del 27 marzo 2009 Rv. 243885); ciò in quanto
l'arresto è un'iniziativa che avviene nell'immediatezza del fatto,
normalmente all'esordio dell'indagine, e il giudizio circa la
convalida ha ad oggetto l'atto della P.G. e non la responsabilità
dell'arrestato o il piano cautelare (cfr. Cassazione sezione 6, n.
700/2014 del 3 dicembre 2013). Alla luce di queste premesse,
condivisibili e comunque costituenti «diritto vivente», appare
legittimo dubitare della deroga prevista dall'art. 391, comma 5 del
codice di procedura penale: ai fini della convalida il giudice deve
porsi nell'ottica della P.G., che opera in flagranza di reato, sulla
base dei soli elementi disponibili nell'immediatezza del fatto, e
dunque in una prospettiva solo parziale; un arresto convalidato (in
tale prospettiva necessariamente solo parziale) rileva però ai fini
dell'operatività della citata deroga e dunque ai fini
dell'applicabilità delle misure cautelari; tale rilevanza ai fini
cautelari di un dato - vagliato unicamente sulla base di alcuni
elementi, quelli disponibili in capo alla P.G. - pare contrastare con
l'art. 13 della Costituzione, sia sotto il profilo della tutela della
libertà personale sia sotto il profilo del presidio costituito dalla
valutazione dell'autorità giudiziaria (la limitazione della libertà
personale per effetto della misura cautelare consegue sì ad un
provvedimento dell'autorità giudiziaria, ma il vaglio di
quest'ultima è per alcuni profili limitato solo ad alcuni elementi);
ulteriore profilo di violazione dell'art. 13 della Costictuzione
attiene al fatto che un atto della polizia giudiziaria, soggetto a
verifica di legittimità ma comunque discrezionale, finisce per
effetto della citata deroga ex art. 391, comma 5 del codice di
procedura penale per incidere non solo sulla limitazione della
libertà personale connessa alla misura precautelare, ma sulla
concreta applicabilità successiva di una misura cautelare coercitiva
e dunque limitativa della libertà personale:
l'art. 13 della Costituzione pone al secondo comma una riserva di
legge in ordine ai casi e ai modi in cui è ammessa la detenzione o
altra restrizione della libertà personale;
è sì vero che lo stesso art. 13 della Costituzione al terzo
comma prevede in casi eccezionali di necessità ed urgenza la
possibilità che l'autorità di pubblica sicurezza adotti
provvedimenti provvisori al riguardo; tale previsione però è
limitata per l'appunto ai casi eccezionali di necessità ed urgenza e
alla situazione provvisoria precautelare;
per effetto della previsione di cui all'art. 391, comma 5 del
codice di procedura penale, viceversa, la valutazione discrezionale
dell'autorità inquirente finisce con l'incidere sull'intera vicenda
cautelare elidendo l'ordinario limite del massimo edittale posto
dalla legge (art. 274 e 280 del codice di procedura penale) a
presidio della libertà personale dell'individuo;
nella recente sentenza n. 180/2018, la Corte costituzionale - a
proposito della riserva di cui all'art. 13, comma 5 della
Costituzione e dell'incidenza sulla libertà personale della
disciplina di cui al codice di autoregolamentazione delle astensioni
dalle udienze degli avvocati - ha ritenuto la disciplina di legge
incostituzionale nella misura in cui consentiva ad una fonte
secondaria di interferire con la disciplina della libertà personale
dell'imputato;
la norma ora censurata pare consentire una non dissimile
interferenza delle valutazioni discrezionali della polizia
giudiziaria con la disciplina delle misure cautelari e dunque della
libertà personale del soggetto;
il dubbio di legittimità costituzionale investe di riflesso
anche l'art. 280, comma 1 del codice di procedura penale nella parte
in cui nel prevedere i requisiti di applicazione delle misure
coercitive fa salvo il disposto dell'art. 391 del codice di procedura
penale.
Non risultano percorribili interpretazioni conformi della norma
ora censurata alle citate disposizioni della Costituzione, chiaro e
univoco essendo il dato letterale (la disposizione è peraltro
interpretata in modo costante dalla giurisprudenza in conformità al
citato dato letterale);
dubitando della legittimità costituzionale delle norme che
consentono l'applicazione della misura in deroga ai normali limiti,
si deve sospendere l'applicazione della citata norma in attesa della
decisione della Corte costituzionale;
P.Q.M.
Visti gli articoli 391 e 558 del codice di procedura penale;
Convalida l'arresto.
Sospende la decisione in ordine alla richiesta di misura
cautelare personale.
Dispone l'immediata liberazione dell'imputato.
Visti gli articoli 134 della Costituzione, 23 e seguenti legge n.
87/1953,
ritenuta la questione rilevante e non manifestamente infondata;
solleva questione di legittimità costituzionale per violazione
degli articoli 3 e 13 della Costituzione dell'art. 391, comma 5 del
codice di procedura penale, nella parte in cui prevede che quando
l'arresto è stato eseguito per uno dei delitti indicati nell'art.
381, comma 2 del codice di procedura penale l'applicazione della
misura è disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti
dagli articoli 274, comma 1, lettera c), e 280 del codice di
procedura penale, e dell'art. 280, comma 1 del codice di procedura
penale nella parte in cui nel prevedere i requisiti di applicazione
delle misure coercitive fa salvo il disposto dell'art. 391 del codice
di procedura penale.
Sospende il procedimento in corso, ed i relativi termini di
prescrizione, fino alla definizione del giudizio incidentale di
legittimità costituzionale.
Dispone l'immediata trasmissione degli atti del procedimento alla
Corte costituzionale.
Manda alla Cancelleria per la notificazione della presente
ordinanza al Presidente del Consiglio dei ministri, nonchè per la
comunicazione ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato
della Repubblica e per la successiva trasmissione del fascicolo
processuale alla Corte costituzionale.
Firenze, 7 dicembre 2018
Il Giudice: Attinà |
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Concorsi | 2001 | ENTI LOCALI | PROVINCIA DI TRENTO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 17 del 27-2-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-02-27&atto.codiceRedazionale=001E1087 | PROVINCIA DI TRENTO | CONCORSO (scad. 28 marzo 2001) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di direttore, cui affidare l'incarico di preposizione all'ufficio registro delle cooperative di Trento del servizio commercio e cooperazione. (GU n.17 del 27-02-2001) | Si comunica che è indetto un concorso pubblico, per titoli ed
esami, per l'accesso alla qualifica di direttore, cui affidare
l'incarico di preposizione all'ufficio registro delle cooperative di
Trento del servizio commercio e cooperazione.
Si richiede:
requisiti di legge;
cittadinanza italiana;
possesso di uno dei seguenti diplomi di laurea: uno dei diplomi
di laurea della facoltà di economia o giurisprudenza o diplomi di
laurea a questi equipollenti ai sensi di legge;
ai sensi di quanto disposto dall'art. 20, comma 3, della legge
provinciale 23 febbraio 1998, n. 3, può comunque partecipare al
concorso il personale che ha svolto per almeno tre anni le funzioni
di sostituto del capo ufficio ai sensi dell'art. 32, della legge
provinciale 29 aprile 1983, n. 12, e successive modifiche;
esperienza professionale di almeno cinque anni con rapporto di
lavoro subordinato, stabile o temporaneo. Detta esperienza dovrà
essere maturata nei livelli settimo, ottavo o nono o qualifiche
equiparate se svolta presso la provincia autonoma di Trento o presso
i suoi enti funzionali o in qualifiche o livelli corrispondenti
presso altri enti pubblici o comportare responsabilità direttive -
come specificate nel bando - se svolta presso soggetti privati;
versamento di L. 7.500 sul conto corrente postale n. 295386
intestato al tesoriere della provincia autonoma di Trento - Gestione
cassa di risparmio di Trento-Rovereto, via Galilei, 1 - 38100 Trento,
con indicata la causale di versamento tassa concorso.
Il termine per la presentazione delle domande e per l'eventuale
elenco dei titoli valutabili è fissato per le ore 16 del giorno 28
marzo 2001.
Il diario della prova scritta, la sede di svolgimento della
prova, il termine della procedura concorsuale e l'indicazione del
funzionario responsabile del procedimento verranno pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale "Concorsi ed esami" - di data
10 aprile 2001, nel bollettino ufficiale della regione Trentino-Alto
Adige del giorno 9 aprile 2001, nonchè sul sito Internet
www.provincia.tn.it/patconcorsi e comunque, almeno quindici giorni
prima dell'inizio della prova medesima.
Per lo svolgimento della prova scritta sarà consentito
l'utilizzo di testi normativi purchè non commentati.
Il testo integrale del bando di concorso e del fac-simile di
domanda sono pubblicati nel bollettino ufficiale della regione
Trentino-Alto Adige di data 26 febbraio 2001 - parte IV, e sono
reperibili sul sito Internet della provincia autonoma di Trento
(www.provincia.tn.it/patconcorsi).
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla sig.ra Marzadro
(0461/496326), alla sig.ra Mittempergher (0461/496370), alla rag.
Tognotti (0461/496371) o al rag. Groff (0461/496302). |
|
Parte Seconda | 2007 | Annunzi commerciali | Altri annunzi commerciali | Parte Seconda n. 131 del 10-11-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-10&atto.codiceRedazionale=IG-374 | MELIADI FINANCE S.r.l. | Iscritta al n. 37085 all'Elenco Generale degli Intermediari Finanziari tenuto dall'Ufficio Italiano Cambi e iscritta al nell'Elenco Speciale tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi, rispettivamente degli articoli 106 e 107 del D. Lgs. n. 385 del 1 settembre 1993 Sede legale in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV) - Italia Capitale sociale Euro 10.000 i.v. Iscritta al Registro delle Imprese di Treviso al n. 03991530266 Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 03991530266 | (GU Parte Seconda n.131 del 10-11-2007) | Avviso di cessione di crediti pro soluto ai sensi del combinato
disposto degli articoli 1 e 4 della legge n. 130 del 30 aprile 1999
(di seguito la "Legge sulla Cartolarizzazione dei Crediti") e
dell'articolo 58 del decreto legislativo n. 385 del 1° settembre
1993 (di seguito il "Testo Unico Bancario").
Con riferimento all'avviso di cessione pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana, Parte II, n. 161 del 13 luglio
2006, Meliadi Finance S.r.l. (di seguito, l'"Acquirente") comunica
che, nell'ambito del programma di cessioni indicato nel summenzionato
avviso di cessione, in data 7 novembre 2007 ha acquistato pro soluto
da SEAT Pagine Gialle S.p.A. (di seguito, l'"Originator") ogni e
qualsiasi credito (per sorta capitale, interessi, accessori, spese e
quant'altro) dovuto in forza di fatture emesse dall'Originator (le
"Fatture") ai propri clienti (di seguito, i "Debitori") nel corso
della propria ordinaria attività di impresa per servizi già
prestati, nonchè crediti per servizi ancora da prestare (i
"Crediti"), che alla data del 7 novembre 2007 (la "Data di Selezione")
soddisfacevano i seguenti criteri cumulativi:
(i) i criteri oggettivi elencati ai punti da (1) a (8) (inclusi)
e da (a) a (h) (inclusi) del succitato avviso di cessione pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 161 del 13
luglio 2006 alle pagine 13 e 14;
(ii) ad eccezione dei Crediti vantati nei confronti di Telegate
Italia S.r.l., non nascano da Fatture che riportino, sotto il campo
denominato "Commissione n.", la lettera "A" prima del relativo codice
numerico;
(iii) non nascano da Fatture che riportino la dicitura
"inserimento dati pubblicitari su servizio 12.40" nel corpo delle
Fatture medesime;
(iv) non nascano da Fatture che abbiano un saldo impagato
residuo inferiore o uguale ad Euro 25,82;
(v) non nascano da Fatture che presentino importi dovuti e non
pagati;
(vi) non nascano da Fatture parzialmente pagate o stornate da
note/lettere di credito;
(vii) non nascano da Fatture che dopo il numero fattura
riportino la dicitura "Rif:";
(viii) nascano da Fatture emesse nel mese di Ottobre 2007 nei
confronti di Debitori residenti in Sicilia e con numero fattura
antecedente al n. 789248/N;
(ix) non nascano dalla Fattura datata 2006 e identificata dal
numero di fattura 886605N.
L'Acquirente ha conferito incarico ai sensi della Legge sulla
Cartolarizzazione dei Crediti a Securitisation Services S.p.A., che ha
a sua volta dato mandato allo stesso Originator, affinchè per suo
conto, in qualità di soggetto incaricato della riscossione dei
Crediti, proceda all'incasso delle somme dovute sugli stessi. In forza
di tale incarico, i Debitori continueranno a pagare a SEAT Pagine
Gialle S.p.A. ogni somma dovuta in relazione ai Crediti nelle forme
previste dalle relative Fatture o in forza di legge e dalle eventuali
ulteriori informazioni che potranno essere comunicate ai debitori
ceduti.
Tutto ciò premesso, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 30/06/2003
numero 196 (il "Codice Privacy"), informiamo i debitori ceduti ai
sensi del presente avviso (i "Debitori Ceduti") sull'uso dei Loro dati
personali e sui Loro diritti. I dati personali in possesso
dell'Acquirente e di Securitisation Services S.p.A., con sede legale
in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV), sono stati raccolti
presso l'Originator. Ai Debitori Ceduti precisiamo che non verranno
trattati dati "sensibili". Sono considerati sensibili i dati relativi,
ad esempio, al Loro stato di salute, alle Loro opinioni politiche e
sindacali ed alle Loro convinzioni religiose (art. 4 del Codice
Privacy). I dati personali dell'interessato saranno trattati
nell'ambito della normale attività dei titolari del trattamento e,
precisamente, per quanto riguarda la Meliadi Finance S.r.l., per
finalità connesse e strumentali alla gestione del portafoglio di
crediti, finalità connesse agli obblighi previsti da leggi, da
regolamenti e dalla normativa comunitaria nonchè da disposizioni
impartite da Autorità a ciò legittimate dalla legge e da organi di
vigilanza e controllo, finalità connesse alla gestione ed al recupero
del credito e, per quanto riguarda Securitisation Services S.p.A.,
per finalità connesse all'effettuazione di servizi di calcolo e di
reportistica in merito agli incassi su base aggregata dei crediti
oggetto della cessione e taluni servizi di carattere amministrativo
fra i quali la tenuta della documentazione relativa alla
Cartolarizzazione dei Crediti e della documentazione societaria. In
relazione alle indicate finalità, il trattamento dei dati personali
avviene mediante strumenti manuali, informatici e telematici con
logiche strettamente correlate alle finalità stesse e, comunque, in
modo da garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati stessi. Si
precisa che i dati personali dei Debitori Ceduti in nostro possesso
vengono registrati e formeranno oggetto di trattamento in base ad un
obbligo di legge ovvero sono strettamente funzionali all'esecuzione
del rapporto contrattuale (per i quali il consenso dell'interessato
non è, quindi, richiesto). I dati personali dei Debitori Ceduti
verranno comunicati ai destinatari della comunicazione strettamente
collegati alle sopraindicate finalità del trattamento e, in
particolare, a società, associazioni o studi professionali che
prestano attività di assistenza o consulenza in materia legale,
società controllate e società collegate, società di recupero
crediti, ecc.. I soggetti appartenenti alle categorie ai quali i dati
possono essere comunicati utilizzeranno i dati in qualità di
"titolari" ai sensi della legge, in piena autonomia, essendo estranei
all'originario trattamento effettuato. I debitori ceduti e gli
eventuali loro garanti potranno rivolgersi ai titolari e al
responsabile del trattamento per esercitare i diritti riconosciuti
loro dall'articolo 13 del Codice Privacy (cancellazione, integrazione,
opposizione, ecc.).
Ulteriori informazioni potranno essere richieste all'Acquirente,
con sede legale in Conegliano (TV), Via Vittorio Alfieri n° 1,
all'Originator, presso la sua sede secondaria, in Torino, via Aurelio
Saffi n° 18 e a Securitisation Services S.p.A., con sede legale
in Via Vittorio Alfieri, 1, 31015 Conegliano (TV), in qualità di
titolari autonomi del trattamento dei dati personali.
Conegliano, 7 novembre 2007
MELIADI FINANCE S.r.l.
L'Amministratore Unico:
Dott. Andrea Perin
IG-374 (A pagamento). |
|
Serie Generale | 2003 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 6 del 9-1-2003 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-01-09&atto.codiceRedazionale=03A00123&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialita' medicinale per uso umano "Triamvirgi" (GU Serie Generale n.6 del 09-01-2003) | Estratto decreto n. 584 del 9 dicembre 2002
La titolarità delle autorizzazioni all'immissione in commercio
del sotto elencato medicinale fino ad ora registrato a nome della
società Infosint S.p.a., con sede in Centro direzionale Colleoni
Palazzo Pegaso, 2, Agrate Brianza, Milano, con codice fiscale n.
10433130159.
Medicinale: TRIAMVIRGI.
Confezioni:
A.I.C. n. 034262016 - "40 mg/ml sospensione iniettabile" 3
flaconcini da 1 ml;
A.I.C. n. 034262028 - "80 mg/2 ml sospensione iniettabile" 3
flaconcini da 2 ml (sospesa),
è ora trasferita alla società Fisiopharma S.r.l., con sede in
Nucleo industriale, Palomonte, Salerno, con codice fiscale n.
02580140651.
I lotti del medicinale prodotti a nome del vecchio titolare non
possono più essere dispensati al pubblico a partire dal
centottantunesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del
presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto ha effetto dal giorno della pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. |
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Regioni | 2017 | REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA | 3a Serie Speciale - Regioni n. 31 del 5-8-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-05&atto.codiceRedazionale=17R00071 | REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA | LEGGE REGIONALE 29 dicembre 2016, n. 24 | Legge collegata alla manovra di bilancio 2017-2019. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.31 del 05-08-2017) | (Pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 1 del 9 gennaio 2017 al
Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
n. 1 del 4 gennaio 2017)
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ha approvato
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Promulga
la seguente legge:
Art. 1
Servizi istituzionali, generali e di gestione e altre norme
intersettoriali e contabili
1. La tabella di cui all'allegato A aggiunto alla legge regionale
15 ottobre 2009, n. 17 (Disciplina delle concessioni e conferimento
di funzioni in materia di demanio idrico regionale), (riferito agli
articoli 4, comma 2, 4-bis, comma 3, e 4-ter, comma 5), è sostituita
dalla seguente:
Parte di provvedimento in formato grafico
2. All'allegato A, aggiunto alla legge regionale n. 17/2009
(riferito agli articoli 4, comma 2, 4-bis, comma 3, e 4-ter, comma
5), dopo le parole «nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile
1968.» sono aggiunte le seguenti: «Il corrispettivo di vendita del
bene sdemanializzato viene calcolato secondo il seguente criterio:
a) superficie fino a 250 metri quadrati: prezzo intero di cui
alle Tariffe unitarie;
b) ulteriore superficie superiore a 250 e fino a 500 metri
quadrati: riduzione del 20 per cento;
c) ulteriore superficie superiore a 500 e fino a 1.000 metri
quadrati: riduzione del 40 per cento;
d) ulteriore superficie superiore a 1.000 metri quadrati:
riduzione del 60 per cento.».
3. Dopo il comma 1 dell'art. 4 della legge regionale 13 novembre
2006, n. 22 (Norme in materia di demanio marittimo con finalità
turistico-ricreativa e modifica alla legge regionale n. 16/2002 in
materia di difesa del suolo e di demanio idrico), è inserito il
seguente:
«1-bis. I proventi e le spese derivanti dall'esercizio delle
funzioni di cui al comma 1 spettano integralmente al Comune a
decorrere dall'1° gennaio 2017.».
4. Alla legge regionale 22 dicembre 1971, n. 57 (Disposizioni
speciali in materia di finanza regionale), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) dopo il comma 5-bis 1. dell'art. 5 è aggiunto il seguente:
«5-bis 2. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse
nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato
sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de
minimis.»;
b) dopo il comma 5 dell'art. 9-bis è aggiunto il seguente:
«5-bis. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse
nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato
sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de
minimis.»;
c) dopo il comma 5-bis dell'art. 9-ter è aggiunto il seguente:
«5-ter. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse
nel rispetto di quanto previsto negli articoli 107 e 108 del trattato
sul funzionamento dell'Unione europea a titolo di aiuti di de
minimis.».
5. In via di interpretazione autentica i poteri che l'art. 28,
comma 2-quater, della legge regionale 18 luglio 2014, n. 13 (Misure
di semplificazione dell'ordinamento regionale in materia
urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia scolastica e
residenziale pubblica, mobilità, telecomunicazioni e interventi
contributivi), e l'art. 16, commi 11, 14 e 16, della legge regionale
17 luglio 2015, n. 18 (La disciplina della finanza locale del Friuli
Venezia Giulia, nonchè modifiche a disposizioni delle leggi
regionali n. 19/2013, n. 9/2009 e n. 26/2014 concernenti gli enti
locali), attribuiscono all'Assessore competente in materia di finanze
si intendono riferiti, a decorrere dall'1° gennaio 2016, al
Ragioniere generale della Regione.
6. Con proprio atto il Ragioniere generale:
a) modifica la prenotazione delle risorse conseguenti alla
costituzione del Fondo pluriennale vincolato o alla sua variazione;
b) revoca la prenotazione delle risorse relative ad
autorizzazioni di spesa di cui all'art. 11, comma 1, lettera c),
della legge regionale 8 agosto 2007, n. 21 (Norme in materia di
programmazione finanziaria e di contabilità regionale), che non
possono più costituire oggetto di atti di impegno.
7. Al comma 3 dell'art. 23 della legge regionale 29 ottobre 2002,
n. 28 (Norme in materia di bonifica e di ordinamento dei Consorzi di
bonifica, nonchè modifiche alle leggi regionali n. 9/1999, in
materia di concessioni regionali per lo sfruttamento delle acque, n.
7/2000, in materia di restituzione degli incentivi, n. 28/2001, in
materia di deflusso minimo vitale delle derivazioni d'acqua e n. n.
16/2002, in materia di gestione del demanio idrico), le parole
«Direzione centrale competente in materia di risorse agricole e,
contestualmente,» sono sostituite dalle seguenti: «Direzione centrale
competente in materia di risorse agricole. Gli atti di cui al comma
1, lettere a), b) e d), sono trasmessi contestualmente».
8. Al comma 1 dell'art. 29 della legge regionale 13 febbraio 2015,
n. 1 (Razionalizzazione, semplificazione ed accelerazione dei
procedimenti amministrativi di spesa), le parole «nell'ambito
dell'esercizio delle funzioni di internal Audit» sono sostituite
dalle seguenti: «nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di
sovrintendenza del direttore generale».
9. La Regione dà attuazione all'accordo tra Governo, Regioni ed
Enti locali siglato in sede di Conferenza unificata il 17 dicembre
2015, concernente la riduzione delle autovetture di servizio con
autista adibite al trasporto di persone, anche a uso non esclusivo,
tenuto conto di quanto previsto dalla legge regionale 12 dicembre
2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli
Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e
riallocazione di funzioni amministrative), e del processo di
superamento delle Province di cui alla legge regionale 9 dicembre
2016, n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e
modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 5/2012, n. 26/2014 e n.
18/2015), al fine di assicurare elevati livelli di servizio a
presidio del territorio.
10. La lettera g) del comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 16
maggio 2014, n. 9 (Istituzione dei Garante regionale dei diritti
della persona), è abrogata.
Art. 2
Attività produttive
1. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il
contributo di cui all'art. 8 della legge regionale 25 giugno 1993, n.
50 (Attuazione di progetti mirati di promozione economica nei
territori montani), già individuato con l'Accordo di programma tra
l'Amministrazione regionale e il Comune di Tarvisio e approvato con
decreto del Presidente della Regione il 21 luglio 2011, n. 173
(Approvazione accordo di programma stipulato tra la Regione autonoma
Friuli-Venezia Giulia ed il Comune di Tarvisio rispettivamente in
data 8 luglio 2011 e 6 luglio 2011), e concesso con decreto n. 2047
di data 25 novembre 2011, mantenendo la finalità del medesimo
rispetto l'adeguamento in materia di sicurezza degli immobili facenti
parte del complesso ex Weissenfels e a seguito dell'individuazione
della priorità d'intervento su ulteriori immobili del medesimo
comparto, anche riconoscendo le spese antecedentemente sostenute.
2. In relazione al finanziamento di cui al comma 1 non trovano
applicazione le disposizioni di cui all'art. 32 della legge regionale
20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso).
3. La conferma di contributo di cui al comma 1 è disposta a
seguito di apposita domanda, da presentarsi entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge, da parte del
Comune di Tarvisio alla Direzione centrale competente in materia di
promozione economica nei territori montani, corredata della
documentazione relativa alle opere da realizzare e della
rendicontazione della spesa antecedentemente sostenuta. Con il
decreto di conferma del contributo sono fissati i termini di
esecuzione dell'intervento, le modalità di erogazione del contributo
e di rendicontazione della spesa.
4. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il
contributo di cui all'art. 8 della legge regionale n. 50/1993
individuato con l'Accordo di programma tra l'Amministrazione
regionale e il Comune di Socchieve sottoscritto rispettivamente in
data 1º settembre 2008 e in data 22 agosto 2008 (Ampliamento edificio
destinato ad attività artigianale, commerciale, sito nella zona
artigianale del Comune di Socchieve), approvato con decreto del
Presidente della regione n. 243/Pres del 19 settembre 2008 e concesso
con decreto n. 3576/PROD/POLEC del 20 novembre 2008, per la
realizzazione dell'intervento di realizzazione della centralina
idroelettrica "Rio Grasia".
5. La conferma di contributo di cui al comma 4 è disposta a
seguito di apposita domanda, da presentarsi entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge, da parte del
Comune di Socchieve alla Direzione centrale attività produttive -
Servizio sviluppo economico locale, corredata della documentazione
relativa alle opere da realizzare. Con il decreto di conferma del
contributo sono fissati i termini di esecuzione dell'intervento, le
modalità di erogazione del contributo e di rendicontazione della
spesa.
6. Dopo il comma 70 dell'art. 2 della legge regionale 6 agosto
2015, n. 20 (Assestamento del bilancio 2015), sono inseriti i
seguenti:
«70-bis. Limitatamente all'attuazione della Linea di azione 4.1.2 -
Progetti di sviluppo territoriale, Azione Progetti Integrati di
Sviluppo Locale (PISL), del Piano Attuativo Regionale del Fondo per
lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC), l'ente pubblico è, altresì,
autorizzato a utilizzare le economie contributive derivanti dai
ribassi d'asta in applicazione delle disposizioni della vigente
disciplina sugli appalti.
70-ter. Le disposizioni di cui ai commi 70 e 70-bis si applicano
anche ai rapporti contributivi relativi agli interventi dei PISUS non
ancora conclusi, alla data di entrata in vigore della legge regionale
29 dicembre 2016, n. 24 (Legge collegata alla manovra di bilancio
2017-2019), ai sensi dell'art. 20 del bando di cui alla deliberazione
della Giunta regionale n. 1047 dell'1° giugno 2011 per il sostegno
alla realizzazione di Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile
(PISUS) e successive modifiche e integrazioni.».
7. Dopo il comma 2-bis dell'art. 29 della legge regionale 21 luglio
2008, n. 7 (Legge comunitaria 2007), sono aggiunti i seguenti:
«2-ter. Limitatamente all'attuazione della linea d'intervento
7.2.a.1 "PISUS" del Piano di Azione Coesione (PAC FVG), l'ente
pubblico è altresì autorizzato a utilizzare le economie
contributive derivanti dai ribassi d'asta in applicazione delle
disposizioni della vigente disciplina sugli appalti.
2-quater. Le disposizioni di cui ai commi 2-bis e 2-ter si
applicano anche ai rapporti contributivi relativi agli interventi dei
PISUS non ancora conclusi, ai sensi dell'art. 20 del Bando di cui
alla deliberazione della Giunta regionale n. 1047 dell'1 giugno 2011
per il sostegno alla realizzazione di Piani Integrati di Sviluppo
Urbano Sostenibile (PISUS) e successive modifiche e integrazioni,
alla data di entrata in vigore della legge regionale 29 dicembre
2016, n. 24 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2017-2019).».
8. Il comma 4 dell'art. 14 della legge regionale 26 ottobre 2006,
n. 20 (Norme in materia di cooperazione sociale), è sostituito dal
seguente:
«4. Ai consorzi di cui all'art. 8 della legge n. 381/1991, iscritti
all'Albo, sono concessi, inoltre, per la parte non coperta dalle
cooperative sociali consorziate, contributi relativi a:
a) copertura dei costi esterni per servizi di consulenza e di
assistenza imprenditoriale a favore delle cooperative;
b) copertura dei costi per progetti di sviluppo congiunto delle
cooperative sociali consorziate, limitatamente ai primi 12 mesi
dall'avvio del progetto.».
9. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare ai fini
di cui al comma 10 le assegnazioni delle risorse concesse
all'Unioncamere regionale delle Camere di commercio del FVG ai sensi
dell'art. 30 della legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3
(RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali) che alla
data del 28 febbraio 2017 risultino non impegnabili a causa di
insufficienza di domande sul canale contributivo, per un importo
massimo pari a 800.000 euro.
10. Le risorse di cui al comma 9 sono utilizzate per il
finanziamento degli interventi di incentivazione delle imprese di cui
all'art. 17 della legge regionale n. 3/2015 delegato all'Unioncamere
regionale delle Camere di commercio del FVG sulla base della
convenzione stipulata ai sensi dell'art. 97, comma 2, della legge
regionale n. 3/2015.
11. Unioncamere regionale delle Camere di commercio del FVG
comunica l'importo delle risorse di cui al comma 10 entro il 31 marzo
2017.
12. All'art. 11 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14
(Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 50 le parole «30 giugno» sono sostituite dalle
seguenti: «31 dicembre»;
b) al comma 51 le parole «al capo II del titolo II della legge
regionale 4 aprile 2013, n. 4 (Incentivi per il rafforzamento e il
rilancio della competitività delle microimprese e delle piccole e
medie imprese del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi
regionali 12/2002 e 7/2011 in materia di artigianato e alla legge
regionale 2/2002 in materia di turismo)» sono sostituite dalle
seguenti: «all'art. 17 della legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3
(RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali)»;
c) al comma 52 le parole «30 giugno 2016 entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite
dalle seguenti: «31 dicembre 2016 entro il 31 gennaio 2017»;
d) il comma 53 è abrogato.
13. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il
contributo complessivo di euro 270.471,90 già concesso con decreto
n. 1632/PROD/TUR del 6 ottobre 2011, ai sensi dell'art. 161, comma 4,
della legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 (Disciplina organica del
turismo), al Comune di Azzano Decimo, per la parziale esecuzione del
progetto relativo alla realizzazione di un parco urbano e a
destinarne una parte per l'adeguamento antisismico della scuola
elementare Cesare Battisti.
14. Per le finalità di cui al comma 13 il Comune di Azzano Decimo
presenta, entro il 31 marzo 2017, al Servizio competente in materia
di turismo l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, nel
limite di 60.000 euro, per l'intervento finalizzato alla parziale
esecuzione del progetto relativo alla realizzazione di un parco
urbano, corredata della documentazione prevista dall'art. 56 della
legge regionale 14/2002 ; entro il medesimo termine presenta al
Servizio competente in materia di edilizia scolastica, l'istanza
volta a ottenere la conferma del contributo, per il restante importo
di euro 210.471,90, per il diverso intervento di adeguamento
antisismico della scuola elementare Cesare Battisti, corredata della
documentazione prevista dall'art. 56 della legge regionale 14/2002.
15. Ai sensi dei commi 13 e 14 il Servizio competente in materia di
turismo ed il Servizio competente in materia di edilizia scolastica
provvedono a confermare il contributo e a fissare i nuovi termini di
inizio e di ultimazione dei lavori, nonchè a fissare i nuovi termini
e modalità di rendicontazione dei contributi.
16. Alla legge regionale 9 dicembre 2016, n. 21 (Disciplina delle
politiche regionali nel settore turistico e dell'attrattività del
territorio regionale nonchè modifiche alle leggi regionali n.
2/2002, n. 29/2005, n. 4/2016, n. 18/2015 in materia di turismo),
sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1 dell'art. 11 le parole «uffici delle Pro loco.»
sono sostituite dalle seguenti: «uffici sede dei consorzi delle
associazioni Pro loco.»;
b) dopo il comma 5 dell'art. 106, sono aggiunti i seguenti:
«5-bis. Ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore dei
regolamenti di cui all'art. 58, comma 2, riferiti agli articoli 59 e
64, continuano ad applicarsi i regolamenti di attuazione degli
articoli 54 e 156 della legge regionale n. 2/2002.
5-ter. Le disposizioni di cui all'art. 69 della legge regionale
4/2016 continuano a trovare applicazione alla data di entrata in
vigore della presente legge.».
17. Alla legge regionale 30 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG -
Riforma delle politiche industriali) sono apportate le seguenti
modifiche:
a) dopo il comma 3 dell'art. 6 è aggiunto il seguente:
«3-bis. In sede di prima applicazione, per le finalità di cui al
comma 3, sono ammissibili le spese sostenute anche antecedentemente
alla presentazione della relativa domanda e comunque non prima del 30
giugno 2016.»;
b) al comma 3-bis dell'art. 64, dopo le parole «proprietà,» sono
aggiunte le seguenti: «nonchè destinati all'insediamento di impianti
di cui alla lettera d) del comma 3,»;
c) all'art. 84 sono apportate le seguenti modifiche:
1) al comma 1 dopo le parole «negli agglomerati industriali»
sono inserite le seguenti: «dei consorzi che hanno concluso il
processo di riordino,», dopo la parola «sostenuti» sono inserite le
seguenti: «nell'anno di insediamento e nell'anno successivo», e le
parole «nell'anno di insediamento e nell'anno successivo» sono
soppresse;
2) al comma 2 le parole «per il biennio successivo all'entrata
in vigore della presente legge, i contributi di cui al comma 1» sono
sostituite dalle seguenti: «i contributi a copertura parziale dei
costi per l'utilizzo e la fruizione delle opere e degli impianti a
servizio dell'agglomerato industriale, sostenuti nel biennio
successivo alla data di conclusione del processo di riordino di cui
all'art. 62 in relazione alle spese di cui all'art. 64, comma 5, e di
cui all'art. 7, comma 3-bis, della legge regionale 25/2002,»;
3) il comma 6 è abrogato;
d) dopo il comma 8 dell'art. 85 è aggiunto il seguente:
«8-bis. In sede di prima applicazione sono ammissibili le spese per
gli interventi di cui al comma 1 sostenute anche antecedentemente
alla presentazione della relativa domanda e comunque non prima del 30
giugno 2016.».
18. Al comma 1 dell'art. 6 della legge regionale 24 maggio 2004, n.
15 (Riordinamento normativo dell'anno 2004 per i settori della
protezione civile, ambiente, lavori pubblici, pianificazione
territoriale, trasporti ed energia), dopo le parole «14/2002» sono
aggiunte le seguenti: «o al consorzio di sviluppo economico locale
dell'area giuliana di cui al comma 5.1 dell'art. 62 della legge
regionale n. 3/2015.».
19. Alla lettera c), del comma 5, dell'art. 13 della legge
regionale 8 aprile 2016, n. 4 (Disposizioni per il riordino e la
semplificazione della normativa afferente il settore terziario, per
l'incentivazione dello stesso e per lo sviluppo economico), le parole
«al comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «ai commi 3 e 4».
20. Alla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 27 (Disciplina
organica in materia di promozione e vigilanza del comparto
cooperativo) sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1 dell'art. 23, le parole «all'art. 223-sexiesdecies»
sono sostituite dalle seguenti: «agli articoli 223-sexiesdecies e 223
septiesdecies»;
b) il comma 2-bis dell'art. 24 è sostituito dal seguente:
«2-bis. La spesa relativa all'attività di revisione, svolta dai
dipendenti dell'Amministrazione regionale, incaricati secondo quanto
previsto dal comma 2 dell'art. 14, è liquidata dalla Direzione
competente in materia di personale.».
21. I consorzi industriali di cui alla legge regionale 18 febbraio
1999, n. 3 (Disciplina dei consorzi industriali) e i consorzi di
sviluppo economico locale di cui alla legge regionale 20 febbraio
2015, n. 3 (RilancimpresaFvg-riforma delle politiche industriali)
possono provvedere a rinegoziare a condizioni migliorative i tassi di
interesse dei mutui contratti e assisiti da contributo ai sensi
dell'art. 15 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 3 (Disciplina
dei Consorzi di sviluppo industriale).
22. Ai fini del comma 21 i consorzi industriali e i consorzi di
sviluppo economico locale presentano all'Ufficio regionale che ha
concesso il contributo apposita istanza, definendo le condizioni
della rinegoziazione.
23. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare i
contributi concessi di cui al comma 21, nel rispetto dei vincoli
sostanziali e di durata e imputazione temporale derivanti dalle leggi
regionali di autorizzazione dei contributi stessi anche ai consorzi
che, all'entrata in vigore della presente legge, hanno già
provveduto ai sensi del comma 21. In ogni caso la quota parte dei
contributi ancora da erogarsi, a seguito della conferma dei medesimi,
non può essere superiore agli oneri in linea capitale e interessi
dei mutui rideterminati.
24. Le disposizioni di cui al comma 21 si applicano anche per la
surroga dei mutui.
25. Nei casi previsti dai commi 21 e 24 si intendono confermate le
garanzie prestate dall'Amministrazione regionale ai sensi dell'art.
16 della legge regionale n. 3/1999.
26. L'Amministrazione regionale può destinare le economie
derivanti dalla rinegoziazione di cui al comma 21 agli interventi di
cui agli articoli 85 e 86 della legge regionale 3/2015 ovvero
individuare nuovi e diversi interventi a sostegno dei consorzi di
sviluppo economico locale, tenendo conto della provenienza delle
economie stesse.
27. I consorzi di sviluppo economico locale che già svolgono le
proprie funzioni al di fuori dell'agglomerato industriale di
competenza, sono autorizzati a proseguire tali attività
limitatamente agli immobili di proprietà già esistenti e con
utilizzo di risorse proprie.
28. Ai procedimenti contributivi di cui all'art. 100 della legge
regionale 5 dicembre 2005, n. 29 (Normativa organica in materia di
attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande.
Modifica alla legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 «Disciplina
organica del turismo»), in corso alla data del 31 dicembre 2016,
continua ad applicarsi la disciplina prevista dal decreto del
Presidente della Regione 26 novembre 2014, n. 225 (LR 29/2005 art.
102: regolamento recante criteri e modalità per la concessione dei
contributi alle microimprese, piccole e medie imprese commerciali,
turistiche e di servizio di cui all'art. 100 della legge regionale
29/2005 da parte dei centri di assistenza tecnica alle imprese
commerciali).
29. Dopo il comma 2 ter dell'art. 24 della legge regionale 21
luglio 2008, n. 7 (Legge comunitaria 2007), sono aggiunti i seguenti:
«2-quater. A chiusura della programmazione comunitaria 2007 - 2013,
al Fondo riaffluiscono altresì gli importi residui, a suo tempo
versati per la costituzione del Fondo di Garanzia per le imprese in
attuazione dell'attività 1.2.a "Incentivazione allo sviluppo
competitivo delle PMI" linea di intervento c) "Fondo di Garanzia per
le imprese" del POR FESR 2007-2013.
2-quinquies. Il soggetto gestore, al termine della gestione del
Fondo di Garanzia, versa al Fondo le disponibilità finanziarie
residue assegnate.
2-sexies. La Regione in attuazione della Convenzione stipulata con
il soggetto gestore, riversa allo stesso, e per le medesime
finalità, la minor somma fra il valore restituito al Fondo ed il
valore di spesa pubblica riconosciuto ammissibile nell'ambito della
procedura di chiusura del programma.».
30. Alla legge regionale 20 febbraio 2015, n. 3 (RilancimpresaFVG -
Riforma delle politiche industriali), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1 dell'art. 31 le parole «in regime «de minimis»»
sono sostituite dalle seguenti: «nel rispetto della normativa europea
in materia di aiuti di Stato»;
b) alla lettera a) del comma 1 dell'art. 31 le parole «pertinenti
spese» sono sostituite dalla seguente: «iniziative»;
c) al comma 1-bis dell'art. 98 le parole «In sede di prima
applicazione,» sono soppresse.
Art. 3
Risorse agricole e forestali
1. Al comma 3 dell'art. 27 della legge regionale 10 agosto 2006, n.
16 (Norme in materia di razionalizzazione fondiaria e di promozione
dell'attività agricola in aree montane), dopo parola
«infrastrutture» sono inserite le seguenti: «e degli interventi di
miglioramento fondiario».
2. Il Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore
agricolo istituito con legge regionale 20 novembre 1982, n. 80
(Istituzione del fondo di rotazione regionale per interventi nel
settore agricolo), è lo strumento finanziario con cui la Regione
autonoma Friuli Venezia Giulia finanzia misure di sostegno
nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, adottato
dalla Commissione europea con decisione C (2015) 6589 final del 24
settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni, di seguito PSR,
in osservanza del Titolo IV della Parte II del regolamento (UE) n.
1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013, che disciplina l'utilizzo dei Fondi per lo sviluppo rurale in
strumenti finanziari che assicurano l'effetto moltiplicatore delle
risorse impiegate, l'associazione di risorse pubbliche e private
destinate ad obiettivi di politica pubblica e la possibilità di
prolungare nel tempo il sostegno in virtù della forma di rotazione
dei mezzi impiegati.
