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TO00190429_1878_00340 | null | L'Opinione 1878 00340 | 1,878 | 16,405 | Giovedì, 13 Dicembre 1877
duo PREZZO DELLE ASSOCIAZIONI : 9 LE ASSOCIAZIONI SI RICEVONO:
Tann Guai o la Roma all'ufficio del Giornale, via del Seminario, n. 87, piano terreno
Roma e provinoîe del Ro coda ppiie IA o
a renti iena (RENE nai A Parigi, all Ackxca Havas, ruo Nétro Damo des Victoiroa, 34. A
Stati Uniti doll'America Settentriotalo » 18 — » U— » 66— Ia viecala ta To der. i Tinta DARIO
Ri e VIRGINIA oi SUIS Le lettere è i reclami devono essere inviati franchi alla Dirazione del
de ER ere a TLV vai eo Giornale. — Non al restitàiacono i manoscritti.
Pi Richiami e cambiamenti d'indirizzo devono avere unita la fascia in corso
GI abbonamenti cho si prondono por l'estero si sotto cui ni spedisce il Giornale.
‘devono pagarsi in ero.
Gli abbonamenti ecininciano col 1°
Cinscun foglio centesimi
d'ogni mess
10 cosi par Roma come per le provincie
Un foglio arretrato centesimi 20,
GIORNALE QUOTIDIANO
Per gli annunzi rivolgerni eschisivamente all'Ufficio di pubblicità di
A: TABOGA, Piazza San Claudio, 94.
Prexni: Quarta pagina Cent. 30.
Terza pagina sotto la firma del gereato?L. 1,60 ogni linsa
Pagamento anticipato.
= ————
BOLLETTINO POLITICO
teranno sullo vallate ungheresi o sullo rio-
che provincie indiane.
Oggi, la proprietà privata in Armenia o
in Bulgaria è protetta dalla legge militare
servito seguo in paose n
non fare i lavori quaudo mancano i
quattrini, ciò s'intende; ma il non farli,
quando i quattrini ci sono, costituirebbe
una vera colpa nel ministro doi lavori
Dopo aver detto
Szochen, cho non
alcun altro giornale, occetto la. Wiener
‘Abendpost, © che vi sono bensi giornali che
appoggiano Ìl governo © elio ricevono tal
CORRISPONDENZE ITALIANE
(A) madova, 10 diconbre. — È noto
tanto di Chivasso svolso le suo considera-
zioni.
Sono ammiratore dell'ingegno dell'on. Ce-
rosa, e sarci veramento lioto di possederno Ja
non comune coltura 0 la special
mico uno scopo ideale. Ma quando la guerra | pubblici. Inoltre le popolazioni gemono | volta delle comunicazioni , ma ch'egli non | ©h9 sino dal 3 corrente fu firmato a Roma | smministrativa ; ma di fra <a
i i i i 'antontie i p iva; to allo sue pa-
x, orali i | sarà dichiarata agli inglesi e agli ungheresi, | sotto il peso dei duri balzelli; una grande | no può guarentiro l'autenticità perchè altri- | dagli onor. Depretis e Gabelli , quali raP- | rolo avrei sentito il bisogno di st
Piu L'Agenzia russa dico chela presa di | essa sarà fatta con ogri mezzo. La Resia | parto dei quali si esacerba per effetto | monti dovrebbe egli sleseo redigerio al mi- | Presentati l'uno del governo, alla Camera bon diversi cosolti alma cla
Pievna non impedirà che si continuino
le ostilità, anche se le trattative di paco
ha agito fin qui all’europea; in Ungheria
o'nello Indio agirà alla cosacca. Che tutti
dei lavori pubblici. E di consueto tutti
nistero degli esteri, il conto Andrassy si
dichiarò d'accordo col conto Szechen rela-
Sociotà veneta di costruzi
cessione della ferro
Conegliano-Vittorio,
lettura dello suo raccomandazioni, non posso
i fossero immediate. Da ciò possiamo ar- | quelli che hanno orecchi lo sentano! Lemina iene si jFochi sentono È | tivamento al poco risptto verso i trattati. | Escovi ora alcuni particolari in proposito Dis, In cpl nno de
cen romentare che, se altri scontri avranno gir ih benefici dei lavori pubblici non ugual- |‘ evidente, egli soggiunse, cho in Europa, | !! comune di Vittorio si è impegnato por I i E
à ftogo © se la Turchia farà altri sforzi Miri Vende meno disteiblli per Dioenif. di cose. | GG Ai CAI, d desieivo anale ce ir cingueseonila 9 la provincia pra Jodevia atalativa ai
dn Fi RIA: È F n "i x ps n È ua n iro centomila , ami di h 3
kat; disperati por altanuaro îl disastro della | 5, ehe il nuoro ministero è formato; | 1° imposto si esigono, si facciano | mento, la forse, 6 che i ratti rimangono | ATO i erre a arretra fondo | non lievi sacri per mantanero ao il
caduta di Plevna, i negoziati diplom: n: d almeno i lavori; se i lavori si ritardano i80: mala " | com chili pres l'onore, la riputaziono dell'Atenco
ontie : s sAlliona: | ma che non si atmunzierà oggi alla vori; se si ritardano | ‘onvenientomento appoggiati; In qualità di | ©©Mpenso chilometrico di lire mille, per la | nei
tici per un componimento paci con Jo | Camera. Vuolsi cho questo ministero | si distribuiscono in periodi più lunghi. | ministro coscienzioso, egli devo perciò ba- | durata di 55 anni, a tenore dolla legge per | ‘’Comuno o îa vi
cati. tavoleranno, se con success 0 meno. 1 | ron “domandorà immedisiamento alla |si tomperi la tassazione. Laonda l'ac | diro aftnebò won manchi mò all'Ausrine| 19 {trio acconario emana ne 1873, | nodo tsza ato allo Siaio e
vp diranno lE airone sul teatro della | Camera il bilancio , e aspetterà, senza | cusa fatta all'on. Zanardelli in forma | Ungheria nò alle potenzo estero suo alleato | <aterte della spesa mente dia l'equi” | siccome: questo sarabbe in Isteaito dovero
7 pel momento, intervenire, la decisione dell'Assemblea, | insinuante e senza parere di farla, ora | la forza nocessaria. E; sa sanio. de Ng | di provvedore da sò interamento aî bisogni
guerra, devo rivolgorsi anche a Vionna
è a Londra.
Come i lettori vedranno in altra parte
del giornale, il testo delle dichiarazioni
fatto dal conte Andrassy alla Delega-
zione ungherese suona alquanto diverso
dal sunto telegrafico. 11 corrispondente
da Vienna al Temps dice che il gran
cancelliere austro-ungarico si ‘espresso
nei seguenti termini in una seduta se-
greta delle Delegazioni :
La monarchia è rimasta libera nei suoi
movimenti. Essa è certa che i suoi into-
rossi saranno rispettati. Il governo sosterrà
lo statu quo migliorato e non già lo statu
uo dal punto di vista ottomano. L'Aastria-
‘hieria difenderà gl'interessi europei di
rdo coll'Europa, ma essa si riserva di
iteressi austriaci,
ac
difendere da so stessa gl'
Sarebbe a desiderarsi cho il conte
y spiegasse in termini più chiari
Andrassy
salvo a chiedere lo scioglimento verso
la fino del mese. L'accoglienza fatta
dal maresciallo al sig. Audiffret-Pasquier,
presidente del Senato, avrebbe prodotto
molta irritazione nel gruppo dei costi-
tuzionali.
RR
IL BILANCIO DEI LAVORI PUBBLICI
La discussione di ieri intorno al
lancio dei lavori pubblici non andò per-
duta, nell'interesse del paese, A un di-
scorso pieno di savii arvertimenti del-
l'on. Spaventa intorno al modo di re-
golare per legge i tramacais, argomento
vitale sul quale ritorneremo , è succe-
duto quello dell'on. Zanardelli. Questi
si ora punto d'alcune allusioni del rel
tore del bilancio del ministero dei lavori
delle più gravi. Mutare un ministro dei
lavori in un ministro dello finanze; ri-
durre la sua azienda a una spocio di
pessima Cassa di risparmio, non è liove
appunto, L'on. Zanardelli ha fatto bo-
nissimo a rispondere, e piacque il tuono
scherzoso ch'egli ha adoperato.
Quando gli avversari si lasciano co-
gliere in così grossi errori, perchè si
mutano, senza bisogno, in censori,
hanno l'obbligo di conoscere a fondo il
loro tema. Ma ieri fu provato a chiara
luce che l’on. La Porta non lo cono-
sceva e che i grossi battaglioni dei mi-
lioni da lui accumulati non si erano al-
lineati nel suo cervello con un’ analisi
precisa ed esatta.
L'on. Zanardelli ha mostrato che il
ritardo nei pagamenti non significava
Il conto Andrassy parlò poi dell'alleanza
re imperatori 0 conchiuso collo seguenti
parole, cho furono applauditissimo: € La
monarchia dispone liberamente dei suoi de-
stini, lo si può afformaro sent
more, ‘o sîon rÌ la alcuno Stato in Earopa
il qualo possa contore con maggior sicu-
rezza che sì avrà riguardo ai suoi giusti ed
oqui interessi. Vi sono potenze cho forso
possono farlo ugualmente, ma non però pi
di noi. »
Quanto allo osservazioni del conto Srà-
chen sul trattato di commercio colla Ru-
menia, il conto Andrassy diodo lettura di
alcuni dispaoci confidenziali cho non deb-
bono essere pubblicati nol Libro rosso.
Egli si dichiarò assolutamente contrario
al pregiudizio secondo cui l'Austria-Un=
gheria non abbia a cuore il benessere ed il
pacifico sviluppo dei popoli cristiani de-
l'Oriente, 3 che sia suo interesso che la
ia rimanga vamutata nello stato în
cui si trovava prima che scoppiasse il mo-
qualo risulti nell' ultimio docennio ,, por la
strada nazionale, parallela alla ferroviarin,
© chio diventerà naturalmente provinciale.
Il contratto di concessiono dura novant'anni
e la nuova linea dev" essere compiuta entro
il termine di dodici mesî. Il tracciato per=
corro una lunghezza di quasi tredici chilo-
metri, dei quali undici da costruirsi e duo
all'incirca con percorrenza sull'attanlo bi-
mario della linca Udine-Treviso. La pro-
priotà resta, como ben s' intendo, alla So-
cietà vaneta di costruzioni, cho
guata di atti
Giornalieri d'andata e ritorno,
A Bassano incontra molto favoro la can-
didatura di Giuseppo Massari, jl quale ri.
tornando in Parlamento, darà forza al par-
tito sotto la cui bandiera militò sempre con
onore. Il Massari è uno di quelli cho la
riparatrico progressoria ha con tanto più
accanimento combattuto in quanto che trat-
tavasi appunto di autorevole, stimato e te-
muto avversario, o questo è uno dei mag-
giori titoli per raccomandarto alla sa
della Università, così paro a mo cho i rap-
presntanti del Consorzio universitario ab-
Biano Il diritto di pretendero chu lo Stato
faccia più o meglio là dove volontariamento
concorrono nell'interesso scientifico del passe.
Gapirei pertanto il do ut ces în bocca
al Consorzio universitario di Torino, ma non
50 capire cho si possa in simile congiun-
tura quasi chiudore gli occhi per poter pro
munziare un date obolum Belisario !
Dirò di più. Perchò l'on. Cerosa non è
egli entrato più addentro nella quoitione
dello Università ? Porchò discentralore, como
egli professa di essoro, non ha virilmente
chiesto che nell'interesso della scienza in
Italia si vonga una buona volta a sciogliero
l'intricata matassa doll'insegnamento supo-
riore?
Non sarebbo riuscito? E che importa !
Gutta carat lapidem o le suo autorevoli
parole avrebbero forso rammentato alla
Camera un ordino del giorno cho chbi l'o-
| nove di firmaro cogli en. Marselli, Man-
quali sono gli interessi europei, che pubblici, l'on. La Porta, di cui i giornali | per Ja massima parte un ritardo nei la- | vimento. Re frin ed altri egregi colleghi, quando ci sem-
FAustria-Ungheria difenderà d'accordo | amici del ministro dell'interno averano | vori, ma pigliava qualità da motivi af-| « Mi maxca n. crt ORIO | i Mi Tea ai ono demenicare Cbrò che il ministro Bonghi troppo larga
colle potenze sottoscrittrici del trattato | caniato lo lodi. A leggerli pareva che | faito diversi. Si corre già su molto for- | 1? %0rEso, bi coormnane an Una INTRA | Lai Bali da un omo che; dotto di nsga | E/9410_În favoro di nuovi Istituti per gli
di Parigi, e quali gli intoressi speciali
atenei che essa difenderà da
sè stessa. Così sarà bone far notare che
la formula dello statu quo migliorato è
pure voluta dallo stesso gabinetto in-
glese, contro il quale si scagliano con
santa ira i giornali russi, ed era la
base della famosa nota Andrassy che
fu accettata dalle potenze e non re-
spinta dalla Turchia. È probabile che
al quartier goneralo russo avrà un sue-
cesto T'ilarità questa proposta per un
ritorno a un programma così. dimesso
per parte della Russia.
Le informazioni odierne accennano
all'agitazione crescente in Ungheria e
i dispacci di ieri recavano il sunto d'un
arlicolo del Morning Post, hellicoso
oltre misura. Ma vediamo come la
stampa russa, insuperbendo pei successi
ottenuti in Asia e in Europa, giudica
dal suo canto la polilica delle potenze |
non pienamente benevole al governo
moscovita. Ecco come la Gazzetta di
Pietroburgo, che gode riputazione di
esser mollo più moderata del Golos e
della Gazselta di Mosca, parla dei do-
veri della Russi
So in questo momento, allorchè i nego-
ziati diplomatici sono incomineiati, la Rus
sia non ottiene la liberazione della Bulgaria,
il pagamento d'una contribuzione e l'esten-
‘sione dello nostre frontiero in Asia; se i
nostri nomici , l'Inghilterra © 1' Ungheria,
fanno abortire le trattative, allora la Rus
ia sorgerà, non come liberatrico degli
ma como esccutrico incaricata di punire gli
inglesi e gli uszaoresi ribaldi. Gli atessi
regzimenti di cosaochi che in quest
mento operano con un'apparenza di
nell'Asia minore © nella Bulgaria, sì get-
e de
° APPENDICE
NAUFRAGIO e SALVEZZA
(dall'inglese)
Margherita non badò a quanto vi po-
tesse essere d'irragionevole in questo
discor: non cerchiamo la logica o
la ragione nelle appassionate supplica-
zioni di un moribondo; troppo ci acqora
soltanto la rimembranza delle cento op-
portunità lasciato sfuggire di compi
i desiderii di coloro che sono per la-
sciarci; e se in quegli istanti ci doman-
dassero la folicità di tutta la nostra
vita futura, non sapremmo ricusarla.
Ma cotesto desiderio della madre era si
naturale, si giusto, che a lei parve,
tanto in rigaardo all'inferma quanto al
fratello stesso, dover passare sopra a
ogni considerazione di pericolo e fare
quanto stava în lei per ottenere che
fosse adempiuto.
1 grandi occhi della madre si fissa-:
muove rivelazioni e nuove scoperto si
fossero fatte dal relatore per la prima
volta © quasi lo s’invocava a salvatore
dei lavori pubblici manomessi nel regno.
Era troppo e si oltrepassava il segno
anche per diari usi a lodare senza mi-
sura e senza parsimonia soltanto i loro
amici personali. Non potera e non do-
vera tacere l'on. Zanardelli ; poichè in
queste difese aperte di un ministro
sceso dal potere dinanzi alla Camera è
uno dei pregi principali del sistema rap-
presentativo. L'on. Zanardelli ha par-
lato senzira e senza sdegno, condendo
le sue ragioni con quel sapore umori-
stico, che foco perdere la calma al suo
avversario e foce apperire ancor più do-
bole la sua risposta. 11 relatore del bi-
lancio rimproverava il già ministro di
non avere speso lo somme assegnate
| poi lavori pubblici, come i nostri let-
| tori avranno potuto desumere dal re-
soconto della seduta. È la solita accusa,
che si lancia con la solita facilità.
| L'on. Zanardelli ha reso un serrigio al
paese mettendo in chiaro le cose.
si tratta di un problema leggiero I° impo-
staro nel bilancio del ministero dei la-
vori pubblici i milioni a centinaia per
| non ispenderli che a decine, sarobbo
dun doppio inganno e un doppio danno.
Primieramente s'illuderebbero le po-
| polazioni e si ferirebbero nel più vivo
dello loro aspirazioni, educandole alla
speranza di veder compiuti a tempo i
(lavori, i quali malgrado della spesa vo-
| tata, non volgerebbero a maturità. Ora
vano su lei dilatati e supplichevoli,
mentre le labbra biancho o tremanti
avevano un'espressione quasi infantile.
Margherita lo rispose :
— Siate tranquilla, mamma ! Scriverò
| stasera stessa, e sono certa che Fado-
rico partirà subito appena saprà il vo-
lerio, come sono certa della
mia esistenza. Siate sicura che lo
vedrete, quanto si può esserlo di cosa
al mondo.
— Oh, Margherita! La posta parto
alle cinque; non_ potresto scrivere su-
| bito e spedirla ? È si poco il tempo che
mi rimane! Non perdete una posta sola!
Questo indugio appunto può decidere
ch' io non lo vegga!
— Ma il babbo è fueri, mamma.
— Il babbo è fuori! E che per ciò?
Vi pensate forse ch’ei mi negherebbe
l'adempimento di quest’ unico desiderio?
lo non sarei malata, non sarei mori-
bonda se ei non mi avesse tolta da
Helstone per condurmi in questo posto
malsano, buio © tristo !
— 0h, mamma!
— Sì; gli è pur vero, Egli stosso lo
sa; lo ha detto tante volte. Ei farebbò
per me qualunque cosa : credeto che mi
‘orrebbe ricusare quest’ultimo deside-
rovie, per le quali il pagamento della
costrazione non è fatto ancora. E non
si è fatto, perchè non si è potuto farlo.
Anche su questo punto lo dichiarazioni
dello Zanardelli furono giudicate assen-
nate e giudiziose. Ei non approva l’arte
piccina di governo, la quale consiste
nel compiere i lavori e nel ritardare i
pagamenti. Lo Stato dev’ essero un fo-
delo ed esatto pagatore, poichè solo a
questo modo ei cura la vera economia
è l'impiego diligente del pubblico denaro.
Ma vi sono dei ritardi nei pagamenti
che hanno la loro radice in liti pen-
denti o in altri molteplici motivi che
egli lia analizzato con grande accura-
tezza.
L'on. Zanardelli non solo è escito il-
leso, ma viltorioso in questa scaramuc-
cia, ed ha lasciato negl'imparziali di ogni
parte della Camera la persuasione del
lango studio e del grande amore col
quale ha cercato i servizi della sua am-
ministrazione. E al suo avversario di
ieri sicuràmente il grande amore non
corrisponde al lungo studio.
enni
LE DICHIARAZIONI
DEL CONTE ANDRASSY
Nei giornali di Vienna del 10 troviamo
il testo delle importanti dichiarazioni fatte
il 9 corrento dal conte Andrassy alla Dele-
gazione ungherese, Si noterà che il telegrafo
ce no aveva dat> un sunto poco esatto, e
foce quasi credere che Îl canceliiere austro-
ungherese avesso detto l'opposto di quanto
disso in realtà. Riferiamo la versiono del
Frendenblatt, che crediamo la più esatta:
e eee eee eo
rio... o preghiera, se pure così volete
chiamarla ? E poi, Margherita, Ja bra-
ma di vedere mio figlio s'oppono tra me
e Dio ! Jo non posso pregare finchè non
ho ottenuta quest’unica cosa. Nol posso,
davvero ! Non perdole tempo, cara Mar-
gherila | Scrivete adesso, subito! Allora
ci potrà esser qui! potrà esser qui fra
ventidue giorni! Perchè ei verrà di
certo. Nè fani, nò catene potrebbero
trattenerlo. Fra ventidue giorni io ri
vedrò il mio figliuolo !
Ella ricadde addietro sul canapò o,
per alcuni istanti, non pose mente a
Margherita che si copriva gli occhi con
le mani rimanendo immobile al mede-
simo posto.
— Voi non scrivete ? — le disso sua
madre alla fino. — Portate a me penna
@ carta; mi proverò a farlo io stessa.
S'era alzata a sedere così dicendo ed
era scossa in tutte lo membra da un
tremito fobbrile.
— Aspeltate che rientri il babbo.
Aspeltate di chiedere a lui il. miglior
modo di farlo.
— Mo l'avoto promesso, Margherita,
poc'anzi ! M° aveto detto ch' egli ver-
rebbe.
— E così ridico,
mamma, ne son
rasa PRNDESSE LO @STATU QUOP DELLA
Tuna rst sexso. Per cooperare,
intendo non già collo parole, ma coi fatti;
© mi devo chiedere sc potrei esporro lo
forso dolla monarchia per uno scopo, alla
cui possibilità ed «quità, lo affurmo ardita-
mente, non credo nessun uomo di Stato in
Europa, e neppure gli uomini di Stato tur-
chi. (Sensazione)
< Il ministro descrive quindi como co-
minciò il movimento, anni orsono, come
esso derivò dalle circostanze e da condi-
zioni cho il sultano stesso (0 ciò. risulterà
dal Libro rosso) riconobbo abbisognaro di
un miglioramento radicale. Si vedrà pure, egli
disse, cho noi ci siamoquanto più era possibilu
estranei ad ogni ingerenza o con quale gra-
titudine la nostra condolta era stata rico-
nossiuta ancho dalla Turchi
< Il conte Andrassy confutò quindi la voco
erronea, diflisa specialmente in Ungheri
che la monarchia agisso sotto la pressiono
d'una potenza qualsiasi. Vi fu un uomo fe-
nomenalo il qualo la dichiarato cho senza
il suo consonso non si sparerebbo un rolpo
di cannono in Europa. Ma anche quosto
grando uomo giunse sino alla parola ma
non aveva îl potere di mantenerla.
< Non possiamo neppure noi impodiro che
in Europa si faccia Ja guorra o non te
tiamo neppuro di regolare da noi soli le
sorti di questa parte del mondo. Non v'ha
in Europa nessuna potenza che porsa intra-
prendero ed effottuaro qualcho cosa senza
doli'altra.
< Ma così puro non v'ha nessuna potenza
che potrebbe senza di noi intraprendere la
soluziono della qu'stione d'Oriente; oggidî
ropei d'accordo coll'Europa; quanto ai no-
atri, li difenderemo noi stessi. »
= estesa)
certa. Non piangete, cara madre mia
Scriverò ora subito davanti a voi; la
lettera sarà spedita prima dello cinque
0 so il babbo ci troverà alcuna cosa a
ridire, potrà riscrivero... non ci co
rerà che un giorno solo. Oh, mamm
non piangete così, chè mi strappate il
cuore!
