diff --git "a/wikipedia_descrizioni_di_dipinti_qa.csv" "b/wikipedia_descrizioni_di_dipinti_qa.csv" new file mode 100644--- /dev/null +++ "b/wikipedia_descrizioni_di_dipinti_qa.csv" @@ -0,0 +1,1452 @@ +Q,A +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Nascita di Venere. ### Introduzione: La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino (172,5 cm × 278,5 cm) di Sandro Botticelli. Realizzata per la villa medicea di Castello, l'opera è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, faceva forse anticamente collegamento con l'altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell'estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l'idea perfetta di bellezza femminile nell'arte, così come il David è considerato il canone di bellezza maschile. Poiché entrambe le opere sono conservate a Firenze, i fiorentini si vantano di possedere i canoni delle bellezze artistiche all'interno delle mura cittadine. ### Descrizione. La fonte del mito fu quasi sicuramente una delle Stanze del Poliziano, a sua volta ispirata a Ovidio, alla Teogonia di Esiodo, al De rerum natura di Lucrezio e a un inno omerico. Contrariamente al titolo con cui l'opera è nota, essa non raffigura la nascita della dea, ma il suo approdo sull'isola di Cipro. Venere avanza leggera fluttuando su una conchiglia lungo la superficie del mare increspata dalle onde, in tutta la sua grazia e ineguagliabile bellezza, nuda e distante come una splendida statua antica. Viene sospinta e riscaldata dal soffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a un personaggio femminile con cui simboleggia la fisicità dell'atto d'amore, che muove Venere col vento della passione. Forse la figura femminile è la ninfa Clori, forse il vento Aura o Bora. Sulla riva una fanciulla, una delle Ore che presiede al mutare delle stagioni, in particolare la Primavera, porge alla dea un magnifico manto rosa ricamato di fiori per proteggerla (mirti, primule e rose). Essa rappresenta la casta ancella di Venere ed ha un vestito setoso riccamente decorato con fiori e ghirlande di rose e fiordalisi, i fiori che la dea Flora trovò vicino al corpo dell'amato Cyanus. La posa della dea, con l'equilibrato bilanciamento del 'contrapposto', deriva dal modello classico della Venus pudica (cioè che si copre con le braccia il seno e il basso ventre) e Anadiomene (cioè 'emergente' o nascente dalla spuma marina), di cui i Medici possedevano una statua classica fin dal 1375 citata da Benvenuto Rambaldi (non si tratta però della celebre Venere de' Medici, giunta in città solo nel 1677). Il volto pare che si ispirasse alle fattezze di Simonetta Vespucci, la donna dalla breve esistenza (morì a soli 23 anni) e dalla bellezza 'senza paragoni' cantata da artisti e da poeti fiorentini mentre lo sfondo sembrerebbe ispirarsi al Golfo dei Poeti dove il pittore avrebbe conosciuto la sua musa ispiratrice. ### Stile. Nell'opera sono leggibili alcune caratteristiche stilistiche tipiche dell'arte di Botticelli, come ad esempio la ricerca di una bellezza e d'un'armonia ideale che porta ad una rappresentazione inesatta dell'anatomia della Venere; un esempio evidente n'è il suo lungo collo. Sacrificare anatomia in cambio di bellezza ed armonia sarà, infatti, un concetto basilare dell'Umanesimo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Donna che si pettina. ### Introduzione: Donna che si pettina (Femme se coiffant) è un pastello su carta grigia applicata a cartone di Edgar Degas, di 82x57 cm, conservato nel Musée d'Orsay di Parigi, e dipinto tra il 1887 ed il 1890. ### Descrizione. Quest'opera è un capolavoro per l'invenzione del taglio e la resa coloristica. Il quadro ritrae una donna mentre si pettina: la prospettiva è dal basso verso l'alto, ed il corpo femminile è in parte nascosto dalla lunga chioma rossiccia e dall'asciugamano attorno alla vita. La donna è rappresentata in un curioso atteggiamento, che la fa assomigliare ad un violinista: il pettine nella mano destra sembra l'archetto di un violino, e la mano sinistra sembra tesa ad ascoltare meglio le note suonate. Capigliatura e gesto occupano il primo piano e caratterizzano la composizione, mentre l'artista cancella il viso della donna, girato e confuso nell'ombra. La figura è resa in modo sintetico: la linea, elemento fondamentale nella pittura di Degas, si spande per far sì che il colore varchi i suoi limiti senza che l'immagine perda consistenza, mentre la luce, che proviene da destra, colpisce il braccio piegato in alto e si condensa nel drappo bianco girato intorno ai fianchi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Affresco. ### Introduzione: L'affresco è una tecnica di pittura murale eseguita sull'intonaco fresco di una parete: il colore ne è chimicamente incorporato e conservato per un tempo illimitato. ### Descrizione. L'affresco è un'antichissima tecnica pittorica che si realizza dipingendo con pigmenti generalmente di origine minerale stemperati in acqua su intonaco fresco: in questo modo, una volta che nell'intonaco si sia completato il processo di carbonatazione, il colore ne sarà completamente inglobato, acquistando così particolare resistenza all'acqua e al tempo. Si compone di tre elementi: supporto, intonaco, colore. Il supporto, di pietra o di mattoni, deve essere secco e senza dislivelli. Prima della stesura dell'intonaco, viene preparato con l'arriccio, una malta composta da calce spenta o grassello, sabbia grossolana di fiume o, in qualche caso, pozzolana e, se necessario, acqua, steso in uno spessore di 1 cm circa, al fine di rendere il muro più uniforme. L'intonaco (o 'tonachino') è l'elemento più importante dell'intero affresco. È composto di un impasto fatto con sabbia di fiume fine, polvere di marmo, o pozzolana setacciata, calce ed acqua. Il colore, che deve essere necessariamente steso sull'intonaco ancora umido (da qui il nome, 'a fresco'), deve appartenere alla categoria degli ossidi, poiché non deve interagire con la reazione di carbonatazione della calce.La principale difficoltà di questa tecnica è il fatto che non permette ripensamenti: una volta lasciato un segno di colore, questo verrà immediatamente assorbito dall'intonaco; inoltre la carbonatazione, che avviene entro tre ore dalla stesura di esso, ridurrà il tempo disponibile per realizzare l’opera. Per ovviare a questo problema, l'artista realizzerà piccole porzioni dell'affresco (giornate). Eventuali correzioni sono comunque possibili a secco, ovvero mediante tempere applicate sull'intonaco asciutto: sono però più facilmente degradabili. Un'altra difficoltà consiste nel capire quale sarà la tonalità effettiva del colore: l'intonaco bagnato, infatti, rende le tinte più scure, mentre la calce tende a sbiancare i colori. Per risolvere il problema, è possibile eseguire delle prove su una pietra pomice o su un foglio di carta fatto asciugare con aria o vento di scirocco ossia aria calda." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Corpus Hypercubus. ### Introduzione: Corpus Hypercubus è un dipinto a olio su tela di 58,4 × 73,7 cm realizzato nel 1954 dal pittore Salvador Dalí. ### Descrizione dell'opera. Il quadro raffigura una Crocifissione ed è conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York. Il titolo della tela fa riferimento al fatto che la figura di Cristo non è inchiodata all'usuale croce, ma è magicamente sospesa nell'aria, accostata ad una struttura fatta da otto cubi che simulano la forma della croce, ma che in realtà esprimono la rappresentazione dello sviluppo, nello spazio tridimensionale, di un solido che si studia nella geometria della 'quarta dimensione': il tesseratto, ossia un ipercubo quadridimensionale. Si tratta di un solido (avente come 'facce' otto cubi) che non è possibile vedere, essendoci preclusa la quarta dimensione, ma solo intuire. L'analogia con lo sviluppo delle facce di cubo su di un piano, può aiutare a comprendere la raffigurazione. Si tratta di una delle diverse opere in cui l'artista catalano si accosta ai temi dell'arte sacra e, contemporaneamente, si avvale della fascinazione enigmatica di strutture geometriche. Il linguaggio pittorico surreale si esprime attraverso la figura della Madonna che ci appare in primo piano con un'acconciatura moderna dei capelli (e non importa se riconosciamo o meno in lei il volto di Gala), con lussuosi mantelli dalle tinte metalliche, mentre sullo sfondo di uno sterminato pavimento a scacchiera si intravede un cupo paesaggio notturno; tutto questo porta ad un modo inconsueto e suggestivo di rappresentare lo straordinario evento della morte di Cristo, evento che subito ci appare, nello stesso tempo, umano e metafisico. La croce, data dalla dispiegazione tridimensionale di un ipercubo, si staglia in alto nel buio del cielo, proiettando la sua ombra sopra la fredda geometria del pavimento, quasi a sottolineare, assieme alla irriducibilità delle diverse dimensioni spaziali, la inintelligibile distanza tra il naturale ed il soprannaturale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Artemisia Gentileschi Pommersfelden). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto a olio su tela (170x119 cm) realizzato nel 1610 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. Fa parte della Collezione Graf von Schönborn, che si trova a Pommersfelden in Germania. ### Descrizione e stile. Il soggetto di Susanna e i vecchioni è, tra gli episodi dell'Antico Testamento, uno dei più frequentemente rappresentati, specialmente nel XVI e XVII secolo. L'episodio al quale si riferisce l'opera è narrato nel Libro di Daniele: la casta Susanna, sorpresa al bagno da due anziani signori che frequentavano la casa del marito, è sottoposta a ricatto sessuale: o acconsentirà di sottostare ai loro appetiti o i due diranno al marito di averla sorpresa con un giovane amante. Susanna accetta l'umiliazione di una ingiusta accusa; sarà Daniele a smascherare la menzogna dei due laidi anziani. La rappresentazione di Susanna sorpresa ignuda dai vecchioni ha apparentemente intenti moralistici, ma è spesso un pretesto per soddisfare la 'pruderie' di committenti che si compiacciono di soggetti di nudo femminile. Ora la critica pare aver superato i tanti dubbi attributivi e considera il quadro (anche quando siano presenti modesti aiuti del padre) non solo una dimostrazione del livello eccelso delle precoci capacità pittoriche di Artemisia, ma anche della ricerca di una sua autonomia rispetto ad Orazio. Pur rimanendo nella scia del realismo caravaggesco, Artemisia sembra qui guardare anche alle novità portate a Roma da Annibale Carracci. Pare che la pittrice abbia scelto di ritrarre la protagonista in una posa alquanto avvitata per mostrare il proprio virtuosismo. Il corpo di Susanna risulta realistico anche in particolari come il ventre e il seno, solitamente idealizzati da artisti a lei contemporanei. Tale effetto è stato ottenuto grazie alla sottile ombreggiatura operata sul nudo. Colpisce sul piano stilistico l'essenzialità del quadro. Rispetto ad altri di soggetto analogo, non vi sono ancelle attorno a Susanna, né vasche o ruscelli per le abluzioni, né fronde che nascondono i due guardoni. La scena è tenuta dai soli tre protagonisti disposti in modo marcatamente piramidale. I due anziani sono appoggiati ad una balaustra e confabulano tra loro, sorpresi nel momento esatto in cui formulano la proposta lasciva. Nel dipinto appaiono come un'unica massa scura che grava esattamente sopra la testa della giovane donna, che risulta oppressa. La sensazione di intrappolamento viene aumentata grazie al muro compatto alle sue spalle. Artemisia descrive in questo modo il disagio psicologico di Susanna, che, sopraffatta dall'evento, non cerca neppure di nascondere le forti e generose forme del suo corpo (inconfondibilmente dipinte da Artemisia), ma tende le mani quasi a voler allontanare da sé la molestia dei due." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Artemisia Gentileschi). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto a olio su tela (116,5x86,5 cm) realizzato nel 1610-11 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. È conservato nella Galleria Spada di Roma. ### Descrizione e stile. La tela è conservata nella Galleria Spada assieme ad un'altra opera del periodo giovanile di Artemisia Gentileschi, la Santa Cecilia in veste di Suonatrice di Liuto. Il soggetto devozionale della Madonna col Bambino è interpretato nel quadro attraverso la sottolineatura dell'intimo colloquio, fatto di sguardi e di tenere emozioni, tra la madre ed il bambino. La Madonna è colta nel momento in cui la poppata ha avuto termine, un istante prima che il seno sia riposto nel veste, mentre il Bambino le rivolge uno sguardo amorevole ed accenna ad una carezza al viso. Artemisia mostra in questa tela di aver appreso la lezione del padre Orazio nell'uso della luce intensa che fa emergere le due figure dall'ombra, in quello dei caldi colori e degli ampi drappeggi della veste; ma la tenerezza del colloquio madre-bambino rivela una poetica tutta femminile. Una tale poetica, assieme alla cura con cui sono dipinti i due volti (da notare il particolare dei bei capelli biondi del Bambino, che reggono il confronto con il migliore Orazio), fanno perdonare alla giovane artista le incertezze mostrate nell'esecuzione del disegno, con la postura un po' goffa della Madonna, il braccio sinistro in posizione incongrua e le dita della mano alquanto tozze." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giaele e Sisara. ### Introduzione: Giaele e Sisara è un dipinto a olio su tela (86x125 cm) realizzato nel 1620 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. È conservato al Szépművészeti Múzeum di Budapest. ### Descrizione e stile. In questa tela, ancora una volta, Artemisia Gentileschi raffigura una delle terribili eroine dell'Antico Testamento: si tratta di Giaele, la cui storia è narrata nel Libro dei Giudici. Dopo aver attirato nella propria tenda Sisara, il generale cananeo sconfitto dal popolo d'Israele, lo uccide nel sonno conficcandogli un picchetto della tenda nel cranio. La scena dipinta da Artemisia non riproduce i toni tragici del racconto biblico; al contrario, essa è pervasa da un'atmosfera calma, che potrebbe, alla prima impressione, sembrare quasi idilliaca, quando si guardi il guerriero che giace sdraiato in un sonno ristoratore e par quasi che appoggi il capo sul grembo di una deliziosa fanciulla, vestita con un elegante abito di seta gialla e con i capelli ramati raccolti in una ricercata acconciatura. Solo guardando le braccia scoperte e le mani della fanciulla ci si accorge che - armata di picchetto e martello - sta per colpire l'inconsapevole generale, che aveva creduto nella sua ospitalità. Il viso di Giaele è calmo, come di chi si accinge a un'azione consueta, né si coglie nella leggerezza dei gesti lo sforzo necessario ad assestare un colpo di eccezionale violenza. Manzoni (in Marzo 1821) tratteggia la scena con due soli ben più drammatici versi: «Quel [Dio] che in pugno alla maschia Giaele / Pose il maglio ed il colpo guidò.». Nulla vi è nella scena che assomigli alla tragedia della Giuditta che decapita Oloferne degli Uffizi, pur essendo le due tele pressoché contemporanee, cosa che ridimensiona il giudizio sulla pittrice ansiosa di sublimare sulle tele l'oltraggio della violenza carnale subita. Sisara è immaginato da Artemisia come un uomo giovane ma fisicamente poco attraente, al contrario di altri pittori, come Mattia Preti, Jacopo Vignali o Gregorio Lazzarini, che nel rappresentare l'episodio biblico dotano il personaggio di belle fattezze.La lezione caravaggesca si manifesta nei marcati effetti chiaroscurali e nella impaginazione essenziale della scena: dall'ombra dello sfondo emergono solo le due figure, l'elegante impugnatura della spada di Sisara (si noti la precisione con cui Artemisia ne dipinge i particolari) e un plinto, sul quale appare scolpita la firma dell'autrice insieme alla data del quadro: 'ARTEMITIA.LOMI / FACIBAT/ M.D.CXX'. Il dipinto è stato restaurato nel 1978 da Veronika Ember." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ester e Assuero. ### Introduzione: Ester e Assuero è un dipinto a olio su tela (208x273 cm) realizzato tra il 1628 e il 1635 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. È conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione e stile. Si ritiene che la tela sia stata iniziata da Artemisia Gentileschi, a Venezia verso il 1628 e sia rimasta poi con la pittrice sino al suo arrivo a Napoli. Artemisia dimostra infatti, in questo quadro, di essere entrata in sintonia con la lezione dei grandi pittori veneziani ai quali erano care le ambientazioni sfarzose e scenografiche delle scene bibliche. Il tema dell'incontro tra Ester, eroina ebraica, ed Assuero, potentissimo re di Persia era già stata dipinta da Tintoretto e dalla bottega di Veronese. Proprio quest'ultimo quadro, forse, fu visto dalla Gentileschi a Venezia, stanti i rimandi che si possono cogliere in questa sua versione dello stesso soggetto. La vicenda di Ester che, al termine di un digiuno di tre giorni, si reca dal re Assuero per pregarlo di offrire un banchetto nel quale lei possa smascherare il complotto che il primo ministro del regno ha ordito per eliminare il popolo di Israele, è ben nota; ad essa si richiama infatti la festa ebraica del purim. La versione del testo sacro alla quale si ispira Artemisia Gentileschi (come già avevano fatto Veronese e Tintoretto ed in Genova Fiasella, pittore quest'ultimo vicino ad Orazio Gentileschi), rappresenta una integrazione al testo del Libro di Ester, nell'Antico Testamento, approvata dal Concilio di Trento, versione che – oltre a descrivere con dovizia di dettagli l'abito sfarzoso indossato da Ester – aggiunge come, indebolita dal digiuno, giunta alla presenza del re, la giovane e bellissima donna abbia un mancamento. La scena descritta nel testo proposto dal Concilio di Trento è fedelmente ritratta da Artemisia. Ester, con il pallore del volto di chi sta svenendo, è sorretta dalle due ancelle, mentre un Assuero – in eleganti abiti seicenteschi, con tanto di cappello piumato – si stacca preoccupato dal trono per andare in suo soccorso. Il quadro si lascia ammirare proprio per la rappresentazione teatrale dell'episodio biblico e per la capacità di cogliere il momento topico del racconto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ragazzo con pipa. ### Introduzione: Ragazzo con pipa (in francese: Garçon à la pipe) è un dipinto realizzato nel 1905 dal pittore spagnolo Pablo Picasso, subito dopo essersi sistemato nella sua residenza parigina di Montmartre ed appartiene al cosiddetto periodo rosa dell'artista. Fa parte di una collezione privata. ### Descrizione. La tela ritrae un ragazzino, conosciuto come Petit Louis, che si aggirava nell'atelier del pittore spagnolo. I toni grigi della pelle emaciata fanno sembrare il ragazzo cagionevole e contribuiscono a creare un'atmosfera decadente. Il rosso vivido della corona di rose contrasta fortemente con i colori smorzati del resto. Sullo sfondo è presente una parete adornata con dei fiori." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Dinamismo di un cane al guinzaglio. ### Introduzione: Dinamismo di un cane al guinzaglio, anche noto come «Cane dalle Mille Marce», è un dipinto a olio su tela (90,8x110 cm) realizzato nel 1912 da Giacomo Balla. È conservato nella Albright-Knox Art Gallery di Buffalo. ### Descrizione. Il quadro fa parte della riflessione sul tema del movimento propria dell'autore. Qui viene rappresentato come se si trattasse di una ripresa fotografica (a cui si riferisce anche il taglio della composizione): simultaneamente sono presenti le diverse immagini delle zampe e della coda del cane nella successione determinata dal moto, e lo stesso per le gambe della padrona e per l'oscillazione del guinzaglio. Attraverso il movimento, come attraverso la luce, si dissolve la materialità dei corpi, nonostante essi siano rappresentati realisticamente. Le figure sono in monocromo, con linee di contorno 'tratteggiate', su un fondo piatto. Altri dipinti in cui viene trattata in modo simile la tematica del movimento, degli stessi anni, sono Ragazza che corre sul balcone e La mano del violinista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico della Misericordia. ### Introduzione: Il Polittico della Misericordia è un'opera, tecnica mista (olio, tempera e fondo oro su tavola) su tavola (273x330 cm), di Piero della Francesca, realizzata tra il 1445 e il 1462, e conservata nel Museo civico di Sansepolcro. ### Descrizione. Sansepolcro era un piccolo centro dove la riflessione artistica non era certo d'avanguardia, per cui la commissione al pittore fu di tipo tradizionale, con un'impaginazione a più scomparti indicati dagli archetti della cornice e con un uso massiccio di colori preziosi, come l'oro sullo sfondo. Nonostante queste limitazioni Piero riuscì a creare un'opera di forte modernità, tramite alcuni espedienti quali la fusione spaziale in un unico pannello principale della Madonna della Misericordia e dei quattro santi, ai piedi dei quali corre un unico gradino marmoreo e con dettagli, quali le vesti dei fedeli inginocchiati, che sporgono negli attigui scomparti. Forse nell'impaginazione Piero imitò da vicino quella del Polittico di Pisa di Masaccio. È stato osservato come le figure fanno riferimento alla 'solidità' delle opere di Masaccio, immerse nel colore insegnato da Domenico Veneziano e fanno tutte da contorno al gesto della Madonna, 'scolpito' dalla prospettiva appresa dagli studi di Filippo Brunelleschi. Il polittico si compone di 23 tavole (cinque maggiori, cinque della cimasa, cinque della predella e quattro scomparti su ciascun pilastrino, di cui quello inferiore occupato semplicemente dallo stemma della confraternita), in parte di mano di assistenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Conferimento della regola del Carmelo. ### Introduzione: Il Conferimento della regola del Carmelo o Episodio di vita eremitica (Tebaide), è un'opera di Filippo Lippi. Si tratta di un affresco staccato e lacunoso (386x480 cm, più un'appendice di cm 95x137), eseguito prima del gennaio 1431 e conservato nel Convento del Carmine a Firenze, in una sala adiacente al chiostro. ### Descrizione e stile. La parte superstite dell'opera mostra una serie di monaci, carmelitani (riconoscibili dai mantelli bianchi con bande marroni) e non, che abitano alcuni romitori in montagna e sono dediti a varie attività. Alcuni vi hanno letto una rappresentazione delle origini dell'ordine Carmelitano, suffragati anche dalla citazione vasariana. Il frammento di destra potrebbe rappresentare la scena del conferimento della Regola da parte del patriarca di Gerusalemme, avvenuta nel 1204-1206. L'affresco si rifà agli affreschi della Cappella Brancacci di Masaccio (volume solido e massiccio delle figure dilatate, senso del chiaroscuro, uso essenziale degli elementi decorativi), ma anche alla monumentalità Giottesca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna di palazzo Medici-Riccardi. ### Introduzione: La Madonna di palazzo Medici-Riccardi è un'opera, tempera su tavola (115x71 cm), di Filippo Lippi, databile all'ultima fase artistica del pittore, cioè al 1466-1469 circa, ed è conservata, appunto, a palazzo Medici-Riccardi a Firenze. Sul retro della tavola si trovano lo schizzo di una testa maschile (San Girolamo?) e studi più piccoli di un tabernacolo e occhi. ### Descrizione e stile. Iconograficamente la Madonna di palazzo Medici-Riccardi si rifà a modelli già ampiamente sperimentati nella carriera dal Lippi (già almeno dal 1436), con la Madonna a mezzo busto entro una nicchia con semicupoletta a valva di conchiglia, mentre tiene il Bambino in braccio, in questo caso in piedi su una balaustra marmorea antistante. Lo stile però rimanda ad opere tarde, vicine agli affreschi del Duomo di Spoleto, per questo viene in genere identificata come una delle ultime opere su tavola di mano del pittore. Le dimensioni ne fanno la più grande Madonna del Lippi dipinta a mezzo busto. La preziosità degli effetti di luce, l'eleganza delle linee di contorno e la bellezza formale dei soggetti ne fecero un'opera molto ammirata e copiata in passato, in particolare riguardo alla composizione del Bambino in piedi su una balaustra e dei volti teneramente accostati della madre e il figlio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Affreschi di Castelseprio. ### Introduzione: Gli affreschi di Castelseprio sono un ciclo di pitture, variamente datate tra il VI e il X secolo, presenti nella chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio, opera di un pittore anonimo indicato come Maestro di Castelseprio, un artista probabilmente bizantino, che lavorò per una committenza greca, longobarda, carolingia oppure milanese. Il ciclo rappresenta scene dell'infanzia di Cristo ispirate, sembrerebbe, soprattutto ai Vangeli apocrifi. Fa parte del sito seriale 'Longobardi in Italia: i luoghi del potere', comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011. ### Descrizione e stile. Il ciclo di affreschi, su due ordini, presenta l'iconografia delle Scene dell'Infanzia di Cristo: gli episodi rappresentati si susseguono l'uno dopo l'altro senza alcuna cornice divisoria. Nell'ordine, in alto:. Annunciazione e Visitazione (due differenti episodi inseriti nella stessa scena). Prova delle Acque amare (episodio raramente raffigurato, in cui si dà prova della verginità di Maria). Apparizione dell'Angelo a Giuseppe. Viaggio a Betlemme.Tra scena e scena, al di sopra delle finestre, sono dipinti dei medaglioni, dei quali si è conservato solo quello centrale, con il Cristo Pantocratore la cui fisionomia richiama lo stile presente nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Un secondo ordine inferiore, intervallato dalle finestre, presenta:. Adorazione dei Magi (situata sul risvolto dell'arco). Natività (che racchiude vari episodi: la Natività vera e propria, la Lavanda del Bimbo e l'Annuncio ai Pastori). Presentazione di Gesù al Tempio. Una scena perduta, di cui restano solo alcune tracce.Gli affreschi di questa fascia sono più rovinati poiché la superficie è stata martellata nel XVI secolo per far meglio aderire lo strato di intonaco per il nuovo ciclo di affreschi realizzato in quell'epoca. Nella parte retrostante dell'arco trionfale si trovano due Angeli in volo con lo scettro e il globo, al di sopra dell'arco, che guardano al medaglione centrale dell'etimasia (il trono vuoto di Cristo), al quale portano simbolicamente i doni. Come già detto, il registro inferiore è occupato, a sinistra, dalla scena dell'Adorazione dei Magi, mentre la scena di destra è andata perduta. Infine, nella parte più bassa, restano le tracce di una fascia decorata con ghirlande e finte nicchie chiuse da tendaggi ('velari') dai quali spuntano alcuni uccellini e la simbologia del Trono con il Libro chiuso. La scelta delle scene è tutta focalizzata intorno al dogma dell'Incarnazione, tesa cioè a ribadire la consustanzialità di Cristo, ovvero la perfetta unione tra natura umana, implicita nei soggetti della vita di Cristo incarnato, e quella divina come nella rappresentazione del Cristo Pantocrator; il ciclo quindi appare studiato come risposta all'arianesimo, attraverso il ricorso a episodi narrati nei vangeli apocrifi, quali il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo-Matteo. Dal punto di vista dei contenuti simbolici il ciclo esprime quindi una visione della religione perfettamente congruente con l'ultima fase del regno longobardo; eliminata - almeno nominalmente - la concezione di Cristo ariana, quella messa in luce dagli affreschi di Castelseprio è specificamente cattolica. Interessante è la tecnica compositiva, che lascia emergere una sorta di schema prospettico di diretta ascendenza classica, oltre a un chiaro realismo nella rappresentazione di ambienti, figure umane e animali. Il ciclo di affreschi testimonia così la permanenza, in tarda età longobarda, di elementi artistici classici sopravvissuti all'innesto della concezione germanica dell'arte, priva di attenzione ai risvolti prospettici e naturalistici e più concentrata sul significato simbolico delle rappresentazioni. Seguono le descrizioni delle scene che non sono andate perdute." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Battaglia di Anghiari (Leonardo). ### Introduzione: La Battaglia di Anghiari era una pittura murale di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1504 e già commissionata per il Salone dei Cinquecento (allora detto 'Sala del Gran Consiglio') di Palazzo Vecchio a Firenze. A causa dell'inadeguatezza della tecnica, il dipinto subì danni e non è certo che i suoi resti fossero stati lasciati in loco, incompiuti e mutili; circa sessant'anni dopo, la decorazione del salone venne rifatta da Giorgio Vasari; non si conosce se all'epoca fossero ancora presenti i frammenti leonardiani o se l'architetto aretino li abbia distrutti. Alcuni sostengono che li abbia nascosti sotto un nuovo intonaco o una nuova parete: ricerche e 'saggi' finora condotti non hanno sciolto il mistero. Nel mese di ottobre 2020, dopo anni di ricerche, viene reso noto che probabilmente Leonardo si fermò alla delicata fase preparatoria del muro, non portata a termine per motivi tecnici, senza mai iniziare la pittura vera e propria. ### Descrizione e stile. A differenza delle precedenti rappresentazioni di battaglie, Leonardo compose i personaggi come un turbine vorticoso, che ricordava le rappresentazioni delle nubi in tempesta. L'affresco rappresentava cavalieri e cavalli animati in una zuffa serrata, contorti in torsioni ed eccitati da espressioni forti e drammatiche, tese a rappresentare lo sconvolgimento della 'pazzia bestialissima' della guerra, come la chiamava l'artista. I personaggi della scena, infatti, lottano instancabilmente per ottenere il gonfalone, simbolo della città di Firenze. Quattro cavalieri si stanno contendendo la massiccia asta: quello in primo piano la prende di schiena torcendosi animatamente, quelli centrali si scontrano direttamente sguainando le spade, mentre i loro cavalli sbattono il muso l'uno con l'altro; un ultimo si scorge appena in secondo piano, col cavallo che spalanca il morso come a strappare l'estremità dell'asta. Tre fanti si trovano in terra, atterrati e colpiti dagli zoccoli dei cavalli: due al centro, uno sopra all'altro, e uno in primo piano, che cerca di coprirsi con uno scudo. La scena riflette il pensiero dell'artista fondato su una visione pessimistica dell'uomo, che deve lottare per vincere le proprie paure. Shearman parla di 'un livello mai sognato di energia e violenza' per la pittura storica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La toilette (Toulouse-Lautrec). ### Introduzione: La toilette, olio su cartone di 67x54 cm, realizzato nel 1889 dal pittore Henri de Toulouse-Lautrec. È un dipinto realizzato dal vero, proprio in una di quelle case d'appuntamento nelle quali l'artista passava molte ore della sua giornata. Il dipinto è attualmente conservato nel Musée d'Orsay. ### Descrizione. Il taglio è fotografico, con evidente accentuazione del punto di vista dall'alto verso il basso. Il soggetto e i miseri arredi dell'ambientazione rimandano a Degas, del quale Lautrec si considerava ideale prosecutore. I colori sono utilizzati con parsimonia, in alcuni punti affiora persino il colore del cartone che funge da sfondo esso stesso. Le intuizioni impressioniste sono raccolte e superate, grazie anche a suggestioni realistiche vicine a Van Gogh. La donna viene vista di spalle presentandosi in un aspetto di fragilità quasi commovente. Le spalle hanno una linea molto armoniosa. Su di esse la testa ha una postura molto diritta e serena. I capelli sono di un rosso molto delicato, raccolti in modo seducente. Le braccia e le gambe sono magre e delicate. Tutto ciò crea un contrasto evidente con l'attività della donna la quale, proprio per questa sua bellezza che non scompare, conserva una sua purezza virginale. La simpatia del pittore è tutta per lei. La donna ha appena finito di lavarsi in una vasca che si intravede accanto alla sua testa. Si sta ripulendo seduta a terra su alcuni asciugamani. Il fatto che sia appena uscita dall'acqua ne accentua simbolicamente l'avvenuta purificazione. La stanza si presenta povera e spoglia. Il pavimento è un normale parquet a listoni paralleli su cui sono posati pochi oggetti: la poltroncina e il divanetto di vimini, la tinozza per il bagno. La tecnica pittorica risulta molto sapiente e sicura. Toulouse-Lautrec stende i colori secondo linee veloci e marcate. L'immagine prende mirabilmente forma con tratti che si intessono senza perdere la loro evidenza lineare. I colori sono molto delicati e definiscono dei riflessi che danno alle cose una sensazione di grande verità. La pittura di Toulouse-Lautrec ha anch'essa decisamente superato l'impressionismo. Benché egli si consideri il continuatore di Degas, di cui conserva il tipo di inquadratura evidente anche in questo quadro, la sua pittura è oramai alla ricerca di significati e di contenuti che non sono più quelli superficiali e festosi della pittura impressionista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: L'urlo. ### Introduzione: L'urlo (Skrik) è il nome assegnato a una serie di famosi dipinti del pittore norvegese Edvard Munch. ### Descrizione. L'urlo rappresenta un sentiero in salita sulla collina di Ekberg sopra la città di Oslo, spesso confuso con un ponte, a causa del parapetto che taglia diagonalmente la composizione; su questo sentiero si sta consumando un urlo lancinante, acuto, che in quest'opera acquisisce un carattere indefinito e universale, elevando la scena a simbolo del dramma collettivo dell'angoscia, del dolore e della paura. Il soggetto urlante è la figura in primo piano, terrorizzata, che per emettere il grido (e non per proteggersene) si comprime la testa con le mani, perdendo ogni forma e diventando preda del suo stesso sentimento: più che un uomo, infatti, ricorda un ectoplasma, con il suo corpo serpentiforme, quasi senza scheletro, privo di capelli, deforme. Si perde insieme alla sua voce straziata e alla sua forma umana tra le lingue di fuoco del cielo; le sue narici sono dilatate e gli occhi sbarrati, testimoni di un abominio immondo. Ma il vero centro dell'opera è costituito dalla bocca che, aprendosi in un innaturale spasmo, emette un grido che distorce l'intero paesaggio, che in questo modo restituisce una sensazione di disarmonia, squilibrio. Questo sentimento di malessere non è esclusivo né dello sfondo, né dell'animo di Munch: è infatti distintivo del pessimismo fin de siècle diffuso in quel periodo, che cominciò a mettere in dubbio le certezze dell'essere umano, proprio mentre Sigmund Freud indagava gli abissi dell'inconscio. A rimanere immutati e dritti sono esclusivamente il parapetto e i due personaggi sulla sinistra della composizione. Queste due figure umane sono sorde sia al grido sia allo sconvolgimento emozionale espresso dal pittore: non a caso, sono collocate ai margini della composizione, quasi volessero uscire dal quadro. È in questo modo che Munch ci restituisce in modo molto crudo e lucido una metafora della falsità dei rapporti umani. Sulla destra, invece, è collocato il paesaggio, innaturale e poco accogliente, quasi fosse un'appendice dell'inquietudine dell'artista: il mare è una massa nera ed oleosa, mentre il cielo è solcato da lingue di fuoco, con le nuvole ondulate che sembrano cariche di sangue. ### Stile. L'urlo presenta un forte effetto espressivo, ottenuto mediante un'associazione di colori complementari (rosso-verde, azzurro-arancio) in modo da mettere in risalto il cromatismo del dipinto. Le tonalità calde le troviamo nella parte alta del quadro, così da conferire maggior peso alla composizione, controbilanciando l'addensamento degli elementi compositivi in basso. Analogamente, i colori chiari sono collocati intorno al volto del personaggio, che in questo modo viene esaltato agli occhi dell'osservatore.Vi è un netto contrasto anche tra le linee: quelle dello sfondo sono infatti curvilinee, quasi magmatiche, e vengono interrotte dalla geometricità delle diagonali che vanno a costituire il parapetto del sentiero. Interessante notare che l'andamento del personaggio in primo piano viene ripetuto, in una sorta di pendant simmetrico, dalle linee curve dello sfondo, mentre la verticalità delle due figure che percorrono il sentiero fa eco al parapetto del sentiero: ne consegue che, mentre l'ambiente sembra quasi voler partecipare al dramma psichico che sta lacerando la figura in primo piano, le due persone viste di spalle sono saldamente ancorate alla dimensione concreta della realtà, insensibili ai drammi della vita. Si crea così uno stato di forte tensione emotiva, messo ulteriormente in rilievo con un sapiente gioco delle linee di forza: quelle del sentiero convergono presso i due personaggi sulla sinistra, mentre quelle appartenenti alla figura in primo piano, muovendo dal basso, tendono verso le sue mani.Altri importanti elementi del dipinto sono il sentiero e il suo parapetto, senza i quali la figura principale quasi si fonderebbe con lo sfondo: la funzione di quest'ultimo, pertanto, è quella di staccarla dal paesaggio e di enfatizzare la sua individualità. Figura e sfondo, insomma, appartengono dal punto di vista compositivo a due livelli differenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La zattera della Medusa. ### Introduzione: La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse) è un dipinto a olio su tela (491x716 cm) di Théodore Géricault. Questo dipinto è stato realizzato nel 1818-19 e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Completato quando l'artista aveva soltanto 29 anni, il dipinto rappresenta un momento degli avvenimenti successivi al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il 2 luglio 1816 davanti alle coste dell'attuale Mauritania, a causa di negligenze e decisioni affrettate da parte del comandante Hugues Duroy de Chaumareys che, oltre a non navigare da circa venticinque anni, non aveva una buona conoscenza di quelle acque, cosa che portò la fregata ad incagliarsi sul fondale sabbioso. Oltre 250 persone si salvarono grazie alle scialuppe, le rimanenti 150, la ciurma, dovettero essere imbarcate su una zattera di fortuna, lunga 20 metri e larga 7, e di queste soltanto 15 fecero ritorno a casa.Géricault scelse accuratamente il soggetto del suo primo grande lavoro, una tragedia che stava avendo risonanza internazionale, per alimentare l'interesse di un pubblico quanto più vasto possibile e per lanciare la sua carriera. Scrupoloso e attento ai dettagli, l'artista si sottopose ad un intenso periodo di studio sul corpo umano e sulla luce, producendo moltissimi disegni preparatori, intervistando due dei sopravvissuti e costruendo un modellino del naufragio. Come aveva previsto, il dipinto una volta esposto al Salon di Parigi del 1819 generò diverse controversie, attirando in misura uguale commenti positivi e feroci condanne. Solo in seguito venne rivalutato dalla critica, che lo riconobbe come uno dei lavori destinati ad incidere di più sulle tendenze romantiche all'interno della pittura francese.A proposito di questo capolavoro della pittura francese, è stato scritto, incomprensibili rimarrebbero le critiche che ne accompagnarono l'esordio al foyer del Teatro italiano dove in quell'anno si teneva il Salon, se non fossero state direttamente o indirettamente interessate. D'altra parte accade sovente che la posterità si renda appena conto di certe cecità contemporanee, ha commentato Théophile Gautier descrivendo il quadro citando Michelangelo.Acquistata dal Louvre subito dopo la prematura morte dell'autore a trentatré anni, La zattera della Medusa, nelle sue scelte formali (la teatralità e l'intensa emotività della scena) e di contenuto (l'episodio vicino ai contemporanei dell'autore) rappresenta uno spartiacque e un punto di rottura con l'allora preponderante scuola neoclassica, tesa al perseguimento dell'ideale di emotività contenuta e catalizzata dall'arte greca, e un'icona del Romanticismo, arrivando a influenzare i lavori di artisti come Eugène Delacroix, William Turner, Gustave Courbet e Édouard Manet. ### Descrizione e stile. L'opera, interamente originale, è in buono stato di conservazione. Tuttavia, a causa della sperimentazione dell'autore con il bitume, una sostanza che decade rapidamente diventando una melassa nera e creando una superficie lucida e grinzosa che non può essere rinnovata o restaurata, i dettagli nelle aree più grandi dell'opera sono difficilmente individuabili e sono andati persi nel tempo. La zattera della Medusa rappresenta il momento in cui, dopo tredici giorni alla deriva, i quindici sopravvissuti scorgono una nave, la Argus, giungere dall'orizzonte. Secondo una recensione dell'epoca, l'opera coglie «Il momento in cui la rovina della zattera può dirsi completa». Le dimensioni del dipinto, 491 x 716 cm, furono scelte in modo che la maggior parte delle figure fossero in scala reale, mentre quelle in primissimo piano fossero il doppio della loro grandezza naturale, dando quindi il senso di spinta verso l'esterno e verso lo spettatore, che viene trascinato di peso direttamente nell'azione. La didascalia sulla cornice recita: «L'unico eroe in questa toccante storia è l'umanità». La zattera è popolata dai sopravvissuti al tragico incidente. Un vecchio in primo piano regge sulle ginocchia le spoglie del figlio deceduto, un altro irrompe in lacrime di frustrazione e sgomento. Un ammasso di corpi occupa la parte inferiore del dipinto, in attesa di essere trasportati via dalla corrente. Gli uomini al centro, invece, hanno appena scorto la Argus e uno di loro, l'africano Jean Charles, si erge su una botte vuota, sventolando freneticamente il suo fazzoletto nel tentativo di attirare l'attenzione della nave.La composizione pittorica del quadro è costruita su due strutture piramidali. Il perimetro della prima e più larga piramide, a sinistra, è costituito dalla base stessa della zattera, mentre la seconda, di misura minore, si sviluppa dal gruppo di sagome morte in primo piano, che formano anche la base da cui emergono i sopravvissuti, intenti a stagliarsi il più alto possibile per richiamare la nave, convogliano verso il picco emotivo costituito dalla figura centrale che sventola il panno. L'attenzione dell'osservatore è dapprima catturata dal centro della tela, per poi seguire il flusso dei corpi dei sopravvissuti, inquadrati di schiena e tendenti verso destra. Come ebbe a dire lo storico dell'arte Justin Wintle: «Un ritmo lineare ci conduce dai morti nell'angolo sinistro del quadro ai vivi del vertice destro». Altre due linee diagonali furono usate per aumentare la tensione drammatica. Una, infatti, segue l'albero maestro e i tiranti, spostando l'attenzione dell'osservatore verso le minacciose onde della tempesta, l'altra, composta dai corpi dei naufraghi ancora vivi, si protrae verso la silhouette della Argus.La tavolozza di Géricault, composta da toni pallidi per i corpi dei naufraghi, colori fangosi e scuri per i loro vestiti, il mare e il cielo, comprende vermiglione, bianco, giallo Napoli, quattro diversi tipi di ocra, due sfumature di terra di Siena, carminio, blu di Prussia, pesca-arancio, terra di Cassel e bitume. Nel complesso, il dipinto è dominato da una tonalità scura e tetra, affidata all'uso di pigmenti tendenti al marrone, che secondo l'autore erano efficaci nel suggerire il sentimento di dolore e tragedia. All'orizzonte la Argus, la nave che trarrà in salvo i superstiti, è illuminata da una luce più chiara e questo fornisce all'intera scena una luminosità che rinvigorisce e accende l'occhio dello spettatore, altrimenti offuscato dai vari toni del marrone. A questo contribuisce anche il mare, realizzato in un verde intenso, invece del tradizionale blu scuro, che avrebbe sminuito il contrasto con la zattera e i suoi passeggeri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi. ### Introduzione: Il Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi (detto anche solamente Guidoriccio da Fogliano) è un grande affresco (968x340 cm) collocato nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena. È attribuito per tradizione a Simone Martini, che l'avrebbe dipinto nel 1330, ma una lunga controversia, iniziatasi nel 1977, e il recente ritrovamento di disegni preparatori farebbero pensare a un rifacimento del Quattrocento. ### Descrizione. L'opera mostra il comandante delle truppe senesi, Guido Ricci o Guidoriccio da Fogliano di Reggio Emilia, a cavallo, di profilo, mentre va all'assalto del Castello di Montemassi in Maremma, nel 1328. Sullo sfondo, un paesaggio piuttosto realistico con montagne, un accampamento e le località teatro dei fatti. Il dipinto mostra segni di ripetuti interventi, ridipinture e rifacimenti, messi ancor più in evidenza dal restauro conservativo effettuato da Giuseppe Gavazzi nel 1980. In basso, all'interno di una cornice decorativa dipinta, si legge A(N)NO D(OMI)NI M.CCC.XXVIII." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Tre filosofi. ### Introduzione: I Tre filosofi è un dipinto a olio su tela (123,5x144,5 cm) di Giorgione, databile tra il 1506 e il 1508. ### Descrizione e stile. La composizione del dipinto è relativamente semplice, con tre personaggi, due in piedi e uno seduto, raggruppati nella metà destra del dipinto, mentre a sinistra prevale un'oscura rupe, di atmosfera leonardesca. Al centro invece, tra la quinta rocciosa e quella vegetale dietro ai 'filosofi', si apre un lontano paesaggio, con un villaggio immerso nel verde, dove il sole è appena tramontato tra le colline che si perdono in lontananza, dai toni azzurrini per effetto della foschia. Il contrasto tra zone di luci e zona d'ombra amplifica la profondità spaziale e facilita la lettura tramite l'individuazione di linee di forza che attraversano la composizione: ne è un esempio la diagonale che parte dall'ombra della rupe e risale lungo la figura del giovane. I colori sono molto vivaci, ma sapientemente armonizzati nella luce atmosferica, una delle caratteristiche del tonalismo veneto di cui Giorgione fu l'iniziatore e uno dei più importanti rappresentanti. I tre personaggi, che oltre alla descrizione del Michiel, sono stati identificati nelle fonti antiche anche come astronomi o matematici, e in seguito, nella critica moderna, come possibile rappresentazione dei re Magi, o piuttosto di figure allegoriche. Essi rappresentano le tre età dell'uomo (giovinezza, maturità e vecchiaia), hanno vesti dai colori differenti, forse simbolici (bianco/verde per il giovane seduto, viola/rosso per quello col turbante e giallo/marrone per il vecchio barbuto) e inoltre sono effigiati in tre pose diverse: di profilo, frontale e di tre quarti. Il personaggio anziano mostra un foglio pieno di calcoli astronomici, sovrastati dalla scritta celus, e tiene nella sinistra un compasso: l'astronomia era uno degli interessi del Contarini, che spesso consultava i testi del lascito Bessarione alla biblioteca Marciana. Il personaggio giovane invece regge in mano un foglio, un compasso nella mano destra e una squadra in quella sinistra, per il calcolo geometrico, fissando la caverna vuota davanti a lui. Questi elementi avvalorano l'ipotesi secondo cui il soggetto sarebbe quello di tre antichi sapienti, le cui conoscenze erano riunite nella figura ideale del committente. Altre ipotesi legano le tre figure ai tre stadi del pensiero umano: l'umanesimo rinascimentale (il giovane), la filosofia araba (l'uomo col turbante) e il pensiero medievale (il vecchio). Per lo storico della filosofia Giuseppe Faggin i tre personaggi rappresentano gli scienziati Claudio Tolomeo (l'uomo vecchio), Niccolò Copernico (l'uomo giovane) e l'astronomo e matematico arabo Muḥammad ibn Jābir al-Ḥarrānī al-Battānī (l'uomo dal turbante)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lampada ad arco (Balla). ### Introduzione: Lampada ad arco è un dipinto a olio su tela (174,7×114,7 cm) realizzato tra il 1909 e il 1911 dal pittore italiano Giacomo Balla. È conservato nel Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. Opera di grande interesse storico, sia per la tecnica che per il soggetto. Esso rappresenta un lampione elettrico che illumina la notte con i suoi fiotti di luce, sopraffacendo persino lo spicchio di luna. La particolarità del quadro è legata al fatto che il soggetto (un banale lampione elettrico) possa trasmettere emozioni paragonabili a quelle del chiaro di luna. Infatti nessuno a quell'epoca (1909) poteva immaginare un simile soggetto. La tela riporta in alto a sinistra l'anno 1909, anche se una parte della critica ritiene opportuno supporre che il reale anno di esecuzione sia il 1911, e che lo stesso Balla nel 1928 esponendo il dipinto ne abbia cambiato la cronologia. Il quadro compare per la prima volta nel catalogo della galleria Bernheim-Jeune nel 1912, ma scompare poi nei cataloghi delle successive mostre europee. Forse l'opera venne rifiutata perché ritenuta inadeguata rispetto alle altre. Nel 1954 il dipinto fu acquistato dal MoMA di New York. Alla notizia Balla inviò la seguente lettera a Alfred Barr:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La città che sale. ### Introduzione: La città che sale è un dipinto a olio su tela (199,3×301 cm) realizzato negli spazi della Società Umanitaria di Milano tra il 1910 ed il 1911 dal pittore italiano futurista Umberto Boccioni. Nel 1912 il quadro fu acquistato dal musicista Ferruccio Busoni nel corso della mostra d'opere futuriste itinerante in Europa. È oggi esposto al Museum of Modern Art di New York. Il bozzetto preparatorio è esposto nella collezione della Pinacoteca di Brera a Milano. ### Descrizione. Boccioni prese spunto dalla vista di Milano che si vedeva dal balcone della casa dove abitava. Il titolo originale era IL LAVORO così come apparve alla Mostra d'arte libera di Milano del 1911. Nonostante la presenza di elementi realistici come il cantiere o la costruzione, ed ancora la resa dello spazio in maniera prospettica, il dipinto viene considerato la prima opera veramente futurista del pittore reggino, pur non discostandosi molto dai quadri analoghi degli anni precedenti, nei quali le periferie urbane erano il soggetto principale. In questo dipinto viene parzialmente abbandonata la visione naturalistica dei quadri precedenti, per lasciare il posto ad una visione più movimentata e dinamica. Si coglie la visione di palazzi in costruzione in una periferia urbana, mentre compaiono ciminiere e impalcature solo nella parte superiore. Gran parte dello spazio è invece occupato da uomini e da cavalli, fusi esasperatamente insieme in uno sforzo dinamico. In tal modo Boccioni mette in risalto alcuni tra gli elementi più tipici del futurismo, quali l'esaltazione del lavoro dell'uomo e l'importanza della città moderna plasmata sulle esigenze del nuovo concetto di uomo del futuro. Ciò che mette il quadro perfettamente in linea con lo spirito futurista è però l'esaltazione visiva della forza e del movimento, della quale sono protagonisti uomini e cavalli e non macchine. Questo è ritenuto un particolare che attesta come Boccioni si muova ancora nel simbolismo, rendendo visibile il mito attraverso l'immagine. Ed è proprio il 'mito' ciò che l'artista modifica, dunque non più arcaico legato all'esplorazione del mondo psicologico dell'uomo, ma mito dell'uomo moderno, artefice di un nuovo mondo. In parole povere l'intento dell'artista è di dipingere il frutto del nostro tempo industriale. Il soggetto dunque, da raffigurazione di un normale momento di lavoro in un qualunque cantiere, si trasforma nella celebrazione dell'idea del progresso industriale con la sua inarrestabile avanzata. Sintesi di ciò ne è il cavallo inutilmente trattenuto dagli uomini attaccati alle sue briglie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Viandante sul mare di nebbia. ### Introduzione: Il Viandante sul mare di nebbia (in tedesco Der Wanderer über dem Nebelmeer) è un dipinto a olio su tela del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich, realizzato nel 1818 e conservato alla Hamburger Kunsthalle di Amburgo. È una delle opere più rappresentative della pittura romantica ottocentesca. ### Descrizione del quadro. Al centro della composizione, in primo piano, un viandante solitario si staglia in controluce su un precipizio roccioso, dando la schiena all'osservatore: ha i capelli rossi e scompigliati al vento, è avvolto in un soprabito verde scuro e nella mano destra, appoggiata al fianco, impugna un bastone da passeggio. È lui il vero centro focale e spirituale del dipinto (è al centro dell'opera): ciò malgrado, ben poco si sa su quest'uomo, a parte la sua natura errabonda. Secondo alcune testimonianze, sotto le vesti del pellegrino vi sarebbe il colonnello della fanteria sassone Friedrich Gotthard von den Brinken, defunto amico di Friedrich che con questa tela ne volle conservare vivo il ricordo.Il viandante è proteso sull'orlo di uno sperone roccioso freddo e inospitale, lontano da ogni vegetazione, ma collocato in una posizione rialzata, che gli consente di contemplare il panorama che gli si apre davanti. Si tratta di una valle arcaica dal fascino primordiale, avvolta dalla foschia, come se fosse mare (da cui il titolo dell'opera): dal «mare di nebbia» sporgono audaci diverse cime, sulle quali si può notare la presenza di alberi e vegetazione. In lontananza, a sinistra si ergono sbiadite montagne che digradano verso destra. Oltre, la nebbia si espande in modo indefinito arrivando a mescolarsi con l'orizzonte e a diventare indistinguibile dal cielo nuvoloso. Il Viandante sul mare di nebbia, sebbene dipinto in studio, riproduce il paesaggio montano realmente esistente dell'Elbsandsteingebirge, in Boemia. Sullo sfondo, a destra, è presente lo Zirkelstein, del quale si intravede la caratteristica forma cilindrica, mentre a sinistra si profila il Rosenberg; le rocce sopra le quali si erge il viaggiatore, invece, fanno parte di un gruppo della Kaiserkrone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo con Marta e Maria. ### Introduzione: Il Cristo con Marta e Maria è un dipinto a olio su tavola (60 × 101,5 cm) realizzato nel 1552 dal pittore olandese Pieter Aertsen. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il primo piano del quadro si presenta quasi totalmente occupato da una grande natura morta composta da vivande, tra cui spicca un grande coscio d'agnello, da stoviglie e utensili da cucina e da lenzuola piegate. Gli oggetti sono rappresentati a grandezza naturale per creare un effetto illusionistico di trompe-l'œil, cioè di rottura del confine spaziale da parte dell'immagine che entra nella realtà dello spettatore; sul fondo vi è narrato l'episodio biblico che Aertsen rende esplicito ricorrendo anche alla scrittura: nell'angolo in basso a sinistra, sulla terza mattonella, vi è la scritta 'LUCA 10', e sopra i personaggi, sul fregio del camino, spicca un'altra iscrizione: 'Maria si è scelta la parte buona'. La scena è dunque tratta dal Vangelo e narra di quando Gesù, durante il viaggio, si fermò nella casa di Marta. Ella aveva una sorella di nome Maria la quale si prostrò ai piedi di Gesù per ascoltare la sua parola; Marta, distratta dalle faccende di casa, si lamentò con il Signore della sorella che la lasciava sola a lavorare. Questi allora rispose: 'Marta, Marta, tu ti inquieti e ti preoccupi di troppe cose, mentre poche ne servono e una soltanto è necessaria. Maria invece si è scelta la parte buona, che non le sarà certo tolta'. Le due immagini rappresentano le due sfere del sacro e del profano e sono strettamente legate tra loro: quella in primo piano si sviluppa infatti come allegoria di quella di fondo. Nel quadro possiamo quindi individuare due piani spaziali comunicanti: lo spazio occupato dalla scena biblica, solo apparentemente isolato, è in rapporto di continuità tramite la pavimentazione con il primo piano della natura morta, che a sua volta, attraverso il tavolo, irrompe in un terzo spazio, quello dello spettatore. La grande natura morta svolge un ruolo ambivalente: di appendice, vale a dire di aggiunta e proseguimento della scena biblica, ma anche di antitesi con essa. Si può individuare il contrasto presente tra le due immagini: la rappresentazione sacra italianeggiante della scena di fondo è infatti in palese contrapposizione con la rappresentazione profana di stampo nordico del primo piano. Il primo piano del dipinto compie un ruolo di transizione tra la realtà e la scena divina; esso, avvalendosi della rappresentazione allegorica del cibo, conduce lo sguardo dello spettatore dallo spazio reale-volgare verso la parola di Cristo. La grande rivoluzione compiuta da Aertsen sta nell'includere nel campo visivo del quadro la parte che normalmente ne veniva esclusa, il 'fuor d'opera', creando così un nuovo elemento pittorico di grande interesse che sarà importante fonte di spunto per i pittori successivi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Conseguenze della guerra. ### Introduzione: Le Conseguenze della guerra è un dipinto a olio su tela (206x305 cm) di Pieter Paul Rubens, databile al 1637-1638 e conservato a Palazzo Pitti a Firenze. Si tratta di un soggetto mitologico-allegorico, legato a riflessioni maturate dall'autore durante le sue missioni diplomatiche nella Guerra dei Trent'anni, in cui maturò la consapevolezza dell'inutilità della guerra e lanciò un messaggio pacifista ante litteram. ### Descrizione. L'autore colloca alcuni personaggi in una scena concitata. Rubens visse durante anni di terribili guerre per l'Europa (Guerra dei trent'anni, Guerra civile inglese), viaggiando di corte in corte come diplomatico, e volle dipingere questo quadro allegorico come monito contro gli effetti distruttivi della guerra. La forma allegorica era infatti efficace ed immediata, ma nello stesso tempo priva di qualsiasi riferimento agli eserciti realmente in campo in quel periodo. La scelta di dei dell'Olimpo greco è dunque motivata da un preciso richiamo simbolico. ### Stile. Capolavoro tardo del maestro Fiammingo, le Conseguenze della guerra spicca per lo straordinario dinamismo, la complessità delle pose delle figure e la fluidità della pennellata, in cui si leggono chiari omaggi alla pittura italiana del Rinascimento, a partire da Tiziano. Illuminante è il giudizio estetico di Charles-Nicolas Cochin, del 1796: «il dipinto è molto poetico nella composizione e pieno di bella vivacità. Il colore è ammirevole, così come la pennellata, la testa della donna è di grande bellezza e così le luci e l'effetto d'insieme è molto vivace per il contrasto di luci e di ombre. È un dipinto fondamentale che presenta soltanto qualche scorrettezza di disegno soprattutto nelle gambe della donna che sembrano troppo attorcigliate»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Melencolia I. ### Introduzione: Melencolia I o Melancholia I è un'incisione a bulino (23,9x28,9 cm) di Albrecht Dürer, siglata e datata al 1514 e conservata, tra le migliori copie esistenti, nella Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe. L'opera, densa di riferimenti esoterici, tra cui il quadrato magico, è una delle incisioni più famose in assoluto. ### Descrizione e stile. L'incisione fa parte del trittico detto Meisterstiche, con il San Girolamo nella cella e Il cavaliere, la morte e il diavolo, realizzato tra il 1513 e il 1514. Sebbene non legate dal punto di vista compositivo, le tre incisioni rappresentano tre esempi diversi di vita, legati rispettivamente alle virtù morali, teologiche e intellettuali. Ritrae una figura alata seduta con aria pensosa davanti a una costruzione di pietra circondata da strani oggetti, simboli appartenenti al mondo dell'alchimia: una bilancia, un cane scheletrico, attrezzi da falegname, una clessidra, un solido geometrico (un 'troncato romboedrico' o 'poliedro Dürer'), un putto, una campana, un coltello, una scala a pioli. L'opera simbolicamente rappresenta, in termini alchemici, le difficoltà che si incontrano nel tentativo di tramutare il piombo (anime delle tenebre) in oro (anime che risplendono). Secondo la tradizione astrologica l'ambito alchemico era dominato dal pianeta Saturno, ed era legato al sentimento della malinconia, quindi al temperamento melanconico. Altri elementi che suscitano tale emozione sono l'arcobaleno e la cometa. Le chiavi rappresentano la conoscenza, in grado di liberare l'uomo dal suo stato melanconico. Altro simbolo di speranza è il pipistrello, che viene rischiarato dalla luce che spazza le tenebre. Si tratta quindi di un vero e proprio compendio del pensiero dell'artista sull'arte e sull'animo umano. Esiste un raro primo stato della stampa in cui la cifra '9' del quadrato magico risulta disegnata a rovescio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Fuga in Egitto (Elsheimer). ### Introduzione: La fuga in Egitto è un dipinto di Adam Elsheimer. L'opera, considerata una delle più rappresentative del pittore, fu composta nel 1609 ed è conservata all'Alte Pinakothek di Monaco. ### Descrizione. Nel dipinto sono evidenti le innovative aperture al paesaggio e le possibilità esplorative dei contenuti nell'arte sacra. Qui le fonti luminose giocano fortemente sulla suggestività attirando l'attenzione dell'osservatore verso il contrasto ottenuto sullo sfondo tenebroso e riescono a suscitare il senso di inquietudine e di paura dei santi riprodotti. Contemporaneamente, l'opera esprime una pacata sicurezza e tranquillità attraverso le stelle, la Luna e l'atmosfera di penombra. A sinistra la luce di un falò esalta una scena rurale tra la tetra vegetazione, da dove s'innalza una colonna di faville fin sopra le chiome degli alberi soprastanti; al centro, una fiaccola sorretta da Giuseppe illumina tenuemente Maria con Gesù tra le braccia, al quale Giuseppe rivolge un gesto affettuoso; a destra, la Luna piena, facendo capolino tra le nuvole, si specchia nel lago e rischiara il cielo circostante." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Altro mondo II. ### Introduzione: Altro mondo II è un'opera di Maurits Cornelis Escher del 1947 in cui si approfondisce lo studio della prospettiva geometrica. ### Descrizione. Egli raffigura l'interno di un edificio a forma di parallelepipedo dove le aperture laterali delle pareti consentono la visione di tre scene differenti, a ciascuna delle quali corrisponde un diverso angolo prospettico. Di fronte viene visualizzata la superficie lunare e davanti ad essa la statua di un uccello e un corno appeso alla volta. La medesima rappresentazione anteriore muta di prospettiva nelle altre aperture dove si denota la visione di altre parti dell'ambiente esterno, come la superficie lunare dall'alto e la visione del cielo. Nel cielo è inoltre possibile riscontrare la presenza del pianeta Giove con i quattro satelliti galileiani, una cometa, Saturno, una galassia a spirale ed altri corpi celesti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Studiolo di Francesco I. ### Introduzione: Lo Studiolo di Francesco I è uno degli ambienti più famosi di Palazzo Vecchio a Firenze. Lo Studiolo è una delle creazioni più alte ed originali del manierismo fiorentino, frutto della collaborazione tra l'intellettuale Vincenzo Borghini e un team di artisti capeggiati da Giorgio Vasari. ### Descrizione. La stanza rettangolare è coperta da una volta a botte, affrescata dal Poppi e da Jacopo Zucchi. Al centro del soffitto l'affresco con Prometeo e la simmetria delle specie, che da Pandora riceve il proiettile simboleggiandone la corruzione, era il punto di partenza per tutto il ciclo decorativo; attorno vi sono le personificazioni dei Quattro elementi (Aria, Acqua, Terra e Fuoco), che determinano il tema per il lato corrispondente. Nei riquadri accanto agli Elementi sono affrescate coppie di fanciulli abbracciati, che simboleggiano le qualità risultanti dalle fusioni a due a due dei vari Elementi. Sull'asse centrale, ai lati, l'impresa di Francesco I de' Medici (Donnola) e l'Allegoria dei legami tra i quattro elementi. Nei quattro riquadri angolari, infine, sono rappresentati i quattro elementi umani:. La Flemma, fredda e umida come l'acqua. Il Sangue, caldo e umido come l'aria. La Malinconia, fredda e secca come la terra. La Collera, calda e secca come il fuocoSulle due lunette alle estremità sono collocati i ritratti dei genitori di Francesco: Cosimo I e Eleonora di Toledo di Alessandro Allori, tra raffigurazioni delle stagioni e dei segni zodiacali a esse associati. Le pareti sono decorate da due registri di pannelli dipinti, tre per fila per ciascun lato minore e otto sul lato maggiore; in quello superiore presso agli angoli sono presenti nicchie con statue in bronzo, che rappresentano figure mitologiche correlate agli Elementi. In totale quindi sono presenti otto nicchie per le statue e 36 dipinti, meno due dispersi (in uno è stata collocata la porta sul salone dei Cinquecento, aperta nel 1920, in un altro è stata lasciata la cornice vuota). Nel registro inferiore delle quattro pareti, i dipinti ovali fungono da sportelli di armadi situati nello spessore della muratura. Tali dipinti, con soggetti mitologici e pagani, dovevano suggerire i vari materiali conservati in ciascuno sportello, che erano ordinati secondo l'elemento ritenuto di appartenenza, secondo il progetto del Borghini che vedeva dedicato ogni lato dello Studiolo ad un elemento.Tra i pannelli più interessanti ci sono le Sorelle di Fetonte di Santi di Tito, il Lanificio di Mirabello Cavalori, la Pesca delle perle di Alessandro Allori, le Miniere di diamanti di Maso da San Friano, le Terme di Pozzuoli di Girolamo Macchietti, ecc. Particolarmente interessante è il pannello della Fucina o Laboratorio d'alchimia, dipinto da Giovanni Stradano, dove Francesco si fece ritrarre a sinistra nelle vesti di un artigiano, impegnato nel lavoro della fonderia: un chiaro segno della personalità inquieta di Francesco, che preferiva le sue attività scientifiche alla politica ed al cerimoniale di corte. Non è da escludere che Jacopo Zucchi eseguisse per lo Studiolo mediceo delle meraviglie i pittoreschi bozzetti su rame, due dei quali a Roma nella Galleria Borghese con Il profeta Daniele e la manna (Allegoria della creazione) e la Pesca delle perle e del corallo (Scoperta dell'America), che illustra la fauna delle Isole Canarie e l'origine dei fossili, la storia naturale nel genere della natura morta, completando la serie agli Uffizi delle Età dell'uomo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Zingara addormentata. ### Introduzione: La Zingara addormentata è un dipinto a olio su tela, realizzato nel 1897 da Henri Rousseau. Il dipinto è oggi esposto a New York al Museum of Modern Art; è considerato uno dei dipinti più significativi del suo autore è anche un esempio della suggestione mistica che circonda la figura della zingara. ### Descrizione. In primo piano viene raffigurata la figura di una zingara dalla pelle scurissima, vestita con un abito lungo e colorato, che dorme serena in una terra desertica impugnando un bastone. Accanto a lei si trovano il suo strumento musicale, il mandolino, e un vaso di terracotta, mentre dietro la sua figura si scorge un leone che sembra stia vegliando su di lei. La scena è immersa nella luce misteriosa di una luna piena.L'ambientazione è surreale; il leone non aggredisce la zingara e il chiaro della luna rende il contesto magico e onirico. Sullo sfondo si trovano un deserto completamente arido e un cielo blu intenso. La luce della luna illumina la criniera del leone e mette in risalto anche il vestito colorato della zingara che dorme tranquilla. La dimensione surreale è accentuata dall'assenza di ombre e di decise fonti luminose, dai colori nitidi stesi uniformemente sul piano, dai contorni delineati con esattezza, dal cielo notturno dai colori brillanti. Le forme sono bloccate dentro un paesaggio immobile e sono associate senza una relazione logica: l'immagine è di difficile interpretazione. Il tono che assume è irreale per via dell'assenza di valori volumetrici e spaziali e le sue figure così estraniate dalle coordinate spazio-temporali assumono una sorta di alone mitico.La firma dell'autore si trova in basso a destra del dipinto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Dama con l'ermellino. ### Introduzione: La Dama con l'ermellino è un dipinto a olio su tavola (54,8×40,3 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1488-1490. La donna ritratta va quasi sicuramente identificata con Cecilia Gallerani.Nel dicembre 2016 l'opera, insieme all'intera collezione Czartoryski, è stata ceduta al governo di Varsavia per circa 100 milioni di euro, creando non poche polemiche, poiché il valore complessivo della sola opera sarebbe di 250 milioni di euro, mentre l'intera collezione varrebbe 2 miliardi. Conservato per anni nel Museo Czartoryski di Cracovia, dal maggio del 2012 al 7 maggio 2017 il quadro è stato esposto al castello del Wawel, sempre a Cracovia. Il 19 maggio 2017 l'opera viene temporaneamente spostata al Museo nazionale di Cracovia fino al 20 dicembre 2019 per poi tornare esposta al Museo Czartoryski. ### Descrizione e stile. In quest'opera lo schema del ritratto quattrocentesco, a mezzo busto e di tre quarti, venne superato da Leonardo, che concepì una duplice rotazione, con il busto rivolto a sinistra e la testa a destra. Vi è corrispondenza tra il punto di vista di Cecilia e dell'ermellino; l'animale infatti sembra identificarsi con la fanciulla, per una sottile comunanza di tratti, per gli sguardi dei due, che sono intensi e allo stesso tempo candidi. La figura slanciata di Cecilia trova riscontro armonico nell'animale. La dama sembra volgersi come se stesse osservando qualcuno che sopraggiunge nella stanza, al tempo stesso ha l'imperturbabilità solenne di un'antica statua. Un impercettibile sorriso aleggia sulle sue labbra: per esprimere un sentimento Leonardo preferiva accennare alle emozioni piuttosto che renderle esplicite. Grande risalto è dato alla mano, investita dalla luce, con le dita lunghe e affusolate che accarezzano l'animale, testimoniando la sua delicatezza e la sua grazia. L'abbigliamento della donna è curatissimo, ma non eccessivamente sfarzoso, per l'assenza di gioielli, a parte la lunga collana di granati, che sono simbolo di amore fedele (la collana era probabilmente un dono di Ludovico il Moro) e nel contempo fanno un bel contrasto con la bella carnagione chiara della giovane. Come tipico nei vestiti dell'epoca, le maniche sono le parti più elaborate, in questo caso di due colori diversi, adornate da nastri che, all'occorrenza, potevano essere sciolti per sostituirle. Un laccio nero sulla fronte tiene fermo un velo dello stesso colore dei capelli, raccolti in un coazzone. Lo sfondo è scuro (ma lo era molto meno prima di un restauro operato nel XIX secolo); inoltre, dall'analisi ai raggi X emerge che dietro la spalla sinistra della dama era originariamente dipinta una finestra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Danae (Artemisia Gentileschi). ### Introduzione: Danae è un dipinto attribuito ad Artemisia Gentileschi; eseguito a olio su rame nel 1612 ca, misura 40,5x52,5 cm ed è conservato nel Saint Louis Art Museum, a St. Louis (Missouri). ### Descrizione e stile. Il dipinto che raffigura una sensuale ed impudica Danae è stato oggetto di lunghe vicende attributive, nell'incertezza se debba considerarsi opera di Artemisia o di suo padre Orazio Gentileschi. Ha militato in favore dell'inserimento del quadro nel catalogo di Orazio il fatto che la figura di Danae rappresenti una copia fedele, in scala ridotta, della Cleopatra appartenente alla collezione Amedeo Morandotti a Milano, già ritenuta opera di Orazio. Oggi però anche l'attribuzione della Cleopatra è controversa, palleggiata tra padre e figlia. Diverse (anche se forse non decisive) ragioni attributive hanno portato numerosi critici a schierarsi a favore della mano di Artemisia, collocandone l'esecuzione a ridosso del 1612, periodo in cui, lavorando nella bottega paterna, il suo stile cerca di rincorrere quello del padre. Del tutto simile – nell'utilizzo dei pigmenti e nella stesura di successive velature di colore - è il modo di rendere vivi e fruscianti le pieghe del lino e del velluto, e di dar luce alla rotondità del corpo ed alle diverse tonalità della pelle. Il soggetto mitologico del dipinto, con Zeus che si tramuta in pioggia d'oro per coniugarsi con Danae rinchiusa dal padre in una stanza di bronzo, era già stato ampiamente raffigurato nel Cinquecento da artisti come Correggio e Tiziano. La carica sensuale di Danae assume in Artemisia forti accenti che non sono erotici volti a compiacere le pruderie dei committenti. La impaginazione del quadro mette in primo piano la completa nudità di un corpo dalle esuberanti rotondità e sottolinea la voluttà di uno sguardo che – assieme alla scoperta simbologia delle monete che si vanno raccogliendo nella sua zona pubica – indica l'approssimarsi dell'acme del piacere sessuale. Nel buio della stanza, dietro il letto in cui Danae consuma il suo simbolico congiungimento con Zeus, è raffigurata l'ancella che si disinteressa completamente a quanto accade alla sua padrona, intenta com'è ad approfittare - è lo stesso atteggiamento che troviamo nel quadro di Tiziano al Kunsthistorisches Museum di Vienna - della pioggia di monete d'oro, raccogliendone quanta più possibile nei lembi rialzati della sua veste." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Le tre età della donna. ### Introduzione: Le tre età della donna è un dipinto a olio su tela (180x180 cm) realizzato nel 1905 dal pittore austriaco Gustav Klimt. L'opera è conservata alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma. ### Descrizione. Si tratta di un'opera della maturità di Klimt: le figure sono asciutte, sintetiche ed il decorativismo geometrico si materializza in forme che ricordano oro, sete raffinate e pietre preziose. Il tema è una rivisitazione, in chiave simbolica, delle tre fasi della vita femminile: l'infanzia, la maternità e l'inevitabile declino della vecchiaia. La donna anziana si nasconde il viso con una mano mentre i capelli ricci e grigi le pendono dal volto. La pelle fa credere che sia debole e che ha passato tanto tempo al lavoro, il ventre dà segno di maternità mentre la schiena dà segno del tanto lavoro svolto durante la sua esistenza. La giovane invece ha dei lunghi capelli arancioni incoronati da dei fiori, la pelle bianca e liscia è uguale a quella della bambina che tiene in braccio, in una posizione simile ad un abbraccio. La bambina dalle rose guance dorme appoggiata al petto della giovane e il viso non viene coperto dai corti capelli marroni. La donna anziana sembra fare da sfondo alla giovane e alla bambina e questo fa pensare che essa se ne stia andando e lascia la scena (vita) alle altre due. Munch fa un dipinto molto simile, La danza della vita, con uno stile più scarno e drammatico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna-reliquiario di Santa Maria Maggiore. ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto-reliquiario conservato nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Firenze. ### Descrizione. Si tratta di una grande pittura su tavola con parti a rilievo in stucco (bassorilievo per i corpi, altorilievo per le teste della Madonna e del Bambino). Attorno alla Madonna sono dipinti sulla cornice gli apostoli (a figura intera lungo i lati verticali, a busto in quelli orizzontali), mentre la parte più in basso presenta due scene dipinte: un'Annunciazione e la Visita delle donne al sepolcro vuoto, che rappresentano tradizionalmente l'inizio e la fine delle storie mariane. La presenza di pittura e rilievo è piuttosto arcaizzante (e non documentato nella tradizione fiorentina), così come la posa frontale o alcune decorazioni come le borchie sporgenti lungo la cornice. Gli apostoli che compaiono sono (in senso orario): San Mattia e San Taddeo a mezzo busto in alto; Sant'Andrea, San Giacomo Maggiore, San Tommaso e San Bartolomeo nella cornice destra; San Simone e San Matteo in basso; San Filippo, San Giacomo Minore, San Giovanni e San Pietro a sinistra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto dell'infanta Margherita in azzurro. ### Introduzione: L'infanta Margherita in azzurro è un dipinto a olio su tela di 127x107 cm realizzato nel 1659 dal pittore Diego Velázquez. ### Descrizione. Conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, il dipinto ritrae l'infanta Margherita Teresa di Spagna (1651-1673) all'età di otto anni. Si tratta di uno dei molteplici ritratti dell'infanta, che venivano inviati a Vienna per mostrarne la maturazione, di anno in anno, allo zio Leopoldo I d'Asburgo, a cui era stata promessa in sposa. Il quadro ritrae, su uno sfondo appena abbozzato, l'infanta Margherita in un ampio abito azzurro cupo decorato in oro, la cui luminosità cangiante viene resa tramite brevi pennellate di colore puro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tempesta (Giorgione). ### Introduzione: La Tempesta è un dipinto a tempera a uovo e olio di noce (82x73 cm) di Giorgione, databile intorno al 1503-1504 e comunque anteriore al 1505, conservato nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Celeberrimo capolavoro, si tratta di un appassionato omaggio alla magia della natura, oggetto di innumerevoli, e ancora non definitive, ipotesi interpretative e letture. ### Descrizione e stile. L'opera è stata definita come il primo paesaggio della storia dell'arte occidentale, anche se tale affermazione non tiene conto di disegni (come il Paesaggio con fiume di Leonardo, 1473) o acquerelli (come quelli di Dürer, databili fin dagli anni novanta del Quattrocento). Non è nemmeno detto che il paesaggio sia realmente il soggetto del dipinto, poiché vi compaiono tre figure in primo piano, che probabilmente alludono ad un significato allegorico o filosofico che è il reale soggetto della tela e che non è ancora stato convincentemente spiegato dagli studiosi. Il dipinto potrebbe racchiudere delle immagini 'senza soggetto', nate dalla fantasia dell'autore senza suggerimenti esterni, quali espressioni dello stato d'animo. In primo piano, sulla destra, una donna seminuda che allatta un bambino (la 'cingana' o 'zingana' cioè la gitana o zingara), mentre a sinistra un uomo in piedi li guarda, appoggiato a un'asta (il 'soldato'); tra le due figure sono rappresentate alcune rovine. I personaggi sono assorti, non c'è dialogo fra loro e sono divisi da un ruscelletto. Sullo sfondo, invece, si nota un fiume che costeggia una città passando sotto un ponte, che sta per essere investito da un temporale: un fulmine, infatti, balena da una delle dense nubi che occupano il cielo. Da un punto di vista stilistico, in quest'opera Giorgione rinunciò alla minuzia descrittiva dei primi dipinti (come la Prova di Mosè e il Giudizio di Salomone agli Uffizi), per arrivare a un impasto cromatico più ricco e sfumato, memore della prospettiva aerea leonardiana (verosimilmente mutuata dalle opere dei leonardeschi a Venezia), ma anche delle suggestioni nordiche, della scuola danubiana. La straordinaria tessitura luminosa è leggibile, ad esempio, nella paziente tessitura del fogliame degli alberi e del loro contrasto con lo sfondo scuro delle nubi. Giulio Carlo Argan evidenzia l'aspetto filosofico sotteso a quest'opera e scrive: 'Appunto questa relazione profonda, vitale, irrazionale tra natura e humanitas costituisce la poesia di Giorgione: una poesia che ha anch'essa la sua determinazione storica nel panteismo naturalistico di Lucrezio'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La Dama Bianca (dipinto rupestre). ### Introduzione: La Dama Bianca (in inglese The White Lady, in tedesco Weisse Dame) è un celebre dipinto rupestre situato in Namibia, sui monti Brandberg, nella zona del Damaraland. L'archeologia moderna attribuisce in genere il dipinto ai boscimani (San), ma altri dettagli della sua origine non sono noti. In passato, la Dama Bianca ha suscitato molte controversie e sono state formulate numerose teorie contrastanti per spiegare la sua presenza nel Brandberg. ### Descrizione. Il dipinto si trova nel cuore del Massiccio Brandberg, grosso modo sulla strada fra Khorixas e Henties Bay, nei pressi della cittadina di Uis. Il sito è raggiungibile solo a piedi, al termine di un percorso di circa 40 minuti che segue una stretta valle nota come Gola di Tsisab (Tsisab Gorge). Nel Brandberg si contano circa un migliaio di pareti rocciose dipinte, per un totale di oltre 45000 figure, soprattutto di uomini e animali. Il complesso pittorico della Dama Bianca si trova in una grotta chiamata 'Maack Shelter' ('rifugio di Maack') dal nome del cartografo che per primo trovò il dipinto in epoca coloniale tedesca. Il complesso pittorico della Dama Bianca comprende numerosi soggetti, sia umani che animali (probabilmente orici) e misura approssimativamente 5,5 x 1,5 m. La 'Dama Bianca' è la figura umana meglio delineata; misura 39,5 x 29 cm. Si ritiene che il gruppo della Dama Bianca rappresenti complessivamente una danza rituale, e che la figura predominante - la 'Dama' - sia in realtà uno sciamano. Lo sciamano indossa coperture decorative alle braccia, ai gomiti, alle ginocchia, al bacino e al petto, e forse anche un indumento decorativo al pene. In una mano regge un arco, e nell'altra quello che potrebbe essere un sonaglio o una specie di calice. Tutte le altre figure umane indossano qualche tipo di calzatura, e uno degli orici è stato rappresentato con gambe evidentemente umane. Un'altra interpretazione è che la Dama sia un giovane col corpo cosparso d'argilla bianca secondo una procedura rituale, forse connessa alla circoncisione. I materiali usati per realizzare il dipinto sono probabilmente quelli tipici della pittura boscimane, ovvero principalmente polveri di pietra ferrosa ed ematite, ocra, carbone, manganese, e carbonato di calcio, miscelati con bianco d'uovo e altri liquidi di origine organica come aggreganti. Tutto il complesso pittorico ha subito un notevole deterioramento dai tempi del suo ritrovamento. In passato, i turisti talvolta bagnavano la roccia per far risaltare meglio i colori nelle fotografie, e l'immagine si è rapidamente sbiadita. Oggi l'intero sito è un'area protetta, con lo status di 'patrimonio nazionale' della Namibia, e può essere visitato solo insieme a guide autorizzate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Morte di Socrate. ### Introduzione: La Morte di Socrate (La Mort de Socrate) è un dipinto a olio su tela (129,5 × 196,2 cm) del pittore francese Jacques-Louis David, realizzato nel 1787 e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. Come suggerito dal titolo, il dipinto raffigura gli ultimi attimi di vita del filosofo greco Socrate. Dal punto di vista giuridico, Socrate fu condannato sotto due capi d'accusa: empietà, in quanto rinnegava gli dei patri, e corruzione dei giovani con le sue idee e la sua filosofia. Per questo motivo, al filosofo venne comminata dall'Areopago la condanna a morte, da esplicarsi mediante la bevuta di un infuso velenoso di cicuta: il dipinto rappresenta proprio l'attimo nel quale Socrate si appresta a consumare la bevanda letale. Nel dipinto Socrate, con serena imperturbabilità, non bada né alla coppa di cicuta né alla sua fine imminente, trasformando gli ultimi attimi della sua vita in una vera e propria lezione per i suoi allievi. Il filosofo è raffigurato vegliardo, con un corpo muscoloso e scattante, vestito con una veste bianca gettata sulla spalla sinistra e seduto con portamento eretto su un letto al centro della composizione. La mano destra è allungata verso la coppa di cicuta che gli viene porta, ma non l'ha ancora raggiunta: questo gesto sottolinea l'indifferenza alla morte di Socrate, che impegnato in un'esortazione alla virtus, alla libertà e all'autodominio non bada affatto alla coppa di veleno. La mano sinistra, invece, è sollevata verso l'alto additando il cielo, in un gesto che ricorda molto da vicino quello compiuto da Platone nella Scuola di Atene di Raffaello. Si tratta, in realtà, di una somiglianza solo formale: se le figure di Raffaello sono prive di energia, il Socrate davidiano con il suo movimento ascendente si carica di una grandissima dinamicità corporea.Socrate è inoltre circondato da dodici persone, tra gli allievi e il guardiano: si tratta questo di un dettaglio intessuto di reminiscenze cristiane, in quanto rinvia al numero di apostoli, stabilendo così un indissolubile nesso tra il filosofo e Gesù Cristo. I discepoli di Socrate, sebbene di età differenti (sono presenti sia giovani che uomini più vegliardi), sono tutti sopraffatti dall'afflizione, terrorizzati dal fato che incombe sul maestro. L'uomo che gli porge la coppa di cicuta volge lo sguardo per non guardare; il resto degli allievi o si copre lo sguardo, o guarda il maestro esalare gli ultimi respiri. Nella scena è incluso anche Platone, seduto di spalle al maestro all'estremità sinistra del letto, e immerso silenziosamente in una cogitabonda riflessione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Crocifissione di Cristo (Zenone Lavagna). ### Introduzione: La Crocifissione di Cristo, detta a' Tila, è un dipinto del pittore Zenone Lavagna del 1896. Di grandi dimensioni (15 m per 10 m), è conservata nella chiesa di Santa Maria Immacolata di Belpasso, nella città metropolitana di Catania, dove viene esposta durante la settimana che precede la Pasqua. ### Descrizione. Raffigura nella parte destra Cristo sulla Croce, già esanime, con ai piedi Maria Maddalena, mentre nella parte sinistra si trovano la Madonna e un'altra donna. Sullo sfondo, con colori cupi blu-verdastri, sono raffigurate le mura di Gerusalemme e un corteo funebre di sei figure, due delle quali sono identificabili come soldati romani. La composizione del quadro si articola secondo diagonali (la cresta del monte a sinistra, terminante ai piedi della Maddalena, e le braccia tese della Madonna a destra) che fanno convergere lo sguardo nella parte centrale. La scena rappresenta l'atto già compiuto, Cristo esanime è abbandonato a se stesso, il capo reclinato e rivolto verso la terra, accentuato per di più dalle due ciocche di capelli che inquadrano il viso. Ai piedi della croce la Maddalena è quasi avvinghiata alla base della stessa, il suo corpo è possente, quasi pesante, avvolto da un manto blu, le uniche parti scoperte sono la spalla e il braccio sinistro stretto ai piedi del Cristo, come a ricordare il suo passato di donna peccatrice e redenta attraverso la lavanda dei piedi di Gesù. La Vergine è nell'atto della disperazione, è quasi inginocchiata perché sorretta da una donna, le mani sono protese verso il Cristo quasi a volerlo accarezzare e sostenere per l'ultima volta. Un bagliore, o un tramonto in lontananza ci dice che la scena si è svolta nelle ore serali. La tela, come testimonia l'epigrafe, scritta dal nipote, Giuseppe Lavagna, è rimasta incompiuta, con lacune di colore, colpi di pennello veloci e parti non finite o appena abbozzate. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Congiura di Giulio Civile. ### Introduzione: Congiura di Giulio Civile, noto anche come Giuramento dei Batavi, è un dipinto a olio su tela (196x309 cm) realizzato tra il 1661 ed 1662 dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn. È conservato nel Nationalmuseum di Stoccolma. ### Descrizione e stile. Eseguito su commissione, il dipinto raffigura il giuramento di Gaio Giulio Civile, principe della tribù dei Batavi che si rivoltò contro l'Impero romano durante l'Anno dei quattro imperatori, capeggiando la rivolta batava che mise in estrema difficoltà il dominio romano. In origine il dipinto misurava 5 metri per 5: rimosso dal Municipio di Amsterdam per il quale era stato eseguito, venne ridimensionato probabilmente dallo stesso Rembrandt per venderlo più facilmente." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giovane donna al bagno in un ruscello. ### Introduzione: Giovane donna al bagno in un ruscello è un dipinto a olio su tavola (61,8x47 cm) realizzato nel 1654 dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn. È conservato nella National Gallery di Londra. L'opera è firmata e datata 'REMBRANDT F 1654'. ### Descrizione. La donna, dopo aver posato i suoi vestiti su un masso che si può vedere alle sue spalle, si trova con le gambe in parte immerse nel fiume, indossando solo una camiciola. La posa non è statica e rappresenta un gesto molto limpido. Il quadro è caratterizzato da straordinari effetti cromatici e l'angolo visivo è molto ristretto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lo Chahut. ### Introduzione: Lo Chahut è un olio su tela realizzato tra il 1889 ed il 1890 dal pittore francese Georges-Pierre Seurat. Il dipinto è conservato nel Museo Kröller-Müller di Otterlo. ### Descrizione e storia. Lo Chahut era un ballo, simile al can-can, molto di moda sul finire dell'Ottocento nei locali parigini. Il dipinto trae ispirazione da una poesia di Jean Ajalbert (Lo Chahut - 1890) secondo cui il ballo in questione suscita voluttà nei consumatori. La composizione comprende, oltre ai ballerini, un suonatore di contrabbasso posto in primo piano, a destra uno spettatore con un sorriso lascivo ammaliato dal ballo e a sinistra un accenno di orchestra. Nel dipinto è evidente l'assunzione della teoria delle linee di derivazione supervilliana: le gambe del corpo di ballo, inibitorie perché disegnano una linea discendente dall'alto a sinistra verso il basso a destra, contrastano con le linee dinamogene della pedana a 'V' e con quelle dei fiocchi allacciati sulle spalle delle ballerine. Risulta evidente un altro elemento che Seurat desume dallo scrittore e artista olandese David Pièrre Giottino Humbert de Superville: la teoria dei punti estetici che si caratterizza come ripresa del linguaggio classico (in particolare ellenistico) secondo cui gli occhi e le bocche arcuate verso l'alto conferiscono dinamicità all'opera. La spazialità viene condotta dall'artista tramite piani paralleli diversamente illuminati: nella parte alta e destra del dipinto, alcune lampade a gas esaltano il ballo lasciando in ombra il suonatore di contrabbasso ed il pubblico. Il pittore realizza l'opera tenendo conto della proporzione aurea." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La vita (Picasso). ### Introduzione: La vita (titolo originale: La vie) è un dipinto del pittore spagnolo Pablo Picasso, realizzato a Barcellona nel maggio del 1903 e conservato al Museum of Art di Cleveland. ### Descrizione. La coppia abbracciata che occupa la sinistra del quadro rappresenta uno dei temi ricorrenti della pittura di Picasso: è un soggetto ripreso in diverse opere in cui gli amanti si stringono in una profonda confidenza. A questo gruppo, che sembrerebbe simbolizzare l’amore carnale, è contrapposta sulla destra del quadro la donna coperta da un mantello e con in braccio un bambino. Ispirata a immagini sacre e dipinta a grandi linee rispetto agli altri elementi del quadro, la donna coperta personifica la maternità. Per il simbolismo che contiene l’opera è avvicinabile a Evocazione e ogni singolo elemento riflette una tonalità di blu. Al centro del dipinto sono raffigurati due quadri, che fanno pensare a un’ambientazione nell’atelier dell’artista e che richiamano anche il tema dell’ 'art dans la vie', l’arte come presenza necessaria all’interno della vita. Nel quadro che occupa la parte inferiore dell’opera è rappresentata una donna ripiegata su sé stessa, in atteggiamento di sconforto, mentre il quadro che si trova più in alto è occupato da una coppia di amanti che si consolano a vicenda. I due quadri alludono al tema della disperazione e del tormento della vita, che può essere affrontato da soli, oppure in coppia e rappresentano una prima sperimentazione da parte di Picasso della tecnica del collage, che in seguito affinerà, introducendo oggetti veri all’interno di un dipinto, al fine di raffigurarvi diversi tipi di realtà. Il movimento circolare dei nudi che occupano i quadri al centro della tela si contrappone alla rigidezza statuaria e alla ieraticità delle figure stanti, i cui sguardi sono orientati verso direzioni opposte, come a sottolineare il tema dell’incompatibilità del linguaggio. I personaggi appaiono mortificati e isolati e conducono a. Inoltre la mano di Casagemas ricorda il gesto dell’angelo annunciante." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La Celestina (Picasso). ### Introduzione: La Celestina è un'opera realizzata nel 1904 dal pittore spagnolo Pablo Picasso: si tratta di un olio su tela che misura cm 81x60. Appartiene al periodo blu dell'artista ed è conservata a Parigi nel Musée National Picasso. L'opera fu eseguita dal pittore a Barcellona, nel marzo 1904, poco prima di partire per Parigi. ### Descrizione. Il soggetto è una mezzana, o protettrice, cieca da un occhio, divenuta simbolo, per il pittore, della Spagna licenziosa. In molti paesi spagnoli, le vecchie erano associate alla morte, poiché toccava loro annunziare i decessi recenti. La donna ritratta ha un'inquietante somiglianza con la zia di Picasso, Pepa, tuttavia la modella fu Carlotta Valdivia, che abitava a pochi passi dalla casa del pittore. Il personaggio del romanzo tornerà anche in altre opere di Picasso, fino alle rielaborazioni del 1967, che la vedranno nelle vesti di sarta, strega o imbellettatrice." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ragazzo che conduce un cavallo. ### Introduzione: Ragazzo che conduce un cavallo è un'opera realizzata tra il 1905 e il 1906 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È realizzata a olio su tela e misura cm 220,3x130,6. È conservata al Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione e analisi. Alfred Barr scrisse riguardo a quest'opera, che si inserisce nel primo periodo classico di Picasso: '...una semplicità semplice e naturale di ordine e di atteggiamento, che fa apparire grossolani e sbiaditi i custodi ufficiali della tradizione greca come Ingres e Puvis de Chavannes'. Non troviamo in questa tela nessuna volontà narrativa, nessun dettaglio né animazione sullo sfondo. Allo scopo di evocare la semplicità e la purezza. Picasso sceglie l'immagine archetipo di un uomo in armonia con l'animale, entrambi inseriti in un paesaggio scarno e primitivo: un non luogo dove tempo e stagioni non esistono. I colori terracotta e grigio, lontani da quelli proposti dai Fauves, esposti nello stesso anno al Salon des Indépendants, sono un esplicito rifiuto ai nuovi pigmenti brillanti. Picasso preferisce ancora la monocromia alla policromia. Appartiene al cosiddetto periodo rosa dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Ambroise Vollard (Picasso). ### Introduzione: Il Ritratto di Ambroise Vollard è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1909-1910 da Pablo Picasso. È conservato presso il Museo Puškin di Mosca. ### Descrizione. È il quadro più esemplificativo del cubismo analitico. Esso rappresenta appunto Ambroise Vollard, un famoso gallerista, amico di numerosi artisti e poeti, raffigurato seduto ad una scrivania con un libro aperto in mano. L'immagine dell'uomo emerge a fatica dal reticolo di piani e linee che si intrecciano sulla superficie pittorica e subisce traslitterazioni e trasferimenti. I colori sono ridotti a poche tonalità spente (grigio, ocra) e utilizza la tecnica divisionista. Suggerisce la profondità spaziale attraverso linee diagonali che convergono in un punto che si sviluppa alle spalle del gallerista, mentre le linee curve suggeriscono il volume (es. testa). Il colore fuoriesce dai margini, creando ancora più confusione. Il personaggio e lo sfondo sono messi sullo stesso piano, all'interno di una composizione frastagliata. Osservando attentamente il dipinto si può notare come l'artista abbia voluto mettere in risalto solo le caratteristiche più significative del soggetto, per consentire all'osservatore di scavare nella psicologia del modello; infatti Picasso mira più al contenuto che all'apparenza. Si possono notare anche alcuni particolari, che non emergono immediatamente: una bottiglia in alto a sinistra, un libro in alto a destra, un bottone, il fazzoletto nel taschino e al centro il giornale aperto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Grenouillère. ### Introduzione: La Grenouillère è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1869 e conservato al National museum di Stoccolma. ### Descrizione. Il dipinto risale alla fine degli anni 1860, quando il sodalizio artistico tra Renoir e l'amico Claude Monet è quasi simbiotico e di grande fecondità. Una prova di quest'intesa fervida e vitale ci è data proprio dalla serie di dipinti dedicati alla Grenouillère. Si tratta di un celebre stabilimento balneare collocato sull'isolotto di Croissy, una piccola emergenza insulare che, collocata nel bel mezzo della Senna, ne divide il corso in due rami. Il complesso della Grenouillère era frequentato dalla crème della borghesia francese, che qui trascorreva pomeriggi felici e spensierati, nuotando, remando sulla barca o godendosi la leggera freschezza dell'aria. Lo stesso toponimo «Grenouillère», che letteralmente significa «stagno delle rane», riflette scherzosamente la mondanità di questo tempio dell'amusement moderno, tanto che nel francese parlato allude a un rendez vous di ragazze desiderose di divertirsi. Ebbene, Renoir e Monet nel 1869 si recarono a Bougival, dinanzi allo stabilimento, collocarono i propri cavalletti l'uno di fronte all'altro e, in poche ore, ciascuno portò a termine la propria versione de La Grenouillère, in maniera squisitamente en plein air.Con questo dipinto Renoir dimostra la propria devozione alle prescrizioni del poeta Baudelaire, il quale nel 1846 scrisse che: «L'eroismo della vita moderna ci circonda e ci avvolge [...] Modernità è tutto quanto è transitorio, fugace, contingente; una metà dell'arte, l'altra metà è l'eterno, l'immutabile», aggiungendo che «un artista, un vero artista sarà quello che riuscirà a strappare alla vita moderna il suo lato epico, e ci farà vedere e sentire quanto siamo grandi e poetici nelle nostre cravatte e nelle nostre scarpe lucide». Pittore magistrale della via moderne, Renoir avrebbe dedicato alla modernità un consistente numero di tele, fra le quali spiccano senz'ombra di dubbio i celeberrimi Bal au moulin de la Galette, Ballo in città e Ballo in campagna. Come abbiamo già accennato, il soggetto dell'opera è la Grenouillère: in primo piano, infatti, vi troviamo delle imbarcazioni che galleggiano placidamente sul fiume, mentre al centro della composizione è raffigurato un isolotto artificiale affollato da vari parigini in vacanza. Renoir restituisce quest'impressione della Grenouillère con un'immediatezza quasi fotografica. Dal punto di vista tecnico, il trattamento della materia pittorica è molto vario: se in primo piano le pennellate sono nette e decise, nello sfondo si fanno più leggere e filamentose, in modo da suggerire l'andamento prospettico della tela (è importante notare come la costruzione della prospettiva del dipinto venga affidata anche all'albero sull'isolotto, che con la sua sagoma scura stacca prepotentemente il primo dal secondo piano). Renoir, inoltre, dà particolare risalto ai riverberi prodotti dalla luce solare che, penetrando tra le fronde palpitanti degli alberi, si rifrange sulle acque scure della Senna. Questi fugaci riflessi vengono catturati con una frammentazione delle pennellate in tocchi tremolanti di colore, che rendono perfettamente l'instabilità e la mobilità delle acque fluviali. L'atmosfera che si respira in questo dipinto, insomma, è squillante e vacanziera, in pieno accordo con la poetica renoiriana della joie de vivre (per maggiori informazioni si consulti il paragrafo Pierre Auguste Renoir § Il pittore della joie de vivre). Risulta utile, in tal senso, confrontare il dipinto di Renoir con l'interpretazione che Monet diede della Grenouillère, così da mettere a fuoco i loro diversi modi di essere impressionisti. Renoir, pur essendo animato dalla volontà di descrivere accuratamente la percezione visiva della luce, dà infatti molta rilevanza alle figure dei parigini assiepati sotto all'albero, i quali nonostante la loro vaporosa indeterminatezza sono meglio tratteggiati che nel dipinto di Monet, che al contrario impiega una fattura decisamente più sintetica. Mentre inoltre il dipinto di Renoir preferisce cogliere la vivacità della scena, Monet dà vita a una composizione forse poco appariscente, ma decisamente più strutturata e rigorosa sotto il profilo analitico: eppure, come già abbiamo accennato, il punto di vista dei due dipinti è il medesimo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Fabbrica di mattoni a Tortosa. ### Introduzione: Fabbrica di mattoni a Tortosa, conosciuto anche come Fabbrica a Horta de Ebro, è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1909 da Pablo Picasso. È conservato presso il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. In questo dipinto Picasso riprende i paesaggi provenzali di Cézanne, in particolare la tavolozza essenziale (ridotta ai toni degli azzurri, dei verdi e degli ocra) e lo schema con piccoli cubi, solidificandolo e facendolo ruotare come prismi disordinati. L'artista, partendo dai volumi geometrici puri di Cézanne, adotta un linguaggio dalle estreme conseguenze espressive. In tal modo, le costruzioni e gli alberi si compenetrano tramite l'incastro di piani spigolosi e taglienti, come se fossero metallici." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: I tre musici. ### Introduzione: I tre musici è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1921 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato nel Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. Quest'opera tratta un soggetto musicale ed è considerata il capolavoro del Cubismo sintetico. L'immagine viene scomposta in zone geometriche, differenziate soprattutto dal diverso uso del colore, e successivamente viene ricomposta sinteticamente, formando dunque un'immagine inedita. Il celebre quadro raffigura tre personaggi mascherati: al centro c'è Arlecchino con una chitarra, a sinistra Pulcinella, che suona un clarinetto, e a destra probabilmente Pantalone che canta mostrando lo spartito. La figura sulla destra dà però sfogo a diverse interpretazioni, infatti, in alcuni libri è identificato come un monaco invece che con Pantalone. È rappresentato inoltre un cane che siede placido sulla sinistra sotto il tavolo. Ben noto è il legame di Picasso con l'Italia e con la cultura italiana, commedia dell'arte compresa. Il suo viaggio a Roma, Napoli e Pompei del 1917 fu un'occasione per assimilare la figura di Pulcinella ed iniziò la sua fase artistica nota come 'periodo neoclassico'. La visione per quanto riguarda i tre musici è frontale e bidimensionale, ma cambia per quanto riguarda la stanza in quanto si recupera il senso di tridimensionalità e profondità. La concezione dello spazio è tuttavia contraddittoria in quanto la parete di sinistra appare innaturalmente più lunga rispetto a quella di destra, infatti le due linee rette che dovrebbero unirsi per chiudere il pavimento sono palesemente sghembe. I colori utilizzati sono piatti e distesi su ampie porzioni del dipinto. Da notare la differenza di colore tra i dipinti del Cubismo analitico (terrosi, neutri, tendenti alla monocromia) e i dipinti del Cubismo sintetico (brillanti)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il bacio (Picasso). ### Introduzione: Il bacio è un dipinto a olio su tela (130,5x97,7 cm) realizzato nel 1925 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato nel Musée National Picasso di Parigi. ### Descrizione. La tela rappresenta due amanti che si baciano, stretti in un abbraccio così appassionato, che a stento si riescono a distinguere, nella scompostezza dei corpi e nella complessità delle forme, l'uomo (a sinistra) dalla donna; le due figure sembrano fondersi l'una con l'altra. L'uomo solleva da terra la donna che piega la testa all'indietro, la stringe, quasi annullandola. Il quadro ha un senso visibilmente sessuale, il naso rimanda al sesso maschile, mentre la bocca a quello femminile. In quest'opera si avvertono, come nel Busto di donna con autoritratto del 1929, nell'Arlecchino del 1929 e nella Donna nuda su una poltrona rossa del 1932, una violenza e un dinamismo nella composizione e negli accostamenti cromatici, un desiderio di rottura rispetto ai tabù e ai tradizionali canoni pittorici, lo stesso spirito che lo aveva portato Picasso a realizzare Les demoiselles d'Avignon." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Dora Maar seduta. ### Introduzione: Ritratto di Dora Maar o Dora Maar seduta è un dipinto a olio su tela (92×65 cm) realizzato nel 1937 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato nel Museo Picasso di Parigi. Nel 1936 Picasso, stabilitosi nei pressi di Cannes, conobbe la giovane fotografa Dora Maar e ne divenne l'amante. In questo periodo dipinse una serie di ritratti alternativamente di Dora e Marie-Térèse. ### Descrizione. La giovane è ritratta assisa con una blusa nera e una gonna rossa a quadri. Le forme spigolose e l'abbigliamento elaborato mettono in risalto la forte personalità della donna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Donne di Algeri. ### Introduzione: Donne di Algeri (Le femmes d'Alger), versione 'O', è un dipinto a olio su tela (114x146 cm) realizzato nel 1955 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. Appartiene alla Ganz Collection di New York. ### Descrizione. Il quadro rappresenta un harem, nel quale si vedono distintamente due personaggi femminili. Realizzato tra il 13 dicembre 1954 e il 14 febbraio 1955, fa parte di una serie di quindici dipinti, numerosi schizzi e diverse litografie ispirati alle Donne di Algeri di Delacroix. L'artista sposta i personaggi presenti nel quadro originale e ne aggiunge di nuovi, come il nudo in primo piano, preso da Il bagno turco di Ingres. La donna sulla sinistra ha il volto di Jacqueline Rocque, ultima compagna di Picasso. La sera dell'11 maggio 2015, presso la casa aste Christie's, il quadro è stato venduto per 179,4 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato all'asta per un quadro fino a quel momento. Il record di quadro più costoso mai venduto al mondo è rimasto fino al 16 novembre 2017, quando la stessa casa d'asta ha battuto per 450,3 milioni di dollari il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci. L'acquirente sarebbe l'ex primo ministro del Qatar, Hamad bin Jassim bin Jaber al Thani. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La passeggiata (Chagall). ### Introduzione: La passeggiata è un dipinto a olio su tela (170x163,2 cm) realizzato tra il 1917 ed il 1918 dal pittore Marc Chagall. È conservato nel Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. ### Descrizione dell'opera. Il dipinto ha al centro della scena il pittore che tiene per mano la moglie Bella mentre vola tranquillamente per aria, questa rappresenta un ballo tipico russo. Nell'altra mano ha un uccellino che simboleggia il loro accordo con la natura. Alle loro spalle c'è la città dove i due sono nati e dove vivevano all'epoca (siamo nel 1917): Vicebsk. In terra ai piedi del pittore c'è la classica tovaglia da picnic con una bottiglia di vino e un bicchiere. Essa, decorata con fiori, ha un colore rosso vivo che spicca ancora di più essendo complementare al verde del prato e del paesaggio tutto intorno. L'artista guarda verso di noi con un largo sorriso che esprime tutta la sua felicità: è una splendida giornata, sta facendo un picnic con la sua amata moglie, alle loro spalle c'è la loro città, il luogo dove sono nati. La loro felicità è perfetta: Bella si alza in volo e Chagall la trattiene con la mano, ma a sua volta sembra sollevato da terra grazie all'amore che lo lega alla donna. È un po' come se i due si muovessero su piani diversi, lui cammina sulla terra, lei è una specie di angelo e si libera nell'aria. Il senso di questa immagine è che l'amore che lega profondamente due persone, va oltre i limiti imposti dalla natura, ha qualcosa di trascendente. Il volo di Bella significa che l'amore, sentimento reciproco, va in una dimensione quasi irrazionale, un amore che si libra in un volo e che simboleggia che il loro amore sia al di sopra di qualsiasi altra cosa trascendente. Lo stile del dipinto risente delle scomposizioni tipiche della scuola cubista con cui Chagall entrò in contatto a Parigi e tutto sommato questo rafforza l'atmosfera surreale e fiabesca di questo paesaggio placido e tranquillo, come sottolinea il cavallo che pascola indisturbato sullo sfondo. L'unica nota diversa è la sagoma della sinagoga, che ha una tonalità rosata, molto più delicata rispetto al verde delle case: la sua struttura evanescente ci mostra che ha una funzione diversa, spirituale, rispetto a quella molto più concreta degli altri edifici della città." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La fanciulla malata. ### Introduzione: La fanciulla malata, anche noto come Bambina malata (Det syke barn), è il nome dato ad una serie di dipinti a olio su tela realizzati dal pittore norvegese Edvard Munch tra il 1885 e il 1927 circa. ### Descrizione. La fanciulla malata è il dipinto che apre la fase matura della produzione di Edvard Munch, che proprio a tal proposito scrisse: «in quest'opera si possono trovare numerosi elementi sui quali in seguito ho fondato la mia arte».Il dipinto raffigura Sophie vista di profilo, stesa su un letto e con le spalle appoggiate a un enorme cuscino bianco; la giovane fanciulla ha la testa coronata di capelli rossi, il corpo protetto da una coperta verde e lo sguardo vacuo rivolto al panneggio verde alla sua destra. Accanto a Sophie, inginocchiata, vi è una figura femminile che - sopraffatta dal dolore - congiunge le proprie mani con quelle della bambina, in un gesto di saluto estremo; quest'intreccio di mani, che non è descritto analiticamente bensì appena accennato (come se fosse un'evocazione), costituisce il vero e proprio centro geometrico dell'opera. La testa china della donna cerca di penetrare nella chiusura del cuscino, che inquadra la nipote, ma il suo sguardo trascende quello della zia Karen e si perde nell'infinito. Col capo sospeso al centro del cuscino, la fanciulla è al di là dell'attrazione della gravità, senza peso, immateriale. Per contrasto, il capo della zia si piega sotto l'intero peso del dolore terreno, ancora assoggettato alla legge della vita che controlla la scura stanza dell'inferma. La stanza è stretta e brulicante di oggetti: vi sono, infatti, un comodino, un panneggio verde che pende a sinistra, un bicchiere d'acqua nell'angolo. Comprimendo in questo modo le dimensioni della camera, Munch intende far partecipare l'osservatore all'agonia della sorella, facendogli sentire «l'odore della malattia, il senso di chiuso, gli aromi acuti delle medicine». In questo modo, la malattia non tormenta solo la fanciulla, bensì coinvolge anche le qualità stilistiche, cromatiche e luministiche del dipinto; la materia pittorica della Fanciulla malata è infatti corrosa, graffiata, sofferente essa stessa, e sembra disfarsi sotto gli stessi occhi dell'osservatore. L'apparato luminoso invece regge su toni scuri, colori freddi e strane luci, provenienti dal cuscino e dal volto pallido della ragazza; questi ultimi, tuttavia, più che riflettere sembrano emanare autonomamente una propria luminosità spettrale.Questa ineluttabile putrefazione della materia coinvolge anche le due figure umane, ovvero Sophie e la donna alla sua destra. Munch non intende descrivere i corpi delle figure, bensì i loro spiriti, resi magistralmente con abbozzi di colore; in questo modo «la loro presenza viene fatta sentire come grumi fatti di sentimenti, di passioni, talmente intensi da diventare concreti». Quest'audacia compositiva, tuttavia, venne accolta poco calorosamente dalla critica e dal pubblico; la mancanza di un disegno, del chiaroscuro, furono intesi infatti come una sciattezza pittorica, e non come il frutto di una scelta compositiva ben precisa e interiorizzata. Le critiche dovute a questo sostanziale fraintendimento non risparmiarono neanche le mani intrecciate delle due figure, che vennero comparate alla «purea di aragosta»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sera sul viale Karl Johan. ### Introduzione: Sera sul viale Karl Johan (Aften på Karl Johan) è un dipinto a olio su tela del pittore norvegese Edvard Munch, realizzato nel 1892 e conservato al museo d'arte di Bergen. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la passeggiata serale dei cittadini di Christiania (il nome muterà in Oslo nel 1925) nel viale Karl Johan, centro pulsante della vita cittadina. Munch aveva già affrontato in altre opere il tema della passeggiata; se quest'ultime, tuttavia, presentano dei debiti alla lezione impressionista di Pissarro e Monet, e sono immerse in un'atmosfera allegra e piacevole, la Sera sul viale Karl Johan costituisce per Munch un'occasione per tradurre in pittura il proprio pensiero sulla borghesia e alle sue vuote ritualità. Le persone che affollano viale Karl Johan, infatti, sono borghesi, e sono raffigurati nel loro aspetto più terribile: i loro occhi sono spalancati, l'espressione del viso è fissa, il colore dell'incarnato è giallastro. Più che a uomini, infatti, i componenti di questo corteo funebre fanno pensare a zombie, ovvero a creature spiritualmente vuote che sembrano procedere avanti ineluttabilmente, come automi telecomandati, dando vita a una sensazione di soffocamento; Munch, in particolare, enfatizza questo senso di oppressione tagliando tutte le figure all'altezza del petto, in modo che avanzando sembrano travolgere lo spettatore insieme a loro. Di umano, a questi personaggi, è rimasto solamente l'abbigliamento, che si compone di eleganti cilindri neri per gli uomini e gli eccentrici cappellini à la page per le signore.Anticipando il tema dei morti viventi, e mostrandosi sensibile ai pièce di Ibsen e Strindberg, Munch tramuta il piacevole rito del passeggio in un'accusa all'alienazione e allo spaesamento dell'umanità nella società moderna. Munch rivolge questa feroce critica non solo ai singoli personaggi (ormai ridotti a un'unica, compatta falange), bensì anche alle istituzioni: sullo sfondo si erge con fare intimidatorio il municipio, illuminato da una luce inizialmente gialla, che tramuta le finestre in occhi luminescenti che sembrano controllare che tutto vada secondo gli schemi previsti dalle convenzioni borghesi. A destra del municipio si eleva minacciosamente un'escrescenza nerastra (secondo alcuni un cipresso), mentre a sinistra è presente una schiera di abitazioni, del tutto simile a quelle «case mostruose / dalle cento e cento occhiaie» cantate da Gabriele D'Annunzio.Alla vacuità dei borghesi - che sembrano partecipare a un funerale, più che passeggiare - si contrappone la figura che si incammina sulla destra in direzione opposta. Non possiamo dire quale sia il volto di quest'esile ombra, ma nonostante questo sappiamo con certezza che è più umano delle figure cadaveriche e svuotate che passeggiano sul marciapiede. Quest'uomo rema controcorrente e non si cura della massa, dalla quale non viene compreso; probabilmente è lo stesso Munch che si ritrae nell'atto di allontanarsi dai borghesi, continuando tuttavia a rimanere nel campo visivo dell'opera, come se fosse suo malgrado imprigionato in quel mondo che tanto lo spaventa. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Tintoretto). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto a olio su tela (147x194 cm) realizzato nel 1557 circa dal pittore italiano Tintoretto. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione. L'opera raffigura Susanna, la cui storia è narrata nella versione greca del Libro di Daniele. Susanna è nel giardino di suo marito e si sta preparando per un bagno. Si siede completamente nuda a destra nel dipinto su una pietra sotto un albero e si guarda allo specchio, che è appoggiato a una siepe di rose in fiore tra due alberi. Il tronco dell'albero anteriore si estende come una linea su tutta l'altezza dell'immagine e la divide in due sezioni: una a sinistra, che copre solo il 20 percento dell'area dell'immagine, e una a destra molto più grande, che occupa circa 80 percento. La luce del sole cade su parti del viso e del corpo di Susanna, che Tintoretto ha sviluppato come un effetto chiaroscuro. La giovane si sporge leggermente in avanti, tirando la gamba destra verso la parte superiore del corpo con le braccia. Nella mano destra tiene un panno bianco chiaro, foderato di pizzo e frange dorate, che gioca attorno alla sua gamba destra. Il piede sinistro di Susanna è immerso nell'acqua fino al polpaccio. I suoi capelli biondi sono intrecciati in modo elaborato, un anello con una perla bianca pende sull'orecchio sinistro e indossa un braccialetto su ogni polso. Accanto allo specchio sono i gioielli che ha tolto, due anelli d'oro, la collana di perle, la forcina, il pettine e un barattolo per l'unzione bianco. Dietro Susanna si può vedere il suo prezioso abito rosso ricamato, che crea un contrasto di colore con gli elementi bianchi. Due vecchi emergono - non notati da Susanna - come guardoni da entrambi i lati del muro di rose. Uno degli uomini si guarda intorno alla siepe di rose sullo sfondo. Il secondo, un uomo calvo con la barba bianca, vestito con una veste rosso salmone, striscia da dietro la griglia. Le sue guance sono accese di rosso, tiene saldamente lo sguardo lussurioso sulla superficie dell'acqua, in cui probabilmente si riflette la parte inferiore del corpo di Susanna. Una gazza è seduta su un ramo a destra sopra Susanna, dietro di essa si può vedere un arbusto di sambucus. Una famiglia di anatre nuota nel fiume a destra dietro uno dei vecchi. Lo stretto giardino con piscina è delimitato da una staccionata in legno oltre alla siepe di rose. I pali nella zona d'ingresso sono progettati come cariatide. Attraverso l'ingresso, la vista si apre su un ampio giardino con un fiume, prati e boschi. Sulla sponda del fiume sullo sfondo su può vedere un cervo e una cerva. Uno sguardo più ravvicinato rivela in alto a sinistra il profilo di una città circondata dall'acqua, che è probabilmente la città lagunare di Venezia - la patria di Tintoretto. Le tre figure sono integrate in una composizione triangolare, la cui punta si è spostata leggermente a destra dall'asse centrale dell'immagine." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il vecchio chitarrista cieco. ### Introduzione: Il vecchio chitarrista cieco è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1903 dal pittore spagnolo Pablo Picasso appartenente alle opere del periodo blu. È conservato nel The Art Institute di Chicago. ### Descrizione. Picasso raffigura in questo quadro un vecchio mendicante cieco, su di un marciapiede, intento a suonare una grossa chitarra, che nel dipinto occupa molto più spazio di lui e si contrappone nella sua rotondità alla magrezza del vecchio. La figura dell'anziano signore ha una forma allungata ed è descritta mediante una linea di contorno. Il colore è innaturale ed annulla quasi i piani spaziali, rendendo l'immagine come isolata nello spazio. L'artista tramite il blu nelle sue diverse gradazioni, vuole rappresentare la condizione di tristezza in cui vivono i personaggi emarginati dalla società. La chitarra e gli altri strumenti affini, come il mandolino, diventeranno uno dei soggetti più ricorrenti di Picasso. Si noti alla destra del chitarrista un volto che richiama quello di una donna: probabilmente Picasso non poteva permettersi di acquistare nuove tavole, motivo per cui riutilizzava quelle vecchie." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Leda col cigno (Galleria Borghese). ### Introduzione: Leda col cigno è un dipinto a tempera grassa su tavola (112×86 cm) di un pittore leonardesco, probabilmente Cesare da Sesto, databile al 1510-1520 circa e conservato nella Galleria Borghese a Roma. Si tratta di una copia della Leda di Leonardo da Vinci. ### Descrizione e stile. La raffigurazione presenta una sensuale Leda abbracciata ad un cigno, metamorfosi dell'amante Giove. L'interesse per i miti antichi è tipico degli umanisti del Rinascimento italiano. Ai piedi della donna, le due uova da cui sarebbero nati, secondo alcune versioni del mito, le sorelle Elena e Clitennestra e i Dioscuri gemelli Castore e Polluce. Lo sfondo, ricco di paesaggi e di architetture (tra le quali, in basso a sinistra, delle rovine antiche a riprova del fascino verso l'antico) è sfumato con la prospettiva aerea." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Disputa del Sacramento. ### Introduzione: La Disputa del Sacramento è un affresco (770x500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane. ### Descrizione. Il titolo tradizionale dell'affresco deriva da un'erronea interpretazione settecentesca di un passo vasariano; 'disputa', cioè 'discussione', presupporrebbe una divergenza o contrasto tra coloro che discutono, seppure dalle espressioni e dalle movenze dei personaggi Raffaello volle far trasparire un interesse vivo e un trasporto nel discutere circa il grande mistero cristiano dell'eucaristia. Più appropriato sarebbe quello di Trionfo dell'eucaristia o Trionfo della Chiesa. Su due registri sono infatti raffigurate la Chiesa militante, nella parte inferiore, e la Chiesa trionfante, in quella superiore. Il dipinto è dedicato quindi alla teologia, disciplina attraverso la quale l'anima può arrivare alla verità nel campo della fede. ### Stile. Raffaello trasformò la parata di teologi da una semplice galleria di ritratti, come avevano fatto prima di lui ad esempio Perugino e Pinturicchio, a un vero e proprio consesso, in cui i personaggi sono colti in un'azione generale. Lo studio dei numerosi disegni preparatori permette infatti di osservare una progressiva accentuazione della gestualità e del calore emozionale dei personaggi, coordinati comunque da un punto focale, che è rappresentato dall'ostia consacrata sopra l'altare, verso cui convergono tutte le linee prospettiche. Il mistero dell'eucaristia è infatti il miracolo per eccellenza, che lega cielo e terra. Il tema viene così ad essere rappresentato tramite azioni, in maniera del tutto naturale e diretta. Al posto delle rappresentazioni ermetiche dei suoi predecessori, Raffaello creò scene che dovevano apparire concrete ed eloquenti, familiari grazie alla straordinaria padronanza del mezzo pittorico. La struttura è semplice e armonica, a cui Raffaello arrivò dopo numerosi studi, con riflessioni ed esitazioni, come testimoniano gli studi. Nel dipinto domina la circolarità: dalla particola e nell'ostensorio, che è punto di fuga prospettico, oggetto della disputa e fulcro del mistero eucaristico, si spande una serie di cerchi concentrici che ordina la disposizione dei due gruppi. Il cerchio, forma divina per eccellenza, appare inoltre lungo l'asse centrale del dipinto, quella dove si allinea la Trinità e l'ostia: si vede nel nimbo della colomba, nel trono su cui siede Cristo e nell'aura attorno a Dio Padre. La metà superiore è più tranquilla e serena, impostata a quella solennità di forme grandiose e possenti, quasi immote, già usate dall'artista nell'affresco della cappella di San Severo a Perugia e a loro volta derivate probabilmente da Fra Bartolomeo e l'esempio del suo Giudizio Universale, ripreso però con maggiore monumentalità. Più animata è la parte inferiore. È chiaro che santi e apostoli, che sono saliti in cielo e stanno alla presenza di Dio, siano illuminati e rasserenati dalla sua presenza, a differenza di coloro che, ancora in vita, seppure vivano da buoni cristiani, hanno ancora viva sete di conoscenza e quella inquietudo che è di ogni essere umano non ricongiuntosi a Dio. A tale proposito Raffaello riprese idee già proprie della filosofia platonica ma soprattutto neoplatonica (Sant'Agostino e Plotino); spesso il pittore si era confrontato con il pensiero di queste scuole filosofiche durante la sua formazione giovanile, soprattutto a Firenze. Echi leonardeschi sono ravvisabili in più figure, sia come atteggiamenti che come tipi fisici, come il presunto Francesco Maria della Rovere (che Arslan attribuiva al Sodoma) o il motivo ornamentale a nodi del paliotto dell'altare, che ricorda gli intrecci vegetali della Sala delle Asse a Milano. Le singole figure sono rigorosamente subordinate all'insieme, sia per rispettare il bilanciamento simmetrico dei gruppi, sia per rappresentare l'universo gerarchicamente ordinato della Chiesa e la coralità dello slancio verso l'adorazione. L'affresco diventa così la rappresentazione palpitante della Civitas Dei, alla presenza dei fondatori divini e umani della Chiesa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Messa di Bolsena. ### Introduzione: La Messa di Bolsena è un affresco (circa 500x660 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1512 e situato nella Stanza di Eliodoro, una delle Stanze Vaticane. Raffigura il miracolo eucaristico di Bolsena. ### Descrizione e stile. La frattura asimmetrica della finestra (larga 295 cm) che si apre nella parete costrinse Raffaello ad organizzare la scena su un piano rialzato al centro e due gruppi di figure in basso ai lati. Il miracolo eucaristico di Bolsena avvenne nel 1263, quando un sacerdote boemo, dubitante della transustanziazione, vide sgorgare gocce di sangue vivo da un'ostia durante la celebrazione eucaristica, che macchiarono anche il corporale, reliquia da allora custodita nel Duomo di Orvieto, nella cui diocesi ricade anche Bolsena. Vulgata vuole che l'avvenimento fosse stato riconosciuto da Urbano IV, il quale nel 1264 istituì la festa del Corpus Domini con bolla Transiturus dalla sede apostolica in Orvieto. La scena celebrava il culto personale del papa, omaggiando al tempo stesso suo zio Sisto IV, che aveva promosso il culto del Corpus Domini, nonché il trionfo della Chiesa nel concilio Lateranense aperto nel maggio 1512. La scena è impostata in masse equilibrate, ma con una simmetria piuttosto libera, di estrema naturalezza, variando la successione dei gradini che portano alla zona superiore dell'altare e disponendo in maniera diversa le masse ai lati. La tensione appare contenuta, come interiorizzata dagli astanti. Sullo sfondo di una basilica classicheggiante aperta sul cielo (proprio come nella Scuola di Atene), l'artista isolò l'altare attraverso la massa scura di un'esedra lignea, una specie di coro rovesciato, cinquecentesco, da cui si sporgono due curiosi. Al centro si vede il blocco dell'altare, coperto da un telo a righe dorate e con una misurata natura morta di oggetti liturgici sopra, dove il sacerdote boemo sta celebrando la messa, seguito da numerosi chierici inginocchiati con ceri processionali in mano. Davanti a lui è inginocchiato Giulio II, in tutta la pompa della sua posizione, con i gomiti appoggiati su un voluminoso cuscino con nappe agli angoli, retto da un faldistorio con intagli leonini. Ha alle spalle un gruppo di cardinali e più in basso alcuni sediari pontifici attendono seduti. Tra i prelati sono stati riconosciuti i cardinali Gabriele de' Gabrielli di Gubbio, con le braccia incrociate al petto, e Raffaele Riario (o forse il cardinale Sangiorgio), con le mani giunte. Più che un miracolo che accade, è un miracolo che si ripete davanti al papa testimone. A sinistra si trova un gruppo di astanti sorpresi, in piedi o seduti in terra, che ripetono come se fossero attori i loro gesti ammirativi o dimostrativi. Se la ricostruzione storica è ancora una proiezione immaginaria del passato, la ripetizione rituale del fatto si colloca nel presente: l'architettura all'antica, che indica un tempo remoto, è solo uno sfondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Medusa (Rubens). ### Introduzione: La Medusa (in ceco: Hlava Medúsy; in tedesco: Haupt der Medusa) è un dipinto a olio su tavola (68x119 cm) realizzato nel 1618 circa dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens.Esistono due versioni dell'opera: la prima si trova nella galleria della Moravia di Brno, in Cechia, mentre la seconda è conservata nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la testa mozzata della Medusa, un mostro della mitologia greca ucciso da Perseo. Il capo pallido e sanguinante di Medusa si trova su una sporgenza pietrosa quasi priva di vegetazione, mentre il paesaggio al suo intorno è cupo e buio. I serpenti che si divincolano sono stati attribuiti al pittore Frans Snyders." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Pittura (Vermeer). ### Introduzione: L'Allegoria della Pittura (L'atelier) è un dipinto a olio su tela (120x100cm) di Jan Vermeer, databile al 1666 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato sulla carta geografica a destra della ragazza 'I[oannes] Ver. Meer'. ### Descrizione e stile. L'opera è variamente chiamata con titoli convenzionali, come anche il Pittore e la sua musa o l'Atelier. Rappresenta un pittore rivolto di spalle, forse lo stesso Vermeer mentre sta dipingendo una fanciulla all'interno di una stanza illuminata da sinistra da una finestra nascosta da un drappo scostato in primo piano. La ragazza tiene in mano un libro (simbolo della Storia) e una tromba (simbolo della Gloria) e ha in testa un serto di alloro: forse rappresenta la musa Clio. Il pittore sta seduto davanti al quadro sul cavalletto, dove si può vedere già lo schizzo della corona. È vestito con un elegante abito nero con tagli sulle maniche e sulla schiena che fa intravedere la camicia sottostante. Ha corte braghe a sbuffo e calze arancio, un capo costoso e di moda che si ritrova anche in altre opere dell'epoca, come in un noto autoritratto di Rubens. Non rivela il proprio volto, ma idealmente l'artista si mette nello stesso punto di vista dello spettatore. La stanza è descritta come al solito con estrema cura. La tenda scostata, istoriata come si trova in altri dipinti dell'artista (l'Allegoria della Fede cattolica o la Lettera d'amore) rivela un ambiente scorciato in prospettiva con piena padronanza spaziale, come dimostrano il pavimento piastrellato o le travi del soffitto. A sinistra si vedono un baule borchiato in penombra e il tavolo presso il quale sta la fanciulla, sul quale si trovano dei drappi, fogli e altri oggetti che alcuni hanno messo in relazione ai simboli delle Arti liberali, con riferimento alle illustrazioni dell'Iconologia di Cesare Ripa, tradotta in olandese nel 1644. Sulla parete di fondo sta una grande cartina geografica delle Diciassette Province (prima della separazione del 1581) a forma di 'Leo Belgicus', che appartenne alla casa dello stesso Jan Vermeer. Notevole è la rappresentazione della luce su di essa, mossa da lievi increspature. Poco sotto una sedia ricoperta di velluto. Ciascun oggetto riflette o assorbe in maniera diversa la luce, ottenendo la più accurata resa degli effetti materici. Ne è un esempio lo straordinario lampadario metallico appeso in alto, in cui si legge tutta l'eredità dei primitivi fiamminghi come Jan van Eyck: non è dissimile infatti da quello nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Hélène Fourment esce dal bagno. ### Introduzione: Hélène Fourment esce dal bagno, anche noto come La piccola pelliccia (in olandese: Het pelsken; in tedesco: Das Pelzchen), è un dipinto a olio su tavola (176x83 cm) realizzato nel 1638 circa dal pittore Pieter Paul Rubens. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.Si tratta di un ritratto di Hélène Fourment, la seconda moglie del pittore, che copre il proprio corpo con una pelliccia. Con una certa influenza tizianesca, si nota un forte contrasto tra il colore rosato del corpo di Hélène e il colore scuro della pelliccia e dello sfondo del quadro. Quest'opera dimostra più di ogni altra i valori di tonalità che Rubens raggiunse alla fine della sua vita. ### Descrizione. L'effigiata è una donna bionda con i capelli crespi, la fronte morbida, le guance carnose e rosee, le labbra rosse e la pelle bianca. La sua posa richiama molto la Venere pudica, una statua greco-romana, nonché la Ragazza con la pelliccia di Tiziano, nota al Rubens. Hélène indossa quella che sembra essere una veste maschile leggermente esotica, con un bordo dorato stravagante nella parte inferiore delle maniche, trasformata in una sorta di vestaglia improvvisata. Questo aspetto è inteso, fino a un certo punto, come una versione fantastica del vestito all'antica che si utilizzava in alcuni tipi di pittura storica di Rubens. Si può apprezzare il contrasto tattile delineato minuziosamente tra la pelle bianca della giovane e la pelliccia scura del mantello. La moda olandese dell'epoca si riconosce nei capelli biondi e ricci lunghi fino alle spalle, in una frangia corta tipica del diciassettesimo secolo e in una striscia di stoffa legata intorno alla testa così da assomigliare alle acconciature delle donne della pittura della prima età moderna. Nella parte sinistra del quadro, il corpo è rappresentato con una grande curvatura che è enfatizzata dal contrasto tra le tonalità, tanto per la pelle pallida e del tessuto bianco che la incornicia, quanto per la pelliccia scura e lo sfondo dello stesso colore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Deposizione (Rubens Anversa). ### Introduzione: La Deposizione è il pannello centrale del trittico dipinto, ad olio su tavola, tra il 1611 e il 1614 da Pieter Paul Rubens. È tuttora conservato nella sua collocazione originaria, ovvero la Cattedrale di Nostra Signora di Anversa. Il dipinto, considerato uno dei maggiori capolavori di Rubens, raffigura il momento in cui il corpo di Gesù viene deposto dalla croce per essere posto nel sepolcro. ### Descrizione. ### Versioni dell'opera. Oltre all'opera conservata ad Anversa, Rubens ha dipinto almeno altre tre versioni aventi lo stesso soggetto della deposizione: si è trattato, difatti, di uno dei temi su cui l'artista è tornato più volte nel corso della sua carriera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Fantesca che porge una lettera alla signora. ### Introduzione: La Fantesca che porge una lettera è un dipinto a olio su tela (90,2x78,7 cm) di Jan Vermeer, databile al 1667 circa e conservato nella Frick Collection di New York. ### Descrizione. Una cameriera si avvicina alla padrona per porgerle una lettera e questa, seduta a un tavolino, interrompe la scrittura e ha un gesto di sorpresa, posando la penna, guardando la domestica e portando una mano al mento. Come in molti dipinti di Vermeer, il soggetto è ricorrente e in un ambiente chiuso: ragazze o dame che suonano musica, scrivono o leggono lettere, compiono piccole azioni banali e quotidiane come versare dell'acqua da una brocca. In questo caso, il semplice fatto di ricevere della posta viene fermato in un momento di complicità: la domestica sembra conscia dell'importanza della lettera e la accompagna con qualche parola che sembra interessare molto alla signora. La figura della donna è ispirata forse a quella della moglie di Vermeer, presente anche in altri dipinti: porta un elaborato chignon a treccia, riccioli cadenti sulle tempie, perle agli orecchi e al collo e una casacca di raso giallo bordata di ermellino che davvero appartenne alla signora Vermeer, come dimostra un inventario pervenutoci. La luce fredda che le illumina il volto è analoga a quella della Ragazza con velo. Sul tavolo, coperto da un drappo azzurro, stanno gli strumenti per scrivere e il cofanetto che deve contenerli: foglio, penna e, su un vassoio, boccetta di inchiostro e calamaio, questi ultimi accesi da riflessi luminosi che ne rivelano la lucidità del materiale, forse peltro e vetro. Lo sfondo praticamente uniforme e buio e la mancanza delle rifiniture e dei particolari tanto cari a questo artista nel corpo e sulla testa della dama ci fanno capire che questo lavoro, eseguito a pochi anni dalla morte, è stato lasciato incompiuto dallo stesso pittore. Nonostante l'incompiutezza dell'opera, pienamente sviluppati sono i sottili giochi ed effetti di luce: luccichii dai gioielli di perle, scintillio sugli oggetti, increspature vivide dei tessuti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Santa Prassede (Vermeer). ### Introduzione: Santa Prassede è un dipinto a olio su tela (101,6 x 82,6 cm), attribuito a Jan Vermeer, copia da Felice Ficherelli, databile al 1655 circa. L'opera è firmata in basso a sinistra 'Meer 1655' e in basso a destra 'Meer N R[...] o [...]o', ma trattandosi di un'opera insolita nel catalogo dell'artista, per stile e tema, è accettata come lavoro giovanile solo da una parte della critica. Già appartenente alla Barbara Piasecka Johnson Collection di Princeton, è stato messo all'asta a Londra e acquistato l'8 luglio 2014 da un collezionista sconosciuto per la somma di 6.200.000 sterline, di poco sopra la stima di sei milioni. È stato poi rivelato che l'acquirente è giapponese, ed ha concesso il dipinto in esposizione al National Museum of Western Art di Tokyo. ### Descrizione e stile. Santa Prassede, secondo la sua agiografia, nascose nel suo titulus molti cristiani che vennero però scovati, arrestati e condannati a morte dall'imperatore Antonino Pio. La santa è quindi rappresentata solitamente mentre raccoglie il sangue dei martiri, magari assieme alla sorella Pudenziana. In questo caso la figura di Prassede occupa la gran parte del dipinto. È inginocchiata e sta spremendo una spugna intrisa del sangue di un martire appena decapitato, nello sfondo. Il sangue è raccolto in un bel vaso sbalzato, ormai quasi pieno. Ai lati fanno da quinta due edifici lontani, con quello di destra in cui si vede una donna sotto un'arcata, forse la stessa Pudenziana. Sebbene l'opera offra valori cromatici di eccezionale splendore, soprattutto nell'abbondante panneggio rosso della veste inondata di luce, lo stile della pennellata, ruvido e corposo, si sposa solo in parte con quello delle opere certe di Vermeer, fatto di velature ora mosse, ora lisce, e caratterizzate da una luce soffusa e ferma. Il cielo azzurro e piatto sullo sfondo è oggi più che mai un caso isolato nel catalogo dell'artista, dopo che Diana e le ninfe, altra opera attribuita al periodo giovanile, si è rivelata a sfondo scuro, con un cielo spurio del XVIII secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sorpresa!. ### Introduzione: Sorpresa! (o Tigre in una tempesta tropicale) è un dipinto a olio su tela (128x161,9 cm) di Henri Rousseau, firmato, datato 1891 e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. La scena mostra una tigre che, durante una tempesta tropicale nella giungla, sta per balzare addosso a una preda. Non si sa se il titolo intenda riferirsi all'apparizione della tigre nell'erba alta oppure al fulmine che (a destra) solca il cielo. Non è dato sapere neanche cosa fissi la tigre e su cosa sembra essa stia per balzare, se un animale o magari uno sventurato cacciatore. Pare che comunque l'intento del pittore fosse mostrare il pericoloso animale indomito, in un inquietante ambiente naturale. L'intera superficie del dipinto è solcata da striscioline di vernice semitrasparente grigio-bianca, che rappresentano la pioggia. Per realizzare il suo dipinto l'artista, che per sua stessa ammissione non aveva mai viaggiato oltre il Jardin des Plantes di Parigi, si ispirò ad animali imbalsamati nei musei, a stampe, a illustrazioni scientifiche, e a visite nei giardini botanici. Per la sua tigre in particolare utilizzò come modello la riproduzione di un disegno a pastello di Eugène Delacroix e un gatto domestico, poi riprodusse il suo disegno e lo traspose sulla tela, quando aveva già disegnato la giungla, aiutandosi con un pantografo: per questo la tigre appare sospesa sopra la vegetazione con un effetto antirealistico, che però, nell'insieme della pittura naif, dà un effetto particolarmente magico e misterioso. Le piante della giungla invece furono realizzate prendendo come spunto esemplari visti in vaso: ad esempio si riconosce, al centro, un albero della gomma. Gli effetti decorativi dei motivi vegetali ripetuti, tramite l'intenso fogliame ondeggiante al vento, poteva essere ispirato ai motivi bidimensionali degli arazzi medievali o delle miniature persiane." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Fuga in Egitto (Tintoretto). ### Introduzione: La Fuga in Egitto è un dipinto a olio su tela (422x579 cm) di Tintoretto, realizzato tra il 1583 e il 1587 e conservato nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia. ### Descrizione. Il paesaggio rigoglioso, ricco di piante ombrose e attraversato da un fiume, non assomiglia minimamente all'arida regione che deve attraversare chi dalla Palestina va in Egitto. L'alto palmizio sulla destra è un vago accenno che la strada conduce proprio verso quel lontano paese. San Giuseppe tira un asino recalcitrante e stanco che porta sulla groppa Maria, avvolta in un mantello color della notte e che tiene in braccio il Bambinello. Sullo sfondo due pescatori vuotano l'acqua dal fondo di una barca inclinata, mentre un altro uomo esce da una casa rurale. In primo piano sono poggiati in terra un bastone da pellegrino, una bisaccia, una coperta e una botticellaː sono simboli del viaggio, quello della Sacra Famiglia, ma anche quello della nostra esistenza. Alla serenità del lavoro quotidiano, rappresentato dalle piccole figure operose sullo sfondo, si contrappone la fatica e la drammaticità del viaggio-fuga in primo piano. Le tinte sono fredde, quasi plumbee e il cielo è attraversato da nuvole che sembrano muoversi minacciose." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Gli ombrelli. ### Introduzione: Gli ombrelli (Les Parapluies) è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1881-86 e conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. In quest'opera Renoir, memore delle teorie estetiche di Charles Baudelaire, sceglie di raffigurare la poesia e la meraviglia della vita moderna cogliendo un frammento di vita contemporanea della società moderna parigina. Il soggetto della tela, infatti, è la commedia umana della folla che, dopo un improvviso temporale, cerca di ripararsi dalla pioggia con gli ombrelli. A destra troviamo una madre elegantemente vestita con gli occhi rivolti alle sue due bambine, che si stanno divertendo sotto la pioggia. Dietro di lei una donna, con fare interrogativo, alza gli occhi al cielo per vedere se sta piovendo: questo dettaglio, apparentemente insignificante, ci fa comprendere che il temporale è appena iniziato. A sinistra, invece, si erge statuaria una midinette con il volto stanco per la giornata lavorativa appena trascorsa: con le mani alza la sua veste per proteggerla dal fango depositato sulla strada, esposta com'è alla furia del temporale. Non ha né un ombrello, né un impermeabile, né un cappello per coprirsi dalla pioggia: dietro di lei, tuttavia, incede un gentiluomo dalla barba raffinatemente mascolina che è pronto a offrirle un riparo. La gestazione di questa tela fu di durata quinquennale: Renoir, infatti, la iniziò nel 1881, poco prima del viaggio in Italia, per poi completarla cinque anni dopo, nel 1886. Questa datazione è avallata sia dalla scarsa uniformità dei vestiti, sia dalla differenza di tecnica utilizzata tra il lato destro e quello sinistro del quadro. Il lato destro si può attribuire ad un primo Renoir, più rivoluzionario e impressionista, come si può vedere nello splendido volto della bambina che regge il cerchio. Il lato sinistro è di un Renoir che si ravvede delle proprie scelte stilistiche e sul finire della sua carriera ritorna ad una pittura più accademica, come si può notare nel volto della signora e negli ombrelli a destra, modellata sull'esempio di quell'arte classica e rinascimentale che aveva potuto ammirare durante il viaggio in Italia. Si può quindi dedurre che la parte sinistra del quadro sia stata dipinta successivamente alla destra. Mirabile è anche l'apparato cromatico del dipinto, strutturato su un'avvolgente armonia di vari toni di colore, perlopiù grigi e azzurri. L'opera, in ogni caso, fu venduta dal mercante d'arte Paul Durand-Ruel al collezionista sir Hugh Lane: dopo la morte di quest'ultimo l'opera pervenne nelle collezioni della Tate Gallery nel 1917 e della National Gallery nel 1937, dove oggi è esposta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Les Alyscamps. ### Introduzione: Les Alyscamps è un dipinto a olio su tela (73x92 cm) realizzato nel 1888 da Vincent van Gogh. È conservato nel Museo Kröller-Müller di Otterlo.Gli Alyscamps sono una necropoli di Arles, città del sud della Francia in cui Vincent van Gogh si recò spesso a dipingere nell'autunno del 1888, in compagnia dell'amico Paul Gauguin che lo aveva raggiunto con il proposito di creare un circolo di artisti. ### Descrizione. Il quadro è parte di una serie di dipinti del pittore sullo stesso soggetto: il viale, in questa, viene ripreso da un'inquadratura angolare che mette in risalto lo spazio prospettico che converge verso il punto in alto a destra della tela. Il viale alberato e la collina sulla sinistra, oltre al contrasto cromatico tra il viale ed il circostante giardino, accentuano la sensazione dimensionale che permea lo spazio pittorico dipinto da Van Gogh, contenente alberi, panchine e persone anziane." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nastagio degli Onesti, primo episodio. ### Introduzione: Nastagio degli Onesti, primo episodio è un dipinto a tempera su tavola (83x138 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione e stile. La vicenda di Nastagio degli Onesti si trova nel Decameron di Giovanni Boccaccio (giornata quinta, novella ottava) e venne scelta per il contenuto a lieto fine di una vicenda d'amore, in cui una donna, figlia di Paolo Traversari, che rifiutava la corte di Nastagio si ricrede assistendo alla punizione infernale di un'altra donna macchiata del suo stesso peccato di irriconoscenza verso l'amante. Il primo episodio in particolare è ambientato nella pineta attorno a Ravenna, città dove ha sede la vicenda, e mostra Nastagio che, dopo aver abbandonato la città deluso dalla sua passione non corrisposta, vaga solo e addolorato finché non si imbatte nell'apparizione improvvisa di una donna inseguita da un cavaliere e dai suoi cani che la azzannano nonostante i suoi tentativi per difenderla. Si scoprirà poi che questi personaggi sono fantasmi e che quello del cavaliere appartiene all'avo di Nastagio, Guido. Da sinistra si vedono alcune tende in cui si vede Nastagio (dai pantaloni rossi) consigliato da alcuni amici di andarsene per un po' dalla città, poi si vede in primo piano Nastagio che vaga per la foresta, riapparendo poco dopo mentre tenta di scacciare con un bastone i cani che cercano di azzannare una donna seminuda, inseguita da un impetuoso cavaliere armato di spada e corazza dorata. La scena ha una spiccata vena narrativa, con la rappresentazione di due scene contemporanee che richiese lo sdoppiamento addirittura in tre figure del personaggio di Nastagio. Se la concezione delle quattro scene è dovuta al maestro, l'esecuzione venne in parte delegata agli assistenti di bottega, in particolare Bartolomeo di Giovanni (prime tre scene) e Jacopo del Sellaio (ultima scena). L'armonica ambientazione delle tavole è tra gli effetti più gradevoli, con effetti di unità spaziale. I colori sono tersi e l'ambientazione naturale è misuratamente controllata. In questa scena gli alberi dagli alti fusti verticali creano una sorta di griglia con il paesaggio marittimo a svolgimento orizzontale sullo sfondo, con un notevole sfondamento in profondità. La drammaticità convive con l'eleganza formale delle slanciate figurine, con movenze aggraziate di persone e animali, in una magica sospensione tra favola e realtà." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Perseo libera Andromeda (Rubens). ### Introduzione: Perseo libera Andromeda è un dipinto a olio su tavola (100x138,5 cm) realizzato nel 1620 circa dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. ### Descrizione. La scena è molto simile a quella di un altro dipinto realizzato da Rubens circa due anni dopo, Perseo e Andromeda, conservato nel Museo dell'Ermitage. Il dipinto raffigura Perseo nell'atto di liberare Andromeda, dopo aver sconfitto il mostro marino che la teneva prigioniera. L'eroe, con indosso l'elmo, la corazza e il mantello, è attorniato da due putti, uno dei quali lo aiuta a sciogliere le corde che legano Andromeda alla roccia. Sulla sinistra altri tre putti stanno intorno a Pegaso, il cavallo alato di Perseo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Concerto a tre. ### Introduzione: Il Concerto a tre è un dipinto a olio su tela (72,5x64,7 cm) di Jan Vermeer, databile al 1666-1667 e già conservato nell'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Fu rubato nel marzo 1990 ed è considerato il dipinto più prezioso tra quelli attualmente dispersi (settembre 2010), con un valore stimato superiore ai 200 milioni di dollari. ### Descrizione e stile. Ambientato nel consueto interno domestico illuminato da sinistra, il Concerto ha una composizione simile alla Lezione di musica, ma qui sviluppata in maniera più complessa. Non si vede infatti la finestra, ma la si percepisce dal taglio di luce, e i personaggi coinvolti sono tre: una donna di profilo seduta al clavicembalo, un uomo di spalle giovane e di corporatura robusta seduto su una sedia in tralice, e una donna in piedi che sembra cantare reggendo in mano un foglio di spartito. La luce si posa innanzitutto sui protagonisti, rivelandone l'agiatezza grazie all'abbigliamento elegante e ricercato, per poi soffermarsi sugli altri elementi in penombra: il pavimento a scacchi, la viola da gamba appoggiata a terra, il tavolo in primo piano col tappeto che lo copre in parte e uno strumento ad arco ivi appoggiato (verosimilmente una viola d'amore), il paesaggio dipinto sul lato interno del coperchio del clavicembalo e i due dipinti alla parete. Si tratta di un paesaggio boscoso nello stile di Jacob van Ruysdael e della Mezzana di Dirck van Baburen, quest'ultima riprodotta anche nella Donna seduta alla spinetta. Il secondo dipinto era in casa di Vermeer, come ricorda l'inventario stilato alla sua morte, e non è inverosimile che anche il primo dipinto appartenesse a lui o a un personaggio della sua cerchia. Nonostante ciò sono state tentate anche delle letture allegoriche del 'quadro nel quadro', che però non hanno trovato apparentemente una valida interpretazione coerente con l'atmosfera intima e concentrata della scena. Forse una spiegazione plausibile è quella che legge l'armonia musicale dei tre come una via intermedia tra l'atmosfera pura e naturale dei paesaggi naturali e la lascivia del dipinto sulla ruffiana. I tipi fisici delle due donne si ritrovano in altre opere dell'artista, e sono probabilmente entrambi ritratti della moglie Catharina, variati nella posa, nell'acconciatura e nell'abbigliamento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Corsia dell'ospedale di Arles. ### Introduzione: Corsia dell'ospedale di Arles è un dipinto a olio su tela (74x92 cm) realizzato nell'aprile del 1889 dal pittore Vincent van Gogh. Fa parte della collezione Oskar Reinhart di Winterthur. L'artista rappresenta il dormitorio dell'Hotel-Dieu, l'antico ospedale di Arles, dove era ricoverato a forza tra il dicembre 1888 al maggio 1889 dopo il taglio dell'orecchio. Dalle lettere sappiamo che il quadro, cominciato in loco ad aprile, fu terminato in ottobre a Saint-Rémy, nel cui manicomio Van Gogh si era volontariamente trasferito. ### Descrizione. Due file di letti riparati da tendine, corrono tristi lungo le pareti, chiuse in fondo da una porticina e un grande Crocifisso (che funge da punto di raccordo delle linee prospettiche). Mentre alcune suore addette all'assistenza percorrono la corsia, i malati si raccolgono attorno alla stufa al centro del corridoio, chi per scaldarsi, chi per fumare o leggere il giornale. Solo una sedia a sinistra (peraltro simile a quella protagonista di un altro celebre dipinto di Van Gogh) è vuota: il pittore sembra quasi volerci così suggerire la sua presenza-assenza, come se si fosse alzato un attimo per dipingere il quadro, o come se volesse testimoniare il suo internamento forzato e il conseguente autoisolamento dagli altri pazienti. Non bisogna dimenticarsi infatti che, accettando il mestiere di pazzo, da questo momento fino alla morte il pittore vivrà in una solitudine in parte volontaria, in parte forzata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Contadina seduta in un prato. ### Introduzione: Contadina seduta in un prato (Paysanne assise dans l'herbe) è un dipinto a olio su tela (38,1 x 46,2 cm) realizzato nel 1883 dal pittore Georges-Pierre Seurat. È conservato nel Solomon R. Guggenheim Museum di New York. ### Descrizione. Il soggetto è una contadina vestita di blu, seduta a capo chino in mezzo ad un prato con il sole alle spalle. Il forte contrasto cromatico tra i toni scuri del soggetto e quelli chiari e solari del prato, che tendono al giallo, fanno risaltare la figura assorta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Barca in costruzione. ### Introduzione: La Barca in costruzione è un dipinto a olio su tela (50,8x61,6 cm) di John Constable, databile al 1815 e conservato nel Victoria and Albert Museum di Londra. Il dipinto fu esposto alla Royal Academy nel 1815. La darsena ritratta era di proprietà del padre del pittore. ### Descrizione dell'opera. La scena rappresenta un rudimentale cantiere navale che si trova nei pressi del mulino di Flatford. La grande barca in costruzione è orientata secondo la diagonale del dipinto e rappresenta l'elemento centrale dell'intera rappresentazione. In primo piano, insieme alla barca sono sparsi attrezzi e utensili vari(due zappe, due caldari, in uno dei quali bolle la pece). Quasi tutto il dipinto è stato ritratto direttamente sul posto, dando il via alla famosa tecnica del 'en plein air' che caratterizzerà la successiva produzione impressionista. Infine, il fiume che scorre in lontananza e gli alberi in secondo piano sono visti da John Constable come i veri soggetti principali del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nastagio degli Onesti, terzo episodio. ### Introduzione: Nastagio degli Onesti, terzo episodio è un dipinto a tempera su tavola (82x142 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione e stile. La vicenda di Nastagio degli Onesti si trova nel Decameron di Giovanni Boccaccio (giornata quinta, novella ottava) e venne scelta per il contenuto a lieto fine di una vicenda d'amore, in cui una donna, figlia di Paolo Traversari, che rifiutava la corte di Nastagio, si ricrede assistendo alla punizione infernale di un'altra donna macchiata del suo stesso peccato di irriconoscenza verso l'amante. Il terzo episodio in particolare è di nuovo ambientato nella pineta attorno a Ravenna, città dove ha sede la vicenda, dove Nastagio ha organizzato un banchetto per mostrare ai suoi parenti e ai Traversari, famiglia della donna che non corrisponde il suo amore, la punizione ciclica delle due anime dell'inferno. Nello stesso punto rappresentato nelle altre due tavole, con alcuni alberi tagliati per far spazio alla tavolata, ha sede il banchetto, sullo sfondo di un incannicciato adorno sul bordo superiore da un festone di frutta e foglie su cui si trovano, da sinistra, gli stemmi Pucci, Medici e Pucci-Bini. All'improvviso irrompe la fanciulla sbranata dai cani inseguita dal cavaliere con la spada e la corazza dorata, che gettano nel panico i commensali che tentano di fuggire. Le donne sulla sinistra in particolare scattano in piedi così improvvisamente da rovesciare il tavolo con tutte le vivande davanti a loro, nonostante Nastagio, girato di spalle in primo piano, stia cercando di rassicurare gli astanti. Un musico fa per tirare i tamburi addosso ai cani, mentre un altro ha abbandonato il proprio liuto sulla tavola. In seguito il cavaliere, ovvero il fantasma dell'avo di Nastagio, Guido, spiegherà la sua triste vicenda, causata dal suo suicidio per amore e dal mancato pentimento della donna che non corrispose i suoi sentimenti, la quale ogni venerdì è uccisa col cuore dato in pasto ai cani, per poi riapparire e ripetere la disperata fuga. A quelle parole la donna amata da Nastagio si pente e, ammirando i suoi modi, decide di sposarlo, come è raffigurato a destra, dove presso alcune tende si vede la riconciliazione tra Nastagio e la donna. Amorosa è la cura dei dettagli, con un particolare interesse storico nella rappresentazione del mobilio e delle stoviglie. La scena ha una spiccata vena narrativa, con la rappresentazione di due scene contemporanee che richiese lo sdoppiamento del personaggio di Nastagio. Se la concezione delle quattro scene è dovuta al maestro, l'esecuzione venne in parte delegata agli assistenti di bottega, in particolare Bartolomeo di Giovanni (prime tre scene) e Jacopo del Sellaio (ultima scena). L'armonica ambientazione delle tavole è tra gli effetti più gradevoli, con effetti di unità spaziale. I colori sono tersi e l'ambientazione naturale è misuratamente controllata. In questa scena gli alberi dagli alti fusti verticali creano una sorta di griglia con il paesaggio marittimo a svolgimento orizzontale sullo sfondo, con un notevole sfondamento in profondità. La drammaticità convive con l'eleganza formale delle slanciate figurine, con movenze aggraziate di persone e animali, in una magica sospensione tra favola e realtà." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nastagio degli Onesti, quarto episodio. ### Introduzione: Nastagio degli Onesti, quarto episodio è un dipinto a olio su tavola (83x142 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nella collezione privata a palazzo Pucci a Firenze. ### Descrizione e stile. La vicenda di Nastagio degli Onesti si trova nel Decameron di Giovanni Boccaccio (giornata quinta, novella ottava) e venne scelta per il contenuto a lieto fine di una vicenda d'amore, in cui una donna, figlia di Paolo Traversari, che rifiutava la corte di Nastagio si ricrede assistendo alla punizione infernale di un'altra donna macchiata del suo stesso peccato di irriconoscenza verso l'amante. L'ultimo episodio è maestosamente ambientato sotto una serie di archi di trionfo, dove ha sede il banchetto di nozze tra Nastagio e la figlia di Paolo Traversari. Più che la vena narrativa, in questo episodio preme all'autore di rappresentare con sfarzo la celebrazione della ricca borghesia fiorentina, ponendo l'accento sulle preziose stoviglie da parata poste sul tavolino al centro, sull'abbondanza delle vivande portate da eleganti servitori, sull'eleganza delle vesti, sullo sfarzo dell'architettura. Lo sfondo mostra infatti una sorta di loggia aperta sul paesaggio, con pilastri di pietra scura dai capitelli dorati su cui si impostano gli archi. Al centro dei pilastri, nei portafiaccola, sono stati inseriti rami di mirto, simbolo dell'amore, mentre più in alto campeggiano, da sinistra, gli stemmi Pucci, Medici e Pucci-Bini. Più arretrato si trova un vero e proprio arco di trionfo all'antica con triplo fornice e bassorilievi sull'attico, ispirato a quelli visti a Roma da Botticelli nel suo recente viaggio per affrescare alcune scene della Cappella Sistina. Se la concezione delle quattro scene è dovuta al maestro, l'esecuzione venne in parte delegata agli assistenti di bottega, in particolare Bartolomeo di Giovanni (prime tre scene) e Jacopo del Sellaio (ultima scena)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nastagio degli Onesti, secondo episodio. ### Introduzione: Nastagio degli Onesti, secondo episodio è un dipinto a tempera su tavola (82x138 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1483 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione e stile. La vicenda di Nastagio degli Onesti si trova nel Decameron di Giovanni Boccaccio (giornata quinta, novella ottava) e venne scelta per il contenuto a lieto fine di una vicenda d'amore, in cui una donna, figlia di Paolo Traversari, che rifiutava la corte di Nastagio si ricrede assistendo alla punizione infernale di un'altra donna macchiata del suo stesso peccato di irriconoscenza verso l'amante. Il secondo episodio in particolare è di nuovo ambientato nella pineta attorno a Ravenna, città dove ha sede la vicenda, e mostra Nastagio che, dopo aver assistito all'apparizione di una donna sbranata da cani e inseguita da un cavaliere armato, fugge inorridito. Mentre il cavaliere termina il suo assassinio aprendo la donna sulla schiena per strapparle il cuore che dà poi in pasto ai cani (sulla destra), sullo sfondo la vicenda sta ricominciando nuovamente. Come verrà spiegato poi nel corso della novella si tratta di un'apparizione di anime dell'Inferno. Il cavaliere suo avo Guido degli Anastagi, come ha modo di spiegare al protagonista, si era infatti suicidato dopo essere stato respinto dalla donna che amava, e per questo è stato condannato, con la sua amata morta impenitente della sofferenza procuratagli, a riapparire ogni venerdì nello stesso luogo per tanti anni quanti erano stati i mesi in cui la donna ne aveva deriso il sentimento, uccidendola e poi riprendendo il supplizio appena essa risorgeva. Da sinistra si vedono alcuni cervi che si abbeverano a una fonte, poi Nastagio che si volta con le braccia alzate dallo spavento, mentre al centro avviene il supplizio, con sullo sfondo il riavvio dell'inseguimento; a destra sta il cavallo in attesa, mentre all'estremità, dove si vede anche un cervo nello sfondo, stanno i due cani da caccia che azzannano con bramosia il cuore della donna. La scena ha una spiccata vena narrativa, con la rappresentazione di due scene contemporanee che richiese lo sdoppiamento del personaggio di Nastagio. Se la concezione delle quattro scene è dovuta al maestro, l'esecuzione venne in parte delegata agli assistenti di bottega, in particolare Bartolomeo di Giovanni (prime tre scene) e Jacopo del Sellaio (ultima scena). L'armonica ambientazione delle tavole è tra gli effetti più gradevoli, con effetti di unità spaziale. I colori sono tersi e l'ambientazione naturale è misuratamente controllata. In questa scena gli alberi dagli alti fusti verticali creano una sorta di griglia con il paesaggio marittimo a svolgimento orizzontale sullo sfondo, con un notevole sfondamento in profondità. La drammaticità convive con l'eleganza formale delle slanciate figurine, con movenze aggraziate di persone e animali, in una magica sospensione tra favola e realtà." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il campo di grano. ### Introduzione: Il campo di grano (The Cornfield), a volte chiamato anche Sentiero di campagna, , è un dipinto a olio su tela di 143x122 centimetri realizzato nel 1826 dal pittore John Constable. L'opera, esposta per la prima volta alla Royal Academy, è conservata attualmente alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il quadro raffigura un viottolo di campagna percorso da un gregge di pecore. A sinistra della composizione, il pastorello si abbevera ad un torrente, vicino ad un asino. La cornice degli alberi sui due lati della tela si apre e lascia intravedere dei contadini al lavoro in un campo di grano, che dà il titolo al quadro. Constable si riferisce al dipinto come 'The Drinking Boy' e si pensa che mostri un sentiero che da East Bergholt porta verso Dedham." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Crocifissione Gavari. ### Introduzione: La Crocifissione Mond o Gavari è un dipinto a olio su tavola (279x166 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1502-1503 e conservata nella National Gallery di Londra, con due scomparti di predella al Museo nazionale d'arte antica a Lisbona e in collezione privata. L'opera è firmata alla base della croce: «RAPHAEL URBINAS P.[inxit]». ### Descrizione e stile. Cristo è sulla croce, tra le rappresentazioni del sole e della luna, tra due angeli in volo che, con vasi, ne raccolgono il sangue che cola dalle ferite nelle mani e nel costato. Ai piedi della scena si vedono quattro santi, da sinistra Maria, san Girolamo, la Maddalena e Giovanni apostolo. Particolare rilievo ha Girolamo, a cui sono anche dedicate le storie della predella, poiché era il santo a cui era dedicato l'altare di destinazione dell'opera. Sullo sfondo si intravede una città, forse Firenze (Ciardi Dupré). Sole e luna sovrastanti, rimandano alla tradizione iconografica medievale e alludono all'alfa e l'omega, ovvero l'inizio e la fine legata all'Incarnazione divina. Sono presenti nonostante il Concilio di Costantinopoli III (680) avesse proibito tale simbologia per i suoi richiami ad altre religioni.Vasari stesso ricordò che se non ci fosse stato il nome dell'autore inciso 'nessuno la crederebbe di Raffaello, ma sì bene di Pietro [Perugino]'. In effetti a una prima analisi spiccano con forza i motivi perugineschi, come la composizione organizzata su due registri, le figure in una posa dolcemente contemplativa, l'apertura paesistica con dolci colline punteggiate da alberelli, la presenza degli angeli simmetrici con motivi ornamentali nei nastri al vento. Rispetto al maestro però appare ben più saldo il legame tra figure e paesaggio, grazie alla scelta di disporre i santi alla base del Crocifisso in due gruppi 'a cuneo', che evidenziano la scansione dello spazio in profondità. Inoltre è inedito il particolare della gambe di Cristo scorciate per una veduta ottimale da sinistra, coerentemente con la destinazione finale dell'opera lungo la navata della chiesa: si tratta di una raffinatezza ottica che appartiene al bagaglio urbinate del pittore, piuttosto che alla scuola umbra. I leganti utilizzati da Raffaello per i colori furono diversi: olio di noce per il cielo e olio di lino per i colori scuri; mentre il primo ingiallisce col tempo, il secondo tende a scurirsi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Achille Emperaire. ### Introduzione: Il Ritratto di Achille Emperaire (Portrait d'Achille Emperaire) è un dipinto a olio su tela (200x120 cm) realizzato tra il 1867 ed il 1868 dal pittore Paul Cézanne. È conservato nel Museo d'Orsay di Parigi.Achille Emperaire era un pittore, amico di Cézanne, affetto da nanismo. ### Descrizione. Achille Emperaire è rappresentato in uno stile che mette in risalto il lato malaticcio del soggetto, seduto su una sedia dallo schienale alto e coperta da una copertura fiorita che la fa sembrare un trono, visto di faccia, con un abito domestico e con i piedi poggiati su uno scaldapiedi. L'iscrizione in alto, che recita ACHILLE EMPERAIRE PEINTRE ('Achille Emperaire pittore') richiama il ritratto di Napoleone I sul trono imperiale realizzato da Dominique Ingres agli inizi del secolo, giocando anche sulla somiglianza del termine empereur ('imperatore' in francese) con Emperaire." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Édouard Manet e la moglie. ### Introduzione: Édouard Manet e la moglie è un dipinto del pittore francese Edgar Degas, realizzato nel 1868-69 e conservato al Municipal Museum of Art di Kitakyushu, in Giappone. ### Descrizione. L'opera fu causa di notevoli attriti tra Degas e Manet. Tra i due era subito nata una grande amicizia, cementata da una decisa comunione d'intenti, nel segno di un'aderenza pittorica ai temi generosamente offerti dalla vita contemporanea: all'interno del gruppo impressionista, tra l'altro, erano gli unici a dedicarsi con passione allo studio delle figure umane e a non disdegnare le opportunità del disegno. In segno di gratitudine Degas decise di omaggiare l'amico con il presente dipinto, dove Manet - colto mentre si adagia lascivamente su un divano bianco - è in compagnia della moglie, Suzanne Leenhoff, una giovane insegnante di pianoforte con un gusto contagioso per i compositori tedeschi. A notare le affinità tra Manet e Degas vi fu una pittrice impressionista, Berthe Morisot, che ricorda i suoi due colleghi in questo modo:. Manet, dopo aver ricevuto il dipinto in dono, reagì con orrore alla vista del volto della moglie, a suo giudizio dipinto con una scarsissima resa qualitativa, e - in preda a una rabbia violentissima - distrusse la parte destra del dipinto, proprio quella in cui ella era effigiata. Ne sorse un'aspra disputa, che fu composta dopo poco tempo, nonostante Degas, oltraggiato dalla sproporzionalità del gesto, restituì seduta stante a Manet la sua natura morte con prugne. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cristo di San Juan de la Cruz. ### Introduzione: Il Cristo di San Giovanni della Croce è un dipinto surrealista a olio su tela di 205×116 cm, realizzato nel 1951 dal pittore spagnolo Salvador Dalí. Esso rappresenta la Crocifissione di Gesù. È conservato nel Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow. ### Descrizione. Sullo sfondo si vede la spiaggia di Port Lligat, il paese dove il pittore viveva. La crocifissione è vista dall'alto, mostrando la nuca e le spalle di Gesù inchiodato alla croce e quasi inchinato verso il basso. Un Gesù Salvatore che dunque sembra volersi mostrare quasi come non veramente inchiodato alla Croce, ma piuttosto giustapposto, come soltanto sospeso ad essa. Un Cristo di una impressionante bellezza metafisica inserito in un immenso cielo scuro, portatore di un messaggio certamente suggestivo, ma anche stridente rispetto alla profondità di quello del Santo suo compatriota vissuto quattro secoli prima di lui: un Cristo, quello di Salvador Dalí, deprivato di ogni reale riferimento all'esperienza fisica e spirituale della Passione di Gesù." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile. ### Introduzione: Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile è un dipinto a olio su tela di 100×99 cm realizzato nel 1936 dal pittore spagnolo Salvador Dalí. È conservato nel Philadelphia Museum of Art. ### Descrizione. Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile è stato dipinto da Dalí nel 1936, anche se sono stati trovati alcuni studi del quadro che risalgono al 1935. Si tratta della rappresentazione di una creatura, composta di membra umane, che si sovrappone ad un'altra simile; entrambe le due figure sembrano essere parti di un tutto. Il mostro, sorretto da un piede fossilizzato e da una cassettiera di legno, sovrasta alcuni fagioli e delle ossa. Sullo sfondo si stagliano la baia di Port Lligat e un cielo nuvoloso. La composizione simboleggia la distruzione e l'orrore che la guerra comporta. La struttura del dipinto segue un preciso ordine geometrico.Riferendosi al dipinto, il pittore dichiarò:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Calunnia (Botticelli). ### Introduzione: La Calunnia è un dipinto a tempera su tavola (62x91 cm) di Sandro Botticelli, databile tra il 1491 e il 1495 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. ### Descrizione. La complessa iconografia riprende fedelmente l'episodio originale, inserendolo all'interno di una grandiosa aula, riccamente decorata di marmi e rilievi dorati e affollata di personaggi. Il quadro va letto da destra verso sinistra: re Mida (riconoscibile dalle orecchie d'asino), nelle vesti del cattivo giudice, è seduto sul trono, consigliato da Ignoranza e Sospetto; davanti a lui sta il Livore (cioè il 'rancore'), l'uomo con il cappuccio marrone, coperto di stracci che tiene per il braccio la Calunnia, donna molto bella, che si fa acconciare i capelli da Insidia e Frode, mentre trascina a terra il Calunniato impotente e con l'altra mano impugna una fiaccola che non fa luce, simbolo della falsa conoscenza; la vecchia sulla sinistra è la Penitenza o il Rimorso e l'ultima figura di donna sempre a sinistra è la Nuda Veritas, con lo sguardo rivolto al cielo, come a indicare l'unica vera fonte di giustizia. L'architettura, che anticipa i modi cinquecenteschi, mostra un ampio loggiato composto da pilastri con nicchie e archi a tutto sesto con lacunari; fregi dorati corrono sui plinti, nei lacunari, sulle basi delle nicchie e sopra di esse, con varie scene mitologiche; dentro le nicchie si trovano statue a tutto tondo di figure bibliche e dell'antichità classica: si riconoscono una Giuditta con la testa decapitata di Oloferne dietro il trono di Mida e un cavaliere, forse Re Davide, nella nicchia centrale. Questa sintesi tra mondo classico e mondo cristiano rimanda alle meditazioni umanistiche dell'Accademia neoplatonica. Oltre gli archi si vede solo un cielo lontano e cristallino. ### Stile. Nel rigore architettonico il dinamismo delle figure appare più che mai evidenziato, sembrando come percorse da un vento impetuoso che si placa solo nell'immagine statuaria della Verità. Il tema strettamente concettuale si riversa nella scelta di figurazioni ormai sciolte dall'aderenza a un fedele realismo, che sembra anticipare la maggiore libertà nel disporre le figure di matrice cinquecentesca. Tema stilistico dominante è il fluire della linea, oltre al colore vibrante e l'intonazione drammatica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Storie di Lucrezia. ### Introduzione: Le Storie di Lucrezia sono un dipinto a tempera su tavola (80x130 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1498 circa e conservato nell'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. La tavola fa coppia con le Storie di Virginia nell'Accademia Carrara di Bergamo. ### Descrizione e stile. La scena ha come tema fondamentale l'onore violato, ispirato al racconto di Tito Livio: Lucrezia, moglie di Collatino, dopo aver subito le violenze sessuali del figlio di Tarquinio il Superbo, Sesto, si suicidò, provocando così la rivolta che portò all'abbattimento della monarchia a Roma. Si tratta di un tema di solito destinato a ambienti privati ad uso femminile, come le camere da letto. La scena è ambientata in una grandiosa architettura, riccamente decorata come nella Calunnia (altra opera della fase tarda) con una grande arco di trionfo ispirato agli archi del Foro Romano, decorato da bassorilievi e statue dorate (si riconoscono le colonne come nell'arco di Settimio Severo e i Prigionieri Daci come in quello di Costantino), e con una colonna onoraria al centro con la statua di un'altra eroina, Giuditta. Probabilmente il dipinto adombra anche il tema politico della liceità della rivolta contro la dittatura, come suggeriscono i rilievi e la statua di Giuditta, legato alla situazione fiorentina di quegli anni, con la cacciata di Piero il Fatuo e l'instaurarsi della Repubblica savonaroliana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trinità adorata dalla famiglia Gonzaga. ### Introduzione: La Trinità adorata dalla famiglia Gonzaga (o anche La famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità) è un dipinto di Pieter Paul Rubens, realizzato dal maestro fiammingo durante il periodo in cui operò come pittore di corte del duca di Mantova Vincenzo Gonzaga. ### Descrizione e stile. La scena è ambientata en plein air su un loggiato definito, sui lati, da due file di colonne tortili riccamente istoriate e da una balaustra di prospetto. Al centro del loggiato vi sono a sinistra Vincenzo Gonzaga e dietro di lui suo padre Guglielmo Gonzaga; a destra, in primo piano, c'è la moglie di Vincenzo Eleonora de' Medici e dietro costei la madre dello stesso duca regnante Eleonora d'Austria. Tanto Guglielmo Gonzaga che sua moglie Eleonora d'Asburgo erano già morti al momento di esecuzione del dipinto. Come è possibile cogliere dall'ipotesi ricostruttiva della composizione, sui lati erano raffigurati (quasi sotto il colonnato) i figli della coppia ducale: a sinistra i maschi e a destra le femmine. A sinistra quindi vi erano i ritratti di Francesco Gonzaga, di Ferdinando Gonzaga e di Vincenzo II Gonzaga, mentre a destra erano raffigurate Margherita ed Eleonora Gonzaga. Sempre sui lati del quadro erano effigiati anche alcuni alabardieri - delle guardie svizzere - nel viso di uno dei quali Rubens aveva raffigurato un proprio autoritratto. Come rilevato, le sezioni laterali furono asportate e fatte a pezzi essenzialmente allo scopo di ricavare dai ritratti dei figli dei duchi Gonzaga degli autonomi quadretti. Questi ritrattini sono stati tutti individuati (si trovano in varie sedi differenti) ad eccezione di quello di Eleonora Gonzaga. L'unico frammento del quadro riferibile alla futura imperatrice è quello del cagnetto che (come testimoniano alcune antiche descrizioni del quadro) la bambina stava accarezzando. Tra gli altri frammenti identificati vi è anche uno degli alabardieri di guardia (non si tratta dell’autoritratto di Rubens). L'intero gruppo familiare è inginocchiato in preghiera mentre nel registro alto vi è l'apparizione ultraterrena. Sul piano compositivo è stata colta una forte assonanza della famiglia ducale con i gruppi scultorei di Leone e Pompeo Leoni raffiguranti i gruppi familiari di Carlo V e di Filippo II di Spagna situati all'interno dell’Escorial. Gruppi che con ogni probabilità Rubens aveva avuto modo di osservare durante il viaggio diplomatico in Spagna compiuto nel 1603 per conto di Vincenzo Gonzaga. La scelta di questo modello verosimilmente non è casuale ma è un esplicito omaggio alla corona spagnola teso a ribadire la fedeltà dei Gonzaga alla monarchia asburgica. Anche gli abiti di foggia spagnola indossati dalla famiglia ducale, il collare del Toson d'oro portato dal duca Vincenzo - cioè la più importante onorificenza conferita dagli Asburgo in quanto eredi dei duchi di Borgogna - e la presenza della guardie svizzere sono ulteriori riferimenti alla netta scelta di campo filo-asburgica dei Gonzaga. Sul piano stilistico invece Rubens si rifà ad esempi della grande tradizione cinquecentesca veneziana: poco prima di mettere mano al ciclo per la chiesa dei gesuiti infatti il pittore fiammingo aveva compiuto un soggiorno di studio a Venezia. La sua composizione richiama in particolare i tanti ritratti di gruppo di famiglie aristocratiche veneziane in preghiera di cui un buon esempio è dato da quello della famiglia Vendramin di Tiziano. Nel dipinto di Rubens si colgono inoltre influenze del Veronese e del Tintoretto. Le gamme cromatiche, gli effetti di luce, l'ambientazione all'aperto e i tipi fisionomici rimandano a questi illustri precedenti. Non manca tuttavia un riferimento alla grande pittura romana: anche Roma infatti fu un'altra delle fondamentali tappe dei soggiorni formativi italiani del giovane Rubens. Le colonne tortili del loggiato sono invero chiaramente esemplate su quelle del cartone raffaellesco raffigurante la Guarigione dello storpio, tipo di colonna che a sua volta rimanda a quelle leggendarie del tempio di Salomone che secondo un'antica credenza erano state portate a Roma e qui poi utilizzate nell'edificazione della basilica di San Pietro. Forse la riproduzione nel quadro mantovano di questa tipologia di colonne ha un significato allegorico alludendo all'avvento di Cristo quale perfezionamento ed inveramento dell'Antico Testamento (per l'appunto simboleggiato dalle colonne salomoniche). Nel registro alto della tela un gruppo angelico srotola un arazzo dal fondo d'oro su cui si staglia la raffigurazione della Santa Trinità. Anche questa singolare scelta compositiva ha sua precisa ragion d'essere: è una mediazione con i severi dettami tridentini in tema di pittura religiosa, alla luce dei quali una diretta apparizione divina a dei laici (peraltro quasi tutti viventi) sarebbe apparsa poco opportuna. Cionondimeno il Cristo dell'arazzo indica al Padre con un gesto della mano il duca Vincenzo che ha chiaramente un moto di reazione di fronte a tale accadimento: si disvela così l'intento auto-celebrativo del committente dell'opera che afferma la legittimazione divina del suo ruolo di sovrano. Un altro dettaglio iconografico è degno di attenzione: appena oltre la balaustra si vede un ramo d'edera che va quasi a toccare Eleonora d'Austria. Si tratta di un omaggio alla madre del duca, così legata al luogo di destinazione del dipinto: l'edera infatti compariva nell'impresa dell'arciduchessa d'Asburgo come simbolo di devozione coniugale (questa pianta infatti non può vivere se separata dall'albero su cui è attecchita). All'omaggio verso la defunta duchessa madre si aggiunge forse l'auspicio che le sue alte virtù muliebri siano d'esempio a tutte le donne della famiglia Gonzaga riunite in adorazione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Matteo e l'angelo (Caravaggio Roma). ### Introduzione: San Matteo è un dipinto realizzato nel 1602 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato a Roma nella cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. La prima versione del dipinto, acquistata da Vincenzo Giustiniani, passò ai Musei di Berlino nel 1815 e fu distrutta verso la fine della seconda guerra mondiale nell'incendio della Flakturm Friedrichshain. ### Descrizione e stile. La composizione imprime alla raffigurazione un contrasto di chiaroscuri illuminato dall'alto, un carattere plastico, che fingeva in modo straordinario la scultura, probabilmente richiamandosi, con una certa ironia, al precedente gruppo scultoreo del Coba fiammingo che era stato, questo sì, sdegnosamente rifiutato dal rettore Francesco Contarelli. Il Caravaggio, nel realizzare il suo primo San Matteo e l'angelo, aveva voluto, anche con una certa ingenuità d'intenti, dare all'insieme un carattere non severo, ma che esprimesse una certa ingenuità e comicità. A questo proposito aveva scritto Roberto Longhi che l'angelo, ben diverso dall'essere celeste «maggiore che il naturale», come voleva il programma, mostrava di essere un «ragazzaccio insolente, panneggiato in un lenzuolo a strascico come in una rappresentazione sacra da teatrino parrocchiale». Insomma la figurazione evidenziava un aspetto del tutto particolare, con il vecchio impacciato contadino che viene guidato da un messo celeste molto umano, dagli svolazzanti panneggi trasparenti, che poco si addiceva alla rappresentazione sacra, ma che era più confacente ad un tizianesco 'idillio veneto'. Questi aspetti, di tipo estetico, erano più comprensibili nell'ambito di una collezione privata, e Vincenzo Giustiniani, collezionista e protettore di giovani artisti, acquistando il quadro, non poteva non apprezzarli; mentre gli aspetti dottrinari, forse, nel contesto del dipinto presentavano delle difficoltà di comprensione: come osserva Irving Lavin, l'ispirazione del messo celeste guida la mano del rozzo analfabeta che, come Socrate, sa di non sapere. Nella seconda versione, più dimensionata come pala d'altare, più severa, rigorosa, e allineata ai canoni controriformistici, soprattutto il Leonardo ha l'aspetto più chiaro e definito del saggio, dell'intellettuale che, pur sbalordito, sviluppa «un procedimento di analisi e spiegazione strettamente razionale di origine celeste». Qui, come è nella concezione cattolica, l'uomo collabora con Dio: l'angelo computa con le dita l'inizio del Vangelo riassumendo la stirpe divina di Cristo che discende da Davide; in questo modo il messaggio risulta più chiaro e allineato alle concezioni sull'ispirazione divina dettate dal Concilio di Trento del 1546." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Satana punisce Giobbe con piaghe infuocate. ### Introduzione: Satana punisce Giobbe con piaghe infuocate è un dipinto a tempera (32,6x43,2 cm) realizzato nel 1826 dal pittore William Blake. È conservato nella Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Il quadro raffigura Satana che versa su Giobbe un liquido che gli ricopre la pelle di piaghe dalla pianta dei piedi fino alla punta dei capelli. Il corpo muscoloso di Satana ricorda gli ignudi michelangioleschi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La barca durante l'inondazione a Port-Marly. ### Introduzione: La barca durante l'inondazione a Port-Marly (La barque pendant l'inondation, Port-Marly) è un dipinto del pittore inglese Alfred Sisley, realizzato nel 1876 e conservato presso il museo d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Nel 1874 Sisley si ritirò a Marly-le-Roi, pittoresco villaggio sulle rive della Senna dove visse una delle fasi più intense della sua vicenda pittorica. Nella primavera del 1874 proprio Marly fu falcidiata da un devastante nubifragio, a causa del quale i flutti della Senna ruppero gli argini e inghiottirono l'intero villaggio. Sisley, pittore vivamente interessato al plein air, non se lo fece ripetere due volte e subito fissò il ricordo di questa calamità naturale in sei dipinti: notevoli le versioni oggi esposte al museo di Belle Arti di Rouen e al museo d'Orsay di Parigi. Questa seconda è più famosa rispetto alla prima e perciò di essa tratteremo: d'altra parte le due opere differiscono solo per pochi,. ininfluenti particolari.Sisley, seguendo la lezione di Daubigny e di Corot, in quest'opera incentra il suo interesse sul trattamento atmosferico del cielo e degli specchi d’acqua. Il vero protagonista de L'inondazione a Port-Marly, infatti, è proprio l'acqua, che non più contenuta dagli argini della Senna ora occupa le strade: si tratta di uno scenario senza dubbio inconsueto, e dove prima passeggiavano gli abitanti di Marly ora sono ormeggiate alcune barche. Sopra di esse vi sono alcuni uomini che, dopo lo scampato pericolo, cercano di tornare lentamente alla vita e alle normali abitudini. La presenza di queste esili figure nere sulle imbarcazioni rammentano all'osservatore di stare davanti a uno scenario di vita quotidiana scosso da «un'invasione devastatrice e l'irresistibile sostituzione temporanea di un'espressione nuova, imprevista, enigmatica, inquietante, all'aspetto conosciuto, consueto, familiare, delle cose» (Paul Jamot).Ma torniamo a parlare dello specchio d'acqua: se notoriamente le acque esondate dai fiumi sono fangose e mezze imputridite, Sisley le fa invece vibrare da una fantasmagoria di riflessi colorati. Si perde dunque ogni contingenza con il reale: il pittore non vive la catastrofe naturale in tutta la sua potente drammaticità, bensì la considera alla stregua di un mero pretesto pittorico. Un artista romantico, ad esempio, avrebbe rappresentato l'inondazione a Port-Marly nella sua fenomenologia più ruggente e soverchiatrice: Sisley, invece, preferisce rimandare a un ideale di tranquillità e di calma sospesa. Questa poetica pacatezza viene accentuata dalla compenetrazione tra l'elemento celeste e quello acquatico, che sembrano fondersi in un precario equilibrio tra la realtà e l'immaginazione. L'abbondante massa d'acqua, inoltre, è leggermente increspata dal vento ed è solcata da mutevoli iridescenze azzurre, rosa e gialle. «C'era nella sua pittura più fascino che energia» avrebbe scritto Mirbeau di Sisley nel 1892 «una grazia innata, qualcosa di riservato, attraente, non esibito, la cui finezza era viva, dava all'inespresso una poesia talora squisita».L'edificio a sinistra, rappresentante la casa di un mercante di vino, è stato dipinto in un angolo per lasciare spazio al cielo che viene dipinto con il celeste e il bianco per rappresentare la presenza delle nuvole. infine, troviamo una cortina di alberi, la quale agisce come elemento di raccordo tra l'acqua in primo piano e il fondale atmosferico, ingombro di vaporosi stratocumuli bianchi (che, nel caso della versione di Rouen, diventano rabbiose nuvolaglie gravide di tempesta). Dal punto di vista tecnico, invece, Sisley orchestra un'armoniosa sinfonia di grigi, azzurri, rosa, gialli e pallidi bruni: talvolta egli non esita a diluire questi colori, così da esaltare la trasparenza dell'acqua e da inondare l'intera composizione di una luminosità diffusa, nonostante il tempo tutt'altro che soleggiato. Alla massiccia mole dell'edificio di sinistra, inoltre, Sisley contrappone la fluida libertà dell'acqua, elemento fluttuante e in continuo divenire. Il colore, infine, viene depositato sulla tela con pennellate a tocchi brevi e orizzontali." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto con amici a Mantova. ### Introduzione: Autoritratto con amici a Mantova è un dipinto a olio su tela (77,5x161 cm) realizzato tra il 1602 ed il 1606 dal pittore Pieter Paul Rubens. È conservato nel Wallraf-Richartz Museum di Colonia. Questo quadro è il primo autoritratto conosciuto di Rubens. Si tratta di un ritratto di amicizia che raffigura un incontro informale di amici, un genere popolare nel XVI e XVII secolo. In particolare è un ritratto di una cerchia di compagni o amici stoici. ### Descrizione. Il dipinto raffigura sei uomini di profilo o semi-profilo davanti a un paesaggio marino immerso in una luce innaturale. Sul lago si intravede una chiatta o una gondola. Da destra a sinistra, mostra il filosofo fiammingo Justus Lipsius, Rubens stesso, suo fratello Filippo Rubens, lo scienziato italiano Galileo Galilei, Juan Batiste Perez de Baron (o Nicolaas Rockox) e Guillaume Richardot (tutti e tre allievi di Lipsius);. Il legame comune tra tutti questi personaggi è che erano tutti legati alla filosofia neo-stoica di Lipsius." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Metamorfosi di Narciso. ### Introduzione: Metamorfosi di Narciso è un dipinto di 50,8 × 78,3 cm realizzato tra il 1936 ed il 1937 dal pittore catalano Salvador Dalí. È conservato nella Tate Gallery di Londra. Questo è il primo quadro in cui utilizza del tutto il suo metodo “critico-paranoico”, che consiste nel guardare un oggetto e vederne, e quindi dipingerne, un altro. ### Descrizione. La suddivisione dell'immagine dipende tanto dai colori quanto dalla trasformazione del personaggio mitologico Narciso, che avviene da sinistra verso destra. Il suo corpo si presenta come un enorme figura, quasi rocciosa, che giganteggia sul lato sinistro dell'opera. Egli è accucciato in una posizione quasi fetale (elemento che riconduce alla ricerca, da parte del personaggio, della solitudine del grembo materno, prima di nascere) e sembra immerso in una calda ed aurea luminescenza. Nell'acqua su cui siede è visibile il suo riflesso dal quale ha inizio la trasformazione. Sul lato destro del quadro riappare il protagonista mutato in una mano (la metamorfosi è suggerita dalla somiglianza delle sagome delle due figure) che stringe un uovo dal quale nasce un fiore di narciso. I colori di quest'ultima sono più spenti rispetto alla prima, e contribuiscono a renderla realistica. Sullo sfondo si può notare una statua su un piedistallo, raffigurante probabilmente Narciso. La figura doppia ribaltata è tipica delle opere di Dalí: egli riteneva infatti che, attraverso dei passaggi nettamente paranoici, fosse possibile ottenere due figure anatomicamente e figurativamente identiche, anche se queste erano molto differenti. L'ispirazione per quest'opera proviene da un viaggio che Dalí fece in Italia nel 1936. Si può notare ciò per la scelta iconografica, e per le figure di nudi (presenti sullo sfondo), che rievocano le pose classiche e gli atteggiamenti formali tipici di periodi storici quali quelli del manierismo e del rinascimento, Quest'ultima era una tendenza verso cui Dalí si è spesso diretto, sebbene in modo personale ed ermetico. ### Significati dell'opera. L'opera simboleggia il mito del narcisismo, raffigurato da Narciso che muore e si fossilizza.Il significato completo dell'opera è comprensibile probabilmente tramite una omonima 'poesia paranoica' che scrisse Dalí:. L'immagine è presentata come un'ambigua relazione tra illusione e realtà, in un complesso intreccio di verità e inganno, desiderio e sentimento. La mano indica l'atto della masturbazione, oppure, secondo altre interpretazioni più probabili, essa simboleggia la morte. Questa ipotesi è suggerita dalla presenza di alcune formiche sul suo pollice che simboleggiano la decomposizione e la caducità dell'esistenza e della vita, nonché da uno sciacallo, presente nella destra del dipinto, che divora una carogna. Il pittore riteneva che ci fosse uno stretto collegamento tra il significato implicito della morte e la sua interpretazione di narcisismo. La decisione di applicarla anche a quest’opera è avvenuta verso la fine, in quanto nei disegni preparatori, non è presente nulla di questo genere.L'artista concepì inoltre l'opera per 'cimentare' l'osservatore nella trasformazione del protagonista e fece sì che, per lo spettatore, Narciso scomparisse a poco a poco, fino a raggiungere la sua massima metamorfosi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Storie di Virginia. ### Introduzione: Le Storie di Virginia sono un dipinto a tempera su tavola (86x165 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1498 circa e conservato nell'Accademia Carrara di Bergamo. La tavola fa coppia con le Storie di Lucrezia all'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. ### Descrizione e stile. La scena ha come tema fondamentale l'onore violato, ispirato al racconto di Tito Livio: Virginia, dopo essere stata rapita da Marco Claudio (a sinistra), viene dichiarata schiava di Appio Claudio dai Decemviri (al centro). Il padre ed il marito della donna, però, dapprima chiedono clemenza, poi, per preservare l'onore della donna, la uccidono (a destra), il che innesca la rivolta dei Romani (al centro in primo piano). Si tratta di un tema di solito destinato a ambienti privati ad uso femminile, come le camere da letto. La scena è ambientata in una grandiosa architettura, riccamente decorata come nella Calunnia (altra opera della fase tarda) e probabilmente adombra anche il tema politico della liceità della rivolta contro la dittatura, legato alla situazione fiorentina di quegli anni, con la cacciata di Piero il Fatuo e l'instaurarsi della Repubblica savonaroliana." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Regate ad Argenteuil. ### Introduzione: Regate ad Argenteuil è un dipinto a olio su tela (48x75 cm) realizzato nel 1872 dal pittore francese Claude Monet. È custodito nel Musée d'Orsay di Parigi, che ne è in possesso dal 1986. ### Descrizione. Nel 1871 Monet si trasferì ad Argenteuil, dove si ritrovò insieme ad altri pittori impressionisti, quali Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Camille Pissarro. Sempre secondo lo stile dell'osservazione dal vero e della pittura 'en plein air', Monet raffigura una regata velica sulla Senna, nei pressi del paese. Il pittore elimina il colore nero, (sarà una caratteristica peculiare del suo stile) e restituisce una luminosa visione delle barche accostando tratti orizzontali di colore puro. Questa tecnica è ancor più evidente nei riflessi che si producono sull'acqua, dove vibranti si stagliano le forme delle vele, della riva verdeggiante e delle case." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trionfo di Galatea. ### Introduzione: Il Trionfo di Galatea è un affresco (295 × 225 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1512 circa e conservato nella Villa Farnesina di Roma. È il dipinto più famoso della Villa e uno dei più importanti del pittore urbinate. ### Descrizione e stile. Fonte della rappresentazione fu Teocrito (Idilli) o Ovidio (Metamorfosi), magari filtrato dal Poliziano, o Apuleio (Asino d'oro). L'affresco mostra l'apoteosi della ninfa Galatea che cavalca un cocchio a forma di capasanta trainato da due delfini e guidato dal fanciullo Palemone, circondata da un festoso corteo di divinità marine (tritoni e nereidi) e vigilata, in cielo, da tre amorini che stanno per scagliare dardi amorosi contro di lei. Un quarto putto, a cui è rivolto il casto sguardo di Galatea, tiene un fascio di frecce nascosto dietro una nuvola, a simboleggiare la castità dell'amore platonico. La posa statuaria della ninfa, in torsione verso sinistra, ricalca in un contesto laico e mitologico quella della Santa Caterina d'Alessandria, riferibile al 1508 circa. La composizione è perfettamente misurata, con un ritmo danzante e vorticoso, dominato da Galatea avvitata su sé stessa. Riprendendo forse modelli antichi (come un bassorilievo con un Coro di Afrodite oggi nei Musei Capitolini), Raffaello ricreò una mitica classicità, utilizzando toni cristallini e preziosi, quasi irreali, che tradiscono una conoscenza già approfondita della pittura romana antica. Sul verde marmoreo della superficie del mare spicca il rosso 'pompeiano' della veste di Galatea. Il movimento del manto gonfiato dal vento, accompagnato da quello dei capelli, è ripreso dal gesto della vicina nereide, che solleva un braccio mentre è rapita da un tritone. I corpi possenti delle figure dimostrano influssi di Michelangelo, addolciti però dal senso della misura del Sanzio e dalla dolce naturalezza dei suoi personaggi, tra cui spiccano soprattutto gli amorini, ma anche la stessa Galatea, serena e aggraziata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il giuramento degli Orazi. ### Introduzione: Il giuramento degli Orazi (Le Serment des Horaces) è un dipinto a olio su tela (330 × 425 cm) del pittore francese Jacques-Louis David, realizzato nel 1784 e conservato nel Museo del Louvre di Parigi; è considerato un manifesto importante del Neoclassicismo. Il dipinto è tratto da una leggenda romana, secondo cui, durante il regno di Tullo Ostilio, per decidere l'esito della guerra di Roma e Alba Longa, tre fratelli romani (gli Orazi) si dovettero scontrare con tre fratelli di Alba Longa (i Curiazi). Dei Curiazi non sopravvisse nessuno mentre dei tre Orazi uno riuscì a ritornare sancendo la vittoria di Roma. Il tema del giuramento degli Orazi è tratto dalla narrazione storica di Tito Livio e dalla tragedia Horace di Corneille. ### Descrizione. ### Stile. Lo schema geometrico e prospettico de Il giuramento degli Orazi è impostato su una serie di diagonali che, seguendo l'andamento delle fughe del pavimento, convergono nel centro del quadro, costituito dal pugno sinistro del vecchio padre, quello che regge le spade: gli sguardi dei quattro uomini, e anche dell'osservatore, sono guidati proprio verso quel punto. L'impianto delle diagonali forma inoltre numerosi triangoli, con il vertice corrispondente al pugno con le spade; questa figura geometrica è ripresa anche dalle solenni pose dei tre giovani e del padre.Molto studiato è anche il gioco di luci e ombre. Memore della lezione italiana di Caravaggio, David sceglie in quest'opera di lasciare lo sfondo in penombra, così da sottolineare la drammaticità del giuramento e, al contempo, dare particolare risalto all'azione che si sta svolgendo in primo piano. Quest'ultimo è inondato con omogeneità da una luce fredda, intensa, che mette in rilievo l'essenzialità degli spazi ed illumina i corpi dei personaggi, descrivendoli analiticamente. Si tratta di un netto rifiuto alla frivolezza del rococò, associato all'Ancien Régime, che invece era dominato da luci calde e accoglienti e da una gradazione tonale dei colori.David usa sapientemente le luci anche per sottolineare il contrasto tra il gruppo degli uomini e quello delle donne: «spezzate, contrastate e tormentate» quelle che illuminano gli uomini, più tenui e soffuse quelle che rischiarano le donne. La netta separazione dei due sessi è evidenziata anche dal codice grafico che consta di linee rigide e dritte per gli uomini, e di sinuose curve per le donne.L'apparato cromatico serve invece ad aumentare la tensione drammatica del giuramento: la tavolozza di David è composta prevalentemente da bruni e grigi che dominano la scena, e da alcune note squillanti costituite dai rossi, dagli azzurri, dai bianchi e dai gialli." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Incredulità di san Tommaso (Rubens). ### Introduzione: Il Trittico di Rockox o l'Epitaffio di Nicolaas Rockox e sua moglie Adriana Perez è un dipinto a olio su tavola (143x123, scomparto centrale di un trittico) realizzato tra il 1613 ed il 1615 dal pittore Pieter Paul Rubens. È conservato nel Museo reale di belle arti di Anversa. ### Descrizione. I pannelli laterali contengono i ritratti di Rockox e di sua moglie con in mano gli attributi della loro fede: una bibbia e un rosario. I pannelli esterni raffigurano gli stemmi delle due famiglie dei committenti. Si credeva tradizionalmente che il pannello centrale mostrasse l'episodio dell'incredulità di Tommaso, studi recenti hanno sostenuto che Rubens non ha raffigurato l'incredulità dell'apostolo Tommaso, ma piuttosto la scena della prima apparizione di Cristo agli apostoli a Gerusalemme, come descritto nel Vangelo di Luca 24: 36-51. Gli altri due pannelli raffigurano dei ritratti del committente e di sua moglie.Per la raffigurazione del corpo di Cristo, Rubens si ispirò probabilmente alla famosa scultura antica del Ermes Pio-Clementino, che aveva studiato e di cui aveva lodato la bellezza e le proporzioni durante il suo soggiorno a Roma." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Donna che scrive una lettera alla presenza della domestica. ### Introduzione: La Donna che scrive una lettera alla presenza della domestica è un dipinto a olio su tela (72,2x59,7 cm) di Jan Vermeer, databile al 1671 circa e conservato nella National Gallery of Ireland di Dublino. È firmato sul foglio che sporge dal tavolo 'IV Meer'. ### Descrizione e stile. Il tema della lettera fu esplorato più volte da Vermeer. In questo caso l'ambientazione è quella solita della stanza illuminata da una finestra a sinistra, da cui entra una luce che inonda i protagonisti: una donna seduta a un tavolo (coperto come di consueto da un pesante tappeto orientale di lana) assorta nella scrittura di una lettera e una serva che attende in disparte, che guarda dalla finestra per trovare un po' di silenziosa distrazione. L'atteggiamento della signora sembra tradire una certa irruenza: forse si tratta di una risposta a una lettera non gradita, magari quella accartocciata a terra in primo piano. Quello della domestica invece fa pensare all'impazienza di ricevere la lettera che essa dovrà probabilmente spedire subito dopo. La penombra rivela poi altri elementi della stanza: il pavimento a piastrelle bianche e nere ben scorciato in prospettiva, la tenda pesante verde in primo piano e quella leggera e bianca a lato della finestra (sulla quale si vede uno stemma), la sedia imbottita di velluto e il quadro appeso alla parete di sfondo, una grande scena con il Ritrovamento di Mosé, opera che probabilmente era in casa dell'artista e che si ritrova, in scala più piccola, anche nell'Astronomo. Tale soggetto era interpretato all'epoca come esempio di intervento della Divina Provvidenza, ma non è chiaro se questa sia la chiave per celare un ipotetico significato allegorico della scena, connesso con la missiva." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Minerva protegge la Pace da Marte. ### Introduzione: Minerva protegge la Pace da Marte (Pace e Guerra) è un dipinto (208x298 cm) realizzato tra il 1629 ed il 1630 dal pittore Pieter Paul Rubens. È conservato nella National Gallery di Londra. Rubens dipinse il quadro a Londra durante per una missione diplomatica di pace per la Spagna con l'Inghilterra e lo donò a re Carlo I. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta Minerva, dea della guerra, oltre che della saggezza e protettrice degli artigiani, nell'atto di allontanare Marte, dio maschile della guerra, mentre davanti a loro sta la figura nuda della Pace." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Io, ritratto-paesaggio. ### Introduzione: Io, ritratto-paesaggio (titolo originale Moi-même) è un dipinto a olio su tela (143x110 cm) realizzato nel 1890 d Henri Rousseau e conservato nella Národní galerie di Praga. ### Descrizione. Si tratta di un autoritratto dove l'artista si pone in primo piano a figura intera, con lo sfondo del lungosenna che sintetizza la modernità di Parigi alla fine del XIX secolo (a sinistra si nota appena la Tour Eiffel, l'elemento centrale è un ponte di metallo ed in cielo c'è una mongolfiera). La caratteristica violazione di prospettiva, proporzioni e colori naturali (all'epoca non ancora apprezzata), mette in risalto il soggetto autoritratto elegantemente vestito di nero mentre cammina tenendo in mano i simboli della sua arte (pennello e tavolozza)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La guerra (Henri Rousseau). ### Introduzione: La guerra è un dipinto ad olio su tela di cm 114 x 195 realizzato nel 1894 dal pittore francese Henri Rousseau e conservato al Musée d’Orsay di Parigi. La tela è stata esposta al Salon des Indépendants nel 1894. ### Descrizione. Al centro dell'opera, Rousseau ha inserito un cavallo, totalmente opposto al puledro bianco rappresentato ne Il calesse di papà Junier: nero, selvaggio e col pelo irto, porta su di sé una donna armata, brutta e selvaggia. Ciò significa che la guerra porta primitività. L'animale rappresenta la forza bruta della guerra. Nella parte inferiore del dipinto sono rappresentati gli effetti della guerra, con cadaveri umani e corvi che se ne cibano. Gli alberi spogli ed i rami spezzati creano un panorama di desolazione e alludono alla morte anche se l'uso del colore rosa per le nuvole e l'azzurro sgargiante del cielo non permettono di percepire la drammaticità dell'evento. La composizione è piramidale; alla base ci sono i cadaveri, mentre la donna è sul vertice. Una possibile fonte di ispirazione è il Trionfo della morte di Palermo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Fucina di Vulcano (Velázquez). ### Introduzione: La fucina di Vulcano (La fragua de Vulcano) è un dipinto a olio su tela (223x290 cm) realizzato nel 1630 dal pittore Diego Velázquez. È conservato nel Museo del Prado, fu dipinto a Roma nel 1630, insieme a la Tunica di Giuseppe e a la Rissa all'ambasciata di Spagna. Fu quello l'anno del soggiorno a Villa Medici. Con quest'opera Velasquez, come già aveva fatto con il Trionfo di Bacco, dipinta a Madrid tra il 1628 e il 1629, «si avvicina (...) all'Olimpo greco, «interpretandolo, però, con la sua più immediata e fresca intuizione». ### Descrizione. L'opera rappresenta un incontro fra due dei, Apollo e Vulcano. In questo quadro viene riportato l'episodio epico nel quale Apollo – raffigurato circonfuso di luce, in tutta la sua bellezza e dolcezza - fa visita a Vulcano, nella sua fucina, dove il dio-fabbro sta forgiando le armi per Marte. Qui, Apollo rivela a Vulcano che sua moglie Venere è l'amante di Marte, il dio della guerra. Si può quindi notare l'espressione di Vulcano, un misto d'indignazione e stupore, nell'apprendere la notizia e il dispiacere degli aiutanti dello stesso fabbro; così come l'atteggiamento, di netta superiorità, di Apollo nei suoi confronti. Apollo, viene quindi rappresentato come una spia, proprio come lo era considerato Velázquez a quel tempo, durante il suo soggiorno a Roma. Potrebbe quindi trattarsi di una sorta di presa in giro nei confronti di chi lo definiva tale. È interessante, poi, notare come l'artista riesca a calare nella realtà un episodio mitologico, come fosse la scena di un romanzo borghese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Macchia rossa II. ### Introduzione: Macchia rossa II è un dipinto a olio su tela (131×181 cm) realizzato nel 1921 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco. ### Descrizione. Quest'opera, in cui a forme geometriche si affiancano altre di struttura irregolare ricordi dell'astrazione lirica, è caratterizzata da un equilibrio calibratissimo, il cui fulcro è costituito dalla macchia rossa che dà il titolo al dipinto. Sullo spazio chiaro di un trapezoide di retaggio suprematista, che isola e separa dallo sfondo e allo stesso tempo evidenzia, convivono forme e colori in un vortice di piccoli segmenti variopinti, archi colorati, elementi curvilinei che prendono il via dal cuore rosso pulsante della tela. Emergono inoltre per la prima volta alcuni cerchi scuri come nuovo elemento geometrico, fra cui spicca in alto uno avvolto da un alone, quasi a richiamare l'immagine di un buco nero. Al di là di questo mondo definito dalla forma trapezoidale bianca, due figure ovali, trafitte da due lunghi oggetti appuntiti, emergono da uno sfondo scuro. Kandinskij applica in questa tela alcuni dei principi cardine espressi nel suo Dello spirituale nell'arte associando i colori squillanti, come il giallo, alle forme acute e quelli profondi, come il blu e il nero, alle forme arrotondate e identificando la macchia con il colore rosso «caldo, vivace e inquieto» frutto «di un'immensa potenza»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La valorosa Téméraire. ### Introduzione: La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita, 1838 (The Fighting Temeraire tugged to her last berth to be broken up, 1838) è un dipinto a olio su tela (90,7x121,6 cm) di William Turner, databile al 1838-1839 e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La Téméraire, nave da guerra a novantotto cannoni, era stata varata nel 1798 ed era stata la nave vittoriosa alla battaglia di Trafalgar, nel 1805, quella che aveva difeso dal fuoco francese la nave bandiera HMS Victory di Lord Nelson. Rimase in servizio fino al 1838, quando fu dismessa e trainata lungo il Tamigi da Sheerness a Rotherhithe, per essere demolita. Turner sceglie di raffigurare proprio il momento in cui la Temeraire, immersa nella luce intensa di un tramonto infuocato, solca lentamente e silenziosamente le acque del Tamigi, trainata da un rimorchiatore, in attesa di essere distrutta. Sappiamo che si tratta del suo ultimo viaggio grazie alla presenza del vessillo bianco, issato sul pennone in sostituzione della maestosa Union Jack: si tratta del simbolo di una resa sublime e dignitosa e, allo stesso tempo, del tramonto della gloriosa tradizione della navigazione a vela, che si apprestava a lasciare spazio alle nuove imbarcazioni a vapore.È importante notare che il principale interesse dell'artista non era narrare con precisione l'evento storico, bensì trasmettere una sensazione all'osservatore, evocare un sentimento. È per questo motivo che il dipinto presenta varie incongruenze: ad esempio, nella realtà la nave era priva di alberi (da quando utilizzata come una nave-magazzino e il suo legname venduto all'asta) ed era diretta verso ovest (e non viceversa). Oltre alla bandiera bianca, della quale abbiamo già parlato, Turner si è concesso un'altra licenza: nel dipinto, infatti, troviamo un solo rimorchiatore, mentre nella realtà ve ne erano due. Inoltre il nome dell'imbarcazione era Saucy Temeraire (dove saucy stava a significare monella, sbarazzina), come era chiamata dal suo equipaggio: l'appellativo «Fighting» (combattente) fu scelto dall'artista proprio perché più evocativo.Ciò che colpisce è la straordinaria colorazione del cielo al tramonto, un tributo e, al tempo stesso, un parallelo al destino della vecchia nave da guerra, che appare imbiancata, come incanutita, e pallida come un fantasma, ma con tocchi dorati che ne ricordano l'eroico passato. Tali caratteristiche sono ancora più evidenti al confronto con il più scuro e «giovane» rimorchiatore a vapore, che appare come una losca e informe massa nera che traina il romantico vascello verso il suo ineluttabile destino. Numerosi bagliori accendono il cielo di rosso, in riferimento al sangue inglese versato nella battaglia di Trafalgar, mentre il sole cala all'orizzonte, creando un gorgo di nubi colorate che si specchiano nel mare. Tali effetti sono ottenuti con tocchi densi di colore, sia col pennello che col mestichino, che danno un effetto sfolgorante, soprattutto da lontano. Il mare trascolora attraverso varie gamme di blu, arancio e rosso ed è estremamente trasparente: i suoi riflessi sono accentuati dal chiarore della falce lunare che appare nel cielo. Un'altra piccola vela bianca, infine, solca lo specchio d'acqua. Al contrario nel dipingere la nave e il suo complesso sartiame l'artista usò una tecnica più tradizionale e precisa. Si tratta di uno dei dipinti meglio conservati dell'artista, grazie all'uso di una tecnica a olio tradizionale, senza effetti sperimentali che, in quanto più instabili, tendono a deteriorarsi più facilmente col tempo. Per creare il cielo l'artista fece una base con uno smalto sottile che, una volta asciutto, è stato acceso da pennellate spesse di colori opachi (tra cui giallo e arancione chiari), in maniera irregolare e via via a intervalli maggiori rispetto all'area di maggior luce. Effetti speciali si possono poi notare nell'acqua alla base del rimorchiatore, dove piccole pennellate chiare e irregolari danno l'effetto dell'acqua increspata. Come nelle altre opere paesaggistiche di Turner qui si denota un aspetto onirico (tipico dei sogni) realizzato tramite un consapevole utilizzo dei colori e della luce che sfumano la realtà facendo apparire gli elementi del quadro poco nitidi e legati piuttosto al sentimento dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giallo, rosso, blu. ### Introduzione: Giallo, rosso, blu è un dipinto a olio su tela (128×201,5 cm) realizzato nel 1925 dal pittore Vasilij Kandinskij e conservato nel Centre Pompidou di Parigi. ### Descrizione. Tra il 1922 e il 1933, Kandinskij insegna presso la Bauhaus. In questo periodo le sue composizioni appaiono strutturate secondo principi geometrici. Nell'opera il giallo e il blu sono associati rispettivamente a forme acute e ad andamenti curvilinei; si contrappongono al rosso che, disposto entro forme rettangolari, emerge nella parte centrale del quadro. La zona gialla a sinistra sembra avanzare, mentre il blu, sulla destra, produce un effetto di arretramento. La combinazione di elementi visivi semplici determina nell'opera effetti di dinamismo e di spazialità. La zona gialla è dominata da segni grafici che formano il profilo stilizzato di un uomo. È curioso tuttavia notare come, capovolgendo l'opera, gli stessi segni diano vita al muso di un gatto. A destra poi, dopo la zona rossa e quella blu, troviamo una linea nera molto marcata di forma serpentinante che, in qualche modo, 'chiude' l'intero quadro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ia Orana Maria. ### Introduzione: Ia Orana Maria (Ave Maria) è un dipinto del pittore francese Paul Gauguin, realizzato nel 1891 e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. Per soddisfare la sua implacabile sete di stimoli pittorici e nuove esperienze Gauguin nel 1891 si recò a Tahiti, nella Polinesia francese: Ia Orana Maria è una delle prime opere appartenenti a questo importante capitolo dell'arte gauguiniana. È lo stesso Gauguin a descriverci i contenuti del dipinto:. Nel distretto di Mataiea, a differenza degli altri villaggi dell'isola, non veniva ancora largamente professata la religione cristiana e perciò Gauguin fu perfettamente in grado di spogliare il tema della Madonna con il bambino della mitizzazione ufficiale promossa dalla Chiesa e di trasfigurarlo nella natura lussureggiante della Polinesia. Questa tela, dove troviamo raffigurati esattamente Gesù e Maria «tahitiani», intende dunque recuperare quella spiritualità della vita di tutti i giorni e trasfigurarla sotto il sole dei Tropici: sarà tuttavia l'ultima a sfondo cristiano realizzata dall'artista, che da quel momento in poi iniziò ad interessarsi maggiormente alle mitologie maori residue sull'isola.In Ia Orana Maria, in ogni caso, Gauguin fonde armoniosamente la religione cristiana con gli stimoli visivi provenienti dalle terre del Sud. Ci troviamo in un contesto naturalistico lussureggiante e rigoglioso, degno di un «paradiso terrestre»: vi troviamo, infatti, un albero del pane, degli ibischi, dei candidi fiori di tiarè, noti per il loro profumo sublime, e infine una natura morta esotica con due caschi di banane, disinvoltamente poggiati su un piccolo altare legno su cui è laconicamente incisa la salutazione angelica: «Ia Orana» [Ave Maria]. È in questo modo che l'osservatore comprende di stare davanti a una trasposizione tahitiana del tema della Madonna con il bambino: partendo da sinistra, in effetti, scorgiamo un bellissimo angelo dall'incarnato scuro e dalle ali gialle e viola. Ha appena annunciato alle due tahitiane davanti a lui il mistero dell'Incarnazione: le due donne, infatti, si stanno avviando sul sentiero in atteggiamenti deferenti, con le mani giunte sul petto, in segno di saluto. In primo piano, infine, troviamo una donna (o, meglio, la Madonna) avvolta in uno sgargiante pareo rosso con il Gesù bambino sulle spalle: entrambe le figure sono aureolate, a testimonianza della loro sacralità.Con Ia Orana Maria, insomma, Gauguin traspone un tema iconografico tradizionalmente cristiano in un contesto tahitiano, orchestrando un suggestivo sincretismo culturale e figurativo: era sua opinione, infatti, che la civiltà occidentale con la sua ideologia convulsamente contorta (si consulti, in tal senso, il paragrafo Paul Gauguin § Via dalla pazza folla: Gauguin e il primitivismo) avesse rovinato e contaminato un mondo puro come quello tahitiano. Questo bipolarismo, tuttavia, si traduce anche sul piano più strettamente volumetrico: Gauguin, infatti, non esita ad abolire il chiaroscuro, risolvendo il pareo della donna in soli termini coloristici, senza per questo rinunciare a conferire un vigoroso risalto plastico alla natura morta in primo piano. Nonostante la composizione sia poi gremita di elementi e figure, inoltre, Gauguin riesce a trasmettere all'osservatore un senso di calma e di quiete, enfatizzato dalla sapiente concatenazione di linee orizzontali (sentiero, orizzonte, braccia e spalle delle donne) e verticali (le figure e le alberature). Questa potente raffigurazione, che amalgama il forte senso decorativo dell'arte orientale con l'ancestrale solidità dell'arte occidentale, vibra anche di un potente cromatismo, frammentato in tinte sgargianti che si valorizzano scambievolmente. È in questo modo che Gauguin ottiene «un miscuglio inquietante e saporoso di splendore barbaro, di liturgia cattolica, di sogno indù, d’immaginazione gotica, di simbolismo oscuro e sottile», come ha mirabilmente osservato l'intellettuale francese Octave Mirbeau." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Composizione VIII. ### Introduzione: Composizione VIII è un dipinto a olio su tela (140×201 cm) realizzato nel 1923 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. ### Descrizione. Composizione VIII, insieme a Tratto continuo, si può considerare fra le opere più significative del periodo di Kandinskij a Weimar. Nel realizzare la grande tela, facendo interagire figure geometriche di base, come il triangolo, il quadrato e il cerchio, con i colori primari, l'artista applica in modo sistematico quei concetti di corrispondenze formali e cromatiche affrontati dodici anni prima nella pubblicazione Dello spirituale nell'arte e che erano alla base dei suoi insegnamenti agli studenti della Bauhaus. Secondo la teoria dell'artista, i colori squillanti, come il giallo, sono intensificati se associati a forme acute (per esempio il triangolo), mentre l'effetto dei colori che amano la profondità è potenziato dalle forme tonde, come il cerchio per l'azzurro. Le forme geometriche e i colori che animano la superficie del dipinto, il cui centro circolare dominante è posto in alto a sinistra, creano rapporti di forza e movimento dando vita a sensazioni di vibrante dinamicità o di quiete a seconda delle loro associazioni. Capaci inoltre, attraverso il contatto reciproco, di creare energia, così come l'incontro tra il triangolo e un cerchio presenti in alto e in basso della tela, che, a detta di Kandinskij, non ha «minore efficacia del dito di Dio che sfiora il dito di Adamo di Michelangelo»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il villaggio russo dalla luna. ### Introduzione: Il villaggio russo dalla luna è un dipinto a olio su tela (126×104 cm) realizzato nel 1911 dal pittore Marc Chagall. ### Descrizione. In questo quadro è rappresentato, appunto, il villaggio russo luogo dei suoi ricordi d'infanzia. Chagall, nato Moishe Segal (Mark Zacharovič Šagal all'anagrafe russa), attraverso questo quadro vuole trasmettere l'atmosfera del suo villaggio, rielaborando i suoi ricordi con fantasia. L'artista traspone in fantasiose visioni le sue memorie e le sue nostalgie. Il ricordo del villaggio si può notare in molti dettagli: frammenti di negozi e abitazioni, e personaggi tipici. Una casa è rappresentata frontalmente, ma nel centro del quadro domina l'immagine di una bottega vista dall'alto; sul tetto della bottega c'è un uomo che insegue una capra.Fa parte di una collezione privata." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Amor sacro e Amor profano. ### Introduzione: L'Amor sacro e Amor profano è un dipinto a olio su tela (118 × 279 cm) di Tiziano, databile al 1515 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. ### Descrizione. In un paesaggio bucolico due donne, una vestita e una seminuda (rappresentanti rispettivamente Amor Profano e Amor Sacro), stanno nei pressi di una fontana, nel quale un bambino alato (Eros) rimesta le acque ivi contenute. Le due donne presentano una fisionomia identica e questo significa, secondo la psicologia di Tiziano, che ogni persona possiede entrambe le caratteristiche di natura opposta, che in questo caso sono, appunto, l'amore sacro/divino e l'amore profano/passionale. Sullo sfondo si vedono una città all'alba (a sinistra) contrapposta da un villaggio al tramonto (a destra), dei cavalieri e dei pastori. L'opera rappresenta tutte le sfaccettature della donna, quella carnale e quella spirituale. La venere con il manto rosso tiene in mano aromi per gli dei, l'altra venere ha un vaso che ricorda le faccende domestiche. Ci sono dei conigli che rappresentano buon auspicio e fertilità. Alcuni hanno ipotizzato che Tiziano si sia ispirato al paesaggio della Val Lapisina, presso Serravalle, per alcuni anni residenza del pittore: così il castello di sinistra corrisponderebbe alla torre di San Floriano e lo specchio d'acqua al lago Morto. Altri ipotizzano essere un paesaggio delle colline Asolane e il castello di sinistra è la Rocca Asolana. Il paesaggio appare suddiviso in due sezioni, equamente ripartite da un albero posto al centro della scena, dietro al putto, così che ognuna delle due porzioni accompagni una delle due donne. ### Stile. L'opera risente profondamente dell'influenza di Giorgione, soprattutto nell'uso dello sfondo bucolico e nel colore steso secondo la tecnica del tonalismo: si può quindi considerare un'opera di transizione nella maturazione artistica del pittore. La fisionomia delle donne si ritrova in numerose opere di Tiziano dell'epoca, dalla santa Caterina nella Sacra conversazione Balbi alla Donna allo specchio del Louvre, dalla Vanità alla Flora." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La rue Montorgueil. ### Introduzione: La Rue Montoregueil a Parigi. Festa del 30 giugno 1878 (La Rue Montorgueil à Paris. Fête du 30 juin 1878) è un dipinto del pittore francese Claude Monet, realizzato nel 1878 e conservato al Musée d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Pur essendo un pittore intimamente legato alle campagne intorno a Parigi, con i loro prati smaglianti di papaveri e densi di cespugli e di masse dei fiori, Monet spesso si cimentò anche nella raffigurazione di paesaggi urbani, scoprendovi gli affascinanti ritmi della modernità, oltre che spunti pittorici assolutamente inediti. La Parigi raffigurata da Monet è infatti quella che il barone Haussmann aveva appena trasformato in moderna capitale con l'apertura di grandi arterie di traffico, i cosiddetti boulevard, presso i quali la benestante borghesia parigina trascorreva il proprio tempo passeggiando all'ombra degli eleganti palazzi signorili o affollando i ristoranti, i caffè e i negozi ivi collocati.Rue Montorgueil è proprio un boulevard che, partendo dall'enorme complesso commerciale di Les Halles, si inoltrava nelle viscere urbane del II arrondissement di Parigi. In La rue Montorgueil Monet sceglie di raffigurare proprio la società parigina al massimo del suo fulgore, una società che cresce e che con i radicali mutamenti sociali e industriali dell'Ottocento tendeva a farsi sempre più dinamica e frenetica. Il pittore, mantenendosi su un punto di vista alto, nell'opera rappresenta la rue Montorgueil in un tripudio di tricolori francesi svolazzanti: evidente è il concorso di folla accorsa in strada per celebrare la «festa della pace e del lavoro», ricorrenza in auge a partire dal 1878 nella quale si celebrava l'entusiasmo nazionale della Francia dopo la disastrosa sconfitta franco-prussiana. Monet, tuttavia, non si lascia trascinare dall'esultanza per la festa nazionale e si limita ad osservare i parigini dall'alto, agendo come un vero e proprio «reporter». Il pittore, infatti, ritiene l'avvenimento un pretesto eccellente per sperimentare la sua tecnica impressionista, che traeva impulso proprio da soggetti moderni e dinamici come questo: le virgolettature impressioniste, rapide e vibranti, riescono a cogliere squisitamente l'accaloramento dei parigini e il trionfante sventolio delle bandiere. Di grande interesse è anche lo studio del colore: tipico della pittura di Monet e, più in generale, di tutti gli Impressionisti. Il pittore, infatti, è affascinato dal farsi continuo del colore che, infrangendosi e smaterializzandosi, abbraccia l'idea di un mondo in perpetuo divenire dove quello che conta in pittura è non tanto descrivere con minuzia le realtà fenomeniche che ci circondano, bensì cogliere l'impressione di un attimo, diversa e autonoma rispetto a quella dell'attimo immediatamente precedente e di quello successivo. L'opera, in effetti, è animata da colori che colpiscono vivamente i sensi e la fantasia: i blu, i bianchi e i rossi del tricolore francese, con la loro magnificenza cromatica, fanno brillare tutta la tela (come hanno giustamente osservato i curatori del museo d'Orsay, museo presso il quale è esposta l'opera, «i tre colori che Monet fa vibrare sono quelli della Francia moderna»)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: I giocatori di carte. ### Introduzione: I giocatori di carte è una serie di dipinti a olio su tela (47,5x57 cm) realizzati da Paul Cézanne fra il 1890 e il 1895. La versione qui presente è conservata nel 'Courtauld Institute of Art' di Londra, mentre le altre quattro al: 'Barnes Foundation' di Philadelphia, al 'Metropolitan Museum of Art' di New York, al 'Musée d'Orsay' di Parigi e nella collezione privata della famiglia reale del Qatar. Infatti, sul tema della partita a carte Cézanne dipinse cinque differenti versioni. ### Descrizione. In questa versione due uomini in un'osteria di paese stanno giocando a carte davanti ad uno specchio. La tela si presenta con uno schema fortemente geometrizzato, che conferisce ai due personaggi dignità classica, pur rimanendo un'immagine di contemplazione pura e senza pathos (le due figure sono compagne di gioco in un'opposizione consensuale). Distorcendo la visione prospettica, Cézanne riesce ad ottenere il massimo grado di centralità, che risulti credibile in una scena di vita vissuta: questo lieve scarto dal centro è un acuto stratagemma per evitare il rischio che l'opera risulti troppo artefatta: le cose non ci si presentano mai in uno stato di perfetto equilibrio. Tutta la tela è costituita da abbassamenti di tono dei colori blu, giallo e rosso. Le pennellate si compongono a tasselli (campiture), e talvolta si presentano solitarie e sintetiche, come il riflesso sulla bottiglia o il semplice tratto che descrive l'occhio infossato del giocatore di destra. L'impianto figurativo viene costruito attraverso l'accostamento di chiazze di colore caldo (come quelli del tavolo, della tovaglia e dell'uomo a destra) che si contrappongono ai toni freddi (dello sfondo e del giocatore di sinistra). Inoltre Cézanne fa un sapiente uso delle linee; con quella retta evidenzia la sicurezza dell'uomo alla nostra sinistra e con quella curva sottolinea l'incertezza di quello a destra che probabilmente perderà la partita. L'atmosfera che Cézanne fa respirare allo spettatore è di apparente tranquillità, dietro la quale si cela, probabilmente, una certa tensione visibile nella rigidità dei corpi conferita attraverso la solidità della forma. Nel dipinto Cézanne, non rende solo un'impressione, ma anche una descrizione del senso interno all'azione, come se fosse la sintesi destinata a permanere nella mente, quasi calcificata e sotto forma di ricordo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il Parlamento di Londra. ### Introduzione: Il Parlamento di Londra è un dipinto a olio su tela (81 x 92 cm) realizzato nel 1904 dal pittore francese Claude Monet. È conservato nel Musée d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Il paesaggio londinese è completamente immerso nella nebbia e i profili dei palazzi sono appena intuibili. Anche se in questo quadro atmosfera e luce di un determinato momento avrebbero dovuto essere il punto di partenza, Monet concentra le impressioni (manifestazioni elaborate d'afflato monumentale in questo caso) in intrecci cromatici astratti. Il motivo architettonico non articola più lo spazio graficamente, come le imbarcazioni e i ponti dei quadri precedenti, ma lo suddivide in poche superfici estese. Architettura, acqua e cielo diventano superfici di proiezione per un velo cromatico ondeggiante di Monet e sono concrete altrettanto quanto la luce della nebbia. Inoltre utilizza la famosa tecnica impressionista: 'en plein air' in cui il dipinto viene realizzato all'aperto con l'aiuto del sole per ritrarre ombre. Le torri di stile neogotico del Parlamento si dissolvono quasi spettrali nella nebbia con la loro notevole altezza. Soggetto e ambiente circostante sono ricoperti da veli di colore stesi con piccoli tratti, in cui si intrecciano tutti i colori del prisma." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il ponte di Maincy. ### Introduzione: Il ponte di Maincy (Pont de Maincy) è un dipinto a olio su tela (58,5x72,5 cm) realizzato tra il 1879 ed il 1880 dal pittore Paul Cézanne. È conservato nel Museo d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Il quadro raffigura un ponte in parco nei pressi di Melun, una città limitrofa a Maincy nella quale Cézanne risiedeva allora. L'acqua sembra tingersi dei riflessi molteplici della struttura sovrastante ed è presente una certa luminosità che inonda il paesaggio fluviale. Oltre il ponte si trova una boscaglia fitta composta da alberi dai tronchi alti e sottili. Ciononostante, non c'è una vera prospettiva, e sembra che gli oggetti siano messi uno sopra l'altro. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'incoronazione di Napoleone. ### Introduzione: L'incoronazione di Napoleone (Le Sacre de Napoléon) è un dipinto a olio su tela (610x970 cm) realizzato tra il 1805 e il 1807 dal pittore Jacques-Louis David. È conservato nel museo del Louvre di Parigi. Una copia è conservata anche alla Reggia di Versailles, un'altra copia è conservata nella Oldway Mansion di Paignton nel Devon. Il dipinto rappresenta l'incoronazione di Napoleone Bonaparte e di Giuseppina di Beauharnais il 2 dicembre 1804. David qui ritrae il momento dell'incoronazione di Napoleone, con ben 190 altri spettatori raffigurati nell’opera, tutte persone realmente esistite. Tutti gli sguardi si concentrano sulla corona, che Napoleone tiene alta nelle mani, per incoronarsi davanti alla moglie Giuseppina. C'è una grande attenzione e minuzia nella realizzazione di tutti i particolari e nella esaltazione dei simboli imperiali. ### Descrizione. La scena si svolge il 2 dicembre 1804 nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, a differenza di tutte le altre incoronazioni di re francesi realizzate nella Cattedrale di Reims. È questo il primo simbolo secondo il quale Napoleone era intenzionato a rompere con la tradizione delle monarchie dell'ancien regime, svolgendo poi la famosa auto-incoronazione che è ben visibile, col papa Pio VII seduto sulla destra benedicente e quasi impotente di fronte al gesto dell'Imperatore, tanto che quest'ultimo gli dà anche le spalle. Napoleone, al centro della scena, appare in atteggiamento quasi sacrale in quanto è monarca della legge divina ed egli stesso deve obbedienza a Dio. Il classicismo dell'ambiente, i decori e la corona d'alloro, riflettono inoltre il fascino di Napoleone per i fasti e le glorie dell'Impero romano. La presenza di dignitari, come pure la famiglia Bonaparte, mostra il supporto per il nuovo regime. Essi costituiscono la nuova nobiltà Impero (ufficialmente istituita nel 1808), una nobiltà basata sul merito." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Affresco absidale di San Cristoforo al Naviglio. ### Introduzione: L'affresco absidale di San Cristoforo al Naviglio si trova nell'omonima chiesa a Milano. ### Descrizione. La parte absidale della chiesa più antica di San Cristoforo è inquadrata dall'arco a sesto acuto della chiesa trecentesca. Questo arco trionfale, gotico, è in realtà inserito otturando in parte un'originaria e più grande arcata a tutto sesto romanica, di cui sono visibili alcune parti in alto sopra la chiave dell'arco. L'arco più grande è una delle poche parti rimaste della precedente e scomparsa chiesa romanica. Tale chiesa venne probabilmente demolita a seguito dei danneggiamenti subiti per le deviazioni dei corsi d'acqua incanalati nel sistema ordinato dei navigli, dei quali il Ticinese passava accanto alla chiesa. La zona presbiteriale dall'arco trionfale all'abside è ricoperta da affreschi di scuola luinesca. Gli affreschi cominciano dall'arco trionfale, che risulta pertanto una parziale otturazione. Esso fu affrescato tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento con questa nuova serie di affreschi. Nell'intradosso dell'arcone ogivale è la serie di tondi visti prospetticamente in cui sono insieriti santi emergenti a mezzo busto. Analoga soluzione per medaglioni ad 'oblò' la troviamo ad esempio nella coeva e recentemente restaurata biblioteca di Santa Maria Incoronata a Milano. Sul fronte dell'arcone trionfale gotico corre un motivo di ornato affrescato, costituito da complessi girali in monocromo su sfondo scuro, di poco posteriori ai tondi con santi dell'intradosso. Nel catino absidale affreschi della stessa scuola luinesca raffigurano al centro il Padre Eterno e ai suoi lati i simboli dei Quattro Evangelisti. Sono inseriti in una composizione a cinque scomparti, definiti da cornici orizzontali e verticali viste prospetticamente a parte, sul vuoto del cielo che fa loro da sfondo. Il Padre Eterno siede sulla nuvola da cui emergono i cherubini, sotto ad essa tre angioletti mostrano due ai lati il testo dove sono confermate le scritture e quello al centro un lungo cartiglio, sempre di riferimento ai sacri testi. La cornice che divide questa figure è decorata nel gusto del Rinascimento tardoquattrocentesco lombardo, con motivi a candelabra. Le figure del Tetramorfo occupano ognuna buona parte del riquadro loro riservato lasciando spazio allo sfondo del cielo. Il registro inferiore, nel quale le monofore originarie gotiche sono oggi riemerse dalle incorniciature rettangolari rinascimentali, mostra a grandezza naturale quattro figure di santi, patroni di Milano e dei Visconti, i due al centro essendo Giovanni Battista e Giacomo, ai lati le Sante Caterina da Siena e Cristina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lo stagno delle ninfee, armonia verde. ### Introduzione: Lo stagno delle ninfee, armonia verde è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1899 dal pittore francese Claude Monet e attualmente conservato al Musée d'Orsay di Parigi. Il quadro è stato realizzato durante il soggiorno del pittore a Jeu de Paume. ### Descrizione. Il soggetto è ispirato al giardino acquatico in stile giapponese che Monet aveva creato presso Giverny, e che è stato uno dei suoi oggetti di studio principali per più di 20 anni. Lo scopo del pittore era quello di osservare e ritrarre lo stesso soggetto svariate volte, in orari del giorno e condizioni meteorologiche differenti, così da catturarne ogni sfaccettatura. Esistono infatti circa 250 dipinti dedicati alle ninfee e 31 dedicati alla Cattedrale di Rouen, per citarne alcuni. Lo spazio pittorico è diviso orizzontalmente in due parti da un ponticello di legno, decorato da piante. Il fatto che non sia rettilineo ma formi una curva fa in modo che l’elemento architettonico sia in armonia con il paesaggio e non ne spezzi l’equilibrio. Le tonalità predominanti sono quelle del verde, la cui intensità e brillantezza cambia a seconda dell’effetto che la luce provoca sugli elementi naturali. Le chiome degli alberi e lo stagno presentano tonalità di verde scuro e blu che conseguono all’obiettivo di creare profondità, mentre il verde chiaro e il giallo sono utilizzati per creare i riflessi luminosi sulle foglie e sull’acqua. Sul ponte si osservano sfumature di verde molto chiaro, quasi bianco, poiché in estate veniva ricoperto dal glicine. Le ninfee dello stagno non sono costituite da tratti precisi, bensì da pennellate bianche, rosa e talvolta rosse, macchie di colore accostate l’una all’altra che insieme concorrono a rendere la delicatezza del fiore. Altri elementi rilevanti nel dipinto sono il salice alla sinistra e i fili d’erba in basso a destra. Il primo spicca sugli altri alberi per via delle numerose e brevi pennellate verticali che costituiscono la struttura del suo fogliame. I secondi invece sono realizzati con tratti verticali ma lunghi, che riprendono la curva del ponte conferendo all’opera maggiore armonia. Monet si firma quasi sempre con colori che risaltino su quelli usati nel quadro: qui in basso a sinistra la possiamo vedere poiché scritta in rosso. Il pittore ha realizzato una serie di quadri nei quali ha dipinto sempre questo stesso paesaggio, cambiando però il punto di vista: nei primi infatti, il ponte si trova più in lontananza rispetto alle ultime rappresentazioni, dove viene disegnato al centro del quadro. Gli alberi sullo sfondo sono salici, canne, nasturzi ed il paesaggio risulta essere un luogo idilliaco, pervaso da un clima di serenità. I colori cambiano in ogni quadro della serie: in alcuni accanto al verde, per esempio, domina il giallo, in altri l’azzurro, e in altri ancora il rosso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Francesco in estasi (Caravaggio). ### Introduzione: San Francesco in estasi è un dipinto realizzato dal pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio tra il 1594 e il 1595. Esistono almeno due dipinti che ad oggi si contendono lo status di originale: un dipinto conservato nei Civici Musei di Udine in Italia, ed un altro presso lo Wadsworth Atheneum museo di Hartford nel Connecticut, Stati Uniti. ### Descrizione e stile. Il dipinto, perfettamente allineato al clima tridentino, rappresenta il testo di san Bonaventura, secondo cui san Francesco fu folgorato da una visione sul monte della Verna, accompagnato da frate Leone e da alcuni pastori che si riscaldavano intorno a un fuoco. La scena è ambientata in una radura al sorgere del sole, nel momento subito successivo alla ricezione delle Stimmate come si vede dal segno che ha sul costato e che viene indicato dalla mano destra. Il Santo, rapito dall'estasi, è illuminato dalla luce divina, sorretto alle spalle da un angelo che lo assiste e lo conforta. A far da cornice al cielo buio e nuvoloso al centro ci sono due alberi: uno con le foglie e rappresentante la vita, l'altro secco, rappresentante la morte. Il Santo si ritrova così sospeso tra due dimensioni. Il dipinto mostra il primo notturno di Caravaggio con richiami alla pittura del Savoldo e con una anticipazione sui grandi notturni successivi di Gherardo delle Notti e di Adam Elsheimer. Infine, la minuta descrizione della vegetazione su cui il santo si distende languidamente riecheggia le esecuzioni di natura morta di Caravaggio nello stesso periodo. Nel dipinto di Hartford il Santo mostra la ferita sul costato, ma le mani non hanno le stimmate. Secondo il Moir, 1982, p. 91-92, Caravaggio rappresenta insieme l'estasi e la stigmatizzazione: sul Monte della Verna il Santo ricevette la visione di un angelo serafino con sei ali ( Isaia, 6-2:7 ), che conteneva l'immagine di Cristo crocifisso, nello stesso momento comparvero sul suo corpo le stimmate: Francesco, allora morì metaforicamente come uomo per rinascere in Cristo simbolicamente rappresentato, secondo Moir, dall'angelo che lo sorregge." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Io e il villaggio. ### Introduzione: Io e il villaggio è un dipinto (192x151 cm) realizzato nel 1911 dal pittore Marc Chagall. È conservato nel Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. L'opera presenta elementi stilistici cubisti e fauvisti e contiene una serie di immagini che si sovrappongono nello spazio, creando un'illusione di profondità. In primo piano, sul lato destro del quadro, un volto maschile di colore verde visto di profilo. L'uomo indossa un cappello, ha una croce al collo e tiene in mano un piccolo albero in fiore (interpretato da alcuni critici come un riferimento all'albero della vita), che risalta vivamente sullo sfondo più scuro. Sul lato sinistro, frontalmente all'uomo, vi è un capra o una pecora; la sua pupilla è unita a quella dell'uomo da una tenue, irregolare linea bianca. Sul muso dell'animale è raffigurata una piccola capra, munta da una donna seduta su uno sgabello. La parte anteriore del muso dell'animale, del volto dell'uomo e la parte superiore dell'albero sono racchiuse in una circonferenza, che rappresenta il punto focale del quadro. Sullo sfondo, nell'angolo in alto a destra del quadro, è raffigurata una fila di case basse in legno, alcune delle quali rovesciate, con una piccola chiesa ortodossa. Dinanzi alle case sono raffigurati un uomo con una falce e una donna a testa in giù che suona un violino. Il quadro è attraversato diagonalmente dall'angolo in basso a sinistra all'angolo in alto a destra da una fascia di colore rosa pallido, una sorta di strada maestra che costeggia il villaggio. Chagall realizzò il dipinto circa un anno dopo il suo arrivo a Parigi, nel 1911. Il titolo gli fu suggerito dal poeta Blaise Cendrars. Chagall era all'epoca parte della comunità artistica di La Ruche a Montparnasse. Nel dipinto Chagall attinge dalla tradizione culturale ebraica orientale e bielorussa, rievocando in maniera nostalgica e sognante la vita in uno shtetl." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna Dreyfus. ### Introduzione: La Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana) è un dipinto a olio su tavola (15,7×12,8 cm) attribuito a Leonardo da Vinci o Lorenzo di Credi e conservato nella National Gallery of Art di Washington. L'attribuzione a Leonardo è datata in genere al 1469 circa, facendone il primo dipinto su tavola autografo conosciuto, eseguito dal pittore all'età di circa diciassette anni; quella a Lorenzo di Credi al 1475-1480 circa, intendendola come una copia di un originale leonardesco perduto. ### Descrizione e stile. L'opera raffigura la Madonna col Bambino dentro una stanza, sullo sfondo di una parete scura su cui si aprono due finestre che danno su un luminoso paesaggio collinare, piuttosto generico. Il complesso impianto compositivo, con più fonti di luce in contrasto e con un parapetto in primo piano, sul quale pende il manto di Maria e sta in piedi il Bambino, derivano dall'arte fiamminga, all'epoca in voga più che mai a Firenze. Maria tiene in mano una melagrana, simbolo di fertilità, ma anche prefigurazione del sangue della Passione per il colore rosso dei chicchi. Il Bambino, nudo, sta in piedi e con la manina prende alcuni chicchi e li porge verso la madre, che lo guarda con un'espressione ambigua, composta ma senza allegria, prefigurando la tragica sorte del figlio. Notevoli sono le analogie con la successiva Madonna del Garofano (1473 circa, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera), a partire dall'impianto compositivo, fino alla delicatezza quasi trasparente degli incarnati e la sobria ma realistica gestualità tra madre e figlio, con un analogo scambio reciproco. Il figlio muove un passetto incerto e rivolge, significativamente, lo sguardo verso l'alto. Simile è poi il braccio paffutello e arcuato del Bambino, oppure la spilla con una pietra circondata da perle che regge il manto della Vergine. Il volto di Maria e il trattamento finissimo dei capelli ricorda poi l'Annunciazione degli Uffizi (1472-1475 circa). Di ascendenza verrocchiesca, sono invece il trattamento netto dei contorni (sebbene William Suida e Bernard Dagenhart vi colgano i primi sintomi di quella smaterializzazione del colore che divenne una delle caratteristiche più evidenti dello stile di Leonardo), e i contrasti cromatici soprattutto nel rosso e nel blu del vestito della Vergine, con riflessi quasi 'marmorei', soprattutto nel lembo di tessuto sotto il Bambino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Scudo con testa di Medusa. ### Introduzione: Scudo con testa di Medusa è un dipinto realizzato circa nel 1598 dal pittore italiano Michelangelo Merisi detto Caravaggio, conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Fu pensato come decorazione di una rotella, uno scudo militare da parata. ### Descrizione e stile. Lo 'scudo' dipinto da Caravaggio è un saggio stimabile delle capacità ottiche del pittore, che riesce ad annullare gli effetti della convessità del supporto. La luce, proveniente dall'alto, proietta l'ombra della testa sul fondo verde dello scudo. L'osservatore ha dunque l'impressione che l'ombra venga proiettata su di un fondo concavo e quindi che la testa vi fluttui sopra. Il volto della Medusa è colto nel momento dell'urlo, scaturito dall'improvviso taglio della testa dalla cui base sgorga un fiotto di sangue. Gli occhi spalancati ed allucinati, la tensione del corrugamento della fronte, la bocca spalancata che mostra i denti ed il fondo oscuro dell'interno, sono esaltati dalla luce calda ed improvvisa. La luce evidenzia anche l'orrore prodotto dalla capigliatura di serpi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Notte stellata. ### Introduzione: La Notte stellata (De sterrennacht) è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh, realizzato nel 1889 e conservato al Museum of Modern Art di New York. Vera e propria icona della pittura occidentale, il dipinto raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima del sorgere del sole. ### Descrizione. Nel 1888, prima dell'internamento a Saint-Rémy, van Gogh scrisse:. La Notte stellata, certamente una delle opere vangoghiane più celebri, risponde perfettamente a quest'esigenza. In questo dipinto, infatti, il pittore ha certamente cercato il contatto diretto con la realtà, dipingendo quello che si poteva vedere dalla finestra della sua stanza nel manicomio di Saint-Rémy. Van Gogh, tuttavia, non ha ripreso fedelmente questa veduta notturna, bensì l'ha manipolata con mezzi plastici, interiorizzandola fino allo spasimo e trasformandola in una potente visione onirica in cui poter fare affiorare le sue emozioni, le sue paure, i suoi viaggi dell'anima. La Notte stellata, pertanto, non offre all'osservatore un'immagine fedele della realtà, quanto una forma di «espressione» di quest'ultima. L'immagine possiede una forza straordinaria. A sinistra la scena è chiusa da un cipresso alto e severo che, stagliandosi contro il cielo notturno, agisce come un intermediario vegetale tra la terra e il cielo, tra la vita e la morte: più che un albero sembrerebbe quasi una fiamma scura che divampa all'improvviso alla ricerca dell'infinito. A fianco del solitario cipresso troviamo un piccolo paesino - forse è Saint-Rémy, forse Nuenen, forse una reminiscenza del villaggio natio - che, disperdendosi su una vallata, sembra perduto nell'immensità del movimento cosmico che fluisce sopra di esso: i caseggiati sono generalmente bassi, fatta eccezione per l'acuminata cuspide di un campanile, che riprende la statuaria verticalità del cipresso e «sfida le forze della natura: è un'antenna e un parafulmine insieme, una sorta di Tour Eiffel, la cui fascinazione è sempre presente nelle vedute notturne dell'artista [...] sembra crepitare, carica di elettricità». A destra vigoreggia la ricca vegetazione degli ulivi, mentre sullo sfondo si estende il profilo diagonale e ondulato delle Alpilles, importante catena montuosa del Meridione francese. Il villaggio è avvolto dal buio e dal sonno e rimanda nel suo complesso a un ideale di placida quiete. Il paesaggio, al contrario, rinvia esplicitamente alla grandiosa natura decantata a inizio secolo dal romantico Caspar David Friedrich, soprattutto con i monti retrostanti, come osservato dai critici d'arte Giorgio Cricco e Francesco di Teodoro:. L'inquietudine dell'artista, poi, esplode nella porzione superiore della tela, quella relativa al cielo. Questi spazi cosmici sono rischiarati dalla luce aranciata della falce lunare, visibile in alto a destra, e dal quieto pulsare del pianeta Venere, anche conosciuto come «stella del mattino». Ma a catturare l'attenzione dell'osservatore sono soprattutto le stelle, che sembrano ruotare pericolosamente su sé stesse in gorghi titanici e vorticosi, come se fossero meteore impazzite: ciò è particolarmente evidente nel vortice centrale, dove l'intervento di pennellate che cambiano ripetutamente direzione ne trasforma il romantico pulsare in uno spasmodico turbinio. Il movimento arcano degli astri, nonostante la sua tumultuosità, è infatti guidato da pennellate che, raggrumandosi e ispessendosi, distribuiscono la materia pittorica secondo irradiazioni circolari. La visione, poi, viene resa armoniosa dal mirabile contrasto presente tra l'ultramarino, i blu cobalto (tonalità costitutive del cielo) e i gialli indiano e di zinco (i quali, invece, vanno a tingere le stelle). «Il colore, di consistenza molto fluida» osservano ancora Cricco e di Teodoro «è steso con uno spessore minimo, a piccoli tocchi ravvicinati, lasciando qua e là spazi vuoti, dai quali si intravede anche la trama della tela sottostante che, in corrispondenza delle stelle, ne simula il tremolio. In questo modo il dipinto assume un tono brillante ma freddo allo stesso tempo, che restituisce l’atmosfera rarefatta e quasi lattiginosa della notte stellata».Questo itinerario pittorico dagli accenti siderali ripropone l'inquietante consapevolezza di una solitudine desolata e di un animo smarrito e allucinato. La contemplazione di questo cielo stellato affascinante e terribile è tutt'altro che idillica, ma vuole affrontare il mistero dell'universo e della drammatica vitalità del pittore, che non a caso ricorre a un segno pittorico materico, agitato, quasi aggressivo, che si smorza solo quando tratteggia le morbide ondulazioni delle Alpilles, le quali sono tra l'altro rimarcate da una spessa linea di contorno nera, che probabilmente intende sottolineare la loro appartenenza alla dimensione terrena. La potente raffigurazione del cielo, insieme al contrasto stridente tra i bagliori vibranti e infuocati degli astri e alla flebile luce emessa dalle luci del villaggio sottostante, sembra quasi voler delineare un confine individuabile tra van Gogh e il mondo, tra il «sentimento di fragilità e inconsistenza dell’individuo [e] la sublime e soverchiante immensità del cosmo» (Carlo Bertelli). Così, in questo capolavoro dell'arte ottocentesca, i vertiginosi e drammatici tormenti di van Gogh trovano una delle loro più belle e potenti raffigurazioni." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il sabba delle streghe. ### Introduzione: Il sabba delle streghe è un dipinto a olio su muro trasportato su tela (140×438 cm) del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1820-1823 e conservato al Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione. Nel dipinto è raffigurato Satana mentre, elevandosi su un ammasso roccioso, apostrofa la folla al suo cospetto. Presenta una fisionomia caprina, con tanto di barbetta e corna, e di lui non intravediamo che una sagoma: l'origine di un'immagine come questa va probabilmente ricercata in un'illustrazione del 1652 di Athanasius Kircher raffigurante l'antica divinità cananea Moloch.Al cospetto di questa figura demoniaca vi troviamo, disposte a semicerchio, un gruppo di donne accovacciate e perlopiù terrificate: si tratta con tutta probabilità di una congrega di streghe. Di queste alcune chinano il capo per il terrore, altre osservano Satana con sguardo assorto e rapito: per dirla con le parole dello storico dell'arte Brian McQuade, la «sub-umanità di queste persone è enfatizzata dalle loro fisionomie bestiali e dai loro sguardi idiotici». Quasi tutte le streghe sono scosse da un'agitazione febbrile, e sono prontamente apostrofate da Satana che, così come già successe nel 1815 con la Giunta delle Filippine, impone la sua autorità non mediante il rispetto e un carisma personale, bensì grazie alla paura, alla rivalità e alla discordia. Il pennello di Goya in questa lunghissima striscia di tenebra ed abisso dichiara l'influenza alle immagini di Velázquez, Jusepe de Ribera (fervente ammiratore di Caravaggio) e infine di Rembrandt. In questo concorso di streghe traspare la furente critica di Goya rivolta alla disumanizzazione della folla, che qui perde i propri tratti individuali per miscelarsi in un grappolo grottesco di visi deformi e terrorizzati. A destra di Satana troviamo una vecchia in posizione tergale, con la faccia seminascosta e avvolta da un copricapo bianco, che rivolge il proprio sguardo alle consorelle, facendosi spazio tra le varie bottiglie e fiaschette vuote abbandonate sul terreno: come osservato dal critico Robert Hughes, probabilmente «contenevano le droghe e i filtri necessari per le cerimonie demoniache». All'estrema destra della tela, infine, scorgiamo una figura femminile appartata, elegantemente vestita e dai tratti somatici incerti: si tratta, probabilmente, di una donna pronta per essere iniziata alla pratica dei culti satanici, anche se altri critici d'arte vi hanno identificato Leocadia Zorrilla, la giovane fanciulla compagna di Goya che – trasferitasi con lui alla Quinta del Sordo – assisteva impotente ai suoi incubi. Così come per le altre Pitture nere, infine, Goya iniziò a dipingere Il sabba delle streghe partendo da una tela nera come il catrame, per poi aggiungervi violente pennellate di grigi, blu e marroni: non di rado, tuttavia, il pittore scelse di lasciare esposta la trama della tela sottostante, come nel caso della figura di Satana." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Natura morta con tavolo da disegno, pipa, cipolle e cera. ### Introduzione: Natura morta con tavolo da disegno, pipa, cipolle e cera è un dipinto a olio su tela (50x64 cm) realizzato nel 1889 da Vincent van Gogh. È conservato nel Museo Kröller-Müller di Otterlo. ### Descrizione. La particolarità del soggetto pittorico, più volte affrontato da Van Gogh con altre nature morte, sta nella composizione eterogenea degli oggetti più disparati, raffigurati assieme sulla tela. Il libro è l'Annuaire de la santè, di Raspail, mentre sulla busta si legge il destinatario, Monsieur Vincent van Gogh. L'opera fu dipinta nel gennaio 1889 subito dopo che il pittore, dimesso dall'ospedale per via del taglio dell'orecchio, era ritornato nella sua 'Casa Gialla'. Per dimostrare a se stesso e a Theo di poter ritornare in breve tempo a maneggiare i pennelli, dipinse un gruppo di nature morte, di cui questa è la più notevole. Gli oggetti, tutti disposti con cura, sono fortemente autobiografici: il sacchetto di tabacco e la pipa sono l'attributo della propria persona, così come le cipolle, la brocca d'acqua e la bottiglia di vino vuota sono il buon proposito di tornare ad una vita più semplice, autoregolandosi. Le diverse forme, la materia e la consistenza degli oggetti sono al centro degli interessi di Van Gogh, il quale si sofferma a dipingere, in modo dettagliato, la copertina del libro che tende a prendere delle pieghe, la nitidezza del vetro ed infine le foglie verdi delle cipolle. Tutto ciò mostra in modo molto esplicito dei due strumenti principali attraverso cui Vincent si esprimeva, il colore e la pennellata. La lettera intestata al pittore, e con vicino il cerino spento e la ceralacca, rimanda alle preoccupazioni di Theo, mentre la candela accesa nella bugia, e il libro di medicina di Raspail, sono riferimenti al 'fuggitivo' Gauguin e alla recente malattia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ronda di notte. ### Introduzione: Ronda di notte (De Nachtwacht), anche noto come Notte di veglia o La guardia civica in marcia, è un dipinto a olio su tela (359×438 cm) di Rembrandt, realizzato nel 1642 e conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam. Considerato uno dei maggiori capolavori del pittore olandese, per via delle grandi dimensioni, della vivida esecuzione dei dettagli e dell'eccezionale uso della luce, il dipinto raffigura il capitano Frans Banning Cocq, insieme con il suo luogotenente Willem van Ruytenburgh, nel momento in cui impartisce l'ordine di iniziare la marcia, verso un non specificato luogo d'azione o di ritrovo. ### Descrizione. La Ronda di notte ritrae il capitano Frans Banning Cocq (che, con un gesto della mano sinistra, ordina alla compagnia di avanzare) e il luogotenente Willem van Ruytenburch circondati dagli archibugieri; i personaggi, ricordiamo, sono effigiati rispetto al loro ordine d'importanza gerarchico. Tra i componenti della gilda di Cocq emergono anche un uomo sullo sfondo, in cui si è voluto vedere la raffigurazione ad autoritratto di Rembrandt, e una bambina in abito giallo, collocata in primo piano. Malgrado alcune teorie suggeriscano che l'unico ruolo della ragazzina sia quello di rendere il dipinto coloristicamente equilibrato la critica è unanime nell'individuarne un chiaro messaggio allegorico: la fanciulla, infatti, è la mascotte stessa degli archibugieri. Tale interpretazione in chiave simbolica è avallata da alcuni elementi formali. Gli artigli del pollo morto attaccati alla sua cintola alludono sia ai clauweniers (gli archibugieri) che alla sconfitta degli avversari; analogamente la bambina regge il calice della milizia, lasciando emergere l'elsa di un pugnale dietro al pollo. Altri veicoli allegorici dell'impresa marziale del capitano Cocq sono la raffinata luminosità dell'abito della fanciulla (al colore giallo veniva spesso data l'accezione figurativa di simbolo della vittoria), e il casco con foglie di quercia indossato dall'uomo alla sua destra.Ciascuno degli effigiati è impegnato in un'attività diversa. La maggior parte di essi sta brandendo picche, moschetti, partigiane o spade a doppio taglio, o comunque sta caricando l'archibugio; ma sono raffigurati anche due bambini che corrono in direzioni opposte, un vezzoso cagnolino che trotta, un portabandiera còlto nell'atto di agitare il vessillo e un soldato mentre sta rullando il tamburo. La compagnia degli archibugieri - non ordinatamente allineata, così come richiedeva la tradizione, ma fluida e straordinariamente dinamica - è inondata di luce, che ne mette in risalto i volti e i diversi stati d'animo: allegria, sorpresa, fatica, sussiego, meraviglia, concentrazione, curiosità. Degna di menzione, infine, è la mano di Banning Cocq che, protendendosi in avanti, crea uno spazio virtuale che sembra quasi fuoriuscire dal quadro.La firma del pittore è apposta sul gradino ai piedi della bambina: «Rembrandt f. 1642»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La congiura dei Lampugnani. ### Introduzione: La congiura dei Lampugnani è un dipinto a olio su tela (149x117 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1826 e conservato alla pinacoteca di Brera. ### Descrizione. La composizione è estremamente teatrale. In primo piano troviamo Cola Montano, anziano umanista che educò ed ispirò i tre giovani, mentre è inginocchiato ai piedi della statua di Sant'Ambrogio, invocandone una preghiera perché li protegga (la statua, peraltro, non è mai esistita in quell'edificio sacro, ma fu inclusa dall'Hayez perché funzionale alla narrazione). I ragazzi, disposti diagonalmente lungo l'imponente basamento della scultura, stanno sfoderando i pugnali, pronti ad assalire il duca-tiranno, che avanza dalla folla dal fondo della navata. Nell'interpretazione hayeziana, inoltre, la chiesa di Santo Stefano è reinventata in forme romano-gotiche, mentre ai tempi del pittore l'architettura presentava un'ornamentazione barocca che ne aveva snaturato l'aspetto primitivo. È importante notare che nella Congiura dei Lampugnani Hayez sintetizzò idee e fermenti del suo tempo, sia dal punto di vista stilistico che da quello ideologico. La ricreazione - seppur fantasiosa - dell'antico assetto della chiesa di Santo Stefano avvenne probabilmente in risposta del concetto del restauro «in stile», volto a ripristinare quella condizione iniziale che caratterizzava gli edifici sin dalla nascita (il maggiore interprete di questa tendenza fu Eugène Viollet-le-Duc). Sotto il profilo ideologico, invece, la tela attinse dai ribollenti umori d'inizio Ottocento, caricandosi di un provocatorio slancio glorificativo del «mito della gioventù carbonara»: l'ideologia risorgimentale, pertanto, traspare qui in formule espressive sì opache, ma decisamente evidenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Saturno che divora i suoi figli. ### Introduzione: Saturno che divora i suoi figli (Saturno devorando a su hijo) è un dipinto a olio su intonaco trasportato su tela (143,5x81,4 cm) del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1820-1823 e conservato al Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione. L'opera coglie Saturno mentre divora uno dei suoi figli appena nati. Si tratta di una scena terrificante: Saturno è in preda a una foga cannibalesca e ha uno sguardo allucinato, gli occhi strabuzzanti dalle orbite, le fauci spalancate e le mani avide, ed esprime una «violenza che diventa pura energia del male» (Vittorio Sgarbi), a tal punto che sembra pronto a dare un altro morso al corpicino del malcapitato. Del figlio, invece, non rimangono che pochi brandelli sanguinolenti. La scena, immersa in un buio nero come catrame, è rischiarata qua e là da una luce radente proveniente da sinistra che conferisce peso e verosimiglianza alle due figure. Le pennellate, invece, sono forti, rapide e informali.Sono state avanzate varie interpretazioni del significato del dipinto: il conflitto tra vecchiaia e gioventù, il tempo come divoratore di ogni cosa, la Spagna che divorava i suoi figli migliori in guerre e rivoluzioni, o, più in generale, la condizione umana nei tempi moderni. Un'altra interpretazione identifica la figura di Crono con quella di Ferdinando VII, che dopo la restaurazione e il ritorno sul trono di Spagna attuò il ripristino dell'assolutismo e la repressione di qualsiasi fermento d'ispirazione liberale; forse, tuttavia, potrebbe riferirsi alla galoppante abdicazione della ragione in favore dell'irrazionalità, finalmente riconosciuta come vera forza motrice di ogni comportamento umano. A prescindere da queste difficoltà interpretative, comunque, il Saturno che divora i suoi figli è certamente il quadro più estremo e compiuto del ciclo delle cosiddette Pitture Nere, al quale è legato, oltre che per un'omologia dei toni cupi e minacciosi, anche per un fil rouge tematico legato proprio alla figura di Saturno, tradizionalmente associata alla disperazione e alla vecchiaia. È in questo modo che «la Quinta del Sordo può leggersi come la Quinta de Saturno», come osservato da Silvia Borghesi.Come già accennato, il tema di Saturno che divora i figli era già stato trattato da Rubens, in un quadro omonimo conservato anch'esso presso il Prado. Si tratta tuttavia di un dipinto maggiormente convenzionale e rappresenta il dio compiere l'atto con maggiore freddezza e calcolo; Goya, al contrario, dipinge Saturno come un uomo preso dalla follia, ben un secolo prima che Sigmund Freud scandagliasse gli abissi dell'inconscio. È proprio grazie al suo esasperato furore espressivo che il Saturno che divora i suoi figli è assurto a dignità di icona, venendo universalmente riconosciuto come uno dei dipinti più celebri di Goya e una delle opere più significative dell'arte figurativa europea." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Esperimento su un uccello nella pompa pneumatica. ### Introduzione: Esperimento su un uccello con una pompa ad aria è un dipinto a olio su tela di Joseph Wright of Derby che fa parte di una serie di quadri, realizzati tra il 1760 e il 1768, in cui la luce all'interno delle composizioni proviene principalmente da una candela. Esperimento su un uccello con pompa ad aria si discosta molto dalle precedenti convenzioni pittoriche: il soggetto scientifico è reso in maniera reverenziale, alla stregua di una scena storica o religiosa. L'intento di Wright era quello di rappresentare la Rivoluzione industriale e le scoperte scientifiche dell’Illuminismo. Sebbene l'eccezionalità delle sue opere fosse riconosciuta dai contemporanei, lo status provinciale del pittore e la scelta di soggetti per l'epoca così avanguardistici fecero sì che il suo stile non fosse mai largamente imitato. Il dipinto si trova dal 1863 alla National Gallery di Londra ed è riconosciuto come uno dei capolavori della pittura inglese. Nella tela è rappresentato un 'filosofo naturale' - un precursore del moderno scienziato - mentre riproduce un esperimento con una pompa ad aria di Robert Boyle dove un uccellino viene privato dell'ossigeno. Un gruppo di osservatori compongono le varie reazioni umane di fronte alla morte della cavia: tre giovani praticanti osservano con interesse, tre donne patiscono sempre meno proporzionalmente alla loro età e infine tre uomini che adempiono ai ruoli nella società modellata dalla religione cristiana: il buon pater, il collega scienziato e il giovane povero e inesperto garzone di laboratorio, acconciato con abiti usati. La figura centrale, illuminata da una fantomatica candela, si sorprende e rimane attonita alla presenza dello spettatore, che sembra quasi entrare nel dipinto, immobilizzandolo col suo sguardo e bloccandolo nella colpa che sta compiendo. L'artista ci fa percepire l'impotenza umana di fronte alla verità assoluta della fede nel sacrificio di Cristo, sacrificio che l'uomo non può che replicare nel tentativo di comprendere l'assoluto mistero che circonda la sua miserabile vita, rimanendo confuso e interdetto. ### Descrizione. L'Esperimento su un uccello nella pompa pneumatica (183 x 244 cm) raffigura una stanza in cui, sotto gli occhi di diversi astanti, sta avvenendo un esperimento volto a dimostrare la morte dovuta ad atmosfere sotto-ossigenate. Per dimostrare il decesso per asfissia, lo sperimentatore rimuove gradualmente l'aria da un'ampolla di vetro nella quale è posto un piccolo pappagallo bianco che svolazza disperatamente: sarà l'eventuale morte di quest'ultimo a stabilire se la teoria dello scienziato è più o meno attendibile. I testimoni di questo drammatico evento sono colti da emozioni assai diverse, che esprimono le reazioni contrastanti della società settecentesca nei confronti della scienza: meraviglia e preoccupazione, interesse e sgomento, curiosità e paura. Una delle ragazze guarda ansiosamente il piccolo volatile, partecipe della sua agonia, mentre l'altra è troppo agitata per prendere visione della scena e viene confortata dal padre, che cinge la sua spalla come per proteggerla. Due gentiluomini (uno dei quali sta cronometrando i tempi dell'agonia del pappagallo) e un ragazzo osservano la scena con molto interesse, mentre i giovani amanti sulla sinistra si guardano negli occhi, estraniandosi da ciò che avviene, senza lasciare che l'esperimento spezzi il loro idillio amoroso. Lo scienziato, protagonista dalla scena, ha lo sguardo rivolto direttamente al di fuori del quadro, quasi a spiegare quello che avviene allo spettatore e a chiedergli se l'esperimento debba continuare fino alla fine o debba invece essere interrotto, salvando il volatile. Degna di nota la reazione dell'uomo seduto a destra, assorto dalla sorte del volatile, colto in uno stato di filosofica contemplazione. Tralasciando i bambini, nessuno degli spettatori sembra mostrare empatia per la sorte del povero volatile, preferendo piuttosto interessarsi all'esperimento. David Solkin suggerisce dunque che i soggetti del dipinto siano l'emblema dello spassionato distacco proprio della nascente società scientifica. Sullo sfondo si riconosce la gabbia vuota del pappagallo sorvegliata da un ragazzo, anch’egli con lo sguardo fisso al di fuori del quadro, come se stesse chiedendo all'osservatore se la debba chiudere definitivamente. All'estrema destra del dipinto, infine, è visibile una finestra dove si affaccia la sagoma bianca della luna, oscurata dalle nuvole. È interessante notare che l'opera ha una forte carica esoterica, conferita dall'atteggiamento dello sperimentatore (che, più che uno scienziato, sembra quasi uno stregone per via dei capelli fluenti e dell'abito rosso) e dalla scelta del volatile. Il pappagallo, infatti, era un uccello pressoché sconosciuto nell'Inghilterra del Settecento, dato che divenne noto solo dopo i viaggi e le relazioni di James Cook. La tavola sulla quale è collocata la pompa pneumatica è gremita di diversi altri oggetti, ciascuno utilizzato dallo scienziato per il suo esperimento. Si scorgono un termometro, uno spegnitoio, un tappo di sughero, una bottiglia e, a lato di quest'ultima, due emisferi di Magdeburgo, utilizzati per simulare in piccolo la pompa pneumatica e per mostrare gli effetti della pressione atmosferica. Sempre sul tavolo è collocata una brocca riempita d'acqua, che con i suoi riverberi (presumibilmente vi è una candela dietro), costituisce l'unica fonte luminosa della scena e al suo interno è immerso un teschio. Secondo William Schupbach, la brocca rappresenta la vanitas, in quanto allude alla caducità della vita e all'effimera condizione del pappagallo. ### Stile. L'intensità della potente fonte di luce dà vita a un chiaroscuro di matrice caravaggesca, atto a simboleggiare l'interesse per la scienza. Questa soluzione insolita fu altamente lodata e furono in molti a elogiare l'uso che l'artista fece della luce, «talmente brillante che non può che essere la luce della rivelazione». Esperimento su un uccello nella pompa pneumatica, così come gran parte della produzione artistica di Wright, attinge dalla tradizione della pittura storica, ma è privo dell'azione eroica centrale tipica di quel genere. In tal senso, molti critici hanno individuato diverse analogie tra questo dipinto e quelli di William Hogarth, dal quale Wright avrebbe ripreso l'intenzione di fornire uno spaccato della società contemporanea, senza però dedicarsi alla satira." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Incredulità di san Tommaso (Caravaggio). ### Introduzione: L'Incredulità di san Tommaso è un dipinto a olio su tela di 107 × 146 cm realizzato tra il 1600 ed il 1601 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato nella Bildergalerie di Potsdam. Ulteriori versioni eseguite dal maestro sono conservate in una collezione privata a Bologna e a Parigi. ### Descrizione e stile. A parlare dell'episodio è il Vangelo di S. Giovanni. Dopo l'apparizione di Gesù agli apostoli e dopo che essi ne ebbero gioito, Tommaso, detto anche Didimo, che non era con gli altri al momento dell'apparizione, fu restio a credere che il Cristo morto fosse apparso in mezzo a loro, così affermò che avrebbe creduto solo se avesse messo un dito nella piega del costato di Gesù. Otto giorni dopo Gesù apparve di nuovo agli apostoli e visto fra di loro Tommaso gli disse:' Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!' (Gv. 20,19-31 ). Caravaggio nella dimensione orizzontale della tela 'fotografa' il momento della constatazione in un'inquadratura di tre quarti dove sono disposte le quattro figure su di uno sfondo neutro e scuro. Questa scelta permette di concentrare l'attenzione dello spettatore sulla testa di Tommaso, mentre la luce illumina la fronte e il profilo ed il costato chiaro di Cristo. Inoltre l'inquadratura permette di fissare l'attenzione sull'atteggiamento timoroso e dubbioso di Tommaso, confortato da Cristo a cui oppone la testa, in basso, rispetto alla Sua, in alto. La disposizione a croce ravvicinata delle quattro teste e a triangolo degli sguardi, col vertice sul gesto di Tommaso, permette un'ulteriore concentrazione emotiva dello sguardo del fruitore, che non può non focalizzarsi sul punto del 'dramma': la rivelazione della presenza reale, in carne ed ossa di Gesù. Il pittore raffigura l'apostolo Tommaso mentre infila un dito nella ferita del costato di Gesù, secondo una determinata tradizione iconografica, con altri due apostoli che osservano la scena. Sempre sul piano compositivo si osserva l'intersecarsi di due assi principali, quello orizzontale che è costituito dal braccio di Tommaso e dalle mani di Gesù e quello verticale che passa dalla testa dei due apostoli ( o meglio in mezzo alle due teste ) e prosegue su quella di Tommaso (esattamente lungo il collo dell'apostolo). Completa questa disposizione un arco formato dalle due schiene, quella di Tommaso e quella di Cristo. Un mirabile incastro di forme umane in primo piano 'gettate', con grande impatto emotivo davanti al fruitore: il gesto di Tommaso e la mano di Cristo che benevola lo accompagna esplode in una 'zoomata' straordinaria esaltata dalla luce che proviene da sinistra ( la luce della rivelazione ) che illumina il dubbio e lo stupore ( le fronti corrugate degli apostoli ) e la realtà della carne viva del Salvatore: dando forza alla verifica che annulla ogni timore. Il dipinto era un 'sopraporta', come descritto nell'Inventario Giustiniani, e quindi gli spettatori lo vedevano dal basso, partecipando, emotivamente della scoperta di Tommaso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Francesco in meditazione (Caravaggio Cremona). ### Introduzione: San Francesco in meditazione è un dipinto a olio su tela (130x90 cm) realizzato da Caravaggio tra il 1605 ed il 1606. Oggi quest'opera si trova conservata alla Pinacoteca del Museo civico Ala Ponzone di Cremona. ### Descrizione e stile. Stilisticamente è molto vicino alla Cena in Emmaus della Pinacoteca di Brera, dipinta durante il soggiorno nella tenuta dei Colonna nel 1606, per alcuni particolari come il modo sommario di definire i tratti del volto modellati da ombre molto decise, le pennellate lunghe e sottili che costruiscono le pieghe del panneggio. Questo modo di dipingere si nota anche nelle ultime opere romane come la Madonna dei Palafrenieri e il San Gerolamo della Galleria Borghese di Roma. Lo sfondo naturale è appena accennato, si intravedono un tronco d'albero e delle foglie, particolari che vanno messi in relazione allo stato d'animo irrequieto del Santo. Con pochi ed essenziali particolari Caravaggio esprime uno stato emozionale di grande intensità spirituale, San Francesco curvo e sofferente volge lo sguardo al crocifisso e al libro appoggiato sul teschio, oggetti che assumono un valore centrale nella sua predicazione e che alludono alla volontà di seguire l'esempio di Cristo, la necessità del recupero della purezza dei valori cristiani ed evangelici, fino al rinnegamento di sé. La meditazione di san Francesco avviene come fatto vissuto intimamente, in isolamento in un luogo raccolto, l'ambiente esterno è avvolto dalla quasi totale oscurità, rotta soltanto da un raggio di luce che piovendo dall'alto rende visibile la figura del santo. Caravaggio aveva spesso lavorato per l'ordine francescano e per gli altri ordini mendicanti, rappresentando in diverse opere il Santo di Assisi. Il suo stile realista era vicino alla spiritualità francescana, alla predicazione in favore delle classi popolari che ricercava un linguaggio pittorico che sottolineasse l'umiltà e la povertà dell'ordine, una spiritualità condivisa anche dalla corrente fondata da san Carlo Borromeo molto radicata in Lombardia terra d'origine del pittore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sette opere di Misericordia. ### Introduzione: Le Sette opere della Misericordia, o anche più propriamente la Madonna della Misericordia, è un dipinto olio su tela (390×260 cm) compiuto nel 1606-1607 da Caravaggio e conservato presso il Pio Monte della Misericordia di Napoli.Si tratta della prima opera realizzata dal pittore una volta giunto a Napoli. La tela ebbe una notevole influenza su tutta la pittura napoletana del Seicento, ancora legata ai canoni del manierismo, al punto di condizionare una parte della coeva generazione di pittori nonché quella degli anni successivi, legati tra loro dall'appartenenza alla peculiare corrente artistica del caravaggismo napoletano. ### Descrizione e stile. L'opera ha quindi una struttura serrata che concentra in una visione d'insieme diversi personaggi, ben quattordici, tant'è che può essere confusa con una semplice scena di genere ambientata in un vicolo popolare di Napoli.Caravaggio, infatti, proietta tutte le sette le opere di misericordia corporali in un ipotetico scenario cittadino partenopeo, brulicante di vita e di faccende quotidiane. Il pittore decide di rappresentare il complesso tema iconografico delle sette opere di misericordia con distinte scene tratte da temi della Bibbia e della storia romana, in cui 'è l'uomo che aiuta l'uomo', senza alcun tipo di intervento divino. Sulla parte superiore del dipinto, dinanzi ai due lenzuoli distesi, la Madonna col Bambino accompagnata da due angeli si manifesta infatti solo per supervisionare le vicende umane che si svolgono nella terra. I personaggi celesti sembrano a prima vista 'distanti' da ciò che accade in basso, tuttavia grazie al particolare dell'ombra che le figure proiettano sulla parete della prigione il pittore vuole assegnare anche a loro una presenza concreta e terrena.Le sette opere di misericordia sono così raffigurate:. Dar da mangiare agli affamati: tratto da un episodio della storia romana, è rappresentato dall'episodio di Cimone che, condannato a morte per fame in carcere, fu nutrito dal seno della figlia Pero e per questo fu graziato dai magistrati che fecero erigere nello stesso luogo un tempio dedicato alla Dea Pietà. Sullo stesso luogo fu poi edificata la basilica di San Nicola in Carcere. I due personaggi costruiscono l'iconografia della Caritas romana, di cui risalta il particolare della goccia di latte sulla barba del vecchio che sta bevendo dal seno della figlia, che per il soggetto ritratto fu utilizzato ancora una volta, com'era consuetudine per il Caravaggio, la figura della cortigiana Fillide Melandroni. Dar da bere agli assetati: è rappresentato da un uomo in secondo piano a sinistra che beve da una mascella d'asino, iconografia di Sansone, che nel deserto bevve l'acqua fatta sgorgare miracolosamente dal Signore. Stando al racconto biblico, questa raffigurazione è l'unica che in senso stretto discosta dalle altre, poiché non vede l'intervento dell'uomo in soccorso ad un altro uomo, bensì quello divino. Vestire gli ignudi: è la storia raffigurata dai personaggi posti in primo piano, dov'è una figura di giovane cavaliere, san Martino di Tours, che fa dono del suo mantello ad un uomo dalla posa michelangiolesca visto di spalle e sdraiato a terra. Quest'ultimo secondo la critica pare sia frutto di un modello classico usata dal Caravaggio, alla stregua del Galata morente già in collezione Ludovisi (l'opera tuttavia non poteva essere concretamente quella in quanto la scultura antica fu rinvenuta solo nel 1623). Ospitare i pellegrini: è riassunto da due figure, l'uomo in piedi all'estrema sinistra che indica un punto verso l'esterno della composizione, a mo' di invito al pellegrino, raffigurato come san Giacomo, con l'attributo della conchiglia sul cappello e del bordone in mano (segno del pellegrinaggio a Santiago de Compostela), dietro al quale si scoverebbe un terzo personaggio, probabilmente pellegrino anch'egli, che si evince dalla presenza del solo orecchio che esce dal buio dello sfondo. Curare gli infermi: allo stesso santo dell'opera di vestire gli ignudi è legata la figura dello storpio in basso nell'angolo più buio a sinistra della scena, disteso e con le mani congiunte in preghiera che chiede aiuto a Martino di Tours, anche questo un riferimento alla sua agiografia. Visitare i carcerati: tratto da un episodio della storia romana, l'opera misericordiosa viene raccontata dagli stessi personaggi di quella di dar da mangiare agli affamati, con Pero che fa visita in carcere al padre, Cimone. Seppellire i morti: è raffigurato sulla destra in secondo piano con il trasporto di un cadavere, di cui si vedono solo i piedi lividi, da parte di un portatore mentre un diacono che regge la fiaccola fa luce sul percorso. Alcuni elementi e personaggi inseriti nella scenografia rimandano a virtù: Pero rimanda alla virtù teologale della Carità, Cimone a quella della Temperanza, la fiaccola del diacono rimanda alla virtù teologale della Fede, Sansone a quella cardinale della Fortezza, la spada di san Martino a quella della Giustizia, mentre i due uomini aiutati dallo stesso santo (il nudo e l'infermo) rimandano invece alla virtù cardinale della Speranza, quella della Prudenza, infine, è espressa dall'oste, che indica la strada del riparo al pellegrino solo dopo che questi è stato riconosciuto tramite i suoi simboli (conchiglia e bordone). Stilisticamente il dipinto si avvicina alle ultime pitture di Caravaggio a Roma (in particolare ricorda il Martirio di san Matteo per la soluzione compositiva di un gruppo di figure variamente atteggiate che si dispongono lungo delle direttrici a raggiera) ma si differenzia per l'utilizzo di una luce che scolpisce le forme attraverso un chiaroscuro più netto e frantumato e per una composizione più drammatica e concitata, non esistendo più un fulcro centrale dell'azione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio). ### Introduzione: La Decollazione di San Giovanni Battista è un dipinto di Caravaggio realizzato in olio su tela (361x520 cm) nel 1608. Grazie a questa opera Caravaggio ottenne l'onore della Croce di Malta. Quest'opera è conservata nell'Oratorio di San Giovanni Battista dei Cavalieri nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta (Malta). Quando il pittore fuggì dall'isola poco dopo, la bolla con cui veniva radiato dall'ordine fu letta proprio davanti a questo quadro. ### Descrizione. Nella tela sono rappresentati il carceriere imperterrito, il boia che s'appresta a vibrare il colpo finale, una giovane che porta un bacile su cui raccoglierà la testa del Battista e una vecchia che si copre il volto con le mani per l'orrore; sulla destra due carcerati assistono da una grata alla scena. In questo quadro il rapporto figure-spazio è rovesciato a vantaggio di quest'ultimo, tanto da creare ampie zone di vuoto, mentre attenuando i contrasti luministici, l'artista immerge la scena nella penombra. Il Santo è colto negli ultimi spasmi di vita, con le mani legate dietro le spalle, e indossa l'abituale veste di peli di cammello intrecciati (suo emblema), ed una tunica rossa (rimando al futuro martirio di Cristo suo cugino, a cui assomiglia anche esteticamente e fisicamente). Al centro della composizione è il corto pugnale, detto 'misericordia', col quale il boia s'appresta a staccare la testa dal busto; al di sotto del Santo la spada con cui era stato scagliato il primo colpo, mentre una corda recisa e fissata ad un anello sulla parete a destra fa intuire cos'era successo qualche istante prima, quando il Santo era stato slegato e portato avanti. Il muro vuoto della prigione interrotto dalle inferriate, i due prigionieri che osservano la scena ed il tono cupo dell'opera rimandano ad una spietata esecuzione, eseguita alle prime luci dell'alba." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il pittore e la sua fidanzata. ### Introduzione: Il pittore e la sua fidanzata è un dipinto di Marc Chagall, a olio su tela (116x88,7 cm), realizzato nel 1980. L'opera è conservata al Museo Puškin di Mosca. ### Descrizione. Chagall ritrae qui se stesso con in mano la tavolozza dei colori e ai suoi piedi la donna amata che lo abbraccia teneramente. Al loro fianco vi è un vaso di fiori rossi, unica nota colorata che spicca sulle tenui tonalità che caratterizzano questo dipinto. Dietro alle figure dei due fidanzati, collocati in primo piano, sullo sfondo compaiono alcune immagini evocatrici di momenti felici della vita del pittore, in quanto raffiguranti luoghi a lui cari: a sinistra Parigi, illuminata da una luce solare, di cui si riconoscono la Torre Eiffel, il fiume Senna con i suoi ponti e l'Île de la Cité, isola fluviale in cui sorge la cattedrale di Notre-Dame; a destra, invece, Vitebsk, città natale di Chagall, qui rischiarata da una luce lunare, che si riflette sulla cupola verde e bianca della chiesa ortodossa. Tra le due città, ma leggermente più in basso, è rappresentato un gruppo compatto di musicisti e saltimbanchi, simboleggiante l'ideale fusione dei due soggetti geografici preferiti dall'artista, con una chiara allusione all'armonica convivenza delle due identità nazionali riconosciute da Chagall. Mentre la contrapposizione di luce diurna e luce notturna è funzionale a sottolinearne le diversità, al contrario il gruppo omogeneo di musicisti e acrobati ne evidenzia l'inscindibilità nella percezione emotiva e artistica del pittore. L'opera, che appartiene all'ultimo quinquennio della vita e dell'attività di Chagall, rappresenta una sorta di epilogo del ciclo di dipinti dedicati al tema dell'amore per Belle e per le città più importanti della sua vita, raggiungendo qui picchi di sentimentalismo perfettamente resi dalle scelte cromatiche e da una particolare stesura del colore, frutto di leggere pennellate post-impressionistiche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Compleanno (Chagall). ### Introduzione: Compleanno è un dipinto (81x100 cm) realizzato nel 1915 dal pittore Marc Chagall, con la tecnica a olio su cartone. È conservato nel Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. L'opera fa parte della serie di dipinti che inneggiano l'amore dell'artista per la prima moglie. Bella, nel suo libro, racconta che, mentre decorava la stanza con dei fiori per il compleanno del marito, Chagall le chiese di fermarsi perché voleva ritrarla. L'immagine è caratterizzata dai due sposi sospesi nell'aria e l'artista che, per baciare la moglie, assume un'angolazione impossibile. Chagall dipinge minuziosamente ogni cosa, ad indicare che quando è con la moglie Bella ogni cosa della realtà è perfetta e sembra che lei possa portargli la felicità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giovani spartani che si esercitano. ### Introduzione: Giovani spartani che si esercitano è un dipinto del pittore francese Edgar Degas, realizzato nel 1860-62 e conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto coglie un gioco sintonizzato di lancio e accettazione della sfida che coinvolge un gruppo di ragazze e di ragazzi. A sinistra troviamo quattro giovani donne spartane, dai tratti lievemente androgini, colte mentre incitano i ragazzi alla lotta sfida con un «contegno più parigino che spartano» (Bernd Growe): i loro gesti, infatti, non sono per nulla aggressivi, bensì si impaginano con un'armonia e un ritmo che ricordano le movenze delle ballerine, le grandi protagoniste dei dipinti degassiani a venire. I ragazzi, delegati nella parte destra del dipinto, presentano tratti dolcemente effeminati e raccolgono la sfida. Sullo sfondo, infine, troviamo le madri dei lottatori, che osservano divertite il certame.In quest'opera Degas favorisce un andamento paratattico, rapido e concitato, che con la sua simmetria sembra quasi riallacciarsi al rigore della pittura neoclassica, e dirige una sapiente coreografia, dove alla serrata coesione del gruppo delle ragazze viene contrapposta la formazione tutt'altro che compatta dei ragazzi. Notevole anche l'impianto compositivo dell'opera, il cui centro focale è fissato esattamente sul palmo della mano della giovane spartana che lancia la sfida, la quale sembra quasi «gelidificata» in primo piano. Nonostante il chiaro intento didascalico dell'opera, che si propone l'ammaestramento morale con il ricorso a illustri esempi del passato, Degas asciuga la retorica della «grande maniera» accademica e non ricorre a inventio particolari per fissare i contenuti dell'opera in stereotipi precisi. Quest'operazione di azzeramento dei referenti storici è così intensa che il riferimento a Sparta sopravvive nel solo titolo: l'opera sembra quasi raffigurare una semplice lotta tra giovani senza tempo.Riprendendo il commento della critica d'arte Giovanna Rocchi, i nudi «sono trattati in maniera naturalistica e i volti non sono il frutto della ripetizione di un tipo fisionomico, ma sono ritratti eseguiti sul modello, ognuno dei quali si definisce in una differente espressione». Già durante gli anni giovanili Degas era già sensibile alle istanze del realismo, pur essendo ancora fortemente legato agli studi sui primitivi condotti in Italia (dei quali ripropone la sensibilità cromatica). In quest'opera l'artista cerca di riproporre i due elementi, quello classicheggiante e quello realistico, in una fusione che tuttavia è subito oggetto di scherno dalla critica del tempo, prodiga di insulti verso il graffiante realismo di quelle «ossute monelle di periferia» (in riferimento alle spartane)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il mercato del cotone a New Orleans. ### Introduzione: Il mercato del cotone a New Orleans (Le Bureau de coton à La Nouvelle-Orléans) è un dipinto del pittore francese Edgar Degas, realizzato nel 1873 e conservato al Musée des Beaux-Arts di Pau. ### Descrizione. L'opera raffigura quattordici persone nell'ufficio di cotone dello zio intente a svolgere altrettante mansioni. L'identificazione delle varie figure, un tempo molto controversa, è stata sciolta definitivamente da John Rewald, che nel 1946 ha risolto l'identità dell'anziano signore in primo piano (si tratta di Michel Musson, colto mentre esamina il cotone) e ha riconosciuto con successo anche René De Gas (il signore immerso nella lettura del giornale locale Times-Picayaume), James Prestidge (il socio seduto su uno sgabello mentre discute con un cliente), Achille De Gas (appoggiato a una finestra), il cassiere Livandais (l'uomo chinato sui registri mentre controlla i conti) e William Bell, che propone al cliente la mercanzia.La formula scelta è quella del «ritratto di gruppo», tipologia iconografica che vanta illustri predecessori, primo fra tutti la famosa Ronda di notte di Rembrandt. Il brano di Degas, tuttavia, si distingue perché agitato da una profonda estraneità. Proponiamo di seguito la lettura datane dal critico Bernd Growe:. La tavolozza del dipinto è accordata sulle armonie del nero, dell'ocra e del bianco, tinte che Degas riscalda solo in alcune parti, scegliendo in questo modo di dare una soluzione «riduttiva» dei colori. Per quanto concerne l'impianto compositivo, invece, il pittore punta su una costruzione a zig-zag che accelera la visione dal basso verso l'alto, restituendo un dinamismo che verrà riprodotto anche ne L'assenzio. Memore della lezione di Manet, infine, Degas inserisce in questo dipinto diversi brani di natura morta di pregiata fattura, come il cestino pieno di carte in basso a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Davide con la testa di Golia (Caravaggio Vienna). ### Introduzione: Il Davide con la testa di Golia II è un dipinto a olio su tavola di pioppo (90,5x116,5 cm) realizzato a Napoli nel 1607 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il soggetto raffigura il giovane eroe della tradizione biblica che fa capolino dal buio subito dopo aver reciso la testa di Golia, che protende in avanti come macabro trofeo dopo la battaglia, trionfatore più sulla morte e la sofferenza che sul gigante, la cui testa è usata come 'spauracchio'. La luce irradia i volumi sintetici e si traspone sulle superfici quasi lisce sottolineando il gesto trionfale di Davide, con uno sguardo distratto e indifferente che si contrappone alla smorfia di tensione di Golia. Il suo volto è contratto dalla tensione, la bocca aperta a far sfolgorare il brillio della sua dentatura, la ruga che si pone tra le sopracciglia, i suoi occhi spenti e semichiusi oltre ai solchi delle guance, tradiscono quell'adesione alle ricerche sulla rievocazione espressiva dei 'moti dell'anima', di cui Caravaggio si fa portavoce alla stregua di Leonardo. Il dipinto è molto simile ad un'altra versione più tarda conservata a Roma nella Galleria Borghese. In entrambe le versioni, comunque, nelle sembianze di David Caravaggio avrebbe ritratto il suo garzone (e supposto amante) Francesco Boneri, già modello per Amor Vincit Omnia, anche se non esiste alcuna notizia della frequentazione dei due successiva alla partenza dell'artista da Roma nel 1606." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna del Rosario (Caravaggio). ### Introduzione: La Madonna del Rosario è un dipinto a olio su tela (364x249 cm) realizzato presumibilmente intorno al 1605 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio. È conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. La scena è articolata su tre livelli, seguendo uno schema piramidale. Al vertice sta il gruppo della Madonna e del Bambino, al livello intermedio i santi dominicani Domenico e Pietro martire ed altri frati dell'ordine, in basso il donatore ad altri fedeli. Inquadrano la composizione una grande colonna a sinistra e, in alto, un grande drappo rosso ad essa annodato. La Madonna col Bambino è assisa in trono, e sembra quasi dare il suo assenso, con un cenno della mano, a san Domenico che, vestito con l'abituale saio, ha in mano dei rosari, ed i fedeli, povera gente dai piedi nudi e sporchi, gli si rivolgono, inginocchiati, per ottenere la grazia; all'estrema sinistra, vestito di nero ed in gorgiera, è ritratto Marcantonio Colonna, nonno del committente. Dall'altra parte, è raffigurato san Pietro Martire con un'ampia cicatrice sulla fronte (proprio come Caravaggio che, ferito alla testa qualche mese prima nel duello con Ranuccio Tomassoni, doveva portarne ancora visibile il segno), che indica la Vergine a chi è fuori del quadro; alle sue spalle, altri domenicani, dei quali, vicari terreni di Maria, la tela vuole essere un'esaltazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ultima Cena (Tintoretto). ### Introduzione: L'Ultima cena è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1592-1594 e conservato nella Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia. È un'opera perfettamente in linea con gli altri dipinti del medesimo pittore. ### Descrizione e stile. Nella tela prevale una prospettiva angolare, in cui gli apostoli non vengono messi al centro della scena, che invece viene occupata da personaggi accidentali, come la donna che cerca un piatto in una tinozza o i servitori che prendono i piatti dal tavolo. Questo particolare momento dell'Ultima Cena non rappresenta il momento del tradimento, come l'Ultima Cena dipinta da Leonardo, bensì il momento dell'istituzione dell'eucaristia. Tintoretto dà una certa umanità al dipinto, ambientandolo in una sorta di taverna veneziana, la volontà del pittore era infatti quella di ambientare l'ultima cena nell'epoca in cui l'artista stesso viveva. Quella che appare sulla tavola apparecchiata, in primo piano, sembra una torta con delle candeline, ma non si è riusciti a capirne il significato. In ogni caso questa stranezza era già presente in un'Ultima Cena datata 1574; opera di Pomponio Amalteo ed ora al Castello di Udine. Ci sono tre livelli di luminosità: profana, religiosa e spirituale. La luminosità profana è rappresentata dalla lampada a soffitto che irraggia l'ambiente e colpisce i vari personaggi. La luminosità religiosa è data dall'aureola degli apostoli e di Gesù Cristo. La luminosità spirituale deriva dalle figure fatte solo di luce, usate dal pittore per conferire spiritualità alla scena. Forti contrasti chiaroscurali e la presenza di una luce di scorcio fanno apparire il quadro come una rappresentazione teatrale immortalata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La sepoltura del conte di Orgaz. ### Introduzione: La Sepoltura del conte di Orgaz (El Entierro del conde de Orgaz) è un dipinto a olio su tela (480x360 cm) realizzato nel 1586 dal pittore El Greco. È conservato nella Chiesa di San Tommaso (Toledo). ### Descrizione e stile. In un perfetto equilibrio tra cielo e terra, vengono raffigurati, in forma molto allegorica, i funerali di Gonzalo Ruiz de Toledo (ca. 1260-1323), notario mayor di Castiglia, mayordomo mayor di Ferdinando IV di Castiglia, precettore di Alfonso XI di Castiglia. Il dignitario, noto per la sua grande devozione religiosa e benefattore della parrocchia di San Tommaso, nella quale promosse nel 1300 la riedificazione della chiesa di San Tommaso, è raffigurato con Santo Stefano e Sant'Agostino, mentre il vescovo all'estrema destra sfoglia il Libro dei Morti per impartirgli l'estrema unzione ed il diacono ha lo sguardo rivolto al cielo. Dietro di essi sono gli astanti, quasi tutti anch'essi cavalieri (la croce rossa che portano sul petto è quella dell'Ordine di Santiago), o frati; il personaggio al centro che ha lo sguardo rivolto allo spettatore sarebbe lo stesso El Greco, mentre il ragazzino a sinistra vestito di nero ed indicante la scena sarebbe il di lui figlio (un cartiglio che gli sporge dalla tasca ne reca la data di nascita). Sono gli unici a volgere lo sguardo di fronte. Un angelo al centro della tela, invece, trasporta l'anima del Conte al cielo, che è interamente occupato dal Paradiso: Cristo è seduto in trono, e davanti a lui sono la Madonna e San Giovanni Battista; in secondo piano a sinistra è San Pietro (riconoscibile dalle chiavi) e vari altri Santi (alcuni dei quali, evanescenti, addirittura fluttuanti nelle nubi stesse); sulla destra, alcune anime beate, tra le quali si riconosce quella di Filippo II benché questi fosse ancora in vita all'epoca dell'esecuzione del dipinto. L'opera è firmata in caratteri greci minuscoli: “Doménikos Theotokópolis [sic] Epoíei”." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo crocifisso (Velázquez). ### Introduzione: Cristo crocefisso è un dipinto del pittore spagnolo Diego Velázquez realizzato circa nel 1632 e conservato nel Museo del Prado a Madrid in Spagna. ### Descrizione e stile. Il Cristo crocifisso, carico di valore emotivo, spirituale e simbolico tipico dell'epoca, fa parte di un gruppo di opere a tema religioso che il pittore dipinge dopo essere tornato dal soggiorno romano del 1629 per il monastero delle Benedettine di San Placido a Madrid (periodo madrileno ma tema sivigliano). Una diceria popolare vuole che questo quadro fosse stato commissionato da Filippo IV come ex voto di penitenza per il suo amore sacrilego verso una giovane religiosa. Il dipinto fu allungato per adattarlo allo spazio che gli era stato assegnato in un oratorio, ma l'aggiunta è stata ora rimossa riportandolo alle dimensioni originali. Nonostante il soggetto drammatico, il dipinto nella sua totalità infonde quasi un senso di serenità: a ciò contribuiscono le scarse gocce di sangue e i piedi appoggiati su una mensola (come consiglia Francisco Pacheco del Río nel trattato Arte de la pintura); il corpo crocifisso rispetta i canoni classici. Una ciocca di capelli scende dalla corona di spine; si dice che il pittore, irritato, abbia realizzato velocemente questo ciuffo per coprire una parte del viso mal venuta. Alcuni studiosi credono che il volto sia in realtà quello dello zio di Velázquez. Si notano anche le ferite inferte dalla lancia di san Longino, ancora gocciolanti di sangue, e la scelta di quattro chiodi, tipicamente medievale. Il tutto rispetta i rigidi canoni controriformisti; l'opera fu molto ammirata anche dai Gesuiti. La luce, sempre su ispirazione caravaggesca, è molto chiara e non riporta le ombre. È da notare l'iscrizione estesa (Gesù Nazareno Re dei Giudei) nelle tre lingue ebraica, greca e latina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Girolamo (Leonardo). ### Introduzione: Il San Girolamo penitente è un dipinto a olio su tavola (103×75 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1480 circa e conservato nella Pinacoteca Vaticana. Si tratta di un dipinto non portato a termine. ### Descrizione e stile. San Girolamo è raffigurato nell'iconografia dell'eremita penitente nel deserto. Vestito di pochi stracci è inginocchiato con nella mano destra la pietra che usava per percuotersi il petto e con la sinistra che indica se stesso in atto di umiltà. Il volto è rivolto verso l'alto, tradizionalmente, verso un probabile crocifisso non ancora dipinto, di cui si intravede però l'asta sull'estrema destra, dove si trova il paesaggio appena abbozzato nel quale alcuni studiosi hanno voluto vedere lo schizzo della facciata di Santa Maria Novella. La figura dell'eremita è studiata con notevole attenzione all'anatomia, testimoniando il precoce interesse di Leonardo su questo settore, con muscoli asciutti ma scattanti, tendini a vista. Spiccano soprattutto il busto inarcato e scuro dietro le clavicole, il gesto plastico del braccio disteso, che sembra indagare lo spazio circostante, o la gamba protesa in avanti, con un efficacissimo scorcio. La testa, scavata e ossuta, nonché scorciata nella sua torsione verso destra, è resa con espressività e ricorda alcuni busti antichi cosiddetti di 'Seneca'. La sua figura emerge con potenza anche per effetto dello sfondo scuro, composto da rocce dalle forme bizzarre che si ritroveranno anche, di lì a poco, nella prima versione della Vergine delle Rocce (1483-1486). In basso si trova il fedele leone, appena disegnato, il cui corpo scattante crea giochi lineari rari in Leonardo, che probabilmente sarebbero poi stati attenuati dalla pittura atmosferica e dallo sfumato. L'animale è sulla diagonale che, attraverso il corpo del santo, finisce nel paesaggio dello sfondo a sinistra, già avviato, con le tipiche rocce appuntite leonardesche. Un altro paesaggio, appena abbozzato, si trova sulla destra, sotto un arco naturale, in cui si distingue una sorta di disegno di chiesa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La lampada del diavolo. ### Introduzione: La lampada del diavolo (La lámpara del Diablo) è un dipinto a olio su tela (42x32 cm) del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1797-1798 e conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il personaggio raffigurato nel dipinto è Don Claudio, la cui vita - come abbiamo già detto - dipende dal continuo bruciare della fiammella, sorretta dal diavolo. Il sacerdote, lacerato dal terrore e dalla follia e ammantato in un abito nero, azzarda un passo e si appresta a versare l'olio nella lampada del diavolo, così da evitare che si spenga. La lucerna è sorretta dal demonio che, in un inchino riverente ed animalesco, non aspetta altro che trascinare don Claudio negli abissi infernali.La lampada del diavolo è un'opera permeata da una profonda sensazione di inquietudine, accresciuta dal perpetuo pulsare della fiammella, dallo sguardo atterrito ed alienato di Don Claudio e dalla macabra danza dei cavalli sullo sfondo che, ergendosi sulle zampe posteriori, vogliono probabilmente alludere all'ignoranza e alla zotichezza umana. In primo piano, infine, è appena accennato il frammento di un libro che, disponendosi obliquamente rispetto alla scena (ricorda in tal senso una lapide sbieca), ne accresce il ritmo nevrotizzante. Vi troviamo vergate le parole «LAM / DESCO», ovvero le prime lettere di lampara descomunal [lucerna mostruosa], in riferimento alla formula pronunciata da don Claudio mentre alimenta la lampada del diavolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna (Munch). ### Introduzione: Madonna è una famosa opera espressionista del norvegese Edvard Munch, il quale ne dipinse cinque versioni tra il 1894 e il 1902, ad olio su tela. Una di queste ha dimensioni di 91x70.5 cm. Una delle versioni appartiene al Museo Munch di Oslo, mentre un'altra ad un privato, Nelson Blitz, (Collezione di Catherine Woodard e Nelson Blitz Jr.). ### Descrizione. Ancora una volta sacro e profano si intrecciano nelle opere di Munch. Una donna nuda, raffigurata fino ai fianchi, si impone allo sguardo dell'osservatore. Le braccia sono piegate dietro il corpo, con l'effetto di spingerlo ulteriormente verso il primo piano, i capelli neri sono sparsi sulle spalle e il volto reclinato all'indietro è colto nel momento dell'estasi. La testa della donna è incorniciata da un'aureola profana, il cui colore rosso si carica di riferimenti simbolici (la passione amorosa e il sangue). L'intera scena, se si esclude il rosa del corpo, è giocata sulla bicromia del rosso e del nero che rimanda al binomio amore e morte. L'opera sprigiona una forte risonanza sensuale, acuita dalla serie di contorni ondeggianti, che formano una sorta di bozzolo intorno alla protagonista. Munch sembra intuire con quindici anni di anticipo l'idea futurista delle linee-forza ovvero il riscontro psicologico tra un dato andamento e una sensazione. In pochi tratti e rinunciando a ogni elemento di contorno, l'artista realizza un'immagine magnetica, in cui anche l'apparenza non finita della superficie contribuisce a suscitare l'impressione di sensualità. Il pittore realizzò quattro versioni a olio del soggetto oltre a numerose derivazioni grafiche. Queste gli permettevano maggiori libertà espressive che sarebbero state censurate in un dipinto: in alcune litografie inserisce ad esempio una cornice disegnata percorsa da spermatozoi; in un angolo inoltre compare un embrione, che leva occhi impauriti e già dolenti sulla madre; le fattezze dell'embrione ricordano quelle della figura protagonista de L'urlo (1893). L'artista attribuisce quindi ad ogni essere umano un destino di infelicità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lo spirito dei morti veglia. ### Introduzione: Lo spirito dei morti veglia (Manao tupapau) è un dipinto del pittore francese Paul Gauguin, realizzato nel 1892 e conservato all'Albright-Knox Art Gallery di Buffalo. ### Descrizione. Sentendosi nauseato dal decadente scalpitio della vie moderne Gauguin nel 1891 abbandonò la mondanità scatenata di Parigi e si rifugiò a Tahiti, in Polinesia, alla ricerca di luoghi dalla bellezza paradisiaca e dal primitivismo mistico ed esotico. Nel felice e fecondo primo soggiorno tahitiano il pittore ebbe una relazione sentimentale con Teha'amana, una giovane ragazza dalla «bellezza animale del primo giorno» e dagli occhi teneri e ingenui animata anche da una brillante intelligenza. L'opera raffigura proprio Teha'amana distesa prona su un letto disfatto, terrorizzata dall'oscurità che la avvolge. È nuda: la sua carnagione morbida e ambrata rifulge con una gamma di colori caldi e mediterranei, e il suo abito adamitico rinvia a gloriosi modelli dell'arte occidentale, primi fra tutti la Venere di Giorgione e, soprattutto, l'Olympia di Manet. Lo stesso Gauguin aveva potuto ammirare «La Belle Olympia che tanto scandalo causò negli anni passati» all'Exposition Universelle del 1889: mentre, tuttavia, Manet intendeva dipingere una prostituta con crudo realismo, Gauguin con Manao tupapau volle «collaudare una pratica artistica visceralmente fondata sul colore evocativo di sentimenti puri, e su un sintetismo formale frutto non più di un'estemporanea impressione della realtà, ma di una meditata, visionaria, fantastica e iperdecorativa figurazione» (Larcan). Non vi è nulla di erotico in questo nudo femminile, tanto che gli attributi della sua femminilità - il pube e il seno - sono preclusi alla vista dell'osservatore, schiacciati come sono sul lenzuolo. Con questa «Olympia oceanica», poi, Gauguin intende anche documentare i culti e i costumi tahitiani in un'epoca in cui tale società era avvelenata dall'annessione alla Francia e dall'ingerenza del cattolicesimo, religione secondo il pittore improntata a una tavola di valori antivitale e antitetica allo stato di natura. Stando al giudizio di Gauguin, infatti, il cattolicesimo mediante la nozione di «peccato» avrebbe inibito la danza, la musica e gli altri impulsi primari del popolo tahitiano, nonché corrotto le sorgenti naturali della gioia e del piacere. «Teha’amana non conosce più la storia della sua gente né i suoi dèi» osserva Melania Mazzucco «solo gli spiriti malvagi, che brulicano ovunque e possono manifestarsi in ogni istante». Teha'amana, infatti, non riusciva a dormire a luci spente senza che la sua immaginazione prendesse il sopravvento. Il ventaglio di interpretazioni veicolate dal quadro, dunque, si allarga, e comprende anche le irrazionali paure sofferte dalla ragazza. Non a caso, sulla sinistra, incombe un demone minaccioso circondato da un'aureola che sprigiona tenui fasci di luce, che si irradiano riverberando sui fosforescenti fiori di anona e illuminando l'interno della stanza: è un tupapau, uno spirito dei morti. La fisionomia del tupapau ricorda gli idoli incas, giavanesi e cambogiani o, magari, gli ermetici tiki polinesiani scolpiti in legno e pietra che tanto lo avevano affascinato. Con la sua presenza intimidatoria, pertanto, il demone sembra alludere all'ineluttabilità della morte e, contemporaneamente, all'inconoscibilità del momento in cui essa giungerà, nonché al peso opprimente con cui essa incombe sulla vita umana. Quest'interpretazione è favorita dal titolo tahitiano del dipinto, Manao tupapau, il quale è volutamente ambiguo e si può tradurre sia in «Lei pensa allo spirito dei morti» che in «Lo spirito dei morti pensa a [veglia su di] lei». Di seguito riportiamo la descrizione che Gauguin fornì dell'opera in Genesi di un quadro:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il cavaliere azzurro (Kandinskij). ### Introduzione: Il cavaliere azzurro (in tedesco: Der Blaue Reiter) è un dipinto a olio su tela (55×60 cm) realizzato nel 1903 dal pittore Vasilij Kandinskij. Fa parte di una collezione privata di Zurigo. ### Descrizione. L'opera rappresenta un cavaliere che, vestito d'azzurro e in groppa al suo cavallo bianco, cavalca velocemente su di una collina verde-oro. Tale collina è delimitata da una delicata linea curva che declina procedendo da destra verso sinistra e su di essa si stagliano degli alberi con le foglie ingiallite, chiaro segno del fatto che ci troviamo nella piena stagione autunnale. La tecnica utilizzata da Kandinskij è ancora molto vicina all'Impressionismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Composizione X. ### Introduzione: Composizione X è un dipinto a olio su tela (130×195 cm) realizzato nel 1938-1939 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato alla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf. ### Descrizione. Ultima grande composizione prima dello scoppio della guerra, in cui su uno sfondo nero Kandinskij crea un mondo fatto di forme favolose che nulla fa presagire delle imminenti catastrofi che si sarebbero abbattute sull'Europa. In quest'opera Kandinskij crea un equilibrio formale e cromatico perfetto e assolutamente armonioso, tanto da poter essere considerato come il culmine della sua ricerca sulla purezza della forma. Le molteplici strutture, che sembrano fluttuare senza peso in un profondo universo silenzioso, hanno perso ogni regolarità geometrica e tendono a trasformarsi in forme organiche. Una tendenza ascensionale domina la composizione della tela, mentre i colori valorizzati dallo sfondo scuro, che evoca non solo lo spazio, ma anche il buio alla fine della vita, paiono brillare e farsi ancora più luminosi. Nel dipinto sono presenti, accanto a elementi che richiamano alla mente organismi microscopici, anche alcune forme che derivano dal patrimonio decorativo della tradizione popolare russa, come ad esempio la forma irregolare di colore bruno in alto a sinistra, ornata con una serie di simboli, che è stata interpretata come un riferimento al tamburo sciamanico. Tale strumento era già comparso in Composizione V e sottolinea la profonda continuità che lega le opere dell'artista." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Maestà di Ognissanti. ### Introduzione: La Madonna di Ognissanti è un dipinto a tempera e oro su tavola (335x229,5) di Giotto, databile al 1310 circa e conservato agli Uffizi di Firenze, dove è scenograficamente collocato a poca distanza da analoghe pale di Cimabue (Maestà di Santa Trinita) e Duccio di Buoninsegna (Madonna Rucellai). Anticamente si trovava nella chiesa di Ognissanti a Firenze, da cui il nome. ### Descrizione e stile. Il confronto con le opere precedenti dà un valido metro di come l'arte di Giotto si muovesse ormai verso un radicale rinnovamento della pittura, anche se non mancano stilemi arcaici come il fondo oro e le proporzioni gerarchiche, queste ultime dovute forse alla necessità di mostrare il maggior numero possibile di fedeli attorno alla Vergine. Il tema della Maestà è reinterpretato con grande originalità, incentrato .....sul recupero della spazialità tridimensionale degli antichi e sul superamento della frontalità bizantina. La Madonna e il Bambino hanno un volume solido, ben sviluppato in plasticità, dal netto contrasto tra ombre e lumeggiature, molto più che nella vicina opera di Cimabue (la Maestà di Santa Trinita) di circa dieci anni anteriore. Il peso così terreno delle figure è evidenziato dalla gracilità delle strutture architettoniche del trono che è di gusto gotico francese con decorazioni di gusto geometrico alla base. Raffinati sono i colori, come il bianco madreperlaceo della veste, il blu di lapislazzuli del manto, il rosso intenso della fodera. Maria è una matrona che, in maniera del tutto originale, accenna quasi un sorriso, dischiudendo appena le labbra e mostrando da uno spiraglio i denti bianchi. Le figure sono incorniciate da un raffinato trono cuspidato, creato secondo una prospettiva intuitiva ma efficace, che accentua la profondità spaziale, nonostante il fondo oro. Esso si ispira a Cimabue, ma ha anche una straordinaria somiglianza con quello della Giustizia della Cappella degli Scrovegni. Originalissima è poi la disposizione dei due santi nell'ultima fila, visibili solo attraverso il traforo del trono, che assomiglia a un trittico richiuso o a un ciborio ornato di incrostazioni marmoree. Tutti gli sguardi degli angeli convergono verso il centro del dipinto, con l'innovativa rappresentazione di profilo di alcuni di essi, una posizione riservata solo alle figure sinistre (Giuda, i diavoli...) nell'arte bizantina. Essi hanno in mano doni per la Madonna: una corona, un cofanetto prezioso e vasi con gigli (simboli di purezza) e rose (fiore mariano): i vasi sono tra i primi esempi in ambito medievale di 'natura morta', già sperimentata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. A differenza delle opere più antiche, Giotto ricava uno spazio pittorico nel quale dispone con verosimiglianza gli angeli e i santi: essi sono ancora rigidamente simmetrici, ma non lievitano ormai più uno sull'altro, né sono appiattiti, ma si collocano con ordine uno dietro all'altro, ciascuno diversificato nella propria fisionomia, finemente umanizzata rivelando un'inedita attenzione al dato reale. La tecnica pittorica è molto avanzata ed ha completamente sorpassato la schematica stesura tratteggiata del Duecento, preferendo una sfumatura delicata ma incisiva e regolare, che dà un volume nuovo alle figure. Il senso del volume ottenuto col chiaroscuro, le forme scultoree, quasi dilatate, e la semplificazione delle forme saranno il punto di partenza per le ricerche di Masaccio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il 3 maggio 1808. ### Introduzione: La fucilazione del 3 maggio 1808 (anche conosciuto come El tres de mayo de 1808 en Madrid o Los fusilamientos de la montaña del Príncipe Pío o Los fusilamientos del tres de mayo) è un dipinto a olio su tela (266x347 cm) di Francisco Goya, realizzato nel 1814 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. Completato quando l'artista aveva 68 anni, il dipinto rappresenta la resistenza delle truppe madrilene all'armata francese durante l'occupazione del 1808 della guerra d'indipendenza spagnola. Goya realizzò questo e un altro dipinto (Il 2 maggio 1808) su commissione simile al 3 maggio 1808. ### Descrizione. Il 3 maggio 1808 rappresenta il momento immediatamente successivo alla rivolta e si focalizza su due gruppi di uomini: il plotone d'esecuzione, sulla destra, i condannati sulla sinistra. I carnefici e le vittime si fronteggiano bruscamente in uno spazio ristrettissimo, tanto che, come osservato da Kenneth Clark, «con un colpo di genio [Goya] ha creato un efficace contrasto fra il feroce ripetersi degli atteggiamenti dei soldati e la linea d'acciaio dei loro fucili, e l'irregolarità dei loro obiettivi». Una grande lanterna ai piedi dei soldati getta luce sulla scena, sottolineandone la drammaticità: viene illuminato soprattutto il gruppo di vittime, fra cui figura anche un monaco tonsurato in preghiera (a enfatizzare il fallimento della Chiesa). Il protagonista della scena, tuttavia, è la vittima centrale, bianca, che leva le braccia al cielo in attesa del colpo mortale. Sembra agonizzare ancor prima di essere raggiunta dalla pallottola; il suo volto, dai tipici tratti ispanici, è privo di bellezza ma rivela un sentimento sospeso tra coraggio, rabbia, terrore e incredulità. Il suo vestiario bianco e giallo, oltre a richiamare i colori della lanterna, suggerisce inoltre che si tratta di un semplice bracciante. Ecco invece i tumultuosi comportamenti degli altri condannati, che simboleggiano i sentimenti del popolo:. Un uomo inveisce con il pugno e rappresenta la rabbia del popolo;. Un altro uomo s'inchina verso terra, con gesto di sconforto, e rappresenta coloro che si sono arresi;. Un altro ancora si copre il volto con le mani, in riferimento alla vergogna;. Un quarto guarda con orgoglioso disprezzo i carnefici in uniforme, l'odio.Sulla destra è presente invece il plotone d'esecuzione, di spalle allo spettatore: nascosti nell'ombra, i persecutori reggono tutti una baionetta e vestono colbacchi neri e pesanti pastrani. Nel raffigurare i soldati di spalla, nascondendone pertanto i volti, Goya dà vita a una vera e propria «macchina di distruzione», rigida, violenta e disumana, che sembra quasi esser composta da anonimi automi programmati per uccidere. Senza interferire con l'intensità dell'evento, inoltre, sullo sfondo si profilano un colle arido ed il paesaggio urbano di Madrid: fra questi è presente una folla inferocita con torce, forse costituita da spettatori, forse composta da altri carnefici o condannati. La prospettiva lineare non è presente, essendo la scena ambientata all'aperto. La profondità è resa dalla differente luminosità dei vari piani e dalla disposizione dei soldati. È possibile che il 3 maggio 1808 facesse parte di una serie composta da altri tre quadri, tutti incentrati sulla rivolta del due di maggio. Mentre il secondo dipinto, Il 2 maggio 1808, è tuttora conservato al Museo del Prado, gli altri due sono scomparsi in circostanze misteriose, che potrebbero indicare il malcontento scaturito dal raffigurare l'insurrezione. ### Stile. I critici si divisero in due: chi espresse il proprio scontento per la tecnica scadente, e chi, come Richard Schickel, rimase affascinato dall'impatto notevole del quadro.Sebbene Goya si fosse ispirato a precedenti opere d'arte per la composizione del 3 maggio, in quest'ultimo si ha una notevole presa di distanze dal neoclassicismo, le cui convenzioni di bellezza idealizzata vennero ribaltate dal crudo realismo. Gli artifici pittorici, quindi, vengono messi da parte a favore della brutalità, senza fronzoli eccessivi. Anche gli altri pittori romantici, sebbene attratti dai temi dell'ingiustizia, della guerra e della morte, prestavano molta più attenzione al precetto di idealizzazione della bellezza: questo è evidente soprattutto ne La zattera della Medusa di Théodore Géricault e ne La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix.Il dipinto è legato tematicamente alla tradizione cristiana del martirio (come esemplificato nell'uso drammatico del chiaroscuro): si tratta anche di un appello alla vita, giustapposta dall'inevitabilità dell'esecuzione imminente. L'opera di Goya si discosta tuttavia da questa tradizione: qui infatti è assente quella tipica composizione tanto armoniosa quanto innaturale (presente, invece, in altre opere incentrate sulla violenza, come quelle di Jusepe de Ribera) che anticipa la «corona del martirio» per la vittima. Nel 3 maggio, la vittima centrale con le braccia alzate è stata spesso paragonata a un Cristo crocifisso: una posa simile è riscontrabile nelle raffigurazioni dell'agonia del Messia al Getsemani. Nella mano destra della figura, tra l'altro, è presente un segno simile alla stigmata; la lanterna centrale, invece, richiama quella usata dalle truppe romane che arrestarono Cristo nel giardino. Tra l'altro, l'uomo al centro indossa abiti gialli e bianchi, colori presenti anche nell'araldica pontificia. Goya, tuttavia, è ben distante dall'inserire la trascendenza nella propria opera, dove non ha senso pensare che il sacrificio della vita porterà alla salvezza. La lanterna come sorgente di luce era un tòpos ben radicato nell'arte barocca: in genere, quest'ultima - insieme al chiaroscuro - costituiva una metafora della presenza di Dio. L'illuminazione quindi presentava forti connotazioni religiose; ma nel 3 maggio la lanterna non simboleggia alcun miracolo. Piuttosto, genera luce per far sì che il plotone d'esecuzione possa completare il massacro e che lo spettatore possa essere testimone di questa violenza sfrenata. Avviene pertanto un rovesciamento del forte simbolismo assunto dalla luce sino ad allora. La vittima, così come presentata da Goya, è tanto anonima quanto i suoi assassini. La sua preghiera non è rivolta a Dio, così come suggerivano i canoni della pittura tradizionale, ma a un plotone di esecuzione incurante e impersonale: non è infatti un eroe, ma solo una parte di un continuum di vittime. Ai suoi piedi giace un corpo caduto, con la testa ridotta ad una poltiglia sanguinosa; dietro quest'ultimo, una serie di uomini che condividerà il suo fato. Secondo il biografo Fred Licht, qui per la prima volta l'eroismo insito nel martirio viene sostituito dall'irrilevanza e dalla futilità, dall'anonimato come segno distintivo della condizione moderna, e dalla vittimizzazione dell'omicidio di massa.Il modo con cui il dipinto mostra lo scorrere del tempo è senza precedenti nell'arte occidentale. La morte di una vittima innocente fino ad allora era stata presentata come un episodio conclusivo, intriso di eroismo e coraggio: nel 3 maggio, invece, non c'è questo messaggio catartico. Al contrario, c'è una processione continua dei condannati in una formalizzazione meccanica di omicidio: il risultato, inevitabile, è ben visibile nel cadavere dell'uomo. Non vi è spazio per il sublime; la sua testa e il suo corpo vengono sfigurati a tal punto da rendere impossibile qualsiasi tipo di risurrezione. La vittima viene quindi di fatto privata di ogni grazia spirituale o estetica. Non vi è, infine, alcun tentativo da parte dell'artista di mitigare la brutalità presente nell'opera attraverso l'abilità tecnica. Il metodo e il tema, qui, costituiscono due universi paralleli. Le pennellate sono tutt'altre che piacevoli; il dipinto inoltre è dominato da una tonalità scura e tetra, affidata all'uso di colori fangosi, interrotto solo dai toni bianchi adoperati per i fasci luminosi. Non a caso, qui pochi ammirerebbero la resa tecnica del dipinto, tanto sono intensi il messaggio e la mancanza di teatralità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Deposizione (Angelico). ### Introduzione: Deposizione dalla Croce è una pala d'altare tempera su tavola (176 × 185 cm) realizzata tra il 1432 ed il 1434 dai pittori Beato Angelico e Lorenzo Monaco. Commissionata da Palla Strozzi per la sagrestia di Santa Trinita (all'epoca Cappella Strozzi), è conservata al Museo nazionale di San Marco di Firenze. ### Descrizione e stile. Il pannello centrale, con la Deposizione vera e propria, è organizzato con uno schema piramidale al centro, che ha come vertici i due dolenti inginocchiati alla base e il gruppo delle scale e dei santi in alto, dietro cui si innesta la fascia orizzontale del paesaggio, che si dispiega lateralmente con una medesima linea dell'orizzonte e con una rappresentazione di città (sinistra) e di un paesaggio collinare (a destra). L'effetto è quindi di uno sviluppo verticale al centro (evidenziato anche dal braccio destro di Nicodemo che abbassa il corpo e dalla figura eretta di san Giovanni), al quale si contrappone, armonizzando, uno sviluppo orizzontale in profondità dei lati. Anche ai lati le fasce orizzontali dei personaggi sono accentuate in verticale dalla torre sullo sfondo o dagli alberi. Su questo schema ortogonale si imprime la figura per lo più diagonale di Cristo (le braccia, la testa reclinata, il corpo obliquo), che spicca con forza. La scena del Cristo deposto dalla croce si svolge tutta in primo piano e vi si trova una delle caratteristiche più tipiche dell'Angelico: l'uso di colori limpidi, luminosi e brillanti, accordati in una delicata armonia tonale, che richiama il concetto di san Tommaso d'Aquino della luce terrena quale riflesso del 'lumen' ordinatore divino. La rappresentazione resta in bilico tra il tono di gravità che si addice alla scena sacra e la vivacità pittoresca nella ricreazione ambientale. Nonostante la salda volumetria delle figure, soprattutto quella del Cristo nudo modellato anatomicamente, manca una rappresentazione convincente del peso e dell'azione, con le figure sulle scale che sembrano lievitare nell'aria. Notevole è invece l'attenzione al dettaglio, come i segni delle frustate sul corpo di Gesù, o la dettagliata resa delle fisionomie dei personaggi. I gruppi laterali sono divisi tra le pie donne di sinistra, che si preparano ad accogliere il corpo nel sudario e il gruppo di uomini di destra, tra i quali si riconoscono dei dotti, che discutono sui simboli della Passione. Argan scrisse: 'Da un lato è la religione dell'intelletto, dall'altro la religione del cuore; e all'intelletto chiaro, all'anima pura tutta la realtà si manifesta ordinata e limpida, come forma perfetta'. Il personaggio col cappuccio nero è tradizionalmente indicato come un ritratto di Michelozzo, mentre il giovane col berrettone rosso all'estrema destra sarebbe un familiare degli Strozzi. Il suolo è coperto da una fitta serie di pianticelle descritte nei minimi particolari, che alludono alla primavera, intesa sia come periodo storico in cui si svolse la scena, sia come simbolo di rinascita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Murnau. Paesaggio con torre. ### Introduzione: Murnau. Paesaggio con torre è un dipinto a olio su cartone (74x98,5 cm) realizzato nel 1908 dal pittore Vasily Kandinsky. È conservato nel Centre Pompidou di Parigi. ### Descrizione. Dopo essersi trasferito nel comune di Murnau nelle Alpi Bavaresi insieme alla compagna Gabriele Münter, Kandinskij adotta uno stile che oscilla tra la pittura puntinista su sfondi scuri, ispirata dal Mir iskusstva, e, in seguito all'incontro con il gruppo dei Nabis, manifestò l'interesse per le tele dell'esperienza fauve, viste nel 1906-1907 durante il soggiorno a Parigi. Non è ispirato dai pittori tedeschi, non tiene in considerazione gli artisti espressionisti della Die Brücke, poiché rifiuta il linguaggio simbolista di Franz von Stuck. Kandinskij guarda più a Matisse e ai fauves, dai quali ereditò soprattutto l'uso incisivo del colore puro nella composizione del quadro, anche se di rado utilizza i loro toni caldi, prediligendo come colori il blu e il bianco. Questo dipinto è paragonabile al quadro Murnau. Case sull'Obermarkt del 1908, in cui Kandinskij 'avvolge' in un'atmosfera notturna le costruzioni colpite dal sole, facendo campeggiare soffici nuvole in un firmamento quasi notturno, creando così un contrasto affine a quello di quest'opera. Kandinskij, attraverso una tecnica propria del cloisonnisme e della tradizionale pittura bavarese su vetro, calca le marcature scure di contorno, conferendole una singolare rilevanza e corredandole di vita autonoma. Tali evoluzioni sono visibili specialmente nei dipinti di paesaggi, soprattutto in corrispondenza dei periodi trascorsi a contatto con la natura di Murnau. In quest'opera gli oggetti ritratti vengono condensati con un'essenzialità ben definita, lasciandone così solo lo 'scheletro interno', per mezzo di una netta sintesi dei dati della raffigurazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?. ### Introduzione: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? è un dipinto del pittore francese Paul Gauguin, realizzato nel 1897 e conservato al Museum of Fine Arts di Boston. ### Descrizione. È lo stesso Gauguin a guidare l'osservatore nell'interpretazione dell'opera con un testo di suo pugno, che riportiamo di seguito:. La domanda estetica fondamentale di questo dipinto trova la sua ragione nel potere di enigmaticità racchiuso nelle varie figure che, succedendosi come in un fregio antico, si configurano come un'indagine figurativa e razionale intorno agli interrogativi di fondo che l'uomo si è da sempre posto su sé stesso: «Da dove veniamo?», «Chi siamo?» e «Dove andiamo?», per l'appunto. Sono diversi i modelli ai quali Gauguin si è rifatto per l'esecuzione di questo dipinto: la raggiera di riferimenti figurativi, anzi, è incredibilmente vasta, e trapassa i fregi del Partenone, le mummie peruviane precolombiane, i dipinti di Manet e di Puvis de Chavannes e i bassorilievi di Borobudur, giusto per citare le fonti più note. Iniziamo ora la lettura del dipinto, che va affrontata alla maniera orientale, ovvero procedendo da destra verso sinistra. «Da dove veniamo?»: la risposta a questo pregnante interrogativo ci viene fornita dal neonato in fasce all'estrema destra che, disteso sul manto erboso, si gode il suo primo giorno di vita, ancora sospeso nel mondo delle illusioni e dei furori giovanili, alludendo così alla gioventù che coglie la parte migliore dell'esistenza. Questo fanciullo, tuttavia, potrebbe anche richiamare il peccato originale: Gauguin è volutamente ambiguo sul significato delle sue figure, e l'opera può di fatto essere interpretata e fruita in vari modi secondo la personale sensibilità di ognuno («il mio sogno non si lascia catturare, non ha alcuna allegoria; è un poema musicale e fa a meno di qualsiasi libretto ... l’essenziale in un'opera d’arte è in quello che non è espresso» disse l'artista a tal proposito). «Al contrario di un’allegoria, in cui ogni elemento ha un suo significato simbolico e tutti insieme formano una storia di cui lo spettatore può comprendere il significato» commenta Patrizia «qui siamo di fronte a una visione complessa, fatta di sensazioni sovrapposte e intrecciate (di tempo, di spazio, di colore, di musica), più che di ragionamento. Il migliore modo per leggerla è dunque quello di avvicinarvisi senza alcuno schema interpretativo e lasciarsi catturare dalla sua magia evocativa».Il respiro filosofico del quadro, poi, viene ampliato dalla seconda domanda posta dal titolo: «Cosa siamo?». A questo punto, procedendo verso sinistra, interviene il meraviglioso palcoscenico della natura, dove la commedia umana, tra mito, realtà e sogno, si perpetua dalla notte dei tempi. A destra tre donne vegliano sul bambino e alimentano con l'osservatore un dialogo di soli sguardi: i loro atteggiamenti corporei sono meditativi e sensuali al tempo stesso (quella a destra è completamente nuda, mentre quella di sinistra, pur coprendosi i seni con il braccio, non esita a portarsi con voluttà la mano alla bocca). L'attenzione del fruitore del dipinto, tuttavia, viene polarizzata soprattutto dal giovinetto al centro che, senza curarsi di essere osservato, tende le braccia verso l'alto e raccoglie un frutto. Il ventaglio di interpretazioni di questa figura si rivela ampio e variato, siccome tale gesto potrebbe alludere al momento della procreazione - atto con il quale un uomo vede, in un certo senso, i propri «frutti» - ma anche alla vigoria della gioventù, età della vita umana nella quale si è notoriamente più lieti e spensierati. Certo, la forza gioiosa giovanile è sempre pacatamente velata da un sentimento di malinconia, dettato dall'incertezza del domani e dall'impossibilità di rispondere a quesiti esistenziali così pregnanti come quelli proposti dal quadro: si osservino, ad esempio, le due ragazze vestite di porpora, probabilmente intente a discutere sul perché della vita, oltre che su progetti di ieri e di domani. Alcuni critici, affascinati dal gesto di cogliere il frutto, ne hanno tuttavia avanzato anche un'interpretazione di stampo religioso, che si riallaccerebbe così alla nozione cristiana del peccato, ben esemplificata nell'infrazione biblica compiuta da Eva quando assaporò la mela dell'albero proibito. La tela, d'altronde, è aperta anche ai rimandi religiosi, tanto che sullo sfondo troviamo la statua blu della dea lunare Hina, colta con le braccia levate e già oggetto di raffigurazione pittorica in Gauguin in Hina te Fatou. Sembrerebbe quasi che Gauguin volesse suggerire che le peripezie umane, nonostante la loro tumultuosità, sono prive di sofferenze in quanto possono godere della benefica tutela delle divinità. In realtà non è così: le figure di Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?, proprio in virtù del loro essere uomini, sono soggette alla ferrea legge che regola gli accadimenti umani e la loro ineluttabile e perenne dinamica. In questo quadro, insomma, le stagioni della vita si succedono incessantemente, tra angosce e speranze, sino a degenerare nella vecchiaia. «Dove andiamo?»: a questo ultimo, fondamentale interrogativo è dedicata la porzione sinistra della tela, dove troviamo rannicchiata una vecchia in posizione quasi fetale, con le braccia svigorite oppresse sul volto. Quest'anziana signora è investita dallo straziante assalto dei ricordi insorgenti, dei rimpianti e dei rimorsi: la sua giornata terrena sta per concludersi, ed è tremendamente spaventata dal destino ignoto che la attende, ovvero la morte. La fanciulla distesa al suo fianco prova compassione per il torpido e soffocante cumulo di ricordi che angoscia la vecchia, tanto che la guarda intensamente, impensierita, nonostante presenti il corpo rivolto verso la giovinezza gioiosa e effimera che si dipana alla sua sinistra. L'opera, malgrado i suoi pregnanti contenuti filosofici, è particolarmente interessante anche per la sua tecnica pittorica. Le varie figure si susseguono infatti secondo un andamento orizzontale, che ricorda i fregi greci, e sembrano quasi ritagliate e incollate sul secondo, prive come sono di profondità prospettica. L'esigenza di rappresentare la natura in modo realistico - si guardi il bambino a sinistra, accompagnato da due splendidi gattini - si dissolve in una tavolozza clamorosamente antinaturalistica, che vuole evocare più che descrivere: i blu, verdi, marroni scelti da Gauguin, infatti, sono altamente espressivi e si risolvono in eleganti arabeschi (ben visibili nello sfondo) non immuni da suggestioni musicali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Africano (Kandinskij). ### Introduzione: Improvvisazione VI (Africano) è un dipinto a olio su tela (107×99,5 cm) realizzato nel 1909 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco. ### Descrizione. «Espressioni, soprattutto inconsapevoli, per lo più improvvise di eventi mentali, e quindi impressioni della natura interiore. Chiamo questi quadri improvvisazioni». La definizione di Kandinskij, che si può leggere nello Spirituale nell'arte, è assai precisa, e tuttavia è possibile ritrovare, all'interno di quest'opera, elementi figurativi piuttosto evidenti. È per questa ragione, forse, che la pittrice Gabriele Münter - in questi anni compagna del pittore - diede al dipinto il sottotitolo di 'africano'. L'aggettivo si riferisce anche ai soggiorni compiuti dalla coppia tra il 1904 e il 1905 a Tunisi. L'esuberanza di colori in cui dominano il giallo e il rosso si può infatti accostare al dipinto Orientale, sempre del 1909." