wavs/1.wav|e come nell'afa dei piani nel silenzio attonito sonava da lontane aje auguroso il canto di qualche gallo si sentiva investire ogni tanto wavs/2.wav|posò lievemente le mani sulle tempie e gli soffiò su gli occhi al tocco di quelle dita all'alito di quelle labbra egli si sentì mancar le gambe fu per cadere in ginocchio ma lei lo sostenne scoppiando in una risata fragorosa wavs/3.wav|gli pareva che sonassero tante campane lontane tutta quell'ansia quello spasimo d'attesa la freddezza capricciosa di lei quell'ultima corsa e quel cavallo ora quel maledetto cavallo wavs/4.wav|un certo punto finito il pranzo risero e si sentirono gelare a un'esclamazione di lei rivolta allo sposo oh dio nino ma perché fai codesti occhi piccoli piccoli lasciami no scotti perché ti scottano così le mani senti senti papà come gli scottano le mani che abbia la febbre wavs/5.wav|vi fanno paura i suoi occhi chiusi che non vi possono più vedere quelle sue mani dure gelide che non vi possono più toccare non vi potete dar pace per quella sua assoluta insensibilità dunque proprio perché egli il morto non vi sente più wavs/6.wav|si sapeva che preso d'un amor forsennato per colei che ora gli sedeva accanto sposa aveva fatto pazzie fino al punto di tentare di uccidersi lui ricchissimo unico erede dell'antico casato dei berardi per una che wavs/7.wav|come di chi si sia scrollato con poco onore è vero e a costo di perder tutto un gran peso d'addosso pure rimasti come peggio non si potrebbe vogliono rifiatare eh sì wavs/8.wav|perché riflettete bene che cosa può esser morto di loro quella realtà ch'essi diedero e non sempre uguale a se stessi alla vita oh una realtà molto relativa vi prego di credere non era la vostra non era la mia wavs/9.wav|sarà una pena sarà un fastidio ma poi vedete sciogliersi il mortorio calare il feretro nella fossa là e addio inito i sembra poca fortuna wavs/10.wav|di là dalla collina si stendeva una pianura sterminata in un mare di stoppie nel quale serpeggiavano qua e là le nere vestigia della debbiatura e qua e là anche rompeva l'irto giallore qualche cespo di cappero o di liquirizia wavs/11.wav|vedo quel canto della piazza come se vi fossi ancora di sera ne respiro gli odori misti esalanti dalle botteghe illuminate odori grassi e vedo i lumi accesi anche davanti la vetrina del signor herbst il quale se ne sta su la soglia della bottega con le gambe aperte e le mani in tasca wavs/12.wav|ma che hai gli domandò tu tremi tutto dio no nino non mi star davanti così i fai ridere e non la finisco più bada se mi metto a ridere aspetta ti sveglio wavs/13.wav|e non potete forse dargliela ancora senza vedere il suo corpo ma sì tanto vero che subito vi consolereste se poteste crederlo partito in viaggio dite di no wavs/14.wav|le si era levato davanti uno stormo di corvi gracchiando più là steso per terra era un cavallo morto morto no no non era morto aveva gli occhi aperti dio che occhi wavs/15.wav|né della sua bottega di cappellajo che ci avete trovato invece un'altra realtà è vero e credete che sia più vera di quella che ci lasciai io vent'anni fa ripassate caro signore di qui ad altri vent'anni e vedrete che ne sarà di questa che ci avete lasciato voi adesso wavs/16.wav|quando ida disillusa sdegnata sperduta per la pianura gridando nino nino ritornò la luna s'era già alzata il cavallo s'era riabbattuto come morto wavs/17.wav|il babbo disse ida agitando con la mano il fazzoletto in saluto là vedi anche lui ma tu no ida ida mia balbettò singhiozzò quasi nino facendo per abbracciarla tutto tremante ida lo scostò no lasciami ti prego wavs/18.wav|qua il colonnello si chinò a baciar sul capo la figliuola tossì borbottò addio nino addio ida rise di là la madre dello sposo e la carrozza s'avviò di buon trotto per raggiungere le altre dei convitati wavs/19.wav|e se no con la soddisfazione d'aver compiuto un dovere increscioso e desiderosi di dissipare rientrando nelle cure e nel tramenio della vita la costernazione e l'ambascia che il pensiero e lo spettacolo della morte incutono sempre wavs/20.wav|dopo tutto non era altro che la figlia d'un colonnello di fanteria venuto col reggimento da un anno in sicilia ma il signor colonnello mal prevenuto contro gli abitanti dell'isola non avrebbe voluto accondiscendere a quelle nozze per non lasciare là come tra selvaggi la figliuola wavs/21.wav|da tutta la campagna intorno ove tante erbe e tante cose sparse da tempo erano seccate vaporava nella calura quasi un alido antico denso che si mescolava coi tepori grassi del fimo fermentante in piccoli mucchi sui maggesi e con le fragranze acute dei mentastri ancor vivi e delle salvie wavs/22.wav|poveri pensionati della memoria la disillusione loro m'accora indicibilmente dapprima cioè appena terminata l'ultima rappresentazione dico dopo l'accompagnamento funebre quando rinvengon fuori dal feretro per ritornarsene con me a piedi dal camposanto hanno una certa balda vivacità sprezzante wavs/23.wav|era scappata al lontano casale a chiedere ajuto per quel cavallo senza pensare che proprio i contadini di là avevano trascinato qua la bestia moribonda egli rimase lì solo a sedere sulla pietra tutto in preda a quel tremore crescente wavs/24.wav|e nino dov'era nino oh eccolo là per terra anche lui si era addormentato là corse a lui lo trovò che rantolava con la faccia anche lui a terra quasi nera gli occhi gonfi serrati congestionato wavs/25.wav|ebbene forse a quest'ora sarà morto ma sarà morto per sé non per me vi prego di credere ed è inutile proprio inutile che mi diciate che siete stati di recente a bonn sul reno e che nell'angolo della marktplatz accanto alla beethoven-halle non avete trovato traccia né del signor herbst wavs/26.wav|non senti che già l'aria e quei corvi esclamò lei con un brivido d'orrore quei corvi se lo mangiano vivo ma ida per carità pregò lui a mani giunte nino basta gli gridò allora lei al colmo della stizza nel vederlo così supplice e melenso rispondi se lo mangiano vivo wavs/27.wav|è vivo guarda gridò ida con ribrezzo e pietà leva la testa dio che occhi guarda nino ma sì fece lui ancora ansimante son venuti a buttarlo qua lascia andiamocene che gusto wavs/28.wav|è un orribile ingombro di cui lo stesso cordoglio per quanto accenni e tenti di volersene ancora disperatamente gravare anela in fondo in fondo a liberarsi e ve ne liberate voi almeno di quest'orribile ingombro materiale andando a lasciare i vostri morti al camposanto wavs/29.wav|tra le spine il colonnello affrettò la partenza dei convitati dalla campagna ma sì per togliere quello spettacolo che gli pareva indecente presero tutti posto in sei vetture wavs/30.wav|per quella che me ne faccio io ancora possono aver la consolazione di viver sempre finché vivo io e se n'approfittano v'assicuro che se n'approfittano wavs/31.wav|e non seguitaste forse a dargliela tante volte sapendolo realmente partito in viaggio e non è forse quella stessa che io do da lontano al signor herbst che non so se per sé sia vivo o morto wavs/32.wav|la projettiamo fuori e crediamo che così com'è nostra debba essere anche di tutti e allegramente ci viviamo in mezzo e ci camminiamo sicuri il bastone in mano il sigaro in bocca ah signori miei non ve ne fidate troppo basta appena un soffio a portarsela via codesta vostra realtà wavs/33.wav|laggiù laggiù quasi all'altra riva lontana di quel vasto mare giallo si scorgevano i tetti d'un casale tra alte pioppe nere ebbene ida propose al marito d'arrivare fin là fino a quel casale quanto ci avrebbero messo un'ora poco più wavs/34.wav|uno scheletro era e quelle costole quei fianchi nino sopravvenne stronfiando arrangolato andiamo subito via ritorniamo indietro wavs/35.wav|salvie quell'alito denso quei grassi tepori queste fragranze pungenti li avvertiva lui solo ida dietro le spesse siepi di fichidindia tra gli irti ciuffi giallicci delle stoppie bruciate sentiva invece correndo come strillavano gaje al sole le calandre wavs/36.wav|i vede passare inchina la testa e mi augura con la special cantilena del dialetto renano gute nacht herr doktor sono trascorsi più di vent'anni ne aveva a dir poco cinquantotto il signor herbst allora wavs/37.wav|altri parenti qualche amico li piangono li rimpiangono ricordano questo o quel loro tratto soffrono della loro perdita wavs/38.wav|e se gli facessimo portare da mangiare e da bere anche oh come sei cattivo nino disse ida con le lagrime agli occhi e si chinò vincendo il ribrezzo a carezzare con la mano appena appena la testa del cavallo che s'era tirato su a stento da terra ginocchioni su le due zampe davanti wavs/39.wav|via via sapete perché voi piangete invece per un'altra ragione piangete cari miei che non supponete neppur lontanamente voi piangete perché il morto lui non può più dare a voi una realtà wavs/40.wav|mostrando pur nell'avvilimento di quella sua miseria infinita un ultimo resto nel collo e nell'aria del capo della sua nobile bellezza nino fosse per il sangue rimescolato fosse per il dispetto acerrimo o fosse per la corsa e per il sudore wavs/41.wav|io e voi infatti vediamo sentiamo e pensiamo ciascuno a modo nostro noi stessi e la vita il che vuol dire che a noi stessi e alla vita diamo ciascuno a modo nostro una realtà wavs/42.wav|egli non facendo a tempo a seguirla sempre più rosso e come intronato sudato ansava correndo la chiamava voleva una mano almeno la mano almeno la mano andava gridando a un tratto ella si fermò dando un grido wavs/43.wav|e curvo tenendosi tutto ristretto in sé come un grosso gufo appollajato intravide a un tratto una cosa che gli parve ma sì giusta ora per quanto atroce per quanto come una visione d'altro mondo la luna una gran luna che sorgeva lenta da quel mare giallo di stoppie wavs/44.wav|ed ecco perché i morti se ne vengono da me ora e con me poveri pensionati della memoria amaramente ragionano su le vane illusioni della vita di cui essi al tutto si sono disillusi di cui non posso ancora disilludermi al tutto anch'io benché come loro le riconosca vane wavs/45.wav|quella dove il colonnello sedette accanto alla madre dello sposo anch'essa vedova andando a passo per il viale rimase un po indietro perché i due sposi lei di qua lui di là con una mano nella mano del padre e della madre vollero seguirla per un tratto a piedi fino all'imboccatura dello stradone che conduceva alla città lontana wavs/46.wav|i due sposi rimasero per un pezzo a seguirla con gli occhi la seguì la sola ida veramente perché nino non vide nulla non sentì nulla con gli occhi fissi alla sposa rimasta lì sola con lui finalmente tutta tutta sua ma che piangeva wavs/47.wav|a essere inquieta entro di sé non voleva mostrarlo irritata da certe curiose ostinazioni di lui non sapeva non voleva star ferma voleva fuggire ancora allontanarsi ancora scuoterlo distrarlo e distrarsi anche lei finché durava il giorno wavs/48.wav|il pranzo di nozze preparato in una sala dell'antica villa solitaria non fu davvero una festa per i convitati nessuno di essi riuscì a vincere l'impaccio ch'era piuttosto sbigottimento wavs/49.wav|ah ecco esclamate voi ora morto tu dici che morto si disgrega ma quando era vivo aveva una realtà cari miei torniamo daccapo ma sì quella realtà ch'egli si dava e che voi gli davate wavs/50.wav|e non abbiamo provato ch'era un'illusione la realtà ch'egli si dava voi non la sapete non potete saperla perché era in lui e fuori di voi voi sapete quella che gli davate voi wavs/51.wav|erano appena le cinque là nella villa i servi dovevano ancora sparecchiare prima di sera sarebbero stati di ritorno cercò d'opporsi nino ma ella lo tirò su per le mani lo fece sorgere in piedi e poi via di corsa per il breve pendio di quella collinetta e quindi per quel mare di stoppie agile e svelta come una cerbiatta wavs/52.wav|voi credete di morti ma che morti sono tutti vivi vivi come me come voi più di prima soltanto questo sì sono disillusi wavs/53.wav|la realtà loro è svanita ma quale quella ch'essi davano a se medesimi e che potevo saperne io di quella loro realtà che ne sapete voi io so quella che davo ad essi per conto mio illusione la mia e la loro wavs/54.wav|ah povera bestia che infamia che infamia ma che cuore hanno codesti villani che cuore avete voi qua scusami diss'egli alterandosi tu senti tanta pietà per una bestia non dovrei sentirne ma non ne senti per me wavs/55.wav|voglio asciugarti gli occhi ma no caro grazie me li asciugo da me nino rimase lì goffo a guardarla con un viso pietoso la bocca semiaperta ida finì d'asciugarsi gli occhi poi wavs/56.wav|ma pure ahimè c'è forse altra realtà fuori di questa illusione e che cos'altro è dunque la morte se non la disillusione totale però ecco se sono tanti poveri disillusi i morti per l'illusione che si fecero di se medesimi e della vita wavs/57.wav|lo stradone sei matto andiamo andiamo là guarda a quella collinetta là si vedranno ancora le carrozze andiamo a vedere e lo trascinò via per un braccio impetuosamente wavs/58.wav|vogliono muover le gambe speditamente e anche mi lasciano di qualche passo indietro ma non possono mica allontanarsi troppo sanno bene d'esser legati a me d'aver ormai in me soltanto la loro realtà o illusione di vita che fa proprio lo stesso wavs/59.wav|dio era un sogno un incubo nel sogno era la febbre forse un malanno peggiore sì che bujo dio che bujo o gli s'era anche intorbidata la vista wavs/60.wav|lo sbigottimento per l'aspetto e il contegno dello sposo cresceva nei convitati quanto più essi avvertivano il contrasto con l'aria della giovanissima sposa era una vera bambina ancora vispa fresca aliena wavs/61.wav|si sentì mancare assalita improvvisamente dal dubbio che tutto quello che vedeva non fosse vero e fuggì atterrita verso la villa chiamando a gran voce il padre il padre che se la portasse via oh dio via da quell'uomo che rantolava wavs/62.wav|che vuoi che sappia io come se lo mangiano aspetteranno che muoja qui di fame di sete riprese ella col volto tutto strizzato dalla compassione e dall'orrore perché è vecchio perché non serve più wavs/63.wav|raggiunsero presto la collinetta ma egli non si reggeva più quasi cascava a pezzi dalla corsa volle sedere tentò di far sedere anche lei lì accanto tirandola per la vita ma ida si schermì lasciami guardare prima wavs/64.wav|quale realtà ma credete forse che la mia di vent'anni fa col signor herbst su la soglia della sua bottega le gambe aperte e le mani in tasca sia quella stessa che si faceva di sé e della sua bottega e della piazza del mercato lui il signor herbst wavs/65.wav|oh dio e si guardò attorno quasi svanita aprì le mani ove teneva alcune fave secche portate da quel casale per darle a mangiare al cavallo guardò la luna poi il cavallo poi qua per terra quest'uomo come morto anche lui wavs/66.wav|per l'aspetto e il contegno di quel giovanotto grasso appena ventenne dal volto infocato che guardava qua e là coi piccoli occhi neri lustri da pazzo e non intendeva più nulla e non mangiava e non beveva e diventava di punto in punto più pavonazzo quasi nero wavs/67.wav|il sole era già tramontato si udivano da lontano le sonagliere di qualche carro che passava laggiù per lo stradone perché batteva i denti così eppure la fronte gli scottava e il sangue gli frizzava per le vene e le orecchie gli wavs/68.wav|egli da lontano mi pensa io sono viva per lui e questo vi sosteneva e vi confortava ora ch'egli è morto voi non dite più io non sono più viva per lui dite invece egli non è più vivo per me wavs/69.wav|e non poteva parlare non poteva gridare la chiamava ida ida ma la voce non gli usciva più dalla gola arsa e quasi insugherita dov'era ida che faceva wavs/70.wav|ma non vedete che vi cangia dentro di continuo cangia appena cominciate a vedere a sentire a pensare un tantino diversamente di poc'anzi sicché ciò che poc'anzi era per voi la realtà v'accorgete adesso ch'era invece wavs/71.wav|è partito ritornerà basterebbe questo sareste consolati perché perché voi date una realtà per sé a quel corpo che invece per sé non ne ha nessuna tanto vero che morto si disgrega svanisce wavs/72.wav|nino si muove forse può ancora camminare nino su ajutiamola smuoviti ma che vuoi che gli faccia io proruppe egli esasperato me lo posso trascinare dietro caricarmelo su le spalle ci mancava il cavallo ci mancava come vuoi che cammini non vedi che è mezzo morto wavs/73.wav|su lasciate tutto com'è la camera pronta per il suo ritorno il letto rifatto con la coperta un po rimboccata e la camicia da notte distesa la candela e la scatola dei fiammiferi sul comodino le pantofole davanti la poltrona a piè del letto wavs/74.wav|ma perché voi dite non se ne ritornano alle loro case invece di venirsene a casa vostra oh bella ma perché non hanno mica una realtà per sé da potersene andare dove loro piace la realtà non è mai per sé ed essi l'hanno ora per me e con me dunque per forza se ne debbono venire wavs/75.wav|o almeno via per altri cento milioni d'anni secondo i calcoli fatti or ora in america circa la durata della vita umana sulla terra ora com'è per me del signor herbst tanto lontano se a quest'ora è morto così è dei tanti morti che vado ad accompagnare al camposanto e che se ne vanno anch'essi per conto loro assai più lontano e chi sa dove wavs/76.wav|ma non per me vi prego di credere quando tutto per voi è finito per me non è finito niente se ne rivengono meco tutti a casa mia ho la casa piena wavs/77.wav|ancor tutta irta di stoppie annerite con radi mandorli e qualche ceppo centenario d'olivo saraceno qua e là tuttavia fu stabilito che i due sposi vi passassero almeno i primi giorni della luna di miele in considerazione dello sposo wavs/78.wav|sa perché via da quel cavallo via da sotto quella luna pazza via da sotto quei corvi che gracchiavano nel cielo via via via wavs/79.wav|e nera in quell'enorme disco di rame vaporoso la testa inteschiata di quel cavallo che attendeva ancora col collo proteso che avrebbe atteso sempre forse così nero stagliato su quel disco di rame mentre i corvi facendo la ruota gracchiavano alti nel cielo wavs/80.wav|almeno via un bel respiro di sollievo tante ore lì rigidi immobili impalati su un letto a fare i morti vogliono sgranchirsi girano e rigirano il collo alzano ora questa ora quella spalla stirano storcono dimenano le braccia wavs/81.wav|si sentì all'improvviso abbrezzare stolzò e si mise a battere i denti con un tremore strano di tutto il corpo si tirò su istintivamente il bavero della giacca e con le mani in tasca cupo raffagottato disperato andò a sedere discosto su una pietra wavs/82.wav|a me tutti i morti che accompagno al camposanto mi ritornano indietro fanno finta d'esser morti dentro la cassa o forse veramente sono morti per sé wavs/83.wav|ma questo pianto questo rimpianto questo ricordo questa sofferenza sono per una realtà che fu ch'essi credono svanita col morto perché non hanno mai riflettuto sul valore di questa realtà wavs/84.wav|ma chi sa il signor herbst come vedeva se stesso e la sua bottega e quella piazza no no cari signori quella era una realtà mia unicamente mia che non può cangiare né perire finché io vivrò e che potrà anche vivere eterna se io avrò la forza d'eternarla in qualche pagina wavs/85.wav|tutti a ogni modo con un senso di sollievo perché anche per i parenti più intimi il morto diciamo la verità con quella gelida immobile durezza impassibilmente opposta a tutte le cure che ce ne diamo a tutto il pianto che gli facciamo attorno wavs/86.wav|tutto è per loro l'esserci o il non esserci d'un corpo basterebbe a consolarli il credere che questo corpo non c'è più non perché sia già sotterra ma perché è partito in viaggio e ritornerà chi sa quando wavs/87.wav|dal fresco respiro refrigerante che veniva dal mare prossimo a commuover le foglie stanche già diradate e ingiallite dei mandorli e quelle fitte aguzze e cinerulee degli olivi wavs/88.wav|ma se essi poveri morti si sono totalmente disillusi della loro l'illusione mia ancora vive ed è così forte che io ripeto dopo averli accompagnati al camposanto me li vedo ritornare indietro tutti tali e quali pian piano fuori della cassa accanto a me wavs/89.wav|e pareva si scrollasse sempre d'addosso ogni pensiero fastidioso con certi scatti d'una vivacità piena di grazia ingenua e furba nello stesso tempo furba però come d'una birichina ancora ignara di tutto orfana cresciuta fin dall'infanzia senza mamma appariva infatti chiaramente che andava a nozze affatto impreparata wavs/90.wav|e che sei bestia tu che stai morendo forse di fame e di sete tu buttato in mezzo alle stoppie senti oh guarda i corvi nino su guarda fanno la ruota oh che cosa orribile infame mostruosa guarda oh povera bestia prova a rizzarsi wavs/91.wav|il che vuol dire che vi è caduto con lui per la vostra illusione un sostegno un conforto la reciprocità dell'illusione quand'egli era partito in viaggio voi sua moglie dicevate wavs/92.wav|la furia con cui la moglie lo scrollava la rabbia livida con cui gli gridava tu ridi non avevano certo altra ragione che la gelosia la quale niente via che wavs/93.wav|poi raffidato si chinò e dentro quella buca intravide una graziosa pollastrotta picchiettata bianca e nera la quale attraverso la fessura sporse prima il beccuccio wavs/94.wav|ma chiamava le galline per rabbia questa volta che lei sì davvero s'era fatta monacella della miseria s'era cioè tagliati i capelli per venderli a don filomeno per tre tarì capelli e tutto vivi scovati e non scovati wavs/95.wav|la michis quell'anno per rodimento della mangiamariti volle comperare un magnifico gallo un gallo meraviglioso a cui però avrebbe tirato il collo nella vicina festa di natale ché non voleva bestie per casa lei neanche il gatto wavs/96.wav|lo prese lo tastò al gallo parve una carezza poi tanto per porre un altro riparo lo buttò nell'anditino bujo per cui si scendeva al cortiletto e chiuse la porticina che si reggeva appena sui gangheri così imporrita che a grattarla un po cascava in polvere wavs/97.wav|le galline in attesa di chi sa quale terribile avvenimento s'erano ritratte ristrette all'altro angolo del cortiletto e pigolando sommessamente si confidavano la paura e forse il pentimento per la curiosità che le aveva attirate là dentro fu un momento d'angosciosa wavs/98.wav|e dunque escluso il diavolo esclusi i sogni non restava altra spiegazione di quelle risate che qualche malattia di nuova specie forse una convulsione viscerale che si manifestava in quel sonoro sussulto di risa wavs/99.wav|era la voce d'una delle cinque nipotine la voce di susanna la maggiore e la più cara al signor anselmo che la chiamava susì aveva accolto in casa da due anni quelle cinque nipotine insieme con la nuora alla morte dell'unico figliuolo wavs/100.wav|chiotta chiotta ranca ranca quasi spaventata ma con un gorgoglio nella gola che pareva una risatina mal frenata la pollastrotta prese a fuggire non già per schermirsi anzi per il gusto di vedersi inseguita wavs/101.wav|la lite tra le due donne s'accese più feroce del duello tra i due galli ora la mangiamariti in cambio del gallo ucciso reclamava il gallo della michis e che me ne faccio gridava questa ve lo mangiate rimbeccava la mangiamariti non avevate forse comperato l'altro per mangiarvelo wavs/102.wav|anche le penne di quel gallo che ora teneva in braccio no questo scattava allora la mangiamariti balzando in piedi e brandendo alto il gallo una penna di questo per vostra regola vale più di tutto il vostro crine di capecchio pieno di zeccole femmina del diavolo che non siete altro wavs/103.wav|ridotti questi sghignazzava e scansando abilmente quei calci cercava di cacciare la punta del suo crudele bastone nel deretano esposto del povero torella là proprio nel mezzo e alla fine ci riusciva wavs/104.wav|e imitò la risata larga gorgogliante che il marito faceva nel sonno ogni notte stupito mortificato e quasi incredulo il signor anselmo tornò a domandare così così così wavs/105.wav|una spalluccia più alta dell'altra e di traverso e di giorno in giorno il collo le diventava sempre più come uno stelo troppo gracile per sorregger la testina troppo grossa wavs/106.wav|gli occhi dietro gli occhiali di colore diverso uno giallo e uno verde chiudeva il giallo ammiccava col verde e spiegava tutto ah spiegava tutto lui con una chiarezza maravigliosa per dare ai signori clienti anche nel caso che dovessero morire intera soddisfazione wavs/107.wav|donna tuzza michis oggi s'affacciava sul pianerottolo della scalettina a collo reggendo con le mani insaccate in un pajo di sudici guantacci da maschio il manico della padella ove friggevano ancora rossodorate le più belle triglie di scoglio wavs/108.wav|che vita era quella che stato aspettava di giorno in giorno che o quelle care antiche gallinelle rapite al suo amore e alla sua custodia fossero portate lì a fargli scordar la prigionia o questa in qualche altro modo avesse fine wavs/109.wav|eh cara mia no brontolò il signor anselmo se davvero ti sentissi male non baderesti a rinfacciarmi un gesto involontario ho alzato appena la mano ho alzato wavs/110.wav|poi tutto il capino dagli occhietti tondi e dai nascenti rosei pendagli come se con una grazia tra timida e birichina gli domandasse si può wavs/111.wav|aveva da tempo chiamato ed ecco già qualcuno cominciava a rispondergli la pollastrotta al grido rigettò con una zampettina risoluta il mattone e quasi strisciando riverenze si fece avanti wavs/112.wav|si svegliò la michis si svegliò la mangiamariti si svegliò tutto il vicinato ma quando accorsero il duello era già finito il piccolo vecchio gallo nero giaceva a terra morto con un occhio strappato e la testa sanguinante wavs/113.wav|a questo grido di rabbia e di minaccia tacquero quasi smarrite sgomente le fuggitive ma subito a rassicurarle il giovine re si avanzò verso la buca vi s'impostò fieramente davanti levò la zampa e rispose con un grido di sfida wavs/114.wav|io l'ho levato io io per farvi mangiare il becchime dalle mie galline non voi per rubarmi le uova io le vostre uova ma le schifo io le vostre uova lo sapete le schifo ah le schifate wavs/115.wav|e ora ritornato dall'ufficio il signor anselmo si toglieva su le ginocchia susì che sapeva imitar così bene la risatona ch'egli faceva ogni notte per averla sentita ripetere tante volte dalla nonna le accarezzava l'appassito visetto di vecchina e le domandava wavs/116.wav|ma badava sì se il signor anselmo involontariamente alzava una mano a raffilarsi sul cranio i venticinque capelli che gli erano rimasti perché oltre tutti quei malanni aveva il coraggio la nonna wavs/117.wav|finché una mattina all'angolo del cortiletto ma come che era sì un verso a lui ben noto coco co ma come lì da sottoterra co-co-co e qualche timido rapido colpettino di becco e un razzolio sommesso wavs/118.wav|il signor anselmo era riuscito sempre per sua maggior consolazione a sollevar lo spirito a considerazioni filosofiche le quali pur senza intaccargli affatto la fede nei sentimenti onesti profondamente radicati nel suo cuore gli avevano tolto il conforto di sperare in quel dio che premia e compensa di là wavs/119.wav|e mortificazione ira e cruccio sobbalzavano allo stesso modo nell'animo stramazzato del signor anselmo per quelle sue incredibili risate d'ogni notte nel sonno le quali facevano sospettare alla moglie che egli dormendo wavs/120.wav|a tal vista il signor anselmo svegliandosi col riso rassegato d'improvviso su le labbra sentì cascarsi l'anima e il fiato oh dio per questo dunque rideva per siffatte scempiaggini contrasse la bocca in una smorfia di profondo disgusto e rimase a guardare innanzi a sé wavs/121.wav|il quale si divertiva crudelmente a dar col bastone sul bastone di torella che per via di quelle sue gambe a roncolo aveva bisogno salendo d'appoggiarsi solidamente al bastone wavs/122.wav|e ride che birbonata scappò