3. Per le finalità di cui al comma 2:
a) l'Autorità di gestione del PSR fornisce al Fondo di rotazione
il contributo finanziario individuato dal piano finanziario del PSR;
b) i termini e le condizioni di utilizzo del contributo
finanziario sono definiti ai sensi dell'art. 38, paragrafo 7, del
regolamento (UE) 1303/2013 in un accordo di finanziamento;
c) l'accordo di finanziamento è stipulato dall'Autorità di
gestione del PSR e dall'amministratore del Fondo di rotazione
individuato dall'art. 3, comma 1, della legge regionale n. 80/1982,
previa approvazione dello schema di accordo da parte della Giunta
regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di risorse
agricole;
d) una delle Sezioni del Fondo di rotazione di cui all'art. 1
della legge regionale n. 80/1982 è riservata in termini esclusivi
all'utilizzo del contributo finanziario del PSR, anche al fine di
consentire un'evidenza contabile distinta rispetto le altre risorse
finanziarie del Fondo medesimo.
4. In attuazione del comma 2, attraverso il Fondo di rotazione sono
concessi finanziamenti agevolati di durata non superiore a venti anni
relativi a:
a) investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e
lo sviluppo di prodotti agricoli;
b) l'efficientamento dell'uso dell'acqua nelle aziende agricole;
c) il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità
globale delle imprese agricole.
5. I finanziamenti agevolati di cui al comma 4 sono concessi
secondo i criteri e le modalità stabiliti con uno o più regolamenti
regionali.
6. Alla legge regionale n. 80/1982 sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al primo comma dell'art. 2 la parola «quindici» è sostituita
dalla seguente: «venti»;
b) il primo comma dell'art. 5 è sostituito dal seguente:
«1. Con le disponibilità del Fondo e della sezione speciale,
potranno essere concessi alle imprese di produzione, trasformazione,
commercializzazione e promozione di prodotti agricoli, alle imprese
forestali, alle imprese attive nei settori della pesca e
dell'acquacoltura, alle loro associazioni:
a) finanziamenti per investimenti delle imprese di produzione di
prodotti agricoli;
b) finanziamenti per investimenti delle imprese di trasformazione
e commercializzazione di prodotti agricoli;
c) finanziamenti per la ristrutturazione finanziaria delle
imprese di produzione di prodotti agricoli;
d) finanziamenti per la ristrutturazione finanziaria delle
imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
e) prestiti per sovvenire alle esigenze delle aziende e delle
cooperative danneggiate da avversità atmosferiche;
f) finanziamenti per le operazioni di anticipazione del valore
commerciale dei prodotti agricoli;
g) mutui per gli interventi di ristrutturazione fondiaria delle
imprese agricole;
h) prestiti per la conduzione aziendale;
i) finanziamenti alle imprese di utilizzazione boschiva e di
erogazione di servizi di sistemazione e manutenzione idraulico
forestale;
j) finanziamenti per investimenti per la trasformazione, la
commercializzazione e lo sviluppo di prodotti agricoli realizzati con
il contributo finanziario del Programma di Sviluppo Rurale 2014-
2020, adottato dalla Commissione Europea con decisione C (2015) 6589
finale del 24 settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni,
di seguito PSR;
k) finanziamenti per l'efficientamento dell'uso dell'acqua nelle
aziende agricole realizzati con il contributo finanziario del PSR;
l) finanziamenti per il sostegno dei cicli produttivi di
molluschicoltura;
m) finanziamenti per il miglioramento delle prestazioni e della
sostenibilità globale delle imprese agricole realizzati con il
contributo finanziario del PSR;
n) prestiti o mutui per altre finalità in materia di agricoltura
disciplinate a termini di altre leggi statali o regionali e che la
Giunta regionale preveda di attuare attraverso il Fondo e/o la
Sezione speciale. o) prestiti o mutui per finalità disciplinate ai
termini delle altre lettere del presente articolo e che la Giunta
regionale preveda di attuare attraverso il Fondo, nell'ambito delle
disposizioni regolamentari e degli indirizzi annuali di spesa di cui
al primo comma dell'art. 3, specificatamente a favore dei giovani
imprenditori intendendosi per giovane una persona che abbia compiuto
diciotto anni e non abbia compiuto quaranta anni al momento della
presentazione della domanda.».
7. Alla legge regionale 23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di
risorse forestali), sono apportate le seguenti modifiche:
a) la rubrica dell'art. 9 è sostituita dalla seguente: «Principi
generali e procedure informatizzate»;
b) il comma 4 dell'art. 9 è sostituito dal seguente:
«4. La regione è autorizzata ad adottare presso la Direzione
centrale e ad attuare con decreto del direttore del Servizio
competente in materia di foreste, le procedure informatizzate di
raccolta, elaborazione, conservazione e diffusione dei dati
riguardanti il settore forestale e la filiera foresta-legno e
foresta-legno-energia, per la predisposizione e l'aggiornamento dei
relativi archivi, ivi compreso il Sistema informativo territoriale
forestale (SITFOR).»;
c) dopo il comma 2 dell'art. 31 è inserito il seguente:
«2-bis. La produzione di cui al comma 1 può altresì essere
finalizzata, previa informativa alla Giunta regionale, alla
realizzazione di singoli interventi di manutenzione e
riqualificazione del verde ornamentale di monumenti nazionali,
sacrari militari e altri beni di comprovato interesse
storico-culturale.»;
d) alla fine della lettera a) e della lettera c) del comma 2
dell'art. 32 sono aggiunte le seguenti parole: «e comma 2-bis»;
e) al comma 1 dell'art. 87 le parole «, in veste di funzionario
delegato,» sono soppresse.
8. Per le delegazioni amministrative intersoggettive aventi ad
oggetto la realizzazione di lavori in materia di forestazione e di
tutela dell'ambiente montano relativamente alle sistemazioni
idraulico-forestali, agli interventi di selvicoltura e di difesa dei
boschi dagli incendi di cui all'art. 51, comma 3, lettera c), della
legge regionale 31 maggio 2002, n. 14 (Disciplina organica dei lavori
pubblici), assentite antecedentemente all'entrata in vigore della
legge regionale 16 ottobre 2015, n. 25 (Disposizioni urgenti in
materia di infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale,
lavori pubblici, edilizia), continuano ad operare le disposizioni
riguardanti la determinazione delle spese tecniche, di progettazione,
generali e di collaudo e le modalità di erogazione del finanziamento
previste dai corrispondenti atti di delegazione e dalla normativa
previgente.
9. Sono fatti salvi gli atti assunti nel corso dell'esercizio
finanziario 2016, ai fini di cui alla legge regionale 16 giugno 2010,
n. 10 (Interventi di promozione per la cura e conservazione
finalizzata al risanamento e al recupero dei terreni incolti e/o
abbandonati nei territori montani), per soddisfare le istanze di
trasferimento delle risorse presentate nell'anno precedente e non
finanziate per esaurimento di risorse.
10. Per l'anno 2017, è stabilito all'1° marzo il termine per la
presentazione delle istanze di trasferimento delle risorse di cui
all'art. 8 della legge regionale n. 10/2010 .
11. Dopo il comma 1 dell'art. 6 della legge regionale 8 agosto
2007, n. 20 (Norme in materia di disciplina sanzionatoria in
viticoltura, nonchè modifiche alla legge regionale 29 aprile 2005,
n. 9 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali)), è
inserito il seguente:
«1-bis. La conversione in autorizzazione dei diritti di impianto o
di reimpianto dei vigneti è rilasciata dal Servizio regionale
competente in materia di risorse agricole ai sensi dell'art. 68 del
regolamento (UE) n. 1308/2013 con efficacia dalla data di
presentazione della relativa domanda.».
12. In via transitoria, ai produttori che nel 2016 hanno impiantato
o reimpiantato vigneti prima del rilascio della conversione del
diritto di impianto o di reimpianto in autorizzazione non si
applicano le disposizioni di cui all'art. 11, commi 2 e 3, della
legge regionale n. 20/2007.
13. In via di interpretazione autentica, le disposizioni di cui
all'art. 2, commi da 39 a 41, della legge regionale 11 agosto 2016,
n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), trovano
applicazione fermo restando l'obbligo del versamento del prelievo
supplementare previsto dalla normativa comunitaria e statale in
materia.
14. L'entità del pagamento di cui all'art. 2, comma 39, della
legge regionale n. 14/2016 è quantificato ricalcolando le somme
dovute per il periodo 1° aprile 2014-31 marzo 2015 sulla base dei
criteri per il pagamento dell'importo del prelievo supplementare di
cui all'art. 1, comma 4-bis del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51
(Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in
crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di
carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture
ministeriali), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91/2015.
15. La lettera b) del comma 4 dell'art. 29 della legge regionale 6
marzo 2008, n. 6 (Disposizioni per la programmazione faunistica e per
l'esercizio dell'attività venatoria), è sostituita dalla seguente:
«b) in una prova pratica di corretto maneggio delle armi da
effettuarsi in sede d'esame.».
16. Al fine di garantire l'attività svolta dal Corpo forestale
regionale sul territorio regionale, in particolare attraverso il
presidio svolto dalle Stazioni forestali, nelle more dell'avvio di
idonee procedure concorsuali, la validità della graduatoria del
concorso per esami e successivo corso di formazione per l'assunzione
di personale di categoria FA dell'Area forestale, di cui alle
deliberazioni giuntali 29 maggio 2008, n. 947, e del 6 maggio 2010 n.
852, mantiene validità dalla scadenza fino al 31 dicembre 2017.
Art. 4
Tutela dell'ambiente e energia
1. Alla legge regionale 15 aprile 2016, n. 5 (Organizzazione delle
funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di
gestione integrata dei rifiuti urbani), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1 dell'art. 10 dopo le parole «a tempo determinato»
sono aggiunte le seguenti: «di durata quinquennale. La retribuzione
è equiparata a quella di direttore centrale della Regione»;
b) all'art. 23 sono apportate le seguenti modifiche:
1) al comma 1 dopo le parole «dall'1 gennaio 2017» sono
aggiunte le seguenti: «ed è operativa con la nomina del direttore
generale ai sensi dell'art. 10»;
2) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Con riferimento al servizio idrico integrato, previa
approvazione da parte dell'AUSIR e della Consulta d'ambito del
verbale di ricognizione e consegna, l'AUSIR subentra nei rapporti
giuridici attivi e passivi e nella titolarità dei beni mobili e
immobili, nei rapporti con il personale, nei contenziosi attivi e
passivi che fanno capo alle Consulte d'ambito per il servizio idrico
integrato istituite ai sensi dell'art. 4, commi 44, 45 e 46, della
legge regionale n. 22/2010 . Dall'1° gennaio 2017 le Consulte
d'ambito sono poste in liquidazione. Le funzioni esercitate dalle
Consulte d'ambito sono trasferite in capo all'AUSIR ad avvenuta
nomina del direttore generale ai sensi dell'art. 10, fermo restando
quanto disposto dall'art. 25, comma 2. Il subentro nei rapporti
giuridici che fanno capo all'Ente dell'Ambito territoriale ottimale
interregionale di cui all' art. 4 della legge regionale n. 13/2005 da
parte dell'AUSIR e la conseguente liquidazione dell'Ente
interregionale avvengono nel rispetto del termine di cui all'art. 3,
comma 2.»;
3) al comma 3 dopo le parole «funzionamento dell'AUSIR.» sono
aggiunte le seguenti: «La cabina di regia attiva la preselezione di
cui all'art. 10, comma 1, avvalendosi della struttura regionale
competente in materia di funzione pubblica.»;
4) al comma 7 le parole «Per l'anno 2017 le quote relative alle
spese di funzionamento delle Consulte d'ambito per il servizio idrico
integrato, già previste dal metodo tariffario idrico a carico dei
gestori del servizio idrico integrato, sono trasferite presso la
tesoreria dell'AUSIR.» sono soppresse;
c) dopo la lettera d) del comma 1 dell'art. 24 è aggiunta la
seguente:
«d-bis) garantisce la gestione ordinaria e la regolare erogazione
del servizio idrico integrato in conformità a quanto disposto
dall'art. 25, comma 2.»;
d) al comma 1 dell'art. 26 le parole «alla data dall'1 gennaio
2017» sono sostituite dalle seguenti: «con le modalità di cui
all'art. 23, comma 2, entro novanta giorni dalla nomina del direttore
generale ai sensi dell'art. 10,»;
e) al comma 5 dell'art. 26 le parole «istituzione dell'AUSIR»
sono sostituite dalle seguenti: «di trasferimento all'AUSIR ai sensi
del comma 1».
2. All' art. 4 della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20
(Assestamento del bilancio 2015), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente:
«1. Al fine di promuovere iniziative volte alla prevenzione della
produzione di rifiuti, l'Amministrazione regionale è autorizzata a
concedere ai Comuni, anche in forma associata, contributi fino all'80
per cento della spesa riconosciuta ammissibile per la realizzazione e
l'allestimento oppure per il solo allestimento dei centri di riuso di
cui all' art. 180-bis, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), anche nell'ambito
dei centri di raccolta di cui all' art. 183, comma 1, lettera mm),
del decreto legislativo n. 152/2006.»;
b) dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1-bis. I contributi di cui al comma 1 sono concessi per un
ammontare massimo stabilito in proporzione al numero di conferitori
del centro di riuso calcolato secondo i criteri fissati nel
regolamento di cui al comma 3.».
3. All' art. 3 della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14
(Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 17 le parole «e per l'acquisto di strumentazione e
attrezzature» sono sostituite dalle seguenti: «, per la gestione
delle strutture a supporto dell'attività speleologica e per
l'acquisto di strumentazione e attrezzature. Sono ammissibili a
contributo anche le spese sostenute prima della presentazione della
domanda di assegnazione, purchè nel corso dello stesso anno solare»;
b) al comma 19 le parole «Per l'anno 2016 le domande sono
presentate entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
regolamento di cui al cui al comma 18.» sono soppresse.
4. Per le domande di assegnazione dei contributi di cui all' art.
3, comma 17, della legge regionale 14/2016 , come modificato dal
comma 3, lettera a), presentate alla data di entrata in vigore della
presente legge, sono ammissibili a contributo anche le spese
sostenute dall'1° gennaio 2016.
5. All' art. 19 della legge regionale 14 ottobre 2016, n. 15
(Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della geodiversità,
del patrimonio geologico e speleologico e delle aree carsiche), sono
apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera c) del comma 2 dopo la parola «speleologiche»
sono aggiunte le seguenti: «e sostenere la gestione delle strutture a
supporto dell'attività speleologica»;
b) al comma 3 dopo le parole «di cui al comma 2.» sono aggiunte
le seguenti: «Sono ammissibili a contributo anche le spese sostenute
prima della presentazione della domanda di assegnazione, purchè nel
corso dello stesso anno solare.».
Art. 5
Assetto del territorio e edilizia
1. Dopo il comma 15 dell'art. 4 della legge regionale 11 agosto
2016, n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), sono
inseriti i seguenti:
«15-bis. Gli Enti locali beneficiari sono autorizzati a utilizzare
le economie contributive, conseguenti a ribassi d'asta o ad altre
eventuali minori spese, per l'affidamento di consulenze tecniche
volte alla valutazione della sicurezza strutturale anche di altri
edifici pubblici inadeguati rispetto ai parametri stabiliti dalle
norme tecniche vigenti per le costruzioni in zona sismica, rispetto a
quelli per i quali avevano richiesto e ottenuto il finanziamento.
15-ter. Ai fini del comma 15-bis gli Enti presentano alla Direzione
centrale infrastrutture e territorio - Servizio edilizia - apposita
istanza contenente l'indicazione della spesa prevista, corredata di
una relazione illustrativa relativa allo stato degli edifici per i
quali intendono utilizzare le economie contributive ai fini della
valutazione della sicurezza strutturale degli stessi.
15-quater. L'organo concedente provvede a confermare i contributi
concessi anche a sostegno delle spese per l'affidamento di consulenze
tecniche volte alla valutazione della sicurezza strutturale degli
edifici di cui al comma 15-bis.».
2. La lettera b) del comma 2-bis dell'art. 4 della legge regionale
30 settembre 1996, n. 42 (Norme in materia di parchi e riserve
naturali regionali), è sostituita dalla seguente:
«b) l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere ai
conduttori dei fondi incentivi anche pluriennali per il perseguimento
delle finalità istitutive del biotopo.».
3. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle
Amministrazioni provinciali, la Regione è autorizzata a erogare, in
osservanza del regolamento (UE) n. 1408 della Commissione del 18
dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti "de
minimis, i contributi per attività svolte all'interno dei biotopi di
cui all'art. 4, comma 2-bis, lettera b), della legge regionale n.
42/1996, come sostituita dal comma 2, per il soddisfacimento delle
domande ammissibili presentate nelle annualità 2015 e 2016.
4. Il comma 6 dell'art. 6 della legge regionale n. 42/1996 è
sostituito dal seguente:
«6. Il parco comunale o intercomunale è gestito dai Comuni singoli
o convenzionati ai quali l'Amministrazione regionale è autorizzata a
concedere contributi per le spese di gestione nella misura massima
del 60 per cento delle spese ritenute ammissibili. A tal fine i
Comuni presentano la richiesta entro il 31 gennaio di ciascun anno
alla struttura regionale competente in materia di biodiversità. Con
il provvedimento di concessione del contributo sono determinate le
modalità di concessione, rendicontazione e eventuale modificazione
dei preventivi di spesa.».
5. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle
Amministrazioni provinciali, la Regione è autorizzata a erogare i
contributi per le spese di gestione dei parchi comunali o
intercomunali di cui all'art. 6, comma 6, della legge regionale n.
42/1996, come sostituito dal comma 4, per il soddisfacimento delle
domande ammissibili presentate nelle annualità 2015 e 2016.
6. All'art. 84 della legge regionale n. 42/1996 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 1 è aggiunto infine il seguente periodo: «Entro il
30 settembre di ogni anno gli organi gestori delle riserve naturali
regionali presentano il programma annuale di spesa per il triennio
successivo o i suoi aggiornamenti annuali.»;
b) il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere agli
Enti gestori dei parchi naturali regionali finanziamenti annui per le
spese di funzionamento e il perseguimento dei fini istituzionali, per
il triennio di riferimento e nei limiti dello stanziamento annuo
autorizzato con la legge di approvazione del bilancio pluriennale e
annuale della Regione. Entro il 30 settembre di ogni anno gli Enti
gestori dei parchi naturali regionali, tenuto conto dei piani annuali
e pluriennali di cui all'art. 22, comma 4, presentano il programma
annuale di spesa per il triennio successivo o i suoi aggiornamenti
annuali.».
7. Al comma 2 dell'art. 8 della legge regionale 29 aprile 2005, n.
9 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali), è
aggiunto infine il seguente periodo: «Qualora le risorse lo
consentano, l'Amministrazione regionale può concedere un contributo
forfetario annuo anche per attività svolte dai proprietari o
conduttori finalizzate alla conservazione delle ulteriori formazioni
erbacee inserite nella banca dati di cui all'art. 6, comma 1, che
codifica i prati stabili naturali di pianura, con esclusione delle
fattispecie di cui all'art. 3, comma 2.».
8. Al fine di concludere i procedimenti contributivi pendenti delle
Amministrazioni provinciali la Regione è autorizzata a erogare i
contributi per la conservazione dei prati stabili di cui all'art. 8
della legge regionale n. 9/2005 per il soddisfacimento delle domande
presentate nell'anno 2016.
9. Dopo il comma 7 dell'art. 7-ter della legge regionale 7 marzo
1983, n. 20 (Norme procedurali e finanziarie per la corresponsione
dei contributi annui costanti alle Amministrazioni provinciali per
l'espletamento delle funzioni delegate ai sensi della legge regionale
22 agosto 1966, n. 23 e successive modificazioni ed integrazioni),
sono aggiunti i seguenti:
«7-bis. Ad avvenuta conclusione dei lavori il beneficiario del
contributo può essere autorizzato dall'organo concedente
all'utilizzo di eventuali economie contributive per l'esecuzione di
lavori affini a quelli oggetto del finanziamento, anche riferiti ad
altro immobile, purchè con i medesimi criteri e priorità assegnati
all'intervento originario e rientrante nelle tipologie e di cui alla
legge di finanziamento.
7-ter. A tal fine è presentata al Servizio edilizia della
Direzione centrale infrastrutture e territorio apposita istanza
corredata di elaborati progettuali di adeguato approfondimento, ai
sensi dell'art. 59 della legge regionale 31 maggio 2002, n. 14
(Disciplina organica dei lavori pubblici).».
10. Dopo il comma 9 dell'art. 4 della legge regionale n. 14/2016 è
inserito il seguente:
«9-bis. La procedura di cui ai commi da 3 a 9 ha carattere
eccezionale e si esaurisce alla data del 31 dicembre 2016.».
11. Al comma 29 dell'art. 9 della legge regionale 4 agosto 2014, n.
15 (Assestamento del bilancio 2014), dopo le parole «dalla data di
entrata in vigore della presente legge.» è aggiunto il seguente
periodo: «Al fine di ottimizzare e accelerare l'utilizzo delle
risorse disponibili, la Giunta regionale con l'atto di prenotazione
è autorizzata a variare la percentuale di ripartizione delle somme
da assegnare a favore dei beneficiari persone fisiche e dei soggetti
diversi dalle persone fisiche, anche successivamente all'approvazione
delle graduatorie e con riferimento a bandi già emessi.».
12. Alla legge regionale 31 maggio 2002, n. 14 (Disciplina organica
dei lavori pubblici), sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 3 dell'art. 23 dopo la parola «personale» sono
inserite le seguenti: «e dei mezzi propri» e dopo le parole «i
materiali e» sono inserite le seguenti: «acquista e»;
b) al comma 2 dell'art. 56 dopo le parole «delegazioni
amministrative intersoggettive» sono inserite le seguenti: «o
trasferimenti fondi per le funzioni di cui alla legge regionale 29
aprile 2015, n. 11 (Disciplina organica in materia di difesa del
suolo e di utilizzazione delle acque),».
13. All'art. 44-bis della legge regionale n. 14/2002 sono apportate
le seguenti modifiche:
a) al comma 1 dopo le parole «principi di» sono aggiunte le
seguenti: «sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e» e dopo la
parola «contraente.» viene aggiunto il seguente periodo: «L'ambito di
riferimento per i lavori pubblici di interesse locale e regionale è
costituito dall'intero territorio della Regione.»;
b) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti:
«2-bis. La Rete delle stazioni appaltanti della Regione viene
attivata, anche grazie all'utilizzo della rete informatica regionale,
nei confronti delle stazioni appaltanti singole o associate
attraverso la stipulazione di un apposito accordo tra la Direzione
centrale competente in materia di lavori pubblici e la stazione
appaltante singola o associata, finalizzato ad accreditare la
stazione appaltante alla rete, oltre a disciplinare funzioni e
attività che la stazione appaltante singola o associata dovrà
svolgere.
2-ter. Le stazioni appaltanti aderenti alla Rete si qualificano in
ragione delle competenze diffuse sul territorio e acquisite tramite
la costituzione della rete e operano attraverso strumenti d'acquisto
e di negoziazione telematici messi a disposizione della Regione.»;
c) al comma 3 dopo la parola «dipendenti» sono aggiunte le
seguenti: «delle stazioni appaltanti singole o associate, anche»;
d) il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. La Direzione centrale competente in materia di lavori pubblici
assume il ruolo di coordinamento interistituzionale della Rete
finalizzata alla realizzazione di lavori pubblici di interesse locale
e regionale, anche con riferimento al principio di formazione
continua e alla istituzione e gestione degli elenchi degli operatori
economici previsti dalla vigente normativa. All'interno della
medesima Direzione sono costituiti i nuclei di supporto di cui
all'art. 44.»;
e) il comma 5 è abrogato;
f) il comma 6 è sostituito dal seguente:
«6. La Rete prende avvio tra i Comuni aderenti alle convenzioni di
cui al comma 2-bis a partire dall'1° marzo 2017.»;
g) dopo il comma 6 è aggiunto il seguente:
«6-bis. Nelle more dell'avvio della Rete di stazioni appaltanti di
cui al comma 2, i Comuni sono adeguati qualora aderiscano a una delle
forme di collaborazione gestionale prevista dalla vigente disciplina
in materia.».
14. Alla legge regionale 23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di
risorse forestali), sono apportate le seguenti modifiche:
a) l'art. 80 è sostituito dal seguente:
«Art. 80 (Alberi monumentali). - 1. Ai sensi dell'art. 7 della
legge 14 gennaio 2013, n. 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi
urbani), per albero monumentale si intende:
a) l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni
boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l'albero
secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di
maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare
pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della
specie, ovvero che recano un preciso riferimento a eventi o memorie
rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle
tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico,
monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei
centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi
architettonici di importanza storica e culturale, quali, ad esempio,
ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche
private.»;
b) l'art. 81 è sostituito dal seguente:
«Art. 81 (Elenco degli alberi monumentali). - 1. È istituito
l'elenco regionale degli alberi monumentali presso la struttura
regionale competente in materia di biodiversità che ne cura la
redazione, in conformità ai criteri e principi direttivi per il
censimento degli alberi monumentali previsti dal decreto del Ministro
delle politiche agricole, alimentari e forestali di cui all'art. 7,
comma 2, della legge n. 10/2013, e la tenuta.
2. L'elenco regionale degli alberi monumentali è redatto sulla
base dei dati risultanti dal loro censimento coordinato dalla
struttura regionale competente in materia di biodiversità ed
effettuato dai Comuni i quali redigono propri elenchi comunali. In
caso di inadempienza dei Comuni provvede la struttura regionale
competente in materia di biodiversità.
3. Le modalità per la realizzazione dell'elenco regionale degli
alberi monumentali di cui al comma 1 e degli elenchi comunali di cui
al comma 2 sono definite con deliberazione della Giunta regionale.
4. L'elenco di cui al comma 1 e i relativi aggiornamenti sono
approvati con decreto del Presidente della Regione, pubblicato sul
Bollettino ufficiale della Regione e sul sito istituzionale della
Regione.
5. L'elenco di cui al comma 1 costituisce elemento del sistema
conoscitivo e informativo regionale. I suoi dati sono inseriti nei
quadri conoscitivi degli strumenti di pianificazione territoriale e
urbanistica.
6. In sede di prima applicazione si assume come elenco regionale
degli alberi monumentali quello approvato con decreto del Presidente
della Giunta regionale 20 settembre 1995, n. 0313 (legge regionale n.
35/1993, inventario regionale dei monumenti naturali.
Approvazione).»;
c) l'art. 82 è sostituito dal seguente:
«Art. 82 (Disposizioni per la tutela e la gestione degli alberi
monumentali). - 1. La Regione coordina le attività dei Comuni
inerenti la tutela e la gestione degli alberi monumentali inclusi
nell'elenco di cui all'art. 81.
2. I Comuni rilasciano le autorizzazioni per gli abbattimenti, le
modifiche della chioma e dell'apparato radicale degli alberi
monumentali per casi motivati e improcrastinabili ai sensi e con le
modalità di cui all'art. 7, comma 4, della legge n. 10/2013, previo
parere obbligatorio e vincolante della struttura regionale competente
in materia di biodiversità.»;
d) l'art. 83 è sostituito dal seguente:
«Art. 83 (Sanzioni). - 1. Fatto salvo quanto previsto all'art. 82,
comma 2, per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali
si applica la sanzione amministrativa di cui all'art. 7, comma 4,
della legge n. 10/2013 da 5.000 euro a 100.000 euro.».
15. Per l'esercizio delle funzioni di cui agli articoli 81 e 82
della legge n. 9/2007, come sostituiti dal comma 14, lettere b) e c),
nonchè per l'esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza, sono
impiegati i fondi statali trasferiti ai sensi dell'art. 12, comma 3,
del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali del 23 ottobre 2014 (Istituzione dell'Elenco degli alberi
monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro
censimento).
16. Ai commi 42 e 43 dell'art. 4 della legge regionale 29 dicembre
2010, n. 22 (Legge finanziaria 2011), le parole «31 dicembre 2016»
sono sostitute dalle seguenti: «31 dicembre 2018».
17. Al comma 97 dell'art. 4 della legge regionale 30 dicembre 2014,
n. 27 (Legge finanziaria 2015), le parole «31 dicembre 2016» sono
sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2018».
18. L'Amministrazione regionale è autorizzata a devolvere parte
dei contributi concessi al Comune di Forni di Sopra con i decreti n.
1437/ERCM/UD/134 del 9 ottobre 2007, n. 2020/ERCM/UD/178 del 6
novembre 2007, n. 654/ERM/UD-226 del 4 agosto 2008 e n.
116/ERCM/UD-267 del 23 febbraio 2009, ad avvenuta definizione
dell'acquisizione dell'impianto idroelettrico del Tolina, in
attuazione di quanto disposto dall'art. 4, comma 16, della legge
regionale 27 dicembre 2013, n. 23 (Legge finanziaria 2014), a favore
dei lavori di sistemazione dell'area esterna all'ex albergo "Ancora",
per l'importo di 66.545,24 euro.
19. La domanda, corredata del quadro economico di spesa previsto,
della relazione illustrativa e del cronoprogramma dell'intervento, è
presentata entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge alla Direzione centrale infrastrutture e
territorio.
Art. 6
Trasporti e diritto alla mobilità
1. All'art. 36 della legge regionale 20 agosto 2007, n. 23
(Attuazione del decreto legislativo n. 111/2004 in materia di
trasporto pubblico regionale e locale, trasporto merci,
motorizzazione, circolazione su strada e viabilita'), sono apportate
le seguenti modifiche:
a) al comma 4 le parole «fino al 75 per cento» sono sostituite
dalle seguenti: «fino al 100 per cento»;
b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
«4-bis. Al fine della realizzazione e miglioramento delle strutture
dedicate all'intermodalità e delle Stazioni Ferroviarie, i
contributi di cui al comma 4 possono essere utilizzati anche per la
realizzazione di infrastrutture di interscambio su aree di proprietà
o nella disponibilità del gestore dell'infrastruttura ferroviaria,
sulla base di quanto previsto all'art. 40, comma 3.».
2. Il secondo periodo del comma 1 dell'art. 40 della legge
regionale n. 23/2007 è sostituito dal seguente: «A tal fine
l'Amministrazione regionale è autorizzata a stipulare convenzioni
volte a disciplinare lo svolgimento del servizio per il periodo
transitorio con i gestori del servizio ferroviario operanti sul
territorio regionale alla data di entrata in vigore della presente
legge aventi efficacia fino alla data dell'effettivo inizio dei
servizi aggiudicati secondo le modalità stabilite dalla normativa
comunitaria, nazionale e regionale vigenti.».
3. Al comma 3 dell'art. 47 della legge regionale n. 23/2007 sono
apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera d) la parola «tre» è sostituita dalla seguente:
«due»;
b) alla lettera e) le parole «un rappresentante» sono sostituite
dalle seguenti: «due rappresentanti».
4. All'art. 33 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 3 (Norme in
materia di telecomunicazioni), sono apportate le seguenti modifiche:
a) il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. L'attivazione, la manutenzione e la gestione, intesa quale
conservazione ed esercizio, nonchè lo svolgimento di tutte le altre
attività relative alle infrastrutture di cui all'art. 30 competono
al soggetto societario regionale di cui al comma 1, che le svolge in
conformità ad apposita convenzione da stipularsi con
l'Amministrazione regionale che fissa termini e modalità di
svolgimento delle attività previste.»;
b) dopo il comma 4 è inserito il seguente:
«4-bis. La precisa individuazione delle attività di cui al comma
4, nonchè la definizione dei loro costi sono ricomprese in apposito
Programma annuale presentato dal soggetto di cui al comma 1 entro il
31 ottobre di ogni anno, recante le previsioni per l'anno successivo.
Gli adempimenti connessi all'approvazione, all'attuazione e al
controllo dell'implementazione del Programma sono demandati alla
Direzione centrale competente in materia di infrastrutture per
telecomunicazioni.».
5. All'allegato B (riferito all'art. 32, comma 2), punto 10.
Funzioni in materia di trasporti, della legge regionale 12 dicembre
2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli
Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e
riallocazione di funzioni amministrative), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) alla lettera b-bis) dopo le parole «le funzioni» le parole
«relative al rilascio e al rinnovo delle autorizzazioni necessarie
per l'esercizio dell'attività di noleggio di autobus con conducente
di cui agli articoli 2, 6 e 7» sono soppresse e dopo le parole
«(Disciplina dell'attività di trasporto di viaggiatori effettuato
mediante noleggio di autobus con conducente nella Regione Friuli
Venezia Giulia),» sono inserite le seguenti: «ivi attribuite alle
Province»;
b) alla lettera f) dopo le parole «lettere a), b) e c),» sono
inserite le seguenti: «nonchè le funzioni dell'art. 37,».
6. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare al
Comune di Roveredo in Piano il contributo di 488.250 euro, concesso
ed erogato con decreto PMT/1927/VS.0.14 del 10 aprile 2013, per la
realizzazione di una rotatoria tra via Brentella e via Primo Maggio,
quale finanziamento per la realizzazione di una diversa soluzione
tecnica del medesimo incrocio e quota parte di finanziamento per la
sistemazione delle intersezioni sulla ex strada provinciale Pordenone
- Aviano, in corrispondenza di via Risorgimento e di via Julia, per
la messa in sicurezza dell'incrocio su via Garibaldi, via Runces e
via Colombo e sull'incrocio di via Cavallotti con via Julia.
7. Ai fini di cui al comma 6, entro novanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, il Comune di Roveredo in
Piano presenta alla Direzione centrale infrastrutture e territorio
l'istanza volta a ottenere la conferma del contributo, corredata
della relazione tecnica e del preventivo di spesa di ciascun
intervento, con l'indicazione, ove presenti, delle altre fonti di
finanziamento. Il decreto di conferma del contributo fissa i nuovi
termini di rendicontazione.
8. Al comma 5 dell'art. 3 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 7
(Interventi per lo sviluppo del trasporto combinato), le parole «30
per cento» sono sostituite dalle seguenti: «40 per cento per le
grandi imprese, 50 per cento per le medie imprese e 60 per cento per
le piccole imprese» e le parole «nazionale e» sono soppresse.
9. Il comma 2 dell'art. 5 della legge regionale n. 7/2004 è
sostituito dal seguente:
«2. I contributi per l'acquisto di beni di cui al comma 5 sono
concessi nella misura massima del 40 per cento per le grandi imprese,
del 50 per cento per le medie imprese e del 60 per cento per le
piccole imprese, del maggior costo derivante dalla conformazione a
norme ambientali e di sicurezza più rigorose di quelle previste
dalla normativa comunitaria in vigore.».
10. L'amministrazione regionale è autorizzata a confermare al
Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli centrale il
contributo concesso dalla Regione con decreto 1430/PMT, del 5 maggio
2015, per i lavori di ammodernamento della viabilità di
interconnessione tra la S.P. 94 e via Buttrio a integrazione del
contributo concesso con decreto PMT/4473/VS/9.10, del 31 ottobre
2014, con la diversa finalità afferente i lavori di risanamento
della fondazione stradale esistente di viale del Lavoro.
11. Per le finalità di cui al comma 10 il Consorzio, entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,
presenta al Servizio competente in materia di lavori pubblici,
infrastrutture di trasporto e comunicazione l'istanza volta a
ottenere la conferma del contributo, corredata della relazione
illustrativa dei lavori, del cronoprogramma e del quadro economico.
II Servizio competente in materia di lavori pubblici adotta il
provvedimento di conferma del contributo di cui al comma 10 fissando
i termini di esecuzione dei lavori e le modalità di rendicontazione
della spesa.
Art. 7
Beni e attività culturali, sport e tempo libero
1. Per l'esercizio 2017 le risorse stanziate per le finalità di
cui all'art. 15 della legge regionale 11 agosto 2014, n. 16 (Norme
regionali in materia di attività culturali), sono ripartite come
segue:
a) 100.000 euro all'Associazione Teatro Giuseppe Verdi di
Pordenone;
b) 80.000 euro alla Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
2. All'art. 6 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge
finanziaria 2015), sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 29 le parole «a confermare i contributi» sono
sostituite dalle seguenti: «a completare l'istruttoria per la
definizione dei contributi sospesi»;
b) al comma 30 le parole «31 dicembre 2016» sono sostituite dalle
seguenti: «31 dicembre 2017»;
c) al comma 31 dopo le parole «centottanta giorni» sono aggiunte
le seguenti: «dalla scadenza di cui al comma 30» e dopo le parole
«dell'eventuale saldo» sono aggiunte le seguenti: «compatibilmente
con i vincoli derivanti dal patto di stabilità e di crescita».
3. Alla legge regionale 26 febbraio 2002, n. 7 (Nuova disciplina
degli interventi regionali in materia di corregionali all'estero e
rimpatriati), sono apportate le seguenti modifiche:
a) il comma 6 dell'art. 4 è abrogato;
b) all'art. 5 sono apportate le seguenti modifiche:
1) alla lettera a) del comma 2 le parole «dell'attivita'» sono
sostituite dalle seguenti: «dei programmi di attivita'»;
2) dopo la lettera a) del comma 2 è aggiunta la seguente:
«a-bis) la quota destinata al sostegno di progetti integrati
presentati da almeno tre associazioni di cui all'art. 10;»;
c) l'art. 6 è sostituito dal seguente:
«Art. 6 (Sostegno alla programmazione degli enti di cui all'art.
10). - 1. L'Amministrazione regionale provvede al riparto delle
risorse di cui all'art. 5, comma 2, lettera a), come determinate
annualmente dalla legge di stabilità regionale, per le finalità
definite all'art. 5.
2. Gli obiettivi, i termini e le modalità per la presentazione
delle domande per l'accesso ai contributi di cui al comma 1, le spese
ammissibili, nonchè i criteri e le modalità per la loro concessione
e rendicontazione sono definiti con regolamento nel quale si
stabiliscono altresì i requisiti specifici dei beneficiari dei
contributi e le eventuali esclusioni per determinate categorie di
beneficiari. Il regolamento è approvato, in sede di prima
approvazione, previo parere della Commissione consiliare competente,
dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in
materia di cultura.
3. Le risorse di cui all'art. 5, comma 2, lettera a-bis), sono
ripartite sulla base di bandi approvati dalla Giunta regionale su
proposta dell'Assessore competente in materia di cultura, i quali
stabiliscono le spese ammissibili, i termini e le modalità per la
presentazione delle domande per l'accesso ai contributi, i requisiti
specifici dei beneficiari dei contributi e le eventuali esclusioni
per determinate categorie di beneficiari, nonchè i criteri e le
modalità per la loro concessione e rendicontazione.
4. I contributi di cui al presente articolo sono concessi nella
misura del 100 per cento della spesa ammissibile sotto il profilo
della congruità e della pertinenza, salvo quanto diversamente
disposto nei relativi regolamenti e bandi.
5. Il Presidente della Regione è autorizzato a indire
periodicamente conferenze regionali sui corregionali all'estero, per
verificare lo stato di attuazione degli interventi di cui alla
presente legge. La Regione provvede alle spese di organizzazione,
anche avvalendosi di uno o più dei soggetti riconosciuti ai sensi
dell'art. 10, mediante il fondo di cui all'art. 5.»;
d) al comma 1 dell'art. 10 le parole «, nell'ambito del piano di
cui all'art. 6» sono soppresse;
e) l'art. 13 è abrogato.
4. Ai sensi dell'art. 5, comma 2, della legge regionale n. 7/2002,
per l'anno 2017 lo stanziamento del "Fondo per i corregionali
all'estero e per i rimpatriati" a valere sul capitolo 5573 per
1.328.800 euro è ripartito come segue:
a) 820.000 euro per il sostegno dei programmi di attività degli
enti, associazioni e istituzioni dei corregionali all'estero
riconosciuti ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 7/2002 ;
b) 200.000 euro per il sostegno di progetti integrati presentati
da almeno tre associazioni di cui all'art. 10 della legge regionale
n. 7/2002;
c) 130.000 euro per l'attuazione degli interventi di cui all'art.
3, comma 1, lettera a), e commi 4-bis e 4 ter, della legge regionale
n. 7/2002;
d) 70.000 euro al Consorzio MIB - School of Management di Trieste
per l'edizione del Corso Origini 2016: viaggi e soggiorni in regione
per la frequenza al corso di formazione imprenditoriale per giovani
discendenti di corregionali all'estero; 15.000 euro all'Università
degli studi di Udine - Dipartimento di Studi Umanistici per
l'edizione del Corso di perfezionamento "Valori identitari e
imprenditorialita'" attivato nell'ambito del progetto FIRB 2007
"Perdita, mantenimento e recupero dello spazio linguistico e
culturale nella seconda e terza generazione di emigrati italiani nel
mondo: lingua, lingue, identità. La lingua e cultura italiana come
valore e patrimonio per nuove professionalità nelle comunità
emigrate"; 13.800 euro al Convitto Nazionale Paolo Diacono di
Cividale del Friuli (Udine) per la realizzazione del progetto
"Studiare in Friuli: borse di studio a favore di studenti di scuole
secondarie di secondo grado per soggiorni in regione di giovani
discendenti di corregionali all'estero", ai sensi dell'art. 4, comma
4, della legge regionale n. 7/2002;
e) 80.000 euro per le iniziative dirette dell'amministrazione
regionale previste dall'art. 4, comma 5, della legge regionale n.