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giardino d'amore. ### Introduzione: Il giardino d'amore è un dipinto del pittore Pieter Paul Rubens, realizzato a olio su tela tra il 1632 ed il 1633. Viene custodito a Madrid, nel Museo del Prado. ### Descrizione. Rubens dipinse questo dipinto per celebrare la felicità derivata dal suo secondo matrimonio con Hélène Fourment, che caratterizzò la sua rinascita dopo il periodo di lutto conseguente alla morte della prima moglie.Il ritratto della giovane coniuge si può vedere nella donna all'estrema destra, accompagnata da un uomo (il cui volto è il ritratto dello stesso Rubens). La moglie del pittore sembra aver comunque fatto da modello anche per le altre figure femminili del dipinto. All'estrema sinistra vediamo una donna che, accompagnata dal suo innamorato, accenna un passo di danza mentre un amorino la abbraccia dalla gonna. Ci sono poi delle donne che conversano e oziano, al centro del giardino, per il quale l'artista si ispirò a quello della sua casa ad Anversa, visibile nel ritratto di Isabella Brant, la prima moglie del pittore, eseguito da Antoon van Dyck nel 1621. In alto a destra c'è una fontana con le sembianze della dea Giunone, protettrice del matrimonio, che sprizza acqua dai seni, accanto alla quale c'è un pavone, animale sacro alla dea. La movimentata ambientazione è del tutto fantastica, con le rovine di un misterioso, imponente e lussuoso palazzo sullo sfondo e gli amorini che, volando sulle figure ritratte, alludono alla gioia dell'amore coniugale. Oltre la balaustra è visibile il paesaggio, inventato, che si fa sempre più vaporoso verso l'orizzonte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna Rucellai. ### Introduzione: La Madonna dei laudesi , o Madonna Rucellai, è una Madonna col Bambino in trono (quindi una 'Maestà') e sei angeli, dipinta da Duccio di Buoninsegna. È una tempera su tavola e misura 450x290cm. Proveniente dalla chiesa di Santa Maria Novella di Firenze, è conservata alla Galleria degli Uffizi dove è collocata in una sala scenografica con altre grandi maestà: la Maestà di Santa Trinita di Cimabue e la Maestà di Ognissanti di Giotto. ### Descrizione e stile. La tavola è la più grande che ci sia pervenuta riguardo al Duecento e venne dipinta dal pittore senese, allora giovane e in patria straniera (Firenze e Siena erano due repubbliche diverse). L'opera si ispira alla Maestà del Louvre di Cimabue, dipinta circa cinque anni prima, con la stessa disposizione del trono in tralice, la stessa inclinazione dei volti, i medesimi gesti della madre col figlio, la stessa impostazione della cornice. Il tema però è qui rappresentato con una nuova sensibilità, più 'gotica', carico di ancora maggiore dolcezza nei volti e nella dolente umanità che supera i rigidi schematismi bizantini, facendo eco all'importanza tributata nel Duecento ai culti mariani. La Madonna Rucellai di Duccio è più aristocratica e raffinata. I volti di tutti i personaggi, sebbene ancora enigmatici, sono più dolci e gentili, secondo un distacco dall'opera di Cimabue che non era ancora evidente nell'antica Madonna Gualino di Duccio (1280-1283), divenendo percettibile nella Madonna di Crevole (1283-1284) e che in questa opera del 1285 diventa più evidente: la Vergine sembra quasi abbozzare un sorriso. Ciò dà all'immagine un senso di maggiore aristocraticità, innestata sulla solida maestosità e l'umana rappresentazione di Cimabue. Con tutta probabilità Duccio ebbe come ispirazione anche gli oggetti quali smalti, miniature e avori provenienti dalla Francia, di sapore innovativamente gotico. Sono molti infatti gli elementi di stile gotico presenti nell'opera: mancano le lumeggiature dorate dell'agemina, sostituite da delicate modulazioni di colore e pieghettature spesso cadenti che danno sostanza alle figure. Inoltre Duccio vi immise un nervoso ritmo lineare, come sottolineato dal capriccioso orlo dorato della veste di Maria, che disegna una complessa linea arabescata che va dal petto fino ai piedi, in opposizione alle rigide e astratte pieghe a zig zag della pittura bizantina. La gamma cromatica è ricca e varia, come già andava conquistando la scuola senese, e conta colori che si esaltano a vicenda come il rosa smalto, il rosso vinato e il blu chiaro. Le aureole della Madonna e del Bambino sono decorate da raffinati motivi che creano un'aura di impalpabile trasparenza. I sei angeli che circondano la Madonna sono perfettamente simmetrici (forse dipinti tramite sagome cartonate, i cosiddetti 'patroni') e stanno irrealisticamente inginocchiati uno sopra l'altro ai lati del trono, senza una minima sensazione di piani in profondità, come in Cimabue. Del resto anche nel trono sono più curati i decori preziosi, con bifore e trifore gotiche e con il sontuoso drappo di seta sullo schienale. La cornice modanata ha un ruolo fondamentale nella composizione, ribadito dal recente restauro. Essa è in parte d'oro e in parte dipinta, con una fascia interrotta da clipei con busti di profeti biblici e santi domenicani, tra i quali il fondatore dei Laudesi san Pietro Martire. Queste figure, pur nelle dimensioni ridotte, presentano una notevole distinzione nelle singole fisionomie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Primo acquerello astratto. ### Introduzione: Primo acquerello astratto è un dipinto a matita, acquerello e inchiostro di china su carta (49,6×64,8 cm) datato 1910, ma realizzato nel 1913 da Vasilij Kandinskij. È conservato nel Centre Pompidou di Parigi. La critica fa iniziare l'Astrattismo da questo quadro. ### Descrizione. L'acquerello si presenta come uno schizzo informe ricongiungibile a uno scarabocchio infantile, con un impeto ed una libertà espressiva propri dei bambini che non provengono da un'antecedente esperienza visiva e concreta, ma dal bisogno istintivo di esprimersi graficamente. Fa parte della prima fase astrattista di Kandinskij e dunque si basa su contorni poco segnati, su un uso pastoso del colore, senza un disegno preparatorio, e si contraddistingue per l'impostazione gestuale della composizione. L'immagine è caratterizzata da una profusione di diversi grafismi e macchie colorate: alcune grosse velature espanse e trasparenti, situate in particolare nella parte alta del foglio, sembrano introdurre nella superficie bianca un senso di profondità fluttuante. La parte unificante è lo sfondo bianco della carta, inteso come il confine della forma colorata. L'artista rappresentò e concepì lo spazio come liquido, neutro, in cui le linee e i segni leggeri a matita e a penna fluttuano sulla superficie con un andamenti ritmicamente concitati e simboleggiano la sonorità interiore derivante dalla scomposizione delle forme naturali.Le forme e i segni che galleggiano sulla tela assomigliano a dei microrganismi biologici o a delle cellule viventi, infatti le amebe e le cellule compaiono spesso nei dipinti di Kandinskij. I colori, prevalentemente primari, divengono espressione dell'anima, e ogni tono assume un proprio effetto psichico. Nell'elaborazione di queste sue teorie ha un ruolo anche la dottrina teosofica, di cui Kandinskij era un conoscitore e alla quale si accostarono in seguito vari pittori astrattisti. Il campo dell'opera è privo di prospettiva, senza centro, né ordine apparente. Infatti il caos compositivo è soltanto apparente, poiché scaturisce dalla volontà di creare combinazioni tra colori caldi e freddi nella composizione cromatica, tra forme circolari e lineari. Per Kandinskij l'arte è paragonabile alla musica, perché non imita la natura, ma è astratta, è pura espressione dell'interiorità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Composizione VII. ### Introduzione: Composizione VII (Композиция VII) è il più grande e ambizioso quadro di Vasilij Kandinskij. Realizzato nel 1913, dipinto a olio su tela, è collocato alla Galleria Tret'jakov di Mosca in Russia. ### Descrizione. Kandinskij iniziò a lavorare al centro della parte sinistra della tela, facendo partire da questo nucleo colori contrastanti, forme e linee sezionate e alternando dense pennellate a leggere sfumature. In alcune zone delle linee brevi si accumulano a formare tratteggi ed in altre zone si dispongono parallelamente o si incrociano a formare piccole griglie. Tutti gli elementi della composizione sono distribuiti in modo da creare zone di diversa densità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Blu di cielo. ### Introduzione: Blu di cielo, noto in francese come Bleu de ciel (in italiano: Cielo blu), è un'opera a olio su tela di Vasilij Kandinskij realizzata nel 1940. È conservata presso il Centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou a Parigi. L'opera è segnata e datata col monogramma VK/40 e numerato con il numero di inventario del museo AM 1976-862. ### Descrizione. La sua opera tarda è segnata da uno schiarirsi della tavolozza e dall'introduzione di forme organiche che sostituiscono le rigide forme geometriche. Il dipinto, realizzato nell'anno dell'occupazione nazista della Francia, costituisce quasi un manifesto della pittura dell'ultima fase, a partire dalla scelta del colore, l'azzurro prediletto dall'artista. 'Esso è il colore del cielo', dice Kandinskij, 'e richiama l'uomo verso l'infinito'. Nel blu si librano piccole amebe colorate: si tratta di microrganismi tratti dal repertorio dell'embriologia, che hanno fatto la loro prima comparsa nelle tele del 1934." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il massacro di Scio. ### Introduzione: Il massacro di Scio è un dipinto a olio su tela (417x354 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1824 e conservato al museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Il massacro di Scio raffigura vividamente le atrocità perpetrate dai Turchi contro la popolazione civile dell'isola di Scio. La scena è priva di un eroe, ma anche di un vero e proprio asse centrale, tanto che il punto in cui generalmente la scena raggiungeva il momento di maggiore intensità qui è vuoto. In primo piano, con un ampio scarto di proporzioni rispetto allo sfondo, è collocato lo schieramento di prigionieri, tutti compatti e compressi dal turco a cavallo, l'unica persona della scena a mostrare una certa vitalità. Tutti gli altri, infatti, giacciono in uno stato di prostrazione e di aberrazione delle forze vitali, e attendono rassegnate la deportazione. Al centro un uomo trafitto al costato, agonizzante, sta esalando gli ultimi respiri; troviamo inoltre un'anziana greca pure seduta a fianco al cadavere di un'altra donna, alla quale è aggrappato il giovanissimo figlio che tenta invano di succhiare il suo seno. Una donna nuda, infine, è legata al cavallo del soldato turco, pronto ad assassinare la madre della rapita. Sullo sfondo, organizzato in una composizione evanescente e privo di un preciso punto di fuga, notiamo inoltre un cielo tenebroso e una pianura riarsa, che si estende sino a culminare in un orizzonte mediterraneo. Nel Massacro di Scio Delacroix sperimentò le novità pittoriche introdotte dall'amico e collega Théodore Géricault nel quadro La zattera della Medusa, dalla quale riprese l'impostazione piramidale e i temi. La luce è molto intensa, e inonda le figure che - pressate le une sulle altre - proiettano pochissime ombre, evitando che il colore si smorzi. Gli accordi cromatici di questo dipinto, infatti, sono molto vivi, così come i contrasti sono assai numerosi. Ai contrasti del colore si accostano i contrasti emotivi: Delacroix, infatti, concilia sapientemente i lati più macabri e inquieti del dipinto con quelli più teneri e sensuali, ben esemplificati nella lasciva immagine della donna nuda legata al cavallo. Notevole, infine, anche il contrasto tra il realismo dei particolari, accuratamente descritti dal pittore, e l'irrealismo deliberatamente ottenuto accostando staticità e movimento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La morte di Sardanapalo. ### Introduzione: La morte di Sardanapalo (La Mort de Sardanapale) è un dipinto a olio su tela (395×425 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1827 e conservato nel museo del Louvre a Parigi. ### Descrizione. Il dipinto ripropone la leggenda del potente re assiro Sardanapalo, la quale adombra la figura storica realmente esistita del re Assurbanipal, vissuto tra il 668 e il 626 a.C. I Greci, infatti, favoleggiarono che Sardanapalo, una volta resosi conto della sconfitta imminente, preferì morire insieme a tutti i suoi averi piuttosto che consegnarsi ai rivoltosi che stavano assediando il suo palazzo. Delacroix colse nella storia del suicidio di Sardanapalo - già trattata da lord Byron in un noto dramma - un ottimo modo per riunire in un unico quadro tutte le tematiche care al Romanticismo, come il pathos, l'orrore, l'esotismo, l'erotismo, il «sublime» contrapposto al «bello». L'opera, di quasi venti metri quadrati, è animata da un ardito dinamismo: Sardanapalo è riverso sul suo letto, che osserva inerme e impassibile la terribile carneficina che gli si apre davanti. Le donne dell'harem sono disperate e stanno per essere uccise senza pietà da alcuni uomini al servizio del re, «quasi fosse la rappresentazione di un incubo sadico in cui il possesso coincide con la distruzione dell'oggetto» (Corgnati). Una concubina, accasciata sul letto dove siede Sardanapalo, è già morta. Neanche il cavallo prediletto dal Re riesce a sfuggire alla morte, e presenta uno sguardo inquieto e pauroso, che stride molto con quello dello schiavo pronto a trafiggerlo con un coltello. Neanche la distruzione dei suoi beni preziosi (ai piedi della catasta/letto vi sono le teste in oro di un elefante) sembra commuovere Sardanapalo, che attende con risolutezza l'arrivo della serva con il veleno letale che lo ucciderà. L'unica cosa alla quale sta pensando è il rogo che, partendo dalla catasta ai piedi del letto, arderà senza pietà lui e tutta la servitù.Dal punto di vista compositivo la scena si articola su una diagonale che va dall'angolo inferiore destro all'angolo superiore sinistro, culminando così nella figura di Sardanapalo: le pennellate sono tumultuose e accesissime, e la tavolozza è accordata su tonalità rosse, nere e ocra, che contribuiscono a conferire grande luminosità all'insieme." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cristo in casa di Marta e Maria (Velázquez). ### Introduzione: Cristo in casa di Marta e Maria è un dipinto a olio su tela (60x103,5 cm) realizzato nel 1620 circa dal pittore Diego Velázquez. È conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Questo dipinto fa parte del periodo sivigliano (è datato 1620) e, come la maggior parte della produzione di questo periodo, è un bodegón, questa volta però con soggetti biblici (cfr. Luca 10). In primo piano, una giovane (Marta) è intenta a pestare aglio nel mortaio (gli ingredienti sul tavolo, rappresentati con l'estrema accuratezza tipica di Velázquez, fanno pensare che compongano la salsa aioli, una specie di maionese che si accompagna al pesce); alle sue spalle, una donna anziana indica una scena visibile dalla parte opposta del dipinto, vista attraverso una finestra oppure attraverso uno specchio. In questa scena, Gesù, seduto in una poltrona e abbigliato con una veste blu, è in atteggiamento didattico verso un'altra ragazza (Maria); con loro è presente la stessa donna anziana, che sembra voler interrompere il Maestro. Da sempre c'è un dibattito sull'interpretazione di questo quadro: se la donna in cucina fosse effettivamente Marta, tutto il dipinto verrebbe a trovarsi ambientato al tempo di Gesù, ma se invece – come sostengono alcuni – ella fosse invece una domestica spagnola, la scena rappresentata a destra potrebbe essere semplicemente un dipinto appeso. In ogni caso si nota già qui il gioco di rimandi, di “dipinto nel dipinto”, che verrà ad essere più evidente nell'opera Las Meninas. Di questo quadro esiste anche un'altra versione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Lusso, calma e voluttà. ### Introduzione: Lusso, calma e voluttà (Luxe, calme et volupté) è un dipinto a olio su tela (98x118 cm) realizzato nel 1904 da Henri Matisse. Il pittore ne dipinse due versioni (la seconda è del 1907). L'opera è conservata al Musée d'Orsay di Parigi ed è firmata 'HENRI MATISSE'. Il titolo deriva da un verso della poesia Invito al viaggio di Charles Baudelaire. ### Descrizione. Il soggetto della composizione associa il tema delle 'bagnanti' a quello della 'colazione sull'erba', ispirandosi al quadro di Manet e alle Bagnanti di Paul Cézanne.Questo rappresenta un'utopistica visione dell'eden in cui uomo e natura vivono felicemente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nudo sdraiato. ### Introduzione: Nudo sdraiato (Nu couché in lingua francese) è un dipinto a olio su tela di 60x92 cm realizzato tra il 1917 ed il 1918 dal pittore italiano Amedeo Modigliani. ### Descrizione. Questo dipinto - detto anche Nudo sdraiato a braccia aperte o Nudo rosso - è senz'ombra di dubbio uno dei più famosi del pittore livornese, anzi per molti ne è addirittura il simbolo stesso; se ci chiediamo il motivo di tanto successo (almeno nella nostra epoca) ci riesce difficile rispondere, almeno ad un primo esame. La donna raffigurata, con occhi e capelli neri, giace languidamente sui cuscini con le braccia sollevate e la peluria delle ascelle e del pube in vista.La modella è Jeanne Hébuterne, compagna dell'artista: essa si stende lungo tutto il dipinto, con braccia e gambe tagliate dal bordo del quadro. Il corpo domina lo spazio, anzi lo riempie, tagliato sopra le ginocchia, al polso, al gomito, come se la tela non potesse contenerlo. Se riflettiamo, il motivo di questo taglio particolare ci appare subito evidente: nella composizione non ci sono rette e le parti del corpo e del mobile di fondo che avrebbero richiesto rette, sono, appunto, tagliate, per non disturbare la stilizzazione formale del quadro. Il divano è rosso, il cuscino azzurro, nulla è rigido. Il nudo è per Modigliani una forma particolare di ritratto, in cui il pittore ricrea sulla tela con la stessa libertà con cui ricrea il volto. Così, anche qui i contorni sono allungati, tesi in una forma lineare che sublima la realtà. E la linea, che è il fondamento dell'arte di Modigliani, in questo particolare nudo segna il confine tra caos e creato, stabilisce contorni tra luce e ombra, scandisce e costruisce spazi e volumi. È la linea e il suo diverso spessore che restituisce piani e sfondi. I colori sono pochi: le tonalità presenti sono terre rosse e ocra, azzurri e neri, poco bianco. L'ambiente è appena accennato, quasi un abbozzo, perché ancor più risalti il corpo, morbido, acceso. È nell'uso della linea che Modigliani insegue e conquista un faticoso armistizio fra classicità e modernità, amor sacro e profano, carne e idea. Una linea, ricercata fin dagli anni giovanili, che è la cifra inconfondibile dell'artista. Alla presentazione della mostra di Modigliani alla Biennale del 1930, Lionello Venturi scrisse: 'Mi ha detto il pittore Mauroner, che condivise con Modigliani lo studio a Venezia nel 1905, che allora il suo amico si tormentava per raggiungere la «linea»: non che per linea intendesse alcuna fermezza di contorno, anzi egli dava a quel termine un puro valore spirituale, di sintesi, di semplificazione, di liberazione dal contingente, di passione per l'essenziale.'. Come per altri nudi dello stesso autore è possibile un riferimento classico: in questo caso è talmente scoperto da risultare quasi banale: la Maja desnuda dipinta da Goya più di un secolo prima è probabile modello anche di altri nudi di Modigliani. Nel confronto con i tanti altri nudi della sua produzione, qui Modigliani riesce però a imprimere un tocco espressivo del tutto singolare, per l'intensità dello sguardo e l'uso sapiente dei pochi colori: il risultato è simbolo. Simbolo universale, come per la prima Maja, della sensualità femminile, moderna - in questo caso - ma, come mai, fuori del tempo e dello spazio, carne e sangue, anima e spirito insieme della donna, quasi scultura, nonostante la carnalità: anche se mostrato in modo provocatorio - i peli del pube che tanti grattacapi crearono all'artista - esibisce una sensualità contenuta, malinconica, quasi astratta, un secondo tempio della bellezza, in cui l'idea di bellezza è figlia della poesia e non il contrario. Ecco spiegato il fascino inesausto del dipinto: rappresentazione poetica dell'idea di bellezza, al contrario di altri contemporanei che dall'ideale classico fanno discendere la rappresentazione artistica. Anche la citazione 'classica' assume qui un diverso e più potentemente creativo significato: 'Tutto ciò che Modigliani ha di «italiano» è l'inquietudine interna (la stessa dei futuristi) che nasce dal vuoto dell'esperienza romantica, che la cultura italiana non ha o ha incompiutamente vissuto. Perciò non accetta l'idea di una pittura analitica, la pittura dev'essere poesia. È un limite, ma grazie a questo limite Modigliani non crede al richiamo dell'ordine, alla ragione, all'equilibrio classico. Alla «perfetta proporzione» di Gris, alla pittura «senza errori» di Braque, a Picasso che si mette a rifare Ingres, al Cubismo «cartesiano», infine, Modigliani oppone un'irriquietezza, una tensione interiore, che lo mettono dalla parte dei grandi «obiettori», Delaunay, e Duchamp'. La sua ispirazione, come per tanti artisti contemporanei, affonda le sue radici nell'arte europea ed africana; ma il suo scopo è esprimere la realtà in modo moderno e non, al contrario, sperimentare una moderna concezione dell'arte, come invece facevano gli altri artisti. In questo il suo limite e, insieme, la sua grandezza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Saffo e Faone (David). ### Introduzione: Saffo e Faone è un dipinto a olio su tela (225,3x262 cm) realizzato nel 1809 dal Jacques-Louis David. È conservato nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. Saffo viene mostrata seduta su una sedia ai piedi di un letto in una stanza decorata in stile classico con colonne, pavimento in marmo e vista su un paesaggio rurale esterno (con gli uccelli di Venere, le colombe, seduto sulla soglia di casa). Faone è dietro la sedia, con in mano una lancia e un arco. Sul suo ginocchio c'è una pergamena con alcuni dei suoi versi in lode di Faone e Cupido si inginocchia davanti a lei, sollevando la sua lira, che cerca di suonare con la mano destra mentre appoggia la testa all'indietro per lasciare che Faone culli la testa nel suo braccio sinistro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Incoronazione della Vergine (Velázquez). ### Introduzione: L'incoronazione della Vergine è un dipinto a olio su tela (176x134 cm) realizzato tra il 1641 ed il 1644 circa dal pittore Diego Velázquez. È conservato nel Museo del Prado. Probabilmente il dipinto venne commissionato per l'oratorio di corte di Elisabetta di Francia, regina consorte di Filippo IV di Spagna al Real Alcázar di Madrid. ### Descrizione. Il dipinto di Velázquez è uno dei pochi lavori a tema religioso dell'artista (noto soprattutto come ritrattista). La composizione dell'opera è orientata sulla base di una figura di un triangolo invertito, dando così il senso di grande equilibrio e linee armoniche. La figura principale della Vergine Maria, in atteggiamento di modestia, riverenza ed emozione, con gli occhi abbassati e le labbra incurvate, è posta al centro del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cappellone degli Spagnoli. ### Introduzione: Il cappellone degli Spagnoli è l'antica sala capitolare della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. Famoso per il ricco ciclo di affreschi di Andrea di Bonaiuto (1365-1367), assunse il nome attuale nel 1566, quando fu ceduta alla colonia di spagnoli che era solita radunarsi qui, sin dall'arrivo in città al seguito di Eleonora di Toledo, andata in sposa a Cosimo I dei Medici nel 1539. Vi si accede dal Chiostro Verde, ed oggi fa parte del Museo di Santa Maria Novella. ### Descrizione. Vi si accede attraverso un portale con architrave scolpita, opera forse del Talenti stesso, con il Martirio e l'Ascesa di san Pietro Martire. L'illuminazione è assicurata da un'elegante bifora verso il chiostro, e da un oculo sull'altare. Si tratta di un'aula un'unica grande campata di una volta a crociera a sesto acuto con costoloni bicromi, sorretta agli angoli da quattro pilastri ottagonali. A forma rettangolare, verso ovest ha una scarsella dove è contenuto l'altare ed un crocifisso marmoreo di Domenico Pieratti dei primi anni del Seicento, donato nel 1731 da Gian Gastone de' Medici. Sull'altare si trovava un tempo il polittico di Bernardo Daddi, ora esposto nel refettorio. Le decorazioni di questa zona sono del 1592 e furono eseguiti da Alessandro Allori e Bernardino Poccetti. Al primo spettano, col ricorso ad aiuti di bottega, la pala sulla parete di fondo, con San Jacopo condotto al martirio che guarisce un paralitico, e i sei santi spagnoli af affresco sulle pareti laterali, sormontati da scene a monocromo della loro vita. Da sinistra vedono San Vincenzo Ferrer e Sant'Ermenegildo, al centro San Lorenzo e San Domenico, e a destra San Vincenzo Martire e Sant'Isidoro, questi ultimi con al centro una rappresentazione della Battaglia di Re Ramiro, che fece sconfiggere agli spagnoli il califfo Abd al-Rahman III, grazie all'intercessione di san Jacopo. Al Poccetti spetta la volta, con Scene della vita di san Jacopo, lo stemma di Spagna e le allegorie della Preghiera, della Religione e dei Quattro continenti. A questa fase risalgono anche le lastre tombali sul pavimento, tutte riferibili a nobiluomini spagnoli vissuti a Firenze a parte quella più antica davanti ai gradini dell'altare, del benefattore Mico Guidalotti. ### Stile. Gli affreschi di Andrea di Bonaiuto sono emblematici del periodo della seconda metà del Trecento a Firenze, quando, per ragioni non ancora pienamente spiegate, l'arte mostrava segni di schematismo figurativo, di irrazionalità compositiva, di calo inventivo, prima della magnificenza tardo gotica, seguita con breve scarto dal Rinascimento. Andrea accantonò le conquiste formali di Giotto e della sua scuola, senza usare la prospettiva intuitiva e la disposizione realistica delle figure nello spazio, senza la vivida spiritualità di altri autori quali Giottino. Creò scene corali, affollate da un'umanità diversificata, con una ricca varietà di tipi, pose e atteggiamenti. Al pari però di altri artisti attivissimi all'epoca, quali Nardo di Cione e l'Orcagna, le rappresentazioni sono piuttosto statiche (si guardi alla rigida geometria del Trionfo di san Tommaso d'Aquino), l'individuazione dei personaggi è epidermica, la narrazione è più convenzionale, il gusto in generale è più arcaizzante. Un po' più di vivacità venne recuperata negli ultimi decenni del secolo da Agnolo Gaddi e Spinello Aretino, ma l'unico a Firenze in grado di sviluppare coerentemente l'eredità giottesca in quel periodo, a parte Giottino, fu Giovanni da Milano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sogno del cavaliere. ### Introduzione: Il Sogno del cavaliere è un dipinto a olio su tavola (17x17 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1503-1504 circa e conservato nella National Gallery di Londra. Probabilmente faceva parte di un dittico con le Tre Grazie, oggi al Museo Condé di Chantilly. ### Descrizione e stile. La composizione, apparentemente semplice, è il risultato di una ricerca sottile di equilibrio delle masse in primo piano e dei piani che digradano nel fondo, su un tema gradito agli ambienti intellettuali fiorentini, impregnati di neoplatonismo: quello dell'esortazione al bene, alla scelta dei piaceri dell'anima piuttosto che di quelli del corpo. L'interpretazione del quadro è controversa. Si è parlato un Ercole al bivio o di un Ercole tra le Esperidi o il Sonno di Scipione l'Africano. Secondo André Chastel l'iconografia del dipinto trae le sue fonti nel poema di Silio Italico Punica, ritrovato dall'umanista Poggio Bracciolini nel 1417, e dal ciceroniano Somnium Scipionis nel commento di Macrobio. Scipione infatti, sostituito a Ercole nell'apologo di Prodico, è al centro di una storia moralizzata, davanti alla scelta tra Pallade e Venere, simboli rispettivamente di conoscenza superiore e di piacere terreno. Le due figure femminili sono infatti proiezioni del sogno del cavaliere al centro, addormentato sullo scudo: la Virtù (Virtus), davanti a un passo montano impervio, e il Piacere (Voluptas), con gli abiti più sciolti. Esse gli offrono gli attributi ideali del suo compiti: la spada (cioè l'arte militare, nonché la vita attiva), il libro (la conoscenza, lo studio, quindi la vita contemplativa) e il fiore (l'amore). Le due figure allegoriche non sembrano però essere contrapposte, con una bilanciata simmetria tra le due figure, evidenziata dall'asse dell'alberello al centro: potrebbe essere un riferimento alle teorie neoplatoniche, che implicano l'armonizzazione delle due inclinazioni. Le Grazie rappresenterebbero la conclusione della scelta del cavaliere, con i pomi delle Esperidi offerti come ricompensa. Il fascino dell'opera risiede nell'apparente spontaneità e semplicità della composizione, in realtà giocata su un delicato equilibrio di linee e piani, col fondale che emerge, le colline che hanno la stessa inclinazione del corpo del cavaliere dormiente, la leggiadra apparizione delle due personificazioni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La barca di Dante. ### Introduzione: La barca di Dante (La Barque de Dante) è un dipinto ad olio su tela (189x246 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1822 e conservato al Musée du Louvre di Parigi. Il soggetto del dipinto, esposto al Salon del 1822, è esplicitamente desunto dall'Inferno dantesco: ad esser raffigurati, infatti, sono Dante e Virgilio traghettati dal demonio Flegias al di là dello Stige, fino all'infuocata città di Dite. ### Descrizione. Il soggetto del dipinto è tratto dall'ottavo canto dell'Inferno dantesco. In primo piano sono ritratti Dante, che indossa un cappuccio rosso e un abito verde e bianco, e il maestro Virgilio mentre attraversano il largo fossato del fiume Stige su un'imbarcazione pilotata da Flegias, il custode del quinto cerchio. Ebbene, mentre il demone nocchiero traghetta Virgilio e il suo discepolo al di là delle acque melmose, dove si ergono le mura della città di Dite, la navicella viene attaccata dai dannati della palude stigia, dove iracondi e accidiosi scontano la loro pena eterna. Dante, preso da un sentimento di sgomento e raccapriccio, alla vista degli spiriti leva il braccio in alto come per allontanarsene. Virgilio, avvolto in un mantello marrone e con la testa cinta da una corona d'alloro, riesce invece a dominare le forze sotterranee e, mosso a pietà, cerca di infondere coraggio nel discepolo tenendogli la mano; Flegias, visto di tergo, è ammantato solo in un drappo azzurro. Alla stagnante immobilità dello Stige si oppone la furia imponente degli iracondi, collocati al di sotto dei due pellegrini e del demonio. I dannati, immersi nell'acqua fangosa, si dimenano contro loro stessi, mordendosi a vicenda, preda della loro stessa rabbia; tra le fangose genti (Inf VIII 59) si scorge il fiorentino Filippo Argenti, che furibondo tenta di rovesciare la barca. Dall'ambientazione buia e tenebrosa, infine, emergono in fondo le mura di ferro incandescenti che cingono la città di Dite, circondata dalla palude. Dal punto di vista stilistico, tra i punti di riferimento più evidenti appaiono Michelangelo, per la trattazione chiaroscurale dei corpi dei dannati, e La zattera della Medusa di Théodore Géricault, dal quale riprende lo stile fortemente emotivo e la costruzione piramidale. Il perimetro di questa piramide, in particolare, è definito dalle masse imponenti dei passeggeri della barca, con la diagonale principale della tela impostata lungo il braccio alzato di Dante. I corpi dei dannati, invece, disegnano forme concave che, amplificando e riproponendo il moto ondoso della palude, enfatizzano l'instabilità dell'imbarcazione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Marguerite Gachet nel giardino. ### Introduzione: Marguerite Gachet nel giardino è un dipinto a olio su tela (46x55 cm) realizzato nel 1890 dal pittore Vincent van Gogh. È conservato nel Musée d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. L'opera mostra Marguerite, figlia del dottor Paul-Ferdinand Gachet, amico del pittore. La ragazza, all'epoca ventunenne, si aggira in un giardino fiorito, durante una soleggiata giornata di giugno. Il dipinto ricorda i colori di Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna del Belvedere. ### Introduzione: La Madonna del Belvedere (o Madonna del Prato) è un dipinto olio su tavola (113x88 cm) di Raffaello Sanzio, datato 1506 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. La data M.D.VI. si trova sull'orlo dell'abito della Vergine. ### Descrizione e stile. Immersi in un ampio paesaggio lacustre, dall'orizzonte particolarmente alto, si trovano la Madonna seduta, che regge tra le gambe Gesù Bambino, il quale sembra muovere i primi passi incerti della fanciullezza, e san Giovannino che, inginocchiato a sinistra, offre la croce astile, suo tipico attributo, al gioco dell'altro fanciullo. Nel gesto di Gesù che afferra la croce c'è un richiamo al destino del suo martirio. La composizione, sciolta e di forma piramidale, con i protagonisti legati dalla concatenazione di sguardi e gesti, deriva con evidenza da modelli leonardeschi, come la Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino, ma se ne distacca sostituendo, al senso di mistero e all'inquietante carica di allusioni e suggestioni, un sentimento di calma e spontanea familiarità. Al posto dei 'moti dell'animo' reconditi, Raffaello mise in atto una rappresentazione dell'affettuosità, dove è ormai sfumata anche la tradizionale malinconia della Vergine, che premonisce il destino tragico del figlio. Maria ha una posa contrapposta, con la gamba destra distesa lungo una diagonale, che trascina con sé il manto azzurro bordato d'oro; alla massa azzurra si contrappone quella rossa della veste. Il rosso rappresentava la Passione di Cristo e il blu la Chiesa, per cui nella Madonna vi era sottintesa l'unione della Madre Chiesa con il sacrificio di suo Figlio. Il suo busto è quindi ruotato verso destra, ma la testa e lo sguardo si dirigono invece in basso a sinistra, verso i fanciulli. Il sole è sostituito dal volto della Vergine, che irradia il paesaggio circostante. È presente una netta linea di contorno tra i personaggi e il paesaggio che, a differenza della pittura leonardesca, viene posto in secondo piano. Tra le varie specie botaniche raffigurate con cura, un altro stilema derivato da Leonardo, spicca a destra un papavero rosso: il colore, anche in questo caso, è un riferimento alla Passione, morte e resurrezione di Cristo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano. ### Introduzione: L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano (L'Exécution de Maximilien) è il nome assegnato a quattro dipinti del pittore francese Édouard Manet, realizzati nel biennio 1867-1868 e conservati in vari musei. ### Descrizione. La prima redazione del dipinto, quella esposta a Boston, fu realizzata immediatamente dopo che Manet seppe dell'inaspettata e tragica notizia. Il pittore, colto da improvviso turbamento e sdegno, realizzò dunque un dipinto di grande formato, nella prospettiva di completarlo. In questa versione cogliamo potenti rimandi alla pittura di Goya, sollecitati anche dal viaggio in Spagna compiuto dal Manet nel 1865: il rimando è ovviamente a Il 3 maggio 1808, opera considerata già allora paradigmatica per il tema delle fucilazioni. Dal Goya Manet prende ispirazione per la camicia bianca del protagonista, per l'inquadratura laterale e per la schiacciante urgenza del plotone d'esecuzione, che sembra vicinissimo all'osservatore. Le analogie tra questa prima versione del dipinto e certi episodi goyeschi ha fatto affermare al critico d'arte Fred Licht che «il primo quadro [...] è anche il più potentemente espressivo, il più goyesco che Manet abbia mai realizzato».Dopo aver vinto i sussulti d'indignazione, Manet si immerse in una profonda meditazione di carattere storico ed etico e, anche grazie all'arrivo di numerosi altri resoconti giornalistici, decise di realizzare una seconda e una terza versione dell'episodio, oggi custodite rispettivamente alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e alla National Gallery di Londra. In queste nuove versioni, poi rielaborate nella formulazione finale dell'ultima versione, le figure effigiate sono più piccole e pertanto vi è una maggiore distanza tra l'osservatore e il soggetto; analogamente, le forsennate variazioni chiaroscurali della prima versione, e la febbrile agitazione che si veniva a generare, qui lasciano il posto a una stesura piatta, realizzata giustapponendo senza gerarchia le zone di diverso colore, cosicché si viene a creare una sensazione di inquietante tranquillità, accentuata dalla freddezza tonale e dallo scorcio spaziale.Al centro della composizione è schierato il drappello del plotone di esecuzione intento a sparare: Manet li veste con uniformi non messicane, ma francesi, proprio per ribadire la terribile responsabilità che Napoleone III ha rivestito nella vicenda. Uno dei soldati a destra, che l autore ha deciso di far somigliare all Imperatore francese, sta giocherellando con la sicura del fucile inceppato, tutt'altro che sconvolto dallo sconcertante evento, mentre nell'angolo opposto è sistemato l'imperatore Massimiliano con un sombrero - ultima vestigia dell'Impero perduto - affiancato da due generali messicani, calmi e inespressivi, che furono giustiziati insieme a lui. Se il dipinto di Goya è pervaso da una angoscia tragica e soffocante, quello di Manet presenta la pur terribile vicenda dell'esecuzione di Massimiliano come un fatto ordinario: questa sensazione viene accentuata soprattutto nell'ultima versione, quella di Mannheim, dove dietro un muretto si scorgono paesaggi verdeggianti inondati dal sole e alcuni ragazzini che, incuriositi, decidono di assistere all'evento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Sebastiano (Mantegna Vienna). ### Introduzione: San Sebastiano è un dipinto a tempera su tavola (68 × 30 cm) di Andrea Mantegna (opera firmata), databile al 1456-1457 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. San Sebastiano è rappresentato legato a una colonna di un monumento romano in rovina, poggiante su una piattaforma con pavimento a scacchiera, oltre la quale si apre un lontano paesaggio di sfondo. Il santo è ritratto nudo con il solo perizoma, secondo la consuetudine del secondo Quattrocento che offriva agli artisti l'occasione di dare una talentuoso saggio di conoscenza anatomica. Il santo è trafitto dalle frecce del martirio, che sono conficcate nel corpo in profondità. Il fisico del giovane è asciutto e somigliante ad una statua greca. Un tipico confronto è con l'analogo San Sebastiano di Parigi, più grande e probabilmente successivo (di alcuni anni o anche, se legato al matrimonio di Chiara Gonzaga come si crede, databile al 1481), con un'impostazione generale simile, ma alcune differenze nell'atteggiamento del santo (più contorto nella tavola viennese) e nell'uso del colore (più morbido e sfumato nella tavola parigina). Sul pilastro a destra del santo corre una scritta in greco (TO.EPΓON.TOY.ANΔPEΟY, 'Opera di Andrea') che attribuisce la paternità dell'opera al Mantegna. Nella città sullo sfondo è forse riconoscibile Verona, città alla quale rimanda anche la curiosa presenza di una nube a forma di cavaliere in alto a sinistra, legata alla leggenda di re Teodorico, descritta sui rilievi della basilica di San Zeno a Verona. L'estraneità di Teodorico con la storia di san Sebastiano ha fatto pensare che si potesse anche trattare di un accenno a un cavaliere dell'Apocalisse, come simbolo della peste contro cui san Sebastiano veniva implorato. La scena è corredata da vari frammenti di sculture e architetture in rovina, ben compatibili con la cultura epigrafica padovana, con una somiglianza tra alcuni dettagli architettonici con quelli della Circoncisione del Trittico degli Uffizi, in particolare il pilastro e la sua decorazione a candelabre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ingresso dei crociati a Costantinopoli. ### Introduzione: Ingresso dei crociati a Costantinopoli è un dipinto ad olio su tela eseguito da Eugène Delacroix nel 1840: misura cm 410 x 498. Fu commissionato da Luigi Filippo nel 1838 e completato nel 1840. Si trova a Parigi, nel Musée du Louvre. ### Descrizione. Il dipinto di Delacroix raffigura un episodio brutale della spedizione armata conosciuta come Quarta Crociata (12 aprile 1204), in cui un esercito crociato abbandonò il piano di invadere l'Egitto musulmano e Gerusalemme, e saccheggiò invece la città cristiana (ortodossa orientale) di Costantinopoli, la capitale dell'Impero bizantino. Il dipinto raffigura Baldovino I di Costantinopoli alla testa di un corteo per le vie della città in seguito all'assalto; da ogni parte ci sono gli abitanti della città che implorano pietà o sono stati assassinati.Il dipinto è utilizzato sulla copertina dell'album 'The IVth Crusade' della band death metal britannica Bolt Thrower." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Scuola di Atene. ### Introduzione: La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 ed è situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro 'Stanze Vaticane', poste all'interno dei Palazzi Apostolici: rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all'interno del percorso dei Musei Vaticani. È l'opera più famosa in assoluto tra quelle del pittore urbinate e la più importante dei Musei Vaticani dopo la Volta della Cappella Sistina e il Giudizio Universale di Michelangelo. ### Descrizione e stile. La Scuola di Atene è un affresco che celebra la ricerca razionale, a differenza della Disputa che esalta la verità rivelata. L'opera rappresenta una scena immaginaria all'interno di un edificio classico, perfettamente rappresentato in prospettiva e incorniciato da un arco dipinto. Le figure dei più celebri filosofi e matematici dell'antichità sono disposte su due piani, separati da una larga scalinata che attraversa l'intera scena. La coppia centrale di figure che conversano è identificata in Platone e Aristotele, attorno ai quali si trovano numerosi altri pensatori. In primo piano sulla sinistra è presente un gruppo autonomo di filosofi interessati alla conoscenza della natura e dei fenomeni celesti. Un altro gruppo, di difficile identificazione, è disposto in modo simmetrico al primo e contiene una figura che potrebbe essere Euclide o Archimede. Complessivamente, la Scuola di Atene rappresenta un'immagine iconica della ricerca filosofica e scientifica dell'antichità, con tutte le sue sfaccettature e i suoi rappresentanti più importanti, immersi in un ambiente classico e perfettamente reso in prospettiva." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La persistenza della memoria. ### Introduzione: La persistenza della memoria (in catalano La persistència de la memòria) è un dipinto a olio su tela (24×33 cm) del pittore surrealista Salvador Dalí, realizzato nel 1931 e conservato al Museum of Modern Art di New York. Opera surrealista per antonomasia, La persistenza della memoria raffigura una landa deserta dominata dalla presenza di alcuni orologi molli, dalla consistenza quasi fluida, simboli dell'elasticità del tempo. ### Descrizione. La persistenza della memoria raffigura un paesaggio costiero della Costa Brava, in Catalogna, nei pressi di Port Lligat, dominato da un cielo con delle sfumature gialle e celesti. La scena, disabitata e scevra di ogni vegetazione, è popolata da diversi oggetti: un parallelepipedo color terra, un ulivo senza foglie (forse senza vita) che sorge su quest'ultimo, un occhio dalle lunghe ciglia addormentato e un plinto blu sullo sfondo, che fa pendant con il mare retrostante.L'attenzione dell'osservatore, tuttavia, è catturata dai tre orologi molli, quasi liquefatti, che di fatto sono i protagonisti della scena. Squagliandosi, questi assumono la foggia dei loro sostegni: il primo ha una mosca su di esso e scivola oltre il bordo del volume squadrato collocato in primo piano, il secondo è sospeso sull'unico ramo dell'albero secco appoggiato sul parallelepipedo, e il terzo è avvolto a spirale sulla timida figura embrionale colante sul suolo. Un quarto orologio, l'unico ad essere rimasto allo stato solido, è collocato sempre sul parallelepipedo ed è ricoperto di formiche nere brulicanti; l'artista catalano ha da sempre nutrito una fobia verso questi insetti, sin da quando ancora bambino li vide divorare un coleottero." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Incendio di Borgo. ### Introduzione: L'Incendio di Borgo è un affresco (circa 670x500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1514 e situato nella Stanza dell'Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane. ### Descrizione e stile. Nell'847 divampò nel quartiere antistante l'antica basilica di San Pietro (il 'Borgo') un terribile incendio. Leone IV, impartendo la benedizione solenne dalla Loggia delle Benedizioni, fece spegnere miracolosamente il fuoco, il che permise la salvezza della popolazione e della basilica. La storia è calata in un ambiente classico, popolato da figure eroiche che risentono dell'influenza di Michelangelo, con venature letterarie, che alludono all'incendio di Troia di virgiliana memoria, e politiche, che alludono al ruolo pacificatore del papa tra il divampare dei focolai di guerra tra le potenze cristiane. La rievocazione dell'Eneide inoltre era un pretesto per celebrare la storia di Roma nella sua dimensione più eroica. Due gruppi di architetture fanno da quinte laterali, estremamente dinamiche, mentre al centro uno squarcio in lontananza rivela la figura del pontefice, di immota serenità dovuta alla consapevolezza della sua infallibilità. La parte sinistra, con un tempio in rovina che ricorda il colonnato corinzio del tempio dei Dioscuri, mostra attraverso un arco un edificio in fiamme col tetto ormai scoperchiato. Un giovane ignudo si cala dalla parete con la tensione muscolare dello sforzo ben evidente, mentre una donna porge a un uomo un bambino in fasce; più avanti, una scena che evoca l'episodio di Enea che avanza trascinando sulle spalle il padre Anchise e il figlio Ascanio a lato . Dietro di essi, l'anziana nutrice del condottiero troiano, Caieta, ricorda vagamente la Sibilla Libica di Michelangelo nella volta della Cappella Sistina. A destra, un gruppo di donne, si affanna per portare contenitori colmi d'acqua per domare le fiamme in un tempio ionico, che ricorda quello di Saturno. Al centro una serie di donne con bambini si rivolge verso il pontefice, che si affaccia da un'architettura bramantesca a bugnato. Più a sinistra si intravede la facciata dell'antica basilica vaticana, ornata da mosaici. Il vuoto centrale e l'insieme dei gesti riesce a far convergere l'occhio dello spettatore sulla figura del pontefice, per quanto piccola rispetto al primo piano. Tale schema venne ampiamente ripreso dai classicisti seicenteschi. Citazioni dotte e ricercate, prese dalla classicità e dalla modernità, ben rappresentano l'ambiente evocato dai letterati della corte di Leone X. Dall'armoniosa bellezza della Stanza della Segnatura si è passati ormai a uno stile più ardito e disomogeneo, con una composizione più intensamente scenografica, senza un'articolata organizzazione strutturale degli edifici, che paiono appunto quinte teatrali o apparati effimeri predisposti durante le feste (lo stesso Raffaello si occupò direttamente di scenografia). Forte è la componente sperimentale ed è stata paragonata da alcuni, nel suo attingere ai repertori urbinate, umbro, fiorentino e veneziano, al procedimento che in quegli stessi anni coinvolgeva i letterati sulla scelta della lingua. Raffaello andava infatti rielaborando i linguaggi dei suoi predecessori per dare origine a quel classicismo che tanto influenzò le generazioni successive." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il grande masturbatore. ### Introduzione: Il grande masturbatore è un dipinto di Salvador Dalí, eseguito nel 1929. L'opera è conservata al Museo nacional centro de arte Reina Sofía di Madrid, per volere stesso dell'artista. ### Descrizione. L'opera condensa in sé alcuni elementi ricorrenti nella produzione di Dalì: le conchiglie, i sassi, la cavalletta (che qui ha il ventre in decomposizione ricoperto da formiche), il simbolo fallico, riproposto sia nel pistillo della calla che nella lingua eretta del leone, la fellatio (indicativa dell'angoscia sessuale dell'autore)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Camerini d'alabastro. ### Introduzione: I camerini d'alabastro erano alcune stanze presenti, a Ferrara, nel fabbricato che conduce dal Castello Estense al Palazzo Ducale, denominato Via Coperta. Erano lo studiolo di Alfonso I d'Este. ### Descrizione. I Camerini comprendevano vari ambienti: il Camerino dei Baccanali, quello dei Marmi, il Camerino Dorato, la Stanza del Poggiolo, l'Anticamera e il Salotto Ducale. Il ciclo decorativo era desunto dall'antichità classica, frequente motivo ispiratore del Rinascimento. I dipinti rappresentavano episodi della vita di Dioniso, le feste e le divinità a lui collegate (Venere e forse Cibele). Gli intellettuali di corte e Alfonso stesso adattarono il progetto in itinere, prendendo spunto da fonti letterarie (Filostrato, Ovidio e Luciano). Il soffitto presentava dieci scene dell'Eneide di Virgilio, dipinte da Dosso Dossi (tra cui Enea e Acate sulla costa libica e Discesa di Enea nei campi elisi). Iscrizioni incise precisavano che lo studiolo custodiva 'la solitudine, la quiete, la serenità' del duca. Bacco, come dio della letizia e liberatore dagli affanni, era il più indicato nei momenti di riposo dal governo e dalle guerre. Secondo il mito, Bacco fu anche pacificatore dell'India, un'allusione alla virtù politica di Alfonso I: il duca amava le armi d'artiglieria al punto da fondere una statua bronzea di Michelangelo per farne un cannone (il Giulio II benedicente), ma esibiva abilmente il vessillo della pace. Infine Bacco era il dio della musica, delle feste, del teatro, molto amato dal duca. Ferrara nel Rinascimento era una grande capitale dello spettacolo: lo studiolo era comunicante anche con un teatro estense, distrutto nell'incendio del 1532. In aggiunta alle opere del Dosso, Alfonso I commissionò dipinti ad importanti maestri veneziani, tra cui Giovanni Bellini (Festino degli dei) e Tiziano (Bacco e Arianna; Il Baccanale degli Andrii, la Festa degli amorini, il Cristo della moneta). Alfonso I prese contatti con Raffaello Sanzio e Fra Bartolomeo, ma ottenne solo disegni, poi ripresi e sviluppati in quadri dopo la morte di questi due artisti da altri pittori (Pellegrino da San Daniele, Tiziano, Garofalo). Il dipinto di Dosso derivato dai disegni di Raffaello (Trionfo di Bacco) è stato recentemente ritrovato a Mumbai." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Panorama di Racławice. ### Introduzione: Il Panorama di Racławice (in polacco: Panorama Racławicka) è un monumentale (15 × 120 metri) dipinto panoramico che raffigura la Battaglia di Racławice, uno dei primi episodi dell'Insurrezione di Kościuszko. Attualmente si trova a Breslavia, in Polonia. ### Descrizione e stile. Il dipinto è una delle poche reliquie del genere preservate relativa alla cultura di massa del XIX secolo, ed è la più antica in Polonia. Il panorama viene esposto in forma circolare, mentre il punto di osservazione è centrale, e presenta diverse scene visibili dai differenti angoli di osservazione. Uno speciale tipo di prospettiva usato nel dipinto ed effetti aggiuntivi (luce, terreno artificiale) conferiscono un aspetto realistico all'opera." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Storie di santa Caterina. ### Introduzione: Le Storie di santa Caterina d'Alessandria sono un ciclo di teleri di Tintoretto, databile al 1585 ed esposto al Palazzo Patriarcale a Venezia. Il Tintoretto decise di narrare in sei episodi la vita della santa e, vista l'enorme mole di lavoro, si fece aiutare in alcune tele dalla sua bottega e dai figli: Domenico e Marietta. L'opera era originariamente posta nella Chiesa di Santa Caterina, sulle pareti del presbiterio, al centro del quale era invece posta la pala del Veronese 'Nozze di Santa Caterina'. ### Descrizione. Nella prima tela si vede la giovane Caterina stupire l'Imperatore Massenzio argomentando il suo rifiuto di compiere sacrifici agli idoli. Nella seconda tela la santa discute con cinquanta dottori, con citazioni di Platone. La sua saggezza è suggerita dall'indice puntato verso l'alto. Nelle tre successive tele viene raffigurato il coraggio della santa nell'affrontare le torture, l'arrivo delle consolazioni celesti, e la prova della ruota, che venne infranta. La sesta tela vede la collaborazione fra Jacopo Tintoretto e il figlio Domenico. Qui sicuramente il Tintoretto non seguì le indicazioni dei committenti, le monache agostiniane di cui era la Chiesa di Santa Caterina, non volendo illustrare le carni straziate della santa. Non volle neppure illustrare la sua decapitazione, limitandosi a mostrare la spada del boia. Caterina si innalza al cielo con lo sguardo basso, come a pregare per i suoi torturatori. Fu il doge Pietro Gradenigo, nel 1307, a decretare che per la Festa dei Dotti il doge e la Signoria visitassero la Chiesa di Santa Caterina nel giorno a lei dedicato, il 25 novembre (dì della morte della santa, nell'anno 305). Santa Caterina d'Alessandria è la patrona dei colti e dei sapienti. Nel Palazzo Patriarcale il ciclo si trova in una sala dedicata all'autore delle opere. Con esso si può ammirare anche la tela di Palma il Giovane 'La madre di Santa Caterina consulta i saggi per le nozze della figlia', opera anch'essa proveniente dalla Chiesa di Santa Caterina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio. ### Introduzione: Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio (1944) è un dipinto surrealista di Salvador Dalí. È custodito presso El Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. ### Descrizione. L'azione del dipinto – l'enorme melograno da cui fuoriesce un pesce che 'genera' due tigri dietro a una baionetta – rappresenta il violento risveglio della donna dai suoi sogni tranquilli. Nel quadro appare anche la figura di un elefante, ricorrente in molti quadri di Dalì, ispirato al piedistallo della scultura Obelisco della Minerva di Gian Lorenzo Bernini che si trova a Roma e rappresenta un elefante che trasporta un antico obelisco.Il corpo nudo di una donna distesa levita su di uno scoglio sospeso nel vuoto. La superficie perfettamente liscia della struttura, pare emergere da un mare dalla superficie piatta e vetrificata. La donna sembra dormire serenamente mentre due tigri la stanno per aggredire. In realtà tutta la scena è, tipicamente, surreale. A sinistra nel dipinto da una melagrana spaccata esce un grande pesce. Dalla bocca dell’animale, poi, fuoriesce una grande tigre. Quindi un'altra esce dalla bocca della prima e l’azione prosegue con un fucile a baionetta la cui punta sta per toccare il braccio della donna distesa. La scena riserva altre visioni surreali. In primo piano un'ape vola intorno ad una melagrana. Sullo sfondo un elefante dalle zampe di ragno traversa tranquillamente la scena portando sulla sua groppa un obelisco di pietra. A destra, verso il bordo del dipinto un promontorio si affaccia sul mare ideale. Il tema dell'elefantino con obelisco sulla schiena fu probabilmente ispirato a Salvador Dalì da quello creato da Bernini e posto sulla fontana in Piazza della Minerva a Roma. Questo è un esempio dell'influenza freudiana sull'arte surrealista e del tentativo di Dalí di esplorare il mondo dei sogni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: I capricci. ### Introduzione: I capricci (Los Caprichos) sono una serie di ottanta incisioni eseguite ad acquaforte e acquatinta con episodici interventi a bulino o puntasecca dal pittore spagnolo Francisco Goya durante gli anni novanta del XVIII secolo. Le lastre misuravano tutte circa 21,5 x 15 cm. ### Descrizione. La raccolta è un acido tour-de-force visivo della Spagna del XVIII secolo e dell'umanità in genere. Le ottanta opere, infatti, furono eseguite con l'intento di mettere a nudo con immagini lucide, aspre e taglienti altrettante varietà di vizi, bassezze, aberrazioni e superstizioni diffusi in Spagna, così da denunciarne la brutalità e promuoverne la sconfitta. Ciascun Capriccio, inoltre, è debitamente corredato di una didascalia che commenta adeguatamente il vizio raffigurato. I soggetti raffigurati nei Capricci, pertanto, saranno amori tragici, stregonerie, folletti, persone inutili e sterili galanterie, e naturalmente anche feroci satire di natura politica, clericale ed erotica. La prima edizione dei Capricci venne pubblicata il 6 febbraio 1799 e messa in vendita lo stesso giorno in un negozio di liquori e profumi di calle Desengaño, a Madrid. Lo stesso giorno, nel Diario de Madrid, Goya si preoccupò di ribadire che i Capricci erano un'opera di pura fantasia, e che pertanto tutti i personaggi, luoghi, eventi e fatti narrati erano il frutto della sua immaginazione e libera espressione artistica:. Niente di tutto questo, ovviamente, era vero. Basti pensare che il Capriccio n. 55 raffigura una vecchia e orribile megera che rimira la sua immagine riflessa nello specchio: le sue fattezze, tuttavia, ricordavano quelle della regina Maria Luisa di Borbone-Parma, con la laconica didascalia che recita «fino alla morte!». Lo stesso Charles Baudelaire avrebbe poi colto la carica ferocemente eversiva del ciclo:. Nonostante l'annuncio sul Diario de Madrid, le opere suscitarono un grandissimo scandalo nella società spagnola, che non esitò a vedervi lo specchio di alcune insigni personalità di corte. Quest'eco giunse pure al Tribunale dell'Inquisizione che, l'8 febbraio, decise di ritirare l'opera dalla circolazione, dal commercio e dalla disponibilità per il pubblico. Lo stesso Goya, ormai messo con le spalle al muro, nel 1803 donò le copie residue dei Capricci e le relative lastre al Re." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Crocifissione (Guttuso). ### Introduzione: Crocifissione è un dipinto a olio su tela di Renato Guttuso del 1941 e conservata a Roma presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna. ### Descrizione. Guttuso, nella realizzazione dell'opera, cercò di discostarsi dalla precedente tradizione iconografica pensando addirittura, sulla scorta dell'opera di Pablo Picasso, di ambientare la scena in un interno. Scelse poi come ambientazione il Golgota tuttavia utilizzò uno schema spaziale del tutto nuovo con la disposizione delle tre croci non una di fianco all'altra ma in diagonale una dietro l'altra secondo uno schema simile a quello seguito da Rembrandt nel disegno Cristo in croce tra i due ladroni. La prospettiva ricorda certamente quella a cannocchiale di Tintoretto utilizzata ad esempio nell'Ultima Cena, ma appare in questo caso volutamente irreale per creare così un senso di straniamento ancora maggiore nell'osservatore. Il volto di Cristo è nascosto dalla croce di uno dei due ladroni e possiamo solo immaginarne la smorfia di dolore. La pennellata presenta il tratto spesso e deciso tipico di Guttuso che unitamente ai colori accesi e dalle tinte pastello danno una forte carica espressiva ai corpi dei personaggi e all'opera stessa. La spigolosità delle figure, seppure tipica di Guttuso ricorda con forza quello di Rosso Fiorentino nella Deposizione di Volterra. È chiara l'influenza del Guernica di Pablo Picasso, di pochi anni precedente, al quale sembra volere rendere omaggio con la figura del cavallo molto simile a quello dipinto in Guernica e forse anche liberamente ispirato a quello del Trionfo della Morte di Palermo. Questi riferimenti sono stati implicitamente confermati dallo stesso Guttuso nel Trionfo della guerra da lui stesso definito un omaggio a Palazzo Sclafani, Honoré Daumier, Rousseau, Franz Marc (I cavalli azzurri), Picasso e al bambino ebreo di Varsavia. . È evidente il gusto per il dettaglio che emerge dai continui riferimenti ai Vangeli: un soldato tiene in una mano un'asta con in cima una spugna imbevuta di aceto e nell'altra delle pietre; le corde stesse con cui è legato uno dei ladroni sembrano quasi sfilacciate, dolorose, taglienti. L'intento di Guttuso in quest'opera e più in generale nella sua arte appare da una sua stessa frase: Una Crocifissione che sembri una natura morta e una natura morta che sembri una Crocifissione. La Crocifissione deve essere il dramma di tutti gli esseri umani e in questo senso una scena comune. 'Questo è tempo di guerra e di massacri: gas, forche, decapitazioni, voglio dipingere questo supplizio del Cristo come una scena di oggi. Non certo nel senso che Cristo muore ogni giorno sulla croce per i nostri peccati ma come simbolo di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee.'. Lo stesso titolo Crocifissione, e non La Crocifissione, non è casuale, ma mette in evidenza come l'opera rappresenti non solo il dramma di Gesù ma quello di tutta l'umanità. Guttuso, infatti, pur rappresentando l'episodio evangelico, la Crocifissione per antonomasia, pone l'accento sull'universalità del dolore e sulla sua profonda attualità. È interessante a questo proposito osservare come le case sullo sfondo siano appena accennate, squadrate secondo lo stile cubista, e per la loro essenzialità di linee possano essere le case del tempo così quelle di tutti i giorni. Il paesaggio del resto non è certo quello del Golgota ma presenta delle asperità che ricordano piuttosto i luoghi della memoria di Guttuso, cioè la Sicilia. Sciascia ha scritto che Guttuso ' Qualunque cosa volle dipingere, dipinse sempre la Sicilia'. Particolarmente indicativo è, a questo proposito, il ponte sullo sfondo. Non è un ponte romano ma il caratteristico ponte arabo-normanno a gobba d'asino, del quale sono presenti innumerevoli esempi in Sicilia, come il ponte chiaramontano sul fiume San Leonardo vicino Caccamo recentemente sommerso a causa dell'innalzamento delle acque dovuto a una diga." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Libertà che guida il popolo. ### Introduzione: La Libertà che guida il popolo (La Liberté guidant le peuple) è un dipinto a olio su tela (260 x 325 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1830 e conservato nel museo del Louvre a Parigi. ### Descrizione. La Libertà che guida il popolo raffigura tutte le classi sociali unite in lotta contro l'oppressore, guidate dalla personificazione speciale della Francia, Marianne, che in quest'opera assurge anche a simbolo della Libertà. Marianne è colta nell'attimo in cui avanza sicura sulla barricata, sventolando con la mano destra il Tricolore francese (richiamando con evidenza i valori della rivoluzione del 1789) e impugnando con la sinistra un fucile con baionetta, a suggerire la sua diretta partecipazione alla battaglia. Indossa abiti contemporanei e anche un berretto frigio, assunto come simbolo dell’idea repubblicana dai rivoluzionari già nel 1789, ha il seno scoperto e i piedi nudi ed è realistica sino alla peluria sotto le ascelle, particolare che non fu apprezzato dai contemporanei. Nella sua posa monumentale e impetuosa la Libertà esorta il popolo a seguirla e a ribellarsi contro la politica reazionaria di Carlo X. La Libertà è circondata da una folla tumultuosa, dove Delacroix ha riunito persone di tutte le età e le classi sociali. A destra della donna troviamo un ragazzino armato di pistole, simbolo del coraggio e della lotta dei giovani contro l'ingiustizia della monarchia assoluta. A sinistra, invece, è visibile un intellettuale borghese con un elegante cilindro in testa e una doppietta da caccia in mano (tradizionalmente ritenuto un autoritratto dell'artista, ma forse si tratta di un ritratto di un suo amico d'infanzia, Félix Guillemardet). Ai piedi della Libertà, invece, troviamo una giovane manovale con un grembiule di cuoio, che guarda la fanciulla piena di speranza, come se fosse l'unica in grado di restituire la dignità alla nazione francese.Dietro questi personaggi iconici si dispiega una massa indistinta di uomini, fucili, e spade: la battaglia, tra l'altro, non è priva di vittime. Alla base del quadro, infatti, giacciono tre cadaveri: a sinistra vi è un insorto dal corpo seminudo, con il macabro particolare del calzino sfilato, mentre a destra troviamo un corazziere e una guardia svizzera, appartenenti alla guardia reale che combatté la rivoluzione di quei giorni. Dietro il fumo degli incendi e degli spari e la coltre di polvere sollevata dai rivoluzionari, inoltre, si intravedono le torri gemelle della cattedrale di Notre-Dame, che stanno a suggerire l'esatta collocazione geografica dell'episodio, ovvero Parigi. Due, in particolare, sono le fonti iconografiche consultate da Delacroix per la realizzazione della Libertà che guida il popolo. La prima è la Venere di Milo, statua ellenistica ritrovata nel 1820 ed esposta al Louvre nel 1821: le sue fattezze, infatti, ricordano molto da vicino quelle della Libertà. Delacroix si mostrò assai sensibile anche alla Zattera della Medusa di Théodore Géricault, dalla quale riprese la composizione piramidale, i due uomini riversi in primo piano e il particolare del calzino sfilato del popolano di sinistra. Se, tuttavia, la tela di Géricault rispecchiava lo sconforto e la disperazione dei Francesi dopo il tramonto dell'epopea napoleonica, la materia della Libertà che guida il popolo ha un contenuto spiccatamente ottimistico: nel quadro di Delacroix, infatti, i parigini sono ritornati sulle barricate e sono fiduciosi in sé stessi. Riportiamo di seguito un commento di Giulio Carlo Argan:. I colori scuri dell'opera, infine, sono stemperati dalla luminosità dei tre colori repubblicani (blu, bianco, e rosso), che dalla bandiera sventolata dalla Libertà si irradiano in tutta la scena, dalle cinture ai berretti, dalle vesti al sangue." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Battaglia di Cascina (Michelangelo). ### Introduzione: La Battaglia di Cascina sarebbe dovuta essere un affresco di Michelangelo Buonarroti da collocare nella fiorentina sala del Maggior Consiglio (poi detta Salone dei Cinquecento) di Palazzo Vecchio, a Firenze. Ne venne realizzato solo un perduto cartone nel 1505-1506 circa, conosciuto da studi e copie antiche, tra cui la migliore è quella di Aristotile da Sangallo, databile al 1542 circa e conservata nelle collezioni private del conte di Leicester, a Holkham Hall, nel Norfolk (lo stesso ex proprietario del leonardiano Codice Leicester). ### Descrizione e stile. Wilde, studiando l'antico aspetto del Salone, giunse alla conclusione che i dipinti, più che affrontati, dovevano trovarsi sulla medesima parete di levante, in due spazi affiancati di circa 7x17,5 metri (5/6x18 secondo Grohn): a destra doveva trovarsi il dipinto di Leonardo e a sinistra quello di Michelangelo. La ricostruzione dell'aspetto del cartone michelangiolesco nella sua interezza è stata oggetto di varie ipotesi. Secondo Köhler (1907) al centro doveva trovarsi il soldato che indossa le braghe, affiancato a sinistra col gruppo di cavalieri testimoniato nei disegni di Londra e Oxford; Thode (1908-1913) completò la ricostruzione ipotizzando ai lati militi in corsa e nell'atto di salire a cavallo. In un disegno ora conservato agli Uffizi mostra il gruppo centrale, senza però quelle figure in pose contorte e concatenate presenti nella copia del Sangallo. Questo può essere dipeso dal fatto che l'artista lavorò nuovamente sul cartone dopo essere ritornato da Roma nel 1506 e aver studiato da vicino la statuaria antica e in special modo il gruppo del Laocoonte, rinvenuto il 14 gennaio 1506 proprio in sua presenza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Apoteosi di Angelo della Vecchia nel segno delle virtù. ### Introduzione: Apoteosi di Angelo della Vecchia nel segno delle virtù, precedentemente noto come Apoteosi del Doge Morosini, è un dipinto a olio su tela realizzato da Giambattista Tiepolo. Non è certa la data di realizzazione. Tiepolo realizzò il dipinto per il palazzo vicentino dell'avvocato Angelo della Vecchia. Oggi l'opera si trova nella Sala Giunta di Palazzo Isimbardi, a Milano, dopo che nel 1954 la Provincia di Milano l' acquistò per impedirne il trasferimento in collezioni estere. ### Descrizione. Il telero rappresenta, attraverso figure allegoriche apparentemente di grandezza naturale (in realtà di poche decine di centimetri), l'ascesa di Angelo della Vecchia nel Cielo degli Eroi. Sono molte le contrapposizioni rappresentate, tutte ricollocabili alle diverse forme della virtù e del vizio quali, ad esempio: sapienza/ignoranza, mansuetudine/bestialità, luce/tenebre, verità/menzogna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Apparizione di Cristo ai santi Rocco e Carlo. ### Introduzione: L'Apparizione di Cristo ai santi Rocco e Carlo è un olio su tela di Giulio Cesare Procaccini, risalente al 1624-25, oggi facente parte della pinacoteca civica di Caravaggio, in Lombardia. ### Descrizione. Il soggetto della pala, corrispondentemente alle richieste della committenza, è semplice, quasi didascalica, e per questo priva di arditezze barocche; le figure sono disposte frontalmente, in uno spazio quasi privo di profondità. L'opera si inserisce nel ciclo di raffigurazioni pittoriche elaborate a cavallo degli anni 1620 per raffigurare l'epidemia di peste che in quegli anni stava interessando il milanese, e che sarebbe proseguita almeno fino al 1630; il soggetto è costituito dai due santi, san Rocco e san Carlo, che implorano la pietà di Dio, indicando a Cristo i cadaveri dei morti in primo piano. Cristo, con fare imperioso, risponde ordinando ad un angelo di riporre la spada nel fodero. Sullo sfondo è visibile un lazzaretto. Il dipinto raffigura icasticamente la virulenza della peste, che colpisce mortalmente la popolazione; il suo imperversare è metaforicamente simboleggiato dalla piaga di san Rocco, ancora aperta. L'atmosfera è buia e pesante; i toni sono freddi, e concentrati nella parte bassa del dipinto. Più in alto l'alone degli angeli cherubini diffonde una luminosità fumosa rosa e gialla. ### Stile. L'opera costituisce un esempio classico dello stile del tardo Procaccino, improntato alla ripetizione manieristica di modelli e formule ricorrenti; i personaggi, privi di slanci inventivi, sono una mera riproposizione di motivi pittorici già noti, e furono probabilmente realizzati con l'aiuto significativo degli aiutanti del pittore. La figura di Cristo è collocata in una rigida posizione frontale; san Carlo è rappresentato nella convenzionale posizione di devozione, mentre gli angeli e san Rocco si rifanno allo stile neoparmense. Le grandi ali spalancate costituiscono, al contrario, un motivo di grande interesse pittorico; sono realizzate con una morbida stesura di ocra e grigio e con sottili pennellate di rosso e di giallo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sacrificio di Isacco (Lanzani). ### Introduzione: Il Sacrificio di Isacco è un dipinto a olio su tela (237x147 cm) di Andrea Lanzani, di datazione incerta, oggi facente parte della pinacoteca civica di Caravaggio, in Lombardia. ### Descrizione e stile. Il quadro raffigura il celebre episodio del sacrificio di Isacco, tratto dalla Bibbia. La rappresentazione è caratterizzata da un'atmosfera plastica e idilliaca, chiaramente pre-settecentesca, e ciò permette di ricondurre il dipinto ad un'epoca antecedente al viaggio di Lanzani a Vienna. Una caratteristica tipica dello stile di Lanzani che si ritrova nell'opera è l'utilizzo di colori accesi e brillanti (come gialli, lilla, rosa luminosi); è notevole, da questo punto di vista, l'impiego della lacca nella raffigurazione del drappo svolazzante dell'angelo. I volti aggraziati del patriarca Abramo, di Isacco e dell'Angelo richiamano uno stile caratteristico dell'ambiente pittorico milanese del primo Seicento; è tuttavia innovativa la libertà formale, contraddistinta da pose dinamiche e colori luminosi. I personaggi risultano collocati lungo una linea spiraleggiante, e la loro tensione dinamica risulta accentuata dai vivaci contrasti chiaroscurali, dalla luce incidente sul corpo di Isacco e dal riverbero argenteo dell'Angelo, nonché dalle ombreggiature presenti sul busto di Abramo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sacra Famiglia (Catenanuova). ### Introduzione: La Sacra Famiglia rappresenta una delle opere più celebri del patrimonio artistico-culturale della Parrocchia San Giuseppe di Catenanuova (Enna), ed è un capolavoro di epoca tardo barocca. ### Descrizione e stile. In primo piano si vede la Vergine Maria avvolta in un manto blu, simbolo della sua divinità, e da una veste candida, metafora della sua purezza. La vergine Maria regge il Figlio sulle sue ginocchia ed accanto a lei vengono raffigurati San Giuseppe alla sua sinistra e San Giovanni Battista alla sua destra, che si prostrano al Bambino Gesù. Nella parte centrale, in alto, vi è raffigurato Dio Padre onnipotente che con la mano destra benedice e sulla mano sinistra tiene lo scettro del potere, che ombreggia sul globo terrestre oscurato dal male. L'artista vuole indicare che il potere viene solo ed unicamente da Dio, che pur essendo invisibile, è divenuto presente nel mondo attraverso suo Figlio nonostante le tenebre del peccato. Accanto a Dio Padre viene inoltre raffigurata una colomba, che simboleggia lo Spirito Santo e gli angeli che annunciano il Salvatore. Inoltre nella parte destra e sinistra del dipinto, poco illuminati, si intravedono le figure di Santa Elisabetta e San Zaccaria, genitori del Battista. Il significato teologico di questa pittura è profondo e dietro questa descrizione si evidenziano alcuni messaggi fulcro della Sacra Scrittura: Dio parla ai profeti attraverso il suo Spirito e annunzia la venuta del suo Figlio. Il pittore ha voluto rappresentare i profeti tramite la figura di San Zaccaria, sacerdote, raffigurato in piedi con abiti sacerdotali in atteggiamento da pedagogo con il braccio destro spiegato e il libro sacro nella mano sinistra, la sua figura posta tra Dio Padre e Gesù bambino, vuole rappresentare l'unione dell'Antico e Nuovo Testamento. La scelta del pittore di collocare San Zaccaria dietro San Giuseppe, che è rappresentato con la verga, dal quale sboccia il germoglio di Iesse simbolo iconografico di predilezione per l'unione con la Vergine, ha un significato particolare nella figura di Zaccaria, che, in quanto studioso delle sacre scritture, rivela a Giuseppe la sorte del Figlio.L'espressione di Giuseppe è turbata e lui stesso consegna una melagrana al Figlio simbolo della sua passione e morte. Questa sua ansia, viene alleviata dal Bambino che lo rassicura porgendogli la mano e donandogli un sorriso, ma allo stesso tempo gli indica la Croce per annunciargli quale morte dovrà patire. Gesù conscio della presenza di Dio, non ha paura né teme alcun male. Anche Maria, pervasa da serenità, regge la Croce quasi ad abbracciarla presagio che parteciperà al supplizio del Venerdì Santo sul Golgota. La luminosità con cui è stato dipinto Gesù sta ad indicare che è portatore della vera luce nel mondo e il completamento della Trinità assieme a Dio Padre e allo Spirito Santo rappresentato dalla colomba. La sua nudità raffigura l'intera rivelazione di Dio fatto uomo, in cui tutti i misteri del Padre vengono svelati e resi percepibili anche alla fragilità della natura umana, riluttante, che preferirà rimanere nelle tenebre dimostrate dall'oscurità che impera nello sfondo del dipinto. Uno spiraglio di luce, sovrasta anche Maria portatrice della Grazia e strumento di Dio per farsi carne. È bello notare nel Bambino la simbologia del Dio-Uomo, infatti, da un lato notiamo la sua umanità nel fatto che Maria lo regge con la sua mano, e dall'altro lato la sua divinità a motivo del suo braccio destro quasi benedicente ed indicante la croce. Ai piedi della Vergine, San Giovanni Battista stringe la Croce e s'inchina al Figlio di Dio poggiando le labbra sul suo piede, segno che ha riconosciuto in Gesù il vero Messia. Egli sarà il precursore, cioè colui che annunzierà il Cristo. Nell'iconografia generica, il Battista è raffigurato mentre regge la Croce sovrastata da una lista con la scritta: Ecce Agnus Dei. Anche la figura di Santa Elisabetta, cugina di Maria, viene rappresentata in posizione contemplativa e con volto sereno, testimonianza della fiducia in Dio. Infine in basso a destra, il blasone dei Principi Riggio, uno scudo incoronato con fondo blu e tre stelle intervallate dalla fascia d'oro; esso trova posto nel dipinto in quanto sono stati loro a donare la tela alla parrocchia, essendo molto devoti alla Sacra Famiglia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Parigi dalla finestra. ### Introduzione: Parigi dalla finestra è un dipinto realizzato da Marc Chagall nel 1913. ### Descrizione. L'opera si pone tra i dipinti a metà tra il surrealismo e l'astrattismo, ma in cui si sentono forti gli echi del cubismo. Il dipinto è attualmente conservato a New York presso il Solomon R. Guggenheim Museum.La Parigi raffigurata, sulla quale domina la Torre Eiffel, è una città fantastica in cui trovano spazio figure umane che fluttuano nel cielo ed un treno capovolto. Sulla destra in primo piano c'è un uomo bifronte, che simboleggia lo stesso pittore che guarda all'est il paese da cui viene ed all'ovest la nuova patria. Accanto a lui un gatto dai lineamenti umani sta alla finestra. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cappella della Croce di Giorno. ### Introduzione: La cappella della Croce di Giorno si trova a Volterra, in provincia di Pisa, diocesi di Volterra; la cappella è adiacente alla chiesa di San Francesco, con la quale è collegata tramite una porta laterale: solitamente questa è la via (tramite la chiesa) per accedere alla visita della cappella, che pure avrebbe anche un suo ingresso indipendente sulla piazza. La cappella fin dal 1786 è di proprietà della famiglia dei conti Guidi. ### Descrizione. La cappella è composta da un'aula su due campate, coperta da volte a crociera costolonata nella prima e da una volta poligonale nell'abside." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sacra Famiglia (Rapisardi). ### Introduzione: La Sacra Famiglia è un dipinto a olio su tela conservato nella Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia. ### Descrizione e stile. Rapisardi ideò la scena sacra impostandola secondo gli schemi iconografici dell'arte neoclassica, seguendo il gusto vigente nella scuola pittorica catanese, infondendo nei personaggi un aspetto di aulico misticismo e profonda umanità. L'artista dipinse sei figure disponendoli sulla tela in maniera composta ed equilibrata. Fulcro della composizione è il Bambino Gesù, adagiato quasi aggrappato al ginocchio e alla mano della Madre. La sua nudità raffigura l'intera rivelazione di Dio fatto uomo, in cui tutti i misteri di Dio vengono svelati e resi percepibili anche alla fragile umana natura. La visione della Croce che il cugino Giovanni Battista presagendo regge, vela di una leggera malinconia il volto del Divin Pargolo, che volge teneramente lo sguardo verso la Madonna. Essa, avvolta da un manto blu a figurare la sua umanità rivestita dalla divinità, è seduta su uno scanno, con il busto leggermente inclinato verso il Bambino che regge dolcemente per la schiena con la mano sinistra e quasi afferra invece con la destra per il braccio. Con il volto sereno guarda amorevolmente il Figlio. Il Libro Sacro chiuso è adagiato sul braccio di Maria e quasi sospinto dalla mano di Gesù. È in Lei infatti che le Sacre Scritture e le Profezie prendono forma concreta, grazie alla sua libera e completa adesione alla volontà di Dio. Il precursore e cugino Giovanni Battista, già abbigliato dagli indumenti eremitici che indosserà nel deserto, si inginocchia adorante davanti al Bambino Gesù per contemplare il mistero di Dio fatto uomo. Con la mano stringe la croce formata da due canne legate, che quasi sottrae alla vista del Signore. Le prime tre figure, dalla composizione piramidale, sono fortemente ispirate al dipinto di Raffaello la “Bella Giardiniera”. Leggermente scostato da essi, come a sottolineare la completa estraneità al concepimento di Gesù, il Patriarca San Giuseppe contempla la bellezza della Sposa, mirando in Lei i misteri degli Inizi della Redenzione Divina a cui anche lui è stato reso partecipe. Il Custode del Redentore sembra quasi pronto ad inginocchiarsi di fronte al mistero di Dio fatto uomo. Il leggero isolamento della sua figura, rimanda alla sua evangelica muta obbedienza alla volontà di Dio, dettata dalla Giustizia del suo animo. In quanto capo della Famiglia, egli siede a capo del desco. L'ampio manto ocra si avviluppa sulla veste azzurra. Tali colori rappresentano la duplice natura di Cristo, Dio e uomo, e l'arduo compito di Giuseppe in quanto custode di Dio fatto uomo e della sua Madre. In posizione avanzata la mano destra regge il bastone fiorito, simbolo iconografico di predilezione all'ufficio di Sposo di Maria.La calda luce, 'piovendo' dall'alto illumina i personaggi, e da questo spiraglio di Paradiso si affacciano oranti e ammiranti due angeli, conferendo sacra dignità alla scena domestica. L'ambiente avvalora e accresce la duplice natura che caratterizza i personaggi, disposti all'interno di una grande sala, che è insieme dimora e tempio, per consacrare la funzione della famiglia cristiana, prima chiesa domestica. Attorno al grande tavolo al centro della sala, coperto da un velluto verde, sono disposti i membri della Famiglia. Come i fedeli si riuniscono intorno alla Mensa del Signore, la famiglia si riunisce attorno al desco domestico, luogo che per antonomasia è il ritrovo della famiglia unita, per consumare il cibo che la Provvidenza elargisce. Sulla tavola, il florido giglio, che si erge eretto e svettante da un'anfora dalle eleganti forme classiche, rappresenta la purezza e la giustizia, virtù di cui la Famiglia di Nazareth è specchio per tutte le case cristiane. La parete aperta sulla sinistra, lascia spaziare la vista su un paesaggio etneo, rendendo così i personaggi vicini e conterranei del fedele che a loro si rivolge." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Leone Taumaturgo che sconfigge il mago Eliodoro. ### Introduzione: San Leone Taumaturgo che sconfigge il mago Eliodoro è una tela posta nella Chiesa del Santissimo Crocifisso di Santa Maria di Licodia. ### Descrizione e stile. Matteo Desiderato rievoca l'evento in una movimentata e teatrale scena, tipica dell'arte tardo-barocca. Barocco è anche lo scenario, omaggiando il grande Vaccarini, il Desiderato inserisce uno scorcio della novella facciata della Cattedrale, come fondale scenico, insieme al Castello Ursino ed all'elefante. Fulcro dell'opera è il rogo dentro la quale brucia il mago Eliodoro. Il Santo vescovo si scaglia su lui prorompente, vestito con abiti pontificali, minacciandolo con il suo pastorale. Proprio verso questo puntano le braccia e le mani di tutti coloro che popolano la scena, a significare il ritorno del popolo catanese sotto la guida del suo Pastore. Anche l'elefante, simbolo di Catania, allungando a dismisura la sua proboscide verso il pastorale, ringrazia il vescovo per la propria liberazione dalla schiavitù del mago, alludendo alla liberazione di Catania dal paganesimo. Un uomo in basso a sinistra, con una fascina tra le braccia, è pronto ad alimentare il rogo, mentre un angelo dal cielo scaglia le divine fiamme sul mago. Il Crocifisso, retto da un chierico alle spalle del santo, indica il compimento del volere divino. Nell'ideale triangolo composto dalle braccia tese del vescovo, e di uno dei personaggi alla sua sinistra, in teatrali atteggiamenti di stupore e paura, prendono posto tutte le figure femminili che popolano la scena, le cui fisionomie degradanti e sfumanti conferiscono profondità all'opera. Tra le figure, si potrebbe riscontrare un ipotetico autoritratto dell'artista, fenomeno comune in molte opere coeve, e di simile genere. L'opera reca la firma dell'artista in basso a destra: MATTEUS DESIDERATUS PINGEBAT." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Composizione con blu e giallo. ### Introduzione: Composition with Blue and Yellow è un dipinto del pittore olandese Piet Mondrian. Si tratta di un olio su tela di 41,6x33,3 cm. dipinto nel 1932 e conservato presso il Philadelphia Museum of Art di Filadelfia. ### Descrizione e stile. L’artista dipinse quest’opera durante la fase dei primi anni '30 nella ricerca di un nuovo equilibrio all’interno del suo stile neoplastico in cui, dal 1920, aveva eliminato ogni riferimento alla natura. Applicò la sua attenzione alle relazioni tra un numero ridotto di elementi strutturali: linee orizzontali e verticali di diverse lunghezze e spessori e piani rettangolari di colorati (ma limitati ai colori primari rosso, giallo e blu) contrapposti a piani di ciò che Mondrian definiva 'non colore' (bianco, grigio e nero). In quest'opera, le linee divisorie attraversano l'intera composizione nella sezione in alto a destra, e una barra nera più corta e più larga divide il margine verticale destro. La griglia crea così cinque piani (due in colore e tre in bianco) bilanciando le forme senza mai ripeterle assiem alle dimensioni e proporzioni." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il bacio con la finestra. ### Introduzione: Il bacio con la finestra è un dipinto di Edvard Munch del 1892, un olio su tela di 73cm x 92cm, conservato nella Galleria nazionale di Oslo di Oslo.Il dipinto fa parte di un gruppo di opere chiamato Il fregio della vita, sul tema del ciclo della vita, della morte e dell'amore, che comprende dipinti realizzati dal 1893 al 1918. All'interno di questo tema Il bacio con la finestra esprime una tematica più volte trattata da Munch, quella del rapporto tra uomo e donna.La coppia misteriosa ritratta in questo dipinto non mostra tenerezza e complicità. I volti sono nascosti nell'ombra di un abbraccio sensuale ma non gioioso. I corpi, indistinguibili l'uno dall'altro, sono avvinghiati in quella che appare più una lotta che un abbraccio amoroso. Le due figure sono nettamente decentrate contro ogni canone compositivo tradizionale, spinte verso il margine destro del quadro; esse accentuano un senso di furtività sottolineato anche dal locale modesto e disadorno, quasi che l'incontro sia casuale o segreto. Le tonalità fredde del dipinto rimandano alle atmosfere nordiche.Le due figure abbracciate, impossibili da distinguere separatamente, rappresentano la perdita d'identità. Il rapporto tra uomo e donna si configura come tensione tra desiderio di amare e paura di amare. Il rapporto ambiguo è espresso dalla fusione fisica delle due figure che si abbracciano nel tentativo di annullarsi o assimilarsi. In ciò Munch trasferisce quel doloroso senso di solitudine legate al suo vissuto personale. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta due figure umane che si baciano all'interno di un locale, vicine ad una finestra da cui si intravede una via con vetrine illuminate e pochi passanti. A destra del quadro vediamo le due figure avvinte.L'uomo è rappresentato di profilo con il braccio destro proteso in avanti in un abbraccio; delle gambe si individua la parte superiore; l'uomo indossa un abito blu dalla cui giacca si evidenzia una parte del colletto bianco di una camicia; del volto sono individuabili l'orecchio destro e pochi tratti relativamente al mento, al naso, all'occhio destro e alla fronte; i capelli sono corti di colore nero. La donna è rappresentata in posizione frontale ma con il busto lateralmente tutto proteso verso il corpo dell'uomo; si distingue solo una parte del collo lasciato scoperto da un abito nero che presenta una profonda scollatura, non è individuabile il volto. Nella parte superiore a destra vediamo una parete del locale che è disadorna. La coppia è posto accanto ad una finestra che ha una tenda dai colori che vanno dal bianco all'azzurro, raccolta in basso a destra. Dai vetri della finestra si vede una via con quattro vetrine illuminate inserite nel contesto di edifici con finestre buie e una gialla. Si distinguono quattro passanti e un grande cipresso la cui altezza è rapportabile a quella degli edifici vicini. I vetri sono collocati in modo tale da dividere la finestra in quattro sezioni. In basso a sinistra è collocata la firma del pittore. I colori di tutta la composizione sono scuri, azzurri, blu e neri e le tonalità sono fredde. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Rissa in galleria. ### Introduzione: Rissa in galleria è un dipinto di Umberto Boccioni del 1910. È conservato a Milano presso la Pinacoteca di Brera: proviene dalla collezione Emilio e Maria Jesi. ### Descrizione. Il dipinto, appartenente ad una prima fase artistica di Boccioni, mostra già la tensione tipica dei dipinti futuristi, sebbene conservi ancora retaggi naturalisti, soprattutto nella definizione delle figure che risultano ben delineate e riconoscibili. Tuttavia, esse sono disposte in modo tale da conferire dinamicità e movimento alla tela. Il soggetto pittorico è una folla di persone che si accalca di fronte alla buvette di Gaspare Campari (divenuta successivamente 'Gran Bar Zucca' nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano), per seguire una zuffa fra due donne." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna del Rosario con san Domenico e santa Rosa. ### Introduzione: Madonna del Rosario con san Domenico e santa Rosa è un olio su tela di Stefano Maria Legnani, risalente al 1700-1705, oggi facente parte della pinacoteca civica di Caravaggio, in Lombardia. ### Descrizione e stile. La composizione è caratterizzata da un'evidente struttura piramidale, di matrice classicista; quest'elemento deriva probabilmente dal soggiorno romano del Legnanino, avvenuto nel 1686. L'interpretazione pittorica, per contro, è di ascendenza barocchetta; è qui evidente l'influenza della scuola barocca genovese di Domenico Piola e Gregorio de Ferrari." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna in trono col Bambino e san Giovannino. ### Introduzione: La Madonna in trono col Bambino e san Giovannino è un olio su tavola (205x145 cm) di Nicola Moietta, datato 1521 e conservato nella ella Pinacoteca civica di Caravaggio, in Lombardia. ### Descrizione e stile. L'opera rappresenta la Madonna su di un trono, assieme al Bambino e a san Giovannino; i tre sono circondati da san Francesco, san Gerolamo, santa Elisabetta e un devoto. La loggia in primo piano si apre prospetticamente su un retrostante paesaggio fluviale; sullo sfondo si intravedono alcune montagne. Viceversa, lo spazio in cui sono costrette le figure sacre è relativamente piatto e di scarsa profondità; i personaggi sono atteggiati in un contrappunto classico, dalla simmetria esasperata. Gli stessi colori sono puri e privi di cangiantismi. Risulta notevole la precisione miniaturistica delle figure visibili sullo sfondo, realizzate in punta di pennello e forse riferibili alla famiglia donatrice, i Secco d'Aragona. La struttura architettonica del portico, che appare molto alto rispetto al piano della base, è caratteristico dei dipinti lombardi della prima metà del XVI secolo, e richiama in particolar modo lo stile di Bernardino Zenale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trittico del Giardino delle delizie. ### Introduzione: Il Giardino delle delizie (o Il Millennio) è un trittico a olio su tavola (220×389 cm) di Hieronymus Bosch, databile al 1480-1490 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid. È ritenuto il capolavoro di Bosch e la sua opera più ambiziosa. In nessun altro lavoro Bosch raggiunse un tale livello di complessità, sia per i significati simbolici che per la vivida immaginazione espositiva. L'opera rappresenta numerose scene bibliche e ha probabilmente lo scopo di descrivere la storia dell'umanità attraverso la dottrina cristiana medievale. Il trittico è formato da un pannello centrale di forma pressoché quadrata al quale sono accostate due ali rettangolari richiudibili su di esso; una volta piegate, mostrano una rappresentazione della Terra durante la Creazione. Le tre scene del trittico aperto sono probabilmente da analizzare in ordine cronologico da sinistra verso destra, per quanto non vi sia la certezza di questa lettura. Il pannello di sinistra rappresenta Dio quale perno dell'incontro tra Adamo ed Eva; quello centrale è una vasta veduta fantastica di figure nude, animali immaginari, frutti di grandi dimensioni e formazioni rocciose; quello di destra è invece una visione dell'Inferno e rappresenta i tormenti della dannazione. Gli studiosi hanno spesso interpretato l'opera come un ammonimento agli uomini sui pericoli delle tentazioni; nonostante ciò, l'intricato mescolarsi di figure simboliche, in particolare nel pannello centrale, ha portato nel corso dei secoli a numerose altre interpretazioni e ancora ci si divide tra chi crede che il pannello centrale contenga un insegnamento morale per l'uomo e chi lo considera una veduta del paradiso perduto. ### Descrizione e stile." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Principe Carlo (Peake). ### Introduzione: Principe Carlo (o Prince Charles) è un ritratto del 1613 di Robert Peake il Vecchio. ### Descrizione. Carlo I è ritratto a dodici anni: il ritratto fu commissionato dai membri dell'Università di Cambridge per ricordare la visita di Carlo ad essa il 3 e 4 marzo di quell'anno. Per il 1613 suo fratello maggiore Enrico Stuart era appena morto da pochi mesi e Carlo era diventato il nuovo erede al trono. Il ritratto è quindi praticamente il primo - se non uno dei primi - di lui raffigurato come erede al trono, sebbene lo schema compositivo riprenda quello dei ritratti realizzati negli anni precedenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giuditta II. ### Introduzione: Giuditta II (noto anche come Giuditta/Salomè) è un quadro di Gustav Klimt del 1909. Questo dipinto fu ultimato da Klimt a distanza di otto anni dalla prima versione del 1901 e da quest'ultima possiamo riscontrare profonde differenze di carattere stilistico e una mutata rilevanza simbolica. ### Descrizione. La figura femminile rappresentata nella sua interezza e non più sino alla vita conferisce una forte verticalità all'insieme pittorico, tanto che il limite inferiore del quadro tagliando di netto la gonna della donna ci lascia immaginare quasi che la sua figura possa continuare ancora verso il basso. Lo slancio verticale quasi sproporzionato delle figure femminili è una caratteristica peculiare dei quadri del pittore austriaco, che con tale mezzo espressivo conferiva ai suoi soggetti una monumentalità e un'eleganza assolutamente predominanti all'interno delle sue opere. Le parti del corpo di carattere figurativo si concentrano soprattutto su viso, busto, mani (elemento fondamentale) e seppure in ombra sulla testa di Oloferne in basso a destra. Gli altri elementi pittorici all'interno dell'opera ricompongono nell'occhio dell'osservatore le parti rimanenti della figura, ovvero i capelli della donna e il suo vestito, che solo dopo un'attenta valutazione si può ben vedere come siano isolati e sciolti da un'idea di plasticità e di adattamento alle forme voluminose del corpo. Partendo dal concetto liberty della linea sinuosa curva, Klimt è riuscito a creare una sua speciale estetica che rende i suoi quadri inimitabili nel loro genere. Le tipiche linee spiraleggianti si mischiano a cerchi colorati concentrici che, forse maggiormente in altre sue opere, ricordano la forma dell'occhio umano, fino ad arrivare a motivi geometrici come triangoli o piccoli rettangoli colorati ravvicinati. La grandezza di Klimt sta nell'essere riuscito tramite un linguaggio contemporaneo e moderno rispetto al periodo in cui è vissuto ad isolare nello spazio e nel tempo le figure rappresentate, destinandole immancabilmente a diventare eterne." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ratto di Ganimede (Correggio). ### Introduzione: Il Ratto di Ganimede è un dipinto a olio su tela (163,5x70,5 cm) di Correggio, databile al 1531-1532 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Fa parte di una serie realizzata per il duca di Mantova Federico II Gonzaga avente per tema gli amori di Giove. ### Descrizione e stile. Secondo il mito greco, Ganimede era un bellissimo fanciullo troiano. Giove, innamoratosi di lui, prese le sembianze di un'aquila, lo rapì mentre era intento al pascolo sul monte Ida e lo condusse con sé sull'Olimpo, facendone il coppiere degli dei: mentre Senofonte leggeva nell'episodio l'allegoria morale della superiorità della mente sul corpo (il nome di Ganimede è formato dalle parole greche γάνυσθαι, 'gioire', e μήδεα, 'intelligenza'), per Platone il mito era stato inventato dai cretesi per giustificare le relazioni tra uomini adulti e ragazzi adolescenti, ma nel Rinascimento il ratto di Ganimede era arrivato a simboleggiare l'estasi dell'amore platonico, che 'libera l'anima dai suoi legami fisici e la solleva a una sfera di beatitudine olimpica'.Quella di Correggio è la prima grande rappresentazione del mito dell'età moderna (contemporaneamente Michelangelo stava pensando allo stesso tema per la decorazione della cupola della Sagrestia Nuova della basilica fiorentina di San Lorenzo, ma non portò a compimento l'opera). Difficile dire quale interpretazione l'artista desse del mito: la sua versione del tema, pur estremamente sensuale, è piuttosto diretta; il cane serve a ricordare l'attività terrena e il fatto che la sua figura sia ritagliata sull'orlo inferiore della composizione crea un effetto di maggiore immediatezza. L'estremo realismo con cui è resa l'aquila, animale araldico presente nello stemma di casa Gonzaga e, al contempo, emblema dell'autorità imperiale, potrebbe essere interpretato come un omaggio del duca Federico a Carlo V. L'iconografia rappresentò quindi per il Correggio una sfida per esibire la propria bravura. Se là si trattava di rappresentare la consistenza impalpabile di una nuvola, qui la difficoltà maggiore stava nel rappresentare convincentemente una figura in volo. Forse non c'era artista a questa data in Italia e all'estero che fosse più abile del Correggio per un compito siffatto. L'esperienza della decorazione della cupola di San Giovanni Evangelista e di quella del Duomo di Parma avevano fatto dell'artista un esperto in materia. Proprio dagli affreschi del Duomo è stato notato che deriva la figura del Ganimede, particolarmente da uno degli angeli efebici in volo sulle nuvole. Rimane la delicatissima e solare invenzione figurativa del Correggio, giocata sulle tenere fattezze del Ganimede in volo, sulla sua fanciullesca ingenuità, sul mirabile giro – continuamente spostato – del punto di vista lungo la verticale della visione, e sui colori eccezionalmente preziosi. La tecnica infatti di sottili, calibratissime pellicole di colore conferma la datazione della scena agli stessi anni della Io." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giove e Io. ### Introduzione: Giove e Io è un dipinto a olio su tela (163,5x74 cm) di Correggio, databile al 1532-1533 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Fa parte di una serie realizzata per il duca di Mantova Federico II Gonzaga che ha per tema gli amori di Giove. ### Descrizione e stile. Il dipinto è dedicato alla vicenda di Io, sacerdotessa di Era, così come narrata nelle Metamorfosi, il poema epico-mitologico di Ovidio: invaghitosi di lei ma timoroso della gelosia di sua moglie, Giove fece calare una fitta nebbia sulla terra e sedusse l'affascinante fanciulla. Il taglio così simile col Ganimede farebbe pensare che le due tele fossero impostate per costituire un pendant ed essere viste appaiate. Tuttavia ogni ipotesi sulla destinazione degli Amori di Giove, commissionati da Federico II Gonzaga non ha ancora ricevuto sostegno documentario. Per la posa arcuata della ninfa Io, rappresentata di schiena, il Correggio si ispirò a prototipi antichi, quali il celebre bassorilievo ellenistico dell'Ara Grimani dove è rappresentato Cupido che bacia Psiche. Più in generale la raffigurazione di tergo di una figura femminile in atteggiamento erotico appartiene alla cultura artistica antica. Ciò detto, i possibili modelli antichi furono sapientemente trasfigurati dal Correggio per creare questa immagine splendida dove l'abbandono della ninfa è funzionale ad accogliere quella che è una delle rappresentazioni più virtuosistiche della pittura del Cinquecento: la nuvola soffice ed eterea in cui si era mutato Giove per sedurre la bellissima Io. La rappresentazione delle nuvole aveva interessato il Correggio fin dagli anni degli affreschi della cupola di San Giovanni Evangelista e da qui in poi era divenuta quasi una cifra sitilistica della sua ricerca. Rappresentare le nuvole, come del resto la pioggia, l'acqua, i fulmini, era considerata una delle più ambite difficoltà dell'arte. Alla fine della sua carriera, per quella che forse è in assoluto la sua ultima opera, il Correggio si impegnò ad offrire un saggio della sua maestria. Non solo la nuvola perlacea ed evanescente in cui si intravede un volto umano, ma anche un ruscello di acqua limpida in primissimo piano, per circondare il gesto voluttuoso della ninfa di un riverbero di luci crepuscolari. L'opera del Correggio fu di ispirazione nei secoli successivi, ed il tema di 'Io e Giove' fu ripreso da artisti romantici dell'800, tra i quali Dombrowsky e altri." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di nobildonna genovese con il figlio. ### Introduzione: Ritratto di nobildonna genovese con il figlio è un dipinto del pittore fiammingo Antoon van Dyck del 1625. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una nobildonna seduta e suo figlio, un ragazzetto di circa sette anni. I due sono inseriti su una terrazza. La donna, raffigurata con un pesante abito nero, che potrebbe essere segno di vedovanza, tiene per mano il figlio, un bambino apparentemente vivace e maturo. Le mani intrecciate sono il centro della tela. Non si sa con precisione l'identità della donna, che fino a qualche tempo fa si riteneva essere Paola Adorno, marchesa di Brignole-Sale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'assassino minacciato. ### Introduzione: L'assassino minacciato è un dipinto di René Magritte, eseguito nel 1926 e conservato al Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. Il quadro raffigura il luogo di un delitto. All’interno della stanza il cadavere nudo di una donna è disteso su un elegante divano foderato di stoffa rossa, mentre un uomo in piedi ascolta un disco sul grammofono, poco distante da lei. L’uomo – presumibilmente l’assassino – indossa un completo elegante ed ha una posa rilassata, una mano in tasca e l’altra appoggiata sul tavolo dove si trova il grammofono. A terra accanto a lui vi sono una valigia e una sedia, sulla quale sono posati il suo cappotto e il cappello. Tre uomini osservano la scena da fuori, attraverso una grande finestra posta centralmente in fondo alla sala. In primo piano ai lati del dipinto vi sono due figure, probabilmente due detective, accostate al muro in attesa del momento giusto per catturare l’assassino. I due uomini sono fisicamente identici, indossano gli stessi abiti e lo stesso cappello a bombetta, ma brandiscono armi diverse: quello a sinistra impugna una mazza con mano destra, l’altro tiene con entrambe le mani una lunga rete che arriva a sfiorare il pavimento.Nonostante l’ambientazione e i personaggi del quadro siano realistici, la vena surrealista di Magritte si percepisce dall’inespressività delle figure. La scena è pervasa da un’atmosfera di mistero e sembra sospesa nel tempo: non vi è fretta di fuggire nell’assassino, tranquillamente assorto nella musica del grammofono, né di agire da parte dei detective in agguato. Inoltre, i volti immobili dei tre uomini sullo sfondo spiano ciò che avviene all’interno della stanza e allo stesso tempo sembrano guardare negli occhi lo spettatore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il dominio di Arnheim. ### Introduzione: Il dominio di Arnheim è un dipinto del pittore belga René Magritte di cui esistono diverse versioni. ### Descrizione. Il titolo richiama l'omonimo racconto di Edgar Allan Poe, dove sono descritti paesaggi e montagne. Magritte rappresenta una catena montuosa che assume la forma di un uccello. Non è chiaro, come in molti dipinti del pittore, se è l'uccello a farsi montagna, o la montagna, ad assumere tale forma. L'osservatore vede come attraverso una finestra, sul cui davanzale sono posate due uova, queste non pietrificate, ma vere. Il contrasto che emerge è anche tra la comune idea del volatile, che si libra in aria leggero e libero e la pesantezza della prigione in cui si trova, la pietra, la montagna blocca il suo volo, eterna la sua forma incatenandolo al suolo, con tutto il suo peso. Questo quadro ricorda per questo aspetto anche Il sapore delle lacrime, sempre dipinto da Magritte nel 1948, o anche I compagni della paura, del 1942, in cui le foglie si fanno uccelli o gli uccelli si fanno foglia, le ali reclinate, le radici li ancorano al suolo, impedendo loro di volare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cacciata del Duca d'Atene. ### Introduzione: La Cacciata del duca d'Atene è un affresco conservato nella Salotta di Palazzo Vecchio a Firenze; l'affresco, proveniente da un muro delle antiche carceri delle Stinche, è stato dubitativamente attribuito all'Orcagna e fu dipinto tra il 1343 e il 1349. ### Descrizione. Di forma circolare di circa tre metri di diametro, in origine presentava all'intorno i segni dello Zodiaco, dei quali oggi resta solo il segno del Leone, alternati da figure femminili e alcune iscrizioni poste a commentare la scena dipinta. Nella scena principale è rappresentato al centro Palazzo Vecchio, nell'assetto riscontrabile tra il 1323, anno della costruzione dell''Aringhiera', e il 1349, quando furono demolite le antiporte. Sulla sinistra si vede una figura femminile con l'aureola (variamente interpretata, probabilmente sant'Anna) seduta su un trono coperto da un drappo sorretto da due angeli. Essa porge, in segno di restituzione, i tre gonfaloni di Firenze, del Popolo e del Comune ad un gruppo di cavalieri, inginocchiati per riceverli: si tratta di una rappresentazione simbolica della restituzione del potere alle milizie fiorentine. Questi cavalieri hanno la spada nella mano destra e guardano con intensità la loro protettrice. Sul fianco destro delle loro cotte d'armi si vede la lettera T, che li identifica come i Cavalieri del Tau A terra si vedono una spada spezzata, una bilancia spezzata, un libro chiuso e uno scudo deformato. Sulla destra dell'affresco si vede il Duca d'Atene, con un abito guarnito d'ermellino, che si allontana scacciato da un angelo, portandosi via uno strano oggetto dalle forme antropomorfe. L'angelo porta sul braccio sinistro una colonna e, nella mano destra, un frustino a tre corde." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi. ### Introduzione: Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore italiano Caravaggio. Era conservato nell'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, da dove fu trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 e da allora mai più recuperato. La Natività, il cui valore di mercato è stimato come non inferiore ai 20 milioni di dollari secondo l'FBI, è inserita da quest'ultima nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti. ### Descrizione e stile. La tela, di cm 268 x 197, racconta la nascita di Cristo, traducendo un realismo autentico che rende l'episodio verosimile. I santi, le madonne del Caravaggio hanno le fattezze degli emarginati, dei poveri che egli bene aveva conosciuto durante il suo peregrinare e fuggire in lungo e in largo per l'Italia. Nella Natività palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo: san Giuseppe, relativamente giovane rispetto all'iconografia tradizionale, volge le spalle allo spettatore, è avvolto in un manto verde e dialoga con un pastore che si trova dietro la figura di san Francesco d'Assisi. La presenza di san Francesco è sicuramente un tributo all'Oratorio, che all'epoca era passato alla Venerabile Compagnia a lui devota costituitasi già nel 1564. La figura a sinistra è san Lorenzo. La Madonna, qui con le sembianze di una donna comune, ha un aspetto estremamente malinconico, e forse già presagisce il destino del figlio, posto sopra un piccolo giaciglio di paglia: sarebbe la stessa modella che compare nel dipinto Giuditta e Oloferne. La testa del bue è chiaramente visibile, mentre l'asino si intravede appena. Proprio sopra il Bambino vi è infine un angelo planante, simbolo della gloria divina. Ciò che conferisce particolare drammaticità all'evento è il gioco di colori e luci che caratterizzano questa fase creativa del pittore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Oche di Meidum. ### Introduzione: Le Oche di Meidum è un fregio che Auguste Mariette dichiarò di aver rinvenuto nel 1871 a Meidum nella mastaba di Nefermaat, figlio del re Snefru, e Atet sua consorte. Poiché sono estremamente rare le opere risalenti all'Antico Regno, se fosse autentico questo reperto parietale sarebbe di notevole importanza dato l'ottimo stato di conservazione. È conservato al Museo del Cairo in originale ed al British Museum in copia. ### Descrizione. Il pannello, delle dimensioni di cm 27 di altezza e cm 172 di lunghezza, era situato nella cappella di Atet e rappresenta una scena di caccia sulle rive del Nilo, molto comune a quei tempi similmente ad altre raffigurazioni come quelle della tomba di Nebamon. Fu realizzato con pittura su stucco, opposto dell'affresco, con notevole tecnica pittorica e rappresenta in modo simmetrico sei oche, divise in due gruppi speculari, molto realistiche nella forma e nei colori. L'arte pittorica egizia ebbe nel periodo storico dell'Antico Regno, la massima attenzione per i dettagli di animali e piante, tanto che ancora oggi è possibile individuare la specie delle oche, dal piumaggio stilizzato, nella specie Lombardella maggiore indicata anche con il geroglifico s3, gbnella specie Oca granaiola e quelle dal collo rosso Bernacle. Si noti che queste ultime due specie non sono presenti in Egitto. Sono realizzate con la tecnica puntiforme che nell'insieme crea, da semplici macchie di colore, splendide figure e per dare l'effetto di profondità due oche sono disegnate sovrapposte. Lo sfondo è quello di uno sfocato giardino senza dimensioni e delicatamente accennato da qualche ciuffo d'erba e fiori e dove la vivacità delle oche risalta in colori perfettamente calibrati rendendo l'insieme cromaticamente armonico." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Notte stellata sul Rodano. ### Introduzione: Notte stellata sul Rodano è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh, realizzato nel 1888 e conservato al Musée d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Van Gogh, in quest'opera, sembra rispondere indirettamente a una celebre frase del filosofo tedesco Immanuel Kant:. Di seguito, invece, si fornisce la descrizione che Vincent van Gogh fornì dell'opera, come di consueto in una lettera indirizzata al fratello Théo:. Anche van Gogh, come si è già detto, sentì con vivo trasporto la fascinazione del cielo notturno, e lo immortalò in diverse opere, come in questa Notte stellata sul Rodano, oggi esposta al museo d'Orsay di Parigi, e nel più tardo e celebre capolavoro del Museum of Modern Art di New York, Notte stellata. Questa tela, infatti, concede un'ampia rilevanza alla magnifica visione del cielo notturno, reso con una sensibilità quasi romantica: quella fede e quel sentimento che il Positivismo aveva condannato e bandito, declassando gli astri a meri oggetti di indagine scientifica, nella Notte stellata sul Rodano riaffiorano in maniera particolarmente misteriosa ed affascinante. Nel dipinto quest'idillio notturno avvolge anche due innamorati, visibili in basso, oltre che le città addormentate di Arles e Trinquetaille (a destra sono visibili le torri di Saint-Julien and Saint-Trophime). Facendo ricorso all'intera tastiera atmosferica del Romanticismo, in quest'opera van Gogh coglie «l'universo [che] riposa nella luminosità tranquilla di una luce naturale e scintillante» (Metzger): il cielo appare infatti rischiarato da una moltitudine di stelle, che brillando si riflettono sui flutti del Rodano, visibile in basso. Alla naturalezza degli astri, poi, fa da contrappunto l'artificialità dei lampioni a gas del lungofiume di Arles, che vomitano sulle acque appena increspate del fiume dei fasci luminosi fuggevolissimi ma violenti: è la volta celeste, tuttavia, la vera protagonista del dipinto, con la matassa stellare che si dipana come una costellazione di pietre preziose. Nell'opera, inoltre, van Gogh utilizza una sola tinta e la sviluppa in tutte le sue possibili sfumature, orchestrando una raffinata sinfonia di blu di Prussia, blu oltremare e cobalto, in maniera analoga ad un musicista che rielabora più volte il medesimo tema musicale per enfatizzarne le qualità espressive." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pala Baglioni. ### Introduzione: La Pala Baglioni è un dipinto smembrato di Raffaello a olio su tavola, datato 1507 e firmato (RAPHAEL URBINAS MDVII). La parte centrale, il trasporto del Cristo morto si trova nella Galleria Borghese a Roma, mentre altri scomparti sono stati riconosciuti in altri musei. ### Descrizione. La pala è composta dai seguenti scomparti:. Eterno e angeli (attr. Domenico Alfani), olio su tavola, 64,5x72 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria. Deposizione Borghese, olio su tavola, 184x176 cm, Roma, Galleria Borghese. Fede, olio su tavola, 16x44 cm, Roma, Pinacoteca vaticana. Carità, olio su tavola, 16x44 cm, Roma, Pinacoteca vaticana. Speranza, olio su tavola, 16x44 cm, Roma, Pinacoteca vaticana. Frammento del fregio con Putti e grifi, tempera su tavola, 21x37 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria. Frammento del fregio con Putti e grifi, tempera su tavola, 21x55 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria. Frammento del fregio con Putti e grifi, tempera su tavola, 21x54,8 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria. Frammento del fregio con Putti e grifi, tempera su tavola, 21x36,5 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Incontro di Leone Magno con Attila. ### Introduzione: L'Incontro di Leone Magno con Attila è un affresco (circa 660x500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1513-1514 e situato nella Stanza di Eliodoro, una delle Stanze Vaticane. Una copia è presente anche nella Sala delle Galere a Palazzo Chigi. Come si può vedere dall'immagine del dipinto, si rappresenta Attila come un assassino, spietato, sanguinario re, dato che dietro di esso vi sono solo fuoco, macerie e città assaltate. ### Descrizione e stile. La scena narra l'incontro avvenuto nei pressi del Mincio nel 452, tra Attila re degli Unni e Papa Leone I che avrebbe distolto il bellicoso capo barbaro dall'invadere l'Italia. Come per la battaglia di Ponte Milvio, la propaganda cristiana ne aveva fatto un episodio miracoloso, con l'apparizione celeste di un vecchio in abiti sacerdotali che avrebbe terrorizzato gli assalitori, sostituito però da Raffaello dai santi Pietro e Paolo, protettori della città eterna. Raffaello ambientò la scena nei pressi di Roma, con evidenti richiami alla situazione politica contemporanea. Sullo sfondo a sinistra si riconosce infatti una città murata, una basilica, un acquedotto e il Colosseo, mentre il colle su cui divampa l'incendio, a destra, è Monte Mario. I due gruppi contrapposti sono quanto di più diverso. Il gruppo degli Unni si slancia estremamente dinamico e furente, bloccato però dalla sfolgorante apparizione degli apostoli armati di spada in cielo. A sinistra invece il papa col suo corteo procede ordinato e pacato nella sua infallibilità. Una tale differenziazione è rispecchiata anche nel paesaggio, placido a sinistra, sconvolto dal fuoco e dalla rovina a destra. Le fattezze del pontefice sono quelle di Leone X, subentrato a Giulio II che era morto nel 1513, anche per l'omonimia con Leone I. Il nuovo papa figurava però già come cardinale nell'affresco, l'ultimo a sinistra. L'idea dell'omonimia piacque al nuovo pontefice, che lo scelse come tema per la stanza successiva, quella stanza dell'Incendio di Borgo e in cui le composizioni asimmetriche saranno la dominante stilistica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Incoronazione di Carlo Magno. ### Introduzione: L'Incoronazione di Carlo Magno è un affresco (circa 670x500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1516-1517 e situato nella Stanza dell'Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane. ### Descrizione e stile. L'episodio dell'incoronazione di Carlo Magno da parte di Leone III è storicamente avvenuto nella notte di Natale dell'anno 800 nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano. Nella sua rappresentazione si voleva alludere probabilmente al concordato tra la Santa Sede e il regno di Francia siglato nel 1515 a Bologna. Il papa ha infatti le sembianze di Leone X e l'imperatore quelle di Francesco I, re francese all'epoca della realizzazione dell'affresco. La scena è impostata lungo una diagonale, che conduce l'occhio dello spettatore in profondità, dove sotto il baldacchino papale (decorato dalle chiavi di san Pietro), circondato da parati a festa, avviene l'incoronazione. Circondano questa sorta di platea due gruppi di cardinali, vescovi e soldati, mentre a sinistra si vede l'altare e, in primo piano, un gruppo di inservienti che sta accatastando grossi vasi argentei e aurei e un ripiano con le zampe dorate su un tavolo delle offerte, riprendendo il tema romano-imperiale dei cortei trionfali. Secondo Vasari il paggetto inginocchiato vicino all'imperatore, che tiene la corona reale (sostituita dal papa con quella imperiale), sarebbe un giovanissimo Ippolito de' Medici. L'architettura si rifà probabilmente, ancora una volta nelle Stanze, allo stato dei lavori in San Pietro. Sopra la porta, per riempire l'angolo angusto, Raffaello ideò una cantoria intarsiata dalla quale si affacciano i giovani cantori incuriositi dall'evento: uno di essi regge in mano uno spartito. Papa Leone fu un grande estimatore della musica, e fu lui a istituire un celebre coro per le funzioni nella Cappella Sistina." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Virtù e la Legge. ### Introduzione: Le Virtù e la Legge è un affresco (660 cm alla base) di Raffaello Sanzio, databile al 1511 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane. ### Descrizione e stile. Raffaello risolse il problema della forma della parete dividendola, tramite una finta intelaiatura architettonica, in tre zone: una superiore, dove su un parapetto che si staglia contro il cielo si trovano tre Virtù, e due laterali, dove dietro ad altrettante nicchie si svolgono le scene di Triboniano che consegna le Pandette a Giustiniano (diritto civile) e Gregorio IX che approva le Decretali (diritto canonico)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico di Badia. ### Introduzione: Il Polittico di Badia è un dipinto a tempera su tavola (142x337 cm) di Giotto, databile al 1300 circa e conservato agli Uffizi di Firenze. ### Descrizione. È composto da cinque scomparti sagomati con cuspide triangolare e raffigura i busti della Madonna col Bambino (scomparto centrale) e, da sinistra, i santi Nicola di Bari, Giovanni evangelista, Pietro e Benedetto, identificabili sia per gli attributi che per il nome in basso. Le cuspidi contengono tondi con busti di angeli e in quella centrale, un Cristo benedicente. Come tipologia il polittico ebbe una vasta influenza nella pittura fiorentina del Trecento, venendo ripreso dal Maestro della Santa Cecilia, da Lippo di Benivieni, da Taddeo Gaddi, da Bernardo Daddi, ecc. ### Stile. La ferma e solenne monumentalità delle figure, un po' più debole nei santi di sinistra, è sottolineata da un potente chiaroscuro, soprattutto nei panneggi, che ben si adatta alla fase precedente il viaggio padovano. Il disegno è elegante e curato. Le figure hanno sguardi intensi e sono collocate saldamente nello spazio, con alcuni dettagli di notevole effetto, come la ricca veste e il pastorale dorato di san Nicola, il gesto affettuoso del Bambino che afferra con la mano la scollatura di Maria (umana come non mai prima) o il drappo della stola di san Pietro che girando attorno al corpo ne esalta la volumetria. A differenza dello stile sciolto e accattivante delle Storie di san Francesco, i santi del polittico appaiono seri e gravi, in quanto figure di antica venerazione. Il pittore si sforzò di rendere la consistenza corporea e spaziale delle figure, facendole scartare leggermente (in modo da sottolineare la profondità spaziale) e arricchendole di dettagli preziosi, secondo uno stile che si riscontra anche in opere come il Crocifisso di Rimini o le Stigmate di San Francesco del Louvre. In ogni caso il polittico dovrebbe essere anteriore al viaggio a Padova per dipingere la Cappella degli Scrovegni: per questo la pala viene di solito datata al 1300 circa. L'ispirazione dei volumi compatti inoltre potrebbe essere giunta dalle opere di Arnolfo di Cambio che Giotto avrebbe avuto modo di vedere durante le celebrazioni del primo anno santo a Roma, nel 1300." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Stigmate di san Francesco (Giotto). ### Introduzione: Stigmate di san Francesco è un dipinto a tempera e oro su tavola (313x163 cm) di Giotto, eseguito per la chiesa di San Francesco di Pisa . È firmato 'Opus Jocti Florentini'. Il dipinto è conservato al Louvre, dove è giunto a seguito delle spoliazioni napoleoniche in Italia. ### Descrizione. La tavola cuspidata con fondo oro mostra nella scena principale san Francesco che riceve le stimmate durante la preghiera sul Monte Alverno, da Cristo volante che gli appare in forma di serafino, con le ferite che emettono raggi di luce che vanno a colpire le rispettive zone del corpo di Francesco. Spicca per monumentalità la figura del santo, con un inserimento nello spazio ben calibrato anche in profondità, come le figure del Polittico di Badia. La scelta di rappresentare un momento di azione come soggetto principale, per quanto si tratti di un episodio centrale nella vita del santo, era una novità rispetto alla tradizione di derivazione bizantina che voleva figure ieratiche e frontali al centro dei dipinti (si vedano le opere di Bonaventura Berlinghieri o del maestro del San Francesco Bardi). Lo sfondo mostra gli sforzi di collocare realisticamente la scena nello spazio, sebbene vi si ritrovino alcune convenzioni bizantine, come le montagne scheggiate e gli elementi paesaggistici rimpiccioliti. Nelle cappelle del monte si notano i tentativi di costruire gli edifici in prospettiva. Il forte chiaroscuro sul volto di Francesco dona intensità espressiva e ne modella il volume. Agli angoli destro e sinistro appare lo stemma della famiglia Ughi o Cinquini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Girolamo scrivente (Malta). ### Introduzione: Il San Girolamo scrivente è un dipinto di Caravaggio realizzato in olio su tela (117x157 cm) nel 1608. È conservata a Malta, nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. Il dipinto raffigura San Girolamo mentre scrive in una cella monastica, circondato da elementi simbolici, questa è una rappresentazione classica del Santo, considerato dalla Chiesa Cattolica come dottore della Chiesa Cristiana per il suo lavoro di traduzione della Bibbia dal greco al latino. Questo dipinto fu l'ultimo che il pittore dedicò al Santo. Il committente dell'opera fu Ippolito Malaspina, uno degli alti funzionari dello Stato monastico dei Cavalieri di Malta, che avrebbe così voluto essere associato con l'ascetismo del Santo. Dal XVII secolo, e con l'eccezione di alcune mostre temporanee, il dipinto non ha lasciato l'isola di Malta, ma ha conosciuto diversi luoghi di installazione, rubato nel 1984, fu ritrovato quattro anni dopo e godette di un importante restauro alla fine dell'XX secolo. Il suo stato di conservazione, tuttavia, non è ottimale. In quest'opera, Caravaggio propone un trattamento di grande intensità psicologica, limitando gli effetti pittorici al fine di focalizzare l'attenzione sulla spiritualità del personaggio e la scena, giocando soprattutto sul gioco delle ombre: la tavolozza dei colori è limitata, la composizione è dura e l'arredamento più sobrio possibile. Questo approccio è tipico della tarda via del pittore lombardo, che nel corso degli anni ha lasciato alcuni approcci enfatici al suo lavoro giovanile per favorire una messa in scena di spiritualità e di introspezione, traendo ispirazione dalla statuaria antica. Caravaggio dovette fuggire da Roma poco prima, dove era stato processato per omicidio; questo dipinto, insieme a quelli che verranno dopo, è un'opera d'esilio in cui l'intensità spirituale corrisponde ai suoi tormenti interiori e alla sua disponibilità di redimersi. ### Descrizione. L'opera è un dipinto olio su tela. È rettangolare (117 × 157 cm) e di medie dimensioni. Si presenta in una cornice di legno dorato ornato di motivi. Il dipinto mostra un uomo situato in ciò che sembra, per la piccolezza, una cella monastica, con una luce che gli riflette addosso. Il personaggio appare quasi nella sua interezza. È un uomo barbuto e anziano, con un volto solcato da rughe. È senza camicia, una toga rossa copre il fondo della sua pancia e le gambe. Si siede sulla sporgenza di un letto e si poggia su un tavolo per scrivere in un libro di spessore e dimensioni medie. Il suo corpo è ruotato al limite dell'impossibilità fisiologica: la sua gamba destra è girata a sinistra dello spettatore e il suo busto ruota verso destra. Infine la sua testa è coronata da un'aureola appena visibile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Affreschi di Santa Sofia. ### Introduzione: Gli affreschi di Santa Sofia sono un ciclo di affreschi dell'VIII o IX secolo della chiesa di Santa Sofia, a Benevento, opera di artisti anonimi legati alla Scuola di miniatura beneventana. Fa parte del sito seriale 'Longobardi in Italia: i luoghi del potere', comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011. ### Descrizione. Gran parte dell'opera, che originariamente doveva ricoprire l'intera superficie interna della chiesa, è stata distrutta nel corso dei lavori di rifacimento condotti nel XVIII secolo; oggi rimangono soltanto alcuni brani nelle absidi minori. I frammenti superstiti rappresentano l'Annuncio a Zaccaria, Zaccaria muto, l'Annunciazione e la Visitazione alla Vergine (nel riquadro)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Affreschi di San Vincenzo al Volturno. ### Introduzione: Gli affreschi di San Vincenzo al Volturno sono un ciclo di affreschi dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno, a Castel San Vincenzo (Isernia). Esempio del movimento pittorico longobardo beneventano, sono opera di artisti anonimi legati alla Scuola di miniatura beneventana, realizzati nel secondo quarto del IX secolo. Gli affreschi si trovano nel complesso archeologico di San Vincenzo Minore, nella cripta del vescovo Epifanio. ### Descrizione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Maria Maddalena in estasi. ### Introduzione: Maria Maddalena in estasi, è un dipinto a olio su tela (106,5×92,5 cm) di Michelangelo Merisi da Caravaggio, databile attorno al 1606, anche se alcuni studiosi e storici dell'arte, propendono per il 1610. Attualmente è presente in più versioni, alcune delle quali sono copie evidenti e firmate. Nella versione cosiddetta 'Klain' (dal nome dei penultimi proprietari privati, nella foto accanto), fu identificata dal prof. Maurizio Marini (e poi notificata dal Ministero dei Beni Culturali), che collocò la sua esecuzione nel momento della fuga di Caravaggio da Roma, dopo l'uccisione di Ranuccio Tomassoni. Secondo lo studioso, il quadro fu dipinto a Paliano, quando Caravaggio era ospite nei feudi dei Colonna, famiglia che aveva assicurato a Caravaggio la sua protezione. Ultimamente, i pareri sulla sua autenticità sono stati rafforzati da una serie di analisi non invasive, condotte fra il 2016 e il 2018 presso il fiorentino Opificio delle Pietre Dure dal prof. Roberto Bellucci. I dettagli emersi dalle indagini assicurano dell'alta qualità della realizzazione, con elementi tecnici e stilistici tipici della manifattura caravaggesca: gli sbozzi eseguiti a biacca, alcune tracce di disegno utili a 'fermare' la composizione, l'inserimento di uno sfondo paesaggistico da riferire all'ultimo stile del Caravaggio romano.Un'altra versione accreditata è quella conosciuta come 'Maddalena Gregori', che prende il nome di una tra i massimi esperti mondiali del Merisi, la prof.ssa Mina Gregori, che l'ha scoperta nel 2014. Durante il primo restauro, in una 'tasca' tra la tela di rifodero e la tela originale, venne alla luce un biglietto, con grafia seicentesca, che riporta la scritta 'Madalena reversa di Caravaggio a Chiaia ivi da servare pel beneficio del Cardinale Borghese di Roma'. Il foglietto, che era ripiegato in quattro parti, è stato analizzato sotto la guida della dott.ssa Orietta Verdi presso i laboratori dell'Università di Tor Vergata e della Sapienza di Roma. Le analisi su di esso hanno permesso di stabilire che la carta è del XVI secolo e l'inchiostro è un 'Ferro-Gallico' artigianale sempre databile a quel periodo.. ### Descrizione e stile. Secondo alcune fonti, il dipinto venne realizzato alcuni mesi dopo la fuga di Caravaggio da Roma in seguito all'omicidio di Ranuccio Tomassoni, e in particolare durante il suo soggiorno presso i suoi protettori, membri della famiglia Colonna di Paliano. Durante questo suo breve trasferimento, il pittore realizzò almeno due tele: la Cena in Emmaus e una Madalena." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Marta e Maria Maddalena. ### Introduzione: Marta e Maria Maddalena (conosciuto anche col titolo di Conversione della Maddalena) è un dipinto del pittore italiano Caravaggio, eseguito con la tecnica dell'olio su tela intorno al 1598. È conservato nell'Institute of Arts di Detroit. ### Descrizione e stile. Il dipinto mostra le sorelle bibliche Marta e Maria Maddalena; Marta è colta nell'atto di convertire Maria dalla sua vita di peccato per condurla alla fede in Cristo. La santa, col volto oscurato dall'ombra, si appoggia in avanti, argomentando sapientemente le sue tesi di fronte alla sorella, che è raffigurata nell'atto di roteare un fiore d'arancio tra le dita, mentre con il braccio sinistro regge uno specchio, simbolo della vanità. L'effetto dell'immagine riecheggia sul volto di Maria, colta nel momento dell'inizio della conversione. Nel 2009 lo studioso Pietro Caiazza ha pubblicato un lavoro, intitolato 'Caravaggio e la falsa Maddalena', in cui rimette in discussione il soggetto del dipinto, proponendo una nuova interpretazione, legata strettamente alla committenza Aldobrandini." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di San Damiano. ### Introduzione: Il Crocifisso di San Damiano è l'icona a forma di croce dinanzi a cui Francesco d'Assisi stava pregando quando ricevette la richiesta del Signore di riparare la sua casa. La croce originale è attualmente appesa nella basilica di Santa Chiara ad Assisi. I francescani curano questa croce come simbolo della loro missione datagli da Dio. La croce è considerata un'icona, perché contiene immagini di persone che prendono parte al significato della croce stessa. ### Descrizione. Gesù è rappresentato contemporaneamente ferito e forte. Egli non è morto, sta dritto e risoluto. Siamo dinanzi all'iconografia del Christus triumphans (che trionfa sulla morte), e la sua aureola include già l'immagine della croce glorificata. Il colore luminoso del suo corpo contrasta col rosso scuro e il nero attorno e accentua l'importanza di Gesù. Mentre il Cristo è rappresentato nella sua piena statura tutte le altre figure sono rappresentate rimpicciolite. Sopra la testa è posta la scritta in latino (titulus crucis) con delle abbreviazioni (Gesù nazareno re dei giudei)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Maestà di Santa Trinita. ### Introduzione: La Maestà di Santa Trìnita (oppure Madonna di Santa Trìnita) è un'opera di Cimabue dipinta su tavola, databile tra il 1280 e il 1300, conservata agli Uffizi di Firenze. Raffigura la Madonna in trono con il Bambino, contornata da otto angeli, e presenta in basso quattro profeti a mezzo busto. Si tratta di una tempera su tavola e misura 385x223 cm. ### Descrizione. L'iconografia è quella bizantina della Madonna Odigitria, cioè in greco 'che indica la via', perché mostra la Vergine (che secondo la tradizione può essere in piedi o in trono) che indica il Bambino: la Madonna simboleggia la Chiesa e il Bambino la Via, la Verità e la Vita. La Madonna è dipinta in 3/4. Il trono è raffigurato secondo una visione frontale innovativa, con una grande cavità al centro e visto in una prospettiva intuitiva secondo un inedito senso tridimensionale (le precedenti Maestà cimabuesche presentano ancora un trono in assonometria). Lo scranno assume così una possanza nuova, di vera massa architettonica, impreziosita dai decori cosmateschi e calligrafici. Questa prospettiva centralizzata, traguardo di Cimabue maturo, venne ripresa di lì a poco da Giotto, Duccio di Buoninsegna e poi dagli artisti trecenteschi. Il trono crea un vero e proprio palcoscenico dove sono inquadrati, al di sotto di archi, quattro profeti, affacciati di busto in uno spazio realisticamente definito. L'oro dietro di loro, anziché generare la consueta piattezza, sembra suscitare la sensazione di vuoto, facendo sì che paiano affacciarsi da delle finestre/grotte piuttosto che stare schiacciati contro una parete. Essi sono riconoscibili dal cartiglio che recano in mano, contenenti versi del Vecchio Testamento allusivi a Maria e all'Incarnazione di Cristo: appaiono come testimoni che certificano l'evento prodigioso con le loro profezie, ed evocano la discendenza del Salvatore dalla loro stirpe. Il primo, con il cartiglio 'Creavit Dominus Novum super terram foemina circundavit viro' è Geremia, a cui seguono al centro Abramo ('In semine tuo benedicentur omnes gentes') e David ('De fructu ventris tuo ponam super sedem tuam', e infine a destra Isaia ('Ecce virgo concipet et pariet'). I due profeti centrali sono composti e solenni, quasi ripresi a discutere i misteri della concezione e della verginità. Quelli laterali si torcono a guardare verso l'alto, con una caratterizzazione assolutamente nuova; coi loro sguardi creano un triangolo che ha il vertice alla base del trono di Maria. Può darsi che il complesso delle quattro figure abbia una precisa spiegazione dottrinale: i patriarchi al centro rappresentano la capacità raziocinate dell'uomo, che si interroga sui misteri dell'incarnazione, mentre i profeti ai lati hanno sciolto ogni dubbio avendola potuta contemplare nella sua pienezza, e ne sono rapiti misticamente. Le teste degli angeli sono inclinate ritmicamente verso l'esterno o l'interno, evitando la rappresentazione di profilo, riservata allora solo alle figure secondarie o negative (di lì a poco Giotto abbatterà questo principio). Ricordano da vicino gli angeli della Maestà di Cimabue affrescata nella Basilica inferiore di Assisi. I loro corpi sono solidi, modellati da un chiaroscuro delicatamente sfumato e fluido (altra novità introdotta da Cimabue) nei panneggi delle vesti. I colori rosso e blu delle loro vesti indicano la loro sostanza, ossia la fusione di fuoco ed aria. Gli angeli in alto girano il capo ed affondano nella terza dimensione, cortigiani di una corte celeste retta da una Regina che è Maria. ### Stile. La tavola mostra lo stile maturo di Cimabue, in cui l'artista mostrò il superamento più spinto della rigidità bizantina verso formule più sciolte e umanizzate, che fecero di Cimabue secondo Vasari il primo a superare la 'scabrosa, goffa e ordinaria [...] maniera greca'. La visione frontale del trono, il volto della Vergine disteso e sereno, i dettagli del volto smussati e i chiaroscuri sfumati pongono l'opera lontana dai canoni bizantini da cui Cimabue seppe gradualmente affrancarsi. Rispetto alle precedenti Maestà di Cimabue è presente una profondità prospettica maggiore: nel trono sono presenti tre piani verticali a profondità crescenti, contro i due piani delle opere precedenti. Il piedistallo e i gradini del trono hanno anche un design concavo e scavato in profondità nella loro parte frontale. Il trono ha una visione frontale e rivela entrambi i lati interni e non è più in tralice. È cambiata anche la disposizione degli angeli, non più semplicemente uno sopra l'altro, ma adesso intorno al trono, disposizione che fa percepire una profondità maggiore. Le figure sono dilatate rispetto a prima, verso un maggiore realismo. Le pieghe delle vesti non sono più tese e fascianti come nella Maestà del Louvre del 1280 circa, ma si adagiano ampie e cadenti, come quelle tra le gambe di Maria, oppure appaiono meno arcuate, come nel manto blu che copre la sua testa. Ricompaiono le crisografie bizantine sul manto blu, ma stavolta solo a scopi decorativi, inserendosi tra le ampie pieghe volumetriche. Le lumeggiature dorate dell'agemina suggeriscono i tocchi della luce sul manto della Madonna e la veste del Bambino, di grande fluidità e ricchezza inventiva. Anche i chiaroscuri facciali sono più efficaci ed aumentano il contrasto. C'è anche una maggiore caratterizzazione anatomica dei volti a smussare gli spigoli e particolareggiarne i tratti (si noti ad esempio il taglio a livello della narice che si insinua entro la pinna del naso o l'accenno di sorriso, finora assenti in Cimabue). Pur con questi miglioramenti, si nota una certa refrattarietà alle innovazioni stilistiche e tecniche di Duccio di Buoninsegna e Giotto. Questa Maestà non ha la raffinatezza figurativa delle due opere degli anni '80 di Duccio, ovvero la Madonna di Crevole e la Madonna Rucellai, né la decoratività della seconda di queste. Anche le novità dell'allievo Giotto, già manifeste a partire dal 1290, fanno fatica a comparire. I contrasti raggiunti qui da Cimabue, ad esempio, non sono resi secondo i principi dell'unica fonte luminosa. Né sembrano le pieghe trovare la loro migliore adeguatezza sopra i corpi. Gli sguardi rimangono vaghi. Limitata è anche la gamma cromatica nel complesso, soprattutto se confrontata con gli immediati sviluppi della nascente scuola senese o con la tavolozza di Giotto. Cimabue di fatto sembra arroccarsi dietro ai suoi stessi stereotipi, quelli che lo avevano reso celebre e che, adesso, cominciavano a farlo apparire antiquato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di Rimini. ### Introduzione: Il Crocifisso di Rimini è un dipinto a tempera e oro su tavola (430x303 cm) attribuito a Giotto, databile al 1301-1302 circa e conservato nel Tempio Malatestiano di Rimini. ### Descrizione e stile. Cristo è raffigurato sulla croce sagomata abbandonato al peso del corpo, con il capo reclinato, gli occhi chiusi, l'espressione affaticata e sofferente ma dignitosa, il corpo magro, le gambe protese in avanti con le ginocchia e i piedi inchiodati a un unico chiodo. I tabelloni ai lati di Cristo sono occupati da decorazioni geometriche che simulano preziosi tessuti mentre in alto, su sfondo rosso, si trova un'iscrizione estesa dell'INRI. Gocce e rivoli di sangue escono dalle ferite, stimolando la partecipazione del fedele alle sofferenze di Cristo. L'aureola sporgente non appare al di sotto delle spalle, creando una curiosa mezzaluna. La figura, restaurata più volte, presenta una stesura pittorica più dolce e modulata della Croce di Santa Maria Novella, con passaggi di colore più fusi, che verranno ripresi dalla scuola locale. Forte è la luce, che stacca nettamente la figura dallo sfondo piatto, evidente soprattutto nelle braccia, di straordinaria resa anatomica, e nel busto, mentre più scolorite sono le gambe, coperte per metà da un perizoma trasparente, come già aveva fatto Cimabue. Il corpo snello ha perso la possanza della croce di Santa Maria Novella, anticipando lo stile padovano dell'artista. L'espressione del volto è mesta, ma dignitosa, e non ha ancora nulla della spiccata drammaticità dei successivi crocifissi di Padova, Louvre, Ognissanti e san Felice in Piazza a Firenze, attribuiti a Giotto o alla sua scuola." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Guernica (Picasso). ### Introduzione: Guernica è un dipinto di Pablo Picasso. L'ispirazione per l'opera, improvvisa e all'ultimo minuto, arrivò solo dopo il bombardamento di Guernica (26 aprile 1937). Picasso compose il grande quadro in soli due mesi e lo fece esporre nel padiglione spagnolo dell'esposizione universale di Parigi (maggio-novembre 1937). Guernica fece poi il giro del mondo, diventando molto acclamata, ma soprattutto servì a far conoscere la storia del conflitto fratricida che si stava consumando nel Paese iberico. Guernica viene generalmente considerato uno dei maggiori capolavori di Picasso. ### Descrizione. L'ordine con cui deve essere letta l'opera d'arte è da destra a sinistra, poiché il lato destro era vicino all'entrata del luogo per cui è stata progettata, cioè il padiglione della Repubblica Spagnola all'Esposizione internazionale di Parigi. È un dipinto di protesta contro la violenza, la distruzione e la guerra in generale. La presenza della madre con il neonato in braccio, di un cavallo, che somiglia a un asino, simbolo dell'irrompere della brutalità, e di un toro, simbolo del sacrificio nella corrida ricorda la composizione del presepe natalizio, che risulta però sconvolto dal bombardamento. La colomba a sinistra, richiamo alla pace, ha un moto di strazio prima di cadere a terra; il toro rappresenta la follia della guerra, mentre il cavallo, trafitto da una lancia, simboleggia la Spagna. La violenza, lo stupore, l'angoscia e la sofferenza sono deducibili esplicitamente guardando, sulla sinistra dell'opera, la madre che grida al cielo disperata, con in grembo il figlio ormai senza vita; da contraltare ad essa l'altra figura apparentemente femminile a destra, che alza disperata le braccia al cielo. In basso nel dipinto c'è un cadavere che ha uno stigma sulla mano sinistra come simbolo di innocenza, in contrasto con la crudeltà nazi-fascista, e che stringe nella mano destra una spada spezzata, (simbolo della sconfitta e dell'inutile martirio), da cui sorge un pallido fiore, quasi a dare speranza per un futuro migliore. La gamma dei colori è limitata; vengono, infatti, utilizzati esclusivamente toni grigi, neri e bianchi, così da rappresentare l'assenza di vita, oltre a conferire all'opera una più intensa drammaticità. Inoltre la scelta del bianco e nero è dovuta ad una precisa scelta dell'artista che, non essendo stato testimone oculare della strage, volle riferirsi solo ai reportage riportati dai giornali dell'epoca che erano, appunto, in bianco e nero. La carta stampata è citata una seconda volta nel cavallo, il cui corpo picchiettato di segni neri ricorda la carta stampata. L'alto senso drammatico nasce dalla deformazione dei corpi, dalle linee che si tagliano vicendevolmente, dalle lingue aguzze che fanno pensare ad urli disperati e laceranti, dall'alternarsi di campi bianchi, grigi, neri, che accentuano la dinamica delle forme contorte e sottolineano l'assenza di vita a Guernica. Questo quadro doveva rappresentare una sorta di manifesto che esponesse al mondo la crudeltà e l'ingiustizia delle guerre. I colori del quadro sono il bianco e nero perché, secondo Picasso la guerra è sofferenza, ma nell'opera, se si guarda bene, c'è una lampadina che simboleggia la speranza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giuramento di Leone III. ### Introduzione: Il Giuramento di Leone III (o Giustificazione di Leone III) è un affresco (circa 670x500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1516-1517 e situato nella Stanza dell'Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane. ### Descrizione e stile. L'affresco ricorda il giuramento, nell'antica basilica di San Pietro il 23 dicembre 800, col quale Leone III si purificò, 'non forzato e da nessuno giudicato', da false accuse dei nipoti di Adriano I, il giorno prima dell'incoronazione di Carlo Magno. Come negli altri affreschi della stanza il papa ha le sembianze di Leone X. Assisterono alla scena l'imperatore (il personaggio con la catena d'oro) e tutto il clero della basilica. Dall'alto risuonarono le parole, riprodotte sul cartiglio in basso, 'Dei non hominum est episcopos iudicare', cioè 'Tocca a Dio, non agli uomini giudicare i vescovi'. Si tratta di una evidente allusione alla conferma, data nel 1516 dal Concilio Lateranense V, della bolla Unam sanctam di Bonifacio VIII, in cui si sanzionava il principio secondo il quale la responsabilità del pontefice è giudicabile solo da Dio. La composizione si rifà a quella della Messa di Bolsena, con l'altare al centro in posizione sopraelevata, contornato da un emiciclo di figure, e con alcuni gradini che portano alle due ali inferiori ai lati della finestra, dove si trovano gruppi di soldati e guardie svizzere. Allusivo è il ricamo sul paliotto, che mostra martiri salvati da angeli dal supplizio della ruota dentata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Campo di papaveri a Vetheuil. ### Introduzione: Campo di papaveri a Vétheuil (Les coquelicots près de Vétheuil) è un dipinto di Claude Monet (1840-1926) realizzato nel 1880 proprio nel paese di Vétheuil. Le sue dimensioni sono di 71,5x90,5 cm e oggi è conservato in Svizzera. È un dipinto appartenente al movimento pittorico figurativo detto Impressionismo. Il quadro fu rubato e poi ritrovato all'inizio del 2008 da un museo di Zurigo (Collezione Bührle); prima di essere acquistato negli anni Quaranta dalla famiglia Bürhle era di proprietà di un commerciante ebreo. Oggi gli eredi del commerciante vorrebbero la restituzione dell'opera sostenendo che questo quadro non fu mai venduto legalmente. ### Descrizione della scena e tecnica. In questo quadro possiamo ammirare tre giovani donne raccogliere dei papaveri rossi del piccolo comune francese, Vetheuil, situato nel nord della Francia, che fa da sfondo alla scena. Possiamo innanzitutto notare come le pennellate veloci di Monet, di grande formato, si rifacciano molto alla tecnica impressionista, portandoci ad un livello di astrazione. Egli cerca di mescolare colori, sfumandone i bordi, donandoci una sensazione di freschezza e vivacità, dato dal rosso dei papaveri picchiettato sul manto d'erba verde. Il quadro però appare diviso in due: il campo di papaveri sembra quasi estraniato dal villaggio, utilizzando colori totalmente differenti. Il villaggio infatti presenta delle tonalità bluastre, cupe, scure, totalmente diversi dalle tonalità usate nella porzione di quadro che rappresenta i papaveri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Croce di Mastro Guglielmo. ### Introduzione: La Croce di Mastro Guglielmo o Croce di Sarzana è una croce dipinta, datata epigraficamente al 1138 e conservato nella concattedrale di Santa Maria Assunta di Sarzana in provincia della Spezia. Si tratta del più antico esempio di croce dipinta datato. ### Descrizione. Sulla croce è rappresentato il Cristo crocifisso, accompagnato dai Dolenti e da riquadri di varia dimensione con Storie della Passione. Inoltre, sotto il titulus crucis, compare una firma dell'autore del crocefisso scritta in un distico di esametri leonini che recita: ANNO MILLENO CENTENO / TER QUOQ(ue) DENO / OCTAVO PIN/X(it) / GUILLE(l)M(us) ET H(aec) METRA FINX(it), ovvero Nell'anno 1138 Guglielmo dipinse (quest'opera) e compose questi versi. Risulta così che l'autore fosse un certo Guglielmo, detto anche convenzionalmente 'Mastro Guglielmo', di cui null'altro si sa a parte il nome, anche se si può inferire che possedesse una certa cultura, potendo scrivere una dedica in versi latini, cosa non accessibile a tutti in quel periodo storico. La figura del Cristo è raffigurata come trionfante (Christus triumphans), un'iconografia derivante da avori di epoca carolingia, tipica dell'ambiente della Riforma gregoriana, che si ripresenta nelle altre croci dipinte di area centro-italiana: Lucca, Pisa, Firenze, Arezzo, Spoleto e forse Roma. La pittura venne realizzata su un supporto in legno di castagno, essenza legnosa tipica delle opere del XII e inizio XIII secolo. Fra gli strati preparatori, poi, si individuano, secondo la tradizione tecnica più consolidata, una tela ingessata, alcune strisce di pergamena per le zone di maggiore fragilità strutturale, e una stesura molto compatta e perfettamente finita di gesso e colla. Dopo l'esecuzione, presumibilmente all'inizio del XIV secolo, la figura del Cristo (ad eccezione del ricco perizoma) venne ridipinta. Venne rispettato però, pur nell'aggiornamento stilistico, la fisionomia, segno di una considerazione già devozionalmente orientata dell'originale. La figura originale è in parte leggibile grazie alla radiografia e alla riflettografia effettuate sul dipinto all'epoca del suo ultimo restauro, concluso dall'Opificio delle Pietre Dure, nel 1998 e pubblicato nel 2001. Il restauro è stato realizzato da Roberto Bellucci, con la collaborazione di Ciro Castelli, Mauro Parri e Andrea Santacesaria per la parte lignea; con la direzione di Marco Ciatti e Cecilia Frosinini. Il committente, potrebbe essere identificato con un certo Guglielmo Francesco, figlio di Alberto Rufo e legato allo sviluppo economico della città, oppure con un membro della famiglia Villano. ### Stile. L'autore è conosciuto solo grazie a questo dipinto, ma già Garrison (1949) lo aveva messo in relazione ad alcune miniature del Passionario P della Biblioteca Arcivescovile di Lucca. Caleca, poi (1994) ipotizza convincentemente un parallelo con alcuni affreschi frammentari nella navata della chiesa di San Frediano a Lucca. Il suo stile permette di attribuirgli un'origine lucchese e una formazione artistica che si avvalse anche di rapporti esterni alla regione. Pietro Toesca ha proposto di confrontare il dipinto con il Trittico del Redentore di Tivoli, appartenente all'arte benedettina del XII secolo, mentre Luigi Coletti ha avvicinato l'opera ad altre croci dipinte nella zona di Pisa, dove si ritrovano le storie della Passione di Cristo sul fondo del tabellone, e di Lucca, dove le croci conservate nelle chiese di San Michele, dei Servi e di Santa Giulia presentano il motivo iconografico dei simboli evangelici ai capicroce laterali. La figura del Cristo, secondo il Torriti, 'presenta una dilatata grandiosità, una possente ricerca vitale e una libertà di movimento che sembra ormai sciogliere le rigide forme orientali.'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Piazza San Marco verso la Basilica. ### Introduzione: Piazza San Marco verso la Basilica è un dipinto a olio su tela (141,5x204,5 cm) del Canaletto, databile al 1723 circa e conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. ### Descrizione. In questo quadro Canaletto raffigura Piazza San Marco, dominata sullo sfondo della celebre Basilica di San Marco. Egli mette in forte risalto il ruolo di questa piazza: centro vitale della città, sua vera 'anima', secondo l'opinione di alcuni viaggiatori del Settecento. Nella Piazza si concentrano gli edifici più rappresentativi: sui lati i palazzi delle procuratie illustrati in prospettiva; sullo sfondo, a destra, il Palazzo Ducale, quasi nascosto dal celebre campanile. Illuminato dal sole, il palazzo spicca rispetto all'ala buia della piazza, anche se è in posizione arretrata. Canaletto nel suo dipinto mostra una grande attenzione al vero, ossia al realismo. L'artista è attivo, infatti, principalmente a Venezia dove era molto forte la corrente del vedutismo, una corrente artistica che dà una grande importanza appunto alle vedute, ai paesaggi. Canaletto, quindi, spesso rappresenta monumenti e paesaggi che non sono più meramente uno sfondo, ma sono proprio il soggetto dell'opera. È infatti proprio questa sua attenzione al vero che lo porta a mettere in luce il contrasto tra la monumentalità degli edifici degli organi di governo veneziani e i banchi dei commercianti, ossia della classe medio-bassa. Inoltre una grande attenzione viene anche data alle condizioni atmosferiche, che rappresentano l'arrivo della tempesta. È infatti in questo dettaglio che l'artista mostra tutta la sua maestria nell'utilizzo del colore e nella rappresentazione del vero. Infine va marcato come ancora una volta Canaletto decide di rappresentare la popolazione veneziana come aveva già fatto, ad esempio ne 'il canal grande verso est', ossia come 'macchiette', senza però cadere nella banale stilizzazione della figura umana. L'artista infatti si distanzia dalla corrente nordica fiamminga che portava a rappresentare ogni personaggio, anche il più piccolo con il maggior numero di dettagli possibili." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna Incaldana. ### Introduzione: La Madonna Incaldana (anche detta Madonna del Belvedere o La Prodigiosa) è un antico dipinto su tavola in stile bizantino, ubicato nel Santuario di Maria Santissima Incaldana della città di Mondragone, in provincia di Caserta. È venerata dalla Chiesa cattolica ed è considerata la patrona della città di Mondragone. ### Descrizione. La cosiddetta 'Madonna Incaldana' è un dipinto risalente probabilmente al XIV secolo e si presenta come un'opera in tipico stile bizantino, vista l'assenza di plasticità e di naturalismo, con immagini stilizzate, piatte, bidimensionali e dal forte carattere religioso. L'icona sacra è un manufatto pittorico realizzato su di una tavola di legno e rappresenta una tipica raffigurazione della Madonna col Bambino. Le due figure umane occupano tutta la zona centrale del quadro. La figura di Maria è rappresentata in posizione frontale, seduta, e si presenta ricoperta dalla testa ai piedi da un abito di colore blu scuro, il quale la ricopre totalmente e lascia intravedere di lei solamente il volto, le mani e il seno destro. Al disotto di quest'abito si intravede un'altra veste di colore rosso, di una tonalità simile al borgogna; quest'ultima, della quale si vede solamente la manica e una porzione triangolare alla base del collo, è ulteriormente decirata ai polsi e al collo da una banda di colore verdognolo e rifinita ai bordi superiore inferiore da due file di puntini bianchi. Il viso è stilizzata e di forma tondeggiante, con occhi molto grandi e profondi, con labbra piccole e con naso diritto e sottile. La testa, ricoperta dalla cuffia dell'abito blu, è cinta da una corona d'oro ed è centrata in un'aureola dorata bidimensionale (essa, infatti, appare come una circonferenza). Infine, con le due dita (indice e medio) della mano sinistra porge il seno destro alla bocca del figlio Gesù, che ella tiene seduto in grembo e lo sorregge col braccio e la mano destra. Le due mani della Madonna sono rappresente 'benedicenti'. La figura totale di Maria è visibilmente sproporzionata, in quanto gli arti superiori sono troppo piccoli rispetto al resto del corpo, mentre la testa, al contrario, è molto più grande; inoltre, il seno scoperto è situato in posizione troppo centrale, quasi in zona sternale. Gesù, invece, è rivolto verso destra, inquadrato di tre quarti ma privo di proporzione e profondità. È vestito con un abito colorato in una tinta tendente al marrone, ricamato ai polsi e al collo da una fila di punti bianchi, simili a perle. Gesù, poi, è avvolto da ulteriore abito, simile a una tunica di colore verdastra-marroncina, e dal quale fuoriesce una sottoveste, probabilmente facente parte al primo abito. Le parti scoperte del Bambino sono la testa, le mani e il piede sinistro nudo. I capelli sono marroni e ricci, gli occhi grandi, il naso diritto e sottile, l'orecchio destro è l'unico visibile ed è piatto, pieno e privo di tutte quelle curvature e cavità naturali. La bocca è piccola e al suo labbro inferiore è poggiato il capezzolo del seno materno. Poi, la testa è centrata in un'aureola dorata e attraversata da una banda trasversale di colore arancio. Infine, la mano destra è attaccata al petto e in modalità benedicente, mentre l'altra è vicina a quella sinistra materna e presenta il pollice e l'indice aperti e le altre tre dita piegate nel palmo. Entrambe le figure hanno sui loro capi due corone metalliche d'oro e pietre preziose, dono dei fedeli, ma in origine solo Maria aveva dipinta la corona, ancora oggi visibile sotto quella di metallo. Sullo sfondo color bruno, è possibile intravedere in basso una specie di pavimento a quadri e, ai lati del volto di Maria, scritto con lettere greche le parole 'ΜΡ' e 'ΘΥ', che sono un'abbreviazione di 'Μήτηρ (του) Θεοῦ' (letteralmente 'Madre di Dio', e rappresentante il titolo mariano 'Θεοτόκος, Theotókos')." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Girasoli (Van Gogh). ### Introduzione: I Girasoli sono una serie di dipinti ad olio su tela realizzati nel 1888 dal pittore Vincent van Gogh. Tra i soggetti preferiti dal pittore, sono oggi tra le sue opere più riconoscibili e note presso il grande pubblico. ### Descrizione. Il dipinto mostra i girasoli in ciascuna fase della fioritura, dal bocciolo all'appassimento. Anche se alcuni hanno interpretato le forme contorte dei petali e degli steli come un segno di tormento, traspare dalle lettere al fratello che questo soggetto diede gioia e ottimismo, come simbolo del clima temperato del sud. Inoltre il girasole simboleggia spesso devozione e lealtà e i vari stadi di decadimento potevano simboleggiare i cicli di vita e morte. Le prime opere della serie mostrano di aderire alle teorie allora in voga nella cerchia di artisti trasgressivi parigini, usando come sfondo un blu/violetto per i fiori gialli. In seguito provò a mettere i fiori in un vaso giallo, su uno sfondo di una tonalità dello stesso colore e si accorse che la pittura sembrava irradiare luce e allegria: il colore per lui era già un modo di esprimere emozioni piuttosto che un modo per rappresentare la realtà. L'artista stendeva i colori con pennellate ruvide e dense, spesso appiccicandoli uno sopra l'altro finché i pigmenti erano ancora umidi. A volte procedeva a scalfire la superficie fresca usando anche l'impugnatura del pennello. Si tratta di un approccio 'scultoreo' alla pittura, in cui le ombre e le luci sono date, oltre che dai pigmenti, dallo spessore dell'impasto cromatico. L'effetto che si otteneva era quello di un'espressività mai vista prima. La serie fu innovativa anche per l'uso estensivo del giallo cadmio, un pigmento di invenzione recente, che l'artista amava usare. Nella serie dei girasoli in vaso c'è un netto contrasto tra la piattezza del fondo e del vaso e i fiori che invece sembrano contorcersi in tutte le direzioni. La firma dell'artista si trova spesso sul vaso: come i grandi maestri del passato egli usava solo il proprio nome di battesimo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cappella Bardi di Vernio. ### Introduzione: La cappella Bardi di Mangona è una l'ultima cappella a est del transetto sinistro di Santa Croce a Firenze, affrescata per lo più da Maso di Banco. Risale al 1336-1337 circa e Vasari attribuì erroneamente questi affreschi a Giottino. ### Storia e descrizione. I Bardi di Vernio erano un ramo nobile della ricchissima famiglia Bardi, che in Santa Croce patronava altre due cappelle: la Cappella Bardi, già affrescata da Giotto e l'omonima Cappella Bardi di Vernio, col Crocifisso di Donatello, alla testa del transetto. Gli affreschi narrano le Storie di san Silvestro, basate sulla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze e sono tra le opere in assoluto più riuscite della scuola di Giotto. Le scene vanno lette dall'alto al basso, da sinistra a destra:. Costantino annuncia alle madri che non si bagnerà nel Sangue dei loro figli. Sogno di Costantino con la visione di Pietro e Paolo. Costantino in trono ascolta Silvestro e poi si fa battezzare da lui. Miracolo della resurrezione del toro. Miracolo del santo che chiude la fauci al drago e resuscita due maghi uccisi dall'alito del mostroSulla parete di fondo si trovano santi vescovi entro nicchie e, nello sguancio della finestra, Virtù e stemmi Bardi. Stemmi si trovano anche nella volta, tra il motivo del cielo stellato. ### Stile. L'ultima scena in particolare è la più ammirata, perché in essa Maso dimostrò di aver bene appreso la lezione giottesca usando linee di forza, toni intensi e senso dello spazio e della plasticità dei corpi. Sulla sinistra dell'affresco infatti è rappresentato San Silvestro che chiude le fauci di un drago che minacciava Roma, mentre nel centro il santo resuscita due maghi pagani che aveva precedentemente fatto morire. I due fatti narrati sono dimostrazione per Costantino della Santità del vescovo, il quale gli impartisce il battesimo che lo salva dalla lebbra, così come promessogli in sogno da i santi Pietro e Paolo. L'imperatore infatti era affetto dalla lebbra e gli era stato prospettato di sacrificare 3000 bambini e di immergersi nel loro sangue per guarire dalla malattia; Costantino però si rifiutò mosso a compassione dalla disperazione delle madri. In questo affresco è notevole l'armonia delle scene senza che si percepisca un senso di incongruenza tra le due. I colori delle architetture sono pastello e la luce si modula gradatamente senza che si percepisca un senso di stacco tra luce e ombra. Ma è fondamentale qui lo sviluppo delle ricerche di Giotto: Maso aveva infatti compreso il segreto delle linee di forza convergenti (delle architetture, dei bracci sollevati, delle schiene inarcate...), che dirigono lo sguardo dell'osservatore verso punti focali della narrazione. Nella scena di San Silvestro che resuscita due morti il fondale architettonico, oltre che creare uno spazio realistico per la scena, guida l'occhio verso il protagonista, in una posa benedicente, ripresa dalla Resurrezione di Drusiana di Giotto nella vicina Cappella Peruzzi sempre a Santa Croce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il vagone di terza classe. ### Introduzione: Il vagone di terza classe (Le Wagon de troisième classe) è un dipinto del pittore francese Honoré Daumier, realizzato nel periodo artistico-culturale del realismo e attualmente esposto presso il National Gallery of Canada di Ottawa. ### Descrizione. Nello stile di Honoré Daumier, che ha fatto dell'arte uno strumento di lotta politica, questo dipinto del 1862 denunciò la vita più povera (in linea con gli intenti del realismo, movimento artistico-culturale a cui appartiene). La rappresentazione di una condizione sociale umile e poco presa in considerazione dallo Stato è realizzata dall'artista con uno stile drammatico che anticipa i futuri indirizzi della pittura espressionistica di Munch, Ensor, Kirchner e di Egon Schiele. Le figure vengono ritratte in un vagone ferroviario di terza classe, tutte ammassate sulle dure panche di legno, con i finestrini che lasciano appena intravedere un cielo livido e lo sguardo perso nel vuoto, evidentemente rassegnate al loro destino di povertà e sofferenza. Ma oltre ai lavoratori, dei quali si intercetta idealmente la fatica, i borghesi si mostrano, in netta contrapposizione con le altre figure, con la loro arroganza, indifferenza e inimicizia, sottolineando così il netto divario tra deboli (madri di famiglia, poveri operai e bambini stanchi) e potenti (ricchi imprenditori), concetto metaforico e reale che emerge dal dipinto. Particolare risalto viene dato alla signora in primo piano, vero e proprio centro visivo e compositivo del quadro: è abbigliata con un mantello e ripone le proprie mani ossute sul manico del paniere sul suo grembo. La sua espressione stanca lascia emergere con violenza i segni della povertà materiale. Persino il giovane ragazzo sulla destra, addormentatosi cullato dallo sferragliare del vagone, sembra avere una vita già provata dalla durezza del lavoro.Non a caso l'artista non presta tanta cura nella realizzazione formale, stendendo il colore in maniera poco uniforme: siamo lontani dalla grazia e dall'armoniosità tanto nella forma quanto nel contenuto dell'opera. Il vagone di terza classe è un olio su tela, ma ha lo stesso tratto veloce, mobile, che lascia le figure quasi incompiute, delle stampe. È lo stile più adatto a sottolineare gli scarsi mezzi e la mestizia di questa gente che viaggia stipata in un vagone affollato. Il disegno non abbozza i contorni, ne accentua le forme poco eleganti, in modo diverso dallo stile curato e finito insegnato nelle accademie e destinato a soggetti eroici; la firma del suo nome sulla cassa di legno rappresenta l'umiltà e un particolare interesse da parte del pittore per quella classe sociale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sogno del nobiluomo. ### Introduzione: Il sogno del nobiluomo (in spagnolo El sueño del caballero) è un dipinto a olio su tela (152x217 cm) di Antonio de Pereda, databile al 1670 circa e conservato nella Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid. ### Descrizione. L'opera rappresenta un giovane nobiluomo del Seicento, addormentato su una poltrona. Egli vede in sogno un angelo, caratterizzato da un viso decisamente femmineo, che gli mostra l'effimera natura dei piaceri, delle ricchezze, degli onori e della gloria. L'insieme degli oggetti posti sul tavolo costituisce una vera e propria natura morta in cui si stabilisce una condensazione di simboli e allegorie. Molti di essi spiccano per la loro continua presenza in tutte le opere del genere 'vanitas': il teschio che simboleggia la caducità della vita, la maschera teatrale è il simbolo dell'ipocrisia, i gioielli e il denaro sono le ricchezze (impossibili da portare all'altro mondo), il mazzo di carte e le armi stanno per il gioco d'azzardo e i piaceri della caccia. L'artista non ha mancato di inserire l'orologio, che indica lo scorrere inesorabile del tempo, e la candela spenta, simboleggiante il consumarsi della vita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maja e Celestina al balcone. ### Introduzione: Maja e Celestina al balcone è un dipinto a olio su tela (166×108 cm) realizzato tra il 1808 e il 1812 dal pittore spagnolo Francisco Goya. È conservato a Palma di Maiorca in collezione privata. Una bellissima maja è al balcone e guarda l'osservatore sorridendo trasognata. Accanto a lei, a mezza luce, la Celestina, cupa vecchia, la sorveglia con cupidigia. ### Descrizione e stile. L'abito della ragazza è ricco di bordure che Goya rende con pennellata breve e veloce; anche i veli sono resi mediante linee molto sottili. A fianco della maja la megera sinistra, oscura: accanto alla solarità della bellezza vengono evocate le forze del male, del sesso, della profanazione che giocano ormai in confronto diretto. La diversità di stile è tale che è come se nella stessa tela convivessero due stati della stessa essenza, Dottor Jekyll e Mr. Hyde, oppure Cappuccetto Rosso e la finta Nonna-Lupo. In teoria dovrebbe essere sempre possibile tornare indietro, ritornare cioè da Mr. Hyde a Dottor Jeckill, ma, come già in Stevenson, anche in questo caso, e anche nell'arte di Goya, questa reversibilità non è semplice né agevole, certamente non garantita. Dall'oscurità Goya non tornerà più alla luce del sole, anche se questo avverrà con piena consapevolezza da parte dell'artista. Nei quadri di questo periodo è come se le due forze – il bene solare della prima parte della sua vita artistica e il male oscuro della seconda parte – si fronteggiassero congelati nell'attimo eterno di un'istantanea, gradi di transizione verso un più oscuro avvenire." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cappella di Teodolinda. ### Introduzione: La cappella di Teodolinda, nota anche come cappella Zavattari, si trova nel Duomo di Monza, a sinistra dell'abside centrale. Vi si conserva, in un'apposita teca nell'altare, la Corona ferrea, e la tomba stessa della regina longobarda. Le pareti della cappella sono decorate da un ciclo di affreschi eseguito nel XV secolo dagli Zavattari, famiglia di pittori con bottega a Milano, che costituisce il maggior esempio di ciclo pittorico dell'epoca tardo gotica lombarda. ### Descrizione. L'ambiente, chiuso dalla cancellata progettata alla fine dell'Ottocento da Luca Beltrami, è coperto da una volta costolonata nelle cui vele sono dipinti gli Evangelisti. Si tratta del primo intervento decorativo della cappella, forse da riferire al momento della consacrazione dell'altare, dedicato a san Vincenzo, nel 1433. L'autore resta anonimo, e gli stessi Zavattari nell'iscrizione che firma il ciclo, ci tennero a dichiarare la loro estraneità da questa parte delle pitture. La serie delle Storie di Teodolinda si compone di 45 scene disposte su cinque registri sovrapposti che rivestono interamente le pareti. La decorazione, che avvolge anche gli stipiti, è introdotta dal grande arcone di valico verso il transetto nel quale giganteggia la figura di san Giovanni Battista, cui è dedicato il tempio, adorato dalla regina e dal marito Agilulfo. La fonte primaria è l'Historia Langobardorum di Paolo Diacono, integrata dalla cronaca dello storico monzese di età viscontea Bonincontro Morigia. La cappella di Teodolinda è l'unica parte attualmente visibile di un vasto progetto di decorazione della testata absidale che coinvolgeva la cappella gemella di destra, l'abside maggiore e l'arcone trionfale della nave mediana (ora celato al di sopra della volta seicentesca). Di tale progetto fu probabilmente ideatore Franceschino Zavattari, testimoniato a Monza già nel 1420-21, legato alla potente famiglia locale dei Rabia, coadiuvato da figlio maggiore Gregorio, da un altro figlio, Giovanni, e da un aiuto esperto nella macinazione dei colori. La scena 32 è firmata collettivamente 'de Zavatarijs' e datata 1444. ### Stile. Anche se in parte rappresentano fatti storici, le scene affrescate esprimono un ambiente ideale, con personaggi nei costumi di epoca viscontea contro un cielo d'oro. Lo stile di queste pitture mostra un'adesione tarda ai modi di Michelino da Besozzo, con linee eleganti e colori tenui. Grande attenzione è posta ai dettagli, mentre le figure sembrano attonite e senza peso,. Il frontale dell'arco d'ingresso alla cappella e la volta sono dipinti con figure di santi ed evangelisti da un ignoto pittore del XV secolo. Al centro della cappella un altare custodisce lo scrigno della Corona ferrea, il diadema con il quale furono incoronati i re longobardi, i re d'Italia e gli imperatori del Sacro Romano Impero. Dietro l'altare e contro la parete di fondo si trova il sarcofago nel quale, nel 1308, il corpo della regina Teodolinda fu traslato dalla prima sepoltura nella originaria Basilica longobarda." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Majas al balcone. ### Introduzione: Majas al balcone è un dipinto a olio su tela (162x107,5 cm) realizzato tra il 1808 e il 1814 dal pittore spagnolo Francisco Goya e appartiene a una collezione privata del barone Rothschild in Svizzera. Una copia precedentemente considerata autentica è conservata nel Metropolitan Museum of Art di New York. Due majas affacciate al balcone con i volti talmente somiglianti da far sembrare simmetrica l'immagine; anche i colori sono invertiti. Dietro le ragazze si stagliano le siluettes di due non tranquillizzanti ceffi. ### Descrizione e stile. L'arte di Goya è caratterizzata da quella che qualcuno ha chiamato 'malinconica ironia'. Anche in questo quadro, che appartiene ad un periodo di transizione nell'evoluzione artistica del pittore – al passaggio cioè, dalle solari rappresentazioni della società spagnola, guardata sì con ironia, ma tutto sommato condivisa nei suoi valori e nelle sue gerarchie, ad una progressiva amarezza e distacco che, attraverso le picturas nigras condurrà all'allucinata rappresentazione dei fantasmi oscuri della mente – sono presenti elementi che appartengono ai due periodi, la solarità della bellezza delle giovani majas e l'oscurità dei loro protettori sullo sfondo. Ma il tutto ha un sapore freddo e stereotipato, come se l'artista, attraverso la semplificazione delle anatomie e dei volti avesse voluto rappresentare, più che una scena dal vero, un insieme schematico di simboli. Così, all'intenso cromatismo del primo piano si contrappone l'oscurità del secondo: e tuttavia il primo piano è solo l'apparenza; la sostanza, la verità sta dietro, ben all'ombra, come un sepolcro imbiancato. La composizione è caratterizzata da una stringente logica geometrica: la balaustra forma un rettangolo al di sopra del quale il resto della composizione è inserito in un quadrato. Se dividiamo questo quadrato in quattro, possiamo notare che le due figure di sinistra sono contenute in un quadrato che è esattamente il doppio del quadrato che contiene le due figure di destra. Ancora, è possibile notare come il gruppo delle due majas sia costruito sul rombo disegnato a partire dalle diagonali dei due quadrati inferiori. Sessant'anni più tardi, questo quadro ispirerà Édouard Manet per il suo Il balcone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il grande caprone. ### Introduzione: Il grande caprone (letteralmente El gran cabrón, con il titolo originale in spagnolo El aquelarre), è un dipinto a olio su tela (44×31 cm) del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1797-1798 e conservato al Museo Lázaro Galdiano di Madrid. ### Descrizione. Il grande caprone fa parte della serie di Stregonerie destinate al despacho (studio) dell'Alameda, residenza di campagna dei duchi di Osuna, suoi affezionati committenti. L'opera, completata nel 1798 (Goya ne presentò la fattura il 27 giugno di quell'anno), presenta un codice figurativo demoniaco che non era frutto dell'impeto visionario di Goya, bensì era molto di moda tra gli intellettuali del tempo. Successivamente l'opera giunse nelle collezioni del finanziere José Lázaro Galdiano, il quale alla sua morte ne fece dono allo Stato Spagnolo. Oggi l'opera è esposta a Madrid, nel Museo Lázaro Galdiano.Il dipinto raffigura un caprone con ramoscelli di quercia intrecciati tra le sue corna ed occhi fiammeggianti, palese simbolo diabolico, che officia un rito di streghe. Una delle fattucchiere, per tributargli omaggio, gli sta offrendo un corpulento bambino, probabilmente rapito quel giorno stesso (così come ci narrano le leggende popolari); la scena, tuttavia, è disseminata di cadaveri di fanciulli già sacrificati al demonio.Al macabro rito sacrificale assiste anche uno stormo di sinistri pipistrelli che svolazzano nel cielo notturno, parzialmente illuminato dalla falce lunare. Nonostante la carica orrifica altissima, Il grande caprone presenta ancora quei toni ironici che scompariranno definitivamente nelle Pitture nere della Quinta del Sordo, dove «l'oscuro [prende] un'evidenza rugosa e massiccia» (Jean Starobinski)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo dolente (Maestro Francke Amburgo). ### Introduzione: Il Cristo dolente del Maestro Francke è un dipinto su tavola (92×67 cm) del 1425-1435 circa, conservato oggi alla Hamburger Kunsthalle. ### Descrizione e stile. L'opera è emblematica della sensibilità tardo-gotica verso i dettagli macabri e patetici: il Cristo è infatti raffigurato come un giovane dolente ed emaciato, profondamente ferito dai fori nelle mani, dalla corona di spine e dal taglio nel costato, dai quali esce copioso il sangue, raffigurato con estremo realismo. La testa è pateticamente reclinata verso sinistra, per muovere a compassione il fedele, secondo i canoni dell'arte nordica. La monumentalità levigata del corpo del Cristo sembra ispirarsi alla coeva scultura della Borgogna. Contrasta invece lo sfondo, composto da un ricco broccato sorretto da angeli, gli stessi che reggono il mantello del Cristo: bianco all'esterno e rosso all'interno, in modo da far risaltare il candore del corpo ferito. In basso altri due angeli sorreggoono un altro drappo che copre la metà inferiore del corpo divino e reggono in mano un giglio, simbolo di purezza, e la spada fiammeggiante, simbolo apocalittico che allude al giudizio universale. La piattezza dello sfondo ha l'effetto di proiettare più vicino allo spettatore la figura del Cristo sofferente. La serena compostezza degli angeli contrasta con il soggetto principale e sembra alludere al sacrificio necessario di Gesù, ma riprende anche l'aristocratica idealizzazione tipica dell'arte cortese. Dell'autore resta un altro Cristo dolente a Lipsia, anteriore e databile al 1425 circa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna e santi nel giardino del Paradiso. ### Introduzione: La Madonna e santi nel giardino del Paradiso (Paradiesgärtlein in tedesco) è un dipinto a tecnica mista su tavola (26,3×33,4 cm) di un ignoto 'Maestro dell'alto Reno', databile al 1410 circa e conservato nello Städelsches Kunstinstitut di Francoforte. ### Descrizione e stile. In un giardino fiorito cinto da alte mura merlate, la regina Vergine è seduta presso un tavolo esagonale con cibi e bevande, mentre sfoglia un libro d'ore; sulla sinistra una delle Pie Donne coglie frutti da un albero, in primo piano un'altra attinge acqua, con un mestolo d'oro, alla fontana di vita e la terza, forse Santa Caterina d'Alessandria, regge un salterio dinanzi al Bambino, che lo suona. In primo piano sulla destra sorvegliano la scena amena tre cavalieri, che tengono una sorta di antesignana sacra conversazione: sono san Giorgio, identificabile dal drago morto riverso sotto di lui, san Michele arcangelo, con accanto una scimmia incatenata simbolo del demonio domato e san Sebastiano, quest'ultimo addossato a un albero. L'opera è tra le realizzazioni più significative della pittura tardogotica europea, che ben esemplifica l'attenzione verso i dettagli più minuti degli artisti dell'epoca, sacrificando magari la coerenza spaziale e la corretta disposizione compositiva delle figure. La scena sacra qui è solo un pretesto per mostrare un gruppo di giovani intenti alle più varie occupazioni: la lettura (Maria), la musica, la raccolta di frutti, la conversazione, l'abbeverarsi a una fresca fonte. Il giardino murato pullula di fiori e uccelli rappresentati con notevole realismo ed è ricco di dettagli ameni ispirati al mondo cortese: la scimmietta, la tavola imbandita, il giardino recintato coi giaggioli e altre piante da fiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Stigmate di san Francesco (Colonia). ### Introduzione: Le Stigmate di san Francesco è un dipinto tempera su tavola (69x111 cm) attribuito al Maestro del compianto di Cristo di Lindau, databile al 1410-1420 e conservato nel Wallraf-Richartz Museum di Colonia. ### Descrizione e stile. Il dipinto mostra Gesù alla colonna, col corpo martoriato e gli strumenti della Passione, che è adorato da san Francesco d'Assisi, che a sua volta sta ricevendo le stigmate da un Cristo sulla croce in volo, avvolto da ali di cherubini. In basso si trovano, piccolissimi, i due committenti. L'opera presenta la tipica preferenza verso il truculento brutale nelle scene religiose durante il periodo del gotico internazionale, nel XV secolo. La figura di Cristo è infatti coperta dal sangue che stilla dalle ferite della flagellazione e la sua espressione patetica mostra tutto il dolore della Passione, che doveva muovere a compassione il fedele." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Dittico Wilton. ### Introduzione: Il Dittico Wilton è un dittico portabile (aperto 53x74 cm) di autore ignoto e riferibile al 1395-1399 circa. È conservato nella National Gallery di Londra. Dopo molte dispute attributive si è giunti alla conclusione che si tratta di un'opera inglese, commissionata da o per Riccardo II, realizzata da un pittore locale o francese: si tratta, inoltre, di un rarissimo esempio di pittura religiosa su tavola inglese del medioevo, riferibile allo stile gotico internazionale. Deve il suo nome alla Wilton House, dove si trovava un tempo. ### Descrizione. L'opera, tempera su tavola in legno di quercia baltica, è composto da due scomparti dipinti su entrambi i lati e chiudibili per mezzo di una cerniera. La scena di destra mostra Maria col Bambino tra undici angeli, tra i quali predomina il colore blu lapislazzuli delle vesti e del piumaggio delle ali, sullo sfondo di un cielo color oro e un prato con fiori delicati, che simboleggia il giardino del Paradiso. Le rose color pesca dovevano essere originariamente bianche, simboleggiando la purezza di Maria; quelle rosse (oggi rosa per il cambiamento del pigmento), simboleggiano il sangue versato da Cristo nel martirio. La scena di sinistra mostra il re inginocchiato presentato alla Vergine dai santi Giovanni Battista, che gli tiene una mano sulla spalla quale suo protettore, Edoardo il Confessore e Edmondo martire, due re inglesi. Le scene sono composte separatamente e con stili diversi (serena e pacata a sinistra, affollata e movimentata a destra), ma gli sguardi e i gesti dei personaggi le collegano facendole interagire. Cristo ad esempio, nella sua sfolgorante veste fatta con puntini d'oro, si protende verso il re genuflesso, dimostrando la sua approvazione. La figura del re è riccamente abbigliata, con un mantello damascato con arabeschi dorati (con cuori e boccioli di rosa, emblemi di sua moglie Anna di Boemia scomparsa nel 1394), il collare con la planta genista, che dà il nome alla dinastia dei Plantageneti, e la corona. I lati esterni sono invece dipinti con il cervo bianco, emblema di Riccardo II ed emblema personale di Edoardo il Confessore e della casa reale inglese. Lo stesso cervo, in piccolo, si trova sullo spillone del re (con corna d'oro ornate di perle) e appuntato in petto agli angeli. Un angelo, all'estrema sinistra, tiene uno stendardo crociato e sembra ricevere l'approvazione del Bambino per porgerlo al re: si tratta sia dello stendardo di Cristo, tenuto il giorno della Resurrezione, che la bandiera inglese di san Giorgio, ed è da leggersi come un simbolo della fiducia divina riposta nel re. L'estrema preziosità e cura nella realizzazione dell'opera è confermata dall'alta abilità tecnica utilizzata: l'oro è ora punzonato (nello sfondo), ora applicato a puntini (nella veste di Gesù), ora velato e sgraffito (nelle vesti del re e dei santi); i gioielli (spille, corone) sono resi leggermente a rilievo con l'applicazione di poco gesso coperto dalla vernice o dall'oro, e con gocce dense di bianco di piombo, usate per dare l'effetto di riflessi luminosi sulle gemme." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giudizio universale (De Veris). ### Introduzione: Il Giudizio universale di Franco e Filippolo de Veris è un grande affresco conservato nel lato meridionale esterno della chiesa di Santa Maria dei Ghirli di Campione d'Italia. Risale al 1400 ed è una delle opere più interessanti pervenuteci del gotico internazionale lombardo, nel filone espressivo-grottesco, lo stesso di Belbello da Pavia. ### Descrizione. Considerato il capolavoro della bottega di padre e figlio De Veris, è ricordato nell'attribuzione e nella datazione (completato il 23 giugno 1400 sulla base di un precedente affresco del secolo precedente) da un'iscrizione, oggi illeggibile, ma trascritta da Gerspach e Toesca (una copia antica della stessa scritta, incisa in marmo, si trova murata nel primo pilastro del portico). La scoperta degli autori dell'opera avvenne solo nel 1912. L'opera è composta di due zone: una superiore, di dimensioni maggiori e di qualità superiore, forse opera del padre Franco, e una inferiore, con le torture dell'Inferno. Nella parte superiore Cristo giudice siede su un trono d'impianto architettonico gotico, dominato dalle figure di Adamo ed Eva e contornato da angeli riccamente abbigliati, i quali recano gli strumenti della Passione; ai lati, gruppi di dannati e di beati dipinti con particolare realismo. Alla destra di Cristo si possono osservare, tra i vari soggetti, un frate attaccato da un angelo e una monaca nel procinto di scoprirsi il seno, simboli di corruzione interna alle comunità di religiosi. L'inferno, su sfondo rosso cupo, è rappresentato con crudo realismo, con i vari tormenti inflitti ai peccatori. Tra di essi, si identificano Giuda Iscariota, una donna che uccide un bambino, alcuni serpenti e un'altra donna su una graticola. All'estrema destra si trova una scena cortese, dove un giovane aristocratico, riccamente abbigliato, sta in piedi davanti a una donna e le dedica una canzone, mentre alla sua sinistra un servo grottesco suona un rabel, una sorta di viola, e sembra battere il tempo col piede destro. Alle spalle del suonatore, una suora inginocchiata sotto a un minaccioso cappio. Il carattere trascendentale dell'affresco viene indicato in alto dal Sole, dalla Luna e dalle figure allegoriche dei quattro elementi (aria, terra, fuoco, acqua)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico di Valle Romita. ### Introduzione: Il Polittico di Valle Romita è un dipinto a tempera e oro su tavola (280x250cm, di cui 157,20x79,6 la tavola centrale, 117,50x40 le tavole laterali inferiori e 48,9x37,8 le tavole superiori) di Gentile da Fabriano, databile al 1406-1410 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. È firmato in basso al centro sulla tavola centrale ('GENTILIS DE FABRIANO PINXIT'). La destinazione originaria era l'eremo francescano di Val di Sasso (detta anche Valle Romita) nei pressi della sua città natale, Fabriano. ### Descrizione e stile. Il polittico è composto da cinque scomparti a doppio registro. Il pannello centrale mostra l'Incoronazione della Vergine con una rappresentazione della Trinità e un coro di angeli musicanti in basso. Questa scena fu disegnata ispirandosi ai mosaici bizantini che Gentile aveva visto a Venezia nella basilica di San Marco, come dimostra soprattutto l'eterea sospensione nel cielo delle figure, l'astratta parte inferiore e l'abbacinante fondo oro. Come tipico delle migliori opere del pittore, l'oro è poi lavorato con grande maestria e raffinatezza, col disegno di raggi di luce incisi direttamente sulla superficie o con altre tecniche, come nelle decorazioni delle vesti e in altri decori, talvolta resi a rilievo grazie all'uso della 'pastiglia' in gesso. La veste di Gesù è poi disegnata su lamina d'argento. Del tutto nuova è la capacità del pittore di lavorare le superfici, soprattutto gli abiti, dove riesce a trasmettere il senso della diversa consistenza materica, grazie a una stesura a tratti soffici della pittura. I quattro pannelli laterali ospitano altrettante figure di santi: da sinistra si vedono San Girolamo con un modellino della chiesa in mano, San Francesco d'Assisi, San Domenico e la Maddalena. Queste figure sono poste in un giardino, appoggiate con passo leggero, ma saldo, su un prato fiorito dove sono dipinte svariate specie botaniche con la massima precisione. Tra i brani di virtuosismo pittorico si annoverano la morbida veste di pelliccia bianca della Maddalena o gli espressivi piedi di san Francesco, coperti di soffice peluria. Nella Maddalena è estremamente raffinato il gesto indolente con cui regge l'ampolla degli unguenti, suo attributo tradizionale, indolentemente appoggiata sulla punta delle dita (l'ampolla è incisa nell'oro, non dipinta, come un oggetto della più raffinata oreficeria coeva): ben diverso sarà il trattamento dell'analogo soggetto nel Polittico Quaratesi, in cui la nuova Maddalena, memore del realismo di Masaccio, terrà saldamente in mano la pisside. Nonostante l'astrattezza di finezze come questa, un'importante novità rispetto agli stilemi del gotico è la saldezza con cui i santi si appoggiano al suolo, senza quell'effetto 'in punta di piedi' che venne biasimato da Vasari, il quale ne attribuì il superamento a Masaccio, sebbene il polittico di Valleromita sia anteriore di una decina d'anni rispetto alle opere del pittore fiorentino. Girolamo regge una chiesa gotica, simbolo della Chiesa romana stessa o dell'edificio fatto restaurare. Estremamente tortuoso è il ricadere degli orli dei manti, che creano curve sinuose e ritmate. L'opera mostra una serie di influenze fabrianesi, lombarde, venete ed umbre, è composta in maniera poco omogenea: l'Incoronazione e i quattro santi nei pannelli laterali hanno un'aria contemplativa, mentre le scene nelle cuspidi sono più concrete, interessate alla caratterizzazione personale dei santi attraverso la scelta degli episodi e delle ambientazioni. L'insieme è comunque equilibrato e dotato di maggiore solidità rispetto alle coeve opere lombarde (come quelle di Michelino da Besozzo)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Adorazione dei Magi (Stefano da Verona). ### Introduzione: L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (47x72 cm) di Stefano da Verona, firmato e datato al 1434. Proviene dalla casa veronese Ottolini e dal 1818 è conservato nella pinacoteca di Brera di Milano. L'opera è considerata, oltre che il capolavoro della maturità dell'autore, una delle opere più emblematiche del gotico internazionale in Italia. Il dipinto, eseguito a Verona, è di formato prevalentemente verticale e composto da un affollato, ma calibrato gruppo di personaggi, tra i quali colpisce immediatamente il gioco di linee composto dai corpi affusolati e dalle vesti morbide. La scena sacra sembra quasi un pretesto per creare un raffinato insieme dove lo sguardo dello spettatore è attratto dalla vivacità narrativa, creata dalle linee sinuose, e dal fasto dei dettagli lussuosi, come le vesti, i gioielli, le bardature dorate. ### Descrizione e stile. La scena, che dimostra una certa conoscenza dell'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano (del 1423) o perlomeno di un modello comune, è impostata su due registri: quello inferiore, dove i Magi rendono omaggio al Bambino e alla Vergine attorniati dal corteo, e quello superiore, dove si vedono alcune scenette come gruppi di pastori, l'arrivo dei Magi guidati dalla cometa e la parte terminale del corteo con cani e dromedari. Non mancano i dettagli curiosi, presi dal mondo quotidiano, come il pastore che beve dal fiasco, quello che tiene una lepre cacciata, ecc. La spazialità è intuitiva, volutamente imprecisa per dare a tutta la scena un aspetto irreale e fiabesco: ciò si nota bene nelle figure dei tre cavalli, dei quali non si capisce dove possano entrare i corpi nella folla che li circonda. D'altro canto, come tipico nello stile tardo gotico, è usata molta cura nella rappresentazione di dettagli naturalistici, come nelle specie botaniche in primo piano o nell'incannicciato della recinzione della stalla. La scena in primo piano è dominata dalla figura della Vergine, assisa sotto la capanna del bue e dell'asinello, col Bambino sulle ginocchia. I tre Magi sono colti in atteggiamenti diversi: quello più anziano si è già tolto la corona e inginocchiato, nell'atto di donare un elaborato oggetto d'oro al Bambino, che tende le mani per accettare e benedire; quello di età maturo si sta abbassando e togliendo la corona, mentre con la mano sinistra tiene un cofanetto dorato; infine il magio più giovane, che assiste con attenzione da dietro. Le altre due figure con aureola, in prima fila dietro al Bambino, sono san Giuseppe e sant'Anna. La scena è circondata da tutti i personaggi del corteo, che con fare curioso (alcuni sporgono la testa in alto o di lato) rivolgono lo sguardo verso la figura di Gesù Bambino, guidando anche lo sguardo dello spettatore con invisibili linee compositive. Tra i servitori dei Magi sono presenti molte razze, dai tartari ai mori. Le ricche bardature dei cavalli e i curiosi cappelli del corteo dei Magi ricordano, come nelle opere di Pisanello (amico di Stefano da Verona), l'abbigliamento della corte bizantina venuta a Basilea per il concilio del 1431. Il pavone, sul tetto della capanna, è un antichissimo simbolo cristiano di resurrezione e immortalità, poiché già in epoca romana si riteneva che le sue carni fossero immarcescibili; la viola simboleggia l'umiltà di Cristo, il garofano rosso la Passione. La firma del pittore, in lettere dorate, si trova tra i fiori, in basso al centro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Torneo-battaglia di Louvezerp. ### Introduzione: Il Torneo-battaglia di Louvezerp (Louvezerph, Lovrezep, Lunezerp, Lonazep) è un affresco a soggetto cavalleresco dipinto da Pisanello tra il 1436 e il 1444 nel Palazzo Ducale di Mantova, in particolare nell'ala detta Corte Vecchia. La scena venne imbiancata in un'epoca imprecisata e riscoperta nel 1969 dal sovrintendente Giovanni Paccagnini e immediatamente restaurata. Lo stacco ne ha rivelato anche la sinopia, conservata molto bene. ### Descrizione. Il soggetto è tratto da Le roman en prose de Tristan, della letteratura cavalleresca, in particolare al centro la battaglia di Louvezerp, nella zona meglio conservata. In questo episodio Lancillotto e Tristano combattono a corte di re Brangoire, alla presenza di Ginevra e Isotta e poi partiranno alla conquista del Graal. Sono già stati sconfitti altri cavalieri, i cui nomi si trovano scritti nelle sinopie accanto alle rispettive figure: Calibor as dures mains, Arfassart li gros, Malies de l'espine, Sarduc li blans, Kallas le petit, Calaarot le petit, Patrides au cercle d'or. La battaglia è quindi vicina all'epilogo e i corpi dei cadaveri sono rappresentati scomposti, secondo il gusto tutto tardo gotico di accostare figure eleganti e aristocratiche a rappresentazioni grottesche. Il Paccagnini, nel suo studio dopo il rinvenimento, ipotizzò che proprio questa visione decadente, troppo affollata e troppo scomposta, non incontrasse più il gusto del marchese, che fece interrompere i lavori. L’ipotesi di Paccagnini è però stata smentita da V. Bertolucci Pizzorusso (in «Studi mediolatini e volgari», xx, 1972, pp. 37–48) che ha dimostrato come gli affreschi raffigurino, invece, il Torneo della Marche del Lancelot en prose. Al torneo la principessa si innamora di Bohort vincitore, cugino di Lancillotto, e durante il banchetto in suo onore (che probabilmente si trovava nella parte perduta al di sotto dei tendaggi), dodici cavalieri promettono alla fanciulla reale alcune spavalde imprese in dono, le quali si svolgono nel paesaggio montano sulle pareti sinistra e centrale. Sullo sfondo si vede una città turrita, il castello di re Brangoire, che ricorda il mantovano castello di San Giorgio. Segue il palco da cui le dame assistono alla tenzone, che è ornato dall'insegna gonzaghesca del cane retroverso (di cui esiste un frammento del dipinto compiuto in un pannello staccato e appeso nella stanza seguente). Altri riferimenti alla corte locale sono i colori bianco, rosso e verde, che si vedono sulle armature dei contendenti e sul fregio superiore dove si alternano il fiore Gonzaga e la S dei Lancaster, col pendente del cigno. La grande sinopia dell'episodio centrale è esposta nella sala adiacente, assieme ad alcuni frammenti sparsi. ### Stile. La scena, incompiuta, si estendeva sulle pareti cercando illusionisticamente di annullare gli spigoli ed era è composta per semplici accostamenti di figure, con una dilatazione in tutte le direzioni, senza alcun centro focale. Ogni frammento viene analizzato e riprodotto con un'attenzione analitica, ma manca un criterio unificatore, creando così un effetto 'caleidoscopio'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Artemisia Gentileschi Stamford). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1622 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. È custodito in una collezione privata di Stamford, in Inghilterra. L'opera si ispira alla prima fase della pittura di Caravaggio tanto che la testa della fanciulla richiama il volto della Maddalena penitente, da lui realizzata precedentemente. Forti richiami si hanno anche nelle carni rosee e sode e nella luce chiara e diffusa, ma a differenza del Merisi l'opera viene caratterizzata da una teatralità più accentuata. . ### Descrizione e stile. Susanna è la figura centrale dell'opera, pienamente illuminata. Sorpresa dai vecchioni si cerca di coprire con la propria candida camicia, forse simbolo della sua purezza. Il realismo con il quale è stata descritta la figura nuda della donna e il vigore della coscia granitica sono stati decisivi per attribuire l'opera ad Artemisia. I due uomini, posti alla sua sinistra, sono ritratti in abiti nobili, come si nota dalle preziose damascature gialle e marroni o dall'intenso colore rosso di una tunica. Tratto distintivo dell'autrice è la composizione quasi legnosa delle mani dell'uomo più in alto, similmente dipinta in un suo precedente dipinto Ritratto di gonfaloniere. L'opera si rivelò più impegnativa del previsto, tanto da costringere Artemisia ad alcune modifiche dal progetto iniziale, come la diversa composizione della fontana con putto sulla destra del quadro e la copertura di una figura con gli occhi chiusi sopra la testa della donna della quale si possono ancora intravedere delle tracce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Festino degli dei. ### Introduzione: Il Festino degli dei è un dipinto a olio su tela (170x188 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1514 e conservato nella National Gallery of Art di Washington. È firmato e datato: «IOANNES BELLINVS VENETVS P[inxit] MDXIV», sul cartiglio appeso al tino di legno, in basso a destra. L'opera venne poi ritoccata da Dosso Dossi e da Tiziano nel paesaggio. ### Discordanze sull'inizio dell'opera. Dell'opera belliniana, oltre alla firma e la data, si conosce anche il documento di pagamento a saldo di 85 ducati che il cancelliere ducale degli Este versò al pittore il 14 novembre 1514. Nonostante ciò gli studiosi hanno preso diverse posizioni circa la data di inizio dell'opera: Wind (1948), ad esempio, sostenne che forse il dipinto poteva essere stato cominciato qualche anno prima per Isabella d'Este, prendendo le notizie date dal Bembo alla marchesa nel 1505 come indicative dell'inizio di una collaborazione, poi sospesa per ignote ragioni. A favore di questa tesi si pronunciarono anche Pallucchini (che propose il 1509), Arslan, Pignatti e Bottari, che accolsero alcune notazioni stilistiche già rilevate da Vasari (una certa incisività 'tagliente' nei panneggi, derivata dall'esempio di Dürer), riferibili agli anni immediatamente precedenti, dopo il 1505-1506: quest'ultimo biennio rappresenta l'ipotesi più precoce riguardo alla genesi dell'opera, sostenuta da Bonicatti, che pure non prese opinione circa l'ipotesi legata alla committenza di Isabella. Ipotesi più recenti, sebbene riscontrino le differenze stilistiche tra alcuni panneggi e il primo piano sassoso rispetto alle altre forme d'impasto corposo e caratterizzate da una stesura tonalista del colore, tendono a scartare la possibilità di una sospensione di qualche anno tra l'avvio e la conclusione dell'opera, anche perché lo stesso soggetto pare legato alle nuove tematiche pastorali e profane del giorgionismo, non compatibili con una datazione troppo precoce. ### Descrizione e stile. Secondo le interpretazioni più correnti, l'episodio sarebbe tratto dai Fasti di Ovidio e narrerebbe 'un'impresa' del deforme Priapo: dopo un festino degli dei, il semidio, approfittando del torpore generato dal vino, cerca di possedere nel sonno la ninfa Lotide o, secondo un'altra interpretazione, la dea della castità Vesta; essa però viene svegliata dal raglio dell'asino di Sileno, tra lo scorno del farabutto e le risate degli altri dei. Un'allusione al segreto scoperto sarebbe il fagiano sull'albero, simbolo di promiscuità e ciarlaneria, perciò di tradimento che fa scoprire il segreto. Sarebbe quindi effigiato l'istante sospeso immediatamente anteriore alla scoperta, una raffinata istantanea scattata prima della tempesta. Gli dei sono riuniti in olimpico convito: un lungo, estenuante banchetto durato tutta la notte: adesso, verso l'alba, mentre alcuni son colti dal sonno, sfiancati dal vino e dalle libagioni, Nettuno, al centro, può prendersi qualche libertà, con la mano destra nell'intimità di Cibele, con la sinistra sul fondo schiena di Cerere; qua e là si vedono satiri intenti al servizio, mentre a sinistra è presente Sileno, con l'asino, e il giovane Bacco, che riempie una brocca alla botte: la sua figura si trova anche in un altro dipinto di Bellini di quegli anni, il Bacco fanciullo nello stesso museo americano. Tra le figure ben riconoscibili, in primo piano al centro, si vede Mercurio mollemente sdraiato: nella sua postura si è talvolta letta un'anticipazione della Danae di Tiziano (1545). La scena dovrebbe avere un carattere lascivo ed erotico, ma invece il tutto appare un po' rigido e freddo: non tanto per un deficit qualitativo (essendo la tecnica perfetta e la raffinatezza dei particolari altissima), ma piuttosto per un approccio tutto sommato casto e moderato al tema, tipico di altre opere come la Giovane donna nuda allo specchio. Il tentativo di aggiungere dettagli più espliciti da parte dell'artista non riuscì tuttavia a movimentare questa scampagnata divina, tantomeno a renderla fascinosamente erotica: lo scarto di cultura e di mentalità col secolo che entrava - con i suoi nuovi astri nascenti - era evidentemente troppo abbondante. In definitiva a Bellini interessava creare un tono di pacata ed arcaica fiaba mitologica, caratteristica che neanche le modifiche successive alterarono. «Eppure, anche per le mani di altri, resta non sfiorata la purezza della poesia di Giovanni, che era quella di uomo che meditava [...] sulla bellezza dell'esserci dell'uomo al mondo». Così, a ben vedere, il dipinto è attraversato da una sorridente e blanda ironia, che evita di fermarsi sui particolari più crudi del racconto del poeta latino, per meditare invece nel considerare amabilmente le divine debolezze degli dei. Philipp Fehl ha avanzato anche un'altra ipotesi, cioè che l'opera rappresenti un passo dell'Ovidio volgarizzato (traduzione delle Metamorfosi), pubblicato da Giovanni de' Buonsignori, piuttosto che dei Fasti. In quel testo il festino è in realtà un baccanale, i cui convenuti non sono dei ma uomini: solo in un secondo momento la composizione sarebbe stata mutata per adeguarla all'altra fonte letteraria. Nella redazione originale belliniana infatti solo i satiri e il Bacco fanciullo sono manifestamente divini, a indicare lo svolgimento dei misteri bacchici, gli altri personaggi non è detto che lo siano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita. ### Introduzione: L'Annunciazione tra i santi Ansano e Massima è un dipinto a tempera e oro su tavola (305x265 cm) di Simone Martini e Lippo Memmi, firmata e datata al 1333, e conservato negli Uffizi a Firenze. Si tratta di un trittico ligneo dipinto a tempera, con la parte centrale ampia il triplo dei due scomparti laterali. Considerato il capolavoro di Simone Martini, della scuola senese e della pittura gotica in generale, venne realizzato per un altare laterale del Duomo di Siena. ### Descrizione. La pala è composta dal grande comparto centrale, con l'Annunciazione, dai due scomparti laterali con sant'Ansano (a sinistra) e una santa generalmente identificata con Santa Margherita o santa Massima (a destra) e quattro tondi con profeti nelle cuspidi: Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele. Il racconto biblico narra dell'improvvisa apparizione dell'arcangelo Gabriele nella casa di Maria Vergine a Nazareth per annunciarle il mistero della Incarnazione di Gesù Cristo. Nel Medioevo l'annunciazione fu considerata l'inizio del tempo cristiano. L'episodio sacro mostra il momento dell'irrompere dell'arcangelo Gabriele nella casa di Maria per annunciarle la sua futura maternità. Egli porge con una mano un rametto d'ulivo (simbolo della pace), mentre con l'altra indica la colomba dello Spirito Santo che scende dal cielo in un cerchio di otto angeli. La Vergine, seduta su un trono, interrompe la lettura all'improvvisa apparizione angelica e si ritrae spaventata, volgendo uno sguardo umile e pudico al messaggero celeste. Ai lati, compaiono i due santi patroni della chiesa, che risultano completamente estranei alla scena centrale, formalmente separati da due colonne tortili ornamentali. Sul fondo, completamente dorato, compare un vaso di gigli estremamente realistico. La scena centrale mostra a sinistra l'angelo appena atterrato, con il mantello ancora svolazzante in un raffinato arabesco e le ali, dalla finissima trama delle piume dorate, ancora spiegate. La Madonna, seduta in un trono dalla spazialità incerta (un po' in prospettiva e un po' in assonometria), è sorpresa durante la lettura (il libro è anche un richiamo all'avverarsi delle profezie delle Sacre Scritture) e istintivamente ha un gesto di ritrosia, chiudendosi il mantello con la mano e stringendo le spalle, a metà strada tra la paurosa castità e l'altera ritrosia. La sua espressione, con la boccuccia stretta e gli occhi sottili, è di straordinaria grazia aristocratica ma anche un po' altera. La sua veste è composta secondo falcate ritmiche che hanno la finezza di un arabesco e che ne smaterializzano il corpo, rendendolo una pura linea decorativa: le gambe sono infatti appiattite e astratte, appena intuibili dall'andamento nervoso del bordo della veste. I personaggi, tra l'altro, hanno la stessa fisionomia, dovuta all'uso di modelli (patroni) per ottenere la forma delle figure, senza alcun interesse alla rappresentazione individuale. Dalla bocca dell'angelo, escono le lettere dorate delle sue parole, come in un vero antesignano del fumetto. Completano l'ambiente, un pavimento di marmo screziato (spazialmente non coerente con quello dei pannelli laterali) su cui al centro si trova un prezioso vaso dorato con alcuni gigli, fiore mariano simbolo di purezza; in alto si trova la colomba dello Spirito Santo contornata da uno stormo di cherubini in cerchio. Lo sfondo è un'abbagliante distesa d'oro, che dà alla scena un'apparenza astratta ma anche straordinariamente spirituale. Il tutto è evidenziato ancora maggiormente dalle dorature delle vesti e di altri dettagli, secondo alcune tecniche che Simone potrebbe aver inventato proprio per quest'opera: essenzialmente si tratta di dipingere sopra la foglia d'oro, sia stendendo il colore calligraficamente e con velature per lasciare in vista l'oro sottostante (la 'palliatura', visibile nelle ali dell'angelo), sia graffiando in seguito il colore per creare motivi damascati (come nella veste dell'angelo). A ciò vanno aggiunte la ricchissima punzonatura e la lavorazione col bulino e col cesello di dettagli come le aureole o i bordi delle vesti, che creano una superficie pittorica estremamente preziosa e di qualità altissima. L'uso delle velatura fu una caratteristica basilare della dolcezza della pittura di Simone Martini, che nel suo soggiorno avignonese diffuse, facendo da premessa per la grande pittura nordica del XV secolo e la tecnica del colore a olio. ### Stile. Dal punto di vista formale, il dipinto risulta essere diviso in tre piani: il fondo dorato che suggerisce un'indeterminatezza dello spazio; il piano intermedio del vaso di gigli e dello Spirito Santo in alto; e il primo piano dei due personaggi della rappresentazione, diviso dagli altri non tanto dalla tonalità cromatica, quanto dall'estrema nettezza dei contorni. L'intera rappresentazione inoltre è impregnata di un eccezionale dinamismo: l'arcangelo ha appena toccato terra, come evidenzia la predominanza di linee verticali generate dalle ali ancora spiegate e dal lembo del mantello non ancora richiamato dalla forza di gravità; la Madonna invece è caratterizzata da una forte torsione della sua esile figura, sottolineata dalla posizione delle braccia e dall'inclinazione della testa, contrapposta alla rigida geometria del trono su cui è seduta. Con questi elementi, Simone Martini riesce a costruire una realtà nuova e diversa, calibratissima nella distribuzione delle figure e nell'equilibrio di vuoti e pieni, impregnata di un supremo ideale di bellezza, eleganza e armonia. Grazie all'incredibile espressività della linea, l'angelo mantiene la sua forma nonostante l'immaterialità del suo corpo, quasi trasparente, sovrapponendo l'oro delle sue vesti con l'oro dello sfondo, creando straordinari effetti di rifrazione, immergendo così l'osservatore in un'estasi di luce e ricchezza, raffinatissima, che mai sconfina in opulenza. Contrapposta, sta la figura della Vergine, del tutto terrena, sottolineata dalla chiarezza e semplicità delle vesti, marcatamente scure. Tuttavia, anche la Vergine presenta una corporeità non troppo voluminosa, e l'assenza di volume le conferisce comunque un tono leggero. Importante sottolineare come l'artista voglia suggerire una precisa spazialità della scena, scostandosi dagli schemi dell'adimensionalità bizantina e inserendo dettagli prospettici come il pavimento marmoreo, i panneggi, i volti, il vaso di gigli, le olive, il trono in tralice e il libro, caratterizzati da un grande realismo. Da notare anche i raffinati merletti dorati della veste di Maria, che contribuiscono a dare un tocco di regalità alla sua figura, altrimenti eccessivamente cupa davanti allo splendore angelico." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pietà di San Remigio. ### Introduzione: La Pietà di San Remigio è un'opera di Giottino (tempera su tavola 195x134 cm) databile al 1360-1365 circa e conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Fin dall'epoca di Giorgio Vasari (Le Vite, 1550) è considerata una delle migliori opere della pittura fiorentina della seconda metà del Trecento. ### Descrizione e stile. L'opera riprende lo schema del Compianto del Cristo morto di Giotto nella Cappella degli Scrovegni (la posizione di Cristo e di alcuni personaggi è ribaltata specularmente), aggiornata a una nuova, intensa espressività dolente dei personaggi. In un abbacinate fondo oro su preparazione rossa, che annulla lo spazio ma esalta il senso spirituale della scena, si trova la Croce di Cristo con il cartiglio YNRI, che occupa solitaria tutta la parte superiore e la cuspide. Al centro e in basso si trovano le figure raccolte attorno al Cristo morto, ciascuna con una diversa reazione emotiva puntualmente indagata: l'espressivo pianto della Maddalena, la costernazione di San Giovanni con le mani giunte, la preoccupazione del personaggio in piedi sulla destra. I personaggi riacquistano così l'umanità dei sentimenti, anticipando gli sviluppi futuri dell'umanesimo, che ridiedero valore all'individuo. Come in Giotto, le figure si dispongono su più piani, evitando gli schematismi e carcando una tridimensionalità, che però in questo caso non raggiunge gli esiti del maestro, anche per via dell'astratto fondo oro. Inedita à la presenza dei committenti dentro la scena, sulla sinistra: la giovane donna e la monaca inginocchiate che ricevono la protezione (efficacemente rappresentata dalla mano sul capo) da parte di san Remigio, patrono della chiesa, e san Benedetto, patrono dei benedettini ai quali sicuramente doveva appartenere la religiosa; essi assistono alla scena con attenzione e muta partecipazione. La figura della donna è dipinta con estrema cura dei dettagli, abbigliata con un ricco abito nero, che è ornato da un bordo ricamato sullo scollo e stretto da una cintura di placche smaltate, che le cade morbidamente sui fianchi. In questa cura minuziosa Giottino si allontana dalle masse compatte e sintetiche della pittura del maestro, incamminandosi piuttosto verso quelli che saranno gli sviluppi del gotico internazionale: forse ciò è dovuto a un'influenza lombarda. La tecnica usata si basa su colori delicatamente sfumati e luce limpida, che ricorda la maniera di Maso di Banco negli affreschi coevi della Cappella Bardi di Vernio in Santa Croce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trionfo della Morte (Palermo). ### Introduzione: Il Trionfo della Morte è un affresco staccato (600×642 cm) conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. Oltre ad essere uno dei migliori dipinti su questo tema, è l'opera più rappresentativa della stagione 'internazionale' in Sicilia, culminata durante i regni di Ferdinando I (1412) e di Alfonso V d'Aragona (che nel 1416 fece di Palermo la sua base per la conquista del Regno di Napoli). Non si conosce il nome dell'autore (indicato come un generico Maestro del Trionfo della Morte) e viene datato al 1446 circa., anche se lo storiografo Gioacchino Di Marzo attribuì ad Antonio Crescenzio un Trionfo della morte che potrebbe essere quello al momento di autore ignoto. . ### Descrizione e stile. L'affresco è composto come una gigantesca pagina miniata: in un lussureggiante giardino incantato, adorno di una fontana e bordato da una siepe, dove la gente giovane e ricca si diverte con cacce e balli, irrompe la Morte su uno spettrale cavallo scheletrito. Essa inizia a lanciare con l'arco frecce letali che colpiscono personaggi di tutte le fasce sociali, uccidendoli. Il cavallo, di prorompente vitalità, occupa il centro della scena, con le sue costole e la macabra anatomia della testa scarnificata, che mostra denti e lingua. La Morte è raffigurata efficacemente nell'attimo in cui ha appena scoccato una freccia, che è andata a colpire il collo di una giovane nell'angolo destro in basso; essa ha legata sul fianco la falce e reca con sé una faretra, suoi attributi iconografici tipici. A destra si trova il gruppo degli aristocratici, completamente sorpresi dall'avvenimento, che quasi imperterriti continuano le loro attività, tranne i personaggi immediatamente più vicini ai cadaveri. Vi si riconoscono diversi cacciatori, musici, dame riccamente abbigliate e cavalieri vestiti di pellicce, come quelli che chiacchierano amabilmente ai bordi della fontana, simbolo di vita e di giovinezza. Qui e più in alto, a sinistra, si trovano due richiami a uno degli svaghi più amati dall'aristocrazia, la caccia, con un uomo che tiene un falcone sul braccio e un altro che regge al guinzaglio due cani da caccia trepidanti, tra i quali il levriero disegna una linea sinuosa col corpo sull'attenti. Nonostante la ricchezza e la complessità del soggetto, la scena è composta in maniera unitaria, grazie a un'efficace stilizzazione lineare e alle pennellate corpose che riescono a trasmettere la consistenza materica del colore. Sotto il corpo del cavallo della Morte giacciono i potenti, tra cui il Papa, l'imperatore e un gruppo di morti. A sinistra invece si trova il gruppo dei vecchi, dei malati, dei mutilati, delle vedove e dei poveri, che desiderando la cessazione delle loro sofferenze, invocano inutilmente la Morte, che li ignora." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La tavola imbandita. ### Introduzione: La tavola imbandita (titolo originale La desserte) è un dipinto a olio su tela (100x131 cm) realizzato nel 1896-1897 da Henri Matisse. ### Descrizione. La tavola imbandita raffigura una scena di vita quotidiana: una donna, forse una domestica, che termina di preparare la tavola per il pranzo. La rappresentazione di questo tipo di scena era molto diffuso, basti pensare a La colazione dei canottieri, ed era un tema già caro a Matisse nel suo primo decennio di pittore. A questo proposito, ricordiamo tra le sue opere Donna che legge (1894) e La domestica bretone (1896). In particolare la scena a cui Matisse si è ispirato per quest'opera è La preghiera di ringraziamento di Chardin' (1740). La stessa scena verrà ripresa dieci anni dopo con sostanziali cambiamenti dovuti alla crescente passione per il colore (La stanza rossa (Armonia in rosso), 1908)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Allegoria sacra. ### Introduzione: L'Allegoria sacra è un dipinto olio su tavola (73x119 cm) di Giovanni Bellini, databile tra il 1490 e il 1500 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. È una delle opere più enigmatiche e misteriose dell'artista e del Rinascimento in generale, a causa delle difficoltà nell'assegnare un significato esatto al soggetto. ### Descrizione. La scena è ambientata in prospettiva, dentro un'ampia terrazza con un pavimento marmoreo policromo, separata dalla riva di un lago da una balaustra. A sinistra si riconosce Maria in trono, sotto un baldacchino con asta a forma di cornucopia (simbolo della sua funzione genitrice), e con quattro gradini ai piedi, sul cui lato si trova un fregio con scene del mito di Marsia, interpretato come un parallelo della Passione di Gesù. Accanto ad essa si trovano due figure femminili non identificate, forse due sante o due Virtù. Una delle due sembra sospesa in aria, ma ciò potrebbe essere anche dovuto a una caduta del colore in corrispondenza delle gambe e dei piedi. Al centro si trovano quattro bambini che giocano con un alberello e con i suoi frutti argentei, forse l'albero della conoscenza, fonte di vita e sapienza. A destra si incontrano due santi facilmente identificabili dagli attributi: Giobbe e Sebastiano. Fuori dal recinto, appoggiati alla balaustra, si trovano poi san Giuseppe con le mani giunte in adorazione del bambino seduto sul cuscino, e san Paolo di Tarso con il suo attributo iconografico della spada, che tiene alzata avanzando verso sinistra, nell'atto di scacciare un uomo con un turbante che si allontana, voltandogli le spalle. Bellini in questa scena ha dipinto una raffigurazione della punizione del mago ebreo Elimas, diventato cieco e costretto a vagare nel buio, dopo aver contestato san Paolo durante la sua predicazione a Cipro, al cospetto del proconsole Sergio Paolo. Oltre un ampio lago si vede poi un vasto paesaggio, caratterizzato da speroni rocciosi a picco sull'acqua e popolato da uomini e animali (due viandanti con un asino, e una coppia, chiarissima, quasi illuminata di luce propria), con edifici costruiti nella vegetazione (un villaggio, una rocca sullo sfondo). Tra le figure si notano sulla riva un eremita con una croce in una grotta sulla riva (sant'Antonio Abate?), un pastore addormentato tra le sue pecore in un'altra grotta e un centauro. ### Stile. Il paesaggio riveste un ruolo importante, autentica passione della pittura veneziana da Bellini in poi. Attraverso una sapiente modulazione di luce e colore le figure sono modellate senza l'aiuto visibile del disegno. Le linee di contorno infatti scompaiono e i soggetti appaiono così come corpi fatti unicamente di luce e colore, tipici elementi della prospettiva cromatica veneta. L'atmosfera è infatti impregnata di luce dorata, il naturalismo sottile e totale, il colore ricco e sfumato. Sebbene però vi si leggano i sintomi della nuova visione paesaggistica cinquecentesca, lo schema usato dal pittore è ancora tradizionale, legato a una costruzione razionale e controllata dell'insieme di matrice quattrocentesca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il bevitore di assenzio. ### Introduzione: Il bevitore d'assenzio (Le Buveur d'absinthe) è un dipinto a olio su tela (180,5×105,6 cm) del pittore francese Édouard Manet, realizzato nel 1858-1859 e conservato alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. ### Descrizione. Insofferente ai canoni accademici promossi dal maestro Thomas Couture, con Il bevitore di assenzio Manet ripudia i soggetti storici e sceglie di raffigurare polemicamente un antieroe, come l'alcolizzato Collardet, noto chiffonnier che frequentava l'area circostante il Louvre. Il dipinto, impostato prevalentemente su toni neri, grigi, gialli spenti e soprattutto marroni, raffigura il disgraziato Collardet in piedi, abbigliato con un cilindro e un'ampia mantella e appoggiato a un rialzo murario, sul quale compare il bicchiere contenente assenzio (liquore amaro di colore verdognolo, oggi illegale, fortemente alcolico e poco costoso).L'uomo è imprigionato in uno spazio squallido e angusto, che Manet descrive impietosamente. Nonostante alcune incertezze nella costruzione della figura, il pittore qui mostra di aver assimilato e interiorizzato la lezione di Gustave Courbet, pittore realista il cui rivoluzionario programma prevedeva di «esprimere i costumi, le idee, l'aspetto del mio tempo, secondo il mio giudizio; in una parola, fare dell'arte viva». La misera figura del bevitore d'assenzio non sta infatti appoggiata all'anca come suggeriva il maestro Couture, bensì è completamente priva d'idealizzazioni estetizzanti e, anzi, dispone le gambe in modo bizzarro, trasmettendo così un'intensa sensazione di malessere.Prima di completare Il bevitore di assenzio, Manet decise innanzitutto di presentarla al suo vecchio maestro Couture che, inorridito dall'opera dell'allievo, sentenziò: «Un bevitore d'assenzio! E dipingono abomini come questo! Mio povero amico, sei tu il bevitore d'assenzio. Sei tu che hai completamente perso il tuo senso morale». Neanche il parere dei giudici del Salon, esposizione presso la quale l'opera fu inviata nel 1859, si discostò da quello espresso da Coutoure: l'opera fu infatti respinta all'unanimità, e fu sostenuta solo dall'ormai anziano Eugène Delacroix. L'opera, venduta al cantante d'opera Jean-Baptiste Faure nel 1906, dal 1914 giunse nelle collezioni della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, in Danimarca, trovando così la sua collocazione definitiva." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La ferrovia. ### Introduzione: La ferrovia (Le Chemin de fer) è un dipinto a olio su tela (93,3×111,5 cm) del pittore francese Édouard Manet, realizzato nel 1872-1873 e conservato alla National Gallery of Art di Washington. ### Descrizione. Manet subì irrimediabilmente il fascino delle ferrovie, universalmente riconosciute all'epoca come il simbolo del trionfo della rivoluzione industriale e del progresso scientifico. Così come per gli altri Impressionisti - nel biennio 1876-1877 Manet raffigurò molte volte la stazione di Saint-Lazare - Manet fece delle strade ferrate un oggetto degno della rappresentazione pittorica: vedere i treni in corsa in mezzo alla campagna, infatti, era per lui un affascinante spettacolo, e considerava i ferrovieri come persone dotate di piena padronanza di sé e di una risoluta volontà. Manet intraprese l'esecuzione de La ferrovia nel 1872, dipingendo per la maggiore in en plein air, con l'aggiunta di alcuni dettagli secondari eseguita nel chiuso dell'atelier e la rifinitura globale portata a termine nel giardino del pittore Hirsch, all'incrocio tra rue de Rome e rue de Constantinople, dunque a poca distanza dal parco binari della trafficata stazione di Saint-Lazare. Il dipinto raffigura una donna e una bambina, per le quali posano rispettivamente Victorine Meurent, già modella di Olympia, e la figlia di un amico, probabilmente proprio dell'Hirsch. La ragazza di sinistra ha uno sguardo pensieroso e mesto e regge sul grembo un ventaglio, un libro aperto e un cagnolino addormentato (si tratta questa di una citazione dalla Venere di Urbino di Tiziano Vecellio, antico maestro particolarmente amato dal Manet). La bambina di destra, invece, è vestita con un elegante abito bianco e blu e rivolge le spalle all'osservatore: è aggrappata all'inferriata di ferro, e ammira con grande reverenza lo spettacolo del treno in manovra, che si fa strada verso la stazione con grandi sbuffi di vapore. Alla vivace curiosità della fanciulla si contrappone la mestizia della donna, consapevole della propria maturità, la quale infatti non è interessata all'arrivo della locomotiva, anche se interrompe per un attimo la lettura. A completare la composizione vi è un grappolo d'uva, posto a destra del muricciolo.Il ritmo della visione è scandito dal succedersi delle sbarre dell'inferriata, un'invenzione già sperimentata qualche anno prima dal Manet nel dipinto Il balcone. La cancellata, infatti, si frappone tra lo sfondo e le due protagoniste, sicché anche l'osservatore viene posto allo stesso livello delle figure e pertanto osserva la scena al di qua delle sbarre. Questa soluzione, pur essendo molto innovativa, non fu affatto gradita dai critici che, ancora legati al vecchio chliché degli esordi del pittore, non lesinarono critiche velenose ed aspre: «Queste infelici, vedendosi dipinte in tal modo, volevano fuggire! Ma lui, previdente, ha messo una grata che ha loro tagliato ogni via di fuga». L'amico Burty, al contrario, colse con grande acume l'anima dell'opera: «Il movimento, il sole, l'aria tersa, i riflessi, tutto dà l'impressione della natura, ma della natura colta da un animo delicato e tradotta da uno raffinato»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Perseo e Andromeda (Rubens). ### Introduzione: Perseo e Andromeda (conosciuto anche come Perseo incoronato) è un dipinto a olio su tavola (99,5x139 cm) realizzato nel 1622 circa dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens e conservato nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. La scena è molto simile a quella di un altro dipinto realizzato precedentemente da Rubens, Perseo libera Andromeda. Perseo, al centro del dipinto, è attorniato da tre putti, uno che regge lo scudo con la testa di Medusa, uno porta l'elmo dell'eroe, mentre un altro tiene il cavallo alato Pegaso. In alto la Vittoria è raffigurata nell'atto di porre una corona sul capo dell'eroe. Altri due putti liberano Andromeda dalla roccia alla quale è legata. In basso è raffigurato il mostro marino ucciso dall'eroe." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tobiolo e l'angelo (Verrocchio). ### Introduzione: Tobiolo e l'angelo è un dipinto a tempera su tavola (83,6x66 cm) di Andrea del Verrocchio, databile al 1470-1475 e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Nel Libro di Tobia l'angelo Raffaele (definito arcangelo solo nei testi apocrifi), venne invocato da Tobi, uomo giusto e povero, affinché accompagnasse suo figlio Tobia, spesso chiamato Tobiolo, a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento contratto dieci anni prima. Durante il viaggio Raffaele indicò a Tobia la strada più sicura e lo salvò più di una volta, senza mai rivelarsi come angelo, se non alla fine della vicenda. Raffaele è rappresentato a sinistra mentre conduce a braccetto Tobia, come nel precedente dipinto di Piero del Pollaiolo (1465-1470 circa). L'angelo si è già rivelato mostrando le ali e Tobia lo guarda senza però sorpresa. Il giovane è abbigliato in maniera elegante, con una veste corta, un mantello blu e nero al vento, calzoni rossi e alti stivali da viaggio. Come dal racconto biblico reca in mano il pesce che l'angelo gli ha fatto catturare nel Tigri salvandolo dal morso che l'animale stava per dargli al piede (con la bile del pesce il ragazzo guarirà la cecità del padre). Una linea rossa lungo l'animale mostra che esso è sventrato: le sue miracolose viscere stanno infatti nella scatolina che regge l'angelo. Oltre al pesce il ragazzo tiene un foglio con su scritto 'ricordo', un memorandum di un credito da riscuotere che suo padre gli aveva affidato. Anche il cagnolino, oggi quasi del tutto sbiadito, fa parte del racconto tradizionale, come compagno di Tobia che volle seguire nel viaggio. Lo stile del dipinto dimostra la pratica del disegno, con dettagli grafici derivati dalla tradizione orafa che molti artisti fiorentini del Rinascimento praticavano, Verocchio compreso. I tessuti sono molto decorati, le linee si incurvano con eleganza e le figure hanno il passo e l'eleganza di danzatori. Scultoreo è invece il panneggio pesante a effetto bagnato che si nota ad esempio nel mantello dell'angelo: una caratteristica tipica di Verrocchio e della sua bottega, dalla quale uscivano anche molte sculture. Il basso orizzonte fa torreggiare i personaggi, che sembrano dominare il paesaggio, in cui si riconoscono colline, campi coltivati, un fiume e un castello. Dettagli del paesaggio o del terreno sono i più deboli dell'opera e mostrano un'altra mano, non particolarmente dotata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo nel labirinto. ### Introduzione: Il Cristo nel labirinto è un affresco di autore ignoto, ubicato nell'ex-convento di San Francesco in Alatri (FR). ### Descrizione. L'affresco è collocato in un'angusta intercapedine, risultato di ristrutturazioni successive alla realizzazione dell'opera: la parete su cui si trova l'affresco infatti, faceva parte originariamente di un'ampia sala con volte a tutto sesto, forse precedente alla costruzione del convento; probabilmente una chiesa, di cui sarebbe stata identificata la facciata ovestL'opera raffigura un labirinto costituito da undici spire e quindi dodici cerchi, di circa 140 cm di diametro, al centro del quale è dipinta la figura di un Cristo Pantocratore con il volto barbuto e un'aureola che gli circonda il capo, con indosso una tunica scura e un mantello dorato. Con la mano sinistra il Cristo regge un libro chiuso, forse il Libro della Vita o le Sacre Scritture, mentre con la mano destra indica l'ingresso al labirinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Entrata di Pio VII a Cesena. ### Introduzione: L'entrata di Pio VII a Cesena è un dipinto a olio su tela di Enea Peroni realizzato nel 1839 e conservato nella Pinacoteca Comunale di Cesena. ### Descrizione. Il quadro rappresenta l'entrata di Pio VII a Cesena, che si trova nella carrozza (nella quale è rappresentato lo stemma di Famiglia); a destra appaiono dei nobili inginocchiati mentre a sinistra le autorità civili. Nello sfondo si può notare l'Abbazia di Santa Maria del Monte.(nella quale è rappresentato lo stemma di Famiglia); a destra appaiono dei nobili inginocchiati mentre a sinistra le autorità civili. Nello sfondo si può notare l'Abbazia di Santa Maria del Monte. ( L'opera è datata 1839 e non 1810, poiché l'ingresso a Cesena del papa cesenate Pio VII è legato al suo viaggio di ritorno da Savona, dove fu tenuto prigioniero da Napoleone e liberato. Prima di lasciare Savona, Pio VII volle incoronare l'immagine della Madonna della Misericordia, a cui il papa si affidò, e la cerimonia avvenne il 10 maggio 1815. E l'entrata a Cesena (avvenuta nel 1815) non può essere riferita al suo viaggio di andata in esilio, poiché la strada, che lo avrebbe portato in Francia, vide l'attraversamento della Toscana per raggiungere Sarzana dove, in barca, arrivò in Liguria, a Genova. Da Genova un nuovo viaggio che si concluse il 28 luglio 1809. a Grenoble.( da: 'Pio VII un uomo libero' Graphic Novel edita da Editoriale Darsena nell'anno 2000, per conto della Diocesi di Savona. Antonio Dal Muto)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Panorama Mesdag. ### Introduzione: Panorama Mesdag è un dipinto di panorama realizzato da Hendrik Willem Mesdag conservato in un museo costruito appositamente all'Aia, in Paesi Bassi. Rappresenta la pittura circolare più grande del mondo. ### Descrizione. Si tratta di un dipinto cilindrico (noto come Cyclorama) alto più di 14 metri e di circa 40 metri di diametro (120 metri di circonferenza). Dalla galleria di osservazione al centro della sala e a 14 metri dal dipinto, la prospettiva cilindrica crea l'illusione che l'osservatore si trovi su una duna di sabbia sopraelevata con vista sul mare, sulle spiagge e sul villaggio di Scheveningen (l'Aia), così come apparivano nel 1881. Un piano di terreno sabbioso artificiale tutto intorno alla galleria di osservazione nasconde all'osservatore la base del dipinto e rende l'illusione più efficace." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La pubertà. ### Introduzione: La pubertà è un dipinto del pittore norvegese Edvard Munch, appartenente al movimento della secessione di Berlino. L'opera è stata realizzata nel 1894-95 ed è conservata presso la Galleria nazionale di Oslo. ### Descrizione. Il soggetto è un'adolescente, nuda, seduta che con le mani copre la zona pubica. Come in altri quadri di Munch, i colori sono piuttosto scuri e vi è un uso efficace del rosso (il colore dei capelli della ragazza, che richiama quello del sangue, con un evidente rimando alla pubescenza nonché al trauma vissuto dall'autore a causa dell'agonia della madre e della sorella, entrambe malate di tubercolosi). Ci sono analogie tra quest'opera e La fanciulla malata. Centro dell'interesse di Munch è infatti l'uomo, il dramma del suo esistere, del suo essere solo di fronte a tutto ciò che lo circonda: con i propri conflitti psichici e le proprie paure. C'è soltanto l'essenziale: la ragazza, il letto, l'ombra della ragazza sulla parete. La figura è realistica, il volto incerto e spaurito dice il turbamento della ragazza per il mutamento che sente compiersi nel proprio essere. Il trapasso dallo stato di fanciulla a quello di donna, il cui destino forzato è di amare, procreare, morire, non è per Munch un evento fisico-psicologico, ma un problema sociale (condizione sociale della donna in quell'epoca). Il fatto veramente importante non è la descrizione di una situazione psicologica, ma la nuova concezione del valore, della funzione del simbolo, che è sempre il segno di un divieto, di un tabù sociale. L'ombra nera alla sinistra della fanciulla è forse la chiave di lettura dell'intero quadro: essa rappresenterebbe per il pittore il presagio della morte dell'anima che la donna, qualunque sia la sua condizione sociale, dovrà inevitabilmente subire in futuro. Il suo ruolo, per come credeva il pittore, è infatti solo quello di procreare e accudire i figli, senza alcuna possibilità di condurre una vita diversa e dedita ad altre attività. Nel momento in cui la fanciulla diventerà quindi una donna, perderà lo stato di libertà in cui aveva vissuto fino a quel momento compiendo un inesorabile passo verso la morte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La stanza rossa (Matisse). ### Introduzione: La stanza rossa o Armonia in rosso è un dipinto a olio su tela (180x220 cm) realizzato nel 1908 a Parigi da Henri Matisse. Acquistato dal collezionista russo Sergej Ščukin, è conservato nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. In questa sua opera emblematica del periodo fauves, Matisse visualizza la scena in un interno borghese, una camera con una finestra, in un angolo in alto a sinistra, attraverso la quale si intravede un paesaggio. Al colore dato per strisce e chiazze dirompenti in molteplici tonalità, si sono sostituite grandi superfici di colore pieno e la bidimensionalità decorativa; tutta la composizione inoltre, e persino la natura, non ha profondità spaziale. Essa assume invece una bidimensionalità illusionistica a cui vengono aggiunti elementi decorativi che diventeranno poi fondamentali nella seconda parte della sua carriera. Questi motivi floreali e ondulati presenti sulla tovaglia, si ripetono nella tappezzeria e assumono un valore decorativo e musicale. La costruzione prospettica (indicata dalla sottile linea nera del bordo del tavolo e della piega della tovaglia, sulla sinistra, appena accennata, ma anche dallo spessore del muro in cui è ritagliata la finestra e dalla sedia) è annullata dalla scelta dello stesso rosso, con l'identico motivo decorativo blu e azzurro, sia per il rivestimento murario sia per la tovaglia che ricopre il tavolo. Da ciò si capisce che l'artista con questo quadro non vuole rappresentare uno spazio reale, ma invece una dimensione interiore ed emotiva. Metaforicamente si può collegare la stanza rossa ed i colori forti alla mente di Matisse, che riecheggia nel caos. Mentre contemporaneamente possiamo pensare all'ambiente fuoristante, cioè alla natura come un posto inarrivabile e tranquillo, quasi paradisiaco se confrontato alla sala interna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cappella Ovetari. ### Introduzione: La cappella Ovetari si trova nel braccio destro del transetto della chiesa degli Eremitani a Padova. È celebre per aver ospitato un ciclo di affreschi di Andrea Mantegna e altri, dipinto tra il 1450 e il 1460. Opera chiave del Rinascimento padovano, durante la seconda guerra mondiale la cappella venne bombardata l'11 marzo 1944 e gli affreschi andarono quasi completamente distrutti (si salvarono solo due scene staccate in precedenza e pochi frammenti). Oggi è comunque possibile farsene un'idea mediante foto d'epoca, in bianco e nero, e tramite alcuni frammenti sparsi che sono stati ricomposti in occasione del restauro concluso nel 2006. ### Descrizione. ### Stile. All'epoca degli affreschi agli Eremitani Mantegna dipingeva già con una precisa applicazione della prospettiva unita ad una rigorosa ricerca antiquaria, ben più profonda di quella del suo maestro Squarcione. La decorazione ad affresco, che si protrasse per quasi un decennio, mette in luce, nel caso di Mantegna, il progressivo affinamento del suo linguaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trittico Carnesecchi. ### Introduzione: Il Trittico Carnesecchi era un'opera di Masolino alla quale partecipò, pare, anche Masaccio. Rappresentava la Madonna col Bambino tra i santi Caterina d'Alessandria e Giuliano. Smembrato nel XVII secolo, è oggi perduto tranne lo scomparto del San Giuliano (Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte, Firenze) e uno dei tre pannelli della predella. Per lungo tempo si è individuato questo pannello in quello di Masolino conservato in Francia (Museo Ingres, Montauban), ma recenti studi degli esperti dell'Opificio delle Pietre Dure hanno permesso di identificarlo in quello di Masaccio conservato a Firenze (Museo Horne). Nella storia dell'arte questa opera ha particolare importanza perché pare segnare l'inizio della collaborazione artistica tra Masaccio e Masolino e potrebbe esserci stato occasione d'incontro per Masaccio con l'opera di Paolo Uccello. ### Descrizione. Dell'opera sopravvissero dallo smembramento i soli pannelli centrale (Madonna col Bambino) e destro (San Giuliano) con la predella, che vennero identificati come appartenenti al Trittico tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La Madonna col Bambino, conservata ormai nella chiesa di Santa Maria a Novoli, nella periferia fiorentina, venne però trafugata il 31 gennaio 1923 e mai più ritrovata. Ne restano solo alcune fotografie d'epoca. Il trittico era importato secondo uno schema tradizionale di impianto tardogotico, ma innovativo era l'uso di un coronamento ad arco a tutto sesto. Le figure dovevano collocarsi in uno spazio unico, con un pavimento marmoreo incorniciato da una fascia scura che era comune ai pannelli. Maggiore coerenza era anche data dall'altezza uguale degli scomparti, abbandonando la tradizionale importazione gerarchica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Fondazione di Santa Maria Maggiore. ### Introduzione: La Fondazione di Santa Maria Maggiore è una tempera su tavola (144x76 cm) di Masolino da Panicale, un tempo pannello centrale del recto della Pala Colonna. Oggi è conservata con il dipinto che si trovava sul rovescio (l'Assunzione della Vergine) nel Museo nazionale di Capodimonte a Napoli. ### Storia e descrizione. La datazione della pala, già destinata all'altare maggiore della basilica di Santa Maria Maggiore è molto controversa. L'ipotesi più accreditata è quella che si tratti di un'opera dipinta direttamente a Roma da Masolino e Masaccio (autore del pannello dei Santi Girolamo e Giovanni Battista), l'ultima di Masaccio prima della scomparsa, quindi databile ai primi mesi del 1428; altri (come Spike) la legano, a causa dell'iconografia, al giubileo di Papa Martino V del 1423, ponendola quindi come prima opera della collaborazione tra i due artisti, prima della cappella Brancacci e della Sant'Anna Metterza. Secondo alcuni la pala fu interamente commissionata a Masolino, che poi ne delegò una parte al suo assistente Masaccio; secondo altri fu commissionata a Masaccio, il quale disegnò il complesso, per poi venire completata in larga parte da Masolino dopo la sua morte. Il cardinale Oddone Colonna, eletto nel 1417 come papa Martino V, pose fine allo scisma d'Occidente; tra il 1419 e il 1420 sostò a Firenze, in attesa che Roma fosse sufficientemente sicura a riceverlo. Nella città toscana probabilmente venne in contatto con gli artisti lì attivi: Gentile da Fabriano, Arcangelo di Cola, Lorenzo Ghiberti e probabilmente Masolino. Appena messo piede a Roma Martino V si dedicò subito al compito di riportare la città al suo antico splendore ed indisse un giubileo per il 1423, cui sembrano alludere alcuni particolari iconografici della pala. La pala venne vista verso la metà del XVI secolo da Vasari e Michelangelo Buonarroti, che la trovarono ormai spostata in una piccola cappella vicino alla sacrestia ('cappella Colonna'). Essi, che videro solo una faccia essendo probabilmente addossata a una parete, la ritennero interamente opera di Masaccio, ignorando Masolino. Nel 1653 la pala Colonna si trovava ormai a palazzo Farnese, con i pannelli segati nello spessore in modo da separare le facce ed avere sei dipinti separati, che in un inventario sono elencati come opere di Beato Angelico. In seguito vennero dispersi e, ricomparsi in momenti diversi sul mercato antiquario, vennero riconosciuti quando ormai erano sparsi in più musei. La pala centrale, ritenuta la più pregevole, giunse Napoli tramite l'eredità Farnese. ### Descrizione e stile. Il pannello mostra l'evento miracoloso legato alla fondazione della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Secondo la leggenda durante il torrido agosto del 358 avvenne una prodigiosa nevicata, che disegnò i contorni di una basilica sull'Esquilino. Papa Liberio si decise allora a fondarla. Egli, vestito col triregno, è raffigurato in primo piano mentre con una zappa traccia il solco delle fondazioni della basilica, della quale si nota l'abside disegnata a terra dalla neve. Secondo Vasari questo sarebbe il ritratto in realtà di Martino V, con accanto l'imperatore Sigismondo. Attorno a lui si dispone una folla numerosa, affiancata da alcuni edifici scorciati in prospettiva. Anche le nuvolette in alto sembrano voler ricreare una semplicistica fuga prospettiva (ben diversa dagli effetti naturalistici disegnati nel cielo del Pagamento del tributo nella Cappella Brancacci da Masaccio), mentre più in alto, nella lunetta, si trovano entro un medaglione Gesù e la Vergine che osservano il miracolo appena compiuto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sagra (Masaccio). ### Introduzione: La Sagra è un perduto affresco di Masaccio, già posto su una lunetta sopra una porta del chiostro della chiesa del Carmine di Firenze. Eseguito poco prima o in contemporanea con gli affreschi della Cappella Brancacci era databile al 1425-1426 o, secondo altri studiosi, al 1427 e venne distrutto nei rifacimenti del chiostro, nel 1600 o 1612. ### Descrizione. L'affresco era a monocromo in terra verde, come era tipico a quell'epoca per i chiostri (si pensi al chiostro Verde di Paolo Uccello e altri pittori). Esso commemorava la consacrazione della chiesa avvenuta il 19 aprile 1422, alla presenza dell'arcivescovo Amerigo Corsini. Masaccio, secondo il Vasari, fu presente alla cerimonia con Brunelleschi, Donatello e Masolino. La scena mostrava il sagrato della chiesa come appare dall'angolo con piazza Piattellina, scorciato in prospettiva. Era, secondo la testimonianza del Vasari, la scena folta di ritratti dei cittadini e artisti più in vista di Firenze: «E vi ritrasse infinito numero di cittadini in mantello et in cappuccio, che vanno dietro a la processione; fra i quali fece Filippo di Ser Brunellesco in zoccoli, Donatello, Masolino da Panicale [...], Antonio Brancacci, che gli fece far la cappella, Niccolò da Uzzano, Giovanni di Bicci de' Medici, Bartolomeo Valori il vecchio [...]. Ritrassevi similmente Lorenzo Ridolfi, che in que' tempi era ambasciadore per la Repubblica fiorentina a Vinezia». Nella narrazione dell'evento cittadino l'inserimento degli artisti, tra gli uomini più in vista della città, è sintomo della diversa visione che l'Umanesimo aveva apportato al ruolo dell'artista, non più semplice artigiano, ma intellettuale partecipe della vita culturale cittadina e rispettoso dei riti della Chiesa. Sempre secondo la testimonianza del Vasari l'opera doveva integrare una serie di ritratti «dal vero», in una scenografia di saldo impianto prospettico. Pare quindi che l'opera sviluppasse ulteriormente gli esperimenti prospettici della Cappella Brancacci e che fosse nientemeno che il punto di partenza della ritrattistica rinascimentale italiana. La lodata bravura dell'artista nel rendere il movimento delle numerose figure, disposte su più file, ha portato ad associare questa composizione allo stile del Desco da parto, databile al 1426. L'opera, che venne tanto rimpianta dal Baldinucci, fu il prototipo di un formato destinato ad avere grande successo soprattutto a Venezia: si pensi ai dipinti delle processioni cittadine di Giovanni Bellini o di Vittore Carpaccio. A Firenze influenzò gli affreschi di Bicci di Lorenzo (Santa Maria Nuova) e di Cosimo Rosselli (Sant'Ambrogio). Da alcuni anni, a seguito di accurate ricerche effettuate da uno studioso fiorentino, si pensa che sia stato rintracciato il punto esatto, a lungo cercato nei secoli scorsi, dove Masaccio raffigurò la Sagra, nella parete esterna della chiesa all'inizio del chiostro, dove si appoggiò la volta a botte dell'androne, prolungato di diversi metri a sostegno del nuovo dormitorio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Paolo (Masaccio, affresco). ### Introduzione: San Paolo è un affresco perduto di Masaccio. Lodato da fonti quali il Vasari nelle Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, si trovava forse a fianco delle pareti di una cappella nel transetto sinistro della chiesa del Carmine a Firenze, facente pendant con un San Pietro di Masolino pure perduto. ### Descrizione. Secondo il biografo aretino, il san Paolo ritraeva Bartolomeo di Angiolino Angiolini a grandezza naturale ed ispirava 'una terribilità tanto grande', che sembrava mancargli solo la parola. Vi erano scorci 'da sott'in su' eseguiti con grande perizia e colpì soprattutto la capacità di rappresentare i piedi e l'appoggio al terreno realisticamente, abbandonando 'quella goffa maniera [dell'arte gotica], che faceva [...] tutte le figure in punta di piedi'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Trittico di Danzica. ### Introduzione: Il Trittico di Danzica o del Giudizio Universale è un dipinto a olio su tavola (221x161 cm il pannello centrale e 223,5x72,5 ciascuno scomparto laterale) di Hans Memling, databile al 1467-1473 circa e conservato nel Museo Nazionale di Danzica. ### Descrizione. Il trittico si compone di un grande pannello centrale rappresentante il Giudizio Universale, di un pannello sinistro, dipinto su entrambe le facce, con la Porta del Paradiso, sul retro, il donatore Angelo Tani presso una statua della Madonna, e di un pannello destro, con l'Inferno e sul retro la Donatrice Caterina Tanagli presso la statua di san Michele. ### Stile. Proprio dal confronto con il celebre Polittico del Giudizio universale di Rogier van der Weyden, al quale Memling si ispirò, «si vede quanto Memling fosse più progredito: Rogier suddivise la scena in nove tavole che non hanno un nesso molto organico tra di loro, mentre Memling concepisce la superficie del quadro come un tutto unitario; in Rogier troviamo ancora chiaramente il rapporto con le sculture medievali, mentre Memling persegue compiti puramente pittorici; Rogier, infine, si accostò soltanto con grande cautela al problema del nudo, invece il maestro della fine del secolo si distingue proprio per aver dato con particolare predilezione, in questo soggetto più che mai adatto allo scopo, un numero per quanto possibile alto di movimentati nudi maschili e femminili», rilevando altresì la loro «foggia morbida ed elegante» e la «toccante espressione del viso»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico Quaratesi. ### Introduzione: Il Polittico Quaratesi venne dipinto da Gentile da Fabriano nel 1425 a Firenze per la cappella della famiglia Quaratesi nella chiesa di San Niccolò Oltrarno. Smembrato in più musei, è l'opera più importante del soggiorno fiorentino dell'artista dopo la Pala Strozzi. ### Descrizione. Il polittico venne smembrato in epoca imprecisata (circa 1830) ed oggi i cinque scomparti, completi della cimasa dipinta, e vari pezzi della predella si trovano in vari musei e città. In particolare si hanno:. Madonna col Bambino e angeli con cimasa con Angeli e medaglione col Redentore, (scomparto centrale), 222,70x83, The Royal Collection, Hampton Court, in deposito alla National Gallery di Londra. Santa Maria Maddalena, con cimasa (scomparto sinistro), 200x60, Uffizi, Firenze. San Nicola di Bari, con cimasa (scomparto sinistro), 200x60, Uffizi, Firenze. San Giovanni Battista, con cimasa (scomparto destro), 200x60, Uffizi, Firenze. San Giorgio, con cimasa (scomparto destro), 200x60, Uffizi, Firenze. Predella. Nascita di san Nicola, 36,5x36,5, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano. San Nicola dona tre palle d'oro alle fanciulle povere, 36,5x36,5, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano. San Nicola salva una nave dal mare in tempesta, 39x62, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano. San Nicola salva tre giovani messi in salamoia, 36,5x36,5, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano. Miracolo dei pellegrini alla tomba di san Nicola, 36,5x36,5, National Gallery of Art, Washington D.C. ### Stile. L'opera è caratterizzata da colori chiari e brillanti e da una profusione di ori e dettagli preziosi che avevano reso celebre lo stile opulento di Gentile. All'altissima qualità degli ornati (soprattutto i ricchi drappi, tappeti e tessuti) corrisponde una grazia carezzevole dei personaggi. I pannelli sono inoltre caratterizzati da una maggiore sintesi nell'accostamento dei personaggi, che appaiono più monumentali e isolati rispetto all'Adorazione dei Magi. In ciò è stata letta un'influenza del rinnovamento pittorico fiorentino che si avviava proprio in quegli anni e che aveva Masaccio come principale esponente. A differenza di altre opere precedenti di Gentile infatti, qui la percezione dello spazio non è annullata dalle decorazioni, anzi resta misurabile, come nel trono della Vergine, con i gradini che procedono dal primo piano in profondità. Nei pannelli dei santi si dispiega una magnifica resa dei dettagli, con punte di virtuosismo nella fascia del piviale di san Nicola, titolare della chiesa effigiato in posizione frontale subito a sinistra della Madonna, dove si trovano entro le falde modulate sette quadri dentro il quadro con Storie dell'infanzia di Cristo: Natività, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Strage degli Innocenti, Presentazione al Tempio e Battesimo. Finissima è la tecnica, che rende la morbidezza degli incarnati e la consistenza materica dei tessuti con pennellate finissime, arrivando fino al più curato pointillisme nella ghiaia delle viuzze delle Storie o nella mitria del santo. Gli altri santi erano ruotati con diverse gradazioni, che creavano una sorta di consesso semicircolare attorno alla Vergine. Per esempio la Maddalena, all'estremità sinistra, è quasi di profilo. Quest'ultima santa si può confrontare con quella del Polittico di Valleromita, di circa vent'anni prima, per comprendere quanto lo stile di Gentile si sia nel frattempo evoluto verso una maggiore compostezza e solidità, rinunciando alle onde più eteree degli orli ed alle pose astratte: se nel polittico di Valleromita essa teneva il calice con la sola punta delle dita, qui lo afferra saldamente con i palmi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Polittico dell'Agnello Mistico. ### Introduzione: Il Polittico dell'Agnello Mistico, o Polittico di Gand, è un'opera monumentale di Jan van Eyck (e del misterioso Hubert van Eyck), dipinta tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand, dove si trova tutt'oggi. Si tratta di un polittico apribile composto da dodici pannelli di legno di quercia, otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso. La tecnica usata è la pittura a olio e le misure totali sono 375x258 cm da aperto. ### Descrizione. Il polittico è costituito da 12 pannelli, disposti su due registri, uno superiore e uno inferiore. Il tema iconografico del polittico è probabilmente quello della Redenzione, con un prologo terreno (gli sportelli esterni) e la conclusione nelle scene dei beati in paradiso nei pannelli interni. ### Stile. In quest'opera compaiono quelli che divennero i caratteri tipici della pittura di Van Eyck: naturalismo analitico, uso di colori luminosi, cura per la resa del paesaggio e grande lirismo, tutti elementi che si ripresenteranno anche nei dipinti eseguiti a pochi anni di distanza dal polittico di Gand. Non è chiara la ragione per cui nei pannelli si usino scale di rappresentazione diverse, in particolare, nel lato interno, tra registro superiore e inferiore. La solenne monumentalità delle figure superiori contrasta con i paesaggi distesi e brulicanti di figure in azione nella parte inferiore, che farebbe quasi pensare a una monumentale predella. Nel complesso comunque non si può parlare di disomogeneità eccessivamente marcate, infatti i colori, la luce e le composizioni spaziali risultano nel complesso sufficientemente unificate e l'altissima qualità pittorica del polittico mette in secondo piano anche i problemi attributivi. La tecnica del colore a olio, perfezionata proprio da Van Eyck e ripresa dai suoi seguaci, permise la creazione di effetti di luce e di resa delle superfici mai viste prima grazie a successive velature, cioè strati di colore traslucidi e trasparenti, che rendevano le figure brillanti e lucide, permettendo di definire la diversa consistenza delle superfici fin nei più minuti particolari. La luce fredda e analitica è l'elemento che unifica e rende solenne e immobile tutta la scena, delineando in maniera 'non selettiva' sia l'infinitamente piccolo che l'infinitamente grande. Vengono sfruttate più fonti luminose, che moltiplicano le ombre e i riflessi, permettendo di definire con acutezza le diverse superfici: dai tessuti ai gioielli, dal cielo terso alle 42 specie di piante identificate dai botanici. In quest'opera, e nelle opere fiamminghe in generale, lo spettatore è incluso illusoriamente nello spazio della rappresentazione, tramite alcuni accorgimenti quali l'uso di una linea dell'orizzonte più alta, che fa sembrare l'ambiente 'avvolgente', come se fosse in procinto di rovesciarsi su chi guarda." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Condanna al rogo dei santi Cosma e Damiano. ### Introduzione: La Condanna al rogo dei santi Cosma e Damiano è un dipinto, tempera su tavola (37x46 cm), di Beato Angelico, conservato nella National Gallery of Ireland di Dublino. Faceva parte della predella con le Storie dei santi Cosma e Damiano della Pala di San Marco, oggi divisa tra più musei. Il pannello in questione era il quarto della serie, il terzo sul lato frontale da sinistra. ### Descrizione e stile. Cosma e Damiano erano due celebri medici, tradizionalmente creduti fratelli, che guarivano gratuitamente le persone. Arrivata la loro fama agli orecchi del prefetto romano della Cilicia Lisia, egli se li fece portare davanti e li accusò di perturbare l'ordine pubblico tramite la diffusione della loro fede cristiana. Al loro rifiuto di abiura vennero condannati ad atroci torture (i 'cinque martirî') prima di essere decapitati. Uno di questi fu la condanna al rogo, che fu vana perché le fiamme, invece di bruciare i santi, si sparsero verso l'esterno bruciando gli stessi soldati. La scena ha un'impostazione simile all'analogo pannello della Pala di Annalena (anni 1430), con i santi al centro (Cosma, Damiano e i loro seguaci Antimo, Leonzio ed Eupreprio), inginocchiati al centro di un cerchio di fuoco che si sparge verso l'esterno uccidendo o mettendo in fuga i carnefici, mentre dall'alto di una tribuna rialzata assiste alla scena Lisia circondato dai propri dignitari. La scena della Pala di San Marco è di dimensioni maggiori e più elaborata. L'ambientazione è una piazza cittadina, che ricorda da vicino piazza della Signoria e l'antico 'Arengario' di Palazzo Vecchio. Notevole è l'animazione della scena con le linee diagonali che danno un senso di movimento alla scena. Questo pannello, come gli altri della predella, è caratterizzato da un vivace stile aneddotico e accattivante, che racconta efficacemente le storie. Il sistema di creazione spaziale sviluppato in questo periodo risulta più coerente e avanzato di quello di opere anteriori, con accorgimenti quali quello di dipingere sullo sfondo una superficie piatta e parallela al piano frontale, che fa da sfondo del proscenio, su cui risaltano le figure. Straordinaria è la luce, come in altri dipinti dell'Angelico, che unifica l'intera scena con toni tenui e cristallini e con un efficace modellato dei volumi tramite il chiaroscuro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Giulio Cesare. ### Introduzione: La Morte di Giulio Cesare è un dipinto a olio su tela (400x707 cm) del pittore neoclassico Vincenzo Camuccini, realizzato intorno al 1806 e conservato nel museo di Capodimonte a Napoli. ### Descrizione. Il pittore romano trasse ispirazione per questo quadro dalla lettura della Morte di Cesare di Plutarco e dall'omonima tragedia di Voltaire del 1733 che venne rappresentata a Roma nel 1798. Il momento raffigurato è quello in cui Giulio Cesare, alzatosi e sceso dal seggio della curia pompeiana per cercare di difendersi, si accorge della presenza di Bruto, suo figlio adottivo, che lo colpisce senza guardarlo in faccia. Sulla destra è collocato il gruppo di senatori, che osservano l'omicidio di Cesare increduli e terrorizzati. Mostrandosi assai sensibile all'influenza di Jacques-Louis David, Camuccini diede alla scena un'impostazione solenne e teatrale, con l'adozione di una rigorosa partizione geometrica dello spazio ottenuta per mezzo della conformazione a blocchi di marmo squadrati del pavimento. L'intera composizione si articola staticamente su semplici linee orizzontali e verticali, schema geometrico tipico della pittura neoclassica; i gradini a destra seguono l'andamento della direttrice orizzontale, mentre le linee verticali sono descritte dalle due sculture poste nelle nicchie del muro e dalla grande statua di Apollo che regge un globo terrestre in mano. Dal punto di vista cromatico la Morte di Giulio Cesare è composta da colori particolarmente caldi, come il rosso e il giallo, stesi sulla tela in modo preciso e senza sfumature." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Vucciria (Guttuso). ### Introduzione: Vucciria è un dipinto di Renato Guttuso realizzato nel 1974. Viene considerato il suo dipinto più celebre. ### Descrizione. Il quadro, caratterizzato da realismo crudo e sanguigno come le carni esposte nel famoso omonimo mercato di Palermo, esprime una delle tante anime della città siciliana, ed è talmente forte il segno dell'artista insieme al senso del colore che sembra sprigionare il vocio e la cantilena quasi araba dei 'vanniaturi' del celebre mercato palermitano che dà il nome al quartiere ed emanare i profumi dei prodotti tipici, frutta e verdura, esposti sulle bancarelle, ingredienti saporosi per la cucina siciliana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico del Giudizio universale. ### Introduzione: Il Polittico del Giudizio universale è un'opera di Rogier van der Weyden, olio su tavola (215×560 cm), databile al 1443-1451. È composto da nove pannelli, una parte mobili per chiudere la parte centrale, e conservato nell'Hôtel-Dieu di Beaune. ### Descrizione e stile. Si tratta di un'opera della maturità del grande maestro fiammingo, dipinta quando era pittore ufficiale della città di Bruxelles e un cittadino ricco e generoso, la cui fama oltrepassava i confini nazionali. La pala è un'opera grandiosa, la più grande di Rogier van der Weyden, con un notevole impegno nell'ideazione della struttura compositiva e nell'accurata esecuzione pittorica fin nei minimi dettagli, che ne fanno un'opera degna di gareggiare con Polittico dell'agnello mistico, capolavoro di Jan van Eyck. Per affrontare in maniera unitaria la spartizione in pannelli diversi, l'artista cercò di dare una forte unitarietà all'insieme, con molti elementi che proseguono tra uno scomparto e l'altro, come le fiamme o l'arcobaleno che simboleggia l'alleanza tra dio e gli uomini. Il polittico mostra nel pannello centrale il Cristo giudice, sotto il quale si trova l'arcangelo Michele che sta soppesando le anime dei buoni e dei cattivi via via che esse escono dai sepolcri (i quali occupano tutta la fascia inferiore) e vagano in attesa del giudizio. Accanto a Cristo, nei due pannelli superiori, volano angeli coi simboli della passione, mentre nei pannelli inferiori si trova una fila per lato di santi della corte celeste, tutti avvolti da una nube incandescente. Ai lati si trovano le evocazioni del Paradiso e dell'Inferno. Il primo è semplicemente evocato da un portale dorato dove un angelo accoglie le anime dei giusti. Il secondo è una grotta buia dove i dannati sono sprofondati. Secondo l'atteggiamento intellettuale del nascente umanesimo, van der Weyden non indugia sui dettagli macabri o sulla descrizione delle pene fisiche, ma sottolinea invece i moti interiori e i sentimenti dei personaggi. Alcuni particolari sono di crudo realismo, ma nell'insieme la visione infernale si distacca dalla scene sovraffollate e allucinate del tardo medioevo. Sul retro degli scomparti chiudibili si trovano un Angelo Annunciante e Vergine annunciata (registro superiore) e San Sebastiano e Sant'Antonio Abate (registro inferiore) dipinti a monocromo, come statue marmoree viventi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Fillide Melandroni. ### Introduzione: Il Ritratto di Fillide Melandroni (noto anche come Ritratto di cortigiana) era un dipinto di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. L'opera, di cui si sono perse le tracce, probabilmente andata distrutta a Berlino nel 1945, ritraeva Fillide Melandroni, una delle più note cortigiane attive a Roma a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.Il ritratto di Fillide Melandroni è l'unico, tra i pur pochissimi ritratti riferiti al Caravaggio, per il quale non si sono mai posti i dubbi di autografia che invece caratterizzano il resto dell'esigua produzione ritrattistica oggi attribuita al Merisi. ### Descrizione e stile. Fillide è in posizione quasi frontale eccetto per il viso che è leggermente rivolto verso sinistra, anche se lo sguardo si dirige diritto verso gli occhi dell'osservatore. Gran cura è dedicata all'abbigliamento e agli accessori della cortigiana per tramandarne la raffinatezza dei gusti ma probabilmente anche per evidenziare il benessere da lei raggiunto grazie al successo nella sua professione. Vediamo così un corpetto finemente ricamato e trapunto d'oro indossato sopra una camicia candida, un grande bracciale al polso che par di pasta vitrea, arte tipicamente veneziana, forse un dono del veneziano Strozzi, e degli orecchini di perla con nastro nero. Riguardo ad essi, il già citato inventario testamentario dei beni di Fillide ne attesta il possesso di “due pendenti d'oro con due perle”. Si è autorevolmente proposto che si tratti degli stessi orecchini che si vedono nel quadro. Altri hanno ipotizzato che possa trattarsi di gioielli appartenuti al Caravaggio, individuabili nell'elenco dei beni pignorati al pittore nel 1605 a causa della sua morosità verso la locatrice della casa ove egli alloggiava. In tale elenco compare infatti anche un generico “paro di pendenti”.Elaboratissima è l'acconciatura della cortigiana con una gan massa di riccioli corvini accuratamente raccolti sul capo. Con un gesto delicato della bellissima mano Fillide porta un fiore bianco al suo seno, l'ombra dei cui petali si proietta sul busto di lei. La parte sinistra del volto e l'incavo del collo sono in leggera penombra. La figura si staglia su un fondo neutro che solo all'estrema destra della tela raccoglie un po' di luce: ̟qui vagamente si intuisce l'ombra delle spalle e della testa della donna. Un unico dettaglio individua la reale condizione della ritratta: dal collo di Fillide scende un velo giallo che si infila nel corpetto. È il velo giallo che le leggi pontificie (ma la stessa regola valeva anche in altri stati italiani) imponevano alle prostitute di indossare quale segno di riconoscimento.Molto si è discusso del fiore bianco tenuto in mano dalla donna: Voss, come detto, vi ha visto il mirto, per altri sarebbe un fiore d'arancio - identificazioni che entrambe suggerirebbero una forse poco appropriata allusione nuziale - mentre sembra più attinente all'occupazione di Fillide l'ulteriore ipotesi che si tratti di un fiore di gelsomino, simbolo (anche) dell'amore dei sensi.Già Hermann Voss colse la significativa influenza sul ritratto della Melandroni della ritrattistica di Scipione Pulzone, indicando in particolare come esempio un ritratto di dama del pittore gaetano (presunta Lucrezia Cenci) dal quale Caravaggio per la sua Fillide avrebbe ripreso diverse soluzioni pittoriche: la posizione della donna, la direzione dello sguardo, i giochi di luce ed ombra sul viso.All'Albertina di Vienna si conserva un disegno di Ottavio Leoni molto vicino alla perduta Fillide di Berlino che secondo alcuni sarebbe un altro ritratto della stessa cortigiana eseguito qualche anno dopo quello del Caravaggio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Narciso (Caravaggio). ### Introduzione: Narciso è un dipinto a olio su tela (112x92) per primo attribuito a Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi, sebbene un dibattito ne abbia proposto l'attribuzione a pittori quali lo Spadarino, Orazio Gentileschi, Niccolò Tornioli e altri. Fu dipinto all'incirca tra il 1597 e il 1599. È conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica presso Palazzo Barberini a Roma. La trasfigurazione di un episodio della mitologia in epoca moderna, e la spontaneità della postura e dell'espressione di Narciso, che sono sicuramente tematiche vicine all'opera del pittore, fanno propendere per l'autografia del dipinto. ### Descrizione e stile. Il formato verticale della tela concede a Caravaggio di dare vita a una figura quasi perfettamente doppia. Le braccia disposte ad arco di Narciso seguono l'andamento della tela, e dal suo profilo chino si suggerisce lo sguardo anelante e sofferente. Come segnalato da Rossella Vodret che riprende un'indicazione di Mario Docci, Caravaggio non dipinge un'immagine vista da un pittore fuori scena, bensì un'immagine che guarda sé stessa riflessa nello specchio d'acqua. Il soggetto del dipinto è Narciso (la fonte classica di riferimento è le Metamorfosi di Ovidio, Libro III, vv. 339-510, cui vanno aggiunti i diffusi volgarizzamenti rinascimentali e le mitografie di fine Cinquecento), ritratto mentre si specchia nell'acqua di una fonte (nelle Metamorfosi Ovidio parla di un luogo chiuso e molto ombroso da essere quasi buio) cercando un contatto fisico con il suo riflesso, di cui il fanciullo si è infatuato credendolo reale. In particolare, qui l'artista dipinge il momento che precede la scoperta dell'inganno: infatti, l'immagine che Narciso vedeva nella pozza d'acqua altro non era che la proiezione di sé stesso. Diverse interpretazioni sono state date: 'Allegoria della vista', come nell'interpretazione di Fagiolo dell'Arco, oppure come 'Allegoria della conoscenza di Dio attraverso la conoscenza di sé stessi', o anche 'Allegoria dei rapporti fra uomo e natura', proposta da Maurizio Marini. La particolarità della raffigurazione è quella 'a carta da gioco', in cui a un'immagine superiore ritta ne corrisponde una identica inferiore ma inversa; questo effetto di sdoppiamento a specchio è curato da Caravaggio in modo molto accurato, al punto che le pieghe delle maniche della camicia sono raffigurate nel loro esatto rovesciamento, come fossero viste da dentro il fonte verso l'esterno nella immagine reale del ragazzo. Nonostante tutti questi eccezionali aspetti compositivi e il fatto che da questa tela derivino, sembra, direttamente raffigurazioni analoghe del Domenichino a Palazzo Farnese nel 1604 (ancora vivo Caravaggio) e del Regno di Flora (1631) di Nicolas Poussin, l'attribuzione allo Spadarino è ancora molto resistente, anche dopo le considerevoli precisazioni di Rossella Voudret, che ha sottolineato come nel Narciso non sia dominante quella consistenza 'compatta e solida' che troviamo nello Spadarino, bensì vi sia un ben altro aspetto luminoso e vibrante.Il dipinto si fa collocare durante il soggiorno del pittore nel palazzo Madama abitato da Francesco Maria Del Monte, nel periodo (la datazione proposta è fra il 1597 e il 1599) in cui a fonti d'ispirazione tratte dalla vita quotidiana della Roma di fine Cinquecento, subentrano sempre di più allusioni tematiche legate alla mitologia classica, preludio alla raffigurazione di storia di poco posteriore. Da un punto di vista prettamente stilistico, il dipinto rimanda alla pittura lombarda, bresciana per la precisione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Caccia notturna (Paolo Uccello). ### Introduzione: Caccia notturna è un dipinto, tempera su tavola (65x165 cm), di Paolo Uccello, conservato nell'Ashmolean Museum di Oxford e databile al 1470 circa. ### Descrizione e stile. L'opera, una delle ultime attribuite all'artista, è una scena di caccia notturna in un'enorme foresta, popolata di numerosi cavalieri, servitori, cani da caccia e prede, soprattutto cervi. Il rigore spaziale di Paolo Uccello arriva a disporre con esattezza in prospettiva tutti gli elementi, dagli alberi e le figure, di diversa dimensione a seconda della lontananza, ai tronchi rotti in terra, che sono collocati sulle direttrici della maglia prospettica, come già era avvenuto per le lance nelle scene della Battaglia di San Romano. Nonostante ciò l'effetto generale è innaturale e onirico, per via dello schematismo delle figure, delle tinte piatte che fanno godere le silhouettes, le posizioni ripetute e innaturali, che ricordano le sequenze di un balletto. Il manto erboso è popolato da una moltitudine di specie vegetali, indagate con minuzia descrittiva, che richiamano gli stilemi del tardogotico al quale Paolo Uccello fu sempre sommessamente fedele, tanto che la sua figura può annoverarsi tra i protagonisti della mediazione tra arte rinascimentale e tradizione gotica. Vi è una tecnica raffinata nel realizzare alcune foglie degli alberi con lamine d'oro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto del buffone Gonella. ### Introduzione: Il Ritratto del Buffone Gonella è un dipinto su tavola (36x24 cm) attribuito a Jean Fouquet, databile al 1447-1450 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Gonella è rappresentato con realismo, in un vicino primo piano del busto che taglia fuori alcuni dettagli della figura, come la parte superiore del berretto o le spalle. Il protagonista sembra comprimersi per entrare nel riquadro e sporgersi verso lo spettatore, stabilendo uno straordinario contatto psicologico. L'espressione, al tempo stesso arguta e malinconica con profonde rughe e la barba mal tagliata, rendono l'immagine estremamente vivida ed espressiva. Forse adombra la tristezza legata alla morte del personaggio. La posa a braccia incrociate, derivata dall'iconografia del Cristo sofferente, e il taglio ravvicinato sono elementi del tutto insoliti nella ritrattistica del primo Quattrocento. Forse il rango sociale del personaggio permise la grande libertà compositiva, svincolata dalle convenzioni della ritrattistica ufficiale degli aristocratici. L'esecuzione, molto raffinata e legata a un forte senso grafico, nel tempo ha generato numerosi conflitti di attribuzione: vari artisti sono stati proposti come possibili autori, da Jan van Eyck a Giovanni Bellini, mentre oggi l'ipotesi più accreditata attribuisce il dipinto a Jean Fouquet, anche per il preciso studio delle proporzioni che caratterizza l'opera del grande pittore francese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madre del Perpetuo Soccorso. ### Introduzione: Madre del Perpetuo Soccorso (in latino Mater a Perpetuo Succursu) è uno dei titoli sotto cui viene invocata, essenzialmente in ambito cattolico, Maria, madre di Gesù. L'origine di tale titolo è legata a un'icona greca di scuola cretese già conservata nella chiesa agostiniana di San Matteo in Merulana; l'immagine fu poi trasferita in quella di Sant'Alfonso all'Esquilino a Roma, retta dai religiosi della Congregazione del Santissimo Redentore, ai quali papa Pio IX assegnò l'incarico di promuoverne il culto. ### Descrizione. L'icona della Madre del Perpetuo Soccorso è dipinta su una tavola di legno di 54 x 41.5 cm. L'esatta paternità della tavola è ignota, ma è attribuita all'iconografo cretese Andrea Rizo da Candia, autore di immagini simili conservate a Fiesole, Bari, Parma, Patmo, Retimo. Secondo alcuni testi l'icona proverrebbe dal santuario della Kardiotissas a Lasithi, presso Candia.L'icona è del tipo della Madre di Dio della Passione (Amolyntos): tale soggetto iconografico è rintracciabile in area greco-cretese sin dall'XII secolo e in Serbia e in Russia dal Trecento. Il tema iconografico sottolinea la partecipazione della Vergine alla passione di Gesù.Maria è raffigurata a mezza figura, su fondo oro, mentre porta nel braccio sinistro il Bambino e gli porge la mano destra. La Vergine ha il capo coperto da un velo blu all'esterno e verde all'interno, con una stella sulla fronte; il suo abito è rosso. Ai lati del capo si leggono le lettere greche MP-ΘΥ (Μήτηρ Θεοῦ, Madre di Dio).A destra della testa di Maria è raffigurato, a mezza figura, l'arcangelo Michele (identificabile dalla sigla ὉἈρΜ, ovvero Ὁ Ἀρχάγγελος Μιχαήλ) che sostiene un vaso dal quale emergono la lancia e la canna con la spugna; similmente, a sinistra della capo della Vergine, è rappresentato l'arcangelo Gabriele (ὉἈρΓ, ovvero Ὁ Ἀρχάγγελος Γαβριήλ) che mostra al Bambino la croce e i chiodi.Il bambino Gesù, identificabile dalle lettere greche sulla sua spalla IC-XC (Ἰησοῦς Χριστός), guarda la croce presentatagli da Gabriele e stringe la destra della madre con entrambe le manine, quasi a chiederle soccorso. Veste un abito verde e un manto giallo scuro; a sottolineare lo sgomento del bambino, il suo sandalo destro è raffigurato slacciato, mentre gli pende dal piede." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Golconda (Magritte). ### Introduzione: Golconda (in francese Golconde) è un dipinto di René Magritte, eseguito nel 1953 e conservato nella Menil Collection di Houston. Il nome dell'opera, suggeritagli da Louis Scutenaire, fa riferimento all'omonima città indiana Golconda. Per la presenza di enormi giacimenti di diamanti, questo luogo divenne in passato sinonimo di incredibile ricchezza presso gli europei, per poi essere ridotto in una condizione di totale abbandono. ### Descrizione. Certamente una delle tele più famose del pittore belga, raffigura una serie di uomini sospesi a mezz'aria e vestiti in maniera assolutamente identica (vestito nero, cravatta nera, scarpe nere, ombrello e bombetta). Si differenziano nei volti e nella direzione del loro sguardo, hanno dimensioni diverse in base alla loro distanza dall'osservatore, quelli sullo stesso piano sono perfettamente equidistanti e nel complesso non si sa se stiano cadendo dal cielo o levitando verso l'alto. La composizione si staglia su uno sfondo azzurro quasi bidimensionale, mentre nella parte bassa è possibile vedere delle tipiche case belghe. Queste ci danno un suggerimento sulla posizione dell'osservatore: essendo visibile solamente la sommità delle abitazioni, è possibile che anche chi osserva il dipinto sia sospeso a mezz'aria come i curiosi personaggi, identificandosi addirittura come uno di essi.In definitiva, la tela genera un senso di positività derivato dalla geometria degli elementi insieme ad una sensazione di angoscia a causa della presenza di una moltitudine di figure indistinguibili, anonime, senza alcun tipo di individualità riconoscibile: qualcuno ha visto in questa rappresentazione una critica all'omologazione, alla standardizzazione, alla meccanicità della routine, mettendo in luce il rapporto tra uomo e lavoro che sopprime le peculiarità di ogni individuo in nome del progresso economico. Per Magritte un quadro doveva liberarsi dal senso di realtà tipico dell'immaginario borghese, ma fornirne piuttosto una visione critica, mostrando attraverso opere surrealistiche ciò che nessuno era in grado di vedere. Egli non ha mai fornito una interpretazione univoca di Golconda lasciando dunque allo spettatore la libertà di farsene una propria. Magritte spiega nell'articolo Les mots et les images ('Le parole e le immagini'), pubblicato nel dicembre 1929 sul numero 12 della rivista La révolution surréaliste, che «un oggetto non possiede il suo nome al punto che non si possa trovargliene un altro che gli si adatti meglio»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'isola dei morti (Böcklin). ### Introduzione: L'isola dei morti (Die Toteninsel) è il nome di cinque dipinti del pittore svizzero Arnold Böcklin, realizzati tra il 1880 e il 1886 e conservati a Basilea, New York, Berlino e Lipsia. ### Descrizione e simbolismo. Al centro della composizione, si trova l'emergenza rocciosa che dà il nome della composizione: l'Isola dei Morti, per l'appunto. La superficie di questo massiccio calcareo è movimentata da pareti megalitiche scoscese, leoni di pietra, bianche strutture templari e misteriose camere sepolcrali: alla naturale orizzontalità delle rocce, che si aprono a semicerchio davanti allo sguardo dell'osservatore, si oppongono tali manufatti, i quali sono slanciati da una verticalità che viene ripresa nel fitto bosco di cipressi. I cipressi sono alberi tradizionalmente associati con i cimiteri e il lutto: Böcklin accoglie quest'interpretazione simbolica e, raccogliendoli in un impianto volumetrico solido e compatto, li dipinge lugubri, soverchianti, tingendoli di un verde scuro che non fa che aumentare l'atmosfera rarefatta e silente. L'impressione complessiva è quella di uno spettacolo di desolazione immerso in un'atmosfera misteriosa e ipnotica. Anche lo specchio d'acqua che circonda l'isola è livido e, soprattutto, innaturalmente immobile, a tal punto da sembrare quasi una lastra tombale. Su quest'acqua rigida e scura scivola silenziosamente una piccola imbarcazione, la quale con vigorosi e placidi remeggi si avvicina sempre più all'approdo dell'isola dei Morti, unico modo per accedervi. A poppa vi è il conducente, chiara evocazione del Caronte di dantesca memoria, mentre a prua si trova una misteriosa figura ammantata completamente di bianco (forse un'anima) e un feretro ornato di festoni. Si comprende che l'isola dei morti probabilmente non è nient'altro che «un cimitero mistico, nascosto all'uomo comune, fatto per ospitare le spoglie di persone eccezionali e costruito come una casa ultraterrena» (Pimpinella), con la navicella che remando allude evidentemente a una discesa nel regno dell'aldilà. O, ancora, potrebbe trattarsi di «una sorta di palcoscenico dell’inconscio, un anfiteatro naturale in grado di mostrare l’identità oscura della morte e dell’individuo» che soggioga l'osservatore «sospira[ndo] una verità che non si può dire ad alta voce» (Tombetti). Le interpretazioni che sono state fornite del quadro sono numerose. È impossibile fornire una sicura perimetrazione esegetica del dipinto, siccome lo stesso Böcklin intendeva dar vita ad un «quadro per sognare» in grado di evocare stati d'animo diversi in funzione della visione della vita e della morte dell'osservatore coinvolto, che in questo modo può decifrare gli enigmatici contenuti ivi proposti nel segno di una completa autonomia interpretativa. Böcklin, in questo modo, dimostra di aver condotto il suo orientamento simbolista a piena maturazione. Rendere visibile l'invisibile con immagini criptiche, sconvolgenti e rivelatrici: era questo l'obiettivo del Simbolismo, corrente alla cui formulazione letteraria aveva provveduto Stéphane Mallarmé, asserendo che «nominare un oggetto è sopprimere tre quarti del godimento della poesia, che è costituita dalla felicità di indovinare poco a poco: suggerire, ecco il sogno. È l'uso perfetto di questo mistero che costituisce il simbolo». Böcklin con quest'opera sembra quasi voler dare vita artistica ai suggerimenti di Mallarmé: L'isola dei morti, infatti, è un'opera in sé realistica, ma che in realtà cela un fitto tessuto di simboli evocatori ed allusivi. Ben pochi si sono astenuti dal proporre la propria personale interpretazione del dipinto: lo stesso Böcklin ribadì di aver dato vita ad «un'immagine onirica» che «deve produrre un tale silenzio che il bussare alla porta dovrebbe fare paura». Sigmund Freud, invece, vi intravide una chiara proiezione figurativa dei desideri latenti che il Böcklin vorrebbe sopprimere dal proprio sistema conscio: «L'artista sa trovare la strada di ritorno dal mondo della fantasia alla realtà. Le sue creazioni, le opere d’arte, sono soddisfazioni fantastiche di desideri inconsci, come i sogni». Molti hanno persino avanzato tentativi di interpretazione sulla base di dati biografici relativi al pittore, che fu funestato dalla morte di sei suoi figli. Se i critici concordano sul fatto che il significato vero dell'opera è in realtà un impulso del tutto soggettivo scaturente dall'inconscio del singolo osservatore, continuano invece a imperversare i dibattiti in merito al luogo che potrebbe aver ispirato Böcklin nella raffigurazione dell'isolotto roccioso al centro del dipinto. Secondo alcuni come modello per il paesaggio Böcklin si è ispirato al Cimitero degli Inglesi di Firenze, o magari a Pontikonissi, una piccola isola nei pressi di Corfù adornata da una cappella in mezzo a un boschetto di cipressi; secondo altri Capri e i suoi faraglioni, o il castello aragonese di Ischia; altri critici, invece, sostengono che sia ispirata alla sagoma a mezzaluna dell'isola di Ponza. Secondo il critico d'arte Hans Holenweg, infine, il luogo naturale più simile a quello del quadro sarebbe l'isola di San Giorgio, una piccola isola nelle Bocche di Cattaro, insenatura sulla costa dalmata dell'Adriatico, con un'abbazia e un piccolo cimitero le cui mura ricordano le pareti rocciose del dipinto, e la presenza di cipressi. Successivamente lo stesso Holenweg attribuì all'isola d'Ischia la sede dove il quadro era stato pensato (Convegno 'Isole del Pensiero' Fiesole Palazzo Comunale dal 16 al 19 giugno 2011) ed Ischia è indicata nel Catalogo della pittura del XIX secolo pubblicato dalla Galleria Nazionale di Berlino dove è esposta una versione dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sogno di Costantino. ### Introduzione: Il Sogno di Costantino è un affresco di Piero della Francesca e aiuti, facente parte delle Storie della Vera Croce nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, databile al 1458-1466. L'affresco fu probabilmente dipinto nella seconda parte dei lavori, dopo i contatti con la cultura fiamminga e Roma, dalla quale Piero sviluppò un ancora più forte senso della luce. Il sogno di Costantino è una delle più convincenti scene notturne dipinte fino ad allora nell'arte europea e rimase pressoché insuperato, in quanto a effetti drammatici, fino all'epoca di Caravaggio. ### Descrizione e stile. Rispetto alle scene precedenti (il Sollevamento della Croce per la sepoltura, ambientata ai tempi di Salomone, e l'Annunciazione) è stato fatto un notevole salto temporale in avanti. La profezia della Regina di Saba si è infatti nel frattempo avverata, Gesù è stato crocifisso sul legno da lei indicato, il regno dei Giudei è stato dissolto e Gerusalemme distrutta. Si arriva così al IV secolo, quando l'imperatore romano Costantino sta per scontrarsi nella battaglia decisiva contro il suo rivale Massenzio. Ecco che di notte, nel suo accampamento, un angelo gli porta in sogno la rivelazione della Croce (In hoc signo vinces), con la quale sconfiggerà l'avversario (scena successiva della Battaglia di Ponte Milvio); in seguito all'evento prodigioso, secondo la tradizione, Costantino poi concesse la libertà di culto ai cristiani (editto di Milano, 313) ed i suoi successori avrebbero poi fatto del Cristianesimo la religione di Stato (editto di Tessalonica, 380). La scena è ambientata alle prime luci dell'alba nell'accampamento romano, con la tenda di Costantino in primo piano, protetta da due guardie. Essa è aperta e ci lascia vedere l'imperatore addormentato, mentre un valletto, il cubiculario, veglia sul suo sonno, seduto ed appoggiato al letto. Il suo legame con l'imperatore è sottolineato dai colori alternati della sua veste (bianco/rosso) che sono gli stessi del lenzuolo e delle coperte del letto imperiale. Il ruolo di questa figura oggi si è perso, ma era importante in epoca romana e medievale: i nobili avevano sempre uno schiavo o un servo che vegliava di notte, pronto ad accorrere in caso di bisogno. Piero della Francesca attua con lui uno stratagemma compositivo: egli, guardando verso lo spettatore, richiama la sua attenzione (figura del 'festaiuolo', come veniva chiamata allora), per poi direzionarne lo sguardo, tramite le linee di forza dei suoi arti, verso la lancia della guardia in penombra, la quale indica a sua volta l'angelo. L'angelo, che appare di spalle con una suggestiva illuminazione in controluce, reca in mano una piccola croce, simbolo della Vera Croce, che fa cenno di porgere all'imperatore addormentato. A fianco di Costantino il soldato tende la mazza verso il braccio dell'uomo vestito di bianco, chiudendo così la composizione in un circolo continuo. Vera protagonista della scena è la luce, che sembra emanare dalla croce stessa, accendendo la tenda e il giaciglio imperiale, lasciando invece in ombra i soldati e lo sfondo. Si tratta di una luce 'mistica', come si trova in altre opere di Piero (quali la Flagellazione): si tratta infatti di un passaggio tra l''ombra' del paganesimo e la 'luce' della ragione cristiana, che trasfigura l'apparizione come un evento essenzialmente luminoso. La scena ha come pendant l'Annunciazione che si trova a sinistra della finestra: in entrambi i casi si trova infatti un messo divino che porta un messaggio che decide le sorti dei protagonisti e dell'umanità intera. In occasione di un recente restauro nel cielo sono emerse delle costellazioni, che costituiscono una mappa celeste, che ricrea, in maniera speculare e con qualche approssimazione, la situazione astrale nell'anniversario della data del sogno. La tecnica di realizzazione era un affresco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Sigismondo di Lussemburgo. ### Introduzione: Il Ritratto di Sigismondo di Lussemburgo è un dipinto, tempera su pergamena applicata su tavola (58,5x42 cm), attribuito a Pisanello, databile al 1432-1433 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione. La figura dell'imperatore è ritagliata attorno al volto, con solo una parte del busto. Gli occhi sono scuri, piccoli e a mandorla, gli zigomi alti, la barba lunga e bianca, la bocca dischiusa, che mostra i denti. Il vestito è sontuosamente damascato, mentre la berretta è foderata di pelliccia, tipica dei climi freddi del nordeuropa, con un gioiello appuntato sulla sommità. Pisanello si concentrò sugli aspetti esteriori del ritratto, profondendo grande accuratezza nella resa della morbidezza della pelliccia (ottenuta con pennellate sottilissime), della barba, dei capelli, del disegno del vestito. L'effetto è quello di un ritratto tutto sommato fiabesco e idealizzato, dove manca quell'attenzione alla psicologia e ai risvolti umani tipica della successiva ritrattistica rinascimentale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Incubo (Füssli). ### Introduzione: Incubo o L'incubo (The Nightmare) è un dipinto a olio su tela (1,02 m x 1,27 m) di Johann Heinrich Füssli, realizzato nel 1781 e conservato al Detroit Institute of Arts, negli Stati Uniti d'America. L'artista ha realizzato diverse versioni di quest'opera, con varie tonalità di colore e di luci, basandosi però su un modello ben preciso: l'introduzione nel quadro di una giovane donna addormentata con sopra un mostro rivolto verso lo spettatore ed il volto di una cavalla (la giumenta) affacciato dalla tenda dello sfondo. ### Descrizione. L'incubo offre simultaneamente una visione sia soggettiva che oggettiva del soggetto dipinto, raffigurando sì una donna che sogna (il soggetto) ma anche il sogno stesso (l'oggetto). La scena è ambientata in una stanza da letto in penombra, brulicante di oggetti, tra i quali vi sono un libro, una fiala ed uno specchio poggiati su un tavolo. In primo piano è collocata una giovane fanciulla dormiente, abbandonata sul suo letto, in una posa scomposta e innaturale che sottolinea il suo travaglio interiore: il volto appare sofferente, le braccia e la testa abbandonate alla forza di gravità, la carnagione è pallida, e magari trae in inganno chi lo guarda a pensare che sia morta e non semplicemente addormentata. L'inverosimile posizione in cui è riversa, supina, si pensava addirittura che stimolasse gli incubi. I colori chiari e brillanti che caratterizzano la figura femminile sono in netto contrasto con i rossi, gialli ed ocra dello sfondo; qui, inoltre, Füssli mostra un sapiente utilizzo del chiaroscuro, con il quale dà vita ad una serie di contrasti molto forti tra ombra e luce. L'interno raffigurato è à la page e contemporaneo al pittore, con tanto di drappeggi di velluto cremisi dietro al letto che si aprono come un sipario, lasciando emergere la portatrice dell'incubo: si tratta di un'inquietante cavalla spettrale, con gli occhi orbi, vuoti e vacui. Molto probabilmente la tela fu ispirata da esperienze di sogni ad occhi aperti sperimentate sia da Füssli che da suoi contemporanei: anch'esse erano correlate al folklore del tempo e ad alcune fiabe appartenenti alla mitologia germanica che raccontavano di demoni e streghe che soggiogavano chi osasse dormire da solo. In queste fiabe gli uomini ricevevano la visita di vecchie cavalle e megere, mentre le donne sembra che avessero, in tali incubi, rapporti sessuali col diavolo stesso. La presenza della cavalla spettrale, infatti, è giustificata dall'etimologia della parola inglese nightmare (che significa incubo), formata dall'unione di night (notte) e mare (cavallina); ma vi è un'altra teoria, altrettanto accreditata, secondo cui mare non si riferisce all'equino bensì deriva da mara, un termine desunto dalla mitologia scandinava che si riferiva ad uno spirito mandato a tormentare i dormienti. Significati come questi della parola «nightmare» sono associati anche a sensazioni sperimentabili dalla persona addormentata, quali senso di pesantezza sul torace, paralisi nel sonno, dispnea e terrore. Queste emozioni si materializzano nel dipinto nel mostro accovacciato sulla ragazza, personificazione dell'incubo. Questa creatura ibrida e grottesca assume vero peso fisico, facendo pressione e comprimendo il torace della fanciulla; il suo ghigno, le orecchie appuntite, la gobba e la folta peluria lo accomunano ai goblin, alle misteriose creature delle tradizioni nordiche e ai gargoyle delle cattedrali gotiche. Le visioni oniriche, fantastiche e surreali erano una costante iconografica della produzione grafica di Füssli; ciò malgrado, L'incubo guadagna una posizione prominente in tal senso essendo scevro di significati religiosi o politici (a venti anni l'artista, prima di diventare tale, fu infatti ordinato ministro zwingliano). Delle varie tele füssliane ritraenti sogni e persone dormienti si possono ricordare il Sogno del pastore (1793), tratto dal Paradiso perduto di Milton, e Riccardo III e gli spettri (1798), esplicitamente desunto dalla materia shakesperiana. Füssli era dotato, inoltre, di una solida conoscenza della storia dell'arte: la sua vasta cultura figurativa ha permesso alla critica di individuare diverse possibili fonti d'ispirazione. Il critico Nicholas Powell ha proposto che la posa della fanciulla possa derivare dall'Arianna addormentata esposta al Vaticano, mentre la posa dell'Incubo da alcune figure rinvenute a Selinunte, in Sicilia. Altro modello proposto è quello del Sogno di Ecuba, una decorazione eseguita da Giulio Romano per il Palazzo Te, a Mantova. Pare, inoltre, che la figura della cavalla sia stata un ripensamento, non essendo presente nel bozzetto in possesso del biografo di Füssli: la sua inclusione, oltre a rappresentare una concettualizzazione simbolica dell'incubo (mediante il gioco di parole portato avanti dalla parola inglese nightmare, già accennato), contribuisce anche ad accentuare sensibilmente il tono gotico dell'opera. ### Stile. Lo schema della composizione è piramidale, con il vertice rappresentato dall'incontro delle tende al di sopra della cavalla, accompagnato da un gioco di curve che si corrispondono: alla gobba del mostro, al braccio della ragazza e al collo della giumenta si contrappongono le gambe della fanciulla, creando un effetto di dinamismo. Le figure emanano una luce che non è naturale, e che può addirittura tingersi di azzurro (il lembo inferiore del lenzuolo).Questo quadro - così come, generalmente, l'intera arte di Füssli - è permeato di istanze neoclassiche e di fermenti preromantici. Al viso della fanciulla (chiaramente ispirato alla statuaria classica) ed alle forme pure ed essenziali si contrappongono infatti il dinamismo della composizione, che si struttura su linee curve e serpeggianti, e l'espressività del colore; l'artista è a conoscenza di questo dualismo e se ne rende complice, declinandolo in chiave espressiva.La tabella di seguito si propone di riassumere gli elementi neoclassici e romantici presenti nell'opera:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Affreschi della cappella di San Giacomo. ### Introduzione: La decorazione della cappella di San Giacomo nella basilica di Sant'Antonio a Padova venne realizzata tra il 1376 e il 1379 da Altichiero e Jacopo Avanzi, su commissione di Bonifacio Lupi. Gli affreschi corrono lungo due fasce, una superiore, costituita dalle lunette tra le vele della copertura, e una inferiore sulle tre pareti. Il tema principale sono le storie della vita del Santo come le racconta Jacopo da Varagine nella Legenda aurea; due sono le eccezioni: la prima, l'episodio del sogni di re Ramiro e la battaglia di Clavijo, che trae spunto dalla tradizione spagnola, la seconda è la Crocifissione, elemento centrale e predominante della decorazione. Nel 1999 la cappella venne restaurata: si pulirono gli affreschi e vennero rimosse le aggiunte non originali. Alcuni tratti degli affreschi risultano gravemente danneggiati, altri hanno perso le rifiniture a secco che portavano dettagli essenziali; in altri punti è venuta a mancare la lamina d'argento, di cui resta solo la preparazione bruna. ### Descrizione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo. ### Introduzione: Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo è un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti, conservato nel Palazzo Pubblico di Siena e databile al 1338-1339. Gli affreschi, che dovevano ispirare l'operato dei governatori cittadini che si riunivano in queste sale, sono composti da sei scene disposte lungo tutto il registro superiore di tre pareti di una stanza rettangolare, detta Sala del Consiglio dei Nove, o della Pace. ### Descrizione. Gli affreschi hanno un chiaro effetto didascalico, confrontando l'allegoria del Buon Governo (sulla parete di fondo) con quella del Cattivo Governo (sulla parete laterale sinistra), entrambe popolate da personaggi allegorici facilmente identificabili grazie alle didascalie. A queste seguono due paesaggi di una medesima città (Siena), con gli effetti del Buon Governo dove i cittadini vivono nell'ordine e nell'armonia (sulla parete laterale destra), e gli effetti del Cattivo Governo dove si vede una città in rovina (sulla parete laterale sinistra). Il ciclo è una delle prime opere di carattere totalmente laico nella storia dell'arte medievale. Gli affreschi dovevano ispirare l'operato dei governatori cittadini, che si riunivano in queste sale. Il risultato appare infatti denso di riferimenti storici artistici e letterari e nasce da un progetto molto ambizioso con toni polemici e perentori nei contenuti, che intendeva coinvolgere il pubblico in riflessioni che investivano direttamente il coevo contesto sociopolitico.Nella storia dell'arte italiana è la prima opera di contenuto non più solo religioso ma politico e filosofico. L'assunto dottrinale si rifà al pensiero di san Tommaso d'Aquino in quanto riflette la gerarchia dei princìpi e dei fatti, delle cause e degli effetti ed anche poiché pone come motivi fondamentali dell'ordine politico l’autorità (nelle allegorie) e la socialità (negli effetti), insistendo in particolare sul concetto aristotelico della naturalità della socievolezza umana. ### Stile. Nel dipingere le scene Ambrogio ricorse a stratagemmi fini, per esempio nel Buon Governo la prospettiva e la luce sono costruite in modo da mostrare serenamente la città fino in profondità. La composizione è paratattica, idealizzata e complessa. La prospettiva si manifesta grazie a più punti di vista, attraverso i quali si esprime la profondità. Non c'è una fonte di luce ben definita che fornisce l'illuminazione al paesaggio. Per quanto riguarda il colore, vengono utilizzate varie sfumature, più accese per la città rispetto a quelle utilizzate per la campagna, dove prevalgono il giallo e il verde. Il colore è steso in modo omogeneo. La scura città del Cattivo Governo dà subito una sensazione di disarmonia, con tetri edifici che bloccano la visuale. Influenzato dalla prima formazione avvenuta a Siena, Ambrogio tuttavia si discostò dai caratteri dominanti di tale arte tanto che è difficile ritenerlo un esponente tipico della pittura senese del Trecento. Nell'affresco viene rappresentato il paesaggio rurale ed urbano che, per la prima volta nella storia della pittura gotica italiana, diventa soggetto principale; in passato veniva ignorato a favore del fondo oro o utilizzato semplicemente come sfondo di una narrazione. Nella rappresentazione il pittore, pur prendendo la realtà come modello, la trasforma idealizzandola con particolare cura del dettaglio. Tuttavia questa rappresentazione non era fine a se stessa (volontà di portare una testimonianza di un paesaggio) ma fa parte di un preciso messaggio politico, veicolato dal paesaggio: la campagna qui illustra allegoricamente un concetto (di effetto di un regime politico), e non un semplice paesaggio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sisto IV nomina il Platina prefetto della biblioteca Vaticana. ### Introduzione: Sisto IV nomina il Platina prefetto della biblioteca Vaticana è un affresco staccato (370x315 cm) di Melozzo da Forlì del 1477 e oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana. ### Descrizione. La scena, scorciata per una vista dal basso, mostra un gruppo di personaggi inseriti in una sfarzosa architettura classica di arcate sostenute da pilastri al di sotto di un soffitto a cassettoni dorati. A destra si trova il papa assiso su un seggio ligneo, con davanti inginocchiato il Platina, che, nel ricevere l'investitura, punta l'indice in basso verso un'iscrizione da lui stesso composta che esalta alcune imprese edili di Sisto IV, quali la ristrutturazione dell'Ospedale di Santo Spirito, dell'acquedotto di Trevi (o dell'Acqua Vergine), la costruzione o il restauro di alcuni ponti tra cui Ponte Sisto, l'inizio dei lavori del porto di Civitavecchia. Tali imprese tuttavia, secondo l'iscrizione, sono secondarie se confrontate con l'inaugurazione della nuova sede della Biblioteca Vaticana. Questo il testo latino dell'iscrizione del Platina:. Gli altri personaggi sono i familiari di Sisto IV, grande nepotista: i due cardinali Giuliano della Rovere, in piedi al centro, e Pietro Riario, di fianco al papa, e i due nipoti laici Giovanni della Rovere (fratello di Giuliano e mecenate del Platina) e Girolamo Riario (fratello di Pietro e protettore di Melozzo da Forlì) nella parte sinistra. L'identificazione del ritratto del cardinale posto accanto al trono del Pontefice ha generato molteplici discussioni: per molto tempo si era soliti riconoscere Raffaele Riario, un altro nipote di papa Sisto, celebre per essere stato il committente del palazzo della Cancelleria in Roma (uno dei più importanti palazzi romani del Quattrocento), ma oggi, grazie a una più ragionata ricerca archivistica, si può affermare che esso sia Pietro Riario, il cardinale titolario di San Sisto che fu collaboratore e legato papale nelle missioni diplomatiche dello Stato Pontificio all'estero; egli senza dubbio fu uno dei personaggi di spicco nella Roma sistina, celebre nella città soprattutto per la sua erudizione, le sue feste grandiose e i suoi banchetti. ### Stile. La scena è esemplificativa della cultura umanistica della capitale dello Stato pontificio, con la sfarzosa architettura rinascimentale che corrisponde solo idealmente a quella dei palazzi Vaticani, facendone semmai da modello ideale per sfarzo e rigore classico. L'affresco testimonia anche l'uso scaltro dello scorcio prospettico di Melozzo, che in seguito venne ulteriormente sviluppato in senso virtuoso, arrivando alle prime rappresentazioni 'da sott'in su', fondamentali per la cultura figurativa che passa da Correggio e arriva all'arte barocca. Le figure sono monumentali e si integrano illusionisticamente con lo sfondo. La luce chiara che intride i colori e schiarisce le ombre, assieme ai volumi solenni, derivano dai modelli di Piero della Francesca, addolciti però da una maggiore naturalezza, soprattutto nei ritratti, che fu tipica del pittore forlivese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Libreria Piccolomini. ### Introduzione: La Libreria Piccolomini è un ambiente monumentale della cattedrale di Siena. Situata lungo la navata sinistra, prima del transetto, fu fatta costruire nel 1492 dall'arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio papa Pio II. Tra il 1502 e il 1507 circa venne completamente affrescata da Pinturicchio e aiuti, tra cui erano presenti il bolognese Amico Aspertini e il giovane Raffaello Sanzio. ### Descrizione e stile. La Libreria si affaccia sulla navata tramite un ricco portale marmoreo del Marrina, composto da due arcate con decorazioni a bassorilievo (1497). Nell'arco a destra un piccolo altare con San Giovanni evangelista a bassorilievo è opera di Giovanni di Stefano, come anche la Pietà lignea sotto la mensa dell'altare. L'ingresso alla libreria si trova nell'arco sinistro, attraverso due valve bronzee di Antonio Ormanni del 1497. Sopra il portale si trova l'affresco dell'Incoronazione di Pio III, pure di Pinturicchio (1503-1508). Si tratta di un'aula a pianta rettangolare, coperta da volta unghiata a padiglione e illuminata da due alte monofore. La solenne architettura è corredata da arredi di prima qualità: armadi lignei per i codici, intagliati dai celebri Barili; pavimento in mattonelle di maiolica triangolari con i crescenti dei Piccolomini (rifatto nel XIX secolo); un'edicola in stucco con la Cacciata dal Paradiso Terrestre sopra il portale d'ingresso, derivata dal rilievo di Jacopo della Quercia nella Fonte Gaia e forse del Marrina o di un anonimo scultore dell'epoca. Inoltre il cardinale mise a disposizione, dal palazzo romano della famiglia, il celebre marmo antico delle Tre Grazie, per il quale fu scolpita una base da Giovanni di Stefano. Si tratta di una copia romana del III secolo da un originale greco, forse pittorico, riferibile all'età ellenistica. Sebbene i libri di Pio II non giunsero mai a Siena, oggi sono esposti una serie di corali e antifonari miniati soprattutto da Liberale da Verona e Girolamo da Cremona (anni sessanta e settanta del XV secolo), ma anche di Sano di Pietro, Pellegrino di Mariano, Guidoccio Cozzarelli, di proprietà del Capitolo della cattedrale e dell'ospedale di Santa Maria della Scala. Le Storie di Pio II segnarono l'apoteosi dello stile narrativo quattrocentesco, nella versione più signorile, pervasa da suggestioni fiamminghe. L'effetto è quello di un ordine razionale e stabile, fatto di certezze, che rispecchiava ancora quel modo di pensare che sarebbe stato messo in crisi dalla drammatica calata dei Lanzichenecchi. Il risultato fu grandioso, ma già sopraffatto, al momento del compimento, dall'incalzare di nuovi rinnovamenti nell'arte, che seppure lontani sarebbero presto divenuti dirompenti e irreversibili. Basti pensare che nel 1507 Raffaello creava la Deposizione Borghese e Michelangelo si apprestava a firmare il contratto per la volta della Cappella Sistina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto del cardinale Niccolò Albergati. ### Introduzione: Ritratto del cardinale Niccolò Albergati è un dipinto olio su tavola (34×27,5 cm) di Jan van Eyck, databile al 1431 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il prelato è ritratto di tre quarti, come consueto nella pittura fiamminga fin dagli anni trenta del XV secolo, su uno sfondo scuro che esalta al massimo l'effigie, posta invece in piena luce. Il contrasto luminoso è attenuato da una luce diffusa, che rischiara l'anziano cardinale i cui tratti sembrano suggerire un certo affaticamento psicologico. Nonostante i segni dell'età però l'anziano sembra emanare una calma bonaria, che sembra saper affrontare con solenne tranquillità gli affanni della sua esistenza. Come consueto nella opere di van Eyck una straordinaria attenzione è riservata ai dettagli, grazie alla particolare tecnica da lui affinata delle velature a strati successivi di colori macinati con legante a olio, che permetteva effetti di straordinaria trasparenza e lucidità. Ciò si riscontra benissimo nella resa analitica delle rughe, nella finezza con cui sono trattati i capelli, nella resa materica della morbidezza della pesante stoffa del mantello e della pelliccia delle bordature. Il confronto tra schizzo e quadro suggerisce che il pittore abbia sottilmente modificato l'immagine del prelato sottoponendo l'immagine ritratta nello schizzo, più fresca e verosimigliante, ad un'opera di revisione morale, impartendo al viso del prelato, sereno e non particolarmente imponente nello schizzo, un'aria di pensosa autorità. Un'analisi delle dimensioni relative delle diverse parti del viso del prelato dimostra che Jan van Eyck ha modificato le proporzioni della figura: le spalle del cardinale siano più ampie rispetto alla testa e che l'apertura delle maniche è più distante dalla linea delle spalle, dando l'impressione di una persona più alta che nel disegno preparatorio. Per quanto il quadro sembri nel complesso più allungato del disegno originale, la semplice ipotesi di una deformazione derivante dall'uso di lenti per ingrandire l'immagine, non spiega adeguatamente le dimensioni dell'orecchio: esso infatti è stato significativamente aumentato in dimensione per suscitare la sensazione di vetustà (infatti le orecchie ed il naso delle persone continuano a crescere per tutta la vita e le persone anziane hanno naso e orecchie più grandi), vetustà che manca nello schizzo preparatorio, caratterizzato da un orecchio piccolo, quasi infantile appunto ove pur non manca la vecchiezza della pelle. Il naso è stato alleggerito nella tonalità e nella curva inferiore, impartendogli nobiltà ed autorità al posto di una certa mondanità. La bocca è stata atteggiata con labbra serrate, che comunicano pensosità, cancellando la pacifica espressione raccolta dallo schizzo, e l'occhio di sinistra è stato corretto per rafforzare l'estressione pensosa. Il taglio di capelli è stato alleggerito e reso più austero. Nel complesso, l'autore soffonde nella figura del Cardinale Albergati una autorità e profondità di pensiero che non si colgono nello schizzo preparatorio. Interessante è anche notare come la cappa cardinalizia si presenti come sfocata e priva di dettaglio, quasi riducendola a mero simbolo di stato sociale, rispetto alla perfetta definizione del viso del prelato, facendone così il vero ed unico centro d'attenzione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'angelo ferito. ### Introduzione: L'angelo ferito (in finlandese: Haavoittunut enkeli) è un dipinto simbolista a olio su tela (127 × 154 cm) realizzato nel 1903 da Hugo Simberg. È conservato nell'Ateneum di Helsinki. ### Descrizione. L'opera ci mostra una giovane e delicata fanciulla nelle sembianze di un piccolo angelo che stringe in mano un mazzolino di bucaneve, simbolo universale di purezza e di rinascita. La testa della creatura è vistosamente bendata e nelle sue ali si intravedono pallide tracce di sangue. Si trattiene a una sorta di barella trasportata da due bambini che sembrano alquanto seri, assorti e piuttosto tristi. L'atmosfera è cupa e solitaria. Il bambino a destra guarda direttamente negli occhi, con un'espressione indecifrabile, chi sta osservando il quadro. Simberg si rifiutò sempre di dare spiegazioni sul significato dell'opera dicendo che voleva 'lasciare libero' l'osservatore e non condizionarne le emozioni. Quando, nel 1905, Simberg ebbe l'incarico di decorare la cattedrale di Tampere, in uno dei suoi affreschi rappresentò una versione ingrandita de L'angelo ferito. ### L'opera nella cultura di massa. Il quadro, molto famoso, è diventato con il tempo una sorta di icona nazionale della cultura finlandese. Nel 2007 si sono ispirati a quest'opera i Nightwish nel loro video Amaranth e gli Uniklubi nel loro video Luotisade. L'opera viene mostrata anche nel film Calamari Union del finnico Aki Kaurismäki." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cacciatore nella foresta. ### Introduzione: Cacciatore nella foresta (titolo originale in tedesco: Der Chasseur im Walde) è un dipinto a olio su tela del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich. ### Descrizione. Una rivista dell'epoca commentava così quest'opera: 'Un corvo posato su un ceppo d'albero, intona un canto di morte ad un cacciatore francese, che solitario attraversa la foresta innevata.'Il dipinto dall'andamento verticale, si apre su un fitto e scuro bosco che occupa gran parte della tela. Si innalzano imponenti e impenetrabili, mentre sopra di essi un cielo particolarmente minaccioso sembra presagire un'imminente nevicata. In basso, proprio di fronte alla cortina d'alberi si trova un soldato, che appare piccolissimo rispetto alle alte e fitte chiome degli abeti. L'uomo sembra quasi intimorito, incerto se entrare o meno nella boscaglia. È immobile, intento a scrutare l'oscurità del sottobosco. Dietro di esso, compaiono i resti di due alberi ormai abbattuti da tempo, e proprio su uno di essi è poggiato un corvo nero che pare stia gracchiando. Oltre ad un significato strettamente patriottico, riguardo alla liberazione della città di Dresda, possiamo ritrovare numerose simbologie ed altri significati. La figura del corvo, come da millenarie credenze popolari, fa riferimento ad una premonizione di morte; ripetuta dall'oscurità della foresta che appare quasi impenetrabile. Nell'opera la natura si erge come paladina della libertà tedesca, perché il soldato appare come rinchiuso nella morsa della morte: dietro di esso il corvo, davanti la scura foresta; entrambi visti come allegoria della morte. Friedrich piega quindi il suo immaginario romantico al suo patriottismo, evitando di rappresentare scene di battaglie o scontri tra uomini. Preferisce quindi rivisitare il tema della finitezza dell'uomo di fronte alla natura, dando a quest'ultima un significato funesto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Zuffa di dei marini. ### Introduzione: La Zuffa di dei marini è un'incisione a bulino e puntasecca (28,3x82,6 cm) di Andrea Mantegna, databile tra il 1458 e il 1480 circa e conservata nelle collezioni del Duca di Devonshire e Chatsworth Settlement Trustee a Chatsworth nel Regno Unito. ### Descrizione e stile. La Zuffa mostra una serie di divinità che, in una sorta di palude e a cavallo di creature straordinarie quali cavalli e mostri marini, sono intente a una strenua lotta, colpendosi con varie armi (lance, frecce, mazze, ma anche teschi di animali o pesci legati a frusta). Tra di essi spuntano altri personaggi, come un suonatore di corno, e figure allegoriche, come l'Invidia (in alto a sinistra), che tiene in mano un cartiglio col proprio nome. Più complessa è l'interpretazione della statua del Nettuno girata e posta su un piedistallo davanti allo specchio, forse simboleggiante l'assenza della divinità che permette la furiosa battaglia. Spicca nella scena rutilante l'urgenza delle azioni e delle passioni, che sono drammatizzate dall'uso di superfici scheggiate e linee spezzate. I personaggi, cristallizzati nella rappresentazione, sono un omaggio all'arte classica (si pensi solo alle scene di battaglia dei sarcofagi romani), ma la mancanza di una filologia archeologica permette altresì una rappresentazione più diretta e vitale. Lo studioso tedesco Alfred Gotthold Meyer, nel 1900, è il primo a rilevare come i due rocchi inferiori delle colonne libere dell'altare di san Girolamo nella chiesa di San Francesco d'Assisi a Brescia presentino un originalissimo adattamento scultoreo ad andamento circolare, senza soluzione di continuità, della Zuffa del Mantegna, caso praticamente unico nella storia dell'arte. L'opera, sulla base di studi mirati condotti all'inizio del XXI secolo, è stata attribuita a Gasparo Cairano, principale esponente della scultura rinascimentale bresciana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Baccanale con un tino. ### Introduzione: Baccanale con un tino è un'incisione a bulino e puntasecca (29,9x43,7 cm) di Andrea Mantegna, databile tra il 1475 e il 1480 circa e conservata nel Metropolitan Museum di New York. ### Descrizione e stile. Il Baccanale mostra una serie di personaggi quali satiri, putti e uomini che, all'ombra di una vite, prendono parte a un baccanale. Perno della scena è il tino da cui sgorga il vino, dove si trovano seduti due personaggi in atteggiamento lascivo e un putto si affaccia per prendere il vino. Altri due putti stanno addormentati per l'ubriachezza in basso al centro, mentre due figure a destra sono intente a bere con coppe, scodelle e un corno: uno dei due danza nella pozzanghera del vino rovesciato. Più complessa appare l'interpretazione del gruppo a sinistra, dove un giovane eroe, accanto a una cornucopia, sta per essere incoronato di alloro da un vecchio (Anchise?) tenuto sulle spalle da un giovane. Nella sfrenata scena Mantegna descrisse momenti di beato abbandono ai vizi, presentando con efficacia un mondo dominato dagli istinti più bassi. Mantegna riformulò il modello classico aggiornandolo secondo la sua sensibilità, senza intenzioni di correttezza filologia antiquaria. Lo sfondo scuro fa risaltare le figure chiare, con un chiaroscuro più incisivo di quello usato nei disegni e in pittura, che fa spiccare i personaggi come rilievi scultorei." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Baccanale con sileno. ### Introduzione: Baccanale con sileno è un'incisione a bulino e puntasecca (29,9x47,3 cm) di Andrea Mantegna, databile tra il 1458 e il 1490 circa e conservata nelle collezioni del Duca di Devonshire e Chatsworth Settlement Trustee a Chatsworth nel Regno Unito. ### Descrizione e stile. Il Baccanale è incentrato su un grasso Sileno, trasportato da due uomini e incoronato da un satiro, mentre un secondo sta salendo sulla schiena d'un uomo a sinistra e a destra si trovano due suonatori con un flauto doppio e un flauto di Pan. Nella sfrenata scena Mantegna descrisse momenti di beato abbandono ai vizi, presentando con efficacia un mondo dominato dagli istinti più bassi. Mantegna riformulò il modello classico aggiornandolo secondo la sua sensibilità, senza intenzioni di correttezza filologia antiquaria. Lo sfondo scuro fa risaltare le figure chiare, con un chiaroscuro più incisivo di quello usato nei disegni e in pittura, che fa spiccare i personaggi come rilievi scultorei." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Concerto campestre. ### Introduzione: Il Concerto campestre è un dipinto a olio su tela (118 × 138 cm) di Giorgione o Tiziano, databile al 1510 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. L'opera si può considerare un 'manifesto' dello sviluppo stilistico della pittura veneta all'aprirsi del Cinquecento, con la sensibilissima sovrapposizione di velature di colore, un contenuto ricorso al disegno e una linea di contorno sfumata, elementi chiave del tonalismo. Vi sono raffigurati due giovani seduti su un prato che suonano, mentre vicino ad essi una donna in piedi versa dell'acqua in una vasca marmorea. Le due donne presenti sono entrambe nude, coperte appena da mantelli che scivolano via, mentre i due uomini, che parlano tra di loro, sono vestiti in costumi dell'epoca. Nell'ampio sfondo si vede un pastore e un paesaggio che, tra quinte vegetali, si distende a perdita d'occhio. Il soggetto dovrebbe essere un'allegoria della poesia e della musica, con le due donne dalla bellezza ideale, che sono come due apparizioni irreali generate dalla fantasia e l'ispirazione dei due giovani. La nudità dopotutto è legata all'essenza divina e la donna col vaso di vetro sarebbe la musa della poesia tragica superiore, mentre quella col flauto la musa della poesia pastorale. Tra i due giovani, quello ben vestito che suona il liuto sarebbe il poeta del lirismo esaltato, mentre quello col capo scoperto sarebbe un paroliere ordinario, secondo la distinzione operata da Aristotele nella Poetica. Alcuni hanno identificato la rappresentazione anche come un'evocazione dei quattro elementi che compongono il mondo naturale (acqua, fuoco, terra, aria) e del loro relazionarsi armonioso. Inoltre l'accordo tra il liuto, strumento colto e 'cittadino', e il flauto, strumento rustico e campestre, era un tema legato alla teoria musicale neoplatonica, che nell'incontro degli opposti indicava la via per realizzare una conoscenza superiore. La donna che mischia le acque sarebbe quindi da leggere come simbolo di purificazione, ma anche di temperanza, cioè armonia, dei suoni nell'accordo musicale, arrivando a quella concordanza tra musica mondana e musica celeste dei pitagorici. Tali teorie erano comuni nei circoli umanistici veneziani, animati da personalità come Pietro Bembo, Mario Equicola e Leone Ebreo. L'arrivo del pastore da destra, inferiore per classe e per cultura, avrebbe dunque interrotto il concerto delle muse e dei due nobili, che si scambierebbero un'occhiata di perplessa circostanza. La tonalità calda e dorata della luce del tramonto contribuisce a creare un'atmosfera da sogno. L'attenzione al dato vegetale in primo piano, ancora una volta, rimanda alla mai dimenticata lezione di Leonardo da Vinci." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trionfi di Cesare. ### Introduzione: I Trionfi di Cesare (per esteso i Trionfi di Cesare in Gallia, come riporta un'insegna nella seconda tela) sono una serie di nove tele (tempera a colla, 268x278 cm ciascuna) dipinte da Andrea Mantegna tra il 1485 circa e il 1505, conservate nel Palazzo del bagno di Hampton Court a Londra. Si tratta del primo e più riuscito tentativo di ricreare la pittura trionfale dell'Antica Roma. ### Descrizione e stile. Le nove tele dei Trionfi sono:. Trombettieri e portatori di insegne. Carri trionfali, trofei e macchine belliche. Carro con trofei e portatori di bottino. Portatori di vasi, tori sacrificali e trombettieri. Trombettieri, tori sacrificali ed elefanti. Portatori di corsaletti, di trofei e di armature. Prigionieri, buffoni e un portainsegna. Musici e portainsegne. Giulio Cesare sul carro trionfaleDella decima tela, i Senatori, resta un disegno, tratto da un originale del maestro, alla Graphisce Sammlung Albertina di Vienna. Ispirandosi alle fonti antiche ed alle rare raffigurazioni su sarcofagi e rilievi vari, Mantegna ricreò la processione trionfale, che in origine doveva apparire, tramite apposite cornici, come un'unica lunga scena che veniva vista come attraverso un loggiato. Le scene sono raffigurate con un punto di vista leggermente ribassato, che suggerisce una collocazione rialzata, come effettivamente ha luogo ad Hampton Court. Varie sono le questioni aperte sulla disposizione, l'ordine e la cronologia della serie. La seconda scena ad esempio mostra i personaggi che sembrano uscire frontalmente, mentre nella sesta sembrano entrare di spalle nel 'cubo pittorico'. Il punto di fuga si trova al centro di alcune tele, mentre in altre si trova sul lato destro o quello sinistro; non mancano casi in cui poi esso sembra abbassarsi, fino quasi a nascondere i piedi in primo piano. Nel complesso la posizione spaziale appare quindi rettificata di continuo, esigendo una partecipazione sempre impegnata dello spettatore, come se fosse prevista una prospettiva multipla adattata per osservatori in movimento, secondo un percorso che oggi non si è più in grado di valutare. Dal punto di vista strettamente pittorico, le tele risultano unificate da un'incessante ricerca di una coerenza atmosferica, all'insegna di un'armonia generale del ciclo. Il risultato è un'eroica esaltazione di un mondo perduto, con una solennità non minore di quella della Camera degli Sposi, ma più mossa, avvincente ed attuale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cristo in pietà sorretto da due angeli (Mantegna). ### Introduzione: Cristo in pietà sorretto da due angeli è un dipinto tempera su tavola (78 × 48 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1488-1500 circa e conservato nello Statens Museum for Kunst di Copenaghen. ### Descrizione e stile. Il dipinto, firmato in basso a destra sul bordo della base marmorea, affronta in maniera del tutto originale il tema della pietà. Cristo si leva sul lato breve di un sarcofago classico finemente scolpito ed è mostrato a figura intera con le mani aperte per mostrare tutte le ferite della crocifissione. Il suo corpo, avvolto da un drappo magnificamente chiaroscurato con colori freddi e metallici, è sorretto da due angeli inginocchiati su un sarcofago, un serafino e un cherubino. Il coperchio della tomba si intravede a sinistra, mentre lo sfondo è occupato da un lontano paesaggio nella luce del tramonto. A destra si vedono il Golgota e una cava dove alcuni scalpellini sono intenti a lavorare una lastra, un fusto di colonna e una statua; altri due operai si vedono nella grotta, rischiarati da una luce interna; a sinistra si vedono campi con pastori e greggi e una città murata (Gerusalemme) all'ombra di uno sperone roccioso. Sul sentiero si vedono due pie donne che stanno recandosi al sepolcro. Le figure principali sono caratterizzate da volti contratti e angosciati, il cui dolore è amplificato dalle linee spezzate della composizione. Si tratta di una scioltezza espressiva piuttosto nuova nell'autore, che rompe i modi statici e solenni della Camera degli Sposi in favore di 'un'energia gridata quasi con acredine'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Pala di San Cassiano. ### Introduzione: La Pala di San Cassiano è un dipinto olio su tavola (115x63 cm pannello centrale, 55,5x35 pannello sinistro e 56,8x35,6 pannello destro) di Antonello da Messina, datata 1475-1476 e conservata nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. La pala, sebbene gravemente mutilata, fu un vero e proprio spartiacque nella pittura veneta del Quattrocento tra vecchio e nuovo, introducendo alcune caratteristiche che divennero costanti nella produzione successiva. ### Descrizione e stile. Della grande pala d'altare, una Sacra conversazione, restano oggi solo la Vergine sul trono rialzato e quattro santi a mezzo busto: san Nicola di Bari, santa Maria Maddalena, sant'Orsola e san Domenico. In origine ve ne erano quattro per parte, tra cui san Giorgio e san Sebastiano. Derivata pare da un'altra pala d'altare di Giovanni Bellini nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (perduta, ma nota da un'incisione di Francesco Zanotto), l'opera era caratterizzata da un maggior respiro compositivo, calibrato con grande cura, con i santi meno serrati e disposti a semicerchio attorno all'alto seggio della Vergine, inserito a sua volta in una sobria ambientazione architettonica. Si creava così un andamento di tipo piramidale in cui le figure appaiono perfettamente a loro agio con grande naturalezza. La novità più stupefacente era data però dagli effetti atmosferici creati dalla luce, che unificano l'opera con toni caldi e rendono più naturale la rappresentazione: il lume dorato inonda le figure, restituendo con scioltezza i vari dettagli e i rapporti spaziali tra le figure. Accanto a una sintesi geometrica di alcuni brani, come il corpo della Vergine, si incontrano virtuosismi prospettici, come il volto della Vergine e il libro con tre palle d'oro retto da san Nicola (allusione all'episodio in cui le regalò a tre fanciulle povere perché avessero la dote per maritarsi), e si sposano inoltre con sottigliezze ottiche della pittura fiamminga." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Festa del Rosario. ### Introduzione: La Festa del Rosario (Rosenkranzfest) è un dipinto olio su tavola (162x194,5 cm) di Albrecht Dürer, datato 1506 e conservato nella Národní Galerie di Praga. ### Descrizione. La Vergine in trono col Bambino in grembo è al centro del dipinto, con due angeli in volo che tengono sospesa sopra di lei un'elaborata corona regale, d'oro tempestata di perle e gemme, secondo uno schema iconografico fiammingo già da anni recepito anche in area tedesca. Lo schienale del trono è coperto da un drappo verde e da un baldacchino tenuto da due cherubini in volo, mentre in basso si trova un angioletto seduto che suona il liuto, evidente omaggio alle pale d'altare di Giovanni Bellini. Maria è intenta a distribuire ghirlande di rose ai due gruppi di fedeli inginocchiati, su due file, in maniera simmetrica ai lati. Le file sono presiedute dai due massime rappresentanti della cristianità: a sinistra papa Sisto IV (che aveva approvato la Confraternita con una bolla), incoronato dal Bambino e seguito da un corteo di religiosi, a destra l'imperatore Federico III (a cui il pittore prestò il volto del figlio Massimiliano I), incoronato da Maria e seguito da un gruppo di laici. Pare che per ritrarre l'imperatore Dürer visionò un disegno di Ambrogio de' Predis, che aveva lavorato per Massimiliano a Innsbruck. Le supreme autorità della terra, al cospetto della Vergine, hanno deposto in terra il triregno e la corona imperiale, chinandosi devotamente per ricevere l'omaggio mariano. Altri angeli distribuiscono le corone di fiori, cosa che fa anche san Domenico di Guzman (promotore del culto mariano e della devozione al rosario), in piedi ai lati della Vergine. Vicino al margine sinistro si vede il patriarca di Venezia Antonio Surian con le mani giunte e accanto a lui Burkard von Speyer, cappellano della chiesa di San Bartolomeo, oggetto di un altro ritratto di Dürer. A destra, accanto al lussureggiante paesaggio alpino ricco di notazioni atmosferiche, si trova un autoritratto di Dürer con in mano un cartiglio, in cui compare la firma e una breve iscrizione che ricorda come l'esecuzione dell'opera richiese cinque mesi. Accanto a lui si trova probabilmente Leonhard Vilt, fondatore della Confraternita del Rosario a Venezia, e Hieronymus di Augusta (il personaggio vestito di nero), architetto del nuovo Fondaco dei Tedeschi. Qui si trova inoltre il ritratto del committente. ### Stile. Rispetto ai precedenti iconografici Albrecht Dürer ambientò la scena in un paesaggio luminoso, piuttosto che un fondale neutro, e sostituì ai volti stereotipati dei membri del popolo veri e propri ritratti, di personaggi reali e ben noti. Nel dipinto il maestro tedesco assorbì le suggestioni dell'arte veneta del tempo, come il rigore compositivo della composizione piramidale con al vertice il trono di Maria, la monumentalità dell'impianto e lo splendore cromatico, mentre di gusto tipicamente nordico è l'accurata resa dei dettagli e delle fisionomie, l'intensificazione gestuale e la concatenazione dinamica tra le figure. L'opera è infatti memore della calma monumentalità di Giovanni Bellini, con l'omaggio esplicito dell'angelo musicante già presente, ad esempio, nella Pala di San Giobbe (1487) o nella Pala di San Zaccaria (1505). Restauri sconsiderati hanno compromesso la leggibilità della superficie pittorica: quasi tutte le teste sono ridipinte e circa la metà dell'intera tavola. Tra le parti scampate ai restauri impropri spiccano il paesaggio o il piviale del pontefice, in cui è ancora leggibile la straordinaria luminosità del colore, sintetizzata con un disegno forte e preciso, che segna il culmine delle potenzialità dell'intera carriera del pittore. Nonostante i danni l'opera resta un momento fondamentale nel percorso nello sviluppo dell'arte europea, quello in cui un pittore tedesco, proveniente da una scuola pittorica fino ad allora secondaria, dimostrò di avere tutte le carte in regola per competere con i pittori della celebrata scuola veneziana." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Parnaso (Mantegna). ### Introduzione: Il cosiddetto Parnaso è un dipinto tempera su tela (159 × 192 cm) di Andrea Mantegna, risalente al 1497 e conservato oggi al Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. L'interpretazione tradizionale si basa su un poemetto di Battista Fiera della fine del XV secolo, dove si identificava il quadro come una rappresentazione del Parnaso, culminante nell'allegoria di Isabella come Venere e suo marito Francesco Gonzaga come Marte, sotto il cui regno fioriscono le arti simboleggiate da Apollo e le Muse. In generale l'opera mostra l'amore adulterino tra Venere e Marte, rappresentati su un arco naturale di roccia davanti a un letto simbolico, sullo sfondo la vegetazione ha molti frutti nella parte sinistra (maschile) e uno solo nella parte destra (femminile), simboleggiando la fecondazione. La posa di Venere è ripresa dalla statuaria antica, ma essenzialmente la dea appare come una donna reale, in tutta la sua voluttuosa bellezza: la candida pelle della sua nudità risalta specialmente dall'accostamento all'armatura di Marte. Assieme a loro sta Anteros o l'Amore celeste, che benedice la loro unione. Venere tiene in mano la freccia d'oro di Cupido disarmato, con la quale genera amore. Si tratta di un'esaltazione dell'amore divino, opposto a quello carnale, che genera Armonia. Quest'ultimo, con in mano ancora l'arco, ha una lunga cerbottana con la quale mira ai genitali di Vulcano, sposo di Venere, che è raffigurato nella sua grotta-fucina, intento a forgiare nuove frecce. Alle sue spalle si trova un grappolo d'uva, simbolo forse dell'intemperanza degli ubriachi. Nella radura sotto l'arco Apollo (a sinistra, già scambiato per Orfeo nell'inventario del 1542) suona la cetra e le nove Muse danzano beatamente simboleggiando l'armonia universale: notevole fu la capacità di Mantegna nell'orchestrare i movimenti del nutrito gruppo danzante, i cui abiti fluenti creano un ritmo lineare di grande raffinatezza. Secondo la mitologia il canto delle nove sorelle provocava eruzioni vulcaniche e altri cataclismi, simboleggiati nelle montagne crollanti in alto a sinistra. A tali disastri poneva rimedio Pegaso battendo il proprio zoccolo: esso si trova infatti raffigurato in primo piano a destra, di dimensioni quindi leggermente maggiori, ingioiellato e nell'atto di alzare la zampa. Il suo tocco di zoccolo fece anche scaturire la fonte Ippocrene che alimentava le cascate del monte Elicona, visibili sullo sfondo: le Muse danzavano proprio in un boschetto di questo monte, per cui la titolazione tradizionale come 'Parnaso' sarebbe inesatta. Accanto a lui si trova Mercurio colto in posa contemplativa e vestito dei suoi tipici attributi quali il cappello alato, il caduceo (bastone con le serpi intrecciate) e i calzari da messaggero degli dei. La sua presenza si spiega col fatto che egli assicurò protezione alla coppia adultera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Occasio e Poenitentia. ### Introduzione: Occasio e Poenitentia è un affresco (168 × 146 cm) di Andrea Mantegna o della sua scuola, databile al 1500 circa e conservato nel MACA - Mantova Collezioni Antiche, dopo essere stato a lungo a Mantova in Palazzo Cavriani, dove decorava la cappa di un camino. È stato esposto al Palazzo Ducale di Mantova dal 1915 al 2002. ### Descrizione e stile. L'affresco, dal significato erudito e allegorico, viene in genere datato agli anni in cui Mantegna era occupato allo studiolo di Isabella d'Este. Se la fattura non eccelsa in alcuni dettagli fa pensare a un allievo di Mantegna, il disegno risale in tutta probabilità alla sua mano. Il soggetto deriva da un epigramma del poeta latino Ausonio intitolato In simulacrum Occasionis et Peonitentia. L'affresco è a monocromo, imitante un rilievo. Un uomo di corsa, con le braccia aperte, tenta di afferrare l'elusiva Occasio ('Occasione'), che ha le sembianze di una vergine con il volto coperto da uno spesso ciuffo di capelli (perché essa non è conosciuta dall'uomo) e la testa calva, e con le ali ai piedi che determinano la rapidità dei suoi movimenti. L'abilità dell'uomo starebbe infatti nel cogliere l'occasione al volo, afferrandole il ciuffo di capelli prima che essa scompaia: la sfera ai suoi piedi ne rappresenta infatti l'instabilità. L'uomo è trattenuto dalla Poenitentia ('Penitenza', nel senso di Virtù), collocata su un piedistallo quadrato (simbolo di stabilità), che lo spinge a prendere tempo, e ad uno stile di vita più consapevole e morigerato. L'uomo sarebbe quindi una personificazione del Pentimento, il cui esempio sembra voler essere un invito a non lasciarsi catturare dalle lusinghe dell'imprendibile Fortuna, preferendo la prudenza e la virtù." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Isabella d'Este nel regno di Armonia. ### Introduzione: Isabella d'Este nel regno di Armonia (o Allegoria dell'incoronazione di Isabella d'Este) è un dipinto a tempera e olio su tela (164,5x197,5 cm) di Lorenzo Costa il Vecchio, databile al 1505-1506 e conservato nel Museo del Louvre a Parigi. Fu originariamente dipinto per lo studiolo di Isabella d'Este nel Castello di San Giorgio a Mantova. L'opera è firmata in basso a destra (L. COSTA F[ECIT].). ### Descrizione. L'interpretazione più accettata del complesso dipinto allegorico/mitologico è legata a un'esaltazione di Isabella d'Este, del suo governo e della sua protezione delle arti, che genera armonia. Isabella sarebbe la figura femminile al centro, incoronata d'alloro da Anteros infante, retto dalla madre Venere vestita, simboleggianti l'amore celeste e virtuoso, in contrapposizione a quello terrestre e carnale. La scena sarebbe ambientata nel giardino dell'Armonia, dove è possibile coltivare serenamente la Musica, le Arti e la Poesia, alle quali si riferiscono i personaggi in cerchio attorno all'incoronazione. In primo piano, oltre i confini del giardino, si trovano Diana (a destra), simbolo di castità, e Cadmo (a sinistra), protettori delle arti al pari di Mercurio. La sua identificazione è facilitata dalla scena di battaglia che si svolge dietro di lui, nella parte sinistra del dipinto. Egli infatti vinse il serpente generato da Marte e ne seppellì i denti dai quali si originò una stirpe che immediatamente intraprese una guerra civile. Le due figure femminili sedute in terra rappresenterebbero infine due Virtù che sorvegliano il mondo di Isabella, vegliando l'ingresso del giardino: quella che incorona il bue sarebbe la Perseveranza e quella che incorona l'agnello la Purezza o Innocenza. Un'interpretazione diversa è data da Campbell (2004), che basandosi sul testo greco della Tabula Cebetis, in voga nel Rinascimento, vi ha letto una rappresentazione dei diversi generi della poesia, tra i quali primeggia quella lirica, rappresentata dalla Venere al centro che farebbe incoronare dall'Amore la poetessa Saffo, mentre tutt'intorno si troverebbero le personificazioni dei primi esponenti di questo genere poetico: Callimaco, Properzio, Ovidio e Tibullo. ### Stile. Dal punto di vista stilistico il taglio dell'opera e la dimensione delle figure vennero imposti dalle regole delle tele nello studiolo. Il pittore tradusse il soggetto in un vorticare di figure, immerse in un ricco paesaggio dai colori morbidi e brillanti, secondo le regole del colorismo allora in voga. Un brano particolarmente riuscito è il paesaggio nella parte sinistra, che sfuma sapientemente in lontananza ottenendo una particolare profondità, grazie all'uso della prospettiva aerea." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Regno di Como. ### Introduzione: Il Regno di Como è un dipinto a tempera e olio su tela (152x238 cm) di Lorenzo Costa il Vecchio, databile al 1511 e conservato nel Museo del Louvre a Parigi. Fu originariamente dipinto per lo studiolo di Isabella d'Este nel Palazzo Ducale a Mantova. ### Descrizione. Anche questo dipinto, come il precedente di Costa, raffigura, secondo una complessa allegoria di personaggi mitologici, il regno ideale di Isabella d'Este, paragonato a quello del dio Como, protettore dell'allegria e delle feste. Tra le figure simboliche del regno si trovano l'amore voluttuoso, rappresentato da Dioniso e Nikaia e da Leda e il cigno, e quello celeste delle due Veneri (vestita e ignuda), raffigurate accanto a Como. A destra un maestoso portale classicheggiante simboleggia l'ingresso del Regno, sorvegliato da Giano e Mercurio, che scacciano i Vizi. ### Stile. Dal punto di vista stilistico il taglio dell'opera e la dimensione delle figure vennero imposti dalle regole delle tele nello studiolo. Il pittore tradusse il soggetto in un vorticare di figure, immerse in un ricco paesaggio dai colori morbidi e brillanti, secondo le regole del colorismo allora in voga. Un brano particolarmente riuscito è il paesaggio nella parte destra, che sfuma sapientemente in lontananza ottenendo una particolare profondità, grazie all'uso della prospettiva aerea." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuditta con la testa di Oloferne (Mantegna). ### Introduzione: Giuditta con la testa di Oloferne è un dipinto tempera a colla su tela di lino (48,1 × 36,7 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1495 circa e conservato nella National Gallery of Ireland di Dublino. ### Descrizione e stile. Come nella simile Giuditta e l'ancella con la testa di Oloferne di Washington e nel disegno di analogo soggetto del Gabinetto dei disegni e delle stampe di Firenze (datato 1491), si vedono Giuditta e l'ancella Abra davanti alla tenda triangolare di Oloferne. Egli è stato decapitato dall'eroina ebraica, infatti essa tiene in mano la spada e la testa del tiranno, che sta per essere messa in un sacco tenuto dalla serva. La tela si basa su toni di grigio e lumeggiature bianche, arricchite in alcuni punti da pennellate brune, che vivificano il rilievo e il suo valore illusionistico. L'interno della tenda è lasciato in penombra, con alcuni dettagli che emergono sfocatamente, come il piede di Oloferne steso sul letto. Lo sfondo è screziato come un finto marmo. Particolarmente notevoli sono i brani dei panneggi, dove emerge una plasticità di grande maestria, o l'elegante gioco lineare delle estremità della banderuola a destra, che si attorciglia col vento attorno alla sua stessa asta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tuccia (Mantegna). ### Introduzione: La vestale Tuccia è un dipinto tempera all'uovo su tavola di pioppo (72,5x23 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1495-1500 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Tuccia era una vestale romana, ingiustamente accusata di aver violato il voto di castità (incestum), colpa punita con una pena severissima. La vestale chiese di poter provare la sua innocenza sottoponendosi a una ordalia consistente nel tentare di raccogliere l'acqua del Tevere con un setaccio, dopo aver richiesto l'aiuto della dea Vesta. La prova riuscì e Tuccia venne ritenuta innocente. Mantegna raffigurò la giovane col setaccio in mano, che la fece già ritenere come un'allegoria dell'Estate (intesa come raffigurazione della separazione della pula dal grano), altri vi hanno letto una virtù, la Carità. Inoltre le quattro eroine della serie fanno parte dei Trionfi del Petrarca, per cui sono legate anche da ascendenze letterarie. Longhi, citato da Garavaglia, suggerì che le due tavole londinesi potessero essere state associate all'Introduzione del culto di Cibele a Roma per le dimensioni analoghe in altezza, ma non vi è traccia documentaria che avalli tale ipotesi. Lo sfondo è composto da una screziatura che riproduce un marmo, con in alto una ghirlanda a cui è legato un vaso contenente gigli, simbolo di Purezza. La figura di Tuccia è rappresentata a monocromo come se fosse in bronzo dorato, con alcuni virtuosismi, come l'acqua nel setaccio, rappresentata con un sottilissimo tratteggio dorato. Il panneggio ha un taglio metallico, paragonabile a quello della Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maria Maddalena, datata di solito agli anni 1497-1500." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sofonisba (Mantegna). ### Introduzione: Sofonisba è un dipinto tempera all'uovo su tavola di pioppo (72,1x19,8 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1495-1500 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Sofonisba fu una nobile cartaginese, figlia di Asdrubale Giscone e moglie di Siface, re dei Numidi, che avrebbe spinto ad allearsi con i Cartaginesi contro i Romani. Fatta prigioniera da Massinissa insieme con il marito dopo la sconfitta nella battaglia dei Campi Magni (203 a.C.), probabilmente si uccise bevendo un veleno. Mantegna raffigurò la giovane col bicchiere in mano, che la fece già ritenere come un'allegoria dell'Autunno (intesa come raffigurazione del vino), mentre più probabilmente essa venne scelta per sottintendere una virtù, magari la Fede. Inoltre le quattro eroine della serie fanno parte dei Trionfi del Petrarca, per cui sono legate anche da ascendenze letterarie. Longhi, citato da Garavaglia, suggerì che le due tavole londinesi potessero essere state associate all'Introduzione del culto di Cibele a Roma per le dimensioni analoghe in altezza, ma non vi è traccia documentaria che avalli tale ipotesi. Lo sfondo è composto da una screziatura che riproduce un marmo, con al centro un alberello di alloro. La figura di Sofonisba è rappresentata a monocromo come se fosse in bronzo dorato, con alcuni virtuosismi, come l'effetto del diaspro sul calice o il riflesso brillante dell'orecchino in cristallo di rocca. Il panneggio ha un taglio metallico, paragonabile a quello della Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maria Maddalena, datata di solito agli anni 1497-1500." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Nafea faa ipoipo. ### Introduzione: Nafea faa ipoipo (in tahitiano, Quando ti sposi?) è un dipinto di Paul Gauguin del 1892; olio su tela di dimensioni 2x 4 cm. Gauguin, giunto a Tahiti nel 1891 ma deluso dall'operato colonialista francese che, nella capitale Papeete aveva già esercitato una forte influenza, si era stabilito in un villaggio interno in cui il progresso e la civiltà occidentale si faceva sentire meno. ### Descrizione. Nel quadro sono raffigurate due donne polinesiane (la modella è in realtà una sola) in un momento di riposo della giornata;. esse sono ritratte con abiti e pose diverse. La donna in primo piano presenta una fisionomia più possente, robusta, ed è vestita con abiti locali rispetto alla seconda, più magra ed in abiti missionari. La forte evidenza dei colori piatti e primari, come il giallo e il rosso incastonati uno nell'altro, la totale indifferenza della prospettiva sono i tratti essenziali di quest'opera di Gauguin. In alcune zone della tela, (i fiori del pareo rosso) il colore è più denso, cosa che non avverrà durante il secondo soggiorno tahitiano, ove, al contrario, si presenterà sottile (tanto da far emergere la trama della tela). In primo piano troviamo un verde piuttosto intenso ripreso nel paesaggio in lontananza con toni più caldi e sottili. Sempre sulla dunetta, troviamo un giallo brillante, luminoso, anch'esso ripreso poi nel cielo ma con toni più delicati. Dal paesaggio emergono le figure di due contadini; esso viene poi chiuso da montagne blu-violacee che entrano in contrasto con il giallo del cielo in quanto colori tra loro complementari. A destra è presente un albero spoglio, mentre sul lato opposto, in alto a sinistra, si denota la presenza di un esiguo fogliame su sottili rami appena accennati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sibilla e profeta. ### Introduzione: Sibilla e profeta è un dipinto tempera su tela (58,4x51,1 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1495-1500 circa e conservato nel Cincinnati Art Museum. ### Descrizione e stile. Davanti a una sorta di portale su una stanza buia, del quale si intravedono gli stipiti, dibattono un profeta, con la lunga barba e un curioso abito esotico, e una sibilla, vestita di corona con una toga all'antica e uno svolazzante mantello. Essi reggono un rotolo di scritture, che sembra l'argomento della loro diatriba. Forse si tratta di un frammento di un'opera di dimensioni più grandi. L'imitazione del finto bronzo dorato raggiunge qui un notevole vertice, con le figure principali che sembrano emergere grazie al poderoso chiaroscuro dei toni bruni e dorati. Il taglio netto delle pieghe dei panneggi rivela un confronto diretto con la scultura, che in quegli anni avveniva proprio per la presenza a Mantova dell'Antico. Tra i virtuosismi spiccano i riflessi brillanti dei cristalli di rocca sulla corona della sibilla. Il capriccioso incresparsi dei panneggi nei manti riecheggia altre opere della fase tarda dell'artista, come la Madonna della Vittoria (1496) o l'Introduzione del culto di Cibele a Roma (1505-1506)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Introduzione del culto di Cibele a Roma. ### Introduzione: L'Introduzione del culto di Cibele a Roma è un dipinto tempera a colla su tela (73,5 × 268 cm) di Andrea Mantegna, datato al 1505-1506 e conservato nella National Gallery di Londra. Fa probabilmente della stessa serie con la Continenza di Scipione di Giovanni Bellini. ### Descrizione e stile. La tela si basa su un episodio della seconda guerra punica. Publio Cornelio Scipione, noto come Scipione l'Africano, vincitore di Annibale in Africa, dopo la consultazione dei libri sibillini, decise di portare il simulacro della dea Cibele, madre degli dei, dal monte Ida, presso Pergamo, a Roma. Il Senato inviò allora suo cugino Scipione Nasica, ritenuto il romano più degno, come richiesto dall'oracolo di Delfi, ad accogliere il simulacro divino, ma la nave che lo trasportava si incagliò nelle secche del Tevere. Per disincagliarla intervenne la vestale Claudia Quinta, che dimostrò così con l'evento prodigioso (un'ordalia) anche la propria verginità. L'intero episodio viene narrato da diverse fonti antiche, tra cui Livio, Ovidio e Appiano. L'opera di Mantegna si ispira nella composizione ai bassorilievi sui sarcofagi romani, ricreata a monocromo su uno sfondo che riproduce due lastre di marmi screziati. La portantina con simulacro di Cibele è mostrata nel suo arrivo a Roma, accolta dalla cittadinza. Da sinistra si vedono due tombe a piramide tronca con iscrizioni sulla sommità che ricordano il fratelli Gneo Cornelio Scipione e Publio Cornelio Scipione, padri rispettivamente del Nasica e dell'Africano. La portantina è retta da quattro inservienti abbigliati con abiti esotici: quelli davanti sono dei mori con turbante, quelli dietro sono barbuti e indossano un cappello che ricorda una tiara. Uno di loro tiene in mano un ramo di alloro, usato nelle processioni trionfali, come ne regge anche il giovane inserviente che viaggia sulla portantina accanto al busto della dea. Il busto di Cibele ha il capo cinto dalla corona turrita e viaggia su un prezioso tappeto, disegnato con un motivo che imita il rilievo con grande virtuosismo. Davanti alla statua si trova una sfera, simbolo di universalità, e dietro una fiaccola rituale. Davanti al simulacro un gruppo di dignitari indica un giovane nell'atto di inginocchiarsi, rappresentato con un'illuminazione più incisiva che lo fa risaltare: si tratta infatti del protagonista della scena, Scipione Nasica, le cui parole di ospitalità verso la divinità originaria della Frigia sono riportate sotto di lui sul basamento grigio. Il senatore che lo indica è probabilmente l'Africano, che parla con un uomo paffuto, forse il console Licinio Crasso, suo collega nel consolato. A destra una scalinata simula il punto di arrivo del corteo, un tempio dove la dea troverà dimora e da cui sta uscendo un trombicino, mentre un pastore col cappello frigio sta suonando il flauto e il tamburo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Leda col cigno. ### Introduzione: Leda col cigno è un dipinto perduto su tavola di Leonardo da Vinci, databile al 1505-1510 circa. Del dipinto sopravvive, oggi, solo un certo numero di studi (tra cui la Testa di Leda nel Castello Sforzesco di Milano), oltre ad alcune copie e varianti di allievi e imitatori (De Rinaldis ne elencò nove): le migliori alla Wilton House di Salisbury, alla Galleria Borghese di Roma e agli Uffizi di Firenze. ### Descrizione. È certo che il dipinto venne visto da molti e aveva suscitato l'ammirazione generale, come testimoniano le copie: oggi se ne conoscono almeno nove. Leonardo dovette arrivare alla posizione in piedi della figura dopo numerosi studi, tra cui alcuni che vedono Leda accovacciata o inginocchiata. A giudicare dai disegni, grande cura venne riposta nella scelta dell'acconciatura dei capelli e anche nella definizione dei fiori destinati al prato. La figura di Leda si legava al principio neoplatonico del binomio discordia-concordia e sul concetto pitagorico dell'armonia degli opposti: il cigno, principio fecondante, sotto le quali spoglie si cela Zeus, dà origine a una miracolosa covata, da cui nacquero quattro gemelli, due maschi e due femmine: rispettivamente i Dioscuri Castore e Polluce (simboli di concordia), Elena e Clitennestra (simboli di discordia)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Quattro allegorie. ### Introduzione: Le Quattro allegorie sono una serie di quattro tavolette dipinte a olio (32x22 cm ciascuna) di Giovanni Bellini, databili al 1490 circa e conservate nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Raffigurano la Perseveranza, la Menzogna, la Fortuna e la Prudenza. ### Descrizione e stile. Le tavolette sono una produzione insolita nel catalogo di Bellini, accostate talvolta per il soggetto all'Allegoria sacra degli Uffizi. La Perseveranza mostra un guerriero virtuoso a cui Bacco, su un carro trainato da putti, offre frutta. Talvolta la tavola è letta anche come allegoria della Lussuria. La Fortuna o Incostanza, mostra una donna su un'instabile imbarcazione circondata da putti, che regge una sfera. La Prudenza mostra una donna nuda che addita uno specchio, letta anche come Vanitas, che invita lo spettatore a rimirarsi e riflettere su sé stesso e la vanità delle cose terrene. La Menzogna o Falsità mostra un uomo (di solito è però raffigurata come un essere femminile) che esce da una conchiglia, simbolo della tortuosità dei mezzi menzogneri. Esso, armato di serpente, simbolo di calunnia con la sua lingua biforcuta, si avventa su quello che sembra un eremita, avviato sulla via della sapienza sopra un piedistallo, dove si trova anche la firma dell'artista. Questa figura è stata letta anche come Virtus Sapientia, con la conchiglia vista come un simbolo positivo di forza generatrice. I dipinti sono caratterizzati da una saturazione luminosa che le unifica stilisticamente, nonostante le diverse ambientazioni, e da una raffinatissima cultura iconografica, che testimonia il carattere filosofico e umanistico del Rinascimento veneziano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Studiolo di Belfiore. ### Introduzione: Lo studiolo di Belfiore era uno degli ambienti della scomparsa Delizia di Belfiore. Questa delizia, costruita attorno alla fine del XIV secolo a nord rispetto al nucleo urbano e quindi fuori dalle mura cittadine del periodo, era in quegli anni la più importante, ricercata e fonte di ammirazione nei visitatori. Voluto da Lionello d'Este nel 1447, ma completato in larga parte all'epoca di Borso fino al 1463 circa, è stato il primo studiolo principesco italiano. Nelle sue decorazioni, oggi pervenuteci solo in parte e disperse in vari musei, si coglie il nascere e la ricchezza di stimoli della scuola ferrarese di pittura. ### Descrizione. La decorazione dello studiolo era composta da tarsie dei da Lendinara e da un ciclo pittorico di Muse su tavola opera di vari artisti, disperse o distrutte dopo la scomparsa del palazzo. Sulla base di una lettera del Guarino datata 5 novembre 1447 sono oggi state riconosciute otto delle nove tavole originarie. Esse sono:. Erato, 122x72 cm, attribuita ad Angelo Maccagnino e un collaboratore di Cosmè Tura, oggi alla Pinacoteca nazionale di Ferrara. Urania, 122x72 cm, di anonimo ferrarese, oggi alla Pinacoteca nazionale di Ferrara. Tersicore, 117,5x81 cm, attribuita ad Angelo Maccagnino e Cosmè Tura, oggi nel Museo Poldi Pezzoli di Milano. Talia, 136x82 cm, di Michele Pannonio, oggi nel Museo di belle arti di Budapest. Euterpe, 105x38,7 cm, di anonimo ferrarese, oggi nel Museo di belle arti di Budapest. Melpomene, 105x38,3 cm, di anonimo ferrarese, oggi nel Museo di belle arti di Budapest. Polimnia, 115x71 cm, di anonimo ferrarese, oggi nella Gemäldegalerie di Berlino. Calliope, 116x71 cm, di Cosmè Tura, oggi nella National Gallery di Londra. La connotazione delle muse è molto singolare, ricca di rimandi incrociati a numerose simbologie, che in passato hanno dato origine a svariate interpretazioni: Thalia era ad esempio identificata con una Cerere, Calliope come Primavera, Tersicore come Caritas, anche per via di un'iscrizione sul basamento. Questa particolare ricchezza di significati, anche lontani dall'iconografia tradizionale, derivavano dalla particolare interpretazione che Guarino aveva dato delle Muse: Calliope come protettrice della poesia, Clio della Fama, Urania dell'astronomia, Euterpe della musica, Talia della commedia e Tersicore della danza; a Melpomene venne attribuita la cura del canto, anziché della tragedia, a Erato invece della poesia erotica quella dei matrimoni e a Polimnia, musa della poesia eroica, fu associata l'agricoltura. L'iconografia dello studiolo ebbe un seguito nei bassorilievi di Agostino di Duccio nel Tempio Malatestiano di Rimini (eseguiti nel 1454-1456), impostati a un'analoga simbologia. ### Stile. Tra le tavole più rappresentative, Thalia di Michele Pannonio è legata stilisticamente al gotico internazionale, con una figura sottile ed elegantemente avvitata, sottolineata da profili scivolosi che si infrangono però nel panneggio tagliente al ginocchio, mentre l'esuberante spazialità del seggio e l'estrosa ricchezza decorativa, di gusto anticheggiante, rimandano al Rinascimento padovano. Polimnia invece, già attribuita a Francesco del Cossa ed oggi ritenuta di anonimo ferrarese, mostra invece un evidente debito ai modi di Piero della Francesca, con un impianto solenne e sintetico, che campeggia su un nitido panorama aperto. Nella Calliope di Cosmè Tura si notano invece già stimoli che, ricomposti in maniera originale, furono alla base della scuola ferrarese: costruzione solida e prospetticamente attenta, con punto di vista ribassato, e una fantasia sfrenata nella descrizione del trono, con un libero accostamento di elementi derivanti pure dalla lezione padovana di Francesco Squarcione, ma evidenziati dalla luce incidente fino a una tensione surreale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Thalia (Michele Pannonio). ### Introduzione: Thalia è un dipinto tempera su tavola (136,5×82 cm) di Michele Pannonio (firmata), databile al 1456 circa e conservato nel Museo di Belle Arti di Budapest. Rappresenta una delle poche opere note dell'artista di origine ungherese attivo a Ferrara. ### Descrizione e stile. Su uno sfarzoso trono, ritratto in prospettiva grandangolare con un punto di vista ribassato, sta seduta la musa Talia, reggente un bocciolo e un ramo di vite, con una ghirlanda di spighe in testa. La sua figura è esile e longilinea, affusolata in vita secondo lo stile gotico internazionale, con profili scivolosi che si infrangono però nel panneggio tagliente al ginocchio. Il trono invece, con quattro putti che reggono festoni di frutta in alto, rimanda ai modelli squarcioneschi, che l'autore vide soggiornando probabilmente a Padova. In primo piano si vedono due vasi con gigli, decorati da perle e gemme, la cui brillantezza ricorda le opere fiamminghe che facevano parte delle collezioni estensi almeno dal 1450 circa. Lo sfondo è un cielo azzurro, che schiarisce verso l'orizzonte, e in basso, su un intarsio marmoreo si trova un'iscrizione greca. La firma dell'autore è invece sul cartiglio che pende dal primo gradino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polimnia (Anonimo ferrarese). ### Introduzione: Polimnia è un dipinto tempera su tavola (116,6×70,5 cm) di un anonimo artista ferrarese, già attribuito a Francesco del Cossa o a Angelo Maccagnino, databile al 1460 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. ### Descrizione e stile. Tre tavole delle Muse, tra cui Polimnia e le Euterpe e Melpomene del Museo di belle arti di Budapest, non mostrano figure assise in trono ma in piedi, sullo sfondo di un paesaggio agreste. Vengono quindi attribuite a una fase successiva della decorazione dello studiolo, ai tempi di Borso d'Este, quando il programma iconografico originario venne modificato. La figura di Polimnia è rappresentata come una fanciulla con in mano una pala e una zappa, strumenti agricoli, oltre a un tralcio di vite; indossa una cuffia e una veste rosata, allacciata in vita a sotto il petto 'all'antica'. La tavola ha un'impostazione molto diversa da altre del ciclo, come la Thalia di Michele Pannonio o la Calliope di Cosmè Tura, poiché vi si riscontra una sinteticità che limita gli elementi decorativi. L'impianto è solenne e sintetico, impostato a un senso della plasticità e di luminosità nitida ispirato a Piero della Francesca, che pure aveva lavorato a Ferrara verso il 1448-1449. Il paesaggio, dall'orizzonte particolarmente basso, è caratterizzato da una luce tersa e nitida, con una resa minuta di dettagli quali il villaggio, i pascoli i piccoli cavalieri, che ricorda la lucidità ottica della pittura fiamminga. Il piede sinistro di Polimnia poggia sulla cornice inferiore del dipinto come a scavalcarla: si tratta di un espediente che tenta di travalicare il confine tra soggetto dipinto e spettatore, tipico della produzione di Andrea Mantegna, a cui si ispirò probabilmente l'anonimo pittore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Calliope (Cosmè Tura). ### Introduzione: Calliope è un dipinto tempera all'uovo e olio su tavola (116,2x71,1 cm) di Cosmè Tura, databile al 1460 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. L'opera viene in genere indicata come una delle prime rappresentative dello stile dell'artista e della scuola ferrarese in generale. Sotto la superficie pittorica, a olio, è stata scoperta una precedente pittura a tempera che mostrava la musa in un trono di canne d'organo, riferimento evidente alla musica, tanto che alcuni ipotizzano che il soggetto originale potesse essere stato Euterpe. La musa, analogamente ad altre tavole della serie, come la Thalia di Michele Pannonio, è raffigurata seduta su un fastoso trono, con in mano un rametto di albero da frutta, in questo caso un ciliegio. Il punto di vista è ribassato, con un aspetto solido delle figure, che contrasta con la frivolezza esuberante delle decorazioni del trono. Esso è rappresentato secondo le regole della prospettiva in marmi policromi, a cui sono applicate decorazioni dorate a forma di grossi delfini, secondo al stilizzazione tipica dell'epoca, con denti aguzzi e pinne attorcigliate a formare complessi giochi lineari, sottolineati dalla luce incidente che fa sembrare tutto metallico o brillante come gemme. Altri elementi che richiamano il mondo marino sono la conchiglia dietro la testa della Musa, i coralli e le perle. Il prototipo di questo tipo di decorazione sfarzosa e colta (numerose sono le citazioni dell'antico) è la bottega di Francesco Squarcione a Padova, dove Tura ebbe una prima formazione. Ma la sua fantasia si fa ancora più sfrenata degli squarcioneschi, combinando gli elementi decorativi con grande libertà fino a raggiungere una tensione quasi surreale. Il panneggio appare rigido e scultoreo, come se fosse sbalzato nella pietra. A ciò si aggiungono echi del mondo cortese, molto vivo alla corte estense di Ferrara, come l'attenzione al dettaglio ricercato quale le damascature delle maniche della veste. Un altro input del ferrarese è la luce chiara di Piero della Francesca, dal quale imparò probabilmente anche le regole per la costruzione prospettica e l'uso dei colori a olio, a cui va aggiunta anche l'influenza dei fiamminghi nella cura lenticolare dei dettagli, evidente soprattutto negli accenti brillanti delle gemme e delle perle." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tersicore (Cosmè Tura). ### Introduzione: Tersicore è un dipinto a tempera su tavola (117,5x81 cm) di Cosmè Tura e Angelo Maccagnino, databile al 1460 circa e conservato nel Museo Poldi Pezzoli di Milano. ### Descrizione e stile. Tersicore, musa della danza, è rappresentata come una fanciulla in trono su pedana circolare, vestita di un ricco abito in velluto, con davanti tre putti che danzano allegramente reggendo nastri di seta trasparente. La particolare foggia del vestito, legata alla moda che si affermò in Italia dagli anni cinquanta del Quattrocento, permette di datare la tavola non anterioremente a quella data. Una finta allacciatura scende sul ventre e sul fianco, garantendo l'aderenza al busto, adattandosi all'uso anche durante la gravidanza: la veste aperta sul ventre infatti sembra alludere alla fertilità. La parte inferiore del dipinto, con i putti, è quella dove sono più evidenti i caratteri tipici dell'arte di Tura, con i volti fortemente espressivi, nel chiaroscuro incidente, nel ricco panneggio blu della veste della musa e nel dettaglio dei piedi che sporgono in scorcio oltre il gradino, un espediente appreso forse da Andrea Mantegna. Si è per questo ipotizzato che il quadro fosse stato avviato da Maccagnino nella parte superiore e poi completato da Tura. Il volto della donna è infatti dolce e dall'illuminazione convenzionale, con il busto impostato rigidamente. L'iscrizione alla base dello zoccolo ('EX DEO EST CHARITAS ET IPSA DEUS EST') ha fatto a lungo supporre che si trattasse di una raffigurazione della Carità, ma tale ipotesi appare smentita da una lettera datata 5 novembre 1447 in cui Guarino Veronese spiega al marchese il programma decorativo da lui ideato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Erato (Maccagnino). ### Introduzione: Erato è un dipinto tempera su tavola (123,5x72,1 cm) attribuito ad Angelo Maccagnino e a un collaboratore di Cosmè Tura, databile al 1450-1460 circa e conservato nella Pinacoteca nazionale di Ferrara. ### Descrizione e stile. La musa è ritratta su un ampio seggio marmoreo, improntato secondo una prospettiva grandangolare con punto di fuga ribassato. Come altre opere della serie, Erato, protettrice della poesia erotica, tiene in mano un rametto vegetale, in questo caso una rosa, ed ha un corpo longilineo, legato ai modi cortesi, che si fa più plastico nella parte inferiore, dove un ampio panneggio, fortemente chiaroscurato, dilata le proporzioni della figura. Lo stile è legato alla minuziosa descrizione dei dettagli, unita a effetti ottici di matrice fiamminga, con una razionalità prospettica 'toscana'. Il busto e il volto hanno un che di arcaico, con la loro frontalità e l'illuminazione frontale, attribuita al Maccagnino, mentre la parte inferiore viene in genere attribuita a una personalità vicina a Cosmè Tura. Molto originale è il piede con lo zoccoletto rosso semisfilato, che si protende in scorcio oltre il gradino del trono verso lo spettatore, secondo uno schema usato in quegli anni anche da Andrea Mantegna. Sulle estremità del trono in alto, sia a destra che a sinistra, sono appoggiati due abbeveratori per colombi, simbolo araldico di Borso che, con la loro funzione di far uscire l'acqua, ricorda anche le bonifiche estensi, le irrigazioni e, per allusione, la generosità del marchese che dispensa doni ai suoi sudditi. Sui bracci del trono si trovano poi delle colonne con capitelli corinzi, che alludono alla stabilità e all'albero della vita, un simbolo araldico già usato da Niccolò II e Niccolò III, che in seguito venne ripreso anche da Lionello abbinandolo a una vela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Urania (Anonimo ferrarese). ### Introduzione: Urania è un dipinto tempera su tavola (123,6x71,9 cm) attribuito a un anonimo pittore ferrarese, detto Secondo pittore dello studiolo di Belfiore, databile al 1450-1460 circa e conservato nella Pinacoteca nazionale di Ferrara. ### Descrizione e stile. La musa è ritratta su un ampio seggio marmoreo, improntato secondo una prospettiva con punto di fuga ribassato. Urania, protettrice dell'astronomia, tiene in mano un astrolabio in scorcio e con un vivace scatto si gira di lato per osservare il cielo. L'artista sconosciuto successe al pittore di corte Angelo Maccagnino e si distingue per uno stile più aggiornato, con una spazialità più chiara e realistica, un uso di colori tersi e limpidi, ben visibile nel trono, e un'attenzione al dettaglio intellettuale, come il libro accuratamente disposto sul bracciolo, che deriva dall'esempio di Piero della Francesca, presente a Ferrara nel 1458-1459. Originale è anche il panneggio, con un originale effetto bagnato. Sulle estremità superiori del trono, sia a destra sia a sinistra, sono rappresentati due unicorni, simboli araldici tra i più usati da Borso come simbolo di purezza. Esso è rappresentato sotto la palma di datteri, allusione all'Asia Minore, luogo di origine della leggenda della cattura dell'unicorno possibile solo per una vergine." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Floriano (Francesco del Cossa). ### Introduzione: San Floriano è un dipinto tempera a uovo e fondo oro su tavola (79×55 cm) di Francesco del Cossa, databile al 1472-1473 e conservato nella National Gallery of Art di Washington. L'opera era lo scomparto superiore sinistro del Polittico Griffoni. ### Descrizione e stile. San Floriano è raffigurato in piedi con la spada e un piede puntellati su un parapetto lapideo che fa da base al pannello. La diversa tipologia del fondo (oro rispetto al cielo e figure dei pannelli inferiori) aveva fatto dubitare che l'opera facesse parte del polittico, ma esso si riallaccerebbe dopotutto al piccolo Paradiso raffigurato in alto nel pannello centrale del San Vincenzo Ferrer. Floriano quindi, come anche Lucia, si troverebbe in una sorta di loggia paradisiaca da cui si affaccia per vedere la scena principale del polittico, con un gesto ben caratterizzato. Il santo tiene in mano una rosa rossa e il laccio che gli pende dal collo richiama il suo martirio, che avvenne per affogamento con una macina legata. La sua figura è solenne e maestosa, risentendo dell'influenza di Piero della Francesca, e grande attenzione è data alla resa anatomica e naturalistica del soggetto, come si vede nella morbida gestualità e nella resa delle mani. La spazialità è suggerita dalla posa prorompente, dall'ovale della cappa rossa e dal cerchio scorciato che disegna la linea ondulata del bordo del sottanino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Santa Lucia (Francesco del Cossa). ### Introduzione: Santa Lucia è un dipinto tempera a uovo e fondo oro su tavola (79×56 cm) di Francesco del Cossa, databile al 1472-1473 e conservato nella National Gallery of Art di Washington. L'opera era lo scomparto superiore destro del Polittico Griffoni. ### Descrizione e stile. Santa Lucia è raffigurata in piedi un piede sollevato su un parapetto lapideo che fa da base al pannello. La diversa tipologia del fondo (oro rispetto al cielo e figure dei pannelli inferiori) aveva fatto dubitare che l'opera facesse parte del polittico, ma esso si riallaccerebbe dopotutto al piccolo Paradiso raffigurato in alto nel pannello centrale del San Vincenzo Ferrer. Lucia quindi, come anche Floriano, si troverebbe in una sorta di loggia paradisiaca da cui si affaccia per vedere la scena principale del polittico, con un gesto ben caratterizzato. La santa tiene in mano la palma del martirio e i suoi occhi, con la suggestiva metafora di assimilarli a due boccioli che escono da uno stelo. La sua figura è solenne e maestosa, risentendo dell'influenza di Piero della Francesca, e grande attenzione è data alla resa anatomica e naturalistica del soggetto, come si vede nella morbida gestualità e nella resa delle mani, con il tipico gesto del mignolo alzato. Nell'incresparsi capriccioso del tessuto al collo si ritrovano echi più tipici della scuola ferrarese, in particolare di Cosmè Tura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cappella Garganelli. ### Introduzione: La Cappella Garganelli si trovava nell'antica cattedrale di San Pietro a Bologna e conservava un prezioso ciclo di affreschi dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti. Venne distrutta con la ricostruzione della chiesa nel 1601, per mano dell'architetto Pietro Fiorini. Oggi ne resta solo un frammento originale e alcuni frammenti di copie seicentesche. ### Descrizione e stile. L'idea che si può farsi degli affreschi della cappella è quella di un'opera altamente innovativa, improntata ad immagini realistiche e percorse da un dolore incontenibile. Su una parete si trovava la Crocifissione, ambientata sul Calvario tra un tumultuoso gruppo di giudei accorsi a vedere l'esecuzione. Ciascuno di essi era atteggiato a pose diverse, studiate attentamente, ed erano numerosi i dettagli espressivi presi dal vero e dalla lezione di Donatello a Padova, con scoppi di pianti, gesti di dolore e spavento. La Madonna era raffigurata nell'atto di svenire tra le pie donne, tra cui doveva trovarsi la Maddalena. San Giovanni era rappresentato nell'atto di fuggire. Longino era rappresentato a cavallo, con un'espressione dove si ravvisava l'empietà della sua condizione e il progressivo pentirsi del suo gesto, verso la conversione. Vi erano poi dei soldati che si giocavano la veste di Cristo, 'con modi bizzarri di volti et abbigliamenti di vestiti', mentre le croci dei ladroni erano in scorcio, così come un virtuosistico cavallo che scalciava, descritto da Vasari. Sulla parete opposta si trovava la Morte e transito della Vergine, con Maria sul catafalco circondata dagli apostoli e altre sei persone contemporanee quali testimoni, 'ritratte di naturale tanto bene, che quegli che le conobbero affermano che elle sono vivissime'. Qui vi era anche il ritratto del committente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Bruto e Porzia. ### Introduzione: Bruto e Porzia è un dipinto tempera su tavola (48,7x34,3 cm) di Ercole de' Roberti, databile al 1486-1490 circa e conservato nel Kimbell Art Museum di Fort Worth, Texas. ### Descrizione e stile. Il soggetto del dipinto è piuttosto raro e deriverebbe dagli Atti e detti memorabili degli antichi romani di Valerio Massimo. Porzia era la moglie di Marco Giunio Bruto, il cospiratore contro Giulio Cesare. Venuta a conoscenza della trama segreta del marito, essa lo minacciò di togliersi la vita se il piano fosse fallito. Per dimostrare la sua determinatezza si ferì il piede destro, sul quale il pittore raffigurò un taglietto sanguinante. Con l'uccisione del marito a Filippi, Porzia compì poi il suo voto e si uccise inghiottendo carboni ardenti. Il tema è quello della resistenza alla tirannia o alla sottomissione anche perdendo la propria vita ma mantenendo il proprio onore. La scena è ambientata davanti a un telo verde appeso a una pertica, che imita le opere di Giovanni Bellini, con un uso elegantissimo del colore brillante, che arriva ad effetti di virtuosismo nella veste cangiante di Porzia. Tipici dello stile dell'artista sono la forte caratterizzazione delle espressioni, soprattutto quella corrucciata di Bruto, e il panneggio dalla complessa pieghettatura, dove prevalgono linee spezzate e un'illuminazione incidente." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Moglie di Asdrubale coi figli. ### Introduzione: La Moglie di Asdrubale coi figli è un dipinto tempera su tavola (47,3x30,6 cm) di Ercole de' Roberti, databile al 1490-1493 circa e conservato nella National Gallery of Art di Washington. ### Descrizione e stile. Il soggetto del dipinto è piuttosto raro e deriverebbe dagli Atti e detti memorabili degli antichi romani di Valerio Massimo. Durante la Battaglia di Cartagine (146 a.C.), Scipione, per risparmiare alle sue truppe la guerriglia dentro la città, emanò un bando che prometteva salva la vita a chi si arrendeva e usciva disarmato dall'acropoli. Accettarono la sconfitta circa 50.000 persone fra cui il capo: Asdrubale. Dalle mura della cittadella la moglie di Asdrubale, fra sanguinose ingiurie e maledizioni al marito, gridò una preghiera a Scipione di punire il codardo, salì al tempio incendiato, sgozzò i figli e, come l'antica regina Didone, si lanciò fra le fiamme. Il tema è quello della resistenza alla tirannia o alla sottomissione anche perdendo la propria vita ma mantenendo il proprio onore. La scena è ambientata davanti a un telo rosso appeso a una pertica, che imita le opere di Giovanni Bellini, con un uso elegantissimo del colore brillante. Tipici dello stile dell'artista sono la forte caratterizzazione delle espressioni e dei movimenti concitati, che compongono il gruppo della donna e dei due figli, tenuti per la mano mentre si contorcono tra le rovine della città." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Crocifissione (Antonello da Messina Anversa). ### Introduzione: La Crocifissione è un dipinto olio su tavola di tiglio (59,7×42,5 cm) di Antonello da Messina, datato al 1475 e conservato nel Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa. ### Descrizione e stile. La croce di Gesù campeggia al centro della composizione, secondo le forme canoniche delle Crocifissioni, mentre ai lati si trovano i due ladroni crocifissi su rami tortuosi, che fanno assumere loro posizioni contorte stridenti con la silente compostezza del Cristo. In primo piano si trovano i dolenti, Maria e san Giovanni, colti in un momento di preghiera e di composto dolore. Attorno ad essi si trovano numerosi dettagli simbolici, come i teschi, il gufo, le serpi, tutti oscuri presagi di morte. Lo sfondo è composto da un paesaggio popolato da numerosi animali e tracce della presenza umana, come rovine antiche e un castello, il tutto caratterizzato da un grande specchio d'acqua che si perde in lontananza. Recenti studi orografici effettuati nel 2010, mettendo a confronto con la tecnica della sovrapposizione le colline del quadro col paesaggio reale, hanno dimostrato che il paesaggio ritratto nell'opera è probabilmente il panorama dello stretto di Messina visto dalle colline della valle del torrente Camaro. Altri dettagli sono riconducibili alla città dello stretto, come il castello Mata-Grifone (oggi detto sacrario di Cristo Re).Il dipinto é datato e firmato 1475.Rappresenta l'estremo lembo di Sicilia che guarda la Calabria. Oltre il braccio di mare si vede il profilo dell'Aspromonte e si intravedono colline punteggiate da agrumi L'iconografia proviene da un modello nordico, con un'apertura parziale al paesaggio di tipo veneto che si paleserà meglio in opere immediatamente successive, come la Crocifissione di Londra. I personaggi risultano attivi nella scena e l'uso dei dettagli è più curato e, per certi versi, distraente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo. ### Introduzione: Il Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo è un dipinto tempera su tela (323x430 cm) di Gentile Bellini, databile al 1500 e conservato nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. ### Descrizione e stile. La scena è considerata tra i primissimi esempi di vedutismo veneziano, con un ampio angolo visuale che permette di osservare la precisa rappresentazione del canale e delle fondamente. I personaggi della scena sono rappresentati con cura meticolosa, abbastanza grandi per contenere ritratti e per individuare con cura i vari dettagli dal loro status sociale, quali abiti e accessori. Manca la rappresentazione drammatica dell'azione, mentre tutto concorre a fornire una cronaca precisa dell'avvenimento, con i particolari architettonici e coloristici dei palazzi e delle case molto curati. Tra le figure riconoscibili ci sono Caterina Cornaro, regina di Cipro, che è la prima tra le donne inginocchiate a sinistra, mentre il gruppo di gentiluomini è forse un gruppo familiare dei Bellini, in cui Gentile incluse un suo autoritratto e un ritratto del fratello Giovanni. Il centro della rappresentazione è il ponte di San Lorenzo, pieno di persone che guardano verso il canale dove è caduta la reliquia. Anche la fondamenta è piena di persone e stanno accorrendo sul posto alcune gondole. Alcuni uomini si sono tuffati e una donna, sulla destra, sta spedendo il proprio schiavo nero a fare altrettanto, ma il Guardian Grando ha già afferrato la reliquia e 'veleggia' senza sforzo apparente verso la riva. Lo sfondo è composto dagli edifici dell'epoca, vivacemente policromati e con i tipici camini a tronco di cono rovesciato. La spazialità degli edifici non è organica, ma costruita a blocchi separati, senza un punto di fuga unico. Mancando un centro della rappresentazione, l'occhio dello spettatore è incitato a vagare da un gruppo all'altro, da un dettaglio all'altro. Lo stile della pittura è quello tipico di Gentile: una linea asciutta demarca i soggetti, entro la quale il colore è steso in maniera neutra, che ha come effetto la cristallizzazione del dato reale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico di Zara. ### Introduzione: Il Polittico di Zara è una serie di dipinti eseguiti con la tecnica dell' olio su tavola da Vittore Carpaccio. Databile al 1480-1490 circa, si trova nel Museo d'arte Sacra della cattedrale di Sant'Anastasia a Zara. L'opera viene in genere indicata una delle primissime nel percorso artistico del pittore. ### Descrizione e stile. Il polittico, composto da sei pannelli principali su due ordini, mostra al centro San Martino e il povero (112x72 cm) e San Girolamo e il donatore. L'opera, della fase giovanile dell'artista, mostra attinenza con la prima opera datata, l'Arrivo dei pellegrini a Colonia (1490) delle Storie di sant'Orsola, come il trattamento di alcuni dettagli del paesaggio, e una certa ruvidezza che tradisce un impaccio giovanile. Il pittore tentò un accordo tra figure e sfondo attraverso la luce, di ascendenza antonelliana, legata a un uso naturale del colore, come Giovanni Bellini. Le figure grandeggiano sullo sfondo di colline petrose, senza una gestione unitaria dello spazio legata alle regole della prospettiva, ma piuttosto organizzata per blocchi separati, come avveniva nelle opere di Gentile Bellini." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Miracolo della Croce a Rialto. ### Introduzione: Il Miracolo della Croce a Rialto (o Guarigione dell'ossesso) è un telero (tempera su tela, 365x389 cm) di Vittore Carpaccio, databile al 1494 e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Si tratta forse del primo episodio dipinto per la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. ### Descrizione e stile. La scena mostra il miracolo della guarigione di un ossesso per mezzo della reliquia della Croce imposta dal Patriarca di Grado Francesco Querini, avvenuta nel Palazzo a San Silvestro sul Canal Grande vicino a Rialto. La scena è composta con un taglio asimmetrico, con le figure in primo piano a sinistra e subito dietro le facciate dei palazzi in scorcio, che seguono il corso del canale, irte di comignoli che si stagliano contro il cielo. L'evento miracoloso si trova relegato nell'ariosa loggia in alto a sinistra, mentre gran parte della tela è messo a disposizione della veduta urbana brulicante di vita. Dal gruppo di personaggi sotto la loggia in primo piano parte una linea obliqua che segue l'attuale Rive del Vin fino al Ponte di Rialto. Su questa via si allineano una serie di passanti, che sembrano integrarsi con il drappello finale della processione religiosa che segue la reliquia, nel quale si riconoscono vari confratelli reggenti ceri e uno stendardo. Si vede la loggia lignea frequentata dagli avventori del Mercato di Rialto. Appesa, poco a sinistra dello stendardo, si vede l'insegna dell'albergo dello Storione. Il ponte, come è noto, era anticamente ligneo e la tela mostra l'aspetto che aveva prima del crollo dell'agosto 1524. Accoglieva, come la versione in pietra odierna (ricostruita nel 1591), una doppia fila di botteghe lungo i lati, e sulla sommità aveva una passerella alzabile per lasciar passare i vascelli più alti, che attraversavano il Canal Grande carichi di merci destinate ai numerosi fondachi e magazzini della zona. A destra si vede la forma quattrocentesca del Fondaco dei Tedeschi, distrutto da un incendio nel gennaio 1505 e ricostruito già nel 1508. Si riconoscono inoltre il campanile di San Giovanni Crisostomo, il porticato a filo d'acqua della Ca' da Mosto, il campanile dei Santi Apostoli prima del rifacimento del 1672. Altrettanto puntuale come la resa topografica è la descrizione delle attività umane che vi si svolgono. Le gondole private, adibite a traghetto, solcano il Canal Grande, mentre numerosi stranieri, in vesti orientali, passeggiano per la zona. Tra i notabili in primo piano si riconoscono quelli vestiti con i simboli delle Compagnie della Calza, che conversano sotto la loggia. Dappertutto fervono le occupazioni quotidiane: dalle donne, che battono i tappeti e mettono la biancheria ad asciugare, ai bottai che sciacquano i recipienti per il vino, fino ai muratori che stanno rinnovando le tegole sui tetti. La luce vibra liberamente su tutti i dettagli, generando quella particolare atmosfera in cui sembra che l'aria circoli liberamente. Straordinaria è la capacità di mantenere un'unità ambientale integra riuscendo al tempo stesso a concentrarsi nei più minuti particolari: si tratta della migliore verità ottica veneziana, che non avrà rivali fino ai tempi del Canaletto. Ciò si evince soprattutto confrontando l'opera con altre della serie della Vera Croce, come la Processione in piazza San Marco di Gentile Bellini: in quest'ultima la fedeltà della veduta è cristallizzata in colori smaltati di gusto arcaico, privi di quel connettivo luminoso che rende la scena come priva d'aria." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Storie della Vergine (Carpaccio). ### Introduzione: Le Storie della Vergine sono un ciclo di teleri di Vittore Carpaccio, dipinto tra il 1504 e il 1508 e oggi diviso tra più musei. Decorava anticamente la sala dell'Albergo nella Scuola di Santa Maria degli Albanesi a Venezia. ### Descrizione e stile. Le Storie della Vergine vennero dipinte soprattutto a olio (qualcuna a tecnica mista) su grandi (ma non grandissimi) teleri. Vennero scelti episodi tradizionali, dall'iconografia ormai ben radicata. Essi sono:. Natività della Vergine, 128×137 cm, Bergamo, Accademia Carrara. Presentazione della Vergine al Tempio, 1505, 130 × 137 cm, Milano, Pinacoteca di Brera. Miracolo della verga fiorita (o Sposalizio della Vergine), 1505, 130 × 140 cm, Milano, Pinacoteca di Brera. Annunciazione, 130 × 140 cm, 1504, Venezia, Galleria Franchetti alla Ca' d'Oro. Visitazione, 130 × 140 cm, Venezia, Galleria Franchetti alla Ca' d'Oro. Morte della Vergine, 130 × 141 cm, Venezia, Galleria Franchetti alla Ca' d'OroIl ciclo segnò un crollo qualitativo rispetto alle opere precedenti, dove l'artista aveva invece raggiunto il culmine della propria poetica artistica. In generale l'inventiva e la tenuta coloristica di questo ciclo sono più povere e ciò è da imputare sia al livello più mediocre dei collaboratori, che al minor impegno richiesto dalla confraternita, ma soprattutto alle difficoltà dell'artista di rinnovarsi di fronte alla rivoluzione innescata da Giorgione. La crisi di Carpaccio, visibile anche negli ultimi teleri per la Scuola degli Schiavoni, portò a isolarlo nel contesto artistico della città lagunare, costringendolo, negli anni successivi, a lavorare in provincia, dove il suo stile attardato trovava ancora estimatori. Il motivo di maggior interesse del ciclo è da ricercare piuttosto nella minuta descrizione dei particolari, alcuni di originale freschezza, in cui si può spesso cogliere brani autentici della vita veneziana dell'epoca, mischiati ad elementi esotici e oggetti di pura fantasia. Tipici della produzione del pittore sono poi e l'inserimento di figure di animali simbolici che si riferiscono alle virtù di Maria." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Leone di San Marco (Carpaccio). ### Introduzione: Il Leone di San Marco è un dipinto tempera su tela (130x368 cm) di Vittore Carpaccio, datato 1516 e conservato a Palazzo Ducale a Venezia. ### Descrizione e stile. Il vigoroso leone di San Marco, simbolo di Venezia e della Repubblica, è raffigurato in tutta la sua maestosità con le ali e l'aureola, mentre guarda lo spettatore e tiene con la branca destra un libro aperto con l'iscrizione tradizionale PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS. Le zampe posteriori sono nell'acqua e quelle anteriori sulla terraferma, evidente richiamo alla politica ambivalente della Serenissima in quegli anni, ormai orientata a espandersi sulla terraferma. Il suo superbo e trionfante isolamento è bilanciato, sullo sfondo, da un'attenta veduta dalla laguna veneta, esplorata con precisione lenticolare. Si riconoscono San Nicolò al Lido, Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco, il Campanile, le colonne di San Marco e San Todaro, la Piazzetta e la Torre dell'orologio. Più a destra si vedono i velieri che sospinti dal vento documentano l'operosità del porto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Educazione di Pan. ### Introduzione: L'Educazione di Pan è un dipinto perduto (tempera su tela 194x257 cm) di Luca Signorelli, databile al 1490 circa e già conservato nel Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino e rimasto distrutto nell'Incendio della Flakturm Friedrichshain. ### Descrizione e stile. Il tema mitologico legato all'educazione del dio Pan è modellato sullo schema della sacra conversazione, con la figura centrale su un trono che 'dialoga' con alcune figure tutt'attorno. Pan, divinità etrusca portatrice di pace e armonia campestre, era incarnata, secondo i poeti di corte, nella stessa famiglia Medici, mentre gli altri personaggi alludono a vari temi filosofici dell'Accademia neoplatonica, in cui i miti antichi sono ripresi in chiave filosofica e cristiana. Gli anziani ad esempio rappresentano la saggezza derivata dall'esperienza e la meditazione, la fanciulla a sinistra è un simbolo di bellezza e perfezione, e i musici ricordano la trasposizione delle armonie naturali in armonie musicali grazie all'attività della mente. Il modello degli ignudi, soprattutto il vecchio col bastone e il giovane sdraiato, è ripreso dal gruppo degli Adamiti nella lunetta della Morte di Adamo di Piero della Francesca ad Arezzo. Scarpellini parlò del 'più importante documento figurato dell'entourage neoplatonico, di quella raffinata compagnia che si univa nella villa di Careggi come in un circolo privato'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La voce dei venti. ### Introduzione: La voce dei venti (La voix des airs) è un'opera di René Magritte realizzata con colori a olio e conservata nella Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. ### Descrizione. Vi sono rappresentati tre grandi sonagli sospesi nel cielo, il tutto inserito in un paesaggio raffigurante un prato sul cui orizzonte si scorge una striscia di mare. Tutto il paesaggio è molto tranquillo, quasi surreale. ### Stile. I colori sono freddi e chiari. I tre sonagli sono sproporzionati rispetto al paesaggio e alla realtà. È presente l'uso della prospettiva aerea, già usata da Leonardo Da Vinci. Lo spazio è rappresentato in maniera fotografica, l'orizzonte è molto basso, e i sonagli occupano metà dell'opera. In quest'opera si possono riconoscere alcuni degli aspetti tipici dell'opera di Magritte, come lo sproporzionare gli oggetti ed inserirli in un contesto reale (vedi I principi dell'autunno), oppure il far fluttuare oggetti apparentemente pesantissimi (vedi Il castello dei Pirenei)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono e due angeli (Maestro del Bigallo). ### Introduzione: La Madonna col Bambino in trono e due angeli (o Madonna Bardini) è un dipinto tempera su tavola del Maestro del Bigallo, databile al 1230 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera, in buono stato di conservazione, è tra le migliori dell'anonimo artista, uno dei primi maestri di pittura italiani di cui è stato possibile tracciare un catalogo di opere, ed è molto significativa della pittura fiorentina nella prima metà del Duecento. La Vergine troneggia sporgendo con la testa e l'aureola oltre i confini della tavola rettangolare, come tipico nelle opere dell'epoca. Maria è raffigurata su un trono stilizzato, composto da più strati bombati e da un cuscino rosso, e tiene in braccio il Bambino benedicente; i piedi sono poggiati su una pedana rozzamente scorciata; come tipico, due piccoli angeli simmetrici in volo riempiono i due angoli ai lati delle spalle della Vergine. Il manto è rosso ed è avvolto con pesanti pieghe del panneggio, sviluppato in maniera geometrica e piatta, con sfumature date da strisce di colore. Alle gambe spunta la veste azzurra con puntini dorati, pure organizzata in pieghe stilizzate che suggeriscono, con una certa libertà, la forma delle ginocchia sottostanti. Le forme tendono a dilatarsi, dando al gruppo sacro il tono di una solenne e maestosa raffigurazione, distaccata come suggerisce anche la leggera deviazione in tralice dello sguardo, tipica dell'artista. Il Bambino fa uscire il braccio dal mantello candido, con un gesto che è ripreso dalla Madonna di Rovezzano (Firenze, chiesa di Sant'Andrea a Rovezzano), ritenuta la più antica opera di scuola fiorentina pervenutaci, anche se il Maestro del Bigallo addolcì il gesto in maniera più accattivante, facendo spuntare il gomito sotto la fascia che arriva fino al collo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giovane introdotto tra le Arti Liberali. ### Introduzione: Giovane introdotto tra le Arti Liberali è un affresco staccato (237×269 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1486 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Con Venere e le tre Grazie offrono doni a una giovane forma il ciclo di villa Lemmi Tornabuoni, residenza suburbana presso Firenze, del quale fa parte anche un affresco frammentario ancora in sede. ### Descrizione e stile. In un giardino, come fanno pensare gli alberi sullo sfondo, un giovane, forse Lorenzo Tornabuoni, viene presentato dalla Grammatica alla Prudenza e alle altre Arti Liberali, ciascuno col suo attributo: la retorica con il rotolo, la dialettica con uno scorpione tra le mani (di solito ha un serpente), l'aritmetica con un foglio forato, la geometria con una squadra, l'astronomia con una sfera armillare, la musica con un organo portativo. Secondo Wikimedia Commons, tuttavia ([1]), a presentare il giovane sarebbe Venere o Minerva [ma perché non la Filosofia, che nel Medioevo era colei che “nutriva” le arti liberali?] e le Arti, tutte sedute, sarebbero la Grammatica, la Dialettica (Logic), la Retorica, l’Aritmetica, la Geometria, l’Astronomia e la Musica. La scena, impregnata di tematiche legate all'Accademia neoplatonica, si svolge di notte, forse perché secondo la letteratura medioevale, compreso anche Dante, gli incontri tra uomini e figure allegoriche o mitologiche possono avvenire solo in sogno. A sinistra in basso un putto doveva reggere uno stemma scomparso, dove forse si trovava l'arme dei Tornabuoni o degli Albizi, eliminata probabilmente dai successivi proprietari della villa. Il disegno è armonico, delicato; le linee sono più statiche della scena con Venere, ma comunque eleganti e creano da una figura all'altra dei giochi decorativi, sinuosi e aggraziati. Innegabile è la ricerca di bellezza ideale e armonia, che si attua nel ricorso in via preferenziale al disegno e alla linea di contorno (derivato dall'esempio di Filippo Lippi). In ogni caso l'attenzione al disegno non si risolve mai in effetti puramente decorativi, ma mantiene un riguardo verso la volumetria e la resa veritiera dei vari materiali, soprattutto nelle stoffe delle vesti. Il colore chiaro e nitido, derivato dalla particolare tecnica dell'affresco, intride di luce le figure, facendone risaltare la purezza penetrante della bellezza. Tipica dell'artista è la vena leggermente malinconica, ma serena, che serpeggia negli sguardi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Crocifissione tra Maria e san Francesco. ### Introduzione: La Crocifissione tra Maria e san Francesco era un dipinto di Filippino Lippi su tavola (186x179 cm), databile al 1500 circa e già conservato negli Staatliche Museen di Berlino, distrutto nell'Incendio della Flakturm Friedrichshain durante la seconda guerra mondiale. ### Descrizione e stile. L'arcaizzante fondo oro della pala è stato messo in relazione con le richieste del committente che doveva essere un sostenitore di Girolamo Savonarola. A ciò rimandano anche i numerosi teschi e ossa sparsi sul pavimento e l'ascetico tono dei santi, tra cui spiccavano proprio i due nei pannelli laterali. Gesù crocifisso è rappresentato in posizione pateticamente inarcata, riprodotta tra l'altro in un piccolo Crocifisso a Prato. Ai lati si trovano Maria orante e san Francesco inginocchiato con in mano un crocifisso e con le stimmate ben visibili. Ai lati della Croce volano angeli che raccolgono il sangue di Cristo, secondo un'iconografia medievale molto diffusa. I nastri svolazzanti di alcuni di essi invece sono tipici di Filippino e si ritrovano in molte delle sue opere della maturità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Battesimo di Cristo (Cima da Conegliano). ### Introduzione: Il Battesimo di Cristo è un dipinto olio su tavola (350x210 cm) di Cima da Conegliano, databile al 1492 e conservata nella Chiesa di San Giovanni in Bragora a Venezia. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura al centro della scena il Cristo in posizione eretta con le mani giunte ed in atteggiamento di umile sottomissione al battesimo e leggermente inclinato a destra verso san Giovanni Battista in procinto di battezzarlo. Sulla sinistra del dipinto tre angeli intenti a porgere a Cristo gli abiti di colore blu e rosso con cui dovrà rivestirsi dopo il battesimo. In alto sopra la scena i Cori angelici. Il dipinto venne restaurato da Domenico Maggiotto nel 1781, restauro che ottenne però molte critiche." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Miracolo della neve (Perugino). ### Introduzione: Il Miracolo della neve è un dipinto a tempera su tavola (18,7x40 cm) di Pietro Perugino, databile al 1472 circa e conservato a Polesden Lacey, villa presso Great Bookham, villaggio non lontano da Guildford, cittadina del Surrey. Faceva originariamente parte della predella di una perduta pala d'altare dedicata alla Vergine, della quale faceva parte anche la Nascita della Vergine oggi alla Walker Art Gallery di Liverpool. ### Descrizione e stile. La scena è inquadrata in una cornice ovale in finto-marmo rosso e bianco. In alto, entro un nimbo luminoso, la Vergine Maria apre le braccia per far miracolosamente nevicare in agosto sulla città di Roma, dove i fiocchi di neve disegnano la pianta di una chiesa (Santa Maria Maggiore), che papa Liberio si appresta a fondare con una zappa in mano, circondato da una folla di curiosi. L'iconografia del dipinto è tradizionale (si veda ad esempio la Fondazione di Santa Maria Maggiore di Masolino del 1423-1428 circa), ma Perugino, in accordo col clima fiorentino dell'epoca, accentuò gli edifici classici sullo sfondo, ricostruendo un ideale della Roma del IV secolo, dove si vedono templi, portici e una colonna onoraria. Rispetto al pannello della Natività, la pittura sembra più convenzionale, con le pieghe dei panneggi più semplici e senza quei ricercati effetti di luce ed ombra che permetteva il soggetto sospeso tra la rappresentazione di un interno e un esterno contemporaneamente. L'intonazione è invece analoga, impostata a un sentimento calmo e silenzioso, con l'elegante processione dei personaggi dai gesti aggraziati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Sebastiano (Perugino Stoccolma). ### Introduzione: San Sebastiano è un dipinto a olio su tavola (174x88 cm) di Pietro Perugino, databile al 1490 circa e conservato nel Nationalmuseum di Stoccolma. ### Descrizione e stile. Il martirio di san Sebastiano, militare romano condannato per via della sua fede cristiana alla crivellatura di frecce, avviene all'aperto, in un delicato paesaggio dove sono descritte con minuzia varie specie vegetali, tra cui un giglio bianco in primo piano, simbolo di purezza. Il santo, che assomiglia molto a quello di Cerqueto, è ritratto nella variante delle braccia alzate, legate al tronco di un albero, con le gambe incrociate che creano un suggestivo effetto di profondità spaziale. Il giovane è efebico, a differenza delle altre versioni del soggetto come quella al Louvre, caratterizzata dalla classica fisicità di una statua, ed è caratterizzato da quel tono di malinconia languida sottolineato dallo sguardo rivolto teatralmente al cielo, con un'espressione di sopportazione che esula qualsiasi senso del dolore del martirio, che d'altronde è appena accennato dalla freccia seminascosta che Sebastiano ha nel fianco sinistro. L'illuminazione è chiara e dolcemente soffusa, sia nel paesaggio, che schiarisce verso l'orizzonte secondo l'esempio fiammingo filtrato dai fiorentini, sia nel modellato del corpo, reso con un'attenzione anatomica di grande realismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino tra santa Caterina d'Alessandria e una santa. ### Introduzione: La Madonna col Bambino tra santa Caterina d'Alessandria e una santa è un dipinto a olio su tavola (86,5x63 cm) di Pietro Perugino, databile al 1493 e conservata nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. L'opera è stata tratta da un cartone usato per varie Madonne, tra cui quella del Louvre, con poche varianti, e quella di Francoforte, rovesciata. Ne esiste poi una copia, da alcuni ritenuta di bottega, da altri autografa, nella Galleria Palatina di Firenze, con lievi differenze. Su uno sfondo di un cielo azzurrino la Madonna tiene in braccio il Bambino, con lo sguardo rivolto allo spettatore. Il Bambino è in posizione benedicente, ma evita lo sguardo dello spettatore, che è guardato invece da santa Caterina d'Alessandria a destra, reggente in mano la palma del martirio. A sinistra si trova invece una santa non identificabile, forse santa Rosa o Maria Maddalena, che abbassa gli occhi in una silenziosa contemplazione religiosa. La scena è impostata secondo uno schema pacato e piacevole, ordinato dalle regole della simmetria e delle rispondenze ritmiche, come si nota nelle inclinazioni delle teste. Il volto della Madonna è tipico della produzione matura del pittore: raffigura infatti una donna semplice e severa di età più avanzata, modellato sull'effigie di sua moglie Chiara Fancelli, al posto dell'elegante e raffinata giovinetta delle opere più giovanili; ciò dopotutto era anche più in linea con il clima spirituale savonaroliano, allora molto sentito a Firenze." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Endimione dormiente. ### Introduzione: L'Endimione dormiente della Galleria nazionale di Parma è un dipinto datato 1505-1510 a olio su tavola (24,8x25,4 cm) di Cima da Conegliano. ### Descrizione. L'opera si rifà a un tema molto comune nella cultura Rinascimentale. Il soggetto ripreso dalle Eroidi di Ovidio descrive il giovane Endimione addormentato mentre viene visitato da Diana - Selene, raffigurata dalla falce di luna al centro della composizione; sulla destra è rappresentato un cervo dormiente, animale sacro alla dea." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Maria Maddalena. ### Introduzione: La Sacra Conversazione (Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovan Battista e Maria Maddalena) è un dipinto a olio su tavola (170x110cm) di Cima da Conegliano, databile al 1511-1513. Conservato nella Museo del Louvre di Parigi, proviene dalla chiesa del convento di San Domenico nella città di Parma. Nel 1811, i napoleonici sequestrarono la Madonna in trono con santi di Cima di Conegliano e la spedirono come trofeo della conquista del Ducato di Parma al Musee Napoleon. Rimase al Louvre dopo il congresso di Vienna. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura al centro la Madonna col Bambino, a sinistra san Giovanni Battista con la scritta Ecce agnus Dei ('Ecco l'Agnello di Dio', Gv 1, 29.36) e sulla destra santa Maria Maddalena." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Girolamo nel deserto (Cima da Conegliano Londra). ### Introduzione: San Girolamo nel deserto è un dipinto a olio su tavola (32,1x25,4 cm) di Cima da Conegliano, databile fra il 1500 e il 1510 e conservato nella National Gallery di Londra. L'ispirazione principale per i penitenti cristiani e per gli eremiti, è rappresentata da San Girolamo nel deserto che battendosi il petto con una pietra contempla una croce di legno. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta San Girolamo con una pietra nella mano destra per percuotersi il petto, rivolto verso la croce in legno che contempla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Margherita. ### Introduzione: Ritratto di Margherita è un dipinto a olio su tela (73 x50 cm) realizzato nel 1916 dal pittore italiano Amedeo Modigliani. Fa parte della collezione di N. H. Abrams a New York. ### Descrizione. Osservando il quadro, l'immagine che risalta subito all'occhio, in primo piano, è una donna seduta di fianco. Gli occhi fissano il 'vuoto' e ci trasmettono uno sguardo pensoso. I capelli sono lisci e scuri, di un colore che si avvicina al nero e non sono molto lunghi, arrivano al collo. Sotto i capelli si intravedono delle ciglia sottili, con due occhi grandi di colore castano intenso. Un naso ben pronunciato, delle labbra rosse, di un rosso molto 'forte' e un collo slanciato. L'abito che indossa, un vestito di colore bianco, ci fa capire che ella è nella sua abitazione. Sullo sfondo, invece, troviamo delle pareti di un colore marroncino che ci fanno presumere che la donna sia in una stanza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Poveri in riva al mare. ### Introduzione: Poveri in riva al mare (Des pauvres au bord de la mer), noto anche come La tragedia, è un dipinto a olio su tavola realizzato nel 1903 da Pablo Picasso. È conservato a Washington, nella National Gallery of Art. ### Descrizione. Appartiene ad una fase della produzione di Picasso che la critica definisce periodo blu (1901-1904). Il dipinto raffigura una famiglia di poveri in riva al mare. Le tre figure rappresentate sono caratterizzate dall'essenzialità, che è resa anche attraverso il colore, infatti la tavolozza è quasi monocroma e si riduce ai toni del blu. I tre personaggi, scalzi e infreddoliti, alludono alla Sacra Famiglia e riflettono un senso di malinconia e di chiusura nella loro silenziosa disperazione. Come nelle altre opere di questo periodo, il tema principale è l'incomunicabilità, infatti i personaggi sono incapaci di relazionarsi fra loro e hanno un aspetto miserabile.Ciononostante, gli individui campeggiano per la loro maestosa dignità. In particolar modo, l'austera figura della madre ritratta di spalle, rinvia alla salda resa volumetrica del modellato anatomico dei corpi di alcune figure giottesche. Malgrado l'utilizzo della tavolozza pressoché monocroma, Picasso riesce a separare nettamente i tre elementi costitutivi dell'universo: l'acqua (il mare), l'aria (il cielo) e la terra (la spiaggia). Si possono in questo modo distinguere tre geometriche fasce orizzontali che sono in contrasto con i tre personaggi in primo piano, concorrendo a mettere in risalto la loro emarginazione, rimarcando così il loro intimo e silenzioso dolore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Girolamo nel deserto (Cima da Conegliano Harewood). ### Introduzione: San Girolamo nel deserto è un dipinto a olio su tavola di Cima da Conegliano, databile fra il 1500 e il 1510 e conservato nella Harewood House vicino a Leeds in Inghilterra. Colpisce molto la somiglianza di quest'opera con il San Girolamo nel deserto conservato presso il Museo di belle arti di Budapest. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta al centro San Girolamo con una pietra nella mano destra per percuotersi il petto, con la mano sinistra regge una croce in legno che contempla." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sant'Elena e Costantino ai lati della croce. ### Introduzione: Sant'Elena e Costantino ai lati della Croce e predella con episodi della Leggenda della Vera Croce è un dipinto olio su tavola di Cima da Conegliano, databile al 1501-1503 e conservata a San Giovanni in Bragora a Venezia. ### Descrizione. Il dipinto è databile tra il febbraio 1501 e l'aprile 1503 come attesta una serie di pagamenti versati all'artista in tale periodo per la sua esecuzione. Venne realizzato per decorare l'altare della croce che conservava una reliquia del sacro legno, altare che venne distrutto in epoca settecentesca comportando altresì la perdita della cornice lignea originale del dipinto. La struttura simmetrica è determinata dalla croce centrale ai cui lati si dispongono l'imperatore Costantino e la madre Elena. Le figure sono descritte con il consueto nitore plastico e con una particolare attenzione ai dettagli degli abiti connessa all'elevato censo degli effigiati. Come rilevato dalla critica, l'immagine di Costantino sembra ispirarsi alle sculture di uomini d'armi che compaiono nel monumento funebre di Gabriele Vendramin (Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia) opera di Tullio Lombardo, mentre la posa di Elena richiama quella di Longino nella stampa di Andrea Mantegna con Cristo tra Sant'Andrea e San Longino (Amsterdam, Rijksmuseum). Nel paesaggio di città sullo sfondo è stato riconosciuto un riferimento alla nativa Conegliano. Nella predella tripartita, scene affollate di figure che raccontano gli episodi più significativi legati al ritrovamento della croce di Cristo; la qualità appare più bassa, complice anche la loro mediocre condizione conservativa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La riproduzione vietata. ### Introduzione: La reproduction interdite, in italiano La riproduzione vietata, è un dipinto del pittore surrealista belga René Magritte, realizzato nel 1937. È di proprietà del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, in Olanda.Questo dipinto fu commissionato dall'eccentrico e facoltoso poeta inglese Edward James, promotore del movimento surrealista e, all'epoca, mecenate di Magritte, ed è considerato un ritratto di James, anche se il suo volto non viene raffigurato. Il dipinto faceva parte di una triplice serie creata da Magritte per la sala da ballo della casa londinese di James; le altre due opere coinvolte erano Il modello rosso (titolo originale Le modèle rouge III, sempre del 1937) e Il tempo trafitto (titolo originale La Durée poignardée, del 1938). ### Descrizione. Sulla tela è ritratto un uomo elegantemente vestito, presumibilmente giovane, che vediamo solo di spalle e che si guarda allo specchio. Lo specchio, tuttavia, non riflette il suo volto ma la sua nuca e il resto del corpo, fino a metà dorso, posteriormente: in pratica, è come se l'uomo fosse visto due volte di schiena, una mentre si specchia e l'altra mentre la sua immagine riflessa guarda nella stessa direzione, sempre contraria all'osservatore, all'interno dello specchio. L'immagine riprodotta dalla superficie riflettente è la copia esatta dell'uomo in prospettiva, ovviamente un po' più piccola. Solamente un'altra figura si vede riflessa ed è un libro: poggiato su una mensola marmorea (forse di un camino, ma il dipinto si interrompe prima di poterlo appurare) e messo in modo che si vedano solo la costa e la copertina, esso è una copia logora del romanzo di Edgar Allan Poe Storia di Arthur Gordon Pym (nel ritratto il titolo è riportato tradotto in francese come Les aventures d'Arthur Gordon Pym e si nota che la traduzione è a cura di Charles Baudelaire), il cui protagonista, dopo numerose avventure, si spinge fino alla fine del mondo, dove incontra una misteriosa, gigantesca e inquietante figura bianca avvolta in un sudario. La scelta del libro e di uno dal finale così enigmatico si spiega col fatto che Poe era uno degli autori preferiti di Magritte: il pittore belga farà altri riferimenti e citazioni all'autore statunitense in diverse opere lungo la sua carriera, come, ad esempio, nel dipinto Il dominio di Arnheim (titolo originale Le domaine d'Arnheim), il cui titolo è tratto dall'omonimo racconto di Poe. Caratteristica curiosa del dipinto è che, a differenza dell'uomo, il libro si specchia correttamente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Soffitto dei Semidei. ### Introduzione: Il Soffitto dei Semidei è un'opera di Pinturicchio, databile al 1490 e conservata nel salone dell'ala destra del palazzo dei Penitenzieri a Roma. Si tratta di 63 lacunari ottagonali lignei dorati e decorati con altrettante figure allegoriche e mitologiche dipinte su un finto sfondo di mosaici d'oro, su carta applicata sul legno. ### Descrizione e stile. Il repertorio che compone la decorazione del soffitto è un fiabesco insieme di creature mitologiche e fantastiche, tratte dai bestiari e dai libri monstruorum medievali, tra cui compaiono numerose creature ibride come sfingi, tritoni, satiri, sirene, centauri, che compongono l'insieme del 'semidei', appunto. Le rappresentazioni, squisitamente profane, adombrano vari significati filosofici e morali, che vennero quasi certamente dettati dagli ambienti umanistici vicini al cardinale. Al centro si trova l'albero araldico dei Della Rovere con due pavoncelle, che ricorrono anche agli angoli. Tra le rappresentazioni vi è un'allegoria della Fortuna come donna nuda che va per mare a cavallo di un delfino, al posto dell'instabile barchetta tipica delle rappresentazioni fiorentine del tema. Si vede poi un putto che sta su due cavalli marini diretti in direzioni opposte, che rappresenta l'allegoria neoplatonica dell'anima divisa tra Bene e Male, secondo il commento di Marsilio Ficino a Platone nel Convito del 1475, ma riprende anche l'iconografia classica del trionfo di Nettuno sul mare. La Pesatura dell'anima è poi un motivo antico entrato nel repertorio cristiano, così come l'aquila trionfante che sconfigge il serpente. Tra i tanti animali dipinti, alcuni sono tradizionalmente associati al Male, come il dragone e il basilisco, altri al Bene, come il grifone, il cervo e l'aquila, rimandando ancora una volta agli opposti neoplatonici e alla simbologia cristologica. Più enigmatico è il ricorrere delle sfingi, tratte dalla cultura egiziana che era diffusa nella Roma imperiale. Frequentissime sono poi le creature marine, dal significato allegorico meno chiaro; si vedono tritoni armati, ittiocentauri e numerose sirene, nella versione bicaudata o che allattano, guidano i piccoli in fila, dipingono o sono prese in viluppi acrobatici. Si tratta probabilmente di una ripresa di gusto archeologico dei thiasos marini frequenti nei sarcofagi romani. Un altro artista che si dedicò a tali soggetti fu Andrea Mantegna (Zuffa di dei marini), che venne forse a contatto col Pinturicchio proprio in quel periodo, nel cantiere del palazzo del Belvedere. La ricchezza di spunti iconografici, la ricerca antiquaria e l'attenzione al dettaglio sono qui fuse con un'abilità tipica del miniatore quale il Pinturicchio era, oltre che pittore, spiegando così il ricorso a immagini di tradizione medievale che nel Rinascimento erano ancora vive proprio nella produzione miniata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La passeggiata (Camille Monet con il figlio Jean sulla collina). ### Introduzione: La passeggiata (Camille Monet con il figlio Jean sulla collina) è un dipinto a olio su tela (100xcm 81 cm) realizzato nel 1875 da Claude Monet. È conservato nella National Gallery di Washington. ### Descrizione. Il bagliore dorato delle nuvole e i vibranti riverberi gialli nella vegetazione, ci fanno capire che il sole è molto caldo e che Camille Monet e il figlio Jean hanno fatto bene a proteggersi con il cappellino e l'ombrello. Siamo ad Argenteuil nell'estate del 1875 e il pittore sta fissando sulla tela la passeggiata in collina della moglie e del figlio, fermando così per sempre quel breve periodo di grande felicità familiare. Eppure Camille Monet sembra avere un inspiegabile velo di tristezza nello sguardo, quasi a presagire l'ineluttabilità di quel destino che, appena quattro anni dopo, sarà così severo con lei." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Marzella (Kirchner). ### Introduzione: Marzella è un quadro di Ernst Ludwig Kirchner, dipinto tra il 1909 e il 1910. È custodito al Moderna Museet di Stoccolma. ### Descrizione. La tela appare come chiaro richiamo all'opera di Edvard Munch La pubertà. In entrambi i quadri è ritratta una ragazza nuda seduta su un letto, con le mani incrociate sul pube. In Marcella (Marzella) il soggetto diventa chiaramente il ritratto di una giovane donna, giocato sui toni del verde acido, del viola e dell'arancione; i colori, benché acidi, si dimostrano eleganti. Ernst Kirchner propone dunque una visione più violenta, pessimistica, quasi scioccante della realtà. Se l'opera ispiratrice presenta tratti di ingenuità, qui c'è la malizia, dove lo sguardo sotto il pesante trucco fa trasparire la sua coscienza corrotta che accetta la propria condizione. L'ambiente rustico, rappresentato da Munch, qui diviene lussuoso tramite i cuscini e gli oggetti appesi. Kirchner nei suoi quadri voleva denunciare l'inquietudine dell'uomo moderno dell'ipocrisia della società contemporanea, corrotta, conservatrice, dominata da falsi valori." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Incoronazione di Pio III. ### Introduzione: L'Incoronazione di Pio III è un affresco di Pinturicchio, databile al 1503-1508 e conservato nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Siena. Si trova sopra l'ingresso marmoreo della Libreria Piccolomini, nella navata sinistra della chiesa. ### Descrizione. La scena è situata su una parete della navata sinistra, vicino all'ingresso della Libreria. La scena, come molte del ciclo dedicato a Pio II nella Libreria, è impostata su due registri, con una simmetria sostanziale delle parti. Nella parte superiore il papa, seduto in trono al centro, riceve il triregno e la croce e la sua figura è modellata a bassorilievo con stucchi e pastiglia dorata, in modo da farla risaltare nella penombra della parte superiore della parete. La scena è ambientata in una sorta di loggia, con ai lati due terrazze ricolme di vescovi e aperture paesistiche sullo sfondo. Al centro corre la fascia del basamento della loggia, con l'iscrizione commemorativa. Nella parte inferiore si addensa una folla varia e colorata. Sulla presenza di ritratti le fonti sono discordanti: Vasari disse che ve ne erano in quantità, mentre Sigismondo Tizio, biografo di Pinturicchio, ricordò il solo ritratto del cane di Pandolfo Petrucci. In ogni caso la mancanza di effigi per il confronto rende difficile ogni ipotesi; solo il fanciullo all'estrema destra con il crescente araldico sulla calza sarà sicuramente stato di casa Piccolomini, ma non è dato a sapersi se un figlioletto o un paggio. ### Stile. La scena è caratterizzata da una certa rigidità nella divisione in parti, che rimanda a un gusto ancora quattrocentesco. Nonostante ciò alcuni elementi dinamici mostrano la volontà di adeguarsi alle novità artistiche del primo Cinquecento, soprattutto sulla scorta di Raffaello, a Siena verso il 1503: ad esempio i contrasti cromatici del gruppo degli araldi a sinistra, il languore assorto dell'alabardiere appoggiato all'asta, l'avanzare spedito del giovane in calze rosse, ecc. Oberhuber (nel 1977) arrivò a supporre una paternità raffaellesca per il disegno dell'intera scena, esclusa poi dal resto della critica. In ogni caso la personalità artistica del maestro urbinate dovette scuotere le certezze del maturo Pinturicchio, spingendolo verso un rinnovamento che si acquietò poi però negli anni seguenti, con la ripresa dei lavori nella Libreria Piccolomini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trittico di Navolè. ### Introduzione: Il Trittico di Navolè è formato da tre dipinti a olio su tavola di Cima da Conegliano, originariamente nella chiesa di Navolè di Gorgo al Monticano ed attualmente conservato presso il Museo d'arte sacra Albino Luciani della Diocesi di Vittorio Veneto. ### Descrizione. Il pannello centrale (180x90 cm) rappresenta San Martino e il povero; i pannelli laterali (105x38 cm): a sinistra san Giovanni Battista e a destra san Pietro con il libro e le chiavi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Storie di sant'Orsola (Treviso). ### Introduzione: Le Storie di sant'Orsola sono un ciclo di affreschi conservati nella chiesa di Santa Caterina a Treviso, sede dei Musei civici cittadini, e considerati una delle migliori opere di Tommaso da Modena. ### Descrizione. Nella cappella originaria, in Santa Margherita, i riquadri affrescati si disponevano sulle tre pareti: le due laterali maggiori e quella di fondo, sopra l'altare. Le Storie di sant'Orsola sono un tema ricorrente nell'arte pittorica medievale. Undici riquadri narrativi erano disposti, a coppie, sulle pareti laterali, su tre registri sovrapposti, mentre l'ultima scena del Martirio, da sola, occupava uno spazio doppio nella parte inferiore della parete destra. Alla sommità dei due raggruppamenti, assecondando il soffitto a volta, erano due scomparti in forma di lunette ogivali raffiguranti la Madonna annunziata e l'Angelo annunziante, dei quali si conserva solo il primo. Sulla parete sopra l'altare, stretta tra due alte finestre a lancia, era il riquadro con Sant'Orsola e le compagne in gloria. Le scene si basano su una Passio di Orsola, figlia cristiana del re di Bretagna, che porta a conversione il figlio pagano del re d'Inghilterra, suo promesso sposo; il pellegrinaggio intrapreso verso Roma dalla principessa, seguita da 11.000 vergini, la conduce infine a Colonia, assediata dagli Unni di Attila. Nella città tedesca Orsola viene martirizzata assieme alle compagne e al Papa (unitosi alle pellegrine nel viaggio di ritorno), poiché si era negata al condottiero barbaro. ### Stile. La storia è sceneggiata dal pittore con abilissima regia, proponendo un racconto partecipato, descritto con minuzia e compiacimento nei profili femminili, nelle pose, nei particolari dell'abbigliamento e dell'ambientazione. Fornisce un modello esemplare di raffinatezza ed eleganza gotici e rivela i vari protagonisti nei loro risvolti psicologici, attraverso la mimica facciale e delle mani, con un'efficacia narrativa assolutamente inedita e moderna." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nozze di Bacco e Arianna. ### Introduzione: Le Nozze di Bacco e Arianna è un dipinto a olio su tavola (28x69 cm) di Cima da Conegliano, databile al 1505 e conservato al Museo Poldi Pezzoli di Milano. La tavola è il frammento centrale del fronte di un cassone, o della testata di un letto, attualmente diviso in quattro parti: le altre due, che completavano la composizione con la raffigurazione di Baccante e di Sileno ubriaco sul dorso di un asino si trovano al Philadelphia Museum of Art. Una quarta si trova in collezione privata in Francia. ### Descrizione. La tavola raffigura Bacco, rivestito di un'armatura, in atto di incoronare Arianna che si genuflette di fronte a lui. I due sono portati in trionfo su un carro dorato trainato da pantere, e sono accompagnati da una menade e da un satiro che recano il tirso (il ramo ornato di pampini ed edera); una figura satiresca, umana ma dalle orecchie caprine, porta sulle spalle una cesta colma di uva. La fonte della scena è Ovidio, che nell' Ars Amatoria e nelle Metamorfosi narra come Dioniso, di ritorno dalla vittoriosa spedizione in India, avesse incontrato sull'isola di Nasso Arianna, là abbandonata da Teseo, e ne avesse fatto la sua sposa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Apoteosi di san Zanobi e ciclo di uomini illustri. ### Introduzione: L'Apoteosi di san Zanobi e ciclo di uomini illustri è una serie di affreschi di Domenico Ghirlandaio, databile al 1482-1484 e conservato nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio a Firenze. ### Descrizione e stile. La parete est della sala, quella interessata dagli affreschi, è tripartita in tre fasce verticali, che corrispondevano alle antiche tre bifore dell'originaria facciata sud del palazzo, coperta poi dagli ampliamenti. Quella centrale fu murata e quelle laterali rimpicciolite, anche se in quella di sinistra oggi si apre la porta per la sala della Cancelleria. L'affresco centrale che è stato in parte poi sciupato dall'apertura di un portale della seconda metà del Cinquecento all'epoca del rinnovamento vasariano del palazzo, che conduce alla Sala del Mappamondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cappella del Miracolo del Sacramento. ### Introduzione: La cappella del Miracolo del Sacramento si trova nella chiesa di Sant'Ambrogio a Firenze. Decorata da sculture di Mino da Fiesole e da affreschi di Cosimo Rosselli, venne realizzata per conservare l'ampolla col sangue del Miracolo eucaristico di Firenze, avvenuto nel 1230. ### Descrizione. La cappella si trova a sinistra del presbiterio, rialzato di alcuni gradini. La pianta è rettangolare, aperta su due lati e recintata da una balaustra marmorea della fine del XVII-inizio del XVIII secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cristo tra i dottori (Cima da Conegliano). ### Introduzione: Cristo tra i dottori è un dipinto a olio su tavola (54,5x84,4 cm.) di Cima da Conegliano e conservato nel Museo nazionale di Varsavia. ### Descrizione e stile. L'opera è in rapporto col celebre Cristo dodicenne tra i dottori di Dürer, secondo un'iconografia divenuta popolare in area veneziana a partire dai primi anni del Cinquecento. La versione che ne diede Cima, simile per impostazione a quella di Bernardino Luini (1515-1530), mostra il Cristo a mezza figura mentre gesticola, isolato e malinconico, al centro di un semicerchio di anziani dottori, otto in tutto, che hanno varie pose, tutte però composte e intensamente contemplative." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane uomo. ### Introduzione: Il Ritratto di giovane uomo è un dipinto olio su tavola (72x56 cm) attribuito a Raffaello Sanzio, databile tra il 1516 e 1517 circa e già conservato presso il Museo Czartoryski a Cracovia. ### Descrizione. Il dipinto ritrae un giovane di tre quarti, con il volto girato verso lo spettatore, ritratto entro una stanza con finestra. Secondo Carlo Gamba la parte sinistra venne tagliata o perché danneggiata o per adattare le dimensioni della tela a una cornice, poiché è abbastanza raro che la mano sia dipinta solo a metà. Una pulitura troppo energica, eseguita in epoca imprecisata, ha impoverito la superficie pittorica, rendendo più difficile l'attribuzione. Interventi di aiuti, probabilmente di Giulio Romano, sono stati rilevati da Adolfo Venturi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Caccia alla tigre (Rubens). ### Introduzione: La Caccia alla tigre è un grande dipinto a olio su tela di 256x324 cm, realizzato nel 1616 dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens. Esso costituisce una delle quattro opere di caccia commissionate da Massimiliano I, elettore e duca di Baviera, per decorare il Castello Vecchio di Schleißheim. Tale ciclo di opere è stato diviso durante le guerre napoleoniche. Attualmente è conservato nel Museo delle Belle Arti di Rennes. ### Descrizione. L'opera mostra un momento di elevata concitazione, in cui uomini e bestie combattono li uni contro li altri per la sopravvivenza. La scena è resa particolarmente drammatica e selvaggia attraverso l'inserimento di animali esotici, come la tigre. Tale elemento era molto diffuso in epoca classica e in questo contesto rappresenta lo scontro tra la ragione (l'uomo) e l'istinto. I corpi si fondono tra di loro a creare una scena dall'epilogo enigmatico, non è, infatti, ancora chiaro chi sarà il vincitore: da un lato la razionalità sembra perire sotto il violento morso del possente felino, da un altro numerosi sono gli animali che giacciono esanimi (si noti il particolare del leopardo nell'angolo in basso a destra dell'opera). La drammaticità della scena è solo leggermente attenuata e mitigata dall'esigua quantità di sangue visibile, tuttavia lo sguardo giunge rapido all'atroce visione di una tigre che, disperatamente, difende i propri cuccioli.L'attenzione dell'osservatore è immediatamente catturata dalla maestosa figura del cavallo posizionato al centro del dipinto. Esso presenta una anatomia meticolosamente studiata sin nei più minuti particolari. Pregevole è la rappresentazione della coda e della criniera. L'animale è ritratto in una posizione inusuale, quasi contorta, ed è caratterizzato da una colorazione tendente all'azzurro. Ciò risulta esemplificativo della lacerazione e della sofferenza a cui è sottoposto, oltreché elemento chiave per apprezzare i numerosi effetti di chiaroscuro di cui l'artista si serve per creare una atmosfera più realistica. ### Stile. In piena sintonia con il radicale cambiamento stilistico, intrapreso dall'autore a partire dal 1612, in sintonia con le istanze di rinnovamento della Controriforma Cattolica a lui contemporanea, i colori sono chiari, con tonalità più fredde. I contrasti cromatici sono accentuati dallo sfondo cangiante, allo scopo di conferire dinamicità all'opera. L'autore pone grande attenzione all'ottenimento di una rappresentazione dei corpi il più possibile simile alla realtà. Spiccano, quindi, i numerosi dettagli anatomici." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pala Tornabuoni. ### Introduzione: La Pala Tornabuoni è un dipinto a tempera su tavola (altezza massima 221 cm) di Domenico Ghirlandaio e bottega, realizzato per l'altare centrale di Santa Maria Novella dal 1490 circa e completato dopo la morte del pittore (1494) fino al 1498 circa. Oggi si trova smembrata in più sedi, con lo scomparto centrale (Madonna in gloria tra santi) nell'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. ### Descrizione. La Pala Tornabuoni era a due facce: una rivolta verso i fedeli e la navata e una rivolta verso i frati domenicani del coro. È composta quindi da un grande pannello centrale su ciascun lato e sei scomparti di santi a tutta figura, dei quali ne sopravvivono oggi solo quattro. La pala era così composta:. Madonna in gloria tra santi (fronte), 221x198 cm, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera. Resurrezione (retro), 221x199 cm, Gemäldegalerie, Berlino. Santa Caterina da Siena, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera. San Lorenzo, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera. Santo Stefano, 191x56 cm, Szépművészeti Múzeum, Budapest. San Pietro Martire, Fondazione Magnani Rocca, Traversetolo (provincia di Parma). San Vincenzo Ferrer, già nel Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino, andato distrutto nel'incendio della Flakturm Friedrichshain di Berlino nel maggio 1945. Sant'Antonino Pierozzi, già nel Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino, andato distrutto nel'incendio della Flakturm Friedrichshain di Berlino nel maggio 1945." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Studio di mani. ### Introduzione: Lo Studio di mani è un disegno a punta d'argento e lumeggiature di biacca su carta preparata in tinta rosa (21,4x15 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1474 circa e conservato nella Royal Library del Castello di Windsor (n. 12558). ### Descrizione e stile. Il foglio viene spesso riferito al Ritratto di Ginevra de' Benci (1474 circa, National Gallery of Art, Washington), di cui sarebbe uno studio preparatorio per le mani, che come è noto vennero asportate con una riduzione della tavola in epoca imprecisata. Appare meno probabile, sebbene sia stato ipotizzato, che si tratti di uno studio per la Gioconda, essendo infatti la figura ritratta di tre quarti sì, ma voltata verso destra invece che verso sinistra. Le mani sono rappresentate con un doppio studio per la destra: adagiata nella mano sinistra in una prima ipotesi, alzata e reggente qualcosa nello studio condotto più a fondo. Questa seconda posizione rende le mani molto simili a quelle del busto di Andrea del Verrocchio della cosiddetta Dama col mazzolino (1475 circa, Museo del Bargello, Firenze), tanto che alcuni in passato avevano attribuito l'intera scultura a Leonardo. Nel foglio si vede anche un piccolo profilo grottesco, testimonianza di come Leonardo usasse e riusasse i fogli per fissare i molteplici spunti che sovvenivano alla sua mente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso con storie della Passione e della Redenzione. ### Introduzione: Il Crocifisso con storie della Passione e della Redenzione (Croce n. 432, dal numero di inventario del 1890) è un dipinto a tempera su tavola (302x231 cm) di un maestro toscano anonimo ('Maestro della Croce 432'), databile all'ultimo quarto del XII secolo e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Si tratta del dipinto più antico della Galleria. ### Descrizione e stile. L'opera è un esempio di crocifisso del tipo Christus triumphans, in cui Gesù è rappresentato vivo sulla croce, come vincitore della morte: si tratta della più antica iconografia della Crocifissione usata su tavola, prima che nel XIII secolo, sulla spinta degli ordini mendicanti, si diffondesse l'iconografia del Christus patiens, cioè il Cristo sofferente. La tavola è in uno stato di conservazione buono, nonostante abbia perso la sommità e una parte dell'estremità destra del braccio trasversale, nonché alcune perdite di colore in basso e nelle Storie dei tabelloni. Cristo è raffigurato sulla croce in maniera ancora astratta, come se fosse senza peso e senza volume, con un'anatomia semplificata, ma efficace, e con lo sguardo fisso e frontale (anche se gli occhi divergono lateralmente evitando il contatto diretto con lo spettatore) come nelle icone bizantine. In alto si trova un'iscrizione, ai lati la Madonna e san Giovanni (sinistra) e le Pie donne (a destra, solo una visibile). Nei tabelloni laterali si susseguono storie della Passione (Lavanda dei piedi, Bacio di Giuda, Flagellazione, Discesa dalla Croce, Deposizione nel Sepolcro) e della Redenzione (Discesa al Limbo con Davide e Salomone, Adamo ed Eva), rappresentate con un'insolita espressività e vivacità narrativa. In basso, nel soppedaneo, si vede l'Andata al Calvario. Il suo autore è in genere ritenuto pisano, per gli evidenti influssi orientali (evidenziabili nel gusto per la linea elegante di contorno, per la chiarezza compositiva, per il ricorso a colori chiari e brillanti), anche se Boskovits ha parlato di 'anonimo fiorentino', aggiornato all'arte araba e bizantina tramite forse mosaicisti attivi in area normanna che potevano essere saliti a Firenze per la decorazione della cupola del Battistero. L'ambito centroitaliano sarebbe confermato dalle analogie con il Crocifisso di Maestro Alberto da Spoleto, opera firmata e datata 1187, che presenta un corpo stilizzato simile con contorni netti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna Pisa. ### Introduzione: La Madonna Pisa (numero di inventario del 1890 9213) è un dipinto a tempera su tavola (98x60 cm) attribuito al Maestro della Sant'Agata, databile al 1250-1280 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La Madonna col Bambino è dipinta su un fondo scuro, originariamente coperto d'argento. Si tratta di una Madonna Hodeghétria, cioè, in greco, indicante la via, poiché con la mano accenna verso il figlio: Maria simboleggiava la Chiesa, che indirizzava la strada del fedele verso Gesù e la Salvezza. Il Bambino è tenuto in braccio ed è abbigliato come un filosofo antico: non a caso tiene anche in mano un rotolo e con la destra è in atto di benedire la madre (e quindi la Chiesa stessa). La fissità è tipica delle icone bizantine, a cui l'anonimo pittore si rifece, con ombreggiature scure molto marcate. Particolarmente stilizzata è la pianta di un piede del bambino, quasi una sagoma senza spessore. Le dita di Maria sono estremamente lunghe e affusolate, tanto da sembrare esili rametti, soprattutto nella mano che regge la veste del Bambino. Sul manto blu compaiono ricamate due delle tipiche tre stelle, simboli antichissimi della grazia divina discesa su Maria e ricordo della stella di Betlemme. Come tipico dell'epoca, gli sguardi delle divinità divergono leggermente, sfuggendo lo sguardo dello spettatore. Un semplice motivo a rosette stilizzate decora il bordo inferiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna di Casale. ### Introduzione: La Madonna di Casale (numero di inventario del 1890 9494) è un dipinto a tempera su tavola e fondo argento (180x78 cm) attribuito al Maestro di Greve, databile alla prima metà del XIII secolo, forse al 1210-1215 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La Madonna col Bambino è dipinta su un fondo scuro, originariamente coperto d'argento, con ampie parti a rilievo, come l'aureola sporgente di Maria e una serie di borchie che decorano il bordo. La Vergine troneggia sporgendo con la testa e l'aureola oltre i confini della tavola rettangolare, come tipico nelle opere dell'epoca. Maria è raffigurata su un trono stilizzato assolutamente piatto, composto da un cuscino rosso, un sedile e un sostegno, decorati da fini motivi geometrizzanti, nei vivaci colori del rosso, del blu e dell'oro. Maggiore profondità è ottenuta invece nelle pieghe del manto della Madonna, che suggeriscono la presenza delle ginocchia. Rigida è la frontalità, derivata dai modelli bizantini, con il Bambino benedicente. La ricchezza del panneggio, che sebbene stilizzato evita una troppo rigida schematicità, denota lo spessore del pittore, che impostò la veste della Vergine a più strati. Sul manto compaiono ricamate tre stelle, simboli antichissimi della grazia divina discesa su Maria e ricordo della stella di Betlemme. Il Bambino fa uscire il braccio dal mantello cangiante, con un gesto che è ripreso dalla Madonna di Rovezzano (Firenze, chiesa di Sant'Andrea a Rovezzano), ritenuta la più antica opera di scuola fiorentina pervenutaci. Da questo modello provengono anche le pieghette ritmiche e simmetriche che incorniciano il volto di Maria. In basso si trova la scena dell'Annunciazione, con l'Angelo che si proietta verso Maria, umile e accettante sullo sfondo di una città stilizzata, mentre a destra bilancia la composizione una roccia scheggiata. Il tutto è impostato a un certo profondo geometrico, con un'inclinazione per la decorazione 'rigogliosa' e calligrafica. La linea di contorno segna una demarcazione rigida a monocorde delle figure, che sembra comprimere il panneggio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna del Popolo (Santa Maria del Carmine). ### Introduzione: La Madonna del Popolo è un dipinto a tempera su tavola (262x124 cm) attribuito al Maestro della Madonna del Carmine, databile al 1268 circa e conservato nella Cappella Brancacci nella Basilica di Santa Maria del Carmine a Firenze. ### Descrizione e stile. La pala mostra la Madonna in trono col Bambino tra due angeli a tutta figura, sormontata da una cuspide che originariamente aveva forma triangolare e in cui vi sono dipinti il Redentore coronato di spine tra due angeli, con l'iscrizione 'IC/XC'. Maria è raffigurata su un trono stilizzato e piuttosto piatto, composto da più strati di legno decorati da intarsi e da un cuscino verde, con una spalliera con un drappo rosso bordato d'oro e una pedana, rozzamente scorciata. Dietro di lei si trovano due angeli a mezza figura, simmetrici, che sporgono oltre il trono e le cui ali disegnano una curva che riprende la forma dell'aureola di Maria. La Vergine è avvolta da uno stretto mantello azzurro, dal quale sporge una veste verde. Maggiore profondità è ottenuta invece nelle pieghe del manto, che suggeriscono la presenza delle ginocchia, tramite una serie di pieghe stilizzate ottenute con l'agemina. In basso spuntano i piedi della Vergine. La posa di Maria è del tipo Hodeghétria, cioè indicante la via, poiché con la mano accenna verso il figlio: Maria simboleggiava la Chiesa, che indirizzava la strada del fedele verso Gesù e la Salvezza. Fa parte di questa iconografia, derivata dalle icone bizantine, la testa leggermente reclinata, a sottolineare ancora maggiormente la comunione col figlio. Il Bambino è tenuto in braccio ed è abbigliato come un filosofo antico: non a caso tiene anche in mano un rotolo, di colore rosso, e con la destra è in atto di benedire la madre (e quindi la Chiesa stessa). Le ombreggiature scure sono molto marcate, come nella Madonna Pisa agli Uffizi, da alcuni riferita allo stesso autore. Gli occhi di Maria sono grandi ed espressivi, le dita estremamente lunghe e affusolate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna di Rovezzano. ### Introduzione: La Madonna col Bambino in trono e due angeli (o Madonna di Rovezzano) è un dipinto tempera su tavola del Maestro di Rovezzano, databile al 1200-1210 circa e conservato nella chiesa di Sant'Andrea a Rovezzano a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera, in ottimo stato di conservazione, è tra le prime pitture di scuola fiorentina conosciute. Si tratta della più antica Madonna in trono del genere conservata in area fiorentina, ispirata sicuramente a icone bizantine e facente poi da modello per numerose opere simili, del Maestro del Bigallo, del Maestro di Greve, ecc. La Vergine troneggia sporgendo con la testa e l'aureola oltre i confini della tavola rettangolare. Maria è raffigurata su un trono stilizzato, composto da un vaporoso cuscino appoggiato su una base lignea a più strati. La posizione di Maria e del figlio in grembo è estremamente frontale, ieratica, con due angeli ai lati che riempiono gli angoli della tavola ed accrescono il senso di simmetria. Il panneggio, di derivazione antica filtrata dall'arte bizantina, è increspato con rigidità, creando una sorta di 'origami' bidimensionale, che però non manca di evidenziare, anche con una certa forza, dettagli anatomici del corpo di Maria, soprattutto la posizione le ginocchia leggermente divaricate e asimmetriche. Il volto della Vergine è incorniciato da una serie di pieghette simmetriche del velo, che si ritrovano in tutta la produzione locale della prima metà del Duecento. Gesù Bambino è sospeso in grembo a Maria senza peso, perfettamente in asse centrale e nella veste di un antico filosofo, sottolineato anche dal rotolo rosso che tiene nella sinistra. Dal mantello bianco egli tira fuori un braccio benedicente, il cui gomito resta fasciato. Gli angeli sono longilinei e aggraziati, con leggere differenze nelle fisionomie. Ai lati di essi si trovano lettere greche che simboleggiano i nomi di Maria e Cristo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Dittico della Crocifissione e della Madonna col Bambino e santi. ### Introduzione: Il Dittico della Crocifissione e della Madonna col Bambino e santi è un dipinto a tempera e oro su tavola (103x122 cm totali) attribuito a Bonaventura Berlinghieri, databile al 1255 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 8575-8576). ### Descrizione e stile. La Crocifissione è rappresentata con la Croce a Y, che aumenta il senso drammatico della scena ispirandosi a modelli nordici. Il Cristo patiens, cioè sofferente secondo l'iconografia francescana, è longilineo e col corpo inarcato verso sinistra. In altro due angeli raccolgono il suo sangue e ai lati si trovano delle figure ad altezza intera in scala ridotta, senza una precisa collocazione spaziale rispetto alla croce: a sinistra si vedono il gruppo delle Pie Donne e la Madonna che sviene; a destra ricompare Maria a colloquio con san Giovanni, che formano la tradizionale coppia dei 'dolenti'. In basso si vedono due scene della Passione in scala ancora minore: la Via Crucis o Andata al Calvario e la Deposizione dalla Croce, di grande espressività nel corpo estremamente arcuato di Cristo. Lo sportello della Madonna col Bambino e santi mostra la Vergine col figlio a mezzo busto tra figurine di santi a tutta figura giustapposte ai lati e in basso, senza nessun rapporto spaziale con la figura al centro. Maria e il Bambino sono riuniti in un dolce abbraccio che li porta a sfiorare i volti, con un senso di familiarità che sembra anticipare Cimabue: si tratta della tipologia bizantina della 'Vergine Eleusa', cioè della 'Madre affettuosa'. Essa infatti fa un gesto protettivo col proprio mantello come a coprire il figlio. Gesù, come tipico nella pittura duecentesca, è ritratto come un piccolo filosofo con la toga all'antica e con un rotolo in mano; con la mano destra fa un gesto di benedizione verso la Madre, simbolo dell'intera Chiesa. I santi sono san Pietro e san Giovanni Battista in alto, santa Chiara a metà e in basso sant'Andrea, sant'Antonio da Padova, san Michele Arcangelo col drago, san Francesco e san Giacomo maggiore. Alcune concise abbreviazioni in greco aiutano a identificare le figure. Quasi assenti sono le sfumature, in favore di un pastoso tratteggio dei colori scuri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Crocifisso n. 434. ### Introduzione: Il Crocifisso con otto storie della Passione (Croce n. 434, dal numero di inventario del 1890) è un dipinto a tempera e oro su tavola (250x200 cm) di un maestro toscano anonimo ('Maestro della Croce 434'), databile al 1240-1245 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera è un esempio di crocifisso del tipo Christus patiens, in cui Gesù è rappresentato dolente sulla croce. Si tratta dell'iconografia che si affermò nel corso del XIII secolo spinta dalla predicazione dei francescani, sostituendo quella più antica del Christus triumphans ('Cristo trionfante' sulla morte) di derivazione bizantina. La tavola è in uno stato di conservazione buono, sebbene si registri la perdita dei quattro tabelloni alle estremità della croce e in passato abbia subito ridipinture. Cristo è raffigurato sulla croce con un'aureola a rilievo, decorata da castoni. Il suo corpo, non ancora inclinato a sinistra, è asciutto e con un'anatomia stilizzata ma plausibile, disegnata a forza di lumeggiature e ombreggiature che riescono a sbalzare le forme. Estremamente accentuata è l'espressività del volto, con la triste smorfia di dolore e con una serie di righe del viso i cui giochi lineari trovano corrispondenza e continuazione nelle onde della capigliatura e nei riccioli della barba. Un motivo simile, di grandissima raffinatezza, si trova anche nell'articolato nodo del perizoma, che sale e scende a più riprese generando una serie di increspature asimmetriche che rompono la schematicità di altre opere simili dell'epoca. Il diverso ricadere delle pieghe anzi esalta la diversa disposizione spaziale delle gambe, facendo avanzare il ginocchio sinistro. Sui tabelloni si trovano otto storie della Passione e Resurrezione di Cristo:. Gesù davanti a Pilato. Cristo deriso. Flagellazione. Andata al Calvario. Discesa dalla Croce. Sepoltura di Cristo. Pie donne al sepolcro. Cena in EmmausLe storie sono sapientemente ripartire in prima e dopo la Crocifissione, che si svolge ovviamente al centro nel soggetto principale. In esse si nota una certa vivacità narrativa, anche se non raggiungono l'espressività del Cristo crocifisso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Redentore tra la Vergine e tre santi. ### Introduzione: Il Redentore tra la Vergine e tre santi è un dipinto a tempera e oro su tavola (85x210 cm) firmato e datato 1271 da Meliore di Jacopo; è conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. Il dossale, tramite applicazioni a rilievo in pastiglia, simula un'arcata con colonnine e archi trilobati da cui si affacciano quattro santi e, al centro, il Redentore, più alto con una vistosa aureola a rilievo decorata da pastiglie che simulano castoni di pietre preziose, con un motivo che si ritrova anche nel libro che egli tiene in mano. Da sinistra si riconoscono san Pietro (con le chiavi), la Vergine Maria, san Giovanni Evangelista (con il rotolo e con il tipico aspetto giovanile dai tratti quasi femminei) e san Paolo (con la spada). Iscrizioni aiutano a riconoscere le figure. Le figure sono allineate sotto le arcate, ma appaiono semplicemente giustapposte, nella loro iconica fissità bizantina e nella rigidità dei rimandi simmetrici; lontane appaiono ancora infatti le novità di Cimabue e due suoi profeti verosimilmente dislocati nella loggetta sotto il trono della Maestà di Santa Trinita (1280-1290 circa), nella stessa sala del museo. Notevole è la decorazione dell'oro, sia nelle aureole, che in altri dettagli, come i motivi vegetali e le iscrizioni. I caratteri fisionomici sono abbastanza standardizzati e si ritrovano fedelmente replicati in tutta la produzione del pittore. Numerosi e raffinati sono i grafismi (negli schematici ma elaborati panneggi lumeggiati d'oro, nelle rughe d'espressione del volto, nei tratteggi chiari e scuri che definiscono le ombre), che decorano minuziosamente l'immagine, ma inevitabilmente ne appiattiscono la composizione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Stimmate di san Francesco (Uffizi). ### Introduzione: Le Stimmate di san Francesco sono un dipinto a tempera e oro su tavola (81x51 cm) attribuito al Maestro della Croce 434 o al Maestro del San Francesco Bardi, databile al 1250 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 8574). ### Descrizione e stile. L'opera, a forma rettangolare, conserva ancora la cornice originale decorata da borchie dorate a rilievo. Mostra un'iconografia nata proprio in quegli anni, legata appunto al miracolo del santo d'Assisi, che non aveva precedenti nella cultura figurativa religiosa. Sullo sfondo di un monte ripidissimo con uno slanciato romitorio, stilizzazione del santuario della Verna, Francesco è inginocchiato in primo piano con le mani e i piedi ben in vista, mentre riceve le stimmate da un crocifisso apparso in cielo, in alto a destra, in cui un Gesù mistico sulla Croce è coperto da ali angeliche. Attingendo alla più antiche biografie, il santo riceve le stimmate da un serafino, legandosi a un parallelismo con un passo del Vangelo di Luca (22, 39-46), dove è scritto che Gesù, prefigurando il suo martirio, sudò sangue e venne consolato da un'apparizione angelica. Un'iscrizione precisa il nome di san Francesco. L'evento è rappresentato con serenità, con una luce dorata che si diffonde dappertutto, originando lumeggiature filanti dal sapore grafico e disegnativo, soprattutto sui crinali del monte, che appare così translucido come di smalto. Sebbene la spazialità resti astratta e poco convincente (si guardi alla posizione del santo che sembra fluttuare su un lastricato di pietre scheggiate), le forme appaiono tornite con cura, con una certa presa di coscienza dell'anatomia che si indovina dal saio floscio, soprattutto riguardo alle gambe." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maddalena penitente e otto storie della sua vita. ### Introduzione: La Maddalena penitente e otto storie della sua vita è un dipinto a tempera e oro su tavola (178x90 cm) del Maestro della Maddalena, databile al 1280-1285 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. Lo schema della tavola riprende quello delle pale dedicate a san Francesco e le sue storie, per esempio nella pala a Pescia di Bonaventura Berlinghieri (1235) o in quella della cappella Bardi di Santa Croce a Firenze del Maestro del San Francesco Bardi. Al centro si trova, a piena figura, una Maria Maddalena monumentale e ieratica, dalle forme del corpo allungate e interamente avvolte da una coltre fittissima di capelli, un attributo iconografico - quello dei lunghi capelli sciolti - che identifica la santa nelle raffigurazioni artistiche e che, in quest'opera, diviene elemento dominante. La mano destra distesa riecheggia le icone francescane e ne conferma l'ispirazione, mentre la sinistra regge un cartiglio srotolato contenente una lunga iscrizione che invita il fedele all'espiazione dei peccati seguendo l'esempio della santa. Le storie laterali rappresentano:. Maria Maddalena unge i piedi di Cristo. Noli me tangere. Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli. Ultima comunione di Maria Maddalena. Resurrezione di Lazzaro. Predica della Maddalena. Maria Maddalena nel deserto sfamata da un angelo. Esequie della MaddalenaIn queste storielle l'artista rivela una certa vivacità narrativa, arricchita da sintetiche notazioni ambientali (tra cui spicca lo sforzo di rendere il paesaggio naturale nel Noli me tangere), che lo allontana dal classicismo di ascendenza bizantina, pondendolo tra le figure preminenti nell'ambiente fiorentino del secondo Duecento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Luca (Maestro della Maddalena). ### Introduzione: Il San Luca è un dipinto a tempera e oro su tavola (132x50 cm) del Maestro della Maddalena, databile al 1280-1285 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La forma alta e stretta della tavola cuspidata - così come varie notazioni stilistiche - rimanda agli ultimi decenni del XIII secolo. San Luca è ritratto a piena figura con il Vangelo sottobraccio e con la mano destra benedicente, vestito all'antica con un pallio increspato da pieghe ritmiche ma mai schematiche che certificano l'alta qualità dell'opera; di contro, l'impianto per lo più disegnativo delle linee del panneggio e la rigidità di lumeggiature e ombre ne appiattiscono il rilievo, secondo i canoni di osservanza bizantina. Sono degni di nota alcuni dettagli come la soffice barba, divisa in ciuffi, o l'andamento della scollatura, dove lo spesso bordo nero genera un motivo sciolto e fluente. Ai piedi del santo, minuscoli, sono presenti un frate e una monaca: sono le figure dei committenti che riconducono all'ambito francescano la probabile destinazione originaria della tavola." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Maestà di Santa Maria dei Servi. ### Introduzione: La Maestà di Santa Maria dei Servi è un dipinto a tempera e oro su tavola (385x223cm) di Cimabue ed aiuti della sua bottega, databile al 1280-1285 circa e conservato nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Bologna. ### Descrizione. La pala mostra la Madonna col Bambino tra due angeli appoggiati alla spalliera. Il trono è raffigurato in tralice, con una complessa tornitura del legno, culminante nell'ampia spalliera a forma di 'lira' coperta da un drappo che si apre quasi a ventaglio. Si tratta di un elemento che si ritrova in opere di Coppo di Marcovaldo come la Madonna del Bordone e la Maestà di Orvieto, per l'appunto situate in altre chiese dell'Ordine servita. Qui però l'inclinazione dei bordi è più che mai accentuata, con le colonnine che si piegano vertiginosamente, quasi sgranandosi. Il Bambino fa un gesto affettuoso verso la Madre. Originale è il suo incedere verso la madre, che solleva una gamba facendola avanzare attraverso lo spacco della veste. Qui Gesù appare, forse per la prima volta (se si accetta la datazione duecentesca) come un bambino piuttosto che come un filosofo antico in miniatura, verso una più verosimile rappresentazione umana di un rapporto madre-figlio. Il volto di Maria, particolarmente tondeggiante, è sereno e quasi sorridente. Sembra aver abbandonato l'espressione severa della Maestà del Louvre o della piccola Madonna di Londra e preannunciare quei volti più distesi delle Maestà di Assisi o di Santa Trinita. In questo come in altri dipinti di maestri italiani è presente una riproduzione di un tessuto islamico. In particolare qui una striscia di tessuto copre il bordo superiore del trono: un'iscrizione pseudoaraba i cui 'caratteri' sono molto simili a quelli trovati su una ceramica contemporanea siriana, oggi custodita al Victoria and Albert Museum. ### Stile e datazione. A causa delle modeste condizioni di conservazione non è possibile valutare appieno la qualità della pittura. La parte più significativa è forse il complesso panneggio della veste azzurra di Maria, con pieghe fitte e fascianti, a sottosquadri, che rivela l'anatomia delle ginocchia senza schematismi nel formarsi delle pieghe. Le pieghe del manto sopra la testa cadono in linee concentriche non verticali. Queste due caratteristiche pongono l'opera non troppo distante dalla Maestà del Louvre o dalla piccola Madonna di Londra entrambi databili intorno al 1280 e la pre-datano rispetto all'attività assisiate dell'artista (1288-1292). Anche la forma della narice, molto indicativa nel suggerire le datazioni delle opere di Cimabue come sottolineato dal Bellosi, indica una data precedente all'attività assisiate dell'artista (1288-1292). Invece l'espressione serena e distesa, quasi sorridente, indica un'evoluzione rispetto alle due tavole ed un avvicinamento allo stile più tardo dell'artista, vicino alle Maestà di Assisi (1288 circa) o di Santa Trinita (1290-1301_. È presente anche una maggiore energia rispetto alle Maestà del 1280, nella Vergine saldamente seduta sul trono e nel Bambino più irrequieto. Da precisare comunque che questi tratti non saranno ripresi da Cimabue nelle Maestà successive. Nel complesso, queste caratteristiche stilistiche suggeriscono una datazione intorno ai primi anni ottanta del XIII secolo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Trittico della Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo. ### Introduzione: La Trittico della Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo è un dipinto a tempera e oro su tavola (pannello centrale 150x58 cm, pannelli laterali 126x44 ciascuno) di Ugolino di Nerio, databile al 1320-1325 circa e conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Precedentemente faceva parte della Collezione Contini-Bonacossi, che fu donata al museo fiorentino nel 1969. ### Descrizione e stile. Il trittico è composto da tre pannelli con altrettante cuspidi, con personaggi a mezza figura. Al centro si vede la Madonna col Bambino, sormontata dall'Eterno benedicente, a sinistra San Paolo (con la spada) sormontato forse da Santo Stefano (con la dalmatica) e a destra San Pietro (con le chiavi e la barba bianca), sormontato forse da San Giovanni Evangelista (col libro). Il Bambino è colto nell'atto infantile di tirare il velo della madre, che lo guarda con uno sguardo impassibile ma tutto sommato dolce alla maniera di Duccio di Buoninsegna. Le figure mostrano la conoscenza delle novità senesi introdotte da Simone Martini ed è assimilabile al Polittico n. 38 della Pinacoteca nazionale di Siena e alla Madonna col Bambino della Pieve di Pilli." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Santa Cecilia e storie della sua vita. ### Introduzione: Santa Cecilia e storie della sua vita è un dipinto a tempera e oro su tavola (85x181 cm) del Maestro della Santa Cecilia, databile a dopo il 1304 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La pala mostra al centro, in tutta la sua figura, Santa Cecilia in trono. Evidenti sono i rimandi in questa rappresentazione alle coeve novità di Cimabue e Giotto, infatti il trono è già in prospettiva intuitiva, e ha un traforo sui lati, a mo' di ciborio, come compare poi, anni dopo, anche nella Maestà di Ognissanti di Giotto. Essa tiene in mano la palma del martirio e un libro ed ha un'espressione sorridente. La sua figura, a differenza dei personaggi stilizzati nell Storie, è plastica e massiccia, quasi dilatata come nelle migliori opere giottesche. Ai lati si trovano, in due gruppi simmetrici, otto storie della sua vita, secondo uno schema che affonda le radici nell'arte duecentesca. Si leggono da sinistra a destra, dall'alto in basso, prima nella metà sinistra e poi in quella destra:. Banchetto di nozze di santa Cecilia e san Valeriano. Santa Cecilia converte san Valeriano. San Valeriano incoronato da un angelo. Santa Cecilia predica a san Valeriano e san Tiburzio. Battesimo di san Tiburzio. Santa Cecilia che predica pubblicamente. Santa Cecilia davanti al prefetto. Martirio di santa CeciliaLe storie ricordano il casto matrimonio tra Cecilia e Valeriano, la loro partecipazione attiva al Cristianesimo e l'arresto e martirio della santa. Mancano attributi che rimandino al patronaggio della musica da parte della santa, poiché legati a un culto che si diffuse solo nel XVI secolo. Le scene sono caratterizzate da un realismo minuto, con un'attenzione preponderante ai fondali architettomnici e alla collocazione delle figure nello spazio, come in una riduzione in scala degli affreschi di Assisi. L'intuitività della prospettiva è testimoniata ad esempio nella scena del Banchetto, in cui il tavolo è scorciato in maniera diversa dalla stanza. Le figurette invece appaiono ancora legate alla scuola bizantina, con proporzioni allungate e atteggiamenti convenzionali, nonostante una certa vivacità in alcune scene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cappella Velluti. ### Introduzione: La cappella Velluti è l'ultima cappella a destra del coro nella basilica di Santa Croce a Firenze. ### Descrizione e stile. La decorazione si dispiega nel registro mediano delle pareti laterali e ai lati della vetrata nella parete centrale. A sinistra si vede l'Apparizione di san Michele Arcangelo sul monte Gargano, a destra San Michele Arcangelo che combatte il drago. Sopra e sotto a queste scene principali si trovano partiture geometriche che imitano specchiature marmoree. Sulla parete centrale si vedono le figure dei santi Alessandro vescovo di Fiesole e Maria egiziaca sotto nicchie, sormontati dagli stemmi Velluti e Zati. Il soffitto è azzurrino, con motivi geometrici e vegetali sui bordi e sui costoloni. Il polittico sull'altare è di Giovanni del Biondo con predella di Neri di Bicci." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trittico Cagnola. ### Introduzione: Il Trittico Cagnola è un dipinto a tempera e oro su tavola (39x42 cm) di Jacopo del Casentino, firmato, databile al 1325-1330 circa, e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. Il trittichetto, dalla forma cuspidata con due ante richiudibili, mostra al centro una Maestà, cioè una Madonna in trono col Bambino. La rappresentazione deriva evidentemente dalla Maestà di Ognissanti di Giotto, con un'analoga impostazione e alcune citazioni, come la Madonna dalle forme dialatate sotto il manto scuro e il trono traforato, in prospettiva centrale intuitiva. Ai lati della Vergine si trovano quattro angeli e i santi Bernardo da Chiaravalle e Giovanni Battista. Curiosa è la forma del gradino alla base del trono, con una sporgenza esagonale. Il pavimento imita le venature del marmo. In basso, sul bordo dello scomparto centrale, si trova la firma dell'autore. Negli sportelli laterali, arricchiti da punzonature, si trovano vari episodi. Quello sinistro è ripartito tra le Stimmate di san Francesco nella parte superiore e le sante Margherita d'Antiochia e Lucia a tutta figura in quello inferiore. Quello destro mostra una Crocifissione con angeli che raccolgono il sangue delle ferite di Cristo (anche questo un motivo giottesco presente nella Cappella degli Scrovegni) e i dolenti alla base, sullo sfondo della roccia del monte Golgota, con l'immancabile teschio. La scelta delle figure, soprattutto nello sportello, doveva essere legata al nome e alla devozione particolare del committente e dei suoi familiari. Lo stile si lega a una tendenza 'miniaturistica', come descrisse Richard Offner." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Storie della Vergine (Niccolò di Bonaccorso). ### Introduzione: Le Storie della Vergine sono una serie di dipinti a tempera e oro su tavola (50x34 cm ciascuno) di Niccolò di Bonaccorso, databili al 1380 circa e conservate nella Galleria degli Uffizi a Firenze, nella National Gallery di Londra e nel Metropolitan Museum di New York. ### Descrizione e stile. Le tre tavolette mostrano uno stile piuttosto eclettico. Le tre opere hanno identiche misure e identica incorniciatura. Tutte e tre inoltre hanno la stessa decorazione del retro, che suggerisce come essi potessero venir mossi e chiusi, rendendo visibile anche il lato posteriore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Altare di san Giovanni Battista. ### Introduzione: L'Altare di san Giovanni Battista è un dipinto a tempera e oro su tavola (275x180 cm) di Giovanni del Biondo, databile al 1360 circa e conservato nella Collezione Contini Bonacossi della Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera, di dimensioni monumentali, mostra al centro San Giovanni Battista a tutta figura secondo una tipologia che affonda le sue radici nelle prime rappresentazioni di san Francesco tra le sue storie nel XIII secolo. Il santo è rappresentato prendendo a modello l'iconografia dell'Arcangelo Michele vittorioso sul drago, cioè trionfante su Erode che si trova sotto i suoi piedi con un cartiglio. Anche il Battista tiene un cartiglio con la tipica frase biblica 'EGO VOX CLAMANTIS IN DESERTO'. Erode si riconosce anche nella vicina scena del Banchetto, a destra. La figura frontale del Battista è legata all'influenza dell'Orcagna, maestro di Giovanni. In alto la cuspide è riquadrata da due cherubini e un serafino e ai lati si trovano dieci storie della vita del santo, più basse nella predella, con un'undicesima storia al centro in basso rappresentante la Discesa al Limbo, che sottolinea l'apoteosi di Giovanni Battista come Precursore di Cristo. Esse sono dall'alto in basso, da sinistra a destra:. Annuncio della nascita di Giovanni Battista a Zaccaria. Visitazione. Nascita del Battista. Imposizione del nome al Battista. San Giovannino nel deserto. Predicazione del Battista nel deserto. Battesimo di Cristo. Banchetto di Erode. Decapitazione di San Giovanni Battista. Salomè porta la testa del Battista a ErodiadeLa gamma cromatica, come tipico nelle opere di Giovanni del Biondo, è così ricca e variata, che fece spendere a Mario Salmi le parole di 'vivace, festaiolo', riferite al prolifico allievo dell'Orcagna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Andrea Vanni). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto a tempera e oro su tavola (82x60 cm) di Andrea Vanni, databile al 1390-1400 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La Madonna col Bambino è ritratta a mezza figura su uno sfondo dorato, che le dà una certa aurea mistica di sapore bizantino. A sinistra, sotto uno dei lobi dell'archetto, si vede un profeta con cartiglio, mentre nei due tondi in alto sono dipinti san Luca evangelista e un angelo. Maria ha un manto blu con la tipica stella sulla spalla, ricordo della Grazia divina e della stella di Betlemme, con una corona a rilievo in pastiglia e un velo lavorato interamente nell'oro. Anche la veste del Bambino, in posizione frontale, è ricavata con tantissime lumeggiature dorate. Lo stile dell'opera ben esemplifica lo stato dell'arte senese alla fine del secolo, legata ancora all'esempio dei maestri del primo Trecento, in particolare, in questo caso, Simone Martini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Natività (Simone dei Crocifissi). ### Introduzione: La Natività è un dipinto a tempera e oro su tavola (47x25 cm) di Simone dei Crocifissi, databile al 1380 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera ha un sapore quasi miniaturistico, con una minuta attenzione al dettaglio e alcuni accenni espressivi tipici della scuola bolognese. In primo piano Maria sta fasciando il Bambino, mentre san Giuseppe, come tipico nell'iconografia, sta dormendo. Dietro si vede la capannuccia, in prospettiva intuitiva, con la mangiatoia composta da un incannicciato pazientemente dipinto. Vi si trova sopra il lembo di un lenuolo e dietro si vedono spuntare, dentro alla grotta, il bue e l'asinello, quest'ultimo mentre sta lanciando un raglio, forse spaventato dalla stella di Betlemme che pare essersi posata proprio tra i due animali. A destra, mentre alcune pecore e capre pascolano quietamente, un pastore riceve l'annuncio da un angelo, storcendosi in maniera innaturale, secondo quelle deformazioni espressive tipiche dei bolognesi. Più in alto una serie di angeli canta e tiene una corona per Cristo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Altarolo con la Crocifissione, Madonna e santi. ### Introduzione: L'Altarolo con la Crocifissione, Madonna e santi è un dipinto a tempera e oro su tavola (50x40 cm) di Pacino di Buonaguida e aiuti, databile al 1300-1315 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'altarolo portatile ha una forma cuspidata con due sportelli chiudibili legati da cerniere. Al centro si trova una Madonna in trono col Bambino tra due sante, san Pietro e san Paolo; a sinistra si vedono un santo diacono, san Giovanni Battista e san Cristoforo, a destra la Crocifissione tra i dolenti Maria e san Giovanni sul monte Calvario. L'opera presenta una discreta qualità, con finezze disegnative e cromatiche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bestie da soma. ### Introduzione: Bestie da soma è un dipinto di Teofilo Patini del 1886. ### Descrizione e storia. Scena tanto realista quanto esplicita della dura vita condotta dalle donne della seconda metà dell'Ottocento abruzzese, il dipinto rappresenta il momento di riposo di tre donne, una delle quali in piedi in evidente stato di gravidanza, intente a trasportare legna raccolta quale provvista per l'inverno. Dai costumi si ipotizza l'appartenenza delle due donne, vestite allo stesso modo in marrone e verde con gli abiti da lavoro caratteristici, al paese di Rocca Pia, situato alle porte dell'attuale altopiano delle Cinquemiglia, mentre la terza ragazza in primo piano indossa un abito più elegante, abbigliamento tipico dei momenti di festa di Castel di Sangro, paese natale del Patini. L'opera si caratterizza per il forte contenuto di denuncia sociale delle condizioni di vita femminili, come del resto il titolo del dipinto descrive. Nel quadro la scena non presenta orizzonte, non è visibile il cielo, quasi ad indicare che per queste persone non c'è speranza di futuro. Da notare la donna alla sinistra del dipinto; la più stanca delle tre. È seduta, che sta riposando, stremata dal lavoro e dalla fatica. Sul sentiero che va verso la vetta del monte, altre tre donne continuano il cammino. Il dipinto fa parte delle Collezioni dell'Arte dell'amministrazione provinciale e fino al 2009 era esposto nel Palazzo del Governo in L'Aquila. Salvatosi miracolosamente dal terremoto del 6 aprile, è attualmente collocato temporaneamente nella Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Albero della Vita (Pacino di Buonaguida). ### Introduzione: L'Albero della Vita è un dipinto a tempera e oro su tavola (248x151 cm) di Pacino di Buonaguida, databile al 1305-1310 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. Il soggetto della tavola è tipicamente francescano e si ispira all'opuscolo di meditazioni del Lignum Vitae di Bonaventura da Bagnoregio, in cui l'antichissimo tema dell'Albero della vita si fondeva con la storia della croce di Cristo. Il testo infatti si divide in dodici 'rami' o 'frutti' e quarantotto capitoli o meditazioni, fedelmente riprodotti nel dipinto. Al centro campeggia Cristo crocifisso, nella posizione realistica inaugurata pochi anni prima da Giotto nel Crocifisso di Santa Maria Novella, ma con una dolcezza derivata dall'esempio del Crocifisso di San Felice, con pochi accenni espressionistici come il sangue che scende lungo il tronco dell'Albero. Da ogni lato dipartono sei rami, da leggere da sinistra a destra e dal basso verso l'alto, alternatamente rossi e verdi con notazioni vegetali di stampo miniaturistico (Pacino era infatti anche un miniatore), dai quali pendono a sua volta quattro medaglioni ('frutti') con storie cristologiche, simboleggianti le virtù di Gesù, enunciate nei cartigli che corrono lungo i rami. Fa eccezione l'ultimo ramo in alto a destra, poiché il capitolo quarantotto è rappresentato nella cuspide: il paradiso. In basso si trovano poi storie della Genesi strettamente legate al tema dell'Albero proibito, divenuto poi Albero della vita e legno della Croce. Esse sono:. Creazione dell'uomo. Creazione della donna. Dio indica ai progenitori l'albero proibito. Tentazione di Adamo. Peccato originale. Rimprovero di Dio. Fonte dei quattro fiumi del Paradiso terrestre. Cacciata dal Paradiso terrestreQueste scene, ricche di notazioni naturalistiche che sembrano preannunciare il gusto tardogotico, sono divise a quattro a quattro, con al centro il monticello del Calvario al cui centro, entro una nicchia scura, si affaccia un francescano con un libro aperto, probabilmente san Bonaventura da Bagnoregio con il Lignum Vitae. Sopra le scene della Genesi si trovano quattro tra santi e profeti con cartigli: Mosè, Francesco d'Assisi, santa Chiara e san Giovanni Evangelista, con iscrizioni tratte rispettivamente dalla Genesi, dalle lettere ai Galati, dal Cantico dei Cantici e dall'Apocalisse. Dalla montagnola del Golgota si diparte l'Albero della Vita, coi suoi dodici rami e quarantasette medaglioni. Essi rappresentano:. Chiude la rappresentazione, in alto, la città murata del Paradiso (da notare la prospettiva intuitiva della muraglia), da cui sporgono gli scranni ordinati di santi, profeti e beati, culminanti nei troni della Madonna e di Cristo in gloria. Nel complesso quindi la tavola appare come una grande pagina di dottrina su cui meditare, con l'aiuto delle attraenti immagini. In generale, lo stile è spesso calligrafico e le forme morbide, con il recupero del gusto narrativo tipico delle opere fiorentine del Duecento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Maestà (Maestro della Santa Cecilia). ### Introduzione: La Maestà è un dipinto a tempera e oro su tavola (185x97 cm) del Maestro della Santa Cecilia, databile al 1320-1325 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. La scena è una Maestà, cioè una Madonna in trono col Bambino. Come tipico del Maestro c'è una forte attenzione alla spazialità, testimoniata dal monumentale trono in prospettiva intuitiva, che è decorato da intarsi lapidei in stile cosmatesco. Più imbambolata appare invece la Madonna, non emulando le vitalità e il realismo delle coeve opere di Giotto. Essa, avvolta in un pesante mantello blu scuro, tiene sulle ginocchia il Bambino vestito di una tunichetta trasparente e reggente un cartiglio con su scritto, in caratteri gotici, 'IN ULNIS [UBERA?] MATRIS MANET HIC SAPIENTIA PATRIS'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Polittico con l'Annunciazione e santi. ### Introduzione: Il Polittico con l'Annunciazione e santi è un dipinto a tempera e oro su tavola (404x381 cm) di Giovanni del Biondo, databile al 1380-1385 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. Il monumentale polittico è in uno stato di conservazione eccezionale, straordinariamente completo di tutte le sue parti, permettendo di farsi un'idea delle gigantesche macchine sceniche che decoravano gli altari in epoca gotica. Nell'Ottocento comunque venne restaurata la cornice lignea, con il rifacimento delle colonnine di divisione, degli intagli e del basamento. Sotto l'Annunciazione venne stesa una striscia azzurra che coprì probabilmente i resti di un'iscrizione che si vede anche nella medesima fascia ai lati. La scena principale è un'Annunciazione, ambientata nella casa di Maria, con l'Angelo che si inchina davanti alla Vergine, attraverso un arco, e Maria che, sullo sfondo del tipico letto vuoto, elemento essenziale dell'iconografia che certificava la sua verginità, fa un gesto con la mano in segno di accettazione della sua missione; intanto dal cielo arriva la colomba dello Spirito Santo. Nei due scomparti laterali si affollano un gran numero di santi, rappresentati per lo più frontalmente ciascuno con i propri attributi iconografici, in triplice fila. Più in alto, sopra archetti con trilobatura a sottili segmenti di legno, si trovano una serie di cuspidi con cherubini e serafini alternati, con al centro, sopra l'Annunciazione, Dio Padre, dal cui gesto di benedizione parte il raggio che guida la colomba. Più in alto si trovano le cuspidi maggiori, tre, che nella struttura ripetono in scala minore quella del polittico stesso. Esse rappresentano la Flagellazione, la Crocifissione e la Resurrezione. In basso si vede la predella con Santi a mezzobusto ai lati e una Pietà al centro. I pilastrini sono decorati da Santi e profeti e da piccole cuspidi con angeli come nei pannelli principali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico dell'incoronazione della Vergine e santi. ### Introduzione: Il Polittico dell'incoronazione della Vergine e santi è un dipinto a tempera e oro su tavola (209x215,5 cm) di Giovanni dal Ponte, databile al 1420-1430 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. Il monumentale polittico mostra al centro l'Incoronazione della Vergine con quattro angeli musicanti alla base e con la colomba dello Spirito Santo in alto. A sinistra si vedono i santi Francesco e Giovanni Battista, a destra Ivo, patrono dei notai, e Domenico. Nelle cuspidi l'artista dipinse l'Angelo annunciante, la Discesa di Cristo al Limbo e la Vergine annunciata. Le figure mostrano una maggiore compostezza derivata da una personale assimilazione di Masaccio, con un chiaroscuro più efficace e una migliore resa naturalistica di alcune fisionomie. L'artista non rinuncia però alla ricca ornamentazione, ai ritmi impetuosi e alla struttura disegnativa dei panneggi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratti dei duchi di Milano con i figli. ### Introduzione: I Ritratti dei duchi di Milano con i figli sono una serie di dipinti a olio e tempera su intonaco (90 cm di base ciascuno) di Leonardo da Vinci, databili al 1497 e conservati ai lati della Crocifissione di Donato Montorfano nell'ex-refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. Le opere, confermate dalle fonti antiche, sono oggi scarsamente leggibili. ### Descrizione e stile. Dell'intervento originario restano oggi pochi frammenti, anche a causa del bombardamento dell'agosto 1943, in cui la volta crollò lasciando esposti gli affreschi alle intemperie (solo sul Cenacolo erano stati posti sacchi di sabbia a protezione). In ogni caso la tecnica a secco aveva già notevolmente compromesso l'opera. Gian Giacomo Gattico scrisse a proposito: «Queste [figure] sono infarcite per essere dipinte a olio, ed egli [Leonardo] contro il suo volere lo fece perché così onninamente volse il duca Ludovico». La critica, a causa dell'esiguità dei frammenti, ha spesso sottovalutato lo studio della loro autenticità, ma studi recenti, basati su esami scientifici, ribadiscono la piena autografia leonardesca confermando le fonti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Annunciazione (Ambrogio Lorenzetti). ### Introduzione: L'Annunciazione è un dipinto a tempera e oro su tavola (127x120 cm) di Ambrogio Lorenzetti, firmato e datato al 1344, e conservato nella Pinacoteca Nazionale di Siena. È una delle cinque opere firmate e datate dell'artista, l'ultima in ordine cronologico, e quindi valido punto di riferimento per la datazione delle restanti opere attribuite a questo artista. ### Descrizione. Secondo il Vangelo di Luca (Luca, 1, 28-38) l'Annunciazione consta di cinque momenti: (1) l'apparizione e il saluto dell'Angelo, (2) l'annuncio del concepimento, (3) la spiegazione di come il concepimento fosse possibile (data la replica della Vergine che “non conosceva uomo”), (4) l'accettazione di Maria e il concepimento stesso e (5) la scomparsa dell'Angelo. Qui l'artista sceglie di rappresentare il momento emotivamente più profondo discostandosi dalla rappresentazione convenzionale dell’Annunciazione. Non è l'apparizione dell'Angelo e il suo annuncio ad essere oggetto del dipinto (come era consuetudine), bensì la spiegazione dell'Angelo su come il concepimento potesse avvenire, l'accettazione di Maria e il concepimento stesso. L'angelo infatti proferisce le seguenti parole: “Non est (erit) impossibile apud Deum omne verbum”, visibili tra la bocca dell’Angelo e il petto di Maria. Questa è la spiegazione di come il concepimento poteva avvenire visto che “per Dio niente era impossibile”. Il dito dell’Angelo rivolto verso l'alto enfatizza il riferimento a Dio Padre. La Vergine guarda in alto verso Dio Padre e risponde “Ecce Ancilla Domini”. È il suo “sì” di fronte alla volontà di Dio. Queste parole sono pronunciate da Maria non verso il suo interlocutore (l’Angelo) bensì verso Dio Padre stesso con le mani incrociate sul petto e dopo aver abbandonato il libro aperto sulle ginocchia. In questa rappresentazione il Lorenzetti enfatizza come il concepimento non fosse un'imposizione del Padre, ma una richiesta alla quale Dio stesso attendeva una risposta. Infine si vede lo Spirito Santo, raffigurato come una colomba, inviato da Dio verso Maria per il concepimento stesso. Il saluto iniziale dell’Angelo è presente nel dipinto, ma viene relegato sull'aureola della Vergine in cui si legge “Ave Maria, Gratia Plena, dominus tecum”. ### Stile. Da un punto di vista prettamente stilistico, il dipinto è realizzato secondo lo stile dell'ultimo Ambrogio Lorenzetti, quello della maturità artistica degli anni senesi (dopo il 1335). Egli costruisce una prospettiva con un punto di fuga unico: le rette che scandiscono in profondità il pavimento di mattonelle si incontrano tutte in un punto giacente sulla colonnina centrale della bifora che incornicia la scena; ma le parallele orizzontali che le intersecano si riavvicinano gradualmente verso lo sfondo in un digradare empirico delle grandezze che non ha una precisa relazione con le relative distanze. La scacchiera di base della scena rappresenta perciò un sistema di coordinate che fornisce una definizione ancora approssimativa delle dimensioni degli oggetti e delle distanze fra di essi. Reitera così le indubbie capacità del Lorenzetti di dipingere le complesse prospettive già evidenti nella Presentazione di Gesù al Tempio del 1342 (Oggi alla Galleria degli Uffizi di Firenze) dove però non è presente il punto di fuga unico, ne coesistono invece di diversi, creando come delle zone prospettiche distinte. Unificazione prospettica soltanto parziale dunque, che però prelude direttamente al procedimento Quattrocentesco. I volti dell’Angelo e di Maria sono rese secondo le inconfondibili fisionomie di quest'artista. I chiaroscuri dei volti e del panneggio mostrano le influenze giottesche che Ambrogio Lorenzetti aveva acquisito negli anni di permanenza a Firenze (prima del 1332)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maestà di Massa Marittima. ### Introduzione: La Maestà di Massa Marittima è un dipinto a tempera e oro su tavola (161X209 cm) di Ambrogio Lorenzetti, datato al 1335 circa e conservato nel Museo di arte sacra di Massa Marittima. Si tratta di una delle sue prime grandi opere allegoriche. È una delle tre grandi Maestà di quest'artista: le altre due sono dipinte a fresco nella cappella di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino, in provincia di Siena) e nella chiesa di Sant'Agostino di Siena. Un'altra Maestà di Massa Marittima, anch'essa di scuola senese del Trecento, dipinta da Duccio di Buoninsegna, si trova invece nel Duomo della città. ### Descrizione. Al centro siede la Madonna in trono col Bambino in braccio. Ai lati dei gradini del trono sono presenti sei angeli (tre per parte) con strumenti musicali e incensieri. Ai lati del trono stesso ci sono altri quattro angeli, due che reggono i cuscini del trono e altri due che lanciano fiori. Come in altri dipinti di Ambrogio Lorenzetti, nella Madonna con il Bambino è sottolineato il rapporto umano tra madre e figlio, con la consueta presa energica del figlio da parte di Maria, con un contatto guancia a guancia e uno scambio di sguardi ravvicinato tra le due figure. Del trono si vedono solo i gradini, mentre è apparentemente assente il seggio e lo schienale: il trono diventa quindi costituito dai soli cuscini sorretti dagli angeli. In primo piano infine si trovano le personificazioni delle Virtù teologali. Tutti gli altri personaggi in piedi sono uno stuolo di profeti, santi e patriarchi. A sinistra, dietro i tre angeli inginocchiati, troviamo una fila di quattro santi riconoscibili come san Basilio, san Nicola di Bari, san Francesco d'Assisi e santa Caterina d'Alessandria. Ancora più dietro, troviamo san Giovanni evangelista, san Pietro, san Paolo e due sante non identificate. In piedi, dietro agli angeli musicanti, sono presenti san Benedetto, sant'Antonio abate, sant'Agostino e san Cerbone (santo patrono di Massa Marittima, al quale è dedicato il Duomo), riconoscibile per le oche ai suoi piedi. Dietro troviamo gli evangelisti Matteo, Marco e Luca, con due sante non identificate. Dietro ai santi dai volti visibili si intravedono le aureole di altre figure e sotto gli archi a sesto acuto molte altre figure, riconducibili ad apostoli, profeti e patriarchi. Tale sovraffollamento di personaggi fa sì che tutti coloro che hanno fatto la storia della Chiesa siano presenti all'evento della nascita di Gesù Cristo. ### Stile. L'opera è tutt'altro che una Maestà tradizionale. Il sovraffollamento dei personaggi intorno al trono carica l'evento della nascita di Gesù Cristo di una portata epocale, essendo tale evento assistito da tutti coloro che hanno fatto la storia della Chiesa. Inoltre la presenza, iconografia e collocamento delle tre virtù teologali accrescono il valore allegorico dell'opera. Proprio intorno al 1335 si registra una transizione dello stile di Ambrogio Lorenzetti. Alle figure già volumetriche ben collocate nello spazio e rese già con un ottimo uso dei chiaroscuri, ma ancora forse un po' troppo statiche ed ingessate dei primi anni trenta del secolo (come si riscontra nel trittico di San Procolo del 1332 che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze), si passa a figure con una postura più sciolta e naturale, anche laddove le figure non sono in movimento. Questo si riscontra per le tre virtù teologali sedute sui gradini del trono, per quelle degli angeli e per quella di san Francesco, mentre altre figure rimangono ancora statiche e irrigidite nella loro posizione. La coesistenza di queste due caratteristiche stilistiche nell'opera, che sarà persa definitivamente nelle opere senesi della seconda metà degli anni trenta e degli anni quaranta del secolo, indica la transizione in atto nello stile dell'artista in questi anni. I volti delle figure rivelano le fisionomie tipiche di Lorenzetti, contribuendo quindi, insieme al carico allegorico del dipinto, a non suscitare dubbi sulla paternità dell'opera. Delicatissimi sono poi gli accordi cromatici, intonati a toni pastello perfettamente armonizzati nel preponderante oro dello sfondo e delle numerose aureole." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nostra Signora della Porta dell'Aurora. ### Introduzione: Nostra Signora della Porta dell'Aurora (lituano: Ausros Vartu Dievo Motina, polacco: Matka Boska Ostrobramska, bielorusso: Маці Божая Вастрабрамская) è un'immagine della Vergine venerata dai fedeli della Lituania. Si trova a Vilnius, la capitale, nella cappella della Porta dell'Aurora. È l'immagine mariana più venerata della Lituania. É anche la patrona principale dell'arcidiocesi di Białystok in Polonia (eretta nel 1991 sulla parte rimasta polacca dell'arcidiocesi di Vilnius). Il dipinto rinascimentale, completato probabilmente nella prima metà del XVII secolo, è una raffigurazione della Madonna senza Gesù Bambino. L'opera fu presto ritenuta miracolosa ispirando un culto. Una cappella a lei dedicata è stata costruita nel 1671 dai Carmelitani Scalzi. Allo stesso tempo, secondo la tradizione cristiano ortodossa orientale, il dipinto fu ricoperto in argento e in oro lasciando solo il viso e le mani visibili. Nei secoli successivi, il culto crebbe fortemente e il dipinto divenne una parte importante della vita religiosa a Vilnius. Il culto ha ispirato molte copie in Lituania, Polonia, e nelle comunità della diaspora in tutto il mondo. La cappella fu visitata da papa Giovanni Paolo II nel 1993. Si tratta di un importante sito di pellegrinaggio a Vilnius e attira molti visitatori, soprattutto dalla Polonia. ### Descrizione. Il dipinto originale è di 163 x 200 cm e fu realizzato da un artista ignoto su 8 tavole di quercia spesse 2 cm. Com'era consuetudine per l'Europa settentrionale, un sottilissimo strato di mestica di gesso fu applicato alle tavole prima della pittura a tempera. In seguito Nostra Signora fu ridipinto con vernice a olio. Alcuni lavori di restauro furono completati a metà del XIX secolo, mentre altri lavori più importanti, come già detto, furono ultimati nel 1927. Il dipinto raffigura la complessa personalità e la devozione di Maria. Il capo è dolcemente reclinato a destra, gli occhi sono semichiusi, le mani sono incrociate in segno di devozione; questo ricorda che è una vergine, umile serva del Signore, madre misericordiosa e patrona del popolo. Allo stesso tempo, il capo è circondato dai raggi del sole e il corpo è solitamente coperto con elaborati abiti e corone d'oro e d'argento; questi sono i simboli del suo ruolo divino e maestoso come Regina del Cielo. Il dipinto ricorda anche Tota pulchra es ('Tutta bella sei'), una vecchia preghiera cattolica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Verano tra due angeli e sei storie della sua vita. ### Introduzione: San Verano tra due angeli e sei storie della sua vita è un dipinto a tempera e oro su tavola (152x97 cm) di un anonimo di scuola pisana, databile al 1270-1275 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. ### Descrizione e stile. L'opera è tipica dell'arte duecentesca toscana, sia per formato sia per impostazione iconografica: un santo a tutta figura in atto benedicente al centro e, ai lati, storie della sua vita, in questo caso sormontate da due angeli simmetrici che si affacciano a mezza figura. La figura è altamente monumentale, con quei giochi lineari nel panneggio lumeggiato d'oro che, nonostante la raffinatezza, finiscono per appiattire il volume. Gli episodi vanno letti in senso orizzontale:. San Pietro battezza Verano. Verano e l'angelo e liberazione di un'indemoniata. Miracolo del fanciullo resuscitato. Miracolo in una basilica. Decollazione di san Verano. Seppellimento di san VeranoLe scene sono caratterizzate da una certa vivacità narrativa tipica dell'arte bizantina, evidente nelle scene dei miracoli: nella Resurrezione si vede ad esempio un fanciullo steso a terra e contemporaneamente in piedi a un gesto del vescovo, secondo uno schema eloquente che esplicita l'azione. I fondali sono variati ed eleganti, anche si tratta di spazi astratti, come nelle quinte teatrali, con cui le figure in primo piano non interagiscono mai." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna dell'Umiltà (Starnina). ### Introduzione: La Madonna dell'Umiltà è un dipinto a una tempera e oro su tavola (80,5x51 cm) di Gherardo Starnina, databile al 1403 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. La Madonna dell'Umiltà è un tema caro all'arte fiorentina fra Tre e Quattrocento, promosso dagli ordini mendicanti. Maria infatti, simboleggiando la Chiesa, accetta di sedersi in terra, senza troni, avvicinandosi quindi figuratamente ai fedeli. L'opera, dipinta poco dopo il rientro dell'artista dal proficuo viaggio in Spagna, mostra una piacevole intonazione familiare tra madre e figlio, con uno scambio amorevole di gesti: l'abbraccio di Maria, la carezza sul mento di Gesù e l'afferrare il velo della Madonna, un'azione tipicamente fanciullesca mutuata dall'arte trecentesca, che aveva già reso umano il tipico gesto della bizantina Glykophilousa. Evidente è l'appartenenza allo stile gotico internazionale, con il ritmico ricadere della veste di Maria, che col bordo crea eleganti giochi lineari, sottolineati dalla fine decorazione dorata. Un analogo gusto per l'ornato sfarzoso si riscontra nel cuscino sotto Maria, con rosette su sfondo d'oro, e nel motivo del pavimento, che imita un prezioso broccato. Nel resto dei panneggi le linee sono fluide, a tratti taglienti, il colore acceso e accordato a tonalità smaltate, che fanno risaltare la tenerezza degli incarnati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Apoteosi di Palermo. ### Introduzione: L'Apoteosi di Palermo è un dipinto a fresco di Vito D'Anna, datato 1760. Si trova nel salone da ballo di Palazzo Isnello a Palermo. L'opera è una delle otto rappresentazioni monumentali del Genio di Palermo ed è considerato uno dei capolavori di Vito D'Anna e della pittura barocca siciliana. ### Descrizione. L'affresco, dipinto sulla volta del salone da ballo di Palazzo Isnello, è un'allegoria trionfale di Palermo, con al centro il Genio di Palermo, antico nume tutelare della città." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Paolo Uccello). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto a tempera su tavola (57×33 cm) di Paolo Uccello, databile al 1445 circa e conservato nella National Gallery of Ireland a Dublino. ### Descrizione e stile. La Madonna è rappresentata a mezzo busto in una nicchia con calotta a conchiglia, un motivo di derivazione donatelliana allora molto popolare nelle opere di Filippo Lippi e di Luca e Andrea della Robbia. Maria, con un'elaborata acconciatura intrecciata, è vestita di nero e guarda fuori dalla nicchia a sinistra, senza cercare lo sguardo dello spettatore. Dall'elegante mantello, aperto da spacchi, fuoriescono le braccia coperte da maniche chiuse da bottoncini fitti, con una resa traslucida del tessuto che ricorda la seta. Notevole è la volumetria della testa, tramite un accentuato chiaroscuro che non esita a lasciarle, con un realistico studio della luce, il volto parzialmente in ombra, secondo un approfondimento delle opere di Masaccio. La sua compostezza contrasta con la viva gioia del Bambino, che essa regge sulla mano. Il fanciullo, rubicondo e dai ricci biondi, poggia su un parapetto che coincide col bordo inferiore della cornice e fa un gesto come per scavalcare il dipinto, particolarmente riuscito grazie al piedino sinistro e al ginocchio destro che travalicano già il sottile listello dipinto. La madre lo trattiene con la salda presa. Forse entrambi guardano verso un ipotetico cardellino, l'uccellino simbolo della Passione. La cromia essenziale, intonata a rossi, neri e toni cinerini negli incarnati, è tipica di molte opere di Paolo Uccello. Evidente è lo studio luminoso, che diffonde uniformemente luci ed ombre anche negli scarti meno scontati, come nei piedini di Gesù o nei recessi della nicchia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: The Organ Rehearsal. ### Introduzione: The Organ Rehearsal è l'opera più famosa ed importante di Henry Lerolle. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato sulla tribuna in controfacciata della chiesa di San Francesco Saverio, a Parigi e raffigura una famiglia che assiste ad una funzione religiosa. Una di queste, la protagonista, si appresta a recitare la preghiera. L'autore ha scelto i personaggi della scena tra i suoi famigliari ed amici: lo stesso autore è rappresentato a sinistra con lo sguardo verso l'osservatore. La moglie è seduta tra le due sorelle." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Punizione di Marsia (Tiziano). ### Introduzione: La punizione di Marsia è un dipinto di Tiziano compiuto tra il 1570 ed il 1576 e oggi conservato al castello nel Museo Arcivescovile di Kroměříž, nella Repubblica Ceca. ### Descrizione e stile. Il dipinto fa parte della serie di opere a sfondo mitologico concepite dal pittore nell'ultimo periodo della sua vita. Ritenuta tra i capolavori dell'autore, rappresenta sulla tela il mito del supplizio di Marsia, il satiro che osò sfidare Apollo. Si tratta di un'opera cruda e impattante, nella quale il dolore di Marsia, scorticato vivo, viene trasposto direttamente nello stile scelto per rappresentare la scena: il pennello stesso strappa e scortica ogni superficie rappresentata, che sia pelle umana, erba o facciate di edifici.L'iconografia rappresentata è dissonante, alla scena di dolore e strazio vengono aggiunti strumenti musicali e numerosi personaggi assistono alla punizione senza avvedersi realmente che essi stessi sono scuoiati dalla mano dell'artista.Mida, il personaggio posto sulla destra del dipinto con fare pensieroso, è probabilmente un autoritratto di Tiziano, il che si può intuire dal raffronto con il più celebre autoritratto custodito al Prado, il pittore appare così giudice dell'opera nell'opera stessa, paragonando il potere dell'artista a quello di Apollo.La scelta di Tiziano di dipingere un tale episodio della mitologia greca è forse ispirata dalla violenta morte di Marcantonio Bragadin, militare della Repubblica di Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Margherita la pazza. ### Introduzione: Margherita la pazza (Dulle Griet) è un dipinto a olio su tavola (115x161 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1563 e conservato nel Museo Mayer van den Bergh di Anversa. Fino al restauro del 2018, in cui è emersa la data autografa, il dipinto si riteneva del 1561 . ### Descrizione e stile. Dulle Griet è una strega del folklore fiammingo, personificazione dell'avarizia, forse alterazione popolaresca della figura di santa Margherita d'Antiochia vincitrice del demonio. Bruegel la rappresenta al centro del dipinto, mentre con naturalezza, armata e in corsa, si dirige verso la bocca dell'Inferno con un bottino. Attorno a lei vi sono scene di distruzione in una città, conseguenza di un attacco portato presumibilmente dalla strega stessa; figure mostruose popolano tutto il dipinto, e il colore dominante è il rosso delle fiamme. L'opera è una delle più complesse di significati nell'opera di Bruegel. Pare che ogni personaggio, ogni mostruosa creatura e ogni oggetto rimandino a simboli magici e alchemici, di difficile identificazione. Una figura chiave è il gigante che, poco sopra il centro del dipinto, regge sulla schiena una barca con la sfera e con un mestolo di ferro rovescia monete dal suo deretano a forma di uovo dal guscio rotto. Si tratta forse dell'antipodo di Dulle Griet, che getta indifferente alla folla le ricchezze che essa raccoglie con avidità, il che suona come un richiamo all'inutilità dell'accumulare le ricchezze. Evidenti sono i debiti verso Hieronymus Bosch, tanto che è assai probabile che lo stesso committente abbia chiesto un dipinto nello stile del defunto maestro di 's-Hertogenbosch. Bruegel si dimostrò comunque pienamente all'altezza del modello di riferimento, creando figure fantasiose ma solide, con un calibratissimo concerto di colori, soprattutto rossi, ed effetti di grande finezza come nell'incendio che divampa sulla destra della tavola." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: I funerali dell'anarchico Galli. ### Introduzione: I funerali dell'anarchico Galli è un dipinto di Carlo Carrà, completato nel 1911, durante la sua fase futurista. Oggi è custodito al Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione e stile. Il soggetto dell'opera sono i funerali dell'anarchico italiano Angelo Galli, ucciso nel 1904 a Milano, durante uno sciopero generale. Carrà era presente al momento dei tumulti che accompagnarono il feretro e con l'opera decise di riproporre le emozioni sentite in quel momento:. Con questo dipinto lo spettatore è messo al centro dell'azione, e servendosi di linee oblique l'artista dona movimento alla scena rappresentata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Torre di Babele (Bruegel). ### Introduzione: La Torre di Babele è il soggetto di tre dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio. Il primo era una miniatura su avorio dipinta durante un soggiorno a Roma, oggi perduta; gli altri due sono dipinti a olio su tavola. Il primo e più celebre è la ''Grande Torre'' (114x155 cm) è firmato e datato ('BRVEGEL FE. M.CCCCC.LXIII') e custodito al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il secondo è la ''Piccola Torre'' (60x74,5 cm), databile approssimativamente pure al 1563 circa e conservato nel Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. ### Descrizione e stile. I dipinti rappresentano l'episodio della costruzione della Torre di Babele, contenuto nel libro della Genesi; tale edificio era stato costruito da un popolo ancestrale avente una sola lingua, che dominava la terra in unione pacifica, come prova del loro sviluppo e per evitare la dispersione della razza. Ma Dio intervenne e, creando scompiglio impedì il completamento della struttura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico Sandei. ### Introduzione: Il Polittico Sandei è un dipinto disperso di Gentile da Fabriano, databile al 1405-1414 circa. Ne restano alcuni santi dai pilastrini laterali: San Giacomo Maggiore, 23,8x8,5 cm, San Pietro, 23,2x6,5 cm (Collezione Berenson a Villa I Tatti a Firenze), santo Apostolo, 23,4x8,2 cm, santo apostolo con libro, 23,0x8,3 cm (Pinacoteca nazionale di Bologna) e secondo alcuni critici anche il frammento di santo eremita da uno dei pannelli principali (già in Collezione Loeser ed oggi in altra collezione privata a San Francisco). ### Descrizione e stile. Dell'opera si conoscono solo quattro frammenti: i già citati santi nella collezione Berenson e i due Apostoli nella Pinacoteca Nazionale di Bologna e, probabilmente, un frammento di pannello con la probabile raffigurazione di san Paolo eremita, già nella collezione Loeser a Firenze. Dalla ricostruzione storica scritta sopra e dallo stile dei pannelli superstiti si ricava che l'opera sia databile ai prima anni del Quattrocento, durante l'esperienza veneziana (circa 1403-1414), iniziata dopo quella pavese (ante-1402), prima di quella bresciana (dal 1414) e ben prima di quella fiorentina (dal 1423), con i panneggi ritmicamente falcati, le espressioni tra i sereno e il melanconico, la varietà delle pose. Una finestra di tempo 1405-1414 è raccomandabile in assenza di ulteriori analisi stilistiche, anche per tener conto delle leggermente divergenti datazioni degli accademici tra il 1405-1410 e il 1410-1414, rispettivamente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna in trono col Bambino e due angeli. ### Introduzione: La Madonna in trono col Bambino e due angeli è un dipinto a tempera e oro su tavola (58,7x42,9 cm) di Gentile da Fabriano, databile al 1410-1415 circa e conservato nel Philbrook Art Center a Tulsa (Oklahoma). ### Descrizione e stile. La tavola è racchiusa dalla cornice originale, con la centina polilobata racchiusa in un riquadro che imita un arco con tanto di pilastrini laterali, medaglioni e decorazioni a rilievo. Maria è seduta su un trono ligneo che assomiglia a un lungo pancale gotico, come se ne vedevano nei cori delle chiese, scandito da guglie ricamate e svettanti e fini trafori nella base. Essa tiene in grembo il Bambino, che è in posizione rigidamente frontale in un gesto di benedizione che rivela la sua natura divina. Nel panneggio di Maria o nella veste accartocciata del Bambino che essa tiene con la mano, si ritrova quell'incedere ritmico e falcato dei panneggi, tipico del gotico internazionale, che presente anche in altre opere di Gentile di quegli anni, come la Madonna di Perugia e il Polittico di Valle Romita. Il manto di Maria in particolare si gonfia in pieghe dal bordo sinuoso, che sembrano non volere mai toccare terra ingolfandosi in onde capricciose. La fodera della veste è trattata, come in altre opere, con una raffinatissimo pointillisme d'oro, che dà riflessi brillanti e preziosi. Notevole è la lavorazione delle aureole incise nell'oro: in quella di Maria si legge 'Ave Maria Gracia Plena'. Agli angoli si trovano due angeli inginocchiati in adorazione, le cui fisionomie un po' leziose sono state talvolta messe in relazione con l'intervento di un aiuto di bottega." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Natura morta con teschio. ### Introduzione: Natura morta con teschio (Conosciuto anche come Vanitas con tulipano, teschio e clessidra) è un dipinto di Philippe de Champaigne del 1671, oggi conservato nel Musée de Tessé di Le Mans, in Francia. ### Descrizione e stile. Si tratta di una natura morta legata al tema della caducità della vita umana, più precisamente detta Vanitas. La fragilità dell'uomo è rappresentata dai tre elementi disposti sul tavolo ovvero il teschio, simbolo della morte, il fiore, che avvizzisce simboleggiando la fragilità umana, e la clessidra, che rappresenta lo scorrere del tempo. Lo stesso tavolo si presenta spoglio e disadorno di decorazioni; il tutto è immerso in uno scenario semplice e tinto di colori scuri, accentuato dalla piccola dimensione dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Laocoonte (El Greco). ### Introduzione: Il Laocoonte è un dipinto a olio su tela (142 × 193 cm) di El Greco, databile al 1610-1614 e conservato nella National Gallery of Art di Washington. ### Descrizione e stile. Il dipinto descrive la morte di Laocoonte, sacerdote di Apollo e abitante di Troia. Secondo la mitologia greca tentò di salvare i troiani dall'insidia del cavallo di Troia, donato loro dai greci. Venne per questo punito da Atena, la quale parteggiava per gli Achei, che lo fece uccidere assieme ai figli da due giganteschi serpenti provenienti dal mare. Il tragico evento della morte di Laocoonte era già stato trattato nella celebre composizione del Gruppo del Laocoonte, situata ai Musei Vaticani; l'opera di El Greco si discosta certamente dallo stile classico di questo gruppo scultoreo, avvicinandosi prepotentemente allo stile manierista. I protagonisti dell'opera sono disposti su una roccia, la quale domina la città e apre la visione ad un cielo carico di nubi e dai colori tetri. Laocoonte lotta strenuamente con un serpente che sta tentando di morderlo sulla fronte, tenendogli la bocca con la mano destra e serrandone una parte del corpo con la sinistra. Alla sua sinistra uno dei figli ancora combatte con il serpente che tenta di ucciderlo. Alla destra delle scene di lotta di ergono due figure, probabilmente entità divine, le quali non intervengono nello scontro fatale tra il sacerdote e le bestie marine. Tutte le figure sono allungate e mostrano membra contorte e tese, mantengono posizioni quasi innaturali. Il colore dei loro corpi è volutamente distorto da quello consueto, scelta che fa risaltare, insieme alle tinte del cielo e dello sfondo, un'atmosfera tetra e oscura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Imago Pietatis (Cima da Conegliano). ### Introduzione: L'Imago Pietatis è un dipinto a olio su legno di pioppo (53,5x38,5 cm) di Cima da Conegliano, e conservato nel Museo di Wilanów a Varsavia in Polonia. ### Descrizione. Il dipinto date le sue piccole dimensioni potrebbe essere stato commissionato come immagine devozione privata o esser stato parte di un polittico. È decisamente ispirato alle opere di Giovanni Bellini che aveva declinato in senso umanistico la tradizionale iconografia bizantina dell'Imago Pietatis sempre viva a Venezia. La raffigurazione, quasi un “fermo immagine”, drammatizza il passaggio da narrazione di una storia a icona. Icona il cui scopo è quello di ispirare la contemplazione della morte di Cristo intesa come mistero e la sofferta partecipazione di Maria all’opera di redenzione. La tavola di Wilanów è particolare per la forza espressiva e la lirica calma profondamente mistica. L’assieme è soffuso da una luce calda dorata con colori delicati e ombre leggere mentre i personaggi si stagliano su di un fondo scuro, inquadrati in maniera monumentale da una visione prospettica leggermente ribassata. Il corpo di Cristo è idealizzato con solo l’accenno delle piaghe della passione; il volto meditativo di Maria è animato da più forti riflessi. In basso, appena sporgente dal margine, è il bordo di un sarcofago marmo rosso, simbolicamente anche altare su cui sia stato celebrato il sacrificio che porta alla Redenzione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di Mercatello sul Metauro. ### Introduzione: Il Crocifisso di Mercatello sul Metauro è una tempera su tavola sagomata di Giovanni da Rimini, conservata presso la chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro, nelle Marche. ### Descrizione. Il Cristo ha una forma piuttosto allungata ed esile, molto aderente alla struttura della croce. Alle estremità della croce presenta, in alto la figura di Cristo giudice, e ai lati quelle della Maddalena e di San Giovanni Evangelista.Il crocifisso reca la firma dell'artista, 'Iohannes pictor' e la data di esecuzione (1309), riprende chiaramente quello del ben più noto maestro toscano, rivelandosi utilissimo per comprendere lo sviluppo della Scuola riminese.Presso il museo della città di Rimini è esposto un analogo crocifisso dell'artista, che però si differenzia dallo sfondo scuro della croce, anziché d'oro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pala del beato Nicola da Tolentino. ### Introduzione: La Pala del beato Nicola da Tolentino, o Pala Baronci è un dipinto smembrato e parzialmente perduto (olio su tavola, misure ignote) di Raffaello Sanzio e Evangelista da Pian di Meleto, primo assistente alla bottega di Giovanni Santi, padre di Raffaello, databile al 1500-1501 e conservato in vari frammenti in musei italiani ed esteri. L'opera è la prima documentata dell'artista che, all'epoca diciassettenne, è già indicato nel contratto come magister. ### Descrizione e stile. Dell'opera originaria esiste una copia parziale del 1791 di Ermenegildo Costantini, conservata nella Pinacoteca comunale di Città di Castello, e alcuni disegni preparatori (all'Ashmolean Museum di Oxford e al Musée des Beaux-Arts di Lilla), che permettono di farsi un'idea della composizione originaria. Al centro si trovava Nicola da Tolentino, allora ancora beato, che schiacciava il demonio, affiancato da tre angeli con cartigli: due in coppia a destra e uno solitario a sinistra. In mano il santo reggeva un libro aperto e un lungo crocifisso. La parte superiore della pala, assente nella copia settecentesca, mostrava una triplice incoronazione del santo, da parte dell'Eterno in una mandorla di cherubini, da parte della Vergine Maria inginocchiata e da parte di sant'Agostino con gli abiti vescovili. Lo sfondo doveva essere composto da un'ampia arcata, aperta sul paesaggio. La predella infine mostrava storie del santo. I frammenti conosciuti sono:. Angelo, trasportato su tela, 31x27 cm, Brescia, Pinacoteca Tosio-Martinengo. Angelo, 58x36 cm, Parigi, Museo del Louvre. Eterno tra cherubini e testa di Madonna, 112x115 cm, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte. Nicola da Tolentino resuscita due colombe, 29,2x54 cm, Detroit, Detroit Institute of Arts. Nicola da Tolentino soccorre un fanciullo che annega, 26,7x51,8 cm, Detroit, Detroit Institute of Arts. Nicola da Tolentino e gli impiccati, Pisa, Museo nazionale di palazzo RealeL'attribuzione di questi frammenti non è però univoca e alcune parti, soprattutto quelle a Detroit e a Napoli, sono assegnate talvolta a Evangelista. La figura dell'Eterno è di impostazione peruginesca e arcaica, che si trova anche in opere del padre di Raffaello, come la Pala Buffi per la chiesa di San Francesco a Urbino. Più convincenti sono la Vergine e gli angeli, in cui si scorgono influenze dei modi contemporanei di Pinturicchio. La concezione della tavola deve comunque spettare unicamente a Raffaello, come dimostrano i disegni preparatori. Essi hanno una qualità e una scioltezza sicuramente maggiori di quelle del maestro Perugino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Francesco e storie della sua vita. ### Introduzione: San Francesco e storie della sua vita è un dipinto a tempera e oro su tavola (160x123 cm) di Bonaventura Berlinghieri, firmata, datata 1235 e custodita nella chiesa di San Francesco a Pescia. ### Descrizione e stile. La tavola, dalla tipica forma cuspidata, rappresenta san Francesco, posto in piedi in posizione centrale; il santo di Assisi è vestito con un saio legato tramite una corda ed è incappucciato, nella mano sinistra regge probabilmente il Vangelo, mentre con la destra benedice e mostra le stimmate. Come tipico di altre tavole sui santi dell'epoca, ai lati della figura in piena dimensione sono rappresentate alcune storie della sua vita. Nel catalogo della mostra giottesca, tenutasi a Firenze tra l'aprile e l'ottobre del 1937, si ebbe modo di registrare il rifacimento postumo dell'aureola del santo, che avrebbe ricoperto anche la punta del cappuccio del saio, sporgente a sinistra. Il cordone mostra i tre nodi che ricordano i tre voti dei frati: obbedienza, castità e povertà. All'altezza delle spalle, sono raffigurati due angeli racchiusi in due tondi, la cui funzione non è ancora del tutto chiarita: più che riempitivo dello spazio angusto, come avviene anche nelle Maestà duecentesche, è stata ipotizzata una loro derivazione dalla cimasa delle Croci lignee toscane contemporanee. Ai lati della tavola Bonaventura eliminò la cornice orizzontale, tipica del pannello agiografico bizantino, e distribuì le scene in quadretti aperti, facendole scorrere in successione cronologica secondo una scansione binaria: le sei scene di cui san Francesco è protagonista, rappresentate tre per lato, contano due episodi in vita (Predica agli Uccelli, Stimmate) e due miracoli post mortem. In senso orario, partendo dalla raffigurazione in alto a destra si trovano:. Miracoli degli storpi,. Miracoli degli zoppi,. Miracoli degli ossessi,. Guarigione di una bimba,. Predica agli uccelli. Stimmate.L'opera è molto interessante nell'ambito del Duecento italiano poiché è la prima conosciuta a trattare il soggetto delle Storie di san Francesco, che essendo pressoché contemporanee, non avevano un modello iconografico bizantino: tuttavia il rapporto degli episodi laterali con la miniatura bizantina, già notato in precedenza, è stato recentemente provato. Lo stile è comunque ancora legato alle fogge anticheggianti usate nelle storie bibliche, con la posa rigidamente frontale, la schematicità dei tratti fisiognomici e il carattere impersonale dell'effigie. L'opera venne restaurata da Alfio del Serra fra il 19 novembre 1981 e il 3 ottobre 1982. Il Cappuccio fu abraso verso la fine del '600 e rinvenuto nel restauro del Serra sotto l'aureola, falsa e perciò eliminata. Il cappuccio è stato suggerito e colorato con la tecnica della selezione dei colori come usava fare Alfio del Serra. Il Restauro fu finanziato la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Deposizione di Cristo (Sante Cattaneo). ### Introduzione: La Deposizione di Cristo è un dipinto a olio su tela (430x220 cm) di Sante Cattaneo, databile al 1808 e conservato sull'altare del Santissimo Sacramento nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia. La tela si colloca, per qualità artistica, fra le migliori del pittore, ormai giunto alla piena maturità e dunque facilmente vittima di pure ripetizioni stilistiche, che invece dimostra di saper evitare riproponendo nuovi modelli compositivi. Il dipinto del Cattaneo arriva in sostituzione del Compianto sul Cristo morto del Romanino, da sempre pala principale dell'altare ma requisito nel 1797. La tavola del Romanino, fra l'altro, è oggi perduta. ### Descrizione e stile. L'opera, di considerevoli dimensioni, raffigura il tema della Deposizione di Gesù, quando il Redentore, ormai morto, viene tolto dal crocifisso e riportato a terra, fra le braccia della Madonna e di Maria Maddalena. Sante Cattaneo pone la scena in un contesto molto ombroso, permeato da una fioca e diffusa luce di incerta provenienza. Al centro, spostato verso sinistra e nella penombra, si scorge il crocifisso, sul quale, mediante una scala a pioli, è salito un uomo da destra per togliere i chiodi dalle mani e dai piedi di Gesù, il cui corpo sta per essere calato a terra tenuto per un braccio dallo stesso uomo, mentre un'altra figura ne sorregge le spalle e l'altro braccio. L'uomo sottostante, invece, lo sta per accogliere nel sudario tenuto aperto dalle braccia divaricate, mentre l'uomo salito sulla croce ne trattiene l'altra estremità. Ai piedi di Gesù è inginocchiata Maria Maddalena, mentre subito a destra, in piedi e coperta da una veste blu, sta la Madonna. Nello sfondo cupo e tenebroso della scena si scorge, in basso a sinistra, una lontana città fortificata illuminata da una spettrale luce arancione, quasi stesse andando a fuoco, mentre nell'angolo estremo si vedono, appoggiati a terra, uno scudo e un teschio. Sulla sommità del crocifisso è invece posto il tradizionale titulus crucis. La tela è opera della piena maturità di Sante Cattaneo e si caratterizza per la sua pregevolissima qualità artistica. Il Cattaneo, nella sua lunga vita foltissima di opere pittoriche sul tema sacro, riesce ancora a proporre con convinzione nuovi modelli rielaborati dall'ormai trascorsa arte del Seicento e del Settecento. In questa sua ultima fase stilistica, che poteva ormai apparire come una 'satura ripetitività', rinnova con nuova genialità le proposte del Neoclassicismo, con esiti assolutamente convincenti quali la tela in questione. Il ritmo generale è zigzagante e guizzante, con l'utilizzo di colori morbidi accompagnati da una generale cupezza, che comunque ben si adatta al tema trattato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Compianto sul Cristo morto (Romanino). ### Introduzione: Il Compianto sul Cristo morto era un dipinto del Romanino, anticamente usato come pala dell'altare del Santissimo Sacramento nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia. Requisito nel 1797 dal nuovo governo napoleonico cittadino, finirà al Kaiser Friedrich Museum di Berlino nel 1841, dove venne distrutto nell'incendio della Flakturm Friedrichshain del 1945. Lodato e ammirato dagli storici e dalle guide dell'epoca, è noto oggi solo tramite fotografie in bianco e nero e grazie ad una accurata descrizione dei colori stilata nel 1909. ### Descrizione. Il dipinto è oggi noto solamente per fotografie in bianco e nero, ma risulta molto utile la dettagliata descrizione che ne fece Hans Posse nel 1909, quando il dipinto è già a Berlino: secondo il critico, il lenzuolo era bianco-bruno, il Cristo dai capelli rosso bruni aveva il corpo dipinto in un colore giallo-ocra-bruno e il manto della Madonna era blu scuro. San Giovanni indossava una veste rossa con un mantello blu scuro, Maria Salome, a fianco di San Giovanni, una veste verde scura coperta da un manto rosso. La Maddalena ai piedi del Cristo aveva i capelli castano-scuri con un vestito verde oliva a maniche rosse, la Maria di Cleofe in piedi indossava un mantello giallo-bruno. Giuseppe d'Arimatea, alle spalle di San Giovanni, era vestito con un manto giallo-oro a strisce azzurre sopra una veste rosse-bruna, il donatore sulla destra era vestito di nero. Infine, la sottoveste della Maddalena, i veli delle Marie e il turbante di Nicodemo erano bianchi, mentre il cielo era blu scuro. Il dipinto è stato visto e ammirato da diversi storici dell'opera: Giulio Antonio Averoldi lo descrive dettagliatamente e ne indica la collocazione nel 1700, Bernardino Faino, come già detto, lo vede nel 1630 e annota: 'la pala è un Cristo morto con la Madonna et altre marie et figure del Romanino Cosa nobilissima'. Ugualmente, anche Carlo Ridolfi, nel 1648, lo dice come una delle opere migliori dell'autore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vergine che mostra il Cristo dolente. ### Introduzione: La Vergine che mostra il Cristo dolente è un dipinto a olio su tavola (27,4x19,9 cm) di Hans Memling, databile al 1475 o 1479 e conservato nella National Gallery of Victoria di Melbourne. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo della Croce Maria regge Gesù con i segni della Passione. Il Cristo, benché deposto dalla croce e quindi morto, è rappresentato come Christus patiens, cioè sofferente. Ben evidenti sono le ferite nelle mani e nel costato, da cui sgorgano rivoli di sangue, che simboleggiano come il sacrificio divino irrori il mondo. La stessa Vergine lacrima, anche se la sua espressione è alquanto composta, come tipico dell'intellettuale e misurato Memling. Gesù è avvolto in un sudario e dietro, sul fondo oro, sono dipinti tutti i segni della Passione: dalla colonna della flagellazione con le verghe, alle mani nei diversi gesti delle percosse e dello scherno, dalle figure dei sommi sacerdoti a quelle di Erode e di Pilato, dal rinnegamento di Pietro alla testa di Giuda impiccato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Allegoria (Uffizi). ### Introduzione: Allegoria è un dipinto a olio su tavola di quercia (30x23 cm) attribuito a Ridolfo del Ghirlandaio, databile al 1498 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo di Firenze vista da uno dei suoi colli, un personaggio con le gambe legate da un serpente si avvicina a un uomo anziano vestito di rosso e seduto ai piedi di un albero, che ha in mano alcune saette. Poco avanti si trova un piccolo ermellino, simbolo di purezza. Lo stesso personaggio si vede poi in primo piano mentre è già caduto a terra e dalla giubba aperta esce il solito serpente che gli cinge la vita e lo guarda minaccioso. Dalla sua bocca escono le parole 'NULLA DETERIOR PESTIS Q. FAMILIARIS INIMICUS', che vanno a finire vicino all'uomo vestito di rosso. Il soggetto è stato variamente interpretato: come la storia del Laocoonte o come allegoria di due fratelli nemici (a cui farebbe pensare l'iscrizione) o, più probabilmente, come ipotizzò Luciano Berti, è da mettere in relazione con le lotte civili legate alla presa del potere e caduta di Savonarola a Firenze, come farebbe pensare l'evidente sfondo che, nell'arte antica, non è mai una semplice decorazione. Un'altra interpretazione lega la tavoletta ai dissidi interni tra i cugini della famiglia Medici, Piero il Fatuo e Lorenzo il Popolano, soprattutto riguardo al momento della seconda cacciata e della calata di Carlo VIII di Francia. L'uomo vestito di rosso sarebbe il Dio Onnipotente o Giove e l'uomo sembra avvicinarsi a lui, quindi al paganesimo, con le gambe legate dal serpente, simbolo del diavolo, che lo farà poi inciampare." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Fecondità e dell'Abbondanza. ### Introduzione: L'Allegoria della Fecondità e dell'Abbondanza è un dipinto a tempera su tavola (58x105,5 cm) di Luca Signorelli, databile al 1500 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera, coeva agli affreschi della cappella di San Brizio a Orvieto, è una di quelle allegorie a monocromo che, ispirate ai bassorilievi antichi, andavano a decorare geli 'studioli' degli umanisti. Essa è probabilmente una rappresentazione simbolica della fertilità agricola: una donna nuda con due figli tiene una cornucopia ed è incoronata da un personaggio maschile (Bacco?) con un perizoma fatto di foglie di vite e acini. Più indietro, seduta su una roccia, si trova una donna con un cesto ricolmo di frutti della terra. Le figure, sintetiche ed efficaci, rimandano agli ignudi disegnati dall'artista, sia negli affreschi orvietani che in opere come la Madonna col Bambino tra ignudi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sette peccati capitali (Bosch). ### Introduzione: Sette peccati capitali è un dipinto a olio su tavola (120x150 cm) attribuito a Hieronymus Bosch o a un suo imitatore, databile al 1500-1525 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid. L'opera è firmata sotto il cartiglio inferiore ('Jheronimus Bosch'). ### Descrizione e stile. Quattro piccoli medaglioni, rappresentanti la Morte, il Giudizio Universale, l'Inferno e il Paradiso (i 'Novissimi'), sono disposti agli angoli della tavola, circondando un cerchio più grosso dove sono raffigurati i vizi capitali e, nella 'pupilla', Cristo che si erge dal proprio sepolcro, entro una fascia di raggi dorati che simboleggiano l'occhio di Dio. Sotto questa figura, si nota una scritta in latino:. Sui cartigli in alto e in basso si leggono testi biblici in latino: in alto «Gens absque consilio est et sine prudentia / utinam saperent et intelligerent ac novissima providerent» («È un popolo privo di discernimento e di senno; o, se fossero saggi e chiaroveggenti, si occuperebbero di ciò che li aspetta») e in basso «Nascondam faciem meam ab eis considerabo novissima eorum» («Io nasconderò il mio volto davanti a loro e considererò quale sarà la loro fine»)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico di Sant'Anna (Zenale). ### Introduzione: Il Polittico di Sant'Anna è un dipinto a tempera e olio su tavola di Bernardo Zenale, databile al 1490 circa e oggi smembrato. Due pannelli sono alla Collezione Contini Bonacossi di Firenze e uno nello Spencer Museum of Art di Lawrence (Kansas), ma si pensa che l'opera avesse altri scomparti a oggi ancora sconosciuti. ### Descrizione e stile. Sotto un'elaborata architettura in prospettiva, sullo sfondo di un cielo azzurro e di qualche brano di paesaggio, Maria in trono, senza il Bambino (riprendendo l'iconografia della Pentecoste) è adorata da un'affollata serie di santi, tra cui spiccano in primo piano Giovanni Battista (che tiene un cartiglio con una frase del Cantico dei Cantici 'NIGRA SVM SED FORMOSA FILIA YERVSALEM IDE') e santo Stefano. Probabilmente l'intenzione era quella di omaggiare l'Ognissanti. Il pannello centrale, che pure dovette essere ridotto nelle misure, è alto 129 e largo 63 cm. I pannelli laterali, alla Collezione Contini Bonacossi presso gli Uffizi, mostrano:. San Michele Arcangelo (115x51 cm) con la bilancia con cui soppesa due anime e la lunga spada con cui sconfigge un demonio ai suoi piedi, dall'aspetto grottesco derivato dalle stampe nordiche. San Guiglielmo da Vercelli (o san Bernardo) e un monaco cistercense (113x50 cm), in rappresentanza dei committenti. Il vescovo indossa un piviale con ricchi ricami di santi, che alludono a temi ambrosiani, come anche il bastone pastorale con flagello e tre corde, tipico attributo di sant'Ambrogio che allude alla Trinità e alla sua condanna dell'Arianesimo.I santi sono inseriti in una ricca architettura bramantesca, tipica della produzione lombarda prima dell'arrivo di Leonardo da Vinci; sicuramente anche la perduta cornice contribuiva a creare l'effetto di una loggia aperta come una finestra. A giudicare dalla prospettiva perfezionata per una visione dal basso, i tre pannelli facevano parte probabilmente del registro superiore di un polittico, piuttosto che di un trittico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nave dei folli (Bosch). ### Introduzione: La Nave dei folli è un dipinto a olio su tavola (57,9x32,6 cm) di Hieronymus Bosch, databile al 1494 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. Il trittico originale doveva essere composto dalla Nave dei folli a sinistra con l'Allegoria dei piaceri nella parte inferiore e la Morte di un avaro a destra. Ignota è la pala centrale, se esisteva (potrebbe anche essere stato un dittico), mentre il Venditore ambulante si doveva trovare sul retro dello sportello sinistro, tagliato nel senso della lunghezza per ricavarne due tavole. La Nave dei folli mostra una folla di personaggi stretti su una piccola imbarcazione, intenti a sprecare la propria vita nei vizi. La condanna del peccato, tema ricorrente nelle opere dell'artista fiammingo, si può accostare a quest'opera per la presenza di più elementi topici: si scorgono ad esempio tra i personaggi gesti e movenze poi ripresentate in altre opere simili, oltre alla presenza di simboli quali il gufo, in cima all'albero, e la ciliegia sul tavolo, entrambi icone del peccato, nonché la mezzaluna musulmana sul vessillo attaccato all'albero, che è un vero 'albero', a cui sono legati dei polli spennati, che un uomo, simbolo probabilmente della gola, si appresta a prendere. Il soggetto, come dimostrò la Cinotti, attinge ampiamente dalla tradizione popolare. Nel 1413 il poema De Blauwe Scuut di Jacob van Oestvoren parlava di una barca carica di una compagnia libertina, inoltre tale rappresentazione era usata nelle sfilate carnevalesche del Brabante e dava anche il nome a una confraternita, che metteva alla berlina i potenti. Negli stessi anni inoltre (1494) era pubblicato il poema satirico La nave dei folli di Sebastian Brandt che, reperibile in edizione tedesca e latina, fu tra le più importanti fonti di ispirazione per l'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam. Essendo Bosch vicino ad alcuni circoli umanistici non è escluso che fosse a conoscenza di quest'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trittico della Madonna in trono. ### Introduzione: Il Trittico della Madonna in trono è un dipinto a olio su tavola (69x47 cm il pannello centrale e 63,5x18,5 cm ciascuno scomparto laterale) di Hans Memling, databile al 1485 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. Il trittico mostra la Madonna in trono col Bambino, un angelo e un donatore nel pannello centrale, i santi Giovanni Battista ed Evangelista nei pannelli laterali. Come tipico dei trittici fiamminghi le ante laterali sono chiudibili e sul retro sono dipinte con la rappresentazione di Adamo ed Eva entro nicchie. La composizione del pannello centrale replicata più volte dall'artista, spesso con poche varianti. Si basa sulla figura della Madonna col Bambino seduta su un trono coperto da un baldacchino, con uno schienale foderato di fastosi damaschi, che enfatizzano il centro nevralgico della composizione. Ai lati si trovano il committente inginocchiato e l'angelo musicante con la viola, che porge al bambino una mela, simbolo del peccato originale e quindi della redenzione da parte di Cristo. Tale gesto si ritrova anche in altre opere dell'artista, come il Trittico Donne e la Madonna in trono tra due angeli degli Uffizi. I personaggi sono scanditi su un piano leggermente avanzato, a ridosso di un gradino su cui è posto un esotico tappeto anatolico. Il manto rosso di Maria crea un forte fulcro luminoso e coloristico nella scena, che è ripreso in alto dal baldacchino con frange mosse da un venticello, tra due festoni di frutta e fiori che rimandano all'arte norditaliana. La sacra conversazione è inserita in una fastosa architettura all'antica, con un grande arco aperto sul paesaggio e retto da colonne in marmi screziati, sui cui capitelli stanno coppie di putti nudi e altre figure. Ampio respiro hanno i due idilliaci paesaggi che si scorgono ai lati del trono, con un castello e una ponticello su un fiume e una città murata, dove l'artista mise a frutto tutta la conoscenza fiamminga nella resa atmosferica della prospettiva aerea." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Trittico di Benedetto Portinari. ### Introduzione: Il Trittico di Benedetto Portinari è un dipinto a olio su tavola (primo pannello 45,5x34,5 cm, secondo 43x31, terzo 45x34) di Hans Memling, datato sul pannello destro 1487 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze (pannelli laterali) e nella Gemäldegalerie di Berlino (scomparto centrale). ### Descrizione e stile. Il trittico, ambientato in una loggia aperta su un paesaggio, raffigura al centro la Madonna col Bambino reggente la mela (simbolo del Peccato originale), e ai lati Benedetto Portinari in adorazione e san Benedetto leggente, protettore del committente. L'opera spicca per il realismo dell'ambientazione e l'attenzione lenticolare al dettaglio, tipica dei fiamminghi. I personaggi sono ritratti a mezzo busto e si appoggiano a un parapetto, uno stratagemma tipico di questo formato, che giustificava il taglio a metà delle figure e permetteva una fusione tra mondo reale e mondo dipinto tramite la proiezione dei soggetti come se uscissero dalla cornice varcando il parapetto stesso. Dolcissimo è lo sfondo, che si perde in lontananza oscurato dalla foschia in attuazione della prospettiva aerea, punteggiato da segni della presenza umana e alberelli fronzuti: paesaggi del genere ebbero una profonda influenza su Leonardo da Vinci, Pietro Perugino e i pittori umbri. Il ritratto di Benedetto Portinari, a destra, non è sicuramente identificato, ma estremamente probabile, anche per la presenza del suo motto DE BONO IN MELIVS su un cartiglio sul retro della tavola, dove si vede anche una quercia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Francesco riceve le stimmate e santi. ### Introduzione: San Francesco che riceve le stimmate e santi è un dipinto a olio su tavola di Francesco Beccaruzzi, conservato nel Duomo della città di Conegliano. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura nella parte superiore san Francesco che sul monte La Verna riceve le stigmate, sotto sei santi: San Ludovico vescovo di Tolosa, san Bonaventura, santa Caterina d'Alessandria, san Girolamo, sant'Antonio da Padova e san Paolo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Francesco. ### Introduzione: Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Francesco è un dipinto ad olio su tavola di Francesco Beccaruzzi, conservato presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie della città di Conegliano. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura la Madonna col Bambino in trono, sulla sinistra san Giovanni Battista e sulla destra san Francesco d'Assisi, in basso al centro l'angelo musicante." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trittico, Maggio-Giugno 1973. ### Introduzione: Trittico, Maggio-Giugno 1973 è un dipinto di Francis Bacon risalente al 1973. Si tratta di un trittico creato in memoria di George Dyer, amante di Bacon suicidatosi il 24 ottobre 1971. ### Descrizione e stile. Il trittico rappresenta il momento della morte di Dyer, ucciso da un'overdose in una stanza d'hotel, dipinto in tre diversi momenti. La scelta di questo tema ricorre più volte nelle ultime produzioni di Bacon, a detta dello stesso autore un modo per esorcizzare il ricordo di questa disgrazia. Lo spazio è diviso tra il pavimento di un colore rosa grigiastro, che occupa un terzo di ogni ala e il muro rosso, entro il quale si apre un uscio dove si trova la figura di Dyer. L'uomo è in tutte e tre le rappresentazioni chinato su un water, la forma del suo corpo e il suo volto sono sfigurati in modo da trasmettere le sensazioni di dolore e morte ispirate dalla tragedia. La parte centrale, a differenza delle ali, mostra sopra il capo di Dyer una lampadina accesa, la quale proietta a terra una larga ombra dalla forma demoniaca o di pipistrello; forse questa scelta vuole rappresentare il momento preciso della morte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Studio dal ritratto di Innocenzo X. ### Introduzione: Studio dal ritratto di Innocenzo X è un dipinto di Francis Bacon del 1953, custodito all'Art Center di Des Moines, in Iowa. ### Descrizione e stile. L'opera mostra una figura distorta e deformata basata sul Ritratto di Papa Innocenzo X, dipinto da Diego Velázquez nel 1650; fa parte di una serie nutrita di dipinti sullo stesso tema, creati da Bacon tra il 1950 e i primi anni del decennio successivo, per un totale di quarantacinque quadri. Innocenzo X è dipinto principalmente con i colori bianco e viola, distanziandosi dalle tinte del capolavoro di Velázquez. Il papa è mostrato con la bocca spalancata in un urlo, mentre si tiene saldamente ai braccioli del trono; che è, quest'ultimo, molto stilizzato, reso con il solo utilizzo del colore giallo. Lo sfondo, a differenza dell'opera di Velázquez, è formato da un colore nero che fa risaltare la figura del pontefice. Tutto il dipinto è ricoperto di passate verticali di colore più chiaro, le quali rappresentano i tendaggi originalmente alle spalle di Innocenzo X, ora resi trasparenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Strage degli innocenti (Poussin). ### Introduzione: Strage degli Innocenti è un dipinto di Nicolas Poussin, completato in una data non meglio precisata tra il 1625 ed il 1629 e custodito al Museo Condé di Chantilly. ### Descrizione e stile. Basato sull'omonimo episodio presentato nel Vangelo di Matteo, il dipinto rappresenta la scena ispirandosi profondamente ad un'opera di Guido Reni sullo stesso tema e custodita nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. Il pittore francese decide di centrare l'attenzione sull'uccisione di un neonato da parte di un soldato, il quale si getta sul corpo del bambino brandendo la spada e ignorando la disperazione della madre che cerca di ostacolarlo. Alle spalle di questa scena sono raffigurate quattro figure femminili, tre delle quali portano tra le braccia i propri figli presumibilmente uccisi; una di queste viene mostrata mentre scruta verso l'atto dell'omicidio dell'infante, prospetticamente posta nello spazio tra le gambe del soldato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Atalanta e Ippomene. ### Introduzione: L'Atalanta e Ippomene è un soggetto dipinto da Guido Reni noto in due redazioni, olio su tela, una (206×279 cm, allungata nel margine sinistro e inferiore con pezzi di tela aggiunti successivamente la morte del Reni) databile tra il 1618 e il 1619 e conservata nel Museo del Prado a Madrid, un'altra (192×264 cm) che parte della critica data tra il 1615-1618 e un'altra tra il 1620-1625, custodita nel Museo di Capodimonte a Napoli.Non si dispongono informazioni puntuali circa le vicende che hanno portato alla committenza delle due tele oggi note, né si conosce in che occasione queste siano avvenute e quali siano stati i contatti con Guido Reni. Parte della critica ritiene la tela oggi a Madrid, che rispetto a quella napoletana è più ampia di qualche centimetro ma anche più danneggiata a causa di ridipinture posteriori, quale opera 'originale' del maestro bolognese, da cui poi si sono succedute diverse repliche, tra cui la migliore per qualità e certamente autografa è quella di Napoli.Seconda un'altra parte della critica più recente, invece, la versione napoletana rappresenta l'idea originaria del pittore bolognese, risalente ai primi anni romani dell'artista, da anteporre cronologicamente di qualche anno a quella spagnola. ### Descrizione. La tela (sia la versione a Madrid che a Napoli) rappresenta il mito di Atalanta, da Le Metamorfosi di Ovidio, ninfa la cui imbattibile capacità nella corsa fu sconfitta solo da Ippomene tramite uno stratagemma ordito da Afrodite. Atalanta è infatti una donna avversa al matrimonio, pronta a sposarsi solo con colui che l'avrebbe battuta in una gara di corsa. I suoi spasimanti che vengono di volta in volta sconfitti pagheranno la posta in gioco con la morte, così Ippomene, con l'aiuto di Afrodite, che gli ha fornito i pomi d'oro, durante la corsa getta gli stessi nel giardino delle Esperidi, allorché Atalanta una volta che si china per raccoglierli, viene così sorpassata perdendo la gara.Guido Reni ritrae esattamente quest'ultimo momento culminante del mito, raffigurando le due figure in un paesaggio notturno, in cui i colori del cielo si uniscono idealmente alle tinte del terreno facendo risaltare prepotentemente i due personaggi. Atalanta e Ippomene hanno corpi dall'incarnato rosa pallido, ornati da pochi veli che ne coprono gli organi genitali; le loro figure sono tese in movimenti al limite della danza, con un solo piede d'appoggio e le braccia sinistre ripiegate verso il corpo, scelta che permette di creare una composizione geometrica particolare, simbolo della pittura classicista del tempo seppur già tesa al barocco. La versione spagnola, di qualche centimetro più grande di quella napoletana, sia in altezza (14 cm circa) che in lunghezza (15 cm circa), non è tuttavia un ingrandimento in scala di quest'ultima, bensì contiene sui margini qualche centimetro in più di tela: a destra consente così di avere due piccole figure in più che decorano il paesaggio sullo sfondo, mentre sul margine inferiore e di sinistra vi é una vera e propria aggiunta di tessuto posteriore che risale al Seicento, in anni successivi alla morte di Guido Reni, applicato con molta probabilità per allungare il terreno e il paesaggio così da dare più profondità e centralità alle due figure in primo piano. Il dipinto spagnolo, giunto a oggi privo di cornice originale, si sviluppa inoltre su due distinte fasce di tela a taglio orizzontale unite tra loro (si vede la linea di separazione pressoché sul livello del naso e bocca di Atalanta, che scorre poi lungo le zone pubiche dei due protagonisti per tutta la lunghezza dei quadro), mentre quello napoletano, con cornice antica, è su un unico supporto. Un'altra versione ritenuta più scadente e non autografa era anch'essa a Madrid, nel Museo del Prado, proveniente dalla collezione dell'allora direttore Josè Madrazo, che probabilmente confinò a suo tempo nei depositi l'altra attualmente nota proprio per sponsorizzare quella in suo possesso, poi venduta a Salamanca e ancora nel mercato di Parigi nel 1867. Alla Galleria degli Uffizi di Firenze è conservato un piccolo olio su rame, 23×23 cm, attribuito al Reni e databile sempre al terzo decennio del Seicento, che forse dà l'idea di quelli che dovevano essere i colori originali del cielo, fatti di un tono acceso e non scuro come invece appaiono oggi le due versioni del Prado e di Capodimonte, i cui esiti secondo parte della critica derivano da un impoverimento cromatico dovuto a un'imperfezione del colore blu utilizzato dai pittori bolognesi del tempo, che si attenuerebbe dopo circa ottant'anni dalla loro stesura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Martirio di sant'Erasmo. ### Introduzione: Martirio di Sant'Erasmo è un dipinto di Nicolas Poussin risalente al 1628, custodito nella Pinacoteca Vaticana. ### Descrizione e stile. L'opera narra l'evento del martirio di Sant'Erasmo, in particolare il leggendario evisceramento subito durante le persecuzioni di Diocleziano. Tale atto è presentato in maniera cruda e diretta, evidente anche dal punto di vista cromatico: il rosso del sangue del santo si unisce a quello dei suoi abiti vescovili gettati a terra e alla veste del 'boia'. Il sacerdote di fronte a Erasmo indica con la mano sinistra puntata l'idolo pagano di Ercole, che il vescovo si era rifiutato di adorare; attorno a questi primi tre personaggi si apre una folla di figure che rende la scena concitata, pur mantenendo un certo rigore nella composizione. Un soldato a cavallo indica il santo, sovrastato dalla discesa di due angeli che portano i simboli del martirio, la palma e la corona. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il ciclope (Redon). ### Introduzione: Il ciclope è un dipinto di Odilon Redon risalente al 1895-1900 e custodito al Museo Kröller-Müller di Otterlo. ### Descrizione. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il ciclopeDescrizione:. L'opera di Redon ritrae un mondo da sogno, abitato da fate, mostri, spiriti e altre figure fantastiche. Ciò lo rende tipicamente rappresentativo del simbolismo, un movimento artistico della fine del XIX secolo con una forte inclinazione verso il subconscio, lo straordinario e l'inspiegabile. L'occhio In questo dipinto. il Ciclope Polifemo spia da dietro un'alta montagna la Nereide Galatea addormentata. Il soggetto di questo quadro è tratto dalla 12a favola del libro XIII de 'Le metamorfosi' di Ovidio 'Galatea, Aci e Polifemo' L'amore del gigante con un occhio solo rimane non corrisposto, poiché Galatea preferisce il dio fluviale Aci. L'occhio innaturalmente grande è la parte più evidente del dipinto. Nell'opera di Redon, l'occhio è spesso una creatura indipendente e dominante, simbolo dell'anima umana e del mondo interiore misterioso e sconosciuto. Colori vivaci. La minaccia del gigante, o meglio dell'occhio, che spia la donna nuda, è rafforzata dagli insoliti colori vivaci. Con questa rappresentazione personale e onirica di un tema del regno degli dei greci, Redon ha dipinto uno dei capolavori dell'arte simbolista. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Figura in un paesaggio. ### Introduzione: Figura in un paesaggio è un dipinto di Francis Bacon risalente al 1945, custodita alla Tate Modern di Londra. ### Descrizione e stile. Il dipinto è basato su una fotografia dell'amico Eric Hall addormentato su una panchina a Hyde Park, scatto dal quale Bacon trasse un altro dipinto. Come accade di consueto per le figure dipinte da Bacon, la forma del corpo umano rappresentato è incompleta e inusuale: le gambe del personaggio spariscono nel nulla, la testa ed il tronco non sono minimamente accennati lasciando l'impressione che la giacca dell'uomo sia vuota. Rimangono solo le mani del personaggio, dal colore bluastro, appoggiate alla panchina e unico segno della presenza effettiva di un essere umano; la vegetazione alle spalle di Hall è dipinta con un tetro colore grigio, contrapposto ad un fazzoletto di cielo azzurro brillante posto nella parte superiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane veneziana. ### Introduzione: Il Ritratto di giovane veneziana è un dipinto a olio su tavola di olmo (33x25 cm) di Albrecht Dürer, firmato e datato 1505, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. La ragazza è ritratta di tre quarti fino alle spalle, voltata a sinistra e su sfondo scuro uniforme. L'incarnato è chiaro e i capelli biondi, con quei finissimi riflessi luminosi sui riccioli, tipici dell'arte di Dürer. L'acconciatura mostra una scriminatura al centro e una preziosa reticella sul retro della nuca che tiene i capelli raccolti, tranne alcune ciocche libere che incorniciano il volto. Indossa una collana di piccole perle e pietruzze scure (forse vetri), che abbellisce l'ampia scollatura dell'abito signorile, di tonalità rosse e dorate, con ricami e nastri reggenti le maniche staccabili. La figura si staglia elegante e sensuale e mostra un'attenuazione della severità rispetto ai lavori precedenti dell'artista, grazie all'assorbimento di nuovi umori nella città lagunare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Martirio dei Diecimila. ### Introduzione: Il Martirio dei Diecimila è un dipinto a olio su tavola trasferito su tela (99x87 cm) di Albrecht Dürer, firmato e datato 1508, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. L'opera è firmata su un cartellino appeso a un bastone che tiene l'autoritratto dell'artista al centro: 'Iste fatiebat Ano Domini 1508 Albertus Dürer Aleman'. ### Descrizione e stile. Il dipinto mostra il leggendario martirio dei diecimila soldati cristiani avvenuto sul monte Ararat in Armenia, condotto dal re persiano Sapore I su ordine di Adriano e Antonino Pio o, secondo altre tradizioni, ai tempi di Diocleziano. I carnefici indossano vistosi abiti alla ottomana, attualizzando la scena con le vicende politica dell'epoca. In una boscaglia tra radura e rupi si svolgono numerose scene di martirio, con un brulicare di personaggi concitati in tutta la tavola: in primo piano si vedono scene di crocifissione, decapitazione, stritolamento con un martello, sotto il comando dei crudeli carnefici, tra cui il re persiano che si vede apparire a cavallo a destra, come sultano. Nello sfondo si vedono gruppi deportati fino al culmine di una rupe e gettati tra rocce e arbusti spinosi, scene di combattimento, di lapidazione, di percosse con grosse clave. Al centro della concitata scena, vestiti di nero, si vedono due figure che sembrano passeggiare placidamente tra gli orrori: uno dei due è l'autoritratto del pittore che regge, a mo' di banderuola, la firma entro un'iscrizione attaccata a un bastone; l'altro è l'amico e umanista Konrad Celtis, morto pochi mesi prima. Il generale senso di raccapriccio e i numerosi spunti grotteschi vengono attenuati dal colore vibrante e dalla ricchezza di dettagli che dà all'insieme l'aspetto di un'elegantissima miniatura, in cui la massa di personaggi si muove calibratamente come in un balletto. Solo soffermandosi sulle singole scene si può cogliere la drammaticità degli eventi, ma la presenza dell'artista e dell'amico al centro, così tranquilli, nonché la placida descrizione della natura, non fanno che accrescere il senso di messa in scena, riuscendo a rendere piacevole un soggetto tanto macabro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Adorazione della Santissima Trinità. ### Introduzione: L'Adorazione della Santissima Trinità, o Altare Ladauer, è un dipinto a olio su tavola di pioppo (135x123 cm) di Albrecht Dürer, firmato e datato 1511, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. L'opera è firmata su una tabella tenuta in basso da un autoritratto dell'artista: 'ALBERTUS DURER NORICUS FACIEBAT ANNO A VIRIGINIS PARTU 1511'. ### Descrizione e stile. L'altare era concepito all'italiana, senza sportelli e con una forma centinata, con una ricca cornice, progettata dallo stesso Dürer, in cui si trova una raffigurazione a intaglio del Giudizio Universale, oltre agli stemmi dei committenti. L'affollatissima pala mostra al centro, in alto, la rappresentazione della santissima Trinità, con Dio Padre tiene il crocifisso con Gesù ancora vivente, mentre in alto, in un nimbo di luce circondato da cherubini, appare la colomba dello Spirito Santo. Dio indossa la corona imperiale e sfoggia un ampio mantello dorato con fodera verde retto da angeli. Tutt'attorno, ispirandosi alle teorie di sant'Agostino, Dürer dipinse la schiera paradisiaca dei santi e delle sante, guidati rispettivamente san Giovanni Battista e da Maria. Più sotto la moltitudine umana è divisa in religiosi e religiose, a sinistra, guidati dal papa, e dai laici, mentre a destra guidato dall'imperatore, con una divisione analoga a quella già operata nella Festa del Rosario del 1506. A sinistra, accanto a un cardinale che sembra intercedere per lui, si vede inginocchiato il vecchio Matthäus Landauer, vestito dei ricchi abiti con pelliccia del suo ceto, che si sfila il cappello quasi intomorito dalla visione. Un contadino, con ancora in mano lo strumento per battere il grano, rappresenta le classi più umili. Tra le figure più enigmatiche, a destra si vede quella di una regina col volto completamente coperto da veli, che lascia intravedere solo gli occhi. La fascia inferiore è occupata da un amplissimo paesaggio dell'alba sopra un lago stretto tra colline che si perdono in lontananza, ispirato alle magnifiche vedute di Altdorfer e Patinier. Qui, solo, si vede nell'angolo destro il pittore che si autoritrae e regge la tabella all'antica con l'iscrizione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino disteso. ### Introduzione: La Madonna col Bambino disteso è un dipinto a olio su tavola di tiglio (49x37 cm) di Albrecht Dürer, siglato e datato 1512, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo scuro Maria tiene dolcemente tra le braccia il Bambin Gesù, quasi a mostrarlo allo spettatore. L'inquadratura si restringe per sottolineare lo stretto legame umano tra madre e figlio e il senso di intima familiarità. Il colore è elegantemente accordato sull'azzurro e i toni del bianco e del giallo dorato, con l'interesse dell'artista concentrato soprattutto nella dolce resa del volto di Maria e sul corpo in movimento del Bambino, che tiene in mano una piccola pera, frutto che simboleggiava il Peccato originale. Il velo su cui è poggiato il Bambino dopotutto ricorda un sudario, rimandando al ruolo salvifico del suo sacrificio. Un'altra allusione alla Passione è la cicatrice sul ventre del Bambino, che ricorda la ferita di Longino nel costato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Altare Heller. ### Introduzione: L'Altare Heller è un perduto dipinto a olio su tavola di Albrecht Dürer e Matthias Grünewald, databile al 1507-1509 e distrutto in un incendio nel 1729. Dell'opera restano oggi una copia dello scomparto centrale, eseguita nel 1615 e oggi allo Städel di Francoforte, e i pannelli laterali, eseguiti da aiuti su disegno del maestro, alla Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe. ### Descrizione e stile. La pala centrale, con l'Assunzione e incoronazione della Vergine, si ispirava probabilmente alla Pala degli Oddi di Raffaello, che presenta un'analoga commissione delle due iconografie. Non si sa se l'artista ebbe modo di vederla direttamente a Perugia, in un ipotetico viaggio verso Roma al termine del suo soggiorno veneziano del 1506, oppure se la conobbe tramite copie su incisione o disegno. Maria infatti è incoronata dalla Trinità (Gesù a destra, Dio Padre a sinistra e in alto la colomba dello Spirito Santo) e circondata da una moltitudine di cherubini, secondo un'iconografia ben radicata nel nord-Europa, usata già ad esempio in una famosa pala al Louvre di Enguerrand Quarton (1454). Sotto invece gli apostoli assistono stupiti all'assunzione di Maria in cielo, disposti attorno al sarcofago ormai vuoto. Sullo sfondo, come tipico delle pale di quegli anni, il pittore si autoritrasse, vicino a una tabella con la sua firma e la data. I pannelli laterali interni vennero dipinti da aiuti su disegno di Dürer. A sinistra è rappresentato il Martirio di san Giacomo, con sotto, inginocchiato in una nicchia, Jakob Heller vicino al proprio stemma. A destra il Martirio di santa Caterina d'Alessandria e la moglie Katharina von Melem. La scelta dei santi è evidentemente legata al patronimico dei donatori." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il cavaliere, la morte e il diavolo. ### Introduzione: Il cavaliere, la morte e il diavolo è un'incisione a bulino (24,5x18,8 cm) di Albrecht Dürer, siglata e datata al 1513 e conservata, tra le migliori copie esistenti, nella Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe. ### Descrizione e stile. L'incisione fa parte del trittico detto Meisterstiche, con il San Girolamo nella cella e la celeberrima Melencolia I, realizzato nel 1513. Sebbene non legate dal punto di vista compositivo, le tre incisioni rappresentano tre esempi diversi di vita, legati rispettivamente alle virtù morali (“Il cavaliere, la morte e il diavolo”), teologiche (“San Girolamo”) ed intellettuali (“Melencolia I”); o le tre forme di vita contemplate dalla teologia, ossia la vita attiva (“Il cavaliere la morte e il diavolo”), la vita contemplativa (“San Girolamo”) e la vita spirituale (“Melencolia I”). Potrebbero però anche essere legate alle tre vie della salvezza o salus animae: la salvezza morale (“Il cavaliere la morte e il diavolo”), la salvezza religiosa (“San Girolamo”) e la salvezza intellettuale (“Melencolia I”).Il Cavaliere in particolare, così denso di simboli e allegorie, si ispira alla figura del soldato cristiano descritto nel Miles christianus di Erasmo da Rotterdam. Esso è chiuso nell'armatura della fede, che gli permette di avanzare impavido nonostante l'orribile morte, che tenta di spaventarlo mostrandogli una clessidra col tempo di vita che gli è rimasto, e il mostruoso diavolo, che lo segue impugnando un'alabarda, con le fattezze grottesche di un incrocio di animali cornuti. Dettagli naturalistici denotano la perfetta padronanza di Dürer raggiunta nell'utilizzo del bulino: dall'effetto di prospettiva aerea nella lontana città sul picco, schiarita per effetto della foschia, ai vivaci ritratti del cane da caccia, della salamandra e della boscaglia. In basso a sinistra, vicino al memento mori di un teschio, si trova una tabella con il monogramma dell'artista e la data di creazione dell'opera preceduta dalla lettera “S”, lettera che per Claudio Bonvecchio è stante per “Salus” (Salvezza).Il cavaliere, nella particolare e personale lettura che del quadro forniva Husserl, avrebbe rappresentato la fenomenologia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto dell'imperatore Massimiliano I. ### Introduzione: Il Ritratto dell'imperatore Massimiliano I è un dipinto a olio su tavola di tiglio (74x62 cm) di Albrecht Dürer, siglato e datato 1519, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. Il sovrano è ritratto su sfondo verde girato di tre quarti verso sinistra, con tutto il busto fino ai gomiti e le braccia appoggiate su un ipotetico parapetto che coincide con il bordo inferiore del dipinto, secondo la maniera fiamminga. La mano destra è infatti appoggiata sul bordo, come faceva Rogier van der Weyden nei suoi ritratti, mentre la sinistra regge una grossa melagrana, simbolo di coesione nelle diversità e quindi dell'Impero stesso: i chicchi del frutto erano infatti i sudditi, che si riconoscevano nella guida del sovrano: Massimiliano, prendendolo dalla simbologia della Chiesa, ne aveva fatto un suo emblema personale. L'imperatore indossa un grande mantello con ampi inserti di pelliccia, e un cappello scuro a larghe falde e con una spilla al centro, degno del suo rango. I capelli grigi cadono a caschetto compiendo alcune onde e incorniciano un volto scavato dagli anni, ma dignitoso e colto da un aristocratico distacco, senza guardare verso lo spettatore; nonostante ciò l'imperatore non è privo di umanità, anzi i segni del tempo ricordano la sua età di 59 anni. Gli occhi sono incavati, il naso aquilino molto pronunciato, la bocca leggermente dischiusa, il mento tondeggiante. In alto a sinistra si trova lo stemma Asburgo con la corona imperiale e la catena del Toson d'Oro, accanto a una lunga scritta in caratteri capitali che riassume i titoli, le qualità e le date salienti della vita dell'imperatore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Johann Kleberger. ### Introduzione: Il Ritratto di Johann Kleberger (Bildnis Johann Kleeberger) è un dipinto a olio su tavola di tiglio (37x37 cm) di Albrecht Dürer, siglato e datato 1526, e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. L'opera è il più originale dei ritratti di Dürer e sicuramente uno dei più innovativi dell'epoca. Attingendo alle soluzioni della medaglistica antica, forse ispirandosi alle incisioni sulle medaglie romane di Hans Burgkmair, l'artista ritrasse il busto dell'uomo entro un medaglione che si apre nel muro, su cui corre un'iscrizione proprio come in una vera e propria moneta: E. IOANI KLEBERGERS NORICI AN AETA SVAE XXXX. Il busto però è trattato con estremo realismo e tagliato sotto il collo, come se si trattasse di un modello scultoreo di cera estremamente realistico, appoggiato nella rientranza tanto da proiettare anche l'ombra sulla parete: un vero e proprio antesignano del surrealismo. Molto originale è anche l'aspetto dell'uomo, con le lunghe basette di gusto 'ottocentesco', che fanno assomigliare l'insieme a un ritratto più neoclassico che rinascimentale. Johann Kleberger guarda verso sinistra, di tre quarti. Gli occhi sono grandi e concentrati, il naso dritto e robusto, la bocca stretta, il mento pronunciato. La fronte è alta per effetto di una leggera canizie, che ben descrive l'età dell'uomo a quarant'anni. La coloritura è estremamente naturalistica, come una persona che si affacci a una finestrella. Ai quattro angoli della rappresentazione si trovano motivi araldici e il monogramma dell'artista con la data 1526." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Laura Dianti. ### Introduzione: Ritratto di Laura Dianti è un dipinto a olio su tela (119x93 cm) di Tiziano, databile al 1520–1525 circa e conservato nella Collezione Kisters a Kreuzlingen. È firmato 'TICI/ANVS F.'. ### Descrizione e stile. Il dipinto è il ritratto di Laura Dianti, amante di Alfonso I d'Este in seguito alla morte di Lucrezia Borgia. Ritratta in più occasioni da Tiziano, forse anche nel celebre dipinto del Louvre conosciuto come Donna allo specchio. La Dianti è ritratta con un sontuoso abito azzurro ricco di pizzi e ornamenti, l'acconciatura è complessa e sormontata da un vistoso diadema. Il braccio destro della donna è disteso lungo il corpo, mentre la mano sinistra si poggia sulla spalla di un paggetto africano." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pellegrinaggio a Citera. ### Introduzione: Pellegrinaggio a Citera è un'opera del 1717 di Antoine Watteau, saggio di ammissione per l'ingresso all'Accademia reale di Pittura; oggi è custodita al Louvre di Parigi. Nel 1718 l'autore preparò una nuova versione del quadro con evidenti differenze, cui donò il titolo di Imbarco per Citera: questa divenne proprietà di Federico II di Prussia, mentre oggi è custodita al Castello di Charlottenburg di Berlino. ### Descrizione e stile. Il tema di entrambe le tele è il viaggio verso Citera, l'isola natale della dea Afrodite; questa era, come la Venere romana, la divinità della bellezza e della sensualità. I critici non sono certi se il viaggio rappresentato nei due quadri sia quello verso l'isola di Citera o quello di ritorno, nonostante il titolo faccia propendere decisamente per la prima ipotesi; al di là di questa precisazione, il significato simbolico rimane solo in parte comprensibile. I personaggi sono forse in viaggio verso un mondo d'amore sconosciuto a chi non conosce tale sentimento, forse invece seguono, da destra verso sinistra, un percorso che si muove anche nel tempo; si passa infatti dall'incontro all'innamoramento, dal contatto al rapporto amoroso, fino a quel simbolico 'imbarcarsi'. La composizione del paesaggio è comune nelle due versioni del dipinto: sulla destra del dipinto si erge una collinetta erbosa, su cui sono posti dei personaggi che variano solo in parte tra le due tele. Questi sono coperti dalle fronde di un grosso albero, il quale si mescola con una fitta vegetazione nella parte all'estrema destra del dipinto. Poco sotto si trova una statua di Venere: nella versione del 1717 si tratta di un semplice busto sul quale crescono delle rose, simbolo della dea, mentre nella versione successiva la divinità è posta a figura intera, e ai suoi piedi si trova un amorino. Molti di questi cupidi, la forma mitologica di Eros, sono sparsi nel dipinto ad accompagnare il viaggio dei personaggi; nella prima tela si trovano solamente sopra l'imbarcazione alla sinistra del dipinto, nella seconda versione si muovono per tutta la composizione interagendo con i personaggi. Oltre la collina si apre un paesaggio sullo stile arcadico, caratterizzato con maggiori particolari nella prima versione. Proseguendo il percorso dei personaggi, dove le figure si fanno più numerose, si scorge uno specchio d'acqua (anche questo più visibile nella versione del 1717) nel quale si trova una particolare imbarcazione. Si tratta di una sorta di gondola dorata, sormontata da un velo rosso trattenuto da un angioletto; nella seconda versione del dipinto acquista anche un enorme albero maestro, circondato da un volo di cupidi ripreso dalla versione del Louvre." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Girolamo. ### Introduzione: La Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Girolamo è un dipinto a olio su tavola (148,9x138,4 cm) del Moretto, databile al 1517 circa e conservato nell'High Museum of Art di Atlanta. Si tratta di una delle prime opere note dell'autore, dai tratti ancora molto semplificati ma già ricca di numerosi particolari che saranno a lungo ripresi in dipinti successivi. ### Descrizione e stile. Il dipinto segue un'impostazione molto canonica e ricorrente, con la Madonna col Bambino seduta su un trono affiancata da due santi: a destra è posto san Giacomo Maggiore, a sinistra san Girolamo. Il trono dove è seduta Maria è preceduto da due gradini con decorazioni rinascimentali, mentre lo schienale ha una conformazione piramidale. I decori si ispirano agli intagli di Stefano Lamberti che, in quegli anni, stava lavorando a Brescia con grande successo producendo cornici, altari e altri apparati lignei. Sullo sfondo si apre un vasto paesaggio montuoso, mentre in basso, sul limite inferiore della tavola, spunta la cosiddetta 'quaglia infreddolita', citazione non insolita proveniente dall'arte del Romanino. Una rosa, invece, è appoggiata sul primo gradino del trono. La tavola è la prima nota del Moretto di questo genere, cioè una Madonna circondata da santi, e la si può pertanto considerare un'opera molto giovanile. I toni sono ancora incerti e semplificati, ad esempio nei panneggi delle vesti dei personaggi e del paesaggio sullo sfondo, molto stilizzato. Sfondati di questo genere, fra l'altro, avranno poco seguito nell'arte del Moretto, che col tempo preferirà di gran lunga ambientazioni architettoniche. Nell'opera già si notano comunque particolari che diventeranno in seguito vere peculiarità dell'autore, quali la rosa sul gradino, la minuscola figura che cammina su una strada nel paesaggio a destra di san Girolamo e le fronde dell'albero poco sopra che si stagliano in controluce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sileno e satiri. ### Introduzione: Il Sileno e satiri è un dipinto a olio su tavola (31,1 x 41 cm) di Cima da Conegliano, databile al 1505-1510 circa e conservato nel Philadelphia Museum of Art. La tavola è un frammento laterale del fronte di un cassone, o della testata di un letto, attualmente diviso in tre parti: le altre due che completavano la composizione raffigurano Nozze di Bacco e Arianna e Baccante. ### Descrizione. Il quadro ritrae Sileno sul dorso di un asino assieme a tre satiri." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto d'uomo in armi. ### Introduzione: Il Ritratto d'uomo in armi è un dipinto a olio su tela (72x56,5 cm) di Giorgione, databile al 1505-1510 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. Sulla scorta delle notizie del Michiel, si è riconosciuto in questa tela il ritratto di Girolamo Marcello, oppure, secondo altre ipotesi, quello dello stesso Giovanni Antonio Venier. Su uno sfondo scuro il gentiluomo in armi è ritratto a mezza figura di profilo, girato a destra e con un braccio appoggiato oltre un parapetto, un motivo tipico della ritrattistica veneta desunto da modelli fiamminghi. Con il braccio sinistro sorregge un'alabarda e sulla capigliatura porta un serto di foglie d'edera. A destra gli si contrappone un personaggio laido, dalla carnagione scura e con un'espressione grottesca, oggi poco leggibile a causa del cattivo stato di conservazione della tela. In questa figura si è letta l'influenza delle caricature di Leonardo da Vinci, di passaggio a Venezia nel marzo del 1500." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Santa Giustina di Padova e un donatore. ### Introduzione: Santa Giustina di Padova e un donatore è un dipinto a olio su tavola (200x139 cm) del Moretto, databile al 1530 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. L'opera, fra i capolavori più raffinati del Moretto, segna il limite fra la prima maturità del pittore e la maturità piena: la tecnica compositiva, formale e cromatica della tela testimonia come il pittore abbia assodato la sua esperienza e i suoi studi passati, ricavando da qui un proprio stile che caratterizzerà poi tutta la sua produzione successiva. ### Descrizione. Il dipinto raffigura santa Giustina di Padova in posizione centrale e predominante, riccamente vestita con un abito rosso, cintura azzurra, velo bianco e un lungo mantello di broccato dorato con ricami neri. Nella mano destra tiene una lunga palma del martirio, mentre la sinistra regge un lembo del mantello. I capelli biondi sono raccolti in un'elegante pettinatura. A sinistra è seduto un unicorno dal manto lungo e fluente, un simbolo di purezza virginale derivato dalla mitologia classica e ben noto nel Rinascimento. A destra della santa, inginocchiato e in atteggiamento adorante, si trova una figura maschile, probabilmente il committente dell'opera, vestita di nero. Le tre figure sembrano poste sotto un albero, del quale si vedono le fronde lungo il margine superiore della tela. Sullo sfondo è dipinto un ampio sfondato prospettico, in particolare a sinistra di santa Giustina, dove si vede un centro abitato ai piedi di altissime montagne a dirupo. Il resto del paesaggio ha invece tratti più collinari e morbidi, mentre il cielo sovrastante è continuamente rigato da nuvole bianche ed è più lucente verso l'orizzonte. ### Stile. Il primo a fornire un giudizio critico sull'opera è Carl Ransonnet nel 1845, che la collocò tra la Santa Margherita d'Antiochia tra i santi Girolamo e Francesco d'Assisi e l'Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco d'Assisi e Nicola di Bari, entrambe a Brescia. Seguono brevi osservazioni da parte di Joseph Archer Crowe e Giovanni Battista Cavalcaselle nel 1871, i quali ammirarono l'armonia dei colori argentei congiunta a un''elevata e soave modellatura, con un esito di grande freschezza e insieme di splendore'. I due critici lasciarono però sul vago l'ientificazione del soggetto del dipinto. Già il Ransonnet aveva contestato l'opinione tradizionale che vedeva raffigurati nel dipinto Alfonso I d'Este e la sua amante Laura Dianti, seguito da Gaetano Milanesi nel 1881, il quale escluse anche la possibilità che l'uomo inginocchiato potesse essere san Cipriano. Anche altri critici, allo stesso modo, negarono in seguito tutte queste eventualità, compreso Pietro Da Ponte nella sua monografia sul Moretto del 1898. Bernard Berenson rimane evidentemente molto colpito dalla bellezza dell'opera, tanto da scrivere, nel 1907, che essa 'è fra le creazioni eroiche dell'arte italiana, con un che d'antica grandezza e immediatezza'. Non fu dello stesso parere Roberto Longhi, che nel 1929 condannò 'quel suo tratto confidenziale che avvicina di troppo il divoto alla Patrona, come fosse uno di quegli scapoloni che, sui quarant'anni, se ne stanno ancora appesi alle gonne materne'. Adolfo Venturi, nel 1929, concentrò le sue attenzioni sull'ambientazione, immaginando la composizione come 'un duetto d'amore all'alba di un giorno tranquillo', soffermandosi poi sull'impianto maestoso della santa che 'sembra riverberare dal manto chiarori biondi sul terreno', e sul colore 'che è sempre più tirato, rasato, che non nei maestri veneziani, e anche il paese, da vicino, ha del raso, mentre si avvolge di nebbia nel lontano. Il broccato d'oro del manto della Santa sembra cuoio a stampa, nel suo baglior soffocato, mentre la seta della veste, tra il rosa e il viola, è tutta oscillazioni di luce'. Giuseppe Fiocco, nel 1939, osservò che in quest'opera e in altre coeve prende corpo 'un'integrità stilistica che rimarrà sostanzialmente inalterata fino alla morte del pittore'. György Gombosi, nel 1943, ragionò invece partendo dalle vicende del dipinto, sicuramente uno dei primi del Moretto dispersi dal contesto originario e pertanto assente nella letteratura artistica locale. Lo studioso, comunque, dubitava che il quadro avesse avuto una committenza d'oltralpe, poiché l'abbigliamento del donatore suggerisce un riferimento locale diverso. Il Gombosi, pertanto, ipotizza che 'la preziosa tavola sia una delle molte vittime di quel gran fervore di collezionare in virtù del quale, verso il 1620-1650, i paesi nordici, l'Inghilterra e l'Olanda si gettarono nel tesoro artistico di Venezia cercando di assicurarsi tutto ciò che vi era di Giorgione, Tiziano e Palma o che a questi pittori veniva attribuito. Brescia fu risparmiata da questo assalto, ed è probabile che l'arciduca del Tirolo sia andato a prendere questo capolavoro in una qualche collezione veneziana', escludendo la destinazione religiosa del dipinto. Quanto allo schema compositivo e ai suoi significati, il Gombosi trovava che 'il ritmo grandiosamente libero va a finire sulla parte superiore dei corpi, sulle teste, addirittura soltanto sugli occhi; sul corpo della Santa si riscontra ancora un ultimo residuo di angolosità e di scontrosità, soprattutto nel braccio che regge il ramo di palma e nelle pieghe sulla parte inferiore del corpo. Ma ciò non pregiudica minimamente la bellezza del dipinto: accanto ad una così intensa accentuazione lirica è persino piacevole che il portamento del corpo conservi ancora un grado di gravità statuaria e di grande, arcaica ieraticità'. Valerio Guazzoni, nel 1981, arrivò a escludere qualsiasi valenza religiosa nel dipinto e lo definì 'l'unico dipinto veramente mondano del Moretto'. L'opera è comunque da collocare, anche secondo il critico Camillo Boselli, al 1530, perciò assieme a quei dipinti, quali la Santa Margherita d'Antiochia tra i santi Girolamo e Francesco d'Assisi, che segnano il limite fra la prima maturità del Moretto e la maturità piena, nei quali il pittore assoda la sua esperienza e i suoi studi passati (Tiziano, Raffaello via Marcantonio Raimondi) e ricava finalmente un proprio stile che, come già notava il Fiocco, caratterizzerà tutta la sua produzione successiva." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nuda (Giorgione). ### Introduzione: La Nuda è un affresco staccato (250 × 140 cm) di Giorgione, databile al 1508 circa e conservato presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia. Proviene dalla facciata del Fondaco dei Tedeschi. ### Descrizione e stile. Sotto una finta nicchia si trova una figura femminile nuda, coi capelli raccolti, sicuramente un soggetto simbolico di cui però oggi non si conosce il significato, anche per la perdita delle parti dipinte con gli eventuali attributi. Nonostante il pessimo stato conservativo si può ancora apprezzare nella figura lo studio sulla proporzione ideale, un tema allora molto in voga, ispirato alla statuaria classica e trattato in pittura in quegli stessi anni anche da Dürer. Inoltre è ancora percepibile la vivacità cromatica, che dava alla figura quel tepore delle carni come se fossero vive, caratteristica dello stile di Giorgione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ninfa in un paesaggio. ### Introduzione: La Ninfa in un paesaggio è un dipinto a olio su tela (113x186 cm) di Palma il Vecchio, databile al 1518-1520 e conservato nella Gemäldegalerie a Dresda. ### Descrizione e stile. L'opera deriva iconograficamente dalla Venere di Dresda di Giorgione, tanto che alcuni l'hanno identificata pure come una Venere distesa. In realtà pare che questo lavoro sia ispirato maggiormente al contesto letterario del primo Cinquecento, in particolare ai messaggi moraleggianti contenuti in opere come Gli Asolani di Pietro Bembo. In quest'opera infatti si parla delle donne che nel mondo antico erano considerate alla stregua delle ninfe dei boschi, capaci di incantare gli uomini con un solo sguardo, trascinandoli in un mondo di gioie, ma anche di pene d'amore. Ecco quindi che il corpo languido e sensuale della donna, completamente nuda e sveglia, senza nemmeno un gesto di pudicizia come nella Venere di Urbino di Tiziano, sembra posta ad ostacolo della via tortuosa che si vede nel paesaggio, simbolo di elevazione morale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Banco di macelleria. ### Introduzione: Il Banco di macelleria è un dipinto a olio su tavola (233x150 cm) di Pieter Aertsen, databile al 1551 e conservata nell'Universitatgemalde Sammlung a Uppsala. ### Descrizione e stile. La critica lo considera come il prototipo della rappresentazione delle scene di mercato: ancora è presente un pretesto religioso, una piccola fuga in Egitto nello sfondo, ma il soggetto principale è assolutamente il banco di un macellaio, con salumi, animali morti e carni appese, e un garzone al lavoro.L'opera è un contrasto tra la dimensione materiale e quella spirituale, identificabili rispettivamente tra la carne e ogni bene materiale rappresentato e l'episodio biblico visibile sullo sfondo. Se pur limitato, il quadro ha un valore moralistico, educando l'osservatore alla durata limitata dei beni materiali a dispetto dei valori spirituali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fruttivendola. ### Introduzione: La Fruttivendola è un dipinto a olio su tela (145x215 cm) di Vincenzo Campi, databile al 1580 circa e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano. É il dipinto più celebre di una serie che comprende anche la Pollivendola, la Cucina, la Pescivendola, tutti provenienti dal convento dei gerolimitani a Cremona, intitolato a San Sigismondo. ### Descrizione e stile. Il dipinto raffigura una fruttivendola nell'atto di mostrare all'osservatore la propria mercanzia, in particolare protende verso lo spettatore un grappolo di uva nera. Sullo sfondo, a sinistra, un giovane è salito sui rami di un frondoso albero per coglierne i frutti, mentre a terra una donna raccoglie altri frutti sul terreno. Sulla destra il paesaggio si estende fino a perdersi in un villaggio ai piedi di monti velati di nebbia. Il pittore organizza lo spazio in maniera precisa: esalta le superfici degli ortaggi ostentando un piacere contagioso e immediato. Storicamente il quadro può essere considerato un predecessore di quello che diventerà un vero e proprio autonomo genere artistico pochi anni dopo, ovvero la natura morta. Ne la Pollivendola e la Pescivendola è ancora più evidente il forte realismo popolaresco che assume toni umoristici e quasi grotteschi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Continenza di Scipione. ### Introduzione: La Continenza di Scipione è un dipinto a olio su tela (74,8x356,2 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1507-1508 e conservato nella National Gallery di Washington. Fa parte probabilmente della stessa serie con l'Introduzione del culto di Cibele a Roma di Andrea Mantegna. ### Descrizione e stile. La tela si basa su un episodio della seconda guerra punica, narrato da Tito Livio e da Valerio Massimo. Publio Cornelio Scipione, poi noto come Scipione l'Africano per aver vinto Annibale in Africa, durante la campagna di Spagna, dopo la presa di Cartagena, nel 209 a.C., ricevette una bellissima vergine tra gli ostaggi, che gli fu consegnata personalmente. Ma egli, ascoltando le sue suppliche, la rispettò rimandandola ai genitori e al fidanzato, con l'unica raccomandazione che il suo promesso sposo, celtibero, si adoperasse per la pace tra Roma e Cartagine. Scipione viene quindi rappresentato in trono, nella metà sinistra, con davanti la fanciulla e il fidanzato (con spada ed elmo), vicini ai genitori che portano dell'oro per il riscatto, che egli rifiuta, e verso i quali pronuncia la generosa sentenza. Nella placca al centro si legge l'iscrizione: TVRPIVS / IMPER / VENERE / .Q. A. / MIS AI. Il divario stilistico tra Mantegna e Bellini si manifesta ormai, nel XVI secolo, più ampio che mai: alla rievocazione archeologica, la scansione grandiosa, nitida e lapidea del primo, si contrappone un chiaroscuro più morbido e avvolgente del secondo che, nonostante qualche durezza legata all'influenza di Dürer, ha già recepito le novità di Giorgione. Le figure di Bellini, almeno quelle di mano sua (quelle più periferiche sono infatti riferite alla bottega), traggono così un aspetto più animato e vivo, che scioglie il rigido classicismo del tema." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giovane donna nuda allo specchio. ### Introduzione: Giovane donna nuda allo specchio è un dipinto a olio su tavola di pioppo (62x79 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1515 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. In una stanza, dove si apre una luminosa finestra sul paesaggio, una donna nuda sta acconciandosi allo specchio. La sua figura dalle proporzioni e dai lineamenti ideali rispecchia un limpido classicismo. Un altro specchio si trova dietro di essa e mostra una veduta tergale della preziosa retina damascata che tiene i capelli della donna, secondo quel tema della moltiplicità di vedute che animava il dibattito artistico dell'epoca sul paragone delle arti: la pittura infatti poteva garantire, con opportuni accorgimenti, una ricchezza visuale pari, se non superiore, a quello delle opere scultoree. Appaiono citazioni dalla pittura fiamminga il tema della finestra, il vaso trasparente sul davanzale, nonché il tappeto che copre il sedile su cui si trova la donna. Il soggetto della donna nuda, così inconsueto nella produzione dell'artista incentrata sulle opere di carattere sacro, è intonato su un modellato delicato della figura, tra la penombra dell'interno e la forte luce del paesaggio dalla finestra, e a una contemplazione tutto sommato casta, priva di quegli accenti sensuali delle opere coeve, ad esempio, di Tiziano." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Passaggio agli Inferi. ### Introduzione: Il Passaggio agli Inferi è un dipinto a olio su tavola (64x103 cm) di Joachim Patinir, databile al 1515-1524 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione e stile. L'opera è una delle poche sicuramente attribuibili all'artista fiammingo, nonché uno dei migliori esempi della sua nuova sensibilità al paesaggio, che arriva a dominare la scena relegando in secondo piano il soggetto religioso, quasi ormai un puro pretesto. Al centro un piccolo Caronte sta attraversando un fiume infernale, lo Stige, per portare un'anima malvagia nel Tartaro. A sinistra un angelo appare più volte vicino a un'anima, simboleggiando il difficile cammino verso la salvezza, mentre a destra si vede la città infernale in fiamme, il cui ingresso è sorvegliato da Cerbero, il cane a tre teste. La rappresentazione fantastica del paradiso a sinistra, con la sua architettura di vetro nel lontano sfondo, e quella dell'inferno rimandano con evidenza a Hieronymus Bosch. La scena è però soprattutto dominata dall'ampia veduta paesistica, riprodotta a volo d'uccello e con un punto di vista lontano, che fa apparire immenso l'orizzonte. Tipico è il ricorso ai densi toni blu e verde, che compongono un lirico paesaggio accordato con acuta sensibilità nonostante i voluti contrasti interni. La parte sinistra è infatti serena e placida, il centro è pausato dall'ampio bacino del fiume, dalle sapienti variazioni cromatiche, e quella destra è intonata all'inquietante visione infernale, con toni cupi e dettagli grotteschi. Elementi fantastici e reali appaiono così fusi e la stessa natura mostra qua e là accenti inquietanti e bizzarri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono tra i santi Elena e Tiziano. ### Introduzione: La Madonna con Bambino in trono tra sant'Elena e san Tiziano è un dipinto a olio su tavola di Francesco Beccaruzzi, conservato presso la chiesa di Scomigo dedicata a Sant'Elena imperatrice nel comune di Conegliano. ### Descrizione. La tavola rappresenta centralmente la Vergine in trono col Bambin Gesù, sul lato sinistro Sant'Elena imperatrice con la croce, sul lato destro san Tiziano vescovo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Girolamo nel deserto (Cima da Conegliano Budapest). ### Introduzione: San Girolamo nel deserto è un dipinto a olio su tavola di Cima da Conegliano, databile 1495 e conservato presso il Museo di belle arti di Budapest in Ungheria. Quest'opera è stata attribuita in passato a Marco Basaiti; colpisce molto la sua somiglianza con il San Girolamo nel deserto di Harewood nello Yorkshire, di cui sembra essere una copia. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta al centro San Girolamo con una pietra nella mano destra per percuotersi il petto, mentre con la mano sinistra regge una croce in legno che contempla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Quattro visioni dell'Aldilà. ### Introduzione: Le Quattro visioni dell’Aldilà sono una serie di quattro dipinti a olio su tavola di Hieronymus Bosch conservati alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. L'analisi del supporto ligneo basata sulla dendrocronologia determina un terminus post quem al 1482, l'analisi stilistica pone la datazione dell'opera tra il 1500 ed il 1503. Le dimensioni esatte di ciascun pannello sono le seguenti: (a) Caduta dei dannati = cm 88.8 x 39.6; (b) Inferno = cm 88.8 x 39.6; (c) Paradiso terrestre = cm 88.5 x 39.8; (d) Ascesa all'Empireo = cm 88.8 x 39.9. Il retro dei pannelli mostra una colorazione a finto marmo, rossa per (a) e (c); verde per (b) e (d). ### Descrizione e stile. La disposizione oggi adottata a Palazzo Grimani propone una lettura orizzontale dei quattro pannelli che comincia con la Caduta e termina con l’Ascesa secondo la sequenza: (a) - (b) - (c) - (d). Una lettura alternativa procede dall'ipotesi di una probabile sovrapposizione verticale dei pannelli, con a sinistra l’Ascesa sopra il Paradiso terrestre ed a destra, la Caduta dei dannati sopra l’Inferno. L’organizzazione per coppie di pannelli sovrapposti si conformerebbe al modello del Bouts che infatti svolge in un unico pannello le due scene riferite al Paradiso ed all'Inferno dando loro un’organizzazione verticale. L’originalità del Bosch sta nell'aver conferito uno spazio proprio a ciascuna scena senza rinunciare alla loro sequenzialità. In tal senso, i quattro pannelli potrebbero anche incorniciare non già una rappresentazione del giudizio universale bensì una rappresentazione dell’Ars moriendi, come suggerito da una miniatura del Livre d'heures noir, manoscritto attribuito a Philippe de Mazerolles e composto tra il 1466 ed il 1468. Tale miniatura, collegata all’ufficio dei defunti, raffigura il credente circondato dai suoi sul letto di morte che rivolge lo sguardo all’ampia finestra biforata che incornicia la doppia visione della Caduta dei dannati e dell’Ascesa degli eletti, come ultimo monito prima del trapasso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Estrazione della pietra della follia. ### Introduzione: L'Estrazione della pietra della follia, noto anche come Cura della follia, è un dipinto a olio su tavola (48x35 cm) di Hieronymus Bosch, databile al 1494 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid. ### Descrizione e stile. L'opera mostra un soggetto tratto da una storiella popolare, secondo cui un credulone si fa convincere da un ciarlatano a farsi togliere dalla testa la 'pietra della follia', ovvero la stoltezza. Ciò è chiarito dall'iscrizione che, con eleganti arabeschi, corre attorno al tondo: 'Meester snyt die Keye ras / Myne name is lubbert das', cioè 'Maestro cava fuori le pietre, il mio nome è 'bassotto castrato''. Il nome è un sinonimo di sempliciotto, quindi della persona che si fa ingannare. Al raggiro del ciarlatano, che sta tagliando con un bisturi la fronte dell'uomo per estrarne un fiorellino, assistono senza intervenire un monaco e una suora, uno con un boccale argenteo in mano, l'altra con un libro sulla testa. Il motivo del raggiro degli sciocchi è un tema caro nell'opera di Bosch e secondo la sua visione rappresentava una grave colpa tanto per l'ingannatore quanto per l'ingannato, reo della sua stupidaggine. In questa opera, il chirurgo intento all'estrazione indossa un copricapo a forma. di imbuto simbolo di stupidità, qui usato come pesante critica mossa contro chi crede di sapere ma che, alla fine, è più ignorante di colui che deve curare dalla «follia»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Prestigiatore (Bosch). ### Introduzione: Il Prestigiatore è un dipinto a olio su tavola (53x65 cm) attribuito a Hieronymus Bosch e/o alla bottega, databile al 1502 circa e conservato nel Musée Municipal di Saint-Germain-en-Laye. ### Descrizione e stile. Il soggetto, che ha originato varie ipotesi e ricostruzioni nella critica, dovrebbe essere quello dello stolto che, colpevole della propria stupidità secondo la visione di Bosch, viene derubato da un prestigiatore e dal suo complice. Si dovrebbe rifare infatti a un proverbio fiammingo: chi dà ascolto alle illusioni perde il denaro e si fa schernire dai fanciulli. Sullo sfondo di un muretto su cui crescono varie erbette, la composizione è divisa in due metà: a destra il prestigiatore, che esegue un gioco con palline e tiene alla cinta un canestro con una civetta, animale notturno simbolo in genere negativo, ma che, ricorrendo in molte opere dell'artista, è stato variamente interpretato. Vicino si trova un cagnolino con un berretto da giullare. Nell'altra metà si vede la folla dove il sempliciotto, che è piegato in due, sta vomitando rane, forse per effetto di un trucco del ciarlatano o forse come simbolo della sua immoralità. Dietro di lui un complice del prestigiatore, con fare indifferente, gli sta rubando la borsa dei denari appesa alla cintura. Tra i vari personaggi (una coppia, una monaca e vari borghesi), spicca in basso un fanciullo che tiene in mano una girandola e che guarda curioso e divertito la scena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane con lucerna. ### Introduzione: Il Ritratto di giovane con lucerna è un dipinto a olio su tavola (42,3x35,3 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1506 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. Rappresentato a mezza figura, col busto di tre quarti e il volto girato verso lo spettatore, il giovane protagonista è ritratto con un vivo realismo, che si sofferma su particolari come le leggere imperfezioni della cute, il naso pronunciato, la morbidezza dei capelli. Lo schema compositivo, la curva discendente delle spalle e l'incidenza della luce sul viso rimandano alla fase giovanile dell'artista, vicino ad opere come il Ritratto del vescovo Bernardo de' Rossi, del 1505. Il volto è come incorniciato dalla veste e dal cappello neri, che spiccano sullo sfondo di broccato bianco, con un nastro verde sull'orlo. L'espressione è decisa e quasi altera, con il gesto delle labbra appena dischiuse e lo sguardo rivolto direttamente allo spettatore. A destra la tenda si apre su uno spiraglio scuro, dove si intravede una lucerna accesa, sicuramente un dettaglio simbolico, che allude alla personalità dell'uomo o alle sue vicende, e che è stato variamente interpretato. Alcuni lo hanno collegato alla parabola evangelica delle vergini savie, altri a un simbolo di saggezza o della caducità della vita umana: in questo senso la fiamma è fioca, come se avesse rischiato di spegnersi, e ciò è stato messo in relazione con la possibilità che il soggetto abbia corso un pericolo di morte. A partire da queste considerazioni si è proposta un'identificazione del soggetto con Broccardo Malchiostro, il giovane cancelliere del vescovo trevigiano Bernardo de' Rossi, che col suo superiore rischiò la vita durante una sventata congiura nel 1503. A conferma dell'ipotesi è stato anche visto nel tendaggio una sciarada: esso è infatti un broccato con decorazione di cardi, quindi 'broccato-cardo', 'Broccardo'. Allusioni del genere non sono estranee all'arte di Lotto, presenti almeno in un'altra opera della maturità, il Ritratto di Lucina Brembati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Girolamo penitente (Lotto Allentown). ### Introduzione: San Girolamo penitente è un dipinto a olio su tela (30,9x32 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1515 e conservato nell'Allentown Art Museum ad Allentown (Pennsylvania). L'opera è firmata sulla roccia vicino al santo e risale al periodo bergamasco del pitrore. ### Descrizione e stile. Lotto dipinse almeno sei versioni del San Girolamo, un santo molto richiesto quale simbolo di sapienza cristiana. È raffigurato in ginocchio davanti al crocifisso in posizione di penitente, mentre sta per colpirsi il petto con la pietra. Vicino a lui si trova l'immancabile leone addomesticato, mentre sulla roccia a destra si trova abbandonata la veste da cardinale. Il paesaggio si rifà ai modi umbri che Lotto aveva avuto modo di ammirare nel contatto diretto con Raffaello a Roma. La luce sul santo però è forte ed incidente di matrice veneziana influenzata dall'esempio di Dürer. Piccole vignette nello sfondo mostrano scene del cammino spirituale del santo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Annunciazione (Pozzoserrato). ### Introduzione: L'Annunciazione è un dipinto a olio su tavola di Ludovico Pozzoserrato, conservato nel Duomo della città di Conegliano. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura un cielo di angeli musicanti con al centro lo Spirito Santo in forma di colomba, l'Arcangelo Gabriele entra in scena da sinistra, ad annunciare la lieta notizia alla Vergine Maria, inginocchiata a destra davanti a un leggio, nell'atto di reagire tenendo la mano sinistra vicino al cuore; fra le due figure si apre uno sfondo nel quale si può riconoscere, abbracciato dal contorno sfumato dell'arco prealpino, un paesaggio collinare che richiama il coneglianese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano. ### Introduzione: La Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano è un dipinto a olio su tela (81,8x108,5 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1518 circa e conservato nella National Gallery of Canada di Ottawa. ### Descrizione e stile. L'opera ha apparentemente un tipico schema devozionale, con i personaggi a mezza figura allineati su un campo lungo orizzontale, la Madonna col Bambino al centro e due santi ai lati, su un modello ampiamente usato a Venezia da Giovanni Bellini e altri. In questo caso però Maria è disallineata, sedendo su un trono di nuda pietra, coperto solo da un telo verde, dove deve appoggiare anche le gambe, sul modello delle Madonne dell'Umiltà, ed è affiancata dai santi Rocco e Sebastiano (protettori dalle pestilenze) che stanno invece in piedi, su un livello più basso, e con una rotazione del busto complementare di tre quarti (frontale e dorsale). Rocco mostra la sua ferita nella coscia, che è miracolosamente risanata dal gesto benedicente del Bambino, Sebastiano invece compie una torsione in avanti per vedere, con espressione stupita, il prodigio. La costruzione della composizione ha un gusto squisitamente proto-manierista, con l'uso di linee diagonali e un sostanziale disinteresse verso la prospettiva (le proporzioni infatti non sempre quadrano, ma anzi sembrano variare per evidenziare i santi laterali). La luce è morbida e avvolgente, la stesura dà effetto setosi, come nella capigliatura bionda di Sebastiano, oppure lanosi, come nel cappello di Rocco, legato dietro le spalle. Straordinario il concerto di colori squillanti, evidenziato dallo sfondo grigio, e che ha il suo culmine nel rosso intenso della veste di Maria. Nei primi anni del XVII secolo Enea Salmeggia ne fece una copia di ottima qualità conservata a Costa Mezzate nel castello dei Camozzi Vertova.." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Beata Beatrix. ### Introduzione: Beata Beatrix è un dipinto a olio su tela (86×66 cm) di Dante Gabriel Rossetti, realizzato nel 1872 e conservato nella Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Nel personaggio di Beatrice, la donna amata da Dante e scomparsa prima del tempo, rivive in questo quadro lo spirito di Elizabeth 'Lizzie' Siddal, l'amata moglie di Dante Gabriel Rossetti morta anch'ella prematuramente per abuso di laudano. È evidente, infatti, il parallelismo tra il tragico sentimento lirico di Dante per la dipartita della donna amata e il profondo sconforto che assalì Rossetti dopo la morte di Lizzie.Beatrice Portinari è raffigurata con una capigliatura fluente e rossa ed è appoggiata ad un balcone: il volto trasognato, le labbra appena aperte, le palpebre socchiuse e il corpo rilassato sono gli ingredienti utilizzati da Rossetti per definire l'estasi mistica in cui la donna è rapita. Il suo volto presenta un incarnato livido, alludendo alla sua morte prematura, mentre le sue mani sono giunte per accogliere un papavero di oppio (il sedativo da cui deriva il laudano, in riferimento all'overdose che ha stroncato la vita di Lizzie) tenuto nel becco da una colomba aureolata, con un chiaro rimando allo Spirito Santo. Se, tuttavia, nell'iconografia cristiana le colombe presentano sempre un piumaggio bianco e candido, le penne del volatile dipinto da Rossetti sono tinte di un rosso fuoco, colore che allude alla passione, ma anche alla morte: d'altronde, la stessa Lizzie quand'era ancora in vita era nota come «the Dove» (la Colomba). Questa lettura allegorica è avallata da una lettera che Rossetti inviò all'amico Robertson, cui confidò di aver dipinto «un uccello splendente, messaggero di morte, [che] lascia cadere un papavero bianco sulle sue mani aperte». Secondo il critico d'arte Frederic George Stephens, intimo amico del Rossetti, sono da leggere in chiave allegorica anche i colori della veste indossata da Beatrice: il verde viene infatti associato alla speranza e alla vita, mentre il grigio allude chiaramente al dolore sepolcrale, e pertanto alla morte.Si scorge un ulteriore suggerimento allegorico alle spalle di Beatrice, dove troviamo una meridiana collocata su un muretto in blocchi lisci isodomi. Questa, infatti, indica il numero nove, in riferimento a diversi dati biografici di Beatrice Portinari (nella lettera a Ellen Heaton del 19 maggio 1863 leggiamo: «La incontra all’età di nove anni, muore alle nove del 9 giugno 1290»). Questa scelta è tuttavia un nodo di significati, siccome il 9 è multiplo di 3, numero tradizionalmente associato alla Trinità cristiana e assai presente anche nell'opera dantesca (la Divina Commedia si articola in tre cantiche, le quali sono a loro volta strutturate su strofe di tre versi ciascuna). Dietro il muretto si intravedono Cupido e Dante mentre osserva la propria amata lasciare la vita terrena; sull'estremo sfondo si scorge invece il profilo orizzontale del Ponte Vecchio di Firenze, città dove il culto dantesco è mantenuto più vivo e pertanto particolarmente amata da Rossetti. Anche la cornice nasconde profondi significati allegorici, presentando citazioni tratte dalla Divina Commedia («l’amor che move il sole e l’altre stelle» è il verso che orna i suoi tondi) e dal XXIX canto della Vita Nova." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Gilles (Watteau). ### Introduzione: Gilles (conosciuto anche come Pierrot detto Gilles) è un olio su tela (184x149) di Antoine Watteau, completato tra il 1718 ed il 1719. È custodito al museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. Pierrot, noto personaggio della Commedia dell'arte, è raffigurato da Watteau come un uomo dal volto fortemente malinconico, con uno sguardo triste e perso verso lo spettatore. Alle sue spalle si trovano altri personaggi teatrali, probabilmente intenti a schernire Gilles in primo piano. Le varie figure si trovano in un ambiente esterno, caratterizzato da una leggera vegetazione ai lati del dipinto; le tinte dell'intera opera non sono particolarmente brillanti, con l'eccezione della veste rossa dell'uomo all'estrema destra." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di gentiluomo con zampino di leone. ### Introduzione: Il Ritratto di Leonino Brembati o Ritratto di gentiluomo con zampino di leone è un dipinto a olio su tela (95,5x69,5 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1524-25 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo di un tendaggio rosso e uno verde, un gentiluomo, vestito di un sontuoso robone nero con guarnizioni di pelliccia, sta in piedi, porta una mano al petto e con l'altra mostra allo spettatore uno zampino leonino dorato. La posa leggermente di tre quarti, l'inquadratura fino al ginocchio, l'abito scuro, rimandano alla ritrattistica di Tiziano Vecellio, senz'altro l'artista allora più influente a Venezia. Il significato simbolico dello zampino è un tipico calembour lottesco - si pensi ad esempio ai 'tre visi' dell'orefice trevigiano - che identifica il personaggio come Leonino Brembati, marito peraltro di quella Lucina Brembati, il cui ritratto conservato nella pinacoteca dell'Accademia Carrara presenta l'ennesimo gioco di parole visivo del pittore: sulla luna sono inserite le lettere 'ci' in una sorta di rebus che va sciolto chiaramente in 'lu(ci)na'. I due ritratti presentano un'ulteriore prova a conferma dell'identificazione: sulle dita dei due nobili bergamaschi compare l'anello con lo stemma di famiglia, troncato bianco e nero con una banda rossa, ancora ben visibile nell'opera di Bergamo, e ravvisabile ormai solo in antiche foto su quella di Vienna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Triplice ritratto di orefice. ### Introduzione: Il Triplice ritratto di orefice è un dipinto a olio tela (52,1x79,1 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1530 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo neutro, composto da una parete grigia e una tenda verde scostata, lo stesso soggetto, inquadrato a mezzobusto, è ritratto in tre pose: di profilo, frontale e di tre quarti ruotato all'indietro, secondo un'iconografia già esistente nell'arte medievale che veniva usata per dimostrare il virtuosismo dell'artista e, in questo caso, le possibilità della pittura di offrire molteplici vedute all'interno del dibattito sul 'paragone delle arti'. Pare che anche Leonardo avesse eseguito un triplice ritratto perduto, di Cesare Borgia. L'uomo è vestito sobriamente di scuro e porta alla mano sinistra un anello. Nel ritratto centrale tiene in mano anche un piccolo oggetto, scarsamente leggibile prima del restauro, che era stato interpretato come un gioco del lotto, allusivo quindi al nome del pittore che avrebbe qualificato un autoritratto. Dopo la mostra del 1953 e il restauro si scoprì invece che la scatolina altro non è che una custodia per anelli, riferibile quindi all'attività di un orefice che negli studi successivi hanno poi collegato l'uomo ritratto con l'orefice Bartolomeo Carpan, citato nel Libro di spese diverse del Lotto a partire dal 1538 e legato a lui da amicizia: si tratta di un'ipotesi di identificazione suggestiva ma non surrogata da altri documenti. Se fosse vera, anche la forma del triplice ritratto, con i 'tre visi', potrebbe essere un calembour per trovare il nome della sua città d'origine, 'Treviso'. Nel 1509-1510 Lorenzo Lotto aveva realizzato il Ritratto di gioielliere conservato nel Getty Museum raffigurante un soggetto con in mano una scatola di anelli." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Trionfo della Castità. ### Introduzione: Il Trionfo della Castità è un dipinto a olio su tela (73x114 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1530 circa e conservato nella Collezione Rospigliosi Pallavicini di Roma. È firmato nell'angolo inferiore destro 'Laurentius Lotus'. ### Descrizione e stile. L'opera è un esempio della predilezione di Lotto per le allegorie 'parlanti' ricche di soggetti simbolici e allusivi, talvolta dal significato recondito o, diremmo oggi, 'enigmistico'. Su sfondo scuro una donna vestita, la Castità, scaccia Venere e Cupido. La protagonista ha sul collo un piccolo ermellino, simbolo di purezza, ed ha in mano l'arco spezzato di Eros. La Venere, ripresa da un sarcofago oggi nei Musei Vaticani, porta via con sé i simboli della vanità (unguenti, profumi e altro), ed ha un bracciale con la conchiglia, suo simbolo. Vicino le vola una colomba, in ombra, quindi una falsa emanazione divina, mentre Cupido è presso una fiaccola che non fa lume, ma solo fumo, altro simbolo della falsa divinità . Lo stile del dipinto contrappone parti ben illuminate e definite ad altre dalla pennellata più veloce e sommaria. La luce soffusa e la rapidità del tocco pittorico in alcuni dettagli permettono di datare l'opera al soggiorno veneziano dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino tra i santi Caterina d'Alessandria e Giacomo. ### Introduzione: La Madonna col Bambino tra i santi Caterina d'Alessandria e Giacomo maggiore è un dipinto a olio su tela (95,5x69,5 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1527 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. In un paesaggio campestre, all'ombra di un albero, la Vergine col Bambino sta seduta informalmente, vicino a santa Caterina d'Alessandria, con un libro in mano (si riconosce per le vesti principesche e la ruota dentata spezzata appena visibili tra lei e Maria), e san Giacomo maggiore, con il bastone da pellegrino e in posizione orante, mentre dietro di lei un giovane e sensuale angelo la incorona con una ghirlanda di foglie e fiori. La cromia ridotta, gli ampi panneggi, la vivacità di movimenti e gesti mostrano il ritorno di Lotto negli alvei della pittura veneziana, dopo il lungo soggiorno lombardo, mantenendo comunque il dinamismo delle luci e il libero accostamento dei toni, senza allinearsi troppo al placido sentimento elegiaco dei seguaci di Giorgione e Tiziano, ma cercando comunque un colore sontuoso e un tono aulico, in grado di soddisfare i committenti. L'opera, che mostra una qualità pittorica straordinaria, si distacca però dalle composizioni piramidali alla Palma, con figure più dinamiche e inquiete, traccianti una fitta rete di linee diagonali immaginarie, con guizzi luminosi improvvisi e panneggi dalle linee inquiete (come nella setosa veste dell'angelo)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino tra i santi Andrea e Pietro. ### Introduzione: La Madonna col Bambino tra i santi Andrea e Pietro è un dipinto a olio su tela (47,7x39,7 cm) di Cima da Conegliano, databile al 1510 e conservato nella National Gallery of Scotland, Edimburgo. ### Descrizione. Questo pannello devozionale incompiuto fornisce spunti affascinanti sui metodi di lavoro del Cima. L'opera raffigura la Vergine col Bambino, seduta sulle rocce in un paesaggio, affiancata da sant'Andrea a sinistra e da san Pietro a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Baccante (Cima da Conegliano). ### Introduzione: La Baccante è un dipinto a olio su tavola (24,6x19,4 cm) di Cima da Conegliano, databile al 1505-1510 circa e conservato nel Philadelphia Museum of Art. La tavola è un frammento laterale del fronte di un cassone, o della testata di un letto, attualmente diviso in tre parti: le altre due che completavano la composizione raffigurano le Nozze di Bacco e Arianna e Sileno e satiri. ### Descrizione. Il quadro rappresenta una figura satirica maschile (corpo umano con orecchie caprine) che trasporta sulla spalla destra una piccola botte." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Liberazione di Andromeda. ### Introduzione: La Liberazione di Andromeda è un dipinto a olio su tavola (70x123 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1510 o al 1513 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. ### Descrizione e stile. Il dipinto, estremamente singolare e che nel complesso riprende fedelmente quanto narrato nel libro quarto de Le metamorfosi di Ovidio (vv. 663-764), ha come soggetto principale l'uccisione del terribile mostro marino inviato ad uccidere Andromeda. Autore della liberazione è Perseo che, vestito dei calzari alati, si vede prima planare dal cielo in alto a destra e poi afferrare la spada per decapitare il mostro al centro. Assiste alla scena un gruppo di personaggi intenti alla musica, che ricorda le combriccole carnevalesche. Gli strumenti usati sono di pura fantasia, privi di corde o di cassa armonica, che non potrebbero mai suonare. Il tono teatrale dei gruppi è evidenziato dalla mimica accentuata, dai costumi esotici e all'antica, dalla ricchezza delle espressioni dei volti, che vanno dallo gioia al pianto. Sia a destra che a sinistra si ripete il personaggio con turbante bianco del padre di Andromeda, Cefeo, mentre il personaggio barbuto che, all'estremità del gruppo destro, guarda verso lo spettatore è stato riconosciuto come un autoritratto del pittore. La composizione è dominata dal drago furibondo, che ha la testa di un grosso cane zannuto, con una criniera di squame, lunga coda da tritone e morbide zampe palmate, che annaspando muovono flutti d'acqua, dipinti goccia a goccia con la consistenza dei batuffoli di cotone. Esso con le narici spruzza getti d'acqua contro Andromeda, legata a un ceppo, che fa per scansarsi divincolandosi verso l'altro lato. L'occhio si perde sui mille dettagli ora curiosi, ora esotici, ora realistici, con i due lembi di paesaggio che, ai lati dell'insenatura in primo piano, si perdono in lontananza in curiose concrezioni rocciosi dall'aspetto antropomorfo, su cui sono arroccate casette di legno e paglia, derivate dalle stampe nordiche. Luciano Berti, nel 1980, ha ipotizzato che il dipinto celi significati politici, mettendo in scena la carnevalata allegorica messa in scena dalle compagnie del Broncone (a cui alluderebbe il ceppo a cui è legata Andromeda, secco ma con germogli) e del Diamante (l'anello di diamante era uno degli emblemi araldici di Casa Medici) in occasione del rientro dei Medici a Firenze, nel 1513: lo stesso Giambattista Strozzi si era infatti sposato con Clarice de' Medici nel 1508. Perseo allora sarebbe Lorenzo Duca di Urbino, mentre Fineo, lo zio promesso sposo di Andromeda, sarebbe suo cugino Giuliano Duca di Nemours, col pennacchio e il mantello rosso a capo della compagnia del Diamante. I rametti di alloro, tenuti dalla compagnia vincitrice del Broncone, sono simbolo della vittoria della virtù sul vizio, nonché richiami al nome di 'Lorenzo-Lauro', quale nuovo signore di Firenze liberata dal 'mostro' repubblicano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Newton (Blake). ### Introduzione: Newton è un monotipo di William Blake risalente al 1795, anche se venne riprodotto e ristampato nel 1805. È attualmente custodito alla Tate Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera è un monotipo, ovvero un'incisione stampata con successiva applicazione del colore; fa parte di una serie di 12 opere prodotte con la medesima tecnica tra il 1795 ed il 1805, tra le quali si trovano le rappresentazioni su Nabucodonosor II. L'uomo rappresentato nella raffigurazione è Isaac Newton, il celeberrimo fisico e matematico inglese; egli è ritratto seduto su una roccia che si sviluppa dal lato sinistro del dipinto, ricoperta di alghe e altri residui che richiamano l'ambiente marino. Newton è nudo, ripiegato su se stesso completando idealmente la forma del masso che lo sostiene; il suo sguardo è rivolto verso il basso, su disegni e diagrammi che sta analizzando con un compasso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Procri. ### Introduzione: La Morte di Procri è un dipinto a olio su tavola (65,4x184,2 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1495 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. La tragica storia di Cefalo e Procri è narrata da Ovidio nelle Metamorfosi (VII, 752-765). Mentre Cefalo era a caccia, armato di un dardo infallibile e accompagnato da Lelapo, un segugio che riusciva sempre a catturare le prede, donatigli entrambi da Artemide, Procri si nascose in un cespuglio per controllare che l'uomo non avesse ripreso a tradirla con Eos. L'uomo la scambiò per un animale e la uccise con la freccia. Ovidio non dice che Cefalo fosse un satiro, come invece è riportato nel dipinto, ma tale iconografia del mito si trova già nella rappresentazione teatrale Fabula di Cephalo di Niccolò da Correggio del 1486, composta per Ercole d'Este e rappresentata alla corte di Ferrara nel 1487. Incongruenti sono anche le ferite e la mancanza dell'arma, per cui l'identificazione tradizionale è tutt'altro che certa. Il formato orizzontale della tavola è occupato dal corpo femminile disteso, con ferite alla gola, al polso e alla mano. Ai lati si bilanciano le due figure scure del satiro e del cane da caccia, mentre dietro di essi si estende un paesaggio lacustre reso azzurrino dalla foschia e popolato da animali (altri cani, un pellicano, alcuni aironi) e barche che ruotano attorno a un porto appena visibile. Forte è il senso della natura e l'attenzione con cui la veduta è curata, ispirandosi a modelli fiamminghi. La bellezza ideale della figura distesa, il suo abbigliamento all'antica e la precisione anatomica del disegno rimandano al filone fiorentino di cui fece parte anche Botticelli. Non a caso nel museo l'opera è esposta simmetricamente al Venere e Marte di analogo formato, proprio di Botticelli. Sul retro della tavola si trova un disegno architettonico, la cornice di un pilastro. In controluce, soprattutto nel corpo disteso di Procri, si vedono tracce del disegno sottostante, mentre nel cielo l'artista sfumò i colori con i polpastrelli, lasciando numerose impronte digitali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Storie dell'umanità primitiva. ### Introduzione: Le Storie dell'umanità primitiva sono una serie di dipinti di Piero di Cosimo, databili al 1500-1505 circa e oggi sparse tra più musei. ### Descrizione e stile. Il soggetto della serie è estremamente singolare e viene di solito indicato come scene della vita primordiale degli uomini incapaci di controllare e utilizzare il fuoco. La concezione del lento evolversi della civiltà attraverso il progresso tecnico e intellettuale, rara e comunque eterodossa sia rispetto alla concezione classica che a quella cristiana, si può ritrovare sia in Lucrezio (De rerum natura) che in Vitruvio, quest'ultimo citato da Boccaccio nella Genealogia Deorum Gentilium. Il primo pannello, la Caccia, presenta figure umane seminude, satiri, centauri e animali che lottano ferocemente ignari del pericolo costituito dall'incendio che divampa sullo sfondo; nel secondo, il Ritorno dalla caccia, si rappresentano le prime forme di vita comunitaria e l'utilizzo di primitive tecniche di costruzione; nel terzo, l'Incendio nella foresta, un uomo rivestito di abiti, consapevole dell'incendio, tenta di catturare bovini terrorizzati. Erwin Panofsky collegò a questi pannelli anche due tavole con la Caduta di Vulcano e Vulcano ed Eolo maestri dell'umanità, che rappresenterebbero l'era sub Vulcano, successiva a quella ante Vulcano dei primi tre pannelli. Nella prima Vulcano, scaraventato dall'Olimpo, viene soccorso dalle fanciulle di Lemno; nella seconda, Vulcano adulto, assistito da Eolo, lavora in una primitiva fucina e mostra ad un uomo su un cavallo domato l'uso del fuoco e le tecniche di lavorazione dei metalli; sullo sfondo, accanto ad una giraffa mansueta, si sta innalzando un'abitazione con tronchi non ancora squadrati e in primo piano una famiglia e un dormiente alludono sia al fatto che il lavoro di Vulcano inizia sul far della notte, sia che sta per sorgere una nuova era della civiltà. Panofsky ipotizzò che le due serie facessero parte di due ambienti diversi, salone anticamera, ma le differenze di formato, supporto e dimensioni hanno suscitato più di una perplessità negli altri studiosi. Alcuni collegano alla serie anche il pannello con la Costruzione di un edificio nel Ringling Museum of Art di Sarasota, che mostrerebbe l'avanzare delle conoscenze tecniche degli uomini: le misure sono compatibili ma leggermente superiori alle altre tavole. Caccia primitiva, olio su tavola, 71x168 cm, New York, Metropolitan Museum. Ritorno dalla caccia, olio su tavola, 71x169 cm, New York, Metropolitan Museum. Incendio nella foresta, olio su tavola, 71x203 cm, Oxford, Ashmolean Museum. Ritrovamento di Vulcano, olio su tela, 155x174 cm, Hartford, Connecticut, Wadsworth Atheneum. Vulcano ed Eolo maestri dell'umanità, olio su tela, 155,6x166,4 cm, Ottawa, National Gallery of CanadaIl soggetto è più che mai singolare nel panorama dell'epoca. La visione dei primi stadi dell'umanità come un processo di lento sviluppo verso la civilizzazione grazie alla graduale conoscenza e utilizzo del fuoco era infatti contraria alle dottrine dominanti, sia quella cristiana, legata alla Creazione biblica, sia quella neoplatonica, che parlava di un'Età dell'oro da cui l'uomo, in un'inesorabile declino, si sarebbe gradualmente allontanato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Caccia primitiva. ### Introduzione: La Caccia primitiva è un dipinto a olio su tavola (70,5x169,5 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1500-1505 circa e conservato nel Metropolitan Museum di New York. Fa parte della serie delle Storie dell'umanità primitiva. ### Descrizione e stile. La serie è dedicata alle storie dell'umanità prima della scoperta del fuoco, senza la conoscenza dei metalli e quindi delle armi. In questo pannello, il primo delle storie, è rappresentata una foresta in profondità, con alcune file irregolari di alberi che guidano l'occhio dello spettatore verso lontano, secondo uno stratagemma già usato da Paolo Uccello nella Caccia notturna. La scena è dedicata al caos prima di qualsiasi forma di conoscenza. Brulica di figure umane seminude, animali ed esseri semibestiali, come satiri e centauri, che si affrontano in una lotta feroce e indiscriminata. Da sinistra si vedono, tra l'altro, orsi e leopardi che si avventano su un branco di cervi e cinghiali, un grosso cane bianco che addenta una leonessa al muso, due uomini che separano due orsi e un leone dalla lotta, mentre un satiro leva un grosso ramo per colpirli, un gruppo di uomini vestiti di pelli che trasporta un bue cacciato, un altro uomo al centro che regge un animale che si divincola, uno che assale un cavallo in corsa (non lo cavalca, come si vede dalle gambe accucciate sull'animale), centauri che fuggono con prede, due satiri che si avvicinano brandendo delle clave. La presenza delle semibestie è legata alla credenza che esse fossero il frutto dell'accoppiamento barbaro degli uomini con gli animali. Non c'è nessuna differenziazione psicologica tra animali, semiuomini e uomini. Altri animali popolano gli anfratti della foresta, scura e inquietante. L'omaggio a Paolo Uccello appare esplicito anche per l'uomo morto in basso a destra, che sta rigido e perpendicolare lungo un asse prospettico, in modo da venire scorciato a perfezione. In tutta questa animazione nessuno si avvede del pericolo rappresentato dallo scoppio dell'incendio nel profondo della boscaglia. Due scorci paesistici, ai lati, mostrano un paesaggio brullo e desolato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritorno dalla caccia. ### Introduzione: Il Ritorno dalla caccia è un dipinto a olio su tavola (70,5x168,9 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1500-1505 circa e conservato nel Metropolitan Museum di New York. Fa parte della serie delle Storie dell'umanità primitiva. ### Descrizione e stile. La serie è dedicata alle storie dell'umanità prima della scoperta del fuoco, senza la conoscenza dei metalli e quindi delle armi. In questo pannello, il secondo delle storie, compaiono i primi segni della vita comunitaria e della conquista di conoscenze tecniche da parte dell'umanità, verso un progresso alle prime forme di civiltà. La scena mostra un gruppo di uomini primitivi, vestiti di pelli, che tornano da una caccia, sullo sfondo di un grande lago, su cui navigano alcune imbarcazioni. Da sinistra un uomo deposita un cinghiale ucciso che portava a spalle, e accanto a lui giace un bue morto. Su una barca, decorata da rami e da teste di lupo, stanno una coppia e un uomo che carica le prede morte a prua. Nell'imbarcazione successiva, più affollata, un uomo issato sull'albero indica la direzione, mentre alcune donne, aiutate da uomini stanno sbarcando o tuffandosi; un uomo sistema due pali a poppa. Intanto in primo piano, a destra, una donna seduce un centauro mentre gli sta in groppa. Nel fumoso lago sullo sfondo si vedono altri barconi primordiali e di nuovo, come negli altri pannelli, il tema del fuoco, che divampa in un'oscura foresta in lontananza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Incendio nella foresta. ### Introduzione: L'Incendio nella foresta è un dipinto a olio su tavola (71,2x202 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1500-1505 circa e conservato nell'Ashmolean Museum di Oxford. Fa parte della serie delle Storie dell'umanità primitiva. ### Descrizione e stile. La serie è dedicata alle storie dell'umanità prima della scoperta del fuoco, senza la conoscenza dei metalli e quindi della armi. In questo pannello, il terzo delle storie, l'umanità ha già fatto decisivi passi avanti verso il progresso. Di nuovo scoppia un incendio in una foresta e gli animali fuggono spaventati, allineandosi ad arte sul primo piano: camosci, leoni, scrofe, una famiglia di orsi, un bue, un leone e un airone, mentre in alto volano stormi di uccelli disparati. Alcuni di questi animali hanno un volto umano, perché si riteneva che mostri del genere potessero nascere da incroci bestiali con l'uomo. Le figure umane compaiono in secondo piano: a destra un uomo, già ricoperto di vestiti (nelle altre spalliere gli uomini indossano pelli), non è spaventato dal fuoco, come le bestie, anzi approfitta del trambusto per catturare dei bovini. Sullo sfondo si vedono una capanna e alcune rozze forme di recipienti, che testimoniano i progressi fatti dalla tecnologia. Ai lati le vedute di paesaggio sono meno brulle e più verdi, rese con acuta sensibilità atmosferica: l'opera è ritenuta una delle prime in cui il paesaggio ha un ruolo preminente nel Rinascimento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritrovamento di Vulcano. ### Introduzione: Il Ritrovamento di Vulcano è un dipinto a olio su tela (155x174 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1500-1505 circa e conservato nel Wadsworth Atheneum di Hartford (Connecticut). Fa parte della serie delle Storie dell'umanità primitiva. ### Descrizione e stile. La fonte principale della scena è Virgilio, sia dall'Eneide (VIII, 416-454) che dalle Ecloghe (IV, 62). La scena mostra Vulcano, divinità del fuoco, che da fanciullo è scaraventato fuori dall'Olimpo a causa del suo essere zoppo. Il ragazzo, nudo ma coperto ad arte da alcuni fiorellini, viene trovato sull'isola di Lemno da alcune fanciulle che lo soccorrono. L'artista si dedicò soprattutto a una descrizione lenticolare dei dettagli, specialmente le specie vegetali che animano il paesaggio. La scena è ricca di rimandi erotici, che dovevano essere graditi al committente. Al dio vengono incontro sei fanciulle con gambe e seno spesso scoperti, che gli offrono vario conforto: una gli offre vivande raccolte in un telo, uno porta un cestino di fiori, un'altra ne ha raccolti nel proprio velo e glieli porge, un'altra ancora si avvicina con un cagnolino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vulcano ed Eolo maestri dell'umanità. ### Introduzione: Il Vulcano ed Eolo maestri dell'umanità è un dipinto a olio su tela (155,5x166,4 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1500-1505 circa e conservato nel National Gallery of Canada di Ottawa. Fa parte della serie delle Storie dell'umanità primitiva. ### Descrizione e stile. La fonte principale della scena è la Genealogia deorum gentilium di Boccaccio (XII, 70), stampata a Venezia nel 1472 e poi diffusa attraverso edizioni successive. La scena mostra Vulcano ormai adulto che ha insegnato agli uomini l'uso del fuoco, per ringraziarli del suo salvataggio quando da fanciullo era stato cacciato dall'Olimpo. Lo assiste con un soffietto Eolo, dio del vento, e i due sono raffigurati in una primitiva fucina dove insegnano agli uomini a forgiare i mtealli. In particolare stanno creando un ferro di cavallo, che un cavaliere guarda con grande interesse dal centro della scena. La sua presenza sta a ricordare che in quella fase del progresso gli uomini avevano già imparato ad addomesticare gli animali. Il resto del dipinto mostra uomini e donne in un paesaggio colti in una varietà di pose. Spicca il gruppo di carpentieri a destra che sta costruendo una capanna con martelli ed altri strumenti che prevedono parti in metallo, simbolo della civilizzazione che sta avanzando. Il nucleo familiare allude alla rinuncia all'unione barbara con gli animali, che nelle altre tavole della serie dava origine a figure mostruose, mentre l'uomo in primo piano che dorme accovacciato starebbe a simboleggiare l'ora allo spuntare dell'alba, che alluderebbe al nascere degli albori della civiltà. Il paesaggio è ricco di valori atmosferici e mostra una precisa cura del dettaglio, popolato da numerosi animali, tra cui spicca, a destra, una giraffa, ricordo della giraffa Medici che per un po' aveva vissuto a Firenze." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Disavventure di Sileno. ### Introduzione: La Disavventure di Sileno è un dipinto a olio su tavola (76,2x126,55 cm) di Piero di Cosimo, databile al 1505-1510 circa e conservato nel Fogg Art Museum di Cambridge (Massachusetts). ### Descrizione e stile. La scena è composta attorno a un nodoso albero secco, come nell'altra scena della serie e mostra le disavventure di Sileno, che nell'altra scena stava arrivando a cavalcioni di un asino. La caduta da un cervo per colpa dell'ebbrezza, al centro, lo ferisce agli occhi, dandogli però il dono della preveggenza (a sinistra). A destra si vede il dio rurale che non riesce più ad alzarsi, mentre alcuni satiri e menadi cercano di sollevarlo in ogni modo: tirandolo per le braccia o facendo leva con un'asse. Numerosi sono i riferimenti giocosi e comici, dai putti festosi ai fanciulli che inscenano giochi, fino all'itifallo del dio al centro del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Primo moto. ### Introduzione: Il Primo moto è un affresco (120x105 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1508 e facente parte della decorazione della volta della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo a finto mosaico dorato è rappresentata una volta celeste sormontata da una figura femminile allegorica protesa sopra di essa e da due putti con libri sottobraccio su nuvolette ai lati, delle forme pressoché simmetriche. La scena è stata variamente interpretata come un'allegoria dell'inizio dell'Universo o come l'oggetto di studio della filosofia o ancora come personificazione della scienza astronomica che contempla il globo celeste. Urania, musa dell'Astronomia, regge con la mano il globo celeste, su cui è rappresentata la Terra e la configurazione del cielo al 31 ottobre 1503, giorno dell'elezione al soglio di san Pietro di Giulio II, tre ore dopo il tramonto sotto il segno dello Scorpione.Nel complesso di rispondenze tra il soffitto e le lunette laterali il Primo moto si inserisce nell'asse della parete est, con la Filosofia e la Scuola di Atene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Teologia (Raffaello). ### Introduzione: Teologia è un affresco (diametro 180 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1508 e facente parte della decorazione della volta della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo a finto mosaico dorato è rappresentata la personificazione della Teologia, seduta su un trono di nubi e indossante una veste gonfiata dal vento, di colore rosso, verde e bianco, i colori delle Virtù teologali di Carità, Speranza e Fede. Ai lati ha due putti che reggono tabelle biansate con iscrizioni: DIVINA[RUM] RER[UM] NOTITIA. Si tratta di una citazione da Giustiniano. Esiste un disegno preparatorio per il putto di destra (Lilla, Palais des Beaux-Arts) e uno per la figura principale, riferibile però anche alla Poesia, nell'Ashmolean Museum di Oxford. Nel complesso di rispondenze tra il soffitto e le lunette laterali la Teologia si inserisce nell'asse della parete ovest, con Adamo ed Eva e la Disputa del Sacramento; con un dito essa infatti indica la lunetta. La mancata corrispondenza tra putto ed elemento dominante della serie è ascritta a un cambiamento del programma decorativo in corso d'opera." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Poesia (Raffaello). ### Introduzione: Poesia è un affresco (diametro 180 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1508 e facente parte della decorazione della volta della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo a finto mosaico dorato è rappresentata la personificazione della Poesia, seduta su uno scranno marmoreo con teste scolpite sui braccioli tra le nubi, con ai lati due putti che reggono tabelle biansate con iscrizioni: NUMINE AFFLATUR. Si tratta di una citazione dell'Eneide di Virgilio. Essa è coronata d'alloro e tiene in mano un libro e la lira, strumento da cui proviene la parola 'lirica'. È dotata inoltre di ali che tiene spiegate. Esistono alcuni disegni preparatori per la sua figura: uno riferibile anche alla Teologia, nell'Ashmolean Museum di Oxford, e uno con già gli attributi in mano, nella Royal Library del Castello di Windsor. Nel complesso di rispondenze tra il soffitto e le lunette laterali la Poesia s'inserisce nell'asse della parete nord, con Apollo e Marsia e il Parnaso. La mancata corrispondenza tra putto ed elemento dominante della serie è ascritta a un cambiamento del programma decorativo in corso d'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Filosofia (Raffaello). ### Introduzione: Filosofia è un affresco (diametro 180 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1508 e facente parte della decorazione della volta della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo a finto mosaico dorato è rappresentata la personificazione della Filosofia, seduta su un trono marmoreo con decorazioni tratte dal mondo antico: due Artemidi d'Efeso e sul bracciolo un uomo tra due aquile. Indossa una veste con i colori dei quattro elementi (giallo, verde, celeste e rosso), corrispondenza evidenziata dai ricami del tessuto setoso: elementi vegetali per la terra, pesci per l'acqua, fiamme nel fuoco e stelle per l'aria. Ai lati due putti simmetrici ma a contrapposto reggono sulle spalle tabelle con l'iscrizione CAVSARVM COGNITIO, tratta da Cicerone, che significa «conoscenza delle cause». Si nota anche che sotto la seconda 'V' di CAVSARVM vi era una 'O'. L'ipostasi della Filosofia regge due libri, sul quadrante del volume con legatura bruna si legge MORALIS e curiosamente si tratta della copertina posteriore. Sul taglio delle pagine del libro dalla legatura verde si legge NA...IS, probabilmente per NATURALIS. Nel complesso di rispondenze tra il soffitto e le lunette laterali la Filosofia si inserisce nell'asse della parete est, con il Primo moto e la Scuola di Atene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna in trono col Bambino, sant'Antonio Abate e l'arcangelo Michele. ### Introduzione: La pala della Madonna in trono con il Bambino, Sant'Antonio Abate e l'Arcangelo Michele di Antonio Aleotti fu commissionato per l'ospedale di Sant'Antonio di Cesena nel 1511 e risente del influssi perugineschi, visibili soprattutto nella Vergine e nel Bambino. ### Descrizione. L'Arcangelo Michele ha invece le vesti classiche di guerriero, ritratto nel momento in cui trafigge il demonio, che a sua volta si contorce e cerca di ghermire le anime che sta sottoponendo sulla bilancia. Di fronte a loro c'è sant'Antonio Abate nel classico vestito da eremita con un porco a fianco.Sul basamento del trono si trova un'altra iscrizione riferita alla Madonna: «REGINA CELI REVERENTER ADORA QVIS QS HANC SPECTAS»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polifemo (Sebastiano del Piombo). ### Introduzione: Il Polifemo è un affresco (295 × 225 cm) di Sebastiano del Piombo, databile al 1512 circa e conservato nella Villa Farnesina di Roma. Situato accanto al Trionfo di Galatea di Raffaello, è in continuità iconografica con esso. ### Descrizione e stile. Fonte della rappresentazione fu Teocrito (Idilli) o Ovidio (Metamorfosi), magari filtrato dal Poliziano, o Apuleio (Asino d'oro). L'affresco mostra un enorme Polifemo che, in una monumentale torsione, rivolge il proprio sguardo malinconico verso il mare a destra, seduto su un idilliaco litorale sabbioso. Tiene in mano un bastone da pastore e un flauto, ed ha vicino un cane. La ricchezza e la densità del colore nella sua veste azzurra, così come gli effetti di avvolgimento atmosferico nel paesaggio (per quanto possibili nella tecnica ad affresco), rimandano al colorismo veneziano e all'intonazione malinconica dei seguaci di Giorgione, di cui Sebastiano faceva parte. Egli fu il primo a portare queste novità a Roma, riscuotendo un discreto successo. La monumentalità della figura rimanda all'esempio di Michelangelo, che proprio in quegli anni aveva scoperto gli affreschi della volta della Cappella Sistina, ma ha anche precedenti in area veneziana, come gli affreschi del Fondaco dei Tedeschi di Giorgione e del giovane Tiziano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Seneca (Luca Giordano). ### Introduzione: La Morte di Seneca è un dipinto a olio su tela (155×188 cm) di Luca Giordano, databile al 1684 e conservato nel museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Luca Giordano in questo dipinto raffigura Seneca durante gli ultimi istanti della sua vita. Il capitolo che l'artista napoletano sceglie è quello dell'addio del filosofo ai suoi discepoli. Il fulcro del dipinto è Seneca. Questi, nonostante il fisico scarno, vecchio e malandato, supportato dal sostegno offertogli da un uomo, continua ad esprimere la sua saggezza. Gli ultimi istanti della sua vita vengono utilizzati per insegnare i precetti della sapienza e la forza dell'anima. Attorno a Seneca, diversi discepoli si concentrano sul suo pensiero ed attenti ascoltano le sue parole. Tutta l'opera è studiata per attirare gli occhi sul personaggio principale, illuminato egli con i discepoli ai suoi lati, e l'uomo in basso a sinistra che con un bisturi sta recidendo le vene del piede per accelerarne la morte come richiesto dallo stesso Seneca (fatto quest'ultimo di cui parla Tacito negli Annali). Il resto è celato nel buio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Persefone (Rossetti). ### Introduzione: Persefone (o Proserpina) è un dipinto a olio su tela (125,1×61 cm) di Dante Gabriel Rossetti, realizzato nel 1874 e conservato nella Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Dopo la morte della moglie Elizabeth Siddal Rossetti si orientò definitivamente verso la ritrattistica femminile. In questo dipinto, realizzato nel Capodanno del 1874 (come ricordato dal cartiglio in basso), sceglie di ritrarre Jane Burden, moglie di William Morris e sua amante, nelle vesti di Persefone, regina dell'oltretomba insieme al consorte Ade. La figura di Persefone ritorna ossessivamente nella produzione pittorica di Rossetti (fra il 1872 e il 1882 realizzerà ben otto versioni di questo soggetto, alterando di volta in volta la tavolozza fino a far somigliare la modella, Jane, alla sua defunta moglie Elizabeth) e intende probabilmente alludere alla tragicità del suo matrimonio. Un'altra teoria è che stesse proiettando nei soggetti delle sue opere la sua fantasia secondo cui Jane gli era stata portata via da Morris contro la volontà di lei.Come sottolineato dal Rossetti in una lettera, Persefone è ritratta come una vera imperatrice dell'Averno, mentre posa «in un oscuro corridoio della reggia». La dea, ripresa a mezzo busto, è ammantata in una veste blu e presenta un'espressione pensosa, quasi mesta: il suo sguardo è molto penetrante e trasmette un'emozione intensissima, come se vedesse un qualcosa che va oltre l'osservatore. Il corpo è volto di lato, il viso è rappresentato a tre quarti, la pelle è diafana e i lineamenti sono affilati e precisi, quasi aristocratici. La fulgente chioma di capelli bruni sembra quasi imprigionare l'esile volto della dea, in cui risalta la bocca, che con il suo rosso riprende il colore del melograno, così come l'acquamarina degli occhi è un vero e proprio pendant cromatico dell'azzurro della veste.Tra le mani Persefone regge una melagrana appena sbocconcellata: si tratta di un simbolo di amore e fedeltà coniugale, ma anche di prigionia, siccome - come narra il mito - fu proprio questo frutto a negarle la possibilità di tornare stabilmente nel mondo dei vivi. Un risalto murario a sinistra della fanciulla sostiene un incensiere spento, «attributo di divinità», che richiama la dimensione spirituale di Persefone (associata dagli antichi all'immortalità dell'anima), mentre sul muro posteriore si inerpica un ramo di edera, «simbolo della memoria che avvince». La scena è immersa in un buio profondo, rischiarata esclusivamente da un quadrato luminoso alle spalle della dea che, come spiega l'artista, simboleggia la luce del mondo superiore, la quale filtra «da un'apertura improvvisamente dischiusa».L'amore che Rossetti prova per la civiltà italiana è ribadito anche in questo quadro. In alto a destra, infatti, è riportato un componimento poetico scritto dallo stesso artista, riposto all'interno di un cartiglio e dedicato a Proserpina e alla sua infelice condizione esistenziale:. La firma, in italiano, recita: 'DANTE GABRIELE ROSSETTI RITRASSE NEL CAPODANNO DEL 1874'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Loggia di Psiche. ### Introduzione: La Loggia di Psiche è un ambiente al piano terra di Villa Farnesina a Roma. Importante diaframma tra il giardino e gli ambienti interni, è celebre per il ciclo di affreschi di Raffaello e aiuti. ### Descrizione e stile. Nella loggia, un tempo aperta sul giardino, è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, tratte dall'Asino d'oro di Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano) per il banchiere Agostino Chigi. Alcuni hanno messo in relazione la protagonista mitologica del soggetto, Psiche, con Francesca Ordeaschi, amante di Agostino Chigi, che da cortigiana si elevò al rango di moglie legittima del banchiere. Le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell'altro allievo Giovanni da Udine, che simulano un pergolato con festoni di fiori e frutta, dividenti la volta in scomparti, che hanno uno sfondo azzurro-cielo. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima. Il ciclo si divide in due grandi storie centrali che simulano arazzi tesi (Concilio degli dei e Convito nuziale), dieci pennacchi in corrispondenza dei pilastri e quattordici vele sopra gli archi. Storie di Amore e Psiche. I pennacchi sono quattro su ogni lato maggiore e uno per lato minore. Le scene dei pennacchi sono:. Venere e AmoreVenere sta mostrando a suo figlio Amore la bellissima principessa mortale Psiche, in modo che egli possa (con una delle sue frecce) indurla ad innamorarsi di un uomo indegno e deforme. È però lo stesso Amore ad innamorarsi della fanciulla. Amore e le GrazieIn questo episodio, assente nel racconto di Apuleio, Amore chiede alle Tre Grazie (anch'esse figlie di Venere) di intervenire a favore di Psiche che era stata mandata da Zefiro nel palazzo di Amore. La donna di spalle è uno dei nudi femminili più belli del Rinascimento e fu imitata molte volte. Venere con Cerere e GiunoneVenere ha scoperto il legame segreto tra il figlio e Psiche e si sta lamentando con Cerere (dea dei raccolti e dell'agricoltura) e Giunone (moglie di Giove e protettrice del Matrimonio e della Famiglia) dell'innaturale unione tra un dio ed una donna mortale. La dea della bellezza chiede alle due di unirsi a lei nella vendetta contro Psiche, ma Cerere e Giunone rifiutano. Venere sul carroLa dea della bellezza, quindi, si reca da Giove, su un cocchio dorato tirato da colombe, per chiedergli di aiutarla a punire Psiche. Nella scena, attribuita a Giulio Romano, si è riconosciuto l'intervento diretto del maestro Raffaello. Venere e GioveGelosa della bellezza di Psiche ed indignata del legame di quest'ultima con Amore, Venere chiede a Giove di cercare Psiche, introvabile, perché Amore l'ha fatta condurre da Zefiro in un magico palazzo. MercurioGiove ha incaricato Mercurio, messaggero degli dèi e dio del commercio, di cercare Psiche. Impugnando il suo Caduceo, Mercurio scende sulla Terra. Questo affresco è il più famoso di quelli rappresentati nei dieci pennacchi della loggia. Psiche trasportata da AmoriniDopo varie imprese, tra cui la discesa nell'Averno per ottenere l'Acqua della Bellezza da Proserpina, Psiche viene trasportata da due Amorini sull'Olimpo per offrire a Venere la magica ampolla. Venere e PsicheAl cospetto di Venere, Psiche le dona l'ampolla con l'Acqua della Bellezza avuta da Proserpina. Venere, che aveva sperato la morte della fanciulla, è delusa e stupita dalla riuscita dell'impresa di Psiche. Amore e GioveAnche Amore si è recato davanti a Giove. Il re degli dèi, baciando Amore, acconsente a sospendere la caccia a Psiche e di accoglierla nell'Olimpo come moglie di Amore. Mercurio e PsicheMentre nel racconto di Apuleio è lo stesso Giove ad accogliere Psiche nell'Olimpo e trasformarla in una dea, nel progetto di Raffaello questo compito spetta a Mercurio. È un'identificazione allegorica, quindi, tra il dio del commercio (Merucrio) e il ricchissimo banchiere Agostino Chigi, proprietario della Villa, amico di Raffaello e committente di questi affreschi. Inoltre, il volto di Psiche è, con buona probabilità, quello di Francesca Ordeaschi, l'amatissima moglie di Agostino. Sopra Psiche c'è un pavone: è il simbolo di Giunone, protettrice del Matrimonio. Le Storie di Amore e Psiche si concludono lietamente nelle scene del soffitto, il Concilio degli dei ed il Banchetto nuziale, che sono riferite generalmente al Penni o a Giulio Romano. Concilio degli deiGli dei sono ora riuniti per decidere le nozze di Amore e Psiche. Quest'ultima riceve dal dio Mercurio il nettare dell'immortalità: è diventata una dea. Amore nel frattempo implora, al cospetto di Giove, il perdono per la sua futura sposa. In basso a sinistra ci sono le personificazioni del Nilo (appoggiato ad una Sfinge) e del Gange (accanto ad una belva). Banchetto nuzialeNell'episodio finale di questo ciclo di affreschi, Amore e Psiche (a destra della tavola, l'uno accanto all'altra) siedono al banchetto nuziale, mentre le Ore (con ali di farfalla) spargono fiori e le Grazie profumi. Al centro vi è Ganimede che offre una coppa a Giove, alla cui destra è seduta Giunone. Anche le altre divinità sono presenti in coppia: Nettuno e Anfitrite, Plutone e Proserpina, Ercole ed Ebe. Vulcano sta aspettando sua moglie Venere con un'espressione adirata, Bacco, accanto ad Amore, è presente come coppiere ed Apollo è ritratto sulla sinistra come musagete. Insieme a Pan, suona per la danza in onore di Psiche. Le vele. Le vele invece mostrano amorini con animali e attributi delle varie divinità dei vicini pennacchi:. Amorino con aquila. Amorino con tridente. Amorini e Cerbero. Amorino con armi. Amorino con grifo. Amorino con caduceo. Amorino con pantera. Amorino con siringa. Amorino con elmo e scudo. Amorino con elmo e scudo. Amorini e arpia. Amorino e coccodrillo. Amorino, leone e cavallo marino. Amorini con arco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Santa Margherita (Raffaello). ### Introduzione: Santa Margherita è un dipinto a olio su tavola trasportato su tela (178x122 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1518 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Una seconda versione (192x122 cm), databile allo stesso periodo, è conservata nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. La santa è ritratta a tutta figura su uno sfondo scuro di alberi e rocce mentre, con la palma del martirio in mano, compie una rotazione per girarsi verso lo spettatore. Indossa una veste azzurra con manto rosso ed è circondata dal terribile mostro della sua leggenda, le cui spire però non impauriscono la santa, che pare anzi impassibile e trionfante. Essa infatti gli pesta un'ala, causando al mostro l'atroce convulsione che lo porta a spalancare le fauci. Esiste un'altra versione di una Santa Margherita della bottega di Raffaello (olio su tavola di pioppo, 192x122 cm) nel Kunsthistorisches Museum, in cui la santa ha una posa diversa, crocifisso alla mano, ma molto simili sono il mostro e l'ambientazione. L'opera proviene dalle collezioni dell'avvocato e diplomatico di Venezia Zuanantonio Venier (1528), da dove passò per varie collezioni private in Inghilterra e in Belgio prima di approdare al museo austriaco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Affreschi da villa La Pelucca. ### Introduzione: Il ciclo di affreschi da villa La Pelucca è un'opera di Bernardino Luini, databile al 1520-1523 e conservata, nella porzione più consistente, nella Pinacoteca di Brera a Milano. Altri frammenti si trovano alla Wallace Collection di Londra, al Louvre, al Museo Condé di Chantilly e in altre collezioni private. ### Descrizione e stile. Gli affreschi di villa La Pelucca provengono da vari ambienti e compongono un vasto ciclo di stampo umanistico, con episodi tratti dal mondo cortese, dalla mitologia e dalla Sacra Scrittura. La sala più grande, col camino, era decorata dalla Fucina di Vulcano e alle pareti si trovavano Storie dell'Esodo. Una stanza adiacente aveva un sopracamino con il Sacrificio di Pan e sulle pareti il Busto di fanciulla, il Cavaliere e la Scena di metamorfosi, da Ovidio. Un altro ambiente vicino, più piccolo, mostrava il Bagno delle fanciulle, forse la più celebre tra le scene, e la scena di lettura non chiara, che sullo sfondo ha la Nascita di Adone; vi si trovavano inoltre il cosiddetto Gioco della mano calda (un specie di schiaffo del soldato), il frammento con la Coppia di giovani e le lunette con Putti vendemmianti. Dalla cappella, tuttora esistente, provengono infine il Corpo di santa Caterina d'Alessandria trasportato dagli angeli e altri frammenti: un Eterno benedicente un Angelo adorante nei depositi di Brera e un secondo angelo oggi in collezione privata. Le scene note sono (dove non segnalata la collocazione si intende la Pinacoteca di Brera, le misure sono in cm):. Cavaliere, 165x133. Famiglia di satiri che compie un sacrificio a Pan, 176x147. Scena di metamorfosi, 167x156. Celebrazione della Pasqua, 117x173. Morte dei primogeniti, 211x169. Preparativi per la partenza degli Ebrei, 275x170. Doni degli Egiziani agli Ebrei, 149x120. Canto di trionfo degli Ebrei, 243x143. Raccolta della manna, 200x145. Busto di fanciulla, 47x37. Coppia di giovani, 53x61. Gioco della mano calda, 140x100. Scena mitologica con nascita di Adone sullo sfondo, 208x193. Bagno di fanciulle, 135x235. Tre putti vendemmianti, 50x72, 60x65, 60x72. Corpo di santa Caterina d'Alessandria trasportato dagli angeli, 123x228. Esercito egiziano sommerso dal Mar Rosso, 179x168. Esercito egiziano sommerso dal Mar Rosso (bis), 130x170. Fucina di Vulcano, 240x163. Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia, 122x173. Mosè in preghiera, 68x50. Eterno benedicente. Angelo adorante. Angelo adorante, collezione privata. Lunetta con putto vendemmiante, 49,2x64, Wallace Collection. Testa di donna, 48,4x35,6, Wallace Collection. Frammento di lunetta putto vendemmiante, 32x41, Museo Condé, Chantilly. Busto di donna, 29x30, Museo Condé, ChantillyDa un punto di vista stilistico gli affreschi mostrano l'influenza del Bramantino: nelle Donne al bagno ad esempio la figura di spalle è un omaggio palese agli arazzi dei Mesi, in particolare quello di Febbraio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Narciso alla fonte. ### Introduzione: Il Narciso alla fonte è un dipinto a olio su tavola (19x31 cm) di Giovanni Antonio Boltraffio, databile al 1500-1510 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. ### Descrizione e stile. L'opera mostra chiari influssi leonardeschi, con elementi comuni ad altri colleghi del Boltraffio (come Bernardino Luini o Andrea Solario), che hanno causato spesso difficoltà attributiva. Un giovane di profilo, interpretato come Narciso per il suo guardare in basso, si trova in un paesaggio che ricorda da vicino quello della Vergine delle Rocce. La bellezza malinconica, lo sfumato morbido e l'ambiguità dei volti sono tutti elementi leonardeschi, trattati però, come avviene nelle opere della scuola, in maniera abbastanza superficiale, tanto che si è parlato anche di un certo 'accademismo' leonardesco. Inusuale è il taglio orizzontale dell'opera, forse dovuto a una riduzione del bordo inferiore. Esiste una copia londinese, attribuita a un seguace del Boltraffio, in cui si vede anche il bacino d'acqua in cui il giovane si riflette." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Arearea. ### Introduzione: Arearea (Giocosità) è un dipinto del pittore francese Paul Gauguin, realizzato nel 1892 e conservato al museo d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Arearea è uno dei dipinti più significativi del primo soggiorno tahitiano di Gauguin. Di seguito si riporta una riflessione condotta dalla critica d'arte Maria Grazia Messina:. Quello individuato dalla Messina è un fil rouge che si dipana per tutto il primo soggiorno tahitiano di Gauguin, investendo opere come Due donne tahitiane e, appunto, Arearea. Il dipinto reca un titolo in lingua maori che, oltre a testimoniare le ansie antropologiche del pittore (desideroso di immergersi nell'umanità tahitiana in modo totale, con piena disponibilità ad assimilarne la lingua), riassume icasticamente l'atmosfera che ivi si respira. Giocosità: è questo il titolo italiano del dipinto, che in effetti coinvolge l'osservatore con un senso di spensierata gaiezza, di «giocosità» primigenia per l'appunto che descrive splendidamente la relazione tra i tahitiani e la natura, secondo un legame di intima correlazione tra gli uni e l'altra (Gauguin, infatti, non considera la Natura come una realtà esterna ed estranea al popolo tahitiano, ma come qualcosa di cui esso è intrinsecamente parte). Immerse in questo contesto naturalistico lussureggiante e ameno troviamo due donne, di cui una intenta a suonare placidamente il flauto, e infine un cane dal pelo di un arancio vivo, che non mancò di destare stupore e sarcasmo quando l'opera fu esposta a Parigi nel novembre del 1893.In questo microcosmo paesistico di eccezionale intensità visiva e cromatica, dove è raggiunto un pieno accordo tra gli indigeni, l'elemento divino e la vegetazione, troviamo poi sullo sfondo alcune danzatrici di tamuré che si cimentano in danze rituali davanti a un totem della dea lunare Hina. Prima, non a caso, si è fatto riferimento al cromatismo gridato del dipinto, il quale inserendosi in uno straniante contesto spaziale veicola un notevole antinaturalismo pittorico, concretato in colori che non intendono riprodurre fotograficamente la realtà, ma che invece vogliono cantare il legame simbolico e arcano che lega l'uomo con la natura e la religione, caricandosi così di enigmatici connotati leggendari." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Volpe blu e nera. ### Introduzione: Volpe blu e nera (anche Volpe blu-nero) è un dipinto di Franz Marc risalente al 1911, custodito al Von Der Heydt Museum di Wuppertal. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta una volpe, sdraiata ed addormentata, immersa in un paesaggio dai colori fortemente contrastanti e brillanti. L'opera fa parte di una serie di dipinti in cui i protagonisti sono gli animali, mostrati non con lo sguardo asettico di un osservatore, ma filtrati attraverso la personalità dell'autore stesso; questi venivano ad assumere persino tratti umani, dato sul quale Paul Klee ebbe a dire:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Nascita di Adone. ### Introduzione: La Nascita di Adone è un dipinto a olio su tavola (35x162 cm) attribuito a Tiziano, databile al 1506-1508 circa e conservato nei Musei civici di Padova. Fa coppia con la Selva di Polidoro nello stesso museo. ### Descrizione e stile. In un ampio paesaggio si svolge la scena mitologico/letteraria, derivata dalle Metamorfosi di Ovidio: al centro un gruppo di persone sta liberando Adone bambino dai rami dell'albero in cui sua madre era stata trasformata. A sinistra il motivo degli amanti si riferisce al suo concepimento, mentre a destra si vede Venere che si innamorerà di lui nel futuro del fanciullo. L'attribuzione a Tiziano si basa sull'intensità cromatica e la concitata espressività delle figurette." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Selva di Polidoro. ### Introduzione: La Selva di Polidoro è un dipinto a olio su tavola (35x162 cm) attribuito a Tiziano, databile al 1506-1508 circa e conservato nei Musei civici di Padova. Fa coppia con la Nascita di Adone nello stesso museo. ### Descrizione e stile. In un ampio paesaggio si svolge la scena mitologico/letteraria, derivata dalle Metamorfosi di Ovidio: per ordine del padre Priamo Polidoro porta al fratellastro dell'oro di Troia perché lo custodisca, ma viene ucciso, a destra, per impossessarsi del bottino. Al centro si vede l'incendio di Troia. Le figure femminili a sinistra sono forse Ecuba e una serva. L'attribuzione a Tiziano si basa sull'intensità cromatica e la concitata espressività delle figurette." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Orfeo ed Euridice (Tiziano). ### Introduzione: Orfeo ed Euridice è un dipinto a olio su tavola (39x53 cm) attribuito a Tiziano, databile al 1508 circa e conservato nell'Accademia Carrara di Bergamo. ### Descrizione e stile. In un dolce paesaggio pastorale è raccontato in due fasi il mito di Orfeo: in primo piano a sinistra la morte di Euridice, morsa da un drago bipede e privo di ali (Lindworm), che sostituisce il serpente del mito, mentre a destra Orfeo esce dagli Inferi con la moglie al seguito, ma volgendosi a guardarla la perde per sempre. Il sentimento per la natura, vera protagonista della scena, deriva da Giorgione: essa si adatta ai sentimenti dei personaggi, infatti a sinistra è tranquilla e pacifica, mentre a destra balugina per il furore delle fiamme degli inferi. L'attribuzione a Tiziano si basa sulle affinità, nella disposizione delle figure, con altre opere giovanili, quali soprattutto gli affreschi del Fondaco dei Tedeschi e quelli della Scuola del Santo a Padova. Il verde della vegetazione si è ossidato nel tempo fino a diventare bruno." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tre età dell'uomo (Tiziano). ### Introduzione: Tre età dell'uomo è un dipinto a olio su tela (106x182 cm) di Tiziano, databile al 1512 circa e conservato nella National Gallery of Scotland di Edimburgo. ### Descrizione e stile. In un sereno paesaggio campestre si trovano tre gruppi di figure, a diversa distanza dallo spettatore. A sinistra un uomo seminudo e disteso, vicino a una fanciulla vestita e che sta per suonare un doppio flauto; al centro in lontananza un vecchio che medita sulla morte reggendo due teschi; a destra, a mezzo campo, tre putti, due dormienti e uno alato che fa per arrampicarsi su un tronco secco. Il paesaggio invece si perde in un susseguirsi di colline viste dall'alto, fino a un indefinito orizzonte azzurrino. Evidenti sono i rimandi giorgioneschi, sia nell'ambientazione, sia nel tema di criptica evocazione simbolica, anche se tipica di Tiziano è la salda e veritiera rappresentazione dei personaggi, tutt'altro che aulica. Il tema del dipinto è generalmente indicato in una rappresentazione delle tre età dell'uomo, cioè infanzia, età adulta e vecchiaia, in particolare legate al tema dell'amore. A destra i fanciulli dormono ancora, ma il Cupido, innalzandosi a fatica sul tronco, indica il desiderio di crescere fino ad essere come i giovani amanti a sinistra. Durante la vecchiaia invece, età della solitudine, i pensieri sono rivolti all'imminente dipartita, con i due teschi che ricordano la caducità dell'amore sensuale, ma la chiesa sullo sfondo ricorda la promessa della vita eterna in cielo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna zingarella. ### Introduzione: La Madonna 'zingarella' è un dipinto a olio su tela (68,8x83,8 cm) di Tiziano, databile al 1512 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il titolo è ottocentesco e si riferisce ai capelli scuri e ai lineamenti della Madonna, vagamente 'gitani': si tratta di una definizione adottata a quell'epoca anche per molte altre Madonne e figure femminili cinquecentesche di vari pittori. Il tipo di Madonna, dagli occhi scuri, è usato da Tiziano solo in questa opera. Ispirata alle opere di Giovanni Bellini, la Madonna col Bambino è rappresentata a mezza figura sullo sfondo di un panno verde disteso (sono ancora visibili i segni sul tessuto da ripiegato), mentre a sinistra, oltre un parapetto, si intravede un paesaggio bucolico. Il Bambino si trova in piedi su una soglia marmorea appena sopra il bordo inferiore del dipinto. Gli sguardi di madre e figlio sono malinconicamente rivolti verso il basso, citando lavori di Giorgione. Il colore, steso con la tecnica tonalista, crea ampie campiture che accrescono il senso di volume delle figure. La figura di Maria appare infatti come dilatata nello spazio, con l'ampia piega del mantello che crea una sorta di manica foderata di preziose damascature. Tutt'altro che idealizzato è però il rapporto tra madre e figlio, resi con pulsante umanità, secondo una delle caratteristiche più evidenti dello stile di Tiziano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Riposo durante la fuga in Egitto (Tiziano). ### Introduzione: Il Riposo durante la fuga in Egitto è un dipinto a olio su tavola (46,5x64 cm) di Tiziano, databile al 1512 circa e conservato nella Longleat House a Warminster, nel Wiltshire. ### Descrizione e stile. In un paesaggio boscoso la Madonna col Bambino si riposano durante la Fuga in Egitto, con Giuseppe che assiste quieto e malinconico a sinistra. Alla lezione di Giorgione rimandano l'atmosfera agreste e composta, mentre l'intesità cromatica, stesa con pennellate pastose e sfilacciate, soprattutto nel vestito fiammeggiante di Maria, è tipica di Tiziano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tuttomondo. ### Introduzione: Tuttomondo è un grande murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio Abate a Pisa. La superficie della parete misura circa 180 metri quadri (10 metri di altezza per 18 metri di larghezza); si tratta dell'ultima opera pubblica dell'artista statunitense prima della sua morte, nonché l'unica pensata per essere permanente. ### Descrizione. Il dipinto ritrae 30 figure dinamiche e di grande vitalità, concatenate e incastrate tra loro a simboleggiare la pace e l'armonia del mondo. Al centro del murale si trova la 'croce pisana', rappresentata con quattro figure umane unite all'altezza della vita. Più in alto, un uomo sorregge sulle spalle un delfino, a sinistra compaiono un cane, una scimmia e un volatile: il legame dell'uomo con la natura è indispensabile per l'armonia del mondo. In alto a destra un paio di forbici, a simboleggiare il bene, rappresentate come l'unione di due figure umane, tagliano in due un serpente, a simboleggiare il male. Una donna con in braccio un bambino e un uomo con un televisore al posto della testa rappresentano il contrasto tra la naturalità della vita e la tecnologia che ne stravolge i ritmi. Si può notare in alto a sinistra una persona gialla, come una matriosca, a simboleggiare che anche una persona con chili di peso in eccesso, nei diritti e nei doveri dal suo interno, è uguale a tutti gli altri. Due gemelli siamesi al centro, uniti nel tronco, e altri due a destra uniti all'altezza delle spalle, sono probabilmente una condanna ai disastri nucleari. In basso, al livello della strada, è stata raffigurata una figura gialla che cammina: rappresenta il pubblico, un passante o un turista, che dedica un momento di riflessione all'opera, prima di proseguire in direzione della Torre di Pisa." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Violante (Tiziano). ### Introduzione: Violante è un dipinto a olio su tavola (64,5x51 cm) di Tiziano, databile al 1515 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Una donna dalla bellezza ideale si affaccia da un ipotetico parapetto appoggiandovi il braccio sinistro. Il busto e il volto sono di tre quarti, rivolti a destra, con lo sguardo che cerca quello dello spettatore. Il sontuoso vestito, tipico delle nobildonne veneziane, mostra una generosa scollatura, che esalta la bellezza del soggetto e conferisce una forte valenza sensuale. Lo sfumato delicatissimo, di derivazione giorgionesca, rimanda alla fase giovanile dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giovane donna con veste nera. ### Introduzione: La Giovane donna con veste nera è un dipinto a olio su tavola (59,5x44,5 cm) di Tiziano, databile al 1515 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. L'opera venne già attribuita a Palma il Vecchio, poi a Giovanni Cariani, finché Roberto Longhi non la assegnò a Tiziano, ipotesi per lo più accettata dalla critica successiva. Su uno sfondo scuro una giovane donna è ritratta a mezza figura, rivolta frontalmente verso lo spettatore, con una leggera torsione del busto verso destra che annulla ogni staticità. Una mano regge il mantello aperto sulla camicia bianca, con una generosa scollatura. Il tipo fisico della donna, forse l'amante di Tiziano, ricorda numerose altre opere dell'epoca, come ad esempio la Flora degli Uffizi o la Donna allo specchio del Louvre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cristo della moneta. ### Introduzione: Il Cristo della moneta è un dipinto a olio su tavola (75x56 cm) di Tiziano, databile al 1516 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda. È firmato 'Ticianus F.[ecit]'. ### Descrizione e stile. La scena è tratta dal Vangelo di Matteo (17:24–27), in cui Gesù invita Pietro a recarsi presso il lago, pescare il primo pesce, ed estrarre dalla sua bocca la moneta necessaria a pagare un tributo richiesto per entrare nella città di Cafarnao. Il soggetto è raro e quasi sempre veniva commissionato ai pittori da gabellieri o sovrani che imponevano nuove tasse, per dare un fondamento religioso alle richieste di denaro. Per Tiziano le due figure emergono dalla penombra con notevole forza plastica, invase da una luce incidente che accende i colori delle vesti e il chiarore degli incarnati. Sciolta è la disposizione dei personaggi, studiata in modo da accentuare l'intensità dello sguardo tra Gesù e Pietro. La figura dell'apostolo è di estremo realismo, vestito come un popolano e con uno zingaresco orecchino a un lobo. Significativa è una testimonianza di Sigmund Freud a proposito del Redentore:. «[…] Un altro quadro mi ha incantato, il “Cristo del tributo” di Tiziano, che conoscevo senza averlo notato particolarmente. Questa testa di Cristo, mia cara, è la sola verosimile che possiamo pensare avesse un tal uomo. Mi è sembrato, anzi, di dover credere che egli fosse stato davvero così importante, perché la sua rappresentazione è così riuscita. E in tutto ciò niente di divino, un nobile volto umano assai lontano dalla bellezza, e severità, interiorità, profondità, una mitezza superiore, una passione profonda: se tutto ciò non si trova in quel quadro, allora non esiste la fisiognomica. L’avrei portato volentieri via, ma c’era troppa gente […]. Dunque, me ne sono andato commosso. […]». (Sigmund Freud, 'Lettere alla fidanzata', traduzione di Mazzino Montinari, Paolo Boringhieri editore, Torino 1963, pp. 75–76). L'opera era molto apprezzata anche da Fëdor Dostoevskij, assiduo frequentatore della pinacoteca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna delle Ciliegie. ### Introduzione: La Madonna delle Ciliegie è un dipinto a olio su tela trasportatoa su tavola (81,6x100,2 cm) di Tiziano, databile al 1516-1518 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Una tenda rossa, damascata di oro, fa da sfondo alle mezze figure della Madonna col Bambino tra santi. Gesù si dimena su un parapetto offrendo ciliegie alla madre, richiamo al Peccato originale e al colore rosso del sangue della Passione, mentre dall'altra parte si sporge san Giovannino. Chiudono ai lati i santi Giuseppe e Zaccaria. Si tratta di una composizione abbastanza tradizionale in area veneziana, riferibile a prototipi di Giovanni Bellini, ma anche alla Madonna del Lucherino di Albrecht Dürer, eseguita proprio a Venezia nel 1506. Tiziano attualizzò comunque il tema con un maggiore senso di movimento che anima i personaggi, ora rivolti verso il basso ora verso l'alto, e con la cromia accesa e corposa, all'insegna del superamento del tonalismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Festa degli amorini. ### Introduzione: La Festa degli amorini o Omaggio a Venere è un dipinto a olio su tela (172x175 cm) di Tiziano, databile al 1518-1519 e conservato nel Museo del Prado a Madrid. ### Descrizione e stile. Il soggetto del dipinto era stato deciso direttamente da Alfonso (come ricordò Ridolfi), ispirandosi alla descrizione di uno dei dipinti di Eroti descritto nel sesto libro delle Immagini di Filostrato. Una schiera di amorini è radunata per fare un offerte di frutta alla dea Venere, la cui statua campeggia in alto a destra. Essi brulicano in atteggiamenti giocosi nella metà inferiore, mentre alcuni si sono levati in volo per cogliere i frutti, delle pesche, dagli alberi. In primo piano alcuni si scambiano tenere effusioni, in omaggio alla dea dell'amore, mentre uno di loro sta per colpire una puttina che sorride divertita. Molti degli amorini citano celebri statue classiche. Due ninfe, a destra, presenziano la scena. Una tiene in mano uno specchio, probabile rimando alla bellezza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto d'uomo (Tiziano Vienna). ### Introduzione: Il Ritratto d'uomo è un dipinto a olio su tela (88x75 cm) di Tiziano, databile al 1520 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Da uno sfondo scuro emerge un personaggio maschile a mezza figura, girato di tre quarti verso destra, con lo sguardo rivolto a un punto fisso, lontano. Indossa un'ampia casacca scura, sopra una giacca bruna e una camicia bianca. I capelli bianchi sono lunghi fino alle spalle e mossi. La mano sinistra regge una fascia del copriabito, mostrando due anelli che certificano l'alto status sociale dell'effigiato. Particolarmente efficace è la resa estetica del soggetto e le componenti psicologiche che trasmette: dignità, nobiltà d'animo, risolutezza, intelligenza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Bravo (Tiziano). ### Introduzione: Il Bravo è un dipinto a olio su tela (75x67 cm) di Tiziano, databile al 1520 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Da uno sfondo scuro emergono due personaggi maschili. Quello di destra è di spalle e poggia una mano sul collo di quello a sinistra facendolo voltare bruscamente. Nell'altra mano nasconde un pugnale o una spada di cui si vede solo l'impugnatura, facendo pensare a un agguato. Nella zona d'ombra, al di sotto della manica blu dell'aggredito, si vede la sua mano destra che impugna l'arma che ha al fianco. Il ragazzo attaccato è un giovane dalla fluente capigliatura bionda, con una ghirlanda di foglie di vite in testa e il viso in piena luce, ritratto con intensa individuazione fisiognomica. Il 'bravo' invece è ritratto quasi a profil perdu e in una fitta ombra, dalla quale risaltano però la manica di velluto rosso con i tagli tipici dell'epoca e i riflessi brillanti dell'armatura. La scena raffigurata può mostrare l'arresto di Bacco (o un suo seguace ) da Penteo, re di Tebe, (o da un suo soldato). La parte sinistra del dipinto è stato tagliata secoli fa. Questo pezzo mancante potrebbe aver mostrato l'uomo biondo in possesso di un tirso. Una radiografia dell'uomo sulla destra mostra la testa di un uomo che indossa una corona." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere Anadiomene. ### Introduzione: Venere Anadiomene (in greco antico: Ἀφροδίτη Ἀναδυομένη?; Afrodite anadyomenē, cioè nascente [dal mare]) è un dipinto perduto del pittore greco Apelle. Più in generale indica anche un modo di rappresentare la dea Afrodite nascente dall'acqua, nell'atto di raccogliersi i capelli bagnati. ### Descrizione e stile. Plinio il Vecchio giudicò l'affresco come uno dei più celebri, realizzato per Alessandro Magno e, probabilmente staccato a massello, fu fatto trasportare a Roma da Cesare, che lo pose nel tempio di Venere Genitrice, anche se poi Augusto lo spostò nel Tempio del Divo Giulio. Si sa che all'epoca di Nerone l'opera era danneggiata e fu ridipinta o, addirittura, rimpiazzata da una copia. Raffigurava Afrodite che si leva nascente dalle acque e si strizza i capelli bagnati sollevando le braccia. Secondo Plinio, il pittore si era ispirato a Campaspe, amante di Alessandro; secondo Ateneo di Naucrati aveva tratto ispirazione dalla visione di Frine che usciva nuda dal mare durante i Misteri eleusini. Afrodite Anadiomene (Venere che sorge dalle acque), è riprodotta in un famoso affresco di Pompei (che alcuni ritengono una copia romana del dipinto di Apelle). Il mito dell'Anadiomene ispirò molti artisti dal Rinascimento in poi, che cercarono di rievocare la mitica opera perduta. Tra i primi vi furono Botticelli, Tiziano, Morto da Feltre ( in casa de' Mezzan a Feltre ), Antonio Lombardo, Giambologna, Rubens, Cornelis de Vos. Anche nell'Ottocento il tema godette di un notevole interesse, spingendo a cimentarsi artisti come Ingres, Cabanel, Amaury-Duval, Gérôme, Chassériau e Bouguereau. Nel Novecento sembra essere stato attratto dal tema anche Pablo Picasso.La scultura antica di una Venere Anadiomene, detta Venere Landolina, è conservata nel Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Baldassarre Castiglione (Tiziano). ### Introduzione: Il Ritratto di Baldassarre Castiglione è un dipinto a olio su tela (124x97 cm) di Tiziano, databile al 1529 circa e conservato nella National Gallery of Ireland a Dublino. ### Descrizione e stile. L'identificazione si basa sulla scritta che chiarisce si tratti del 'conte Baldassarre Castiglione'. L'uomo è ritratto in una stanza dalla cui finestra aperta si scorge un paesaggio con alberi. La posa è molto originale, con il personaggio di spalle che si volta fino a guardare di tre quarti verso sinistra un punto indefinito nello spazio. Il Castiglione ha la barba lunga e gli occhi chiari, ma a differenza del noto ritratto di Raffaello, appare qui distaccato e assente, quasi altero nella sua posa eretta e lontana psicologicamente dall'osservatore, al quale dà addirittura le spalle, nonostante il gesto colloquiale di appoggiare il gomito su un ripiano. La pennellata è già pastosa e dai bordi indefiniti, tipica della produzione matura di Tiziano." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Uccisione di san Pietro martire. ### Introduzione: Uccisione di san Pietro martire è un dipinto di Giovanni Bellini. Eseguito probabilmente verso il 1507, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di un dipinto raffigurante il martirio dell'inquisitore domenicano Pietro da Verona, eseguito probabilmente con aiuti. Alcune analisi ai raggi X hanno rivelato un pentimento nella figura dell'assassino del santo, originariamente dipinto in una posizione più eretta. I boscaioli in secondo piano sono intenti ad abbattere alberi, in una scena che ricorda le modalità di uccisione del santo. Alcuni disegni preparatori furono riutilizzati dalla bottega del maestro per la realizzazione di una seconda versione dell'opera, conservata al Courtauld Institute di Londra." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna del Roseto (Domenico Veneziano). ### Introduzione: La Madonna del Roseto è un dipinto tempera su tavola (80,8x53,2 cm) di Domenico Veneziano, databile al 1432-1437 circa e conservato nel Museo nazionale d'arte della Romania a Bucarest. ### Descrizione e stile. L'opera è di solito datata alla fase della prima maturità dell'artista a Firenze, tra il 1432, ipotetica data del rientro da Roma, e il 1437, data degli affreschi perduti in palazzo Baglioni a Perugia, vicina ad altri lavori come la Madonna Berenson. Su una sedia di tipo 'Savonarola' e sullo sfondo di un roseto (motivo tipico della cultura tardogotica dell'Italia settentrionale), Maria, col Bambino in piedi sulle ginocchia, piega la mano destra per cogliere un fiore, suo tradizionale attributo. I colori bianco e rosa delle infiorescenze sottolineano rispettivamente la verginità di Maria e la prefigurazione del sangue della Passione di Gesù. La figura di Maria mostra una maggiore accentuazione plastica delle forme rispetto a opere precedenti, che farebbero pensare a un'influenza più sentita di Masaccio e di Donatello. Wohl ha notato come l'iconografia del roseto sia ben più diffusa in Umbria che a Firenze, postdatando l'opera al soggiorno perugino del pittore, verso il 1437-1438." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane flautista. ### Introduzione: Il Ritratto di giovane flautista è un dipinto a olio su tela (70,3x100,3 cm) di Giovanni Gerolamo Savoldo, databile al 1540 circa e conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. ### Descrizione e stile. In una stanza chiusa un ragazzo si volta di tre quarti verso lo spettatore, sospendendo una sonata del flauto che impugna con le mani, davanti a un libro di musica e con alla parete un foglio musicale attaccato, oltre a un armadietto a muro in cui si intravedono alcuni libri e una piccola scatola rotonda che sporgono dal ripiano dell'armadietto. Il ragazzo è abbigliato in maniera vistosa, denunciando la sua alta estrazione sociale, ma è evidente anche un senso di malinconia, derivato da una personale interpretazione dell'opera di Giorgione. All'ambientazione pastorale Savoldo infatti sostituì l'interno chiuso, in cui la luce fa da padrona, misurando la solitudine dell'interno domestico e rivelando i particolari degli oggetti, non molto diversamente da come farà Vermeer nel secolo successivo. Il cappello calzato getta un'ombra sugli occhi del ragazzo, che appaiono così velati e sembrano far trasparire una trattenuta infelicità. Anche la pesante pelliccia del mantello appare quasi come un giogo, che fa curvare leggermente la figura. Le mani invece sono illuminate in maniera incidente, rivelando uno straordinario brano di verismo, tipico del Rinascimento bresciano, di cui Savoldo fu uno dei protagonisti, arrivando a influenzare anche Caravaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Autoritratto con sette dita. ### Introduzione: L'Autoritratto con sette dita (in francese: Autoportrait aux sept doigts) è un dipinto olio su tela (128x207, realizzato da Marc Chagall (1887-1985) tra il 1912 e il 1913. Il quadro fu dipinto a Parigi, nello studio La Ruche di Montparnasse, ed è oggi conservato nello Stedelijk Museum di Amsterdam. ### Descrizione. Nel dipinto, in stile cubista, il pittore è ritratto nel suo studio, a mezzobusto e con la tavolozza dei colori sulla mano destra, mentre ha appena realizzato un quadro che rappresenta uno 'spaccato' della sua città natale, Vicebsk (Bielorussia). Questo quadro è accarezzato dalla sua mano sinistra, raffigurata con sette dita, anziché cinque: le sette dita fanno probabilmente riferimento alle origini ebraiche di Chagall, in particolar modo farebbero riferimento ai sette giorni della creazione, oppure anche - secondo la teoria formulata dallo studioso Sándor Kuthy - all'espressione in yiddish Mit alle zibn finger ('Con tutte le sette dita'), espressione che è sinonimo dell'energia accumulata al termine di un lavoro. Sullo sfondo, è visibile una finestra, da cui si può chiaramente scorgere la Tour Eiffel di Parigi. Il nome della capitale francese, insieme a quello della capitale italiana Roma, altra città dove visse il pittore, campeggia sul quadro in caratteri ebraici." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Lapidazione di santo Stefano (Gentile da Fabriano). ### Introduzione: La Lapidazione di santo Stefano è un dipinto a tempera e oro su tavola (16,4x27 cm) di Gentile da Fabriano, databile al 1423-1425 circa e conservata nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. In una radura ai piedi di un monte e vicino a una via che conduce a un boschetto, avviene la lapidazione di santo Stefano. Il santo, inginocchiato con la dalmatica indosso, riceve in testa una pietra che lo ferisce, ma prega impassibile, confortato dall'apparizione divina in una nube di cherubini (in parte mutila), creata solo tramite l'incisione dell'oro, una prerogativa raffinatissima dell'arte di Gentile. Tutto intorno si trovano le pietre del martirio. Quattro carnefici si dimenano per lanciare le pietre, mentre due uomini, a sinistra, assistono impassibili: uno è l'ordinante del martirio, che dirige l'operazione con un gesto della mano. I movimenti ritmici degli aguzzini, quasi da balletto, richiamano alcuni episodi della porta Nord del Battistero di Firenze, opera di Lorenzo Ghiberti, e scene simili sono documentate in area fiorentina fin dal Trecento, con lavori di Bernardo Daddi e Gherardo Starnina. Le pose appaiono studiatamente elegante, così come l'esuberanza decorativa delle vesti, paragonabile ai personaggi della Pala Strozzi, con un ampio ricorso dell'oro e delle lacche rosse." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Melissa (Dossi). ### Introduzione: Melissa è un dipinto a olio su tela (176x174 cm) di Dosso Dossi, databile al 1522-1524 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. ### Descrizione e stile. L'opera, a lungo identificata come una Circe, rappresenta più probabilmente la maga buona Melissa, protettrice di Bradamante in vari canti dell'Orlando Furioso, come farebbe pensare il cagnone bonario, interpretato come simbolo di fedeltà. Essa è rappresentata secondo l'iconografia delle sibille, come una fanciulla che scruta in alto un gruppetto di guerrieri ridotti a pupazzi appesi all'albero, probabilmente le vittime dei sortilegi di Alcina, una delle fate cattive nel poema. La maga è immersa in un paesaggio e vestita di abiti sontuosi, decorati da ricami e broccati, con un turbante dorato. Si trova seduta dentro un cerchio magico, ovvero un territorio delimitato durante la preparazione dell'incantesimo, e, guardando vacuamente verso sinistra, tiene in mano una tavola con simboli arcani da recitare e ricopiare durante il rito e una fiaccola che accende il braciere posato in basso a destra, simbolo di veggenza in quanto attributo della dea Ecate. A sinistra si vedono una lucente corazza, un cane e alcuni volatili, i tipici animali che compaiono al seguito di maghe e incantatrici. Appesi all'albero a sinistra si trovano poi alcuni 'omuncoli', forse simbolo di anime imprigionate. Sullo sfondo infine stanno alcuni giovani che omaggiano il gruppo del Concerto campestre di Giorgione e Tiziano. I colori e le atmosfere venete sono qui arricchite da accenni esotici e virtuosistici, come i vari effetti di consistenza dei materiali, dal metallo alla stoffa pesante. Tipica è anche la ricchezza di suggestioni simboliche e letterarie, talvolta esoteriche, oggi non pienamente rintracciabili." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Pan e la ninfa. ### Introduzione: Pan e la ninfa è un dipinto a olio su tela (163,83x145,42 cm) di Dosso Dossi, databile al 1524 circa e conservato nel Getty Museum di Los Angeles. ### Descrizione e stile. L'opera è una complessa allegoria mitologica, con numerosi indizi ancora non completamente spiegati. In un luminoso paesaggio, vicino ad un albero di limoni, una fanciulla nuda sta dormendo su un letto di fiori coperti da un drappo blu scuro. Vicino ha un'anfora rovesciata e un libro parzialmente coperto dal drappo. Dietro di lei si avvicina una fanciulla di verde vestita con un drappo rosso sulle spalle gonfiato dal vento, e sta seduta una vecchia, che fa un gesto sollevando le mani come a invocare il silenzio, che non svegli la ragazza. La donna addormentata potrebbe essere la ninfa Eco, amata da Pan. La donna anziana è forse Gea, mentre l'altra figura femminile, probabilmente una dea, è di interpretazione difficile, resa ancora più complicata dal fatto che Dosso l'aveva coperta estendendo il paesaggio, di modo che è stata ritrovata solo nell'Ottocento. Dietro si trova Pan, con le gambe da caprone (è un satiro) e il flauto appoggiato vicino al tronco; egli è l'unica figura sicuramente identificabile nel dipinto. In alto, nel limpido cielo, un gruppo di cinque amorini sta scoccando le proprie frecce, ricordando quelli nel Trionfo di Galatea di Raffaello ma ricomposti con assoluta libertà. Il paesaggio idilliaco, che sfuma in lontananza in toni azzurrini per effetto della foschia, è un omaggio a Giorgione, primo maestro del Dossi. A parte l'interpretazione letteraria o mitologica, il dipinto spicca per la freschezza e ricchezza della composizione, la bellezza dei singoli soggetti (in particolare della fanciulla sdraiata, omaggio alle Venere dormiente di Giorgione), i colori smaglianti e la carica vitale delle figure. Indizi indicano che il dipinto è stato tagliato di circa 15 centimetri sulla sinistra, magari per adattarlo alla forma di una cornice: in alto a sinistra infatti spunta il braccio di un sesto putto. Le radiografie inoltre hanno rivelato un uomo nascosto nella parte inferiore a sinistra del paesaggio e diversi pentimenti, tra cui un'armatura e una spada appesi all'albero, un violoncello vicino alla donna dallo scialle rosso e lo sguardo diretto verso il basso della donna anziana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Allegoria di Ercole. ### Introduzione: L'Allegoria di Ercole è un dipinto a olio su tela (143x144 cm) di Dosso Dossi, databile al 1535 circa e conservato presso gli Uffizi, a Firenze. L'opera, a causa del soggetto incerto, è nota anche con i titoli Bambocciata e Stregoneria. ### Descrizione e stile. L'opera è nota anche con i titoli di Bambocciata (Mendelsohn) o stregoneria (Roberto Longhi), a confermare l'incertezza sul soggetto che rappresenta. Fu Felton Gibbon a ipotizzare che si trattasse di una trasposizione del tema dell'Ercole al bivio, cioè una rappresentazione allegorica dell'eroe davanti alla scelta tra una vita difficile ma virtuosa o una sperperata nella facile dissolutezza. Calvesi infine parlò di un'allegoria di Bacco e del suo seguito, leggendo vari simboli bacchici sparsi nella tela. Ercole, alludendo al vecchio duca, è rappresentato in primo piano come un vecchio seminudo con una ghirlanda di rose in testa e reggente due sfere, una vicina a sé e una trainata con una cordicella che passa attraverso: un'allusione al suo reggere lo Stato da vicino e da lontano, accompagnato da buffoni e donne lascive. Sicuramente l'artista era interessato a rappresentate una galleria di personaggi grotteschi, ispirato dalla pittura di genere nordica. La scena si svolge in un interno scuro, di ascendenza lombarda, dietro un parapetto su cui sono appoggiati alcuni simboli di non facile interpretazione: due baccelli, un piattino con del formaggio piccante e un coltellino, una gazza ladra (Pica pica) e un ramo di ciliegio, carico di frutti. Si tratta probabilmente di salaci allusioni erotiche, 'piccanti' appunto. A una tavola su cui è posato un esotico tappeto si svolge un allegro convivio tra vari commensali. Al centro un giovane riccamente vestito, che regge un arcolaio da cui spunta un rametto di sambuco: si tratta di un riferimento a una vicenda di Ercole che fu costretto a camuffarsi vestito da donna e filare per amore di Onfale. A destra da due cortigiane con un'elaborata cuffia in testa, secondo la moda del tempo, una delle quali ha il seno scoperto e regge un cesto di frutta, vicino a una maschera (simbolo dell'amore sensuale) e un tamburello. In secondo piano si allineano quattro personaggi maschili: un uomo dai capelli bianchi che guarda di tre quarti verso lo spettatore vicino a una capra (simbolo di lascivia), un uomo maturo di profilo e due inservienti, uno dei quali sembra reggere il cagnolino bianco di una delle donne. Tutti sembrano coinvolti nell'osservare il gioco dell'uomo anziano. I volti sono spesso rubicondi, con fisionomie cariche, quasi caricaturali. La tavolozza predilige i toni rossastri e bruni, che ben si addicono all'atmosfera un po' torbida dell'opera. L'atmosfera umida e ombrosa è rischiarata da un raggio di luce che si posa, guarda caso, proprio sul seno della donna scollacciata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Litigio. ### Introduzione: Il Litigio è un dipinto a olio su tavola (107x95 cm) di Dosso Dossi, databile al 1514-1516 circa e conservato nella Fondazione Giorgio Cini di Venezia. ### Descrizione e stile. L'opera, una rappresentazione simbolica dall'Ira, ha un insolito formato a losanga e mostra due donne che si accapigliano violentemente. Una ha un velo giallo/arancio e prende l'altra al collo, che è vestita di un ampio corpetto rosso ricamato di nero, tipico attributo dell'Ira, e con una ghirlanda di fiorellini che le decora la testa. La seconda afferra la rivale per la mascella e le tira i capelli attraverso il velo. Vari elementi, come la schiuma alla bocca, gli occhi rossi e le facce rigonfie rimandano all'umore sanguigno, quello più facile all'iracondia. Altre due figure maschili si trovano a sinistra: un ragazzo che si strappa i capelli, tipico gesto delle personificazioni dell'ira, e un altro che se la ride alle spalle delle donne, simbolo di malizia. In primo piano, su una pietra chiara, stanno un bicchiere rovesciato e una pagnotta smozzicata, forse un riferimento allo scompiglio portato dalla collera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Fortuna. ### Introduzione: L'Allegoria della Fortuna è un dipinto a olio su tela (179x217 cm) di Dosso Dossi, databile al 1535-1538 circa e conservato nel Getty Museum di Los Angeles. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo scuro si stagliano le due figure simboliche del Caso e della Fortuna. Il primo è un giovane atletico, vestito solo di un drappo rosso bordato d'oro, che è vicino a una coppa con alti manici e sventola con la destra un mazzo di biglietti della lotteria, gioco all'epoca molto diffuso. La Fortuna regge la cornucopia, antico attributo della dea Tyche con il quale dispensava abbondanza e fertilità. Essa ha un mantello fluttuante, che indica la sua mutevolezza, e si trova su una grossa bolla, che sembra per scoppiare, altra allusione alla sua instabilità. Indossa inoltre i calzari, simbolo del Fato che decide il destino umano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Musica. ### Introduzione: L'Allegoria della Musica è un dipinto a olio su tela (196x187) di Dosso Dossi, databile al 1530 circa e conservato nel Museo Horne di Firenze. ### Descrizione e stile. Su uno sfondo di nuvole bluastre si trovano quattro figure allegoriche. Da sinistra un genio porta la fiaccola dell'ispirazione a Vulcano, che sta forgiando sull'incudine le note musicali. I tre martelli sparsi nella scena alludono alle diverse sonorità, ottenute a seconda della forma e dimensione. Al centro si trova una donna a petto scoperto, forse allegoria della Musica profana, che si appoggia alla tavola con i canoni musicali. In quello dalla forma triangolare si legge 'Trinitas in Unum', allusione alla concordia degli opposti che si trova nell'unità divina. La viola abbandonata a terra indica forse la supremazia della polifonia (del canone) sulla musica strumentale. Chiude la scena una donna nuda in piedi di spalle, che forse è una personificazione della Musica sacra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù. ### Introduzione: Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù è un dipinto a olio su tela (111,3x150 cm) di Dosso Dossi, databile al 1523-1524 circa e conservato nel Castello di Wawel a Cracovia. ### Descrizione e stile. L'opera è uno dei complessi dipinti allegorici ed esoterici che erano in voga alla corte di Ferrara nel primo Cinquecento, quando a corte erano ospitati letterati illustri tra i quali spiccava l'Ariosto. Lo spunto letterario è fornito dall'intercenale Virtus di Leon Battista Alberti, cui viene data dall'ideatore della raffigurazione una nuova interpretazione in chiave onirica. Dossi costruì un dipinto con tre figure principali legate da continui rimandi, in una struttura che ricorda l'arte veneziana ma più densa di simboli e messaggi reconditi, che mettono in secondo piano anche la bellezza delle figure o del paesaggio, qui ridotto a un accenno sintetico sullo sfondo di un cielo carico di nubi. A sinistra Giove, riconoscibile per la saetta appoggiata ai piedi, è ritratto nell'atto creativo, cioè mentre dipinge delle farfalle su una tela. L'animale è simbolo della volatilità del pensiero, così come anche l'arcobaleno che appare dietro il cavalletto è emblema dell'evanescenza delle idee. Col dipingere egli sottintende come al principio di ogni creazione sia necessario un'idea ispiratrice, legata a un concetto di ordine universale. La sua veste rossa, illuminata in maniera incidente, crea una forte macchia di colore, che si ricollega al drappo dello stesso colore su cui è seduto Mercurio, il secondo personaggio al centro. Anche i suoi attributi sono evidenti: il petaso e i calzari alati, nonché il caduceo dorato, che esprimeva il suo potere esoterico di addormentare e ridestare i viventi. Egli è il dio del Sonno e il conduttore dei sogni (dux somniorum), e il suo gesto di invocare il silenzio è rivolto a frenare l'irruenza del terzo personaggio, la donna che si presenta alle soglie dell'Olimpo. In passato è stata frequentemente identificata con la Virtù, ma essa non ne possiede le caratteristiche iconografiche. La sua immagine corrisponde piuttosto a quella dell'Aurora, come dimostrano i suoi attributi tipici: testa coronata di fiori, ghirlande di cui è agghindata, braccia nude, veste tripartita scossa dal vento. L’Aurora, secondo una tradizione che ricorre anche in Dante, è colei che, al suo apparire mattutino, disperde il sonno, e Mercurio le impedisce l'ingresso in Olimpo perché vuol proteggere il sonno di Giove. Questi dipinge ad occhi chiusi, e Dosso, seguendo l'analogia platonica tra sogno e pittura, allude al fatto che il signore degli dei sta sognando. Giove presenta la fisionomia del duca Alfonso I, e il dipinto, destinato alla camera da letto del duca nel Castello del Belvedere, è un’allegorica difesa del sonno e del sogno, nel luogo riservato al riposo e agli svaghi del signore estense." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Romeo e Giulietta: la scena della tomba. ### Introduzione: Romeo e Giulietta: la scena della tomba è un dipinto di Joseph Wright of Derby, completato nel 1790, esposto quello stesso anno durante l'Esposizione di Derby del 1839 nell'Istituto di Meccanica ed oggi esposto nel Derby Museum and Art Gallery. Il dipinto, realizzato con la famosa perizia di Wright of Derby nel rendere le scene illuminate a lume di candela, raffigura il momento del Romeo e Giulietta di William Shakespeare quando Giulietta, inginocchiata accanto al corpo di Romeo, sente un rumore di passi ed afferra il pugnale per uccidersi. Il verso è: Che! del rumore? Allora bisogna far presto. Oh, pugnale benedetto!. ### Descrizione. Il dipinto, alto 70 cm e largo 95, è realizzato con la famosa perizia di Wright of Derby nel rendere le scene illuminate a lume di candela, raffigura il momento del Romeo e Giulietta di William Shakespeare quando Giulietta, inginocchiata accanto al corpo di Romeo, sente un rumore di passi ed afferra il pugnale per uccidersi. Il verso è: Che! del rumore? Allora bisogna far presto. Oh, pugnale benedetto!. Oltre a questo dipinto, il Derby Museum possiede anche uno schizzo preparatorio di Wright. Da questo si percepisce un cambiamento posto in atto nella versione definitiva, lo spostamento del sarcofago e della nicchia a destra: Wright stava cercando di aumentare la dimensione dell'immagine della parete illuminata. La gladiatoria figura di Giulietta con le braccia tese attira lo sguardo e la posa eroica di Romeo è stata messa a confronto con il disegno di Michelangelo di Tizio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Enea e Acate sulla costa libica. ### Introduzione: Enea e Acate sulla costa libica è un dipinto a olio su tela (58,7x87,6 cm) di Dosso Dossi, databile al 1520 circa e conservato nella National Gallery of Art di Washington. Faceva parte della decorazione dei Camerini d'Alabastro di Alfonso d'Este a Ferrara. ### Descrizione e stile. La rara iconografia causò molte speculazioni nella critica, che vi lesse un generico episodio leggendario o anche lo sbarco degli Argonauti. Si tratta invece del passo del libro I dell'Eneide in cui si narra il naufragio di Enea e del suo scudiero Acate sulla costa libica, prima di dirigersi verso la città di Cartagine, i cui palazzi si intravedono sullo sfondo. La scena è ambientata in un vasto paesaggio con alberi di un verde brillante, che ricordano vaporosi batuffoli, uno degli stilemi più riconoscibili di Dosso. I due protagonisti, con vesti sgargianti, sono rappresentati a tutta figura sulla destra, su uno spiazzo erboso, mentre al centro della scena l'equipaggio della nave, composto da colorate figurette, si affanna per ripararla. Lo sfondo è dominato dalla veduta, quasi irreale, della città africana, oltre la sponda di un'insenatura, nonché dai toni azzurrini carichi di notazioni atmosferiche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Discesa di Enea nei campi elisi. ### Introduzione: La Discesa di Enea nei campi elisi è un dipinto a olio su tela (58,4x167,8 cm) di Dosso Dossi, databile al 1520 circa e conservato nella National Gallery of Canada di Ottawa. Faceva parte della decorazione dei Camerini d'Alabastro di Alfonso d'Este a Ferrara. ### Descrizione e stile. La scena, di lunghezza doppia rispetto alle altre, è tratta dal VI libro dell'Eneide e mostra Enea a sinistra che, accompagnato dalla Sibilla Cumana, si prepara a visitare i Campi Elisi, cioè il paradiso dell'oltretomba greco-romano. Tale luogo è rappresentato come una vallata verdeggiante, in cui gli eroi si dedicano a varie amenità divisi in gruppetti: chi danza, chi amoreggia, chi disquisisce, chi fa pascolare dei cavalli bianchi. Il tema della discesa di Enea nell'aldilà aveva un particolare significato ermetico. L'eroe infatti simboleggiava l'anima peregrina che prima di arrivare all'elevazione spirituale (l'agognata costa italiana), doveva prima passare attraverso le tappe della sensibilità (la fuga da Troia) e dell'azione (la sosta a Cartagine). I Campi Elisi inoltre rappresentavano il raggiungimento della meta iniziatica: l'armonia e la felicità dell'anima." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Correggio Vienna). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto a olio su tela (65x45 cm) attribuita al Correggio, databile al 1512-1514 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. L'opera venne riscoperta nel 1928 nel castello di Salisburgo e donata al museo viennese. L'attribuzione al Correggio è incerta. ### Descrizione e stile. Una tenda rossa scostata e un lontano paesaggio fanno da sfondo alla Madonna col Bambino in grembo, rappresentata a mezza figura. Gesù, seduto su un cuscino azzurro intenso poggiato sulle gambe della madre, le rivolge un intenso sguardo, che essa ricambia mettendosi di profilo. La composizione si rifà probabilmente alle opere di Mantegna, modello ben presente nel giovane Correggio, sebbene la ricchezza cromatica rimandi piuttosto ai maestri veneti a cavallo fra Quattro e Cinquecento, come Cima da Conegliano, attivo in quegli anni anche a Parma. Ricorda Cima anche il luminoso paesaggio, con alberi antropomorfi e un castello velato dalla foschia, in lontananza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Miravan apre la tomba dei suoi antenati. ### Introduzione: Miravan apre la tomba dei suoi antenati è un dipinto di Joseph Wright of Derby, terminato nel 1772. ### Descrizione. La storia di Miravan illustrata da Joseph Wright ha origine da un'opera di John Gilbert Cooper, Lettere sul gusto pubblicata nel 1755 . Cooper afferma che la storia è persiana, ma la fonte originale non è nota. Joseph Wright era noto per i suoi studi su un tipo di illuminazione insolita e questo dipinto li combina con uno stile che è stato definito neo-gotica e che Wright utilizzava anche nel suo dipinto Democrito studia l'anatomia . Questi due quadri mostrano anche una buona familiarità dell'artista con l'anatomia umana. Il dipinto mostra un nobile, Miravan, che ha scoperto una delle tombe di un suo antenato e spinto dall'avidità ordina che il sepolcro sia aperto dopo aver letto che l'epigrafe sulla tomba recita che 'tesoro più grande di quanti Creso ne ha mai posseduti' è lì all'interno. Il dipinto rappresenta la repulsione di Miravan nel compiere l'atto sacrilego e la sua angoscia quando capisce che è stato ingannato. Il suo antenato gli dice che non potrà godere del riposo eterno perché ha disturbato uno dei suoi progenitori ." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo passo. ### Introduzione: Il Cristo passo è un dipinto olio su tavola (22x15,5 cm) di Cima da Conegliano, conservata a Ca' Rezzonico a Venezia nel Museo del Settecento Veneziano, Collezione Mestrovich inv. 3. ### Descrizione. La piccola tavola proviene dall’originaria collezione Correr. Passata per altre mani private è giunta al Mestrovich corredata da un’attribuzione al Cima di Giuseppe Botta, allora ispettore alle Gallerie Veneziane, datata 1866. Attribuzione poi condivisa da numerosi critici. Viste le piccolissime dimensioni dell’opera si può supporre che fosse destinata a portella di tabernacolo, come d’altra parte anche la tavoletta del Cima col medesimo soggetto di proprietà dei musei di Birmingham. Una conferma ulteriore all’autografia del Cima viene dal confronto con lo scomparto centrale della cimasa del Polittico di Miglionico. Complesso questo storicamente documentato, anche nelle vicende della sua acquisizione lucana a fine Cinquecento. In quest’ultima opera risultano infatti estremamente simili la trama pittorica, la modellatura del corpo prostrato nella morte e anche i dettagli del volto e della fitta capigliatura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Meditazione autunnale. ### Introduzione: Meditazione autunnale è un dipinto a olio su tela (54x69,8 cm) di Giorgio de Chirico realizzato nel 1912 e conservato in collezione privata a Milano. ### Descrizione e stile. L'opera, il cui stile è riconducibile alla pittura metafisica tipica di de Chirico, venne dipinto a Firenze, anche se datato a Parigi; questo è il primo di una serie di quadri dedicati alla meditazione, insieme a La meditazione del mattino e a due diverse opere intitolate La meditazione del pomeriggio. In tutti questi dipinti sono presenti delle statue viste di spalle, che guardano il mare, percepito e non visto attraverso alcuni elementi.La meditazione autunnale rappresenta una scena architettonica senza elementi umani o viventi. Come in altri due quadri dello stesso periodo, due palazzi delineati semplicemente nella loro muratura fanno da cornice alla statua; l'edificio a sinistra è illuminato dalla luce, mentre l'altro è immerso nell'ombra. Vicino ai piedi della statua vi è un basamento estremamente basso, al quale non è possibile appoggiarsi; a differenza delle altre meditazioni, che erano maggiormente malinconiche in quanto prive di qualsiasi elemento umano e incentrate sull'unica figura della scultura, nel dipinto vi è un bastone da passeggio appoggiato sul muro illuminato, segno del passaggio o della presenza di qualcuno. Lo stesso bastone tornerà in un'opera intitolata Il figliol prodigo. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna di Albinea. ### Introduzione: La Madonna di Albinea era un dipinto a olio su tavola (160x152 cm) di Correggio, oggi perduto. La migliore copia esistente si trova alla Galleria Nazionale di Parma, firmata da Antonio Leto. ### Descrizione e stile. Si tratta di una sacra conversazione ambientata in un paesaggio aperto, all'ombra di un albero, motivo allora assai popolare in area veneta, usato anche da Lorenzo Lotto. Maria è seduta e tiene il Bambino in braccio, tra le sante Maria Maddalena e Lucia. Premesso che ogni considerazione su questo dipinto deve essere fatta con cautela in quanto si tratta di una copia, si può dire che l'attenzione dedicata al paesaggio preannuncia già la ricerca in questa direzione che si trova nel Noli me tangere del Prado. Il volto della Vergine, inclinato verso sinistra a voler contraddire l'assialità del tronco dell'albero, ricorda quello della stessa figura nella Sacra Famiglia con san Girolamo di Hampton Court. La fisionomia del Bambino, con le guance gonfie, riprende quella di molte altre opere del periodo, a partire dalla Madonna di San Francesco (in cui si ritrova in un angelo ai piedi del trono della Vergine). Si può immaginare che alcuni dettagli come il vaso degli unguenti di santa Maria Maddalena e il piatto sottilissimo in bronzo su cui poggiano gli occhi di santa Lucia fossero descritti con quel particolare virtuosismo che il Correggio cominciava proprio in questi anni a riservare alla rappresentazione delle superfici lucide e curve degli oggetti metallici. Era questa una delle “difficoltà dell'arte” che, insieme agli scorci e alla rappresentazione delle nuvole e dei capelli, interessarono la sua ricerca artistica e contribuirono alla definizione di Vasari che chiamò il Correggio “grandissimo ritrovatore di qualsivoglia difficultà”." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La battaglia delle Argonne. ### Introduzione: La battaglia delle Argonne è un dipinto realizzato nel 1959 da René Magritte. ### Descrizione. Si tratta di una delle opere più note ed emblematiche della poetica surrealista di Magritte. Una timida alba diffonde il suo chiarore sulla campagna, dove fuma una nebbiolina mattutina. Ma questo occupa solo la parte sottostante del dipinto: nel cielo incombono tre forme, una nube, un sasso e una falce di luna. La nuvola bianca pare fatta di pesante materia, mentre il sasso viene totalmente svuotato del suo peso e si libra nell'aria: è contro ogni legge umana e naturale che Magritte scaglia la sua ironia, generando spaesamento nell'osservatore. Disorientando, Magritte invita con un sorriso alla riflessione filosofica sull'arte stessa, ed in senso lato, sulla vita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maria Maddalena leggente. ### Introduzione: Maria Maddalena leggente è un quadro a pittura a olio su tela dipinto da Antonio Allegri detto il Correggio, databile al 1527-1530 circa, considerato finora perduto. A lungo, una copia antica dell'originale fu custodita nella Gemäldegalerie di Dresda, poi andata dispersa nel 1945. ### Descrizione e stile. La Maddalena è rappresentata sdraiata nella grotta, mentre legge un libro e con una mano tiene il capo appoggiato, dai lucidissimi capelli biondi, appena increspati. Quando fu dipinta, la Maddalena leggente rappresentava un'iconografia piuttosto inusuale in Italia. Era invece un soggetto più noto nelle Fiandre e in quelle regioni francesi che erano in qualche modo legate alla devozione di santa Maria Maddalena. Infatti, secondo la Legenda aurea di Jacopo da Varazze e alla tradizione provenzale, la santa si sarebbe recata in Provenza per evangelizzare le coste francesi e avrebbe poi terminato i suoi giorni alla Sainte-Baume, ritirata in un'impervia montagna a fare penitenza. Nel santuario poi costruito in loco, si trovava una statua nella stessa posa coricata che poi tanti artisti, il Correggio incluso, avrebbero adottato per i loro dipinti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ophelia (Millais). ### Introduzione: Ophelia è un dipinto a olio su tela (76,2×111,8 cm) del pittore preraffaellita John Everett Millais, realizzato nel biennio 1851-1852 e appartenente alla collezione della Tate di Londra. ### Descrizione. L'opera raffigura Ofelia che, appena caduta nel ruscello, è distesa a pelo d'acqua con le mani aperte e i fiori del mazzo che vanno disperdendosi nel fluttuante elemento. La ragazza, inserita in uno spazio efficacemente autentico (che comprende anche alcuni animali, tra cui un pettirosso ed un ratto d'acqua, e persino un teschio) non oppone resistenza alla corrente, abbandonandosi completamente a quello che sarà il suo fangoso sepolcro.Millais carica la flora dell'opera di un forte valore simbolico. Le specie floreali ivi presenti, infatti, sono incluse o perché sono state direttamente citate nella tragedia shakesperiana, o, soprattutto, per la loro pregnante valenza simbolica, atta a sottolineare la caducità della vita dell'infelice fanciulla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sacrestia di Solimena. ### Introduzione: La sacrestia di San Paolo Maggiore (nota anche come sacrestia di Solimena) è un ambiente della basilica di San Paolo Maggiore di Napoli particolarmente rilevante per gli affreschi che ne decorano pareti e volta, realizzati da Francesco Solimena intorno al 1689. Il ciclo, che costituisce uno dei primi capolavori artistici del pittore, consta delle scene della Caduta di san Paolo e di Simon Mago sulle pareti frontali, mentre angeli, allegorie e virtù decorano la volta e le pareti laterali. ### Descrizione. I lavori in sacrestia sono eseguiti secondo i tipici canoni del tardobarocco napoletano. L'intera composizione narrativa risulta particolarmente preziosa sotto il profilo cromatico, eseguita dal Solimena durante la fase di piena maturità artistica. Le scene raffigurate furono realizzate senza particolari direttive da parte dei suoi committenti, eccezion fatta per il tema centrale sui santi Pietri e Paolo, su cui doveva volgere la narrazione. Le due grandi storie sulle pareti di fondo, entrambe firmate e datate dal Solimena (8x4 m), trattano una il tema della Caduta di san Paolo, datata 1689, e l'altra della Caduta di Simon Mago, datata 1690. Nella prima scena la concitazione della composizione trova il suo fulcro nella parte centrale, dov'è un cavallo bianco e nero e, più in basso, Saulo caduto dalla sella dopo esser stato folgorato da Dio, raffigurato invece in alto tra le nubi dorate. Nella seconda il tema è quello della caduta di Simone Mago, teologo e occultista che vantava la realizzazione di una serie di prodigi e miracoli, che per questo motivo venne condannato da Dio dietro le preghiere di san Pietro e Paolo, ritratti più in basso con le braccia al cielo mentre guardano l'eretico gettato nel vuoto dai suoi stessi demoni. Lo stesso pittore realizzò poi nelle otto centine laterali (quattro per parete) angeli, allegorie e virtù (sia teologali che cardinali), incorniciati da stucchi dorati a motivi fitomorfi e floreali compiuti da Lorenzo Vaccaro appena due anni prima del ciclo di affreschi, quindi nel 1687. Nei quattro scomparti posti all'estremità delle pareti sono affrescati angeli musicanti (con l'arpa, con l'organo, con il liuto e con il violoncello). In ognuno dei quattro scomparti centrali delle pareti lunghe sono invece disposte tre figure femminili rappresentanti virtù: quindi la Fede, Speranza e Carità e i Doni dello Spirito Santo su un lato, mentre sull'altro la Temperanza, Prudenza e Fortezza e, infine, l'Abbondanza, Giustizia e Pace. Al di sotto di questi ultimi scomparti sono infine altre centine incorniciate in stucchi dorati con affrescati coppie di angeli reggenti medaglioni contenenti i ritratti dei quattro fondatori dell'ordine dei Teatini: San Gaetano da Thiene, Paolo IV (alias Gianpietro Carafa), Bonifacio de' Colli e Paolo Consiglieri. La decorazione della volta è infine scandita in quattro fasce scandite anch'esse a loro volta da stucchi dorati finemente scolpiti da Lorenzo Vaccaro. Ogni fascia è caratterizzata da un riquadro centrale raffigurante un'allegoria, contornato da spicchi con putti con i simboli cristologici e, più all'estremità, da due lunette recanti altre figure allegoriche. Oltre al ciclo di affreschi è presente nella sala anche mobilia di fine Seicento, in particolare un armadio circolare che ruota intorno alle pareti laterali a quella di fondo sotto l'affresco di San Paolo. Quest'ultima anta ospitava in origine un orologio in tartaruga ornato da finiture bronzee, risalente al 1678 e firmato da Lorenzo Shaiter è tuttavia ricollocato oggi in ambienti del complesso monastico, mentre sull'altra parete di fondo, priva di mobilia, era un piccolo dipinto della Natività di scuola giordanesca incorniciato dagli stessi stucchi dorati del Vaccaro che seguono la decorazione della cappella." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto entro uno specchio convesso. ### Introduzione: L'Autoritratto entro uno specchio convesso è un dipinto a olio su tavola convessa (diametro 24,4 cm) del Parmigianino, databile al 1524 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. La tavola mostra appunto il giovane artista che ritrae il suo volto al centro di una stanza distorta dalla visione dello specchio convesso, con in primo piano una mano appoggiata sul ripiano dove sta lo specchio, che diventa oblunga e deforme, ma finissima nella stesura pittorica. Si tratta della mano destra (va considerato infatti che si tratta di uno specchio), con la sinistra che è fuori dal campo visivo, impegnata probabilmente a dipingere. Un anellino d'oro è infilato al mignolo e la manica plissettata è dipinta con veloci e sicure pennellate di bianco. Curioso è anche l'abito, rappresentato a grandi linee con pennellate veloci e sicure, una pelliccia da inverno padano, dalla quale sbuca il polsino a sbuffo della camicia bianca di batista. I capelli sono curati, a caschetto, il volto da adolescente (aveva ventun'anni), di angelica bellezza, come scrisse Vasari. La stanza mostra se non la ricchezza almeno l'agiatezza della famiglia: un soffitto a cassettoni e una finestra 'impannata', cioè copribile per tre quarti da un panno per proteggere dal freddo e filtrare la luce come si addiceva a uno studio di pittori. Non si vedono mobili, sintomo di una certa austerità. Negli studi sul manierismo, l'Autoritratto entro uno specchio convesso è diventato una sorta di emblema di quel periodo dell'arte, grazie alla presenza della visione anamorfica. Varie letture, talvolta bizzarre, sono state proposte sulla scia della sua fama e in base alla conoscenza dell'interesse dell'artista per l'alchimia. In particolare Fagiolo dell'Arco vi vedeva una rappresentazione dell'opus alchemico (1969-1970), con la rotondità della tavola che corrisponderebbe alla 'prima materia', lo specchio allo sperimentalismo alchemico, e l'espressione alla malinconia, tipica qualità del carattere dell'alchimista. Freedman (1986) e Boehm (1986) vi lessero un ritratto dell'animo interiore. Oggi queste interpretazioni sono considerate in genere troppo sottili, confermando piuttosto la giustificazione vasariana dello sfoggio virtuoso per l''entratura' nella competitiva corte pontificia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il generale Johnson che salva un ufficiale francese ferito. ### Introduzione: Il generale Johnson mentre salva un ufficiale francese ferito da un tomahawk di un indiano del Nord America è un dipinto di Benjamin West, completato tra il 1764 ed il 1768. Raffigura una scena osservata da un nativo della Pennsylvania subito dopo quanto raffigurato nell'opera. Appartiene alla collezione del Derby Museum and Art Gallery. ### Descrizione. Il dipinto è importante in quanto si tratta di una visione contemporanea che mostra tutte e tre le potenze in gioco durante la guerra franco-indiana (che potrebbe essere chiamata più correttamente 'guerra anglo-franco-indiana' ). Esso raffigura il generale Sir William Johnson impedire ad un guerriero indiano di prendere lo scalpo del barone Jean Erdman von Dieskau , un soldato francese ferito e sconfitto, che giace a terra . Questo dipinto ha buoni dettagli della figura dell'indiano, ed il suo scalpo ed i tatuaggi vengono raffigurati in modo più dettagliato rispetto alle uniformi europee. West era noto per avere posseduto una collezione di manufatti del Nord America che ha impiegato nei suoi dipinti . Benjamin West era uno dei primi pittori americani. Egli affermò di avere ricevuto i rudimenti della pittura da un amico d'infanzia indiano che gli mostrò come potesse dipingere miscelando argilla al grasso d'orso. Probabilmente iniziò il dipinto poco dopo il suo arrivo a Londra, nel 1763, quando era tornato dall'Italia dove aveva trascorso tre anni. Proprio come con il precedente La famiglia indiana, un dipinto di circa il 1761, qui dimostra la stessa volontà di illustrare 'i giusti vestiti ed equipaggiamento'. Inoltre fornisce una delle due immagini note contemporanee della fanteria leggera britannica nel periodo delle guerre indiane. Mentre nella pittura italiana l'accuratezza e l'autenticità avevano lo scopo di dare una rappresentazione generica della vita indiana, qui principia un nuovo modo di utilizzare l'arte, quello di lasciare un resoconto di un recente evento storico . Anche se l'oggetto e alcuni 'dettagli fisici e simbolici' possono essere trovati più strettamente legati alla battaglia di Fort Niagara (1759) , il dipinto è generalmente ritenuto ritrarre un incidente accaduto durante la campagna del 1755. Presso il lago George erano schierati i francesi comandati dal barone Jean Erdman von Dieskau, con i loro alleati indiani, e una truppa mista composta da Mohawk e milizia del New England, guidata da Johnson. Dopo aver respinto un attacco contro il loro campo, gli inglesi ed i loro ausiliari prese il sopravvento: Dieskau, ferito tre volte, ebbe la vita salva da Johnson, che lo protesse dalla vendetta dei Mohawk per i loro parenti uccisi. Egli così sopravvisse e fu tenuto prigioniero a New York, poi a Londra, ed infine a Bath dove venne curato per una ferita ancora non cicatrizzate. Alla fine della Guerra dei Sette Anni nel 1763 fu rimpatriato in Francia, dove morì nel 1767. West ritornò sul tema della guerra americana con il suo La morte del generale Wolfe esposto nel 1771, opera molto più grande che consolidò la sua reputazione ma creò scalpore, per l'uso di vestiti contemporanei." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Lorenzo Cybo. ### Introduzione: Il Ritratto di Lorenzo Cybo è un dipinto a olio su tavola (126x104 cm) del Parmigianino, databile al 1524 e conservato nello Statens Museum for Kunst a Copenaghen. ### Descrizione e stile. Il militare è ritratto con la figura eretta tagliata alle gambe, presso un paggio che gli regge la spada, sulla cui elsa egli poggia la destra, mentre la sinistra è sulla fiasca da militare legata alla cintura. Indossa un elegante abito decorato da tagli, secondo la moda più esuberante del tempo, rosso sopra la camicia bianca bordata d'oro e con una casacca nera senza maniche. Indossa un cappello vermiglio con piuma e tagli lungo la tesa, uguale a quello del ritratto di Galeazzo Sanvitale. La barba è lunga, i capelli corti e crepi, lo sguardo intenso e diretto verso lo spettatore. Davanti a lui, su un parapetto, il paggio regge i guanti e un vassoio su cui si trovano due medaglie bronzee e un dado, forse allusione al 'gioco del destino' e ai suoi interessi in campo artistico. Dietro si trova una balaustra oltre la quale un pergolato è invaso da un fittissimo fogliame. Stilisticamente l'opera è vicina al Ritratto di Galeazzo Sanvitale e al San Vitale a cavallo della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma, e vi si registrano influenze varie, come quella del Pordenone nella figura del paggio. Tale vicinanza con opere immediatamente precedenti al soggiorno romano ne fanno forse la prima opera ad essere stata dipinta a Roma, prima che i lavori di Michelangelo e Raffaello innescassero un nuovo influsso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Conversione di san Paolo (Parmigianino). ### Introduzione: La Conversione di san Paolo è un dipinto a olio su tela (177,5x128,5 cm) del Parmigianino, databile al 1527 e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. ### Descrizione e stile. L'esattore romano Saulo è appena caduto da cavallo, quando uno squarcio luminoso nel cielo segna la sua illuminazione divina e conversione al cristianesimo. Il tema è svolto con il protagonista semisdraiato a terra, con le braccia spalancate, di cui una appoggiata al suolo, e le gambe divaricate, dando un grande dinamismo alla scena, magnificato soprattutto dal cavallo bianco che si impenna, di profilo col muso girato verso lo spettatore. Elemento curioso e sfarzoso è la sella di pelliccia d'ermellino. L'uso delle torsioni, le proporzioni allungate e gli arti gonfiati (soprattutto i polpacci e le cosce) sono perfettamente compatibili con la produzione dopo il soggiorno romano, influenzata da Michelangelo, ma rielaborata in qualcosa di più originale, di 'manierista'. Lo sguardo è estatico, rivolto verso l'alto, proprio come nel San Rocco e un donatore. La figura antinaturalistica del cavallo, dal collo gonfio e la testa piccola e sottile, le redini ridotte a un filamento capriccioso, la gualdrappa setosa, le vesti leggere del santo, le lumeggiature dorate della superficie, danno al dipinto il segno di un'invenzione decorativa, di un'astrazione deformata e compiaciuta. Il tutto è ambientato in un paesaggio fatto di alberelli fronzuti, colline e montagne, legato ai modi di Dosso Dossi e della pittura nordica, da cui sembra derivare il cupo cielo plumbeo, con toni rossastri attorno all'emanazione divina. Esiste un disegno che riproduce con poche variazioni la tela e se il riferimento alla Cacciata di Eliodoro di Raffaello, nelle Stanze vaticane." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Centauro ferito. ### Introduzione: Il Centauro ferito è un dipinto a tempera d'uovo e olio su tavola (77,5x68,5 cm) di Filippino Lippi, databile al 1485-1490 circa e conservata nella Christ Church Picture Gallery di Oxford. ### Descrizione e stile. In un paesaggio roccioso, con un'ariosa apertura sul mare a sinistra, un centauro, uscito dalla grotta in cui si intravede la sua famiglia, ha trovato la faretra di Cupido e inavvertitamente si è ferito uno zoccolo con una freccia. Accanto alla grotta il giovane dio alato se la dorme tenendo l'arco rosso. La scena ha un evidente contenuto allegorico, derivato in parte dai Fasti di Ovidio (Libro V, 387 e ss.), in cui si racconta come il centauro Chirone, mentre ispezionava le frecce di Ercole, si ferisce rimanendo fatalmente contaminato dal veleno dell'Idra di Lerna. Il centauro, per metà uomo e per metà animale, era un simbolo spesso usato dall'Accademia neoplatonica per definire la natura umana, divisa tra istinti più bassi, animali, e ispirazioni alte, voltate al divino. Il messaggio che qui si è voluto rappresentare è un'allegoria dei pericoli dell'amore: a riprova di ciò c'è l'atteggiamento del centauro che, tutt'altro che contrariato per la ferita, osserva con curiosità le frecce nella faretra decorata d'oro e con un laccio terminante in nappe che svolazza creando sinuose curve, nello stile più tipico dell'artista. Grande attenzione è riservata al paesaggio, con lo sperone roccioso popolato di alberelli e arbusti a cui fa da contraltare la veduta marina, densa di valori atmosferici che spingono l'occhio in lontananza. Il prato in primo piano è descritto con la stessa amorevole cura, con un arbusto secco dal ramo spezzato. Sul retro della tavola si trova una composizione incompleta e frammentaria che forse rappresenta un'allegoria del Fato o della Fortuna, forse un'idea abbandonata piuttosto che il progetto per una decorazione fronte-retro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Porzia (Fra Bartolomeo). ### Introduzione: Porzia è un dipinto a olio su tavola (108x52 cm) di Fra Bartolomeo, databile al 1490-1495 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. Fa coppia con una Minerva entro una nicchia del tutto analoga, nel Museo del Louvre. ### Descrizione e stile. Da una nicchia si affaccia una fanciulla che i carboni ardenti ai suoi piedi fanno riconoscere in Porzia, figlia di Catone l'Uticense, che si uccise ingoiandoli per la sconfitta del marito, Marco Giunio Bruto, durante la battaglia di Filippi. La donna doveva far parte di una serie di donne illustri, magari destinata a decorare una sala di un palazzo privato. La figura ancheggia sulla sinistra, indicando a destra un probabile pendant. L'ampio panneggio, che ricade con pieghe ampie e solenni, aumenta il senso del volume, così come la collocazione nella nicchia, riservata solitamente alla statuaria." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ingresso di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860. ### Introduzione: L'Ingresso di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860 è un disegno a china acquerellato su carta (38 × 58 cm) eseguito da Franz Wenzel Schwarz (1842-1919) in un arco temporale che va dal 1860 al 1875 e conservato presso il Museo civico di Castel Nuovo a Napoli. ### Descrizione. L'autore austriaco, operante a Napoli già durante il periodo borbonico, era noto per le sue esecuzioni rappresentanti scena di vita reale. La rappresentazione del disegno riguarda l'ingresso nella capitale del Regno delle Due Sicilie di Giuseppe Garibaldi con le sue truppe militari. Egli entra in città vittorioso ed acclamato dalla folla che, festeggiante, lo porta in trionfo. La scena si svolge nella vecchia piazza Spirito Santo divenuta immediatamente dopo questo evento, piazza sette Settembre. Interessante è notare lo sfondo del disegno, su cui si ammira il Palazzo Doria d'Angri di Luigi Vanvitelli, dal cui balcone principale Garibaldi proclamò l'annessione del Regno delle Due Sicilie a quello d'Italia. Del palazzo si può notare anche che la parte superiore è caratterizzata da otto sculture, sei delle quali (quattro del lato sinistro dell'edificio e due di quello destro) oggi perdute in quanto distrutte durante un bombardamento degli alleati avvenuto nella seconda guerra mondiale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tarquinio Prisco fonda il tempio di Giove in Campidoglio. ### Introduzione: Tarquinio Prisco fonda il tempio di Giove in Campidoglio è un affresco staccato riportato su tela (132x150 cm) di Perin del Vaga, databile al 1521 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. Proviene da palazzo Baldassini a Roma. ### Descrizione. Il re Tarquinio Prisco è raffigurato a sinistra, con un braccio alzato e la veste da guerriero, mentre osserva un architetto che in terra traccia i segni per gettare le fondazioni del Tempio di Giove Capitolino, lo storico edificio sacro che si trovava sull''acropoli' romana. Assistono vari personaggi, ritratti in isocefalia, che coi loro gesti e sguardi, ora sorpresi, ora interessati, ora distratti, sondano lo spazio indirizzando l'occhio dello spettatore in ogni direzione. In primo piano si vede un fanciullo accanto al re, mentre sullo sfondo, arrampicati sulle basi di alcune colonne, si trovano due trombicini e alcuni curiosi. Alcune figure si abbracciano, forse per simboleggiare arcadici tempi della concordia. Tra le colonne si aprono poi squarci con vedute di Roma, già costellata di monumenti. ### Stile. La scena mostra una monumentalità e una vivace vena narrativa formatasi a fianco di Raffaello nelle Stanze Vaticane. In particolare alcuni dettagli, come le persone abbracciate alle colonne per innalzarsi e meglio vedere la scena, sono citazioni testuali di affreschi come la Cacciata di Eliodoro dal tempio. Evidente è l'interesse decorativo, dato dai toni pastello delle vesti dei personaggi o dalla piacevolezza degli scorci cittadini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giustizia di Seleuco. ### Introduzione: La Giustizia di Seleuco è un affresco staccato riportato su tela (148x197 cm) di Perin del Vaga, databile al 1521 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. Proviene da palazzo Baldassini a Roma. ### Descrizione. Il re di Locri Epizefiri Seleuco, per mostrare la sua imparzialità davanti alle leggi da lui stesso promosse, arrivò a punire l'empio figlio, colpevole di adulterio, con l'esemplare pena di avere un occhio cavato, come previsto esplicitamente da una norma, senza sconti. Il re è rappresentato tra una serie di personaggi a sinistra mentre impartisce con fermezza l'ordine, nonostante le figure che piangono, e la pena viene eseguita a destra, sui gradini di un tempio, dove un boia si avvicina al giovane seduto, pronto a gettare l'occhio cavato in una bacinella lì presente. Molti sono gli astanti, con un paesaggio campestre che si apre nello squarcio centrale tra gli edifici. ### Stile. La scena mostra una monumentalità e vivace vena narrativa formatasi a fianco di Raffaello nelle Stanze Vaticane. In particolare alcuni dettagli, come la figura che distende le braccia per indicare il fulcro della scena, sono citazioni testuali di affreschi come l'Incoronazione di Carlo Magno. Evidente è l'interesse decorativo, dato dai toni pastello delle vesti dei personaggi o dalla piacevolezza dello scorcio paesistico." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Camera nuziale Borgherini. ### Introduzione: La Camera nuziale Borgherini era un ciclo di pitture un tempo presenti in palazzo Borgherini a Firenze. ### Descrizione. La camera era stata disegnata da Baccio d'Agnolo ed era probabilmente un complesso di architettura lignea che comprendeva vario mobilio, rallegrato dai pannelli dipinti, tutti a olio su tavola. Vasari elencò 'spalliere, cassoni, sederi e letto di noce', tutti 'pieni di putti intagliati con somma diligenza' e decorati dalle pitture. Il tema, in generale, era quello della prefigurazione della vita di Cristo e dell'esaltazione della Divina Provvidenza, nonché delle virtù cristiane. Elenco dei pannelli." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Costanza Rangoni, contessa Gozzadini. ### Introduzione: Il Ritratto di Costanza Rangoni, contessa Gozzadini, è un dipinto a olio su tavola (50x46,4 cm) del Parmigianino, databile al 1530 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. La donna ha indosso un sontuoso vestito rosato, con le maniche a sbuffo decorate da tagli alla francese, secondo la moda dell'epoca. È aperto sul petto e mostra la sottostante camicia bianca, fermata al collo da una fascia dello stesso colore dell'abito. In testa indossa una cuffia a ciambella con ricami d'oro, secondo una moda lanciata a suo tempo da Isabella d'Este e popolare nei primi decenni del Cinquecento in tutta l'area lombarda e padana. Il volto è di tre quarti e mostra una notevole finitezza, rispetto all'abito tratteggiato in maniera più svelta, con rapide pennellate non completamente fuse. Essa guarda lo spettatore intensamente, instaurando un muto dialogo da cui traspare la sua psicologia, di donna nobile, intelligente e carismatica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giuseppe condotto in carcere. ### Introduzione: Giuseppe condotto in carcere è un dipinto a tempera su tavola (95,7x130,5 cm) di Francesco Granacci, databile al 1515 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. Faceva anticamente parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo di una vasta architettura e di un paesaggio che si rifà alla scuola fiorentino-umbra di fine Quattrocento, l'artista rappresentò varie scene correlate della vita di Giuseppe. La narrazione si ispira molto fedelmente al racconto biblico (Genesi, 37 e 39). Giuseppe dopo essere stato venduto dai fratelli all'egiziano Putifarre soprintende alla gestione della casa di lui e, grazie alla benedizione del Signore, le cose prosperano. Alla miracolosa benedizione si riferiscono probabilmente le apparizioni celesti, anche se Putifarre è pagano, come mostra il suo gesto di adorare l'idolo su una colonna. Sullo sfondo, dentro un palazzo circondato da loggiato (da notare la fuga prospettica di archi al centro), si svolge l'episodio dell'adescamento da parte della moglie di Putifarre, consorte del padrone di Giuseppe, la quale vedendopsi rifiutata finge di essere da lui violentata, dando l'allarme. Accorrono numerose guardie e, in primo piano, catturano Giuseppe. Egli è poi condotto in prigione (finestrella con la grata nell'edificio al centro), dove conosce i due compagni del coppiere e del panettiere. Stilisticamente il pannello mostra un gusto ancora un po' arretrato, legato ai modi di quindici/vent'anni prima, ispirati all'ultimo Botticelli o a Pietro Perugino. Le figure infatti interagiscono ordinatamente con lo spazio, dividendosi nettamente tra sfondo e primo piano, con una gestualità pacata, espressiva quanto basta per capire il racconto. I colori sono sgargianti, in tonalità piene che evidenziano i volumi delle forme. Queste caratteristiche appaiono già superate nei pannelli di Pontormo della serie, di quella stessa prima fase, verso il cui gusto si orientaranno anche le scelte successive dei committenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giuseppe presenta al faraone il padre e i fratelli. ### Introduzione: Giuseppe presenta al faraone il padre e i fratelli è un dipinto a tempera su tavola (95×224 cm) di Francesco Granacci, databile al 1515 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. Faceva anticamente parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo di una vasta architettura e di un paesaggio che si rifà alla scuola fiorentino-umbra di fine Quattrocento, l'artista rappresentò la scena finale della vita di Giuseppe. Sembra di scorgere infatti il battistero di Firenze senza il tetto. La narrazione si ispira molto fedelmente al racconto biblico (Genesi, 47, 7). Giuseppe, divenuto governatore d'Egitto, dopo varie vicende e dopo aver fatto portare il padre in terra nilotica, li perdona e, infine li presenta al faraone. Sullo sfondo di un palazzo, una sorta di anfiteatro ottagonale e una loggia si vede arrivare da sinistra il corte del faraone, con Giuseppe che lo precede e che fa un gesto di presentazione verso i quattro fratelli, tutti inginocchiati col bastone del pellegrino, e il padre al centro di essi. Nella parte destra e sullo sfondo, qua e là, vari personaggi di contorno riempiono la scena, variamente atteggiati. Stilisticamente il pannello mostra un gusto ancora un po' arretrato, legato ai modi di quindici/vent'anni prima, ispirati all'ultimo Botticelli o a Pietro Perugino. Le figure infatti interagiscono ordinatamente con lo spazio, dividendosi nettamente tra sfondo e primo piano, con una gestualità pacata, espressiva quanto basta per capire il racconto. I colori sono sgargianti, in tonalità piene che evidenziano i volumi delle forme. Queste caratteristiche appaiono già superate nei pannelli di Pontormo della serie, di quella stessa prima fase, verso il cui gusto si orienteranno anche le scelte successive dei committenti. Antonio Natali attribuì il paesaggio al Maestro dei Paesaggi Kress." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cupido che fabbrica l'arco. ### Introduzione: Cupido che fabbrica l'arco è un dipinto a olio su tavola (135x65,3 cm) del Parmigianino, databile al 1533-1535 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il formato stretto e alto della tavola incornicia alla perfezione il corpo statuario di Cupido, che dimostra forse dieci o undici anni, dalla pelle perfettamente liscia. Il fanciullo, tutto nudo, è voltato di spalle ruotando la testa verso lo spettatore, mentre con un grosso coltello sta intagliando un arco da un ramo poggiato su alcuni libri, declassati a bancone da lavoro, su cui il giovinetto appoggia anche la punta del piede sinistro, col ginocchio piegato in avanti (forse allusione alla prevalenza dell'eros sulla scienza). Il capelli ricci e biondi sono raccolti da una catenella dorata, ricordando un'acconciatura prettamente femminile. Evidenti sono i risvolti erotici, dati dalle natiche dalla rotondità e morbidezza tipicamente infantili ben in vista, nonché dalla pittura 'a punti di luna', cioè dall'accento lunare posto sulla carne nuda che si staglia statuaria sullo sfondo scuro. L'attenzione nella metà inferiore del dipinto è attirata dai due putti che si intravedono tra le gambe di Cupido, stretti in un abbraccio sporgendo a mezza figura oltre il piano d'appoggio principale. Il maschietto, che è alato, indirizza allo spettatore uno sguardo di maliziosa complicità, stringendo con forza la femminuccia, che cerca di ribellarsi in una smorfia di rabbia molto ben rappresentata, che sicuramente richiese un accurato studio dal vero. Egli le blocca un polso e le afferra l'altro braccio, avvinghiandola a sé, in un gesto che Vasari lesse, forse un po' forzatamente, come «uno piglia l'altro per un braccio e ridendo vuol che tocchi Cupido con un dito, e quegli, che non vuol toccarlo, piange mostrando aver paura di non cuocersi al fuoco d'amore». I due fanciulli rappresentano forse le insidie dell'amore non corrisposto a cui Cupido, fabbricando la sua arma, metterà presto rimedio. Sulla coppia di amorini sono state formulate varie ipotesi interpretative: Anteros e Liseros (rispettivamente l'impulso maschile che dà forza all'amore e il principio femminile che lo estingue), oppure l'Amor sacro e Amor profano, o ancora gli opposti alchemici. Essi prefigurano, stilisticamente, il gruppo degli angeli di sinistra nella Madonna del collo lungo e appaiono come una riflessione sui putti del Correggio, anche se in uno spirito ormai lontano da quello così amabilmente spontaneo delle opere suo maestro. L'opera mostra affinità con le opere degli anni trenta, quali lo scintillare dorato dei capelli, gli occhi vivi, la luce fredda e artificiale. Vasari la definì «vaga per colorito, ingegnosa per invenzione e graziosa». Innocentemente malizioso, il dipinto ha una grande freschezza espressiva che riesce a mettere in secondo piano l'artificio antinaturalistico di quel corpo di marmo e di quelle ali che paiono di metallo. Dietro l'ispirazione letteraria, petrarchesca dell'opera, si cela un'esaltazione pagana e carnale dell'amore, non esente da una certa ambiguità sessuale, a cui sembra alludere la complice malizia dell'espressione del protagonista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Coperta di ritratto con grottesche. ### Introduzione: La Coperta di ritratto con grottesche è un dipinto a olio su tavola (73x50,3 cm) attribuito a Ridolfo del Ghirlandaio, databile al 1510 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. L'opera è associata al ritratto di Donna velata nello stesso museo. ### Descrizione e stile. Non era infrequente, dall'inizio del Cinquecento, proteggere i ritratti con lastre lignee scorrevoli, dette appunto 'coperte' o 'tirelle'. Queste dovevano essere sottili ed avere dimensioni leggermente superiori delle opere, per adattarsi su di esse, compresa l'eventuale cornice; tale usanza era nata probabilmente in coincidenza col declino dei ritratti di profilo, che invece venivano chiusi a libro. La coperta degli Uffizi presenta un soggetto particolarmente evocativo, che introduce con un senso di mistero all'immagine celata, tramite la maschera e l'iscrizione 'SVA CVIQVE PERSONA' ('a ciascuno la propria maschera'). Su uno sfondo scuro si trova infatti la tabella biansata con l'epigrafe latina, circondata da estrosi girali di colore bronzeo in cui si riconoscono vari soggetti: due delfini, un'ampolla col fuoco acceso, una testina animale, due draghi dalla coda attorcigliata e maschere sotto le zampe. Al centro, in chiari colori carnicini, spicca la maschera simbolica, dai tratti indefinitamente maschili o femminili." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Alonso Berruguete). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto a olio su tavola (89x64 cm) di Alonso Berruguete, databile al 1515 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. ### Descrizione e stile. Su uno scuro paesaggio di sfondo la Madonna, qui a mezza figura, tiene il Bambino solleticandolo. Egli è rappresentato in scorcio diagonale, coi piedini in primo piano su un cuscino rosso poggiato su un parapetto e la testa a destra, oltre quella di Maria, che è di profilo. Una tale composizione, ispirata da opere fiorentino del primo Quattrocento (soprattutto Donatello), si ritrova molto simile ma invertita in una Madonna del Bacchiacca, oggi al Walters Art Museum di Baltimora: probabilmente entrambi si ispirarono a un prototipo michelangiolesco, a cui rimandano le grandi e poderose mani di Maria. La tavolozza appare leggermente cangiante negli incarnati e molto accentuato è il rilievo scultoreo nella figura del Bambino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Salomè con la testa del Battista (Alonso Berruguete). ### Introduzione: Salomè con la testa del Battista è un dipinto a olio su tavola (87,5x71 cm) di Alonso Berruguete, databile al 1512-1517 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. ### Descrizione e stile. Sullo sfondo di una parete scura, che rivela a sinistra un paesaggio nordico, Salomè seduta tiene nel vassoio la testa di Giovanni Battista recisa. Le forme sono allungate e sinuose, accentuate dai panneggi e dal velo trasparente mosso dal vento in testa alla donna. L'espressività è caricata, soprattutto nella gigantesca testa del Battista, che sembra rifarsi piuttosto all'iconografia di Golia. In basso a destra si vede un libro, appoggiato con una prospettiva distorta, da sott'in su." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Presentazione al Tempio (Fra Bartolomeo). ### Introduzione: La Presentazione al Tempio è un dipinto a olio su tavola (155x159 cm) di Fra Bartolomeo, datata 1516 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. La scena è ambientata in una spoglia architettura classica, sullo sfondo di un altare racchiuso tra due colonne, delle quali si vede solo il fusto e la base. Al centro il sacerdote Simeone, con una sgargiante veste rossa, regge il Bambino benedicente e si colloca tra Giuseppe, a sinistra, e Maria (posti un gradino più in basso), mentre da dietro appaiono due figure femminili, tra cui la profetessa Anna (quella più anziana). Sull'altare l'ancona ritrae Mosè. Il ritmo pausato, la ricca corposità del colore, la maestosità e i volumi monumentali dei personaggi ne fanno un ottimo esempio dello stile del pittore e, più in generale, della 'scuola di San Marco' di cui Fra Bartolomeo fu il maestro indiscusso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Storie di Virginia (Filippino Lippi). ### Introduzione: Le Storie di Virginia è un dipinto a tempera su tavola (45x126 cm) di Filippino Lippi, databile al 1478-1480 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. La scena ha come tema fondamentale l'onore violato, ispirato al racconto di Tito Livio: Virginia, dopo essere stata rapita da Marco Claudio (a destra), viene dichiarata schiava di Appio Claudio dai Decemviri (al centro). Il padre ed il marito della donna, però, dapprima chiedono clemenza, poi, per preservare l'onore della donna, la uccidono, il che innesca la rivolta dei Romani (a sinistra). Tipico pendant con Lucrezia romana, rappresentava un modello di castità e continenza per le giovani spose, per cui è frequente trovarla su arredi nuziali, come i cassoni, o su piccole opere destinate alla decorazione di camere e altri ambienti privati. Ispirate allo stile di Botticelli, le scene sono ambientate in una rigorosa architettura classica, dalle forme nitide, composta da un lungo portico, con scarsella chiusa al centro, oltre il quale si vedono alcuni edifici e un paesaggio, che in lontananza porta alle mura di una città, del tutto simili a quelle di Firenze. I personaggi sono particolarmente vivaci, ma l'unità narrativa è garantita dal raccordo dello sfondo architettonico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Storie dell'infanzia di Giuseppe. ### Introduzione: Storie dell'infanzia di Giuseppe è un dipinto a olio su tavola (98x135 cm) di Andrea del Sarto, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. Faceva anticamente parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Una grossa rupe e alcuni edifici fanno da sfondo alle storie di Giuseppe, trattate in più gruppi di figure e disposti in diversi punti del dipinto, ora in primo piano, ora in lontananza. Lo schema ricorda Piero di Cosimo, primo maestro del Sarto, ma la sciolta articolazione delle storie, sebbene non raggiunga la frenesia di quelle di Pontormo, dimostra un pieno superamento dei modi quattrocenteschi, da cui ad esempio Francesco Granacci, altro artista attivo nella serie, non seppe mai allontanarsi. Da sinistra si svolgono gli episodi di Giuseppe, sempre riconoscibile per l'abito giallo. Egli dopo aver interpretato i sogni del padre Giacobbe (a sinistra), in cui dimostra la predilezione del genitore rispetto ai suoi fratelli (a cui alludono il sole e la luna in cielo, in cui si vedono le facce dei genitori), viene inviato al centro, da Giacobbe e Rachele, a unirsi ai suoi fratelli pastori, recandovisi subito lungo un tragitto che si sviluppa in profondità. Al centro però, verso destra, essi lo fermano e lo gettano in un pozzo per via della gelosia che egli suscita loro. Essi se ne tornano dunque a casa e uno di loro mostra, in primo piano a destra, la tunica del fanciullo imbrattata di sangue al padre disperato, che lo crede morto sbranato dai lupi. Lo stesso malvagio fratello si vede al centro mentre scende dalla rupe, con la veste del fratellino sottobraccio. Giuseppe però si è salvato e, come si vede a destra con un nuovo vestito rosso, viene raccolto da dei mercanti che decidono di portarlo in Egitto dove lo venderanno come schiavo. La complessa articolazione delle storie è risolta con originalità nei vari gruppi, unificati dal medesimo spazio, una cristallina veduta naturale, con squarci di ampio respiro ai lati, dove il paesaggio si fa più profondo, velato da una lontana foschia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giuseppe interpreta i sogni del faraone. ### Introduzione: Giuseppe interpreta i sogni del faraone è un dipinto a olio su tavola (98x135 cm) di Andrea del Sarto, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. Faceva anticamente parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. L'Egitto in cui sono ambientate le storie venne immaginato come un luogo ideale popolato di costruzioni rinascimentali, immerse in un verdeggiante paesaggio. Più gruppi di figure, disposti in diversi punti del dipinto, ora in primo piano, ora in lontananza, svolgono il tema biblico, dimostrando un pieno superamento dei modi quattrocenteschi, da cui ad esempio Francesco Granacci, altro artista attivo nella serie, non seppe mai allontanarsi. Da sinistra si vede la tenda del faraone, vicino al quale si vedono le sette spighe piene (che spuntano nell'acqua, vicino a un putto) e le sette vacche magre, accalcate in riva a un fiume; sullo sfondo Giuseppe viene liberato di prigione, su suggerimento dei suoi ex-compagni di cella, e condotto dal faraone, a destra al quale interpreta correttamente i sogni e al centro riceve, come segno di gratitudine per la spiegazione, un collare d'oro, tra la sorpresa degli indovini di corte. La complessa articolazione delle storie è risolta con originalità nei vari gruppi, unificati dal medesimo spazio, una visione cittadina in cui dimostrò una piena padronanza della prospettiva, con alcune piacevoli aperture paesistiche a sinistra e a destra, sotto l'arco della scalinata. La veste di alcuni personaggi, tra cui soprattutto quello con la camicia rossa, aiuta a leggere lo svolgersi dei fatti. L'uomo dalla camicia rossa e il suo compagno con il corpetto bruno e la camicia verde compaiono ben cinque volte: al centro, mentre tre scendono la scala della prigione con Giuseppe (dalla veste azzurra) e una a destra, davanti al Tempio. Giuseppe, analogamente, compare quattro volte e i sacerdoti del faraone due. Alcuni elementi si distinguono come pure decorazioni di sapore manierista, ispirate probabilmente dall'ex allievo Pontormo: ne sono esempio l'uomo nudo sdraiato a sinistra, una personificazione fluviale che non ha un ruolo nella storia, ma appare piuttosto come sfoggio di bravura anatomica, e i due putti che reggono con nastri il baldacchino del faraone, un elemento puramente decorativo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Tributo a Cesare. ### Introduzione: Il Tributo a Cesare è un affresco (502x536 cm) di Andrea del Sarto e Alessandro Allori, databile al 1520 circa (prima fase) e al 1582 (seconda fase) e conservato nella villa medicea di Poggio a Caiano (Prato). ### Descrizione e stile. La scena è ambientata sui gradini di una maestoso edificio classico, scorciato in maniera adattata per l'angolo di visuale, l'altezza e l'illuminazione della parete. Nel brulicare di personaggi, che animano la scena su diversi piani, si riconosce al centro Cesare/Lorenzo de' Medici con la corona d'alloro, che riceve alcuni ambasciatori. Essi hanno portato numerosi doni, soprattutto animali, tra cui si vede incedere, sullo sfondo a sinistra, la famosa giraffa Medici, dono del sultano d'Egitto del 1487. La parte più antica è quella con la cromia più chiara a sinistra; dalla fine della gradinata si vede una cesura che affiora e la parte seguente leggermente più scura: si tratta dell'aggiunta dell'Allori. Al centro delle due parti, vicino a un putto vivacemente atteggiato accanto a un tacchino, si trova la firma dei due artisti su un blocco di pietra. Tra i personaggi più singolari, il gruppo di personaggi con animali a sinistra, dalle pose ricercate, il cagnolino che scende le scale e il nano con la scimmietta, seduto sui gradini in primo piano. Le statue che decorano l'edificio sono tutte simboli celebrativi: vi si vedono due personificazioni dell'Abbondanza, una Giuditta con la testa di Oloferne (allusione alla Giuditta di Donatello che decorava Palazzo Vecchio e che era simbolo del potere civile fiorentino), e una rappresentazione della Giustizia (in alto a destra). La scena si segnala per la ricchezza di pose, atteggiamenti dei personaggi, scalati nei vari piani della rappresentazione con estrema libertà. Ciò ne fa una rappresentazione su scala monumentale delle caratteristiche più avanzate, sperimentate nelle Storie di Giuseppe della Camera nuziale Borgherini. Il colore pesca in tonalità insolite e ricercate, prediligendo le tinte secondarie, come il violetto, il verde acqua, l'arancio, l'albicocca, all'insegna della massima preziosità, ben intonata al tema esotico della scena." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Alessandro Allori). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto a olio su tela (202x117 cm) di Alessandro Allori, firmata e datata 1561, e conservato nel Musée Magnin di Digione. ### Descrizione e stile. Il tema di Susanna, preso dal Libro di Daniele (13), era popolare nell'arte del pieno Rinascimento, venendo spesso rappresentato dagli artisti quale esempio di virtù che vince il vizio, nonostante le insidie. Più che il tema moraleggiante, all'artista interessava rappresentare soprattutto una scena di raffinato erotismo, col corpo nudo della fanciulla che sembra accogliere, piuttosto che respingere, le avances dei 'vecchioni', rappresentati in pose audaci. Una ricca ornamentazione ne fa un esempio tipico di opera destinata alle élite dell'epoca. il colore ricco e smaltato è tipico dello stile dell'artista, primo allievo di Agnolo Bronzino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Paesaggio vicino Figueres. ### Introduzione: Paesaggio vicino Figueres è un dipinto dell'artista spagnolo Salvador Dalí. ### Descrizione. Questo è uno degli iniziali lavori del pittore (il primo famoso), dato che lo disegnò quando egli aveva solo sei anni; l'immagine riporta i dintorni di Figueres, sua città natale e dove trascorse i suoi primi anni. Agli inizi della sua precoce carriera, Dalì fu influenzato dal movimento impressionista e l'opera ne è un puro esempio. Nei dieci anni successivi il suo lavoro si caratterizzò per l'uso di colori brillanti e luminosi, questo fino al 1920 quando iniziò a creare opere cubiste e surrealiste. Paesaggio vicino Figueres fu dipinto a olio su una cartolina delle dimensioni di 14x9 cm, soprattutto la parte superiore (che potrebbe rappresentare il cielo oppure montagne verdi o innevate), pitturata in maniera tanto sottile che si intravedono segni stampati sotto. È oggi parte di una collezione privata di New York, Stati Uniti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pala dei Fornai. ### Introduzione: La Pala dei Fornai è un dipinto a olio su tela sagomata (318×152 cm) di Francesco Savanni, datato 1753 e conservato nella chiesa di San Giuseppe di Brescia, al secondo altare sinistro. ### Descrizione. La pala presenta un notevole affollamento di soggetti, conseguenza degli accordi stipulati con la supplica, dove oltre al santo protettore Guglielmo da Vercelli, raffigurato in basso mentre distribuisce il pane ai poveri, si possono trovare una moltitudine di santi e sante dell'Ordine francescano in adorazione della scena superiore, con la presentazione di Maria al Padre Eterno da parte di sant'Anna, il tutto sovrastato dalla colomba dello Spirito Santo. La rappresentazione si svolge per la maggior parte tra le nubi ed è completata da alcuni angioletti frapposti alle figure dei santi. La tela è firmata e datata in basso a sinistra, su un lembo della veste del povero: 'FRANC:US SAUANI / FECIT 1753'. ### Stile. La composizione è di difficile esecuzione, soprattutto per la grande quantità di figure che il Savanni si trova a dover posizionare nello spazio ridotto e in una grande varietà di atteggiamenti. La dura prova porta comunque a un esito piacevole ma mancante di profondità, tanto che la composizione appare quasi bidimensionale e le distanze tra i piani risultano appiattite. Il Savanni ripropone qui i riferimenti artistici a cui sempre guarderà nella sua produzione, cioè Giovanni Battista Piazzetta e Giambattista Pittoni, quest'ultimo recuperato però in una chiave coloristica più sommessa. Il dover rappresentare santi e sante nei loro abiti monacali, con conseguente prevalenza di tonalità scure, costringe il pittore a un'armonizzazione tonale mediante delicate sfumature, non rinunciando però a vivaci inserti cromatici di bianco, rosso, verde e violetto, rilevabili in più punti. Secondo Gaetano Panazza e Camillo Boselli (1946), il dipinto è paradigmatico della produzione del Savanni, che rimarrà sempre orientato verso quella che i due critici definiscono 'aurea mediocrità'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni. ### Introduzione: L'incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni è un dipinto olio su tela, di 92,5x123 cm, realizzato dall'artista romantico William Turner nel 1835 e oggi conservato nel Museum of Art di Cleveland negli Stati Uniti. ### Descrizione. Questo dipinto ritrae l'incendio che distrusse il parlamento di Londra nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 1834. Il protagonista del dipinto è sicuramente la natura distruttrice; questo quadro non è dunque altro che la rappresentazione del sublime: la nube di fuoco che sale dal fiume avvolgendo ogni cosa incute terrore e, nello stesso tempo, suscita un ammirato stupore per l'inesorabile forza della natura. Turner è riuscito a cogliere l'attimo in cui un soffio di vento ha spostato la fiamma verso sinistra, lasciando intravedere le torri biancheggianti dell'abbazia di Westminster. Nonostante la grande fiamma sia la protagonista assoluta del dipinto, l'artista non tralascia le figure di esseri umani, come le due quinte di spettatori, una assiepata vicino alla riva del Tamigi (a sinistra), l'altra seduta a cavalcioni della balaustra del ponte di Waterloo (in basso a destra del dipinto). ### Stile. Nel dipinto è assente la prospettiva e la diagonale formata dal molo e dalle barche si interrompe dove si riflette la luce delle fiamme che bruciano il Palazzo del Parlamento. Lo spazio della composizione è ellittico ed è dominato dal vorticoso turbine di fiamme che rende, attorno ad esso, impercettibili le forme e illimitati i confini spaziali. Il colore è svincolato dalla forma, tanto che sembra quasi sciogliersi (anticipa Monet); c'è un contrasto fra colori caldi (fuoco e fumi) e colori freddi (aria e acqua). Ispirandosi al trattato di Goethe, i primi suggeriscono sensazioni di calore ed energia, mentre i secondi di drammaticità e di negatività. Forma e spazio sono definiti da colori puri (o saturi), ovvero colori non mischiati con altri colori, in particolare nero e bianco, affinché possano avere massima luminosità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Floriano Ferramola e i soldati di Gaston de Foix. ### Introduzione: Floriano Ferramola e i soldati di Gaston de Foix è un dipinto a olio su tela di Modesto Faustini, databile alla seconda metà del XIX secolo e conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. ### Descrizione. La tela fissa uno dei più singolari episodi accaduti durante il tragico sacco di Brescia del 1512: le cronache narrano che, mentre Floriano Ferramola dipingeva gli affreschi della corte di Palazzo Borgondio a Brescia, la soldataglia francese di Gaston de Foix-Nemours penetrò nel palazzo per saccheggiarlo e, giunta ai piedi dell'impalcatura, impose al pittore di scendere e di consegnare oggetti preziosi e denaro.Floriano, senza scomporsi, avrebbe risposto che 'se l'intendesse con la moglie' e, alle repliche, aggiunse che 'facessero quanto volessero, gli bastava il pennello'. A quel punto, i soldati francesi, saliti sull'impalcatura, lo trascinarono a terra e stavano per ucciderlo, quando sopraggiunsero alcuni ufficiali che lo liberarono per ordine diretto di Gaston de Foix. Condotto il Ferramola alla sua presenza, il condottiero volle da lui un ritratto, per il quale lo ricompensò con duecento scudi.Nel dipinto è quindi raffigurato il Ferramola sull'impalcatura, davanti agli affreschi in esecuzione, mentre con atteggiamento scostante si rivolge ai soldati in armatura che, ai suoi piedi, lo stanno minacciando di scendere. A fianco del Ferramola si trova un aiutante, mentre sul margine inferiore, sparsi sul pavimento, si trovano vari attrezzi di lavoro. ### Stile. Il dipinto, sebbene sia di modesto valore artistico, è celeberrimo e iconico per quanto riguarda il tema raffigurato. Più in generale, è possibile collocare l'opera nel più vasto ambito della pittura ottocentesca bresciana a tema storico, che rivela una chiara predilezione all'evento del sacco del 1512 come emblema di una tragedia civica riscattata dall'eroica resistenza dei cittadini.I fatti narrati dalle cronache dell'epoca, tra i quali questo del Ferramola o il sacrificio dei congiurati che provocarono la dura reazione dei francesi, furono idealmente associati, nelle menti e nei pennelli di questi pittori ottocenteschi, agli eventi che, a partire dalla caduta della Repubblica di Venezia, portarono alla nascita dello Stato nazionale con il Risorgimento. Di simile concezione, ad esempio, si trovano alcune tele di Luigi Basiletti e l'ugualmente celebre Arresto di Ventura Fenaroli di Francesco Hayez." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Galleria degli Specchi (palazzo Medici Riccardi). ### Introduzione: La Galleria degli Specchi (anche detta di Luca Giordano), è una sala monumentale del palazzo Medici Riccardi di Firenze, nota sotto il profilo artistico per il ciclo di affreschi nella volta compiuti da Luca Giordano tra il 1682 e il 1685, inneggianti l'Apoteosi della dinastia Medici.Si tratta di uno dei più importanti cicli di affreschi barocchi, nonché uno dei massimi lavori eseguiti dal pittore napoletano durante la sua carriera. ### Descrizione. La sala, ampia e di forma rettangolare, è decorata interamente con gusto barocco. Un lato della parete lunga, affaccia sul cortile interno del palazzo, mentre l'altro è adiacente alla biblioteca Riccardiana. Sul cornicione lungo le pareti sono collocati diversi cartigli nei quali sono scolpiti motti antichi; uno riporta la frase «SAPIENS DOMINATUR / ET ASTRIS» (il sapiente domina anche gli astri), a testimonianza che l'intero programma iconografico contemplava sia l'aspetto religioso, che mitologico che scientifico.La volta è decorata dal ciclo di affreschi di Luca Giordano (1682 e 1685). Lungo le pareti sono invece collocati elementi decorativi in stucco (eseguiti da Agnolo Tortoli, Giovan Battista e Marco Andrea Ciceri, Anton Francesco Andreozzi e Domenico Gori) armadi intarsiati, otto porte-finestre sul lato sinistro e, alternate in successione, quattro porte e quattro specchi dipinti. Questi ultimi costituiscono un elemento di particolare pregio della sala: composti da vetro veneziano, presentano uno decorazioni con motivi floreali e frutti di Bartolomeo Bimbi, uno con motivi animali ed erbe palustri, di Pandolfo Reschi, e putti compiuti da Anton Domenico Gabbiani.Il ciclo di affreschi vede ritratti ai lati (lunghi e corti) della volta otto episodi mitologici che rimandano ai quattro elementi, alle scansioni del tempo e all'età dell'uomo. Ai quattro angoli sono poste alcune figure allegoriche rappresentanti le Virtù cardinali e i Vizi, mentre nella parte centrale del soffitto sono inscenate quattro storie che vedono come fulcro Giove e l'Apoteosi dei Medici.Tutto il racconto si snoda mediante il succedersi delle scene a ciclo continuo, secondo lo stile che Pietro da Cortona adottò già anni prima nei cicli delle stanze dei Pianeti di palazzo Pitti a Firenze e che diverrà l'elemento distintivo e peculiare della pittura del Giordano da questo momento in poi.L'intera lettura narrativa prende il via dal centro della parete lunga sul lato occidentale della Galleria, e prosegue in senso antiorario." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trionfo della Fede sull'Eresia. ### Introduzione: Il Trionfo della Fede sull'Eresia è un affresco (16×4 m) eseguito tra il 1706 e il 1707 da Francesco Solimena per la volta della sacrestia della chiesa di san Domenico Maggiore di Napoli. Rappresenta uno dei più alti capolavori artistici del pittore e più in generale del Settecento napoletano, divenendo un manifesto dell'arte classicista e rococò. ### Descrizione e stile. L'opera si sviluppa centralmente con una serie di personaggi distribuiti caoticamente nella scena, ma con una chiave di lettura della composizione continua e ben definita, che scorre dall'alto verso il basso a serpentina. La narrazione parte dalle figure che riempiono il cielo aureo, quindi l'Eterno Padre, il Cristo e la colomba dello Spirito Santo. Scendendo nella parte centrale sono in evidenza la Vergine che punta il dito sul dirimpettaio San Domenico, indicandolo come santo a cui i fedeli devono mirare per la buona condotta cristiana. Maria è accompagnata da santi e allegorie: alla sua sinistra sono san Tommaso d'Aquino con il sole in petto, mentre alla sua destra san Pietro Martire, santa Caterina da Siena, santa Caterina de' Ricci e santa Rosa da Lima. Sulla diagonale sinistra, invece, ci sono san Domenico che riceve una stella da un angelo, accompagnato ancora più in basso dalle virtù della Sapienza, con in una mano lo scudo recante la colomba dello Spirito Santo e nell'altra il libro della saggezza con sopra l'agnello pasquale, la Fede, più a sinistra, con il calice contenente il corpo di Cristo, mentre ancora più a sinistra è l'Obbedienza. La storia si conclude con San Michele Arcangelo che brandisce un fulmine che sta per scagliare contro gli eretici, ritratti questi in caduta al margine inferiore della composizione, sopra un arco in muratura. In basso a destra sintetizza a conclusione (o apertura) il tema narrativo il cane con la torcia in bocca e l'Idra di Lerna, che rappresentano proprio il concetto di investigazione e ricerca dei padri domenicani delle anime eretiche. Il predominante gusto rococò dell'affresco è sapientemente modulato dalla vivacità della composizione e dei colori che ravviano i fasti del primo rinascimento, lasciando intravedere peraltro, nella scelta dei colori oppositivi blu e rosso delle vesti della Vergine l'influenza di modelli che ricordano il Guercino. Un altro rimando artistico questa volta lo si scova nei confronti di Luca Giordano, dove nella figura dell'arcangelo Michele che sfiora col piede uno degli eretici si intravede la scelta compositiva che l'antico maestro compie nel San Michele Arcangelo sconfigge gli angeli ribelli (1666) del Kunsthistorisches Museum di Vienna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il sogno (Henri Rousseau). ### Introduzione: Il sogno è un dipinto a olio su tela (204,5x298,5 cm) realizzato nel 1910 dal pittore francese Henri Rousseau. Si tratta di una delle ultime opere dell'artista. Il dipinto è un dono di Nelson A. Rockefeller al Museum of Modern Art di New York, dove è tuttora conservato. ### Descrizione dell'opera. L'autore ha realizzato, lungo tutta la sua carriera, più di 25 opere raffiguranti paesaggi che richiamano la giungla. L'aspetto peculiare è che Rousseau non era mai uscito dalla Francia metropolitana, pertanto l'artista si ispirava, nella realizzazione dei suoi dipinti, a descrizioni letterarie, oltre che alla visita di musei di storia naturale e di giardini botanici.Il dipinto rappresenta una giovane donna bianca nuda, sdraiata su un divano rosso, in una giungla: si tratta di Yadwigha, un'amica polacca del pittore. La attorniano vari animali - un grosso serpente arancione, alcuni uccelli, un elefante, una coppia di leoni (maschio e femmina) e un gruppo di scimmie - tutti affascinati dall'ascolto della melodia eseguita da un pifferaio indigeno; ma né essi né la giungla esistono, se non nel sogno di Yadwigha. Nel timore che il pubblico non capisse il quadro, Rousseau scrisse una poesia per accompagnarlo, intitolata Inscrizione per 'Il sogno':." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cacciata dei Bonacolsi. ### Introduzione: La Cacciata dei Bonacolsi è un grande dipinto a tempera su tela di Domenico Morone, realizzato nel 1494 e conservato nel Palazzo Ducale di Mantova. ### Descrizione. La tela illustra la vittoriosa battaglia che, il 16 agosto 1328, Luigi I Gonzaga ingaggiò a Mantova contro Rinaldo Bonacolsi per il possesso della città. Nell'opera è rappresentato sia l'infuriare della battaglia nella principale piazza cittadina, come raccontata dai vecchi cronisti, sia l'architettura della città così come appariva nel momento in cui il Morone la ritrasse, con le sue torri, i palazzi e, in fondo la piazza, la cattedrale di Mantova, rappresentata con la facciata tardogotica dell'architetto veneziano Jacobello dalle Masegne, ornata con le sculture del fratello Pierpaolo e di Giacomino da Pavia.Alle spalle del campanile romanico della Cattedrale si possono scorgere, non più esistenti, la chiesa di Sant'Agata con il suo campanile e il rione degli Scaglioni. Sulla sinistra del quadro si trova invece la torre, anche questa scomparsa, che sbarrava la strada che proveniva da Verona e che attraversava il ponte dei Mulini, da cui entrarono Guido Gonzaga e le sue truppe, giunto in città in aiuto del padre. Tra la porta e la piazza si staglia la torre della Gabbia mentre, sulla destra della tela, si trova il palazzo del Capitano.Questa architettura fa quindi da sfondo alla vita placida della città, rappresentata dal mulattiere che conduce il suo animale carico di sacchi di grano, che viene sconvolta dall'impeto della lotta tra le fazioni cittadine, riprodotta con grande realismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Impressione III (concerto). ### Introduzione: Impressione III (concerto) (Импрессия III (Концерт)) è un'opera a olio su tela di Vasilij Kandinskij realizzata nel 1911. Misura 77,5×100 cm ed è conservata presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus (Galleria Civica nel Lenbachhaus) di Monaco. ### Descrizione. Il dipinto Impressione III rappresenta un'esecuzione musicale, che Vasilij Kandinskij dipinse dopo aver assistito a un concerto del compositore viennese Arnold Schönberg, tenutosi a Monaco. L'opera contiene l'evidente forma del pianoforte nero che si trova su un palco e ai piedi i numerosi spettatori di diversi colori che mette in evidenza la folla del concerto, in lontananza si nota un albero arancio e alla destra dell'albero un presunto stagno blu." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Episodio di vita ospedaliera. ### Introduzione: L'Episodio di vita ospedaliera è un affresco staccato (91x150 cm) di Pontormo, databile al 1514 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze. ### Descrizione e stile. La lettura più diffusa della scena è legata all'attività ospedaliera (Philippe Costamagna), anche se non manca chi via ha scorto episodi della vita di una santa, magari la Beata Umiltà (la Preghiera della Beata Umiltà che risuscita una bambina morta e il Miracolo del ghiaccio richiesto dalla Beata durante la malattia unita a una lavanda dei piedi che ricorderebbe la sua dote più celebre, l'umiltà appunto). In ogni caso la scena riprende il modello della Natività di Maria di Andrea del Sarto (con citazaioni letterarie quali le ciabatte appoggiate a terra e il bacile), intonato però a termini più dismessi e quasi realistici. La sobrietà è accentuata dalla riduzione della gamma cromatica (limitata ai toni rossi, bruni/verdi e violacei, con tocchi d'oro nelle aureole). Figure e pose hanno reminiscenze classiche, ma assolutamente nuova è l'angolosità dei loro contorni e il ritmo scattante dei movimenti, oltre alle espressioni pungenti, che marcano una direzione già verso il superamento dei canoni tradizionali. I volti sono appuntiti, gli occhi tondi, le bocche piccole e spesso dischiuse." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuseppe riceve richieste d'aiuto dai fratelli. ### Introduzione: Giuseppe riceve richieste d'aiuto dai fratelli (o Giuseppe si rivela ai fratelli) è un dipinto a olio su tavola (36,3x142,5 cm) di Pontormo, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Non è chiaro se il pannello rappresenti la prima richiesta d'aiuto dei fratelli di Giuseppe (Genesi 42: 1-8), in cui egli li riconosce ma essi non riconoscono lui, oppure la scena della rivelazione della propria identità da parte di Giuseppe (Genesi 45, 4). Se lo stato d'animo dei fratelli ha fatto inizialmente pensare soprattutto a questa seconda ipotesi, la mancanza di alcuni personaggi orienta gli studiosi oggi più sulla prima. La scena della rivelazione è piuttosto quella del Bacchiacca, Giuseppe perdona i fratelli. La scena è quindi ambientata in Egitto, dove i fratelli di Giuseppe ebreo sono giunti per chiedere aiuto al faraone, affinché venda loro del grano per sopperire alla grave carestia che ha investito la terra Canaan . Qui interloquiscono con un alto funzionario, che altro non è che quel loro fratello tradito e tanti anni prima veduto per invidia a mercanti stranieri. Giuseppe si trova a sinistra, assiso su un trono, mentre distende placidamente il braccio in segno di autorità e dà il via, a destra, allo smercio del grano, che avviene in una piattaforma poligonale rialzata e decorata da parapetto con anelli e da una statua allegorica con iscrizione. Sul trono invece, una specie di una portantina mobile, ardono bracieri e sta un'iscrizione che ricorda la prefigurazione di Cristo ('Ecce Salus Mundi'). al di sopra di un bassorilievo con un putto, una rimembranza dei putti sui braccioli dei troni dei Veggenti sulla volta della Cappella Sistina di Michelangelo. I fratelli di Giuseppe fanno cerchio attorno ad esso, inginocchiati e colti in gesti di penitenza. Dal punto di vista formale il dipinto conserva una certa impostazione tradizionale, con lo svolgimento per lo più rettilineo della scena, simile all'iconologia delle Adorazioni dei Magi o dei Giudizi di Salomone. Vi si trovano sia lo schema piramidale (a sinistra, con la vertice Giuseppe), sia quello circolare (consesso dei fratelli di destra e forma del granaio), non legati però tra loro, ma scissi nelle due metà della scena. Anche le forme dei corpi è tradizionale, ma con qualche accenno alle novità, quali l'esasperazione di alcuni gesti o la creazione di figure longilinee e sciolte, come il fanciullino vestito d'azzurro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giuseppe venduto a Putifarre. ### Introduzione: Giuseppe venduto a Putifarre è un dipinto a olio su tavola (61x51,6 cm) di Pontormo, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. In un affollato mercato egiziano i mercanti isameliti, che avevano acquistato Giuseppe ebreo dai suoi fratelli invidiosi, rivendono il fanciullo come schiavo a Putifarre (Genesi 39: 1). La scena segna un innovativo brulichio di personaggi, ispirato probabilmente alle stampe nordiche che già allora circolavano a Firenze. Al centro della scena si vede il piccolo Giuseppe davanti al suo nuovo padrone, mentre a sinistra gli Isameliti si dividono l'incasso. Come nelle successive tavole del ciclo, la disposizione dei personaggi, che in questo caso aprono un varco al centro, guida l'occhio dello spettatore in profondità, dove stanno, al culmine di una salita, un gruppo di personaggi davanti a un edificio decorato da una statua della Carità. La scultura si trova non a caso sopra la figura di Putifarre, come a elogiarne le virtù. Al centro si vede un portale, affollato da molti personaggi tra cui un cavaliere con l'animale in suggestivo scorcio; a destra un uomo si affaccia da un oculo ruotando in fuori il busto, un'anticipazione degli evangelisti della Cappella Barbadori, che indica un personaggio rivolto verso lo spettatore, probabile autoritratto dell'artista. A sinistra invece una finestra ad arco con le ante aperte rivela lo stesso Putifarre che legge una lettera, simile nell'iconografia alle rappresentazioni di San Girolamo nello studio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Supplizio del fornaio. ### Introduzione: Il Supplizio del fornaio è un dipinto a olio su tavola (61x51,7 cm) di Pontormo, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Questo pannello presenta una doppia scena, legata al supplizio del fornaio e al perdono del coppiere del faraone (Genesi 40). I due servitori erano stati incarcerati nella stessa prigione dove si trovava Giuseppe per via dell'inganno della moglie di Putifarre. Una notte entrambi fecero un sogno che Giuseppe interpretò il mattino seguente. Il coppiere aveva sognato di spremere tre grappoli d'uva per il faraone e Giuseppe gli predisse che in capo a tre giorni sarebbe stato perdonato, raccomandandosi di ricordarsi della sua sventura una volta che avesse potuto parlare col sovrano. Il fornaio invece aveva sognato di trasportare tre canestri di pani in testa i quali venivano mangiati dagli uccelli. Giuseppe lesse in ciò un presagio di sventura, di modo che in tre giorni egli sarebbe stato condannato a morte. Entrambe le profezie ebbero poi luogo, ma il coppiere non si ricordò di invocare l'aiuto per Giuseppe che rimase in carcere. Pontormo compose la scena in maniera originalissima, zigzagando dal gruppo in primo piano a sinistra, dove il coppiere è riammesso a servire il faraone, per poi retrocedere a destra (il fornaio portato al supplizio) e poi di nuovo a sinistra sulla scala (liberazione del coppiere) e in alto a destra, dove in una stanza scura il panettiere è giustiziato. Riempiono poi la scena un cagnolino, simbolo di fedeltà, in basso a destra, e una statua di evangelista o profeta su una colonna a sinistra, che proietta una netta ombra sulla scalinata. Invece del tradizionale modo italiano di organizzare la scena attorno a un fulcro centrale, Pontormo sparse le figure agli angoli della tavola, creando qualcosa di innovativo ispirato probabilmente alle incisioni nordiche che a quel tempo iniziavano a circolare copiose anche a Firenze. Le diverse fasi della storia vengono rappresentate simultaneamente, leggibili facilmente anche senza il ricorso ad artifici tradizionali, come la ripetizione dei colori degli abiti che renda maggiormente riconoscibili i personaggi. L'occhio dello spettatore è quindi guidato in profondità tramite la disposizione dei personaggi, come in altre tavole della serie. Nel gruppo di sgherri a destra si notano facce grottesche derivate dalle caricature di Leonardo. Le figure sono slanciate e colte in movimenti che enfatizzano le torsioni e la varietà delle pose. I colori usati sono brillanti, scelti spesso in mezze tonalità acidule, con effetti cangianti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giuseppe in Egitto (Pontormo). ### Introduzione: Giuseppe in Egitto è un dipinto a olio su tavola (96,5x109,5 cm) di Pontormo, databile al 1518 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. L'opera è forse la più celebre e innovativa di tutto il ciclo pittorico Borgherini-Acciaiuoli. Racconta il ricongiungimento di Giuseppe con la sua famiglia in Egitto (Genesi 47,13 e 48) con una serie di episodi rappresentati contemporaneamente e su piani diversi, con un brulicare di personaggi e figure ispirato più alle incisioni tedesche che alle tradizionali composizioni italiane. Nordico è infatti l'aspetto di numerosi personaggi, delle vesti, del massiccio castello al centro e anche degli alberi che punteggiano qua e là il paesaggio. In primo piano a sinistra Giuseppe presenta al faraone la sua famiglia da lui invitata a trasferirsi in Egitto; a destra Giuseppe procede sul carro trionfale trascinato da tre putti, mentre un quarto si erge su una colonna dietro il protagonista, il quale si sta piegando, aiutato da un altro fanciullo, verso un personaggio inginocchiato che gli presenta una supplica scritta, a simboleggiare il potere e la considerazione di cui egli godeva. A destra, su un edificio cilindrico, si avvolge una scala senza ringhiera, salita da Giuseppe che tiene per mano uno dei suoi figli mentre più in alto un secondo fanciullo è accolto dalla madre affettuosamente; dietro di essi sale il messaggero che ha mandato a chiamare Giuseppe su richiesta dell'anziano padre di lui Giacobbe. Giuseppe, i figli Efraim e Manasse sono infine accolti nella stanza aperta in alto a destra, dove Giacobbe, vecchissimo e ormai pronto a morire, impartisce loro la benedizione. Il protagonista appare quindi più volte, in una sorta di narrazione continua, facilmente identificabile tramite la tunica ocra, il mantello violaceo e il copricapo rosso. Tra i due edifici, ornati da statue che paiono vive, si assiepa una folla di persone mentre più dietro, tra i macigni di un sentiero in salita, alcuni personaggi di difficile identificazione rivolgono la loro attenzione a quello che avviene in primo piano. Tra le sculture, quella maschile di sinistra appare come un omaggio al Bacco di Jacopo Sansovino, in una posa che sarà sviluppata pochi anni dopo nel suo San Quintino. Secondo la testimonianza di Vasari il ragazzo con la veste marrone e il mantello scuro seduto su un gradino al centro sarebbe un ritratto del giovane Bronzino, allievo di Pontormo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuseppe riceve i fratelli. ### Introduzione: Giuseppe riceve i fratelli è un dipinto a olio su tavola (36,2x142,2 cm) di Bacchiacca, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Dopo aver fatto arrestare e poco dopo scarcerare i fratelli che lo avevano venduto da fanciullo, Giuseppe, divenuto nel frattempo un importante funzionario del faraone d'Egitto, senza essere riconosciuto da essi li manda a casa richiedendo loro di portare con sé, la prossima volta che sarebbero tornati in Egitto, il loro fratello più giovane Beniamino e il padre Giacobbe (Genesi, 43): egli li vuole infatti da lui in Egitto e il pannello mostra il loro arrivo, con i muli, la loro presentazione di doni a Giuseppe, che si affaccia al centro da un edificio a pianta centrale, e la loro ripartenza, a destra carichi dei sacchi di grani concessi dal loro parente, che non hanno ancora riconosciuto. Con loro sta il giovane Beniamino, vestito d'azzurro, ma non ancora il padre, che non è voluto partire: Giuseppe dovrà poi architettare per questo lo stratagemma della coppa rubata. Lo svolgimento della scena sfrutta la forma orizzontale della tavola proponendo una lettura da sinistra a destra di facile comprensibilità, senza i guizzi estrosi delle tavole di Pontormo o Andrea del Sarto, con uno svolgimento tradizionale e ordinato che comprende anche l'isocefalia di gran parte dei personaggi. Più originale è invece il trattamento del colore, che predilige toni brillanti e accesi, in un caleidoscopio molto gradevole, ma privo di quegli effetti atmosferici capaci di legare figure e paesaggio. L'ambientazione, con il paesaggio avvallato verso il centro dove fa da cerniera il grande edificio, visibile solo in parte, deriva fedelmente da esempi umbri di Perugino e Raffaello, mentre nell'affollamento di personaggi e nell'originalità della cromia, l'autore sembra sforzarsi di andare incontro alle novità pontormesche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giuseppe perdona i fratelli. ### Introduzione: Giuseppe perdona i fratelli è un dipinto a olio su tavola (36,2x141,6 cm) di Bacchiacca, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery di Londra. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Dopo aver architettato lo stratagemma della coppa rubata, facendola nascondere nella coppa del fratello più piccolo Beniamino, Giuseppe trattiene con sé il fanciullo come schiavo, certo che solo così riuscirà a far partire da Israele suo padre Giacobbe (Genesi 44). La scena mostra i fratelli di Giuseppe (che ancora non lo hanno riconosciuto), che vengono portati da esso con il piccolo Beniamino arrestato; tutti i personaggi si ritrovano nella parte destra dove Giuseppe, davanti a un edificio classicheggiante, tiene un discorso in cui si rivela ai fratelli che anni prima l'avevano venduto come schiavo per invidia. Lo svolgimento della scena sfrutta la forma orizzontale della tavola proponendo una lettura da sinistra a destra di facile comprensibilità, senza i guizzi estrosi delle tavole di Pontormo o Andrea del Sarto, con uno svolgimento tradizionale e ordinato che comprende anche l'isocefalia di gran parte dei personaggi. Più originale è invece il trattamento del colore, che predilige toni brillanti e accesi, in un caleidoscopio molto gradevole, ma privo di quegli effetti atmosferici capaci di legare figure e paesaggio. L'ambientazione, con il paesaggio dolcemente sfumato dalla prospettiva aerea, ha il sapore delle vedute umbre di Perugino e Raffaello, mentre nell'affollamento di personaggi e nell'originalità della cromia l'autore sembra sforzarsi di andare incontro alle novità pontormesche." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ricerca della coppa rubata. ### Introduzione: La Ricerca della coppa rubata è un dipinto a olio su tavola (26x19 cm) di Bacchiacca, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Ritrovati i suoi fratelli, che tanti anni prima l'avevano veduto come schiavo, Giuseppe, senza farsi riconoscere, li riempie di regali e chiede loro di tornare in Egitto col padre e col fratello più piccolo perché desidera ricongiungere la sua famiglia nella terra in cui è diventato uno dei più importanti funzionari del faraone. Ma siccome al viaggio successivo essi si presentano col piccolo Beniamino ma non col padre Giacobbe, Giuseppe è costretto a escogitare un piano per ottenere quello che desidera. Fa dunque nascondere la coppa d'argento del sovrano nel sacco di Beniamino, in modo da poterlo trattenere a sé come schiavo, facendo sì che la prossima volta il padre, tanto attaccato al figlio minore, venga in viaggio. La scena della Ricerca della coppa rubata (Genesi 44, 6) mostra un gruppo di armati che ferma la carovana dei fratelli di Giuseppe, bloccandoli e facendo scendere Beniamino dal mulo che lo trasporta. Compressi nel poco spazio, le numerose figure stanno accalcate in una varietà di pose, ma senza allontananrsi troppo dalla tradizione, come dimostra la sostanziale isocefalia. La tecnica pittorica è invece più aggiornata, con l'uso di colori brillanti e effetti cangianti, nonché un uso accentuato delle sfumature per restituire effetti di volume. Il paesaggio, con una città murata vicina a una radura con alberi, è dipinto nel solco della tradizione centro-italiana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritrovamento della coppa rubata nel sacco di Beniamino. ### Introduzione: Il Ritrovamento della coppa rubata nel sacco di Beniamino è un dipinto a olio su tavola (26x19 cm) di Bacchiacca, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Ritrovati i suoi fratelli, che tanti anni prima l'avevano veduto come schiavo, Giuseppe, senza farsi riconoscere, li riempie di regali e chiede loro di tornare in Egitto col padre e col fratello più piccolo perché desidera ricongiungere la sua famiglia nella terra in cui è diventato uno dei più importanti funzionari del faraone. Ma siccome al viaggio successivo essi si presentano col piccolo Beniamino ma non col padre Giacobbe, Giuseppe è costretto a escogitare un piano per ottenere quello che desidera. Fa dunque nascondere la coppa d'argento del sovrano nel sacco di Beniamino, in modo da poterlo trattenere a sé come schiavo, facendo sì che la prossima volta il padre, tanto attaccato al figlio minore, venga in viaggio. La scena del Ritrovamento della coppa rubata nel sacco di Beniamino (Genesi 44, 12) mostra un gruppo di armati che, dopo aver fermato il gruppo dei fratelli nella scena precedente (Ricerca della coppa rubata) apre i sacchi di ciascuno, compreso quello del piccolo Beniamino seduto in basso al centro. In alto si vede una scena che avviene dopo, scavalcando il pannello di Giuseppe che perdona i fratelli: questi ultimi tornano infatti a Canaan senza il più piccolo e qui trovano il padre Giacobbe che li accoglie sorpreso, girandosi da una panca davanti a un tavolino presso la sua abitazione. Compressi nel poco spazio, le numerose figure stanno accalcate in una varietà di pose, ora frontali, ora di profilo, ora di spalle, ma senza allontananrsi troppo dalla tradizione, come dimostra la sostanziale isocefalia delle figure. La tecnica pittorica è invece più aggiornata, con l'uso di colori brillanti e effetti cangianti, nonché un uso accentuato delle sfumature per restituire effetti di volume. Il paesaggio ha qui accenti più nordici, con l'albero sinistro al centro e la casa dal tetto a falde spioventi, ispirati dalla conoscenza delle stampe nordiche, diretta o magari filtrata dai lavori coevi del collega Pontormo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuseppe venduto dai fratelli (Bacchiacca). ### Introduzione: Giuseppe venduto dai fratelli è un dipinto a olio su tavola (26x19 cm) di Bacchiacca, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. Invidiosi della predilezione che loro padre Giacobbe ha per l'ultimo nato Giuseppe, i fratelli decidono di sbarazzarsi di lui, vendendolo a un gruppo di mercanti ismaeliti e dicendo al loro padre che è morto (Genesi 37, 28). La scena, non sicuramente identificata nell'episodio della vendita, mostra infatti Giuseppe tra i mercanti condotto dal fratello col bastone e la veste viola (riconoscibile anche in altre tavole della serie), ma egli è già adulto e non fanciullo come si vede ad esempio nella scena di Giuseppe venduto a Putifarre di Pontormo, che dovrebbe essere immediatamente successiva. Nello sfondo un gruppo di figure vicine a un cavaliere, probabilmente i fratelli che si spartiscono il ricavato della loro vendita. Pur senza ricercare schemi troppo innovativi, Bacchiacca si ispirò in questa scena alle stampe nordiche (soprattutto Luca di Leida e Albrecht Dürer) come denuncia il chiaroscuro accentuato, la foggia degli abiti e il paesaggio sinistro e incombente sulle figure. I colori usati sono accesi e denotano un'influenza michelangiolesca, presente un po' in tutti i manieristi fiorentini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Arresto dei fratelli di Giuseppe. ### Introduzione: L'Arresto dei fratelli di Giuseppe è un dipinto a olio su tavola (26x19 cm) di Bacchiacca, databile al 1515-1516 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma. La tavola faceva parte della decorazione della Camera nuziale Borgherini. ### Descrizione e stile. La carestia in terra d'Israele spinge i fratelli di Giuseppe ad andare in Egitto, dove al cospetto di un funzionario chiedono di poter acquistare del grano del faraone per sopperire alle loro necessità. Essi non sanno che quel funzionario è il loro fratello venduto anni prima per invidia, ma egli li riconosce e li fa arrestare accusandoli di spionaggio (Genesi 42, 15-17). La scena mostra i fratelli, riconoscibili anche in altre scene per il grande cappello di paglia o per il bastone del viandante, che sono arrestati delle guardie e condotti nella prigione, la cui bassa porta si vede a destra. La scena mostra debiti con le stampe nordiche e con i disegni di generali di Leonardo o Michelangelo per quanto riguarda l'elaborata forma dell'elmo del soldato di spalle. Il chiaroscuro è accentuato, e i colori sono scelti in tonalità accese e insolite, secondo il gusto dell'epoca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Leggenda del figlio del re morto. ### Introduzione: La Leggenda del figlio del re morto è un dipinto a olio su tavola (84,5x196 cm) di Bacchiacca, databile al 1523 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda. ### Descrizione e stile. La storia del figlio del re morto si basava su un passo delle Gesta Romanorum (45), in cui si narra la leggenda secondo cui il legittimo erede del trono è colui che è capace di scagliare una freccia più vicina al cuore del re morto, derivata anche da un passo delle sentenze di Salomone (1 Re 3, 16-28). Il figlio vittorioso si trova inginocchiato al centro alle soglie dei gradini dell'edificio, davanti al giudice e al gonfaloniere, mentre altri contendenti sono ancora occupati nella gara. Ordinati gruppi di personaggi in primo piano fanno da semplici quinte composte da figure eleganti e insolite, secondo un gusto legato al capriccio dell'epoca manierista. Bacchiacca nel realizzare la storia si ispirò al suo lavoro di qualche anno prima per la camera Borgherini, Giuseppe riceve i fratelli, in cui compare un simile edificio a pianta centrale nel mezzo del dipinto, anche se in questo caso amplificò lo spazio disponendo i personaggi su più livelli, fino a un lontano loggiato sullo sfondo, oltre il quale si intravede un paesaggio reso con colori freddi e diafani di gusto nordico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Vertumno e Pomona. ### Introduzione: Vertumno e Pomona è una lunetta affrescata (461x990 cm) di Pontormo, databile al 1519-1521 circa e conservato nel salone della villa medicea di Poggio a Caiano (Prato). ### Descrizione e stile. Ovidio raccontò la storia di Vertumno e Pomona nelle Metamorfosi (XIV, 622-697 e 765-769). Le due divinità sono rappresentate agli angoli inferiori della lunetta, ciascuna con l'attributo che le caratterizza: a sinistra Vertumno con il canestro, a destra Pomona con la falce. Essi indossano abiti da contadini, come anche gli altri personaggi presenti. Il mito è quindi calato in un'atmosfera popolaresca e rustica, assomigliando più alla rappresentazione del riposo di un gruppo di campagnoli durante un assolato giorno di festa. La scena non ha carattere narrativo. In alto si legge l'iscrizione tratta dalle Georgiche di Virgilio (1, 21), dove vengono invocati gli dei e le dee protettori dei campi: DIIQUE DEAEQUE QUIBUS ARVA TUERI. Al centro della lunetta si apre la finestra ad oculo (oggi coperta da un tendaggio, ma nata come fonte di illuminazione della sala), attorno al quale il pittore disegnò fronde di alloro che dipartono simmetriche e quattro putti, due sui rami e due seduti su un muretto, che reggono le estremità di una grande ghirlanda fatta di foglie, frutta e nastri. Sullo stesso muro stanno adagiate due figure, un uomo nudo dalla parte di Vertumno, e una donna vestita di rosso con camicia azzurra e scialle bianco dalla parte di Pomona, forse una rappresentazione della dea Cerere. Una terza donna si trova poco sotto, girata di spalle, mentre dal lato opposto stanno un uomo sdraiato e un cane in scorcio molto realistico (ma ottimizzato per la visione frontale piuttosto che dal basso, come sarebbe naturale per lo spettatore). L'adolescente nudo sopra Vertumno fa penzolare le gambe e si allunga, appoggiandosi sull'avambraccio destro e stendendosi, per sollevare il panno violetto e toccare una foglia di alloro. Egli potrebbe rappresentare un giovane Bacco, dio del vino. Un notevole realismo si può cogliere ad esempio nella figura di Vertumno, rappresentato come un vecchio col volto solcato, le mani nodose, le ginocchia ossute, deformate dal lavoro nei campi. Curiosa è la figura del cane smagrito, corrucciato e come sul punto di abbaiare, in posizione molto naturale derivata sicuramente da uno studio dal vero. Questo particolare interesse verso l'universo naturale venne ispirato probabilmente dalle stampe tedesche, allora già molto diffuse anche a Firenze, con animali, vegetali e uomini rappresentati con la stessa dignità e interesse dell'artista. Secondo un'interpretazione allegorica più complessa l'affresco potrebbe costituire una metafora politica esaltante il destino e l'immoratlità della casata medicea, ricollegandosi al tema celebrativo degli altri affreschi del salone. Il troncone d'alloro rappresentarebbe i vari rami della dinastia (Lorenzo de' Medici usò spesso il Laurus come rimando alla sua persona). Il rinnovarsi generazionale è evocato dall'idea della rigenerazione della natura nel trascorrere delle stagioni. Vertumno simboleggerebbe l'inverno e l'uomo seduto accanto a lui Apollo, dio del Sole; Pomona l'estate o la primavera e la donna di spalle accanto ad essa Diana, cioè la luna. Il complesso delle figure in primo piano simboleggerebbe quindi il trascorrere dei giorni e delle stagioni. La profondità spaziale, come in altre opere del periodo, appare assottigliata, senza però intaccare l'ariosità data dal cielo aperto dello sfondo. Tutto è calibrato con attenzione all'equilibrio generale, movimentato però dalla pluralità di direzioni che suggeriscono le articolate posizioni dei personaggi, i loro gesti e i loro sguardi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Dodici proverbi. ### Introduzione: I Dodici proverbi sono un dipinto a olio su tavola (74,5x98,4 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1558 e conservato nel Museo Mayer van den Bergh di Anversa. È firmato '15(5)8 BRVEGHEL'. ### Descrizione e stile. In un partito scuro sono allineati sue tre file dodici medaglioni, ciascuno contenente una figura che illustra efficacemente un proverbio o un modo di dire fiammingo, ciascuno accompagnato da una scritta chiarificatrice. A partire dal primo ordine, da sinistra, si incontrano:. 'Bere di continuo, anche da ubriachi, induce in povertà, disonora il nome e mena alla rovina'. 'Io sono un opportunista, d'un genere tale per cui voglio sempre il mantello dove il vento spira'. 'Porto il fuoco in una mano, l'acqua nell'altra, e passo il tempo con pettegoli e donnette' (cioè seminare discordia usando una doppia faccia). 'Nel fare baldoria nessuno mi stava alla pari; adesso, finito in miseria, me ne resto fra due sedie, seduto sulla cenere' (finire in miseria per l'indecisione). 'Il vitello mi guarda con occhio smarrito; che serve se chiudo il pozzo quando ormai è annegato?' (cioè è inutile provare rimorso tardivo se non giova a niente). 'Se a qualcuno piace faticare inutilmente, getti rose ai porci' (come il proverbio italiano 'Gettare le perle ai porci', cioè fare buone azioni per chi non se le merita). 'L'armatura fa di me un buon guerriero e attacco un campanellino al gatto' (cioè la tenuta militare rende arditi anche i paurosi, e la poca discrezione rende i piani segreti noti). 'La fortuna del vicino mi strazia il cuore; non sopporto che il sole si specchi nell'acqua' (cioè l'invidia impedisce la felicità). 'Sono bellicoso, fiero e iracondo; perciò batto la testa nel muro' (cioè l'iracondo è causa dei propri guai). 'A me tocca il magro, il grasso agli altri: e pesco sempre fuori dalla rete' (cioè l'incapace si arrabbia invano). 'Mi copro con un mantello celeste; ma quanto più mi nascondo, tanto più mi riconoscono' (cioè l'infedeltà della moglie rende famoso, suo malgrado, il marito). 'A qualunque cosa io miri, non riesco mai a ottenerla: orino sempre contro la luna' (cioè non si devono nutrire aspirazioni troppo alte)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Caduta di Icaro. ### Introduzione: La Caduta di Icaro è un dipinto a olio su tavola (73,5x112 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1558 circa e conservato nel Museo reale delle belle arti del Belgio. ### Descrizione e stile. Il tema della caduta di Icaro, descritto da Ovidio, è qui trattato con estrema originalità: relegato in un angolo del dipinto, in basso a destra, tra l'altro senza alcun attributo come le ali di cera. La maggior parte della tela è infatti occupata da una visione mutuata dai suoi appunti di viaggio nello Stretto di Messina; difatti la luce e la conformazione del territorio che trova una corrispondenza con l'Etna sullo sfondo, lasciano intendere che il punto di vista dell'osservatore sia collocato sulla costa reggina dello Stretto arioso e inondato di luce, visto con una linea dell'orizzonte piuttosto alta che dà un effetto quasi 'a volo d'uccello'. La città sulla sinistra sarebbe dunque una importante e rara testimonianza di Reggio con il porto integro, prima dell'inabissamento di Punta Calamizzi. In primo piano un contadino sta arando il terreno con un cavallo al giogo, mentre un po' più sotto un pastore, col cane, sta facendo pascolare un gregge di pecore. I due personaggi principali, dunque, sono ritratti immersi nelle proprie attività e non si rendono conto dell'evento drammatico che avviene alle loro spalle; solo un uomo accovacciato, in basso a destra nella tavola, sembra sporgersi pigramente verso il luogo della sciagura. Un veliero passa lì vicino e altri si trovano nell'ampia veduta marina, tra scogli e città di mare, sorte all'ombra di ripide montagne. Nel cespuglio a sinistra si scorge il teschio di un uomo morto tra le frasche, una chiara allusione al proverbio fiammingo 'nessun aratro si ferma perché muore un uomo'. Il tema stesso del dipinto, quello più profondo, sembra infatti ispirarsi a questa massima, leggibile in chiave didascalica, ma anche politica: per quanto si stia verificando un evento di importanza eccezionale, la vita e le fatiche degli uomini comuni proseguono senza stravolgimenti. Alcuni elementi della tavola sono stati letti come simboli alchemici: il sole sarebbe l'oro filosofale e il vascello l'atanor, ovvero il forno dove si completava la trasmutazione alchemica, mentre il mare simboleggerebbe l'acqua mercuriale. Nel complesso la parte che più spicca è il magnifico paesaggio con la distesa marina, inondata da una luce dorata del sole che divampa al centro del cielo. Sviluppatissime appaiono le capacità dell'artista nel modulare gli effetti atmosferici e di distanza tra i vari piani, commistionando la precisione 'cartografica' alla fiamminga con l'ampiezza di respiro delle vedute della tradizione artistica italiana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Proverbi fiamminghi. ### Introduzione: I Proverbi fiamminghi è un dipinto a olio su tavola (117x163 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1559 e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. È firmato in basso a destra 'BRVEGEL 1559'. ### Descrizione. Il tema della rappresentazione moraleggiante dei vari proverbi popolari della cultura fiamminga era già stato praticato da Bosch (come nelle scenette della tavola dei Sette peccati capitali) o dallo stesso Bruegel (Dodici proverbi), ma mai così tanti episodi, circa 120, erano stati radunati in un'unica ambientazione. Con la precisione del cartografo, Bruegel compose le varie scene in un vero e proprio 'paese dei proverbi', dove le varie attività umane rispecchiano una serie di azioni legate a una riflessione sulla follia e i vizi. Ma gli intenti dell'artista non dovevano essere esclusivamente negativi, come critica della società, ma anzi era un omaggio e un riconoscimento all'immediatezza, l'ironia e la ricchezza della saggezza popolare. Come fonte il maestro dovette consultare gli Adagia Collectanea, repertorio di circa 800 detti popolari pubblicato nel 1500 da Erasmo da Rotterdam, in cui si parla del precario equilibrio degli uomini fra saggezza e follia. ### Stile. Nell'intera composizione risaltano soprattutto i colori rosso e blu, che evidenziano i vizi peggiori e le scelte meno razionali. Il rosso rappresenta infatti il peccato mentre l'azzurro l'inganno oppure la follia. La maggior parte dei personaggi ha quell'espressione attonita, senza vita, che si ritrova anche in altre opere dell'artista. L'orchestrazione spaziale è condotta con maestria anche grazie all'uso del colore, che schiarisce all'allontanarsi dei piani, per effetto della foschia, come si vede nell'apertura marina in alto a destra." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Lotta tra Carnevale e Quaresima. ### Introduzione: La Lotta tra Carnevale e Quaresima è un dipinto a olio su tavola (118x164,5 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1559 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a sinistra 'BRUEGEL 1559'. ### Descrizione e stile. La brulicante veduta della piazza di un paese mette in scena un combattimento simbolico tra il Carnevale (metà sinistra) e la Quaresima (metà destra). Il primo è rappresentato come un uomo grasso a cavallo di un barile e circondato da succulente pietanze, mentre la seconda è una donna smunta e pallida, che ha come 'lancia' una pala con appena due aringhe, a fronte dello spiedo con polli infilzati del rivale. Il Carnevale è spinto da due uomini in maschera, mentre la Quaresima è trainata da un frate e una monaca. I personaggi a sinistra sono intenti al mangiare, al bere e alla rappresentazione di scene teatrali burlesche, tipiche del festoso periodo carnevalesco, mentre a destra sono inscenati sacrifici e sofferenze. Anche l'architettura entra in gioco per identificare i due gruppi: a sinistra si vede infatti un'osteria, mentre a destra è rappresentata una chiesa. Al centro del dipinto si vede una coppia di spalle guidata da un buffone: la donna ha una lanterna spenta legata in vita, che allude forse all'avanzare al buio dei due credi religiosi dell'epoca, il Cattolicesimo (Chiesa cattolica), simboleggiato dalla Quaresima, e il Luteranesimo, dal Carnevale. Si tratta però di una rappresentazione che non prende posizione, nel clima chiassoso e sarcastico generale. Entrambi i carri sono infatti guidati da follie e vizio e solo i poverissimi mendicanti, sparsi qua e là con la loro misera condizione rappresentata con realismo, appaiono come figure reali, nell'indifferenza generale. Fa eccezione solo la madre in basso a destra, che riceve un'elemosina da un uomo appena uscito dalla chiesa. Quest'ultimo però, per quanto colto in un atto caritatevole, veste panni rossi e azzurri, che simboleggiano il peccato e l'inganno, a ricordare come il suo atto generoso sia solo un modo ipocrita per considerare la propria anima lavata. Sul lato opposto va invece in scena una celebre farsa, tipica del periodo carnevalesco, la Sposa sudicia, ovvero un matrimonio zingaresco, e poco dietro è rievocato in maniera burlesca l'episodio di Ursone e Valentino, dal ciclo carolingio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giochi di bambini. ### Introduzione: Giochi di bambini è un dipinto a olio su tavola (118x161 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1560 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a destra 'BRVEGEL 1560'. ### Descrizione e stile. La brulicante veduta della piazza di un paese ospita gruppi di bambini che mettono in scena circa ottanta giochi dell'infanzia. Il soggetto, già praticato nella miniatura medievale, viene qui per la prima volta riunito in un'unica scena. La veduta è infatti ottenuta tramite l'applicazione geometrica della prospettiva quattrocentesca, popolata da gruppi di figure e personaggi singoli equilibratamente sparpagliati, con un'organizzazione per zone facilitata dalla presenza di macchie colorate sul terreno, ora polveroso, ora fangoso, ora erboso, in piena luce oppure in ombra. I volti da adulti dei fanciulli, completamente assenti e indifferenti al divertimento ludico, sono interpretati come un richiamo alle futili abitudini umane, svolte in maniera meccanica e senza alcuna soddisfazione. Il lato sinistro del dipinto, dove oltre un'abitazione dalla parete rossa si vede un giardino e, più lontano, un'oasi frescheggiante sulle rive di un fiume, offre un punto di sosta e riposo per la mente dell'osservatore, con la piacevolissima veduta delle lontane case del villaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Due scimmie incatenate. ### Introduzione: Due scimmie incatenate è un dipinto a olio su tavola (20x23 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1562 e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. È firmato 'BRVEGEL MDLXII' sul bordo del davanzale. ### Descrizione e stile. Due scimmie (della specie Cercocebus torquatus) sono incatenate a un anello fissato al davanzale di una finestra ad arco, affacciata su una veduta del porto di Anversa, chiaramente riconoscibile. La scimmia di sinistra è accovacciata nell'angolo e rivolta verso lo spettatore, chiaramente derivata da una stampa di Dürer del 1498 circa (la Madonna della scimmia), mentre quella di destra è curva e mite, rivolta verso l'arioso paesaggio. Ma a differenza del modello dureriano, entrambe hanno espressioni tristi e malinconiche, che richiamano sentimenti umani. A destra si vede qualche guscio di noce, resti dello spuntino degli animali. Non è chiaro il significato del dipinto, forse una riflessione sulla condizione di prigionia o forse un'illustrazione del proverbio fiammingo 'andare dal giudice per una nocciola', ovvero fare un'azione sconsiderata: in quel caso la noce sarebbe la ragione della prigionia, e sottintende forse la schiavitù dell'uomo nei confronti delle tentazioni e del peccato. Un'altra interpretazione lega il dipinto a un motivo politico, come un'allegoria delle province fiamminghe sotto il giogo spagnolo. In questo dipinto l'artista mette in primo piano due figure di dimensione più grande, all'italiana, accantonando temporaneamente le piccole figurette brulicanti, come avverrà poi in maniera più decisa nella sua ultima fase produttiva." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Suicidio di Saul. ### Introduzione: Il Suicidio di Saul è un dipinto a olio su tavola (33,5x55 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1562 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a sinistra con la scritta: 'SAUL XXXI CAPIT BRVEGEL M.CCCCC.LXII'. ### Descrizione e stile. Come ricorda l'iscrizione, l'opera illustra il passo biblico del suicidio del re Saul, sconfitto dai Filistei. Sul monte Gilboa infatti, vista la rovina delle sue truppe, ordina al suo scudiero di ucciderlo, ma al rifiuto ricevuto prende la propria spada e vi si getta sopra trafiggendosi, imitato subito dopo dall'armigero. La scena del doppio suicidio è rappresentata sul promontorio in basso a sinistra, mentre poco sotto due soldati nemici stanno per arrivare sul posto. Gran parte della tavola è comunque occupata dalla rappresentazione della battaglia, con le armature brillanti dei soldati e una selva di lance levate, riprodotte con la precisione del miniaturista. Più in lontananza si scorge un fiume, dove una parte dell'esercito sta guadando, un poderoso castello sulla cima di una rupe e una città murata, immersa nella foschia azzurrina. Lo straordinario sfondo, che riecheggia i paesaggi alpini visti durante il viaggio del 1552 circa, da un'improvvisa apertura ariosa alla tavola, a fronte della scura e densa materia pittorica del primo piano, relativa alla battaglia. In generale dominano i colori verdi, della foresta, e un'atmosfera umida e densa, del tramonto. In questo contesto spiccano come non mai i piccoli dettagli rossi, come gli stendardi, l'abito dello scudiero e il sangue dei due suicidi. La scelta del soggetto è forse legata a un intento moraleggiante, con Saul che è additato come esempio di superbia nel Purgatorio di Dante, vicino a Nembrot che fu soggetto pure di un dipinto di quegli anni, la Torre di Babele." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Salita al Calvario (Bruegel). ### Introduzione: La Salita al Calvario è un dipinto olio su tavola (124x170 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1564 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a destra 'BRVEGEL MD.LXIIII'. ### Descrizione e stile. Più di 150 personaggi affollano la composizione, quasi tutti vestiti in abiti contemporanei in modo da attualizzare il dramma cristiano, come aveva già fatto, ad esempio, Jan van Eyck. Protagonisti assoluti della tavola non sono tanto i fatti evangelici, ma il teatro naturale della folla e il paesaggio. Nel brulicare di figure, fa eccezione il gruppo in primo piano a destra delle pie donne e san Giovanni che confortano Maria. Quest'ultima figura è rappresentata attingendo alla cultura fiamminga del secolo precedente, riecheggiante volutamente i modi un po' arcaici di Rogier van der Weyden e Hugo van der Goes. Al centro, nell'indifferenza generale, Cristo è caduto nel trasporto della croce verso il Calvario, in alto a destra, dove in una radura si è già assiepata una folla di persone, disponendosi a cerchio. Tra le sotto-scene riconoscibili, quella sinistra della moglie di Simone di Cirene che tenta di trattenerlo dall'andare ad aiutare Cristo; più a destra un carro conduce i due ladroni, consolati da due frati. Il momento rappresentato è quindi quello in cui Gesù è abbandonato dagli uomini, mettendo in scena il dramma dell'insensibilità dell'animo umano. A parte lo sperone roccioso, il paesaggio ricorda da vicino quello fiammingo, coi mulini a vento e con una città murata che simboleggia Gerusalemme. Oscuri presagi di morte sono disseminati qua e là, come le gazze nere, i teschi di animali, la macabra ruota issata su un palo, dove venivano messi a seccare - a monito - i corpi dei delinquenti giustiziati. Alla luminosa ariosità della sinistra fa da contrasto l'oscurità a destra, filtrata da passaggi coloristici finissimi che si riflettono anche nello spegnersi della vegetazione, da verde e rigogliosa a spoglia e quasi desertica. L'uomo vestito di bianco in basso al bordo destro è stato indicato come un possibile autoritratto del pittore, che si sarebbe rappresentato mentre guarda interdetto la scena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giornata buia. ### Introduzione: La Giornata buia è un dipinto olio su tavola (118x163 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1565 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in maniera poco leggibile; si legge solo '...V', che è stato interpretato come la fine della data MDLXV. ### Descrizione e stile. Non è chiaro quale mese rappresenti la Giornata buia, ma sicuramente è da riferire ai primi mesi invernali dell'anno, probabilmente gennaio-febbraio. In primo piano a destra un gruppo di contadini si appresta a finire il proprio lavoro di potatura e legnagione prima che la luce termini. Un uomo sta infatti tagliando i rami secchi o improduttivi di un albero e un altro li sta raccogliendo in fascine. Le tre figure più a destra sono invece dedite alla compagnia e all'allegria, un probabile riferimento al Carnevale: a tale periodo fanno pensare anche la corona di carta in testa al bambino che porta la lanterna e l'uomo che mangia le cialde. Più in lontananza, nell'angolo sinistro, una donna e un bambino conducono per mano un uomo all'osteria 'Sotto le stelle', come riporta l'insegna. Vi si vede anche un suonatore e un contadino che sta appoggiato con la faccia al muro, forse ubriaco; un altro si trova accovacciato vicino al suo carro, forse mentre vaglia il grano, e uno sta riparando il tetto di casa. Alle spalle del villaggio si apre un vastissimo paesaggio, con una baia dove le barche sono in difficoltà per via dei flutti del mare, essendo appena passata una tempesta. Il cielo è denso di nubi, ma sulla sinistra la luce si rischiara, presso lo straordinario paesaggio di montagne innevate punteggiate da castelli. Di incredibile suggestione è la resa cromatica del dipinto, con la contrapposizione tra i toni caldi del bosco e del villaggio e quelli freddi, gelidi, dell'acqua, del cielo e delle montagne. Rimandi incrociati qua e là animano la scena, come i bianchi che compaiono sui monti, sul solaio della casa rustica a destra, nel carretto e nelle vesti di alcuni dei personaggi in primo piano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritorno della mandria. ### Introduzione: Il Ritorno della mandria è un dipinto olio su tavola (117x159 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1565 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato 'BRVEGEL MDLXV'. ### Descrizione e stile. La scena rappresenta probabilmente i mesi di ottobre e novembre, col faticoso cammino degli uomini e degli animali, di ritorno dal pascolo, verso la stalla in secondo piano. Come in altre opere dell'artista, gran parte della tavola ospita un vasto paesaggio, in questo caso autunnale, dominato dal contrasto tra i colori caldi della vegetazione e quelli cupi e freddi del cielo che volge all'oscurità. Attentamente descritta è la natura e i mutamenti che essa subisce sia per il variare delle stagioni che per l'attività dell'uomo. In secondo piano si vede ad esempio un vigneto vendemmiato e una rete per l'uccellagione, segni della presenza umana. Per rendere gli effetti più fini, come la secchezza degli alberi e il fogliame a terra, Bruegel punteggio il colore di base col pennello quasi asciutto, in modo da lasciare visibili i singoli segni e il fondo opportunamente preparato, in terra di Siena. Non è chiaro se l'intero ciclo celebri l'epopea contadina nell'anno solare o, contrariamente, la grandiosità della Natura, con le piccole figure quasi schiacciate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cacciatori nella neve. ### Introduzione: I Cacciatori nella neve è un dipinto a olio su tavola (117x162 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, realizzato nel 1565 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato 'BRVEGEL M.D.LXV.'. Il Ritorno è probabilmente l'ultimo dipinto del ciclo, come suggerisce lo stesso tema della conclusione del percorso. ### Descrizione e stile. Si tratta di una scena invernale, simbolo forse di dicembre/gennaio. In una pungente giornata in cui la neve ha coperto tutto il paesaggio, un gruppo di cacciatori in primo piano a sinistra si appresta a rientrare al villaggio coi cani al seguito e con qualche uccello come preda. Il loro passo è pesante e silenzioso. Uno dei tre trasporta una volpe uccisa, un altro un carniere contenente un bottino che si intuisce piuttosto esiguo. Attenta è l'analisi delle attività umane in questo periodo dell'anno: a sinistra alcuni contadini, davanti alla locanda Al cervo (come recita l'insegna), stanno strinando il maiale appena ucciso; anche se l'animale non si vede, la circostanza è chiarita dalla presenza del mastello di legno usato durante la macellazione. L'osservatore è invitato a spaziare visualmente in direzione delle lontananze ghiacciate ed il cielo grigio-azzurro, immergendosi in una immobilità silenziosa, turbata appena dall'elegante volo dell'uccello nero che si staglia sulle cime innevate; si tratterebbe di un gheppio (esso stesso un cacciatore invernale). La discesa conduce lo sguardo in lontananza, verso la spianata ghiacciata dove piccole figure di adulti e bambini sono alle prese con giochi e corse su pattini e slittini. Lo sfondo è occupato da una distesa di campi resi candidi dalla neve, punteggiati da casolari e chiesette, che arrivano fino ai piedi delle montagne innevate, un elemento estraneo al paesaggio fiammingo, ma che Bruegel aveva visto anni prima in un viaggio in Italia, attraversando le Alpi. Al centro la pianura si estende a perdita d'occhio, fino alla riva marina, velata dai rami degli alberi in primo piano, spogli e carichi di neve. I colori dominanti sono freddi (bianco, grigio-verde, nerastro), perfetti per rendere il gelo dell'atmosfera invernale, e su di essi risaltano i dettagli di colore bruno, come i cacciatori e la muta dei cani, il cotto delle abitazioni, il fuoco a sinistra. L'opera fu dipinta verosimilmente durante il gelido inverno del 1564-65, ricordato dalle cronache come uno dei più rigidi della storia, con temperature polari in Russia, nelle Fiandre, in Germania ed in quasi tutta Europa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Strage degli innocenti (Bruegel). ### Introduzione: La Strage degli innocenti è un dipinto olio su tavola (109,2x154,9 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1564 circa e conservato nella Royal Collection presso il Castello di Windsor. Ne esiste una seconda versione (116x160 cm), da alcuni considerata di derivazione, nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Altre versioni sono note, tra cui una al Museo Brukenthal di Sibiu. ### Descrizione e stile. Un villaggio fiammingo innevato fa da sfondo alla scena della strage degli innocenti, con l'irruzione di un gruppo di soldati che cerca e uccide i bambini, nello sgomento generale delle madri. In passato la versione delle collezioni reali inglesi era stata considerata copia e quella viennese l'originale, finché Grossmann, basandosi su esami radiografici, non ribaltò questa convinzione, sostenendo che la prima presentasse brani di qualità migliore. La versione inglese è infatti appesantita da ritocchi probabilmente seicenteschi, con i quali si camuffò il tema trasformando i bambini uccisi per ordine di Erode, gli 'innocenti', in sacchi o, per quanto riguarda il gruppo centrale, in oche. L'insieme si configurò quindi come un semplice saccheggio di un villaggio, piuttosto che come episodio biblico. La mano dell'artista si riconosce solo in alcuni brani non alterati, come nella parte dell'araldo a cavallo o nei volti tondeggianti di molte figure. Un'altra differenza tra le due versioni riguarda il capo degli armati, al centro, che nella versione inglese ha il volto coperto dall'elmo, mentre in quella viennese mostra il viso barbuto ed è stato identificato con il Duca d'Alba, sanguinario invasore dei Paesi Bassi per conto della Spagna. Se tale identificazione fosse reale, il dipinto viennese sarebbe da posticipare al 1567, anno dell'invasione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fienagione (Bruegel). ### Introduzione: La Fienagione è un dipinto olio su tavola (117x161 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1565 e conservato in Palazzo Lobkowitz a Praga. ### Descrizione e stile. La scena è ambientata in uno dei primi mesi estivi, giugno o luglio, con un gruppo di contadini intenti al taglio e la raccolta del fieno. In primo piano, nell'angolo inferiore sinistro, un uomo sta affilando la falce e, al centro, tre ragazze si dirigono verso di lui; poco dietro, a destra, quattro portatori di ceste vanno nella direzione opposta, assieme a una contadina a cavallo. Il gruppo passa tra ceste piene di baccelli e frutti rossi, forse corbezzoli, e un'edicola della Madonna, posta sul ciglio della strada. Il piano intermedio, dominato da un luminoso giallo, mostra vasti campi dove i contadini si dedicano al taglio, la raccolta e il trasporto del fieno con un carro. Nello sfondo si vedono alcune case, un villaggio in collina e, a sinistra, uno sperone roccioso con un castello su una delle sommità; a destra invece la veduta si perde a vista d'occhio con la vallata di un fiume che arriva fino al mare. I differenti piani sono esaltati dai contrasti coloristici di toni caldi (primo e medio piano) e freddi (sfondo). Figure umane e umane e natura appaiono perfettamente fuse e domina un senso di tranquillità, senza quell'incedere frettoloso dei lavoranti che spesso si incontra nei lavori di Bruegel. Mancano anche le deformazioni caricaturali, ma anzi il gruppo delle donne, con una che guarda verso lo spettatore, appare come una piacevole parentesi. In definitiva sembra che Bruegel, nel dipingere la stagione calda, abbia volute ritrarre gli uomini allegri e soddisfatti, liberi sia dall'ozio che dalla fatica del lavoro inutile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Mesi (Bruegel). ### Introduzione: La serie dei Mesi è un ciclo pittorico incompleto di Pieter Bruegel il Vecchio, realizzato attorno al 1565. ### Descrizione. Le scene mostrano solitamente un gruppo di figure in primo piano, dedite alle attività contadine della stagione, e nella restante parte del dipinto una spettacolare visione di paesaggio, accuratamente descritta nelle componenti luminose e atmosferiche delle stagioni. Da un punto di vista simbolico si è cercato di dare un significato più profondo alla serie, vista ora come celebrazione dell'epopea contadina nel ciclo annuale, dall'altra come simboli di una Natura dominante, che schiaccia le figure minimizzandole. Prima parte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Conversione di san Paolo (Bruegel). ### Introduzione: La Conversione di san Paolo è un dipinto a olio su tavola (61,5x114,4 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1567 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato 'BRVEGEL M.D.LXVII'. ### Descrizione e stile. Gli Atti degli Apostoli (IX, 3) raccontano come l'esattore Saulo, cadendo da cavallo sulla via per Damasco, ebbe una rivelazione divina che lo chiamò, divenendo da allora l'apostolo delle genti, Paolo di Tarso. Bruegel ambientò la scena su un impervio passo montano, tra dirupi scoscesi e cime aguzze, in cui un gruppo di soldati, a cavallo e a piedi, si sta inerpicando faticosamente Come in altre scene dell'artista, l'evento principale è relegato in secondo piano, dove un capannello di soldati guarda il loro compagno caduto, mentre il primo piano è occupato da figure secondarie, elegantissime e ritratte nei minimi dettagli. Per aiutare lo spettatore a trovare l'episodio chiave, Bruegel mise una figura, a destra, che indica con energia e che essendo l'unica voltata frontalmente attira l'attenzione. Tutto esprime un'idea di verticalità, dalle aguzze conifere montane, alle rupi appuntite, dalle lance ai vessilli, fino alla presenza di una nube a destra. Il taglio di alcuni oggetti dal bordo superiore (come la bandiera a destra), amplifica il senso di uno spazio che si sviluppa ulteriormente in altezza. A sinistra, dove prosegue la gola in lontananza con i personaggi che si fanno microscopici, si apre un vasto panorama, lontanissimo e sfumato dalla foschia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Paese della cuccagna (Bruegel). ### Introduzione: Il Paese della cuccagna (Luilekkerland) è un dipinto a olio su tavola (52x78 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1567 e conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. È firmato 'M.DLXVII BRVEGEL'. ### Descrizione e stile. Il paese di Cuccagna è un soggetto della fantasia popolare, citato e descritto anche in numerose opere letterarie, molto note nelle Fiandre all'epoca di Bruegel. Se le tracce più antiche risalgono all'antichità (Luciano di Samosata), a quell'epoca se ne trova traccia negli scritti dei fratelli Grimm, nel capitolo 108 della Nave dei folli di Sebastian Brant e nella farsa del 1530 di Hans Sachs, Sclauraffennlandd ('Cuccagna'). Quest'ultima fonte venne pubblicata in prosa nel 1546 ad Anversa, ed è in particolare questo testo a cui dovette ispirarsi Bruegel, facendone una sorta di illustrazione. Un contadino, un chierico e un soldato, i tre ceti della società feudale, riposano indolenti all'ombra dell'albero della cuccagna, dal quale pende una tavola piena di vivande. Sono tutti giovani, perché nel paese di cuccagna esiste la fonte della giovinezza. Il contadino, con la mazza per la trebbiatura con cui si batteva il grano fino a separare le spighe dalla paglia, dorme su un fianco, il soldato sta a cavallo della propria lancia e il chierico, adagiato nella morbida imbottitura di pelliccia del suo abito, sogna ad occhi aperti. Essi sono disposti a raggiera attorno all'albero, secondo un ordinato schema compositivo e spaziale. A sinistra un altro soldato emerge da un rifugio col tetto coperto di torte, allusione al modo di dire fiammingo che significa 'essere ricchi'. L'uomo guarda in alto e apre la bocca, poiché sta per cadergli addosso un piccione arrosto. Ogni genere di ghiottoneria popola la scena, dall'uovo à la coque che vaga con le proprie zampette e con un coltello giù conficcato per essere gustato, al pollo arrosto che si accomoda su di un piatto, fino al maiale che corre con un coltello sul dorso che lo sta affettando. A sinistra un uomo sta scendendo da un buco in una montagna di polenta, poiché, come scrisse anche Sach, solo mangiando e scavandosi un buco si può arrivare al paese; l'uomo tiene infatti un mestolo in mano, e sembra cadere sorpreso di essere arrivato. Divertita e ironica appare la descrizione di questi particolari surreali, in parte riecheggianti Bosch, in parte derivati dal altri dipinti di Bruegel (come i Proverbi fiamminghi e la Mietitura), in parte originali. Il messaggio finale della tavoletta resta oscuro: forse contiene una condanna della gola e della pigrizia, o forse un ammonimento moraleggiante verso i potenti, di come il paese potrebbe essere senza la durezza del loro governo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Parabola dei ciechi. ### Introduzione: La Parabola dei ciechi (in olandese: De parabel der blinden) è un dipinto a tempera su tela (86x154 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1568 circa e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte di Napoli. ### Descrizione. Il dipinto raffigura sei uomini ciechi e sfigurati, che camminano in un percorso delimitato da un fiume da un lato e da un villaggio con una chiesa dall'altro. Il primo uomo è già caduto con la schiena in un fossato e, essendo tutti aggrappati l'uno all'altro con i bastoni, sembra trascinare i propri compagni con lui. A guardare la scena, inoltre, vi è un mandriano sullo sfondo.L'opera di Bruegel traduce in immagini la parabola evangelica del cieco che guida un altro cieco, riportata da Matteo 15:14, in cui Cristo si rivolge ai Farisei. Bruegel, tuttavia, rinnova questo concetto portando il numero di ciechi da due a sei; sono tutti ben vestiti, e non presentano l'abbigliamento da contadino, caratteristico delle opere della tarda maturità di Bruegel. La faccia del primo uomo, rovesciato sulla schiena, non è visibile: il secondo gira il capo durante la caduta, forse per evitare di ruzzolare con la faccia per terra. Il terzo uomo condivide il bastone con il secondo, dal quale verrà trascinato. Gli altri devono ancora inciampare, ma seguiranno inevitabilmente lo stesso destino: è solo questione di pochi attimi, di pochi passi. La posizione assunta dal primo uomo già caduto, tra l'altro, evidenzia la padronanza di Bruegel nella tecnica prospettica dello scorcio. Si noti che, sebbene le ambientazioni di Bruegel in genere sono fittizie, quella della Parabola dei ciechi è stata identificata: si tratta del villaggio fiammingo di Sint-Anna-Pede. Charles Bouleau ha sottolineato la tensione nei ritmi compositivi di Bruegel. Il dipinto è diviso in nove parti uguali da un fascio di rette parallele; queste ultime sono a loro volta suddivise da altre linee. La tela invita lo spettatore a seguire l'azione piuttosto che soffermarsi sulle singole figure. Gli uomini ciechi si rassomigliano nell'abbigliamento e nell'espressione somatica, e sembra che si stiano succedendo in un singolo movimento che culmina nella caduta che viene preceduta da varie azioni: «il vagabondare, poi l'esitazione, l'allarme, e l'inciampo». La successione delle teste descrive una linea curva e, andando avanti con la successione, aumenta anche lo spazio fra queste ultime, il che suggerisce allo spettatore la velocità crescente. I tetti spioventi delle case sullo sfondo contribuiscono alla sensazione di movimento dell'intera composizione.Lo storico dell'arte Gustav Glück notò delle incongruenze nell'abbigliamento dei mendicanti, in quanto questi sono ben vestiti e portano con sé doghe e borse piene. Gli accademici Kenneth C. Lindsay e Bernard Huppé hanno sottolineato che i ciechi rappresentano i falsi sacerdoti che hanno ignorato gli ammonimenti di Cristo di non portare oro, borse, o doghe. Il primo della fila, tra l'altro, porta una ghironda, strumento musicale ai tempi di Bruegel suonato dai mendicanti: ciò forse sta a simboleggiare un falso menestrello, uno che non canta le lodi per Dio. L'edificio sullo sfondo, identificato come la chiesa di Sint-Anna, nell'odierna città belga di Dilbeek, ha suscitato molti commenti. Una possibile interpretazione è che il santuario sia la prova dell'intento moralistico della tela: mentre i primi due ciechi inciampano e sono al di là della redenzione, gli altri quattro sono dietro l'edificio religioso, e quindi possono ancora essere salvati. Un'altra esegesi vuole che la chiesa, con un albero appassito piantato nelle circostanze, sia un simbolo anti-cattolico, e che coloro che la seguono cadranno come il primo degli uomini ciechi. Altri, invece, negano ogni simbolismo nel luogo di culto, notando che i dipinti di Bruegel non erano nuovi a chiese inserite nella città come parte integrante del paesaggio urbano. Il ricercatore Zeynel A. Karcioglu, invece, suggerisce che la chiesa alluda all'indifferenza sociale verso la misera condizione dei disabili. ### Stile. L'opera, ad oggi una delle quattro tempere sopravvissute di Bruegel, è precisamente un tüchlein, ovvero un dipinto realizzato con un colore preparato mescolando pigmenti con una colla solubile in acqua; questo metodo, tra l'altro, era già consolidato nel campo dei manoscritti miniati prima dell'introduzione del colore ad olio. Non è ancora chiaro da chi Bruegel possa aver assimilato questa tecnica: si pensa alla suocera miniaturista Mayken Verhulst, al maestro Pieter Coecke van Aelst o al pittore Giulio Clovio, che collaborò con l'artista durante la sua permanenza in Italia. A causa della solubilità della colla e dell'alta deperibilità della tela di lino, tuttavia, i tüchlein tendono a degradarsi velocemente, con danni difficili da restaurare: la Parabola dei ciechi. in ogni caso, versa in un ottimo stato di conservazione e non ha presentato danni molto gravi. Il dipinto, firmato e datato Brvegel.M.D.LX.VIII, misura 86 cm × 154 cm (34 in × 61 in) ed è il più grande realizzato nel 1568. Il tono austero dell'opera viene enfatizzato dall'uso di colori spenti e freddi: la tavolozza di Bruegel comprende infatti il grigio, il verde, il nero, il marrone e il rosso. La linea obliqua creata dai corpi, un po' sfasata rispetto al primo piano, taglia diagonalmente la composizione e accentua la loro fragilità e il loro drammatico isolamento. Il paesaggio sullo sfondo è tipicamente fiammingo, al contrario del resto dei dipinti di Bruegel, che era solito introdurre in paesaggi locali anche elementi estranei tratti da altri paesi.La tradizione pittorica di allora era solita raffigurare i ciechi come beneficiari di doni celestiali. Bruegel, invece, prende le distanze da questa concezione, ritraendo i propri uomini abbandonati a sé stessi e in procinto di cadere; avviene addirittura un rovesciamento di questo precetto, nel caso dell'uomo senza occhi che si ritrova tale in seguito a una punizione divina.Bruegel in questa composizione riprende l'oggettività empirica tipica del Rinascimento. Nei dipinti precedenti, i ciechi erano in genere raffigurati con gli occhi chiusi. Qui, invece, a ogni uomo viene assegnata una patologia oculare diversa; ciò avviene con un realismo così crudo da aver permesso l'identificazione delle loro malattie da esperti successivi, anche se continua a persistere qualche disaccordo diagnostico. I primi studi in merito si ebbero nel 1889 con la pubblicazione di Les difformes et les malades dans l'art (La deformazione e la malattia nell'arte), di Jean-Martin Charcot e Paul Richer; seguì il patologista francese Tony-Michel Torrillhon, con ulteriori indagini sulle figure di Bruegel. Gli occhi del primo uomo non sono visibili nel dipinto; i bulbi oculari del secondo sono stati enucleati ed eviscerati; il terzo soffre di leucoma corneale, e il quarto di atrofia del nervo ottico; il quinto sembra essere cieco (con una percezione visiva nulla) o fotofobico; il sesto invece è danneggiato dal pemfigoide bolloso. Charcot e Richer hanno messo in evidenza lo sguardo perso nel nulla dei sei uomini, a indicare il fatto che per orientarsi fanno affidamento sugli altri sensi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Belisario chiede l'elemosina. ### Introduzione: Belisario chiede l'elemosina è un quadro del pittore francese Jacques-Louis David del 1781. ### Descrizione. L'opera è incentrata sul generale bizantino Belisario, rappresentato ormai in disgrazia, vecchio, cieco ed in compagnia di un bambino, mentre protende l'antico elmo chiedendo l'elemosina. Lo riconosce solo un soldato, che aveva militato ai suoi ordini. Il messaggio morale dell'opera è la caducità della gloria. Ispirato a un popolare romanzo di Marmontel, l'opera testimonia il nuovo orientamento davidiano, indirizzato al neoclassicismo. Il dipinto fu accolto con favore dall'Accademia e, presentato al Salon, ottenne anche gli elogi di Diderot." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Misantropo (Bruegel). ### Introduzione: Il Misantropo è un dipinto a tempera su tela (86x85 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1568 e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte di Napoli. È firmato 'BRVEGEL 1568'. ### Descrizione e stile. In basso una scritta in fiammingo chiarisce il soggetto della piccola tela:. A differenza della maggior parte delle opere di Bruegel sono qui mostrate sinteticamente due figure principali, in primo piano e isolate dal paesaggio di sfondo. Un uomo anziano, dalla lunga barba bianca, procede silenzioso e mesto con le mani incrociate, indossando una cappa scura con cappuccio. Dietro di lui un ometto vestito da straccione, dal volto grottesco e dentro un globo trasparente con la croce sulla sommità, chiarissima metafora del Mondo, gli sta tagliando via una borsa per derubarlo; ma il sacco ha l'evidente forma di un cuore umano, simboleggiando quindi la delusione e l'inaridimento dei sentimenti che la vita nella società comporta. Le spine e il fungo velenoso che poi si trovano davanti all'uomo simboleggiano il pericolo del suo cammino. Ne esce quindi una visione molto pessimistica della vita e dell'umanità, un po' come nella Parabola dei ciechi che si trova nello stesso museo e che ne condivide, oltre che la storia e la tecnica esecutiva, l'ipotesi di datazione. La figura del misantropo svetta al centro del tondo, costituendo un solido volume che stacca rispetto al paesaggio dai colori caldi. Qui si vedono un pastore tra il suo gregge e un mulino a vento tra campi e zone boschive." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ladro di nidi. ### Introduzione: Il Ladro di nidi è un dipinto a olio su tavola (59,3x68,3 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1568 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato 'BRVEGEL M.D.LXVIII'. ### Descrizione e stile. Il tema del dipinto proviene dal proverbio popolare 'Chi sa dov'è il nido lo conosce, chi lo ruba lo possiede', inteso come 'chi è invadente ottiene quello che vuole', soprattutto legato al conquistare una ragazza. La composizione della scena è diversa dalle tipiche scene frenetiche e corali di Bruegel, poiché mostra un personaggio di grandi dimensioni al centro, in questo caso un contadino che avanza ed indica, arrampicato su un albero a sinistra, il ladro di nidi, che sta rubando le uova di uccello in posizione precaria, facendo cadere il cappello all'indietro. Lo sfondo è composto da una luminosa visione campestre, schiarita in lontananza e molto curata, ma non ricchissima di dettagli come in altri lavori dell'artista. A parte la descrizione della fattoria, di un tronco secco e di qualche specie vegetali, il fondale appare tratteggiato sinteticamente, come in un acquerello, con una definizione per lo più data dalla cromia, dalla picchettatura e dalla luce, dell'erba, degli alberi e di un ruscelletto che scorre in primo piano. Di difficile spiegazione è la presenza, nello sfondo a sinistra, di una piramide confusamente visibile dietro gli alberi: forse un semplice nido di un fienile, forse un'allusione filosofica più profonda. Secondo alcuni studiosi c'è un significato moraleggiante nel fatto che il protagonista, distratto nell'additare il ladro, stia per cadere in un ruscello: forse è una trasposizione del Vangelo di Matteo quando dice 'non bisogna badare alla pagliuzza nell'occhio del fratello, dimenticando la trave nel proprio' (VII, 3). L'uomo potrebbe indicare anche la piramide, alludendo al possesso di una conoscenza più profonda, ma il fatto che sia per cadere contrasterebbe con la sua credenza. Tuttavia il fatto che il contadino abbia in mano degli attrezzi, avendo già appoggiato un sacco un poco indietro, e stia sorridendo, può suggerire che il ladro sia sì scoperto, ma lasciato fare, avendo il protagonista cose più importanti a cui attendere, simboleggiate dalla lontana piramide." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Banchetto nuziale. ### Introduzione: Il Banchetto nuziale è un dipinto a olio su tavola (114x164 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1568 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Dentro un grande edificio, forse un granaio o un pagliaio, si sta svolgendo il pranzo nuziale di una coppia di contadini. La sposa è ben visibile davanti al telo verde appeso alle sue spalle (un elemento che si trova anche in molte Madonne fiamminghe) e indossa la corona con aria vagamente sognante, accanto ai genitori (il padre indossa il mantello foderato di pelliccia ed ha una sedia preminente rispetto alle altre panche); lo sposo secondo la tradizione deve servire ai tavoli ed è forse da identificarsi con l'uomo che sta versando della birra (probabilmente lambic) in una brocca all'estrema sinistra, o con quello dal berretto rosso che si volta al centro per prendere le scodelle col cibo (forse polenta, data la rigidità che sembra mantenere, specialmente nel piatto che viene servito dal presunto sposo) e passarle ai convitati, portate da sue inservienti su un rudimentale vassoio fatto d'assi. In primo piano si vede un bambino che sta leccando un piatto, indossante un berrettone con piuma di pavone che gli copre gli occhi e sulle cui gambe è appoggiato un pezzo di pane imburrato. Lo sguardo dello spettatore è guidato in profondità dalla posizione obliqua della tavola, lungo la quale si allineano i vari ospiti, ciascuno ritratto nella sua singolarità. Un cane spunta da sotto la tavola, vicino a un prelato che sta discutendo con un uomo dalla barba rossa di profilo: qualcuno lo ha indicato come un possibile autoritratto di Bruegel. In quest'opera non è forse un caso che l'autore sembri sciogliere, infine, quel distacco verso i suoi personaggi che l'aveva caratterizzato, partecipando in qualche misura alla gioia dell'evento. Sempre in primo piano sono ben visibili due camerieri che trasportano un grande 'vassoio' di legno con dei piatti. La grande curiosità di questa immagine è la posizione del piede sinistro del cameriere con la giubba rossa. Effettivamente si nota che 'i piedi sinistri' in realtà sono ben due, uno un po' più arretrato, sotto il piano in legno, ed uno più avanzato quasi come l'altro. In realtà pare che l'artista non sapesse come posizionare quel piede, se in modo tale da far intendere a chi lo osservasse che quel cameriere si fosse fermato girandosi oppure stesse avanzando. Due suonatori di zampogna stanno in piedi nel medio piano, e quello con la giubba rossa ha momentaneamente smesso di suonare e s'è girato ad osservare, con un'espressione di golosità, i piatti che i camerieri stanno servendo; in lontananza altri personaggi si accalcano alla porta e un bambino, seduto all'estremità del tavolo, si sta succhiando un dito. Nel centro del dipinto si scorge inoltre la personificazione di uno Scemo del villaggio. La descrizione è quindi arricchita da molti dettagli quotidiani, che fanno dell'opera un prototipo per la pittura di genere." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Danza di contadini. ### Introduzione: La Danza di contadini è un dipinto a olio su tavola (114x164 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1568 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. Il tema del ballo dei contadini, già rappresentato ad esempio nella Danza nuziale di Detroit, è qui trattato con maggiore maturità: al brulicare di figure l'artista ha ormai sostituito la preferenza per grandi personaggi nel primo piano, in questo caso scomponibili in due metà: a sinistra una tavola imbandita dove stanno seduti anche il suonatore di zampogna e un suo amico rubicondo che gli porge una brocca di vino; a destra una coppia che prende parte alle danze, rappresentata con qualche tono grottesco (come le espressioni intontite) e con grande cura dei dettagli, come il brosello della donna che pende con le chiavi, o il cucchiaio appuntato in testa al berretto dell'uomo, dimostrando la sua intenzione di non arrivare impreparato al banchetto. In primissimo piano a destra si vedono poi una ragazzina che insegna a ballare a una bambina: si tratta di figure fuori scala rispetto al corpulento suonatore che sta loro dietro, ma di grande indagine descrittiva e psicologica. Al tavolo alcuni personaggi sembrano inebetiti dal bere (un uomo sembra rifiutare malamente l'abbraccio di una donna dietro di lui) e un mendicante si avvicina (estrema sinistra) per chiedere l'elemosina, ma viene scacciato bruscamente dall'uomo a capotavola; dietro di loro una coppia si bacia. Sullo sfondo altre coppie prendono parte alle danze, compresa quella che sta uscendo dalla casa col vessillo rosso, in cui il marito sembra trascinare controvoglia la moglie. Più che a una danza nuziale, la scena farebbe pensare a uno di quei festeggiamenti speciali, magari con l'occasione della consacrazione della chiesa che si vede sul fondale. In primo piano, sul suolo, si vedono alcuni gusci di noce, il manico di una brocca rotta e alcuni fuscelli di paglia. La descrizione è quindi arricchita da molti dettagli quotidiani, che fanno dell'opera un prototipo per la pittura di genere." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gazza sulla forca. ### Introduzione: La Gazza sulla forca è un dipinto a olio su tavola (45,9x50,8 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1568 e conservato nell'Hessisches Landesmuseum di Darmstadt. È firmato 'BRVEGEL 1568'. ### Descrizione e stile. Un vasto e arioso paesaggio occupa circa due terzi del dipinto, che grazie al punto di vista rialzato e all'abile uso della prospettiva aerea, si allontana a perdita d'occhio tra boschi, villaggi, rocche con castelli, città murate e fiumi. In primo piano è collocata una forca, sinistramente inclinata, sulla quale si è posata una gazza, simbolo tradizionale della Vanitas. La forca è costruita usando un paradosso di prospettiva: la parte superiore infatti sembra andare in profindità verso destra, mentre in quella inferiore i piedi della forca sono sullo stesso piano, anzi quello destro sembra quasi più vicino allo spettatore. Un'altra gazza è posata sullo spuntone di un tronco, in primo piano davanti alla forca. Leggermente a destra e in basso rispetto al piede della forca, si scorge un teschio di animale, forse un cavallo o un asino, con probabile intento simbolico e sarcastico. A sinistra un gruppo di ballerini paesani è accompagnato da un suonatore di zampogna e circondato da un gruppetto di curiosi: forse sono saliti fin qui dal villaggio, che si vede a sinistra, in occasione della festa per la consacrazione di una chiesa. Gli uomini in primo piano a sinistra rimandano l'attenzione dello spettatore verso la forca, indicandola, mentre alle loro spalle, nell'ombra, un uomo è accovacciato mentre espleta i propri bisogni corporali. A destra si intravedono una croce di legno e in lontananza un mulino ad acqua, forse metafora del chiacchiericcio (il cui suono ricorda quello del gorgoglio) e della sua stigmatizzazione, come nel detto popolare 'mandare qualcuno al capestro con le chiacchiere', cioè eliminare le maldicenze. L'intera rappresentazione sembrerebbe quindi mettere in scena le debolezze e la stoltezza umana, alle quali fa da contrasto l'immutabilità della natura; si crea però una sorta di precario equilibrio tra il timore e i pericoli del futuro incerto e la tranquillità derivata dalla leggerezza del presente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La Primavera (Bouguereau). ### Introduzione: La Primavera (in francese Le Printemps ), conosciuto anche come Il ritorno della primavera, è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau del 1886. L'opera è la rappresentazione di una ninfa all'inizio della primavera. Attualmente si trova in mostra presso il Museo d'Arte Joslyn a Omaha, Nebraska. Nel 1890 e nel 1976 il dipinto fu vittima di tentativi di vandalismo da parte di alcune persone che ritenevano offensiva la nudità apertamente sensuale dell'opera: quando è stato esposto a Omaha nel 1890 ha finito per essere vandalizzato da un pastore della chiesa presbiteriana, che gli lanciò contro una sedia e procurando in tal modo un ampio strappo alla tela: la giustificazione dell'atto compiuto fu che l'opera risvegliò in lui pensieri e desideri impuri. ### Descrizione. La ninfa, figura centrale nella pittura, è circondata da nove amorini sullo sfondo di una campagna fiorita. Gli amorini sembrano essersi appena svegliati e questo è suggerito dai tre amorini nella parte inferiore del quadro; i tre nella zona centrale sembrano ignorare la situazione mentre altri tre amorini sono attorno alla ninfa: due le raccolgono i capelli mentre un altro la contempla. La ninfa, appena sveglia, pare sorpresa di prima impressione, come suggeriscono le braccia intorno al petto, ma poi diventa parte della situazione, come si può leggere dall'espressione estasiata del suo volto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Dio Padre (Pontormo). ### Introduzione: Il Dio Padre è un affresco perduto di Pontormo, databile al 1525-1528 circa e già conservato nella cupoletta della Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. ### Descrizione e stile. «Nel cielo della volta fece un Dio Padre, che ha intorno quattro patriarchi molto belli». Così Vasari descrisse gli affreschi perduti della cappella Capponi. Dai frammentari studi conservati si sono fatte varie ipotesi di ricostruzione. Una delle più accreditate è che lungo il bordo della cornice in pietra serena stessero seduti i patriarchi e sopra di essi Dio Padre in posizione più elevata e la colomba dello Spirito Santo al centro. Non è chiaro se Dio si trovasse sul lato sopra l'altare o l'ingresso; tra le due ipotesi appare più verosimile la prima, poiché più agevole alla vista dalla navata, e poiché ad esso tendeva probabilmente il corpo di Cristo nella sottostante Deposizione, da intendere come preparazione del suo posto alla destra del Padre nel giorno del Giudizio. Inoltre nel disegno degli Uffizi l'ombreggiatura verso sinistra suggerisce la posizione con la finestra della cappella a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il colosso. ### Introduzione: Il colosso (El Coloso) è un dipinto a olio su tela eseguito probabilmente da Francisco Goya o da Asensio Julià intorno al 1808, oggi custodito al museo del Prado di Madrid. ### Descrizione. Il colosso è uno dei quadri goyeschi più enigmatici. Raffigura un intero popolo che fugge in modo frenetico e vorticoso da un pericolo imminente e mortale: a far parte di questo esodo improvviso vi sono un branco di grosse bestie che, ormai non più impedite dal recinto, fuggono dai mandriani, ma anche una colonia di sfollati alla deriva con masserizie al seguito, e altre persone che implorano aiuto, consapevoli che ogni attimo per sfuggire da quel rischio immane potrebbe rivelarsi vitale. C'è chi, colto da un improvviso malessere fisico, tracolla, e vi è persino un cavaliere disarcionato. A destra, infine, notiamo un piccolo villaggio addormentato, ormai inadatto per proteggere i suoi abitanti. L'unico essere vivente a non curarsi del pericolo imminente è un asino, simbolo dell'ignoranza e caparbietà umana. Le cause di quest'apocalisse, tuttavia, sono ignote. Nel cielo, tuttavia, possiamo notare una figura improvvisa e abnorme: si tratta di un colosso nudo, barbuto e devastato dalla furia, come si può notare dagli occhi chiusi per la collera e dai pugni chiusi in modo minaccioso. Si potrebbe rintracciare proprio nel gigante il motivo di tanta disperazione, e in questo caso vi andrebbe letta una metafora del potere assolutista, del conflitto bellico scoppiato con la Francia o - persino - dell'insensibilità dell'uomo moderno verso la natura. Potrebbe darsi, tuttavia, che il colosso in realtà stia proteggendo la popolazione in fuga da un nemico che non riusciamo a vedere, situato oltre le colline: ad avallare questa tesi vi è la posizione stessa del gigante, che non attacca il popolo inerme bensì gli dà le spalle, o meglio lo protegge, e l'esistenza di un poema di Juan Bautista Arriaza, Profecía del Pirineo (1808). dove si narra proprio di un colosso di statura e forza straordinaria, vero e proprio nume tutelare della Spagna, che emerge dalle montagne e si confronta con l'invasione napoleonica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Coro di San Lorenzo. ### Introduzione: Il coro della basilica di San Lorenzo a Firenze conteneva un perduto ciclo di affreschi di Pontormo, databile alla sua estrema attività (1546-1556, un anno prima della sua morte) e probabilmente il suo capolavoro. Fu distrutto per le connotazioni religiose non ortodosse verso il 1738. ### Descrizione. La disposizione originaria delle scene non è sicura e si basa sulle indicazioni fornite da Giorgio Vasari (Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, 1568), da Francesco Bocchi (Bellezze della città di Fiorenza, 1591) e da un'incisione tardo cinquecentesca nell'Albertina di Vienna. I disegni preparatori superstiti, venti in tutto, sono tutti al Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi salvo due, come indicato in seguito. Il ciclo doveva avviare nel registro superiore della parete centrale dove, intervallati da due finestre, si dovevano trovare le prime storie della Genesi: da sinistra, la Cacciata dal Paradiso terrestre (un disegno preparatorio della scena, uno della sola Eva), Cristo in gloria e creazione di Eva (un disegno preparatorio generale, uno del solo Adamo disteso in basso) e il Peccato originale. La centralità della figura di Cristo e l'allusione alla sua redenzione effettuata dopo una prima, rovinosa vittoria del maligno sull'umanità (il tema ricorrente della morte e della catastrofe). Era legato a una particolare religiosità di ascendenza riformista, legata alla teoria della giustificazione per la sola fede, all'insegna di un contatto più diretto possibile con la divinità. Su questo stesso livello nelle pareti laterali, sempre intervallate dalle finestre, si trovavano tre scene per lato: a sinistra Sacrificio di Caino e Abele e uccisione di Abele (due disegni praparatori), Storie di Noè e Mosè che riceve le tavole della Legge (un disegno preparatorio con Mosè di spalle che solleva le tavole, sulle quali Dio punta l'indice dall'alto, uno col solo Mosè); a destra i Quattro evangelisti (un disegno preparatorio), il Sacrificio di Isacco (un disegno preparatorio all'Accademia Carrara di Bergamo) e il Lavoro di Adamo ed Eva (due disegni preparatori in cui si vede Adamo che affonda la zappa nella terra ed Eva che tiene un fuso e una conocchia). Il registro inferiore conteneva due grandi scene laterali in cui erano presenti numerosissime figure, avviluppate senza 'né ordine di storia, né misura, né tempo, né varietà di teste, non cangiamento di colori di carni, et insomma non alcuna regola, né proporzione, né alcun ordine di prospettiva', come criticò Vasari. A sinistra doveva trovarsi il Diluvio universale e Noè che parla con Dio (tre disegni preparatori), a destra la Resurrezione dei corpi prima del Giudizio Universale (due disegni preparatori). Più complessa era la parte inferiore della parete centrale, poiché non si è sicuri se presentasse una doppia finestratura come il registro superiore o meno. Nella parte più alta dovevano trovarsi due coppie di putti abbracciati, mentre al centro si trovava il Martirio di san Lorenzo (un disegno preparatorio), affiancato da due scheletri reggitorcia; in basso infine doveva inscenarsi l'ascensione delle anime (due disegni preparatori di cui uno alle Gallerie dell'Accademia di Venezia). Molto probabilmente queste scene formavano un tutt'uno, a giudicare dalla confusione suscitata in un osservatore preparato come Vasari, il quale non riusciva a cogliere 'la dottrina' del complesso decorativo. In generale quindi le scene riflettevano sull'opposizione tra mondo della legge e mondo dell'errore, nella realtà rinnovata dalla grazia divina tramite il sacrificio di Cristo. L'accostamento di Gesù risorto (con gli evidenti strumenti della Passione) alle storie dei Progenitori sottintende infatti una nuova creazione dell'uomo. Al peccato che incorre nella vita umana si riferivano le scene con Caino e Abele e alla sua espiazione il Lavoro dei Progenitori, mentre Noè prefigurava la salvezza dell'umanità, così come il Sacrificio di Isacco inscenava l'offerta del figlio che Dio fece con Gesù. Alla nuova legge stabilita da Cristo alludevano i quattro Evangelisti, mentre al rinnovarsi della vecchia legge si riferiva la presenza di Mosé. L'ultimo atto della storia umana era poi simboleggiato dalle scene (parziali) del Giudizio. ### Stile. Ciò che risulta dai disegni superstiti e dalle testimonianze è che gli affreschi di San Lorenzo fossero privi di una qualsiasi organizzazione spaziale, arrivando a negare la fisicità delle figure e la loro caratterizzazione sessuale in figure maschili o femminili. Scrisse R. Corti (1977) come invece venivano evidenziati gli 'aspetti inorganici, la flaccidità della carne rispetto ai muscoli, l'assenza di una precisa individualità come di una forza attiva e vitale'. Si tratta di un'evidente polemica aperta con Michelangelo Buonarroti, rovesciando l'eroismo e il vigore anatomico dei suoi nudi nella volta della Cappella Sistina (1508-1512) e nel Giudizio universale (1537-1541). Le torsioni espressive del Buonarroti sono qui portate alle estreme conseguenze, con i personaggi di Pontormo in preda a pose instabili, spesso incrociate a avviluppate, spiraliformi e serpentinate, all'insegna di uno spiccatissimo anticlassicismo e antinaturalismo. Nel disegno preparatorio del Gruppo di morti ad esempio, la composizione è caratterizzata da un inestricabile viluppo di corpi, legati a catena e sviluppato verso i lati e verso l'alto, in un insieme libero da regole spaziali di alcuna sorta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Redentore (Giotto). ### Introduzione: Il Redentore è un dipinto tempera e oro su tavola (81x86 cm) attribuita a Giotto, databile al 1301 circa e conservato in collezione privata a Londra. ### Descrizione. Il Cristo, inserito in un quadrilobo, ha la stessa forma di quello nella cimasa della Croce di Padova, da cui non vennero mai staccate le parti accessorie, a differenza di quella riminese. Il Cristo, con la tipica aureola con i raggi rossi che creano una croce, è in posizione benedicente, con la destra alzata e un libro nella sinistra. Figura di notevole qualità, spicca per i valori plastici del modellato, ottenuti grazie al chiaroscuro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Dormitio Virginis (Giotto). ### Introduzione: La Dormitio Virginis è un dipinto a tempera e oro su tavola (74,7x173,4 cm) di Giotto, databile al 1312-1314 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. ### Descrizione e stile. La Dormitio Virginis, ovvero il Transito della Vergine, è rappresentato con uno schema di base tradizionale, col cataletto di Maria circondato da angeli e dagli Apostoli, mentre al centro si leva il Cristo che ne regge l''animula' rappresentata come una bambina. Il momento è quello della deposizione quando la Vergine morta è calata nel sepolcro con l'aiuto degli angeli che reggono i lembi del sudario e un apostolo che si piega per sostenerla abbracciandone il busto. Innovativo è l'efficace utilizzo dello spazio in profondità, con i personaggi che si dispongono su più piani in maniera molto naturale, a differenza delle opere di tradizione duecentesca. Si tratta di un espediente già usato nella Maestà di Ognissanti, ma qui appare applicato in maniera più matura, con le figure più lontane che scompaiono dietro le aureole dei personaggi in primo e secondo piano. Inoltre il gruppo dei personaggi asseconda elegantemente la forma del dossale e con pose, gesti e sguardi indirizza inevitabilmente l'occhio dello spettatore verso il fulcro centrale della scena. I due gruppi laterali sono leggermente asimmetrici, con una linea ascendente che da destra prosegue dritta fino alla testa di Cristo per poi interrompersi nella figura dell'apostolo piegato con le mani giunte al volto, forse Giovanni. Anche il sarcofago di Maria, semplice ma ravvivato da decori cosmateschi, è appena scostato verso sinistra, rompendo la fissità di una rigida frontalità. Riuscita appare l'espressione dei sentimenti di dolore dei convenuti, nella gestualità, come negli affreschi dei cicli assisiate e padovano. Il chiaroscuro appare qui attenuato da passaggi morbidi, che esaltano la concertazione dei colori pastello degli abiti e dei delicati toni degli incarnati. L'angelo reggente un cero a destra è quasi identico a quello inginocchiato ai piedi di Maria nella Maestà degli Uffizi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di Ognissanti. ### Introduzione: Il Crocifisso di Ognissanti è un dipinto a tempera e oro su tavola (468x375 cm) attribuito a Giotto, databile al 1315 circa e conservato nella chiesa di Ognissanti di Firenze. ### Descrizione e stile. Il grande crocifisso era in origine più alto, con un soppedaneo che doveva rappresentare schematicamente il Golgota oggi perduto. La tipologia richiama le più o meno coeve croci di Rimini e di Padova, con la sagoma mistilinea e la figura di Cristo dal corpo è scarno e allungato, con passaggi di colore morbidi e calibrati e brani di virtuosismo come il perizoma trasparente. La luce è al tempo stesso intensa e morbida, e mette in risalto le membra, dipinte con cura riportando anche le vene, i tendini, lo schema osseo della gabbia toracica. L'espressione del Cristo è sofferente ma dignitosa, di grande spiritualità. Spicca l'uso del costoso blu oltremare nei bracci della croce. Ai lati si trovano tabelle quadrilobare con i dolenti a mezzo busto (Maria e Giovanni) e in alto la figura del Redentore benedicente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Allegorie francescane. ### Introduzione: Le Allegorie francescane sono gli affreschi della volta a crociera sopra l'altare maggiore della Basilica inferiore di Assisi. Attribuiti a Giotto e alla sua bottega (in particolare al Parente di Giotto e al Maestro delle Vele), sono databili al 1334 circa. ### Descrizione e stile. Nelle quattro grandi vele sono raffigurate le allegorie della Castità, della Povertà e dell'Obbedienza, cardini della Regola francescana, oltre a un Trionfo di san Francesco, tutte su sfondo dorato: eccezionale per un affresco è la presenza, e in grandissima quantità, del metallo prezioso che testimonia il massimo della sontuosità raggiunto nella decorazione della basilica, in evidente spirito revisionistico rispetto al pauperismo predicato dal santo fondatore. Iscrizioni nelle scene aiutano a comprendere il complesso programma iconografico. Fondamentale per l'iconografia è il rapporto con le storie di Cristo nei due bracci del transetto, poiché il programma generale tendeva ad esaltare la conformità tra Francesco e Cristo. Nelle cornici e nei costoloni corrono decorazioni geometriche o con elementi vegetali stilizzati arricchite da testine, intervallate da rombi contenenti scene figurative simboliche o busti di angeli. Le figure allegoriche sono tratte dall'Apocalisse e dall'Antico Testamento. Nello spessore dell'arco tra presbiterio e navata si trovano i primi compagni di san Francesco entro tondi. Le scene mostrano un gusto un po' arcaico e un decorativismo influenzato dalla scuola senese. Le numerose figure, dall'aspetto nell'insieme festante, hanno spesso un'espressività attonita, riferibile al Maestro delle Vele." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso (Giovanni da Rimini). ### Introduzione: Il Crocifisso dipinto e sagomato di Giovanni da Rimini è una tempera su tavola, databile tra il 1300 e il 1305, attualmente conservato presso il museo della città di Rimini. È l'opera che dà il via alla cosiddetta scuola riminese, nata successivamente alla presenza e al lavoro di Giotto nella città. ### Descrizione. Il crocefisso riprende chiaramente quello del ben più noto maestro toscano. Il Cristo ha una forma piuttosto allungata ed esile, molto aderente alla struttura della croce. Pregevole l'uso dei chiaroscuri e dell'effetto delle ombre per rendere chiari i lineamenti e i dettagli anatomici del corpo di Cristo, che si evidenzia rispetto allo sfondo nero della croce. Alle estremità sono presenti tre figure. Esistono due altre versioni del crocifisso, sempre attribuite all'artista, una prima presso il museo del Metauro a Mercatello sul Metauro che però si differenzia dallo sfondo dorato della croce, anziché scuro; una seconda presso la chiesa di san Lorenzo a Talamello." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso n. 20. ### Introduzione: Il Crocifisso n. 20 è una croce sagomata e dipinta a tempera e oro su pergamena applicata alla tavola (297x234 cm) del Maestro bizantino del Crocifisso di Pisa, databile al 1210 circa e conservata nel Museo nazionale di San Matteo a Pisa. ### Descrizione e stile. L'ampia diffusione che nei decenni successivi del XIII secolo ebbe in Italia questa iconografia, con maggiore accentuazione della sofferenza di Cristo sulla croce rispetto all'iniziale modello bizantino, è legata alle istanze degli ordini mendicanti che nel sottolineare il lato umano di Cristo, nei suoi effetti patetici e commoventi, ispiravano una nuova forma di devozione e preghiera per i fedeli. E invero, alcuni autori, per evidenziare questa evoluzione propongono di definire l'originario modello orientale come Christus dormiens (Cristo in attesa della resurrezione, caratterizzato dall'espressione serena), definendo propriamente patiens ('sofferente') la successiva drammatizzazione centro-italiana, legata all'affermarsi dei nuovi ordini religiosi. Il successo di questa iconografia fu tale che nel giro di pochi decenni sostituì completamente la vecchia tradizione del Christus triumphans, dove Gesù era rappresentato vivo sulla croce con gli occhi aperti, trionfante sulla morte e con una regalità aliena da sentimenti di dolore. Nel Crocifisso n. 20 compaiono gli elementi del Christus patiens: il Cristo ha il capo reclinato a sinistra e gli occhi chiusi; un fiotto di sangue esce dalla ferita sul costato. Ancora il corpo di Cristo non è inarcato, come nei successivi crocifissi di Giunta Pisano e di Cimabue. L'anatomia è ancora schematica, con un'indicazione molto generica del petto e dell'addome contratto; dolce è il declinare della testa a sinistra, coi capelli e la barba dipinti morbidamente. Notevole è poi il perizoma di Cristo che cade in pieghette che creano prismi lungo il dorso e sta fermata da un nodo raffinatissimo in vita, che ricorda gli intrecci a margine delle pagine miniate. Al termine dei bracci della croce sono presenti:. la cimasa (in alto) con il Trionfo di Cristo Pantocratore tra angeli, appena sopra l'INRI per esteso. i due tabelloni ai bracci laterali, con le Pie Donne e san Giovanni a figura intera. il soppedaneo in basso, con la Discesa agli inferi.Ai fianchi del corpo di Cristo sono inoltre rappresentate entro due riquadri allungati le Scene della Passione, scelte per confacersi meglio alla nuova iconografia, e rappresentati con chiari intenti didattici, secondo composizioni facilmente leggibili che formavano una biblia pauperum: a sinistra Deposizione, Compianto e Sepoltura di Cristo; a destra Pie donne al sepolcro, Incontro e cena in Emmaus e Ascensione. Come per guidare l'occhio dello spettatore nella corretta lettura dall'alto al basso, da sinistra a destra, il tempietto che fa da sfondo alla Deposizione viene ripetuto, come a segnare l'accapo, nella scena delle Pie donne al sepolcro. Le singole storie mostrano scelte iconografiche legate all'arte durante la dinastia dei Comneni (seconda metà del XII secolo), con un gusto amante degli sfondi ornati, e una rappresentazione composta del dolore, a cui fa fronte però una vivace rappresentazione degli eventi, resa eloquente da gesti e schieramenti dei personaggi. Pure la tavolozza smorzata, diversa da quella brillante delle croci pisane del XII secolo orienta l'ambito di produzione più sul versante greco-bizantino, che latino-occidentale. È probabile che però questo anonimo artista di formazione orientale lavorasse direttamente a Pisa, come farebbe pensare la dislocazione delle scene laterali, simile ad esempio a altri esemplari prodotti in città come la Croce della chiesa del Santo Sepolcro: l'opera venne quindi realizzata adattandosi alle richieste della committenza locale. Dopotutto la presenza di artisti greci in città è ben documentata, ad esempio tra gli artefici degli architravi settentrionale e orientale del battistero, e in quello del portale della chiesa di San Michele degli Scalzi, che è datato 1204, lo stesso anno del sacco di Costantinopoli da parte dei crociati. Singolare è poi la tecnica esecutiva della pergamena applicata su tavola, che ha un solo caso analogo nell'area, un nimbo che è l'unico resto di una croce già nella chiesa di Santa Cecilia e oggi nel museo di San Matteo. Tale tecnica si trova anche, al di fuori della Toscana, nella Croce di Alberto Sotio nel Duomo di Spoleto, datata 1187." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di Perugia del Maestro di San Francesco. ### Introduzione: Il Crocifisso di Perugia è una croce sagomata dipinta a tempera e oro su tavola (410x328 cm) attribuita al Maestro di San Francesco, datata 1272 e conservata nella Galleria nazionale dell'Umbria di Perugia. In basso reca l'iscrizione 'ANNO DOMINI MCCLXXII TEMPORE GREGORI P.P.X. ### Descrizione e stile. Il Cristo, di tipo patiens, è appeso alla croce con quattro chiodi (due e non uno ai piedi, secondo il tipo pre-giottesco), ed è la testa barbuta molto incassata nel busto, coi capelli ricadenti in qualche ciocca sulla spalla sinistra. Il corpo è il più incurvato verso sinistra prima di Cimabue, arrivando ad invadere quasi tutto il tabellone laterale che risulta così impraticabile per le tipiche storie della Passione: infatti vi si trova un decoro geometrico, come pure sarà nelle croci cimabuesche. Completo in ogni parte accessoria, ha nella cimasa l'Ascensione, rappresentata come la visione della Madonna a mezza figura che, sollevanfo le braccia verso l'altro circondata da due angeli, allude alla salita in cielo del Redentore, che si vede benedicente e a mezzo busto nel clipeo superiore. Ai lati dei bracci si trovano i dolenti (Maria e Giovanni), qui raffigurati a figura intera, mentre nel soppedaneo un minuscolo san Francesco si accosta a toccare i piedi sanguinanti di Gesù inginocchiandosi. All'esempio di Giunta si rifanno il perizoma e l'accentuazione della curva del corpo, forse ispirata, nello sbilanciamento così marcato, al perduto Crocifisso di frate Elia già nella basilica di San Francesco. La forma della testa invece ricorda opere di Coppo di Marcovaldo, come il Crocifisso di San Gimignano, con una massa 'fitta a spumosa della barba, l'acconciatura 'gonfia' e la cannula del naso particolarmente sottile. Leggermente più morbide appaiono invece le pennellate nel viso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Crocifisso del Louvre del Maestro di San Francesco. ### Introduzione: Il Crocifisso del Louvre è una croce sagomata dipinta a tempera e oro su tavola (86x73 cm) attribuita al Maestro di San Francesco, databile al 1260 circa e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione e stile. Il Cristo, di tipo patiens, è appeso alla croce con quattro chiodi (due e non uno ai piedi, secondo il tipo pre-giottesco), ed è la testa barbuta reclinata, coi capelli ricadenti in qualche ciocca sulla spalla sinistra. Il corpo è un po' incurvato verso sinistra, invadento in parte il tabellone sinistro dove si trovano la Madonna e una pia donna, mentre nel destro si vedono san Giovanni e un apostolo. All'esempio di Giunta si rifanno il perizoma e l'accentuazione della curva del corpo, forse ispirata, nello sbilanciamento così marcato, al perduto Crocifisso di frate Elia già nella basilica di San Francesco. La forma della testa invece ricorda opere di Coppo di Marcovaldo, come il Crocifisso di San Gimignano, con una massa 'fitta a spumosa della barba, l'acconciatura 'gonfia' e la cannula del naso particolarmente sottile. Le estremità dei bracci hanno riquadri sul tipo della croce potenziata, che però non contengono storie, ma solo elementi geometrici, nel caso dei laterali, e l'iscrizione estesa dell'INRI nel caso della cimasa. Rispetto al Crocifisso di Perugia, datato 1272, quest'opera mostra elementi più arcaici, innanzitutto nella forma della croce e nella postura di Cristo, non così inarcata, nonché nella pennellata meno fusa, legata più strettamente all'esempio di Giunta,." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Crocifisso di Londra del Maestro di San Francesco. ### Introduzione: Il Crocifisso di Londra è una croce sagomata dipinta a tempera e oro su tavola (92,1x71 cm) attribuita al Maestro di San Francesco, databile al 1272-1285 circa e conservata nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Il Cristo, di tipo patiens, è appeso alla croce con quattro chiodi (due e non uno ai piedi, secondo il tipo pre-giottesco), ed è la testa barbuta reclinata, coi capelli ricadenti in qualche ciocca sulla spalla sinistra. Rispetto al Crocifisso di Perugia, datato 1272, mostra un analogo addolcimento dei tratti, con una massa 'fitta a spumosa della barba, l'acconciatura 'gonfia' e la cannula del naso particolarmente sottile, su ispirazione di Coppo di Marcovaldo. In queste croci di dimensioni medie, come il Crocifisso del Louvre permaneva un gusto più arcaico nella forma della croce, con riquadri alle estremità sul tipo della croce potenziata, e fu probabilmente il committente stesso a richiedere le rappresentazioni nei tabelloni laterali delle Pie donne e di san Giovanni con un compagno apostolo: si tratta di rappresentazioni particolarmente espressive, soprattutto nel gruppo a sinistra che vede il drammatico svenimento di Maria, derivate dalle più avanzate conquiste dell'arte bizantina coeva, il cosiddetto neoellenismo. Tale presenza di figure rendeva difficile inarcare il corpo di Cristo, secondo l'iconografia che si era imposta da Crocifisso di Frate Elia di Giunta in poi, ma l'artista ovviò al problema arretrando le gambe e arcuandole più che mai, fino a spostare i piedi all'estremità del soppedaneo, e sfruttando ogni singolo centimetro disponibile accanto al corpo concavo di Maria. Per queste ragioni, oltre che per la tavolozza arricchita di colori chiari (che dovettero influenzare anche Duccio di Buoninsegna, la croce è riferita a un periodo successivo a quella di Perugia. Raffinato è il perizoma, coperto di lumeggiature dorate (un motivo databile dopo la fine degli anni sessanta del Duecento), che evidenziano lo scorrere della stoffa sulle rotondità delle gambe." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maestà di Assisi. ### Introduzione: La Maestà di Assisi è un affresco (320x340 cm) di Cimabue, databile attorno al 1285-1288 circa. Si trova nella basilica inferiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione. Situata nel transetto destro della basilica inferiore, mostra la Madonna col Bambino in Maestà, cioè su un trono, tra quattro angeli e con una rappresentazione di san Francesco in piedi a destra. Il trono ligneo di Maria, elegantemente intagliato e un tempo abbellito da dorature, è disposto in tralice come nella Maestà del Louvre, non ancora in scorcio centrale come nella Maestà di Santa Trinita. Sulla spalliera si trova una cortina ricamata. Maria tiene il Bambino sulle ginocchia con una sciolta posizione asimmetrica, poggiando il piede destro su un gradino basso e quello sinistro più in alto, anche per facilitare la tenuta del figlio che siede su quel lato. Gesù, dal volto evidentemente ridipinto (come quello di Maria), tende una mano a afferra con naturalezza un lembo della veste della madre, mentre Maria, dalle dita lunghe e affusolate, gli accarezza un piedino. La forma delle mani è in special modo tipica dell'artista e della sua cerchia, come si vede in opere come la Madonna di Castelfiorentino. Alle ridipinture vanno ascritti anche i panneggi. Gli angeli, sorridenti e rivolti allo spettatore, si dispongono attorno al trono accarezzandolo con eleganza e inclinando ritmicamente le teste, ora e destra, ora a sinistra, ispirata a opere romane come la Maestà di Santa Maria Antiqua (V secolo) o quella Theotokòs di Santa Maria in Trastevere (fine del VII secolo). Essi sono scalati su due file: se la diversa profondità è ben suggerita dalla loro fisica presenza esaltata dalla platicità dei loro volumi, non chiarito è invece il punto di appoggio su cui stanno, facendo ipotizzare per gli ultimi due un gradino invisibile o una soprannaturale levitazione. Tra gli angeli spicca soprattutto il volto di quello in basso a destra, con le ali finemente sfumate come si riscontra anche negli angeli tra le logge della basilica superiore. Ha un volto enigmaticamente atteggiato, quasi accennante un sorriso, percorso da profonde ombre che danno rotondità. Il San Francesco è simile a quello ritratto in una tavola conservata nel Museo di Santa Maria degli Angeli. Si tratta di una delle più antiche rappresentazioni del santo, anche se le ridipintura successiva impedisce di trarne conclusioni sulla reale fisionomia. È scalzo, indossa il saio, e ha un aspetto giovanile, con una corta barba e con la chierica. Fissando il fedele, mostra con evidenza i segni delle stimmate sulle mani e sui piedi, nonché sul costato grazie a uno squarcio all'altezza del petto. Egli aveva originariamente orecchie molto grandi, attenuate dalle ridipinture successive, a cui si devono anche i numerosi ritocchi scuri. Al petto tiene un libro. I due gruppi figurativi si esaltano pacatamente nel contrasto della loro diversità: così elegante e fastosa la Maestà, così sobrio e remissivo il santo. Tutta la composizione poggia su un prato verde, oggi assai annerito per l'ossidazione del colore. ### Stile. L'analisi recente, accurata e rigorosa di Luciano Bellosi (2004) ha permesso di stabilire che la Maestà ha anticipato gli affreschi della Basilica superiore di San Francesco d'Assisi e seguito i mosaici del battistero di Firenze ed opere come il crocifisso di Santa Croce o la Maestà del Louvre, databili al 1280 circa. Questi i principali indizi che permettono di pre-datare la Maestà rispetto agli altri affreschi di Assisi:. Le aureole non sono in rilievo e raggiate, come quelle più innovative presenti nella basilica superiore ed adottate da tutti gli artisti in seguito nei cicli di affreschi. La scena della Vergine seduta sul trono celeste insieme a Gesù Cristo della basilica superiore riporta una raffigurazione frontale del trono, con entrambi i fianchi aperti come le pagine di un libro. Una tale rappresentazione del trono sarà usata da Cimabue solo nella tarda Madonna di Santa Trinita (1290-1300 circa) e dagli allievi come Duccio di Buoninsegna dopo il 1290, mentre la Maestà del Louvre (1280 circa) e la Madonna di Bologna (1281-1285 circa) riportano un trono in tralice.Questi i principali indizi che permettono di post-datare la Maestà rispetto alle opere del 1280 circa:. La narice nelle teste piegate a “tre quarti” non è più un semplice ispessimento del bordo del naso come nelle opere di Cimabue del 1280. Tutti gli affreschi assisiati, compresa la Maestà in questione, riportano una sorta di incisione entro il naso, come nella Madonna di Santa Trinita e nel mosaico absidale del duomo pisano, che sono le opere più tarde a noi giunte di Cimabue. Le pieghe del manto della vergine sopra la testa cadono verticalmente come nella Maestà di Santa Trinita e non sono disposte secondo semicerchi concentrici come nella Maestà del Louvre (1280 circa), nella Madonna di Bologna (1281-1285 circa) e nella madonna dolente del crocifisso di Santa Croce. Le pieghe del Manto della Vergine sono più sciolte ed hanno perso l'attillatura e i sottosquadri della Maestà del Louvre (1280 circa) e della Madonna di Bologna (1281-1285 circa). Il volto della Vergine e degli angeli hanno perso la seriosità della Maestà del Louvre ed appaiono più distesi e sereni, quasi sorridenti, come nella Maestà di Santa Trinita. Gli angeli sono alternativamente rappresentati con i volti a destra e sinistra, una rappresentazione che ricorda la Maestà di Santa Trinita, ma non quella del Louvre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cappella di San Nicola (Assisi). ### Introduzione: La cappella di San Nicola in trova in fondo al transetto destro della basilica inferiore di Assisi. Venne affrescata nel 1308-1310 circa dai maestri giotteschi, chiamati genericamente Maestro di San Nicola e Maestro Espressionista di Santa Chiara, con Storie di san Nicola di Bari. ### Descrizione e stile. La cappella ha forma poligonale. Nell'archivolto si trovano dodici santi a coppie, come ne figura anche in altre cappelle della basilica inferiore. Sopra la parete interna dell'arcone di ingresso si vedono San Francesco e san Nicola che raccomandano a Gesù Napoleone e Gian Gaetano Orsini, sotto i quali si trovano entro riquadri la Maddalena e San Giovanni Battista. Dalla destra dell'arcone si vedono le storie di San Nicola che fornisce la dote a tre fanciulle, San Nicola che salva dei naufraghi (scena quasi perduta), San Nicola benedice un penitente con la corda al collo inginocchiato dinanzi a lui; a sinistra San Nicola salva tre innocenti condannati a morte e San Nicola appare in sogno a Costantino; nella parete destra Resurrezione di un bambino, Liberazione di uno schiavo e Restituzione dello schiavo liberato ai genitori; nella parete sinistra Un ebreo profana il busto del santo. La zona inferiore è occupata dalla rappresentazione di santi, che si trovano anche, rappresentati sulle vetrate in sedici coppie, dal disegno riferibile a un artista giottesco coevo alla decorazione della cappella. Sopra la tomba infine l'affresco con la Madonna col Bambino tra i santi Nicola e Francesco del Maestro di San Nicola, forse su cartone di Giotto. Gli affreschi sono caratterizzati da figure allungate, con architetture fantasiose di sfondo, curate nei dettagli e con numerosi inserti che simulano mosaici cosmateschi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Leone di san Marco tra i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Maria Maddalena e Girolamo. ### Introduzione: Il Leone di San Marco tra San Giovanni Battista con San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena con San Girolamo è un dipinto olio su tavola (207x510,4 cm) di Cima da Conegliano, conservato alle Gallerie dell'Accademia a Venezia. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura al centro il Leone di san Marco, sulla sinistra san Giovanni Battista con san Giovanni Evangelista, sulla destra Maria Maddalena e san Girolamo con il libro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Loggia di Romolo e Remo. ### Introduzione: La Loggia di Romolo e Remo è un ciclo di affreschi frammentario di Gentile da Fabriano e collaboratori, databile al 1411-1412, dentro palazzo Trinci a Foligno. ### Descrizione e stile. Rappresentando le sorti di Romolo e Remo si alludeva alla rinascita di Foligno sotto i Trinci come una 'nuova Roma', con analogie rispetto alle vicende vissute dai mitici fondatori. Il ciclo è frammentario e oggi si dispone su due pareti della loggia affacciata sul cortiletto della scala gotica (un tempo a cielo aperto). In ampie porzioni la superficie pittorica è perduta, ma si è spesso conservato il disegno sottostante della sinopia, di alta qualità. La prima scena mostra il tempio delle vestali immaginato come una basilica gotica con cupolette come la basilica di San Marco a Venezia (dove l'artista era appena stato), dove nove vestali, vestite come sofisticate nobildonne del Quattrocento, stanno raccolte attorno a un piccolo idolo appoggiato su una colonnetta al centro di un altare. A destra, in una sorta di navata, Rea Silvia è presa da Marte. La seconda scena, oltre il portale ad arco, mostra la Nascita di Romolo e Remo, ambientata in un ricco palazzo gotico con merli, bifore, un terrazzino coperto, comignoli e una torretta. Nella stanza rivelata al pian terreno, grazie a una parete scomparsa, si assiste alla nascita dei gemelli, con uno schema non dissimile da quello delle Natività di Maria. Accurata è la descrizione dell'ambiente domestico. La terza scena, in alto sopra la rientranza ad arco nella parete, mostra il pastore Faustolo che trova i due gemelli abbandonati (a sinistra) e li porta dalla moglie Acca Larentia, che gli accoglie nella propria dimora (a destra). Nella scena sotto l'arco Rea Silvia è condannata a morte, tramite la sepoltura da viva: si tratta della scena più concitata, con un gran numero di soldati e altri personaggi. Le scene quinta e sesta sono più danneggiate e mostrano l'assedio di Albalonga e la deposizione di Amulio, padre di Rea Silvia, dal trono della città. Sotto queste opere, in una cavità della parete sopra il portale, era stato inserito il rilievo antico di Ermes con la capra, a rinsaldare il legame col passato." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ponte sospeso (Foligno). ### Introduzione: Il Ponte sospeso è un ambiente di palazzo Trinci a Foligno, che contiene un ciclo di affreschi frammentario della scuola di Gentile da Fabriano, databile al 1411-1412. ### Descrizione e stile. L'ambiente è il cavalcavia che attraversa l'antica 'strada de Sancto Iacomo' e che collegava il palazzo con gli edifici dei canonici, un tempo costruiti sopra la navata della Cattedrale, e la basilica stessa. Oggi sono visibili gli affreschi e spesso le sinopie sottostanti, che però nella parete sinistra (provenendo dalla Sala delle Arti liberali e dei Pianeti) non combaciano con le scene dipinte. su questo lato infatti venne avviato il ciclo delle Età dell'uomo, poi trasferito, in misura maggiore, sulla parete opposta, probabilmente per un ripensamento sull disposizione delle scene e sullo spazio a disposizione. Il ciclo più in superficie, riferibile alla presenza di Gentile in città, è quello di Prodi (sinistra) e delle Sette età dell'uomo (destra), composto da una serie di figure allineate sotto finte nicchie, come nella vicina Sala dei Giganti. Gli eroi, di cui si sottolinea il rango aristocratico e l'abbigliamento militare, si trovano sopra una pedana di sostegno azzurra, incorniciati da archi ogivali retti da esili pilastrini esagonali. Si inizia da 'Romolo, a cui segue sopra l'arco di un portale, separato da una gabbietta con dentro un pappagallo, Scipione l'Africano. I successivi personaggi raffigurano la serie dei Nove prodi della tradizione medievale francese, che contano personaggi del mondo ebraico/biblico (Giosuè, Davide, Giuda Maccabeo), pagano (Ettore, Giulio Cesare e Alessandro Magno) e cristiano (Re Artù, Carlo Magno e Goffredo di Buglione), alcuni dei quali perduti, in particolare nelle metà inferiori. In queste zone si vede il ciclo leggermente più antico delle età dell'uomo a monocromo, raffigurate come una serie di personaggi impegnati in attività del mondo cortese entro una foresta, tra lo svolazzare di nastri con iscrizioni che ne chiariscono il significato. Il tema delle sette età dell'uomo era frequente a Foligno: in piazza della Repubblica stavano collocate su mensole sette teste romane componenti una serie su tale tema, inoltre se ne trova una raffigurazione anche nei tondi della vicina Sala delle Arti liberali e dei Pianeti. Negli affreschi del Ponte sospeso, in uno sfondo vegetale che allude forse al 'giardino della vita', sono raffigurate sette figure rappresentante ciascuna delle età (Infanzia, Adolescenza, Giovinezza, Virilità, Maturità, Vecchiaia, Decrepitezza). Angeli sbucano in volo dal folto della vegetazione e mostrano cartigli che, in antico francese, spiegano il significato delle figure sottostanti. L'Infanzia è rappresentata da un bambino che gioca con una frusta, l'Adolescenza da un giovanetto che scocca una freccia verso l'alto, la Giovinezza da un uomo a cavallo, la Virilità da uno in piedi con un mazzo di fiori in mano, la Maturità da un uomo seduto che legge un libro, la Vecchiaia da un anziano con le stampelle, e la Decrepitezza con un uomo dalla barba bianca che scruta il cielo attendendo la fine dell'esistenza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sala dei Giganti (Foligno). ### Introduzione: La Sala dei Giganti (o degli Imperatori) è un ambiente di palazzo Trinci a Foligno, che contiene un ciclo di affreschi frammentario di Gentile da Fabriano e collaboratori, databile al 1411-1412. ### Descrizione. Lungo le pareti sono ricavate vari nicchioni in cui si trovavano venti figure monumentali in piedi, delle quali oggi se ne sono conservate solo quindici. All'ingresso della sala si trovavano alcuni versi oggi non più leggibili, ma tramandati dalle fonti antiche, che chiarivano la chiave di lettura della rappresentazione:. Il ciclo inizia sull parete breve opposta all'ingresso, dove si trovavano Romo e Giulio Cesare, oggi completamente perduti. Proseguendo verso destra si incontrano:. Ottaviano Augusto. Tiberio. Camillo. Fabrizio. Manio Curio Dentato. Tito Manlio Torquato. Cincinnato. Marco Marcello. Scipione l'AfricanoLa rappresentazione è poi intervallata da una finta loggia da cui si affacciano personaggi in eleganti costumi contemporanei, probabilmente alcuni membri di Casa Trinci. Si prosegue con:. Muzio Scevola. Catone Uticense. Caio Mario. Publio Decio. Claudio Nerone. Fabio MassimoPerduti sono Caligola, Pompeo e Traiano. Le figure poggiano su uno zoccolo a riquadri bianchi e neri, alternati a formelle imitanti il marmo screziato. In alto corrono invece i monogrammi celebrativi di Casa Trinci, ai quali vennero sostituiti, nel 1477, quelli di Sisto IV. ### Stile. Da un punto di vista stilistico i personaggi mostrano affinità che dimostra l'unitarietà dell'esecuzione. Le figure sono massicce, abbigliate in maniera sontuosa, nascondendo alcune imprecisioni anatomiche e di impianto. La ricchezza delle decorazioni, spesso ottenute con stucchi, pastiglie e lamine metalliche, rimanda alla cultura tardogotica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sala delle Arti liberali e dei Pianeti. ### Introduzione: La Sala delle Arti liberali e dei Pianeti è un ambiente di palazzo Trinci a Foligno, che contiene un ciclo di affreschi frammentario di Gentile da Fabriano e collaboratori, databile al 1411-1412. ### Descrizione. Vi si accede dalla Loggia di Romolo e Remo. Metà della stanza è occupata dalle rappresentazioni delle Arti liberali, del Trivio e del Quadrivio più la Filosofia, come figure femminili simboliche intente a istruire fanciulli al di sotto di sfarzosi troni architettonici gotici; l'altra metà mostra la rappresentazione dei pianeti, intervallati da dischi iridati con rappresentazioni che alludono alle Età dell'uomo e alle Ore del giorno. Tra le varie rappresentazioni esistono precisi collegamenti di rispondenze, derivati dal De nuptiis Philologiae et Mercuris di Marziano Cappella (metà del V secolo), integrato con altre fonti letterarie. Un precedente figurativo sono inoltre i rilievi della Fontana Maggiore a Perugia. Per le Età dell'Uomo si attinse invece ai Documenti d'Amore di Francesco da Barberino e forse dal coevo Saporetto del poeta orvietano Simone de' Prodenzani. In alcune parti gli affreschi sono frammentari, e talvolta è visibile la sinopia sottostante. La stanza era anticamente nota come delle Rose, dal fiore araldico dei Trinci che fa la sua comparsa sui finti drappi del registro inferiore e sulle piccole porzioni di parete dietro essi, nonché sul fregio superiore. In quest'ultimo i racemi delle rose sono intrecciati a cartigli in cui si legge il monogramma 'FA', scioglibile nel motto Fides Adiuvat, come riporta il manoscritto Coltellini (1770-1780) in cui si trovano anche in copia i documenti relativi ai pagamenti degli affreschi. Sotto il fregio alcuni passanti attorno a una pertica simulano che la fascia figurativa sia un grande arazzo continuo. Tra gli affreschi figurativi e il finto drappeggio in basso corre una fascia in cui trovano posto iscrizioni esplicative degli affreschi: la storia della sala è inoltre testimoniata in questa zona da numerosi graffiti di nomi antichi, probabilmente dei soldati papali che vollero sfregiare la sala prima che venisse coperta. ### Stile. Da un punto di vista stilistico i personaggi mostrano affinità che dimostra l'unitarietà dell'esecuzione. Le figure sono abbigliate in maniera sontuosa, nascondendo alcune imprecisioni anatomiche e di impianto. La ricchezza delle decorazioni, spesso ottenute con stucchi, pastiglie e lamine metalliche, rimanda alla cultura tardogotica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gli amanti (Magritte). ### Introduzione: Gli amanti (Les Amants) è un dipinto di René Magritte del 1928, realizzato con la tecnica dell'olio su tela (54cm x 73cm). Dell'opera esistono due versioni, entrambe datate 1928. La prima attualmente è conservata presso la National Gallery of Australia, mentre la seconda donata dal collezionista privato Richard S, si trova al MoMA di New York. ### Descrizione e stile. Il quadro raffigura due amanti che si baciano, con le teste coperte da un panno bianco che impedisce loro di vedersi e comunicare, suscitando una certa inquietudine e angoscia. La scena è poi completata da uno sfondo fortemente contrastato di tonalità blu e dalla cornice classicheggiante che riveste la rossa parete, riportando agli occhi i tempi antichi. I due lenzuoli sono resi con un abile uso dei chiaroscuri, che sembrano riecheggiare i virtuosismi del peplo di una scultura ellenistica, e sono fonte di luce dell'intera opera. Questi drappeggi che paiono leggeri e appena appoggiati sui volti dei due amanti, sono in netto contrasto con il rigore classico dell'architettura appena accennata in alto a destra. La composizione è equilibrata sia dal punto di vista geometrico che plastico, anche attraverso il rapporto che il pittore crea tra il rosso del muro e il rosso della camicia della donna. Questo rosso che spicca, però sempre in secondo piano rispetto alla luce del bianco dei lenzuoli, richiama il rosso del sangue e quindi della morte, altro riferimento al suicidio della madre. Tra le due figure quella più emblematica è la figura maschile: giacca scura, camicia bianca e cravatta, semplice e ordinata, che alla vista non resta impressa. Questi è il padre di Magritte che dà un ultimo bacio alla moglie, appena morta, con il volto coperto dal dolore. Questo bacio fra i due amanti è un'immagine decisamente conturbante, che parla di morte e di impossibilità di comunicare. Nascosti dietro i loro sudari, si scambiano un amore muto incapace di un linguaggio diverso da quello del corpo, esprimendo una forte passione nonostante la mancanza di dialogo. Possiamo considerarlo il “bacio della morte”? Un bacio tra due defunti, o in procinto di essere tali? Privati dei sensi della vista e del tatto, dell'esperienza sensibile, agli amanti è vietato di conoscersi. Le interpretazioni sono e saranno molteplici e la riflessione a cui l'opera deve condurre l'osservatore è stata da sempre la volontà dell'artista: un'interpretazione che non deve mai giungere ad una conclusione definitiva. Nascondendo i volti, rendendoli non visibili, il pittore vuole mostrare i molteplici significati del reale attraverso nuovi punti di vista. Un “vedere oltre” esoterico, oracolare e non razionale che spesso si rifà anche alle poesia veggente di Arthur Rimbaud. Come spiega lo stesso pittore:. Caratteristica comune a tutte le opere è l'assenza di razionalità cosciente, il privilegiare costantemente la dimensione onirica, tematiche tipiche del movimento surrealista. Ci troviamo di fronte a un amore prigioniero dalla morte, che è ultimo ostacolo alla vita. Inoltre il quadro è ricco di riferimenti ad un altro tema molto caro al pittore: la complessa questione del visibile e dell'invisibile, sul quale Magritte tornerà molto spesso. Egli stesso citerà in Le Parole e le immagini del 1929:. Questo rapporto tra visibilità, che nel quadro corrisponde a tutta quella serie di elementi in più rispetto ai due soggetti, e di invisibilità, dei volti dei due amanti, rimandano sempre a quell'immaginario onirico di un ipotetico sogno, che forse sogno non è." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nuda Veritas. ### Introduzione: La Nuda Veritas è un'opera di Gustav Klimt realizzata nel 1899 con la tecnica dell'olio su tela (252x56,2 cm). Il dipinto attualmente è conservato presso l'Österreichisches Theatermuseum di Vienna. Dell'opera Klimt realizzò anche una versione precedente, datata 1898, realizzata con la tecnica della litografia e pubblicata su Ver Sacrum, rivista della Secessione viennese (1898-1903). ### Il contesto storico dell'opera. La Vienna degli ultimi anni dell'Ottocento era una Vienna decadente che risentiva dell'ipocrita repressione vittoriana. Durante questo periodo l'arte di Klimt per il suo erotismo e i suoi temi spesso troppo espliciti, si scontrò spesso con molti rifiuti. A causa di queste restrizioni molti artisti sentirono il bisogno di un cambiamento radicale che portò alla cosiddetta Secessione viennese: un'associazione di 19 artisti, tra cui pittori e architetti, che si staccano dall'Accademia di Belle Arti andando contro il tradizionalismo, il conservatorismo e l'accademismo, per formare un gruppo autonomo dotato di una propria indipendenza e anche di una propria sede, il Palazzo della Secessione. La Secessione Viennese, soprattutto in pittura, non cercava la rottura con l'arte del passato, ma piuttosto cercava di creare una nuova arte austriaca che rispondesse alla esigenze culturali, politiche e sociali del tempo. In particolare fu dal 1907 che tra i pittori si palesò una nuova concezione di arte figurativa che partiva dalla ricerca del maestro Gustav Klimt per poi seguire con i suoi seguaci quali Egon Schiele e Oskar Kokoschka. ### Descrizione e stile. Il quadro si apre con la citazione del filosofo Schiller scritta su fondo d'oro, che ha una funzione di cartello introduttivo all'opera. Nella parte centrale del dipinto vediamo la figura femminile, protagonista assoluta della rappresentazione, che si mostra allo spettatore in tutta la sua nudità, senza nascondere nulla. Nonostante la Veritas non abbia un atteggiamento provocatorio, la presenza del serpente ai suoi piedi, dei fiori nei capelli e dello sfondo acquatico quasi evanescente, attribuisce alla figura una carica pericolosa e inquietante. L'incarnato pallido, la chioma rossa e lo sguardo pietrificato rendono questa donna ancora più inaccessibile. La donna tiene nella sua mano destra uno specchio, rivolto verso lo spettatore. Elemento di collegamento tra la zona occupata dalla donna e la fine del dipinto sono due fiori che si ergono con il loro stelo sottile e lungo che, in qualche modo, ricordano la presenza maschile essendo riconducibili anche a forme spermatozooiche. L'opera si chiude, ai piedi della figura femminile, con la scritta Nuda Veritas, titolo dell'opera. In quest'opera non mancano le caratteristiche principali dell'arte di Klimt: la grande padronanza del disegno, che rimane tuttavia bidimensionale, reso attraverso l'uso del colore, l'uso dell'oro nella parte della cornice e soprattutto l'uso di materiali e di tecniche provenienti dalle arti minori. ### Lettura dell'opera. La citazione di Schiller alludeva alle numerose polemiche suscitate dal nuovo corso dell'arte klimtiana, alle quali non poteva sfuggire l'opera della Nuda Veritas. L'unico a sostenere quest'opera fu Hermann Bahr, primo proprietario del quadro. Il pubblico insorgeva contro quest'opera per il suo carattere demoniaco e fatale, tipico delle donne klimtiane, tanto da considerare la Veritas una Iside secessionista, come disse il critico Hevesi. Il marcato realismo di questo nudo era molto lontano dall'idea dei nudi idealizzati a cui il pubblico del tempo era abituato, tanto da urtare il perbenismo dei viennesi. Dobbiamo considerare anche che ci troviamo in un periodo in cui il lavoro di Sigmund Freud faceva della sessualità e della nudità uno scomodo oggetto di studio. La donna in questione incarna la verità, e il serpente che le cinge le gambe, mettendo in pericolo la sua integrità, sta a simboleggiare la verità insidiata dalla menzogna e dall'invidia. Molte letture invece sono state fatte sul significato dello specchio: secondo la più accreditata di queste letture, la donna, rivolgendo lo specchio verso di noi, ci sta esortando a fuggire dalla menzogna rappresentata appunto dalla serpe. In questa esortazione a fuggire dalla menzogna vi leggiamo una dichiarazione d'intenti dell'artista: la totale libertà dell'arte che deve dire la verità in quanto espressione della propria epoca. Menzogna e invidia che attraverso il corpo del serpente “debordano” dalla cornice del quadro con l'intento di cancellare la scritta Nuda Veritas, proprio per esaltare questa lotta della menzogna contro la verità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Bacco, Venere e Amore. ### Introduzione: Bacco, Venere e Amore è un dipinto a olio su tela (209,5x161,5 cm) attribuito a Rosso Fiorentino, databile al 1531-1532 circa e conservato nel Musée national d'histoire et d'art a Lussemburgo. ### Descrizione e stile. Appoggiato su un complesso sedile drappeggiato, Bacco, protagonista della scena, solleva il braccio destro con la ciotola del vino da banchetto, riecheggiando le statue del dio di Michelangelo e altri. Il torso del dio è dilatato e scultoreo, mentre gli arti sono allungati e disposti scioltamente, nel più raffinato stile manierista internazionale. Ai suoi piedi, di spalle, Cupido cavalca un leone dagli occhi spenti, vicino al quale si trova l'elsa decorata di una spada. A destra Venere, appoggiata a un vaso, mostra le forme canoniche della bellezza femminile dell'epoca, coi fianchi dilatati, la vita stretta, i seni ben proporzionati. Chiude la composizione, a destra in alto, un satiro con un drappo rosso che solleva allegramente grappoli d'uva. Opera raffinatissima dal punto di vista formale, vi si riscontrano le qualità inventive del Rosso e del nuovo stile pittorico che egli inaugurò a corte: erotismo, primato della decorazione, stile prezioso, iconografia sofisticata. L'intero dipinto potrebbe infatti essere idealmente inscritto in un ovale, come un cammeo antico, come suggeriscono anche le andature curvilinee simmetriche della zampa arcuata del seggio e del corpo tondeggiante del vaso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Margherita Paleologa. ### Introduzione: Il Ritratto di Margherita Paleologa è uno dei dipinti che Giulio Romano eseguì nel 1531 circa durante il suo soggiorno a Mantova, presso la corte del marchese Federico II Gonzaga. ### Descrizione. Il dipinto ritrae una nobildonna in abito nero con bordi in oro e con un copricapo. Dietro di lei, tre visitatori si stanno accomiatando. Per molto tempo si pensò che la donna ritratta fosse Isabella d'Este. Con tutta probabilità invece si tratta di Margherita Paleologa, figlia di Guglielmo IX del Monferrato e di Anna d'Alençon, che il 3 ottobre 1531 sposò il marchese di Mantova, figlio di Isabella. La nobildonna si fece ritrarre col cappello a ciambella tipico della suocera, la 'capigliara', riecheggiando il ritratto che ne aveva eseguito Tiziano anni prima." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna di Port Lligat (Dalí Tokyo). ### Introduzione: La Madonna di Port Lligat è un dipinto realizzato da Salvador Dalí nel 1950. Di questo soggetto esiste un'altra opera omonima del 1949. ### Descrizione. Nel quadro sono presenti elementi che ritroviamo spesso in Dalí, come la figura di Gala, sua moglie e musa nella vita reale che impersona la Madonna, la baia di Port Lligat (suo paese natale), il pesce, la conchiglia, il pezzo di sughero attaccato al chiodo. Gli elementi presenti nel quadro non sono moltissimi ma danno una sensazione di pienezza. Sono però di ardua interpretazione. Dalí non ha dato spiegazioni riguardo alle sue opere se non in rarissime occasioni. Il quadro si presenta in modo alquanto originale: un sipario, visibile negli angoli alti e composto da due tende di differente colore, è quasi totalmente aperto, come per dire che lo spettacolo sta per avere inizio. Al centro troviamo la Madonna, elemento principale, con in grembo un bimbo, frutto del suo amore e di quello di Dio. La figura è sospesa, come la quasi totalità degli elementi presenti. Si ha l'idea di un'istantanea ma allo stesso tempo anche di un dolce movimento infinito. Nel ventre della Vergine e in quello dell'infante convergono tutte le linee di prospettiva, al fine di puntarvi lo sguardo dell'osservatore. Il quadro può essere suddiviso in piani orizzontali, verticali e di profondità. Quelli orizzontali sono composti da tre sezioni:. sezione inferiore, composta dall'altare e dal mare sottostante. sezione centrale, delimitata tra l'altare e l'orizzonte e nella quale si trova la Madonna in trono. sezione superiore, composta dalle colonne, dalla volta, dalla conchiglia, dal cielo e dalle tende.I piani verticali sono invece due, delimitati da una linea ideale che divide l'opera in altrettanti parti speculari. Questa parte dal cordino che sostiene l'uovo, passa per la spiga di grano, nelle rose sottostanti, nella sfera e termina nella vongola. Anche i piani di profondità, come quelli orizzontali, sono tre:. I piano, dove si trova l'altare. II piano, dove si trovano la madonna e le colonne. III piano, dove si trova il paesaggio.La luce proviene dall'angolo in alto a sinistra. Ciò si può intuire dalle ombre degli oggetti e dei personaggi. Questa luce, che rende il panneggio del vestito plastico e il viso della Madonna luminoso, crea un'atmosfera surreale di tempo sospeso. Al centro del dipinto troviamo la Madonna che, come detto in precedenza, è il soggetto del quadro. Essa ha nella zona del seno e del ventre un foro fortemente evidenziato da una cornice che la attraversa, lasciandoci vedere lo sfondo del quadro. La figura femminile ha il capo leggermente chino verso sinistra e le mani giunte in preghiera per venerare il Bimbo. La posizione delle mani della Madonna, oltre alla preghiera, suggeriscono anche un gesto di protezione nei confronti del Bimbo. Quest'ultimo, biondo e con gli azzurri, riprende un ideale di bellezza nordica. Sotto troviamo un uovo appeso tramite un filo alla conchiglia, che cita la Pala di Brera di Piero della Francesca. È il simbolo della nascita; è l'elemento dentro cui la materia prende vita. Ha il significato di cosmo e del principio fondatore che l'ha generato. Nello stesso piano di profondità, sotto l'uovo troviamo due mezze colonne con capitelli, sormontate da un arco spezzato. Sopra questo vi è la conchiglia che sembra avere la funzione di cupola. L'intonaco delle colonne è rovinato, mostrando così la muratura interna: il primo è liscio, perfetto, mentre le altre sono irregolari e nude. Il dipinto è ricco di sfumature, tranne nel caso delle zone intonacate della volta e delle colonne in alto dove il chiaroscuro è molto meno evidente. Lo sfondo e il cielo tendono a passare da un colore a un altro. Invece ogni elemento in primo piano del quadro è sì sfumato, ma ha un suo colore e lo mantiene: le colonne basse sono marroni, il pesce è sul grigio, il vestito di Gala è un bianco “sporco”. Dividendo idealmente il quadro in tre bande orizzontali si ha una contrapposizione tra due parti relativamente più scure (quelle alte e basse) che man mano si schiariscono verso quella centrale, in cui si trovano tra l'altro i due soggetti principali." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò. ### Introduzione: Il San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò è un dipinto tempera su tavola (250×188 cm) eseguito nel 1317 circa da Simone Martini e conservato presso il museo nazionale di Capodimonte a Napoli. ### Descrizione. La tavola assume la tipica conformazione di quelle del periodo bizantino. Le figure dei personaggi sono intere; quella di Ludovico, posta al centro della tavola nell'atto di incoronamento, è frontale ed indossa un piviale con gli attributi propri, episcopale, pastorale e mitra;. Sopra il santo due angeli sorreggono la corona, mentre al suo fianco, in proporzioni minori, seguendo il principio della gerarchia tradizionale, è rappresentato in ginocchio Roberto d'Angiò, nuovo re di Napoli. I contorni della pala vedono una decorazione blu scura con gigli, proprio a rappresentare la casa d'Angiò. La tavola è poi completata nella parte inferiore dalla predella, in cui sono rappresentate con linguaggio giottesco cinque scene della vita del santo ed un miracolo attribuito a lui dopo la sua morte (avvenuta nel 1297). Il fondo oro, infine, è un ulteriore elemento di matrice bizantina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Danza macabra di Lubecca. ### Introduzione: La danza macabra di Lubecca è stata una delle più importanti e influenti rappresentazioni del genere. Venne completamente distrutta la notte fra il 28 e il 29 marzo 1942 durante il bombardamento alleato della città. ### Descrizione. La danza macabra di Lubecca era considerata la più bella e popolare della Germania. Comprendeva 24 figure in un paesaggio bucolico, rappresentanti le diverse classi sociali dell'epoca. In lontananza c'era una veduta di Lubecca e del suo porto. Ogni figura era riconoscibile da determinate caratteristiche. I partecipanti non erano in ordine casuale, ma seguivano una rigorosa gerarchia. La danza iniziava con un cadavere con cappello e flauto. Un altro cadavere, portando una bara, tirava il papa (riconoscibile dalla tiara) per le vesti. In seguito venivano l'imperatore, l'imperatrice, il cardinale e il re (posizionati nella parete con il numero 1 nella figura qui a lato), il vescovo (2), il duca (rimosso nel 1799 per realizzare una porta), l'abate e il cavaliere (3), il monaco certosino, il sindaco, il canonico, il nobile e il medico (con una bottiglia di urine, tutti nella parete 4), l'usuraio (con la borsa), il cappellano, il funzionario dello Stato, il sagrestano e il commerciante (5), l'eremita e il contadino (6), il giovane, la ragazza e il neonato (7).Vicino al neonato era presente un morto con la falce in mano. Accanto a ogni personaggio era presente uno scheletro che dialogava con lui. I testi originali dei dialoghi, scritti in tedesco arcaico sotto a ogni figura, vennero tradotti in tedesco moderno nel 1701. I testi arcaici ci sono stati tramandati grazie a una trascrizione realizzata da Jakob von Melle, all'epoca parroco della Marienkirche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Adorazione dei Magi (Francesco da Rimini). ### Introduzione: L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (57.8x59.4 cm) di Francesco da Rimini, conosciuto anche come Master of the Blessed Clare of Rimini, databile intorno al 1340 circa e conservato nel Lowe Art Museum a Coral Gables, nella contea di Miami-Dade. ### Descrizione e stile. Quello dell'Adorazione dei Magi è uno dei temi più ricorrenti nella produzione artistica in ambito sacro, fondamentale nella dottrina cattolica perché per la prima volta Gesù bambino si mostra come divino, rivelando il suo dogma ai Magi che vengono a portargli dono, in un soggetto che verrà ripreso da pittori illustri come Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Gentile da Fabriano e il Pontormo. All'interno di questa composizione si denota subito una sproporzione dei vari personaggi, una scala gerarchica che deriva da un'impostazione iconografica bizantina. La Madonna appare la figura più grande della composizione, semi sdraiata e avvolta in un manto blu scuro dai riflessi oro. Sorregge Gesù bambino che, mentre la guarda, accoglie un vaso d'oro donatogli dal più anziano dei Magi, inginocchiato davanti a lui e con la corona precedentemente appoggiata a terra in segno di rispetto per il Divino. I magi si trovano a destra della composizione, giunti a cavallo (si notino all'estrema destra i tre cavalli che spuntano, uno bianco, uno marrone e uno nero) e si presentano soli, con in mano i loro doni (oro, incenso e mirra). In alto della composizione vi sono invece una serie di Angeli divisi un due gruppi: a sinistra cinque angeli cantano rivolti al cielo mentre a destra sei angeli ammirano la scena dell'offerta dei doni. Poco sotto vi sono l'asino e il bue davanti alla mangiatoia, all'interno di una grotta. In basso alla composizione vi sono infine San Giuseppe e Santo Stefano (vestito da diacono) entrambi inginocchiati nell'atto di pregare. La scena è ambientata in un paesaggio roccioso, dove è presente qualche ciuffo d'erba attentamente dipinto, una tettoia, e un 'divano' rosso, dove è adagiata la Madonna. Dal punto di vista stilistico si possono notare l'influenza di Giotto nella solidità delle figure, nell'approccio umano del Gesù bambino con i Re Magi e la Madonna, nel pathos del canto degli angeli e nella chiarezza dello spazio, mentre le tonalità e la modellazione delle figure si avvicinano maggiormente allo stile pittorico del senese Pietro Lorenzetti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Scena della firma della Costituzione degli Stati Uniti. ### Introduzione: La Scena della firma della Costituzione degli Stati Uniti è un celebre quadro olio su tela dipinto da Howard Chandler Christy. In esso è rappresentata il congresso costituzionale di Filadelfia in cui fu firmata la Costituzione americana. Tale evento si tenne il 17 settembre 1787 nell'Independence Hall. Insieme al dipinto Washington attraversa il fiume Delaware di Emanuel Leutze, è uno dei quadri moderni più famosi degli Stati Uniti. Christy creò il quadro nell'aprile del 1940 ed è così grande che svolse la sua opera in una soffitta. Attualmente è esposto sopra la scala orientale della Camera dei rappresentanti nel Campidoglio. ### Descrizione. Solo 39 dei 55 delegati sono rappresentati nel dipinto, in quanto non sono inclusi 3 delegati che, pur presenti, non firmarono la costituzione e altri 13 che lasciarono il congresso. Sul lato destro del dipinto, sulla pedana, abbiamo George Washington, in qualità di presidente del congresso, in piedi che controlla i delegati. La costituzione è sulla scrivania nelle sue vicinanze e Richard Spaight della Carolina del Nord sta firmando il documento. Le finestre sono aperte e la luce illumina la parte superiore del corpo di Washington. Dietro di lui sono dispiegate le bandiere americane e c'è un tamburo. Nella stessa posizione ci sono James Wilson della Pennsylvania e Richard Bassett del Delaware, che parlano tra di loro. Dietro di loro in fondo a destra c'è George Read, un altro delegato del Delaware; più in basso rispetto ad essi vi è Robert Morris, altro delegato della Pennsylvania. Poco più a destra di Washington c'è Daniel of St. Thomas Jenifer del Maryland. William Jackson, il segretario del congresso, è insolitamente in primo piano, essendo posto al centro dell'opera in piedi e vestito di rosso intendo a contare i voti e mostrando apprezzamento per la volontà dei delegati di voler firmare la costituzione. Alla sua sinistra James Madison osserva lo svolgimento dell'operazione. Seduto al centro è l'ottantunenne Benjamin Franklin e Alexander Hamilton si sporge verso di lui. La delegazione della Carolina del Sud è raffigurata nell'angolo sinistro del dipinto, essi sono facilmente riconoscibili dai cappotti in seta multicolore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Das Flötenkonzert Friedrich des Großen in Sanssouci. ### Introduzione: Das Flötenkonzert Friedrich des Großen in Sanssouci (Il concerto per flauto di Federico il Grande a Sanssouci) è un quadro dipinto dal 1850 al 1852 dal pittore tedesco Adolph von Menzel (1815-1905). Il quadro si trova a Berlino, presso l'Alte Nationalgalerie. Dal 1849, Menzel diventò un esperto di Federico II, dedicandogli una serie di quadri, che illustrano alcune scene della vita del re di cui uno dei più famosi è Il concerto per flauto. ### Descrizione del quadro. Al centro: Federico il Grande. A destra: Johann Joachim Quantz, insegnante di flauto del re; alla sua sinistra, con il violino in abito scuro, František Benda; a sinistra, in primo piano, Gustav Adolf von Gotter; dietro di lui, Jakob Friedrich Freiherr von Bielfeld; dietro, che guarda in alto, Pierre-Louis Moreau de Maupertuis; sullo sfondo, sul divano rosa: Wilhelmine von Bayreuth; alla sua destra, Amalie von Preussen con una dama di corte; dietro di loro: Carl Heinrich Graun; la vecchia signora, dietro il leggio, è la contessa Camas; dietro di lei, Egmont von Chasôt; al clavicembalo, Carl Philipp Emanuel Bach." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Natura morta con frutta. ### Introduzione: Natura morta con frutta è un dipinto in olio su tela (105x84 cm) attribuito al pittore italiano Caravaggio. È custodito nel Denver Art Museum. ### Descrizione e stile. Il dipinto è stato diversamente datato dal 1601 al 1605 (lo studioso di Caravaggio John T. Spike preferisce la seconda data nel suo studio del 1996 dell'artista). Il dipinto mostra un cesto di frutta e altri frutti affettati che giacciono su una tavola di pietra, colti nella tipica forte tecnica del Caravaggio della luce che cade a sinistra, 'come se attraverso un buco del soffitto'. Gran parte dello spazio è occupato da grossi meloni, zucche e piccoli zucchini, da un'anguria e un melone affettato che mostra le interiora. È ricordato per la prima volta nelle collezioni del cardinale Antonio Barberini nel 1671 e attribuito 'alla mano' dell'artista; come vi sia pervenuto è oggetto di discussione, ma Barberini è noto per aver acquistato parte della sua collezione alla morte del cardinale Francesco Maria del Monte, primo protettore di Caravaggio, quando il cardinale morì nel 1627. Un'altra possibilità è che nel 1644 il cardinale Antonio Barberini abbia ereditato la Natura morta con frutta da suo zio, Papa Urbano VIII, che era il più grande protettore del Barocco romano e un avido collezionista d'arte. È documentato che, nel 1603, quando era ancora cardinale, Urbano VIII abbia acquistato un certo numero di dipinti direttamente da Caravaggio. La Natura morta con frutta avrebbe potuto essere senza dubbio uno di questi in quanto presenta le stesse dimensioni del Sacrificio di Isacco ora agli Uffizi, che è conosciuto per aver fatto parte di questo gruppo di tele e che si data nello stesso periodo della carriera di Caravaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Scipione l'Africano libera Massiva. ### Introduzione: Scipione l'Africano libera Massiva è un dipinto di argomento storico risalente al 1719-1721, opera giovanile di Giambattista Tiepolo e si trova nel Walters Art Museum di Baltimora, Stati Uniti d'America. ### Descrizione. Raffigura il momento in cui il generale romano Scipione l'Africano, dopo la vittoria di Baecula, libera Massiva, il nipote di Massinissa, capo dei Numidi Massili. L'episodio è ben descritto da Tito Livio. Qualche anno dopo Massinissa risulterà decisivo per la fine della seconda guerra punica e, fra l'altro, combatterà a Zama al fianco di Scipione. Il dipinto mostra il generale romano Scipione l'Africano mentre rimprovera il giovane Massiva per aver disobbedito allo zio Massinissa e, quindi, non si era mantenuto a distanza durante la battaglia. Questi non riesce a sostenere lo sguardo di Scipione a causa dell'umiliazione provata. Scipione è seduto su una posizione elevata ed indossa una armatura dorata ed è circondato da elementi architettonici tipicamente romani. La presenza dello stato romano è confermata dallo stendardo con la sigla SPQR (il Senato e il popolo di Roma). Massiva indossa anch'egli armatura dorata, ma ha le catene sia ai polsi che alle caviglie ed ha le fattezze di un europeo, che era la prassi convenzionale nel corso del XVIII secolo. In questo dipinto, comunque, Tiepolo dimostra di aveva avuto l'opportunità di studiare a Venezia anche gli esotismi, come si vede nella rappresentazione di un ragazzo africano a sinistra del dipinto, identificato come un servo di Scipione, che viene raffigurato come un paggio contemporaneo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Patrizio vescovo d'Irlanda. ### Introduzione: San Patrizio vescovo d'Irlanda è un dipinto del 1746 di Giambattista Tiepolo per la chiesa di San Giovanni di Verdara, conservato oggi nei Musei civici di Padova. ### Descrizione. Raffigura San Patrizio vescovo su un piedistallo di marmo, in veste da pontefice e la mano sinistra rivolta verso l'alto, mentre guarisce un infermo.Dipinse la pala d'altare per i canonici regolari lateranensi a S. Giovanni di Verdara, a Padova, che veneravano il santo come membro del loro stesso ordine, non gli fu facile trovare il modo di trasmettere la santità di questa figura raramente rappresentata. Fece dunque vari tentativi, eseguendo un consistente gruppo di disegni a penna e inchiostro con possibili composizioni raffiguranti il santo che risana un giovane, mentre predica ed esorcizza un demone, prima di inventare una splendida immagine compatta che compendia tutti questi concetti. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Altare di Grabow. ### Introduzione: L’Altare di Grabow, è un'opera del Maestro Bertram, datato al 1379 e montato nel 1383. Prende il nome dalla omonima città del Meclemburgo dove venne collocato nel XVIII secolo restandovi fino al 1903. Ora è conservato nella Kunsthalle di Amburgo, ma venne realizzato per la chiesa parrocchiale di San Pietro di quest'ultima città, da cui l'altro nome com'è conosciuto: Altare di San Pietro. L'altare a cinque pannelli largo sette metri e alto quasi tre, è composto secondo la consuetudine tedesca, sia di parti scolpite che dipinte. ### Descrizione. Con le portelle aperte ha posti, su due registri di 12 dipinti ciascuno, 18 scene tratte dalla Genesi, dalla Creazione fino alla Storia di Isacco e sei scene dell'Infanzia di Cristo, dall'Annunciazione alla Fuga in Egitto, al centro, sopra la predella, è la parte scolpita, posta su due registri: in mezzo al cassone la Crocifissione, tra due ordini sovrapposti di Profeti, Apostoli e Santi, posti in nicchie. Nei giorni non festivi ad ante chiuse l'altare presentava una serie di scene dipinte ora perdute. Il complesso programma iconografico è stato attribuito all'erudito teologo e giurista amburghese Wilhelm Hoborch. In queste scene, dal colorismo tenue, le figure sono rese con una corporeità plastica e dalle proporzioni tozze." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Altare della Passione. ### Introduzione: L’Altare della Passione è una pala d'altare del Maestro Bertram, sebbene considerato come opera di bottega (come allo stesso modo è da considerare l’Altare di Harvestehude, presso la Kunsthalle di Amburgo) e ora conservato nella Niedersächsisches Landesmuseum di Hannover. ### Descrizione e stile. Ad ante aperte sono, su due registri, 16 dipinti con scene della Passione di Cristo: dall'entrata in Gerusalemme alla Pentecoste. È interamente dipinto, con il suo colorismo luminoso e chiaro, e va cronologicamente collocato dopo l'altare di San Pietro, probabilmente agli anni 1390-1395. Potrebbe coincidere con l'opera denominata Polittico della Vergine, offerta nel 1394 alla chiesa di San Giovanni di Amburgo dalla confraternita del Corpo di Gesù dei Flanderfahrer, cioè dei Navigatori in commercio con le Fiandre, e che conosciamo attraverso i documenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Pietro in prigione. ### Introduzione: San Pietro in prigione è un dipinto del 1631 di Rembrandt conservato presso l'Israel Museum di Gerusalemme. ### Descrizione e stile. Sulla base del testo del Nuovo Testamento in Atti 12, il dipinto mostra l'apostolo Pietro nella sua cella a Gerusalemme dopo il suo arresto da parte dei soldati di Erode. Un'asta di morbida luce dorata cade sul prigioniero da una fonte invisibile nella cella in alto a sinistra, lasciando gran parte del dipinto in totale oscurità. Ben visibile, invece, è l'attributo del santo: due chiavi di metallo di grandi dimensioni che significa le chiavi del regno dei cieli, e per coincidenza suggerendo l'ironia della sua incarcerazione. Il santo si inginocchia, le mani giunte in preghiera, ma anche nella miseria. Non può sapere che l'Angelo di Dio apparirà presto per realizzare la sua miracolosa liberazione. Il volto di Pietro è quella di un vecchio, rugoso e con la barba. Egli è accarezzato dalla luce e dai colori caldi del dipinto, ma sopraffatto dalla malinconia e dalla missione apparentemente senza speranza che ha assunto. Anche se semplice umanità di Pietro è sottolineato, lo splendore intorno al suo viso agisce come una sorta di aureola e trasmette la sua santità. Nel 1625 Rembrandt, allora diciannovenne, tornato nella sua città natale di Leida, dopo aver trascorso sei mesi a studiare con il pittore Pieter Lastman ad Amsterdam. Si configura come un pittore indipendente e presto ha iniziato ad assumere gli allievi di suo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cicerone denuncia Catilina. ### Introduzione: Il Cicerone denuncia Catilina, noto anche come Cicerone accusa Catilina in Senato, è un affresco del 1880 del pittore e scultore italiano Cesare Maccari. Quest'opera viene considerata la più famosa di Maccari, il quale è stato annoverato per il modo in cui i suoi dipinti descrivono così realisticamente gli eventi che rappresentano. L'opera è conservata, insieme ad altre di Maccari, nella 'Sala Cagliari' del Salone d'Onore, situato all'interno di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica Italiana, a Roma. ### Descrizione. I senatori sono tutti in toga candida. Il console Cicerone denuncia, di fronte a tutto il Senato, Catilina, che aveva ordito una congiura ai danni dello stesso Cicerone e di tutta la Res Publica, pronunciando l'Oratio in Catilinam Prima in Senatu Habita, cioè la Prima Catilinaria. Catilina è in primo piano come un escluso e a debita distanza da Cicerone, intento ad ascoltare in modo sprezzante il suo avversario e a meditare sulle sue malefatte. Le mani di Catilina sembra quasi che affondino come degli artigli tra le pieghe della sua toga. Mentre Cicerone attacca Catilina, gli altri senatori, che ascoltano inebetiti l'accusa di Cicerone contro Catilina (cioè di cospirare contro la Repubblica romana e di aver assoldato dei sicari per ucciderlo), si sono già allontanati dal seggio del rivoltoso, rimasto completamente in disparte dal resto dell'assemblea e seduto ricurvo su sé stesso. La maggior parte dei senatori ascolta e guarda attentamente Cicerone, mentre pochi altri (quelli più in alto, vicino al seggio di Catilina) osservano l'imputato con aria sbigottita e parlano tra di loro. Inoltre, la luce che illumina Cicerone è calda ed abbagliante, mentre Catilina sembra esser piuttosto in ombra rispetto a lui." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ecce Homo (Antonello da Messina). ### Introduzione: Ecce Homo è il soggetto di una serie di dipinti di Antonello da Messina, databili tra il 1465 e il 1475.Antonello ha trattato questo soggetto almeno sei volte, di cui tre (b;c;d) sono variazioni dello stesso disegno, mentre un quarto (a) ne differisce totalmente, più altre due versioni ancora diverse. a) Cristo incoronato con le spine, probabile 1465-1470, Metropolitan Museum of Art di New York. b) Datato 1473, galleria del Collegio Alberoni di Piacenza. c) Datato 1474, conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna finché non fu trafugato durante la Seconda guerra mondiale. d) Ecce Homo, 1475, Galleria nazionale di palazzo Spinola di Genova. ### Descrizione. Questa tavola fa parte del lascito del Cardinale Giulio Alberoni al Collegio da lui fondato a Piacenza nel 1752. Il soggetto costruisce una sintesi tra Ecce Homo e quella del Cristo appoggiato alla colonna della flagellazione, dove questo espediente mette in contatto il dipinto con lo spettatore, rendendo un significato maggiormente meditativo. Rispetto alle altre versioni , la versione di Piacenza e senza dubbio la più riuscita, per la matura sicurezza dell'impostazione spaziale e la sapiente gradazione degli effetti luminosi. Antonello sembra aver definitivamente raggiunto in questo dipinto la perfetta sintesi tra il realismo di discendenza fiamminga, evidente nella raffinata resa di particolari quali i capelli e i peli della barba, le lacrime, le stille di sangue, il cartellino con la firma dove appare una data poco leggibile e la visione plastico- prospettica tipica del rinascimento italiano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'abbraccio (Klimt). ### Introduzione: L'abbraccio è un dipinto di Gustav Klimt, realizzato tra il 1905 e il 1909. Fa parte della serie dell'Albero della Vita, opera composta di tre pannelli, realizzata in occasione dell'allestimento della residenza di Bruxelles dell'industriale Adolphe Stoclet. ### Descrizione. Il dipinto è realizzato in 'stile aureo', definito in questo modo data la notevole presenza di oro nello sfondo e nel soggetto. Raffigura un uomo e una donna nell'atto dell'abbraccio. L'espressione della giovane donna è di quasi abbandono verso la spalla dell'uomo, girato di spalle. Le decorazioni dei vestiti variano: sulle vesti dell'uomo sono presenti soggetti più grandi e squadrati, in una tunica stilizzata e lineare; la veste della donna invece è ondeggiante e morbida con decorazioni più minute e curate. Lo sfondo si presenta composto da spirali dorate su sfondo giallo-arancione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Dittico del compianto di Cristo. ### Introduzione: Il Dittico del compianto di Cristo è un dipinto a tempera su tela (ciascuno scomparto di 53,5x38,5 cm) di Hugo van der Goes, databile al 1480 circa e conservato in collezione privata a New York (parte sinistra) e nella Gemäldegalerie di Berlino (parte destra). ### Descrizione e stile. Stretti nell'affollata composizione, i familiari di Cristo (la Madonna, con le mani incrociate sul petto e la testa inclinata leggermente di lato, san Giovanni e le tre Marie), piangono il Cristo morto, a sinistra, smunto e retto da Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e un altro uomo. Nello sfondo alcuni brani di cielo azzurro, oggi alquanto anneriti anche per la caduta del colore. Forte è il coinvolgimento emotivo dei personaggi, presi in una varietà di espressioni in cui l'artista poté disporre un'intera gamma di tipi fisici che ricorrono anche in altre sue opere. La bellezza di dettagli come i panneggi accartocciati, la crudezza della rappresentazione del Cristo morto e il profondo senso di pietà che pervade l'opera ne fanno un capolavoro nonostante il cattivo stato di conservazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pala di San Pietro di Muralto. ### Introduzione: La Pala di San Pietro di Muralto (o di San Pietro degli Osservanti) è una pala d'altare a tempera e oro su tavola di Carlo Crivelli e bottega, databile al 1488-1489 e oggi smembrata tra musei europei e americani. ### Descrizione e stile. La pala è composta in maniera inconsueta per lo stile dell'artista, con un grande pannello centrale, in cui la Madonna in Trono e i santi sono disposti a sacra conversazione, e una cimasa con la Pietà, quest'ultima invece tipica. I pannelli che la compongono sono:. Madonna in trono col Bambino che consegna a san Pietro le chiavi del Paradiso tra santi, 191x196 cm, Berlino, Gemäldegalerie. Pietà, 106x203 cm, Roma, Pinacoteca Vaticana. San Bonaventura (?), 58x30 cm, Berlino, Gemäldegalerie. San Bernardo, 58x30 cm, Berlino, Gemäldegalerie. San Domenico, 58,5x30,5 cm, Maastricht, Bonnefantenmuseum. Sant'Agostino, 58x30 cm, Roma, Palazzo Colonna. San'Antonio da Padova, 58,5x30,5 cm, Maastricht, Bonnefantenmuseum. Santi Bernardino e Caterina da Siena, 58x30 cm, Worcester, Worcester Art Museum." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Coniugi Andrews. ### Introduzione: I Coniugi Andrews è un dipinto a olio su tela (69,8x119,4 cm) di Thomas Gainsborough, databile al 1750 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Robert Andrews, l'uomo effigiato nel ritratto, nacque nel 1725 a Bulmer, nell'Essex e frequentò la Sudbury Grammar School negli stessi anni di Gainsborough; dopo aver terminato gli studi universitari all'University College di Oxford, il padre - un membro della landed gentry arricchitosi con oculati acquisti fondiari ma, soprattutto, facendo l'usuraio - gli avrebbe comprato una vastissima proprietà terriera, così da farlo integrare nelle classi superiori. Sua moglie, ovvero la donna che sta sedendo alla sua destra, è Frances Mary Carter, figlia di un facoltoso proprietario anch'egli nativo di Bulmer. I due convolarono a nozze il 10 novembre 1748, reduci di un matrimonio non guidato dall'amore, bensì dall'interesse di unire i terreni confinanti delle due famiglie. I Coniugi Andrews è un tipico esempio di ritratto di proprietari terrieri inglesi, sebbene reso inconsueto dalla presenza, per più di metà della tela, di una rappresentazione delle terre di proprietà, che in questo modo diventano protagoniste. I due coniugi stanno all'ombra di un albero di quercia, presso una panchina in legno dalle eleganti volute rococò. Lui sta in piedi, con il fucile al braccio e un cane da caccia ai piedi, appoggiato mollemente allo schienale del sedile su cui sta in posa la moglie. Il loro abbigliamento certifica con precisione il loro stato sociale. Mr. Andrews indossa il tricorno alla francese allora di moda, una redingote di lino mezza sbottonata e volutamente scomposta (per dare un'idea meno formale, come se l'uomo non intendesse 'agghindarsi' per il ritratto), pantaloni neri stretti al ginocchio e calze bianche ben aderenti. La sua posa sembra studiata per mettere in evidenza la forma delle gambe. Il fucile, la sacca per la polvere da sparo e il cane da caccia non sono una semplice allusione al suo passatempo, ma certificavano la sua ricchezza, essendo distribuita la licenza in Inghilterra solo a chi aveva rendite terriere di proprietà superiori alle cento sterline annue. Mrs. Andrews indossa vestiti alla moda campestre, con una cuffia sotto il copricapo alla bergère, le cui tese sono state arrotolate a imitazione di quanto facevano le mungitrici e le donne pastore. Indossa un corpino azzurro e una grande gonna sostenuta da telaio (guardinfante), che arriva a coprire tutta la panchina. Le sue scarpette di seta sono da casa e mai sarebbero state indossate all'aperto, in quanto si sarebbero rovinate col fango. Si tratta di uno degli indizi di come il ritratto sia frutto di una ricostruzione ideale e non di una reale ripresa dal vivo. Lo sfondo, invece, raffigura la grande tenuta su cui poggerà la fortuna della famiglia Andrews, disteso sotto un cielo plumbeo tipicamente inglese. Sono visibili diversi covoni di grano, pecore e recinti; quest'ultimi, in particolare, costituivano un'innovazione nel settore dell'agricoltura (come, del resto, le pecore erano state introdotte in Gran Bretagna solo recentemente), a sottolineare la ricchezza dei due coniugi. È possibile che alcuni elementi, oltre a testimoniare la prosperità della tenuta, abbiano significati simbolici: la quercia è infatti sinonimo di stabilità, i covoni in primo piano alludono alla fecondità, intendibile come desiderio di famiglia numerosa. Sul grembo della signora Andrews, infine, Gainsborough ha lasciato una piccola superficie non dipinta; si pensa che questo spazio avrebbe dovuto successivamente accogliere un fagiano cacciato dal marito, come suggerito dalla forma dello spazio bianco e dai vaghi segni di penne timoniere, oppure una borsa per il ricamo, un libro, un ventaglio, o addirittura la raffigurazione del futuro erede (i due coniugi generarono infatti una bambina nel 1751)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Whistlejacket. ### Introduzione: Whistlejacket è un dipinto a olio su tela (292×246,4 cm) di George Stubbs, databile al 1762 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Il purosangue Whistlejacket è ritratto a grandezza naturale mentre si impenna sulle zampe posteriori, su uno sfondo monocromo che ne esalta il rilievo plastico. Nei dipinti di Stubbs, infatti, gli animali sono generalmente inseriti in un contesto naturale o domestico in grado di dargli sempre una giustificazione logica: al contrario, in quest'opera il cavallo si staglia su un fondo monocromo che enfatizza la sua bellezza e gli conferisce una sensazione di solenne monumentalità. I particolari anatomici sono resi con grande cura, attraverso uno studio preciso del corpo equino, che Stubbs arrivò a padroneggiare dopo anni di pratica. Whistlejacket, in particolare, presenta un capo affusolato e relativamente piccolo, orecchie minute e curve, un corpo possente e il collo arcuato: il manto è sauro e nitido, e le narici sono grandi e vibranti, a tal punto che sembrano persino accennare un nitrito. Stubbs, insomma, descrive il cavallo con una grandissima precisione anatomica, definendone persino la muscolatura sicura e le vene che sporgono sotto alla sua epidermide. L'occhio lucido eccitato, l'assenza di qualsiasi bardatura (a parte la ferratura degli zoccoli, appena visibile), suggeriscono lo stato selvaggio del cavallo o comunque la condizione di animale brado, appena addomesticato. Una sorta di furore pervade l'animale, che simboleggia il «sublime» in natura, effimeramente dominabile dall'uomo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madame de Pompadour al suo telaio da ricamo. ### Introduzione: Madame de Pompadour al suo telaio da ricamo è un dipinto a olio su tela (217x156,8 cm) di François-Hubert Drouais, databile al 1763-1764 e conservato nella National Gallery di Londra. È firmato e datato 1763, anno in cui fu iniziato il ritratto. ### Descrizione e stile. Solo i capelli grigi e un accenno di doppio mento testimoniano un'età matura (42 anni), altrimenti appare fresca come una giovinetta. L'influente maîtresse-en-titre è ritratta nella sua stanza mentre solleva lo sguardo dal lavoro al telaio da ricamo. Indossa un abito con sete ricamate a delicati fiori e con inserti di trine e merletti, con nastri colorati che formano fiocchi alle maniche, alla scollatura e alla cuffia che le copre la testa. Una punta dello scarpino, decorata da un cordino luccicante, si intravede dalla gonna. Un cagnolino le balza incontro festoso. La scena è ambientata in un salottino, con un tendaggio rosa che cala da sinistra rendendo accattivante la composizione e enfatizzando la figura della protagonista. A destra si scorgono alcuni raffinati mobili in stile Luigi XV, quali una libreria e un tavolino, su cui è poggiato un grande contenitore dei fili colorati: i vari scomparti o cassettini sono contrassegnati dai nomi dei colori (rouge, violée, ecc.). Vicino stanno due gomitoli e una matita. A terra si notano altri oggetti che tipicamente, nei ritratti, ricordano i nobili interessi degli effigiati: un liuto, un album contenente probabilmente incisioni o disegni. Lo stile del lavoro segue la più tipica maniera rococò: colori tenui, pastello, idealizzazione, soffusa atmosfera di corte, intimità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Effetti dell'intemperanza. ### Introduzione: Gli Effetti dell'intemperanza sono un dipinto a olio su tavola (76x160,5 cm) di Jan Steen, databile al 1663-1665 circa e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Il dipinto illustra il proverbio olandese che recita: 'il vino si prende gioco dell'uomo'. Il fulcro del dipinto è infatti la madre di famiglia che, a destra, si è addormentata sulla soglia di casa, vicino a una caraffa di vino rovesciata che indica come tale stato sia effetto dell'alcolismo. Essa regge in mano una pipa di terracotta e sta presso un piccolo braciere che, da un momento all'altro, rischiano di incendiarle la gonna. Nel frattempo i figli approfittano della mancanza di controllo per combinare svariate marachelle: rubano soldi dal suo borsello, sprecano un pasticcio di carne per darlo a un gatto e del vino per ubriacare un pappagallino per gioco, mentre un altro ragazzo sta danzando spargendo preziose rose. Un maiale si aggira ai suoi piedi e annusa il fiore per mangiarlo: in Olanda 'dare le rose ai porci' è l'equivalente del nostro detto avente come oggetto le perle. Formaggio, pane e frutta giacciono dimenticati in primo piano, componendo una bella natura morta che comunque è coerente con la scena. Il pappagallo, animale che imita l'uomo, è importante in questa allegoria perché mostra come il cattivo esempio produca cattivi frutti negli altri: l'animale beve infatti il vino che gli viene porto e così saranno destinati a fare, in tutta probabilità, anche i figli della donna. A destra un uomo anziano si comporta in maniera sconsiderata bevendo in compagnia di una donna scollacciata: forse rappresenta il padre di famiglia. Le conseguenze di questo caos sono facilmente intuibili: ai bambini non spetterà altro che la strada della povertà e dell'accattonaggio, come ricordano la gruccia e la raganella da mendicante insieme a una verga usata per punire i malfattori, che si trovano sul cestino appeso sopra la testa della donna. Sebbene il dipinto abbia un connotato giocoso e comico, agli osservatori dell'epoca non doveva sfuggire la denuncia di disfacimento morale e sociale legato all'abuso di alcol. Essi, guardando il dipinto, ne potevano trarre insegnamento per evitare di comportarsi sconsideratamente. Notevole è la qualità pittorica dell'insieme, che ne fa una sofisticata pittura di genere: l'occhio dello spettatore è innanzitutto catturato dalle vesti in raso brillante della ragazza inginocchiata in primo piano e poi direzionato, tramite linee di forza, verso la protagonista a sinistra, che è vestita sofisticatamente con una mantellina rosa bordata di pelliccia e una gonna dai colori cangianti. Le pennellate ampie e fluide sono un retaggio della scuola di Haarlem, dove Jan Steen trascorse nove anni influenzato da Frans Hals. La delicatezza della natura morta in primo piano contrasta con i tratti grossolani dei protagonisti, il cui aspetto sgradevole è specchio del loro comportamento scorretto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pala di San Francesco a Fabriano. ### Introduzione: La Pala di San Francesco a Fabriano è un dipinto a tempera e oro su tavola (194,3x93,3 cm) di Carlo Crivelli, datato al 1493 e conservato, nei due scomparti principali, nella Pinacoteca di Brera di Milano. È firmato sulla pala centrale CAROLVS CRIVELLVS VENETVS MILES PINXIT MCCCCLXXXXIII. ### Descrizione e stile. La pala era composta da i seguenti scomparti:. Incoronazione della Vergine, 255x225 cm, Milano, Pinacoteca di Brera. Pieta, 128x225 cm, Milano, Pinacoteca di Brera. Cristo benedicente, 25x25 cm, Roma, Museo di Castel Sant'Angelo. Sant'Onofrio, 28x25 cm, Roma, Museo di Castel Sant'Angelo. Santi Ludovico di Tolosa, Girolamo e Pietro, 28x76 cm, Parigi, Museo Jacquemart-André. Santi Paolo, Giovanni Crisostomo e Basilio, 28x76 cm, Parigi, Museo Jacquemart-André. San Bernardino da Siena, 28x25 cm, Esztergom, Museo Cristiano. Sant'Antonio da Padova, 28x22 cm, Esztergom, Museo Cristiano. San Domenico, 28x22 cm, Esztergom, Museo Cristiano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Isabella d'Este (Tiziano). ### Introduzione: Il Ritratto di Isabella d'Este (o Isabella in Nero) è un dipinto a olio su tela (102 cm x 64 cm) di Tiziano, databile al 1530-1539 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. L'identificazione con Isabella d'Este è tradizionale, ma non inequivocabilmente assodata. ### Descrizione. La donna è ritratta a mezza figura su sfondo scuro (vi si intravede solo una tenda scostata), ruotante leggermente verso sinistra. Indossa il copricapo voluminoso a ciambella che Isabella aveva inventato prima del 1509 e reso popolare in tutto in nord-Italia come moda negli anni 1520 e 1530 (il 'balzo', o capigliara), qui descritto con nastri e fili dorati e un grande diadema fatto di oro, perle e una pietra preziosa centrale. La veste è ricchissima, con maniche estraibili, sbuffi e ricami dorati; una pelliccia pende con eleganza dalla spalla sinistra." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Presentazione di Maria al Tempio (Tiziano). ### Introduzione: La Presentazione di Maria al Tempio è un dipinto a olio su tela (335x775 cm) di Tiziano, databile al 1534-1538 e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Si tratta di un telero nella sua collocazione originale, la Sala dell'Albergo della Scuola Grande di Santa Maria della Carità, ambiente che oggi fa parte del museo. ### Descrizione e stile. La scena è organizzata grandiosamente con un'inquadratura di architetture classiche, che citano gli studi di Sebastiano Serlio, le fabbriche di Jacopo Sansovino e gli allestimenti di scenografie teatrali dell'epoca. A sinistra un grande loggiato è visto di scorcio e conduce lo sguardo dello spettatore in profondità, dove seguono una piramide e, più lontano, rupi e montagne. A destra la tradizionale scalinata salita da Maria bambina si dipana scenograficamente con uno scorcio da sott'in su, fino all'ingresso del Tempio, dove quattro personaggi l'aspettano: un sommo sacerdote, un uomo la cui veste ricorda quella di un cardinale, un anziano con bastone vestito di nero e un giovane inserviente. La figura di Maria, contornata da un nimbo luminoso, è evidenziata anche dall'architettura, poiché in linea con una fila di colonne dell'edificio retrostante. Numerosi personaggi si affacciano dalle finestre e dai balconi per assistere all'evento, e molti altri si affollano in strada, tra lo scorcio degli edifici. Tra questi si riconoscono una serie di personaggi contemporanei, i confratelli della Scuola, tra i quali Ridolfi riconobbe, in testa al gruppo, Andrea de' Franceschi in veste rossa ducale e Lazzaro Crasso: in mezzo a essi una mendicante, madre di due bambini, che riceve l'elemosina. In primo piano alcuni elementi riempiono ulteriormente la composizione: il pittore ha l'opportunità di dimostrare ulteriormente la sua bravura, inserendo alcuni temi allora in voga, come il torso classico (il Busto Farnese), o la vecchia venditrice di uova che si gira indietro, parente della Sibilla Cumana di Michelangelo e della nutrice di Sant'Orsola nel telero Arrivo degli ambasciatori inglesi alla corte del re di Bretagna di Vittore Carpaccio. Ricchissima è la tessitura cromatica, con toni smaglianti e un efficace contrasto tra colori caldi, nella parte cittadina, e freddi, nel paesaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Meditazione (Fetti). ### Introduzione: La Meditazione, o Malinconia, è un dipinto a olio su tela (179x140 cm) di Domenico Fetti, databile al 1618 circa e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. ### Descrizione e stile. La malinconia era uno dei quattro caratteri della teoria umorale, derivata dalla medicina fisiologica medievale. Fetti realizzò la figura di una donna inginocchiata in una profonda meditazione su un teschio appoggiato su un libro, con la fronte appoggiata sulla mano sinistra. Ai suoi piedi un notevole brano di natura morta. Tra gli attributi desunti dal maestro tedesco ci sono il cane, possibile emblema della fedeltà, la sfera, il compasso, i libri, segni delle inclinazioni razionali a cui è portato chi possiede un temperamento malinconico. A ciò alludono anche la sfera armillare, e gli emblemi delle arti e mestieri: i pennelli e la tavolozza per la pittura, la statua e la pialla. Il teschio rimanda al tema della Vanitas, ovvero alla riflessione sulla caducità delle cose terrene, rispetto all'immortalità di scienza e arte. Il teschio potrebbe anche celare una lettura cristiana, ispirata alla seconda lettera di san Paolo ai Corinzi (7, 10), in cui il cristiano penitente attraverso la meditazione può giungere alla salvezza: a ciò alluderebbero i tralci di vite nella parte superiore, simbolo cristologico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Episodi mitologici e della storia romana. ### Introduzione: Episodi mitologici e della storia romana è un ciclo di affreschi di Domenico Beccafumi, databile al 1520-1524 circa e conservato in una salone al primo piano di palazzo Bindi Sergardi di Siena. ### Descrizione. Il tema della storia romana ben si confaceva al clima di rievocazione imperiale della signoria del 'Magnifico' Petrucci. La decorazione della volta è organizzata attorno a due riquadri centrali, che raffigurano la Contingenza di Scipione e Zeusi che dipinge il ritratto di Elena e che sono incorniciati da bordi dorati che simulano arazzi appesi. Nel primo episodio Scipione l'Africano rende intatta al fidanzato e alla famiglia una fanciulla giovane e sensuale (è a seno scoperto) che gli era stata offerta come prigioniera di guerra; anzi i beni ai suoi piedi, portati come riscatto, sono da lui restituiti ed offerti come dono di nozze. Nella seconda scena il pittore siracusano Zeusi guarda le donne più belle di Crotone che si spogliano davanti a lui: da ciascuna di esse trarrà il dettaglio più bello con il quale comporrà il ritratto della mitica Elena di Troia per il tempio di Hera. In entrambe le scene è protagonista un raffinato erotismo ottenuto con la rappresentazione di belle fanciulle, il tutto reso magnificente dalla ricchezza cromatica e dalla presenza nello sfondo di paesaggi e architetture fantastiche. Da questi due riquadri centrali, affiancati e separati da una fascia con lo stemma Venturi di Siena, si staccano poi sei spicchi triangolari, decorati da esagoni con altre scene figurate tra putti e personaggi con tabelle iscritte alla base. Questi rappresentano, in senso antiorario, dalla sinistra della Contingenza di Scipione:. Ci sono poi le vele sopra le lunette, tre nei lati maggiori, due in quelli minori per un totale di dieci. Esse sono decorate da tondi con episodi di storia romana, biblica e della mitologia antica, ciascuno dei quali è incorniciato dalle figure di due eroine e, in alto, da un putto con drappi. Vi sono rappresentati, in senso antiorario, dalla sinistra della Contingenza di Scipione a centro:. Nelle lunette si trovano cataste e trofei d'armi. Le opere tengono a mente i lavori di Raffaello e Michelangelo visti da poco dall'artista a Roma, ma sfruttano una pittura più veloce e compendiaria tipica del suo stile maturo. L'impagnazione delle scene appare così articolata ma disinvolta, con una spiccata vena narrativa, arricchita da effetti luminosi e cromatici di grande raffinatezza, quali cangiantismi, affondi nel buio e inondazioni luminose." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Volta dei quattro Evangelisti. ### Introduzione: La Volta dei quattro Evangelisti è un affresco (circa 900x900 cm) di Cimabue, databile attorno al 1277-1283 circa e conservata nella basilica superiore di San Francesco di Assisi. Si tratta della volta al centro del presbiterio. ### Descrizione e stile. La volta degli Evangelisti è il nodo dell'intera decorazione della basilica, poiché da ciascun Vangelo si dipana idealmente la rappresentazione delle varie scene del transetto, dell'abside e della navata. Ogni vela è occupata da uno degli evangelisti, rappresentati secondo uno schema fisso, in cui ciascuno è in atto di scrivere, ispirato da un angelo che piove dall'alto. Il loro scranni occupano la metà sinistra di ciascuna vela, mentre quella destra è decorata da una veduta della regione evangelizzata: Matteo, la Giudea (Iudea); Giovanni, l'Asia; Luca, la Grecia (Ipnacchaia, cioè l'Acaia); Marco, l'Italia (Ytalia). Sia gli evangelisti che le regioni geografiche sono identificate da scritte a chiare lettere. Le regioni sono rappresentate da una sintetica rappresentazione architettonica delle loro città principali, rispettivamente Gerusalemme, Efeso, Corinto e Roma. Le città possono essere anche considerate come una notazione spaziale precisa, legata al luogo in cui ciascun Vangelo fu scritto, ed alludono inoltre alla dimensione universale del messaggio cristiano in generale e francescano in particolare. Lo sfondo delle vele era un tempo oro, oggi in larga parte perduto rendendo visibile la preparazione bianca sottostante. I modi bizantini delle figure, di grande eleganza ma ormai arrivati al capolinea di uno sterile intellettualismo, sono qui aggiornati alla ricerca di forme più piene, con un evidente mutamento d'indirizzo ispirato alle opere romaniche, all'arte classica e al neoellenismo di alcune correnti bizantine più originali. I buchi che forano qua e là la superficie furono anticamente usati per appendere lucernari." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Annuncio a Gioacchino e sua offerta. ### Introduzione: L'Annuncio a Gioacchino e sua offerta sono due scene da un affresco (circa 480x250 cm) attribuito a Cimabue, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nella lunettone a destra della vetrata dell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. Il lunettone sinistro presenta in alto l'Annuncio a Gioacchino e in basso, separato da una cornice, l'Offerta di Gioacchino al Tempio. Si tratta di storie legate alla nascita di Maria, provenienti dal Protovangelo di Giacomo. Nella prima scena, ambientata su una montagna, un angelo appare a Gioacchino seduto su una roccia; davanti ad esso dovrebbe trovarsi il suo gregge, scarsamente leggibile. La scena inferiore è ambientata dentro un grande edificio con arcate, al centro del quale siede un personaggio con aureola, mentre tre figure avanzano verso di esso. La lettura di questa scena si basa sul parere del Thode, ma c'è anche chi vi ha intravisto una frammentaria Presentazione di Maria al Tempio. Il primo personaggio a sinistra appare come un angelo, ma non è chiaro se questo aspetto sia dovuto a un rifacimento successivo. La mano del primo personaggio a destra è affine a dettagli dipinti dal Maestro Oltremontano nel transetto destro. Nei sottarchi delle lunette sono presenti figure di angeli, santi e profeti a mezzo busto entro clipei o riquadri; negli sguaci santi a figura intera entro nicchie. Si tratta di motivi che si ritrovano attorno alle vetrate dell'abside. Nel registro sottostante, sopra al ballatoio, si trovano la Madonna tra due angeli, ciascuno a mezza figura sotto un arco dipinto; nelle nicchie delle due loggette figure a mezzo busto. Tutte queste scene decorative sono riferibili alla bottega di Cimabue." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Natività e sposalizio della Vergine. ### Introduzione: La Natività e sposalizio della Vergine sono due scene da un affresco (circa 480x250 cm) attribuito a Cimabue, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nella lunettone a destra della vetrata dell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. Il lunettone destro presenta in alto la Natività della Vergine e in basso, separato da una cornice, lo Sposalizio. Si tratta di storie mariane provenienti dal Protovangelo di Giacomo. Nella prima scena si nota un letto disposto trasversalmente e affiancato da tendaggi, dove Anna è semidistesa e avvicinata da una figura femminile. Nella zona inferiore, appena leggibile, si dovrebbero trovare due donne che fanno il bagno e fasciano Maria bambina. La scena dello Sposalizio della Vergine è ambientata sotto un baldacchino sorretto da alcuni personaggi. Al centro Giuseppe e Maria, con la testa del marito che è forse la meglio conservata dei lunettoni, e mostra una chiara matrice cimabuesca. Nei sottarchi delle lunette sono presenti figure di angeli, santi e profeti a mezzo busto entro clipei o riquadri; negli sguanci santi a figura intera entro nicchie. si tratta di motivi che si ritrovano attorno alle vetrate dell'abside. Nel registro sottostante, sopra al ballatoio, sotto archi dipinti si trovano le mezze figure della Madonna col Bambino, di Maria col libro in mano (riferimento all'annunciazione?) e di un santo che colpisce un legno; nelle nicchie delle due loggette figure a mezzo busto. Tutte queste scene decorative sono riferibili alla bottega di Cimabue." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trapasso della Vergine. ### Introduzione: Il Trapasso della Vergine è un affresco (circa 350x320 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. Ispirato alla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, l'affresco mostra i momenti poco prima della morte di Maria, con la santa donna ancora cosciente, ma sdraiata su un catafalco, circondata dagli apostoli. A destra san Giovanni sta in piedi in posizione sollevata e distende un braccio col gesto di chi vuole attirare l'attenzione: sta infatti per annunciare la morte della Madonna. Una posizione del tutto simile è utilizzata nel san Pietro della Guarigione degli infermi nel transetto destro. La scena è incorniciata in alto da un arco trilobato poggiante su due finte colonne corinzie. Con grande cura l'artista dipinse i bordi inferiori dell'arco, come scorciati dal basso, e il motivo decorativo tra gli archetti che si ispira ai mosaici cosmateschi. In alto corre una fila di mensole, che appaiono come blocchi inseriti illusionisticamente sul fondo della parete tra piccoli cassettoni: si tratta di un virtuoso esperimento di prospettiva spaziale, che sarà tenuto in mente quando Giotto (o chi altro) disegnò la Visione dei troni nella navata. Dall'arco pendono tre lampade a distanza uguale, citate dal testo di Jacopo da Varagine. Se la parte superiore rispetta una rigorosa simmetria, quella inferiore è più movimentata, con uno schema romboidale che solca lo spazio in maniera obliqua, con una disposizione più libera delle figure. La rimozione temporanea del coro ha permesso di scoprire la parte inferiore relativamente ben conservata, con il seggio degli apostoli disposto attorno al letto in maniera prima parallela al piano dello spettatore, e poi obliqua. Qua e là la pittura rivela la ricchezza del tessuto originario, come nel motivo a losanghe del lenzuolo, nel cuscino color turchese, nelle aureole a rilievo, negli elaborati panneggi, dove prevale un gusto lineare che evita schematismi. Si nota soprattutto nei volti l'ossidazione del bianco di biacca, che mostra oggi come scure le parti un tempo chiare, con un effetto che assomiglia a quello del negativo fotografico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Dormitio Virginis (Cimabue). ### Introduzione: La Dormitio Virginis è un affresco (circa 350x320 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. Ispirato alla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, l'affresco mostra il momento immediatamente successivo al trapasso di Maria: oltre agli apostoli, già presenti nella precedente scena del Trapasso e adesso relegati nella parte inferiore, sono apparsi anche Gesù, recante in mano l'animula della madre che sembra una bambina, e una fitta schiera di angeli e santi, disposti in file ordinate, ai lati e dietro il catafalco. Le varie file mostrano gerarchicamente l'importanza dei santi: più in alto gli angeli, a cui seguono i re e i patriarchi, col corpicapo a punta, i papi e i vescovi (i confessori), con palli e mitrie, e gli altri santi. Nemmeno la figura di Cristo, a differenza dell'iconografia tradizionale, appare isolata e quindi mistificata. Tale fusione, potrebbe significare una contiguità immediata tra il trapasso e la rinascita dell'anima. Essi riempiono tutti gli spazi sotto l'archetto trilobato che fa da cornice superiore, identico a quello della scena attigua del Trapasso. Pressoché perduta, per via di distacchi, è la figura di Maria, e tutta la scena risulta leggibile con difficoltà. Anche in questa scena l'ossidazione della biacca ha prodotto in alcuni punti zone scure dove un tempo dovevavo essere chiare, con un effetto simile a quello di un negativo fotografico." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Assunzione della Vergine (Cimabue). ### Introduzione: L'Assunzione della Vergine è un affresco (circa 350x320 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. Ispirato alla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, sebbene con qualche licenza, l'affresco mostra un'ulteriore scena post-mortem di Maria dopo quelle del Trapasso e della Dormitio Virginis. La composizione si articola in fasce orizzontali, a partire da quella inferiore col sarcofago di Maria, in uno scorcio intuitivo asimmetrico, con il sudario che penzola sul bordo, e gli apostoli accovacciati, per proseguire nelle ordinate file di santi (dall'alto i patriarchi, poi i martiri e i confessori) e culminare infine nella mandorla che racchiude Cristo e Maria che reclina la testa sulla spalla del figlio, a simboleggiare il matrimonio mistico tra Cristo e la sua Chiesa. È stato notato il pregio dei quattro angeli distesi che reggono la mandorla, allungandosi coi piedi liberi e divaricati fino quasi i bordi del dipinto, una rappresentazione che attinge all'iconografia delle vittorie alate, magari filtrate da rappresentazioni medievali. L'ossidazione del bianco di biacca, diventato oggi scuro, rende difficoltosa la lettura della scena. A ciò va unita una generale consunzione della superficie pittorica che permette ormai di intravedere solo qualche dettaglio del primitivo splendore, come la trama decorata del manto di Maria, o la grandiosità della composizione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo e la Vergine in gloria. ### Introduzione: La Dormitio Virginis è un affresco (circa 350x320 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. L'affresco mostra Cristo e Maria in paradiso che siedono sullo stesso trono, simboleggiando l'unione di Gesù con la sua Chiesa, circondati da ordinate file di angeli e santi che si ritrovano, molto simili, anche nelle vicine scene della Dormitio e dell'Assunzione della Vergine. Dall'alto ci sono infatti, secondo una gerarchia decrescente, gli angeli, seguiti poi nella fila sottostante dai patriarchi, poi dai martiri, dai confessori, dagli apostoli, e in basso a sinistra, dai francescani accovacciati in preghiera. Spettacolare è la massa del trono, decorato da rocchi che si ritrovano nelle celebri Maestà di Cimabue e negli scranni degli Evangelisti nella volta: si tratta di un motivo probabilmente derivato dalla miniatura. I decori di matrice vegetale si incontrano invece in vari partiti decorativi del transetto. I braccioli hanno una prospettiva convergente intuitiva, così come l'emiciclo alla base, straordinariamente simile a quello della successiva Madonna di Santa Trinita, mentre la pedana a gradini su cui Cristo e Maria poggiano i piedi è ancora in tralice, come nella Maestà di Assisi e la Maestà del Louvre: ciò sembra confermare la datazione degli affreschi a una fase intermedia tra il 1280 e il 1285. Un drappo sta appeso sulla spalliera: tracce di colore di permettono di immaginarle la decorazione un tempo sontuosa. I piedi di Cristo appaiono poggiati con una naturalezza più che mai evidente, soprattutto se li si confronta alla divaricazione più calcata nei Crocifissi di Arezzo e di Santa Croce. Il panneggio di Cristo è fluido e levigato, come nella scultura su avorio, mentre quello di Maria è ravvivato da un prezioso ricamo. Inusitatamente dolce, per Cimabue, appare il volto di Cristo: forse fu realizzato da un aiuto. Anche in questa scena l'ossidazione della biacca ha prodotto in alcuni punti zone scure dove un tempo dovevavo essere chiare, con un effetto simile a quello di un negativo fotografico. Ribaltando la colorazione di queste parti si ottiene un'immagine che doveva assomigliare all'aspetto originario delle pitture, pur con i dovuti distinguo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo in gloria. ### Introduzione: Cristo in gloria è il probabile soggetto di un affresco (circa 650x700 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nell'abside della basilica superiore di San Francesco di Assisi. Si tratta del lunettone sopra la Crocifissione del transetto sinistro, oltre la loggetto dal ballatoio. ### Descrizione e stile. Le zone leggibili sono a sinistra in basso, con un grande frammento di ali variopinte, di azzurro, giallo e rosso; un altro brano di ali piumate sul lato opposto, con una predominanza dell'azzurro e del verde chiaro; in alto al centro un'aureola, un pezzo di volto e una spalla, appartenuti alla figura principale della scena, forse Cristo. La disposizione sopra la Crocifissione rende plausibile la presenza di un'Ascensione o di una gloria, appunto. La figura principale doveva occupare tutta la zona centrale dello spazio a disposizione ed essere affiancato da grandi angeli; in basso a destra si sarebbe potuta trovare una rappresentazione del demonio sconfitto. Negli sguanci della lunetta si trovano angeli a mezza figura entro riquadri, lo stesso motivo che corre anche, con maggiore enfasi decorativa, sopra la quadrifora che illumina la testa del transetto. Sotto la lunetta corre un motivo con sei angeli a mezza figura sotto una finta loggetta a tutto sesto, dalle forme classiche e piene, ben diverse dalle figure verticalizzate del Maestro Oltremontano nell'altro braccio del transetto, dove infatti compaiono anche archetti ogivali. Nella parete della loggetta si trovano poi tre grandi angeli a piena figura con scettro, dall'espressione enigmatica, riferibili, seppur dubitativamente, alla mano del maestro per ampie parti. Essi incombono sulle sottostanti Storie apocalittiche come se vi assistessero, vigilandole." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Visione del trono e libro dei sette sigilli. ### Introduzione: La Visione del trono e libro dei sette sigilli è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra una delle visioni di san Giovanni riportate nell'Apocalisse (IV, 2-4). Vi si racconta di un trono in cielo dove è seduto uno, in questo caso Gesù bambino ancora dormiente prima del Giudizio), circondato dai simboli del tetramorfo disegnati, a parte l'angelo, come teste animali su corpi umani (quasi scomparso il bue), dagli angeli e dai santi. Davanti al trono, a sinistra, si nota il libro dai sette sigilli ancora chiuso. Il trono è inserito in una mandorla, attorno alla quale sono disposti, con un andamento che riprende la forma del nimbo, i ventiquattro vecchi, ciascuno con una corona e con un angelo alle spalle che li tocca per simboleggiarne l'ispirazione divina. In basso i 'vasi pieni di profumi': è curioso come quello di sinistra fosse stato profilato in posizione più spostata a sinistra, come si vede a occhio nudo, e poi spostato in seguito forse a un pentimento o all'errore di un aiuto. In basso al centro si nota in piedi l'angelo 'che bandiva con gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i suoi sigilli?»'. È affiancato ai lati da altre presenze angeliche osannanti, che accorrono nella scena. Il tema è stato letto anche come Adorazione dell'Agnello mistico, e in effetti il motivo del bambino e dell'Agnello sono spesso intercambiabili, però tale interpretazione non spiega tutti i simboli presenti nella rappresentazione. La presenza del Bambino, forse richiesta dai francescani per la loro particolare devozione, è inconsueta e si rifà a un'interpretazione inusuale del testo biblico (che parla di un personaggio maschile 'somigliante a una pietra di diaspro e sardia') e diversa dalla tradizione bizantina dell'Etimasia, in cui sul trono sono di solito poggiati il pallio del giudice, la croce, le sacre Scritture. La Monferini ne spiegò la presenza in relazione agli scritti di Gioacchino da Fiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Visione degli angeli ai quattro angoli della terra. ### Introduzione: La Visione degli angeli ai quattro angoli della terra è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra una delle visioni di san Giovanni riportate nell'Apocalisse (VII, 1-3). Vi si racconta dei quattro angeli che stavano ai quattro canti della Terra (qui rappresentati ai 'cantoni', cioè gli angoli, di una fortificazione a zig-zag) nell'attesa di dare avvio alla distruzione della terra, una volta che un angelo con sigillo divino (rappresentato in alto) avesse terminato di selezionare i giusti servitori di Dio segnandoli sulla fronte. Essi reggono i corni dei venti, con i quali, a tempo debito, scateneranno le forze della natura. Poggiano i piedi sulla terra nuda e sono rappresentati «con impeto, fantomatici, impressionanti e stravolti» (Sindona, p. 102). La metà superiore è quasi del tutto perduta: nei frammenti si riconoscono delle montagne, alcuni alberi e un angelo frammentario (in alto a sinistra). In quest'ultima figura Zimmermann e Nicholson videro un san Francesco che ammonisce, ipotesi ripresa successivamente dalla Monferini che vi legge un accenno alla 'sesta età' di rinnovamento evangelico descritta da Gioacchino da Fiore in cui sarebbero stati protagonisti i francescani. Al centro e in basso si trova una città fantastica, ricca di caseggiati a forma di solidi sfaccettati, con i lati colorati in maniera diversa a seconda di un rudimentale studio della luce. Le linee spezzate cercano di creare una rudimentale profondità spaziale, semplice ma efficace. Questo riquadro è uno dei pochi del ciclo in cui i colori si sono conservati in condizioni piuttosto accettabili, senza gravi alterazioni, a parte alcune parti degli angeli in cui i toni chiari e scuri sono invertiti per effetto dell'ossidazione della biacca. I colori predominanti sono il verde marino, il rosa acceso, il turchese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo apocalittico. ### Introduzione: Il Cristo apocalittico è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra una delle visioni di san Giovanni riportate nell'Apocalisse (VIII, 1-5). L'apertura del settimo sigillo porta il silenzio sulla terra e i sette angeli di Dio danno fiato alle trombe che risvegliano i morti dai sepolcri. Al centro Cristo nella mandorla di luce sta calandosi ed è caratterizzato da panneggi ottenuti con contrasti di luce marcati, dai contorni taglienti ma corposi nella resa volumetrica. Ha gli angeli che soffiano gli strumenti, con le guance gonfie, attorno a sé, quattro a sinistra e tre a destra. Sotto di lui sta una specie di altare (ormai poco leggibile), con sopra i simboli della Passione, come la lancia e la canna, e a cui sta vicino un angelo che scuote il turibolo dei profumi, come riporta il testo evangelico. In basso si accalca, da destra e da sinistra, la folla degli eletti (VII, 9), tra cui si riconoscono vari francescani in primo piano, che pregano in ginocchio. Quello a sinistra è probabilmente san Francesco, quello a destra san Bonaventura (riferibili nella stesura a un aiuto): essi sono forse da intendersi come i protagonisti della 'settima era' di cui parla Gioacchino da Fiore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Caduta di Babilonia. ### Introduzione: La Caduta di Babilonia è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra una delle visioni di san Giovanni riportate nell'Apocalisse (XVI, 18-19 e XVIII 1-2). Si tratta della più spettacolare tra le scene apocalittiche, con la distruzione della città, nonostante la distruzione di quasi tutta la parte superiore. In alto un angelo viene fuori dai sette cerchi e proclama la caduta di Babilonia. Dalle mura aperte della città scappano invano i demoni, gli uomini e gli animali esotici (come lo struzzo e davanti ad esso una figura prona e un animale a quattro zampe, forse un orso), mentre la città si spacca nella rovina degli edifici, in pericolosa inclinazione. Le mura in basso riprendono con variazioni lo schema della Visione degli angeli ai quattro angoli della terra, sebbene qui invece di andare a zigzag siano caratterizzate da una sorta di prospettiva intuitiva centrale, con varie sfaccettature illuminate in maniera diversa a seconda dell'inclinazione. Per rappresentare il crollo degli edifici, Cimabue usò una convenzione dell'arte medievale, quella di rappresentarli fortemente inclinati, in questo caso lungo due direttrici culminanti al centro (dove la pittura è perduta), lo stesso stratagemma che uso, una dozzina d'anni dopo, anche l'artista, forse Giotto, nel ciclo francescano, nel Sogno di Innocenzo III. Tra gli edifici di Babilonia si riconoscono case a basiliche, rappresentate come solidi sfaccettati con le linee di contorno in evidenza, secondo una rappresentazione semplice ma altamente efficace. La presenza ipotetica dell'orso aprirebbe, secondo la studiosa Monferini, un inquietante messaggio politico attuale, legato a una critica della famiglia Orsini in generale e di papa Niccolò III nello specifico, coinsiderato dalla letteratura legata a Gioacchino da Fiore e anche da Dante come un esponente della corrotta curia romana. Lo struzzo invece sarebbe un simbolo di eresia (Zimmermann, Zocca e Battisti), oppure potrebbe essere un ibis destinato a dominare le rovine della città quale allusione allo Spirito Santo (Monferini)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Giovanni e l'angelo. ### Introduzione: San Giovanni e l'angelo è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena, in condizioni molto precarie che ne rendono difficoltosa la lettura, mostra al centro una grande roccia su cui due personaggi stanno seduti, con accanto un impetuoso corso d'acqua. Probabilmente si tratta di Giovanni e di un angelo, col passo del testo evangelico (XXI, 10) in cui un fiume cristallino sgorga da trono di Dio, da cui nascerà la Nuova Gerusalemme. Dopo le distruzioni apocalittiche, la scena quindi potrebbe ridare la speranza di un nuovo ordine universale, che sarà rinnovato, secondo gli scritti di Gioacchino da Fiore, dai francescani (Monferini). Esistono però anche altre letture legate ad altri passi dell'Apocalisse: una in cui l'angelo mostra una pietra che cade in mare per mostrare come sarà schiacciata Babilonia (XVIII, 2, segnalata da Thode), oppure una che ritiene l'inizio delle storie ambientate a Patmos, con l'angelo che indica a Giovanni le visioni che riporterà nell'Apocalisse (I, 9-10, segnalata da Zimmermann e poi seguita da molti critici successivi). Potrebbe quindi trattarsi della prima scena delle visioni apocalittiche, in realtà non situata nella sua posizione naturale (si trova a fianco della scena finale, la Caduta di Babilonia), prevedendo quindi che sia stato rappresentato qualche salto logico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Michele e il drago (Cimabue). ### Introduzione: San Michele e il drago è un affresco (circa 650x700 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra il passo dell'Apocalisse in cui Michele e gli altri angeli combattono il 'serpente antico' diabolico, senza però vincerlo, ma scacciandolo sulla Terra (XII, 7-9). Dai frammenti della scena si vedono in alto Michele con due compagni, sullo sfondo dei cerchi celesti, che trafiggono con lunghe lance il drago, avviluppato nella parte inferiore. Quest'ultimo è meglio conservato, così come le notevoli figure demoniache attorno ad esso, che precipitano verso terra. L'opera è in larga parte riferita all'intervento del maestro, soprattutto nei volti e nei panneggi. I francescani erano particolarmente devoti a san Michele, il quale veniva visto talvolta come precursore di Francesco quale mediatore tra Dio e gli uomini; al santo era infatti dedicato un altare nell'abside, assieme a quelli di Maria e di san Pietro. Negli sguanci della lunetta si trovano angeli a mezza figura entro riquadri, lo stesso motivo che corre anche, con maggiore enfasi decorativa, sopra la quadrifora che illumina la testa del transetto. Sotto la lunetta corre un motivo con sei angeli a mezza figura sotto una finta loggetta a tutto sesto, dalle forme classiche e piene, ben diverse dalle figure verticalizzate del Maestro Oltremontano nell'altro braccio del transetto, dove infatti compaiono anche archetti ogivali. Nella parete della loggetta si trovano poi tre grandi angeli a piena figura con scettro, dall'espressione enigmatica, riferibili, seppur dubitativamente, alla mano del maestro per ampie parti. Essi incombono sulle sottostanti Storie apocalittiche come se vi assistessero, vigilandole." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Uomini d'arme di casa Visconti-Panigarola. ### Introduzione: Gli Uomini d'arme sono una serie di otto affreschi strappati di Donato Bramante, conservati nella Pinacoteca di Brera a Milano. Costituivano parte della decorazione a fresco della camera dei baroni di palazzo Visconti, poi Panigarola, un tempo esistente in via Lanzone a Milano. ### Descrizione e stile. Appartengono al ciclo:. Primo uomo d'arme. Secondo uomo d'arme. Terzo uomo d'arme. Cantore. Uomo dalla mazza. Uomo dall'alabarda. Eraclito e Democrito. Uomo dallo spadoneI condottieri sono rappresentati all'interno di finte nicchie architettoniche, che contribuiscono a conferire loro una notevole forza prospettica. La nitida definizione delle figure e la chiara resa spaziale contribuiscono a conferire alle figure un'impronta statuaria. Queste caratteristiche della rappresentazione, insieme con la caratterizzazione archeologica dei costumi, contribuiscono ad avvicinare i soggetti ritratti ai condottieri della Roma antica. Questi affreschi rientrano nella tradizione rinascimentale dei cicli di uomini illustri, come il Ciclo degli uomini e donne illustri affrescati da Andrea del Castagno nella villa Carducci di Legnaia o gli Uomini illustri del passato e del presente ritratti nello Studiolo di Federico da Montefeltro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Pietro guarisce lo storpio. ### Introduzione: San Pietro guarisce lo storpio è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra un brano degli Atti degli Apostoli (III, 1-8), quando Pietro e Giovanni, nell'entrare al Tempio, vengono avvicinati da uno zoppo che lì era solito elemosinare e Pietro, 'in nome di Gesù Cristo il Nazareno', lo guarisce seduta stante. La scena è organizzata sullo sfondo di architetture cittadine composte simmetricamente ai lati di un grande edificio a pianta poligonale posto al centro: è il Tempio di Gerusalemme, che l'artista rappresenta come un prisma con le facce illuminate in maniera diversa, dotato di cupola e di un'entrata classica, con colonne che reggono un frontone triangolare (simile a quello del Pantheon), con una rappresentazione d'aquila al centro. Nei gruppi di case ai lati, spesso dotate di attici che formano una sorta di gradoni, si nota come per Cimabue la prospettiva, intesa come modo di rendere la profondità spaziale, fosse qualcosa che divergeva allontanandosi ai lati, contrariamente al tipo di prospettiva rinascimentale, che convergeva invece al centro. In primo piano, a sinistra, Giovanni sta alle spalle di Pietro, che si piega in avanti facendo l'azione miracolosa di risanare lo storpio, più piccolo, posto vicino a un compagno. A destra un gruppo di astanti chiude la scena; in questo gruppo alcune incertezze lo hanno fatto riferire ad aiuti di bottega; Battisti fece anche un nome: Manfredino da Pistoia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Pietro guarisce gli infermi e libera gli indemoniati. ### Introduzione: San Pietro guarisce gli infermi e libera gli indemoniati è un affresco (350 × 300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra un brano degli Atti degli Apostoli (V, 12-16), con i prodigi di Pietro che spingono un numero sempre maggiore di persone a unirsi agli Apostoli e abbracciare il cristianesimo. Come nell'attigua scena di San Pietro guarisce lo storpio, lo sfondo è composto da tre edifici: una sorta di grande ciborio al centro, che simboleggia il portico di Salomone, e due gruppi di edifici ai lati, che divergono secondo quel modo di intendere la prospettiva tipico di Cimabue, secondo cui quello che è più vicino sta al centro e ciò che è lontano si sparge ai lati, in maniera opposta alla concezione rinascimentale. Dalla sommità dell'edificio provengono dei raggi luminosi, che simboleggiano la volontà divina che guida Pietro, al centro, mentre compie i miracoli. Con una mano invita uno storpio a rialzarsi, con l'altra tocca un indemoniato e ne fa uscire uno sciame di diavoli dalla bocca. Dietro di lui alcuni apostoli; quello giovane è san Giovanni, quello barbuto al centro del gruppo assomiglia ai profeti nella Maestà di Santa Trinita. L'edificio centrale, che ha l'innegabile vantaggio di attirare inevitabilmente l'occhio dello spettatore verso la scena miracolosa sottostante, è rappresentato in assonometria intuitiva, con colonnine tortili e copertura piramidale: edifici simili si trovano nei pittori della scuola romana, e sono di derivazione bizantina, in particolare legati alla corrente del neoellenismo (come negli affreschi della basilica di Santa Sofia a Ocrida). La scena è ancora ritenuta in larga parte autografa, sebbene il gruppo di destra mostri una certa debolezza dovuta al lavoro di aiuti; dalla prossima scena, la Caduta di Simon Mago, il contributo di Cimabue alla stesura vera e propria pare assottigliarsi sempre di più." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Caduta di Simon Mago. ### Introduzione: La Caduta di Simon Mago è un affresco (350 × 300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena mostra una brano legato all'apocrifo Atti di Pietro e raccolto nella Leggenda aurea di Jacopo da Varagine. Simon Mago sfidò Pietro a Roma inscenando una prova di levitazione alla presenza dell'imperatore Nerone. Salito su un'alta impalcatura lignea, il rivale dell'apostolo venne afferrato dai diavoli e, tra le angherie, fatto volare, ma un gesto dell'apostolo mise in fuga gli spiriti maligni facendo precipitare Simon Mago che si ruppe le gambe e morì di lì a poco. All'estrema sinistra si intravede san Paolo, inginocchiato. Interessante è l'edificio a destra, con pianta a 'U', coperto da volta a cupoletta su colonnine: assomiglia ad alcuni sfondi di Pietro Cavallini nei mosaici di Santa Maria Maggiore, probabilmente per ispirazione comune dall'arte bizantina neoellenica in auge dall'XI secolo in poi. Lo schema della scena dovette citare abbastanza fedelmente le scene che un tempo erano visibili nel portico dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, oggi note da copie seicentesche, e che forse erano state realizzate da Cimabue stesso o da Pietro Cavallini. La complessa impalcatura ad esempio è ripresa da tale modello, testimoniato da copie seicentesche. A Cimabue sono riferite le quinte architettoniche, con i prismi sfaccettati che divergono verso l'esterno, secondo la sua tipica concezione spaziale, centrifuga anziché centripeta, a differenza di quella rinascimentale. Lo stile delle figure delle ultime scene delle Storie apostoliche è meno rigoroso e drammatico delle precedenti, e mostra un piglio più romano, legato ad esempio ad agganci con la pittura antica con i contorni più disegnativi e un naturalismo più sciolto. Ciò è evidente ad esempio nel gruppo di astanti sulla destra, in particolare nel personaggio più vicino al trono dell'imperatore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Crocifissione di san Pietro (Cimabue). ### Introduzione: La Crocifissione di san Pietro è un affresco (circa 350 × 300 cm) della bottega di Cimabue, databile attorno al 1283 circa e conservato nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena si ispirava a una decorazione nel portico dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano (oggi nota da copie seicentesche) realizzata forse dallo stesso Cimabue o da Pietro Cavallini, derivata dalla narrazione tradizionale del martirio di San Pietro, avvenuto ad Therebintum inter duas metas...in Vaticano. San Pietro è crocifisso a testa all'ingiù tra due edifici di Borgo, che qualificano quindi il luogo come Roma: si tratta della Meta Romuli (una piramide coi blocchi squadrati, demolita da Papa Alessandro VI nel 1499) e del Terebinto di Nerone (raffigurato come una piramide poligonale con l'alberello di terebinto sulla sommità): tale sfondo divenne tradizionale nelle scene del martirio del santo, venendo usato ad esempio da Giotto (nel Polittico Stefaneschi) e ancora nel Quattrocento da Masaccio (nella predella del Polittico di Pisa) dove però, in un contesto più ampio, al terebinto venne sostituita la piramide di Caio Cestio sulla via Ostiense. La forma del santo riprende quella dei crocifissi toscano/umbri del Christus Triumphans dell'epoca, con le mani distese, il panneggio legato ai fianchi, i piedi disgiunti. I due gruppi di personaggi ai lati (a sinistra la popolazione di Roma, a destra tre angeli con corazza) stanno esattamente entro le basi delle piramidi, dando un particolare rilievo monumentale alla scena, col fulcro appunto nel centro, scevro da elementi di disturbo, dove si trova la croce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Decapitazione di san Paolo. ### Introduzione: La Decapitazione di san Paolo è un affresco (circa 350 × 300 cm) della bottega di Cimabue, databile attorno al 1283 circa e conservato nel transetto destro della basilica superiore di San Francesco di Assisi. ### Descrizione e stile. La scena si ispirava vagamente a una decorazione nel portico dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano (oggi nota da copie seicentesche) realizzata forse dallo stesso Cimabue o da Pietro Cavallini. Come nelle altre scene della serie, la composizione è divisa verticalmente in tre blocchi accentuati nella separazione dallo sfondo, in questo caso tre montagne. La scena del martirio di san Paolo è di difficile lettura, per la cattiva conservazione soprattutto della parte inferiore. Vi si distinguono gruppi di soldati con lunghe lance che arrivano dalle valli montane, completamente fuori scala rispetto ai monti, ma anche rispetto all'edificio sulla sinistra; in basso, verso destra, davanti a un alberello, il santo doveva essere inginocchiato e già decollato, il soldato colto mentre riponeva la spada. L'artista che si occupò della stesura dell'affresco mostra uno stile di addolcito naturalismo nei volti dei personaggi, con un uso meno marcato della linea di contorno, ed è lo stesso che dipinse probabilmente il gruppo vicino all'imperatore nella Caduta di Simon Mago: il suo stile mostra un'influenza romana, derivata a sua volta da una riflessione sull'arte antica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna di Corbetta. ### Introduzione: La Madonna di Corbetta è un dipinto ad affresco (186x96 cm) di Gregorio Zavattari, datato al 1475. Il dipinto è stato realizzato come opera di facciata dell'antica chiesa di San Nicolao a Corbetta e nel 1555, dopo essere stato protagonista di un evento miracoloso, è divenuto parte integrante del nuovo santuario eretto in loco, struttura che l'ha contenuto al suo interno per meglio proteggerlo. ### Descrizione e stile. L'affresco raffigura la Madonna, vestita di un abito rosso decorato con piccoli mazzi di fiori, con un manto azzurro foderato di verde ricadente in ampie pieghe attorno al corpo e trattenuto sul capo da una corona regale. L'uso dei colori è anche qui importante a livello teologico e simbolico: il rosso è infatti il colore del divino, mentre l'azzurro ed il verde simboleggiano l'umanità e l'aspetto terreno di Maria. L'oro usato nelle aureole e nelle corone, simboleggia non solo la regalità dei personaggi, ma anche la luce divina. La Vergine è ritratta nell'atto teologico della θεοτόκος (Madre di Dio), ovvero il mostrare ai fedeli il Bambino che porta sulle ginocchia e che stringe con atteggiamento materno ma distaccato, dedicando una mano a sostenere Gesù e l'altra all'apertura della Bibbia, trattenuta con la mano sinistra come nella tradizione ebraica che prevede tale pratica perché la mano sinistra risulta essere quella più vicina al cuore. La figura della Madonna è posta all'aperto, tra due alberi carichi di frutti, su un trono di pietra impreziosito da un drappo bordato d'ermellino che copre l'alto schienale e da due esili pinnacoli gotici. I piedi poggiano su un'ampia pedana lobata. Lo stile adottato dallo Zavattari nell'esecuzione della Madonna di Corbetta è chiaramente riconducibile agli altri dipinti realizzati da lui e dai membri della sua famiglia come lui pittori nella Cappella di Teodolinda del Duomo di Monza come nel caso di Teodolinda tra gli orafi e Teodolinda offre doni al Duomo di Monza ove esistono forti analogie stilistiche e decorative con la figura della Madonna corbettese. Fortissime sono anche le analogie soprattutto nel volto della Vergine con una Santa Caterina d'Alessandria conservata sempre al Duomo di Monza e di chiara mano di Gregorio Zavattari." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritorno del figliol prodigo (Guercino). ### Introduzione: Il ritorno del figliol prodigo è un'opera pittorica realizzata da Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino, nel 1619 ed esposta a Vienna, nel Kunsthistorisches Museum. ### Descrizione. Il dipinto, ispirato dall'omonima parabola biblica, rappresenta il momento del ritorno del figlio sperperatore allontanatosi da casa precedentemente. La tela presenta tre personaggi; da sinistra a destra il figliol prodigo, il padre e il figlio fedele e pio. La maestria del Guercino si sviluppa in diversi aspetti dell'opera, dal sapiente utilizzo del chiaro scuro caravaggesco e della luce alle posizioni emblematiche e la profonda indagine psicologica dei tre uomini; il padre, infatti, in posizione centrale, è elemento di raccordo tra i due figli che sono tenuti uniti dalle braccia dell'anziano. La luce proviene inoltre da sinistra verso destra lasciando il viso del figlio appena tornato in ombra, indice della propria vergogna e pentimento, e illuminando il volto del fratello maggiore che risulta tratteggiato in una posizione che denota fastidio; proprio nella rappresentazione delle sottili sfumature dell'animo umano si nota infatti la bravura dell'autore, indagatore della psicologia umana. La condizione di sottomissione e vergogna del figlio minore è sottolineata inoltre dal gesto stesso di svestirsi della propria camicia e dal volto oscurato che induce l'osservatore ad identificarsi nel personaggio pentito. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pala di San Domenico (Agrigento). ### Introduzione: La pala di San Domenico risale al XVII secolo, proviene dalla chiesa della Madonna dello Spasimo di Sciacca e rappresenta Domenico di Guzmán fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'autore è ignoto, ma appartiene alla scuola dell'Albani. Il dipinto è attualmente custodito nel palazzo della prefettura di Agrigento. ### Descrizione. Il santo è ritratto con un saio bianco simbolo di purezza e con un mantello nero simbolo di penitenza, reca alla mano sinistra un libro che rappresenta la dottrina e un giglio per la purezza. Il volto del santo è levato verso l'alto come se stesse ricevendo un messaggio divino. In alto a sinistra sono rappresentati degli angeli, dei quali uno trasporta due corone. In basso a sinistra si possono notare due fanciulle delle quali una tiene in mano un libro mentre l'altra tiene la mano destra al petto e con la sinistra protende un bastone a San Domenico, simbolo della predicazione dei missionari. A destra sono presenti due giovani dei quali uno sventola una bandiera, mentre ai piedi del santo vi è un cane. Il cane è un animale legato alla vita di San Domenico: si racconta, infatti, che alla sua nascita la madre abbia avuto la visione di un cane con una fiaccola. Il cane ha un significato preciso, sta ad indicare il santo e il suo ordine religioso, che come cani proteggono il gregge di Cristo dagli eretici. In alto, inoltre possiamo notare dei drappi, che inducono lo spettatore a concentrare lo sguardo su San Domenico, il quale è posto leggermente a destra proteso verso alcuni scalini. Si possono distinguere due tagli diagonali che intersecandosi formano una sorta di chiasmo, uno costituito: dalle fanciulle, San Domenico e la colonna coperta da un drappo; l'altro formato: dai giovani, San Domenico e gli angeli." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pala dell'incoronazione della Vergine tra i santi. ### Introduzione: La pala dell'incoronazione della Vergine tra i santi è una pala d'altare seicentesca di autore ignoto, appartenente alla scuola di Francesco Albani, proveniente dalla chiesa della Madonna dello Spasimo di Sciacca e custodita nel palazzo della prefettura di Agrigento. Raffigura l'incoronazione della Vergine, ambientata in Paradiso in presenza di Dio e dei santi. ### Descrizione. La Madonna veste un lungo abito dal quale esce il piede destro che poggia su uno spicchio di Luna, reca alla mano destra un Rosario e con la sinistra sorregge Gesù bambino, che a sua volta tiene un Rosario che protende ad un'altra figura. Il volto di Maria è rivolto verso il basso. Attorno al capo della Vergine vi è un'aura, circondata da nuvole e putti, due dei quali intenti a porgerle una corona sul capo, sotto la vigilanza di Dio Padre. I santi sono inginocchiati ai suoi piedi. Tutte le figure sono disposte in modo tale che lo sguardo dell'osservatore si concentri sulla Madonna. Grande peculiarità del dipinto è la posizione della Vergine, che vediamo non inginocchiata di fronte a Cristo o a Dio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trittico di Nava y Grimón. ### Introduzione: Il Trittico di Nava y Grimón è un dipinto a olio su tavola, (190x190 cm il pannello centrale e 190x97 ciascun pannello laterale) datato 1546 e attribuito a Pieter Coecke van Aelst (pannello centrale) e lateralmente al suo atelier. È l'opera d'arte più famosa e conosciuta del Museo municipale di belle arti di Santa Cruz de Tenerife, nelle Isole Canarie (Spagna). ### Descrizione e stile. Il dipinto ha tre diverse scene che riproducono vari argomenti legati alla nascita e l'infanzia di Cristo: la composizione centrale raffigurante la Natività, sul pannello frontale sinistro Circoncisione di Gesù e nella destra la Presentazione di Gesù al Tempio. Sul retro di entrambi, per chiudere le tabelle, l'Annunciazione alla Vergine Maria e l'Arcangelo Gabriele, all'interno di uno spazio classico marmoreo, come dal racconto del Vangelo di Luca.Il lavoro unisce le figure allungate canoniche con elementi architettonici tratti da Vitruvio e di Sebastiano Serlio, o tavolozza manieristica ricca di formule arcaiche, che mostra da un lato la formazione di Pieter Coecke nell'Anversa manierista e dall'altra l'impronta dei suoi soggiorni in Italia e in Turchia, così come lo studio degli autori classici." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La vestizione della sposa. ### Introduzione: La vestizione della sposa è un dipinto a olio su tela (129,6×96,3 cm) realizzato nel 1940 dal pittore surrealista Max Ernst. Situata nella Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, l'opera venne donata dall'artista a sua moglie Peggy Guggenheim nel 1942. Viene considerato uno dei dipinti di maggiore effetto dell'artista. ### Descrizione. Come suggerisce il titolo, l'opera raffigura il tema della vestizione della sposa. La protagonista al centro della scena è vestita soltanto con un sontuoso mantello costituito da piume rosse. Il suo volto è coperto dalla mostruosa testa-maschera di un barbagianni nel cui piumaggio sono seminascosti un occhio umano (forse della sposa) ed una testolina giallognola. A sinistra appare un uccello antropomorfo di colore verde che regge la punta di una lancia spezzata mentre nell'altro lato vi sono due creature inquietanti: una fanciulla dalla capigliatura innaturale che viene allontanata con un gesto della mano dalla sposa e un mostriciattolo grottesco. L'ambiente è costituito da un pavimento a scacchiera in cui si erge una parete. In essa è appeso un quadro che ritrae la sposa divenuta simile ad un ambiente naturale. Nell'opera risaltano soprattutto il forte erotismo e la teatralità delle pose di ciascun personaggio. Nel complesso, la vestizione della sposa appare inquietante ed evoca un'atmosfera da incubo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'uomo controllore dell'universo. ### Introduzione: L'uomo controllore dell'universo è un murale di Diego Rivera eseguito nel 1934 . Il quadro misura 4,80x11.45 m ed è conservato nel Palacio de Bellas Artes di Città del Messico. L'opera fa parte del filone del Muralismo messicano di cui Rivera fu uno dei massimi interpreti. ### Descrizione. Il contenuto del murale è apertamente politico. Al centro vi è un uomo idealizzato che controlla l'universo , posizionato al crocevia di due ideologie contrapposte. Sulla parte sinistra: la critica del mondo capitalista esposto come una lotta di classe in mezzo alla repressione e guerra, dove Charles Darwin rappresenta lo sviluppo della scienza e della tecnologia, e la scultura greco-romana, la religione e il pensiero occidentale in contrasto con l'avanzar dei soldati della prima guerra mondiale. La sezione di destra mostra una visione idealizzata del mondo socialista, con i lavoratori della Piazza Rossa, guidati da Lenin, e con la presenza di Karl Marx, Friedrich Engels, Leon Trotsky e Bertram D. Wolfe. Le ellissi sono il macro e microcosmo, malato a sinistra, e la genesi a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: I vespri siciliani (Hayez). ### Introduzione: I vespri siciliani è un dipinto a olio su tela (225×300 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1846 e conservato alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma. ### Descrizione. L'opera di Hayez rappresenta il momento iniziale dei vespri siciliani, la rivolta popolare che scoppiò in Sicilia nel 1282 contro la dominazione degli Angioini francesi, nata da un'offesa che, in concomitanza con la funzione serale dei vespri del 30 marzo 1282, lunedì di Pasqua, sul sagrato della chiesa del Santo Spirito, a Palermo, un soldato francese di nome Drouet arrecò ad una nobildonna che stava uscendo di chiesa al termine del suo matrimonio. A seguito poi della ventennale guerra che ne derivò, il dominio sull'isola passò agli spagnoli della casa aragonese. Il quadro di Hayez, dipinto a olio su tela, raffigura il momento in cui Drouet - riconoscibile dal giglio francese ricamato sul petto - è ucciso, trafitto dalla sua stessa spada, sottrattagli dal fratello della nobildonna. L'opera ha una connotazione molto descrittiva, ma, secondo alcuni, povera di profondità emotiva. Tutte le figure sono rappresentate come se fossero in una quinta teatrale, con pose statiche e levigate. Ciò nonostante, la rappresentazione - pur nella sua impaginazione calcolata, memore di Jacques-Louis David - riesce a dare anzi la sensazione della concitazione del momento, grazie all'utilizzo delle linee diagonali e dei movimenti delle pieghe degli abiti. Il dipinto, connotato geograficamente dall'emergenza del Monte Pellegrino sullo sfondo, denota comunque tratti precisi, frutto dell'utilizzo del chiaroscuro, in modo da conferire profondità alla scena e un'immagine nel complesso molto chiara. Gli unici aspetti dell'opera che la fanno inquadrare all'interno dell'orizzonte romantico sono il soggetto, una storia di epoca medievale (XIII secolo), e il significato, che Hayez fa trasparire. Hayez dipinse, infatti, questa opera in pieno Risorgimento: il quadro, pertanto, si trovava ad assumere il significato simbolico della rivolta contro lo straniero (fosse esso francese, austriaco o spagnolo) finalizzata all'unificazione dell'Italia. Di seguito, in tal senso, si riporta una citazione di Piero Adorno che approfondisce un parallelismo tra il quadro di Hayez e le opere musicate da Giuseppe Verdi:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Gonfalone di Sant'Antonio Abate. ### Introduzione: Il Gonfalone di Sant'Antonio Abate è un dipinto di Nicolò Alunno risalente al 1457 circa. Oggi conservato nella Pinacoteca comunale di Deruta, fu dipinto per la chiesa di Sant'Antonio Abate. ### Descrizione. Il gonfalone raffigura Sant'Antonio Abate assiso in trono incoronato con la mitra dagli angeli e adorato dai membri della confraternita di Sant'Antonio, mentre nella parte superiore viene raffigurata la Crocifissione con i dolenti. Nel retro, la parte superiore raffigura la Flagellazione di Cristo, mentre sotto da un lato si trova San Bernardino e dall'altro una figura dal riconoscimento incerto: potrebbe trattarsi di San Francesco d'Assisi, dipinto però senza stimmate, o del beato Egidio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fregio di Beethoven. ### Introduzione: Il Fregio di Beethoven è un dipinto di Gustav Klimt, sviluppato su tre pareti per una lunghezza totale di 34 m. Databile al 1902, è conservato nel Palazzo della Secessione a Vienna. ### Descrizione. La Nona Sinfonia è il criterio ispiratore del fregio di Klimt, composto di tre parti; le tre pareti dipinte costituiscono una sequenza coerente: 'L'anelito alla felicità' si scontra con le 'Forze ostili' e trionfa con 'l'Inno alla gioia'. Come scrive Eva di Stefano è possibile leggere nel Fregio 'la contrapposizione atemporale tra bene e male, e l'aspirazione al riscatto ideale attraverso l'arte, dal punto di vista del rapporto uomo-donna: nell'opera il momento della liberazione è identificato con il raggiungimento dell'estasi amorosa, e il regno ideale con l'abbraccio di una donna.' Detto ciò, è più facile rendersi conto che alla figura maschile del Cavaliere (con i tratti somatici di Gustav Mahler), nella prima parete longitudinale, corrisponde nella parete di fronte la figura femminile della Poesia.Il fregio racconta il percorso che il Cavaliere dovrà compiere per raggiungere la donna e congiungersi a lei. Durante questo percorso il Cavaliere dovrà sconfiggere le forze del male e resistere alle tentazioni di sirene malvagie. Egli incontrerà diverse figure femminili: incrocerà per prime le due figure propiziatrici, poi sarà la volta della corrente fluttuante di corpi da cui verrà guidato nella via pericolosa che dovrà superare, infine il Cavaliere arriverà nell'universo malefico abitato dalle Gorgoni e dalle loro compagne terrificanti. Sulle Gorgoni regna il mostro Tifeo, un'orrenda scimmia con coda di serpenti e ali. Tifeo rappresenta l'ottusità materialista mentre il Cavaliere è la personificazione dell'Artista. Il Cavaliere, quindi, lotterà contro Tifeo per affermare il regno dell'arte. Dopo questa battaglia vedremo il Cavaliere spogliato della sua corazza, visto di spalle, immerso nell'abbraccio con la Poesia. Quest'immagine potrebbe essere interpretata come la figura dell'eroe vittorioso che celebra la liberazione e il trionfo sulle forze malvagie. In realtà il Cavaliere è un amante soggiogato, l'abbraccio appare come l'immagine della sua resa al potere dell'Eros, al potere femminile. ### Stile. Klimt ha fuso insieme diversi stili pittorici: dalla pittura vascolare greca e dalla pittura egiziana ricavò la concezione della parete come fascia dove si allineano in sequenza figure ed eventi; dalle stampe di Hokusai e Utamaro riprese il segno incisivo; la scultura africana gli suggerì le orride maschere che abitano il regno del male; micenee sono invece quelle spirali che si ripetono attorno alla figura della Poesia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Serie del duca di Buckingham. ### Introduzione: La Serie del Duca di Buckingham è un ciclo di teleri dipinti da Paolo Veronese e la sua bottega nel nono decennio del XVI secolo. Furono acquistati a Venezia nel 1595 da Charles de Croy, poi duca d'Aarschot, e trasferiti nel suo castello di Beaumont. La denominazione con cui è noto il ciclo deriva dal titolo nobiliare di George Villiers, primo Duca di Buckingham, che ad inizio del Seicento ne divenne proprietario. ### Descrizione. Le singole tele, pur tutte attribuibili alla ideazione del Veronese, mostrano evidenti differenze qualitative di esecuzione (talora individuabili anche all'interno dello stesso dipinto). I temi cui sono dedicate le singole tele che compongono la serie sono i seguenti:. Lot e le sue figlie abbandonano Sodoma. Agar nel deserto. Ester ed Assuero. Rebecca al pozzo. Susanna e i vecchioni. Gesù e la samaritana. Cristo e l'adultera. Gesù e il centurione. Adorazione dei pastori. La lavanda dei piedi. Anche il complessivo significato del ciclo, ed in particolare quale nesso colleghi i singoli episodi vetero e neotestamentari raffigurati, è questione sulla quale non si è giunti a conclusioni condivise." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trionfo di Venezia. ### Introduzione: Il Trionfo di Venezia è un dipinto a olio su tela (904x580 cm) di Paolo Caliari detto il Veronese, realizzato nel 1582 e conservato nel Palazzo Ducale a Venezia. ### Descrizione. La tela centrale del soffitto della sala del Maggior Consiglio costituisce l'immagine più magniloquente della glorificazione di Venezia: raffigura Venezia incoronata e circondata da Onore, Pace e Felicità al cospetto di tutta la società veneziana, della nobiltà fino al popolo, sorvegliato, però, da armati a cavallo. Venezia è così rappresentata come protettrice delle arti dei deboli e della pace ed ispirata dalle più grandi virtù. Un potente slancio ascensionale conduce dai nervosi cavalli in primo piano verso l'empireo in cui è assisa Venezia, enfatizzando la prospettiva della possente architettura rappresentata, concepita come uno scenario teatrale dinamico e luminoso. Infatti il grande merito del pittore fu di dare forma concreta e vitale agli astratti ideali del mito autoreferenziale di Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pala Bevilacqua-Lazise. ### Introduzione: La Pala Bevilacqua-Lazise è un dipinto a olio su tela di Paolo Caliari (detto 'il Veronese'), databile al 1548 e conservato nel Museo di Castelvecchio a Verona. ### Descrizione. Il Veronese inserisce la Madonna con in braccio il figlio ed i santi in una struttura architettonica semplice e lineare, che gli permette di creare una piramide compositiva, partendo dai due membri della famiglia Bevilacqua che pregano e passando dai santi per giungere al vertice rappresentato proprio da Maria, che regge da una parte un libro e dall'altra Gesù. Dietro invece a dei tendaggi alle spalle della Madonna, fra la penombra, il pittore raffigura due angeli. ### Stile. Già le sue opere giovanili, quando l'artista era ancora a Verona, testimoniano la precoce attenzione del Veronese alla maniera moderna, la cui complessità compositiva evidenzia il superamento dello stile del Badile, suo maestro, e per l'appunto il recepimento di influssi manieristici. Da Antonio Badile (sebbene il Vasari lo definisca allievo di Giovanni Francesco Caroto) apprende un elemento destinato a divenire preziosa costante del suo stile: il disegno che contorna zone di superficie colorate e giustapposte, già riscontrabile in queste prime opere realizzate nella sua città scaligera, e rivela, oltre ad una complessità costruttiva di stampo manierista, anche un nuovo e personale senso della luce e del colore. Comunque, sebbene mostri ancora i segni, nei richiami al Badile, al Torbido e al Caroto, del primitivo scolasticismo,. questi non portarono però ad influenze rilevanti sul futuro stile del Veronese, al contrario degli influssi di Michele Sanmicheli, che lo introdusse alle innovazioni manieristiche, e quelli di ascendenza tosco-romana, la cui fonte è Giulio Romano, a lungo attivo nella vicina Mantova, sia di stampo emiliano, riferibili all'opera del Correggio e del Parmigianino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico dell'Apocalisse. ### Introduzione: Il Polittico dell'Apocalisse è un dipinto a tempera e oro su tavola (95x61 cm) di Jacobello Alberegno, databile al 1360-1390 circa e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. ### Descrizione. Le cinque tavole del polittico mostrano altrettante visioni descritte da san Giovanni nell'Apocalisse. In quella centrale (95x61 cm) Dio è assiso in trono entro una mandorla, tra i simboli degli evangelisti 'pieni d'occhi davanti e di dietro' (4,6) e una schiera di patriarchi, i 'ventiquattri vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo' (4,4), alcuni recanti ampolle. Ha sulle ginocchia l'Agnus Dei e il libro. In basso sta l'evangelista che guarda la scena inginocchiato, con le mani aperte e rivolte al cielo, mentre ai suoi piedi sta il libro e gli attrezzi per la scrittura, pronti ad essere usati. La prima delle tavolette laterali (45x32 cm ciascuna) mostra la grande meretrice Babilonia, seduta su una creatura con sette teste e dieci corna. Porta in mano la coppa 'colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione' (17,4) e vomita il 'sangue dei santi e dei martiri di Gesù' (17,6). Poi la Visione di san Giovanni. Segue il Giudizio finale, dove Gesù giudice, assiso in cielo, assiste alla resurrezione dei corpi. Gli scheletri si alzano tenendo in mano un libro dove sono annotate le opere da essi compiute nella vita terrena, mentre Gesù tiene in mano il Libro della Vita coi nomi dei giusti: coloro che non vi compaiono sono destinati alla seconda morte nello stagno di fuoco, a sinistra. Segue la Vendemmia del mondo, dove un angelo esorta un compagno a vendemmiare, con la falce, una vigna i cui grappoli sono ormai maturi (14,2), un'immagine che allude alla fine del mondo. Infine la Visione del cavaliere con diademi sul capo, che è accompagnato da eserciti su cavalli bianchi (19,11); egli, uomo giusto, ha lo scettro di ferro con cui governare le genti. ### Stile. L'opera illustra didascalicamente il testo biblico, fornendo delle illustrazioni vivaci e preziose. Lo stile mostra un influsso di Giusto de' Menabuoi, nella vivacità dei colori adoperati e nella forza espressiva delle figure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crocifissione del transetto destro. ### Introduzione: La Crocifissione del transetto destro è un affresco (circa 350x300 cm) di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nella basilica superiore di San Francesco di Assisi. La scena è accoppiata simmetricamente alla Crocifissione del transetto sinistro, dall'altro lato. ### Descrizione e stile. Analogamente all'altra crocifissione, Cristo si erge sulla croce al centro del dipinto, inarcato verso sinistra, con il perizoma che anche in questo caso vola verso destra con una lunga coda. La metà superiore, celeste, è affollata d'angeli che manifestano tutto il loro dolore, volando in cerchio attorno al braccio breve della croce, coprendosi il viso piangente, alzando le mani al cielo, e raccogliendo pietosamente il sangue di Gesù con delle ciotole. Cristo appare qui giù morto o nell'ultimo sussulto, con la testa ormai reclinata sulla spalla, lo sguardo rude e amaro. Nella metà inferiore, terrestre, si ripete la triangolazione delle figure attorno alla croce, ma è più statica dell'altra scena. I lati sono costituiti dai due soldati che lo stanno per trafiggere con la lancia (Longino) e che gli offrono la spugna imbevuta di aceto ('Stefanon'). A sinistra, al vertice di una piramide di astanti, la scena dello svenimento di Maria, sorretta dalle pie donne (o da un illeggibile Giovanni), che non può resistere alla visione del disprezzo mostrato verso il figlio morto o moribondo; a destra altri astanti, tra cui un uomo che leva un braccio verso Cristo: egli è la figura che secondo Matteo esclamò: 'vere iste Filius Dei erat' ('veramente costui era Figlio di Dio', Mt 27, 54)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Compianto sul Cristo morto (Veronese). ### Introduzione: Il Compianto sul Cristo morto, conosciuto anche come Lamentazione su Cristo morto, è un dipinto del pittore Paolo Veronese realizzato circa nel 1548 e conservato nel Museo di Castelvecchio a Verona. ### Descrizione e stile. Il Veronese crea una composizione che già indica la via del manierismo. Lo spazio nella tela è diviso diagonalmente: da una parte si trova un affollato primo piano dove spicca il bianco corpo del Cristo sorretto sulle ginocchia dalla Madonna, come presente in numerose Pietà, dall'altra invece si trova uno spazio libero fino all'orizzonte dove si possono scorgere i luoghi della Pasqua, il Golgota, ove sono ancora presenti le tre croci, e più in lontananza la città di Gerusalemme. Il tutto è dominato da un cielo che si sta rischiarando di chiara ascendenza veneta. La tela è ritenuta il capolavoro giovanile del Veronese e per composizione e uso del colore, è avvicinabile alla pittura del Parmigianino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna di San Martino. ### Introduzione: La Madonna di San Martino è un dipinto a tempera e oro su tavola (162x125 cm) del Maestro di San Martino (opera eponima), databile al 1250-1260 circa e conservato nel Museo nazionale di San Matteo di Pisa. ### Descrizione. Su un ripido trono ligneo riccamente scanalato, Maria siede col Bambino benedicente sulle ginocchia. Appoggiato sul ginocchio sinistro sollevato, Gesù è abbigliato come un piccolo filosofo antico, con in mano un rotolo, secondo la tradizione aulica bizantina. Maria indossa il manto blu su cui sono ricamate le tre stelle (sulle spalle e in fronte) che alludono alla cometa di Betlemme. Sotto indossa una veste di sgargiante colore rosso, che affiora oltre l'orlo del manto arricchito da pendagli dorati. In alto, dietro il trono, compaiono due angioletti a mezza figura, simmetrici ma elegantemente differenziati nei colori delle vesti, delle ali e in altri piccoli dettagli. In basso, sotto l'archetto della base del trono, si trova la scenetta di San Martino che dona il mantello al povero. Ai lati si trovano due file di sei scene ciascuna, con le Storie di Gioacchino e Anna. Lette da sinistra a destra, per file, riportano:. Annunciazione dell'Angelo a Maria. Gioacchino scacciato dal Tempio. Gioacchino esce dalla città di Gerusalemme. Annuncio a sant'Anna e incredulità. Annuncio dell'angelo a Gioacchino. Sacrificio di Gioacchino. Sogno di Gioacchino. Gioacchino tra i pastori. Angelo che dice a sant'Anna di andare incontro a Gioacchino e incontro alla Porta d'Oro. Natività della Vergine. Presentazione della Vergine al Tempio. Santi Pietro, Paolo, Giovanni evangelista e Giovanni Battista. ### Stile. Stilisticamente, come si evince anche dalla storia critica, l'opera mostra caratteri eclettici (neoellenici, classicisti, fiorentini, senesi delle origini, spunti gotici), che però sono ricomponibili in una personalità di grande originalità, influenzata inizialmente dalla cultura bizantina (similitudini ad esempio con le miniature del Codice Vaticano gr. 1158), da Nicola Pisano e soprattutto da Giunta Pisano. Il pittoricismo di Giunta, fatto di finissimi filamenti stesi con la punta del pennello a determinare chiaroscuri degli incarnati (come nel Crocifisso di San Domenico a Bologna o nella croce processionale di San Benedetto) sono tradotti qui nelle cosiddette strigilature luminose, finissime strisce luminose che abbelliscono vestiti e paesaggi e che sugli incarnati diventano tante finissime pagliuzze color oro. Approccio diverso rispetto a Giunta, ma risultante comunque in un sublime pittoricismo. L'identificazione del Maestro di San Martino con Ugolino di Tedice proposta da Luciano Bellosi si basa sulla somiglianza tra il volto di Gioacchino dormiente nel pannello che raffigura il sogno di Gioacchino e il Cristo sofferente sulla croce nel crocifisso del Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo. I due volti hanno fisionomia simile e una sorta di unghiata sulla guancia che scende dall'occhio. Anche la veste di Giovanni dolente nella croce ha strisce luminose riconducibili alle strigilature luminose dei vari pannelli di questa tavola. Il Maestro di San Martino non ebbe la fortuna che ebbe invece il contemporaneo Cimabue. Entrambi ebbero Giunta Pisano come principio ispiratore e cercarono di sviluppare il suo pittoricismo, ma con approcci diversi e risultati di portata decisamente differenti. Il primo non seppe discostarsi dai canoni bizantini e produsse volti e panneggi che rimasero poco innovativi a parte le summenzionate strigilature luminose. Solo Cimabue ricevette commissioni fuori dal territorio pisano e soprattutto commissioni di prestigio. Solo Cimabue dette luogo ad una scuola da cui scaturirono pittori come Giotto e Duccio di Buoninsegna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo e la Vergine in trono. ### Introduzione: Cristo e la Vergine in trono è un dipinto a tempera e oro su tavola (97x59 cm) attribuito a Rinaldo da Siena (Maestro delle Clarisse), databile al 1270 circa e conservato nel Museo Diocesano presso l'Oratorio di San Bernardino a Siena. ### Descrizione e stile. Sebbene la tavola sia interessata da una vasta lacuna nella parte centrale, sono tuttavia leggibili le figure di Cristo e Maria assisi in trono (se ne intravede la spalliera ai lati), con la Vergine che indica il figlio con la mano, ripetendo la diffusissima iconografia della hodigitria, aggiornata però a un contesto a due, con Cristo adulto e benedicente, con in mano un libro semicancellato. Insolita è la collocazione a destra di Maria e a sinistra di Cristo, opposta ad esempio a raffigurazioni più canoniche come il Cristo e la Vergine in gloria di Cimabue nella basilica superiore di Assisi, il mosaico absidale di Santa Maria in Trastevere o quello di Santa Maria Maggiore a Roma. Maria poi, secondo la tradizione bizantina, indossa la cuffia rossa (detta popolarmente 'palla') dell'advocata, coperta dal corto velo. Per tutte queste ragioni l'iconografia si presenta come rara, per non dire unica in area italica. Rispetto alla tavoletta a Berlino, nonostante la differenza di proporzioni, la figura di Cristo mostra un identico slancio e vigore, con la testa oblunga, i baffi appuntiti, la bocca serrata con un'espressione severa, la barba dal forte chiaroscuro, i colori brillanti, l'insistenza sulla linea soprattutto nel panneggio. Dati stilistici confrontabili anche con il Crocifisso nel Museo civico di San Gimignano. I modelli di Guido da Siena (come soprattutto la Maestà di San Domenico) e Coppo di Marcovaldo (la Madonna del Bordone) appaiono più sviluppati in alcuni dettagli, come la linea più dolce, a onda, che scopre il piede di Maria, le linee scure che esaltano l'agemina nella veste di Cristo (dando un'idea più veritiera di volume), un chiaroscuro più sfumato e attondante in dettagli come la mano benedicente di Cristo, e i volti dei due protagonisti. Ancora a livello embrionale appaiono invece gli spunti associabili a Cimabue, che divenne poi a partire dagli anni settanta del Duecento il principale punto di riferimento anche sulla scena senese." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione. ### Introduzione: Il Bucintoro al molo nel giorno dell'Ascensione, detta anche solo bucintoro è un dipinto a olio su tela (120x157 cm) di Canaletto, databile al 1730 circa e conservato nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino. ### Descrizione e stile. Il Bucintoro è una piccola galea riccamente decorata, dorata, ricoperta di stoffa rossa su cui garrisce la bandiera di San Marco. Nel dipinto è ormeggiata al molo davanti a Palazzo Ducale. Lo specchio d'acqua si apre verso destra, più si apre, più aumenta il numero delle imbarcazioni che sembrano sovrapporsi per via dell'effetto prospettico. L'ampiezza dello specchio d'acqua è data dall'intreccio delle rotte delle varie barche dovuto al cambio di direzione del corteo che allo stesso tempo mette in contrasto i gesti dei rematori. La teatralità in quest'opera è creata dai costumi delle figure in bauta nella parte bassa con la tipica maschera del Carnevale di Venezia con il cappuccio e mantello. La luce molto dorata crea riflessi sull'acqua e sulle gondole anch'esse dorate. La prospettiva del quadro è particolarmente complessa: i vari edifici non giacciono sulla stessa linea e, tanto meno, su linee parallele. Questo effetto non può essere stato realizzato da Canaletto con una semplice proiezione prospettica a causa dei vari punti di fuga (uno per ogni edificio), quindi avrà probabilmente utilizzato la camera ottica. L'effetto che ottiene è quello di una veduta dinamica molto realistica, che coglie l'atmosfera e il carattere del luogo. Fra tra le molte opere di altri vedutisti sul medesimo soggetto – oltre ad alcune incisioni – questo dipinto del Canaletto, assieme agli altri suoi quadri e al disegno nel British Museum, è da considerare una delle più accurate rappresentazioni del Bucintoro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trinità e storie di san Dionigi. ### Introduzione: Trinità e storie di San Dionigi è un dipinto a tempera e oro su tavola (161x210 cm) di Henri Bellechose, databile al 1416 e conservato a Louvre di Parigi. ### Descrizione. Su un astratto fondo oro, fedele alla sfarzosa tradizione locale, l'artista dipinse due scene degli ultimi giorni di san Dionigi vescovo: a sinistra la comunione effettuata mentre il vescovo è imprigionato da Gesù stesso, alla presenza di un angelo inginocchiato. A destra la decapitazione sua e dei compagni Rustico ed Eleuterio. Al centro campeggia poi la rappresentazione della Trinità, con Dio Padre che regge la croce del figlio e la comparsa della colomba dello Spirito Santo sull'aureola di quest'ultimo. Da un lato spiccano gli smaglianti colori e le ricche vesti azzurre ricamate d'oro dei personaggi principali; dall'altro le figure hanno un'intensa espressività (soprattutto nel gruppo di figure a destra), con dettagli di vivo realismo, anche macabro, come la testa semirecisa di Dionigi, o lo sgorgare copioso del sangue dalle ferite di Cristo. Il boia si erge brandendo la grande ascia, inarcandosi come nelle eleganti sculture gotiche francesi; d'altro il corpo di Cristo appare invece modellato con energia e realismo, rifacendosi agli esempi coevi e più originali di Claus Sluter. Notevole anche l'intrecciarsi di gesti e sguardi degli astanti. Il gusto per il dettaglio curato, il sapiente alternarsi di pieni e vuoti, il gusto per le eleganze lineari, la brillante ricchezza cromatica rimandano invece alla miniatura dell'epoca, in particolare agli esempi dei fratelli Limbourg, come le celebri Très riches heures du Duc de Berry." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bibbia di Calci. ### Introduzione: La Bibbia di Calci è un codice miniato pergamenaceo, composto di quattro volumi, conservato alla Certosa di Calci (dal 2013, prima si trovava nel Museo nazionale di San Matteo di Pisa). Il primo codice ha 185 carte, il secondo 205, il terzo 238 e il quarto 231. Tra le più antiche opere di ambito pisano pervenuteci, se ne conosce la data di esecuzione (1168), il committente (prebiter Gerardus) e i due autori: Magister Vivianus per la scrittura e Albertus (o Adalbertus) Volterranensis per la miniatura. Ciò ne fa, per antichità e per pregio, uno dei capisaldi della storia della miniatura italiana. ### Descrizione. È una Bibbia di tipo atlantico, caratterizzata cioè dal grande formato (in media 600x350 mm) e con lettere iniziali ingrandite e decorate da figurazioni miniate all'inizio di ciascun libro biblico e delle rispettive prefazioni. In generale tali lettere sono del tipo a doppia barra, con racemi nel campo interno, arricchiti talvolta da protomi umane o animali; più raramente vi sono raffigurati un sacro scrittore o una scena. Le miniature della Bibbia dimostrano che, nella fase d'oro dello splendore artistico ed economico pisano, la pittura aveva assimilato il linguaggio bizantino (anziché quello romanico proveniente dal Mediterraneo occidentale)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Donna al tramonto del sole. ### Introduzione: Donna al tramonto del sole è un dipinto a olio su tela di Caspar David Friedrich realizzato nel 1818. È attualmente esposto al Museum Folkwang ad Essen. ### Descrizione. In primo piano, la figura femminile è perfettamente centrale, vista di spalle, allarga un poco le braccia in un gesto che sembra indicare stupore e ammirazione. Molto interessante è notare che tali sentimenti sono espressi dall'atteggiamento del corpo e sono suggeriti dall'insieme della scena senza bisogno di ricorrere alla fisiognomica. Nella donna si possono riconoscere gli abiti del primo '800 con i capelli legati. Le scelte cromatiche dell'artista sono concentrate sui colori caldi: l'arancione invade tutto il cielo e che illumina una natura incontaminata, senza un apparente traccia di presenze umane." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trionfo dell'eloquenza. ### Introduzione: Il Trionfo dell'eloquenza è un affresco di Giambattista Tiepolo, databile al 1724-1725 e ubicato a Palazzo Sandi a Venezia. Il palazzo è attualmente sede dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE). ### Descrizione. La tematica del dipinto è mitologica. Gli episodi rappresentati sono 'Anfione costruisce le mura di Tebe con la forza della musica', 'Bellerofonte e la Chimera', 'Ercole Gallico', 'Orfeo ed Euridice'. Il fregio monocromo che circonda il dipinto, opera invece di Nicolò Bambini, rappresenta invece l''Umanità primitiva', cioè gli uomini in lotta fra loro nello 'stato di natura'. Per uscire da tale stato è necessaria appunto la forza dell'eloquenza e del diritto (ricordiamo che i committenti erano avvocati), secondo una filosofia portata avanti, tra gli altri, da Thomas Hobbes. ### Stile. Le figure sono scorciate dal basso contro il cielo in pose teatrali, secondo il tipico stile di Tiepolo (si vedano ad esempio gli affreschi di villa Baglioni a Massanzago)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Allocuzione di Alfonso d'Avalos. ### Introduzione: == Storia ==. Il dipinto fu richiesto a Tiziano nel 1539 da Alfonso III d'Avalos, uno dei più importanti generali di Carlo V. In quell'anno il marchese, portò alla vittoria gli spagnoli contro i turchi a Tunisi e fu nominato governatore dall'imperatore a Milano. In quegli anni in Italia, incontrò più volte Tiziano, il quale lo ritrasse in armatura. ### Descrizione. Nel dipinto, emerge il tema classico dell'adlocutio, che probabilmente scandisce l'evento in cui il generale pose fine a una spedizione a ordine onerosa nella Lombardia spagnola (episodio cui accenna anche Paolo Giovio in Historia sui temporis). Il protagonista è nell'atto di offrire suo figlio all'esercito per garantire le promesse fatte alle truppe. L'Aretino, analizzando l'opera, colse bene la referenza all'antico, trovando questa osservazione per gli archi trionfali romani. Tiziano, qui, abbandona la nozione naturalistica di spazio scalato in profondità, e sperimenta un linguaggio ricercato, con attenzione alla sintesi drammatica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna del Fanciullo. ### Introduzione: La Madonna del Fanciullo è un affresco del 1459 firmato da Bartolomeo Caporali ed è ubicato nella Chiesa della Madonna del Fanciullo di Fanciullatta in località di Deruta. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino, circondati da sei angeli musicanti; ai lati sono presenti sant'Antonio Abate e san Giacomo apostolo, san Bernardino da Siena e san Sebastiano. L'affresco è completato in alto dalla scena dell'Annunciazione, di cui è visibile solo l'immagine della Vergine in ginocchio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'éléphant Célèbes. ### Introduzione: L'éléphant Célèbes, o Elefante Celebes, Elefante di Celebes e Celebes, è un dipinto (125 × 108 cm, olio su tela) del pittore Max Ernst, realizzato nel 1921 e situato nella Tate Modern di Londra. Oltre ad essere stata un'opera che fece da ponte fra lo stile dadaista e quello surreale di Ernst, Celebes è uno dei suoi primi dipinti a sfruttare la tecnica del 'collage pittorico', che simula l'accostamento di numerosi frammenti cartacei fra loro. ### Descrizione. Nell'opera è raffigurata un'imponente e grottesca creatura tondeggiante con due gambe massicce e una lunga protuberanza che collega il suo corpo alla piccola testa. Sulla sua 'cima' è presente un motivo bizzarro che è forse impossibile da associare a qualcosa di esistente. Alla destra del mostro sono visibili un nudo femminile senza testa con il braccio destro sollevato e, dietro di lei, una struttura verticale composta di motivi geometrici. Sebbene vi siano delle nuvole sulla parte superiore del dipinto, la presenza di due pesci in alto a sinistra fa supporre che sia ambientato in un fondale marino.Dominata da colori tendenti al grigio ed al bianco, L'éléphant Célèbes contrappone elementi scuri, quali la pelle del mostro e il colore bluastro della struttura verticale alla sua sinistra, a quelli chiari, quali la parte inferiore dello sfondo e il nudo femminile. ### Significati dell'opera. I significati dell'opera sono numerosi e oscuri. Alcuni critici d'arte ritengono che l''aspetto meccanico' della creatura sia finalizzato a criticare i conflitti europei avvenuti nel passato e l'eccessivo nazionalismo dominante in quei periodi. La protuberanza del mostro, così come la struttura verticale alla sua destra, sono invece probabili simboli fallici. Secondo alcuni, la figura femminile allude al mito del rapimento di Europa da parte di Zeus trasformatosi in toro, come sembra confermare la testa cornuta del mostro. Il soggetto principale dell'opera è stato definito:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Rinaldo e Armida (Annibale Carracci). ### Introduzione: Rinaldo e Armida è un dipinto di Annibale Carracci, databile al 1601 circa, custodito nel Museo nazionale di Capodimonte a Napoli. Vi è raffigurato un episodio della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, descritto nel XVI canto del poema. ### Descrizione e stile. Armida ha ammaliato Rinaldo con la sua bellezza e le sue arti di maga e lo ha condotto nel suo giardino incantato per distoglierlo dalla crociata. Anche Armida, però, si è innamorata dell'eroe. Nel momento raffigurato nel dipinto i due sono intenti a guardarsi nello specchio magico di Armida che ella ha utilizzato per irretire il campione cristiano. Infatti, Annibale mostra Rinaldo in una posa di totale rilassatezza ed abbondono: la spada giace a terra a suggello del distacco dell'eroe dai suoi doveri di crociato. Armida, bellissima, copre con i suoi capelli biondo oro quelli di Rinaldo, espediente con il quale Annibale ha voluto sottolineare la femminilizzazione prodotta nel prode cavaliere dall'incantesimo d'amore. Lo stesso effetto di devirilizzazione è accentuato dal rosa della tunica di Rinaldo in contrasto con il deciso blu del drappo che ricopre Armida. L'impianto del dipinto è classico e Rinaldo sembra quasi una divinità fluviale, si coglie, inoltre, il richiamo delle iconografie rinascimentali sugli amori di Venere. Classica è anche l'architettura sullo sfondo, riccamente istoriata da rilievi, probabilmente allusiva alle descrizioni del Tasso del Palazzo di Armida. Sopraggiungono, però, i compagni d'arme di Rinaldo - si vedono tra le fronde sulla sinistra del dipinto - che di lì a poco gli disveleranno l'incantesimo e lo ricondurranno tra le schiere cristiane. Un paio di decenni dopo, quest'opera di Annibale sarà ripresa dal suo allievo Domenichino in un dipinto di identico soggetto, ora custodito al Louvre. Lo Zampieri, in una composizione pur derivata da quella di Annibale, introduce la variante della presenza di alcuni putti, uno dei quali sta per colpire Armida con una freccia, a sottolineare che anche la maga mussulmana si è innamorata del prode RinaldoAltra importante ripresa del modello carraccesco si trova nella tela con Rinaldo e Armida di Paolo Finoglio, parte del ciclo sul poema del Tasso realizzato per il castello degli Acquaviva a Conversano, nel barese, che è una delle più rilevanti imprese figurative derivate dalla Gerusalemme liberata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Le muse inquietanti. ### Introduzione: Le muse inquietanti è un dipinto (97×66 cm, olio su tela), del pittore italiano Giorgio de Chirico realizzato fra il 1917 e il 1919. Dell'opera è stata realizzata almeno una copia situata alla Pinakothek der Moderne di Monaco (94×62 cm, guazzo su carta). ### Descrizione. L'opera raffigura uno spazio aperto sul quale sono situate in primo piano due statue classiche: una eretta, e l'altra seduta su un basamento. Entrambe le figure, che hanno la testa di un manichino da sartoria, sono circondate da diversi oggetti, mentre sullo sfondo vi è una terza statua maschile. La prospettiva è errata e converge sullo sfondo nella rappresentazione del Castello Estense di Ferrara, qui affiancato ad una fabbrica. Sebbene l'immagine sia nitida, l'atmosfera è irrealmente silenziosa e straniante, anche grazie ai colori caldi ed alla luce statica e intensa.Secondo Eugenio Borgna:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ad Parnassum. ### Introduzione: Ad Parnassum è un dipinto a olio su tela di Paul Klee realizzato nel 1932. È attualmente esposto al Kunstmuseum a Berna. ### Descrizione. Nel 1926, sei anni prima della realizzazione di Ad Parnassum, Klee soggiorna in Italia e rimane profondamente colpito dai mosaici delle basiliche paleocristiane di Ravenna, da allora i suoi dipinti assumono una fisionomia nuova caratterizzata da una tecnica 'neodivisionista' costituita da pennellate puntiformi poste a formare una fitta e omogenea tessitura cromatica. Nella tela Ad Parnassum rivive lo splendore dei mosaici bizantini con minuscole pennellate dense di colore che immergono l'immagine in una luce particolare, accesa e viva; segnata da tonalità azzurro-verdi e giallo-arancio che appaiono in continuo movimento: come un raggio di luce che si riflette su uno specchio infranto. Il disegno risulta spezzato da linee rette e oblique, che tracciano, in secondo piano, la sagoma di una collina di forma piramidale, affiancata da un sole che sorge di un vivido arancione. 'Il soggetto era il mondo, se pure non questo mondo visibile' scriverà Klee nei suoi diari riguardo al dipinto. Nel quadro Klee vuole trascendere il mondo fenomenico ma a differenza di Vassily Kandinsky (che recede ogni legame con il mondo reale per sfociare in un assoluto astrattismo) non perde ogni contatto con il mondo che ci circonda e rappresenta il paesaggio come un semplice ricordo, frammentato, definito da cromatismi e caratterizzato da una complessiva armonia, simile a quella delle melodie musicali che ben conosceva da abile violinista. E ancora, osserva il mondo con gli occhi di un fanciullo, componendo la realtà in tante macchie di colore, rappresentando ciò che meglio lo aveva impresso (fulgidi colori, il sole di un arancio acceso)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'Europa dopo la pioggia II. ### Introduzione: L'Europa dopo la pioggia II (L'Europe après la pluie II) è un dipinto (55 × 128 cm, olio su tela) del pittore tedesco Max Ernst, realizzato fra il 1940 e il 1942, ed attualmente esposto al Wadsworth Atheneum di Hartford, nel Connecticut. Viene considerato fra i dipinti più rappresentativi dell'artista. ### Descrizione. L'Europa dopo la pioggia II raffigura il lungo scorcio di un paesaggio desolato immaginario. L'ambiente, caratterizzato da un cielo azzurro e da alcune guglie scoscese sullo sfondo, è completamente costituito da un insieme di elementi ibridi e deformi (soggetti organici indefiniti, figure vorticose, vegetali, ecc.) divenuti un tutt'uno omogeneo pietrificato. Osservando il dipinto si ha, infatti, l'impressione che non vi sia vita.L'opera è suddivisa orizzontalmente in tre parti non uguali che vanno lette da destra verso sinistra. La sezione a destra, che è la più informe e caotica, presenta una struttura, forse un tempio, nel quale sono inglobate numerosissime figure, inclusi un nudo femminile rinchiuso fra alcune colonne ed un toro quasi completamente decomposto.Al centro è raffigurata un'altra figura femminile, eretta e voltata di schiena, situata fra un pilastro scuro ed un uomo con la testa di uccello. Quest'ultimo, certamente una delle figure più emblematiche dell'intero dipinto, è il solo soggetto che non sembra completamente inglobato al paesaggio, come sottolineano le sue gambe libere. Le due figure sono voltate verso il lato sinistro, ovvero il più arido del dipinto, che è dominato da conformazioni rocciose. L'opera è dominata dai colori caldi (arancione, giallo, marrone ecc.) che fanno contrasto al cielo luminoso e azzurro. ### Stile. Le 'deformità' del dipinto sono state rese possibili con la decalcomania, una tecnica che consiste nell'applicare un materiale (ad esempio carta o vetro) sulla pittura ancora fresca e rimuoverlo al fine di distorcere i soggetti precedentemente dipinti. Questa tecnica venne 'scoperta' da Ernst grazie Óscar Domínguez, un altro pittore surrealista. ### Significati dell'opera e ispirazione. Sebbene l'opera sia di difficile interpretazione, sono tutti concordi sul fatto che essa raffiguri quel che rimane di un paesaggio devastato dalla Seconda guerra mondiale. L'uccello antropomorfo, che sembra essere l'unico soggetto sopravvissuto al disastro circostante, è considerato la personificazione della Guerra stessa, mentre al suo fianco vi sarebbe il simbolo di un''Europa colta', ovvero la figura femminile pietrificata al suo fianco. L'uomo-uccello è, secondo altri, lo stesso Ernst che 'sfugge da noi e dalla volta che è collassata ed ha bruciato il toro dell'Europa (la carcassa animale al centro).' Alcuni riconducono quel personaggio a Loplop, una creatura immaginaria inventata da Ernst ed apparsa in alcuni suoi dipinti. Il pilastro centrale di colore scuro è considerato la bomba che ha generato la catastrofe circostante, ed è finalizzato, di conseguenza, a criticare l'uso della tecnologia per fini di distruzione.L'animale decomposto al centro, il tempio a destra e il busto femminile incastonato fra le sue colonne, potrebbero alludere al mito greco di Europa, che venne rapita da Zeus trasformatosi in toro. Il titolo del dipinto è un probabile riferimento al Diluvio universale biblico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Giorgio e il drago (Paolo Uccello Melbourne). ### Introduzione: San Giorgio e il drago è un dipinto a tempera e oro su tavola (62,2x38,8 cm) di Paolo Uccello, databile al 1423-1425 circa e conservato nella National Gallery of Victoria di Melbourne. ### Descrizione e stile. Paolo Uccello si cimentò sul tema del San Giorgio almeno altre due volte, in opere oggi alla National Gallery di Londra e al Museo Jacquemart-André di Parigi. Ma se in tali opere le scene sono calate in spazi ariosi e scalati in profondità tramite la prospettiva, in questo caso la battaglia tra il santo e il drago si svolge tutta in primo piano e, secondo un'iconografia assai rara, corpo a corpo. Il santo infatti è già sceso da cavallo ed ha già spezzato la sua lancia, cercando di colpire col mozzicone il drago che lo afferra in vita, con gli artigli e con le spire della coda. In basso la spada giace caduta a terra. Assistono a destra la principessa inginocchiata e il cavallo furente, che si piega ritrosamente come in un episodio della predella di Quarate. Sullo sfondo una città murata di pieno gusto gotico, intonata su fiabeschi toni azzurri e rosa, è sormontata da una grande apparizione dell'Eterno benedicente, in una raggiera incisa sul fondo oro. Salta all'occhio l'assenza di un interesse prospettico con gli edifici incisi a mano libera sulla preparazione, o nel mancato scorcio della spada abbandonata, sebbene invece la lancia sia invece posata in posizione ordinatamente orizzontale. Di sapore ancora medievale, e quindi compatibili solo con una datazione piuttosto precoce, è poi l'uso estensivo delle lacche, verdi su ali e corpo del drago, nerastre sull'armatura argentata del santo, rosse sulla tiara di Dio Padre. Tocchi d'oro ravvivano alcuni dettagli della parte inferiore, come nelle ali del drago o nell'aureola del santo, dall'inconsueta forma a raggiera, o ancora nei gioielli della principessa e nei finimenti della bardatura del cavallo. I colori chiari e luminosi, dalle tonalità astratte, venivano in quegli anni ripresi e sviluppati rispetto ai precedenti gotici dalle prime opere di Beato Angelico, con una preferenza per le tonalità azzurre e rosa riscontrabile anche nell'unica opera attribuita con relativa sicurezza alla fase giovanile di Paolo Uccello, l'Annunciazione di Oxford. In tale opera compaiono anche alcune aureole a raggiera, simili a quella del Dio Padre, e la stessa figura dell'Eterno è del medesimo tipo fisico, con barba e capelli voluminosi e indossante un triregno. Le rocce scheggiate, motivo di origine bizantina popolare per tutto il medioevo, si piegano qui in maniera ormai più morbida, creando scaglioni che pure si ritrovano nella stessa Annunciazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Composizione VI. ### Introduzione: Composizione VI è un dipinto a olio su tela (195×300 cm) realizzato nel 1913 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato all'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. La gigantesca Composizione VI è una delle opere più significative del periodo monacense, un dipinto che impegnò a lungo l'artista il quale l'8 marzo del 1913 scriveva all'amico Franz Marc: «Ho portato in me questo quadro per un anno e mezzo e spesso ho dovuto pensare che non lo avrei mai condotto a termine». La complicata genesi, testimoniata anche dai numerosi schizzi e progetti preliminari, è inoltre descritta in maniera dettagliata nell'articolo pubblicato nel 1913 sulla rivista Der Sturm. Punto di partenza dell'opera fu il quadro su vetro del Diluvio Universale di un anno precedente e oggi perduto. Ma se là ancora sopravvivevano elementi figurativi e narrativi, come animali, persone, piante, lampi e la pioggia, qui ogni ricordo di mimetismo si perde in forme frantumate, lunghe strisce, linee, forme scure e colori, rendendo il dipinto la prima opera astratta in senso stretto della serie delle Composizioni nella quale «il motivo originario del quadro si dissolve e si trasforma in un'essenza interiore puramente pittorica, autonoma e oggettiva». Dai due centri principali del dipinto - a sinistra un nucleo che Kandinskij definisce «dolce, rosaceo» e a destra un nucleo «grossolano, rosso-azzurro, dissonante» - ne scaturisce un terzo al centro che «determina il suono interiore dell'intero quadro», dove i colori rosa e bianco sembrano galleggiare sulla tela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il torero allucinogeno. ### Introduzione: Il torero allucinogeno (El torero alucinógeno) è un dipinto a olio su tela (398x299 cm), realizzato da Salvador Dalí tra il 1968 e il 1970 e oggi conservato presso il Salvador Dalí Museum di St. Petersburg in Florida. ### Descrizione. Questo dipinto può essere considerato una completa retrospettiva dell'intera opera di Dalí, in quanto vi compaiono molte delle immagini preferite dall'artista: elementi della tradizione spagnola, le sue credenze mistiche, l'interesse per l'arte classica, luoghi e persone importanti della sua vita. Tutte queste immagini risultano poi intrecciate e sovrapposte in un gioco di molteplici allusioni, tipico del suo periodo definito della Mistica nucleare, caratterizzato dalla scelta di soggetti classici scomposti e indagati scientificamente al fine di darne una più profonda interpretazione mistica. In questo complesso groviglio di doppie immagini si possono scorgere in particolare il volto profondamente triste di Gala, sua amata moglie che detestava le corride, il busto di Voltaire, la figura dell'artista bambino vestito da marinaretto, e la Venere di Milo rappresentata molteplici volte in primo piano e da diverse angolazioni, in modo che le ombre dei loro busti formino l'immagine del torero menzionato nel titolo. Il viso inclinato del toreador appare sopra la Venere di sinistra, con le labbra all'altezza del suo addome e il naso ravvisabile nel suo seno destro. Il vestito verde della dea diventa una cravatta, mentre il suo ventre si trasforma nel mento del torero, il cui mantello è costituito da una moltitudine di punti e mosche. Il drappo rosso che cinge i fianchi della Venere di destra sembra invece alludere alla muleta, ossia il panno color vermiglio con cui si eccita il toro durante la corrida. L'arena in alto, costellata da altre immagini della già citata statua greca, forma il cappello del toreador e appare illuminata dalle luci di un sole pomeridiano, momento della giornata in cui si svolgono le corride. L'immagine crepuscolare del toro morente è invece riconoscibile in basso a sinistra e sembra emergere dalle peculiari rocce dell'Ampurdán, luogo che diede i natali all'artista, originario della città di Figueras. All'amato Port Lligat, dove Dalí trascorreva spesso l'estate e a cui dedicò diverse sue opere, rinvia la baia cristallina rappresentata più sotto, che incorpora anche l'immagine di un piccolo bagnante che galleggia sulle sue acque." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'ultimo giorno di Pompei (Brjullov). ### Introduzione: L'ultimo giorno di Pompei (in russo Последний день Помпеи?, Poslednij den' Pompei) è un dipinto di grandi dimensioni (456,5 × 651 cm) del pittore russo Karl Pavlovič Brjullov, realizzato tra il 1830 e il 1833 e oggi conservato nel museo russo di San Pietroburgo. Si tratta dell'opera che gli valse la notorietà internazionale ed è considerata il suo capolavoro. ### Il successo dell'opera a Roma e nelle altre città italiane. Il dipinto fu esposto, appena ultimato, nello studio del Brjullov in via San Claudio a Roma, dove suscitò l'ammirazione dei numerosissimi visitatori e ricevette gli elogi di importanti personalità dell'epoca, in qual periodo presenti in Italia, quali Walter Scott, che definì l'opera «un colosso», Stendhal e Franz Liszt. Nel giro di pochissimo tempo, la popolarità del Pompei si espanse in tutta Italia e valse al pittore importanti riconoscimenti: fu nominato, oltre che socio dell'Accademia di San Luca a Roma, anche membro dell'Accademia Clementina a Bologna, dell'Accademia Ducale di Parma e dell'Accademia di Brera a Milano. ### Descrizione. Figlio di quel nuovo sentire che caratterizzò la produzione del Brjullov negli anni Trenta, il Pompei presenta un felice intreccio della tematica romantica dell'impeto della natura e dello sconvolgimento dell'ambiente, con la rappresentazione di un'umanità comunque fiera ed eroica, anche di fronte alla catastrofe. Il tema storico acquista vigore non solo sul piano artistico ed emotivo, ma anche sul piano del realismo descrittivo e della contestualizzazione storiografica: il pittore, recatosi a Pompei personalmente, affrontò le fonti storiche con attenzione e precisione, servendosi dei dati archeologici allora disponibili, documentandosi sui fatti e studiando la lettera Plinio il Giovane a Tacito, in cui il primo descrisse con dovizia di particolari l'evento. Nel dipinto è infatti riprodotto uno scorcio reale dell'antica città: ad essere raffigurata è la Via dei Sepolcri, dalla Porta Ercolano alla Villa di Diomede, nella direzione della Villa dei Misteri.Nel Pompei il soggetto storico è l'occasione per una riflessione del Brjullov sulle sorti dell'umanità e della sua impotenza verso la natura. Si è rilevato come questo tipo di tensione emotiva fosse ancora più accentuata negli schizzi preparatori, piuttosto che nel lavoro finale. Ad esempio, l'espressiva presenza del sacerdote pagano che, in primo piano negli studi preparatori, scappa portando via i tesori del tempio avvolto in un manto scarlatto, è compositivamente smorzata dalla sua sostituzione con due figure simili: una, avvolta in un meno vistoso mantello bianco, dietro al gruppo di figure al centro della composizione; l'altra, a lato della composizione, sulla sinistra. Al suo posto si trova nella versione definitiva il gruppo di figure in fuga con il vecchio caricato in spalle, un richiamo alle figura di Enea ed Anchise, segno di maggior rispetto ed aderenza alla tradizione classica ed ai canoni pittorici più accademici.La medesima figura del sacerdote in fuga con i tesori del tempio si trova in un altro cartone spostata in primo piano, ma sulla sinistra della composizione. Del resto, lo studio dei cartoni preparatori rileva altri sviluppi della lunga elaborazione dell'opera. In essi erano infatti presenti strani effetti prospettici: una notevole profondità di campo spesso interrotta da bruschi raccorciamenti prospettici creava un effetto scenico complessivo tipico dei procedimenti compositivi barocchi.Il soggetto storico non è tuttavia l'unico elemento romantico presente nel dipinto: più in generale, il tema della «catastrofe conclusiva» era particolarmente caro all'immaginario romantico, per il quale l'umanità sarebbe consegnata al potere cieco di un destino onnipotente; diversamente, la cultura classica e neoclassica accordava la sua preferenza a tematiche e vicende nelle quali la volontà razionale dell'uomo permette di prevedere e guidare il corso della storia. Inoltre, per la prima volta il soggetto del dramma è una folla indistinta di persone, in cui non ci sono protagonisti e in cui non spicca la personalità di nessuno: l'eroe è il popolo stesso, ma inteso qui non in quanto corpo sociale, bensì come fenomeno estetico collettivo.Tuttavia, una marcata eredità classica guida numerose altre scelte compositive ed esecutive. Le modalità di composizione delle figure umane, sia singolarmente che nei vari gruppi, i drappeggi delle vesti e la luce fredda e artificiale che, proveniente dal davanti e contrapposta ai rossori dello sfondo, sbiadisce gli incarnati dei corpi in una bianchezza marmorea, donano ai personaggi una statuarietà ed una scultoreità di grande eleganza decorativa, tanto che «l'orrore dello spettacolo assume una dimensione manifestamente estetica e l'occhio, alla fine, non può che rallegrarsi di una fine in bellezza di questo mondo».Così, i temi romantici e quelli classici, sapientemente dosati ed alternati «si disturbano a vicenda, si privano di serietà e di fondamento etico, si trasformano in un gioco di talento che finisce col dare l'impressione del finale a effetto di un'opera». Il Pompei costituisce di conseguenza il punto più alto di quella pittura russa, rappresentata oltre che dal Brjullov, da Fëdor Antonovič Bruni ed Aleksandr Andreevič Ivanov, che in quei decenni meditava una sintesi fra la tradizione neoclassica e le nuove istanze romantiche.L'opera è senza dubbio la più celebre del Brjullov ed è considerata come uno dei momenti più significativi della pittura russa dell'Ottocento, nonché una delle opere di culto dell'arte romantica del tempo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Italia e Germania. ### Introduzione: Italia e Germania (in tedesco Italia und Germania) è un dipinto allegorico del 1828 di Friedrich Overbeck. Il quadro, esposto alla Neue Pinakothek di Monaco (ma ne esistono altre versioni al Museo Georg Schäfer di Schweinfurt e alla Galerie Neue Meister di Dresda), intende simboleggiare l'amicizia dei due Paesi (o meglio, nazioni linguistico-culturali) attraverso la loro personificazione sotto le sembianze di due donne reciprocamente affettuose. Dal punto di vista storico dell'arte si riconduce allo stile dei Nazareni. ### Descrizione. Il quadro mostra due donne sedute in terrazza su uno sfondo paesaggistico. La donna a sinistra (l'Italia) ha i capelli castani e reca in capo una corona d'alloro, quella a destra (la Germania) è bionda e inghirlandata di fiori. Entrambe hanno un'aria malinconica e si tengono per mano in atteggiamento amichevole, quasi affettuoso. A sinistra lo sguardo coglie un tipico paesaggio italiano di coste rocciose con una chiesetta romanica, mentre a destra è riconoscibile una città tedesca torreggiante in stile gotico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Parma abbraccia Alessandro Farnese. ### Introduzione: L'opera, intitolata Parma abbraccia Alessandro Farnese è un dipinto a olio su tela (149,7x117cm) di Girolamo Mazzola Bedoli, databile al 1555 circa e conservato nella Galleria nazionale di Parma. ### Descrizione. L'opera ritrae il giovanissimo Alessandro Farnese abbracciato in segno di fedeltà e protezione da una personificazione della città di Parma. Quest'ultima, abbigliata con un prezioso corsetto all'antica, mostra al suo fianco una palma, simbolo di gloria, e uno scudo, che unisce lo stemma dei Farnese e l'emblema del Comune. Alessandro invece indossa una sontuosa armatura da parata e siede sopra un mappamondo, chiaro simbolo della sua potenza. Alle sue spalle una scultura dorata rappresenta la Fama che soffia sulle sue imprese future. Da sottolineare è la perizia con la quale l'artista raffigura di Parma, dando sfoggio della sua capacità di rappresentare trasparenze, riflessi di luce sul corsetto e la morbidezza della carne." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Gregorio in preghiera. ### Introduzione: San Gregorio in preghiera era un dipinto di Annibale Carracci, andato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale. ### Descrizione e stile. La tavola di Annibale era dedicata a celebrare un episodio miracoloso tramandato dalle fonti sulla vita di san Gregorio Magno. Secondo la leggenda, mentre questi era raccolto in preghiera al cospetto di un'immagine della Vergine, l'immagine stessa gli avrebbe parlato. L'intera cappella Salviati riproduce questo evento: il san Gregorio orante che campeggiava nella tavola di Annibale, collocata sopra l'altare, era orientato (al pari della copia odierna) verso la parete sinistra dell'ambiente, parete sulla quale si trova l'immagine mariana del miracolo (in realtà, quel che oggi si vede di questa icona è solo il frutto di pesanti, pressoché integrali, ridipinture tardomedievali). La sovrapposizione dello spazio immaginario allo spazio reale, determinata dal dialogo tra la tavola di Annibale e l'icona murale, che coinvolge il riguardante nello spazio e nel tempo dell'evento artisticamente riprodotto, costituisce uno dei testi d'apertura dell'illusionismo barocco. Fu forse questa scelta compositiva ad ispirare, pochi anni dopo, Rubens nella realizzazione del Trittico della Vallicella, altro testo di fondamentale importanza per il nascente illusionismo barocco. Rubens, infatti, distanziò i due laterali, con figure di santi, dalla tavola centrale, posta sull'altar maggiore della chiesa. Le tavole laterali sono quindi orientate verso il pannello centrale all'interno del quale vi è, anche in questo caso, un'antica e venerata icona, cui si indirizzano gli sguardi devoti di san Gregorio Magno (altro punto di contatto con la perduta tavola del Celio) e di santa Domitilla. La volontà di abolire la separazione con la realtà fisica fu ulteriormente sottolineata da Annibale con il forte aggetto del cuscino, su cui è inginocchiato il santo orante, che fuoriesce dalla tavola dipinta. Si tratta di un particolare associato al celeberrimo dettaglio dello sgabello del San Matteo e l'angelo del Caravaggio che sembra stia quasi per cadere fuori dalla tela. Data la sostanziale contemporaneità dei due dipinti si ritiene che questa similitudine non sia casuale e che debba essere ascritta al confronto tra Annibale e il Merisi in corso in quegli anni sulla scena artistica romana. Per quel che è dato osservare nel disegno preparatorio del San Gregorio (conservato a Chatsworth House), probabilmente l'intenzione iniziale di Annibale era quella di accentuare ancor di più il gioco illusionistico tra finzione e realtà. Nel disegno infatti, il santo e gli angeli che lo affiancano si affacciano al di là di un'arcata, simulante una fittizia apertura che avrebbe sfondato la parete della cappella. Scelta però abbandonata nella versione finale dell'opera. Sempre nel disegno si coglie un'altra rilevante differenza rispetto alla tavola effettivamente licenziata da Annibale. L’opera, infatti, era stata pensata come raffigurazione della preghiera di san Gregorio per le anime del purgatorio: nella parte alta del disegno, infatti, si vede un’anima purgante mentre, evidentemente salvata dalla preghiera del santo alla Vergine, ascende al cielo. Opzione iconografica che scompare nel dipinto. È stato ipotizzato che questo cambiamento sia stato imposto dal cardinale Cesare Baronio, succeduto al Salviati nella carica di abate commendatario del monastero del Celio, in quanto la circostanza che in occasione della manifestazione miracolosa san Gregorio stesse intercedendo per le anime del purgatorio è giudicata falsa negli Annales Ecclesiastici dello stesso Baronio. Oltre al san Gregorio che prega, appaiono nella composizione due angeli ai suoi fianchi e un'altra schiera angelica nella parte superiore della tavola. Al centro, sopra la testa di san Gregorio, vi è la colomba dello spirito santo, ulteriore suggello dell'evento miracoloso in corso. Il dipinto denota un momento di rinnovata adesione di Annibale al Correggio che si coglie soprattutto nella grazia degli angeli. Della perduta tavola di Annibale sono documentate diverse copie (oltre a quella attualmente nella cappella Salviati al Celio) ed alcune incisioni. Tra queste ultime, la migliore è verosimilmente quella dell’incisore svizzero Jacob Frey (1681-1752) a lungo attivo a Roma." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pietà con due angeli. ### Introduzione: La Pietà con due angeli è un dipinto di Annibale Carracci, custodito presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione e stile. All'omaggio al Compianto Del Bono di Correggio – opera tante volte citata da Annibale, praticamente lungo tutto l'arco della sua carriera artistica – si aggiunge il riferimento classico derivante dalla statua di Arianna dormiente, ora agli Uffizi, ma un tempo a Roma presso la Villa dei Medici sul Pincio. Scultura già citata da Annibale nella Venere dormiente con amorini, eseguita nel 1602, e da cui probabilmente derivano la posizione reclinata della testa del Cristo e l'espressione di abbandono sul suo volto. Gesù morto giace a terra, steso sul sudario e poggia le spalle e il capo sul grembo di Maria, svenuta per il dolore. Due cherubini sostengono la Vergine e a loro volta piangono disperati. Tutto si staglia contro un fondo bruno (il sepolcro ove Cristo sta per essere inumato), interrotto solo da un breve scorcio paesaggistico associabile alla lunetta del Paesaggio con la fuga in Egitto, realizzata da Annibale per il Palazzo Aldobrandini. Sulla lastra tombale vi sono alcuni strumenti della Passione, i chiodi e la corona di spine, ancora intrisi del sangue di Gesù. Mirabile in questo rame è la capacità di Annibale di costruire una scena di impianto monumentale pur nelle dimensioni così ridotte del dipinto. Riprova dell’apprezzamento della piccola Pietà viennese è data sia dalle copie che dalle incisioni che ne furono tratte. Tra le prime, la migliore si ritiene sia quella di collezione privata, attribuita alla cerchia dello stesso Annibale (tra il Lanfranco e il Badalocchio), mentre delle tre incisioni conosciute si segnalano quelle di Frans van der Steen e di Cornelis Caukercken. Lo stesso Annibale sarebbe tornato poco dopo sul tema con un dipinto, la Pietà con le tre Marie, che ha molte assonanze con il rame del Kunsthistorisches." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La vergine. ### Introduzione: La vergine (titolo originale Die jungfrau) è un dipinto di Gustav Klimt (190 × 200 cm, olio su tela) del 1912-1913 e situato nella Národní Galerie di Praga. ### Descrizione. L'opera raffigura un gruppo di corpi femminili che paiono aggrovigliati. Al centro di essi domina una donna (probabilmente la vergine che dà il titolo dell'opera), vestita con un abito adornato di motivi a girali, che distende le braccia in atteggiamento estatico. Questo gesto allude al 'risveglio' dei suoi sentimenti ed al suo desiderio sessuale. A differenza delle opere del periodo 'secessionista' di Klimt, La vergine è stata dipinta con pennellate meno rigide e colori puri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sileno ebbro (Ribera). ### Introduzione: Il Sileno ebbro è un dipinto olio su tela (185×229 cm) di Jusepe de Ribera, realizzato nel 1626 e conservato all'interno del Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli. Si tratta di uno dei capolavori assoluti del pittore spagnolo, nonché della pittura napoletana del Seicento. ### Descrizione. L'opera, il cui sfondo è un paesaggio classicheggiante, è stata realizzata con una pennellata grossa per raffigurare i personaggi, mentre una più sottile, in nero, per delimitarne i contorni, offrendo una maggiore tridimensionalità.La figura centrale è quella di Sileno, grasso, in un primo momento ritenuto essere Bacco, raffigurato steso su un drappo e nell'atto di offrire una coppa di vino ad un personaggio posto alle sue spalle, recante un sacco sulle spalle, durante dei festeggiamenti proprio in onore di Bacco; sul lato destro è Pan con orecchie, corna e zampe di capra, incorona Sileno con un alcuni tralci di vite: intorno a Pan, sono inoltre disegnati alcuni oggetti tipici del suo personaggio come il pastore della pastorizia, la tartaruga, simbolo della pigrizia, e la conchiglia, simbolo con cui egli annunciò la sua morte.Completano il dipinto: in basso a destra, con in bocca un cartiglio, sul quale è riportata nome dell'autore e data di esecuzione dell'opera, è un serpente, che starebbe a simboleggiare la saggezza, così come, in alto a destra, simboleggerebbe il profilo di Apollo, mentre secondo altri questa figura potrebbe essere quella di Priapo, mentre cerca di abusare della ninfa Lotis; sulla destra un giovane satiro sorridente, anch'egli con orecchie di capra, ed alle sue spalle un asino, uno dei simboli che si ritrova nelle raffigurazioni di Sileno, lasciata ai bordi di un fiume, mentre raglia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Danae (Annibale Carracci). ### Introduzione: Danae era un dipinto di Annibale Carracci, andato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale. ### Descrizione e stile. L'episodio raffigurato è relativo al mito di Danae, figlia del re di Argo Acrisio, che dal padre era stata richiusa in una torre di bronzo affinché ella non avesse contatti carnali con alcun uomo. Al re di Argo, infatti era stato predetto che il figlio di sua figlia Danae ne avrebbe determinato la morte. Giove però si invaghì della bella prigioniera ed assunte le sembianze di pioggia d'oro si accoppiò con Danae, fecondandola. Da questa unione nacque Perseo che poi avverò la predizione dell'oracolo, causando la morte di Acrisio. Nella tela di Annibale Danae si appresta a ricevere Giove trasmutatosi in una pioggia di monete d'oro. È la stessa figlia del re di Argo che apre la cortina del suo letto per facilitare il compito del dio olimpico. Cupido a terra usa la faretra – da cui ha tolto le frecce – per riempirla delle monete d'oro che cadono dall'alto. Particolare che – secondo l'interpretazione di Scannelli – forse simboleggia come anche le cose dell'amore possano essere condizionate dal danaro e dalla ricchezza. Cupido compare anche nel rilievo del vaso (sulla sinistra della composizione) mentre sottomette Pan, probabile allusione al tema dell'Omnia vincit amor (pan, infatti, in greco significa tutto). La stessa scena è stata raffigurata da Annibale in uno dei medaglioni monocromi della volta della Galleria Farnese. Un'ampia finestra a sinistra si apre su un vasto scorcio paesaggistico. Sia lo Scannelli che il Bellori lodano senza riserve il dipinto: per il primo «Bellissima è la figura di Danae», per il secondo si tratta di «un'opera tale per ogni parte d'osservatione espressa con estrema bellezza si palesa fra le più degne continuamente mirabile». Si ritiene che la composizione di Annibale abbia influenzato alcuni celebri dipinti successivi, dedicati allo stesso tema, come la Danae di Orazio Gentileschi e quella di Rembrandt. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giudizio di Mida. ### Introduzione: Il Giudizio di Mida della Galleria Nazionale di Parma è un dipinto datato 1505-1510 a olio su tavola (24,8x25,4 cm) di Cima da Conegliano. ### Descrizione. Il soggetto deriva dall'opera di Luciano, i Dialoghi degli dei, e ha come tema la gara musicale tra Apollo e Pan. Mida, preferendo il secondo, è oggetto dell'ira del dio che gli fa spuntare le orecchie di asino. Come il pendant raffigurante Endimione dormiente, il tema si inquadra nel gusto rinascimentale per il mito in cui arte e natura si fondono." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Compianto su Cristo morto (Annibale Carracci). ### Introduzione: Il Compianto su Cristo morto era un dipinto di Annibale Carracci, andato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale. ### Descrizione e stile. Il tema della Pietà venne affrontato da Annibale molte volte nel corso della sua vicenda artistica. Tuttavia, il Compianto di Reggio, sul piano iconografico e compositivo, mostra un rilevante elemento di unicità rispetto alle altre versioni carraccesche dedicate al tema. Nella tela di Reggio, infatti, Cristo è completamente disteso a terra, mentre, nelle altre prove di Annibale, Gesù è sempre sorretto dalla Vergine Maria, talora con l'aiuto di alcuni degli altri personaggi che parteciparono alla sua Passione. Si tratta, in effetti, di un'opzione iconografica piuttosto rara in pittura, anche se un rilevante esempio in questo senso è fornito dall'affresco della Deposizione facente parte del ciclo della Passione eseguito dal Pordenone, per il duomo di Cremona, tra il 1520 e il 1521. È un precedente, peraltro, con buone probabilità noto ad Annibale, che verosimilmente soggiornò a Cremona, città natale di suo padre. L'affresco del Pordenone, quindi, è un possibile modello del perduto Compianto di San Prospero. Altre opere, però, sembrano aver avuto influenza più diretta su questa tela del Carracci. Infatti, se il tema del corpo di Cristo completamente disteso al suolo era piuttosto raro in pittura, esso era invece frequente nei gruppi scultorei in terracotta policroma di fine XV ed inizio XVI secolo, particolarmente diffusi nell'Italia del Nord e in Emilia in specie. Rilevanti esempi di tali composizioni – associati alla perduta tela di San Prospero – sono il Compianto di Niccolò dell'Arca, nella chiesa bolognese di Santa Maria della Vita, e quello di Guido Mazzoni della chiesa di San Giovanni Battista a Modena. Da questi gruppi Annibale sembra aver mutuato, oltre alla posizione di Cristo, anche la forte carica emotiva che pervadeva il suo distrutto Compianto. Nella composizione di Annibale Gesù giace a terra, su un sudario a sua volta poggiato su una lastra di pietra: è la pietra dell'unzione cui il corpo di Cristo sarà sottoposto, come era usanza tra gli ebrei del tempo, prima di essere inumato. Particolarmente efficace è il nudo del deposto, con ogni probabilità ripreso dal vero. La Maddalena ne sorregge delicatamente la mano sinistra e sembra accingersi a pulirne la ferita causata dal chiodo utilizzando una ciocca dei suoi capelli. La Vergine, invece, sta per svenire a causa del dolore e deve sorretta dalle altre pie donne. Il gruppo di Maria in deliquio sorretta dalle donne mostra assanonza con l'analoga raffigurazione visibile nel Commiato di Cristo dalla madre del Correggio. Sul lato opposto, san Giovanni evangelista esprime il suo sgomento allargando disperatamente le braccia, mentre il suo sguardo è rivolto a Maria, poco prima affidatale da Gesù morente sulla Croce. In alto tre angeli, sorretti da nuvole, altra reminiscenza correggesca, chiudono la composizione. La tela è caratterizzata da uno sviluppo in diagonale, descritto dal corpo di Gesù, che avvicina la scena al riguardante, accrescendone la capacità di resa emozionale. La disposizione in diagonale fa sì che lo spigolo vivo della pietra su cui giace Cristo deposto perfori lo spazio pittorico per entrare in quello reale. Accorgimento che anticipa la medesima soluzione seguita dal Caravaggio nella sua celeberrima Deposizione per la chiesa Nuova. Dall'opera sono state tratte alcune incisioni ed alcune copie, tra le quali quella di Francesco Naselli, pittore ferrarese, attualmente custodita nella biblioteca comunale di Mantova." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Saffo a Leucade. ### Introduzione: Saffo a Leucade, anche noto come La morte di Saffo, è un dipinto a olio su tela, misurante 122x100 cm, eseguito dal pittore francese Antoine-Jean Gros nel 1801. È conservato nel Museo Baron Gérard di Bayeux. ### Descrizione e stile. Il dipinto rappresenta il suicidio di Saffo da una rupe di Leucade, accogliendo pertanto l'ipotesi leggendaria che la poetessa si sia tolta la vita a seguito di un amore non corrisposto che nutriva nei confronti del giovane Faone, che in realtà è un personaggio mitologico. La figura di Saffo risalta ai margini di una scogliera, in un paesaggio notturno rischiarato da raggi di luna, che sembra anticipare quello illustrato da Giacomo Leopardi nella lirica Ultimo canto di Saffo del 1822. In antitesi ad una visione statica dell'ideale classico, Gros delinea pertanto i tratti di una figura romantica, che affida alla natura la fine del proprio amore. Charles Blanc nel 1845 commentò che «intraprendere la rappresentazione pittorica della disperazione rappresentò una deviazione fondamentale dai principi dell'arte greca» (Vaughan 1982). Sulla linea indicata da Charles Le Brun quando afferma che «un quadro non potrebbe essere perfetto senza l'Espressione», «La Saffo di Gros è la dimostrazione di come un effetto di carattere emotivo possa essere trasmesso facendo ricorso alla precisione non meno che alla bravura»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: I nottambuli. ### Introduzione: I nottambuli (Nighthawks) è un dipinto di Edward Hopper, realizzato nel 1942 e considerato l'opera più famosa e riconoscibile dell'artista americano.È esposta all'Art Institute a Chicago che ne entrò in possesso il 13 maggio 1942, a pochi mesi dal completamento, acquistandola per 3000 $. ### Descrizione. Josephine, la moglie del pittore, in una lettera indirizzata a Marion, la sorella di Edward, incluse una breve descrizione del quadro I nottambuli su cui Hopper stava lavorando:. Fuori dal locale la strada è deserta perché la scena è ambientata a notte fonda. Non c'è alcuna interazione tra i protagonisti e ciascuno di loro è immerso nei propri pensieri. Tale atteggiamento mette in risalto il tema principale del quadro: la solitudine. Non è chiaro se il locale dipinto nel quadro fosse reale o fosse frutto dell'immaginazione del pittore. Lo stesso Hopper disse che si era ispirato ad un locale che si trovava a Greenwich Village, nel quartiere di Manhattan. Alcuni studiosi ritengono invece che questo bar dovesse trovarsi a Mulry Square, all'incrocio tra la 7ª Avenue South, Greenwich Avenue e l'11ª West Street, a sette isolati dallo studio del pittore. Kelly Grovier lo considerò 'il Grande dipinto americano'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ruby, Gold and Malachite. ### Introduzione: Ruby, Gold and Malachite (Rubino, oro e malachite) è un olio su tela dipinto dal ritrattista britannico ottocentesco Henry Scott Tuke nel 1902; raffigura sei maschi adolescenti - dentro ed attorno ad una barca - mentre stanno facendo il bagno in mare nudi o seminudi. E stato dipinto nei pressi di Falmouth (Cornovaglia) ed esposto per la prima volta alla 'Royal Academy summer exhibition' di Piccadilly quello stesso anno, assieme ad altre sue due opere: 'The Run Home' e 'Portrait of Alfred de Pass'. È stato uno dei suoi più grandi successi e fa parte di quell'ampia serie di opere raffiguranti ragazzi nudi in spiaggia. L'artista ha utilizzato come modelli regolarmente gli stessi ragazzi, tra cui i fratelli Richard e Georgie Fouracre, Bert White, Harry Cleave e Charlie Mitchell (qui è colui che si riposa, visto di spalle, sopra le rocce). Critici e commentatori notano la vicinanza di Tuke col movimento dei poeti uraniani per la forte carica di omoerotismo che pervade le sue creazioni. Acquistato dalla corporazione della Città di Londra, la tela può essere oggi ammirata alla Guildhall Art Gallery. ### Descrizione e stile. Vengono raffigurati sei adolescenti al largo di Newporth Beach, nei pressi di Falmouth, in un giorno d'estate; tre stanno su una barca a remi, due sono in acqua mentre uno si trova ancora a riva sul litorale: non viene mostrato l'orizzonte, il che rende lo spazio più chiuso ed intimo. Quattro dei soggetti sono completamente nudi: quello in alto a sinistra si trova immerso nell'acqua fino al collo, un altro in alto a sinistra si riposa sulle rocce, quello in basso a destra sta a guado in piedi tenendo la barca, infine quello al centro sta seduto ad uno dei lati della barca. Gli altri due indossano degli abiti; uno sta in piedi nella parte posteriore dell'imbarcazione, ha lunghi pantaloni bianchi ed imbraccia un remo; l'ultimo sta seduto al centro della barca, con una maglietta rossa e pantaloni e cappellino bianco. Il dipinto è soggetto ad ambiguità e può essere letto in diversi modi: come celebrazione della mascolinità atletica, come rappresentazione dell'innocenza e purezza della gioventù (perfettamente inconsapevole entro un ambiente naturale), l'immagine d'un perduto idillio rurale con reminiscenze d'Arcadia, ma anche come una rappresentazione dei figli dell'impero britannico ai tempi della guerra anglo-boera, o infine come celebrazione del piacere e critica implicita proprio del militarismo e della militarizzazione della gioventù maschile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Retablo di San Giorgio. ### Introduzione: Il retablo di San Giorgio è una grande pala d'altare, ascrivibile all'arte gotica sarda del XVI secolo. Originariamente situato nell'omonima chiesa, ubicata a circa due chilometri da Perfugas, venne in seguito conservato nei locali della Soprintendenza ai beni culturali della provincia di Sassari e Nuoro e, infine, affidato alla custodia del Museo diocesano di arte sacra allestito presso la parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, nel centro storico di Perfugas. ### Descrizione. Attribuito dapprima al Maestro di Ozieri, poi al pittore tardomanierista sassarese Ambrogio Calvano, l'autore resta tuttora sconosciuto ed è convenzionalmente identificato con il Maestro di Perfugas. L'opera, una struttura lignea con cornici interamente bagnate in oro, è composta da 54 tavole in 14 pale separabili, nelle quali viene rappresentato il tema dei misteri del Rosario. Nei diversi intagli vengono illustrati l'Annunciazione, San Giorgio e il drago, San Gavino a cavallo, la Visitazione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al tempio, la Resurrezione, la Pentecoste, l'Ascensione, la Sacra Famiglia con Sant'Anna e l'Incoronazione della Vergine, per concludere con la Crocifissione, dipinta nel colmo del retablo. Tra le figure si ravvisano santi e evangelisti, quali San Paolo, Sant'Antonio da Padova, San Francesco, Sant'Ambrogio, San Gregorio, San Gerolamo, Sant'Agostino, San Giovanni Battista, Santa Barbara, Sant'Agnese, San Tomaso, San Bartolomeo Scorticato e l'Arcangelo Michele. La nicchia del polittico custodisce due pezzi inediti dello stesso periodo: il Santo cavaliere e la Ritrovata donzella, che nella leggenda fu liberata dal drago. Gravi manifestazioni di degrado, sia del supporto ligneo che del testo pittorico del retablo, portarono negli anni 80 ad un importante intervento di restauro, con ricollocazione finale dell'opera presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, in un ambiente dotato di sistemi appropriati alla sua conservazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La morte di Giacinto. ### Introduzione: La morte di Giacinto (La Mort d'Hyacinthe) è un olio su tela di Jean Broc del 1801. Risulta essere l'opera più famosa del pittore francese discepolo di Jacques-Louis David ed è ispirata dalla storia raccontata da Publio Ovidio Nasone nelle sue Metamorfosi. Si tratta di una rappresentazione della morte del bellissimo adolescente Giacinto cullato tra le braccia del suo amante, il dio greco Apollo: di fronte a loro, a terra, il disco che ha causato la morte del ragazzo e che è stato lanciato dal dio stesso. Acquistato dal barone Horace Demarçay (1813-1866); viene donato al museo cittadino dalla vedova nel 1899, in quanto riteneva sconveniente che vi fossero in casa ritratti di maschi nudi i quali potevano essere veduti anche dalle giovani nipoti. Attualmente appartiene alla collezione della città di Poitiers ed è spesso esposto al Musée Sainte-Croix, il più grande della città. ### Descrizione. Secondo il testo ovidiano, mentre Apollo e Giacino stavano felicemente giocando al lancio del disco, in preparazione dei giochi olimpici antichi, questi subì improvvisamente un cambio di direzione; difatti, il dio del vento Zefiro, anch'egli innamorato del giovane e geloso della gioia toccata ad Apollo, con una folata di vento mandò il pesante disco a colpire la fronte di Giacinto. Dal sangue sgorgato dal ragazzo morente e caduto al suolo spuntò il fiore che da allora in poi porta il suo nome, l'azzurro Hyacinthus. Il dipinto mostra Apollo, riconoscibile per il suo mantello rosso e la Lira sulla schiena, che abbraccia strettamente un ragazzo nudo esanime; si tratta di Giacinto, l'adolescente di cui il dio è innamorato. Accanto, ai loro piedi, il disco che ha provocato il tragico incidente. Il vento di ponente, lo Zefiro, continua a soffiare spingendo verso destra il mantello del dio. Intorno sono sparsi dei fiori. Sullo sfondo vi è un piccolo gruppo di alberi, un corso d'acqua (un lago o un fiume) e una montagna. Charles Paul Landon ha scritto la seguente analisi del tema del dipinto per il Salon (mostra) di Parigi del 1802:. Questo tema rappresenta la morte di Hyacinthos, favorito di Apollo, mentre gioca col disco assieme al dio; egli sta morendo tra le braccia di Apollo, che lo trasforma nel fiore che porta il suo nome... Apollo, figlio di Zeus, era dotato di una straordinaria bellezza (eguagliata soltanto dal Sole). Questo principe divino, che era altrettanto lodevole per le sue qualità spirituali come per la sua avvenenza esteriore, fu il primo ad insegnare la scienza e le arti (agli antichi popoli mediterranei). Dopo essere stato alleato di Poseidone durante la guerra di Troia, si diresse verso l'isola di Delo, dove rimase per un certo tempo prima di stabilirsi definitivamente nella città di Delfi. Ha insegnato ai Greci il valore della civiltà, ha sottilmente instillato in loro i principi della morale attraverso la musica... Uccide i Ciclopi che avevano forgiato il fulmine che il Re degli dei aveva usato per uccidere suo figlio Asclepio. Cacciato dall'Olimpo egli cerca rifugio presso Admeto, che gli affida le sue mandrie. Durante la sua permanenza sulla Terra, Apollo inventa la lira; Marsia che aveva osato sfidarlo ad una gara di musica, viene punito severamente; in seguito fa crescere a Mida orecchie d'asino per avere assegnato la vittoria a Pan.È lui che ha modellato i mattoni che sono poi stati utilizzati per costruire le possenti mura della città di Troia. Egli alternativamente arde di desiderio per Dafne, Clizia, Coronis e Cirene; le sue disgrazie amorose ammorbidiscono le ire di Zeus, che lo riporta il cielo e ripristina la sua divinità e i suoi poteri. Dio della poesia, della musica e dell'eloquenza, della medicina, dei presagi e delle arti, che presiede i concerti delle Muse; a volte vive con loro sul monte Parnaso, o sul monte Elicona, o sul Monte Pieris, o sulle rive del Permesse e Hypocrène; a volte presta il proprio fascino alle feste degli dei allietandole con le dolci corde della sua lira. Questo dipinto è stato esposto al Salon 1801 e ha ricevuto una menzione d'onore dalla giuria arte ." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: August Blue. ### Introduzione: August Blue è un olio su tela dipinto dall'artista britannico Henry Scott Tuke nel 1893-4; iniziato probabilmente en plein air su una barca nel porto di Falmouth (Cornovaglia). Esso rappresenta quattro giovani nudi, dentro ed attorno ad una barca, mentre fanno il bagno in mare. ### Descrizione e stile. Il quadro raffigura quattro maschi adolescenti mentre stanno facendo il bagno nel porto cittadino; uno si trova immerso fino alla vita nell'acqua marina e sta aggrappato ad un lato della barca a remi in cui si trovano gli altri tre suoi amici. Il primo di loro sta in piedi nella barca con in mano un panno od asciugamano; gli altri due stanno seduti, uno appoggiato allo schienale a poppa a prendere il sole e l'altro sporgendosi con i remi stretti in pugno. I primi tre appaiono come completamente nudi, mentre il quarto di loro indossa una camicia blu e un gilet di colore marrone. Il colore dominante, che si riflette nel titolo stesso dell'opera, è il blu-azzurro: il cielo che sta sopra i ragazzi, con una luce dorata atta a creare coloriture luminose; vi sono poi le acque azzurro cristalline del mare, con solamente un'ombra verdastra prodotta dall'imbarcazione. Altre barche con le vele quadre o ammainate o ancorate sullo sfondo. La composizione è molto accurata nel mostrare i corpi sani e giovani dei protagonisti, in uno stile fresco e tutto moderno, che può essere sicuramente contrapposto ai modelli del neoclassicismo del tutto privi di vitalità e ancora ampiamente raffigurati nei dipinti accademici dell'epoca, ma anche nel precedente primissimo lavoro dello stesso Tuke. Il dipinto è percorso da un senso di ambiguità e può essere letto in odi differenti: come una celebrazione della mascolinità atletica, o come una rappresentazione della purezza ed innocenza intrinseche alla giovinezza - la nudità inconsapevole immersa in un ambiente naturale - che ricorda un mondo idilliaco rurale perduto in stile Arcadia. Tutto ciò, sommato in uno, favorisce anche una forte carica espressiva di omoerotismo sentimentale-romantico. Il titolo della tela è tratto dall'ultimo verso di 'The Sundew, una poesia di Algernon Swinburne pubblicata nel 1866, che descrive un appuntamento amoroso avvenuto all'interno di una palude, testimoniato solamente da una drosera: 'Thou wert not worth green midsummer / Nor fit to live to August blue, / O Sundew, not remembering her.'. È difficile identificare i modelli, a causa dell'abitudine del pittore d'intercambiare teste e corpi nei suoi quadri, ma uno si sa esser stato Maurice Clift, nipote d'un amico i famiglia e finito ucciso sul fronte francese durante la prima guerra mondiale; un altro è il futuro artista Lindsay Symington, che ha modellato il ragazzo che si trova immerso in acqua tenendosi aggrappato alla barca." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'amore alla fonte della vita. ### Introduzione: L'amore alla fonte della vita, detto anche Gli amanti alla fonte della vita è un dipinto a olio su tela (72 x 100cm) di Giovanni Segantini, completato nel 1896 e conservato nella Galleria d'Arte Moderna a Milano. L'opera fu commissionata dal principe russo Jussopoff di San Pietroburgo. La tela è firmata e datata in basso sulla destra con la scritta in rosso 'G. Segantini - Maloja 1896'. Pervenne alla Galleria nel 1955 come legato. ### Descrizione e stile. Appartiene alla fase matura dell'artista, che la realizzò tre anni prima della morte, all'età di trentotto anni. È una delle più celebri opere della fase simbolista del pittore, cominciata nel 1891 con Le cattive madri. Allo stesso 1891 data anche la svolta divisionista di Segantini, che aderisce a questo movimento pittorico contemporaneamente a Previati e Morbelli, e di cui questo dipinto è annoverato fra le opere più rappresentative. Fu dipinto a Maloja, villaggio alpino del cantone dei Grigioni dove l'artista si era appena trasferito con la famiglia. Così fu descritto da Segantini stesso in una lettera del 1896:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La morte di Chatterton. ### Introduzione: La morte di Chatterton è un olio su tela del pittore appartenente alla confraternita dei preraffaeliti Henry Wallis, che si trova oggi alla Tate Britain di Londra la quale lo detiene dal 1899. Due versioni più piccole, schizzi o repliche dell'originale, sono conservati al Birmingham Museum and Art Gallery e allo Yale Center for British Art. Il dipinto è stato completato nel 1856. ### Descrizione. Il soggetto del quadro è il poeta inglese diciassettenne Thomas Chatterton, uno dei precursori della letteratura romantica, raffigurato sdraiato morto sul letto dopo essersi avvelenato con l'arsenico nel 1770. Thomas è stato considerato il prototipo dell'eroe romantico per molti giovani della sua generazione e di quella successiva a cui apparteneva anche Wallis. Il suo metodo e stile rivelano qui l'importanza del suo collegamento col movimento preraffaelita, dai colori vivaci all'attenta costruzione e ai dettagli simbolici presenti. L'artista ha utilizzato una combinazione di colori audaci abbinata ad una tonalità di sfondo che fa da contrasto, sfruttando la luce naturale che entra dalla finestra parzialmente aperta della soffitta per poter così realizzare uno dei suoi stili più amati, il chiaroscuro. Wallis ha dipinto il quadro nella camera di un amico situata a Gray's Inn, con la cattedrale di San Paolo (Londra) visibile sulla linea dell'orizzonte attraverso la finestra; è stata probabilmente una coincidenza che questa posizione fosse vicina al sottotetto in Brooke Street dove il ragazzo morì 86 anni prima. Il modello utilizzato è stato il giovane George Meredith, futuro romanziere e poeta inglese dell'era vittoriana." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Famiglia di Dario ai piedi di Alessandro. ### Introduzione: La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro è un dipinto a olio su tela (1565–1570) realizzato da Paolo Veronese. Ritrae Alessandro Magno con la famiglia di Dario III, l'imperatore persiano sconfitto in battaglia. È conservato nella National Gallery di Londra dal 1857. ### Descrizione. Nel 333 a.C. Alessandro sconfisse Dario III, l'ultimo Gran re dell'impero Achemenide, nella battaglia di Isso. Dario scampò alla cattura, ma sua moglie (e sorella) Statira I, sua madre, Sisigambi, e le sue figlie Statira II e Dripetide furono fatte prigioniere. Alessandro fu clemente con loro, come narra Plutarco. Il dipinto rappresenta l'incontro di Alessandro con la famiglia reale di Dario, e si concentra su un episodio riguardante Sisigambi, madre di Dario, riportato da vari storici, quali Arriano, Valerio Massimo e Curzio Rufo. Secondo i loro convergenti resoconti, Alessandro andò dalle dame accompagnato da Efestione, suo condottiero e amico intimo dall'infanzia. Sisigambi confuse Efestione con Alessandro, e si inginocchiò di fronte a lui per implorare clemenza. Quando l'errore fu scoperto, Alessandro dichiarò che 'Anche Efestione era Alessandro'.La composizione del dipinto conserva l'ambiguità alla base dell'errore della madre di Dario. Si ritiene che Alessandro sia il giovane in rosso mentre Efestione è il giovane con l'armatura.Com'era nella sua consuetudine, l'episodio storico viene trasposto dal Caliari all'interno di una maestosa architettura palladiana anziché nella tenda di Dario dove si sarebbe svolto secondo gli storici. così come i costumi dei personaggi sono magnifici ed accuratissimi esempi della moda veneziana del Cinquecento Molti sostengono che fra i personaggi rappresentati vi siano ritratti alcuni contemporanei di Veronese. In particolare potrebbero esservi ritratti componenti della famiglia Pisani che commissionò il dipintoÈ l'unica opera menzionata da Goethe durante la sua visita a Venezia nel 1786, quando lo ammirò nel corso del soggiorno a Palazzo Pisani Moretta. Fu acquistato dalla famiglia Pisani che ancora lo conservava nel palazzo veneziano dalla National Gallery di Londra nel 1857 dopo quattro anni di trattative, sborsando la cifra di 13.650 sterline. Il prezzo rappresentava per l'epoca una somma esorbitante, tanto che fu oggetto di dibattimento alla Camera dei Comuni. Il critico d'arte inglese John Ruskin lo descrisse come 'il più prezioso Veronese del mondo.'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tre Parche (Salviati). ### Introduzione: Le Tre Parche sono un dipinto a olio su tavola (83x61,8 cm) di Francesco Salviati, databile al 1550 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze. ### Descrizione e stile. Rara è la rappresentazione delle Parche, tanto più in piedi e in una composizione stretta, che le vede una a fianco dell'altra. Lo sfondo è scuro, I loro attributi sono chiaramente specificati: Cloto ha la conocchia, Lachesi il filo che simboleggia la vita dell'uomo, e Atropo è in atto di tagliarlo. Tutte e tre hanno lo stesso volto di vecchia, di gusto stregonesco, ruotato in posizioni diverse: frontale, di profilo e di tre quarti. I panneggi svolazzanti e dai colori cangianti sono tra le ragioni dell'attribuzione al Salviati." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Gli inviati di Agamennone. ### Introduzione: Gli inviati di Agamennone (o Achille riceve gli ambasciatori di Agamennone) è un dipinto a olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres del 1801 (quando l'artista aveva appena vent'anni) prodotto espressamente per il concorso Prix de Rome. Questa era già la sua seconda partecipazione al Premio, ed il tema mitologico-letterario gli permise di vincere il 'Gran Premio' assegnato da Jules Antoine Vauthier. La pittura fa parte delle collezioni dell'École nationale supérieure des beaux-arts. ### Descrizione e stile. Il soggetto è ispirato al poema epico Iliade di Omero, e precisamente al passo in cui è descritta l'ambasceria inviata da Agamennone ad Achille che qui appare in compagnia dell'amante Patroclo: si tratta di una dimostrazione del prestito da parte dell'artista di figure tratte dall'antica arte greca, in particolare uno dei convenuti, Ulisse, viene qui ritratto con un mantello rosso drappeggiato derivante da una scultura dello pseudo-Fidia. Rappresentante dello stile neoclassico e paragonato alla scuola del suo maestro Jacques-Louis David, Ingres contiene e porta tuttavia con sé in questo periodo il marchio di alcune tra le caratteristiche più notevoli di John Flaxman, a partire dal momento in cui ne vede l'opera esposta a Parigi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La Sibilla Appenninica. ### Introduzione: La Sibilla Appenninica è un dipinto eseguito da Adolfo De Carolis, realizzato a tempera, sulle pareti del salone di rappresentanza del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno, oggi sede della Prefettura e dell'Amministrazione Provinciale, tra il 1907 ed il 1908. ### Descrizione. L'immagine della Sibilla Appenninica è stata dipinta, con la tecnica della tempera disciolta nella caseina e ritocchi ad olio tra il 1907 ed il 1908, nel ciclo decorativo del salone di rappresentanza del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno. Sulla parete sud, che l'artista dedicò alla montagna, illustrò scene allegoriche legate alla vita quotidiana del mondo della pastorizia ed alla realtà contadina del Piceno. Le rappresentazioni si susseguono all'interno di una fascia suddivisa in tre riquadri ai cui lati il pittore scrisse «ad agris et silvis» «nei campi e nei boschi». Al di sopra della figura della Sibilla, all'interno di una tonda cornice contenuta nella lunetta, la frase: «NE CEDE MALIS AUDENTIOR ITO» «va avanti con maggior coraggio e non cedere alle avversità». Questo motto è lo stesso che la Sibilla Cumana suggerisce ad Enea nell'Eneide di Virgilio (libro VI v.95). Il De Carolis, al centro della parete, ai piedi di un innevato monte Vettore, con maestà michelangiolesca ed in atteggiamento molto somigliante alle Sibille della Cappella Sistina, ritrasse la Sibilla Picena, seduta e pensosa, tra due donne che versano acqua da anfore. Le due donne rappresentano le personificazioni dei fiumi, simbolo di fertilità, individuabili nel Tronto ed il Tesino oppure nell'Aso ed il Tenna. Sulle lesene dipinte, che fiancheggiano la figura della Sibilla, compaiono due donne guerriere che impersonano le città di Ascoli e di Fermo. La raffigurazione di sinistra reca in mano una piccola rappresentazione della città ascolana, così come compare nello stemma comunale, con la porta a due fornici sovrastata dalla galleria tra due torri, e nell'altra mano un ramo di quercia. La figura femminile di destra è la rappresentazione della città di Fermo. Dal nastro che sorregge si legge «FIRMO FIRMAM FIDES» «la città di Fermo dalla ferma fede», come dal motto comunale fermano. L'intero tema centrale è contornato da due riquadri dal cui fondo blu si distinguono le immagini di personaggi intenti al lavoro quotidiano dell'agricoltura. Quello di sinistra propone due buoi che conducono un rustico carro marchigiano decorato e giovani fanciulle, vestite con lunghe gonne dai colori vivaci, affaccendate a trasportare ceste ricolme di frutta. Una di esse indossa una collana di corallo quale dono di nozze del mondo contadino, un'altra reca in mano una falce. Scena campestre che il De Carolis conclude con un fondo dedicato alla vendemmia dipingendo un grosso tino nel quale svuotare le ceste d'uva ed un contadino che mescola il mosto. Nel riquadro di destra la scena è dedicata alla pastorizia con un piccolo gregge al pascolo e pastori che si appoggiano sui loro bastoni. Le presenze femminili, dedite al trasporto di fascine di legna, sono anche qui rappresentate con abiti dalle vivide cromie. Sullo sfondo si intravede una giovane tessitrice forse dipinta come probabile riferimento alla leggenda ascolana di Polisia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Edipo e la Sfinge (Ingres). ### Introduzione: Edipo e la Sfinge (o Edipo spiega l'enigma della Sfinge o Edipo risolve l'indovinello della Sfinge) è uno dei lavori giovanili del pittore francese Jean-Auguste-Dominique Ingres. ### Descrizione e stile. Realizzato in stile neoclassico, il dipinto rappresenta il momento in cui Edipo rivela la soluzione da lui proposta dell'enigma impostogli dal mostro; se non vi fosse difatti riuscito essa lo avrebbe divorato. La tela distingue, attraverso il contrasto della luce che mette in evidenza l'eroe mitico e l'oscurità che regna attorno alla Sfinge, il contrasto che vige tra l'intelletto e la forza bruta. Ai piedi delle due figure contrapposte si trovano i resti umani di coloro che non sono stati capaci di sciogliere l'indovinello. Sullo sfondo un altro personaggio, che non riesce a comprendere, s'appresta a fuggire." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'Aurora (Bouguereau). ### Introduzione: L'Aurora è un dipinto a olio del 1881 del pittore francese accademico William-Adolphe Bouguereau che attualmente si trova presso il Birmingham Museum of Art a Birmingham (Alabama), Stati Uniti. ### Descrizione. Come molti altri artisti a lui precedenti ma anche contemporanei, Bouguereau utilizza qui il tema come una scusa per rappresentare la dea nella sua nudità più sensuale, con la sua 'coperta di luce' avvolta intorno al suo corpo, mente con i suoi baci ridona la vita ai fiori dopo la notte fredda appena trascorsa, che viene percepite e s'intuisce essere oramai ai suoi piedi. La firma e data sono in basso a sinistra: W. BOUGUEREAU 1881." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ninfe e satiro. ### Introduzione: Ninfe e satiro (Nymphes et Satires, 260x180) è un dipinto a olio realizzato nel 1873 dal pittore francese William-Adolphe Bouguereau, uno dei maggiori esponenti del 'realismo borghese' e della corrente dell''accademismo' o art pompier. Esposto in quello stesso 1873 a Parigi nel Salon (mostra), un anno prima che si realizzasse la prima esposizione dell'impressionismo. ### Descrizione. Nei pressi di un laghetto ombroso ed appartato, un gruppo di ninfe ha appena catturato un satiro che, presumibilmente, le stava osservando di nascosto. Tre di esse stanno cercando di spingerlo verso l'acqua, mentre la quarta lancia un cenno alle compagne che stanno al di fuori della scena invitandole ad unirsi a loro. Nel frattempo, schizzato e con uno degli zoccoli già immerso, il satiro tenta di resistere." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giovanni Battista alla sorgente. ### Introduzione: Il san Giovanni Battista alla sorgente (o Giovanni Battista alla fonte/fontana) è una delle sette versioni su 'San Giovannino' (Giovanni Battista ritratto giovinetto) attribuite a Michelangelo Merisi da Caravaggio; l'argomento rimane in parte controverso in quanto alcuni critici considerano questa ed altre come copie e non originali del maestro lombardo. Può essere anche considerata una tela iniziata dal Caravaggio e completata da un'altra mano intorno al 1610; le due versioni maggiormente conosciute sono quella conservata nella collezione Bonelli a La Valletta e a Londra da privati. ### Descrizione. Il dipinto è conservato in una collezione privata a Malta, di difficile accesso, il che ha impedito a molti ricercatori di studiarlo. Nonostante questo John Gash lo considera un originale di Caravaggio, notando la somiglianza nel trattamento della superficie corporea con l'Amorino dormiente, con certezza attribuitogli e datato a quello stesso periodo maltese. Si tratta di un dipinto gravemente danneggiato, soprattutto nelle parti riferite al paesaggio. Il tema del giovane Giovanni Battista che si abbevera ad una sorgente si riferisce alla tradizione evangelica che vuole ch'egli abbia bevuto solo acqua durante tutto il tempo della sua permanenza nel deserto. La tela è realizzata secondo le norme più estreme del chiaroscuro, tipicamente caravaggesco, così come lo è la scelta di immortalare il Battista da ragazzo, questa volta però inserendolo in un paesaggio molto buio ma dove si apre verso in alto un pezzo di cielo che risulta così essere più chiaro, quantunque rimanga minaccioso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Galleria di Casa Buonarroti. ### Introduzione: La Galleria di Casa Buonarroti è un ambiente monumentale del palazzo e museo in via Ghibellina 70 a Firenze. Dedicata alla celebrazione di Michelangelo Buonarroti, fu fatta decorare dal suo pronipote Michelangelo il Giovane tra il 1612 e il 1637, con il coinvolgimento dei maggiori artisti allora attivi a Firenze, tra i quali l'Empoli, Giovanni Bilivert, Cristofano Allori, Domenico Passignano, Artemisia Gentileschi, Pietro da Cortona, Giovanni da San Giovanni, Francesco Furini, Jacopo Vignali e il Volterrano. Per la ricchezza del programma decorativo, la presenza di numerose mani, la relativa velocità di esecuzione e l'ottima conservazione, il complesso riveste una particolare importanza nell'ambito delle arti del Seicento fiorentino. ### Descrizione. La galleria affaccia, con due finestre su un lato breve, su via Ghibellina (lato sud). I lati lunghi (est e ovest), sono interrotti da due porte ciascuno alle estremità, e altre due si trovano sull'altro lato breve, in comunicazione, dopo un corto passaggio che nasconde il vano di una scaletta a chiocciola, con la Sala della Notte e il Dì. Le ante delle porte vennero intarsiate da Benedetto Calenzuoli su disegno di Pietro da Cortona, nel 1637 circa, poco dopo che il Cortona, invitato a Firenze dal Granduca, soggiornò per la prima volta in casa Buonarroti. La decorazione pittorica dei lati lunghi è divisa in cinque scomparti: due dipinti collocati sopra i portali, e tre mediani spartiti da semplici paraste in pietra serena, posti sopra una zoccolo con pitture a monocromo. I lati brevi sono tripartiti con le finestre o i portali ai lati, e uno spazio centrale che, nel lato sud, è occupato dalla statua di Michelangelo pensieroso di Antonio Novelli (1635) e, in quello nord, da dipinto dell'Epifania di Ascanio Condivi su cartone di Michelangelo stesso, accanto al quale trovano posto entro nicchie le statue della Vita attiva e della Vita contemplativa di Domenico Pieratti (1628-32). Negli spicchi sopra le nicchie, due coppie di teste di cane del Furini. Il soffitto è diviso in quindici riquadri ospitanti altrettanti dipinti e corrispondenti alle partizioni del pavimento, in cotto, marmo e pietra. Alle pareti si trovano i momenti salienti della vita di Michelangelo, mentre sul soffitto la decorazione prosegue con le sue esequie, la costruzione della tomba, e altre scene allegoriche, accanto alle «potenze e virtù d'animo» che fecero grande l'artista e due coppie d'angeli che intrecciano altrettante corone, simbolo delle quattro arti in cui Michelangelo era eccelso (Pittura, Scultura, Architettura e Poesia). Dovevano completare la decorazione un'opera di scultura e una di pittura di Michelangelo: la prima era la Battaglia dei centauri, posta sotto la statua dell'artista dove oggi si trova una lapide, meglio valorizzata dal XIX secolo in un'altra sala del museo. Per la pittura è presente la grande tavola di Ascanio Condivi, disegnata di Michelangelo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Fasti medicei. ### Introduzione: I Fasti medicei (o Glorie di Casa Medici) sono un ciclo di affreschi dipinti dal Volterrano tra il 1636 e il 1646 nel cortile della villa medicea della Petraia a Firenze. Dedicati alla celebrazione di Casa Medici, sono considerati il capolavoro dell'artista, e una delle opere più significative del Seicento fiorentino. ### Descrizione e stile. I Fasti occupano i lunettoni sotto le arcate del cortile, che si trovano solo nei lati est e ovest, tre storie per ciascun lato lungo (due grandi, che occupano due lunette, e una piccola nel sovrapporta) e una a lato per ognuno dei lati corti, per un totale di dieci. Le scene maggiori sono organizzate su un basamento dipinto con scalette a chiocciola, putti e fontane scolpite, che si ispira all'appartamento estivo di palazzo Pitti (dove oggi si trova il Museo degli Argenti). Tale impostazione artificiosa è ancora più spregiudicata in tre degli affreschi dei lati brevi, dove ai lati delle porte si trovano ripide scalinate introflesse, popolate di personaggi e animali a grandezza naturale. Da sinistra le scene sono:. Incontro fra papa Leone X e Francesco I di Francia. Ingresso trionfale di Cosimo I a Siena. Caterina de' Medici con i figli. Predominio della Toscana sul mare. Giuliano Duca di Nemours e Lorenzo Duca d'Urbino sul Campidoglio. Alessandro primo duca di Firenze (questa scena contiene un autoritratto del pittore). Cosimo II riceve i vincitori dell'impresa di Bona. Maria de' Medici regina di Francia con i figli. Cosimo I associa al governo il figlio Francesco. Clemente VII incorona a Bologna Carlo VDelle scene esiste un corposo gruppo di studi preparatori (soprattutto del GDSU a Firenze, Cabinet des Dessins del Louvre, al Fogg Art Museum, al Metropolitan Museum e nella collezione del Christ Church College di Oxford), dove i personaggi sono studiati a nudo, secondo le consuetudini delle botteghe artistiche, e poi rivestiti direttamente sull'affresco. Numerosi poi i fogli sparsi in collezioni pubbliche e private. Le decisioni artistiche e compositive sono riferite interamente all'artista, che dovette ispirarsi innanzitutto ai recenti affreschi della Sala di Giovanni da San Giovanni in palazzo Pitti, a cui aveva partecipato, poi alle Storie di Furio Camillo di Francesco Salviati in palazzo Vecchio, ai Trionfi di Cosimo I sulla base della statua equestre di Cosimo I de' Medici in piazza Signoria del Giambologna, ai fasti familiari dei Capponi o dei Guicciardini affrescati a fine del Cinquecento da Bernardino Poccetti nei rispettivi palazzi, e alle Storie medicee di Matteo Rosselli e altri pittori nel Casino mediceo di San Marco." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Due amanti. ### Introduzione: Due amanti è un dipinto eseguito da Giulio Romano tra il 1523 e il 1524 e conservato nell'Ermitage di San Pietroburgo. L'opera, di dimensioni monumentali, è stata forse eseguita a Roma su commissione di Federico Gonzaga e sembra precedere di poco la partenza di Giulio per Mantova. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una scena erotica fra due amanti spiati da una terza figura. La scena si concentra su un letto avvolto da un tendaggio di stoffa verde contornato da un ricamo dorato, quasi a suggerire un baldacchino improvvisato, sulla cui spalliera si ergono teste di creature mitologiche con le orecchie a punta. Sul letto è disteso un giovane seminudo a cui si abbraccia una donna: gli accessori che esibisce (un bracciale dorato al braccio, una cinghia bianca fra i capelli e orecchini di perle) la identificano come una cortigiana. La gamba destra della donna scivola sopra un tavolino su cui sono ripiegate le sue vesti bianche, la mano destra scioglie la sua treccia dorata posata sul petto dell'uomo, mentre la mano sinistra solleva il panno che cinge i fianchi del giovane. La posa dell'uomo è simmetrica a quella della donna: anche la sua gamba destra scivola fuori dal letto su uno sgabello con delle ciabatte nere, il gomito destro affonda nei cuscini e con il braccio sinistro avvolge il fianco della giovane. A terra è rannicchiato un gattino impaurito, un espediente visivo che Giulio Romano aveva già usato nella Madonna della gatta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cenacolo di Candeli. ### Introduzione: Il Cenacolo di Candeli è un affresco (191x265 cm) attribuito a Giovanni Antonio Sogliani, databile al 1510-1514 circa e conservato nel monastero di Candeli a Firenze. Fa parte di un ciclo di affreschi nell'ex-refettorio, oggi facente parte della caserma dei Carabinieri. ### Descrizione e stile. Su un tavolo a ferro di cavallo si allineano gli apostoli con Gesù al centro e Giuda di fronte a lui, unico sul lato opposto. Del Cenacolo di Fuligno viene ripreso il tono e lo schema compositivo, compresa la forma degli scranni. Semplificate appaiono però la resa psicologica (basti guardare il Giuda in cui è scomparsa l'espressione di rimorso rivolta allo spettatore) e la struttura architettonica, con la presenza della sola Cena. Tale apparenza è però oggi alterata dalla cancellazione, nel Settecento, dei parati architettonici che alludevano a un loggiato retrostante. Si tratta di un lampante esempio di mutamento di gusto, dallo spazio illusionisticamente aperto all'esterno, all'effetto decorativo di una finta tela appesa alla parete. Si tratta di un'opera di buona maniera, ben meno complessa dell'affresco di San Domenico e i compagni nutriti dagli angeli dipinto dallo stesso autore nel 1536 nel refettorio della foresteria del convento di San Marco, che appartiene però a un'altra iconografia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Eco e Narciso. ### Introduzione: Eco e Narciso è un dipinto del 1903 di John William Waterhouse, che Illustra l'episodio omonimo narrato dal poeta latino Publio Ovidio Nasone ne Le metamorfosi. Waterhouse (1847-1917) è stato un pittore inglese il quale, a causa dello stile e dei temi trattati, è stato classificato come un preraffaellita, ma è più accuratamente inscrivibile come un esponente del neoclassicismo. Con oltre 200 opere al suo attivo, soprattutto nel genere della mitologia classica, ma anche di soggetti storici o letterari, uno dei suoi temi comuni è la femme fatale, ossia la donna che irretisce un uomo. 'Eco e Narciso' è uno dei quadri appartenente alla serie del genere mitologico. Il dipinto è un olio su tela e misura 109,2 cm per 189,2. Fa parte della collezione d'epoca vittoriana del Walker Art Gallery di Liverpool, essendo stato acquistato dal museo nel 1903. ### Descrizione. Nella versione del mito datane da Ovidio, Narciso era il figlio del dio fluviale Cefiso e della naiade Liriope. Ai suoi genitori venne predetto che egli sarebbe vissuto fino a tarda età, ma soltanto se non avesse guardato se stesso in volto. Divenuto un bellissimo ed affascinante adolescente, respinse via via non solo tutte le ninfe e le donne che si innamoravano di lui, ma anche sdegnando i giovanotti come Aminia. Una di queste era la ninfa Eco; ella rimase talmente sconvolta dal suo rifiuto, che si consumò letteralmente d'amore, annichilendo il proprio corpo fino a che non rimase altro che un sussurro, l'eco appunto. Le preghiere di vendetta e maledizione di un giovane che Narciso aveva rifiutato furono ascoltate dalla dea Nemesi la quale condannò il ragazzo ad innamorarsi di sé stesso riflesso in uno specchio d'acqua. Continuò così a rimirarsi sdraiato fino alla morte. Un fiore chiamato Narcissus crebbe nel punto esatto in cui Narciso era spirato, sulle rive del corso d'acqua." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bambini sulla spiaggia. ### Introduzione: Bambini sulla spiaggia (Chicos en la playa o Niños en la playa) è il nome di una celebre opera del pittore del postimpressionismo Joaquín Sorolla (1863–1923) e risalente al 1910. Eseguito in olio su tela, misura 118 cm d'altezza per 185 di larghezza; appartiene oggi al Museo del Prado di Madrid, giungendo dal Museo di Arte Moderna al quale era stato donato dallo stesso autore nel 1919. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una spiaggia incontaminata, sulla quale stanno sdraiati proni tre bambini nudi, l'ultimo dei quali che sta facendo il verso di nuotare con le braccia. Quello apparentemente più giovane, biondo e con la pelle chiara, si appoggia sui gomiti di fronte agli altri due i quali stanno prendendo il sole e hanno la pelle maggiormente abbronzata, ma che stanno rivolti in un'altra direzione rispetto al primo. Uno di essi è sorridente, rivolto al ragazzo biondo, mentre l'altro pare estraneo alla scena fingendo di nuotare. Il ragazzino biondo è meno affondato nella sabbia fangosa rispetto agli altri due, così come viene descritto in maggior dettaglio: le piante dei piedi, i muscoli delle gambe, i glutei e la schiena hanno una più alta chiarezza rispetto alla pelle marrone scuro degli altri due, sepolti a metà nella sabbia bagnata e con i corpi più sviluppati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Daniele nella fossa dei leoni (Rubens). ### Introduzione: Daniele nella fossa dei leoni è un dipinto del 1615 dell'artista fiammingo Pieter Paul Rubens; oggi si trova conservato nella National Gallery of Art di Washington DC. ### Descrizione. Il soggetto è preso dal libro di Daniele 6: 1-28. Rubens ha modellato i leoni su una specie marocchina, esempi dei quali sono stati poi introdotti nel serraglio del governatore spagnolo a Bruxelles. Nel 1618 ha acquisito più di un centinaio di pezzi di scultura classica, in cambio di questo dipinto, altri otto e una somma di denaro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Stupore degli Dei. ### Introduzione: Stupore degli Dei è un dipinto di Hans von Aachen, conservato presso la National Gallery di Londra. Fu eseguito probabilmente nell'ultimo decennio del XVI secolo, durante il soggiorno del pittore a Praga. ### Descrizione. Il soggetto è di difficile identificazione. Si potrebbe trattare dell'amore fra Giove e Venere: l'interpretazione è suggerita da una annotazione («Ciò mostra come Giove abbandonò Giunone e amò Venere, tra lo stupore di tutti gli altri Dei pagani») presente su un disegno di von Aachen, contemporaneo e dalle medesime caratteristiche di questo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Morte di Euridice. ### Introduzione: Morte di Euridice è un dipinto eseguito da Niccolò Abate negli anni del suo soggiorno in Francia (1552-1571) ed esposto nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'unitarietà compositiva del dipinto nasconde in realtà una pluralità di scene raffiguranti momenti della morte di Euridice, ninfa e moglie di Orfeo. Sulla media distanza Orfeo addomestica alcuni animali selvatici; nel frattempo, in primo piano, Euridice viene insidiata dal pastore Aristeo (secondo la versione del mito seguita da Virgilio e Ovidio), in presenza di tre ninfe che sembrano non accorgersi di quanto sta accadendo; scappa ma viene morsa da un serpente. Accanto è raffigurata morente. Sulla destra Aristeo si consulta con la madre Cirene circa la morte delle sue api, mentre sotto è raffigurato il Dio del mare Proteo, che nella leggenda spiegò al pastore che quest'ultima è la punizione per aver provocato la morte della ninfa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Dossale di san Pietro. ### Introduzione: Il Dossale di San Pietro è un dipinto a tempera e oro su tavola (100x141 cm) attribuito a Guido di Graziano, databile al 1280-1290 circa e conservato nella Pinacoteca nazionale di Siena. Proviene dalla distrutta chiesa di San Pietro in Banchi a Siena. ### Descrizione e stile. La tavola consta di tre scomparti. Al centro si trova la figura di San Pietro in trono recante un rotolo e le chiavi e sottolineata dall'iscrizione S. Petrus. Ai lati di un arco trilobato si trovano due angeli a mezzobusto. Nei due scomparti laterali si trovano sei scene ed esattamente:. Annunciazione. Natività. Chiamata di san Pietro. Liberazione di san Pietro dal carcere. Caduta di Simon Mago. Martirio e morte di san PietroLa tavola rivela da una parte l'influenza della scuola senese di fine Duecento, in particolare di Guido da Siena, ma anche l'influenza di Cimabue, il celebre pittore fiorentino cui anche il contemporaneo e più celebre Duccio di Buoninsegna si ispirava in quegli anni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna di San Regolo. ### Introduzione: La Madonna di San Regolo, detta anche Madonna del Consiglio, è un'opera attribuita a Guido di Graziano, dipinta su tavola, databile tra il 1285 e il 1295, conservata nella chiesa di San Regolo a Montaione. Raffigura la Madonna in trono con il Bambino, affiancata da due piccoli angeli e da un piccolo San Michele Arcangelo. Si tratta di oro e tempera su tavola e misura 168x81 cm. ### Descrizione. Al centro della tavola cuspidata la Madonna siede su di un trono ligneo al di sotto di un arco trilobato e tiene in grembo il Bambino. La Vergine è avvolta da un manto blu scuro solcato dalle crisografie bizantine e, più sotto, dal martyrion rosso che le avvolge anche la testa. Il bambino indossa un vestitino rosa, anch'esso solcato dalle crisografie bizantine e reca nella mano sinistra un rotolo mentre con l'altra fa il segno della benedizione. In alto, dietro l'arco trilobato ci sono due piccoli angeli a mezzobusto, mentre più in basso un piccolo San Michele arcangelo reca in mano un globo e tiene a bada con una lancia il drago sotto i suoi piedi. ### Stile. La tavola si colloca nell'ambito della Scuola senese di fine Duecento, scuola cui afferiscono artisti quali Dietisalvi di Speme, Guido da Siena, Rinaldo da Siena e un giovane Duccio di Buoninsegna. La tavola presenta notevoli influssi cimabueschi che contraddistinguono questo maestro dai più anziani esponenti della scuola senese, ma ad essere più precisi sembra più vicina all'elaborazione che Duccio di Buoninsegna fece dello stile di Cimabue in quegli anni. Ciò è attestato dal volto allungato di Maria e dalla pennellata fusa dei volti, oltre che dalla persistenza di uno scarso risalto volumetrico e di piccoli angeli sospesi. Ma Guido di Graziano perde decisamente il confronto con il suo concittadino, già in questi anni in cui quest'ultimo era ancora giovane: il manto scuro della Vergine e la veste rosa del Bambino hanno le crisografie che Duccio aveva smesso di usare per l'analoga e coeva Madonna Rucellai (1285). Il risalto chiaroscurale e la cura con cui sono particolareggiati i volti sono imparagonabili. Il naso è oltretutto percettibilmente adunco qui. In quest'opera né Maria né il Bambino hanno la serenità e dolcezza che emanano dai corrispondenti volti di Duccio della Madonna Rucellai (1285) o della Madonna di Crevole (1283-1284). Anche la disposizione prospettica del trono, se pur tentata, è difettosa, soprattutto per la mancanza di coerenza tra le due assonometrie del trono e del suppedaneo per i piedi. Gli ornati sono scarsi per il trono, il suo drappo e l'orlo dorato del manto. Quest'ultimo si sviluppa in segmenti e spezzate a livello della testa piuttosto che serpeggiare fluidamente come nella Madonna Rucellai di Duccio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le tre sorelle (Amedeo Bocchi). ### Introduzione: Il trittico intitolato Le tre sorelle di Amedeo Bocchi è costituito da tre dipinti ad olio su tela (La Saggia di cm 149x114, La Colta e La Folle di 173 x 80 cm) eseguiti nel 1916 e conservati presso la Galleria nazionale di Parma. ### Descrizione. Il dipinto collocato alla nostra destra, intitolato La Folle, rappresenta un ritratto sensuale di figura femminile allungata e stilizzata, che vestita con un abito color lilla, si trova in piedi di fronte alla spettatore. La donna possiede uno sguardo indicibile e la posizione delle sue braccia, incrociate sopra alla testa, rimanda ad un senso di protezione e di distensione fisica. Al centro, invece La Saggia viene ritratta come una giovane fanciulla, rappresentata seduta con un lungo abito bianco e le braccia, appoggiate sulle gambe, disposte regolarmente fino a permettere alla mani di toccarsi per intrecciarne le dita, mentre osserva il visitatore. Lo sfondo dalle tinte verdastre, pur essendo poco definito e astratto rispetto alla figura, ha invece chiari riferimenti vegetali e floreali. L'ultima opera, La Colta, è un ritratto di una giovane donna che, in piedi, legge un testo mantenendo con un'espressione assorta e concentrata, la testa china e la schiena ricurva. Veste un abito lungo viola ed indossa scarpe verdi, che si mescolano con il fondo, il quale scardinando la tradizionale scatola prospettica diventa come una parete luminosa che dà risalto all'intera figura. L'intera opera presenta una sottile intonazione domestica, familiare, intimistica, di elegante sensibilità cromatica e gestuale, non priva di influssi liberty e un gusto vicino a quello elaborato da Gustav Klimt." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Teti affida Achille al centauro Chirone. ### Introduzione: Teti affida Achille al centauro Chirone è un dipinto ad olio su tela (102 x 138 cm) di Pompeo Batoni, eseguito entro il 1761 e conservato presso la Galleria nazionale di Parma. ### Descrizione. Il personaggio mitologico di Teti, la madre di Achille, con le vesti agitate dal vento, in piedi su una conchiglia spinta da due tritoni, trattiene con un gesto rassicurante il figlio, mentre il centauro Chirone gli mostra in lontananza alcuni oggetti simbolo del suo futuro percorso educativo. Nella nicchia indicata da Chirone, infatti, sono raffigurati un busto di Omero, al quale sono appesi una faretra ed un arco, ed una lira, ad esemplificare rispettivamente la poesia classica, la forza fisica e la musica, cui deve attingere il giovane Achille. Teti, figura materna e protettrice, rappresenta il simbolo di quella dolcezza e di quelle cure femminili, da cui, secondo la cultura illuminista, i giovani dovevano separarsi per intraprendere il proprio percorso educativo e d'identità individuale. Diversamente dagli altri due quadri di egual soggetto eseguiti da Pompeo Batoni, qui Achille è ritratto ancora bambino e i suoi tratti ricordano il gusto del Parmigianino, quasi come se l'artista volesse recare omaggio alla prestigiosa committenza parmense, terra natia del pittore rinascimentale. La figura di Teti rievoca invece Correggio, declinato secondo un gusto pienamente classicista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Storie di sant'Agostino e Giudizio universale. ### Introduzione: Le Storie di sant'Agostino e Giudizio universale sono un ciclo di affreschi di Ottaviano Nelli e aiuti, databile al 1430-1440 circa e conservato nella chiesa di Sant'Agostino a Gubbio. ### Descrizione. Il ciclo si trova nella cappella maggiore della chiesa. Sull'arcone esterno si sviluppa un Giudizio universale col Cristo Giudice al centro che smista i corpi risvegliatisi dai sepolcri: a sinistra vanno gli eletti in paradiso, a destra i dannati sprofondano nell'Inferno. Nell'intradosso si trovano poi, entro medaglioni, i busti di Cristo e degli Apostoli. Il ciclo di sant'Agostino si svolge sulle pareti e sulla volta. Gli episodi seguono le Confessioni, arricchite di dettagli dalla Vita Sancti Aureli Augustini di Possidio (435 circa) e da due storie dell'Ordine: il Trattato sull'origine e sviluppo dei Frati eremiti (1334) e il Liber Vitas fratorum di Giordano di Sassonia (1350 circa). Particolare enfasi è posta sui temi dell'autorità di sant'Agostino e sull'eremitismo, prendendo così posizione nella disputa contro i Canonici regolari, pure essi agostiniani, che incentravano la propria regola sulla figura di Agostino quale presbitero attivo, anziché eremita. Il ciclo si legge dalle vele della volta, dove al di sotto dei simboli degli Evangelisti si trovano tre scene sulla vocazione e la formazione di Agostino come insegnante di retorica a Cartagine e una quarta col sogno di sua madre Monica, che lo allontana dalle fascinazioni manichee (il regolo dritto che si vede qui allude infatti alla 'regolarità' religiosa, metafora che compare solo nel ciclo di Gubbio). Le scene si svolgono poi sulle pareti su ben quattro registri, a partire dall'angolo in alto a sinistra: il santo lascia Cartagine, arriva a Roma, dove insegna retorica, e parte per Milano; qui incontra sant'Ambrogio, si converte e frequenta Simpliciano (qui non monaco, ma eremita). Seguono il suo battesimo, la morte della madre, il ritorno a Cartagine, l'ordinazione sacerdotale, la stesura della Regola, la consacrazione come vescovo di Ippona, l'estasi, la morte, i funerali e la traslazione della salma a Pavia. In basso a destra il ciclo di conclude con un miracolo post-mortem, la liberazione di alcuni prigionieri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Scene della vita di un santo vescovo. ### Introduzione: Scene della vita di un santo vescovo è un dipinto di Pieter Aertsen. Di proprietà privata, è depositato presso la National Gallery di Londra. Fu probabilmente eseguito verso il 1560, quando l'autore si spostò da Anversa ad Amsterdam. ### Descrizione. L'opera è costruita su tre scene costruite su altrettanti piani figurativi. In quello principale, al centro della composizione, il vescovo è rappresentato nell'atto dell'elemosina. Sullo sfondo è raffigurato mentre guarisce un cieco, sulla sinistra, e mentre si appresta a lavare un povero, sulla destra. Si ipotizza che il soggetto sia sant'Albino, vescovo di Angers dal 529, patrono dei ciechi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Commiato di Cristo dalla madre (Altdorfer). ### Introduzione: Il Commiato di Cristo dalla madre è un dipinto di Albrecht Altdorfer. Eseguito probabilmente nel 1520, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'artista raffigura l'episodio del congedo di Cristo dalla Madre: Maria implora Gesù, accompagnato da san Pietro e san Giovanni evangelista, di non lasciare Gerusalemme. Il dipinto è caratterizzato dalla forte gestualità dei protagonisti, dalla presenza di piccole figure in basso a destra (probabilmente la famiglia committente) e da uno scorcio di tramonto sulla sinistra, forse a indicare l'imminente morte terrena di Cristo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino, sant'Elisabetta e il Battista. ### Introduzione: La Madonna col Bambino, sant'Elisabetta e il Battista è un dipinto di Andrea del Sarto. Eseguito verso il 1513, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera raffigura la Vergine, sulla sinistra, con il Bambino e sulla destra sant'Elisabetta con san Giovanni Battista. Questa, e una analoga appartenente alla Royal Collection, sono due varianti di un dipinto di del Sarto conservato all'Ermitage di San Pietroburgo, eseguito nel 1510, in cui compare però anche la figura di santa Caterina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Andrea d'Assisi). ### Introduzione: La Madonna col Bambino è un dipinto attribuito ad Andrea d'Assisi. Eseguito probabilmente nell'ultimo decennio del XV secolo, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta la Vergine e il Bambino in un interno, con due scorci di paesaggio alle spalle. Lo sguardo di Gesù è rivolto al di fuori della composizione, e questo lascia pensare al fatto che la scena potesse far parte di una più ampia composizione, come una pala d'altare, in cui lo sguardo del Bambino era rivolto ad un altro soggetto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino e dieci santi. ### Introduzione: Madonna col Bambino e dieci santi è un dipinto di Andrea di Bonaiuto. Eseguito tra il 1365 e il 1370 circa, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Al centro dell'opera è ritratta la Madonna col Bambino; ai lati sono raffigurati dieci santi: Marco, Pietro Martire, Tommaso d'Aquino, Domenico e Luca sulla sinistra; Giovanni, Gregorio, Caterina e Maria Maddalena e un vescovo con in mano un libro, probabilmente Tommaso Becket." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pescatori vicino al castello di Muiden. ### Introduzione: Pescatori vicino al castello di Muiden è un dipinto di Arent Arentsz. Eseguito verso il 1630, è conservato alla National Gallery di Londra. Era stato attribuito in passato a Esaias van de Velde. ### Descrizione. L'opera raffigura un gruppo di pescatori, soggetto ricorrente nella pittura di Arentsz. Alle loro spalle, un paesaggio marino con barche e, sullo sfondo, il castello di Muiden, nei pressi di Amsterdam, visto da ovest." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Apparizione dell'angelo ad Agar e Ismaele. ### Introduzione: Apparizione dell'angelo ad Agar e Ismaele è un dipinto di Gioacchino Assereto. Eseguito verso il 1640, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera, di cui esiste un'altra versione conservata a Palazzo Rosso (Genova), raffigura l'episodio biblico della serva Agar e del figlio Ismaele, allontanati da Abramo, smarriti nel deserto di Bersabea e privi d'acqua; alla madre Dio mandò un angelo, che le disse:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Fiori in vaso con insetti e conchiglie. ### Introduzione: Fiori in vaso con insetti e conchiglie è un dipinto di Balthasar van der Ast. Eseguito verso il 1630, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una natura morta gradevole e ben bilanciata in cui un mazzo di fiori, di diverse varietà e contenuti in un vaso di modeste dimensioni, stacca cromaticamente rispetto a uno sfondo neutro giocato su varie gradazioni luminose di grigio. Sul ripiano sono raffigurati alcuni insetti e due conchiglie, oggetti esotici molto apprezzati dai collezionisti olandesi dell'epoca." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Scena invernale con pattinatori vicino a un castello. ### Introduzione: Scena invernale con pattinatori vicino a un castello è un dipinto di Hendrick Avercamp. Eseguito verso il 1608-09, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di un tondo in cui è ritratto uno scorcio urbano di fantasia. Sulle strade ghiacciate passano pattinando personaggi di diversa estrazione sociale, a creare un'atmosfera vivace e variopinta. Il dettaglio rivela la presenza di alcune piccole imbarcazioni e slitte trainate da cavalli: quella sulla destra è decorata con un leone rampante, visibile sia sul lato sinistro che sul retro, un probabile riferimento a quello riportato sullo stemma della Repubblica delle Sette Province Unite. In primo piano è raffigurato un grande albero spoglio, mentre la scena è prospetticamente chiusa da un castello, anch'esso immaginario. Si riteneva che la tavola fosse quadrata, fino a quando nel 1983 un restauro ha evidenziato l'originaria forma tonda e la presenza di giunte lignee posticce, ora rimosse." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Scena sul ghiaccio vicino a un villaggio. ### Introduzione: Scena sul ghiaccio vicino a un villaggio è un dipinto di Hendrick Avercamp. Eseguito verso il 1615, è conservato alla National Gallery di Londra. ### Descrizione. Una moltitudine di personaggi di diversa estrazione sociale e intenti in diverse attività è raffigurata, insieme ad alcune imbarcazioni, cani e slitte trainate da cavalli, in riva ad un lago ghiacciato, nei pressi di una cittadina ritenuta da alcuni Kampen, dove il pittore visse e morì, ma probabilmente immaginaria. Alcuni edifici chiudono a destra la prospettiva, lasciata invece libera di sfumare verso il fondo. In lontananza, nei pressi dell'imbarcazione reclinata sotto la superficie ghiacciata, è possibile scorgere alcuni uomini impegnati nel kolf, un'attività ludica precorritrice del moderno golf." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Marco Curzio (Bacchiacca). ### Introduzione: Marco Curzio è un dipinto attribuito al Bacchiacca. Eseguito probabilmente negli anni venti del cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera raffigura Marco Curzio, leggendario personaggio dell'antica Roma che, con un atto di devotio si sacrificò per la salvezza della città lanciandosi a cavallo in una enorme voragine aperta nel foro che, a detta degli dèi, avrebbe inghiottito Roma se non vi si fosse gettato il più valoroso dei suoi cittadini. Il personaggio è qui ritratto su un cavallo elegantemente bardato, con un pugnale in mano e in un paesaggio non corrispondente all'ambiente latino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Navi da guerra olandesi che entrano in un porto del Mediterraneo. ### Introduzione: Navi da guerra olandese che entra in un porto del Mediterraneo è un dipinto di Ludolf Bakhuizen. Eseguito nel 1681, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La scena si svolge presumibilmente nel Mediterraneo, data la presenza di alcune galee. Sulla sinistra una caravella batte bandiera della Repubblica delle Sette Province Unite e reca in poppa lo stemma di Amsterdam; su un'altra nave da guerra sulla destra è invece inalberata la bandiera degli Stati Generali, arancio con il leone rampante." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Navi da guerra olandesi al largo di Enkhuizen. ### Introduzione: Navi da guerra olandesi al largo di Enkhuizen è un dipinto di Ludolf Bakhuizen. Eseguito nel 1683, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Alcune caravelle olandesi, di cui una in primo piano reca in poppa lo stemma di Amsterdam, navigano nello Zuiderzee dopo aver lasciato il porto della città di Enkhuizen, vagamente osservabile sulla linea dell'orizzonte, vista da sud-est e riconoscibile dal caratteristico profilo del campanile della Zuiderkerk." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Veduta con fiume presso Dordrecht. ### Introduzione: Veduta con fiume presso Dordrecht è un dipinto di Ludolf Bakhuizen. Eseguito verso il 1665, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Una nave con una bandiera blu e un'altra sulla media distanza con vessilli olandesi navigano al largo di una città appena visibile sullo sfondo, che potrebbe essere Dordrecht, riconoscibile forse dalle sagome della Grote Kerk e del Groothoofdspoort. In tal caso, il dipinto sarebbe stato sicuramente realizzato prima del 1692, anno in cui la guglia del Groothoofdspoort venne sostituita dalla cupola tuttora esistente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'Eendracht e una flotta di navi da guerra olandesi. ### Introduzione: L'Eendracht e una flotta di navi da guerra olandesi è un dipinto di Ludolf Bakhuizen. Eseguito probabilmente tra il 1670 e il 1675, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Quella raffigurata al centro è l'Eendracht, una nave da guerra costruita nel 1653, comandata dall'ammiraglio Jacob van Wassenaer e distrutta dagli inglesi nella battaglia di Lowestoft del 1665. Il dipinto fu realizzato alcuni anni dopo basandosi probabilmente su alcuni disegni, e questo spiega alcune inesattezze. Dalla nave sventola la bandiera olandese e la poppa reca il leone rampante della Repubblica delle Sette Province Unite." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vascello inglese e nave da guerra in mare aperto. ### Introduzione: Vascello inglese e nave da guerra in mare aperto è un dipinto di Ludolf Bakhuizen. Eseguito probabilmente negli anni ottanta del seicento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Le due navi da guerra portano bandiere inglesi. In un disegno preparatorio conservato nella Royal Collection a Londra è riconoscibile il paesaggio nei pressi della foce del Tamigi presso Deal; nell'opera finita invece la costa è raffigurata diversamente e il paesaggio potrebbe essere di fantasia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trinità e Pietà mistica. ### Introduzione: Trinità e Pietà mistica è un dipinto di Hans Baldung Grien. Eseguito nel 1512, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una Pietà in cui Cristo è raffigurato sofferente e sorretto da Dio, in un atteggiamento paterno. La colomba rappresenta lo Spirito Santo. Alla Trinità sono affiancati San Giovanni e la Vergine, anch'essi nell'atto di sorreggere Gesù. La composizione, su cui aleggiano nuvole grigie, sembra uscire da una tomba di marmo rosso. Più sotto si trovano le figure dei committenti, rappresentate in piccolo come da tradizione, al fine di sottolineare la differenza tra personaggi sacri e profani; gli stemmi riportati sugli scudi sembrano indicare le famiglie Rothschild e Bettschold di Strasburgo, città da cui potrebbe provenire l'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto d'uomo (Baldung). ### Introduzione: Ritratto d'uomo è un dipinto di Hans Baldung. Eseguito nel 1514, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di un ritratto di un personaggio non identificato ma di sicura ricchezza e nobiltà, probabilmente svevo. A una delle due catene d'oro sono fissate due medaglie raffiguranti l'una la Vergine col Bambino, simbolo della Compagnia della Nostra Signora del Cigno (istituita da Federico II di Brandeburgo e riservata alla nobiltà), l'altra un falco e un pesce, simboli della Compagnia cavalleresca del Falco e del Pesce. La manica a sbuffo bianca è appena visibile, e questo lascia aperta l'ipotesi che il dipinto mostrasse originariamente una porzione maggiore del braccio e che sia stato in seguito tagliato. I ritratti di Hans Baldung, che pare aver lavorato nella bottega di Dürer, sono meno introspettivi rispetto a quelli del maestro, ma ricercano maggiormente l'impatto visivo, qui reso forte, oltre che dal lusso nel vestiario e nei gioielli, anche dal blu acceso dello sfondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pan che insegue Siringa. ### Introduzione: Pan che insegue Siringa è un dipinto di Hendrick van Balen e di un anonimo seguace di Bruegel il Vecchio. Eseguito probabilmente dopo il 1615, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta l'episodio mitologico dell'inseguimento della ninfa Siringa da parte del dio Pan: la ninfa, arrivata presso un corso d'acqua e impossibilitata a fuggire oltre, invocò le Naiadi, che la trasformarono in un fascio di canne palustri. Pan ne usò quindi una per costruire il suo celebre flauto, a cui diede il nome «siringa»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Uno sparviero. ### Introduzione: Uno sparviero è un dipinto di Jacopo de' Barbari. Eseguito negli anni dieci del Cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Questa raffigurazione di una femmina di sparviero è di epoca tarda e fu probabilmente eseguita dal de' Barbari durante il suo soggiorno nei Paesi Bassi; si ipotizza possa essere stata parte di una composizione più ampia. La scritta Grif d'Anversa; Jacopo de Barbaris è scritto sul retro di un'antica cornice. Il dipinto proviene dalla collezione del conte Bertolazone d'Arache e successivamente a quella dei Castellani fino a divenire di proprietà nel 1859 di sir Sustin Henry Layard che lo conservava a Venezia e che donò alla National Gallery nel 1916." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna del gatto. ### Introduzione: Madonna del gatto è un dipinto di Federico Barocci. Eseguito verso il 1575, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La scena è rappresentata in un'atmosfera sorprendentemente vivace e informale. Giovanni Battista bambino tiene in mano un cardellino, simbolo della Passione di Cristo, con cui stuzzica un gatto, mentre la sua croce di canna è appoggiata al muro sulla sinistra. Intanto Maria allatta il Bambino e san Giuseppe osserva la scena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Lodovico Martinengo. ### Introduzione: Il Ritratto di Lodovico Martinengo è un dipinto di Bartolomeo Veneto. Eseguito nel 1530 o nel 1546, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Soggetto del ritratto è Lodovico della famiglia Martinengo di Brescia, come anche confermato dalla provenienza dell'opera. Il contatto tra il committente ed il pittore era avvenuto nella città lagunare dove Lodovico si era stabilito dopo il matrimonio con la nobile veneziana Medea Ganassoni. In alto a sinistra è dipinto un cartiglio di difficile lettura che sembrerebbe indicare la data 1530 o 1546, quest'ultima resa forse più plausibile dallo stile dell'abbigliamento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane dama (Bartolomeo Veneto). ### Introduzione: Il Ritratto di giovane dama è un dipinto di Bartolomeo Veneto. Eseguito nel primo decennio del cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Alcune differenze stilistiche rispetto ad altri ritratti del medesimo autore suggeriscono che possa trattarsi di un'opera giovanile; analogamente, lo stile dell'abito indossato, simile a quelli raffigurati in alcuni affreschi di Palazzo Costabili a Ferrara, rende plausibile una datazione ai primi anni del secolo, oltre che l'origine ferrarese del dipinto. Le perline indossate dalla donna recano gli emblemi della Passione di Cristo e su una di esse vi è l'iscrizione «SAP»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Adorazione del Bambino (Fra Bartolomeo). ### Introduzione: Adorazione del Bambino è un dipinto di Fra Bartolomeo. Eseguito non oltre il 1511, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La scena, molto frequente nei dipinti a soggetto sacro, è qui arricchita da alcuni insoliti particolari: il capriccio di rovine sullo sfondo, la presenza di alcuni uomini su delle impalcature, impegnati nella decorazione della facciata di una chiesa, e la figura di Giovanni Battista infante in secondo piano, isolato dal resto delle figure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino e san Giovannino (Fra Bartolomeo Londra). ### Introduzione: Madonna col Bambino e san Giovannino è un dipinto attribuito a Fra Bartolomeo. Eseguito forse verso il 1516, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto, ora in non buone condizioni di conservazione, fu preparato con un disegno facente parte della Royal Collection. Il tema dell'abbraccio fra il Bambino e il Battista infante è di derivazione leonardesca, mentre la città raffigurata sullo sfonfo fu replicata da Bartolomeo nella Visione di san Bernardo (Firenze, Uffizi)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di giovane (Basaiti). ### Introduzione: Ritratto di giovane è un dipinto di Marco Basaiti. Eseguito verso gli ultimi anni del quattrocento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'abito indossato dal ragazzo suggerisce una datazione corrispondente alla fine del secolo. Il ritratto è su un fondo verde uniforme, con uno spiraglio di paesaggio montano sulla sinistra. La figura si trova dietro una balaustra di marmo, sulla quale è riprodotta la firma del pittore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Basaiti). ### Introduzione: Madonna col Bambino è un dipinto di Marco Basaiti. Eseguito tra il 1496 e il 1505, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il tema pittorico della Madonna col Bambino è affrontato con attenzione alla gestualità del Bambino, ai colori e al panneggio della veste della Vergine. Il tradizionale drappo è verde e lascia spazio a due scorci di paesaggio ai lati. Si tratta con tutta probabilità di un'opera giovanile e realizzata per usi di devozione familiare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Bastiani). ### Introduzione: Madonna col Bambino è un dipinto di Lazzaro Bastiani. Eseguito probabilmente negli anni ottanta del quattrocento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto, in non buone condizioni di conservazione, è caratterizzato dalla presenza di un cardellino, simbolo della Passione di Cristo, legato a una corda, e dal completo abbigliamento del Bambino, il che potrebbe suggerire che fosse destinato a uso votivo di suore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il Tempo che ordina alla Vecchiaia di distruggere la Bellezza. ### Introduzione: Il Tempo che ordina alla Vecchiaia di distruggere la Bellezza è un dipinto di Pompeo Batoni. Eseguito nel 1746, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di un'allegoria del Tempo che, raffigurato con una clessidra in mano, ordina ad un secondo soggetto, la Vecchiaia, di distruggere la Bellezza, personificata dalla giovane ragazza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di John Scott di Banks Fee. ### Introduzione: Il Ritratto di John Scott di Banks Fee è un dipinto di Pompeo Batoni. Eseguito nel 1774, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'identità del soggetto del ritratto non è certa. Banks Fee, una località nei pressi di Stow-on-the-Wold, fu acquistata da un certo John Scott nel 1753, e la presenza di un personaggio dal medesimo cognome è attestata a Roma, dove il Batoni era attivo, nel 1770." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Richard Milles. ### Introduzione: Ritratto di Richard Milles è un dipinto di Pompeo Batoni. Eseguito probabilmente negli anni sessanta del settecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il soggetto del ritratto è con tutta probabilità il nobiluomo inglese Richard Milles. Il dipinto potrebbe essere stato eseguito a Roma, città in cui il Batoni era attivo e in cui Mills si fermò durante il suo Gran Tour. Il personaggio indica su una carta geografica i Grigioni svizzeri, in cui fece tappa, mentre il busto di Marco Aurelio testimonia il suo interesse per la cultura classica. Una miniatura del dipinto, realizzata dallo stesso Batoni, è conservata nel museo Fitzwilliam di Cambridge." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Humphry Morice. ### Introduzione: Ritratto di Humphry Morice è un dipinto di Pompeo Batoni. Eseguito tra il 1761 e il 1762 e appartenente a una collezione privata, è esposto nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Soggetto del ritratto è uno dei principali committenti del Batoni, l'inglese Humphry Morice, in visita a Roma per motivi d'affari. È raffigurato in un momento di riposo dopo la caccia, in compagnia dei suoi cani e in un ambiente campestre con una torre delle mura leonine riconoscibile sullo sfondo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sacra Famiglia con angeli e santi. ### Introduzione: Sacra Famiglia con angeli e santi è un dipinto di Lubin Baugin. Eseguito verso il 1642, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La Sacra Famiglia è qui rappresentata nel momento dell'incontro con il Battista infante e la madre Elisabetta, un episodio non narrato dai Vangeli e ricavato da fonti apocrife mediorientali. Lo stile è influenzato dalla lezione di Raffaello e del Parmigianino. L'ala destra dell'angelo è stata visibilmente modificata dal pittore durante l'esecuzione dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Giacomo visitato dalla Vergine. ### Introduzione: San Giacomo visitato dalla Vergine è un dipinto di Francisco Bayeu. Eseguito nel 1760, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta dell'episodio in cui san Giacomo il Maggiore, ritenuto il primo evangelizzatore della Spagna, durante il passaggio nella futura Saragozza, fu visitato dalla Vergine, che gli donò una statuetta raffigurante la sua stessa immagine e una colonna su cui posarla, episodio che portò alla fondazione della Cattedrale come luogo in cui ospitare l'oggetto. Qui a portare la statua e la colonna sono due gruppi di angeli e putti sulla sinistra della composizione. Lo stile dell'opera è debitore verso gli affreschi nella medesima cattedrale eseguiti da Antonio González Velázquez e in generale della pittura dell'italiano Corrado Giaquinto, attivo a Madrid dal 1753 e molto ammirato dal Bayeu. Alcune parti dell'opera hanno uno scarso livello di rifinitura, e questo potrebbe farla ritenere un bozzetto per un'opera di maggiori dimensioni. Più probabilmente, si potrebbe invece trattare di un autonomo dipinto di piccole dimensioni destinato a devozione privata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sant'Antonio da Padova col Bambino (Bazzani). ### Introduzione: Sant'Antonio da Padova col Bambino è un dipinto di Giuseppe Bazzani. Eseguito probabilmente negli anni quaranta del Settecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Sant'Antonio da Padova è ritratto nel momento in cui gli compare in visione il Bambino mentre sta pregando l'Incarnazione. Si tratta presumibilmente di un'opera della maturità pittorica del pittore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trionfo della Divina Provvidenza. ### Introduzione: Il Trionfo della Divina Provvidenza e il compiersi dei suoi fini sotto il pontificato di Urbano VIII, più comunemente noto nella forma abbreviata di Trionfo della Divina Provvidenza, è un affresco di Pietro da Cortona realizzato tra il 1632 e il 1639 nella volta del salone del piano nobile di palazzo Barberini a Roma.Nato come esaltazione della famiglia Barberini, allora regnante sul soglio pontificio con Urbano VIII, il ciclo mostra tramite allegorie e temi classici-mitologici quelle che sono le virtù del casato per il buon governo.L'opera viene spesso citata come manifesto dello stile barocco in pittura, nel senso più proprio del termine, che attraverso varie esperienze parziali dei primi anni del secolo XVII, arrivò al suo culmine proprio con la figura di Pietro da Cortona. Con una superficie di circa 600 m² è il secondo ciclo di affreschi più grande di Roma dopo la cappella Sistina. ### Descrizione. Ampio più di 600 metri quadrati, il ciclo è diviso in uno schema fluido, dove sono assenti le nette cesure schematiche del secolo precedente, e in cui le figure dialogano e si richiamano l'un l'altra, culminando nella scena centrale. Le zone sono cinque (quattro laterali e una centrale), con una finta cornice monocroma, interrotta agli angoli da medaglioni ottagonali. Su tre lati sono raffigurati al centro del registro inferiore del finto fregio marmoreo, cartigli monocromi che descrivono i successi Barberini. Al centro si vede la Divina Provvidenza, dotata di scettro, e circondata da un alone luminoso che allude alla sua emanazione divina. Dietro di essa stanno sedute Giustizia, Pietà, Potenza, Verità, Bellezza e Pudicizia, mentre poco sopra vola l'Immortalità, rappresentata come Urania e reggente una corona di stelle con cui rende onore in cielo agli uomini dotti. Alludono al tema del tempo e dell'eternità Crono, con la falce, mentre divora uno dei suoi figli, e le tre Parche, che filano la vita degli uomini. Sopra, al culmine della rappresentazione, le tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) reggono una corona d'alloro che nella forma richiama uno stemma, entro cui volano le api Barberini, componendone appunto l'emblema familiare. Altre personificazioni sono la dea Roma col triregno (allusione al papato) e la Gloria (secondo una parte della critica la Religione), con le chiavi di san Pietro. Allude al papa in carica anche il putto che, a un angolo, porge una corona d'alloro, come a incoronare le virtù di poeta di Maffeo Barberini. Agli angoli i medaglioni sono retti da coppie di telamoni e tritoni e sono decorati da scene della storia romana a monocromo bronzeo che allegoricamente descrivono virtù morali dei Barberini, a loro volta associati agli animali rappresentati appena sotto. Sono così accoppiati la scena della Prudenza di Fabio Massimo e due orsi, a simboleggiare Sagacia; la Temperanza di Scipione e un liocorno per la Temperanza; la Storia di Muzio Scevola e il leone come emblema di Fortezza; la Giustizia di Tito Manlio e l'ippogrifo per la Perspicacia.Le quattro rappresentazioni laterali celebrano, con allusioni al 'buon governo' sotto i Barberini, imprese del papa e dei suoi nipoti. Nel primo lato lungo si trova il Trionfo della Religione e della Spiritualità, con la Scienza che guarda in alto, affiancata dal Divino Aiuto, la Religione e la Purezza. A destra Sileno porge la ciotola a un ragazzo che gli versa del vino, mentre alcune ninfe si bagnano a una fonte. A sinistra la Lascivia si alza da un letto mentre Cupido viene scacciato dall'Amor Celeste. In basso al centro della finte cornice marmorea è un cartiglio con dipinto a monocromo con un'impresa Barberini, ossia due api che tirano un aratro e una terza che le guida con la frusta. Al lato opposto è la Pace in trono, consigliata dalla Prudenza che invia una fanciulla a chiudere le porte del tempio di Giano (che stavano aperte nell'Antica Roma durante i periodi di guerra). Ciclopi lavorano nelle officine per fabbricare armi, mentre il Furore viene disarmato dalla Mansuetudine e deve stare fermo su una catasta d'armi. Sul cartiglio al centro del registro inferiore del fregio è invece raffigurato il Sole, simbolo dei Barberini. Le pareti sui lati corti mostrano, da un lato, la caduta dei Giganti, su cui si libra Minerva, alludendo alla vittoria dell'intelligenza sulla forza bruta (in questa scena non v'è alcun cartiglio monocromo allusivo a imprese Barberini). Di rimpetto, nella parete finestrata della facciata principale, Ercole allontana i Vizi e le Arpie, simbolo di avarizia, dov'è anche una giovinetta con la fascia di console allude alla Giustizia, mentre la Liberalità inonda il mondo di monete, fiori e frutta dalla sua cornucopia. Sul registro inferiore del finto fregio marmoreo che incornicia quest'ultima scena è raffigurata, sempre entro un cartiglio a monocromo, la Clava che germoglia.L'intero ciclo venne prima studiato in vari disegni preparatori di cui ne rimangono solo alcuni, in collezioni pubbliche e private provenienti dalla dispersione delle collezioni Barberini: uno studio della Venere, di Ercole e le Arpie e del tempio nella scena del Trionfo della Pace sono agli Uffizi, altri pezzi sono invece a Londra e Oxfrord. Non ci è pervenuto il bozzetto finale, che sicuramente dovette esistere, sottoposto ai committenti per l'approvazione finale. ### Stile. Gli affreschi vennero realizzati con un numero molto alto di 'giornate', come si confà a un'opera di queste dimensioni. Singolare è però la disomogeneità di tali tappe, a volte molto estese, a volte ridottissime. Non si riscontrano particolari correzioni effettuate sul ciclo, o comunque grossi rifacimenti. La grande scena venne dipinta iniziando dal tracciato della cornice architettonica, per poi procedere dal basso verso l'alto nella scena centrale, terminando poi con le scene laterali. I toni impiegati variano notevolmente, dando profondità alla scena e volume alle figure: dalle tinte chiarissime degli sfondi si passa a toni più decisi per le figure in primo piano, accentuate da lumeggiature dorate ove necessario. Tipico dell'artista è il ricorso a una tecnica in parte 'puntinista', dove sui toni di base sono sovrapposti tono su tono piccoli tocchi di pittura, che rendono la superficie particolarmente vibrante, a tratti cangiante. È in operazioni ripetitive come queste che si deve essere concentrato il lavoro degli assistenti. La struttura architettonica dipinta è continuamente attraversata da figure e decorazioni, che rompono qualsiasi staticità compositiva, creando 'una grande e vibrante massa in movimento in cui l'occhio si perde, incapace di trovare un punto fermo'. Oltre al movimento interno delle figure, presente già ad esempio in opere manieriste (si pensi al Giudizio Universale di Michelangelo), la posizione dell'affresco su un soffitto, calibrata da un'eccellente padronanza della prospettiva del 'sott'in su', genera anche l'effetto sospeso, come se le figure stessero per cadere sullo spettatore, con una duplice sensazione di spinta verso l'alto e verso il basso.I numerosi personaggi si muovono lungo linee di forza che attraversano la scena in lungo e largo, e sono intenti alle più varie attività, secondo un gusto variato e mai ripetitivo. Le novità dell'opera furono evidenti fin dai contemporanei, in particolare contrapponendo questo stile delle molte figure in movimento a quello più sobrio e statico di Andrea Sacchi (pure attivo in palazzo Barberini con l'Allegoria della Divina Sapienza): teatro del dibattito era l'Accademia di San Luca, di cui Pietro da Cortona fu principe dal 1634 al 1638. Paragonando la pittura alla letteratura, per Pietro da Cortona le figure compongono un 'poema epico', ricco di episodi, mentre per il Sacchi esse partecipano una sorta di 'tragedia', dove unità e semplicità sono requisiti fondamentali. Anche taluni concetti iconografici allegorici erano di nuova invenzione, frutto dell'ingegno del Bracciolini e, nella trasposizione, del Cortona, che per gran parte del ciclo la sua opera risulta realizzata di getto, in gran libertà inventiva, senza l'utilizzo pedissequo dei cartoni preparatori, che comunque c'erano, procedendo in tal senso direttamente col disegno a pennello sul muro e poi via via col colorito. Eventuali correzioni, probabilmente dopo una verifica dal basso degli scorci, si effettuavano quindi con la concreta demolizione della porzione di intonaco interessata. Pietro da Cortona, predisponendo l'enorme affresco della volta, seppe raccogliere una serie di fermenti culturali che avevano animato la scena artistica romana tra la fine del Cinquecento e l'inizio del nuovo secolo: spunti da Annibale Carracci (Galleria Farnese, 1598-1600), da cui riprende la cornice marmorea affrescata che scandisce le singole scene, seppur, a differenza dell'opera del palazzo in campo de' Fiori, qui le singole storie dialogano tra loro formando un unico ciclo narrativo, da Rubens (Madonna della Vallicella, 1606), da Guercino (Aurora Ludovisi, 1621, la Gloria di san Crisogono, 1622, e la Sepoltura e gloria di santa Petronilla, 1623) e da Giovanni Lanfranco (cupola di Sant'Andrea della Valle, 1625-1628), da cui si riprende la sfondatura della volta celeste, oltre al dinamismo spregiudicato delle sculture di Bernini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il canal Grande. ### Introduzione: Il canal Grande è un olio su tela del pittore impressionista francese Claude Monet (1840 - 1926). Il dipinto fa parte di una serie, dedicata a Venezia, dipinta da Monet nel 1908. Questa serie di quadri en plein air, è una visione classica del Canal Grande, un tentativo di catturare il volto mutevole di Venezia, come si vede dal Palazzo Barbaro, dove il pittore risiedette. Venne dipinto durante un periodo che viene generalmente considerato dagli storici dell'arte come l'apice della sua carriera.Uno dei dipinti della serie è stato venduto per più di 35 milioni di dollari, in un'asta di Sotheby, nel 2005, dove il quadro venne definito 'uno dei più celebri dipinti di Venezia'. ### Descrizione. Il dipinto raffigura il canale, visto dal Palazzo Barbaro. La serie di Monet ha introdotto un nuovo approccio a un tema che era stato raffigurato innumerevoli volte da molti grandi artisti prima di lui. Le serie è un'esplorazione pittorico della luce sull'antica città. Il pittore ha catturato il mutare dell'aspetto del paesaggio, al cambiare della luce e dei suoi riflessi sull'acqua e nei dintorni. Il pittore ha usato la verticalità dei pali d'ormeggio per controbilanciare gli edifici dello sfondo e la chiesa barocca della Salute. Monet era più preoccupato di catturare la luce sull'acqua e i riflessi dei raggi del sole, che i panorami e i ben noti edifici di Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Perdono di Gesualdo. ### Introduzione: Il Perdono di Gesualdo, conosciuta anche come Pala del Perdono, è un olio su tavola del pittore fiorentino Giovanni Balducci, realizzato nel 1609 su commissione di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, musicista e noto compositore di raffinati madrigali. Conservato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Gesualdo (in provincia di Avellino), l'opera fu oggetto di importanti restauri alla fine del XX secolo in seguito al terremoto dell'Irpinia del 1980, responsabile della distruzione di gran parte degli edifici. Testimonianza quasi unica nel campo della pittura religiosa della devozione del principe compositore (un'altra tela che lo raffigura è conservata nella Chiesa Madre di San Nicola, sempre a Gesualdo), la Pala del Perdono è stata oggetto di vari scritti e analisi storiografiche dal secolo scorso: numerose interpretazioni, spesso legate alla 'leggenda nera' del musicista assassino di sua moglie adultera Maria d'Avalos e del suo amante Fabrizio II Carafa, hanno conferito un alone di mistero intorno all'opera. Gli storici dell'arte e i musicologi concordano, all'inizio del XXI secolo, su alcune ambiguità del Perdono, le quali riflettono l'affascinante personalità del suo patrocinante. Si ritiene che in tale opera sia presente l'unico ritratto autentico del nobile campano. ### Commissione dell'opera. L'identità del pittore è rimasta a lungo incerta: si azzardavano in passato i nomi di Silvestro Bruno e di Girolamo Imparato, due artisti manieristi minori della scuola napoletana. Ulteriori ricerche, avviate a seguito del restauro del dipinto, hanno permesso di attribuire il Perdono di Gesualdo a Giovanni Balducci e alla sua bottega fiorentina. Protetto dal cardinale Alfonso Gesualdo a Roma, che era stato decano del collegio cardinalizio e poi arcivescovo di Napoli nel 1596, questo artista aveva seguito il suo maestro. Lo storico Francesco Abbate considera Giovanni Balducci il pittore ufficiale della famiglia dei Gesualdo in quell'epoca storica.La data esatta di quando il dipinto andò commissionato non è nota, ma in base alle caratteristiche relative alla rappresentazione, alla disposizione dei personaggi e all'organizzazione dello spazio è stato possibile indicare come anno di conclusione dell'opera il 1609. Malgrado ciò, si è a lungo discusso su quali fossero realmente i canoni seguito dall'artista, oggi tutto sommato ben ricostruiti: Glenn Watkins lo giudica un perfetto esempio di Ars moriendi, dove i temi del giudizio universale e della penitenza appaiono predominanti.Il musicologo americano, infatti, traccia un profilo drammatico dello stato psicologico in cui versava il Gesualdo durante i primi anni del XVII secolo, trattandosi di 'un periodo in cui le pressioni nei suoi confronti dovettero essere state straordinarie'. Un bilancio della sua vita passata non poteva recargli alcuna consolazione: il suo primo matrimonio era finito con infedeltà e omicidio, il suo secondo gli aveva lasciato solo una momentanea distrazione prima di deteriorarsi in un rapporto personale insostenibile. Il figlio nato dal suo primo matrimonio rimase lontano da lui e lo trattò come un estraneo. In più, il figlio nato dal suo secondo matrimonio era appena morto nel 1600. Nel 1603, anno di pubblicazione dei suoi due libri di mottetti a cinque e sei voci, la salute del principe pareva così precaria che i suoi parenti si aspettavano che morisse presto. ### Danneggiamento dell'opera. Il dipinto fu danneggiato in modo abbastanza significativo durante il terremoto del 23 novembre 1980, il cui epicentro era non lontano da Conza della Campania, dominio feudale dei Gesualdo nell'odierna provincia di Avellino già nel XV secolo.Le scosse si rivelarono catastrofiche per i due conventi costruiti per ordine del principe, per il suo castello situato a Gesualdo, invero mai restaurato, così come per il comune, che fece registrare alcuni morti, feriti e sfollati. Gran parte del patrimonio familiare dei Gesualdo, la cui discendenza si era estinta alla morte di Lavinia, moglie di Niccolò Ludovisi e nipote di Carlo, nel 1636, andò irrimediabilmente perduto. Glenn Watkins bolla l'accaduto come cronaca di una perdita la quale deve insegnare che quanto sopravvissuto deve essere considerato ancor più prezioso. ### Descrizione e stile. Il dipinto raffigura una scena del giudizio universale con dieci personaggi principali, dove Gesualdo appare con la sua seconda moglie e implora Cristo grazie all'intercessione dello zio materno Carlo Borromeo, vestito da cardinale e posto nella posizione di protettore.Denis Morrier propone una ripartizione della tela su tre livelli:. In alto, il Cristo pantocratore, quasi in una mandorla mistica, giudica i vivi e i morti. È circondato da diversi santi, tra i quali si riconoscono la Vergine Maria, 'consolatrice degli afflitti' che intercede presso il figlio per il perdono dei peccatori, e Maria Maddalena, simbolo di pentimento;. Nella parte centrale, si ammirano il compositore sostenuto dallo zio, Carlo Borromeo. Di fronte a lui c'è sua moglie, Eleonora d'Este, vestita secondo l'abbigliamento femminile del tempo;. Nella parte inferiore, si intravede il Purgatorio dove un uomo e una donna stanno aspettando, persi tra le fiamme.Glenn Watkins, che equipara i due livelli superiori della tela a quelli di una classica sacra conversazione, pone particolare attenzione sulle figure tutelari dell'arcangelo Michele, seduto vicino a Cristo e un po' sbiadito, di Francesco d'Assisi e Domenico di Guzmán, fondatori degli ordini religiosi che occupano i due conventi costruiti da Gesualdo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Marzia (Beccafumi). ### Introduzione: Marzia è un dipinto di Domenico Beccafumi. Eseguito verso il 1519, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Soggetto dell'opera è Marzia, moglie di Catone Uticense, in seguito di Quinto Ortensio Ortalo e, alla morte di quest'ultimo, di nuovo di Catone. Faceva parte, insieme a Tanaquil, di un gruppo di dipinti raffiguranti famose donne dell'antichità, eseguiti senza dubbio come parti di arredamento di una stanza. La data è indicativamente suggerita dallo stile dell'abbigliamento e dell'acconciatura della donna." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Tanaquil (Beccafumi). ### Introduzione: Tanaquil è un dipinto di Domenico Beccafumi. Eseguito verso il 1519, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Soggetto dell'opera è Tanaquil, moglie di Lucumone, etrusco divenuto re di Roma con il nome di Tarquinio Prisco, e nuora del suo successore, Servio Tullio, della cui salita al potere Tanaquil fu artefice. L'iscrizione indicata dalla donna recita infatti:. Faceva parte, insieme a Marzia, di un gruppo di dipinti raffiguranti famose donne dell'antichità, eseguiti senza dubbio come parti di arredamento di una stanza (probabilmente la camera da letto del senese Francesco Petrucci e di sua moglie Caterina Piccolini del Mandolo)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Resurrezione di Lazzaro (Magnasco e Spera). ### Introduzione: Resurrezione di Lazzaro è un dipinto di Alessandro Magnasco e Clemente Spera. Realizzato tra il 1735 e il 1740, è conservato nel Museo civico di Crema e del Cremasco. ### Descrizione. L'opera raffigura l'episodio biblico della resurrezione di Lazzaro. Le figure, realizzate dal Magnasco, sono collocate in un capriccio di rovine classiche, dipinto dallo Spera, suo abituale collaboratore nella realizzazione di dipinti di questo tipo. Come in molti dipinti del Magnasco, la scena presenta una notevole tensione espressiva, resa attraverso le posture dei personaggi e la pennellata spezzettata e vibrante, in antitesi al modello settecentesco. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Storia di Papirio. ### Introduzione: Storia di Papirio è un dipinto di Domenico Beccafumi. Eseguito verso la metà degli anni venti del cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il soggetto del dipinto è stato identificato nella storia di Papirio, un ragazzo portato dal padre in Senato sotto giuramento di non svelare a nessuno il contenuto del dibattito. Tornato a casa, fu interrogato dalla madre (scena in secondo piano sulla sinistra), alla quale raccontò che i patres avevano discusso se fosse meglio concedere agli uomini la possibilità di avere due mogli o alle donne di avere due mariti. Ella condusse allora il giorno successivo le donne romane presso il Senato al fine di ottenere che la possibilità venisse data alle donne; essendo rimasti i senatori attoniti alla stranezza della richiesta, intervenne Papirio a svelare il retroscena (scena al centro). Il soggetto classico era molto usato nel periodo rinascimentale per la decorazione di ambienti domestici; l'ambientazione romana è resa riconoscibile dalla presenza del Colosseo e del Castel Sant'Angelo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Astrologo (Bega). ### Introduzione: Astrologo è un dipinto di Cornelis Bega. Eseguito nel 1663, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'abbigliamento dell'uomo, il grande mappamondo sullo sfondo e lo studio di mano disegnato sul libro aperto suggeriscono che il soggetto della tela sia un astrologo e un chiromante. Il dipinto sembrerebbe appartenere a un particolare filone pittorico risalente a Dürer in cui gli autori di studi e i seguaci di discipline rivelatesi futili erano mostrati in situazioni di sconforto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Canal Grande davanti Santa Croce. ### Introduzione: Canal Grande davanti Santa Croce è un dipinto attribuito a Bernardo Bellotto. Eseguito probabilmente poco prima degli anni quaranta del settecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La veduta raffigura il Canal Grande con alcune imbarcazioni, fra cui il Burchiello, che effettuava il collegamento fra Venezia e Padova; in primo piano sulla destra, vi è la chiesa di Santa Croce. ### Stile e attribuzione. Il dipinto deriva da un disegno del Canaletto conservato nella Royal Collection a Windsor, realizzato probabilmente negli anni trenta. Questo fu invece eseguito probabilmente dopo la morte dell'artista da un pittore del suo ambito e l'attribuzione più plausibile è quella riferita al Bellotto, nipote del celebre vedutista. Una veduta simile (anch'essa nel patrimonio della Royal Collection) è stata incisa da Antonio Visentini, mentre la parte destra della veduta è ripresa in un altro dipinto della National Gallery, Santa Croce sul Canal Grande, della bottega del Canaletto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Maddalena leggente (Benzone). ### Introduzione: Maddalena leggente è un dipinto di Ambrogio Benzone. Eseguito verso il 1520, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Maria Maddalena è raffigurata con il suo tipico attributo, il recipiente di olio con cui consacrò Gesù. Il soggetto era probabilmente molto ricorrente nella pittura fiamminga: la National Gallery possiede una Maddalena leggente di Rogier van der Weyden e lo stesso Benzone ne dipinse alcune varianti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pala della Madonna col Bambino e tra i santi Pietro e Nicola. ### Introduzione: Pala della Madonna col Bambino e tra i santi Pietro e Nicola è un dipinto di Benvenuto di Giovanni. Eseguito nel 1479, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una pala d'altare a trittico composta da tre pannelli dipinti a tempera su fondo oro: a sinistra è raffigurato san Pietro, al centro la Madonna col Bambino e due angeli, a destra san Nicola." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Benvenuto di Giovanni). ### Introduzione: Madonna col Bambino è un dipinto di Benvenuto di Giovanni. Eseguito tra il 1474 e il 1475, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una Madonna col Bambino dipinta per devozione privata e probabilmente collocata ad una certa altezza, in modo che lo sguardo basso della Vergine puntasse all'osservatore. Nell'aureola sono inscritte le parole usate dall'Arcangelo Gabriele nell'episodio dell'Annunciazione, come riportate dal Vangelo di Luca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Paesaggio montano con mulattiere. ### Introduzione: Paesaggio montano con mulattiere è un dipinto di Nicolaes Berchem. Eseguito nel 1658, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il paesaggio è basato su alcuni disegni eseguiti da Berchem nel suo soggiorno in Italia nei primi anni cinquanta. Il dipinto è rappresentativo della pittura degli italianates, di cui Berchem era esponente, ed è molto simile ad altri paesaggi di Jan Both." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Contadini presso un acquedotto in rovina. ### Introduzione: Contadini presso un acquedotto in rovina è un dipinto di Nicolaes Berchem. Eseguito alla fine degli anni cinquanta del seicento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una scena di genere tipica dello stile degli italianates, di cui Berchem fu rappresentante: l'ambientazione è italiana, molto probabilmente romana, e la composizione potrebbe essere basata su schizzi e disegni che il pittore eseguì nei suoi soggiorni in Italia. L'opera è piuttosto simile a un altro dipinto del medesimo autore, conservato al Rijksmuseum di Amsterdam." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Interno della Grote Kerk a Haarlem. ### Introduzione: Interno della Grote Kerk a Haarlem è un dipinto di Gerrit Adriaenszoon Berckheyde. Eseguito nel 1673, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta l'interno della Grote Kerk (Chiesa Grande, o chiesa di san Bavone) di Haarlem, il cui esterno è raffigurato in un'altra opera del Berckheyde (Piazza del Mercato e la Grote Kerk a Haarlem), anch'essa nella collezione della National Gallery." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Piazza del Mercato e la Grote Kerk a Haarlem. ### Introduzione: Piazza del Mercato e la Grote Kerk a Haarlem è un dipinto di Gerrit Adriaenszoon Berckheyde. Eseguito nel 1674, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Questa veduta del centro cittadino di Haarlem abbraccia la piazza del mercato, la Grote Kerk, il mercato delle carni a sinistra e, in primo piano sulla destra, il loggiato del Municipio, successivamente smantellato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Adorazione dei pastori (Bernardino da Asola). ### Introduzione: Adorazione dei pastori è un dipinto attribuito a Bernardino da Asola. Eseguito probabilmente tra il 1525 e il 1530, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La composizione è organizzata in tre piani narrativi: la scena in primo piano rappresenta l'adorazione dei pastori, con presente anche il san Giovannino, mentre in secondo piano si possono intravedere l'annuncio ai pastori, al centro, e il viaggio dei magi, a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Morte di san Pietro Martire. ### Introduzione: Morte di san Pietro Martire è un dipinto attribuito a Bernardino da Asola. Eseguito negli anni quaranta del cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il martirio di San Pietro era un tema caro alla pittura veneta dell'epoca, essendo stato trattato da Tiziano (Martirio di san Pietro da Verona, opera ora distrutta). Sopra la scena dell'assassinio, appare una nuvola con degli angeli, di cui uno porta in mano la foglia di palma, segno dell'accettazione del martirio. In secondo piano, un altro domenicano viene aggredito, ma riesce a fuggire." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Zanobi resuscita un fanciullo. ### Introduzione: San Zanobi resuscita un fanciullo è un dipinto di Giovanni Bilivert. Eseguito probabilmente negli anni dieci del Seicento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera descrive il miracolo compiuto da san Zanobi a Firenze: egli avrebbe infatti resuscitato un fanciullo, figlio di una nobildonna francese affidatogli durante il pellegrinaggio a Roma della madre. Il fatto si sarebbe verificato a Borgo degli Albizzi, nei pressi della chiesa di San Pier Maggiore, demolita nel 1784 e raffigurata in secondo piano. Nella scena il vescovo è accompagnato da due suoi diaconi; sulla dalmatica di quello di sinistra sono raffigurate alcune scene della resurrezione e del tradimento di Cristo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino, santi e donatori. ### Introduzione: Madonna col Bambino, santi e donatori è un dipinto di Francesco Bissolo. Eseguito probabilmente nei primi decenni del cinquecento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Come altri lavori del Bissolo, anche questo dipinto potrebbe essere basato su un disegno di Giovanni Bellini. Santa Veronica è identificata dal velo e san Michele dall'iscrizione sulla veste." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vaso di fiori (Marie Blancour). ### Introduzione: Vaso di fiori è un dipinto di Marie Blancour. Eseguito negli anni cinquanta del seicento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta dell'unico dipinto noto dell'autrice, identificata dalla firma visibile sul tavolo sotto la base del vaso. Fra i fiori riprodotti, un narciso giallo sulla sinistra, una primula bianca e viola al centro e un viburnum lantana bianco piegato in avanti in primo piano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Andata al Calvario (Boccaccino). ### Introduzione: Andata al Calvario è un dipinto di Boccaccio Boccaccino. Eseguito verso il 1501, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la salita al Calvario di Cristo, accompagnato dalla Vergine, san Giovanni e alcune donne. Il primo volto a sinistra in primo piano potrebbe essere un autoritratto, dato lo sguardo rivolto all'osservatore, come d'abitudine nella pittura rinascimentale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ragazza alla finestra (Boilly). ### Introduzione: Ragazza alla finestra è un dipinto di Louis-Léopold Boilly. Eseguito dopo il 1799, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'opera è eseguita a grisaille in bianco e nero per dare l'effetto di una stampa tratta da qualche precedente dipinto, tuttavia sconosciuto; si ipotizza comunque che la composizione possa derivare da un lavoro di Boilly esposto al Salon del 1799. La scelta del soggetto di genere e la delicatezza della realizzazione rimandano alla pittura olandese del XVII secolo, particolarmente in voga fra i collezionisti francesi alla fine dell'Ottocento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Astronomo (Bol). ### Introduzione: Astronomo è un dipinto di Ferdinand Bol. Eseguito nel 1652, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'effigiato, che scruta in un interno un libro aperto avendo un'espressione corrucciata, può essere facilmente riconosciuto come un astronomo per la presenza di un mappamondo e di una sfera celeste sul tavolo. Il dipinto appartiene forse a quel filone risalente a Dürer, in cui gli scienziati venivano raffigurati nella malinconia generata dalla consapevolezza dell'inutilità delle proprie ricerche di fronte alla prospettiva della morte." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Dama col ventaglio. ### Introduzione: Dama col ventaglio è un dipinto di Ferdinand Bol. Eseguito tra il 1645 e il 1650, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La dama non è stata identificata, ma comunque probabilmente la donna è nobile o comunque benestante per i suoi gioielli ed la qualità del ventaglio, grazie al suo abbigliamento si può fare una datazione approssimativa e L'analisi del dipinto rivela alcuni pentimenti nel disegno, indicando leggere modifiche compositive a esecuzione in corso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino (Boltraffio). ### Introduzione: Madonna col Bambino è un dipinto di Giovanni Antonio Boltraffio. Eseguito probabilmente nell'ultimo decennio del quattrocento, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Questa Madonna col Bambino rivela una certa influenza leonardesca, derivata dell'attività del Boltraffio nella bottega milanese del maestro toscano. Sia la Vergine che Gesù hanno lo sguardo rivolto verso il basso, a suggerire un'originaria collocazione piuttosto in alto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto d'uomo di profilo. ### Introduzione: Ritratto d'uomo di profilo è un dipinto di Giovanni Antonio Boltraffio. Eseguito probabilmente verso il 1500, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. L'identità del soggetto del ritratto non è certa, ma potrebbe trattarsi del bolognese Girolamo Casio, con cui il Boltraffio era in rapporti di amicizia. La posa di profilo sembrerebbe essere tipica dell'ambito milanese, in cui il pittore operò." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Narciso (Londra). ### Introduzione: Narciso è un dipinto di un seguace di Giovanni Antonio Boltraffio. Eseguito probabilmente verso il 1500, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. I tratti femminei di Narciso, i riccioli mossi e il paesaggio lacustre in lontananza sono tipicamente leonardeschi. L'autore potrebbe essere un seguace del Boltraffio, collaboratore di Leonardo a Milano. Peculiarità del dipinto sono l'abito moderno del personaggio e la presenza di una pila in luogo dello stagno riportato dalla tradizione, probabilmente un pentimento. Il dipinto è una copia del Narciso alla fonte degli Uffizi, opera realizzata dal maestro. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La morte di Marat I. ### Introduzione: La morte di Marat I (Marats død 1) è un dipinto del pittore norvegese Edvard Munch. Esso riprende il tema della morte del rivoluzionario francese, il cui dipinto più noto venne dipinto da Jacques-Louis David, che era molto ammirato da Munch, il quale, con questo dipinto, intendeva proprio autoparagonarsi a lui. Esistono più versioni dell'opera e questa è la prima.Il quadro mostra l'assassina Charlotte Corday al centro della tela invece che Jean-Paul Marat, steso sul letto. Lo stile è collegabile all'espressionismo. L'olio su tela del 1907 è grande 150×199 cm. Attualmente è conservato ad Oslo al museo Munch. ### Descrizione. La morte di Marat I rappresenta l'interno di una stanza dalle pareti verdi. Marat, che si può identificare facilmente come l'alter ego di Edvard Munch, giace nudo su un lenzuolo bianco pieno di macchie di sangue. Il letto forma un angolo rispetto al piano della composizione, così che l'accorciamento prospettico porti a una 'diagonale aggressiva', secondo Arne Eggum e Sissel Biørnstad. La donna in primo piano, Carlotta Corday, ha i lineamenti della stessa Tulla Larsen: la donna si erge rigida, nuda e rivolta frontalmente verso lo spettatore in quello che è un archetipo del 'combattimento tra l'uomo e la donna che si chiama amore'. L'angolo in basso a destra è occupato da un tavolino rotondo dove si trovano un cappello da signora e una canestra di frutta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Santa Barbara (Jan van Eyck). ### Introduzione: Santa Barbara (titolo originale, in nederlandese: Heilige Barbara van Nikodemië) è un grisaille ad olio su tavola in legno di quercia (18 × 31 cm) , realizzato nel 1437 dal pittore fiammingo Jan van Eyck e conservato allo Koninklijk Museum voor Schone Kunsten ('Museo reale delle Belle Arti') di Anversa, in Belgio . Si tratta del più antico dipinto incompiuto rinvenuto tra Belgio e Paesi Bassi. ### Descrizione. L'opera descrive la vita di Santa Barbara.Nell'opera di Van Eyck, la santa viene ritratta con una palma e un libro di preghiere in mano seduta sotto una torre gotica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Veduta degli Alyscamps. ### Introduzione: Veduta degli Alyscamps è un dipinto ad olio su tela realizzato di Paul Gauguin ad Arles nel 1888, durante il periodo di convivenza con Vincent van Gogh. ### Descrizione. Si tratta di un paesaggio con tre persone che camminano costeggiando il canale. Dietro agli alberi si intravede un motivo storico: la necropoli romana di Arles consacrata nel III secolo da Saint Trophime (primo vescovo di Arles). Tuttavia, nel diciannovesimo secolo non rimase nulla, ed i sarcofagi erano rimasti vuoti. Tutto ciò conferisce al luogo un'aria malinconica. Gauguin, però, si limitò soltanto a far emergere la torre e la cupola dell'edificio, ponendo maggiore attenzione al paesaggio circostante e alle sue sfumature tradotte sulla tela attraverso pennellate a tratti regolari, già impiegata nei paesaggi a Pont Aven che richiama quella di Paul Cézanne. L'arancio del fogliame degli alberi che si sposa con dei verdi scuri richiama l'atmosfera autunnale. Infatti, il periodo di convivenza tra Vincent Van Gogh e Paul Gauguin durò solo poche settimane, da Ottobre al 24 Dicembre del 1888, giorno durante il quale avvenne la rottura definitiva tra i due, con il taglio dell'orecchio di Van Gogh." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto da soldato. ### Introduzione: Autoritratto da soldato è un dipinto realizzato da Ernst Ludwig Kirchner nel 1915. ### Descrizione. Kirchner rappresenta sé stesso in veste da soldato del settantacinquesimo reggimento di artiglieria. L'opera ha una connotazione drammatica e notifica il disagio psichico e fisico derivante dalla guerra, divenendo una sorta di 'autobiografia metaforica', come egli stesso la definì. La mutilazione della mano destra (la mano della pittura), che indica la menomazione dell'artista sul piano della sua integrità fisica e della sua creatività, assume un ruolo centrale nel dipinto. L'artista si raffigura come un reduce, di colore livido, con lo sguardo vuoto e la sigaretta tra le labbra che simboleggia la tensione nervosa. La genesi dell'opera è attestata da una fotografia che lo ritrae nel suo caotico studio vestito con una divisa da soldato, la sigaretta tra le dita, con una postura stabile e rilassata, anche se la testa sfocata infonde il senso di un'apparizione. Questa fotografia dimostra, infatti, le sperimentazioni dell'artista durante quel periodo, consistenti in ritratti dei suoi compagni d'arte e di vita nel suo atelier. Dietro di lui emerge un nudo femminile, a cui il pittore mostra le spalle, esprimendo il suo disagio interiore, il modo in cui si sentiva in quel periodo così soffocante." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Circoncisione di Cristo (Giovanni Bellini). ### Introduzione: Circoncisione di Cristo è un dipinto della bottega di Giovanni Bellini. Eseguito nel 1500 circa, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La circoncisione di Cristo era un soggetto molto comune nella pittura veneta del XVI e del XVII secolo. L'opera è firmata dal maestro, in un cartiglio in basso in primo piano, ma attribuita alla bottega. Questa composizione fu spesso usata come modello da altri pittori successivi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sangue del Redentore (Giovanni Bellini). ### Introduzione: Il sangue del Redentore è un dipinto di Giovanni Bellini. Eseguito probabilmente tra il 1460 e il 1465, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. In questo dipinto di età giovanile Cristo è rappresentato dopo la crocifissione, in veste di redentore. Un angelo raccoglie il suo sangue con un calice simile a quelli usati per la messa, e si ritiene infatti che la tavola fosse originariamente l'anta di un tabernacolo. I bassorilievi dal gusto classico sulla balaustra potrebbero avere un significato in relazione all'opera o al suo contesto ma non sono state avanzate teorie in merito. Le chiazze visibili dietro la figura di Gesù erano originariamente delle nuvole con angeli, ma questi sono stati rimossi in epoca successiva per motivi non noti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Girolamo leggente in un paesaggio. ### Introduzione: San Girolamo leggente in un paesaggio è un dipinto di Giovanni Bellini. Eseguito probabilmente tra il 1480 e il 1485, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto, attribuito a volte a un seguace, raffigura san Girolamo nel suo ritiro nel deserto siriano, durante il quale tradusse la Bibbia in latino. In sua compagnia è mostrato il leone dalla cui zampa il santo estrasse una spina. In lontananza si intravede una città simile per aspetto alle città murate dell'entroterra veneto. Sono note anche altre versioni dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Viale a Chantilly. ### Introduzione: Viale a Chantilly è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito nel 1888, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di uno dei numerosi dipinti eseguiti dal pittore durante il suo soggiorno a Chantilly nel 1888; questo scorcio è stato probabilmente dipinto nei pressi del castello. La composizione di base è stata eseguita a matita ed è stata poi riempita con pennellate giocate sulle sfumature di blu, verde e grigio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il padre del pittore, Louis-Auguste Cézanne. ### Introduzione: Il padre del pittore, Louis-Auguste Cézanne è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito verso il 1865, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il ritratto fu realizzato su una parete della chiesa che il padre aveva comprato nel 1859 nella campagna di Aix e successivamente staccato. Una fotografia scattata probabilmente nel 1905 mostra l'originaria collocazione dell'opera, al fianco delle Quattro stagioni, oggi trasportate su tela e conservate al Petit Palais di Parigi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La stufa nello studio. ### Introduzione: La stufa nello studio è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito verso il 1865, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto venne eseguito probabilmente nello studio parigino dell'artista, originario di Aix-en-Provence, e rappresenterebbe quindi le condizioni di ristrettezza della sua vita nella capitale. L'opera è firmata in basso a destra, e il suo primo proprietario fu Émile Zola, amico di gioventù dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il viale al Jas de Bouffan. ### Introduzione: Il viale al Jas de Bouffan è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito probabilmente tra il 1868 e il 1870, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di uno scorcio del viale di castagni del giardino della casa paterna ad Aix-en-Provence, fra i soggetti prediletti di Cézanne. L'alternarsi dei verdi chiari e scuri rende l'idea dei contrasti luce-ombra causati dai raggi del sole sulle chiome degli alberi e sul prato; la composizione è tagliata in alto per rendere di maggior impatto l'effetto prospettico e il senso di profondità, nonostante le ridotte dimensioni del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Natura morta con brocca d'acqua. ### Introduzione: Natura morta con brocca d'acqua è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito tra il 1892 e il 1893, appartiene alla collezione della Tate Gallery ed è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. In questa natura morta il pittore raffigura alcuni piatti e frutti posti su un tavolo con un insolito effetto prospettico. Il dipinto, incompiuto, appartiene ad una serie di nature morte eseguite in quegli anni, caratterizzate dalla medesima ricerca pittorica e dalla presenza della stessa caraffa blu." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vecchia con rosario. ### Introduzione: Vecchia con rosario è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito tra il 1895 e il 1896, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Lo scrittore Joachim Gasquet rinvenne questo dipinto nel 1896 nella casa di famiglia di Cézanne presso Aix-en-Provence, e usava affermare che la donna fosse una suora che, fuggita da un convento e dopo aver vissuto vagabondando, fu presa dal pittore come donna di servizio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: I giardini dello Château Noir. ### Introduzione: I giardini dello Château Noir è un dipinto di Paul Cézanne. Eseguito tra il 1900 e il 1904, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La composizione è incentrata sulle formazioni rocciose al centro, circondate da una vegetazione talmente folta che il cielo è ridotto ad alcune pennellate azzurre. L'albero in primo piano destra, dalla vistosa biforcazione, è stato recentemente bruciato da un incendio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La cattedrale di Salisbury e la Leadenhall visti dal fiume Avon. ### Introduzione: La cattedrale di Salisbury e la Leadenhall visti dal fiume Avon è un dipinto di John Constable. Eseguito nel 1820, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. In questo paesaggio di campagna si intravedono alcuni edifici della città di Salisbury da dietro alcuni alberi sulla riva del fiume Avon: la cattedrale e, sulla destra, la canonica (la Leadenhall), che l'anno precedente venne data in uso a John Fisher, vescovo della città e amico di Constable." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il Ponte Vecchio con lavandaie. ### Introduzione: Il Ponte Vecchio con lavandaie è un dipinto di Mario Acerbi. Eseguito probabilmente nella seconda metà degli anni venti, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di uno scorcio del Ponte Coperto di Pavia, soggetto fra i più ricorrenti della pittura di area pavese, eseguito con un tratto tipico della produzione giovanile di Acerbi, memore del naturalismo lombardo ottocentesco. Per soggetto e stile realizzativo non si discosta da altri lavori dell'autore, all'epoca ancora piuttosto influenzato dal padre Ezechiele e dai suoi maestri Carlo Sara, Romeo Borgognoni e Giorgio Kienerk." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lunga attesa di una valtellinese. ### Introduzione: Lunga attesa di una valtellinese è un dipinto di Attilio Alfieri. Eseguito probabilmente nel 1966, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Con questo dipinto, noto anche come L'attesa o Maternità, l'autore di propone di indagare il tema della maternità sotto un punto di vista inconsueto e più cupo: la donna è raffigurata in un ambiente chiuso, dove gli oggetti quotidiani indicano miseria e i toni grigi evocano assenza di speranza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Malcesine - Veduta del Lago di Garda. ### Introduzione: Malcesine - Veduta del Lago di Garda è un dipinto di Francesco Arata. Eseguito nel 1935, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di un paesaggio lacustre dalla notevole sensibilità e dal solido impianto disegnativo e compositivo, dipinto en plein air, come Arata aveva ricominciato a fare dopo una fase in cui la produzione maggiore era quella effettuata in studio, avendo per soggetti più ricorrenti la figura umana e la natura morta, in ossequio ai dettami novecentisti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Paesaggio della Val d'Aosta. ### Introduzione: Paesaggio della Val d'Aosta è un dipinto di Cirillo Bertazzoli. Eseguito verso il 1937, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di un paesaggio montano dall'impianto disegnativo e cromatico solido e robusto, e dalla composizione essenziale e ordinata, memore dei canoni novecentisti che Bertazzoli prese a seguire dopo il trasferimento da Venezia a Cremona nel 1923. L'opera fu esposta alla II Mostra d'Arte della Sezione di Cremona del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia e in quell'occasione venne acquistata dalla Fondazione Cariplo. Sul retro della tela è presente una composizione con una figura umana e una natura morta, interamente giocata sulle tonalità di blu." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La Pointe de la Hève, Sainte-Adresse. ### Introduzione: La Pointe de la Hève, Sainte-Adresse è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1864, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una veduta della spiaggia di Sainte-Adresse, vicino a Le Havre. Le pennellate testimoniano il minuzioso impegno di Monet nella resa della superficie della spiaggia e del mare, e della consistenza delle nuvole nel cielo. Il dipinto è inoltre una notevole prova dello studio delle vibrazioni della luce nella pittura en plein air. Collegamenti esterni. (EN) La Pointe de la Hève, Sainte-Adresse, su nationalgallery.org.uk. URL consultato il 28 marzo 2016." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La spiaggia a Trouville. ### Introduzione: La spiaggia a Trouville è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1870, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una composizione piuttosto atipica, con le figure ritratte da distanza ravvicinata, e questo potrebbe indicare che il dipinto nacque come bozzetto per una composizione più ampia. La donna sulla sinistra potrebbe essere Camille, la moglie del pittore, mentre l'altra sembra essere la moglie del pittore Eugène Boudin, le cui scene in spiaggia ebbero certamente influenza sull'opera di Monet. Cromaticamente, il dipinto è caratterizzato da un forte contrasto fra le vesti bianche in piena luce e i volti in ombra. Alcuni granelli di sabbia presenti nello strato d'olio sulla tela testimoniano che l'opera venne effettivamente realizzata en plein air. Riguardo alla National Gallery, in merito alle acquisizioni 1953 - 1962, possiamo notare che a La spiaggia a Trouville di Monet il museo affiancò, tramite acquisizioni, due dipinti riguardanti La plage a Trouville di Louis - Eugene Bodin, i quali, oltre che per meriti intrinseci, si legge nel catalogo, hanno un interesse aggiuntivo in quanto un tempo appartenevano a Claude Monet, di cui Bodin all'inizio della carriera fu un vero e proprio spirito guida." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il museo di Le Havre. ### Introduzione: Il museo di Le Havre è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1873, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di una veduta del Museo di belle arti di Le Havre dalle mura del porto vecchio. L'edificio fu distrutto durante la seconda guerra mondiale e venne ricostruito in stile moderno. Il dipinto appartiene a una serie di vedute della città natale realizzate fra il 1872 e il 1873 (all'epoca Monet risiedeva a Argenteuil ma tornava spesso a Le Havre), fra cui Impression, soleil levant." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Donna seduta su una panchina. ### Introduzione: Donna seduta su una panchina è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1874, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. La donna raffigurata era ritenuta essere Camille, la prima moglie di Monet; si tratta invece di una modella professionista, presente anche in alcuni dipinti di Degas. L'opera venne realizzata probabilmente ad Argenteuil, nel periodo estivo. Lo stile esecutivo, molto sciolto, è probabilmente dovuto all'influenza di Manet." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Scena di neve ad Argenteuil. ### Introduzione: Scena di neve ad Argenteuil è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1875, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di uno dei diciotto dipinti che Monet eseguì per immortalare l'eccezionale nevicata che colpì Argenteuil nell'inverno 1874-75. Il centro della composizione è il boulevard Saint-Denis, dove il pittore viveva; l'essenzialità dell'impianto compositivo e disegnativo è motivata dalla ricerca della resa atmosferica, caratterizzata da una quasi monocromia giocata sulle sfumature dei grigi e dei blu." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pioppi sull'Epte (Monet Londra). ### Introduzione: Pioppi sull'Epte è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1891, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Si tratta di uno dei ventitré dipinti realizzati da Monet su questo soggetto. I pioppi, sulla riva del fiume Epte nei pressi di Giverny, sono visti dal basso, da un'imbarcazione prestatagli dal pittore Gustave Caillebotte. Quando l'amministrazione cittadina decise di vendere all'asta gli alberi, Monet li comprò al fine di ritardarne l'abbattimento di alcuni mesi, per poter terminare la serie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La Senna a Port-Villez. ### Introduzione: La Senna a Port-Villez è un dipinto di Claude Monet. Eseguito nel 1894, è conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Nonostante il dipinto sia datato 1885, è probabile che sia stato realizzato nel 1894, anno in cui Monet dipinse a Port-Villez. La zona è caratterizzata da alte scogliere nei pressi della Senna, che il pittore raffigura rispecchiate nell'acqua dando un senso di precisa simmetria." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Inverno al parco. ### Introduzione: Inverno al parco è un dipinto di Giorgina Bertolucci di Vecchio. Eseguito verso il 1953, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di uno scorcio dove il soggetto scolastico è letto con attenzione agli effetti cromatici e tonali, freddi e sobri. Il dipinto venne esposto a una personale della pittrice alla galleria Gussoni di Milano, e in quell'occasione fu acquistato dalla Fondazione Cariplo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La casetta del giardiniere. ### Introduzione: La casetta del giardiniere è un dipinto di Amedeo Bianchi. Eseguito nel 1925, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Lo scorcio, gradevole per la vivacità cromatica e l'atmosfera solare, richiama le tipiche architetture di ambito veneziano, e in particolare della Giudecca, località che sembrerebbe confermata da un'iscrizione leggibile sul retro della tavola. Lo stile realizzativo tradisce l'influenza del vedutismo veneto del XIX secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Vaso di fiori con sfondo campestre. ### Introduzione: Vaso di fiori con sfondo campestre è un dipinto di Leonardo Borgese. Eseguito verso il 1957, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. In questa composizione il pittore tralascia volutamente la cura formale e prospettica. La vivacità della tavolozza non maschera un senso di inquietudine generato dal tronco scuro dell'albero dietro al vaso e dalla foglia caduta sul tavolo, divenuta ormai anch'essa natura morta." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Volto (Pompeo Borra). ### Introduzione: Volto è un dipinto di Pompeo Borra. Eseguito nel 1972, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Fra gli ultimi di una produzione sempre più intensa, questo ritratto femminile appare privo di ogni introspezione psicologica; la ieraticità del viso è resa dalla primitività del disegno, dall'innaturalezza dei colori e dall'assenza di ogni oggetto in grado di calare la figura in un'ambientazione riconoscibile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cestino con frutta e fruttiera bianca. ### Introduzione: Cestino con frutta e fruttiera bianca è un dipinto di Giovanni Brancaccio. Eseguito nel 1960, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Questa natura morta si colloca nel solco della produzione postbellica di Brancaccio: una pittura prevalentemente aniconica per soggetto ed essenziale quanto a forma e composizione, in risposta sia al formalismo e al monumentalismo novecentista, sia alle tendenze astratte di quegli anni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Martino (Breveglieri). ### Introduzione: San Martino è un dipinto di Cesare Breveglieri. Eseguito nel 1932, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di un'opera insolita nella produzione di Breveglieri, dedito principalmente al paesaggio, ai ritratti e alla pittura di genere. Il dipinto è incentrato sul disegno e sulla linea, più che sul colore. Risente dell'influenza dei preleonardeschi lombardi ma allo stesso tempo anche del primitivismo di Carrà. Il risultato è comunque in linea con la lirica tipica dell'autore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le ginestre (Verso il mare). ### Introduzione: Le ginestre (Verso il mare) è un dipinto di Gianfranco Campestrini. Eseguito nel 1968, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. In questo paesaggio, dai modi impressionisti ed emblematico della pittura più matura di Campestrini, lo sguardo dell'osservatore è portato a seguire l'andamento del sentiero e dell'ambiente naturale circostante, dalle ginestre in primo piano, alla baia sullo sfondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Battesimo di Cristo (Perugino Foligno). ### Introduzione: Il Battesimo di Cristo è un affresco del Perugino, realizzato tra il 1507 e il 1513 nell'Oratorio della Nunziatella a Foligno. ### Descrizione. L'affresco rimanda al Battesimo di Cristo di Perugia (parte del polittico di Sant'Agostino) e a quello di Città della Pieve. La composizione è tipica della fase tarda del Perugino: i due angeli in volo circondati da cherubini, presenti in quasi tutti gli affreschi del pittore, lasciano passare, al centro, la colomba dello Spirito Santo. Sulle sponde del fiume altri quattro angeli, due in preghiera e due in ginocchio, fanno risaltare il nucleo della composizione, ossia Cristo e San Giovanni. Il secondo, con una cinta di arbusti al petto, vestito da un mantello viola, con un piccolo recipiente versa l'acqua sul primo, che è in preghiera. Le due figure centrali sembrano camminare sull'acqua e, inoltre, i lineamenti dolcissimi, quasi idealizzati, accompagnati dai colori tenui, tipici della fase tarda del pittore pievese, rendono la composizione, che è anche un capolavoro di prospettiva, un perfetto dipinto rinascimentale. L'ambientazione è probabilmente uno scorcio delle campagne intorno a Foligno: in questo caso il Giordano sarebbe il Topino. Sopra l'affresco è collocata una lunetta, sempre del Perugino, raffigurante l'Eterno tra due angeli adoranti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La mano del violinista. ### Introduzione: La mano del violinista è un dipinto a olio su tela del futurista Giacomo Balla, realizzato nel 1912 e conservato alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra. ### Descrizione. Nella tela il pittore ha seguito, per una frazione di secondo, il magico spostamento delle mani di un violinista sullo strumento. L'immagine, che appare come una sequenza di fotogrammi lievemente sfalsati e sovrapposti, vince l'effetto statico e comunica una spettacolare impressione di velocità e movimento. L'opera, così come Bambina che corre sul balcone, mostra grande interesse, nutrito dall'artista sin dai primi anni del secolo, nei confronti della fotografia e rivela un'attenta riflessione sui principi della fotodinamica. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo e l'adultera (Mattia Preti). ### Introduzione: Cristo e l'adultera è un dipinto a olio su tela di Mattia Preti. È conservato presso la Galleria Regionale del Palazzo Abatellis di Palermo. Proviene dalla certosa di San Martino di Napoli come dono del re Francesco I delle Due Sicilie. ### Descrizione. L'opera raffigura il momento nel quale Gesù convince un'adultera che stava per essere lapidata a pentirsi dei propri peccati. Accanto alla donna dalle mani legate si trovano due figure maschili, una di spalle dietro di lei e una barbuta al suo fianco. Questa e altre tele dipinte dall'artista intorno alla metà del diciassettesimo secolo risentono dell'influenza del pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri, più noto come Guercino, soprattutto per la pennellata fluida. Mattia Preti realizzò anche un'altra opera basata su questo episodio biblico, conservata alla galleria Spada di Roma. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Mosè (Pietro Novelli). ### Introduzione: Mosè è un dipinto a olio su tela di Pietro Novelli. È conservato presso la Galleria Regionale del Palazzo Abatellis di Palermo. Proviene dalla Casa dei Padri Filippini all'Olivella di Palermo. ### Descrizione. Il quadro è un semplice ritratto del profeta Mosè, che tiene in mano una delle tavole della Legge dategli da Dio, secondo il libro dell'Esodo. Vi si possono leggere delle parole in latino. Mosè è raffigurato davanti a uno sfondo scuro, e con metà del volto in penombra. L'altra metà illuminata consente di vedere le rughe del profeta anziano, un segno di realismo. Tra i capelli, invece, si possono appena vedere i due fasci di luce che fanno parte dell'iconografia del personaggio. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sant'Agata in carcere visitata da san Pietro. ### Introduzione: Sant'Agata in carcere visitata da san Pietro è un dipinto a olio su tela del pittore francese Simon Vouet. È conservato presso la Galleria Regionale del Palazzo Abatellis di Palermo. Proviene dall'ex collegio dei Gesuiti al Cassaro. ### Descrizione. L'opera ritrae sant'Agata, una vergine catanese che venne imprigionata e torturata a causa della sua fede cristiana, prima di venire uccisa. Durante la sua prigionia, Agata ha una visione e vede davanti a sé un angelo che regge una candela e san Pietro, uno dei dodici apostoli di Cristo, nonché uno dei primi martiri. Il santo guarisce i suoi seni, che le erano stati strappati con degli strumenti di tortura.Il gesto della mano che indica il petto di Agata richiama quello di Gesù nel dipinto caravaggesco Vocazione di San Matteo, che si trova alla chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. L'opera è anche influenzata da un quadro sullo stesso tema artistico dipinto da Giovanni Lanfranco nel 1614 circa, oggi conservato alla galleria nazionale di Parma: entrambe le tele raffigurano la santa illuminata, un angelo che regge una candela e san Pietro in controluce, anche se nell'opera di Vouet l'apostolo è più illuminato rispetto al quadro di Lanfranco. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Amore dormiente. ### Introduzione: L'Amore dormiente è un dipinto a olio su tela del pittore napoletano Battistello Caracciolo. È conservato presso la Galleria Regionale del Palazzo Abatellis di Palermo. Proviene dall'ex Museo Nazionale di Palermo. L'opera è databile al 1622 circa. ### Descrizione. Il quadro raffigura un amorino nudo che dorme, disteso su un lato, e con molta probabilità si ispira all'Amorino dormiente del Caravaggio, un quadro dipinto tra il 1608 e il 1609 e oggi conservato alla galleria Palatina di Firenze. Si suppone che Battistello Caracciolo abbia potuto vedere il quadro caravaggesco durante il suo soggiorno a Firenze, registrato intorno al 1618. In questa tela l'influenza dell'artista lombardo si ritrova nella linea di contorno del soggetto, nella resa plastica del nudo e nel tenebrismo tipico dei caravaggisti. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La consegna di Palermo da parte dei musulmani. ### Introduzione: La consegna di Palermo da parte dei musulmani è un dipinto a fresco di Giuseppe Patania, datato 1830. Si trova nella volta della Sala Gialla del Palazzo dei Normanni (o Palazzo Reale) di Palermo. ### Descrizione. L'opera di Patania raffigura la consegna simbolica delle chiavi della città di Palermo da parte dei saraceni ai normanni guidati da Ruggero I di Sicilia e Roberto il Guiscardo nel 1072, arabi che occupavano la città dall'831. L'affresco è uno dei tre dipinti presenti sulla volta della Sala Gialla e dedicati al tema della conquista normanna di Palermo avvenuta nel 1072. Ad esso si aggiungono le opere “La presa di Palermo da parte dei normanni” di Giovanni Patricolo ed “Il ritorno di Nicodemo al soglio vescovile di Palermo” di Vincenzo Riolo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Boulevard Saint-Denis (Attilio Cavallini). ### Introduzione: Boulevard Saint-Denis è un dipinto di Attilio Cavallini. Eseguito verso il 1935, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di uno scorcio di Boulevard Saint-Denis, dove Cavallini prese dimora nel suo primo soggiorno parigino (1911); l'opera, attribuibile alla maturità del pittore, è caratterizzata da tocchi vivaci ed impressionisti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Via Monte di Pietà nel 1840. ### Introduzione: Via Monte di Pietà nel 1840 è un dipinto di Giovanni Colombo. Eseguito verso il 1970, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di uno scorcio della milanese Via Monte di Pietà ambientato in epoca ottocentesca e realizzato con un tratto pittorico ancora tardo-ottocentesco, denotando un interesse al passato caratteristico della produzione di Colombo. In fondo alla via è riconoscibile il palazzo del Genio Militare austriaco, in seguito demolito e sostituito dalla Ca' de Sass, sede della Cariplo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Santa Margherita Ligure (Aldo Conti). ### Introduzione: Santa Margherita Ligure è un dipinto di Aldo Conti. Eseguito nel 1933, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. In questo scorcio di Santa Margherita Ligure l'equilibrata composizione è costituita dalle linee della costa e del paese che guidano l'occhio verso l'orizzonte. Sulla parte sinistra le pennellate sono più precise mentre tendono a distendersi negli spazi del mare e del cielo. I colori sono tenui e l'atmosfera è leggermente malinconica. Il dipinto combina il gusto paesaggistico impressionista con lo stile del naturalismo lombardo, di cui Conti fu esponente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Barbagli plenilunari. ### Introduzione: Barbagli plenilunari è un dipinto di Salvatore Corvaya. Eseguito nel 1924, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Il paesaggio è uno dei soggetti che l'autore praticò con minor frequenza e solo in fase matura. In questo dipinto è comunque rinvenibile una notevole aderenza all'ormai tramontato gusto verista, come consuetudine nella produzione di Corvaya; il titolo e la forte connotazione chiaroscurale dell'opera, ai limiti dell'oleografico, richiamano invece il gusto tardoromantico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pianura verso Roma, da Tivoli. ### Introduzione: Pianura verso Roma, da Tivoli è un dipinto di Ettore Cosomati. Eseguito probabilmente tra il 1930 e il 1935, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di un paesaggio dalle caratteristiche tipiche della fase tarda della produzione dell'autore: la ricerca è orientata alla resa dei volumi e di un'atmosfera quanto più possibile nitida e cristallina; le pennellate sono larghe e materiche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fregio di Palazzo Stoclet. ### Introduzione: Il Fregio di Palazzo Stoclet è un mosaico realizzato da Gustav Klimt tra il 1905 e il 1909 per il Palazzo Stoclet, a Bruxelles. I suoi cartoni preparatori sono oggi esposti al Museum für angewandte Kunst di Vienna. ### Descrizione. Klimt, designato realizzatore del fregio decorativo previsto per la sala da pranzo dell'abitazione Stoclet, si buttò a capofitto nella realizzazione dell'opera commissionatagli, che rappresenta uno dei suoi capolavori del “periodo d'oro”. Klimt prese talmente a cuore la commissione che non si limitò alla definizione dei cartoni preparatori, ma decise di collaborare in prima persona al progetto a fianco degli artigiani. Mai come in quest'opera Klimt fece uso della tecnica musiva, arte appresa soprattutto durante i viaggi a Ravenna. L'artista optò per un mosaico in cui predominavano le forme geometriche, motivo che doveva riprendere l'intera struttura. Il fregio, che occupa i due lati più lunghi dalla sala rettangolare e che si allaccia alla parete più stretta tramite un mosaico realizzato da motivi astratto-geometrici, è formato da un totale di quindici pannelli. Il mosaico, eseguito su un fondo di marmo bianco, è sfarzosamente decorato da elementi di rame, argento, mosaico d'oro, pietra dura, corallo e maiolica colorata. Nella rappresentazione vengono meno le «forze avverse» che avevano caratterizzato il Fregio di Beethoven. Non poteva esserci posto per presenze ostili in una così perfetta realizzazione dell’arte totale secessionista, obiettivo giunto a compimento soprattutto grazie alla decisione dello stesso Stoclet di non porre limiti di spesa. Per la realizzazione del mosaico dei due lati più lunghi, Klimt progettò cartoni di sette metri ciascuno, nei quali il protagonista era l'Albero della vita. All'interno dell'Albero trovano posto anche le figure dell'Attesa e dell'Abbraccio. È presente anche la rappresentazione della morte, attrice inevitabile del ciclo vitale, personificata nel rapace nero posato su un ramo. Nelle rappresentazioni dell'Attesa e dell'Abbraccio si assiste alla perfetta realizzazione dello stile delle opere del “periodo d'oro” di Klimt. Le due rappresentazioni presentano infatti un forte contrasto tra il realismo dei volti e degli arti e l'astrattismo dei corpi, caratterizzato dalla bidimensionalità e da una serie di disegni geometrici e astratti. I motivi utilizzati per la decorazione delle vesti dei personaggi attingono a un repertorio decisamente vario. Oltre alle figure geometriche possiamo infatti trovare rappresentazioni di animali o del mondo vegetale e richiami alla simbologia religiosa orientale, tema da cui è ripreso il motivo dell'occhio egizio. Non c'è comunicazione fra i tre personaggi della rappresentazione. Lo sguardo dell'Attesa, volto verso la coppia di amanti, corre parallelamente ai margini del fregio. La coppia abbracciata invece appartiene a uno scenario indipendente; l'uomo, che dà le spalle allo spettatore, ha la testa completamente abbandonata dietro quella dell'amata, la quale invece ha gli occhi chiusi. Lo scenario pone i soggetti del fregio e l'osservatore su due piani distinti: l'unico contatto fra le due parti viene stabilito attraverso gli innumerevoli occhi germogliati dall'albero e inseriti nelle vesti dei personaggi. Questo fa in modo che l'osservatore sembri scrutato dal mosaico attraverso mille occhi. I cartoni preliminari sono un esempio tipico del metodo di lavoro di Klimt, che realizzava i suoi bozzetti con la precisione di un'opera d'arte finita. Per la realizzazione dei preliminari utilizzò colori a tempera, acquerello, matite e gessetti, e impreziosì il tutto con applicazioni in oro e argento. Vi erano inoltre numerose annotazioni scritte di pugno dall'artista nelle quali veniva descritto con precisione come dovevano essere realizzati i vari elementi del fregio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fanciulle sulla riva della Senna. ### Introduzione: Signorine in riva alla Senna, è un dipinto di dimensioni 174x200 realizzato da Gustave Courbet del 1857. È esposto al Museo del Petit Palais di Parigi. Courbet appartiene alla corrente del realismo francese, un movimento artistico che nasce in Francia a metà Ottocento portavoce di una realtà borghese ormai declinata al fascino e alla compostezza che caratterizzava le corti di fine Settecento e primo Ottocento. ### Descrizione dell'opera. L'opera di grande fascino è la rappresentazione dettagliata e accurata di una borghesia parigina ormai prona ad ogni corruzione morale, in cui l'eleganza e il fascino hanno lasciato il posto ad una degenerazione dei costumi che le assimila alla scurrilità del popolo. Gustave Courbet attraverso una posizione delle figure precisa, si pone l'intento di deridere la borghesia francese, mettendola in ridicolo attraverso una posa estranea alle buone maniere dell'epoca. Le due donne sdraiate a terra si armonizzano in una composizione naturalistica dettagliata in cui emerge la vena realista tanto estrema che anche i suoi più grandi ammiratori affermano sia andato “fuori strada”. Le due donne adagiate sul prato sono raffigurate impigrite e annoiate, l'una vestita con colori chiari, tendenti al celeste simbolo di grande pudore smorzato con una pesantezza nei gesti che soffocano ogni eleganza con cui sarebbe dovuta apparire. L'altra, vestita in rosso è pensierosa, con uno sguardo assente ammira la natura ma non con l'interesse che si potrebbe avere nei confronti di tali spettacoli bensì con una superficialità e non curanza che provocano nell'osservatore un sentimento di ostilità nei confronti della classe borghese, che di fatto è l'intento dell'artista. Il paesaggio non è tralasciato, ogni particolare è curato con una precisione unica, l'influenza della Scuola di Barbizon è nota dalle particolari ombreggiature date dalle fronde degli alberi, sia sull'erba dove sono adagiate le signorine, che sulla Senna retrostante. L'unione tra paesaggio e natura è data dal mazzolino di fiori presente tra le protagoniste, simbolo di armonia con il paesaggio. Nota è la differenza tra la leggerezza e raffinatezza dei fiori, dell'ambiente e la pesantezza delle donne annoiate. In lontananza tra gli alberi si intravede una barchetta di legno." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sacrificio di Ifigenia (Pietro Testa). ### Introduzione: Il Sacrificio di Ifigenia è il tema di una incisione e di un dipinto del pittore lucchese Pietro Testa. ### Descrizione. L'episodio raffigurato è riportato da varie fonti antiche: l'Ifigenia in Aulide di Euripide, l'Agamennone di Eschilo (una delle tragedie dell'Orestea), Le metamorfosi di Ovidio. La sostanza dei fatti è così sintetizzabile: i Greci, sotto il comando di Agamennone, si sono riuniti presso la città di Aulide, in Beozia, dalla quale poi salpare alla volta di Troia. La perdurante bonaccia dei venti però impedisce alle navi greche di prendere il mare e la forzata promiscuità degli eserciti nella città favorisce il diffondersi di un'epidemia. Il malcontento monta e l'autorità di Agamennone vacilla. Il re allora interroga l'indovino Calcante per avere lumi sul da farsi. Questi gli rivela che la difficile situazione è frutto dell'ira di Artemide verso lo stesso Agamennone reo di aver ucciso, durante una caccia, una cerva cara alla dea. Il solo modo per superare l'impasse – prosegue Calcante – è sacrificare ad Artemide Ifigenia, figlia di Agamennone. Il capo dei Greci accetta e fa in modo che la fanciulla, accompagnata dalla madre Clitennestra, raggiunga la Beozia: per indurre madre e figlia al viaggio Agamennone, mentendo, fa sapere loro che Achille ha chiesto Ifigenia in sposa. All'arrivo di Ifigenia in Beozia l'inganno di Agamennone è presto svelato, ma la ragazza accetta egualmente di immolarsi per consentire all'esercito greco di raggiungere Troia. Ifigenia è così condotta all'altare di Artemide per essere sacrificata mentre Clitemnestra e, nonostante tutto, lo stesso Agamennone si disperano. Partecipa al rito anche Achille pronto a strappare Ifigenia ai suoi carnefici se questa all'ultimo momento cambiasse proposito. Quando l'atto sacrificale sta per compiersi irrompe sulla scena la stessa Artemide che, mossa a pietà dalla abnegazione di Ifigenia, le salva la vita imponendo che in luogo della giovane principessa venga immolata una cerva. Ogni elemento della storia trova posto nella stampa del Testa. Al centro, seduta, c'è Ifigenia, seminuda e con le spalle poggiate all'ara di Artemide, identificata anche dall'iscrizione in greco, che placidamente accetta il suo destino. All'estrema destra vi è Achille in posizione stante e con la mano alla spada. Sulla sinistra Clitemnestra ed Agamennone sono straziati dal dolore e non possono reggere la vista del sacrificio della loro figlia: il re di Micene si copre il volto col mantello mentre la madre di Ifigenia volge il capo in direzione opposta all'altare. Quando l'aguzzino si accinge a sgozzare la giovane vittima cala dal cielo Artemide che con la mano destra indica in direzione di una cerva, miracolosamente apparsa sul luogo, con la quale sostituire Ifigenia nel sacrificio. L'improvvisa apparizione della dea suscita lo stupore dei sacerdoti e dei carnefici che sorpresi volgono repentinamente lo sguardo in direzione di lei. Sullo sfondo le navi greche alla fonda e una distesa di cadaveri sulla spiaggia - i morti mietuti dalla pestilenza che ha colpito Aulide - rammentano la causa della tragedia appena sventata. Nel cielo si addensano le nubi: la sfavorevole bonaccia sta per cedere il passo all'alzarsi dei venti. Vari aspetti della composizione evidenziano l'erudizione per la quale Pietro Testa era apprezzato dai suoi contemporanei. La già menzionata figura di Agamennone che si fa schermo col mantello per non vedere la morte della figlia deriva dalle descrizioni di un dipinto di Timante, parimenti dedicato al sacrificio di Ifigenia, fatte da Plinio ed altri autori latini che concordemente riferiscono della velatura del viso del re. Questo antichissimo dipinto, evidentemente celebre nel mondo antico, è ovviamente perduto ma una sua possibile derivazione è rinvenibile in un affresco pompeiano ove si vede, per l'appunto, Agamennone celato sotto il mantello mentre Ifigenia è condotta al sacrificio. Anche nella figura di Ifigenia raffigurata nella stampa del Testa si coglie un colto rimando, questa volta di tipo figurativo. Essa è infatti è una ripresa pressoché letterale della stessa Ifigenia scolpita in rilievo sul fregio di un pregevole cratere neoattico noto come Vaso Medici, ora agli Uffizi, ma nel Seicento ancora a Roma, nella villa pinciana dei Medici. La familiarità del Testa con questo prezioso reperto, del resto, sembra essere provata anche da alcuni documenti relativi all'attività del pittore lucchese di riproduzione di antiche sculture romane da lui svolta su incarico di Cassiano dal Pozzo per la realizzazione del celebre Museo Cartaceo raccolto da quest'ultimo. Presso la Royal Library di Windsor Castle, inoltre, si conversa un disegno con una parziale riproduzione del fregio del cratere mediceo (probabilmente riferibile alle ricerche antiquarie promosse da Cassiano dal Pozzo) che secondo alcuni spetterebbe proprio al pittore lucchese. Anche il bel dettaglio del vaso della stampa (a sinistra, tra Ifigenia e Achille) decorato da un rilievo raffigurante Artemide impegnata nella caccia ad un cervo evoca le conoscenze e le passioni antiquarie di Pietro Testa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Santi in adorazione dell'eucaristia. ### Introduzione: Santi in adorazione dell'eucaristia è un dipinto conservato nella chiesa della Santissima Annunziata di Lucca e attribuito da Roberto Contini a Giovanni Marracci. ### Descrizione. Anche se non è possibile risalire alla collocazione originaria di quest'opera, Contini ne ha proposto la datazione alla fine degli anni settanta e ottanta del Seicento in base all'impronta lucchese del santo inserito al centro, forse Francesco d'Assisi, in adorazione del pane eucaristico. I personaggi in questa tela sono l'Arcangelo Raffaele che accompagna il Bambino verso il pane eucaristico. Fra le rocce del sentiero appaiono le figure dei santi Gaetano, Ignazio di Loyola, Domenico e Antonio da Padova e nella zona superiore appaiono la Vergine e gli angeli col calice dell'eucaristia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Profezia di Basilide. ### Introduzione: La Profezia di Basilide è il soggetto di un dipinto e di un'incisione di Pietro Testa. Quest'ultima fu ideata dal pittore lucchese ma fu trasposta su rame (forse poco dopo la morte di Pietro) da suo nipote Giovanni Cesare Testa. ### Descrizione e stile. La disposizione lineare degli astanti richiama la tipica composizione di un fregio all'antica che rimanda sia alle profonde conoscenze antiquarie di Pietro Testa sia agli esempi dell'amico e mentore del lucchese Nicolas Poussin. La limpidezza scultorea della figura di Cristo in particolare - della quale si conserva un disegno preparatorio al British Museum - sembra derivare da un capolavoro del grande pittore francese quale il Compianto ora custodito nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. La posizione in diagonale di Gesù e l'abbandono del suo corpo sorretto dagli angeli rinviano allo stesso tempo a modelli vandykiani, al Testa forse noti grazie a derivazioni lucchesi viste in gioventù, che a loro volta discendono da invenzioni di Annibale Carracci di alcuni decenni prima. La scena ha un'ambientazione quasi notturna. Emergono dalle tenebre la veste di Basilide, il sudario su cui poggia il corpo di Cristo e il globo di luce alle spalle di Dio. Oltre al già indicato studio del British, si conserva presso la Rugby Art Gallery (nella contea del Warwickshire in Inghilterra) il disegno preparatorio dell'intera composizione. Una ripresa della composizione del Testa ed in particolare della figura di Cristo, sembra scorgersi nella Pietà di Charles Le Brun, eseguita dall’artista francese probabilmente durante il suo soggiorno romano." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il bacio (Munch). ### Introduzione: Il bacio è un dipinto a olio su tela (99x81 cm) di Edvard Munch, realizzato nel 1897 ed è conservato nel Museo Munch di Oslo. ### Descrizione. Il bacio è un dipinto a olio su tela, alto 99 e largo 81 centimetri. Raffigura una coppia circondata dall'oscurità, in una stanza rischiarata solo da un raggio di luce proveniente da una finestra parzialmente ricoperta da una tenda. I due si abbracciano strettamente, fino a perdere la propria identità, allorché si miscelano in un'unica forma priva di tratti distintivi. La critica d'arte Roberta Smith sottolinea come Munch abbia favorito «pennellate lunghe [...] che più che dipinte sembrano macchie».Nel 1892, cinque anni prima della stesura de Il bacio, Munch aveva eseguito un'altra tela sul medesimo soggetto: si tratta de Il bacio con la finestra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Trittico della Vendetta. ### Introduzione: ll Trittico della Vendetta è un trittico ideale, opera del pittore veneziano Francesco Hayez, risalente a metà del diciannovesimo secolo, e avente come tema quello della vendetta per amore. Maria, l'eroina protagonista della storia narrata dal trittico, nella prima tela viene consigliata dall'amica Rachele a servirsi dello strumento della delazione politica per vendicarsi dell'amante che l'ha tradita; nella seconda, convinta da Rachele, imbuca la lettera letale; nella terza si pente del proprio gesto e tenta di impedire la consegna della denuncia anonima. ### Descrizione. La tela ricrea il momento in cui Rachele tenta di convincere l'eroina Maria, avvolgendola nel suo fitto parlare maligno. La figura di Rachele è tutta protesa in avanti sul corpo dell'amica che appare insofferente e convinta a non prestare ascolto alle parole di Rachele. La mano di Maria si allunga verso la lettera che contiene la denuncia: lo spettatore non sa se il gesto dell'eroina è volto ad afferrare la lettera o a respingerla. Questo gesto ambiguo è una sintesi dello stato d'animo di Maria, costantemente indeciso tra il denunciare l'amante, e cedere così alla vendetta, e il perdono. Sul volto di Maria, incorniciato da un lungo velo nero fluttuante, colpiscono gli occhi segnati da un accenno di occhiaie che suggeriscono una notte insonne e lo sguardo intenso, ostinatamente fisso, tutto rivolto verso l’intimo ribollire dei suoi sentimenti contrastanti. Nella mano ha la maschera che ormai si è tolta. La figura di Rachele, al contrario, è resa più inquietante dalla bautta nera che su di lei si carica di significati sinistri. Una placida giornata sulla laguna fa da scenario all'intrigo ordito in primo piano dalle due donne. Lo sfondo raffigura un tipico ambiente veneziano: il cielo dai colori pastello, leggermente velato da nuvole rosee, l’acqua di un canale e lo scorcio di un palazzo mettono in risalto l’epifania del dolore della protagonista Maria, condensato in un solo gesto, quello del braccio proteso verso la denuncia impugnata da Rachele. L'efficacia drammatica con cui è rappresentata la scena viene identificata nel contrasto tra i due diversi caratteri femminili e nel sentimento di soffocante attesa che la domina, immortalata nel momento in cui Maria sta per afferrare la lettera di delazione preparata da Rachele. Evidente è la maestria con cui Hayez è riuscito a riprodurre le diverse caratteristiche degli abiti: dai temi floreali dei tessuti della veste di Rachele, alla lucentezza della seta o alla trasparenza del velo, entrambi facilmente visibili nei vestiti di Maria. ### Descrizione. L’architettura maestosa dell’edificio raffigurato a destra, la veduta nel fondo della laguna, alcune gondole galleggianti su questa e la magnificenza dei circostanti palazzi, facevano capire che il luogo del fatto narrato in questo dipinto era Venezia. Il tempo sembra essersi fermato. L'ambiente e la luce sono ovattati, l'aria è rarefatta dalla nebbia che avvolge morbidamente il profilo architettonico della chiesa della Salute, visibile alle spalle di Maria. Sembra una scena teatrale. La maestria di Hayez sta anche nell'essere riuscito a contestualizzare la vicenda con pochi ma significativi particolari. Il soggetto del dipinto è una splendida figura di donna, la stessa Maria protagonista dell'episodio precedente, una dama del raffinato mondo veneziano. Il suo corpo sembra immobile, come pietrificato; è reclinato in avanti, quasi a indicare un’ultima flebile esitazione. Il suo viso è segnato da un dolore lacerante in cui appaiono evidenti i segni di lacrime; nonostante questo, il suo volto possiede ancora una bellezza fulgente, ed è illuminato dal prezioso verde smeraldo della veste che, per un orchestrato gioco di ombre e di luci, assume cromaticamente toni scuri e cangianti. Una luce naturale avvolge Maria rendendo le sue forme morbide e il suo incarnato vellutato. In 'Accusa segreta' sono da sottolineare soluzioni formali d’altissima qualità. nel taglio scenografico dell’ambientazione architettonico-paesaggistica;. nella ripresa ravvicinata (di grande suggestione drammatica) del volto femminile, tormentato e contratto;. nella resa della veste color smeraldo e del velo nero trasparente;. nell’uso sapiente della luce e del controluce, che staglia i contorni della silhouette sullo sfondo ombroso delle arcate di Palazzo Ducale e di una Venezia assolata e afosa.La sensualità di Maria trova il suo sfondo in una Venezia soffocata dalla calura estiva dove l'ombra architettonica del Palazzo Ducale sembra formare una pericolosa trappola. È possibile vedere tale impostazione compositiva nel disegno a matita e carboncino, già prospetticamente impostato. Il rapporto tra le diverse stoffe dell'abito e il velo nero disteso sulla sagoma della donna in controluce esaltano il volto di Maria e il suo seno. Accusa segreta costituisce una rappresentazione enigmatica e sensualissima della donna, ma anche una potente allegoria di Venezia, eletta a città dell’intrigo e della seduzione, delle maschere e delle avventure, del conflitto tra ragioni del cuore e ragioni di Stato, secondo un giudizio diffuso in ambito letterario internazionale nella prima metà dell’Ottocento;. ### Descrizione. La luce è soffocata. L'ombra di Rachele è bieca e opprimente. Rachele, col dito alzato, ammonisce Maria per il suo pentimento, la quale cerca di liberarsi dalla presa dell'amica per tentare la resa della denuncia, ora in mano all'uomo vestito di rosso. Rispetto ai classici dipinti di Hayez si notano una minore incisività nel disegno e una condotta cromatica più sfrangiata. Rispetto alla bozza per il dipinto originale l'ingresso di Ca' Bernardo a San Polo appare più abbreviato: il portone, dal taglio diverso, incombe e conferisce drammaticità; i due putti reggistemma sono stati sostituiti da due angeli inginocchiati." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Assunzione della Vergine (Fernández). ### Introduzione: L'Assunzione della Vergine è una pittura su legno (167x115 cm) di Pedro Fernández de Murcia, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo della frazione di Pisciarelli del comune di Bracciano. ### Descrizione e stile. La tavola raffigura gli apostoli intorno al sepolcro della Vergine e l'accoglimento della stessa da parte del Cristo, attorniata dai sette arcangeli e da cinque angioletti. Si ritrovano delle somiglianze stilistiche, per via della separazione tra parte terrestre e celeste, con la Disputa e la Pala Oddi di Raffaello, realizzata verso il 1503. Francesco Abbate (1803) collegava l'Assunzione con la Visione del Beato Amedeo Menez. Le due opere vanno lette in stretta continuità, stilistica e iconografica. Il motivo dei sette arcangeli ripetuto in entrambe (nell'Assunta troviamo i loro nomi da sinistra a destra: Eucudiel, Saltiel, Rafael, manca Michael, Gabriel, Uriel, Barchiel) trova riscontro nell'angelologia amadeita in cui, nel secondo raptus, sono espresse tutte le funzioni che svolge ciascun angelo. Per quanto riguarda la datazione dell'opera, Marco Tanzi conferma la datazione (1516) proposta da Francesco Abbate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Inger sulla spiaggia. ### Introduzione: Inger sulla spiaggia (Inger på stranden), inizialmente intitolato Notte d'estate, è un dipinto a olio su tela (126×161 cm) del pittore norvegese Edvard Munch, realizzato nel 1889 e conservato al museo d'arte di Bergen. ### Descrizione. Il dipinto raffigura Inger, la giovane sorella di Munch, mentre siede da sola sulle rocce granitiche della scogliera di Åsgårdstrand, in Norvegia. La sua veste bianca diafana è in netto contrasto con il grigiore delle pietre e con i toni blu e violacei dell'acqua marina alle sue spalle. La scena è ambientata in estate, come suggerito dal titolo originario del dipinto e dalla luce calda e diffusa che pervade la scena, tipica delle sere di luglio del Nord." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Affreschi di palazzo Sampieri. ### Introduzione: Gli affreschi di Palazzo Sampieri (poi Sampieri-Talon), a Bologna, sono un'opera pittorica realizzata da Annibale, Agostino e Ludovico Carracci. Si tratta dell'ultima impresa collettiva dei tre artisti bolognesi. ### Descrizione. Protagonista degli affreschi di Palazzo Sampieri è Ercole cui sono dedicate quattro delle sei scene complessive. La presenza di Ercole nelle decorazioni cinquecentesche di dimore gentilizie è tutt'altro che rara (esempi se ne trovano a Palazzo Te a Mantova, a Villa d'Este a Tivoli, nel Palazzo Farnese di Caprarola per citare solo alcuni precedenti) ed è connessa all'affermarsi in epoca rinascimentale di una visione del semidio quale personificazione allegorica della virtù che sconfigge il vizio, a sua volta simboleggiato dalle tante creature mostruose che l'eroe sottomette nel corso delle sue fatiche. Anche l'impresa decorativa dei Carracci da questo punto di vista non fa eccezione comparendovi Ercole (specie nelle scene dei soffitti) chiaramente come esempio virtuoso. Non casualmente pertanto diverse riprese dagli affreschi di Palazzo Sampieri si trovano nel Camerino Farnese, prima grande impresa artistica di Annibale Carracci a Roma, che è un'ulteriore raffigurazione - e tra le più significative iconograficamente - delle storie di Ercole come allegoria morale della vittoria del bene sul male. Il precedente del Tibaldi in Palazzo Poggi, oltre alla già osservata influenza sull'inquadramento prospettico degli affreschi Sampieri, venne ripreso anche sul piano più strettamente stilistico. Le muscolose figure dei dipinti carracceschi, in primis quella di Ercole, sembrano infatti modellate sui giovani nudi del Tibaldi (a loro volta chiaramente di derivazione michelangiolesca) poggiati sui cornicioni illusionistici della sala ove sono raffigurate le Storie di Ulisse, giovani atleti anch'essi scorciati in sottinsù. Oltre al Tibaldi, tra gli altri possibili riferimenti dell'ultima prova congiunta dei Carracci è indicata anche una serie di ottagoni con temi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio dipinti dal Tintoretto, nel 1541, per la decorazione del soffitto di un palazzo veneziano. Quanto alla spettanza dei singoli affreschi a ciascuno dei Carracci, sostanzialmente incontroversa è l'attribuzione delle scene dei soffitti. Per quel che riguarda i camini, invece, mentre è ampiamente condivisa l'individuazione di quello di mano di Ludovico, collocato nella prima sala, qualche dubbio permane sull'assegnazione di quelli delle altre due ad Annibale ed Agostino. Sembra comunque prevalere l'attribuzione al maggiore dei fratelli del camino della seconda sala e ad Annibale di quello della terza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Passa un treno. ### Introduzione: Passa un treno è un dipinto di Giuseppe De Nittis. Realizzato prima del 1880, è conservato alla Pinacoteca De Nittis di Barletta. ### Descrizione. Giuseppe De Nittis, con uno sbuffo di fumo bianco che attraversa campi aridi, dilatandosi ed espandendosi trasversalmente, rappresenta il procedere del treno, punto di fuga della composizione pittorica. La linea dell'orizzonte spartisce il dipinto di due parti: in alto, un cielo grigio e livido, con nuvole gravide di pioggia, in una rigida giornata invernale; in basso, campi bruni e secchi, con uno sparuto gruppo di betulle spoglie. In primo piano, a sinistra, due contadine sono chine, di spalle, intente al loro lavoro e indifferenti al passaggio del treno. Il fazzoletto annodato sulla testa fa pensare ad un abbigliamento contadino di tipo francese. Il moderno mezzo meccanico, in movimento, si inserisce in un paesaggio naturale, attraversando i campi e senza imprimere mutamenti sostanziali alla realtà circostante; come se, una volta svaporato il fumo bianco, tutto debba necessariamente tornare come prima. Il dipinto fu ideato durante uno dei viaggi che Giuseppe De Nittis compì, tra Parigi e Londra, a partire dal 1880. ### Stile. Giuseppe De Nittis apparteneva alla Scuola di Resìna; spesso dipingeva all'aria aperta, scegliendo soggetti di ambiente contadino. Durante i frequenti soggiorni in Francia aveva visto opere della Scuola di Barbizon, cui questo dipinto si ispira, per i colori sobri e per il paesaggio spoglio e solitario. L'attenzione di Giuseppe De Nittis per il passaggio di un mezzo meccanico prelude anche a tematiche tipiche del Futurismo. L'opera fu esposta a Torino alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti nel 1880, alla Biennale di Venezia nel 1914, a Napoli alla mostra De Nittis e i pittori della 'Scuola di Resina' nel 1963, e nel 1991-1992 in Vaticano (Braccio di Carlo Magno) alla mostra Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij organizzata per onorare il centenario dell'enciclica Rerum Novarum." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Donne che portano fascine a Porto d'Anzio. ### Introduzione: Donne che portano fascine a Porto d'Anzio è un dipinto di Giovanni Costa, detto Nino (1826-1903), datato 1852 e conservato a Roma, alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea. ### Descrizione. Il soggetto si inserisce nel filone di una maggiore consapevolezza sulla penosa vita quotidiana delle classi più umili, sull'onda del pensiero positivista e delle nuove ideologie umanitarie. Il cadenzato e ritmico incedere delle tre donne - vestite in costume - che scendono verso la sponda marina, evocava anche immagini arcaiche. Le barche vuote, alla luce fredda dell'alba; la sabbia con i resti ossei di una vacca e la rena brulla con sterpi contorti rappresentano una penosa e quotidiana discesa agli Inferi delle donne. ### Stile. Aveva ventisette anni, Giovanni Costa, e già aveva elaborato la sua poetica e fissato la sua tecnica di ripresa dal vero. Per prima cosa realizzava sul posto un rapido bozzetto ad olio; poi completava l'idea, fissando i particolari in bozzetti e disegni; infine realizzava il quadro completo nel suo studio. Di questo dipinto si conoscono vari studi: uno rappresenta la barca che è al centro, un altro studio presenta l'insieme e vari disegni hanno particolari del quadro. Nella realizzazione della pittura Costa sovrapponeva strati sottili di colore, tono su tono, fino a raggiungere il risultato desiderato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Boscaiole con fascine. ### Introduzione: Boscaiole con fascine è un dipinto di Cristiano Banti. Databile tra il 1881 e il 1889, è conservato nella Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, a Firenze. ### Descrizione. Una donna, verso sinistra, è seguita a breve distanza da altre due donne. In secondo piano si vede un carro con una figura e, in lontananza, case e figure minute sulla collina. Tocchi rapidi di colore bianco o giallo sul cielo, rialzi di bianco sulle vesti e sulle gambe, velature cilestrine per accentuare la profondità del paesaggio, sotto un cielo attraversato da nuvole corpose. Le predone di campagna, dette anche facidanni, sono dedite ad un lavoro femminile sconosciuto e clandestino. Donne vestite di cenci, strappati nella fatica e nella fuga, costrette a rubare per sopravvivere, a caricarsi di pesanti fardelli: schiena arcuata e capo basso, le gambe appesantite dalla fatica, muscolose, forti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La Metallurgica II. ### Introduzione: La Metallurgica II è un dipinto del pittore postmacchiaiolo Mario Puccini, firmato e datato 1913 e conservato a Livorno. ### Descrizione. Sul molo di Livorno: la banchina lungo un canale, un edificio squadrato con tegole rosse, pesanti barconi ancorati, rotaie, uomini che scaricano ceste di carbone da una barca, altri uomini che spingono un carrello pieno di carbone verso l'officina metallurgica che si erge scura, con il grosso comignolo della sua fornace. Protagonisti sono gli operai, concentrati nel loro duro lavoro. Sono figure potenti e in movimento: i visi nascosti o in ombra, gli abiti da lavoro grigio-azzurri. Si apre in lontananza un cielo chiaro con nuvole bianche che - insieme all'acqua stagnante del canale che sbocca in mare e a quel rialzo di sabbie brulle sullo sfondo - sulla scena rappresenta la natura. Tutto il resto è opera dell'uomo. Le righe parallele delle rotaie, i gradoni paralleli della banchina: per andare dalla strada all'acqua del canale, dove sono le barche, si devono superare righe scure. Il pittore ha messo in primo piano la fatica degli operai. Ha scritto Baboni, su questo dipinto: «Le pennellate appaiono smagrite in velature e le colorazioni si fanno spente, in prevalenza giocate sugli ocra e i bruni, quasi che la fatica quotidiana tolga luce e smalto alla tavolozza.». Un fotogramma colto al volo, con il suo carico di critica sociale: gli uomini che lavorano in fabbrica sono neri e sporchi, nei visi, negli abiti. Sporche le mani callose. Al contrario dei borghesi, che vivono in ambienti lindi e luminosi, gli operai non hanno volto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Albero della Vita (Maestro dell'Albero della vita). ### Introduzione: L'Albero della Vita è un affresco che si trova nella basilica di Santa Maria Maggiore ed è opera di un maestro ignoto, a cui viene dato il nome di Maestro dell'Albero della Vita. Il dipinto occupa l'intera parete del transetto a sud della chiesa. ### Descrizione. L'affresco è di grandi proporzioni, e quando venne realizzato, cambiò l l'aspetto dell'interno della basilica: infatti i fedeli che entravano dal transetto nord, si trovavano di fronte il dipinto. Doveva essere una catechesi illustrata, esattamente come il sonetto del francescano, per meglio ricordare ai fedeli la vita di Cristo, e doveva avere un'azione parlante, doveva essere di supporto alle predicazioni verso i fedeli che in quel tempo difficilmente sapevano leggere. L'immagine di Cristo crocifisso è posta al centro dell'albero da dove partono dodici rami, sei per lato. Da ogni ramo pende un medaglione, come un frutto dell'albero, dove è raffigurata una scena della vita di Cristo, e sopra un cartiglio che riporta un sonetto tratto dal testo del Bonaventura. Nei primi quattro rami posti sulla parte bassa, è rappresentata la Nascita ed Infanzia di Gesù, in quelli centrali la Passione, mentre in quelli superiori la sua Glorificazione. . Nella parte inferiore dell'affresco, a sinistra, sono santa Chiara, san Francesco con un cartiglio dove è scritto in lettere maiuscole 'EGO STIGMATA DOMINI IESU IN CORPORE MEO PORTO', e la Madonna. Alla base della Croce san Bonaventura, riconoscibile per la presenza, in mano, della mitra, suo attributo agiografico, anche lui con un cartiglio. A destra dell'Albero si susseguono, da sinistra, san Giovanni, san Ludovico di Tolosa e san Antonio di Padova, anche loro con un cartiglio dove è scritto VESTIGIA 'EIUS SECUTUS EST PES MEUS'. Ad un livello inferiore, a destra della Croce, il committente Guidino Suardi genuflesso, la cui figura venne inserita a secco su di uno strato di intonaco successivo probabilmente di qualche anno. Sotto la figura di san Bonaventura vi è una grande iscrizione rimaneggiata e forse in parte variata nel XVI secolo. La cornice in stucco della tela del Liberi posta nel 1661, non permette di vedere l'opera al completo neppure quando è stata rimossa la grande tela per il restauro, ma alla sua origine, l'immagine che si presentava di fronte al visitatore entrando nella basilica aveva sicuramente un grande effetto. Dei 48 medaglioni iniziali, ne sono ora visibili solo una trentina. L'affresco presenta due tratti stilistici differenti: nella parte inferiore i santi e i devoti sono raffigurati in una forma plastica, quasi scultorea, mentre nei medaglioni vi è una raffigurazione più vivace e narrativa, con immagini movimentate, maggiore espressività delle figure e una maggiore cura dei particolari. I medaglioni della Natività e della Circoncisione raccontano di un ambiente umano, familiare, dove è ricca la cura dei gesti, degli sguardi che creano il dialogo tra i personaggi. Questo sembra indicare che l'opera è stata eseguita in due tempi differenti, la parte superiore nel 1342, mentre la parte inferiore, con l'epigrafe, nel 1347. Accanto vi è l'ingresso all'abside che conserva affreschi trecenteschi e dove, sul matroneo superiore è visitabile il museo della basilica. Le storie molto lavorate e precise nella loro narrazione raffigurate nei tondi illustrano:. 1) Dio Padre che ordina l'annuncio a Maria, di cui rimangono poche parti in quanto coperto dalla cornice in stucco del XVIII secolo;. 2) Sacrificio di Isacco. 3) Annunciazione. La Vergine in piedi riceve l'angelo annunciante sulla soglia della sua dimora;. 4) Natività di Gesù. La Vergine è rappresentata seduta a terra con il Bambino tra le braccia, mentre san Giuseppe è posto al suo fianco, la scena si completa con angeli annuncianti la nascita a due pastori;. 5) Circoncisione. Il dipinto rappresenta l'atto della circoncisione compiuto dal sacerdote del tempio, mentre il Bambino si aggrappa alla Madre. Un giovane raccoglie il sangue in una ciotola;. 6) Adorazione dei Magi. La Vergine accoglie i re e i loro doni, mentre il più anziano bacia i piedi al Bambino;. 7) Presentazione al tempio. La Madonna porge a Simeone il Bambino;. 8) 18)Fuga in Egitto e gli altri 10 tondi sono coperti dalla cornice in stucco. 19) Cattura di Gesù rimane di questo solo il bacio di Giuda con l'abbraccio a Gesù;. 20) 21) coperti. 22) Derisione e spogliazione di Cristo. Gesù è raffigurato bendato in un locale interno;. 23) Cristo condotto a Pilato. Mentre Gesù è accompagnato dai soldati vi sono presenti Maria con le pie donne;. 24) Gesù davanti a Erode, seduto su di un trono Erode interroga Gesù;. 25) 26) non visibili. 27) Cristo tra i due ladroni. 28) Cristo è dissetato da Stephaton ai piedi della croce Maria e san Giovanni;. 29) Cristo muore sulla croce vi è raffigurata la Maddalena, la Madonna e un gruppo di soldati che si avvicina alla croce;. 30) Cristo trafitto da Longino. 31) Deposizione dalla Croce. Il corpo del martire è sorretto da Giuseppe di Arimatea che lo porge alla Madonna e alla Maddalena;. 32) Compianto sul Cristo. La Madonna, san Giovanni e le pie donne accolgono il corpo esangue di Cristo;. 33) Discesa al Limbo. Nascosto dalla cornice;. 34) Resurrezione di Cristo. Nascosto dalla cornice;. 35) Incredulità di San Tommaso. Cristo è raffigurato nell'atto di mostrare la piaga del costato a san Tommaso;. 36) Cristo appare ai discepoli in Galilea. Gesù a figura intera benedice i discepoli genuflessi davanti a Lui;. 37) Cristo manda gli apostoli a predicare di difficile visione;. 38) Ascensione. Cristo sale al cielo davanti alla Madre e ai suoi apostoli;. 39) Discesa dello Spirito Santo;. 40) Remissione dei peccati. Il tondo raffigura un papa seduto sul trono e altri prelati a mani giunte;. 41) 42) Giudizio universale. Coperto dalla cornice in stucco;. 43) Giudizio universale. Cristo in trono circondato da quattro personaggi che escono dalle tombe;. 44) Glorificazione della Vergine. La Madonna è raffigurata posta seduta a destra di Cristo sul trono;. 45) Cristo in trono alla destra del Padre. I discepoli e la Vergine sono posti in primo piano;. 46) Cristo in trono circondato da santi e dai discepoli;. 47) 48) coperti dalla cornice in stucco.I tondi presenti nella parte superiori si presentano più elaborati, indicando una realizzazione più tarda rispetto alla parte inferiore, sicuramente eseguita dal medesimo artista, si ritiene quindi che la datazione del 1342 riguarda la parte inferiore con la prima versione, poi rivista successivamente confermando non tanto lo stile giottesco ma quello lombardo del Trecento, di cui è indicato il precursore nel Maestro di Sant'Abbondio a Como. Del medesimo tempo si segnala la presenza del Maestro del 1336 con gli affreschi sempre nella chiesa mariana. La definizione dei tondi mancanti è ricostruita in base al soggetto identico di Pacino di Buonaguida conservato a Firenze nella Galleria dell'Accademia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La famiglia (Schiele). ### Introduzione: La famiglia è un dipinto a olio su tela (152,5x162,5 cm) realizzato nel 1918 dal pittore Egon Schiele. È conservato nel Museo Österreichische Galerie Belvedere di Vienna. ### Descrizione. La figura maschile è Egon Schiele in un autoritratto proiettato nel futuro perché la moglie dell'autore, al momento del dipinto, era incinta. Rappresenta l'idea di famiglia e le sue aspettative. Il bambino è stato inserito nel quadro in un secondo tempo. Inizialmente il titolo di questo dipinto, non datato e senza firma dell'autore, era Coppia accovacciata ('Kauerndes Menschenpaar'), e si continua tuttora a sostenere falsamente che sarebbe stato realizzato nel periodo tra la morte della moglie Edith, incinta di sei mesi, e quella di Schiele, a causa dell'influenza spagnola, nel 1918. In realtà il dipinto è stato portato a termine tra il 1917 e il 1918. Fu esposto pubblicamente per la prima volta nel marzo del 1918 in occasione della XLIX mostra della Secessione Viennese e gli venne dato il titolo La famiglia dopo la morte di Schiele. A differenza di alcune opere precedenti, come L'abbraccio ('Umarmung') o La coppia di amanti ('Liebespaar'), sembra che si possa intravedere una visione più ampia: ad una rappresentazione di relazioni amorose di tipo erotico, sembra far seguito una valida estensione della tematica in ambito familiare, nel senso di una maggiore consapevolezza dei ruoli e dei compiti fondamentali di marito e moglie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Apoteosi di Omero (Ingres). ### Introduzione: L'Apoteosi di Omero è un dipinto a olio su tela (386x515 cm) di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1827 e conservato nel museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Considerato uno dei manifesti del Neoclassicismo, l'Apoteosi di Omero raffigura il poeta greco Omero mentre siede su un trono rialzato da diversi gradini, davanti alla facciata di un tempio ionico esastilo, in procinto di essere incoronato dalla Vittoria alata con una ghirlanda d'alloro, il massimo riconoscimento che si può conferire a un poeta.Omero, come già accennato, è circondato da altri illustri poeti, che si accalcano tra di loro dando vita a una composizione che ricorda la Scuola di Atene di Raffaello: la schiera in alto è quella dei poeti antichi, mentre in basso troviamo i moderni. Virgilio e Dante Alighieri si trovano all'estrema sinistra dell'opera, con l'ultimo che porge ad Omero la sua Divina Commedia; nella composizione, oltre ai vari letterati citati nel paragrafo § Schema dei personaggi, troviamo anche Nicolas Poussin e Molière, entrambi colti nell'attimo in cui guardano lo spettatore e indicano Omero così da precisare il suo prestigio letterario. Due sono le eccezioni significative: la prima è Raffaello, autore del Parnaso e della Scuola di Atene (opere che sono servite da spunto per l'Apoteosi di Omero), raffigurato all'estrema sinistra mentre tiene per mano Apelle, e la seconda è Michelangelo, assorto in una cogitabonda riflessione.La figura di Omero in quest'opera è assimilata a quella di un dio onnipotente: la ieraticità divina del poeta greco è ribadita dalla decorazione frontonale del tempio retrostante (a lui dedicato), dove Omero è portato in volo da un'aquila, il rapace sacro a Zeus. Analogamente, una scritta in greco collocata al di sotto delle personificazioni dell'Iliade e dell'Odissea recita: «Se Omero è un dio, che lo si onori tra gli dei; se non è un dio, che sia considerato tale». Ingres compie insomma un'operazione di sacralizzazione del poeta, ribadita dalle offerte che ciascuno dei personaggi gli porge: Fidia, il protagonista dell'arte greca, gli offre lo scalpello e il mazzuolo, Dante come già accennato gli porge la Divina Commedia, mentre Alessandro Magno e Pindaro prestano ossequio esibendo rispettivamente una lira e una teca contenente gli scritti omerici. L'unico a non compiere azioni è Omero, con il volto impassibile e fisso avanti a sé; tale staticità che è sottolineata dal gioco dei raggi proiettivi che, convergendo presso lo sgabello dove il poeta poggia i piedi, descrivono uno spazio dove Omero è isolato dalle altre figure." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La biblioteca di Charles Townley al n. 7 di Park Street a Westminster. ### Introduzione: La biblioteca di Charles Townley al n. 7 di Park Street a Westminster è un dipinto a olio su tela (127x102 cm) di Johann Zoffany, realizzato nel 1782 e conservato nel Towneley Hall Art Gallery and Museum di Burnley. ### Descrizione. Il dipinto testimonia le suggestioni esercitate dall'arte antica durante la stagione neoclassica, e il desiderio di possedere pezzi antichi, calchi o riproduzioni di statue romane o ellenistiche provato dagli intellettuali di quel periodo. Nell'opera Charles Townley, il padrone di casa, siede a destra su una poltrona di velluto rosso, impegnato in una discussione con tre amici suoi collaboratori. La stanza nella quale sono collocate le quattro figure è gremita di statue e gruppi scultorei celebri, quali il Discobolo scoperto nel 1791 a villa Adriana e aggiunto nell'opera (completata nel 1782) solo dopo tale anno. Nel dipinto, infatti, Zoffany non si occupa tanto di descrivere dettagliatamente gli interni della biblioteca (della quale si vedono solo il camino e la libreria in fondo), bensì di creare un pittoresco «spazio virtuale» dove raccogliere tutte le antichità disseminate nei vari ambienti della dimora londinese di Townley.Di seguito si riporta uno schema identificativo delle antichità e dei personaggi presenti nel dipinto:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: I disastri della guerra. ### Introduzione: I disastri della guerra (in spagnolo Los desastres de la guerra) è il titolo di una serie di 83 incisioni, opera di Francisco Goya dal 1810 al 1820; le opere raffigurano vari episodi di barbarie (uccisioni, massacri, stupri) ambientati durante il periodo della guerra d'indipendenza spagnola. ### Descrizione. Le incisioni sono realizzate ad acquaforte spesso con interventi ad acquatinta e occasionali ritocchi a bulino o puntasecca, tutti su lastre da 5,5/17 20,5/22 cm circa. La serie è di solito divisa in tre gruppi che rispecchiano l'ordine in cui le singole incisioni sono state realizzate: le prime 47 incisioni si concentrano su incidenti avvenuti in guerra e sulle conseguenze del conflitto su singoli soldati o civili; la seconda serie (incisioni dalla 48 alla 64) si concentra sugli effetti della carestia che colpì Madrid tra il 1811 e il 1812, prima che la città fosse liberata dall'occupazione francese; le ultime 17 incisioni raffigurano il grande malcontento dei liberali al momento della restaurazione della monarchia dei Borboni al termine del conflitto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giovane toro. ### Introduzione: Il giovane toro (titolo originale in lingua olandese De Stier) è un dipinto olio su tela di Paulus Potter che ha per soggetto principale un toro. Si trova nella collezione del museo Mauritshuis a L'Aia nei Paesi Bassi. ### Descrizione. Rappresentato a grandezza naturale, questa è una insolitamente monumentale pittura avente per soggetto un animale che sfida la gerarchia dei generi per il suo trattamento quasi eroico di un animale. Le grandi dimensioni danno spazio a un realismo molto dettagliato, tra cui la presenza di mosche, ammirato e criticato, soprattutto nel XIX secolo.Il dipinto è firmato e porta la data del 1647, significando che Potter, nato nel novembre del 1625, aveva solo 22 anni quando completò l'opera; egli morì nel 1654, prima di raggiungere l'età di trent'anni. Il dipinto fu molto ammirato nel XVIII e XIX secolo; negli anni 1870 l'artista e critico d'arte francese Eugène Fromentin disse confidenzialmente che questo dipinto, quello di Rembrandt, The Night Watch e il suo The Anatomy Lesson of Dr. Nicolaes Tulp (tutti nel museo Mauritshuis) erano i tre dipinti più famosi dei Paesi Bassi.Il dipinto venne allargato da Potter, che aggiunse delle strisce di tela su entrambi i lati e nella parte alta della tela originaria, che conteneva il solo toro. Il villaggio che si trova sullo sfondo è Rijswijk, tra Delft e L'Aia. Anche se dipinti di animali inseriti nel paesaggio erano la specialità di Potter, questo è il più grande, a parte il suo ritratto equestre a grandezza naturale, mentre la maggior parte degli altri sono molto più piccoli.La mucca era un simbolo di prosperità per gli olandesi, fino ad allora trascurato nell'arte, a parte il cavallo di gran lunga l'animale più comunemente rappresentato nella pittura del secolo d'oro olandese; le capre erano usate per indicare l'Italia. Si tratta di un ritratto enorme e famoso, che era nella Galleria del principe Guglielmo V che Napoleone Bonaparte portò a Parigi nel 1795 e attraverso un trattato successivo venne restituito nel 1815. Rimase esposto al museo del Louvre per 20 anni. Gli analisti di bestiame hanno rilevato che la rappresentazione delle varie parti anatomiche sembra essere un composto di studi di sei diversi animali di età diverse.Come l'uccello a grandezza naturale presente in The Threatened Swan, il toro può stare a simboleggiare la Repubblica delle Sette Province Unite. Probabilmente, un ritratto così monumentale di un animale non si trova fino al Whistlejacket, un dipinto di una corsa ippica di un secolo dopo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Agostino Carlini, Francesco Bartolozzi, Giovanni Battista Cipriani. ### Introduzione: Il dipinto coi ritratti degli artisti italiani Agostino Carlini, Francesco Bartolozzi e Giovanni Battista Cipriani è opera del pittore inglese John Francis Rigaud. ### Descrizione. Da sinistraː Carlini, corpulento e chiuso in un vistoso panciotto con grossi bottoni, tiene in mano il martello dello scultore; Bartolozzi, esile e con lo sguardo un po' perso, stringe una cartella con sue incisioni, mentre Cipriani è attivo e col pennello traccia sulla tela il profilo di una figura classica, seduta e che tiene in mano una tromba. I tre artisti italiani in questi quegli anni erano Inghilterra il fiore all'occhiello dell'arte neoclassica di derivazione italianaː influenzavano il gusto, nella decorazione di ambienti, di mobili e di sopramobili, perfino nello stile dei cartoncini d'invito ai balli." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: William Chambers, Joseph Wilton, Joshua Reynolds. ### Introduzione: Il dipinto coi ritratti degli artisti inglesi settecenteschi William Chambers, Joseph Wilton, Joshua Reynolds è opera del pittore inglese John Francis Rigaud. ### Descrizione. William Chambers (a sinistra) impugna una simbolica squadra, lascia ben in evidenza la decorazione che porta sul petto e che ha ricevuto dal re Giorgio III, poggia il braccio su un compasso e indica un disegno, su un foglio parzialmente arrotolato sul tavolino tondo. Sembra che stia sostenendo il suo punto di vista. Il pittore Joshua Reynolds (a destra) difende la sua tesi, mentre lo scultore Joseph Wilton, in piedi fra i due e con in una mano un martello, simbolo della sua arte, resta in attento e pensoso silenzio, volgendo gli occhi verso Chambers, in segno di approvazione. Con l'altra mano fa un cenno verso il fondo del quadro, dove si scorge un giardino all'inglese, ornato con la statua dell'Apollo del Belvedere. Joseph Wilton aveva realizzato, nel 1762, una copia dell'Apollo del Belvedereː proprio quella che si vede sullo sfondo del dipinto. La statua originale, che è conservata in Vaticano, per quegli artisti settecenteschi rappresentava la punta più eccelsa della scultura antica classica. A quel tempo, nel Cortile del Belvedere - prima della costruzione ottocentesca del Braccio Nuovo - la statua di Apollo era circondata da un boschetto di limoni e di aranci e non da cipressi e da altri alberi ad alto fusto, come appare la sua copia, nel dipinto di John Francis Rigaud. Il pittore è attento ai particolari degli abitiː con accuratezza definisce i tondi bottoni delle giacche e le minuscole spille da cravatta, con perlina o con piccola pietra, appuntate tra i merletti. Questi ritratti sono anche una fonte privilegiata, per ricostruire la moda del tempo. Grande espressività nei tratti dei volti, eseguiti con meticolosa preziosità, nelle minime increspature della pelle. Rigaud dipinse anche, nel 1777, il gruppo gli artisti italiani Francesco Bartolozzi, Agostino Carlini e Giovanni Battista Cipriani." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Regolo (Turner). ### Introduzione: Regolo è un dipinto a olio su tela (91×124 cm) del pittore inglese William Turner, realizzato nel 1828-1837 e conservato al Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Il soggetto del dipinto è il reimbarco per Cartagine del valoroso condottiero romano Attilio Regolo o, forse, il suo arrivo nella città africana, come sostenuto da alcuni critici. Nel corso delle guerre puniche Regolo, battuto dall'esercito cartaginese, fu fatto prigioniero. Gli venne poi affidato lo sciagurato incarico di recarsi a Roma per trattare la liberazione di alcuni prigionieri cartaginesi: Regolo, tuttavia, consigliò ai Romani di rifiutare la proposta del nemico e di proseguire la guerra. Fedele al giuramento, l'eroico console tornò poi a Cartagine, dove fu lasciato morire sotto atroci torture.La tradizione, infatti, ci racconta che Regolo fu sottoposto alla recisione delle palpebre, e poi abbagliato dalla luce solare: morì infine in una botte irta di chiodi fatta rotolare giù da una collina. Nel dipinto, tuttavia, non si riconoscono figure che si possono correlare al console romano: si tratta probabilmente di un'assenza che va ricondotta al desiderio di Turner di lasciare Regolo «fuori [...], accanto allo spettatore che come lui riceve i raggi del sole negli occhi». Il vero protagonista del dipinto, infatti, è proprio la luce emessa dal sole sull'orizzonte, che esplode in bagliori abbacinanti e quasi bianchi, che inonda uniformemente l'intero paesaggio urbano e marino. Gli edifici sulla destra sono quasi disintegrati dal furore della luce, e le onde sono solcate da luccichii dorati, descrivendo in questo modo un fascio che, ricongiungendo l'orizzonte con lo specchio d'acqua, sembra voler indicare «il cammino sfolgorante di Regolo verso la gloria eterna degli eroi» (Cricco, Di Teodoro).Nel Regolo la luce allude al tragico destino che attende il console romano e, soprattutto, serve a generare un senso di inquietudine e stupore, in pieno accordo con la poetica del sublime. Trasparente, in ogni caso, è il riferimento ai paesaggi di Claude Lorrain, con i quali Turner si confrontò già in altre opere, quali Didone costruisce Cartagine e Sole nascente nella foschia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Monna Vanna (Rossetti). ### Introduzione: Monna Vanna è un dipinto a olio su tela (88,9×86,4 cm) di Dante Gabriel Rossetti, realizzato nel 1866 e conservato nella Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Monna Vanna non è il vero nome della donna effigiata nel ritratto, che in realtà raffigura Alexa Wilding, la principale modella del Rossetti che la immortalerà nelle proprie opere del 1879. «Monna Vanna» si tratta in realtà di un personaggio della Vita Nova di Dante Alighieri, opera particolarmente amata dal Rossetti che ne effettuò la traduzione in inglese: il suo valore simbolico è molto intenso e allude alla primavera, richiamata nel dipinto dal vaso di fiori in alto a destra e dai motivi floreali della veste.Il ritratto è a mezza figura: il corpo, ammantato con uno sfarzoso broccato dorato, è visto frontalmente, mentre il viso è ruotato di tre quarti. La donna ha uno sguardo deciso e penetrante, ed è abbigliata con diversi gioielli sfruttati dal Rossetti per dare prova del proprio virtuosismo pittorico: pensiamo alla collana di corallo rosso, oziosamente intrecciata tra le dita della donna, gli anelli, gli orecchini e il fermaglio per capelli a forma di conchiglia, accessorio particolarmente amato dal pittore che in questo modo intende sottolineare l'andamento circolare dell'intera composizione. La mano sinistra, invece, regge con decisione un particolarissimo ventaglio di piume striate, altro indubbio oggetto di lusso. L'incarnato, infine, è pallido, luminoso e delicato, in piena concordanza con i canoni estetici femminili dell'epoca.Il titolo originario dell'opera, Venus Veneta, rivela la meditata riflessione compiuta dal Rossetti sugli archetipi classici, specialmente del Cinquecento (trasparente è il riferimento a Tiziano). Era obiettivo del Rossetti, infatti, ritrarre «una donna veneziana in un ricco vestito bianco e oro – in breve l’ideale veneziano di bellezza femminile»: solo dopo il titolo venne cambiato in Monna Vanna, così da sottolineare la vacuità della vita, o più probabilmente per ribadire le origini italiane del soggetto. Nel 1873 l'opera venne ulteriormente rinominata Belcolore, in quanto Rossetti intendeva la denominazione precedente inadeguata per la modernità del personaggio: la tela, tuttavia, era ormai conosciuta come Monna Vanna, titolo che conserva ancora oggi. Acquistata dal collezionista William Blackmore, Monna Vanna giunse nelle collezioni di George Rae, uno dei mecenati di Rossetti, per poi trovare la sua collocazione definitiva nelle sale del Tate Britain, dove si trova tuttora." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il risveglio della coscienza. ### Introduzione: Il risveglio della coscienza (The Awakening Conscience) è un dipinto a olio su tela (76,2×55,9 cm) di William Holman Hunt, realizzato nel 1853 e conservato nella Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Il risveglio della coscienza raffigura un tipico interno londinese dell'Ottocento, descritto analiticamente in ogni possibile particolare, prendendo spunto dalla tradizione fiamminga del primo Rinascimento. Con questo dipinto Hunt intende riflettere su un tema contemporaneo, ovvero quello delle donne che - infuocate dall'amore - si lasciavano andare a licenziose avventure, senza tuttavia rispettare il sacro vincolo del matrimonio. L'uomo, seduto su una sedia, è vestito con grande eleganza: la tuba appoggiata sul tavolo suggerisce che questa non è la sua dimora, ma più probabilmente un'alcova segreta accomodata per la sua amante. Il suo sguardo, molto rilassato - si sta persino lasciando andare a una spontanea risata - ci fa comprendere che è completamente all'oscuro dell'epifania sperimentata dalla donna. La sua mano sinistra ancora guantata, invece, è poggiata sulla tastiera di un pianoforte; il guanto destro è a terra sul tappeto. Sul grembo dell'uomo siede una donna bellissima, abbigliata con una veste diafana e con un drappo color rosso fuoco. Molti critici hanno tentato di riconoscervi una prostituta, anche se più probabilmente si tratta di una semplice donna nubile che ha deciso di intraprendere una relazione sentimentale con quest'uomo (il suo nubilato è ribadito dall'assenza di un anello al suo anulare). Ciò malgrado, si tratta ugualmente di una «donna perduta»: i capelli sciolti non erano ammessi per una donna nemmeno nel proprio soggiorno, così come la veste da notte, e sedersi sul grembo del proprio uomo era proibito in pubblico anche alle donne sposate. Ebbene, questa donna è divorata dai sensi di rimorso ed ha un improvviso soprassalto d'oscura angoscia esistenziale. Il suo sguardo, tuttavia, è soave, a lasciar presagire forse un futuro pentimento, ed è rivolto verso il giardino esterno, riflesso nell'ampio specchio alle spalle dei due protagonisti. L'intera scena, in effetti, è giocata sul contrasto tra l'interno scuro e cupo, che allude inesorabilmente alla negatività della situazione della donna, e l'esterno inondato di luce, simbolo della sua innocenza perduta.La difficile relazione tra i due personaggi è sottolineata dai vari particolari che si accalcano nella scena. Sopra il pianoforte non solo è incorniciato l'episodio biblico dell'adultera, bensì vi troviamo anche un orologio racchiuso in una campana di vetro (allusione evidente alla prigionia che tormenta la donna). Sul pavimento giace una copia di una composizione di Alfred Tennyson, Tears, Idle Tears: sono state forse le note di questa poesia, musicata da Edward Lear e probabilmente appena suonata dall'uomo al pianoforte, ad aver toccato i sentimenti della ragazza. Spaventato dall'improvviso movimento della donna, inoltre, un gatto - classico seduttore - si lascia sfuggire un uccellino, che cerca così una via di fuga (proprio come la fanciulla). Hunt, pur consapevole della difficoltà della situazione, è tuttavia fiducioso che la donna si redimerà: per questo motivo dipinge sul piede del pianoforte un filo coloratissimo e aggrovigliato che, tuttavia, è illuminato da uno spiraglio di luce." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La peste del 1630. ### Introduzione: La Peste del 1630, nota anche con il titolo alternativo La Vergine appare agli appestati, è un'opera pittorica di Antonio Zanchi che decora una della pareti dello scalone della Scuola Grande di San Rocco a Venezia. L'opera si compone di due grandi teleri, separati da una preesistente lesena architettonica. Pur nella duplicità delle tele, imposta dallo stato dei luoghi, la composizione è unitaria (e, come si dirà, ingloba illusionisticamente anche la lesena reale). Sulla parete che fronteggia l'opera dello Zanchi compare una seconda composizione (identica per dimensione e forma), dovuta a Pietro Negri, raffigurante La Madonna salva Venezia dalla peste, pendant della Peste del pittore di Este. Gli eventi raffigurati nei dipinti sulla scala della Scuola riguardano la spaventosa pestilenza che colpì Venezia nel 1630. ### Storia dell'opera. La Scuola Grande di San Rocco era la sede di una delle molte confraternite veneziane dedite ad opere di carità, quantunque l'appartenenza ad esse avesse spesso anche motivazioni di carattere corporativo e di prestigio sociale. Tali aggregazioni, molto diffuse a Venezia sin dal medioevo, solitamente si dotavano di sedi, dette per l'appunto scuole, che in molti casi, proprio per rimarcare il prestigio e il censo dei suoi membri, erano sontuosamente decorate. In questo senso tra le scuole veneziane, quella di San Rocco spicca per bellezza soprattutto grazie all'ampio ciclo di teleri che tra il 1564 e il 1588 vi realizzò, istoriandone gran parte delle pareti, il Tintoretto: il ciclo nel suo complesso, così come le singole raffigurazioni che lo compongono, si collocano indiscutibilmente tra i capolavori del Robusti e della pittura veneziana tout court. Tra i pochi spazi della Scuola di San Rocco che ancora a metà Seicento non erano stati decorati vi erano le pareti del monumentale scalone che collega il primo e il secondo piano dell'ambiente. Quando i membri della Scuola decisero di commissionare la decorazione della scala (in particolare delle pareti della seconda rampa) si rivolsero ad Antonio Zanchi (che licenziò l'opera nel 1666), per la parete destra, ed alcuni anni dopo a Pietro Negri, che realizzò le tele della parete sinistra, collocate nel 1673. La chiamata di questi pittori, e in particolare dello Zanchi, è forse dovuta alla loro appartenenza alla corrente artistica dei tenebrosi, nuovo fenomeno pittorico veneziano, caratterizzato dall'utilizzo di un marcato chiaroscuro, portato in Laguna poco meno di un decennio prima dal genovese Giovan Battista Langetti, di cui lo Zanchi fu uno dei primi e dei migliori seguaci. I tenebrosi veneziani, infatti, pur avendo come principale punto di riferimento l'arte di Jusepe de Ribera, trassero ispirazione anche dal Tintoretto. Dovendo le opere commissionate dalla Scuola essere collocate nel tempio della pittura del Robusti, la scelta di due tenebrosi forse apparve quella che meglio poteva assicurare, per quanto possibile, la maggiore continuità stilistica con la preesistente decorazione dell'ambiente. La scelta del tema per i teleri dello scalone cadde sulla tragica peste del 1630, soggetto quanto mai consono alla sede essendo la devozione a san Rocco collegata alle sue virtù di taumaturgo e protettore degli appestati. Con ogni probabilità Zanchi (come accade poi per il Negri), prima di ottenere l'incarico, dovette presentare un bozzetto dell'opera alla committenza affinché questa approvasse il suo lavoro. Il bozzetto in questione si è conservato ed è custodito nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. La decorazione dello scalone della Scuola di San Rocco si segnala anche perché, dopo le tante commissioni cinquecentesche di grandi teleri in chiese, scuole e palazzi cittadini, si tratta di una delle prime campagne decorative di ampio rilievo condotte a Venezia nel Seicento. Per lo Zanchi si trattò della prima importante uscita pubblica della carriera, cui molte altre ne seguirono, che lo proiettò tra i protagonisti del barocco veneziano. Nonostante le tante e prestigiose commissioni ottenute in seguito, la Peste resta però l'opera più famosa del pittore e probabilmente il suo capolavoro. ### Descrizione e stile. Le due tele che compongono l'opera sono due grandi trapezi col lato inferiore obliquo che segue la diagonale della scala. La duplicità delle tele è dovuta alla circostanza che sulla parete d'appoggio dei dipinti insiste una lesena aggettante che divide in due il muro. L'accorto espediente col quale Zanchi è riuscito, nonostante l'ostacolo architettonico, a dare egualmente vita ad una composizione unica è stato quello di inserire la vera parasta dello scalone nella “realtà” pittorica. La parasta infatti (come è ancor più chiaro nel bozzetto) diventa nel dipinto il più esterno di una serie di pilastri che regge una trabeazione a sua volta attraversata da un ponticello su un canale che è l'elemento di unificazione delle due grandi tele. L'evento raffigurato si svolge su un campo circondato dall'acqua, ipoteticamente collocabile all'imbocco del rio della Fornace con il Canal Grande, guardando in direzione della Giudecca. In uno scenario disperato, dove la morte portata dalla terribile pestilenza sembra dominare incontrastata, il plumbeo cielo di Venezia si apre ad un'apparizione ultraterrena. Lungo una diagonale segnata dal braccio proteso ed indicante del soccorritore del vecchio moribondo adagiato sul ponte (subito a sinistra della parasta divisoria) vediamo apparire san Rocco sorretto da un volo d'angeli: uno di essi porta il bastone da pellegrino tipico attributo del santo taumaturgo. Il protettore degli appestati è sovrastato, più in alto, dalla Vergine Maria che, in posizione orante e con espressione piena di pietà, intercede presso Gesù Cristo, il quale, al sommo della diagonale, sta seduto, contornato da un coro angelico, come supremo e severo giudice. Il Signore impugna nella mano destra dei fulmini che alludono al castigo: la peste è la conseguenza dei peccati della città - novella Gomorra -, cui solo il ritorno alla fede può porre rimedio. Ingiunzione che sembra essere immediatamente accolta dal gruppo di derelitti in primo piano che devotamente assistono alla miracolosa visione e su cui san Rocco incombe quasi a volerli accogliere e proteggere sotto il suo mantello rosso svolazzante. Ma l'apparizione divina tuttavia è piuttosto ammonitrice che risolutiva: tutt'intorno è ancora desolazione. A sinistra un corteo di monatti (pizzegamorti nel veneziano dell'epoca) trascina via i cadaveri mietuti dal morbo, mentre in lontananza si riconosce il campanile di San Marco. Ancor più straziante è quel che vediamo nella tela a destra della parasta. Qui i morti di peste, raffigurati con crudo realismo, vengono ammassati sul ponte e da lì gettati su una barca che solca il canale: un nerboruto monatto sta precipitando di sotto il corpo esanime di un uomo di cui è ancora intuibile il vigore virile ma reso livido dal morbo implacabile. Una figura intabarrata di nero attraversa rapidamente il ponte e fugge inorridita, turandosi il naso per il fetore della decomposizione. Nel groviglio di cadaveri raccolti sulla barca, scorgiamo il commovente motivo di una giovane madre e di sua figlia bambina, isolate dalla luce, abbracciate nella morte. Tra le quinte architettoniche di questa parte dell'opera si vede sullo sfondo (semicoperta dalla parasta) la basilica del Redentore. Forse la parte destra dell'opera accentua il senso di tragica afflizione per dare risalto al primo barlume di speranza per la salvezza di Venezia (che si compie solo nel pendant del Negri) annunciato dalla visione celeste di sinistra. Parte della composizione, quest'ultima, in cui altro embrionale elemento beneaugurante è stato scorto nell'imponente colonnato che si erge quasi alle spalle di san Rocco. Le colonne potrebbero idealmente alludere all'edificazione di un grande tempio come ex voto per la fine della strage, quindi alla costruzione della basilica di Santa Maria della Salute effettivamente edificata, come già rilevato, quale ringraziamento alla Madonna per la conclusione della terribile peste del 1630. L'impianto coloristico dell'opera crea un armonioso equilibrio tra i toni bruni e spenti delle parti in ombra e i vividi colori che risaltano laddove batte la luce. La varietà e l'efficacia delle pose dei tanti astanti, così come la coinvolgente resa dei moti dell'animo sono forse il risultato di studi dal vero con i quali il pittore si è preparato per questa complessa messa in scena. In tutto ciò si avverte l'influsso del Tintoretto sul quale Zanchi ha verosimilmente riflettuto a fondo per dar vita ad un'opera destinata ad una sede così segnata dal genio di quel grande maestro. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Piazza del Duomo a Milano. ### Introduzione: Piazza del Duomo a Milano è un dipinto di Alfredo Di Romagna. Eseguito nel 1944, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Con un tocco immediato e impressionista, Di Romagna organizza questo scorcio della piazza del Duomo giocando sulla contrapposizione fra le linee di sviluppo verticali, presenti nella fascia superiore della composizione, e quelle orizzontali, presenti in quella inferiore. Notevole è la scelta di escludere dalla composizione la parte più monumentale dell'ambiente per concentrare l'attenzione sul viavai di persone e vetture di vario tipo, a dispetto del momento di massima asprezza del conflitto bellico." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Grano (Discovolo). ### Introduzione: Grano è un dipinto di Antonio Discovolo. Eseguito nel 1931, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Il dipinto è realizzato con pennellate corpose e in stile post-impressionista, come spesso nella maturità del pittore, ormai allontanatosi dalle sperimentazioni divisioniste. Il falcetto e il rastrello ancora in terra, con il grano fasciato solo in parte, danno alla composizione immediatezza e spontaneità. Il paesaggio sullo sfondo è ligure: sullo sfondo è probabilmente il versante orientale del Monte Bracco, rivolto verso Bonassola, dove il pittore soggiornava dal 1910." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Amore: discorso primo. ### Introduzione: Amore: discorso primo è un dipinto di Leonardo Dudreville. Eseguito nel 1924, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di uno spaccato di un edificio, composto a mo' di polittico, in cui sono raffigurate diverse manifestazioni dell'amore: quello umano, animale, artistico, sacro, quello delle varie età, quello di vario tipo, coniugale, peccaminoso, desiderato, dimenticato. Nel dipinto vi sono riferimenti autobiografici: oltre all'ambientazione veneziana, nel riquadro in alto a sinistra il pittore si autoritrae con il bicchiere in mano, a destra suo padre è intento nella lettura, e al centro Marcella, la sua prima compagna, è ritratta con un bambino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Mattino d'estate sull'Adige. ### Introduzione: Mattino d'estate sull'Adige è un dipinto di Guido Farina. Conosciuto anche come Lungo Adige a Verona ed eseguito nel 1925, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di una veduta veronese caratterizzata da quegli aspetti considerati peculiari delle opere di Farina della metà degli anni venti: solidità formale, nitidezza cromatica e brillantezza luministica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'alba d'estate. ### Introduzione: L'alba d'estate è un dipinto di Gennaro Favai. Eseguito verso il 1950, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Le vedute della laguna veneziana furono un soggetto costante, quasi esclusivo, della pittura di Favai, rese in modo sempre malinconico e decadente. Pur a tratti convenzionali, restituiscono come in questo caso visioni suggestive, dalla felice resa cromatica, luministica e atmosferica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cristo morto e due angeli. ### Introduzione: Cristo morto e due angeli (Le Christ mort et les anges) è un dipinto a olio su tela (179×150 cm) del pittore francese Édouard Manet, realizzato nel 1864 e conservato alla Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. In questa tela Manet sceglie di raffigurare Cristo morto, con la ferita della Passione ben visibile, mollemente adagiato su un sudario color bianco sporco e affettuosamente sorretto da un angelo. L'opera, portata a termine nel 1864, fu esposta al Salon dello stesso anno e suscitò critiche asperrime. Ad avvelenare gli animi erano soprattutto le infelici scelte cromatiche del dipinto, con il rosa ombrato dell'incarnato di Cristo che molti fraintesero per lercia sporcizia, e soprattutto con la resa del Cristo esanime, che Manet raffigurò come un mero cadavere, superando l'aspetto sacro della morte del Salvatore e sfociando in un realismo concreto, tangibile, che molti fraintesero per un atto dissacrante, se non persino blasfemo.La portata dello scandalo fu tale che la tela di Manet fu subito correlata alla Vita di Gesù di Ernest Renan, scritto nel quale gli eventi soprannaturali narrati nei Vangeli vengono interpretati come fatti pienamente spiegabili scientificamente. Furono in molti, inoltre, a vedere nel Cristo morto manetiano una risposta indiretta alle tesi promosse dal realista Gustave Courbet, che fu per Manet un artista non beatamente venerato, ma amato e contestato: Courbet, infatti, sosteneva che la pittura fosse un'arte concreta, e che perciò deve essere applicata alle cose reali, esistenti. Un partigiano del realismo come Courbet, pertanto, non poteva che contrastare fortemente l'astrazione, e per questo motivo inondò il Cristo morto e due angeli di scherno, criticandone soprattutto gli angeli, dalle ali blu e dalle sembianze umane. Appare tuttavia improbabile che Manet abbia deciso di eseguire la tela per controbattere alle teorie di Courbet, e oggi i critici concordano nel vedervi una libera interpretazione, se non un esplicito omaggio, ai brani pittorici di Tintoretto, Veronese e Mantegna. Di seguito riportiamo un commento di Théophile Thoré-Bürger pubblicato nel 1864 sull'Indépendance belge e incentrato sul Cristo morto e due angeli:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'altipiano. ### Introduzione: L'altipiano è un dipinto di Napoleone Giovanni Fiumi. Eseguito nel 1926, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di un paesaggio in cui buona parte della composizione è riservata al cielo, contraddistinto da nubi raffigurate in maniera decorativa piuttosto che descrittiva; l'altipiano e le montagne presentano una marcata stilizzazione delle masse e una notevole decisione cromatica, sull'onda dell'influenza novecentista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Varenna dal Castello di Vezio. ### Introduzione: Varenna dal Castello di Vezio è un dipinto di Piero Fornasetti. Eseguito nel 1939, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Questa veduta del borgo di Varenna e del lago di Como, presa dal castello di Vezio, testimonia l'adesione di Fornasetti ad alcuni stilemi della pittura novecentista, in particolare la geometrizzazione delle masse compositive e l'atmosfera magico-realista e quasi metafisica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto al cavalletto. ### Introduzione: Autoritratto al cavalletto è un dipinto a olio su tela di Sofonisba Anguissola, databile 1556-1565 circa e conservato nel Castello di Łańcut. Non è solamente un autoritratto, ma è anche un quadro devozionale di Sofonisba Anguissola, della quale si conoscono altri autoritratti. ### Descrizione. Numerosi sono infatti gli autoritratti di Sofonisba Anguissola, tra cui Autoritratto alla spinetta (Napoli, Museo di Capodimonte) che sembra appartenere alla stessa epoca del quadro di cui qui si tratta, Autoritratto dipinto nel 1554, Vienna, Kunsthistorisches Museum e Autoritratto in miniatura, Boston, Museum of Fine Arts. Altre volte Sofonisba Anguissola dipinse se stessa insieme a persone della sua famiglia. Nell'autoritratto di Vienna appare di qualche anno più giovane e la sua pittura è sicuramente più immatura, meno sapiente è la stesura del colore e c'è qualche imprecisione nella rotondità del viso. Tiene in mano un libro aperto, in cui si legge questa frase: Sophonisba Angussola Virgo seipsam fecit 1554. Questo quadro si apparenta anche, per stile, con Autoritratto alla spinetta che si trova a Napoli. Non si conosce il dipinto che è sul cavalletto e non si sa se sia mai stato realizzato. Vivezza dei colori, sulla tavolozza appoggiata sulla mensola del cavalletto. Colletto orlato di pizzo. Veste morella, con soprveste nera. Sofonisba Anguissola entrò in contatto con la scuola pittorica bergamasca, in particolare con le opere di Giovan Battista Moroni, detto Il Moretto. Divenne allora più attenta ai particolari. In questo dipinto la punta del suo pennello lambisce il braccio del Bambino; sulla tavolozza, appoggiata sopra la mensola del cavalletto, è pronta una miscela di colori; il merletto inamidato del collarino e dei polsini risalta sulla severa veste color morello, con maniche arricciate alle spalle, perfettamente in sintonia con la moda del tempo; sull'abito la pittrice indossa un grembiule da lavoro nero; i suoi capelli sono spartiti da una riga centrale e poi raccolti in una treccia che le gira intorno al capo, come un diadema. Dolcissimo e tenero è l'abbraccio e il bacio della Madonna, il cui profilo ricorda quello delle sorelle di Sofonisba Anguissola. La datazione giusta di questo Autoritratto al cavalletto potrebbe essere il 1565, anno della morte di sua sorella Lucia Anguissola, che fu anch'essa pittrice. Questo spiegherebbe anche l'idea di quadro devozionale, dedicato alla Madonna con Bambino. Non si conosce il dipinto che è sul cavalletto e non si sa se sia stato poi realizzato. Sofonisba Anguissola ha abitato per molti anni a Palermo e prima aveva vissuto in Spagna, come pittrice di corte e dama di compagnia della regina. Sposò nel 1573 un nobile siciliano, Fabrizio Moncada, fratello del viceré di Sicilia, che morì dopo cinque anni, in un naufragio nei pressi di Capri. Conobbe poi il nobile Orazio Lomellini e si risposò." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Alessandro Farnese (Sofonisba Anguissola). ### Introduzione: Il Ritratto di Alessandro Farnese è un quadro ad olio, dipinto da Sofonisba Anguissola nel 1560 ca. e conservato a Dublino, al National Gallery of Ireland. ### Descrizione. Nel 1557 il fiammingo Antonio Moro aveva dipinto un ritratto di Alessandro Farnese, ora conservato alla Galleria nazionale di Parma. Il giovane allora aveva dodici anni e viveva con la madre, governatrice delle Fiandre. Il ritratto di Alessandro Farnese, dipinto da Sofonisba Anguissola, fu acquistato a Roma nel 1864 e portato a Dublino. Era allora attribuito a Alonso Sánchez Coello; ma nel 1984 fu assegnato a un ignoto pittore italiano.In seguito a due studi di Maria Kusche, pubblicati su una rivista spagnola di critica dell'arte nel 1989 e nel 1992, questo ritratto fu assegnato a Sofonisba Anguissola.Rappresenta un giovane uomo di corte, un principe italiano, in formato a tre quarti, elegante nel suo mantello ricamato e foderato di ermellino. Alessandro Farnese guarda verso lo spettatore: è cosciente di sé. Con la mano destra si aggiusta delicatamente il guanto che veste la sua mano sinistra, con cui tiene la spada. È vestito di oro, di argento e di bianco e risalta sul fondo scuro. Sottili veli di ombreggiature rendono viva la sua espressione, sorridente, serena, fiduciosa. L'immagine del giovane appare spontanea, al contrario di quella delle regine e delle infante che l'Anguissola in quegli anni dipingeva in Spagna: ingabbiate e statiche, nei loro ricchissimi abiti damascati, ornati di gemme. Un ritratto di Don Carlos, figlio maggiore di Filippo II, dipinto da Sofonisba Anguissola nel 1566, è conosciuto per via di copie. Piacque tanto a Don Carlos che ne ordinò ventitré copie ad Alonso Sánchez Coello e sei a un pittore spagnolo di cui non sappiamo il nome. Una copia del ritratto di Alessandro Farnese dell'Anguissola fu inviata a Roma. Il cardinale Alessandro Farnese (1520-1589) nel 1559 stava costruendo il suo palazzo Farnese di Caprarola. Nella sala dei 'Fasti Farnesiani' dispose che Taddeo Zuccari aggiungesse all'affresco l'immagine del nipote Alessandro Farnese, con l'unica differenza della mancanza del copricapo, tolto al giovane perché raffigurato in presenza del papa. L'affresco 'Giulio III reintegra Ottavio Farnese come Signore di Parma' riflette un episodio realmente accaduto, il 24 febbraio 1550, quando Alessandro aveva circa quattro anni; ma nell'affresco, tratto dal dipinto della Anguissola, egli appare in età adolescenziale. Nel 1561 Antonio Moro fece un nuovo ritratto di Alessandro Farnese, sottolineando il cambiamento da fanciullo in adolescente. Lo schema è quello classico di un cavaliere armato e molto lontano dal gusto italiano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Partita a scacchi (Sofonisba Anguissola). ### Introduzione: Il dipinto Partita a scacchi (in inglese, The Chess Game, oppure Portrait of the artist's sisters playing chess) è un dipinto di Sofonisba Anguissola realizzato nel 1555. Il dipinto è firmato e datato sul bordo della scacchiera, dove l'autrice ha lasciato questa iscrizione: «SOPHONISBA ANGUSSOLA VIRGO AMILCARIS FILIA EX VERA EFFIGIE TRES SUAS SORORES ET ANCILAM PINXIT MDLV». ### Descrizione. In un giardino ameno Lucia, la terzogenita delle sorelle Anguissola, sta movendo gli scacchi; di fronte a lei Minerva, la quartogenita, parla con l'avversaria e le sue parole attraggono l'attenzione della sorellina minore, Europa, la quintogenita, che segue la partita e le sorride. Minerva tornerà nel Ritratto di famiglia Anguissola di Sofonisba Anguissola, ma sarà adolescente. Un Ritratto di Europa è stato dipinto da Lucia Anguissola forse l'anno successivo. Europa Anguissola è identificabile anche con la bambina nel disegno a matita, con rialzi di bianco, Vecchia che studia l'alfabeto ed è derisa da una bambina, che oggi è agli Uffizi, dove è presente anche la servente, ma è più vecchia della donna che appare nella Partita a scacchi. Lucia è in azione, mentre la governante si tende ad osservare la scena. Netto è il contrasto fisiognomico fra le giovani e la vecchia, fra le ragazze ricche e la popolana. Le giovani Anguissola hanno gioielli, abiti ricamati, pettinature elaborate. Minerva indossa la stessa collana, portata dalla Dama che è a Berlino, oggi identificata in Bianca Ponzoni Anguissola, cioè la madre delle tre ragazzine che sono intorno alla scacchiera. La piccola disputa tra le due sorelle adolescenti, parate con gioielli di famiglia, si svolge in una sfera domestica, dove circolano affetti, ma dove è anche reale l'antagonismo nel gioco degli scacchi. Nel bel giardino si erge un'antica quercia, ricca di fronde: è simbolo della solidità dei rapporti familiari. Si apre sullo sfondo un paesaggio azzurrino, alla fiamminga. Nel raffinato programma educativo delle ragazze Anguissola erano comprese lezioni di pittura al cavalletto e di musica al clavicembalo. Esse conoscevano testi di poesia, in latino e in italiano; inoltre sapevano tessere e ricamare. Appartenevano al nucleo intellettuale della città di Cremona." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Partita a scacchi fra Ruy López de Segura e Leonardo da Cutro. ### Introduzione: Partita a scacchi fra Ruy López de Segura e Leonardo da Cutro è un dipinto di Luigi Mussini, datato 1882, che rappresenta un episodio realmente accaduto alla corte di Spagna, nel 1575, dove si svolse un torneo scacchistico con questa famosa partita. ### Descrizione. Mussini ricostruisce meticolosamente l'ambiente: il grande salone decorato di marmi scolpiti, col camino spento (l'episodio si svolge il 12 agosto). Uno studiato gioco di luci, oltre al fascio dorato che penetra dalla finestra, illumina la scena. Al tavolo il vescovo Ruy López, avvolto nelle sue ricche vesti, sembra affranto, mentre Il Puttino si alza vittorioso, allargando le braccia. Dietro al tavolo ci sono i due giudici, mentre Filippo II di Spagna, seduto su un trono, assiste alla partita. Ai suoi piedi due cani da caccia, suoi compagni inseparabili, e accanto, in piedi, la giovane regina Anna d'Austria, sua quarta moglie, che all'epoca aveva circa 25 anni, abbigliata in un elegante abito bianco e ritratta mentre ascolta le parole di una sua dama. Un altro gruppo di persone, composto da dame e da nobiluomini, è a parte, intorno ad un altro tavolo e sembra disinteressarsi della scena principale. La resa d'ambiente è minuziosa, precisa nei dettagli dei gioielli, delle pettinature, delle stoffe, degli affreschi, dei mobili. Grazie a una sapiente mescolanza di colori (nessuno dei quali predomina), e a una disposizione armonica delle figure, Mussini arriva ad una ricostruzione verosimile di quanto accadde." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Partita a scacchi (Raffaello Sorbi). ### Introduzione: La Partita a scacchi è un dipinto ad olio di Raffaello Sorbi, firmato e datato, in fondo a destra: Raf. Sorbi 1886. ### Descrizione. La Partita a scacchi, durante la sosta all'osteria di campagna fu dipinta in diverse versioni. In una delle versioni del dipinto, due giovani donne, sedute al tavolo, giocano a scacchi, mentre i cacciatori, nel loro abito settecentesco, fanno da spettatori. In un'ulteriore versione si vedono da un lato i fucili appoggiati a uno steccato e dall'altro i cavalli in sosta. Parte integrante della scena sono il cane da caccia, le galline che razzolano tra i tavoli dell'osteria, i piccioni che becchettano in gruppo. Il fiasco impagliato, su una tavola coperta da una tovaglia di bucato, ci dice che siamo proprio in Toscana. Sullo sfondo si intravedono colline con casali sparsi. Il pennacchio di fumo grigio che esce dal camino, il cielo attraversato da nuvole bianche e l'albero spoglio ci confermano che è una giornata d'autunno. Il tempo è incerto, ma la temperatura è tiepida e si pranza e si gioca a scacchi all'aperto. Gli scacchi sono uno svago popolare, cui prendono parte le donne." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Partita a scacchi (Andrea Landini). ### Introduzione: La Partita a scacchi è un dipinto di Andrea Landini (1847-1935) firmato A. Landini, in basso a sinistra e databile 1870 ca. ### Descrizione. Il pittore fiorentino Andrea Landini dopo una prima fase, in cui dipinse soggetti storici o episodi tratti dalla vita di Dante, di Savonarola e di Petrarca, nello stile del purismo toscano, si specializzò in scene di genere. Era conosciuto, soprattutto in Francia, per le sue scene d'interno, in cui erano rappresentati cardinali, colti nel loro viver quotidiano. Nei loro sfarzosi palazzi, arredati con ricche suppellettili in stile Luigi XVI, questi cardinali sembrano lontani dai loro doveri di cura delle anime e si abbandonano a piccoli piaceri: brindano a champagne, sorseggiano il caffè corretto al liquore, vezzeggiano gattini e cagnolini e giocano a scacchi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto di Sofonisba Anguissola. ### Introduzione: Autoritratto di Sofonisba Anguissola è un dipinto ad olio su tavola, di contenute dimensioni, firmato e datato 1554. ### Descrizione. Semplicità e modestia ispirano questo ritratto, prima pittura di Sofonisba Anguissola a noi nota. Il colletto della camicia bianca e leggera si gonfia sul collo, in piccole pieghe morbide. La ragazza non porta gioielli: è una giovane casta, ben educata e virtuosa. Una nota di femminilità sfugge nel piccolo ricciolo che scende accanto all'orecchio. Il naturalismo, ispirato da Leonardo da Vinci durante la sua permanenza a Milano, si diffuse in Lombardia, interessò Lorenzo Lotto e approdò nei ritratti di Sofonisba Anguissola. Gli occhi tondi e chiari creano un dialogo con chi guarda questo ritratto. Lo sguardo è franco, il mento volitivo, la pettinatura austera, il vestito modesto. La data è anteriore di solo un anno, rispetto a quella della Partita a scacchi della stessa pittrice; ma a prima vista questo ritratto sembra appartenere ad una fase artistica ben più acerba. Certe imperfezioni sono dovute anche ad una vecchia ripulitura, troppo energica, che ha asportato le velature. Del resto il padre, nell'inviare il dono al duca Ercole d'Este, si scusò di certe imprecisioni, dovute al fatto che il ritratto era stato realizzato guardandosi allo specchio: infatti la mano sembra lievemente deformata. Sofonisba indossa lo stesso abito e ha identica pettinatura ed espressione nel suo Autoritratto alla spinetta, conservato a Napoli." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Assisi - San Damiano. Coretto di Santa Chiara. ### Introduzione: Assisi - San Damiano. Coretto di Santa Chiara è un dipinto di Andrea Fossombrone. Eseguito verso il 1963, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. L'opera, inserita nel solco della tradizione pittorica ottocentesca, sia quanto a gusto estetico quanto a soggetto, raffigura l'interno del cosiddetto «coretto di santa Chiara» (o «delle Clarisse») all'interno della chiesa di San Damiano nei pressi di Assisi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nevicata (Franzosi). ### Introduzione: Nevicata è un dipinto di Umberto Franzosi. Eseguito verso il 1955, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. In questo malinconico scorcio milanese Franzosi raffigura la via Palestrina, nei pressi della Stazione Centrale e non lontano dal suo studio. Significativa è la resa cromatica, memore della lezione chiarista e giocata sulle tonalità dei rosa, degli azzurri e dei violetti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Castellammare (Donato Frisia). ### Introduzione: Castellammare è un dipinto di Donato Frisia. Eseguito nel 1934, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Questa veduta di Castellammare di Stabia costituisce un esempio del processo, verificatosi tra gli anni venti e trenta, di abbandono da parte di Frisia del naturalismo ottocentesco e di avvicinamento al modello novecentista, e in particolare al suo filone magico-realistico: la descrizione del paesaggio è minuziosa e fedele al vero, ma l'atmosfera è resa sospesa e quasi metafisica da una luce piena ma scaturente da un cielo coperto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cattedrale con suonatore di tromba. ### Introduzione: Cattedrale con suonatore di tromba è un dipinto di Franco Gentilini. Eseguito nel 1955, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta del primo di una nutrita serie di dipinti su cattedrali, emblematiche della svolta nella pittura di Gentilini verificatasi in seguito al soggiorno parigino del pittore negli anni cinquanta: il dato reale diventa secondario e lascia posto ad atmosfere surreali e metafisiche, popolate da personaggi di vario tipo, in dipinti dove la sperimentazione contenutistica affianca quella realizzativa, visto l'utilizzo di sabbie e intonaci a ricreare prodotti a metà fra la tela e l'affresco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Studio di testa. ### Introduzione: Studio di testa è un dipinto di Giovanni Grande. Eseguito nel 1923, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Pittore noto principalmente come ritrattista, Grande lasciò questo dipinto ad uno stadio piuttosto abbozzato, cosa che induce a ritenere si tratti di uno studio più che di un'opera compiuta. Il sapore decadente, tipico della matrice novecentista, e la ricerca di sensualità, che rende il dipinto piuttosto artificioso, rimandano alla lezione di Giacomo Grosso, presso cui Grande si formò." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Chiudo la porta su me stessa. ### Introduzione: Chiudo la porta su me stessa è un dipinto del pittore belga Fernand Khnopff, realizzato nel 1891 e conservato alla Neue Pinakothek di Monaco di Baviera. ### Descrizione. Si tratta di uno dei dipinti più enigmatici di Fernand Khnopff. Era costui un artista che, venuta meno la fiducia positivistica nella scienza e nei suoi metodi, predicò l'esistenza di un fitto tessuto di segrete analogie e corrispondenze tra le varie realtà fenomeniche. Chiudo la porta su me stessa, così come le altre tele khnopffiane, è in effetti gremita di simboli di difficile, se non impossibile, decifrazione. Nonostante queste consistenti difficoltà interpretative è possibile rintracciare una precisa fonte letteraria per questo dipinto: si tratta di un poema di Christina Rossetti denominato Who Shall Deliver Me? [Chi mi libererà?]