A poco a poco la signora Hale ealmò
i suoi isterici singhiozzi, e stetto a guar-
dare la figlia , montre questa scriveva
una lottera ripiona. d'urgenti sollecita-
zioni, la suggellara in fretta , accioc-
chè la madre non domandasse di ve-
derla; e poi, per maggior sicurezza ed
a preghiera della signora Hale stessa,
usciva per recarsi a impostarla ella
stessa.
Ritornava appunto a casa, dopo averla
impostata, quando il padro suo la rag-
giunse :
— Di dove si viene, la mia bella sor-
vettina ?
— Dall'ufficio postale... ho impostato
una lettera per Federico. Oh, babbo!
forse ho fatto male, ma la mamma fu
colta da una brama sì appassionata di
vederlo!.... disso prima , che so lo ve-
desse, potrebbe forse guarire ; poi che
doveva vederlo prima di morire... Non
volontà © robusto ingegno
triottismo, ch'egli possiedo in grado così
alovato, rendersi degno del mandato che gli
confidoranno i suoi nuovi elettori.
Fui oggi a visitaro la nuova sala del
Consiglio provinciale. Il valente pittore
sav. Carlini ,, chiamato appositamente da
Vonezio, dove godo meritata rinomanza, si
è distinto sopratutto nel grande quadro del
soffitto , che figura la cacciata di Pagano,
vicario imperiale del Barbarossa, fatto che,
como dico il Sacchetti , onora la città no-
stra perchè fu prodromo, anzi sintilla allo
tto della sompro memorabile Lega lom-
barda. La nuova sala sarà presto inaugu-
rata, perchò ora più non vi manca che ul-
timaro i lavori di stucco.
Ancora si va discorrendo dell andata a
Roma dell' illustro prof. Vanzot:i ‘© sapete
porchò ? per scoprire quale sia procitamento
l'ammontare della somma percopita in so-
guito dello suo visit al Santo Padro. A
tranquillare tutti coloro che anelano di co
noscere il vero, dirò cho il chiaro scicn-
ziato non ebbo, nò avrebbe voluto avere,
alcun compenso pecuniario. E basta,
L'INSEGNAMENTO SUPERIORE
Dallon. Di Sambuy riceviamo la se-
guente loltora :
saprà, col pa-
Roma, 42 dicembre 1877.
Egregio signor Direttore,
In un giornalo di Torino ho lotto ieri
sera, in ertenso, un discorso pronunciato
alla Camera dal deputato Cerosa, por chis
deto al ministro della pubblica istruzione
l'affidamento di maggiori iscrizioni noi fu-
turi bilanci a favore della Università di
Torino.
Premetto che non ho potuto assistoro alla
seduta, nella quale l'onorevole rappresen-
__————————€——€T€
vi potrei dire quanto insistesse. Ho fatto
male?
Il signor Hale non rispose subito.
Dopo qualche intervallo, lo disse :
— Avreste dovuto aspettare fino al
mio ritorno, Margherita.
— Avevo cercato di persuaderla.
— cominciò quella — ma poi s'ar-
restò.
— Non saprei che cosa si sarebbe
dovato fa prese il signor Hale.
— Essa dovea pur rivoderlo, posto che
lo brama cotanto; e forse ciò lo fa-
rebbe anche più bene di tutta lo mo-
dicine e chi sa che non le potesso an-
che ridonar la salute ; ma il pericolo
per lui temo sia molto grande!
— E tutti questi anni scorsi, dopo
quel tempo, babbo?...
— È vero. Ma la disci
ha leggi si stretto © rigorose ; è rico-
nosciuto talmente che un ufficiale di
marina ha d'uopo di essero spalleggiato
dalle leggi più severe per parte del-
l'autorità di terraferma , che jo non
credo che il tempo faccia impallidir:
l'offesa; non credo si tenga conto degli
abusi, dello tirannie dagli ufficiali com-
messo, por attonvaro Ja colpa degli in-
felici che essi hanno spinto agli estremi.
studi suporiori.
Può l'Italia mantenero con onore suo 0
vantaggio della scolarosca una ventina di
| Università 1 Dovo troverà il personale
{ sognante, como provvolorà al materiale sci
tifico?
Ma l'on. Cerosa mi dirà che lo Stato non
potrà mai voniro a questa dosiderata ridu-
ziono 0 che davanti ai diritti storici di
niversità illustri, è impossibile pensaro a
chiudorno una dozzina per mantanerno 5 0
6 — il che è già molto — in quolle mi-
gliori condizioni che richiedono al giorno
| d'oggi © sempre più richiederanno gli scon-
finati progressi della scienza.
In tal caso, invece di chiedoro qualche
migliaio di liro in sussidii, dando ad altri
il diritto — con gravo iattara della finanza
pubblica — di rivolgergli domanda di eguale
© proporzionalo aiuto, diciamo francamente
allo Stato di restituire alle Università
| a le rendito che loro appartenevano.
A questo modo lo Stato non avrà la re-
sponsibilità di provvedero male — mi è
sfuggito il dirlo — all'insegnamento supe-
rioto, a so poi por lodovoli
di emulazione e gloria lo cento città d'it
lia vorranno, lo une conservare, lo altro
crearo Università, la concorrenza non po-
trà danneggiaro l'insegnamento, avvegnac-
chò si sarebbo giunti quasi alla perfezione,
gioò al sistema tedesco dove lo Stato lascia
fare o, vigilo sontinella, sta soltanto alla
porta per dar gli esami a chi vuol escire
laureato,
Questo io chiamo discentramento.. ma
della troppo lunga lettera debbo chiederlo
scusa, egrogio Direttore, nell'atto di prosen-
tarlo l'ossequio dell'antico colloga e devoto
amico
i bei
E. Di Sasarr
Deputato al Parlamento.
e
_———————————
Epperò non badano a tempo, non ba-
dano a spesa, spediscono upposta delle
navi ad impadronirsi de’ colpevoli, la
cui taccia rimane viva e sanguinosa
finchè non sia lavata da) sangue.
— Oh, babbo! dunque io ho fatto
male! Eppuro mi sembrò di doverlo
fore in quell'istante ! Mi parve che Fo-
derico stesso avrebbe voluto correro il
risohio !....
— Sì, certamente! Così avrobb' ei
fatto! così devo fare! Ed io stesso,
Margherita, sono lioto cha la cosa si
ita in tal modo. Jo avrei puro esitato
finchè forse sarobbe stato tardi per pro-
durre qualche buon frutto. Cara Marghe-
voi aveto agito como si doveva ;
effetto non è in nostra mano.
Ma a lei quella descrizione del padre
circa il modo onde le ribellioni eri
punite l'avoa fatta raccapricciare e ai
terriro. S'ella stessa avesso attirato il
fratello a casa per fargli scontare il
suo errore col proprio sangue ! Conobbe
puro che l'ansietà del padre era molto
maggiore che dalle suo ultimo parole
incoraggianti non trasparisse 0, pren-
dendo il suo braccio, ritornò seco a casa
mestamente e pensosamente.
(Continua)
————++—++——»—__—....--_EF_TTPU WVOUVv_—»»Pr -————r' 1—+--+-—-—+-=-=—+-===tT- =
PARLAMENTO ITALIANO:
SENATO DEL REGNO
Seduta du 12 dicembre.
(EB della Sessione)
Presidenza del presidente TECCHIO.
La soduta è sporta allo ore 3.
Leggesi ed approvasi il processo verbale
della tornata antecedente.
accordano dieci giorni di congedo al
sonatore Pepoli, per motivi di salute.
comunica un progetto d'iniziativa
parlamentare trasmossogli dal presidento
della Camera doi deputati, relativo alla li-
quidazione della pensiono ai militari ex-
pontifici © loro assimilati.
L'ordine dol giorno reca fl seguito della
discussione del progetto di legge aul Codice
sanitario.
Si logge l'art. 15, che riguarda
posiziono dei Consigli sanitari pro
Dopo brevi osservazioni sì sospende l'ar-
ticolo, in seguito a proposta del senatore
ti:
passa all'art. 16, che riguarda le fun-
zioni del segretario del Consiglio sanitario.
‘non approva cho uno dei mot
del Consiglio provinciale sia
letto dai proprii colleghi a
le funzioni di segretario del Consiglio stesso,
come vuole la Commissione.
Propone inveco cho il medico sanitario
abbia lo attribuzioni di sogretario dol Con-
siglio 0 facoltà di voto consultivo.
memi (relatore) adoriaco che il medico
sanitario sia il segretario del Consiglio, ma
non accolta ch'esso abbia facoltà di voto.
mm st rinunzia alla seconda parto del
vendamento.
In questo senso si modifica 0 si appro
la prima parto dell'articolo.
Parlano quindi i senatori Berti, Pala-
aciano 0 Casati, il qualo propono la sop-
pressione dei due ultimi comma dell' ar-
ticolo.
La proposta dol senatore
vata.
Approvasi altresi. l'articolo 13,
sospeso.
$ approvano anche gli articoli 47, 18, |
40, 20, 21 0 22 concornenti lo attribuzioni |
dei Consigli provinciali sanitari.
passa al capo V, che tratta della com-
posizione dei Consigli sanitari municipali. |
1 tro articoli di questo capo sono appro-
vati dopo breve disenssione.
Si passa al capo VI, cho vieno puro ap-
provato.
Vieno in discussione il capitolo VII,
i die
ati è appro
rimasto
L'articolo 20 è così concepito:
ico-presidento el i componenti del
o superiore di sonità sono nominati
dal Re sulla proposta dol ministro dell'in-
terno, escettuati tre medici, dei quali duo
saranno proposti dalle Facoltà mediche ed
uno dalle Accademie di medicina.
< Il vice-presidente © dei membri
componenti i Consigli sanitari provinciali
sono nominati dal ministro dell'interno s0-
vra proposta dei prefetti; l'altra metà dal
“onsiglio provinciale
< 1 componenti dei
munali sono nominati
nale; il vico-presidento dal
< I membri ordinari doi Consigli durano
in ufficio per un triennio, sì rinnovano so-
| lancio, del quale voterà in favore.
sidorazioni intorno alle opere idrauliche
ano
CAMERA DEI DEPUTATI
Seduta del 12 dicembre.
(100» della Sessione)
Prosidonza del Pri
La seduta è aperta a oro 2.
Si dà lettura del processo verbalo dolla
tornata precedento o dol sunto dello peti-
zioni.
votano richiama l'attenziono della
presidenza sulla necessità di affrettare i
lavori della Camera, affino di evitaro
sercizio provvisorio dei bilanci. Si avvici=
nano le vasanzo di Natale e mancano dello
Relazioni di bilancio.
enti
loro lavori. Il N:
ica e se la
in Natale, si può confidare nol patriotismo
di tutti o spocialmente della maggioranza
cho sostieno
ministero.
i debba fa
ho inteso di dire
cano delle Relazioni.
micerzma (ministro doll
interno).
governo ha fatto il suo dovero presentando
i bilanci oi progetti a tempo.
ma, La Commissione goneralo dol
lancio lavora tatto il giorno e cinque
lanci furono già approvati.
micorzma. La Commissiono vuol faro
studi infiniti... (ON! 0h! rumori).
rmrn. La Commissione fa il suo dovere.
Commissione go-
ra dico che
ha già approvato quasi tutti i
lanci. Essa procede alacremente nol suo
voro © niun appunto può esserle fatto.
mavini chiodo l' urgenza por una poti-
zione
mimsav
o negli stipendi degl’
cel nuovo anno.
L'ordine del giorno reca il seguito della
discussione generalo del bilancio dol mini-
Late
o dei lavori pubblici.
mnes. La parola spetta all'on. Bacca-
dichiara che non
trascinare da preoccupazioni estraneo al
necessarie in
cattive lo condi:
Dice che anch
lia, e dimostra quanto
di alcuni fiumi
suo uticio,
Loratoro espone ilelle cor
necessità © sui mezzi
mi
porti.
sull’amministrazione in generale, crili
cho inceppano il movimento au
lagnanze. li
dell'attuale sistema di contabilità
Parla dell'ordinamento del genio ci
tagli amministrativi.
Parla puro dolla spesa pel personale del
ualche osser-
genio civile, rispondendo a
vazione del relatore del bilancio,
Conehiude invocando dal presidente
Consiglio
strazione
vanta CRISPI.
lo spero che i relatori all'etto-
lalo è una festa
Camera vorrà lavorare
L'on. presidente mi ha falto
i mettermi fra i cattolici, Io non
Jo va
canze, ma ho constatato il fatto cho man-
presenta la relazione sul pro-
i legge per aumento di un socondo
sognanti degli
istituti tecnici. Chiede ed ottiene l'urgenza |
affinchè questa legge possa andare in vigore |
i porti, tutti indistinta.
mente, sono in poco prospero condizioni.
Nessun porto adempie convenientemente al
iderazioni sulla
provvedore ai
glioramento delle condizioni idrauliche e
qualche osservazione sul bilancio e
ndo
certe lentezze burocratiche © certi sistem
ninistr
tivo, producendo nel paese malcontento e
Jostra i difetti e lo lungaggini
lee
no nota i difetti, entrando in minnziosi det-
va riforma di tutta l'ammini
i lavori pubblici, affinchè questa
apprezzamenti, ancho per accelerare i lavori
della Commissione del: bilancio, la. qualo si
sobbarca ad un lavoro voramonto faticoso.
Ripeto che si limitò a considorara le cifre
dei capitoli © lo variazioni, senza entrare in
apprezzamenti.
marmerza (presidento del Consiglio) ri-
sponderà brevemente allo vario raccoman-
dazioni. Comineierà dalla questione dei tram-
ivays sulla qualo parlarono gli onor. Gorla
o Spaventa. Sgraziatamente, finora non vi
sono che otto domando per concessioni di
tramrvays.
So le domando venissero numerose, non
sarobbo da allarmarsi, anche so ci troviamo
in uno stato exlege su questo argomento.
Il movimento dei tramirays sarebbo con-
fortanto como segno della prosperità dello
popolazioni e dei comuni, 0 sarebbo giove-
volo per le finanze comunali o governative.
È vero però che ci troviamo senza leggo
@ cho la giurisprudenza variò nel ministero
ori pubblici. Le regole della polizia
non possono applicarsi ai tram-
rcays, © un progetto di logge, informato a
liberali, sarà presentato al Parla-
Ve
n| L'on. ministro dichiara all'on. Bertolini
gho nel progetto di logge sullo convenzioni
ferroviario sarà provveduto alla questiono
da lui accennata.
L'on. ministro rispondo poi all'on. Billia»
Dico che la spiegazione della riduziono dei
17 milioni è data negli allegati al bilancio.
La Società dell'Alta Italia ha fatto lo sue
proposto, ma non potovansi contemplare
quello cho vanno al di là del 1° luglio, o-
poca della scadenza della Società. 1 preav-
visi di essa non concernono speso neccs-
sario, ma utili, ed è naturale che lo Stato
limiti le spese utili alle proporzioni dello
finanze dello Stato. Colla somma ridotta si
provi derà allo speso utili.
n può diro so vi sarà compresa la
spesa per la staziono di Udine. Riconosco
però l'importanza di questa staziono e po-
trebbo guarentiro cho vi saranno fatti i
miglioramenti tutti che merita una stazione
di prim'ordine, dalla qualo si diramano duo
importanti linco internazion
| Circa la dogana internazionale pondono
trattative coll’Austria. La questione è deli
catissima, Il ministero non mancherà di fer-
mezza nel difendere gli interessi nazionali
0 so i de dell'on. Billia non saranno
soddisfatti, non si potrà imputarne la scarsa
fermezza del governo. Di ciò può dare al-
Billia la più esplicita promessa.
L'on, ministro esamina poi lo osserva-
zioni dell'on. Baccarini e gli chiedo come
wai si possa oggi ponsaro a stanziamenti di
enormi somme per cporo idrauliche, pro-
prio alla vigilia di stanziare continafa di
milioni per le ferrovie.
L'onor. ministro dico cho è pendento
una riforma nella leggo di contabilità © l'o-
norevolo Baccarini potrà proporno tutti gli
emendamenti che credo opportuni a sompli-
ficare l’attuale sistem
Lon. ministro parla della riforma dol
genio civile 0 dico che ha nominato una
Commissione, perchè studi un progetto di
riforma, che dovrà esser seria + durevole.
L'on. ministro passa 2 rispondere all'o-
norovole Baccelli, ricordando quanto fu fatto
dallo precodenti Btaministrazioni pol boni-
ficamento dell'Agro romaro.
Prometto
di studiaro il progetto desiderato dell'ono-
revole Baccelli.
del RA a (relatore) rispondo ad alcuno
osservazioni © raccomandazioni degli ono-
revoli oratori che presero parte alla di-
no.
bi.
di
la
hi
occuparsi della quostione |
nasio ed allo Scuole tecniche
stesso del Liceo, ed espresso ripetatamento
la sua soddisiszione per l’ordino mirabile
che vi regna, promettendo ui tornarvi por
assistero a qualche lezione nello vario classi.
Questo ite dello autorità allo Scuole
fanno beno agl' insegnanti cd agli alunni
eni vorremmo che fossero ancha più fro-
quenti,
Ricoviamo o pubblichiamo con piacero
una prima nota di offerto raccolto a heno-
ficio dell'istituzione in Roma di una Casa
provinciale di lavoro ed Ospizio di men-
dicità:
Duca 1). Leopoldo Torlonia L. 200
Cav. Pietro Guerrini > 5
6. 0. >» 10
Luigi Falloni » 5
Avs. Augusto Golombo » 10
Dott. Gaetano Scarafoni » 5
Luigi Negri » 10
Ercole F » 10
S. A. la principessa Margherita, in que-
sti giorni, ha visitato parecchi dei migliori
magazzini della città.
Oggi è discesa al negozio dei signori An-
nibale o Filippo Cagiati e vi si è tratte-
nuta lungamente.
Leggiamo sulla Vooc
« Jl miglioramento della salute del Santo
< Padro continua © progredisce, »
La sera del di 41 corrento chbo luogo
l'annunciata adunanza della Camera di com-
mercio ed arti di Ri
Comunicata dapprima Ja rinuncia del pr
sidente, comm, Giusoppo Guerrini , la Ca-
mora apprezzando i riguardi di delicatezza,
da cui chbo causa Ja rinuncia medesima,
l’accottava con dispiacere, esprimendo al
cessato presidente un voto ‘unanime di ri-
conoscenza © di ringraziamento, o risolveva
di procedere alla nomina dol successore
nell'adunanza ventura.
Oggetto di discussione era quindi il pro-
getto di leggo di cui è în voco la presen-
tazione al Parlamonto, per la riduziono
della circolaziono cartacea degli Istituti di
emissione per azioni , tra i quali è come
Nioni.
Dopo una lunga o viva discussione sul
provvedimento indicato, il cui solo annun-
cio è bastato a conturbaro il commercio di
una gran parto della penisola o quello in
ispeoie di Roma o della provincia romano,
e la cuî applicazione nello presenti condi-
zioni economiche avrebbe per effetto im-
mediato di gittare il paeso in gravi angu-
stie, la Camera deliborava la convosazione
di un'altra adunanza al di 49 corrento per
Stamano 12, l'egregio avvocato car. Lo-
| renzo Franceschini ha incominciato un corso
libero di lezioni di giurisprudenza o diritto
penalo nella Università romana. Il primo
toma da lui reso a tratlare 0 cho. proso-
guirà nelle sucessivo lezio1
mercoledi dallo 42 all'4 pom.
nistrazione popolare della giustizia, toma
cho a tutti dovo interessare perchè a tutti
devo star a cuore la pubblica © privata
curezza © di veder sempre meglio tutel
la tranquillità o l'ordine nella società 0 la
sicarezza e i diritti doi singoli individui
che formano la società stessa
prima leziono , trattò il Franceschini del
presa la Banca Romana, la cui circolazione |
verrebbo ristretta non meno cho per 21 mi- |
prendero in essa lo sue risoluzioni defini- |
tive, dopo la nomina del nuovo presidente. |
| maggiore di anni 0. Premio della Società,
Primo giorno, giovedì 21 marzo. —
Ominitum. — Corsa di cavalli o'cavallo di
ogni razza o pacso di anni 3 ed oltre. Pre-
ai%a della Società L. 2500. Entrata L. 420.
Distanza da percorrero metri 3500 circa.
Peso: Per cavalli di anni 3, chil. GL;
id. di anni 4, chil. 04; id. di anni D, chi-
logrammi 07; id. di anni 0 0 di età mag-
giore, chil. 08.
Corsa reate, — Premio L. 4000 destinato
da S. M. il Ro por incoraggiamento di ca-
è cavallo di anni 4 nati od allevati
nella provincia romana. Entrata L. 120.
Distanza da percorrere metri 1000 cire:
Peso: Per cavalli di anni 3, chil. Di;
id. di anni 4, chil. 03.
Lo cavallo ed i castroni porteranno chi-
logrammi 3 di meno.
Le cavallo ed i cavalli che avranno vinto
altro premio nell'annata în corso in Italia
porteranno un sopraccarico di chil, 2 poi
cavalli o cavallo di anni 3 o di chil, 3 per
quelli di anni d.
Corsa con ostacoli (Steeple-chase) di ca-
valli o cavallo nati od allevati in Italia di
anni 3 ed oltro. Premio della Società liro
2000. Entrata liro 120. Distanza da por=
correre metri 3500 circa.
Peo: Por ciascun cavallo chil. 08.
I cavalli vincitori in ugualo corsa negli
anni precedenti porteranno chilogrammi 4
di più.
Corsa a salti dì siopi per cavalli 0 ca-
vallo d'ogni razza o paese. (Gentleman-
riders). Promio: un oggetto offerto dallo
signore. Entrata L. 100. Distanza da per-
correre metri 2000 circe.
Peso per ciascun cavallo chil. 71.
1 cavalli italiani porteranno chilogr. 5
di meno.
In questa corsa avranno luogo sei salti
di siepi.
Seca giorno, sabato 23 marzo, — Corsa
di cavalli intieri o cavallo nati cd allevati
in Italia dell'età non maggiore di anni 4.
Promio offerto dal ministero di agricoltur:
industria e commercio , L. ‘3000. Entrata
L. 100. Distanza da percorrere metri 2500
circa.
cavalli interi, chil. 54; per lo
ri di un promio
3000 o più nell' annata in corso portoranno
chil. 2 112 di più.
Il cavallo che arriverà secondo, ricoverà
tutto le entrato, meno una da rimanere como
fondo di corse.