7/2002, da individuarsi con deliberazione della Giunta regionale, per
la cui realizzazione l'Amministrazione regionale può avvalersi delle
associazioni riconosciute ai sensi dell'art. 10 della legge regionale
n. 7/2002.
5. La domanda di concessione del contributo per le iniziative di
cui al comma 4, lettera d), è presentata al Servizio competente in
materia di corregionali all'estero entro sessanta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge.
6. All'art. 24 della legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 (Norme
per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana),
sono apportate le seguenti modifiche:
a) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. In attuazione del comma 2, con regolamento regionale, da
adottarsi, in sede di prima approvazione, previo parere della
Commissione consiliare competente, sono stabilite le modalità di
presentazione della domanda di finanziamento e del rendiconto, la
composizione e i compiti della commissione valutativa, le modalità
di quantificazione della quota delle risorse da assegnare in
relazione alla valutazione dell'attività pregressa dei soggetti
individuati dal comma 2, le tipologie di spese ammissibili ai fini
della rendicontazione del finanziamento e le tipologie e la
percentuale di spese generali di funzionamento ammesse, le modalità
di verifiche e controlli e le modalità di concessione ed erogazione
del contributo e di eventuali anticipi, nonchè eventuali ulteriori
effetti dell'ammissione al finanziamento. Con il medesimo regolamento
sono altresì fissati i termini del procedimento.»;
b) il comma 3-bis è abrogato;
c) al comma 3-ter le parole «finanziamento annuale, secondo le
modalità previste dal comma 3-bis» sono sostituite dalle seguenti:
«finanziamento disposto annualmente con legge di stabilità
regionale».
7. Il regolamento regionale di cui all'art. 24, comma 3, della
legge regionale n. 29/2007, come sostituito dal comma 6, lettera a),
è adottato entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente legge.
8. Solo per l'anno 2017, qualora dall'applicazione dei criteri
stabiliti con regolamento introdotto dall'art. 24, comma 3, della
legge regionale n. 29/2007, come sostituito dal comma 6, lettera a),
venga determinata un'entità di contributo inferiore di oltre il 20
per cento rispetto al contributo stanziato a favore dei medesimi
beneficiari nell'anno 2016, l'entità del contributo stesso viene
rideterminata fino a concorrenza di tale limite percentuale, con
corrispondente e proporzionale riduzione dei contributi spettanti
agli altri soggetti.
9. Per l'anno 2017, qualora, successivamente all'applicazione dei
criteri di cui al regolamento previsto dall'art. 6, comma 2, della
legge regionale n. 7/2002 venga determinata, a favore dei soggetti
beneficiari, un'entità di contributo inferiore al 70 per cento del
finanziamento previsto dall'art. 4, comma 32, lettera a), della legge
regionale 29 dicembre 2015, n. 34 (Legge di stabilità 2016),
l'entità del contributo stesso viene rideterminata fino a
concorrenza di tale limite percentuale.
10. Nelle more dell'adozione del regolamento previsto dall'art. 6,
comma 2, della legge regionale n. 7/2002, al fine di garantire la
continuità dell'attività, in via transitoria e per la sola
annualità 2017, l'Amministrazione regionale è autorizzata ad
anticipare agli enti, associazioni e istituzioni dei corregionali
all'estero, riconosciuti ai sensi dell'art. 10 della legge regionale
n. 7/2002, il 70 per cento del finanziamento come determinato
dall'art. 4, comma 32, lettera a), della legge regionale n. 34/2015.
11. Per le finalità di cui al comma 10 i soggetti richiedenti
presentano domanda al Servizio competente in materia di corregionali
all'estero entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge.
12. Al comma 5 dell'art. 3 della legge regionale 29 dicembre 2015,
n. 33 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2016-2018), le parole
«30 settembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 gennaio
2017».
13. Al comma 41 dell'art. 6 della legge regionale 6 agosto 2015, n.
20 (Assestamento del bilancio 2015), le parole «31 luglio 2017» sono
sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2017».
14. Il contributo ventennale costante di 18.000 euro annui,
concesso nell'anno 2009 al Comune di Sesto al Reghena, ai sensi
dell'art. 3, comma 2, lettera a), della legge regionale 3 aprile
2003, n. 8 (Testo unico in materia di sport e tempo libero),
confermato nell'anno 2014 ai sensi dell'art. 6, comma 222, lettera
l), della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 27 (Legge finanziaria
2013), per la realizzazione dei lavori di "adeguamento sismico e
funzionale della palestra del centro polisportivo di Bagnarola" e
riconfermato nell'anno 2016 per la medesima opera ai sensi dell'art.
10 della legge regionale 16 ottobre 2015, n. 25 (Disposizioni urgenti
in materia di infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale,
lavori pubblici, edilizia), si intende pari al 6 per cento della
spesa ritenuta ammissibile, comprensiva del costo dei lavori, delle
spese tecniche, generali e di collaudo e degli interessi dei mutui
eventualmente contratti per il finanziamento dell'opera.
15. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il
contributo ventennale costante di 2.500 euro annui concesso, ai sensi
dell'art. 14 della legge regionale 23 ottobre 1981, n. 77 (Modifiche,
integrazioni e rifinanziamenti di leggi regionali operanti nel
settore dei beni ambientali e culturali. Interventi per
l'acquisizione e il restauro di immobili di notevole valore
artistico, storico o culturale), al Comune di Amaro per l'acquisto
dell'immobile denominato Officina del Fabbro detta "Farie".
16. Per le finalità di cui al comma 15 il Comune di Amaro presenta
al Servizio competente in materia di beni culturali, entro il termine
perentorio di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, apposita istanza di conferma del contributo.
17. Ai sensi del comma 15 il Servizio competente in materia di beni
culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione
dell'istanza, conferma il contributo e fissa il nuovo termine
perentorio di rendicontazione dello stesso.
18. Il Comune di Udine è autorizzato a utilizzare una parte del
contributo concessogli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, lettera b),
della legge regionale 15 luglio 1997, n. 24 (Norme per il recupero,
la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico-industriale
della Regione Friuli - Venezia Giulia e modifica alla legge regionale
10 giugno 1991, n. 22, recante norme per il funzionamento del
Comitato regionale per i servizi radiotelevisivi), per la
realizzazione dei lavori di ristrutturazione del complesso denominato
"Ex Frigorifero del Friuli", a copertura delle spese già sostenute e
da sostenersi per l'ammortamento del mutuo stipulato per far fronte
alle maggiori spese di acquisto del complesso medesimo.
19. Per le finalità di cui al comma 18 il Comune di Udine presenta
al Servizio competente in materia di beni culturali, entro il termine
perentorio del 31 luglio 2017, apposita istanza corredata del piano
di ammortamento del mutuo di cui al comma 18, nonchè di una
dichiarazione del responsabile del procedimento dell'ente
beneficiario attestante l'entità delle spese di ammortamento già
sostenute.
20. Ai sensi del comma 18 il Servizio competente in materia di beni
culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione
dell'istanza e la completezza della stessa, conferma il contributo
per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione del complesso
denominato "Ex Frigorifero del Friuli" per un importo inferiore a
quello originariamente concesso, conferma altresì l'utilizzo di
parte del contributo medesimo per la copertura delle spese già
sostenute per l'ammortamento del mutuo stipulato per far fronte alle
maggiori spese di acquisto del complesso stesso e fissa i termini
perentori di rendicontazione di detti contributi.
21. L'Amministrazione regionale è autorizzata a confermare il
contributo concesso per l'anno 2015, ai sensi dell'art. 6, comma 62,
della legge regionale n. 27/2014 e degli articoli 12, 13 e 14 della
legge regionale 1° dicembre 2006, n. 25 (Sviluppo della rete
bibliotecaria regionale, tutela e valorizzazione delle biblioteche e
valorizzazione del patrimonio archivistico), al Comune di
Spilimbergo, quale ente gestore della Biblioteca civica "B.
Partenio", centro sistema del Sistema bibliotecario Se.Bi.Co. -
Servizio Bibliotecario Convenzionato dello Spilimberghese ancorchè
il Comune medesimo non abbia rispettato il termine perentorio di
rendicontazione.
22. Per le finalità di cui al comma 21 il Comune di Spilimbergo
presenta al Servizio competente in materia di beni culturali, entro
il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, apposita istanza di conferma del
contributo.
23. Ai sensi del comma 21 il Servizio competente in materia di beni
culturali, verificato il rispetto del termine di presentazione
dell'istanza, conferma il contributo e fissa il nuovo termine
perentorio di rendicontazione dello stesso.
24. Al fine di consentire il corretto prosieguo dei flussi
finanziari ai soggetti beneficiari dei contributi pluriennali
concessi dalle Province ai sensi dell'art. 7, commi da 14 a 20, della
legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 (Legge finanziaria 2009), con
decreto del Ragioniere generale, da adottarsi su istanza della
Direzione centrale competente alla gestione dei procedimenti
contributivi in questione, viene disposta, nel limite e nell'ambito
degli impegni precedentemente assunti a favore delle Province ai
sensi delle norme citate:
a) l'istituzione di nuovi capitoli di spesa;
b) l'individuazione del beneficiario del contributo
nell'effettivo soggetto beneficiario del contributo concesso dalla
Provincia;
c) l'imputazione degli impegni, anche in parte e per ciascun
beneficiario, ai capitoli di spesa di cui alla lettera a);
d) la variazione degli stanziamenti di bilancio in conseguenza di
quanto previsto dalla lettera c).
Art. 8
Istruzione, lavoro, formazione e politiche giovanili
1. All'art. 29 della legge regionale 9 agosto 2005, n. 18 (Norme
regionali per l'occupazione, la tutela e la qualità del lavoro),
sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera b) del comma 1, dopo le parole «soggetti in
condizione di svantaggio occupazionale» sono aggiunte le seguenti: «,
così come individuati con regolamento regionale»;
b) il comma 3 è abrogato.
2. Al comma 3-bis dell'art. 36 della legge regionale n. 18/2005
sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera e), prima delle parole «le procedure relative al
rilascio» sono inserite le seguenti: «con regolamento regionale,»;
b) alla lettera f), prima delle parole «i criteri di valutazione»
sono inserite le seguenti: «con regolamento regionale,».
3. All'art. 39 della legge regionale n. 18/2005, sono apportate le
seguenti modifiche:
a) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Sulla base degli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale ai
sensi dell'art. 36, comma 3-bis, il Fondo è destinato a sostenere il
collocamento mirato delle persone con disabilità attraverso azioni
finalizzate all'inserimento e all'integrazione lavorativa, in
particolare, attraverso:
a) interventi volti a sostenere l'assunzione e la stabilizzazione
occupazionale, l'attivazione di tirocini, la realizzazione e
l'adeguamento del posto di lavoro, l'accessibilità e la rimozione
delle barriere che possono ostacolare la piena ed effettiva
partecipazione all'ambiente di lavoro, la realizzazione di percorsi
personalizzati, lo svolgimento di attività di tutoraggio e
formazione, l'attuazione di progetti innovativi finalizzati
all'inserimento lavorativo;
b) progetti sperimentali elaborati dagli enti individuati dalla
legge 68/1999, relativi alle persone con disabilità che presentano
particolari difficoltà di inserimento al lavoro;
c) specifiche progettualità attivate direttamente dalla Regione,
anche in collaborazione con gli organismi deputati alla realizzazione
del collocamento mirato ai sensi della legge n. 68/1999»;
b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3-bis. Con regolamento regionale sono disciplinati i criteri e le
modalità di concessione degli interventi di cui al comma 3 che
abbiano natura contributiva.».
4. Fino all'entrata in vigore del regolamento di cui all'art. 39,
comma 3-bis della legge regionale n. 18/2005, come introdotto dal
comma 3, lettera b), continua a trovare applicazione il decreto del
Presidente della Regione 30 settembre 2016, n. 186 (Regolamento
recante criteri e modalità di concessione degli interventi
contributivi a valere sul Fondo regionale per l'occupazione delle
persone con disabilità di cui all'art. 39 della legge regionale n.
18/2005).
5. Dopo il comma 3 dell'art. 21 della legge regionale 4 giugno
2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sviluppo economico
regionale, sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie,
accelerazione di lavori pubblici), è inserito il seguente:
«3-bis. La concessione dei benefici di cui al comma 1 è
compatibile con la trasformazione del contratto di solidarietà
difensiva in contratto di solidarietà espansiva, ai sensi dell'art.
41, comma 3-bis, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148
(Disposizioni per il riordino della normativa in materia di
ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in
attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183), a condizione che
sia intervenuta la concessione da parte del competente organo
nazionale, a favore dell'impresa richiedente, dell'integrazione
salariale relativa alla trasformazione stessa.».
6. Con riferimento ai contributi concessi ai sensi delle
disposizioni di cui all'art. 5, commi 1, 1-bis e 2, della legge
regionale 26 gennaio 2004, n. 1 (Legge finanziaria 2004), le
istituzioni scolastiche sono autorizzate a presentare i rendiconti
relativi all'anno scolastico 2015-2016 entro la data del 31 gennaio
2017.
7. Il primo periodo del comma 48 quinquies dell'art. 16 della legge
regionale 12 febbraio 1998, n. 3 (Legge finanziaria 1998), è
sostituito dal seguente: «Per gli anni scolastici 2014-2015,
2015-2016 e 2016-2017 il termine di presentazione delle domande è
fissato rispettivamente al 30 aprile 2015, al 30 aprile 2016 e al 2
maggio 2017.».
8. Il comma 3-quater dell'art. 3 della legge regionale 2 aprile
1991, n. 14 (Norme integrative in materia di diritto allo studio), è
sostituito dal seguente:
«3-quater. Per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017
il termine di presentazione delle domande è fissato rispettivamente
al 30 aprile 2015, al 30 aprile 2016 e al 2 maggio 2017.».
9. Per l'anno accademico 2017-2018 l'importo della tassa regionale
per il diritto allo studio universitario è articolato in tre fasce,
in base alla condizione economica dello studente, commisurata al
livello dell'indicatore di situazione economica equivalente (ISEE):
a) 120 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE
inferiore o pari a quello previsto dai requisiti di eleggibilità per
l'accesso ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) del diritto
allo studio;
b) 140 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE
superiore al livello minimo e fino al doppio del livello minimo
previsto dai requisiti di eleggibilità per l'accesso ai livelli
essenziali delle prestazioni (LEP) del diritto allo studio;
c) 160 euro per coloro che presentano un valore dell'ISEE
superiore al doppio del livello minimo previsto dai requisiti di
eleggibilità per l'accesso ai livelli essenziali delle prestazioni
(LEP) del diritto allo studio.
10. Per l'anno 2017 sono ammissibili a finanziamento le spese
sostenute ai sensi della legge regionale 17 febbraio 2011, n. 2
(Finanziamenti al sistema universitario regionale), da parte del
sistema universitario regionale, a decorrere dall'1° gennaio 2017.
11. Alla lettera d) del comma 2 dell'art. 4 della legge regionale
n. 2/2011 (Finanziamenti al sistema universitario regionale), le
parole «interventi di ampliamento» sono sostituite dalle seguenti:
«interventi di acquisizione, ampliamento».
12. Alla legge regionale 16 novembre 1982, n. 76 (Ordinamento della
formazione professionale), sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera e) del comma 1 dell'art. 3 è sostituita dalla
seguente:
«e) alla realizzazione di attività di studio, analisi, ricerca e
valutazione, attività di carattere seminariale di breve durata, di
informazione professionale su temi specifici, attività di
progettazione, di coordinamento tecnico amministrativo di progetti
complessi, anche per il tramite delle sedi regionali degli Enti di
formazione professionale;»;
b) il comma 15 dell'art. 16 è sostituito dal seguente:
«15. Al termine dei corsi per i quali non sia previsto il rilascio
di un attestato di qualifica o di specializzazione, viene rilasciato
agli allievi, previo superamento di una prova finale, un attestato di
frequenza.»;
c) il comma 16 dell'art. 16 è sostituito dal seguente:
«16. La prova finale dei corsi di cui al comma 15 si svolge dinanzi
a una commissione esaminatrice interna, costituita e organizzata a
cura dell'ente gestore, e l'Amministrazione regionale ha facoltà di
farvi partecipare un proprio rappresentante.».
13. Dopo il comma 56 dell'art. 7 della legge regionale 11 agosto
2016 n. 14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), è aggiunto
il seguente:
«56-bis. Alla liquidazione anticipata del 100% del contributo
assegnato si provvede contestualmente alla concessione dei fondi.».
14. All'art. 7 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 27 (Legge
finanziaria 2015), sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 16 dopo le parole «dell'innovazione e del
trasferimento tecnologico,» sono aggiunte le seguenti: «e il BIC
Incubatori FVG srl di Trieste, in qualità di Incubatore
certificato,»;
b) il comma 17 è sostituito dal seguente:
«17. L'intervento regionale intende favorire le sinergie operative
tra gli enti gestori dei Parchi scientifici e tecnologici regionali e
il BIC Incubatori FVG srl di Trieste e si realizza con il
finanziamento di specifici progetti, nonchè mediante azioni
d'indirizzo, d'impulso e di promozione della collaborazione e del
coordinamento delle attività tra gli enti, tenendo conto delle
competenze distintive espresse da ciascun soggetto, ovvero mediante
operazioni societarie straordinarie, volte a definire assetti
funzionali al raggiungimento di obiettivi coerenti con le finalità
di cui al comma 16.»;
c) al comma 18 dopo le parole «Parchi scientifici e tecnologici
regionali» sono inserite le seguenti: «e del BIC Incubatori FVG srl,»
e dopo le parole «attività di ricerca e sviluppo, d'innovazione e di
trasferimento tecnologico» sono aggiunte le seguenti: «e attraverso
la nascita di nuove imprese»;
d) al comma 20, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «La
collaborazione può essere formalizzata anche attraverso la
costituzione di un'Associazione Temporanea di Scopo (ATS).»;
e) al comma 21 dopo le parole «relazione illustrativa del
progetto» sono inserite le seguenti: «contenente l'indicazione dei
risultati attesi» e dopo le parole «data di entrata in vigore della
presente legge» sono aggiunte le seguenti: «e, per gli anni
successivi, entro l'1 marzo dell'anno di riferimento»;
f) il comma 22 è sostituito dal seguente:
«22. La Giunta regionale, entro quarantacinque giorni dalla data di
presentazione delle domande, dispone il riparto delle risorse
regionali tenuto conto delle dimensioni dei progetti presentati e dei
risultati attesi e stabilisce la percentuale massima di scostamento
ammissibile tra risultati attesi e risultati realizzati nonchè le
soglie di scostamento ammissibili con l'indicazione delle relative
percentuali di riduzione del contributo ai fini della determinazione
dell'ammontare di quest'ultimo in fase di rendicontazione.»;
g) al comma 23 dopo le parole «ammissibili a finanziamento le
spese» sono inserite le seguenti: «sostenute dall'1° gennaio
dell'anno di riferimento»;
h) al comma 27 dopo le parole «nel periodo di riferimento» sono
aggiunte le seguenti: «con evidenziato il raggiungimento dei
risultati attesi».
Art. 9
Salute e politiche sociali
1. All'art. 33 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26
(Disposizioni in materia di programmazione e contabilità e altre
disposizioni finanziarie urgenti), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1 le parole «, dell'elenco annuale degli
investimenti» sono soppresse;
b) al comma 2, lettera a), punto 3, le parole «uno studio di
fattibilita'» sono sostituite dalle seguenti: «una relazione che
individui, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior
rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle
specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire,
comprensiva di una valutazione gestionale e sanitaria, dei dati
dimensionali e della stima sommaria con l'indicazione dei criteri
applicati» e la parola «preliminare» è sostituita dalle seguenti:
«di fattibilità tecnica ed economica»;
c) al comma 8, lettera a), le parole «di importo complessivamente
pari o superiore a 100.000 euro» sono soppresse;
d) al comma 8, lettera b), le parole «di importo complessivamente
pari o superiore a 100.000 euro» sono soppresse e dopo le parole
«attuativo e finanziario» sono aggiunte le seguenti: «fino al termine
di ultimazione dell'intervento»;
e) il comma 9 è abrogato;
f) al comma 10 le parole «nell'elenco annuale degli investimenti»
sono sostituite dalle seguenti: «nel programma triennale degli
investimenti di cui al comma 8»;
g) al comma 11 le parole «L'elenco annuale» sono sostituite dalle
seguenti: «Il programma triennale»;
h) al comma 23 le parole «progetti preliminari» sono sostituite
dalle seguenti: «progetti di fattibilità tecnico economica».
2. I commi da 1 a 5 dell'art. 7 della legge regionale 12 settembre
2001, n. 22 (Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e
informazione delle situazioni da rischio amianto e interventi
regionali ad esso correlati), sono abrogati.
3. All'art. 36 della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema
integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei
diritti di cittadinanza sociale), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 7 le parole «di entrata in vigore della presente
legge» sono sostituite dalle seguenti: «dell'1° gennaio 2017»;
b) al comma 8 le parole «di entrata in vigore della presente
legge» sono sostituite dalle seguenti: «dell'1° gennaio 2017»;
c) al comma 9 le parole «di entrata in vigore della presente
legge» sono sostituite dalle seguenti «dell'1° gennaio 2017»;
d) il comma 10-bis è sostituito dal seguente:
«10-bis. Nelle more dell'adozione dei regolamenti attuativi
dell'art. 31, comma 7, a decorrere dalla data di entrata in vigore
della legge regionale 1° giugno 2016, n. 9, nei servizi di cui ai
commi 1 e 1-bis, possono essere assunti per lo svolgimento di
attività socio-sanitarie previste dal decreto del Ministro della
sanità 8 ottobre 1998, n. 520 esclusivamente gli operatori in
possesso della laurea triennale abilitante all'esercizio
dell'attività sanitaria - Classe L/SNT2 e per le attività socio
educative gli operatori in possesso del diploma di laurea
appartenente alla classe di laurea L-19 Scienze dell'educazione e
della formazione di cui al decreto del Ministro dell'università e
della ricerca 16 marzo 2007.»;
e) il comma 10-ter è abrogato.
4. Al comma 3 dell'art. 41 dellalegge regionale n. 6/2006 dopo le
parole «con regolamento regionale» sono aggiunte le seguenti: «,
tenendo conto dei dati demografici e dei fabbisogni espressi dal
territorio».
5. Dopo il comma 54 dell'art. 9 della legge regionale 25 luglio
2012, n. 14 (Assestamento del bilancio 2012), è inserito il
seguente:
«54-bis. Le attività di cui al comma 53 di natura sociosanitaria
sono soggette alla programmazione annuale del Servizio sanitario
regionale di cui agli articoli 16 e 20 della legge regionale 19
dicembre 1996, n. 49 (Norme in materia di programmazione,
contabilità e controllo del Servizio sanitario regionale e
disposizioni urgenti per l'integrazione socio-sanitaria).».
6. Al comma 3 dell'art. 4 della legge regionale 10 luglio 2015, n.
15 (Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito), dopo le
parole «due mesi» sono aggiunte le seguenti: «e non superiore a sei
mesi», le parole «a seguito della» sono sostituite dalle seguenti:
«previa» e dopo la parola «beneficiario» sono aggiunte le seguenti:
«e con decorrenza dal bimestre di sottoscrizione del patto
ridefinito».
7. Il comma 18 dell'art. 8 della legge regionale 11 agosto 2016, n.
14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), è sostituito dal
seguente:
«18. L'Amministrazione regionale, al fine di sostenere l'erogazione
dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti e servizi
per disabili resi dai comuni, dalle aziende per l'assistenza
sanitaria, dalle aziende di servizi alla persona e dai soggetti di
cui all'art. 14, commi 2 e 3, della legge regionale 31 marzo 2006, n.
6 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la
tutela dei diritti di cittadinanza sociale), è autorizzata a
concedere contributi ai predetti soggetti, a esclusione dei soggetti
privati aventi scopo di lucro, per:
a) interventi di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio,
alle norme antinfortunistiche e alle norme per il superamento e
l'eliminazione delle barriere architettoniche, in immobili dedicati
alle attività assistenziali di proprietà dei suddetti soggetti;
b) l'acquisto e la sostituzione di arredi e attrezzature,
destinati alle attività assistenziali.».
8. Dopo il comma 2 dell'art. 52 della legge regionale 9 dicembre
2016, n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e
modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 18/2005, n. 7/2008, n.
9/2009, n. 5/2012, n. 26/2014, n. 13/2015, n. 18/2015 e n. 10/2016),
è inserito il seguente:
«2-bis. In sede di ripartizione fra le Unioni territoriali
intercomunali delle risorse del Fondo sociale regionale di cui
all'art. 39 della legge regionale n. 6/2006, l'Unione del Gemonese e
l'Unione del Canal del Ferro-Val Canale sono considerate ambito
territoriale unico. La misura dell'assegnazione singolarmente
spettante alle due Unioni è determinata ripartendo l'importo
complessivo ottenuto in misura proporzionale alla popolazione
residente nel rispettivo territorio.».
Art. 10
Sistema delle autonomie locali e coordinamento
della finanza pubblica
1. La quota di perequazione di cui all'art. 7, comma 8, lettera c),
della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 34 (Legge di stabilità
2016), è ripartita in base ai criteri definiti con regolamento
regionale. Qualora il regolamento non venga adottato entro il 31
marzo 2017 trovano applicazione i criteri definiti per l'anno 2016
dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Regione 10
ottobre 2016, n. 194.
2. Dopo il comma 5 dell'art. 8 della legge regionale 17 luglio
2015, n. 18 (La disciplina della finanza locale del Friuli Venezia
Giulia, nonchè modifiche a disposizioni delle leggi regionali n.
19/2013, n. 9/2009 e n. 26/2014 concernenti gli enti locali), è
aggiunto il seguente:
«5-bis. I Comuni assicurano alle Unioni territoriali intercomunali
di cui fanno parte, costituite ai sensi della legge regionale n.
26/2014, le risorse finanziarie necessarie per le funzioni comunali
esercitate o gestite dall'ente sovracomunale, in aggiunta alle
risorse finanziarie assegnate direttamente dalla Regione alle Unioni
stesse.».
3. Dopo il comma 5 dell'art. 20 della legge regionale n. 18/2015
sono inseriti i seguenti:
«5-bis. Con la deliberazione di cui al comma 5 sono approvate
altresì le intese in ambito regionale per consentire agli enti
locali operazioni di indebitamento e operazioni di investimento
realizzate attraverso l'utilizzo dei risultati di amministrazione
degli esercizi precedenti, che garantiscano per l'anno di riferimento
il rispetto delle regole di finanza pubblica da parte degli enti
locali della Regione e della Regione medesima, ai sensi di quanto
disposto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Disposizioni per
l'attuazione del principio del pareggio del bilancio ai sensi
dell'art. 81, sesto comma, della Costituzione).
5-ter. Per le finalità previste dal comma 5-bis gli enti locali
inviano alla struttura regionale competente in materia di autonomie
locali i dati necessari relativi alla previsione degli equilibri di
finanza pubblica con modalità e termini che saranno comunicati dalla
struttura regionale competente in materia di autonomie locali, che
comunque dovranno rispettare le tempistiche previste dal Ministero
dell'economia e delle finanze.
5-quater. Sulla base della proposta delle Unioni territoriali
intercomunali, le intese di cui al comma 5-bis prevedono che la
gestione degli spazi orizzontali avvenga prioritariamente tra i
comuni appartenenti alla medesima Unione territoriale
intercomunale.».
4. All'art. 9 della legge regionale 11 dicembre 2003, n. 19
(Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficienza nella Regione Friuli Venezia Giulia), sono apportate le
seguenti modifiche:
a) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
«1. A decorrere dall'1 gennaio 2017 le aziende intraprendono il
percorso graduale per giungere, entro il 31 dicembre 2018,
all'applicazione dei principi in materia di contabilità applicati
agli enti locali della Regione Friuli Venezia Giulia, ai sensi del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia
di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli
articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive
modifiche e integrazioni.
2. Sono abrogate tutte le disposizioni in contrasto con quanto
previsto dal comma 1.»;
b) i commi da 3 a 6-bis sono abrogati.
5. Le disposizioni contenute nei commi da 1 a 6-bis dell'art. 9
della legge regionale n. 19/2003 continuano a trovare applicazione
fino al 31 dicembre 2018, compatibilmente con la progressiva
applicazione delle disposizioni introdotte dal comma 4.
6. Le Unioni territoriali intercomunali applicano la contabilità
economico-patrimoniale a decorrere dall'esercizio 2017.
7. All'art. 26 della legge regionale n. 18/2015 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 3 dopo le parole «Con regolamento» sono inserite le
seguenti: «di attuazione»;
b) il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. Con il regolamento di cui al comma 3 sono definite, in
particolare, le modalità e i termini di iscrizione nell'elenco
regionale e le modalità di tenuta e di aggiornamento dell'elenco
medesimo, le modalità di sorteggio e le cause di esclusione dal
sorteggio, nonchè le cause di cancellazione e sospensione
dall'elenco regionale.».
8. Dopo il comma 4 dell'art. 27 della legge regionale n. 18/2015 è
inserito il seguente:
«4-bis. Qualora risulti pervenuta una sola domanda, in caso di
revisore unico, e solo tre domande, in caso di collegio, la struttura
regionale competente in materia di autonomie locali comunica
direttamente all'ente locale i nominativi pervenuti.».
9. Dopo l' art. 27 della legge regionale n. 18/2015 è inserito il
seguente:
«Art. 27-bis (Limiti all'affidamento di incarichi). - 1. Ciascun
revisore non può assumere complessivamente più di otto incarichi,
tra i quali non più di quattro nei Comuni con popolazione fino a
5.000 abitanti, non più di due nei Comuni con popolazione compresa
tra 5.001 e 10.000 abitanti, non più di uno nei Comuni con
popolazione compresa tra 10.001 e 15.000 abitanti e non più di uno
nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, nei Comuni
previsti all'art. 13, comma 3, della legge regionale n. 26/2014 o
nelle Unioni territoriali intercomunali.».
10. Nelle more del completamento della riallocazione delle funzioni
dai Comuni alle Unioni territoriali intercomunali prevista dalla
legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema
Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle
Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni
amministrative), e per sopperire alle esigenze per l'esercizio delle
funzioni infungibili per le quali i relativi statuti dei Comuni non
prevedono l'esercizio tramite le Unioni territoriali intercomunali di
riferimento, per il biennio 2016-2017, per i Comuni precedentemente
costituiti in Unioni ai sensi della legge regionale 9 gennaio 2006,
n. 1 (Principi e norme fondamentali del sistema Regione - autonomie
locali nel Friuli Venezia Giulia), sciolte ai sensi dell'art. 40
della citata legge regionale n. 26/2014, fermo restando la necessità
di assicurare il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, la
spesa di personale di cui all'art. 22, comma 1, della legge regionale
n. 18/2015 può essere innalzata in misura non superiore al 10 per
cento del suo ammontare medio relativo al triennio 2011-2013.
11. Al fine di accompagnare con l'opportuna gradualità il processo
di riorganizzazione dei servizi finanziari e contabili e il controllo
di gestione a livello territoriale di Unione, la previsione di cui
all'art. 27, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 26/2014,
limitatamente ai servizi medesimi, può essere attuata entro l'1°
gennaio 2018.
12. Il comma 2 dell'art. 58-bis della legge regionale n. 26/2014 è
sostituito dal seguente:
«2. Nelle Unioni che includono Comuni che statutariamente abbiano
assunto la denominazione bilingue italiano/sloveno è stabilito l'uso
della denominazione dell'Unione anche in lingua slovena.».
13. Al comma 57 dell'art. 14 della legge regionale 30 dicembre
2014, n. 27 (Legge finanziaria 2015), le parole «30 giugno 2017» sono
sostituite dalle seguenti: «30 giugno 2018».
14. Il finanziamento assegnato al Comune di Udine, in virtù
dell'accordo quadro stipulato in data 11 maggio 2007 tra la Regione e
l'Associazione intercomunale Ambito Metropolitano con capofila il
Comune di Udine, a valere sulle risorse ASTER stanziate nel bilancio
regionale per l'anno 2006, è confermato per l'intervento di recupero
dell'area del complesso architettonico dell'ex macello comunale di
Via Sabbadini con riferimento alle aree espositiva e musicale di
intrattenimento, all'area didattica-educativa per bambini, ai servizi
per il pubblico, all'area espositiva culturale e all'area verde per
la valorizzazione degli spazi verdi naturali esistenti.
15. La tempistica dell'intervento di cui al comma 14 è fissata per
la fine lavori e per la rendicontazione al 31 dicembre 2018. Il
termine di rendicontazione può essere differito, una sola volta, con
decreto del direttore di Servizio della competente struttura in
materia di autonomie locali, esclusivamente per cause circostanziate
e motivate.
16. I termini fissati con i provvedimenti previsti dall'art. 2,
comma 102, della legge regionale 6 agosto 2015, n. 20 (Assestamento
del bilancio 2015), sono automaticamente prorogati al 31 dicembre
2017 per le sole attività per le quali alla data del 31 dicembre
2016 siano stati assunti impegni di spesa, in relazione a
obbligazioni giuridicamente vincolanti, nei confronti di terzi da
parte della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio o degli
enti subentranti.
17. Nelle more del completamento della riallocazione delle funzioni
dai Comuni alle Unioni territoriali intercomunali previsto dalla
legge regionale n. 26/2014, e per sopperire alle esigenze per
l'esercizio delle funzioni infungibili per le quali i relativi
statuti dei Comuni non prevedono l'esercizio tramite le Unioni
territoriali intercomunali di riferimento, per l'esercizio 2017 è
consentito ai Comuni precedentemente costiuiti in Unioni ai sensi
della legge regionale n. 1/2006, sciolte ai sensi dell'art. 40 della
citata legge regionale n. 26/2014, di deroga ai limiti previsti
dall'art. 1, comma 236, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge
di stabilità 2016), per un importo non superiore al 10 per cento
delle risorse destinate al trattamento accessorio.
18. Il comma 1 dell'art. 48 della legge regionale 9 dicembre 2016,
n. 20 (Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e
modifiche alle leggi regionali n. 11/1988, n. 18/2005, n. 7/2008, n.
9/2009, n. 5/2012, n. 26/2014, n. 13/2015, n. 18/2015 e n. 10/2016),
è sostituito dal seguente:
«1. Per l'anno 2016 il termine previsto all'art. 175, comma 3, del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali), è fissato, per le Unioni
territoriali intercomunali e i Comuni, al 31 dicembre 2016, al fine
di assicurare, in particolare, la continuità nell'esercizio delle
funzioni trasferite.».
19. Le Province provvedono a trasferire agli enti subentranti le
risorse iscritte nel proprio bilancio e impegnate per progetti di
edilizia scolastica oggetto dei piani di subentro relativi al punto 5
dell'allegato C della legge regionale n. 26/2014.
20. Al comma 2 dell'art. 9 della legge regionale 11 agosto 2016, n.
14 (Assestamento del bilancio per l'anno 2016), le parole «in
applicazione delle disposizioni contenute nella legge regionale
26/2014» sono soppresse.
21. Al fine di garantire il necessario supporto
nell'accompagnamento del processo di riordino del sistema delle
Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia, attraverso interventi per
la formazione strategica del personale e degli amministratori degli
enti coinvolti che consentano di coordinare gli obiettivi di riordino
istituzionale, le iniziative formative e quelle di accompagnamento
nei processi previste dall'art. 4, comma 1, della legge regionale 26
marzo 2014, n. 3 (Disposizioni in materia di organizzazione e di
personale della Regione, di agenzie regionali e di enti locali),
possono essere realizzate dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani
- ANCI Friuli Venezia Giulia anche nel corso del 2017 a valere sulle
risorse finanziarie già assegnate nel 2016.
22. All'art. 46 della legge regionale 28 giugno 2016, n. 10
(Modifiche a disposizioni concernenti gli enti locali contenute nelle
leggi regionali n. 1/2006, n. 26/2014, n. 18/2007, n. 9/2009, n.
19/2013, n. 34/2015, n. 18/2015, n. 3/2016, n. 13/2015, n. 23/2007,
n. 2/2016 e n. 27/2012), sono apportate le seguenti modifiche:
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Il personale che per effetto della rideterminazione di cui al
comma 1 sia dichiarato non fondamentale per le funzioni che
permangono in capo alle province, è trasferito presso la regione a
eccezione di quello che, per effetto di mobilità volontaria,
consegua il trasferimento presso una Unione territoriale
intercomunale. In relazione a quanto previsto nel primo periodo, la
regione predispone un avviso di mobilità con l'indicazione dei
fabbisogni occupazionali complessivi per categoria e profilo
professionale, distinti per singola Unione territoriale
intercomunale; il trasferimento del personale alla regione avviene
solo dopo l'esperimento di detta mobilità. L'assegnazione del
personale trasferito alla regione è attuata, sul territorio
regionale, in relazione alle esigenze delle singole strutture
direzionali e della Segreteria generale del Consiglio regionale e
indipendentemente dalla sede di lavoro di provenienza.»;
b) al comma 4, dopo le parole «bilancio della Regione», sono
aggiunte le seguenti: «; le spese di personale per le amministrazioni
riceventi, in quanto correlate alle procedure di mobilità di cui ai
commi 2 e 3, sono neutre ai fini del rispetto dei limiti e dei
vincoli previsti dalla normativa vigente»;
c) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
«4-bis. Le Unioni territoriali intercomunali, successivamente alla
completa attuazione della procedura di mobilità volontaria di cui al
comma 2, possono procedere, in relazione ai fabbisogni occupazionali
ancora da soddisfare, ad assunzioni di personale anche mediante
l'utilizzo di graduatorie di pubblici concorsi per l'assunzione di
personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato banditi dalla
regione, previa stipula di apposita convenzione. La regione, fermi
restando i trasferimenti di cui ai commi 2 e 3 e al fine di non
sottrarre ulteriori risorse umane agli organici delle altre
amministrazioni del Comparto unico del pubblico impiego regionale e
locale, procede, per gli anni 2017 e 2018 e con riferimento a
personale non dirigente, alla copertura dei posti disponibili con
rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sulla base dei piani
occupazionali e nei limiti delle facoltà assunzionali previsti nelle
singole annualità dando in tal senso precedenza alle assunzioni
correlate alle funzioni relative alla programmazione comunitaria,
esclusivamente mediante scorrimento di graduatorie di pubblici
concorsi banditi dalla regione medesima o indizione di pubblici
concorsi, fatta salva l'ipotesi di mobilità di cui all'art. 17,
comma 2, della legge regionale 9 dicembre 2016, n. 18 (Disposizioni
in materia di sistema integrato del pubblico impiego regionale e
locale).».
23. Il secondo e il terzo periodo del comma 12 dell'art. 57 della
legge regionale 9 dicembre 2016, n. 18 (Disposizioni in materia di
sistema integrato del pubblico impiego regionale e locale), sono
soppressi.
Art. 11
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione e ha effetto dal
1° gennaio 2017.
Trieste, 29 dicembre 2016
SERRACCHIANI |
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Contratti | 2008 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 141 del 3-12-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-12-03&atto.codiceRedazionale=T-08BHA11220 | COMUNE DI SIRMIONE | Piazza Virgilio n. 52 25019 SIRMIONE (BS) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.141 del 3-12-2008) | AVVISO
Visto il pubblico incanto per la fornitura di n. 2 autocarri con
cassone ribaltabile trilaterale, ai fini di specificare ed integrare
l'oggetto della fornitura già contemplata nelle schede tecniche, si
precisa quanto segue:
AUTOCARRO N. 1 - Mod. "tipo IVECO NEW Dayli 35 C15 o similari"
escludendo tassativamente veicoli con telaio/chassis scatolato e
cabina avanzata
AUTOCARRO N. 2 - Mod. "tipo IVECO New EUROCAGO ML75 E16 o
similari".
Per quanto sopra i termini inizialmente previsti per la scadenza
della presentazione delle offerte, vengono prorogati a Giovedì 11
Dicembre 2008 entro le ore 12:20, fermo restando che le offerte già
precedentemente pervenute saranno ritenute valide se non espressamente
ritirate dalla Ditte partecipanti. La gara si svolgerà in seduta
pubblica il giorno Venerdì 12 Dicembre 2008 alle ore 9:30.
Il Responsabile Settore Ll.Pp.
(Bernardi Arch. Alberto)
T-08BHA11220 (A pagamento). |
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Concorsi | 2023 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI TRENTO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 66 del 1-9-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-09-01&atto.codiceRedazionale=23E09657 | UNIVERSITA' DI TRENTO | CONCORSO (scad. 1 ottobre 2023) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di categoria D, a tempo indeterminato e pieno, area amministrativa-gestionale, per il Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione. (GU n.66 del 01-09-2023) | È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, per
l'assunzione di una unità di personale con contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato e a tempo pieno, nella categoria D,
posizione economica D1, area amministrativa-gestionale, presso il
Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione
dell'Università degli studi di Trento.
Il testo integrale del bando, con allegato il modello della
domanda, è pubblicato in data 1° settembre 2023 sul sito web
dell'Università di Trento (www.unitn.it) alle voci: «Lavorare con
noi», «Bandi e selezione personale», «Bandi Personale Tecnico
Amministrativo e Collaboratore Esperto Linguistico», «Concorsi», «In
atto» e all'albo ufficiale dell'Ateneo.
Le domande di ammissione dovranno essere presentate avvalendosi
esclusivamente della modalità di compilazione e presentazione
on-line a tal fine predisposta.