. La Rossetti, sorella di Dante Gabriel (pittore preraffaellita al quale Khnopff si rifece più volte), in quel componimento riflette, con malinconica e pacata rassegnazione, sulle difficoltà che la vita propone ogni giorno agli uomini, che nulla possono fare per risolvere i propri conflitti interiori ed esteriori se non rivolgersi all'azione salvifica di Dio:. Khnopff in quest'opera dà vita artistica ai nuclei tematici della poesia di Christina Rossetti, nella fattispecie l'introspezione e la travagliata chiusura in sé stessi. Mentre, tuttavia, in Who Shall Deliver Me? viene ribadita l'essenzialità di Dio per la salvezza umana, Khnopff spoglia il proprio dipinto di ogni connotato religioso e preferisce indagare piuttosto le agitazioni caotiche e ribollenti che si annidano nella psiche umana. Un'atmosfera sospesa e misteriosa percorre il dipinto di Khnopff, al cui centro troviamo una figura femminile dallo sguardo conturbante, magnetico, quasi ultraterreno, eppure quieto e contemplativo: in questa donna che non si abbandona a gesti teatrali, ma che scruta l'osservatore con inquietante imperturbabilità, è magistralmente riassunta la natura ambivalente e contraddittoria della femminilità, caratteristica cifra tematica delle opere khnopffiane (si consulti, in tal senso, il paragrafo Fernand Khnopff § La donna).Questa donna, anzi, sembra quasi accogliere nella propria interiorità la «foresta di simboli» (nel senso baudelairiano del termine) che la chiude tutt'intorno. In primo piano troviamo dei gigli dalle tonalità aranciate: questi fiori, si ricorda, nell'arte medievale alludevano alla verginità di Maria. Nella tela di Khnopff, tuttavia, i gigli sono privi della loro significanza iconografica originaria: non solo, infatti, sono arancioni (e non bianchi, come imporrebbe la tradizione), ma sono anche appassiti. In una trama floreale apparentemente innocua, dunque, Khnopff convoglia un sentimento terribilmente misterioso e malinconico. Gli altri simboli che popolano la composizione sono ancora più enigmatici: sul comodino è disposto un busto di Hypnos, il dio greco del sonno di cui è fratello Thanatos, personificazione mitologica della morte. A destra del busto troviamo un esile papavero contenuto in un vaso e lo scorcio di una strada medievale (presumibilmente di Bruges), tristemente desolata e percorsa da un'unica figura nera incappucciata che ricorda il Monaco in riva al mare di Friedrich. Dal soffitto, poi, pende una catenella con annesso pendolo d'oro, probabile riferimento all'ipnotismo ed all'occulto, pratiche che nella seconda metà dell'Ottocento godevano di una notevole popolarità.L'arcana enigmaticità del dipinto, tuttavia, è ben lungi dall'esaurirsi qui: la superficie su cui la donna poggia i suoi gomiti, ad esempio, è una tomba o un altare sacrificale? O, ancora, dove conducono quelle fessure buie che si aprono sul fondo della parete retrostante, tutta animata da un rincorrersi di quadrati, cerchi e altri elementi geometrizzanti? Altrettanto disorientante è la presenza sulla destra di uno specchio opaco e deformante, sulla cui superficie (tutt'altro che riflettente) sono impressi due cerchi, circoscritti a quella che sembrerebbe essere l'immagine di un volto umano. Con Chiudo la porta su me stessa, dunque, Khnopff abiura dal proposito naturalista di rappresentare realisticamente la realtà circostante e preferisce confrontarsi con la realtà interiore delle cose, più autentica ed espressiva, da evocare più che da descrivere." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Le carezze. ### Introduzione: Le carezze, anche noto come La sfinge, è un dipinto del pittore belga Fernand Khnopff, realizzato nel 1896 e conservato al Museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles. ### Descrizione. Nel repertorio figurativo simbolista un ruolo di primaria importanza viene giocato dalla Sfinge. Il suo volto è femminile, eppure il suo corpo è leonino: così come la fisionomia anche la sua psiche risponde a un'ambiguità di fondo, essendo al tempo stesso ingegnosa ma crudele, mitica ma demoniaca, con una lacerante ambivalenza del tutto analoga a quella che scuote l'inconscio umano. Questa profonda riflessione filosofica viene venata di dichiarati compiacimenti simbolisti. Dipinto ermetico, irto di ellissi comunicative e di simbolismi di difficile interpretazione, Le carezze propone un'improbabile unione tra un giovinetto dai lineamenti androgini e una creatura dal volto femmineo e dal corpo di ghepardo. Si tratta ovviamente della Sfinge, quella creatura terrificante che secondo la mitologia aveva portato il terrore e la morte a Tebe. Era infatti sua abitudine divorare quanti non sapessero rispondere al suo astuto enigma («Qual è quell'animale che all’aurora cammina con quattro zampe, al pomeriggio con due, la sera con tre?»). L'unico ad aver sciolto l'enigma e ad aver soggiogato la bestia fu l'eroe greco Edipo: la città di Tebe fu così finalmente liberata dalla Sfinge che, per disperazione, si suicidò gettandosi in un baratro. Alla luce di quest'esegesi il giovane uomo ritratto alla sinistra della composizione è certamente Edipo. L'opera di Khnopff, in effetti, risponde perfettamente al celebre mito greco, e raffigura il momento successivo alla risoluzione dell'enigma da parte di Edipo. Vi è, tuttavia, una leggera discrepanza. La Sfinge, infatti, non si è precipitata nel dirupo, così come narra il mito, bensì decide di sottomettersi all'eroe che l'ha domata e, con fare suadente e insinuante, avvicina il suo volto a quello di Edipo. La sua soddisfazione è palpabile: una delle sue zampe arriva persino a lisciare affettuosamente il ventre indifeso di quella che doveva essere un'altra sua vittima, scampata miracolosamente alla morte. La Sfinge, tuttavia, è ben lungi dal diventare schiava, e la coda all'erta tradisce un'eccitazione animalesca, quasi incontrollabile: anche le sue zampe sono pronte per scattare repentinamente in un balzo e attaccare il suo presunto amante. Nessuno saprà mai l'esito di questa pace armata. Anche Edipo è incerto sul da farsi: il suo sguardo è rivolto verso un punto lontano, oltrepassa l'osservatore, sembra quasi essere sognante. A un'analisi più attenta, tuttavia, si scopre come in realtà Edipo sia agitato da un ansioso smarrimento, come se avvertisse fin troppo limpidamente l'imminenza di un pericolo tremendo. Attributi regali come lo scettro e la corona nulla possono per colmare i pericoli di una femminilità così ambigua e contraddittoria. Il paesaggio che suggella quest'unione improbabile, poi, riflette in maniera quasi subliminale la profonda inquietudine che permea il dipinto. Dietro Edipo e la Sfinge, infatti, si erge un basamento marmoreo vergato da incomprensibili scritte cabalistiche. Ancora dietro, poi, si estende un deserto di sabbia rossa: il confine tra l'aldiquà e l'aldilà viene marcato da due esili colonne di marmo, mentre i due cipressi sullo sfondo sembrano quasi voler indicare la fine della vita.Di seguito si riporta l'analisi di Luigi Ceccarelli:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Baracconi in periferia. ### Introduzione: Baracconi in periferia è un dipinto di Beppe Guzzi. Eseguito nel 1955, appartiene alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo. ### Descrizione. Si tratta di una veduta di periferia, tema prediletto da Guzzi, in cui gli elementi della composizione sono raffigurati con una decisa tendenza all'astrazione, resa dalla semplicità del disegno, dall'utilizzo di colori puri e dall'accentuazione delle ombre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Orfeo (Moreau). ### Introduzione: Orfeo è un dipinto a olio su legno del pittore simbolista francese Gustave Moreau, realizzato nel 1865 e conservato al Museo d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. In quest'opera, presentata al Salon del 1866, Moreau si riallaccia a un celebre mito classico, quello di Orfeo, di cui la versione più nota era quella dell'undicesimo libro delle Metamorfosi di Ovidio. Era Orfeo un sommo cantore e musico, talmente abile da aver piegato al suono della sua lira le bestie più feroci e l'intero regno dei Morti. Il suo fascino magnetico non venne meno neanche dopo la morte dell'amata Euridice: egli, infatti, infatuò le Menadi, senza tuttavia cedere alle loro offerte. Avvelenate dal rifiuto del musico, le Menadi lo avrebbero sbranato. Moreau in quest'opera decide di prolungare leggermente il racconto mitologico di Orfeo. Secondo la tradizione, infatti, le Menadi dopo aver ucciso il musico ne avrebbero gettato immediatamente le membra nel fiume Ebro. Secondo l'interpretazione proposta da Moreau, invece, il suo corpo mutilato viene scovato da una donna tracia che, mossa a pietà e indignata dal truce delitto delle Menadi, depone il capo dell'illustre musico su quella che fino a poco tempo prima era la sua lira. Gli occhi ormai esanimi di Orfeo e lo sguardo della donna si incontrano e, anzi, si contemplano vicendevolmente, dando vita a una compenetrazione indissolubile che probabilmente durerà per sempre. Sullo sfondo si estendono sereni paesaggi di leonardesca memoria, i quali con la loro bucolica calma stemperano l'atrocità del delitto appena perpetrato. Nell'angolo in basso a destra, infine, troviamo due tartarughe: sono stati i loro intestini, secondo il mito, ad aver fornito le corde della prima lira mai esistita, fabbricata dal dio Ermes.Il vago sapore mistico-fantastico che permea l'opera, la sua atmosfera suggestiva, sensuale, eppure lievemente inquietante, i dolci passaggi chiaroscurali e la tavolozza giocata sulle tonalità dorate sono tutte peculiarità riscontrabili in questo quadro e in una parte abbastanza rilevante della quadreria di Gustave Moreau, che a ragione si può definire uno degli interpreti più convinti e sensibili del Simbolismo in pittura. L'Orfeo, non a caso, fu tra le prime opere del Moreau a essere consacrata all'ufficialità del museo del Luxembourg, che lo aveva acquistato nel 1866 in ragione delle sue singolari qualità stilistiche. Il canto di Orfeo, che echeggia dopo la sua morte, simboleggia la sua simbiosi con la natura e l'eternità della poesia. Moreau interpreta liberamente il mito, cinge la testa di Orfeo con alloro apollineo, simbolo d'immortalità. Il tema della vittoria del canto sulla caducità della vita rinvia al potere universale dell'arte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto con la Morte che suona il violino. ### Introduzione: L'Autoritratto con la Morte che suona il violino è un dipinto del pittore svizzero Arnold Böcklin, realizzato nel 1872 e conservato all'Alte Nationalgalerie di Berlino. ### Descrizione. In quest'opera eloquente e dal forte impatto emotivo Böcklin approfondisce la sua visione sulla morte, tematica che aveva tinto con le sue ombre la sua intera produzione pittorica (pensiamo alle varie redazioni dell'Isola dei morti, alle Rovine sul mare, alle Erinni, o ancora alle Mura cittadine con patibolo) ma anche la stessa tradizione figurativa svizzera, assai sensibile (soprattutto nel Medioevo) alla raffigurazione di danze macabre. In primo piano è raffigurato ovviamente Arnold Böcklin, dai capelli bruni e scarmigliati, mentre osserva la sua immagine riflettersi sullo specchio: ha in mano gli strumenti del lavoro (la tavolozza e i pennelli) con i quali sta consegnando alla riflessiva immobilità dell'arte la sua fisionomia. Ma osserviamo meglio: il capo leggermente voltato, il collo torto, lo sguardo sagace, scrutatore e al contempo sgomento sono tutte spie che comunicano all'osservatore l'imminenza di un evento misterioso e imprevedibile. Dietro Böcklin, infatti, una sconvolgente presenza sorprende l'osservatore: si tratta nientedimeno della Morte, qui personificata com'è tradizione da uno scheletro, in riferimento alla consunzione delle carni alla quale il corpo di ogni essere umano tende inesorabilmente. Böcklin reinventa genialmente le codificazioni estetiche del memento mori: il tema dell'ineluttabilità della morte, infatti, era da secoli radicato nella storia dell'arte, che tuttavia tentò di esorcizzarlo (soprattutto nel Seicento) con l'inserimento nella composizione di simboli che però non erano che meri moniti, volti a rammentare all'osservatore la perpetua fugacità dei piaceri mondani e pertanto estranei alla vicenda narrata. Nell'opera Böcklin, invece, «la presenza della morte non è il frutto di una maturata consapevolezza, ma l'amaro esito di un fortuito, accidentale apprendimento» (Simone Rossi).Ebbene, qui la Nera Signora è colta mentre suona un violino dove, tuttavia, le tre corde più alte sono saltate. L'unica corda superstite è proprio la quarta, il Sol, quella che - come hanno osservato numerosissimi critici - se suonata da sola produce un suono misterioso e penetrante, simile ad una campana. La presenza di queste tre corde spezzate rende inevitabile un confronto simbolico con il mito delle Tre Parche, mitiche filatrici che presiedevano al destino dell'uomo dalla nascita alla morte, rispettivamente filando, svolgendo e tagliando il filo della vita. Neanche le divinità del consesso olimpico potevano frenare l'ineluttabilità cieca delle Parche: né può, d'altronde, Böcklin, pienamente consapevole che se pure quell'ultima corda sarà recisa, anche la sua vita avrà fine. La Morte, d'altronde, è pienamente consapevole di avere in pugno la situazione e appare in preda a un'estatica gioia: la chiostra dei suoi denti scoperti, orribilmente ghignante, simula un sorriso quasi demoniaco e tradisce un'eccitazione palpabile. La Morte sa di aver vinto. Böcklin, dal suo canto, non può fare a meno di ascoltare quella melodia letale: si tratta di una commistione tra suoni e colori squisitamente simbolista, con il pittore che esita a guardare l'osservatore negli occhi, ma preferisce ascoltare in modo concentrato il suono monocorde prodotto dal violino, fino a quando l'ultima nota non sarà suonata, con il definitivo sopraggiungere dell'Eterna Vincitrice. Le esegesi che sono state fornite di quest'opera, tuttavia, sono disparatissime, tanto che è lecito parlare di una vera e propria polimorfia interpretativa. Alcuni critici vi hanno ravvisato chiari spunti autobiografici, interpretando quest'immagine così macabra come una proiezione figurativa delle sue miserie economiche e della morte di cinque dei suoi bambini (un sesto sarebbe morto nel 1876, quattro anni dopo la realizzazione di questo dipinto). Altri, invece, preferiscono pensare che una simile raffigurazione alluda al contrasto vigente tra l'esuberanza artistica di Böcklin e la sterilità della tradizione accademica. Hermann Beenken, invece, sostiene che in questo quadro così realistico «la morte non è pensata come limite, bensì, al contrario, come esaltazione della vita, proprio come nei versi finali della poesia di Hebbel», che riportiamo di seguito: «'Alla Morte': Ancora sfiorami o Morte / quando in me mi disperdo / finché risovvenga a me stesso / me stesso al pensiero di te»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madeleine appoggiata sul suo gomito con fiori nei capelli. ### Introduzione: Madeleine appoggiata sul suo gomito con fiori nei capelli è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, risalente al 1918. ### Descrizione. Il ritratto in questione, grande testimonianza dell'impressionismo, è stato rubato l'8 settembre 2011 in Texas. L'opera è stata inserita dall'FBI nella top ten delle opere più ricercate al mondo, affermando che chiunque abbia informazioni al riguardo riceverebbe una somma di denaro pari a 50.000 dollari. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giostra dei Caroselli. ### Introduzione: La Giostra dei Caroselli è il titolo di un dipinto realizzato per tramandare il ricordo di una spettacolare festa - tenutasi a Roma il 28 febbraio 1656, durante il Carnevale di quell'anno - organizzata dalla famiglia Barberini in onore di Cristina di Svezia. A Filippo Gagliardi spettano gli sfondi architettonici della composizione mentre il Lauri dipinse le tante figure (più di duecento) degli spettatori e dei protagonisti della scena che compaiono nella grande tela. L'opera è una delle più significative testimonianze giunteci sulla festa e sul teatro del periodo barocco, tesi, con la ricchezza degli apparati, delle scenografie, dei costumi e grazie all'uso di ardimentose macchine sceniche, a stupire, entusiasmare, ingannare i sensi dello spettatore, in una parola a meravigliarlo. ### Descrizione. Tutto si svolge in uno dei cortili esterni di Palazzo Barberini (il Cortile della Cavallerizza, in larga parte ora coincidente con l'attuale Via Barberini): sul lato destro del quadro vediamo la fiancata Nord dell'insigne dimora nobiliare, mentre al centro del dipinto si scorge la facciata (seminascosta dagli spalti in legno montati per l'occasione) del teatro dei Barberini: in particolare si vede il portale del teatro, disegnato alcuni anni addietro da Pietro da Cortona. Il piazzale è contornato da una struttura provvisoria in legno, riccamente decorata, che contiene spalti e gradinate per il pubblico (parte di questa struttura poggia sullo stesso palazzo e sull'edificio che ospitava il teatro). Lungo tutto il perimetro esterno dell'effimero teatro ligneo e poi sulle tettoie degli spalti ardono, in innumerevoli bracieri di foggia ricercata, delle fiaccole che illuminano a giorno il cortile. Sul lato dell'arena che fronteggia il palazzo si apre uno sfarzoso portale istoriato in rilievo con le fatiche di Ercole. Da alcune finestre dell'attico di quest'arco trionfale si vedono dei musici le cui melodie accompagnarono la festa. Proprio di fronte al portale, sul balcone del primo piano che si apre sulla facciata Nord di Palazzo Barberini, vi è il palco d'onore allestito con ricchi tendaggi di velluto rosso bordati d'oro. Qui era seduta Cristina di Svezia (che nel quadro di Palazzo Braschi è quasi scomparsa per un deperimento del colore) accompagnata da cinque cardinali. Di quattro di essi conosciamo l'identità grazie al resoconto del Priorato: si tratta dei cardinali Jean-François Paul de Gondi (cardinale di Retz), Lorenzo Imperiali, Federico Borromeo e Decio Azzolino che tanta parte avrà nelle future vicende romane della regina svedese. Verosimilmente il quinto porporato che vediamo nella postazione d'onore è Francesco Barberini. Altri cardinali sono su un altro palco allestito in corrispondenza del balcone del secondo piano (proprio sopra quello d'onore). Due ordini di spalti girano lungo l'arena: qui siedono le dame della nobiltà romana, che vediamo in abiti elegantissimi, prelati e cavalieri. Vi sono poi, sul lato opposto alla facciata del palazzo, due grandi gradinate per il popolo: alcuni spettatori sono in maschera a ricordarci che siamo a Carnevale. Quest'effimero teatro, realizzato senza badare a spese, come si evince dallo sfarzo dei decori, era capace di ospitare tremila spettatori: per costruirlo i Barberini non si fecero scrupolo di abbattere alcuni edifici di loro proprietà che occupavano parte del cortile. Nonostante la capienza della struttura, non tutti riuscirono ad assistere alla festa: con gusto quasi da quadro di genere vediamo nella tela di Palazzo Braschi (in basso a destra) delle guardie armate che respingono energicamente gli ultimi arrivati (ma alcuni cavalieri, riconoscibili dall'eleganza dell'abito, dalle spade e dai vistosi simboli dell'ordine di appartenenza, passano). Per allestire il teatro e realizzare la scenografia dello spettacolo i Barberini si rivolsero a Giovanni Francesco Grimaldi, pittore ed architetto bolognese richiestissimo anche come artefice di apparati festivi e fondali teatrali. Venendo allo spettacolo vero e proprio, è il Priorato che ci racconta come esso si svolse. Sulla scena si fronteggiano due squadre contrapposte: i Cavalieri e le Amazzoni. I primi indossano costumi turchesi bordati d'argento e le Amazzoni sono abbigliate in rosso ed oro. Gli splendidi finimenti dei cavalli hanno gli stessi colori. Tanto i Cavalieri che le Amazzoni indossano degli elmi con grandissime e fantasiose pennacchiere. Ognuna delle squadre di cavallerizzi (che erano dodici per parte) è assistita da una lunga schiera di palafrenieri a piedi loro similmente abbigliati. Ciascuna delle parti in campo aveva un proprio carro allegorico dall'ornamentazione ricchissima. Il carro dei Cavalieri (come si evince dai colori turchese ed argento) è, nel resoconto del Priorato, quello di Roma festiva che ha assunto le sembianze di Amore. Questo carro è trainato dalle Grazie che dedicano un canto di lodi alla regina Cristina. Il carro della schiera contrapposta allegorizza lo Sdegno ed è guidato dalle Furie. Le Grazie e le Furie, con un dialogo in musica, lanciano la sfida tra le rispettive schiere. Segue un arditissimo carosello equestre in cui Cavalieri ed Amazzoni, al suono delle trombe, inscenano una battaglia alla pistola (le armi sono ovviamente caricate a salve). A questo punto irrompe sulla scena una spettacolare macchina teatrale: un terzo carro in foggia di drago che sputa fiamme reali. Sopra di esso vi è Ercole che invita i contendenti ad interrompere la tenzone. Al seguito del carro di Ercole fanno ingresso nel piazzale le Esperidi che nel dipinto di Palazzo di Braschi vediamo con dei vassoi colmi dei celeberrimi pomi d'oro del loro giardino. I frutti sono distribuiti tra Cavalieri ed Amazzoni. Ha luogo quindi una nuova contesa equestre che è ora combattuta con il reciproco lancio dei pomi delle Esperidi. A portare definitivamente la pace è il quarto ed ultimo carro che arriva sulla scena: quello di Apollo. Sul suo carro, oltre allo stesso Febo, vi sono altri quattro figuranti che rappresentano le stagioni e un quinto in veste di Giano bifronte. Tutt'intorno al carro ventiquattro fanciulle raffigurano le ore del giorno. Apollo intona un nuovo canto elogiativo della regina svedese al termine del quale le due fazioni, ora finalmente concordi, sfilano in parata lungo il cortile. Alla testa del corteo equestre, in primo piano al centro del dipinto, è raffigurato, mentre in costume da Amazzone guarda verso lo spettatore, il padrone di casa Maffeo Barberini, Principe di Palestrina. Altro momento di rilievo della festa - omesso nel dipinto ma annotato dal Priorato - fu uno spettacolare gioco pirotecnico che precedette il carosello, ulteriore elemento che contribuì a fare della Giostra per Cristina un evento memorabile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Corso dell'Impero. ### Introduzione: Il Corso dell'Impero (in inglese: The Course of Empire) è una serie di cinque dipinti realizzati tra il 1833 ed il 1836 da Thomas Cole, uno dei maggiori esponenti della Hudson River School. L'opera d'arte fu acquisita nel 1858 dalla New-York Historical Society come donazione per la New-York Gallery of Fine Arts e comprende i seguenti episodi: Stato Selvaggio; Stato Arcadico o Pastorale; Compimento dell'Impero; Distruzione; Desolazione. I quadri hanno le dimensioni di 100 × 161 cm, eccetto la Compimento dell'Impero, che è di 130 × 193 cm. Il ciclo, visto anche come un'allegoria dell'America, rappresenta le fasi del decadimento dell'umanità, che a partire dalla beatitudine dello stato selvaggio, degenera a causa dell'incivilimento, fino a giungere al declino e infine alla totale estinzione. L'allegoria è illustrata mediante la rappresentazione di uno stesso paesaggio in epoche storiche diverse. Viene mostrata la crescita e la caduta di una città immaginaria situata all'estremità inferiore della valle di un fiume, quest'ultima è distintamente identificabile in ogni dipinto, in parte a causa di un punto di riferimento insolito: un grande masso è precariamente posto in cima a una falesia che domina la valle. Alcuni critici ritengono che questa rappresentazione mostri il contrasto tra l'immutabilità della terra e la transitorietà dell'uomo. Cole venne particolarmente influenzato dal Grand Tour che effettuò nel 1829 in Europa, dove osservò nei musei le opere di altri artisti romantici. Egli fu affascinato dalle rovine delle antiche civiltà – in particolare da quelle romane – a tal punto da incentrare su di esse gran parte dei suoi dipinti successivi, tra i quali il Sogno dell'Architetto. Una fonte diretta di ispirazione letteraria per i dipinti del Corso dell'Impero è Il pellegrinaggio del giovane Aroldo di Byron (1812-18). Nelle sue pubblicità sui giornali per la serie, Cole citò il seguente versetto dal Canto IV – Italia:. ### Descrizione del ciclo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di famiglia Anguissola. ### Introduzione: Il Ritratto di famiglia Anguissola è un dipinto di Sofonisba Anguissola, in cui sono presenti suo padre Amilcare (1492-1573), suo fratello Asdrubale e sua sorella Minerva che, quando Vasari vide il dipinto, era da poco defunta. Sulla scorta dell'età dimostrata da Asdrubale, che sappiamo nato nel 1551, il dipinto è databile 1558. ### Descrizione. Le persone sono viste al naturale, impegnate in reciproci rapporti di protezione e tenerezza. Ritratto di famiglia Anguissola è stato infatti così descritto: «Affettuoso ritratto di tre membri di una stessa famiglia, quest'opera coglie le somiglianze e le differenze di personalità e le inquadra in una composizione ambiziosa.»Nella composizione sono presenti sia le forme auliche e dinastiche, tipiche dei ritratti di famiglie regnanti, sia quelle più intime dei ritratti di famiglie alto borghesi e nobili. Non manca il cagnolino, simbolo di fedeltà e di amicizia. In casa Anguissola anche le figlie avevano la possibilità di studiare, di affinare quindi i propri talenti, di partecipare poi alla vita culturale cittadina. Minerva era una donna dotta, eccellente nella poesia, nella filosofia, nell'eloquenza. Le ragazze Anguissola appartenevano ad un ceto elevato e in famiglia si curava la formazione della donna. I dipinti di Sofonisba Anguissola e quelli delle sue sorelle non erano pagati, bensì donati. Minerva, elegante nel suo abito damascato, con una mano sostiene la veste rimboccata e con l'altra stringe un mazzolino di fori. Era stata raffigurata da sua sorella Sofonisba nella Partita a scacchi, dipinta nel 1555. Asdrubale, col suo corto spadino, con i suoi guanti di pelle sottile, ha l'atteggiamento sicuro del rampollo di una famiglia nobile e affermata. Il padre invece punta gli occhi fuori del quadro, verso lo spettatore. Lo sguardo tenero della sorella, dal sorriso in chiave leonardesca, si accompagna all'atteggiamento fiducioso del fratello, conscio di rappresentare la continuità dinastica. Lo spazio è delimitato da tre tronchi d'albero, collegati da un drappo rosso: sono una quinta al paesaggio alla fiamminga, sfumato in cilestrino. Un tronco è spezzettato e allude alla caducità della vita. Nella parte bassa del dipinto si notano spazi di non finito, probabilmente per la partenza di Sofonisba Anguissola per la Spagna, nel 1559.«Il triplice ritratto di Sofonisba oggi a Nivå, databile intorno al 1558, si collega a quest'opera, quasi senza soluzione di continuità, nell'apertura sul paesaggio di estrazione emiliana, [...] e nella nota dell'azzurro della veste di Minerva, che domina e si effonde con la stessa sommessa intensità del mantello della Madonna al centro della pala di San Pietro.»Il volto di Minerva risente ancora di sollecitazioni leonardesche. Delicate sono le velature sui volti. Nel Ritratto di famiglia Anguissola Sofonisba ha descritto una vita familiare intensa e concorde: un dialogo stringente si crea fra la tela e chi guarda il dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Malinconia (Munch). ### Introduzione: Malinconia (in norvegese Melankoli) è una serie realizzata dal pittore norvegese Edvard Munch e composta da 5 tele (1891-1896) e due xilografie (1897-1902). Il motivo ritrae, in primissimo piano, un uomo seduto su una spiaggia con il capo sorretto dalla mano. Nella cala sullo sfondo una coppia è in procinto di imbarcarsi. I colori accentuano l’atmosfera malinconica della scena. La serie fa riferimento alla sfortunata relazione tra l’amico giornalista di Munch Jappe Nilssen e Oda Krohg, moglie del pittore Christian Krohg. Munch si rispecchia nella vicenda amorosa, in quanto in passato aveva avuto lui stesso una relazione con una donna sposata. La figura malinconica in primo piano può dunque essere associata sia a Nilssen che al pittore. Malinconia è una delle prime opere simboliste dell’artista norvegese e fa parte del suo Fregio della vita. ### Descrizione. In primo piano, nell’angolo destro della tela, un uomo siede, ripiegato su se stesso, su una spiaggia rocciosa. Si sorregge pensieroso il capo con la mano, tipico atteggiamento malinconico. La versione del 1892 si discosta dalle altre, in quanto l’uomo è completamente confinato nell’angolo in basso a destra, voltando le spalle alla spiaggia. La postura e la posizione della mano lo proiettano al di fuori della scena. L’isolamento della figura fa sì che l’occhio dello spettatore ritorni sullo sfondo percependolo come un soggetto di altrettanta importanza. Nella parte superiore del dipinto si notano tre figure su un pontile: una coppia e un uomo con in mano dei remi. Si dirigono verso una barca gialla attraccata. La riva sinuosa che precede il pontile, congiungendosi agli alberi e alle nuvole, crea profondità prospettica. La prima versione del dipinto, risalente al 1891, è una combinazione di più tecniche pittoriche: pastello, colori a olio e matita su tela; alcune porzioni di tela non sono state dipinte. Secondo il critico Hans Dieter Huber, questo conferisce al dipinto lo stile degli affreschi realizzati a secco. Anche le successive versioni a olio mantengono forme bidimensionali e contorni semplificati che ricordano il sintetismo. Mancano prospettiva aerea e ombreggiatura; solo la testa e le mani del protagonista sono connotate da una tridimensionalità plastica. Secondo i critici Tone Skedsmo e Guido Magnaguagno, il dipinto anticipa, con le sue pennellate fluide e con la “semplificazione e stilizzazione di linee, forme e colori”, lo stile delle opere successive di Munch." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna di Veveri. ### Introduzione: La Madonna di Veveri (Madona z Veveří in ceco, Madonna von Eichhorn o Madonna von Veveří in tedesco) è un dipinto a tempera su tavola (79,5 x 62,5 cm) attribuito al Maestro del Ciclo di Vyššì Brod, databile al 1344-1350 circa. ### Descrizione e stile. Su un astratto fondo oro, il dipinto mostra la Madonna che avvicina al viso Gesù bambino. Maria è vestita con un mantello rosso, con l'orlo dorato, e ha i capelli esposti; porta sul capo una doppia corona (che richiama il titolo di Maria Regina). Il bambino lancia un intenso sguardo verso la madre; la sua mano sinistra è sul mantello, mentre nella mano destra tiene un cardellino, simbolo della Passione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Disegni per la Divina Commedia (Botticelli). ### Introduzione: 100 disegni danteschi su pergamena furono commissionati a Sandro Botticelli, tra il 1480 e il 1495, da Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, detto il Popolano, cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico. Per lui, Botticelli realizzò due tra le sue opere più famose: Pallade che doma il centauro e la Primavera, dipinti oggi conservati agli Uffizi. I Disegni per la Divina Commedia conosciuti sono 92. L'unico completato è quello che introduce i Canti dell'Inferno, cioè La voragine infernale. La Divina Commedia Illustrata di Botticelli è un manoscritto della Divina Commedia di Dante, illustrato da 92 quadri a tutta pagina di Sandro Botticelli che sono considerati capolavori e tra le migliori opere del pittore rinascimentale. Il manoscritto alla fine scomparve e la maggior parte di esso fu riscoperta alla fine del XIX secolo, essendo stato rilevato nella collezione del duca di Hamilton da Gustav Friedrich Waagen, con alcune altre pagine trovate nella Biblioteca Vaticana. Botticelli aveva precedentemente prodotto disegni, ora perduti, da trasformare in incisioni per un'edizione stampata, anche se furono illustrati solo i primi diciannove dei cento canti. Nel 1882 la parte principale del manoscritto fu aggiunta alla collezione del Kupferstichkabinett Berlin (Museo delle stampe e dei disegni) quando il direttore Friedrich Lippmann acquistò 85 dei disegni di Botticelli. Lippmann si era mosso rapidamente e silenziosamente, e quando la vendita fu annunciata ci fu una notevole protesta nella stampa britannica e nel Parlamento. Poco dopo, è stato rivelato che altri otto disegni dello stesso manoscritto erano nella Biblioteca Vaticana. I disegni rilegati erano stati nella collezione della regina Cristina di Svezia e dopo la sua morte a Roma nel 1689, erano stati acquistati da papa Alessandro VIII per la collezione vaticana. Il tempo di separazione di questi disegni è sconosciuto. La Mappa dell'Inferno è nella collezione del Vaticano. L'esatta disposizione del testo e delle illustrazioni non è nota, ma una disposizione verticale - posizionando la pagina dell'illustrazione in cima alla pagina di testo - è concordata dagli studiosi come un modo più efficiente per combinare le coppie testo-illustrazione. Un volume progettato per aprirsi verticalmente sarebbe di circa 47 cm di larghezza per 64 cm di altezza, e incorporerebbe sia il testo che l'illustrazione per ogni canto su una singola pagina. ### Descrizione e storia. La serie dantesca di Botticelli è stata smembrata in due gruppi: 85 pergamene sono nel nuovo Kupferstichkabinett, che ha riunito le raccolte dei due Musei statali di Berlino; 7 pergamene (con 8 tavole) - acquistate da Alessandro VIII nel 1669 e provenienti dalla collezione della regina Cristina di Svezia - sono alla Biblioteca Apostolica Vaticana.In un manoscritto anonimo, conservato a Firenze e datato 1540, si ricorda che Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici aveva commissionato un ricco manoscritto della Divina Commedia, incaricando il copista Niccolò Mangona di scriverne il testo e a Sandro Botticelli di realizzarne le illustrazioni, una per ogni Canto, oltre alla prima con lo spaccato dell'Inferno. Per completare il corpus dei 100 disegni per i canti della Commedia, mancano 8 tavole dell'Inferno, considerate perdute (II-III-IV-V-VI-VII, XI, XIV) e le tavole per due canti del Paradiso (XXXI e XXXIII), che forse non furono mai realizzate. Tra le 92 tavole a noi giunte ci sono La voragine infernale (o Pianta dell'Inferno) e Inferno Canto I - tavole che sono state disegnate rispettivamente sul recto e sul verso di uno stesso foglio di pergamena- e Il grande Satana che occupa invece un foglio doppio. La pergamena del Canto X dell'Inferno presenta un principio di colorazione nelle vesti dei personaggi, mentre le pergamene dei Canti XXXI e XXXIII del Paradiso sono rimaste totalmente prive d'illustrazione. I fogli, di pergamena di pecora, misurano circa 32,5 cm di altezza e 47,5 cm di larghezza; ma il Grande Satana misura 46,8x63,5 cm. Ad eccezione de La voragine infernale, le illustrazioni sono state dipinte sul lato interno e liscio della pelle; mentre il testo era sul lato esterno e poroso, detto il fiore. L'illustrazione per il XVIII Canto dell'Inferno è colorata a tempera. Botticelli si è servito di diversi strumenti: per le linee basilari della composizione ha utilizzato lo stilo d'argento con piombo; per precisare i contorni li ha poi ripassati a penna e inchiostro ocra, o oro, o nero. Pochi disegni sono stati da lui completati ed interamente oppure parzialmente colorati. L'unico completo è La voragine infernale che apre la serie. È una suggestiva rappresentazione globale dell'Inferno dantesco: un grande imbuto, con qualche elemento architettonico e con figure miniaturizzate, una summa quindi, sintetica ma completa, delle successive scene dell'Inferno. L'intera opera rappresenta un continuum narrativo, una sequenza del viaggio letterario, didattico, morale, filosofico. Ha scritto Bernard Berenson: «Sarebbe assurdo pretendere che puri contorni, come si hanno nei disegni del Botticelli, rendano l'intera gamma di sensazioni, di passioni, di emozioni, che si succedono rapidamente nei versi di Dante. Sarebbe come voler rendere la Nona Sinfonia di Beethoven o il Dies Irae di Berlioz usando come solo strumento il corno da caccia.» Per Berenson, Botticelli non era l'artista adatto ad illustrare la Divina Commedia, ad interpretare la forza espressiva, la drammaticità di Dante: «Nella sua mano la linea acquista una purezza alata, che nell'universo sensibile trova riscontro solo in alcune estatiche note di violino, o nei timbri più cristallini di una melodica voce di soprano. Riducendosi a ciò che offriva, o non offriva, spunti a rapsodie di linee pure, alate, il mondo del Botticelli era dei più semplici: nella Commedia egli vide un tema adatto alla sua arte, interpretandolo alla luce di quest'unica, semplice esigenza.»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sacello di Santa Margherita. ### Introduzione: Il Sacello è collocato nell'alta Valle San Martino sul Monte Santa Margherita, che si trova sopra l'abitato di Monte Marenzo. ### Descrizione. Il sacello è composto da una navata orientata verso est e una piccola abside a pianta semicircolare. L'oratorio presenta un ciclo di affreschi delle storie di Santa Margherita. In origine tutta la superficie della chiesa doveva essere affrescata, però ora ci appare frammentaria a causa di furti e degrado. Si possono distinguere tre unità tematiche:. la Majestas Domini nell'abside, i riquadri con la Trinità e altre figure e la decorazione che incornicia l'abside. gli affreschi votivi della parete a sinistra dell'entrata principale. i riquadri con gli episodi della vita di Santa Margherita sulla parete a destra dell'entrata e sulla contro facciata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Hina te Fatou. ### Introduzione: Hina te Fatou (La luna e la terra) è un dipinto del pittore francese Paul Gauguin, realizzato nel 1893 e conservato al Museum of Modern Art di New York. ### Descrizione. Il pantheon delle divinità tahitiane fu un'inesauribile fonte d'ispirazione per Gauguin e lo stimolò a realizzare nel 1893 Hina te Fatou, uno dei suoi quadri più importanti sia per il tema scelto che per ambizioni. L'opera, infatti, raffigura quell'antico mito polinesiano dove Hina, la dea della luna, chiede a Tefatou, il «genio che animava la terra», di assicurare agli uomini l'immortalità: all'inderogabile diniego di quest'ultimo Hina reagì accettando di dirigere la ricorrenza, pressoché eterna, del moto lunare.Gauguin immagina il dialogo tra le due divinità nel modo raffigurato nel quadro. Tefatou si erge sullo sfondo e presenta una fisionomia selvaggia, propriamente oceanica, e rivolge a Hina uno sguardo virile e irremovibile. La dea della Luna ha un corpo tenero e delicatamente massiccio e ricorda nel suo complesso importanti fonti figurative occidentali, come le Bagnanti di Courbet e di Ingres: è vista di tergo e cerca, inutilmente, di intercedere a favore degli uomini. Il suo gesto è carezzevole e misericordioso, così come quello del dio terrestre è spietato e inflessibile. Da Fatou, inoltre, sgorga una sorgente tinta di un colore fiammeggiante, quasi sanguigno.L'opera, esposta nel 1893 presso la galleria Durand-Ruel, suscitò molte perplessità a causa del suo audace impianto dimensionale e cromatico, oltre che per l'ampio spazio che vi viene concesso a un «folclore» selvaggio che anche oggi non manca di generare qualche riserva. Nonostante i biasimi - si pensi a quello proveniente da Camille Pissarro - l'opera fu ammirata e acquistata da Edgar Degas, affermato pittore impressionista che anche in seguito continuò a collezionare avidamente i capolavori gauguiniani. In seguito a un articolato percorso collezionistico l'opera è infine giunta nel 1934 al Museum of Modern Art di New York, dov'è tuttora esposta." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Dante e Virgilio. ### Introduzione: Dante e Virgilio (Dante et Virgile), noto anche come Dante e Virgilio all'Inferno, è un dipinto ad olio su tela realizzato dal francese William-Adolphe Bouguereau nel 1850: di dimensioni 280.5 x 225 cm, è conservato al museo d'Orsay di Parigi. ### Storia dell'opera. Reduce da due sconfitte ai Prix de Rome (1848 e 1849), Bouguereau decise di cambiare soggetto delle sue opere concentrandosi su un tema letterario. L'obiettivo era quello di suscitare nello spettatore un senso di terrore e la tela ebbe un grande successo; tuttavia, il pittore abbandonò il genere per concentrarsi su figure mitologiche. ### Descrizione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Uguaglianza davanti alla morte. ### Introduzione: Uguaglianza davanti alla morte (Egalité devant la mort) è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista francese William-Adolphe Bouguereau nel 1848. Di dimensioni 141x269 cm, è conservato al Musée d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. Il soggetto del dipinto è la rappresentazione di un angelo della morte in volo, che porta con sé un lenzuolo funerario per ricoprire il corpo di un giovane uomo morto, completamente nudo. In basso, a sinistra, è possibile osservare la firma artistica di Bouguereau." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ulisse riconosciuto da Euriclea. ### Introduzione: Ulisse riconosciuto da Euriclea, in francese Ulysse reconnu par sa nourrice à son retour de Troie (letteralmente, Ulisse riconosciuto dalla sua nutrice al suo ritorno da Troia), è un dipinto ad olio su tela realizzato dall'artista francese William-Adolphe Bouguereau nel 1849. Di dimensioni 134 x 167 cm, è conservato al Musée des Beaux Arts di La Rochelle. ### Descrizione. L'opera raffigura il passo dell'Odissea in cui Ulisse, di ritorno dalla Guerra di Troia, arriva alla corte di Itaca fingendo di essere un mendicante. A riconoscerlo è solamente Euriclea, la sua vecchia balia, che, lavandogli i piedi, riconosce una vecchia cicatrice che Ulisse si era procurato da giovane.Ulisse e Euriclea dominano la scena. La vecchia balia appare sorpresa e vorrebbe annunciare il ritorno di Ulisse, ignara del fatto che egli voglia serbare l'incognito; Ulisse però reagisce prontamente, tappandole la bocca con la mano destra, mentre con il braccio sinistro la trattiene. Per via di questo movimento improvviso, il piede destro di Ulisse rovescia il vaso nel quale la vecchia lo stava lavando. In secondo piano si delineano figure appartenenti alla corte, probabilmente ancelle, mentre lo sfondo è caratterizzato dalla presenza di edifici classici e colonne di ordine ionico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna di Cambrai. ### Introduzione: La Madonna di Cambrai, anche detta Notre-Dame de Grâce, è una piccola copia italo-bizantina di un'icona della Madonna Eleusa (Madonna della dolcezza) prodotta intorno al 1340 da un anonimo, forse della scuola senese.L'opera sulla quale è basata è stata probabilmente prodotta in Toscana intorno al 1300, ed influenzò un gran numero di pittori nel secolo successivo e scultori fiorentini dagli anni quaranta e cinquanta del Quattrocento. Nel XIV e XV secolo molti artisti copiarono questa versione in Italia e nell'Europa del nord; la Madonna di Tarquinia di Filippo Lippi è un esempio molto noto. Quando nel 1450 il dipinto venne portato a Cambrai, allora parte del Sacro Romano Impero e governata dai duchi di Borgogna, oggi in Francia, si credeva fosse un originale di San Luca evangelista, santo patrono degli artisti, per il quale Maria stessa posò come modella. Di conseguenza era considerata una reliquia, e si credeva che Dio concedesse dei miracoli a coloro che viaggiavano con essa.L'importanza dell'opera va al di là del suo valore estetico fungendo da ponte tra la tradizione delle icone Bizantine e il Quattrocento italiano, ed ispirando i primitivi fiamminghi. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 vennero commissionate delle copie del dipinto per finanziare la crociata che voleva lanciare Filippo III, annunciata con il banchetto del fagiano e mai concretizzatasi. ### Descrizione. L'opera è dipinta con tempera su un pannello di cedro, ora supportato da una tavola più recente. Misura 35.5 × 26.5 cm ed è in buone condizioni, seppur presenti qualche piccolo ritocco. Le iniziali 'MR, DI, IHS, XRS' stanno per Mater Dei, Jesu Christus, 'Madre di Dio, Gesù Cristo'. Lo sfondo è dorato, caratteristica tipica delle icone bizantine, mentre Maria indossa una veste blu con decorazioni dorate ai bordi. Cristo, che è spesso presente in questo tipo di rappresentazioni, ha il corpo di un uomo adulto piuttosto che quello di un bambino. È massiccio, e troppo grande per essere un neonato.Maria viene descritta come un'Eleusa a causa della tenerezza con cui il Bambino è accoccolato contro la sua guancia, rendendo l'immagine una rappresentazione dell'intimo legame che lega una madre al figlio. La testa è inclinata verso suo figlio ed è appoggiata alla sua guancia quasi come se lo stesse per baciare, mentre le sue braccia lo cullano dolcemente. Il bambino ha una gamba piegata mentre l'altra è estesa verso di lei; con la sua mano destra tiene il mento della Madonna. Questo coinvolgimento della madre e del bambino, in sintonia con il Quattrocento italiano, è una deviazione dalla tradizione bizantina, dove spesso Maria e Gesù erano ritratti a quasi un braccio di distanza.L'origine italiana di quest'opera è mostrata dalla «modellazione più sottile dei visi, l'aspetto volumetrico dei tessuti con pieghe dolci, dalle inscrizioni latine» e dalle decorazioni delle aureole. Le varie peculiarità delle diverse versioni indicano che molte versioni italiane furono copiate da una singola fonte: prima di tutto la vicinanza dei visi, il loro quasi abbraccio, e l'insolita concentrazione delle fattezze del viso del Bambino in una piccola porzione della testa." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Maddalena leggente (Rogier van der Weyden). ### Introduzione: La Maddalena leggente è un frammento di una pala d'altare realizzata tra il 1435 e il 1438 da Rogier van der Weyden. È conservata alla National Gallery di Londra dal 1860. L'opera ritrae una donna pallida, con gli zigomi alti e le palpebre ovali tipici dei ritratti delle donne nobili realizzati in quel periodo. La figura è identificabile con Maria Maddalena grazie alla giara di unguento posizionata in primo piano, il suo tradizionale segno di riconoscimento nell'arte cristiana. La Maddalena, completamente assorta nella lettura, è un modello di vita contemplativa; si è pentita dei suoi peccati ed è stata assolta. Nella tradizione cattolica la sua figura è stata talvolta un tutt'uno con quella di Maria di Betania, che unse i piedi di Gesù, e l'anonima «peccatrice» citata nel Vangelo secondo Luca. L'iconografia della Maddalena normalmente la mostra con un libro in mano, in un momento di riflessione, in lacrime o con lo sguardo distolto. Lo sfondo dell'opera era stato ridipinto con uno spesso strato di pigmento marrone che copriva l'originale. Una pulitura eseguita nel 1955–1956 ha rivelato la figura in piedi dietro la Maddalena, la figura inginocchiata a piedi scalzi e il paesaggio visibile attraverso una finestra. L'uomo alle spalle della Maddalena è San Giuseppe; il frammento che completa questa figura è conservato al Museo Calouste Gulbenkian di Lisbona assieme ad un altro pannello, forse anch'esso parte della stessa pala d'altare, che raffigura probabilmente Santa Caterina d'Alessandria. Tali frammenti sono grandi un terzo della Maddalena leggente, che misura 62,2 cm × 54,4 cm. La pala d'altare originale era una sacra conversazione, ed è conosciuta solo attraverso un disegno, la Vergine col Bambino e i santi, conservato al Museo nazionale di Stoccolma e realizzato alla fine del Cinquecento. Tale disegno mostra che la Maddalena occupava l'angolo in basso a destra della pala d'altare. Nonostante abbia avuto grande successo in vita, van der Weyden venne dimenticato nel XVII secolo per essere riscoperto solo nel XIX. Il primo documento che cita la Maddalena leggente risale ad una vendita del 1811. Dopo essere passata da un venditore d'arte all'altro nei Paesi Bassi, l'opera finì nelle mani di un collezionista parigino, per poi essere comprata dalla National Gallery di Londra nel 1860. Secondo lo storico dell'arte Lorne Campbell la Maddalena leggente è «uno dei grandi capolavori dell'arte del Quattrocento e tra le opere più importanti del primo van der Weyden». ### Descrizione. Maria Maddalena nella pittura rinascimentale è un composto di varie figure bibliche. Qui è basata su Maria di Betania, che veniva identificata come la Maddalena nella tradizione cattolica romana. Maria di Betania sedeva ai piedi di Gesù e «ascoltava la sua parola», per questo viene vista come una figura contemplativa in opposizione alla sorella Marta, che invece rappresentava la vita attiva in quanto voleva che Maria l'aiutasse nelle faccende domestiche.Maria Maddalena qui è ritratta come una giovane donna seduta, mite, con la testa inclinata e gli occhi appena distolti dall'osservatore. È assorta nella lettura di un testo sacro e sembra inconsapevole di ciò che la circonda. Van der Weyden le ha dato una quieta dignità, nonostante spesso sia considerato il più emozionale dei primitivi fiamminghi, soprattutto se confrontato a van Eyck. Sulla copertina del libro è cucita una chemise di tessuto bianco che funge da protezione. Secondo Lorne Campbell il manoscritto «è abbastanza simile ad una Bibbia francese del XIII secolo» ed è «chiaramente un testo devozionale». Era raro per i ritratti contemporanei mostrare una donna intenta a leggere; se la modella stessa era in grado di farlo è molto probabile che appartenesse al ceto nobiliare.La Maddalena è seduta su un cuscino rosso con la schiena appoggiata ad una credenza di legno; il suo contorno semicircolare indica il suo sereno distaccamento da ciò che la circonda. Sopra la credenza sono visibili le basi di vari oggetti, che spesso vengono tagliati nelle riproduzioni. L'oggetto sulla destra sembra essere una brocca, forse un reliquiario, mentre quello più a sinistra potrebbe rappresentare una porta.. Ai suoi piedi troviamo il suo emblema, la giara di alabastro con cui portò gli aromi al sepolcro per ungere Gesù. Il paesaggio che si vede attraverso la finestra mostra un canale, sulla riva più vicina un balestriere che sta mirando a qualcosa e due figure che camminano sulla riva opposta il cui riflesso è visibile sull'acqua. La posa scelta da van der Weyden per la Maddalena è simile a quella di molte altre donne nei dipinti religiosi del suo maestro Robert Campin e della relativa bottega. Ricorda da vicino, sia nel tema che nel tono, la figura di Santa Barbara nella Pala Werl, ed anche la Vergine dell'Annunciazione attribuita a Campin che si trova a Bruxelles. Anche la Vergine nel Trittico di Mérode rappresenta una versione di questa posa, anche se con alcune differenze.Il viso della Maddalena sembra quasi scolpito, e gli elementi dei suoi vestiti sono resi anche nei dettagli più minuti, com'era nello stile di van der Weyden. Indossa una veste verde strettamente legata sotto il busto da una fascia blu; il broccato d'oro della sottogonna ha un orlo decorato con dei gioielli.Nel medioevo il pelo simboleggiava la sessualità femminile ed era comunemente associato alla Maddalena. Qui la presenza di indumenti vellutati, degli orli pellicciati della veste e dei capelli che spuntano dal velo sono un accenno al passato da prostituta della Maddalena, in una «mescolanza di purezza ed erotismo», secondo il critico d'arte Charles Darwent. Il medievalista Philip Crispin spiega che artisti come Hans Memling e Quentin Matsys spesso ritraevano la Maddalena in pelliccia, proprio come la Maddalena leggente di van der Weyden. Il livello di dettaglio raggiunto da van der Weyden è stato descritto da Campbell come «ben maggiore» di quello di Jan van Eyck. Le labbra della Maddalena sono dipinte con sfumature di vermiglione, bianco e rosso che mescolati danno un aspetto trasparente ai bordi. La pelliccia della veste è dipinta con colori che vanno dal grigio al bianco e nero quasi puri. Van der Weyden ha dato al pelo un aspetto “ruvido” dipingendo linee parallele alla linea del vestito e poi allargando il colore prima che si asciugasse. L'oro della veste è reso con vari impasto, e dipingendo linee e punti di varie dimensioni e colore.Anche molti degli oggetti che la circondano sono resi in maniera dettagliata, in particolare il pavimento di legno, i chiodi con cui è fissato, le pieghe della veste e gli abiti delle figure all'esterno, così come gli effetti luminosi sulle perle di cristallo del rosario di San Giuseppe e sugli ornamenti dorati del libro. Lorne Campbell descrive figura della donna visibile in lontananza attraverso la finestra e il suo riflesso sull'acqua come «piccoli miracoli pittorici», e aggiunge che «l'attenzione al dettaglio supera di molto quella di Jan van Eyck e l'abilità di esecuzione lascia senza parole». Campbell nota anche che l'osservatore non averbbe potuto notare questi piccoli dettagli una volta appesa la pala d'altare.Altre aree del pannello sono state descritte come monotone e banali. Un critico ha scritto che le aree del pavimento e gran parte della credenza dietro la Maddalena sembrano incompiuti e «troppo scarsi e piatti negli effetti»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ai piedi del ghiacciaio. ### Introduzione: La baita ai piedi del ghiacciaio è un dipinto a olio su tela (95.5x55.5 cm) realizzato tra il 1875 e il 1895 dal pittore italiano Francesco Filippini. Il dipinto de La Baita ai piedi del ghiacciaio di Filippini, capo scuola, è stato venduto dalla casa d'aste Sotheby's per 108,250 euro oltre diritti d'asta nel 2007 a una collezione privata di Milano. ### Descrizione. Ai piedi del ghiacciaio condensa tutte le qualità di schietto verismo di Francesco Filippini, qualità che hanno consacrato l'artista come uno dei paesaggisti più rappresentativi del naturalismo. L'opera fa emergere l'assoluta sincerità di Filippini nei confronti del vero, accompagnata da un consapevole rigore compositivo; quel robusto linguaggio affidato ad una pennellata larga, aspra ed essenziale, rielaborata attraverso l'analisi di certo fare pittorico carcaniano, quella scelta di una gamma cromatica 'caliginosa', circoscritta a toni freddi e grigiastri che sembrano essere stati creati ad hoc proprio per le sue Nevicate, motivo pittorico molto amato dal Filippini e che, forse meglio di altri, ha avuto la capacità di riflettere quella particolare 'malinconia profondamente suggestiva' che un anonimo critico, nel 1895, ritrovava nelle 'pitture e nelle impressioni dell'inverno nelle montagne' eseguite 'a intonazioni grigie ed argentee'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo morto adorato da san Domenico di Guzman. ### Introduzione: Il Cristo morto adorato da san Domenico di Guzman è un dipinto ad olio su tela eseguito nel 1623 dal pittore lombardo Daniele Crespi per la chiesa di San Protaso ad Monachos di Milano, dove rimase fino al 1930, quando l'edificio fu distrutto da un incendio. Il dipinto, insieme ad altre tele superstiti, fu acquistata dalla prepositura della basilica di San Giovanni Battista di Busto Arsizio, dove ancora oggi è esposto. ### Descrizione. La tela raffigura Cristo morto steso supino su una superficie coperta da un telo bianco, mentre ai suoi piedi, inginocchiato, è raffigurato Domenico di Guzmán in adorazione. Nel 1717 Vincenzo Piccolini realizzò una stampa di 32×19,4 cm raffigurante il dipinto di Daniele Crespi, oggi conservata presso l'Accademia Carrara di Bergamo. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Morte di Seneca (David). ### Introduzione: Morte di Seneca è un dipinto realizzato nel 1773 dall'artista francese Jacques-Louis David. ### Descrizione. Questa grande opera 'fragonardiana' è contemporaneamente barocca, elegante e pomposa. Più ricca di colori e di dettagli rispetto alla versione del suo rivale, David raffigura dei personaggi che gesticolano alla maniera dei personaggi di Boucher. La scena si svolge all’interno di un edificio scorciato prospetticamente. La luce proveniente da sinistra illumina i personaggi sulla destra mettendo in risalto la figura di Paolina. Il corpo di Seneca è per metà illuminato e per metà in penombra. Seneca, su ordine di Nerone, si taglia le vene con ampi movimenti, gli stessi che caratterizzano gli altri personaggi della scena, i quali manifestano il loro sgomento. La scena assume una connotazione teatrale data proprio dell’enfasi dei movimenti dei soggetti raffigurati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Erasistrato alla scoperta della causa della malattia di Antioco. ### Introduzione: Erasistrato alla scoperta della causa della malattia di Antioco dal suo amore per Stratonice è un'opera del pittore francese Jacques-Louis David, datata 1774. Quarta partecipazione dell'artista al concorso dell'Académie royale de peinture et de sculpture, il dipinto gli varrà la vittoria del Prix de Rome per la pittura. Si tratta di pittura storica, infatti il soggetto dell'opera è tratto da una narrazione delle Vite parallele di Plutarco, riguardante una leggenda della storia macedone: la scoperta da parte del medico Erasistrato della causa della malattia di Antioco, ovvero l'amore per la sua matrigna Stratonice, moglie del re Seleuco I. Il dipinto è legato agli insegnamenti ricevuti all'Accademia ed è influenzato anche dallo stile barocco. Attualmente è conservato all'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi. ### Descrizione. Antioco è a letto, provato dalla malattia. Suo padre, re Seleuco, è ai piedi del letto nella penombra. Per salvare suo figlio, si è rivolto al grande medico Erasistrato. Quest'ultimo è accanto a lui, e prende i polsi al malato: la sua mano sinistra attorno al polso di Antioco. Il medico ha chiesto alle donne del palazzo di presentarsi, una alla volta, davanti ad Antioco. Quando arriva il turno di Stratonice, il battito del giovane principe accelera, Erasistrato alza allora la mano destra, con l'indice rivolto verso la 'causa della malattia'. Successivamente Erasistrato chiederà al re di cedere Stratonice a suo figlio; la richiesta avrà esito positivo e il principe sarà guarito." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo in pietà sorretto da tre angeli. ### Introduzione: Il Cristo in Pietà sorretto da tre Angeli, o Pietà, è un dipinto a olio su tavola di Antonello da Messina, databile al 1474-1476 circa e conservato nel Museo Correr di Venezia. ### Descrizione e stile. La composizione della tavola si staglia su un paesaggio ricco di vegetazione e minuziosamente descritto. Si possono addirittura riconoscere particolari come la chiesa sullo sfondo, sicuramente identificabile con la Chiesa di San Francesco all'Immacolata a Messina . L'opera, eseguita pochi anni prima della Pala di San Cassiano, documenta un momento di Antonello in cui la meditazione sui modelli d'origine tedesca, come Jan van Eyck o Peter Christus, si fa evidente. Non mancano, ovviamente, le tangenze con la cultura figurativa italiana come, ad esempio, nelle scelte prospettiche. Antonello, che aveva conosciuto Piero della Francesca intorno al 1473 e da lui aveva appreso non solo i segreti matematici della prospettiva ma anche una certa maniera nell'utilizzarla, in questa tavola pone la figura di Cristo al centro con un punto di vista prospettico molto ravvicinato per accentuarne la monumentalità e la solennità. Gesù è raffigurato morto, nel momento successivo alla deposizione, seduto (o meglio accasciato) sul sarcofago. I tre angeli mentre sono intenti a sorreggere il peso del corpo del Salvatore si dedicano, con cura, a medicare le ferite inferte durante la crocifissione. Questa tipologia iconografica era assai diffusa tra i vari esponenti del primo Rinascimento veneto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto del Doge Giovanni Mocenigo. ### Introduzione: Il Ritratto del Doge Giovanni Mocenigo è un dipinto a tempera su tavola attribuito a Gentile Bellini, databile tra il 1478 e il 1485 circa e conservato presso Museo Correr di Venezia. ### Descrizione e stile. Il soggetto ritrae il doge Mocenigo con gli abiti ufficiali propri del suo uffizio: il corno dogale e la stoffa d'oro ricamata a rilievo. Il doge è rappresentato di profilo e si staglia su di uno sfondo d'oro, il quale ha una forte valenza simbolica che va sottolineare le tangenze di costume e iconografiche tra Venezia e il mondo bizantino di Costantinopoli. Il ritratto, che risulta ancora legato a prototipi 'tradizionali' distanti dalle soluzioni adottate da Giovanni Bellini per il Ritratto del doge Leonardo Loredan, spicca per la grande qualità della pittura. Un ritratto fatto 'dal vero' che descrive l'uomo privato Giovanni Mocenigo e celebra quello pubblico, il doge." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Compianto sul Cristo morto (Plautilla Nelli). ### Introduzione: Il Compianto sul Cristo morto o Lamentazione è un dipinto che la suora domenicana Plautilla Nelli ha realizzato per la chiesa del convento, dove viveva in clausura. ### Descrizione e storia. Le poche notizie biografiche sull'opera sono tratte dal Vasari che elogia suor Plautilla Nelli, dichiarandola virtuosa nell'arte della pittura. Questo suo dipinto era stato ideato come pala per un altare della chiesa fiorentina di Santa Caterina da Siena, appartenente al convento domenicano dove suor Nelli viveva e che era stato fondato da un seguace di Savonarola. La composizione della scena deriva dal dipinto di Fra Bartolomeo Lamentazione con santi (1511-1512), conservato oggi alla Galleria Palatina di Firenze e da cui probabilmente suor Nelli trasse uno schizzo, oppure un disegno. Ella aggiunse tuttavia tre figure, le due donne inginocchiate accanto a Maria Vergine e Nicodemo, in piedi, al centro, con le sue ricche vesti. Il corpo del Cristo è semi sdraiato sopra una fredda pietra squadrata che simboleggia la tomba e sostenuto da una figura maschile e non da Maria. I volti delle donne hanno maggiore realismo, esprimono dolore, molto più di quelli degli uomini. La Maddalena, inginocchiata e di profilo, bacia i piedi del Cristo. Sullo sfondo si vede la città di Gerusalemme, cinta da solide mura turrite. Sul colle del Golgota, con le tre croci ormai vuote, vari personaggi, a piedi o a cavallo, percorrono i sentieri. Di fronte sta un'altra collina, con in cima una fortificazione. Il paesaggio s'impone per ampiezza e ricchezza di dettagli: grandi nubi sono in cielo e sullo sfondo c'è una cinta di colline azzurrine. Anche nell'Ultima Cena (Firenze, Convento della basilica di Santa Maria Novella) suor Nelli ha dato rilievo ai particolari, tra cui i cibi che sono in tavola (verdure amare e arrosti di agnello, per la Cena della vigilia di Pasqua - le monache avevano l'usanza di preparare pietanze), le maioliche decorate e i vetri soffiati veneziani. Firmato: Suor Plautilla. Orate Pro Pictora, questo dipinto, per l'impostazione dei commensali, s'ispira al Cenacolo di Leonardo da Vinci. Nel 2017 è partita una gara per reperire fondi per restaurare di questo dipinto, di grandi proporzioni e con le figure a grandezza naturale. Annibal Caro possedeva un'opera pittorica di suor Nelli e una Pentecoste, da lei dipinta, si trova nella basilica di San Domenico a Perugia, per cui fu realizzata. Opere assegnate a Plautilla Nelli - riscoperte e restaurate per la mostra che gli Uffizi le hanno dedicato nel 2017 - sono due grandi lunette su tavola con San Domenico e Santa Caterina, esposte al Cenacolo di San Salvi; una Madonna addolorata che si trova nei depositi di Palazzo Pitti e una Crocefissione è alla Certosa di Firenze. Allieva - come sostiene Giorgio Vasari - di Fra Paolino da Pistoia, Suor Plautilla, che diventò madre priora del suo convento, è stata anche abile miniaturista e ha curato un cenacolo di allieve pittrici, miniaturiste e ceramiste." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Martirio di sant'Alessandro (Malinconico). ### Introduzione: Martirio di sant'Alessandro è un'opera pittorica di Nicola Malinconico del 1693-1694. È collocato al centro del presbiterio del Duomo di Bergamo, e descrive il martirio del santo patrono della città a cui è intitolata la cattedrale. ### Opera. Il martirio di sant'Alessandro viene rappresentato come una testimonianza di fede. La decollazione del santo avviene su un palcoscenico di pietra: infatti egli scelse di rinnegare il sacrificio agli Dei per diventare un testimone di Cristo. Il dipinto vuole cogliere l'atto precedente il martirio. Alessandro, inginocchiato e con lo sguardo al cielo, è posto su di una piedistallo e indossa indumenti militari. La scena è ricca di personaggi. In primissimo piano un cane, simbolo di fedeltà, vuole rappresentare la fedeltà assoluta di Alessandro verso la sua fede, a fianco santa Grata in preghiera, sarà quella che raccoglierà la sua desta decapitata, e provvederà alla tumulazione del suo corpo acefalo nelle sue terre, facendo la promessa di costruire tre basiliche a lui dedicate. Alle spalle del santo il boia nell'atto di svolgere il compito a lui affidato, dietro il suo braccio è visibile un cavallo che è il simbolo iconografico del santo che viene molte volte rappresentato in groppa al cavallo. Il santo, pronto per essere martirizzato ha una espressione serafica, serena, con una cornice di capelli biondi e una barba chiara. Completa la scena nella sua parte superiore l'immagine divina posta su di una nuvola sorretta da putti nella luce dorata del paradiso. L'impianto scenico fortemente barocco, rende meno drammatica la rappresentazione del martirio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tre mondi. ### Introduzione: Tre mondi è una litografia dell'incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher, pubblicata nel 1955. L'opera appartiene alla collezione permanente del Gemeentemuseum Den Haag. L'aria, considerata uno dei capolavori di Escher, rappresenta uno stagno nella stagione autunnale; sul pelo dell'acqua galleggiano foglie cadute dagli alberi che si scorgono nel riflesso, mentre sotto la superficie dello stagno si intravede un grosso pesce. L'artista illustra il tema del fluire continuo della natura, a lui molto caro. ### Descrizione. Nella litografia sono rappresentate tre diverse componenti naturali:Ognuna di queste componenti è uno dei tre 'mondi' citati nel titolo dell'opera, ma nessuna è ben distinta dall'altra: infatti, la superficie dell'acqua non può essere considerata separatamente dalle foglie cadute, né dal riflesso degli alberi, né tantomeno dalla figura del pesce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Donna distesa in un paesaggio. ### Introduzione: Donna distesa in un paesaggio è un dipinto olio su tela di Giovanni Cariani realizzato probabilmente tra il 1520 e il 1522 e conservato nella pinacoteca del Gemäldegalerie di Berlino. ### Descrizione. La tela presenta in primo piano, distesa in un prato e appoggiata a un cuscino bianco e orlato, una donna che guarda l'osservatore, immettendolo direttamente nella scena. La donna indossa un drappo rosso che l'avvolge lasciandole scoperto il seno. Anche il cagnolino bianco che le è accanto ha lo sguardo rivolto all'osservatore. Il paesaggio che ospita la donna rappresenta diverse situazioni: a destra una città turrita in preda a un incendio il cui fumo si spande nell'intera parte superiore del dipinto, oscurando il cielo. Nella sezione centrale ha origine un fiume che attraversa la tela e sulle cui sponde sono quattro uomini a cavallo vestiti all'orientale. Le scene non sembrano identificate in alcuna origine letteraria, e il quadro è probabilmente da ascrivere alle fantasie poetiche, molto frequenti in ambito veneziano, derivate dalla pittura di Giorgione. Il dipinto presenta la medesima pienezza di modellato della pala di San Gottardo di Cariani, e, in particolare, i tratti del drappeggio lungo la gamba, con le linee secche che dividono le pieghe, sono riconducibili ai Gentiluomini e cortigiane e all'abito del Ritratto di Francesco Albani, rendendo indiscussa l'attribuzione della tela all'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Affreschi del porticato di villa Giulia (destra). ### Introduzione: Tutti gli affreschi del porticato di Villa Giulia, residenza di campagna di Giulio III, furono realizzati fra l'autunno del 1552 e la primavera del 1553. Rappresentano un unicum, per vari motivi che sono contemporaneamente presenti: sono stati realizzati immediatamente dopo la costruzione del porticato e quindi ideati insieme all'architettura della villa, rispondono ad un progetto pittorico unitario, furono pensati come proseguimento della campagna circostante che era allora piantata a vigneti, accompagnano i passi di chi vuole restare al coperto ma con l'illusione di camminare all'aperto e in un luogo immaginario di delizie e di svago, coniugano la rappresentazione dell'arte classica antica con una visione rinascimentale dell'arte, in cui la natura è al centro dell'attenzione. Il cattivo stato delle pitture, fino agli anni settanta del Novecento ha impedito una chiara lettura di questo complesso pittorico. Sull'attribuzione dei dipinti i critici sono in disaccordo. ### Descrizione. I pergolati con rose bianche e rosse e con gelsomini, con uva bianca e nera sono popolati di uccelli di varie specie - in volo o poggiati su rami - e di amorini che danzano, colgono uva e giocano festanti. I riquadri sulle pareti, con le edicole, le grottesche e le divinità - ad imitazione delle pitture della Domus Aurea - danno l'idea di una decorazione a parete non fissa: più che pitture sembrano arazzi, appesi alla parete. Molti motivi decorativi sono tratti dalla scultura e dalla pittura romana antica, a volte mediata attraverso scene e decori di artisti cinquecenteschi, come quelli dell'incisore Marcantonio Raimondi. La critica ha individuato due diverse mani: Pietro Venale e Prospero Fontana, che si sono ampiamente serviti di aiuti. Per lavori in pittura nel Palazzo Apostolico e nella Vigna, dall'autunno 1552 alla primavera 1553 risulta che furono concessi a Pietro Venale cinque pagamenti e un altro pagamento, in data 1º aprile 1553, che riguarda lavori eseguiti solamente a Villa Giulia. Non ci sono altre informazioni su questi lavori e lo storico dell'arte Alessandro Nova ha giudicato troppo bassi questi importiti, per giustificare l'attribuzione a Pietro Venale di tutti gli affreschi del porticato di Villa Giulia. A confronto, Prospero Fontana nello stesso periodo riceveva uno stipendio mensile fisso di venti monete d'oro, quindi sei monete d'oro più del Vignola, che era l'architetto della villa. La mano di Prospero Fontana (con aiuti) era stata del resto già riconosciuta nei due affreschi sovrapporta, che si trovano a metà del porticato di destra e a metà di quello di sinistra, quindi Alessandro Nova assegna a Fontana, non solo l'esecuzione di gran parte degli affreschi all'interno della villa, ma anche l'ideazione dell'intero apparato decorativo del porticato.Né il Bénézit e né l'Allgemeines Künstlerlexikon nella sua ultima edizione citano, tra le opere di Venale, gli affreschi a Villa Giulia; anzi definiscono questo pittore come specializzato in grottaglie e in decorazioni. Ma le grottaglie, a Villa Giulia, sono proprio sulle pareti del porticato e quindi, con il beneficio del dubbio, accanto alle immagini delle grottaglie e delle parti decorative, abbiamo qui proposto il nome di Pietro Venale. Le scene che si aprono nella volta, con piccoli satiri, putti e amorini, e con uccelli in volo o poggiati sui rami, hanno variazioni minime e sono state realizzate con identica tecnica e con stessa tavolozza di colori, freschi luminosi ma delicati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Concerto campestre (Cariani). ### Introduzione: Il Concerto campestre è un dipinto realizzato in olio su tela opera di Giovanni Cariani nel 1515-1516 e conservato nel Museo Nazionale di Varsavia. ### Descrizione. Il Cariani sembra riprendere la ninfa sdraiata dormiente, presente sul dipinto del Bellini sul lato inferiore destro, quasi a farne una rivisitazione, ma è solo una sensazione, la ninfa del Cariani occupa buona parte del lato sinistro della tela, e ne è la protagonista. La posa del braccio slargato su di un piano, forma quel corpo unico dei personaggi come è tipico dell'artista, diventando molto più vicino al Tiziano, mentre la tematica artistica è sicuramente molto vicina al Concerto campestre opera del Giorgione o ancora di Tiziano quando era suo alunno. Il giovane Cariani sapeva guardare, copiare, e rendere proprio il lavoro, se l'opera del Giorgione vuole essere una raffigurazione fantastica, l'allegoria della musica, il Cariani ponendo il suonatore di liuto in primo piano che guarda l'osservatore, raffigura la realtà, una rappresentazione veritiera. La volumetrica plasticità, la rigidità delle pieghe negli abiti, riconducono la tela al dipinto Gentiluomini e cortigiane e molti lavori successivi dell'artista rendendo inequivocabile ricondurvi l'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Affreschi per le porte di Napoli. ### Introduzione: Gli Affreschi per le porte di Napoli furono realizzati da Mattia Preti tra il 1657 e 1659 quale ex voto offerto dalla città per la fine della spaventosa pestilenza che colpì la capitale meridionale nel 1656. Dei sette affreschi realizzati dal Preti su altrettante porte cittadine ci è oggi pervenuto - sia pure in condizioni conservative compromesse e solo in parte recuperato da un restauto del 1997 - solo quello che sormonta Porta San Gennaro. ### Storia dell'opera. A fronte della sostanziale inutilità delle misure di profilassi pur adottate, le autorità cittadine emanarono alcuni provvedimenti finalizzati alla pubblica invocazione della grazia divina per la fine della calamità. In particolare i Deputati della Salute, in data 12 giugno 1656, deliberarono di porre la città di Napoli sotto la protezione della Vergine Immacolata e dichiararono altresì la solenne devozione dei napoletani per san Francesco Saverio, che in vita durante la sua attività di evangelizzazione condotta in Estremo Oriente aveva dimostrato miracolose capacità taumaturgiche. A stretto giro, il 16 giugno del 1656, il Consiglio degli Eletti (altro organo amministrativo partenopeo) deliberava che sulle porte cittadine fosse effigiata un'immagine della Vergine Immacolata con il Bambino in braccio, affiancata da san Gennaro, san Francesco Saverio e santa Rosalia. Nel medesimo atto si dava mandato di procedere alla scelta del pittore cui assegnare questo incarico e si stabiliva altresì di pubblicare stampe raffiguranti lo stesso tema prescelto per le porte al fine di distribuirle al popolo per la devozione di ogni napoletano. Alla realizzazione di queste stampe provvide l'incisore Nicolas Perrey (francese di nascita lungamente attivo a Napoli), licenziandole verosimilmente prima degli affreschi sulle porte e fornendo così un modello iconografico poi tenuto in conto nella stesura delle pitture murali. La commissione per gli affreschi fu invece conferita, nel novembre del 1656, a Mattia Preti che già da qualche anno viveva a Napoli e si era imposto come uno dei protagonisti del panorama artistico cittadino. Particolarmente suggestivo è il racconto fatto da Bernardo De Dominici (peraltro un discendente del pittore di Taverna) circa le modalità di reclutamento del Cavalier Calabrese per questa impresa artistica. Narra lo storico che Mattia Preti era stato imprigionato e condannato a morte per aver ucciso una guardia che cercava di impedirgli di fare ingresso in città, da dove si era in precedenza allontanato, cui l'accesso era stato vietato per motivi sanitari. Giunta al Viceré la notizia che il reo fosse un valentissimo pittore, questi gli offrì la grazia se il Preti avesse accettato di realizzare i dipinti sulle porte cittadine gratuitamente. La versione del De Dominici tuttavia è del tutto fantasiosa in quanto risulta da fonti storiche che Mattia Preti fu prescelto per il suo indiscusso valore artistico e lautamente compensato per gli affreschi votivi voluti dalle istituzioni civiche napoletane. Mattia Preti portò a compimento l'opera affidatagli entro i primi mesi del 1659. Gli affreschi ebbero però sorte sfortunata: già nel 1688 un terremoto li danneggiò molto gravemente. Gli agenti atmosferici fecero il resto è già al tempo del De Dominici, come ci dice lo stesso erudito partenopeo, delle pitture sulle porte napoletane restava ben poco. Nei secoli a seguire alcune delle sette porte sormontate dai dipinti votivi furono abbattute ed anche in quelle ancora esistenti si procedette all'eliminazione di ogni resto dell'affresco con la tamponatura della nicchia muraria che lo ospitava. Unica eccezione è la Porta San Gennaro dove, per quanto in stato precario, la pittura del Preti è ancora percepibile. Naturalmente data la distruzione pressoché integrale degli affreschi non è dato sapere con certezza che cosa essi raffigurassero, salvo ovviamente che per il tema dell'Immacolata affiancata dai tre santi protettori, ripetuto su ogni porta, come deliberato dal Consiglio degli Eletti. Tema che occupava la parte alta dell'affresco come si deduce sia da quel che resta su Porta San Gennaro sia dai mirabili bozzetti pretiani di Capodimonte (sui quali più avanti). In verità il De Dominici ha lasciato una descrizione abbastanza dettagliata di tutti e sette gli affreschi - anche delle parti in basso, dedicate alla rappresentazione delle tragedie della peste napoletana - ma essendo gli stessi già quasi del tutto perduti nel momento in cui egli ne scrive (né indicando quali fossero le sue fonti) sull'attendibilità di queste descrizioni vi sono dei dubbi. Sempre secondo il De Dominici, ma anche questo è un dato che non può essere verificato, lo stesso Mattia Preti raccontava che per raffigurare su Porta Spirito Santo un drammatico episodio dei giorni della peste - cioè, una bambina che tentava di succhiare il latte dal seno vizzo della madre già morta ed accasciata sul sagrato di una chiesa - il pittore si sarebbe rifatto ad un evento cui aveva personalmente assistito. ### Descrizione e stile. Le uniche testimonianze pittoriche pervenuteci della decorazione pretiana delle porte di Napoli sono costituite da quanto resta su Porta San Gennaro e da due bozzetti preparatori degli affreschi custoditi nel Museo di Capodimonte. Come si coglie sia dal dipinto murale che dai bozzetti, la scena è divisa in due registri. In quello alto la Vergine col Bambino domina il centro della scena e poggia su una falce di luna, tipico attributo iconografico dell'Immacolata Concezione. Accompagnano la Madonna nell'intercessione per la salvezza di Napoli i già citati san Gennaro, san Francesco Saverio e santa Rosalia (quest'ultima, nell'affresco è collocata in secondo piano, in abito monacale alle spalle del santo gesuita e si riconosce per la ghirlanda di rose che la incorona). Sia nell'affresco superstite sia in uno dei due bozzetti, tra gli angioletti che affiancano san Gennaro ve ne è uno che mostra alla Vergine le ampolle del sangue miracoloso del santo patrono offerto per propiziare la fine della peste. Sempre nel registro alto, elemento presente nei bozzetti ma non nel dipinto di Porta San Gennaro, vi è un arcangelo che rinfodera la spada: con ogni probabilità Mattia Preti qui cita l'antica leggenda romana circa l'apparizione su Castel Sant'Angelo (edificio che proprio da tale accadimento prese questo nome) dell'Arcangelo Michele durante una processione officiata da papa Gregorio Magno per chiedere la fine di una pestilenza che aveva colpito Roma. L'Arcangelo Michele fu per l'appunto visto rimettere nel fodero la spada (come mostra anche la statua posta sul castello a ricordo di questo miracolo) per significare che l'ira divina era stata placata e che quindi - come in effetti, secondo la leggenda, avvenne - la peste avrebbe avuto fine. Benché nell'unico affresco arrivato fino a noi l'arcangelo non ci sia, il De Dominici ci dice che su altre porte esso venne effettivamente raffigurato: la circostanza può essere creduta, in quanto il medesimo motivo si ritrova nel dipinto di Luca Giordano raffigurante l'intercessione di san Gennaro per la fine della peste, di poco successivo all'impresa di Mattia Preti per le porte cittadine, opera che per questo elemento iconografico e non solo è in rapporto di derivazione con gli affreschi del Cavalier Calabrese. Nel registro basso sono raffigurate le terribili traversìe patite dagli abitanti della città durante l'epidemia. Per quanto riguarda l'affresco di Porta San Gennaro questa è la parte peggio conservata ed attualmente assai poco leggibile. È tuttavia possibile avvalersi della descrizione del De Dominici, in questo caso credibile riguardando l'unico affresco che egli ha effettivamente visto di persona. Proprio il racconto dello storico napoletano ci consente di risalire all'identità della grande figura a sinistra in basso, oggi poco più di un'ombra: «Nella parte in basso egli [Mattia Preti] espresse la peste in un gran figurone di donna nuda tutta impiagata con cenci in testa, seduta sopra alcuni scalini in un canto del quadro, la qual si morde con rabbiosi denti le mani». Si tratta quindi di una personificazione allegorica della peste, raffigurata in uno dei luoghi, il rione Sanità, più segnati dalla tragedia del 1656. Nella parte inferiore dei bozzetti vediamo scene di morte con i monatti intenti nel loro lugubre servizio: in un caso il tutto si svolge nell'ambiente urbano e gli appestati sono riversi sullo scalone di un edificio cittadino; nell'altro la scena si sposta su una riva del porto dalla quale si scorge la lanterna del molo e in lontananza una veduta del Vesuvio. Nel groviglio di lividi cadaveri è stata colta la vicinanza della composizione del Preti alla celebre Peste di Azoth di Nicolas Poussin, pittore del quale il Calabrese subì l'influenza nei suoi anni giovanili a Roma. Notevole fu l'impatto degli affreschi di Mattia Preti sull'ambiente artistico napoletano cui indicarono una via nuova e diversa rispetto al naturalismo riberesco che da decenni informava la scuola pittorica locale. Sulle porte di Napoli, infatti, il Preti forniva una summa degli stimoli da lui recepiti negli anni precedenti trascorsi tra Roma, l’Emilia e Venezia, suscitando la pronta reazione, come già si è fatto cenno, del giovane Luca Giordano. Fu l'inizio di una nuova pagina della storia della pittura napoletana che per questa via si aprì ad monumentalità decorativa e ad un colorismo di matrice veneziana prima sconosciuti. Lungo la linea indicata dal pittore calabrese sulle porte cittadine lo stesso Giordano e dopo di lui Francesco Solimena eleveranno la pittura napoletana della seconda metà del Seicento e ancora d'inizio Settecento al rango di una delle principali scuole artistiche d'Europa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Affreschi del porticato di villa Giulia (sinistra). ### Introduzione: Gli affreschi del porticato di Villa Giulia, la residenza di campagna di papa Giulio III, sono stati realizzati fra l'autunno del 1552 e la primavera del 1553. ### Descrizione. Visto dall'esterno, cioè dal giardino, il porticato di Villa Giulia, che è ha la forma di un emiciclo, ha al centro e alle sue due estremità un grande arco. Questi tre archi sono della stessa ampiezza ed altezza e corrispondono a tre ambienti che fanno parte del porticato e che sono a pianta quadrata e coperti con una volta a crociera a 4 vele. A fianco dell'arco centrale si aprono due archi, più piccoli e bassi; identica è la forma dei due archi che precedono i due grandi archi che si aprono al termine dell'emiciclo. Dal giardino, la parte centrale delle due ali dell'emiciclo corrisponde ad una fila di colonne con il capitello corinzio. La struttura del porticato ha quindi condizionato il decoro interno ad affresco, ma il progetto di decorazione pittorica non solo ha seguito, ma in qualche modo anche amplificato, per quanto possibile, la struttura ripetitiva della costruzione. La parete interna dell'emiciclo è decorata con affreschi a grottaglie, mentre le volte, sia quelle a botte, sia quelle a crociera, sono coperte da un aereo pergolato, in cui occhieggiano, sullo sfondo azzurro del cielo, aperture ovali, o a rombo, o ottagonali, o ovali, o a semiluna, che sono abitate da putti, da amorini, da satirelli, da uccelli e da piccoli mammiferi. C'è grande libertà e un pizzico d'ironia nel rappresentare i giochi, non sempre innocenti, fra i putti e i piccoli satiri, che hanno zampe pelose e caprine; al contrario gli affreschi a grottesche sulle pareti hanno una classica, e in parte ripetitiva, armonica impostazione. La forma di queste aperture non è casuale, ma risponde ad una precisa e ripetitiva scansione geometrica. Anche il pergolato dipinto ad affresco ha precise caratteristiche: nei tre ambienti a pianta quadrata il pergolato è di gelsomino bianco; nelle due parti centrali dell'emiciclo è stato invece dipinto un pergolato con grandi grappoli di uva nera e bianca e in corrispondenza dei quattro archi bassi il pergolato è fatto di rose rosse, bianche e rosa. Nel giardino probabilmente crescevano queste stesse piante e l'aroma dei fiori e dei frutti veri accentuava la sensazione di trovarsi, all'interno dell'emiciclo, sotto un pergolato vero." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le due Frida. ### Introduzione: Le due Frida (Las dos Frida in spagnolo) è un celebre dipinto della pittrice messicana Frida Kahlo, realizzato nel 1939 e conservato nel Museo de Arte Moderno di Città del Messico. ### Descrizione. Il quadro rappresenta, come il titolo suggerisce, la presenza di due ritratti di Frida. La Frida non più amata da Diego indossa un abito bianco, l’altra un abito tipico della cultura messicana. Ciò che hanno in comune le due rappresentazioni nell’opera è che mostrano il cuore (organo). Quello della Frida non più amata è rotto ed emerge dal corpetto strappato del vestito. Il cuore dell’altra Frida è intero. La prima ha una forbice in mano, la seconda una foto di Diego da piccolo, l’amante bambino perduto. Una vena, simile a una flebo, pompa sangue da un cuore all’altro, ma è spezzata da una forbice chirurgica e lascia cadere la linfa ematica a terra. Frida non ha più sangue da dare a chi l’ha così tanto ferita. Non ha più linfa vitale per essere una buona moglie. Il raddoppiamento di Frida esalta molto la sua solitudine. Ma la nuova condizione le insegna a proteggersi e fortificarsi da sola. Frida investiga, in questo come in molti altri quadri, ciò che si prova a essere una donna innamorata e tradita, che vuole e deve ricominciare da se stessa: mette in scena tutte le emozioni legate alla femminilità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Vanitas (Mattia Preti). ### Introduzione: Il dipinto ad olio dal titolo Vanitas, è opera di Mattia Preti (Taverna (Catanzaro), 1613-La Valletta (Malta), 1699), pittore caravaggesco noto anche come il Cavalier Calabrese. ### Descrizione. Il dipinto era in una collezione privata ed arrivò agli Uffizi nel 1951, per acquisto. Presentato in una semplice cornice dorata moderna, per lo stile ricorda il dipinto di Mattia Preti La Giuditta, conservato al Museo nazionale di Capodimonte. I critici non sono d'accordo se si tratti di un frammento di un'opera di maggiori dimensioni, oppure se questo dipinto sia stato così realizzato. Mattia Preti forse intendeva raffigurare la Maria Maddalena, colta nel momento in cui si specchia - adorna di gioielli e in abiti di lusso - con i capelli intrecciati e avvolti in un morbido turbante di seta dorata, ricadente sulle spalle in uno scialle bianco, intessuto da minuscoli fiori colorati. Il suo sguardo - accentuato dal riflesso della luce che le batte su una guancia e su parte della fronte - esprime un senso di rifiuto e di disgusto, nel vedersi circondata da tali ornamenti e da tante ricchezze. La vanitas - meditazione sulla precarietà della vita - nell'arte pittorica barocca veniva anche espressa in dipinti raffiguranti eremiti, oppure in nature morte accompagnate da teschi e da candele spente - oggetti che alludono alla fugacità dell'esistenza - o da clessidre e da orologi che segnano il trascorrere impietoso del tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Pittura e Architettura. ### Introduzione: Il dipinto dal titolo Allegoria della Pittura e Architettura è un'opera del pittore senese Francesco Rustici (Siena, 1592 – 1625), detto il Rustichino, per distinguerlo dal padre, soprannominato il Rusticone. ### Descrizione. Questo dipinto proviene dalla famosa collezione del cardinale Leopoldo de' Medici che arricchì notevolmente il patrimonio artistico della famiglia Medici: i dipinti che erano in suo possesso sono oggi nelle sale della Galleria degli Uffizi e nel Corridoio vasariano. Nel 1795 dal dipinto di Rustici Allegoria della Pittura e Architettura fu tratta una incisione. Il quadro rappresenta due giovani donne (la Pittura e l'Architettura, appunto), con le vesti ampiamente scollate sul seno, mentre conversano, rivolte l'una verso l'altra. La Pittura stringe in mano i pennelli e poggia il gomito sopra una pila di libri. Altri libri, aperti, sono sul tavolo. Francesco Rustici, pittore manierista senese, durante il suo soggiorno a Roma, fra il 1618 e il 1619, rimase influenzato dal naturalismo caravaggesco. In particolare, entrò in contatto con il pittore olandese Gerrit van Hontorst, che si era fatto conoscere per dipinti, a soggetto sacro e profano, carichi di effetti notturni, tanto che lo avevano soprannominato Gherardo delle Notti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Vassoio di Ventotene. ### Introduzione: Il Vassoio di Ventotene è un'opera d'arte eseguita da Ernesto Rossi nel 1940 durante il confino nell'isola di Ventotene. Conservato all'Istituto storico della Resistenza in Toscana a Firenze, rappresenta una delle più vivide testimonianze iconografiche del mondo dei confinati durante la seconda guerra mondiale. ### Descrizione. Il vassoio è diviso in una scena centrale, con la rappresentazione simbolica del mare e del vento, e quattro riquadri laterali, con scene di vita quotidiana ambientate a Ventotene e contenenti numerosi ritratti. Nei riquadri minori si vedono la via degli Ulivi con la campagna verso punta Eolo, mentre a sinistra una veduta con anziani e bambini lungo via Roma. Le scene principali sono dedicate alla Passeggiata e al Brindisi. La Passeggiata, ambientata in piazza Castello, mostra i confinati che ammazzano il tempo, ammirando una 'biondona' che passa, finita forzatamente sull'isola per qualche guaio imprecisato con le autorità. Da sinistra si vedono due testimoni di Jeovah, Dino Roberto, Sandro Pertini, Menghestù (studente d'ingegneria abissino), la 'biondona', Giuseppe Pianezza, Umberto Terracini su una sdraio, Paolo Schicchi, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni e Mauro Scoccimarro con la consorte Maria Bertoncini. Il Brindisi invece mostra i confinati alla mensa di Giustizia e Libertà, che festeggiano l'ennesima scadenza del periodo di confino di Nino Woditzka, che però veniva poi puntualmente rinnovato prima della vera e propria scarcerazione. Vi si vedono, da sinistra, il capomensa Nello Traquandi, Angelo Bonizzoli e vari anarchici e cuochi della mensa, seguiti da Francesco Fancello, Ernesto Rossi, Nino Woditzka, Riccardo Bauer, Marco Maovaz (fucilato poi dai nazifascisti a Trieste), Vincenzo Calace, due albanesi non meglio identificati, Giovanni Gervasoni, Giobatta Domaschi (poi morto nel campo di concentramento di Mauthausen), e lo stipettaio Gigino. Le scene sono pervase da una certa ironia e un vitale ottimismo, che documenta come gli intellettuali confinanti reagivano alla dura segregazione imposta dal regime." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di vecchio norimberghese. ### Introduzione: Ritratto di vecchio norimberghese è un dipinto olio su tela, conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, opera di Giovanni Cariani. ### Descrizione. Oltre alla firma dell'autore, il quadro contiene tutte le informazioni necessarie alla lettura sia del dipinto, che del personaggio. Il vecchio ritratto tiene tra le mani una pergamena che nella parte superiore cita:. Da qui si evince che il quadro ritrae un uomo di Norimberga nato il 17 marzo 1470, e ripreso come si presenta nel 1536. La seconda parte cita:. Questa parte venne tradotta da Troche con quel che la natura produsse piuttosto lentamente, il pittore velocemente rappresentò, quasi a volere indicare come il tempo dell'arte e della natura siano differenti. La natura trasforma l'uomo, in primo piano infatti il pittore dipinge un teschio, che s'appoggia sulla clessidra, racconto del tempo che passa, mentre l'arte ha la caratteristica di saper cogliere l'attimo nel presente, mantenendolo quasi all'eternità. Il vecchio viene ritratto in maniera emozionale, una forzatura nei tratti, con grandi occhi sgranati, quasi impauriti, le nocche delle dita tese a indicarne lo sforzo del movimento, e le rughe accentuate sul cranio, a indicare il danno che la natura con il tempo, crea sull'uomo. Il critico d'arte Sgarbi, descrive questa spiritualità triste, vissuta in prima persona, come una meditazione sulla vecchiaia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Mosaico della caccia al cervo. ### Introduzione: Il Mosaico della caccia al cervo è un mosaico rinvenuto all'interno della c.d. 'Casa dello stupro di Elena' a Pella, antica capitale del Regno di Macedonia. L'opera, oggi conservata nel 'Museo Archeologico di Pella' (Pella) è firmata dall'artista greco Gnosis ma si ritiene possa essere stata ispirata da un'opera pittorica di Melanzio di Sicione. I soggetti raffigurati sono solitamente identificati in Alessandro Magno, Efestione e Peritas, il cane di Alessandro. ### Descrizione. La disposizione delle figure, con i cacciatori sui due lati della preda, le armi levate, e l'attenzione dell'animale (in questo caso lo sguardo) rivolta all'uomo alla destra dell'osservatore (cioè Alessandro), richiama un altro mosaico rinvenuto a Pella: il c.d. 'Mosaico della caccia al leone' ove i soggetti raffigurati sono Alessandro ed un altro dei suoi generali, Cratero. L'elemento discordante nel mosaico del cervo è, oltre al cervo invece del leone, il cane raffigurato nel centro, posizionato davanti all'ungulato e di spalle rispetto all'osservatore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Visitazione di Maria (Cariani). ### Introduzione: La Visitazione di Maria è un dipinto olio su tela, conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, opera di Giovanni Cariani. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta il saluto tra la cugina Elisabetta e la Vergine Maria raccontato nel Vangelo di Luca (1,39) Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. Ai loro lati San Giuseppe e Zaccaria. La scena si svolge davanti a un porticato con un paesaggio lussureggiante sullo sfondo. Il Cariani ha scelto di raffigurare i protagonisti in modo statico, per focalizzare poi la sua attenzione sulla ricchezza del paesaggio, riempiendolo di colori e rendendo il dipinto estremamente moderno. L'opera è stata avvicinata ai lavori di Sebastiano del Piombo nella corposità dei personaggi o a quelli di Lorenzo Lotto, certamente il pittore seguiva e studiava i pittori a lui contemporanei. Se la tela ha caratteristiche simili al Polittico di Ponteranica, serve ricordare che ne realizzò le pradelle, conservate in Accademia Carrara. Il dipinto è quello che sicuramente il Cariani cura maggiormente nella parte paesaggistica dandone una profondità importante, non è certo che si trovasse a Bergamo durante la realizzazione, sicuramente voleva raffigurare le prealpi orobiche, montagne che fin da piccolo aveva abitato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gli eremiti (Schiele). ### Introduzione: Gli eremiti è un dipinto a olio su tela (181x181 cm) realizzato tra il 1911 ed il 1912 dal pittore Egon Schiele. È conservato nel Leopold Museum di Vienna. ### Descrizione e storia. Nel dipinto Schiele ha raffigurato due figure a grandezza naturale, collocate in un ambiente disadorno, che sembrano formare una sola figura poiché le vesti scure rendono difficile distinguerne i due corpi. I volti mostrano i lineamenti di Schiele (sul lato sinistro) e, probabilmente, del suo mentore Gustav Klimt (sul lato destro), secondo altre interpretazioni potrebbe trattarsi anche di Francesco d'Assisi o del padre dell'artista. Il corpo umano è qui inteso esclusivamente come la materializzazione di forze psicologiche,. così come tutto il dipinto, dominato da tonalità terrose, livide e lugubri. La linea è quella tipica dell'artista: tormentata ed espressiva.L'opera, esposta per la prima volta in Germania nel 1912, rimase invenduta durante la vita dell'artista." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Felicità. ### Introduzione: L'Allegoria della Felicità è un olio su rame di Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino, dipinto probabilmente per lo Studiolo di Francesco I de' Medici. ### Descrizione. Inserito in una cornice seicentesca di legno, scanalata e dorata ad oro zecchino, questo piccolo dipinto su rame è firmato BROZ. FAC. Giorgio Vasari accennò a questo quadretto, assegnandolo al Bronzino e così descrivendolo: Ed a detto signor principe Francesco ha dipinto sono pochi mesi un quadretto di piccole figure, che non ha pari, e si può dire di minio veramente. La data 1567 non è stata da tutti accettata, ma ha trovato qualche dubbio tra i critici dell'arte, dubbi riportati dall'Emiliani.Questa allegoria è stata interpretata come la Felicità che porta nella mano destra il simbolo della Medicina e nella sinistra una cornucopia dell'Abbondanza che è carica di frutti maturi. Accanto a lei c'è Cupido, simbolo di amore, che le punta la freccia al cuore; ai suoi lati ci sono la Giustizia con la bilancia e la Prudenza che abbraccia amorevolmente tutto il mondo. Dietro la testa della Prudenza occhieggia la faccia maschile e alterata dell'Ira, che ha le mani imprigionate da catene. Ai piedi della Felicità sono inginocchiati il Tempo e la Fortuna che tiene ferma la sua ruota. I nemici della Pace giacciono a terra, rovesciati e sconfitti. In alto, volano la Fama che suona la sua tromba aurea e la Gloria in atto di portare una corona di alloro sulla testa della Felicità. Il governo di un principe dunque deve tendere alla felicità dei suoi sudditi e sua, perché così trionferà la sua fama, il suo governo durerà nel tempo e saranno schiacciati i nemici della pace." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sogno di san Giuseppe (Daniele Crespi). ### Introduzione: Il Sogno di san Giuseppe è un dipinto del pittore italiano Daniele Crespi, realizzato nel 1620. Si trova nel Museo di storia dell'arte di Vienna. ### Descrizione. Descrive l'episodio biblico in cui l'angelo mette in guardia Giuseppe sull'intenzione di Erode di uccidere Gesù (come riportato nel Vangelo secondo Matteo). Nella scena principale, Giuseppe è assopito con gli strumenti della professione ai suoi piedi, mentre l'angelo gli dà le istruzioni per fuggire in Egitto. In secondo piano, si intravede la mangiatoia con Gesù bambino e la Vergine Maria." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ratto di Ganimede (Gabbiani). ### Introduzione: Il Ratto di Ganimede è un dipinto di Anton Domenico Gabbiani, conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. ### Descrizione. Si narra nell'Iliade che Giove, invaghitosi di Ganimede, sotto le spoglie di un'aquila si sia impadronito del giovanetto che stava pascolando le pecore sulle pendici del monte Ida. Questo soggetto ha interessato molti pittori, tra cui Rubens, Correggio e Rembrandt. L'opera pittorica di Gabbiani, presentata ancora nella sua originale cornice seicentesca, sagomata, intagliata e dorata, fu eseguita su commissione del principe Ferdinando de' Medici, arrivò nel 1700 a Palazzo Pitti e in data imprecisata, ma nel corso del Settecento, fu assegnata agli Uffizi. Nell'Ottocento era esposta nella sala dell'Ermafrodito. Il Ratto di Ganimede è citato nell'opera di Ignazio Enrico Hugford, primo biografo di Gabbiani e suo allievo.Il dipinto mostra il volo di una enorme, vorace aquila nera (Giove) che con il becco e gli artigli stringe il corpo di un giovane (Ganimede). Anton Domenico Gabbiani, formatosi sulla scia del barocco e del classicismo romano, in particolare sulle studio di opere di Pietro da Cortona e di Carlo Maratta, col trascorrere del tempo mostrò uno stile eclettico, riscontrabile anche nei ritratti eseguiti alla corte dei Medici, in particolare quelli di Cosimo III de' Medici e del principe Ferdinando. Durante una permanenza a Venezia, nel 1699, affinò ulteriormente la sua sensibilità coloristica, aprendosi a rappresentazioni atmosferiche. Con velocità e facilità di tocco attingeva ad una completa tavolozza di tinte, ora fosche, ora morbide e luminose." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Toscana. ### Introduzione: Allegoria della Toscana è un dipinto di Sebastiano Ricci in stile rococò. ### Descrizione. Il pittore veneto Sebastiano Ricci aveva osservato gli affreschi di Annibale Carracci, di Pietro da Cortona e di Giovan Battista Gaulli (detto il Baciccia) ed era in grado di sperimentare la sintassi illusionistica e aerea più avanzata. Usava una tavolozza dai colori caldi e morbidi, che metteva giù con pennellata lieve. La sua pittura, decorativa e sensuale, si apre verso l'alto, in uno spazio dilatato e luminoso." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Incoronazione di santa Rosalia. ### Introduzione: L'Incoronazione di santa Rosalia (o Madonna col Bambino e i santi Rosalia, Pietro e Paolo) è il soggetto di un dipinto di Antoon van Dyck. È l'ultimo quadro dedicato da Van Dyck alla santa palermitana, dal pittore più volte raffigurata a partire dagli anni del suo soggiorno in Sicilia (1624-1625). ### Descrizione e stile. È stato osservato che nelle opere prodotte durante il suo soggiorno siciliano, ed in particolare in quelle dedicate a santa Rosalia, Van Dyck abbia più volte tratto spunto sul piano iconografico da esempi di artisti locali. Anche la tela viennese è esemplificativa di questo fenomeno. L'episodio che vi è raffigurato, cioè santa Rosalia inginocchiata al cospetto della Vergine ed incoronata dal Bambin Gesù mentre ai lati vi sono san Pietro e san Paolo, riprende in modo letterale quanto raffigurato in una delle incisioni illustrative della Vitae Sanctae Rosaliae del Cascini. Questa incisione a sua volta deriva da un perduto dipinto di Tommaso De Vigilia (risalente al 1494) che un tempo si trovava nella chiesa di Santa Rosalia di Bivona nell'agrigentino. Anche il dettaglio del ricchissimo manto di broccato che ricopre Rosalia - particolare che non si osserva nei precedenti dipinti del fiammingo dedicati alla vergine siciliana che è viceversa solitamente abbigliata solo di un povero saio di tipo francescano - è probabilmente una ripresa dalla stampa, anche se per tale aspetto la pala vandyckiana è stata accostata anche ad un altro precedente indigeno costituito da una tavola di Riccardo Quartararo (del 1506 circa) dove Rosalia in abiti principeschi adora la Vergine in trono col Bambino. Se questi esempi locali potevano avere interesse per Van Dyck sul piano tematico, poco invece potevano stimolarlo dal punto di vista stilistico e compositivo: a questo proposito il fiammingo guarda ad opere di altra caratura e segnatamente veneziane, tradizione artistica che fu di gran lunga l'oggetto principale delle riflessioni del pittore di Anversa durante i suoi anni italiani e il cui influsso fu decisivo per la formazione del suo stile. La disposizione in diagonale della composizione e la monumentale quinta architettonica, così come le pose della Madonna, del Bambino e di santa Rosalia mostrano una significativa assonanza con il Matrimonio mistico di santa Caterina del Veronese che è chiaramente il modello seguito da Van Dyck per la pala d’altare della cappella dei Celibi. Di derivazione veneziana è anche l’acceso colore che anima il dipinto. Completano la composizione i tipici attributi della santa palermitana: il teschio, il giglio e le rose (simbolo di Rosalia) che si vedono nella ghirlanda con la quale essa sta per essere incoronata, nel cesto che porta la figura ancillare alle sue spalle - probabile citazione della tizianesca Salomè del Prado - e nelle mani degli angioletti in volo sulla destra della tela. Dall'Incoronazione di santa Rosalia di Van Dyck trasse un'incisione Paulus Pontius e forse è proprio questa stampa, più che l'originale vandyckiano, la fonte seguita da Gaspar de Crayer per la realizzazione di una composizione di identico soggetto licenziata nel 1644, come fa pensare la specularità di questo dipinto rispetto alla tela di Vienna. È significativo che il quadro di de Crayer (oggi nel museo di Gand) fosse originariamente collocato nella chiesa gesuita di Ypres, ulteriore testimonianza degli sforzi profusi dalla Compagnia per diffondere il culto di santa Rosalia nelle Fiandre." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Separazione (Munch). ### Introduzione: Separazione è un'opera espressionista del norvegese Edvard Munch, dipinta nel 1896 ad olio su tela e conservata al Munchmuseet di Oslo. ### Descrizione. Scrisse Munch a proposito del quadro:. 'In lei imprimo la morbida bellezza della limpida sera estiva - su di lei riverso lo splendore del sole che dilegua - sui suoi capelli - sul suo viso - sulla sua veste bianca - oro luccicante. La dispongo contro il mugghiante blu del mare - con le linee della spiaggia serpeggianti. - Questo è il modo in cui lei si allontana - lui ancora non comprende nulla, ma come nei sogni la sente scivolar via. - Lui resta in piedi tra i fiori rosso sangue - nelle nubi azzurro scuro della sera. - Non comprende esattamente che cosa accada - Ma anche quando lei è scomparsa avverte fino a che punto i fili sottili della sua chioma siano ancora allacciati al suo cuore - che sanguina - e brucia come una piaga insanabile.'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza. ### Introduzione: Il Ritratto di lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza è il soggetto di un dipinto di Antoon van Dyck custodito nel Palazzo Reale di Milano. Del quadro esiste una seconda versione autografa - in formato molto più piccolo (cm. 101 × 80) e con qualche variante rispetto alla tela milanese - che si trova presso la National Portrait Gallery di Londra. ### Descrizione e stile. Il ritratto allegorico di Venetia Digby è oggetto di una descrizione piuttosto accurata da parte di Giovan Pietro Bellori che allo scopo poté avvalersi direttamente del racconto di Kenelm Digby: il Digby infatti tra il 1645 e 1648 soggiornò a Roma con l'incarico diplomatico di perorare la causa di Carlo I Stuart - il cui potere era sempre più insidiato dall'insurrezione capeggiata da Oliver Cromwell - presso la Santa Sede. Durante la permanenza a Roma Digby entrò in rapporti con il Bellori di cui fu una delle principali fonti per la redazione della biografia di Van Dyck inclusa dallo storico romano nelle sue Vite (pubblicate nel 1672). Così il Bellori: «Venne in pensiero al medesimo Cavaliere Digby di far dipingere sopra una gran tela la Signora sua Consorte in forma della Prudenza sedente in candida veste con un velo di colore, e balteo di gemme. Stende ella la mano à due candide colombe, e l'altro braccio è avvolto dal Serpente. Tiene sotto i piedi un cubo, al quale sono legati in forma di schiavi la Fraude con due faccie, l'Ira in aspetto furioso, l'Invidia magra, e crinita di serpenti, l'Amor profano bendato, tarpate l'ali, rotto l'arco, sparsi gli strali, spenta la face, con altre figure ignude al naturale. Sopra una gloria di Angeli con suoni e canti, tenendo tré di loro la palma, e la ghirlanda sopra la testa della Prudenza in contrassegno di vittoria, e di trionfo de' vizij; e 'l motto, è cavato da Giovenale: NULLUM NUMEN ABEST, SI SIT PRUDENTIA. Si compiacque tanto il Van Dyck di questa inventione che ne colorì un'altra in picciolo, ancorché non intiera, e l'una, e l'altra nelle rivolte di Inghilterra, fu trasportata in Francia». Benché siano rilevabili varie differenze tra questo resoconto e il dipinto milanese - a partire dai versi di Giovenale che nella tela non si scorgono - si ritiene generalmente che il Bellori si riferisca proprio al dipinto di Palazzo Reale. Quanto al motto latino plausibile spiegazione della sua attuale assenza è una riduzione delle dimensioni della tela che potrebbe aver comportato il taglio della porzione del dipinto su cui esso insisteva. Riguardo poi alle incongruenze relative alla raffigurazione vera e propria - ad esempio le allegorie dell'Ira e dell'Invidia di cui dice il Bellori ma assenti nel dipinto - esse sono probabilmente il frutto di incomprensioni del cronista della descrizione di Digby, tenendo conto che lo storico romano non ha mai visto direttamente questo dipinto. Ideatore dell'iconografia allegorica del dipinto è ritenuto lo stesso Kenelm Digby, uomo di vasta cultura. L'attributo qualificante è il serpente che Venetia tiene nella mano destra: per l'Iconologia di Cesare Ripa è l'emblema della Prudenza. Virtù della prudenza che nel dipinto era richiamata, stando al racconto del Bellori, anche dal verso di Giovenale. Nella sinistra Venetia tiene una candida colomba e ve ne è un'altra dietro la sua mano: le due colombe bianche sono simboli di purezza e castità. Seduta su un cubo di pietra la donna schiaccia con un piede un amorino con le gambe mostruose, simbolo della lascivia. Incatenata al seggio di Venetia c'è una personificazione della frode (riconoscibile dalle due facce che ne simbolizzano la falsità) da intendersi come allusione alle calunniose accuse di licenziosità - tali almeno per il marito - che erano state mosse contro Lady Digby. La prudenza di Venetia quindi, cioè la sua corretta condotta morale, sottomette il vizio e mette a tacere la calunnia (la frode incatenata). La vittoria della virtù è infine suggellata dai tre amorini che incoronano di lauro Venetia Digby. Nelle gamme cromatiche, nella consistenza degli incarnati, nella resa del paesaggio in sfondo è evidente l'influenza di Tiziano dal cui capolavoro giovanile Amor sacro e Amor profano è ripresa anche la posa di Lady Digby che è quasi coincidente con quella della Venere vestita del dipinto della Galleria Borghese (opera ben nota al Van Dyck che ebbe modo di studiarla a Roma ove soggiornò tra il 1622 e 1623 e della quale tracciò uno schizzo nel suo celebre Taccuino italiano). Dopo quello di Lady Digby, Van Dyck eseguì alcuni altri ritratti di tipo allegorico di nobildonne dell'aristocrazia inglese, talora evidentemente connessi a quello voluto da Lord Digby (come nel caso di quello della contessa di Southampton Rachel de Ruvigny raffigurata in veste della Fortuna). Oltre alle versioni autografe di Milano e di Londra del ritratto di Venetia Digby si contano varie copie così come si conoscono alcune derivazioni del dipinto tra le quali si segnala un Allegoria della Fede di David Teniers conservata all'Ermitage." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Re Candaule mostra sua moglie a Gige. ### Introduzione: Re Candaule mostra sua moglie a Gige è il soggetto di un dipinto di Jacob Jordaens, conservato al museo nazionale di Stoccolma. ### Descrizione e stile. L'episodio raffigurato nel dipinto è tratto dalle Storie di Erodoto (1.9.1). Candaule, re di Lidia, aveva una moglie bellissima. Un giorno volle compiacersi di mostrarne la nudità a Gige, uno dei suoi migliori soldati, e quindi fece in modo che questi di notte potesse spiarla. La regina se ne accorse e l'indomani propose a Gige di uccidere Candaule, prendere lei in sposa e divenire così il nuovo re di Lidia, cosa che avvenne, sempre secondo il racconto di Erodoto. In una stanza buia dai raffinati arredi contemporanei, dove tutta la luce si concentra sulla regina che si denuda, Gige, sulla destra, protende il capo attraverso una tenda per spiarla e, dietro di lui, c'è Candaule, riconoscibile dalla corona che ha in capo. L'apologo morale che è possibile trarre dalla storia - cioè l'ammonimento ad un marito a preservare l'intimità e la sacralità del talamo nuziale - è con evidenza un semplice pretesto per dare vita ad una composizione pittorica dall'alta tensione erotica. Ed infatti il prorompente nudo della regina, dalle forme opulente così tipiche di Jordaens, è esposto a beneficio, non tanto di Gige e del re, che sono piuttosto defilati, ma dell'osservatore del dipinto, cui la donna nuda guarda con malizia ammiccante, pienamente consapevole, e compiaciuta, di essere osservata. La donna poggia il piede sinistro su uno sgabello mentre si sfila la camicia da notte, posa che evidenzia le sue vistosissime natiche. Una nota triviale potrebbe essere costituita dal pitale ai piedi della regina di Lidia: ne ha appena fatto uso? Si accinge a farne uso? Altro elemento che solletica il voyeurismo del riguardante, che è l'effetto realmente perseguito dal pittore. Un cagnetto, accucciato sullo stesso sgabello cui si appoggia la sfacciata regina, osserva, si direbbe con aria sbigottita, quanto sta accadendo: la sua presenza forse introduce un momento umoristico nella composizione. Iconograficamente, infatti, il cane di piccola taglia esprime di solito il concetto della fedeltà coniugale, concetto che qui è chiaramente paradossale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ingresso trionfale di Enrico IV a Parigi. ### Introduzione: Ingresso trionfale di Enrico IV a Parigi è un dipinto di Pieter Paul Rubens che fa parte di una serie di dipinti sulla vita di Enrico IV di Francia, ordinata dalla regina Maria de' Medici per il Palazzo del Lussemburgo e rimasta incompleta. Il suo pendant, con Enrico IV alla battaglia d'Ivry, si trova anche questo agli Uffizi. ### Descrizione e storia. Enrico di Borbone, che era ugonotto, si convertì al cattolicesimo il 25 luglio 1593, nella Basilica di Saint-Denis; il 27 febbraio 1594 fu consacrato re di Francia, nella cattedrale di Chartres, col nome di Enrico IV e poté quindi fare il suo ingresso trionfale a Parigi, il 22 marzo 1594. Gli si attribuisce la frase: 'Parigi val bene una Messa'. Questo grande dipinto, insieme al suo pendant, fu acquistato dal granduca di Toscana Cosimo III de' Medici nel 1686 e proviene dall'abbazia del San Sepolcro a Cambrai. Le due grandi tele decorano ora la 'Sala della Niobe'. Un bozzetto su tavola, con il Trionfo di Enrico IV (49,5×83,5 cm), studio preparatorio per il dipinto di grandi dimensioni, si trova a New York, al Metropolitan Museum. Schizzi su carta, preparatori per l'intera serie di tele, sono a Londra alla Wallace Collection, a Bayonne al Museo Bonnat e a New York al Metropolitan Museum. Una tela con Ingresso trionfale a Parigi di Enrico IV è stata dipinta nel 1817 da François Gérard - pittore che su commissione raffigurava soggetti della storia di Francia - e si trova al castello di Versailles." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Mattino di Pasqua. ### Introduzione: Mattino di Pasqua è il titolo di un dipinto dell'autore Caspar David Friedrich che, in pitture a contenuto simbolico, ha rappresentato lo spirito romantico religioso tedesco. ### Descrizione. Un intenso lirismo è evocato da questo dipinto che appartiene al periodo più fecondo dell'arte di Caspar David Friedrich, che vedeva nella pittura un modo per esprimere la sua profonda religiosità e anche per curare la sua malattia mentale insorgente. Il paesaggio, non riconducibile ad un luogo reale, si riempie di elementi simbolici che riguardano l'aspetto mistico della vita: il campo arato sulla collina rappresenta la morte; la grandiosità dell'apparire del sole, che buca e tinge il cielo, uniformemente velato dalla nebbia mattutina - a copertura di una natura sterile, rappresentata da piante spoglie e da un campo arato - esprime la meraviglia del risorgere della potenza Divina.Fra le due quinte naturali di piante scheletriche, tre donne, dal capo coperto e viste di spalle, s'incamminano verso una meta imprecisa e sfumata dalla nebbia mattutina: forse la chiesa, dove sarà celebrata la prima Messa. I due gruppi di alberi, in primo piano, fanno ala al lento andare delle tre donne. Potrebbero anche simboleggiare le tre Marie, che si recarono al sepolcro la mattina della Resurrezione di Cristo; oppure sono viandanti, sorprese lungo il camino: il viandante, nella iconografia cattolica, rappresenta lo scorrere della vita, ma anche il cammino verso la spiritualità e il distacco dal mondo. Avvolge tutta la scena una luminosità diffusa che annulla i contorni precisi di questo indistinto scorcio paesaggistico collinare: lo spazio della terra, più cupo e scuro, comunica in lontananza con quello del cielo, più chiaro e uniforme, che assume il simbolo di visione, di anelito verso l'alto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trionfo di Federico Enrico d'Orange. ### Introduzione: Il Trionfo di Federico Enrico d'Orange è il soggetto di un dipinto di Jacob Jordaens. Il quadro è datato e firmato con la sigla J JOR fec / 1652 che si legge su un sasso posto in basso a sinistra. ### Descrizione e stile. Date le numerose coincidenze iconografiche tra le due opere, è molto probabile che il modello fornito da Jacob van Campen a Jordaens per la tela della Huis ten Bosch fosse a sua volta una derivazione da un'incisione di Salomon Savery tratta da un disegno di David Vinckboons raffigurante un'allegoria dell'ingresso trionfale di Federico Enrico d'Orange all'Aia dopo le vittorie di Wesel e di 's-Hertogenbosch, due grandi successi ottenuti dallo Statolder ai danni dello schieramento asburgico nell'ambito della Guerra degli ottant'anni. Per la decifrazione del contenuto e del significato allegorico della tela principale del ciclo della Oranjezaal una fonte di fondamentale importanza è la già menzionata lettera esplicativa recapitata da Jordaens ad Amalia di Solms. Sullo sfondo di un arco trionfale che fa da quinta architettonica avanza il carro di Federico Enrico che è assiso su di esso come se fosse seduto su un trono. Il principe di Orange indossa l'armatura che si intravede sotto un vistoso mantello purpureo che richiama alla mente i trionfi dell'antica Roma. Parte della decorazione del carro dello Statolder, posta dietro il seggio istoriato su cui siede l'eroe, è la statua di una Vittoria alata. La Vittoria, con la mano destra, incorona d'alloro Federico Enrico. La stessa scultura ha nella sinistra un'altra corona d'alloro che indirizza verso un giovane cavaliere. Costui, che su un destriero rampante affianca il corteo trionfale, è il figlio di Federico Enrico Guglielmo II d'Orange. Alle spalle del giovane principe c'è una figura nuda che regge una ghirlanda d'oro, sormontata da una corona, al centro della quale vi sono due mani giunte. Si tratta di Imene, divinità minore propiziatrice delle unioni matrimoniali, la cui presenza allude alle nozze regali di Guglielmo d'Orange con Maria Enrichetta Stuart, figlia del re d'Inghilterra Carlo I Stuart. Il carro di Federico Enrico è trainato da quattro maestosi cavalli bianchi dai finimenti d'oro. In groppa ad uno di essi sta una figura nuda, eccetto che per il manto turchese, che regge in una mano una cornucopia di frutti e spighe, simbolo di abbondanza. Ai lati della quadriga, con funzione di palafrenieri, vi sono, a sinistra, Minerva, dea della sapienza - ma anche dalle virtù marziali, come indica l'armatura che indossa - e, a destra, Mercurio, dio dell'astuzia, riconoscibile dal petaso e dai calzari alati. Le due divinità olimpiche personificano le virtù dello Statolder. I cavalli del carro si accingono a calpestare un gruppo mostruoso composto da due terribili serpenti che si stanno sbranando tra loro e da una figura che sta mordendo un cuore: si tratta di allegorie della discordia (le serpi) e dell'odio (l'essere che mangia il cuore). Sopravanzano il carro trionfale alcuni leoni, simbolo di forza e di coraggio. Quattro figure femminili, a sinistra, manifestano la propria gioia per il trionfo di Federico Enrico: sono le Muse e simbolizzano le province dei Paesi Bassi protette dal condottiero in trionfo. Alle estremità del registro basso della grande composizione vi sono due statue dorate poste su un piedistallo: sono un omaggio alla stirpe degli Orange. Si tratta infatti di Guglielmo il Taciturno, padre di Federico Enrico (a sinistra) e di Maurizio di Nassau, suo fratellastro (a destra): entrambi avevano preceduto Federico Enrico nella carica di Statolder. Intorno alle due statue si assiepa il popolo giubilante per il passaggio del corteo trionfale. L'eroizzazione del condottiero prosegue nel registro alto della tela. A mezza altezza, al centro, una figura alata con delle trombe nelle mani respinge uno scheletro. Si tratta di un'allegoria della Fama e la sua vittoria sulla morte significa che la risonanza delle gesta dell'Orange gli garantiranno l'immortalità perché non saranno dimenticate. Ancora più in alto vi è una figura femminile vestita di bianco che regge dei rami di palma. Alle spalle di essa un gruppo di amorini srotola un grande cartiglio che reca l'iscrizione: ULTIMUS ANTE OMNES DE PARTA PACE TRIUMPHUS, il cui senso è che la pace ottenuta supera ogni altro trionfo. Si tratta quindi di un'allegoria della Pace di Münster, cioè quella parte della Pace di Vestfalia (1648) in cui veniva definitivamente sancita la sovranità dei Paesi Bassi del Nord e il conseguente abbandono di ogni mira della corona spagnola su queste terre. Ovviamente Federico Enrico era già morto alla stipula di questo trattato ma le sue imprese militari avevano decisivamente contribuito alla vittoria finale delle Province Unite. Numerosi altri putti compaiono nella parte alta della composizione mentre reggono un grande festone carico di frutti. Alcuni di essi rovesciano su Federico Enrico una cornucopia piena di gioie e monili. Sono simboli di ricchezza e prosperità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Tavola di san Domenico di Guzmán. ### Introduzione: La Tavola di san Domenico di Guzmán è un pezzo della collezione permanente del Museo nazionale d'arte della Catalogna. Proviene dalla ex chiesa di San Miguel di Tamarite de Litera e fu acquisita nel 1907. ### Descrizione e stile. Contiene dodici scene della vita del santo, sei per lato, in aggiunta al compartimento centrale, dove è rappresentato san Domenico in piedi con il libro e un bastone finito con il 'fiore di giglio', che allude alla sua castità e alla devozione alla Vergine Maria (attributo che condivide con san Francesco d'Assisi e sant'Antonio da Padova). Il gran numero di scene rappresentate in questo lavoro mette in evidenza il significativo sviluppo della narrazione in queste fasi iniziali di architettura gotica nel regno Corona d'Aragona, con l'individuazione di diverse scene dettagliate delle vite dei santi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pascoli a Castiglioncello. ### Introduzione: Pascoli a Castiglioncello è un quadro di Telemaco Signorini, realizzato a Castiglioncello nell’agosto del 1861. L'artista espose il quadro definitivo alla Prima Esposizione Nazionale che si tenne a Firenze nel settembre di quello stesso anno. ### Descrizione e stile. In questo quadro i contorni sono nitidi, quasi sfumati. Ciò che varia nettamente è la qualità della luce che si fa accecante, una tecnica completamente nuova per la pittura di Signorini: 'Come se il colore del sole fuoriuscisse dalla tela dando all'opera una forza straordinaria'. Tutti gli elementi che compongono il quadro vengono resi vividi dalla luce calda dell'estate che crea ombre intense sul terreno. La macchia è in questo caso morbida e non smorzata. La costruzione dell'immagine non si affida più al solo violento contrasto del chiaroscuro; questo quadro indica conclusa ormai la fase della sperimentazione macchiaiola. Un bozzetto del quadro fu pubblicato nel 1861 con l’erroneo titolo Pietramala sul Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell'800." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Fasti gonzagheschi. ### Introduzione: I Fasti gonzagheschi sono un ciclo di dipinti eseguito da Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, con il contributo della sua bottega. L'opera è volta alla celebrazione dinastica della gesta dei Gonzaga ed in particolare delle imprese militari realizzate tra il XV e il XVI secolo da vari membri della casata. ### Descrizione. Fonte di fondamentale importanza per l'individuazione del contenuto delle singole tele del ciclo sono le lettere scambiate tra il conte Teodoro Sangiorgio, alto funzionario della corte mantovana, e Paolo Moro ambasciatore dei Gonzaga a Venezia. In queste missive il Sangiorgio, per conto del duca Guglielmo, impartisce al diplomatico mantovano presso la Serenissima precise istruzioni circa il contenuto dei dipinti che avrebbe dovuto realizzare il Tintoretto. Da questo carteggio si deduce altresì che fu cura della committenza mantovana recapitare al pittore veneziano i ritratti dei marchesi e dei duchi da replicare nei dipinti così come delle riproduzioni dei luoghi in cui ambientare le scene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La cacciata dei profanatori dal tempio (Querena). ### Introduzione: La cacciata dei profanatori dal tempio è un dipinto a olio su tela, del 1813, di Lattanzio Querena, oggi esposto presso l'oratorio di San Luigi di Clusone. ### Descrizione e stile. L'opera è una pittura su tela del clusonese Lattanzio Querena. Per le sue dimensioni (330x540 cm.), è tra le più grandi tele della bergamasca. L’opera rappresenta Gesù mentre caccia i mercanti dal tempio, perché colpevoli di fare attività di commercio in un luogo sacro, come il tempio di Gerusalemme. Dal punto di vista artistico, l'opera fa riferimento alla pittura veneziana cinquecentesca e in particolare alla pittura del Veronese. La composizione orizzontale della scena avvicina l'opera al manierismo veneto, mentre le grandi figure in basso a sinistra sono legate a sculture e disegni del Canova. Ci sono riferimenti anche al tardo neoclassicismo e in alcuni dettagli architettonici al Tiepolo.Una curiosità di questo quadro è rappresentata dalla figura dell’anziano, posta in basso, il quale sta cercando disperatamente e avidamente di raccogliere più monete possibile. Questo particolare trovò posto anche nel dialetto locale, per indicare una persona avara." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Maestà di Figline Valdarno. ### Introduzione: La Maestà di Figline Valdarno è un dipinto a tempera e oro su tavola (298x175,5cm) del Maestro di Figline databile al 1320 circa e conservato nella collegiata di Figline Valdarno. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Madonna in trono col Bambino, san Ludovico di Tolosa, sant'Elisabetta d'Ungheria e sei angeli. San Ludovico di Tolosa è raffigurato nell'atto di calpestare una corona, egli infatti rinunziò al diritto di maggiorascato e di conseguenza. al titolo regale proclamando di fatto nuovo Re di Napoli suo fratello Roberto d'Angiò. Di stirpe regale era anche sant'Elisabetta d'Ungheria la quale, dopo essere divenuta vedova, divenne monaca francescana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sentiero di notte in Provenza. ### Introduzione: Il Sentiero di notte in Provenza, conosciuto anche come Strada con cipressi e cielo stellato, è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh realizzato nel 1890 e conservato nel Museo Kröller-Müller a Otterlo nei Paesi Bassi. Il cielo notturno e la Luna in particolare sono in grado di impressionare persino un impressionista. Vincent van Gogh è rimasto molte volte a bocca aperta davanti alle stelle, e non ha esitato a rappresentarle in molte sue opere. Una di queste, anche se meno celeberrima della 'Notte stellata', si intitola 'Sentiero di notte in Provenza'. ### Descrizione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Porta Virtutis. ### Introduzione: La Porta Virtutis è un dipinto a olio su tela (159×112 cm) di Federico Zuccari, databile al 1585 circa (post 1581) e conservato nella Galleria nazionale delle Marche di Urbino. È la riproduzione di un precedente cartone satirico che fu causa di uno scandalo per l'artista e lo coinvolse in un processo che lo fece allontanare da Roma. ### Descrizione. La complessa allegoria è spiegata da iscrizioni e cartigli, il cui significato è ulteriormente chiarito da testimonianze e descrizioni, tra cui la deposizione dello stesso Zuccari nei verbali del processo che lo riguardò. La Porta Virtutis è la grande apertura ad arco trionfale che introduce al giardino della Virtù, sorvegliata sulla soglia da Minerva, come simbolo di Sapienza, che non lascia entrare i Vizi e che schiaccia il mostro dell'Ignoranza. L'arco è decorato dalle statue allegoriche della Fama, dell'Amor e Studio, dell'Intelligenza, della Fatica (Labor) e della Diligenza. Nel giardino murato stanno le Grazie, lo Spirito, e quattro figure che sollevano un dipinto bianco con l'eloquente iscrizione Tabula Zuccari: sono l'Invenzione, il Disegno, il Colorito e il Decoro. In primo piano, fuori dalla porta, stanno tre gruppi di figure mostruose. A sinistra l'Adulazione e la Persuasione mostrano una tavola con la scritta Calumnia a un ignudo con orecchie d'asino, che tiene maldestramente in mano gli strumenti dell'arte e ha ai suoi piedi i trattati dell'arte vicini alla volpe e al cinghiale (simboli dell'Ignoranza 'Crassa'). Gli tocca la caviglia l'Invidia, avvolta dai serpenti, mentre a destra sta un terzetto di satiri: al centro il Ministro dell'Invidia, che è trafitto ed ha la pelle multicolore per avvelenamento dai temperamenti interni troppo vari e squilibrati, affiancato dai due figli, il censore 'Parto di Maldicenza', e il nero della 'Distrazione', la cui preponderante pulsione sessuale accende l'inguine con fiamme. Il senso è quindi che l'artista virtuoso debba essere giudicato solo dai 'veri' intendenti dell'arte, non dal presuntuoso 'falso intendente' e dalla sua corte di adulatori. Sebbene lo Zuccari si difendesse di aver voluto rappresentare un concetto astratto, le cronache dell'epoca ci ricordano come l'identificazione dell'asino con Paolo Ghiselli e dei maldicenti consiglieri con il gruppo dei pittori bolognesi fosse fin troppo evidente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Massacro ordinato dai Triumviri. ### Introduzione: Massacro ordinato dai Triumviri è un dipinto di Antoine Caron. ### Descrizione e storia. Il quadro, articolato in tre pannelli affiancati, si riferisce al massacro di protestanti, al tempo delle guerre di religione francesi, che si verificò il 6 aprile 1561, su ordine di un Triunvirato composto dal connestabile Anne de Montmorency, dal gran maestro di Francia Francesco I di Guisa e dal maresciallo di Francia Jacques d'Albon de Saint-André che era favorito del re Enrico II di Francia. Nel dipinto il contesto è Roma all'epoca del Triumvirato di Marco Antonio, Ottaviano Augusto e Marco Emilio Lepido. Nel rappresentare l'antica Roma, il pittore ha inserito monumenti e opere d'arte, così come erano presenti a Roma nel Cinquecento ed erano stati illustrati nelle incisioni dello Speculum Romanae Magnificentiae, pubblicato da Antonio Lafreri intorno al 1550. A destra c'è la dominante statua dell'Ercole del Museo Chiaramonti e, en pendant, a sinistra c'è quella dell'Apollo del Belvedere. Le due statue marmoree sono rappresentate come colossi, bianchi indifferenti e immobili, sulla scena tragica che si svolge ai loro piedi. Appare nel pannello di sinistra anche la Colonna Traiana, l'Arco di Settimio Severo (uno dei Dioscuri, trovato al Quirinale, è qui emigrato alla sommità di quest'arco) e Castel Sant'Angelo con il Ponte Sant'Angelo. Nel pannello centrale si vede il Colosseo, già luogo di massacri, al cui interno, contro un telo funereo, figure minuscole ma presenti, siedono i Triumviri. Dietro il Colosseo si vede l'obelisco di piazza del Popolo, il Pantheon e il Settizonio squadrato (che successivamente fu distrutto), che sono rappresentati in modo sintetico e non rispondente alla realtà. Nel pannello di destra c'è l'Arco di Tito, le tre colonne del tempio di Castore e Polluce, il palazzo Senatorio sul Campidoglio, il palazzo dei Conservatori con la statua equestre di Marc'Aurelio e una parte dell'Arco di Costantino. Il palazzo Senatorio ha già la doppia scala di Michelangelo, con la sua balaustra; ma le finestre sono ancora quelle quattrocentesche, a croce, e la scala che sale al Campidoglio ha una forma arrotondata e di pura fantasia. Sulla facciata, dipinta di rosso, si notano le due grandi torri laterali. Il palazzo dei Conservatori ha ancora l'antica facciata con il portico - che sarà presto sostituita - e la statua di Marc'Aurelio è ancora posizionata in asse con il centro della facciata del palazzo dei Conservatori. Il Marc'Aurelio verrà poi spostato e messo in asse con il centro del palazzo Senatorio, quindi anche ruotato di 45°, andando ad occupare la posizione dove oggi lo vediamo (anche se in copia). Entro queste quinte, immobili e algide, si svolge, sezionata in vari episodi, la scena del massacro. Teste mozze, grondanti di sangue, sono allineate sopra il muro di coronamento di una costruzione dalle classiche formeː costruzione che sostiene tutta la città di Roma e che sembra ispirata ai resti dei Palazzi imperiali del Palatino, sul fronte del Circo Massimo. La drammaticità della scena truculenta si stempera nella visione simbolica e monumentale della Roma dell'epoca, con edifici classici e con palazzi cinquecenteschi. Sopra, un tramonto romano che si tinge di sangue. Una visione fuori del tempo che in qualche modo prelude alle vedute metafisiche di De Chirico. Un'altra versione del dipinto di Caron (1562), dipinta su un solo pannello, si trova dal 1945 nel Musée départemental de l'Oise." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Storie di Damone e Tirsi. ### Introduzione: Le Storie di Damone e Tirsi sono due tavolette eseguite da Andrea Previtali tra il 1505 e il 1510 conservate presso la National Gallery di Londra, che presentano su quattro parti la raffigurazione delle storie di Damone e Tirsi, che probabilmente dovevano completare il mobile di qualche ricco veneziano. ### Descrizione. Le quattro tavolette raccontano l'incontro tra il pastore Tirsi con l'infelice Damone per il suo non corrisposto amore per Amarilli e riprendono l'arte del Giorgione che seppe ricreare la poesia di poeti quattrocenteschi, così come i suoi epigoni rappresentando scene poste in campagne ideali, incontaminate e abitate da pastori che sanno di poesia. La prima tavoletta raffigura Danone con una lira poggiata sulla gamba sinistra, seduto, sognante, veramente immalinconito. Accanto a lui un gregge indica la vicinanza del relativo pastore. L'ambiente è quello che era definito nei paesaggi lacunari che proponevano le opere di Virgilio e Teocrito, locu amoenus composto di alberi e colline in prossimità della torre di un castello, mentre in lontananza un'anonima città torrita e protetta dalle mura e posta sul fondo valle, oltre l'azzurro dei monti e di un cielo terso, dove una nuvola bianca non nasconde altre che la serenità di quel tempo. La seconda tavoletta raffigura l'incontro del giovane con il pastore Tirsi che vuole conoscere il motivo della sua tristezza, il pastore compare con le sue pecore mentre dietro il paesaggio ha perso quell'impronta di umanità che erano le torri cittadine. Nella terza Danone, restato solo, si uccide colpendosi con un coltello nel cuore. Damone siede nell'ombra mentre oltre lui stridono i colori caldi del paesaggio autunnale non lo avvolgono. La drammaticità del momento il Previtali la addolcisce con i colori caldi di un paesaggio lirico, il dolore che nasce dall'amore non ha il colore della rabbia, e l'artista è riuscito a dare umanità a un gesto che è la mancanza assoluta di comprensione umana. Così il quarto quadretto, che porta riflessione. Damone giace ormai privo di vita, accanto a lui le pecore che continuano a brucare l'erba ignari che sia macchiata dal sangue, la vita che continua. Accanto a lui Tirsi, il pastore dagli abiti strappati, lo guarda, sembra volerlo salutare. Tutto è serenità, anche le navi sullo sfondo, hanno le vele gonfiate dal vento, sono una rappresentazione serena. Il Previtali riuscì quindi a riprodurre una storia senza dover inserire didascalie esplicative, e dandone la giusta malinconia che allontana la drammaticità del momento. La natura forse è la protagonista maggiore. Lei infatti resta indifferente, imperturbabile davanti alla storia degli uomini, perché la storia del mondo continua sempre e comunque con il suo inesorabile ritmo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Frine davanti all'Areopago. ### Introduzione: Frine davanti all'Areopago (in francese: Phryné devant l'Aréopage) è un'opera dell'artista francese Jean-Léon Gérôme dipinto nel 1861. Rappresenta Frine, una famosissima etera della Grecia antica, durante il suo giudizio per empietà. Frine venne assolta dopo che l'oratore Iperide, uno dei più famosi oratori dell'antichità, la denudò davanti ai suoi giudici per convincerli della sua innocenza. È questa scena conclusiva del processo che è rappresentata nel quadro di Gérôme. L'opera venne esposta al Salon del 1861. È esposto alla Hamburger Kunsthalle di Amburgo. ### Descrizione. Frine è al centro della scena, illuminata da una luce che viene da davanti, da dietro lo spettatore. Iperide le ha appena strappato la tunica, lasciandola nuda davanti ai suoi giudici. L'etera, sorpresa, si copre il volto in un gesto di pudicizia che si contrappone allo sguardo lussurioso o disgustato degli anziani giudici. La contrapposizione fra Frine ed i suoi giudici è anche messa in risalto dal gioco di colori: ciano è il mantello che strappa Iperide sulla sinistra, d'un bianco splendente è il corpo nudo dell'etera e in rosso sono i magistrati sul lato destro della tela. L'atto di mostrare l'etera, rappresentato nel quadro, è quello di attirare l'attenzione di tutti gli astanti su Frine nel suo stato naturale. Un argomento che vale più dell'orazione Per Frine declamata pochi minuti prima. Ciò che viene svelato è la bellezza di Frine in un atto teatrale da parte di Iperide: Frine viene, appunto, svelata e non fatta arrivare nuda all'Areopago. Questa messa in scena costringe sia lo spettatore, che i giudici, a vedere l'etera, accettandola. Si ritiene che la posa dell'etera si ispiri a una fotografia di Nadar del 1855, intitolata Mariette e ritraente la modella Christine Roux." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La morte del pulcino. ### Introduzione: La morte del pulcino, è un dipinto a olio su tela (52,5 x 61,5 cm) realizzato nel 1878 dal pittore italiano Antonio Rotta. Firma in basso a sinistra: A. Rotta. ### Descrizione. Rotta è da sempre interessato alla rappresentazione della vera vita quotidiana, trovando in essa una profonda introspezione dell'anima umana. È ancora vita secondo il realismo, il primo momento in cui muore l'innocenza dei bambini che vedono la morte e insieme raggiungono la conoscenza della vita per la prima volta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Bambini della conchiglia. ### Introduzione: Bambini della conchiglia (in spagnolo Los niños de la concha) è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1670 e conservato nel Museo del Prado a Madrid in Spagna. ### Descrizione. Si tratta di una delle opere più popolari dell'artista che sono state riprodotte in stampe. La scena raffigura Gesù bambino in piedi, con la testa leggermente inclinata, che con la mano destra dona l'acqua da bere in una conchiglia al cugino Giovannino inclinato a riceverla in bocca, sorreggendo anche lui la conchiglia con la mano desta, mentre con l'altra regge la croce del suo martirio. La croce presenta la scritta Ecce Agnus Dei. Giovannino è coperto con pelli di cammello; Gesù bambino è coperto da un tessuto rosso e porge la mano sinistra verso il cielo in cui ci sono tre angioletti. A sinistra un agnellino seduto osserva la scena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Girolamo Savonarola. ### Introduzione: Il ritratto di Girolamo Savonarola è un dipinto autografo di Fra Bartolomeo, realizzato con tecnica a olio su tavola, misura 46,5 x 32,5 cm ed è custodito nel Museo di San Marco a Firenze proveniente dalla collezione della santa pratese Caterina de' Ricci. ### Descrizione e stile. A proposito del ritratto di Savonarola il Vasari scriveva ne 'Le Vite: per l’affezione che Baccio aveva a Fra Ieronimo, che fece in un quadro el suo ritratto che fu bellissimo, il quale fu portato a Ferrara, e di lì non è molto ch’egli è tornato in Fiorenza nella casa di Filippo di Alamanno Salviati, il quale, per esser eli mano di Baccio, l’ha carissimo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Francesco d'Assisi in estasi (Zurbarán Città del Messico). ### Introduzione: San Francesco d'Assisi in estasi è un dipinto del pittore spagnolo Francisco de Zurbarán, realizzato nel 1638 circa, durante l'età del secolo d'oro spagnolo, in cui è raffigurato San Francesco d'Assisi in stato mistico. Attualmente è conservato nel Museo Soumaya a Città del Messico. C'è un'altra versione di questo dipinto di Zurbarán e dello stesso periodo, che condivide molte caratteristiche con questa, datata tra il 1635 e il 1639,conservata nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta il fondatore dell'ordine francescano sotto la linea iconografica post-tridentina, cioè in atteggiamento ascetico e in mistica contemplazione. Il dipinto ripete gli elementi usati da Zurbarán in altri francescani: il santo in preghiera, lo sguardo diretto verso il cielo, il volto coperto e quasi velato dall'ombra del cappuccio e larga parte del corpo in ombra. In santo tiene nelle mani intrecciate vicino al petto un cranio, simbolo tradizionale di ascetismo. Il suo abito è strappato nel gomito della manica per mostrarne la povertà. Come sfondo si può vedere una costruzione e un paesaggio dove si evidenzia la Giralda, il campanile della Cattedrale di Siviglia. ### Stile. Il dipinto è un esempio del tenebrismo di Zurbarán ereditato dal Caravaggio: il pittore usa il chiaroscuro per evidenziare la serietà e il misticismo di San Francesco. Tale tenebrismo è caratteristico della scuola pittorica sivigliana sviluppata durante l'epoca barocca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Didone fonda Cartagine. ### Introduzione: Didone fonda Cartagine è il soggetto di un dipinto a olio su tela (161 x 200 cm) di Giambattista Pittoni eseguito indicativamente nel 1720 e conservato nel museo nazionale Ermitage di San Pietroburgo, in Russia. ### Descrizione. Il soggetto di Didone fonda Cartagine è esplicitamente desunto dai temi classici dell'Eneide di Virgilio. Didone è la donna destinata a divenire la leggendaria regina di Cartagine. L'opera reca una scritta a matita: 'Leningrado/ Didone a Cartagine 161x200/ Inv. N 241', e un Timbro: 'Гοc. opдена Ленина/ ЭРМИТАЖА/ Двοрцοвая наб., 3'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Continenza di Scipione (Pittoni). ### Introduzione: Continenza di Scipione è un dipinto realizzato indicativamente nel 1733 dal pittore italiano Giambattista Pittoni. Questo dipinto nasce come pendant di una versione del Sacrificio di Polissena dello stesso autore, la cosiddetta Polissena di fronte alla Tomba di Achille. Fortunatamente entrambi i dipinti sono esposti assieme al Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Seduto da un alto trono, Scipione mostra la sua clemenza al giovane Allazio in ginocchio. Sul lato, la giovane ragazza assiste alla scena e dà la mano a un vecchio; tutto intorno, persone e soldati e sul terreno, diversi preziosi vasi in segno di vittoria. I personaggi sono ben distanziati, la luce non ha il carattere drammatico del secolo precedente, i colori sono chiari e i motivi trattati in uno spirito naturalistico.(Museo del Louvre, Constance Lavagne d'Ortigue). Questo dipinto illustra un episodio di storia antica ma con lo spirito del diciottesimo secolo. Formatosi come disegnatore, Pittoni porta alle sue composizioni una vera costruzione, attribuendo una grande importanza al chiaroscuro in uno scenario molto costruito. I suoi piani sono chiari, i suoi personaggi, sempre molto eleganti, si muovono secondo delicatissimi arabeschi. Le prospettive sono costruite come i giochi, il che conferisce loro una certa irrealtà. Per quanto riguarda il colore, i toni sono quasi sempre molto vivaci, al limite dell'acidità. (Constance Lavagne d'Ortigue, Museo del Louvre)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Consegna delle chiavi (Pittoni). ### Introduzione: Consegna delle chiavi, è un dipinto realizzato indicativamente nel 1730 dal pittore italiano Giambattista Pittoni. ### Descrizione. L'opera ritrae Cristo che eleva San Pietro al grado di primo apostolo. In piedi su di una scalinata, al centro del dipinto compare Cristo che si porge verso Pietro che si inginocchia per ricevere le chiavi con cui guidare la Chiesa. Per terra, si trovano gli strumenti per compiere il mandato, un libro sono aperto e una spada, in lontananza compaiono gli angeli tra le nuvole. Compare San Giacomo sulla sinistra, con in mano un bastone da pellegrino. San Giovanni esalta il significato spirituale della consegna delle chiavi del Paradiso. Le espressioni concentrate testimoniano l'emozione interiore degli apostoli che assistono alla scena. 'In questa opera matura, Pittoni mostra una certa rigidità e riprende elementi delle sue precedenti composizioni come angeli nel cielo. Tuttavia, sa come mantenere una freschezza caratteristica del rococò veneziano. I colori, in masse semplici, quasi senza sfumature, scandiscono lo spazio con un cappotto o una giacca, come se servissero a differenziare maggiormente le figure categoricamente.' (Constance Lavagne d'Ortigue, Museo del Louvre)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Alessandro Vittoria. ### Introduzione: Il ritratto di Alessandro Vittoria è una pittura olio su tela realizzata da Giovan Battista Moroni conservata presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione. La tela raffigura un giovane uomo identificato nello scultore trentino Alessandro Vittoria, in base alle numerose opere che lo ritrassero. La gioventù dei due artisti fu il loro punto d'incontro. Il Moroni dipinge il soggetto in abiti da lavoro, dalla folta capigliatura, contrariamente ai ritratti eseguiti da altri artisti successivamente, che lo raffigurano più avanti negli anni e stempiato. Lo scultore indossa una camicia con le maniche rimboccate, con in mano un busto antico. Il Moroni voleva quindi indicare l'attività del soggetto e il suo studio e rispetto delle opere classiche. Il dipinto anticipa la raffigurazione del vero che con Il sarto porterà il pittore ad una delle sue opere più importanti. L'impostazione del soggetto verrà poi ripresa nel dipinto molto più famoso de Il sarto, eseguito dal Moroni in età matura. Lo scultore e il Moroni si incontrarono probabilmente negli anni 1551-2 quando entrambi si trovavano a Trento, il Moroni per dipingere i ritratti dei due fratelli Madruzzo e di altri personaggi che erano presenti nella città per il Concilio del 1545-1563." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pollice verso (Gérôme). ### Introduzione: Pollice verso è un dipinto a olio su tela dell'artista francese Jean-Léon Gérôme, conservato a Phoenix in Arizona. ### Descrizione. 'Pollice verso' raffigura un mirmillone che ha appena sconfitto un reziario in un anfiteatro tra i cui spalti le vestali (vestite di bianco) spingono il gladiatore ad uccidere l'avversario con il celebre gesto, mentre l'imperatore resta indifferente. Nel realizzare il quadro Jean inserì molti elementi autentici, come armature e abbigliamento, o l'anfiteatro, basato sul Colosseo.La credenza di condannare i gladiatori sconfitti con il pollice all'ingiù, tuttavia, è falsa perché derivante da un'errata interpretazione di pollex versus, che invece era riferito al tenere il pollice all'insù o di lato come una spada sguainata, mentre tenerlo nel pugno chiuso avrebbe indicato una spada nel fodero. Inoltre è improbabile che i romani condannassero spesso gli sconfitti, dato che ciò non avrebbe neanche permesso di fare esperienza per dei buoni combattimenti, che invece la gente apprezzava." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Calunnia. ### Introduzione: L'Allegoria della Calunnia è una grande tavola allegorica dipinta da Apelle nel IV secolo a.C., oramai perduta, rappresentante la Calunnia ed altre allegorie. Tracce delle figure che dovevano far parte dell'Allegoria della Calunnia, descritta da Luciano di Samosata, sono state rinvenute nella ceramografia apula contemporanea ad Apelle. ### Descrizione. L'opera rappresentava un re seduto con delle orecchie lunghissime e con la mano protesa in avanti, che ricordava il re Mida come prototipo del cattivo giudice; su ciascuno dei lati del re era rappresentata una figura che gli sussurra nelle orecchie cattivi consigli: il Sospetto e l'Ignoranza. Davanti al re, avanzava una donna molto bella e ben vestita, con sembiante fiero, astuto e al tempo stesso adirato; con la sinistra teneva una fiaccola accesa e con la destra trascinava per i capelli un giovane, l'Innocenza, il quale pareva che con gli occhi e le mani levate al cielo gridasse misericordia e chiamasse gli Dei a testimoniare della sua vita senza colpe. A guidare la marcia davanti alla Calunnia, era un uomo pallido, magro, brutto e di aspetto crudele, il quale ricordava un armigero o chi avesse consumato una vita fra fatti d’arme, chiamato il Livore. A seguire la Calunnia, seguivano due altre figure che si pensa fossero l'Inganno e l'Insidia, sue serve, atte nell'accomodare i suoi ornamenti. Dopo di queste era la Penitenza, atteggiata di dolore e vestita di panni bruni e sporchi, la quale si batteva il corpo e sembrava che si guardasse dietro, verso la Verità in forma di donna modesta e pudica nella sua nuditàe nel suo completo amore per le persone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ulisse e Diomede nella tenda di Reso. ### Introduzione: Ulisse e Diomede nella tenda di Reso è un dipinto di Corrado Giaquinto, realizzato tra il 1753 e il 1762 e conservato nella Pinacoteca metropolitana di Bari. Nel 2015 l'opera è stata esposta per alcuni mesi al Louvre di Parigi, nell'ambito della mostra 'L'épopée des rois thraces'. ### Descrizione. Viene qui illustrato uno degli episodi più celebri della Guerra di Troia: Ulisse e Diomede, rappresentati al centro, sono appena entrati di notte nel sontuoso padiglione di Reso, il giovane semidio signore di Tracia, alleato dei troiani, che insieme ad alcuni dei suoi uomini sarà sgozzato nel sonno dai due eroi achei. La fonte letteraria a cui Giaquinto attinge non è l’Iliade di Omero (dove si ha una disposizione diversa del contingente di Traci, col re che dorme al centro dell'accampamento, fra tre file di guerrieri) bensì il Reso pseudoeuripideo, in base a un elemento sicuro: a sinistra in basso, presso il letto a baldacchino in cui è coricato il semidio, presentato come un bellissimo giovane seminudo, si trova un uomo aitante e con folti capelli corvini, più o meno suo coetaneo, in tenuta militare, che dorme assiso su un seggio tenendo le briglie in mano; si tratta dell'auriga di Reso, personaggio che appunto appare soltanto nell'opera tragica. Nella tenda sono presenti anche altri due guerrieri traci, ugualmente dormienti: uno in basso a destra, armato di lancia e seduto a terra, l'altro più indietro, appoggiato alle cortine. Anziché immortalare l'eccidio vero e proprio, Giaquinto manda in scena il momento immediatamente precedente, ponendo al centro il significativo gioco di sguardi tra i due capi greci, incoraggiati dalla circostanza favorevole, ovvero l'imprudenza dei nemici destinati quindi a subire i loro colpi. Fra i Traci si rivela particolarmente riuscita la caratterizzazione dell'auriga - l'unico che resterà solo ferito - per la fedeltà al testo teatrale: la smorfia facciale di occhi e bocca non completamente chiusi, in tensione, riproduce magistralmente il sogno funesto che turba il giovane. Il letto del suo signore appare elevato e sfarzoso, trattandosi di cuscini e materassi ammucchiati accanto a un imponente drappo. Il guerriero in primo piano a destra, robusto come l'auriga, indossa un mantello militare piuttosto insolito, di colore verde. Sia la coppia achea che Reso vengono illuminati dal bagliore delle torce, diffondente un giallo intenso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Battaglia di Giosuè contro gli Amorriti. ### Introduzione: La battaglia di Giosuè contro gli Amorriti (noto anche come La vittoria di Giosuè sugli Amorriti) è un dipinto di Nicolas Poussin realizzato a olio su tela. Si trova conservato al Museo Puškin di Mosca. ### Descrizione. Il dipinto si basa sul Libro di Giosuè, secondo cui il condottiero ebreo riportò una grande vittoria sui nemici Amorriti, dopo che Dio fermò il moto del sole e della luna su sua richiesta. La battaglia si svolge durante una giornata volgente al crepuscolo - con l'ultimo quarto di luna in cielo - su un terreno impervio e in misura minima su uno sperone di roccia collocato come sfondo. L'esercito degli Amorriti appare in gran parte verso destra, avviato ormai alla sconfitta, con i suoi uomini in preda al terrore: Giosué è infatti reduce dall'aver decapitato un giovane guerriero amorrita, la cui testa giace al suolo nell'angolo inferiore sinistro del quadro, spiccata via dal busto, che invece non è stato inquadrato dall'artista. Il condottiero ebreo avanza sicuro di sé con la spada in pugno, aizzando la sua cavalleria contro i nemici ancora in vita, due dei quali, finiti a terra per essere inciampati, tentano di coprirsi il volto (il primo con le braccia, l'altro, notevole per la statura e per la tenuta militare sgargiante, con lo scudo) benché consci di non poter sfuggire in alcun modo ai guerrieri armati di pugnale che stanno per colpirli. Nell'opera vi sono due sorgenti luminose: una, piuttosto fioca, è quella della luna calante, in alto a destra, mentre all'opposto si ha il bagliore del sole (potente nonostante il crepuscolo), emanazione diretta dell'Altissimo, che irradia quasi totalmente la scena, lasciando però stranamente il volto e buona parte del torso di Giosuè in penombra. Il raggio investe chiaramente invece l'amorrita decollato, rivelando la sua giovane età, ben evidente nella pelle liscia del volto, caratterizzato da un naso all'insù e da una barba ancora tenera, che sembra quasi unita alla foltissima chioma nera; è peraltro da notare che gli altri Amorriti presentano anch'essi un aspetto giovanile, con capigliature fluenti e ancora del tutto scure, laddove Giosuè e i suoi uomini sono persone visibilmente in età matura, come se Poussin volesse dimostrare che la maggiore esperienza risulta decisiva per l'esito dello scontro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Stendardo di Bettona (Perugino). ### Introduzione: Il Gonfalone di Sant’Anna è un dipinto a tempera su tavola (198,5x135) attribuito a Perugino e bottega, che si data al 1512-13 circa, epoca della permanenza del pittore a Bettona. Era conservato fino all’inizio del Novecento nella chiesa madre del borgo, per poi essere trasferito nel museo della città. ### Descrizione. All’interno di una semplice struttura architettonica formata da un arco e due pilastri, vi è la gran parte dei personaggi. In alto si trova Cristo, che sta lasciando cadere delle frecce o dei fulmini. Al suo fianco vi sono due santi monaci non identificati. In una mandorla circondata dall’arcobaleno si trovano Sant’Anna, la Madonna e Gesù bambino. Sant’Anna con il suo manto impedisce che i fulmini della peste ricadano su Bettona. Questo tipo di iconografia riprende la Sant'Anna metterza di Masaccio, che a sua volta era ripresa da un affresco di Bicci di Lorenzo. In basso si trovano San Crispolto, patrono del borgo, e Sant'Antonio da Padova, che sembrano voler intercedere per la protezione di Bettona. Infine, sullo sfondo, si può notare il paesello umbro, raffigurato tramite una visione idealizzata tipica del Perugino. Attribuito in passato allo Spagna, poi al Pinturicchio, e infine alla sua bottega a causa delle sue cattive condizioni in passato, recentemente è stata accreditata l’ipotesi secondo la quale la parte inferiore, e cioè i SS. Crispolto e Antonio, lo sfondo e la figura della Madonna, siano state dipinte dal Perugino, mentre la parte superiore, che comprende Gesù bambino, Sant’Anna, Cristo e i due santi monaci, sia stata completata da un suo seguace." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Adorazione del Santo Nome di Gesù. ### Introduzione: L'Adorazione del Santo Nome di Gesù, conosciuto anche in alcune fonti moderne come Il sogno di Filippo II o Allegoria della Lega Santa è un dipinto del pittore cretese El Greco realizzato nel 1579 nel suo primo mandato toledano e conservato nel Monastero dell'Escorial a San Lorenzo de El Escorial in Spagna. ### Descrizione e stile. Questo dipinto è considerato da alcuni specialisti come il primo lavoro commissionato dal patrocinio del Re Filippo II di Spagna. Uno schizzo preparatorio è conservato nella National Gallery di Londra ed è anche conosciuto come La Gloria. I personaggi rappresentati, oltre a Filippo II, sarebbero stati San Pio V patrocinatore della Lega Santa contro l'Impero ottomano, e Giovanni d'Austria vincitore della battaglia di Lepanto. Altri personaggi sono in cima circondati da una corte di angeli. Nella parte inferiore possiamo vedere il Leviatano che simboleggia un'allegoria dell'inferno la cui composizione ricorda quella di Bosch. L'influenza della scuola veneziana risalta nella sensazione atmosferica e nelle pennellate che forniscono luce e colore alla scena. D'altra parte il ricordo di Michelangelo è inevitabile specialmente nella composizione dei personaggi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bambina con bambola. ### Introduzione: Bambina con bambola è un dipinto di Henri Rousseau. Realizzato tra il 1904 e il 1905, è conservato all'Orangerie. ### Descrizione. La piccola effigiata, decisamente obesa, presenta gambe enormi ma mani sorprendentemente piccolissime: in una regge la bambola, nell'altra una margherita. L'artista la raffigura in modo bidimensionale, aiutato anche dal forte contrasto cromatico di bianco e rosso, i colori che caratterizzano l'abito. Il paesaggio è ridotto all'estremo: un cielo blu quasi uniforme e un prato fiorito che ricorda quelli degli arazzi medievali e delle coeve illustrazioni dei codici manoscritti, tuttavia Rousseau si rivela artista originale creando un leggero effetto prospettico grazie al quale l'erba a una certa distanza rimane in penombra e le dimensioni dei fiori appaiono ridotte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Lady Dorothy Browne e Sir Thomas Browne. ### Introduzione: Lady Dorothy Browne e Sir Thomas Browne è un dipinto a olio su tavola attribuito all'artista inglese Joan Carlile, e completato probabilmente tra il 1641 e il 1650. Il dipinto raffigura il medico inglese Thomas Browne e sua moglie Dorothy. ### Descrizione. I due Brownes sono ritratti con stili contrastanti. Lady Browne, con indosso due spille e un copricapo, sta guardando direttamente lo spettatore con un'espressione piacevole. Sir Thomas, d'altro canto, sembra guardare in lontananza. È vestito di nero con un colletto bianco. Il professore statunitense Reid Barbour ha paragonato la coppia ai poemi pastorali di John Milton, con Lady Browne che rappresenta il tempo in levare L'Allegro mentre Sir Thomas è il serio Il Penseroso. Barbour nondimeno descrisse che i due si completavano tra loro. There are no books or symbols visible in the painting.Il dipinto ha una dimensione di 184x229 mm, ed è nella collezione permanente della National Portrait Gallery (Londra) dal 1924 sotto il numero di catalogo NPG 2062." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto non finito del generale Bonaparte. ### Introduzione: Il ritratto non finito del generale Bonaparte (in realtà intitolato Il generale Bonaparte) è un'opera dipinta da Jacques Louis David nel 1798 che doveva rappresentare Napoleone Bonaparte presso Rivoli con in mano il Trattato di Campoformio. Il ritratto, dipinto dal vivo, non venne mai portato a compimento. Vivant Denon tagliò in seguito la tela per conservare la parte dipinta del viso e del busto. Il quadro è oggi esposto al museo del Louvre. ### Descrizione. Su un fondo di tela preparata, si trova il viso del Bonaparte. Il suo sguardo è rivolto alla sua destra, leggermente sollevato. I capelli, di media lunghezza, sono chiari ed agitati dal vento. Il corpo lascia intuire che il generale indossa un'uniforme blu, della quale sono però dipinti solo il colletto e le spalle; si distingue anche il colletto rosso ed il foulard nero sottostante. Il resto del corpo è disegnato a carboncino. Bonaparte è raffigurato nell'atto di porre la mano destra sul fianco, mentre l'altra mano è posta al petto. Appena accennata in vita una sciarpa. Il dipinto non è né firmato né datato." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La Fortuna (Salvator Rosa). ### Introduzione: La Fortuna o Allegoria della Fortuna è un olio su tela del pittore italiano Salvator Rosa, dipinto tra il 1658 e il 1659. ### Descrizione. Il dipinto raffigura Fortuna, dea della fortuna e personificazione di essa, rovesciare i suoi doni sopra una varietà di animali noncuranti. Tradizionalmente Fortuna veniva raffigurata bendata o con gli occhi chiusi, e il vaso contenente i suoi favori, il corno dell'abbondanza o cornucopia, veniva mostrato in posizione verticale. Rosa capovolge completamente questa tradizione: gemme, corone, uno scettro, monete d'oro, perle, rose, assieme a grappoli d'uva, cereali, bacche, si riversano dalla cornucopia sugli animali sottostanti. A loro volta gli animali calpestano i simboli dell'educazione, delle arti e della conoscenza. L'asino, simbolo del papa, ha addosso un drappo di colore rosso cardinale, con cui oscura un gufo, usato qui come simbolo di saggezza. Il dipinto sembra voler esprimere il risentimento dell'artista nei confronti del papa, che gli aveva negato il patrocinio. L'artista include anche riferimenti personali nell'opera: una rosa per significare il suo nome, una tavolozza, un libro che riporta le sue iniziali. Infine un maiale che calpesta una rosa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La distribuzione delle aquile. ### Introduzione: La distribuzione delle aquile (La Distribution des aigles), detto anche Giuramento dell'esercito all'imperatore dopo la distribuzione delle aquile, 5 dicembre 1804 (in originale: Serment de l'armée fait à l'Empereur après la distribution des aigles, 5 décembre 1804), è un dipinto realizzato da Jacques Louis David nel 1810. ### Descrizione. La Distribuzione è una ripresa di un'antica tradizione delle legioni romane imperiali. L'imperatore riportò così in auge l'uso della concessione delle bandiere reggimentali col simbolo dell'impero, momento accompagnato da un giuramento di fedeltà degli ufficiali d'esercito alla figura del sovrano. La scena si svolse al Campo di Marte. Al segnale indicato, tutte le colonne si avvicinarono all'imperatore che si alzò dal proprio trono e fece un discorso sul valore del sacrificio e chiese loro di giurare sulle loro vite. In questo la cerimonia fu simile al noto episodio antico del giuramento degli Orazi. L'opera pittorica si presenta dinamica, in particolare nella parte destra della composizione dove le figure sono disposte in maniera piramidale, opposta alla parte sinistra, pacata e solenne. Napoleone indossa gli abiti dell'incoronazione. Malgrado l'organizzazione spaziale, Napoleone viene presentato come investito in piena luce. Gli ufficiali tengono tra le mani la bandiere reggimentali e gli stendardi. David, però, su richiesta esplicita di Napoleone, si prese per la composizione alcune licenze storiche: Giuseppina di Beauharnais appare assente a questa cerimonia; in realtà nel 1805 la coppia appariva ancora sposata (Napoleone divorziò da lei solo nel 1809), ma la sua presenza nella tela venne giudicata inappropriata. La sua assenza è colmata dalla presenza di Eugenio di Beauharnais. Secondo il progetto originale, le bandiere precedenti dei reggimenti avrebbero dovuto essere poste ai piedi delle figure come simbolo di sottomissione della vecchia repubblica al nuovo regime imperiale, ma nella versione finale esse vennero poste dietro al trono, e su una di esse si leggono in particolare i nomi di Lodi, Rivoli e Marengo, le vittorie conseguite dall'armata repubblicana con a capo il generale Bonaparte. Un dettaglio importante si trova nella parte destra del dipinto: dietro alla figura di uno zappatore barbuto (riconoscibile dal caratteristico grembiule bianco) si trova un soldato girato di spalle che porta uno di queste bandiere non più in uso con la scritta 'Republique'. Nel 1810, Napoleone non si dichiarò più infatti «par la grâce de Dieu et les constitutions de la République, Empereur des français», bensì «par la grâce de Dieu et les constitutions, Empereur des français»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Doge Antonio Grimani in adorazione davanti alla Fede. ### Introduzione: Il Doge Antonio Grimani in adorazione davanti alla Fede è un dipinto del pittore veneto Tiziano Vecellio iniziato nel 1555 e completato dal nipote Marco Vecellio nel 1576 dopo la morte del maestro; è conservato nel Palazzo Ducale di Venezia alla Sala delle Quattro Porte come una delle altre opere votive. ### Descrizione e stile. Secondo la tradizione e la legge, ogni doge governante doveva commissionare la sua immagine durante il suo regno. Il dipinto è eccezionale sotto questo aspetto perché è stato ordinato dal Consiglio dei Dieci anni dopo la morte del Doge, la cui regola era troppo breve per avere il tempo di adempiere l'obbligo. La scena raffigura il doge Antonio Grimani inginocchiato davanti all'allegoria della fede e indirettamente all'allegoria di Venezia; a sinistra la presenza di San Marco evangelista il patrono della città e in fondo un paesaggio di Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Bonaparte valica il Gran San Bernardo. ### Introduzione: Bonaparte valica il Gran San Bernardo (noto anche come Bonaparte valica le Alpi) è un ritratto equestre del primo console Napoleone Bonaparte dipinto da Jacques-Louis David tra il 1800 ed il 1803. Napoleone viene rappresentato al momento del suo attraversamento del Colle del Gran San Bernardo con l'armata che lo seguirà nella vittoriosa seconda campagna d'Italia. David dipinse cinque versioni di questo dipinto, la prima delle quali venne commissionata dal re di Spagna Carlo V come tentativo d'intesa tra il suo regno e la Repubblica Francese. Le tre versioni successive vennero commissionate dal primo console con fini propagandistici e rappresentano i primi ritratti ufficiali di Napoleone: essi ornavano rispettivamente il castello di Saint-Cloud, la biblioteca dell'hôtel des Invalides ed il palazzo della Repubblica Cisalpina. L'ultima versione non fu commissionata da alcuno, ma rimase di proprietà di David sino alla sua morte. Archetipo del ritratto di propaganda, l'opera è stata riprodotta numerose volte tramite incisioni, dipinta su vasi, sotto forma di puzzle o di francobollo, testimonianza dell'importante fortuna di cui godette presso i posteri. Questo ritratto influenzò artisti come Antoine-Jean Gros e Théodore Géricault. I cinque dipinti sono oggi conservati presso:. Museo nazionale del castello della Malmaison (260 x 221 cm);. Castello di Charlottenburg, Berlino (260 x 226 cm);. Museo nazionale della reggia di Versailles (due versioni: 270 x 232 cm e 267 x 230 cm);. Museo del Palazzo del Belvedere, Vienna (264 x 232 cm). ### Descrizione. Le cinque versioni del quadro sono tutte di grossa taglia (mediamente 2,6 x 2,2 metri). Bonaparte viene presentato in uniforme di generale, con sul capo un bicorno gallonato d'oro, armato di una spada alla mamelucca, mentre sulle spalle si trova un mantello gonfiato dal vento che si avvolge attorno alle sue spalle. Monta un cavallo e con la mano sinistra si aggrappa alle briglie. Tutta la scena è rivolta verso lo spettatore ed il generale indica la direzione con la sua mano destra. In secondo piano, dei soldati risalgono la montagna, portando con loro un cannone. In basso a destra si trova un tricolore che fluttua nell'aria. In primo piano, incisi sulla roccia, si trovano i nomi BONAPARTE, ANNIBAL e KAROLVS MAGNVS IMP., associando Napoleone ad altri due condottieri che valicarono le Alpi. ### Stile. ### Realizzazione dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Consegna dell'anello al Doge. ### Introduzione: Consegna dell'anello al Doge è un dipinto del pittore veneto Paris Bordon, firmato ma non datato, secondo alcuni studiosi realizzato nel 1534 circa, secondo altri posteriore di una decina di anni o poco meno, oggi conservato nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. ### Descrizione e stile. Il dipinto rievoca la miracolosa vicenda del salvataggio di Venezia ad opera dei santi Marco, Nicola e Giorgio, altresì conosciuta come la 'leggenda del pescatore', nata in seguito ad un pauroso nubifragio che investì Venezia una notte di febbraio del 1341 o 1342. Secondo tale leggenda, quella notte i tre santi furono traghettati alla bocca di porto del Lido da un vecchio pescatore, ignaro della loro identità, per placare la burrasca scatenata da una nave demoniaca che veleggiava verso Venezia con l’intenzione di sommergerla sotto le acque e che, invece, subì essa stessa quella sorte quando i santi fecero il segno della croce. Una volta che la nave infernale con la sua ciurma di demoni fu inghiottita da un vortice di acqua, tornò il sereno e i santi svelarono la loro identità all'attonito pescatore. San Marco poi gli consegnò il proprio anello, incaricandolo di portarlo al doge il mattino seguente a testimonianza del miracolo a cui aveva assistito. Quando il doge ricevette l’anello, riconobbe stupefatto che era lo stesso custodito nel Tesoro della Basilica di san Marco e per tale motivo risultava impossibile che potesse essere stato da lì trafugato dal pescatore, che fu quindi creduto da tutti. Nella tela di Bordon, nella quale il sapiente impiego di colori dai toni freddi e luminosi denotano subito la sua qualità di esperto colorista, vediamo l’epilogo della prodigiosa vicenda, con il pescatore che sale timoroso i gradini del trono, porgendo l’anello al doge, attorno al quale stanno i senatori, mentre a sinistra si notano il Guardian Grande della Scuola di San Marco e un gruppo di confratelli. L’episodio è ambientato in una loggia monumentale e il palazzo sullo sfondo è allusivo a Palazzo Ducale, ma l’unico elemento architettonico realistico che vi si riconosce è il campanile della chiesa della Madonna dell'Orto eretto nel 1503 (che il Bordon ben conosceva, dato che risiedeva nei pressi). La complessa scenografia architettonica dell'opera, che si sviluppa in profondità attraverso una articolata successione di piani, è ispirata agli schemi della prospettiva teatrale indicati da Sebastiano Serlio nel suo trattato I Sette libri dell'architettura. In particolare, la costruzione della scala è presa direttamente in prestito dal Libro II del Serlio. A destra della tela, sul pilastrino angolare del basamento appare la firma del pittore: O/ PARI DIS/ BORDONO. Il doge all’epoca in cui la tradizione colloca la vicenda (1341 o 1342) era Bartolomeo Gradenigo, ma il Bordon nel dipinto lo raffigura nelle sembianze del doge Andrea Gritti, suo contemporaneo, per rendere omaggio, mediante l'elaborata ambientazione architettonica, alla renovatio urbis, l’ambizioso programma edilizio da questi promosso, ma anche con lo scopo, essendo Gritti l’eroe che nel 1509, dopo la sconfitta subita dai veneziani ad Agnadello, riconquistò e difese Padova dagli eserciti della Lega di Cambrai, di esaltarne la figura di salvator patriae per volere divino. Nonostante la delibera della Scuola di san Marco per la realizzazione di due teleri per la sala dell’Albergo sia del 1534, il dipinto del Bordon, ricordato con toni entusiastici dal Vasari, viene considerato dagli studiosi moderni non eseguito prima del 1545, perché solo quell’anno fu pubblicato a Parigi il Libro II del Serlio a cui, come detto, si ispira nella scenografia architettonica ed anche perché, accanto all'influsso di Tiziano, è evidente l’adesione del Bordon allo stile degli artisti manieristi toscani presenti in laguna in quegli anni, a partire dall’architetto e scultore fiorentino Jacopo Sansovino. Nella stessa sala delle Gallerie dell’Accademia dove è oggi esposta la Consegna dell’Anello, si trova anche l’opera che l’affiancava nella sala dell’Albergo della Scuola di San Marco, cioè, la 'Burrasca di mare', che raffigura l’episodio dello scontro tra la barchetta del pescatore con i tre santi a bordo e la nave demoniaca, antecedente alla consegna dell’anello. Questo dipinto della burrasca è sicuramente opera di Jacopo Palma il Vecchio, ma esso dovette rimanere inconcluso o danneggiato dopo la sua esecuzione, poiché appare evidente un grande inserto a destra con la barca del pescatore e i tre santi, concordemente attribuito allo stesso Paris Bordon. La consegna dell'anello al doge è anche raffigurata in un arazzo cinquecentesco, commissionato dal doge Francesco Donà nel 1530 all'arazziere fiammingo Jan Rost, tuttora custodito nel Museo Marciano, a cui, forse, potrebbe essersi ispirato il Bordon." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Bonaparte, primo console (Gros). ### Introduzione: Bonaparte, primo console (Bonaparte, Premier consul) è un ritratto in piedi dipinto nel 1802 da Antoine-Jean Gros che rappresenta Napoleone Bonaparte, allora primo console. Il dipinto fu una commissione di Napoleone per offrirlo a Cambacérès. È esposto al museo della Legion d'onore. Napoleone fece realizzare delle repliche del dipinto che divenne ben presto il prototipo di una serie di ritratti consolari destinati a diverse città di Francia ed europee, dipinte da diversi artisti. ### Descrizione. Il ritratto rappresenta Napoleone Bonaparte in piedi nelle vesti rosse dei consoli della Repubblica Francese, con i pantaloni bianchi bordati d'oro, il tutto completato da una bandoliera con una spada al fianco. La conservatrice Claude Ducourtial fa menzione del fatto che il diamante le Régent, comprato da Bonaparte, venne montato sull'elsa della spada qui rappresentata. Il tavolo a cui la figura di Napoleone si appoggia è ricoperto di un drappo di velluto verde bordato a frange d'oro sul quale si trovano dei fogli da scrivere. Il corpo è leggermente orientato verso destra, la mano appoggiata sui fogli, con la sinistra che tiene i guanti. Il pavimento è in marmo e sullo sfondo si intravedono delle lesene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Bonaparte, primo console (Ingres). ### Introduzione: Bonaparte, primo console (Bonaparte, Premier consul) è un ritratto del 1804 di Jean-Auguste-Dominique Ingres che rappresenta Napoleone Bonaparte, allora primo console. Il dipinto è esposto al museo de La Boverie di Liegi. ### La realizzazione dell'opera. Ingres ricevette, a ventitré anni, la commissioni di un ritratto del primo console da parte dello stesso Napoleone Bonaparte, per destinarlo alla città di Liegi. Bonaparte non volle mai posare per l'artista e pertanto Ingres dovette ispirarsi per la postura al ritratto del 1802 del console realizzato da Antoine-Jean Gros. ### Descrizione. Napoleone viene rappresentato nel dipinto all'età di 34 anni mentre posa una mano su un atto dal titolo «Faubourg d’Amercœur rebâti» che è sul punto di firmare. Napoleone, a differenza dei ritratti da generale, non brandisce più una spada (che sta ora riposta nel suo fodero), né tiene più i capelli come all'epoca della Rivoluzione, né indossa l'uniforme blu come ai tempi del ponte d'Arcole; egli indossa invece il costume rosso dei consoli della repubblica, e i capelli corti, la mano sinistra sotto il vestito, il gesto di firmare la carta, danno nel complesso un senso di saggezza e maturità. Sullo sfondo si trova un paesaggio realistico nel quale si può distinguere la cattedrale di San Lamberto di Liegi che, a seguito della Rivoluzione del Brabante ed al momento in cui Ingres dipinse questo quadro, era in fase di demolizione. ### Portata politica dell'opera. Gli eccessi della Rivoluzione francese e quelli delle successive contro rivoluzioni necessitarono un periodo di riconciliazione tra la Francia e la Santa Sede. La ricostruzione del quartiere di Amercœur fece riferimento proprio a un decreto siglato da Napoleone nel 1803 per la prefettura del dipartimento dell'Ourthe per restaurare questo sobborgo di Liegi, incendiato dai bombardamenti austriaci che colpirono la città dopo la battaglia di Sprimont di 1794. Questa operazione avrebbe fatto sì che anche gli abitanti di Liegi, nuova città integrata alla Francia, potessero vedere i benefici di sottostare al regime del consolato francese; il governo francese, simbolicamente, avrebbe così preso possesso della città. La riproduzione fedele della cattedrale di Liegi, allora in rovina, simboleggia la restaurazione delle relazioni ufficiali e pacifiche, dopo il dramma creato dalla Costituzione civile del clero del 1790, tra la Francia e il papato; l'azione si poneva sulla medesima scia della proclamazione di 'protezione' accordata dalla repubblica francese alla Chiesa cattolica col concordato del 1801." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Napoleone nel suo gabinetto di lavoro. ### Introduzione: Napoleone nel suo studio (Napoléon dans son cabinet de travail) è un ritratto di Jacques Louis David realizzato nel 1812 che rappresenta l'imperatore Napoleone I in uniforme nel suo studio alle Tuileries. Questo ritratto fu una commissione privata voluta dal nobile scozzese lord Hamilton, conservato oggi alla National Gallery of Art, Washington, D.C. Una seconda versione del dipinto venne realizzato da David con un colore leggermente più verde nell'uniforme, più simile a quella dei chasseurs à cheval. Quest'ultima versione entrò a far parte della collezione del principe Luigi Napoleone Bonaparte e dal 1979 è conservata presso la reggia di Versailles. ### Descrizione. Il dipinto è un ritratto alla francese di grandi dimensioni, rappresentante Napoleone a grandezza naturale, in piedi. Porta l'uniforme da ufficiale dei granatieri a piedi, blu foderata di bianco con le maniche rosse, con un gilet bianco, decorato delle decorazioni imperiali della Legion d'onore e dell'Ordine della Corona ferrea oltre a due spalline dorate. Indossa una culotte alla francese di colore bianco, oltre a due scarpe nere con fibbie oro. La figura è presentata di tre quarti, con una gamba posta in avanti, il viso rivolto verso lo spettatore, la mano destra nascosta sotto il gilet. Tra i mobili presenti nello studio si riconosce una sedia con una spada appoggiata. La scrivania è di stile imperiale, coi piedi scolpiti a rappresentare la testa di un leone. Tra le sue carte si trova uno scritto dove si legge la parola 'CODE' in riferimento appunto al codice legislativo napoleonico. Il pavimento è ricoperto da un tappeto verde sul quale si trovano altri fogli arrotolati, sul primo dei quali si legge la firma del pittore LVDci DAVID OPVS 1812. In secondo piano si trova un grande pendolo che indica le quattro e dieci. La seconda versione differisce per l'uniforme che è appunto quella dei cacciatori a cavallo della guardia e per l'orologio che segna le quattro precise." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Leonida alle Termopili. ### Introduzione: Leonida alle Termopili è un dipinto di Jacques-Louis David (1814). Iniziato nel 1800, la sua realizzazione venne interrotta dalle commissioni pittoriche del regime napoleonico per poi essere ripreso infine nel 1814. Il dipinto è attualmente parte delle collezioni del museo del Louvre. ### Descrizione. Nel 480 a.C., i persiani tentarono di invadere la Grecia ma vennero obbligati a passare attraverso la stretta gola delle Termopili. Dopo due giorni di combattimenti, i persiani disperavano ormai di riuscire a passare quando Efialte, un traditore greco, indicò loro un sentiero per cogliere i greci alle spalle. Leonida, capo dell'esercito spartano, sbarrò la strada coi suoi 300 uomini all'ondata persiana che avanzava. I 300 spartani si batterono contro 1000 persiani e vennero completamente massacrati ma il loro sacrificio consentì agli ateniesi di preparare un contrattacco adeguato. Il quadro rappresenta al centro la figura di Leonida, nudo ed armato (scudo rotondo, spada, mantello e elmo in testa) seduto su una roccia, con una gamba ripiegata; a destra, Agide, suo fratellastro, depone una corona di fiori che riporta al tema del sacrificio (vi era anticamente l'uso di compiere dei sacrifici prima della battaglia); Eurito conduce un ilota (schiavo spartiate) che brandisce una lancia. All'estrema destra, un gruppo di spartiati avanza al suono di tromba. I soldati si rivestono delle loro armi e dei loro scudi. A sinistra, un soldato sta incidendo sulla roccia la frase «passant qui va à Sparte, va dire que nous sommes morts pour obéir à ses lois», 'Oh tu che passi per andare a Sparta, dì loro che siamo morti per obbedire alle sue leggi' (per il ruolo della scrittura nei dipinti di David, si veda anche Bonaparte valica il Gran San Bernardo, come pure La morte di Marat). Le decorazioni sono limitate ad elementi naturali (foglie, un albero, delle rocce) ed umani (un tempio dedicato a Ercole sullo sfondo, l'eroe per eccellenza; delle navi persiane in arrivo). Il cielo è scuro in alto e più chiaro in basso. Leonida è la controparte greca delle Sabine, dipinto delle medesime dimensioni, che presenta una celebre battaglia della leggenda romana, dove la figura di Romolo è disposta esattamente come Leonida con un'armatura leggera. Altro punto in comune tra le due opere è che i dipinti non rappresentano il momento dello scontro, ma un momento precedente di preparazione. ### Stile. ### Un'opera per la gloria di Napoleone o un'opera premonitoria. Leonida viene rappresentato come l'eroe che attende la morte (morte annunciata), ma nel contempo tre guerrieri donano corone di alloro, simboli della vittoria, fatti questi che potrebbero suggerire un parallelismo tra le vittorie e la sconfitta di Napoleone. In entrambi i casi, David non rappresenta nell'opera una sconfitta militare ma una vittoria morale. Nel dipinto dell'incoronazione di Napoleone, i personaggi riprendono le forme statiche delle colonne; al centro si trova la figura dell'imperatore. Qui le linee e le forme convergono verso il centro dove il personaggio centrale è Leonida, capo che va a morire per la libertà del suo paese. Nel 1814, poco prima di Waterloo, questo dipinto suonò come una premonizione della caduta di Napoleone. Il carattere premonitore dell'opera si esplicò a maggior ragione dopo la seconda abdicazione di Napoleone. Si narra che quando David iniziò a dipingere l'opera ebbe modo di parlarne proprio con Napoleone:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Bonaparte valica le Alpi. ### Introduzione: Bonaparte valica le Alpi (noto anche come Napoleone attraversa le Alpi, malgrado l'esistenza di un dipinto di David noto col medesimo nome), è un dipinto del 1848-1850 raffigurante Napoleone Bonaparte, dell'artista francese Paul Delaroche. Il dipinto raffigura il Bonaparte nell'atto di guidare il suo esercito attraverso le Alpi a dorso di un mulo, percorso che avvenne veramente nella primavera del 1800, nel tentativo di sorprendere l'esercito austriaco in Italia. Le due principali versioni di questo dipinto che sono giunte sino a noi si trovano una al Louvre di Parigi e l'altra alla Walker Art Gallery di Liverpool, in Inghilterra. La regina Vittoria ne commissionò una versione ridotta.L'opera venne ispirata alla serie dei cinque dipinti realizzati da Jacques-Louis David dal titolo Bonaparte valica il Gran San Bernardo (1801-1805). Le opere di David mostrano anch'esse il passaggio di Napoleone sul Gran San Bernardo, ma hanno stile e concezione differente. Il Napoleone di Delaroche appare freddo e adombrato, mentre quello di David è nel pieno dello splendore della sua uniforme, come un eroe idealizzato. A Delaroche del resto venne commissionato un ritratto realistico, corrente emergente all'epoca in cui egli dipinse.Sebbene il dipinto rappresenti appieno il nuovo stile di cui Delaroche fu uno dei primi pionieri, il quadro venne criticato da alcuni per la raffigurazione della scena e del soggetto ma anche per avversione allo stesso Delaroche. ### Stile artistico. Oltre alla massa del bianco che si vede dietro Napoleone, la luce ambrata del sole che colpisce Napoleone e le sue truppe è la principale fonte di luce del dipinto. Essa introduce il contrasto nell'opera e si pone in diretto contrasto con le ombre presenti nel dipinto. Napoleone ed il suo mulo sono un ricco contrasto di luci ed ombre, come pure lo è la sua guida. Il ghiaccio e la neve appaiono più chiare ad ovest, consentendo di mostrare il soggetto principale del dipinto in una luce 'nuova'. Gli schemi di Delaroche nella pittura sono molto dettagliati e ben ponderati, in particolare per quanto riguarda le figure chiave del dipinto. Il mulo, ed in particolare il suo pelo, è stato oggetto di uno studio profondo per renderne i minimi dettagli e per far sì che chi osserva il dipinto lo veda ispido e poco curato. La medesima tecnica è stata applicata agli ornamenti rossi e gialli della sella dell'animale. Il dettaglio centrale di Napoleone è relativo al suo cappotto con le pieghe e le curve del vestito. Uno studio particolareggiato è stato posto anche alla guida, alla sua faccia, ai suoi vestiti ed agli stivali. L'attenzione di Delaroche al dettaglio e la sua precisione letterale nelle sue opere mostra quel lento ma progressivo diffondersi del realismo e della sua evoluzione nel corso del XIX secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Natività di Gesù (Geertgen tot Sint Jans). ### Introduzione: La Navità di Gesù, Natività di notte o Presepe di notte è un dipinto del pittore olandese Geertgen tot Sint Jans realizzato circa nel 1490 e conservato nella National Gallery di Londra nel Regno Unito. Si tratta di un pannello dipinto a olio su quercia, misura 34 × 25,3 cm. anche se è stato ritagliato in dimensioni su tutti e quattro i lati. Il dipinto mostra la Natività di Gesù circondato dagli angeli, con - in aggiunta - l'Annuncio ai pastori sul fianco della collina, il tutto visto attraverso la finestra al centro. Siamo di fronte ad un'opera d'arte dalle dimensioni alquanto ridotte, presumibilmente realizzato per uso devozionale privato. La versione di Geertgen, con cambiamenti significativi, sembra ricalchi un'opera perduta di Hugo van der Goes del 1470 circa. ### Descrizione e stile. Come molti altri dipinti sul tema Natività, la raffigurazione è influenzata dalle visioni di Santa Brigida di Svezia (1303-1373), una mistica molto popolare. Poco prima della sua morte, la Santa descrisse una visione di Gesù bambino, che giaceva a terra e che emetteva luce da sé:. Molte raffigurazioni riducevano altre fonti di luce nella scena per enfatizzare questo effetto. La Natività rimase molto di frequente trattata con il chiaroscuro fino al barocco .Qui le fonti di luce sono lo stesso Gesù bambino, secondo la visione di Bridget, che è l'unica fonte di illuminazione per la scena principale all'interno della stalla, il fuoco dei pastori sulla collina in secondo piano e l'angelo che appare di fronte a questi. In realtà, questo effetto va oltre quanto previsto dall'artista, poiché il dipinto venne danneggiato in un incendio nel 1904, quando si trovava presso una collezione privata a Berlino. Le diverse tonalità di blu date le parti superiori e inferiori degli abiti della Vergine e il cielo all'esterno ora appaiono come marrone o nero scuri: il dipinto ne risulta generalmente più scuro. L'opera andò perduta nel 1901. Una copia del dipinto si trova nel Museo Diocesano di Barcellona, da cui si può intuire come la dimensione originale fosse di circa 45 × 31 cm. In questa versione i raggi che emanano dal Cristo-Bambino sono più evidenti e gli animali dietro meno. Il dipinto di Geertgen inverte (fa una immagine speculare di) le figure principali dell'opera precedente che si presume siano state di van der Goes (opera oramai perduto, ma nota da diverse versioni successive). Solo le figure principali sono invertite, e non lo sfondo dell'edificio e la scena dei pastori all'esterno. A parte l'inversione, risulterebbero altre differenze: nel lavoro di van der Goes quattro angeli si inginocchiavano attorno alla mangiatoia, e un gruppo più grande si librava vicino alla sommità dello spazio-quadro; la finestra aveva un davanzale più alto della testa della Vergine; San Giuseppe teneva tra le mani una candela accesa. La composizione mostrava una visione generalmente più distaccata, senza l'intimo effetto ravvicinato della versione di Geertgen, che rappresenta le varie figure in maniera più ravvicinata. La copia forse più simile all'originale si crede che si trovi nella chiesa di Annaberg in Sassonia (illustrata in Campbell), piuttosto che la versione di Michael Sittow nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, dove - comunque - si riscontra una modellazione del bordo superiore. Pur nella varianza dei dettagli architettonici, sia i dipinti di Annaberg che quelli di Sittow mostrano edifici piuttosto grandi, in uno stato di conservazione migliore rispetto a Geertgen, il cui edificio ha un tetto in legno inclinato. Nella pittura dei Paesi Bassi il ricorrente semplice rifugio della Natività - tema poco cambiato fin dalla tarda antichità - si sviluppa spesso in un elaborato tempio in rovina, inizialmente di stile romanico, col quale si voleva rappresentare lo stato fatiscente dell'antica alleanza nella legge ebraica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pietà tra i santi Giovanni Evangelista e Maddalena. ### Introduzione: La Pietà tra i Santi Giovanni evangelista e Maddalena è un affresco del Perugino (163x155 cm), conservato nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Spello e databile alla fine del 1522. ### Descrizione. Su un trono, ai cui piedi è scritto il nome del committente, è seduta la Madonna, dai tratti anziani, vestita con un mantello blu sotto al quale si cela una veste lilla e una sottoveste bianca. Tiene in braccio il Cristo, che sembra quasi raccolto in sé. Dal trono pendono due cartellini che recano la sua firma. Ai lati si trovano due cherubini dolenti, immersi in un paesaggio idealizzato tardo rinascimentale, ormai senza più tanti dettagli. Ai lati si nota San Giovanni con le mani giunte e la veste blu, ricoperta da un mantello fucsia, come quello di Santa Maria Maddalena, che presenta però una veste verde. Anch'essa ha le mani giunte ma sembra abbia appena deposto ai piedi del Cristo dell'incenso." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Polittico della Flagellazione. ### Introduzione: Il Polittico della flagellazione è un dipinto realizzato tra la fine del XV secolo e all'inizio del XVI secolo. La pala d'altare è un polittico composto da cinque pannelli; fu attribuito a Juan de Zamora e in seguito ad Alonso Aguilar, opzioni attualmente scartate. Proviene dal vecchio ospedale di Antón Cabrera e successivamente conservato nel Museo de Bellas Artes di Cordova, in Spagna. ### Descrizione. La parte centrale ha per soggetto la flagellazione di Gesù legato ad una colonna. Il pannello in alto a sinistra rappresenta Sant'Antonio abate. Il pannello in basso a sinistra rappresenta le stigmate di San Francesco d'Assisi. Il pannello in alto a destra rappresenta San Giovanni evangelista. Il pannello in basso a destra rappresenta San Antonio da Padova." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il bagno della pastora. ### Introduzione: Il bagno della pastora è un dipinto a olio su tela (163x225 cm) realizzato nel 1903 dal pittore italiano Basilio Cascella. Conservato presso il Museo civico Basilio Cascella di Pescara, raffigura una fanciulla in un ambiente bucolico tipicamente abruzzese. ### Descrizione. Il dipinto fu realizzato presso lo stabilimento litografico di Cascella situato a Pescara nel quartiere di Porta Nuova. L'autore cominciò il dipinto nel 1899 ma fu più volte interrotto durante la sua realizzazione. Fu concluso nel 1903 per essere esposto in occasione della Biennale di Venezia dello stesso anno. Tuttavia, il dipinto andò disperso durante il trasporto da Pescara a Venezia; fu ritrovato intatto trent'anni dopo nei pressi di Ancona e restituito a Cascella.La donna raffigurata è Concetta Palmerio, moglie di Cascella e modella prediletta che compare anche in altre opere del pittore. La dimensione illustrata è quella della favola, un motivo che richiama il mondo agreste tipico dell'Abruzzo, regione natia dell'artista, e che costituisce un elemento ricorrente nella sua produzione artistica. I motivi del dipinto includono un erotismo naturale e innocente, rappresentato tramite la pastora e il suo compagno, posti come Adamo ed Eva in un nuovo paradiso terrestre dell'anima, condizione primordiale dove l'essere nudi significa appartenere alla natura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna dei Tesorieri. ### Introduzione: La Madonna dei Tesorieri o Madonna dei Camerlenghi è un dipinto del pittore veneziano Tintoretto realizzato intorno al 1566-1567 e conservato dal 1812 nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Il dipinto, originalmente, fu realizzato per il Palazzo dei Camerlenghi. ### Descrizione e stile. La tela raffigura la Madonna col Bambino circondata dai santi San Sebastiano, Marco e Teodoro e tre tesorieri che si inginocchiano davanti a lei - Michele Pisani, Lorenzo Dolfin e Marino Malipiero - co i cui emblemi sono nell'angolo in basso a sinistra. Sugli emblemi c'è un'iscrizione in latino 'Unanimis concordiae simbolus' ('Simbolo di consenso unanime') e la data - '1566' (significativa per Tintoretto). Quell'anno divenne membro dell'Accademia del pittura a Firenze, insieme ad altri veneti - Tiziano, Jacopo Sansovino e Andrea Palladio. Si crede il dipinto sia stato concretizzato più tardi quando Malipiero avesse già finito il suo servizio. In primo piano, tre tesorieri, che erano i clienti del dipinto, sono raffigurati in pose in ginocchio davanti alla Vergine Maria, e dietro di loro ci sono i segretari che tengono i sacchi di denaro. Gli abiti neri sottolineano la nobile luminosità del dipinto: un alto esempio di colorismo veneziano con il suo potere decorativo ed espressivo. Pieno di aria e luce, il paesaggio e l'immagine prospettica del pavimento rinforzano la sensazione della profondità dello spazio. Il tema dei credenti che si incontrano con la Vergine Maria con l'aiuto dei santi è abbastanza comune nella pittura veneta." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giustizia tra gli arcangeli Michele e Gabriele. ### Introduzione: Giustizia tra gli arcangeli Michele e Gabriele o Trittico della Giustizia è un trittico del pittore Jacobello del Fiore realizzato nel 1421 e dal 1884 conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. ### Descrizione e stile. Nella parte centrale del pannello è raffigurata una figura femminile in una corona d'oro - un'allegoria della giustizia, con in mano una spada e una bilancia, circondata da due leoni. Il leone è il simbolo San Marco evangelista, il celeste patrono della repubblica veneziana, oltre a questo - un simbolo di saggezza divina. La figura di giustizia, dietro la quale c'è l'iscrizione: 'eseguirò gli ammonimenti degli angeli e le parole sacre, blanda con i pii, nemica dei malvagi e superba con gli orgogliosi', identificato con Venezia: per la repubblica, il mantenimento della pace e della giustizia era una condizione necessaria per la vita. Accanto alla figura di giustizia ci sono gli arcangeli Michele e Gabriele. L'Arcangelo Michele è raffigurato nella sua doppia faccia: come un angelo che pesa l'anima e come il vincitore del drago. Prega Maria Santissima per punire e perdonare secondo i suoi meriti. La parte destra raffigura l'arcangelo Gabriele con un giglio, il fiore dell'Annunciazione, chiede a Maria di essere il capo del popolo nell'oscurità delle loro azioni. L'abbigliamento decoroso dell'armatura dell'arcangelo Michele, figura di giustizia e dell'Arcangelo Gabriele sono state realizzate utilizzando la tecnica della doratura in gesso (la malta di gesso, le schegge di marmo e la colla sono state rivestite in oro e dipinte dopo l'applicazione). L'arte di Jacobello del Fiore, che è strettamente legata con il fiorente stile gotico, incarnano in forme eccellenti, vivaci e decorative con abiti abbaglianti luminosi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Trittico del Calvario (Cordova). ### Introduzione: Il Trittico del Calvario è un trittico di un pittore sconosciuto realizzato nel XVI secolo per il Convento di Santa Chiara e successivamente conservato al Museo de Bellas Artes a Cordova, in Spagna. Il trittico raffigura delle scene evangeliche: l'orazione nel Getsemani, la crocifissione di Gesù e la flagellazione di Gesù. ### Descrizione e stile. Nel primo pannello, intitolato Orazione nell'orto, Gesù viene mostrato mentre prega nell'orto del Getsemani con un piccolo angelo nel cielo recante in mano un calice. Sono presenti anche gli apostoli San Giacomo, San Giovanni e San Pietro addormentati. Il pannello centrale, intitolato Calvario con Santa Caterina d'Alessandria, viene mostrato Gesù crocifisso. Al ceppo della croce si trova, in ginocchio, Santa Maria Maddalena che abbraccia la croce. Maria è in piedi, con un panno in mano per asciugarsi le lacrime, assieme a San Giovanni che prega. Santa Caterina d'Alessandria prega genuflessa. Nel terzo pannello, intitolato Cristo legato alla colonna, Gesù appare legato a una colonna. L'apostolo San Pietro è in ginocchio, prega e guarda Gesù alla colonna. Appare anche un donatore inginocchiato in preghiera, che si ritiene essere l'arcidiacono Miguel Díaz." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ecce Homo (Tiziano Vienna). ### Introduzione: L'Ecce Homo è un dipinto del pittore veneto Tiziano Vecellio realizzato nel 1543 e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna in Austria. L'Ecce Homo (Vangelo di Giovanni 19, 5) è un tema che il medesimo pittore ha dipinto in altre opere. ### Descrizione e stile. Sui gradini delle scale e sulla piazza, davanti a Pilato, indicando con le parole quest'uomo al Cristo torturato, grida una folla varieggiata di persone: guerrieri e giovani raffinati, cavalieri in stile orientale e guardie con l'alabarda. La composizione si basa sui ritmi ampi e dinamici, infatti il linguaggio delle pose e dei gesti è influenzato e complicato. Il dramma storico si svolge in un mondo di completa istigazione. Cattura i partecipanti all'evento in fretta; sullo sfondo, illuminato intensamente, le mani di persone invisibili allo spettatore si muovono, salendo verso al cielo alabarde, lance e striscioni svolazzanti. Particolarmente notevole è la figura di un giovane nell'angolo sinistro il quale, con orrore e paura, è consapevole del tragico episodio." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Fuga in Egitto in barca. ### Introduzione: La fuga in Egitto in barca è un dipinto di Giovanni Battista Tiepolo realizzato ad olio su tela tra il 1764 e il 1770 e conservato al Museo nazionale d'arte antica di Lisbona. ### Descrizione. Il dipinto è una variazione del tema della fuga in Egitto compiuta dalla Sacra Famiglia: qui infatti non appare il consueto asinello ma al suo posto c'è una barca, sulla quale si trovano Giuseppe, Maria e Gesù. L'imbarcazione è guidata con tocchi delicati da tre angeli, che si stanno apprestando all'approdo sulle coste egiziane. In acqua si vedono due cigni, allegoria della fedeltà coniugale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Apollo e Dafne (Giambattista Tiepolo). ### Introduzione: Apollo e Dafne è un dipinto di Giambattista Tiepolo realizzato a olio su tela nel 1743-44 e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. L'artista realizzò anche un'altra tela avente il medesimo soggetto, intitolata Apollo insegue Dafne e conservata alla National Gallery of Art di Washington dopo aver fatto parte della collezione Kress Collection. ### Descrizione. Il dipinto raffigura l'epilogo del tentativo, da parte di Apollo, di rapire Dafne e la metamorfosi di questa in pianta di alloro nel disperato desiderio di sfuggirgli, come descritto da Ovidio nel suo poema Le metamorfosi; la tela raffigura Cupido che aveva colpito i due soggetti: uno con la freccia d'oro dell'amore e l'altra con quella di piombo dell'odio, e il dio-fiume Peneo, padre della ninfa, che intercedette per lei presso la grande dea madre Gea. Nello sguardo dei due protagonisti si legge lo stupore di quanto sta a loro accadendo. La tela, realizzata da Tiepolo nel pieno della sua maturità artistica, è ispirata alla scultura del Bernini Apollo e Dafne, e sembra voler riprodurre in forma pittorica quanto è rappresentato nell'opera marmorea. Infatti Tiepolo raffigura la trasformazione di Dafne in una pianta di alloro dalle mani che si allungano diventando rami esattamente come il Bernini aveva rappresentato il prolungarsi delle mani della ninfa durante la metamorfosi. Il dipinto si divide in due parti, quella superiore dai colori freddi e accesi è nella luce del cielo, mentre quella inferiore dai colori caldi, con varie sfumature di marroni e di grigi è nell'ombra. I personaggi sono raffigurati seminudi avvolti in drappi dai colori accesi. Apollo indossa solo sandali antichi, la faretra e un manto di colore cremisi che fa contrasto nell'azzurro di un cielo sereno. L'incarnato di Dafne è roseo e illuminato, il suo corpo è semicoperto da un drappo dorato. Cupido e Peneo sono nell'ombra, posti entrambi nella parte inferiore del dipinto. Peneo volge le spalle all'osservatore e tiene di traverso tra le mani un remo: egli sembra voler bloccare la corsa di Dafne e di Apollo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle. ### Introduzione: Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle è un dipinto a olio su tela eseguito da Giambattista Tiepolo nel biennio 1725-26, probabilmente negli anni della sua presenza a Udine, e conservato a Montréal presso il Museo delle belle arti. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta un episodio narrato da Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis historia, scritta nel 77 d.C. Raffigura Apelle, che per le sue qualità artistiche era il pittore prediletto di Alessandro Magno, mentre ritrae la preferita tra le sue concubine, Campaspe. L'artista si innamorò di lei durante l'esecuzione dell'opera. Per questo, quale forma di ringraziamento dei suoi servizi, la giovane donna verrà poi donata dal re all'artista. Il dipinto fu eseguito dal Tiepolo con estrema libertà di raffigurazione, essendovi uniti frammenti di antichità ed altri suoi contemporanei: per questo verrà definito ' spregiudicato e quasi insolente '. L'artista si era sposato il 21 novembre 1719, a soli ventitré anni, con Maria Cecilia Guardi, che ne aveva appena diciassette, in una cerimonia celebrata segretamente perché la giovane, in seguito alla morte del padre, viveva una situazione economica di estrema indigenza, e senza dote non vi poteva essere approvazione al matrimonio da parte della famiglia di Tiepolo. Ma l'affetto verso la sposa l'artista lo rappresentò in alcuni dei suoi lavori. In questo dipinto, infatti, la bella Campaspe ha il volto di Maria Cecilia. Il dipinto, diviso in due parti distinte sia nei colori sia negli ambienti, sembra raccontare due storie diverse. A sinistra sono rappresentati Alessandro ed Efestione vicini a Campaspe che è visibilmente in posa per essere ritratta. I tre sono inseriti in un ambiente che li colloca nel loro periodo storico, come è provato anche dalle vesti che indossano. Sono illuminati dalla luce che viene dall'esterno che è alle loro spalle e posti su un piedistallo bianco che è arredato da statue di grandi dimensioni e delimitato dalla balaustra di una terrazza. Questo elemento verrà più volte usato da Tiepolo per definire ambienti esterni. La scena è illuminata da una intensa luce formata dai colori freddi con l’esplosione del manto rosso di Alessandro. All'estrema destra sono raffigurati il domestico nero di Apelle (il cui volto è dello stesso modello che diversi anni dopo poserà ancora per l'artista, impegnato col figlio Giandomenico nella realizzazione degli affreschi di villa Valmarana) e un cagnolino bianco. Il lato destro della tela è per gran parte in ombra, come se il pittore volesse raffigurare questa parte in forma più intima. Apelle è rappresentato nell'atto di eseguire il ritratto ma, avendo la modella alle sue spalle, deve volgersi permettendo così all'osservatore di vedere la sua fisionomia. Egli veste abiti di un artista del Settecento con il cappello alla Rembrandt, pittore che Tiepolo amava. Questo porterebbe a considerare che Tiepolo si sia raffigurato nella tela nelle sembianze del pittore olandese: ritrarsi non era d'altronde per lui cosa nuova. Di fronte ad Apelle l'opera da lui dipinta, posta su un cavalletto, mostra ormai definito il volto di Maria Cecilia ritratta nelle sembianze di Campaspe. Il cagnolino bianco, a fianco, probabilmente simile al vero cagnolino della copia, volge lo sguardo verso l'osservatore, a confermare l'intimità della scena e la fedeltà del matrimonio. Il dipinto ha quindi la particolarità di raffigurare i due coniugi uniti e vicini." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La campana di Huesca (José Casado del Alisal). ### Introduzione: La campana di Huesca o La leggenda del re monaco è un olio su tela dipinto da José Casado del Alisal nel 1880. Il quadro ricrea il momento finale della leggenda della Campana di Huesca, quando il re Ramiro II d'Aragona mostrò ai nobili del suo regno le teste mozzate, e disposte a forma di campana, dei nobili che avevano sfidato la sua autorità. José Casado del Alisal ottenne una menzione onorifica con quest'opera nell'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Spagna del 1881, venendogli concessa inoltre la Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica, anche se era già Commendatore di Numero dell'Ordine di Carlo III. E un anno dopo, nel 1882, la tela fu acquistata dallo Stato spagnolo per la somma di 35.000 pesetas.La tela appartiene alla collezione del Museo del Prado, anche se si trova depositata ed è esposta nel Comune di Huesca dal 1950. ### Descrizione. La stanza sotterranea nella quale si sviluppa il quadro tenta di ricreare la cosiddetta Sala della Campana del Palazzo dei Re d'Aragona, edificio che attualmente ospita il Museo Archeologico Provinciale di Huesca. Il centro geometrico della tela coincide con la colonna addossata alla cui base appare collocato un anello di ferro. Alla sinistra del quadro appare rappresentato il re Ramiro II d'Aragona, riccamente vestito, che indossa un tocco viola con ornamenti dorati, accarezzando con la sua mano sinistra un cane nero dall'aspetto minaccioso, e segnalando con la sua mano destra le dodici teste recise e disposte a forma di cerchio dei nobili ribelli, tra le quali risalta quella del vescovo, appesa a una corda a mo' di battaglio della campana e che, a opinione di diversi autori, sembra sorridere con un sorriso cinico o macabro. Ramiro II appare sereno e osservando con durezza i nobili che contemplano inorriditi la scena dalla scala. Nel vano della scala, situato dietro il re, appaiono ammucchiati i cadaveri decapitati dei nobili. Il realismo che presentano le tredici teste recise ha sorpreso i diversi storici, che affermano che Casado del Alisal arrivò a copiarle dal naturale, e in relazione a quel realismo occorre evidenziare il seguente aneddoto veritiero di cui fu protagonista il pittore palentino, e menzionato nei suoi scritti da vari autori:. Nella parte destra della tela, più intensamente illuminata del lato sinistro, appaiono i nobili convocati dal re per contemplare il destino dei ribelli giustiziati. In primo piano appare, con abiti di colore giallo, un personaggio che potrebbe rappresentare, ad opinione di diversi autori, il conte Raimondo Berengario IV di Barcellona, genero di Ramiro II per il suo matrimonio con Petronilla d'Aragona, figlia e succeditrice di Ramiro II. Il supposto genero del re appare contemplare le teste mozzate con aria indignata e con i pugni chiusi per contenere la sua collera, e dietro di lui e situati nello stesso scalone, due nobili contemplano la scena, pensieroso uno e commosso l'altro. I restanti nobili che contemplano l'avvertimento di Ramiro II appaiono commossi, spaventati o atterriti, anche se c'e uno che sorride, e tutti loro vanno riccamente vestiti con colori rossi, azzurri o gialli, e portando cotte di maglia, tocchi o spade. ### Stile. Nel 1881, poco dopo che era terminato, alcune famiglie dell'aristocrazia italiana, come i Doria, gli Odescalchi, i Colonna, i Borghese e i Gabrielli accorsero a contemplarlo e gli dedicarono grandi elogi, al pari di alcuni artisti italiani, come Monteverde, Costa, Muller, Bertuni e Sgambati. Anche i giornali di Roma lodarono l'opera, essendo pubblicato in uno di essi il seguente commento:. La Campana di Huesca fu ampiamente elogiata anche in numerose riviste straniere del XIX secolo, come in alcune italiane, e anche in altre tedesche e austriache, come nella Rivista germanica di Lipsia, nella Cronaca Generale Artistica di Vienna, nella Kolnische Zeitung, nella Allgemeine Kunst Chronik, e nella Kunsthalle di Düsseldorf. Inoltre, il giornalista e critico d'arte del XIX secolo Isidoro Fernández Flórez, più conosciuto con il suo pseudonimo letterario di Fernán Flor, confutò coloro che accusavano l'opera di mancanza di carattere, ed elogiò al tempo stesso il colore e le linee impiegati da Casado del Alisal, affermando che le macchie di colore utilizzate costituiscono il «marchio di Casado», ed evidenziò inoltre l'«educazione morale d'artista» e l'«eleganza di spirito» manifestate dal pittore palentino in questa opera.Da parte sua, il cattedratico Carlos Montes Serrano, dell'Università di Valladolid, criticò negativamente in un articolo del 1993 l'ampollosità e gli eccessi in cui solevano incorrere le opere di pittura storica del XIX secolo, ma elogiò anche questa opera di Casado del Alisal, affermando che:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro si congedano dai pastori che li hanno ospitati. ### Introduzione: Angelica e Medoro si congedano dai pastori che li hanno ospitati (anche noto semplicemente come Angelica e Medoro con i pastori) è un affresco eseguito da Giambattista Tiepolo, nella “Sala dell'Orlando furioso” di Villa Valmarana 'Ai Nani'. ### Descrizione. Fa parte di una serie di quattro dipinti su muro, in cui vengono rappresentati altrettanti episodi relativi ad Angelica, la principale figura femminile del poema di Ludovico Ariosto. La scena illustra Angelica felice seduta con il suo innamorato Medoro, un umile fante saraceno da lei curato e ormai guarito. Gli innamorati stanno per lasciare l'umile capanna dei contadini loro ospiti, per andare nel regno di Angelica, in Catai. Medoro riconoscente per l'ospitalità ricevuta, lascia ai contadini un anello, un “cerchio d’oro, adorno/ di ricche gemme” che Orlando aveva donato ad Angelica come pegno del suo amore. Quando, tempo dopo, il paladino innamorato arriverà nella casa dei pastori, riconoscerà l'anello, capirà gli avvenimenti e da quel momento perderà il senno, divenendo pazzo furioso. Tiepolo raffigura in modo realistico la capanna e gli anziani contadini, vestiti con gli abiti del suo tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La danza della vita (Munch). ### Introduzione: La danza della vita è un dipinto del pittore norvegese Edvard Munch, realizzato tra il 1899 e il 1900 e conservato alla Nasjonalgalleriet di Oslo. ### Descrizione. La danza della vita è ambientata durante la notte di San Giovanni (23 giugno), considerata tradizionalmente in Norvegia come la notte delle streghe e festeggiata con feste e balli nei prati. Lo scenario adottato dall’artista è tipico di tutti i dipinti che costituivano il Fregio della vita: la scena è ambientata in un enorme prato verde che scende verso il mare, nel quale si riflette la luna. Il tema affrontato nel dipinto sembra intrecciarsi con le vicende biografiche di Munch, come lui stesso ricorda:. I personaggi che occupano il centro della tela personificano Tulla Larsen e Gunar Heiberg, il pittore di mediocre talento che la donna sposò dopo essere stata lasciata da Munch. La figura di Tulla appare moltiplicata tre volte, secondo lo schema che l’artista aveva già adottato nel dipinto Donna in tre fasi, dove la donna è e che viene ripreso nella danza della vita: la fanciulla in abito bianco, che occupa la parte sinistra della tela, rappresenta la fiducia verso la vita, la purezza e l’illusione amorosa; la figura femminile centrale, che indossa un abito rosso, personifica, invece, la tentazione, la quale, ammaliando il suo compagno di danza, lo trascina nel vortice della passione amorosa; la donna in nero, sulla destra del quadro, è l’esclusa, simbolo anche del lutto e della morte, che osserva, con uno sguardo muto e tragico, la felicità delle altre coppie danzanti, consapevole del suo carattere illusorio ed effimero. Le due figure femminili che si trovano ai poli del dipinto incarnano, infatti, la Speranza ed il Dolore, che sono inizio e fine, secondo l’artista, di ogni relazione e sorvegliano l’andamento della danza. La figura maschile in primo piano, nella quale si cela l’alter ego dell’artista, appare come imprigionata nella veste rossa dell’abito della compagna, anche se i due protagonisti sembrano tenersi a distanza più che fondersi nella danza, aspetto che viene ribadito anche dalla netta linea di contorno che isola ogni figura dalle altre. Il clima festoso, che solitamente accompagna una notte estiva, viene interpretato da Munch come una danza sconcertante: gli sguardi delle coppie, impegnate in un ballo vorticoso che si sviluppa su tutta la superficie del quadro, sono fissi, come allucinati. Proprio questa mancanza di espressione dei volti, che costituisce un tratto caratteristico dello stile dell’artista, contribuisce a rendere l’atmosfera disorientante, come appunta il pittore stesso in uno dei suo diari:. Lo sfondo del dipinto è, infatti, occupato da una serie di coppie danzanti che si abbandonano al piacere di una notte estiva, ammaliate dal magnetismo erotico della colonna lunare, simbolo del sesso, che distingue nettamente il confine dell’orizzonte. Sul lato destro del quadro risalta, inoltre, la faccia di uomo rivolto verso l’osservatore, che appare come irrigidito nell’estasi e i cui lineamenti ricordano le grottesche figure rappresentate da Ensor. Per Munch, l’amore non vince sulla malattia, sulla follia o sulla morte, rappresenta, invece, la forza più distruttiva di tutte ed è incarnato dalla donna. La danza della vita mette in scena la parabola della vita e della morte, che accompagna la vita di ognuno." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Giacinto (Giambattista Tiepolo). ### Introduzione: Morte di Giacinto è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1752-53 da Giambattista Tiepolo e conservato a Madrid nel Museo Thyssen-Bornemisza. ### Descrizione. Il dipinto viene ricordato per la particolarità di raffigurare in primo piano a destra una racchetta da volano con le palline e centralmente è possibile intravederne una rete.Apollo e Giacinto è una favola raccontata da Ovidio. Apollo figlio di Zeus si era innamorato del giovane mortale Giacinto e con lui giocava al lancio del disco, ma giocando Apollo aveva mal lanciato l’oggetto che cadendo era rimbalzato sulla tempia del giovane Giacinto, il quale essendo mortale, subì il colpo morendo all’istante, a nulla valse l’uso di erbe medicinali sulla ferita, il povero giovane non aveva il dono dell’immortalità. Già nel Cinquecento Giovanni Andrea dell'Anguillara aveva tradotto le Metamorfosi Anqiuillara inserendo la pallacorda gioco che evolvendosi divenne il gioco del tennis, quale sport praticato dagli dei, di questi Apollo un ottimo giocatore che fu però, involontariamente, causa di morte del proprio amante. Cecco del Caravaggio dipinse una racchetta nel suo La morte di Giacinto agli inizi del XVII secolo, proponendo un Caravaggio/Orfeo raccontando così il coinvolgimento del suo mentore Caravaggio nell'omicidio avvenuto durante una partita di pallacorda Ranuccio Tomassoni.. Serve considerare che le prime palline del tennis e di pallacorda, erano di cuoio e molto pesanti, possibili cause di gravi infortuni se scagliate con forza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Le cattive madri. ### Introduzione: Le cattive madri è un dipinto del pittore italiano Giovanni Segantini, realizzato nel 1894 e conservato al Österreichische Galerie Belvedere di Vienna. ### Descrizione. Come nel poema di Illica, al di fuori della “vallea livida”, gli alberi contorti, che ricordano cordoni ombelicali e dai cui rami spuntano le teste dei bambini, chiamano le proprie madri e, attaccandosi al loro seno, le perdonano e permettono alle coppie di raggiungere il Nirvana. Nella tela Segantini, abbracciando i diversi stadi della condanna e lasciando intravedere la redenzione, riunisce queste tre fasi: a sinistra, in cui si svolge il momento più duro del castigo, le madri, impigliate negli alberi, odono le voci dei propri bambini, le cui teste, rompendo il ghiaccio, spuntano dal terreno attaccate alla radice dell’albero; in primo piano, in cui è collocata la scena dotata di maggior rilievo e di grande potere visivo, si osserva la testa di un bambino che, uscendo dal ramo, si attacca al seno della madre tormentata; sullo sfondo, è rappresentata la coppia redenta che inizia il proprio percorso verso il Nirvana e che rende meno drammatica la solitudine della figura collocata in primo piano. Il tormento delle madri prende forma nel paesaggio naturale, raffigurato dall’artista con estremo naturalismo, in cui gli alberi contorti e i ghiacci sembrano evocare fantasmi ed i corpi femminili fluttuano a mezz’aria, calati in un’atmosfera che ricorda il Purgatorio dantesco, come Segantini stesso riporta:. Ogni elemento del paesaggio è intriso di un forte simbolismo: gli alberi spogli e piegati e le folate di vento gelido che avvolgono l’intera valle sembrano, infatti, personificare gli strumenti di tortura adoperati per castigare le madri, i vuoti presenti sul dipinto sono bilanciati dalla potenza emotiva e visiva esercitata dalla madre impigliata all’albero ed, inoltre, la betulla intricata, avvicinabile per i tratti alla pittura giapponese, si trasforma da albero della vita ad albero della redenzione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sacrificio d'Ifigenia (Giambattista Tiepolo). ### Introduzione: Il Sacrificio d'Ifigenia è un affresco realizzato nel 1759 da Giambattista Tiepolo per la Villa Valmarana 'Ai Nani', a Vicenza. Occupa la parete centrale della Sala di Ifigenia, il locale costituente l'atrio della residenza. ### Descrizione. Le fonti letterarie di riferimento per l'affresco sono l'Ifigenia in Aulide di Euripide e Le Metamorfosi ovidiane: al centro della scena, la giovane Ifigenia denudata, sta per essere immolata da Calcante, che tende il coltello verso il suo collo, mentre un inserviente è pronto a ricevere il capo su un piatto; a sinistra invece appaiono su una nube degli amorini con una cerva - inviata da Artemide -, che sostituirà la fanciulla come vittima sacrificale, tra lo stupore dell'esercito acheo; sulla destra, infine, Agamennone disperato, si copre gli occhi col mantello per non guardare il sacrificio della figlia, non rendendosi pertanto ancora conto, unico tra tutti, dell'intervento divino. La scena riprende un famoso quadro del pittore greco Timante." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Flotta greca in Aulide. ### Introduzione: Flotta greca in Aulide è uno degli affreschi realizzati nel 1757 da Giambattista Tiepolo per la Villa Valmarana 'Ai Nani', a Vicenza. ### Descrizione. Situato nel corpo principale della villa, il dipinto occupa una delle porzioni nella Sala di Ifigenia ed è pertanto in relazione col Sacrificio d'Ifigenia, che si trova sulla parete al centro. Vi sono rappresentati alcuni soldati achei che assistono al sacrificio della figlia di Agamennone, voluto da Diana, che però all'ultimo momento salverà la fanciulla. Le loro navi sono visibili sullo sfondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Angelica incide il nome di Medoro sulla corteccia. ### Introduzione: Angelica incide il nome di Medoro sulla corteccia è un affresco eseguito da Giambattista Tiepolo, nella Sala dell'Orlando furioso di Villa Valmarana 'Ai Nani', a Vicenza. ### Descrizione. Fa parte di una serie di quattro dipinti su muro, in cui vengono rappresentati altrettanti episodi relativi ad Angelica, la principale figura femminile del poema di Ludovico Ariosto. Nell'affresco in questione, Angelica ha curato la ferita del fante Medoro, del quale si è anche invaghita e da cui è ricambiata, per cui ne incide il nome sulla corteccia dell'albero accanto al suo. Queste scritte però scateneranno la follia di Orlando. Il paesaggio rappresentato da Tiepolo è primaverile e sereno: esso riprende il topos del locus amoenus." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ingresso del cimitero. ### Introduzione: L'Ingresso del cimitero (in tedesco Friedhofseingang) è un quadro di Caspar David Friedrich, dipinto intorno al 1825 e conservato alla Galerie Neue Meister di Dresda. ### Descrizione. Friedrich ha dipinto numerosi quadri con il tema delle rovine o dei cimiteri, ambienti che contribuiscono ad evocare sensazioni umane come la malinconia. In questo caso è sottolineata dalla presenza di due genitori appoggiati ad un pilastro dell'ingresso. Ciononostante nello sfondo è presente una certa luce, che insieme al leggero disegno di una figura angelica (tra gli alberi, in mezzo ai pilastri) lascia rasserenare l'animo, con un senso tipico dei quadri di Friedrich. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour's Mouth. ### Introduzione: Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour's Mouth (Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour's Mouth, titolo completo Snow Storm – Steam-Boat off a Harbour's Mouth Making Signals in Shallow Water, and going by the Lead. The Author was in this Storm on the Night the 'Ariel' left Harwich) è un dipinto a olio su tela (91×122 cm) del pittore inglese William Turner, realizzato nel 1842 e conservato al museo Tate Britain di Londra. ### Descrizione. È un quadro dove neve e mare si intrecciano in un vortice rotante, espressione delle forze distruttrici della natura. Il quadro non ha un centro né elementi figurativi, si intravede a malapena l'albero della nave e sembra quasi una composizione astratta. Si dice che forse Turner ha riportato nell’opera la propria esperienza reale di una tempesta di mare, durante la quale si fece legare per quattro ore all’albero di una nave. Secondo molti però, questa è solo una leggenda." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino e san Giovannino (Francesco Botticini). ### Introduzione: La Madonna col Bambino e san Giovannino è un dipinto rotondo del pittore Francesco Botticini realizzato circa nel 1487 e conservato nel Museo Soumaya a Città del Messico. ### Descrizione. È raffigurato in un primo piano, coperto da un velo sottile e reclinato sui vestiti di sua madre, il Bambino Gesù, che guarda direttamente lo spettatore. Mentre lo osserva e con le mani in preghiera c'è la Vergine Maria; sulla sua testa indossa un semplice copricapo, composto da un sottile velo con l'aureola; veste un abito color pesca; il mantello blu poggia su alcuni motivi dorati. Intento ad osservare il Bambino Gesù, alla destra della Vergine, c'è il piccolo Giovannino. Indossa una veste umile nei toni del blu e del marrone, mentre tiene una croce sulla sua spalla. Nella parte superiore si scorgono una serie di bagliori dorati, allusione alla presenza della Divinità: bagliori che cadono direttamente sul Bambino, il quale, a sua volta, sembra volerli raggiungere, estendendo le sue piccole braccia nella loro direzione. Lo sfondo del dipinto mostra come scenario una veduta del Valdarno, ovvero della valle attraverso la quale scorre il fiume Arno (Toscana) e che attraversa città famose come Firenze, Arezzo e Pisa. ### Stile. Questo dipinto ad olio è in un formato tondo, cioè in una tela circolare, che, a detta di alcuni specialisti, divenne un format molto popolare durante il Rinascimento. Nonostante le difficoltà nel mantenere le forme e le proporzioni delle figure rappresentate in questo tipo di tela, Madonna col Bambino e san Giovannino, riguarda un esempio magistrale. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bruto e Arrunte. ### Introduzione: Bruto e Arrunte, noto in passato come Eteocle e Polinice o anche Due guerrieri colpiti a morte è un dipinto ad olio su tela autografo di Giambattista Tiepolo. ### Descrizione. Come dimostrato da Francis Haskell nel 1980, il dipinto trae precisa ispirazione dal racconto di Publio Anneo Floro: rappresenta il momento in cui il console Lucio Giunio Bruto ed Arrunte Tarquinio si trafissero vicendevolmente durante la battaglia della Selva Arsia, scontro finale che portò definitivamente Roma nell'Età repubblicana. La grande scioltezza della pennellata e la complessità della trama chiaroscurale sottolineano la drammatizzazione della tragica scena.La serie fu molto probabilmente dipinta assieme agli affreschi di Udine impiegando gli inverni per questi dipinti ad olio e lasciando la climaticamente più propizia stagione estiva per la pittura a fresco, come d'altronde divenne usuale per il Tiepolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna di Darmstadt. ### Introduzione: La Madonna di Darmstadt (noto anche come Madonna di Jakob Meyer zum Hasen) è un dipinto di Hans Holbein il Giovane del 1526-28. L'opera, completata a Basilea, mostra la figura del borgomastro di Basilea, Jakob Meyer zum Hasen, la sua prima moglie (morta in precedenza), la sua moglie attuale e le sue figlie attorno ad una composizione di Madonna con Bambino. Il significato delle due altre figure maschili presenti a sinistra, come del resto l'iconografia generale del dipinto, non appaiono ancora oggi interamente chiare. L'immagine testimonia l'assoluta fede cattolica del borgomastro, apertamente opposto alla Riforma protestante. Il dipinto di Holbein fu certamente influenzato dalla pittura religiosa rinascimentale italiana, con elementi tipici della ritrattistica olandese dell'epoca. Già collocata a Darmstadt, da cui il nome, l'opera venne temporaneamente prestata allo Städelschen Kunstinstitut di Francoforte sul Meno dal 2004 al 2011. Dal 2012 si trova nella Johanniterkirche di Schwäbisch Hall. ### Classificazione nell'opera di Holbein. All'arrivo di Holbein a Basilea nel 1515, esisteva ancora un mercato fiorente di ritratti religiosi cattolici. Con l'avvento della Riforma in città nel 1520, le domande di opere di carattere religioso diminuì significativamente e lo stesso Holbein accettò commissioni sia da parte dei cattolici che da parte dei riformati. Molte opere andarono distrutte nel corso dell'ondata iconoclastica del 1529, ma opere di Holbein come la Madonna di Soletta, la Madonna di Darmstadt ed il Cristo morto nella tomba sono sopravvissute sino ai nostri giorni, lasciando un alone di mistero sulla loro funzione originaria.La Madonna di Darmstadt del resto presenta molte similitudini con la Madonna di Soletta realizzata dallo stesso Holbein nel 1522. Entrambi i dipinti sono molto simili nelle loro dimensioni e nel particolare della forma arrotondata nella parte superiore e rettangolare in quella inferiore. A differenza però del dipinto successivo commissionato da Jacob Meyer, nella Madonna di Soletta Maria si trova seduta in trono con in braccio il Bambino, tra i santi Martino e Orso. I donatori sono presenti in quest'opera unicamente tramite i loro stemmi che sono 'ricamati' sul tappeto, steso anche in questo caso sotto i piedi della Madonna. Il dipinto corrisponde in questo caso ad una Sacra Conversazione. La Madonna di Darmstadt, d'altra parte, si presenta molto più complessa nei suoi molteplici riferimenti iconografici.Con il trasferimento definitivo in Inghilterra nel 1532, l'attenzione di Holbein si spostò verso la ritrattistica privata, lasciando i temi religiosi di sfondo. ### Descrizione. ### Stile. La Madonna di Darmstadt non può essere inquadrata chiaramente in alcun genere pittorico. Nel 1500, quando i ritratti dei donatori erano un fatto comune, essi venivano comunque rappresentati più piccoli della figura della Madonna, mentre qui sono tutti rappresentati a grandezza naturale. Un inserimento simile lo si può trovare nel Trittico del compianto di Joos van Cleve del 1524. Il dipinto è nel contempo anche un ritratto di famiglia, riprendendo quindi un genere che renderà famoso Holbein anche fuori dai circoli nei quali operò inizialmente, in particolare in Inghilterra.Il tema del dipinto devozionale funziona solo in parte: il mantello protettivo della Madonna tocca solo in parte il donatore e la sua famiglia. Non si tratta di una Sacra Conversazione in quanto la Madonna non è il centro della conversazione tra santi, ma si riferisce direttamente ai patroni stessi.Se si fosse trattato di un mero epitaffio, seguendo altri esempi contemporanei tedeschi ed olandesi che combinano le figure dei donatori a scende della storia della salvezza dell'uomo, il dipinto avrebbe dovuto essere integrato con un altro pannello di nomi e date di morte dei soggetti che avrebbero dovuto essere sepolti nella cappella." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Vergine delle rocce. ### Introduzione: Il titolo la Vergine delle rocce, o in maniera più formale la Vergine con Gesù Bambino, san Giovanni Battista e un angelo, designa indistintamente le due versioni di una tavola dipinta da Leonardo da Vinci e destinata ad occupare la parte centrale di una pala d'altare per una chiesa di Milano. La prima versione, conservata al Museo del Louvre di Parigi, venne creata tra il 1483 ed il 1486 ma venne rifiutata dal committente dell'opera; la seconda, dipinta in due tempi tra il 1491 ed il 1499 e tra il 1506 ed il 1508, è esposta alla National Gallery di Londra. Se è vero che l'opera di Leonardo conservata al Louvre è la prima delle due, l'attribuzione di quella di Londra è contestata: secondo alcuni essa sarebbe stata realizzata da Giovanni Ambrogio de Predis, sotto la direzione di Leonardo. I due dipinti sono sostanzialmente uguali nel concetto generale, ma differenti in alcuni dettagli della composizione e per le loro tecniche di esecuzione. L'opera narra l'incontro tra Maria, Gesù Bambino e san Giovanni Battista all'interno di una caverna durante l'episodio della fuga in Egitto della Sacra Famiglia, durante il periodo della strage degli Innocenti. Nella scena è presente anche il personaggio di un angelo - senza dubbio Uriel, tradizionalmente associato a San Giovanni. La Vergine delle rocce celebra il mistero dell'Immacolata Concezione e dell'Incarnazione, distinguendosi per il suo contenuto simbolico complesso. Chi commissionò la prima opera fu la confraternita milanese dell'Immacolata Concezione, affiliata all'Ordine dei Frati minori francescani: la tavola venne commissionata per la decorazione dell'altare di una cappella da poco eretta nella chiesa di San Francesco Grande a Milano. Ad oggi non conosciamo perfettamente le tappe dei vari spostamenti dell'opera, ma sulla base di ipotesi si ha ragione di credere che la prima versione sia stata venduta dallo stesso Leonardo da Vinci a Ludovico il Moro, per poi finire nella collezione di Francesco I di Francia; quanto alla seconda versione, esposta nella chiesa di San Francesco Grande sino alla fine del XVIII secolo, venne acquistata da un esperto d'arte inglese e poi passò alla National Gallery. La composizione fu al centro di un conflitto giuridico tra il pittore ed i suoi committenti che durò venticinque anni: la prima versione venne rifiutata dalla confraternita per le sue caratteristiche giudicate troppo eterodosse ed in particolare per il fatto che Leonardo aveva dato troppo spazio al Battista rispetto a Gesù Bambino, in una lettura gnostica del Nuovo Testamento. Per questa ragione, il pittore dovette procedere alla realizzazione di una seconda versione più conforme alla lettura canonica delle Sacre Scritture, nella quale Cristo occupa un posto centrale. In quest'opera, l'artista fa esplodere tutta l'originalità e la maestria del suo talento: la composizione, il ruolo della luce ed il suo rapporto perfetto con gli elementi naturali de La Vergine delle rocce sono unanimemente riconosciute come rivoluzionarie. L'iconografia, risolutamente nuova, conobbe da subito un immenso successo, attestato dal gran numero di copie contemporanee del dipinto. ### Descrizione. La Vergine delle rocce presenta un episodio apocrifo della tradizione cristiana derivata dal Protovangelo di Giacomo che narra dell'incontro tra Gesù e San Giovanni Battista ancora infanti: re Erode aveva ordinato l'uccisione di tutti i primogeniti maschi inferiori ai due anni in quello che è storicamente divenuto noto col nome di 'strage degli Innocenti' e la Sacra Famiglia fuggì in Egitto; lungo il cammino, la famiglia incontrò Elisabetta, cugina di Maria, accompagnata da suo figlio Giovanni. Secondo il testo, questo incontro avvenne nel deserto, contrariamente a quanto mostrato nel dipinto di Leonardo.: è possibile che Leonardo si sia ispirato ad una tradizione medievale per giustificare l'ambiente cavernoso nel quale i personaggi si sarebbero rifugiati, in quanto la grotta aveva senz'altro un'immagine maggiore di isolamento e di mancanza di ospitalità.. Inoltre, il dipinto presenta la figura di Uriel, anch'egli citato nel protovangelo di Giacomo: questo arcangelo risulta sempre particolarmente legato alla figura di Giovanni il Battista. Entrambe le versioni dell'opera si trovano su un supporto identico, una tavola di legno. La versione del Louvre ha subito una trasposizione su tela all'inizio del XIX secolo. Tutte e due ad ogni modo utilizzano il medesimo processo: la pittura a olio. La tavola sono in entrambi i casi di forma rettangolare con la base superiore arcuata.. Le dimensioni, più o meno le medesime, sono rispettivamente di 199x122 cm (versione parigina) e 189,5x120cm (versione londinese). Le opere sono simili nei soggetti e nelle decorazioni presenti. In scena si trova un gruppo di quattro personaggi. Una donna identificata con la Vergine Maria è situata al centro della composizione, elevandosi così a personaggio principale dell'opera.. Inginocchiata, ella pone il volto verso lo spettatore. La sua mano destra è posata sulla spalla di un bambino, Giovanni Battista, che appare di profilo, inginocchiato ed in atteggiamento di preghiera. Il viso della Vergine, inquadrato da lunghi capelli a boccoli, è inclinato verso Giovanni Battista. La mano sinistra è invece protesa verso l'altro bambino di profilo, Gesù, il quale accenna ad un gesto di benedizione con la mano destra in direzione di Giovanni. Dietro alla destra di Gesù si trova un personaggio identificato con l'arcangelo Uriel, anche lui inginocchiato, il quale volge lo sguardo direttamente verso lo spettatore. In primo piano, la roccia è piana, mentre sul retro diventano più sporgenti e raggruppate. Il paesaggio è tipico di una cavena anche se vi sono numerose piante e fiori di diverse varietà. In secondo piano, la caverna presenta due gallerie: quella a sinistra si apre verso una distesa d'acqua ai piedi di una montagna; quella di destra lascia intravedere numerose altre rocce. Nella composizione delle due differenti versioni dell'opera si possono ravvisare due elementi fondamentali: da una parte il gesto dell'angelo che designa san Giovanni con la mano destra, gesto presente solamente nella versione del Louvre (contraddistinto, secondo Charles Nicholl, da uno straordinario studio di posizione della mano; l'altro elemento sono certamente gli attributi come l'aureola e la croce astile portate rispettivamente da Maria e da San Giovanni Battista, visibili solo nella versione della National Gallery. ### L'opera nella vita di Leonardo da Vinci. Quattro anni prima della creazione de La Vergine delle rocce, Leonardo aveva lasciato l'atelier del suo maestro, Andrea del Verrocchio, dove aveva lavorato dal 1469, il quale, come riporta lo storico dell'arte e biografo Giorgio Vasari, 'aveva smesso di dipingere sentendosi sorpassato dall'allievo, senza mai più toccare il pennello'.. A Firenze dove aveva aperto il proprio atelier, ottenne delle committenze da Lorenzo il Magnifico, tra cui l'Annunciazione (c. 1472 – 1475) o L'Adorazione dei Magi (incompiuto, c. 1481). Nel 1482, il pittore lasciò Firenze per entrare al servizio della corte di Milano: certamente nel milanese Leonardo trovò l'atmosfera a lui congeniale per la creazione delle sue opere artistiche, ma soprattutto con la promessa di poter impiegare il proprio talento di ingegnere e di musicista. Di fatti ottenne una raccomandazione da Lorenzo il Magnifico presso Ludovico il Moro. Prima de La Vergine delle rocce non abbiamo notizie di opere affidate a Leonardo a Milano e se ne può dunque dedurre che quella fu la prima committenza affidata a Leonardo dopo il suo arrivo in città.Al momento della creazione de La Vergine delle rocce nel 1483, Leonardo da Vinci aveva poco più di trent'anni. Se i fratelli de Predis, che lavorarono per Leonardo, potevano essere considerati come artisti validi con una reputazione locale, il rinomato Leonardo da Vinci godeva ormai di una fama affermata: egli infatti viene già indicato col titolo di 'maestro' nel contratto de La Vergine delle rocce. Malgrado tale riconoscimento, Leonardo era nuovo a Milano e non disponeva ancora di quelle relazioni che gli permettessero di ricevere delle committenze e di poter vivere della propria arte. Egli decise dunque di avvalersi della collaborazione di altri artisti locali, ed in particolare di Ambrogio de Predis che lo mise in contatto con l'aristocrazia milanese, mettendosi al servizio dell'esperienza artistica del maestro. ### Fonti cronologiche per la creazione dell'opera. Le condizioni della committenza sono note e ben documentate. Malgrado la ricchezza di documenti disponibili per gli storici dell'arte, ad ogni modo, vi sono larghe zone d'ombra che riguardano ancora l'esatto periodo della creazione dell'opera.La creazione de La Vergine delle rocce è ascrivibile al quadro di decorazione di una cappella recentemente costruita. In effetti, nel 1475, la locale maestranza dell'ordine dei francescani di San Francesco Grande propose la creazione di una cappella dedicata alla Madonna. Parallelamente venne fondata una confraternita (scola) laica, aperta a tutti coloro che volessero dedicarsi all'adorazione particolare dell'Immacolata Concezione. A cappella terminata, la confraternita diede commissione per l'esecuzione di alcuni affreschi per decorare la volta l'8 maggio 1479. L'anno successivo, venne fatta realizzare una pala d'altare di grandi dimensioni per comprendervi la statua di una Madonna che venne commissionata al falegname e scultore Giacomo del Maino. La pala d'altare venne consegnata il 7 agosto 1482 e la scultura della Madonna venne consegnata il 22 novembre di quello stesso anno.Poco dopo, per arricchire ulteriormente l'altare, venne sottoscritto davanti ad un notaio in data 25 aprile 1483 un contratto tra la confraternita da una parte e dall'altra il 'maestro' pittore Leonardo da Vinci e due ritrattisti miniaturisti, i fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio de Predis Al 1 maggio 1483, i tre ricevettero cento lire milanesi come acconto. Il resto del pagamento venne versato dilazionato mensilmente in quaranta soldi, versati a partire dal luglio di quello stesso anno.La data di consegna dell'opera prevista dal contratto è oggetto di discussione tra i ricercatori dal momento che sebbene il contratto indichi la data 8 dicembre, corrispondente alla festa dell'Immacolata Concezione, non viene precisato l'anno: la maggior parte degli storici dell'anno sostiene che l'anno del contratto sia il 1483. Frank Zöllner, confrontando i ventiquattro/trenta mesi che vennero stimati come necessari per la realizzazione dell'Adorazione dei Magi qualche anno prima, considera i sette mesi previsti dal contratto di Leonardo per La Vergine delle rocce un tempo ragionevole per la realizzazione dell'opera completa; le modalità di pagamento ed i differenti versamenti inducono però a pensare a un periodo dilazionabile sino a 20 mesi. È dunque possibile datare sulla base di questi dati la consegna al dicembre del 1484. Da questo momento in poi, i documenti diventano lacunosi e le date più incerte: non si trova notizia di una lettera scritta dal maestro tra il 1491 ed il 1494 per ottenere l'intercessione di Ludovico il Moro per ottenere il completamento del salario per l'opera eseguita. Uno dei motivi per cui Leonardo potrebbe non aver voluto o potuto reclamare il saldo previsto da contratto per l'opera è che nel frattempo l'opera potrebbe essere stata venduta.: l'ipotesi maggioritaria e la più antica è che l'opera venne venduta a Ludovico il Moro in occasione del matrimonio tra sua nipote Bianca Maria Sforza e l'imperatore Massimiliano I del Sacro Romano Impero per farne dono alla nuova coppia di sposi. I committenti ad ogni modo non avevano ricevuto l'oggetto della loro committenza, in quanto la prima versione dell'opera venne rifiutata perché non corrispondente ai dettami evangelici espressi dalla confraternita, e la seconda (quella esposta a Londra), venne completata solo nel decennio successivo: tra il 1491 ed 1499 secondo la National Gallery, tra il 1493 ed il 1495 secondo Sara Taglialagamba, tra il 1493 ed il 1499 per Charles Nicholl e dal 1495 in poi per Séverine Laborie. Questa seconda versione sembra sia stata ancora un abbozzo quando nel 1499 Leonardo lasciò Milano per portarsi a Venezia. Nel 1503, per quanto ancora incompiuta, la seconda versione venne esposta nella cappella della chiesa di San Francesco Grande. Il 3 e 9 marzo di quello stesso anno, l'artista dispose una nuova richiesta, inviata questa volta al re di Francia Luigi XII, per richiedere il completamento di quanto dovutogli nel salario. In data 27 aprile 1506, gli inviati presso la confraternita, ebbero ad ogni modo l'occasione di constatare che l'opera non era finita e pertanto chiesero di completare l'opera. Il 23 ottobre 1508, l'opera venne riconsegnata terminata e finalmente gli artisti vennero pagati per il loro lavoro.. Questa seconda versione de La Vergine delle rocce rimase esposta nella chiesa milanese di San Francesco Grande sino alla fine del XVIII secolo quando venne venduta e portata in Inghilterra. Qualche anno più tardi, nel 1806, la chiesa di San Francesco Grande giudicata ormai vetusta e pericolosa, venne abbattuta e venne eretta al suo posto l'attuale caserma Garibaldi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ruggero libera Angelica. ### Introduzione: Ruggero libera Angelica è un dipinto di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1819 con la tecnica della pittura a olio. ### Descrizione. Viene qui illustrato uno degli episodi salienti dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto: Angelica, la principale figura femminile del poema, sta per essere divorata da un mostro marino, l'Orca di Ebuda, cui è stata offerta in pasto dagli abitanti dell'isola, ma l'intervento provvidenziale dell'eroe Ruggero, che cavalca l'Ippogrifo, le permetterà di sopravvivere. Vi sono molte analogie con un mito classico, quello della liberazione di Andromeda da parte di Perseo, ma mentre il semidio figlio di Zeus si unirà in matrimonio con la donna da lui salvata, nel capolavoro ariostesco Ruggero non sposa Angelica bensì Bradamante." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gli Astronomi (Tornioli). ### Introduzione: Gli Astronomi è il soggetto di un dipinto di Niccolò Tornioli. ### Descrizione e stile. Il dipinto allegorizza la disputa tra i sostenitori della teoria geocentrica tolemaica e i fautori della concezione copernicana fondata sull'eliocentrismo. Dibattito che pochi anni prima aveva scosso le coscienze proprio a causa della condanna inflitta dal Sant'Uffizio a Galileo, che con le sue scoperte aveva confermato e perfezionato la visione di Copernico. Probabilmente un precedente compositivo fu fornito al Tornioli dall'incisione di analogo soggetto di Stefano della Bella che fa da frontespizio al galileiano Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, stampato a Firenze del 1632. Sulla sinistra del quadro di palazzo Spada stanno i fondatori del sistema geocentrico, Tolomeo ed Aristotele. Il filosofo è il vegliardo in primo piano con un manto rosso. Alle spalle di lui vi è un uomo raffigurato nelle vesti di un guerriero antico. In questa figura va riconosciuto Tolomeo e il suo singolare abbigliamento potrebbe dipendere dalla sovrapposizione dell'astronomo nato ad Alessandria con l'omonimo condottiero macedone Tolomeo I, fondatore della dinastia che per secoli regnò sull'Egitto. Aristotele regge con la destra un libro su cui si vedono delle illustrazioni astronomiche: vi si individuano in particolare le sfere concentriche che secondo la teoria geocentrica componevano il cosmo. Con la mano sinistra l'anziano filosofo tiene il braccio di un giovane uomo elegantemente abbigliato, posizionato al centro del dipinto. Costui è Copernico raffigurato mentre indica ad Aristotele il cielo ove si osservano dei corpi celesti. Il senso della composizione è quello di sostituire alla autorità della tradizione dottrinale la diretta osservazione della natura. Tra Aristotele e Copernico v'è una donna la cui identità rimane dubbia, forse una personificazione della geografia. Sulla destra della tela, in primo piano, un giovane uomo è intento ad osservare il polo nord avvalendosi di un cannocchiale galileiano. Il giovane è assistito nello studio dei cieli da Urania, musa dell'astronomia, che usa un quadrante e un compasso astronomico. Dietro la musa e il giovane astronomo compaiono un vecchio e alle spalle di questi altre due figure in penombra: il volto tra Urania e il vecchio stempiato si ipotizza che sia un autoritratto di Niccolò Tornioli, mentre nell'uomo con la barba all'estrema destra del quadro si riconosce Galileo Galilei. Gli strumenti astronomici raffigurati nel dipinto così come le medaglie e le gemme che si vedono sui copricapi di Copernico e di Urania sono con ogni probabilità da porre in relazione alla collezione di simili oggetti posseduta da Virgilio Spada che il religioso poi donò agli oratoriani. Una diretta citazione di questa raccolta è stata individuata nella sfera armillare del quadro che è stata collegata ad un prezioso globo celeste realizzato per lo Spada dal cartografo Willem Blaeu e che è tuttora nel palazzo romano del casato. Il nesso del dipinto con gli interessi scientifici del committente, così come l'inserimento nella composizione della figura del Galilei, con ogni probabilità veicolano il favore dei colti ed influenti Spada per le recenti acquisizioni scientifiche, pur ufficialmente osteggiate dalla Chiesa. Stilisticamente il dipinto ha ascendenze caravaggesche, sia nel chiaroscuro sia nella composizione, rivisitate alla luce di istanze più moderne, proprie della pittura romana della metà del Seicento." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Storie della Vera Croce (Masolino). ### Introduzione: Le Storie della Vera Croce sono un ciclo di affreschi dipinto da Masolino da Panicale nel 1424 nella cappella di Sant'Elena nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli, su commissione della Compagnia della Croce. ### Descrizione. Il ciclo di affreschi riprende la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, opera composta nel XIII secolo. Questa contiene la versione più famosa della Leggenda della Vera Croce, che racconta la storia del legno su cui venne crocifisso Cristo. La cappella di Sant’Elena in Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli è decorata da un ciclo di affreschi di cui ci restano solo le sinopie, raffiguranti alcuni episodi della Leggenda della Vera Croce, tratta dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze. Le vele della volta ospitano quattro immagini connesse al sacrifico di Cristo: il Portacroce, il Crocifisso (secondo l’iconografia del Volto Santo di Lucca); il Cristo Risorto e il Cristo Eucaristico. Le pareti sono suddivise in tre registri ciascuna. Su quella destra, nel registro superiore si trova La Regina di Saba inginocchiata col suo seguito davanti al legno che fa da ponte sull’acqua del Siloe; subito in basso compaiono L’estrazione del legno dalla piscina e La costruzione della Croce. Sul registro inferiore sono raffigurati La testimonianza della Croce e Il ritrovamento della Croce. In basso, nello spessore del muro, si apre una nicchia affrescata a trompe l’oeil con le ampolle eucaristiche. Sulla parete sinistra, in alto nel registro superiore è raffigurata Sant’Elena che porta la croce a Gerusalemme; nel registro inferiore Cosroe, re dei Persiani, dopo aver trafugato la Croce si fa adorare e a destra Il sogno di Eraclio. Nel terzo registro, a sinistra si vede la Decapitazione di Cosroe e a destra un gruppo di soldati ed un cavallo suggeriscono L’arrivo di Eraclio a Gerusalemme. Nella parte più bassa delle due pareti si intravedono ancora le basi delle colonne di una finta loggia sotto la quale Masolino aveva ritratto alcuni confratelli inginocchiati verso l’altare. Sul pilastro destro si trova la sinopia di un Santo guerriero. Nell’intradosso dell’arco d’ingresso invece vi sono dieci Santi affrescati a mezza figura (il decimo è rimasto solo in parte), inseriti in quadrilobi, che portano ciascuno una croce. ### Stile. L’artista riprende il precedente ciclo pittorico, sempre ispirato alle Storie della Vera Croce, realizzato da Agnolo Gaddi nel coro della chiesa di Santa Croce a Firenze. Rispetto ad Agnolo, Masolino sintetizza le vicende a causa del minor spazio disponibile. Le scene di Masolino però sono dominate da una nuova concezione di spazialità nella composizione perché queste non raffigurano tanti personaggi e non sono disperse in una miriade di particolari. Il confronto tra la Decapitazione di Cosroe e l’arrivo di Eraclio a Gerusalemme e l’affresco analogo di Santa Croce può essere molto dimostrativo della diversa concezione dei due artisti nell’affrontare lo stesso soggetto. Nel dipinto gaddiano la folla si accalca in primo piano circondando il sovrano giustiziato, mentre a Empoli il numero degli attori è stato ridotto a un manipolo di soldati disposti a semicerchio. Inoltre, eliminando il fiumiciattolo con il ponte e il boschetto che dividono a metà la scenda nell’affresco di Santa Croce, Masolino unifica lo spazio, riuscendo a fare in modo che il corteo di Eraclio proceda dal fondo verso il primo piano, accanto all’esecuzione di Cosroe, ma senza forzate cesure tra i due momenti del racconto. La posizione stessa dei soldati dimostra come il pittore fosse in grado di rendere la successione dei piani in profondità e di rappresentare in scorcio le figure. Inoltre la scelta di mostrare l’episodio nel momento dell’esecuzione aumenta la drammaticità della scena, concentrando l’attenzione sulla figura del re persiano curvo per la paura. Queste soluzioni permettono allo spettatore una comprensione molto chiara degli eventi, grazie a un’immediata intellegibilità delle immagini, che provocano un intenso interesse emotivo da parte del credente. Infine la Decapitazione di Cosroe risulta una chiara anticipazione della Decapitazione di Santa Caterina in San Clemente a Roma. Rispetto al precedente gaddiano, in quello di Masolino risultano più complesse anche le modalità di rappresentazione dell’architettura: anche se nelle scene della Leggenda Aurea permangono reminiscenze trecentesche nelle affastellate fabbriche che fanno da sfondo alla narrazione e nei rapporti dimensionali tra l’ambiente e le figure, nel registro basamentale, invece, la finta loggia è un sintomo dell’interesse del pittore per le capacità illusorie della pittura prospettica, che raggiungerà la sua massima espressione negli affreschi di San Clemente a Roma. Le basi a cipolla delle colonnine e la decorazione corinzieggiante dei soprastanti capitelli rivelano ancora l’usuale inesattezza tardogotica, denunciando una mancata attenzione da parte di Masolino per lo studio filologico dell’architettura classica. Il gusto prospettico, comunque, è alla base anche della rappresentazione dello scaffale con libri e ampolle nella nicchia nella parte destra della cappella, dove però l’attenzione per gli effetti della luce sugli oggetti prevale su quella riservata alla riproduzione dello spazio. Il Santo guerriero sul pilastro destro è caratterizzato da linee nette e pure che gli conferiscono un aspetto giovanile ed estremamente aggraziato. Fu Mario Salmi il primo a identificarlo come un guerriero in base all’armatura e al fatto che si appoggia con la mano sinistra ad una spada o ad uno scudo di traverso, e pensò che si trattasse di un arcangelo. I Santi affrescati nell’intradosso, eccetto il secondo in basso a destra e il secondo in basso a sinistra, sono ritenuti dallo stesso studioso un’opera realizzata da Masolino in cooperazione con i suoi allievi: nei due santi anziani posti in cima dell’arco, ad esempio, ci sarebbe la grafia di Paolo Schiavo, l’unico allievo che seguì Masolino a Castiglione Olona. Inoltre Umberto Baldini, così come il Salmi, coglieva nei Santi una certa vigorosità nella composizione che faceva pensare a un intervento di Masaccio, poi escluso dalla critica successiva. Sempre il Salmi sosteneva che la collaborazione di questi aiuti si allargasse anche alla decorazione delle vele della cappella, osservando i volti slargati e la visibile magrezza delle figure. Tuttavia la finezza e la simmetria delle croci ripetute nell’arco e nelle vele sono decorazioni caratteristiche di Masolino." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Edipo e la Sfinge (Moreau). ### Introduzione: Edipo e la Sfinge è un dipinto del pittore simbolista francese Gustave Moreau, conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. Moreau rinnova la visione del mito antico in questo confronto, da cui Edipo uscirà vittorioso, che è quello tra il bene e il male, lo spirito e la materia. ### Descrizione e stile. In Ecrits sur l'art Moreau scrisse a proposito dell'opera:. L'artista affronta una tematica cara al simbolismo: la contrapposizione tra ideale e materialità.Il dipinto, pur riprendendo una tematica classica, come pure la coeva pittura accademica soleva fare, si distacca però da essa poiché appare intriso di simboli ed arcane allusioni. Secondo il critico Édouard Schuré la corona sulla testa della sfinge potrebbe alludere alla vittoria di essa, ovvero delle forze che incarna, sull'uomo, ma «la natura, penetrata nelle gerarchie delle sue forze, è vinta dall'uomo, che la riassume e la supera pensandola». ### Dettagli dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ruggero salva Angelica. ### Introduzione: Ruggero salva Angelica, noto anche come Ruggero sull'ippogrifo libera Angelica dall'orca, è un affresco eseguito da Giambattista Tiepolo, nella Sala dell'Orlando Furioso di Villa Valmarana 'Ai Nani'. ### Descrizione. Su commissione di Giustino Valmarana, proprietario della villa, Tiepolo ne affrescò le cinque sale assegnando ad ognuna di esse un tema epico. La sala dedicata all'Orlando furioso, poema di Ludovico Ariosto, presenta una serie di quattro pitture su muro che raffigurano altrettanti episodi relativi ad Angelica, la principale figura femminile del poema, di cui questo è il primo: l'affresco in questione rappresenta il salvataggio della giovane donna ad opera di Ruggero, che lotta contro l'Orca di Ebuda, il mostro marino cui essa era stata offerta in pasto, episodio in parte desunto dal mito classico di Perseo e Andromeda (nel Furioso Ruggero si limita a liberare la fanciulla in pericolo, mentre sarà Orlando in un secondo tempo a uccidere il mostro). Gli altri affreschi rappresentano ciascuno: Angelica soccorre Medoro ferito, Angelica e Medoro si congedano dai pastori che li hanno ospitati e Angelica incide il nome di Medoro sulla corteccia. Ruggero salva Angelica è pertanto tra i quattro dipinti l'unico nel quale non appare il personaggio di Medoro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Trittico della Crocifissione (Rogier van der Weyden). ### Introduzione: Il Trittico della Crocifissione è un dipinto del pittore fiammingo Rogier van der Weyden realizzato circa nel 1443-1445, e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna in Austria. ### Descrizione. Il tema centrale ha per soggetto l'episodio evangelico della Crocifissione di Gesù, con la Maria Vergine aggrappata ai piedi della croce, Giovanni evangelista che la confortava e una coppia di donatori in ginocchio a destra, integrato nella sacra scena. Nel panello a sinistra appare Maria Maddalena, e in quello di destro, Santa Veronica con l'omonimo velo. Uno sfondo paesaggistico unico sui tre i panelli mostra, in lontananza, la città di Gerusalemme; nel cielo si nota a presenza di angeli. In origine era un unico pannello con questa nuova distribuzione per la prima volta nella storia dell'arte, in cui i donatori compaiono già su una scala reale tra le figure sacre, ma in un secondo momento è stato diviso in tre, trasformando le figure di Maddalena e Veronica nei laterali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Altare di Boulbon. ### Introduzione: L'Altare di Boulbon o Retablo di Boulbon è un dipinto anonimo del terzo quarto del XV secolo e conservato dal 1904 al Museo del Louvre a Parigi in Francia. ### Descrizione. Il quadro rappresenta il donatore inginocchiato, Jean de Montagnac, canonico di Sant’Agricola, presentato dal vescovo Agricola di Avignone, che gli posa la mano sulla testa, alla Santa Trinità composta da Dio Padre, dalla Colomba e da Gesù Cristo. La colomba, simbolo dello Spirito Santo, collega Dio, la cui figura appare in una finestra, e il Cristo, al centro, in piedi nella sua bara, con le mani giunte e con i segni della Crocifissione, nella postura iconografica dell'Uomo dei dolori, ma con gli occhi socchiusi così come la bocca. La pala è divisa in due dall’immagine di Cristo: “alla sua sinistra un mondo di sofferenze e di tenebre, alla sua destra la vita e la luce”. Sulla destra, si scorge un fondo di paesaggio rappresentante Avignone. Posteriormente sono stati aggiunti, rispettivamente a sinistra e a destra del quadro, gli stemmi del capitolo di Sant’Agricola (cicogna d’argento che tiene nel becco un serpente) e del papa Giovanni XXII. Dettagli: le armi aggiunte." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Pittoni). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto a gesso su carta realizzato indicativamente nel 1720 dal pittore italiano Giambattista Pittoni e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. È uno disegno compositivo in gesso nero che raffigura la storia dell'Antico Testamento di Susanna, qui ritratta sulla destra nella nudità, sorpresa durante il bagno da due anziani, le cui figure sono sommariamente ritratte. ### Stile. Pittoni ha inizialmente abbozzato rapidamente e leggermente la composizione generale, quindi ha rielaborato con profondità i contorni delle figure maschili con una pressione della mano molto maggiore per donare l'enfasi tonale. È un'opera con la tipica sensibilità rococò di Pittoni, in cui la composizione sembra essere stata realizzata per un dipinto, e sembra essere strettamente correlato all'opera di uno schizzo presente nel Museo Civico Correr di Venezia (inv. 4338) e nella Fondazione Cini di Venezia (inv. 30.252). Il retro dell'opera contiene alcuni scarabocchi accidentali in gessetti neri e rossi (un motivo verso l'alto sembra rappresentare forme architettoniche), che non sembrano essere dell'artista. L'annotazione del retro in gesso nero '79' è di una mano del XVIII secolo, mentre l'annotazione del verso in grafite '14 [?]. 39.8 / 1' è di una mano moderna.(Carmen C. Bambach, 2005)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Pittoni). ### Introduzione: La moltiplicazione dei pani e dei pesci, è il titolo di un dipinto di olio su tela realizzato dal pittore italiano Giambattista Pittoni nel 1725, esposto nella collezione permanente del museo National Gallery of Victoria di Melbourne in Australia. ### Descrizione. Pittoni realizzò il suo dipinto basandosi sul Vangelo di Giovanni (6:3–13): Gesù andò sulle montagne ... una grande moltitudine lo seguì, li ordinò di sedersi, prese cinque pani e due pesci e, ringraziandoli, li spezzò e i discepoli li distribuirono." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Giorgio a cavallo. ### Introduzione: Il San giorgio a cavallo è un olio su tela realizzato da Mattia Preti nel 1658 su commissione di Martin de Redin, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. È considerata dai critici come uno dei capolavori del Preti e come uno dei più illustri esempi dello stile barocco napoletano. ### Descrizione. Prima opera del periodo maltese del Preti, appartiene ad una pala d'altare che si trova nella Concattedrale di San Giovanni di La Valletta, nella Cappella della lingua d'Aragona, unità amministrativa dell'ordine ospitaliero. Il dipinto, alto 275 e largo 205 cm, raffigura san Giorgio a cavallo, mentre combatte e si appresta a vincere il drago." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Santi Cecilia e Cassiano. ### Introduzione: Santi Cecilia e Cassiano è un affresco di Giovanni Battista Pittoni, realizzato indicativamente nel 1763 nella chiesa di San Cassiano a Venezia, collocato nella cappella della sacrestia. ### Stile. Lo stile dell'ornato è ricco ma leggero e finissimo nella distribuzione a campiture simmetriche. Anche in età avanzata Pittoni compie un affresco, come aveva fatto in età giovanile al termine del 1739 nelle ville di Bagnoli e di Massanzago." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Apoteosi di san Girolamo, san Pietro di Alcantara e un francescano. ### Introduzione: Apoteosi di san Girolamo, san Pietro di Alcantara e un santo francescano è un dipinto di Giambattista Pittoni, realizzato nel 1725 nella collezione permanente del National Gallery of Scotland a Edimburgo. ### Stile. Il soggetto vede i due Santi Francescani, con la rappresentazione di San Pietro di Alcantara, Santo della controriforma spagnola, che è molto rara a Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Annibale giura odio ai romani. ### Introduzione: Annibale giura odio ai romani è un dipinto di Giambattista Pittoni, realizzato nel 1723 esposto nella collezione permanente del Pinacoteca di Brera a Milano. ### Descrizione. L'opera d'arte è un Bozzetto, come attesta la rapida stesura pittorica, per un dipinto dedicato alla storia narrata da Tito Livio di Annibale che a nove anni giura odio eterno ai Romani, maledetti da Didone. ### Stile. Il soggetto è un tema caro e ripetuto più volte da Pittoni, sempre di piccole dimensioni, le più preziose per i dipinti di Pittoni, di cui uno analogo stilisticamente si trova a Vienna. Fu comprata dalla Pinacoteca di Brera nel 1913." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Agar confortata da un angelo nel deserto. ### Introduzione: Agar confortata da un angelo nel deserto, è il titolo di un dipinto di olio su tela realizzato dal pittore italiano Giambattista Pittoni nel 1720, esposto nella Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia in Italia. ### Descrizione. Agar, la fanciulla egizia di Sarah, era la madre di Ismaele, il primo figlio di Abramo. Quando Isacco, il figlio di Sarah, prese in giro suo fratello minore Ismaele, Sarah chiese ad Abramo di bandirlo, insieme a sua madre. Abramo prima di mandarli via gli diede del pane e una bottiglia d'acqua e li mandò nel deserto di Beersheba. Quando l'acqua terminò, Agar mise Ismaele sotto un cespuglio per morire e poi si sedette un po' lontano, piangendo. Ma apparve un angelo, per tradizione l'arcangelo Michele, che gli rivelò un pozzo d'acqua vicino, in modo che entrambi salvati. Due scene, l'esilio e l'aspetto dell'angelo sono comuni nella pittura italiana e olandese del 17 ° secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Benedizione di Giacobbe. ### Introduzione: La Benedizione di Giacobbe è un dipinto a olio su tela realizzato indicativamente nel 1713-1714 da Giambattista Pittoni, e conservato nel museo nazionale Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. Al museo Ermitage di San Pietroburgo in Russia sono collezionati sei dipinti di Pittoni che descrivono i vari momenti della sua vita artistica. Alcuni di questi provengono da residenze russe principesche, tra cui il Castello di Gatčina (reggia). La Benedizione di Giacobbe entra al museo Ermitage nel 1922, a cui fu conferito dall'Accademia di Belle Arti che la possedeva dalla sua fondazione da parte di Shuvalov, nel 1758." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Matrimonio di Placidia con Costanzo. ### Introduzione: Il Matrimonio di Placidia con Costanzo, è un dipinto a olio su tela realizzato indicativamente nel 1740 dal pittore italiano Giambattista Pittoni, e conservato nel museo nazionale Ermitage di San Pietroburgo.L'opera, proveniente dalla collezione Issupoff viene acquisita dal Museo Ermitage nel 1926. Le preziose opere sembrano modelli in piccola scala per grandi opere, ma non è così, Pittoni amava il dettaglio delle piccole opere che sono molto preziose per questo. ### Descrizione. Galla Placidia è la sorella dell'imperatore Onorio e lo sposo il congovernatore Costanzo III, è quindi collegata alla narrazione dell'opera presente al Museo Puskin di Mosca dal titolo 'Onorio elegge Costanzo suo cogovernatore'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Venere e Marte (Pittoni). ### Introduzione: Venere e Marte è un dipinto realizzato indicativamente nel 1723 dal pittore italiano Giambattista Pittoni, della collezione del Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. La coppia 'Venere e Marte' ha gli stessi caratteri di stile della coppia di 'Bacco e Arianna' di Pittoni, sempre appartenenti alla collezione del Museo del Louvre. Sono gruppi mitologici collegabili alla 'Diana e le Ninfe' di Vicenza. Il soggetto della Venere nello stile, torna anche nell'opera di 'Giunone' in collezione privata. Tra il 1730 e 40, negli affreschi di Pittoni ci saranno richiami a queste serie di tele." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Bacco e Arianna (Pittoni Louvre). ### Introduzione: Bacco e Arianna è un dipinto realizzato indicativamente nel 1723 da Giambattista Pittoni, nella collezione del Museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. La coppia 'Bacco e Arianna' è correlata con il dipinto di 'Venere e Marte' di Pittoni, sempre nella collezione del Louvre, anche se di più piccola dimensione. Le opere di minori dimensioni risultano le più preziose per la cura del Pittoni nelle medesime. Le figure per le sue forme generali richiamano la 'Rachele' di Pittoni, mentre il nudo di Arianna richiama la 'Susanna' di Pittoni. Le stesure sono morbide e ben definite." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna dei Re Cattolici. ### Introduzione: La Madonna dei Re Cattolici, chiamata anche Vergine dei Re Cattolici, è un dipinto di un pittore sconosciuto realizzato circa nel triennio 1491-1493 e conservato nel Museo del Prado a Madrid in Spagna. ### Descrizione. La composizione è simile a quella di una sacra conversazione ambienta in una stanza con finestre, che mostrano un paesaggio con caratteristiche convenzionali dello stile fiammingo, la Madonna col Bambino sono rappresentati su un trono e - ad un livello inferiore, in piedi - due Santi in abito Domenicano, entrambi identificati con iscrizioni nelle loro aureole: San Domenico di Guzmán e San Tommaso d'Aquino. La scelta del primo è dovuta al fatto di essere il fondatore dell'Ordine Domenicano (con un libro, attributo del suo status di Dottore della Chiesa e un giglio, simbolo iconografico della Vergine, per la sua particolare devozione mariana: riportò in auge la preghiera del Rosario). A un livello ancora inferiore, in ginocchio, nella loro qualità di donatori, i Monarchi Cattolici e due dei loro figli (Giovanni e forse Isabella) insieme a due frati. Questi ultimi vengono identificati, quello accanto al Re, con Tomás de Torquemada inquisitore generale Castiglia e fondatore del convento; mentre permangono dubbi sull'altro: potrebbe essere San Pietro martire, inquisitore di Verona, con il coltello e la ferita aperta sulla testa caratterizzanti la sua iconografia. Secondo altri studiosi sarebbe invece rappresentato Pietro Martire d'Anghiera, umanista e confessore della regina o forse anche Pietro d'Arbués, il primo inquisitore di Aragona e martire, assassinato intorno all'anno 1485. Il pavimento, piastrellato, così come la piattaforma su cui si trova il trono della Vergine, le poltrone reclinabili dei Re e le finestre, presentano una prospettiva un po' forzata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in un paesaggio (Gerard David). ### Introduzione: La Madonna col Bambino in un paesaggio è un dipinto del pittore fiammingo Gerard David realizzato circa nel 1520 e conservato al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam nei Paesi Bassi. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino o Madonna del latte nella stessa posa di altre opere. Tuttavia le altre versioni usano questa posa per rappresentare Riposo durante la fuga in Egitto; il dipinto di Rotterdam utilizza il paesaggio come sfondo per simboleggiare l'hortus conclusus o 'giardino recintato' del Cantico dei Cantici . Aggiunge anche i gigli bianchi per simboleggiare la verginità di Maria. A sinistra allo sfondo si intravede degli edifici sotto una collina, mentre a destra una vegetazione boschiva." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Marija Lopuchina. ### Introduzione: Ritratto di Marija Lopuchina è un ritratto realizzato nel 1797 dall'artista Vladimir Lukič Borovikovskij. Tutt'oggi il dipinto è conservato nella galleria Tret'jakov di Mosca. ### Descrizione. Borovikovskij realizza il dipinto durante il suo soggiorno a San Pietroburgo, dove abitò nel ritrovo di poeti, architetti e musicisti. Caratteristici di questa sua fase sono i ritratti, come appunto quello della Lopuchina, in cui è evidenziato un particolare gusto per i sentimenti e i piccoli aspetti della vita quotidiana. Nell'opera si possono osservare sullo sfondo un ambiente bucolico in cui spicchia il celeste del cielo e il verde di più cespugli ed un albero. Si esclude comunque che si tratti di un giardino, dato in secondo piano si possono distinguere delle piante di grano riconducibili a un campo; per questa ragione si suppone che si tratti di uno scenario di campagna. In primo piano è raffigurata la donna protagonista del dipinto: indossa una veste bianca e uno scialle di colore lillà, essa è cinta alla vita da un tessuto azzurro con riflessi dorati. Uno dei due polsi è coperto, ma sull'altro si possono scorgere dei delicati braccialetti d'oro. La donna ha un atteggiamento rilassato e poggia il braccio su un supporto, alla cui sinistra sbucano dei boccioli di rosa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gioconda (San Pietroburgo). ### Introduzione: La Gioconda di San Pietroburgo è un dipinto a olio su tela, realizzato nella metà del XVI secolo e conservato al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo dal 1931, quando fu trasferito dalla collezione privata 'Antikvariat All-Union Association'. ### Descrizione. Questa opera è una raffigurazione di Lisa Gherardini, nota più comunemente come Monnalisa o Gioconda. Il dipinto, però, è molto diverso da quello più noto collocato nel museo del Louvre. Appare differente il volto della modella, più giovane rispetto alla versione di Leonardo da Vinci, ma anche lo sfondo, che presenta delle colonne solo abbozzate nell'originale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il raccolto. ### Introduzione: Il raccolto è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1888 dal pittore Vincent van Gogh. È conservato nel Van Gogh Museum ad Amsterdam. ### Descrizione. Questo dipinto raffigura la campagna di Arles, in Provenza. Vincent si trovava in questa località da alcuni mesi e realizzò l'opera nel giugno 1888 in una calda giornata estiva, dopo certi disegni preparatori. Potrebbe aver dipinto questo quadro anche in una sola giornata e rientra in un periodo piuttosto produttivo, arrivando a dieci dipinti e cinque disegni in poco più di una settimana, finché non arrivò un temporale. Van Gogh lo considerò uno dei suoi dipinti di maggior successo, scrivendo a suo fratello Theo che la 'tela uccide assolutamente tutto il resto'. Il quadro raffigura una vasta zona pianeggiante con una campagna serena e laboriosa. L'artista la interpreta con grande empatia, lasciando una testimonianza di un momento sereno nella sua vita. In questo periodo si documentò quindi del lavoro nei campi, come si può osservare nel quadro tra le diverse fasi della mietitura. In primo piano si trova un campo già parzialmente mietuto, con una fascia di spighe addossate allo steccato che delimita una zona di vegetazione. Nei campi si vedono lavorare i contadini, con sulla sinistra uno a mietere mentre gli altri a condurre i carri. Sulla destra, invece, si vedono delle scale appoggiate ad un covone e in tutta l'opera, a seconda dei colori, si distinguono i campi già lavorati. Tre case coloniche riflettono l'intenso sole della Provenza e, infine, sull'orizzonte si scorgono delle montagne lontane con cui confina la pianura. La pittura è di tipo olio su tela e, soprattutto in primo piano, le pennellate si identificano ad esempio con le spighe, le foglie o le stecche del recinto, cambiando in relazione alla direzione e al soggetto rappresentato. Il colore è posto con impasto materico e senza sfumatura, anch'esso in primo piano, mentre partendo dal secondo piano le superfici diventano più omogenee, le pennellate meno evidenti, fino ad arrivare allo sfondo. Le superfici del grano e della natura sono anche movimentate da una tessitura generata dalle pennellate del primo piano. Il dipinto è per lo più caldo, con prevalenza del giallo del grano, ma spiccanti anche il verde della vegetazione o il blu del carretto, mentre sullo sfondo l'azzurro delle montagne si va a confondere con il cielo. Figure come la chioma degli alberi, o il carretto al centro sono messe in evidenza dal contrasto di luminosità tra l'oro del grano e i colori più scuri, come anche tra la stessa pianura e il cielo. Quest'opera rappresenta un periodo eccezionale nella vita di Vincent, poiché maggiormente sereno e fecondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Autoritratto con scena magica. ### Introduzione: Autoritratto con scena magica è un dipinto di Pieter van Laer, pittore olandese che fu lungamente attivo a Roma ove venne soprannominato Bamboccio. ### Descrizione e stile. Il Van Laer si è autoritratto seduto ad un tavolo imbandito con disparati oggetti utilizzati per un rito da negromante. Il già citato teschio sulle braci, un vasetto dove si scorge un liquido rossastro - forse del sangue o l'ingrediente di un esperimento alchimistico -, un coltello da rituale (un athame), un bicchiere con dentro degli insetti neri. E poi una candela, un libro con misteriosi simboli esoterici quali un cuore trafitto e un pentacolo, cioè la stella a cinque punte spesso associata ai culti demoniaci. E ancora, un cartoccio dal quale sono stati rovesciati dei semi che è forse un'allusione alla parabola evangelica della zizzania, quindi all'azione nefasta del diavolo. Infine, al centro di questa singolarissima natura morta vi è un pentagramma sul quale (oltre alla firma del pittore) leggiamo in alto canone a 3 (quindi un canone a tre voci) e in basso Il diavolo nó burla. Sotto il pentagramma c'è un grosso ragno, verosimilmente una tarantola, insetto cui erano attribuite valenze demoniache. La sequenza di note dello spartito - che potrebbe essere stata ideata dallo stesso Van Laer, musicista dilettante - forma un tritono melodico, elemento compositivo che nelle teorie musicali medievali venne denominato diabolus in musica e assunse una valenza misterica e malefica. La composizione quindi, sorta di colonna sonora della scena, ben si associa alle parole del testo messo in musica che ammoniscono sul fatto che il diavolo non scherza. Ed è proprio il motto musicato che forse sintetizza il senso ultimo del dipinto. Il demonio, incautamente evocato con il rito negromantico, fa infatti capolino sulla scena: sulla destra del quadro entrano nello spazio pittorico gli spaventosi artigli di un demone scheletrico che stanno per ghermire il pittore. Questi, ovviamente terrorizzato, irrompe in un disperato urlo di paura. Contenutisticamente si è colto un nesso tra il dipinto del Van Laer e il dramma teatrale La tragica storia del Dottor Faust, dato alle stampe da Christopher Marlowe sul finire del sedicesimo secolo. In particolare, l'autoritratto del Bamboccio riecheggerebbe la scena finale del dramma, allorché, allo scadere del tempo convenuto, il disperato Faust è raggiunto dal demonio che viene a prendergli l'anima cedutagli anni addietro in cambio della conoscenza. Oltre ad una complessiva affinità tematica con l'opera di Marlowe, si è notata altresì una certa vicinanza della composizione del Van Laer ad alcune illustrazioni secentesche del Faust ed in particolare, ma non solo, per il dettaglio del diavolo che si fa avanti, verso chi l'ha avventatamente evocato, mostrando dei minacciosi artigli. Eppure, al di là dell'orrorifica ambientazione, forse quella del Van Laer è solo una parodia delle terribili scene di negromanzia alla Caroselli. Lo potrebbe far pensare già la scelta di assegnare a sé stesso il ruolo del negromante. Il Bamboccio era infatti noto nelle osterie di Roma per la sua tendenza alla goliardia e alla bisboccia in compagnia dei membri dei Bentvueghels, cioè la combriccola dei pittori nordici residenti in città, rinomata per le sue intemperanze. Proprio nell'ambiente dei Bentvueghels erano correnti declinazioni goliardiche dei temi esoterici, come appare testimoniato da alcune opere dello stesso Pieter van Laer così come di suo fratello Roeland. Di quest'ultimo si conserva a Roma una movimentata scena d'osteria dove sulle pareti della locanda vediamo disegnato lo stesso cuore trafitto che appare nell'autoritratto newyorchese di Pieter. Sempre sullo stesso muro è inciso lo spartito di un canone a tre voci. Vi è poi un disegno del Bamboccio di analoga ambientazione dove sulla parete dell'osteria sono raffigurati la morte e dei demoni con artigli che ricordano quelli che si osservano nell'autoritratto della Leiden Collection. Insomma, la vera chiave di questo dipinto potrebbe essere quella grottesca, mettendo in scena un negromante improvvisato e pasticcione - l'antonomastico apprendista stregone - che si mette comicamente nei guai con la sua imperizia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gassed. ### Introduzione: Gassed è un grande dipinto ad olio completato nel marzo del 1919 da John Singer Sargent. ### Descrizione. L'opera raffigura e descrive le conseguenze di un attacco di gas durante la prima guerra mondiale, con una fila di soldati feriti che camminano verso una stazione di medicazione. Sargent fu incaricato dal British War Memorials Committee di documentare la guerra e visitò il fronte occidentale nel luglio 1918 trascorrendo del tempo con la divisione delle guardie vicino ad Arras e poi con le forze di spedizione americane vicino a Ypres. Il dipinto fu terminato nel marzo del 1919 e votato come dipinto dell'anno dal Royal Academy of Arts nel 1919. Ora è esposto all'Imperial War Museum. È stato esposto negli Stati Uniti nel 1999 per una serie di mostre e retrospettive e dal 2016 al 2018 per mostre commemorative del centenario della prima guerra mondiale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Banchetto di Antonio e Cleopatra. ### Introduzione: Banchetto di Antonio e Cleopatra è un dipinto di Giambattista Tiepolo, che diede alla regina egiziana le fattezze della moglie Maria Cecilia Guardi. ### Descrizione. La scena si inserisce nelle ricorrenti schermaglie tra Antonio e Cleopatra. Più specificatamente, viene qui rappresentato uno dei numerosi banchetti che i due erano soliti offrirsi l'un l'altra. Antonio, pur essendo stupefatto dal lusso da cui è circondato, sfida Cleopatra, sostenendo di poterle offrire la cena più costosa. Per tutta risposta Cleopatra immerge nell'aceto una perla preziosissima e dal costo inestimabile, a riprova della sua ricchezza. Tiepolo decide di rappresentare il momento esatto nel quale Cleopatra getta l'orecchino nella coppa sulla tavola. Di fronte a lei, di spalle, è rappresentato Antonio; fra di loro siede Lucio Munazio Planco, giudice della sfida. L’illusionismo prospettico non è più un mezzo per coinvolgere lo spettatore e renderlo partecipe di una visione, ma è un modo per creare una rappresentazione scenica. I personaggi appaiono attori in una recita, con vestiti che sembrano costumi e sono sovente anacronistici nel contesto. L’arte di Tiepolo celebra l’immaginazione, trasponendo un avvenimento della storia antica in un linguaggio grandioso e teatrale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'indifferente (Watteau). ### Introduzione: L'indifferente è un dipinto di Antoine Watteau, eseguito nel 1717 con la tecnica dell'olio su tela. L'opera è stata messa in relazione con la novella L'indifferente di Marcel Proust. ### Descrizione. Il soggetto ritratto è un giovane uomo con vestiti luccicanti, abbozzante un passo di danza, ma il titolo dell'opera rimane un mistero: potrebbe riferirsi all'atmosfera ambigua emanata da un incantatore che dissimula le sue intenzioni usando gli artifici della commedia umana. Egli indossa un abito di raso blu molto chiaro, calze rosa e scarpe giallo-rosa, un mantello rosso foderato di blu sul braccio destro, un cappello celeste con un fiocco rosa. Sullo sfondo si hanno alcuni alberi, verso sinistra, mentre a destra si vede il sole tramontare. L'ambiguità dell'indifferenza galante era un tema tipico nella Francia del re Luigi XV. Intorno al 1732, quindici anni dopo la creazione del dipinto, la ballerina-coreografa Marie Sallé e la cantante Marie Pélissier, disgustate dalla freddezza degli uomini, avrebbero formato una coppia lesbica: si sa comunque per certo che le due fondarono l'Ordine degli Indifferenti, i cui membri ricevevano un compenso di dieci luigi dopo aver pronunciato un giuramento col quale si impegnavano a reprimere le passioni." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto dell'infanta María Teresa di Spagna. ### Introduzione: Il Ritratto dell'infanta María Teresa di Spagna è un dipinto di Diego Velazquez, realizzato nel biennio 1652-53 ed esposto nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Raffigura la principessa Maria Teresa d'Asburgo, figlia di primo letto di Filippo IV di Spagna, andata poi sposa a Luigi XIV di Francia. All'epoca del ritratto, l'infanta aveva quattordici-quindici anni. Il dipinto è considerato uno dei più riusciti della maturità del pittore spagnolo. ### Descrizione. La figura dell'infanta, autorevole nonostante la giovanissima età, appare fortemente illuminata, in contrasto con lo sfondo scuro. Il colore dell'abito stride con quello dei tendaggi. Elementi notevoli sono i due orologi applicati al vestito dell'infanta e il foulard da lei impugnato nella mano sinistra. L'opera è stata parzialmente tagliata sia nella sua parte inferiore sia in quella superiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Feste veneziane. ### Introduzione: Feste veneziane (Les Fêtes vénitiennes) è un dipinto di Antoine Watteau, realizzato nel 1719 con la tecnica dell'olio su tela. Il titolo deriva dalla copia di un'incisione dovuta a Laurent Cars. ### Descrizione. Il dipinto mostra un trattenimento a tema veneziano, allestito in un giardino privato di nobili francesi. Si tratta di una delle tipiche opere rappresentanti le cosiddette 'feste galanti', di cui Watteau fu il pioniere. Vi è una figura femminile principale, la danzatrice al centro della scena, presumibilmente l'attrice teatrale Christine Charlotte Desmares, amante del duca Filippo d'Orleans, il quale da lei ebbe una figlia illegittima. Il ballerino col copricapo nero di fronte a lei è stato identificato con Nicolas Vleughels, pittore fiammingo amico di Watteau, che divenne in seguito direttore dell'Accademia di Roma (1725-36). Il suo abbigliamento, ispirato alla cultura araba, è tipico di molti comici italiani dell'epoca, che lo utilizzavano nei loro spettacoli. Dietro questa coppia che balla il minuetto, siede sull'erba un nutrito gruppo di astanti, tra cui Watteau stesso riconoscibile nel suonatore di musette de cour, la cornamusa francese. Spicca poi la figura di un cavaliere, nell'atto di corteggiare una signora, mentre altre due dame conversano con un attore. Sulla destra appare una fontana monumentale (abbellita da una statua raffigurante una ninfa, o forse la dea Venere) presso la quale è visibile una coppia a passeggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ratto delle Leucippidi. ### Introduzione: Il Ratto delle Leucippidi è il soggetto di un dipinto di Rubens. ### Descrizione e stile. Avvistate le ragazze, i Dioscuri interrompono di colpo il galoppo forsennato dei loro bellissimi destrieri, che infatti vediamo impennarsi per il brusco arresto, e si avventano sulle due sorelle. Le abbrancano vigorosamente per trascinarle via e nella turbinosa zuffa le vesti di Ilera e Febe cadono giù rivelando due prorompenti nudi femminili. I bracciali d'oro che esse indossano e le loro raffinate acconciature ci ricordano che sono delle principesse. Con gustosa invenzione pittorica due cupidi - già si è detto della funzione simbolica di quello a sinistra - prendono le redini dei cavalli e subentrano nel loro controllo ai Dioscuri che le hanno mollate in tutta fretta. Il groviglio di corpi umani e cavalli, scultoreamente raggruppato, è stato messo in relazione alla Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci, mentre la posizione della Leucippide al centro della tela richiama la Leda di Michelangelo. Potrebbe non essere casuale che la posizione della Leda michelangiolesca, qui ripresa da Rubens, sia quella assunta dalla regina spartana durante il coito con Giove (trasformatosi in cigno). Citazioni di capolavori del Rinascimento italiano, tutti e due perduti, ben noti a Rubens che da entrambi realizzò delle derivazioni (sia pure avvalendosi di copie degli originali). A proposito dei cavalli è stato colto anche un rimando alle celebri sculture romane dei Dioscuri di Montecavallo. Il riferimento potrebbe in effetti apparire una possibile conferma del tema del dipinto, ma in verità Rubens riprese queste antiche statue anche in un progetto grafico (oggi conosciuto solo attraverso una copia) avente certamente ad oggetto il ratto delle Sabine. Anche uno schizzo di Tiziano, che pare sia appartenuto al pittore fiammingo, è verosimilmente tra le fonti del dipinto di Monaco. Così come vi è una più generale assonanza, anche per le gamme cromatiche e gli effetti di luce, con tante opere veneziane di tema mitologico, dello stesso Tiziano o del Veronese, a loro volta occasione per raffigurazioni di nudo muliebre. Nudità femminile di valenza centrale nell'opera che ha esplicite connotazioni erotiche: i corpi opulenti delle ragazze, su cui si concentra la luce diurna che rende la loro pelle lucida come porcellana, sono esibiti nella loro bellezza conturbante per il personale diletto della sconosciuta committenza di questo magnifico dipinto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Tarquinio e Lucrezia (Rubens). ### Introduzione: Tarquinio e Lucrezia è il tema di un dipinto di Rubens. ### Descrizione e stile. Importante precedente per questo dipinto di Rubens è una tela di Tiziano, di identico soggetto, che il pittore di Anversa con ogni probabilità vide in Spagna. Sul piano compositivo infatti vi sono nel quadro seicentesco chiare riprese da questo dipinto: l'ambientazione, la disposizione dei protagonisti, alcuni dettagli figurativi. Tuttavia l'impianto psicologico ne differisce significativamente. In Tiziano, così come in tanti altri esempi rinascimentali raffiguranti lo stesso tema, assistiamo in sostanza ad una descrizione evenemenziale della vicenda di Lucrezia, tratta da fonti storiche quali la Ab Urbe condita di Tito Livio o l'Historia Romana di Dione Cassio. Sesto Tarquinio, spinto più da irritazione ed invidia per le virtù della casta matrona che da bramosia dei sensi, vuole senz'altro possederla carnalmente. A tal fine, entrato nella sua camera da letto, la minaccia di morte - Tiziano ci mostra quindi l'aggressivo stupratore a spada ben sguainata -, poi, con coercizione ancora più efficace, afferma che ucciderà anche il suo servo (la figura che fa capolino attraverso la tenda verde) per dire che li ha puniti avendoli sorpresi in flagrante adulterio nel talamo nuziale, gettando su lei e la sua famiglia il disonore. Lucrezia a questo punto non può far altro che cedere alle voglie dell'uomo per poi ristabilire la sua virtù suicidandosi eroicamente. In buona sostanza l'intento di questi precedenti è quello di raffigurare un exemplum di incorruttibilità muliebre e di stigmatizzare gli abusi della tirannide, anche se non si perde l'occasione favorevole all'inserimento di elementi erotici (la ricorrente nudità di Lucrezia). Rubens sembra avere un altro scopo e forse deriva il suo dipinto non da una fonte storica, ma piuttosto poetica, cioè i Fasti di Ovidio (II, 721-812) dove è tratteggiato il tormento interiore di Tarquinio che dopo aver vista la bellissima Lucrezia è preso da una passione cieca e folle che lo condurrà fino al turpe gesto. Con le parole di Ovidio:. Rubens sceglie quindi un momento dell'azione che precede quello dell'esplicita minaccia inscenato in Tiziano e in tanti altri esempi figurativi sul soggetto. Tarquinio, con una singolare veste all'orientale, che forse simbolizza la sua depravazione, si è introdotto nella lussuosa camera da letto dove qualche elemento antichizzante non nasconde l'ambientazione di gusto veneziano. Egli si illude ancora di sedurre Lucrezia con blandizie e lusinghe e la spada è celata dietro la sua schiena. Lucrezia però rifiuta e in questo preciso istante la passione delusa di Tarquinio lo spinge alla violenza: sembra immediatamente accorgersene il cupido che al centro in volo illumina l'alcova. L'amorino infatti si volge al figlio del re di Roma con espressione sgomenta. Sulla sinistra della tela - hapax nella pur cospicua produzione pittorica sul tema - vi è la personificazione di una Furia. È la mostruosa megera col seno vizzo e cadente che ha nella sinistra una torcia e nella destra un serpente che si aggroviglia intorno al suo braccio. La Furia potrebbe simboleggiare il sentimento che la frustrazione amorosa ha instillato in Tarquinio, suggellando il dramma che sta per compiersi. Tuttavia l'attributo del serpente potrebbe identificarla più specificamente in Tisifone, Erinni che nella mitologia greco-romana aveva il compito di punire i delitti più gravi. La figura potrebbe quindi alludere alla punizione inflitta a Sesto Tarquinio - moralmente responsabile della morte di Lucrezia - con la cacciata da Roma e poi la sua uccisione. La serpe in effetti pare accingersi a mordere costui. Nella composizione sembrano tuttavia scorgersi degli elementi di ambiguità che possono suggerirne anche altri, paralleli, registri di lettura. Nell'indecifrabile sguardo di Lucrezia e nella gestualità delle sue mani si può forse cogliere un'incertezza circa i suoi reali sentimenti e, in particolare, appare possibile chiedersi se col braccio destro, vista l'apparente indecisione del gesto, Lucrezia spinga via Tarquinio oppure se al contrario ella diriga la sua mano verso il ventre di lui. Ambiguità che, in ultima analisi, rimandano alla rilettura della storia di Tarquinio e Lucrezia fatta da sant'Agostino. In un passo della De civitate Dei Agostino adombra infatti la possibilità che Lucrezia, contrariamente alle testimonianze della storiografia romana, abbia ceduto alla seduzione del principe, provandone piacere. Per tale ragione, cioè per la vergogna dell'adulterio e non per onore, ella si sarebbe poi suicidata. In questa chiave la presenza della Furia potrebbe pertanto alludere alla punizione anche di Lucrezia. Avendo messo in scena un dramma delle passioni (del solo Tarquinio o di entrambi i protagonisti?), Rubens dà forte risalto all'elemento sensuale. Lucrezia è bella e raffinata - nell'acconciatura, nei monili - come una Venere e la sua nudità è ampiamente offerta all'osservatore: il pittore si preoccupa di sdraiarla di fianco affinché il suo seno si mostri frontalmente al riguardante. La mano di Tarquinio si protende verso il pube dell'eroina - v'è un reciproco gesto di Lucrezia? - accrescendo ulteriormente la temperatura erotica del quadro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto dell'Armada. ### Introduzione: Il cosiddetto Ritratto dell'Armada (The Armada Portrait) è un dipinto allegorico di artista ignoto, realizzato nel tardo XVI secolo ed eseguito con la tecnica dell'olio su tela. Vi è rappresentata Elisabetta I d'Inghilterra: l'opera celebra la vittoria della sua flotta sull'Invincibile Armada di Filippo II di Spagna, avvenuta nel 1588. Il dipinto è conservato nella Woburn Abbey. Secondo diversi critici il Ritratto dell'Armada è da attribuire al pittore inglese George Gower. Esistono due varianti del dipinto, entrambe meno curate nei particolari e di dimensioni minori: una si trova alla National Portrait Gallery di Londra, l'altra nella Queen's House. Anche per il quadro conservato nella National Portrait Gallery è stato fatto il nome di Gower.. Le tre tele sono state eccezionalmente esposte insieme nel febbraio del 2020 alla Queen's House. ### Descrizione. Si tratta di un'opera notevole, in quanto l'artista ha realizzato un ritratto a grandezza naturale di Elisabetta I inserendola in un contesto allegorico: nonostante la sovrana si trovi in una delle sue residenze, le finestre della stanza si aprono sullo scontro tra le flotte (che avvenne al largo di Gravelines, città portuale della Francia del Nord), mostrandone due diverse fasi. I pittori inglesi in questo periodo si riallacciavano ancora alle illustrazioni dei codici fiamminghi medievali, ignorando invece le nuove tendenze artistiche diffusesi nell'area dell'Europa rimasta cattolica, fondate sull'unità del tempo e dello spazio. La poltrona su cui è seduta Elisabetta, che appare ingioiellata e sfarzosamente abbigliata, può essere vista da due diverse angolazioni, così come i tavoli a sinistra. La regina volta le spalle alla battaglia, con un'aria visibilmente soddisfatta: nello sfondo a sinistra le navi inglesi minacciano la flotta spagnola, mentre a destra l'Invincibile Armada viene sbattuta dalla tempesta contro gli scogli. Elisabetta appoggia la mano destra su un globo, come a ribadire il dominio inglese sui mari di Europa e la sua felice politica espansionistica nel Nuovo Mondo. Nella stanza è presente una sirena scolpita su legno, che la sovrana sembra ignorare: potrebbe essere un'allusione a una personalità femminile sconfitta da Elisabetta, forse la cugina scozzese Maria Stuarda, giustiziata l'anno prima dello scontro navale, sempre nel contesto militare e politico che vedeva l'Europa cattolica contrapposta a quella protestante e anglicana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto del duca d'Antin. ### Introduzione: Il Ritratto del duca d'Antin è un dipinto realizzato tra il 1708 ed il 1719 dal pittore francese Hyacinthe Rigaud che rappresenta il duca Louis Antoine de Pardaillan de Gondrin. ### Storia dell'opera. Il ritratto del duca d'Antin venne dipinto da Hyacinthe Rigaud al fine di commemorare la nomina del soggetto raffigurato a direttore dei Bâtiments du Roi, Académies et Manufactures nonché a protettore dell'Académie Royale nel 1708. Grazie a questa testimonianza dell'autobiografia dell'artista (1716), ed alla relazione dell'Académie Royale, possiamo quindi sapere che l'effigie del duca d'Antin venne commissionata nel 1708 e probabilmente completata attorno al 1719, data nella quale effettivamente l'artista consegnerà la tela all'accademia. Lo spirito generale della composizione, prova che Rigaud fu particolarmente attento ai desideri rappresentativi del suo modello, è solenne in quanto doveva essere posto in un luogo ufficiale per la medesima accademia ». Il pittore ancora una volta si servì della descrizione che del soggetto fece il duca di Saint-Simon:. ### Descrizione dell'opera. Questo grande ritratto, che raffigura il duca in abiti militari, utilizza una posa di successo tipica delle opere di Rigaud, simile a quella maresciallo-duca de Villars del 1704. In quella data, la tela del maresciallo era costata 530 livres. La medesima posa verrà ripresa anche nel 1716 nel ritratto del conte di Hoym ed in quello del principe del Liechtenstein nel 1740. Il soggetto del dipinto è rappresentato con un bastone del comando in una mano, posato su un tavolo accanto al quale si trova un elmo, mentre l'altra mano si posa sul fianco. L'allora marchese (otterrà poi il titolo di duca) è vestito con l'armatura tradizionale e un ampio mantello di ermellino. Porta a tracolla la fascia dell'ordine dello Spirito Santo. La date precisa della consegna dell'opera, non è certa. Se la committenza commissionò il dipinto nel 1708, infatti, sembra che l'artista vi abbia impiegato più tempo a lavorarvi. Alcuni sono gli elementi che portano infatti a pensare che il dipinto sia stato consegnato e poi ritoccato con aggiunte. Innanzitutto già l'incisore Tardieu ne realizzò nel 1720 una copia nella quale non figura logicamente il cordone da cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo che d'Antin ricevette il 7 giugno 1724, pertanto si ha ragione di credere che la copia attuale sia da ritenersi addirittura terminata in maniera definitiva dopo il 1724. In un'altra copia a mezzobusto venduta da Christie’s nel marzo del 2004, solo la testa del duca è conforme al quadro d'origine: il drappeggio del mantello è differente così come l'aspetto dell'armatura. ### Copie dell'opera. Ritratto eseguito da Rigaud, 138 x 103 cm, Reggia di Versailles (sala 85). Dipinto consegnato da Rigaud nel 1719 all'Académie. Al Louvre dal 1824. A Versailles all'epoca di Luigi Filippo (1833). Ritratto, 120 x 91 (con varianti sulla mano destra, bastone da comandante più corto), Reggia di Versailles. Anticamente all'Académie royale de peinture. A Versailles all'epoca di Luigi Filippo; in deposito al museo di Metz. Ritratto, 135 x 104, Reggia di Versailles. Anticamente nella collezione del castello, entrò a Versailles durante la Restaurazione provenendo dal museo del Louvre. Ritratto, 138 x 104, Châteauroux, Musée-hôtel Bertrand. Deposito del museo del Louvre nel 1872. Ritratto, 101 x 129, collezioni del duca d'Uzès. Ritratto, 145 x 114, Isola di Torcello (Venezia), collezione di Nicoletta Piccoli (per eredità di un mercante d'arte); venduto a Vienna, casa d'aste Dorotheum, il 16 ottobre 2007 per 30.000 euro; venduto a Monaco di Baviera, casa d'aste Hampel, 5 dicembre 2008. Ritratto (adattamento del busto con abbigliamento differente), 80 x 65,1, venduto a Londra da Christie’s il 4 marzo 2004; venduto a Londra da Christie’s il 22 aprile 2005. Incisione di Nicolas-Henri Tardieu dalla tela di Rigaud, nel 1720. Incisione di François Chéreau dalla tela di Rigaud, nel 1724. Incisione di Jean Audran del 1716. Incisione di Martin Bernigeroth del 1724, con busto in ovale, 14,3 x 9." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sposalizio della Vergine (El Greco). ### Introduzione: Lo Sposalizio della Vergine è un dipinto del pittore cretese El Greco realizzato circa nel 1613-1614 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Romania a Bucarest in Romania. ### Descrizione. Sullo sfondo di una tenda drappeggiata, si svolge la scena del Sposalizio della Vergine. Maria Vergine indossa un mantello blu avvolto da bagliori. Una piccola faccia inclinata emerge da sotto il mantello. Di fronte a lei c'è San Giuseppe con una tunica verde e un mantello giallo con sfumature ramate. Tra loro si trova un sacerdote vestito di bianco con la dalmatica dorata la quale si trasforma in riflessi d'argento. Sotto la mitra bianca appare una faccia anziana coperta da una folta barba. Il sacerdote tiene le mani degli sposi. Giuseppe tiene le mani a Maria; a disposizione delle mani di Maria è molto caratteristica e spesso usata nei dipinti precedenti. Diversi personaggi si sono riuniti attorno ai personaggi principali. Sono tutti spettrali, le loro vesti trascinano il pavimento di marmo bianco e nero. Hanno facce di piombo, sono sfocate e solo la faccia del vecchio da destra si distingue da loro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Dante con la Divina Commedia. ### Introduzione: Dante con la Divina Commedia (per esteso Dante col libro della Commedia, tre regni e la città di Firenze) è un dipinto a tempera su tela (232x292 cm) di Domenico di Michelino basato su un disegno di Alesso Baldovinetti, datato al 1465 e conservato nel Duomo di Firenze. ### Descrizione. Il dipinto, di forma rettangolare, raffigura il poeta al centro, con una lunga tunica rossa, il chaperon in testa con la corona d'alloro, la Divina Commedia aperta nella mano sinistra e con la destra che indica i mondi ultraterreni raccontati nell'opera, ovvero la fossa dell'Inferno, poi il monte del Purgatorio, e infine i cieli concentrici del Paradiso. A destra, sottodimensionata, una veduta di Firenze, cinta dalle sue mura (si noti la forma originaria delle porte, forse qui Porta San Gallo), in cui si riconoscono il Duomo con la cupola e il campanile, la torre del Bargello e del palazzo dei Priori, il campanile della Badia Fiorentina (ciascuno con le rispettive banderuole), e quello di Santa Maria Novella. Da notare che in questa rappresentazione si vede già la lanterna del Duomo, completata nel 1461, e la palla con la croce dorata, sicuramente già in progetto, ma messa in opera dal Verrocchio solo nel 1468-1472. Dal libro si dipartono raggi d'oro in direzione della città, verso la quale guarda anche Dante, autocelebrando come l'opera diede lustro a tutta Firenze. La lunga iscrizione, già riferita a Coluccio Salutati, fu probabilmente dettata da Bartolomeo Scala:. Traduzione: «Il sapiente Dante, il poeta che cantò il cielo e il mediano e l'infimo tribunale, che tutte le cose illuminò col suo pensiero, è presente in questa pittura, egli di cui spesso la sua Firenze ha sperimentato il paterno consiglio e l'amore. In nulla poté la morte pur così crudele nuocere al poeta che la virtù il carme e l'immagine fanno vivere»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Gradini in marmo che conducono alla Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma. ### Introduzione: Gradini in marmo che conducono alla Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, o Scalinata di marmo che conduce alla Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, chiamato in danese Marmortrappen, som fører op til kirken Santa Maria in Aracoeli i Rom, è un dipinto del pittore danese Christoffer Wilhelm Eckersberg realizzato nel 1814-1816 e conservato al Statens Museum for Kunst di Copenaghen in Danimarca. ### Descrizione. Il dipinto fu realizzato durante il soggiorno di tre anni a Roma di Eckersberg. La basilica di Santa Maria in Aracoeli si trova al Campidoglio. Eckersberg realizzò il dipinto ambientandolo al mattino quando la facciata in mattoni decorati della basilica è ancora all'ombra. Ha scelto una posizione bassa per ottenere linee diagonali e verticali nel dipinto. Il fulcro del dipinto è l'anonimo insediamento medievale lungo la rampa le cui pareti sono ricoperte di intonaco fiammeggiante e alterato dagli agenti atmosferici. Questi edifici furono demoliti nel XIX secolo quando fu eretto il Vittoriano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Vista attraverso tre archi del terzo piano del Colosseo. ### Introduzione: Vista attraverso tre archi del terzo piano del Colosseo, in danese Udsigt gennem tre af de nordvestlige buer i Colosseums tredje stokværk, è un dipinto del pittore danese Christoffer Wilhelm Eckersberg realizzato nel 1815 e conservato al Statens Museum for Kunst di Copenaghen in Danimarca. ### Descrizione. I tre archi sono mostrati con grande attenzione ai dettagli; il declino verso il quale l'anfiteatro era caduto in preda è chiaramente visibile. Anche lo sfondo è dipinto con grande precisione. Tuttavia, la vista è una costruzione del pittore, non può essere vista da un punto dal Colosseo. Ha riunito i panorami più belli che il Colosseo aveva da offrire in un dipinto, con gli archi che fungevano da cornice. Potrebbe aver preso in prestito questo motivo dal suo studio di maestri del Rinascimento come Raffaello. Nel 1828 il pittore descrive in un catalogo ciò che può essere visto attraverso gli archi: a sinistra resti del Foro Romano, la Basilica di Santa Maria in Aracoeli in lontananza, nel mezzo la Torre delle Milizie ai piedi del Quirinale, a destra la Basilica di San Pietro in Vincoli." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giaele uccide Sisara. ### Introduzione: Giaele uccide Sisara è un dipinto di Gregorio Lazzarini, realizzato con la tecnica dell'olio su tela. Fa parte di una collezione privata. ### Descrizione. Il quadro riproduce l'episodio biblico, narrato nel Libro dei Giudici, in cui il giovane Sisara, condottiero al servizio del re dei Cananei, viene ucciso a tradimento nel sonno da Giaele, la donna che lo aveva ospitato presso di sé dopo la sconfitta ad opera dell'esercito degli Ebrei guidato da Barac. Nella tela di Lazzarini, Giaele non ha i tratti di un'eroina ispirata da Dio (come invece si vede bene nel dipinto Giaele e Sisara di Artemisia Gentileschi), ma appare piuttosto come bestiale assassina, torva nello sguardo mentre si appresta a conficcare il piolo nel cranio della vittima ignara; al contrario Sisara presenta tratti di indubbia bellezza, come se alludessero in qualche modo a un suo animo nobile, evidenziati dunque in modo da suscitare pietà nello spettatore. Ciò si riscontra anche in dipinti sullo stesso soggetto realizzati sempre tra i secoli XVII e XVIII da altri maestri, che probabilmente tengono conto della notazione biblica, contenuta nel cosiddetto Cantico di Debora, testimoniante il grande attaccamento che il condottiero nemico degli Ebrei dimostrava verso la propria anziana madre. Molto forte risulta il contrasto tra la veste variopinta di Giaele e il fondo da cui tutta la sua figura si staglia; un fondo oscuro, benché sulla sinistra sia visibile una brocca appoggiata su un mobile di piccole dimensioni. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cristo benedicente (Giovanni Bellini Fort Worth). ### Introduzione: Cristo benedicente è un dipinto del pittore veneziano Giovanni Bellini realizzato circa nel 1500 e conservato al Kimbell Art Museum di Fort Worth negli Stati Uniti d'America. ### Descrizione. La benedizione di Cristo è una figura dell'iconografia cristiana tradizionale: Gesù, dalla parte anteriore, nel piede o nel busto, alza la mano destra con due dita alzate, in segno di benedizione per i protagonisti presenti o più in generale nel mondo. Cristo è rappresentato nel busto, dalla parte anteriore, con la testa diritta; è semplicemente vestito con una cintura di lino bianco attorno alla schiena e copre la spalla destra; le sue ferite sono visibili ma chiuse, una nel palmo della mano destra sollevata, due dita erette in segno di benedizione; solo un'altra delle sue ferite è visibile, quella sul fianco destro; i raggi emanano dalla sua testa in alto e ai lati ma senza la forma di un'aureola. Con la mano sinistra, Cristo porta un palo rosso eretto. Alle sue spalle, a destra del dipinto, due conigli, uno bianco, uno rosso, tra la sua mano sollevata e la sua spalla destra, si alza un albero a cui si appoggia un uccello su uno dei suoi rami secchi. Un paesaggio occupa lo sfondo della composizione, rivelando colline ed edifici a destra e a sinistra con un campanile molto alto e sottile a destra. In un pascolo, a sinistra, un pastore raccoglie il suo gregge. Su un sentiero puoi indovinare sulla destra, tre personaggi, uno giallo, rosso e uno bianco, tornano dalla chiesa. Il cielo, che trasporta le nuvole, va dal dorato all'orizzonte, al blu chiaro in alto. ### Stile. L'asta della bandiera rossa è un segno del suo martirio, dopo aver trafitto il fianco destro, poi è diventata l'asta della bandiera che porta il suo stendardo bianco con una croce rossa. I conigli sono simboli di rinascita, il pastore, quello di Cristo in 'Buon Pastore' (Giovanni, 10:14).Le ombre indicano la realtà della sua risurrezione. Le tre piccole figure sono quelle delle tre Marie, dopo aver accompagnato Cristo nella sua tomba. L'albero appassito e l'uccello solitario a sinistra del pannello rappresentano l'Antica Alleanza, dalla quale crescerà la Nuova Alleanza. Il campanile in lontananza trasmette il messaggio che la salvezza può essere trovata attraverso Cristo e la Chiesa. Un altro dei dipinti del maestro, più vecchio, dello stesso tema della benedizione di Cristo, è conservato al Museo del Louvre di Parigi con un'altra fattura artistica: Cristo non mostra un volto radioso, ma triste, la sua testa leggermente abbassata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Declaration of Independence. ### Introduzione: Declaration of Independence è un noto dipinto di John Trumbull del 1819, che ritrae la presentazione al Congresso della dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America e si trova nella sala rotonda del Palazzo del Campidoglio a Washington D.C. ### Descrizione. Il dipinto è basato su una versione precedente e ridotta, attualmente esposta a New Haven, nel Connecticut, e dopo che l'autore aveva già fatto l'esperienza di visitare la sala dove ebbe luogo il Congresso nella Independence Hall a Filadelfia e di ritrarre alcuni dei personaggi lì presenti. Viene spesso erroneamente interpretato come il momento della firma della dichiarazione d'indipendenza, quando, in realtà, rappresenta il momento della consegna del documento e in cui, tra l'altro, non erano presenti tutte queste personalità. Sono presenti in totale 47 figure, di cui 42 facenti parte dei 56 firmatari, mentre le altre 5 non si trovavano lì in quell'occasione. Affascinato dall'idea di John Trumbull di raffigurare eventi della storia americana, Thomas Jefferson invitò l'artista dove stava lui a Parigi. Lì Trumbull scrisse: 'I began the composition of the Declaration of Independence, with the assistance of [Jefferson’s] information and advice' (Ho iniziato la composizione della Dichiarazione di Indipendenza, con l'assistenza delle informazioni e dei consigli di [Jefferson]). Consapevole di creare una testimonianza per le generazioni future, l'artista raffigura l'intero comitato (John Adams, Roger Sherman, Robert R. Livingston, Thomas Jefferson e Benjamin Franklin) nel presentare il documento a John Hancock, piuttosto che Jefferson da solo, come effettivamente avvenne. Trumbull consultò Adams e Jefferson su chi raffigurare nella scena e fu incitato a raffigurare anche personaggi non presenti, che non avevano firmato, o che erano contrari, perché comunque con il merito di aver contribuito alla Rivoluzione Americana. Il pittore lavorò su questo quadro per oltre trent'anni, sperando di arrivare a includere tutte le 56 figure, ma senza riuscire a ottenerne tutte le effigi. Dei 47 personaggi presenti, ne sono stati raffigurati ancora in vita 36, mentre i restanti sono stati presi da altri ritratti o da parenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono (Antonio da Negroponte). ### Introduzione: La Madonna col Bambino in trono, o Madonna in trono col Bambino sullo sfondo di fiori e frutti, è un dipinto del pittore veneziano Antonio da Negroponte realizzato circa nel 1455 e conservato nella Chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia. ### Descrizione. La Madonna col Bambino in trono si trova nella chiesa veneziana di San Francesco della Vigna nel transetto destro. È l'unica opera sopravvissuta di Antonio da Negroponte. Porta la firma 'Frater Antonius de Negropon Pinxit'. Il termine 'frater' significa che l'autore del dipinto era un religioso. Il dipinto raffigura la Madre di Dio seduta sul trono, con il Bambino in ginocchio, con putti ai lati e in alto, a sostegno del vestito. Il dipinto è coronato da ghirlande di fiori e foglie. Il dipinto è un'opera del quattrocento, il che significa il passaggio dalla fase tardogotica al primo Rinascimento. Sebbene sia stato dipinto a metà del 15 ° secolo, è eccentricamente gotico, con l'abito riccamente dipinto della Vergine Maria, con inserti di carta dipinta, diverse strane figure e architettura classica che ricorda un arazzo. Le ghirlande floreali ad arco che formano la cornice della Madre e del Bambino mostrano somiglianza con la Pala di San Zeno di Andrea Mantegna e con i dipinti della scuola di Francesco Squarcione di Padova. La delicata spontaneità dei dettagli vegetali e animali ricorda il gusto gotico del simbolismo: la ghirlanda è un simbolo di fertilità, il giardino recintato evoca la Vergine e il suo parto, rose e garofani incarnano l'amore e gli uccelli, la liberazione dell'anima. L'immagine diventa un sermone visivo sul potere salvifico del sacrificio di Cristo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Combattimento di Rinaldo e Gradasso. ### Introduzione: Combattimento di Rinaldo e Gradasso o Combattimento di Gradasso e Rinaldo è un dipinto eseguito con la tecnica dell'olio su tela da Massimo d'Azeglio nel 1839. L'opera, che fa parte di una collezione privata, misura 102 × 130 cm. ### Descrizione. Rappresenta il duello tra il paladino cristiano Rinaldo e il re saraceno Gradasso, narrato nel Canto XXXI dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. L'artista non colloca lo scontro in primo piano: le due figure si stagliano piccolissime su uno sperone di roccia, in un paesaggio brullo e desolato, con Gradasso facilmente riconoscibile per via del turbante proprio dei capi saraceni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro (Peterzano). ### Introduzione: Angelica e Medoro è un dipinto del pittore Simone Peterzano, eseguito con la tecnica dell'olio su tela. Fa parte della collezione privata della Galerie Canesso di Parigi. ### Descrizione e stile. L'opera si basa sul canto XIX dell'Orlando furioso, dove Angelica, figlia di Galafrone re del Catai, la principale figura femminile del poema, incontra per la prima volta il giovanissimo guerriero saraceno Medoro, rimasto ferito. La fanciulla gli presta i soccorsi e tra i due nascerà l'amore. Nel dipinto si vedono i cadaveri di Cloridano, commilitone e migliore amico di Medoro, e di Dardinello, il signore di entrambi; verranno seppelliti da Angelica e dal pastore che appare vicino a lei. Medoro è raffigurato seduto a terra sopra un manto dorato, con l'espressione alquanto sofferente, la testa rovesciata indietro, e la bocca semiaperta. Egli si appoggia sulle gambe di Angelica che volge a lui lo sguardo in una situazione già d'intimità. Il pastore, posto sul lato destro, con le sue robuste braccia afferra il cadavere di Cloridano; egli è in ombra, quasi a non volere disturbare l'intimità dei due soggetti protagonisti. Sul lato sinistro vi è in lontananza, in un paesaggio montano, il nuovo giorno che sorge. Tutta la scena si svolge nel sottobosco, molto frondoso e in ombra. L'artista ha scelto la raffigurazione piramidale che riprende l'opera Venere e Cupido con due satiri. La vicinanza tra le due tele indicherebbe il periodo di massima capacità di produzione pittorica di Peterzano. Forse la tela di Brera è stata realizzata per prima, quando l'artista era ancora a Venezia, mentre Angelica e Medoro nel periodo milanese, ma entrambe indicano una importante varietà di riferimenti figurativi, soprattutto veneziani in Venere, Cupido e due satiri laddove Angelica e Medoro riprende, secondo il critico Paolo Plebani, la tendenza a ' tradurre il sensuale e caldo colorismo veneto in cromia squillanti e metalliche, caratteri che contraddistinguono in maniera crescente la produzione matura dell'artista a Milano'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Pietro (Monastero di Santa Caterina in Egitto). ### Introduzione: San Pietro è un'icona encaustica realizzata nel VI secolo e conservata nel monastero di Santa Caterina in Egitto. ### Descrizione. Le caratteristiche del dipinto riflettono la forma tradizionale di rappresentazione dell'apostolo Pietro con fronte bassa, capelli folti e corti e barba corta. Nonostante l'apparente vista frontale della testa, c'è un leggero giro del corpo. Tiene le chiavi nella mano destra e nel lungo la croce a sinistra. Nella modellatura del viso e degli occhi si distinguono le origini dell'arte ellenistica e allo stesso tempo le tendenze astratte che indicano la spiritualità della forma. Nella parte superiore ci sono tre medaglie che comprendono nella parte centrale Gesù, la Madonna a destra e un giovane innocente, forse Mosè o Giovanni evangelista a sinistra. Lo sfondo dell'immagine copre una parete curva in un arco." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Presentazione al Tempio (Lochner Lisbona). ### Introduzione: La Presentazione al Tempio è un dipinto del pittore tedesco Stephan Lochner realizzato nel 1447 e conservato nel Museo Calouste Gulbenkian a Lisbona in Portogallo. ### Descrizione. Il dipinto è in stile gotico internazionale. È piuttosto statico e scultoreo, con qualsiasi azione limitata ai personaggi principali posizionati al centro del pannello. La scena è ambientata in un edificio simile ad un'abside a cupola, poiché una pala d'altare è al centro della scena, presumibilmente è una chiesa. La Vergine si trova a sinistra, alla sua destra è Anna la profetessa e dietro di lei, solo parzialmente visibile è San Giuseppe, che regge le colombe sacrificali. Simeone è vestito di verde e sembra piuttosto regale, sebbene sembri piangere, forse perché conosce la tragedia che attende a Cristo nella vita futura. Tiene in braccio Gesù Cristo, la vetrata dietro di loro mostra una rappresentazione di Mosè il quale tiene in mano le Tavole di Pietra. La versione successiva è più ampia, contiene molti più personaggi e approfondisce le fasi successive della storia biblica. La riflessologia indica che è stata intrapresa pochissima preparazione preliminare prima dell'applicazione della vernice finale. Il pannello è in ottime condizioni e ha subito solo lievi perdite di vernice. La pittura esterna è meno ben conservata, con graffi e perdite di vernice su passaggi importanti. È dipinto su un'unica tavola di quercia, con venatura verticale. Sebbene il dipinto sia piuttosto piatto, la prospettiva viene raggiunta attraverso la sottile caduta di luce che crea distanza tra la parete posteriore e l'arco di inquadratura. Altri metodi di rappresentazione della recessione includono le dimensioni relative delle piastrelle del pavimento e la sovrapposizione di figure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Matteo e l'angelo (Rembrandt). ### Introduzione: San Matteo e l'angelo è un dipinto del pittore olandese Rembrandt realizzato nel 1661 e conservato al Louvre-Lens a Lens in Francia. ### Descrizione. Il dipinto mostra l'evangelista Matteo mentre scrive il suo Vangelo. Matteo tiene nella mano destra una penna e con la sinistra si tocca la lunga barba. Il viso sembra pensieroso, gli occhi diretti da qualche parte lontano come se cercassero le parole giuste per l'ispirazione. Di fronte a lui, invece di una pergamena, c'è un libro con singole pagine visibili, 'una magistrale mostra delle capacità pittoriche di Rembrandt'. Alla sua destra c'è un angelo che gli racconta o ricorda la storia di Gesù, a cui il santo ha assistito in gioventù. La mano dell'angelo sulla spalla di Matteo indica un rapporto confidenziale tra i due personaggi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: San Pietro penitente (Ribera Città del Messico). ### Introduzione: San Pietro penitente è un dipinto del pittore spagnolo Jusepe de Ribera realizzato circa nel 1630-1640 e conservato nel Museo Soumaya a Città del Messico. ### Descrizione. Il dipinto raffigura San Pietro col profilo di un uomo anziano sullo sfondo scuro, con abiti colorati più luminosi, le mani giunte e serrate in un gesto di pentimento o orazione, mentre lo sguardo è diretto verso il cielo in un gesto profondo di religiosità. ### Stile. L'oscurità del dipinto lo rende parte dello stile tenebrista sviluppato all'interno del barocco, che Ribera ereditò dalle sue influenze da Francisco Ribalta, in particolare da Caravaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Una domestica per la cena in Emmaus. ### Introduzione: Una domestica per la cena in Emmaus è un dipinto di Diego Velázquez del 1618-1620 esposto presso la Galleria nazionale d'Irlanda a Dublino. ### Descrizione. Il quadro è stato elaborato in modo simile al Cristo in casa di Marta e Maria dello stesso pittore. In primo piano scorgiamo il tavolo di lavoro di una cucina in cui una domestica è assorta nei suoi pensieri ed è tutta rivolta verso la vita spirituale, come se anche la persona più umile della scala sociale potesse percepire qualcosa che sta nella profondità della sua anima. Ha forse sentito una parola di salvezza che proviene, attraverso una finestra passavivande, dalla sala dell'osteria dove stanno cenando tre personaggi, in cui riconosciamo la Cena in Emmaus. Si tratta di una scena di genere in cui ciò che conta sono gli oggetti, in un ribaltamento di prospettiva: la scena sacra in secondo piano mentre la vita attiva e quotidiana è in primissimo piano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Nostra Signora di Łukawiec. ### Introduzione: Nostra Signora di Łukawiec (in polacco Matka Boża Łukawiecka), in precedenza Nostra Signora di Tartaków (in polacco: Matka Boża Tartakowska), nota anche come Nostra Signora Piena di Grazie (in polacco: Matka Boża Łaskawa) è un'icona cattolica romana della Beata Vergine Maria situata nella Chiesa di Santa Maria Regina della Polonia a Łukawiec, località del comune di Wielkie Oczy, nel voivodato della Precarpazia, in Polonia. ### Descrizione dell'immagine. Il dipinto mostra la Madre di Dio in piedi con un piede sulla mezzaluna. Maria è vestita con un lungo abito terra-terra, coperto da un mantello blu scuro. I suoi capelli sono sciolti, raggiungendo le spalle e la testa è girata a destra, leggermente inclinata verso il basso. Ha gli occhi leggermente chiusi e il suo viso è concentrato e gentile. Le mani sono piegate per la preghiera. Nella parte inferiore del dipinto, sotto i piedi della Madre di Dio, puoi vedere il drago alato, che sta morendo, e accanto alla mela stesa a terra. Sopra la figura della Madre di Dio fa galleggiare Dio Padre con la barba grigia, vestito con abiti, allargando le mani su Maria, proteggendo Lei e tutta la Terra. Sulla destra e sulla sinistra si possono vedere simboli mariani come gigli tra le spine, Specchio della giustizia, Albero della vita sul lato sinistro e Porta blu, Cespuglio infuocato e la Torre di Davide sulla destra. Le nuvole sono visibili nell'immagine. I colori della parte superiore sono luminosi, mentre il fondo, dove è visibile il drago, i colori sono scuri, mostrando il contrasto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Icona Madre di Dio della Passione. ### Introduzione: L'Icona Madre di Dio della Passione è un dipinto tempera su tavola di autore ignoto risalente al XV secolo, conservato come pala d'altare nella chiesa di San Bartolomeo di Olera, frazione di Alzano Lombardo. Il dipinto è collegabile alla scuola del cretese Andrea Rizo da Candia. ### Descrizione. La tavola si presenta in buone condizioni ed è ricca di simbologia. La tavola è stata inizialmente ricoperta di una patina d'oro su cui l'artista ha lavorato con il bulino per incidere le aureole. Il dorato raffigura la luce di Dio. Un ulteriore trama venne posta sulla veste del Gesù Bambino. La tavola è stata sicuramente ridotta nella parte inferiore e superiore probabilmente per poterla adattare alla collocazione. Sulla parte superiore, agli angoli del dipinto, sono rappresentati l'arcangelo Gabriele con il vaso di aceto, la spugna e la lancia. Indossa gli abiti rossi con mantello blu tipici della raffigurazione di Cristo, e quello Michele con la croce. Entrambi si presentano con le mani coperte in segno di adorazione di fronte al manifestarsi della divinità (teofania). L'atteggiamento sta a testimoniare il riconoscere nel Bambino, Dio fatto uomo attraverso i simboli della passione e della resurrezione. Nella lettura dei colori della tavola è possibile leggere il messaggio evangelico. Il Bambino riporta l'iconografia del martirio nella simbologia del sandalo che ha perso rappresentante il timore del martirio, ma la cintura che porta alla vita di colore rosso, unico elemento rosso del dipinto, rappresenta la sua forza divina. La tunica indossata dal Bambino con pieghe e ricami, ha un riferimento alla morte, al drappo funerario, raffigurazione presente nel XIII e XIV secolo nella cultura paleologa. La Vergine indossa un manto rosso porpora, segno del suo essere persona divina, sopra un abito blu per ricordare la sua condizione umana, i colori che sono quelli del Figlio. I ricami sulla veste dono dorati, e disegnano tre stelle che sono un antico simbolo dell'arte siriana e voglio rappresentare la sua verginità. La tavola presenta anche alcune iscrizioni che sia negli angli superiori che sul nimbo del Bambino. Tutti i particolari artistici di quest'opera sono quindi riconducibili a Andrea Rizzo di scuola cretese, anche se medesime caratteristiche sono presenti in opere precedenti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La peste (Böcklin). ### Introduzione: La peste è un dipinto a tempera eseguito da Arnold Böcklin nel 1898. Si trova al Museo d'arte di Basilea. ### Descrizione. È uno dei più noti esempi dell'ossessione dell'artista per la morte, qui rappresentata come uno scheletro femminile che cavalca una creatura alata simile a un pipistrello, in volo su una città medievale dove si vedono cadaveri e persone in fuga. Il riferimento storico è la pandemia della Peste nera che flagellò l'Europa nel XIV secolo. Il colore predominante è il verde pallido - che nell'arte è spesso associato al concetto di decomposizione - seguito dal nero e dal marrone opaco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il gioco delle Naiadi. ### Introduzione: Il gioco delle Naiadi è un dipinto eseguito dal pittore svizzero Arnold Böcklin con la tecnica dell'olio su tela. Si trova al Museo d'arte di Basilea. ### Descrizione. Nell'opera è raffigurato un gruppo di gioconde Naiadi, riunite presso uno scoglio violentemente schiaffeggiato dai flutti del mare. In quanto ninfe dei fiumi, queste creature appaiono eccitate per l'impetuosità di acque cui esse non appartengono; l'artista le rappresenta mentre si cimentano in ardite acrobazie, pervase come sono da una sensazione di beatitudine. Insieme ad esse appaiono piccoli tritoni, che sembrano ugualmente provare il senso di piacevole vertigine dato dal mare in burrasca." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Predica di san Giovanni Battista (Diogo de Contreiras). ### Introduzione: La Predica di san Giovanni Battista è un dipinto del pittore portoghese Diogo de Contreiras realizzato circa nel 1554 e conservato nel Museo nazionale d'arte antica a Lisbona in Portogallo. ### Descrizione. Il dipinto raffigura San Giovanni Battista che predica in campagna a un gruppo di persone, con almeno altri tre gruppi di persone disposte in altre parti del dipinto. San Giovanni Battista occupa il centro del dipinto. Incorniciato da un'enorme roccia che dà l'idea di una grotta (dolmen?). Predica a un gruppo di seguaci seduti, con donne a sinistra con bambini e uomini a destra. Mentre alcune donne ascoltano il sermone, altre si divertono con i loro figli e anche gli uomini mantengono atteggiamenti vari, vedendo gruppi di persone sullo sfondo. San Giovanni Battista emerge dall'ellisse formata dal gruppo che lo ascolta ai suoi piedi, elevando il suo corpo verticale formato dalle gambe dell'uomo e della donna in primo piano. Si appoggia sul ginocchio coperto di tunica su un libro su cui poggia un braccio e l'agnello alato che simboleggia Cristo. Le figure sono state trattate con volumetria, formando le pieghe delle vesti in forme ellittiche e circolari rivelando l'importanza data dall'autore al dipinto. Il Battista con i rispettivi attributi, l'agnello e il libro, predica a un gruppo di persone sedute sul pavimento. Sullo sfondo, sul lato sinistro, è possibile vedere una folla sul fiume Giordano e, sul lato opposto, un gruppo di sacerdoti ebrei. La linea ondulata del dipinto e la tavolozza dei colori mostrano già l'influenza del manierismo italiano, allontanando il lavoro dagli schemi rinascimentali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Visione fantastica. ### Introduzione: Visione fantastica è un dipinto a olio su muro, trasportato poi su tela, di Francisco Goya. Si tratta della più enigmatica delle sue Pitture nere, le quali originariamente decoravano le pareti della Quinta del Sordo, la casa di Madrid dove l'artista si ritirò per alcuni anni. Conservata al Prado di Madrid, l'opera fu eseguita dal 1819 al 1823. ### Descrizione. A sinistra appaiono due figure, una maschile e una femminile, sospese in volo su un paesaggio dominato da una grande montagna. I due guardano in direzioni diverse, con espressione spaventata: la donna si copre in parte il volto con la propria veste. In primo piano sulla destra, invece, una fila di soldati francesi punta i fucili contro un folto gruppo di uomini che ignari viaggiano con cavalli e carri: questi ultimi potrebbero essere dunque spagnoli fuggiti dalle loro terre durante il conflitto con la Francia, un tema già affrontato da Goya nella serie di incisioni I disastri della guerra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Apollo e Marsia (Ribera Napoli). ### Introduzione: L'Apollo e Marsia è un dipinto olio su tela (182×232 cm) di Jusepe de Ribera del 1637 conservato nel Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.Intriso dei modi appresi dal Caravaggio, il dipinto rappresenta uno dei momenti più alti raggiunti dal pittore in questione e, più in generale, della pittura napoletana del Seicento. Sempre al 1637 risale un'altra versione del dipinto, sempre di Ribera, oggi al Museo di Belle Arti di Bruxelles. ### Descrizione e stile. Il soggetto trattato nel dipinto si rifà ai versi epici di Ovidio ne Le Metamorfosi, immortalando il momento in cui Apollo è in procinto di attuare il supplizio (lo scuoiamento) nei confronti di Marsia, quest'ultimo sdraiato in terra con i piedi/zampe legati a un albero. Secondo la leggenda infatti, la dea Atena, che aveva inventato lo strumento del flauto, mentre suonava il medesimo venne derisa da Eros per via delle smorfie buffe (rossore in viso e guance gonfie) che faceva il suo volto nel mentre suonava lo strumento. Così la dea, infastidita da ciò, lasciò cadere il flauto sulla Terra. Successivamente questo fu raccolto da Marsia, un satiro (essere mezzo uomo e mezzo capra) che viveva a guardia di un piccolo fiume affluente del Meandro, in Anatolia, e cominciò a suonare lo strumento e ad esercitarsi finché non divenne tanto bravo da ritenersi addirittura più capace di Apollo, dio della musica. Apollo sfidò così Marsia in una gara di musica, dove, il primo avrebbe suonato la lira mentre il secondo, per l'appunto, il flauto. Se inizialmente la sfida si poté ritenere in pareggio, alla fine Apollo riuscì comunque a vincere grazie alla sua astuzia; infatti propose al satiro di suonare gli strumenti al contrario e, mentre la lira emise comunque melodie armoniose, il flauto non fece alcun suono. A questo punto il mito si conclude con la punizione inflitta a Marsia che, infatti, fu legato a un albero e scorticato vivo da Apollo. Il dipinto di Ribera, firmato e datato sul grande sasso in basso a destra, testimonia la piena maturità acquisita dal pittore spagnolo, dove, accanto al realismo crudo e immediato della composizione scenografica, frutto essenzialmente dei modi caravaggeschi, affianca lo stile tenebrista tipico del periodo pittorico napoletano del Seicento, il quale è caratterizzato dall'accentuazione dei caratteri drammatici e violenti dei personaggi. Marsia è ritratto con lo sguardo rivolto all'esterno verso lo spettatore, che a questo punto assume una veste di 'testimone' del supplizio, mentre Apollo apre una profonda ferita sulle zampe caprine del satiro senza lasciar trapelare alcun sentimento in volto, forse solo un sottile ghigno. Infine, mentre ai due estremi della diagonale su cui è costruita la scena troviamo i due strumenti musicali che rievocano la causa di tanta violenza, la lira da braccio e il flauto a sette canne, nell'angolo destro del dipinto sono raffigurati tre satiri che assistono straziati alla morte del loro compagno, dalle cui lacrime nascerà proprio il fiume che prenderà il nome di Marsia.Di particolare pregio è l'uso dei colori, che assume il punto più elevato nella mantella di Apollo, nel cielo sullo sfondo e nel corpo del satiro, dal cui volto inoltre, straziato e urlante, con la pelle corrugata, si può notare anche il notevole dettaglio dei denti turpi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Apollo e Marsia (Luca Giordano Napoli). ### Introduzione: L'Apollo e Marsia è un dipinto olio su tela (205×259 cm) di Luca Giordano del 1659-1660 conservato nel museo nazionale di Capodimonte di Napoli.Il dipinto, uno dei più felici esempi di pittura del Seicento napoletano, è esposto nel museo napoletano accanto all'Apollo e Marsia eseguito da Jusepe de Ribera nel 1637 e di cui ne ha costituito il prototipo.Nel corso della sua vita il pittore napoletano ripeterà più volte la scena dell'Apollo e Marsia, variando talune volte la composizione scenografica; la versione di Capodimonte fu invece replicata circa un anno dopo con un'altra analoga, di formato leggermente ridotto, oggi in collezione privata. ### Descrizione e stile. Il dipinto si rifà ai versi epici di Ovidio ne Le Metamorfosi, immortalando il momento in cui Apollo è in procinto di attuare il supplizio (lo scuoiamento) nei confronti di Marsia, quest'ultimo sdraiato in terra con i piedi/zampe legati a un albero. Secondo la leggenda infatti, la dea Atena, che aveva inventato lo strumento del flauto, mentre suonava il medesimo venne derisa da Eros per via delle smorfie buffe (rossore in viso e guance gonfie) che faceva il suo volto nel mentre suonava lo strumento. Così la dea, infastidita da ciò, lasciò cadere il flauto sulla Terra. Successivamente questo fu raccolto da Marsia, un satiro (essere mezzo uomo e mezzo capra) che viveva a guardia di un piccolo fiume affluente del Meandro, in Anatolia, e cominciò a suonare lo strumento e ad esercitarsi finché non divenne tanto bravo da ritenersi addirittura più capace di Apollo, dio della musica. Apollo sfidò così Marsia in una gara di musica, dove, il primo avrebbe suonato la lira mentre il secondo, per l'appunto, il flauto. Se inizialmente la sfida si poté ritenere in pareggio, alla fine Apollo riuscì comunque a vincere grazie alla sua astuzia; infatti propose al satiro di suonare gli strumenti al contrario e, mentre la lira emise comunque melodie armoniose, il flauto non fece alcun suono. A questo punto il mito si conclude con la punizione inflitta a Marsia che, infatti, fu legato a un albero e scorticato vivo da Apollo.La tela di Giordano è concepita per essere un vero e proprio elogio della pittura del maestro de Ribera, seppur la sua raffigurazione della scena appare espressa su tonalità più scure e con pennellate più rapide e sfumate, apprese queste ultime durante la sua esperienza a Roma e Venezia, rispetto alla versione riberesca. Evidenti analogie con la tela del maestro spagnolo sono invece riscontrabili oltre che nella struttura generale della composizione, costruita sulla diagonale dell'albero, seppur speculare rispetto alla versione di Ribera, anche nei più piccoli dettagli, quali: il volto straziato di Marsia, la disperazione dei satiri sullo sfondo della scena, gli strumenti musicali oggetto della contesa posti sui vertici della diagonale, la scelta di rappresentare il supplizio nella sua fase iniziatica, il colore glicine della mantella di Apollo, ed infine lo stesso dio che, posto in primo piano, si appresta a scorticare il satiro partendo dalle sue zampe legate all'albero." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo crocifisso (Murillo Prado 1675). ### Introduzione: Cristo crocifisso è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1675 e conservato nel Museo del Prado a Madrid in Spagna. ### Descrizione. Il dipinto ha per soggetto Cristo in croce che, vicino al ceppo a sinistra, è presente un teschio. In lontananza verso il basso a destra si intravedono, con pochissima luce, degli edifici. La luce è presente nel corpo di Cristo, leggermente in alto a sinistra e all'altezza vicino ai piedi fra le montagne o nuvole, mentre il resto dello sfondo è decisamente scuro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Cristo crocifisso (Murillo Timken Museum of Art). ### Introduzione: Cristo crocifisso è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1660-1670 e conservato nel Timken Museum of Art a San Diego negli Stati Uniti d'America. ### Descrizione. Il dipinto ha per soggetto la Gesù in croce. La testa è rivolta verso il cielo. Alla base del ceppo della croce ci sono un osso e un teschio. In basso, in profondità, si intravedono appena, avvolti da nuvole, i contorni degli edifici di Gerusalemme. La luce è presente nel corpo di Cristo, un po' meno nella zona del teschio e in alto a sinistra, mentre il resto dello sfondo è decisamente scuro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Visione di san Tommaso d'Aquino. ### Introduzione: La Visione di san Tommaso d'Aquino è il soggetto di un dipinto di Santi di Tito. L'evento rappresentato è la visione avuta da Tommaso d'Aquino a Napoli nel 1273. Il santo in preghiera al cospetto di un dipinto raffigurante la Crocifissione, posto all'interno della chiesa di San Domenico Maggiore, ottenne direttamente dal Signore, che gli parlò, conferma della correttezza dottrinale dei suoi scritti teologici. ### Descrizione e stile. Nella tavola di San Marco Santi di Tito, con una radicale innovazione rispetto ai precedenti sul tema, inscena l'accadimento attraverso il miracoloso prender di vita della (illusionistica) raffigurazione pittorica adorata dal santo, che diventa sotto i suoi occhi una sorta di sacra rappresentazione teatrale della Passione. Il Crocifisso si protende al di fuori della pala d'altare (di cui si vede la cornice), i dolenti – Maria e san Giovanni – e la Maddalena, non più figure dipinte ma personaggi 'reali', sono addirittura collocati sulle scale poste al di sotto del quadro immaginario. Partecipa all'evento anche santa Caterina d'Alessandria (a sinistra), lussuosamente abbigliata e acconciata secondo la moda della Firenze del tempo. San Tommaso, in diretto contatto visivo con la Vergine Maria, porge devotamente i suoi scritti, di cui, come detto, riceve la miracolosa approvazione. All'estrema destra della tavola tre frati domenicani, confratelli di Tommaso, sembrano non accorgersi di nulla. Il profondo significato dell'opera di Santi di Tito si rinviene nelle parole che si leggono sul libro nelle mani del santo: Sacerdos in aeternum Christus Dominus secundum ordinem Melchisedech, panem et vinum obtulit. Si tratta di un passo dell'Officium de festo Corporis Christi, testo scritto dallo stesso san Tommaso nel 1264, su richiesta di Urbano IV, per la celebrazione della neo-istituita festa del Corpus Domini. Solennità che afferma la reale presenza del corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica. Il Cristo del dipinto nel dipinto che si fa realmente carne innanzi a san Tommaso è quindi una decisa riaffermazione del dogma eucaristico, tema di centrale rilevanza nell'ideologia cattolica della Controriforma, che nella Firenze di quel tempo, ormai un satellite degli Asburgo, cioè i campioni della Controriforma, era altresì pienamente consonante con gli indirizzi politico-culturali granducali. Oltre al significato religioso, anche il senso di compunzione che pervade la raffigurazione, la compostezza degli astanti e il nitore della composizione contribuiscono ad identificare in quest'opera del Santi uno dei più significativi esempi della pittura contro-riformata fiorentina. Ma allo stesso tempo l'immaginifica invenzione del quadro nel quadro che si anima in un tableau vivant espandendosi nello spazio, l'ardito scorcio prospettico della scena del Calvario, l'accentuato primo piano che coinvolge il riguardante nello spazio pittorico, conferiscono a questo dipinto spiccate qualità proto-barocche, tra le più precoci annunciazioni di questa nuova corrente che si registrino a Firenze. Sottolinea il qui ed ora dell'evento la quinta architettonica a destra che a dispetto dell'ambientazione napoletana e medievale del fatto ha viceversa chiaro gusto brunelleschiano. Nel Metropolitan Museum of Art di New York si conserva il disegno preparatorio del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino e i santi Agostino, Tommaso Apostolo e Nicola da Tolentino. ### Introduzione: Madonna col Bambino e i santi Agostino, Tommaso Apostolo e Nicola da Tolentino è un affresco di un anonimo del 1563, collocato nella Chiesa di Sant'Agostino (Cascia). ### Descrizione. L'affresco, realizzato da un autore ignoto, è collocato in una nicchia nella parete sinistra della navata della chiesa di Sant'Agostino (Cascia). L'affresco raffigura in alto la Madonna con il Bambino che donano una cintura rossa a San Tommaso. Nella parte 'terrena', in basso, sono rappresentati tre Santi (da sinistra): Sant'Agostino, San Tommaso e San Nicola da Tolentino. Nel bordo inferiore dell'affresco si trova un'iscrizione che presenta il nome del committente, Raffaele di Giovanni Antonio di Cascia, e l'anno di esecuzione 1563." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Polittico di San Facondino. ### Introduzione: Il Polittico di San Facondino è un'opera pittorica del Maestro di Fossato datata tra il 1400 e il 1415, la più importante del maestro umbro. ### Descrizione. È costituito da cinque tavole rappresentanti al centro la Madonna con il Bambino e ai lati diversi santi, tra i quali San Facondino che ha dato il nome al polittico. Il polittico si trova nella Pinacoteca di Gualdo Tadino in Umbria presso la Rocca Flea." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,### Titolo: Donne sulla spiaggia di Berck. ### Introduzione: Donne sulla spiaggia di Berck è un'opera del pittore Eugène Boudin eseguita nel 1881. ### Descrizione. Il quadro rappresenta un gruppo di donne di bassa astrazione sociale presso la spiaggia della cittadina francese di Berck durante una giornata di sole. I contorni delle donne non sono ben definiti; la rappresentazione in generale appare sfocata. Il pittore ha posto la propria firma in basso a sinistra. == Note ==. +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Quadro di Sant'Andrea. ### Introduzione: Il quadro di Sant'Andrea, conosciuto anche come pala di Sant'Andrea o pala della Fornarina, è un dipinto di Nicola d'Ulisse, rappresentante la storica battaglia della Fornarina. ### Descrizione e stile. La tavola rappresenta la battaglia avvenuta a San Ginesio il 30 novembre 1377, quando la popolazione Fermana decise di attaccare la quella ginesina. La battaglia è conosciuta come 'Battaglia della Fornarina'. La parte superiore della tavola ha una forma a cuspide ripresa dallo stile gotico, come altri elementi raffigurativi dell'opera. Lo sfondo si presenta con una colorazione predominante nera, spezzata dai colori accesi dei tetti della cittadina, ovvero San Ginesio. Nonostante il paese sia rappresentato diverso dalla realtà, si possono distinguere bene le mura cittadine e lo stemma comunale, situato sia sulla porta d'accesso delle mura, sia su alcuni scudi dei soldati. L'opera è divisa in due scene: la sfera terrestre, che comprende lo scontro tra i soldati e la cittadina, e la sfera celeste, rappresentata dall'apparizione di Sant'Andrea e da un Angelo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria. ### Introduzione: La Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria è un dipinto olio su tela realizzato da Giovanni Maria Baldassini nel 1595, firmato: MDLCCCCV / DONNA VINCENSA ZANSI / .G.B.P per la chiesa del chiesa di Sant'Agostino, di Gubbio. ### Descrizione. Il dipinto è un'opera matura dell'artista. Raffigura la Madonna posta su di un trono inserito nella nicchia di un importante fabbricato, con le colonne a tortiglioni marmoree laterali che reggono un'importante struttura a lacunari come l'edicola di un altare. Il trono è posto sopra un gradone raffigurante un bassorilievo con la santa Caterina tra i rettori e i filosofi che la interrogano, chiamati a convincerla a rinunciare alla fede dall'imperatore Massenzio. A destra la santa alessandrina è genuflessa nell'atto di ricevere l'anello dal Bambino Gesù che siete tra le braccia della Madre. La santa è raffigurata in abiti signorili damascati, che ricordano il suo alto ceto sociale, era infatti figlia di re, nella classica posizione che la pittura rappresenta il matrimonio mistico. Accanto a lei la ruota simbolo del suo martirio e ai piedi la spada con cui fu decapitata. A sinistra san Giovanni Battista che volto verso l'osservatore indica il Bambino, come via e vita da seguire. I due santi sono posti sopra un piedistallo dove è presente la scritta MDLCCCCV / DONNA VINCENSA ZANSI / .G.B.P.. La tela è conservata in una cornice di buona fattura simile a quelle delle tele poste negli altari della chiesa. La parte superiore della cornice riporta la dicitura: VNVM EX / SEP. ALTARIB. Il dipinto presenta molte assonanze con altre opere dell'artista in particolare con Madonna in trono col Bambino e santi Nicola di Bari e Francesco d'Assisi eseguito nel 1589 e conservato nella Santuario dell'Oliveto di Passignano sul Trasimeno. Anche se questo dipinto ci presenta un artista che non necessita più della riceva continua di forme e colori che davano un tono dall'aspro grafismo, ma con forme più morbide e con una ricerca migliore degli spazi ambientali e dei dettagli, forse questo grazie alla sua vicinanza all'arte di Virgilio Nucci." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ripudio di Vasti. ### Introduzione: Il Ripudio di Vasti è una tela dipinta da Giambattista Tiepolo durante il suo periodo giovanile, nel 1719. L'opera è collocata presso una collezione d'arte privata a Milano. ### Descrizione. Il dipinto raffigura probabilmente un episodio biblico raccontato nel libro di Ester (2,12), dove Vasti, moglie del re Assuero, rifiuta di obbedire ad un suo ordine. Così il re, adirato, segue il consiglio dei suoi ministri; ripudia sua moglie e proibisce che lei compaia alla sua presenza, togliendole poi anche il titolo di regina. In seguito il re ordina che gli siano portate ragazze vergini di bell'aspetto da tutto l'impero, per eleggere una nuova regina al posto di Vasti. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il bagno del cavallo. ### Introduzione: Il bagno del cavallo (El baño del caballo, noto anche sotto il titolo di Il cavallo bianco) è un olio su tela di Joaquín Sorolla y Bastida, di 205 x 250 cm. Dalla firma risulta datato 1909 ed è attualmente conservato presso il Museo Sorolla di Madrid. ### Descrizione e stile. Il pittore adotta un punto di vista elevato rispetto alla scena, tecnica abituale da parte di Sorolla, e lo pone a livello della testa del giovanotto che tiene la briglia del cavallo, gruppo che forma un primo piano lungo e inclinato che riduce la linea dell'orizzonte a una modesta frangia. Verosimilmente, in questo modo, l'artista evita la visione del cielo chiaro di Valencia e centra l'attenzione di chi guarda sulla sabbia della spiaggia e sulla linea ondulante dell'acqua, con le sue ombre, i riflessi della luce, che Sorolla sapeva rendere magistralmente con un colpo di pennello impastato, leggero e agile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Big Ben (Derain). ### Introduzione: Il Big Ben è un dipinto a olio realizzato dal pittore francese André Derain databile al 1906-1907 e conservato nel Musée d'art moderne de la Ville de Paris di Parigi. ### Descrizione. Lungo il Tamigi transita lentamente una piccola imbarcazione che si dirige verso destra dove si trova il ponte. Sulla riva opposta si ergono gli edifici alti e la torre del Big Ben. In alto, a sinistra, il sole illumina l’atmosfera nebbiosa della città. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna della Cintola tra i santi Agostino, Nicola da Tolentino, Claudio, Antonio Abate, Monica e Petronilla. ### Introduzione: Madonna della Cintola tra i santi Agostino, Nicola da Tolentino, Claudio, Antonio Abate, Monica e Petronilla è un olio su tela, attribuito a Virgilio Nucci, che si trova nella Chiesa di Sant'Agostino (Cascia) e datato 1609. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino colti nell'atto di porgere le cinture rispettivamente a Sant'Agostino a sinistra, che veste il piviale vescovile e che con la destra impugna il pastorale (un angelo alle sue spalle esibisce la mitria), e San Nicola da Tolentino. Nel registro sottostante, i quattro santi inginocchiati assistono alla scena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna del Soccorso tra i santi Agostino e Monica. ### Introduzione: La Madonna del Soccorso tra i santi Agostino e Monica è un affresco, attribuito a Virgilio Nucci, collocato nella Chiesa di Sant'Agostino (Cascia) e databile 1601-1602. ### Descrizione. La scena, inquadrata da una articolata cornice in stucco con cimasa, ripropone la figura della Vergine inserita in una mandorla, e affiancata da Sant'Agostino e Santa Monica circondati da angeli, nell'atto di colpire con un fulmine il terreno ai piedi di un demonio; questi, dopo aver attentato alla vita di un bambino stretto tra le braccia della madre, è colto mentre precipita nella fenditura inghiottito dalle fiamme. Assistono alla scena, insieme alle donne appartenenti alla confraternita della Madonna del Soccorso, istituita a Cascia nel XVI secolo, due fanciulli abbigliati in foggia moderna e verosimilmente appartenenti alla famiglia committente dell'opera." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Moro con vassoio. ### Introduzione: Moro con vassoio è uno degli affreschi eseguiti da Giambattista Tiepolo per la foresteria della Villa Valmarana 'Ai Nani' di Vicenza. Si trova nella Sala del Carnevale, dove fa da pendant alla Scimmia incatenata. ### Descrizione. A prestare il volto all'attempato cameriere nero, che si trova col vassoio nelle mani su uno scalone reso in modo da sembrare reale, è lo stesso modello che molti anni prima, da giovane, aveva posato sempre per Giambattista Tiepolo nel dipinto Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle, impersonando anche in quel caso un domestico. Secondo alcuni critici Moro con vassoio sarebbe però opera di Giandomenico Tiepolo, al quale sicuramente si devono quasi tutti gli affreschi della foresteria, mentre quelli dell'edificio principale vanno attribuiti a entrambi gli artisti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Mattino italiano. ### Introduzione: Mattino italiano (in russo Итальянское утро?, Ital'janskoe utro) è un dipinto del pittore russo di origine francese Karl Brjullov (1799-1852); che lavorò a Roma fino al 1835, come pittore di genere, ritrattista e pittore storico. ### Descrizione. Questo dipinto è stato prodotto da Brjullov dopo il suo arrivo in Italia nel 1823. L'illuminazione del soggetto e il gioco d'ombre e luci svolgono un ruolo importante, di cui l'artista stesso scrive:. Il dipinto mostra una giovane donna che sta facendo la toeletta mattutina sotto i raggi del sole. Con quest'opera l'artista ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte del pubblico italiano e si è fatto conoscere in Italia. La Società Imperiale russa per l'incoraggiamento delle Belle Arti, grazie alla quale l'artista ottenne una borsa di studio per studiare all'estero, ha offerto questo dipinto ad Aleksandra Fёdorovna di Russia, moglie dello Zar Nicola I. L'imperatore desiderava un altro dipinto che facesse coppia con 'Mattino italiano', e Brjullov intraprese, nel 1827, la realizzazione di un altro dipinto intitolato 'Mezzogiorno italiano'. I ritratti realizzati da Brjullov negli anni 1820 rispecchiano appieno i canoni del Romanticismo. Più tardi, i suoi ritratti si evolveranno verso l'espressione della psicologia dei suoi personaggi, dando l'impressione di essere stati dipinti sul posto e sottolineando la personalità del soggetto . Sebbene Brjullov si dedicasse maggiormente ad opere storiche, tra cui 'L'ultimo giorno di Pompei' che gli assicurò uno straordinario successo; i suoi ritratti intimi, a volte realizzati sotto l'influenza del pittore Jean-Auguste-Dominique Ingres, hanno qualità di seducente freschezza e sincerità . == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Maria Antonietta con un libro. ### Introduzione: Il ritratto di Maria Antonietta con un libro è un dipinto a olio su tela (3,200x2,321 cm) di Élisabeth Vigée Le Brun, eseguito nel 1788 e conservato nella reggia di Versailles, in Francia. ### Descrizione. Il ritratto di Maria Antonietta con un libro è l'ultimo ritratto ufficiale della regina Maria Antonietta, eseguito da Élisabeth Vigée Le Brun nel 1788 e conservato nella reggia di Versailles, in Francia. L'opera fu molto lodata, in quanto la somiglianza con la regina è sorprendente. Maria Antonietta è ritratta nella reggia di Versailles, vestita a lutto dopo la morte della sua quartogenita, Sofia, nel 1787. L'abito della regina è molto semplice: la regina adottò questo stile dopo lo scandalo della collana, che lasciò la sua reputazione completamente compromessa. La regina indossa un cappello nero con piume bianche, ed un velo le scende lungo la schiena, la collana e gli orecchini che indossa sono di diamanti. Con la mano destra la regina regge un libro dalla copertina rossa, con la mano sinistra invece è appoggiata ad un tavolo, nel ritratto sono presenti i simboli della regalità della regina, infatti c'è una corona sul lato del quadro e ad affiancarla c'è un vaso di fiori. I piedi della regina sono poggiati su un cuscino di velluto rosso. Il ritratto intende esaltare la figura di regina di Maria Antonietta, infatti l'effetto del quadro è quello di mostrare la sua vicinanza al popolo con la semplicità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto dei principi di Parma. ### Introduzione: Il ritratto dei Principi di Parma è un dipinto a olio su tela (159×184,5) di Johann Zoffany, eseguito nel 1778 e conservato nel Kunsthistorisches Museum, a Vienna. ### Descrizione. Il ritratto dei Principi di Parma è un ritratto del 1778, eseguito da Johann Zoffany, conservato nel Kunsthistorisches Museum e lodato per la somiglianza dei volti e della corporatura. Il ritratto rappresenta i principi di Parma Maria Carolina, 8 anni, Maria Carlotta, 1 anno, Ludovico, principe ereditario, 5 anni, e Maria Antonia, 4 anni. Sono ritratti nel Palazzo Reale di Colorno, in una stanza con vista sui giardini, Maria Carolina veste un abito grigio-giallo e nello stesso tempo accarezza un cane, la piccola Maria Carlotta invece veste un abito bianco mentre gioca con una bambola nella culla, Ludovico indossa un abito grigio, e porta la fascia di Principe di Piacenza, il titolo conferito al primo figlio del Duca regnante, Maria Antonia indossa un abito grigio-giallo, con una cuffia blu in testa. L'ambiente intorno ai principi è molto informale, infatti non sono presenti segni dell'alta nascita dei principi. I principi sono attorniati da una scrivania, un tamburo e una bandiera, dietro i principi si intravedono degli alberi e un giardino. Tra i principi c'è molta armonia. Il dipinto fu commissionato dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nonna dei principi, al pittore Johann Zoffany, pittore alla corte di Parma tra il 1773 e il 1781, l'imperatrice non andava d'accordo con la figlia Maria Amalia, madre dei principi. Infatti Maria Amalia accettò malvolentieri a mandare il ritratto a Vienna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Sebastiano (Pecino da Nova). ### Introduzione: San Sebastiano è un dipinto a fresco realizzato da Pietro o Pecino da Nova attivo nella bergamasca e conosciuto anche come il Maestro del Mocchirolo, grazie agli affreschi eseguiti nell'oratorio di Mocchirolo e probabilmente realizzati negli anni sessanta del XIV secolo. ### Descrizione. La tavola raffigura san Sebastiano nella classica iconografia. In piedi e legato a una colonna, trafitto da molte frecce che colpendolo gli procurano ferite sanguinanti. L'artista ha dipinto l'affresco minuziosamente, ben visibili sono le corde che lo tengono legato alla colonna e il laccetto che chiude il perizoma. Il santo martire ci viene presentato come uomo robusto, dove ben visibili sono i muscoli e i nervi, la cui forza fisica si riflette sulla sua forza spirituale, il martirio come scelta personale. Il corpo muscoloso è coperto solo da un piccolo perizoma accuratamente legato. e i molteplici dardi hanno cocca particolarmente curata nel dipinto quasi a diventarne protagonista. Il volto ha l'espressione profonda dell'uomo che ben conosce la sua sorte, e che è consapevole che quel suplizio non sarà la causa della sua morte, come narra la leggenda del suo martirio. Il dipinto non conserva la cornice in cui era posto, ma ha molte affinità con Santa Marta e un devoto conservato presso la Banca Popolare di Bergamo ed eseguito contemporaneamente. Il dipinto è molto più ammalorato ma secondo gli studi del Bosckovits sicuramente riconducibile a Pecino da Nova, a conferma la mappatura dell'Angelini che li segnava vicini dentro l'antica chiesa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Improvvisazione XXVI (Remi). ### Introduzione: Improvvisazione XXVI (Remi) è un dipinto a olio su tela (97×107,5 cm) realizzato nel 1912 dal pittore Vasilij Kandinskij. È conservato alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco. ### Descrizione. Nell'arco rosso alla sinistra della tela, attraversato da sei sciabolate di nero, si può agevolmente riconoscere una barca a remi guidata da due personaggi. L'immagine della barca compare assai spesso nei quadri astratti di Kandinskij ed è da riferirsi con ogni probabilità al tema del Diluvio universale. Questa figura potrebbe poi assumere anche un significato all'interno degli interessi teosofici e spiritualistici dell'artista. Navigando attraverso lo sfacelo dell'epoca materialista, l'uomo, la cui anima si è risvegliata dal sonno, va alla deriva in attesa dell'avvento dell'era della pura spiritualità e della conoscenza. Il moto della storia per Kandinskij è infatti rappresentato da una piramide in continua ascesa. Ciò che si trovava fino a poco tempo fa all'estremità superiore di essa (i raggiungimenti spirituali, culturali e filosofici di un'epoca) è destinato a diventare patrimonio comune in un tempo successivo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto della principessa Maria Carolina di Borbone con diadema. ### Introduzione: Il ritratto di Maria Carolina di Borbone con diadema è un dipinto a olio su tela (82 x 70 cm) di Anton Graff, eseguito nel 1792 e conservato nella Galleria nazionale di Parma. ### Descrizione. Il ritratto di Maria Carolina di Borbone con diadema è un ritratto del 1792 conservato nella Galleria nazionale di Parma. Il ritratto fu lodato per la somiglianza con la principessa. L'opera ritrae Maria Carolina di Borbone-Parma, figlia dei duchi di Parma Ferdinando I e Maria Amalia, poco prima della sua partenza per la Sassonia, il 22 aprile 1792 Maria Carolina aveva sposato il principe Massimiliano di Sassonia, e si sarebbe stabilita in Sassonia. Come regalo per il principe la principessa aveva scelto di farsi ritrarre. L'opera mostra la principessa Maria Carolina con un abito parmense, grigio tendente al giallo, con un'ampia scollatura in pizzo, la principessa indossa anche un velo grigio sul quale è posata un diadema, (quest'ultimo è un regalo del principe Massimiliano a Maria Carolina) sul quale sono incastonate delle pietre preziose. La principessa fu detentrice degli ordini della regina Maria Luisa e della Croce Stellata, il primo è rappresentato nella fascia viola e bianca che la principessa porta al petto, mentre il secondo è rappresentato nella spilla riccamente decorata che la principessa porta al petto. Maria Carolina tiene i capelli in un'acconciatura semplice, con dei lunghi boccoli che le scendono sulle spalle. La principessa, come si dirà poi, assomigliava molto alla zia Maria Antonietta, e in questo ritratto la somiglianza con la zia è impressionante. L'espressione della principessa è molto serena, lo sfondo è scuro. L'opera è stata realizzata da Anton Graff, anche se in precedenza si pensava fosse stata ritratta dalla celebre pittrice francese Elisabeth Vigée-Le Brun, durante il suo soggiorno a Parma, quando realizzò alcuni ritratti alla famiglia ducale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Zerbino. ### Introduzione: Morte di Zerbino è un dipinto di Massimo d'Azeglio, eseguito con la tecnica dell'olio su tela, presumibilmente nel 1839. L'opera è conservata a Milano, nella Pinacoteca di Brera. ### Descrizione. Basato sull'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, il dipinto rappresenta uno dei suoi personaggi più celebri, il giovane principe scozzese Zerbino, trovato agonizzante dalla sua donna, la saracena Isabella, dopo essere stato mortalmente colpito in duello per mano di Mandricardo (che invece non appare essendosi già allontanato); sono presenti anche i cavalli dei due amanti. Sebbene non siano collocate sullo sfondo, le figure di Zerbino e Isabella possono non apparire subito al primo sguardo, avendo l'artista optato per una visuale con campo lunghissimo. Teatro dell'episodio è un paesaggio boschivo, reso ancora più affascinante da un'imponente cascata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: I funerali di Togliatti. ### Introduzione: I funerali di Togliatti è un dipinto realizzato nel 1972 da Renato Guttuso, esposto al museo d'arte moderna di Bologna. ### Descrizione. L'opera vuole riprodurre i funerali avvenuti a Roma nel 1964 del segretario del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti. Da un punto di vista cromatico, nel dipinto si contrappone il rosso delle bandiere comuniste e il bianco dei volti delle persone. Esempio del forte impegno etico e civile di Guttuso, raffigura i protagonisti del movimento comunista internazionale, che immagina essere intervenuti ai funerali del segretario. Tra questi è possibile individuare Lenin (raffigurato più volte), Stalin, Picasso, Neruda, Elio Vittorini, Enrico Berlinguer, Angela Davis, Nilde Iotti, Antonio Gramsci, Leonid Breznev, Dolores Ibarruri, Anna Kuliscioff, Jean-Paul Sartre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trittico del crocifisso. ### Introduzione: Il trittico del crocifisso è un dipinto olio su tela opera di Aurelio Gatti detto il Soiaro, conservato presso l'altare della chiesa di San Defendente a Romano di Lombardia. ### Descrizione. Il dipinto, di ottima fattura, è conservato come pala d'altare nella cappella del Crocifisso, la prima a sinistra detta anche dei Suardi. Il dipinto raffigura Cristo in croce con i santi Sebastiano, Rocco, sul lato sinistro, san Biagio e Maria Maddalena sul lato destro. I personaggi sono raffigurati ognuno con il proprio attributo iconografico e in forma molto plastica: san Sebastiano è colto in movimento, quasi sospeso, tutto il suo corpo, pur con le braccia legate, si protende verso la croce così come lo sguardo è rivolto al Cristo. San Rocco è raffigurato genuflesso in devozione, visibile la gamba con la piaga, a destra san Biagio è raffigurato negli abiti talari con il pastorale, ai piedi della croce Maria Maddalena è inginocchiata con lo sguardo rivolto verso l'alto e le braccia spalancate in segno di profonda disperazione, biondi capelli le incorniciano il viso. Ai piedi della croce il teschio segno della morte. Il Cristo posto sulla croce ha una struttura non particolarmente perfetta, le braccia si presentano troppo lunghe in contrasto con il corpo e gli arti inferiori ben strutturati. Il paesaggio, posto completamente in ombra, è illuminato solo da un lampo nella parte superiore del dipinto. La terra è brulla, con poche ombre, rispecchia la morte del figlio di Dio creatore del mondo, e il mondo muore con lui. Laterali vi sono due tele raffiguranti gli offerenti della famiglia Suardi identificati nei quattro fratelli Giovanni Andre,, Giovanni Battista, Lauro e Lodovico, inginocchiati ai piedi di san Defendente patrono della chiesa, la loro raffigurazione più pacata e concentrata ma con lo sguardo rivolto verso i fedeli li allontana dai santi dando a loro una presenza più terrena. La parte superiore è completa di una lunetta affrescata a completamento del trittico e della cappella." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Battaglia delle Amazzoni (Feuerbach). ### Introduzione: La Battaglia delle Amazzoni o Amazonenschlacht (seconda versione) è un dipinto a olio su tela del pittore tedesco Anselm Feuerbach, iniziato nel 1871 e terminato nel 1873. L’opera è conservata al Germanisches Nationalmuseum di Norimberga. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Battaglia delle Amazzoni che si svolge in un arido paesaggio costiero. Il punto focale dell’azione è incentrato sulle figure disposte ad angolo retto a sinistra dell’immagine. Il gruppo di Amazzoni sullo sfondo a sinistra attacca un gruppo di uomini più a destra, ma la futilità di questo attacco è evidente siccome gli uomini vengono solo feriti. Nonostante questa scena risulti, dal punto di vista contenutistico, priva di senso, ha comunque una funzione formale: è il punto da cui parte la scena di movimento sullo sfondo, che continua tra le nuvole e termina a destra, nel punto in cui si vede il cavallo che corre. Quasi al centro dell’immagine, leggermente spostato verso l’angolo sinistro, un trapezio con al centro una figura sdraiata di schiena, cattura immediatamente lo sguardo dello spettatore. La figura monumentale rimane impassibile agli eventi vicini. Intorno a lei sono raggruppate cinque Amazzoni, alcune ferite, altre cadute, formando così una cornice attorno alla figura. La donna distesa a destra della figura di schiena viene identificata dal copricapo come Pentesilea, regina delle Amazzoni. A differenza della maggior parte delle Amazzoni cadute, indossa una preziosa tunica e, come le Amazzoni combattenti, ha il seno destro esposto discostandosi dalla tradizione che prevede il seno sinistro scoperto. Nella mano destra stringe l’ascia da battaglia, mentre con la sinistra cerca il sostegno di un guerriero più anziano. La sua caduta richiama la sconfitta delle Amazzoni. L’atteggiamento di Pentesilea porta l’attenzione su un altro dettaglio importante del dipinto: il gruppo di due uomini. Un giovane ferito con indosso una pelliccia di lupo, trofeo di caccia per antonomasia, viene sorretto da un uomo anziano e portato via dal campo di battaglia. Feuerbach raffigura i due uomini in modo più rallentato rispetto alla velocità narrativa del dipinto: mediante la loro postura instabile, la composizione del quadro risulta inclinata e allo stesso tempo finita, generando così tensione. La causa del rallentamento dell’azione è da ricondursi alla mano sinistra di Pentesilea che trattiene il guerriero e alla breve pausa dell’uomo nella montagna di feriti. Alla destra dei due uomini si erge un’Amazzone a cavallo che solleva un’ascia posta diagonalmente rispetto all’immagine. Il colpo della donna è apparentemente diretto al guerriero che sta molestando la sua compagna di combattimento, ma è ostacolata da un altro guerriero che viene spinto indietro. La figura rappresenta il lato di una costruzione piramidale al cui vertice si trova un’Amazzone in groppa a un cavallo nero. A sinistra, sotto il cavallo nero, viene raffigurato un combattimento ravvicinato: due Amazzoni colpiscono con giavellotto e ascia da guerra un avversario dalla pelle dorata, che resiste disperatamente, ma senza successo. Il margine a sinistra degli uomini feriti è delimitato da una “catena di gruppo”. Lì vi è un guerriero dalla pelle scura intento a togliere una collana di perle dai capelli di un’Amazzone, simbolo della visione che Feuerbach e i suoi contemporanei avevano degli africani. La vittima del nemico dalla pelle scura non si oppone. Completa quest'ultima scena un’Amazzone a cavallo che affronta un nemico che sta per sferrare un attacco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro (Rocca). ### Introduzione: Angelica e Medoro è un dipinto del pittore Michele Rocca, eseguito con la tecnica dell'olio su tela e realizzato tra il 1720 ed il 1750. Il dipinto è oggi conservato al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. Il soggetto del quadro deriva da un episodio del poema cavalleresco Orlando furioso scritto da Ludovico Ariosto. La scena si svolge in un paesaggio bucolico e silvestre. Nel dipinto Angelica, la principessa del Catai, e il fante saraceno Medoro, sono raffigurati durante la loro “luna di miele”, mentre celebrano il loro amore incidendo ciascuno il nome dell’altro sulla corteccia di un albero. Il tema era già stato ripreso da molti pittori rinascimentali e di epoca barocca per la sua natura sia erotica sia pastorale. In questo quadro i due innamorati sono raffigurati abbracciati tra loro; Medoro appare nell'atto di incidere il nome della sua amata sul tronco dell’albero. In alto si notano amorini svolazzanti, uno dei quali regge in mano una torcia a simboleggiare la passione ardente dei due, mentre verso il basso un altro amorino legge il nome di Angelica inciso su una roccia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Vincenzo I Gonzaga nel giorno dell'incoronazione. ### Introduzione: Il Ritratto di Vincenzo I Gonzaga nel giorno dell'incoronazione è un dipinto a olio su tela (210x117 cm) di Jeannin Bahuet, databile 1587, precedentemente in una collezione privata, ora acquisita dal Ministero della Cultura ed esposto al Palazzo Ducale (Mantova). ### Descrizione. Il quadro ritrae il principe Vincenzo I Gonzaga venticinquenne nel momento dell'incoronazione a duca di Mantova, avvenuta il 22 settembre 1587. Il duca indossa una berretta in raso bianco con la corona ducale carica di pietre preziose e una cappa d’ermellino. Vincenzo regge con la mano destra lo scettro, mentre la sinistra impugna la spada." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro (Dubreuil). ### Introduzione: Angelica e Medoro (Angélique et Médor) è un dipinto del pittore Toussaint Dubreuil, eseguito con la tecnica dell'olio su tela e realizzato tra il 1575 e il 1600. Il dipinto è oggi conservato al Museo del Louvre. ### Descrizione. Il soggetto del quadro deriva dal poema cavalleresco Orlando furioso scritto da Ludovico Ariosto. I protagonisti sono la principessa del Catai Angelica ed il fante saraceno Medoro, da poco conosciutisi. I due sono immersi in un ambiente pastorale, sovrastato da un cielo blu scuro. Medoro è raffigurato mentre incide il nome di Angelica sul tronco di un albero. Sullo sfondo arriva il paladino Orlando, che ama Angelica, e che impazzirà dopo aver trovato le incisioni lasciate dai due. Il dipinto di Dubrueil accosta quindi due momenti diversi del poema: Angelica e Medoro che realizzano l'incisione (canto XIX) ed il ritrovamento di questa da parte di Orlando (canto XXIII). La coppia formata da Angelica e Medoro occupa l'intera parte destra del dipinto e la postura di Angelica costituisce il vincolo visivo verso il punto focale della tela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro (Spranger). ### Introduzione: Angelica e Medoro (Angelika und Medor) è un dipinto del pittore manierista Bartholomäus Spranger, realizzato tra il 1580 e il 1600 circa. Il quadro, oggi conservato all’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, venne acquistato dal museo nel 1935. ### Descrizione. Il quadro è basato su un episodio del poema cavalleresco Orlando furioso dello scrittore italiano Ludovico Ariosto. Raffigura Angelica, principessa dei Catai, e Medoro, un soldato saraceno, mentre quest’ultimo sta per incidere il loro nomi sul tronco di un albero per suggellare il loro amore. Questo tema, poi ripreso da molti altri pittori, è di natura sia erotica che pastorale. In basso a destra, sotto il tronco dell'albero, si notano la spada e l’elmo di Medoro. Tra gli elementi manierististici di questo dipinto si hanno la muscolatura di Medoro, la torsione del corpo di quest'ultimo e la posizione dei due personaggi. Angelica porta al polso un braccialetto, che in seguito donerà ai pastori che avevano ospitato la coppia in precedenza (Orlando furioso, XIX, 40, vv. 5-6)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sant'Apollonia tra i santi Lorenzo e Defendente. ### Introduzione: Sant'Apollonia tra i santi Lorenzo e Defendente è un dipinto tempera grassa su tela di Jacopino Scipioni realizzato per la chiesa di San Bernardino in via Pignolo di Bergamo. Il dipinto fu rubato nel 1986 e non ritrovato. ### Descrizione e stile. Il dipinto ha le caratteristiche della scuola melanese, avvicinandosi alle opere degli artisti milanesi come il Ambrogio da Fossano che nel medesimo anno realizzava la Pala di Santo Spirito conservata nella chiesa di Santo Spirito all'ingresso di via Pignolo, nonché del Bramante e dello Zenale. Non era ancora giunto a Bergamo il rinascimento veneziano portato non solo da Lorenzo Lotto ma anche dai bergamaschi come Andrea Previtali. La tela raffigura i santi rappresentati con i relativi attributi e posti a figura intera, sant'Apollonia è posta centralmente avvolta in un manto rosso con bordo dorato. Indossa la corona di regina e volge lo sguardo direttamente sull'osservatore. Regge nella mano destra la palma e nella sinistra la tenaglia con un dente simbolo del suo martirio. A sinistra san Lorenzo negli abiti talari. Con la sinistra regge i libro delle scritture mentre con la destra la palma e la graticola segno del suo martirio. San Defendente è posto a destra della santa. Regge lo scettro e la spada e indossa gli abiti militari. I personaggi sono inseriti in uno spazio che anticipa la navata di una chiesa con la volta a botte decorata con un cielo stellato. Due medaglioni raffiguranti a sinistra l'angelo annunciante e a destra la Vergine completano la parte superiore. Tra i santi si intravede la pavimentazione a scacchi bicolore che da profondità all'ambiente. La pala fu trafugata nel 1986 e non recuperata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Quattro evangelisti (Cifrondi). ### Introduzione: Quattro evengalisti sono l'insieme di quattro dipinti posti sulla controfacciata della chiesa di Santo Spirito di Bergamo realizzati dal clusonese Antonio Cifrondi intitolati: San Giovanni Evangelista scrivente, San Luca dipinge la Madonna, San Marco ispirato e San Matteo e l'angelo e realizzati in un periodo che va dal 1701 al 1705 e aventi le medesime dimensioni. ### Descrizione. Le quattro tele, dipinte a olio su tela, raffigurano i quattro evangelisti a figura intera, e sono collocate sulla controfacciata dell'unica navata della chiesa; si presentano nelle identiche misure (257x159). Le opere sono di grande suggestione con i chiaroscuri, e con l'intensità delle espressioni dei soggetti che pare si ripetano ma che sono la caratteristica del clusonese. L'artista ha realizzato le quattro tele, con una gamma cromatica limitata e con esecuzione rapida. Cifrondi non preparava mai i suoi lavori, ma abbozzata i disegni direttamente sulla tela che poi dipingeva velocemente. I quadri sono firmati e datati: A. CIFRONDI P. 1701”. Probabilmente non fu questa la loro collocazione primaria, anche se non si conosce dove fossero posti. La chiesa conservava anche le tele raffiguranti i dottori della chiesa, opere poi andate perdute." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Miracolo di sant'Antonio da Padova. ### Introduzione: Il Miracolo di Sant'Antonio da Padova è un dipinto olio su tela conservato nel secondo altare a destra della chiesa di Santo Spirito di Bergamo considerato una delle migliori opere di Domenico Maria Viani. ### Descrizione. Il dipinto raffigura uno dei miracoli più conosciuti del santo portoghese: il Miracolo eucaristico di Rimini. Si racconta che sant'Antonio nel 1223 si trovasse a Rimini a cercare di convertire l'eretico Bonovillo della presenza del corpo di Cristo nella particola, ma questi riteneva di non credere fino a che fosse stato testimone di un miracolo e mentre il santo portava in processione, protetto dal baldacchino l'eucaristia, una mula al suo passaggio, si rifiutava di proseguire la sua strada, neppure dopo l'invito di cibo, per prostrarsi di fronte all'ostensorio. Pare che il miracolo si sia verificato anche in altre località. Il dipinto descrive l'evento nella città francese di Bourges, città che vide la presenza del santo nel 1225 al sinodo e che per tradizione e erroneamente sarebbe stata ritenuta, per molto tempo, la città del miracolo.Il dipinto è denso di personaggi, il santo avanza in processione sotto il baldacchino tenendo sollevata la particola eucaristica che è il punto centrale dell'opera, quello da cui deve partire il movimento di ogni personaggio. La presenza della mula raffigurata nell'atto di genuflettersi è centrale, inutilmente trattenuta dal padrone, un prestante soggetto che sarebbe l'eretico, il quale in ogni modo tenta di spostare la mula. Sul lato opposto della tela è raffigurato un personaggio possente, vestito con abiti importanti, avvolto in un mantello molto ampio, che spiega ai presenti quanto sta succedendo. Pur essendo molto movimentata la scena si presenta ottimamente equilibrata, con uno studio accurato di tutti i personaggi e della loro disposizione. La scena presenta anche personaggi minori, ma che rendono intensa l'opera: il malato adagiato in prossimità su di un carretto, e una donna dal volto malinconico. I colori più intensi nella parte avanzata del dipinto e più chiari nella parte posteriore, un chierico regge una lampada in stile gotico e due soggetti, un diacono e un francescano reggono il baldacchino. Il santo è dipinto in ombra, la luce viene dall'ostia che regge nella mano destra, mentre con la sinistra regge una croce lignea." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ecce Homo (Daumier). ### Introduzione: Ecce Homo è un dipinto incompiuto del pittore francese Honoré Daumier, realizzato nel 1851 ed esposto presso il Museum Folkwang di Essen in Germania. ### Descrizione. Uno dei pochi dipinti realizzati da Daumier a soggetto biblico, l'opera raffigura Gesù nel momento in cui, secondo il vangelo di Giovanni (19, 5), viene mostrato alla folla da Ponzio Pilato dopo essere stato torturato. In tale frangente, Pilato pronuncia la nota frase Ecce homo (ecco l'uomo), obbligando le persone radunate a guardare Cristo. Il dipinto, probabilmente commissionato dall'autorità ecclesiastica, è rimasto incompiuto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Séverine (Hawkins). ### Introduzione: Séverine è un quadro di Louis Welden Hawkins del 1895 e ritrae Caroline Rémy de Guebhard, soprannominata Mme. Séverine. ### Descrizione. La figura femminile rappresentata seduta dietro una scrivania appare fiera e combattiva, le parti del corpo di carattere figurativo si concentrano soprattutto sul viso in particolare i capelli, gli occhi e le mani incrociate. La postura eretta rende il ritratto non tradizionale, in cui la figura della giornalista è calata nella sua dimensione professionale, dalla quale traspare il suo impegno civile e politico; mentre lo sguardo assorto e meditativo proietta l'osservatore in una dimensione spirituale che vuole sottolineare il grande idealismo che ha caratterizzato Caroline Remy. La penna d'oca, il calamaio, i quaderni di appunti, gli scritti, le lettere, ed in primo piano i due saggi stanno a simboleggiare l'infinito impegno di una delle più grandi intellettuali della seconda metà del XIX secolo. I lati della cornice dorata sono intagliati con rappresentazioni dell’alloro e del grano, simboli rispettivamente della saggezza e della rinascita, a cui si accompagnano le parole 'Pax' e 'Panis', in riferimento alle campagne pacifiste e di condanna all’imperialismo di cui Sèverine fu protagonista e al suo costante impegno nella denuncia di tutte le ingiustizie sociali. Il color oro sullo sfondo indica invece la straordinarietà di una mente eccelsa, il fiore sul suo vestito nero e i delicati gioielli regalano al ritratto un'eleganza senza tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Carlo comunica gli appestati. ### Introduzione: San Carlo comunica gli appestati è un dipinto olio su tela di Giovanni Battista Parodi del 1722 conservato nella chiesa di Sant'Alessandro della Croce di Bergamo in via Pignolo. ### Descrizione. L'opera raffigurante san Carlo Borromeo promotore della controriforma, fu uno dei soggetti maggiormente apprezzati dopo il concilio tridentino. Il santo viene anche ricordato per la sua vicinanza ai poveri e ai sofferenti aprendo ospedali e case d'accoglienza per i soli e gli anziani, e in questo ruolo viene raffigurato dal Parodi. La tela presenta una scena drammatica e molto reale. In primo piano una donna accoglie sul grembo un bambino ammalato, mentre la mano destra s'appoggia sul corpo inanimato, giallastro di un altro bambino, ucciso dal morbo. Sul lato sinistro il corpo esangue nudo, di un altro appestato. Il cielo è plumbeo e pare condividere il dolore della terra spoglia. In questa desolazione san Carlo Borromeo è raffigurato sul lato destro mentre avanza reggendo la l'ostia che porge a una donna appestata quale conforto. Accanto al santo un giovane chierichetto con la candela accesa che gli illumina il volto, nella mano destra, mentre con la sinistra si copre il naso con un lembo della toga per non sentire le esalazioni pestifere. La luce proviene dal volto del santo che illumina l'appestato e il corpo del morto di peste. Sullo sfondo appare quello che pare essere un lazzaretto anticipato da figure che portano gli appestati, mentre in lontananza una donna prega sopra una tomba. La tela non è considerata tra le migliori dell'artista, perché se la parte principale è ben definita, non è ulteriormente curata la parte superiore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Monacazione di santa Giovanna Francesca di Chantal. ### Introduzione: La monacazione di santa Giovanna Francesca di Chantal è un dipinto olio su tela di Ponziano Loverini conservato nel coro absidato della chiesa di Sant'Alessandro della Croce di Bergamo in via Pignolo. ### Descrizione. Il dipinto è ospitato a sinistra del coro della chiesa alessandrina, tra i dipinti di Antonio Cifrondi Martirio di sant'Alessandro e il Transito di san Giuseppe di Enrico Scuri. La scena si svolge in una chiesa che presenta assonanze con la parte anteriore il coro della basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Il bozzetto del dipinto è conservato presso l'Accademia Carrara di Bergamo dono dell'artista nel 1883. La santa è raffigurata inginocchiata di fronte a san Francesco di Sales che indossa gli abiti vescovili nell'atto di porre una croce sul collo alla donna, mentre due altre monache completano la parte. L'artista raffigura l'atto in cui viene fondato il nuovo ordine della visitazione, furono infatti tre le prime aspiranti. Alle loro spalle vi sono molte giovani vestite con abiti chiari che rappresentano il grande numero di ragazze che voleva entrare nell'ordine. Queste sono molto felici, vi è un grande brusio, un grande movimento, la santa infatti proponeva un nuovo stile di vita, che era nuovo per la Francia. Francesca è raffigurata però con una parte del volto in ombra, l'artista volle evidenziare come la nuova responsabilità che la santa si assumeva, era per lei una preoccupazione. San Francesco la guarda, ed è raffigurato con il volto sereno, rassicurante, e questa era una delle sue caratteristiche. Il dipinto, molto plastico, con il chierichetto che si volge a prendere l'incensiere, risulta equilibrato. L'artista manifesta la sua capacità di raccontare attraverso piccoli particolari, come l'abito del cerimoniere tanto particolare ma in uso tra i prelati di Bergamo, un evento di sicuro rilievo: caratteristica che si ritrova in molte delle sue opere." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Transito di san Giuseppe (Enrico Scuri). ### Introduzione: Il Transito di san Giuseppe è un dipinto olio su tela di Enrico Scuri, realizzato come suo ultimo lavoro e conservato nella chiesa di Sant'Alessandro della Croce di Bergamo in via Pignolo. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la morte di san Giuseppe. Il moribondo giace sul letto posto al centro di una stanza dove il cielo e la terra si uniscono in un ambiente unico, posto sopra un'alzata lignea. Il santo è avvolto in una coperta sfrangiata molto scomposta. Un piede rimane scoperto, e un lembo della coperta cade sul pavimento, a indicare la tribolazione che dà il passaggio dalla vita alla morte. La Madonna, raffigurata in forma molto manierata, posta sul lato sinistro, lo sostiene con il braccio destro coperto dal mantello blu, mentre con la desta gli sostiene il braccio aperto con il palmo rivolto al cielo, così come lo sguardo del santo è rivolto al cielo dove vi sono quattro angeli che lo accolgo nella gloria del paradiso. Gli angeli portano i simboli del santo: il giglio, la croce, l'ancora e un cuore. Questi sono tutti simboli che hanno caratterizzato la vita del santo: la castità, la speranza, la fede e la carità.Alle spalle del capezzale, vi è una nicchia centinata dove sono posti oggetti della quotidianità casalinga, così come sul tavolino posto accanto alla Madonna. Sul lato destro di san Giuseppe è raffigurato Gesù, molto imponente, posto sopra una base in legno. La raffigurazione del Figlio è molto plastica, compie un gesto teatrale allargando il braccio destro e ponendo il sinistro al cuore, indicando la difficoltà dell'abbandono necessaria per raggiungere il cielo. La scena oltre ai tre personaggi canonici è piena di angeli. In primo piano sul lato sinistro vi è un angelo genuflesso con le grandi ali, indossa abiti da celebrante e accanto a lui un turibolo. Altri angeli sono posti accanto al capezzale con un certo. Mentre l'angelo della morte è ormai posto ai piedi del letto. Tutto riporta a quella che per devozione è considerata la dolce morte, e il santo è protettore della dolce morte. La presenza degli angeli è molto simbolica per san Giuseppe che ricevette da un angelo l'annuncio di essere il prescelto sposo di Maria." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Arcangelo Raffaele con Tobia, san Leonardo e il donatore Leonardo di Lorenzo Morelli. ### Introduzione: L'Arcangelo Raffaele con Tobia, San Leonardo e il donatore Leonardo di Lorenzo Morelli è un dipinto ad olio su tavola dell'artista italiano Andrea del Sarto, datato intorno al 1512 circa e oggi custodito al Kunsthistorisches Museum di Vienna (Austria). ### Descrizione. L'opera è un dipinto ad olio su tavola che misura in altezza 178 cm e in larghezza 153 cm, con la porzione superiore curva e terminate ad arco. Incorniciato il dipinto misura 191.3 cm in lunghezza, 166.3 cm larghezza e 9.7 cm in profondità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Compianto sul Cristo morto (Andrea del Sarto). ### Introduzione: Il Compianto sul Cristo morto è un dipinto ad olio su tavola dell'artista italiano Andrea del Sarto, datato intorno al 1519-1520 circa e oggi custodito al Kunsthistorisches Museum di Vienna (Austria). ### Descrizione. L'opera è un dipinto ad olio su tavola che misura in altezza 99 cm e in larghezza 120 cm. Invece, incorniciato misura 124.2 cm in lunghezza, 146.8 cm in larghezza e 9.7 cm in profondità. È firmato dall'artista, in basso a destra, con 'AND.SAR.FLO.FAB.', che si traduce letteralmente come Andrea del Sarto, fiorentino, ha fatto [questa opera]. L'opera vede in primo piano il corpo disteso di Gesù ormai morto, visto dal suo lato destro, con la testa piegata all'indietro e la bocca aperta. Il corpo è completamente nudo ad eccezione di una fascia di tessuto color rosa chiaro, che gli copre le nudità più intime. In secondo piano sono presenti le altre tre figure del dipinto. Maria è al centro di tutta la composizione, vestita di nero e con un mantello azzurro e un velo bianco che le cinge collo e capo, lasciando scoperto solo il volto. Ai lati di Maria sono presenti due angeli. Considerando la percezione di Maria, uno è alla sua destra vestito di verde, raffigurato quasi frontalmente e che si sporge dal lato sinistro del dipinto a sorreggere con la mano destra il capo del morto; l'altro, invece, è alla sua sinistra ed è vestito di arancio e raffigurato a ¾ di schiena, con il capo rivolto verso il morto e con le mani che reggono una il mantello di Maria e un'altra una canna a cui è legata una spugna rossiccia. Guardando alla disposizione simmetrica, il dipinto è generalmente in linea con le altre opere del Rinascimento, ma ha comunque un carattere del tutto diverso. Questo perché qui è accentuata l'espressività dei volti e la psicologia dei personaggi, a cui si uniscono la rappresentazione ravvicinata della scena e un gioco di colori contrastanti, che attirano lo spettatore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pala di Sarzana. ### Introduzione: La Pala di Sarzana, anche nota come Madonna col Bambino e otto Santi, era un dipinto a olio su tavola dell'artista italiano Andrea del Sarto, databile al 1528 circa. La pala d'altare era ubicata nel Kaiser-Friedrich-Museum (odierno Bode-Museum) di Berlino, ma durante la seconda guerra mondiale venne spostata in via precauzionale nella Flakturm Friedrichshain, una torre difensiva, nella quale inaspettatamente scoppiò un devastante incendio nel 1945 che distrusse tutte le opere d'arte al suo interno, compresa quest'opera sartesca. ### Descrizione. L'opera era una pala d'altare a olio su tavola e misurava 228 cm in altezza e 185 cm in larghezza. La pala rappresentava una tipica sacra conversazione, ovvero la Madonna in trono circondata da santi e altri personaggi. Qui la Madonna si trovava su un trono raggiungibile da degli scalini, con alle spalle una struttura architettonica a forma di nicchia e lei si presentava seduta, visibile a ¾ e aveva in braccio il figlio bambino Gesù, nudo e con le braccia nell'intento di cingerle il collo. Ai piedi della scalinata, troncati a metà, vi erano raffigurati San Celso (a sinistra, girato di spalle) e Santa Giulia (a destra, girata verso lo spettatore). Invece ai lati della Madonna in trono, a coppie di tre, vi si trovano gli altri sei santi: Sant'Onofrio, Santa Caterina, San Benedetto, Sant'Antonio di Padova, San Pietro e San Marco. Osservando il disegno preparatorio a sanguigna su carta realizzato da Andrea del Sarto (oggi custodito al Kupferstichkabinett di Berlino) è possibile notare come vennero apportate varie modifiche nella realizzazione pittorica finale, come la sostituzione della nuvola alle spalle della Madonna (sostituita da una struttura architettonica) o l'omissione della mitra del santo vescovo, poiché apparentemente disturbava la simmetria e si alzava più in alto della testa della Madonna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Ria Munk III. ### Introduzione: Il ritratto di Ria Munk III è l'ultimo dei tre ritratti commemorativi di Maria Munk detta “Ria”, dipinti dall’artista viennese Gustav Klimt. ### Descrizione. Il terzo ritratto di Ria Munk, intitolato Frauenbildnis (Ria Munk III), fu iniziato alla fine del 1917 senza mai essere terminato dall’artista. È uno dei più grandi ritratti femminili a figura intera in stile tardo klimtiano. In primo piano appare una giovane donna in piedi con il viso di profilo che sembra osservare gli spettatori con grandi occhi scuri sovrastati da folte sopracciglia nere su un volto tondo con guance rosa, paffute ed un sorriso sognante. La figura indossa una vestaglia appena delineata a carboncino con un colletto in pizzo che adorna il collo. La fanciulla appare a suo agio, fiduciosa e candida priva di ogni sentore erotico tipico dei lavori di Klimt. Come nel caso di molti altri ritratti di personalità dell'alta società viennese, l’artista immerge il soggetto in uno sfondo elaboratissimo e carico di elementi simbolici. Intorno a Ria troneggia una moltitudine di fiori dal significato preciso: rose, tulipani, peonie, crisantemi, garofani e cineraria, dalla simbologia cinese, indicano felicità, ricchezza, bellezza e nobiltà; mentre un delicato bouquet di giacinti bianchi e blu, che la giovane porta al viso, nella cultura occidentale è associato all'aldilà ed al contempo indicano amore e romanticismo nella cultura cinese. Anche la presenza di una tenda gialla, decorata con una zucca ed i suoi fiori, ideogrammi cinesi e giapponesi sono i simboli di buon auspicio per una vita matrimoniale felice. Nel terzo superiore del dipinto, l’atmosfera dell’opera si incupisce per la presenza di una creatura di color rosso vivo, forse un drago che sembra afferrare Ria per i capelli, con accanto altre due figure di color verdastro-grigio. Sul bordo destro del quadro, poi, si può notare una radice di mandragora di colore bianco-rosa che Klimt raffigura per sottolineare le proprietà occulte ed afrodisiache che le venivano attribuite nel Medioevo. Ma anche in riferimento all’opera Mandragora dallo scrittore Hanns Heinz Ewers ex fidanzato di Maria Munch, per il cui rifiuto di matrimonio la ragazza si suicidó il 28 dicembre 1911." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Eugenia Primavesi. ### Introduzione: Il Ritratto di Eugenia Primavesi è uno dei più grandi ritratti femminili dipinti ad olio dal pittore austriaco Gustav Klimt tra il 1913 ed il 1914. ### Descrizione. Eugenia Primavesi, era un'ex attrice e moglie del banchiere Otto Primavesi. In primo piano si vede Eugenia, donna matura con un volto intenso e raffinato, indossa un abito molto colorato a maniche lunghe. Porta dei gioielli sottili ma importanti che denotano la sua ricchezza. Alle spalle la circonda un cuscino semicircolare di fiori. Lo sfondo è di un vivo giallo cromo ed ha sull'angolo destro superiore un pavone accovacciato che inneggia all'Oriente, simbolo di prosperità e nobiltà. È un ritratto che presenta diversi stili dall'art nouveau, al giapponismo ed al simbolismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto della famiglia di Filippo V di Spagna (1743). ### Introduzione: Il ritratto della Famiglia di Filippo V di Spagna è un dipinto a olio su tela (408×520 cm) di Louis-Michel van Loo, eseguito nel 1743 e conservato nel Museo del Prado, a Madrid. Lo stile del dipinto è Barocco francese e Rococò. ### Descrizione. Il dipinto è collocato oggi presso il Museo del Prado di Madrid. È un'espressione della forza della Casata di Borbone-Spagna ascesa al trono con la successione di Filippo V nel 1700. Il re, l'uomo che siede al centro, è accanto alla sua seconda moglie, Elisabetta Farnese, nata Principessa di Parma e Piacenza. Il braccio della regina Farnese è accanto alla corona ed è una rappresentazione simbolica del potere che aveva. Il figlio più giovane di Filippo V e della sua prima defunta moglie, Maria Luisa di Savoia, Ferdinando, principe delle Asturie, erede al trono al momento del completamento del dipinto, è a sinistra di suo padre. La Principessa consorte delle Asturie, Maria Barbara di Braganza, si trova accanto alla figlia maggiore di Filippo V, l'infanta Marianna Vittoria, futura Regina consorte di Portogallo; quest'ultima aveva sposato il fratello di Maria Barbara come parte di un doppio accordo matrimoniale tra Regno di Portogallo e Regno di Spagna nel 1729. Il gruppo centrale comprende i figli di Filippo V e di Elisabetta Farnese. Tra il re e la regina è presente il loro figlio più giovane, l'infante Luigi Antonio, in seguito Conte di Chinchón. A destra della regina è presente l'infante Filippo I, Duca di Parma, Piacenza e Guastalla, accanto a sua moglie Luisa Elisabetta di Borbone-Francia, detta Madame Infante, figlia di Luigi XV. Le due ragazze in piedi accanto a Madame Infante sono la figlia minore di Filippo V e della Farnese, l'infanta Maria Teresa Raffaella, futura Delfina consorte di Francia, e sua sorella minore l'infanta Maria Antonia, futura Regina consorte di Sardegna. All'estrema destra sono presenti Maria Amalia di Sassonia, futura Regina consorte di Napoli, di Sicilia, e poi anche di Spagna, seduta accanto a suo marito l'infante Carlo, futuro Re di Napoli, di Sicilia e poi anche di Spagna. La coppia era a Napoli all'epoca, ma tornò in Spagna alla morte di Ferdinando VI nel 1759. Le due bambine davanti a tutti i presenti sono l'infanta Isabella, figlia dell'infante Filippo e di Luisa Elisabetta di Borbone-Francia, che veste un abito arancione, e l'infanta Maria Isabella Anna, figlia di Maria Amalia di Sassonia e dell'infante Carlo. Entrambe giocano con un cane. La ricchezza dei materiali raffigurati nel dipinto come gioielli, tessuti e l'uso di colori vivaci era in precedenza inusuale nei dipinti in Spagna che, tradizionalmente, erano scuri e cupi, ed era un riferimento alla Scuola fiamminga. Parzialmente nascosto dall'ampia tenda rossa teatrale che cade dal tetto, c'è un balcone dove un'orchestra suona un concerto. I personaggi reali sono in una grande stanza che si affaccia su un giardino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'enigma dell'ora. ### Introduzione: L'enigma dell’ora è un dipinto a olio su tela di Giorgio de Chirico. Realizzato nel 1911 durante il suo soggiorno a Firenze, costituisce uno dei più importanti esempi di arte metafisica. ### Descrizione. L'intero spazio del dipinto è dedicato a un porticato ad arcate che getta un'ampia ombra su tutta la piazza antistante. Si nota una misteriosa figura d’uomo nell’ombra del porticato, mentre un'altrettanto enigmatica figura, vestita di bianco, è nella zona illuminata da un sole quasi serale, accanto ad una vasca aperta nel terreno. Una terza figura, di spalle, è appena visibile nel corpo in muratura superiore alle arcate. Al centro dell'architettura simbolicamente campeggia un orologio che segna le ore 14:55 mentre il tono del cielo e la lunghezza delle ombre riferiscono invece di un’ora molto più tarda, crepuscolare. Manca quindi una corrispondenza tra la misura del tempo segnata dal congegno meccanico e il tempo sospeso dell’esistenza. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Autoritratto con Stalin. ### Introduzione: Autoritratto con Stalin (in spagnolo Autorretrato con Stalin) è un dipinto della celebre pittrice messicana Frida Kahlo. ### Descrizione. Nei suoi ultimi anni di vita, Frida Kahlo ha introdotto una dimensione politica nel suo lavoro per servire il Partito e beneficiare la Rivoluzione. La natura votiva di questo ritratto assume un particolare significato per la pittrice messicana se confrontata con un'opera molto simile, Autoritratto con il Ritratto del dottor Farill, in cui Frida celebra il dottore che la operò sette volte alla colonna vertebrale, attribuendogli simbolisticamente il ruolo di 'Salvatore'. Qui Frida dipinge Iosif Stalin in tale ruolo. Il leader dell'Unione Sovietica era infatti deceduto l'anno prima della realizzazione dell'opera. Con questo ritratto Frida Kahlo rivela la sua fede quasi religiosa nel comunismo. Come in altri dipinti di questo periodo, la precisa esecuzione dei dettagli, caratteristica di molte opere di Frida Kahlo, è scomparsa; molto probabilmente a causa dell'azione del forte farmaco che stava assumendo in quel periodo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Buon Pastore (Murillo). ### Introduzione: Il Buon Pastore è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1660 e conservato nel Museo del Prado di Madrid in Spagna. ### Descrizione. Intorno al 1660 Murillo era già un pittore riconosciuto, in quest'opera introduce brillanti giochi di luce che illuminano i personaggi centrali, – nella piramide Gesù e le pecore, – realizza un volto limpido. Le linee di composizione verticale e orizzontale interrotte dalla diagonale della canna o bastone del pastore e la sua gamba sinistra disegnano un parallelo con il quale rompe la simmetria e rafforza l'effetto quadrettato che conferisce al resto della composizione. Il paesaggio sullo sfondo lascia intravedere architetture rettilinee, mentre il resto del branco quasi svanisce sul lato destro dello spettatore tra le vaporose nuvole dipinte del cielo. Nell'angolo in basso a destra è contrassegnato da un giglio che corrisponde al segno che mostra l'appartenenza di quest'opera alla collezione Elisabetta Farnese. Fa parte della serie su temi infantili di carattere religioso, dolce, delicato e non drammatico, secondo la mentalità controriformista tipica della metà del Seicento in Spagna. Quest'opera di carattere semplice, di plastica piatta e accessibile alle persone in generale, è stata molto apprezzata grazie alle numerose stampe devozionali, incisioni e lastre che ne sono state realizzate. La composizione è stata preparata da disegni precedenti, uno dei quali il Buon Pastore si trova anche al Museo del Prado. Come al solito, molti artisti si sono ispirati alle opere di altri, in particolare alle incisioni, quindi Juan Agustín Ceán Bermúdez è stato tra i primi a confrontare quest'opera di Murillo con un'incisione di Stefano della Bella, che era stata pubblicata in un'edizione Le Metamorfosi di Ovidio. ### Altra descrizione. Nel fascicolo 864 del catalogo del Museo del Prado di Pedro de Madrazo del 1872, con il nome di El Niño, pastor (Il Bambino Dio Pastore), descrive:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna col Bambino in trono (Vivarini). ### Introduzione: La Madonna col Bambino in trono è un dipinto di Bartolomeo Vivarini realizzato circa nel 1485 e conservato nella chiesa di San Bartolomeo a Almenno San Bartolomeo. ### Descrizione e stile. Il dipinto è conservato come pala d'altare della cappella a sinistra della chiesa di San Bartolomeo, dedicata a san Timoteo in posizione poco visibile. Il dipinto era la parte centrale di un trittico che aveva ai lati le due tavole raffiguranti san Giovanni Battista e san Bartolomeo Apostolo, andati perduti nel XVIII secolo . Si è considerato che il lavoro fosse completo anche di una cimasa che si vorrebbe identificare nel Cristo morto e due angeli conservato a Greenville negli Stati Uniti. Il dipinto della Madonna col Bambino era un soggetto devozionale molto presente nel rinascimento veneziano, che vuole testimoniare la Vergine assisa in trono che è il trono del figlio identificabile come sede del suo concepimento, il soggetto veniva anche detto Madonna in maestà. Il trono su cui è seduta la Vergine è dipinto in marmo grigio-rosato dallo stile classico, posto su di un basamento marmoreo, mentre la parte superiore, dietro i personaggi, è inserito uno stendardo purpureo che stacca e evidenzia le due figure dallo sfondo oro. La raffigurazione è in stile tardogotica riprendendo iconografie bizantine. Il Bambino posto sul cuscino in posizione scomposta, sgambettante, gioca con un uccellino e viene trattenuto dolcemente dalla Madonna. Il Bambino volge lo sguardo alla madre che contrariamente, lo abbassa verso il cardellino, e qui l'artista volle raffigurare il pensiero della Madonna volto già al giorno in cui il Figlio la dovrà lasciare. Il cardellino è da sempre simbolo dell'umanità redenta. il termine cardeulis è fin dal medioevo volelgato al cardo pianta spinosa. L'uccellino è raffigurato con le ali aperte, con il desiderio di volare via. Il basamento ospita un cartiglio riportante la scritta FACTUM VENETUS PER BARTHOLOMEUS VIVARIUM DE MURIANO PINXIT 1485.Vi è un errore in questa raffigurazione: la mano del piccolo Gesù che trattiene l'uccellino pur essendo la sinistra viene dipinta come la destra. Si considera che l'errore è una imprecisione nata dal ripetere di un cartone modello. Il soggetto fu riproposto altre volte dal Vivarini, almeno in altri due casi di cui un dipinto conservato presso la pinacoteca dell'Accademia Carrara e parte del Polittico di San Cristofoto conservato nella Pinacoteca Ambrosiana." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La cicala (Lefebvre). ### Introduzione: La cicala (La Cigale) è un dipinto del pittore francese Jules Joseph Lefebvre, realizzato nel 1872. Il dipinto è oggi conservato alla National Gallery of Victoria, a Melbourne. Si tratta di un dipinto allegorico basato sulla celebre favola 'La cicala e la formica'. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una donna in piedi, davanti ad un muro bianco. La donna è nuda e si morde un dito, come se avesse fame, mentre fissa con i suoi occhi lo spettatore. In una mano ella regge un velo bianco che non è abbastanza grande per coprirla. Accanto a lei è presente una pianta che perde le proprie foglie: è un segno dell'inverno ormai alle porte. Il soggetto deriva dalla favola di Esopo “La cicala e la formica”, ripresa da Jean de La Fontaine. Quando Lefebvre espose il dipinto al Salon citò proprio un verso della versione di La Fontaine: “Quand la bise fut venue” (Quando venne il vento freddo del nord). Esopo racconta che la formica lavorava durante l’estate per conservare le provviste per l’inverno, mentre la cicala cantava e ballava. Con l’arrivo del vento autunnale, la cicala, nuda, si rende conto della sua vulnerabilità di fronte ad una stagione invernale spoglia come lei. Si pensa che Lefebvre per realizzare quest'opera si fosse ispirato alla recente storia francese, come la sconfitta nella guerra franco-prussiana del 1870-1871, la mancanza di preparazione da parte di Napoleone III, la crisi economica e le vicende della Comune parigina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Chloé (Lefebvre). ### Introduzione: Chloé o Cloe è un dipinto del pittore francese Jules Joseph Lefebvre, realizzato nel 1875. Il dipinto oggi è conservato nel Young and Jackson Hotel di Melbourne, in Australia, a partire dal 1909. Il soggetto del dipinto è stato la mascotte dell'HMAS Melbourne. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una donna in piedi, nuda, immersa in un ambiente silvestre, nelle vicinanze di uno specchio d'acqua. La donna appoggia la mano sinistra ad una roccia, sulla quale è presente un panno azzurro, e rivolge il proprio sguardo a destra, mostrando il profilo del suo volto allo spettatore. Sullo sfondo si notano il laghetto a sinistra ed un albero a destra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Regina Zenobia trovata sul bordo dell'Arasse. ### Introduzione: La Regina Zenobia trovata sul bordo dell'Arasse o Zenobia salvata dai pastori (Zénobie sauvée par les bergers) è un dipinto a olio su tela di Nicolas Poussin, databile al 1657 circa, conservato al museo dell'Ermitage, a San Pietroburgo. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la regina Zenobia d'Armenia, sposa di Radamisto, salvata dai pastori sulle rive del fiume Arasse. Radamisto, il re d'Armenia, aveva pugnalato Zenobia su sua richiesta prima di fuggire a causa dell'avanzata dei ribelli guidati da Tiridate. Quest'episodio è ripreso dagli Annali di Publio Cornelio Tacito. Questo dipinto, rimasto incompiuto, è stato attribuito a Poussin dallo storico d'arte V. Miller nel 1934 a partire da un disegno, molto simile al quadro, conservato nel museo Puškin. L'attribuzione venne poi confermata da Walter Friedländer nel 1949, dopo aver esaminato altri tre disegni e quello di Mosca. Questi disegni dimostrano l'evoluzione cronologica della composizione di quest'opera da parte dell'artista. Due disegni, uno al museo Condé di Chantilly e l'altro nel castello di Windsor, mostrano la regina svenuta portata da due pastori: entrambi i disegni sono delle bozze. Il terzo disegno (quello del museo Puškin) mostra i pastori che trovano Zenobia svenuta sulle rive del fiume. Il quarto disegno, quello conservato a Stoccolma, è praticamente identico al dipinto conservato nell'Ermitage." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La verità che esce dal pozzo. ### Introduzione: La verità che esce dal pozzo o La nuda verità esce dal pozzo (La Vérité sortant du puits armée de son martinet pour châtier l'humanité o La Vérité sortant du puits) è un dipinto a olio su tela del 1896 dell’artista francese Jean-Léon Gérôme. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la Verità che esce dal pozzo (ha già messo un piede fuori da questo), situato presso un muro coperto di vegetazione. In mano la donna non tiene più lo specchio luminoso, ma tiene un tipo di frusta francese nota come martinet, con la quale intende fustigare coloro che hanno permesso che ella rimanesse rinchiusa laggiù. Lo sguardo è spietato e la Verità spalanca la bocca cacciando un urlo, come se stesse chiamando proprio lo spettatore: quest'ultimo teme la Verità non solo per la sua collera, ma perché egli in cuor suo sa di essere colpevole di averla costretta a rimanere rinchiusa nel pozzo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Danza alla musica del Tempo. ### Introduzione: Danza alla musica del Tempo, anche noto con i titoli La danza della vita umana e La danza della Vita al suono del Tempo (La Danse de la vie humaine o Danse à la musique du Temps), è un dipinto di Nicolas Poussin realizzato tra il 1634 e il 1635 e conservato nella Collezione Wallace di Londra. Quando il dipinto venne venduto nel 1845 venne chiamato La Danse des Saisons, ou l'Image de la vie humaine (per questo motivo talvolta viene citato in italiano come La danza delle Stagioni alla musica del Tempo). ### Descrizione. Quattro figure che si tengono per mano danzano in cerchio, mentre il Tempo suona una lira alla loro destra. La scena è ambientata durante il mattino, dato che Aurora precede il carro solare di Apollo. Le Ore accompagnano il dio del sole, il quale regge un anello che simboleggia lo Zodiaco. Secondo Bellori, il soggetto venne definito da Rospigliosi. L'identificazione precisa dei quattro personaggi che danzano rimane incerta. Le quattro figure danzanti potrebbero rappresentare, partendo da quella vista di spalle: la Povertà, il Lavoro, la Ricchezza e il Piacere o il Lusso. Le figure rappresenterebbero un ciclo della vita umana che inizia e si conclude con la Povertà, passando per la Ricchezza e il Lusso. Se i personaggi fossero le quattro stagioni la Povertà sarebbe l'Autunno, il Lavoro l'Inverno e così via. L'ipotesi di Anthony Blunt, secondo la quale la Povertà/Autunno sarebbe un uomo, oggi viene accettata: il museo tuttavia lo identifica con Bacco. Questa identificazione richiama l'opera Les Dionysiaques di Boitet de Frauville, nella quale Giove, avendo ascoltato i lamenti delle Stagioni e del Tempo, diede al mondo Bacco e il suo vino per compensare le condizioni di vita miserabili dei mortali. André Félibien, amico e biografo di Poussin, descrisse il dipinto con le stesse parole, tranne per un punto: Bellori identificò l'Estate con il Lusso, mentre Félibien la identificò con il Piacere.Queste identificazioni sono contestate da Malcom Bull, almeno nel loro intento originale. Egli fa risalire l'iconografia del dipinto al poeta greco antico Nonno, rifacendosi all'Inno dell'Autunno di Pierre de Ronsard. La descrizione delle quattro stagioni di Nonno, tradotta in francese, è molto simile all'iconografia pussiniana: 'A sinistra c'è la Primavera, con una ghirlanda di rose tra i capelli; dietro c'è l'Autunno, i cui capelli sono stati tagliati dai venti e la cui fronte è avvolta da dei rami di ulivo; poi viene l'Inverno, con i capelli raccolti ed il viso in penombra, e davanti c'è l'Estate, vestita di bianco con delle spighe di grano tra le trecce dei capelli.' Lo stesso Bacco, con un volto giovane ed uno anziano, appare in un erma a sinistra. Secondo Bull, il Rospigliosi, che era un intellettuale ed un autore con un certo gusto per le allegorie, inventò l'altra interpretazione durante o dopo la realizzazione dell'opera, mentre per Ingamells Poussin non era eccessivamente interessato all'identificazione precisa delle figure.Sono presenti vari pentimenti, come la rimozione di un secondo albero a destra tra l'Inverno/Lavoro e il Tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Retablo maggiore di Santa Maria del Regno. ### Introduzione: Il Retablo Maggiore di Santa Maria del Regno è una pala d'altare cinquecentesca realizzata da Martin Tornèr, e dal pittore Giovanni Muru appartenente alla scuola del Maestro di Castelsardo. ### Descrizione. Il retablo rappresenta la scena della messa di san Gregorio, come la maggioranza dei tabernacoli o comunque dei pannelli centrali dei polittici sardi di ispirazione o fattura iberica del XV e XVI secolo. La diffusione di questa soluzione iconografica era dunque pressoché universale nel mondo artistico sardo-catalano del tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Sant'Agostino in cattedra. ### Introduzione: Il Sant'Agostino in cattedra è un dipinto a tempera e olio su tavola di Pietro Cavaro, databile intorno al 1528. Probabilmente faceva parte di un retablo che Pietro Cavaro aveva realizzato per la chiesa dell'Ordine mendicante degli. Agostiniani di Cagliari, demolita nella seconda metà del XVI secolo attualmente è conservato a Cagliari nella Pinacoteca nazionale. L'opera divenne proprietà dello Stato dopo l'approvazione della legge Siccardi. ### Descrizione. La tavola è caratterizzata da una particolare iconografia, che comprende varie tradizioni: il santo vescovo in cattedra, la consegna della Regola e la disputa con gli eretici." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sant'Antonio da Padova col Bambino (Morazzone). ### Introduzione: Sant'Antonio da Padova col Bambino è un dipinto su tela del Morazzone conservato a Dresda nella Gemäldegalerie Alte Meister. ### Descrizione e stile. Il piccolo quadro, evidentemente destinato alla devozione privata, è ancora pienamente manieristico e lontano dalle nascenti rappresentazioni misticheggianti del tema. È singolarmente efficace qui l'effetto di illuminazione a lume che spezza la tela in due, una parte completamente in ombra ed una illuminata dall'apparizione del Bambino. La scena pare sollecitata dalla pietà intimistica promossa da Carlo Borromeo con una drammatizzazione realistica e popolare. Una sensibilità che dimostra Morazzone già libero dalle ridondanze retoriche della sua formazione romana. E così in quel breve tratto di luce riesce ad esprimere l'umana tenerezza dell'incontro sciolta nei rapidi elementi descrittivi, mettendo con naturalezza assieme tutti gli attributi iconografici consolidati del santo: lo strofinarsi affettuoso dei volti sorridenti, la delicata carezza di Antonio che sprofonda nelle gote del bimbo, la confidenza del braccino abbandonato sul grande polso dell'altro, la morbida contorsione del corpicino (una specie di firma del Morazzone), e, risalendo dalle pagine appena stropicciate del libro, la mano, che un po' appoggiata sulle dita e un po' allo stelo del giglio, trattiene le gambe del piccolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Apparizione dell'angelo a san Rocco. ### Introduzione: L'apparizione dell'angelo a san Rocco (in portoghese Aparição do Anjo a São Roque) è un dipinto ad olio su tela del pittore manierista portoghese Gaspar Dias, realizzato nel 1584 e conservato nella chiesa di San Rocco a Lisbona. L'opera, che fu dipinta da Gaspar Dias in occasione del 16 agosto per la pala d'altare della Cappella di San Giovanni Battista, rappresenta l'apparizione di un angelo a san Rocco a Piacenza (presumibilmente nel 1369), a contatto con i malati secondo l'agiografia cattolica nell'ospedale di Santa Maria di Betlemme, e della visione dell'Angelo inviato da Dio che gli apparve una notte mentre stava riposando, avvertendolo che avrebbe sofferto della stessa malattia che aveva curato in altri, mandando un cane che ogni giorno gli portava del pane per nutrirlo. Nell'aprile 2016, il dipinto è stato selezionato come una delle dieci opere artistiche più importanti del Portogallo dal progetto Europeana. ### Descrizione. L'Angelo è presentato snello e librato nell'aria, con le sue vesti gonfie, rispettando il canone idealizzato che ricorda le figure serpentine di un Parmigianino, mentre la figura del Santo, in estasi mistica, presenta un movimento teatrale che potrebbe essere stato ispirato dal San Rocco e un donatore (1525) del pittore italiano. Il quadro compie la sua funzione catechetica con il massimo rigore, rappresentando chiaramente l'episodio della vita del santo (e in questo senso, fa parte della migliore pittura manierista controriformista), ma il pittore crea anche altri punti di fuga, accentuando così i contrasti di piani e valori, attraverso un vasto spazio architettonico che occupa lo sfondo e ne approfondisce notevolmente la composizione. Questo è un chiaro interno a volta di un edificio all'italiana fiancheggiato da un colonnato ionico che si apre lateralmente all'esterno sulla destra con tre aperture circondate da balconi di cui uno si scorge in controluce, mentre in lontananza lo spazio assiale dell'edificio termina in profondità in un'ampia abside arrotondata con due finestre anch'essa circondata da archi,- in cui si muovono altre figure, la cui scala differenziata esalta la figura di San Rocco in primo piano: sebbene quindi numerose siano le ipotesi che questa struttura architettonica possa riferirsi ad un tempio cristiano, non ci sono altri segni che confermino questa prima idea: infatti l'ipotetica navata non è chiusa poiché la luce è presente anche sul lato sinistro, non ci sono immagini o riferimenti ad oggetti di culto, le forme indefinite che si distinguono appena al centro del pavimento della suddetta 'abside' non confermano la presenza di un altare, ed infine i personaggi in secondo piano danno allo spazio un'atmosfera classicizzante e non una funzione iconografica specifica legata all'agiografia di San Rocco. Le diagonali antagoniste, molto rappresentate dagli esponenti del Manierismo, creano suggestioni di squilibrio e irrazionalità, che energizzano l'intero spazio dando un'aria di freschezza. ### Storia e stile. ### L'opera di Vredeman de Vries. Si stima che Dias abbia dipinto l'opera intorno al 1584, data iscritta sulle piastrelle di Francisco de Matos nella cappella di San Giovanni Battista. Presumibilmente il modello si deve a un disegno di Hans Vredeman de Vries (1527-1606), inciso da Hieronymus Cock nel 1560. Questa incisione faceva parte di una serie di 20, con prospettive architettoniche, pubblicate ad Anversa con il titolo Scenographie sive perspectivee (vt aedificia, hoc modo ad optican excitata, Pictorum vulgus vocat) pulcherrimae viginti selectiissimarum fabricarum. Queste composizioni, che divennero celebri come specialità creativa di Vredeman de Vries, erano generalmente concepiti come luoghi astratti, riflessioni senza tema sulla scienza della prospettiva, variazioni scenografiche e architettoniche destinate ad essere utilizzate da pittori, incisori, scultori, orafi o enologi come cornici di più ampi temi iconografici, religiosi o profani." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Pietà di Tangeri. ### Introduzione: La Pietà di Tàngeri è un dipinto di Pietro Cavaro che rappresenta la deposizione nel sepolcro di Gesù ; la tavola faceva parte del retablo della Madonna dei sette dolori che l'artista aveva realizzato per la chiesa dell'Ordine mendicante degli Agostiniani di Cagliari. ### Descrizione. La scena si colloca immediatamente dopo la discesa dalla croce, con Giovanni e le pie donne che compiangono il corpo esangue di Cristo. Sullo sfondo, a metà strada tra il gruppo in primo piano e il Calvario, stanno arrivando Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea col sudario per la sepoltura, scena poi dipinta nello scomparto della Deposizione di Gesù." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Riposo durante la fuga in Egitto (Murillo). ### Introduzione: Riposo durante la fuga in Egitto è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1650 e conservato nel Museo statale Ermitage a San Pietroburgo in Russia. ### Descrizione. Il Murillo ha preso per argomento pittorico un episodio narrato nel Vangelo secondo Matteo e nei vangeli apocrifi. Maria Vergine è posizionata seduta nella parte centrale del dipinto, che tiene con la mano destra i panni di Gesù Bambino dormiente, posto in una roccia rialzata. A destra di Maria in piedi si trova San Giuseppe e a destra l'asino utilizzato per il viaggio. A sinistra troviamo due angeli piccoli. Nel basso a sinistra troviamo oggetti e provviste da viaggio come la borraccia. Tutte le figure hanno lo sguardo rivolto verso Gesù Bambino. Mentre nello sfondo vediamo della vegetazione boschiva nella parte centrale e destra e un paesaggio nella parte a sinistra." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Deposizione di Gesù (Pietro Cavaro). ### Introduzione: La Deposizione di Gesù è un dipinto di Pietro Cavaro, la tavola faceva parte del retablo della Madonna dei sette dolori che l'artista aveva realizzato per la chiesa dell'Ordine mendicante degli Agostiniani di Cagliari. Dal 2016, a seguito dell'acquisizione da parte del Ministero dei Beni Culturali, il dipinto è conservato a Cagliari nella Pinacoteca nazionale. ### Descrizione. La scena rappresenta la sepoltura di Cristo, e mostra una fase del 'compianto', più specificamente rappresentato nella tavola del polittico detta Pietà di Tangeri (quest'ultima ambientata sullo sfondo del Calvario). Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea portano il corpo esangue di Cristo sulla pietra dell'unzione del sepolcro, circondati dal gruppo dei dolenti. Il cielo dorato mostra un'influenza iberica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il mercato delle schiave. ### Introduzione: Il mercato delle schiave o Vendita di schiavi al Cairo (Vente d'esclaves au Caire) è un dipinto a olio su tela del 1871 dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, attualmente conservato nel Cincinnati Art Museum. ### Descrizione. Il dipinto raffigura un mercato di schiave situato in una strada del Cairo. Un gruppo di donne, pronte ad essere vendute, si trova davanti ad un muro, mentre dalla finestra si affaccia una guardia che le osserva da vicino. Le schiave sono sporche di polvere ed i loro corpi sono ricoperti di stracci. Quasi tutte le donne sono sdraiate sopra un tappeto lungo il marciapiede della strada, tranne due: una donna che regge tra le braccia il proprio bambino ed una donna nuda, coperta solo dai lunghi capelli neri. Gérôme, essendo un pittore orientalista, intendeva raffigurare sia la disperazione delle schiave, nell'attesa di essere vendute, sia le pose sensuali dei personaggi ed il nudo estetico. Il tema della schiavitù verrà ripreso in altri due dipinti dello stesso artista, entrambi ambientati nell'antica Roma." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Verità (Lefebvre). ### Introduzione: La Verità (La Vérité) è un dipinto del pittore francese Jules Joseph Lefebvre, realizzato nel 1870. Il dipinto è oggi conservato al Museo d’Orsay a Parigi. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la personificazione della Verità, nuda perché non ha nulla da nascondere, che emerge dalle tenebre mentre tiene nella mano destra uno specchio dal quale scaturisce un bagliore luminoso. Questo tipo di raffigurazione iconografica della Verità riprende un'illustrazione dell'artista rinascimentale Cesare Ripa (nella quale, tuttavia, la donna regge un sole al posto dello specchio). La donna si trova in un paesaggio roccioso e presso uno specchio d'acqua (elementi che richiamano il dipinto La sorgente di Jean-Auguste-Dominique Ingres). Ai piedi della donna si nota un oggetto di metallo, seminascosto da alcune piante. La Verità è salda ed impassibile e regge fermamente lo specchio luminoso, dove si può vedere la realtà dell'esistenza di chi vi si riflette. Con la mano sinistra la figura si aggrappa ad una corda: questo potrebbe essere un riferimento alla leggenda della Verità relegata in un pozzo, tratta da un aforisma del filosofo greco Democrito. La trasposizione allegorica dell'artista si nota anche nella disposizione dei chiaroscuri.Verso la fine del secolo il tema della Verità venne ripreso da altri artisti francesi, inclusi Jean-Léon Gerôme e Édouard Debat-Ponsan." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna della Clemenza. ### Introduzione: La Madonna della Clemenza è un dipinto anonimo realizzato nel VII secolo-VIII secolo, eseguito con la tecnica dell'encausto su tavola e conservato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. ### Descrizione. Nel dipinto, Maria è raffigurata nell'iconografia 'Maria Regina' o Regina Caeli (quasi unica a Roma nella tarda antichità), indossando costumi specifici per le imperatrici bizantine. In questa e in molte altre delle prime icone, Maria è formulata nello stile Maestà, molto popolare per l'iconografia mariana in cui ella è raffigurata come la Regina del Cielo, in abito regale seduta su un trono e adornata di una corona ricoperta di perle. Il Bambino Gesù è vestito con abiti viola simili a quelli di Maria, ma a quanto pare i suoi erano originariamente dipinti con oro, mentre quelli della Vergine non lo erano. Sia Maria che il Bambino hanno aureole dorate. Maria è seduta e tiene in un braccio il Bambino Gesù e nell'altro una croce. Questa posa è insolita poiché Maria di solito tiene Cristo in modo più sicuro. Qui il Bambino siede eretto in grembo, con la mano di lei probabilmente solo sulla sua coscia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Borgo di Milano (Boccioni). ### Introduzione: Il Sobborgo di Milano, noto anche come Il Borgo di Milano, è un'opera d'arte dipinta a olio su tela e realizzata a cavallo tra il 1910 e il 1911 dal pittore Umberto Boccioni a Milano nel suo studio di Via Adige, nei pressi di Porta Vigentina-Via Ripamonti. ### Descrizione. L'opera è realizzata da Boccioni nel suo appartamento di Via Adige al numero 23 a Milano, osservando la zona porta Porta Romana-Vigentina-Via Ripamonti, vicino al Museo Fondazione Prada. Oggi il quartiere è identificato con la moda lusso innovativa e all'arte." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giovanna d'Arco all'incoronazione di Carlo VII. ### Introduzione: Giovanna d'Arco all'incoronazione del re Carlo VII nella cattedrale di Reims, o più brevemente Giovanna d'Arco all'incoronazione di Carlo VII (Jeanne d’Arc au sacre du roi Charles VII), è un dipinto di Jean-Auguste-Dominique Ingres realizzato nel 1854 ed oggi conservato nel museo del Louvre.Quest’opera unisce lo stile neoclassico del maestro di Ingres, Jacques-Louis David, e lo stile troubadour. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la santa francese Giovanna d'Arco (un personaggio molto raffigurato nell'iconografia storica e religiosa della Francia del XIX secolo) all'incoronazione di Carlo VII di Francia nella cattedrale di Reims. La donna guerriera alza lo sguardo verso il cielo, come se stesse vedendo il paradiso, perché la santa riteneva che le vittorie ottenute dall'esercito francese fossero dovute a Dio. Giovanna d'Arco inoltre ha l'aureola. Dietro di lei sono presenti cinque persone, ovvero tre paggi, il monaco Jean Pasquerel (che sfoglia un libro), e un armigero, il quale altri non è che un autoritratto dell'artista. L'opera è caratterizzata da una luce che illumina la scena, da vari oggetti sontuosi e da un uso dei colori accesi. L'elmo di Giovanna si trova per terra ed accanto a questo è presente una frase del poeta romantico francese Émile Deschamps:. Tale frase si riferisce alla morte di Giovanna d'Arco, che venne arsa viva su una pira nel 1431, due anni dopo l'incoronazione del sovrano. Alla fine della sua vita, Ingres ritornò sul tema di Giovanna d'Arco avendo in mente due quadri: uno nel quale la santa veniva raffigurata in battaglia (Jeanne d'Arc dans la mêlée) e l'altro che la ritraeva in estasi (Tête d'une Jeanne d'Arc en extase). Non si hanno più notizie di questi quadri e non si sa nemmeno se vennero portati a termine dall'artista: del primo rimane solo uno studio preparatorio di nudo, del secondo alcuni disegni preparatori e uno studio a olio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Età dell'oro (Zucchi). ### Introduzione: L'Età dell'oro è un dipinto a olio su tavola (50x39 cm) di Jacopo Zucchi, databile al 1576-1581 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. ### Descrizione e stile. La tecnica e il piccolo formato concorrono a creare un'opera di squisita fattura, ricca di personaggi e dettagli. Il tema mitologico, derivato da un passo di Ovidio (Metamorfosi I 89 ss.), è chiarificato dall'iscrizione in italiano retta in alto da due donne nude in volo, recanti un agnello e un mazzo di fiori: «O bell'anni dell'oro». Questa stessa frase sarebbe il titolo di un intermezzo cantato in occasione delle nozze tra Cosimo I de' Medici ed Eleonora di Toledo nel 1539, ispirata dagli scritti di Vincenzo Borghini, da cui vennero probabilmente tratti, in quegli anni, le versioni in pittura di Giorgio Vasari (di cui resta solo un gruppo di disegni al Cabinet des Dessins del Louvre, nn. 2161, 2169, 2170) e dal Poppi (al Museo di Edimburgo), a cui l'opera dello Zucchi si ispira. La scena ha al centro una montagna da dove sgorgano vari fiumi, rappresentati da divinità fluviali sdraiate, che portano con sé le varie conoscenze raffigurate tramite attributi: il Nilo, tra i coccodrilli, il Tigri, con l'alfabeto scritto, l'Eufrate, con la conoscenza degli astri, e altri. Più in basso regna l'armonia tra uomini, animali e piante. Pace e giustizia sono la norma, vige l'eterna primavera, e i frutti sono colti senza bisogno di sforzo né di lavoro: gli uomini stringono grappoli d'uva, rami pieni di ciliegie, melograne, pere e carote; gli animali pullulano, tra uccelli, mammiferi di terra, ed esseri del mare. Due putti, maschi e femmina, fanno pipì nel fiume, simboleggiandone la fertilità, nell'assenza di pudore, come in un vero e proprio paradiso terrestre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Età dell'argento (Zucchi). ### Introduzione: L'Età dell'argento è un dipinto a olio su tavola (50x39 cm) di Jacopo Zucchi, databile al 1576-1581 circa e conservato negli Uffizi di Firenze. ### Descrizione e stile. La tecnica e il piccolo formato concorrono a creare un'opera di squisita fattura, ricca di personaggi e dettagli. Il tema mitologico, derivato da un passo di Ovidio (Metamorfosi I 89 ss.), è chiarificato dall'iscrizione in latino retta dall'allegoria della Giustizia, con spada e bilancia, al centro: «In sudore vultus tui visceris pane tuo» ('[mangerai] il pane nello stomaco col sudore del tuo volto', da Genesi 3, 19, alludendo al lavoro necessario per ottenere il sostentamento, a differenza di quanto avveniva nell'età dell'oro); in basso poi, su una pietra, «Argenteum saeculum». L'età dell'Argento, dopo l'epoca regolata da Saturno, è dominata dalla figura di Giove. Il tempo scorre in cielo tra il carro del Sole, le ore e le stagioni. Gli uomini per vivere devono mettere a frutto il proprio intelletto, sviluppando varie attività e progetti. Per affrontare il rigore dell'inverno gli uomini devono costruirsi un riparo (a cui alludono le rudimentali capanne), e devono fare provviste coltivando la terra (come mostra la figura con l'aratro al centro). In primo piano una giovane donna circondata da vari strumenti (scalpello, tavolozza, compasso e globo), raffigura le Arti meccaniche e la Conoscenza. Accanto a lei un putto reca i simboli di Cerere, dea del lavoro nei campi (rastrello, spighe di grano e fiaccola accesa). Al lato opposto, una figura vestita di bianco che contempla un cuore alzato al cielo potrebbe simboleggiare la Carità, mentre al centro si trova una rappresentazione delle quattro età dell'uomo (infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia). La composizione delle varie figure è orchestrata in modo da spostarsi da un'estremità all'altra, sulle diagonali, guidando gradualmente l'occhio dello spettatore in profondità." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La morte di Leonardo da Vinci. ### Introduzione: La morte di Leonardo da Vinci (La Mort de Léonard de Vinci), anche noto come Francesco I riceve l'ultimo respiro di Leonardo da Vinci (François Ier reçoit les derniers soupirs de Léonard de Vinci), è un dipinto ad olio su tela del pittore francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1818 ed esposto al Petit Palais a Parigi. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la morte di Leonardo da Vinci, artista ed inventore italiano, avvenuta nella casa Clos Lucé, ad Amboise, il 2 maggio 1519. Come fonte di ispirazione per questo dipinto, Ingres riprese il racconto della morte del pittore presente nelle Vite di Giorgio Vasari. Il re di Francia Francesco I abbraccia l'artista morente per ricevere il suo ultimo respiro, mentre altri personaggi, tra preti e servitori, osservano la scena. Il giovane delfino Francesco di Valois osserva tristemente la scena ed un cardinale gli poggia una mano sulla spalla per confortarlo. Su un tavolo situato accanto al letto di Leonardo si notano una Bibbia ed un piccolo crocifisso. Il volto di Francesco I riprende un quadro di Tiziano risalente al 1538." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La dormiente di Napoli. ### Introduzione: La dormiente di Napoli (La Dormeuse de Naples), in origine noto con il titolo italiano Donna nuda che dorme, era un dipinto a olio su tela dell'artista francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1809. Di questo quadro si persero le tracce nel 1815 e da allora è considerato un dipinto perduto. ### Descrizione. Nella sua lettera a Carolina Murat del 1832, oggi conservata alla biblioteca nazionale di Francia, Ingres descrisse il dipinto e ne realizzò uno schizzo a memoria. Secondo la descrizione dello stesso Ingres il dipinto mostrava una donna nuda a grandezza naturale distesa su un divano-letto, accanto a delle tende cremisi, con la testa appoggiata sul braccio sinistro, che a sua volta poggiava su un cuscino, e il braccio destro dietro la testa. La posa della donna verrà ripresa in altri due dipinti dello stesso artista: Odalisca con schiava (del 1839) e Giove e Antiope (del 1851)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La pastorella. ### Introduzione: La pastorella (Pastourelle) è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau, risalente al 1889 ed oggi conservato al museo d'arte Philbrook di Tulsa, in Oklahoma. Il nome originale del dipinto, Pastourelle, deriva dal dialetto francese meridionale. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato in una scena idilliaca e pastorale e raffigura una ragazza solitaria in abiti da contadina, scalza, mentre tiene in equilibrio un bastone sulle spalle. Sullo sfondo si notano un paesaggio rustico collinare e un campo con dei buoi al pascolo. Questo quadro è uno dei tanti dipinti di Bouguereau che raffigurano delle pastorelle o delle giovani ragazze immerse in un ambiente pastorale, mentre osservano curiosamente lo spettatore. La modella di questo quadro posò anche per il dipinto La Bohémienne, realizzato nel 1890.L'opera attualmente è in mostra permanente al museo d'arte Philbrook di Tulsa ed è divenuta un'immagine emblematica del museo. Il dipinto fu al centro di una mostra itinerante su Bouguereau e sui suoi studenti svoltasi nel museo di Tulsa nel 2006." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tavola di san Michele. ### Introduzione: La Tavola di san Michele è un dipinto del pittore gotico Maestro di Soriguerola realizzato circa nel XIII secolo e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. ### Descrizione. La tavola è divisa da un bordo verticale con motivi vegetali. La separazione tra i vani superiore e inferiore, così come la suddivisione dei diversi episodi, è effettuata da fasce che hanno perso quasi tutta la decorazione. Lo stesso accade con le corone dei sei personaggi seduti in alto a destra. Quindi non si sa come fossero gli ornamenti sulla tavola. Una sottile linea nera, sulla quale sono applicati dei puntini bianchi, delimita il perimetro delle scene rettangolari e degli altri motivi della tavola. In alto a sinistra sono conservate due delle tre scene dell'Arcangelo Michele sul monte Gargano. Il primo riflette l'episodio della caccia al toro, il secondo l'evento del vescovo di Siponto. Tutti e tre gli episodi si svolgono sotto archi trilobati. Nello scompartimento sottostante è presente la scena dell'Ultima Cena. A destra, la scena di san Michele e il demone che pesa le anime, psicostasi. Nello stesso scompartimento e alla destra di san Michele, un angelo si prepara a consegnare l'anima di uno degli eletti a san Pietro. La scena è stata messa in relazione con le figure sedute in un tuono identificate come i Beati. Nel registro inferiore, le anime dei dannati soccombono ai disegni dei diavoli dell'inferno e alla lotta di san Michele con il drago." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ascensione (Francisco Camilo). ### Introduzione: L'Ascensione è un dipinto del pittore spagnolo Francisco Camilo realizzato nel 1651 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. Fu acquistato nel 1944 dal museo. ### Descrizione. San Giovanni Evangelista, inginocchiato in primo piano, ci introduce alla scena, mentre il resto degli apostoli, Maria Maddalena e la Vergine Maria erano estasiati nel vedere Cristo ascendere, in cima alla tela, al centro di un cielo che presto lo porterà dalla parte del Padre Eterno. Nella zona inferiore, le impronte sono impresse sulla roccia a testimonianza del suo passaggio terreno." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Calvario (Ribera). ### Introduzione: Il Calvario è un dipinto di Jusepe de Ribera, realizzato circa nel 1618 e conservato alla collegiata di Nostra Signora Assunta di Osuna in Spagna. Fu una delle sue prime opere all'interno della sua produzione pittorica. Secondo Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery, l'opera è il più grande e ambizioso dipinto del pittore dei primi anni del 1610. ### Descrizione. Quest'opera è una delle prime importanti opere di Ribera, che offre una composizione chiaramente barocca e risorse pittoriche che mostrano formule oscure e naturalistiche di grande qualità. Rappresenta il momento prima della morte di Cristo, che si manifesta nel corpo contorto, il volto che esala l'ultimo respiro e guarda il cielo. Gli altri personaggi che compaiono nella composizione da destra a sinistra sono Maria Maddalena, inginocchiata che abbraccia la croce, san Giovanni Evangelista, Maria madre di Cristo, che dirige il suo sguardo all'infinito e un'altra donna di cui si percepisce solo una parte, del suo volto che potrebbe essere Maria di Cleofa. Sullo sfondo, appena percettibile, in quanto nascosta nell'oscurità, c'è una sagoma che può essere identificata con un'altra donna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ila e le ninfe. ### Introduzione: Ila e le ninfe (Hylas and the Nymphs) è un dipinto a olio su tela (98,2x163,3 cm), realizzato nel 1896 dal pittore John William Waterhouse, e conservato a Manchester. Il quadro racconta l'episodio della mitologia classica in cui il giovane Ila viene rapito dalle Naiadi. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta Ila, il giovanissimo scudiero e amante di Eracle, che si china per bere in uno stagno. Dall'acqua sette bellissime Naiadi, le ninfe dei fiumi, lo chiamano a loro mentre emergono dalle acque in mezzo alle ninfee. Le ninfe sono nude e la loro pelle candida risplende sullo sfondo delle acque scure. Tutte e sette le ninfe si assomigliano molto fisicamente e sono forse tutte raffigurazioni di due modelle soltanto. Il viso di Ila è di profilo e poco visibile allo spettatore, che invece coglie appieno le divinità fluviali. Una delle ninfe gli afferra il braccio per il polso e un gomito, mentre un'altra, girata di spalle, tira la tunica del giovane." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Le streghe al sabba. ### Introduzione: Le streghe al sabba o Le streghe si recano al sabba (Brujas yendo al Sabbath), anche noto con il titolo La visione di Faust (La visión de Fausto), è un dipinto del pittore spagnolo Luis Ricardo Falero, realizzato nel 1878. Il dipinto è attualmente conservato in una collezione privata. ### Descrizione. Il dipinto raffigura un gruppo di streghe, quasi tutte nude, che si stanno recando ad un sabba, un luogo di ritrovo dove avvenivano rituali di magia nera e orge. Oltre alle streghe nel dipinto sono presenti varie creature demoniache o associate alla stregoneria, inclusi un pipistrello, un caprone e un gatto nero. Tra le varie figure spicca un gruppo posto in primo piano, composto da due streghe al centro dell'opera, una delle quali a cavallo di un caprone, una vecchia strega che si regge ad un corno del caprone e si appoggia ad una giovane strega dai capelli rossi (la quale a sua volta si aggrappa ad uno stregone). Nella parte destra del dipinto sono presenti altre tre creature oscure: lo scheletro di un pellicano (un simbolo di morte nella tradizione egiziana), uno scheletro umano ed una salamandra (uno spirito di fuoco secondo gli alchimisti).L'opera segue una disposizione a spirale, dovuta al ritmo rotatorio dei personaggi sullo sfondo. Tale spirale è rotta dal triangolo centrale con le figure disposte verticalmente.Il dipinto ha dei toni molto uniformi e, nonostante sia ambientato di notte, è presente molta luce, per lo più scaturita dalla Luna.Falero era noto per i suoi quadri raffiguranti le streghe, spesso raffigurate a cavallo delle loro scope, e questo quadro dà allo spettatore un senso di estasi dovuto al volo vorticoso delle donne. Tali dipinti godevano di grande successo nell'Inghilterra vittoriana, dato che il pubblico era interessato ai soggetti esoterici e occulti, secondo un gusto decadente." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Biblide (Bouguereau). ### Introduzione: Biblide (Biblis) è il nome di due dipinti del pittore francese William-Adolphe Bouguereau, entrambi realizzati nel 1884. La prima versione del dipinto è conservata nel museo Salar Jung di Hyderābād, in India, mentre la seconda si trova in una collezione privata. ### Descrizione. Questi due dipinti raffigurano la ninfa Biblide, un personaggio della mitologia greca. Secondo la variante della leggenda riportata da Ovidio nelle sue Metamorfosi, Biblide si innamorò di suo fratello Cauno e si confessò a lui, ma questo la rifiutò e fuggì. Biblide allora si mise alla sua ricerca, ma alla fine, dopo aver attraversato vari paesi senza ritrovare il fratello, si arrese e morì esausta, versando molte lacrime. Gli dèi ebbero pietà di lei e, dato che era morta piangendo, decisero di trasformarla in una sorgente. La scena si svolge presso un ruscello (il quale è più dettagliato nella seconda versione dell'opera), in un'ambientazione silvestre, e raffigura il momento nel quale Biblide scopre che Cauno è fuggito. La ninfa viene raffigurata nuda, dato che nelle Metamorfosi di Ovidio viene detto che Biblide viene colta da un attacco di follia dopo la fuga del fratello e si squarcia le vesti. Biblide è piegata verso il ruscello e poggia le sue braccia su una roccia. La ninfa viene raffigurata nell'atto di piangere, dato che presto morirà e verrà tramutata in una sorgente. Il movimento della donna risulta grazioso e il suo incarnato è delicato, tanto da sembrare morbido." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Una lettura da Omero. ### Introduzione: Una lettura da Omero (A Reading from Homer) è un dipinto ad olio su tela (91,8x183,5 cm) realizzato nel 1885 dal pittore Lawrence Alma-Tadema e conservato al Philadelphia Museum of Art di Filadelfia. ### Descrizione. Una lettura da Omero mostra una balconata di marmo sul mare. Sulla destra un giovane uomo con una corona d'alloro siede sotto la scritta ΟΜΗΡ ('Omero') e appare intento a declamare dei versi scritti su un rotolo di papiro che tiene sulle ginocchia. Il suo pubblico è composto da quattro persone vestite a festa: una donna ascolta in piedi stringendo un tamburello, un'altra ascolta semi-distesa mentre tiene la mano a un uomo seduto accanto a una citara. Un altro uomo, forse un pastore, è sdraiato prono sul pavimento di marmo: è vestito con una pelle di capra e ascolta rapito il giovane lettore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: I quattro continenti. ### Introduzione: I quattro continenti (in tedesco: Die vier Flüsse des Paradieses, 'I quattro fiumi del Paradiso') è un dipinto realizzato nel 1615 dal pittore Pieter Paul Rubens. L'opera è conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna. ### Descrizione. Il quadro raffigura le personificazioni dei quattro continenti allora noti (Europa, Asia, Africa, America) assieme alle personificazioni dei loro grandi fiumi (il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio della Plata). L'Europa si trova a sinistra, l'Africa al centro, l'Asia a destra e l'America si trova dietro l'Asia. La distribuzione dei colori porta ad una resa realistica delle carni dei personaggi. In primo piano sono presenti dei putti che giocano con un coccodrillo, il quale osserva una tigre che allatta i suoi cuccioli (la tigre è un simbolo del continente asiatico). La cute del coccodrillo e i muscoli della tigre sono resi in modo vivacemente realistico. La scena si svolge presso le sponde di un corso d'acqua (come dimostrano le conchiglie e il granchio accanto ai cuccioli della tigre), e presenta dei particolari lussuosi, come i due vasi decorati in stile classico ai lati della composizione. Tale opera rispecchiava le condizioni in cui Rubens sperava di ritornare ad Anversa dopo la fine delle operazioni militari della guerra degli ottant'anni. Infatti, quando il pittore fiammingo dipinse questo quadro, la repubblica delle Sette Province Unite (gli odierni Paesi Bassi) e la Spagna asburgica erano in un periodo di tregua, garantita dal trattato di Anversa." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Malle Babbe. ### Introduzione: Malle Babbe (anche noto come La strega di Haarlem) è un dipinto ad olio su tela di Frans Hals. È conservato nella Gemäldegalerie di Berlino. Ascrivibile ai tronie, o comunque alla pittura di genere molto in voga in Olanda in quegli anni, raffigura una donna di Haarlem, detta appunto Malle Babbe ('Barbara la pazza'), molto probabilmente alcolizzata o sofferente di disturbi mentali. L'identità è confermata da una scritta sul retro della cornice originale, Malle Babbe van Haerlem … Fr[a]ns Hals. ### Descrizione e simbologia. Il quadro raffigura una donna, all'incirca di mezza età, seduta all'angolo di un tavolo che potrebbe essere quello di una taverna. È rivolta verso destra, ed apparentemente parla o sorride sbiecamente, con una vistosa smorfia quasi maniacale, verso qualcuno che si trova fuori del campo visivo. Con la mano destra regge un grosso boccale di ferro, e sulla spalla sinistra è posata una civetta. Il vestito è sdrucito, con una cuffia e un bavero tipici della moda del 1630 ad Harleem. La scioltezza e l'apparente rapidità delle pennellate sono tipiche dello stile di Hals, che proprio in quegli anni raggiunse l'apice della fama come ritrattista. La civetta del quadro è oggetto di una duplice interpretazione. Se si vede la donna come una possibile strega, l'uccello è simbolo delle entità demoniache che assistono o vengono evocate nei riti satanici; se si legge la scena come un semplice quadro 'da taverna', allora può far riferimento al proverbio olandese 'Ubriaco come una civetta'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Eclissi di sole (Grosz). ### Introduzione: Eclissi di Sole è un olio su tela dell'artista tedesco George Grosz, eseguito nel 1926. È conservato all'Heckscher Museum of Art, a Huntington, New York, dove è il dipinto più famoso.Si tratta di una delle opere principali di Grosz e di uno dei più celebri quadri di denuncia al potere di sempre. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta il duro atto d'accusa di Grosz nei confronti della realtà politica ed economica della Germania durante la Repubblica di Weimar, in particolare degli interessi economici che dominavano il nuovo regime. Raffigura, sullo sfondo di una città in fiamme immersa in un cielo in cui volano aerei della prima guerra mondiale, diversi personaggi attorno a un tavolo (molto simile a un tavolo da poker), dove la figura centrale è il presidente Paul von Hindenburg, seduto nella parte superiore, a denti scoperti, riconoscibile dai lunghi baffi, dalla divisa militare, con medaglie, e indossante un'ironica corona d'alloro in testa. Al tavolo ci sono anche quattro uomini, politici o finanzieri, senza testa, in abiti formali. Essi rappresentano la classe politica, cieca ai problemi della Germania, affarista e corrotta, nonché priva di reale autonomia perché serva del potere militare, rappresentato da Hindenburg. Un corpulento industriale, con un cappello a cilindro, e con piccole armi e un treno in miniatura sotto il braccio, sussurra discretamente all'orecchio del presidente. Esso rappresenta l'alta borghesia che tramite la sua ricchezza e influenza manovra i politici e militari e quindi indirettamente controlla le istituzioni della Germania. L'attenzione di Hindenburg è rivolta altrove, al di là della sua spada insanguinata e della croce funeraria, davanti a lui a tavola, come residuo del ruolo che ebbe nella prima guerra mondiale, e di tutte le vite perse allora. Un altro riferimento ironico e bizzarro è l'asino, indossante i paraocchi decorati con l'aquila tedesca e che ha davanti, come cibo, dei giornali. L'animale è interpretato dallo storico dell'arte Ivo Kranzfelder come la rappresentazione del popolo tedesco, ignaro delle macchinazioni alle proprie spalle che lo vede vittima delle decisioni altrui ma che di fatto accetta la situazione che lo circonda e crede a qualsiasi notizia riportata dai giornali.A sinistra di Hindenberg, un altro uomo senza testa appoggia il piede nelle sbarre della prigione sotto di lui. Nella prigione è rinchiuso un ragazzo, simbolo della gioventù tedesca il cui destino è legato alle decisioni degli uomini al tavolo. Davanti a lui, lo scheletro, rappresenta la generazione morta nella prima guerra mondiale e l'inevitabile destino della prossima. Un sole scuro, illuminato dal simbolo del dollaro statunitense, presiede la scena. Questo è un riferimento all'investimento della finanza statunitense sull'economia tedesca all'indomani della prima guerra mondiale. Ed è proprio il sole il simbolo chiave del dipinto, rappresentante il potere economico e il capitalismo, di cui secondo Grosz le classi dirigenti della Repubblica di Weimar, sbeffeggiate nell'opera, sono tutte quante serve." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il sonno di Endimione. ### Introduzione: Il sonno di Endimione è un dipinto a olio su tela (198x261 cm) realizzato nel 1791 dal pittore francese Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson e conservato al Museo del Louvre. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta un giovane disteso nudo su mantelli e pellicce: il suo corpo è riverso e abbandonato in una posizione sensuale, mentre il suo torso e il viso sono illuminati dalla luce della luna. Il soggetto è ovviamente il giovane e bellissimo Endimione, di cui la Luna (Selene) si innamorò a tal punto da chiedere e ottenere per lui un sonno eterno e l'eterna giovinezza, così da poterlo ammirare e amare ogni notte. A favorire l'esposizione del corpo di Endimione ai raggi lunari ci pensa Zefiro, il dio del vento dalle fattezze simili a un cupido. Il desiderio erotico non viene rappresentato solo tramite il corpo di Endimione, le cui gambe e i cui genitali giacciono nell'ombra, ma anche dalla figura maliziosa di Zefiro, le cui natiche sono illuminate dalla luna in modo incongruo dato che, coma fa notare Whitney Davis, questo Zefiro/Eros ha il volto rivolto alla luna, che quindi non potrebbe illuminargli anche le natiche." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il lamento per Icaro. ### Introduzione: Il lamento per Icaro (The Lament for Icarus) è un dipinto a olio su tela (180x150 cm), realizzato nel 1898 dal pittore inglese Herbert James Draper, e conservato alla Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta il lamento delle ninfe sul corpo di Icaro, precipitato dal cielo dopo essersi avvicinato troppo al sole. Le ali di Icaro, progettate dal padre Dedalo, sono ispirate a quelle dell'uccello del paradiso. Secondo la critica d'arte Justine Hopkins, Draper rappresenta Icaro come «gli altri eroi dei preraffaeliti e dei simbolisti che, come James Dean mezzo secolo più tardi, erano in grado di vivere velocemente, morire giovani e lasciare dietro bellissimi cadaveri»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ruggiero e Angelica (Krafft). ### Introduzione: Ruggiero e Angelica (Rüdiger und Angelica) è un dipinto del pittore tedesco Johann Peter Krafft, realizzato tra il 1842 e il 1843. Il dipinto è conservato all'Accademia di belle arti di Vienna. ### Descrizione. Il soggetto del quadro è tratto da un episodio del poema cavalleresco Orlando furioso scritto da Ludovico Ariosto. La scena si svolge presso alcuni scogli e raffigura il guerriero saraceno Ruggiero in groppa a un Ippogrifo mentre salva Angelica, la principessa del Catai, dalle grinfie dell'Orca di Ebuda, un mostro marino (Angelica era stata offerta in sacrificio all'Orca dagli abitanti dell'isola di Ebuda). In primo piano si nota lo scoglio al quale Angelica era stata legata. In lontananza si nota l'Orca, mentre sullo sfondo, oltre gli scogli, si può scorgere un paesino che si affaccia sul mare. Nel dipinto finale (visibile qui) il destriero di Ruggiero ha stranamente l'aspetto di un cavallo alato, mentre in uno studio dell'opera, conservato alla Galleria del Belvedere di Vienna, l'animale è un ippogrifo, come viene effettivamente narrato nel poema ariostesco. Inoltre, nel suddetto studio lo scoglio con le corde usate per legare Angelica non è in primo piano, ma è situato sullo sfondo, e l'Orca ha una coda diversa da quella che appare nel dipinto vero e proprio. Krafft realizzò vari bozzetti dell'opera, inclusi due studi della testa di Angelica, oggi conservati nella Galleria del Belvedere viennese." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ruggiero e Angelica. ### Introduzione: Ruggiero e Angelica (Angelika, von einem Drachen bewacht o Ruggiero und Angelica) è un dipinto del pittore svizzero Arnold Böcklin, realizzato nel 1873. L'opera è conservata nell'Alte Nationalgalerie di Berlino. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una scena del poema cavalleresco Orlando furioso scritto da Ludovico Ariosto: il guerriero saraceno Ruggiero salva la principessa dei Catai Angelica dalle grinfie della mostruosa Orca di Ebuda (Angelica era stata offerta in sacrificio dagli abitanti dell'isola). L'episodio ariostesco era già stato immortalato da pittori come Giovanni Battista Tiepolo e Jean-Auguste-Dominique Ingres. Questo dipinto, tuttavia, presenta alcune differenze con l'episodio tratto dal decimo canto dell'Orlando furioso. La scena innanzitutto non è ambientata in mare, ma sulla terraferma, e Angelica non è incatenata a uno scoglio ma è legata a un albero. Angelica è parzialmente coperta da un velo sottile, mentre Ariosto specifica che la donna era stata incatenata allo scoglio senza che le fosse stato messo un velo per coprirsi. Nel dipinto il destriero di Ruggiero è un cavallo, laddove nel poema cavalleresco è un ippogrifo, una creatura metà cavallo e metà grifone. Il pittore conferisce all'Orca un aspetto simile a quello di un coccodrillo mentre nel poema ariostesco l'Orca è un mostro marino, di dimensioni molto più grandi. In seguito, nel 1879, Arnold Böcklin realizzò un dipinto dove si vede Ruggiero salvare Angelica dopo l'uccisione dell'Orca, il cui capo mozzato (simile ad una testa di coccodrillo imbalsamata) giace al suolo. Questa seconda opera non tiene dunque assolutamente conto del testo ariostesco, dove l'Orca viene uccisa - ma non certo tramite decapitazione - da Orlando accorso sull'isola di Ebuda per liberare Olimpia: nell'undicesimo canto infatti il paladino entra nella bocca del mostro e ne blocca le fauci con un'ancora. Probabilmente l'artista confuse i due episodi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La morte di Cesare (Gérôme). ### Introduzione: La morte di Cesare (La Mort de César) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1867. Il quadro oggi è conservato al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. Questo quadro raffigura gli attimi immediatamente successivi all'assassinio del generale e politico romano Gaio Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del 44 a.C., nella curia del Teatro di Pompeo. Al centro della composizione si trovano i cospiratori esultanti, che alzano le loro spade e si allontanano dal cadavere di Cesare, situato in basso a sinistra del dipinto, ai piedi della statua di Pompeo. I banchi della curia sono vuoti e solo un personaggio è seduto a contemplare l'omicidio appena avvenuto. Sullo sfondo si vedono le alte colonne della curia e un arco verso il quale si dirigono i cospiratori.Una caratteristica di Gérôme era quella di non rappresentare l'atto violento vero e proprio, ma le sue conseguenze o il momento immediatamente successivo (si pensi ai dipinti L'esecuzione del maresciallo Ney, Duello fra due maschere e Gerusalemme), infatti Cesare giace al suolo senza vita e gli artefici della congiura si ritirano, avendo compiuto il loro omicidio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: L'uscita dal ballo in maschera. ### Introduzione: L'uscita dal ballo in maschera (in francese: Suite d'un bal masqué; in russo Дуэль после маскарада?, Duėl' posle maskarada), anche noto con i titoli Duello dopo il ballo in maschera e Duello fra due maschere, è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1857. L'opera originale è conservata al museo Condé di Chantilly. Di questo quadro esistono almeno due repliche: una è conservata nel museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e l'altra nel Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. La scena è ambientata in una grigia mattina d'inverno nel bosco di Boulogne, a Parigi; gli alberi sono spogli e il terreno è coperto di neve. Un uomo travestito da Pierrot è stato ferito mortalmente in un duello e crolla fra le braccia di un uomo travestito da Enrico di Guisa. Un medico, vestito da doge veneziano, prova a fermare la perdita di sangue, mentre un uomo vestito di nero si mette le mani tra i capelli. Il vincitore del duello, un uomo vestito da nativo americano, esce di scena insieme al suo padrino, un Arlecchino, lasciandosi alle spalle la sua arma e qualche piuma del copricapo da amerindio. In lontananza, al centro della composizione, una carrozza aspetta il vincitore del duello. Gérôme nei suoi dipinti non raffigurava l'atto violento di per sé, ma le sue immediate conseguenze, infatti il duello non è in corso ma è già terminato. La scena ad un primo sguardo bizzarra per i costumi colorati dei personaggi si rivela drammatica non appena si nota il sangue del Pierrot." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Bonaparte davanti alla Sfinge. ### Introduzione: Bonaparte davanti alla Sfinge (Bonaparte devant le Sphinx) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato tra il 1867 e il 1868. Il quadro oggi è conservato al castello Hearst, a San Simeon, in California. ### Descrizione. Il tema dell'opera è tratto dalla campagna d'Egitto del generale francese Napoleone Bonaparte. Napoleone si trova a cavallo, sulla sommità di un piccolo promontorio, davanti alla grande Sfinge di Giza, semicoperta dalla sabbia del deserto. Sullo sfondo l'esercito napoleonico attraversa il deserto, e più in lontananza sono situate delle montagne aride, il tutto sotto un cielo limpido. Quest'opera di Jean-Léon Gérôme possiede una doppia interpretazione, erudita e popolare, che la rende importante per gli storici dell'arte e per il pubblico. I soldati francesi nella valle desertica sono molto lontani e per questo appaiono molti piccoli: lo stato maggiore di Napoleone può essere identificato soltanto dall'ombra dei cavalieri; d'altro canto, la Sfinge domina la scena e sembra sorridere, anche con il naso probabilmente distrutto da una cannonata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cave canem (Gérôme). ### Introduzione: Cave canem (Cave canem, prisonnier de guerre à Rome) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1881. Il quadro oggi è conservato al museo Georges-Garret di Vesoul, in Francia. ### Descrizione. Gérôme, che era un esponente dell'accademismo, era interessato ai temi antichi e classici e realizzò molti quadri ambientati nell'antica Roma. Il dipinto raffigura uno schiavo incatenato ad una 'cuccia' situata accanto all'accesso di un luogo pubblico (forse un foro). Lo schiavo è coperto solamente da uno straccio e tiene in mano un pezzo di pane, mentre accanto a lui sono presenti una bacinella e degli ortaggi. Sopra la 'cuccia' è presente la scritta CAVE CANEM, che dà il titolo all'opera: Cave canem in latino significa 'attenzione al cane' ed è un'espressione presente in una celebre casa di Pompei, scoperta nella prima metà dell'Ottocento. La firma dell'artista si trova su uno dei gradini dell'entrata del luogo pubblico. Il dipinto ha un senso enigmatico, perché può essere la raffigurazione di un prigioniero di guerra, trattato come un cane, come può essere una sorta di avvertimento sul fatto che le rivolte avvengono nei luoghi di oppressione. Per raffigurare questo soggetto Gérôme si ispirò ad un passo del romanzo Salambò di Gustave Flaubert, nel quale viene descritto un uomo incatenato a un muro.Nel 1884 Gérôme riprese il tema della schiavitù nell'antica Roma nei dipinti Vendita di una schiava romana, conservato nell'Ermitage di San Pietroburgo, e Il mercato romano degli schiavi, conservato nel Walters Art Museum di Baltimora." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: L'esecuzione del maresciallo Ney. ### Introduzione: L'esecuzione del maresciallo Ney (L'exécution du maréchal Ney) è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista francese Jean-Léon Gérôme nel 1868. Questa tela raffigura gli attimi immediatamente successivi alla morte del maresciallo francese Michel Ney, avvenuta il 7 dicembre 1815. L'opera è conservata nella Graves Gallery di Sheffield, in Inghilterra. ### Descrizione. Il dipinto raffigura il cadavere del maresciallo Michel Ney negli istanti successivi alla sua morte e il plotone di fucilieri che si allontana dal luogo dell'esecuzione. Dietro il cadavere di Ney è presente un muro con delle scritte: una recita 'vive l'empereur' ('viva l'imperatore' in francese) ed è sbarrata; un'altra recita 'vive' ed è seguita dai fori causati dai proiettili dei fucilieri. Secondo Gérôme questo è un riferimento al cambio di alleanza avvenuto nel 1814, dopo la prima abdicazione di Napoleone Bonaparte: infatti, dopo l'esilio di Napoleone nell'isola d'Elba, Michel Ney si alleò con la monarchia dei Borboni per poi ritornare nelle file di Bonaparte durante i 'cento giorni', salvo poi essere accusato di tradimento e condannato a morte dopo la restaurazione della monarchia, nel 1815.Sullo sfondo si notano degli alberi e l'osservatorio di Parigi, in quanto Michel Ney venne giustiziato nella Avenue de l'Observatoire (via dell'Osservatorio). L'anno precedente, Jean-Léon Gérôme aveva esposto al Salon il dipinto La morte di Cesare, molto simile per certi aspetti all'Esecuzione del maresciallo Ney: in entrambe le tele i cadaveri degli assassinati giacciono in primo piano mentre gli assassini si allontanano e rivolgono le spalle allo spettatore. Inoltre, in questi due dipinti non viene raffigurato l'esatto momento dell'uccisione (come invece avviene nel dipinto di Manet), bensì le sue conseguenze." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Busto di ragazza. ### Introduzione: Busto di ragazza (Jeune fille en buste) è un dipinto del pittore neoclassico francese Pierre-Narcisse Guérin, realizzato nel 1794 circa. L'opera oggi è esposta al museo del Louvre, a Parigi. ### Descrizione. Questo dipinto è una delle prime opere del Guérin ed è il ritratto di una giovane ragazza, raffigurata mentre si copre i seni con entrambe le mani. Il soggetto viene rappresentato in maniera diretta. La capigliatura corta della ragazza è ispirata allo stile à la Titus, molto in voga nella Francia dell'epoca e basato sull'acconciatura di epoca romana. Questa tela, infatti, è una delle prime opere a raffigurare quest'acconciatura. Lo stile à la Titus ('alla maniera di Tito') potrebbe aver preso il nome da Tito Giunio Bruto, figlio del politico romano Lucio Giunio Bruto, o dall'imperatore Tito.Lo sfondo liscio, il disegno semplice e la distribuzione misurata del colore sono delle caratteristiche tipiche dello stile neoclassico e della scuola di Jean-Baptiste Regnault e di Jacques-Louis David, due celebri pittori neoclassici francesi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Atropo (Goya). ### Introduzione: Atropo o Le Parche (in spagnolo Átropos o Las Parcas) è un dipinto a olio su intonaco trasportato su tela del pittore spagnolo Francisco Goya e conservato al museo del Prado di Madrid facente parte delle quattordici pitture nere dipinte tra il 1819 e il 1823. Goya in preda alla disperazione mentale e fisica creò la serie direttamente sulle pareti interne della casa conosciuta come la Quinta del Sordo, acquistata nel 1819. Probabilmente occupava una posizione al secondo piano della casa accanto al Duello rusticano e di fronte alla Visione fantastica. Come il resto delle pitture nere, fu trasferito su tela nel 1873-1874 sotto la supervisione di Salvador Martínez Cubells, curatore del Museo del Prado. Il proprietario, il barone Emile d'Erlanger, donò le tele allo stato spagnolo nel 1881, e ora sono esposte al Prado. ### Descrizione. Il dipinto è una reinterpretazione del soggetto mitologico delle dee del destino, le Moire o destini come raccontato in Omero, Esiodo, Virgilio e altri scrittori classici. Queste 'Figlie della Notte' erano capeggiate da Atropo, l'inesorabile dea della morte, che porta con sé alcune forbici per tagliare il filo della vita; Cloto, con la sua conocchia (che Goya sostituisce con una bambola o un neonato, forse un'allegoria della vita), e Lachesi, quella che gira, che in questa rappresentazione guarda attraverso una lente o in uno specchio e simboleggia il tempo, poiché era colei che ha misurato la lunghezza della fibra. Alle tre figure femminili sospese in aria si aggiunge una quarta figura, forse maschile, le cui mani sono legate dietro di lui come se fosse prigioniero. Se questa interpretazione è vera, i destini deciderebbero il destino dell'uomo le cui mani legate non possono essere opposte al suo destino. È stato ipotizzato che possa rappresentare Prometeo, che fu legato su una montagna e lasciato per essere ferito da un'aquila come punizione per aver rubato il fuoco dal Monte Olimpo.La gamma di colori del dipinto è ridotta, tanto o anche di più rispetto alle altre pitture nere. Ciò rafforza un'atmosfera notturna e irreale, adeguata al soggetto mitico di quest'opera. Gli aspetti arbitrari e irrazionali hanno dato loro un posto come precursori dell'arte moderna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La vittoria della fede (Hare). ### Introduzione: La vittoria della fede (The Victory of Faith) è un dipinto del pittore irlandese Saint George Hare, realizzato tra il 1889 e il 1891 e oggi conservato nella National Gallery of Victoria a Melbourne. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato nella Roma imperiale e raffigura due donne cristiane, una dalla pelle bianca e l'altra dalla pelle scura, che dormono su un mucchio di paglia, nell'attesa di venire sbranate dalle belve che si trovano in alto a sinistra, nascoste dall'oscurità. Sul muro sono presenti dei graffiti con alcuni simboli cristiani, come la croce e il chi-rho. Il dottor F.W. Boreham affermò che la nudità dei due soggetti del dipinto è simbolica dato che, in quanto condannate come martiri cristiane, le due donne sono state spogliate di tutto. Nonostante la morte sia vicina, le due donne riposano dolcemente e sui loro volti si notano delle espressioni serene.Secondo Joseph R. Roach, questo quadro è influenzato dall'arte erotica di epoca vittoriana e dall'opera teatrale The Octoroon di Dion Boucicault. Sempre secondo Roach, la martire dalla pelle bianca sembra emergere dalla sua compagna dalla pelle scura, mentre secondo la scrittrice Della Pollock il contatto della sua mano con il braccio della compagna evidenzia un desiderio sessuale proveniente anche dalla donna più bianca.Il quadro potrebbe ispirarsi alla leggenda di Perpetua e Felicita, due martiri cristiane venerate come sante." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Hip, hip, urrà! (Krøyer). ### Introduzione: Hip, hip, urrà! (Hip, hip, hurra! Kunstnerfest på Skagen) è un dipinto ad olio del 1888 del pittore danese Peder Severin Krøyer. ### Descrizione. Hip, hip, urrà! è in gran parte basata sulle fotografie che il tedesco Fritz Stoltenberg scattò durante la festa a casa di Michael Ancher, e mostra diversi membri dei pittori di Skagen: una comunità di artisti scandinavi che risiedeva nell'omonima località danese nella punta settentrionale dello Jutland, e attiva durante gli ultimi due decenni dell'Ottocento. Nell'opera, da sinistra a destra, vi sono: Martha Møller Johansen e suo marito, Viggo Johansen, Christian Krohg, Krøyer, Degn Brøndum (il fratello di Anna Ancher), Michael Ancher, Oscar Björck, Thorvald Niss, Helene Christensen (la compagna sentimentale di Krøyer), Anna, ed Helga Ancher. Quest'ultima non aveva ancora compiuto nemmeno un anno di età nel 1884, anno in cui si tenne la festa nell'abitazione di Ancher. Tuttavia, essa appare più grande perché venne aggiunta quando mancava poco al termine dell'opera. Ciò è confermato da una foto dell'epoca ritraente il quadro incompleto, e ove Helga non è presente. L'opera rispecchia molto lo stile degli artisti di Skagen, che si ispirarono agli impressionisti e naturalisti francesi, e presenta degli intensi giochi di luce (non a caso, l'opera rievoca la celebre Colazione dei canottieri di Renoir). Inoltre, la tela si rifà alla tradizione freundschaftbild di artisti dell'età dell'oro danese come Ditlev Blunck e Wilhelm Bendz, che erano soliti rappresentare i membri di comunità artistiche che si radunano. L'opera segna un avvicinamento dello stile di Krøyer a quello degli artisti di Skagen, come già confermava il precedente Pranzo degli artisti a Skagen (Ved frokosten), realizzato precedentemente dall'artista e ove compaiono molti dei personaggi presenti anche in Hip, hip, urrà!. Lo stesso percorso stilistico è approfondito in dipinti successivi come Sera d'estate sulla spiaggia di Skagen. L'artista e sua moglie (Sommerraften ved Skagens strand) e Rose (Roser)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sconfitto alla regata. ### Introduzione: Sconfitto alla regata, noto anche come L'ultimo premio in regata o Last Prize in Venice Boat Race, è un dipinto a olio su tela (155,2 x 186,5 cm) realizzato nel 1858 dal pittore italiano Antonio Rotta. Il dipinto dopo essere stato acquistato, per volontà di Casa Savoia, nel 1858 per la collezione del Palazzo Reale di Torino, e collocato al primo piano di Palazzo Reale nella Galleria delle Battaglie venne venduto alla Pinacoteca di Brera di Milano. ### Descrizione. Il dipinto ritrae la disperazione per la sconfitta di una regata nella Repubblica di Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Circe invidiosa. ### Introduzione: Circe Invidiosa è un dipinto a olio su tela eseguito nel 1892 dal pittore britannico John William Waterhouse. È la seconda delle sue tre rappresentazioni del personaggio mitologico, dopo Circe offre la coppa a Ulisse (1891) e prima di Circe (1911). ### Descrizione. Questo particolare ritratto mitologico si basa su un racconto contenuto ne Le metamorfosi di Ovidio, in cui Circe trasforma la bella ninfa Scilla in un mostro marino solo perché il dio Glauco ha rifiutato le dichiarazioni romantiche dell'incantatrice nella speranza di ottenere l'amore di Scilla. Tale parte del mito è raccontata nel Libro XIV ai versi 56-62:. Si bagna à pena Scilla entro à quel lago,Lo qual pur dianzi havea la maga infetto,Che l’iniquo veleno, e ’l verso magoComincia à fare il suo crudele effetto.Quel corpo, c’havea pria si bello, e vago,Diviene un schivo, e mostruoso obbietto.E già nel fianco, e nelle basse membraIn ogni parte à Cerbero rassembra.Traduzione di Giovanni Andrea dell'Anguillara. La versione di Waterhouse mostra Circe in piedi sull'acqua della baia mentre versa un veleno dal colore verde brillante. Sotto i suoi piedi le nuove forme di Scilla (che ora «in ogni parte à Cerbero rassembra») turbinano già nelle gorgoglianti profondità sottostanti: la trasformazione è ben avviata. Tuttavia, né la forma umana di Scilla né quella mostruosa vengono enfatizzate: invece è il potere dello sguardo oscuro di Circe e la gelosia tangibile a governare questa scena, mentre i colori vividi turbinano tutt'intorno alla sua figura. ### Stile. John William Waterhouse ha esplorato sia il lato mistico che umano di Circe dipingendola in una varietà di ambientazioni. In quanto artista appartenente al movimento preraffaellita, Waterhouse aveva un forte interesse per la figura femminile, e in Circe Invidiosa ha usato questa sua esperienza per creare una figura che si erge alta e naturale, pur rimanendo attraente da vedere; tuttavia ciò rappresenta un interessante contrasto con la minaccia espressa anche dall'uso di ricche tonalità scure di blu e oro. La minaccia della maga non viene occultata dalla sua bellezza, ma forse è addirittura esaltata. In questo modo il pittore ha presentato un'immagine semplice con molti strati di significato e una visione incrollabile della bellezza e del male. Anthony Hobson ha descritto il dipinto come «investito di un'aura di minaccia che ha molto a che fare con la potente combinazione di colori, dei verdi profondi e dei blu così ben impiegati». Secondo Gleeson White, tali colori «rassomigliano a vetrate o gioielli». Anche Judith Yarnall ha fatto eco a questa percezione cromatica ravvisando «un'integrità della linea», e sostenendo che se i primi due dipinti della “trilogia” (Circe offre la coppa a Ulisse e Circe Invidiosa) vengono messi in relazione fanno sorgere la domanda: «È una dea o una donna?». Questo quadro esemplifica la sperimentazione di Waterhouse con l'archetipo della femme fatale, che ha pervaso un'immensa quantità d'arte di fine Ottocento. Chris Woods ha affermato che in questo dipinto Circe diventa una figura tragica: «non può fare a meno di fare ciò che sta facendo, ma comunque se ne pente». == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Circe offre la coppa a Ulisse. ### Introduzione: Circe offre la coppa a Ulisse è un dipinto a olio su tela eseguito nel 1891 dal pittore britannico John William Waterhouse. È la prima delle sue tre rappresentazioni del personaggio mitologico, seguita da Circe Invidiosa (1892) e Circe (1911). ### Descrizione. Il quadro è tratto da una scena descritta ne l’Odissea di Omero, nella quale Circe offre a Ulisse (come aveva già fatto con gli altri suoi compagni di viaggio) una pozione che lo avrebbe trasformato in animale (sennonché l'intervento di Ermes, che dona a Ulisse il moli, una farmaco magico da inserire nella coppa, impedirà che il fatto si compia, e Ulisse otterrà la liberazione dei sodali). Questo specifico momento viene narrato nel Canto X ai versi 312-315:. Essa in un trono mi fece sedere, dai chiovi d’argento,istoriato, ricco; né ai piedi mancò lo sgabello.Quindi, in un vaso d’oro mi pose un intriso, da berlo;e, macchinando il mio male, l’aveva d’un farmaco infuso.Traduzione di Ettore Romagnoli. Ulisse e la sua nave sono visibili nel riflesso dello specchio posto dietro il trono di Circe, mentre uno dei membri del suo equipaggio, trasformato in un cinghiale, è sdraiato accanto ai piedi della dea. Circe siede su un trono scolpito con due leoni scolpiti nei manici, regge una bacchetta magica nella mano sinistra e una coppa di veleno nella mano destra. I fiori viola dell'incenso che brucia sul treppiede sono sparsi sul pavimento, dove è disegnato un rospo. ### Stile. Il trono è posto più in alto di Ulisse, e l'atteggiamento di Circe nei confronti dell'eroe dimostra la sua superiorità. La dea viene idealizzata vestendola di peplo azzurro traslucido e disegnandola in modo attraente; attorno a lei sono posizionati vari oggetti simbolici o allegorici. Lo specchio circolare svolge più funzioni: mostrare che Circe è la figlia del titano del sole Elio, rispecchiare lo spazio retrostante la visuale, e raffigurare Ulisse e la sua nave ormeggiata nel porto. Inoltre esso racchiude, oltre ai due personaggi mitologici, la visuale dello spettatore, che così viene “trascinato” all'interno di quel mondo e reso partecipe. Ulisse (il cui aspetto ricorda lo stesso Waterhouse) va incontro a Circe pur diffidando di lei, e il fatto che tenga in mano una spada implica che le intenzioni della dea saranno infrante. Waterhouse ritrae altre volte la maliziosa Circe, il che viene più o meno interpretato come un segno del vivo interesse del pittore per questo personaggio. Considerato che nello stesso anno produce anche Ulisse e le Sirene, il tema di una donna che fa del male a un uomo risulta notevole. A causa di questa tendenza del lavoro di Waterhouse, si ritiene che Circe sia una metafora dell'ansia e della paura provate dalla società vittoriana e dalle donne. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Circe (Waterhouse). ### Introduzione: Circe è un dipinto a olio su tela eseguito nel 1911 dal pittore britannico John William Waterhouse. È l'ultima delle sue tre rappresentazioni del personaggio mitologico, prima di Circe offre la coppa a Ulisse (1891) e Circe Invidiosa (1892). La sua esatta ubicazione non è nota in quanto parte di una collezione privata. ### Descrizione e analisi. Esistono due versioni del dipinto, entrambe parte di collezioni private. Nei primi due quadri Circe è stata ritratta con i capelli castano scuro, mentre qui sono diventati rossi. La potente dea (figlia del titano del sole Elio e della ninfa oceanina Perseide) è ritratta nella sua lussuosa dimora sull'isola di Eea, nel mezzo di un prato circondato da una fitta foresta dove gli animali selvatici sono completamente assoggetti alla magia di lei. A differenza dei due dipinti precedenti, in cui Circe è raffigurata come una donna autorevole, qui viene messa in rilievo la sua componente umana. La dea siede con un'espressione calma e pensierosa, sul tavolo ci sono un libro di incantesimi e una bottiglia di pozione magica (che ne sottolinea l'intelligenza e l'astuzia divina); accanto al tavolo c'è una coppa di vino, forse a suggerire i suoi sentimenti e le sue ambizioni umane. È improbabile che Circe lanci accidentalmente qualsiasi oggetto: forse la coppa è stata lanciata di proposito, lasciando irrisolto questo fatto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La preghiera per Iside. ### Introduzione: La preghiera per Iside (in spagnolo: Oración a Isis; in inglese: Mystic Blessings o Prayer to Isis) è un dipinto del pittore spagnolo Luis Ricardo Falero, realizzato nel 1883. L'opera oggi si trova a Leicester, in Regno Unito. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato nell'antico Egitto e raffigura una sacerdotessa egizia che suona un’arpa, intenta a rivolgere una preghiera alla dea Iside, accompagnata da una bambina che regge due sistri. Entrambi i personaggi sono nudi e si trovano sul tetto di un edificio. La sacerdotessa si trova sopra a un basamento a lato di una scalinata che presenta dei geroglifici. Sullo sfondo si notano gli edifici di una città egizia e un cielo al crepuscolo.Il quadro appartiene alla corrente pittorica dell'orientalismo, che andava molto di moda nella seconda metà dell'Ottocento. Infatti, Luis Ricardo Falero era un artista noto per i suoi soggetti femminili, spesso in stato di nudità, e per i temi esoterici o orientalisti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La culla tragica. ### Introduzione: La Culla Tragica o Alcova Tragica, O berço trágico è un dipinto a olio su tela (242x176) realizzato a Milano nel 1910 dal pittore italiano Giuseppe Amisani, fa parte della collezione della Pinacoteca dello stato di San Paolo in Brasile dal 1913. ### Descrizione. Il dipinto Alcova Tragica rappresenta una figura femminile con corpo nudo dai lineamenti sinuosi e dalla forma contorta. Sotto il seno destro una mano, da cui scorre un velo azzurro-argento, lui con il capo chino incontra i capelli rosso fuoco, che coprono gli occhi di questa creatura maestosa e fatale nel buio fatalmente. Un essere, in presenza di questa donna impassibile, alza le mani in atto di preghiera. Sotto i tuoi piedi, altri uomini. Ex vittime, una volta divorate, e ora agonizzanti pronte a morire. Ma anche se sono dilaniati, tornano, come stregati, a supplicarla per un ultimo bacio. E un po' alla volta, convergono in parte su questo sfondo stupefacente. È il piacere di una strega del sesso, il cui desiderio non è mai soddisfatto, consuma gli uomini uno ad uno, li incanta e li divora. Ora non sono più necessari, perché ha già utilizzato il sangue che bagna i suoi capelli. Le sue labbra hanno succhiato tutte le loro forze, si sono tolti la vita. È una femme fatale: un vampiro, una mangiatrice di uomini. Tutto sulla dipinto è suggestivo perché non si sa ancora cosa possa iniziare questo massacro, il movente che fa scagliare le donne contro questi uomini. Sappiamo solo che lei appare, li tocca e provoca il caos." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Donna davanti allo specchio. ### Introduzione: Donna davanti allo specchio, anche noto come Donna in piedi davanti a uno specchio (in danese: En nøgen kvinde sætter sit hår foran et spejl, 'Una donna nuda si sistema i capelli davanti a uno specchio'), è un dipinto ad olio su tela realizzato dal pittore danese Christoffer Wilhelm Eckersberg nel 1841. Il dipinto oggi è custodito nella collezione Hirschsprung a Copenaghen. Questo quadro relativamente piccolo nelle dimensioni è ritenuto uno dei capolavori dell'età d'oro danese e una delle venti opere più importanti della collezione Hirschsprung. ### Descrizione. Il dipinto mostra una donna girata di schiena, a torso nudo, davanti a uno specchio ovale che riflette il suo volto e la parte superiore del petto. La sua mano sinistra poggia su un tavolo verde, dove c'è una scatola con il coperchio aperto, mentre con la destra sistema i capelli castani, i quali sono ben raccolti in un cignone. La testa è leggermente girata verso sinistra ed è abbassata, pertanto la donna non sta vedendo il suo riflesso nello specchio. La parte inferiore del corpo è drappeggiata da una stoffa bianca che le cade sulle natiche, così da mostrare il solco intergluteo. La gamba destra sembra leggermente piegata verso l'alto come in un contrapposto.La donna si trova a sinistra rispetto all'asse centrale della tela, mentre lo specchio si trova alla destra di questo. Il braccio destro alzato della donna copre parte dello specchio ovale impedendo allo spettatore di vedere parte del riflesso del volto. La luce ricade da sinistra così da illuminare la parte sinistra del corpo della figura, in particolar modo la spalla sinistra, mentre la parte destra rimane nell'ombra. Il muro sul quale si trova lo specchio è di colore grigiastro. La posa della modella riprende agli ideali dell'antica Grecia, come si vede nella Venere di Milo: la curva della schiena e il drappeggio che ricade sulle natiche infatti richiamano la scultura greca. Per questo il dipinto è stato anche soprannominato 'Venere di Hirschsprung'. La Venere di Milo venne trovata nel 1820 e i membri dell'accademia danese ne avevano acquistato un calco alla fine del decennio.Il soggetto, ritraente una donna con la schiena girata durante una faccenda quotidiana, ispirò altri pittori danesi, come Vilhelm Hammershøi, il quale dipinse una donna di schiena vestita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La Bohémienne. ### Introduzione: La Bohémienne (La zingarella) è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau, risalente al 1890. Fino al 2004 l'opera si trovava all'istituto d'arte di Minneapolis, ma poi venne messa all'asta da Christie's. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una giovane zingara scalza seduta su una panchina di cemento sulla riva meridionale della Senna a Parigi: sullo sfondo si nota la cattedrale di Notre-Dame. La zingarella tiene un violino tra le gambe. Il suo braccio destro è appoggiato sulla coscia mentre il palmo della mano sinistra preme sul suo ginocchio sinistro, così da non appoggiarsi al violino. Le mani della fanciulla sono intrecciate in modo da portare le dita in avanti. Il suo sguardo è stanco e pensoso. La zingarella porta uno scialle color marrone e verde chiaro sulle spalle e indossa un vestito grigio che le arriva fino alle caviglie. Alla destra della ragazza c'è un albero di cedro. La ragazza che posò per questo dipinto è la stessa che diede il volto alla pastorella nel dipinto La pastorella realizzato un anno prima dallo stesso Bouguereau." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Morte di Chione. ### Introduzione: La morte di Chione (La Mort de Chioné) è un quadro realizzato dal pittore francese Nicolas Poussin nel 1622. L'opera è attualmente conservata al museo di belle arti di Lione dal 2016. Questo dipinto è considerato uno dei primi realizzati dall'artista. ### Descrizione. Nella mitologia greca Chione è una ragazza della quale si invaghiscono Ermete ed Apollo. Chione viene sedotta dai due dèi e ha da loro due figli: Filammone (da Apollo) e Autolico (da Ermete). Per aver comparato la propria bellezza a quella di Artemide, la sorella di Apollo, questa la punì uccidendola con una freccia. La storia è narrata nelle Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone.La tela pussiniana raffigura proprio la morte di Chione, la quale si trova al centro della composizione, sotto i raggi di una luce lunare scaturita dalla dea Artemide. Accanto alla donna distesa e inerte si trovano i figli disperati che fuggono e un suo parente, Ceice, si allunga verso di lei. In lontananza si distingue la sagoma di Dedalione, suo padre, che fugge con delle ali dopo che Apollo lo trasforma in uno sparviero per evitare che si suicidasse. Artemide fluttua sopra Chione e punta l'arco verso di lei. Una freccia dalle piume rosse fuoriesce dalla bocca della moribonda.Artemide è l'unico personaggio a far parte del cielo e sembra completamente distaccata dal mondo terrestre degli uomini. La natura intorno a loro è un luogo triste e scuro: solo un raggio di luce squarcia il cielo nuvoloso (forse è Apollo che salva Dedalione dal suicidio). Il volto dei due protagonisti è impassibile, quello di Chione perché sta morendo, quello di Artemide perché non deve mostrare alcuna emozione nella sua azione. I volti degli altri personaggi sono segnati dal dolore e i loro corpi scultorei sono tesi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il crepuscolo (Bouguereau). ### Introduzione: Il crepuscolo (Le Crépuscule o Humeur Nocturne) è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau, realizzato nel 1882. L'opera è conservata nel museo delle belle arti dell'Avana, a Cuba. È l'unico dipinto di Bouguereau ad essere attualmente conservato a Cuba. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la personificazione del crepuscolo, parzialmente avvolta da un velo nero, che si alza in cielo. L'opera può essere considerata un pendant dell'Aurora dipinta dall'artista l'anno prima. La posa è molto simile, anche se la figura è più raccolta in sé stessa ed è leggermente reclinata verso destra, mentre la personificazione dell'aurora è in stato di movimento ed è inclinata leggermente verso sinistra. Il manto scuro, ampio e vaporoso fa da cornice e mette in risalto il busto nudo idealizzato, bianco e liscio (il nudo classicheggiante era una specialità dell'artista). La figura si erge con leggiadria sopra la costa rocciosa dell'oceano occidentale, dove il sole tramonta. Sullo sfondo si vedono delle nuvole e una mezzaluna." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La Pleiade perduta. ### Introduzione: La Pleiade perduta (La Pléïade perdue o L'Étoile perdue), citato anche come Merope abbandona le Pleiadi, è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau, realizzato nel 1884. L'opera è attualmente conservata in una collezione privata. ### Descrizione. L'opera raffigura Merope, una delle sette sorelle note col nome di Pleiadi nella mitologia greca. Tra di loro ella fu l'unica che sposò un mortale, il re di Corinto Sisifo. In astronomia, l'ammasso delle Pleiadi nella costellazione del Toro si rifà proprio a queste sette sorelle: la stella Merope è la più fioca del gruppo e ciò riflette il matrimonio del personaggio mitologico con un mortale, quando le sue sorelle avevano sposato degli dèi. Il termine 'stella perduta' veniva utilizzato dagli astronomi per riferirsi a questa stella data la sua minore luminosità.Merope fluttua per aria, completamente nuda, e rivolge la schiena agli spettatori. Sullo sfondo si trovano le Pleiadi, le quali presentano una piccola stella luminosa sopra la testa. Merope sembra nascondere il volto per la vergogna di aver sposato un mortale. Infatti, ella sta lasciando le proprie sorelle, come testimonia l'assenza della stella luminosa sulla sommità del suo capo.Una copia della tela fatta da un allievo di Bouguereau venne esposta alla fiera Mondiale Colombiana di Chicago del 1893: secondo una recensione dell'epoca questa riproduceva la 'tinta meravigliosa della carne' realizzata dal maestro e la sua posa era di 'disperazione assoluta e adorabile'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Zenobia trovata dai pastori sulle rive del fiume Arasse. ### Introduzione: Zenobia trovata dai pastori sulle rive del fiume Arasse (Zénobie retrouvée par les bergers sur les bords de l'Araxe) è un dipinto a olio su tela di William-Adolphe Bouguereau, realizzato nel 1850 e oggi conservato alla scuola di belle arti di Parigi. Delle riduzioni dell'opera sono conservate nel medesimo luogo e al museo d'Orsay. ### Descrizione. Il soggetto deriva dalle Storie di Tacito, nelle quali si racconta che Radamisto, il re dell'Armenia, provò ad uccidere sua moglie Zenobia per evitare che lei cadesse in mani nemiche e poi la lasciò alle correnti del fiume Arasse prima di fuggire. Infatti, c'era stata una rivolta contro di loro in quanto Radamisto, proveniente dal regno di Iberia, aveva conquistato l'Armenia con la forza. Zenobia, nonostante fosse stata pugnalata con una scimitarra, era ancora viva e venne trovata da un gruppo di pastori sulle rive del fiume, i quali fasciarono le sue ferite e la portarono ad Artassata, dove si trovava il re Tiridate I. Il corpo della regina Zenobia sembra freddo e scultoreo, quasi senza vita, e le vesti bagnate aderiscono alle gambe, rivelandone la forma. Sullo sfondo si notano un cielo con qualche nuvola e un paesaggio montuoso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Vento dell'Est su Weehawken. ### Introduzione: Vento dell'Est su Weehawken (East wind over Weehawken) è un dipinto in olio su tela di Edward Hopper del 1934. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta una via con delle case nelle ore pomeridiane del mese di marzo. Non compaiono figure umane, a parte un gruppo persone illustrate nella parte sinistra del dipinto. La pessima situazione economica del quartiere viene alla luce dall'avviso di vendita di un immobile e dai giardini non curati." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Paolo e Francesca (Ingres). ### Introduzione: Paolo e Francesca (Paolo et Francesca) è una serie di quadri dipinti da Jean-Auguste-Dominique Ingres tra il 1814 e il 1850. Un disegno preparatorio è conservato al museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Il soggetto di queste opere è la storia di Paolo e Francesca narrata nell'Inferno, la prima cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri. Questa serie di dipinti costituisce, assieme a Raffaello e la nipote del cardinale Bibbiena del 1813, uno dei primi approcci di Ingres allo stile pittorico noto come stile troubadour. Delle sette versioni realizzate sul tema, quella al museo di belle arti di Angers è considerata la più celebre, in particolare per le deformazioni della figura di Paolo Malatesta, in quanto il rigonfiamento del collo richiama un dettaglio che si trova in un'altra tela ingresiana, Giove e Teti. La frontalità della composizione e i dettagli degli abiti e dei mobili sono un richiamo alla pittura rinascimentale nell'Europa d'Oltralpe. Ingres potrebbe essersi rifatto ad un'incisione realizzata dall'inglese John Flaxman per la Divina Commedia.In generale, Paolo Malatesta è raffigurato mentre si allunga per baciare Francesca da Polenta, che arrossisce e lascia cadere il libro che teneva in mano. Molti di questi dipinti mostrano i due amanti che vengono sorpresi dal marito di Francesca, Gianciotto Malatesta, che impugna la spada con la quale li ucciderà. Il poeta francese Théophile Gautier affermò che lo slancio di Paolo verso la donna amata è come quello di un 'uccello innamorato'. Il vestito rosso indossato da Francesca simboleggia l'amore passionale che porterà lei e Paolo alla morte." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Messa di san Gregorio (Diego de la Cruz). ### Introduzione: La Messa di san Gregorio Magno è un dipinto del pittore spagnolo-fiammingo Diego de la Cruz realizzato circa nel 1480 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. ### Descrizione. L'opera rivela una dipendenza dai modelli e dalle formule compositive di Rogier van der Weyden, con la tendenza ad accentuare l'efficacia drammatica della cosiddetta imago pietatis (o immagine di pietà), alla quale la caratterizzazione contribuisce molto efficacemente, espressione quasi languida. Sul altare si può vedere il Cristo con la corona di spine e le braccia di Cristo che ricordano la sua passione. Nella parte anteriore sono le figure di San Gregorio al centro e di due assistenti, mentre sul lato destro della tavola sono Sant'Andrea e una dama come donatrice." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Annunciazione (Maestro di La Seu d'Urgell). ### Introduzione: L'Annunciazione è un dipinto del Maestro di La Seu d'Urgell realizzato circa nel 1495 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. ### Descrizione. Rappresenta il tema dell'annuncio, che si svolge all'interno di una casa. Il giglio, simbolo della purezza di Maria, è in un vaso a sinistra. L'arcangelo Gabriele porta il filatterio con le parole che ha pronunciato e fa il gesto dell'eloquenza. Appare anche la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo. In quest'opera c'è un sistema di costruzione dello spazio pittorico che introduce, per la prima volta in Catalogna, alcune convenzioni spaziali basate sulla lettura dell'invenzione del Brunelleschi. L'opera faceva probabilmente parte della stessa pala d'altare di San Girolamo penitente. Il pittore ricostruisce il modello della scatola spaziale per disegnare le ortogonali che convergono nello stesso punto di fuga. L'incorporazione di questa risorsa metodologica, tuttavia, non si applica all'intera tabella." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il voto di Luigi XIII. ### Introduzione: Il voto di Luigi XIII (Le Vœu de Louis XIII) è un dipinto realizzato da Jean-Auguste-Dominique Ingres nel 1824. L'opera è conservata alla Cattedrale dell'Assunzione di Montauban, in Francia. ### Descrizione. Il dipinto raffigura il re di Francia Luigi XIII mentre sta consacrando il suo regno alla Vergine dell'Assunzione: tale evento avvenne nel febbraio del 1638. Luigi, infatti, non aveva avuto alcun erede dopo 23 anni di matrimonio, perciò decise di consacrare il regno di Francia alla Vergine Maria se questa gli avesse fatto nascere un figlio. Il re si trova in basso a sinistra, ai piedi di un altare, ed è raffigurato mentre alza le braccia in atto di offrire il proprio scettro e la propria corona alla Madonna al centro della scena. Maria tiene tra le braccia il Bambino Gesù, si trova sopra una nuvola ed è circondata da due angeli che scostano due tendaggi. In basso a destra sono presenti due putti che reggono una tabella con la seguente scritta in latino: 'VIRG. DEIP. REGN. VOV LUDOV. XIII A.R.S.H. MDCXXXVIII X. FEB.'. La devozione del sovrano nei confronti della Madonna sarà ricompensata dalla nascita dell'erede Luigi XIV, avvenuta il 5 settembre 1638. La processione dell'Assunta che ancora oggi si svolge in Francia il 15 agosto deriva proprio da questo voto di Luigi XIII." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Basci-buzuk (Gérôme). ### Introduzione: Basci-buzuk (Bachi-Bouzouk o Bachi-Bouzouk noir) è un dipinto ad olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato tra il 1868 e il 1869. Il quadro oggi è conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. Il dipinto raffigura un basci-buzuk (adattamento parziale del termine turco başıbozuk, letteralmente 'testa danneggiata'), un soldato irregolare dell'esercito ottomano. I basci-buzuk erano tristemente noti per la loro brutalità, il saccheggio e la mancanza di disciplina. I tessuti che componevano le loro vesti miste richiamavano il fatto che questi soldati spesso non venivano pagati e non avevano un'uniforme di base, pertanto questo li obbligava a portare tutto ciò che potevano recuperare durante una spedizione. Questo è un punto chiave del dipinto, in quanto la reputazione brutale dei basci-buzuk qui contrasta con la tunica di seta, le vesti non così tanto miste e il nobile fascino del soggetto.Il titolo di origine turca evoca quindi dei mercenari feroci senza legge né fede, la cui unica paga era il bottino dei loro saccheggi, ma è difficile immaginarsi il soggetto di questo dipinto sul campo di battaglia. Gérôme, famoso per la sua abilità nel saper riprodurre i tessuti, produsse un vero capolavoro, dispiegando tutto il suo talento e dando al modello una dignità assente nelle sue altre fantasie orientaliste." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giasone con il vello d'oro. ### Introduzione: Giasone con il vello d'oro (in spagnolo: Jasón con el vellocino de oro), o Giasone e il vello d'oro, è un dipinto del pittore fiammingo Erasmus Quellinus il Giovane che venne dipinto nel 1630 o tra il 1636 e il 1638. L'opera oggi è conservata al museo del Prado, a Madrid. L'opera deriva da un bozzetto realizzato dal maestro di Quellinus, Pietro Paolo Rubens, oggi conservato ai musei Reali di Belle Arti del Belgio, a Bruxelles. ### Descrizione. Il dipinto raffigura Giasone, l'eroe del mito degli Argonauti, che tiene su un braccio il vello d'oro, l'obiettivo della spedizione. L'eroe indossa un'armatura avvolta da un mantello rosso e rivolge lo sguardo verso una statua del dio Marte, che si rifà alla statua del Marte Ultore oggi conservata ai musei Capitolini, a Roma. La posa del personaggio richiama l'Apollo del Belvedere. A differenza di altri allievi del Rubens, Quellinus il Giovane fu sempre abbastanza fedele ai bozzetti realizzati dal maestro.La scena si svolge nel tempio di Marte, in quanto Rubens, autore del bozzetto originale, non scelse la versione più celebre del mito, narrata da Apollonio Rodio nelle sue Argonautiche, bensì la versione di Igino, secondo la quale il vello non era appeso a un albero ma si trovava nel santuario del dio della guerra. Effettivamente, secondo Frederick de Armas, il vello d'oro era stato ricollegato al re di Spagna Filippo IV, in quanto egli era nato sotto il segno dell'ariete, l'animale del vello. L'altare del tempio presenta una base con delle zampe di drago: questo è un riferimento al dragone che proteggeva il vello nella versione del mito raccontata da Ovidio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Goethe nella campagna romana. ### Introduzione: Goethe nella campagna romana (in tedesco Goethe in der römischen Campagna) è un olio su tela realizzato dal pittore e incisore tedesco Johann Heinrich Wilhelm Tischbein nel 1787. ### Descrizione. L'immagine (164 × 206 cm) mostra il poeta di un quarto di profilo, appoggiato su blocchi di pietra che possono essere identificati come le macerie di un obelisco egizio caduto. Il suo sguardo è serio e pensoso in lontananza. Indossa un mantello leggero simile a un mantello sotto il quale è visibile una giacca rossa, pantaloni color ocra, calze di seta azzurre e un cappello floscio grigio-azzurro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Gesù Bambino distribuisce il pane ai pellegrini. ### Introduzione: Gesù Bambino distribuisce il pane ai pellegrini è un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1660 e conservato nel Museo di belle arti di Budapest in Ungheria. ### Descrizione. Gesù Bambino è posizionato nella parte centrale del dipinto, a destra di lui c'è un angelo alato che regge una canestra di pani di cui il Bambino distribuisce piamente ai pellegrini, uno dei quali si presume sia il canonico Justino de Neve. Maria dietro al Bambino si presenta seduta e osservare il figlio; in alto si nota la presenza di volti di puti. Notevole è la luce che domina il volto e parte dei personaggi raffigurati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Girolamo penitente (Maestro di La Seu d'Urgell). ### Introduzione: San Girolamo penitente è un dipinto del Maestro di La Seu d'Urgell realizzato circa nel 1495 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. Proviene dalle porte dell'organo della cattedrale Seo de Urgel (Alto Urgel). ### Descrizione. Tra tutti i frammenti che costituivano l'insieme decorativo delle porte dell'organo della cattedrale Seo de Urgel, spicca per qualità e originalità la scena della Presentazione di Gesù al Tempio. Rappresenta un tema popolare nell'iconografia del tempo e serve per evidenziare il ruolo importante che la provvidenza assegna alla Chiesa nella sua missione redentrice. Tutto il programma iconografico, infatti, ruota attorno al tema della Chiesa come comunità di credenti." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Giovane uomo alla finestra. ### Introduzione: Giovane uomo alla finestra (Jeune homme à sa fenêtre) è un dipinto del pittore francese Gustave Caillebotte, realizzato nel 1876, acquistato nel novembre 2021 dal Getty Museum di Los Angeles. Si tratta di uno dei 'capolavori del moderno realismo e uno dei momenti chiave della storia dell'Impressionismo'. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta il fratello del pittore, René Caillebotte, vestito in abiti informali e posto di spalle di fronte al balcone. L'uomo sta in piedi dinnanzi la finestra aperta della casa di famiglia in Rue de Miromesnil, una strada di Parigi che si scorge molto chiaramente sullo sfondo. Il tema del dipinto, con la figura di spalle di fronte ad una finestra aperta, è una composizione che ha diversi precedenti illustri nel Romanticismo tedesco: si ricordano Woman at the Window (1822) di Caspar David Friedrich, Goethe at the Window of His Room in Rome (1787) di Johann Heinrich Tischbein e The Morning Hour (1857-60) di Moritz von Schwind." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Repressione (Bardi). ### Introduzione: Repressione è un dipinto a olio e sabbia su tela (115 x 141 cm) realizzato nel 1966 dal pittore italiano Mario Bardi presente presso il Museo del Novecento di Milano. ### Descrizione. Il dipinto di Bardi, appartenente alla corrente artistica del realismo magico, ritrae e denuncia il tema della Repressione dei popoli. Il Dipinto di Bardi è un'opera di denuncia sociale della condizione umana, storicizzata e nelle stesso tempo attuale e futura. L'opera analizza lo sfruttamento dell'uomo, attraverso l'iconografia Bardi configura i protagonisti che dominano la società e il mondo, un mondo feudale, pre-illuminista, deriso da leggi e costumi ironici quando non feroci della repressione. Che sopravvive ancora in maniera predatoria nascondendosi dietro le tentatrici maschere dell'ipocrisia. Il messaggio di Mario Bardi risuona vivo e legittimo, innervando la sua pittura." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna di Tobet. ### Introduzione: La Madonna di Tobed, Vergine di Tobed con il futuro Enrico II di Castiglia, sua moglie Juana Manuel ei loro figli o, in breve, la Vergine Tobed è un dipinto della bottega del pittore spagnolo-catalano Jaume Serra realizzato circa nel 1359-1362 e conservato nel Museo del Prado di Madrid in Spagna. Faceva parte di un gruppo di dodici pezzi spagnoli medievali e del primo Rinascimento che José Luis Várez Fisa e la sua famiglia hanno donato nel 2013 al Museo del Prado, considerato il più prezioso del set. ### Descrizione. Il dipinto mostra la Madonna del Latte o Madonna che allatta con Gesù Bambino. Appare anche il donatore, che dà anche importanza storica all'opera in quanto si tratta di Enrico di Trastámara, figlio illegittimo del re Alfonso XI di Castiglia, futuro Enrico II di Castiglia e primo re di quella dinastia, che il pittore rappresentò insieme alla moglie, Giovanna Manuele, il loro figlio, il futuro Giovanni I di Castiglia e una figlia. Enrico e sua moglie commissionarono i tre pannelli alla bottega di Serra durante il loro soggiorno in Aragona. Enrico di Trastámara, come suo figlio, è ritratto come re di Castiglia, anche se al momento dell'opera non lo era ancora (la sua proclamazione era nel 1366 ed effettivamente lo era solo nel 1369, dopo aver ucciso accoltellando il fratellastro Pietro I di Castiglia. Con la sua inclusione nel Prado, diventa il più antico ritratto reale nella collezione del museo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto della Beata Principessa Giovanna (Gonçalves). ### Introduzione: Il Ritratto della Beata Principessa Giovanna è un dipinto del pittore portognese Nuno Gonçalves, realizzato circa nel 1472-1475 e conservato nel Monastero di Gesù di Aveiro in Portogallo. Per l'accademico Pedro Dias, questo Ritratto della Principessa Giovanna, figlia del re Alfonso V del Portogallo, è il più bello dell'antica pittura portoghese. Un'opera commovente, in cui l'Infanta ci viene presentata come una giovane donna in abito di corte, è uscita sicuramente dalle mani di un pittore di corte e il livello logico e estetico e tecnico dell'opera, oltre che il sentimento che rivela, permettetemi solo di indicare la paternità di Nuno Goncalves. ### Descrizione. L'opera presenta il busto della principessa Giovanna, di fronte, in abito di corte. I suoi lunghi capelli chiari sono cinti sul capo da una corona d'oro, tempestata di pietre preziose e perle. Indossa un abito con scollo a V con scollatura in pizzo, con la mano destra in grembo parzialmente coperta da una ciocca di capelli con un anello all'indice." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Trittico della Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. ### Introduzione: Il Trittico della Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista è un dipinto del Maestro del trittico Morrison, realizzato circa nel 1500-1510 e conservato nel Museo nazionale d'arte antica di Lisbona in Portogallo. ### Descrizione. Il pannello centrale raffigura la Vergine in trono con Gesù Bambino in un paesaggio paradisiaco. Un angelo con in mano uno strumento musicale parzialmente coperto offre una pera a Gesù Bambino, che può essere intesa come un'allusione all'albero del paradiso e al peccato originale che Gesù è venuto a soccorrere. Più lontano, sulla destra, c'è un altro angelo che suona uno strumento musicale tipo viella. Sul pannello laterale sinistro è rappresentato san Giovanni Battista, il più grande dei Profeti, e sul pannello laterale destro San Giovanni Evangelista, il più grande degli Evangelisti, illustrando la massima interpretazione biblica, secondo la quale quanto si profetizzava l'altro ha mostrato la tua realizzazione. Gli enormi piedi dei Santi sarebbero l'evocazione di un brano di Isaia quando si riferisce ai bei piedi del messaggero che porta la buona novella. Vi sono anche allusioni a temi sacrificali dell'Antico Testamento di Abramo e Isacco che si possono vedere nei capitelli delle colonne che incorniciano il pannello centrale, oltre agli attributi dei due santi: l'agnello mistico (la Passione) e il calice (l'Eucaristia)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Santi Gioacchino e Anna con la Vergine bambina. ### Introduzione: Santi Gioacchino ed Anna con la Vergine Bambina è un dipinto del pittore napoletano Luca Giordano realizzato nel XVII secolo e conservato nella chiesa di San Michele di Cuéllar in Spagna. ### Descrizione. L'opera rappresenta il momento in cui i genitori della Vergine Bambina, che appaiono in primo piano, conducono per le braccia la fanciulla al tempio per essere consacrata a Dio. Sopra di loro appare l'allegoria dello Spirito Santo, e in primo piano a sinistra un angelo che offre un cesto di fiori alla fanciulla. Si ispira all'opera di Rubens sulla Sacra Famiglia, sebbene con un'aria più classica. Il dipinto è firmato in basso a sinistra, sotto il piede destro di Santa Ana, in cui compare «Jordanus F.»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Antioco e Stratonice. ### Introduzione: Antioco e Stratonice (Antiochus et Stratonice o La Maladie d'Antiochus) è un dipinto ad olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1840 e oggi conservato al museo Condé di Chantilly. ### Descrizione. Questa scena è tratta da un episodio della vita di Demetrio di Plutarco, citato anche da molti scrittori antichi, comme Diodoro Siculo, Plinio il Vecchio, Luciano di Samosata, Appiano e Valerio Massimo. Antioco I (325-261 a.C.), figlio di Seleuco I, generale di Alessandro Magno e fondatore della dinastia dei Seleucidi, si innamorò segretamente della nuova moglie del padre, Stratonice, la figlia del re macedone Demetrio I Poliorcete. La passione consumò Antioco ed egli si ammalò. Quando il giovane stava male, il medico Erasistrato scoprì la causa della sua malattia: il suo cuore accelerò il battito quando Stratonice entrò nella stanza. Suo padre poi crollò ai piedi del letto. Il momento scelto dal pittore di Montauban è proprio questo.La moglie di Seleuco è raffigurata in piedi, con una mano sul mento, e si trova sul lato sinistro della composizione. Al centro si trova Erasistrato, che mette la propria mano sul petto di Antioco per sentirne il battito cardiaco, mentre Seleuco si trova in ginocchio davanti al letto, con le mani giunte. Ai lati della composizione si possono vedere due ancelle che piangono. La composizione è molto buia nel lato destro, mentre Stratonice è molto illuminata, così da metterla in risalto. Sopra Antioco si trovano un'armatura e uno scudo con una testa di Gorgone. Vicino il letto si trova una colonnina con una statua d'oro di Alessandro Magno sulla sommità, come rivela la scritta sottostante ΑΛΕΞΑΝΔΡ��Σ ΦΙΛΙΠΠΟΥ ΜΑΚΕΔΟΝ ('Alessandro Macedone [figlio] di Filippo')." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'Apoteosi di George Washington. ### Introduzione: L'Apoteosi di Washington è un affresco dell'artista italiano Constantino Brumidi, realizzato nel 1865 per il Governo federale degli Stati Uniti d'America. Si trova in cima alla cupola nella Rotonda del Campidoglio degli Stati Uniti. L'affresco è sospeso a 55 metri sopra il pavimento della Rotonda e copre un'area di 433,3 metri quadrati. Per la sua realizzazione, durata 11 mesi, l'autore fu pagato $40.000 (che nel 2022 corrispondono a $684,176.69). ### Descrizione e stile. L'Apoteosi di Washington raffigura George Washington, primo presidente degli Stati Uniti e Comandante dell'Esercito continentale durante la guerra d'indipendenza americana, asceso in Paradiso come un dio (apoteosi). All’interno del dipinto, l’artista scegli di alternare personaggi reali a personaggi che derivano dalla mitologia classica. L'opera è stata arricchita dall'autore di simbolismi che rimandano alla religione civile americana, alla tradizione classica e alla tradizione della Massoneria, di cui lo stesso Washington era parte.Washington tiene in mano una spada, rivolta verso il basso, e indossa il viola, colore tradizionalmente indossato dai generali dell'antica Repubblica Romana durante i trionfi, affiancato dalla dea Vittoria alla sua sinistra e la dea Libertà alla sua destra, con un arcobaleno ai suoi piedi. Vittoria è drappeggiata di verde e indossa un corno, mentre Libertà indossa un berretto frigio rosso simboleggiante l'emancipazione, secondo una tradizione romana che prevedeva che agli schiavi che venivano manomessi (cioè liberati) venisse dato un berretto di feltro. Tiene un fascio nella mano destra e un libro aperto nell'altra, a cui Washington fa un cenno con la mano destra. A formare un cerchio tra Libertà e Vittoria ci sono 13 fanciulle, ognuna con una stella sopra la testa, che rappresentano le 13 colonie originali. Molte delle fanciulle voltano le spalle a Washington: si dice che rappresentino le colonie che si erano separate dall'Unione durante la guerra civile da poco terminata al momento della realizzazione dell'opera. Dall'altra parte del cerchio rispetto a Washington vi è uno striscione con su scritto E Pluribus Unum (in italiano: Dai molti uno), motto non ufficiale degli Stati Uniti. Intorno a Washington, le due dee e le 13 fanciulle ci sono sei scene allineate lungo il perimetro, ognuna delle quali rappresenta allegoricamente un concetto nazionale: a partire da sotto Washington al centro e in senso orario Guerra, Scienza, Marina, Commercio, Meccanica e Agricoltura. Le scene perimetrali non sono completamente visibili dal pavimento del Campidoglio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Santa Grata regge il capo di sant'Alessandro martirizzato. ### Introduzione: Santa Grata regge il capo di sant'Alessandro martirizzato è un dipinto olio su tela del bergamasco Ponziano Loverini conservato nella pinacoteca dei Musei Vaticani dello Città del Vaticano. ### Descrizione. La storia del martirio racconta che Alessandro, soldato della legione di Tebe fu martorizzato e decapitato il 26 agosto 303 per ordine dell'imperatore Massimiano, a Bergamo nel luogo identificato presso la colonna del Crotacio dove fu poi edificata la basilica di Sant'Alessandro in Colonna, diventando poi il patrono cittadino. La storia vuole che Grata, figlia di Lupo duca longobardo di Bergamo, cristianizzata proprio dalle parole del giovane, ne raccogliesse il capo avvolgendolo in un lenzuolo, mentre dal sangue che veniva versato, nascevano rose e vari fiori profumati, e ponesse poi il corpo acefalo nella sua dimora posta nella parte alta cittadina per edificare poi la chiesa alessandrina. La storia della santa fu poi pubblicata nel 1230 da Pinamonte da Brembate per volontà della badessa Grazia d'Arzago, monaca del convento claustrale di chiesa di Santa Grata in Columnellis in via Arena. Questo evento storico straordinario Loverini ha voluto rappresentato sulla tela, caratteristica non rara nell'artista di voler raccontare una storia. L'opera conserva nella parte inferiore destra, la firma dell'artista: «P. Loverini 1887». Santa Grata è la protagonista del dipinto. Centrale sulla tela la santa è raffigurata nell'atto di scendere il gradino di pietra dove è posto il corpo acefalo del santo, completamente avvolta in un grande manto blu scuro profilato in oro che pone in ombra anche il suo volto ma di cui traspare lo sguardo amorevole rivolto verso il cielo. L'abito che s'intravede nella parte inferiore è di un blu più chiaro e la copre fino alle caviglie, lo strascico cade gradini di pietra grigia. L'artista ce la presenta dall'aspetto nobile nell'atto di compiere gesti composti ma pieni di patos emotivo. Tra le mani tiene un lenzuolo macchiato dal sangue dove è posta la testa di sant'Alessandro appena recisa di cui s'individua la folta capigliatura e la barba incolta, nel movimento che vuole essere d'amore e di abbraccio raffigurante la pietas cristiana. Sul lato destro inferiore sono presenti alcuni personaggi, testimoni dell'evento, mentre sul lato sinistro vi è raffigurata la colonna del Crotaceo, che pare essere la parte esterna del tempio. I personaggi infatti sono inseriti in un vano chiuso da un arco. Sotto il cielo plumbeo si vede la città torrita di Bergamo, mentre a destra un coro di angeli accompagna con ghirlande e fiori, la salita ai cieli del martire. Questo lavoro diede a Loverini la possibilità di farsi conoscere e di ottenere grandi committenze in particolare fu Bortolo Longo, che lo aveva apprezzato a commissionargli le cinque pala d'altare presenti nel santuario di Pompei e contemporaneamente a realizzare i bozzetti dell'opera romana. ." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: A libertação dos escravos. ### Introduzione: A libertação dos escravos (La liberazione degli schiavi) è un dipinto ad olio su tela del pittore brasiliano Pedro Américo, realizzato nel 1889. Il dipinto è conservato nella Collezione Artistico-Culturale dei Palazzi del Governo dello Stato di San Paolo (in portoghese: Acervo Artístico-Cultural dos Palácios do Governo do Estado de São Paulo), a San Paolo del Brasile. L'opera ritrae il periodo di transizione tra l'impero brasiliano e l'avvento della repubblica a partire dall'abolizione della schiavitù in Brasile. Il dipinto sembra uno schizzo, poiché nello stesso periodo nel quale l'artista iniziò a lavorarci, la proclamazione della repubblica ne cambiò il fulcro. La scena principale mostra l'allegoria della schiavitù, un diavolo morto e sconfitto, accanto alla personificazione della Libertà. La composizione simboleggia così la morte delle disgrazie derivate dalla schiavitù. ### Descrizione. L'opera presenta una scena abbastanza drammatica: al centro, due schiavi neri sono inginocchiati davanti a delle figure che, assieme all'architettura sullo sfondo, rimandano all'antichità classica. La Libertà, una donna che si trova di fronte ai due schiavi, spezza le catene che li trattengono. Di lato è presente anche un bambino nero seduto per terra e che guarda in basso. Alle spalle del gruppo lo spettatore si trova davanti alla figura di un demonio morto, che rappresenta la schiavitù ormai finita. Nella parte sinistra del dipinto è presente una composizione piramidale della Vittoria alata, accompagnata dai geni della musica e dell'amore. In altro a destra, il cristianesimo è rappresentato da una croce splendente sorretta da degli angeli.La composizione è delimitata visivamente da un muro curvo che richiama un teatro o un'arena. Al centro preciso della composizione è presente una donna seduta su un trono e vestita di un mantello verde, con uno scettro in mano. Accanto a lei sono presenti molte altre donne, probabilmente delle allegorie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Tiradentes squartato. ### Introduzione: Tiradentes squartato (Tiradentes Esquartejado), in origine chiamato Tiradentes Supliciado, ovvero 'Tiradentes condannato', è un dipinto ad olio su tela del pittore brasiliano Pedro Américo, risalente al 1893. Attualmente il quadro si trova al museo Mariano Procópio, a Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais. La tela ritrae il corpo fatto a pezzi del patriota Joaquim José da Silva Xavier, detto Tiradentes in quanto era un dentista, dopo essere stato impiccato e squartato. Si ritiene che questa sia una delle prime opere brasiliane a raffigurare lo squartamento. ### Descrizione. Il quadro ritrae Tiradentes dopo essere stato giustiziato e smembrato a causa del suo ruolo nella cospirazione Mineira, della quale si prese tutte le responsabilità, facendo scagionare gli altri accusati. Le sue parti del corpo sono distese su una struttura lignea che ricorda un'impalcatura per l'impiccagione. Al centro si trova la testa decapitata del patriota sopra un panno bianco macchiato di sangue, il quale scende all'altezza del collo. Come in molte altre rappresentazioni iconografiche, il volto del cadavere presenta una barba e dei capelli lunghi, ma nella realtà i carcerati brasiliani dell'epoca venivano rasati per evitare il proliferarsi dei parassiti. Accanto al capo decollato si trova un crocifisso e a lato di quest'ultima sono presenti una corda con i nodi sciolti, delle manette e una catena di ferro, che simboleggiano l'impiccagione di Joaquim José. L'opera si ispira fortemente all'arte rinascimentale: il busto del personaggio richiama il Cristo della Pietà michelangiolesca, che a sua volta ha ispirato la Deposizione di Caravaggio e il Marat assassinato di Jacques-Louis David. La pelle è di un rosato assai pallido. In basso a destra si trova una delle gambe, infilzata su un paletto che fuoriesce dalla coscia. Sullo sfondo si trovano delle case bianche con i tetti marroni, nelle quali si intravedono delle figure sfocate, dipinte meno realisticamente del resto dell'opera. Un cielo tra l'azzurro e il verde pallido e un rilievo montuoso completano lo sfondo. È interessante notare che, nonostante Américo raffigurasse spesso delle abitazioni e dei paesaggi tipici dello stato di Minas Gerais, Tiradentes fu impiccato e squartato a Lampadosa (oggi una piazza intitolata a lui), a Rio de Janeiro, e solo in seguito i suoi resti furono trasferiti nel suo stato natale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: L'oracolo delfico. ### Introduzione: L'oracolo delfico (The Delphic Oracle) è un dipinto ad olio su tela del pittore britannico John William Godward, realizzato nel 1899 e oggi conservato a Londra. ### Descrizione. La tela di formato verticale (misura esattamente il doppio dell'altezza rispetto alla lunghezza) presenta una composizione dalla struttura trapezoidale rigorosamente simmetrica. La Pizia di Delfi, nuda dalla testa ai piedi eccetto per una corona d'alloro, guarda negli occhi lo spettatore, attirando l'attenzione sull'anatomia perfetta del corpo. I suoi capelli sono divisi in due trecce che ricadono a lato dei seni. Non esiste alcun elemento che suggerisca l'aspetto 'divino' del personaggio (ella non è una sacerdotessa ma una donna reale, dall'aspetto giovanile). La donna si trova sopra un tripode all'interno di uno spazio circondato da delle colonne e sopra una crepa del terreno dalla quale esce del fumo. Secondo alcuni critici, il carattere marcatamente esoterico della tela, accentuato dal forte uso del chiaroscuro, potrebbe essere dovuto all'amicizia dell'artista con lo scrittore Bram Stoker e il pittore John William Waterhouse o alla conoscenza dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata, una società segreta nata alla fine del secolo. I critici dell'epoca descrissero così L'oracolo delfico:. A livello artistico, lo studio dell'opera rivela una certa conoscenza di artisti come Waterhouse o John Collier, il tutto unito al virtuosismo tecnico eccezionale del pittore. I bei toni dorati della carnagione contrastano con i toni grigi, marroni e ocra del resto del quadro, accentuando la sensualità del soggetto. La luce si intensifica nelle cosce, al centro della composizione, mentre il viso rimane in una penombra misteriosa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Pigmalione e Galatea. ### Introduzione: Pigmalione e Galatea (Pygmalion et Galatée) è un dipinto del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1890. Esistono due versioni dell'opera e la più celebre è conservata al museo d'Arte Metropolitana di New York. ### Descrizione. Questo quadro è tratto dal mito greco di Pigmalione e Galatea, raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio. Secondo il mito, lo scultore Pigmalione realizzò una statua ritraente una donna e se ne innamorò, a tal punto che desiderò che la statua fosse viva. La dea Afrodite, alla quale egli si era ispirato per la scultura, decise di accontentarlo e diede vita alla statua. Il dipinto raffigura proprio la trasformazione di Galatea in una donna in carne e ossa, mentre viene baciata da Pigmalione.Appena la statua nuda si trasforma in una donna vera e si china per baciare lo scultore, Cupido è pronto a scoccare la sua freccia per far innamorare i due amanti. Nella prima versione Galatea è vista di spalle, mentre nella seconda è vista frontalmente. Inoltre, nella seconda versione Cupido è assente e Galatea indossa un diadema. Gérôme raffigura un cambiamento progressivo del colore della pelle di Galatea: i piedi sono ancora in marmo bianco, mentre le cosce, i glutei e il corpo piegato assumono una tinta rosea e i capelli si fanno marrone. Ai suoi piedi si nota un pesce di marmo. Lo studio di Pigmalione è decorato da varie piccole sculture, delle maschere teatrali e qualche dipinto alla parete." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Presentazione di Gesù al Tempio (Maestro di La Seu d'Urgell). ### Introduzione: La Presentazione di Gesù al Tempio è un dipinto del Maestro di La Seu d'Urgell realizzato circa nel 1495 e conservato nel Museo nazionale d'arte della Catalogna di Barcellona in Spagna. Proviene dalle porte dell'organo della cattedrale Seo de Urgel (Alto Urgel). ### Descrizione. Tra tutti i frammenti che costituivano l'insieme decorativo delle porte dell'organo della cattedrale Seo de Urgel, spicca per qualità e originalità la scena della Presentazione di Gesù al Tempio. In questa rappresentazione ricorre un tema popolare nell'iconografia del tempo e viene utilizzato per evidenziare il ruolo importante che la provvidenza assegna alla Chiesa nella sua missione redentrice. Tutto il programma iconografico, infatti, ruota attorno al tema della Chiesa come comunità di credenti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Autoritratto come una tahitiana. ### Introduzione: Autoritratto come una tahitiana è un dipinto dell'artista indo-ungherese Amrita Sher-Gil, realizzato nel 1934. Attualmente l'opera di proprietà di Navina e Vivan Sundaram, i nipoti dell'artista. ### Descrizione. Il dipinto raffigura Sher-Gil in piedi, dalla vita in su e voltata di tre quarti. La parte superiore del corpo è priva di abiti e la donna indossa alla vita un panno bianco dall'aspetto polinesiano. I suoi lunghi capelli neri sono raccolti in una coda di cavallo e le labbra gonfie sono dipinte di rosso. Dietro di lei è presente l'ombra di una figura maschile. Sullo sfondo si trovano delle figure giapponesi: un uomo seduto, due donne con indosso un chimono, un edificio simile a una pagoda e delle linee che tracciano un cortile giapponese. Il quadro si ispira molto alle opere di Paul Gauguin in quanto riprende le tele che l'artista aveva dipinto durante il suo soggiorno a Tahiti (come Nevermore e Lo spirito dei morti veglia). Tuttavia, Gauguin aveva spesso raffigurato le sue donne polinesiane come se si stessero 'offrendo' allo spettatore, rendendo l'isola dei mari del Sud una sorta di 'paradiso sessuale'. Nell'autoritratto di Amrita, al contrario, il 'feticismo gogheniano' scompare, secondo la professoressa Saloni Mathur: lei non è un oggetto del desiderio sessuale pronto per essere consumato e lo sfondo non è quello lussurioso e tropicale dei dipinti di Gauguin. Nello sguardo distante della pittrice, Saloni Mathur vede anche un desiderio di Sher-Gil di tornare in India, che descrisse nel 1933 nel quotidiano The Hindu. Mathur inoltre vede nell'ombra maschile dietro la Sher-Gil un riferimento a Paul Gauguin.I motivi e le figure giapponesi che si intravedono sullo sfondo possono essere intesi come un riferimento al fenomeno del giapponismo, l'influenza dell'arte nipponica sull'arte occidentale, soprattutto francese. Oltre a Gauguin, anche Vincent van Gogh utilizzò spesso dei motivi nipponici nei suoi quadri. Un esempio è il ritratto di père Tanguy, il cui sfondo è composto da vari dipinti e stampe giapponesi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Enea alla corte del re Latino. ### Introduzione: Enea alla corte del re Latino è un dipinto eseguito con la tecnica dell'olio su tela da Ferdinand Bol. Conservato al Rijksmuseum di Amsterdam, il quadro è databile al triennio 1661-63. ### Descrizione. La tela riproduce l'episodio del settimo canto dell' Eneide in cui Enea, giunto finalmente in Italia con la sua flotta, viene accolto dal re di Laurento, Latino. Questi, attorniato dai suoi cortigiani, pone una corona di alloro sulla testa del condottiero troiano. In primo piano al centro, tuttavia, è rappresentato lo scudiero di Enea, Acate, visto di spalle. Sulla sinistra sono presenti altri compagni di Enea insieme ad Ascanio, il figlio fanciullo dell'eroe, la cui posa è simile a quella di Acate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le Oreadi. ### Introduzione: Le Oreadi (Les Oréades) è un dipinto a olio su tela di William-Adolphe Bouguereau, realizzato nel 1902. Dal 2010 l'opera è esposta al museo d'Orsay di Parigi, dopo che venne donata dai discendenti dell'artista. ### Descrizione. Questo dipinto neoclassico a tema mitologico è l'ultimo grande capolavoro di Bouguereau. Nel quadro sono presenti molte figure femminili nude, le Oreadi, una caratteristica tipica dell'opera del Bouguereau. Nella mitologia greca, queste creature sono guidate da Artemide, la dea della Luna e della caccia, che preferisce stare nei versanti dei monti; per questo le Oreadi le fanno compagnia. Queste ninfe sono delle creature vivaci che vanno a caccia di animali selvatici, come i cinghiali e gli uccelli, armate di frecce. Sotto la guida di Artemide, le Oreadi si allineano dietro di lei in una forma luminosa: il dipinto le raffigura proprio mentre salgono verso il cielo sotto gli occhi stupiti di tre satiri lungo le rive di un fiume.Secondo il catalogo del Salone di Parigi del 1902, scritto da Ferdinand Humbert, 'le tenebre si dissipano e appare radiosa l'aurora che tinge di rosa la cima dei monti'. Le ninfe 'lasciano la terra' e 'fanno ritorno ai loro regni e alle regioni eteree abitate dagli dèi'.In questo quadro, William-Adolphe Bouguereau dimostra il suo interesse profondo verso le sue opere tradizionali e accademiche in un vero inno alla 'gioventù del tempo'. Un'altra delle sue opere, L'assalto, venne dipinta nello stesso stile de Le Oreadi, così da mostrare l'espressione naturale del corpo umano e le sue pose. Le figure mitologiche di questa tela mostrano il lato erotico dell'opera di Bouguereau, una fantasia dei satiri che osservano le ninfe che si levano in aria. Gli esperti rimasero esterrefatti da quest'opera e la definirono un capolavoro. L'opera è una delle ultime che furono dipinte dall'artista della Roccella e segna anche la fine simbolica dell'accademismo al Salone parigino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Incisione di Flammarion. ### Introduzione: L'incisione Flammarion è un'incisione su legno di un artista sconosciuto, così chiamata perché la sua prima apparizione documentata è nel libro di Camille Flammarion del 1888 L'atmosphère : météorologie populaire. L'incisione su legno è stata spesso, ma erroneamente, definita xilografia. Lo scenario dell'illustrazione è una metafora della ricerca scientifica o mistica dell’essere verso la conoscenza e in epoche recenti è stata spesso usata come simbolo dell'esperienza psichedelica al punto di essere scelta come stemma dalla Multidiciplinary Association for Psychedelic Studies nella prima parte della propria storia. ### Descrizione. L'opera raffigura un uomo, vestito con una lunga tunica e con in mano un bastone, che si trova ai margini della Terra, dove incontra la volta stellata (firmamento) . Si inginocchia e passa la testa, le spalle e il braccio destro attraverso il cielo costellato di stelle, scoprendo un meraviglioso regno di nuvole, fuochi e soli che volteggiano oltre i cieli. Uno degli elementi della macchina cosmica ha una forte somiglianza con le tradizionali rappresentazioni pittoriche della 'ruota in mezzo a una ruota' descritte nelle visioni del profeta ebreo Ezechiele. La didascalia che accompagna l'incisione nel libro di Flammarion recita:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Amore e dolore. ### Introduzione: Amore e dolore è un dipinto del 1895 di Edvard Munch chiamato spesso anche Il vampiro, anche se non da Munch. Il dipinto raffigura un uomo e una donna che si abbracciano, con la donna che sembra baciare o mordere l'uomo sul collo. Munch dipinse sei diverse versioni dello stesso soggetto tra il 1893 e il 1895. Tre sono nella collezione del Museo Munch di Oslo, una è esposta nel Museo d'arte di Göteborg, una è di proprietà di un collezionista privato e l'opera finale è dispersa. Munch dipinse diverse versioni aggiuntive e derivate dell'opera più avanti nel corso della sua carriera. ### Descrizione. Il dipinto mostra una donna con lunghi capelli rosso fuoco che bacia un uomo sul collo, mentre la coppia si abbraccia. Sebbene altri abbiano visto in esso 'un uomo rinchiuso nell'abbraccio torturato di un vampiro, i suoi capelli rosso fuoco che correvano lungo la sua morbida pelle nuda', lo stesso Munch ha sempre affermato che non mostrava altro che 'solo una donna che bacia un uomo sul collo'.Il dipinto fu inizialmente intitolato Vampiro dall'amico di Munch, il critico Stanisław Przybyszewski che lo aveva visto in mostra e lo descrisse come 'un uomo che è diventato sottomesso e sul suo collo una faccia da vampiro che morde'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere di poesia. ### Introduzione: Venere di poesia (La Venus de la poesía) è un dipinto a olio su tela del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato nel 1913. Attualmente è conservato al museo di belle arti di Bilbao. ### Descrizione. Questo quadro è un'allegoria che ritrae la cupletista e cantante spagnola Raquel Meller e il suo futuro marito, lo scrittore guatemalteco Enrique Gómez Carrillo, immersi in un paesaggio agreste. La donna nuda è sdraiata su un letto dalle lenzuola bianche e porta una mantiglia di pizzo nero sul capo. Raquel, assimilata alla dea Venere nel titolo dell'opera, guarda negli occhi lo spettatore e sorride provocatoriamente. Vicino ai piedi della donna si trova una rosa che simboleggia la bellezza e la passione amorosa. Carrillo tiene in mano un foglio sul quale è visibile la firma dell'artista. Sullo sfondo, al centro della composizione, si trovano una fontana e la Porta del Ponte di Cordova, una porta di epoca rinascimentale, in mezzo a due file di alberi. Ancora più in lontananza si intravedono un fiume (il Guadalquivir) e la città di Cordova.Secondo alcuni esperti, la fonte d'ispirazione principale per quest'opera è il quadro Venere e la musica di Tiziano Vecellio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La saeta. ### Introduzione: La saeta è un dipinto a olio su tela del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato nel 1918. L'opera è conservata dalla fine degli anni Ottanta nel palazzo di Viana, a Cordova, sede della collezione Cajasur. ### Descrizione. In questo quadro, Romero de Torres riassume una parte della Settimana Santa di Cordova, unendo i passi della Madonna Addolorata e del Cristo della Grazia, noto in spagnolo come 'el Esparraguero', lungo uno sfondo costituito da un paesaggio immaginario di Cordova. Una saeta è un canto religioso spagnolo tipico della regione andalusa e viene eseguito durante le processioni della Settimana Santa. Al centro della composizione si erge una donna inginocchiata su un inginocchiatoio riccamente decorato (ispirato a un dipinto di Juan de Valdés Leal) che prega: la modella si chiamava Amalia Fernández Heredia ed era detta 'La Gitana'. In primo piano a sinistra si trova un giovane visto di schiena, a torso nudo e con le mani incatenate: si tratta di Rafael, il figlio del pittore, che interpreta un prigioniero ansioso di essere liberato. A destra viene mostrato un vecchio mal vestito, magrissimo e cieco, come dimostra la benda sugli occhi, che alza i palmi verso l'alto. A sinistra della donna si trovano un giovane zoppo con una stampella e una vecchia chinata che rappresenta la povertà." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il peccato (de Torres). ### Introduzione: Il peccato (El pecado) è un dipinto a olio e tempera su tela del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato nel 1913. L'opera è conservata al museo Julio Romero de Torres, a Cordova ed è di proprietà del Museo Reina Sofia. ### Descrizione. La protagonista della composizione, frutto della maturità artistica del pittore, è una donna vista di spalle che si sdraia nuda su un letto, indifferente da ciò che accade intorno a lei. Il suo volto si può vedere riflesso su uno specchio nel quale la donna si ammira, come nella Venere Rokeby di Diego Velázquez. La modella si chiamava Mariquilla. Intorno al letto si trovano quattro donne vestite a lutto che parlano tra di loro: due reggono lo specchio e una regge tra le mani una mela, due simboli del peccato. Lo sfondo è costituito da un paesaggio sotto un cielo verdastro in cui appaiono dapprima la chiesa reale collegiata di Sant'Ippolito e poi, in lontananza, una montagna con un castello sulla sua cima.È presente un contrasto di colori tra il nero degli abiti delle quattro donne anziane e la carne pallida del corpo della donna sdraiata, perfettamente illuminato. Romero de Torres riuscì a unire in un solo dipinto le caratteristiche principali del suo stile: la sensualità, il simbolismo, un disegno di ottima fattura e il contrasto tra luci e ombre.Il dipinto (esposto nel 1915 all'esposizione nazionale di belle arti assieme a Il poema di Cordova) fa da pendant all'opera La grazia, che rappresenta la virtù. Inoltre, lo stesso tema è presente anche nel dipinto I due sentieri dello stesso autore. Le tre opere formano un 'trittico' nella quale Romero de Torres ritrae il contrasto tra due valori: la virtù e il peccato. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La grazia (de Torres). ### Introduzione: La grazia (La gracia) è un dipinto a olio e tempera su tela del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato tra il 1913 e il 1915. L'opera è conservata al museo Julio Romero de Torres, a Cordova. ### Descrizione. Una donna seminuda è sorretta da due suore, una in piedi e l'altra inginocchiata. Dietro di loro si trova una vecchia che contempla la scena, alla destra della quale si nota una giovane che si asciuga le lacrime con un fazzoletto tenuto nella mano sinistra e regge un giglio (un simbolo di purezza) nella destra. Entrambe le donne sono vestite a lutto. La scena richiama molto una Pietà, in questo caso profana. È presente un contrasto cromatico tra i colori scuri degli abiti delle monache e delle donne vestite a lutto e il corpo illuminato della donna sorretta.Sullo sfondo si ammirano in lontananza il fiume Guadalquivir, il ponte romano e la Torre de la Calahorra; più in vicinanza si trovano il cimitero di San Raffaele a sinistra e la chiesa di Santa Marina a destra.Il dipinto è un pendant dell'opera Il peccato del 1913, che simboleggia il peccato, mentre La grazia simboleggia la virtù. Un dipinto di Julio Romero de Torres del 1912, I due sentieri (Las dos sendas), si rifà a questa dualità tra il peccato e la virtù e assieme agli altri due forma un 'trittico' sul tema. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La gabbia dorata (Hare). ### Introduzione: La gabbia dorata (The Gilded Cage) è un dipinto a olio su tela dell'artista irlandese Saint George Hare, realizzato nel 1908. Oggi si trova nello Stourhead, una tenuta nello Wiltshire. ### Descrizione. Il quadro è una delle varie raffigurazioni di donne incatenate o prigioniere dipinte dall'artista, come il suo dipinto più conosciuto, La vittoria della fede. L'opera ritrae una donna sola e addormentata incatenata ai polsi a una colonna accanto a delle farfalle che volano via. Solo un pezzo di tessuto marrone copre le sue cosce, mentre il petto è scoperto. Il titolo potrebbe essere un riferimento alla canzone del 1900 A Bird in a Gilded Cage ('Un uccello in una gabbia dorata') e il dipinto potrebbe avere un significato simbolico. Secondo i membri della Galleria nazionale del Victoria, in Australia, la raffigurazione di donne nude in catene aveva un interesse speciale per Hare, ed egli ritornò spesso sul soggetto. Nonostante la nudità parziale della prigioniera, ella mantiene la sua innocenza in quanto il suo essere spogliata è stata un'imposizione dei rapitori invece che una sua scelta. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: I due sentieri. ### Introduzione: I due sentieri (Las dos sendas) è un dipinto a olio e tempera su tela del pittore simbolista spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato tra il 1911 e il 1915. ### Descrizione. In questo quadro sono presenti tre donne, una nuda e distesa su un divanetto (decorato con dei motivi barocchi) e le altre due in piedi: da un lato si trova una monaca di fronte a un arco attraverso il quale si intravede un convento; dall'altro si trova una donna che regge un vassoio pieno di gioielli e sullo sfondo c'è una scena di festa, nella quale, tra le varie figure, Romero de Torres si autoritrasse mentre suona la chitarra. L'espressione della suora (la cui modella pare si chiamasse Rafaelita Ruiz) è serena, mentre quella della donna con il vassoio (il cui volto è quello della cantante Carmen Casena) è più dura e contrariata. Con questa tela Julio Romero de Torres riflette la dicotomia morale e la filosofia modernista spagnola degli inizi del ventesimo secolo. Nell'opera spiccano due caratteristiche dello stile dell'artista: da un lato l'erotismo e la sensualità, in maniera appariscente, e dall'altro le nuove tecniche simboliste, il movimento con il quale egli si identificherà definitivamente.Dal 1908 la pittura di Romero de Torres abbandona la denuncia sociale e i temi marginali per concentrarsi sul ritratto simbolista della donna spagnola. La giovane nuda in primo piano ha davanti a sé due vie diverse da poter intraprendere: quella della spiritualità, del silenzio e del donarsi a Dio e quella di accettare il mondo, con i suoi peccati e le sue virtù, i suoi lussi e le sue tentazioni, i suoi pro e i suoi contro. Come è tipico dell'opera di Julio Romero, le finestre gemelle che appaiono sullo sfondo del quadro ritraggono delle scene cordovesi, un segno del manierismo crescente nello stile del pittore. Il simbolismo dei personaggi ora è evidente nel simbolismo degli spazi. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La schiava romana. ### Introduzione: La schiava romana (Escrava Romana) è un dipinto ad olio su tela del pittore brasiliano Oscar Pereira da Silva. Il quadro, conservato nella pinacoteca dello stato di San Paolo, ritrae una schiava romana in vendita.L'opera ha un carattere realista ed è influenzata dall'arte accademica. Si può notare il talento dell'artista nell'unire degli elementi del proprio periodo con dei dettagli storici. Per esempio, il corpo della schiava presenta dei tratti più simili a quelli delle donne dell'epoca mentre gli oggetti della composizione si rifanno all'epoca dell'impero romano. ### Descrizione. Il soggetto del dipinto è una schiava dai lunghi capelli castani, in piedi, seminuda e che mostra la propria pelle bianca. Ella indossa solamente degli orecchini a cerchio, dei braccialetti aurei e una cintura dorata con delle decorazioni. La cintura regge due tessuti che coprono le parti intime e parte della gamba sinistra della donna. Uno di questi sembra un tappeto arabo, è di colore verde muschio e ha una fodera di strisce bianche, verdi, rosa e blu. L'altro tessuto è totalmente bianco. Al collo la donna tiene una piccola placca con la scritta latina VIRGO XXI ANNVS NATA, che significa 'vergine di ventuno anni'.La posa della schiava è rilassata. La gamba destra è leggermente piegata, la testa è inclinata sul lato destro, gli occhi sono socchiusi e la mano destra è appoggiata alla vita. Ella si trova davanti a un muro di assi di legno scuro che solo all'altezza delle sue cosce diventa di mattoni di pietra. Anche il pavimento è di legno, ma è più chiaro nei colori. Sulla parete c'è una targa poco visibile, essendo dello stesso colore del muro, che recita VIRGO XXI ANNVS MCCLXXVI , 'vergine di 21 anni 1276'. Sul pavimento accanto al piede destro della schiava in vendita è presente un vaso di argilla, mentre alla sua sinistra si trova una panca con un tessuto rosso vermiglio al di sopra." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Natale nel bordello. ### Introduzione: Natale nel bordello (in norvegese Julaften i bordell) è un dipinto ad olio su tela del pittore norvegese Edvard Munch. Il dipinto espressionista fu completato nel 1903–1904 ed è ospitato al Museo Munch di Oslo. ### Descrizione. Il dipinto venne realizzato in un momento difficile per Munch: una commissione per un ritratto ad Amburgo (di un senatore Holthusen, il suocero del mecenate di Munch, Max Linde) era fallita a causa di disaccordi. Di conseguenza, Munch soffriva di ansie, che tentò di gestire con l'alcol. Una visita a un bordello a Lubecca fu presumibilmente lo sfondo del Natale nel bordello, un dipinto 'leggero ma malinconico' in cui le ragazze che lavorano in un bordello hanno appena finito di decorare un albero di Natale. 'Ironico, sentimentalmente empio', il dipinto è interpretato come un commento sia sulla famiglia dell'alta borghesia di Linde (dove si trovava Munch in quel momento) sia sullo 'sfondo domestico pietistico' di Munch. Come altri dipinti del periodo, mostra l'associazione di Munch con il fauvismo. La prostituzione era uno degli argomenti preferiti di Munch e una stanza particolare in un bordello tedesco avrebbe poi ispirato un'intera serie di dipinti, La stanza verde. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Caricatura di Tulla Larsen. ### Introduzione: La caricatura di Tulla Larsen (in norvegese: Karikert portrett av Tulla Larsen) è un dipinto olio su tela di Edvard Munch. Fa parte della collezione del Museo Munch di Oslo. ### Descrizione. Il dipinto del 1905, raffigurante Munch e Tulla Larsen, venne segato a metà da Munch dopo che era stato colpito alla mano sinistra dopo una colluttazione in camera da letto.Nel catalogo ragionato di Gerd Woll del 2008, Autoritratto su sfondo verde è elencato come numero 645 e Caricatura di Tulla Larsen come numero 646." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La morte di Cleopatra (Rixens). ### Introduzione: La morte di Cleopatra (La Mort de Cléopâtre) è un dipinto del pittore francese Jean-André Rixens, realizzato nel 1874 e oggi esposto al musée des Augustins di Tolosa. Assieme a Il cadavere di Cesare (Niort, museo Bernard-d'Agesci) e alla Morte di Agrippina (museo di belle arti di Béziers), quest'opera fa parte dei tre dipinti a soggetto storico che hanno contribuito a garantire la fama al pittore. L'estetica orientalista ampiamente percettibile in questo dipinto è rappresentativa di questa corrente artistica che segnò il XIX secolo. ### Descrizione. Il dipinto ritrae la morte dell'ultima regina d'Egitto, Cleopatra, che si suicidò in seguito alla battaglia di Azio per non essere fatta prigioniera dalle truppe di Ottaviano. Incapace di sopportare la sconfitta umiliante, ella non trovò altra via di fuga che la morte. Secondo la versione più celebre, l'ultima dei faraoni si fece mordere da un aspide. Questo tema artistico appartiene all'egittomania, l'interesse per la cultura egizia durante il diciannovesimo secolo, e consentì a Rixens di cimentarsi nei suoi due soggetti preferiti: il nudo femminile e le scene del sonno o della morte. In quest'opera si uniscono Eros e Tanato (l'amore e la morte) e l'esotismo orientale si intreccia con l'erotismo.Al centro del dipinto, la regina Cleopatra è distesa sul suo letto funebre policromo. La testa del letto ha la forma di un avvoltoio che tiene tra gli artigli la croce della vita, un simbolo di eternità. Rixens mise in risalto la sensualità del corpo della donna rappresentandola nuda fino alle ginocchia. La pelle color del latte della regina riflette la luce straordinaria nel quadro e richiama i bagni nel latte che Cleopatra era solita fare. Ella è dipinta di tre quarti a sinistra e due trecce nere contornano il suo volto fisso nella serenità e nella dignità di essere morta da sovrana. Le palpebre sono chiuse e il braccio sinistro, sul quale sono indossati due bracciali d'oro, penzola nel vuoto e guida l'occhio dello spettatore verso la mano delicata. Lo stesso braccio indirizza l'occhio dello spettatore verso il cesto di fichi posto su una pelle di leopardo, dal quale sarebbe uscito il serpente, che è assente nella scena.Attorno a lei si trovano le sue serve dalla pelle più scura, che contrasta con la carnagione pallida di Cleopatra. Le ancelle dovevano restare con la loro padrona fino alle ultime ore della sua vita. Una delle due, Ira, è a torso nudo, sopraffatta dal dolore, è distesa ai piedi della defunta in maniera teatrale. Dalla sua testa ricadono delle lunghe ciocche nere che ricordano l'aspide assassino. La seconda, Carmione, è seduta al capezzale di Cleopatra e sistema graziosamente il diadema dorato della sua padrona. Un velo trasparente ricopre il suo corpo e lascia intravedere una parte del petto. Ella guarda con un'aria di sfida il gruppo di soldati romani, nascosto nell'ombra sullo sfondo, che si dirige verso di loro. Dietro Carmione si trova la statua di Iside, una dea protettrice e salvatrice, mentre allatta suo figlio Horo. La dea era rimasta fedele al marito Osiride dopo il suo omicidio e lo fece resuscitare; nella morte, anche Cleopatra resta fedele a Marco Antonio, il suo ultimo amore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Marabá (Amoedo). ### Introduzione: Marabá è un dipinto a olio su tela del pittore brasiliano Rodolfo Amoedo, realizzato nel 1882 e attualmente conservato al museo nazionale delle belle arti di Rio de Janeiro. Assieme a L'ultimo tamoio, questa è una delle opere più importanti del pittore ed è considerata un'opera che valorizza la storia, i personaggi e i motivi nazionali, pur avendo dei legami con i valori tradizionali dell'arte occidentale. ### Descrizione. Il soggetto principale del dipinto è una donna, una meticcia, situata al centro della tela. Ella è illuminata da una sola fonte di luce ed è circondata da vari elementi scarsamente illuminati in un ambiente naturale che ricorda una radura. La donna, priva di qualunque indumento, è seduta sull'erba e ha la gamba sinistra appoggiata sopra a quella destra, entrambe piegate. La sua carnagione è chiara mentre gli occhi e i capelli sono castani. Entrambi i gomiti poggiano su una roccia scura alta quanto il torso della donna. Il suo volto, la cui fronte è coperta da una frangia, è girato di profilo a sinistra ed è accompagnato da uno sguardo contemplativo (in uno studio, invece, ha la testa girata verso lo spettatore). Le labbra leggermente socchiuse e i fianchi estesi vennero visti da alcuni critici come degli elementi provocatori. L'addome e i seni si piegano in avanti a tal punto che la colonna vertebrale si piega in quella direzione.Il prato dove ella è seduta fa parte di un paesaggio naturale con poca illuminazione. Sebbene i tratti della donna siano chiari e nitidi, gli elementi attorno a lei sono hanno meno visibilità. Al di sotto della roccia sulla quale si poggia, l'erba cresce maggiormente e con delle tonalità più varie. Sullo sfondo, nella parte alta dell'opera, è difficile distinguere gli elementi dell'ambiente, anche se in alto a destra spicca un albero dal grosso tronco bruno e, alla sua destra, una collina scura che contrasta con il cielo crepuscolare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'ultimo tamoio. ### Introduzione: L'ultimo tamoio (O Último Tamoio) è un dipinto a olio su tela del pittore brasiliano Rodolfo Amoedo, realizzato nel 1883. Attualmente l'opera è conservata al museo nazionale delle belle arti di Rio de Janeiro. Il quadro raffigura il cadavere di Aimberê, un capotribù dei Tamoio, assieme al padre gesuita José de Anchieta. ### Descrizione. Il corpo dell'indio morto Aimberê giace sulla sabbia di una spiaggia deserta. La sua pelle è marrone e i capelli lunghi e scuri crescono fino a raggiungere, all'incirca, le sue spalle. Il volto è segnato da un'espressione che risalta e mantiene viva la sofferenza dei suoi ultimi istanti di vita. Le palpebre sono chiuse e la bocca è semiaperta. L'intero corpo è dipinto in una maniera molto realistica, tralasciando inoltre le tecniche classiche adoperate dall'Amoedo in alcune sue opere precedenti. Il corpo dell'indio disteso è ritratto in una posizione orizzontale che richiama quella di Gesù Cristo in molti dipinti durante i suoi ultimi istanti di vita: le sue braccia sono aperte come quelle del Messia sulla croce. Gli unici indumenti che coprono il corpo di Aimberê sono costituiti da piume rosse e blu. La gonna è spezzata, e quindi aperta, e una parte delle piume si trova sulla sabbia della spiaggia. Il braccialetto, invece, che sta sul braccio sinistro, sembra integro. Accanto ad Aimberê, accovacciato, si trova Padre José de Anchieta. Il suo volto è di profilo e fissa intensamente con gli occhi chiusi l'indio. La sua espressione facciale sembra supplicare per l'uomo che è morto. L'abbigliamento dell'Apostolo del Brasile venne criticato da molti studiosi e professori poiché Amoedo ritrasse Anchieta con gli abiti di un padre francescano, quando egli in realtà era un gesuita. Un altro elemento interessante di Anchieta sono i colori, in quanto egli si trova in una zona dalle tinte più scure rispetto ad Aimberê, ed egli non è così tanto illuminato quanto il tamoio. Se nel volto di Aimberê i tratti del volto e del corpo sono dipinti in modo nitido, in Anchieta i tratti sono meno accentuati.Dietro José de Anchieta, in una pianura più lontana, delle montagne e delle foreste completano il paesaggio. Il cielo è grigiastro e degli uccelli bianchi sorvolano la zona montuosa. In un articolo scritto dalla professoressa di storia dell'arte Ana Maria Tavares Cavalcanti, vengono sottolineati gli elogi all'opera fatti da Gonzaga Duque, uno degli scrittori e critici brasiliani più importanti della storia:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il poema di Cordova. ### Introduzione: Il poema di Cordova (Poema de Córdoba) è un polittico del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato tra il 1913 e il 1915. Il polittico, composto da sette pannelli, è un'allegoria della città di Cordova attraverso delle sue personificazioni che rispecchiano i suoi personaggi storici più illustri. Oggi l'opera è conservata al museo Julio Romero de Torres. ### Descrizione. L'opera, che richiama le Sante di Francisco de Zurbarán, è un polittico simmetrico composto da sette pannelli della stessa misura, tranne quello centrale, che è più grande. Ogni pannello rappresenta allegoricamente la città attraverso alcune donne che simboleggiano i suoi personaggi più illustri. Da sinistra a destra, i pannelli raffigurano la Cordova guerriera, quella barocca, quella ebraica, quella cristiana, quella romana, quella religiosa e la Cordova dei toreri. Cordova guerriera: È un'allegoria della Cordova del Gran Capitano Consalvo Ernandes di Cordova. In primo piano si trova una donna con un vestito dorato riccamente decorato e uno scialle aureo. Sullo sfondo si staglia un paesaggio immaginario nel quale si possono distinguere il monumento al Gran Capitano, la facciata occidentale della moschea-cattedrale e la porta del palazzo Paez de Castillejo. La modella era Dolores Castro, nota come 'Pirola la gitana'. Cordova barocca: È un'allegoria della Cordova di Luis de Góngora. In primo piano si trova una donna con un abito grigiastro e con uno scialle nero, appoggiata con ambo le braccia a un muro. Sullo sfondo si trova un paesaggio immaginario dove si trova una scultura su un piedistallo che rappresenta Góngora. La modella era Encarna Rojas. Cordova ebraica: È un'allegoria della Cordova di Mosè Maimonide. In primo piano si trova una donna con un abito bianco, uno scialle nero e una collana. Ella appoggia la schiena a un muro. Sullo sfondo si trova una piazza basata sulla plaza de la Fuenseca e nella quale spicca una statua fittizia che ritrae il celebre filosofo e medico ebraico. Sullo sfondo della via si trova l'arco del Portillo. La modella era Amalia Fernández Heredia. Cordova cristiana: È un'allegoria dell'Arcangelo Raffaele, l'angelo custode della città. Questo è il pannello centrale ed è anche il più grande. In primo piano si trovano due donne all'interno di un edificio: una indossa un lungo abito nero e una mantellina del medesimo colore; l'altra indossa un abito bianco con un mantello rosato. Entrambe le donne, ai lati del pannello, sostengono una scultura dell'arcangelo. All'esterno, dietro un arco semicircolare, si osserva un paesaggio immaginario formato da due edifici e una fontana. Le modelle furono Adela Portillo per la donna a sinistra e Rafaela Torres per quella a destra. Cordova romana: È un'allegoria della Cordova di Seneca. In primo piano si trova una donna con un vestito dorato e un mantello marrone. Sullo sfondo appaiono la Puerta del Puente e una statua fittizia che rappresenta il filosofo romano. La modella era Adela Moyano. Cordova religiosa: È un'allegoria della Cordova di San Pelagio. In primo piano si trova una donna con un abito monastico nero e che ha il capo velato. Le sue braccia sono incrociate sul petto. Sullo sfondo si osserva un ambiente ispirato alla plaza de Capuchinos. La modella era Rafaela Ruiz. Cordova dei toreri: È un'allegoria della Cordova del torero Lagartijo, nome d'arte di Rafael Molina Sánchez. In primo piano si trova una donna con uno scialle rossastro su una spalla, come il mantello dei toreri nella corrida. Sullo sfondo si distinguono la plaza de la Corredera e un monumento immaginario dedicato al torero Lagartijo. La modella era Ángeles Muñoz." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Al caffè. ### Introduzione: Al caffè è un dipinto di Alessandro Milesi. Eseguito intorno al 1890 con la tecnica dell'olio su tela, è oggi esposto presso la Galleria d'Arte Moderna di Genova. L'opera vinse la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Boston. ### Descrizione. Il dipinto mostra una giovane dama seduta a uno dei tavoli in una caffetteria di Venezia, da sola: con l'avvento della Belle Epoque, è finalmente possibile assistere all'affermarsi dell'emancipazione femminile nei locali pubblici. L'effigiata, che indossa un abito lungo e nero e un copricapo dello stesso colore con tanto di veletta, consuma tranquillamente il suo caffè dopo aver interrotto la lettura del giornale da lei sfogliato, la Gazzetta di Venezia. La città lagunare è ben riconoscibile sullo sfondo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sale dei Pianeti. ### Introduzione: Le sale dei Pianeti sono una serie di cinque ambienti che si succedono nel palazzo Pitti a Firenze. Le sale sono note sotto il profilo artistico in quanto le volte furono affrescate con cicli a tema allegorico elogianti la dinastia Medici da Pietro da Cortona, che tra il 1640 e il 1647 lavorò a quattro sale, e da Ciro Ferri, che tra il 1659 e il 1665 completò un ambiente lasciato incompiuto dal maestro e realizzò le scene dell'ultima stanza. Gli affreschi, il cui progetto iconografico fu redatto da Francesco Rondinelli, mostrano tramite allegorie e le varie divinità da cui prendono il nome le diverse sale quelle che sono le virtù che un principe ideale deve possedere per il buon governo.I cicli dei Pianeti rappresentano, assieme al Trionfo della Divina Provvidenza di palazzo Barberini a Roma, nonché agli affreschi della sala della Stufa dello stesso palazzo Pitti e a quelli delle Storie di Enea del palazzo Pamphilj di piazza Navona a Roma, uno dei momenti più alti dell'arte pittorica di Pietro da Cortona e, più in generale, dell'arte barocca italiana ad affresco. ### Descrizione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La Buenaventura. ### Introduzione: La Buenaventura è un dipinto a olio su tela del pittore spagnolo Julio Romero de Torres, realizzato nel 1922. Attualmente è conservato al Museo Carmen Thyssen di Malaga. ### Descrizione. Il quadro mostra due donne sedute sul davanzale di una finestra: quella di destra, che indossa degli abiti popolari e ha le gambe piegate, cerca di attirare l'attenzione della donna di sinistra, che riposa seduta sul bordo del davanzale. La sua espressione denota un gesto di malinconia che forse tradisce una preoccupazione amorosa. Sullo sfondo si ammira una vista della città di Cordova, che era la città natale di Julio Romero, con la fontana della Fonseca, il palazzo del marchese de la Fuensanta del Valle e il Cristo delle lanterne. Alla porta del palazzo del marchese si trova una donna avvolta in uno scialle rosso e appoggiata alla soglia. La firma dell'artista, che si trova sotto i piedi della donna malinconica, corrisponde decisamente alla calligrafia di Romero de Torres nella sua età matura, secondo l'analisi di alcuni suoi quadri. Il quadro presenta molte somiglianze con il ritratto di Conchita Torres, realizzato tra il 1919 e il 1920 e oggi conservato in una collezione privata: Conchita, infatti, è seduta su un davanzale e ha una postura simile a quella della donna dallo sguardo malinconico; anche lo sfondo architettonico e il paesaggio sono simili. L'altra donna, invece, ricorda la santa Agnese di un dipinto oggi al museo Julio Romero de Torres, anche se la postura è invertita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Età dell'uomo. ### Introduzione: Le Età dell'uomo sono un ciclo di quattro affreschi compiuto da Pietro da Cortona, di cui due scene databili al 1637 e altre due al 1641, che decorano le pareti laterali della sala della Stufa di palazzo Pitti a Firenze.Le scene costituiscono, assieme al Trionfo della Divina Provvidenza di palazzo Barberini a Roma, agli affreschi delle sale dei Pianeti dello stesso palazzo Pitti nonché a quelli delle Storie di Enea del palazzo Pamphilj di piazza Navona a Roma, uno dei momenti più alti dell'arte pittorica del Cortona e, più in generale, del barocco italiano ad affresco. ### Descrizione. Nell'Età dell’oro, Ovidio immaginò un contesto senza eserciti, dove le persone vivevano nell'ozio senza timore di pene e di minacce, «[…] senza bisogno di eserciti, la gente viveva tranquilla in braccio all'ozio. Libera, non toccata dal rastrello, non solcata dall'aratro, la terra produceva ogni cosa da sé e gli uomini, appagati dei cibi nati spontaneamente, raccoglievano corbezzoli, fragole di monte, corniole, more nascoste tra le spine dei rovi e ghiande cadute dall'albero arioso di Giove. Era primavera eterna: con soffi tiepidi gli Zefiri accarezzavano tranquilli i fiori nati senza seme, e subito la terra non arata produceva frutti, i campi inesausti biondeggiavano di spighe mature i campi inesausti biondeggiavano di spighe mature». Nella scena di riscontra quindi un clima e un paesaggio ideale, incontaminato, con una quercia (simbolo di forza) da cui cadono ghiande, alcune colte da un giovane arrampicatovi, con sotto un uomo che suona la lira e una fanciulla che gli pone sul capo una corona di alloro, a destra sono invece altre figure in animo sereno e gioviale, mentre al centro della scena si vede un fanciullo a cavallo di un leone mansueto, che sta a identificare proprio l'era di pace. L'Età dell'argento viene descritta da Ovidio come età di semina dei campi: «Quando Saturno fu cacciato nelle tenebre del Tartaro e il mondo cadde sotto il dominio di Giove, e subentrò l’Età d’Argento, peggiore dell'aurea, ma più preziosa di quella fulva del bronzo. Giove ridusse l'antica durata della primavera e divise l’anno in quattro stagioni: l'inverno, l'estate, un autunno variabile e una breve primavera. Allora per la prima volta l’aria si fece di fuoco per l'arsura o si rapprese in ghiaccio per i morsi del vento; per la prima volta servirono case, e furono grotte, arbusti fitti, rami legati insieme da fibre; allora in lunghi solchi si seminarono i cereali e i giovenchi gemettero sotto il peso del giogo». Gli elementi dell'agricoltura sono quindi la parte centrale della scena, come le spighe di grano che tiene una delle tre donne coperte sotto il tendone a destra, alcuni attrezzi dinanzi a loro, mentre sulla sinistra sono alcune figure intente a vendemmiare, con dinanzi una donna distesa accanto a dei frutti. In secondo piano sulla sinistra sono poi un uomo che spinge un bue e un altro che porta un animale ucciso in spalla, mentre sullo sfondo al centro, sullo scorcio paesaggistico, si trovano altri uomini che tosano delle pecore. Le terza età è quella del bronzo, che ne Le Metamorfosi viene rappresentata più crudele e incline «all'orrore delle armi» (che infatti vengono mostrate al centro, deposte dai barbari sconfitti, disposti in primo piano in basso a sinistra della scena), «ma non scellerata». Sullo sfondo a destra invece è l'imperatore vincitore che è seduto sul trono osannato dai soldati, mentre a sinistra è un'architettura colonnata. La presenza del suddetto tempio, così come dell'anziano con una tavola che spiega ad altri personaggi, così come la figura dell'imperatore a simboleggiare la guerra, dimostrano che l'età 'non è scellerata' in quanto non è in preda alla follia più assoluta, ma comunque è governata dalle leggi e da una certa disciplina, sacra e civile, come poteva essere stata quella dell'Impero Romano. L'ultima rappresentazione è quella dell'Età del ferro, dove viene trasposto il contesto di guerra e atti di violenza che dominano questa fase, fatta anche di inganni e trame: «Così fu estratto il ferro nocivo e più nocivo ancora l'oro: e comparve la guerra, che si combatte con entrambi e scaglia armi di schianto con mani insanguinate. Si vive di rapina: l'ospite è alla mercé di chi l'ospita, il suocero del genero, e concordia tra fratelli è rara. Trama l'uomo la morte della moglie e lei quella del coniuge; terribili matrigne mestano veleni lividi; il figlio scruta anzitempo gli anni del padre.»." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Kochanowski che piange sua figlia Orsola. ### Introduzione: Kochanowski che piange sua figlia Orsola (in polacco: Jan Kochanowski nad zwłokami Urszulki, letteralmente 'Jan Kochanowski sul cadavere di Urszulka') era un dipinto a olio del pittore polacco Jan Matejko, realizzato nel 1862. Attualmente non si hanno tracce dell'opera, che si ritiene sia andata perduta. Sono sopravvissuti un bozzetto ad acquerello su carta e una riproduzione silografica dell'opera compiuta. ### Descrizione. Il quadro raffigurava il poeta polacco Jan Kochanowski, considerato una delle grandi figure della letteratura polacca, dopo la scomparsa di sua figlia Urszula, od Orsola in italiano. Il poeta, chinandosi sul corpo ormai senza vita della sua bambina, l'abbraccia amorevolmente e le bacia il capo, in un ultimo segno di addio prima dei funerali. Il volto del poeta esprime tristezza, dolore e disperazione per la morte prematura della sua figlia più cara. La piccola Orsola indossa un abitino bianco e tiene fra le mani una croce. Le figure del padre e della bambina erano dipinte con dei colori vividi, così da farle risaltare rispetto al resto del quadro, che era molto più scuro. Lo sfondo era costituito da una stanza buia dove sono presenti vari mobili. A sinistra era presente un dipinto ritraente una Madonna col Bambino. Sotto il dipinto si trova una candela accesa. Nella parte destra del quadro si trovavano un libreria con alcuni libri e uno strumento musicale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Polittico di Santa Reparata (Giotto). ### Introduzione: Il polittico di Santa Reparata è un dipinto a tempera e oro su tavola (96x242 cm) di Giotto e bottega, databile al 1305-1310 circa e conservato nella cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze. ### Descrizione. Il polittico è composto da cinque scomparti dipinti su entrambi i lati. Il lato principale mostra i busti della Madonna col Bambino al centro e dei santi Eugenio diacono e Miniato (a sinistra), Zanobi e Cresci (a destra). Queste figure, su fondo oro, presentano una fisicità piuttosto esile, pur nell'accentuazione volumetrica data dal chiaroscuro incisivo. Il lato posteriore invece presenta cinque scene di santi a figura intera, senza fondo oro, con iscrizioni nella base che chiariscono i soggetti: al centro l'Annunciazione, a sinistra Santa Reparata e San Giovanni Battista nel deserto, a destra la Maddalena nel deserto e San Nicola con un fanciullo. Le figure alle estremità hanno uno sfondo rettangolare scuro contornato da specchiature marmoree, che ricordano il porfido, forse una reminescenza di decorazioni viste a Roma, come al Pantheon." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Pia de' Tolomei (Rossetti). ### Introduzione: Pia de' Tolomei è un dipinto a olio su tela di Dante Gabriel Rossetti, realizzato nel 1868 circa e oggi conservato nel museo d'arte Spencer, nella cittadella universitaria dell'università del Kansas di Lawrence. ### Descrizione. La tela ritrae Pia de' Tolomei, una gentildonna senese identificata con la Pia che appare nel quinto canto del Purgatorio dantesco. Accanto a lei si trovano una meridiana e delle lettere che le furono scritte dal marito. Lo sfondo dell'opera, nel quale appaiono degli uccelli svolazzanti, è immateriale finché lo spettatore non si concentra sulla bellezza del volto di Pia. Come in altre opere dell'artista nelle quali Jane Morris fece da modella, la donna sembra sproporzionatamente grande. Il collo allungato sembra quasi dislocato e il colore bianco della pelle risplende, sviando l'attenzione dello spettatore dagli altri aspetti del dipinto. Il colore dei capelli non è quello naturale della modella (marrone scuro) in quanto Rossetti li dipinse con una sfumatura color rame (un colore di capelli molto più simile a quello di Elizabeth Siddal, un'altra modella dell'artista). Inoltre, le sue mani sono contorte e intrecciate in modo particolare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'ultima preghiera dei martiri cristiani. ### Introduzione: L'ultima preghiera dei martiri cristiani (La Dernière Prière des martyrs chrétiens) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1883. L'opera è conservata al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. La scena si svolge nel Circo Massimo di Roma, come dimostrato dalla forma dell'arena, le due mete che segnano la fine del muro centrale (la spina), la porta trionfale situata in fondo e le tracce lasciate nella sabbia dai carri. In realtà nel Circo Massimo non avvennero mai dei martirii di cristiani, e la struttura è molto più simile al Colosseo (nemmeno l'anfiteatro, tuttavia, fu teatro dei martirii). In questo caso l'artista (noto per il realismo storico delle sue opere) antepose la drammaticità della scena alla storicità. Un gruppo di fedeli cristiani è radunato sulla pista e sono tutti inginocchiati tranne un anziano che guarda il cielo e rivolge in avanti i palmi delle mani. I cristiani pregano Dio per l'ultima volta prima di essere attaccati dai leoni e dalle tigri che stanno uscendo da una botola sotterranea (dove si trova la firma dell'autore). Altri cristiani sono crocifissi ai bordi dell'arena e ricoperti di pece che viene fatta bruciare da una persona tra i gradini. La tensione drammatica è aumentata da queste croci che prendono fuoco l'una dopo l'altra, in un supplizio che poco a poco si avvicina ai martiri in preghiera. Il primo leone entrato nell'arena è come sospeso, perché sta fermo e contempla i cristiani. Il felino non si getta subito sulle sue vittime per farle a pezzi. Il pubblico contemporaneo di Gérôme ricordava i racconti di alcuni cristiani condannati che non erano stati sbranati dalle bestie, sotto l'effetto della potenza divina. L'addestratore delle fiere si trova dietro la spina. Sullo sfondo si trova una collina sormontata da un tempio con una statua colossale, un'ambientazione di sicuro più vicina all'Acropoli ateniese che al Campidoglio di Roma. Il Campidoglio è il simbolo della potenza romana e il tempio sulla sua cima è certamente quello di Giove, che evoca la potenza dell'antica religione pagana in confronto alla debolezza dei martiri e della loro religione nata da poco. Focalizzando il punto di vista sulla pista del circo, lo spettatore si trova allo stesso livello dei martiri, anche se non fa parte del loro gruppo, e non tra i gradini degli spettatori romani che contemplano la condanna a morte. Questo punto di vista ha un significato profondo, perché porta lo spettatore ad assimilarsi ai martiri." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La follia del tulipano. ### Introduzione: La follia del tulipano (Le Duel à la tulipe o Folie tulipière) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1882. L'opera è conservata al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. Su un sentiero adiacente a delle file di aiuole rettangolari piene di tulipani scarlatti, rosa, viola e di altri colori, si trova un aristocratico valoroso che indossa un cappello cilindrico in feltro grigio decorato con delle piume nere (la critica lo descrisse come un dandy del diciassettesimo secolo). Egli stesso indossa un farsetto marrone con delle maniche di seta blu e una gorgiera bianca, dei pantaloni marrone chiaro e un mantello di velluto nero. L'aristocratico protegge un vaso di tulipani in fiore, probabilmente di una varietà rara, e viene raggiunto da due soldati che si precipitano verso di lui. In secondo piano, degli altri soldati agli ordini di un ufficiale a cavallo calpestano i campi di tulipani. Sullo sfondo, varie case dai tetti rossi di Haarlem si intravedono piuttosto opacamente e sopra di queste si trova una torre alta e stretta coronata da una guglia: è il campanile della chiesa di San Bavone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il secolo di Augusto. ### Introduzione: Il secolo di Augusto è un dipinto del 1855 del pittore francese Jean-Léon Gérôme. Fa parte della collezione del Museo di Piccardia di Amiens (Haut-de-France, Francia). Si tratta di un dipinto a olio su tela di 6,20 × 10,14 m e rappresenta le vicende del secolo di Augusto. ### Descrizione. La composizione del dipinto è organizzata simmetricamente attorno ad un asse verticale attorno al personaggio di Augusto. Nella parte alta del dipinto, la facciata del tempio di Giano domina con un cielo senza nuvole e la pianta è tagliata dalle mura della città in lontananza. Davanti al tempio, Augusto, divinizzato come Giove Capitolino, è seduto accanto ad una statuina dello stesso Giove, su un trono a sua volta posto su una base marmorea. Egli tiene nella mano sinistra lo scettro del mondo e la destra è posata su una donna in piedi sulla pedana. È vestita con una clamide rossa, porta una lancia e uno scudo ed è la personificazione di Roma. Alla destra dei piedi di Augusto è posta l'aquila imperiale. L'iscrizione sul plinto è dedicata alla gloria di Augusto, elencando le province conquistate e pacificate: Caesar Augustus, imperator victor Cantabrorum et Asturum, Parthorum, Rhoetorum et Indorum, Germaniae, Pannoniaeque, domitor pacificator orbis, pater patriae. A destra, in cima alla scalinata, Cesare, vestito di azzurro, è rappresentato morto, mentre Bruto e Cassio scendono le scale. Nella parte bassa della tavola, molta gente si raduna per rendere omaggio al nuovo imperatore, e sottomettersi alla Pax romana. Nella parte destra del dipinto sono rappresentati diversi gruppi: gli indiani a cavallo di un elefante, i Parti che riportano ad Augusto le insegne romane perse da Crasso nella battaglia di Carre, un barbaro settentrionale ricoperto di pelli di animali, una madre e i suoi figli. Sulla sinistra, due uomini guidano i prigionieri tirandoli per i capelli. Un re orientale è sostenuto da due schiavi, un giovane ragazzo di colore con in mano uno scudo e una donna quasi nuda. Rispecchiando il gruppo con l'elefante, giovani arabi e africani sono appollaiati sui cammelli. Nella parte inferiore del dipinto e leggermente decentrata c'è la nascita di Gesù. Il neonato, scintillante di luce sul suo letto di paglia, Maria e Giuseppe, inginocchiati intorno a lui in atteggiamento di preghiera, sono separati dalla folla dalle ali protettive di un angelo che guarda dietro di lui. Il dipinto è firmato e datato in basso a sinistra. JL GEROME MDCCCLV »." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ave Caesar, morituri te salutant. ### Introduzione: Ave Caesar, morituri te salutant è un dipinto dell'artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1859. L'opera è conservata alla galleria d'arte dell'università di Yale di New Haven. ### Descrizione. Il titolo del dipinto è una frase latina che significa: 'Salve Cesare, coloro che stanno per morire ti salutano' e che si ispira alle parole attribuite da Gaio Svetonio Tranquillo ai prigionieri che si rivolsero al principe Claudio prima di una naumachia (Ave Imperator morituri te salutant). L'opera raffigura l'inizio dei giochi dei gladiatori, che salutano l'imperatore Vitellio che osserva dalla sua tribuna, accanto a delle Vestali. La sabbia dell'arena, che ricorda l'anfiteatro Flavio, è macchiata di sangue e varie armi sono sparse qua e là. In realtà il Colosseo fu inaugurato nel 80 d.C. da Tito, figlio di Vespasiano, e quindi dopo la morte di Vitellio. Lo scrittore francese Charles Baudelaire descrisse l'imperatore del dipinto come un macellaio o un mercante di vino obeso, dall'aspetto incompatibile con la nobiltà innata che gli spettava." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Paesaggio con san Giovanni Evangelista a Patmos (San Pietroburgo). ### Introduzione: Paesaggio con san Giovanni Evangelista a Patmos conosciuto anche come San Giovanni Evangelista a Patmos è un dipinto a olio su tavola di Tobias Verhaecht e Gillis Congnet realizzato nel 1598 e conservato nel Museo statale Ermitage a San Pietroburgo in Russia. ### Descrizione. Il dipinto presenta san Giovanni Evangelista a Patmos, dove la tradizione afferma che scrisse il Libro dell'Apocalisse. Giovanni Evangelista è raffigurato, in un contesto paesaggistico, seduto su una roccia in riva al mare, mentre sta scrivendo il Libro dell'Apocalisse. Accanto a lui siede un'aquila la quale è il suo simbolo. Oltre il mare in burrasca e in alto nel cielo si dispiegano le visioni apocalittiche che raccoglierà nel suo libro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Dormizione della Vergine (El Greco). ### Introduzione: La Dominazione della Vergine è un dipinto a tempera e oro su tavola di El Greco realizzato circa nel 1567 e conservato nella Cattedrale della Dormizione della Vergine di Empoli in Grecia. ### Descrizione e stile. L'opera mostra il momento della Dormizione di Maria e l'ascesa della sua anima al cielo. Fu scoperto nel 1983 dallo studioso George Mastoropoulos. La pittura a tempera e oro su tavola è uno dei pochi esempi della prima arte di El Greco, formatosi come pittore di icone nella bottega di Georgios Klontzas. Insieme all'Adorazione dei Magi mostra la dualità dei primi anni del pittore: da un lato è fedele alla scuola cretese e la tradizione bizantina, dall'altro utilizza un grande eclettismo ispirato al Rinascimento italiano in particolare del manierismo. Quest'opera, pur presentando numerosi elementi classici come il fondo dorato e l'assenza di prospettiva, introduce alcune novità, l'inclinazione delle figure e l'apparizione dello Spirito Santo in forma di colomba. La scena mostra il momento della morte di Maria e l'ascesa della sua anima al cielo, già nelle sue prime opere unendo cielo e terra, come era consuetudine nel suo dipinto di Toledo. Questa immagine, scoperta nel 1983, rappresenta un'interessante pietra miliare nella storia di El Greco in quanto conferma la sua formazione come pittore di icone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Paesaggio con Giovanni Evangelista a Patmos (Poussin). ### Introduzione: Paesaggio con san Giovanni Evangelista a Patmos è un dipinto a olio su tela di Nicolas Poussin realizzato nel 1640 e conservato nel Art Institute of Chicago di Chicago negli Stati Uniti d'America. ### Descrizione. Nei dipinti di Poussin, i grandi paesaggi dominano tipicamente la tela. Patmos è ritratto da Poussin come un ambiente aperto, che mostra un nuovo mondo creato dal vecchio, simboleggiato dalle rovine degli edifici greci. L'ambientazione mostra un cielo soleggiato sopra un ambiente di epoca classica. In primo piano giace San Giovanni Evangelista, in posa simile a un dio dell'antica Grecia. La tradizione afferma che San Giovanni Evangelista fu esiliato a Patmos dall'imperatore romano Domiziano per le sue credenze cristiane. Il dipinto raffigura il San conosciuto per le sue visioni scritte nel Libro dell'Apocalisse. Sullo sfondo due querce, un obelisco e le rovine di un antico tempio. Gli antichi edifici in decomposizione, che sarebbero stati spesso riadattati dalla Chiesa, suggeriscono la sostituzione dei vecchi modi con il cristianesimo. Dalle colline al cielo, il resto del paesaggio è un ambiente immaginario creato sfidando le regole della prospettiva atmosferica . ### Stile. Nicolas Poussin è ampiamente considerato un sostenitore del movimento classico del XVII secolo. Nelle note lasciate incompiute prima della sua morte, Poussin descrisse ciò che chiamava 'la grande maniera', dipinti caratterizzati da un grande motivo e disposizione, misura e forma appropriate." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Orazione nell'orto col donatore Luigi I d'Orléans. ### Introduzione: L'Orazione nell'orto col donatore Luigi I d'Orléans è un dipinto a tempera e olio su tavola di un pittore sconosciuto, forse Colart de Laon, realizzato circa nel 1405-1408 e conservato nel Museo del Prado di Madrid in Spagna. ### Descrizione. A sinistra della scena c'è il donatore, Luigi I, duca d'Orléans, fratello del re Carlo VI di Francia. È anche l'unico dipinto su tavola in cui compare la sua immagine, che le conferisce anche un grande valore storico. Potrebbe essere identificato grazie alle foglie d'ortica dorate che compaiono sulle maniche del suo lungo soprabito pellanda foderato di pelliccia, poiché le foglie di ortica, che in araldica simboleggiano il pungiglione della morte, erano un emblema che usava dal 1399 ed è anche affermava nei suoi inventari che nel 1403 possedeva 'LXV feuilles d'or en façon d'orties' (sessantacinque foglie d'oro come ortiche). Accanto a lui sant'Agnese, identificabile dall'agnello aureolato che appare ai suoi piedi, suo caratteristico elemento iconografico. La sua inclusione potrebbe essere dovuta sia all'essere patrono del padre, Carlo V di Francia, nato il giorno della festa della santa, il 21 gennaio, sia all'essere patrono della famiglia Visconti, alla quale apparteneva il padre della moglie, Valentina Visconti. La cornice, che è originale, presenta alle estremità laterali quattro fori per i cardini, per cui l'opera potrebbe essere stata originariamente il pannello centrale di un piccolo trittico, forse con le armi del Duca e quelle della moglie nei pannelli laterali. Oggetto stesso dell'opera (l'ultima orazione di Cristo prima di essere tradito, di chiaro simbolismo), l'incorporazione del Salmo 51 della Bibbia 'Miserere mei, Deus: secundum magnam misericordiam tuam...' nel filatterio portato dal duca, insieme al fatto che non è accompagnato dalla moglie e dai figli, come di consueto, suggeriscono un contesto funerario, nel qual caso il dipinto non sarebbe stato effettivamente commissionato da Luis ma dalla sua vedova e dal figlio maggiore Carlo di Valois-Orléans dopo essere stato assassinato, con un'ascia alla testa il 23 novembre 1407 per ordine di Giovanni di Borgogna. Alla qualità dell'esecuzione si unisce quella dei materiali utilizzati: rovere baltico per il supporto e blu oltremare molto utilizzato. Questo pigmento era ottenuto dalla frantumazione del lapislazzuli, una delle materie prime più costose dell'epoca (era noto come 'oro blu') perché fino alla scoperta dell'America si poteva ottenere solo in Afghanistan, nelle cave di Badakhshan, da dove doveva essere portato attraverso la Via della Seta. Infatti, quando un cliente commissionava un'opera a un pittore, il blu oltremare, come l'oro, veniva fatturato a parte e contrattualmente veniva specificata la superficie del dipinto che sarebbe andata in quel colore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Progresso americano. ### Introduzione: Progresso americano (American Progress) è un dipinto a olio del 1872 del pittore John Gast. ### Descrizione. L'opera è un'allegoria del Destino Manifesto e dell'espansione verso ovest americana. Il dipinto, di dimensioni 29,2 cm × 40,0 cm, venne commissionato nel 1872 da George Crofutt, un editore di guide di viaggio sull'Ovest americano, ed è stato riprodotto frequentemente. La donna raffigurata al centro è Columbia, personificazione degli Stati Uniti d'America, con in fronte una stella. Columbia cammina da est a ovest portando con sé il progresso e la civilizzazione, ponendosi come guida dei coloni che la seguono a piedi, a cavallo, in carro e in treno." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Saffo si appresta a coricarsi. ### Introduzione: Saffo si appresta a coricarsi (Le coucher de Sappho), talvolta citato semplicemente come Saffo (Sappho), è un dipinto a olio su tela del pittore svizzero Charles Gleyre, realizzato nel 1867-1868. L'opera è attualmente esposta al museo cantonale di belle arti di Losanna. ### Descrizione. Il dipinto ritrae una donna vista di schiena, nuda dalla testa ai piedi, che riempie una lampada a olio al momento della toeletta serale. Un drappo bianco, tenuto sul braccio piegato, pende lungo il suo corpo svestito. Gleyre dipinse la giovane basandosi sulla Venere Callipigia da lui vista a Napoli, nel 1834, e la collocò in una stanza dalle pareti rosse e nere che si rifanno a quelle pompeiane. Attorno a lei sono presenti un cesto con delle pergamene, una lira su una sedia di legno decorata con delle teste di leone e un tamburello. In primo piano, nel lato destro della composizione, si trova un candelabro dallo stelo alto che culmina in un supporto per la lampada sorretto da una sfinge. Dall'altra parte del letto si trova un tavolino con un vaso di vetro. I suoi piedi poggiano su un tappeto di pelle di leopardo. Sullo sfondo è presente una colonnina con una statua della dea Atena.Il titolo dell'opera non gli fu dato dall'artista, ma venne attribuito dopo la sua morte. I suoi contemporanei, infatti, videro nella donna la poetessa greca antica Saffo, forse per la presenza della lira. Tuttavia, un pittore così attento all'archeologia difficilmente avrebbe collocato una poetessa vissuta nella Grecia del VII secolo a.C. in una stanza dai muri ispirati a quelli delle ville di Pompei, una città romana. I mobili e gli arredi, comunque, sono di ispirazione greca." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuditta alle porte di Betulia. ### Introduzione: Giuditta alle porte di Betulia (Judith aux portes de Béthulie) è un dipinto del pittore francese Jules-Claude Ziegler, realizzato nel 1847. L'opera oggi è conservata al museo di belle arti di Lione, in Francia. ### Descrizione. La scena ritrae Giuditta dopo aver decollato Oloferne per salvare la città di Betulia, assediata dall'esercito assiro. Giuditta è rappresentata sola, senza la sua serva: ella è l'unica protagonista che incarna il trionfo e la liberazione del popolo giudaico. Le sue braccia formano una diagonale tra la testa mozzata e la scimitarra, usata per la decapitazione del generale nemico. Il suo corpo richiama una bilancia giudiziaria, in quanto la mano destra tiene l'arma vittoriosa, che è più pesante della testa tenuta nella mano sinistra. Nel testo biblico la testa del generale assiro veniva portata dalla serva in una borsa, mentre qui Giuditta brandisce con orgoglio il capo di Oloferne prendendolo per i capelli. Giuditta ha dei tratti mediterranei, come dimostrano il colore della pelle, i capelli neri, i tratti fini e gli occhi a mandorla. Sulle sue vesti sottili, rette da una cintura, non è presente nemmeno una traccia di sangue. Giuditta porta una veste da notte sotto il soprabito blu, perché è appena uscita dal letto di Oloferne. Ella si impone con il suo sguardo fisso e diretto, senza mostrare alcuna emozione (eccetto per una goccia di sudore sulla fronte). Il suo corpo ondeggia, ricordando il contrapposto delle statue greche, ma la sua posa è assai dura. La testa di Oloferne è portata in avanti e la carnagione del viso è spenta, mentre la barba e i capelli si confondono con lo sfondo notturno. Le prime luci dell'alba appaiono all'orizzonte e si fondono tra una tinta arancione (che richiama i braccialetti e la collana della liberatrice dei Giudei) e un colore verde e macabro (che simboleggia la morte di Oloferne). Il giorno nasce quindi in un misto di morte e liberazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Giuditta con la testa di Oloferne (Vouet). ### Introduzione: Giuditta con la testa di Oloferne (in francese: Judith et la tête d'Holopherne; in tedesco: Judith mit dem Haupt des Holofernes) è un dipinto del pittore francese Simon Vouet, realizzato nel 1620-1625. La tela è conservata all'Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. ### Descrizione. La tela ritrae Giuditta, la protagonista dell'episodio biblico descritto nell'omonimo libro deuterocanonico. La donna ha appena assassinato il generale assiro Oloferne per salvare il popolo giudaico. La donna tiene in una mano la spada con la quale ha decapitato Oloferne, mentre poggia l'altra sopra il capo decollato di quest'ultimo. Le raffigurazioni di eroine bibliche o del mondo antico come figure ritratte a metà erano molto in voga durante il periodo barocco e spesso costituivano una serie di dipinti.Durante l'arco della sua vita Simon Vouet realizzò anche altre versioni sullo stesso tema artistico: una versione del 1621 si trova a Genova, mentre un quadro a lui attribuito si trova al museo della storia dell'arte di Vienna. Nella versione viennese l'eroina tiene la testa mozzata del generale assiro per i capelli, a differenza della versione all'Alte Pinakothek." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Corteo funebre di Carlo XII. ### Introduzione: Il corteo funebre di Carlo XII è un dipinto di Gustaf Cederström, realizzato a Parigi nel 1878, conservato al Museo d'arte di Göteborg. L’autore ne dipinse una seconda versione nel 1884, che è ora esposta al Museo nazionale di Stoccolma. La scena rappresenta il rimpatrio della salma di Carlo XII, re di Svezia, ucciso in Norvegia durante l’assedio della fortezza Fredriksten. ### Stile. Realista solo nelle intenzioni e nella tecnica pittorica, l’opera è in realtà il risultato di un’interpretazione molto romanzata dei fatti. Il re, infatti, non fu rimpatriato in pieno giorno su una barella aperta bensì di notte fino all’accampamento di Tistedalen e da lì in una bara di abete fino ad Uddevalla, dove fu imbalsamato. Il tragitto più verosimile fu quello che corrisponde all’odierna statale 220 in Norvegia (che dal confine con la Svezia prende il nome di statale 165) oppure alla statale 884 (che diventa poi statale 166 in Svezia). Poiché entrambi i percorsi sono piuttosto pianeggianti, anche lo sfondo montuoso è una reinterpretazione molto libera dei fatti. La scelta fu infatti ispirata alla catastrofe del monte Øy (anche nota come marcia della morte dei Carolini), nella quale 3000 soldati del contingente guidato da Carl Gustaf Armfeldt morirono assiderati, sorpresi da una bufera sulla strada del ritorno in patria attraverso la parte settentrionale della catena del Sylan, nella regione del Tydal. Cederström era ben consapevole di essersi preso delle libertà artistiche e nel 1919 rispose alle critiche commentando:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Maria Maddalena nel deserto. ### Introduzione: Maria Maddalena nel deserto (Marie-Madeleine au désert) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Emmanuel Benner, realizzato nel 1886. L'opera è attualmente esposta al museo di arte moderna e contemporanea di Strasburgo. ### Descrizione. Il dipinto ritrae la discepola di Gesù Maria Maddalena assorta nella lettura dei testi sacri in mezzo a un ambiente naturale in ombra, come dimostra la parete di roccia nel lato destro della tela. La donna è distesa su una veste poggiata su una roccia e assume una posa languida e voluttuosa. La sua pelle liscia e perlata risalta su uno sfondo scuro, accentuando la forma e la sensualità del suo corpo senza veli. Solo il cranio in basso a sinistra rimanda alla vanità dei piaceri terreni e alla meditazione della Maddalena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La nascita di Venere (Cros). ### Introduzione: La nascita di Venere (El nacimiento de Venus) è un dipinto a olio su tela del pittore spagnolo Antoni Gómez i Cros, realizzato nel 1860. L'opera fa parte delle collezioni del museo del Prado, a Madrid, ma attualmente è in deposito presso l'università centrale di Barcellona. ### Descrizione. Il dipinto ritrae Venere, la dea dell'amore e della bellezza nella mitologia romana, che nel mito nacque dalla spuma del mare. Sopra una conchiglia, sostenuta da un tritone, si erge la dea dell'amore, raffigurata mentre si asciuga i capelli, dai quali cadono delle perle che una nereide raccoglie in una conchiglia perlacea. Diversi amorini la circondano, giocando tra le acque sopra i delfini e saltando sul punto nel quale si trova la dea. Uno di loro la incorona con una corona di mirto e tiene in mano una rosa, che le è consacrata. Sopra la sua testa brilla una stella e il cielo è ricoperto di nuvole grigiastre. Un'onda spumosa si infrange su di lei, coprendole la zona pubica. Questa composizione si ispira a una poesia del poeta spagnolo Francisco Martínez de la Rosa." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lady Godiva (Collier). ### Introduzione: Lady Godiva è un dipinto a olio su tela dell'artista inglese John Collier, realizzato nel 1897 nello stile della confraternita dei preraffaelliti. L'opera è conservata alla galleria d'arte e museo Herbert di Coventry. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la celebre storia di Lady Godiva, che secondo la leggenda avrebbe cavalcato nuda per le strade di Coventry per convincere il marito Leofrico ad abbassare le tasse. La composizione del quadro, di aspetto abbastanza semplice, raffigura la giovane sopra un cavallo bianco maestoso (non è noto il vero colore dell'equino, pertanto si deduce che simboleggi la castità, la purezza e la virtù della donna). L'animale è adornato con delle vesti da passeggio e il filo d'oro si sposa con il ricamo del mantello. Godiva è rappresentata come una donna bella e delicata, con certi tratti di idealizzazione nel canone delle proporzioni. I lunghi capelli castani dalle tonalità rossastre coprono le parti più delicate del suo corpo. Ella arrossisce e tiene la testa bassa per la vergogna del suo gesto (in alcuni schizzi preparatori il suo volto era rivolto verso lo spettatore), sebbene il suo corpo sembri riposato e le spalle rilassate, come se sapesse che nessuno la sta guardando. L'unico accessorio da lei indossato è la fede nuziale nella mano sinistra, la stessa con la quale tiene le redini. Il nudo ceruleo, molto legato al lavoro della confraternita preraffaellita ma anche alle correnti romantiche, raggiunge una sensazione piena di intimità e sensualità. Lo sfondo, nel quale predominando i colori tenui, è costituito da alcune case che seguono l'impostazione urbana feudale anglosassone. Si nota la porta di un monastero benedettino, la cui costruzione venne finanziata proprio da lei, assieme al marito, secondo le cronache dell'epoca. Nell'angolo in alto a destra, si apre una vista della città, un secondo sfondo che segue gli stessi colori tenui, dove Collier dipinse la prospettiva, la profondità e la sensazione dello spazio. Collier adoperò una sorta di prospettiva aerea, in quanto i contorni degli edifici in lontananza vanno sfumandosi. In tutto ciò, manca la figura di Tom il guardone (Peeping Tom), un sarto che secondo la leggenda avrebbe spiato Godiva e poi sarebbe rimasto cieco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Lady Godiva (Lefebvre). ### Introduzione: Lady Godiva è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jules Joseph Lefebvre, realizzato nel 1890 e oggi conservato al museo di Piccardia di Amiens. ### Descrizione. In quest'opera di grandi dimensioni (620 centimetri per 390) l'artista rappresentò un episodio leggendario della vita di Godiva, una dama anglosassone dell'undicesimo secolo, sposa del conte di Mercia Leofrico. Secondo quanto riportò un secolo dopo il monaco Ruggero di Wendover, Leofrico stava facendo soffrire i coventriani a causa delle tasse alte e Lady Godiva lo supplicò instancabilmente di abbassarle. Stufatosi delle sue richieste, Leofrico finì per dirle che avrebbe esaudito il suo desiderio solo dopo che lei avesse attraversato la città priva di qualunque veste. Godiva accettò e dopo la cavalcata leggendaria Leofrico mantenne la parola e abbassò le tasse.Il dipinto rappresenta proprio questa cavalcata, ambientata in una via medioevale che è dominata da un castello fortificato, che si vede parzialmente nella sommità della composizione. Il personaggio principale della composizione è Godiva, coperta solo dai lunghi capelli biondi, che incrocia le braccia sul petto e chiude gli occhi. La donna (il cui volto potrebbe essere quello della modella Sarah Brown) siede su una sella sopra un cavallo bianco. Il cavallo è condotto da una servitrice dallo sguardo diffidente, che indossa un lungo mantello nero. Attorno al gruppo centrale svolazzano delle colombe. La via è priva di abitanti, così da permettere allo spettatore di vedere il cammino percorso dal convoglio, circondato da delle case medioevali. Le case presentano dei balconi con dei fiori di geranio e altri fiori moderni, e quindi si tratta di un anacronismo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Démasquée. ### Introduzione: Démasquée (in finlandese: Paljastettu) è un dipinto a olio su tela del pittore finlandese Akseli Gallen-Kallela, realizzato nel 1888 e oggi conservato nelle collezioni del museo d'arte Ateneum di Helsinki. Uno schizzo a olio su legno è conservato alla fondazione Gösta Serlachius, a Mänttä. ### Descrizione. L'opera, che venne dipinta a Parigi, rappresenta una giovane parigina nuda sdraiata su una poltrona nello studio del pittore. Ella guarda direttamente l'artista senza nascondere nulla e tiene una maschera in mano. Questa tela viene considerata una delle opere principali di Akseli Gallen-Kallela ed è interpretata come la ricerca dell'instante nel quale le maschere convenzionali cadono e appare solo l'esistenza nuda (infatti il titolo significa 'smascherata' in francese). Potrebbe anche raffigurare la vita tragica da bohème. Il giglio che simboleggia l'innocenza contrasta con la modella estremamente carnale e la chitarra la cui forma risalta maggiormente l'erotismo dell'opera. Sullo sfondo si trovano vari elementi come un tappeto rya, tipicamente finlandese, un teschio e un busto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro (Boucher). ### Introduzione: Angelica e Medoro (Angélique et Médor) è un dipinto del pittore francese François Boucher, realizzato nel 1763 e oggi conservato nel museo di Arte Metropolitana di New York. ### Descrizione. Il soggetto di quest'opera è tratto da un celebre episodio dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. I protagonisti sono Angelica, la figlia del sovrano del Catai (ovvero la Cina) e Medoro, un soldato moro: nel poema ariostesco Angelica fugge costantemente da vari cavalieri innamorati di lei, incluso il paladino Orlando, e a un certo punto si imbatte in Medoro, un giovane fante dell'esercito moro che è stato ferito mentre cercava di recuperare il cadavere del suo re Dardinello. La principessa del Catai si innamora di lui, venendone ricambiata, e prima di partire i due incideranno sugli alberi i propri nomi per sugellare il loro amore. I due amanti sono immersi in un paesaggio naturale e sono circondati da dei puttini. Medoro, tuttavia, è non raffigurato nell'atto di incidere i nomi sulla corteccia dell'albero (come avviene in altri dipinti sullo stesso tema artistico, come quello di Toussaint Dubreuil), ma mentre sta cogliendo una ghirlanda di rose: si tratta di un gesto che all'epoca alludeva alla deflorazione, in questo caso quella di Angelica.Probabilmente Boucher dipinse questo dipinto ispirandosi a un'opera lirica basata sul poema cavalleresco: il Rolando, su libretto di Philippe Quinault e musiche di Jean-Baptiste Lully. Il critico d'arte francese Denis Diderot espresse un giudizio feroce contro questo dipinto, accusando l'artista di aver scelto questo tema solo per avere il pretesto per raffigurare un nudo femminile (seppur di schiena)." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La morte di Priamo (Perrault). ### Introduzione: La morte di Priamo (La Mort de Priam) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Léon Perrault, realizzato nel 1861. L'opera è attualmente conservata alla scuola nazionale superiore di belle arti di Parigi.Quest'opera venne presentata per il premio di Roma del 1861, che tuttavia venne vinto da Jules Lefebvre con la sua versione dello stesso tema artistico. ### Descrizione. Quest'opera ritrae un episodio della guerra di Troia riportato da Virgilio nel secondo libro dell'Eneide (versi 509-516). Neottolemo, il figlio di Achille, dipinto frontalmente e in stato di nudità, eccetto per il mantello bianco gettato sulla spalla e l'elmo, alza il braccio destro con l'intenzione di uccidere il re Priamo. Con la mano sinistra egli tiene i capelli del re per sollevarne il capo e prepararlo a ricevere il colpo fatale, che sta per essere sferrato dalla spada nella mano destra. Priamo si trova mezzo sdraiato davanti all'altare di Zeus, in una posa che richiama il Laocoonte del museo Pio-Clementino, mentre sullo sfondo la città di Troia è in preda alle fiamme. Nella parte sinistra della tela giace il cadavere di uno dei figli di Priamo, Polite, che Neottolemo ha ucciso sotto gli occhi del sovrano. A destra, in secondo piano, la famiglia di Priamo prorompe in lamenti e la regina Ecuba getta un ultimo sguardo di terrore verso il proprio sposo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere Verticordia (Rossetti). ### Introduzione: Venere Verticordia (Venus Verticordia) è un dipinto a olio su tela del pittore inglese Dante Gabriel Rossetti, realizzato tra il 1864 e il 1868 e attualmente conservato al Museo e Galleria d'Arte Russell-Cotes, presso Bournemouth. ### Descrizione e simbologia. Il dipinto è una raffigurazione della dea Venere, rappresentata come una giovane seminuda con un'aureola dorata e dei lunghi capelli ramati, circondata da fiori rosa in un giardino verde e lussureggiante. In una mano tiene una mela d'oro (che copre uno dei suoi seni), mentre nell'altra tiene una freccia puntata verso il proprio cuore: e su entrambe si trovano due piccole farfalle gialle, mentre altre farfalle circondano l'aureola. Il titolo è un epiteto della dea, che in latino significa 'Venere che cambia i cuori'.Questo è il primo e unico grande dipinto ad olio di Rossetti a raffigurare un nudo artistico, oltre ad avere un simbolismo erotico lampante. La donna è circondata da una massa di rose e caprifogli, che durante l'era vittoriana potevano essere visti come una metafora sensuale e velata della sessualità femminile. La freccia dalla punta aurea tenuta da Venere è la freccia di Cupido, il dio del desiderio, ed è rivolta verso la parte sinistra del suo petto, dove si trova il cuore, come a suggerire allo spettatore l'invocazione di un desiderio incontrollabile.La mela d'oro tenuta nell'altra mano è il pomo della discordia, che la dea vinse nel giudizio di Paride. Nella mitologia greco-romana questo evento porterà alla guerra di Troia, in quanto Paride viene attratto dal desiderio per la bella Elena di Sparta, il cui amore gli viene offerto da Venere (Afrodite per i greci). La mela richiama inoltre il frutto proibito e la tentazione di Eva narrata nel libro della Genesi. Questo contrasta con l'aureola che circonda Venere, un tipico segno di santità e, nel caso dei personaggi femminili, di purezza. Le farfalle sono viste tradizionalmente come dei simboli dell'anima, quindi le farfalle gialle potrebbero rappresentare l'anima di Venere." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Romolo vincitore di Acrone. ### Introduzione: Romolo, vincitore di Acrone, porta le spoglie opimi al tempio di Giove (Romulus, vainqueur d'Acron, porte les dépouilles opimes au temple de Jupiter), comunemente abbreviato in Romolo vincitore di Acrone (Romulus, vainqueur d'Acron), è un dipinto completato nel 1812 dall'artista neoclassico francese Jean-Auguste-Dominique Ingres. L'opera è conservata alla scuola nazionale superiore di belle arti di Parigi. Il dipinto misura 276 centimetri d'altezza e 530 di lunghezza, il che la rende una delle opere di dimensioni maggiori eseguite da Ingres. ### Descrizione. Il soggetto scelto da Ingres deriva dalla Vita di Romolo contenuta nelle Vite parallele di Plutarco. Il dipinto raffigura la fine della guerra che seguì il rapimento delle giovani Sabine da parte dei Romani, guidati dal loro re Romolo, per colmare la carenza di donne nella città di Roma, da poco fondata. Per ritorsione Acrone, il re dei Ceninensi, una tribù confinante, aveva dichiarato guerra ai Romani. Il suo esercito venne sconfitto senza pietà e la sua città venne saccheggiata dai Romani. L'opera ritrae il momento nel quale Romolo, dopo aver spogliato delle armi il cadavere di Acrone, si prepara a ripartire alla volta dell'Urbe. La scena neoclassica richiama i fregi lunghi tipici del mondo antico. Accanto a Romolo si trovano vari soldati e dei servi che portano le armi del loro re. Dall'altra parte del dipinto si trova il corpo di Acrone, lasciato nudo, che viene portato via da un servo. In secondo piano si trova un soldato che cerca di trattenere un cavallo, la cui testa è un omaggio al cavallo di marmo dai resti del fregio del Partenone. Sullo sfondo si trova una città che brucia. Ingres utilizzò la tempera per evocare la qualità opaca degli affreschi romani antichi. L'atmosfera congelata e senza emozioni presente nell'opera è una caratteristica del nuovo stile gotico che stava emergendo vigorosamente all'inizio del diciannovesimo secolo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Boudoir (Amisani). ### Introduzione: Boudoir o La Toilette o Toeletta mattutina (a volte erroneamente citato come La Teletta) è un dipinto a olio su tela realizzato a Milano nel 1918 dal pittore italiano Giuseppe Amisani, fa parte della collezione del Museo Galleria d'Arte Moderna di Milano. ### Descrizione. Il dipinto di Giuseppe Amisani ritrae una donna che si vede riflessa nello specchio, come se guardasse nella sua anima, colta nell'intimità domestica. Il dipinto rientra nella profonda indagine del nudo femminile, ma questa volta nell'intimità dell'anima e si collega alla ricerca di Amisani che si ritrova ne La donna che si spoglia e Dopo il bagno." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ritratto della contessa Daru. ### Introduzione: Ritratto della contessa Daru (Portrait de la Comtesse Daru) è una pittura a olio di Jacques-Louis David del 1810. ### Descrizione. Il ritratto della contessa Daru è presentato su sfondo scuro così da far risaltare il personaggio. In particolare, il colore chiaro delle vesti della donna, il copricapo di fiori e la sua pelle pallida sono i primi elementi che saltano all'occhio nell'intero dipinto ed esprimono nel contempo purezza e visibilità. Grande risalto viene dato anche ai panneggi degli abiti indossati dalla contessa, come pure le grandi pieghe del mantello avvolto al suo braccio ed i particolari della trama e dei ricami di quest'ultimo, fedelmente riprodotti sulla tela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La storia di Fileta. ### Introduzione: La storia di Fileta (A narração de Filectas) è un dipinto a olio su tela dell'artista brasiliano Rodolfo Amoedo, realizzato nel 1887 e oggi esposto al museo nazionale delle belle arti di Rio de Janeiro. ### Descrizione. L'opera ritrae Fileta di Coo, un poeta e filologo greco antico vissuto all'inizio del periodo ellenistico nell'Egitto tolemaico. La sua fama di poeta e accademico continuò nei secoli, ma quasi tutta la sua produzione poetica è andata perduta. Spesso Fileta era rappresentato come un filologo talmente consumato dai suoi studi da essere letteralmente deperito, infatti qui è rappresentato come un vecchio seminudo che parla con due giovani in un ambiente naturale. Sullo sfondo si trova un'erma. In questo quadro Amoedo mette in paragone la giovinezza e la vecchiaia, la vita e la morte. Eccetto per i toni della carne rosa dei personaggi, i colori sono per lo più cupi, come si vede dalle foglie sparse al suolo e le rocce coperte di muschio. Amoedo mette in contrasto la figura del giovane bello e flessuoso, sdraiato su una roccia, con quella del vecchio dalla carne flaccida e pallida. Dietro i due giovani si trovano dei fiori che sbiadiscono mano a mano che si avvicinano a Fileta." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La barca di Acheronte. ### Introduzione: La barca di Acheronte (La barca de Aqueronte) è un dipinto a olio su tela del pittore filippino Félix Resurrección Hidalgo, realizzato nel 1887. L'opera è conservata al museo nazionale delle Filippine di Manila. ### Descrizione. La Barca di Acheronte è un dipinto in stile neoclassico che Hidalgo realizzò dopo aver letto l'Inferno di Dante Alighieri durante un soggiorno in Italia. Si tratta dell'interpretazione di Hidalgo delle anime dannate che attraversano il fiume Acheronte per giungere nell'Ade. Il protagonista del dipinto è il traghettatore Caronte, un personaggio della mitologia classica che è raffigurato come un mietitore di anime spietato, con gli 'occhi di bragia' che fissano nell'ombra minacciosamente i dannati che si imbarcano.Caronte si trova nel lato destro del dipinto ed è raffigurato come una figura solitaria avvolta in un mantello (nello studio al museo López, invece, è nudo). La figura contrasta con il cielo color rosso. Nel lato sinistro della composizione, d'altro canto, è un diagonale formata da un ammasso di corpi svestiti che si dirigono verso la barca di Caronte. Il movimento diagonale nel lato sinistro del dipinto è descritto come 'in tensione forte' con il lato destro dell'opera." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Punizione di un cacciatore. ### Introduzione: La punizione di un cacciatore (in russo Наказание охотника?, Nakazanie ochotinka) è un dipinto a olio su tavola del pittore olandese Paulus Potter, con aiuti di Cornelis van Poelenburch, realizzato nel 1647 circa e oggi conservato al museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. Il dipinto è diviso in quattordici riquadri, due più grandi al centro e altri dodici ai lati. I dodici riquadri ai lati mostrano varie scene di caccia, con dei cacciatori che osservano gli animali che cadono nelle trappole o dei segugi che azzannano le fiere. In alto a sinistra e a destra, rispettivamente, sono raffigurate la visione di Sant'Eustachio (o Sant'Uberto) e la storia di Diana e Atteone: nella prima scena, il cacciatore ha la visione di un crocifisso tra le corna di un cervo e questo lo spinge a convertirsi al cristianesimo; nella seconda, il cacciatore Atteone viene trasformato in un cervo per aver visto la dea Diana che si faceva il bagno e finirà sbranato dai suoi stessi cani. Il predatore diviene così la preda, come avviene nelle due scene principali.Come in un mondo alla rovescia, il cacciatore viene catturato, legato e sospinto davanti a un tribunale del mondo animale. Anche i suoi cani vengono condotti presso questo tribunale nel quale un leone alza una verga con la zampa e una volpe stringe un foglio di carta, sul quale potrebbero essere scritti i crimini commessi dall'uomo. La scena sottostante raffigura la fine del cacciatore, arrostito allo spiedo da un cinghiale e un caprone (con tanto di mestoli), e dei suoi cani da caccia, impiccati a un albero, mentre tutt'attorno gli animali ballano e festeggiano. Il dipinto può essere considerato una satira sull'intero mondo della caccia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Moema (Meirelles). ### Introduzione: Moema è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista brasiliano Victor Meirelles nel 1866. L'opera è attualmente conservata al museo d'arte di San Paolo.Il dipinto ritrae il personaggio omonimo dal poema epico Caramuru, scritto da Santa Rita Durão nel 1781. L'opera non raffigura una scena del poema, ma l'interpretazione personale di Meirelles del fato del personaggio, che finisce per annegare dopo il rifiuto da parte dell'esploratore portoghese Diogo Álvares Correia, più noto come Caramuru. ### Descrizione. Il corpo morto di Moema occupa lo spazio inferiore della tela ed è l'elemento centrale della composizione. In primo piano, l'india quasi completamente nuda è sdraiata in riva al mare. Sullo sfondo, il paesaggio è composto da una vegetazione densa, nella quale si possono notare dei gruppi di indigeni. Il paesaggio è una caratteristica della fase matura di Meirelles ed occupa tutto lo sfondo dell'opera, quasi a invadere la donna in primo piano. Questo quadro appartiene quindi a quella tradizione pittorica di nudi sdraiati in un paesaggio naturale, addormentati o morti.Moema è in una posizione delicata, con il viso e il corpo rivolti verso l'alto, quest'ultimo leggermente inclinato verso lo spettatore, senza delle torsioni accentuate. La mano destra è poggiata sul ventre, con una certa tensione nelle pieghe delle dita, mentre il braccio sinistro è steso sulla sabbia. L'india è appena coperta da un perizoma di piume spezzato, conferendogli una certa connotazione sessuale, così come il movimento sinuoso disegnato dal suo corpo. I lineamenti sereni del volto e la mancanza di pallore nella sua pelle fanno quasi sembrare che la donna non sia morta, ma stia solo dormendo. Un disegno preparatorio dell'opera presenta alcune differenze con il dipinto finale. Nell'abbozzo, l'india ha il busto e il volto rivolti verso il basso e le braccia distese in direzione del mare. Dall'altezza della vita ai piedi, la donna è con il corpo su un fianco, esponendo una delle sue gambe e le natiche. In questa versione si ha l'impressione che l'artista volesse nascondere e rivelare allo stesso tempo la nudità di Moema. Il gruppo di indigeni sullo sfondo era molto più in risalto che sulla tela. I gruppi di Indios che si trovano in mezzo alla natura accentuano il dramma della scena. Uno di loro, più lontano, indica un piccolo punto alla linea dell'orizzonte, che si ritiene sia l'imbarcazione di Diogo Álvares Correia. L'altro gruppo guarda Moema ed è pronto a salvarla e uno di loro ha un'espressione disperata.L'opera ha caratteristiche classiche e barocche: i colori chiari, la luce che cade equamente sul paesaggio, la fusione tra i colori della terra e del paesaggio e la poca valorizzazione della linea sono degli elementi ereditati dal barocco. La donna, invece, presenta degli elementi classici e il suo corpo è dipinto con grande precisione e una buona illuminazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Giovanni Battista in carcere. ### Introduzione: San Giovanni Battista in carcere (São João Batista no Cárcere) è un dipinto religioso a olio su tela realizzato dall'artista brasiliano Victor Meirelles nel 1852. Oggi l'opera è conservata al museo nazionale delle belle arti di Rio de Janeiro. ### Descrizione. Il dipinto raffigura san Giovanni il Battista, un personaggio del Nuovo Testamento, durante la sua prigionia per aver condannato la condotta del tetrarca di Galilea Erode Antipa. Il santo si appoggia ad una scalinata e guarda verso l'alto con un'espressione serena. Sullo sfondo si nota una galleria buia che porta a un'altra scalinata. La composizione estetica raffigura l'evento nel modo più fedele possibile ai fatti, concentrandosi sullo scenario e sul personaggio. L'artista brasiliano avvicinò dunque le sue opere alla produzione accademica europea. Prima di iniziare a dipingere, il pittore fece degli studi anatomici per il corpo del Battista. Il santo è delineato tramite degli effetti di luci e ombre. Una ricerca realizzata 26 anni dopo che Meirelles iniziò a dipingere constatò che la maggior parte delle sue opere, come questa, ritrae un individuo solo, in pose quotidiane, evidenziando le anatomie, le forme e le ombre. La tavolozza dei colori va da quelli terrosi a dei colori più neutri." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La prima messa in Brasile. ### Introduzione: La prima messa in Brasile (Primeira Missa no Brasil) è un dipinto a olio realizzato dal pittore brasiliano Victor Meirelles tra il 1858 e il 1861. Oggi l'opera è conservata al museo nazionale delle belle arti di Rio de Janeiro. Si tratta di uno dei primi capolavori di Victor Meirelles ed è considerata l'opera più celebre e importante di tutta la sua produzione pittorica, se non uno dei quadri più famosi del Brasile. ### Descrizione. Il dipinto illustra un avvenimento che ebbe luogo il 26 aprile 1500, quando Pedro Álvares Cabral fece svolgere una messa per segnare simbolicamente la presa dell'Isola di Vera Cruz (che in realtà non era un'isola, bensì le coste del futuro Brasile) per la corona portoghese e l’instaurazione della fede cattolica. L'opera è il risultato diretto del programma nazionalista, educativo e civilizzatore di Pietro II, che attraverso le arti plastiche mirava a ricostruire visivamente i momenti salienti della storia del Brasile, cristallizzando un'identità nazionale e cercando di affermare il Brasile tra le nazioni progressiste del mondo. Il momento è rappresentato in una composizione circolare attorno alla figura principale, il frate Henrique de Coimbra, che si trova al centro della tela e alza un calice. I gruppi rappresentati da Meirelles, indios e portoghesi, si distinguono soprattutto per il loro atteggiamento durante la messa: se i portoghesi si inginocchiano e mantengono una postura seria davanti all'altare, gli indios si arrampicano sugli alberi o si siedono per terra, parlano e sembrano sorpresi dall'evento, che non avevano mai visto prima. Nonostante le differenze tra i gruppi, tutti assistono alla messa in armonia e mostrando rispetto e concentrazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Abolizione della schiavitù (Meirelles). ### Introduzione: Abolizione della schiavitù (Abolição da Escravatura) è un dipinto a olio su tela dell'artista brasiliano Victor Meirelles, realizzato nel 1888. Oggi l'opera è conservata nella collezione Brasiliana Itaú dell'istituto Itaú Cultural a San Paolo del Brasile. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta simbolicamente il momento esatto dell'abolizione della schiavitù in Brasile, con al centro la principessa Isabella, firmataria della legge Aurea del 1888. L'opera è quindi contemporanea agli eventi raffigurati. Attorno a lei sono presenti la famiglia imperiale brasiliana e vari personaggi. Si notò come nella tela non fossero presenti degli schiavi, evidenziando la versione secondo la quale l'abolizionismo brasiliano fu un processo politico graduale e promosso dalla famiglia imperiale. La scena mantiene i personaggi sullo stesso piano e fa prevalere l'emozione del momento, soprattutto nei manifestanti in fondo al pubblico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Perseo affronta Fineo con la testa di Medusa. ### Introduzione: Perseo affronta Fineo con la testa di Medusa è un dipinto di Sebastiano Ricci, eseguito con la tecnica dell'olio su tela. Realizzato tra il 1705 e il 1710, si trova esposto al Paul Getty Museum di Los Angeles. ### Descrizione. Il dipinto si rifà al quinto libro delle Metamorfosi ovidiane, illustrando l'episodio di Perseo che dopo aver ucciso in vari modi molti dei seguaci di Fineo pietrifica lui e i nemici ancora in vita con la testa di Medusa (la scaramuccia era stata provocata da Fineo, a capo di un gran numero di armati, durante il banchetto delle nozze tra Perseo e Andromeda). Perseo, al centro della scena, protende il braccio con cui regge il capo mozzo della Gorgone in direzione di Fineo e altri guerrieri, raffigurati a destra, trasformandoli così in statue di pietra. Nell'angolo inferiore sinistro, ai piedi di Perseo, si vede il cadavere del giovane arciere indiano Ati, abbattuto dall'eroe greco con un ceppo negli scontri iniziali; la faretra, la chioma intrisa di mirra e il copioso sangue sgorgato dalla lesione al cranio sono gli elementi che ne permettono l'identificazione laddove Ricci non ha inquadrato Licabas, il guerriero assiro che venne trafitto dopo aver cercato invano di vendicare il ragazzo ed esalò l'ultimo respiro accanto a lui." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'età dell'oro (Ingres). ### Introduzione: L'età dell'oro (L'âge d'or) è un dipinto a olio su intonaco del pittore francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato tra il 1842 e il 1847 circa e conservato nel castello di Dampierre.Al museo d'arte di Harvard, negli Stati Uniti d'America, si conserva una riduzione a olio su carta montata su tavola, risalente al 1862. ### Descrizione. Il dipinto raffigura l'età dell'oro, un'epoca della mitologia greco-romana che veniva descritta dai poeti antichi, tra cui Ovidio nelle sue Metamorfosi, come un'utopia nella quale visse l'umanità dopo essere stata creata dagli dèi, ma prima dell'avvento di Zeus/Giove. Durante quest'epoca di abbondanza non vi erano né odio né guerre. Lo stesso Ingres descrisse l'ambientazione dell'opera in una lettera del 20 luglio 1843 indirizzata a un suo amico (disponibile su Wikisource in lingua francese):. In un ambiente bucolico e naturale si trovano tantissime figure umane - uomini, donne e bambini - quasi tutte completamente nude. Molti personaggi sono sdraiati pigramente per terra, soprattutto nella parte destra del quadro, mentre nella parte sinistra alcuni di essi ascoltano un discorso di Astrea, la dea della purezza, avvolta in un mantello bianco. Al centro esatto dell'opera si trova un sacerdote che esprime una preghiera nobile alzando un braccio verso il cielo, mentre varie figure femminili lo circondano danzando al suono dei flauti di un bambino e facendo un cerchio tenendosi per mano. Più in basso si trova una fonte d'acqua dalla quale scorre un ruscello, mentre sullo sfondo si staglia una montagna. Sono inoltre presenti il dio Saturno, alcune figure alate e vari animali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Una donna nera. ### Introduzione: Una donna nera (in polacco: Murzynka; in francese: Portrait d'une femme noire) è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista polacca Anna Bilińska-Bohdanowicz nel 1884. Il quadro venne rubato durante la seconda guerra mondiale e venne trovato nel 2011, venendo nuovamente esposto al museo nazionale di Varsavia l'anno seguente. ### Descrizione. Il quadro è il ritratto di una donna nera, probabilmente una modella, davanti a uno sfondo bianco. Ella è rappresentata dal busto in su e indossa una veste bianca che le è scivolata da una spalla, scoprendo il seno sinistro. L'attenzione dello spettatore è immediatamente attirata dalla pelle radiosa del soggetto. Ella indossa una collana e degli orecchini d'oro e un fazzoletto rosso in testa. Nella mano destra la donna tiene un ventaglio giapponese. Il suo sguardo assente è diretto verso lo spazio al di sopra della testa dello spettatore. L'espressione del suo viso è intrigante: ella sembra imbarazzata ed è rappresentata come tale in modo molto realistico, senza alcuna idealizzazione.Questo tipo di dipinto ritraente una persona esotica era un soggetto popolare alla fine del diciannovesimo secolo, soprattutto con l'orientalismo. La tela è firmata nell'angolo in alto a destra tramite il cognome della pittrice e la data della realizzazione (Anna Bilińska / - Paryż 1884 -)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sipario per il teatro Juliusz Słowacki a Cracovia. ### Introduzione: Il Sipario per il teatro Juliusz Słowacki a Cracovia (Kurtyna Teatru im. Juliusza Słowackiego w Krakowie) è un dipinto a olio su tela di lino applicata su legno del pittore polacco Henryk Siemiradzki. L'opera venne realizzata nel 1894 e oggi è conservata al museo nazionale di Varsavia.Questo dipinto è un progetto per un sipario realizzato per il teatro Juliusz Słowacki a Cracovia. A differenza dei tipici sipari, quello con il motivo di questa tela non si arrotola, bensì si solleva sopra la scena. È un cosiddetto sipario 'alla tedesca', in quanto è montato su un'asta che sale o scende in un unico pezzo. ### Descrizione. La scena rappresentata è un'allegoria. Al centro, l'Ispirazione, un genio alato, avvicina la Bellezza e la Verità. Più in basso si trova la Commedia in compagnia di un giullare che tiene i fili di alcune marionette. A sinistra, un'attrice tragica vestita di nero guarda Eros che piange accanto a un'urna. Più a sinistra, nascoste nell'ombra, si trovano il Crimine, i Delitti, le Furie e i fantasmi. La composizione è completata a destra da Psiche, la Musica, il Canto e la Danza. Sullo sfondo si trova una statua di Tersicore, la musa della danza. I colori caldi, eccetto per la parte destra con le sue nuvole scure e i suoi fulmini, danno alla composizione un'atmosfera da estate mediterranea. L'architettura eclettica venne progettata da Jan Zawiejski ed è piena di dorature e decorazioni che incorniciano questa allegoria." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Una Dirce cristiana. ### Introduzione: Una Dirce cristiana nel circo di Nerone o Una Dirce cristiana (in polacco Dirce chrześcijańska; in russo Христианская Дирцея в цирке Нерона?, Christianskaja Dirceja v cirke Nerona) è un dipinto di grandi dimensioni (263 × 530 cm) realizzato dal pittore e accademico polacco Henryk Siemiradzki nel 1897. Il dipinto si trova nel museo nazionale di Varsavia, in Polonia. ### Descrizione. Al centro della tela, in primo piano, si trovano un toro morto e, distesa alle sue cosce, la Dirce cristiana, una bella donna bionda denudata, attaccata al toro con delle corde ornate di fiori. A sinistra delle vittime, l'imperatore Nerone, che indossa una toga malva ornata d'oro, è sceso dalla sua tribuna per esaminare meglio la sua vittima. Alla sua sinistra, voltati di lato, si trovano il prefetto Tigellino e quelli che potrebbero essere dei collaboratori dell'imperatore. Sul lato destro dell'opera sono rappresentati degli operai circensi con delle forche che si apprestano a portare via i cadaveri. Sullo sfondo, davanti al muro, ci sono dei suonatori di buccine e un gladiatore. Degli schiavi neri si trovano all'entrata dell'arena con il palanchino di Nerone. I dettagli dell'architettura del circo sono stati descritti accuratamente dal pittore. In alto, dalle tribune, degli altri spettatori si affacciano per vedere cosa sta succedendo nell'arena." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Turno col cadavere di Almone. ### Introduzione: Turno col cadavere di Almone o Le tribù italiche si riuniscono per cacciare i Troiani è un'incisione ad acquaforte realizzata da Bartolomeo Pinelli nel 1811. Si trova conservata presso il gabinetto dei disegni e delle stampe della Pinacoteca nazionale di Bologna. ### Descrizione. È una delle incisioni su cui Pinelli rappresentò diversi episodi dell'Eneide. Qui è illustrato il passo in cui il re rutulo Turno, dopo che gli è stato portato il cadavere del giovane valletto latino Almone, ucciso dai troiani in una rissa, chiama presso di sé i suoi soldati per dichiarare guerra ai profughi asiatici. Un grosso lenzuolo avvolge le gambe di due cadaveri: uno è quello di Almone, rappresentato con una lunga capigliatura, l'altro è invece quello di un uomo anziano e barbuto identificabile con Galeso, un pacifico latino morto mentre cercava di fermare la rissa. Dalla gola riversa di Almone sprizza un rivolo di sangue, proprio come viene detto nel settimo libro del poema virgiliano; l'uomo e la ragazza che piangono inconsolabili sul suo corpo sono il padre Tirro e la sorella Silvia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: I canonici di Lu. ### Introduzione: I canonici di Lu è un dipinto a olio su tela di Pietro Francesco Guala del 1748, conservato al Museo di San Giacomo a Lu Monferrato, di cui costituisce l'opera più importante.Definito da Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg 'il più bel ritratto di gruppo del Settecento italiano', è considerato il capolavoro del pittore casalese, la cui riscoperta da parte della critica prese origine proprio dall'esposizione del quadro in una celebre mostra fiorentina sul ritratto del 1911. ### Storia e descrizione. ### Descrizione e stile. Il quadro rappresenta i canonici colti nell'atto di scrivere una lettera al datario apostolico Millo per ringraziarlo della mediazione presso il papa. I sette membri del capitolo vestono i nuovi paramenti e sono raffigurati ognuno con varietà di pose e gesti, ad indicare insieme l'entusiasmo per il privilegio ottenuto e il reciproco consultarsi per la stesura della missiva. I loro volti sono vividi ritratti d'intenso realismo che esprimono differenti stati d'animo, dalla concentrazione alla soddisfazione: nelle parole di Giovanni Testori, 'un’accolta sorprendentemente arguta di mezzi busti, mossi dalla brezza del loro stesso continuo chiacchierare'. A livello cromatico, lo sfondo scuro e l'assenza di altre tinte vivaci servono a concentrare l'attenzione sul rosso delle cappe dei canonici, messe ulteriormente in risalto dalla preziosità dei giochi di luce dovuti alle pieghe della seta di cui sono fatte, e sul bianco delle trine dei rocchetti sottostanti, palesando così l'intento celebrativo della tela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'abbraccio (Schiele). ### Introduzione: L'abbraccio è un dipinto a olio su tela del pittore austriaco Egon Schiele, realizzato nel 1917 e conservato presso il Museo Österreichische Galerie Belvedere di Vienna. ### Descrizione. Il quadro venne realizzato da Egon Schiele in seguito al matrimonio del 1915 con la modella Edith Harms e rappresenta una coppia di innamorati che si stringe in un abbraccio passionale. I due personaggi sono adagiati tra le pieghe di un lenzuolo bianco, al di sotto del quale si trova una grande coperta gialla. La composizione è pervasa da un'atmosfera di crescente sentimentalismo e, allo stesso tempo, di sofferenza. Inoltre, l'artista nell'opera raffigura se stesso e la posizione dei due giovani amanti rimanda al Bacio di Gustav Klimt." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il giudizio di Paride (Enrique Simonet). ### Introduzione: Il giudizio di Paride (El Juicio de Paris in spagnolo) è un dipinto a olio su tela del pittore spagnolo Enrique Simonet, realizzato nel 1904 e conservato nel Museo di Malaga.L'origine del nome risale al mito greco del giudizio di Paride. ### Descrizione. Secondo il mito, la dea della discordia, Eris, adirata per non essere stata invitata a un matrimonio al quale era stata invitata la maggior parte degli dèi, lanciò in sala il pomo della discordia, sul quale c’era scritto “alla più bella”. Le tre dee rappresentate nel quadro, Era, Atena e Afrodite, si disputarono la mela e decisero che il principe troiano Paride avrebbe scelto per loro. Alla fine Paride scelse Afrodite, che gli offrì in cambio l’amore di Elena di Sparta, che avrebbe scatenato la successiva guerra di Troia. La scena rappresenta la dea Era (incoronata come regina degli dèi) e Atena (che è quasi nuda e si copre come una dea vergine) entrambe in abiti greci, e Afrodite nuda che si mostra davanti a Paride. Le tre dee hanno l’aspetto della moglie di Simonet, Asunción Castro Crespo, che per lui faceva da modella e musa. Gli altri personaggi, il dio Eros (con le ali da farfalla) e il principe Paride (che indossa una pelle di leopardo, un indumento tipico dei principi troiani) si ispirano ai figli del pittore, Enrique e Ramón.L’ambiente è del tutto bucolico, come un locus amoenus, pieno di animali e piante in campagna. Un pavone reale apre la sua coda e mette in risalto Afrodite, che secondo il mito venne scelta da Paride. Ella indossa soltanto dei braccialetti a forma di serpente, un simbolo classico della sessualità. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Stati d'animo (Boccioni). ### Introduzione: Stati d'animo è un trittico di dipinti a olio su tela (ognuno circa 71 × 96 cm) di Umberto Boccioni realizzati nel 1911 e conservati al Museum of Modern Art di New York. L'opera è ambientata in una stazione ferroviaria ed esprime gli stati d'animo della vita della città moderna. Nel primo dipinto, Gli addii, Boccioni rappresenta il movimento caotico delle persone poco prima della partenza del treno. Nel secondo, Quelli che vanno, le linee oblique suggeriscono la partenza, infine nel terzo, Quelli che restano, le linee verticali simboleggiano chi è rimasto alla stazione. ### Descrizione e stile." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Arcadia (Eakins). ### Introduzione: Arcadia è un dipinto a olio su tela (98x114 cm) realizzato nel 1883 dal pittore statunitense Thomas Eakins e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. A differenza della gran parte delle opere di Eakins, l'opera non rappresenta uno spaccato di vita quotidiana, bensì un paesaggio bucolico ed ideale. Il quadro rappresenta un giovane uomo in piedi che suona un doppio flauto, un bambino sdraiato che suona il flauto di pan e una ragazza (come si evince dai capelli lunghi raccolti sulla nuca) distesa che ascolta i due." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Salutat. ### Introduzione: Salutat è un dipinto a olio su tela (126,4x101,1 cm) realizzato nel 1898 dal pittore statunitense Thomas Eakins e conservato alla Phillips Academy di Andover. ### Descrizione. Insieme a Between Rounds e Taking the Count, Salutat è una delle tele di medie dimensioni realizzate da Eakins sul soggetto della boxe. Between Rounds e Salutat vanno a immortalare un incontro svoltosi il 22 aprile 1898 tra i pesi piuma Tim Callahan e Billy Smith, che vide il primo dei due pugili trionfare sul secondo. Tuttavia, in Salutat, Eakins sceglie di rappresentare Smith come il vincitore e lo raffigura nel momento in cui saluta la folla nel momento del trionfo. Il pugile è rappresentato come un gladiatore e sulla cornice originale dell'opera erano incise le parole 'Dextra Victrice Conclamantes Salutat' ('Con la mano destra vittoriosa saluta coloro che esultano').Considerato tra i capolavori dell'artista, Salutat è caratterizzato da una grande precisione nella resa dei personaggi, tanto che gli storici dell'arte hanno identificato diversi membri del pubblico, tra cui l'amico Louis Kenton (con gli occhiali e il farfallino), il giornalista sportivo Clarence Cranmer (con la bombetta), David Jordan, il fotografo Lous Husson (accanto a Jordan), Samuel Murray (studente di Eakins) e Benjamin Eakins (il padre di Thomas).Billy Smith è illuminato da una tenue luce bianca che fa risplendere il suo corpo, contrastando con le tonalità brune e grigiastre dell'ambiente e dei personaggi circostanti. La composizione triangolare costituita dai tre uomini in primo piano evidenzia la struttura classicheggiante dell'opera, che ricorda i bassorilievi incisi sui fregi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Frine alle feste di Poseidone a Eleusi. ### Introduzione: Frine alle feste di Poseidone a Eleusi (in polacco Fryne na święcie Posejdona w Eleusis; in russo Фрина на празднике Посейдона в Элевзине?, Frina na prazdnike Posejdona v Ėlevzine) è un dipinto di grandi dimensioni (390 × 763,5 cm) del pittore polacco Henryk Siemiradzki, realizzato nel 1889. Attualmente è conservato al museo russo di San Pietroburgo.Il soggetto del dipinto si basa sulla leggenda dell'etera greca antica Frine, la quale, convintasi della sua bellezza divina decise di sfidare Afrodite, la dea della bellezza e dell'amore: durante la festa di Posidone a Eleusi, ella si spogliò e scese fino al mare davanti al pubblico.L'opera venne presentata al pubblico durante una mostra personale dell'artista, nella sala di Raffaello dell'accademia russa di belle arti di San Pietroburgo. In seguito il dipinto venne acquistato dallo zar Alessandro III, dopodiché nel 1897 venne trasferito nella sede attuale. ### Descrizione. Il pittore trasse il soggetto del dipinto dal libro I sofisti a banchetto dell'autore greco Ateneo di Naucrati, che lo scrisse tra la fine del II e l'inizio del III secolo. Frine, nota per la sua bellezza, era un'etera, una cortigiana greca, che visse nel IV secolo a.C. nella città di Megara. In greco antico 'Frine' (Φρύνη) significa 'rospo' ed era un soprannome che le era stato dato per la sua tinta giallastra. Ella fece da modella per lo scultore Prassitele, che realizzò l'Afrodite di Cnido a sua immagine.Secondo la leggenda, essendosi convinta della sua bellezza straordinaria, l'etera decise di sfidare Afrodite, che secondo la leggenda sarebbe nata in mare e poi sarebbe stata portata sulla spiaggia da un'onda. Durante la festa di Poseidone, che si svolgeva a Eleusi, davanti alla processione rituale che andava dal tempio di Poseidone al mare, Frine si privò degli abiti e scese nuda fino in riva al mare davanti alla folla di pellegrini.Al centro del dipinto (dividendolo praticamente in due parti uguali), si trova Frine con le sue servitrici. Ella ha già abbandonato i suoi indumenti. All'inizio l'artista la dipinse completamente nuda (e in una fotografia dell'epoca era così), ma in seguito decise di lasciare che una parte del suo chitone scivolasse lungo il suo fianco destro. Una delle servitrici le tiene le vesti mentre un'altra l'aiuta a levarsi i sandali e una terza regge un ombrello per proteggerla dai raggi solari. Sul lato destro si tiene la processione che scende verso il mare, davanti al tempio del dio situato sullo sfondo. I personaggi in primo piano si sono fermati e guardano Frine, alcuni con sorpresa e ammirazione, mentre altri sembrano disapprovare ciò e persino indignarsi.Un gruppo più piccolo di spettatori, che circonda una colonna scolpita, si trova in primo piano nel lato sinistro. Qui, apparentemente, l'approvazione e l'ammirazione sembrano unanimi. Alle loro spalle appaiono le acque del golfo Saronico e le montagne dell'isola di Salamina. Nell'angolo in basso a sinistra si trova un ragazzo che porta una scatola leggermente aperta, piena di gioielli. Una cameriera sta davanti a lui e scende verso il mare con una ciotola e un vaso sopra la testa. Il paesaggio rappresentato in questa tela è considerato come uno dei migliori realizzati dall'artista ed è la parte più riuscita della tela." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Saffo e Alceo. ### Introduzione: Saffo e Alceo (Sappho and Alcaeus) è un dipinto ad olio su tela (66x122 cm) realizzato nel 1881 dal pittore Lawrence Alma-Tadema e conservato al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta un'esibizione del poeta Alceo di Mitilene, che recita i suoi versi accompagnandosi con la cetra. Tra il pubblico ci sono quattro fanciulle e la poetessa Saffo, che ascolta rapita tendendosi in avanti e appoggiando il braccio su un cuscino su cui è riposta una corona di alloro. Lo scenario è ispirato al Teatro di Dioniso ad Atene, ma incisi sugli scalini non ci sono i nomi di importanti cittadini ateniesi, bensì quelli delle amiche di Saffo. Sullo sfondo si scorge uno scorcio del Mar Egeo. Il quadro va ad illustrare un episodio descritto dal poeta Ermesianatte e riportato da Ateneo di Naucrati nel XIII libro dei Deipnosofisti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Le donne di Amfissa. ### Introduzione: Le donne di Amfissa (The Women of Amphissa) è un dipinto ad olio su tela (121x182 cm) realizzato nel 1887 dal pittore Lawrence Alma-Tadema e conservato al Clark Art Institute di Williamstown. ### Descrizione. La tela raffigura le menadi al momento del risveglio, ancora sdraiate a terra e con i capelli arruffati. Sul pavimento si trovano ancora vesti, pelli d'animali e tamburelli che, così come le loro pose abbandonate e lascive, suggeriscono la notte di eccessi che hanno appena trascorso. L'atteggiamento delle menadi è in netta contrapposizione con quello delle donne venute a fare la spesa al mercato cittadino. Mentre alcune donne in primo piano soccorrono le menadi e le aiutano ad alzarsi, le donne sullo sfondo rimangono distanti, con una rigidità e la freddezza nei volti che richiama la statuaria antica. Insieme a questi due gruppi distinti di donne si scorge un solo uomo, un mercante seminascosto nell'oscurità sullo sfondo sinistro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il mondo novo. ### Introduzione: Il mondo novo è un'opera pittorica di Giandomenico Tiepolo del 1791, conservata dal 1935 nel museo del Settecento veneziano di Ca' Rezzonico. ### Descrizione. Il dipinto raffigura un gruppo di personaggi abbigliati alla foggia del Settecento veneziano, quasi tutti visti di spalle. Vi sono donne con ampi vestiti e uomini con strani cappelli: solo un ragazzino con abiti bianchi è rivolto verso l'osservatore. I personaggi sono accalcati a guardare qualche cosa che all'osservatore non è dato vedere, ma che è stato identificato in una specie di casotto di legno, un diorama dove è possibile guardare immagini da una fessura e vedere il tempo che verrà, quello che è il mondo novo, da qui il nome del dipinto. Il gruppo, composto da nobili e plebei, si accalca in modo febbrile mentre un personaggio posto sopra uno sgabello dirige l'ordine in cui i singoli soggetti possono avvicinarsi a osservare quanto è visibile nella lampada magica, cioè il futuro, il mondo nuovo. La scena raffigura l'attesa di un evento. Pare anticipare la decadenza della repubblica di Venezia, la fine di un importante periodo: è ormai vicino il tempo in cui i francesi occuperanno il territorio, che successivamente passerà sotto il dominio austriaco. La raffigurazione è quella di un tempo che cambia, lasciando un passato certo, per entrare in un periodo storico difficile. L'artista riesce a rappresentare la metafora di quegli anni, anche con amara derisione della popolazione cieca e ignara. Non tutti però voltano le spalle all'osservatore: un personaggio vestito da Pulcinella è il vero protagonista del dipinto. Mentre sul lato a destra vi sono le raffigurazioni dell'autore Giandomenico, che guarda attraverso un occhialino, con il padre Giambattista a braccia conserte. Entrambi, leggermente appartati, osservano quanto la scena propone loro con aria quasi distaccata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La vaccinazione nelle campagne. ### Introduzione: La vaccinazione nelle campagne, talora indicato semplicemente come La vaccinazione, è un dipinto a pastello su tela del pittore Demetrio Cosola, realizzato nel 1894 e conservato al Municipio di Chivasso. ### Descrizione. L'opera è considerata una delle più significative dell'autore. Cosola fu esponente del verismo pittorico piemontese, e nelle sue opere ritrae frequentemente persone comuni in attività quotidiane. La vaccinazione, in particolare, ritrae una stanza, semplice e spoglia se non per un ritratto di Umberto I di Savoia sulla parete, dove un medico sta somministrando il vaccino anti-vaiolo a dei neonati. Alcune madri sono in piedi, altre sedute, in attesa del proprio turno.Cosola ritrae in maniera assai dettagliata il rapporto intimo tra le madri e i propri figli: alcune li allattano, altre li cullano per tranquillizzarli. Gli unici uomini presenti sono il medico, in piedi al centro del quadro, e l'anziano uomo seduto alle sue spalle, che sembrerebbe intento a scrivere, probabilmente a compilare la lista dei vaccinati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Arrivo degli ungheresi. ### Introduzione: L'Arrivo degli ungheresi (in ungherese A magyarok bejövetele), comunemente noto come Panorama di Feszty o Ciclorama di Feszty in ungherese Feszty-körkép) è un enorme ciclorama realizzato dal pittore ungherese Árpád Feszty e dai suoi assistenti che raffigura l'inizio della conquista magiara del bacino dei Carpazi nell'895. Fu completato nel 1894, in vista dell'imminente millesimo anniversario dell'evento. Dal 1100º anniversario dell'evento nel 1995, il dipinto è esposto nel Parco nazionale storico commemorativo di Ópusztaszer, in Ungheria. ### Descrizione. Il dipinto è alto quasi 15 metri e lungo quasi 120 metri. È stato realizzato con la tecnica della pittura a olio e raffigura, con un paesaggio montuoso alle spalle, circa 2.000 persone.L'opera immortala l'arrivo delle tribù ungare nel bacino dei Carpazi, conquistato dagli antenati degli odierni magiari intorno alla fine del IX secolo (honfoglalás). ### Restauro dell'opera. Negli anni '70 fu presa la decisione di istituire un parco nazionale storico commemorativo a Ópusztaszer. I gravi danni causati dalla guerra mondiale avevano costretto a convertire il dipinto, un ciclorama con una circonferenza di quasi 120 metri e un'altezza di 15 metri, e quindi una superficie di circa 1800 m², a tagliarlo in sezioni lunghi 8 metri, le quali furono arrotolate e custodite in vari magazzini del museo che aprì nell'area. Quando fu avviato il restauro del dipinto, si decise di procedere alla costruzione di una nuova rotonda che potesse ospitare il ciclorama. La realizzazione della struttura si fermò nel 1979 e parti della tela furono nuovamente immagazzinate e arrotolate. Nel 1991, un gruppo di restauratori polacchi vinse l'appalto per un nuovo restauro e si apprestò ad apportare i ritocchi necessari. Dal 1995 il monumentale ciclorama venne nuovamente esposto, assieme a un terreno artificiale e a degli altoparlanti nascosti che emettevano degli effetti sonori realistici. Tale scelta riscosse un discreto successo, considerando che il lavoro di Feszty rappresenta tuttora l'attrazione principale del parco storico commemorativo di Ópusztaszer." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il pergolato (Gierymski). ### Introduzione: Il pergolato (in polacco: W altanie) è un dipinto ad olio, opera del pittore polacco Aleksander Gierymski, appartenente alla corrente artistica del realismo. Datato 1882, è esposto nel Museo Nazionale di Varsavia, in Polonia. ### Descrizione. Il dipinto mostra un gruppo di aristocratici in abiti settecenteschi impegnati in un ritrovo sociale che si svolge in una giornata estiva in un giardino. Al centro ci sono quattro figure sedute ad un tavolo, impegnate in una conversazione, e una quinta in piedi accanto a loro. Sul tavolo si vedono una tovaglia bianca, tazze e una caraffa di vino. Sullo sfondo si notano a destra un pergolato e a sinistra un secondo gruppo di figure a un secondo tavolo. Nell'angolo in basso a sinistra un uomo è chino su una fontana, circondato da diverse piante floreali in vaso. Il dipinto è realizzato con prevalenza di colori chiari e vivaci che restituiscono l'atmosfera di una giornata estiva e soleggiata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il dettato. ### Introduzione: Il dettato è un dipinto del 1891 del pittore piemontese Demetrio Cosola. Si tratta di un pastello su tavola di grandi dimensioni, 185x95 cm, ed è conservato alla Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino. ### Descrizione. Similmente ad un'altra nota opera di Cosola, La vaccinazione nelle campagne, il quadro illustra l'incontro tra l'infanzia e le istituzioni del recente stato unitario: in questo caso con la scuola, nel caso de La vaccinazione la sanità.Il dipinto raffigura una giovane maestra, in piedi accanto alla carta geografica dell'Italia unita, mentre osserva le sue scolare eseguire la prova di dettato. Il punto di vista dell'artista è non soltanto esterno, ma sopraelevato, in modo da aumentare l'oggettività della descrizione, nei canoni della pittura verista di cui Cosola era esponente. La stessa scelta dell'uso del pastello, altra caratteristica comune a La vaccinazione, consente all'artista di conferire immediatezza alla scena.A livello simbolico, la presenza di un'insegnante (e non di un sacerdote) rappresenta la laicizzazione dell'istruzione post-unitaria; ma il dipinto è emblematico anche perché simboleggia l'accesso delle donne all'istruzione, sia come docenti che come allieve." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ragazza che legge. ### Introduzione: Ragazza che legge (The Reading Girl) è un dipinto a olio su tela del pittore anglo-francese Théodore Roussel, realizzato tra il 1886 e il 1887. L'opera fa parte della collezione della Tate Britain di Londra dal 1927. ### Descrizione. Il quadro Ragazza che legge raffigura una giovane donna nuda seduta su una sorta di sedia pieghevole in maniera estremamente rilassata, mentre legge una rivista. Sopra la sedia è appeso un chimono, un abito giapponese che all'epoca era popolare presso i circoli pittorici, reso meticolosamente. I capelli della ragazza sono tagliati con cura, come se avesse posato di recente. Tuttavia, Roussel la coglie nell'attimo successivo, quando si riposa. La ragazza che posò per l'opera si chiamava Harriet 'Hetty' Pettigrew e sarebbe diventata l'amante dell'artista. Ella posò anche per artisti come John William Godward e Philip Wilson Steer.Nell'opera si notano i contrasti forti fra le parti chiare e scure. L'opera è divisa in due dalla posa diagonale della modella. Lo sfondo, nel quale si vede appena una tenda, è quasi nero e scorre senza una soluzione di continuità nella superficie del pavimento, che è dipinta con gli stessi toni di marrone, leggermente più chiaro. Il punto focale della composizione è tutto sulla bellezza senza pretese della ragazza nuda sulla sedia. L'effetto di una donna nuda fortemente illuminata davanti a uno sfondo scuro sembra ispirarsi all'Olympia, un'opera controversa di Édouard Manet, un pittore molto ammirato da Roussel. È inoltre inconfondibile l'influenza estetica del suo amico James McNeill Whistler, che all'epoca viveva nella stessa strada di Londra di Roussel. In sostanza, l'artista enfatizza l'estetica della bellezza femminile, ma non per una Venere classica, bensì per una donna quotidiana e disinibita che può essere osservata ovunque. Frattanto, l'opera irradia una tranquillità serena." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Svetlana allo specchio. ### Introduzione: Svetlana allo specchio (in russo Гадающая Светлана?, Gadajuščaja Svetlana, all'incirca 'Svetlana l'indovina') è un dipinto dell'artista russo Karl Pavlovič Brjullov, realizzato nel 1836 e basato sulla ballata Svetlana di Vasilij Žukovskij. Si tratta dell'unico dipinto dell'artista creato sul tema della vita nazionale russa. Attualmente si trova al museo d'arte statale di Nižnij Novgorod. ### Descrizione. Il dipinto raffigura una scena di divinazione natalizia. Una ragazza con una lunga treccia che indossa un kokošnik e un sarafan russo siede mostrando la schiena allo spettatore. Di fronte a lei, su un tavolo, si trovano una candela accesa su di un candeliere alto e uno specchio decorato nel quale l'eroina guarda tesa e con timore, sperando di vedersi promessa sposa nel riflesso. La composizione si ispira alla ballata Svetlana: Brjullov riuscì a trasmettere il misticismo romantico nell'essenza del quale venne scritta la ballata originale. Lo specchio potrebbe essere un simbolo di connessione con l'altro mondo e la stessa scena della predizione del futuro è come un desiderio di andare oltre la realtà." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Al sole. ### Introduzione: Al sole era un dipinto del 1884 del pittore piemontese Demetrio Cosola. Si trattava di un olio su tela ed era conservato al Palazzo Reale di Torino. Venne distrutto l'11 aprile 1997 durante un incendio che dall'adiacente Cappella della Sindone si estese all'ala del palazzo dove erano conservati — assieme a questo — quasi duecento quadri. ### Descrizione. La tela raffigurava tre donne, probabilmente tre lavandaie, due intentente a stedere al sole i panni, ed una terza seduta a rammendare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Amor sacro e Amor profano (Baglione). ### Introduzione: L'Amor sacro e Amor profano è un soggetto dipinto da Giovanni Baglione noto in due redazioni, entrambe a olio su tela e datate 1602, una (183,4×121,4 cm) conservata nella Gemäldegalerie di Berlino e un'altra (240×143 cm) nella Galleria nazionale d'arte antica di Roma. ### Descrizione. In entrambe le versioni la scena dipinta racconta il tema dell'Omnia vincit amor di Virgilio, dove viene mostrato l'Amore sacro che sconfigge ed è in atto di scagliare una freccia all'Amore profano, raffigurato nudo e disteso su un angolo, mentre nell'altro lato è un satiro in rappresentanza delle insidie che riserva la vita terrena.L'erotismo che suscitano le due tele rispecchiano i gusti artistici della Roma agli inizi del Seicento, i cui canoni furono dettati certamente da tele precedenti di Caravaggio come il San Giovanni Battista e, in particolare, l'Amore vincitore. Altri pittori si cimenteranno in imprese di questo tipo che richiamano anche il soggetto, molto in voga in quegli anni, e il conflitto morale che ne derivava, tra cui i più riusciti furono lo Sdegno di Marte di Bartolomeo Manfredi, il Caino che uccide Abele di Lionello Spada, l'Amore vincitore di Orazio Riminaldi, per l'appunto le due tele del Baglione e altri.Non ci sono particolari differenze compositive nella rappresentazione scenica e nelle raffigurazioni dell'Amor profano tra le due versioni. Ciò che differisce invece è che nella versione di Berlino l'Amor sacro è vestito con una corazza, mentre quello di Roma indossa un corpetto; inoltre nella tela tedesca la figura demoniaca in basso tiene la testa girata verso l'interno, mentre in quella romana la volta verso lo spettatore mostrando il viso (taluni storici hanno voluto ritenere, senza alcuna fondatezza, che nel volto del demonio vi sia il ritratto di Caravaggio, mentre in quello dell'Amor profano quello del modello del Merisi, Francesco Boneri).La tela di Roma è più grande in centimetri di quella tedesca. Seppur parte della critica l'ha ritenuta per lungo tempo essere lievemente posteriore in termini cronologici a quella di Berlino, alcune indagini ai raggi X effettuate nella versione oggi al palazzo Barberini hanno evidenziato molteplici ripensamenti del pittore in fase esecutiva che hanno parzialmente sollevato dubbi circa tale ipotesi in quanto questo dato appare anomalo rispetto ad altre tele 'repliche' compiute durante l'attività del Baglione.La versione a Roma è infine l'unica delle due ad avere la firma e data del pittore: sul capo dell'Amore profano è infatti presente l'iscrizione (illeggibile se non ai raggi X) «IO Baglione/R:F:/1602»." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Angelus Novus (Klee). ### Introduzione: Angelus Novus è un acquerello dipinto nel 1920 da Paul Klee, conservato presso il Museo d'Israele, a Gerusalemme. ### Descrizione. L'opera fu realizzata durante un anno di svolta nella carriera di Klee: nel 1920 tenne la sua prima vera e propria mostra a Monaco mentre era in procinto di entrare a far parte del Bauhaus di Weimar. Inoltre, giunse in quel periodo a maturazione la sua concezione artistica, che espose nella Confessione creativa (Schöpferische Konfession, 1918), in cui spicca la sua 'percezione metafisica' della realtà. Nell'arco di più di vent'anni, Klee creò una cinquantina di esseri soprannaturali sotto forma di angeli celesti, che possono essere compresi solamente nel contesto della sua visione metafisica.Nel 1921, il dipinto venne acquistato dal critico e filosofo tedesco Walter Benjamin, che nel suo saggio Tesi di filosofia della storia, lo descrive come segue:. Walter Benjamin, dopo aver acquistato il quadro tra maggio e giugno 1921 per soli 1000 Papiermark (equivalenti a €450 di oggi), lo affidò al suo amico Gershom Scholem. Nel novembre 1921 Scholem inviò il disegno a Berlino, dove Benjamin si era trasferito. Nel settembre 1933, in fuga dai nazionalsocialisti, Benjamin andò in esilio a Parigi senza l'opera, che alcuni amici riuscirono a fargli avere nel 1935. Quando Benjamin dovette lasciare la città, prima che la Wehrmacht tedesca la occupasse nel 1940, il quadro fu nuovamente abbandonato. Lo scrittore francese Georges Bataille lo nascose nella Bibliothèque Nationale de France. Dopo il suicidio di Benjamin nel 1940 a Portbou e la fine della guerra, il dipinto e altri documenti giunsero a New York a Theodor W. Adorno, che in seguito lo trasmise a Gershom Scholem, come richiesto da Benjamin in un testamento del 1932.Scholem ha dichiarato che Benjamin si era identificato col soggetto rappresentato nell'opera e l'aveva incluso nella sua teoria dell''angelo della storia', un'interpretazione melanconica del processo storico come di un ciclo di disperazione senza fine.Otto Karl Werckmeister ha notato come l'interpretazione di Benjamin dell'opera di Paul Klee sia divenuta «un'icona della sinistra».L'opera è stata di ispirazione per altri artisti, registi, scrittori e musicisti, tra i quali John Akomfrah, Ariella Azoulay, Carolyn Forché e Rabih Alameddine.Nel 2015, l'artista statunitense R. H. Quaytman, in occasione dell'esposizione delle proprie opere al Museo d'arte di Tel Aviv, ha scoperto che il dipinto di Klee è adeso a un'incisione su rame del 1838 di Friedrich Müller, realizzata a partire da un ritratto di Martin Lutero di Lucas Cranach il Vecchio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il peccato (Stuck). ### Introduzione: Il peccato ( Die Sünde ) è il nome di varie opere (11 versioni che hanno leggere differenze nella composizione) realizzate dal pittore simbolista e secessionista tedesco Franz von Stuck tra il 1891 e il 1912. ### Descrizione. Una figura femminile nuda, visibile nella parte superiore del corpo, è avvolta da un grosso serpente e dall’oscurità, dalla quale emerge con la luminosità della sua pelle. Si mostra all'osservatore coI busto nudo, coperto parzialmente dai lunghissimi capelli corvini e dal corpo del serpente; il volto della donna è in penombra, con lo sguardo diretto all'osservatore, così come quello del serpente che espone minacciosamente i denti aguzzi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La fine della seduta. ### Introduzione: La fine della seduta (La fin de séance) è un dipinto a olio su tela dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1886 e attualmente conservato in una collezione privata a Santa Ana. Esiste anche un disegno preparatorio del soggetto femminile che è stato messo all'asta. ### Descrizione. In questa tela, Gérôme si autoritrasse come uno scultore assieme alla modella in carne ed ossa e alla scultura da lui appena sbozzata. La sua rappresentazione mescola strettamente i riferimenti al mito antico con la realtà contingente dello studio dalle pareti color ciano. Come molte opere dell'artista di Vesoul, la scena raffigurata non rappresenta il momento in sé, bensì gli attimi appena precedenti o le sue conseguenze: in questo caso, la seduta d'arte non è in corso ma è appena terminata.L'artista si trova in basso a sinistra ed è raffigurato mentre pulisce con una spugna gli attrezzi usati per scolpire e dare la forma all'opera alla quale sta lavorando. Al centro del dipinto si trova la vera protagonista dell'opera, Emma Dupont, in piedi sopra la piattaforma sulla quale si trova il modello di argilla dell'Onfale. Senza nemmeno essersi rivestita, la modella si affretta a coprire quest'ultimo con un panno per evitare che l'argilla si secchi. Ne risulta un'immagine forte, di grande impatto sullo spettatore, che contempla nello stesso momento il dorso nudo di una modella senza volto e il corpo di una statua il cui viso è già stato coperto. È inoltre presente un contrasto tra la pelle bianca della modella e la colorazione terrosa della scultura. In alcuni cataloghi riguardanti un'incisione fotografica dell'opera, viene detto erroneamente che il bozzetto dell'Onfale è in gesso, quando in realtà l'argilla evitava che l'assenza di umidità causasse delle crepe sulla superficie." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ricevimento del Grand Condé a Versailles. ### Introduzione: Ricevimento del Grand Condé a Versailles (Réception du Grand Condé à Versailles o Réception du Grand Condé par Louis XIV) è un dipinto a olio su tela dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1878. Rappresenta il ricevimento di Luigi II di Borbone-Condé da parte di Luigi XIV, a Versailles, ai piedi dello scalone degli Ambasciatori, nel 1674. Il dipinto venne acquistato dal museo d'Orsay nel 2004. ### Descrizione. In seguito al successo ottenuto da un'altra delle sue tele, Il secolo di Augusto (esposto all'esposizione universale del 1855), Gérôme si concentrò sulla storia 'piccola'. Qui mise in luce la commedia del potere attraverso la devozione tardiva del principe al suo re. Il gusto per la ricostruzione e la precisione del pittore si ritrova nella rappresentazione dei costumi opulenti della corte, come nella riproduzione della scalinata monumentale degli Ambasciatori della reggia versagliese, distrutta più di un secolo prima.Al centro del grande scalone degli Ambasciatori alla Reggia di Versailles, il re di Francia Luigi XIV si sta preparando a ricevere il principe di Condé, il quale ha appena sconfitto Guglielmo III d'Orange nella battaglia di Seneffe. Attraverso questo gesto di grazia, il re decise di porre fine all'esilio di suo cugino, iniziato nel 1659 a causa di una fronda contro il potere monarchico. Il principe si alzò lentamente a causa della gotta e si scusò col sovrano per il ritardo. Nonostante la composizione sia piuttosto fredda, questa è dipinta nei minimi dettagli. Ciò è dovuto al fatto che Gérôme prese come riferimento delle incisioni degli interni versagliesi e dei ritratti degli statisti presenti nel quadro. La freddezza del marmo della scalinata a forma di X si correla con i costumi luminosi e gli stendardi sollevati." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Dante e Virgilio all'Inferno (Deully). ### Introduzione: Dante e Virgilio all'Inferno (Dante et Virgile aux Enfers) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Eugène Deully, realizzato nel 1897 e attualmente conservato nel palazzo di belle arti di Lilla, in Francia. ### Descrizione. La scena illustra un celebre passo dal quinto canto dell'Inferno, la prima cantica della Divina Commedia, il capolavoro di Dante Alighieri. Il poeta, accompagnato dalla sua guida Publio Virgilio Marone, arriva al cerchio dei lussuriosi e si imbatte nella tempesta infernale che trasporta le anime peccatrici. Solo due sono insieme, abbracciati tra di loro, e sono gli spiriti di Francesca da Polenta e Paolo Malatesta, colpevoli di aver commesso un adulterio nonostante fossero cognati e uccisi dal marito di lei, Gianciotto Malatesta. Francesca si aggrappa a Paolo per non cadere, mentre quest'ultimo sembra guardare al di fuori della composizione. Paolo è avvolto da un velo marroncino dalla cinta in giù, mentre un panno bianco sembra scivolare via da Francesca, che rivolge allo spettatore la schiena nuda e i glutei dalle carni soffici e rotonde. In effetti è proprio nei corpi che la pennellata si focalizza e diventa meno pastosa e più diluita.Il volume dei corpi è molto evidente e le membra sono dipinte tanto realisticamente che sembra che i due amanti stiano cercando di uscire dal quadro per scappare dalle fiamme eterne. Le anime dannate nella parte inferiore del dipinto sono dipinte di scorcio. I colori della composizione si alternano tra quelli caldi (il rosso e l'arancione del pozzo infernale dove finiscono i dannati) e quelli freddi (il blu che, a livelli diversi di degradazione, rende le aree scure). Al centro del dipinto lo sfondo si fa più scuro, così da permettere un contrasto con i corpi candidi delle due anime fluttuanti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La morte di Joseph Bara. ### Introduzione: La morte di Joseph Bara (La Mort de Joseph Bara) è un dipinto realizzato dal pittore francese Charles Moreau-Vauthier nel 1880 e attualmente conservato al museo di Nérac. ### Descrizione. In questo dipinto, Moreau-Vauthier rappresentò Bara morto, steso al suolo, che riempie il quadro il cui sfondo sparisce nei toni cupi. Al contrario del dipinto imcompiuto di Jacques-Louis David sullo stesso tema, ogni ambiguità di carattere androgino scompare: il corpo dell'eroe è quello di un giovane ragazzo. Qui, Barra non è nudo, come nel dipinto di David e quello dipinto pochi anni dopo da Jean-Jacques Henner, intitolato sobriamente Bara. Il Barra di Charles Moreau-Vauthier è tutti gli effetti un giovane tamburino scalzo che porta addosso un uniforme disparata e dei pantaloni bianchi a righe rosse. La mano destra si appoggia senza vita al suo tamburo, mentre l'altra regge un cappello con la coccarda tricolore.La posizione del corpo di Bara, comunque, si avvicina a quella del dipinto di Henner: nei due casi, egli è sdraiato, disteso al suolo, con le braccia tese. Il quadro non rappresenta esattamente ciò che indica il suo titolo: non viene mostrato l'omicidio di Bara, bensì il suo cadavere. Qualche anno dopo, nel 1883, Jean-Joseph Weerts dipinse una Morte di Bara radicalmente diversa, che raffigura proprio il momento dell'uccisione del ragazzino." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La morte di Bara. ### Introduzione: La morte di Bara (La Mort de Bara) è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore francese Jean-Joseph Weerts nel 1883 e attualmente conservato al museo d'Orsay di Parigi. ### Descrizione. La morte di Bara è un grande olio su tela di 3,5 metri per 2,5 che rappresenta sia la pittura storica che quella patriottica. Weerts era molto patriottico, rattristato dalla sconfitta nel 1870, e sinceramente attaccato ai valori repubblicani. Weerts potrebbe essersi ispirato a una stampa di Philibert-Louis Debucourt, intitolata Morte eroica del giovane Barra dedicata ai giovani francesi (Mort héroïque du jeune Barra dédiée aux jeunes Français) e databile al 1794. In effetti, le somiglianze nella composizione e nei movimenti dei personaggi, in primo luogo Joseph Bara, sono molto visibili. Lo spettacolo che viene offerto allo spettatore è molto lontano dal giovane efebo dipinto da David ne La morte del giovane Barra o dai soggetti sdraiati rappresentati gli anni precedenti da Charles Moreau-Vauthier ne La morte di Joseph Bara (1880) e Jean-Jacques Henner nel suo Bara (1882). Queste opere rappresentavano tutte il momento successivo, con Barra agonizzante o morto. Al contrario, nel dipinto di Weerts, Barra (in uniforme da ussaro, i cui colori, ripresi dal ritratto dipinto l'anno precedente, catturano lo sguardo) viene ritratto proprio prima della sua morte, in pieno scontro. Egli è circondato da tre vandeani che lo stanno per trafiggere con le loro armi. Dietro c'è il cavallo che, secondo la lettera di Desmarres alla Convenzione, era cavalcato da Barra. Weerts rappresenta il fanciullo in movimento, che cade verso la morte, come l'aveva già ritratto Albert-Lefeuvre in nella statua inaugurata a Palaiseau due anni prima. Esaltando il sacrificio patriottico, il quadro rappresenta Bara con un'attitudine da crocifisso, alla quale si oppone la brutalità dei vandeani, dei quali si distinguono appena le facce. Più precisamente, la scena fa riferimento alla leggenda che afferma che quando gli chiesero di gridare 'Viva il re', Bara avrebbe rifiutato gridando: 'Viva la Repubblica!' Questo abbellimento della realtà storica effettiva è principalmente opera di Robespierre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La donna pipistrello. ### Introduzione: La donna pipistrello (La Femme chauve-souris) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Albert Joseph Pénot, realizzato nel 1890 circa. Si trova in una collezione privata. ### Descrizione. Albert Joseph Pénot era un pittore poco noto vissuto tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, specializzato in nudi femminili macabri o fantastici, simili a quelli del suo contemporaneo Luis Ricardo Falero, l'autore del dipinto Le streghe si recano al sabba. Egli si focalizzava esclusivamente sulla resa del corpo femminile, ma se l'ossessione di Pénot per la nudità femminile si traduceva principalmente in dei soggetti dagli occhi timidi e dalle forme invitanti, la Donna pipistrello è un caso a parte.Al centro di un cielo nuvoloso si trova una donna nuda con delle ali da pipistrello, dai capelli neri svolazzanti al vento, simile a una donna fatale. L'opera è rigidamente simmetrica e i colori utilizzati sono scuri e notturni, tranne forse per la parte illuminata in alto a sinistra. La donna con le ali da pipistrello fluttua per aria, ebbra del potere occulto, e incontra lo sguardo dello spettatore con degli occhi iracondi e le braccia alzate in aria come in una sorta di incantesimo. È come se lo spettatore fosse il suo prossimo obiettivo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Madame Ingres. ### Introduzione: Il Ritratto di Madame Ingres è un quadro eseguito da Jean-Auguste-Dominique Ingres nel 1859 con la tecnica dell'olio su tela. Raffigura Delphine Ramel, l'amatissima seconda moglie dell'artista. Dopo la morte della donna (1887), già vedova da diversi anni, l'opera passò al nipote Albert Ramel. In seguito il ritratto entrò a far parte della collezione Oskar Reinhart, confluita poi nell'Am Römerholz. ### Descrizione e storia. Il dipinto è pendant dell'autoritratto che Ingres realizzò lo stesso anno. L'artista aveva precedentemente eseguito un altro ritratto di sua moglie, in grafite, nel 1852. Delphine Ramel è rappresentata a mezzo busto, seduta su una poltrona di cui si vede lo schienale con motivi decorativi. Il suo vestito blu con maniche di pizzo le scopre le spalle, la mano destra è portata alla tempia, la mano sinistra sotto il braccio destro. La donna ha due braccialetti, uno su ciascun polso. Il suo viso ha un'espressione calma, la testa appare leggermente inclinata. I capelli, lisci, sono divisi a metà. Un nastro di pizzo è stretto sotto il mento. In alto appaiono due scritte: a sinistra firma e data (INGRES P.xit AETATIT LXXIX) mentre a destra il titolo (M.eD.ne INGRES, NÉE RAMEL)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Piccoli soldati, bravi uomini, dov'è la gloria?. ### Introduzione: Piccoli soldati, bravi uomini, dov'è la gloria? (in russo Солдатушки, бравы ребятушки, где же ваша слава??, Soldatiški, bravy rebjatuški, gde že vaša slava?) è un dipinto del pittore russo Valentin Aleksandrovič Serov, realizzato nel 1905. È esposto al museo russo di San Pietroburgo. ### Descrizione. Il quadro mostra la carica dell'ufficiale e delle sue truppe, che si trovano in primo piano e risaltano sul terreno innevato, contro i manifestanti pacifici e disarmati, che sono in secondo piano. Lo stesso Serov aveva assistito alla scena dall'accademia di belle arti, vedendo la folla che veniva sbaragliata dai dragoni. Raffigurando l'attimo poco prima della catastrofe, Serov affina l'immagine di un ufficiale che si precipita con coraggio verso una folla disarmata, con le armi pronte a ristabilire l'ordine. Per l'artista, come scriveva a Il'ja Efimovič Repin, l'imperatore non era andato incontro ai manifestanti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La stufa. ### Introduzione: La stufa (Femme nue devant une salamandre o La Salamandre) è un dipinto a tempera del pittore svizzero Félix Vallotton, realizzato nel 1900 e conservato in una collezione privata in Svizzera. ### Descrizione. Il quadro raffigura una donna nuda (un soggetto assai presente nelle tele dell'artista) di schiena, seduta su una coperta azzurra e accovacciata davanti a una stufetta in funzione. Infatti, il titolo originale, La Salamandre, deriva da una marca di stufe allora in commercio. Sopra la stufa sono presenti vari oggetti e libri, mentre a sinistra sembra che si sia un armadio. In basso a destra si trovano dei tessuti, forse gli abiti della donna. Il dipinto ha un'atmosfera intima e familiare, che appartiene a un mondo che Vallotton ha reso immobile e silenzioso.La donna sembra essere priva di arti inferiori: secondo il catalogo delle opere di Vallotton redatto da Marina Ducrey, questa scelta accosterebbe il soggetto dell'opera agli idoli ritrovati nelle isole Cicladi, in Grecia, e avrebbe anticipato la fotografia Il violino di Ingres (Le Violon d'Ingres) di Man Ray." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Andromeda in piedi e Perseo. ### Introduzione: Andromeda in piedi e Perseo (Andromède debout et Persée) è un dipinto del pittore franco-svizzero Félix Vallotton, realizzato nel 1918 e conservato in una collezione privata in Svizzera.Uno studio a matita di Andromeda è stato venduto all'asta da Christie's nel 2003. ### Descrizione. Il soggetto di questa tela è tratto dalla mitologia greca: si tratta del salvataggio di Andromeda, la principessa dell'Etiopia, da parte dell'eroe Perseo, che sconfigge un mostro marino chiamato Ceto. Nel corso della sua vita, Vallotton riprese più volte questo episodio mitologico: al 1918 e al 1925 risalgono due dipinti ritraenti Andromeda incatenata allo scoglio, mentre nel 1910 l'artista aveva ritratto lo scontro tra l'eroe e la creatura marina in Perseo che uccide il drago, anche se si era preso molte libertà (il mostro, per esempio, ha l'aspetto di un coccodrillo).Anche in questo caso, come in molte opere a tema mitologico dell'artista, sono presenti molte differenze con le opere realizzate nei secoli precedenti su questo tema artistico. Andromeda non è incatenata, ma è in piedi e cerca di richiamare l'attenzione di Perseo, che cavalca Pegaso e sembra dividere in due il cielo nero che fa da sfondo. Andromeda è caratterizzata da un colorito della pelle di un rosa molto acceso. Ceto non sembra una creatura marina, quanto piuttosto l'incrocio tra un toro e un serpente verde. Lo stile pittorico e l'ambientazione presentano delle influenze espressioniste." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Giove e Semele. ### Introduzione: Giove e Semele (Jupiter et Sémélé) è un dipinto a olio su tela realizzato intorno al 1895 dal pittore francese Gustave Moreau e conservato al Museo Gustave Moreau di Parigi. ### Descrizione. La tela, pervasa da un'atmosfera mistica e simbolica che trae spunto dall'iconografia classica, dal Simbolismo francese e dalle idee originali dello stesso Moreau, presenta una ricca sequenza di personaggi mitologici. Al centro vi è Giove assiso in trono secondo l'iconografia tipica della Maiestas Domini, con gli occhi sbarrati e un'espressione severa e imperscrutabile. Riversa sulla sua coscia sinistra vi è Semele, con il fianco sanguinante e un'espressione terrorizzata. Il piede sinistro di Giove poggia su un serpente che si morde la coda. Ai piedi del colossale trono di Giove spiccano tre figure: Dolore, ammantata di blu e con una spada insanguinata, il dio Pan e la Morte (a destra), che stringe un giglio bianco. In basso a sinistra si vede anche Ecate, che indossa un polos su cui brilla una falce di luna. Nei suoi diari lo stesso Moreau commenta la scena, scrivendo:." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Gli ateniesi abbandonati al Minotauro nel labirinto di Creta. ### Introduzione: Gli ateniesi abbandonati al Minotauro nel labirinto di Creta (Les Athéniens livrés au Minotaure dans le labyrinthe de Crète) è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1855 dal pittore francese Gustave Moreau e conservato al Museo Municipale di Bourg-en-Bresse. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta quattordici giovani ateniesi (sette ragazzi e sette ragazze) nel labirinto di Cnosso, di cui si scorge una parete decorata con bassorilievi a carattere mitologico. La disperazione delle giovani vittime sacrificali è causata dall'avvicinarsi del Minotauro. Il soggetto non era particolarmente diffuso nella pittura francese del XIX secolo, con l'eccezione dell'anno 1807, quando l'episodio del mito di Teseo era il tema del Prix de Rome." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Fregio della nuova Aula dei deputati. ### Introduzione: Il Fregio per la nuova Aula dei deputati è composto da 50 pannelli dipinti con una tempera cerosa (encausto) su tela da Giulio Aristide Sartorio, tra il 1908 e il 1912. I pannelli formano un nastro lungo di 105 metri ed alto circa 3,75 metri, collocato nella sede originaria nella nuova Aula dei deputati di Palazzo Montecitorio, a Roma. ### Descrizione. Il fregio è lungo quasi 120 metri e alto circa 3,70 ed è collocato all'altezza di 19 metri. La composizione del fregio, concepita in rapporto alla forma architettonica, si divide in due parti, una retta e l'altra curva intorno alla parete della esedra. Sulla prima si trova la visione epica della storia d'Italia, sulla seconda il contenuto lirico della sua civiltà secolare: nel centro è collocata la Giovane Italia sulla quadriga trionfale.Le 280 figure allegoriche che animano l'opera (compresi gli animali) sono rese senza scorcio prospettico e tutte si muovono sullo stesso piano, come nel fregio fidiaco studiato dal Sartorio a Londra nel 1908, e non paiono immemori dell'arte di Michelangelo. Le tonalità che ha utilizzato l'artista sono piuttosto chiare e assieme ai colori scelti conferiscono all'opera uniformità, anche il legame tra pittura ed architettura, sottinteso già a livello progettuale da Basile, rende il fregio come una grande decorazione Liberty, in continuum con le teorie di William Morris.Scrive Bibiana Borzì: «Nell’austero involucro concepito da Basile si muovono cavalli al galoppo, vessilli al vento, una folla di corpi. È una scarica di energia quella emanata dal Fregio e il suo vigore plastico è un inno alla vita, alla rinascita politica, sociale, culturale di un'Italia pronta ad affrontare il domani, proprio sotto gli auspici dell'arte che da sempre la rappresenta nel mondo.»Il fregio è infatti caratterizzato dal dinamismo, dall'energia che si dispiega ritmicamente e unitariamente per tutta la sua lunghezza attraverso il moto ondoso delle immagini allegoriche, e il colore contribuisce a rendere l'animarsi della civiltà del popolo italiano dopo l'unità d'Italia. Sartorio si è autoritratto nel fregio mentre porge alla figura allegorica della Giovane Italia una statuina raffigurante la sua Gorgone." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di san Luigi Gonzaga. ### Introduzione: Il Ritratto di san Luigi Gonzaga è un dipinto a olio su tela di El Greco realizzato circa nel 1582 e conservato in una collezione privata di Santa Barbara negli Stati Uniti d'America. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta san Luigi Gonzaga all'età circa di 15 anni. Sul rovescio della cornice è presente uno scudo in un sigillo di ceralacca raffigurante una corona di spine appesa ad una Croce. Questo scudo non appartiene a nessun ordine religioso, quindi rappresenta sicuramente una confraternita. L'espressione dell'adolescente ha un'intensità travolgente, tipica di un giovane mistico. La testa è molto simile a quella del paggio e a quella degli angeli nel Martirio di san Maurizio, che ribadisce l'attribuzione al maestro cretese. Il giovane indossa abiti da studente e il gesto della sua mano destra è quello di un professore che espone una teoria. Il libro su cui poggia la mano sinistra è probabilmente la Summa Theologica di san Tommaso d'Aquino. Per la sua tonalità tenue, modellata in chiaroscuro in modo simile a una grisaglia, ricorda il Ritratto di un medico. Evoca invece qualche ritratto di epoca romana di El Greco, per il modo di rappresentare il volto del personaggio che, nonostante la sua apparente inespressività, sembra pieno di volontà, decisione e fuoco interno. Il colore nero del vestito è di grande densità, con piccole sovrapposizioni grigie che evidenziano le linee di luce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: L'Africa. ### Introduzione: L'Africa è un ritratto a pastello su carta dell'artista italiana Rosalba Carriera, realizzato nel 1720 circa e conservato alla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. ### Descrizione. Questa bellezza africana ha uno scorpione finto al collo e la testa coperta da un turbante di seta, ricca di piume e gioielli; ella porta alle orecchie degli orecchini con due perle a goccia e il suo collo è cinto da una collanina di perle luccicanti. Il corpo e la testa sono piegati e lo sguardo è rivolto verso la sua sinistra. La sua seconda collana non è chiusa, ma si apre liberamente: metà di perle e metà di corallo rosso, questa collana è tenuta al collo dal peso di un fermaglio, composto da un ramo di corallo scolpito a forma di scorpione; l'altra estremità scende liberamente sul petto. Rosalba Carriera, nata a Chioggia, conosceva la grande tradizione orafa di Venezia. La giovane africana stringe delle vipere nel pugno della mano sinistra: il veleno dello scorpione e quello della vipera sono un segno premonitorio per coloro che vorrebbero penetrare nel cuore dell'Africa. Le ricchezze vengono dai mari che circondano questo continente, soprattutto il corallo rosso e le perle, mentre l'entroterra è vietato agli europei. Anche il sorriso della donna, dalle labbra semiaperte, sembra sinistro. I denti vengono messi in risalto, in quanto all'epoca vi era un'analogia con l'avorio presente nel continente, secondo la descrizione fatta da François Bernier." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Una sirena. ### Introduzione: Una sirena (in danese: (En) Havfrue) è un dipinto di Elisabeth Jerichau-Baumann del 1873, ultimo di una serie di quattro oli su tela dell'autrice sul tema delle sirene. Fa parte della collezione della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. Uno degli altri dipinti della serie si trova al museo d'arte della Fionia e gli altri due in collezioni private. ### Descrizione. Il dipinto di Baumann del 1873 raffigura una sirena con un'espressione alquanto malinconica e delle alghe tra i capelli, mentre si appoggia ad una roccia in un'acqua poco profonda, con un cielo notturno che sovrasta un mare illuminato dalla luna sullo sfondo. Lo storico dell'arte Sine Krogh ha notato come 'se la sirena molto giovane e innocente di Andersen ha sacrificato la sua vita per il principe terrestre, il cui amore non poté vincere, le sirene di Jerichau Baumann sembrano meno disinteressate o sacrificali. Piuttosto, sembrano più autocoscenti e allettanti mentre giacciono oscillanti vicino alla superficie del mare, coprendo a tradimento la scogliera che potrebbe causare l'incagliarsi delle navi'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il martirio di San Sinforiano. ### Introduzione: Il martirio di San Sinforiano (Le Martyre de saint Symphorien) è un dipinto a olio su tela dell'artista francese Jean-Auguste-Dominique Ingres del 1834, conservato nella cattedrale di Autun. Raffigura il martirio di san Sinforiano, il primo martire cristiano in Gallia. Sebbene Ingres ritenesse il dipinto (completato solo dopo dieci anni di lavoro diligente) uno dei suoi successi maggiori, fu criticato aspramente quando lo espose al Salone di Parigi del 1834. Successivamente è stato considerato un emblema dell'ambizione poco accorta di Ingres di eccellere nei dipinti di storia. Una replica di dimensioni ridotte venne realizzata nel 1865 e oggi si trova al museo d'arte di Filadelfia. ### Descrizione. Il quadro ritrae il proconsole romano Eraclio e le sue guardie che catturano san Sinforiano e gli ordinano di prostrarsi nel tempio della dea pagana Cibele. La madre del santo, che osserva la scena dal muro della città in alto a sinistra, lo esorta ad avere fede e ad affrontare la morte con serenità. Sinforiano le rivolge uno sguardo incoraggiante e sembra formare una X con le braccia e le gambe. Alla dolcezza del viso del santo si contrappongono i littori ai suoi lati, gli sgherri del proconsole dai muscoli ben evidenti. Tutt'attorno si trova una folla che assiste alla scena. Sullo sfondo si vede la porta di Sant'Andrea, che è visibile anche in uno studio dell'opera risalente al 1827. Inizialmente la composizione doveva essere orizzontale, con al centro la figura del generale, ma la struttura mutò in quella attuale forse in seguito al viaggio ad Autun. Lo stile richiama le opere di Raffaello Sanzio, uno degli artisti italiani più ammirati dal pittore di Montauban." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il sogno di Ossian. ### Introduzione: Il sogno di Ossian (Le Songe d'Ossian) è un dipinto dell'artista francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1813. L'opera ritrae il poeta leggendario Ossian che dorme e sogna parenti, guerrieri e divinità che appaiono al di sopra di lui. Ingres fu influenzato dalle opere ossianiche dei suoi contemporanei, come le traduzioni presunte dei poemi di Ossian di James Macpherson, il dipinto di François Gérard Ossian che evoca i fantasmi (1801) e l'opera di Jean-François Lesueur Ossian, ou Les bardes (1803). Il dipinto era stato realizzato per la stanza da letto dell'imperatore dei francesi Napoleone al palazzo del Quirinale a Roma, ma venne riacquistata da Ingres nel 1835. Al dipinto vennero apportate delle modifiche incompiute nella composizione e l'opera venne lasciata in eredità al museo Ingres alla morte dell'artista nel 1867. Sebbene la critica successiva abbia descritto l'opera come una 'grisaglia' e 'bizzarra', altri videro il quadro come caratteristico del neoclassicismo o del romanticismo. ### Descrizione. Ossian è seduto al centro in primo piano, mentre si appoggia alla sua arpa e sogna. Il poeta è accompagnato da un segugio nel paesaggio roccioso. La visione è incorniciata a destra dal figlio di Ossian, Oscar, che impugna una lancia e uno scudo, e a sinistra da una donna che tiene un arco con una mano e tende verso l'altra verso Ossian. La figura è stata interpretata da alcuni come la moglie di Ossian, Evirallina, e da altri come la moglie di Oscar, Malvina. Dietro a questa figura femminile si trova Fingal, il padre di Ossian, che guida un gruppo di guerrieri, alcuni dei quali sono abbracciati da delle donne nude. Al centro del sogno, quattro dee. suonano l'arpa nelle nuvole davanti al dio Starno, seduto e con la barba lunga. L'atmosfera lunare si adatta alla camera da letto dove si trovava originariamente la tela.La fonte letteraria della scena del dipinto si trova in un passaggio di La guerra di Inisthona dai Canti di Ossian di James Macpherson. Il passaggio racconta di come Malvina incanti Ossian e lo addormenti, e di come nel sonno egli sognasse il passato. La scena del sogno è anche presente nel quarto atto dell'opera Ossian, ou Les bardes, che descrive dei soldati in armi e le loro amanti che si trovano anche nel dipinto. L'inclusione delle quattro dee che suonano l'arpa dentro le nuvole potrebbe essere un altro riferimento all'opera lirica." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La partenza delle truppe del generale Vendôme. ### Introduzione: La partenza delle truppe del generale Vendôme è un grande dipinto ad olio su tela di autore ignoto, conservato presso il MAG Museo Alto Garda di Riva del Garda (ma di proprietà del comune di Trento). ### Descrizione. La tela rappresenta la partenza in barca di gran parte delle truppe di Vendôme, avvenuta il 14 settembre 1703: l'esercito domina il primo piano del quadro e le sue file serpeggiano lungo tutto il fondale; ciononostante, il vero protagonista dell'opera è il paesaggio, uno spaccato molto accurato della città di Riva del Garda e dei territori circostanti, che costituisce anche una preziosa testimonianza di come apparivano certi edifici poi rimaneggiati, caduti in rovina o del tutto scomparsi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Sebastiano (Ludovico Carracci). ### Introduzione: San Sebastiano è un dipinto realizzato da Ludovico Carracci. È un olio su tela (156x11 cm), eseguito nel 1600 circa e conservato presso la galleria Doria Pamphili di Roma. ### Descrizione e stile. Nel dipinto è raffigurato, immortalato dal basso, il santo con il capo inclinato e lo sguardo diretto verso l'alto: la posa, l’atteggiamento e l’intensità lo rendono particolarmente espressivo. Il santo è completamente nudo, tranne per un panno che gli copre le parti basse. Diverse frecce trafiggono il soggetto sul petto e altre, in procinto di colpirlo, sono raffigurate nello spazio circostante. Il chiaroscuro accentua la prestanza della sua fisicità. Alle spalle del santo si trova una colonna dove il soldato poggia le mani, incrociate e fermate da una corda, che lo blocca. Il peso del corpo ricade tutto sulla gamba destra, mentre la sinistra è piegata e poggiata su un blocco di marmo decorato. I colori sono scuri e tetri: in mezzo a queste tinte cupe rifulge, nel suo chiarore che è anche emblema di purezza, il corpo chiaro del santo. Lo sfondo è abbastanza vago, Possiamo solo intravedere delle nuvole e una costruzione in lontananza, perché è San Sebastiano dominare e ad occupare l'intera scena." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nudi (Erzsébet Korb). ### Introduzione: Nudi (Aktok) è un dipinto a olio su tela realizzato dalla pittrice ungherese Erzsébet Korb nel 1921 circa e conservato nella galleria nazionale ungherese a Budapest. ### Descrizione. L'opera raffigura una coppia formata da una donna in piedi, con il braccio destro che tocca la spalla sinistra, e un uomo rannicchiato per terra (con alcuni tratti leggermente androgini, come del resto si riscontra nelle figure maschili presenti in altre opere dell'artista). La posizione dell'uomo è tale da non far vedere il suo pube, dandogli un tratto androgino ulteriore. I capelli corti della donna e la sua muscolatura, d'altro canto, le danno un'aria più mascolina. Una nuvola bianca e delle luci provenienti dal cielo illuminano la donna, facendola risaltare maggiormente rispetto allo sfondo dai colori cupi, come una specie di aura. Le aree meno illuminate del corpo consentono di evidenziare i muscoli del suo stomaco, delle cosce e delle gambe.Le figure nude sembrano immerse nel loro dolore, in un paesaggio spoglio, simbolico e senza tempo. Tutta l'opera è piena di malinconia, come dimostrano gli occhi chiusi di entrambi, forse nella soggezione delle cose che avverranno in futuro. Si ritiene che quest'opera possa essere una di quelle che vennero esposte al museo Ernst di Budapest nel 1923. L'opera può essere messa a confronto con altre tele della cerchia di Szőnyi, alla quale Korb apparteneva. Il dipinto, infatti, richiama l'opera Adamo ed Eva del pittore Károly Patkó, che raffigura i due personaggi del libro della Genesi al di sotto di un albero. La luminosità evidenzia alcune parti del corpo dei personaggi e sono presenti delle nuvole scure.I dipinti di Erzsébet Korb sono noti per le loro figure nude, dipinte con uno stile tendente al classico (rispetto alle avanguardie numerose che nascevano in quegli anni in Europa) e che esprimono delle allegorie. I personaggi in questo caso esprimono una malinconia profonda, come quella provata dalla pittrice negli ultimi anni della sua vita, prima di morire all'età di 26 anni nel 1925. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Avvampante giugno. ### Introduzione: Avvampante giugno o Giugno fiammeggiante (Flaming June) è un dipinto del pittore inglese sir Frederic Leighton, realizzato nel 1895. Dipinto a olio su una tela quadrata di 1200 millimetri per lato, è considerato da molti il capolavoro dell'artista, che mostra la sua natura classicista. Si pensa che la donna ritratta alluda alle figure delle ninfe dormienti e delle naiadi che i greci scolpivano spesso. Avvampante giugno scomparve dalla circolazione all'inizio del Novecento e venne riscoperto negli anni 1960. Poco dopo venne messo all'asta, in un'epoca nota per la difficoltà nel vendere dei dipinti di epoca vittoriana, e non fu venduto a causa del suo prezzo minimo di 140 dollari statunitensi (1126 dollari negli anni 2000). Dopo l'asta, fu subito acquistata dal museo d'arte di Ponce, a Porto Rico. ### Descrizione. Avvampante giugno partì come un motivo per adornare un bagno di marmo per un'altra opera di Frederic Leighton, Sonno estivo. L'autore si affezionò tanto al disegno che decise di crearne un dipinto autonomo. Il quadro raffigura una donna che dorme su una panchina di marmo, mentre sullo sfondo si intravede il mare sul quale si rispecchia il sole al tramonto. La donna sonnolente indossa un abito arancione semitrasparente, che permette allo spettatore di intuire la forma del corpo. Nelle guance c'è un rossore, come se lei sapesse di essere osservata nel sonno, nonostante dorma. Il ramo di oleandro tossico in alto a destra forse simboleggia il collegamento fragile tra il sonno e la morte.Secondo lo storico dell'arte Andrew Graham-Dixon 'la sua posa è vagamente modellata su quella della statua famosa della Notte di Michelangelo, nelle tombe dei Medici a Firenze, che Leighton considerava uno dei raggiungimenti supremi dell'arte occidentale'. La posizione della donna dormiente diede a Leighton molti problemi. Egli fece molti schizzi preliminari per decidere in che modo dovesse distendersi; in particolare, fu difficile far sembrare naturale l'angolo del suo braccio destro. I suoi studi dimostrano che il dipinto passò attraverso almeno quattro schizzi evolutivi prima che Leighton raggiungesse il risultato finale. Di questi studi, quattro sono di nudo e uno del drappeggio. La figura drappeggiata sembra quella meno realistica, provando il bisogno dichiarato di Leighton di disegnare da un modello di nudo per raggiungere una fedeltà alla natura. Avvampante giugno è diventato il quadro più riconoscibile di Leighton. Samuel Courtauld, il fondatore dell'istituto Courtauid, lo definì il 'dipinto più bello che esista'. Il realismo del materiale trasparente indossato dalla donna dormiente, i colori ricchi sbalorditivi e il bordo di marmo ricreato perfettamente sono delle caratteristiche dell'opera di Leighton, così come il suo uso della luce naturale. Egli fece sì che il tramonto nello sfondo sembrasse dell'oro fuso." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Actea, la ninfa della spiaggia. ### Introduzione: Actea, la ninfa della spiaggia (Actaea, the Nymph of the Shore) è un dipinto a olio su tela del pittore inglese Frederic Leighton, realizzato ed esposto per la prima volta nel 1868. È conservato alla galleria nazionale del Canada. ### Descrizione. Nella mitologia greca Actea era una delle Nereidi, le cinquanta figlie del dio marino Nereo che vivevano nel mar Egeo. La spiaggia rappresentata nel dipinto era familiare a Leighton dalla sua visita a Rodi nel 1867.Il dipinto ritrae una piccola figura intera, nuda, appoggiata su un drappeggio bianco e che giace su una spiaggia. Il paesaggio con il mare, dove nuota un gruppo di delfini, è una visione di una delle isole dei mari greci. Secondo Edgcumbe Staley 'è un'opera bella, piena di grazia ideale e raffinatezza'. D'altro canto, alcuni critici ritennero che la donna sembrava 'una figura di legno e articolata rigidamente, che non sembra trarre alcun godimento dal paesaggio che la circonda'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Crenaia, la ninfa del torrente Dargle. ### Introduzione: Crenaia, la ninfa del torrente Dargle (Crenaia, the Nymph of the Dargle) è un dipinto a olio dell'artista inglese Frederic Leighton, realizzato ed esposto per la prima volta nel 1880. Si trova attualmente nella collezione privata di Juan Antonio Pérez Simón, in Messico. ### Descrizione. Nella mitologia greca, Cranae o Crenaia (in greco antico: Κρανάη?, letteralmente 'pietrosa') era, assieme alle sorelle Attide e Cranecme, una delle tre dee delle rocce, dei promontori e delle scogliere.Il quadro raffigura una piccola figura intera che si rivolge verso lo spettatore; il fiume Dargle scorre lungo la tenuta di Powerscourt e forma le cascate che qui sono rappresentate nello sfondo, da cui il nome. La figura in piedi è notevole per i suoi tratti irlandesi: Leighton prese come modella per quest'opera Dorothy Dene. Edgcumbe Staley la definisce la 'meno eclettica di tutte le bellezze femminili di Leighton'. Il suo incarnato è pallido; le sue braccia sono incrociate pudicamente sul petto, in un atteggiamento quasi mistico. Ella è quasi nuda, e il drappeggio che possiede ha un color crema.Per quest'opera Frederic Leighton prese come modella Dorothy Dene, che aveva incontrato pochi mesi prima e che era diventata la sua modella preferita." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Psamate (Leighton). ### Introduzione: Psamate (Psamathe) è un dipinto a olio su tela del pittore inglese Frederic Leighton, realizzato ed esposto per la prima volta nel 1880. L'opera è conservata alla Lady Lever Art Gallery di Port Sunlight. ### Descrizione. Assieme a Il bacio della sorella, La luce dell'harem, Iostefane e La ninfa del torrente Dargle, l'opera fu tra le più importanti dipinte da Leighton nel 1880. Il soggetto è una fanciulla greca, Psamate, che era una delle Nereidi. L'artista l'ha dipinta mentre siede da sola sulla spiaggia e osserva il mar Egeo, con la schiena rivolta verso lo spettatore. La donna ha i capelli rossi ed è seduta su una coperta rossastra, mentre un vestito bianco le è scivolato fino a terra, scoprendo il dorso nudo." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il bagno del cavallo rosso. ### Introduzione: Il bagno del cavallo rosso (Купание красного коня), noto anche come Cavallo rosso che nuota o Balneazione del cavallo rosso, è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1912 dal pittore russo Kuz'ma Petrov-Vodkin e conservato alla Galleria Tret'jakov di Mosca. ### Descrizione. Sulla tela domina la figura del cavallo rosso, che occupa interamente il primo piano ed è talmente grande che le sue orecchie superano il margine superiore del dipinto. A rendere ancora più evidente il cavallo è il colore rosso accesso del suo mantello, in netto contrasto con il blue delle acque che lo circondano. Il cavallo è cavalcato da un giovane fantino completamente nudo, così come gli altri due uomini sullo sfondo con i rispettivi cavalli. La tela mette in evidenza le teorie di Petrov-Vodkin sulla prospettiva curvilinea, come evidenziato dalla forma del bacino d'acque e, in generale, dalla linea semicircolare in cui si collocano i tre cavalli." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La doccia al reggimento. ### Introduzione: La doccia al reggimento (La douche au Régiment) è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1887 dal pittore francese Eugène Chaperon. ### Descrizione. L'opera rappresenta un momento della vita quotidiana in una caserma, quello della doccia dei soldati. Il dipinto è diviso idealmente in due sezioni distinte, separate dalla linea nera verticale formata dalla cappa della stufa. A destra quattro soldati nudi si lavano, venendo colpiti uno ad uno da un getto d'acqua saparato da un giovane soldato sulla sinistra. Sullo sfondo un lungo spogliatoio attraversa la stanza: si possono scorgere alcuni indumenti appesi e un soldato che sporge dal muro divisorio (a destra), mentre sulla sinistra si intravede un soldato che comincia a spogliarsi. Sulla destra una mezza dozzina di soldati osservano impassibili, forse aspettando il proprio turno. Chaperon ricrea dettagliatamente l'ambiente con accurate rappresentazioni dell'ambiente stesso e degli abiti dei protagonisti. Il critico Sean Kramer ha osservato che nonostante la nudità nell'opera né la presenza di un gruppo di uomini che osservano i loro commilitoni nudi, il quadro non nasconde una vena erotica o voyeuristica, ma è invece una rappresentazione 'quasi scientifica' delle abluzioni personali nell'esercito francese." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Cristo incoronato di spine (Ter Brugghen). ### Introduzione: Cristo incoronato di spine è il soggetto di un dipinto di Hendrick ter Brugghen. ### Descrizione e stile. La scena è ambientata sotto un porticato: alle spalle di Cristo vediamo un'imponente colonna scanalata e in sfondo a destra un bassorilievo di gusto classico. In primo piano vi è Gesù seduto su blocco di pietra, abbigliato con la veste scarlatta - fulcro coloristico - che per scherno gli fu fatta indossare dopo la flagellazione. Attorno al Signore gli aguzzini sono intenti chi ad incoronarlo di spine, azione ad un tempo denigratoria e violenta, chi a deriderlo. Ter Brugghen in effetti ha qui sintetizzato in un'unica composizione due momenti distinti (per l'appunto l'incoronazione e la derisione) che spesso in pittura si trovano isolatamente raffigurati. I due sgherri in piedi infiggono con forza la corona avvalendosi di bastoni: si vede la copiosa emorragia causata da questa azione brutale. Quello al centro, di cui si scorge il volto, ha un'espressione di compiaciuta malvagità. Il vecchio aguzzino in ginocchio in primo piano porge a Gesù una canna, ingiurioso scettro da abbinare alla corona, mentre il giovane al centro gli rivolge una smorfia volgare. Nella parte in primo piano, dedicata al tormento del Signore, si coglie l'influsso sul Ter Brugghen della pittura di Caravaggio. Maestro che l'artista olandese ebbe modo di studiare, rimanendone profondamente e duraturamente influenzato, negli anni che trascorse in Italia e segnatamente a Roma. Più cose in questa parte del quadro di Copenaghen rimandano all'esempio del Merisi: il sadismo dei manigoldi, il loro abbigliamento contemporaneo, il naturalismo con il quale essi sono resi sulla tela - i piedi nudi e callosi, le vesti sporche e lacere, i denti marci del vecchio -, ed infine il chiaroscuro (sia pure non particolarmente gagliardo). In secondo piano, ai lati, vi sono due gruppi di astanti. Tra essi i personaggi in maggior risalto sono i due, nella parte destra, che vediamo a figura intera, mentre si fronteggiano. L'uomo più a destra, in ricchissimo manto di broccato giallo e rosso ed inturbantato, ha in mano un bastone segno di comando: con ogni probabilità è Pilato. Il vecchio che gli sta davanti è verosimilmente Caifa: tra loro vi è un muto dialogo fatto di sguardi ed espressioni durante il quale il sommo sacerdote manifesta al titubante governatore romano la sua inflessibilità circa la necessità di crocifiggere il Nazareno. Pur permeato di caravaggismo il dipinto del Ter Brugghen mostra evidenti debiti nei confronti dell'arte grafica di due grandi incisori del Cinquecento nordico, quali Luca da Leida e il sommo Dürer. Varie stampe di questi maestri sono indicate quali precedenti qui attentamente studiati e ripresi dal pittore olandese. Il richiamo arcaizzante agli esempi di Dürer e di Luca da Leida potrebbe essere spiegato proprio con la presumibile appartenenza cattolica della committenza di questa ed altre opere di contenuto religioso del Ter Brugghen. In questi quadri, idealmente destinati a rimpiazzare quelli più antichi andati distrutti a causa del furore iconoclasta protestante, si rende omaggio ai vecchi dipinti drammaticamente perduti. Fornendo così ai cattolici composizioni che riecheggiano le opere un tempo venerate nelle loro chiese. Del resto, a proposito di uno dei dipinti di Ter Brugghen più indicativi della sua tendenza alla rievocazione dell'arte del passato, cioè la crocifissione del Metropolitan Museum. - riproposizione dei modi di Matthias Grünewald - si è ipotizzato che esso possa essere il rifacimento, pur attualizzato, di un'opera del secolo precedente andata distrutta. Anche questa tela peraltro è ritenuta il prodotto di una commissione cattolica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Donna nera con bambino. ### Introduzione: Donna nera con bambino è un ritratto a olio a figura intera, opera del pittore olandese Albert Eckhout. Datato 1650 circa, è attualmente esposto allo Statens Museum for Kunst di Copenaghen. ### Descrizione. Il dipinto, realizzato a olio su tela, rappresenta una donna e un bambino di etnia africana. I soggetti non sono identificabili, in quanto lo scopo dell'artista non era rappresentare un soggetto specifico, ma mostrare genericamente l'aspetto di una delle etnie del Nuovo Mondo. La donna, in piedi, indossa un pareo e un cappello in stile africano Bakongo ed è a seno scoperto e a piedi nudi. Indossa gioielli europei, così come è europea la pipa infilata nella fascia del pareo. Con la sua mano destra sorregge un cesto di tessuto etnico Bakongo contenente un assortimento di frutti tropicali. La mano sinistra poggia sulla testa del figlio, dipinto in piedi accanto a lei. Il bambino è rappresentato nudo e con la pelle più chiara della madre, a indicare il fatto che la carnagione può scurirsi con l'età. Nella mano destra impugna un pugnale dorato, di foggia europea. Il paesaggio che fa da sfondo è da identificare, probabilmente, col porto di Mauritsstad (oggi Recife). La composizione dell'opera è bilanciata da un albero sul lato sinistro, ripreso dalle stampe etniche della Guinea, opera di Pieter de Marees." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Luigi Cherubini e la musa della poesia lirica. ### Introduzione: Luigi Cherubini e la musa della poesia lirica (Luigi Cherubini et la Muse de la poésie lyrique) è un dipinto realizzato nel 1842 da Jean-Auguste-Dominique Ingres, assistito dal suo alunno Henri Lehmann. Si tratta di un ritratto allegorico del compositore Luigi Cherubini. Il quadro fa parte delle collezioni di dipinti francesi del museo del Louvre. ### Descrizione. Frutto di una lunga gestazione (furono realizzati diciotto disegni preparatori), questo quadro è considerato una variazione di un ritratto precedente del compositore che Ingres aveva realizzato nel 1833, del quale una replica, dipinta a Roma prima del 1841, si conserva nel museo d'arte di Cincinnati. La musa che qui accompagna il compositore fu dipinta probabilmente da Lehmann, e la crettatura che ha deteriorato l'aspetto di questa figura, legata a un eccesso di olio e all'uso di una vernice a base di bitume, indica una mano diversa da quella di Ingres, che non usava queste tecniche.Ingres era un amante del violino e un grande violinista. Ammirava Mozart e conobbe musicisti e compositori eccezionali del diciannovesimo secolo come Franz Liszt o Niccolò Paganini. A Roma conobbe un altro compositore importante, Luigi Cherubini, che compose per il pittore un'Ode a Ingres in risposta al ritratto che il francese aveva fatto di un amico comune dei due, lo scultore Lorenzo Bartolini. Ingres lo ritrasse poco prima della sua morte con un'espressione melanconica, in quanto Cherubini soffriva spesso di depressione. In questa variante successiva del dipinto originale integrò il ritratto in questa composizione, dove la figura con un gesto assorto, come se fosse concentrata nei suoi pensieri, riceve l'ispirazione dalla figura monumentale e classica che dietro di lui allunga la sua mano sopra la sua testa. La modella che diede il proprio volto a Euterpe, musa della lirica, era Clémence de Rayneval, la sorella di un diplomatico francese, caratterizzata da una leggera peluria sopra la bocca e dalle sopracciglia folte. Quando Cherubini vide l'opera non disse una parola, e Ingres ne rimase offeso, ma dopo la morte del compositore poté ascoltare l'ode scritta per lui e si sciolse in lacrime di pentimento." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Le tre Grazie (van Loo 1763). ### Introduzione: La tre Grazie (Les trois Grâces) è un dipinto del pittore Charles-André van Loo, realizzato nel 1763 e conservato nel museo d'Arte della Contea di Los Angeles, negli Stati Uniti.Il pittore, specializzato in ritratti, in questa occasione si orientò verso un tema mitologico, uno dei più rappresentati nell'arte. Quello delle Cariti o Grazie era stato trattato nelle celebri rappresentazioni di Rubens, Lucas Cranach il Vecchio o Raffaello Sanzio, dipinte da sole o in compagnia di altri dei (come la Primavera di Botticelli). ### Descrizione. Ancora una volta, le tre Grazie sono rappresentate praticamente nude, come è d'uopo dal IV secolo a.C., mentre si prendono per mano formando un semicerchio e sono protette da una gran tela a mo' di coperta appesa all'albero che le protegge. Due guardano in una direzione, mentre l'altra volge il suo sguardo nella direzione opposta rispetto alle altre. La Grazia al centro ha un'espressione rassegnata, e sembra che sia contesa dalle altre due e che stia aspettando colei che l'amerà.Le tre figure sono l'incarnazione del canone di bellezza accettato all'epoca, oltre ad essere una scusa eccellente per mostrare dei nudi femminili in una società poco tollerante a questo proposito." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le tre Grazie (van Loo 1765). ### Introduzione: La tre Grazie (Les trois Grâces) è un dipinto del pittore Charles-André van Loo, realizzato nel 1765 e conservato nel castello di Chenonceau, in Francia. ### Descrizione. Le Grazie sono delle figure della mitologia greco-romana ed erano le figlie di Zeus (Giove per i romani) ed Eurinome. Queste dee legate alla vegetazione e alla bellezza erano rappresentate molto spesso nella storia dell'arte occidentale, come dimostrano le opere di artisti quali Lucas Cranach il Vecchio, Antonio Allegri da Correggio e Pietro Paolo Rubens. Come nel dipinto originale, le tre Grazie sono raffigurate in un ambiente pastorale, con un cielo azzurro sullo sfondo, ma non è presente la tela appesa tra i rami dell'albero che sovrastava il trio dell'altro dipinto. Le ragazze si tengono per mano formando un semicerchio, e la Grazia centrale non è di spalle come nella maggior parte delle opere del periodo, anticipando un espediente presente nella versione scultorea realizzata nel secolo successivo dal Canova. Tutte e tre sono nude, e solo dei panni bianchi coprono le parti intime delle Grazie di destra. I loro capelli sono adornati dai gioielli e nelle mani reggono delle piante, inclusa una rosa.Tradizionalmente si credeva di riconoscere nei volti di queste fanciulle i ritratti delle signorine Mailly-Nesle, che furono delle favorite durante il regno di Luigi XV, ma è molto improbabile che sia così in quanto tutte e tre erano già morte all'epoca della realizzazione dell'opera: Pauline Félicité de Mailly-Nesle era deceduta nel 1741, Marie-Anne de Mailly-Nesle nel 1744 e Louise Julie de Mailly-Nesle nel 1751." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Le tre Grazie (Regnault). ### Introduzione: Le tre Grazie (Les trois Grâces) è un dipinto attribuito al pittore francese Jean-Baptiste Regnault, realizzato tra il 1793 e il 1794 ed esposto al museo del Louvre di Parigi. L'opera venne esposta per la prima volta nel 1800. ### Descrizione. Le tre Grazie è un quadro che rivela appieno il gusto per l'antichità di cui si appassionarono i francesi nel diciottesimo secolo. Regnault interpreta proprio in questa opera, non senza una certa maestria, una scultura antica alla quale restituisce i colori, l'incanto e il fascino degli esseri viventi. Le tre Grazie, figlie di Zeus e di Eurinome, simboleggiano la castità, la bellezza e l'amore. Tra le rappresentazioni più celebri di questo gruppo si possono evidenziare quelle di Raffaello, la Primavera di Botticelli, l'opera del Rubens, così come un gruppo scolpito nel 1812 da Antonio Canova. Gli artisti si ispirarono a un affresco di Pompei e ritrassero le Grazie nude e abbracciate come simbolo dell'armonia suprema che le unisce.Aglaia, Eufrosine e Talia si stagliano davanti a uno sfondo interamente nero, mentre calpestano un prato con i loro piedi nudi. Come nella maggior parte delle raffigurazioni di questo tema artistico, la Grazia al centro è ritratta di schiena, mentre abbraccia le sue compagne. La Grazia di sinistra è ritratta di profilo, mentre quella di destra volge il proprio sguardo nei confronti dello spettatore. I loro capelli sono cinti da diademi floreali, e una rosa rossa nel caso della Grazia di destra. Si ipotizza che una fonte di ispirazione per le Grazie possano essere anche le statue della dea Venere: la Grazia centrale ricorda molto la Venere Callipigia, una statua della dea dell'amore conservata a Napoli, mentre le altre due richiamano la Venere Medici nella galleria degli Uffizi fiorentina." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'esecuzione di Lady Jane Grey. ### Introduzione: L'esecuzione di Lady Jane Grey nella Torre di Londra nell'anno 1554, abbreviato in L'esecuzione di Lady Jane Grey e citato anche come Il supplizio di Giovanna Grey (in francese: Le Supplice de Jane Grey; in inglese: The Execution of Lady Jane Grey), è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore francese Paul Delaroche nel 1833 e conservato nella National Gallery di Londra. ### Descrizione. Delaroche dipinse il tema dell'esecuzione di Lady Jane nel 1833, quasi 300 anni dopo il già detto avvenimento, tenendo in conto delle fonti storiche contemporanee per poter rifletterlo con precisione. Delaroche era riuscito a forgiare la sua reputazione al Salone di Parigi grazie a dei dipinti realisti dal formato grande su delle vicende storiche famose, sebbene, nonostante la familiarità dell'artista con questi temi, esistono alcuni aspetti della tela che probabilmente non seguono la realtà. La tela rappresenta il momento nel quale Lady Jane, con gli occhi bendati, viene aiutata a collocare la propria testa sopra il blocco per la decapitazione da un uomo che si è identificato come il barone John Brydges o con John Feckenham, il decano della chiesa di San Paolo. Durante il suo incarceramento, Jane contò sui servizi delle sue dame di compagnia, una delle quali era stata la sua infermiera durante la sua infanzia. Due di loro sono rappresentate nell'ombra, mentre mostrano il dolore che provano per quello che è sul punto di succedere. Per quanto riguarda la figura di Lady Jane, questa è vestita con un corpetto e una sottoveste di colore bianco. Ciononostante, è molto poco probabile che fosse questo il colore del suo vestiario, dato che allora il bianco era riservato per le donne celibi. Inoltre, è anche altamente improbabile che Jane avesse i capelli sciolti, dato che sicuramente li portava legati per facilitare il compito del boia. Per quanto riguarda le dame d'onore, quella che è seduta tiene tra le mani un rosario cattolico, il che probabilmente non concorda con la realtà, dato che Lady Jane era protestante. L'esecuzione avvenne all'aperto tra i terreni situati nella torre verde, all'interno della torre di Londra, dove due delle mogli di Enrico VIII, Anna Bolena e Caterina Howard, sarebbero state giustiziate anni dopo. L'opera indica che: o Delaroche non aveva familiarità con questo aspetto, elaborando il luogo in base alle sue conoscenze storiche dell'evento, o si prese una libertà artistica.Nel quadro, l'esecuzione si svolge sopra una pedana di legno simile a quelle utilizzate nelle esecuzioni realizzate durante la rivoluzione francese. Il bordo di questa piattaforma si può osservare nel primo piano dell'immagine, coperto con un panno nero. Nella parte destra dell'opera, sullo sfondo, si trovano le scale del patibolo e la punta di due armi che indicano la presenza delle guardie, dato che l'esecuzione, pur essendo privata, vide la partecipazione di vari testimoni e in un numero molto più grande di quanto viene mostrato nell'opera. Presumibilmente, Delaroche sapeva che la torre di Londra fosse stata fondata da Guglielmo I d'Inghilterra. Nel dipinto, delle colonne normanne robuste con i capitelli, un'arcata e un grande arco creano una scenografia che indica l'antichità del luogo. Tuttavia, gli edifici della torre di Londra abbracciano i regni di vari monarchi. Di fatto, l'esecuzione avvenne fuori della cappella reale di San Pietro ad Vincula, costruita per ordine di Enrico VIII, che mostra uno stile architettonico di quasi 500 anni posteriore al suo corrispettivo nell'opera. Risulta difficile decifrare dalla decorazione e dalla luce se l'intenzione dell'artista fosse dare l'impressione che la scena sia ambientata fuori o dentro un edificio. L'architettura raffigurata nell'opera può trovarsi tanto all'interno quanto all'esterno degli edifici normanni. L'oscurità della parte superiore del quadro suggerisce un interno, mentre la luce del giorno che invade la figure centrale suggerisce l'opposto. L'oscurità intensa che avvolge gran parte dell'opera gioca un ruolo importante nel dramma che rappresenta la scena, e non contribuisce soltanto il buio della sezione in alto del quadro, ma anche il panno che copre la pedana, il vestito della donna di spalle, il mantello del barone Chandos e le maniche del boia. Solo tre capi di abbigliamento hanno dei colori caldi nella scena: il vestito marrone della donna seduta, la pelliccia arancione del colletto del mantello del barone e i pantaloni color rosso sangue del boia. In contrasto con l'oscurità dell'opera, la pelle pallida di Lady Jane, così come il suo corsetto e la sua sottoveste di raso bianco riflettono potentemente la luce. L'artista cattura l'attenzione dello spettatore collocando le pennellate di colore bianco più intense sul fazzoletto che copre gli occhi di Jane, così come nella zona della sua sottoveste tra la mano sinistra e il bordo del blocco. Delaroche fece ugualmente uso dei piccoli dettagli per aumentare la drammaticità della tela. I personaggi hanno delle espressioni diverse, come i gesti di dolore e disperazione delle dame di compagnia, la tenerezza quasi paterna con la quale il decano assiste Lady Jane e il disgusto riflesso sul volto del carnefice nel dover eseguire l'esecuzione. Degli altri dettagli che spiccano sono i grossi anelli di metallo del blocco della decapitazione, che lo fissano saldamente al suolo mediante delle corde, così come il bordo affilato e a tratti logorato dell'ascia. Ghislaine Kenyon, vicedirettrice di educazione alla National Gallery, indica che la paglia pulita, collocata normalmente vicino il luogo dell'esecuzione così da assorbire il sangue, come pure il vestito bianco, sono degli elementi utilizzati dall'artista per lasciare intendere allo spettatore cosa succederà in seguito." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Scena dell'Inquisizione in Spagna. ### Introduzione: Scena dell'inquisizione in Spagna (Scène de l'inquisition en Espagne), anche noto come L'autodafé, è un dipinto a olio su tela del pittore francese Gabriel Ferrier, realizzato nel 1879. L'opera fa parte delle collezioni dell'accademia di belle arti di Parigi ed è in deposito presso il museo d'Orsay. ### Descrizione. La scena ritrae un autodafé (che significa 'atto di fede' in portoghese), ossia una cerimonia pubblica nella quale l'Inquisizione, in particolare quella spagnola, puniva o condannava a morte la gente ritenuta eretica, spesso tramite il rogo. Tre uomini, due carnefici e un domenicano, circondano una giovane donna a torso nudo e la legano a una pira situata su un basamento di pietra, rialzato rispetto al livello del suolo. Un boia ha in mano una fiaccola con la quale sta per bruciare la pira. La donna spaventata, il cui corpo candido contrasta con le vesti marroni dei carnefici, incontra con il proprio sguardo il religioso con il volto coperto da un cappuccio (anche se quest'ultimo elemento riguardo la figura dei boia è un'invenzione ottocentesca). Il cielo azzurro con qualche nuvola fa da sfondo all'autodafé che sta per avere luogo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Psiche abbandonata (David). ### Introduzione: Psiche abbandonata (Psyché abandonnée) è un dipinto del 1795 circa del pittore francese Jacques-Louis David, attualmente conservato in una collezione privata. Ritrae Psiche come un nudo femminile accovacciato davanti a un cielo blu, con una collina sullo sfondo. Ella guarda lo spettatore con un'espressione di perdita, di dolore e di tradimento. Si pensa che sia stato dipinto durante l'imprigionamento di David durante la rivoluzione francese, e si daterebbe tra il 1794 e il 1795. Di formato verticale, si allontana dalle convenzioni accademiche per rappresentare il nudo femminile. Per molto tempo l'opera era nota solo tramite le annotazioni di David nelle liste dei propri dipinti, dove era descritto come uno 'studio dipinto di Psiche' e come un pendant della Vestale. Per molto tempo ritenuta perduta, fu riscoperta nel 1911 ed esposta alla mostra del Louvre L’Antiquité rêvée nel 2010. ### Descrizione. Il mito di Psiche era stato reso popolare in Francia nel Seicento tramite la versione della storia di La Fontaine. Nel mito, Psiche non poteva guardare direttamente il suo amante Amore, pertanto poteva incontrarlo solo al buio. Avendolo intravisto con l'ausilio di una lampada, Amore l'abbandona, portandosi con sé il suo palazzo, i suoi beni e i suoi servitori. La scultura di marmo Psiche abbandonata di Pajou è ritenuta un antecedente importante per il dipinto davidiano. Si pensa che David si sia ispirato a Pajou nell'esprimere le proprie sofferenze attraverso la figura di Psiche. Nel dipinto, ella è stata appena abbandonata dal suo amante Amore e siede sconvolta, nuda e impotente. ### Stile. Degli studiosi hanno paragonato l'espressione sconvolta di Psiche con gli stessi sentimenti di abbandono di David. Si pensa che David avesse sperimentato un disagio mentale notevole come conseguenza del suo arresto e della sua reputazione pubblica in declino. David espresse questi sentimenti di abbandono in una lettera al suo ex-compagno di cella M. de Mainbourg. Gli studiosi hanno inoltre osservato una mancanza di sessualità nella raffigurazione di Psiche. La sua espressione e la sua posa trasmettono più un senso di disperazione che un senso di perdita, con il corpo accovacciato, le braccia che coprono il petto e nessun segno di sensualità eccetto per la mancanza dei vestiti. La storica dell'arte Ewa Lajer-Burcharth ha ipotizzato che l'indeterminatezza sessuale di Psiche si ricolleghi alla crisi d'identità dello stesso David durante la sua prigionia, quando il suo senso di stoicismo mascolino iniziò ad erodersi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il Paesaggio con la Creazione degli animali. ### Introduzione: Il Paesaggio con la Creazione degli animali è un dipinto realizzato con la tecnica dell'olio su tavola. Le dimensioni sono di 71,9 x 143,5 cm, l'opera è stata realizzata da Jan Brueghel il Vecchio o da un allievo della sua bottega, nel 1610. Attualmente l’opera si trova nella Galleria Doria Pamphjli a Roma. ### Descrizione e stile. L’opera raffigura Dio che crea gli animali e la vita sulla terra; è ben dettagliata, c’è grande abbondanza di animali e non mancano effetti di luci e di ombre. Tuttavia, alcuni vi hanno riconosciuto mani diverse e si ipotizza che il paesaggio e gli animali siano opera di due autori distinti, Brill e Brueghel il vecchio. Il colore si conserva bene, eccettuate le striature corrispondenti alle cerniere dell’antico strumento musicale." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Susanna e i vecchioni (Annibale Carracci). ### Introduzione: Susanna e i vecchioni è un dipinto, datato 1604, del bolognese Annibale Carracci, realizzato come olio su tela, (56,8 x 86,1 cm). Attualmente è conservato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma. ### Descrizione e stile. Al centro della storia e anche della scena c’è Susanna, una donna casta, cinta da una tunica candida, quasi quanto la sua pelle e dai tratti opulenti che si accinge a lavarsi. Su di lei, da destra, in atto di spiarla, si avventano, prendendole la veste e intimandole il silenzio, due anziani, che sono 'i vecchioni' del titolo appunto. Tutta l’opera, sia dal punto di vista cromatico che dal punto di vista del significante, si basa sulla dicotomia tra bene e male, tra chiaro e scuro: i vecchioni sono figure negative, contraltare della virtuosa Susanna. Tanto lei è pura, impaurita e desiderosa di libertà, tanto i vecchioni sono impuri, lussuriosi e i loro sguardi carichi di libidine. L'opera appartiene pienamente al Barocco, uno stile fortemente influenzato dal classicismo di cui però esagera gli attributi. L'enfasi sul naturalismo e il ritorno alle soluzioni classiche sul piano dell’impostazione strutturale sono finalizzati, coerentemente con lo spirito del Barocco, al coinvolgimento e alla partecipazione emotiva dello spettatore. Notevole l’uso dei colori che sembrano accendersi e quasi fuoriuscire dalla tela." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Madonna che adora il Bambino. ### Introduzione: Madonna che adora il Bambino è un dipinto olio su tela (92,5 x 110,5 cm) realizzato da Guido Reni. È datato tra il 1625 e il 1627 ed è conservato presso la Galleria Doria Pamphilj, a Roma. ### Descrizione e stile. L’intera scena si svolge al centro del dipinto. La Madonna, con le mani giunte, è rappresentata di tre quarti. Il suo sguardo, benevolo, amorevole e pacato, è rivolto al bambino. Indossa una veste blu con una tunica rossa al di sotto mentre il capo è coperto da un velo. Le mani sono giunte, in posizione di preghiera. In primo piano c’è il bambino; egli è rappresentato nudo mentre dorme, tranquillamente sdraiato su dei drappi. Il suo sguardo, dolce e sereno, non ricambia quello della madre: infatti è sì indirizzato verso l’alto, verso la sua destra, ma gli occhi sono socchiusi. Insomma; l’autore crea un gioco di sguardi in cui Maria si protende verso il bambinello che a sua volta alza lo sguardo al cielo. Il viso è incorniciato da morbidi ricci biondi; il suo braccio destro è piegato, invece quello sinistro è disteso lungo il corpo. Le gambe sono accostate ma non distese. Difatti, una è sopra l’altra, ed entrambe sono leggermente piegate. Sullo sfondo sono rappresentate delle tende, le stesse sulle quali è disteso il bambino. Nonostante la forma ovale della cornice, nel quadro si notano linee compositive triangolari: uno è quello formato dalle mani giunte di Maria, un altro è quello i cui vertici sono la testa della Madonna, i piedini e il braccio sinistro del bambinello." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Gli ultimi istanti di Michel Lepeletier. ### Introduzione: Gli ultimi istanti di Michel Lepeletier (Les Derniers Moments de Michel Lepeletier) era un dipinto di Jacques-Louis David, realizzato nel 1793 e ritraente il deputato Louis-Michel le Peletier de Saint-Fargeau sul suo letto di morte. Si tratta di un omaggio del pittore al convenzionale assassinato per aver votato la morte del re Luigi XVI. Il quadro costituiva con La morte di Marat un dittico che fu installato nella sala delle sedute della convenzione nazionale. Rimosso e ridato all''artista (che lo conserverà fino alla morte a Bruxelles) nel 1795, il dipinto fu venduto dalla sua famiglia alla figlia del convenzionale, Louise Suzanne de Mortefontaine. Dopo questa vendita il dipinto scomparve, e l'ipotesi più probabile è che sia stato distrutto dalla figlia, che voleva far scomparire il passato rivoluzionario di suo padre, distruggendo il quadro e le incisioni che ne erano state tratte. È noto solo grazie a un disegno di Anatole Desvosge e una stampa di un'incisione di Tardieu che è scappata parzialmente alla distruzione. Questo quadro costituisce con il Marat assassinato e La morte del giovane Barra una serie consacrata dal pittore ai martiri della rivoluzione.Una copia si trova al museo Carnavalet di Parigi, mentre una ricostruzione moderna si trova nel castello dei discendenti dell'effigiato. ### Descrizione. David dispose il corpo disteso all'antica come nell'Ettore, circondato da candelabri e incensieri. La sua ferità è molto esposta. Le Peletier giace seminudo sul suo divano, con un ammasso di cuscini, e una spada (quella di Pâris) è sospesa al di sopra di lui e il cui sangue gocciola sul cadavere. L'arma reca un giglio per mostrare chiaramente da chi sia stato sferrato il colpo (il giglio era il simbolo del regno di Francia). Una fonte di ispirazione fu l'iconografia cinquecentesca della Pietà, un espediente che ritornerà nel Marat assassinato.È chiaramente un atto di propaganda in cui è esaltato l'eroismo repubblicano. L'opera venne accolta entusiasticamente, la sua diffusione venne autorizzata tramite delle incisioni e degli arazzi e David ricevette la somma di 11.000 livre che donò alle vedove e agli orfani della patria. Il dipinto colpiva per la 'forza della simbologia' e in basso recava la dedica: 'David a Lepeletier'.Nella sua opera Histoire de la ville et du comté de Saint-Fargeau (1856), Aristide Déy descrisse il quadro scomparso e diede una testimonianza di un artista datata 1825." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il massaggio. ### Introduzione: Il massaggio all'hammam o Il massaggio (Le Massage, scène de Hammam) è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista francese Édouard Debat-Ponsan nel 1883 ed esposto al musée des Augustins di Tolosa. ### Descrizione. Il direttore del musée des Augustins, Axel Hémery, ci vide 'uno dei dipinti più belli di Debat-Ponsan (...) un'icona internazionale dell'orientalismo'. I personaggi si trovano in una stanza decorata con la ceramica blu-turchese di İznik. Il quadro ritrae una donna nuda, allungata su un tavolo di marmo grigio, che non è altro che una rappresentazione della moglie del pittore. La bagnante si abbandona alle mani di una massaggiatrice nera semisvestita, con un turbante in testa, che le tende il braccio sinistro. La carne perlacea della donna bianca, in situazione di riposo e benessere, contrasta con il corpo muscoloso della donna nera, trattato in maniera più realistica e che, secondo Axel Hémery, testimonia una certa malinconia nello sguardo. A sinistra c'è un lavandino il cui aspetto richiama una nicchia antica." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ratto delle Sabine (Pietro da Cortona). ### Introduzione: Il Ratto delle Sabine è un dipinto di Pietro da Cortona che rappresenta l'episodio mitico omonimo. Venne realizzato tra il 1629 e il 1630 circa ed è conservato alla pinacoteca dei musei Capitolini, a Roma.Inizialmente questa tela era destinata alla famiglia dei suoi primi mecenati, i ricchi banchieri fiorentini Sacchetti. Il cardinale Sacchetti aveva commissionato quest'opera perché desiderava evidenziare l'antichità della propria famiglia, installatasi da poco a Roma. Questo quadro è considerato come il primo 'manifesto' della pittura barocca. ### Descrizione. Questo episodio è raccontato da Plutarco e Tito Livio e si riferisce alle origini mitiche di Roma. Pietro Berrettini da Cortona pone la scena davanti a un'architettura antica, con l'obelisco e un tempio sulla destra (che si riconosce dal frontone triangolare) che è quello di Nettuno. Nella mitologia romana Nettuno era il dio dei mari, degli oceani, delle fonti e dei fiumi: Berrettini lo rappresenta in alto a sinistra della sua composizione, come una statua riconoscibile grazie al suo attributo, il tridente. Si nota ai suoi piedi la presenza di un vaso che potrebbe essere il simbolo di quello che rappresenta (l'acqua), poiché la scena non si svolge presso il mare. Il Cortona decise senza dubbio di rappresentare questa scena in questa ambientazione per riferirsi ai 'giochi di Nettuno' organizzati da Romolo per attirare i Sabini e rapirne le mogli e le figlie. Nientedimeno, tutta questa architettura antica è nascosta da una massa di vegetali delle stesse tonalità di colore. Quest'ultima lascia intravedere un cielo molto tempestoso e turbolento che riprende la scena che si svolge in primo piano." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Principessa Luigi del Liechtenstein, nata Elisabetta Arciduchessa d'Austria. ### Introduzione: Principessa Luigi del Liechtenstein, nata Elisabetta Arciduchessa d'Austria è un dipinto del pittore ungherese Philip de László, realizzato nel 1903 e ubicato nel castello di Vaduz come parte delle collezioni dei principi del Liechtenstein. ### Descrizione. In questo dipinto Elisabetta Amalia d'Asburgo-Lorena è ritratta in posizione eretta, con il volto visto di tre quarti e indirizzato alla sinistra dello spettatore. L'abito da lei indossato è di colori chiari e attorno alla vita è presente una fusciacca, mentre le spalle sono avvolte da una stola di organza legata nella parte anteriore. Il braccio sinistro poggia sullo schienale di una poltroncina a destra, sul cui sedile è presente un cappello di paglia decorato con piume. In basso a sinistra è leggibile un'iscrizione: 'László F / Wien 1903 XII'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Enea col cadavere di Lauso. ### Introduzione: Enea col cadavere di Lauso è un'incisione ad acquaforte di Bartolomeo Pinelli. ### Descrizione. L'opera fa parte di una serie di incisioni in cui sono rappresentati episodi tratti dall' Eneide. Qui è mostrata la morte di Lauso, il giovane principe etrusco che nel decimo libro del poema, in piena guerra fra troiani e italici, eroicamente si frappone tra suo padre Mezenzio ed Enea. Invano ammonito dal capo troiano, Lauso reagisce con un atteggiamento baldanzoso tale da provocare l'ira del nemico, che lo uccide con un colpo di spada; ma subito dopo Enea, improvvisamente commosso, rivolgerà parole di elogio per la vittima. I personaggi che appaiono sono in tutto cinque: Enea, il suo scudiero Acate, Lauso (di cui è possibile vedere la ferita mortale al petto) e due compagni del principe, uno dei quali porta uno scudo su cui è effigiata la testa di Medusa. Al centro della scena c'è Enea - in piedi - che sorregge Lauso con l'aiuto di Acate, chinato sul corpo del giovane eroe." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Re Candaule. ### Introduzione: Re Candaule (in francese: Le Roi Candaule; in spagnolo: El rey Candaules) è un dipinto a olio su tela dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1859 e conservato nel museo d'arte di Ponce, a Porto Rico.Una seconda versione dell'opera si trova nel museo Puškin, mentre uno schizzo preparatorio si trova al museo Dahesh. Esiste inoltre uno studio a figura intera per la regina della Lidia. ### Descrizione. Il quadro, esposto al Salone del 1859, si ispira alla storia di Gige e Candaule, raccontata dallo storico greco Erodoto di Alicarnasso nel primo libro delle sue Storie e ripresa da Théophile Gautier per una novella del 1844. Candaule era il re della Lidia e aveva come moglie una regina bellissima (che non ha un nome nel racconto originale erodoteo, ma che venne chiamata Nissia da alcuni autori successivi). Il re si vantava con la sua guardia Gige della bellezza della moglie, ma visto che quest'ultimo non sembrava credergli, decise che egli l'avrebbe vista nuda per provarlo. Gige non voleva disonorare la sua sovrana, ma dovette accettare perché temeva una punizione in caso avesse rifiutato. La composizione è ambientata in una stanza ellenizzante e piena di dettagli archeologici, tipici dello stile neogreco adoperato da Gérôme. Il soffitto è decorato a cassettoni con dei motivi floreali. Attaccato al soffitto e al muro, un enorme letto a baldacchino occupa gran parte della scena: esso si trova su un piedistallo bianco dal quale partono anche le due colonne ioniche che fanno da estremità e reggono il baldacchino, decorato con dei cerchi aurei e una composizione floreale. In effetti, la novella di Gautier si soffermava molto sulla descrizione della camera da letto.Quasi al centro della scena, la vera protagonista è la regina. La donna si trova in piedi davanti al letto matrimoniale, dove si trova già il marito Candaule, fiero del suo stratagemma, e si spoglia lentamente per entrarvi. 'Nissia' poggia i piedi su una pelliccia di leone e ha appena appoggiato una veste rossa su una sedia, mentre si accinge a togliersi anche l'altra, rivelandosi in tutta la sua casta nudità. Tuttavia, mentre la donna solleva la veste bianca, nota che qualcuno la sta spiando dalla soglia della porta, ovvero Gige.Qui le interpretazioni si dividono, perché la scena potrebbe rappresentare Gige che spia la regina o la fine della vicenda. Infatti, la regina si accorse di Gige e non disse nulla, ma il giorno dopo lo convocò e lo mise davanti a una scelta: morire o uccidere Candaule. Alla fine la guardia scelse di uccidere il re della Lidia: pertanto, questa scena potrebbe raffigurare la sovrana che dà a Gige il segnale per attaccare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Diogene (Gérôme). ### Introduzione: Diogene (Diogène) è un dipinto a olio su tela dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1860 e conservato nel Walters Art Museum di Baltimora. Questo quadro si ispira al filosofo greco Diogene di Sinope. Si tratta di un dipinto storico e in stile accademico. ### Descrizione. Il quadro raffigura il filosofo Diogene (404-323 a.C.) seduto su una cuccetta di paglia, in quella che lui chiamava la sua dimora, ossia una giara enorme adagiata su un fianco, all'angolo di un edificio del Metroon, ad Atene. Diogene indossa un semplice tribon legato intorno alla vita ed è scalzo. Questi illumina una lampada alla luce del giorno. Il suo bastone da pellegrino e la sua bisaccia sono poggiati a lato della sua giara. Di fronte a lui si trovano quattro cani che lo osservano (è un riferimento al suo soprannome di 'Cinico', che deriva dal termine greco κύων, kýōn, che significa 'cane'), mentre a destra c'è la città semivuota sullo sfondo. La giara è incastrata tra il marciapiede e un grosso masso ed è addossata al muro di un edificio. La firma dell'artista si trova sul muro, in alto a destra: J. L. GEROME - MDCCCLX. Il dipinto presenta una gamma cromatica dominante di tinte brune e terrose, che riflettono le dure condizioni di vita scelte dal filosofo.È facile riconoscere il filosofo: egli scelse di vivere nell'indigenza, rifiutò le convenzioni sociali e i codici della società. Sopravviveva solo attraverso la carità. Secondo Seneca, era divertito dalle reazioni di disprezzo e di repulsione che suscitava. Il filosofo aveva l'abitudine di errare nelle strade alla luce della sua lampada che avvicinava al volto dei passanti, cercando invano un 'uomo virtuoso'. Egli preferiva la compagnia dei cani dei quali aveva scelto uno stile di vita semplice. I cani fungevano da emblema per la sua filosofia del cinismo.La visione di Gérôme può essere vista come un omaggio a quello spirito fuori dal tempo della sua epoca, proprio come l'avanguardia del pittore, ma anche come una domanda sul futuro della civiltà per la sua tristezza apparente e la solitudine intellettuale del soggetto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere russa. ### Introduzione: Venere russa (in russo Русская Венера?, Russkaja Venera) è un dipinto a olio su tela realizzato dall'artista russo Boris Michajlovič Kustodiev nel 1925-1926. L'opera è attualmente conservata nel museo d'arte di Nižnij Novgorod. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato in una banja rurale, un tipo di sauna diffuso in Russia. Le pareti sono composte da assi in legno e una porta conduce a un'altra stanza, dalla cui finestra si intravedono delle case innevate. Sotto questa finestra si trovano dei vestiti e delle scarpe, che appartengono alla ragazza in primo piano che è appena entrata nella sauna. Questa giovane completamente nuda è ritratta mentre china la testa, dalla quale scende una cascata di capelli dorati e lunghissimi, e sorride mentre guarda lo spettatore. Con la mano impugna un ramoscello tipico usato nelle banja (in russo банный веник?, bannyj venik). Accanto a lei si trovano dei gradini noti come parilka, sui quali si trovano del sapone e un catino pieno di acqua che ribolle, data la temperatura elevata della sauna. La schiuma del sapone e le bolle rimandano alla schiuma del mare dalla quale, secondo il mito, nacque la dea Venere. Kustodiev vedeva nelle donne formose l'ideale della bellezza, infatti anni prima aveva notato un'attrice teatrale in carne e voleva immortalarla in un quadro intitolato Bellezza, che venne realizzato nel 1915. Se si è certi dell'identità della modella di Bellezza, non si sa esattamente chi abbia posato per la Venere russa: si pensa che possa essere stata Irina Borisovna Kustodieva, la figlia del pittore, o Elena Grigor'evna Nikolaeva, un'ex-modella d'arte dell'accademia di belle arti della Russia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il bagno (Serebrjakova). ### Introduzione: Il bagno o Banja (in russo Баня?) è un dipinto della pittrice Zinaida Evgen'evna Serebrjakova, realizzato nel 1913. Appartiene alla collezione del museo russo di San Pietroburgo. Le dimensioni del dipinto sono di 135 × 174 centimetri, infatti questa è la prima tela di grandi dimensioni dell'artista.Zinaida Serebjakova realizzò il quadro negli anni 1912-1913, soprattutto a San Pietroburgo, nel suo studio situato nell'isola Vasil'evskij. Dopo averlo terminato nell'ottobre del 1913 lo presentò alla mostra Mir iskusstva, che si svolgeva a Mosca e San Pietroburgo tra il novembre e il dicembre del 1913.Il critico d'arte Sergej Ėrnst considera che con il suo dipinto Il bagno 'realizza interamente il sogno d'armonia di Serebrjakova nella pittura'. Egli osserva che in questa realizzazione 'le è stato dato di sentire e trasmettere un'espressione perfetta della femminilità, grazie al suo disegno, così dolce e semplice'. Secondo la critica d'arte Valentina Knjazeva, questo quadro 'è la creazione di un'immagine sublime, monumentale, e che è là che si trova finalmente l'originalità della sua interpretazione di un tema della vita di campagna'. ### Descrizione. Nella prima variante, Zinaida Serebrjakova utilizzò un formato verticale, mentre per la seconda scelse quello orizzontale. Undici giovani nude sono raffigurate mentre si lavano dentro una banja, una tipica sauna russa. Quando le si compara con quelle della prima versione, si constata che l'artista abbia addolcito le caratteristiche troppo appariscenti delle modelle, abbia allungato le proporzioni e reso più dettagliati i volti. Nel trattamento dei corpi nudi c'è una certa idealizzazione dovuta al sogno dell'artista sul soggetto della bellezza delle donne, 'l'immagine della contadina russa è esaltata e con quella sintetizza lo studio dal vero e i tratti ideali ricercati'. Serebrjakova presta un'attenzione particolare alla 'posizione rispettiva e alla coerenza ritmica dei corpi femminili le cui fattezze sono studiate alla perfezione'. Le figure di diverse modelle appaiono ciascuna in delle posizioni diverse e utilizzano tutto lo spazio della tela. Le fanciulle si occupano delle attività tipiche della banja: lavarsi, portare dell'acqua, versare l'acqua dai secchi, asciugarsi i capelli, sedersi sulle panche. Alcune non fanno niente e sembrano immerse nella loro contemplazione. Ma malgrado il carattere quotidiano della loro occupazione sembra che loro 'stiano compiendo tutte un rituale solenne'. Le dimensioni delle figure diminuiscono verso lo sfondo rispetto al primo piano e ciò crea quest'impressione di profondità spaziale.Le figure centrali sono disposte secondo uno schema di forma triangolare che permette di evitare che una nasconda l'altra (più o meno). Al contrario dei canoni accademici, i contorni della scena sono tagliati per dare l'impressione di una vista frammentaria e colta rapidamente dallo spettatore. Questa tecnica è tipica della pittura degli inizi del ventesimo secolo. Le donne rappresentate in primo piano hanno delle proporzioni belle e generose, sono ben illuminate e il più vicino possibile allo spettatore. Le altre donne nello sfondo sono rappresentate mentre si lavano, mentre i personaggi centrali non sono coinvolti nell'azione. Lo testimoniano i loro volti, con il sorriso misterioso sulle labbra e il loro sguardo talvolta distante ed espressivo.Aleksej Savinov ritiene che in verità l'obiettivo principale della pittrice non fosse trascrivere la realtà con precisione. 'Non c'è vapore nell'aria, l'utilizzo dei bagni del villaggio di questa dimensione non si giustifica, il corpo delle donne ignude resta asciutto malgrado la presenza dell'acqua in una banja'. Savinov ritiene che l'artista prese questo soggetto come un pretesto per mostrare delle donne in pose e comportamenti diversi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La bella Nani. ### Introduzione: La bella Nani, noto anche come ritratto di nobildonna veneziana, è un dipinto raffigurante una ricca ragazza veneziana appartenente al ceto nobiliare, realizzato da Paolo Veronese intorno al 1560 circa e attualmente conservato al Museo del Louvre. ### Descrizione. La ragazza, dipinta a mezzo busto, indossa abiti che rappresentano la moda della Venezia dell'epoca, in particolare l'ampia scollatura ed i ricchi ornamenti. L'atteggiamento riservato e l'anello alla mano sinistra stanno ad indicare che si tratta di una donna sposata, la cui identità resta tuttavia ignota. Il nome di Nani è quello della famiglia che un tempo era presumibilmente proprietaria del quadro, e una leggenda vuole che il soggetto facesse parte proprio di quella famiglia. L'opera è considerata come uno dei ritratti femminili più belli del XVI secolo. Veronese ha realizzato pochi ritratti di soggetti femminili: se ne conoscono, infatti, soltanto sei." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,### Titolo: Paesaggio di Marghera. ### Introduzione: Paesaggio di Marghera è un dipinto di Sergio Franzoi eseguito nel 1953. Appartiene oggi alla collezione della Fondazione dei Musei Civici di Venezia sita nel palazzo di Ca' Pesaro nella Galleria Internazionale D'arte Moderna. ### Descrizione. L'opera è collocabile nel primo periodo di produzione pittorica di Franzoi. In particolare il dipinto rappresenta plasticamente con spessi contorni neri e colori vividi una veduta paesaggistica del polo industriale di Marghera vicino a Venezia. +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,### Titolo: Amanti (Franzoi). ### Introduzione: Amanti è un dipinto di Sergio Franzoi eseguito nel 1960. Appartiene oggi alla collezione della Fondazione musei civici di Venezia sita nel palazzo di Ca' Pesaro nella Galleria Internazionale D'arte Moderna. ### Descrizione. L'opera rappresenta uno dei primi tentativi di superamento dell'arte puramente figurativa in favore di una pittura dal respiro più ampio con spessi contorni neri e figure che occupano sempre più l'intera superficie della tela ottenendo una scena di profonda liricità tra le due figure. +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il clown (Franzoi). ### Introduzione: Il clown è un dipinto di Sergio Franzoi eseguito nel 1961. Appartiene oggi alla collezione della Fondazione dei Musei Civici di Venezia sita nel palazzo di Ca' Pesaro nella Galleria Internazionale D'arte Moderna. ### Descrizione. L'opera rappresenta una figura centrale in primo piano scontornata con spesse pennellate nere e completata con schizzi colorati sui toni del rosso, giallo, blu e azzurro. Il dipinto realista risulta evidentemente influenzato dall'espressionismo nordico con figure dai toni scarni." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Dopo la catastrofe (Franzoi). ### Introduzione: Dopo la catastrofe è un dipinto di Sergio Franzoi eseguito nel 1962. Appartiene oggi alla collezione della Fondazione dei musei civici di Venezia sita nel palazzo di Ca' Pesaro nella Galleria internazionale d'arte moderna. ### Descrizione. L'Opera presenta una netta semplificazione delle forme pur rimanendo evidentemente un dipinto di arte figurativa. In particolare l'opera presenta quattro figure scontornate con spesse pennellate nere visibili in primo piano, di cui tre distese ed una in piedi, che riempiono quasi completamente la tela. Il quadro, come nel caso dell'opera precedente di Franzoi Il clown presenta delle pennellate sui toni del blu e del rosso sull'intera superficie." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La serva dell'harem. ### Introduzione: La serva dell'harem (La Servante du harem) è un dipinto realizzato da Paul-Désiré Trouillebert nel 1874. Questo ritratto a olio su tela si trova al museo di belle arti di Nizza, anche noto come museo Jules Chéret.La Serva dell'harem divenne rapidamente uno dei dipinti più emblematici dell'orientalismo, movimento al quale appartiene l'opera. ### Descrizione. Il titolo del dipinto, La serva dell'harem, indica che la donna ritratta è probabilmente un'odalisca, anche se è molto probabile che la modella fosse una giovane parigina travestita e non una vera donna orientale. All'epoca il termine veniva utilizzato per designare delle donne classificate come 'schiave vergini' in Medio Oriente, che potevano raggiungere lo status di concubine o di donne nei serragli ottomani, la maggior parte delle quali erano delle 'serve dell'harem'. Quest'odalisca è rappresentata come una donna fatale orientale di una purezza ieratica. Lo sguardo dell'osservatore viene guidato dapprima verso l'abisso oscuro dei grandi occhi neri di quest'odalisca. Nel dipinto si osserva anche una deformazione corporale: il busto è molto stretto, laddove il copricapo si incurva e ispessisce il volto.Allo stesso modo, il narghilè, posto in primo piano nel dipinto, è raffigurato con ostentazione, rafforzando così un contrasto tra la luce e l'oscurità. Dietro la ragazza si trova una pianta verde a sinistra, portando a un'illuminazione ulteriore nel dipinto. Quanto al mistero, alimentato da un lato dalla bellezza singolare di questa fanciulla orientale, viene rafforzato e si chiude dietro le tende scure dell'entrata sulla destra a forma di buco della serratura. La serratura rappresenta simbolicamente un luogo nel quale allo spettatore è impedito accedervi, e questo alimenta il mistero e lascia spazio all'immaginazione dello spettatore. È possibile che l'entrata porti all'harem. Questa composizione rappresenta il mistero, la seduzione, il lusso ma anche la fantasia. Qui Paul-Désiré Trouillebert dipinse tutti gli archetipi dell'Oriente: la ricchezza dei costumi e l'originalità del copricapo, l'esotismo degli oggetti, la raffinatezza dei gioielli, o anche la beltà della donna venuta da Oriente, per la quale i pittori del movimento orientalista si affascinavano realmente. Nella Serva dell'harem, l'harem simboleggia dei costumi e delle pratiche che erano agli antipodi di quelli allora noti nell'Occidente. Per esempio, era tollerata la schiavitù e veniva incoraggiata la poligamia. Così queste tolleranze in Oriente alimentarono la creatività, che fosse sotto forma di fascino o di repulsione, dei pittori europei. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Busto di giovane. ### Introduzione: Il Busto di giovane di Giovanni Gerolamo Savoldo, è un dipinto olio su tela realizzato tra il 1525 e il 1530, e conservato nella pinacoteca della Galleria Borghese romana nella Sala dell'Aurora. ### Descrizione e stile. Il dipinto raffigura un giovane uomo a tre quarti da molto vicino che ricorda dall'intesità dello sguardo i dipinti del Giorgione. La considerazione che raffiguri san Giovanni come lavoro preparatorio per la pala della deposizione, non ha conferma se non nel libro aperto che si vede sullo sfondo che potrebbe indicare proprio l'evangelista. Ma questa rimane l'unica considerazione, non sufficiente per intitolare il dipinto. L'opera è rappresentativo dello studio dell'artista alla ricerca di espressività volendo proporre un personaggio poeticamente molto espressivo. Ma particolare cura Salvoldo ha messo nella raffigurazione della camicia con le numerose pieghe, nonché la cura nella mano posta in primo piano che pare voler colunicare il messaggio dell'opera. Savoldo ha raffigurato un uomo che desidera spiegare, e comprendere qualche cosa di importante.Alcune considerazioni metterebbero in evidenza la probabile mancanza di una parte destra della tela. Sembra infatti apparire un'asta che non avrebbe motivo di esistere se non vi fosse un proseguo del dipinto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giuditta con la sua ancella (Artemisia Gentileschi Cannes). ### Introduzione: Giuditta con la sua ancella è un dipinto realizzato da Artemisia Gentileschi tra il 1645 ed il 1650 e attualmente conservato al Museo de la Castre di Cannes. ### Descrizione. La vicenda è tratta dal libro deuterocanonico di Giuditta, nel quale Giuditta seduce il generale Oloferne per poi assassinarlo. Il momento esatto raffigurato è quello in cui, in seguito all'omicidio, l'ancella ripone la testa del generale in un sacco, mentre Giuditta si guarda intorno. Si tratta della seconda di tre opere realizzate con lo stesso soggetto ed impostazione notevolmente somigliante. Il primo, datato tra il 1623 ed il 1625, è conservato al Detroit Institute of Arts, mentre il terzo, realizzato tra il 1645 ed il 1650, è ora esposto al Museo nazionale di Capodimonte di Napoli." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Mario prigioniero a Minturno. ### Introduzione: Mario prigioniero a Minturno (Marius prisonnier à Minturnes), o più brevemente Mario a Minturno (Marius à Minturnes), è un dipinto di storia realizzato nel 1786 da Jean-Germain Drouais. Raffigura il tentativo di esecuzione del console Gaio Mario, prigioniero a Minturno. Con il suo tema austero dipinto nella maniera neoclassica della scuola di David, il quadro omaggia Il giuramento degli Orazi del suo maestro Jacques-Louis David. Il quadro fa parte delle collezioni pittoriche del museo del Louvre. ### Descrizione. Con il suo tema di rincontro austero tra la vecchiaia e la giovinezza, il quadro omaggia Il giuramento degli Orazi. Drouais aveva assistito il suo maestro nella realizzazione del quadro. In molti disegni preparatori, Jean-Germain Drouais raffigurò Mario come un vecchio barbuto, ma uno schizzo a olio successivo mostra un volto radicalmente diverso, con un altro aspetto. La composizione è neoclassica: come il suo soggetto, gli aspetti formali del quadro lo avvicinano al Giuramento degli Orazi davidiano e ne fa un'opera tipica del neoclassicismo. Jean-Germain Drouais seguì il pregiudizio per la concisione del suo maestro con dei personaggi a grandezza naturale disposti sullo stesso piano in uno spazio cubico. Riprese inoltre la costruzione dei corpi seguendo delle linee rette, per lo più oblique. Il braccio teso di Gaio Mario, pieno di significati, risalta tanto di più perché è orizzontale. Le forme sono parallele al piano del quadro: il palmo nella mano di Mario lo è pure, in un modo un po' forzato. Jean-Germain Drouais è andato anche oltre David in termini di severità e di rigore. I contrasti luminosi sono violenti. I colori hanno un effetto metallico." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Sant'Apollonia (Artemisia Gentileschi). ### Introduzione: Sant'Apollonia è un dipinto attribuito ad Artemisia Gentileschi e datato tra il 1642 ed il 1644. Attualmente è conservato al Museo Soumaya di Città del Messico. ### Descrizione. L'opera raffigura Apollonia, martire che morì, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto, durante una rivolta contro i cristiani del 249. Il ritratto mostra la figura della santa dalla vita in su, immersa in uno sfondo scuro. Apollonia ha lo sguardo e la sua mano sinistra rivolti verso l'alto, come se tendessero al cielo; la mano destra, invece, impugna delle tenaglie con un dente, attributo iconografico che rende possibile l'identificazione della donna con Apollonia di Alessandria.La santa indossa un abito color malva con maniche azzurrine (tale scelta cromatica permette di apprezzare maggiormente il drappeggio del tessuto); queste ultime ed il collo, inoltre, sono adornati di perle. Un aspetto importante che emerge dalla tela è l'utilizzo del chiaroscuro, tecnica pittorica fortemente apprezzata dall'arte barocca - tipica dello stile del Caravaggio - che conferisce all'immagine maggiore drammaticità." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ninfa e satiro (Cabanel). ### Introduzione: Ninfa e satiro (Nymphe et Satyr) è un dipinto di Alexandre Cabanel, realizzato nel 1860 e attualmente esposto al Palais des Beaux-Arts de Lille, a Lilla. ### Descrizione. Facente parte del periodo d'arte accademica di Cabanel, il dipinto raffigura un satiro mentre tenta di rapire una ninfa in una selva (di cui si intravede solo parte di prato e un fogliame), chiaro riferimento alla mitologia greca tanto amata dall'artista. Da notare, nella ninfa, lo stesso incarnato, eleganza nelle forme e colore di capelli della Venere nel celebre La nascita di Venere, sempre di Cabanel, e i tratti tipici del satiro greco nel satiro, con zampe di capro, busto d'uomo e legato al fianco un classico flauto di Pan. È evidente che codesto si tratti di un rapimento, vista la resistenza posta con le braccia incrociate, e quanto più allontanamento possibile da parte della ninfa, che però al tempo stesso viene sollevata dal satiro, quasi come se questi stesse cercando di farla sedere sulla sua gamba\zampa. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fedra (Cabanel). ### Introduzione: Fedra (Phèdre) è un dipinto di Alexandre Cabanel, realizzato nel 1880 e attualmente conservato al Museo Fabre, a Montpellier. ### Descrizione. Il quadro, chiaro riferimento alla mitologia greca e alla tragedia greca di Euripide, ritrae il personaggio appunto mitologico di Fedra, distesa su un fianco su un letto decorato con motivi orientaleggianti, per simboleggiare che la scena è ambientata in territorio straniero a quello originario di Fedra (Atene, in Grecia): ella ha il braccio destro piegato a sostenerle la testa, mentre quello sinistro accasciato fuori dal letto, mentre quasi sfiora il fine velo nero con fili d'oro che sottostà alla testa di Fedra. Questa posizione offre un senso di stanchezza, forse causata dalla depressione, come se il corpo fosse privo di forze.A lato della tela, il viso oscuro e risoluto della donna, assieme agli occhi persi contornati da occhiaie suggeriscono un sentimento di malinconia o forse frustrazione; mentre i capelli rossi, in parte raccolti in trecce fissate sulla testa e in parte spettinati e sfuggiti all'acconciatura, sono sparsi sul cuscino (di color turchese), dando un senso di trascuratezza alla figura. In contrasto con i toni scuri del rosso carminio e del nero dello sfondo, emerge al centro del quadro il corpo pallido (in confronto ai volti più scuri delle due ancelle a destra) di Fedra, di cui la parte inferiore è coperta da un lenzuolo bianco di lino, mentre il busto è completamente a nudo. Intanto a destra vi sono due ancelle, forse sue dame di compagnia: di queste, una è in piedi al limite destro del quadro, in parte anche tagliata, col viso rivolto verso Fedra e visibilmente preoccupato per la ragazza; si presenta accovacciata verso di lei, con le mani giunte sulle ginocchia, come se stesse implorando la donna di alzarsi. L'altra ancella, invece, è seduta ai piedi del letto di Fedra, chiaramente mentre sta dormendo, ma con un'espressione tutt'altro che tranquilla, ma anzi esausta (se non svenuta), come se fosse stata appena sfinita da una forte emozione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il tempo pugnalato. ### Introduzione: Il tempo pugnalato (La durée poignardée) è un dipinto del pittore surrealista belga René Magritte del 1938, conservato nell'Art Institute di Chicago. ### Descrizione. L’opera raffigura una locomotiva a carbone che esce a tutta velocità da un caminetto all’interno di una sala da pranzo borghese. L’inquadratura della scena è leggermente angolata e la locomotiva fuoriesce dalla presa d’aria come se sbucasse da un tunnel ferroviario, emettendo un pennacchio di fumo bianco. Il pavimento è rivestito da un parquet di rovere a liste parallele e sulla parete c’è una boiserie. Il camino marmoreo è sormontato da uno specchio con una cornice dorata. Sull’architrave del camino si trova un orologio nero a pendolo posto al centro, ai due lati del quale vi sono due candelabri in ottone privi di candela. ### Stile. Le linee del dipinto sono nette e chiare, le figure nitide e ben delineate. La locomotiva è posizionata in modo parallelo rispetto alle assi del parquet e risulta in miniatura in confronto alle dimensioni del camino. Il fumo emesso viene aspirato dalla cappa, dando un’impressione di staticità alla scena. Lo specchio riflette solamente l’orologio e il candelabro sinistro, mentre la parte superiore è ombreggiata. L’opera presenta una gamma di colori piuttosto ristretta; il nero metallico della locomotiva è messo in risalto dai colori tenui della stanza." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ritratto della famiglia di Sir Thomas More. ### Introduzione: Il Ritratto della famiglia di Sir Thomas More era un acquerello su tela eseguito da Hans Holbein il Giovane nel 1527; è un'opera d'arte perduta, distrutta nel 1752 dall'incendio del Palazzo arcivescovile di Kroměříž, di cui restano lo studio preparatorio e tre copie del tardo XVI secolo dipinte da Rowland Lockey. ### Descrizione. Nello schizzo di Holbein Thomas More siede circondato dai propri famigliari, che sono, da sinistra a destra: la figlia Elizabeth, la figlia adottiva Margaret Giggs, il padre Sir John, seduto accanto a Thomas, alle spalle del quale stanno in piedi la nuora Anne Cresacre e il figlio John, erede di More; le tre donne sedute sulla destra sono la figlia minore Cecily, la figlia Margaret e la moglie Alice, sulla cui gonna si arrampica una scimmietta addomesticata. In piedi accanto all'uscita, sulla destra, è infine Henry Patenson (o Patensen), il giullare al servizio della famiglia. La disposizione dei personaggi è leggermente diversa nella prima copia di Lockey, ed è presumibile che questa e altre differenze fossero già state inserite nel dipinto originale di Holbein, in parte su richiesta del committente.In generale, la composizione produce un effetto centrifugo dal punto in cui sono collocati Thomas More e il padre verso le parti laterali, dominate dal più vivace mondo femminile. L'orologio appeso in posizione centrale, presente già nel disegno, fornisce una simmetria che nel dipinto perduto aumentava l'effetto di magnificenza, come risulta evidente attraverso le copie di Lockey.In particolare, l'artista può avere interpretato un'epistola intitolata proprio 'ritratto' e inviata da Erasmo a Ulrich von Hutten otto anni prima, in cui vengono descritte caratteristiche di More e curiosità del suo entourage familiare, come l'amore per gli animali e i movimenti della scimmietta. Allo stesso modo, la presenza di Henry confermerebbe la simpatia dell'umanista per i buffoni e gli scherzi. Holbein sembra avere colto il calore e l'intimità dell'ambiente familiare, il cui raccoglimento rappresenterebbe il vero soggetto del quadro. La connessione con la lettera di Erasmo è parallela a una nuova concezione della ritrattistica, intesa quale equivalente pittorico della biografia, differente dalle convenzioni che avevano contraddistinto fino ad allora il cerimoniale rinascimentale di tale tipo di dipinti.Il ritratto costituirebbe quindi la prima scena di conversazione inglese ante litteram, per l'atmosfera informale e l'ambientazione domestica che si ritroveranno soltanto più tardi, ad esempio nelle opere di William Hogarth o di Johann Zoffany. L'ipotesi, avanzata da qualche critico, che Holbein abbia tratto ispirazione dalla Camera degli Sposi di Andrea Mantegna non è suffragata da documenti che accertino la presenza a Mantova dell'artista. Inoltre l'intento narrativo espresso dall'affresco è differente da quello contenuto nell'opera di Holbein, in grado di risvegliare in Erasmo il ricordo degli amici lontani.Il quadro costituisce un omaggio al profilo intellettuale non solo dell'umanista, ma anche della sua famiglia, rappresentata come una sorta di accademia, nella quale le donne hanno parità di trattamento. Gli strumenti musicali sulla sinistra, più visibili nel dipinto che nel disegno, indicherebbero sia l'amore per la musica che l'armonia della famiglia. In maniera analoga potrebbero essere intesi i libri sparsi sul pavimento: forse un riferimento alla tendenza al disordine che Erasmo attribuiva a More, ma più probabilmente un omaggio alla cultura e alla passione per la lettura che accomuna i personaggi raffigurati. L'ipotesi che si tratti invece di un momento di preghiera non risulterebbe attendibile, o forse un'impostazione iniziale poi abbandonata dall'artista e dal committente, tanto più per la presenza desacralizzante della scimmia. Come nella riproduzione di Lockey, anche nel dipinto perduto di Holbein è probabile che i libri sul pavimento fossero già stati sostituiti dai cagnolini, che, insieme alla scimmia più disciplinata, contribuiscono a fornire un senso di ordine e meglio si addicono alla solennità del ritratto.In ogni caso il dipinto non intende fornire un semplice frammento della vita quotidiana della famiglia More, bensì presenta una costruzione studiata appositamente per far emergere caratteristiche nascoste dei protagonisti, in cui anche gli oggetti veicolano raffinate allusioni simboliche, ora soltanto in parte comprensibili. Lo dimostra anzitutto l'assenza di parte dei congiunti, che pur condividevano lo stesso tetto: omissione non dovuta a incompatibilità di carattere, bensì ad esigenze dinastiche, che escludono i discendenti diretti, e che giustificano la posizione decentrata della moglie di More. Inoltre la postura e l'atteggiamento di quest'ultimo evocano l'atmosfera di una stanza del trono, alla pari del suo abbigliamento, che ripropone quello ufficiale del ritratto singolo. In tal modo il pittore riproduce l'identità sociale dell'uomo, e non solo la sua realtà domestica. All'epoca, del resto, la differenza fra profilo pubblico e privato non è marcata come lo diverrà in futuro, e ciò giustifica l'analogia fra i due ritratti, coerenti con il gusto rinascimentale per il cerimoniale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Polittico di Sant'Elena. ### Introduzione: ll Polittico di Sant'Elena è un'opera del pittore bolognese Michele di Matteo da Bologna, realizzata tra il 1426 e il 1436. L'opera è entrata a far parte della collezione delle Gallerie dell'Accademia di Venezia nel 1812, dove è conservato. L'opera in origine venne realizzata per la cappella di Sant'Elena, della chiesa di Sant'Elena ubicata sull'omonima isola a Venezia. ### Descrizione. Il polittico presenta tre registri: nella predella sono raffigurate scene della leggenda del ritrovamento della vera croce; nello specifico, nella prima scena sant' Elena è alla fine del suo viaggio innanzi alle mura di Gerusalemme; nella seconda scena convoca i giudei che tengono consiglio; nella terza Giuda non vuole indicare dov'è la Croce, ma calato in un pozzo lo rivela e scava egli stesso per trovarla; nella quarta la prova della vera Croce che resuscita un fanciullo; nell'ultima è raffigurata il disappunto del diavolo per il ritrovamento della Croce e la conversione di Giuda. Nel registro centrale è raffigurata al centro la Madonna con il Bambino e negli scomparti laterali quattro sante, Lucia ed Elena a sinistra, Maddalena e Caterina D'Alessandria a destra. Nell'ordine superiore la Crocifissione è collocata al centro e gli evangelisti Matteo e Marco a sinistra, Giovanni e Luca a destra. Nei peducci sopra gli archi dell'ordine centrale isolati in cornici polilobati ci sono i dottori della Chiesa; subito sotto in una fascia rettilinea trova posto Cristo al centro accompagnato da 16 santi. Il polittico terminava lateralmente con due pilieri, come testimoniato da un disegno del‘700 conservato in un manoscritto presso la Biblioteca Marciana, costituiti da 16 tavolette con santi per piliere; probabilmente, per come è raffigurato, la fascia tra primo secondo registro con mezzo busto di santi continuava sui pilieri per un totale di santi raffigurati sui pilieri di 42. Si può leggere nella composizione delle scene e nell'uso del colore da parte di Michele di Matteo ancora l'influenza artistica di ambito bolognese legato alla figura di Giovanni da Modena; ma nella leggerezza di alcuni preziosismi vi è richiamano all'influenza della pittura di Venezia e a quegli artisti che nel primo ventennio del Quattrocento passarono e lavorarono a Venezia.Lo stato conservativo del polittico è buono anche a seguito all' ultimo intervento di restauro eseguito nel 2005. Gli interventi conservativi eseguiti nel Ottocento e nella prima metà del Novecento hanno riguardato la revisione del sistema di sostegno del supporto, infatti tracce di almeno due restauri non databili sono state individuate sul retro. Il sistema originale era basato su tre traverse vincolate con chiodi ribattuti sul verso che sono state inizialmente sostituite con listelli inchiodati dal verso e in un secondo tempo sostituiti tre longheroni montati nella posizione delle traverse originali. Nel 1830 ci fu una campagna di restauro che riguardò sia la cornice che la ripresa cromatica delle policromie e dei fondo oro, non si hanno notizie invece di operazioni conservative antecedenti a questa data. Gli interventi del 1830 vennero eseguiti da Andrea Gomez a cui l'Accademia era solita rivolgersi e consistettero nel rifacimento della guglia centrale realizzata sul modello delle altre superstiti, il rifacimento seguendo il modello di quello esistente di otto colonne tortili, cinque nel comparto superiore e tre in quello inferiore, l'esecuzione di altri interventi e l'intera doratura, veniva infine precisato che dovevano essere risparmiate dalla doratura le conchiglie che sormontava gli archi dell'ordine superiore perché le scanalature delle cape che coprono gli archi superiori dovevano essere dipinte a “biadetto” come erano in antico, ovvero dovevano essere dipinti di un colore azzurro. I rifacimenti degli intagli della cornice vennero eseguiti con legno cirmolo differenziandosi dal tiglio usato in origine. Molto probabilmente dopo l'intervento di Gomez si intervenne nuovamente in epoca successiva perché la conchiglia centrale è oggi dorata, e l'intera cornice è stata rigessata e ridorata. Purtroppo non vi è alcuna documentazione conservata degli interventi eseguiti tra il 1830 e 2005." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ofelia (Cabanel). ### Introduzione: Ofelia (Ophélie) è un dipinto di Alexandre Cabanel, realizzato nel 1883 e attualmente è in una collezione privata. ### Descrizione. Opera del periodo d'Arte accademica di Cabanel, il dipinto rappresenta la protagonista femminile dell'Amleto di William Shakespeare, Ofelia, nel momento immediatamente precedente al suo suicidio nel lago, ormai accecata dalla pazzia. Nel quadro la ragazza si sta abbandonando al suo triste destino, con la testa inclinata all'indietro, gli occhi stanchi, la mano destra e la schiena accasciate su un ramo spezzato, e la mano sinistra che stringe un ramo di salice piangente. Il vestito di colore celeste che indossa pare così leggero da galleggiare sull'acqua. Sull'acqua ferma del lago sono adagiati anche dei fiori, tra cui margherite e primule, le stesse che compongono la corona di fiori che Ofelia ha tra i capelli biondi: questa nota floreale si può notare anche nell'Ophelia di John Everett Millais. La candida pelle della ragazza emerge nel contrastante buio della selva e dell'acquitrino, quasi illuminandosi di luce propria, che presto svanirà per sempre, con la sua morte. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Oreste (Cabanel). ### Introduzione: Oreste (Oreste) è un dipinto di Alexandre Cabanel, realizzato nel 1846 e attualmente esposto al Musée des Beaux-Arts, a Béziers in Occitania. ### Descrizione. il dipinto raffigura uno dei tre figli di Agamennone, Oreste, seduto in una posizione inclinata all'indietro, come se il giovane fosse seduto su un triclinio. Il protagonista presenta diversi elementi che ricordano molto le raffigurazioni degli eroi e imperatori tipiche l'arte greca e romana: prima tra tutti è presente la classica corona d'alloro, simbolo di eroicità e sapienza, che qui Oreste indossa; è evidente il nudo maschile, anche se qui in parte 'censurato' poiché con il pube coperto, e il soggetto mitologico, entrambi simboli della Grecia. La tunica bianca legata al polso di Oreste fa pensare che egli si sia appena svestito, ma al contempo il braccio destro del giovane, fortemente piegato e contratto, suggeriscono sia appena stato svegliato da qualcosa o qualcuno: infatti ha girato profondamente la testa e rivolto lo sguardo nel buio, cose da cui si deduce la sua preoccupazione e allarme. Il suo volto è rivolto all'angolo destro della stanza, dove si intravedono quattro figure, tutte donne: la prima, la più esposta allo spettatore, è sdraiata con gli occhi serrati e la fronte corrugata, ed entrambe le mani sulle orecchie, come per placare un rumore incessante dietro di lei; vi è un'altra ragazza, assopita tra le restanti due. La terza, verso sinistra, avvolta maggiormente dal buio, ha due occhi 'da serpente' rivolti verso Oreste, pieni d'ira. Infine, vi è, appoggiata al muro, la quarta, in assoluto la più inquietante, nonché, indubbiamente, la fonte di paura di Oreste: ella, in contrasto con le prime due ragazze dagli occhi chiusi, ha due occhi spalancati, che emergono dall'oscurità illuminati di luce propria, con tanto di pupille rosse fuoco che saettano di follia e furia contro Oreste, come se la donna stesse per aggredirlo da un momento all'altro. Si deduce perciò che questi quattro soggetti femminili siano le Erinni (le Furie della tradizione romana), secondo la mitologia greca la personificazione della vendetta contro chi oltraggia ed è ingrato alla famiglia, e infatti qui venute a perseguitare Oreste poiché egli si è macchiato dell'omicidio di sua madre Clitemnestra, per vendicare il padre Agamennone, ucciso dalla donna. A confermare questa teoria è la spada, simbolo del delitto, abbandonata sul pavimento di marmo accanto ad Oreste. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: San Girolamo (Annibale Carracci). ### Introduzione: San Girolamo é un dipinto realizzato secondo la tecnica dell'olio su tela (127,5x161cm), da Annibale Carracci tra il 1590 e il 1595. Attualmente è conservato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma. ### Descrizione e stile. In primo piano vi è la figura di San Girolamo con indosso una tunica rossa che sta con la testa adagiata delicatamente sulla mano sinistra. Il braccio è a sua volta appoggiato su una pila di libri mentre il braccio sinistro, e soprattutto la sua grande mano, tengono ferma la pagina di un libro aperto. Il santo si presenta sulla scena con una posa che non appare comoda, con alcune parti del corpo in grande evidenza (il braccio destro, la posizione del ginocchio) e un'espressione contemplativa, quasi malinconica. In secondo piano, invece, possiamo ammirare un paesaggio naturale in cui spiccano una grande presenza di alberi e un piccolo fiume che scorre a lato rispetto al soggetto. I colori, a un primo sguardo, possono apparire piuttosto spenti, soprattutto nello sfondo. Ma con una differenziazione, in quanto nel primo piano vengono utilizzati colori più caldi come il rosso della tunica, che presenta un panneggio leggero che porta un chiaroscuro molto forte e prepotente, e l'aranciato per la pelle; mentre nello sfondo vengono utilizzati colori più freddi (caratteristica tipica del tonalismo). Il cielo presenta una gradazione di colore (dal bianco al colorato), peculiarità che sembra rimandare alla pittura del Perugino in cui spesso il bianco sfuma con l'azzurro del cielo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Endimione col cannocchiale. ### Introduzione: Endimione col cannocchiale è un dipinto a olio su tela (125x105 cm) di Giovanni Francesco Barbieri detto 'Il Guercino'. La datazione risale al 1647. Attualmente è conservato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma. ### Descrizione e stile. Al centro della composizione, in primo piano, domina la scena, quasi a figura intera, Endimione. Il pastore diletto da Artemide, dea della luna, è raffigurato addormentato, ma ciò che cattura l’attenzione dello spettatore è l'oggetto adagiato sopra le sue gambe. Si tratta di un cannocchiale, simile a quello che Galileo utilizzava per le sue osservazioni: la sua presenza, che sarebbe incompatibile dal punto di vista filologico con l’ambientazione mitologica, va letta nell’ottica di un omaggio abbastanza esplicito al celebre scienziato. Tra l’altro, in un altro ambito, il parallelismo tra la figura di Endimione e quella di Galileo, era già stato avanzato in letteratura da Giambattista Marino che, nell'opera “Adone”, pronuncia una lode a Galileo, definito 'novello Endimione'. Il soggetto principale si staglia su uno sfondo cupo: a sinistra sono presenti delle fitte nuvole scure che, piano piano, andando verso destra, si aprono, lasciando progressivamente spazio a un cielo azzurro, più nitido, in cui si scorge la luna. Il pastore addormentato è rappresentato con le braccia appoggiate su un masso su cui adagia la testa: ha i capelli ricci castani scuro, un’espressione serena e priva di pensieri. Metà spalla sinistra è scoperta poiché la tunica di colore rosso e bianco gli scende delicatamente; le pieghe che inevitabilmente si formano, le conferiscono volume e una certa dinamicità rendendola, alla vista, quasi morbida e reale. Sulle sue ginocchia è poggiato il cannocchiale, sottile, di forma allungata e marroncino. In alcune fonti si dice che esso possa essere stato aggiunto in un secondo tempo da un'altra mano, quella di Pier Francesco Mola." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Erminia ritrova Tancredi ferito. ### Introduzione: Erminia ritrova Tancredi ferito è un dipinto olio su tela (145 x 185 cm) realizzato da Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino, tra il 1618 e il 1619. È attualmente collocato presso Galleria Doria Pamphilj di Roma. ### Descrizione e stile. Il dipinto, che trae chiaramente spunto dal poema eroico di Torquato Tasso “La Gerusalemme Liberata”, rappresenta il celebre episodio in cui la principessa Erminia ritrova il corpo ferito del valoroso cavaliere Tancredi, di cui è innamorata. La scena si sviluppa in primo piano, dove i soggetti appaiono soavemente illuminati dalla luna in un’atmosfera calda e passionale. Sullo sfondo si apre un cielo notturno carico di nubi e si notano in lontananza degli alberi che coprono la parte centrale destra del dipinto. L’artista utilizza colori scuri e freddi, che denotano la tragicità dell’episodio e che, contrastando con i colori caldi del primo piano, lo mettono in risalto. Nell’opera si possono osservare gli elementi principali della produzione artistica di Guercino, quali l’utilizzo della luce e del chiaroscuro caravaggesco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Porzia che si ferisce alla coscia. ### Introduzione: Porzia che si ferisce alla coscia è un dipinto di Elisabetta Sirani, realizzato nel 1664 e attualmente conservato a Casa Saraceni, sede delle Collezioni d'arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. ### Descrizione. In questo dipinto la Sirani ritrae un episodio di carattere storico e in parte anche leggendario della storia romana, narrato da Plutarco. Nell'Antica Roma, Porzia, nobildonna famosa per il suo coraggio e buon cuore, e moglie di Marco Giunio Bruto (il celebre Bruto, figlio adottivo e uno degli assassini di Cesare), rendendosi conto del grande turbamento e ansia che affligge il marito proprio per via del malefico piano che deve attuare, estrae un pugnale e si ferisce una coscia per dimostrare il suo enorme coraggio e lealtà, e quindi trasmetterne al marito per portare al termine la sua 'missione'. È anche un atto di devozione che mostra la condivisione di qualsiasi cosa, che siano gioie o, come in questo caso, dolori, all'interno della coppia: Porzia, con questo gesto, vuole mostrare la sua fedeltà e dedizione a condividere l'evento che si avvicina, che coinvolgerà il marito, e che continua ad agitarlo.Nell'atto di ferirsi la sua stessa coscia, Porzia, vestita con una sontuosa veste cremisi che le scende sulla spalla sinistra, non lascia trasparire la minima preoccupazione o dolore fisico, ma anzi ha la mano destra ferma e avvolta stretta al pugnale, e non ha paura che i tre soggetti sullo sfondo, forse tre sue ancelle, la vedano; nella mano sinistra stringe invece il fodero del pugnale. Si pensa che questa rappresentazione forte e impavida di Porzia sia un richiamo al reale carattere della sua autrice, Elisabetta Sirani, appunto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere che benda amore. ### Introduzione: Venere che benda amore è un dipinto in olio su tela (116x184 cm) realizzato da Tiziano attorno al 1565. Il dipinto è conservato nella Galleria Borghese, a Roma. ### Descrizione. La composizione del quadro si svolge in orizzontale; il centro non è occupato da nessuno dei personaggi, ma da una visuale su un tramonto. La composizione è quasi simmetrica, con due figure sulla destra e due a sinistra. La figura in primo piano in basso a destra è l'unico soggetto a voltare le spalle a chi guarda. All'osservatore si mostra una scena prevalentemente al femminile. A sinistra si trova la figura identificata come Venere: una donna seduta, mostrata solo di tre quarti, come la maggior parte delle altre figure. La donna è agghindata con un leggero drappo bianco che, insieme al mantello azzurro che porta sulle spalle, crea contrasto con lo sfondo scuro. Come nella Venere di Urbino, i capelli sono biondi e in parte sono sciolti e in parte raccolti da una corona d'oro. La figura si volge, senza però guardarlo veramente, verso un putto che, collocato all'estrema sinistra del dipinto e appoggiato delicatamente sulla spalla, è l'unica figura intera di tutto il dipinto. Il putto rivolge l'attenzione alla mano con cui Venere tiene il lembo più in alto della fascia con cui viene bendato il putto collocato al centro della scena. Del putto che viene bendato è visibile solo la schiena. In primo piano si trovano due leggerissime ali che lo caratterizzano; il volto è nascosto tra le gambe della Venere che gli copre gli occhi con una benda gialla. A destra si trovano altre due figure femminili. Quella all'estrema destra sembra arrivare improvvisamente, come suggerisce il movimento del drappo rosso che porta sulla spalla. Questa figura è anche l'unica ad avere i capelli completamente raccolti; con la mano sinistra tiene saldamente un arco, come se lo stesse offrendo alle figure principali, a cui rivolge il suo sguardo. La seconda figura a destra appare invece in attaggiamento sensuale; a differenza delle altre ha i capelli sciolti e l'abito, retto solamente dal braccio, porta fino alla nudità verso il seno sinistro. La donna si rivolge completamente con lo sguardo e il corpo verso il centro del dipinto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno. ### Introduzione: Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno è un dipinto di Elisabetta Sirani, realizzato nel 1659 e esposto al Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli. ### Descrizione. Il quadro rappresenta un reale personaggio storico della Grecia narrato da Plutarco: Timoclea, nobildonna di Tebe la quale, dopo essere stata violentata da un comandante della Tracia alleato di Alessandro Magno, per ottenere la sua vendetta portò lo stesso ad un pozzo facendogli credere che al suo interno fossero nascosti i preziosi tesori della sua città: così l'uomo stupidamente si sporse per guardare meglio, e Timoclea lo spinse dentro il pozzo, per poi gettargli dei sassi contro fino a farlo morire. Con questo gesto si guadagnerà il rispetto e la magnanimità di Alessandro Magno che, sbalordito dal coraggio e la fierezza della donna, le concesse la vita e la libertà nonostante fosse una nemica. Il dipinto raffigura proprio il momento culmine della vendetta di Timoclea, con ella che gli afferra le caviglie alzate in aria per spingerlo con forza del buco, mentre l'uomo tenta di opporre resistenza, piegando un braccio e afferrando l'orlo del pozzo marmoreo, in un'espressione terrorizzata: da notare la minuziosità e perfezione con cui l'autrice ha dipinto i muscoli fortemente contratti degli arti di entrambi i soggetti. Nel gettare e uccidere il suo stupratore, Timoclea, come suggerisce la sua espressione, si dimostra decisa e per nulla trattenuta nell'agire, proprio come la storia tramanda fosse il carattere della donna. Un dettaglio molto particolare da osservare è il bassorilievo con cui è decorato il pozzo: esso raffigura non a caso la famosa e fittizia battaglia tra Centauri e Lapìti che si scatenò durante le nozze di Piritoo e Deidamia, durante la quale i Centauri con una furia bestiale si gettarono contro le Lapitesse, tentando di stuprarle, ma venendo fortemente sconfitti da queste ultime con l'aiuto di Teseo. Questo è un chiaro collegamento alla vicenda di Timoclea che, nonostante non sia riuscita a sfuggire alla violenza come loro, ottiene la sua vendetta e sconfigge l'aggressore. Sotto il bassorilievo è visibile la scritta 'Elisab. Sirani F.'. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Galatea (Elisabetta Sirani). ### Introduzione: Galatea è un dipinto di Elisabetta Sirani, realizzato nel 1664 e oggi esposto al Museo civico di Modena. ### Descrizione. Questo quadro rappresenta una Nereide della mitologia greca, Galatea, dipinta già nel 1512 da Raffaello nel Trionfo di Galatea, e due amorini: il primo le offre delle perle su un piattino d'argento, mentre il secondo è appoggiato all'enorme conchiglia trainata da delfini su cui è seduta Galatea, e guarda curioso verso lo spettatore. La scena è ambientata in mezzo al mar Egeo, come secondo il mito, visibilmente in burrasca, ed in lontananza si può scorgere un monte, scuro quanto le nuvole nel cielo sullo sfondo. Galatea, con una veste bianca che le copre il ventre e per il resto nuda, accoglie l'offerta del primo e con due dita afferra una perla, mentre con l'altra mano si regge sulla conchiglia: su quest'ultima è sistemato un cuscino cremisi, del medesimo colore del mantello legato al braccio sinistro di Galatea, e rigonfiato dal vento. Tra i decori dorati ai bordi del cuscino è visibile anche la firma dell'artista e la data: 'Elisab. Sirani F. 1664'. La pittrice non raffigura Galatea come una bella ragazza adulta, in trionfo e con accanto il suo amato Aci (come fece Raffaello), ma molto giovane e da sola come protagonista assoluta: infatti ella si mostra quasi bambina, dai lineamenti molto dolci e con un'acconciatura fissata con un cerchietto, tipica della moda dell'epoca della Sirani. Infine, l'intera tela è circondata da una cornice che richiama i temi marini del soggetto, con delfini e conchiglie intagliate: il dipinto oggi esposto al Museo di Modena presenta ancora la preziosa cornice originale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Giuditta e Oloferne (Vernet). ### Introduzione: Giuditta e Oloferne (Judith et Holopherne) è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore francese Horace Vernet nel 1829. La scena rappresentata riprende l'iconografia della decapitazione di Oloferne da parte di Giuditta, prima che quest'ultima la compia. Presentato al Salone del 1831, il quadro venne acquistato dalla direzione dei musei reali: in seguito venne assegnato al dipartimento di pittura del museo del Louvre e dal 1912 si conserva al museo di belle arti di Pau. ### Descrizione. Horace Vernet si occupa di un'iconografia tratta dal libro di Giuditta, dall'Antico Testamento: Giuditta, una giovane della città di Betulia, si reca all'accampamento di Oloferne, il generale dell'esercito di Nabucodonosor, che assedia la città. Ella si guadagna la sua confidenza e, dopo che quest'ultimo si addormenta, lo decapita con una sciabola. Tuttavia, il pittore rappresenta l'instante che precede l'azione finale, quando Giuditta si prepara a colpire Oloferne. La donna è in piedi e indossa un abito adornato riccamente, che lascia scoperte le spalle. In mano ella impugna la sciabola con la quale si prepara a uccidere il generale assiro, che è sdraiato sul suo letto. Giuditta è determinata a uccidere il nemico, eppure sul suo volto traspare una certa emozione che viene letta nel suo sguardo. La barba di Oloferne è tagliata a punta come quella di Pan, ma anche quella del diavolo in alcune rappresentazioni. La luce proviene da un angolo della tenda in alto a sinistra e ricade diagonalmente sui busti dei due, illuminando le vesti bianche che indossano. Il resto della tenda, eccezion fatta per un drappo rosso che la chiude, rimane in ombra.Sono noti due studi a olio per l'opera. Il primo ritrae Olympe Pélissier all'altezza del busto, con i capelli raccolti e a torso nudo, mentre gira il volto di tre quarti. Questo studio è conservato al museo di belle arti di Boston. Il secondo studio si avvicina di più alla composizione finale ed è conservato al museo di belle arti di Houston, negli Stati Uniti d'America.Una copia dell'opera, realizzata da un pittore chiamato 'Rouede' o 'Rouche', forse un allievo di Horace Vernet, venne ritrovata negli anni 1990 tra i bidoni della spazzatura di un tolosano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La barricata. ### Introduzione: La barricata (The Barricade) è un dipinto a olio del pittore statunitense George Bellows, realizzato nel 1918. Il dipinto fa parte della collezione del museo d'arte di Birmingham, in Alabama. Dall'opera è stata tratta anche una litografia su carta, oggi conservata all'istituto d'arte di Minneapolis. ### Descrizione. L'opera raffigura i cittadini di un paese belga, uomini, donne e bambini, usati come scudi umani da una soldataglia di invasori tedeschi. Nel dipinto queste persone che fanno da scudi umani sono nude, anche se questo non corrisponde esattamente alla realtà: infatti, i rapporti di questi incidenti provano che gli invasori non avevano sottoposto le loro vittime a una tale forma di umiliazione. L'artista, comunque, decise di rappresentare così queste figure per sottolineare la loro fragilità e accostarle alle raffigurazioni dei santi martiri nei dipinti dei secoli passati. Le mani rivolte verso l'alto, ossia verso il cielo, richiamano l'attenzione degli spettatori sulla loro condizione di sottomissione. I soldati dell'esercito imperiale tedesco (riconoscibili per le uniformi verde scuro e l'elmetto prussiano) si trovano dietro di loro e puntano le loro armi e le loro baionette. Sullo sfondo si trovano degli alberi e una casa. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Madonna del Rosario (Smet). ### Introduzione: La Madonna del Rosario, altresì nota come Quadro della Regina Giovanna, è un'opera presente nella Cattedrale di Muro Lucano, nella provincia di Potenza in Basilicata, opera del pittore fiammingo Cornelis Smet, detto Cornelio Ferraro, attivo a Napoli verso la fine del XVI secolo, dove morì nel 1592. ### Descrizione. Nella metà superiore del quadro è rappresentata la Madonna del Rosario, incoronata da quattro angeli, San Domenico, riconoscibile dal saio dell'Ordine dei domenicani, l'ordine da lui fondato, e Santa Caterina da Siena; nell'altra metà della composizione, in basso, sono raffigurate a destra colei che la tradizione ha ormai identificato come la sovrana Giovanna I, da cui l'opera ha ereditato il suo secondo nome, presentata in abito bianco e con corona regale, assieme ad una dama di corte; a sinistra l'antipapa Clemente VII, Ottone di Brunswick quarto ed ultimo marito della Regina, un terzo cortigiano, e presumibilmente il vescovo dell'arcidiocesi di Muro Lucano al tempo della composizione del dipinto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Scena del Diluvio (Joseph-Désiré Court). ### Introduzione: La Scena del Diluvio (Une scène du Déluge o Le Déluge) è un dipinto di Joseph-Désiré Court realizzato a partire dal 1826. Illustra il mito cataclismico del diluvio universale, ispirato dal libro della Genesi, 7, 1-12. Fu esposto al Salone del 1827 al Louvre (il museo nazionale della Francia), il 4 novembre, e Court vi partecipò come vincitore del premio di Roma, ragion per cui non poté concorrere per le medaglie assegnate alla fine di questo Salone. Lo stato comprò l'opera per 3000 franchi. Il quadro fa parte delle collezioni del museo di belle arti di Lione. ### Descrizione. Court scelse di rappresentare una scena limitata a un quadro ristretto, con un'azione incentrata su quattro personaggi. Un uomo nudo si trova su un macigno e allunga una mano per provare ad afferrare quelle di un vecchio trascinato dall'acqua. A destra, una donna semisommersa si aggrappa a un ramo e, con le lacrime agli occhi, solleva il proprio bambino, nella speranza che l'uomo lo salvi. Si ritiene che i personaggi facciano parte della stessa famiglia, pertanto l'opera ritrarrebbe un uomo costretto a scegliere se salvare suo figlio o suo padre, e dal gesto sembra che abbia scelto quest'ultimo. Un'interpretazione popolare vede nel dipinto un'allegoria dell'uomo che rimane attaccato al passato (l'anziano), finendo per non concentrarsi sul futuro (il bambino).Si distinguono due insiemi: la coppia della donna e del bambino, ridotta alla metà inferiore dell'inquadratura, caratterizzata da una gamma cromatica molto chiara e da delle forme tonde che contrastano con le linee precise dei muscoli e dei tendini degli uomini; la seconda coppia è quella dell'uomo e del vecchio, che attraversa quasi per intero l'inquadratura, riuniti dall'asse del braccio teso e caratterizzata dalle tinte più calde. La luce si concentra sulla scena, tutta la roccia non è illuminata allo stesso modo e sotto il corpo dell'uomo la si vede coperta d'ombre. I personaggi a sinistra, in profondità, prendono appena forma nell'oscurità. La profondità è introdotta orizzontalmente: il ramo a destra sembra essere il punto più vicino allo spettatore, come se uscisse dall'inquadratura, e viceversa il lato sinistro non offre che un piano molto più scuro nel quale si definisce appena la linea di un macigno, illuminato molto poco da delle tinte rosso granito che si intonano alla capigliatura del personaggio centrale. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La giovane martire. ### Introduzione: La giovane martire (La Jeune Martyre) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Paul Delaroche. Ne esistono due versioni, una del 1853 e l'altra del 1855, e si basa sullo stile romantico dei dipinti di genere. La seconda versione si conserva al museo del Louvre di Parigi, mentre la prima fa parte delle collezioni del museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. Il quadro raffigura in primo piano una giovane con le mani legate, alla deriva, nelle acque di un fiume identificato con il Tevere. Sullo sfondo, nella penombra, si distinguono una barca e due figure raggruppate in atteggiamento lacrimoso (forse i genitori della donzella) che osservano dalla riva il corpo senza vita della giovane martire. La scena si svolge al crepuscolo e la penombra avvolge tutto lo sfondo. Una luce bianca illumina la parte superiore del corpo della giovane e pone così un contrasto potente che rafforza il dramma della scena. La sua origine deriva sicuramente dall'aureola che aleggia sopra il volto della martire. Théophile Gautier definì il quadro 'un'Ofelia cristiana' e ammirò il viso della fanciulla, che per lui era di una 'purezza verginale' e di una 'bellezza divina'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La ninfa sorpresa. ### Introduzione: La ninfa sorpresa (in francese: La nymphe surprise; in spagnolo: La ninfa sorprendida) è un dipinto realizzato da Édouard Manet tra il 1859 e il 1861. Oggi la tela è esposta al museo delle belle arti dell'Argentina di Buenos Aires.La compagna del pittore, Suzanne Leenhoff, vi è raffigurata con l'aspetto di una ninfa. ### Descrizione. La ninfa sorpresa di Manet raffigura una donna giovane seduta in un paesaggio silvestre vicino a un lago, mentre guarda sorpresa lo spettatore. C'è un iris blu che cresce ai suoi piedi, e lei non porta nulla addosso al suo corpo eccetto per la collana di perle al collo e un anello su un suo ditino. Lo sguardo della ninfa, al contrario di quello provocante dell'Olympia del dipinto omonimo, è sorpreso e timido, come se avesse appena visto lo spettatore che la osserva, invadendo la sua riservatezza e disturbandola.Molti autori pensano che la composizione sia simile al quadro Susanna e i vecchioni di Rembrandt, prendendo in considerazione che il nome della modella è Suzanne, che lei era neerlandese e che la posa della figura è identica a quella del dipinto. D'altro canto, Françoise Cachin afferma che Manet si ispirò probabilmente al quadro del 1704 di Jean-Baptiste Santerre sullo stesso soggetto, facendo notare la posizione del braccio e il trattamento del materiale. Il quadro è stato anche paragonato a un affresco di Giulio Romano sul tema di Betsabea al bagno al palazzo Te, che Manet potrebbe aver conosciuto grazie a delle incisioni francesi, o a un'incisione di Marcantonio Raimondi chiamata Ninfa e satiro." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Pigmalione e Galatea (Girodet). ### Introduzione: Pigmalione e Galatea (Pygmalion amoureux de sa statue o Pygmalion et Galatée) è un dipinto di Anne-Louis Girodet del 1819 che riprende il mito di Pigmalione e Galatea, descritto da Ovidio nelle sue Metamorfosi. Si tratta dell'ultima opera di Girodet e si trova al museo del Louvre. ### Descrizione. Il quadro raffigura il momento nel quale la scultura di Galatea viene tramutata in donna dalla dea Venere, davanti agli occhi increduli del suo autore. La scena è ambientata in un luogo all'aperto, avvolto da una nuvola di incenso. Una lira, che si trova proprio dietro allo scultore, senza dubbio richiama le Muse, l'ispirazione artistica e l'arte stessa. A sinistra si trova una scultura della dea dell'amore, la cui testa è illuminata da un bagliore. Seminuda e coperta a metà da una veste, ella tiene nella mano sinistra una colomba, un uccello che nell'antichità le veniva offerto in sacrificio, richiamando la preghiera di Pigmalione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Sermone alla cappella Sistina. ### Introduzione: Il Sermone alla cappella Sistina (El sermón en la capilla Sixtina) è un dipinto a olio del pittore spagnolo Vicente Palmaroli. Fa parte della collezione privata Caja Duero, che si trova a Salamanca. ### Descrizione. Il quadro mostra una scena di genere a tema religioso e raffigura il momento nel quale un domenicano predica davanti un pontefice e la sua corte nella cappella Sistina, il tutto ambientato approssimativamente nella seconda metà del sedicesimo secolo. Sullo sfondo si trova il Giudizio universale dipinto da Michelangelo Buonarroti, mentre nel lato destro della tela si notano gli altri affreschi della parete nord (il Battesimo di Cristo di Pietro Perugino e le Prove di Cristo di Sandro Botticelli). La composizione e il tema del quadro sono molto influenzati dall'opera Interno della cappella Sistina dell'artista francese Jean-Auguste-Dominique Ingres (1814): il dipinto ingresiano ritraeva il papa Pio VII che pronunciava un discorso davanti al clero. L'opera si colloca nel periodo realista del pittore ed è stato qualificato dalla critica come uno dei migliori dipinti di composizione di Palmaroli. Secondo Rosa Pérez, il quadro deve il suo risalto alla luce, che secondo questa autrice 'cade casualmente sul posto che occupa nella cappella'." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Salomè (Henri Regnault). ### Introduzione: Salomè (Salomé) è un dipinto orientalista realizzato nel 1870 circa dall'artista francese Henri Regnault. L'opera fa parte delle collezioni del museo Metropolitano di New York. ### Descrizione. Realizzata con l'olio su tela, l'opera rappresenta il personaggio biblico di Salomè. Con i capelli arruffati e i vestiti disordinati, Salomè ha appena danzato per il suocero Erode, il governatore della Giudea. Il piatto e il coltello alludono alla sua ricompensa: la testa tagliata di Giovanni il Battista. Il personaggio incarna lo stereotipo della 'bella giudea', che all'epoca raffigurava le donne ebree come delle vere e proprie seduttrici. Questo dipinto segna una svolta importante nell'iconografia del personaggio, in quanto in passato ella era stata rappresentata o mentre danzava per Erode, o mentre reggeva la testa mozzata del Battista: qui non c'è nemmeno quest'ultima.L'arte francese era stata circonfusa dall'orientalismo per tutto il XIX secolo, e Regnault aveva viaggiato anche in Spagna e nell'Africa settentrionale, spinto da questa ricerca dell'esotico. In questa tela, in un certo senso, l'Africa è evocata dal tappeto decorato e dalla pelle di leopardo sulla quale la ragazza poggia i piedi. Salomè indossa degli indumenti e dei gioielli esotici, come una gonna dorata semitrasparente, e delle ciabatte scure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Victory Boogie Woogie. ### Introduzione: Victory Boogie Woogie (in italiano: 'Boogie Woogie della vittoria') è un quadro dipinto da Mondrian durante il periodo in cui si trovava a New York (1940 - 1944).Si tratta dell'ultima opera prodotta dall'artista, rimasta però incompiuta poiché vi stava ancora lavorando nei giorni precedenti alla sua morte. ### Descrizione. L'opera appare molto simile alla coeva Broadway Boogie Woogie sempre di Mondrian (assenza delle linee nere per delimitare la struttura delle forme, uso di forme molto più piccole), ma presenta allo stesso tempo delle importanti differenze: la tela è inclinata di 45° a formare un rombo (disposizione già usata dall'artista stesso in alcune opere del passato) e, soprattutto, il colore predominante non è più il giallo, ma appaiono tutti i colori primari con grande intensità, eliminando il 'linearismo' dell'altra tela sul Boogie Woogie e conferendo la massima vivacità possibile, tipica dell'atmosfera ritmata della grande mela, in un grido di speranza per la vittoria nella seconda guerra mondiale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La moglie del re Candaule. ### Introduzione: La moglie del re Candaule (in tedesco: Die Frau des Kandaules entdeckt den versteckten Gyges, 'La moglie di Candaule scopre Gige nascosto') è un dipinto a olio su tela del pittore olandese Eglon Hendrik van der Neer. Si trova al Museum Kunstpalast di Düsseldorf. ### Descrizione. Eglon van der Neer ricreò molto fedelmente la storia di Candaule. Egli scelse il momento in cui la moglie si toglie l'ultima veste e si denuda di fronte al marito. Si trova davanti a Candaule, ma allo stesso tempo osserva Gige che la guarda dietro una tenda sulla sinistra. È questo il momento nel quale ella capisce il piano di suo marito. Il resto dei suoi indumenti giace su una sedia alla sinistra di lei. L'abito in raso scintillante contrasta con il velluto del baldacchino. La scena si svolge in una camera ricca del diciassettesimo secolo, a simboleggiare l'epoca d'oro della pittura olandese, ed è uno dei pochi quadri olandesi del periodo che raffigura un nudo in un interno. Un altro motivo per questa ambientazione contemporanea al pittore potrebbe essere legato al fatto che all'epoca si conosceva la civiltà della Lidia solo attraverso le fonti letterarie, e non quelle archeologiche, dato che i primi scavi sarebbero stati realizzati qualche secolo dopo. Il quadro si può datare con precisione anche grazie alla capigliatura della regina, che si basa su quelle che andavano di moda all'epoca del pittore." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Fantasia su un'aria del Faust. ### Introduzione: La Fantasia su un'aria del Faust o Fantasia di Faust (Fantasía sobre Fausto) è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore spagnolo Marià Fortuny i Marsal nel 1866. ### Descrizione. L'artista realizzò vari studi sul compositore davanti al suo strumento, nei quali appare un pianoforte di legno color mogano nella stessa posizione del dipinto un olio, con una pedaliera a lira, le gambe scanalate e le ruote, di marca Pleyel o Erard.La scena raffigurata nell'opera si svolge nel giardino della casa di Margherita: la soavità del colore dei vestiti di Fausto e Margherita e lo sfondo illuminato contrasta con i toni scuri delle figure del resto dei personaggi, rappresentati con un'esecuzione moderata, cosicché è il pennello stesso quello che disegna le balze del vestito di Marta e il mantello di Mefistofele. Questa figura, grazie alla sua teatralità, è quella principale della scena, con un abbigliamento molto fedele al testo con il quale si presenta nell'opera letteraria di Johann Wolfgang von Goethe; con l'aspetto di un cavaliere nobile, con un abito rosso, ornato d'oro, la mantellina di seta liscia, una piuma di gallo nel cappello e uno stocco affilato alla cintura. L'artista aveva già rappresentato questo personaggio in precedenza ed è connesso con le illustrazioni realizzate da Gustave Doré per il romanzo di Théophile Gautier Il Capitan Fracassa. Quest'opera potrebbe avere a sua volta ispirato Federico de Madrazo, il suocero del pittore, che qualche mese dopo realizzò un dipinto la cui composizione è simile, Il sogno di Atropo. ### Stile. Secondo Sans i Cabot, il carattere e il genio dell'artista possono essere visti meglio nei bozzetti e nelle opere realizzate 'alla prima' che nei suoi dipinti più rifiniti. Riferendosi a questo quadro affermò che dovrebbe essere considerato un'improvvisazione, poiché venne concepito e realizzato in poche ore. Qui, questa libertà d'esecuzione è parallela allo spirito impetuoso della scena, al quale allude il disordine nel quale si intravedono le partiture sui martelletti del pianoforte, sul pavimento e nelle cartelle impilate sopra il tavolo. Attraverso dei tocchi vibranti del pennello, l'artista mise in risalto la luminosità e la luce delle superfici in legno della sedia e del pianoforte, l'oro tenue della cornucopia e i colori accesi nella cornice dell'acquerello. Nonostante la sua esecuzione disinvolta, Fortuny è riuscito a catturare le diverse qualità. Anche la sottigliezza del trattamento delle campiture aeree, con un impasto maggiore a sinistra, e il suo passaggio alla parete della casa, che è stata dipinta con un pennello asciutto, è una caratteristica dell'artista. Lo è anche il modo con il quale, distinguendosi dall'equilibro di toni caldi e freddi, adopera un rosso brillante (che appare anche nelle larghe pennellate al suolo e nella dedica e la firma) così da mettere in rilievo la pittura centrale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto della giornalista Sylvia von Harden. ### Introduzione: Ritratto della giornalista Sylvia von Harden (Bildnis der Journalistin Sylvia von Harden) è un dipinto del pittore tedesco Otto Dix del 1926. ### Descrizione. Nel ritratto della giornalista Sylvia von Harden la donna è raffigurata mentre è seduta al tavolo di un caffè ed e collocata di fronte a uno sfondo rosso e rosa senza nessuna decorazione, porta o finestra. La donna ha una carnagione pallida, occhiaie profonde, dita lunghe e ossute, un taglio corto di moda negli anni venti, un naso lungo e appuntito e un volto spigoloso che, nell'insieme, le conferiscono un aspetto androgino. La bocca, leggermente socchiusa, è accentuata dalle labbra rosse scure e dal pallore del volto. Von Harden indossa un tubino a quadri rossi e neri e un monocolo sull'occhio destro, delle calze leggere e tiene una sigaretta russa nella mano destra. Gli unici due mobili rappresentati sono la sedia dorata su cui è seduta e il tavolino in marmo, sopra il quale sono collocati un portasigarette con il nome della giornalista, una scatola di fiammiferi con il simbolo dell'aquila tedesca e un bicchiere di Spritz. L'ambiente scarno conferisce maggiore importanza al soggetto ritratto, i colori vibranti danno all'insieme un senso di tensione e suspense, mentre la piega sulla calza introduce un elemento sensuale. Lo sguardo della donna, che è girato di tre quarti, sembra rivolgersi allo spettatore." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Sant'Ambrogio rientra a Milano. ### Introduzione: Sant'Ambrogio rientra a Milano è un dipinto murale di Giovanni Francesco Lampugnani e Giovanni Battista Lampugnani realizzato nel 1618 e conservato presso la Chiesa di Sant’Ambrogio a Legnano. ### Descrizione. Il grande affresco ubicato nella navata sinistra raffigura Sant'Ambrogio in groppa a un cavallo bianco mentre entra a Milano, accolto dai dignitari della città dopo la sua nomina a Vescovo.La scena raffigurata nasce dalla storia della fuga di Sant'Ambrogio dalla città per evitare la consacrazione. Paolino di Milano scrive nella sua biografia come Ambrogio fece di tutto per allontanare da sé l'investitura episcopale. Egli racconta come, per dimostrare di non essere degno del ruolo a cui lo avevano eletto, Ambrogio ordinò di torturare alcuni prigionieri, annunciò di volersi dedicare a tempo pieno alla filosofia, finse una condotta morale indegna per un vescovo facendo entrare nel suo palazzo delle prostitute. infine, poiché tutto questo non era servito a nulla, fuggì dalla città, ma per due volte fu poi ricondotto indietro. La raffigurazione più celebre di questo episodio è quella di Vuolvino su una formella dell'altare d'oro della basilica ambrosiana.Stando al racconto di Paolino la porta alle spalle di Sant'Ambrogio è presumibilmente Porta romana da cui si intravede una vista della città di Milano con la facciata del Duomo allora in costruzione. ### Stile. Le prime opere dei Lampugnani, datate all'inizio del secondo decennio del Seicento, rivelano i forti legami e le suggestioni derivanti dalla matrice pittorica lombarda e cinqucentesca che aveva preso le mosse all'inizio del secolo precedente con Bernardino Luini.Nella prima metà del XVII secolo, la pittura lombarda conobbe un periodo di intenso fervore, durante il quale emerse un linguaggio pittorico nuovo e originale, che contribuì a posizionare Milano tra i centri più significativi dell'arte italiana dell'epoca. Si sviluppò così una distintiva scuola regionale caratterizzata da uno stile maestoso e appassionato, con notevoli contrasti di luce e una disposizione scenografica che caratterizzava l'intera arte lombarda. La scelta dei colori e la composizione riflettevano una peculiare serenità tipica della provincia lombarda, priva dell'intensità espressiva tipica del barocco. È quindi possibile leggere nei muri e nelle forme della chiesa di S. Ambrogio il gusto sobrio di una cittadina tranquilla, la raffinatezza die particolari decorativi, la compostezza dei personaggi con espressioni dolci e contemplative." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Minerva in atto di abbigliarsi. ### Introduzione: Minerva in atto di abbigliarsi è un dipinto di Lavinia Fontana, realizzato nel 1613 e oggi esposto nella Galleria Borghese di Roma. ### Descrizione. Nella Minerva in atto di abbigliarsi si trova al centro della scena la divinità romana Minerva (Atena per i Greci) viene 'sorpresa' completamente nuda, a figura intera, mentre si accinge ad indossare un mantello. Mentre il corpo tenta di coprirsi le nudità, il volto della dea è inclinato e volutamente diretto verso lo spettatore, ammaliante e seducente; l'acconciatura della giovane era una delle più in voga non nell'Antica Roma, ma bensì nell'epoca storica della pittrice Lavinia Fontana, il Seicento. Probabilmente in parte Minerva è proprio un autoritratto dell'autrice, fatto davanti allo specchio. Altra caratteristica, in questo caso lampante, tipica dell'arte del Seicento è lo sfondo scuro, qui completamente nero, per accentuare al massimo i soggetti ritratti che, perciò, risultano il pieno centro della scena e sembrano brillare di luce propria: in particolare qui il nero accentua le forme della dea, in un forte atto di seduzione e quasi erotismo. Non è invece deliberatamente messo in risalto il piccolo Cupido, fra l'altro proprio dio dell'erotismo, collocato sulla porta, avvolto da un rosso vermiglione con cui quasi si fonde e disperde: per offrirgli fattezze più umane che divine, l'autrice omette le ali al piccolo e lo ritrae invece mentre gioca con un elmo. La 'vestaglia' che la dea tiene delicatamente in mano appare preziosa e riccamente decorata: questo indumento femminile tipico delle donne appartenenti alla nobiltà romana si contrappone fortemente ad altri elementi presenti nella scena, come l'elmo, la lancia e lo scudo, tutti simboli di Minerva come dea vergine guerriera e della saggezza." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La principessa Tarakanova (Flavickij). ### Introduzione: La principessa Tarakanova (in russo Княжна Тараканова?, Knjažna Tarakanova) è il dipinto più famoso dell'artista russo Konstantin Dmitrievič Flavickij. Completato nel 1864, il quadro raffigura la storia della principessa Tarakanova, che venne imprigionata durante il regno dell'imperatrice Caterina II. L'utilizzo della luce e delle ombre e l'attenzione ai dettagli nella tela da parte del Flavickij gli garantirono il titolo di professore di dipinti storici, e questa rimane una delle sue opere più celebri. ### Descrizione. La storia della principessa Tarakanova, un'arrampicatrice sociale che proclamava di essere la figlia dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, funse da base per la creazione del quadro. Per ordine dell'imperatrice Caterina II, ella venne arrestata e nel maggio del 1775 venne portata alla fortezza di Pietro e Paolo, dove fu sottoposta a un lungo interrogatorio dal feldmaresciallo principe Golicyn, nel quale rese varie testimonianze. Morì di tisi il 4 dicembre 1775, nascondendo il segreto della sua nascita persino a un prete. Lo stesso nome Tarakanova le venne attribuito dopo la morte e deriva dal termine tarakan (in cirillico: таракан?), che significa 'scarafaggio' in russo.La trama del dipinto si basa su una leggenda riguardante la morte della principessa Tarakanova durante l'inondazione di San Pietroburgo del 21 settembre del 1777, nonostante ella fosse morta due anni prima di questo evento. Il quadro raffigura una casamatta nella fortezza di Pietro e Paolo, e le acque dell'inondazione infuriano al di fuori delle mura. Su un letto, la giovane donna si erge mentre prova a scappare dall'acqua che sta scorrendo da una finestra sbarrata, riempiendo l'intera stanza. Dei ratti bagnati emergono dall'acqua, strisciando verso i piedi della prigioniera. L'usurpatrice indossa un abito di seta che contrasta con il materasso e il cuscino del letto, molto sporchi.Anche se la leggenda sulla morte di Tarakanova durante la tempesta non è vera, fu questa versione della sua morte che si stabilizzò nella memoria popolare, grazie a Flavickij. Per esempio, nella poesia Anima (in russo Душа?, Duša), Boris Pasternak scrive: 'combatti come combatté la principessa Tarakanova quando il rivellino venne inondato a febbraio.'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Metropolis (Grosz). ### Introduzione: Metropolis è un dipinto del pittore tedesco George Grosz dipinto tra il 1916 e il 1917 e conservato presso il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. ### Descrizione. La trasformazione delle città in gigantesche metropoli era uno dei temi preferiti dagli artisti del primo Novecento. Nel tentativo di catturare questo cambiamento, Grosz ritrae Berlino nel mezzo della prima guerra mondiale attraverso il suo stile espressionista, servendosi soprattutto del colore rosso, in una scena molto caotica. La scena, che segue i dettami del cubismo e del futurismo, presenta una prospettiva esagerata e figure che si sovrappongono al fine di ricreare il ritmo febbrile della vita cittadina. Ma, a dispetto di quello che avrebbero fatto altri artisti che elogiavano la modernità e il progresso, Grosz conferì all'opera una dimensione apocalittica per rivelare la follia e i desideri autopunitivi dell'uomo. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Alla toletta. ### Introduzione: Alla toletta o Al tavolo da toletta (in russo За туалетом. Автопортрет?, Za tualetom. Avtoportret) è un dipinto della pittrice russa Zinaida Evgen'evna Serebrjakova, realizzato nel 1909. Fa parte delle collezioni della galleria Tret'jakov di Mosca.Questo quadro fu realizzato alla fine dell'anno 1909, quando la pittrice viveva nel villaggio di Neskučne (nell'odierno oblast' di Charkiv, in Ucraina). Secondo l'artista, l'inverno era arrivato in anticipo quell'anno e tutto intorno era ricoperto di neve, ma in casa sua faceva caldo ed era accogliente, e lei si divertiva a dipingere davanti allo specchio dopo aver raccolto i suoi ninnoli sul suo tavolo.Su insistenza del pittore Eugène Lanceray (o Evgenij Evgen'evič Lanceray), il fratello di Zinaida, l'autoritratto venne spedito a San Pietroburgo, dove venne esposto alla settima mostra dell'unione dei pittori russi, che si era installata nella città all'inizio del 1910, dopo essere stata fondata a Mosca. Il quadro venne ben accolto dal pubblico e dalla critica. Il pittore Valentin Aleksandrovič Serov, in particolare, espresse la sensazione che l'autoritratto allo specchio fosse un'opera molto fresca e molto dolce. Quanto al critico Aleksandr Nikolaevič Benois, egli scrisse che Serebrjakova aveva offerto al pubblico russo un regalo tanto meraviglioso con il suo sorriso su tutto il volto che non la si poteva che ringraziare. Il quadro venne acquistato direttamente alla mostra per la galleria Tret'jakov. ### Descrizione. A livello compositivo, il quadro rappresenta l'artista che si riflette nel proprio specchio. La cornice dello specchio è visibile sulla tela e la candela a sinistra si vede due volte, una delle quali è il suo riflesso. La giovane si guarda nello specchio e si pettina mentre sorride. La sua posa è rilassata con 'il movimento grazioso delle mani nude, il movimento leggero del suo busto che si gira, ben proporzionato'. Sebbene il motivo dello specchio adoperato sia abbastanza semplice, l'immagine della candela vera ripetuta dal suo riflesso dà un tocco di originalità e ingegnosità alla composizione.I colori della tela sono di tonalità vive e allegre. I colori più intensi si trovano in primo piano, sul tavolo da toeletta. Vi si trovano dei flaconi di profumo in vetro con delle tinte gialle e verdi, un cuscinetto blu con degli spilloni, una scatola dipinta piena di perle e altri oggetti, tutti intrisi di colori che scintillano come dei gioielli. Dei toni attenuati si trovano nello stesso gioco di colori in altre parti della tela. Sullo sfondo, c'è un muro bianco davanti al quale si trova un tavolo sul quale è posata una bacinella con una brocca d'acqua per lavarsi.I colori caldi della figura femminile collegano i colori vivaci del primo piano allo sfondo blu-verdastro e bianco. Secondo la storica dell'arte Valentina Knjazeva, l'opera incanta per la sua saturazione della luce. Sembra che la figura della donna in primo piano, i mobili e lo sfondo del quadro non siano soltanto bagnati dalla luce, ma che la emettano essi stessi. La cornice dello specchio funge da cornice della composizione stessa e rafforza l'effetto della profondità spaziale dell'immagine. Il suo colore scuro mette in risalto la luminosità della tavolozza dell'artista.La realizzazione della tela venne suddivisa in più sedute. Serebrjakova dipinse in più strati, modellò accuratamente le forme, studiò con precisione qualunque dettaglio. Per il suo volto, le sue braccia e le spalle ella utilizzò le tinte piatte. Il suo stile pittorico permette di valorizzare la profondità del colore e di creare delle transizioni sottili tra i toni scelti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Alexander Pope mentre dichiara il suo amore a lady Montagu. ### Introduzione: Alexander Pope mentre dichiara il suo amore a lady Montagu (Pope Makes Love To Lady Mary Wortley Montagu) è un dipinto a olio su tela dell'artista inglese William Powell Frith. Venne realizzato nel 1852 e oggi si trova alla galleria d'arte di Auckland, in Nuova Zelanda. ### Descrizione. Alexander Pope si era invaghito di Mary Wortley Montagu, un'aristocratica nota per i suoi viaggi nel vicino Oriente e che coltivava una grande passione letteraria. Secondo quanto racconta Lady Louisa Stuart, anche se Mary era già sposata, un giorno Pope provò a dichiararle il proprio amore con una dichiarazione intrisa di passione (infatti nel titolo originale inglese, l'espressione makes love è una forma oggi antiquata per declares his love, 'dichiara il suo amore'): eppure, per quanto questa potesse essere seria, Montagu si mise immediatamente a ridere in faccia al poeta, trovandola esagerata come dichiarazione. Da allora i rapporti tra i due peggiorarono, e le lettere che prima si scambiavano spesso divennero più rare.Alexander Pope è seduto su una sedia e rivolge le spalle alla donna: egli si porta la mano sinistra al mento, stringe la destra in un pugno e la sua espressione, visibile negli occhi spalancati, sembra unire in una sola emozione la rabbia, la furia e la vergogna. Il volto del poeta si rifà, come disse lo stesso artista nelle sue memorie, a un busto di Louis-François Roubillac. Esiste inoltre uno schizzo a matita e carboncino del poeta che si chiude nella sua rabbia, conservato a Londra. Mary Montagu si appoggia a un tavolino pieno di libri e lettere ed è ritratta mentre ride con ilarità, con la testa inclinata leggermente all'indietro. È importante far notare che il pittore idealizzò leggermente la scena rispetto alla realtà, perché il volto di Mary Montagu non presenta i segni del vaiolo, che aveva contratto in precedenza e contro il quale avrebbe lottato, e anche la gobba del poeta non si vede dato che egli è seduto.Il salotto nel quale si svolge la scena presenta vari oggetti di arredamento che testimoniano la posizione sociale di Lady Mary, mentre gli utensili di scrittura e la sciarpa che le cinge la vita indicano la sua posizione come moglie dell'ambasciatore britannico presso l'impero ottomano e la sua fama di scrittrice. Sopra una candela appesa al muro tramite una cornice è presente una coroncina, che rimanda alle origini aristocratiche di Wortley Montagu. Al centro esatto del quadro è presente una statuetta con due amanti che si baciano, come una sorta di beffa alla dichiarazione di Pope. Alla sinistra della donna è presente un tulipano, un altro simbolo dell'amore profondo che qui contrasta con il rifiuto del poeta. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il sogno della regina Caterina. ### Introduzione: Il sogno della regina Caterina (in inglese: The Vision of Catherine of Aragon o Queen Catherine's Vision) è un quadro dell'artista svizzero Johann Heinrich Füssli, realizzato nel 1781. Oggi l'opera è conservata in una collezione d'arte di Lytham St Annes, nel borough di Fylde, nel Lancashire, in Inghilterra. ### Descrizione. Quest'olio su tela rappresenta un passaggio dell'opera teatrale Enrico VIII, di William Shakespeare, nel quale Caterina d'Aragona fa il sogno macabro della propria fine dopo essere stata bandita in favore di Anna Bolena: stesa sul suo letto di morte, ella alza il proprio braccio sinistro verso la corona che le porgono delle apparizioni spettrali femminili parzialmente nude in un'emozione che sorprende la sua servitrice seduta al suo capezzale, ai piedi di una lira e di una scultura. Nel testo scespiriano gli spiriti indossano delle ghirlande e delle maschere ovali note come visard, mentre impugnano dei rami di palma o d'alloro, ma il Füssli omise questi dettagli. Nello sfondo si trova il carceriere della ex sovrana, quasi nascosto dall'oscurità.Esiste un quadro che raffigura la sola Caterina (probabilmente si tratta di uno studio per l'opera) che si trova al Victoria and Albert Museum di Londra. Nello stesso museo si trova anche una tela che si focalizza esclusivamente sulle anime muliebri." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Il giuramento del Grütli. ### Introduzione: Il giuramento del Grütli o Il giuramento dei tre confederati sul Rütli (in tedesco svizzero: Die drei Eidgenossen beim Schwur auf dem Rütli, 'I tre confederati prestano giuramento sul Grütli') è un dipinto dell'artista svizzero Johann Heinrich Füssli, realizzato tra il 1779 e il 1781. Commissionata dalla città di Zurigo, l'opera oggi è conservata nella sua Kunsthaus. Esistono inoltre diversi schizzi e studi preparatori conservati in vari musei del mondo. ### Descrizione. Quest'olio su tela è un dipinto di storia che illustra il momento del giuramento del Grütli, il quale vide i delegati dei cantoni di Uri, dello Svitto e di Untervaldo giurare di liberarsi dal giogo degli Asburgo sul prato di Grütli (Rütli in tedesco), nel 1307. I tre individui sono rappresentati con le mani al centro, una sopra l'altra, e mentre guardano verso il cielo alzando l'altro braccio. I tre personaggi indossano delle armature e la figura al centro brandisce una spada. Dietro di loro un raggio di luce squarcia il cielo pieno di nubi nere. Le figure sono viste di sotto in su e sembrano allungate, mentre in alto al centro tra le nubi spunta una luce soprannaturale: Füssli aveva fatto un viaggio in Italia in quel periodo e aveva potuto studiare le opere dei manieristi, in particolare i dipinti del Parmigianino, di Jacopo da Pontormo e del Rosso Fiorentino. L'opera si distacca rispetto ai canoni artistici che avevano caratterizzato l'arte tardobarocca e che erano alla base dell'arte neoclassica, allora nascente, in quanto Füssli non delineò dei contorni precisi per le figure, adoperò delle pennellate larghe e lasciò uno sfondo abbastanza vago. L'opera spesso viene messa in confronto con un'altra celebre opera di quel periodo, Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David, del 1784, in quanto il tema che unisce queste opere è un giuramento effettuato da tre guerrieri. Tuttavia, se la tela davidiana appartiene allo stile neoclassico, l'opera dell'artista svizzero si avvicina di più a uno stile che ricerca il sublime." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La lotta di Thor con il serpente del Midgard. ### Introduzione: La lotta di Thor con il serpente del Midgard (in inglese: Thor Battering the Midgard Serpent) è un dipinto realizzato dall'artista Johann Heinrich Füssli nel 1790. Venne dipinto come opera di ammissione del pittore alla Royal Academy of Arts ('accademia reale delle arti'), a Londra, al momento della sua elezione al rango di membro effettivo. Oggi l'opera si conserva sempre lì. ### Descrizione. Questo dipinto a olio a tema mitologico rappresenta il dio norreno Thor in piedi, sulla prua di un'imbarcazione al cui timone c'è Hymir, mentre sta per sferrare un colpo di spada nei confronti del serpente marino di Miðgarðr, lo Jörmungandr (o Miðgarðsormr), che tiene stretto con una catena conficcatagli nella bocca probabilmente con un arpione. Sullo sfondo è presente un vecchio che osserva la scena: si tratta del padre di Thor, il dio Odino. Eccetto per un elmo e un mantello, l'eroe è nudo come gli eroi neoclassici e il suo corpo è muscoloso, messo ulteriormente in risalto dal fatto che emerge dallo sfondo nerastro. Egli viene raffigurato dal basso verso l'alto e con un'inclinazione accentuata che da al dipinto un'atmosfera un po' più 'sinistra'. Lo Jörmungandr può richiamare in senso letterale la linea serpentinata che era tanto presente nell'arte manierista italiana, studiata dal pittore svizzero. La scena, infine, è ambientata tra le onde alte di un mare in tempesta, nel mezzo della notte, rendendo l'opera un notturno nel quale la naturalità viene meno in favore della mostruosità e della fantasia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Diana di Efeso e gli schiavi. ### Introduzione: Diana di Efeso e gli schiavi è un dipinto a olio su tela del pittore italiano Giulio Aristide Sartorio. Venne dipinto tra il 1895 circa e il 1899 e oggi si conserva alla galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Assieme al quadro La Gorgone e gli eroi, l'opera costituisce un dittico. ### Descrizione. Il dipinto è ambientato in un paesaggio roccioso vicino al mare, davanti a dei tronchi secchi e sotto un cielo pieno di nuvole grigie. Nel lato sinistro della tela si trova un grande idolo che raffigura Diana, o Artemide per i greci, la dea della caccia nella mitologia classica. La statua di Diana si ispira all'Artemide Efesia, una copia romana della scultura che veniva venerata nel tempio di Artemide ad Efeso, conservata al museo archeologico nazionale di Napoli. La Diana efesina presenta le aggiunte ottocentesche in bronzo (mani e testa) ed è caratterizzata da una moltitudine di mammelle, che simboleggiano la fertilità. Accanto all'idolo di Efeso si trova una testa di cavallo e davanti a lei una tigre morta, in quanto si trova in una pozzanghera di sangue. Tutt'intorno a lei si trova una massa di donne e di uomini, gli 'schiavi' del titolo: sdraiati per terra, nudi, mentre stringono tra le mani 'i simboli delle proprie ambizioni', essi sono tutti immersi in un sonno profondo. Un uomo regge una statuetta di una Nike, mentre un altro che è sdraiato sul ventre impugna una spada. Tra di loro si trovano un rapace, un toro e, accanto ai tronchi bianchi, una chimera con un folto felino e delle ali da uccello. Tra tutti questi personaggi, uno solo sta in piedi: si tratta di una donna nel lato destro dell'opera, ritratta di schiena, mentre si appoggia a una parete di roccia. Il tema dell'opera, a detta dell'autore, è 'la profonda vanità dell'esistenza umana': la Diana di Efeso è una dea dell'abbondanza, e tutti gli uomini traggono nutrimento da lei per soddisfare i loro desideri e le loro illusioni. Alla Biennale veneziana, l'opera venne criticata per il suo significato misterioso e difficile da decodificare, oppure per la sua interpretazione della vanità dell'esistenza, che l'autore, nel determinarla, aveva alterata." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Gorgone e gli eroi. ### Introduzione: La Gorgone e gli eroi è un dipinto a olio su tela del pittore italiano Giulio Aristide Sartorio. Venne dipinto tra il 1895 circa e il 1899 e oggi si conserva alla galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Assieme al quadro Diana di Efeso e gli schiavi, l'opera costituisce un dittico. ### Descrizione. La protagonista della composizione è la Gorgone, probabilmente Medusa, che domina il lato destro dell'opera. Invece di avere l'intera chioma composta da dei serpenti, i suoi capelli sono lunghissimi e biondi e solo alcuni hanno un aspetto serpentino. Ai lati della testa ella ha due piccole ali nere, mentre un altro paio di colore bianco spunta dalle sue caviglie (in modo molto simile ai calzari alati di Ermete, che secondo il mito furono indossati da Perseo per andare a uccidere la Medusa). La posa della figura richiama il dipinto La ninfa del bosco di Giovanni Costa, conservato nella Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma. La posizione del suo corpo, infatti, segue una linea a S, dato che il capo e il busto sono inclinati verso sinistra, il ventre sporge verso destra e la gamba destra sembra inclinarsi nella direzione opposta. Secondo Apollodoro, le Gorgoni venivano descritte come delle creature orribili, con i capelli serpentini, delle zanne da cinghiale, le mani di bronzo e la pelle squamosa: qui invece, a parte per qualche ciuffo ofidico e per la presenza delle ali, Medusa è una donna splendida il cui corpo svestito non presenta alcuna mostruosità. Ed è proprio qui che risiede il significato della tela. Il tema dell'opera è la bellezza, rappresentata allo stesso tempo sia come vita che come morte, in chiave decadentista. Medusa infatti sovrasta tre guerrieri muscolosi stramazzati al suolo e schiaccia la testa di uno di questi con il piede. L'uomo dalla pelle 'ramata' indossa una corona, mentre un altro con la pelle scura tiene un serpente con una mano. L'illuminazione fa quasi sembrare pietroso il corpo del terzo uomo, dalla pelle bianca: di qualsiasi etnia siano, questi eroi sono stati tutti vinti dalla Gorgone seduttrice, che guarda soddisfatta mentre si sistema i capelli. Questa interpretazione del mito si sposa bene con la figura della donna fatale (femme fatale), molto presente nella letteratura decadentista. Sullo sfondo si trova il mare, sovrastato da un cielo pieno di nubi scure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Circe (Elisabetta Sirani). ### Introduzione: Circe è un dipinto della pittrice italiana Elisabetta Sirani, realizzato nel 1664 circa. ### Descrizione. La giovane maga è ritratta a mezza figura e in primo piano, come dinanzi a un proscenio a sottolineare la sua rilevanza nella padronanza del soprannaturale. Indossa un raffinato copricapo dalla conformazione orientale e una lussuosa veste di broccato con un drappeggio di velluto che le avvolge le spalle. Con la mano destra impugna una bacchetta e con la sinistra tiene saldamente un libro degli incantesimi.Sebbene l'artista scrisse nel 1657, in Nota delle pitture fatte da me Elisabetta Sirani, di 'una Circe' in coppia con 'un Ulisse' in un insieme di 'mezze figure', l'opera è da attribuire agli ultimi anni di attività dell'artista e quindi al suo stile più maturo. In particolare gli accentuati chiaroscuri hanno contribuito a datare l'opera intorno al 1664.Per Adelina Modesti, Elisabetta Sirani rimandava attraverso le sue opere alla tradizione delle donne bolognesi istruite e anche alla sua stessa cultura. Tale dipinto va perciò interpretato, secondo Irene Graziani, come la rappresentazione di una saggezza remota propria delle donne, in questo caso attraverso Circe che si appresta a mettere in pratica le sue competenze. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano. ### Introduzione: La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano è un dipinto del pittore italiano Giovanni Andrea Sirani, realizzato nel 1635 e ubicato presso la Collezione BPER Banca. ### Descrizione. Sul lato destro del dipinto vediamo Nettuno in atteggiamento imponente, su un cocchio a conchiglia spinto da Zefiro e trainato da cavalli marini guidati dai tritoni. Accoglie i bulbi di tulipano in dono dalla Terra, situata a sinistra in veste di cacciatrice.Il dipinto testimonia l'entusiasmo che interessò il XVII secolo in Europa per la diffusione della floricoltura. Stilisticamente si distingue per la finezza dei soggetti, le pennellate morbide e i colori squillanti.Proprio i protagonisti del dipinto sono tratti da un disegno del maestro dell'artista, Guido Reni, per il De florum cultura (1633) di Giovanni Battista Ferrari, poi inciso su rame da Johann Friedrich Greuter." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Antonietta Gonzales. ### Introduzione: Ritratto di Antonietta Gonzales è un dipinto della pittrice italiana Lavinia Fontana, realizzato tra il 1594 e il 1595 e ubicato presso la collezione del castello di Blois. ### Descrizione. Il soggetto ritratto è Antonietta Gonsalvus, figlia del nobile Petrus, uno dei cortigiani di Enrico II di Francia. La piccola Antonietta, come le tre sorelle e il padre stesso, soffriva di ipertricosi, ovvero di aumento della pelosità, che le copriva tutto il volto. In quest'opera però, ciò che l'autrice volle evidenziare fu la raffinatezza degli ornamenti che decorano l'elegante vestito indossato dalla giovane. Allo stesso tempo cercò di mettere in risalto le mani, candide e affusolate, facendo così passare quasi in secondo piano l'eccessiva peluria del volto." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Virgilio legge l'Eneide ad Augusto e Ottavia. ### Introduzione: Virgilio legge l'Eneide ad Augusto e Ottavia è un dipinto della pittrice svizzera Angelika Kauffmann, realizzato nel 1788 e conservato presso l'Ermitage di San Pietroburgo. ### Descrizione. L'episodio rappresentato ci mostra Ottavia, sorella di Augusto, che sviene per la commozione dopo che Virgilio le ha letto i versi dell'Eneide dedicati a suo figlio Marcello (libro VI, vv. 868 - 886), che se non fosse prematuramente deceduto avrebbe ereditato il trono.I soggetti storici riguardanti il mondo classico furono sempre cari alla Kauffmann, che se ne interessava soprattutto durante i suoi soggiorni a Roma, spronata dal patrimonio storico-artistico della città. Tutta la scena fu infatti concepita e realizzata secondo i criteri neoclassicisti, con delle figure caratterizzate da espressioni di forte sentimento, ma comunque contenute (in opposizione alla teatralità barocca), e inserite nell'equilibrio dell'architettura classica.Le protagoniste, al centro della tela, sono Ottavia e due sue ancelle,. una delle quali allontana Virgilio, che, all'estrema destra, mantiene fra le mani il testo che stava leggendo, mentre Augusto figura a sinistra, intento a soccorrere la sorella. Lo stesso poeta è ritratto con aria sbigottita, incredulo nel vedere Ottavia così afflitta per aver ascoltato la lettura dei suoi versi. Sullo sfondo è visibile il Tempio di Giove Tonante sul Campidoglio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il rinoceronte (Longhi). ### Introduzione: Il rinoceronte è un dipinto del pittore italiano Pietro Longhi, ubicato presso il palazzo Ca' Rezzonico di Venezia, nel Museo del Settecento Veneziano. ### Descrizione. Il soggetto raffigurato nel dipinto è la rinocerontessa indiana Clara, divenuta famosa nell'Europa del XVIII secolo per il giro delle più importanti città del continente, che compì in 17 anni della sua vita, dove fu condotta direttamente dal Bengala dall'impresario di Leida Douwe Mout van der Meer, un capitano dell'India olandese.L'ironica descrizione del declino dell'aristocrazia, tipica delle opere di Longhi, è visibile anzitutto nel mucchio di letame che sta ai piedi del rinoceronte, rappresentato in primo piano in tutta la sua grandezza, in netto contrasto, quindi, con le regole di un dignitoso buon gusto. Gli aristocratici che sono sulle gradinate ad osservare l'animale, intento a mangiare la paglia con un'aria ormai rassegnata, presentano sia espressioni indifferenti che di totale assenza. Guardando, da sinistra verso destra, i nobili della prima gradinata, si può vedere il primo uomo, proprietario dell'animale, che solleva una frusta con il braccio destro e che mostra nella mano dello stesso arto il corno segato del rinoceronte, che ne è infatti privo. Nel quarto nobile si possono vedere abiti tipicamente veneziani, infatti quest'ultimo indossa la bauta, un tricorno e un mantello. L'ultimo giovane invece è raffigurato nell'azione di fumare. Nella fila della seconda gradinata vediamo sempre un caratteristico abbigliamento veneziano, con la nobildonna al centro indossante la moretta, una maschera nera di forma circolare, affiancata da una giovane a destra e da una donna più matura a sinistra, avvolta in un mantello verde. A destra, sulla parete lignea, è inchiodato un cartiglio che ci permette di leggere la seguente iscrizione: 'Vero Ritratto / di un Rinocerotto / condotto in Venezia / l'anno 1751 / fatto per mano di / Pietro Longhi / per commissione / del N.O. Giovanni Grimani / dei Servi di Patrizio Veneto'.Il nobiluomo citato nella scritta, Giovanni Grimani, che all'epoca del dipinto aveva 23 anni, non a caso commissionò a Longhi un'opera con tale soggetto: possedeva infatti una sorta di zoo privato, costituito da tanti animali esotici, all'interno della sua villa. Inoltre venne raffigurato all'interno dell'opera: è il secondo aristocratico visibile nella prima gradinata. La persona che è ritratta alla sua sinistra è invece Caterina Contarini, sua moglie, che morì all'indomani della realizzazione del dipinto, dopo la nascita della loro unica bambina." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La buona ventura. ### Introduzione: La buona ventura è un dipinto del pittore francese Georges de La Tour, realizzato nel 1630 e conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York. ### Descrizione. Il dipinto, nel rappresentare quattro zingare e un giovane damerino che si sta facendo leggere la mano, ha un fine ironico, datoci dal contrasto che c'è fra il comportamento altezzoso del giovane e la sua stessa ingenuità. Egli infatti, fin troppo attento nel guardare con aria boriosa la zingara più anziana, ossia la chiromante, non si accorge che una delle due ragazze a sinistra lo sta derubando di un sacchetto di monete dalla tasca dei pantaloni. Allo stesso modo la donna al centro, dipinta con occhi avveduti e circospetti, sta per strappargli la medaglia dorata appesa alla catena che porta al collo. Il senso della tela è quindi basato sul dinamico scambio di questi sguardi, tanto che i volti del damerino e della donna al centro sono i più illuminati dalla luce, mentre della zingara più anziana risalta il suo volto scimmiesco e caricaturale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Viso paranoico. ### Introduzione: Viso paranoico è un dipinto del pittore spagnolo Salvador Dalí, realizzato nel 1935 e facente parte di una collezione privata. ### Descrizione. Questo dipinto risente dell'influenza di Giuseppe Arcimboldo, la cui opera venne studiata da Dalí con molta attenzione. Il pittore spagnolo riprende così la ricostruzione della figura umana attraverso elementi bizzarri, che nella produzione di Arcimboldo sono soprattutto frutta e fiori. La tela, complice il suo essere un'illusione ottica, può essere tranquillamente guardata sia in orizzontale, rivelando delle figure umane sedute dinanzi ad una capanna, che in verticale, mostrandoci un volto di donna. Con quest'opera Dalí vuole far comprendere che la natura, se osservata senza concetti precostituiti e limitazioni, può rivelarsi tramite immagini molto ambigue. Non a caso il dipinto venne concepito secondo il metodo paranoico-critico, maturato dall'artista proprio all'inizio degli anni '30, secondo cui la mente, se lasciata libera di viaggiare, può dare origine a immagini, pensieri e accostamenti di cui non riesce a dare spiegazione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto della signora M. Willink-Van der Meulen. ### Introduzione: Ritratto della signora M. Willink-Van der Meulen è un dipinto del pittore olandese Carel Willink, realizzato nel 1928 e conservato presso il Gemeentemuseum Den Haag all'Aia. ### Descrizione. La donna ritratta è l'insegnante Mies van der Meulen (1900-1988), ovvero la prima delle quattro mogli del pittore. Il dipinto è uno dei primi di Willink, se non il primo stesso, a presentarci uno stile realistico e personale, in seguito alle adesioni ad astrattismo, costruttivismo, futurismo e cubismo. Questo ritratto mostra così caratteristiche che distinguerrano Willink in tutta la sua produzione successiva. Oltre ad essere ritratta con un aspetto d'innocenza, nonostante l'abbigliamento esuberante con una volpe che fa da drappeggio attorno al collo, lo sfondo è caratteristico del realismo magico dipinto da Willink. Infatti la donna, che è seduta su un'architettura rocciosa attorniata da foglie di edera, ha dietro di sé uno scenario dominato da un mare turbinoso e oscuro, sotto un cielo nubiloso che contribuisce a rendere il paesaggio denso d'inquietudine.La visibile attenzione che è stata data dall'artista per i dettagli dei vestiti indossati dalla moglie è un altro elemento fondamentale da osservare per distinguere la sua produzione." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Gli occhi negli occhi. ### Introduzione: Gli occhi negli occhi è un dipinto del pittore norvegese Edvard Munch, realizzato nel 1894 e conservato presso il Museo Munch di Oslo. ### Descrizione. In quest'opera pittorica, parte della sezione Nascita dell'amore del Fregio della vita, il pittore propose un amore permeato da incertezza. Lo si può vedere innanzitutto nel giovane ragazzo in piedi a sinistra. Possiede un volto piatto, riempito da un bianco cadaverico e dallo sguardo angosciato, con gli occhi infossati e fermi a guardare la compagna immobile a destra.La ragazza, i cui occhi non sono ben definiti, presenta dei colori sicuramente più vispi, dai lunghi capelli rossi e spettinati alla veste decorata. Sono proprio i suoi capelli che si estendono come tentacoli verso il ragazzo, alludendo a una cattura da parte di un sentimento malato. I tratti dei volti incompleti e la mancanza delle bocche simboleggiano l'oppressione e l'angoscia che nascono dalle parole non gridate.Non solo i due giovani sono dipinti con aria tetra: lo sfondo è composto da una tavolozza di verdi scuri, spenti e turbolenti, e vuole annullare qualsiasi romanticismo. A completare il senso di amore malato è l'abitazione che si vede in lontananza. In quanto simbolo di solidità, di un qualcosa che pianta le sue radici per stabilizzarsi, rappresenta l'immobilità che può nascere da un sentimento insano, altrimenti rimanderebbe al desiderio di creare una famiglia a cui i due amanti aspiravano prima che l'attrazione fra di loro si spegnesse.A dividere la tela c'è un albero dal tronco lucido, che separa i protagonisti dalla casa e, soprattutto, li divide simbolicamente l'una dall'altro. Inoltre, avvalendosi di una simbologia cristiana, l'albero rappresenta i due giovani come se fossero i moderni Adamo ed Eva: il ragazzo, accogliendo l'amore di lei, rimarrà vittima di un destino fatale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere e Cupido con due satiri in un paesaggio. ### Introduzione: Venere e Cupido con due satri in un paesaggio è un dipinto del pittore Simone Peterzano, eseguito con la tecnica dell'olio su tela, conservato nella pinacoteca di Brera milanese. ### Descrizione e stile. La tela raffigura Venere nuda dormiente sdraiata accanto al figlio Cupido, il quale sta preparando l'arco strumento con il quale lancia i dardi d'amore. La dea è distesa su alcuni drappi che si sovrappongono dai colori rosa e azzurro intenso, appoggiati su di un fondo erboso. I due satiri sono raffigurati sul lato destro della tela, in atteggiamento lussurioso volendo insidiarla. La scena si svolge in un paesaggio lussureggiante; la dea è luminosa nel suo pallore in contrapposizione con i colori scuri dei due satiri riconoscibili dalle orecchie allungate e le zampe caprine. Il primo, raffigurato quasi centrale, si volge verso la donna sollevando un lembo del lenzuolo che la copriva, mentre il secondo pone ai suoi piedi frutta tra cui il melograno. Lontane appaiono le montagne azzurre, forse, a ricordo delle montagne bergamasche, che finiscono nella luce dorata del tramonto.Il soggetto raffigurato presenta una intensa carica erotica, volendo celebrare i piaceri dell'amore carnale e in un contesto naturalistico che protegge la scena rendendola intima. Interessante è la natura morta posta sul prato ai piedi della dea dove primeggiano alcune melagrane simbolo di fertilità e prosperità, ma anche di passione, che si uniscono con l'immagine della dea. Il dipinto presenta assonanze con la Venere con Cupido e suonatore di organo e la Venere del Pardo di Tiziano, questo voleva documentare la mostra bergamasca del 2020, e proprio nello studio dei colori che Peterzano riprende l'arte veneta avvicinandosi a Tiziano e al Tintoretto con il contrasto dal pallore della dea e i colori caldi e accesi dei due satiri. Particolare attenzione l'artista ha dedicato anche alla natura facendo una minuziosa descrizione dell'erbetta e dell fronde del bosco. Questa particolare attenzione alla natura e in particolare alla natura morta posta ai piedi di Venere riporta al Caravvio e alla sua natura morta, confermando quando era stato messo in dubbio dal critico Roberto Longhi circa il periodo di alunnato del giovane Caravaggio presso il Peterzano.Il dipinto si ricollega con la pittura profana mitologica iniziata dal Giorgione e proseguita da Tiziano che aveva avuto grande successo a Venezia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ivan il terribile e suo figlio Ivan. ### Introduzione: Ivan il Terribile e suo figlio Ivan il 16 novembre 1581 (in russo Иван Грозный и сын его Иван 16 ноября 1581 года?, Ivan Groznyj i syn ego Ivan 16 nojabrja 1581 goda) è un dipinto a olio su tela di Il'ja Efimovič Repin databile al 1870. Il dipinto è attualmente conservato alla Galleria Tret'jakov, a Mosca. ### Descrizione. Il quadro rappresenta Ivan Ivanovič tra le braccia del padre, incredulo e afflitto, mentre appoggia la mano destra sulla spalla del genitore. Il volto dello zar esprime l’orrore di un padre che realizza l’irrimediabilità del gesto appena compiuto, mentre il volto del figlio esprime incredulità, paura, dolore. All’artista Grigorij Mjasoedov venne chiesto di posare per Ivan il Terribile e lo scrittore Vsevolod Garšin prestò la propria fisionomia allo zarevic:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Mattino in una pineta. ### Introduzione: Mattino in una pineta (Утро в сосновом лесу) è un dipinto a olio su tela dei pittori russi Ivan Ivanovič Ši��kin e Konstantin Apollonovič Savickij databile al 1889. Il dipinto è attualmente conservato alla Galleria Tret'jakov, a Mosca. ### Descrizione. La tela raffigura una pineta con un albero spezzato sull'orlo di un burrone. Le radici degli alberi sradicati e i rami rotti sono ricoperti di muschio. I raggi del sole nascente illuminano le cime dei pini e la nebbia mattutina. I soggetti sono i cuccioli di orso sul tronco spezzato, e la loro madre che fa loro la guardia. Uno dei cuccioli, dopo essersi arrampicato sul tronco più vicino al burrone, si è alzato sulle zampe posteriori." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Divina Sapienza. ### Introduzione: L'Allegoria della Divina Sapienza è un affresco di Andrea Sacchi realizzato tra il 1629 e il 1633 nella volta di una sala del piano nobile di palazzo Barberini a Roma. Si tratta di una delle maggiori realizzazioni del pittore, nonché uno dei capisaldi della pittura barocca. ### Descrizione. La decorazione ideata dal Sacchi occupa l’intera superficie della volta con un’armonia di figure femminili allegoriche che sembrano volteggiare nel cielo. La finta cornice in stucco che delimita lo spazio vede in ciascun angolo una figura (sempre femminile) che solleva un sole, simbolo appunto dei committenti Barberini.La trattazione del ciclo non è scandita attraverso l’uso di partiture dipinte o mediante la successione dei cosiddetti 'quadri riportati', ossia di scene incorniciate da finti rilievi; una scelta compositiva che si discosta infatti dal modello di Annibale Carracci negli affreschi della Galleria Farnese, ma anche da quello di poco successivo, e con cui andò in 'contrapposizione', nello stesso palazzo compiuto da Pietro da Cortona, dove realizzò nel salone grande il Trionfo della Divina Provvidenza. Questa del Sacchi è dunque un'opera barocca puramente classicista, dove l'apertura celeste del soffitto richiama lo stile di Giovanni Lanfranco nel Concilio degli dei (1624-1625) della villa Borghese o quello di Francesco Albani nella Caduta di Fetonte (1609) di palazzo Giustiniani a Bassano Romano. Il tema raffigurato è quello del trionfo della Sapienza che, assieme ad altre virtù, guida il pontefice eletto nel nome di Dio al governo della Chiesa. Probabilmente la fonte di ispirazione è quella del libro di Salomone, saggio e sapiente eroe biblico d'Israele.Le figure sono dipinte con simboli allegorici richiamanti la virtù che rappresentano. Quindi, da in alto a sinistra, la Regalità (con la corona di Arianna), l'Eternità (con il serpente), la Divinità (con il triangolo), l'Armonia (con la lira), la Beneficenza (con la spiga di grano), la Giustizia (con la bilancia) e la Fortezza (con la clava). La figura al centro su trono decorato sul dossale con le api Barberini e contornata da una forte luce solare posta alle spalle è la Divina Sapienza, fulcro centrale della composizione. In alto sono due angeli che simboleggiano il percorso che conduce alla saggezza, quindi l'Amore di Dio (a sinistra che cavalca un leone in procinto di scagliare una freccia d'oro sulla terra) e dal Timore di Dio (a destra che guida una lepre in atto di scagliare una freccia d'argento sul globo). Seguono a destra le figure della Purezza (con il cigno), della Santità (con l'altare), della Bellezza (con la chioma di Berenice) e della Perspicacia (con l'aquila). Ai quattro angoli sono invece quattro busti di figure femminili recanti il Sole Barberini. L'intera composizione dimostra infine quanto il pittore abbia assimilato le nuove concezioni galileiane, dove la Terra appare decentrata e orientata su un movimento di rotazione rispetto al Sole, che invece è centrale e statico, lasciando intendere quindi che è il globo a ruotargli intorno. I leoni posti alla basa del trono su cui siede la Sapienza, inoltre, danno un ulteriore significato astrologico alla composizione, dove le figure allegoriche sono identificate come costellazioni che rimandano al giorno dell'elezione a pontefice di Urbano VIII, il 6 agosto 1623, quando il Sole era nella casa del Leone." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: San Matteo e l'angelo (Caravaggio opera d'arte perduta). ### Introduzione: San Matteo e l'angelo era un'opera di Caravaggio, realizzata nel 1602 per la cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi di Roma. Fu distrutta nel 1945 a Berlino ed è nota attraverso delle fotografie in bianco e nero, da cui sono state ricavate riproduzioni a colori. ### Descrizione. ### Stile. Caravaggio era noto per uno stile pittorico realistico, che portava a preferire, per i soggetti delle sue opere, dei modelli dal vivo anziché delle figure idealizzate e convenzionali. I suoi personaggi risultano realistici e riconoscibili, contrariamente a quanto ottenuto con pose irrealistiche o finte. In questo caso, tuttavia, i committenti chiesero un'idealizzazione del beneamato santo, qualcuno che gli spettatori potessero ammirare e prendere come riferimento. Non volevano un goffo contadino che sembrava in quel momento sorpreso per la strada, come poteva apparire in questa prima versione." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Bolero/Torero. ### Introduzione: Bolero / Torero è un pastello su carta applicata su tela di seta, opera di Antonio Mancini (Roma 1852 - Roma 1930), firmata e iscritta in basso a sinistra “A. Mancini / Frascati”. L’opera misura cm 100x60 ed è custodita in una collezione privata milanese. L’iscrizione fa pensare alla sua realizzazione tra il 1911 e il 1917, quando l’artista fu ospite a Frascati di Fernand du Chéne de Vère, industriale francese naturalizzato italiano pioniere della pubblicità sui mezzi pubblici. ### Stile. La modella qui è presentata seduta di tre quarti, con il gomito sinistro che sembra bucare la bidimensionalità del supporto. Indossa un cappello nero simile a quello del Torero del 1914 e a quello databile tra il 1915 e il 1917, e un bolero rosso carminio con decorazioni in oro. Nella mano destra stringe un mazzolino di fiori dello stesso rosso. Ritratta leggermente di sotto in su, la torera rivolge lo sguardo all’osservatore. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La ballerina nuda. ### Introduzione: La ballerina nuda (La bailarina desnuda) è un dipinto dell'artista messicano Ángel Zárraga, realizzato tra il 1907 e il 1909. ### Descrizione. L'opera raffigura una donna giovane, coperta solo da un velo nero spagnolo che le avvolge la testa, che si muove su una terrazza eseguendo un passo leggero di danza. Ella mantiene una compostezza ieratica che da alla figura un sentimento di castità, quasi paradossale data la sua nudità. I suoi vestiti e lo scialle si trovano sopra il parapetto della terrazza che da su un paesaggio collinare, che presenta un paesino in collina al centro della tela. Allo stesso tempo, gli occhi della ragazza sembrano carichi di stanchezza o di tristezza, nonostante ella sorrida. Alla sua destra si trova una donna anziana seduta, che ha un'espressione triste, raffigurata mentre osserva lo spettatore forse per vedere quale effetto avrà in lui la danza della ballerina. Secondo Panichi, in quest'opera si ritrovano alcune caratteristiche tipiche delle opere di Zárraga realizzate in questo periodo, ossia l'ambientazione paesaggistica e luminosa e i contrasti tra i personaggi (da un lato una giovane e dall'altro una vecchia, da un lato una donna nuda e dall'altro una vestita). L'opera inoltre è molto simile a un altro quadro dipinto dall'artista in quel periodo, ossia La donna e il burattino. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Ex voto (Zárraga). ### Introduzione: L'Ex voto (in spagnolo: Exvoto o San Sebastián), anche noto come Ex voto per San Sebastiano, è un dipinto realizzato tra il 1910 e il 1912 dall'artista messicano Ángel Zárraga. È un olio su tela che appartiene al genere pittorico dell'arte sacra e del modernismo. Le sue dimensioni sono di 1,85 metri per 1,34. L'Ex voto per San Sebastiano fa parte delle collezioni del museo nazionale d'arte del Messico dal 1982. ### Descrizione. Il San Sebastiano è un dipinto simbolista. Sono presenti due figure. Alla sinistra si trova una donna in ginocchio davanti a un uomo seminudo, il quale denota della sensualità. La freccia che trafigge il suo petto lo identifica come san Sebastiano. L'opera ha come titolo Ex voto per il foglietto che si trova in basso a destra, sullo sfondo, e anche per la posa e il comportamento di entrambi i personaggi.Zárraga rappresentò la donna con dei vestiti scuri, in contrasto con il santo, che è interamente illuminato. Entrambi gli elementi opposti, a sua volta, bilanciano la composizione. Il quadro non è solo religioso, ma si connette alla letteratura e alla filosofia, che creano un'atmosfera melancolica e poetica, con la quale si possono generare delle riflessioni intorno alle virtù e i vizi dell'essere umano.La figura di Sebastiano si trova legato a un palo. La figura umana seminuda è languido, indossa dei sandali e si può vedere un'aureola con delle stelle sopra la sua testa. Una grande freccia con delle piume all'estremità gli trapassa il capezzolo destro. La donna inginocchiata sta pregando, con delle vesti da lutto. Lo sfondo è neutro, una parete grigia che colloca ambo i personaggi dentro una specie di cubo. Il santo assume una posa 'leggermente femminile', anche perché san Sebastiano viene spesso associato all'omosessualità nell'arte.Ángel Zárraga era un artista appassionato cattolico, e la possibilità di dipingere era un talento che doveva impiegare, dando onore e rappresentando 'le verità essenziali che abbiamo dentro'. Per questo nel suo dipinto sul tema degli ex voto e del martirio di san Sebastiano si può leggere la dedica seguente:. La rappresentazione del corpo umano è di proporzioni idonee, alludendo e riferendosi al divino. Zárraga usava sempre il corpo umano impiegando la bellezza classica e delle proporzioni perfette poiché riteneva che l'essere umano fosse la massima espressione del divino; nelle sue opere realizzò molti contrasti tra la gioventù e la vecchiaia, la bellezza e il declino, sempre in senso fisico. Qui si può notare il suo interesse per il disegno e la forma umana, la linea e il chiaroscuro come un'espressione della sua spiritualità. Esiste inoltre una seconda versione dell'opera che venne venduta all'asta da Christie's. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Gabrielle d'Estrées e sua sorella. ### Introduzione: Gabrielle d'Estrées e sua sorella, o Gabrielle d'Estrées e una delle sue sorelle (Gabrielle d'Estrées et une de ses sœurs), è un dipinto di un autore sconosciuto della scuola di Fontainebleau, creato intorno al 1594. Quest'olio su tavola di quercia è conservato dal 1937 al museo del Louvre, che lo acquistò dalla collezione della signora Goubert de Guestre. ### Descrizione. Due grandi tende di seta rossa aperte (probabilmente di un baldacchino) incornicia due giovani donne nude in una vasca da bagno riempita probabilmente di vino o di latte per le loro proprietà ringiovanenti e non d'acqua, perché in quell'epoca della 'toeletta secca' la società di corte evitava questo elemento accusato di 'trasmettere delle malattie aprendo i pori della pelle'. La vasca da bagno è ricoperta da un telo bianco leggero e tradizionale che ammorbidisce il contatto e il cui colore attenua la freddezza della pelle di porcellana delle due donne che mettono in mostra il loro fascino. La donna a sinistra, forse la duchessa di Villars Julienne d'Estrées, come menzionato in un'iscrizione su una copia successiva del quadro, pizzica il seno dal capezzolo roseo di sua sorella Gabrielle d'Estrées, mentre il braccio destro è appoggiato sul bordo della vasca. Gabrielle d'Estrées tiene con la punta delle dita della mano destra quello che potrebbe essere l'anello di incoronazione di Enrico IV, che glielo offrì il 2 marzo 1599 (come promessa di matrimonio, che fece scandalo alla corte), mentre l'altra mano riposa sul bordo della vasca. Le due donne dal volto ovale hanno il collo nudo, senza delle collane, il che rinforza il loro aspetto altezzoso, ma le perle degli orecchini ne sottolineano il rango. Le loro capigliature sono molto simili e differiscono solo per il colore naturale dei capelli (bruni per Julienne, biondi per Gabrielle). Dietro le due donne c'è un'altra tenda rossa che nasconde parzialmente lo sfondo nel quale si trova una sarta, forse una nutrice. Si vedono anche dei mobili ricoperti da un lenzuolo di velluto verde nonché un camino con il fuoco ardente. Sopra il camino è appeso un quadro parzialmente visibile che mostra la parte inferiore del corpo di un uomo nudo con una striscia rossa che nasconde i genitali." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Dante e Virgilio nel nono cerchio dell'Inferno. ### Introduzione: Dante e Virgilio nel nono cerchio dell'Inferno (Dante et Virgile dans le neuvième cercle de l'Enfer) è un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore francese Gustave Doré nel 1861. L'opera si trova al museo di Brou, nel monastero reale di Brou, a Bourg-en-Bresse, nell'Ain. Venne acquistata ad un'asta nel 1982. ### Descrizione. Fin da giovane Gustave Dorè si era appassionato alla Divina Commedia di Dante Alighieri, e nel 1855 incominciò a realizzare delle illustrazioni per le tre cantiche di quest'opera letteraria. Oltre alle illustrazioni realizzò anche questo quadro, tratto dai canti trentaduesimo e trentatreesimo dell'Inferno, la prima cantica della Commedia. Quando egli presentò l'opera al Salone del 1861, l'accoglienza fu un po' fredda in Francia ma entusiasta a Londra e negli Stati Uniti d'America.L'opera di grandi dimensioni raffigura Virgilio (dalle vesti blu) e Dante (dalle vesti rosse) nel più profondo dei cerchi dell'Inferno, dove osservano dei dannati, nudi e semimmersi nel ghiaccio del Cocito. I due poeti hanno appena visitato l'Antenora (dove si puniscono i traditori della patria) e incontrato Bocca degli Abati, quando si imbattono in una scena raccapricciante, che rimanda al cannibalismo: un dannato sta mordendo ferocemente la testa di un altro, affondando i denti nel suo 'fero pasto' (Inferno, XXXIII, v. 1). Si tratta del conte Ugolino della Gherardesca, che sfoga così la sua rabbia per essere stato imprigionato e condannato a morire di fame con i nipoti dall'arcivescovo pisano Ruggieri degli Ubaldini, che è il secondo dannato. La posa dei due dannati riprende direttamente una delle illustrazioni che Doré aveva realizzato per l'Inferno. La scena è avvolta dall'oscurità, soprattutto nello sfondo, e quel poco di luce che c'è colora il ghiaccio del Cocito di un colore blu-verdastro. A rendere più inquietante questo quadro sono dei dettagli realistici e cruenti, come il sangue di Ruggieri che cola sulla superficie ghiacciata dell'ultimo cerchio infernale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Epopea del popolo messicano. ### Introduzione: L'Epopea del popolo messicano (in spagnolo: Epopeya del pueblo mexicano) è un murale dell'artista messicano Diego Rivera dipinto tra il 1929 e il 1934-1935, presso il Palazzo Nazionale a Città del Messico. ### Descrizione. Esso si compone di un trittico suddiviso sulle tre pareti della sala della scalinata d'ingresso del Palazzo Nazionale, con il tema dominante che è la lotta di classe del popolo messicano contro i tiranni e i colonizzatori che di volta in volta si sono succeduti nel corso della sua storia:. México prehispánico ('Messico preispanico'), descrive il popolo indigeno azteco in una ideale Valle del Messico. De la conquista a 1930 ('Dalla conquista al 1930'), il singolo murale più grande, descrive gli aztechi e i coloni che lottano attraverso i secoli contro i vari tiranni, fino all'esecuzione di Massimiliano I e al rovesciamento di Porfirio Diaz. México de hoy y mañana ('Messico di oggi e di domani') descrive un ipotetico Messico moderno e futuro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Principe cinese e indovino. ### Introduzione: Principe cinese e indovino è uno degli affreschi eseguiti da Giandomenico Tiepolo per la foresteria della Villa Valmarana 'Ai Nani' di Vicenza. Si trova nella Stanza delle Cineserie. ### Descrizione. L'affresco mostra una scena all'aperto con l'incontro tra il figlio di un imperatore cinese e un venditore di spezie, che afferma di essere anche un indovino suscitando così la curiosità del giovane. I personaggi raffigurati nell'opera sono in tutto quattro: l'indovino, seduto in basso a sinistra, il principe, in piedi al centro verso destra, e i due accompagnatori di costui, alle sue spalle. Un albero alquanto storto è l'unica nota che spicca nella rappresentazione del grigio e desolato paesaggio." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La proclamazione dell'abolizione della schiavitù nelle colonie francesi il 27 aprile 1848. ### Introduzione: La proclamazione dell'abolizione della schiavitù nelle colonie francesi il 27 aprile 1848 (L'Abolition de l'esclavage dans les colonies françaises en 1848) è un dipinto a olio su tela del pittore francese François-Auguste Biard. Alto 260 centimetri e largo 392, venne realizzato tra il 1848 e il 1849 e oggi è conservato nel museo di storia della Francia, alla reggia di Versailles.L'opera rappresenta una società coloniale nella quale è appena stato proclamato il decreto del 27 aprile 1848 che procede all'abolizione della schiavitù nell'impero francese. Si assiste alla scena dell'emancipazione degli ex schiavi. La scena si sofferma su due schiavi neri che si abbracciano, con le catene spezzate, un simbolo della loro libertà appena acquisita.Oltre al titolo 'ufficiale', l'opera è nota in francese anche con altri tre titoli: L'Émancipation des Noirs ('L'emancipazione dei neri'); Proclamation de la liberté des Noirs aux colonies ('Proclamazione della libertà dei neri nelle colonie'); Proclamation de la libération des Noirs aux Antilles ('Proclamazione della liberazione dei neri nelle Antille'). ### Descrizione. Il luogo nel quale si svolge l'azione non viene precisato, ma si tratta presumibilmente di un'isola colonizzata, tenendo conto del paesaggio e della vegetazione, composta soprattutto dalle palme. I personaggi rappresentati nel quadro sono divisi in gruppi diversi. A sinistra, su una strada, delle truppe della marina brandiscono la bandiera della Francia dietro il delegato del governo venuto a proclamare il decreto. Questi, con una fascia tricolore legata intorno alla vita, solleva il suo cappello con il braccio sinistro per mostrare la bandiera, mentre tiene il decreto nella sua mano destra. Il resto del quadro è occupato dalla società coloniale per la quale il decreto venne proclamato. Al centro, emerge una coppia di schiavi liberati, con gli occhi rivolti verso il cielo: la donna abbraccia l'uomo, che brandisce le catene spezzate, il simbolo della libertà che hanno appena ottenuto. Attorno a loro, dei piantatori e le loro famiglie assistono alla scena, mentre gli schiavi seduti o inginocchiati si prostrano ai piedi del delegato del governo o, per una di loro, davanti a due donne vestite di bianco, le sue ex padrone. Gli schiavi sono per lo più a torso o a seno nudo. Si possono vedere delle persone di colore libere tra la folla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Le Baiser enfantin. ### Introduzione: Le Baiser enfantin ('Il bacio infantile') è un dipinto realizzato dal pittore francese Jacques-Eugène Feyen nel 1865. Dopo essere stato esposto a Parigi al Salone del 1865, venne acquisito dal palazzo di belle arti di Lilla. Venne esposto al Mémorial ACTe, in Guadalupa, per la mostra Le Modèle noir, de Géricault à Matisse. ### Descrizione. Due bambini si trovano tra le braccia di due giovani donne, che probabilmente sono le loro nutrici. L'una bianca, l'altra nera, sono sedute fianco a fianco sul medesimo posto a sedere. Uno dei due bimbi, una bambina, dà un bacio all'altro, un maschietto, che sembra sorpreso. La bimba indossa una cuffia bianca, mentre il bimbo porta un berretto blu scuro con una piuma rossa. La nutrice bianca è vestita all'alsaziana e indossa una cuffia nera. La nutrice nera indossa degli abiti rossi, degli orecchini dorati e un fazzoletto giallo in testa. Nello sfondo grigio con un paesaggio, al di là di una barriera, si intravedono alcuni alberi e una coppia di statue a sinistra. La firma del pittore (EUG. FEYEN), che si trova sopra la data (1865), è scritta sul muro di pietra a destra. La nutrice nera potrebbe essere stata dipinta prendendo come modella Laure, la stessa donna ritratta da Manet nel suo dipinto Olympia." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Caduta dei Titani. ### Introduzione: La caduta dei Titani (in danese: Titanernes fald), anche noto con il titolo Titanomachia, è un dipinto a olio del pittore neerlandese Cornelis van Haarlem, realizzato tra il 1588 e il 1590. L'opera fa parte della collezione della galleria nazionale d'arte (Statens Museum) di Copenaghen, in Danimarca. È un'opera ambiziosa del manierismo di Haarlem, nonché una dimostrazione dell'abilità dell'artista di ideare e raffigurare un gran numero di pose per dei nudi maschili.L'opera venne acquistata dal re Cristiano IV di Danimarca nel 1621 e, assieme alla maggior parte della collezione reale, divenne di proprietà pubblica dello Statens Museum nel diciannovesimo secolo. ### Descrizione. Nella mitologia greca, i Titani appartenevano alla seconda generazione degli esseri viventi, in quanto discendenti dalle divinità primordiali e nati prima degli Olimpi. Stabilitisi sul monte Otri, tra i Titani figuravano i primi dodici figli di Gaia (la madre Terra) e Urano (il padre Cielo). Governarono durante la leggendaria età dell'oro, e costituirono anche il primo pantheon di divinità greche.Così come il titano Crono aveva rovesciato suo padre Urano, i Titani furono rovesciati dai figli di Crono (Zeus, Ade, Poseidone, Estia, Era e Demetra), le divinità principali dell'Olimpo, nella Titanomachia, alla fine della quale vennero imprigionati nel Tartaro, l'inferno della mitologia greca. Il dipinto raffigura il loro arrivo nel Tartaro. I Titani cadono dal cielo, simboleggiato dalla luce in alto, e precipitano negli abissi bui e infernali: l'intera scena è piena di figure maschili nude dipinte in stile manierista, alcune in primo piano e altre che cadono sullo sfondo. Uno di loro impugna un bastone dalla punta accesa, come una torcia. Le figure hanno dei fisici scultorei, dai muscoli e dai glutei gonfi, e sui loro volti si leggono delle espressioni spaventate e confuse. La fauna dell'oltretomba comprende almeno due cani (rispettivamente in basso a sinistra e in basso a destra) e alcuni insetti, farfalle o libellule, che per lo più coprono le parti intime dei Titani. Questi insetti hanno delle dimensioni più grandi del normale e costituiscono un rovesciamento del simbolismo classico, dato che nell'antica Grecia la farfalla era un simbolo dell'anima. Secondo una curatrice del museo copenaghense, Eva de la Fuente Pedersen, un tempo gli insetti erano associati al fuoco e si credeva che nascessero dalle fiamme in quanto sono attratti dalla luce." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Cacciata di Eliodoro dal tempio (Francesco Solimena). ### Introduzione: La Cacciata di Eliodoro dal tempio è un affresco (9×12 m) eseguito nel 1725 da Francesco Solimena per la controfacciata della chiesa del Gesù Nuovo di Napoli. ### Descrizione e stile. Il soggetto non era particolarmente in voga nella storia dell'arte, di cui è diventato noto solo tramite l'affresco eseguito da Raffaello nelle stanze vaticane. Il tema fu scelto dai gesuiti per simboleggiare la protezione offerta da Dio alla chiesa rispetto ai suoi nemici, e più nello specifico, la condanna verso chi avrebbe provato a derubare il tesoro della chiesa del Gesù. La storia è riportata nel secondo libro dei Maccabei: Eliodoro ministro di Seleuco IV, recatosi nel tempio di Salomone con l’incarico di rubarne il tesoro, viene fermato e scacciato da un cavaliere a cavallo e da due compagni mandato da Dio. Grazie alle invocazioni del sommo sacerdote Onia III Eliodoro avrà salva la vita, infatti lo stesso sacerdote prima prega il signore affinché Dio eviti che il furto si compia, poi le stesse preghiere le invocherà per lasciare in vita Eliodoro ormai steso a terra esanime. Il giovane farà dunque ritorno dal re Seuleco IV e rivelerà a questi la potenza di Dio nel difendere Gerusalemme. La grande opera muraria appare eseguita con un'intensa tonalità cromatica, strutturata su impianto compositivo organizzato sullo sfondo da imponenti architetture che esaltano ancora di più la folla di personaggi concitati e convulsi che si muovono armoniosamente all'interno della narrazione. Le figure vengono descritte minuziosamente nel loro atteggiamento e nelle loro espressioni: mentre alcuni portano nel tempio i vassoi contenenti l'oro trafugato, altri osservano con spavento la difesa del tempio da parte del cavaliere inviato da Dio, mentre nella parte alta sulla destra è il sacerdote Onia III in preghiera di fronte a un altare coperto, con una scritta ebraica sulla balaustra e la menorah dinanzi a lui. In mezzo a tutta questa composizione, come fosse un palcoscenico teatrale, trova il suo fulcro il cavaliere su un cavallo impennato al centro della scalinata; sotto di lui Eliodoro è in terra con la mano alta intento a proteggersi dai colpi. Accanto al cavaliere il Solimena colloca due angeli armati, discostandosi dal racconto biblico che invece vedeva due giovani condottieri. L'affresco è firmato e datato in basso a sinistra sulla base di un gradino. Dell'opera di Solimena sono note numerose copie su tela realizzate da lui stesso o da pittori della sua cerchia, forse seguaci di futura generazione, nonché svariati bozzetti autografi, di cui uno per il re Vittorio Amedeo di Savoia (oggi conservato a Torino nella galleria Sabauda), uno conservato a palazzo Barberini di Roma, uno al Louvre di Parigi (sin dal 1786 e in collezione Luigi XVI), un altro negli Stati Uniti al Museum of Art di Toledo. Sono noti anche numerosi disegni di studi dell'affresco, alcuni conservati al dipartimento arti grafiche del Louvre, altri all'Albertina di Vienna, all'Harvard University, al Fogg Art Museum di Cambridge e infine quelli in collezione del duca di Devonshire in Inghilterra. Alcune versioni dell'affresco riadattate su tela (come nel caso di quello del Louvre) consentono di evidenziare un ripensamento del pittore rispetto alla sua idea originaria, ossia la cancellazione di un gruppo di tre uomini dipinti nella parte centrale della scena, appena al di sopra del cavaliere in sella al cavallo, successivamente coperti da una nube. Non si sa se questa variazione sia stata operata dal Solimena in fase di ultimazione dell'opera oppure nel successivo intervento di restauro realizzato sempre nel Settecento. Di certo si sa che nel 1760-1761 l'affresco appariva già com'è oggi, poiché Jean Honoré Fragonard ne fece una incisione da cui si evince l'esistenza della nube al posto delle tre figure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Giustizia e la Vendetta divina che perseguitano il Crimine. ### Introduzione: La Giustizia e la Vendetta divina che perseguitano il Crimine, o La Giustizia e la Vendetta di Dio perseguitano il Delitto (La Justice et la Vengeance divine poursuivant le Crime), è un quadro a olio su tela di Pierre-Paul Prud'hon realizzato tra il 1806 e il 1808.Questo quadro venne creato su commissione di Nicolas Frochot, prefetto della Senna sotto il primo Impero, che lo destinò a ornare la sala del tribunale penale del palazzo di Giustizia di Parigi. Attualmente il quadro si trova al museo del Louvre a Parigi. ### Descrizione. Tre dei quattro personaggi del quadro sono in movimento, e il quarto giace inanime per terra. Essi sono illuminati dalla luce della Luna, dando un aspetto abbastanza scuro alla composizione. La Giustizia e la Vendetta divina sono personificate da grandi figure alate che inseguono il Crimine, rappresentato da un uomo a piedi che fugge davanti a loro. La Giustizia, dall'aspetto sereno, tiene una bilancia, a simboleggiare che il caso è stato giudicato, e brandisce la spada per colpire l'appiedato. Al contrario, i capelli al vento e la bocca della Vendetta divina che si appresta ad afferrare il colpevole (e che impugna una torcia) trasmettono una collera forte. Il Crimine è rappresentato da un uomo maturo che impugna un pugnale e una borsa e che si volta mentre fugge. La vittima è rappresentata da un giovane nudo sdraiato per terra, con le braccia distese che danno un'impressione di fragilità e di innocenza.Una replica di questo quadro, commissionata al pittore dal ricchissimo ammiratore italiano Gian Battista Sommariva, un grande collezionista della pittura francese, è più leggera al tatto e molto più chiara della versione conservata al museo del Louvre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Attraversamento del Chaco da parte dell'esercito brasiliano. ### Introduzione: L'Attraversamento del Chaco da parte dell'esercito brasiliano (Passagem do Chaco) è un dipinto di Pedro Américo, del 1871. L'opera appartiene al genere della pittura storica e si trova al museo storico nazionale del Brasile. Raffigura un episodio della guerra paraguaiana, avvenuto nel 1867, che coinvolse Manuel Luís Osório. Il quadro mira a 'glorificare' l'azione bellica brasiliana nel conflitto paraguaiano, soprattutto la manovra del Piquisiry. ### Descrizione. L'opera venne creata con la pittura a olio e le sue dimensioni sono: 198 centimetri di altezza e 240 centimetri di larghezza. La scena si svolge in una foresta tropicale dagli alberi alti, nel mezzo della quale scorre un torrente: un manipolo di uomini dell'esercito brasiliano, guidati dal loro generale, sta per attraversarlo per attaccare un accampamento nemico situato sullo sfondo. La rappresentazione privilegia la natura, con la campagna militare brasiliana, guidata da Osório, relegata ad un'importanza pittorica secondaria. Esiste inoltre un bozzetto a olio nel quale la scena è dipinta con delle tonalità più scure. Sull'opera si scrisse questo:. La foresta rappresenta il territorio brasiliano, mentre l'area paludosa è il Paraguai. Il fiume attraversato si trova nel territorio del Gran Chaco, che allora segnava il confine tra l'Impero del Brasile e la repubblica paraguagia. Nella radura si vede l'accampamento militare paraguagio e, dato ciò, sembra che la battaglia stia per iniziare." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La follia di Titania. ### Introduzione: La follia di Titania (La Folie de Titania) è un dipinto a olio su tela, realizzato nel 1897 dall'artista tolosano Paul Gervais. L'opera è conservata ed esposta al musée des Augustins di Tolosa. È un'opera di grandi dimensioni, dalle tonalità rilassanti e incantevoli, e il cui soggetto potrebbe sorprendere, a prima vista, se non si conosce il riferimento al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. ### Descrizione. Al centro della tela, sotto dei cipressi alti e davanti a un lago delimitato da dei boschi e delle colline, Bottom, un uomo giovane dalla testa d'asino, è seduto su una panca di pietra. Una coroncina di fiori è posta sulla sua testa (che allo spettatore appare di profilo, girata verso la sua destra) e sul suo collo. Egli tiene con una mano la gamba destra, incrociata sulla gamba sinistra, mentre porta la sua mano sinistra sul petto. Egli indossa un abito bianco semplice e una cintura. Titania, una donna giovane, in piedi e nuda, cinge tra le braccia la testa d'asino di Bottom, con gli occhi sollevati verso il cielo. Altre quattro donne, nude come lei, la contemplano in pose diverse: solo una è in piedi e osserva loro, sotto un cipresso, mentre regge dei nastri e dei rami con delle foglie in mano. Altre due, a destra, sono appoggiate a degli alberi, mentre l'ultima, a sinistra, è accovacciata e tocca con la sua mano sinistra le rose che si trovano a terra, osservando la coppia strana. Il suolo è pieno di viole ed è cosparso di rose tagliate. Il quadro è firmato 'P. GERVAIS 1897' nell'angolo inferiore sinistro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Titania e Bottom. ### Introduzione: Titania e Bottom (in inglese: Titania and Bottom) è un dipinto a olio del pittore anglo-svizzero Johann Heinrich Füssli. È datato al 1790 circa ed è esposto al Tate Britain di Londra. Fu commissionato per la galleria Boydell Shakespeare e raffigura una scena dal Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. ### Descrizione. Il quadro ritrae un momento tratto dalla prima scena del quarto atto dell'opera teatrale scespiriana. Titania, la regina delle fate, è sotto l'influenza di una pozione d'amore, datagli da suo marito Oberon per punirla a causa del suo orgoglio. La pozione l'ha fatta innamorare del tessitore Nick Bottom, che a sua volta è vittima di un incantesimo che ha trasformato la sua testa in quella di un asino. Titania si trova in piedi accanto al Bottom seduto. La sua mano destra è alzata e impugna una bacchetta, mentre la sinistra è poggiata sulla testa dell'asino. Essi sono circondati da un gruppo di creature di dimensioni diverse, chiamate da Titania per occuparsi di Bottom. Un piccolo servitore fatato gratta la testa di Bottom e un altro si trova sulla sua mano, mentre cerca di aiutarlo. Una ragazza a destra ha portato un cestino di piselli secchi. Una donna incappucciata a destra regge un changeling fatto di cera, e a sinistra c'è un gruppo di bambini creato artificialmente dalle streghe. La posa seducente di Titania è ripresa dalla Leda col cigno di Leonardo da Vinci (o meglio, da una copia, trattandosi di un'opera perduta). Due fate che si tuffano in dei calici a destra si ispirano a una delle illustrazioni di Sandro Botticelli per il canto XXX del Paradiso, della Divina Commedia. In basso a sinistra c'è una bimba con una testa a farfalla, che segue un tipo di ritratto di bambino sviluppato da Joshua Reynolds, nel quale un bambino che posava con un animale da compagnia ha delle caratteristiche di quell'animale. Una donna a destra richiama la Mangiatrice di ostriche sessualmente allusiva di Jan Steen, ma invece di offrire un'ostrica la donna tiene un piccolo vecchio al guinzaglio, insinuando una dominazione sessuale femminile. Come Il risveglio di Titania, anche questo quadro riprende delle figure dalle opere del pittore neerlandese Abraham Bloemaert." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La fidanzata di Belus. ### Introduzione: La fidanzata di Belus (La Fiancée de Bélus) è un dipinto dell'artista francese Henri-Paul Motte, del 1885. Nel 2013, il quadro fu acquistato dal museo d'Orsay di Parigi, dove è conservato attualmente. In precedenza si trovava nella galleria Vincent Lecuyer, vicino il museo d'Orsay, e venne esposta alla Brafa di Bruxelles e alla PAD di Parigi. ### Descrizione. Il dipinto si basa su un rituale babilonese di fantasia associato al dio Bēl, noto in latino come Belus. Secondo questo rituale, a Bel veniva offerta una giovane che si sedeva sulle ginocchia della sua statua, durante la notte, per poi essere sostituita da un'altra, e tutte queste fanciulle erano come delle vincitrici di un concorso di bellezza. Motte dipinse questa tela basandosi su una frase che lui attribuiva allo storico greco Erodoto, ma in seguito si scoprì che la citazione da lui ripresa era stata inventata. Perciò, non si hanno vere attestazioni di questa pratica nel mondo babilonese. L'opera è ambientata all'interno di tempio babilonese immerso nell'oscurità: al centro si trova una statua colossale del dio Bel, raffigurato in trono e con uno scettro in mano; ai suoi piedi si trovano due leoni, uno dei quali guarda lo spettatore; sullo sfondo, delle figure dalle vesti rosse, forse dei sacerdoti, escono dal santuario salendo delle scale, accompagnando una figura muliebre vestita di bianco. Il quadro è dipinto con dei colori scuri che gli danno un'atmosfera cupa, eccetto per la figura al centro, che viene risaltata maggiormente grazie a questo contrasto: si tratta della fanciulla che è stata scelta come 'fidanzata' o 'sposa' per il dio e che si trova su un cuscino dorato poggiato sulle ginocchia del colosso. Questa giovane ignuda sembra rannicchiarsi con ansia e rivolge gli occhi al cielo. È probabile che la figura vestita di bianco sullo sfondo sia la 'sposa' precedente che ha finito il suo 'turno'. La fidanzata di Belus è dipinto in uno stile accademico sovradimensionato e presenta Babilonia come una civiltà misteriosa basata sul culto di idoli imponenti. Per ricreare l'interno del tempio babilonese, Motte copiò quello di un tempio greco di Olimpia, mentre la scultura è ispirata ai lamassù, anche se in quel caso si tratta di tori alati con una testa umana. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Soldati fra colonne. ### Introduzione: Soldati fra colonne è un affresco realizzato nel 1757 da Giambattista Tiepolo per la Villa Valmarana 'Ai Nani', a Vicenza. ### Descrizione. Situato nel corpo principale della villa, il dipinto occupa una delle porzioni nella Sala di Ifigenia ed è pertanto direttamente collegato al Sacrificio d'Ifigenia, che si trova sulla parete al centro. Vi sono rappresentati un cane e alcuni soldati achei che assistono al sacrificio della figlia di Agamennone, voluto da Artemide, che però all'ultimo momento salverà la fanciulla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Abaporu. ### Introduzione: Abaporu è un dipinto a olio dell'artista brasiliana Tarsila do Amaral. È una delle opere principali del periodo antropofago del movimento modernista del Brasile e uno dei quadri più importanti della storia dell'arte brasiliana.È il dipinto brasiliano dal valore più alto nel mercato mondiale dell'arte, con un valore stimato di 40 milioni di dollari statunitensi, essendo stata comprato dal collezionista argentino Eduardo Costantini per 1,5 milioni di dollari statunitensi, nel 1995, a un'asta organizzata da Christie's. Costantini, il creatore del Museo d'Arte Latinoamericana di Buenos Aires (MALBA), donò la sua collezione al museo, incluso Abaporu. In precedenza l'opera apparteneva all'uomo d'affari brasiliano Raul Forbes, che l'aveva acquisita nel 1985. ### Itinerario dell'opera. Dipinto inizialmente come regalo di compleanno per l'allora marito Oswald de Andrade, quando Tarsila e lui si separarono, lo scrittore accettò di scambiare il quadro per uno con un valore più alto all'epoca, L'enigma di un giorno di Giorgio de Chirico. Abaporu rimase con la sua autrice. La tela fu esposta pubblicamente varie volte negli anni seguenti: la prima volta nel 1928, a Parigi, l'anno successivo, fu esposto nelle due prime mostre individuali di Tarsila, una a San Paolo e l'altra a Rio. Di nuovo, nel 1933, a Rio de Janeiro, nel 1950 e nel 1952 al museo d'arte moderna (MAM) di San Paolo. Abaporu fu esposto anche alla settima Biennale Internazionale d'Arte di San Paolo nel 1963, e alla ventiduesima Biennale di Venezia nel 1964. Nel 1969, l'opera venne esposto in un tour in varie città brasiliane nella mostra 'Tarsila: 50 Anos de Pintura'. Nel 1972, fu esposto alla commemorazione dei 50 anni della Settimana d'Arte Moderna del 1922. Negli anni 1960, Tarsila aveva venduto il quadro al collezionista, fondatore e direttore del museo d'arte di San Paolo (MASP), Pietro Maria Bardi. Tarsila sperava che il quadro entrasse nella collezione del museo, data la sua importanza come opera capitale dell'arte brasiliana. Bardi, tuttavia, rivendette l'opera al collezionista Érico Stickel. Nel 1984, il gallerista Raul Forbes comprò il quadro per 250 mila dollari statunitensi, allora il valore più alto mai pagato per un dipinto brasiliano. Nel 1995, Forbes decise di mettere all'asta Abaporu presso la casa d'aste Christie's, a Nuova York. L'opera fu comprata dall'uomo d'affari argentino Eduardo F. Costantini per 1,35 milioni di dollari statunitensi, di nuovo un primato mondiale. Costantini creò il Museo d'Arte Latinoamericana bonaerense, il MALBA, al quale donò la collezione. Abaporu verrà esposto nuovamente in Brasile nel 2008, nella mostra della pinacoteca dello stato di San Paolo, nel 2011, al palazzo Planalto, a Brasilia, e nel 2016, a Rio de Janeiro. Nell'aprile del 2019, l'opera fu esposta finalmente al MASP, nella mostra retrospettiva 'Tarsila Popular'. ### Descrizione. L'opera raffigura una figura umana estremamente stilizzata che occupa quasi tutto lo spazio: questa creatura ha una testa piccolissima e priva di naso e bocca, il corpo allungato e un piede gigantesco. L'Abaporu porta una mano al mento come se stesse meditando. Il paesaggio è composto da un prato, un sole e un cactus molto semplificati.La scelta dei colori, delle forme e della prospettiva dell'opera riflettono il desiderio di mostrare il Brasile per davvero. 'Tarsila sbarcava dalla Massilia, una nave di lusso che proveniva da Parigi, portando nel suo bagaglio delle tinte belle, molti vestiti eleganti e tanto rinnovamento.' Il quadro fa parte della fase antropofaga di Tarsila che, così come la sua fase pau-brasil, è considerata una delle più importanti nella vita della pittrice. Influenzata dal cubismo, questo periodo della carriera dell'artista le permise di dare una lettura visuale delle strutture dalla società brasiliana.Alcuni studiosi collegano la posa di Abaporu al Pensatore di Rodin. Nella sua tesi A tessitura da textualidade em Abaporu, Nádia Regina Maffi Reckel afferma che in Abaporu la riscrittura del Pensatore non si deve soltanto dalla posizione del corpo del personaggio, ma anche dall'estetica del frammento e del blocco. E, se a questo si aggiunge la riscrittura della brasilianità, si può capire il soggetto non soltanto dalla sua forma o dal contenuto, come è letto comunemente dai critici d'arte e dagli educatori.Un altro legame tra le opere è esemplificato dal piccolo sole. Nella composizione, la luce è esterna e si riflette sul corpo del personaggio e sul cactus. Il sole è un riferimento al sole brasiliano, alla brasilianità dell'opera." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Suora in preghiera. ### Introduzione: La Suora in preghiera (in svedese: Knäböjande nunna, 'Monaca inginocchiata') è un dipinto a olio del pittore svedese Martin van Meytens, oggi conservato al museo nazionale di Stoccolma. Si tratta di un doppio quadro dipinto sul rame che da un lato raffigura una monaca mentre prega, ma che presenta un'immagine sacrilega ed erotica sul retro. ### Descrizione. Il quadro raffigura una giovane monaca, apparentemente innocente, che sta pregando mentre è inginocchiata su un genuflessorio. Al di sopra dell'inginocchiatoio sono presenti una coperta rossa e un libro di preghiere aperto. In un attimo di distrazione, la monaca si volta alla propria sinistra e sorride: dietro delle sbarre, infatti, si trova una religiosa più vecchia che osserva la giovane.Per comprendere davvero il significato del quadro occorre vedere il secondo dipinto sul retro. Il rovescio mostra la stessa monaca di schiena, ma la sua veste è sollevata al di sopra della cintura, esponendo le sue natiche allo spettatore, che in questo caso corrisponde all'anziana presente sul dritto: la pietà evocata dalla prima immagine si rivela un'illusione, e la religiosità apparente viene eclissata dalla sensualità concreta che esalta la carnalità del corpo di questa donna.L'opera venne realizzata da Meytens poco prima del suo trasferimento alla corte viennese di Maria Teresa d'Austria. Alla corte dell'imperatrice non realizzò mai opere controverse come questa (dato che Maria Teresa non gradiva i nudi mitologici presenti nei suoi palazzi e li copriva quando poteva), bensì ritratti o scene della vita di corte. Pertanto, questo dipinto costituisce una sorta di unicum nella carriera del pittore, che forse, essendo un protestante convinto, intendeva semplicemente burlarsi del cattolicesimo.Se si considerano i costumi dell'epoca, questo quadro mette in scena una trasgressione triplice, trattandosi di una scena di seduzione tra due donne (saffismo), tra delle religiose e tra una giovane e una vecchia, che nella seconda immagine coincide con lo spettatore. Il quadro è inoltre una testimonianza in ambito nordico dei 'dipinti coperti' diffusi nel diciottesimo secolo, soprattutto nel regno di Francia: si trattava di tele che mostravano un'immagine normale e innocente da un lato, che in realtà ne copriva una maliziosa dipinta sull'altro, come per alcuni quadri di François Boucher. La maja vestida e La maja desnuda di Francisco de Goya y Lucientes sono un'evoluzione di questa categoria di pitture, essendo due tele separate." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: L'assassinio di Marat. ### Introduzione: L'assassinio di Marat (L'Assassinat de Marat) è un dipinto realizzato dal pittore francese Jean-Joseph Weerts nel 1880. Dal 1924 l'opera è conservata al museo La Piscine, a Roubaix, città natale dell'artista. ### Descrizione. Questo dipinto a olio su tela è una pittura di storia che rappresenta un episodio della rivoluzione francese: l'omicidio del giornalista Jean-Paul Marat da parte di una girondina, Marie-Anne-Charlotte de Corday, o Carlotta Corday. Corday è appoggiata a un muro con il coltello ancora in mano mentre i rivoluzionari di Parigi irrompono nella stanza dove giace il cadavere rovesciato all'indietro di Jean-Paul Marat, che lei ha appena assassinato nella sua vasca da bagno. Accanto al cadavere del giornalista si trovano un calamaio e dei fogli con il nome del giornale da lui diretto, L'Ami du peuple ('L'amico del popolo', divenuto poi un suo soprannome). Ai piedi dell'assassina si trovano la penna d'oca e la lettera che Marat stava scrivendo prima di essere pugnalato. Accanto alla vasca del giornalista c'è una sedia rovesciata per terra. Rispetto agli altri quadri basati su questo tema artistico, in particolare il Marat assassinato di Jacques-Louis David, la scena è molto più energica e teatrale, a tal punto che per un critico dell'epoca era 'inverosimile' che i sostenitori di Marat stessero entrando tutti insieme nella sua casa pochi istanti dopo la sua morte. I rivoluzionari sono in preda alla collera per la morte dell'amico del popolo e alzano le braccia contro Corday. Tra di loro sono presenti una donna che regge una sedia (forse Simone Evrard, la compagna di Marat), un uomo con il berretto frigio, uno dei simboli della rivoluzione francese, dei sostenitori dell'amico del popolo e delle truppe repubblicane." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Ritratto di Varvara Ivanovna Ladomirsky. ### Introduzione: Il Ritratto di Varvara Ivanovna Ladomirsky (in francese: Varvara Ivanovna Narichkine o Varvara Ivanovna Ladomirskaïa; in inglese: Varvara Ivanovna Ladomirskaya o Varvara Ivanovna Narishkine) è un dipinto realizzato nel 1800 dalla pittrice francese Élisabeth Vigée Le Brun. L'opera si trova, dal suo acquisto nel 1963, al museo d'arte della città di Columbus, nell'Ohio, negli Stati Uniti d'America. ### Descrizione. Questo dipinto a olio su tela è il ritratto di Varvara Ivanovna Naryškina (di cui 'Narichkine' è la traslitterazione francese della forma maschile del cognome), una giovane appartenente alla nobiltà russa, il cui cognome da nubile era Ladomirskaja (di cui 'Ladomirsky' è sia la traslitterazione francese che quella anglosassone della forma maschile del cognome). L'opera fu dipinta a Mosca per la madre di Varvara Ivanovna, che era un'amica di Vigée Le Brun. Varvara Naryškina era la figlia illegittima del nobile Ivan Nikolaevič Rimskij-Korsakov e della contessa Stroganova, che aveva lasciato il marito per un altro amante. Dal suo matrimonio con Ivan Dmitrievič Naryškin discenderanno le nobildonne russe Tat'jana Aleksandrovna Ribaupierre e Zinaida Nikolaevna Jusupova. L'effigiata, allora quindicenne, è ritratta dal busto in su e indossa un costume greco, in quanto la moda dell'epoca si rifaceva a quella dell'antichità: ella indossa una camicia bianca neoclassica e, sopra, una stola rossa retta da una spilla sopra la sua spalla sinistra. Ha inoltre una fascia rossa tra i capelli e una collana del medesimo colore. Una corda cinge il vestito sotto i seni, alla stessa altezza del braccialetto dorato sul suo braccio. Lo sfondo è costituito da un cielo pieno di nuvole grigiastre. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Le signorine Vickers. ### Introduzione: Le signorine Vickers (The Misses Vickers) è un dipinto a olio su tela di John Singer Sargent. L'opera raffigura tre giovani della famiglia Vickers nella loro villa a Bolsover Hill ed è conservata al museo di Sheffield, in Inghilterra. ### Descrizione. Le signorine Vickers raccontano una storia attraverso l'uso delle pennellate delicate e dei contrasti sfacciati di Sargent. Le tre figure sono tutte sedute in primo piano, due su un sofà e l'altra leggermente dietro di loro, seduta su una sedia. Le due sorelle sul sofà sono occupate a leggere un libro, all'apparenza ignare di Sargent o dello spettatore, mentre la terza sorella, benché sia di spalle rispetto allo spettatore, guarda direttamente fuori dal dipinto. Sargent fa sì che le sorelle siano messe in evidenza rispetto al fondo scuro, e la loro posizione è equilibrata e naturale. Guardando queste figure si ha la sensazione di aver appena varcato la porta del salotto, ritrovandosi davanti questa scena squisitamente straordinaria.Fissando lo sguardo della terza sorella verso l'esterno, Sargent crea una connessione con lo spettatore, e così come le tre figure sono sedute, e non in piedi, le si possono osservarle anziché guardarle e basta, come è solito accadere nei ritratti delle aristocratiche del ventesimo secolo. Queste sorelle sembrano ordinarie e della classe media. La loro ricchezza non richiama l'attenzione, viene catturata in seguito, dopo aver apprezzato la loro umiltà e l'intelletto. Molti dipinti del ventesimo secolo raffigurano le signore semplicemente come delle bellezze da ammirare, mentre Sargent concede una profondità e un'individualità a ognuna delle sorelle. Certo, sono belle, però hanno anche dei pensieri profondi e intellettuali. Sargent era un ammiratore della confraternita preraffaellita, un movimento artistico fondato da Dante Gabriel Rossetti nel 1848. I ritratti femminili di Rossetti funsero da ispirazione estetica per Sargent. È stato notato come Le signorine Vickers sia molto simile a Le figlie di Edward Darley Boit, un altro ritratto di gruppo dipinto da Sargent nel 1882. Ci sono anche delle somiglianze con Hearts are Trumps, un altro ritratto di un gruppo di sorelle, le signorine Armstrong, dipinto da sir John Everett Millais nel 1872." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: I figli di Edoardo. ### Introduzione: I figli di Edoardo (Édouard V, roi mineur d'Angleterre, et Richard, duc d'York, son frère puîné o Les Enfants d'Édouard) è un quadro dipinto da Paul Delaroche nel 1830 e attualmente conservato al museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Dipinto in stile troubadour, il quadro è incentrato sul tema dei principi nella Torre, ossia Edoardo V d'Inghilterra e Riccardo di Shrewsbury, imprigionati nella Torre di Londra per volere del consiglio di reggenza dopo la morte del padre Edoardo IV. I due figli furono dichiarati illegittimi attraverso l'atto noto come Titulus Regius, così il consiglio di sicurezza decretò come successore il loro zio, divenuto Riccardo III d'Inghilterra. I due bambini si stringono l'uno contro l'altro, intuendo la loro sorte funesta, quella di essere assassinati: il loro assassinio sarebbe stato ordinato, senza che gli storici e gli specialisti di questo periodo ne siano d'accordo, dal loro zio Riccardo. Il cane in allerta, la luce sotto la porta e lo sguardo inquieto di uno dei bambini in quella direzione suggeriscono un'entrata imminente e accentuano la tensione drammatica.L'episodio dei principi nella Torre era anche al centro della fine di un atto dell'opera teatrale Riccardo III di William Shakespeare, che conosceva una buona diffusione nella Francia di allora grazie all'amore per i romanzi inglesi dovuto alle opere di Walter Scott. Vari elementi della tela danno un'atmosfera medioevale: uno dei due fanciulli tiene un libro in mano nel quale c'è una miniatura dell'Annunciazione di Maria; il medaglione con un'opera di oreficeria; la decorazione del letto. Degli elementi tipicamente inglesi sono gli emblemi reali della famiglia dei principi ai piedi del letto e il nastro dell'ordine della Giarrettiera sulla gamba di uno dei due." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Watson e lo squalo. ### Introduzione: Watson e lo squalo (Watson and the Shark) è un dipinto a olio realizzato del pittore statunitense John Singleton Copley. Il dipinto ritrae il salvataggio di Brook Watson dall'attacco di uno squalo in Avana, a Cuba. Copley, che al tempo viveva a Londra, dipinse tre versioni. La prima del 1778 è attualmente alla National Gallery of Art di Washington. La seconda replica del 1778 (delle stesse dimensioni), si trova al museo di belle arti di Boston, e una terza (più piccola), dipinta nel 1782 con una tendenza più verticale, è nell'istituto d'arte di Detroit. Il dipinto si basa su un attacco che avvenne al porto dell'Avana, nel 1749. Brook Watson, allora un mozzo quattordicenne della Royal Consort, fu attaccato da uno squalo e perse la sua gamba destra, e non venne salvato fino al terzo tentativo, che è ritratto nel dipinto. Watson, venticinque anni dopo l'evento, commissionò il quadro a Copley. Watson in futuro divenne il presidente della Lloyd's di Londra, un membro del Parlamento e un lord sindaco di Londra. ### Descrizione. L'opera raffigura il momento esatto nel quale alcuni marinai cercano di salvare il mozzo adolescente, un giovane nudo e dai capelli lunghi, mentre un altro cerca di colpire con un arpione lo squalo, che è vicinissimo al malcapitato e spalanca le sue fauci minacciose. Il dipinto è romanticizzato: il dettaglio cruento della ferita è nascosto sotto le onde, anche se nell'acqua c'è un pochino di sangue. La figura di Watson è basata sul Gladiatore Borghese, di Agasia di Efeso, nel Louvre. Delle altre influenze evidenti sono l'arte rinascimentale e la statua antica del Laocoonte ed i suoi figli, che Copley potrebbe aver visto a Roma. Probabilmente Copley fu influenzato anche dalla Morte del generale Wolfe di Benjamin West e dalla popolarità crescente della pittura romantica.La composizione dei soccorritori nella barca richiama il Giona gettato in mare di Pietro Paolo Rubens e sia la Pesca miracolosa rubensiana che il dipinto omonimo di Raffaello. Le espressioni facciali richiamano molto quelle della Conférence de M. Le Brun sur l'expression générale et particulière di Charles Le Brun, un'opera influente pubblicata nel 1698; i volti presentano una gamma di emozioni, dalla paura al coraggio. Vari elementi della composizione furono cambiati man mano che il dipinto procedeva. Le analisi ai raggi infrarossi mostrano che il vecchio nostromo in origine era un giovane, e degli studi preparatori rivelano che il marinaio nero nella parte posteriore della barca, che è anche il soggetto della Testa di un negro di Copley, dipinta nello stesso periodo, era stato concepito in origine come un uomo bianco con dei capelli lunghi e al vento.Copley non visitò mai l'Avana, ed è probabile che non avesse mai visto uno squalo, tantomeno uno che attaccava una persona. Egli potrebbe aver raccolto dei dettagli del porto dell'Avana dalle stampe e dalle illustrazioni dei libri: egli raffigurò il castello del Morro sullo sfondo, a destra. Lo squalo è meno convincente e presenta delle caratteristiche anatomiche che gli squali non possiedono, come le labbra, gli occhi che richiamano più quelli di una tigre e l'aria che esce dalle 'narici' dell'animale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Il pastore mercenario. ### Introduzione: Il pastore mercenario (The Hireling Shepherd) è un dipinto dell'artista preraffaellita William Holman Hunt, del 1851. Rappresenta un pastore che trascura il suo gregge per una ragazza di campagna attraente alla quale mostra una sfinge testa di morto. Il significato dell'immagine è stato dibattuto molto. L'opera si trova alla galleria d'arte di Manchester. ### Descrizione. Hunt dipinse il quadro quando viveva e lavorava in stretta collaborazione con John Everett Millais, che stava dipingendo l'Ofelia nello stesso momento vicino il fiume Hogsmill presso Ewell, nel Surrey. Entrambe le tele rappresentano delle scene rurali inglesi, l'innocenza delle quali viene disturbata dalle violazioni sottili ma molto minacciose dell'armonia naturale. Nel dipinto di Hunt, il pastore ignora il proprio gregge; due pecore sono sdraiate sull'erba mentre quelle sullo sfondo cominciano a interessarsi al fosso fiancheggiato dai salici che separa il prato da un campo di grano, dove è già giunta una pecora. Questa violazione dei confini è parallela alle intrusioni fisiche del pastore nello spazio personale della giovane, che risponde in una maniera ambigua che potrebbe essere interpretata come una complicità o uno scetticismo consapevole. Mentre le mostra la falena che ha catturato, egli coglie l'occasione per metterle un braccio intorno alle spalle. La borraccia legata alla cintura e le guance rosse fanno capire che lui è ubriaco, ed è facile intuire come lui stia cercando di sedurre la contadina. Inoltre, sulle ginocchia della giovane si trova un agnello, che mangia delle mele acerbe, e non mature. Hunt prese come modella per la ragazza una campagnola locale, Emma Watkins. Era nota come 'la copta' presso la confraternita preraffaellita, forse per i suoi tratti esotici. Watkins lavorò a Londra per fare da modella per Hunt così che questi completasse il quadro, ma tornò a casa dopo non essere riuscita ad affermarsi come una modella in modo indipendente. Si sposò, mise su una famiglia e passò il resto della sua vita come una campagnola qualunque, finché non morì in un ospedale psichiatrico nel 1914. Non è noto il modello per la figura maschile, ma probabilmente era uno professionale. Quando venne mostrato per la prima volta all'accademia reale, il quadro fu accompagnato da una citazione dal Re Lear:." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Camões e i Tagidi. ### Introduzione: Camões e i Tagidi (Camões e as Tágides) è un dipinto a olio su tela dipinto nel 1894 dall'artista portoghese del periodo realista Columbano Bordalo Pinheiro (1857-1929). Attualmente si trova al museo Grão Vasco, a Viseu.La composizione, come indica il titolo, rappresenta l'incontro fantastico tra Luís de Camões e le Tagidi alle quali, seguendo i maestri dell'antichità, chiese l'ispirazione per scrivere I Lusiadi proprio all'inizio del poema epico, nella quarta e quinta strofa del primo canto. Anche se nel titolo nelle fonti italiane viene usato l'articolo maschile, le Tagidi sono delle figure femminili, e sono le ninfe del fiume Tago. ### Descrizione. Leggermente a destra del gruppo delle Tagidi, spicca la figura di Camões, seduto sopra una roccia. La sua barba è dipinta rifacendosi ai suoi ritratti più antichi, egli indossa un farsetto e una mantellina marrone, tende la mano destra e rivolge lo sguardo verso tre Tagidi, che si trovano nel lato sinistro. Le Tagidi sono nude, sedute sulla sabbia, hanno i capelli raccolti e conversano con il poeta. Nella scena c'è anche un'altra Tagide sul lato sinistro, quasi sfumata nella nebbia che evapora dalle acque del Tago, e nel lato opposto, un po' più distante, si vede in lontananza la torre di Belém.La figura del poeta, avvolto in un manto scuro e seduto su una roccia della spiaggia, contrasta con le Tagidi ispiratrici, dai corpi bianchi e ben modellati. I loro volti, molto concreti e quasi familiari, contrastano con gli elementi della natura, diffusi e rappresentati in modo sfocato. Secondo Almeida Coutinho, Camões e i Tagidi è una grande composizione dallo stile classico, nella quale le ninfe sembrano fondersi con l'ambiente marino al quale appartengono. Il loro movimento fa da sfondo al recitativo del poeta portoghese, e l'eleganza della composizione rende il quadro uno dei migliori dell'artista.La composizione è definita da una diagonale, sottolineata dalla posizione della ninfa sdraiata in primo piano, che si estende lungo il braccio destro del poeta e che prosegue nella zona scura tra le nubi. La diagonale sembra separare una zona più illuminata da un'altra con delle tonalità più scure. Lo sguardo di due delle ninfe e la posizione della gamba sinistra del poeta potrebbero indicare nella mano di Camões il centro della tela. Un'altra ninfa sembra ascoltare qualcosa (forse il vento, il rumore delle acque, il poeta stesso?), mentre una quarta ninfa in mezzo alle acque sembra scrutare l'orizzonte. I personaggi sono raggruppati in un cerchio centrale, all'esterno del quale si trovano da un lato una ninfa e dall'altro, in contrappunto, la torre di Belém, che definisce la linea dell'orizzonte. Esistono degli studi preparatori di questo dipinto, o dei personaggi che ne fanno parte, al museo nazionale di arte contemporanea del Chiado e nella casa-museo Dr. Anastácio Gonçalves, a Lisbona. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: La seduzione di Merlino. ### Introduzione: La seduzione di Merlino (The Beguiling of Merlin), anche noto con il titolo L'inganno di Merlino, è un dipinto del pittore preraffaellita Edward Burne-Jones, realizzato tra il 1872 e il 1877. Fa parte della collezione della Lady Lever Art Gallery, nella contea di Merseyside, nel Regno Unito. ### Descrizione. Il dipinto rappresenta una scena della leggenda arturiana sull'infatuazione di Merlino con la dama del Lago, Nimue. Il mago viene raffigurato indifeso e intrappolato in un cespuglio spinoso mentre Nimue legge un libro di incantesimi. La dama del Lago è in piedi e ha dei serpenti tra i capelli, che la fanno assomigliare alle Gorgoni della mitologia greca. Merlino ha perso l'uso dei suoi poteri magici ed è completamente alla mercé della donna, che intende scoprire i segreti delle sue magie.Per quanto riguarda i riferimenti visivi, Burne-Jones prese come modella Maria Zambaco, che fu la sua amante tra il 1866 e il 1872, per creare il volto di Nimue. Il pittore volle rappresentare in questa tela i propri sentimenti per la modella di origine greca, nonostante fosse già sposato con Georgiana Burne-Jones. Anche quando la loro relazione finì dopo il 1869, l'artista continuò a ritrarla nelle sue opere, come in questo caso." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Presa del forte di Malakoff. ### Introduzione: La Presa del forte di Malakoff (La Prise de la tour Malakoff) è un dipinto a olio realizzato dal pittore francese Horace Vernet nel 1858 e conservato al museo Rolin di Autun, in Borgogna. ### Descrizione. Questo quadro nasce nel 1856, da una commissione del comune di Autun con lo scopo di onorare Patrice de Mac-Mahon, un generale originario del dipartimento della Saona e Loira che si era distinto nell'allora recente guerra di Crimea. Si tratta di un dipinto storico dalla composizione originale, per essere una pittura su una battaglia. La tela rappresenta il momento della vittoria dell'esercito francese guidato dal generale al termine della battaglia di Malachov (o 'Malakoff', che è il nome tuttora usato in francese), svoltasi l'8 settembre del 1855 vicino a Sebastopoli. Il generale Mac-Mahon viene raffigurato come vincitore sulla cima di una collina disseminata di cadaveri, mentre il caporale dei suoi zuavi vi pianta una bandiera tricolore piena di buchi. Mac Mahon punta il proprio dito verso il suolo, e sembra rispondere a un alleato britannico dalla camicia rossa con la sua frase, divenuta famosa, 'J'y suis, j'y reste' ('Qui sono, qui resto'). Infatti, l'inglese che fa il saluto militare gli ha comunicato che le truppe britanniche non possono mantenere la posizione. Accanto a lui si trovano due suoi aiutanti sul campo di battaglia, il colonnello Lebrun e il capitano Borel." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: La tomba di Hutten. ### Introduzione: La tomba di Hutten (Huttens Grab) è un dipinto di Caspar David Friedrich realizzato nel 1823-1824. L'opera è esposta nel castello della città di Weimar, che a sua volta rientra nell'istituzione culturale Klassik Stiftung Weimar. ### Descrizione. Dipinto con delle tonalità marroni, il quadro mostra un sarcofago di pietra nelle rovine del coro di una chiesa gotica (per la quale l'artista si ispirò al monastero di Oybin, in Sassonia). Accanto al sarcofago, un uomo in uniforme con un berretto tipico del Rinascimento tedesco si appoggia alla sua spada. Le pareti delle rovine sono ricoperte dalla vegetazione. All'interno del coro crescono dei fiori bianchi, dei cespugli, un cardo e, in primo piano a destra, si erge un albero secco. Il coperchio del sarcofago è rotto. Attraverso la crepa volano delle farfalle. Di fronte all'uomo, su una mensola, si trova una scultura della santa francese Fede di Agen, senza testa. Il piedistallo con un elmo sopra il sarcofago reca l'iscrizione 'Hutten“. Sulla parte anteriore del sarcofago, in caratteri piccoli, si leggono i nomi di alcune figure della cultura e della politica tedesche: 'Jahn 1813“, 'Arndt 1813“, 'Stein 1813“, 'Görres 1821“, 'D… 1821“ e 'F. (sic) Scharnhorst“. È probabile che la 'F' accanto al nome di Gerhard von Scharnhorst sia da intendere come Freiheitkrieger, ossia 'cavaliere della Libertà'.Le aperture alte e vuote dell'abside consentono di vedere i colori dell'alba, che vanno dal blu chiaro al giallo dorato (quindi l'orientamento architettonico della chiesa e rivolto verso est, come avveniva simbolicamente per il coro di vari edifici cristiani)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Corsa delle bighe. ### Introduzione: La Corsa delle bighe (in francese Course de chars; in inglese Chariot Race) è un dipinto a olio su tavola dipinto nel 1876 da Jean-Léon Gérôme. È conservato all'istituto d'arte di Chicago dal 1984.L'opera fa parte di una serie di dipinti di Gérôme sul tema dei giochi del circo e degli anfiteatri nella Roma antica. ### Descrizione. Questo quadro rappresenta una corsa dei carri, nella quale otto quadrighe corrono a tutta velocità attorno a una curva, alzando la sabbia della pista del circo Massimo di Roma, un'arena celebre e colossale.L'ippodromo è riconoscibile dalla forma della pista e dalle due mete che segnano la fine del muro centrale (la spina). La spina è punteggiata da vari monumenti decorativi, come degli altari, delle edicole, degli obelischi, dei padiglioni e delle statue. Da ogni lato si trovano i gradini, soprattutto a sinistra, dove c'è la loggia imperiale. Alcuni spettatori sono scesi sulla pista, volendo vedere da vicino lo spettacolo e gli incidenti che spesso avvenivano nel momento critico dell'attraversamento della curva. Tre cavalieri si trovano vicino agli spettatori. La collina del Palatino e il palazzo imperiale si vedono sullo sfondo a sinistra. Al centro, sempre sullo sfondo, potrebbe essere raffigurato il Settizonio, una struttura della Roma antica che scomparve in epoca rinascimentale.L'azione viene vista come se lo spettatore si trovasse sulla pista, e questo espediente verrà ripreso in un altro dipinto dell'artista ambientato nell'antica Roma, L'ultima preghiera dei martiri cristiani del 1883. La firma dell'artista (JL GEROME) si trova in basso a sinistra, in mezzo alla sabbia." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Nominor Leo. ### Introduzione: Nominor Leo è un dipinto a olio su tela del pittore Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1883. Fa parte della collezione del museo Georges Garret a Vesoul in quanto fu donato dall'artista nel 1885. ### Descrizione. Il quadro raffigura un leone sdraiato che sembra addormentato, mentre in realtà guarda davanti a sé, dove si trova lo spettatore. In alto a destra si trova uno stemma sormontato da una corona che presenta il nome stesso dell'opera. Il nome del quadro significa 'Vengo chiamato Leone' in latino: è probabile che Jean-Léon Gérôme stia facendo un gioco di parole tra il suo secondo nome (Léon) e il nome dell'animale da lui dipinto. Quando l'artista di Vesoul dipinse quest'opera, egli era uno dei pittori francesi migliori dell'epoca, pertanto si pensa che qui Gérôme si stia paragonando all'animale che la tradizione definisce il 're degli animali'. Il leone è un soggetto presente in altre opere dell'artista, come Le due maestà del 1884." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Le Naiadi. ### Introduzione: Le Naiadi (Les Naïades) è un quadro realizzato dall'artista francese Jean-Jacques Henner nel 1877 e che si trova al museo nazionale Jean-Jacques-Henner di Parigi. ### Descrizione. Quest'olio su tela, uno dei più grandi dell'artista, è un dipinto mitologico che rappresenta sei naiadi (le ninfe acquatiche della mitologia greca) dai capelli rossi nei pressi di uno specchio d'acqua. Questo soggetto era già stato affrontato da Jean-Jacques Henner nel 1875, quando aveva esposto al Salone di Parigi una Naiade che oggi si trova al museo d'Orsay. Secondo un critico dell'epoca, l'utilizzo del colore nella composizione richiama quello della pittura lombardo-veneziana del sedicesimo secolo, in quanto queste ninfe sono 'ambrate dolcemente, in una tonalità bella e calda'. Come in altri dipinti dell'artista che hanno come soggetto un nudo artistico, i corpi nudi dei personaggi emergono maggiormente dallo sfondo scuro. Dietro queste bagnanti si trova un paesaggio con degli alberi e una collina in alto a destra. Esistono vari bozzetti a olio del quadro: uno si trova al museo di belle arti di Parigi, mentre nel museo Jean-Jacques Henner è conservato uno schizzo che presenta una settima figura in piedi, al centro della composizione, mentre rivolge la schiena allo spettatore. Esistono inoltre dei disegni preparatori per le figure." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: L'Odalisque au guépard. ### Introduzione: L'Odalisque au guépard ('L'odalisca con il ghepardo') è un dipinto realizzato dall'artista francese Jacqueline Marval nel 1900, che oggi si trova in una collezione privata. ### Descrizione. Questo dipinto a olio su tela rappresenta una donna nuda sdraiata che accarezza un ghepardo davanti a una balaustra sulla quale si trovano due pappagalli. Quest'odalisca ha un'acconciatura particolare ed elegante ed è sdraiata su due coperte che la proteggono dalle piastrelle fredde che compongono il pavimento del balcone. In primo piano si trovano un incensiere e un vassoio con della frutta e dei fiori, mentre sullo sfondo si notano vari alberi. La composizione potrebbe ispirarsi ai dipinti La grande odalisca e Odalisca con schiava di Jean-Auguste-Dominique Ingres. Il termine 'odalisca' indicava delle concubine che si trovavano negli harem dell'impero ottomano, che vennero rappresentate spesso dai pittori europei del diciannovesimo secolo come delle schiave voluttuose. Questo quadro è un autoritratto giovanile della pittrice: avendo dato i suoi tratti all'odalisca rappresentata, questo quadro è uno dei più antichi che associano il nudo all'autoritratto femminile (preceduto da dei rari esempi tardorinascimentali come l'Allegoria dell'Inclinazione di Artemisia Gentileschi). La donna non sembra accorgersi della presenza dello spettatore, e nonostante sia nuda non cerca di coprirsi: a differenza delle donne passive dipinte da Ingres e da altri pittori in precedenza, l'odalisca di Marval è sì sensuale, ma è anche indipendente e la sua impressione è di impertinenza e autodeterminazione. Di solito le odalische erano soggette allo sguardo maschile, ma in questo dipinto di Jacqueline Marval la donna non è affatto un oggetto (anche per questo motivo la pittrice venne apprezzata dopo la morte per aver anticipato alcuni temi del femminismo)." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Virgilio legge l'Eneide ad Augusto, Livia e Ottavia. ### Introduzione: Virgilio legge l'Eneide ad Augusto, Livia e Ottavia (Virgile lisant l'Énéide devant Auguste, Livie et Octavie), anche noto come Tu Marcellus eris, è un dipinto a olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1811-1812. Dal 1867 è conservato al musée des Augustins di Tolosa. ### Descrizione. Il dipinto si basa su un aneddoto, riportato nella Vita di Virgilio di Elio Donato (che risale alla fine del quarto secolo), nel quale il poeta legge all'imperatore Augusto, a sua moglie Livia e a sua sorella Ottavia il passo del libro sesto dell'Eneide sulla discesa di Enea negli inferi, quello con Anchise che predice la fine prematura di Marcello. Ottavia rivive quindi la tragedia di suo figlio Marcello, che era morto da poco, e sviene quando sente i versi famosi 'Tu Marcellus eris' ('Tu sarai Marcello') sotto lo sguardo di Livia, che aveva fatto assassinare quest'ultimo per assicurare a suo figlio Tiberio la successione alla guida dell'impero romano. A causa dello svenimento della sorella, Augusto fa cenno a Virgilio di interrompere la lettura. I consiglieri di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa e Mecenate, guardano la scena in secondo piano. I mobili e la decorazione sono di ispirazione pompeiana.Questo aneddoto venne rappresentato anche nelle opere di altri artisti, come Jean-Joseph Taillasson, Antonio Zucchi, Jean-Baptiste Wicar, Jean-Bruno Gassies e Angelica Kauffmann.In una lettera del 2 febbraio del 1812 rivolta a François Gérard, Ingres scrisse di essere attratto dal lato emotivo e oscuro della scena. Nel 1832, egli disse che Livia rimase fredda come il marmo dinnanzi all'incidente che avrebbe potuto comprometterla." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Raffaello e la nipote del cardinale Bibbiena. ### Introduzione: Raffaello e la nipote del cardinale Bibbiena (Raphaël et la Nièce du cardinal Bibbiena o La cardinal de Bibbiena offre sa nièce en mariage à Raphäel) è un dipinto a olio su carta montata su tela, realizzato da Jean-Auguste-Dominique Ingres tra il 1813 e il 1814, quando risiedeva a Roma, in Italia. L'opera è conservata al Walters Art Museum di Baltimora. ### Descrizione. Il quadro rappresenta il cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena che offre in sposa sua nipote Maria Francesca a Raffaello Sanzio. Quest'ultimo era molto legato al cardinale, che lo spingeva affinché si sposasse. Per guadagnare del tempo, Raffaello gli aveva chiesto di aspettare tre o quattro anni. Il cardinale, passato questo tempo, gli aveva ricordato la sua promessa anche se l'artista non se l'aspettava. Non volendo venir meno alla parola data, egli accettò di fidanzarsi con una nipote del cardinale. Cornolli afferma che il matrimonio non si fece perché la nipote del cardinale morì prematuramente.I lineamenti di Raffaello si basano su un ritratto di un giovane che un tempo era considerato un autoritratto, il Ritratto di Bindo Altoviti (National Gallery of Art, Washington D.C.); quelli del cardinale Bibbiena sul Ritratto del cardinal Bibbiena di Raffaello (galleria Palatina, Firenze); la nipote del cardinale si ispira al quadro di Sebastiano del Piombo di una donna un tempo identificata con l'amante di Raffaello, che era detta 'La Fornarina' (sempre nella galleria Palatina).Con una sinfonia di colori magistrale, il quadro ha una composizione simmetrica ed equilibrata il cui centro è occupato dalla figura monumentale del cardinale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Donna sul divano nero. ### Introduzione: La Donna sul divano nero (La Femme au divan noir) è un dipinto realizzato dal pittore francese Jean-Jacques Henner nel 1865. Fa parte delle collezioni del museo di belle arti di Mulhouse, nel dipartimento dell'Alto Reno. Una versione più piccola si trova al museo nazionale Jean-Jacques Henner di Parigi. ### Descrizione. Quest'olio su tela raffigura una donna nuda sdraiata su un divano nero, con il suo braccio destro dietro la testa e l'altro disteso. C'è un grande contrasto tra il corpo della modella, messo in risalto dalla luminosità, e il divano, il cui colore scuro lo unisce in parte allo sfondo: questa caratteristica dei contrasti tra una figura nuda illuminata e l'ombra dello sfondo è presente in altre opere del pittore, come notava Zola. Henner, infatti, prediligeva il nudo femminile e il chiaroscuro, come farà nelle opere successive." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: La Vérité (Henner). ### Introduzione: La Vérité ('La Verità') è un dipinto realizzato da Jean-Jacques Henner tra il 1898 e il 1902. Si trova al museo nazionale Jean-Jacques Henner di Parigi. ### Descrizione. Questo dipinto a olio incompiuto è la prima versione di un'opera oggi scomparsa, commissionata nel 1896 per la sala delle autorità della Sorbona di Parigi. Venne trovato incompiuto alla morte dell'artista nel 1905.In questo quadro si distinguono due figure femminili identiche sovrapposte (una delle quali è un pentimento) perché Henner incominciò il suo quadro sulla tela stessa, girando semplicemente il suo supporto di novanta gradi quando ridipinse la scena. La donna in questione è la Verità personificata, una figura che era assai frequente nella storia dell'arte, soprattutto alla fine del diciannovesimo secolo. Questa rappresentazione della Verità è priva degli attribuiti che le sono associati di solito, come lo specchio o il pozzo. La figura si trova nel mezzo di un paesaggio, nei pressi di una foresta, ed è raffigurata mentre si sistema i lunghi capelli rossi (condivisi dai personaggi di molte altre tele di Henner). Nelle collezioni del museo Henner si trova anche uno studio per questa prima versione: si tratta di un disegno a matita e sanguigna su carta, realizzato nel 1896-1898 circa." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Il Prometeo polacco. ### Introduzione: Il Prometeo polacco (Le Prométhée polonais) è un dipinto allegorico realizzato nel 1831 dal pittore francese Horace Vernet, influenzato dalla rivolta di novembre della Polonia contro il dominio dell'impero russo. Il quadro venne donato nel 1950 da Louise de Saint-Maurice alla biblioteca polacca di Parigi, dove è conservato. ### Descrizione. Questo dipinto a olio su tela di 35 centimetri per 45 rappresenta un soldato polacco morto, con l'uniforme bianca, disteso per terra; il sangue che cola dalla sua fronte e la punta della sciabola rotta che tiene nella mano destra richiamano la resistenza feroce dei polacchi; sul suo torso si trova un'enorme aquila nera, dalle ali spiegate e con gli artigli ben visibili: l'aquila è l'emblema degli imperatori della Russia e porta la collana dell'ordine di Sant'Andrea, l'ordine più importante dell'impero russo.Lo sfondo del quadro è diviso in due parti: a sinistra, nel fumo degli incendi, una donna fugge da un cavaliere dell'armata russa; a destra, sotto un cielo blu chiaro, sono abbozzati dei cavalieri dell'esercito polacco. Horace Vernet, un pittore specializzato nei soggetti militari e nella pittura di guerra, era vicino agli ambienti liberali francesi che sostennero l'insurrezione polacca del 1830-1831. La composizione e il tema di questo dipinto si riferiscono al mito greco antico di Prometeo: Prometeo ebbe un ruolo importante nella ricerca di un ideale di emancipazione nella letteratura e nell'arte polacche. Il quadro richiama l'episodio tragico della caduta della Polonia, ma con un messaggio che porta la speranza: secondo il mito, Prometeo venne incatenato ma in seguito venne liberato da Eracle. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Edith ritrova il corpo di Aroldo. ### Introduzione: Edith ritrova il corpo di Aroldo (Édith retrouvant le corps d'Harold après la bataille d'Hastings), anche noto con il titolo Episodio della battaglia di Hastings (Episode de la bataille d'Hastings), è un dipinto realizzato dal pittore francese Horace Vernet nel 1828. Esposta al Salone del 1827, che si concluse l'anno successivo, l'opera è conservata al museo Thomas Henry di Cherbourg-en-Cotentin, in Francia. ### Descrizione. Quest'olio su tela di grandi dimensioni è un dipinto di storia che rappresenta Ealdgyth Swan-neck (o, in italiano, Editta dal collo di cigno) dinnanzi al cadavere di Aroldo Godwinson alla fine della battaglia di Hastings. La regina consorte degli anglosassoni si trova nella parte sinistra della composizione e viene accompagnata da un monaco e da una donna nel campo di battaglia alla fine dello scontro contro i normanni vincitori. Una volta giunti, il monaco indica a Edith il cadavere di suo marito, a torso nudo e dalla fronte coperta così da non mostrare la ferita all'occhio (causata da una freccia) che lo ha ucciso. Gli occhi cerulei della donna fissano il corpo senza vita di suo marito e la sua mano sembra voler raggiungerlo.Un altro monaco si trova nella parte destra ed è raffigurato mentre cerca di sollevare un cadavere quasi nudo da terra. Dietro di loro si trova una palizzata di legno che è stata colpita dalle frecce nemiche, alcune delle quali sono ancora conficcate nei pali, incluso uno che è caduto a terra. A sinistra, sullo sfondo, si notano le tende di un accampamento. La fonte letteraria che potrebbe aver ispirato questa scena potrebbe essere la Storia della conquista dell'Inghilterra fatta dai Normanni dello storico francese Augustin Thierry." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Le signorine (Casorati). ### Introduzione: Le signorine è un dipinto di Felice Casorati, esposto alla Biennale di Venezia del 1912 e appartenente alla prima fase artistica e giovanile dell'artista. ### Descrizione. Protagoniste del quadro sono quattro ragazze, quattro allegorie che rappresentano, da sinistra a destra, quattro tipologie di carattere femminile: la intristita beghina, la vergine ignuda, la timida introversa e l'allegra spensierata. Ai piedi delle ragazze vi è una natura morta di svariati oggetti disposti in maniera confusionaria e che occupa tutta la parte bassa del quadro, senza una disposizione precisa ma che rimandano alle personalità delle protagoniste: tra questi appaiono dei cartigli coi rispettivi nomi delle ragazze, Dolores, Violante, Bianca e Gioconda. Come poi avverrà per altre sue opere future, come la Bambina, Il sogno della melagrana, o Preghiera, Casorati vuole rappresentare un avvenimento irreale e allusivo, avvicinandosi al linguaggio plastico tipico del Simbolismo, tipica del suo periodo giovanile. Da una lettera risalente il 13 marzo 1912, Casorati spiega che nella realizzazione di Le signorine ha voluto cambiare la sua stessa tecnica, dipingendo con colori stemperati con la glicerina e poi tinti a velo con la cera trasparente, un azzardo che continuerà a usare per pochi altri dipinti." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Andromeda (Poynter). ### Introduzione: Andromeda è un dipinto del pittore inglese Edward Poynter, realizzato nel 1869. L'opera rappresenta il personaggio mitologico omonimo del quale hanno scritto Apollodoro di Atene e Ovidio. Si trova nella collezione privata di Juan Antonio Pérez Simón, in Messico. ### Descrizione. Quest'opera raffigura Andromeda in piedi, incatenata allo scoglio, mentre aspetta con rassegnazione che arrivi il mostro marino: gli occhi sono chiusi per non vedere la bestia che sta per arrivare e le labbra socchiuse sembrano invocare un lamento o una preghiera rivolta agli dèi. L'artista si concentra soprattutto sulla resa del corpo della principessa etiope attraverso dei giochi di luce e di ombra, oltre ovviamente al contrasto tra le rocce scure e il corpo rosato. Un panno blu legato alla gamba sinistra della donna viene gonfiato dal vento, richiamando un espediente presente nell'Arianna dell'artista veneziano Tiziano Vecellio. Poynter dipinse in modo realistico le onde del mare che si infrangono sullo scoglio, ricche di spuma. Sullo sfondo, a sinistra, si intravedono dei gabbiani e un cielo crepuscolare. Pochi anni dopo, nel 1871, Edward Poynter realizzò un'opera su questo tema che riprendeva la figura di Andromeda, aggiungendovi le figure di Perseo e di Ceto. Quest'opera venne distrutta durante il secondo conflitto mondiale ed è nota solamente attraverso un bozzetto a olio e delle fotografie.Per questa tela, è probabile che Edward Poynter abbia preso come riferimento due modelle d'arte dell'epoca vittoriana: Antonia Caiva (un'italiana che aveva lavorato anche per Edward Burne-Jones e Frederic Leighton) per il corpo e Annie Keene (ritratta più volte dalla fotografa Julia Margaret Cameron) per i tratti del volto. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Età dell'argento (Cranach). ### Introduzione: L'età dell'argento (in tedesco: Das silberne Zeitalter; in francese: L'Âge d'argent), anche noto come Gli effetti della gelosia (in francese: Les Effets de la jalousie), è un dipinto realizzato dal pittore tedesco Lucas Cranach il Vecchio nel 1535. Acquistata nel 1900, l'opera è conservata al museo del Louvre di Parigi, in Francia. ### Descrizione. Questo dipinto a olio su tavola raffigura una battaglia nella quale cinque uomini nudi si affrontano a colpi di bastone accanto a quattro donne e dei bambini, anch'essi ignudi. Due degli uomini sono caduti per terra, storditi dai colpi dei loro avversari. Il tutto si svolge su un terreno sassoso dinnanzi una foresta. Sullo sfondo, a sinistra, dapprima si intravede un promontorio con un castello, poi una città che sorge lungo un fiume, nella quale è stata innalzata una cattedrale gotica con due guglie alte. Secondo l'ipotesi più accreditata, l'opera illustra l'età dell'argento, così come la descrisse Esiodo nella sua opera letteraria Le opere e i giorni. Secondo il mito, l'umanità aveva conosciuto un'epoca di pace e di splendore nota come età dell'oro, che finì quando Zeus sconfisse suo padre Crono e divenne il re degli dèi: con il passaggio all'età dell'argento l'umanità divenne meno nobile e si abbrutì, a tal punto che gli uomini finivano per combattersi gli uni con gli altri, come avviene in questo dipinto. Quest'opera raffigura dunque la seconda età della storia umana, che sarà seguita da altre tre ere, sempre più lontane da quella originale (quella del bronzo, quella degli eroi e l'età del ferro). Su questo tema artistico Lucas Cranach realizzò altri dipinti, dei quali uno è conservato al museo Puškin di Mosca e un altro alla National Gallery di Londra. Nel dipinto londinese anche una donna viene raffigurata mentre impugna un bastone, mentre nel quadro moscovita due donne guardano sorridenti un'altra che viene molestata da un satiro e da due uomini. Queste tavole illustrano come la gelosia abbia messo le persone le une contro le altre." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Clario che guarisce i ciechi. ### Introduzione: San Clario che guarisce i ciechi (Saint Clair guérissant les aveugles) era un dipinto del pittore francese Hippolyte Flandrin, realizzato nel 1836. Questo dipinto a olio su tela ritraeva san Chiaro di Nantes ed era esposto nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Nantes fino al 18 luglio del 2020, quando venne distrutto in un incendio scoppiato all'interno della chiesa.Il fratello di Hippolyte Flandrin, Paul, realizzò una copia dell'opera che oggi si trova al museo del Louvre di Parigi. ### Descrizione. Il quadro, che venne esposto al Salone del 1837, raffigura il primo vescovo di Nantes (citato come 'san Clario' nel titolo italiano dell'opera) che compie un miracolo: mentre alza gli occhi al cielo, egli ridà la vista a dei ciechi. La scelta di questo santo non è casuale, dato che fu lui che in quella città fece innalzare una cappella dedicata ai santi Pietro e Paolo, che nei secoli successivi fu ricostruita fino a diventare una cattedrale gotica. La scena è ambientata sulla scalinata all'ingresso di un tempio romano, presso il quale si è radunata una folla che assiste al miracolo. Sullo sfondo si ammira una veduta immaginaria della città in epoca romana (quando era nota in latino come Condivicnum, o 'Condivicno' in italiano), che presenta un tempio e un anfiteatro. Secondo la Gazette des beaux-arts, il quadro 'può essere citato come una delle opere del XIX secolo che meglio realizzano il sogno di Flandrin e di Simart, l'alleanza dell'arte classica e dell'arte cristiana.' L'opera preannuncia i dipinti murali che Flandrin realizzò in seguito per alcune chiese francesi, come il ciclo pittorico della cappella di San Giovanni nella chiesa di San Severino a Parigi e le decorazioni per l'abbazia di San Germano dei Prati, sempre a Parigi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: I profughi di Parga. ### Introduzione: I profughi di Parga, anche noto come Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, è un quadro del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato con la tecnica dell'olio su tela nel 1831. Le sue dimensioni sono di 201 × 290 centimetri. Con questo quadro di grandi dimensioni, Hayez volle tradurre in pittura il destino dei profughi della città greca di Parga, ceduta dagli inglesi all'impero ottomano nell'anno 1819, trasformando l'esilio in un dipinto di denuncia senza tempo. È conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brescia. ### Descrizione. Quest'opera di grandi dimensioni si ispira a un poemetto omonimo scritto da Giovanni Berchet nel 1823 e basato su un evento storico avvenuto pochi anni prima, nel 1819. Fino a quel momento, la città di Parga, situata lungo la costa dell'Epiro, tra Igoumenitsa e Preveza, era stata un protettorato britannico, ma nel 1819 gli inglesi decisero di cederla all'impero ottomano durante delle trattative per il controllo delle vicine isole Ionie. Gli abitanti della città, pur di non vivere sottomessi dai turchi, decisero di fuggire, migrando verso altre isole greche, come Cefalonia e Corfù.L'opera ritrae i parghini i che si apprestano a lasciare la loro terra. Alcuni guardano tristemente le loro case in lontananza, situate sul promontorio sullo sfondo, mentre altri osservano gli occupanti ottomani che stanno per entrare nella loro patria. In primo piano si trova un gruppo di uomini e di donne dagli abiti tradizionali realizzati meticolosamente, mentre per terra si trovano due donne: una è seduta davanti a un teschio e guarda lo spettatore, mentre l'altra sta raccogliendo della sabbia dorata della spiaggia di Valtos per portarla con sé durante l'esilio. In basso a destra si trovano degli altri greci che aspettano di imbarcarsi per fuggire. A dividere queste due parti dell'opera è la figura di un sacerdote ortodosso (riconoscibile dall'abito nero e dal copricapo) raffigurato mentre prega, a simboleggiare come la fede di questi greci non sia crollata neppure di fronte a un evento tale.Quando il quadro venne realizzato, l'Italia non era ancora una nazione unita, ma era divisa in vari stati regionali al Centro e nel Mezzogiorno ed era sotto il controllo dell'impero asburgico nel Nord. In epoca risorgimentale gli scrittori e gli artisti cercarono di esaltare e valorizzare le tradizioni degli italiani attraverso delle opere che li ispirassero a combattere per cercare di unire la penisola in un'unica entità statale. Pertanto, questo quadro poteva essere letto in un'ottica tale da assimilare i pargarioti, costretti a lasciare la loro patria a causa dell'occupazione nemica, agli italiani che vivevano sotto l'occupazione austriaca in Lombardia e in Veneto." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Teseo riceve l'ambasceria di Ippolita. ### Introduzione: Teseo riceve l'ambasceria di Ippolita è un dipinto di Vittore Carpaccio. Eseguito nel primo decennio del XVI secolo, è conservato a Parigi nel Musée Jacquemart-André. ### Descrizione. Il dipinto è basato sul Teseida di Giovanni Boccaccio; più precisamente è illustrato il passo con le Amazzoni della regina Ippolita che si recano ad Atene presso re Teseo, che sfoggia una lunga barba bianca. L'artista trasporta l'episodio mitologico nella sua contemporaneità, come si può ricavare dall'abbigliamento dei personaggi e dalla struttura architettonica della reggia di Atene." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Resurrezione (Cecco del Caravaggio). ### Introduzione: La Resurrezione è un dipinto realizzato tra il 1619 ed il 1620 da Cecco del Caravaggio. Si tratta dell'unico dipinto di cui è possibile affermare con certezza l'attribuzione al Boneri. Fu commissionato nel 1619 da Piero Guicciardini, ambasciatore del Granducato di Toscana a Roma. Tra i dipinti più celebri dell'artista, è attualmente conservato presso l'Art Institute of Chicago di Chicago, dove si trova dal 1934. ### Descrizione. Il dipinto raffigura la risurrezione all'interno di una complessa composizione di corpi attorcigliati dietro a uno sfondo nero. Cristo è rappresentato fluttuante sulle altre figure, inginocchiato su di una nuvola, mentre mantiene uno stendardo nella mano sinistra; l'angelo che ha sollevato la pietra tombale è in piedi e di profilo, disegnato nell'atto di rivolgere vittoriosamente la testa e lo sguardo verso lo spettatore. I soldati a cui era stato affidato il compito di sorvegliare il sepolcro sono sparsi in maniera confusa. Attraverso l'utilizzo alternato e marcato di forti luci e ombre profonde, Cecco è stato in grado di adoperare sapientemente il chiaroscuro per trasmettere l'intensità di questa scena drammatica. L'utilizzo di Cecco di colori forti e definiti, combinato alle morbide sfumature tenui, crea un equilibrio tra le variazioni di ombre e luci tipico del Barocco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Gesù Bambino e San Giovannino che si abbracciano. ### Introduzione: Gesù Bambino e San Giovannino che si abbracciano (o anche Gesù Bambino e San Giovannino) è un dipinto di Marco d'Oggiono dipinto tra il 1500 e il 1530.Derivante da alcuni disegni perduti di Leonardo da Vinci, diede origine a un tema molto in uso durante il rinascimento italiano e quello fiammingo. ### Descrizione. Il tema rientra nell'ambito del riposo della sacra famiglia durante la fuga in Egitto. I due bambini sono raffigurati mentre si abbracciano e si baciano, con il bambino più intraprendente dei due - quello a destra - che viene ritenuto essere il giovane Giovanni Battista e alle spalle dei due delle rocce e posteriormente sulla destra un paesaggio montano. A livello stilistico vi si possono ritrovare riferimenti stilistici del capolavoro del d'Oggiono, la pala dei tre arcangeli, nella vegetazione e nelle nuvole sofisticate, oltre all'uso avanzato del chiaroscuro." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Norandino e Lucina scoperti dall'Orco. ### Introduzione: Norandino e Lucina scoperti dall'Orco è un dipinto eseguito da Giovanni Lanfranco. Si trova conservato nella Galleria Borghese di Roma. ### Descrizione. L'opera è ispirata a un episodio dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, in cui il re siriano Norandino e la sua sposa Lucina, sopravvissuti a un naufragio, devono a lungo fronteggiare un orco cieco, dopo essere approdati nell'isola in cui il mostro vive. Il passo illustrato dall'artista è quello con l'orco che grazie al suo fiuto cattura per la seconda volta Lucina, fuggita dalla caverna in cui era stata rinchiusa, come si vede nella parte destra del dipinto. A sinistra invece è rappresentato Norandino che riesce a mettersi in salvo.La scena è ambientata all'aperto, in un paesaggio che lo studioso Schleier definì 'neoannibalesco' (riferendosi ad Annibale Carracci). In basso al centro si trova il gregge dell'orco, mentre sullo sfondo sono visibili i compagni di Norandino che fuggono dopo essersi mimetizzati tra gli ovini tramite pelli di pecora. La torsione del busto del re ricorda quella di Aman nell'affresco della Punizione di Aman, dipinto da Michelangelo Buonarroti su uno dei pennacchi della cappella Sistina." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Vita somnium breve. ### Introduzione: Vita somnium breve è un dipinto a olio su tela (180x114 cm) del pittore svizzero Arnold Böcklin, realizzato nel 1888 e conservato nel Kunstmuseum di Basilea. ### Descrizione e simbolismo. L'opera appartiene al periodo in cui l'artista esplorava i temi legati alla vita, alla morte e alla transitorietà dell'esistenza umana. Il dipinto raffigura una scena misteriosa e onirica. Al centro dell'opera si erge una figura femminile, semivestita. Il volto della donna è sereno e calmo, ma al tempo stesso riflette una profonda malinconia. Alcuni alberi si alzano sullo sfondo mentre in cielo, nuvole bianche si accumulano, evocando un senso di mistero. Il dipinto può essere interpretato come una riflessione sull'effimero della vita umana e sulla sua natura transitoria. La figura femminile rappresenta la fragilità dell'esistenza umana, simboleggiando la bellezza che svanisce nel corso del tempo. L'ambiente tranquillo e primaverile che circonda la figura suggerisce anche un senso di eternità e un legame tra la vita terrena e quella spirituale." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Madonna con la pistola. ### Introduzione: Madonna con la pistola è un murale, realizzato con la tecnica dello stencil, dell'artista Banksy. L'opera è ubicata a Napoli in piazza Girolamini. Per la realizzazione del murale, l'artista è stato influenzato dalla scultura collocata nella chiesa romana di Sant'Agnese in Agone, denominata Sant'Agnese sul rogo, realizzata da Ercole Ferrata. ### Descrizione. Il murale rappresenta una madonna con, al posto della consueta aureola, una pistola. L'opera provocatoria, vuole rappresentare il legame tra la mafia e la religiosità. Nel 2016, l'opera è stata messa in sicurezza apponendo sopra di stessa una lastra di vetro. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Maria Maddalena come la Malinconia (Città del Messico). ### Introduzione: Maria Maddalena come la Malinconia è un dipinto realizzato tra il 1622 ed il 1625 da Artemisia Gentileschi, attualmente conservato al Museo Soumaya di Città del Messico. ### Descrizione. Nel dipinto è raffigurata Maria Maddalena vestita elegantemente, seduta con la mano sinistra che poggia sulla coscia: dagli occhi arrossati, è possibile notare che ha pianto molto. Si tratta di un'immagine particolarmente efficace nel catturare l'emotività di un particolare momento della vita della santa, tratto dal Vangelo di Giovanni (Gv 20, 11-16). L'attributo che permette di contraddistinguere la Maddalena è un balsamario d'argento, simbolo della peccatrice che unge i piedi di Gesù, li bagna con le sue lacrime e li asciuga con i suoi lunghi capelli.Artemisia dipinse due differenti versioni dello stesso soggetto: la prima conservata nella cattedrale di Siviglia; la seconda è quella esposta in Messico. Oltre alla profonda somiglianza tra le due tele, ambedue compiute nello stesso arco temporale, vi sono comunque delle divergenze, maggiormente evidenziabili con un'indagine ai raggi X:. la differenza più evidente si riscontra nella grandezza del tessuto, maggiore nella versione spagnola, che le copre il torace e le ricade sulla spalla destra; gli studi hanno permesso di scoprire che si tratta di un'aggiunta successiva, presumibilmente attuata per assecondare i canoni che dettava la Chiesa all'epoca;. un'altra dissomiglianza si ritrova nella fisionomia del personaggio: la versione messicana è più vicina all'estetica prototipica di Artemisia, come nei casi di Giuditta che decapita Oloferne o Cleopatra;. la terza si scopre osservando la stesura dei colori: le pennellate della Maddalena iberica rivelano alcune correzioni, assenti in quella messicana che si caratterizza per un tratto più preciso e sicuro. ### Stile. Il caravaggismo fu una corrente pittorica del Barocco, che designa lo stile degli artisti che si ispirarono a Caravaggio, tra cui proprio Artemisia Gentileschi. Questi pittori si riconducono altresì al tenebrismo, per l'utilizzo profondo della tecnica del chiaroscuro. I caravaggisti riproducono le figure con grande realismo, rappresentandole spesso su un fondo scuro e illuminate da una luce che quasi pare violenta." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: La Meditazione. ### Introduzione: La Meditazione è un dipinto di Francesco Hayez del 1851. Il titolo avrebbe dovuto essere “L’Italia nel 1848” ma venne cambiato a causa della censura austriaca presente nel nord Italia durante quegli anni. ### Descrizione. Il dipinto mostra una giovane ragazza dai capelli neri semi svestita con parte del seno in vista e con in mano la croce del martirio ed un libro. Hayez si ispira al famoso dipinto di Delacroix, La Libertà che guida il popolo, anch’esso metafora del risorgimento. L’opera è un’allegoria con riferimento alla decadenza degli ideali unitari italiani avvenuti successivamente al fallimento dei moti insurrezionali e rivoluzionari degli anni 40-50 del 1800. Alcuni dettagli che provano quest’allegoria sono: il titolo del libro che recita “storia d'Italia”; la croce, simbolo della chiesa cattolica e la necessità di trovare un compromesso tra il papa e la nascente Italia e il messaggio “18.19.20.21.22 marzo /1848” quasi impercettibile sulla croce, allusione alle cinque giornate di Milano." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ritratto del doge Andrea Gritti. ### Introduzione: Il Ritratto del doge Andrea Gritti è un dipinto olio su tela del celeberrimo pittore veneziano Tiziano Vecellio del 1546 - 1550 ed è conservato nella National Gallery of Art di Washington. ### Descrizione e stile. Andrea Gritti viene raffigurato da Tiziano dalla vita fino alla punta del corno ducale in uno sfondo di colore marrone. Il soggetto presenta una posa signorile, un'allusione alla grande potenza del medesimo Doge e della Repubblica di cui è a capo: il busto è girato verso destra mentre il capo osserva verso sinistra; proprio nel volto Tiziano dipinge gli occhi del soggetto coprendoli con l'ombra delle sopracciglia, simbolo di una notevole esperienza artistica. Ed è sempre il volto a rappresentare l'unicità dell'opera, grazie ad uno sguardo psicologico (tipico dei ritratti di Lorenzo Lotto) che trasmette allo spettatore la potenza del Doge di Venezia. Trasferendoci verso gli abiti del soggetto, possiamo notare la tipica veste doganale e il simbolico corno ducale (che Tiziano rappresenta più grande del normale), elementi che rappresentano la figura del Doge dei ritratti del Quattrocento fino a quelli del 1797." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Cupido slaccia la cintura di Venere. ### Introduzione: Cupido slaccia la cintura di Venere (Cupid Untying the Zone of Venus) è un dipinto di Joshua Reynolds realizzato nel 1784 e conservato alla Tate Britain di Londra. ### Descrizione. Il dipinto mostra la dea Venere, rappresentata come una giovane ragazza dai capelli neri, sdraiata sul letto parzialmente svestita, con il seno in vista e con la mano destra che copre parzialmente il viso. Cupido è intento a slacciare la cintura che la dea indossa. Venere ha le fattezze di Emma Hamilton, musa e modella di Reynolds." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Venere e Marte (Veronese). ### Introduzione: Venere e Marte è un dipinto realizzato da Paolo Veronese negli anni settanta del XVI secolo e attualmente conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York. L'opera fu commissionata dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo e fu una delle tre tele - a soggetto amoroso e mitologico - commissionate all'artista; le altre due si trovano alla Frick Collection e sono Allegoria della Virtù e del Vizio e Allegoria della Saggezza e della Forza. In questo caso i protagonisti della scena sono le divinità romane Venere e Marte e il loro amore romantico, così come narrato nelle Metamorfosi di Ovidio. ### Descrizione. L'incontro fra i due amanti prende forma all'interno di una piacevole cornice idilliaca. Sulla sinistra è raffigurata la dea nuda, che con il braccio sinistro avvolge Marte seduto dinanzi a lei, in armatura. La mano destra di Venere si posa sul suo seno, dal quale fuoriescono delle gocce di latte, ad enfatizzare la sua femminilità. Sul lato destro si trova un cavallo da battaglia che appartiene al dio della guerra, la cui fisionomia sicuramente si rifà alle sculture dell'antichità. L'accentuata muscolatura dell'animale esprime la sua forza, mentre la testa inclinata e gli occhi calmi addolciscono l'impressione che dà allo spettatore. I due putti presenti nella scena sono essenziali per interpretare l'opera. Il primo, rappresentato mentre tenta di addomesticare il cavallo, simboleggia la tentazione del desiderio d'amore di Marte, il suo controllo sulle passioni; il secondo putto, invece, è disegnato mentre lega il nastro attorno alle gambe di Venere, per indicare il vincolo di amore eterno e armonia dei due innamorati, in un tempo privo di guerre e conflitti. Il latte materno richiama la ricchezza della pace, che è cibo per l'umanità. Caliari decise di firmare l'opera su un basamento in pietra che si trova ai piedi di Marte (lì dove è leggibile 'PAVLUS VERONENSIS F')." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Saggezza e della Forza. ### Introduzione: L'Allegoria della Saggezza e della Forza è un dipinto realizzato nel 1565, a Venezia, da Paolo Veronese, attualmente conservato presso la Frick Collection di New York. ### Descrizione. Si tratta di un dipinto dalle dimensioni monumentali, avente un soggetto di natura allegorica: sono rappresentati, infatti, la personificazione della Saggezza (a sinistra) ed Ercole, che sta a simboleggiare la Forza e le preoccupazioni terrene (sulla destra). Il conflitto tra questioni divine e mortali è un tema centrale dell'opera. Nella scena, la virtuosità della divina Saggezza appare trionfare sui desideri terreni di Ercole: infatti, la donna, il cui sguardo è rivolto al cielo, è inondata dalla luce e sembra quasi sia catturata in un momento di elevazione; al contrario la figura di Ercole, che guarda in basso, in direzione dei gioielli che si trovano a terra, tende ad assumere una posizione discendente ed è avvolto da un'ombra cupa. Il genere allegorico risulta inusuale sia rispetto alle celebri tele dai soggetti storici e biblici del Veronese (come nel caso, ad esempio, delle Nozze di Cana), sia in confronto con altre opere meno formali di altri artisti veneziani del Rinascimento come Giorgione o Tiziano. Quest'opera, insieme all'Allegoria del Vizio e della Virtù, si ritiene sia tra le prime di tale genere compiute dal Caliari; le due tele, inoltre, sarebbero state - secondo l'opinione di taluni studiosi - le prime dell'artista ad aver oltrepassato la penisola italiana e attraversato le Alpi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Allegoria della Virtù e del Vizio (Veronese). ### Introduzione: L'Allegoria della Virtù e del Vizio, anche noto come la Scelta di Ercole, è un dipinto realizzato nel 1565 da Paolo Veronese a Venezia, attualmente conservato alla Frick Collection di New York. ### Descrizione. Si tratta di un dipinto dalle dimensioni monumentali e dal soggetto allegorico, raffigurante la difficoltà di Ercole nella scelta tra la Virtù e il Vizio (anche noto come la Felicità o la Depravazione), in questa scena raffigurati come due donne che lo spingono fisicamente in due direzioni opposte. Il tema iconografico di Ettore al bivio è tratto da una favola di Prodico, filosofo e retore greco vissuto tra il V e il IV secolo a.C. Nella tela, lo sforzo di Ercole pare maggiormente indirizzato verso la figura della Virtù, che apparentemente risulta trionfante; tuttavia, il Vizio ha strappato la calza dell'eroe e continua a tendere una mano verso di lui. Nel frattempo, dietro alla gonna nasconde un pugnale e la statua di una sfinge. Sull'elemento architettonico visibile al di sopra dei personaggi, in alto a sinistra, si legge un'iscrizione che afferma: '[HO]NOR ET VIRTUS/[P]OST MORTE FLORET', che può essere tradotta come 'L'onore e la virtù fioriscono dopo la morte'. Come allegoria, il compito del dipinto è quello di veicolare un messaggio morale, in questo caso la supremazia della virtù sul vizio. Il genere allegorico risulta inusuale sia rispetto alle celebri tele dai soggetti storici e biblici del Veronese (come nel caso delle Nozze di Cana), sia in confronto ad altre opere meno formali del Rinascimento veneziano di artisti quali Giorgione o Tiziano. Quest'Allegoria, insieme all'Allegoria della Saggezza e della Forza, anch'essa conservata presso la Frick Collection, si ritiene sia stata tra le prime del genere portate a termine dal Caliari. Inoltre, si crede che le due tele siano state le prime dell'artista ad aver oltrepassato le Alpi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un celebre dipinto.,"### Titolo: Vertumno e Pomona (Melzi). ### Introduzione: Vertumno e Pomona è un dipinto realizzato tra il 1518 e il 1522 da Francesco Melzi, attualmente conservato presso la Gemäldegalerie di Berlino. Raffigura la divinità romana - di origine etrusca - Vertumno che, travestito da vecchia donna - tenta di corteggiare la dea Pomona. ### Descrizione. Vertumno e Pomona è dipinto seguendo espressamente gli elementi chiave propri dello stile dei Leonardeschi: ha come riferimento, infatti, le fattezze del volto femminile così come concepite da Leonardo da Vinci, con lo sguardo basso e il sorriso stretto, appena accennato. Da Leonardo derivano anche il ricorso allo sfumato e la precisione dei dettagli botanici, dovuta agli studi compiuti dall'artista. La tela riprende anche altre composizioni di Leonardo antecedenti al 1513: ad esempio, l'opera di Melzi ha lo stesso schema cromatico della Sant'Anna con la Vergine e il Bambino, esposta al Museo del Louvre di Parigi. Le alte montagne sullo sfondo e il ponte ad arco sulla sinistra sono ispirati indubbiamente dall'ambientazione di fondo della Gioconda. Inoltre, la posa di Pomona è somigliante a quella della Vergine rappresentata nel Cartone di sant'Anna, in mostra alla National Gallery di Londra.La maggior parte dell'interpretazione del dipinto deriva dal simbolismo della vegetazione che circonda la figura (facilmente comprensibile per gli spettatori del XVI e del XVII secolo); primariamente sono da considerare l'olmo e la vite disegnati al centro della scena. L'episodio raffigurato è infatti tratto dal Libro XIV delle Metamorfosi di Ovidio, dove si narra del tentativo di far innamorare Pomona proprio tramite l'espediente della parabola dell'olmo e della vite: gli alberi di olmo potati erano spesso adoperati come supporto per le viti, perciò gli autori latini spesso sceglievano quest'unione per simboleggiare il matrimonio. In primo piano è visibile una pianta di colombina, simbolo di fertilità che si riscontra grandemente anche nella Flora di Melzi." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Dama al bagno. ### Introduzione: La Dama al bagno (in francese: Dame au bain; in inglese: A Lady in Her Bath) è un dipinto a olio su tavola dell'artista francese François Clouet, creato nel 1571. L'opera misura 92,3 centimetri per 81,2. Si trova nella galleria nazionale d'arte di Washington ed è uno degli unici tre dipinti firmati da Clouet. Esistono varie repliche dell'opera, tra le quali una al museo del Prado di Madrid e una al museo del castello di Chantilly. ### Descrizione. François Clouet era un pittore di corte presso i re di Francia Francesco I, Enrico II e Carlo IX. In questo quadro egli raffigurò una donna nuda, tranne per i gioielli, che si fa il bagno. La bagnante è seduta in una vasca coperta da un panno bianco e sovrastata da delle tende color cremisi. Le cortine scostate invitano lo spettatore a 'sbirciare' nell'ambiente intimo della dama. Con la mano sinistra ella scosta il tessuto bianco, rivelando la firma dell'artista (FR·IANETII·OPVS), mentre la mano destra poggia su un'asse coperta da un tessuto bianco, sul quale si trova una natura morta. Un bambino che si trova dietro di lei allunga la mano per afferrare dell'uva che si trova in questa ciotola. Dietro si trovano una nutrice che allatta un bambino e una serva che porta una brocca d'acqua calda per riscaldare la vasca. Dietro la nutrice si trova una finestra che dà su un albero, mentre sulla parete della stanza è appeso un quadro che raffigura un liocorno. Questo dipinto ebbe un successo particolare nella corte francese, in quanto generò una vera e propria moda di ritratti di donne che si fecero ritrarre in un ambiente domestico, spesso in una vasca da bagno e in compagnia di una nutrice. Il quadro Gabrielle d'Estrées e sua sorella presenta uno scenario simile, con due donne in una vasca circondata da una tenda color cremisi e una serva sullo sfondo, raffigurata mentre cuce un vestito. Una variante di quest'opera, oggi al museo del Louvre, sostituisce la sarta con la stessa balia dell'opera di Clouet e ripropone la serva con la brocca. Inoltre, l'effigiata della copia della Dama al bagno al museo Condé di Chantilly è diversa dal dipinto originale, e la tradizione la identifica proprio con Gabrielle d'Estrées." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Una schiava in vendita. ### Introduzione: Una schiava in vendita (Una esclava en venta) è un dipinto del pittore sivigliano José Jiménez Aranda, realizzato nel 1897 circa. Misura 100 centimetri di altezza e 82 di larghezza. Attualmente si trova al museo di Malaga. L'opera fu acquisita nel 1905 per il museo di arte moderna (oggi scomparso e unito al museo del Prado), dove rimase dal 1905 al 1971. L'opera poté essere vista al museo spagnolo di arte contemporanea dal 1971 al 1995, e poi al museo nazionale centro d'arte Reina Sofía dal 1995 al 2016. Attualmente è stato ceduto al museo di Malaga dal museo del Prado. ### Descrizione. Una giovane schiava si trova completamente nuda e seduta sopra un tappeto, mentre, come è scritto su un cartello in greco appeso al suo collo, è offerta in vendita in un mercato orientale. Dietro compaiono i piedi dei possibili acquirenti, che si mettono attorno a lei per contemplare la sua nudità indifesa. Questo dipinto è una delle opere più celebri di José Jiménez Aranda, nonché uno dei nudi femminili più interessanti di tutta la pittura spagnola del diciannovesimo secolo. Si tratta anche di un quadro davvero unico nella produzione di questo maestro sivigliano, nella quale i nudi femminili sono molto rari, così come i quadri dal soggetto orientale.Si tratta di un tema orientalista, che ebbe una grande fortuna tra i pittori di quella generazione (come dimostrano varie tele di Jean-Léon Gérôme), nel quale il gusto per l'esotico e l'orientale, nell'ideale del Romanticismo, si mescola con la sensualità e la qualità della resa dell'anatomia. La tela presenta come novità l'inquadratura inusuale, dato che si tratta di un piano quasi cinematografico nel quale la giovane prostrata è circondata ai piedi dei suoi eventuali acquirenti, tra i quali c'è lo stesso spettatore. Spicca il contrasto tra i colori accesi del tappeto e la pelle pallida della fanciulla, rappresentata con grande dignità.Il testo in greco del cartello che la donzella porta al collo recita:. Da ciò si deduce che la schiava viene soprannominata 'Rosa' (Rhodon in greco, che è il nome della pianta, non il nome proprio). Questo testo è utile per spiegare la voce medio-passiva e il sistema di numerazione della lingua greca antica. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Flora (Melzi). ### Introduzione: Flora, anche nota come Colombina, è un dipinto realizzato nel 1520 da Francesco Melzi e attualmente conservato all'Ermitage di San Pietroburgo. Raffigura Flora, la dea romana della primavera e dei cereali, soggetto apprezzato tra gli artisti rinascimentali. ### Descrizione. Flora fu dipinta nel tipico stile dei Leonardeschi e quindi di Leonardo. Seguendo il maestro Melzi adoperò la stessa tipologia di viso femminile, lo sguardo abbassato, la tecnica dello sfumato e la propensione all'attenta osservazione delle piante e della capigliatura. Nella composizione, Flora è seduta in una grotta, circondata da felci ed edera. L'abbigliamento rimanda all'antica Roma: la dea indossa, infatti, una stola bianca arricchita da decorazioni dorate e una palla di color blu gettata sopra una spalla. In grembo ha dei fiori di gelsomino bianco, mentre nella mano sinistra tiene un fiore di colombina, da cui uno dei nomi con i quali era conosciuta l'opera.La vegetazione che circonda la dea ha un significato simbolico che era ben riconoscibile per gli osservatori del XVI e del XVII secolo. Ad esempio, la colombina è un simbolo di fertilità. Accanto al seno scoperto di Flora, la colombina accentua il ruolo di 'madre dei fiori' della dea. I gelsomini che tiene nella mano destra rappresentano la purezza. Gli anemoni visibili nelle pieghe della palla - in basso a sinistra - stanno a indicare la rinascita; nell'antica Grecia, tali fiori erano anche riconosciuti come fiori del vento, quindi sarebbero un riferimento a Zefiro, personificazione del vento di Ponente nonché suo sposo. L'edera in alto a destra simboleggia l'eternità, mentre la felce a sinistra rispecchia la solitudine dell'ambientazione. ### Versioni dell'opera. Nel 2012 una copia del XVI secolo è stata venduta da Christie's per £937 250 ad un collezionista privato di San Pietroburgo. Varie sono state le copie della Flora riprodotte nel corso del tempo." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Circe (Collier). ### Introduzione: Circe è un dipinto del pittore preraffaellita John Collier, realizzato nel 1885. Raffigura la maga Circe, un personaggio celebre della mitologia greca e soprattutto dell'Odissea di Omero. Semisdraiata nuda sull'erba di una radura, Circe è circondata da dei felini visibilmente domati dalla sua presenza. Attualmente la tela è conservata in una collezione privata neerlandese. ### Descrizione. Circe è un dipinto di 133 centimetri per 219 dipinto con la tecnica dell'olio su tela. Rappresenta, con dei dettagli meticolosamente descrittivi, dei colori luminosamente intensi e dei colpi di pennello fini e quasi invisibili, la dea o maga Circe mezza sdraiata, ignuda, vista di schiena e di tre quarti, sull'erba di una radura, in compagnia di una tigre distesa di fronte allo spettatore, sulla quale ella poggia il suo torso facendo passare il braccio destro sulla schiena dell'animale, e di un ocelotto che appoggia il muso ai suoi piedi, verso il quale ella volge lo sguardo, mentre un puma e un cinghiale si trovano ai confini del bosco." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: Il giardino cinese. ### Introduzione: Il giardino cinese (Le Jardin chinois) è un dipinto realizzato dal pittore francese François Boucher nel 1742 circa. Quest'olio su tela è un idillio che raffigura dieci figure in un giardino cinese. Si tratta di uno degli otto schizzi di cineserie destinati a essere eseguiti sugli arazzi della manifattura di Beauvais che l'artista espose a Parigi durante il Salone di pittura e di scultura nel 1742. Dal 1983 l'opera fa parte delle collezioni del museo delle Belle Arti e di Archeologia di Besançon, nel Doubs. ### Descrizione. La scena è ambientata in un giardino esotico della Cina imperiale e riflette il gusto europeo del secolo diciottesimo per la cultura cinese. Al centro, seduta su una poltroncina rossa, si trova una giovane nobile che si lascia impreziosire i capelli con dei fiori da una serva: infatti, accanto a lei si trova un tavolo con uno specchio per la toeletta (ragion per cui in alcuni inventari l'opera viene citata come La toilette). Attorno si trovano degli altri personaggi, donne e uomini, che l'assistono (per esempio, una tiene un vassoio con dei fiori, e un'altra le fa ombra con un ombrello). A destra si trova un gazebo dal tetto orientalizzante. Lo sfondo è costituito da un giardino ricco di arbusti. L'opera ritrae una Cina fantastica che trasporta la toeletta europea nell'Asia orientale, che Boucher dipinse riprendendo le illustrazioni dei libri di viaggi nell'estremo Oriente del XVII e XVIII secolo. In effetti, c'è una certa somiglianza tra questo paesaggio e le scene pastorali dipinte dall'artista e da altri pittori francesi dell'epoca rococò, che raffiguravano in maniera galante delle scene di vita campestre. Tra le scene cinesi dipinte da Boucher come schizzi per gli arazzi di Beauvais, questa e La pesca cinese sono le più fedeli e vicine all'arte della Cina della dinastia Qing, mentre La fiera cinese è la trasposizione in chiave orientalizzante della fiera di Saint-Germain che si svolgeva a Parigi." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Angelica e Medoro in un paesaggio bucolico. ### Introduzione: Angelica e Medoro in un paesaggio bucolico è un dipinto di Sebastiano Ricci, eseguito con la tecnica dell'olio su tela tra il 1716 e il 1720. ### Descrizione. Il dipinto si basa sull'Orlando furioso di Ludovico Ariosto: il giovane soldato saraceno Medoro, rimasto gravemente ferito, viene curato dalla bella Angelica, principessa del Catai; i due poi si innamoreranno. Qui la coppia viene rappresentata mentre si abbandona alla passione. Medoro sta incidendo sulla corteccia di un albero il proprio nome e quello di Angelica. Nell'opera sono presenti anche due amorini." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Ragazza di schiena. ### Introduzione: Ragazza di schiena è un'opera di Giuseppe Migneco. Eseguita nel 1941, appartiene alla Collezione Alberto Della Ragione ed è esposta alla Galleria Novecento di Firenze. ### Descrizione. Il dipinto si inserisce nel periodo in cui l'artista aderisce al gruppo di 'Corrente'. Dalla stesura pittorica dell'opera si evince l'influenza di Van Gogh che condizionò l'attività di Migneco nel periodo 1935-1945." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: De tekenles. ### Introduzione: De tekenles ('La lezione di disegno') è un dipinto del pittore fiammingo Michiel Sweerts (1618-1664), conservato nel museo Frans Hals di Haarlem. ### Descrizione. Realizzato al ritorno dell'artista a Bruxelles, dopo un lungo soggiorno a Roma, il dipinto raffigura un atelier di disegno durante una lezione sul nudo accademico. Al suo ritorno Michiel Sweerts aprì una scuola di disegno nella quale la maggior parte degli studenti era composta da adolescenti destinati a diventare dei disegnatori di cartoni per gli arazzi. A Sweerts piaceva l'insegnamento del disegno. Nel 1656 fece pubblicare a Bruxelles una raccolta di incisioni che raffiguravano tutti i tipi di volti ad uso dei disegnatori apprendisti, intitolata Diversae facies in usum juvenum et aliorum delineatae per Michaelem Sweerts equit., pict., etc.Questa tela dalle tonalità ocra e marroni, come suole nei quadri di Sweerts, raffigura una classe di studenti disegnatori che circondano a semicerchio un tavolo quadrato sul quale si trova un modello. La luce proviene da sinistra, dall'alto, e non colpisce il modello, bensì l'adolescente biondo seduto in primo piano, di profilo, ed è leggermente più attenuata nei compagni ai suoi fianchi. Così Sweerts si focalizza su questo ragazzo biondo, indubbiamente uno degli studenti preferiti della classe, dall'espressione pensierosa, ma che sembra pensare a qualcosa di diverso che copiare il modello. Invece, alla sua destra, un altro studente dai capelli marroni, leggermente di schiena, è piegato sul proprio foglio, assorto nel suo lavoro. Ha la stessa posa e la stessa magrezza di uno dei Soldati che giocano ai dadi, un quadro conservato al museo Thyssen-Bornemisza e realizzato a Roma l'anno precedente. A destra due personaggi si trovano in piedi: il maestro di spalle e dietro di lui un personaggio dagli abiti neri. Il maestro indossa un mantello di velluto cremisi la cui tonalità richiama quello poggiato sullo sgabello dello studente seduto a sinistra dell'adolescente biondo in primo piano. Queste sono le due macchie di colore del quadro che sostengono la diagonale della luce e creano una linea di fuga sulla destra, verso la porta aperta sullo sfondo. Dei tocchi di bianco scandiscono questa linea di fuga, dal foglio di carta a sinistra dato a un altro studente fino ai riflessi nell'incarnato degli alunni in primo piano, fino al berretto di lino bianco del maestro. Costui tiene nella mano sinistra una bacchetta che punta verso il modello, ma sembra rivolgersi al suo interlocutore vestito di nero, come se questi stesse facendo una visita. Questo visitatore importante richiama un po' un autoritratto dell'artista, oggi conservato all'Allen Memorial Art Museum, nel quale egli indossa un abito simile. Sembra che sia Michiel Sweerts colui al quale il maestro spiega un punto riguardante il modello, il quale, peraltro, guarda il visitatore in nero. Sweerts dava una grande importanza allo studio del nudo accademico. Un'altra tela, conservata al Rijksmuseum e realizzata a Roma negli anni 1650, lo ritrae di schiena mentre dipinge prendendo come riferimento una modella, mentre due apprendisti ricopiano dei gessi all'antica che ingombrano lo studio. Michiel Sweerts riteneva, come indica lo storico dell'arte Vitale Bloch, che 'il disegno dai modelli antichi costituisse la base dell'educazione artistica e precedeva lo studio dal vero'. L'artista era, secondo questo storico, diviso tra il desiderio di dipingere delle scene di genere movimentate e aneddotiche (alla maniera dei pittori fiamminghi) e delle scene più accademiche, in un ideale di bellezza che aveva trovato a Roma. Questo dipinto unisce allegramente queste due tendenze." +@Scribis @Italiano. Descrivi un dipinto.,"### Titolo: San Sebastiano (Rubens). ### Introduzione: San Sebastiano è un dipinto a olio su tela realizzato da Pieter Paul Rubens a Roma intorno al 1614 e conservato alla Gemäldegalerie di Berlino. ### Descrizione e storia. Rubens realizzò l'opera nel suo primo periodo romano e la muscolatura del corpo, insieme alle linee sinuose, rivelano lo studio e l'influenza dell'opera di Michelangelo, unita al manierismo fiammingo. Nel 1618 Rubens, in una lettera a Sir Dudley Carleton, descriveva le proprie opere che aveva intenzione di vendere, tra cui un 'San Sebastiano nudo', probabilmente in dipinto ora conservato a Berlino. == Note ==." +@Scribis @Italiano. Il tuo compito è descrivere un dipinto.,"### Titolo: Bagnanti a San Niccolò. ### Introduzione: Bagnanti a San Niccolò è un dipinto a olio su tela (140x180cm) realizzato da Passignano nel 1600. ### Descrizione. Un nutrito gruppo di giovani uomini gioca, discorre e si rilassa lungo le sponde e nelle acque dell'Arno, mentre sullo sfondo si staglia la Porta San Niccolò. Mentre la vita prosegue sui balconi e sui tetti di Firenze, dove alcune persone ritirano il bucato, gran parte degli uomini si tuffano o restano a mollo nelle acque del fiume. In primo piano sulla sinistra un uomo siede con le gambe penzolanti nell'acqua, mentre un altro uomo si issa fuori dal fiume mentre lo guarda in faccia. Passignano ha datato e firmato l'opera ('OPs. DOMCI. PASSIGNANI / FLO MDC'), appena dietro l'uomo seduto, proprio al centro della tela. Con le scene di vita quotidiana e il sottotesto omoerotico, l'opera si allontana dalla gran parte della produzione artistica di Passignano, prevalentemente incentrata su soggetti storici, mitologici o religiosi. Il catalogo di Sotheby's ha descritto Bagnanti a San Niccolò come 'forse il più importante esempio artistico di arte omoerotica nel tardo periodo manierista'." +@Scribis @Italiano. Descrivi un famoso dipinto.,"### Titolo: Ulisse e Nausicaa. ### Introduzione: Ulisse e Nausicaa (Ulysse et Nausicaa) è un dipinto a olio su tela realizzato da Louis Gauffier nel 1798, a Firenze, in Italia. Il quadro è conservato al museo Santa Croce di Poitiers, in Francia. ### Descrizione. La scena si svolge all'aperto, in un ambientazione campestre. A sinistra si trova un uomo nudo che avanza verso una figura femminile al centro e un gruppo di alcune donne che fuggono. Il quadro presenta una fontana abbellita dalla vegetazione che richiama le vestigia e le rovine dell'antichità, nonché un paesaggio sullo sfondo con dei cavalli e un carro. Inoltre, ai piedi della fontana si trovano sparsi degli accessori (dei vasi e dei tessuti antichizzanti)."