(Osservazione sul sopraccariro di peso
come alla corsa Reale (1° giorno).
Steeple-chase del Lazio. — Corsa con
ostacoli per cavalli o cavallo nati od alle-
piemontese; como lo chiamavano a' suoi dî,
era stato sepolto nel sepolereto della So-
ciotà del Rosario nella chiosa della Mi-
nerva, 0 nolava cho il Pussino pensò tosto
a lavorare alla sua tomba, ma cho nò al-
lora, nò mai il pensioro venno eseguito,
cosicchè nò in Piemonte, ma. torra natale,
nò in Roma dove visso la maggior parto
della sua vita a benofizio dello arti o dello
antichità, nè fra lo pareti dell'Accademia
Lincea, dolla qualo avova preservato lo re-
liquio, serbano ricordo di lui, S. A. R. il
duca d'Aosta con delicato @ piotoso into:
dimento vollo pagato siffatto debito alla
memoria dell'uomo benemerito, o fattono
scolpino il busto dall'egregio Rossetti, no
fo' dono all'Accademia dei Lincei, cui il
preeidento Quintino Sella lo. presentò nol-
l'adunanza plenaria del 2 dicembre con
questo parolo :
< Il nostro Consiglio di amministrazione
ha, com'era suo dovore, fatto a nomo vi
stro omaggio degli atti doll'Accada
Sì A. R. il principe Amodeo, S. A. si de-
gnò di accogliero l'opera vostra con par-
ticolare benevolenza. Percorrendo i volsmi
accademici, un vivo sentimento di doloreo
di soddilsfazione ebbo a colpire il Prin=
cipe. Le Momorio del nostro collega Ca-
rulti gli ricordavano il casato doll'Augusta
Principessa, della qualo egli, o con lui l'I-
talia, doplorano l'immatura pordita, o gli
dimostravano ad un tempo Ja gratitudine
dell'Accademia per i servigi resi allo scionzo,
allo lettoro od all'Accademia da Cassiano
dal Pozzo. S. A. dosiderò mostraro all'Ac-
cadomia tutta la sua stima, o la pario cho
prendo allo nostro onoranze a questo illu-
stro antico linceo. Indi è cho le piacquo
mandarci in dono un busto di Cassiano dal
Pozzo, dovuto allo scalpello del valento scul-
toro Rossetti. I mioi colleghi vorranno
certo apprezzaro la delicato” cortesia del
Principo Araodeo. »
Il busto vanno collocato nella. grando
aula accademica sotto quollo dol principo
Federico Cesi 0 sorge sopra una svelta co-
lonnetta marmorea, în cui sono inciso que-
sto semplici. parolo: Cassianus a putco.
Lo scultore Rossetti ritrasso vigorosamenta
lc nobili sembianze di Cassiano, conserva
teci dalla inciriono posta in fronte allo
adiziono principale del panegirico di Carlo
del 4064, 0 vuolo essero considerato
como un hel lavoro d'arte.
=
Associazione della stampa periodica
Come già fa annunziato, l'assemblea
genoralo dei signori che aderirono allo
statuto dell’Associazione della stampa
vati nella provincia romana, dell’ otà non
L. 4000, Entrata L. 150. Distanza da per- |
correra motri 3000 circa.
Peso: Per ciascun cavallo, chil. 68, |
Lo cavallo ed i castroni porteranno chi-
logramni 3 di muno.
1 cavalli cho avranno vinto altri stec
chases porteranno chil. A di più.
Corsa con ostacoli (steeple-chase) di ca-
valli o cavallo di ogni razza 0 pacse di
anni tro ed oltre Premio L. 3000, offerto
r sottoscrizione di alcuni soci del Circolo |
della caccia. Li 450. Distanza da
percorrere metri 4500 circa. |
Peso: Per ciascun cavallo, chil. 71. _ |
I cavalli italiani porteranno chilogr. 5 |
di mono.
I cavalli vincitori negli anni scorsi in |
ugaalo corsa porteranno chil. 5 di più.
Corsa di consolazione. — Per tutti i
valli cho sono rimasti perditori nello corso |
precedenti di amboduo i giorni. Premio
periodica è convocata per sabato, 15 cor-
rente, affine di procedere alla costitu-
zione del seggio presidenziale, della
Giunta di ammissiono © degli altri uffici
sociali.
L'adunanza avrà luogo allo ore 8 0
mezzo pomeridiano, in una delle salo
del palazzo Sabino , via delle Muratto,
n. 70, piano primo, che l'onorevole Di
rezione del Circolo Nazionale volle con
squisita cortesia mettero per questa cir-
costanza a disposizione della Commis-
sione provvisoria dell'Associazione.
LA SICUREZZA
dello strado ferrato
;grogio signor Direttore,
Lossi nol suo autorevole giornale del 12 no-
vembre, n:309 è soguenti, il racconto dell'aggras.
possa riuscire razionale © sollecita. Spera
gore rio»
paratamente per terzo, e possono pera "Savena dichiara che l'afrmaziono cho | Giri presto gli antichi popoli dell re ene aiono eseguita su Pasqualo Castevotri , cor
Ì cho il programma del presidente dol Con- _, o rest. Non polendo daro na reso n. Il, partito da Fir
gii i di du | siglio uscirà dalla. sfera accademica por Yi aicno 200 domando por concessioni di 25560 dell CoA Pole, Panino di ele | _ POP questa corsa il peso sarà a piacero ra, 9 corronto. Quest
i i one li Sppresso dall'n- | eatraro in quolla dei fatti. tiraimicays non è dell'on. Spaventa, ma sua, CONO della tesine, Gi Go in solo dal | © "99 Si pagherà l'entrata.
lerminata dalla sorte ; in appresso È n î
' essa fa applandita non solo dai
numerosi giovani che v'interrennero, ma
bon ancho da alcuni professori e dall'egregio |
presidento della Facoltà. Mercoledì pros-
simo, il Franceschini tratterà dolla Afagi- |
atraura presso gli antichi romani. |
in risposta sd una osseri
zione dell'on. prosidente del Consiglio.
dico che non nega che le am-
Comitato
Duca di Marino, presidente —
marcheso Luigi Calabrini —
conto Carlo Lovatelli — mar-
cheso Carlo Origo — Antonio
loni — marcheso F. Nobili
Meschi — duca di Fiano,
wmrs. Raccomanda agli otatori di non
dilungarsi soverchiamento in considerazioni
estrance al bilancio. La parola spetta al-
l'on. Billia.
ursa terrà conto di questa raccoma
iterà a chis-
ulaziono di reato. Ad ogni modo, un
fatto di quella npecio sarebbo impossibile di
giorno, ma non di notte.
Potrobbo oritaraî anche di notte
cho mozzo? Colla 1ver xuettRICA !!
Fin dal 1970 io proposi la luce elettrica per
ni al macchinista, a que-
ia proposta fu escomiata. dall'illustro Pa-
dro Cecchi, con lettora del 31 gennaio 187ì, che
zianità.
< Ove il rinnovamento per terzo non
possa farsi, il numero cccedento scadrà
alla fino del triennio.
< Chi surroga un consigliere uscito anzi
tempo dura iu ullicio solo quanto avrebbo
durato il suo predecossore, »
Con
pel bonificamento dell'agro romano. Urge
però che gli izdogi sieno tolti ed è lieto
di vedore clio dall'una o dall'altra parte
del Parlamento si voglia far qualche cosa |
Nella città santa è naturalo che
ia |
ranrazzoni propono un emendamento | bitancio, per la capitale. Rende questa lode alla de- ' una Via del Paradiso, ma che, per questa ubblicsi pochi giorni dopo. 1123 maggio, i
al primo comma dell'articolo che viene aP- | ‘Chiodo con quale c sì opererà la ra come alla siniatra ‘© so avesso detto | appunto passino do' mariuoli © ‘i commet- Tira, doni nia pencia sil Rule docs
provato. È SAT S riduzione da 17/27 milioni della sposa potesse ferire i suoi av- | tano le loro furfanterie è in po' contro l'or-
Questo emendamento si cs] le così i îa vi " rdoni al di dine naturalo delle cose, il
| preventivata le ferrovie dell'Alta Ita)i perdoni al suo ine |
< Il presidente, il vicepresidento ed 1 !"S%olt0 pito Feco como sta il fatto: | , nominò, nedata stante, nia Com-
lorazioni su qu
componenti del Consiglio superiore di sa-
nità sono nominato dal Re sulla proposta |
dol ministro dell'interno. »
L'articolo 29 è approvato © pure appro»
vato l'articolo 28 di cui Ja Commissione
proponeva la soppressione.
Sono pere approvati il 20 e il #
L'acticolo 51 ai esprimo în questi ter
mini |
« L'esercizio, in tutto od in parte, della |
medicina e della chirurgia è permesso sol- |
tanto a coloro, che abbiano conseguito un
diploma di medico o chirurgo in una delle
Università del Regno.
< La professione di dentista © di flebo
tomo è considerata parte della chirargia,
ed occorre, per osersitarlo, diploma xpe-
ciale di dentista 0 di flebotomo rilasciato
in qualche Università del Regno, »
vena propone cho nel secondo comma
dì dica: « la professione di dentista e di
ficbotomo non può essere esercitata se non
| spesa in rapporto ai lavori da eseguirs
oratore deplora la sondizione della sta-
zione ferroviaria di Udine © deplora tale
tanto più che quella stazione ha
un'importanza notevole. La stessa Ammi-
condizion
wistrazione dello ferrovie riconobb
proprio interesse, la nccossi
mento di quella stazi
stanziata una sorma a questo scopo.
L'oratore non è mosso a parlare da
teressi locali, ma dal generale interesse
pubbli
Chiedo se l'ampliamento di
zione si farà malgrado la ridu
somma dei 47 milioni.
Domanda inoltre se la dogana interna-
zionale al confine austro-ungarico
abbia ad essero stabilita nel territorio
regno o sul territorio estero.
necessità di stabilirla nel territori
nale, essendo interosse dell’
dell'amplia= |
o venno, porcià,
Dimostra la |
nazio» |
ia di «vere
zioni del presidente del Consiglio.
mermerie (presidente del Consiglio) sog-
giungo brevi parole.
mms. La discussione generalo è chiusa,
L'ordino dol giorno del
cui invitasi il ministero a
progetto pel bonificamento dell'agro romano,
accottato dal ministro e dalla Commissione,
è dalla Camera approv
rms, Si passa alla discussi
| pitol
| Si approv
capitoli. Sul quarto fa un’ ossa
ine
‘azione
stro.
del |
ternostro, al quale dà schiarimonti |
Il pollame, per chi nol sa, como tante
legiata «_eculaziona
Si fanno incetto nella provincia romana |
di galline, di anitre, ocho © gallinacci.
Questa merco rinchiusa in angustissimo
gabbie giungo in Roma a duo 0 tro grossi
speculatori o questi la depositano uci loro
magaczini per somministrarla ad indostriali
o speculatori di second' ordino , i
loro volta la vendono a commerci
terz' ordino.
‘Abbiamo riferito tutto ciò per far capire
como un mariuolo la notto scorsa sia po-
tuto venire in possesso di cinque grossi 0
grassi gallinacci.
Egli conosceva uno di questi dopositi di
pollami e a notte avanzata con chiavi false
vi è penetrato , ha adocchiato una gabbia
entro cui stavano chiuse lo cinque best
sopracitate, so la è accollata, è via po' fatti
ti di |
dalla data dol presento programa x tutto mer=
colodi 13 marzo, ed in questo ultimo giorno
dallo 10 ant. alle G pom. Lo entrato saranno
aggiuote al premio di ciascuna-corsa , meno
due, l' una cioò del cavallo arrivato secondo
distanza cho verrà rodituita, od un'altra da ri:
manere come fondo di corse. Chiunquo ritirorà,
0 avrà dalla Commissione divioto di far or-
rore il cavallo incritto perdorà la metà della
entrata.
Tutte lo corso io cui non fossero i
mono ire cavalli sppurtenenti a duo diversi pro-
priotarii non potranno aver lu
fa ogni corna i genflemen-riders. p.rteranno
chil. 3 di meno.
Assiso con lo qua
furono queste tros
Si avverto cho
cesso sul torreno
unissiono per esaminare il mio proget
ione, in data 21 luglio 1871,
rero favorevolissi
Nol novembre atesso anno pubblicai tutti que-
ati documenti con considerazioni © nuora pro-
posto.
Da quoll'epoca a quosta parto la disgrazi
sono succedute alle diegrazio: vi sono
alcuno diocine di morti ,, gi
foriti, o più di un
‘Mu lascismo andaro questo inutili retrospote
tive, © veniamo al presento.
Il'trono illumiato a luci
con tro lumi, posti immediatamenta sul vagono
dopo la locomotiva. Un lume sopra il vagono
testo, sul piano dell'asso stradale con
potere illumiaanto di 2100
cho può illuminare la via inu
lel vagono atosso, ma un poco più
forza di candelo
cinscuno, i quali servono sd illu
treno, în modo che il macchinista, anche con
van preserta una Ile
missione per l' accertamento dei doputa
impiegati.
Rome, 17 novembre 1877.
Pet Comitato
tario: duca Di Faso.
suoi
Ma non avova fatto che pochissimi passi,
quando vedo a poca distonza duo guardi
dalla parto del confino austro-ungarico, sul
proprio territorio, la dogana internazionale,
c può benissimo distinguore se
la maniglia dall' ultima è chiusa od nperta.
Questo sistema sarebbe già in opora, so va
da coloro che hanno conseguito Ja matri-
cola in una Università del Regno.
mratmoni svolgo un altro emenda=
mento.
rec azzA in sezuito
menti propesti, propone il
ficolo che viene approvato.
In seguito ad un emendamento del sen
toro Pantaleoni si rinvia pure l'articol
gli omenda»
io del
Gredo cho il governo italiano, con ura
dose di buon volere, potrà
minaccia che la dogana internazionale si
stabilisca in territorio estoro,
oratore attende le di
i (no punti © sarà
iddisfallo.
se potrà dirsi
La seduta è sciolta allo 6.
Domani seduta pubblica allo 2,
PICCOLO. CORRIERE DI ROMA
Cho faro? Formarsi era male, tornare in-
+ peggio, andaro incontro ad esse,
io ancora; così prende la risoluzione
di affrettare il passo © voltare per il primo
vicolo cho incontra. Ma tutto ciò egli lo fa
con così cattiva grazia, che lo gnardio gli
OSSERVAZIONI METEOROLOGICHE
il di 1A Dicembre 4877.
Il Barometro è ridotto a 0° 0 al mare,
Lyaltezza della stazione è di 40,m 055
Harumetro a mozzodî = 707,3
doplorabilo malinteso tra me diretto
genoralo dello ferrovie remane, sig. Do Martino,
non avesso mandato a mouto lo trattativa ba
incominciate. Confesso che io ebbi torto, ma
avea egli ragione ?
So il treno avosso la luce elet
soguire la grassazioni
potrebdo
No, assolutamento no !
i is Fallon] ni ila por Ple "ion lia ms lt | Ir Poma Cnboltoriino i dere gra e 00 genre || TTT ire o renne
Sri Farghi. forestieri possono esreitre nello RO gompagnato dal drstoro dell Ulicio di sta gotta a trra la paia vuol faginy, || Muebno =: 130 = Minimo = 03 aio sima osi cossrali al pernale ipo
Ù to l'arto loro. ; a GI DI Pignetti, © dal presido to ritonuto per un braccio, o
fi L'articolo 33 contempla lo pono da com. 2! #amicays 0 alla loro importanza cav. Baldazz, Vidio Jo ‘vario lati del (234 nog spesa in vera odo, {è per la 0 br pormettano ora duo parole silla mac-
i nilcarsi a coloro che esercitano la modi. 212% invocando dal ministro aleune di Licco e dol Ginnasio « Eunio Quirino Vi- | “ilaria aperta, giustificaro la provenionza SR cliina cho produce lele + sulla npora di
| Solero che cserio Le e Fazioni sull'argomento, nel senso cho sla | sconti - nel Collegio Nomsno , che a0 | i quel pellivsec fa condotto & daro plo» | VO! dominati. Da Est a Su datate | figa e seno per cina tren.
: i Ma prega il Senato di volere rio- 2*icurata la più auipia libertà ici comuni | quos'anno cosi numeroso di alunni, da VE ILS LIL mr dalle vera sit, | ,Sflo dol cielo. Cop ‘iano alla sera con
dh iaro l'artiolo, “desiderando (I guardasi PSMA costrnziono i questi mezzi dì pro- | dovato quasi tutto esso to, © gi “Ca " x cir di
ARE esprimere in! proposito)f) sio ‘pa 89860 economico. | suna anche triplica Ù =: Pioggia in 24 ore. — Oxmn,5 ipore della forza di | a 3
Mi musi civneere, mombro della Sotto | Ognuno isciplina ed | SOCIETÀ DELLE CORSE IN ROMA = as cavalli. La velocità veria da 400 a 1200 gi
la i rriniefenentali Commissione dol bilancio, parla por fatto | îl profitto in quasta bella istitrzione cor- ALLE CRASE RO) Moni i ponete | Ae i Are N ero e
ti La seduta a actolia alle 5412: personale. rispondono pienamonto alle sollecitudini | rograwma per le corse di cavalli cho | DO! SAR O ati due ostremi. Lo macchine Ladd, Gramme
Domani seduta alle 2,
Dichiara: d'aver approvata la Relazione
La Porta, ma di non aver emesso
giudizi intorno ni di lui apprezzamenti. Sì
è semprò astenuta dal fare veservazioni sugli
doil'
doli'egregio preside ed al valore dei pro-
fessori.
L'assossoro visitò paro la Scuola
cipale a pagamento, p
ni-
varatoria al Gin-
| avranno luogo în Roma, al Prati fiscali
fuori di porta Pia, gentilmente conoessi dal
cav. Bernardo Tanlongo, nei giorni di gio-
| vodi 21 o sabato 23 marzo 1878:
Duo anni or sono discorrendo di Cassiano
dal Pozzo nella R. Accademia dei Lincei
Domenico Carutti presentava Îl documento
autentico da cui risultava che il’ cavalier
è la Dynamo magnetosete'trica Lontin ,, sono
intermedie tra questi duo estremi.
‘Nel 1870 proposi l'A/tiance come la mac:hina
la più perfotla o che avora 10 anni di prova
al faro dell Livro. Il vapore no-
to
cessario io lo prendeva dalla caldaia della lo-
comotiva te un tubo derivatore, che,
passandò lungo il fender, giungeva al piccolo
crvalio posto nel vagone.
Questo siatome non presentava inconveniente
alcuno, nò incagliava il servizio di attacco e
stacco della locomotiva alla testa dol treno, e
tutti gli uomini l'accettarono.
Ora però io propongo 1a mia e'etto-magneto-
elettrica, che produco elettricità senza moto,
quindi senza bisogno del vapora e piccolo co-
vallo, e colla sola spesa nocessaria delle punte
«i carbone, civè: per tre lazai, della forza com-
plessiva di 4200 candele atoariche, centosimi
searonta l'rn:!. Questa oc prodtta dl pe
trolio costerebbe, in egual tempo, ire, è
saio Seite tt
d'impianto ? Non è forte! Quin-
ila lire n treno, Afeno vacon-saro @ più
il e poi i loro comodi
Vi può essere chi non approvi uesto mio con-
cotto?
vada agli altri.
fa quattro o cinque
inci dai treni diretti @ mano mano si
i, senza avvodorseno,
treni potranno camminare
senza conse, tutti
colla luco elettrica.
Trattandosi di una cosa così importante, mi
lusingo che la S. V. vorrà compiacerni di pub»
blicare la presento nel sue autorevolo e diffuno
iornale.
È ittugraziandola anticipatamente, colgo questa
5 dicembro *877.
Sto devotissimo
Nobile Mancaxrosio Paxmi
a
NOTIZIE TEATRALI ED ARTISTICHE
— È morto a Conegliano l'illustre
maestro Federico Ricci, autore del C'
ino @ di altre opero del pari nolis-
sime. Di lui parleremo nella prossima
rassegna teatrale.
— Esco il programma del saggio pub-
blico diretto dal maestro Domenico Alari,
cho verrà dato dalla Società musicale ro-
mana nelle sere del 14 017 dicembro 187
Parte prima
Dalla Mersa solonne del maestro cav. Giono=
Christe - Kyrie — Coro.
— Tersetto, siguora maestra Ma-
Antonia. Signori Luigi Morino,
Atnibalo
3. Sano ictus — Signore maoni
anza Costaggini , Matilde De Antonis. Si-
gnori Luigi Morino, cav. avv. Gioacchino Pe-
diconi @ Coro,
4. Agnus Dei —
0 Conv.
J0ra Matildo Da Antonis
im Sancto Spiritu — Fuga — Coro.
a »
satina — Sip. Gionech
2 Bellini — Norma — Cavatina — Signora
Serafina Abrri 0
— Quartottino
senza. accompagnamento — Signore Alari, Co
staggiai, Ciuffetti, Do Antonis.
Meverberr — JI Orocinto
Costaggini,
Egitto —
do da
6. — Deutrice di Teuda — Quintetto — Si-
gooro Alari e Costaggini. Signori Morino, cav.
Îturluzei, Alessandroni è Coro.
Anelie a noi è stato partecipato il malri-
monio del cav. Giuseppa Giacosa colla gen-
tilo signorina Maria Bertola. Montro augu-
riamo ogni felicità all'egregio © simpatico
autore del Fratello d'armi 0 del Trionfo
d'amore, ed alla sua sposa, siamo pur lieti,
fucondo un'eccezione alla regola di non ri-
produrre versi, di poter pubblicare 11 se-
guente sonetto, che un altro le poeta,
il Camerana, indirizzava al suo amico, I
lettori, non ne dubitiamo, ce ne
grati, F.
A GIUSEPPE GIACOSA
igoora,
rterò fra queta pa
Lontan lontano dalla tua dimora,
Qui sotto il monte, dova i! vento tnce.
iuseppe Giacosa.
Quando sarà tua donna o tua signora,
Spesso nel pensier mio verrò fra voi
Verrò cox gli echi e l'ombre ampie, nell'ora
Che diventano tristi i colli tuoi.
‘edrò il bel prato o la casetta, e poi
Le bianche logge che îl lcandro infiora;
E te assiso, fratello, a' pi
Ai piò della tua donna © tua signora.
Tu le dirai che la sognosti tanto,
E ovunque, o sompre, e che Jolanda 6 Diana,
ideal di Fernando o d'Ugo, a il canto
di nostalgia montana,
E giù nei campi, intanto,
nènia flebilo © lont:
Coltever'o Parella, 30 settembre 1877.
GIOVANNI CAMENANA.