Le domande dovranno essere inviate entro trenta giorni, che
decorrono dal giorno successivo a quello della pubblicazione del
presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -
4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».
Il giorno di scadenza dei termini del bando la procedura di
iscrizione si chiuderà alle ore 12,00. Qualora il termine di trenta
giorni scada in un giorno festivo, il termine di presentazione delle
domande è prorogato al primo giorno successivo non festivo.
Il bando di concorso riporta anche il diario delle prove o
l'indicazione della pubblicazione delle stesse. Tale indicazione ha
valore di notifica a tutti gli effetti. L'assenza del candidato alle
prove sarà considerata come rinuncia al concorso quale ne sia la
causa.
Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi
all'ufficio concorsi e selezioni, via Verdi n. 6 - 38122 Trento (tel.
0461 28 35 50 - 0461 28 31 13 - 0461 28 28 08; fax 0461 28 70 09;
email [email protected]).
Ai sensi di quanto disposto dall'art. 5 della legge 7 agosto
1990, n. 241, il responsabile del procedimento concorsuale di cui al
presente bando è il dott. Leonardo Facchini, Direzione risorse umane
e organizzazione, Università degli studi di Trento, via Verdi, 6 -
38122 Trento, telefono: 0461/283550; fax: 0461/287009; e-mail:
[email protected] |
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Serie Generale | 1988 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO | Serie Generale n. 233 del 4-10-1988 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-10-04&atto.codiceRedazionale=088A3993&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO | COMUNICATO | Sostituzione del segretario della commissione ministeriale prevista dalla legge 26 febbraio 1977, n. 39 di conversione del decreto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, concernente modifica della disciplina dell'assicurazione obbligatoria della responsabilita' civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti. (GU Serie Generale n.233 del 04-10-1988) | Con decreto ministeriale 28 giugno 1988, registrato alla Corte dei
conti il 22 agosto 1988, registro n. 12 Industria, foglio n. 310, il
dott. Mario Spigarelli, primo dirigente nel ruolo delle assicurazioni
private e di interesse collettivo è stato nominato segretario della
commissione ministeriale prevista dalla legge 26 febbraio 1977, n.
39, in sostituzione del dott. Pasquale Mandino. |
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Contratti | 2015 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 91 del 5-8-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-08-05&atto.codiceRedazionale=TC15BHA12920 | CONSORZIO DI BONIFICA DELLA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE | Sede: via F.lli Bandiera, 16 tel/fax 0161/283811-257425 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.91 del 5-8-2015) | Avviso di rettifica di bando di gara
Il bando di gara pubblicato nella G.U.R.I. n. 81 del 13 luglio 2015
e sulla G.U.C.E. n. 2015/S 130-238750 del 9 luglio 2015 - relativo a
«opere per l'incremento dell'efficienza del sistema di derivazione
irrigua in destra Sesia per le rogge Comunale e Marchionale di
Gattinara - 1° lotto: CIG: 1134913FD1 e 2° lotto CIG: 632019236E» è
stato rettificato a seguito della variazione dei CIG. I CIG esatti
sono i seguenti: 1° lotto CIG: 6348869470 e 2° lotto CIG: 6348870543
Data spedizione avviso di rettifica: 30 luglio 2015.
Il responsabile del procedimento
ing. Alessandro Iacopino
TC15BHA12920 |
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Concorsi | 2012 | ALTRI ENTI | ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA PUGLIA E DELLA BASILICATA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 37 del 15-5-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-05-15&atto.codiceRedazionale=2E002594 | ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA PUGLIA E DELLA BASILICATA | CONCORSO | Concorso pubblico per il conferimento di una borsa di studio di formazione corrente riservata a laureati in medicina veterinaria per attivita' di diagnostica connesse alla struttura di Lecce. (GU n.37 del 15-05-2012) | In esecuzione della deliberazione della G.E. n. 54 del 27 marzo
2012, esecutiva, l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Puglia
e della Basilicata ha indetto un concorso pubblico, per esame -
colloquio, per l'assegnazione di una borsa di studio riservata a
laureati in medicina veterinaria, della durata di 12 mesi, per
attività di diagnostica connesse alla struttura di Lecce, per un
importo lordo annuo di € 11.981,57 (oltre IRAP di € 1.018,43).
Il bando di concorso integrale è stato pubblicato sul sito web
dell'Ente all'indirizzo www.izsfg.it o, in alternativa,
http://www.izspb.it
Per informazioni rivolgersi alla S.S. Gestione risorse umane
dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e Basilicata
- via Manfredonia, 20 - 71121 Foggia - Tel. 0881/786391-786214. |
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Contratti | 2010 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 27 del 8-3-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-03-08&atto.codiceRedazionale=TC10BGA4363 | BANCA D'ITALIA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.27 del 8-3-2010) | Esito - Avviso di post informazione
1) Amministrazione aggiudicatrice: Banca d'Italia, via Nazionale n.
91 - 00184 - Roma (Italia) - www.bancaditalia.it
2) Procedura di aggiudicazione prescelta: negoziata senza previa
indizione di gara. I beni possono essere forniti unicamente da
particolari offerenti per motivi tecnici e connessi alla tutela di
diritti esclusivi.
3) Appalti pubblici di forniture e servizi: acquisizione di licenze
software SAS e relativi servizi di assistenza (CPV 48460000).
4) Data di aggiudicazione dell'appalto: 29 dicembre 2009.
5) Criteri di aggiudicazione dell'appalto: prezzo più basso.
6) Numero di offerte ricevute: 1.
7) Nome e indirizzo dell'aggiudicatario: Sas Institute S.r.l., via
Darwin nn. 20/22 - 20143 Milano.
8) Prezzo o gamma di prezzi pagati: -.
9) Valore dell'offerta cui è stato aggiudicato l'appalto:
€ 8.553.101.
10) Valore e parte del contratto che può essere subappaltato a
terzi: -.
11) Data di pubblicazione del bando di gara: -.
12) Data di invio del presente avviso: 19 febbraio 2010.
13) Nome dell'organo competente per le procedure di ricorso: T.A.R
del Lazio ovvero Presidente della Repubblica.
Presentazione di ricorso: 60 giorni per il ricorso al T.A.R. e 120
giorni per il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica,
dalla data di notificazione o comunicazione dell'atto impugnato o da
quando l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza o, per gli atti
di cui non sia richiesta la notifica individuale dalla data in cui
sia scaduto il termine della pubblicazione, se questa sia prevista la
disposizione di legge o di regolamento.
IL responsabile unico del procedimento
ing. Andrea Cividini
TC10BGA4363 |
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Concorsi | 2021 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 49 del 22-6-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-22&atto.codiceRedazionale=21E06591 | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | CONCORSO (scad. 22 luglio 2021) | Valutazione comparativa, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ricercatore a tempo determinato della durata di tre anni e pieno, settore concorsuale 06/N1, per il Dipartimento di medicina molecolare, Polo del Molise. (GU n.49 del 22-06-2021) | Ai sensi dell'art. 24 della legge n. 240/2010 e del regolamento
per il reclutamento di ricercatori con contratto a tempo determinato,
emanato da questa Università con decreto rettorale n. 2578 dell'11
ottobre 2017 è indetta una procedura comparativa per titoli e
colloquio per il reclutamento di un ricercatore con rapporto di
lavoro a tempo determinato tipologia a), con regime di impegno a
tempo pieno, della durata di tre anni, per il settore
scientifico-disciplinare MED/50 (Settore concorsuale 06/N1), per
svolgere attività di ricerca presso il Dipartimento di medicina
molecolare della Sapienza Università di Roma - Polo del Molise.
Dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente
avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie
speciale «Concorsi ed esami» - decorre il termine di trenta giorni
per la presentazione della domanda di partecipazione, secondo le
modalità indicate nel bando.
Il testo integrale del bando con allegato il fac-simile di
domanda e con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di
partecipazione alla predetta procedura di valutazione comparativa è
consultabile:
sul sito web dell'Ateneo:
https://web.uniroma1.it/trasparenza/bandi_concorso_docenti/11
52%2B1153%2B1484
nonchè in stralcio sul sito del Miur:
http://bandi.miur.it
e sul sito web dell'Unione europea:
http://ec.europa.eu/euraxess |
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Serie Generale | 2011 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA GIUSTIZIA | Serie Generale n. 182 del 6-8-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-06&atto.codiceRedazionale=11A10327&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA GIUSTIZIA | DECRETO 14 luglio 2011 | Riconoscimento, alla sig.ra Campanello Chiara, di titolo di studio estero abilitante all'esercizio in Italia della professione di avvocato. (11A10327) (GU Serie Generale n.182 del 06-08-2011) | IL DIRETTORE GENERALE
della giustizia civile
Vista l'istanza di Campanello Chiara, nata l'11 giugno 1978 a
Biella, cittadina italiana, diretta ad ottenere, ai sensi dell'art.
16 del decreto legislativo n. 206/07, il riconoscimento del titolo
professionale di cui è in possesso ai fini dell'accesso ed esercizio
in Italia della professione di «avvocato»;
Visti gli articoli 1 e 8 della legge 29 dicembre 1990 n. 428,
recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea;
Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206 di attuazione
della direttiva n. 2005/36/CE del 7 settembre 2005 relativa a
riconoscimento delle qualifiche professionali;
Visto il decreto ministeriale 28 maggio 2003 n. 191, che adotta il
regolamento di cui all'art. 9 del decreto legislativo sopra citato,
in materia di prova attitudinale per l'esercizio della professione di
avvocato;
Considerato che la richiedente è in possesso del titolo accademico
Laurea in Giurisprudenza ottenuto presso l'Università degli Studi di
Pavia in data 25 marzo 2002;
Considerato che la medesima risulta avere sostenuto gli esami
richiesti dall'ordinamento spagnolo al fine dell'ottenimento del
provvedimento di omologa del titolo di accademico conseguito in
Italia a quello analogo spagnolo;
Considerato che l'interessata ha inoltre prodotto certificazione
attestante il compimento della pratica in Italia come risulta da
attestazione dell'Ordine degli Avvocati di Milano del 28 ottobre
2004;
Preso atto che la richiedente ha presentato un attestato di
partecipazione a un corso di specializzazione in diritto presso
l'Istituto nazionale di alta formazione giuridica ed economica, ha
sostenuto il colloquio definitivo della Scuola di I livello per
l'esercizio della difesa penale presso l'Ordine degli Avvocati di
Milano, un attestato di frequenza un attestato a un corso per
difensori d'ufficio;
Considerato che il Ministero dell'Educacion spagnolo, con atto del
25 marzo 2010, avendo accertato il superamento degli esami previsti
nella risoluzione del 25 maggio 2009, ha certificato l'omologa della
laurea italiana a quella corrispondente spagnola;
Considerato che ha l'istante documentato di essere iscritta
all'«Ilustre colegio de Abogados» di Murcia dal 19 luglio 2010;
Considerato, inoltre, che ai sensi dell'art. 22, comma secondo, del
decreto legislativo 206/2007, per l'accesso alla professione di
avvocato il riconoscimento è subordinato al superamento di una prova
attitudinale;
Considerato che il suddetto decreto prevede, nell'art. 2, comma
quinto, che «se il richiedente è in possesso di titolo professionale
conseguito a seguito di percorso formativo analogo a quello richiesto
dall'ordinamento italiano, l'esame consiste nell'unica prova orale»;
Ritenuto che il riferimento al «percorso formativo analogo» debba
essere interpretato nel senso che la limitazione alla sola prova
attitudinale orale debba essere applicata solo nel caso di piena
corrispondenza del percorso formativo acquisito dal richiedente
rispetto a quello previsto dal nostro ordinamento, attualmente basato
sui tre presupposti fondamentali della laurea, del periodo di
tirocinio e del superamento dell'esame di abilitazione;
Ritenuto, pertanto, che non sussistendo i presupposti per
l'individuazione di una situazione di analogia di percorso formativo,
si debba provvedere alla applicazione di una misura compensativa
composta anche di una prova scritta ai fini di colmare la differenza
sostanziale di preparazione richiesta dall'ordinamento italiano per
l'esercizio della professione di avvocato rispetto a quella acquisita
dall'interessato e al fine quindi del compiuto esame della capacità
professionale del richiedente;
Considerato che nella conferenza di servizi del 1° aprile 2011, si
è ritenuto di non attribuire ulteriore rilevanza ai certificati
attestanti ulteriore formazione acquisita in Italia in quanto tale
formazione verte su materie diverse rispetto a quelle oggetto della
misura compensativa stessa, la cui finalità è specificatamente
orientata a verificare che le differenze di preparazione
«professionale» dell'«abogado» spagnolo rispetto a quelle richieste a
chi voglia esercitare la professione di «avvocato» in Italia sia
colmata: e tale verifica non può non contemplare una prova scritta,
in particolare la redazione di un atto giudiziario nell'ambito
dell'ordinamento giuridico italiano in autonomia, redazione autonoma
che non può ancora far parte del bagaglio di professionalità del
richiedente proprio in quanto prerogativa esclusiva dell'«avvocato»
che sia già tale in Italia;
Considerato che non si può tenere conto - al fine di una riduzione
della prova attitudinale applicata - della attività professionale
effettuata in Spagna in quanto riguarda attività su questioni
vertenti il diritto spagnolo;
Ritenuto, quindi, che si rende necessario prescrivere una prova
attitudinale che consista nella redazione di un atto giudiziario
oltre che in una prova orale su materie essenziali al fine
dell'esercizio della professione di avvocato in Italia;
Considerato il conforme parere scritto del rappresentante di
categoria in atti allegato;
Decreta:
Alla sig.ra Campanello Chiara, nata l'11 giugno 1978 a Biella,
cittadina italiana, è riconosciuto il titolo professionale di
«Abogado» di cui in premessa quale titolo valido per l'iscrizione
all'albo degli «avvocati».
Detto riconoscimento è subordinato al superamento della seguente
prova attitudinale, da svolgersi in lingua italiana:
a) Una prova scritta consistente nella redazione di un atto
giudiziario sulle seguenti materie, a scelta del candidato: diritto
civile, diritto penale, diritto amministrativo (sostanziale e
processuale), diritto processuale civile, diritto processuale penale;
b) Unica prova orale su due materie, il cui svolgimento è
subordinato al superamento della prova scritta: una prova su
deontologia e ordinamento professionale; una prova su una tra le
seguenti materie (a scelta del candidato): diritto civile, diritto
penale, diritto amministrativo (sostanziale e processuale), diritto
processuale civile, diritto processuale penale, diritto commerciale.
La richiedente, per essere ammessa a sostenere la prova
attitudinale, dovrà presentare al Consiglio Nazionale domanda in
carta legale, allegando la copia autenticata del presente decreto.
La commissione, istituita presso il Consiglio Nazionale, si
riunisce su convocazione del Presidente per lo svolgimento delle
prove di esame, fissandone il calendario. Della convocazione della
commissione e del calendario fissato per le prove è data immediata
notizia alla richiedente al recapito indicato nella domanda.
La commissione rilascia all'interessata certificazione dell'
avvenuto superamento dell'esame, al fine dell'iscrizione all'albo
degli avvocati.
Roma, 14 luglio 2011
Il direttore generale: Saragnano |
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Serie Generale | 2003 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | Serie Generale n. 227 del 30-9-2003 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-09-30&atto.codiceRedazionale=03A10819&elenco30giorni=false | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | DECRETO 18 settembre 2003 | Ripartizione delle risorse per il potenziamento dei servizi per l'impiego, per l'esercizio finanziario 2003. (GU Serie Generale n.227 del 30-09-2003) | IL DIRETTORE GENERALE
per l'impiego, l'orientamento e la formazione
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive
modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469, recante il
conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in
materia di mercato del lavoro;
Visto in particolare l'art. 2 del sopra citato decreto legislativo
n. 469 che conferisce alle regioni le funzioni ed i compiti in
materia di collocamento e di politica attiva del lavoro;
Visto l'art. 41, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289
(legge finanziaria 2003) recante, per l'esercizio finanziario 2003,
lo stanziamento di Euro 51.645.690 a carico del Fondo
dell'occupazione per le finalità di cui all'art. 117, comma 5, della
legge 23 dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria 2001);
Visto il decreto ministeriale del 31 dicembre 2002 del Ministero
dell'economia e delle finanze, recante la ripartizione in capitoli
delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione
dello Stato per l'anno finanziario 2003, che istituisce presso il
Dipartimento per le politiche del lavoro e dell'occupazione e tutela
dei lavoratori il capitolo di bilancio 7141 - denominato Fondo per
l'occupazione;
Considerata la necessità di prevedere anche per il 2003 un più
significativo potenziamento dei servizi per l'impiego nelle province
di più recente istituzione: Biella, Verbania, Lecco, Lodi, Rimini,
Prato, Crotone, Vibo Valentia;
Ritenuto, pertanto, di attribuire anche per l'annualità 2003 il
10% dello stanziamento complessivo alle province di cui al capoverso
precedente;
Ritenuto di calcolare il riparto tra le regioni e le province
autonome, su base provinciale, tenendo conto del numero delle persone
in cerca di lavoro e dei residenti di età superiore ai 15 anni, in
quanto principali fruitori delle azioni avviate dai servizi per
l'impiego;
Considerato che la Regione siciliana ha realizzato il processo di
decentramento istituzionale di compiti e funzioni ai sensi degli
articoli 14 e 15 dello statuto della regione stessa ma che
l'organizzazione interna non consente alle province regionali di
acquisire direttamente le risorse da erogare;
Ritenuto, altresì, di effettuare il riparto con il calcolo del 60%
dello stanziamento sulla base delle persone in cerca di lavoro e del
restante 40% sulla base della popolazione residente di età superiore
a 15 anni;
Tenuto conto dei dati pubblicati sull'annuario ISTAT «Forze di
lavoro - media 2002», tav. 4.1 dai quali risulta il numero delle
persone in cerca di lavoro ed il numero della popolazione residente
di età superiore ai 15 anni, calcolati su base provinciale;
Ritenuto che le risorse finanziarie attribuite a ciascuna provincia
sulla base dei criteri sopra individuati devono essere utilizzate in
coerenza con la programmazione regionale;
Visto il parere sulla proposta di riparto delle risorse di cui
all'art. 41, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 da
destinare al potenziamento dei servizi per l'impiego, espresso dalla
Conferenza unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
nella seduta del 9 settembre 2003;
Decreta:
Art. 1.
Tenuto conto di quanto indicato in premessa, la ripartizione dello
stanziamento di Euro 51.645.690 per il potenziamento dei servizi per
l'impiego è effettuata tra le regioni e le province autonome con
attribuzione diretta alle province come da tabella allegata al
presente decreto del quale ne costituisce parte integrante.
Per la Regione siciliana l'erogazione sarà effettuata alla regione
stessa che dovrà destinare le risorse finanziarie alle aree
territoriali secondo la ripartizione fissata nella tabella allegata.
Art. 2.
Le risorse destinate alle regioni a statuto speciale e alle
province autonome saranno erogate previa verifica del completamento
del processo di riforma di cui all'art. 9 del decreto legislativo n.
469/1997 e successive modifiche ed integrazioni.
Qualora, a seguito di verifica da parte del Ministero del lavoro e
delle politiche sociali, della Conferenza dei presidenti delle
regioni e dell'UPI, concordata con le regioni a statuto speciale e le
province autonome, si dovesse riscontrare un esito negativo in ordine
al processo di cui al comma precedente, le risorse residuali verranno
ripartite tra le altre regioni e province autonome secondo i criteri
e le modalità stabiliti dal presente decreto.
Sarà cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
avvalendosi dell'assistenza tecnica dell'Isfol, monitorare, con l'UPI
e le regioni l'utilizzo delle risorse e fornire entro il 31 dicembre
2004 alla Conferenza unificata un quadro dei risultati conseguiti.
Roma, 18 settembre 2003
Il direttore generale: Battistoni
Allegato
RIPARTIZIONE SU BASE PROVINCIALE DELLE RISORSE PER L'ANNO 2003
--------------------------------------------------------------------
Provincia Ripartizione in euro
--------------------------------------------------------------------
PIEMONTE 3.371.071
Torino 1.541.398
Vercelli 100.524
Novara 210,011
Cuneo 293.387
Asti 111.043
Alessandria 252.090
Biella 446.652
Verbano 415.965
--------------------------------------------------------------------
VALLE D'AOSTA 67.016
Aosta 67.016
--------------------------------------------------------------------
LOMBARDIA 5.951.030
Varese 464.046
Como 274.295
Sondrio 99.745
Milano 2.335.050
Bergamo 468.714
Brescia 608.597
Pavia 288.325
Cremona 165.979
Mantova 206.502
Lecco 534.109
Lodi 505.659
--------------------------------------------------------------------
LIGURIA 1.099.937
Imperia 113.770
Savona 173.776
Genova 682.255
La Spezia 130.136
--------------------------------------------------------------------
VENETO 2.447.630
Verona 461.709
Vicenza 397.026
Belluno 111.043
Treviso 410.274
Venezia 485.479
Padova 418.843
Rovigo 163.256
--------------------------------------------------------------------
TRENTO 248.191
Trento 248.191
--------------------------------------------------------------------
BOLZANO 202.601
Bolzano 202.601
--------------------------------------------------------------------
FRIULI V.G. 670.938
Udine 296.896
Gorizia 88.446
Trieste 148.060
Pordenone 137.536
--------------------------------------------------------------------
EMILIA ROMAGNA 2.683.292
Piacenza 155.852
Parma 202.993
Reggio Emilia 222.863
Modena 309.359
Bologna 474.950
Ferrara 253.653
Ravenna 199.879
Forlì 201.437
Rimini 662.307
--------------------------------------------------------------------
TOSCANA 2.621.780
Massa 148.841
Lucca 248.586
Pistoia 158.968
Firenze 548.596
Livorno 219.364
Pisa 237.675
Arezzo 164.031
Siena 140.265
Grosseto 153.127
Prato 602.327
--------------------------------------------------------------------
UMBRIA 550.552
Perugia 381.838
Terni 168.713
--------------------------------------------------------------------
MARCHE 667.315
Pesaro - Urbino 184.682
Ancona 257.934
Macerata 168.319
Ascoli.Piceno 256.380
--------------------------------------------------------------------
LAZIO 4.304.750
Viterbo 272.361
Rieti 116.502
Roma 2.985.806
Latina 464.455
Frosinone 465.626
--------------------------------------------------------------------
MOLISE 320.289
Campobasso 224.436
Isernia 95.853
--------------------------------------------------------------------
ABRUZZO 824.074
L'Aquila 218.976
Teramo 163.644
Pescara 177.672
Chieti 263.783
--------------------------------------------------------------------
CAMPANIA 7.661.748
Caserta 1.185.716
Benevento 275.870
Napoli 4.560.520
Avellino 457.837
Salerno 1.181.806
--------------------------------------------------------------------
PUGLIA 4.018.816
Foggia 728.642
Bari 1.334.137
Taranto 645.260
Brindisi 370.552
Lecce 940.225
--------------------------------------------------------------------
BASILICATA 646.816
Potenza 421.599
Matera 225.217
--------------------------------------------------------------------
CALABRIA 4.622.268
Cosenza 1.062.196
Catanzaro 559.933
Reggio Calabria 1.002.588
Crotone 784.371
Vibo Valentia 1.213.179
--------------------------------------------------------------------
SARDEGNA 2.162.569
Sassari 494.074
Nuoro 315.227
Cagliari 1.168.574
Oristano 184.694
--------------------------------------------------------------------
SICILIA 6.303.007
Trapani 386.528
Palermo 1.691.875
Messina 920.750
Agrigento 585.257
Caltanissetta 365.105
Enna 216.256
Catania 1.488.086
Ragusa 295.742
Siracusa 353.407
ITALIA 51.645.690 |
|
Serie Generale | 2016 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA | Serie Generale n. 145 del 23-6-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-06-23&atto.codiceRedazionale=16A04694&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA | DECRETO 12 aprile 2016 | Ammissione al finanziamento del progetto di cooperazione internazionale - Programma Era-net Facce Surplus - Progetto: SustainFARM Call 2015. (Decreto n. 703). (16A04694) (GU Serie Generale n.145 del 23-06-2016) | IL DIRETTORE GENERALE
per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca
Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 recante: «Disposizioni
urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione
dell'art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008,
convertito con modificazioni nella legge 14 luglio 2008, n. 121
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2008;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 98
dell'11 febbraio 2014 (Gazzetta Ufficiale n. 161 del 14 luglio 2014)
recante il nuovo Regolamento di organizzazione del MIUR;
Visto il decreto ministeriale n. 753 del 26 settembre 2014
«Individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale
dell'Amministrazione centrale del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca», registrato alla Corte dei conti il
26 novembre 2014, registro n. 1, foglio n. 5272, con il quale viene
disposta la riorganizzazione degli Uffici del MIUR;
Visto l'art. 30 del decreto-legge n. 5 del 9 febbraio 2012
convertito in legge n. 35 del 4 aprile 2012 di modifica del decreto
legislativo 27 luglio 1999 n. 297, ai sensi del quale, per i progetti
selezionati nel quadro di programmi europei o internazionali, non è
prevista la valutazione tecnico scientifica ex-ante nè il parere
sull'ammissione a finanziamento da parte del Comitato di cui all'art.
7, comma 2, del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297 e
successive modifiche ed integrazioni;
Visti gli articoli 60, 61, 62 e 63 del decreto legge n. 83 del 22
giugno 2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 134 del 7
agosto 2012;
Visto il decreto ministeriale 19 febbraio 2013 n. 115, che all'art.
6, comma 1 prevede, da parte del Ministero, la emanazione di propri
avvisi con i quali sono definite le modalità ed il termine per la
presentazione dei progetti, sulle tematiche individuate, nonchè i
relativi limiti temporali e di costo;
Visto il decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33: «Riordino
della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza
e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni»;
Vista l'iniziativa di programmazione congiunta ERA-NET Cofund FACCE
SURPLUS «Joint Call 2015 for transnational research projects in
sustainable and resilient agriculture for food and non - food
system»;
Visto il bando transnazionale «Joint Call 2015 for transnational
research projects in sustainable and resilient agriculture for food
and non - food system», lanciato dalla ERA-NET Cofund FACCE SURPLUS
il 4 marzo 2015, per il finanziamento di progetti di ricerca aventi
l'obiettivo di migliorare la collaborazione e la cooperazione
attraverso lo Spazio europeo della ricerca nel settore dei sistemi di
trasformazione integrati e di produzione di biomassa sia alimentari
sia non alimentari, inclusa la bioraffinazione. Esso mira così a
sostenere l'innovazione e la creazione di valore dalla biomassa e
dalle bioraffinerie in sinergia con l'intensificazione ecosostenibile
della produzione di biomassa agricola, tenendo conto delle necessarie
condizioni economiche, ambientali e sociali e della resilienza ai
cambiamenti climatici;
Visto l'avviso integrativo nazionale n. 208 del 28 gennaio 2015
(all. 2), con il quale sono definiti i soggetti, le attività e la
natura dei costi ammissibili, le forme ed intensità delle
agevolazioni, nonchè le modalità di presentazione delle domande di
finanziamento per i proponenti italiani;
Vista la decisione finale dell'ERA-NET FACCE SURPLUS Steering
Committee in data 25 novembre 2015, con la quale è stata
formalizzata la graduatoria delle proposte presentate ed, in
particolare, la valutazione positiva espressa nei confronti del
progetto dal titolo «SustainFARM», avente l'obiettivo della
valutazione economica, sociale ed ambientale di un sistema innovativo
ed integrato, nell'ambito della filiera olearia ivi inclusi i
processi di frantoio, finalizzato all'utilizzo di biomassa e scarti
di lavorazione per la produzione di energia, materia prima alimentare
e altri prodotti secondari;
Atteso che nel gruppo di ricerca relativo al progetto
internazionale «SustainFARM» figurano i seguenti proponenti italiani:
Centro Nazionale delle ricerche - Istituto di biologia
agroambientale e forestale (Roma);
Visto il dettato di cui all'art. 1, comma 872, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, e successive modifiche ed integrazioni: «In
coerenza con gli indirizzi del Programma nazionale della ricerca, il
Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca con
proprio decreto di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze provvede alla ripartizione del fondo di cui al comma 870 tra
gli strumenti previsti nel decreto di cui al comma 873, destinando
una quota non inferiore al 15 per cento delle disponibilità
complessive del fondo al finanziamento degli interventi presentati
nel quadro di programmi dell'Unione europea o di accordi
internazionali [...]»;
Visto il decreto interministeriale del 19 dicembre 2013, n. 1049
che definisce la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per
gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), per
l'anno 2013;
Visto il decreto direttoriale 13 marzo 2013, n. 435/ric. che
definisce la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per le
agevolazioni alla ricerca (FAR) per l'anno 2012;
Atteso che il citato avviso integrativo prevedeva il budget
finalizzato al finanziamento dei progetti nazionali a valere,
rispettivamente, su stanziamenti FIRST 2014 per il contributo alla
spesa e FAR 2012 per il credito agevolato;
Visti i decreti interministeriali del 19 dicembre 2013, n. 1049 e
n. 5 dell'8 gennaio 2015, che definiscono la ripartizione delle
risorse disponibili sul Fondo per gli investimenti nella ricerca
scientifica e tecnologica (FIRST), per l'anno 2013 e le ministeriali
di aggiornamento delle risorse finanziarie prot. MIUR n. 20706 del 5
ottobre 2015, prot. MIUR n. 26503 del 15 dicembre 2015 e prot. MIUR
n. 5402 del 23 marzo 2016 a firma del dott. Gianluigi Consoli
Dirigente Uff. VIII di questa D.G.;
Decreta:
Art. 1
1. Il progetto di cooperazione internazionale «SustainFARM -
Innovative and sustainable intensification of integrated food and
non-food systems to develop climate-resilient agro-ecosystems in
Europe and beyond» è ammesso alle agevolazioni previste, secondo le
normative citate nelle premesse, nella forma, misura, modalità e
condizioni indicate nella scheda allegata al presente decreto (all.
1), che ne costituisce parte integrante.
2. In accordo con il progetto internazionale, la decorrenza del
progetto è fissata al 1° marzo 2016 e la sua durata è di 36 mesi.
Art. 2
1. Fatta salva la necessità di coordinamento tra i diversi
soggetti proponenti previsti dal progetto internazionale, ognuno di
essi, nello svolgimento delle attività di propria competenza e per
l'effettuazione delle relative spese, opererà in piena autonomia e
secondo le norme di legge e regolamentari vigenti, assumendone la
completa responsabilità; pertanto il MIUR resterà estraneo ad ogni
rapporto comunque nascente con terzi in relazione allo svolgimento
del progetto stesso, e sarà totalmente esente da responsabilità per
eventuali danni riconducibili ad attività direttamente o
indirettamente connesse col progetto.
2. I costi sostenuti nell'accertato mancato rispetto delle norme di
legge e regolamentari non saranno riconosciuti come costi
ammissibili.
Art. 3
1. Le risorse necessarie per gli interventi, di cui all'art. 1 del
presente decreto, sono determinate complessivamente in euro €
171.000,00, tutte nella forma di contributo nella spesa, a valere
sulle disponibilità del Fondo per gli investimenti nella ricerca
scientifica e tecnologica per l'anno 2013, giusta riparto con decreto
n. 1049/2013.
2. Le erogazioni dei contributi sono subordinate all'effettiva
disponibilità delle risorse a valere sul fondo FIRST 2013, in
relazione alle quali, ove perente, si richiederà la riassegnazione,
secondo lo stato di avanzamento lavori, avendo riguardo alle
modalità di rendicontazione.
3. Nella fase attuativa, il MIUR può valutare la rimodulazione
delle attività progettuali per variazioni rilevanti, non eccedenti
il cinquanta per cento, in caso di sussistenza di motivazioni
tecnico-scientifiche o economico-finanziarie di carattere
straordinario, acquisito il parere dell'esperto scientifico. Per
variazioni inferiori al venti per cento del valore delle attività
progettuali del raggruppamento nazionale, il MIUR si riserva di
provvedere ad autorizzare la variante, sentito l'esperto scientifico
con riguardo alle casistiche ritenute maggiormente complesse. Le
richieste variazioni, come innanzi articolate, potranno essere
autorizzate solo se previamente approvate in sede internazionale da
parte della Struttura di Gestione del Programma.
4. Il Ministero, con successiva comunicazione, fornirà alla banca,
ai fini della stipula del contratto di finanziamento, la ripartizione
per ciascun soggetto proponente del costo ammesso e della relativa
quota di contributo.
5. Le attività connesse con la realizzazione del progetto dovranno
concludersi entro il termine indicato nella scheda allegata al
presente decreto (all. 1), fatte salve eventuali proroghe approvate
dalla Iniziativa di programmazione congiunta ERA-NET FACCE SURPLUS e
dallo scrivente Ministero, e comunque mai oltre la data di chiusura
del progetto internazionale.
Art. 4
1. In favore del proponente Consiglio nazionale delle ricerche
(Roma) il MIUR disporrà, su richiesta, l'anticipazione
dell'agevolazione di cui all'art. 1, nella misura del 80% del
contributo ammesso.
2. Il proponente Consiglio nazionale delle ricerche (Roma) si
impegnerà a fornire dettagliate rendicontazioni semestrali della
somma oggetto di contributo, oltre alla relazione conclusiva del
progetto, obbligandosi, altresì, alla restituzione di eventuali
importi che risultassero non ammissibili, nonchè di economie di
progetto.
Il presente decreto è inviato ai competenti organi di controllo,
ai sensi delle vigenti disposizioni, e pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 12 aprile 2016
Il direttore generale: Di Felice
Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2016
Ufficio controllo atti MIUR, MIBAC, Min. salute e Min. lavoro e
politiche sociali, reg.ne prev. n. 1963
Allegato 1
Protocollo n. prot. 4492 del 4 marzo 2015
Progetto di Ricerca «SustainFARM»
Titolo: «Innovative and sustainable intensification of integrated
food and non-food systems to develop climate-resilient
agro-ecosystems in europe and beyond»
Data di inizio del progetto: 1° marzo 2016 - Durata del progetto
in mesi: 36
Ragione sociale/denominazione ditte:
Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma
+-------------------------+---------+---------------------+
|Costo totale ammesso | euro| 342.000,00|
+-------------------------+---------+---------------------+
|- di cui Attività di | | |
|ricerca industriale | euro| 342.000,00|
+-------------------------+---------+---------------------+
|- di cui Attività di | | |
|sviluppo sperimentale | euro| 0,00|
+-------------------------+---------+---------------------+
|al netto di recuperi pari| | |
|a | euro| 0,00|
+-------------------------+---------+---------------------+
Sezione B - Imputazione territoriale costi ammessi del Progetto
=====================================================================
| | Ricerca Ind. |Sviluppo Sper.| Totale |
+=================+=================+==============+================+
|Elegg. lettera a)| 0,00| 0,00| 0,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
|Elegg. lettera c)| 0,00| 0,00| 0,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
|Elegg. Ob.2/ | | | |
|Phasing Out | 0,00| 0,00| 0,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
|Non Eleggibile | 342.000,00| 0,00| 342.000,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
|Extra UE | 0,00| 0,00| 0,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
|Totale | 342.000,00| 0,00| 342.000,00|
+-----------------+-----------------+--------------+----------------+
Sezione C - Forma e misura dell'intervento del progetto
Agevolazioni deliberate nella forma di Contributo alla spesa: €
171.000,00
+-------------------------+-----------------------+
|Università ed enti | |
|pubblici: | |
+-------------------------+-----------------------+
|- Attività di ricerca | 50% dei costi|
|industriale | ammissibili|
+-------------------------+-----------------------+
|- Attività di Sviluppo | 25 % dei costi|
|sperimentale | ammissibili|
+-------------------------+-----------------------+
Agevolazioni totali deliberate fino a euro 171.000,00
+---------------------+---------+---------------------+
|- Contributo alla | fino a | |
|spesa | euro | 171.000,00|
+---------------------+---------+---------------------+
| | fino a | |
|- Credito agevolato | euro | 0,00|
+---------------------+---------+---------------------+
Sezione D - Condizioni specifiche
Avvertenza: Le informazioni, i dati e le notizie contenuti nel
presente provvedimento e i relativi allegati sono consultabili sul
sito web del MIUR al seguente link:
http://www.ricercainternazionale.miur.it/era/programmazione-congiun
ta/jpi-facce.aspx |
|
Parte Seconda | 2022 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 114 del 29-9-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-29&atto.codiceRedazionale=TX22ADD10499 | ZENTIVA ITALIA S.R.L. | Sede legale: via P. Paleocapa, 7 - Milano | (GU Parte Seconda n.114 del 29-9-2022) | Modifica secondaria di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di una specialità medicinale per uso umano. Modifica apportata ai
sensi del Regolamento 1234/2008/CE
Titolare: Zentiva Italia S.r.l.
Medicinale: PARACETAMOLO ZENTIVA S.R.L.
Confezioni e Numero di A.I.C.: Tutte - AIC n. 049925
Tipo di modifica: Modifica stampati
Codice Pratica n. C1B/2022/1313
Procedura n. CZ/H/1084/001-002/IB/003
Tipologia Variazione: Tipo IB n. C.I.3.z)
Modifica apportata:
- Aggiornamento delle Informazioni sul Prodotto in seguito allo
PSUSA/00002311/202105 per paracetamolo.
In applicazione della determina AIFA del 25 agosto 2011, relativa
all'attuazione del comma 1-bis, articolo 35, del decreto legislativo
24 aprile 2006, n.219, è autorizzata la modifica richiesta con
impatto sugli stampati (paragrafo 4.4, 4.5 del Riassunto delle
Caratteristiche del Prodotto e corrispondenti paragrafi del Foglio
Illustrativo) relativamente alle confezioni sopra elencate.
A partire dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana della variazione, il Titolare dell'Autorizzazione
all'immissione in commercio deve apportare le modifiche autorizzate
al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto; entro e non oltre i
sei mesi dalla medesima data, le modifiche devono essere apportate
anche al Foglio Illustrativo.
Sia i lotti già prodotti alla data di pubblicazione della
variazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, che i
lotti prodotti entro sei mesi dalla stessa data di pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, che non riportino
le modifiche autorizzate, possono essere mantenuti in commercio fino
alla data di scadenza del medicinale indicata in etichetta. A
decorrere dal termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della variazione, i
farmacisti sono tenuti a consegnare il Foglio Illustrativo aggiornato
agli utenti, che scelgono la modalità di ritiro in formato cartaceo
o analogico o mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi.
Il titolare AIC rende accessibile al farmacista il Foglio
Illustrativo aggiornato entro il medesimo termine.
Un procuratore speciale
dott.ssa Alessandra Molin Zan
TX22ADD10499 |
|
Contratti | 2007 | BANDI DI GARA | BANDI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 87 del 27-7-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-07-27&atto.codiceRedazionale=S-7607 | COMUNE DI ABBASANTA (Provincia di Oristano) Area Servizi Sociali | Via Garibaldi n. 144 Tel. 0785/5616 - Fax 0785/561650 Partita I.V.A. n. 00068600956 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.87 del 27-7-2007) | Avviso di gara - Appalto gestione in forma associata
del servizio Informagiovani-Informacittadino (CIG 0060680AB5)
Parte di provvedimento in formato grafico
S-7607 (A pagamento). |
|
Concorsi | 2017 | AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | AZIENDA SANITARIA LOCALE DI TARANTO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 17 del 3-3-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-03-03&atto.codiceRedazionale=17E01150 | AZIENDA SANITARIA LOCALE DI TARANTO | CONCORSO (scad. 3 aprile 2017) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato, di quattro posti di collaboratore tecnico professionale biologo - categoria D. (GU n.17 del 03-03-2017) | In esecuzione della deliberazione del direttore generale n. 2716
del 29 dicembre 2016 è indetto concorso pubblico, per titoli ed
esami, per la copertura a tempo indeterminato di quattro posti di
collaboratore tecnico professionale biologo.
Il termine per la presentazione delle domande, indirizzate al
direttore generale dell'Azienda Sanitaria Taranto, scade il
trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente
concorso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il testo integrale del bando, con l'indicazione dei requisiti e
delle modalità di partecipazione al concorso pubblico, è stato
pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 12 del 26
gennaio 2017.
Per ulteriori informazioni gli interessati potranno prendere
visione del bando sul sito Internet www.asl.taranto.it albo pretorio
- sezione concorsi oppure potranno rivolgersi all'Unità operativa
concorsi, assunzioni, gestione del ruolo e gestione del personale
convenzionato e pac dell'Azienda, sita in Taranto, al viale Virgilio
n. 31 - Tel. 099/7786538 o 099/7786189 o 099/7786195 - dalle ore
11,00 alle ore 14,00 dal lunedì al venerdì. |
|
Parte Seconda | 2024 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Proroga termini | Parte Seconda n. 2 del 4-1-2024 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-01-04&atto.codiceRedazionale=TX24ABP71 | PREFETTURA DI MILANO | (GU Parte Seconda n.2 del 4-1-2024) | Protocollo: 0399276 del 28.12.2023
n. 16.5/2023-025153
Proroga dei termini legali e convenzionali
Il Prefetto di Milano,
PREMESSO che, a causa dell'astensione dal lavoro del personale in
occasione dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali
CGIL e UIL contro la manovra economica del Governo, la filiale della
Banca Credit Agricole S.p.A., Agenzia di Milano 8, con sede a Milano
in via Mussi, 4N01, 4N05, 4N04 (Corso Sempione), è rimasta chiusa
per l'intera giornata del 24 novembre 2023, determinando
l'impossibilità da parte dell'Istituto di credito di rispettare i
termini di scadenza legali e convenzionali;
VISTA la richiesta di proroga dei termini legali e convenzionali
formulata dalla Banca d'Italia - Sede di Milano - con nota prot. n.