detto allora al signor anselmo dico esser lieto almeno in sogno signor dottore e non poterlo sapere perché io le giuro che non ne so nulla wavs/123.wav|pur affogate nella più lurida miseria e prese a cinghiate mattina e sera e lasciate digiune dai mariti avevano il coraggio di sparlare di lei di deriderla perché non aveva potuto trovar marito a causa della bruttezza wavs/124.wav|era sicuro sicurissimo il signor anselmo di non aver mai fatto alcun sogno che potesse provocare quelle risate non sognava affatto non sognava mai wavs/125.wav|all'alba avvilito disperato quantunque il lavoro della notte non fosse stato al tutto invano gridò ajuto con tutte le forze che gli restavano era forse balenata nel sonno alle gallinelle del vicolo già tutte innamorate del giovine re prigioniero la sentenza di morte proferita dalla michis il fatto è che wavs/126.wav|e un coro confuso di complimenti e di congratulazioni che egli accolse con altera dignità come dovuto omaggio col collo eretto e squassando la cresta merlata e wavs/127.wav|il giovine re liberato uscì dalla casa della michis in trionfo motivo di maraviglia e anche d'invidia in wavs/128.wav|era egli gallo da star senza galline e cantava e cantava gridi di protesta di indignazione di rabbia di vendetta wavs/129.wav|una piccola ridicola scheggina di pietra infernale data da quella sua sorte amica in mano alla moglie perché si spassasse a inciprignirgli le piaghe tutte quelle piaghe di cui graziosamente aveva voluto cospargergli wavs/130.wav|mangiamariti lo raccolse e cominciò a piangerlo come un figliuolo mentre la michis innanzi a tutte le vicine protestava che lei non c'entrava per nulla che anzi la sera avanti per levare ogni questione aveva rinchiuso il gallo in quell'anditino tanto vero che la porticina ne era ancora serrata wavs/131.wav|c'era dunque una buca in quella porticina la buca del gatto una là nel cortiletto un'altra qua bisognava ora superarne due e si mise a dar di becco a questa per allargarla lavorò tutta la notte fino wavs/132.wav|che a mano a mano divenne più spiccato rabbiosetto come se in cambio chiedesse anzi no esigesse chicchi chicchi chicchi da beccare chicchi lei sola no uh quante e donde erano entrate wavs/133.wav|mangiatevi questo e vi faccia veleno assalita sopraffatta dalle vicine donna tuzza michis alla fine dovette cedere e così tra il plauso giocondo delle comari del vicinato sorgendo il sole con la scorta delle gallinelle liberatrici tutte festanti in testa la pollastrotta bianca e nera wavs/134.wav|di cui al solito s'era diffuso l'odore per tutto il vicolo e che colei a detta di tutti per quella voglia insoddisfatta aveva abortito e per poco non era morta wavs/135.wav|ogni notte ogni notte muggì la moglie livida di dispetto il signor anselmo si sollevò su un gomito e seguitando con l'altra mano a grattarsi il petto domandò con stizza wavs/136.wav|si sentiva re e si sentiva in prigione ma non voleva avvilirsi voleva stare in prigione da re e lo gridava all'alba lo gridava a tutte le altre ore designate wavs/137.wav|se avesse potuto lui invece scappar via di lì e andarle a trovare si propose di provarcisi e quando fu la sera cheto e chinato s'accostò all'angolo ove era il mattone e guardando cauto e timoroso la finestra tirò all'indietro una prima zampata per rimuoverlo wavs/138.wav|e quando raggiunta si sentì pinzare il collo e poi sul dorso imporre le due zampe poderose così presa e chinata si gonfiò tutta ma il fremito di gioja volle nascondere in un lamentio timido esile wavs/139.wav|doglie don filome gli diceva affacciandosi all'uscio coi capelli sciolti su le spalle e il pettine in mano venite venite a tagliare questi miei che mi faccio monacella ma per cent'onze ve li vendo don filome né un grano più né un grano meno wavs/140.wav|era una pena per il gallo che stava spaventato ad assistere alla scena veder quella pollastrotta a capo in giù nel pugno della padrona furente ah certo non sarebbe più ritornata povera cara piccina dopo una tal lezione né essa né le altre certo si sarebbero più arrischiate a introdursi per quella buca wavs/141.wav|la nuora trista donnaccia che a diciotto anni gli aveva accalappiato quel suo povero figliuolo per fortuna se n'era scappata di casa da alcuni mesi con un certo signore amico intimo del defunto marito wavs/142.wav|taverna sdegnava quel nomignolo confidenziale sdegnava quel sozzo umido cortiletto ove colei lo aveva relegato e scoteva la cresta sanguigna sprazzando luce da tutte le penne dai colori cangianti e guardava di traverso come per compassione o squassava la giubba verde dai riflessi wavs/143.wav|riso susì lo guardò in faccia con penosa meraviglia anche stanotte sì anche stanotte una risatoooòna basta lasciami andare cara a prender l'acqua per la nonna dormi dormi e procura di ridere anche tu sai wavs/144.wav|senza peccato penitenza sia fatta la volontà di dio senza peccato penitenza poi ritirandosi per seguitare ad attendere a suoi squisiti manicaretti che riempivano di deliziosi odori tutte le catapecchie del vicolo gialle di fame wavs/145.wav|che per il troppo studio gli erano caduti precocemente e la vista che per la stessa ragione gli si era anche precocemente indebolita e aveva oltre la sua scienza speciale delle malattie nervose un'altra specialità che offriva gratis però ai signori clienti wavs/146.wav|davanti alla buca il gallo lanciò con maggior fierezza una nuova sfida e attese nessuno rispose dal vicolo ma alte grida rissose si levarono invece nella soprastante cucina della casa che turbarono e sconcertarono alquanto il giovine re e misero lo scompiglio tra le galline wavs/147.wav|col cuore che gli sanguinava ancora per la morte di quel suo disgraziato figliuolo egli potesse difatti attendere a fare all'amore con le belle donnine non rideva forse per questo ma sì ma sì chi sa quante donne se lo sbaciucchiavano in sogno ogni notte wavs/148.wav|la moglie dal letto se n'accorse s'aggiusta i capelli sghignò ha il coraggio d'aggiustarsi i capelli anche di notte tempo in camicia mentr'io sto morendo wavs/149.wav|la vita è una catena quel che gli uni buttano via digerito serve agli altri che son digiuni e quelle gallinelle correvano ingorde e rissose dietro a quelle asine e a quelle mule prodighe del superfluo santa economia della natura wavs/150.wav|non gli passava per il capo che a un gallo adatto come lui potesse toccar la sorte d'un misero pollastrello qualunque che quella brutta padrona lo avesse comperato per tirargli il collo di lì a poco wavs/151.wav|meglio dunque abbozzare e far le viste di non essersi accorta di nulla si chinò rizzaffò la buca per quella sera ma ormai convinta che il gallo lì non era più sicuro e che colei per bizza in qualche modo glielo avrebbe fatto morire decise di tirargli il collo la mattina seguente wavs/152.wav|gli negava è vero crudelmente il ricordo di chi sa quali delizie esilaranti ma certo a ogni modo lo compensava gli ristorava inconsapevolmente l'animo perché il giorno dopo fosse in grado di sopportare gli affanni e le avversità della sorte wavs/153.wav|a una poi s'era vedute portar via quelle sue spose massaje e sottomesse e alla fine un brutto giorno era rimasto vedovo e solo e poi ghermito di furto anche lui e consegnato per le zampe a costei che ora lo teneva lì oh ben pasciuto senza dubbio ma perché wavs/154.wav|sommesso s'accostò incerto guardingo allungò il collo spiò attorno stette in ascolto riudì più distinti i rumori e quel verso che da tanti giorni più non udiva e già gli aveva messo in subbuglio il cuore wavs/155.wav|seduta sull'uscio gli tendeva le braccia gridando caro amore di mamma vieni caro vieni e come il gallo le saltava in grembo fremendo wavs/156.wav|ma in quel punto si levò dal vicolo il canto rauco stento strozzato dall'ira del piccolo vecchio gallo nero spennacchiato della mangiamariti a cui quella pollastrotta prima e poi quelle altre galline erano sfuggite di furto per la buca del cortiletto wavs/157.wav|dica dottore può stare che uno rida nel sonno senza sognare forte sa certe risatooòne il giovane medico prese a esporre al signor anselmo le teorie più recenti e accontate sul sonno e sui sogni wavs/158.wav|mia moglie mi scrolla mi grida tu ridi e io resto balordo a guardarla in bocca perché non so proprio né d'aver riso né di che ho riso ma ecco qua ecco qua c'era alla fine sì sì doveva esser così wavs/159.wav|io rido signori miei io rido diceva tra sé attraversando in punta di piedi con la candela in mano il lungo corridojo un vocino d'ombra venne fuori da un uscio aperto su quel corridojo nonnino wavs/160.wav|baciò la nipotina sui capelli le rincalzò ben bene le coperte e andò in cucina a prender l'acqua ajutato con tanto impegno dalla sorte wavs/161.wav|bravo canta cocò gli diceva forte quando esso cantava quasi avesse cantato per far rabbia alle vicine e mangia cocò quando gli recava da mangiare bevi cocò quando da bere e poi d'ora in ora qua cocò vieni qua bello cocò wavs/162.wav|la pollastrotta scappò di sotto le zampe del re strillando non so che miracoli e spaventi e allora la stupefazione fino a quel punto immobile delle altre galline diventò rimescolio di commossa ammirazione e furono inchini e ossequii e riverenze wavs/163.wav|il signor anselmo beato la ascoltava la assaporava pur con le lacrime in pelle per la vista di quel colluccio della bimba e tentennando il capo e guardando fuori della finestra sospirava chi sa come sono felice susì chi sa come sono felice in sogno quando rido così wavs/164.wav|dopo averlo mostrato di porta in porta per tutto il vicolo lo mise a ingrassare in un angusto cortiletto ch'ella chiamava giardino dietro la casa e siccome doveva tenerlo lì parecchie settimane pensò bene di dargli un nome e lo chiamò cocò wavs/165.wav|prendeva a lisciarlo a baciarlo su la cresta o gli afferrava con due dita e gli scoteva amorosamente i languidi bargigli ripetendo tra i baci e le carezze bello mio bello di mamma sangue del mio cuore amore mio wavs/166.wav|tutte da quella buca sette otto nove dieci galline una folla in quel cortiletto una folla stupita della bellezza e della maestà di quel gallo prigioniero di cui per tanti giorni avevano ammirato razzolando per il vicolo il maschio canto sonoro wavs/167.wav|dove sono dove sono gridò la michis con le mani rovesciate sui fianchi eccole là gridò l'altra precipitandosi addosso alla pollastrotta uh quante una per miracolo e di dove wavs/168.wav|profondo normalmente gliel'ho spiegato noi ci ricordiamo soltanto dei sogni che facciamo quando i veli dirò così del sonno si siano alquanto diradati dunque rido dei sogni che faccio senza dubbio sogna cose liete e ride wavs/169.wav|vedeva un'ampia scalinata per la quale saliva con molto stento appoggiato al bastone un certo torella suo vecchio compagno d'ufficio dalle gambe a roncolo dietro al torella saliva svelto il suo capo-ufficio cavalier ridotti wavs/170.wav|si metteva a cantare a squarciagola bella sorte fu la mia star rinchiusa alla badia tutto questo per far crepare di rabbia e d'invidia quelle lingue di vipere del vicinato che wavs/171.wav|domani si sedeva lì alta su l'uscio a spennacchiare un pollastro pian pianino con dispettosa delicatezza e tra le penne e le piume che il vento si portava via come il giorno avanti tra il fumo e il friggio della padella diceva forte con lamentosa cantilena wavs/172.wav|che com'esse intesero da più lontano il suo grido a una a una sgusciarono dall'uscio della catapecchia della mangiamariti lasciato socchiuso dal padrone nel partirsene per la campagna e con in testa la pollastrotta picchiettata bianca e nera wavs/173.wav|per circa mezz'ora parlò infarcendo il discorso di tutta quella terminologia greca che fa così rispettabile la professione del medico e alla fine concluse che no non poteva stare senza sognare non si poteva ridere a quel modo nel sonno wavs/174.wav|e tanta pena invece tanta pena negli occhi scosso dalla moglie con una strappata rabbiosa al braccio springò dal sonno anche quella notte il povero signor anselmo wavs/175.wav|chi sa in quali beatitudini mentr'ella ecco gli giaceva accanto insonne arrabbiata dal perpetuo mal di capo e con l'asma nervosa la palpitazione di cuore e insomma tutti i malanni possibili e immaginabili in una donna sentimentale presso alla cinquantina wavs/176.wav|alla fine quel pover'uomo di torella non potendone più si chinava s'afferrava con ambo le mani a un gradino della scalinata e si metteva a sparar calci come un mulo contro il cavalier ridotti wavs/177.wav|d'essere ancora ferocemente gelosa di lui come se nella tenera età di cinquantasei anni con la barba bianca il cranio pelato in mezzo a tutte le delizie che la sorte amica gli aveva prodigate e quelle cinque nipotine sulle braccia alle quali col magro stipendio non sapeva come provvedere wavs/178.wav|così in camicia e scalzo passando davanti all'armadio per prendere dal cassettone la boccetta dell'acqua antisterica e il contagocce si vide nello specchio e istintivamente levò la mano a rassettarsi sul capo la lunga ciocca di capelli con cui s'illudeva di nascondere in qualche modo la calvizie wavs/179.wav|veleno debbono farvi nello stomaco veleno tutte quelle che mi avete rubate qua qua questo mattone deve stare qua così deve stare qua se no vi turo di fuori la buca e vi faccio veder io come si fa wavs/180.wav|provvidenzialmente la natura di nascosto nel sonno lo ajutava appena egli chiudeva gli occhi allo spettacolo delle sue miserie la natura ecco gli spogliava lo spirito di tutte le gramaglie e via se lo conduceva leggero leggero come una piuma pei freschi viali dei sogni più giocondi wavs/181.wav|susì come rido su cara fammela sentire la mia bella risata e susì buttando indietro la testa e scoprendo il gracile colluccio di rachitica prorompeva nell'allegra risatona larga piena cordiale wavs/182.wav|per questo rideva questa era tutta la felicità che aveva creduto di godere nei sogni oh dio oh dio se non che lo spirito filosofico che già da parecchi anni gli discorreva dentro anche questa volta gli venne in soccorso wavs/183.wav|il giorno appresso volle consultare il giovane medico specialista di malattie nervose che un giorno sì e un giorno no veniva a visitar la moglie oltre la dottrina questo giovane medico specialista si faceva pagare dai clienti i capelli biondi wavs/184.wav|con un fazzoletto di cotone fiammante annodato attorno al capo alla carrettiera quasi per dare maggior risalto alla pelle della faccia che aveva il colore e la durezza liscia della carruba secca wavs/185.wav|fu lì lì per levar le grida e svegliare tutto il vicinato perché corresse a vedere e a toccar con mano il tradimento e l'infamità di quella megera ma poi pensò che alcuni mesi addietro ella aveva negato a colei allora incinta il bocconcino d'assaggio d'una pietanza saporita wavs/186.wav|incedeva maestoso una zampa dopo l'altra e prima di voltarsi tornava a guardar di traverso quasi a impedire che le magnifiche penne della coda toccassero gli sterpi di quel così detto giardino wavs/187.wav|codesta mosca dalla fronte co co co pìo pìo pìo co co co la mangiamariti al solito appena finito di dirne qualcuna delle sue si metteva a chiamare così le galline wavs/188.wav|e la moglie dopo lo sforzo di quella risata riabbandonò esausta il capo sui guanciali e le braccia su le coperte gemendo ah dio la mia testa wavs/189.wav|nessuno assistette al feroce duello là nell'andito bujo nessuna delle galline neanche l'ardita pollastrotta s'arrischiò a entrare tutte anzi presero a schiamazzare come indiavolate wavs/190.wav|tu ridi stordito e col naso ancora ingombro di sonno e un po fischiante per l'ansito del soprassalto inghiottì si grattò il petto irsuto poi disse aggrondato anche perdio anche questa notte wavs/191.wav|purtroppo però anche questa illusione doveva perdere il signor anselmo gli avvenne una volta per combinazione di ricordarsi d'uno dei sogni che lo facevano tanto ridere ogni notte ecco wavs/192.wav|e non potendo in dio non poteva per conseguenza neanche più credere come gli sarebbe piaciuto in qualche diavolaccio buffone che gli si fosse appiattato in corpo e si divertisse a ridere ogni notte per far nascere i più tristi sospetti nell'animo della moglie gelosa wavs/193.wav|e quando o la mattina per tempo o alla calata del sole si sentiva il grido di don filomeno lo cicero che passava ballando e cantando con la bacchettina in mano chi ha capelli che ve li cangio quello che busco me lo mangio me lo mangio con mia moglie canchero a voi canchero e doglie wavs/194.wav|mannaggia quante ne avrò fatte cadere e buttò per terra con uno scatto d'ira l'acqua del bicchiere in cui invece di venti chi sa quante gocce di quella mistura antisterica erano cadute e gli toccò andare in cucina così scalzo e in camicia a prendere altra acqua wavs/195.wav|il gallo a tal vista si ritrasse impaurito ma si trovò addosso una nera furia unghiuta gridò per fortuna la padrona che pareva stesse di guardia non tardò a spalancar con fracasso la finestra della cucina e allora quella furia scappò via arrampicandosi al muro del cortiletto wavs/196.wav|corri di qua scappa di là nello spavento non trovavano più la buca per sguizzare e battersela alla fine una la imbroccò e via le altre dietro quando la mangiamariti e donna tuzza michis vociando sempre più forte scesero giù nel cortiletto erano scappate tutte tranne una la pollastrotta picchiettata bianca e nera wavs/197.wav|e alla fine alzò una zampa e rimosse un po il mattone che faceva da turo lì a una buca per lo scarico delle acque piovane rimosso il mattone stette un pezzo a guardare a scatti convulso di qua e di là quasi pronto a dire se qualcuno se ne fosse accorto che non era stato lui wavs/198.wav|si chinò a spiare attraverso la buca dal vicolo scosceso veniva a mala pena il barlume del lampione ma a un tratto come un'ombra densa venne a otturar quel barlume e in cambio nel nero della buca fulsero due tondi occhi verdi immobili wavs/199.wav|ah quella testina di susì il signor anselmo si chinò sul letto per farsi cingere il collo dal magro braccino della nipote le disse sai susì ho riso wavs/200.wav|galline tutt'e dieci queste calzate di giallo accorrevano crocchiando al richiamo ma ella non badava alle galline aspettava il vecchio gallo nero piccolo e spennacchiato che accorreva per ultimo wavs/201.wav|ma io le giuro signor dottore che proprio non sogno non sogno non ho mai sognato esclamò stizzito il signor anselmo notando il riso sardonico con cui la moglie aveva accolto la conclusione del giovane medico wavs/202.wav|tanto quel gallo però quanto le dieci galline che pur le facevano puntuali dieci uova al giorno sarebbero morti certamente di fame se per quel lercio vicolo scosceso non fossero passate tante asine e tante mule perché ella voleva sì le uova da quelle galline e non dar loro da mangiare wavs/203.wav|ah non lo sapete ma guarda che innocentina qua qua mozzica il ditino e questo questo che cos'è ah il mattone e chi l'ha levato wavs/204.wav|nella camera finiva di spegnersi singhiozzando un lumino da notte davanti a un'immagine della madonna di loreto sul cassettone a ogni singhiozzo del lumino pareva sobbalzassero tutti i mobili wavs/205.wav|nella nuova carcere il gallo si vide perduto a poco a poco la frigida tenebra intanfata di muffa cominciò ad allargarsi appena appena in un punto come per un'aria d'alba lontana e allora esso s'appressò a quel punto che vaneggiava nel lume e sporse il capo s'accorse di sporgerlo fuori della porticina wavs/206.wav|che sapore donna tuzza michis ditelo voi che sapore avevano jeri le vostre uova ah un miele perché donna tuzza michis la signora di quel vicolo non comperava le uova della mangiamariti quelle uova ai cani e neppure i cani le volevano wavs/207.wav|il signor anselmo si voltò come se una vipera lo avesse morso a tradimento appuntò l'indice d'una mano contro la moglie e le gridò tu stai morendo vorrei si lamentò quella allora che il signore ti facesse provare non dico molto un poco di quello che sto soffrendo in questo momento wavs/208.wav|e così le cinque orfanelle di cui la maggiore susì aveva appena otto anni erano rimaste sulle braccia del signor anselmo proprio sulle braccia di lui poiché su quelle della nonna afflitta da tutti quei malanni è chiaro che non potevano restare la nonna non aveva forza neanche di badare a se stessa wavs/209.wav|poco prima d'essere rinchiuso in quel cortiletto aveva avuto nel piano di ravanusa dodici galline in suo potere una più bella dell'altra tutte segnate nei merluzzi della cresta dai fieri pinzi del suo becco imperioso wavs/210.wav|dov'era il gallo oh dio eccolo là tentava di scappare da quell'altra buca della porticina e non poteva tutte in fretta gli corsero in ajuto ma sopravvenne furibondo di gelosia wavs/211.wav|ma il gallo sordo mangiava beveva cantava quando doveva poi non che accorrere al richiamo neppur si voltava sdegnava quella padrona nera come un tizzo dagli occhi ovati e dalla bocca che pareva la buchetta d'un banco di taverna wavs/212.wav|il piccolo vecchio gallo nero spennacchiato si cacciò in mezzo a loro e cieco d'odio e di rabbia saltando con le penne ingrossate quasi andassero per l'aria certi moscerini di luce ch'egli volesse ghermire a volo s'avventò attraverso la buca della porticina contro al rivale wavs/213.wav|meno cent'onze già perché devono servire a far la treccia finta alla regina di spagna che è pelata quei capelli là commentava la mangiamariti e subito dopo co co co wavs/214.wav|vuoi che accenda la candela accendi sì accendi e dammi subito le gocce venti in un dito d'acqua il signor anselmo accese la candela e scese quanto più presto poté dal letto wavs/215.wav|egli allora tutto tronfio e impettito le si mostrò di fronte e poi da un lato e poi dall'altro e di dietro come per farsi ammirare da ogni parte levò infine una zampa in atto d'impero e si tenne ritto sull'altra un pezzo poi scrollandosi tutto le mosse con impeto incontro wavs/216.wav|ma proprio sicura ne sei farò qualche versaccio con le labbra per smania di stomaco e ti pare che rida no ridi ridi ridi riaffermò quella tre volte vuoi sentir come così wavs/217.wav|il signor anselmo posò a terra presso l'uscio la candela per non svegliare col lume le altre nipotine ed entrò nella cameretta al richiamo di susì per maggior consolazione del nonno che le voleva tanto bene susì cresceva male wavs/218.wav|e gli dimostrò che via era ben naturale che ridesse di stupidaggini di che voleva ridere nelle sue condizioni bisognava pure che diventasse stupido per ridere come avrebbe potuto ridere altrimenti wavs/219.wav|eh no creda così le pare soggiunse questi tornando a chiudere l'occhio giallo e ad ammiccare col verde così le pare ma lei sogna è positivo soltanto non serba il ricordo de sogni perché ha il sonno profondo wavs/220.wav|cadeva ogni sera all'ora solita in un sonno di piombo nero duro e profondissimo da cui gli costava tanto stento e tanta pena destarsi le palpebre gli pesavano su gli occhi come due pietre di sepoltura wavs/221.wav|e dopo aver gridato più che in ascolto pareva stesse all'aspetto che all'alba il sole e nelle altre ore tutti i galli che da lontano gli rispondevano dovessero venire in suo ajuto a liberarlo wavs/222.wav|certe scene che se non fosse stato un gallo chi sa che cosa si sarebbe potuto sospettare vecchio brutto con la cresta squarciata e penzolante da un lato non valeva un bajocco eppure bisognava vedere guaj a wavs/223.wav|care gallinelle docili eppur ferocemente gelose e orgogliose di lui perché nessuno dei tanti galli che regnavano in quel piano e nei dintorni aveva la sua maestà e la sua voce wavs/224.wav|ma quella terribile vicina aveva zaffato ben bene la buca affondando il mattone nella terra umida e premendovi con le dita all'orlo il terriccio bisognava prima liberar di questo il mattone a furia di razzolare vi riuscì e alla fine il mattone fu rimosso e ora wavs/225.wav|nessuno poté levar dal capo alla michis quando poco dopo scese col lume che la mangiamariti avesse lei col manico della scopa abbattuto il mattone e poi introdotto nella buca quel gatto per fargli uccidere il gallo wavs/226.wav|animo animo hai apparecchiato tutto per bene i raccomando che non abbia alcun motivo di lagnarsi coraggio cara a domani speriamo bene non dimenticare per carità d'appendere un fazzoletto per segno al cordino là davanti la finestra di camera tua wavs/227.wav|avete un pensieruzzo tisico e tisico sempre vi resterà se non avete la guardaroba dell'eloquenza ma se avete la guardaroba dell'eloquenza il pensieruzzo tisico vi uscirà dalla bocca imbottito di tanta stoppa di frasi che parrà un gigante un ercole parrà con la clava e la pelle del legone wavs/228.wav|ma figuratevi se poteva mai passarmi per la mente di non accogliere la vostra domanda io sono qua sono stato sempre qua a lavorare per tutti a tenere una continua attiva corrispondenza con le nostre sezioni ad attendere alla pubblicazione del nostro bollettino che si diffonde anche wavs/229.wav|santo diavolo scattò paolino lovico precipitandosi dentro la farmacia che corno t'importa di me me lo dici chi ti domanda niente se ti senti male se ti senti bene che hai che non hai lasciatemi stare wavs/230.wav|investito così il povero vecchio s'era provato più volte a interromperlo con le mani protese battendo continuamente le palpebre su gli occhietti acquosi pareva cascato dalle nuvole non sapeva nulla di nulla proprio se la prendeva con lui wavs/231.wav|una sola gli dava ombra quella dello sbardi abruzzese aveva sempre pagato costui puntualissimamente come si trovava lì con quegli altri a schiera wavs/232.wav|bisunto bonaventura camposoldani restava per un momento perplesso se disperdere con un soffio quella larva di circolo di cui geremia gli rappresentava l'immagine o se risuscitarla con un lampo geniale nel primo caso avrebbe dovuto rimettersi alla fatica di fondarne subito un altro wavs/233.wav|coro ma se l'hai già presa perazzetti quella eh via quella non è una cosa seria conclusione perazzetti aveva sposato per guardarsi dal pericolo di prendere moglie wavs/234.wav|indire una prima riunione per lo svolgimento dell'idea e la dimostrazione dei vantaggi da cavarne delle benemerenze da acquistarne poi nominare una commissione per compilare uno statuto tutto era qui wavs/235.wav|ma sicuro come mai quella donna di cui egli paolino lovico si contentava non solo ma che pareva a lui così degna d'essere amata così desiderabile non era poi calcolata per nulla da quel mascalzone wavs/236.wav|quegli abiti quel cappello quelle scarpe conservavano tutti qualche cosa della loro provenienza tudina li riconosceva per quelli di tizio o di cajo ma chi era che consistenza aveva colui che li portava wavs/237.wav|hai fatto questo era una domanda firmata da venticinque socii perché fosse indetta al più presto un'adunanza capolista il professor agesilao pascotti wavs/238.wav|mandato via il servo dopo questo interrogatorio perazzetti concluse aprendo le braccia dunque dunque non è vero domandò quello wavs/239.wav|non posso stasera perché veramente non mi aspettavo una siffatta aggressione domani ho il modo semplice dignitoso degno di me di ricacciare in gola a un incosciente l'offesa che ha creduto di scagliarmi wavs/240.wav|con chi mangio olo i fai tu da mangiare io sissignore e sono sempre lo stesso perazzetti sempre lo stesso sissignore wavs/241.wav|il lampo geniale lo aveva avuto lui geremia bencivenni l'i l'italia vergogna figli bastardi ma se la figliastra aveva già compreso che l'italia era fatta male wavs/242.wav|ma perché e lui niente non ve lo posso dire a veder ridere uno così senza che voglia dirne la ragione si resta sconcertati wavs/243.wav|che volevano da lui i conti padronissimi ma se lo