——__—_—_+—_
Notizie Interne È Parti VARI
Atroce vendetta. —
Pungoto di 3 5
Una terribil
ora in via
Municipio,
tto Ciro Marino amò lunga pezza 0
fu rinmato dalla giovane Cristin
ma la costanza non era il miglior. progio
della giovanetta, la qualo abbandonò il suo
scena di sanguo avvenne
i, presso la piazza
no giovane, a nome Gaeta Vincenzo, |
Mero.
I Marino seppo di tali nuovi amori, ma |
non vi credette, è sperò a rappaciamento, |
Verso le ore sette pom. di ieri, il Gaeta,
unitamento alla sua fidanzata © alla madre
di Joi, Marra Angola, transitavano per la
via Travaccari..
battono nel Marino: agli occhi del
rio il dubbio in quel momento
certezza; la sua Cristina lo avea
vonte tradito! La gelosia genera
queta fa velo alla ragione; il Marino
dì usano ad una forbice @ vibra furiosa
tette due colpi al Gaeta, alla regione in-
Rsiaale sinistra, cho lo rendono cadavoro
doro pochi istanti,
È uell'impoto dell'ira vibrò. pure altri
gio
colpi. La Cristina rimase ferita all'anca si-
nistra; sua madre ai lombi. La ferita di
questa è giudicata gravo.
L'uccisore, consumata la sua atroco ven-
delta , si costituì spontaneamento ai reali
carabinieri.
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO
Le foreste in Italia, doll' avv. Aronno
‘Rabbeno. — Torino, 1877, Stabilimento eredi
Botta.
sta oconomica della Sardegna. Anno I.
Fascicolo XVI. — Roma, tip. doi fratelli
iconomista. Gazzetta settimanale. —
Firenzo, tip. della Gazzetta d'Italia.
L'ingegneria cieile © lo arti industriali.
Periodico tecnico mensile, ottobre 187
N° 10, vol. III. — Torino, tip. Camilla è
Bertolero,
ATTI UFFICIALI
La Gazzetta Ufficiale del 12 dicombre
contiono :
Rolazione 6 R_ decreto 3 novembre, che ap-
prova il regolamento per l’anministrazione sco-
Tastica provinci
La stessa Gazzetta Ufficiale pubblica il
seguente avviso del ministero della guerr:
A parziale modificazione delle norme rela
ispeosa N, 156, ja
5 luglio ultimo acorso, a pagina 2699, il
tare a 70 il numero dei posti da occuparsi da-
gli aspiranti al concorso medesimo , ed ba în
stabilito cha il tempo utile por
dolla domanda. di concorrere
al 16 gennaio 1878.
dicembro 1877.
Roma, li
NOTIZIE ULTIME
SENATO DEL REGNO
Nella tornata odierna venne proso-
guita la discussione del Codice sanitario
di cui furono approvati parocchi arti-
coli ed altri rinviati all'Ufficio Centralo
perché no riferisca nella soduta di do-
mani.
CAMERA DEI DEPUTATI
Alia discussione generale del bilancio
dol ministero dei lavori pubblici presero
parte oggi gli onor. Baccarini
Gorla e Tertolini i quali svolsero con-
siderazioni o indivizzarono al presidente
del Consiglio raccomandazioni su mol-
teplici questioni che coll’ amministra-
zione dei lavori pubblici hanno atti- |
nenza.
tadini che siano giunti all' otà d'anni 24,
compiuti nel giorno dell'oleziono, o che pa-
gino un annuo censo non minore di lire
italiano 20.
Art. 2. All'art. 3 della succitata loggo 17
dicembro 4810, il qualo determina lo classi
dei cittadini ammessi ad esercitaro i diritti
olettorali indipendentemente da ogni censo,
si aggiungono dopo il paragrafo d:
I cittadini cho trovansi iseritti sullu listo
deî giurati ed hanno esercitato lo relativo
funzioni ;
1 maestri patentati ed esercenti in una
pubblica scuola ;
I bassi ufficiali congedati che hanno ser-
vito nell'esereito nazionale ;
1 decorati per atti di valore militaro;
E infine tutti quelli i quali, con attostato
di esami o con titoli equipollenti, dimo-
strino di possedoro lo cognizioni prescritto
nol programma della scuola elementare oh
bligatoria.
Art. 3, Il titolo cquipollento sarà rila-
sciato da una Commissione presieduta dal
pretoro © composta del delegato scolastico
è del soprintendento allo scuolo comunali.
Art. 4. Le misuro graduali dol valore
locativo fissato nell'articolo 4 della vigente
logge elettoralo vangono ridolto alla metà
per lo cifre indicato noi primi tro numeri
d'esso articolo,
nali del
nova,
Art. 5. Nell'articolo 104 che determina
gli impedimenti all'esercizio del diritto e-
lettoralo © i casi d'esclusiono dall'eloggibi-
ità, all’enumeraziono di coloro che per con-
danna subita non possono essere nà clet-
tori nè eletti, si aggiungono i condannati
vigonto legge elettoralo, si richiederà che
la dichiarazione da farsi al Comuno a sensi
del detto articolo, venga non solo presen-
tata © ficmata dal dichiarante, ma da lui
sottoscritta in presenza degli uffici
nicipali, doputati a ricevera lo dichiara»
zioni i quali certifichoranno la firma.
Art. 7. L'articolo 07 della leggo eletto»
ralo 47 dicembre 1800 resta così modi
cat
Avranno }a presidenza degli uffici prov-
visori dei collegi e dollo sezioni elotto=
Ilo città dove risieda una Corto d'ap-
pollo, i presidenti e i consiglieri dolla Corta
pes ordino d'anzianità;
i luoghi che non sono sode di Corte
di circondari
il prosidonto, 0, dopo di lu, i vice-presi
dent
‘ordi
di Corto d'appello, ed un asses-
soro o consigliero comunale, negli altri
luoghi, farà l'ufficio di primo serutatore.
Il presidi
1 Consiglio promiso
presentare un progetto sulla concessione
dei (ramways, un progetto di riforma
dol Genio
l'on. Hac- |
istoro, proseguendo l’opera '
inistrazioni precedenti, farà
ogni sforzo per dare sviluppo al bonifi-
camento dell'Agro romano. Lo stesso
on. Baccelli riconobbe poi il merito dei
ministeri precedenti per questa ed altro
opere utili alla capitalo del Regno.
L'ordine del giorno, ieri svolto dol-
l'on. Baccelli, con cui invitasi il mini-
stero a presentare un progetto di legge
per dichiarare di pubblica utilità ‘le
opere di bonidcamento dei terreni cir-
costanti a Roma, fu accettato dal mi
stro e dalla Commissione ed approvato
dalla Camera.
Chiusa la discussione generale, si ap-
provarono i primi tredici capitoli del
bilanci
COMMISSIONI PARLAMENTARI
La Giunta incaricata dagli Uffici di ri
foriro intorno al disegno di leggo per spesa
straordinaria per l'adattamento del Luzza-
rotto di San lacopo în Livorno ad Acca-
demia navale, si è costituita, nomi
presidente l'on. Varè, segretario l'on.
liui © relatore l'on. Maldini, col mandato
di proporne alla Camera l'approvazi
La Giunta generale del bi è ricon-
vocata per domani, per proseguiro la di-
scussione sullo stato di prima pravisiono
dol ministero della guerra pol 1878,
LA LEGGE ELETTORALE
Oggi, 42, è stato distribuito alla Ca
mera il nuovo progetto di riforma della
logge elettorale.
L'on. presidente del
avviso di metterlo all'ordine del giorno
dogli Ufisi per la riunione di domal
tina ; ma, dogli stato fatto osse
o sarebbe più una sorpresa
cho un esame, non essendoci neppur
tempo di leggere i documenti che ac-
compagnano il progetto nè di rifletterci
sopra con quell’accuratezza che la gra-
vità del tema richiede, allora ‘venne
Camera era di
Amante, © strinse vincolo d'affetto con un | rinviato alla riunione degli Ufci di | ordinaria
sabato prossimo.
Noi raccomandiamo di nuovo ri
mente agli amici di venire e di trovarsi
sobato negli UfMi. L'argomento è dei |
più importanti ; niun depetato potrebbe |
esservi indifferento. Il
progetto di leggo: |
4. L'art, 1 della logge elettorale 17
dicembre 1800, ove sono stabilito le condi- |
zioni richieste perchè un cittadino venga |
ammesso all'esercizio del diritto di elettore, |
viene modificato nei paragrafi 2 e 4, che |
determinino lo condizioni dell'età e del |
censo.
Saranno di innanzi ammessi ad eser-
citare i diritti d'olettoro, fermo lo altre
condizioni richiesto'dalla legge, tutti i cit- |
T'due elottori più vecchi ed il più gi
vano completeranno l'ufficio facendo lo parti
di serutatori,
L'ufficio, così composto, nominerà il se-
gretario, preferendo in tal nomina un no-
taio, se va ne sia uno fra gli elettori pre-
sen
Il segretario avrà voco consultiva.
Art. 8. L'articolo 09 della leggo clotto-
rale 17 dicembro 1800 è modificato noi se-
guenti termini:
Il collegio o la sezione eleggo a maggio-
ranza di voti tro scrutatori definitivi, to
nendosi nota di coloro che dopo questi eb-
bero maggior numero di voti, I tre scruta-
tori, cosi nominati, insieme al presidente,
al primo scrutatore © al segretario dell'uf.
ficio provvisorio, che restano tali anche nel
definitivo, formano 1' ufficio elettorale che
regola e certifica lo operazioni della ele-
zione.
Art. 9. L'articolo 70 della leggo olotto-
rale 17 dicembro 4800 vieno così modi-
ficato:
So il secondo serutator di un collegio,
0 di una sezione, ricusa o è assonte, è so-
| stituito dul terzo serutatore, il quarto di-
venta terzo, © sarà ultimo scrutatore colui
", dopo i tre eletti, ebbe maggior numero
di sullragi.
Il presidente, in caso di assenza, è sosti-
tuîto dal primo scrutatore, e il primo dal
secondo,
Art, 40, Alla leggo elettorale 17 dicem-
bro 4800 è giunto il seguente articoli
Qualunquo componente dell’ uffici
ia dolosamente incorso in qualche
omissione portante nullità, abbia scionto-
tuente violato la legge in modo da mutare
il risultato delle elezioni o malgrado i re-
clami di uno o più elettori, sarà punito con
la multa di lire mille a tremila, o se in-
solvibile, col carcere da un meso a tre, 0
con sospensione per dicci anni dal diritto
clettorale, senza pregiudizio dello peno spo-
ali che în conformità del Codieo penale
gli possono essere inflitto,
IL BILANCIO DI
L'ENTRATA
proposta d'accordo dalla Commissione 6
<al ministero è di L. 4,354,184,249 0, cio:
L. 4,178,188,47 72 di entrato ordinario
effettive, L. 74,322,337 00 di entrata stra-
trasformazione di capitali ©
L. 101,073,265 12 di partito di giro.
(Dispacci particolari. dell' OPINIONE)
o
ma, 44. — Il conto Andrassy non
disse doversi mantenere la Turchia nello
statu quo în cui trovavasi prima della
guerra, como venné erroneamente as-
serito dal telegrafo. Invece accentuò la
necessità delle riforme.
Viemua, A4. — La catastrofe di Plovna
i, i giudici effettivi od aggiunti por |
nel caso che ja Russia facesso prova
dell'opportona moderazione , potrebbe
avore luogo una mediazione efficace per
lo trattativo di paco.
Ritiensi cho le potenzo neutrali si
astorranno dal prendero l'iniziativa della
mediaziono senza la esplicita richiesta
dei bolligeranti.
GUERRA. RUSSO-TURCA
Osman pascià
d'oro, dono di alcuni un-
gheresi a Ghazi Osman pascià venno aff-
data temporaneamento nollo mani dol sul-
tano, »
L'Albania
Lo stesso giornale ha da Ragusa 9:
< Gli abitanti di Scutari od i principali
capi in Albania hanno tolegrafato a Costan-
tinopoli chiedendo aiuto, e dichiarando che
so non possono ottenere soccorso dai turchi
essi invocherobbero la proteziono dell'I-
talia, >
In Asia
Tolografano ai giornali viennesi da Smirne,
9 corrente
< Dorvisch pasoîà parto per Erzorum per
assumere , si dico, il comando di quella
città.
< ll quartier generalo russo davanti ad
Erzorum si trova nol convento armeno di
Lussavovitch, ch'è molto fortificato. Si
cho Erzerum abbia provvigioni per otto
mesi ; però v'ha grando scarsezza d'acqua;
gli abitanti sono costretti a servirsi sol-
tanto dello fontano catro il raggio della
fortezza.
« Le autorità locali russe nell'Armenia
turca hanno vietato sovoramento alla po-
polaziono musulmana di arrolarti como vo-
lontarii od altrimenti, nell'esercito turco.
< Hussein Havni pascià, l'ex-comandant
di Kara, chiedo di essor tradotto davanti ad
un Consiglio di guerra per poter rispon=
dero della caduta di questa fortezza, >
——_________
DISPACCI ELETTRICI
(AGENZIA STEFANI)
Vienna, 11. — Nel Comitato della
Delegazione ungherese , il conte An-
drassy diodo alcune spiegazioni sulla
siluazione e sulla politica dol governo,
0 losso alcuni documenti segroti.
Il Comitato decise di tenere segreto
o dichiarazioni di Andrassy, ed approvò
una proposta nella qualo dice che, in
seguito allo spiegazioni ricevuto © in
presenza delle circostanze attuali, credo
inopportuna nella Delegazione plenaria
ogni pubblica discussione sulla situazione
stora.
Madrid, 11. — Un decreto reale con-
voca lo Cortes pel 10 gennaio.
Un grande incendio è scoppiato a San-
tander. Dodici case rimasero incendiate.
Il fuoco continua. Le perdite ascendono
diggià a quattro milioni di reali.
Vienna, 11. — La Corrispondenza
politica annunzia cho la casa ove abita
il principe di Montenegro in Antivari
ltò in aria, in causa di una mina. Il
principe Nikita per caso non lrovavasi
in casa.
La rivolta militare a Kragujovatz fu
repressa, Circa quaranta militi che fug-
d'assedio fu proclamato nel distretto di
Kragujevatz.
Londra, 42. — Il Times domanda
che non si facciano dimostrazioni, le
quali possano far credere ai turchi che
l'Inghilterra è disposta a battersi per
essi; soggiungo cho l'Inghilterra non
vorrebbe intervenire per salvare lo pro-
vince turche d'Europa e che îl governo
doro far comprendero questa verità alla
Porta.
San Vincenzo, 14, — Proveniente da
Genova, è arrivaio il postale Sud Ame-
rica, della Società Lavarello, e prose-
gue per la Plata.
striaca approvò il bilancio provvisorio
comune pel primo trimestro 4878.
Durante la discussione, il conte An-
iede alcuno spiegazioni sulla
disse che non ha mai com-
gli interessi della monarchia,
e cho saprà in ogni caso tutolarli.
Dispacci della guerra
Costantinopoli, 11. — Chokir passià
fu nominato comandanto in capo a K:
marli, in luogo di Mehemed Ali
à,
cho è nominato comandante delle truppo _;
rina.
Pietroburgo, 42, — L'Agenzia russa
ha da Grivitza
< Osman pascià si è reso al generale
Ganetzki, comandante dei granatieri.
< La popolazione di Plovna, cho sof-
friva di freddo e di fame, provocò la
sortita, cho era già decisa da Osman
pascià , dopo l'insuccesso di Suleyman
pascià.
< I prigionieri turchi pagano con ru-
pio delle Indie coll' effigie. dell’imper:
trice Vittoria. »
‘Atene, 42. — La regina assistette al
Te Deum nella chiesa russa, in ot
era prevista dalla Porta, la quale non
per ciò si darà vinta, ma continuerà la
guerra e respingerà qualunquo mei
zione che proponga condizioni troppo
onerose per l'impero ultomano. Soltanto
sione della presa di Plovni
La stampa è unanimo nel domandare
che Ja Grecia entri in aziono.
Il Consiglio doi ministri deliberò sulla
polilica da seguirsi.
givano furono fatti prigionieri. Lo stato |
Vienna , 42. — La Dolegazione au- |
forzi sono spediti ad Er-';
Il re partirà fra brove pel campo di
Calcido.
Costantinopoli, 42. — Circolano voci
contraddittorie riguardo alla Serbia.
Gli ambasciatori Layard , principo di
Reuss e conto Zichy, hanno frequenti
abboccamenti con Edhem pascià o Server
pascià.
I russi continuano ad allaccare Ba-
tum, che resisto.
BORSE DI COMMERCIO
ROMA " 1
Rendita Italiana 5 010. . |-_77 40,77 0712
Imprestito piccoli --| -—È
> atallonato .
ObbL. Beni Ecelea.
Municipio di Roma. .»
Credito fond. & Spirito
Gertif. sul Tosoro 5,010
Detto emise. 1800-04 -.
dito romano Blount
Detto Rothachild » »
Detto Nazionale. > >
Banca Nazionale
BORSA DI ROMA
12 dicembre 1897 (ore 1 pom).
imo. La prouta, godi.nento 1° gennaio 1878, ‘1
negoziata da 77 85 a 77 72 112.
Le Gi
del Gaz 640 por contanti.
Intrattato il resto.
Più dobole la Francia 108 85 3 mosi.
Chdgues 109 55,
In rialzo la Londra 27 31 9pm.
Oro 21 85 a 21 86.
(Ore 5 pom)
Migliorata la Rendita in soguito
chiusura di Parigi, domandata a 80 15,
FIRENZE u 12
Londra 3 mesi. . ...
Francia a vista . ...
Azioni Tabacchi
Az Banca Nu;
Pi
Banca Toscana. »
Osservazioni
Ron-it.5°x» god. l°lug. 79 80 — fm. 70 87121
Panca di Francia: ; . 5
Rendita Italiana 5 0j0.: | 7410)
>» 500..
Ferr.lombardo-voneto. | | 103 —| 163 —
Ovblig. Regin fabncchi ==
| Qblig: ferr. V. E. 1863 2_
azioni, 8
lombarde. . | 23 —| 235—
ioni romano... | 29=} ——
Azioni taboechi. ....;| —_| TT
| Londra a vinta sun 6
Cambio CETNCETI
il esggiei oso,io
Î 10
200 40)
3 70 50
| Banca Angio-Avairiaca. | | 90 70,
Austriacho . .. «.| 200=|
Banca Nazionale 805 —)
Napoleoni d'oro 95712
di 100 40, 10599
4706 4765
119 35) 1940
615 6710
0300) 6390
Union-Baak........| 6175 6150
| Rendita nuat. nuora (oroj | 7480 7465
BERLINO 10 "
Austrinche .........| 45359; 403-
Lombardo 2| 38250 ise_
Moi | 365—| 3650
R-| R_
Cons. Inglese 95
Rendita Ttal.
Spagnolo
Turco ita — =
Egis. nuovo |33 = a— —|3314 a-=—
RIVISTA COMMERCIALE
Cereali. —In gecerale i prezzi de'grani, gran-
turedi o di altro gran
al rialzo, Fra lo eau
nella scorsa settimana si ritiene cho vi abbia
piro concorso la proibita esportazione
Noro.
nulle principi piazze marittime. N
porò dimenticare che altro parti ov
America, potrebbero
| copr re il vuoto lasciato dalle provonienzo dalla
Runsia
Intanto ecco i prezzi praticati nolla settimana
ncorsa nei principali mercati:
Ta Ancana i grani morcantili dolle Marcho no-
dla L, 32 50 n 33 al quintale,
. 31 a 31 50, i granturohi
teneri dello Paglie pronti conse.
gua u Darletta si quotarono a L. 25 30 all'et-
tolitro o per marzo 3878 aL 20
Firoazo di L, 19 50 a 21 50 al ancco di
| tro atsia per i grani gentili bianohi, di L. 19
(20 50 per ì grani romi © di L. 10 n 12559
por 4 granturchi.
A Bologna affari ristretti 0 prossì sontonntia»
simi. I grani indigeni varintono da L. 26 50 a
28 25 all'ottolitro, i grani forrareni erivellati da
1,35 230 sl quinialo © il granturco da Li 24 25
aL.20.
A Ferrara i grani ferarvsi furono venduti da
35 25 a 30 25 al quintale, i Polesine da line
553.50 n 34 50 @ i fornentoni da L. 25.50 a 20.
zia i grani fini Don si poionono com.
disotto di L.. 34 al quinta, i gran-
turchi focero da L, 22 50 24, i risoni da liro
22 n 22 80 o il riso novareno da L. 43 a 4450.
‘A Verona l'ottava trarcorse rostenuta per tuti
gli articoli.
A Milano i grani sì venderono da L, 32 a
35/50, i granturohi da L. 22/50 n 24 60 e il
riso indigono fuori. dszio da L, 35 a 44 58 il
alto nl quintale,
i ferma fra 70/95
con transazioni però limitatis-
serali abboro affari a 439 25 fino mote.
| pasto e di
A Torino affari scarsi stante lo pretono dei
possessori. I prezzi praticati furono di L. 38 /n
38 30 al quintale, per i grani, di L. 23 a 24 50
per i granturehì 6 di LL 37 a 40.0 per il rio»
A Gesora calma 0 prezzi debolmonto sosto-
nuti, I grani tenori Glirka Danubio ni aggi=
rano sullo liro 30, î Ghika Tagaarog sulle
lire 31, i lombardi da lire 30 a 40 al quiatato,
i Harlolta da liro 37 50 a 38 oi granturchi
da liro 25/2 27.
A Bari, Messina e Cagliari pochi atfuri o
prezzi pres’ a poco identici a quelli dell'ottava
scorsa,
All'estero puro calma © prezzi goseralmento
invariati, ad occeziono dei morcati francesi, ore
ai ebbo un ribasso di 50 contesimi @ 1 franco
Al quintale.
Vini, — Genoralmonto sostenuti, malgrado,
Ja poca importanza dello operazioni. 1 prezzi
praticati nello principali piazzo della ponisola
furoso :
A Torino di liro BI a 64 all'ottolitro dazi
consumo compreso por il Barbira od il Gri-
gnolino, e di liro 44 a 52 per il Freina 0 per
l'Uvaggio.
A Novi Ligura di lire 38 a 40 ogni 50 litri
per il vino nero di frascheta, di 27 a 20 per il
bianco, di 24 a 10 per il rossotto nuovo 0 dr
15 per vino di tutte uro.
Ia Aati di liro 72 a 80 all'ettolitro peri
Nebiolo fino spumante, di 70 a 70 per detto
socco, di 72 a 80 per il Irachetto fino apu-
mante, di 70 a 72 por detto sacco, di 80 a 00
per Toksj fino spumante, di 45 a 00 per Ra
rolo nuovo, di 100 a 110 per detto vecchio, di
00 a 80 per Barbèra, di 65 n 72 per moscato
spamanto, di 53 a 72. per Grignolino, o di 50
= 90 per vino da pasto.