2050562/23 del 29/11/2023;
RITENUTO che il mancato funzionamento va riconosciuto come causato
da eventi eccezionali ai sensi dell'art. 2 del decreto legislativo
15.1.1948, n. 1;
VISTO il decreto legislativo 15.1.1948, n. 1;
DECRETA
il mancato funzionamento della filiale della Banca Credit Agricole
S.p.A., Agenzia di Milano 8, con sede a Milano in via Mussi, 4N01,
4N05, 4N04 (Corso Sempione), è riconosciuto come causato da eventi
eccezionali.
La durata dell'evento è limitata alla giornata del 24 novembre
2023.
Milano, 12 dicembre 2023
Il prefetto
Sgaraglia
TX24ABP71 (Gratuito) |
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Contratti | 2022 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 44 del 13-4-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-04-13&atto.codiceRedazionale=TX22BGA7559 | ACSEL S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.44 del 13-4-2022) | Avviso di aggiudicazione di appalto
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) ACSEL S.p.A. Via delle Chiuse 21 - 10057 S. Ambrogio di Torino
(To) Tel.: +390119342978 Fax: +390119399213, PEC:
[email protected] indirizzo del profilo del committente:
http://www.acselspa.it Responsabile del Procedimento ing. Dario
Manzo. I.4) Società a totale capitale pubblico per la gestione di
servizi pubblici locali
SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO
II.1.1) Servizi di sgombero neve con trattamento antigelo nei
Comuni di Bardonecchia e Salbertrand, per la stagione invernale
2021/2022; II.1.2) CPV: 90620000-9; II.1.3) Tipo di appalto: Servizi;
II.1.4) Breve descrizione: L'appalto ha per oggetto il servizio di
sgombero neve, l'insabbiatura su strade e piazze, posizionamento
manutenzione e rimozione delle paline segnaletiche ed il controllo e
sistemazione della segnaletica stradale verticale su strade e piazze
oggetto dell'appalto nei Comuni indicati nel bando. I valori indicati
ai punti II.1.7) e V.2.4) non sono comprensivi dell'importo del
rinnovo contrattuale facoltativo ai sensi dell'art. 35 c. 4 del D.Lgs
50/2016. II.1.6) Lotti: si; II.1.7) Valore totale dell'appalto IVA
esclusa: 55.331,01 EUR; II.2.1) Lotto n. 1 Comune di Salbertrand -
Zona 1B - CIG 8912318579; II.2.4) Sgombero neve e insabbiatura vie e
piazze come meglio specificato nel Capitolato del lotto II.2.5)
Criterio di aggiudicazione: Prezzo; II.2.1) Lotto n. 2 Comune di
Bardonecchia - Zona 8 - CIG 8912329E8A; II.2.4) Sgombero neve e
insabbiatura vie e piazze come meglio specificato nel Capitolato del
lotto II.2.5) Criterio di aggiudicazione: Prezzo; II.2.1) Lotto n. 3
Comune di Bardonecchia - Zona 9 - CIG 8912337527; II.2.4) Sgombero
neve e insabbiatura vie e piazze come meglio specificato nel
Capitolato del lotto II.2.5) Criterio di aggiudicazione: Prezzo.
SEZIONE IV: PROCEDURA
IV.1.1) Aggiudicazione di un appalto senza previa pubblicazione di
un avviso di indizione di gara nella Gazzetta ufficiale dell'Unione
europea nei casi elencati di seguito: Non è stata presentata alcuna
offerta in risposta ad una procedura aperta. Spiegazione: È stata
esperita la procedura negoziata senza pubblicazione di bando ai sensi
dell'art. 63 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 50/2016 per i lotti andati
deserti della procedura aperta esperita ai sensi dell'art. 60 del
D.Lgs. 50/2016.
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
Lotto n.: 1 Comune di Salbertrand Zona 1B CIG 8912318579 Un lotto
è stato aggiudicato: si; V.2.1) Data di conclusione del contratto
d'appalto: 21/03/2022; V.2.2) Numero di offerte pervenute: 1 da PMI
non in raggruppamento; V.2.3) Contraente: PCS S.A.S. di Pourpour
Corrado & C., C.F. 12337170018, Viale Europa 6/c, Salbertrand, Torio,
Italia; V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA
esclusa): Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto:
€ 16.450,00 Valore totale del contratto d'appalto: € 16.368,46; Lotto
n.: 2 Bardonecchia Zona 8 - CIG 8912329E8A Un lotto è stato
aggiudicato: si; V.2.1) Data di conclusione del contratto d'appalto:
23/03/2022; V.2.2) Numero di offerte pervenute: 1 da PMI non in
raggruppamento; V.2.3) Contraente: Frezet Aldo, P.Iva 07547550017,
Via Meina 5, Torino Italia; V.2.4) Informazione sul valore del
contratto d'appalto (IVA esclusa): Valore totale inizialmente stimato
del contratto d'appalto: € 20.500,00 Valore totale del contratto
d'appalto: € 20.480,32; Lotto n.: 3 Bardonecchia Zona 9 - CIG
8912337527 Un lotto è stato aggiudicato: si; V.2.1) Data di
conclusione del contratto d'appalto: 23/03/2022; V.2.2) Numero di
offerte pervenute: 1 da PMI non in raggruppamento; V.2.3) Contraente:
Frezet Aldo, P.Iva 07547550017, Via Meina 5, Torino Italia; V.2.4)
Informazione sul valore del contratto d'appalto (IVA esclusa): Valore
totale inizialmente stimato del contratto d'appalto: € 18.500,00
Valore totale del contratto d'appalto: € 18.482,23.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.4) Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle
procedure di ricorso: T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale)
della Regione Piemonte; VI.4.3) Procedure di ricorso Informazioni
dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Il ricorso deve
essere presentato entro il termine perentorio di trenta giorni dalla
comunicazione o dalla conoscenza, comunque acquisita, del
provvedimento lesivo; VI.5) Data di spedizione del presente avviso:
07/04/2022
Il direttore generale
Marco Avondetto
Il responsabile del procedimento
Dario Manzo
TX22BGA7559 |
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Serie Generale | 2006 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 87 del 13-4-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-04-13&atto.codiceRedazionale=06A03517&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 29 marzo 2006 | Indicazioni concernenti l'alimentazione dei neonati relative alle etichette dell'acqua minerale «Prealpi», in Villa d'Alme'. (GU Serie Generale n.87 del 13-04-2006) | IL DIRETTORE GENERALE
della prevenzione sanitaria
Visto il decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 105, come
modificato dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 339;
Visti il decreto interministeriale salute-attività produttive
11 settembre 2003 e il decreto ministeriale 29 dicembre 2003,
concernenti l'attuazione della direttiva 2003/40/CE della commissione
delle comunità europee;
Vista la nota pervenuta il 23 novembre 2005 con la quale la Sezione
III del Consiglio superiore di sanità ha comunicato il proprio
parere favorevole all'inserimento, sulle etichette delle acque
minerali naturali riconosciute per l'alimentazione dei neonati, di
diciture che ricordino il prioritario beneficio dell'allattamento al
seno;
Considerato che il sopra citato Consiglio superiore di sanità,
nella seduta del 13 dicembre 2005, ha espresso parere favorevole
all'inserimento della dicitura: «l'allattamento al seno è da
preferire» sulle etichette delle acque minerali che riportano
indicazioni concernenti l'alimentazione dei neonati;
Visto il decreto dirigenziale 30 ottobre 2003, n. 3518, con il
quale all'acqua minerale «Prealpi» sono state riconosciute, tra
l'altro, le seguenti indicazioni: «Indicata per l'alimentazione dei
neonati; indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati»;
Vista la nota in data 21 marzo 2006 con la quale la società Fonti
Prealpi S.p.A., con sede in Almè (Bergamo), viale Italia 88,
interpellata in merito, ha comunicato la propria disponibilità a
modificare, entro il mese di dicembre 2007, le etichette dell'acqua
minerale di cui trattasi secondo l'orientamento espresso dal
Consiglio superiore di sanità;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Decreta:
Art. 1.
1. All'art. 1 del decreto direttoriale 30 ottobre 2003, n. 3518, le
diciture: «Indicata per l'alimentazione dei neonati; indicata per la
preparazione degli alimenti dei neonati» sono sostituite dalle
seguenti: «L'allattamento al seno è da preferire, nei casi ove ciò
non sia possibile, questa acqua minerale è indicata per la
preparazione degli alimenti dei neonati. Indicata nell'alimentazione
dei neonati».
2. Le etichette riportanti le diciture relative all'alimentazione
dei neonati riconosciute con il decreto direttoriale 30 ottobre 2003,
n. 3518, possono essere utilizzate fino all'esaurimento delle scorte
e, comunque, non oltre il mese di dicembre 2007.
Il presente decreto sarà trasmesso alla ditta richiedente ed
inviato in copia agli organi regionali competenti per territorio.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 29 marzo 2006
Il direttore generale: Greco |
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Serie Generale | 2020 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 298 del 1-12-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-01&atto.codiceRedazionale=20A06538&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | DECRETO 4 novembre 2020 | Scioglimento della «Societa' italiana logistica e trasporti societa' cooperativa», in Bitritto e nomina del commissario liquidatore. (20A06538) (GU Serie Generale n.298 del 01-12-2020) | IL DIRETTORE GENERALE
per la vigilanza sugli enti cooperativi,
sulle società e sul sistema camerale
Visto l'art. 12 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220;
Visto l'art. 2545-septiesdecies del codice civile;
Visto l'art. 1, legge n. 400/1975 e l'art. 198 del regio decreto 16
marzo 1942, n. 267;
Visto il decreto del Ministero dello sviluppo economico in data 17
gennaio 2007, concernente la determinazione dell'importo minimo di
bilancio ai fini dello scioglimento d'ufficio ex art.
2545-septiesdecies del codice civile;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19
giugno 2019, n. 93, recante il regolamento di organizzazione del
Ministero dello sviluppo economico, per le competenze in materia di
vigilanza sugli enti cooperativi;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 178
del 12 dicembre 2019, recante «Regolamento di riorganizzazione del
Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 2, comma 16,
del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132»;
Viste le risultanze ispettive concluse con la proposta di
liquidazione coatta amministrativa ai sensi dell'art. 2545-terdecies
del codice civile nei confronti della società cooperativa «Società
italiana logistica e trasporti società cooperativa»;
Considerato, come emerge dal verbale di mancata revisione, che il
legale rappresentante si è sottratto alla vigilanza e che l'ultimo
bilancio depositato presso la camera di commercio, relativo
all'esercizio 2016, presenta delle pendenze attive da liquidare;
Visto che l'istruttoria effettuata da questa Autorità di vigilanza
ha evidenziato la sussistenza dei presupposti per l'adozione del
provvedimento di cui all'art. 2545-septiesdecies del codice civile,
anche in applicazione di quanto disposto dalla legge 27 dicembre
2017, n. 205, art. 936, modifica art. 12, comma 3 del decreto
legislativo 2 agosto 2002, n. 220;
Considerato che è stato assolto l'obbligo di cui all' art. 7 della
legge 7 agosto 1990, n. 241, dando comunicazione dell'avvio del
procedimento e che il legale rappresentante non ha formulato
osservazioni e/o controdeduzioni;
Tenuto conto che l'ente risulta trovarsi nelle condizioni previste
dall'art. 2545-septiesdecies del codice civile.
Visto il parere espresso dal Comitato centrale per le cooperative
in data 4 febbraio 2020 favorevole all'adozione del provvedimento di
scioglimento per atto d'autorità con nomina di commissario
liquidatore;
Ritenuta l'opportunità di disporre il provvedimento di
scioglimento per atto d'autorità ai sensi dell'art.
2545-septiesdecies del codice civile, con contestuale nomina del
commissario liquidatore;
Considerato che il nominativo del professionista cui affidare
l'incarico di commissario liquidatore è stato estratto attraverso un
sistema informatico, a cura della competente Direzione generale, da
un elenco selezionato su base regionale e in considerazione delle
dichiarazioni di disponibilità all'assunzione dell'incarico
presentate dai professionisti interessati, conformemente a quanto
prescritto dalla circolare del direttore generale del 4 aprile 2018,
recante «Banca dati dei professionisti interessati alla attribuzione
di incarichi ex articoli 2545-terdecies, 2545-sexiesdecies,
2545-septiesdecies, secondo comma e 2545-octiesdecies del codice
civile», pubblicata sul sito internet del Ministero;
Decreta:
Art. 1
La società cooperativa «Società italiana logistica e trasporti
società cooperativa», con sede in Bitritto (BA) (codice fiscale
07270050722), è sciolta per atto d'autorità ai sensi dell'art.
2545-septiesdecies del codice civile.
Art. 2
Considerati gli specifici requisiti professionali, come risultanti
dal curriculum vitae, è nominato commissario liquidatore il dott.
Giuseppe Clemente, nato ad Altamura (BA) il 30 maggio 1984, (C.F. CLM
GPP 84E30 A225K), ivi domiciliato in via Papa Giovanni XXIII n. 6.
Art. 3
Al predetto commissario liquidatore spetta il trattamento economico
previsto dal decreto ministeriale del 3 novembre 2016.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso
amministrativo al Tribunale amministrativo regionale ovvero
straordinario al Presidente della Repubblica nei termini e
presupposti di legge.
Roma, 4 novembre 2020
Il direttore generale: Scarponi |
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Serie Generale | 2012 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 89 del 16-4-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-04-16&atto.codiceRedazionale=12A04221&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Sospensione dell'autorizzazione alla produzione di materie prime farmacologicamente attive per uso umano rilasciata alla Societa' MIBA Prodotti Chimici e Farmaceutici S.p.A. (12A04221) (GU Serie Generale n.89 del 16-04-2012) | Con il provvedimento n. aMP-49/2012 del 28 marzo 2012 è stata
sospesa, su richiesta, l'autorizzazione alla produzione di materie
prime farmacologicamente attive ad uso umano dell'officina
farmaceutica sita in Baranzate (MI) - Via Falzarego n. 8, rilasciata
alla Società MIBA Prodotti Chimici e Farmaceutici S.p.A. |
|
Serie Generale | 2001 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 273 del 23-11-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-11-23&atto.codiceRedazionale=01A12432&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 30 ottobre 2001 | Riconoscimento alla sig.ra Szalska Wioleta Dorota di titolo di studio estero quale titolo abilitante per l'esercizio in Italia della professione di infermiere. (GU Serie Generale n.273 del 23-11-2001) | IL DIRETTORE GENERALE
del Dipartimento per l'ordinamento sanitario, la ricerca e
l'organizzazione del Ministero - Direzione generale delle risorse
umane e delle professioni sanitarie
Vista la domanda con la quale la sig.ra Szalska Wioleta Dorota ha
chiesto il riconoscimento del titolo di pielegniarka conseguito in
Polonia, ai fini dell'esercizio in Italia della professione di
infermiere;
Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante testo
unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.
394, che stabilisce le modalità, le condizioni e i limiti temporali
per l'autorizzazione all'esercizio in Italia, da parte dei cittadini
non comunitari, delle professioni ed il riconoscimento dei relativi
titoli;
Visti, in particolare, gli articoli 49 e 50 del predetto decreto n.
394 del 1999, che disciplinano il riconoscimento dei titoli
professionali abilitanti all'esercizio di una professione sanitaria,
conseguiti in un Paese non comunitario da parte dei cittadini non
comunitari;
Acquisito il parere della conferenza dei servizi, prevista
dall'art. 12 del decreto legislativo n. 115 del 1992 e dall'art. 14
del decreto legislativo n. 319 del 1994, nella riunione del 24
ottobre 2001;
Ritenuto pertanto di accogliere la domanda;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni;
Decreta:
1. Il titolo di pielegniarka, rilasciato nel 1987 dall'Istituto
professionale per infermieri "Tytus Chalubinski" di Swidnica
(Polonia) alla sig.ra Szalska Wioleta Dorota, nata a Strzegom
(Polonia) il giorno 10 luglio 1967, è riconosciuto ai fini
dell'esercizio in Italia della professione di infermiere.
2. La sig.ra Szalska Wioleta Dorota è autorizzata ad esercitare in
Italia, come lavoratore dipendente, la professione di infermiere,
previa iscrizione al collegio professionale territorialmente
competente ed accertamento da parte del collegio stesso della
conoscenza della lingua italiana e delle speciali disposizioni che
regolano l'esercizio professionale in Italia.
3. L'esercizio professionale in base al titolo riconosciuto con il
presente decreto è consentito esclusivamente nell'ambito delle quote
stabilite ai sensi dell'art. 3, comma 4, del decreto del Presidente
della Repubblica 25 luglio 1998, n. 286, e per il periodo di
validità ed alle condizioni previste dal permesso o carta di
soggiorno.
4. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 30 ottobre 2001
Il direttore generale: Mastrocola |
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Serie Generale | 2007 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 169 del 23-7-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-07-23&atto.codiceRedazionale=07A06573&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio, secondo procedura di mutuo riconoscimento, del medicinale «Vytorin». (GU Serie Generale n.169 del 23-07-2007) | Estratto provvedimento UPC/II/3166 del 25 giugno 2007
Specialità Medicinale: VYTORIN.
Confezioni:
A.I.C. n. 036690016/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in
flacone HDPE bianco;
A.I.C. n. 036690028/M - «10mg/10mg compresse» 7 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690030/M - «10mg/10mg compresse» 10 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690042/M - «10mg/10mg compresse» 14 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690055/M - «10mg/10mg compresse» 28 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690067/M - «10mg/10mg compresse» 30 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690079/M - «10mg/10mg compresse» 50 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690081/M - «10mg/10mg compresse» 56 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690093/M - «10mg/10mg compresse» 98 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690105/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690117/M - «10mg/10mg compresse» 300 compresse in
blister PVC/AL/PA;
A.I.C. n. 036690129/M - «10mg/10mg compresse» 30 compresse in
blister PVC/AL/PA unit dose;
A.I.C. n. 036690131/M - «10mg/10mg compresse» 50 compresse in
blister PVC/AL/PA unit dose;
A.I.C. n. 036690143/M - «10mg/10mg compresse» 100 compresse in
blister PVC/AL/PA unit dose;
A.I.C. n. 036690156/M - «10mg/10mg compresse» 300 compresse in
blister PVC/AL/PA unit dose;
A.I.C. n. 036690168/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in
flacone HDPE bianco;
A.I.C. n. 036690170/M - «10mg/20mg compresse» 7 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690182/M - «10mg/20mg compresse» 10 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690194/M - «10mg/20mg compresse» 14 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690206/M - «10mg/20mg compresse» 28 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC/opaco;
A.I.C. n. 036690218/M - «10mg/20mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690220/M - «10mg/20mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690232/M - «10mg/20mg compresse» 56 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690244/M - «10mg/20mg compresse» 98 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690257/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690269/M - «10mg/20mg compresse» 300 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690271/M - «10mg/20mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690283/M - «10mg/20mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690295/M - «10mg/20mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690307/M - «10mg/20mg compresse» 300 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690319/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in
flacone HDPE bianco;
A.I.C. n. 036690321/M - «10mg/40mg compresse» 7 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690333/M - «10mg/40mg compresse» 10 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690345/M - «10mg/40mg compresse» 14 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690358/M - «10mg/40mg compresse» 28 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690360/M - «10mg/40mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690372/M - «10mg/40mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690384/M - «10mg/40mg compresse» 56 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690396/M - «10mg/40mg compresse» 1998 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690408/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690410/M - «10mg/40mg compresse» 300 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690422/M - «10mg/40mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690434/M - «10mg/40mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690446/M - «10mg/40mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690459/M - «10mg/40mg compresse» 300 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690461/M - «10mg/80mg compresse» 7 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690473/M - «10mg/80mg compresse» 10 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690485/M - «10mg/80mg compresse» 14 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690497/M - «10mg/80mg compresse» 28 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690509/M - «10mg/80mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690511/M - «10mg/80mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690523/M - «10mg/80mg compresse» 56 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690535/M - «10mg/80mg compresse» 1998 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690547/M - «10mg/80mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
036690550/M - «10mg/80mg compresse» 300 compresse in blister
policlorotrifluoroetilene/PVC opaco;
A.I.C. n. 036690562/M - «10mg/80mg compresse» 30 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690574/M - «10mg/80mg compresse» 50 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
A.I.C. n. 036690586/M - «10mg/80mg compresse» 100 compresse in
blister policlorotrifluoroetilene/PVC opaco unit dose;
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illustrativo dovranno altresì essere apportate entro novanta giorni
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Trascorso il suddetto termine non potranno più essere dispensate
al pubblico confezioni che non rechino le modifiche indicate dal
presente provvedimento.
Pertanto, entro la scadenza del termine sopra indicato tali
confezioni dovranno essere ritirate dal commercio.
Il presente provvedimento entra in vigore il giorno successivo
alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana |
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Contratti | 2021 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 53 del 10-5-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-05-10&atto.codiceRedazionale=TX21BFK10605 | A.O.U. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA LUIGI VANVITELLI - NAPOLI U.O.C. Acquisizione e Gestione Beni, servizi e Tecnologie | Sede legale: via S. M. di Costantinopoli n. 104 - 80138 Napoli (NA) - Italia Punti di contatto: Dott.ssa Giulia Esposito - tel. 081/5665732 - Email: [email protected] Codice Fiscale: 06908670638 Partita IVA: 06908670638 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.53 del 10-5-2021) | Manifestazione di interesse per la sottoscrizione, ai sensi
dell'articolo 54, comma 3, del Decreto Legislativo 50/2016 e
ss.mm.ii., di un accordo quadro con unico operatore economico per
l'affidamento dei lavori non programmati di manutenzione di tipo
edile presso gli edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli
siti in Napoli
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
I.1) Denominazione e indirizzi
Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Universitaria
dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Indirizzo postale: Via Santa Maria di Costantinopoli n° 104 Citta':
Napoli tel. 0815665732/5736 fax 081 5665744 - P.I. 06908670638 sito:
www.policliniconapoli.it.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso: punti di contatto
sopra indicati.
Indirizzi Internet:
Indirizzo principale: www.policliniconapoli.it.
I.3) Comunicazione
L'importo complessivo presunto del presente affidamento è di €
918.000,00, comprensivo di € 18.000,00 per oneri per la sicurezza non
soggetti a ribasso.
La documentazione è disponibile per un accesso gratuito,
illimitato e diretto presso: www.policliniconapoli.it.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso gli indirizzi
sopraindicati. Le offerte o le domande di partecipazione vanno
inviate sulla procedura telematica presente sul "Sistema informativo
Appalti pubblici Sanità " - Sistema SIAPS - raggiungibile dal sito
internet SoReSa www.soresa.it
I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice
Organismo di diritto pubblico Azienda Ospedaliera Universitaria
dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
I.5) Principali settori di attività
Salute
Sezione II: Oggetto
II.1) Entità dell'appalto
II.1.1) Denominazione:
Manifestazione di interesse per la sottoscrizione ai sensi
dell'articolo 54 comma 3 del decreto legislativo 50/2016 e ss.mm.ii.
di un accordo quadro con unico operatore economico per l'affidamento
dei lavori non programmati di manutenzione di tipo edile presso gli
edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli siti in Napoli.
per l'importo complessivo presunto di € 918.000,00 comprensivo di €
18.000,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso.
II.1.2) Codice CPV principale
45262600-7 Lavori specializzati di costruzione vari
II.1.3) Tipo di appalto
Forniture
II.1.4) Breve descrizione:
Manifestazione di interesse per la sottoscrizione ai sensi
dell'articolo 54 comma 3 del decreto legislativo 50/2016 e ss.mm.ii.
di un accordo quadro con unico operatore economico per l'affidamento
dei lavori non programmati di manutenzione di tipo edile presso gli
edifici dell'A.O.U. della Campania Luigi Vanvitelli siti in Napoli.
per l'importo complessivo presunto di € 918.000,00 comprensivo di €
18.000,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso.
Sezione IV: Procedura
IV.2.2) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di
partecipazione: Data: 26/05/2021 Ore:12:00.
Responsabile del procedimento, Geom. Giovanni Muratto, tel. +39
0815665736, E-mail: [email protected]
Sezione VI: Altre informazioni:
VI.3) Informazioni complementari:
Qualora le buste digitali contenenti le manifestazioni di
interesse, regolarmente pervenute sulla piattaforma SIAPS SoReSa nei
termini, siano in numero superiori a 20 (venti), si procederà in
seduta virtuale al sorteggio dei 20 soggetti da invitare a presentare
offerta.
L'esito del sorteggio verrà pubblicato con apposito verbale sul
portale SIAPS entro 5 giorni dalla data della seduta.
Qualora le manifestazioni di interesse pervenute nei termini e
ammesse siano in numero inferiore o pari a 20, non si effettuerà
alcun sorteggio pubblico e si procederà ad invitare alla procedura
tutti gli operatori economici partecipanti.
Il responsabile della U.O.C. Acquisizione e Gestione Beni, Servizi e
Tecnologie
dott.ssa Giulia Esposito
TX21BFK10605 |
|
Parte Seconda | 2021 | Avvisi d'asta e bandi di gara, espropri | Espropri | Parte Seconda n. 60 del 22-5-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-05-22&atto.codiceRedazionale=TX21ADC5535 | VALDICHIENTI S.C.P.A. Asse Viario Marche - Umbria e Quadrilatero di penetrazione interna | (GU Parte Seconda n.60 del 22-5-2021) | Decreto di espropriazione e di asservimento - D.P.R. 327/2001
Decreto n.1345/2021
Il Dirigente dell'Ufficio per le Espropriazioni
OMISSIS ......
DECRETA
A favore del soggetto beneficiario "DEMANIO DELLO STATO RAMO STRADE
proprietario - ANAS S.p.A. Concessionario" con sede in Roma, contro
la ditta Società Agricola Briziarelli s.r.l. - P. Iva 00617370549 -
con sede in Marsciano (PG) - P.P. 5.01; l'espropriazione definitiva
degli immobili siti nel comune di Foligno, distinti in catasto al
foglio 105, part. 1001, 997, 999; nonchè l'asservimento degli
immobili siti nel comune di Foligno, distinti in catasto al foglio
105, part. 1000, 996, 998. Totale indennità dovuta € 940,68.
DISPONE
Che il presente decreto sia registrato, trascritto, pubblicato,
volturato e notificato nei modi e termini disciplinati dal più volte
citato DPR 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni;
AVVISA
Che avverso al presente decreto gli aventi diritto potranno
ricorrere innanzi al TAR competente nel termine di 60 giorni dalla
notifica o dell'avvenuta conoscenza o al Capo dello Stato nel termine
di 120 giorni dalla notifica o dalla avvenuta conoscenza e che il
responsabile espropri è l'Ing. Rocco Fortunato.
Foligno lì 11.05.2021
ValdiChienti S.C.p.A. - Il responsabile ufficio espropri
ing. Rocco Fortunato
TX21ADC5535 |
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Corte Costituzionale | 1992 | SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 48 del 18-11-1992 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1992-11-18&atto.codiceRedazionale=092C1239 | N. 429 SENTENZA 23 ottobre - 10 novembre 1992 | Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati militari- Giurisdizione militare- Persone alle quali e' applicabile la legge penale militare- Militari in congedo- Assoggettamento- Appartenenza alle Forze armate- Interpretazione- Richiamo alla giurisprudenza della Corte (sentenze nn. 112/1986 e 113/1986) - Legittima applicabilita' limitatamente ai soli militari in servizio alle armi o considerati tali dalla legge- Illegittimita' costituzionale. (C.P.M.P., art. 263) (Cost., art. 103). (092C1239) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.48 del 18-11-1992) | LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente: dott. Aldo CORASANITI;
Giudici: prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof.
Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo
CASAVOLA, prof. Vincenzo CAIANELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi
MENGONI, prof. Enzo CHELI, dott. Renato GRANATA, prof. Giuliano
VASSALLI, prof. Francesco GUIZZI, prof. Cesare MIRABELLI;
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nel giudizio di legittimità costituzionale del- l'art. 263 del
codice penale militare di pace, promosso con ordinanza emessa il 14
febbraio 1992 dal Giudice dell'udienza preliminare presso il
Tribunale militare di Padova nel procedimento penale a carico di
Strumendo Fernando, iscritta al n. 265 del registro ordinanze 1992 e
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 21, prima
serie speciale, dell'anno 1992;
Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei
ministri;
Udito nella camera di consiglio del 7 ottobre 1992 il Giudice
relatore Francesco Paolo Casavola;
Ritenuto in fatto
1. - Nel corso di un procedimento penale a carico di un
sottufficiale della Guardia di Finanza, imputato del reato di
insubordinazione con ingiuria aggravata (in quanto, in congedo da
pochi mesi, aveva offeso un superiore a causa del servizio prestato),
il Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale militare di
Padova, con ordinanza emessa il 14 febbraio 1992, ha sollevato, in
relazione all'art. 103, terzo comma, della Costituzione, questione di
legittimità costituzionale dell'art. 263 del codice penale militare
di pace.
A parere del giudice a quo la norma impugnata, nell'individuare la
giurisdizione militare in relazione alle persone, mediante
l'applicabilità ad esse della legge penale militare, violerebbe
l'art. 103, terzo comma, della Costituzione. Infatti sarebbero
assoggettati alla giurisdizione del Giudice militare anche i militari
in congedo, sia pure allorchè abbiano commesso reati militari, in
contrasto con i tassativi limiti imposti dall'invocato parametro
costituzionale.
Secondo il Tribunale, la nozione di "appartenente alle Forze
armate" non dovrebbe essere quella - comprensiva del personale in
congedo - di cui all'art. 292 bis c.p., ma andrebbe viceversa
circoscritta esclusivamente ai soggetti in servizio attuale ed
attivo.
2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri,
rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato, che ha concluso
per l'infondatezza della questione, osservando che la qualità di
militare comporta limitazioni dell'esercizio di diritti fondamentali
ed osservanza di particolari doveri.
Inoltre vi sarebbero particolari reati - quali, appunto,
l'insubordinazione - che prevedono l'assoggettamento alla normativa
penale militare anche di persone diverse dai militari in servizio,
entro i due anni dalla cessazione dello stesso (ex art. 238
c.p.m.p.).
Considerato in diritto
1. - Il Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale
militare di Padova, con ordinanza del 14 febbraio 1992, solleva
questione di legittimità costituzionale dell'art. 263 del codice
penale militare di pace per contrasto con l'art. 103, terzo comma,
della Costituzione.
2. - La questione è fondata.
La norma impugnata ("Appartiene ai tribunali militari la
cognizione dei reati militari commessi dalle persone alle quali è
applicabile la legge penale militare") fa coincidere giurisdizione e
legge penale militare nella massima area di estensione soggettiva che
è quella delle persone alle quali è applicabile la legge penale
militare.
Il dettato del Costituente ("In tempo di pace - scil. i tribunali
militari - hanno giurisdizione soltanto per i reati militari commessi
da appartenenti alle Forze armate") limita invece quest'area ai soli
"appartenenti alle Forze armate".
È dunque indispensabile intendere correttamente la nozione di
"appartenenza alle Forze armate" accolta nella Carta costituzionale.
La ricostruzione della intenzione del Costituente, in regime di
costituzione rigida, è essenziale per misurare la compatibilità tra
disposizione di legge e precetto costituzionale.
L'ermeneutica costituzionale non può in alcun caso prescindere
dall'ispirazione che presiedette al processo formativo della norma
costituzionale assumendo in essa particolare rilievo la essenza
storico-politica.
È noto come il Costituente fu inizialmente ispirato dal principio
dell'unità della giurisdizione, che implicava l'esercizio della
funzione in materia civile e penale per i soli giudici comuni con
divieto di istituzione di giudici speciali, salvo l'ingresso di
cittadini esperti accanto a magistrati ordinari in sezioni
specializzate per determinate materie. Oltre a quelli comuni, erano
previsti soltanto i giudici amministrativi e contabili.
In quel quadro, che portò all'art. 95 del Progetto di
Costituzione, i tribunali militari potevano essere istituiti "solo in
tempo di guerra".
Occorre ricordare che, nella Commissione dei 75, la tendenza a
realizzare con rigore l'unità della giurisdizione aveva condotto ad
elaborare tra gli schemi di progetto, uno in cui i giudici ordinari
erano investiti di competenza in materia civile, penale,
amministrativa, militare, del lavoro.
L'esito fu comunque quello di una articolazione combinatoria del
principio di unità della giurisdizione con la conservazione delle
giurisdizioni contabile e amministrativa. Ma, quanto ai giudici
speciali militari, fu fino all'ultimo sostenuto ch'essi si
giustificassero solo in tempo di guerra.
In Assemblea, invece, prevalse l'avviso di conservare tribunali
militari in tempo di pace con il duplice limite, oggettivo, ch'essi
conoscessero soltanto di reati militari, e soggettivo - quando a
commetterli fossero "appartenenti alle Forze armate" - nel senso che
si trattasse di militari "con le stellette", vale a dire in effettivo
servizio attuale alle armi.
3. - Nasce da allora questione sul significato della nozione di
"appartenenza alle Forze armate" nel testo della Costituzione e in
quello del legislatore. Nel codice penale militare di pace
l'appartenenza alle Forze armate ha inizio con l'arruolamento e
termina per gli ufficiali dal giorno successivo alla notificazione
del provvedimento, che stabilisce la cessazione definitiva degli
obblighi di servizio militare e, per gli altri militari, dal momento
della consegna ad essi del foglio di congedo assoluto. La nozione di
appartenenza è qui funzionale all'assoggettamento alla legge penale
militare (art. 8 c.p.m.p.).
Un ulteriore ampliamento di siffatta appartenenza, fino a
ricomprendere gli iscritti di leva non ancora arruolati, ai sensi
dell'art. 134, secondo comma, del d.P.R. 14 febbraio 1964, n. 237
(Leva e reclutamento obbligatorio nell'Esercito, nella Marina e
nell'Aeronautica),per attribuire all'autorità giudiziaria militare
la cognizione dei reati previsti dagli articoli da 157 a 163 del
c.p.m.p. quando commessi appunto da iscritti di leva, è stato
dichiarato da questa Corte costituzionalmente illegittimo perchè
"oltrepassa sicuramente il limite soggettivo che l'art. 103, terzo
comma, secondo periodo, della Costituzione, pone alla giurisdizione
nei tribunali militari in tempo di pace" (sentenza n. 112 del 1986).
Per identica ratio decidendi questa Corte ha dichiarato
l'illegittimità costituzionale dell'art. 11 della legge 15 dicembre
1972, n. 772 (Norme per il riconoscimento dell'obiezione di
coscienza), che sottoponeva alla giurisdizione militare gli obiettori
di coscienza ammessi a prestare servizio sostitutivo civile (sentenza
n. 113 del 1986).
Nel codice penale militare di pace il criterio dell'appartenenza
alle Forze armate vale a misurare insieme sia l'applicabilità della
legge penale militare sia la giurisdizione dei tribunali militari. Si
tratta cioè di un'operazione logica di identificazione della
giurisdizione con la applicabilità della legge penale militare,
storicamente comprensibile nella cultura militarista e nel regime
politico precedente la Costituzione repubblicana. La portata
innovativa del precetto di cui all'art. 103, terzo comma, della
Costituzione si comprende appieno invece scoprendone il postulato
metodico- concettuale consistente nel distinguere e separare
giurisdizione e legge penale militare. La giurisdizione ha, in tempo
di pace, un ambito di applicabilità minore di quello
dell'assoggettamento alla legge penale militare. Il limite
soggettivo, infatti, perchè si risponda dinanzi al giudice speciale
militare è che si tratti di reati commessi durante il servizio alle
armi, mentre per i reati previsti dalla legge penale militare, quando
li si commetta da appartenenti alle Forze armate ma non in servizio
alle armi, si risponde dinanzi alla giurisdizione ordinaria.
La nozione di appartenenza alle Forze armate adottata dal
Costituente è dunque più ristretta di quella del legislatore, la
prima essendo destinata a dare una misura limitata alla giurisdizione
speciale militare, l'altra invece ispirata a far coincidere
giurisdizione e assoggettamento alla legge penale militare.
La diversità di piani di iurisdictio e lex presente in
Costituzione, assente nel codice penale militare di pace, vale
inoltre a sottolineare il principio che la giurisdizione normalmente
da adire è quella dei giudici ordinari anche nella materia militare.
Questa Corte ha sempre inteso la giurisdizione militare "come una
giurisdizione eccezionale circoscritta entro limiti rigorosi (v. le
sentenze n. 29 del 1958, n. 48 del 1959, n. 81 del 1980, n. 112 e n.
113 del 1986)", vale a dire come una deroga alla giurisdizione
ordinaria "la cui eccezionalità è sottolineata, per giunta,
dall'uso dell'avverbio "soltanto" nell'art. 103, terzo comma, della
Costituzione, a conferma che la giurisdizione ordinaria è da
considerare, per il tempo di pace, come la giurisdizione normale"
(sentenza n. 206 del 1987; cfr. anche sentenza n. 207 del 1987).
Ora, questa relazione logica, di principio e di effetti, tra la
regola - cioè la giurisdizione ordinaria - e l'eccezione - cioè
quella dei tribunali militari - non si verificherebbe, se la
cognizione dei reati militari commessi da coloro che sono
assoggettati alla legge penale militare spettasse esclusivamente ai
giudici militari. Essa spetta invece di regola ai giudici ordinari,
salvo che non si tratti di reati commessi "sotto le armi".
4. - Alla luce della esposta ratio decidendi , essere cioè in
tempo di pace per i reati militari normale la giurisdizione
ordinaria, eccezionale quella speciale militare, può ora essere
individuata, all'interno delle classificazioni adottate dal codice
penale militare di pace, quella "appartenenza alle Forze armate" che
radica la giurisdizione dei tribunali militari in conformità e non
contro il precetto dell'art. 103, terzo comma, secondo periodo, della
Costituzione.
In altri termini, sulle figure e le qualificazioni della legge
militare va imposta la volontà del Costituente.
Se il Costituente ha inteso conservare la giurisdizione militare
in tempo di pace "soltanto" per i reati militari commessi da
appartenenti alle Forze armate, nell'accezione ristretta di cittadini
che, al momento della commissione del reato, stanno prestando il
servizio militare e non in quella dilatata da riferire allo status
militis di chi è titolare di obblighi militari, le "persone alle
quali è applicabile la legge penale militare", assoggettabili alla
giurisdizione militare, cui si riferisce l'art. 263 del codice penale
militare di pace, non possono essere altre o di più di quelle
elencate nell'art. 3 (militari in servizio alle armi) e nell'art. 5
(militari considerati in servizio alle armi) c.p.m.p.
Nella categoria dei militari in servizio alle armi rientrano gli
ufficiali "dal momento della notificazione del provvedimento di
nomina fino al giorno della notificazione del provvedimento, che li
colloca fuori del servizio alle armi", gli altri militari, "dal
momento stabilito per la loro presentazione fino al momento in cui,
inviati in congedo, si presentano all'Autorità competente del comune
di residenza da essi prescelto" o, se sottufficiali di carriera,
"fino al momento della notificazione del provvedimento che li colloca
fuori del servizio alle armi". Per tutti costoro il rapporto di
servizio alle armi è attuale, non potenziale nè pregresso, ha
carattere di continuità o di professionalità.
Le figure, invece, di "militari considerati in servizio alle
armi", partitamente indicate nell'art. 5 c.p.m.p., si caratterizzano
per l'assenza dal servizio effettivo ed insieme, però, per la
permanenza di un legame organico con la forza in servizio. Tali sono
gli ufficiali in posizione di servizio permanente, che siano
collocati in aspettativa o sospesi dall'impiego; i sottufficiali di
carriera in aspettativa; i militari in stato di allontanamento
illecito, diserzione o mancanza alla chiamata, o assenza arbitraria
dal servizio; i militari in congedo che scontano una pena detentiva
militare; i militari in congedo in detenzione preventiva in carcere
militare per un reato soggetto alla giurisdizione militare. Infine la
previsione di cui al punto 6) relativa ad ogni altro militare in
congedo, considerato in servizio, a norma di legge o di regolamento,
è destinata a perdere in concreto ogni pratica rilevanza, per quanto
subito si dirà.
5. - Per tali figure di militari, che il legislatore qualifica "in
servizio alle armi" o "considerati in servizio alle armi", si
verifica, allo stato della legislazione, coincidenza con la nozione
costituzionale di "appartenenti alle Forze armate". Solo per esse
vale il principio, enunciato dall'art. 263 c.p.m.p., che
l'assoggettamento alla legge penale militare comporta la cognizione
dei giudici militari.
Per tutti gli altri militari in congedo illimitato, che la legge,
ma non la Costituzione, considera appartenenti alle Forze armate, la
cognizione dei reati militari spetta ai giudici comuni e non a quelli
militari.
Si ristabilisce così la dovuta obbedienza della legge alla
Costituzione.
Il legislatore può continuare ad usare di una più lata nozione
di appartenenza sia ai fini dell'applicabilità delle fattispecie di
reati militari sia per costruire circostanze aggravanti di reati
comuni. È quanto si riscontra, in questa seconda ipotesi, nell'art.