sbardi era andato a trovare pascotti per eleggerlo comandante supremo della battaglia era segno che per lo meno non sapeva parlare wavs/244.wav|ma non piangeva nient'affatto geremia pareva che piangesse non piangeva linfatico di natura andava facilmente soggetto ai raffreddori e non solo gli occhi gli sgocciolavano ma il naso quel povero naso gracile e pallidissimo affilato stirato a furia di soffiarselo per impedire ogni volta un'ira di dio wavs/245.wav|lo conoscevano tutti là a piazza marina passò un amico ohi paolì lovico alzò gli occhi e gli riabbassò subito brontolando lasciami stare un altro amico paolì che hai wavs/246.wav|alla seduta oltre ai venticinque firmatarii intervennero appena una dozzina di socii che non avevano mai posto piede nella sala dell'associazione dei sei consiglieri della sede centrale di roma nessuno volle presentarsi wavs/247.wav|poi guardando la sposa guardando la suocera guardando il suocero ricominciavano le terribili risate e doveva scappare non c'era via di mezzo doveva scappare wavs/248.wav|lovico si strappò questa volta il fazzoletto dal capo e sedette in un'altra positura quasi con la faccia al muro paolì ti senti male gli domandò allora dal banco saro pulejo wavs/249.wav|ebbene ah ti pare niente domandò scomponendosi tutto nella rabbia che lo divorava paolino lovico un uomo ammogliato che approfitta vigliaccamente del suo mestiere di marinajo e si fa un'altra casa in un altro paese ti pare niente ma sono cose turche perdio wavs/250.wav|provava dapprima stupore sbigottimento nel contemplare la forma che gli avevano dato la parte che gli avevano fatto rappresentare lo stato d'imbecillità in cui lo avevano ridotto wavs/251.wav|è vero che dopo tanti secoli di civiltà molti nel loro antro ospitano ormai una bestia troppo mortificata un porco per esempio che si dice ogni sera il rosario wavs/252.wav|indignato dell'esito di quei suoi cinque discorsi inaugurali pascotti s'era dimesso da vicepresidente e non s'era fatto più vivo ottenuta la tombola sbollito il primo fervore la sede centrale di roma s'era profondamente addormentata wavs/253.wav|all'improvviso sorse in mezzo tra i due tudina che ormai non pareva più lei gonfia scarduffata imbruttita si levò davanti a camposoldani come l'immagine viva dell'infamia commessa del laido delitto di cui s'era macchiato wavs/254.wav|che altro ah la bandiera dell'associazione tutto questo nella sala delle sedute in una delle due stanzette s'era allogato lui camposoldani wavs/255.wav|sotto camposoldani rimase tutto il giorno all'associazione a preparare la difesa aveva avuto la debolezza di pagare alcuni debiti che lo opprimevano e questa sottrazione si poteva mascherare benissimo col viaggio che diceva d'aver fatto in germania per studiare l'organismo dei circoli di cultura fiorentissimi come tutti sapevano in quel paese wavs/256.wav|ehi celestino celestino celestino era il suo vecchio servo fidato di celestino vengo ogni sera a dormire qua solo sissignore solo ogni sera ogni sera dove mangio di là wavs/257.wav|era stato fidanzato a dir poco una ventina di volte e faceva schiattar dalle risa nel descrivere i tanti perazzetti ch'egli era stato uno più stupido e imbecille dell'altro quello del pappagallo della suocera quello delle stelle fisse della cognatina quello dei fagiolini dell'amico non so chi wavs/258.wav|perché le mogli sa così dicendo lo prese sotto il braccio e seguitò a parlare a parlare lovico fremeva lo guardava in volto gli guardava gli occhi gonfi ammaccati ma forse wavs/259.wav|subito irresistibilmente gli scattava dentro l'immagine di quelle intime necessità naturali a cui anch'essi per forza dovevano ogni giorno ubbidire li vedeva in quell'atto e scoppiava a ridere senza remissione wavs/260.wav|pascotti montò su la tavola della presidenza signori signori è deplorevole i prego signori ascoltatemi c'è un malinteso perdio ragioniamo signori signori wavs/261.wav|la suocera era una buona vecchietta modesta e taciturna e lino il cognato pareva fatto apposta per medesimarsi in tutto e per tutto con lui wavs/262.wav|per chi m'hai preso credi ch'io sia un uomo immorale un birbaccione che voglia il tuo ajuto per oh mi fa schifo orrore solo a pensarlo ma che corno vuoi dunque da me io non ti capisco gridò il dottor pulejo spazientito wavs/263.wav|discorso lungo gli domandò per istrada il dottore lunghissimo caro mio mi dispiace non ho tempo non hai tempo sai che faccio i butto sotto un tram mi fratturo una gamba e ti costringo a starmi attorno per una mezza giornata dove devi andare wavs/264.wav|domando la parola insisté pascotti l'avrà ma prima mi lasci dire replicò con fermo accento camposoldani io sono qui anche per far rispettare lo statuto sociale wavs/265.wav|dietro a faccende vane con quel ronzio di parole senza senso su le labbra tra i risolini e le lagrime le davano quell'idea dell'irrealità di lui non solo ma anche di se stessa e di tutto wavs/266.wav|certe mossettine di capo aveva poi aggraziate e un muover di palpebre pieno di filosofica indulgenza su quegli occhietti chiari ingenui e acquosi che tutti a guardarlo non sapevano che pensarne wavs/267.wav|ma non osava più dirselo neanche in tacito sinu ora che ben settantacinque sezioni contro l'analfabetismo s'erano formate in meno d'un anno delle quali quarantadue sintomo consolantissimo di salutare risveglio nelle provincie meridionali wavs/268.wav|sì o signori senza averne il diritto perché delle due l'una o non debbono ritenersi dimissionarii tutti coloro che non sono in regola coi pagamenti e allora c'è poco da dire qui manca il numero legale ed io non potrei aprir la seduta wavs/269.wav|a solleticarlo in questo o in quello strato risponde con inchini con sorrisi porge la mano dice buon giorno e buona sera dà magari in prestito cento lire ma guai ad andarlo a stuzzicare laggiù nell'antro della bestia scappa fuori il ladro il farabutto l'assassino wavs/270.wav|a scoprirgli d'un subito certe strane riposte analogie a rappresentargli improvvisamente certi contrasti così grotteschi e buffi che la risata gli scattava irrefrenabile come comunicare altrui il giuoco istantaneo di queste fuggevoli immagini impensate wavs/271.wav|povera signora esclamò gigi pulejo con una commiserazione da cui non poté staccare un sorriso ma io scusa ancora non capisco senti gigino mio riprese con altro tono lovico appendendoglisi al braccio wavs/272.wav|pezzo d'imbecille proruppe allora camposoldani e giusto al pascotti ti sei rivolto io che ti figuri che ci guadagnerai adesso vogliono i conti ma subito comincerai dal risponderne tu intanto wavs/273.wav|aveva una fantasia mobilissima e quanto mai capricciosa la quale alla vista della gente si sbizzarriva a destargli dentro senza ch'egli lo volesse le più stravaganti immagini e guizzi di comicissimi aspetti inesprimibile wavs/274.wav|quando il calore della fiamma che lo aveva messo per così dire in istato di fusione cominciava ad attutirsi ed egli a poco a poco cominciava a rapprendersi nella sua forma consueta e riacquistava coscienza di sé wavs/275.wav|gli si rappresentò subito come mostruosa quasi contro natura quella intimità giacché vedeva il fratello nella fidanzata e si torceva alla minima carezza ch'ella gli faceva nel vedersi guardato con occhi ora incitanti e aizzosi ora che s'illanguidivano nella promessa d'una voluttà sospirata wavs/276.wav|quantunque acceso di candida e vorrei dire apostolica condiscendenza con la sua pregiudiziale io stimo e faccio notare all'egregio collega sbardi che il mio discorso non avrebbe più quell'efficacia che dovrebbe avere che sarebbe giusto che avesse secondo l'intendimento nostro e la nostra intesa wavs/277.wav|di motti e proverbi e via dicendo a cui nei momenti d'ozio tutti coloro che sogliono stare l'intero giorno sotto il peso delle loro meschine esistenze cercano di sollevarsi per prendere una boccata wavs/278.wav|pareva quella volta e ci avrebbe messo chiunque la mano sul fuoco che il matrimonio dovesse aver luogo la signorina ely lamanna educata all'inglese come si poteva conoscere anche dal nome wavs/279.wav|non era brutta tudina ma neanche bella belli veramente belli aveva gli occhi soltanto e anche i capelli neri profondi e brillanti gli occhi neri e riccioluti i capelli wavs/280.wav|alla tavola della presidenza si presentò solo a testa alta bonaventura camposoldani più a testa alta di lui e con cipiglio più sdegnoso del suo si ergeva però dietro la tavola della presidenza qualche altro dante alighieri su la colonnina di gesso abbronzato dante alighieri pareva che sentisse più puzza che mai wavs/281.wav|parla parla lo incitò il dottore andiamo che t'è accaduto paolino fece alcuni passi poi si fermò di nuovo e trattenendo gigi pulejo per una manica premise misteriosamente wavs/282.wav|era un problema una questione sociale come un'altra da studiare a cui attendere e poteva entrare nel campo della sua attività non da risolvere dio guardi wavs/283.wav|molti si voltavano a guardarlo ed egli seccato s'insaccava di più nelle spalle ma se c'era pascotti perché non guardavano pascotti che stupidi wavs/284.wav|che si sentì sciogliere le membra cascare a pezzi appena svoltata la via e alzati gli occhi alla finestra della casa del petella vide stesi al cordino oh dio oh dio oh dio uno due tre quattro cinque fazzoletti arricciò il naso aprì la bocca col capo vagellante ed esalò in un ah wavs/285.wav|perché aveva la disgrazia lui d'essere trasparente sicuro e questa trasparenza sua riusciva esilarantissima a tutti gl'ipocriti foderati di menzogna wavs/286.wav|quello aveva certo dentro un formichiere e quello un porcospino e quell'altro un pollo d'india e così via spesso però le risate di perazzetti avevano una ragione dirò così più costante wavs/287.wav|fidandosi che forse impediti per il momento lor signori sarebbero poi venuti a pagarne l'importo qua nella sede sociale aperta tutto il giorno a loro disposizione wavs/288.wav|non lo lascio pensava tra sé lovico salgo con lui a casa e se non ha fatto l'obbligo suo questa è l'ultima giornata per tutti e tre si fissò talmente in questo truce pensiero tese con tanta violenza e tanta rabbia in esso tutta la sua energia nervosa wavs/289.wav|geremia si portò le mani tremicchianti al petto e aprendo le squallide labbra al solito sorrisetto mesto e ragionevole io sospirò con un filo di voce che c'entro io wavs/290.wav|urlò morse sgraffiò dapprima poi non volendo concedere si sentì costretta dal suo stesso corpo a cedere e restò alla fine come esterrefatta nello scompiglio wavs/291.wav|di faccia il capitano petella ohé lei qua già mi mi balbettò paolino lovico senza più una goccia di sangue nelle vene i mi sono levato per tempo e una passeggiatina al fresco compì la frase il petella wavs/292.wav|e che a tutti gli onesti e i modesti che avevano concorso a farla non restava altro che servire ai ladri che bisogno c'era più di lui nella busta due lettere in una si accusava di essersi approfittato indegnamente della cieca fiducia che il signor presidente dell'associazione suo benefattore aveva riposto in lui per tanti anni wavs/293.wav|per lettera chi dichiarò che secondo lo statuto sociale si riteneva già da un pezzo scaduto dalla carica chi dimesso anche da socio per non aver più pagato chi fece finanche le meraviglie che l'associazione fosse tuttora in vita wavs/294.wav|e non piuttosto una larva d'uomo un'ombra che un soffio poteva portar via lo vedeva parlare sorridere ma che dicesse perché o di che sorridesse non capiva neanche lei wavs/295.wav|lascia fare a me lo assicurò il dottore va da saro e aspettami fa presto oh gli gridò dietro lovico a mani giunte sul tramonto paolino era allo scalo per assistere all'arrivo del capitano petella col segesta wavs/296.wav|le donne io però ci ho avuto sempre questo di buono sa quando voglio voglio quando non voglio non voglio il padrone sono restato sempre io wavs/297.wav|concetto sbardi questa volta si scrollò tutto rabbiosamente e si alzò come per andar via contemporaneamente quattro o cinque si levarono e accorsero a trattenerlo mentre gli altri gridavano wavs/298.wav|tu non capisci le finezze tu non capisci il bello delicato la soavità della grazia malinconica tu sei un animale un majalone sei e non puoi capire queste cose perciò disprezzi e poi che vuoi mettere una femminaccia da trivio con una signora per bene con una donna onesta wavs/299.wav|martino lutero avrebbe voluto pagare centomila fiorini perché gli fosse risparmiata la vista di roma martino lutero era uno sciocco ecco qua temperamenti per temperature bisognava considerare prima di tutto la temperatura in germania fa freddo wavs/300.wav|nessuno gli dava ascolto signori che vergogna ci guarda dante alighieri camposoldani disarmato della seggiola sconvolto ansimante trattenuto per le braccia cessò alla fine di divincolarsi e disse a quelli che cercavano di calmarlo wavs/301.wav|infatti nelle case dei socii entrava parlando e parlando ne usciva senza smettere un momento neppure mentre con la mano tremicchiante raspava sul registro la ricevuta della tassa mensile ma nessuno riusciva a capire che cosa dicesse wavs/302.wav|ma perazzetti era ritornato ormai tranquillo a dirle serio serio che non pareva nemmeno lui sì diceva guardandosi le unghie l'ho sposata ma non è una cosa seria wavs/303.wav|si proponeva di raccogliere in esercito operoso in ogni provincia e comune d'italia tutti coloro cui stesse a cuore sanare finalmente la piaga vergognosa dell'analfabetismo e diffondere per via di letture e conferenze il gusto della cultura nel popolo italiano wavs/304.wav|non c'era nobiltà d'uomo o bellezza di donna che si potesse salvare da questo disastro nell'immaginazione di perazzetti anzi quanto più eterea e ideale gli si presentava una donna quanto più composto a un'aria di maestà un uomo tanto più quella maledetta immagine si svegliava in lui wavs/305.wav|non dicano così esclamò allora camposoldani dando un pugno su la tavola lo hanno veduto benissimo lor signori per due o tre mesi puntuale e non solo lo hanno veduto ma egli ha lasciato nelle loro case la ricevuta della tassa wavs/306.wav|e che bontà è pure bella sai fosse brutta capirei è bella e vedersi trattata così tradita disprezzata e lasciata in un canto là come uno straccio inutile wavs/307.wav|una voglia selvaggia gli fece a un tratto impeto nello spirito salire precipitarsi in camera di petella strozzarlo sul letto e come se veramente fosse salito e avesse commesso il delitto si sentì d'un subito stremato sfinito un sacco vuoto wavs/308.wav|io già siamo in un circolo di cultura mi perdoni non userei mai codesta parola entrata purtroppo nell'uso e non nostra ma diciam pure dimissionarii poiché di ben altro qua che di parole più o meno pure questa sera dovremo discutere dimissionarii perché domando io signor presidente wavs/309.wav|ma che recato un certo involtino misterioso di pasterelle con la crema alla signora petella poiché al capitano piacevano tanto i dolci e sceso dalla casa di lei s'era messo a girare di qua e di là e l'orgasmo gli era cresciuto di punto in punto wavs/310.wav|non lo dico io sghignò allora rabbioso il paolino lovico con le pugna protese che epidemia c'è cholera morbus peste bubbonica il canchero che vi porti via tutti quanti devi dare ascolto a me senti morto per morto io sono qua ho diritto alla precedenza wavs/311.wav|pastoso pover'uomo bisognava compatirlo aveva la debolezza di credersi sul serio un forte oratore aveva veramente una grande facilità di parola e parlava dipinto con frasi fiorite a periodi numerosi wavs/312.wav|benissimo aspettate ragion per cui io prego io prego caldamente a nome di tutti i colleghi qui presenti e lasciatemelo supporre a nome anche di tutti i socii del sodalizio nostro sparsi per le terre d'ltalia wavs/313.wav|o debbono ritenersi dimissionarii e allora anche tutti voi o signori tranne uno non avete più veste di socii e potete andar via ma no no no signori miei s'affrettò a soggiungere wavs/314.wav|e questo supplizio durò un'eternità perché aveva voglia di camminare di camminare il bestione e se lo trascinava lungo la marina alla fine voltò per ritornare a casa wavs/315.wav|nel fondo dell'anima bonaventura camposoldani stimava pregio inestimabile del popolo italiano la costante avversione a ogni genere di cultura e d'educazione come quelle che appena conquistate rendono necessarie tante cose di cui per esser saggi veramente si dovrebbe fare a meno wavs/316.wav|il circolo nasceva e cominciava subito a morire per tutti i socii che non se ne curavano più seguitava a vivere soltanto per bonaventura camposoldani che presidente consigliere amministratore cassiere segretario wavs/317.wav|le diceva serio serio che non pareva nemmeno lui guardandosi le unghie adunche lunghissime di cui aveva la cura più meticolosa è vero che poi tutt'a un tratto senz'alcuna ragione apparente wavs/318.wav|qualche risata sì gli era scappata guardando il suocero commendatore che anche con lui stava in aria e gli parlava alle volte con quella sua collosità pomatosa ma poi basta wavs/319.wav|un fazzole cioè dico un caffè forte bello forte mi raccomando gli fu servito subito ma sì metà se lo buttò addosso metà lo sbruffò dalla bocca balzando in piedi accidenti era bollente che ha fatto signorino wavs/320.wav|un giorno finalmente scoppiò come una bomba la notizia ch'egli aveva sposato e aveva sposato nientemeno ma no nessuno in prima ci volle credere wavs/321.wav|quando poi geremia più cadente che mai veniva ad annunziare che proprio non c'era più nessuno che volesse pagare e in prova tirava fuori rovesciate tutte le tasche della giacca del panciotto dei calzoni e mostrava anche la fodera del cappelluccio bisunto wavs/322.wav|legarsi come legarsi perché legarsi stupidi scemi imbecilli tutti quanti legarsi chi l'ha detto ti sembro legato vieni entra qua questo è il mio solito letto sì o no ti sembra un letto a due wavs/323.wav|ridi se vuoi della mia disperazione ma dammi ajuto un rimedio qualche mezzo qualche medicina gigi pulejo era arrivato alla casa di via butera nella quale doveva far la visita come meglio poté si tenne dal ridere ancora e disse vuoi insomma impedire che il capitano prenda un pretesto d'attaccar lite questa sera con la moglie wavs/324.wav|debbo dirle la verità io se avessi moglie petella scoppiò a ridere ma non parliamo delle mogli adesso che c'entrano le mogli le donne le donne wavs/325.wav|dopo mezzanotte bonaventura camposoldani uscito a prendere un po d'aria per riconnettere le idee scompigliate e disporsi con la calma ad aver quel lampo geniale che doveva salvarlo rientrando nella sede dell'associazione restò meravigliato su la soglia della sala wavs/326.wav|vedete bene che io ho accolto la vostra istanza felicissimo di vedervi qua finalmente in pochi va bene ma con la speranza che da questa sera in poi dietro l'esempio vostro la nostra associazione si risvegli a quella vita feconda ch'era nei miei voti nel fondarla wavs/327.wav|si rintanò in casa si buttò vestito sul letto com'era pallida com'era pallida quella poveretta quand'egli le aveva recato l'involto delle paste così pallida e con quegli occhi smarriti nella pena non era bella davvero wavs/328.wav|dormire dormo solo in casa mia mangiare mangio solo in casa mia non la vedo non mi dà alcun fastidio voi dite per il nome sì le ho dato il mio nome ma signori miei che cosa è un nome non è una cosa seria wavs/329.wav|spesso anche adesso rimaneva a lungo a mirarlo così per una ragione che più speciosa non si sarebbe potuta immaginare non era mica certa tudina che quel suo patrigno fosse vero un uomo vero di carne e ossa come tutti gli altri wavs/330.wav|c'è cosa più seria della morte eppure per tanti che non le danno importanza va bene ma tra qualche giorno lo volevano vedere gli amici chi sa come se ne sarebbe pentito wavs/331.wav|tudina interpretò il sorriso di lui come una concessione e seguitò a stendere lo straccetto non ostante le rinnovate riprensioni bonaventura camposoldani interpretò questa pervicacia della ragazza come un'arte per attirar la sua attenzione wavs/332.wav|con certi pennacchi di parole tutta appuntata di virgole e punt'e virgole che l'ideguccia sporca non si riconoscerà più neanche lei stessa signori io non possiedo la guardaroba dell'eloquenza voi mi forzate a parlare io non ho nemmanco uno straccio nemmanco un cencio per vestire le mie ideghe wavs/333.wav|certuni mandavano finanche allegri trattatelli di pedagogia interi interi ma che fatica anche doverli abbassar di tono riassumere e qua raddrizzare un periodo e là pescare il senso miseramente naufragato in un mare di frasi accavallate e spumanti wavs/334.wav|ma quelle che per i lettori sarebbero risa sono state pur troppo lagrime lagrime vere per il povero perazzetti e rabbie e angosce e disperazione wavs/335.wav|ne aveva uno per le mani che prima d'esser risolto non una vita ma gli avrebbe dato tempo di viverne dieci di novant'anni ciascuna il guajo era che i denari della tombola telegrafica purtroppo si assottigliavano di giorno in giorno wavs/336.wav|pareva quasi un'arma di cui mandandola a scuola la avessero munita e che ella dovesse custodire gelosamente e conservare intatta più volte il patrigno tornando a casa stanco la sera s'era provato prima di cena o dopo cena a insegnarle con molta pazienza un po di alfabeto sul sillabario wavs/337.wav|i volevate morto è vero col cappio sempre alla gola basta basta cari miei ora mi sono liberato per sempre ci voleva quest'ultima tempesta da cui sono uscito vivo per miracolo wavs/338.wav|che bel frescolino alla coscia adesso distese il fazzoletto bagnato lo guardò impallidì buttò una monetina di quattro soldi nel vassojo e scappò via ma appena svoltato il vicolo wavs/339.wav|e la notte stanco del lavoro di tutta la giornata si buttava a dormire vestito lì su l'ottomana per poche ore nell'altra stanzetta c'era allogato geremia con la figliuola wavs/340.wav|cose serie a rigore non ce n'erano per perazzetti tutto sta nell'importanza che si dà alle cose una cosa ridicolissima a darle importanza può diventare seriissima e viceversa la cosa più seria ridicolissima wavs/341.wav|le donne non entravano se non per poco e di passata nella sua vita tutt'al più la donna ecco così in astratto la donna come questione sociale il problema giuridico della donna sì un giorno o l'altro avrebbe potuto interessarlo wavs/342.wav|però però però se il rimedio non fosse efficace come gli aveva assicurato la noncuranza anzi il disprezzo di quell'uomo per la propria moglie lo faceva ora ribollire come se fosse un'offesa fatta a lui direttamente wavs/343.wav|ma insomma che diavolo hai gli domandò il dottor pulejo fermandosi un po a osservarlo paolino lovico aprì le braccia sotto lo sguardo del dottor piegò le gambe rilassò tutta la personcina arruffata e rispose gigino mio sono un uomo morto e gli occhi gli si riempirono di lagrime wavs/344.wav|ma geremia placido placido si cacciò una mano nella tasca interna della giacca ne trasse un foglio di carta protocollo ripiegato in quattro e glielo porse che significa fece camposoldani guardando quel foglio spiegazzato senza prenderlo wavs/345.wav|i i conti balbettò il vecchio da me camposoldani lo guatò come se quella ingenua domanda che i socii volessero i conti da lui geremia gli avesse fatto balenare qualche idea wavs/346.wav|n'andò camposoldani rimase sbalordito non trovò la voce per richiamarlo indietro per saper che cosa volesse dire che niente niente geremia aveva protestato in quel modo contro la seduzione e la gravidanza della figliastra wavs/347.wav|nominata la commissione compilato lo statuto indetta una nuova riunione per discuterne e approvarne gli articoli per la nomina delle cariche sociali eletto ad unanimità presidente bonaventura camposoldani che ne aveva avuto l'idea e aveva trovato la sede provvisoria senza darsi un momento di wavs/348.wav|i drammi attraversati in quei suoi venti e più fidanzamenti a raccoglierli in un libro narrati da lui formerebbero una delle più esilaranti letture dei giorni nostri wavs/349.wav|era stata a scuola da bambina in parecchie scuole da tutte era stata cacciata via una volta s'era messa sotto i piedi una compagna e per miracolo non le aveva strappato gli occhi un'altra volta s'era ribellata con atti non meno violenti di insubordinazione alla maestra wavs/350.wav|come parere che lui paolino lovico si contentava del rifiuto di un altro d'una donna che per un altro non valeva nulla oh che era forse meglio quella signora di napoli più bella della moglie ma avrebbe voluto vederla metterle accanto l'una e l'altra e poi mostrargliele e gridargli sul muso wavs/351.wav|o per imitazione degli altri o per le necessità e le convenienze sociali su questo fondo dell'essere egli aveva fatto studii particolari lo chiamava l antro della bestia wavs/352.wav|un mezzobusto di gesso abbronzato indispensabile di dante alighieri su una colonnina pure di gesso dietro la tavola della presidenza un vassojo con due bottiglie da acqua e quattro bicchieri una cassetta da sputare wavs/353.wav|bonaventura camposoldani si sentì allora eccitato alla lotta l'afferrò tutti e due si dibatterono un po ridendo un po facendo sul serio finché tudina nel vedersi presa da lui come non s'aspettava affatto di potere esser presa non diventò furibonda wavs/354.wav|ogni mattina entrava con l'animo sospeso e costernato nella sala si faceva all'uscio della cameretta ove abitavano il padre e la figliuola guardava accigliato l'uno e l'altra che lo accoglievano in desolato silenzio e stizzito domandava quasi per provocarli nulla di nuovo geremia chiudeva gli occhi e apriva le mani wavs/355.wav|non si aspettava applausi camposoldani dopo questa volata ottenne però l'effetto voluto tutti apparvero lì per lì sconcertati e di nuovo molti si voltarono a guardar l'unico che non si dovesse sentire fuor di posto e ammesso per indulgenza wavs/356.wav|così pensava correndo alla casa del petella lusingato dal desiderio ardentissimo era così sicuro di trovare quel segno alla finestra che il non trovarlo fu proprio una morte per lui si sentì mancar le gambe nulla nulla e che aspetto funebre avevano quelle persiane serrate wavs/357.wav|non capiva perché talvolta gli brillassero gli occhi chiari dietro il velo perenne delle lagrime e non sapeva credere che le dita tremicchianti di quelle manine esangui avessero tatto da sentir le cose che toccavano o ch'egli avvertisse il gusto dei cibi che mangiava o che in quella testa candida si potessero volgere pensieri wavs/358.wav|come se fosse una pasta molle con le mani grassocce levate davanti alla bocca pareva palpeggiasse quella sua eloquenza e la arrotondasse e la appallottolasse atteggiati gli occhi di voluttà wavs/359.wav|l'aveva voluto almeno vedere da lontano non sapeva bene perché vedergli l'aria e mandargli dietro una filza di male parole sperava dopo l'assalto al dottor pulejo e l'ajuto che era riuscito a ottenere che l'orgasmo a cui era in preda dalla mattina cessasse almeno un poco wavs/360.wav|poi cominciò agesilago agesilago pascotti e tutti voi signori avete torto a tirarmi per forza a parlare i avevo detto vi avevo pregato che non so parlare io non possiedo come il signor camposoldani come pascotti il il come si chiama sì insomma la parola wavs/361.wav|quasi quasi camposoldani lo avrebbe preso per il petto gli avrebbe dato uno scrollone gridandogli in faccia ma parla smuoviti dimmi quello che mi devi dire e facciamola finita wavs/362.wav|quel caro petella quel carissimo petella non si contenta di tradire la moglie d'avere un'altra casa a napoli ha tre o quattro figli là con quella e uno qua con la moglie non vuole averne altri wavs/363.wav|e una mattina che si trovava di buon umore entrò nella cameretta