To Alessandria di lire 46 a 58 all'ottol.
condo merito.
Ad Alba di tiro 70 n 80 per Rarbira, a di 40 a
60 per vini da paato.
A Barolo di lire 110 a 116 per Bi
e di liro 90 a 100 por detto vocchi
A Canelli di liro 54 a 64 peri vini comuni da
104 per il Barbiere.
ri di liro 30 a 50 por i vini neri
10, di liro 60 a 05 per detti di
a 100 per i vini bianchi.
A Sassari di lire 15 a 32 pori vini comuni e di
liro 50 a 03 per i veschi
A Napoli di lira 19.50 2.30 por i vini di Na-
poli, di 38 a 48 por i vini di Sicilia, di liro 43
per i vini di Calabria o di 33 a 40 per i vini di
Lecce,
A Barlotta di lire 34 a 38 per i vinida
Gompazo 0 di 20 a 34 per i vini di mezzo co-
A Barletta di
Cerasoli @ di liro
per uso vermoutli.
A Brindisi di liro 27 a 30 por Compags extra
soloriti o di 28 a 32 por mozzo colora.
mantennero geuoralmento
sostenuti © si apingeranno ancho più avsuti sa
l’attunlo eriti d'Oriente o quella di Francia
cesseranno in brava, e ciò por la ragione ch
i depositi sono in gonerala molto amottigliati,
olo nuovo
ira 30 a 35 per vini Rubini a
25 a 35 per i bianchi secchi
| 0 il nuovo prodotto si presenta di poca impor=
tauza nella maggior parto dei luoghi di produ:
A Porto Maurizio i nuovi mosti si spinsero
PARIGI (oro 3 12 pom) u 12
Reodita Francoso 3 0/0. | 7225 7270
» » 500.| 10715
| ribasso ‘0 con pro
Sino a lire 145 i 100 chilogrammi © i lampanti
140 0 148.
A Napoli la sot
trario chiude im
ina Liquidazione
ono în Borsa
00 chilogramtri , © per marzo
0 i Gioia pronti a 112 51
pesante. 1 Gallipoli pronti si qu
a lire 114 10
1878 a lino 115
0 per marso a LIA 87.
A Messina i pronti fecero lire 118 81 i 100
chilogrammi, 0 per gennaio o fobbraio lira
119 30.
Caggi. — Coo pochi affari. Tuttavia ni man-
reazione verso il ribasso,
mai tato in
fato, cm
Haano fuori de depositi d'inpartazione superiora
di una lira sl chilogr. sul valore effettivo.
A Genova la sottimana trascorso sestontta e
con tendenza al rislro; ma gli acquisti furono
ti a qualche cen-
naturalo al prezzo di
i 50 chilog. al deposito.
Sete. — Dopo i numerosi acquis
settimane ecorae, Ta domaada si è momentanea»
mento rallentata , specialmente per ke
digono. Tuttavia la nituazione si mani
bastanza soddi
completamente
fatti nello
indi gli affari
risultano generalmente limitati a qualcho ur-
gente bisogno di Javorerio.
A Milano il movimento fu ristrettissimo, con
prezzi stazionari, ma tendenti al rialzo. La
groggio classiche indigeno 819 si contrattarono
a lire 79 al chilogramma, detto 9,10 a 77, detto
10j12 da 75 a 76; gli organziui 1618 di prim
qualità da lire 86 a 88, detti 1820 di marca
lire 90, o i classici a lire 88, Nelle tramo so
venderono pocho balle al prozzo di liro 70
82 per quello a duo capi di prima, seconda
za qualità, 0 di Tiro 84 a 80 per lo clas-
niche a tre capi 28132.
A Torino puro pochi affi
nuti. Le groggio 1113 di pri
vendute a liro 80, dotto di terz'ordine 12114 c
liro 71, gli atraflati id. di prim'ordino 22,24 a
liro 87 o le trame di altro provinci
socond'ordino liro 77.
A Lione la sottimana prosegui como la pre»
codonto abbastanza attiva in tutto lo qualità,
ma spocialmento nello greggio giapponesi o di
Canton.
prezzi soste»
ordino furono
GIACOMO DINA, Dinertone,
Romsacvo Giovanni, Gerente,
LA TIPOGRAFIA
dell'Opinione
via del Seminario, 87, essendosi
fornita d'un grande e svariato as-
sortimento di caratteri delle mi-
gliori fonderie e di macchine pio-
cole © grandi, può eseguiro qual-
siasi lavoro con sollecitudine,
precisione © discrotezza
DA RIMETTERE
in seconda lettura i giornali esteri
Francesi e Inglesi,
Dirigersi all'Ufficio d' Ammini-
straziono del Giornale.
spor, ini polmo
dale ncipicate, meroost dello |
vaneo e gaatratgie dipandeni
‘agitazioni nervose. Gal
ALLA CODEINA
D®BECHER
‘atiglia contieno 1, centigrammo
di Codeina , per ‘ui i medici
0 preeriverlo adattando: [| gal malattia code
fo. Normalmente
5
dolco Revalenta Arabica che restituisce n
nno. Essa guarisce senza mi
gaatriti, gastralgio, ghiandole,
ito, digestione
‘npeso lo. dispepai: i
pituita, pause, iltulenza, vomiti, stitichezza, diarro
i , voco, bronchi
nil la doso all'età o carattere fialeo dell'indi
però si premono nella quantità di 10 a 12 Pu
Soa l'annessa istruzion
lie al giorno,
tili rimed
Da tre
sai disperando
ossa forms il m
medici mi avevano preser tti
M Samoa
nutrimento, Il vero a»
Dio, essa mi ha ©
KEILTRANK FUER ZDHRKRANKHEITEN]
popoli dello Stoppe Asiati
a Varo, nenti 1 giudizio concordo del
iche d'Europa, il primo posto fra i rimedi con- ||
la tubereoloni, i eatarri det
) Intewtimi, contro il
Quattro volte più nutritiva che la cano, cconemizza anche 50 volte
La Revalenta in scatole: 114 di kil. 2 fr 80 03 112 ki
0; 1 chi ") 1{2 il. 17 fr: 50 0; 0 kil. 39 fra 12 chi
sBiscotti di Movalemta: scatlo du 1; il. 4 fr 60
suno Ta salato duranto il breve tratto di una stagione estivi
Il Kusais ja forma d'Eeteatto, notissimo sotto il nomo Lleliga Povia Cerere reni
ingipali farmaciati 0 droghieri,
‘della Svizzera. Gale Morgnni a, regia Alia,
aegli acimalati coi toraò vago ogni altro mezzo di cura, fac« | Prask Cook term ingiont al Corso =
ie ae tria = toi di Pato Gai al Coro. 100 —
o per bottiglia è O di 4 Vottigli fl pimza na Ù Forre Argeni
fl poezzo per bottiglia è di Lo ® & di 4 Vottiglio piazza di Spasna o Bara, ia Tor
mia, Russin, A
‘sonerale per Pltalin, per la vendita tasto all'ingrosso che al dot
Fn ASSIANZONI lo C, Milano, via della Sala. N. 10. Leggi di Convenienza Sociale
ita in Roma nello Farmacie Marignaui, Scollingo, Mar- Questo rece @ brillantissimo libro della Marchesa Colombi
Salvagginni, Derott, I | af fagione il più grande mosemo percha soddinta a tatto to
| coperto instofia di filo
per L Do.
chsto, Selvaggia eretti ze | esigonre della vita in famiglia cd in wocietà. Ecco i Gitoli del ese
TRI AliCO cha Hi Abonranno, NI ATE dicoliamaaio | i en ce
alla GAZZETTA D'ITALIA, per tutta la dui del loro — La madre — La vecchia — Îl yiovane — Il capo di casa.
abbonamento riceveranno gratis il | E ne Iper dA tate = nie ai Diniona di
SUPPLEMENTO DELLA DOMENICA — || esfaeigett Milena Sei Oa O iI fiio. del. Giornele delle
| | Donne in Torino riceverà iu dono il Calendario per le si-
more per Il 1878, leggiadro ed elogante librettino di
Je, che può ben diral il vero Vade-mecum d'ogni donna gentile.
il solo Calendario mandi mi 5Ò.
politico-letterario-commerciale e finanziario
i pubblica ogui domenita in quattro pagine del formato della Ga:
‘talia © senza avvisi in quarta psgita. Costieno la settimana | Chi
cronaca generalo , articoli di scienze, lettero ed urti, varioti
x VIEN ARE RR
a eteri RIVISTY BUROPRA = RIVISTA INTRRNAZIONALE
italiani © con uva dei pricati, nella qual
Sento appalti concor. (alieni, sine di Soci dividendi, ep: | i
Vini motorino. 1 ponsenore di rendite, gl'inraprenditoi di opero, | SCIENZE, LETTERE, ARTI
impieeati, eee. — la un Bolfetino bibliografico xi annunziano | Lecce rich
libri dei quali sono inviate in dono tro copie alla Gazsetta |
d'Italia.
occupa di Lottoratura genoralo italiana e ntraniera, di
ITALIA i
OE DIDATA, ; ica, di Commercio, | di Amministrazione, di Scienze filo»
PER TUTTO IL RE
Storia, di Politi
ita d'Italia) nofiche, morali, naturali, di Viaggi, di elle Arti, di Cronaca o di pubblicazioni periodiche e non periodico
TL @ - Trimestro La | taliane © straniere, È
è Gazsetto d'Italia) ' "La Rivista Europea è indipendento in tutte le cose, neutrale in nosuna.
rie 9 me La AL tt ta palio it i dd at
— Numero arretrato cent. 20. {Non è portabandiera di alcun sistema erelusivo, di alcuna scuola, di alcuna filosofia.
si dirigano franchi di È Non è sna di alcun
gia n° Fironze, Ma però difeado la libortà del
io Torino, via di To, 15: | 1 monopoli. vario le
Ni uffici postali del Hegno ' senza accottazione di pertono 0 di scuole, preti
0 ‘520 | Sostanza duo grandi nmori, l'amore del nculro bel pi
‘La compilazione dolla Rieista Europea è fatta
campo dell' umana atti
o visi nella forma e nella
ivorno, via S. Francesco,
no i principali librai ital
FERRO BRAVAIS
(FERRO DIALIZZATO BRAVAIS)
Terr liquide in roccie concentrate
IL SOLO ESENTE DI QUALSIASI ACIDO
Senza odore @ senza sapore.
« Con questo ferro, dicono tutte lo sommità
2 medico di Francia © d'Europa, nop più sti-
è Uchvezza, nò diarrea, ne falica' di siomaco;
"è non anmerisce mai 1 denti
li soio adottato in tutti gli Ospitali.
Atagio ate ep GUARISCE, RADICALMENTE
ANEMIA, CLOROSI, DEBILITAZIONE, SPOSSATEZZA,
PERDITE 'BIA DEBOLEZZA DET (A
in la dare una notizia piena ed
‘ansionalo che straniero. A ciò contribuiaco sp
compariscono in Ital di tstte lo novità libra
la gratitudine nua per il fave cui ebbo
‘ed'alla cooperazione degli Editori o d' Pub.
ni © gli altrì daro notizia della Rivista a' loro
‘ed a renderla utile al meggior numero di posone.
faneicoli di clren 200 pagine arandi
mi ogni
alla diffusione da
I meno di
me di oltre 400 pagine © sci vi
PREZZI D' ASSOCIAZIONE
all'anno, L 20 ilsem, L. #0 il trim.
Fissi»
Per tutto il Regao
Por i dell'Unione generalo dello Posto
Paesi fuori dell'Unione generale dello Pos » 60»
Un numero . . . . L.3— Un mumero arrcîral
assoziano direttamente; € non per messo di agenti, faranno cosa grata all'Ediisre cover
valtolta non r.cccono regolarmente il numero, a cui hanno diritto.
Quelli che
tendolo ogni
R. BRAVAIS o Da, 13,
(Difadare dei
Spirra La "e a firma tav grata
Libri,
della ni
i, vagli cazioni, ecc., i debbono dirigere all'Editore
dernazionale,0, vit del Castellaccio, Fire:
Tag ACQUA SALLI
Questo mirab
salla barba i primitivo
(aoccassa garantito). E. SALLES,
— Deposito a Roma ul Rega
Deposito generale in Roma da Paolo Luigini
è pregno le farm Scellingo, Beretti, Ottoni e Marchetti, Siu
br
Pe CONFETTI ARTI-MERVOSI
EUMATISMI #l date GELINEAU
CONTI 1
RE ERA
a
i
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CRE | Pezze di Brescia]! =
favorevol: animo.
MOLO Gi lino
di GIOV. FACHETTI del fu Francesco rei
Vendita in Roma, nelle due
Aegua Minerale Salso-Jodica di Sal Centesimi 20 cadauna — Una dozzina lire 2. ‘Farmacie Scellingo è Peretti.
La più Jodica di
|, Si uan in tutte la mulattio in cui
folla scrotola, net gozzo, oftalzio serool
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ANTICHE E Vi
Per Roma e provincia eselusivo deposito presso l'ufficio di pub- | CALENDARI COMMERCIALI
Dlicità A. TABOGA, piazza S, Claudio, 94, Roma. VDE
Sì spediscono per posta contro centesimi 25 cadauna, Una dor- QUANDEST
da sfogliarsi mensilmente, stam-
gina L. 2 d0. sd
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DUE PRIME COMMEDIE | ..cic
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fabbricazione di biancheria
sarta e modista
Dirigersi all'uflicio di pubbli-
Pabbiicha, Talogo, paz S
do, de 0g» Passa 5 Cite] Giaudi
PER LE FESTE NATALIZIE
L'Ufficio di Prbblicità
A. TABOGA
ROMA — PIAZZA S. CLAUDIO 94 — ROMA
DÀ
PER SOLELIRE 15
una cassetta contenente 4 Bott. Una del Liquore Egiziano
Ayda, preparato con erbe frattifere che si raccolgono sullo rive
del Nîlo e'che è il solo che già provvedo i paesi dell'Alto Egitto
perchè bibita più gradita d'ogni altra © salutare.
Uma d'Etizir Cagliostro, liquore tonico aggradevolissimo e sto-
matico preparato secondo la formola lasciata dal Conto di C:
gliostro.
Uma da boccale del Vero Fernot Branca conosciutissimo per
le sue proprietà igieniche.
Uma da litro di Medoe vero vino di Bordeaux.
Sì spedisce per ferrovia contro invio dell'importo.
cità A. TABOGA, piazza San
94, Roma.
Lo selluppo straordinario che ha
preso anche in Italia fa Macchina da
Cucire prodotta dalla Società so-
pra Azioni per la Fabbricazione di
Macchine da Cucire già FRISTER
e ROSSMAN di Berlino, miso questa nella nocessità di stabilir in Italia, puro sese depo-
gnnate allo scopo di feestitare la compora ai loro nu-
w'affidò la cura al sottoseriti
giore straordinarie snercio, è unturalo che può praticare prezzi, la concorrenza
Ai quali resta impossibilo; unito ciò, alla perfestone o squisita etegmmza delia loro
produzione ed all'eer@tità cho offrono lo loro Macchino a ragione d'essera una specie-
Tita per uso di famiglia, fabbricazione di biancheria, sarta e modista,
persuade questi di vedersi accrescere sempre più la cliontela che fino ad ora in numero
copioso l’ehbe ad onorare.
CARLO HOENIG, Agente generale
Via dei Panzani, n. 4, Firenze, Via dei Banchi, n. 2
19.8. Il mio Magazzino è puro fornito di tutte le altre Macchine da Cucire ded aseé-
gliori sistemi, nonchè di accessori, Aghi, Sota, Cotone, Olio, ecc., per le medesime.
‘Rappresentanza in ROMA — Posse delle Cornacchie, N.i 10
por volta non si vendono.
"har l'acquisto dell'Entratto Kumin ia cessette contenenti 1 tor- || = — — Un elegante letto di farro voto
tiglie a L. 10 @0, compreso l'imballaggio, rivolgersi al deposi LA GENTE PER BENE SORT II ae
.
|
POSSA ni] di Bologna per l'appalto delle Terme di Porretta
per anni 25 sulla base della corrisposta annua di
L. 4000. E obbligo dell'appaltatore di far eseguire
4000 per cauzione provvisoria in contanti o titoli.
— Deposito di L. 1900 per le spese del con-
piene a i ae da ina cane |
Ne Te it eno le ubi polmonare, ed oli |
gra totti quelli sinora Spnieni Co vo de Uaacio d'eta nuota [f nica via Co
Serio che la relnza media (ora con mode foci Gite o (f-2 Fontnslia Rorgiese — CS dall'eppilsion
nitiva L. 30,000 mediante titoli od ipoteca.
- Londra = Vienna, Filadelfia, ecc.
24 Medaglie Parigi
CONTRO L'OBESITA”
si ottiene un lento dimagrimento
supe di Parigi, 158,
Sla, d L
‘ito da A. MANZONI o C., Milan
Vendita in Roma nella farmacia
cellingo.
| Non più Medicine
PERFETTA SALUTE. sesta paegho nè epeso, mediano 1 ERE
ecc Pace di Di BG bt CHI NON'VEDE NON'GREDE
| - REVALENTA ARABICA peu
‘100 biglietti di visita in carta Filadelfia, imitaziono della
esta 1 ni lografla.
Do biglietti, carla Vergò doppia.
pagine 300 del nuovo lavoro di Ulisso Barbi
È noe, stia, is ogni diodino di stomaco, goî sos ‘Scene Romane, con coperta in litografia.
VAZZA re. AZZ A NES NEDO Peel eztali meadose PVI e Raga Ao 6 penne meravigliose, servibili per tutto l'anno 187
; pe GI 1000 curo, comprose quello di molti medici, del duca di Pluskow, er ima
si Î
li
leale pensi Î 4 almanacco americano a sfogliare, del 4878.
sen in Italia 0 C., via della Sala || della signora marchesa di Brélan, ecc. 8 calendario olandese eommereialo fogliare mer
| Agati i in Ialia A. Mammomi 0 ©, via della Sale | Parigi 19 ape, 1608 NELLA 4 calendario al: È a sfogl
Garneri, Sintmberghi, Marij so; Farmacia Ta neguito a malattia epatica io era caduta in uno stato di deperi 2 clegantissimi almanacchi va portatogiio, «.. x +e i
| Goti Saint, riga, Otis Como; arm sirio ee ara e ani e 7
ini e pra _____I{| seroo serivero; soffriva di battiti nerrosi per tutto il corpo, la die: 6 biglietti d'augurio umoristici in rilievo,
[ni à on cr difiliatima, posintati "ioni, ed era 10, preda ) 1 perio miesri ic 3
un'agitazioce nervosa insopportabile, che sro per oro int | Lo ordinazioni devono essere accompagnato dal rispettivo
re senza vornn riporo; era sotto il peso tristezza. Molti —- ‘vaglia postale, pi il signor E. PERINO, libraio editore |
‘piazza Colonna, 398, . Chi desidera i biglietti stampati
PRESA nio 1878 avrà luogo 1° sopra cartoncino Mat 0 Firmamento, aggiunga cent. 30. Le
Nel giorno 8 Gennaio vrà luogo l'asta | ferinazioni si fanno a posta corrente, franco di porto. (Scrivere]
|
pubblica nell'uffizio della Deputazione Provinciale | {chiaro il nome)
ACOUA
magrire, ecc. ail 8 fr. 'scnsica)
Il barono' Mayell, uno dei, più distiuti seionziati, serutatore della La Revalenta al Cloccolatte in Polvere per 12tsz:e ? fr | alcune opere per un valore no) ggi î di FERRUGINOSE-ACIDULE-GAZZOSE o CARBONICHE
a del Kama, aeioura d'aver veduto degli amantati con de (10/0: per 24 tao 4 f- 60 ec par 3 tazio 8 fr) in Tavolotto a Y no maggiore di lira ll mirati del rapper e eppronit. dal Agraonià di Motion)
Meli mel polmoni, | quali colla cora del Rumo ricopera= (f per Î2 tune Ir. 50 orata pi 94 ins 4 ir 0 centi per 48 tasse, 8 fr. | 60,000 ricovendone rimborso. — Deposito di liro ||| L'Acqua a'Urezza è senza rivalo; essa è superiore a tutto
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Proprieta ROVINAZZI
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Faubourg S. | fi rafseldorici cotarri. la tosse asinina, le Dron
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MILANO — TIPOGRAFIA
EDITRICE LOMBARDA, VIA APPIANI, 10 —
In corso regolare di pubblicazione:
LA GERMANIA
DUEMILA ANNI DI VITA TEDESCA DESCRITTI ISTORICAMENTE
da GIOVANNI SCHERR
BD ILLUSTRATI DA CLASSICI ARTISTI TEDESCHI
i pencipai;
Panra 1% — LA GERMANIA ANTICA || Panve 3* — Il TEMPO DELLA RIFORMA
» 2° — IL MEDIO EVO 20 48 ICRTÀ MODERNA
Opera sarà aplecdida Nola ioennuriilo quantità & argomenti per disogni ed N
cora quel ralent al carattere d'ogol tecgge. — Archistcur, foggia
a cr quel d'ogni È fogge
li cor
inali dei più eminenti arini Tedeschi, | quali si ac
ESCE A DISPENSE MENSILI.
dispenta contiene 1 pagine osa numerose lnciseni intercalato ul testo,
Deentae LIRE UNA LA DISPENSA.
Chi manda L. 8 diisiceno alla Pipogralla Haltrico bono Qin
a ziceerh lo ditpzoo pabilitto e n mano e ato, anco è cali ito
maggiori speso di perio.
2 grandi quadri fuori testa
‘al'itogna d'Itlla. Puori dal Rogno
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dette torsi di sangue, e tutto le affezioni ecenfe fa|
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|
dialogocuriosofr00unse | null | Dialogo curioso fra la morte ed un vecchio avaro : composizione del menchi | 1,880 | 3,551 | Master Negative
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OCI00063.13
M1CR0FILMED 1994
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PRESERVATION OFFICE
CLEVELAND, OH 44110-4006
GREAT COLLECTIONS
MICROFILMING PROJECT,
PHASE IV.
THE RESEARCH LIBRARIES
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NATIONAL ENDOWMENT
FOR THE HUMANITIES
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permission from thè Cleveland Public Library
Dialogo curioso fra
la morte ed un
vecchio avaro
Firenze
[1880?]