292 bis , secondo comma, c.p., aggiunto dall'art. 9 della legge 23
marzo 1956, n. 167 ("Si considera militare in congedo chi, non
essendo in servizio alle armi, non ha cessato di appartenere alle
Forze armate dello Stato, ai sensi degli articoli 8 e 9 del codice
penale militare di pace"). Ma questa più estesa "appartenenza" non
è coperta, per divieto dell'art. 103, terzo comma, secondo periodo,
della Costituzione, dalla cognizione dei tribunali militari.
Sicchè sia la fattispecie, di cui all'art. 238 c.p.m.p., che ha
dato luogo al giudizio di merito dal quale trae origine il presente
incidente di costituzionalità, sia tutte le altre elencate dall'art.
7 c.p.m.p., di reati militari commessi da militari in congedo
illimitato, e a fortiori quelle riferite a persone estranee alle
Forze armate (artt. 13 e 14 c.p.m.p.) cadono nella competenza della
giurisdizione ordinaria.
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
Dichiara la illegittimità costituzionale dell'art. 263 del codice
penale militare di pace, nella parte in cui assoggetta alla
giurisdizione militare le persone alle quali è applicabile la legge
penale militare, anzichè i soli militari in servizio alle armi o
considerati tali dalla legge al momento del commesso reato.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale,
Palazzo della Consulta, il 23 ottobre 1992.
Il Presidente: CORASANITI
Il redattore: CASAVOLA
Il cancelliere: DI PAOLA
Depositata in cancelleria il 10 novembre 1992.
Il direttore della cancelleria: DI PAOLA
92C1239 |
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Parte Seconda | 2016 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 42 del 7-4-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-07&atto.codiceRedazionale=TX16AAA2646 | SOC. COOP. BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CASTENASO (BOLOGNA) | Iscritta all'Albo Societa' Cooperative al n. A145244 Sede legale: via Tosarelli 207 - Castenaso (Bologna) Capitale sociale: e riserve al 31/12/2014 € 49.485.246,93 Registro delle imprese: Bologna n. 814 Codice Fiscale: 00389400375 Partita IVA: 00507231207 | (GU Parte Seconda n.42 del 7-4-2016) | Convocazione di assemblea
L'assemblea dei soci è convocata per il giorno 29 aprile 2016 alle
ore 12,00 presso la sede legale della banca in Villanova di
Castenaso, via Tosarelli 207, in prima convocazione, ed occorrendo in
seconda convocazione per il giorno 21 maggio 2016 alle ore 16.30
presso il Novotel, a Bologna (BO) in via Michelino 73, con il
seguente
Ordine del giorno:
1) Discussione ed approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015,
nonchè della relazione degli Amministratori sull'andamento della
gestione e sulla situazione dell'impresa, udita la relazione dei
Sindaci. Destinazione dell'utile netto d'esercizio. Discussioni e
deliberazioni in merito.
2) Comunicazioni del Presidente.
3) Politiche di remunerazione ai sensi dell'art. 30, 2° comma dello
Statuto Sociale. Deliberazioni e comunicazioni conseguenti.
4) Adeguamento normativo dello Statuto Sociale. Informativa
all'Assemblea.
5) Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di
Amministrazione e della remunerazione del Collegio Sindacale nonchè,
per Amministratori e Sindaci, del rimborso delle spese sostenute per
l'espletamento del mandato.
6) Conferimento dell'incarico per la certificazione dei bilanci
d'esercizio e determinazione del corrispettivo spettante alla
Società di revisione.
7) Conferimento dell'incarico per la revisione legale ai sensi del
decreto legislativo 39/2010 e dell'art. 43 bis dello statuto e
determinazione del relativo compenso, su proposta motivata del
Collegio Sindacale.
8) Rinnovo polizza relativa alla responsabilità civile e infortuni
professionali ed extraprofessionali degli Amministratori e Sindaci.
9) Elezione del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
10) Elezione del Consiglio di Amministrazione, previa
determinazione del numero dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 32
dello Statuto Sociale.
11) Elezione del Presidente e degli altri componenti il Collegio
Sindacale.
12) Elezione dei componenti il Collegio dei Probiviri.
Ai sensi dell'art. 25 dello Statuto Sociale, il socio potrà farsi
rappresentare da altro socio persona fisica che non sia
amministratore, sindaco o dipendente della società, mediante delega
scritta, contenente il nome del rappresentante, e nella quale la
firma delegante sia autenticata dal Presidente della società o da un
notaio, disgiuntamente fra loro.
Ogni socio non può ricevere più di tre deleghe.
Possono interevenire in assemblea ed hanno diritto di voto i soci
iscritti nel libro soci da almeno 90 giorni.
I soci potranno prendere visione del progetto di bilancio e dei
relativi allegati presso la sede legale della Banca.
p. Il consiglio di amministrazione - Il presidente
Augusto Mioli
TX16AAA2646 |
|
Contratti | 2022 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 75 del 29-6-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-06-29&atto.codiceRedazionale=TX22BGA13697 | UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.75 del 29-6-2022) | Esito di gara - CUP H24E16000350004 - CIG 921024027D - CPV 45233141-9
SEZIONE I. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Unione dei Comuni della
Bassa Romagna Tel. 0545/38533-597-527,
[email protected].
SEZIONE II. OGGETTO APPALTO: Comune di Alfonsine: Affidamento dei
lavori di ristrutturazione urbanistica di via Borse con realizzazione
ex novo di marciapiede, pista ciclabile, pavimentazione e pubblica
illuminazione.
SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE: Data: 21/06/2022. Aggiudicatario: I.G.T.
IMPRESA GENERALE TORRI S.R.L.- C.F./P.IVA04166890402. Importo: €
782.569,29 + IVA.
SEZIONE VI. ALTRE INFORMAZIONI: Documentazione: su
www.labassaromagna.it e
http://intercenter.regione.emilia-romagna.it/.
Il dirigente area servizi generali
dott. Marco Mordenti
TX22BGA13697 |
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Parte Seconda | 2015 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 13 del 3-2-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-02-03&atto.codiceRedazionale=TS15ADD1323 | I.B.N. SAVIO S.R.L. | Sede sociale: via del Mare n. 36 - Pomezia (RM) Codice Fiscale e/o Partita IVA: Codice fiscale n. 07611511002 | (GU Parte Seconda n.13 del 3-2-2015) | Modifica secondaria di autorizzazione all'immissione in commercio di
specialità medicinali per uso umano. Modifica apportata ai sensi
del Regolamento CE 1234/2008 e s.m.i.
Titolare I.B.N. SAVIO S.r.l..
Med. TENSIRAM AIC 038355 Cod. Prat. N1B/2014/2976 var. grouping IB:
IB-B.II.b.1.e;IAIN -B.II.b.1.b;IAIN -B.II.b.1.a;IAIN -B.II.b.2.c.2
aggiunta produttore del prodotto finito Special Product's Line S.p.a.
per tutte le fasi.
I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta.
Decorrenza della modifica: dal giorno successivo alla data della
pubblicazione in G.U.
Il direttore ufficio regolatorio
dott. Stefano Bonani
TS15ADD1323 |
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Serie Generale | 2001 | LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI | Serie Generale n. 84 del 10-4-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-04-10&atto.codiceRedazionale=001G0164&elenco30giorni=false | DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 febbraio 2001, n. 106 | Regolamento recante disposizioni di attuazione dell'articolo 1, comma 9, della legge 10 marzo 2000, n. 62, concernenti un piano straordinario di finanziamento alle regioni ed alle provincie autonome di Trento e di Bolzano per l'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per l'istruzione. (GU Serie Generale n.84 del 10-04-2001) | IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visti l'articolo 1, commi 9, 10, 11 e 12 della legge 10 marzo 2000,
n. 62;
Visto l'articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448;
Visto l'articolo 5, comma 1, della legge 30 novembre 1989, n. 386;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato
dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto l'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, il quale dispone che la Conferenza Stato-città ed
autonomie locali sia unificata per le materie ed i compiti di
interesse comune delle regioni, delle provincie, dei comuni e delle
comunità montane, con la Conferenza Stato-regioni;
Visto l'articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, che prevede che il Presidente del Consiglio dei
Ministri può sottoporre alla Conferenza unificata ogni oggetto di
preminente interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni
e delle comunità montane;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
Sentita la Conferenza unificata di cui al predetto articolo 8 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella seduta del 21
dicembre 2000;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 29 gennaio 2001;
Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione, di concerto
con i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione
economica, delle finanze, per gli affari regionali e per la
solidarietà sociale;
A d o t t a
il seguente decreto:
Art. 1.
Beneficiari
1. Possono accedere al beneficio dell'assegnazione di borse di
studio a sostegno della spesa sostenuta e documentata per
l'istruzione degli alunni delle scuole statali e paritarie,
nell'adempimento dell'obbligo scolastico e nella successiva frequenza
della scuola secondaria, i genitori o gli altri soggetti che
rappresentano il minore, ovvero lo stesso studente se maggiorenne, i
quali appartengano a famiglie la cui situazione economica annua,
determinata, per l'anno scolastico 2000-2001, a norma dell'articolo 2
e, a decorrere dall'anno scolastico 2001-2002, a norma dell'articolo
3, non sia superiore a trenta milioni di lire.
2. Le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano possono
individuare, in considerazione delle condizioni socio-economiche
della popolazione, soglie di situazione economica annua superiori a
quella stabilita nel comma 1 entro un tetto comunque non superiore a
cinquanta milioni di lire.
3. L'assegnazione delle borse di studio è disposta
prioritariamente a favore delle famiglie in condizioni di maggiore
svantaggio economico.
4. Il beneficio è richiesto da uno dei genitori o da chi
rappresenta il minore o dallo studente maggiorenne.
Art. 2.
Criteri per la determinazione della situazione
economica equivalente ai fini della fruizione
del beneficio nell'anno scolastico 2000-2001
1. La valutazione della situazione economica equivalente del
richiedente è determinata con riferimento al nucleo familiare
composto dal richiedente medesimo, dai soggetti con i quali convive e
da quelli considerati a suo carico ai fini IRPEF.
2. La situazione economica equivalente del nucleo familiare si
ottiene sommando:
a) tutti i redditi netti dei diversi componenti il nucleo
familiare quali risultanti dalle dichiarazioni dei redditi o, in
mancanza di obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi,
dall'ultimo certificato sostitutivo rilasciato dai datori di lavoro o
da enti previdenziali;
b) il reddito delle attività finanziarie.
3. Dalla cifra risultante a norma del comma 2 si detraggono:
a) L. 2.500.000 qualora il nucleo familiare risieda in abitazioni
in locazione e non possegga altri immobili adibiti ad uso abitativo o
residenziale nel comune di residenza; tale importo è elevato a L.
3.500.000 qualora i membri del nucleo familiare non posseggano altri
immobili adibiti ad uso abitativo o residenziale in altri comuni; non
può essere detratta alcuna cifra nel caso in cui il canone di
locazione è corrisposto a società le cui quote sono intestate in
tutto o in parte a membri del nucleo familiare;
b) L. 1.000.000 per il secondo figlio, L. 1.500.000 per il terzo
figlio e L. 2.000.000 per ciascuno dei figli successivi al terzo, ove
i figli siano a carico del richiedente;
c) L. 2.000.000 per ciascun ulteriore componente del nucleo
familiare, esclusi il coniuge ed i figli, che sia a carico del
richiedente; detta cifra è aumentata a L. 3.000.000 nel caso si
tratti di invalido totale;
d) L. 2.000.000, aggiuntivi alla cifra di cui alla lettera b),
per ciascun figlio riconosciuto con handicap grave a norma
dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o con
invalidità superiore al 66 per cento. La stessa cifra si aggiunge
nel caso in cui uno dei genitori dell'alunno versi nella stessa
situazione di handicap o di invalidità.
4. Il richiedente attesta la situazione economica equivalente del
nucleo familiare con dichiarazione sostitutiva a norma della legge 4
gennaio 1968, n. 15, resa su modello conforme all'allegato B.
5. Il richiedente dichiara altresì di avere conoscenza che, nel
caso di corresponsione dei benefici, si applica l'articolo 4, comma
2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, in materia di
controllo della veridicità delle informazioni fornite.
Art. 3.
Criteri per la determinazione della situazione
economica equivalente a decorrere
dall'anno scolastico 2001-2002
1. A decorrere dall'anno scolastico 2001-2002 si applicano, ai fini
dell'erogazione dei benefici di cui al presente regolamento, le
disposizioni in materia di criteri unificati di valutazione della
situazione economica dei soggetti richiedenti prestazioni sociali
agevolate di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e
successive modificazioni ed integrazioni. Le soglie economiche di cui
ai commi 1 e 2 dell'articolo 1, incrementate del quaranta per cento,
sono considerate corrispondenti all'Indicatore della situazione
economica (ISE) di nuclei familiari con tre componenti.
Art. 4.
Ripartizione dei fondi tra le regioni e le
province autonome di Trento e Bolzano
1. Le somme oggetto dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 1, comma 12, della legge 10 marzo 2000, n. 62, sono
ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
in ragione della percentuale di famiglie con reddito netto fino a 30
milioni rilevata dall'Istat sulla base dell'analisi dei consumi,
secondo quanto indicato nella allegata tabella A.
2. Le somme di cui al comma 1 sono trasferite a ciascuna regione e
alle province autonome di Trento e Bolzano all'atto della
trasmissione al Ministero delle finanze e al Ministero del tesoro,
del bilancio e della programmazione economica delle comunicazioni di
cui all'articolo 1, comma 10, della legge 10 marzo 2000, n. 62.
3. Ai fini della ripartizione di cui al comma 1, a decorrere
dall'anno 2001, le somme indicate nella predetta tabella A si
intendono modificate in relazione agli ultimi dati disponibili
rilevati dall'Istat ed in proporzione alle disponibilità annuali di
bilancio. I relativi provvedimenti sono adottati con decreto del
dirigente preposto al competente ufficio di livello dirigenziale
generale del Ministero della pubblica istruzione.
4. Ai sensi dell'articolo 1, comma 11, della legge 10 marzo 2000,
n. 62, restano fermi gli interventi di competenza di ciascuna regione
e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di
diritto allo studio.
Art. 5.
Modalità per la fruizione dei benefici e per
la indicazione del loro utilizzo
1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
definiscono, nel quadro dei principi dettati dall'articolo 1 della
legge 10 marzo 2000, n. 62, gli interventi per l'assegnazione delle
borse di studio sulla base delle seguenti modalità e finalita':
a) individuazione delle specifiche condizioni economiche per
l'assegnazione prioritaria delle borse di studio ai sensi
dell'articolo 1, comma 3;
b) individuazione delle tipologie di spese effettivamente
sostenute, alla cui copertura parziale o totale sono destinate le
borse di studio, ricomprendendo tra queste le spese per la frequenza,
i trasporti, le mense e i sussidi scolastici;
c) determinazione dell'importo massimo delle borse di studio
erogabili, eventualmente differenziato per ciascun ordine e grado di
scuola frequentata;
d) individuazione dei criteri per la ripartizione delle somme di
cui all'articolo 4, comma 1, agli enti erogatori dei benefici.
2. Il tetto minimo di spesa effettivamente sostenuta ai fini
dell'ammissione al beneficio di cui al presente decreto è stabilito
in L. 100.000.
3. La richiesta per la concessione della borsa di studio, compilata
su apposito modulo predisposto dalle regioni e corredata, per l'anno
scolastico 2000-2001, della dichiarazione sostitutiva di cui
all'articolo 2, comma 4, nonchè di autocertificazione delle spese
effettivamente sostenute, è consegnata all'ente individuato dalle
suddette regioni.
4. Con la richiesta di cui al comma 3, i soggetti in possesso dei
requisiti dichiarano altresì se intendono avvalersi della detrazione
fiscale di cui all'articolo 1, comma 10, della legge 10 marzo 2000,
n. 62. I relativi dati sono comunicati al Ministero delle finanze e
al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione
economica con le modalità di cui al predetto articolo 1, comma 10,
della legge 10 marzo 2000 n. 62.
5. Ai fini dell'acquisizione delle richieste e dell'erogazione
delle borse di studio gli enti competenti possono avvalersi della
collaborazione delle scuole.
6. Le regioni attuano tutte le azioni necessarie per assicurare un
efficace monitoraggio e controllo sulla finalizzazione delle risorse
destinate alla realizzazione degli interventi straordinari di cui al
presente decreto.
Art. 6.
Disposizioni finanziarie
1. All'onere derivante dal presente decreto, pari a lire 250
miliardi per l'anno 2000 e lire 300 miliardi annue a decorrere
dall'anno 2001, si provvede a norma dell'articolo 1, comma 16, della
legge 10 marzo 2000, n. 62. Per l'anno 2000, è utilizzato lo
stanziamento iscritto nell'unità previsionale di base 7.1.3.6 -
capitolo 4540 - dello stato di previsione del Ministero del tesoro,
del bilancio e della programmazione economica per l'anno 2000.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Roma, 14 febbraio 2001
Amato, Presidente del Consiglio dei
Ministri
De Mauro, Ministro della pubblica
istruzione
Visto, il Guardasigilli: Fassino
Registrato alla Corte dei conti il 21 marzo 2001
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla
persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 217
ALLEGATO A
Parte di provvedimento in formato grafico
ALLEGATO B
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Serie Generale | 2018 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE | Serie Generale n. 239 del 13-10-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-10-13&atto.codiceRedazionale=18A06524&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE | DECRETO 12 settembre 2018 | Tasso di riferimento determinato per il periodo 1° luglio - 31dicembre 2018, relativamente alle operazioni a tasso variabile, effettuate dagli enti locali, ai sensi dei decreti-legge 1° luglio 1986, n. 318, 31 agosto 1987, n. 359 e 2 marzo 1989, n. 66, nonche' della legge 11 marzo 1988, n. 67. (18A06524) (GU Serie Generale n.239 del 13-10-2018) | IL DIRETTORE GENERALE
DEL TESORO
Visti l'art. 9 del decreto-legge 1° luglio 1986, n. 318, convertito
con modificazioni dalla legge 9 agosto 1986, n. 488, l'art. 9 del
decreto-legge 31 agosto 1987, n. 359, convertito con modificazioni
dalla legge 29 ottobre 1987, n. 440, nonchè l'art. 22 del
decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66, convertito con modificazioni,
dalla legge 24 aprile 1989, n. 144, ai sensi dei quali è demandato
al Ministro del Tesoro il compito di determinare periodicamente, con
proprio decreto, le condizioni massime o altre modalità applicabili
ai mutui da concedersi agli enti locali territoriali, al fine di
ottenere una uniformità di trattamento;
Visto l'art. 13 del decreto-legge 28 dicembre 1989, n. 415,
convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 1990, n. 38, il
quale richiama per l'anno 1990 le disposizioni sui mutui degli enti
locali di cui al citato art. 22 del decreto-legge 2 marzo 1989, n.
66;
Visto l'art. 13, comma 13, della legge 11 marzo 1988, n. 67, come
modificato dall'art. 4 del decreto-legge 4 marzo 1989, n. 77,
convertito dalla legge 5 maggio 1989, n. 160, il quale prevede il
concorso dello Stato nel pagamento degli interessi sui mutui che i
comuni già impegnati nella costruzione di sistemi ferroviari
passanti sono autorizzati ad assumere, fino alla concorrenza di lire
700 miliardi, per il parziale finanziamento delle opere;
Visti i decreti del 28 giugno 1989, del 26 giugno 1990, del 25
marzo 1991 e del 24 giugno 1993 concernenti le modalità di
determinazione del tasso di riferimento per i mutui di cui alle leggi
suindicate, stipulati a tasso variabile;
Visto il decreto ministeriale del 23 dicembre 1998 con il quale è
stabilito che, a partire dal 30 dicembre 1998, il tasso RIBOR è
sostituito dall'EURIBOR;
Visto il decreto ministeriale del 10 maggio 1999, e, in
particolare, l'art. 4, il quale prevede che le disposizioni del
decreto medesimo si applicano ai contratti di mutuo stipulati
successivamente alla sua entrata in vigore;
Visto il proprio decreto in data 30 giugno 2004, con il quale, ai
fini della determinazione del costo della provvista dei mutui a tasso
variabile, il parametro della lira interbancaria è stato sostituito
con quello del tasso interbancario;
Visto il proprio decreto in data 13 gennaio 2005, con il quale, per
le finalità di cui al presente decreto, il parametro del «RENDIOB»
è stato sostituito con quello del «RENDISTATO»;
Viste le misure del tasso EURIBOR ACT/365 e ACT/360 a tre mesi
rilevate per il mese di maggio 2018 sul circuito Reuters, pari
rispettivamente a - 0,330% e - 0,325%;
Vista la legge 18 giugno 2009, n. 69, concernente «Disposizioni per
lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonchè
in materia di processo civile» e in particolare l'art. 32, comma 1,
della stessa;
Vista la misura del rendimento medio lordo dei titoli pubblici a
reddito fisso, riferito al mese di maggio 2018;
Ritenuta la necessità di fissare il costo della provvista per le
operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989, n. 66 e ai decreti
ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno 1993 stipulate
anteriormente al 29 maggio 1999;
Decreta:
Art. 1
1. Per il periodo 1° luglio - 31 dicembre 2018 il costo massimo
della provvista da utilizzarsi per operazioni di mutuo di cui alle
leggi citate in premessa, regolate a tasso variabile, è pari a:
a) 1,35% per le operazioni di cui ai decreti-legge 1° luglio
1986, n. 318 e 31 agosto 1987, n. 359, nonchè per quelle di cui alla
legge 11 marzo 1988, n. 67;
b) 0,60% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989,
n. 66 e relativo decreto ministeriale di attuazione del 28 giugno
1989;
c) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989,
n. 66 e relativo decreto ministeriale di attuazione del 26 giugno
1990;
d) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989,
n. 66 e ai decreti ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno
1993 stipulate entro il 30 dicembre 1998;
e) 0,95% per le operazioni di cui al decreto-legge 2 marzo 1989,
n. 66 e ai decreti ministeriali del 25 marzo 1991 e del 24 giugno
1993 stipulate nel periodo 31 dicembre 1998 - 28 maggio 1999.
2. Al costo della provvista va aggiunta la commissione
onnicomprensiva tempo per tempo in vigore nel periodo in cui sono
state effettuate le operazioni di cui al presente decreto. La misura
della commissione rimane fissa per tutta la durata dell'operazione.
Art. 2
Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ai
contratti di mutuo stipulati anteriormente al 29 maggio 1999, data di
entrata in vigore del decreto ministeriale 10 maggio 1999 richiamato
in premessa.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 12 settembre 2018
Il direttore generale del Tesoro: Rivera |
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Parte Seconda | 2010 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 138 del 20-11-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-11-20&atto.codiceRedazionale=TS10ABA11220 | TAR LAZIO Sezione I bis | (GU Parte Seconda n.138 del 20-11-2010) | Notifica per pubblici proclami
Con ord. coll. n. 1401/10 il TAR Lazio Sez. I bis ha ordinato la
notifica per pubblici proclami di un sunto del ricorso n. 9199/06
proposto contro il Ministero della difesa dal Gen. B. Sergio
Fiorentino, elett.te dom.to in Roma, v. della Vite n. 7, presso gli
avv.ti Giovanni C. Sciacca e M. Stefania Masini che lo rappresentano
e difendono per procura a margine del ricorso, per l'annullamento
dell'esito del giudizio di avanzamento al grado superiore per il
2003, e quindi dell'assegnazione di p. 27,85, del posto in
graduatoria, della mancata iscrizione in quadro, di tutti gli atti
presupposti connessi e consequenziali e per la dichiarazione del
diritto alla promozione al grado superiore ovvero alla iscrizione nel
quadro di avanzamento 2003. Al ricorrente, in soprannumero
all'organico ex art. 2 comma 8 d.P.C.M. n. 7/80, non è stata
applicata la misura di salvaguardia (art. 9 comma 5-bis decreto
legislativo 303/99) che garantisce, attraverso il mantenimento della
posizione di ruolo, la progressione in carriera a chi trovasi in tale
posizione, essendo stati iscritti in quadro e promossi tutti
ufficiali generali che lo seguivano in ruolo all'atto del suo
collocamento in soprannumero. La presente notifica è diretta ai
generali Cravarezza Franco, Abrate Biagio, Giannini Franco, Marizza
Giovanni, Gay Giuseppe Emilio, Santini Adriano, Alexitch Vladimiro,
Roggio Mario, Toni Romeo, Di Donato Giuseppe.
Roma, 25 ottobre 2010
Avv. Giovanni C. Sciacca - Avv. Maria Stefania Masini
TS10ABA11220 |
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Serie Generale | 2006 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | AGENZIA DEL TERRITORIO | Serie Generale n. 25 del 31-1-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-01-31&atto.codiceRedazionale=06A00809&elenco30giorni=false | AGENZIA DEL TERRITORIO | DISPOSIZIONE 17 gennaio 2006 | Accertamento del periodo di irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale di Brescia, Sezione staccata di Salo', per il giorno 22 dicembre 2005. (GU Serie Generale n.25 del 31-01-2006) | IL DIRETTORE REGIONALE
della Lombardia
Visto il decreto del Ministro delle finanze n. 1390 del 28 dicembre
2000, registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2000, registro
n. 5 Finanze, foglio n. 278, con cui a decorrere dal 1° gennaio 2001
è stata resa esecutiva l'Agenzia del territorio, prevista dall'art.
64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
Visto il decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, convertito, con
modificazioni, nella legge 28 luglio 1961, n. 770, recante norme per
la sistemazione di talune situazioni dipendenti da mancato o
irregolare funzionamento degli uffici finanziari;
Vista la legge 25 ottobre 1985, n. 592;
Visto l'art. 33 della legge 18 febbraio 1999, n. 28;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Visto l'art. 10 del decreto legislativo 26 gennaio 2001, n. 32,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 53 del 5 marzo 2001, che ha
modificato gli articoli 1 e 3 del citato decreto-legge n. 498/1961,
sancendo che prima dell'emissione del decreto di accertamento del
periodo di mancato o irregolare funzionamento dell'ufficio occorre
verificare che lo stesso non sia dipeso da disfunzioni organizzative
dell'amministrazione finanziaria e sentire al riguardo il Garante del
contribuente;
Vista la nota prot. n. 14665 del 28 dicembre 2005 del direttore
dell'Ufficio provinciale di Brescia, con la quale sono stati
comunicati la causa ed il periodo di irregolare funzionamento della
sezione staccata di Salò, nel giorno 22 dicembre 2005, dalle ore 8
alle ore 9;
Accertato che l'irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale
di Brescia, Sezione staccata di Salò, è dipeso dalla partecipazione
della maggior parte del personale ad una assemblea sindacale indetta
dalle RSU dell'ufficio, per discutere del rinnovo contrattuale
secondo biennio economico - CCNL agenzie fiscali, tenutasi dalle ore
8 alle ore 9, tali da non consentire all'ufficio stesso di svolgere i
propri compiti istituzionali;
Sentito l'Ufficio del Garante del contribuente che con nota prot.
n. 1811 in data 30 dicembre 2005 ha espresso parere favorevole in
merito;
Dispone:
È accertato l'irregolare funzionamento dell'Ufficio provinciale di
Brescia, servizi di pubblicità immobiliare della sezione staccata di
Salò, nel giorno 22 dicembre 2005, dalle ore 8 alle ore 9.
Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
Milano, 17 gennaio 2006
Il direttore regionale: Guadagnoli |
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Serie Generale | 2015 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 55 del 7-3-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-03-07&atto.codiceRedazionale=15A01667&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | DECRETO 26 gennaio 2015 | Liquidazione coatta amministrativa della «Italtransport societa' cooperativa a r.l. in liquidazione», in Roma e nomina del commissario liquidatore. (15A01667) (GU Serie Generale n.55 del 07-03-2015) | IL MINISTRO
DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5
dicembre 2013, n. 158, recante il regolamento di organizzazione del
Ministero dello sviluppo economico, per le competenze in materia di
vigilanza sugli enti cooperativi;
Visto il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge
7 agosto 2012, n. 135;
Viste le risultanze ispettive dalle quali si rileva lo stato
d'insolvenza della società cooperativa «Italtransport Società
Cooperativa a r.l. in liquidazione»;
Considerato quanto emerge dalla visura camerale aggiornata,
effettuata d'ufficio presso il competente registro delle imprese,
dalla quale si evince che l'ultimo bilancio depositato dalla
cooperativa, riferito all'esercizio al 31 dicembre 2010, evidenzia
una condizione di sostanziale insolvenza in quanto, a fronte di un
attivo patrimoniale di € 54.550,00, si riscontra una massa debitoria
di € 779.233,00 ed un patrimonio netto negativo di € - 724.683,00;
Considerato che è stato assolto l'obbligo di cui all'art. 7 della
legge 7 agosto 1990 n. 241, dando comunicazione dell'avvio del
procedimento a tutti i soggetti interessati, che non hanno formulato
osservazioni e/o controdeduzioni;
Visto l'art. 2545-terdecies c.c. e ritenuto di dover disporre la
liquidazione coatta amministrativa della suddetta società;
Visto l'art. 198 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267;
Decreta:
Art. 1
La società cooperativa «Italtransport Società Cooperativa a r.l.
in liquidazione», con sede in Roma (codice fiscale 09545801004) è
posta in liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell'art.
2545-terdecies c.c..
Considerati gli specifici requisiti professionali, come risultanti
dal curriculum vitae, è nominato commissario liquidatore il dott.
Alessio Temperini, nato il 14 luglio 1973 e domiciliato in Roma, via
dei Guastatori n. 20.
Art. 2
Con successivo provvedimento sarà definito il trattamento
economico del commissario liquidatore ai sensi della legislazione
vigente.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Il presente provvedimento potrà essere impugnato dinnanzi al
competente Tribunale amministrativo regionale, ovvero a mezzo di
ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ove ne
sussistano i presupposti di legge.
Roma, 26 gennaio 2015
Il Ministro: Guidi |
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Concorsi | 2020 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI PISA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 84 del 27-10-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-27&atto.codiceRedazionale=20E12213 | UNIVERSITA' DI PISA | CONCORSO (scad. 27 novembre 2020) | Selezione pubblica, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di categoria D, a tempo indeterminato, per l'area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, presso la Direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico. (GU n.84 del 27-10-2020) | È indetta, con disposizione direttoriale n. 373 del 12 ottobre
2020, la selezione pubblica specifica, per titoli ed esami, per la
copertura di un posto di categoria D, area tecnica,
tecnico-scientifica ed elaborazione dati, con contratto di lavoro a
tempo indeterminato, presso la Direzione servizi per la ricerca e il
trasferimento tecnologico dell'Università di Pisa.
Le domande di ammissione alla procedura selettiva devono essere
presentate, a pena di esclusione, per via telematica, utilizzando
l'applicazione informatica dedicata, disponibile alla seguente
pagina: https://pica.cineca.it/unipi/
La procedura di compilazione e invio telematico della domanda
dovrà essere completata entro e non oltre le ore 13,00 del 27
novembre 2020.
Il testo integrale del bando di cui al presente avviso è
consultabile sul sito dell'Università di Pisa
(http://www.unipi.it/ateneo/bandi/conc-pub/cat-d/index.htm). |
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Contratti | 2015 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 59 del 22-5-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-05-22&atto.codiceRedazionale=T15BFF8229 | COMUNE DI MEDA Provincia di Monza e Brianza | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.59 del 22-5-2015) | Bando di gara - Procedura aperta
Ente appaltante: Comune di Meda - piazza Municipio 4 - 20821 Meda
CF 01745100154 P.IVA 00722710969 - tel. 0362/396520 fax 036275252
Sito internet www.comune.meda.mb.it
Oggetto dell'appalto: Servizio di assistenza scolastica alunni
diversamente abili, servizio pre-post scuola, servizio di assistenza,
vigilanza e accompagnamento alunni delle scuole dell'infanzia,
primarie e secondarie di primo grado e disabili anni scolastici
2015/2016 - 2016/2017 - 2017/2018. C.I.G. 62577033E0
Durata dell'appalto: AA.SS. 2015 /2018
Importo dell'appalto: Euro
1.675.290,00(unomilioneseicentosettantacinquemiladuecentonovanta/00)
oltre IVA in misura di legge.
Procedura e criteri di aggiudicazione: procedura aperta telematica
su piattaforma Sintel di Regione Lombardia raggiungibile al sito
www.arca.regione.lombardia.it con aggiudicazione secondo il criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
Presentazione dell'offerta: entro e non oltre le ore 17.30 del
02.07.2015. Gli atti di gara sono pubblicati sul sito
www.comune.meda.mb.it e sul sito www.arca.regione.lombardia.it.
Svolgimento della gara: 03.07.2015 ore 9,00 sede comunale Piazza
Municipio 4.
Responsabile del procedimento: Dirigente Area Servizi Cittadinanza
Dr. Calogero Calà. Recapiti: 0362- 396520 e-mail
[email protected].
Il dirigente dell'area servizi alla cittadinanza
dott. Calogero Calà
T15BFF8229 |
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Concorsi | 2006 | AMMINISTRAZIONI CENTRALI | MINISTERO DELLA DIFESA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 11 del 10-2-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-02-10&atto.codiceRedazionale=06E00706 | MINISTERO DELLA DIFESA | CONCORSO (scad. 20 marzo 2006) | Concorso, per esami, per l'ammissione di 160 (centosessanta) allievi ai licei annessi alle Scuole militari dell'Esercito - anno scolastico 2006/2007. (GU n.11 del 10-02-2006) | IL DIRETTORE GENERALE Direzione generale per il personale militare
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 giugno 1956,
n. 950, sull'ordinamento delle Scuole militari e successive
modificazioni;
Vista la legge 11 luglio 1978, n. 382, concernente norme di
principio sulla disciplina militare;
Vista la legge 24 dicembre 1986, n. 958, concernente norme sul
servizio militare di leva e successive modificazioni;
Vista la legge 7 agosto 1990, 241, concernente nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi e successive modificazioni;
Visto il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza approvato con
decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994,
n. 487, concernente il regolamento recante norme sull'accesso agli
impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di
svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di
assunzione nei pubblici impieghi e successive modificazioni;
Visto il decreto interministeriale 12 luglio 1995, concernente
adeguamento della retta a carico delle famiglie degli allievi delle
Scuole militari dell'Esercito;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, concernente misure urgenti
per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti
di decisione e di controllo e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 28 novembre 1997, n. 464,
concernente riforma strutturale delle Forze armate e successive
modificazioni ed integrazioni;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998,
n. 249, concernente il regolamento recante lo statuto degli studenti
della scuola secondaria;
Vista la legge 10 febbraio 2000, n. 30, costituente legge quadro
in materia di riordino dei cicli di istruzione;
Visto il decreto ministeriale 4 aprile 2000, n. 114, concernente
il regolamento recante norme per l'accertamento dell'idoneità al
servizio militare, con annesso elenco delle imperfezioni ed
infermità che sono causa di non idoneità;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre
2000, n. 445, concernente il testo unico delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, concernente
norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche e successive modificazioni;
Vista il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente
codice in materia di protezione dei dati personali;
Vista la direttiva tecnica in data 5 dicembre 2005 della
Direzione Generale della Sanità Militare, riguardante l'accertamento
delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità
al servizio militare, di cui all'annesso al sopracitato decreto
ministeriale 4 aprile 2000, n. 114;
Vista la direttiva tecnica in data 5 dicembre 2005 della
Direzione Generale della Sanità Militare per delineare il profilo
sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare;
Ravvisata l'esigenza di indire un concorso, per esami, per
l'ammissione di allievi ai licei classico, scientifico e scientifico
europeo annessi alle Scuole militari dell'Esercito per l'anno
scolastico 2006-2007;
Considerato che alla Scuola militare «Teulie» di Milano è
possibile ammettere allievi, oltre che al liceo classico ed al liceo
scientifico, anche al liceo scientifico europeo;
Ravvisata l'opportunità di prevedere che i posti eventualmente
non ricoperti dagli aspiranti al liceo scientifico europeo per
insufficienza di idonei possano essere ricoperti dai candidati idonei
compresi nella graduatoria per il liceo scientifico e secondo
l'ordine della stessa, e viceversa;
Ravvisata l'opportunità di prevedere l'effettuazione di una
prova preliminare di cultura generale cui sottoporre tutti i
partecipanti al concorso indetto con il presente decreto, con riserva
di disporre che detta prova non abbia luogo, per motivi di
economicità e di speditezza dell'azione amministrativa, qualora il
numero delle domande presentate per uno o più degli ordini di studi
previsti (liceo classico, liceo scientifico e liceo scientifico
europeo) venisse ritenuto compatibile con le esigenze di selezione;
Ritenuto che, qualora abbia luogo detta prova, l'ammissione alle
successive prove concorsuali di candidati in misura pari a quattro
volte quello dei posti a concorso per ciascun ordine di studi offra
adeguata garanzia di selezione;
Decreta:
Art. 1.
Posti a concorso
1. Per l'anno scolastico 2006-2007 è indetto un concorso, per
esami, per l'ammissione di 160 giovani ai licei annessi alle Scuole
militari dell'Esercito, con la seguente ripartizione di posti per
sede ed ordine di studi:
Scuola militare «Nunziatella» di Napoli:
1° liceo classico: posti 32;
3° liceo scientifico: posti 48.
Scuola militare «Teulie» di Milano:
1° liceo classico: posti 20;
3° liceo scientifico: posti 40;
3° liceo scientifico europeo: posti 20.
I posti disponibili per il liceo scientifico europeo
eventualmente non ricoperti per insufficienza di candidati idonei
potranno essere ricoperti dai candidati idonei iscritti nella
graduatoria per il liceo scientifico, semprechè lo gradiscano,
secondo l'ordine della graduatoria medesima, e viceversa.
2. Dei posti messi a concorso per ciascun ordine di studi il 50%
è riservato ai candidati idonei al termine delle prove concorsuali
che siano orfani di guerra (o equiparati) ovvero orfani dei
dipendenti civili e militari dello Stato deceduti per ferite, lesioni
o infermità riportate in servizio e per causa di servizio.
3. I posti riservati di cui al precedente comma 2 eventualmente
non ricoperti per mancanza di candidati idonei appartenenti alle
suindicate categorie di riservatari saranno devoluti agli altri
candidati idonei.
Art. 2.
Requisiti di partecipazione
1. Al concorso di cui al precedente art. 1 possono partecipare i
cittadini italiani di sesso maschile che:
a) abbiano, al 31 dicembre 2006, compiuto il 15° anno di età e
non superato il 17°, cioè siano nati tra il 31 dicembre 1989 ed il
31 dicembre 1991 estremi compresi;
b) siano riconosciuti in possesso dell'idoneità
fisio-psico-attitudinale quali allievi delle Scuole militari
dell'Esercito, da accertarsi con le modalità indicate nei successivi
articoli 7, 8 e 9;
c) abbiano sempre tenuto regolare condotta morale e civile;
d) non siano incorsi nel divieto di frequenza della stessa
classe per due anni, di cui all'art. 15 del regio decreto 4 maggio
1925, n. 653;
e) siano in grado di conseguire al termine dell'anno scolastico
2005-2006 l'idoneità alla ammissione alla prima classe del liceo
classico ovvero alla terza classe del liceo scientifico o del liceo
scientifico europeo.
Non saranno, pertanto, ammessi a concorrere i giovani che
avessero conseguito detta idoneità al termine di anni scolastici
precedenti.
2. I requisiti per l'ammissione al concorso, ad eccezione di
quelli indicati nel precedente comma 1, lettere a), b) ed e),
dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per
la presentazione delle domande di cui al successivo art. 3.
Art. 3.
Domande di partecipazione
1. Le domande di partecipazione al concorso, redatte in carta
semplice in conformità allo schema riportato in allegato «A» che
costituisce parte integrante del presente decreto, dovranno essere
indirizzate al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale
dell'Esercito - Segreteria concorsi Accademia militare e Scuole
militari - Caserma «Gonzaga del Vodice», viale Mezzetti n. 2 - 06034
Foligno (Perugia), e spedite a mezzo raccomandata con ricevuta di
ritorno, oppure presentate a mano, a pena di decadenza, entro il
20 marzo 2006. A tal fine fa fede il timbro a data dell'Ufficio
postale accettante, per le domande spedite a mezzo lettera
raccomandata, il timbro a data del Centro di Selezione e Reclutamento
Nazionale dell'Esercito, per quelle presentate a mano.
Non saranno, pertanto, prese in considerazione le domande spedite
o presentate oltre il termine sopraindicato.
2. Nella domanda i candidati dovranno indicare:
a) cognome, nome, luogo e data di nascita, codice fiscale;
b) il possesso della cittadinanza italiana;
c) la residenza. Ogni variazione dell'indirizzo che dovesse
verificarsi durante l'espletamento del concorso dovrà essere
segnalata direttamente e nel modo più celere al Centro di Selezione
e Reclutamento Nazionale dell'Esercito;
d) il corso di studi prescelto (liceo classico, liceo
scientifico o liceo scientifico europeo);
e) il corso di studi frequentato, ginnasio o liceo scientifico
o liceo scientifico europeo, specificando, se frequentatori del
secondo liceo scientifico o liceo scientifico europeo, la lingua
straniera - inglese o francese - studiata. I candidati che nell'anno
scolastico in corso frequentino il secondo anno di un corso di studi
diverso (che dovrà essere espressamente indicato, unitamente alla
lingua straniera studiata) ovvero un liceo sperimentale saranno
ammessi a partecipare al concorso «con riserva», a condizione che
documentino, prima dell'inizio delle prove orali (presumibilmente
ultima decade di giugno 2006), di aver superato presso un istituto
scolastico statale o parificato gli esami integrativi conseguendo
l'idoneità all'iscrizione alla classe per la quale intendano
partecipare. Detti candidati dovranno inoltre allegare alla domanda
di partecipazione al concorso, anche sotto forma di dichiarazione
sostitutiva rilasciata ai sensi delle disposizioni del decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, certificazione
che attesti l'avvenuta presentazione della domanda finalizzata a
sostenere l'esame integrativo nelle materie che non hanno formato
oggetto di studio durante il biennio frequentato. La mancata
presentazione di detta certificazione con le modalità sopraindicate
determinerà il non accoglimento della domanda;
f) la Scuola militare prescelta (salvo che venga richiesta la
partecipazione per i posti per il liceo scientifico europeo).