di lei per tirarle l'orecchio come a una bambina discola e impertinente e dirle che non doveva farlo più o che se voleva farlo ancora ma tudina si ribellò a quella tirata wavs/364.wav|ah tu preferisci quell'altra ma perché tu sei un bestione senza discernimento e senza gusto non perché tua moglie non valga centomila volte di più ma guardala guardala bene come puoi aver cuore di non toccarla wavs/365.wav|ma che ci posso fare io scusa domandò gigi pulejo stringendosi nelle spalle se non mi lasci dire porco diavolo porca natura porca vita sbuffò lovico senti che caldo io crepo wavs/366.wav|e dico loro innanzi tutto che avrei potuto benissimo non tener conto della loro istanza perché tutti i venticinque firmatarii tranne uno come del resto la maggioranza dei socii inscritti a questa sede avrei potuto considerare come dimissionarii wavs/367.wav|ma perazzetti non riusciva a dimenticare che l'uomo il quale è stato capace di crear tante bellezze è pure una bestia che mangia e che mangiando è costretto per conseguenza a obbedire ogni giorno a certe intime necessità naturali che certamente non gli fanno onore wavs/368.wav|non c'è tempo da perdere o subito o tutto è perduto per carità gigino salvami salva quella povera martire tu avrai un mezzo tu avrai un rimedio non ridere perdio o ti strozzo o piuttosto ridi wavs/369.wav|aaahhh fiatava lovico con gli occhi e la bocca spalancati un po d'acqua un po d'acqua gli suggerì il caffettiere prenda beva un po d'acqua e i calzoni gemette paolino guardandosi addosso cavò di tasca il fazzoletto ne intinse una cocca nel bicchiere e si mise a stropicciar forte su la macchia wavs/370.wav|curiosa però tutta quella ribellione dopo ch'ella lo aveva provocato e poi quello spavento e ora che piangeva oh là là che storie basta via che c'era da piangere così wavs/371.wav|lavoravano ancora con alacrità un po inquietante le sezioni segnatamente due o tre ma per fortuna molto lontane in calabria e in sicilia che risate si faceva bonaventura camposoldani nel leggere le relazioni in istile eroico dei presidenti di quelle sezioni poveri maestri elementari wavs/372.wav|aveva confidato con garbo alla sposa il perché di quelle risate ne aveva riso anche lei e superato quello scoglio credeva anche lui perazzetti che quella volta finalmente avrebbe raggiunto il tranquillo porto delle nozze per wavs/373.wav|apparente un'anatra ecco tal'e quale scoppiava in certe risate che parevano il verso di un'anatra e ci guazzava dentro proprio come un'anatra moltissimi trovavano appunto in queste risate la prova più lampante della pazzia di perazzetti nel vederlo torcere con le lagrime agli occhi gli amici gli domandavano wavs/374.wav|se tutti i problemi sociali come a mano a mano sorgono dalla vita e s'impongono all'attenzione e allo studio dei commessi pensatori si risolvessero in quattro e quattr'otto addio professione wavs/375.wav|di tudina per quello straccetto bagnato messo ad asciugare sul mezzo busto di dante alighieri la prima volta che lo vide corse a farle in camera una severa riprensione ma non poté fare a meno di sorridere quando tudina si mostrò stupita che meritasse tanto rispetto quell'uomo lì con quel naso articciato come se sentisse puzza wavs/376.wav|che c'entrava il patrigno in quell'istanza che interesse poteva avere a metter su i socii contro di lui e allora fece camposoldani come donde era venuta fuori quell'istanza a chi era saltato quel grillo per qual ragione così tutt'a un tratto wavs/377.wav|ah è stata una delizia per me questa questa bella passeggiata ma sono stanco stanco morto casco proprio casco grazie grazie con tutto il cuore caro capitano a rivederla buon viaggio eh a rivederla grazie grazie wavs/378.wav|pensarne pareva seguitasse un discorso per cui gli avessero dato corda la mattina uscendo di casa un discorso ch'egli forse non interrompeva neanche per via né salendo o scendendo le scale wavs/379.wav|paolino lovico si fermò risolutamente in mezzo alla via stringendo forte un braccio al dottore sai che avverrà gli disse truce petella arriva stasera ripartirà domani per il levante va a smirne starà fuori circa un mese wavs/380.wav|non lo conosco disse il dottor pulejo non lo conosci tanto meglio ma tomba lo stesso oh due case ripeté con la stess'aria cupa e grave una qua una a napoli wavs/381.wav|numerosi s'impostava che neanche demostene o cicerone e giù per ore e ore senza mai concludere nulla abbandonato beatamente all'onda sonora che gli fluiva dalle labbra wavs/382.wav|e appena il petella entrò nel portoncino prese la via di corsa giubilante esultante sgrignando e con gli occhi lustri ilari parlanti mostrando le cinque dita della mano a tutti quelli che incontrava wavs/383.wav|gente che non pagava più gente che non s'era fatta più viva da tanto tempo grattandosi nervosamente la bella barba nera spartita sul mento camposoldani s'immerse a considerare di nuovo quell'istanza che dalla prima firma poteva argomentarsi scritta tutta di pugno dal pascotti stesso wavs/384.wav|brandì la seggiola si scagliò contro lo sbardi molti lo trattennero altri afferrarono lo sbardi tutti gridavano in grande orgasmo tra le seggiole rovesciate wavs/385.wav|non c'era ancora da disperare avrebbe aspettato ma lì no aspettar lì ogni minuto un'eternità le gambe però non se le sentiva più le gambe wavs/386.wav|gigi pulejo entrò di fretta diviato allo stipetto a muro per vedere se nella sua casella ci fossero chiamate per lui ciao paolì hai fretta gli domandò accigliato paolino lovico senza rispondere al saluto wavs/387.wav|non potendo sgraffiare i così detti urtati di nervi che sono poi tanti oggidì si scrollavano rabbiosamente e dicevano di perazzetti è pazzo wavs/388.wav|bella forza rispondeva perazzetti sicuro che me ne pentirò già già comincio a esserne pentito gli amici a questa uscita levavano alte le grida ah lo vedi wavs/389.wav|disposizione nessuno s'è mai fatto vedere io sono stato qua a lavorare qua a mantener vivo il fuoco dell'associazione di cui loro questa sera senza averne il diritto vengono a domandarmi conto wavs/390.wav|che ridi che ridi animalone muggì fremendo e agitando le pugna paolino lovico c'è in vista una tragedia e tu ridi c'è un farabutto che non vuol fare l'obbligo suo e tu ridi una donna ninacciata nell'onore nella vita e tu ridi e non ti parlo di me wavs/391.wav|forse credeva ne avesse l'obbligo avvicinando tanta gente perbene e parlava di politica delle belle leggi che si votano in parlamento o commentava un fatto di cronaca o dava notizia del socio a da cui era stato poc'anzi o del socio b dal quale si sarebbe or ora recato wavs/392.wav|parli sbardi parli sbardi parli pascotti perdio urlò lo sbardi divincolandosi lasciatemi andare o parla pascotti o io me ne vado wavs/393.wav|con un certo viso da scemi si resta e una certa irritazione in corpo che nei così detti urtati di nervi può diventar facilmente stizza feroce e voglia di wavs/394.wav|i problemi nuovi del resto hanno questo di male che sono avvertiti soltanto da pochi in principio non era dunque per lui che non aveva ancora un ufficio fisso stabilmente retribuito e con diritto a pensione per cui si sarebbe potuto prendere il lusso di studii sempre nuovi e difficili di lente e accorte preparazioni wavs/395.wav|mea culpa mea culpa mea culpa diceva camposoldani imitando a ogni starnuto le scrollatine del vecchio il quale andando in giro tutto il giorno arrivava sempre stanco morto nelle case dei socii wavs/396.wav|diventava subito un altro diventava quel perazzetti che gli altri volevano quale amava foggiarselo la donna nelle cui mani era caduto non solo ma quale amavano foggiarselo anche i futuri suoceri i futuri cognati e perfino gli amici di casa della sposa wavs/397.wav|e se parlo qua stasera ho pagura che mi scappi dalla bocca non so che cosa ma qualche cosa che al signor camposoldani il quale mi sfida anche lui non farebbe piacere insomma ve lo dico ho pagura che mi scappi dalla bocca mi scappi dalla bocca wavs/398.wav|ecco parlo io disse allora pascotti alzandosi un po impacciato col permesso dell'egregio signor presidente no no parli sbardi parli sbardi wavs/399.wav|e tudina balzava talvolta d'improvviso a stracciare a rompere a fracassare un fascio di carte un viso un qualunque oggetto che stranamente a poco a poco le s'avvistasse davanti agli occhi wavs/400.wav|doveva pure mandarle a stampa quelle relazioni nel bollettino dell'associazione che aveva stimato opportuno pubblicare almeno una volta al mese perché le quarantacinquemila lire della tombola dessero qualche segno di vita wavs/401.wav|a lei eh fosse dipeso soltanto da lei povera tudina poteva non parlare tudina non dirne nulla neanche a lui ma dopo tre mesi bonaventura camposoldani rimase per più di cinque minuti a grattarsi la fronte wavs/402.wav|perduto in vecchi abiti sempre fuor di stagione avuti in elemosina o comperati di combinazione coi poveri piedi imbarcati in certe scarpacce legate con lo spago entrava parlando sottovoce quasi tra sé con una larva di sorriso su le labbra sorriso ragionevole e pur mesto wavs/403.wav|schietta franca solida bene azzampata leggi scarpe all'americana era riuscita senza dubbio a salvarsi da quel solito disastro nell'immaginazione di perazzetti wavs/404.wav|pareva che la vista chiara aperta delle passioni e fossero anche le più tristi le più angosciose avesse il potere di promuovere le risa in tutti coloro che o non le avevano mai provate o usi com'erano a mascherarle non le riconoscevano più in un pover'uomo come lui che aveva la sciagura di non saperle nascondere e dominare wavs/405.wav|se qualcuno gli diceva che non intendeva più pagare perché non voleva più far parte del circolo geremia non se ne dava per inteso staccava come se niente fosse la ricevuta debitamente firmata wavs/406.wav|eh forse li aveva così perché non era riuscito a dormire e ora gli pareva da qualche frase di potere argomentare che quella poverina fosse salva ora invece a qualche altra ripiombava nel dubbio e nella disperazione wavs/407.wav|la portarono al camposanto e la seppellirono traendo un gran sospiro di sollievo ascoltando per via o nelle case dei conoscenti o nei pubblici ritrovi le chiacchiere della gente sugli avvenimenti del giorno wavs/408.wav|domattina il mio primo pensiero sarà quello di venire a vedere fammelo trovare quel segno cara fammelo trovare e prima d'andar via aveva seminato col lapis turchino i dieci e i dieci con lode nel quaderno delle versioni di quel somarone del figlio che sentiva latino e spiritava wavs/409.wav|ecco lo interruppe camposoldani accennando geremia in fondo alla sala lo domandi laggiù al nostro esattore egregio signor pascotti tutti si voltarono a guardare due o tre esclamarono e chi l'ha mai veduto wavs/410.wav|ti parlo come a un fratello bada anzi no il medico è come il confessore è vero certo abbiamo anche noi il segreto professionale va bene ti parlo allora sotto il sigillo della confessione come a un sacerdote wavs/411.wav|ah che nottata fu quella per lui non un minuto di requie quando finalmente gli parve che cominciasse ad albeggiare non poté più stare alle mosse la signora petella aveva il letto diviso da quello del marito in una camera a parte wavs/412.wav|io tu tu per il primo caro tu che da tant'anni vai seminando le ricevute delle tasse mensili senza riscuoterne l'importo pezzo d'imbecille sono tutti morosi questi firmatarii qua tutti cardilli voceri spagna falletri romeggi wavs/413.wav|da quattro mesi io do lezione di latino al ragazzo al figliuolo di petella che ha dieci anni e va in prima ginnasiale ah fece il dottore se tu sapessi quanta pietà m'ha ispirato quella disgraziata signora seguitò lovico quante lagrime quante lagrime ha pianto la poverina wavs/414.wav|più che mai come una larva che un soffio sospingesse entrò parlando al suo solito sottovoce con un tremolio più accentuato del capo e delle mani e con l'ombra l'ombra appena del consueto risolino mesto e ragionevole su le labbra wavs/415.wav|gli seccava e poi meglio non abusare dunque un lampo un lampo che lampo contava segnatamente su due cose camposoldani cioè su quella che egli chiamava elasticità morale del popolo italiano e su la pigrizia mentale di esso wavs/416.wav|ah brava così tudina d'un balzo come una tigre gli era saltata al collo e lo aveva abbracciato freneticamente quasi volesse strozzarlo sentiva tanta vergogna wavs/417.wav|le sante ragioni che ci hanno spinto o signori a domandare questa solenne adunanza scoppiarono applausi e nuove grida parli sbardi viva sbardi wavs/418.wav|geremia ancora col lume acceso stava seduto davanti alla tavola della presidenza col capo appoggiato sul tappeto verde di essa camposoldani pensò che il povero vecchio aveva forse voluto aspettarlo dopo quella seduta tempestosa e s'era addormentato lì wavs/419.wav|a un certo punto egli cominciò a scoprire nella fidanzata una rassomiglianza inquietante col fratello di lei fu a livorno ai bagni ov'era andato naturalmente coi lamanna wavs/420.wav|oh dura da due anni sai questa storia ti combina che nei giorni che sbarca qui piglia il più piccolo pretesto per attaccar lite con la moglie e la notte si chiude a dormir solo il giorno appresso riparte e chi s'è visto s'è visto da due anni così wavs/421.wav|era evidentissimo che prima di intervenire alla seduta quei trentasette socii avevano concertato fra loro un piano di battaglia si leggeva chiaramente negli occhi dei più stupidi alcuni intozzati su di sé altri spavaldi altri sdegnosi wavs/422.wav|se poi proprio proprio vi fosse stato costretto un lampo uno dei suoi soliti lampi geniali doveva salvarlo che lampo ci pensò tutta la notte camposoldani e il giorno appresso poche ore prima dell'adunanza si vide all'improvviso comparire davanti geremia wavs/423.wav|ma il guajo era questo che non volevano più lasciarlo scappare era un ottimo giovine perazzetti agiato simpaticissimo quel che si dice un partito invidiabile wavs/424.wav|gigi pulejo si fermò e guardò severamente il lovico ah no caro gli disse queste cose io non le faccio non voglio mica aver da fare col codice penale io pezzo d'imbecille scattò paolino lovico e che ti figuri adesso che ti figuri che io voglia da te wavs/425.wav|quella maestra poi aveva voluto nientemeno costringerla a intingere nel calamajo il pennino un bel pennino tutto pulito e lucente che figurava una mano con l'indice teso un amore di pennino che a lei wavs/426.wav|io sono un uomo morto io vado a buttarmi a mare se tu non mi dai ajuto vuoi capirlo ma che ajuto posso darti io domandò il pulejo senza potere ancora trattener le risa wavs/427.wav|gli era toccato di battersi alla spada col fratello di lei lino lamanna e poiché di lino egli era amicissimo e sentiva di non aver nulla proprio nulla contro di lui s'era lasciato infilzare generosamente come un pollo wavs/428.wav|se perazzetti invece avesse detto loro la ragione di quel suo anatrare ma non la poteva dire spesso perazzetti veramente non la poteva dire wavs/429.wav|geremia si strinse nelle spalle e rispose non c'e altro e che è questo non so l'ha portato un ragazzino camposoldani con le ciglia aggrondate prese rabbiosamente il foglio lo spiegò cominciò a leggere a un tratto alzò gli occhi a fulminare geremia wavs/430.wav|pazzie ne aveva fatte perazzetti d'ogni genere ma che potesse arrivare fino a tal punto fino a legarsi per tutta la vita con una donna come quella legarsi quando a uno dei tanti amici andato a trovarlo in casa gli scappò detto così per miracolo perazzetti non se lo mangiò wavs/431.wav|le pareva quasi aereo quel patrigno un uomo che per sé di suo non avesse nulla a cui tutto venisse di combinazione non perché lui facesse qualche cosa per averlo ma perché gli altri glielo davano quasi per ridere per il gusto di vedere come stava così parato e messo su wavs/432.wav|lo chiamava quell'uomo che sente puzza e non capiva tudina perché camposoldani lo tenesse lì in capo alla sala dietro la tavola della presidenza stendendo il bucato su le sedie non poteva soffrire quella faccia di gesso che la guardava dalla colonnina con quel cipiglio sdegnoso e correva subito a nasconderla con uno straccetto wavs/433.wav|voi vi siete finalmente risolti a venire a partecipare alla vita della nostra associazione ma figuratevi figuratevi se io stanco come sono non vi apro le braccia e non vi benedico wavs/434.wav|bastando al pubblico che i problemi sociali sieno posti e il sapere che c'è chi pensa a risolverli si sa che è proprio di tutti i problemi sociali esser posti e non mai risolti wavs/435.wav|sempre l'uccido sempre che ho voluto s'intende lei no eh lei si lascia facilmente prendere un sorrisetto una mossetta un'aria umile vergognosetta dica eh dica la verità lovico si fermò a guardarlo in faccia wavs/436.wav|precisamente per la morale è vero per la morale seguiti a scherzare no no dico sul serio adesso senti io vado su tu ritorna in farmacia da saro e aspettami lì vengo subito ma che vuoi fare wavs/437.wav|lì attraverso l'uscio della cameretta s'udiva il ronfo cadenzato di tudina bonaventura camposoldani s'accostò alla tavola per scuotere il vecchio e mandarlo a dormire ma presso la testa abbandonata di cui il lume lasciava vedere il roseo della cute di tra la rada canizie scorse una lettera chiusa e allibì wavs/438.wav|ora naturalmente il freddo come congela l'acqua così irrigidisce gli spiriti formule precise precetti e norme assolute non c'è elasticità wavs/439.wav|povero geremia aveva finalmente una retribuzione fissa sul fondo della tombola telegrafica e casa franca poteva ormai dire che l'italia per cui aveva sofferto e combattuto s'era alla fine costituita e rassettata wavs/440.wav|ma sì vero verissimo rispose perazzetti l'ho sposata l'ho sposata in chiesa e allo stato civile ma che per questo ti pare una cosa seria wavs/441.wav|non si vedeva neanche il padrone si sentiva però sfaccendare e parlottare di là nell'antro bujo dove forse sì accendevano allora allora i fornelli quando di lì a poco un omaccione in maniche di camicia gli si presentò per domandargli che cosa desiderasse paolino lovico gli volse uno sguardo attonito truce poi gli disse wavs/442.wav|ohi saro non hai niente da pestare nel mortajo niente perché e allora andiamo via ripigliò lovico afferrando per un braccio gigi pulejo e trascinandolo fuori qua non posso parlare wavs/443.wav|no gridò paolino lovico col sangue agli occhi è una povera donna che soffre pene d'inferno una donna onesta capisci tradita in un modo infame capisci dal proprio marito c'è bisogno di esser parente per sentirsene rimescolare wavs/444.wav|tanta tanta e voleva che quella sua vergogna egli la riparasse con tanto tanto amore sempre perché sempre se no ella la avrebbe sentita quella vergogna e ne sarebbe morta ecco wavs/445.wav|labbro in fuori e le palpebre basse attraverso le quali guardavano le sedie le tende la tavola della presidenza e lo stesso dante alighieri come per compassione pascotti prese posto in prima fila nel mezzo wavs/446.wav|signor sbardi disse allora camposoldani con aria di sfida via faccia contenti i suoi amici sono curioso anch'io di sentire quel che lei ha da dire quel che aveva divisato d'esprimere con la parola adorna ed eloquente del professor wavs/447.wav|no no no gridarono a questo punto parecchi insieme e pascotti per la terza volta domando la parola dimissionarii perché signor presidente wavs/448.wav|vedendo un pover'uomo una povera donna in atto umile e dimesso perazzetti non ci pensava affatto ma quando invece vedeva certe donne che si davano arie di sentimento certi uomini tronfii gravidi di boria era un disastro wavs/449.wav|e questa volta aveva dovuto anche dar sede stabile all'associazione aveva preso in affitto un quartierino al primo piano d'una vecchia casa in via delle marmorelle due stanzette e una bella sala per le sedute caso mai i soci di roma per qualche miracolo si fossero sognati di tenerne qualcuna wavs/450.wav|ah perché mi vede fuori a quest'ora una nottataccia caro professore il caldo forse io non so non non ha non ha dormito bene non ho dormito affatto gridò il petella con esasperazione e sa quando io non dormo quando non riesco a prender sonno io arrabbio wavs/451.wav|stupidi camposoldani un po pallido con occhi gravi ma pur con un sorrisino ironico appena percettibile sotto i baffi prima di aprir la seduta chiamò con un cenno della mano geremia che s'era seduto trepidante presso l'uscio e gli diede un foglio di carta perché gl'intervenuti vi apponessero la firma di presenza wavs/452.wav|col solito sorrisetto anche le donne ah sa con me le donne veramente si viaggia si sta tanto tempo lontani non dico ora che sono vecchio ma quando si è giovanotti wavs/453.wav|e che scusi che colpa seguitò a balbettar lovico tutto fremente e pur sorridente che colpa ci hanno gli altri gli altri domandò stordito il petella che c'entrano gli altri ma se dice che s'arrabbia con chi s'arrabbia con chi se la piglia se fa caldo wavs/454.wav|sapeva bene perazzetti per propria esperienza quanto in ogni uomo il fondo dell'essere sia diverso dalle fittizie interpretazioni che ciascuno se ne dà spontaneamente o per inconscia finzione per quel bisogno di crederci o d'esser creduti diversi da quel che siamo wavs/455.wav|perazzetti non era uomo volgare anzi dichiarava d'avere una stima altissima dell'umanità di tutto quanto essa a dispetto della bestia originaria ha saputo fare wavs/456.wav|poteva intanto gridarle perazzetti oh dio per carità smetti finiamola io posso essere amicissimo di lino perché non debbo sposarlo ma non posso più sposar te perché mi parrebbe di sposare tuo fratello wavs/457.wav|e ora ecco venuta la sera avrebbe voluto andare a letto quanto più tardi gli fosse possibile ma si stancò presto di girovagare per la città con la smania esacerbata dal timore d'attaccar lite con qualcuno de suoi innumerevoli conoscenti il quale avesse la cattiva ispirazione d'accostarglisi wavs/458.wav|vorrei vedere chi avrebbe saputo resistere chi non si sarebbe ribellata e chi potrebbe condannarla è una donna onesta una donna che bisogna assolutamente salvare gigino mio tu capisci si trova in una terribile condizione adesso disperata wavs/459.wav|una tavola coperta da un panno verde per la presidenza e il consiglio penne e calamai una cinquantina di seggiole tre tende alle finestre cinque ritratti oleografici dei tre re e delle due regine alle pareti wavs/460.wav|e se mancava a lui il coraggio dell'accusa il coraggio più difficile lo avrebbe avuto il rotondo pascotti via lo faceva ridere pascotti di nuovo camposoldani levò il volto sorridente verso geremia i conti disse wavs/461.wav|dio oh dio un figliuolo da quella ragazza in quelle circostanze e che avrebbe fatto ora che avrebbe detto quel povero geremia da un giorno all'altro camposoldani s'aspettava che il vecchio gli si parasse davanti a domandargli conto e ragione wavs/462.wav|la tortura che soffrì questa volta perazzetti fu di gran lunga superiore a tutte quelle che aveva sofferto per l'innanzi finì con quel colpo di spada che per miracolo non lo mandò all'altro mondo e appena guarito della ferita trovò il rimedio eroico che doveva precludergli per sempre la via del matrimonio wavs/463.wav|quella compagna non sapeva ch'ella teneva amorosamente in braccio quella gatta la quale aveva fatto da poco certi gattini bellini bellini e che un cane s'era accostato minaccioso abbajando e che la gatta allora s'era arruffata e non potendo sgraffiare il cane aveva sgraffiato lei donde logicamente la sua paura dei cani wavs/464.wav|poi batte le mani senza troppo scaldarsi ogni qual volta i suoi commessi pensatori riescano per avventura a procurargli qualche soddisfazioncella ecco qua qualche soddisfazioncella doveva egli procurare ai socii del circolo moribondo per destarli dalla loro morosità wavs/465.wav|toh uno solo no concetto sbardi o dove sei andato a pescarlo costui non sta in abruzzo quello che scrive idega è a roma ah è venuto qua e ti sei rivolto a lui wavs/466.wav|da te da me vedremo disse e si ritirò nella sua cameretta più tardi geremia fu mandato in giro a distribuire gli inviti all'adunanza per la sera del giorno successivo era come intronato e pareva che le gambe gli si fossero stroncate sotto wavs/467.wav|tutti supponevano che il povero vecchio si lamentasse del troppo camminare del salire e scendere troppe scale alla sua età così mal ridotto se non che in mezzo a quel biascichio fitto tra un sorrisetto e l'altro mesto e ragionevole ecco che si coglieva ora il nome di un ministro o di questo o quel deputato al parlamento ora il titolo d'un giornale wavs/468.wav|petella domandò stordito gigi pulejo chi è petella petella il capitano perdio proruppe lovico petella della navigazione generale wavs/469.wav|o di sperimentare la sua presenza la sua forza contro di esse per il dispetto ch'esse le facevano nel vedersele star lì davanti ecco come se lei non ci fosse come se lei volendo non le potesse stracciare rompere fracassare wavs/470.wav|egli professava liberamente creando circoli istituzioni accanto a quelli dello stato e aveva perciò bisogno di problemi posti da lunga data di cui fosse largamente riconosciuta la gravità wavs/471.wav|stesso lesse rilesse più volte quella filza di nomi alla fine levò il volto sorridente verso geremia pascotti domandò quasi a se stesso e di nuovo si mise a considerare le firme wavs/472.wav|e tutti allora restavano stupiti e frastornati a mirarlo non comprendendo come c'entrassero quei nomi e quei titoli di giornali nelle sue lamentele c'entravano invece benissimo perché geremia bencivenni non si lamentava affatto ma intendeva di conversare così sottovoce e quasi tra sé wavs/473.wav|di quell'ignominiosa complicazione del suo alloggio gratuito con la figliuola nella sede dell'associazione nazionale per la cultura del popolo stimando ormai inevitabile una scenata avrebbe voluto che avvenisse al più presto per uscirne comunque e togliersi questo pensiero wavs/474.wav|ma per niente così perché le faceva dispetto invece per certi altri oggetti tenui labili minuscoli di nessun valore un pezzetto di carta velina colorata un chicco di vetro un bottone di camicia di finta madreperla aveva protezione cura delicatezza infinita wavs/475.wav|tutto poteva immaginarsi povero perazzetti tranne che questa volta il disastro dovesse venirgli da questa troppa intimità col futuro cognato per un altro tiro dell'immaginazione sua morbosa e buffona wavs/476.wav|e questa davvero non era da spiattellare là a tutti ma da confidare se mai in un orecchio pian piano a qualcuno confidata così vi assicuro che promoveva inevitabilmente il più fragoroso scoppio di risa wavs/477.wav|certe scariche interminabili di starnuti comicissimi piccoli rapidi secchi durante le quali pareva che terribilmente stizzito contro se stesso volesse col naso beccarsi il petto wavs/478.wav|ah le spese di viaggio per le inaugurazioni spese che venuto meno quasi del tutto l'introito delle rate mensili dei socii avevano naturalmente assottigliato il fondo della tombola telegrafica wavs/479.wav|con quella camicia con quel cappello con quelle scarpe con quei calzoni con quel pastrano tutto sempre troppo largo tanto largo che vi sembrava dentro perduto wavs/480.wav|li lisciava con un dito e se li metteva fra le labbra e certi giorni non finiva mai di carezzarsi con le dita i folti riccioli neri asserpolati sul capo allungandoli pian piano e poi lasciandoli riasserpolare wavs/481.wav|basta eh parentesi chiusa per camposoldani o da riaprirsi una volta tanto a comodo poiché la ragazza abitava lì nella cameretta accanto wavs/482.wav|concetto sbardi diede una bracciata a coloro che gli s'erano fatti intorno e si fece innanzi per parlare pareva un bufalo parato per scagliarsi a testa bassa