Reel: 63 Title: 13
BIBLIOGRAPHIC RECORD TARGET
PRESERVATION OFFICE
CLEVELAND PUBLIC LIBRARY
RLG GREAT COLLECTIONS
MICROFILMING PROJECT, PHASE IV
JOHN G. WHITE CHAPBOOK COLLECTION
Master Negative Storage Number: OC100063.13
Control Number: AEO-7023
OCLC Number : 30925206
Cali Number : W 381.558 P752v.4no.13
Title : Dialogo curioso fra la morte ed un vecchio avaro :
composizione del monchi.
Imprint : Firenze : Salani, [1880?]
Format : 23 p. ; 14 cm.
Note : Cover title.
Note : Binder's title: Poesie popolari.
Note : Imprint from colophon.
Note : Title vignette (woodcut).
Contents : Il vecchio avaro e la morte — La serva del prete Poesie.
Subject : Italian poetry.
Subject : Chapbooks, Italian.
Added Entry : Salani, Adriano.
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On behalf of thè
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Cleveland, Ohio, USA
Film Size: 35mm microfilm
Image Placement: IIB
Reduction Ratio: 8:1
Date filming began: _ p| p|^ _
Camera Operator: A/K _
IL
VECCHIO AVARO E LA MORTE
Sul bel carro di rose in Oriente
Spiegava Febo i suoi focosi raggi,
E con il volto suo vago e ridente
Sull’ orbe rinnovava i suoi viaggi;
Svegliando all’ opre usate ogni dormente,
Dorava col cria d’ or la cima ai faggi,
Quand* un sordido vecchio, in fausta sorto
Vede incontro venire a sè la Morte.
MORTE
Ferma, disse costei, o vecchio forte,
I passi vacillanti e dimmi u’ vai ?
Kon vedi che vicino hai quelle porte
Per cui si passa a gloria, o a pianti e guai?
Finita ornai del mondo è a te la sorte,
Poiché senza indugiare a me verrai;
Deponi l’avarizia e il grave ardire;
Morte son io, e ti couvien morire !
4
VECCHIO
Sentendo il vecchio di sì franco dire
Il suon cattivo, incominciò a temere ;
Nè sapeva che cosa a lei ridire,
Perchè mancogli il fiato ed il sapere.
Volea ratto di lì tosto fuggire
Palla sua falce e in un dal suo potere :
Ma alfin, prendendo spirito e vigore,
Disse : — Non vo’ morir, che l’ho in orrore !
MORTE
Quanto che nasce al mondo in esso muore,
Nè fugge alcun questi comuni affanni ;
Morì Adam fra gli stenti ed il sudore,
Morì Noè, quantunque carco d’anni;
Matusalem, di etade il superiore,
Neppure del mio ferro schivò i danni,
Il ricco, il dotto, d’ alta o vii semenza,
Deve morire... ferma è la sentenza!
VECCHIO
Chi deve morir muoja, abbia pazienza,
Ed obbedisca pur senza tardanza ;
Oh’ io mora adesso non par convenienza,
Troppo grave sarta la mia mancanza.
Quanto orgogliosa è mai tua impertinenza,
Se priva affatto un vecchio di speranza !
Non vo' morir, 3ei sorda? Ho fermo in coro
Di non morir per forza nè pe’ amore.
MORTE
Eppur morì Mosè gran conduttore,
E il sommo Sacerdote suo fratello:
E Faraone, pieno di furore,
Deli’ Eritreo morì nel gran flagello ;
E Giosuè F invitto, al cui bel core
S’ arrestò il Sol nel ciel fulgido e bello,
Quando che al mondo fé’ chiaro vedere
La sua forza magnanima e il potere.
VECCHIO
Se questi morti son, io sto a vedere
Se posso al mondo un altro po’ campare ;
Tanta roba che ho mi vo’ godere,
Perchè stentai fin qui per avanzare.
Avendo sete, neppur volli bere,
E quando fame avea, solea cantare;
E s’ io vedeva un poverel venire
Verso di me, pareami di morire.
MORTE
Tu mi rammenti cose da stordire,
Vecchio balordo e privo di cervello!
Non sapevi eh’ io avea presto a venire,
Per condurti con gli altri entro l’avello?
Che ricchezza mondana ha da finire,
Con quanto ha il mondo di leggiadro e bollo?
Io faccio come il ladro : all’ improvviso
Assalgo insidiosa e senz’avviso.
VECCHIO
Tu dici bene: ma vedendo in viso
Tutto il giorno denari e gran ricchezza,
Credea tu dessi ai ricchi qualche avviso,
Come a gente in creanza bene avvezza.
Sentimi : non è giusto all’ improvviso
Coglier chi il mondo così stima e apprezza,
Se buoni fosser miei costumi e umani,
Dimmi: potrei fuggir dalle tue mani?
MORTE
No certamente : son insulsi e vani
I tuoi pensieri, se campar tu credi.
Cadono le città stese nei piani,
E son di spine e polve e sterpi eredi;
Maojono saggi e buoni, rozzi e strani,
Io sola vivo e regno in queste sedi,
E non morrò finché non venga il tutto
Disfatto, anzi abbruciato il mondo tutto.
VECCHIO
Io, Morte mia, non sono ben istrutto
Abbastanza, perchè m’ incresce molto
A lasciar qui di mie fatiche il frutto,
Qual non godei ; però mi chiamo stolto :
Fermati adesso, eh’ io mi goda il tutto,
Che, a dirla fra di noi, è grande e molto
E intanto vedi se trovar tu puoi
Qualche rimedio di campar per noi?
MORTE
Cerca pure da Adam fin qui, non puoi
Trovare alcun dalla mia falce esente,
Due soli grandi e portentosi eroi
Furon rapiti al braccio mio possente :
L’ uno Enoc fu, 1’ altro Elia pai.
Arroterò contro d’ ogni altro il dente,
Affinchè dalla mano mia rapace
Non sia pur uno di fuggir capace.
VECCHIO
S
Vedo la speme mia vana e fallace,
E quasi par che tu mi dica il vero;
Non son di scienze e lettere capace,
Chè l’ interesse sol fu mio pensiero.
Questo mi rese in vita orso rapace,
Questo fu la mia scuola, il mio mestiero ;
Ma giacche tua dottrina è così buona,
Meco di grazia un altro po’ ragiona.
MORTE
Morì due volte il partorito Giona
Quale ingojato fu da una balena,
E nell’ orrido ventre a lui s’ intuona :
— Qui tre giorni starai con doglia e pena
A Ninive n’andò, città non buona,
A predicar con zelo e santa lena;
Oloferne morì barbaro e fiero,
E Giuditta svenò sì gran guerriero.
VECCHIO
Morti son tanti e tanti, e il mio pensiero
Tel dissi, Morte, non è di morire;
Benché atterristi ogni uom tenace e fiero.
«Spaventar non mi fai, ti voglio dire.
Studiai per acquistare, e so com’ ero,
Mi son fatto ]a vita illanguidire,
Tentai per arricchir sempre la sorte,
Ed or che son contento vien tu, o Morte ?
Ebbe Nabucco ancor la stessa sorte,
Benché avesse del mondo una gran ]
E Baldassar, profanatore forte
Un ben giusto atterri colpo di Marte
Chè in Babilonia, cinto da ritorte
Sotto Bario finì la vita e l’arte:
Cadde Assuero, di ricchezze cinto,
Da ferro ostile e inesorabil vinto.
Credo la morte sia un laberinto.
E mi sento nel core un gran spavento;
Perchè vidi cader più d’ uno estinto,
E che non torna alcun lo vedo e sento ;
Nelle tue mani io già mi rendo vinto...
Dunque devo morir con pena e stento?
Il mondo alletta ed è pieno d’ inganno,
Però nel lasciar quel son pien d’ affanno,
I
*£orì Antioco, quel barbaro tiranno
Morì l’ Assir, bestemmiatore indegno,
Il figlio suo senza frode e inganno,
la testa gl’ impalò sopra di un legno.
Il perfido Nerone, pien d’ inganno
Perdè la vita coll’ onore e il regno ;
Totila, Erode, Falari inumano,
Siila e Tiberio uccisi di mia mano.
VECCHIO
Adesso che vedevo bello il grano
E d’ ogni stajo prendevo un zecchino,
Mi fruttava la costa, il monte, il piano.
Mi converrà morire? Oh rio destino!
Quanti denari ho preso di mia mano,
Straziando or 1* uno or Y altro poverino i
Quante famiglie la fame han patito,
Ch’ io per esser avar non ho assistito !
MORTE
Che pensavi di far, vecchio stordito,
Con tutte le ricchezze eh’ hai acquistato 1
Ti sei di possessioni rivestito,
E da te stesso ne resti ingannato.
V fìssi
I
To vedo che il tuo conto andò fallito,
Ed al morir non hai punto pensato?
Eppure hai ben vedati tanti e tanti
Che vennero con me; uè servir pianti
VECCHIO
Levati un poco, in grazia, a me davanti,
Che almen possa pensare alli miei conti
Che sono all’ alma mia troppo -pesanti
Mentre ricevo adesso questi affronti;
Nè possessioni servon, nè contanti,
Quando tesori avessi a monti a monti;
A te, mia vita, poiché 1* oro amai,
Or mi convien lasciar con pene e guai.
Passati hai novant’anni, e che pensavi
Forse dover campar sempre nel mondo?
Moriron tuoi parenti ed i tuoi avi,
E tu credevi startene giocondo?
La vista ti sparì, li denti hai cavi,
Sei sordo, e il capo hai tutto calvo e mondo
S m gobbo, ed hai la faccia aspra e grinzosa,
Che son segni di morte in ogni cosa
12
I.
f I;
m
VECCHIO
Passai la vita mia così penosa,
Accumulai al mondo gran ricchezze.
Ed avaro divenni in ogni cosa,
Ora sono al cor mio tante amarezze.
Debbo tutto lasciar, nè trovo posa...
Queste del mondo son le contentezze?
Lascio senza patir eomodi i figli,
10 forse andrò negli eterni perigli! -
MORTE
Son finiti i discorsi ed i consigli,
Disse la Morte, e intanto il crin gli afferra;
11 colpo vibra, e con gli acuti artigli
Steso esangue lo caccia morto a terra...
Or d’ Èva noi impariam miseri figli,
L’avarizia fuggire in questa terra;
E fugga ognuno il vizio, come suole
Fuggir la nebbia all’ apparir del Sole !
FINE.
y
SERVA DEL PRETE
Il centuno Novembre io feci un sogno
Se pronti voi a. udirlo ne sarete :
E ad esprimerlo a voi non mi vergogno
Perchè vidi una donna con un prete;
Ve lo voglio spiegar di nuovo cagno
Che del bello argomento riderete :
E tu Calliope prestami memoria
Acciò possa componere un’ istoria.
Tratto sul certo, e non parlo con boria:
Or dirò della donna la bellezza.
Oli voglio proferire una vittoria
A questa polledrin’ senza cavezza.
E 1’ ha una ghigna a guisa di martoru
Tanto in vecchiaja, come in giovinezza
È una Serva di Pietro Cappellano
Che nascosta la tien sotto il pastrano.
1 »w» «a fratello che gli empievano
Lei faceva la Serva di cucina;
E Fra Pietro la prende per la mano
ter volerle insegnar Sacra Dottrina.
Il iuir-le spiegò tutto l’ arcano
E coll orecchio : - Attenta Seraflna !
iia Pietro disse, alla buona ventura
Sarà una bella vita, se la dura!
Rispose Serafina : - Ho gran paura
E a Che Paiea un fugandolo
7 lliettersi a guardarla alla statura
A un mondo intero ne rendeva scandolo.
mpre vestita di pannina scura,
M 11 suo agire poi basto guardandolo;
Sembra T “ P0Ì tDtta ‘Wiuzito...
Sembia la rosa quando l’è avvizzita!
Io parlerò del tempo di sua vita
Di quando aveva vivo il sno fratello;
Venia in Chiesa, sembrava Margherita
Cei cerchio, col ciufhno e col cappello!
Si vedeva venir tutta impettita
Che sembrava nn di quelle di bordello :
R-cbi ? !nano' e co“ una ventaglia
chi la chlaIM brutta, non isbaglia.
LtàLÌÌ&.':-£jk» tjk&vUStJSÉtttù i. *:>. iiS.yV.>$ÌfcÌ V^yjP?>> v . 'liiiA- il. '■■
15
la bocca pare tm ciuco quando raglia,
Con un colore che ne sembra sugna ;
E- con un cappellin di bianca paglia
Che di tutta la Chiesa è la calugna.
Con un velo di salci fatti a maglia,
Nel ricamarlo ci si stroncò l’ ugna :
E V ha una bazza poi fatta a tettoja
Che ad ognun sembra la madre ilei boja.
1
Sentite cosa pensa questa roga.
Or gli more il fratello nell’ Aprile,
E lei addosso 1’ avea una grande stoga
Che avrebbe anco impegnato il Campanile.
— Ma basta, disse, che io qui non moja
E mi mantenga sì tanto civile:
Fa un rinvolto di Stole e di Pianete
E torna Serva con un’altro Prete!
Cammina per la fame e per la sete
Pria di due ore ne fa sette miglia ;
La giunse a Miemo, come ben sapete
A trovar del Mannari la famiglia.
Quando dal viso si levò la rete
E che il gran freddo gl’ inonda le ciglia,
La disse : — In casa tua son giunta intanto !
E dà la buona sera al Prete santo.
°dì Ì/TV gli si mette ac<*nto
i seta fina li donò un gomitolo :
Il pf f„: ~ Fare Ti potrei ™ ^1 manto !
Pgte scpPe intendere il capitolo...
AiTootì Pl ®erra fi vao’daro un vanto
tifi vS? ° osserferai il sn0 titolo :
Sei afina 1 e pronta a tutte l’ ore
Ter servire gli affari del Priore.
ElJa rìsPetta con maggior favore
Lt .tlen nen serTita di °^ni cosa ;
' Questa è la chiave del valore
E lei notte nè giorno non riposa;
! pgD! pietanza sentiva il sapore
fui p! 6 V Ch m assa* ingegnosa!
Em la seppe pagar del ben servito
Sfece un Piviale e lì ci fa un vestito.
- Voglio il salario che sia stabilito
Accio che non ti possa lamentare ?
dispose Serafina a pieno dito :
1SSTe: ~l.I)armi Potrà quel che le pare;
— Irentalire ogni mese eh’ è finito...
Io men di 100 non ci posso starei
E quando il Prete la sentì parlare
Disse: - Tal paga non ti posso darei
'! *
Lei disse : — Dunque io me ne voglio andare
Il Prete disse: — Ah! povero meschino! ...
Perchè dunque mi. devi abbandonare?
Se il salario per te resta pochino
Ed io te lo farò moltiplicare.
Onde dare ti vuo’ ventun zecchino
E la Serva si sente riavere :
— Sarò più pronta nel farvi il dovere !
Disse il Priore : — Ti vo’ far sapere...
Allor pronta la Serva gli risponde:
Disse : — Domani andremo là al podere
Giacché in campagna non mi vo’ confonde...
Di stare alla Cucina ci ho piacere.'
E’ disse : — Far cosaci vuoi?.. — D’altronde
Pulisco il guardaroba e il canterale
Ma il Sol della campagna mi fa male !
Parla e ripete, ed il parlar non vale...
Il Prete dalla rabbia invelenito:
_ Tu mi sei diventata un’ animale.
E lei rispose: — 0 Prete scimunito!
Gli tribbia una pedata concentrale
E il Prete a ruzzolon cadde avvilito...
E mentre il Prete in terra sospirava
La Serva entro in sua camera scappava!
— Oh, opera di l)io giusto e giocondo
Osservo tua Natura... Oh, che bel volto!
E di onore ricchissimo e profondo
Risorger mi faresti dopo morto !
— Il campione mi siei di tutto il mondo,
Tornar Serva con te, non mi fa torto :
Febo si ritrattò co’ suoi splendori
Con tua casta bellezza m’ innamori !
— Anche me nel vederti mi ristori!
Disse Fra Pietro; con prodigio accolto
Mi ritornava a mente quei lavori...
Ed ora mi parrebbe d’ esser morto.
Non poteo più cacciar da cacciatori ;
0 Serafina ascolta il tuo conforto ?
Son ritornata a ritrovarti, o amante
Ti sarò Serva, se sarò bastante!
, panno, di finetto e lino;
E poi quella che agli occhi li garbava
Del megl’ oro che avesse sopraffino.
E verso il suo paese ne scappava
E presto ritornava al suo confino,
Tragitta in una foce fino in fondo
E ritrova Fra Pietro sgrondo, sgrondo!
E giorno e notte fin da quell’ istante
Stanno contènti e ringraziano Iddio;
Avanti vanno coll* opere sante
Ma in Castello si fa gran mormorio.
Giran la notte fra 1’ ombrose piante
Pronti al lavoro con maggior desio.»
Ma il Parroco s’ avvide della trama
_ Come Prete non puoi tener la dama
Allor Fra Pietro con malizia esclama
E gli dice : — Son giusto e son devoto
La gente nel paese non mi brama
Per via di questo non posso far moto.
— Se in loco qualcheduno poi chiama
Mi trattan di serpente e di tremoto...
Se studiate le storie, e ben compite
A leggere imparate e v’istruite!
Termino il Canto come ben sentite
Vi composi l’istoria, o miei figlioli v
Se feci sbagli ognun mi compatite,
Son di casato Giuseppe Frangioli ;
Or le rime curiose son finite
Mi è qui rimasto questi versi soli...
E a guardar Serafina, ognun si arreca
Pare il ritratto di una scimmia cieca!
FINE.
Maledizioni d’amore.
Maledetto sia 1’ Amore,
Che mi dà tanto martello,
E mi cava di cervello
Notte e giorno a tutte 1’ ore ;
Maledetto sia 1’ Amore,
Che mi dà tanto martello!
Quest’ amore falso e ingrato,
Pien di lacci e pien d’ inganni,
Con lusinghe già molti anni
M’ ha distrutto e rovinato ;
Ed al fondo mi ha cacciato
Con sue pugne di valore.
Maledetto sia quel giorno,
E quel doloroso punto,
Quando in mia malora giunto
A quel viso fui d’ attorno ;
Dove in libertà lasciorno
I miei sensi con il core.
21
Maledetto sempre sia
Quel favor elle mi fu dato,
Da quel viso delicato ;
Che mi tolse in fantasia,
D’ affannar la mente mia
Che mi dà sempre dolore.
Maledetto sia quel guardo,
Che mi dette all’ improvviso
Quell’ angelico bel viso,
Che nel cor mi pose un dardo :
Per il quale io struggo, ed ardo
Giorno e notte con tremore.
Maledetto sia quel loco
Dove amor m’ebbe legato,
E per sempre incatenato
Nell’ ardente, e crudel foco...
Il qual sempre, a poco a poco,
Mi distrugge 1’ alma e il core.
Il suo regno è di tal sorte,
Ch’ è abitato dai serpenti ;
E per guardia delle porte
Stan sospetti, ire e lamenti ;
E pagato è sol di venti
Chi sta servo a tal Signore.
La sua stanza, in ghiaccio e
È in riposo e suol partire,
Chissiunque in questo giuoco
Gli convien sempre servire,
E servendo ognor morire,
Fra speranza, e van timore
fuoco,
22
- 1
Giù nella palude Stigge
Non son mai tanti tormenti,
Guanto piu ognun s’ affligge.
Venne al Ciel gli aspri lamenti:
Ad ognor per tutto senti,
Afflizioni ni miscr coro.
Tante ciance tu m’ hai dato
Con lusinghe e con balocchi,
Aiv ??,n *° ma^ arrivato
All Albergo degli Sciocchi!
Già son lassi li miei occhi,
Gì mirare il mio dolore.
Quante volte, alla dolo’ ombra
un abeto, faggio o pino,
fa si 1 uomo, che disgombra
Suo crudele e fier destino;
Che da sera e da mattino
ilo cantato por doloro.
Mille volte ho già provato
Di fuggir questo tiranno;
J ' 1 Amore in ogni lato
Mi persegue con mio danno:
“ cosi con aspro affanno
Kesto sempre a tutte 1’ ore.
Gli è ben ver ch’io canto e rido
mos^ro esser contento;
Ne di alcun tanto mi fido
Ch io discopra il mio tormento :
Ma nel volto 1 ho dipinto
Quel che ho nel casto core.
Poverello ! Chi ha tal sorte
Che d’ amor preso si vede,
Ognor sente mille morte,
Quest' è premio di sua fede ;
Ed è un pazzo chi gli crede...
Resta vinto con dolore.
Pigli esempio ogn’ altro Amante
Da me lasso e poverino;
Pigli esempio l’ ignorante
Del mio crudo e fler destino;
Pigli esempio ogni bambino
Che patisco gran dolore!
Maledetto sia 1’ Amore,
Che mi da tanto martello,
E mi cava di cervello
Notte e giorno a tutte 1’ ore ;
Maledetto sia 1’ Amore,
Che mi dà tanto martello !
Madrigale d’amore.
Selvaggio, e vago augello,
Deh ! potess’ io cangiar teco mia sorte,
Che non saria mio mal sì acerbo e forte !
Tu col soave canto,
Sfuggi la dolce ed amorosa pena,
E stai continuo a chi più brami appresso.
Io sto colmo di pianto
Lungi dalla mia luce alma e serena;
Sfogar l’ empio mio duol non m’ è concesso,
Ma s’ io potessi, espresso
Siccome te, mostrar qual sia il mio ardore,
Farei ardere il Ciel, stupire Amore.
FINE.
COLLEZIONE DI LIBRETTI ILLUSTRATI
A centesimi IO ciascuno.
Spedire Vaglia Postale al Sig. Adriano Salami, Fi¬
renze, e sarà spedito ciò che viene ordinato fran¬
co di porto fino a domicilio , in tutta Italia.
1. Pia de’ Tolomei.
2. Il Frustino e la Cre¬
staina.
8. Storia dell’ Imperatore
superbo.
4. Liberazione di Vienna. 1
5. Soldato Prussiano.
6. L’ assassino France-
scotto.
7. Federigo Bobini, detto
Gnicche.
8. Flavia Imperatrice.
9. I due Sergenti.
10. Aida.
11. La trappola delle Donne.
12. Lo Spedale dei Rovi¬
nati.
13. Marziale.
14. Girolamo Luchini, fa¬
moso ladro.
15. Storia di Baruccabà.
16. Manetta Cortigiana.
17. Contrasto tra un Po¬
vero ed un Ricco.
18. Angiola Crudele.
19. Grognok).
20. Guerrino detto il Me¬
schino.
21. Carlo Grandi.
£2. Sansone.
23. Genoveffa.
24. Teresina e Paolino.
25. Il Conte Ugolino della
Gherardesca.
26. Giuditta.
27. I sette Dormienti.
28. Affetti di amore, di ge¬
losia e di sdegno.
29. Leonzio.
30. Ardor d’amore.
31. Chiarina e Tamante.
32. Lazzarino e la sua
Banda.