Dovranno essere indicate, in ordine di priorità (1 e 2), entrambe le
Scuole. Qualora venisse omessa l'indicazione della seconda Scuola,
questa verrà considerata d'ufficio con priorità 2;
g) l'eventuale appartenenza a categoria beneficiaria di riserva
di posti di cui all'art. 1, comma 2, del presente decreto;
h) l'eventuale possesso di titoli che diano luogo a preferenza,
a parità di merito, nella graduatoria di ammissione. Detti titoli,
indicati nel successivo art. 11, dovranno essere posseduti alla data
di scadenza del termine di presentazione delle domande;
i) recapito al quale desiderano ricevere tutte le comunicazioni
relative al concorso, completo di codice di avviamento postale e, ove
possibile, di numero telefonico. L'Amministrazione non assume alcuna
responsabilità per la eventuale dispersione di comunicazioni
dipendente da inesatta indicazione del recapito da parte del
concorrente ovvero da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento
del recapito stesso indicato nella domanda, nè per eventuali
disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di
terzi, a caso fortuito o forza maggiore.
3. Le domande dovranno essere firmate dai candidati e la firma
dovrà essere vistata da entrambi i genitori o dal genitore che
esercita legittimamente l'esclusiva potestà o, in mancanza di essi,
dal tutore. Qualora l'esercente la potestà genitoriale sia uno solo
dei genitori il medesimo dovrà espressamente dichiararlo sotto la
propria responsabilità in calce alla domanda.
4. Detta firma comporterà da parte dei soggetti sopraindicati la
responsabilità della veridicità delle dichiarazioni contenute nella
domanda di partecipazione al concorso e l'esplicita autorizzazione a
che il giovane venga sottoposto agli accertamenti previsti dal
successivo art. 4. La mancanza di dette sottoscrizioni determinerà
il non accoglimento della domanda.
Art. 4.
Svolgimento del concorso
1. Lo svolgimento del concorso prevede:
a) prova preliminare di cultura generale;
b) prova di educazione fisica;
c) accertamenti sanitari;
d) accertamento attitudinale;
e) prova orale di cultura generale.
2. Alle prove e agli accertamenti di cui al precedente comma 1 i
candidati dovranno esibire la carta di identità o altro documento di
riconoscimento provvisto di fotografia, in corso di validità,
rilasciato da una Amministrazione dello Stato.
3. A mente dell'art. 3, comma 3, del decreto ministeriale
4 aprile 2000, n. 114, i candidati all'atto della formazione della
graduatoria di cui al successivo art. 12, comma 1 (presumibilmente
entro il 25 luglio 2006), dovranno essere risultati idonei in tutte
le prove ed in tutti gli accertamenti previsti nel precedente comma
1.
4. Le spese dei viaggi e relativi soggiorni per la sede delle
prove sono a carico dei candidati.
Art. 5.
Commissioni
1. Con successivi decreti dirigenziali saranno nominate:
a) la Commissione per la prova preliminare di cultura generale,
per la prova orale e per la formazione della graduatoria degli
aspiranti al liceo classico;
b) la Commissione per la prova preliminare di cultura generale,
per la prova orale e per la formazione delle graduatorie degli
aspiranti al liceo scientifico ed al liceo scientifico europeo;
c) la Commissione per la prova di educazione fisica;
d) la Commissione per gli accertamenti sanitari;
e) la Commissione per gli ulteriori accertamenti sanitari;
f) la Commissione per l'accertamento attitudinale.
2. Le Commissioni di cui al precedente comma 1, lettere a) e b),
presiedute entrambe dal medesimo ufficiale di grado non inferiore a
Generale di Brigata dell'Esercito in servizio permanente o in
ausiliaria da non oltre tre anni, saranno composte da:
- due ufficiali superiori dell'Esercito, membri;
- quattro docenti di scuola media superiore abilitati
all'insegnamento nei licei classici o scientifici, membri;
- un sottufficiale appartenente al ruolo dei marescialli
dell'Esercito, segretario senza diritto di voto.
3. La Commissione per la prova di educazione fisica sarà
composta da:
- un ufficiale di grado non inferiore a colonnello in servizio
permanente delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio,
trasmissioni dell'Esercito, presidente;
- due ufficiali dell'Esercito, qualificati istruttori militari
di educazione fisica, membri;
- un sottufficiale appartenente al ruolo dei marescialli
dell'Esercito, segretario senza diritto di voto.
La Commissione si avvarrà, durante l'espletamento della prova,
di personale del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale
dell'Esercito, fra cui un ufficiale del Corpo sanitario
dell'Esercito.
4. La Commissione per gli accertamenti sanitari sarà composta
da:
- un ufficiale medico dell'Esercito di grado non inferiore a
colonnello, Presidente;
- due ufficiali superiori medici dell'Esercito, membri.
Detta Commissione si avvarrà del supporto di ufficiali medici
specialisti dell'Esercito o di medici specialisti esterni.
5. La Commissione per gli ulteriori accertamenti sanitari sarà
composta da:
- un generale medico dell'Esercito, Presidente;
- due ufficiali superiori medici dell'Esercito, membri.
Detti ufficiali dovranno essere diversi da quelli che hanno fatto
parte della Commissione di cui al precedente comma 4.
6. La Commissione per l'accertamento attitudinale sarà composta
da:
- un ufficiale di grado non inferiore a colonnello in servizio
permanente delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio,
trasmissioni dell'Esercito;
- un ufficiale in servizio permanente del Corpo sanitario
dell'Esercito, laureato in medicina e specialista in psichiatria e/o
psicologia clinica;
- un ufficiale in servizio permanente del Corpo sanitario
dell'Esercito, laureato in psicologia;
- un ufficiale in servizio permanente, segretario senza diritto
di voto.
Le funzioni di Presidente saranno svolte dall'ufficiale più
elevato in grado ovvero, a parità di grado, da quello più anziano.
Detta Commissione si avvarrà del contributo
tecnico-specialistico di ufficiali del Corpo sanitario dell'Esercito
laureati in psicologia, nonchè di psicologi civili convenzionati
presso il Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito
di Foligno.
Art. 6.
Prova preliminare di cultura generale
1. La prova preliminare di cultura generale, della durata di 75
minuti, consisterà nella somministrazione di un questionario
contenente test volti ad accertare le abilità ortogrammaticali e
sintattiche, nonchè la conoscenza di argomenti di attualità, di
educazione civica, di cultura generale (storia e geografia), di
matematica, logica e comprensione di brani dei candidati.
2. La prova preliminare di cultura generale si svolgerà il
12 aprile 2006, in sede unica, presso il Centro di Selezione e
Reclutamento Nazionale dell'Esercito, Caserma «Gonzaga del Vodice»,
Viale Mezzetti n. 2 - Foligno, con inizio non prima delle ore 14,30
dell'orario ufficiale.
3. Eventuali modificazioni della sede o della data di svolgimento
di detta prova saranno rese note mediante avviso pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale - del 28 marzo 2006, che avrà
valore di notifica a tutti gli effetti e per tutti i candidati. Nella
stessa Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2006 tale pubblicazione potrà
essere rinviata ad una data successiva.
4. Qualora in relazione al numero dei candidati venisse ritenuto
non opportuno effettuare la prova preliminare di cultura generale per
uno o più degli ordini di studi previsti nell'art. 1 del presente
decreto, nella medesima Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale del
28 marzo 2006, ovvero in quella alla quale la stessa avesse fatto
eventualmente rinvio, verrà pubblicato il relativo avviso. Detta
pubblicazione avrà valore di notifica a tutti gli effetti e per
tutti i candidati. Per informazione in merito i candidati potranno
consultare, inoltre, il sito web www.persomil.difesa.it
5. I candidati ai quali non sia stata comunicata l'esclusione dal
concorso, qualora la prova avesse luogo, sono tenuti a presentarsi
senza alcun preavviso presso il predetto Centro, per sostenere la
prova medesima, entro le ore 13,30 del giorno previsto, muniti di
carta d'identità o di altro documento di riconoscimento in corso di
validità, provvisto di fotografia, rilasciato da un'Amministrazione
dello Stato.
6. Saranno esclusi dal concorso i candidati che, qualunque sia la
causa, non saranno presenti al momento dell'inizio della prova.
7. Per quanto riguarda le modalità di svolgimento della prova
saranno osservate le disposizioni degli articoli 13 e 14 del decreto
del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487.
8. In base al numero delle risposte esatte fornite dai candidati
verranno formate dalle rispettive Commissioni di cui al precedente
art. 5, comma 1, lettere a) e b), distinte graduatorie provvisorie,
una per il liceo classico, una per il liceo scientifico e una per il
liceo scientifico europeo (ovvero solo quella o quelle per le quali
fosse stata svolta la prova), al solo scopo di individuare i
candidati da ammettere alle successive prove concorsuali.
9. Saranno convocati a sostenere le ulteriori prove del concorso
i candidati classificatisi nelle predette graduatorie entro i
seguenti limiti numerici:
- i primi 208 per il liceo classico;
- i primi 352 per il liceo scientifico;
- i primi 80 per il liceo scientifico europeo.
10. A tali prove saranno altresì ammessi i candidati che nella
rispettiva graduatoria abbiano riportato lo stesso punteggio del
candidato classificatosi all'ultimo posto utile per l'ammissione alle
successive prove.
11. I candidati classificatisi oltre i limiti numerici
sopraindicati non riceveranno alcuna comunicazione. Essi, tuttavia,
potranno chiedere informazioni sull'esito della prova preliminare
alla Direzione Generale per il personale militare - Servizio
Relazioni con il Pubblico (tel. 06/4735.5941, 06/4735.4548 e
06/4986.4613) oppure consultare il sito web www.persomil.difesa.it, a
partire dal quindicesimo giorno successivo alla data di svolgimento
di detta prova.
Art. 7.
Prova di educazione fisica
1. La prova di educazione fisica, gli accertamenti sanitari e
l'accertamento attitudinale avranno luogo presso il Centro di
Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito - Caserma «Gonzaga
del Vodice» Viale Mezzetti n. 2 - Foligno, presumibilmente a partire
dalla terza decade del mese di aprile 2006 ed avranno la durata
complessiva di 4/5 giorni per ciascun candidato.
I candidati che entro il 28 aprile 2006 non avessero ricevuto
l'invito a presentarsi a detti accertamenti - avendo in precedenza
acquisito attraverso la consultazione del sopracitato sito web
notizia dell'avvenuta ammissione alle successive prove concorsuali -
avranno cura di chiedere, a partire dal 2 maggio successivo,
informazioni al Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale
dell'Esercito - Segreteria Concorsi Accademia e Scuole militari
(tel. 0742. 353466).
2. I candidati dovranno presentarsi al predetto Centro, nel
giorno indicato nella lettera o telegramma di convocazione, muniti di
tenuta ginnica e dovranno esibire il certificato di idoneità ad
attività sportiva agonistica per l'atletica leggera, rilasciato da
medici della Federazione Medico Sportiva Italiana o dal personale
sanitario delle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate
che esercitano in tali ambiti in qualità di medici specializzati in
medicina dello sport. La mancata presentazione di tale certificato
comporterà la non ammissione a sostenere la prova di educazione
fisica;
3. La prova di educazione fisica, valutata dalla Commissione di
cui al precedente art. 5, comma 1, lettera c), consisterà
nell'esecuzione in sequenza dei seguenti esercizi, a fianco di
ciascuno dei quali sono indicati, tra parentesi, i parametri per
raggiungere la sufficienza:
- corsa veloce di m. 100 piani (tempo massimo 15");
- piegamenti sulle braccia (numero minimo 15);
- salto in alto (altezza minima m. 1,10);
- flessioni del busto dalla posizione supina (numero minimo
15).
4. La prova, una volta iniziata non dovrà subire interruzioni. I
candidati che lamentassero postumi di infortuni precedentemente
subiti potranno portare al seguito ed esibire prima dell'inizio della
prova idonea certificazione medica che sarà valutata dalla
competente Commissione ai fini dell'eventuale differimento ad altra
data della effettuazione della prova. Allo stesso modo, i candidati
che prima dell'inizio della prova accusassero una indisposizione o
che dovessero infortunarsi durante l'esecuzione di uno degli esercizi
dovranno farlo immediatamente presente alla Commissione la quale,
sentito l'ufficiale medico presente, adotterà le conseguenti
determinazioni. Non saranno pertanto prese in considerazione
richieste di differimento o di ripetizione della prova che
pervenissero da parte di candidati che abbiano portato comunque a
compimento, anche se con esito negativo, la prova di educazione
fisica. I candidati, invece, che nel corso della prova intendessero
ritirarsi dovranno rilasciare apposita dichiarazione scritta e
verranno esclusi dal prosieguo delle prove concorsuali. L'eventuale
riconvocazione potrà essere disposta purchè compatibile con la data
di formazione della graduatoria di merito indicata al precedente
art. 4, comma 3.
5. Per la prova ogni componente della Commissione disporrà di 10
punti. Nell'Allegato «I» che costituisce parte integrante del
presente decreto sono indicati i punteggi corrispondenti alle
prestazioni fornite dai candidati in ciascun esercizio. La
Commissione prima dell'inizio della prova provvederà a fissare in
apposito verbale le modalità di effettuazione di ciascun esercizio.
6. La prova di educazione fisica si riterrà superata se il
candidato avrà riportato la votazione minima complessiva di almeno
6/10i, risultante dalla media dei voti riportati nei singoli
esercizi. Il punteggio conseguito da ciascun candidato nella prova di
educazione fisica sarà utile alla formazione delle graduatorie di
merito di cui al successivo art. 12.
Art. 8.
Accertamenti sanitari
1. I candidati che avranno riportato giudizio di idoneità nella
prova di educazione fisica secondo quanto indicato nel precedente
art. 7 saranno sottoposti, a cura della Commissione di cui
all'art. 5, comma 1, lettera d), ad accertamenti sanitari volti al
riconoscimento del possesso dell'idoneità psico-fisica quali allievi
delle Scuole militari.
Detti candidati dovranno essere muniti di:
- certificato rilasciato da struttura sanitaria pubblica, anche
militare, o privata convenzionata attestante la recente effettuazione
(da non oltre tre mesi) dell'accertamento per i markers dell'epatite
B e C, sia antigenici sia anticorpali. La mancata presentazione di
detto certificato comporterà la non ammissione agli accertamenti;
- referto attestante eventuale esame radiografico del torace in
due proiezioni, per coloro che siano stati eventualmente sottoposti a
tale esame strumentale presso struttura sanitaria pubblica, anche
militare, o privata convenzionata, entro i tre mesi precedenti la
data degli accertamenti sanitari;
- dichiarazione di consenso all'effettuazione degli esami
radiologici, conforme all'Allegato «H» che costituisce parte
integrante del presente decreto, sottoscritto da entrambi i genitori
o dal genitore che esercita legittimamente l'esclusiva potestà, o in
mancanza di essi, dal tutore (solo se non forniti del relativo
referto di cui al precedente alinea del presente comma). La mancata
presentazione di detta dichiarazione determinerà l'impossibilità di
sottoporre il candidato minorenne agli esami radiologici.
- copia conforme di eventuali cartelle cliniche relative ad
interventi chirurgici subiti o a ricoveri in strutture sanitarie.
2. La Commissione prima di eseguire la visita medica generale,
disporrà per tutti i candidati i seguenti accertamenti specialistici
e di laboratorio:
- esame radiografico del torace in due proiezioni - al fine di
escludere la sussistenza di patologie misconosciute che possono
essere di pregiudizio per la salute dell'interessato e della
comunità militare nella quale sarà inserito - solo qualora il
candidato non produca il relativo referto, come indicato nel
precedente comma 1. Il candidato che dovesse essere sottoposto a
detto esame avrà cura di portare al seguito la dichiarazione di
consenso compilata e sottoscritta in conformità al già citato
Allegato »H»;
- cardiologico con ECG;
- oculistico;
- otorinolaringoiatrico;
- neuropsichiatrico;
- analisi delle urine;
- accertamenti diagnostici per l'abuso di alcool, per l'uso
anche saltuario od occasionale di sostanze stupefacenti, nonchè per
l'utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico;
- analisi del sangue concernente:
emocromo completo;
glicemia;
creatininemia;
transaminasemia (ALT-AST);
bilirubinemia totale e frazionata;
G6PDH (metodo quantitativo).
La Commissione potrà comunque disporre l'effettuazione di
ulteriori accertamenti specialistici o strumentali nei casi
meritevoli di approfondimento diagnostico.
3. La Commissione, al termine degli accertamenti sanitari,
formulerà per ciascun candidato uno dei seguenti giudizi che verrà
comunicato, seduta stante, per iscritto:
- «idoneo» all'ammissione quale allievo alle Scuole militari
dell'Esercito;
- «non idoneo» all'ammissione quale allievo alle Scuole
militari dell'Esercito.
In caso di giudizio di non idoneità la Commissione provvederà a
comunicare all'interessato esclusivamente detto giudizio, mentre la
relativa motivazione dovrà essere comunicata per iscritto al
genitore esercente la potestà genitoriale, ovvero al tutore, come
ricavabile dalla domanda di partecipazione al concorso.
4. Saranno giudicati «idonei» i candidati che risulteranno:
- esenti da imperfezioni e/o infermità previste dalla vigente
normativa in materia di inabilità al servizio militare di leva;
- esenti da imperfezioni e infermità per le quali le vigenti
direttive per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati
idonei al servizio militare di leva stabiliscono l'attribuzione del
coefficiente 3 o 4 nelle caratteristiche somato-funzionali (ad
eccezione dei deficit/eccessi ponderali per i quali è prevista
l'attribuzione di coefficienti 3-4 nella caratteristica
somato-funzionale CO del profilo sanitario e delle «note di
introversione, di insicurezza, di iperemotività del carattere etc. e
tali da non pregiudicare l'adattamento a normale situazione di vita»,
purchè ritenute utilmente migliorabili tenuto conto dell'età dei
soggetti);
- esenti da malattie o lesioni per le quali sono previsti tempi
lunghi di recupero dello stato di salute e dei requisiti previsti dal
presente comma;
- esenti da disturbi della parola anche in forma lieve
(dislalia, disartria);
- in possesso, inoltre, dei seguenti specifici requisiti:
acutezza visiva uguale o superiore a 16/10 complessivi e non
inferiore a 7/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con
correzione non superiore alle 3 diottrie anche in un solo occhio;
campo visivo e motilità oculare normali;
senso cromatico normale accertato alle matassine colorate;
integrità dei mezzi diottrici (ad eccezione degli esiti di
fotocheratoablazione non complicata, compatibili con il giudizio di
idoneita);
udito normale, valutato con esame audiometrico.
5. Saranno giudicati «non idonei» ed esclusi dal concorso i
candidati risultati affetti dalle imperfezioni e/o infermità
previste dal precedente comma 4.
6. Il giudizio riportato negli accertamenti sanitari è
definitivo. Pertanto, i candidati giudicati «non idonei» non saranno
ammessi a sostenere le ulteriori prove concorsuali.
7. I candidati giudicati «non idonei» potranno, tuttavia, spedire
con lettera raccomandata al Centro di Selezione e Reclutamento
Nazionale dell'Esercito di Foligno - Segreteria concorsi accademia
militare e scuole militari improrogabilmente entro il decimo giorno
successivo alla data degli accertamenti sanitari, specifica istanza,
corredata di idonea documentazione rilasciata da struttura sanitaria
pubblica o privata convenzionata, relativamente alle cause che hanno
determinato il giudizio di non idoneità. Dette istanze dovranno
essere anticipate al predetto Centro a mezzo fax (n. 0742/342208).
Non saranno prese in considerazione istanze prive della prevista
documentazione ovvero spedite oltre i termini perentori
sopraindicati.
In caso di accoglimento dell'istanza, i candidati riceveranno la
relativa comunicazione.
In caso di mancato accoglimento dell'istanza, invece, essi
riceveranno comunicazione che il giudizio di non idoneità riportato
al termine degli accertamenti sanitari dovrà intendersi confermato.
8. Il giudizio circa l'idoneità fisica dei candidati di cui al
precedente comma 7 - in caso di accoglimento dell'istanza sarà
espresso dalla Commissione di cui all'art. 5, comma 1, lettera e), a
seguito di valutazione della documentazione allegata all'istanza di
ulteriori accertamenti, ovvero, qualora necessario, a seguito di
ulteriori accertamenti sanitari disposti.
9. Il giudizio espresso da detta Commissione è definitivo e
sarà comunicato ai candidati seduta stante (per i non idonei con le
modalità già indicate nel precedente comma 3). Pertanto, i
candidati dichiarati «non idonei» anche a seguito della valutazione
sanitaria o degli ulteriori accertamenti sanitari disposti, nonchè
quelli che abbiano rinunciato ai medesimi saranno esclusi dal
concorso.
Art. 9.
Accertamento attitudinale
1. I candidati giudicati idonei al termine degli accertamenti
sanitari saranno sottoposti, a cura della Commissione di cui al
precedente art. 5, comma 1, lettera f), all'accertamento
attitudinale, inteso a valutarne le qualità attitudinali e
caratterologiche.
2. Detto accertamento consisterà in una serie di prove
attitudinali ed in una intervista di selezione. In particolare,
saranno valutate le potenzialità adattive, le aspettative
professionali e gli aspetti motivazionali dei candidati agli effetti
del loro efficace e proficuo inserimento nella vita e nelle attività
della Scuola militare.
Al termine dell'accertamento attitudinale la Commissione
esprimerà nei confronti di ciascun candidato un giudizio di
idoneità o di non idoneità, che è definitivo e sarà comunicato
seduta stante. In caso di giudizio di non idoneità la Commissione
provvederà a comunicare all'interessato esclusivamente detto
giudizio, mentre la relativa motivazione dovrà essere comunicata per
iscritto al genitore esercente la potestà genitoriale, ovvero al
tutore, come ricavabile dalla domanda di partecipazione al concorso.
3. I candidati giudicati «non idonei» saranno esclusi dal
concorso, mentre quelli «idonei» saranno ammessi a sostenere la prova
orale di cultura generale.
Art. 10.
Prova orale di cultura generale
1. I candidati che saranno stati giudicati idonei al termine
della prova di educazione fisica, degli accertamenti sanitari e
dell'accertamento attitudinale saranno convocati presso il Centro di
Selezione e Reclutamento Nazionale dell'Esercito per sostenere la
prova orale di cultura generale che avrà luogo presumibilmente a
partire dall'ultima decade del mese di giugno 2006.
2. I candidati ammessi a sostenere la prova orale all'atto della
presentazione al Centro dovranno consegnare apposita dichiarazione
sostitutiva, sottoscritta ai sensi delle disposizioni di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
unitamente ai genitori o al genitore esercente l'esclusiva potestà
genitoriale o al tutore in caso di assenza dei genitori, da cui
risulti la conseguita promozione al termine dell'anno scolastico
2005-2006 alla classe superiore per la quale concorrono.
3. I candidati che siano stati ammessi a partecipare al concorso
«con riserva», quali frequentatori nell'anno scolastico in corso del
secondo anno di un corso di studi diverso da quello per il quale
hanno chiesto di concorrere, ovvero di un liceo sperimentale dovranno
documentare, con dichiarazione sostitutiva rilasciata con le
modalità e dai soggetti indicati nel precedente comma 2, a pena di
esclusione dal concorso - tassativamente entro il 1° luglio 2006,
anticipandola a mezzo fax (n. 0742.342208), di aver superato presso
un istituto scolastico statale o parificato gli esami integrativi
nelle materie che non hanno formato oggetto di studio durante il
biennio frequentato conseguendo l'idoneità all'iscrizione alla
classe per la quale hanno chiesto di partecipare.
4. La prova orale di cultura generale vertera':
- per gli aspiranti al liceo classico, sulle materie del
ginnasio (con esclusione della lingua straniera), secondo i programmi
stabiliti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca ed essenzialmente sulle materie italiano, latino, greco,
storia e matematica. I principali argomenti d'esame sono riportati
nell'Allegato «B» che costituisce parte integrante del presente
decreto;
- per gli aspiranti al liceo scientifico e al liceo scientifico
europeo, sulle materie del primo e del secondo anno di detto liceo
(con esclusione del disegno), secondo i programmi stabiliti dal
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed
essenzialmente sulle materie italiano, latino, matematica, storia e
lingua straniera (solo inglese o francese). I principali argomenti
d'esame sono riportati nell'Allegato «C» che costituisce parte
integrante del presente decreto.
5. Ciascun candidato, sia del classico che dello scientifico, ha
facoltà di portare al seguito i testi degli Autori studiati (latini,
greci, italiani e stranieri), riferiti alle materie oggetto di esame
ed ai programmi ministeriali di cui sopra. In mancanza verrà
interrogato sugli argomenti contenuti nei programmi riportati,
rispettivamente, nei già citati Allegati «B» e «C».
6. La prova orale si riterrà superata se il candidato avrà
riportato la votazione minima di 6/10i.
Art. 11.
Titoli di preferenza
1. A parità di merito, nelle graduatorie di cui al successivo
art. 12, si terrà conto, nell'ordine, dei titoli di preferenza
eventualmente indicati nella domanda di partecipazione al concorso
tra quelli appresso indicati:
a) i figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia o dei
decorati di Medaglia d'oro al valor Militare;
b) i figli dei mutilati e degli invalidi di guerra per lesioni
o infermità ascrivibili alle prime quattro categorie elencate nella
tabella A annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648 e successive
modificazioni;
c) i figli di militari di carriera delle Forze armate;
d) i figli di ufficiali e sottufficiali di complemento
richiamati in temporaneo servizio che per il servizio prestato
abbiano acquisito il diritto al trattamento di quiescenza;
e) i figli di dipendenti civili di ruolo dello Stato;
f) i figli di titolari di pensioni ordinarie civili e militari
dello Stato.
2. In assenza di titoli di preferenza, a parità di merito, sarà
preferito il candidato più giovane di età, in applicazione del 2°
periodo dell'art. 3, comma 7, della legge n. 127/1997, aggiunto
dall'art. 2, comma 9, della legge n. 191/1998.
3. I titoli di preferenza devono essere posseduti alla data di
scadenza del termine di presentazione delle domande.
Art. 12.
Graduatorie di merito
1. I candidati idonei in tutte le prove ed in tutti gli
accertamenti di cui al precedente art. 4 saranno iscritti in tre
distinte graduatorie, una per gli aspiranti al liceo classico, una
per gli aspiranti al liceo scientifico ed una per gli aspiranti al
liceo scientifico europeo, secondo l'ordine determinato dalla media
ponderale del voto riportato da ciascuno nella prova di educazione
fisica (moltiplicato per il coefficiente 0,2) e di quello riportato
nella prova orale di cultura generale (coefficiente 1).
2. In dette graduatorie, e secondo l'ordine delle stesse, saranno
dichiarati vincitori del concorso:
- per il liceo classico: i primi 52 candidati idonei;
- per il liceo scientifico: i primi 88 candidati idonei;
- per il liceo scientifico europeo: i primi 20 candidati
idonei.
Resta fermo quanto indicato nel precedente art. 1 per i posti
eventualmente non ricoperti per insufficienza di candidati idonei.
3. Le graduatorie di merito degli idonei, tenuto conto della
riserva di posti di cui al precedente art. 1, comma 2, nonchè dei
titoli di preferenza dichiarati dagli interessati, saranno approvate
con decreto dirigenziale e pubblicate nel Giornale Ufficiale del
Ministero della difesa. Della avvenuta pubblicazione verrà data
notizia mediante avviso inserito nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica e, a puro titolo informativo, nel sito web
«www.persomil.difesa.it».
Art. 13.
Ammissione alle Scuole
1. I candidati idonei, compresi nel numero dei posti messi a
concorso, saranno assegnati alla sede indicata nella domanda con
priorità 1 (Scuola militare «Nunziatella» di Napoli ovvero Scuola
militare «Teulie» di Milano) secondo l'ordine della rispettiva
gradua-toria, fino a copertura dei posti disponibili, mentre i
candidati idonei, iscritti nella graduatoria per il liceo scientifico
europeo, compresi nel numero dei posti messi a concorso, saranno
assegnati alla Scuola militare «Teulie» di Milano. Una volta
ricoperti interamente i posti disponibili in una sede i candidati che
seguono in posizione utile in graduatoria saranno provvisoriamente
assegnati alla sede indicata nella domanda con priorità 2. Le
rinunce e la mancata presentazione di vincitori del concorso alla
Scuola di assegnazione verificatesi entro i primi ventuno giorni
dalla data di presentazione consentiranno alla Direzione Generale per
il personale militare di disporre l'ammissione di altrettanti
candidati idonei secondo l'ordine della rispettiva graduatoria, con
possibile modificazione della sede e del corso di studi (solo liceo
scientifico/liceo scientifico europeo) provvisoriamente assegnati.
2. Saranno considerati rinunciatari all'ammissione, e pertanto
esclusi, i candidati che senza giustificato motivo non si
presenteranno nella sede e nel giorno loro fissato. I candidati,
invece, che comunicheranno al Comando della Scuola militare di
assegnazione di non potersi presentare per giustificato motivo,
producendo la relativa documentazione giustificativa, potranno
ottenere una proroga, comunque non superiore a sette giorni.
3. All'atto della presentazione alla Scuola cui saranno stati
assegnati i candidati dovranno produrre, a pena di decadenza, i
seguenti documenti:
a) fotografia recente, formato tessera (4 x 5), con
l'indicazione leggibile di cognome, nome e data di nascita. Non è
richiesta alcuna autenticazione;
b) pagella scolastica, da cui risulti la promozione alla classe
del liceo per il quale hanno concorso, nonchè il nulla osta del
Preside dell'Istituto scolastico, entrambi necessari per il
trasferimento al liceo annesso alla Scuola militare. Le firme dei
capi delle Scuole parificate o legalmente riconosciute apposte sulle
pagelle devono essere autenticate dal Provveditore agli studi;
c) certificato comprovante il numero, le date e le dosi
relative alle vaccinazioni antitetaniche e antitifiche eventualmente
praticate ed eventuale dichiarazione di allergie e/o intolleranze a
medicinali;
d) atto di impegno firmato da entrambi i genitori o dal
genitore che esercita legittimamente l'esclusiva podestà o, in
mancanza di essi, dal tutore, redatto conformemente all'allegato «D»
del presente decreto;
e) atto di assenso all'arruolamento (solo per i candidati che
alla data di presentazione alla Scuola abbiano compiuto il 16° anno
di eta), secondo lo schema riportato nell'Allegato «E» che
costituisce parte integrante del presente decreto.
4. L'accertamento della regolarità della condotta morale e
civile dei candidati sarà effettuato d'ufficio.
5. Ai fini dell'accertamento dei requisiti di cui al precedente
art. 2 del presente decreto, il Centro di Selezione e Reclutamento
Nazionale dell'Esercito provvederà a richiedere, ai sensi delle
disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre
2000, n. 445, alle amministrazioni pubbliche ed enti competenti la
conferma di quanto dichiarato nella domanda di partecipazione al
concorso e nelle dichiarazioni sostitutive sottoscritte dai candidati
risultati vincitori del concorso medesimo.
6. Fermo restando quanto previsto in materia di responsabilità
penale dall'art. 76 del decreto del Presidente della Repubblica
28 dicembre 2000, n. 445, qualora dal controllo di cui al precedente
comma emergesse la non veridicità del contenuto della dichiarazione,
il dichiarante decadrà dai benefici eventualmente conseguiti al
provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera.
Art. 14.
Esclusioni
1. L'Amministrazione può, con provvedimento motivato, escludere
in ogni momento dal concorso qualsiasi candidato che non venisse
ritenuto in possesso dei requisiti prescritti per essere ammesso alle
Scuole militari dell'Esercito.
Art. 15.
Ordinamento degli studi
1. La Scuola militare «Nunziatella» di Napoli e la Scuola
militare «Teulie» di Milano sono istituti d'istruzione che perseguono
lo scopo di preparare i futuri allievi delle Accademie militari.
2. I corsi di studio seguiti presso i licei annessi alle predette
Scuole militari sono di ordine:
- classico e scientifico, con programmi corrispondenti a quelli
previsti per l'intero corso di liceo classico e per il 3°, 4° e 5°
anno del liceo scientifico;
- scientifico europeo, con materie e sviluppo orario
settimanale come da scheda in allegato «G», che costituisce parte
integrante del presente decreto.
In tali licei sono istituite, per l'insegnamento delle lingue e
della letteratura straniera, le cattedre di inglese, francese e
spagnolo, quest'ultima limitatamente al corso del liceo scientifico
europeo.
3. Gli allievi non sono soggetti al pagamento di tasse
scolastiche.
4. Durante l'intera permanenza presso la Scuola non è consentito
agli allievi ripetere più di un anno. In caso diverso, essi cessano
di appartenere alla Scuola.
5. Al termine di ogni anno scolastico gli allievi sono giudicati
anche sotto l'aspetto della disciplina militare, della condotta, del
carattere, delle qualità morali, delle qualità fisiche e della loro
idoneità alla vita militare.
Art. 16.
Arruolamento e obblighi di servizio
1. Gli allievi, appena raggiunto il 16° anno di età, dovranno
contrarre uno speciale arruolamento volontario di tre anni per il
compimento del corso di studi prescelto; a tal fine potranno essere
contratte successive rafferme di un anno.
2. Gli allievi che al raggiungimento del 16° anno non vorranno
assoggettarsi al prescritto arruolamento saranno dimessi dalla Scuola
militare.
3. Gli allievi che all'atto dell'accertamento dell'idoneità
fisica al servizio militare non si trovino nelle condizioni volute
per essere arruolati - e semprechè si presuma che possano
raggiungere in breve tempo la prescritta idoneità fisica - potranno
essere tenuti in esperimento, previa autorizzazione ministeriale, su
proposta motivata del Comandante della Scuola militare. In caso
contrario, potrà essere loro consentito di ultimare gli studi
nell'anno scolastico in corso, al termine del quale saranno
allontanati dalla Scuola.
4. Durante la permanenza presso la Scuola saranno impartite
apposite istruzioni militari anche ai giovani non ancora arruolati.
Gli allievi che non avranno tratto profitto da tali istruzioni
potranno essere rinviati in famiglia d'autorità, anche durante il
corso dell'anno scolastico.
Art. 17.
Spese a carico delle famiglie
1. Sono a carico delle famiglie:
- una retta annua;
- le spese per libri di testo, oggetti di cancelleria e
disegno;
- il premio di assicurazione infortuni di Euro 100,00
(obbligatorio per gli allievi «non arruolati», cioè che alla data di
presentazione alla Scuola non abbiano compiuto ancora il 16° anno di
eta).
2. La retta annua a carico delle famiglie per l'anno scolastico
2006-2007 è fissata, fermo restando il beneficio delle esenzioni o
riduzioni delle spese previste dalle norme vigenti, in relazione agli
accertati redditi annui lordi delle famiglie stesse, da documentare
con esibizione dell'ultima denuncia dei redditi - ovvero con apposita
dichiarazione sostitutiva rilasciata ai sensi e con le modalità
previste dalle disposizioni del già citato decreto del Presidente
della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - negli importi appresso
indicati:
- Euro 309,87 per reddito familiare annuo lordo di Euro
7.746,85;
- Euro 619,75 per reddito familiare annuo lordo tra Euro
7.746,86 e Euro 15.493,71;
- Euro 929,62 per reddito familiare annuo lordo tra Euro
15.493,72 e Euro 30.987,41;
- Euro 1.342,79 per reddito familiare annuo lordo superiore a
Euro 30.987,41.
Detta retta dovrà essere corrisposta tassativamente in tre rate
anticipate, coincidenti con data di presentazione, 1° febbraio 2007 e
1° giugno 2007.
3. Per libri di testo, oggetti di cancelleria e disegno, le
famiglie, senza alcuna eccezione, devono versare, a titolo di
anticipo, Euro 440,00.
4. L'assicurazione è obbligatoria per fornire la più ampia
copertura contro il rischio di qualsiasi infortunio, compresi quelli
che possano colpire gli allievi durante l'attività ricreativa, le
esercitazioni fuori sede, la libera uscita e nei viaggi da e per la
Scuola. La polizza, il cui premio dovrà essere corrisposto in due
rate (la prima all'atto dell'ammissione e la seconda entro il
1° febbraio 2006), prevede i seguenti massimali di rimborso:
a) fino a Euro 51.645,69 per invalidità permanente;
b) fino a Euro 51.645,69 per morte;
c) fino a Euro 51.645,69 per responsabilità civile verso
terzi;
d) fino a Euro 1.032,91 per rimborso massimo per ciascuna delle
seguenti spese: mediche, chirurgiche e rette di degenza.
5. All'atto dell'ammissione, pertanto, gli allievi, salvo le
esenzioni appresso indicate, dovranno versare:
a) prima rata della retta di cui al comma 2 del presente
articolo;
b) Euro 440,00 quale anticipo spese libri, ecc.;
c) Euro 50,00 quale prima rata del premio di assicurazione.
I giovani che all'atto della presentazione non comprovino di aver
eseguito tali versamenti non saranno ricevuti nell'Istituto.
6. Il Comandante della Scuola, tuttavia, ove dai documenti di cui
al successivo art. 18 presentati dalle famiglie abbia sufficienti
elementi per ritenere che un giovane abbia titolo alla concessione
della intera retta o della mezza retta gratuita, può ricevere
l'allievo, soprassedendo temporaneamente dal richiedere il
versamento, in attesa della decisione ministeriale circa il
riconoscimento del titolo ai benefici.
7. La Scuola, all'atto dell'ammissione, invierà comunque
tempestivamente alla famiglia avviso con l'indicazione di quanto
dovuto per l'allievo.
8. Le famiglie sono tenute, inoltre, al rimborso di somme che
venissero eventualmente anticipate all'allievo per spese di carattere
generale straordinario strettamente indispensabili, o per far fronte
ad eventuali danni (individuali o collettivi).
9. Tutti i pagamenti a qualunque titolo dovuti dovranno essere
effettuati mediante versamenti sui seguenti conti correnti postali:
- per gli ammessi alla Scuola militare di Napoli: c/c
n. G.A.16134801, intestato alla Scuola militare «Nunziatella» di
Napoli;
- per gli ammessi alla Scuola militare di Milano: c/c
n. 37199205, intestato alla Scuola militare «Teulie» di Milano.
Art. 18.
Dispensa totale o parziale della retta
1. È accordato il beneficio della dispensa della intera retta:
a) agli orfani di guerra (o equiparati);
b) agli orfani di dipendenti militari e civili dello Stato
deceduti per ferite, lesioni o infermità riportate in servizio e per
causa di servizio.
2. È accordato il beneficio della dispensa della mezza retta per
benemerenze di famiglia:
a) ai figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia o dei
decorati di medaglia d'oro al valor Militare;
b) ai figli dei mutilati e degli invalidi di guerra per lesioni
o infermità ascrivibili alle prime quattro categorie elencate nella
tabella A annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648 e successive
modificazioni;
c) ai figli di militari di carriera, di Ufficiali e
sottufficiali di complemento richiamati in temporaneo servizio che
per il servizio prestato abbiano acquisito il diritto al trattamento
di quiescenza, di dipendenti civili di ruolo dello Stato, di titolari
di pensioni ordinarie civili e militari dello Stato.
3. I titoli di dispensa per benemerenze di famiglia possono farsi
valere nei riguardi del padre, della madre, dei genitori adottivi e
del patrigno, semprechè il giovane risulti a carico.
4. È accordato il beneficio della dispensa della mezza retta per
merito personale:
- nel primo anno dei liceo classico, nel terzo anno del liceo
scientifico e nel terzo anno del liceo scientifico europeo, agli
allievi compresi nei primi due decimi delle graduatorie di merito dei
candidati ammessi, purchè abbiano superato gli esami di ammissione
con una media complessiva non inferiore agli 8/10;
- negli anni scolastici successivi, agli allievi che negli
scrutini dell'anno scolastico precedente risultino classificati nei
primi due decimi dei promossi al corso superiore, purchè abbiano
riportato una media complessiva non inferiore agli 8/10.
5. Possono cumularsi a favore dello stesso allievo due dispense
di mezze rette per benemerenze diverse, l'una per benemerenze di
famiglia e l'altra per merito personale.
6. Il beneficio della dispensa totale o parziale della retta per
benemerenze di famiglia non viene accordato durante il tempo in cui
l'allievo ripete l'anno di corso per insuccesso negli studi.
7. Per ottenere il beneficio della dispensa della retta intera o
della mezza retta, è necessario che venga prodotta apposita istanza
contenente le dichiarazioni di cui ai successivi commi 10 e 11,
secondo lo schema riportato nell'Allegato «F» che costituisce parte
integrante del presente decreto.
8. Qualora il titolo che dà diritto al beneficio venga a
maturare successivamente all'ammissione dell'allievo alla Scuola, la
domanda per la concessione del beneficio stesso dovrà essere
presentata nel termine massimo di tre mesi dalla data nella quale sia
stato accertato il fatto che costituisce titolo per la concessione.