afferrò con una mano la spalliera della seggiola che gli stava davanti rimase con l'altra sul mento a raschiarsi la guancia poi cominciò wavs/483.wav|solo quattro o cinque per non parer troppo invadente le aveva lasciate inaugurare a un tal pascotti professore di storia in un liceo di roma vicepresidente della sede centrale bell'uomo tutto quanto rotondo anche nella voce rotondo e pastoso wavs/484.wav|guardò dentro al banco e asciugandosi il sudore che gli grondava dai capelli su la faccia congestionata domandò a saro pulejo è passato gigi no ma starà poco perché wavs/485.wav|parlo io sbardi sbardi camposoldani sonò sogghignando il campanello signori miei vi prego che cos'è parlo io tuonò pascotti domando la parola parli parli wavs/486.wav|ih fece saro t'ha morso la tarantola hai domandato di gigi e credevo che ma ci sono forse io solo su la faccia della terra gridò lovico con le braccia per aria e gli occhi schizzanti wavs/487.wav|poi c'erano le spese per la sede sociale arredo pigione le spese per la pubblicazione del bollettino lo stipendio di geremia che altro wavs/488.wav|perché perché mi serve perché quante cose vuoi sapere si lasciò il fazzoletto steso sul capo appoggiò i gomiti sui ginocchi il mento sulle mani e rimase lì a guardare a terra fosco con le ciglia wavs/489.wav|camposoldani lo aveva da un pezzo soprannominato geremia e tutti credevano che si chiamasse davvero geremia di nome e bencivenni di cognome lo proteggeva camposoldani perché veramente il povero vecchio meritava d'essere protetto wavs/490.wav|perazzetti aveva veduto tante volte lino in maglia alla società di canottaggio vide ora la sposa in costume da bagno notare che lino aveva veramente un che di femineo nelle anche wavs/491.wav|l'italia che ta-tanti sacrifizii tanti eroismi l'italia che vittorio cavour chi sa che che cosa credevano dovesse diventare ecco qua donnaccia da trivio vergogna figli bastardi il wavs/492.wav|mai una camicia di suo mai un pajo di scarpe fatte per i suoi piedi mai un cappello che gli calzasse giusto in capo la miseria l'incertezza d'ogni stato quel vederlo andare sempre vagabondo quasi per aria smarrito wavs/493.wav|domando la parola esclamò pascotti prego professore seguitò camposoldani indovino ciò che ella vorrebbe dire di questi novantasei socii molti debbono ritenersi dimissionarii perché da un pezzo wavs/494.wav|nessuno aveva voluto tener conto della ragione di quegli atti violenti ma s'era messa quella compagna sotto i piedi vedendosi derisa per aver detto che aveva paura dei cani perché una gatta da bambina wavs/495.wav|avrebbe potuto dunque anche di notte appendere il fazzoletto al cordino della finestra perché egli si fosse levato subito d'ambascia doveva figurarselo che lui non avrebbe chiuso occhio durante la notte e appena spuntata l'alba sarebbe venuto a vedere wavs/496.wav|reduce dalle patrie battaglie superstite di villa glori e per modestia morto di fame a voltare la pagina un po sciocco era anche stato per dire la verità s'era presa in moglie la vedova d'un suo fratello d'armi morto a digione s'era tirati su quattro figliuoli non suoi wavs/497.wav|per fortuna svoltando il primo vicolo trovò a pochi passi un caffeuccio aperto caffeuccio per gli operai che si recavano di buon'ora all'arsenale lì presso i entrò si lasciò cadere su la panca di legno non c'era nessuno wavs/498.wav|aspettate prego dicevo il professor concetto sbardi perché voglia far violenza alla sua natural ritrosia alla sua un po troppo ribelle modestia e che parli lui che porti qua lui con la rigidezza severa che gli è solita wavs/499.wav|che impressione ebbe perazzetti dalla scoperta di questa rassomiglianza cominciò a sudar freddo cominciò a provare un ribrezzo invincibile al pensiero d'entrare in intimità coniugale con ely lamanna che somigliava tanto al fratello wavs/500.wav|beato lei senza noje senza impicci libero scapolo lovico gli affondò gli occhi negli occhi per cercare di scoprire se ma già il fatto che il bestione fosse fuori a quell'ora e poi con quell'aria rabbuffata da temporale wavs/501.wav|lui perazzetti e lino lamanna diventarono infatti fin dal primo giorno del fidanzamento due indivisibili più che con la sposa si può dire che perazzetti stava col futuro cognato escursioni cacce passeggiate a cavallo insieme insieme sul tevere alla società di canottaggio wavs/502.wav|tutto sommato però quanto restava camposoldani tirò la somma pur largheggiando nelle spese pure arrotondando più volte le cifre la somma totale era ben lungi dal mettersi d'accordo col magro residuo effettivo wavs/503.wav|la confidò una volta a un amico presso al quale gli premeva di non passare per matto io non posso dirvela forte posso accennarvela appena voi cercate d'intenderla a volo giacché detta forte rischierebbe tra l'altro di parere una sconcezza e non è wavs/504.wav|tolleranza che vuol dire tolleranza ma appunto questo pigrizia mentale elasticità morale vivere e lasciar vivere wavs/505.wav|di spasimo la gioja che lo soffocava che cos'ha gli gridò petella sorreggendolo e lovico oh caro capitano oh caro capitano grazie grazie wavs/506.wav|no anzi ridicolissima e dunque tornò a concludere perazzetti escimi dai piedi avete finito di ridere alle mie spalle wavs/507.wav|sicché quando una mattina alla sua solita domanda nulla di nuovo geremia invece di chiudere gli occhi e aprir le mani crollò più volte il capo in segno affermativo camposoldani non poté fare a meno di sbuffare ah finalmente sentiamo wavs/508.wav|il popolo italiano non vuol darsi la pena di pensare commette a pochi l'incarico di pensare per lui ora questi pochi siamo giusti anche per poter pensare così in grande per tutti senza stancarsi bisogna che siano ben nutriti wavs/509.wav|poco più poco meno le aveva inaugurate quasi tutte lui quelle settantacinque sezioni improvvisando un discorso di un'ora per ciascuna sui beneficii dell'alfabeto e i vantaggi della cultura wavs/510.wav|concetto sbardi allora levò il capo si tolse la mano dal mento e gridò signor camposoldani il ladro nudo successe un pandemonio scattarono tutti in piedi primo fra tutti camposoldani un balzo da tigre wavs/511.wav|ma come voi dite sposando sicuro filomena quella del cane sposando filomena quella povera scema che si vedeva ogni sera per via wavs/512.wav|le pasterelle se quell'imbecille di pulejo si fosse preso gioco di lui no no questo no egli lo aveva reso capace della gravità del caso avrebbe commesso una birbonata senza nome a ingannarlo wavs/513.wav|l'ultima tempesta a cui alludeva perazzetti era il fidanzamento con la figlia del capodivisione al ministero delle finanze commendator vico lamanna e aveva proprio ragione di dire perazzetti che ne era uscito vivo per miracolo wavs/514.wav|nella guardaroba dell'eloquenza vesti della mia camicia rossa di garibaldino il tuo furto o ladro nudo i accuso mi uccido per salvarti e ti do la stoffa per un magnifico discorso in compenso ti chiedo solamente di rendere l'onore alla mia povera figliuola wavs/515.wav|basta basta son calmo lasciatemi signori ai vostri posti sono il presidente andò alla tavola tutti rimasero in piedi e in piedi egli parlò wavs/516.wav|e vero sì che la vita è prolifica di problemi sociali e se qualcuno per miracolo se ne risolve ne sorgono subito altri due o tre nuovi ma è una fatica mettersi ogni volta daccapo a pensare a un problema nuovo quand'è così comodo adagiarsi nei vecchi wavs/517.wav|geremia poteva sopravvenire da un momento all'altro e perché dargli un dispiacere povero vecchio dopo che il fatto era fatto e si poteva bene nascondere e anche di nascosto seguitare perché no senza furie con prudenza wavs/518.wav|ogni volta egli prometteva e giurava a se stesso di non ricascarci più si proponeva di escogitare qualche rimedio eroico che gl'impedisse d'innamorarsi di nuovo ma che ci ricascava poco dopo e sempre peggio di prima wavs/519.wav|giorno bonaventura camposoldani aveva intuito che sopra i comuni bisogni materiali e i casi quotidiani della vita e le ordinarie occupazioni gravita una certa atmosfera ideale fatta di concetti più o meno grossolani di riflessioni più o meno ovvie di considerazioni generiche wavs/520.wav|tirate le anime cedono s'allungano come una pasta molle si lasciano aggirare intorno a un gomitolo qualsiasi purché si faccia con garbo s'intende e pian pianino wavs/521.wav|concetto sbardi invece in fondo appartato era un ometto tozzo ispido aggrondato che teneva continuamente una mano spalmata sul mento e si raschiava con le unghie adunche le guance rase stridenti wavs/522.wav|si posò una mano su lo stomaco e con uno sguardo d'intelligenza aggiunse solennemente tomba oh quindi sbarrando tanto d'occhi e congiungendo l'indice e il pollice quasi per pesar le parole che stava per dire sillabò petella ha due case wavs/523.wav|molta sì sospirò il dottor pulejo buttandosi su la nuca il cappello e facendosi vento col fazzoletto su la fronte di questi giorni caro mio un affar serio wavs/524.wav|dove in che poteva toccarla la realtà lei in quella perpetua precarietà d'esistenza se attorno e dentro di lei tutto era instabile e incerto se non aveva niente né nessuno a cui appoggiarsi wavs/525.wav|al primo d'ogni mese mandava l'esattore a svegliare con garbo per un momentino solo gli addormentati il cui sonno leggero nel primo mese diveniva a mano a mano più grave e infine letargo profondo wavs/526.wav|voglio quel ch'è giusto gridò a sua volta paolino lovico la morale voglio voglio che petella sia un buon marito e non chiuda la porta in faccia alla moglie quando sbarca qui gigi pulejo scoppiò in una fragorosa risata wavs/527.wav|e non sono donne le mogli che cosa sono ma saranno anche donne qualche volta esclamò petella lei intanto non ne ha caro professore ed io le auguro per il suo bene di non averne mai wavs/528.wav|in ltalia fa caldo il sole se da un canto addormenta gl'ingegni e intorpidisce le energie dall'altro mantiene elastiche accese in continua fusione le anime wavs/529.wav|per un momento tutti stavano a sentirlo con piacere ma poi le fronti che s'erano aggrottate nell'attenzione cominciavano a tirar su a poco a poco le sopracciglia gli occhi si ingrandivano si spalancavano intorno smarriti come per cercare una via di scampo wavs/530.wav|in chiesa e allo stato civile la sposò la tolse dalla strada le assegnò venti lire al giorno e la spedì lontano in campagna col cane gli amici come potete figurarvi non gli dettero più pace per parecchio tempo wavs/531.wav|sai viva papirio allegri allegri dobbiamo essere tutti allegri questa sera nonò viene papà allegro e buono pulito composto fa vedere le unghie sono pulite bravo attento a non sporcartele viva papirio nonò viva papirio wavs/532.wav|così apparentemente per un impeto selvaggio ma in realtà per un bisogno istintivo incosciente di togliersi dinanzi e distruggere certe cose di cui non riusciva a cogliere il senso e il valore wavs/533.wav|ma quelli di là capirai bene non sono legittimi se ne ha qualche altro e gli fa impiccio può buttarlo via come niente invece qua con la moglie d'un figlio legittimo non potrebbe disfarsi e allora brutto manigoldo che ti combina wavs/534.wav|ora con questo immaginatevi perazzetti innamorato e s'innamorava il disgraziato s'innamorava con una facilità spaventosa non pensava più a nulla s'intende finiva d'esser lui appena innamorato wavs/535.wav|in premio delle eroiche fatiche della sua gioventù in compenso dei molti stenti patiti fino alla vecchiaja alloggiava nella sede d'una associazione nazionale e tudina la figliastra poteva alla fine stendere ad asciugare su le cinquanta sedie della sala tutti i suoi straccetti talvolta anche sul mezzobusto di dante alighieri wavs/536.wav|gli faceva l'effetto d'un lupo tra un branco di pecore sì era lui il nemico lui senza dubbio era venuto a roma era andato a trovare il pascotti già vicepresidente e tutti e due wavs/537.wav|cercò di sollevarsi pensò che forse ancora era presto che forse egli pretendeva troppo contando che ella di notte si levasse ed esponesse il segno per farglielo trovare all'alba che forse non aveva potuto chi wavs/538.wav|quel vaso lì ma sì che lei poteva da lì metterlo qui e da qui lì e anche sbatterlo forte così sul divanzale della finestra e fracassarlo ecco fatto perché wavs/539.wav|soltanto per dire seguitò il professor agesilao pascotti levando un braccio maestosamente soltanto per dire che nella condizione in cui mi ha messo e ci ha messo il signor presidente o amici miei wavs/540.wav|venite domani sera signori voi e tutti gli altri renderò conto di tutto minutamente coi documenti alla mano la seduta è tolta sonò il campanello e tutti uscirono in silenzio dalla sala wavs/541.wav|e se lo lasci scappare esclamò camposoldani pallidissimo dando un altro pugno su la tavola parli dica siamo qua per parlare e per sentire wavs/542.wav|aveva già ventiquattro anni ma pareva ne avesse quindici non più nelle carni nell'aria della testa in quegli occhi brillanti in quei capelli riccioluti sempre arruffati era rimasta ragazza una ragazza mezzo selvaggia irriducibile a ogni principio d'esperienza e di cultura wavs/543.wav|e la lasciava lì sul tavolino quasi che questo solo fosse il suo compito e non dovesse curarsi d'altro almeno fin tanto che c'era qualche socio il quale o per levarselo davanti o per pietà o per dabbenaggine seguitava a pagare wavs/544.wav|bonaventura camposoldani s'era addestrato meravigliosamente avere un'idea unificatrice proporla a una dozzina d'amici di qualche autorità e di molte aderenze wavs/545.wav|e bonaventura camposoldani ci riusciva quasi sempre quest'ultimo non era propriamente un circolo ma un'associazione nazionale con un intento eminentemente patriottico e civile wavs/546.wav|quando riebbe il foglio firmato sonò il campanello e disse pacatamente signori l'adunanza era indetta per le ore sono già circa le a questa nota di presenza risulta che non siamo in numero i soci iscritti nella sede di roma sono novantasei wavs/547.wav|prima di tutto qua vicino in via butera t'accompagno disse lovico tu sali a far la visita io t'aspetto giù e riprenderemo a parlare wavs/548.wav|ma sì ma sì intanto perché tremava così perché piangeva così zitta calma c'era da godere non da morire perché quella vergogna nessuno avrebbe saputo stava a lei che nessuno sapesse wavs/549.wav|e intendeva della bestia originaria acquattata dentro a ciascuno di noi sotto tutti gli strati di coscienza che gli si sono a mano a mano sovrapposti con gli anni l'uomo diceva perazzetti a toccarlo wavs/550.wav|e d'aver sottratto quasi tutti i fondi della tombola telegrafica diceva di averli in gran parte buttati nei botteghini del lotto e chiedeva perdono al presidente e a tutti i socii nell'altra scritta per il solo bonaventura camposoldani diceva testualmente così wavs/551.wav|il fatto che b e a fa ba enunziato dal patrigno con quella vocina di zanzara e quel sorrisetto mesto e ragionevole che gli era abituale non le era sembrato né serio né verosimile era rimasta a mirarlo negli occhi a bocca aperta wavs/552.wav|non per dormirci no per lavorare dalla mattina alla sera poiché i consiglieri eletti e il segretario al solito lo lasciavano solo e doveva far tutto da sé tanto che a un certo punto aveva stimato inutile tenere ancora in affitto la camera mobigliata in via ovidio in fondo ai prati wavs/553.wav|naturalmente in questa atmosfera ideale sono come tanti pesci fuor d'acqua si smarriscono facilmente abbagliati dallo sprazzo di qualche pensiero improvviso bisognava saper cogliere questo momento per prenderli wavs/554.wav|la moglie dopo cinque anni gli era morta i tre figliastri appena cresciuti lo avevano abbandonato ed era rimasto solo così vecchio nella miseria con la figliastra femmina amata come una figlia vera se piangeva sempre dunque geremia ne aveva ragione wavs/555.wav|perdersi no non era uomo da perdersi così facilmente massime di fronte a quei venticinque firmatarii con un pascotti per capitano ma i conti no ecco i conti doveva trovar modo di non presentarli wavs/556.wav|in trattoria perazzetti studiava le impazienze raffrenate degli avventori fuori la creanza dentro l'asino che voleva subito la biada e si divertiva un mondo a immaginare tutte le razze di bestie rintanate negli antri degli uomini di sua conoscenza wavs/557.wav|ma imbecilli rimbeccava perazzetti giusto quando me ne pentirò per davvero risentirò il beneficio del mio rimedio perché vorrà dire che mi sarò allora innamorato di nuovo fino al punto di commettere la più grossa delle bestialità quella di prendere moglie wavs/558.wav|sana in corpore sano e il popolo italiano li lascia mangiare purché facciano sempre con garbo s'intende e salvino in certo qual modo le apparenze wavs/559.wav|non posso avere un cane malato un pollo d'india con la tosse fatevi gli affari vostri santo e santissimo non so chi e non so come oh ecco qua gigi disse saro ridendo wavs/560.wav|l'esattore di tutti i circoli fondati da bonaventura camposoldani era sempre lo stesso un vecchietto che si chiamava bencivenni squallido piccolo gracile tremulo spirava dai chiari occhietti cilestri perennemente pieni di lagrime una serafica ingenuità wavs/561.wav|ah miserabile doveva certamente aver litigato con la moglie anche quella sera io l'uccido pensò lovico parola d'onore io l'uccido e intanto con un sorrisetto ma anche lei vedo io grugnì il petella che cosa ma a quest'ora wavs/562.wav|me la piglio con me me la piglio col tempo me la piglio con tutti proruppe il petella io voglio aria io sono abituato al mare e la terra caro professore specialmente d'estate la terra non la posso soffrire la casa le pareti gl'impicci le donne wavs/563.wav|spiritava nonò faglielo vedere a papà sai come sarà contento papà seguita così caro seguita così e fra qualche anno saprai il latino meglio di un'oca del campidoglio di quelle nonò che fecero fuggire i galli sai wavs/564.wav|la nuova associazione nazionale per la cultura del popolo contava ormai più di mille e seicento soci sede centrale roma e il governo saggiamente aveva concesso per costituirle un fondo di riserva necessario una tombola telegrafica che aveva fruttato la bellezza di quarantacinque mila lire wavs/565.wav|sii sorridente cara le aveva raccomandato con le lagrime in gola acconciati bene per carità indossa quella camicetta di seta giapponese che ti sta tanto bene ma soprattutto te ne scongiuro non farti trovare così come un funerale wavs/566.wav|parata con certi cappellacci carichi di verdura svolazzante tirata da un barbone nero che non le lasciava mai il tempo di finir certe sue risatelle assassine alle guardie ai giovanottini di primo pelo e ai soldati per la fretta che aveva maledetto cane d'arrivare chi sa dove chi sa a qual remoto angolo bujo wavs/567.wav|turchissime chi ti dice di no ma a te che te n'importa che c'entri tu che me n'importa a me che c'entro io è tua parente scusa la moglie di petella wavs/568.wav|per ignoranza badiamo povera tudina non per mancanza di rispetto al padre della lingua italiana dante alighieri per tudina era tutto in quel naso sdegnosamente arricciato wavs/569.wav|come un lanternino un lanternino ch'egli andando cosí curvo riparava alla meglio con trepida cura dal gelido soffio degli ultimi disinganni errava come sperduto in mezzo al rimescolío della vita e nessuno piú si curava di lui wavs/570.wav|malissimo malissimo andate via andate a chiudervi in cucina a momenti arriverà cosimino non vi fate vedere se non vi chiamo io in cucina wavs/571.wav|per dare la piú lampante prova delle segnalate pazzie di quei tempi da questi appunti argomento che il trattato del fondamento della morale dovesse nel mio concetto consistere di dialoghi tra me e quella mia prima moglie o forse d'apologhi wavs/572.wav|qualche rara divota che si voltava appena a spiarlo vedendolo con quel buffo copricapo sbruffava tra sé una risatina ma il signor aurelio in quel momento si sentiva beato respirando quell'umido insaporato d'incenso che stagnava nella solenne vacuità silenziosa dell'interno sacro wavs/573.wav|davvero ella sentiva tanto disprezzo per lui davvero non lo riteneva degno d'altra donna che di quella bàrtola che teneva in campagna ti voglio le aveva gridato inasprito dalle sdegnose ripulse di lei sei infine mia moglie wavs/574.wav|che avresti fatto tu avrei mangiato i gamberi rispose asciutto e serio cosimino ma poi avrei scontato da me il peccato di gola non lo avrei fatto scontare a un povero innocente wavs/575.wav|cosimino aveva ricevuto da lui tanti e tanti benefizii ebbene in ricambio che gli chiedeva lui questo solo sacrifizio per la salute non tanto del corpo quanto wavs/576.wav|lavorare è senza dubbio un buon consiglio ma si fa cosí presto a darlo i sovvenne che marta cercava una servetta e si badi qualifico pazzia quest'idea improvvisa non tanto per la trepida gioja che mi suscitò e che riconobbi in prima benissimo per averla altre volte provata tal quale quand'ero matto wavs/577.wav|non potevo dir io nella mia coscienza che subito un'eco non mi ripetesse io io io da parte di tanti altri come se avessi dentro un passerajo wavs/578.wav|ne riderei di cuore tanto tanto figliuolo mio se non vedessi gli uomini far buon viso a siffatte scempiaggini ricordo bene quand'io li tenevo tutti in un sacro terrore parlando loro con la voce dei venti dei tuoni e dei terremoti wavs/579.wav|il povero santi a cui devo se ora non son ridotto all'elemosina conosceva la mia ricchezza e stimava saggiamente ch'essa avrebbe potuto servire con larghezza per me e per quanti come lui si fossero contentati di raschiarla discretamente comodamente senza cagionar danni troppo evidenti wavs/580.wav|cosí e per un matto via non c'è male il male era che non comprendevo che altro è ragionare altro è vivere e la metà o quasi di quei disgraziati che si tengon chiusi negli ospizii non sono forse gente che voleva vivere secondo comunemente in astratto si ragiona wavs/581.wav|se non che io quando scoprii che genere di ladro fosse colui non gli sparai né sparai in aria appostato lí chino all'angolo della cascina vicinissimo alla prima finestra donde essi parlavano tra loro in preda a continui brividi taglienti come rasojate alla schiena mi sforzavo di udire ciò che dicevano wavs/582.wav|difatti ai contadini che venivano dalla campagna aveva ordinato di dire a bàrtola che lasciasse la villa e se ne andasse ad abitare con tanotto nella casa colonica lí presso wavs/583.wav|tanotto poi cresciuto ci avrebbe pensato lui a darle un tozzo di pane per la vecchiaja deliberò di licenziarsi subito ma né quel giorno né i giorni seguenti poté accostarsi al padrone che era tutto intento al figliuolo wavs/584.wav|basta se io ora per modo d'esempio mi fermo sotto la finestra d'una casa ove sappia c'è gente che piange debbo subito vedere a quella finestra la mia smarrita sparuta immagine la quale affacciandosi ha l'obbligo espresso di gridarmi di lassù crollando un po il capo e appuntandosi l'indice d'una mano sul petto wavs/585.wav|perché non c'è via di mezzo o si è santi o si è matti con cura tutt'e due ci sforzavamo di ridestare l'anima in mirina senza pertanto sciupar la freschezza della sua sconnessa e quasi violenta vitalità senza mortificare per nulla quel suo minuscolo corpicino da bambola pieno di vivacissime grazie wavs/586.wav|padroncino sentí cascarsi le braccia però il giorno dell'arrivo allorché dalla carrozza vide scendere una donna di servizio che pareva una signora alla quale il barone porse il figliuolo tutto avvolto in uno scialle e nel veder poi scendere da un altro carrozzino il cuoco e un guàttero wavs/587.wav|quella poi invidiato decoro di casa vetti gli restavano le chiese ora per villeggiare eh come si fa ci vuol pazienza da parecchi anni a roma non gli era ancora riuscito di visitarne tutte le chiese piú famose l'avrebbe fatto quest'anno per villeggiatura wavs/588.wav|e un po piú magro s'intende ma pur con questi occhi che mi sono rimasti da allora spauriti nella faccia cosí tutta scritta dagli atteggiamenti che prendeva per le croniche pietà da cui ero afflitto wavs/589.wav|specie d'ebbrezza abbarbagliante che dura un attimo un lampo nel quale il mondo sembra dia un gran palpito e sussulti tutto dentro di noi quanto per le riflessioni da povero savio con cui cercai subito di puntellare quell'ebbrezza in me wavs/590.wav|tale in fondo ero io tale nel mio trattato mi dimostravo non me ne sarei accorto se marta non mi avesse prestato i suoi occhiali per curiosità intanto coloro che non si vogliono tener paghi di dio perché lo dicono fondato in un sentimento che non ammette ragione potrebbero vedere in questo mio trattato come io però lo ragionassi wavs/591.wav|ma ci rientravo non per veder me ma per veder gli altri in me com'essi si vedevano per sentirli in me com'essi in loro si sentivano e volerli com'essi si volevano wavs/592.wav|cose di poco momento badiamo che può mai accadere a un povero savio e savio povero ridotto a vivere piú ordinatamente d'una formica quanto piú tenue la tela tanto piú delicato il ricamo ho letto una volta non so dove ma prima di tutto bisognerebbe saper ricamare wavs/593.wav|e allora che quel tartaro come dicono loro sí emètico figliuolo confermò placidamente il dottor nicastro porgendo la ricetta a don ravanà e rimettendosi in tasca occhiali e taccuino si applicata juvant continuata sanant non wavs/594.wav|sarebbero state busse certo se la madre lo sorprendeva lí col nasetto all'aria e le mani dietro la schiena ma egli voleva togliersi a ogni costo la curiosità attese un pezzo cosí e finalmente ecco dietro la vetrata d'un balcone la testa del bambino misterioso wavs/595.wav|io me ne sto seduto presso la finestra e come se la sciagura inattesa mi avesse piú stordito che addolorato guardo i parenti e gli amici convenuti per quella morte gente savia e dabbene mi guarderei dal negarlo ma che peccava di troppo zelo nel farmi accorgere dell'antipatia che sentivano per me wavs/596.wav|si fermava davanti a ogni pala d'altare a ogni opera musiva a ogni cappella a ogni monumento funerario e con l'occhio esperto scopriva subito le peculiarità del tempo della scuola a cui l'opera d'arte doveva ascriversi e se era sincera o deturpata da toppe e rimessi di restauri infelici wavs/597.wav|i due ragazzi si guardarono e si sorrisero poi tanotto con gli occhi ancora lacrimosi e il testoncino basso si cacciò una mano in tasca ne trasse alcune conchiglie che aveva raccolto su la poggiata e le porse domandando con un singulto eco del pianto recente le vuoi se non ti fanno male wavs/598.wav|non c'entrava ma tanto era latino e tappò la bocca al povero sagrestano dobbiamo fare al solito domandò questi pallido accigliato appena andato via il medico wavs/599.wav|ma fatto come guardava i fiori ecco a lui non facevano male eccetto quelli di cardo si sa ch'erano spinosi ma questi egli certo non li avrebbe offerti non li toccava nemmeno lui wavs/600.wav|ravanà aprí le braccia senza guardarlo e disse non hai sentito allora riprese cosimino funebre vado a dirlo a mia moglie i dia i soldi per la medicina e se ne vada a casa vengo subito wavs/601.wav|ma se il padrone intanto la trattava a quel modo se aveva condotto in campagna il signorino forse era segno che si era riconciliato con la moglie e dunque ella se ne sarebbe andata via se ne sarebbe tornata in paese presso la vecchia madre o a far la serva altrove wavs/602.wav|monterebbe anche su gli altari per veder meglio le immagini dipinte in qualche pala mali tempi figlio mio hai sentito hai letto i libri nuovi io padre eterno non ho fatto nulla tutto s'è fatto da sé naturalmente a poco a poco wavs/603.wav|e io cosí sempre e io in ogni occasione che è qui la base della vera saggezza quand'ero matto invece wavs/604.wav|ah mamma mia padre ravanà