33. Giuseppe Mastrilli.
34. Carlo Bertoni.
35. Famiglia Cignoli.
36. L’Oste assassino.
37. Storia di Guazzino.
38. Stellante e Costantina.
39. Il Valoroso Leonildo.
40. Il cavalier Bosco.
41. Costantino e Buona-
- fede.
42. Ortenza e Caterina.
43. Caterina Dannata.
44. Vita del Poeta Nio-
cheri.
45. La Carità Romana.
46. Francesca da Rimini.
(contimi)
|
bub_gb_huXHBLsaq2AC | Giovanni Briol | Stefano duca di Napoli ballo storico in cinque atti ed un prologo composto e diretto da Giovanni Briol | 1,843 | 6,804 |
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S T E F A IV O
DUCA DI NAPOLI
AiiLO STORICO IN CINQUE ATTI ED UN PROLOGO
<onv}50sf() ( Wrdid
DA GiDVAVVI BESaOL
NEL
REAL TEATRO S. CARLO
A’ 3 ! Luglio 1843
BICORRENDO IL FAUSTO GIORNO NATALIZIO
REGINA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
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. 3
PREAMBOLO STORICO.
■^ nlHimx —
vvenula la morte di Grimoaldo li. nell' 8 i"i ,
i Beneventani nominarono per suo successore un
rifugiato di Spoleto , chiamato Sicone , il quale
( a tempo delle conquiste in Italia fatte da Car-
lomagno ) aveva domandalo un asilo al principe
di Benevento , allora Grimoaldo /. , da cui ■ era
stato fatto conte d Acerenta. (i)
fieli' Si 8 questo nuovo principe era alleato
del duca Teodoro , che in queir epoca governava
IVapoli, e coir ajuto di questo evasi maggiormente
consolidato nella suprema autorità ; ma /’ usur-
pator Teodoro decadde dalla sua sede ed in sua
vece vi fù innalzato Stejano. (^) Teodoro si rù
Jugqiò presso Sieone , implorando il suo soccorso ,
e Bicone accorse con tutta la sua forza per as-
sediare Napoli ( 8is6—~83o. ) / Napoletani, ri-
dotti a non avere altra forza militare che quella
del loro ducato , rum potevano opporre a' nemi-
ci , assai più di loro numerosi , se non il pro-
prio coraggio e le loro mura ; ma queste furono
scosse dagli arieti del nemico , il quale aperse
un ampia breccia , onde già accedevano gli as-
salitori. I Napoletani disperavano di più man-
tenersi in quello stato. La notte si avanzava , e
doveva perciò accadere la strage , il saccheggio
(i) Anoniroo salernifano , esp, 33. pag. 198.
(a) Jobannìà Diaconi , chro : episcop. Ncapol.
cccIps , Tom. 1. pag., 2 , p. 2 c p. 3i3.
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4 ^ .
e tulli qli orrori che pruova una città preaa d'as^
salto ■ Il loro duca Stefano aveva una madre e
Jigli degni <£ epoca più felice , i quali , lo sup-
plicarono , come capo della loro famiglia e dello
stato , a mostrarsi padre più de' loro concitta-
dini che de' proprj congiunti , sacrificandoli , se
/’ uopo il chiedeva , al pubblico bene. Quindi fu
mandala una deputazione al principe di Bene-
vento , rappresentandogli che la città era ormai
in mano di lui , che , se ne risparmiava la ro-
vina , questa città diverrebbe la più bella gemma
della sua corona ; e che , all’ opposto, s' egli per-
sisteva nel voler darle /’ assalto , non avrebbe
regnato che sopra i miseri avanzi d' una città
distrutta , giacché i Napoletani , mossi dalla di-
sperazione , l’ avrebbero difesa sino agli ultimi
estremi , e si sarebbero contentati di perire sotto
gli sfacciumi di essa. 1 messaggi aggiunsero che,
per la stessa sua gloria , aspettasse che il nuovo
sole rischiarasse il suo trionfo , e lo supplicarono
a nome dell' umanità di muoversi a compassione
di tanti infelici , i quali non domandavano altro
indugio che il breve spazio d' una notte; e coinè
pegno della loro prossima sommissione , gli pre-
sentarono a nome del duca Stefano , t più cari
oggetti di lui , cioè la madre ed i .figli- S icone
accettò questi preziosi ostaggi ; fece che gli as-
sediami si ritirassero , riserbandosi il dì vegnente
■per fare in Napoli il suo ingresso (i).
Intanto Stefano convocava i suoi primari
guerrieri ed i più distinti cittadini, dicendo loro
di non tenersi più degno di essere il supremo
condottiero de' soldati , avendo perduto un titolo
(i) Ercheniprlus monach-Cassin , st loDgob. Be-
Cap. 10 , pag. 23 ^. Giaon. St. del regno
di ^ 8 poli , lib. VI, cap. 6 . pag. 517.
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3
tanto gloriosa nel momenta in cui aveva potuta
acconsentire a sottomettere la loro patria al. giogo
de' Beneventani. Io 1 ’ ho promesso è vero ( prose-
gui a dire' )/ ma le mie promesse non vi avvincono
però. Voi siete liberi d’ eleggere un nnovo capo , il
(joale , io spero, che più fortunato di me , rialzerà
le vostre mura, e vi condurrà alla vittoria. Avendo
cosi parlato., Stefano usci di Napoli, esponendo
la vita alla nemica vendetta. Quindi fu ucciso
da' soldati di Sieone (i).
Frattanto i Napolitani salutarono per cqpo
della loro milizia uno de' loro nohili , nominalo
Buono; e per ordine di questo, gli uomini , an-
che i fanciulli ed i vecchi, è parimente le donne
si unirono a' guerrieri , lavorando con tanto ar-
dore nel corso di quella notte a riattare te mu-
ra , ed a scavarne intorno i fossati, per cui nel-
r avvicinarsi che fece Sicone nel di seguente ,
vide r impossibilità d" impossessarsi delia città
con un assalto.
1 Napolitani , eh' erano stati dapprima ab-
bandonati da' Greci sollecitato arevano in quel
tempo il soccorso di Luigi 1 . , imperatore tf òe-
cidente. Luigi avendo .loro mandato alcuni rin-
forzi , fece che potessero resistere per lungo tem-
po all' assedio ; e quando Siconc cominciava a
dimostrarsi fuori di speranza della riuscita
del suo intento , fu da' Napolitani pregato ad ac-
cordar loro la pace , ed in premio della sua mo-
derazione , gli promisero di pagargli un tri-
buto (2).
Bu questa basa isterica , che tanto onora ,
(1) Johannis Diaconi, chroepisc. Neap, pag. 3 i 3 .
(2) .Anonimo saler: franjm. ap. Camili. Polleg.
rag, 200 Lev. Osticns. Cron : Moncas. L. I. cap.
11 . pag. 294,.
e
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ed a giusto litoio , la nazione napoletana , ko
immaginato il presente ballo; ma siccome è im-
possibile di sottoporre intieramente alle leggi
d uri azione mimica qualsiasi storia senza ag-
giungere qualche episodio , per facilitare t andar
mento scenico d un soggetto , ha dovuto necessa-
riamente arrecarvi qualche leggiero cangiamento,
ma però senza alterare la verità , avendo scelta
gli episodj nella storia di queir epoca medesima.
Oso sperare che il pubblico , giusto ed in-
telligente, voglia accogliere quest' altro mio nuovo
lavoro con la stessa indulgenza di cui Jino ad
ora mi ha onorato , non avendo io risparmiata
verun mezzo per rendermene vie più meritevole.
ClOTANm
7
L» Musica è del s.g. Conte Niccoli Gabrielli.
Cav. D. AsToino Niccolimi Architetto de'Reali Teatri.
Capo scenografo inventore o Direttore di tutte, le de
. «orazioni , Sig. Angelo Bcllont.
Scenografi per le
tana Sandri . Giuseppe Mortone , Giuseppe
Castagna, Giuseppe doliti. Pasquale Bighen-
ekotner , e Vincemo hteo.
Scenografo paesista , Sig. Leopoldo Galluizt.
Figurista , Si|;. N. N.
Editore e proprietario esclusivo delle poesie de libri
de’Reali Teatri, Sig. Salvatore Caldiert.
Direttori e capi macchinisti Sig. Fortunato Quèrian
e Domenico Pappalardo.
Direttore del vestiario, Sig. Carlo Guillaume.
Attrezzeria disegnata ed eseguila da’ Signori Attili
Spettini e Filippo Colazzi.
Pittore pe’ figurini del vestiario, Sig- Filippo Buono.
Direttore ed inventore de’ fuochi chimici :cd artificiali
Signor Scipione Cerrone.
Direttore, appaltatore dell’ illuminazione, Sig-
Jiadiee. - ..
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persona Gcr#
i
t
STEFANO , Duca rii Napoli V
Signor Dp Mattia.
ÈUFKASIA , sua sposa,
Signora Jacopptii.
ÉUFEMIA, loro figlia, ' , . ■ • •
Signoria Colombon-firiof.
STEFANO figlio, fratello d’ Eufemia^
Signor De Salvo.
TEODORO , cx'Dnóa di Napoli, amico di Siconey
Signor De Àngelis.
SICONE, longobardo, principe di Benevento^
Signor Dirigi tof'P. 1
ANDREA, figlio del Duca d’ Amalfi, promessa
• sposo ad E<ifemia, ^ .
Signor Bolognelli\ • ' \
BUONO, nobile napoletano,
Signor Petito.
ACHMET, Capo dei saradeni , 'allo stipendio dr
Sicone, • ' r ' • •
\,f. Signor Izzo.^^ '
Nobili napoletani. d’ambo i sessi. . ■
Paggi, scudieri, soldati e popolo. fiapoletano.
Nobili, paggi, scudieri e soldati beneventani.
Amalfitani.
Saraceni.
Contadini delle vicinanze di Napoli.
Ij aziona ha luogo in' Napoli e ne' suoi
et intorni, nel 806 circa.
, I
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BALLABILI.
PROLOGO. Gran ballabile di Nobili Napolitani
gotto spoglie alleqoriehe rappresen-
" tanti le virtù del nuovo Principe ,
ai quali si unisce il popolo dt Na-
poli ^ egegaito da Corifei d’ ambo i
scasi.
ATTO J. Dama armata di Longobardi e di
Donzelle Beneventane , eseguito co-
me sopra.
Passo a tre , composto dal signor An-
tonio Guerra ed eseguito dallo stesso
in unione alle signore Grekowska e
Taglioni.
•’ *
ATTO IV. Danza di Nobili Donzelle della Corte
del Duca di Napoli , eseguito dalle
Corifee.
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PROLOGO.
PARTE PRIMA.
Gran piazza di Napoli-, da un lato il palagio
ducale ; verso il fondo , la porta Capuana ;
dall" altro lato ecvi un magnifico trono.
XJna donzella , delle più nobili famiglie di Na-
poli , sotto le sembianze di Parlenope , occupa il tro-
no , ed al di lei fianco altre due sotto le sembian-
ze della , pace , c dell’ abbondanza sono circondale
da un numero de' primari abitanti della città. La
piazza, e i veroni sono ingombri di spettatori. 1 sol-
dati sono schierati ; tutto infine presenta ima festa
nazionale, — Presso la ]>orla della città vodcsi 1’ u-
snrpatorc Teodoro , che deve abbandonar Napoli :
Teodoro , invaso dalla rabbia , si allontana , giu-
rando vendetta. — ^ Si odono i militari stromenti ,
c vedesi in breve comparire un festoso corteggio t
ecco Stefano , legittimo duca , di Napoli , egli e la
sua famiglia sono sopra nn carro trionfale. Una mol-
titudine 'di giovanetti d'ambo i sessi, appartenenti
alla classe più distinta del ducato , fan corona intor-
no a Stefano , e , sotto spoglie allegoriche ; rappre-
sentano tutte le virtù del nuovo regnante. I duci , i
magistrati, i paggi, gli scudieri e tutta la corte
precedono e seguono il cocchio. Il corteggio si ar-
resta innanzi al trono , Stefano è ricevuto dalle brac-
cia dì Parlenope; il popolo fa rimbombare le grida
d’ allegrezza ; gli stromenti si uniscono a tali accia-
mazionì ; da lutt’i veroni cadono i fiori , e sono agi-
tali i verdi rami , c sventolate numerose banderuole ;
tutto infine presagisce la felicità c la gloria di Na-
poli e del suo duca. Stefano, commosso dal piacere,
corrisponde affabilmente al comune trasporlo d' amore
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e di giubilo. Tati' i miei più cari vati ( eglr
dice a Pnrlenope ) sono per le. lo giuro di mo-
strarmi degno delt amore e della fiducia che mi
dimostri. La famiglia del dnca partecipa a lama
gioja. Il giovane Andrea, figlio del duca d’ Amalfi,
e promesso sposo ad Eufemia , figlia di Stefano , è
al colmo del contento, contento che con Andrea di-
vide colei cir egli ama , e dalla quale è teneramente
corrisposto. Partenope fa ascendere il irono al duca ;
dopo che la famiglia di lui e tnlla la corte hanno
occupato i posti a loro destinati. Al cenno di Stefano
ha luogo una splendida ed animata festa , in coi le
danze nobili e popolari succendono a vicenda , e poi
ai uniscono per celebrare il fortunato giorno che o»
principe tìHuoso prende il supremo potere. !1 festeg-
giamento ha termine con varj gruppi, in mozzo a'qnaK
vengono innalzati le parole seguenti :
Sempi* felice Napoli
Fia sotto un GirsTo Pnmcip».
A lai vista , il popolo raddoppia i snoi trasporti
di esnltanza. Mosso da’ numerosi contrassegni di ri-
spetto , Stefano mostrasi nuovamente grato , e pro-
mette a Napoli di far uso del sno potere a norma
della giustìzia e dell’ eqnilà , e giura d’ impiegare
ogni sno sforzo pc ’l pubblico bene. La famiglin del
duca prova anch’ essa il proprio giubilo nel vedere
qne’ trasporti de’ vassalli. II dnca stringe al seno i
suoi congionli , ed è condotto da Partenope al pa-
lagio con tutta la maggior pompa. Il popolo riliroM
a poco a poco, pieno delle più liete speranze.
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\ - -
\ '
i3
PROLOGO.
PARTE SECONDA.
Magnifica sala arma nel palagia ducale.
*
Stefano è introdotto nel palagio , che in avve-
nire dev’ essere la di Ini residenza. Si (Impongono i
segni della suprema un tori tà in una ricca cassetta ,
« ne consegnano al duca la chiave. Dopo essersi
inchinato , il corteggio ritirasi. — Rimasto solo co’
suoi congiunti ed i piò intimi famigliari , Stefano
loro dimostra la soddisfazione che prova di vedersi
alla testa d’ an popolo eh’ egli ama tanto , e di cni
ila giurato difendere i dritti ; tutti partecipano la
felicità di questo buon principe , il quale , nel ve-
dere la sua figlia Eufemia ed Andrea , ne' cui sguar-
di scorge la premura d' avvincersi in sacro nodo, e
«ar che gli d^omandino la pronta cerimonia nuziale,
foro dà sicurezza che in breve saranno appagati i
loro voti. 1 due amanti ringraziano teneramente Ste-
fano , e questi invoca sopra di essi la celeste bene-
dizione. — Ma nel mentre che questa cara famiglia
gode co' suoi amici di tanta domestica felicità, il de-
ttino le prepara funesti eventi , i quali non tarderan-
no a turbar la pace de’ loro cuori.
L’ infame 1 eodoro , espulso da Napoli , è an-
dato a trovare il principe di Benevento , a cui ha
fatto parte della nuova elezione nella persona di Ste-
fano , e lo ha invitato a prendere le armi centra
Napoli , quella Napoli che lo ha deposto. — Sico-
ne , nemico de’ Napoletani , ha promesse al suo ami-
co Teodoro d’ assediarne la città , se questa non ac-
consente a riporlo in seggio. Nuova sì trista è già
pervenuta a Napoli , che poco prima brillava di giu-
bilo. Stefano ne vi^aQ aTTertito, L’ annunzio inatteso
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u
lo sorprende , ma jfoa lo avvilisce. Sonza frappar
dimora , egli comanda che vadasi ad assicurare la
verità del fallo. I guerrieri napoletani, accorsi pres-
so di lui , partecipano il sno ardore , mentre Eufra-
sìa , Eufemia provano la maggiore inquietadine. Il
6glio di Stefano , pieno di valore guerriero , fa co-
raggio alla madre ed alla sorella. Audrca prova qual-
che pena nel vedere rinnovarsi la guOrra , non du-
bitando che questa sia cagione di ritardo a’ suoi spon-
sali ; ma il suo carattere bellicoso fa sì eh’ egU sì
unisca al comune ardor militare ; e rkordando l’ al-
leanza fra’ Napolitani e gli AmalQtani , si ofiFre di
recarsi al padre onde ottenere nna forza navale, che
s’ opponga a’ Beneventani. Ognuno è riconoscente alla
generosa offerta, — Compariscono altri goerrieri uniti
a’ magistrali , confermano 1' infausta nuova di guer-
ra , ed aununziano che Sreone stesso è alla testa
della sua armata. JVon s' indugii ( sciama Stefano )
a difendere la patria. Indi impone che in^medialh-
mente si radnni il consiglio , per deliberare di nn
affare cosi importante ; invita la consorte e la figlia
a ritirarsi nel loro appartamento , dove non tarderà
a raggiungerle , e fa che il figlio le accompagni.
Essi partono, seguiti da’ paggi, che dividono il loro
turbamento. Andrea non ha tralasciato di far corag-
gio alle nobile famiglie. .>
In breve tempo l’ intero numero ' de’ guerrieri ,
de’ magistrati , de’ grandi e de’ capi del popolo , è
accorso a’ cenni del duca , per delìberÀre come deb-
basi difendere lo patria. Pgnuno prende posto, e Ste-
fano comincia a parlare in questi termini : Fot non
Ignorate che netntcì numerosi non tarderanno ad
assalire le nostre mura. Non dubito • che siavi
alcuno il quale non adempia il proprio dovere ;
e però t Longobardi , i quali credono sorprender-
CI , saranno esst^ tnedesìmi sorpresi nel vedersi
ajfronlati da noi. lo spero che il potere conferì-
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i5
tomi da voi « eomineierà glorioao' tanto per la
patria , quanto per me : si giuri dunque di vin-
cere o di morire. Tatti giaraoo. — '■ Stefano dà gR
ordini per la difesa. I capi de’ gnerrieri dovranno
andare e prendere il comando delie milizie indicato
dal dnca ; quelli del popolo , alla testa degli abitan-
ti , difenderanno le mora ; i magistrati vigileranqo
alla tranquillità ed al bnon ordine della città; la nobil-
tà convocherà sobito i saoi vassalli per unirli a* guer-
rieri ; Aqdrea partirà immediatamente per Amalfi a
prendere l’ armata navale ; Stefano ha pensato al
tutto , riserbasi il posto in cui saravvi piò rischia ,
e più gloria. Egli spiega l’ insegna napoletana , e
fa che ognuno giuri sovra questo venerato vessillo
0 morte o vittoria. — Odesi strepito del popolo ,
che corre ad armarsi. — Piena di turbamento , ri-
torna la dncbessa , seguita da la figlia presso il consor-
te. — Tutti corrono dove il dovere li chiama. An-
drea si distacca con istento dalla- sua fidanzata , che
vorrebbe opporsi alla partenza di lui. Stefano ed il
figlio procurano di calmarla , e corrono ad armarsi. .
Desolate , Eofrasia ed Eufemia li seguono nella mas-
sima desolazione. Il tumulto ^vie più cresci, e si
avvicina.
( Fine del prologo. )
A T T 0 P R I M 0.
Campo de Longobardi nella valle della Sanità.
Nel fondo ^ le fortificazioni di Napoli, al di
là delle quali vedesi parte della città. In lon-
tananza il Vesuvio che getta fumo. Il Sole è
al tramonto.
' .1 : \
3^atta Tarmata de’ Longobardi , anita a’Sara-
ceni , è io moto per T assedio di Napoli. Le mac-
chine di guerra percuotobo le mura ; si trasportano
le scale per l'assalto ; i Napoletani dalle mura si
difendono coraggiosamente , e gettano sassi sopra gli
assalitori ; le scale vengono respinte ; le stesse donne
portano ghandi vasi d’ olio e di pece bollenti , che
versano su i nemici, fi suono de' militari stramenti
si unisce alle grida de’gnerrieri. I Napolitani tentano
nna sortila; vengono respinti nòli" dalla bravura ma
dal numero, e sono costretti a rientrare nella città,
chiudendo dietro ad essi le porle. La zuffa è delle
più accanile. Sicone v(gila per ogni dove ; Teodo-
ro, non respira che vendetta. Al cenno di S icone ,
Teodoro co' primari dnei delTar-nala assediente si ra-
dunano presso la sua tenda per tener consiglio di quan-
to può accelerare la presa di Napoli. Teodoro ed
Achmet, capo de' Saraceni, sono del parere di fare
la più orribile strage senza usare alcuna pietà. —
In questo momento odonsi grida di gioja dalia parte
de’ Longobardi nel vedere che gli arieti e le cata-
pulte hanno fatto cadere nna parte delle mura ; e
hanno già formata la breccia. Costernazione degli
assediali. Sicone , profitta del momento e dell' entu-
siasmo de’ suoi soldati per dare T'ultimo assalto :
egli stesso, afferrando nna scala , vuol darne T esem-
pio. Il coraggio de' Napoletani sta per esser loro
inutile, a cagione de'iiamcrosi nemici. TulTi Lon-
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^barJi si scagliano verso la breccia , e Na^li'
è per cadere nelle loro mani quando gli assediati ,
ridotti all' estremo , inalberano la bandiera parlamen-
taria. A tal vista , Sicone fa che la sua armata si
fermi , ed in breve si vede una deputazione uscire
dalla città , ed inoltrarsi verso Sicone , a cui si fa
conoscere che Stefano il loro Duca domanda a lui
nn abboccamento. Il beneventano riceve con alterigia
quella deputazione ; non ostante accorda, la richie-
sta , c dice che Stefano, di, cui ammira il coraggio,
può venire eoo sicurezza. I deputati invitano Sicone
a far ritirare una parte delia sua gente , facendogli .
osservare che alla presenza d'una nun.rrosa annata,
le condizioni che Stefano vuol proporgli potrebbero
esser credute efifelto della paura , e non prodotte da
qne’ sentimenti d’umanità che lo inducono a rispar-
miare il sangue degli uomini. Dopo breve riflessióne
il duce beneventano approva tale domanda, e la con-
cede. La deputazione si ritira.