In tal caso il beneficio richiesto sarà accordato, se spettante, con
effetto retroattivo a far tempo dalla data di insorgenza del titolo.
9. Il Comando della Scuola militare interessata, ricevute le
domande, ne curerà l'istruttoria, accertando la regolarità e la
completezza della documentazione a ciascuna allegata richiedendo, se
del caso, la documentazione mancante o quella integrativa, necessaria
all'accertamento della sussistenza del titolo che dia luogo al
beneficio richiesto. Completata l'istruttoria invierà le domande
alla Direzione Generale per il personale militare per le decisioni.
10. Per ottenere la dispensa della intera retta di cui al comma 1
del presente articolo alla domanda dovranno essere allegate
dichiarazioni sostitutive, rilasciate con le modalità e ai sensi
delle disposizioni del già citato decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dello stato di famiglia
dell'allievo e dei seguenti documenti:
a) per gli orfani di guerra o equiparati:
- copia dello stato di servizio o del foglio matricolare del
genitore;
- certificato d'iscrizione nell'elenco provinciale degli
orfani di guerra;
b) per gli orfani dei dipendenti militari e civili dello Stato
deceduti per ferite, lesioni o infermità riportate in servizio e per
causa di servizio:
- stato di servizio o del foglio matricolare del genitore;
- decreto concessivo della pensione privilegiata ordinaria.
11. Per ottenere la dispensa della mezza retta di cui al comma 2
del presente articolo alla domanda dovranno essere allegate
dichiarazioni sostitutive, rilasciate con le modalità e ai sensi
delle disposizioni del più volte citato decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dello stato di famiglia
dell'allievo e dei seguenti documenti:
a) per i figli dei decorati dell'Ordine Militare d'Italia e dei
decorati di medaglia d'oro al valor Militare: brevetto di
concessione, oppure lo stato di servizio militare da cui risultino le
concessioni;
b) per i figli di mutilati ed invalidi di guerra: stato di
servizio militare del genitore o decreto concessivo di pensione
privilegiata di guerra;
c) per i figli di ufficiali e sottufficiali in servizio
permanente: stato di servizio o foglio matricolare del genitore;
d) per i figli di ufficiali di complemento, richiamati in
temporaneo servizio, che per il servizio prestato abbiano acquisito
il diritto al trattamento di quiescenza: stato di servizio o foglio
matricolare del padre;
e) per i figli di dipendenti civili di ruolo dello Stato:
estratto matricolare;
f) per i figli di titolari di pensioni ordinarie civili e
militari dello Stato: decreto di pensione del genitore.
12. I candidati, qualora lo gradiscano, hanno facoltà di
produrre, in luogo delle dichiarazioni sostitutive di cui ai
precedenti commi 10 e 11, i relativi documenti a sostegno della
richiesta di esenzione.
13. La dispensa della mezza retta per merito personale di cui al
precedente comma 4 del presente articolo sarà accordato d'ufficio
dalla Direzione Generale per il personale militare, su proposta dei
Comandi delle Scuole militari.
Art. 19.
Trattamento dei dati personali
1. Ai sensi degli articoli 11 e13 del decreto legislativo
30 giugno 2003, n. 196, i dati personali forniti dai candidati
saranno raccolti dal Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale
dell'Esercito di Foligno, per le finalità di gestione del concorso e
saranno trattati presso una banca dati automatizzata - secondo le
modalità previste dal più volte citato decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - anche successivamente
all'eventuale ammissione alle Scuole per le finalità inerenti alla
gestione del rapporto instaurato con l'Amministrazione militare.
2. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini della
valutazione dei requisiti di partecipazione. Le medesime informazioni
potranno essere comunicate unicamente alle Amministrazioni pubbliche
direttamente interessate allo svolgimento del concorso o alla
posizione giuridico - economica del candidato, nonchè, in caso di
esito positivo del concorso, ai soggetti di carattere previdenziale
ai sensi e con le modalità previste dall'art. 16 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 445/2000.
3. L'interessato gode dei diritti di cui all'art. 7 del citato
decreto legislativo, tra i quali il diritto di accesso ai dati che lo
riguardano, il diritto di rettificare, aggiornare, completare o
cancellare i dati erronei, incompleti o raccolti in termini non
conformi alla legge, nonchè il diritto di opporsi al loro
trattamento per motivi legittimi.
4. Tali diritti potranno essere fatti valere nei confronti del
Direttore Generale della Direzione Generale per il personale
militare, titolare del trattamento. Responsabile del trattamento è
il Comandante del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale
dell'Esercito di Foligno.
Il presente decreto, sottoposto al controllo previsto dalla
vigente normativa, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica.
Roma, 1° febbraio 2006
Ammiraglio di Squadra: Mario Lucidi
Allegati
----> Vedere allegati da pag. 9 a pag. 21 della G.U. <---- |
|
Contratti | 2021 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 7 del 20-1-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-01-20&atto.codiceRedazionale=TX21BGA1108 | COMUNE DI PADOVA | Sede: via del Municipio - 35131 Padova (PD), Italia Codice Fiscale: 00644060287 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.7 del 20-1-2021) | Esito di gara
Procedura aperta accordo quadro servizi di manutenzione impianti
irrigazione giardini e aree verdi di Padova, conforme ai C.A.M. D.M.
Ambiente e Tutela territorio e mare del 13.12.2013 - CIG 8167534E43.
Aggiudicataria: IRRIGA SYSTEM di Pattaro Mirko di Albignasego (PD)
per € 159.000,00 (oltre oneri per la sicurezza da interferenze pari a
€ 2.108,87 ed IVA), con un ribasso del 26,260%.
Si rinvia al sito www.padovanet.it per tutte le ulteriori
informazioni.
Il capo settore contratti appalti e provveditorato
dott. Paolo Castellani
TX21BGA1108 |
|
Corte Costituzionale | 2020 | ATTI DI PROMOVIMENTO DEL GIUDIZIO DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 2 del 8-1-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-01-08&atto.codiceRedazionale=19C00368 | N. 240 ORDINANZA (Atto di promovimento) 3 giugno 2019 | Ordinanza del 3 giugno 2019 della Corte d'appello di Torino nel procedimento civile promosso da B. S. in persona del suo tutore B. V. contro Istituto nazionale della previdenza sociale - Inps. Previdenza e assistenza - Pensione di inabilita' concessa ai mutilati e invalidi civili di eta' superiore agli anni diciotto nei cui confronti sia accertata una totale inabilita' lavorativa - Importo. Previdenza e assistenza - Incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati - Concessione dei benefici incrementativi anche agli invalidi civili totali titolari di pensione - Requisito anagrafico. - Legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), art. 12, primo comma; legge 28 dicembre 2001, n. 448 ("Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002)"), art. 38, comma 4. (19C00368) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.2 del 8-1-2020) | LA CORTE D'APPELLO DI TORINO
Sezione lavoro
Composta da:
dott. Rita Maria Mancuso, Presidente rel.;
dott. Federico Grillo Pasquarelli, consigliere;
dott. Silvia Casarino, consigliere,
a scioglimento della riserva assunta all'udienza del 29 maggio
2019, ha pronunciato la seguente ordinanza, nella causa di lavoro
iscritta al n. 183/20187 R.G.L. promossa da:
B. S. in persona del suo tutore B. V., nata a... l'......,
rappresentata e difesa dagli avv.ti Mario Motta e Annamaria Torrani
Cerenzia per procura speciale in atti ed elettivamente domiciliata
presso il loro studio in Torino, via Castellamonte n. 1, appellante;
Contro Istituto nazionale della previdenza sociale - INPS,
corrente in Roma, in persona del suo Presidente pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avv. Giorgio Ruta per procura generale
alle liti a rogito notaio Paolo Castellini di Roma rep. n.
80974/21569 del 21 luglio 2015, elettivamente domiciliato in Torino,
via Arcivescovado n. 9 presso l'Avvocatura distrettuale INPS di
Torino, appellato.
1. Con ricorso depositato il 3 ottobre 2016 diretto al Tribunale
di Torino, B. S., a mezzo del suo tutore B. V., evocava in giudizio
l'INPS esponendo: di essere affetta da tetraplegia spastica
neonatale; di essere perciò costretta a vivere in carrozzella ed
essere incapace non solo a svolgere i più elementari atti quotidiani
della vita (come lavarsi, vestirsi, alimentarsi ecc.) ma anche di
comunicare con l'esterno; di essere stata riconosciuta inabile al
lavoro al 100% e percepire pertanto la pensione di inabilità di cui
all'art. 12, legge 30 marzo 1971, n. 118 («Conversione in legge del
decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei
mutilati e invalidi civili») ammontante nell'anno 2016 ad euro 279,47
mensili per tredici mensilità, maggiorata di euro 10,33 mensili ai
sensi dell'art. 70, comma 6, legge n. 388/2000; di avere presentato
all'INPS il 2 agosto 2015 domanda volta ad ottenere la «maggiorazione
sociale al milione» prevista dall'art. 38, legge 28 dicembre 2001, n.
448, domanda che l'Istituto aveva respinto per difetto del requisito
anagrafico di 60 anni di età; di avere vanamente proposto ricorso
amministrativo avverso il diniego dell'INPS. La ricorrente deduceva
che l'ammontare complessivo della pensione percepita era largamente
insufficiente a garantirle il soddisfacimento dei bisogni primari
della vita e che pertanto il cit. art. 12, legge n. 118/1971 doveva
ritenersi in contrasto: con l'art. 38. comma 1, della Costituzione
(che garantisce ad ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei
mezzi necessari per vivere al mantenimento ed all'assistenza
sociale); con l'art. 3 della Costituzione (per essere la pensione
erogatale sensibilmente ed irragionevolmente inferiore sia
all'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge 8 agosto 1995,
n. 335, erogato agli ultrasessantacinquenni privi di reddito sia al
«trattamento minimo» previsto dall'art. 38, legge n. 448/2001 in
favore dei pensionati in condizioni disagiate in possesso di
determinati requisiti di età e di reddito) - sotto il profilo della
norma interposta, con gli articoli 10, comma 1, e 117, comma 1, della
Costituzione (come sostituito dall'art. 3 della legge cost. n.
3/2001), per contrasto con gli articoli 4 e 28 della Convenzione
delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
stipulata a New York il 13 dicembre 2006, resa esecutiva in Italia
con legge n. 18/2009, nonchè con gli articoli 26 e 34 della Carta
dei diritti fondamentali dell'Unione europea richiamata dall'art. 6
del Trattato di Lisbona.
La ricorrente chiedeva dunque al Tribunale adito, previa positiva
valutazione della rilevanza e non manifesta in fondatezza della
questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, legge n.
118/1971 in riferimento agli articoli 3, comma 1 e 2, 38, comma 1,
10, comma 1 e 117, comma 1 della Costituzione, di rimettere gli atti
alla Corte costituzionale e quindi di condannare l'INPS al pagamento
in suo favore della pensione di inabilità in misura non inferiore al
minimo previsto dall'art. 38, legge n. 448/2001 o in misura non
inferiore all'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n.
335/1995 e comunque in misura tale da assicurarle il proprio decoroso
mantenimento.
2. Si costituiva in giudizio l'INPS chiedendo il rigetto del
ricorso avversario perchè infondato, deducendo anzitutto che la B.
S. era titolare, oltre che della pensione di inabilità ex art. 12,
legge n. 118/1971 maggiorata dell'importo mensile di euro 10,33 (ex
art. 70, comma 6, legge n. 388/2000), anche dell'indennità di
accompagnamento di cui all'art. 1, legge n. 18/1980 avente un importo
mensile di euro 515,43 per dodici mensilità, sicchè la stessa
veniva a percepire mensilmente un importo complessivo di euro 805,23
sufficiente a garantirle un dignitoso mantenimento, e ribadendo di
non aver potuto accogliere la domanda volta al riconoscimento della
maggiorazione di cui all'art. 38, legge n. 448/2001 per difetto in
capo alla B. del requisito anagrafico richiesto di 60 anni di età.
3. Il Tribunale di Torino con sentenza n. 1720/2017 pubblicata il
21 settembre 2017 respingeva il ricorso e compensava le spese
processuali. Il Tribunale riteneva infatti manifestamente infondata
la questione di legittimità costituzionale sollevata col ricorso
introduttivo, osservando al riguardo: a) che in base all'art. 28,
legge n. 87/1953 il controllo di legittimità della Corte
costituzionale su una legge o un atto avente forza di legge escludeva
«ogni valutazione di natura politica e ogni sindacato sull'uso del
potere discrezionale del Parlamento» e che pertanto non poteva
sollevarsi una questione volta ad «imporre al Giudice delle leggi di
sostituirsi al legislatore ordinario nel compiere una scelta
discrezionale su un dato tema, da regolarsi secondo la normativa
primaria»; b) che l'art. 38 della Costituzione, pur riconoscendo agli
inabili al lavoro il diritto al mantenimento, non forniva alcuna
indicazione sulle modalità di attuazione di tale diritto nè tanto
meno sulla misura degli eventuali sussidi, rimettendo tale
valutazione alla piena discrezionalità del legislatore ordinario, il
quale d'altronde deve tenere conto anche delle esigenze di finanza
pubblica, bene anch'esso costituzionalmente protetto dall'art. 81
della Costituzione (come sostituito dall'art. 1, legge costituzionale
n. 1/2012); c) che, allo stesso modo, la normativa comunitaria ed
internazionale richiamata dalla ricorrente dettava unicamente
principi generali per i legislatori nazionali senza stabilire «nel
dettaglio dei limiti alla discrezionalità di cui essi legislatori
godono nel dare attuazione al diritto all'assistenza sociale dei
disabili»; d) che arbitraria era inoltre la comparazione - effettuata
dalla difesa della ricorrente - fra la pensione di inabilità in
godimento e l'assegno sociale previsto dall'art. 3, comma 6, legge n.
335/1995 a favore dei cittadini ultrasessantacinquenni, trattandosi
di istituti del tutto diversi destinati ad assolvere funzioni
differenti, sicchè non poteva configurarsi nel caso alcuna
violazione dell'art. 3 della Costituzione ipotizzabile solo in
presenza di discipline diverse destinate a regolare situazioni
identiche o assolutamente comparabili, situazione non ricorrente nel
caso di specie.
4. Avverso detta sentenza ha interposto tempestivo appello B. S.
per il tramite del suo tutore B. V., riproponendo la questione di
legittimità costituzionale di cui al ricorso introduttivo e
chiedendo nel merito l'accoglimento delle originarie conclusioni
sulla base delle seguenti censure: (I) la discrezionalità del
legislatore nella individuazione delle misure a favore delle persone
inabili trova un limite, anche secondo la Corte delle leggi,
nell'esigenza di garantire una «misura minima essenziale di
protezione» al di sotto della quale i diritti costituzionalmente
garantiti verrebbero violati; (II) rientra sì nella discrezionalità
del legislatore il contemperamento fra il soddisfacimento di diritti
costituzionalmente garantiti, quale quello al mantenimento degli
inabili sprovvisti di mezzi previsto dall'art. 38, comma 1, della
Costituzione, e le necessità della finanza pubblica, ma la norma
primaria non può essere sottratta al sindacato di costituzionalità
quando risulti affetta da «manifesta irrazionalita'», come deve nel
caso ritenersi la disposizione di cui all'art. 12, legge n. 118/1971
che riconosce al cittadino disabile totalmente inabile al lavoro un
trattamento oggettivamente inadeguato al proprio mantenimento e pure
sensibilmente inferiore a quello stabilito, per fronteggiare analoghe
situazioni di bisogno, dall'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995 e
dall'art. 38, legge n. 448/2001; (III) il primo giudice ha errato
nell'escludere la violazione dell'art. 3 della Costituzione sul
presupposto della «incomparabilita'» fra la pensione di inabilità ex
art. 12, legge n. 118/1971 e l'assegno sociale di cui all'art. 3,
comma 6, legge n. 335/1995, trattandosi invece di trattamenti aventi
entrambi natura assistenziale, corrisposti - come pure riconosciuto
dalla Corte costituzionale - in ragione della comune condizione di
inabilità al lavoro, per infermità o per età, del soggetto e di
carenza dei mezzi necessari per vivere, tanto che al compimento del
65° anno di età la pensione di inabilità si trasforma
automaticamente nell'assegno sociale; (IV) diversamente da quanto
asserito dal primo giudice si configura una violazione pure degli
articoli 10, comma 1, e 117, comma 1, della Costituzione poichè le
Convenzioni europee e internazionali richiamate nel ricorso
introduttivo dettano direttive e criteri che vincolano il legislatore
nazionale e che sono univocamente orientati ad assicurare ai disabili
una tutela effettiva e non meramente teorica.
5. L'INPS si è costituito chiedendo il rigetto del gravame,
riproponendo le stesse difese del primo grado.
6. Questa Corte, acquisite informative dalle parti circa
l'attribuibilità alla ricorrente dei benefici recentemente
introdotti dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 convertito in
legge 28 marzo 2019, n. 26 («Disposizioni urgenti in materia di
reddito di cittadinanza e di pensioni»), invitate le parti alla
discussione in ordine alla rilevanza e non manifesta infondatezza
della questione di legittimità costituzionale riproposta dalla B.
nel ricorso in appello, all'udienza del 29 maggio 2019 ha riservato
la decisione.
7. Risultano documentalmente provate e sono comunque pacifiche in
causa le condizioni psico-fisiche in cui versa la ricorrente B. S.:
la stessa. che oggi ha 47 anni, è affetta da «ritardo mentale
profondo e grave tetraparesi spastica da anossia neonatale» ed in
conseguenza di tale patologia è costretta a vivere su una sedia a
rotelle, è totalmente dipendente da terzi per il compimento di tutti
gli atti della vita (lavarsi, vestirsi, alimentarsi, coricarsi ecc.),
dispone di limitatissime funzioni intellettive, comunicative e
relazionali, non essendo neppure in grado di parlare ed esprimere i
propri bisogni (nel verbale in atti del 2 febbraio 2011 della
Commissione medica superiore dell'INPS si legge: «Giunge in
carrozzina con sostegno anteriore per scarso controllo del tronco.
Quadro di grave tetraparesi spastica con retrazioni spastiche ai
quattro arti. Ipertono flessorio AASS. estensorio AAII di grado
elevato. Incontinenza sfinterica. Non mantiene la stazione eretta
autonomamente; non deambula. Emette suoni disarticolati.
Completamente estranea all'ambiente. Scialorrea»).
8. Pacifico è altresì che in ragione della predetta patologia
B. S. sia stata riconosciuta totalmente inabile nonchè in possesso
dei requisiti per l'indennità di accompagnamento ex art. 1, legge n.
18/1980 e che, pertanto, essendo in possesso del relativo requisito
reddituale, percepisca la pensione di inabilità di cui all'art. 12,
legge n. 118/1971, nonchè la maggiorazione mensile di euro 10,33 di
cui all'art. 70, comma 6, legge n. 388/2000 e l'indennità di
accompagnamento ex art. 1 legge n. 18/1980, ammontante nell'anno 2018
ad euro 515,43 mensili per dodici mensilità.
9. L'art. 12, comma 1, legge 30 marzo 1971, n. 118 prevede: «Ai
cittadini ed invalidi civili di età superiore agli anni 18, nei cui
confronti, in sede di visita medico-sanitaria, sia stata accertata
una totale inabilità lavorativa, è concessa a carico dello Stato e
a cura del Ministero dell'interno (ora dall'INPS: n.d.e.), una
pensione di inabilità di lire 234.000 annue da ripartire in tredici
mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a
quello della presentazione della domanda per l'accertamento
dell'inabilita'» l'importo annuo della pensione, originariamente pari
a lire 234.000, è stato e levato nel corso del tempo con appositi
provvedimenti legislativi (v. art. 7, comma 1, decreto-legge n.
30/1974 conv. con modif. in legge n. 114/1974, art. 5, comma 1, legge
n. 160/1975, art. 14-septies, comma 1, decreto-legge n. 663/1979 con
v. in legge n. 33/1980) ed è soggetto alla perequazione automatica
al costo della vita secondo gli indici ISTAT disposta con appositi
decreti ministeriali (v. art. 7, legge n. 160/1975 e art. 11, comma
1, decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503), di talchè la
pensione di inabilità in godimento della B. ammontava nell'anno 2018
ad euro 282,55 per tredici mensilità (oltre alla maggiorazione di
euro 10,33 mensili) ed ammonta nell'anno 2019, per effetto della
rivalutazione dell'1,1% disposta con decreto ministeriale 16 novembre
2018, ad euro 285,66 per tredici mensilità;
10. Incontroverso ancora è che l'INPS abbia respinto, unicamente
per difetto del requisito anagrafico dei 60 anni, la domanda
amministrativa presentata dalla B. il 2 agosto 2015 volta ad ottenere
la cd. «maggiorazione al milione» prevista dall'art. 38, comma 4,
legge n. 448/2001 a favore, fra l'altro, dei cittadini invalidi
civili totali aventi età pari o superiore a sessanta anni.
11. Non ritiene anzitutto questa Corte che nella valutazione
circa la rilevanza e non manifesta infondatezza della questione di
legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971
riproposta dalla B. nell'appello possa tenersi conto della erogazione
alla stessa dell'indennità di accompagnamento riconosciuta, ex art.
1, legge 11 febbraio 1980, n. 18, agli invalidi civili totalmente
inabili nei cui confronti sia accertata l'impossibilità di
deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o la
necessità di un'assistenza continua non essendo in grado di compiere
autonomamente gli atti quotidiani della vita, rispondendo tale
provvidenza a finalità diverse da quella che presiede all'erogazione
della pensione di inabilità, diretta invece a garantire al soggetto
totalmente inabile al lavoro privo di mezzi sufficienti il necessario
per far fronte alle spese indispensabili al proprio mantenimento.
Merita al riguardo segnalare che già la Corte costituzionale ha
avuto modo di ritenere con la sentenza n. 346/1989 la diversa
funzione cui assolvono le prestazioni assistenziali connesse alla
invalidità e l'indennità di accompagnamento, «le quali tendono,
nell'un caso, a sopperire alla condizione di bisogno di chi a causa
dell'invalidità non è in grado di procacciarsi i necessari mezzi di
sostentamento, nell'altro, a consentire ai soggetti non
autosufficienti condizioni esistenziali compatibili con la dignità
della persona umana».
12. L'importo sopra indicato della pensione di inabilità
percepito dalla B., anche se integrato di euro 10,33 mensili, non è
certamente sufficiente, per comune esperienza, a garantire
all'appellante il soddisfacimento dei più elementari bisogni della
vita, come alimentarsi, vestirsi e reperire un'abitazione, e ciò
tanto più considerando che la stessa, a causa della gravissima
patologia da cui è affetta, è priva della benchè minima capacità
di guadagno e non è quindi in grado di svolgere alcuna attività
lavorativa che potrebbe in ipotesi consentirle di procurarsi un
reddito che, cumulato col trattamento pensionistico in godimento e di
entità tale da non comportare il superamento del limite reddituale
richiesto dalla legge per il mantenimento della prestazione
assistenziale, possa garantirle di far fronte alle minime esigenze
vitali.
L'inadeguatezza dell'importo di pensione mensilmente percepito
dalla B. a garantire alla stessa il soddisfacimento delle minime
esigenze vitali, trova peraltro conferma anche nella giurisprudenza
della Corte di cassazione: investita dell'impugnazione avverso la
sentenza che aveva respinto l'opposizione avverso l'ordinanza del
giudice dell'esecuzione di rigetto dell'istanza di assegnazione di un
quinto di una pensione Enasarco di euro 414,15 mensili, la S.C., con
la sentenza n. 6548 del 22 marzo 2011, dopo aver richiamato la
necessità - affermata dalla Corte costituzionale: v. sentenza n.
506/2002 - di limitare l'impignorabilità della pensione a quella
sola parte idonea ad assicurare al pensionato «mezzi adeguati alle
sue esigenze di vita», ha respinto il ricorso avendo condiviso la
«ratio decidendi» dell'ordinanza del giudice dell'esecuzione, e del
successivo rigetto dell'opposizione ex art. 617 del codice di
procedura civile, in ordine alla «riconducibilità alla comune
esperienza della nozione della totale insufficienza... a garantire le
minime esigenze di vita del pensionato, ivi comprendendovi gli
esborsi per l'alimentazione indispensabile per sopravvivere, per il
vestiario e per l'abitazione (disponibilità dell'immobile e consumi
ordinari di luce, acqua e gas), sia pure nei limiti della soglia
minima dell'esigenza dignitosa» sia della somma di euro 303,25
mensili, corrispondente alla pensione sociale e predicata invece dal
ricorrente come adeguata a soddisfare gli elementari bisogni di vita
del pensionato, sia della poco maggiore somma di euro 414,15 erogata
dal terzo pignorato al debitore.
Si rinvengono d'altronde nell'ordinamento diverse disposizioni di
legge che, pur non individuando direttamente l'ammontare della
pensione idoneo ad assicurare al pensionato mezzi adeguati alle
esigenze della vita, forniscono ciononostante indicazioni
significative in tal senso: si veda ad esempio il nuovo testo
dell'art. 545, comma 7, codice di procedura civile (introdotto
dall'art. 13, comma 1, lettera l, del decreto-legge n. 83/2015 conv.
con modif. nella legge n. 132/2015) che ha stabilito
l'impignorabilità delle somme dovute a titolo di pensione, di
indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di
quiescenza «per un ammontare corrispondente alla misura massima
mensile dell'assegno sociale aumentato della meta'» nonchè il già
citato art. 38, legge n. 448/2001 che ha disposto, in presenza di
determinati requisiti reddituali e di età, l'incremento «al milione»
di diversi trattamenti pensionistici dei soggetti disagiati <fino a
garantire un reddito proprio pari a 516,46 euro al mese per tredici
mensilita'».
13. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12,
comma 1, legge n. 118/1971, laddove riconosce al soggetto totalmente
inabile, per di più affetto - come nel caso - da gravissima
disabilità e privo perciò della benchè minima capacità di
guadagno, un importo di pensione del tutto insufficiente a
garantirgli il soddisfacimento delle elementari esigenze della vita
appare dunque non manifestamente infondata in relazione anzitutto
all'art. 38, comma 1 della Costituzione che sancisce il diritto di
«ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari
per vivere ... al mantenimento e all'assistenza sociale».
Vero è che il legislatore gode di discrezionalità nella
individuazione e determinazione delle misure atte a concretizzare «il
diritto al mantenimento» sancito dalla disposizione costituzionale,
ma tale discrezionalità trova un limite nella necessità di
assicurare il soddisfacimento delle esigenze minime vitali della
persona, esigenze minime che - come già osservato - la pensione di
inabilità in godimento alla B. non è certo in grado di assicurare.
La Corte costituzionale in diverse sentenze ha ribadito che il
potere discrezionale del legislatore non è assoluto ma condizionato
dal «rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie» (v. ad es.
sentenze n. 180/2001 e 226/2000), principio che la stessa Corte delle
leggi ha di recente ribadito nella sentenza n. 80/2010 ove è stato
ritenuto che in presenza di un «diritto fondamentale» quale quello
del disabile all'istruzione (e diritto «fondamentale» è pure, a
parere di questo Collegio, quello sancito dall'art. 38, comma 1,
della Costituzione a favore dei cittadini inabili privi di mezzi), la
discrezionalità del legislatore «nell'individuazione delle misure
necessarie a tutela dei diritti delle persone con disabilità non ha
carattere assoluto ma trova un limite nel rispetto di un nucleo
indefettibile di garanzie» per gli interessati.
La necessità di contemperare il diritto dei cittadini inabili
privi dei mezzi necessari per vivere e, come nel caso, anche della
benchè minima capacità di guadagno, di conseguire dallo Stato
quanto necessario per soddisfare le esigenze elementari della vita
con le disponibilità finanziarie e con il principio, pure di rilievo
costituzionale (v. art. 81, comma 1, della Costituzione, come
sostituito dall'art. 1, legge costituzionale n. 1/2012), di
assicurare l'equilibrio di bilancio, non può d'altronde consentire
di ritenere conformi al precetto di cui all'art. 38, comma 1, della
Costituzione, disposizioni di legge che, come l'art. 12, comma 1,
legge n. 118/1971, assicurino ai soggetti in questione provvidenze in
concreto del tutto inidonee a garantire l'effettivo soddisfacimento
delle minime esigenze vitali: la stessa Corte costituzionale, ad
esempio con la sentenza n. 275/2016, ha più volte posto l'accento
sulla necessità che il legislatore garantisca l'attuazione e
«l'effettivita'» del diritto costituzionalmente garantito, osservando
inoltre, quanto al limite costituito dalle esigenze di bilancio, che
«il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il
diritto allo studio e all'educazione degli alunni disabili non può
essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali»
e che «è la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul
bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa
erogazione».
14. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12,
comma 1, legge n. 118/1971 appare non manifestare infondata, sotto il
profilo della ragionevolezza, anche in relazione all'art. 3 della
Costituzione che sancisce l'uguaglianza dei cittadini davanti alla
legge senza distinzione «di condizioni personali e sociali» (comma 1)
e pone a carico della Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà ed
eguaglianza dei cittadini impediscono «il pieno sviluppo della
persona umana» (comma 2).
La pensione di inabilità di che trattasi viene riconosciuta agli
invalidi civili di età compresa fra i diciotto ed i 65 anni (nel
2018 66 anni per effetto dell'art. 24, comma 8, decreto-legge n.
201/2011 conv. con modif. nella legge n. 214/2011) nei cui confronti
sia stata accettata una totale inabilità lavorativa e che siano in
possesso del requisito reddituale stabilito anno per anno dall'INPS.
L'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n. 335/1995,
che nell'anno 2018 ammontava pacificamente ad euro 453,00 mensili per
tredici mensilità nella sua misura intera (ed ammonta nel corrente
anno ad euro 458 mensili), viene riconosciuto ai cittadini
ultrasessantacinquenni (a decorrere dal 1° gennaio 2018 ultra 66enni:
v. art. 24, comma 8, decreto-legge n. 201/2001 sopra cit.) che siano
in possesso di determinati requisiti reddituali, meno favorevoli di
quelli stabiliti per l'attribuzione della pensione di inabilità in
ragione anche della computabilità del reddito del coniuge.
La pensione di inabilità e l'assegno sociale sono trattamenti
fra loro assimilabili: come affermato anche dalla Corte
costituzionale (v. ad esempio sentenza n. 769/1988) le due
prestazioni hanno la stessa natura assistenziale, essendo dirette a
sopperire ai bisogni dei soggetti privi di mezzi che siano inabili al
lavoro o a causa di infermità (pensione di inabilita') ovvero per
ragioni di età (assegno sociale).
L'assimilabilità delle due provvidenze è resa ancor più
evidente dalla circostanza che ai sensi dell'art. 19 legge n.
118/1971 al compimento dei 65 (ora 66) anni di età la pensione di
inabilità di cui all'art. 12, legge n. 118/1971 viene
automaticamente sostituita con l'assegno sociale: l'importo mensile
della pensione di inabilità viene quindi adeguato all'importo
dell'assegno sociale, ma restano fermi i diversi e più favorevoli
requisiti reddituali stabiliti per l'attribuzione della pensione di
inabilità.
Appare dunque irragionevole, ad avviso del Collegio, riconoscere
al soggetto totalmente inabile infra 65enne (oggi infra 66enne) che
si trovi come nel caso della B. privo della benchè minima capacità
di guadagno in ragione della gravissima infermità da cui è affetto
un trattamento di ammontare sensibilmente inferiore a quello
dell'assegno sociale, nonostante la comune situazione di bisogno
determinata in entrambi i casi dalla inabilità al lavoro (per
infermità nell'un caso e per l'età nell'altro caso), tanto più
considerando che la Corte costituzionale ha ripetutamente
sottolineato la diversità e specialità della condizione degli
invalidi civili assoluti, meritevoli, perlomeno sotto l'aspetto del
requisito reddituale, di «un trattamento di miglior favore» rispetto
agli aspiranti all'assegno sociale (v. ad es. sentenza n. 88/1992
pronunciatasi in riferimento alla pensione sociale di cui all'art. 26
legge n. 153/1969 poi sostituita, a decorrere dal 1° gennaio 1996,
dal l'assegno sociale di cui al cit. art. 3, comma 6, legge n.
335/1995).
15. L'art. 12, comma 1, legge n. 118/1971, laddove attribuisce ai
soggetti totalmente inabili, portatori come è il caso della odierna
appellante di una gravissima disabilità, un trattamento
pensionistico largamente insufficiente alle più elementari esigenze
della vita appare altresì in contrasto con gli articoli 10, comma 1,
e 117, comma 1 della Costituzione che rispettivamente prevedono che
l'ordinamento giuridico italiano debba conformarsi «alle norme del
diritto internazionale generalmente riconosciute» e che la potestà
legislativa dello Stato debba essere esercitata nel rispetto anche
«dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi
internazionali».
La Convenzione O.N.U. sui diritti delle persone con disabilità,
siglata a New York il 13 dicembre 2006, ratificata dallo Stato
italiano con la legge 3 marzo 2009, n. 18 e infine approvata con la
decisione del Consiglio dell'U.E. del 26 novembre 2009 (2010/48/CE),
ha previsto: all'art. 4 l'impegno degli Stati Parti «ad assicurare e
promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle
libertà fondamentali per tutte le persone con disabilita'» (comma 1)
nonchè «in merito ai diritti economici, sociali e culturali ... a
prendere misure, per il massimo delle proprie risorse disponibili ...
in vista del conseguimento della piena realizzazione di tali diritti»
(comma 4); all'art. 28, comma 1, che «Gli Stati Parti riconoscono il
diritto delle persone con disabilità ad un livello di vita adeguato
per sè e per le proprie famiglie, incluse adeguate condizioni di
alimentazione, vestiario e alloggio, ed al continuo miglioramento
delle condizioni di vita, e devono prendere misure appropriate per
proteggere e promuovere l'esercizio di questo diritto» ed al comma 2
che «Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con
disabilità alla protezione sociale ed al godimento di questo
diritto... e prenderanno misure appropriate per tutelare e promuovere
l'esercizio di questo diritto, includendo misure per: (...) (b)
assicurare l'accesso alle persone con disabilità, in particolare
alle donne e alle ragazze con disabilità e alle persone anziane con
disabilità, ai programmi di protezione sociale ed a quelli di
riduzione della poverta': (c) assicurare alle persone con disabilità
che vivono in condizioni di povertà l'accesso all'aiuto pubblico per
coprire le spese collegate alle disabilità (...); (e) assicurare
pari accesso alle persone con disabilità a programmi e benefici per
il pensionamento».
A sua volta, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione
europea del 7 dicembre 2000, alla quale il Trattato di Lisbona del 13
dicembre 2007, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, ha conferito il
medesimo valore giuridico dei trattati (v. art. 6: «L'unione
riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei
diritti fondamentali dell'Unione europea dei 7 dicembre 2000,
adottata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, che ha lo stesso valore
giuridico dei trattati») ha riconosciuto all'art. 26 il diritto dei
disabili «di beneficiare di misure intese a garantirne l'autonomia,
l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita
della comunità, e all'art. 34, relativo alle misure di sicurezza e
assistenza sociale, ha in particolare previsto al comma 3 che «Al
fine di lottare contro l'esclusione sociale e la povertà, l'Unione
riconosce e rispetta il diritto all'assistenza sociale e
all'assistenza abitativa volte a garantire un'esistenza dignitosa a
tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti, secondo le
modalità stabilite dal diritto comunitario e le legislazioni e
prassi nazionali».
Una disposizione, quale quella dell'art. 12, comma 1, legge n.
118/1971, che attribuisce al soggetto totalmente inabile in
condizioni, per di più, di gravissima disabilità, quale è
senz'altro l'odierna appellante, un trattamento pensionistico del
tutto inidoneo a liberarlo dalla condizione di bisogno in cui versa
ed a garantirne condizioni di vita almeno dignitose inevitabilmente
si pone in contrasto anche con gli obblighi internazionali assunti
dallo Stato italiano e con i vincoli derivanti dall'ordinamento
comunitario e, pertanto, con gli articoli 10, comma 1, e 117, comma
1, della Costituzione.
16. L'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre 2001, n. 448 ha
disposto dal 1° gennaio 2002 l'incremento, m presenza di determinate
condizioni reddituali, «fino a garantire un reddito proprio pari a
516,46 euro al mese per tredici mensilita'» della pensione degli
invalidi civili totali che abbiano un'età pari o superiore a 60
anni: proprio il mancato possesso in capo alla B. di tale requisito
anagrafico ha comportato, come si è detto in precedenza, la
reiezione da parte dell'INPS della domanda di maggiorazione
presentata dall'odierna appellante il 2 agosto 2015.
La limitazione dell'incremento in parola agli invalidi civili
totali di età pari o superiore a 60 anni appare anch'essa
irragionevole allorchè l'invalido, come nel caso ben prima del
compimento del 60° anno di età, si trovi in ragione delle patologie
sofferte in condizioni di gravissima disabilità e privo della
benchè minima capacità di guadagno: questa situazione non appare
certo meritevole di minor tutela rispetto a quella dell'invalido
civile totale che abbia mantenuto una residua capacità di guadagno e
non soffra di patologie che lo rendano non autosufficiente e che,
però, al compimento del 60° anno di età, e unicamente in
conseguenza del raggiungimento di tale requisito anagrafico, acquista
il diritto a conseguire l'incremento in parola.
Ancor di più la disposizione dell'art. 38, comma 4, cit. si
appalesa irragionevole e discriminatoria se si considera che, a
parità di condizioni reddituali, lo stesso art. 38 ha previsto al
primo comma l'incremento «fino al milione» a favore dei titolari di
assegno (o pensione) sociale al raggiungimento del 70° anno di eta':
costoro, infatti, per il solo raggiungimento di tale requisito di
età ed anche se esenti da patologie invalidanti o gravemente
invalidanti, acquisiscono il diritto ad un «reddito proprio fino al
milione», laddove un soggetto totalmente inabile di età compresa fra
18 e 59 anni che si trovi per di più in condizioni di gravissima
disabilità - è questo il caso dell'odierna appellante - viene a
percepire una pensione di inabilità pari a poco più della metà.
17. Deve quindi ritenersi non manifestamente infondata, in
relazione agli articoli 3 e 38, comma 1, della Costituzione, anche la
questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, comma 4, legge
28 dicembre 2001, n. 448 laddove subordina il diritto degli invalidi
civili totali, anche se in condizioni di gravissima disabilità e
privi di ogni residua capacità lavorativa, all'«incremento» in esso
previsto al raggiungimento del requisito di 60 anni di età.
18. La questione di legittimità costituzionale dell'art. 12,
comma 1, legge n. 118/1971 e dell'art. 38, 4° comma, legge n.
448/2001 risulta, oltre che non manifestamente infondata, anche
rilevante, poichè solo l'adeguamento della misura della pensione di
inabilità a quella dell'assegno sociale ex art. 3, comma 6, legge n.
335/1995 o l'eliminazione del limite anagrafico del compimento del
60° anno di età previsto dall'art. 38, comma 4, legge n. 448/2001,
quantomeno in relazione ai soggetti affetti da gravissima
disabilità, può consentire l'accoglimento delle domande proposte in
giudizio dall'odierna appellante, essendo fra l'altro pacifico (v.
dichiarazioni concordi rese dai difensori delle parti all'udienza di
discussione del 29 maggio 2019) che le misure introdotte di recente
dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 conv. con modificazioni dalla
legge 28 marzo 2019, n. 26 («Disposizioni urgenti in materia di
reddito di cittadinanza e di pensioni») hanno riguardato unicamente
le prestazioni di carattere previdenziale erogate dall'INPS e,
altresì, l'assegno sociale di cui all'art. 3, comma 6, legge n.
335/1995 e non anche le prestazioni di invalidità civile
disciplinate dalle disposizioni di legge qui denunciate.
P.Q.M.
Visti gli articoli 134 della Costituzione e 23 legge 11 marzo
1953, n. 87;
Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di
legittimità costituzionale dell'art. 12, comma 1, della legge 30
marzo 1971, n. 118 di conversione del decreto-legge 30 gennaio 1971,
n. 5 nella parte in cui attribuisce al soggetto totalmente inabile,
affetto da gravissima disabilità e privo di ogni residua capacità
lavorativa, una pensione di inabilità di importo, pari nell'anno
2018 ad euro 282,55 e nell'anno 2019 ad euro 285,66, insufficiente a
garantire il soddisfacimento delle minime esigenze vitali, in
relazione agli articoli 3, 38, comma 1, 10, comma 1, e 117, comma 1,
della Costituzione;
Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di
legittimità costituzionale dell'art. 38, comma 4, legge 28 dicembre
2001, n. 448, nella parte in cui subordina il diritto degli invalidi
civili totali, affetti da gravissima disabilità e privi di ogni
residua capacità lavorativa, all'incremento previsto dal comma 1 al
raggiungimento del requisito anagrafico del 60° anno di età, in
relazione agli articoli 3 e 38, comma 1, della Costituzione;
Dispone l'immediata trasmissione degli atti alla Corte
costituzionale;
Ordina che a cura della cancelleria, la presente ordinanza sia
notificata alle parti nonchè al Presidente del Consiglio dei
ministri e sia comunicata ai Presidenti della Camera dei deputati e
del Senato della Repubblica;
Sospende il giudizio in corso.
Così deciso in esito all'udienza del 29 maggio 2019.
Il Presidente: Mancuso |