comincia a muoversi credo che ci siamo sgriscia sgriscia gridava allora don ravanà impallidendo anche lui e guardando fiso cosimino per promuovere anche in sé con quella vista gli effetti del medicinale wavs/605.wav|l'ho punita sai sta a piangere in cucina dici bene figliuolo mio tutto per causa sua sentisti jeri l'ordinazione che le diedi al mercato wavs/606.wav|sú sú andiamo figliuolo anche tu qua ci stai maluccio lo vedo andiamocene andiamocene in campagna fra la gente timorata fra la buona gente che lavora wavs/607.wav|aprí le braccia sbarrò gli occhi stupita ferita nel cuore quasi non sapendo credere che il padrone avesse potuto pensar di lei una tal cosa che dice vossignoria balbettò e non sa che per il signorino darei anche la vita di mio figlio si coprí il volto con le mani e si mise a piangere wavs/608.wav|povero santi ma con la povertà i fumi della follia non m'erano per anche svaporati non volevo esser di peso a nessuno de miei antichi beneficati e con garbo compassionevole mi portavo a spasso i miei cenci e la mia miseria e intanto cercavo di procacciarmi un lavoro qual si fosse wavs/609.wav|oh caro barone caro barone riverisco grufò il ragona guardandolo cupo negli occhi e lasciandolo lí con la mano protesa poi vedendo che il marchese alzava quella mano per battergliela amorevolmente su la spalla aggiunse seccato i prego di non toccarmi wavs/610.wav|avevano capito presto l'uno e l'altra che la loro convivenza era impossibile ella piangeva sempre senza ragione credeva lui dal canto suo egli s'annojava e in risposta a quelle lagrime sbuffava wavs/611.wav|la grandine hai visto ha flagellato orti e vigne la nebbia minaccia gli olivi di un po ti senti già no nossignore ancora nulla i prendo l'acqua tepida wavs/612.wav|un posto aveva scoperto un posto che non sarebbe venuto in mente a nessuno e se ne beava tra sé e sé quando ci pensava stropicciandosi le manine nervose chi sui monti chi in riva al mare chi in campagna lui nelle chiese di roma wavs/613.wav|ormai sono passati tanti anni commuovermi ancora di questa mia vecchia sciagura temo che non sia degno di un uomo savio tanto piú che pare anzi è certo mi diportai malissimo wavs/614.wav|ma bàrtola su questo punto non ostante la degnazione del padrone non volle transigere e poco dopo rimproverò di nuovo tanotto che domandava al signorino come ti chiami wavs/615.wav|possibile possibile dicevo a me stesso errando di nuovo per la campagna tra gli alberi com'ebbro m'usciva dalla gola un mugolío sordo continuo che si confondeva col violento stormire delle foglie come se il mio corpo ferito si dolesse per suo conto wavs/616.wav|poi mandò via la ragazza senza neanche volerle dare qualcosina perché disse per quel giorno l'elemosina era fatta e realmente marta l'elemosina la fa ogni giorno badiamo wavs/617.wav|come se morta dentro l'ombra della colpa di cui aveva voluto serbare l'orrendo segreto ora ne fosse uscita poiché io sapevo tutto entrai quindi nella camera di mirina wavs/618.wav|in un angolo presso il letto una vecchia carabina e appese alle pareti alcune grosse chiavi quelle della casa di campagna tin tin tin ecco cosimino poveretto puntuale e andò ad aprirgli lui stesso wavs/619.wav|ma il barone le rivolse uno sguardo cosí imperioso che ella subito si trattenne chinò il capo e se n'andò a piangere col cuore spezzato lassù nella cameretta in cui s'era allogata col figliuolo wavs/620.wav|e che forse tutti come me quando mi accorsi che quell'ombra era proprio un uomo in carne e ossa avrebbero ritenuto che fosse un ladro notturno e come me sarebbero corsi di soppiatto a prendere uno schioppo per intimorirlo anche sparando in aria wavs/621.wav|il ragazzo poi aveva bisogno di cure particolari che ella forse non avrebbe saputo prestargli bàrtola scosse amaramente il capo e che ci vuol arte disse per servire i bambini wavs/622.wav|non ho creato io prima la luce poi il cielo poi la terra e tutto il resto come ti avevano insegnato ne tuoi gracili anni che che non c'entro piú per nulla io le nebulose capisci la materia cosmica e tutto s'è fatto da sé wavs/623.wav|rincasavo non si può dare credo maggior fastidio di quello che l'insistenza d'un mendicante cagiona quando non s'abbia il soldo in tasca e quegli ci veda all'aria dispostissimi a darglielo era nel caso mio una ragazza wavs/624.wav|siamo dunque parchi per carità nell'accordare il merito della saggezza ai ladri di casa mia tutti quelli che esercitarono sulla mia cospicua ricchezza la loro professione non meritano l'encomio della gente savia wavs/625.wav|e pianse poi dalla finestra guardò nella poggiata di là tanotto che se ne stava per la prima volta a guardia dei tacchini povero figliuolo lo aveva mandato via lei perché non désse fastidio al momento dell'arrivo e già cominciava per lui cosí piccino la fatica wavs/626.wav|magari a trovarne non trovo non cerchi le dico io riavviandomi perché hai preso gusto a codesto bel mestiere manco a dirlo colei mi seguí ripigliando l'affliggente cantilena che aveva fame le déssi qualcosa per amor di dio wavs/627.wav|ahi ahi ahi e se n'andò con le mani sul ventre nicchiando cosí che brutto viziaccio esclamò stizzito don ravanà wavs/628.wav|mali tempi figlio mio vedi come mi son ridotto sto qui a guardia delle panche di tanto in tanto qualche forestiere ma non entra mica per me sai viene a visitar gli affreschi antichi e i monumenti wavs/629.wav|mogio mogio su i proprii passi e già infilava il portone della villa quando si vide sopra la madre che lo afferrò per un orecchio e cominciò a sculacciarlo con l'altra mano m'ha chiamato il padrone i vuole il padrone strillava tanotto tra le sculacciate wavs/630.wav|come no esclamò la sgriscia dandosi un pugno sul petto ossuto stupita trasecolata me lo negherebbe in faccia don ravanà le diede su la voce arrabbiatissimo zitta voi pettegola gamberi v'ho detto v'ho detto pesce wavs/631.wav|quella mattina entrando in chiesa era rimasto meravigliato dell'aspetto del sagrestano bel vecchio enormemente barbuto e capelluto e orgoglioso di quel barbone lanoso e di quella chioma partita nel mezzo e ondulata su le spalle e nei wavs/632.wav|quand'ero matto invece quand'ero matto non mi sentivo in me stesso che è come dire non stavo di casa in me ero infatti divenuto un albergo aperto a tutti e se mi picchiavo un po sulla fronte sentivo che vi stava sempre gente alloggiata wavs/633.wav|intanto io penso e dico quella ragazza se non è già perduta certo sarà tra breve sí ma che deve importarmene io ora sono divenuto savio e a queste cose non debbo piú pensare né punto né poco wavs/634.wav|se ne ricordava lui però ah era tanto bello come un angioletto con quei ricci biondi e quegli occhi limpidi color di cielo chi sa intanto come s'era fatto ora dopo cinque anni wavs/635.wav|ha dato lui l'esempio e gli altri lo hanno seguito per me il signor bandini è stato il piú gran ladro di se stesso e dunque in prigione le domandavo io sorridendo in prigione no ma in qualche altro ospizio sí wavs/636.wav|e mi sentii stordito in mezzo a un silenzio nuovo inatteso con l'impressione vaga che qualcosa fosse venuta a mancare tutt'intorno alla terra ah sí ecco il vento il vento era abbattuto gli alberi erano immobili nell'umida squallida luce di wavs/637.wav|anch'io tanino come nonno me l'ha detto il fattore a me però mi chiamano tanotto perché sono grosso e mamma non vuole che si dica che mi chiamo come nonno wavs/638.wav|talvolta mentre fantasticava cosí tutto assorto gli s'avvistava da una nicchietta nel pilastro di fronte qualche busto che pareva se ne stesse lí affacciato a guardare in chiesa wavs/639.wav|egli aveva raggranellato di che vivere modestamente e non si sapeva dar pace che quegli altri non si fossero degnati neppure di lasciarmi nella sua condizione carnefici esclamava lui che mi aveva tratto sangue a mala pena zitto zitto con uno spillo wavs/640.wav|senza interruzione con voce piagnucolosa da un quarto d'ora m'andava ripetendo dietro le stesse frasi due o tre io sordo senza guardarla a un certo punto mi lascia investe e s'appiccica come una mosca tavana a una coppia di sposi novelli wavs/641.wav|l'ho chiamata io spiegò il marchese volevo dirvi questo non potendo la madre qual piú amorosa assistenza e terminò la frase in un sorriso grazioso rivolto alla giovane suora che abbassò subito gli occhi sotto le grandi ali bianche della cornetta wavs/642.wav|sí sí vado vado disse umile e premuroso don ravanà grazie figliuolo mio tu mi ridai la vita entra entra in camera ritornò poco dopo pallido e tremante col cucchiajo in mano wavs/643.wav|di un po te lo immagini questo pover'uomo che armato del suo canocchiale s'affannava sul serio a darmi la caccia per i cieli quando non mi sentiva dentro il suo misero coricino wavs/644.wav|e non ne segue che tutti coloro che pensano soltanto a sé e fanno in modo di non aver mai bisogno d'alcuno per questo soltanto dimostrano di pensare anche agli altri che farà lei adesso ha bisogno degli altri ora e crede che sarà per tutti un beneficio il dover mostrarsi grati wavs/645.wav|il barone s'adirò la guardò un pezzo accigliato severamente poi socchiuse gli occhi e le disse sta quieta e non mi seccare chi t'ha cacciato via ho di là mio figlio e non ho tempo né voglia di pensare ad altro wavs/646.wav|figliuolo stanca d'aspettare in quelle condizioni d'animo si disponeva a partire senza dir nulla di nascosto quando il barone venne lui stesso a trovarla lí nella casa colonica che fai le disse vedendo il fagotto già preparato in mezzo alla camera wavs/647.wav|a un tratto un singhiozzo quasi un bollo di paurosa luce in quel mare di tenebre un chiurlo d'assiolo nella valle giú e lontano gridi di terrore i grilli che scampanellavano di là verso la collina wavs/648.wav|chi facesse veramente cosí e alle altre coscienze attribuisse l'identica realtà che alla propria avrebbe per necessità l'idea d'una realtà comune a tutti d'una verità e anche di un'esistenza che ci sorpassa dio ma non per la gente savia ripeto wavs/649.wav|piccolo asciutto con la schiena quasi ingommata i baffetti lunghi ritinti e incerati egli accolse il genero col solito garbo cerimonioso come se non sapesse nulla di nulla wavs/650.wav|ora marta non vuol dare a sé il merito di avermi salvato ma se è vero che il buon santi lasciò nel testamento una calda raccomandazione per me alla moglie è anche vero che ella poteva non tenerne conto wavs/651.wav|che è la sorte di chi si trovi in ristrettezze e per l'oggi debba ammiserire il proprio domani e se stesso e la professione sua ora questo vale anche per la professione del ladro un povero ladro che debba vivere alla giornata suol finir sempre male wavs/652.wav|a don ravanà assistere agli effetti del medicinale nel corpo della vittima perché ne avesse lo stesso beneficio per virtú d'esempio barbarie sí ma sapeva forse cosimino quante volte il pensiero di lui tratteneva don ravanà lí lí per cadere in tentazione wavs/653.wav|se mi dà licenza gli rispose bàrtola con gli occhi bassi me ne vado te ne vai dove che dici me ne vado da mia madre che sto piú a farci qua se vossignoria non ha più bisogno di me wavs/654.wav|e piú d'una volta vedendomi un po troppo pallido volle trascinarmi per forza in casa sua a desinare e lui non mangiava dalla bile che lo rendeva furibondo contro quegli altri wavs/655.wav|sana udii subito dopo le persiane raccostarsi con violenza come se il vento avesse ajutato le mani di lei udii che egli si allontanava e io non mi mossi dalla positura in cui m'ero messo wavs/656.wav|quell'ordine del padrone era sembrato a bàrtola giustissimo certo venendo lí il signorino ella non poteva rimanere nella villa ma il padrone senza pensare a nulla di male doveva farle una grazia wavs/657.wav|e anche lei poveretta aveva ragione per esercitar bene qualunque professione c'è bisogno come ognun sa anche di una certa larghezza di mezzi la quale renda possibile aspettare le opportunità migliori senza buttarsi alle prime come cani wavs/658.wav|dio che occhi apriva quel volto smunto citrino sotto i capelli rossastri abbatuffolati tutti i vizii della strada vermicavano in quegli occhi e la precocità li rendeva spaventevoli non metto alcun punto esclamativo perché ora che son savio nessuna cosa deve piú farmi meraviglia wavs/659.wav|investito dal vento andai tra gli alberi a un certo punto non so perché mi voltai a guardare verso la villetta che mi presentava l'altro lato dopo aver guardato un pezzo improvvisamente mi protesi per discernere tra il bujo se quel che mi sembrava di vedere fosse vero wavs/660.wav|sissignore come dice lei i lasci stare fece il povero sagrestano rifinito pallidissimo con la testa cascante appoggiata al muro senza neppur forza di fiatare wavs/661.wav|ma avevo promesso di riferire soltanto quello che feci bene passi questo breve saggio di pazzia quanto sarebbe stato piú spiccio tirare una fucilata mah wavs/662.wav|ci sono qua io ora disse il barone accostandosi al letto poi vedendo il piccino ischeletrito giallo come la cera quasi calvo figlio esclamò figlio figlio mio con tre sospiri che parve gl'impietrassero il cuore wavs/663.wav|non si staccò piú da quel lettuccio né giorno né notte per circa un mese licenziò la suora di carità quel cappellaccio che gli pareva di malaugurio e volle attender lui a tutte le cure a tutte senza darsi un momento di requie senza piú chiuder occhio per notti e notti rifiutando anche il cibo wavs/664.wav|peggio come se con quel no avessi dato la stura a un altro pajo di frasi tenute in serbo in previsione del caso sbuffo una prima volta sbuffo una seconda finalmente wavs/665.wav|faceva allora tentennando il capo con un sorriso te beato amico mio si sta bene da morti e si levava di nuovo per leggere nell'inscrizione funeraria il nome di quel sepolto poi tornava a sedere e si metteva a conversare con lui mentalmente guardandolo wavs/666.wav|poi tornava a sedere e se in chiesa come spesso avveniva a quell'ora di quella stagione non c'era altri che lui ne approfittava per segnar rapidamente in un modesto taccuino qualche nota un dubbio da chiarire le sue impressioni wavs/667.wav|dio che mi legge nel cuore sa che non mi meritavo questo da vossignoria sia fatta la sua volontà per cangiar discorso e per farle piacere il barone le domandò di tanotto eccolo là rispose bàrtola indicandoglielo dalla finestra su la poggiata tra i tacchini wavs/668.wav|lo stimi sciocco e invece è soltanto timido cosí timido che non sa ritrarsi dalla berlina a cui lo metti quantunque ne soffra dentro se la sofferenza di questo giovine o mirina non rimanesse per te allo stato di segno apparente che ti fa ridere se tu non avessi soltanto coscienza del tuo tristo piacere wavs/669.wav|un ladro invece che non sia in tali angustie e possa e sappia aspettar tempo e preparare i modi arriva ad alti e onoratissimi posti con plauso e soddisfazione di tutti wavs/670.wav|che fa piange adesso gli disse cosimino via via lagrime di coccodrillo no gemette con sincera afflizione don ravanà va bene va bene si butti sul letto allora e stia a guardare mi prendo la prima cucchiajata wavs/671.wav|glielo daranno il soldino dico tra me ah tu non sai ragazza la prima volta che gli sposi novelli van per via a braccetto credono d'aver tutti gli occhi del mondo appuntati addosso wavs/672.wav|figlio d'una povera contadina il quale morendo si sarebbe levato di patire di tante dure fatiche si sarebbe levato che già lo aspettavano mentre quello lí il signorino morendo dio liberi avrebbe fatto tanto guasto poiché era ricco e bello e fatto per vivere e per godere wavs/673.wav|io lesso brodo e latte purtroppo è la prescrizione del medico sí non debbo mangiar altro cosimino ha ragione pss wavs/674.wav|non voglio farti male no che dovere hai tu d'amarmi per forza dove mi conduci da lui che t'aspetta entrando in una casa pensavo io allora dobbiamo contentarci della sedia che l'ospite può offrirci senza stare a pensare se dall'albero donde quella sedia fu tratta wavs/675.wav|ogni volta però la vista di quel supplizio a cui la vittima si sottoponeva senza ribellarsi lo sconvolgeva talmente rimorso stizza avvilimento gli facevano tale impeto nello spirito che don ravanà si sarebbe gettato dalla finestra wavs/676.wav|me li stropicciai così forte che per un attimo dopo non riuscii a discernere piú nulla quasi che una tenebra piú fitta fosse caduta attorno per impedirmi non di vedere ma di credere a ciò che m'era parso di vedere un'ombra che gestiva l'ombra d'un albero agitato dal vento wavs/677.wav|bella la testa soltanto il corpo tozzo curvo cadente pareva penasse a sorreggerla con tutto quel volume di peli ora il signor aurelio riflettendo intorno alla vita e alla morte wavs/678.wav|a queste parole il signor aurelio nel sogno sentiva stringersi il cuore la campagna il suo sospiro la vedeva come se vi fosse ne respirava l'aria balsamica wavs/679.wav|riferendo invettive domande risposte che egli da gentiluomo compito si sforzava d'attenuare di verniciare alla meglio il barone a un certo punto tagliò corto oh insomma dite a vostra figlia che io sono il padre e che comando io wavs/680.wav|le strade sotto il cocente sole erano quasi deserte tuttavia per lui c'era sempre qualcuno un monellaccio un vetturino di stazione che vedendolo passare col lucido cranio scoperto la barbetta lieve tremolante sul mento e la zazzeretta grigia tremolante anch'essa su la nuca wavs/681.wav|soddisfatta cosí la prima curiosità e adempiuto per quel giorno il cmpito d'arte che si era prefisso traeva di tasca qualche libretto d'amena lettura che per la dimensione poteva parere un libro di preghiere e si metteva a leggere di tanto in tanto levava il capo per riassumere o fingersi davanti agli occhi la scena descritta dal poeta wavs/682.wav|giovanile figlio d'un contadino arricchito il quale sotto il passato governo delle due sicilie s'era comprata col feudo la baronía aveva sposato la figlia del marchese nigrelli fin da bambina educata a firenze e che a suo dire non comprendeva piú il dialetto siciliano pallida bionda e delicata come un fiore di serra wavs/683.wav|ho qui nel cassetto gli appunti per questo trattato e ogni tanto di sera mentre marta si fa di là il solito pisolino dopo cena li cavo fuori e me li rileggo pian piano di nascosto con un certo godimento e anche una certa meraviglia lo confesso wavs/684.wav|e con quella lettura di libri profani non temeva d'offendere la casa del signore secondo il suo modo di vedere dio non poteva aversi a male delle cose belle create dai poeti per innocente delizia degli uomini wavs/685.wav|quel suo ragionamento mi colpí e non volendo togliere il posto a nessuno me ne andai lontano a chieder ricetto a una famiglia di contadini gia miei dipendenti ai quali di notte in cambio guardavo nel bosco la carbonaja con la scusa che non riuscivo mai a prender sonno wavs/686.wav|forse non tralasciò di consigliare per comune interesse moderazione ai suoi colleghi non fu certo ascoltato si creò nemici e sofferse non poco poverino wavs/687.wav|torniamo a quand'ero matto sul cadere della sera in villa mentre da lontano mi giungeva il suono delle cornamuse che aprivano la marcia delle frotte dei falciatori di ritorno al villaggio con le carrette cariche del raccolto wavs/688.wav|dell'annata cosimino ascoltava con molta attenzione ma forse senza intender sillaba di tanto in tanto si faceva in volto di mille colori poi d'un tratto impallidiva impallidiva vieppiú sudava freddo si agitava un po su la seggiola l'occhio gli wavs/689.wav|io rimasi perplesso sorpreso da quella fuga improvvisa pareva che ella mi seguisse cosí docile chiamai come un cieco mirina mirina era sparita nella tenebra tra gli alberi errai in cerca a lungo invano wavs/690.wav|si tratta di tifo purtroppo caro barone tanto che io ho pensato ditemi dov'è lo interruppe brusco e smanioso il barone accompagnatemi wavs/691.wav|l'ho picchiato io poverino rispose bàrtola non sapevo che lo avesse chiamato vossignoria povero tanotto fece il barone chinandosi a carezzargli i capelli fitti crespi nerissimi ch'erano tali e quali i suoi sú sú basta ora vedete di giocare un po insieme bonini eh wavs/692.wav|la sgriscia andò a rintanarsi mogia mogia don ravanà entrò in camera si tolse la zimarra restò con le brache scinte e un panciottone lungo lungo e largo in maniche di camicia e si mise a passeggiare e a riflettere amaramente wavs/693.wav|ahimè sí ma mentre io per le mie terre camminavo in punta di piedi e curvo per vedere di non calpestare qualche fiorellino o qualche insetto dei quali vivevo in me la tenue vita d'un giorno gli altri mi rubavano la campagna mi rubavano le case mi spogliavano addirittura wavs/694.wav|contentissima s'erano guastati del tutto apertamente per una stupida bizza mauro ragona adesso lo riconosceva vedendosi trattato d'alto in basso dalla moglie aristocratica nelle rare volte che si recava in città piú per rivedere il figlio che per lei s'era sentito un giorno rimescolare il sangue wavs/695.wav|comprendeva col suo cuore devoto che la vista di tanotto allegro e spensierato non poteva riuscir gradita in quei momenti al padrone temeva che questi non facesse anche qualche sgarbo al povero piccino innocente non lo respingesse come un cagnolo importuno ella stessa s'arrischiava appena di domandargli notizie wavs/696.wav|lesso brodo e latte latte brodo e lesso e niente altro cosí le ha prescritto il medico vuol capirlo non mi faccia parlare santo dio wavs/697.wav|bàrtola rise ma gli diede subito su la voce come si dice impertinente vuoi si dice e non sai che parli col signorino lasciali dire tra loro le disse il barone sono ragazzi wavs/698.wav|là dopo alcuni mesi mi giunse la notizia che il povero santi bensai era morto di un colpo lo piansi come un fratello dopo circa un anno la vedova mandò a cercare di me m'ero ridotto cosí male che non volevo assolutamente presentarmi a lei wavs/699.wav|ti libero ti libero avevo ancora lo schioppo in ispalla ah come ella me lo guardò sospettando ragionevolmente che con le buone volessi attirarla fuori me ne accorsi sorrisi amaramente e corsi a posar l'arma in un angolo della saletta wavs/700.wav|dà un soldino al primo povero che capita e quando ha dato quel soldino e ha detto raccomandami alle anime sante del purgatorio s'è messa in pace con la coscienza e non vuol sentire altro wavs/701.wav|che abbiamo padre ravanà domandò parlando col naso e socchiudendo al solito gli occhietti calvi avete una faccia che dio vi benedica sí wavs/702.wav|e allora egli s'era allontanato dalla città senza darne né conto né ragione a nessuno per fare il comodo suo se n'era andato lí nella sua campagna nativa s'era presa con sé bàrtola la bella figlia d'un suo fattore morto l'anno avanti wavs/703.wav|un quadernetto ad esempio è intitolato il giovine timido e certo in esso alludevo a quel buon ragazzo figlio d'un mercante di campagna in relazione d'affari con me il quale mandato dal padre veniva a trovarmi in città e quella disgraziata lo invitava a desinare con noi per divertirsi un po alle spalle di lui wavs/704.wav|che c'entri tu santi mio che sei un pover'uomo da bene e veramente se lo avessi lasciato fare secondo il suo affetto e la considerazione sua mi sarei ridotto a vivere giorno e notte con lui non mi voleva lasciare un sol momento e mi chiedeva per grazia ch'io fossi contento di accettare i suoi servizii doverosi wavs/705.wav|la trovai che piangeva appena mi vide si cangiò in volto non temere le dissi vieni con me dove con me non avrai piú rimorsi wavs/706.wav|vedi le dissi ora ella ti perdona e tu puoi ripetere a me che l'hai uccisa tu io sí come hai detto poc'anzi dalla finestra a lui zitta non gridare non ti fo nulla andrai ora stesso via da questa casa wavs/707.wav|il barone propose di fare uscire per la prima volta il figliuolo all'aperto e di fargli fare due passi per il viale bàrtola fu felice di portarlo in braccio giú per la scala non pesa niente una piuma una piuma diceva e lo baciava sul petto amorosamente come una schiava wavs/708.wav|eccolo venga venga gridò cosimino scorgendolo dica se lei ha ordinato alla serva di comprarle questi gamberi qua il faccione di don ravanà tremò impallidendo in un sorriso nervoso balbettò no io veramente wavs/709.wav|non so nulla non mi sanno dir nulla le rispondeva egli duramente smaniando e bàrtola non s'offendeva di quella durezza pensava che era per il dolore del figlio e giungeva le mani alzando gli occhi al cielo wavs/710.wav|marta mia moglie è d'accordo con me in questo giudizio soltanto ella osserva che allorquando un pover'uomo discretamente onesto si trova insieme con tanti ladri ingordi nell'amministrazione dei beni d'un ricco imbecille o matto che sarei io la tattica della parsimonia nel furto non è piú saggia wavs/711.wav|seguii con l'udito rattenendo il fiato i suoi passi piú lenti assai dei battiti del mio cuore poi mi rialzai in preda al primo sbalordimento e allora quel che avevo veduto e inteso quasi non mi parve piú vero wavs/712.wav|i mettevo a sedere a piè d'un albero e allora il genio della mia follia cominciava a suggerirmi le piú strambe idee che l'umanità avesse bisogno di me della mia parola esortatrice wavs/713.wav|aveva nei capelli scompigliati il vento che urlava fuori gentile e pietoso quel pensiero ora lo riconosco ma allora ricordavo che pochi giorni addietro amalia nel veder mirina ritornare alla villetta con un gran fascio di fiori aveva esclamato tutt'afflitta peccato perché wavs/714.wav|poveretti che avevan bisogno del mio ajuto e tanti e tanti altri inquilini avevo parimenti nel cuore né si può dir che gambe e mani avessi tanto al servizio mio quanto a quello degli infelici che stavano in me e mi mandavano di qua e di là in continua briga per loro wavs/715.wav|il piccino lo guardava dal letto smarrito sgomento non sapendo chi fosse colui che lo chiamava a quel modo egli comprese l'espressione di quello sguardo e ruppe in singhiozzi wavs/716.wav|prima di partire stabilí con la moglie che il figliuolo d'ora innanzi sarebbe stato con lui in campagna nei mesi grandi com'egli a modo dei contadini chiamava il tempo che corre dal marzo al settembre e l'inverno i mesi piccoli con lei in città wavs/717.wav|mio figlio non deve morire gridò serrando le pugna e scotendole in aria non deve morire non voglio capisci ma sí che lo capiva bàrtola capiva che per il padrone il figlio il figlio vero era quello lí quest'altro tanotto era figlio di lei e basta wavs/718.wav|quando a un tratto si sentí scuotere e aprendo gli occhi stordito oppresso di stupore si vide davanti vivo e spirante il padre eterno proprio lui che gli ripeteva ancora wavs/719.wav|ora concependo e riflettendo cosí nello specchio interiore della coscienza gli altri esseri con una realtà uguale alla mia e per tal mezzo anche l'essere nella sua unità un'azione egoistica un'azione cioè nella quale la parte si erige al posto del tutto e lo subordina non era naturale che mi apparisse irragionevole wavs/720.wav|come doveva essere dunque quel bambino e meditava escogitava il modo di vederlo senza farsi vedere non trovandone e non sapendo piú resistere alla tentazione un giorno piantò lí su la poggiata i tacchini e se ne venne su lo spiazzo davanti la villa a guardar risolutamente ai balconi della camera dove dormiva il padrone wavs/721.wav|considerando amaramente ai meschini profitti dell'anima in questo tanto decantato secolo dei lumi rivolto col pensiero al vecchio dio dell'intatta fede dei padri a poco a poco s'addormentò wavs/722.wav|venite subito credo che ci siamo la sgriscia accorreva a sorreggere la fronte al padrone e cosimino intanto tra i conati e i contorcimenti le appoggiava sotto sotto calci di vero cuore wavs/723.wav|bene bene discorriamo dunque sí il raccolto del grano sí è