Achmet , eccitato da Teodoro , il quale teme
che Sicone e Stefano vengano ad un accomodamento,
rammenta a Sicone i patti della loro alleanza , cioè*
il saccheggio della città , promesso a' Saraceni , e
che questi con tanto ardore desiderano , e procura
di destare in Sicone il sospetto contro di Stefano ,
dicendo che còsta! vuole ingannarlo per acquistar
tempo. Il fiero Beneventano , dopo averlo ascoltato
con isdegno , risponde di non aver da render cor to
nè della sua condotta, uè del suo volere, invitandolo
per r avvenire a fare a meno de’ suoi consìgli , di
cui non ha d' uopo. Detto ciò , comanda a’ suoi duci
di far allontanare una parte delle sne milizie. Achmet
dimostra ad alcuno de’ suoi il proprio mal' amore ,
e Teodoro prega Sicodc a rammentarsi do suoi in>
teressi.
Le trombe annunziano la comparsa del dnca di
Napoli / che presentasi , precedalo e segnilo 'da nn
a
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ODinero de' primari della città non che da alcani
f 'Qerrieri. Sicone gli fa rendere tutti gli onori mi*
ilari , ed ordina che sia preparalo un fesleggia-
mento , per celebrare nel campo la presenza d’ un
ospite cotante illustre. Durante ì preparativi » Ste-
fano parla a Sicone alla presenza di tulli , ne’ se*
g’uenli lep.iiini : La sorte delle armi per te si di-
eàlara ; ma il mio onore è saloo , poiché ho
adempiuto il mio dovere difendendo Napoli sino
agli ultimi estremi Quantunque tu sii mio nemi-
co , non per ciò non mi renderai giustizia nel
tuo cuore. Ecco la proposta che ti offro : io son
pronto a darli in potere la città ; ma V amore
che ho pe 't mio popolo , pe 'I suo interesse ed
anche forse pe ’/ tuo , fa eh' io ti preghi di dif-
ferire per qualche ora il tuo ingresso , giacche si
avvicina la notte , e nelf oscurità non poiroeti
frenare i' impeto de’ tuoi soldati , e specialmente
quello degli Arabi che sono al tuo stipendio ,
come gente avida e rapace ; e ciò potrebbe far
nascere qualche conflitto fra essi e gli abitanti.
Riserba al nuovo sole il tuo ingresso , ed il sole
rischiarerà il tuo trionfo. Sicone si lascia persua-
dere ; ma la prudenza vuole che domandi alcuni
ostaggi. Stefano gli offre ciò ch’egli ha dì piò caro,
cioè la sposa ed il Gglio. Sicone accetta, e dimostra
a’ snoi tutta la gioja eh’ egli pruova , nel mentre che
Stefano fa conoscere la propria afflizione a’ suoi se-
guaci , fra' quali evvi Buono , che, al pari del duca,
sente la forza dell’avvilimento io cui si trovano. Ste-
fano incarica Buono di recarsi a prendere gli ostag-
gi , i quali non mollo dopo compariscono col loro
seguito. Eufrasia ed il Gglio danno segni di'dolore ,
ma non di avvilimento. Stefano si avvicina a così
cari oggetti , co’ quali divide l’angoscia, quindici
presenta a Sicone , che cortesemente li accoglie, l
Longobardi godono. La venata della dachessa è il
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telale della festa , al cetmo del prìncipe di Da-
nevento iticomincia. Ma questo tripudio per quanto
sia piacevole a’Longobardi , aitrellnnto rincresce a’Na-
poietani. Stefano , la sposa ed il Bglio seggono vi-
cini a Sicone , invitati da Ini. 1 duci d’ ambo le parti
prendono posto al lato de’ loro principi.
Terminalo il festeggiamento , ecco che ginnge
r istante doloroso della separazione di Stefano dalla
tua famiglia. Sicone accenna a’ nobili ostaggi la
tenda destinata ad essi, e ossicui^ entrambi. d' ogni
dovuto riguardo. Il giorno sta per declinare : SteCa*
no, che deve restituirsi alta città, si distacca da
que’diie si cari oggetti : le lagrime ed i sospifi sno-
cedonsì in tatti tre a vicenda. Stefano parte col se-
gnilo. La duchessa col figlio si ritirano nella tenda.
Sicone entra nel suo padiglione accompagnalo da’
duci della sua armala. Teodoro, presagendo che Si-
cone voglia impossessarsi per sè stesso della città ,
cnde unirla al proprio dominio , vibra sguardi di
furore ; Achmet , eh’ è d’ intelligenza con Teodoro ,
fa lo stesso. Ambi partono , seguili da’ Saraceni ,
che mostrano ugnale malcontento.
t
ATTO SECONDO.
interno delle fortijìcazioni di Napoli. — Notte.
*
Gli abitanti di Napoli si ocenpano, ma silenzio-
si , a riattare dorants la notte lo. mura danneggialo
dalle macchine de’ Longobardi. Presiedali da Buono
ognuno lavora con ardore ; non* v e più distinzione
di rango : tulli sono di comun consenso per la sal-
vezza delia patria. .
Stefano si presenta : egli è mesto. I Napoletani
gli fanno osservare le riparazioni. Eufemia , che eoo
lui è venuta , ha qualche speranza , e procura di
farne partecipe il padre ; ma invano : il buon prin-
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no
cipe pensa a’ doe preziosi oftgetti lasciali in mano
a'oeaiici, e pavenla nn’ orribile sciagura. Mentre il
duca s' ÌDtertiene co' inoi famigliari tuttavia intenti
al lavoro , Eufemia forma in sé il gran disegno di
liberare la madre ed il fratello.
Viene Andrea : egli annunzia che la sua flotta'
in quel punto dà fondo nel porto. Tal nuova invigo-
risce i Napoletani , che maggiormente sperano. M
solo Stefano è in preda ad un terribile contrasto di
affetti , quello del suo dovere , come duca di Napo-
li , e quello di sposo e di padre. Invaso da tali peo-
sUri , ritorna al palagio.
Nell’ alto che Andrea sia per seguire il duca ,
vien fermato da Eufemia , che gli parla in questi
termini : Tu non ignori die le inquietudini del
padre mio derivano dal Umore e/C egli pruooa
pei figlio e per la consorte. Ebbene., io Ao for-
mato un disegno , forse troppo ardito , ma che
voglio eseguire a qualsiasi costo. Andrea ansiosa-
mente le dice di palesarglielo. La coraggiosa prin-
cipessa risponde : 5’ egli é vero che mi ami , se
la mia mano ti è cara , ecco ciò che far dobbia-
mo. Prima dell' alba , ambo , sotto le spoglie di
soldati Longobardi ci recheremo al campo nemi-
co , e salveremo la madre ed il j rateilo. Andrea
freme all’ idea di questa pericolosa intrapresa , che
troppo espone la vita di colei eh’ egli ama ; ma Eu-
femia soggiunge che a questa sola condizione ella
diverrà sua sposa. Andrea, per darle prova d'amo-
re , la prega di lasciar lui solo eseguire cotanto di-
segno , e non cimentare la sua vita. Ma , piena di
coraggio, e con la dolce speranza di farsi liberatrice
della sua famiglia , e forse della sua patria , ella
vuole assotulamente dividere il pericolo. Vedendo che
non, v’ha mezzo di d'scuoterla , il giovine amante è
costretto ad acconsentire. Albani , fra i quali Buono,
che sono stati testimoni dei colloqnio , non fanno che
I
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aniTnirAre l’ eroismo di entrambi , e giurano di se*
condnrio. Andrea ed Eofemia si ritirano, per indos-
sare le mentile spoglie , e gli abitanti prosegnono i
loro lavori. Riparato la breccia , tutto è pronto per
ona nuova difesa , la quale promette migliore evento.
Buono ^ che ha ammirato H generoso disegno d* En-
fomia , io comunica a tutti , e tutti ginrano d’ essere
a parte del pericolo.
Eufemia ed Andrea , già travestiti , ritornano.
Ognnno esalta la loro magnanima impresa. Tutto es-
sendo disposto , viene calata nna lunga scala di epr-
de , che legasi a’merli , sulla quale Andrea discende
il primo ; e la intropida Principessa lo aegne , dopo
aver ricevuto t dovati éncon>i. il popolo frattanto
implora il cielo in favore di Enfemia e di Andrea.
ATTO TERZO.
* »
Campo de' Longobardi , tome nell alto II , ma
in tèmpo di notte e un poco più distante. Le
tmutre di Napoii veggensi rialzate. La pallida
' luce della luna rischiara alauanto il luogo. Il
Vesutio in distanza getta fumo. Da un lah i
la tenda di Sieone : dall altro quella di Eu-
frasia e del suo Jiglio.
Andrea è già ai basso della scala, che sostiene
per facilitare la discesa d’ Eufemia. Alcuni abitanti
guardano dalle mura i due amanti , e mostrano per
essi il maggiore interesse. Gionti nel fossato , An-
drea c la principessa io attraversano, e s’iaollrauo^
cautamente nel campo nemico, a segno che dela-'
dono alcune scolte , che poco sono vigilanti , tanta
è la sicarma de’ feongobardi. Indi cercano di tro-'
Tare il luogo che rac^inde la dochessa coi iglio.
lèdendo al debole raggio delia Iona avvìciucrei ai-;
enào , Enfemia e Andrea sono costretti a celarn :
aa
Eafbmla «or on banco di T«rdar« , • Andrea , dopo
averla, coperta col suo mantello , va dietro on cespu-
glio poco da lei distante. '
G)mparisce Teodoro, assorto in nna profonda
meditazione; guarda la tenda di Sicone, e dice fra*
sè : Ecco dove riposa colui che dieevast am%co
mio , .colui che ho implorato di ripormi tn ^^9"'
gio.... Ahi solo per lui y e non per me, egli è
accinto a guerra.... Ma tremi della mia vendetta.
Volge gli sguardi intorno, impaziente di non -veder
giungere coloro che sono attesi da lui ; va per se-
dere sul banco dov’ è Eufemia. Or qual’ è lo spa-
vento della principessa e di Andrea, nel punto d es-
sere scoperti ? Ma , per fortuna , mentre Teodoro
sta per sedersi , ecco Achmet con alcuni seguaci ,
che cautamente si avvicinano questi ardono di ven-
dicarsi di Sicone , che. loro avea promesso il sac-
cheggio della città , e nel momento che Teodoro si
approssima , ad essi , Andrea e la principessa si pro-
strano , rendendo grazie al Cielo tanto per loro be-
nefico , poi di nascosto ascoltano ed osservano ciò
che accade loro d’ intorno , e finalmente scuoprono
che Teodoro ed Achmet vogliono in questa stessa
notte attentare a’ giorni di Sicone e de’ due ostaggi ,
per poi impadronirsi di Napoli. Teodoro giura *1 su®
complice cne , ottenuto 1’ intento , gli conferirà il
grado di capo della milizia ; ed i Saraceni ancha
giurano di ’ prestarsi a favore di Teodoro. Alternti ,
ma non avviliti , Andrea ed Eufemia ascoltano in-
tenti , con la speranza di sventare- così perfida tra-
ma , e nel tempo stesso giungono a sapere dove i
due ostaggi , tanto cari a loro, riposano, ed aacho,
• loro nota la tenda di Sicone'. Alcuni Longobardi ,
e tra questi più sentinelle , destinati alla guardia del
campo, e che dovrebbero difendere il loro, priuci-.^
pe, sono (lei partito de’ congiurati , da’ quali., spe-
rano on’ ampia mercede. Teodoro osservando clm
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aS
ffiaoca UD gran naiuero da’ saoi complici , fa che
ogOQOo na vada in traccia , per quindi ritornare
DDÌti , dar r allarme al campo , e compiere il loro
abbomineyole disegno ; tatti viano.
I due amanti sono colmi di terrore. JVon st
perda il tempo ( dicono } : C aurora non è lon-
tana ; il pericolo è imminente : la risoluzione ed
il coraggio debbono trionfare della perfidia e
dell’ infamia. Già si dirigono alia tenda delia du>
chessa e del figlio ; vi penetrano. Nello’ stesso tem-
po yeggonsi attraversare in distanza alcuni Saraceni
armali, che vanno ad nnirsi a’ loro complici , dopo
aver confabulalo fra essi.
i„ Andrea ed Enfemia escono dalla tenda, condn-
oeado con loro Enfrasia cd il figlio , i qnali non
possono riaversi dalla sorpresa nel vedere Andrea ed
Enfemia sotto qaelle finte spoglie. La duchessa fre-
me pensando al pericolo a cui si è esposta la Bglia,
e la stringe .teneramente al seno. Andrea ed Eufe-
mia palesano in pochi accenti l’ iniquo disegno di Teo-
doro e d' Achmet, e della speranza di deludere quella
trama e salvarsi , mostrando loro le mora già ripa-
rate , e pronte ad nna vigorosa difesa. È inespri-
mibile la gioja che prova questa famiglia nel vedersi
vicina a scuotere il giogo del nemico. Ma il tempo
stringe , e ne approhttano , onde attraversare il fos-
sato,, e giungere alla scala, evitando ogni intoppo.
La duchessa, ed il figlio salgono i primi. — Teo-
doro , Achmet ed i loro complici arrivano. II Sara-
ceno iodica ad alcuno de! suoi di penetrare nella ten-
da degli ostaggi , per pognalàrli , e dice agli altri
di seguirlo , volendo egli di propria mano trucidare
Sicone. Teodoro gioisce , credendosi ormai sicuro
del suo trionfo. Tutti sono pronti ad eseguire il
misfatto. Andrea ed Eufemia , obbliando che Sicooa
e loro nemico, e vedendo il pericolo di Ini . non
lofl’rouo eh' egli rimanga vittima di così nera sepL
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leralma , e per ovitiire che questo misfatto sia im*
' pfatalo a' Napoletani , allorché i Longobardi- si arve*
drnnao che gli ostaggi sono fuggiti , nel mentre
eh' Eufemia ascenda le maro , Andrea , non visto ,
si avvicina pian piano alla tenda dì Sicone, già ab-
bandonala da quegli infedeli che vigilar dovevano
alla sua persona , e con la propria spada coIpLce
lo scudo ivi appeso , destinalo a dar I* allarme. Fatto
ciò, corre al fosso, s’invola anch'egli sulla scala,
ed a gè la ritira. 1 Napoletani ricevono con trasporto
Andrea come hanno ricevuta la duchessa ed i suoi
due figli.
Al segno dell’ allarme, Teodoro, Achmet ed i
compiici rimangono stupefatti poiché non sanno qoal
ne sia la cagione. Gran numero eli fedeli LongobAi*iti<
giunge da ogni lato'. Sieooe , svegliato da quel suo-
no , esce precipitosamente dalla tenda , per informarsi
di ciò eh' è arvonuto. La presenza di tanti armati ,
•impedisce a' congiurati di compiere l’infame disegno,
e fremono di rabbia. Odesi in questo punto suonare
la diana ; il giorno spunta , e vie piò cresce. Si-
cone corre nella tenda degli ostaggi , quindi ritorna
furente per non averli trovali , ma il soo furore cre-
sce a dismisura vedendo la breccia già riparata ed
ì fuggitivi sulle 'mora. Egli ignora che deve lavila
ad nn generoso nemicò.
Da Napoli , Andrea scaglia una fréccia , cfaa
viene à cadere a’ piedi di Sicone , ed a eoi e appeso
un papiro. 11 principe di Beuevento la raccoglie ;
ma qnal è mai il suo stupore nel leggere ch’egli è
tradito da Teodoro , da Achmet e da non pochi
Longobardi ? egli vibra fnrìbondi sguardi su i tradi*
tori, i quali, atterrili, ed osservando un cupo si-
lenzio , par che attendano la loro senfenù di mor-
te ; nel tempo stesso i Napoletani sulle mura fanno
rimbombare le loro grida di gioja. — Quadro ge*
Hetalc.
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* 5 ,
ATTO QUARTO.
Sala magnifica nel palagio de' duchi dt Napoli.
Stefano seorne tolti gU appartamenti in traccia,
deila figlia essendosi accorto dell’ assenza di lei. Qne*
sto buon padre ignora la generosa intrapresa d Ea-
fenda , intrapresa che non tarderà a renderlo
Egli è nella disperazione ; interroga alcnni famigliai^
della corte , ma ninno di essi pnò soddisfarlo , ed^
al pari di Ini provano grande inqnietodine. Anche,
le damigelle d' Eufemia non sanno dove sia la loro.,
signora. Il duca , agitato , si getta sopra on seg*
gio y e va riandando col pensiero tutt’ i tormenti cha
lo straggono. 1/ assedio delta città , la miseria di
essa , i combattimenti , non che la prigionia della
moglie e del figlio , il timore che il nemico , veden-
do chiusa la breccia , possa inveire contro si cari
oggetti , r assenza d’ ona figlia , solo conforto che
gli rimaneva , tutto in somma gli strazia il cuore ,
e vane si rendono le parole degli astanti per cal-
marlo. — Odesi un clamoroso giubilo , indi compa-
risce Buono , annnnziante al duca il ritorno de* suoi
congiunti. Tale inattesa felicità Sporta il contento nel-
r anima di Stefano , che mnovesi per andare velo-
cemente incontro ad essi: tutti lo seguono' con la
stessa esultanza. . ,
La nobile famiglia del Duca è ricondotta come
in trionfo da una folla di Napoletani, i quali danno
segni d'ammirazione per l’eroismo d’ Eufemia. Ste-
fano siringi* al seno i teneri oggetti della sua affe-
zione. Andrea , la cui felicità è al colmo , prova la
stessa gioja , e riceve gli encomi che gli son dovuti
P'?r aver diviso il pericolo delia generosa principessa
che dev’ essergli sposa. La moltitudine vie più s'ac-
cresce , essendo nota alla Città la fausta nuova dfii
ritorno degli ostaggi. I dnci , i magistrati , i capi
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• f '
del popolo ti tono accinti nel venire a fare omaggio
alla illustre famiglia , e massime ad Eafemia ed ai
valente Andrea. Questi, unito a colei che ama,
spiegano in pochi accenti quanto è accaduto la scorsa
notte nel campo , e specialmente 1* orribile trama dì
Teodoro e d’Achmet. Più fa grande il pericolo,
più diviene immensa la gioja , e crescono le accla-
mazioni ed i rendimenti di grazie a’ dne liberatori.
Le donzelle manifestano la loro gioja con una breve
danza, dopo della qnale il duca comprende che, dopo
tinti stenti e travagli, è d’ uopo che la flglia si rechi
al riposo; ma la coraggiosa Eufemia risponde che sino
a' tanto che la patria sarà in pericolo , ella riposar
non potrebbe. Agginnge che il nemico , furente di ve-
der delnse le sne speranze, non tarderà a volerne pren-
dere un’ accanila vendetta , e eh’ è necessario pensare
alla nuova difesa. Ognuno approva il savio discorso
d’ Eufemia, ma tatti la consigliano ad appagare il Jo-
siderio paterno , aggiungendo che avendo ella fatto
tanto , per la patria , ciò che rimane a fare spetta ad
essi.’ Il timore Ch’Eufemia aveva era por troppo giu-
sto, pofichè il nemico ha ripreso le anni con più im-
pelo, ed ha ricominciato l' assalto. Lo strepilo dì
guerra , non che 1’ arrivo di alcuni guerrieri , che
vengono ad annunziarlo, fanno sì che tulli si dispon-
gano alla difesa. Gli uni vanno ad armarsi , e gli
altri a porsi alla testa della loro gènte. — Tutti
partono , e r entusiasmo è comune.
♦ ^
- atto quinto.
Porto di Napoli , parte delle mura e delta città,
in prospetto il Vesuvio. in eruzione.
'Un’assalto generale alla città vien dato dalia
parte del mare. I Longobardi ed i Saraceni attac-
cano con vigore , e sono respinti con coraggio da-
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f 'ii ••sediati che gaarnUcono ie mura , eecitsti dal
oro doca , il qnale fa prodigi valore. Parte della
flotta Longobarda è vicina a’ forti; gran Damerò di
Saraceni sulle antenne , che toccano I' estremità de’
merli , tentano la scalata , ma vengono precipitati
in mare. Più in distanza, l’altra parte della flotta
è incendiala da quella degli Amallifani , che lancia
sopra di essa quantità di fuochi grechi. Altri Lon*
gobardi , alla testa de' quali è Sicone , eh’ erano
sbarcati . si battono disperatamente , . e sono vinti
dalia luil zia napoletana , avendo essa fatto una vi>
gorosa sortila comandala dallo stesso duca. Violi da
ogni dove , i Longobardi implorano la clemenza de*
vincitori. Sicone è costretto a domandare la pace ,
che gli viene generosamente accordata dal duca di
^apuli. La famiglia di Stefano ed i grandi della
corte vengono a circondarlo , seco rallrgrandosi del
prospero successo delle loro armi. Andrea, sopra
una delle navi della sua flotta , ha fallo portentose
geste. Vedesi sventolare dappertutto la bandiera na«
poletana. Il popolo fa ristionnre l’ aria delle grida
di vittoria. 11 Vesuvio rischiara un sì bel trionfo con
la sua eruzione , che non reca aleno danno : tutto
in questo giorno concorre alla felice liberazione delia
città, e presagisce no lieto avvenire, alduca,^ila
tua famiglia ed agii eroici difensori di Napoli. •>-
Quadro generale.
Fina del Ballo.
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V
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Dataset summary
The collection contains 12,945,781,983 words (171,113 titles) recovered from multiple sources, including Internet Archive and various European national libraries and cultural heritage institutions. Each parquet file has the full text of 2,000 books selected at random.
Curation method
The composition of the dataset adheres to the criteria for public domain works in the EU and, consequently, all Berne-countries for EU authors: any publication whose author is dead for more than 70 years. Additionally, the initial consolidation of public domain status for cultural heritage operates in the EU under the 2019 Copyright Directive (art. 14).
As of June 2024, to limit rights verification, we have retained exclusively titles published prior to 1884.
The corpus will be expanded at a later stage to encompass late 19th century and early 20th century publications, after checking for public domain validity.
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The rationales for creation of this collection are multifold:
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Future work
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- Enhancement of the structure/editorial presentation of the original text. Some parts of the original documents are likely unwanted for large scale analysis or model training (header, page count…). Additionally, some advanced document structures like tables or multi-column layout are unlikely to be well-formatted.
Acknowledgements
The corpus was stored and processed with the generous support of Scaleway. It was built up with the support and concerted efforts of the state start-up LANGU:IA (start-up d’Etat), supported by the French Ministry of Culture and DINUM, as part of the prefiguration of the service offering of the Alliance for Language technologies EDIC (ALT-EDIC).
Corpus collection has been largely facilitated thanks to the open science LLM community insights, cooperation and support (Occiglot, Eleuther AI, OpenLLM France, Allen AI).
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