stato piuttosto abbondante e se dio vuole e maria santissima ci fa la grazia mitigheremo con esso in certo qual modo la jattura wavs/724.wav|perché è innegabile che io ragionavo pur bene quand'ero matto dovrei veramente riderne ma forse non ci riesco per il motivo affatto particolare che quei ragionamenti erano per la maggior parte diretti a convertire quella disgraziata che fu la mia prima moglie della quale parlerò appresso wavs/725.wav|membra la terra fosse il mio corpo e i fiumi le mie vene e l'aria la mia anima e andavo un tratto cosí estatico e compenetrato in questa divina visione svanita restavo anelante come se davvero nel gracile petto avessi accolto la vita del mondo wavs/726.wav|bene vieni sú voglio vedere riprese la madre conducendolo con sé tanotto entrò stropicciandosi gli occhi lagrimosi il barone gli era venuto incontro nella saletta d'ingresso col figliuolo perché piangi tanotto wavs/727.wav|stimo inutile rappresentare a gente savia quel che seguí quei bravi parenti insorsero tutti alle parole mie alle mie spiegazioni mi proclamarono pazzo e anzi quella cugina pingue nana dagli occhiali rotondi mentre tutti vociavano trasse dalla concitazione generale il coraggio di strillarmi in faccia con le pugna serrate wavs/728.wav|il barone mauro ragona sapeva che la moglie seguitava a star male e che anche il figlio ora s'era gravemente ammalato della moglie non gl'importava matrimonio sbagliato contratto per sciocca ambizione giovanile wavs/729.wav|non seppe piú fare a meno di lui e se lo teneva abbracciato stretto stretto e se lo accarezzava mentre egli sentiva soffocarsi dalla commozione vinto il male i medici consigliarono al barone di portarsi il figlio in campagna per ajutare col cambiamento d'aria la convalescenza wavs/730.wav|aveva anche lui un tempo una bella campagna sotto perugia ricca da cipressetti densi e lunghesso il canale quell'eleganza di gracili salci violetti e tanto dolce azzurro d'ombra che dilaga la magnifica villa con dentro una preziosa raccolta d'oggetti wavs/731.wav|ruppe l'alba cercai ancora finché ogni dubbio non fu vinto dalla certezza che ella era andata da sola a rifugiarsi là dove io senza alcuna violenza volevo condurla guardai il cielo velato da strisce rade che erano come la traccia superstite della gran fuga delle nuvole nella notte wavs/732.wav|perché domandò tanino impensierito perché nonno io non l'ho conosciuto rispose serio tanotto e allora come me ripeté tanino ridendo a sua volta neanche io l'ho conosciuto nonno wavs/733.wav|è curioso intanto che marta mentre io seguendo la nostra vecchia abitudine di leggere qualche buon libro prima d'andare a letto leggo per esempio i fioretti di san francesco m'interrompa di tratto in tratto esclamando con riverenza e piena d'ammirazione che santo che santo cosí wavs/734.wav|volevamo insegnare a una farfalla non a chiuder le ali e non volar piú ma a non andare a posarsi su certi fiori velenosi senza intendere che per la farfalla quel che a noi pareva veleno era il proprio cibo wavs/735.wav|questo buon odor d'incenso e messe e preghiere tutti i giorni nel camposanto se vogliamo dirla ci piove la morte però anche lí nel camposanto eh una liberazione quando sulla terra piú che per viver bene ci si duri per prepararsi a morir senza paura wavs/736.wav|col mio perdono con la pace io ho sperato sognato di allegrarle gli ultimi giorni di vita riconducendola alla nostra campagna i presento a lei in quella camera squallida le dico i comprendi ora no mi risponde lei ritirando la mano che voglio carezzarle e guardandomi wavs/737.wav|basta non voglio qui dilungarmi a narrare la mia infelice esistenza coniugale con mirina dirò solo che ella detestava in me quel che ammirava in sua sorella e questo ora mi sembra naturalissimo a un tratto nella camera mortuaria entrò sbuffante una delle cugine di mia moglie di cui non ricordo piú il nome wavs/738.wav|i pareva di camminare per un altro viale e che mi vergogno a dirlo case e alberetti fossero in preda all'agitazione che provavo io e l'agitazione crebbe crebbe di punto in punto appressandomi a casa che avrebbe detto mia moglie wavs/739.wav|ma dalla loro unione era nato un bambino biondo pallido e delicato come la madre la quale fin dai primi giorni se n'era mostrata gelosissima tanto che egli non aveva potuto mai toccarlo e nemmeno quasi guardarlo wavs/740.wav|che intendi dire io voglio fare non dire e quello che vuoi tu vieni intanto ti farò vedere la presi per mano la attirai tremante fremente ella si lasciò trascinare fino alla camera della morta le additai la sorella wavs/741.wav|la tenevo per mano all'aperto e le parlavo andando non so bene quel che le dicessi so che a un certo punto ella svincolò il polso dalla mia mano e scappò via di corsa di corsa tra gli alberi come portata dal vento wavs/742.wav|gli altri seguitarono a portar via a balle e a carra lui come una sobria formichetta e quando io alla fine rimasi povero come santo giobbe bisognava vedere il buon santi molto ma molto piú afflitto di me wavs/743.wav|andiamo sú andiamo ma se è tanto che barbugliò il signor aurelio con gli occhi sbarrati atterrito dalla realtà del suo sogno il vecchio sagrestano scosse le chiavi andiamo la chiesa si chiude wavs/744.wav|si guardarono sorpresi e risero insieme di questa bella trovata come se fosse un caso molto strano e sopra tutto un bel caso da riderci sú a lungo allegramente wavs/745.wav|entrando nella chiesa designata quel giorno per villeggiatura voleva prima di tutto goder della giunta sedere e traeva un gran respiro s'asciugava il sudore poi con diligenza ripiegava in quattro il fazzoletto e se lo poneva in capo cosí ripiegato per riguardarsi dall'umida frescura wavs/746.wav|aveva bisogno di lui come freno don ravanà aveva bisogno del rimorso che gli cagionava il vederlo soffrire lí sotto i suoi occhi ingiustamente per trionfare in seguito della sua carne vile wavs/747.wav|la coscienza gli rimordeva non c'era dubbio dio misericordioso gli concedeva la grazia di metterlo alla prova per mezzo di quel diavolo zoppo travestito da donna e lui lui ingrato non ne sapeva profittare wavs/748.wav|sana e gaja contadina piena d'umile bontà che aveva accolto come un grande onore come una vera degnazione l'amore del giovane padrone gli era nato un figliuolo anche da lei ma bruno come lui solido e paffuto e finalmente s'era sentito a posto la moglie contentissima wavs/749.wav|don ravanà si buttò sul letto con gli occhi lagrimosi e il volto contratto dalla pena cosimino pose il bricco su la spiritiera per aver pronta al bisogno l'acqua tepida poi chiudendo gli occhi ingollò la prima cucchiajata del medicinale ecco fatto wavs/750.wav|lo aveva custodito tant'anni per sé in fondo all'armadio e ora esso ardeva su un lungo candeliere di piombo e quasi vegliava coi ricordi umili e cari del lontano paese wavs/751.wav|malato ora e gravemente e se fosse morto se fosse morto senza conoscere il padre bàrtola quei giorni si teneva con sé lontano tanotto il figliuolo vedendo il padrone cosí aggrondato e in pensiero per wavs/752.wav|ora si pentiva d'averlo cosí crudamente manifestato ma invece di mostrare il suo pentimento a bàrtola si stizzí del pianto che le aveva ingiustamente cagionato wavs/753.wav|santi si ribellava il diverbio s'accendeva e invano io tentavo di metter pace dichiarando che alla fin fine quei tali il piú gran male non lo avevano fatto a me che sapevo adattarmi a vivere comunque ma alla povera gente che aveva bisogno del mio ajuto wavs/754.wav|subito ah a ogni scalino ah ah la sgriscia intese quel lamento per le scale e corse ad aprire a don ravanà sta male wavs/755.wav|dov'è mio figlio eh maluccio sospirò il marchese disinvolto portandosi le mani alle punte dei baffetti incerati maluccio caro barone venite venite wavs/756.wav|ma quando la moglie inferma seppe di quei preparativi di partenza temendo che il marito volesse portarsi via il figlio per sempre montò su le furie e ci andò di mezzo il povero marchese nigrelli che dovette correre per un pezzo wavs/757.wav|vero cuore adesso un buon tazzone di brodo per cosimino ordinò verso sera don ravanà alla serva ci vuoi fettine di pane di cosimino wavs/758.wav|o che ti scappa di bocca pettegola scattava santi a queste parole temendo non mi paressero un raffaccio di quel po d'ajuto ch'egli con tutto il cuore mi prestava marta placida e commiserandolo con lo sguardo gli rispondeva non dico per te wavs/759.wav|la vergine santa doveva farglielo guarire presto quel bambino ella non poteva vedere cosí angustiato il suo padrone lasciala stare la vergine le disse egli un giorno irritato lo so che a te piacerebbe che mio figlio morisse wavs/760.wav|cavarmi la giacca e dirle tieni chi sa in altri tempi forse l'avrei fatto ma già in altri tempi avrei avuto in tasca il soldino i nacque improvvisamente un'idea della quale sento il dovere di scusarmi al cospetto della gente savia wavs/761.wav|certo ne avevano ragione ma non m'ajutavano così a rinsavire ché io anzi da quei loro sguardi traevo argomento di compatirli sinceramente wavs/762.wav|la pazienza divina è stanca il mondo piange ma piange e uccide hai sentito guerra in africa guerra in cina il povero soffre ma soffre e ruba e l'ira del signore ci sta sopra wavs/763.wav|trascrivo dal quadernetto dimmi o mirina o che occhi sono i tuoi non vedi che codesto povero giovine s'è accorto che tu intendi prenderti giuoco di lui wavs/764.wav|lei si fa la chiacchieratina e io ci ho il veleno in corpo per lei prima mi rovina lo stomaco e poi fettine di pane e torlo d'uovo sono azioni degne d'un santo sacerdote codeste i lasci andar via mannaggia perderei la fede ahi wavs/765.wav|ora hanno inventato il parafulmine capisci e non mi temono piú si sono spiegati il fenomeno del vento della pioggia e ogni altro fenomeno e non si rivolgono piú a me per ottenere in grazia qualche cosa wavs/766.wav|dal mercato del pesce accorse quella mattina il terzo figliuolo tutto trafelato la sgriscia papà la sgriscia la sgriscia e cosimino via di volo sorprese la vecchia che stava a contrattare con un pescivendolo per una manciata di gamberi wavs/767.wav|concedere di servir lei il signorino poiché nessun'altra donna prezzolata avrebbe potuto farlo con piú amore e con piú zelo di lei sicura d'ottenere questa grazia lavorò come un facchino per ripulir la villa e preparare la camera ove il padrone avrebbe dormito insieme col padroncino wavs/768.wav|signorino signorino e rièccola col piagnisteo monotono di prima non ne posso piú le grido esasperato no wavs/769.wav|rifiutando ogni ajuto non domandò affatto notizie della moglie non volle neppur sapere di che male fosse inferma non visse in quei giorni che per il suo piccino il quale a poco a poco per istintiva gratitudine al caldo di quell'amore sempre vigile wavs/770.wav|guarda disse piano davanti all'altare don ravanà con gli occhi bassi al sagrestano che gli mesceva acqua e vino nel calice c'è in chiesa il dottor nicastro qua davanti presso la balaustra sta fermo non ti voltare asino a destra wavs/771.wav|ti vuoi star zitto malcreato davanti al santissimo sacramento lo rimproverò don ravanà non tanto piano voltandosi a guardarlo severamente dalla prima pancata s'intese il rimprovero del sacerdote al sagrestano wavs/772.wav|per distrazione ogni tanto ci ricasco ma sono lampi che marta saggia moglie spegne subito in me con certe sue terribili paroline per esempio l'altra sera wavs/773.wav|il bello intanto era questo che credevo di ragionare la mia pazzia anzi se debbo dir tutta la verità senza vergognarmi ero finanche arrivato a tracciare lo schema d'un trattato sui generis che intendevo scrivere col titolo fondamento della morale wavs/774.wav|vattene vattene insisteva lei e tra le lagrime aggiunse altre parole che m'impietrarono di piú intravidi tutto egli era venuto in quella notte tempestosa per chiedere notizie wavs/775.wav|bravo figliuolo cosimino eh bisogna compatire questo caro cosimino lo fa per il mio bene sí sí largo figliuoli largo tanta bella grazia di dio qua e io wavs/776.wav|alzo il bastone cosí quella si tira da un canto levando istintivamente il braccio a riparo della testa e di sotto il gomito mi geme anche due centesimi wavs/777.wav|io amavo amalia sanni come una sorella riconosco ora in lei un solo torto questo che la sua anima s'accordava in tutto e per tutto con la mia nel concepir la vita non direi però ch'ella era matta direi tutt'al piú che amalia sanni non fu savia come san francesco wavs/778.wav|si sentí piú volte chiamare dalla voce del padrone e si fermò col cuore che gli galoppava in petto si voltò e si vide chiamato ancora chiamato con le mani che fare wavs/779.wav|lingua cosimino con gli occhi bassi porse una seggiola a don ravanà il dottor nicastro trasse flemmaticamente gli occhiali dall'astuccio se li aggiustò sul naso e guardò la lingua sporca wavs/780.wav|e un sussurrío si propagò per un momento nella chiesa di protesta contro il povero cosimino che diventò di bragia tremando tutto dalla rabbia e dalla vergogna non sapeva piú dove posare le ampolline della bile e wavs/781.wav|felice come se il mio alito li scaldasse e io li cibassi di me penetravo anche nella vita delle piante e man mano dal sassolino dal fil d'erba assorgevo accogliendo e sentendo in me la vita d'ogni cosa finché mi pareva di divenir quasi il mondo che gli alberi fossero mie membra wavs/782.wav|quante prove quanti esempii potrei qui citare se ogni savio oggi non riconoscesse tante cose che si fanno nella vita o che si dicono e certi usi e certe abitudini esser proprio irragionevoli dimodoché è matto chi li ragioni wavs/783.wav|il furto discreto pacifico giornaliero non è piú segno allora d'avvedutezza ma di stupidaggine e di povero cuore e questo sarebbe appunto il caso di santi bensai mio segretario e primo marito della mia cara marta wavs/784.wav|sarà tentazione del demonio ma io abbasso il libro sulle ginocchia e sto a guardarla se lo dica proprio sul serio davanti a me per esser logici via san francesco per lei non dovrebbe esser savio o io ora ma già mi persuado che i savii debbono esser logici fino a un certo punto wavs/785.wav|altra sedia di miglior foggia e di maggior dimensione avremmo tratta noi per il nostro gusto e per la nostra statura per mirina erano troppo alte le sedie di casa mia sedendo restava con le gambe spenzolate ed ella voleva sentire sotto i piedi la terra wavs/786.wav|sporca sporca ripeté don ravanà cacciandosela subito dentro come se la voce del dottore gliel'avesse scottata cosimino soffiò questa volta col naso un altro sbuffo la bile gli ribolliva nello stomaco e teneva le pugna strette e le labbra serrate ma alla fine proruppe wavs/787.wav|speranze illusioni ricchezza e tant'altre belle cose aveva perduto il signor aurelio lungo il cammino della vita gli era solo rimasta la fede in dio ch'era tra il bujo angoscioso della rovinata esistenza wavs/788.wav|la santa donna stesa in quella bara è amalia sanni la sorella maggiore e vorrei dire la madre di mirina rivedo la camera modestissima e oltre al cero benedetto due altri ceri piú piccoli che si consumano piú presto a piè della bara crepitando di tratto in tratto wavs/789.wav|struggendosi in lacrime sul fusto dietro il capo della morta già stesa sul pavimento dentro la bara ancora scoperta nel posto occupato prima dal letto ogni qual volta mi viene in mente la mia prima moglie mi s'affaccia con straordinaria lucidità questa funebre visione wavs/790.wav|eh che la teneva dunque in conto d'una femminaccia davvero neppure in cucina neppure in cucina la avrebbe dunque ammessa per attendere ai piú umili servizii le vennero le lagrime agli occhi wavs/791.wav|che colpa che colpa no diss'egli forte smanioso a un tratto vardi lui cesare vardi il mio vicino lo riconobbi lo vidi nella sua voce tozzo e solido quasi nutrito di terra di sole e d'aria sana wavs/792.wav|tanotto restò allocchito a mirarlo gli pareva fatto davvero d'un'altra maniera non sapeva dir come e pensava che veramente essendo cosí i fiori gli potessero far male wavs/793.wav|in un modo piú balordo non avrei potuto presentarle la proposta balbettavo e certo certissimo questo modo balordo dovette contribuire non solo a fargliela respingere com'era giusto ma anche a farla arrabbiare povera marta wavs/794.wav|dopo cinque anni si sentiva come un estraneo nella propria casa non si raccapezzava piú tra i cambiamenti che vi aveva apportato la moglie nella camera ove giaceva il bambino vide prima di tutto accanto al letto una suora di carità e se ne turbò profondamente wavs/795.wav|no no gamberi no non voglio che padre ravanà ne mangi non può né deve mangiarne e costei vada pure a dirglielo a nome mio costei che lo tenta come il demonio e fa di tutto per rovinargli lo stomaco per fortuna si trovò a passare in quella dal mercato proprio lui don ravanà wavs/796.wav|ma se io ora che sono divenuto savio col timore continuo che mi scappi qualche stramberia non so piú dire due parole una dopo l'altra basta mia moglie non si lasciò sfuggire l'occasione di ripetermi quel suo terribile ancora ancora che per me è peggio d'una doccia a sorpresa wavs/797.wav|l'ho forse scritta in fronte la mia vergogna o non erano degne le mie mani amorose di servirlo proferí queste parole con tanto accoramento che il barone n'ebbe pietà e le spiegò con buona maniera le ragioni delicate per cui la aveva tenuta lontana wavs/798.wav|imbecille aveva ragione poverina affrettarono il trasporto della defunta alla chiesa del prossimo villaggio e mi lasciarono solo dopo due anni mi rivedo in viaggio wavs/799.wav|finita la messa seguí don ravanà in sagrestia aggrondato ingrugnato poco dopo entrò il dottor liborio nicastro piccino piccino vecchissimo tutto rattrappito dall'età la falda della tuba gli posava quasi su la gobba vestiva all'antica e portava la barba a collana wavs/800.wav|non mi compianga per carità si stia zitto o faccio cose da pazzi zitto sí zitto povero figliuolo mio hai ragione wavs/801.wav|io stavo zitto e ascoltavo marta che fin d'allora cominciò a darmi scuola di saggezza ella difendeva contro il marito i miei carnefici siamo giusti diceva con qual diritto possiamo pretendere che gli altri si curino di noi quando noi continuamente dimostriamo di non aver nessuna cura di noi stessi wavs/802.wav|come per sradicarsi e fuggire pur là pur là dove il vento portava le nuvole a un tempestoso convegno l'anima mia che nell'uscir dalla villetta era tutta chiusa nel cordoglio della morte a un tratto si aprí come se il cordoglio stesso si fosse spalancato al cospetto di quella notte wavs/803.wav|conosceva i dubbii tenebrosi accumulati dalla scienza come tanti nuvoloni su la luminosa spiegazione che la fede ci dà della morte sí per averne fatta lettura in qualche libro e sí per averli quasi respirati wavs/804.wav|sentono l'impaccio delle cose nuove che tutti quegli occhi veggono e suppongono in loro e non sanno né possono fermarsi a far l'elemosina al povero sento poco dopo difatti qualcuno che mi corre dietro gridando wavs/805.wav|lei non era nato per questo e ora toglierà senza volerlo il posto a un poveretto che forse si sarà incamminato per la via di quell'impiego che lei va cercando i voleva dunque morto la buona amica wavs/806.wav|qua e qua e qua su tutti i ditini e poi sul dorso e poi su la palma che scottava di quella manina cara ischeletrita ah dio dio come scottava wavs/807.wav|mentre l'anima sconvolta stupita non gli badava possibile intesi alla fine quel mugolo che partiva da me e m'arrestai arrangolato e m'afferrai forte con l'una mano e con l'altra gli omeri incrociando le braccia sul petto quasi per trattenermi e sedetti a terra wavs/808.wav|stanco della lettura s'abbandonava con gli occhi fissi nel vuoto e strofinando a lungo tra loro l'indice e il pollice delle due manine alle proprie fantasie o ai ricordi degli anni perduti wavs/809.wav|no no mi ripete lei ringrazia santi buon'anima che ebbe almeno l'accortezza di metter da parte questo poco denaro ch'era tuo per la nostra vecchiaja vedi quello che tu non sapesti fare lo fece lui per te peccato che gli mancasse il coraggio poverino wavs/810.wav|quando puoi fagli cenno che rimanga dopo messa e che entri in sagrestia cosimino s'accigliò impallidí strinse i denti per frenare un impeto d'ira jer sera lei dica la verità wavs/811.wav|teneva di guardia i suoi tre marmocchi ai tre mercati della città che corressero subito subito a chiamarlo scorgendo da lontano quella zoppaccia della sgriscia la vecchia serva di don ravanà dal wavs/812.wav|sono tuo padre figlio mio tuo padre tuo padre che ti vuol tanto bene e s'inginocchiò accanto al lettuccio e cominciò a carezzare il visino sparuto del figliuolo a baciargli le manine teneramente wavs/813.wav|non che convengo adesso che questo sarebbe un dio difficile per la gente savia e anzi addirittura impraticabile perché chi volesse riconoscerlo dovrebbe agire verso gli altri come agivo io una volta cioè da matto con eguale coscienza di sé e degli altri perché sono coscienze come la nostra wavs/814.wav|già prima di vederle quegli occhi ero pentito dell'atto di minaccia quant'anni hai la ragazza mi guarda di traverso senza abbassare il braccio e non risponde perché non lavori wavs/815.wav|campieri arrivò ch'era già sera inoltrata e trovò a casa il marchese nigrelli venuto apposta da roma dove da vecchio donnajuolo impenitente dava fondo alle sue ultime sostanze wavs/816.wav|sorrideva anche lui al lazzo e affrettava quasi senza volerlo quei suoi passettini da pernice per levar la tentazione d'un altro lazzo a quegli oziosi eh come si fa ci vuol pazienza wavs/817.wav|siamo qua caro il mio hieronymus peccato che non sia piú permesso farsi seppellire in chiesa i farei scavare una bella nicchietta nel pilastro di fronte e tu di là io di qua tutti e due affacciati sentiresti che belle conversazioncine wavs/818.wav|sarebbe stato l'erede della sua ricchezza e cresceva intanto come un nigrelli lí tutto della madre che forse gli parlava male di lui a tradimento male del proprio padre di cui il piccino non poteva piú certo ricordarsi wavs/819.wav|i concepivo insomma in società di mutuo soccorso con l'universo ma siccome io allora non avevo bisogno di nessuno quel mutuo aveva soltanto valore per gli altri wavs/820.wav|voce d'esempio parola di fatto a un certo punto m'accorgevo io stesso che deliravo e allora mi dicevo rientriamo rientriamo nella nostra coscienza wavs/821.wav|e un gran silenzio attonito era dentro di me sicché un frullo d'ali vicino mi faceva sussultare e un trillo lontano mi dava quasi un singulto di gioja perché mi sentivo felice per gli uccelletti che in quella stagione non pativano il freddo e trovavano per la campagna da cibarsi in abbondanza wavs/822.wav|anch'egli il piccino convalescente tanto pallido ancora e tanto gracile coi capellucci che gli rispuntavano appena biondissimi aerei lo guardava incuriosito dai vetri del balcone ma poco dopo dietro a que vetri apparve la figura del barone e tanotto se la diede a gambe spaventato wavs/823.wav|e rimpiangeva che il dio dei suoi giorni anche per lui credente non potesse piú esser quello che in sei dí aveva creato il mondo e s'era nel settimo riposato wavs/824.wav|pesce nossignore gamberi gamberi m'ha detto gamberi o gamberi o pesce non è tutt'uno gridò allora cosimino tra la serva e il padrone mentre tutta la gente rideva wavs/825.wav|il barone poco prima standosi con la fronte appoggiata ai vetri del balcone aveva veduto tanotto su lo spiazzo davanti la villa scherzare col cane e coi tacchini e aveva fatto quel cattivo pensiero wavs/826.wav|la roba del signor fausto era roba di tutti e ciascuno se l'è presa non è tanto ladro il ladro quanto scusi signor bandini quanto è imbecille chi si lascia rubare wavs/827.wav|don ravanà chiuse gli occhi trafitto e trasse un lungo sospiro parlava bene sí cosimino era senza dubbio una barbarie dare a prendere a lui ogni volta il tartaro emètico ordinato dal dottor nicastro wavs/828.wav|perché no non ci si sta forse freschi piú che in un bosco e in santa pace anche nei boschi gli alberi qui le colonne delle navate lí all'ombra delle frondi qui all'ombra del signore eh come si fa ci vuol pazienza wavs/829.wav|passare ritornato di corsa alla villetta trovai che i parenti s'erano ritirati dalla camera della morta e che soltanto due servi erano rimasti a vegliare i dispensai dal triste ufficio dicendo che avrei vegliato io i trattenni un po a contemplare mia cognata che mi sembrò piú tranquilla piú serena wavs/830.wav|quanta stanchezza in quella stupefatta immobilità ero sfinito anch'io e mi posi a sedere per terra guardai le foglie degli alberi piú vicini e sentii che se un soffio d'aria in quel momento fosse venuto a smuoverle wavs/831.wav|e questo significava che se poniamo avevo fame e lo dicevo dentro di me tanti e tanti mi ripetevano dentro per conto loro ho fame ho fame ho fame a cui bisognava provvedere e sempre mi restava il rammarico di non potere per tutti wavs/832.wav|ruppi allora in singhiozzi disperati piansi e piansi poi spossato alleggerito cominciai a esortar me stesso ma dirò solo quello che feci dopo aver pensato a lungo sarà meglio wavs/833.wav|e quel vecchio dio nel sogno ecco che gli venne innanzi curvo cadente reggendo a fatica su le spalle la testa enormemente barbuta e chiomata del sagrestano della chiesa gli sedette accanto e cominciò a sfogarsi con lui come fanno i vecchietti seduti sul murello davanti ai gerontocomii wavs/834.wav|nella sua santità difatti ella riteneva che quei fiori di campo non nascono per gli uomini ma sono come il riso della terra che esprime gratitudine al sole per il calore che esso le dà strappare quei fiori era per lei una profanazione wavs/835.wav|di là il signor aurelio non se n'attendeva gli bastava portarsi di qua fino all'ultimo passo la coscienza tranquilla di non aver mai fatto il male per volontà wavs/836.wav|esse avrebbero forse provato lo stesso senso di dolore che avrei provato io se qualcuno fosse venuto a scuotermi una mano i sovvenne a un tratto che la morta era sola nella villetta che c'erano i parenti i quali forse a quell'ora s'erano svegliati e domandavano di me e di mia moglie balzai in piedi e via di corsa wavs/837.wav|e qualche altra volta diceva come infastidita e zitto via santi imita il signor bandini che almeno se ne sta zitto perché sa bene ora che non può lagnarsi di nessuno se egli infatti senza che gli spettasse pensò sempre agli altri che meraviglia che questi altri abbiano pensato a sé wavs/838.wav|di qua subito demonio tentatore e volgendosi al pescivendolo non le date retta di codesta roba lei non ne compra non deve comprarne wavs/839.wav|ce l'hai di buon uomo la faccia poveretto e certi guaj perciò mi conteresti mah come si fa ci vuol pazienza i sembra però che in chiesa ci si debba star meglio da morti wavs/840.wav|pingue nana con un grosso pajo d'occhiali rotondi che le ingrandivano mostruosamente gli occhi poverina si era recata all'aperto a raccoglier qua e là quanti piú fiori aveva potuto nelle vicinanze della villetta e ora veniva a spargerli sulla morta wavs/841.wav|fuggivano squarciate pel cielo con disperata furia le nuvole a schiera infinita e pareva si trascinassero seco la luna pallida dallo sgomento gli alberi si scontorcevano stormendo cigolando spasimando senza requie wavs/842.wav|ebbene mentre sudavo dio sa come dio sa quanto a mandar giú quella stoppaccia che il medico mi prescrive me la vedo entrare sai tutta maliziosa nella saletta da pranzo nell'atto di riparare con una mano un bel piatto di wavs/843.wav|il padrone dove quando gli domandò bàrtola sorpresa or ora m'ha chiamato dal balcone gli rispose tanotto acceso di rabbia e piangente piú per l'ingiustizia che per il dolore wavs/844.wav|non piangere è la tua prigione voglio liberarti cadde in ginocchio con la faccia per terra supplicando perdono pietà la ajutai subito a rialzarsi imponendole di far silenzio la tirai fuori della stanza wavs/845.wav|e lei dunque ribatteva marta non ha fatto male soltanto a sé ma anche agli altri ne conviene non pensando a sé non ha pensato neanche agli altri doppio male wavs/846.wav|ti faccio ridere uno c'è stato finanche un certo scienziato il quale ha avuto il coraggio di proclamare che avendo studiato in tutti i sensi il cielo non vi aveva trovato neppur una minima traccia dell'esistenza mia wavs/847.wav|prima tutto mansueto poi ci ripensa e diventa una vespa e dire che gli ho fatto tanto bene a quel brutto ingrato stette un po a tentennare il capo con gli angoli della bocca contratti in giú poi chiamò wavs/848.wav|tanotto minore di circa due anni pareva tuttavia maggiore d'assai lo guidava e lo proteggeva prese dopo un tratto con la sua sinistra la mano del bambino e gli portò la destra a tergo per farlo camminar meglio wavs/849.wav|sí ma voi ecco lí in campagna avete si provò a obbiettare il marchese per conto della figlia sí dico la vostra situazione dite a vostra figlia riprese con lo stesso tono il barone che io conosco il mio dovere di padre e tanto basta wavs/850.wav|ma anche nello stesso tempo del dolore di lui non ti par chiaro che cesseresti di farlo soffrire perché il piacere ti sarebbe turbato e distrutto dalla coscienza dell'altrui dolore tu agisci dunque mirina senza l'intero sentimento della tua azione della quale provi l'effetto soltanto in te medesima wavs/851.wav|gli lanciava qualche lazzo guarda oh due barbette una davanti e l'altra dietro ma il cappello in capo d'estate il signor aurelio non lo poteva sopportare wavs/852.wav|bisogna bisogna ch'io mi risolva a lasciare la città e mi restringa a fare il padreterno nelle campagne là vivono tuttora non dico piú molte ma alquante anime ingenue di contadini per cui non si muove foglia d'albero se io non voglia e sono ancora io che faccio il nuvolo e il sereno wavs/853.wav|ah per quel sospiro fui proprio sul punto d'ucciderlo potevo solo che avessi alzato un po il fucile anche senza darmi la pena di prendere la mira tanto vicino mi passava lo lasciai passare wavs/854.wav|gli astanti accolsero quest'ordinazione con un nuovo e piú alto scoppio di risa e don ravanà si fece largo tra la ressa sorridendo male come una lumaca nel fuoco e dicendo a questo e a quello wavs/855.wav|gli nasceva il sospetto che qualcuno pur lí nella casa di dio potesse provar gusto a ridere di lui riposatosi un po si metteva a esaminare la chiesa pian pianino come uno che ci abbia da passar la giornata e ne studiava con amorosa attenzione l'architettura le singole parti wavs/856.wav|ma ella s'era ribellata fieramente a quella violenza che egli per puntiglio voleva usarle accecato il ragona s'era lasciato spingere un po troppo oltre dall'amor proprio offeso e finalmente se n'era andato rompendo in una sghignazzata quella lí del resto vale cento volte piú di te wavs/857.wav|presso la finestra bassa della camera in cui mirina s'era ritirata a piangere la sorella stava e s'agitava come un'ombra poteva essere negli occhi miei wavs/858.wav|quando si furono così allontanati alquanto e non c'era piú pericolo che fossero uditi tanotto domandò di nuovo come ti chiami tanino come nonno rispose l'altro e allora come me riprese tanotto ridendo wavs/859.wav|te d'allora in poi non era piú ritornato in città non gli importava dunque che la moglie stesse male ma che ora si fosse ammalato anche il figlio sí e molto wavs/860.wav|in mezzo alla parete a destra era il letticciuolo pulito dai trespoli di ferro esposti a capezzale un antico crocifisso d'avorio ingiallito dal tempo gli occhi di don ravanà non osavano quel giorno levarsi a guardarlo wavs/861.wav|ecco disse il barone a piè della scala ai due ragazzi prendetevi adesso per le manine e andate pian piano sotto gli alberi cosí tanotto e il signorino s'avviarono con l'impaccio dei bambini che vanno per la prima volta insieme tenendosi per mano wavs/862.wav|quietato tanotto lassù tra i tacchini si scapava invece intere giornate per capacitarsi come mai i fiori potessero far male a un bambino tranne pensava che non fosse un bambino fatto d'un'altra maniera wavs/863.wav|poi chinò piú volte il capo sí ebbene vieni allora con me ti darò io da lavorare a casa mia la ragazza si fermò di nuovo perplessa e mamma andrai a dirglielo dopo adesso vieni wavs/864.wav|io matto confesso che non seppi resistere alla vista della morta coperta di quei fiori non dissi nulla me ne andai ricordo ancora l'impressione che mi fece quella notte l'improvviso spettacolo della natura quasi tutta in fuga nell'urlante veemenza del vento wavs/865.wav|levatomi dunque da terra mi misi a errar di nuovo a un tratto mi sentii quasi forzato a nascondermi ancora una volta e mi accoccolai dietro la siepe che limitava il mio campo da quello di lui il vardi ritornava lentamente alla sua villa wavs/866.wav|fa già il guardiano tutte le sere tornando a casa mi domanda del signorino si muore dal desiderio di vederlo magari da lontano dice vorrebbe portargli i fiori ma io gli ho detto che il signorino non si può vedere perché è malato e che i fiori gli farebbero male cosí s'è wavs/867.wav|altro dolore immenso mi parve che fosse nel cielo misterioso in quelle nuvole squarciate e trascinate altra pena arcana nell'aria infuriata e urlante in quella fuga e se così gli alberi muti si agitavano anche uno spasimo ignoto doveva certo essere in loro wavs/868.wav|eh sfido sbuffò cosimino voltandosi a guardare da un'altra parte don ravanà lo fulminò con un'occhiata sedete sedete padre ravanà riprese il dottor liborio visitiamo la lingua wavs/869.wav|ravanà guardò un tantino perplesso il medico se credergli o no poi con voce irritata come se si lagnasse d'un ingiustizia di lui rispose ma lo stomaco dottor liborio mio lo stomaco lo stomaco non mi vuole piú star bene volete intenderlo wavs/870.wav|parliamo d'altro sai domani se il tempo lo permette e mi sento meglio debbo andare in campagna vieni anche tu e porta con te i tuoi figliuoli tua moglie a prendere una boccata d'aria senza darvi pensiero di nulla mal'annata cosimino mio però dio ci castiga dei tanti nostri peccati wavs/871.wav|cosí senti dissi alla ragazza soldi non te ne do vuoi davvero lavorare si fermò a guardarmi un tratto con quegli occhi scontrosi sotto le ciglia wavs/872.wav|con fettine di pane con fettine di pane e un torlo d'uovo aggiunse forte don ravanà tutto premuroso di ce lo vuoi è vero un bel torlo d'uovo cosimino non voglio niente i lasci stare gemette questi al colmo dell'esasperazione wavs/873.wav|il pescivendolo allora prese le parti della cliente che sbraitava accorse gente da tutto il mercato a trattenere i due rissanti che già venivano alle mani cosimino urlava furibondo wavs/874.wav|lo aveva piú riveduto da cinque anni povero piccino e ne aveva rimorso era sangue suo portava il suo nome il suo il nome wavs/875.wav|addirittura e ora eccomi qua ecce homo il cero benedetto il cero della buona morte che quella santa donna s'era portato dalla chiesa madre del paesello natale faceva ora il suo ufficio wavs/876.wav|ed ella gli disse l'abbiamo uccisa noi ah dunque amalia aveva saputo aveva scoperto prima di me il tradimento wavs/877.wav|riducendomi in pochi anni alla miseria si tolsero il modo di vivere tranquillamente alle mie spalle e cominciarono presto infatti per loro tanti grattacapi che prima non avevano e so e me ne dispiace che qualcuno andò anche a finir male wavs/878.wav|robusto tutto d'un pezzo bruno di carnagione anzi nero come un africano faccia dura occhi duri grossi baffi e capelli fitti crespi nerissimi egli ora si diceva contadino e se ne vantava wavs/879.wav|esclamava con intensa esasperazione fermandosi di tanto in tanto e scotendo in aria le pugna la poca e povera masserizia pareva in quella camera quasi smarrita su l'ampio e nudo pavimento di vecchi mattoni di valenza qua e là rotti e sconnessi wavs/880.wav|e cosí io ora savio godo il frutto scarso della piú savia tra le virtù la previdenza d'un mio povero ladro riconoscente e da bene wavs/881.wav|tanto era lontano da me il sospetto che mia moglie mi tradisse veramente mi sembra di non presumer troppo pensando che in una notte come quella sarebbe stato lontano da tutti un tal sospetto wavs/882.wav|sta in camera con la madre domandò fermandosi il ragona eh no rispose il nigrelli s'è dovuto portar via in un'altra camera perché capite ha bisogno d'aria di molta aria che ad eugenia farebbe male wavs/883.wav|mi pareva che l'aria tra me e le cose intorno divenisse a mano a mano piú intima e che io vedessi oltre la vista naturale l'anima intenta e affascinata da quella sacra intimità con le cose discendeva al limitare dei sensi e percepiva ogni piú lieve moto ogni piú lieve rumore wavs/884.wav|non importa dio mi vede si esortava in cuor suo e n'era proprio sicuro di questo il signor aurelio che dio lo vedeva per quel suo lanternino tanto sicuro che il pensiero della prossima fine non che sgomentarlo lo confortava wavs/885.wav|il vardi ha abbandonato mirina la quale sottratta alla miseria al vizio alla disperazione vive in casa d'una parente ella è però in potere d'un male orribile e sta per morirne wavs/886.wav|e il signore avrebbe dovuto sempre guardarglielo sul tramonto di quello stesso giorno il barone ragona fece sellare il cavallo e partí per la città con la scorta di due campieri wavs/887.wav|calmati sí bravo hai ragione figliuolo s'affrettò a dirgli don ravanà tutto confuso mortificato e volgendosi alla serva andate pure a casa lesso al solito wavs/888.wav|udivo soltanto mia moglie atterrita dall'incredibile audacia di colui lo spingeva ad andarsene parlava anche lui ma così basso e affrettatamente che non solo non riuscivo a intendere le sue parole ma dal suono della voce non potevo ancora riconoscerlo wavs/889.wav|pensai purché a questa ragazza si dia da mangiare da dormire e qualche veste smessa ci servirà senza pretendere altro sarà pure un risparmio per marta cosí wavs/890.wav|calvo quand'ero ancora io voglio dire il riverito signor fausto bandini ricco e in capo avevo tutti i miei bellissimi capelli è però provato provatissimo ch'ero matto wavs/891.wav|bàrtola diventò di bragia e s'affrettò a rispondergli umilmente ma se vossignoria non ci pensa piú neanch'io ci penso glielo giuro e n'ho piacere non parlo per questo sarei una svergognata dico però che potevo restar la serva di vossignoria e del bambinello che è venuto qua wavs/892.wav|nel passare davanti a me nascosto dalla siepe lo sentii sospirare profondamente nella notte quel sospiro me lo avvicinò tanto che quasi ne provai ribrezzo wavs/893.wav|potevano rubare con garbo comodamente e con prudenza e avvedutezza e crearsi un'onorevole e rispettabilissima posizione invece proprio senz'alcun bisogno s'affollarono a rubare e rubarono male naturalmente wavs/894.wav|i raccomando per carità premise cosimino prima d'entrare non mi faccia vedere quella stortaccia infame per causa sua basta ecco qua la medicina vada a prendermi un cucchiajo wavs/895.wav|pensare a me questa la mia nuova divisa ce n'è voluto per persuadermi a intestarne tutti gli atti di questa mia nuova vita chiamiamola cosí ma come dio vuole non facendo nulla wavs/896.wav|non c'era bisogno che me lo consigliaste voi ci avevo pensato io prima da me disse ai medici il ragona e diede gli ordini per la partenza pensando a tutte le minuzie perché il figliuolo malatuccio avesse in campagna tutti i comodi e non avesse nulla a desiderare wavs/897.wav|dove dove chiedeva lei angosciosamente dove tu vuoi non temere e se vuoi esser punita sarà punizione e se puoi ancora godere godrai liberamente wavs/898.wav|la sgriscia arrovesciò le mani sui fianchi appuntò le gomita davanti in atto di sfida ma cosimino non le diede tempo di rimbeccare uno spintone e le fu sopra di nuovo con le braccia levate incalzando via all'inferno vi dico wavs/899.wav|cuore ci vuole e chi si sente servito col cuore può farne a meno dell'arte non l'ho saputo crescere io il mio figliuolo e piú che come un figliuolo l'avrei servito il signorino perché oltre l'amore avrei avuto per lui il rispetto e la devozione ma se vossignoria non m'ha creduta degna non ne parliamo piú wavs/900.wav|sgriscia dammelo a me il brodo ce l'hai messo il torlo d'uovo brava ora il cappello e il tabarro esce eh sí non lo sai i sento benone adesso grazie a dio wavs/901.wav|non si poteva dar pace che quella gente abitasse lí in quella stanzaccia ch'era divenuta quasi una grotta fumida e fetida e invano venerina gli ripeteva ma se togli loro l'asino il porcellino e le galline dalla camera non vi possono piú dormire in pace devono star lí tutti insieme fanno una famiglia sola wavs/902.wav|a spese della vecchia girgenti che sdrajata su l'alto colle a circa quattro miglia dal mare si rassegnava a morir di lenta morte per la quarta o la quinta volta guardando da una parte le rovine dell'antica acragante dall'altra il porto del nascente paese wavs/903.wav|le bestie non premeditano se s'appostano il loro agguato è parte istintiva e naturale della loro naturalissima caccia che non le fa né ladre né assassine wavs/904.wav|e il nome di questo manigoldo dov'è è qua lo tengano tre volte approfittando della mia debole vista della mia distrazione sissignori tre schifose statuette wavs/905.wav|si fa presto per una momentanea distrazione a scrivere una cifra per un'altra a sbagliare una somma e poi per osservare la calligrafia ecco la calligrafia era il suo debole voleva i registri puliti wavs/906.wav|per amore di quell'uomo s'era mortalmente ammalata e sarebbe morta se i medici non avessero indotto il padre a condiscendere alle nozze il padre aveva ceduto non consentendo però anzi giurando che ella per lui per la casa dopo quelle nozze non sarebbe piú esistita wavs/907.wav|sempre cosí parve ad anna di sentirsi sospirare dalle labbra dolenti della morta riaccese il lume e di nuovo contemplando l'immagine fu attratta dall'espressione di quegli occhi wavs/908.wav|il turbine di quelle foglie morte buttare i piedi allo stesso modo nello stesso tempo gravi compunti come per un cómpito assegnato la meta della quotidiana passeggiata era un pietrone oltre la barriera wavs/909.wav|santo nome di dio gemette don pietro alla vostra età dite sul serio né vecchio né giovane è moribondo sbrigatevi wavs/910.wav|pallone allora ella non sapeva a qual riparo correr prima col braccio libero se abbassare cioè quel pallone della veste che rischiava di scoprirla tutta davanti o se tener per la falda il vecchio cappello di velluto viola alle cui malinconiche piume nere nasceva col vento una disperata velleità di volo wavs/911.wav|e va bene esclamava don paranza sono diventato beau-père non sarebbe stato niente se in qualità di beau-père non avessero voluto ubriacarlo nonostante le sue vivaci proteste wavs/912.wav|venuto da girgenti ad abitare alla marina come allora si chiamavano quelle quattro casucce sulla spiaggia alle cui mura spirando lo scirocco venivano a rompersi furibondi i cavalloni wavs/913.wav|meno male che io ma sí se padron di nica vorrà saperne domani domani si vedrà dormiamo faceva affaroni col suo vaporetto agostino di nica wavs/914.wav|ma senza codesti occhiacci gli raccomandò venerina sorridendo don paranza si placò scosse il testone lanoso e borbottò nella barba wavs/915.wav|tanto vero che questi nuovi venuti sono stati in principio guardati in cagnesco e poi a poco a poco se han voluto esser visti men male han dovuto acconciarsi a certe confidenze piuttosto prese che accordate wavs/916.wav|quando la veste le cadde attorno ai piedi pensò che il ritratto era là e con viva stizza si sentí guardata e commiserata da quegli occhi dolenti che tanta impressione le avevano fatto wavs/917.wav|e le sorse a un tempo dal cuore la domanda come mai il marito che aveva amato quella donna quella giovinetta certo bella per lui si fosse poi potuto innamorare di lei cosí diversa wavs/918.wav|lo posò sul tavolino da notte presentendo pur contro la propria volontà che forse ne avrebbe avuto bisogno piú tardi cominciò a svestirsi in fretta tenendo gli occhi fissi a terra innanzi a sé wavs/919.wav|era rimasto però tal quale bisognava dirlo senza superbia madre natura nel farlo non s'era dimenticata del naso che naso una vela in capo quella stessa berrettina di tela dalla visiera di cuojo wavs/920.wav|trasse allora dalla cassetta un'altra fotografia il ritratto d'una giovine subito venerina vi fissò gli occhi impallidendo ma il cleen si pose accanto al volto il ritratto per farle vedere che quella giovine gli somigliava wavs/921.wav|cominciava a sentire una sorda irritazione un segreto rodío nel vedersi trattato in quel paese e considerato quasi come uno stupido e temeva di istupidirsi davvero wavs/922.wav|la voluminosa acconciatura del capo e la veste d'antica foggia non le fecero notare in prima la bellezza di quel volto ma appena poté coglierne le fattezze astraendole dall'abbigliamento che ora dopo tanti anni appariva goffo wavs/923.wav|era morto si fecero un po piú avanti ma al lieve rumore l'infermo schiuse gli occhi quei grandi occhi celesti attoniti le due donne si strinsero vieppiù tra loro poi vedendogli sollevare una mano e far cenno di parlare scapparono via con un grido a richiudersi in cucina wavs/924.wav|si sentiva lasciato da parte e n'era lieto soltanto per lei quasi che il figlio nascituro non dovesse appartenere anche a lui nato lí in quel paese non suo da quella madre che non si curava neppure di sapere quel che egli ne sentisse e ne pensasse wavs/925.wav|un pajo d'orecchini a pendaglio del mille e cinque faceva però la finezza di offrire agli sposi per quei dieci giorni di luna di miele la sua campagna sotto il monte cioccafa wavs/926.wav|ma anche questa speranza gli venne subito meno appena guardato il figlioletto nato da due giorni durante la sua assenza somigliava tutto alla madre nero nero povero ninno mio sicilianaccio gli disse venerina dal letto mentre egli lo contemplava deluso nella cuna wavs/927.wav|poi chinò gli occhi su la barella che i marinaj per riprender fiato avevano deposta presso l'entrata e domandò chi è che è avvenuto wavs/928.wav|di cui ora soltanto cominciava ad assumer coscienza non se n'era accorta prima perché lo aveva riempito solo di sé del suo amore quel vuoto se ne accorgeva ora perché in tutto quel giorno aveva tenuto quasi sospeso il suo amore per vedere per osservare per giudicare wavs/929.wav|dalla norvegia o dal console di palermo avrebbe avuto il rimborso delle spese probabilmente ma di quest'altro guajo qui chi lo avrebbe ricompensato wavs/930.wav|casa difficoltà ch'egli non riusciva a penetrare mah tant'altre cose da che usciva di casa gli sembravano strane in quel paese bisognava partire senz'aspettare il piroscafo questo era certo e avrebbe perduto il posto di nostromo wavs/931.wav|non diceva cosí perché in fondo volesse male a quel povero straniero no ma porco diavolo esclamava don pietro chi piú poveretto di me manco male che fra pochi giorni si sarebbe liberato wavs/932.wav|il povero don paranza sbuffando piú che mai nel cresciuto impiccio si era recato dapprima solo dal di nica e ottenuto il posto era ritornato a casa a offrirlo al cleen soggiungendogli nel suo barbaro francese che se voleva restare come gliene aveva espresso il desiderio se voleva trattenersi fino al ritorno dell'hammerfest wavs/933.wav|venerina non si risolveva ancora a uscire dalla sua cameretta quando udí per la scala uno scalpiccío confuso tra ànsiti affannosi e la voce dello zio che gridava piano piano eccoci arrivati corse ad aprire la porta s'arrestò sgomenta stupita esclamando oh dio che wavs/934.wav|quando voleva qualche cosa aspettava che venerina si voltasse a guardarlo e allora congiungeva le mani in segno di preghiera e quindi spiccicava piú che mai imperioso e reciso il suo voglio wavs/935.wav|e di quel regalo d'un soldato borbonico misericordioso non aveva saputo approfittare era rimasto vivo tornato a porto empedocle aveva trovato il paese cresciuto quasi per prodigio wavs/936.wav|ma non tardò a comprendere quel giovanotto che via doveva essere uscito di cervello quel pover'uomo se per ogni libro che gli nominava eccolo là saltava di gioja piangeva se lo faceva dare e allora palpeggiamenti carezzevoli alle pagine e abbracci come a un amico ritrovato wavs/937.wav|ma poco dopo quando il vaporetto finalmente si fu ormeggiato nel molo e il cleen poté scenderne quella sua gioja fu improvvisamente turbata dalla stizza udendo il saluto che gli altri marinaj rivolgevano quasi miagolando al suo fidanzato bon cion wavs/938.wav|entrava nella camera dell'infermo fregandosi le mani bon suarre mossiur cleen bon suarre buona sera rispondeva in italiano il convalescente sorridendo staccando e quasi incidendo con la pronunzia le due parole wavs/939.wav|guardando batteva di continuo le pàlpebre celerissimamente su gli occhietti cauti neri irrequieti vittore brivio trattava la moglie come una bambina non d'altro capace che di quell'amore ingenuo e quasi puerile di cui si sentiva circondato spesso con fastidio wavs/940.wav|cosí la pesca andava benone anch'egli don paranza pensando escogitando il modo e la maniera d'entrare a parlargli di quella faccenda cosí difficile e delicata si lasciava intanto mangiar l'esca dai pesci wavs/941.wav|tutti i ricchi del paese hanno interesse che le banchine non siano costruite perché sono i proprietarii delle spigonare che portano lo zolfo dalla spiaggia sui vapori bada sai ti mettono in croce wavs/942.wav|come se nulla fosse assorta e con gli occhi lagrimosi ps ps la chiamò e col gesto le disse che fai sei matta venerina le mostrò la lettera e la borsetta che teneva ancora in mano e le accennò d'entrare wavs/943.wav|fra altri pensieri si dibatteva don pietro sul divanaccio che strideva con tutte le molle sconnesse le molle stridevano e don paranza sbuffava pazzi pazzi come hanno fatto a intendersi se l'uno non sa una parola della lingua wavs/944.wav|con quella porcheria che gli avevano cacciato nello stomaco a bordo se lo lasciò scappare don paranza non voleva mostrare il tenerissimo affetto che gli era nato per quel bimbo ch'egli chiamava gattino venerina si mise a ridere wavs/945.wav|norvegia viceconsole della scandinavia a porto empedocle don paranza faceva nello stesso tempo anche da interprete su i rari piroscafi che di là venivano a imbarcar zolfo a ogni vapore una camicia inamidata non piú di due o tre l'anno per amido poca spesa wavs/946.wav|che spiccasse di qua di là il volo indecisa e s'arrestasse d'un subito con furioso sbàttito d'ali e saltellasse rigirandosi per ogni verso irruppe nello studio gridando il suo nome tilde pagliocchini lei ah già me lo wavs/947.wav|il berretto di pelo il pallore del volto e l'estrema biondezza della barba e dei capelli attiravano specialmente la curiosità egli alla fine se ne stancava e piano piano rincasava triste wavs/948.wav|cosí io se mi togliete la lenza gronghi han da essere stasera e domani sera e fin che campo e se ne andava con gli attrezzi e col lanternino alla scogliera del porto sola venerina si metteva anche a pensare al marito lontano wavs/949.wav|dell'altra eppure sissignori si sono intesi miracoli della pazzia si amano si amano senza pensare che i cefali le boghe i gronghi dello zio bestione non possono dal mare assumersi la responsabilità e l'incarico di fare le spese del matrimonio e di mantenere una nuova famiglia wavs/950.wav|e si videro dov'erano antichi parchi patrizii magnifiche ville e di là dal fiume orti e prati sorger case e case e case interi isolati per vie eccentriche appena tracciate wavs/951.wav|non se ne sarebbe afflitto tanto egli se anche a casa sua come lí sul vaporetto non si fosse sentito estraneo casa sua questa in quel borgo di sicilia wavs/952.wav|sapeva donde quel sentimento le era venuto e voleva scacciarlo da sé nello sforzo della volontà che le produceva una viva sovreccitazione nervosa si rappresentò con straordinaria evidenza la via lunga deserta nella notte rischiarata dai fanali verberanti il lume tremulo sul lastrico che pareva ne palpitasse wavs/953.wav|venerina rideva come una matta sul serio sul serio protestava don pietro e insistette tanto su quel brutto scherzo per far festa alla nipote che la zitellona non volle tornarsene sola con lui in carrozza al paese ordinò al garzone che montasse in cassetta accanto al cocchiere wavs/954.wav|tanto strazio le dava il vederlo cosí svogliato della vita e rimesso anzi abbandonato alla discrezione della sorte esposto a tutte le vicende pronto alle piú rischiose senz'alcun ritegno d'affetto per sé wavs/955.wav|ma era il nome quello o una parola affettuosa l'infermo guardava negli occhi il compagno come se non lo riconoscesse e allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovine marinajo sussultare wavs/956.wav|la quale arrivata fra nausee trepidazioni e patimenti al settimo o l'ottavo mese ogni volta rischiando di morire abortiva in diciannove anni di matrimonio quella carcassa di donna contava già quindici aborti wavs/957.wav|non si trattava più per lui del parto imminente della signora porrella che doveva dargli una sconfitta si trattava dell'uomo dell'uomo che tutte quelle donne volevano che nascesse dal ventre di quella donna dell'uomo quale può nascere dalla bruta necessità dei due sessi che si sono accoppiati wavs/958.wav|con questi cani il bastone ci vuole il bastone smetteranno smetteranno sta quieta appena l'arso avrà imparato wavs/959.wav|intanto in quella stanzetta umida e buja a pian terreno certi giorni alle quattro ci si vedeva a mala pena si dovevano accendere i lumi è una vergogna padron di nica con tanti bei denari wavs/960.wav|tra voi uomini v'intenderete io sono donna e non posso tenerti conversazione ho tanto da fare egli la guardava la guardava e gli veniva di domandarle non mi ami piú wavs/961.wav|e le parve allora che quegli occhi buoni intensi di passione la commiserassero a lor volta la compiangessero di quell'abbandono del sacrifizio non rimeritato dell'amore che le restava chiuso in seno quasi tesoro in uno scrigno di cui egli avesse le chiavi ma per non servirsene mai wavs/962.wav|sí ecco per conto suo ma grazie tante scattò balzando in piedi la signorina lei si burla di me che vuole che me ne faccia io dei suoi libri se lei non deve sentire ecco le spiego rispose il balicci quieto con un amarissimo sorriso wavs/963.wav|lo vide poi chinarsi di nuovo sul letto a baciare piú volte in fronte l'infermo poi andar via in fretta con un fazzoletto su la bocca per soffocare i singhiozzi irrompenti donna rosolina poco dopo tutta impaurita sporse il capo dall'uscio e vide venerina che se ne stava seduta lí wavs/964.wav|lontana era dispiacentissimo di non poter riabbracciare lars fra tre giorni l'hammerfest doveva ripartire per marsiglia venerina non poté scambiare una parola con quel giovine dalla statura gigantesca wavs/965.wav|gli parevano siffattamente strani e diversi da lui che si meravigliava poi nel veder loro battere le pàlpebre com'egli le batteva e muovere le labbra com'egli le moveva ma che dicevano wavs/966.wav|e come quegli animali che per difesa naturale prendono colore e qualità dai luoghi dalle piante in cui vivono cosí a poco a poco era divenuto quasi di carta nella faccia nelle mani nel colore della barba e dei capelli wavs/967.wav|meglio se ti fossi coricato qui mormorò tra sé e si rialzò stanca il marito doveva partire quella sera stessa ed ella era entrata nella camera di lui per preparargli l'occorrente per il viaggio wavs/968.wav|invece è voluto arrivare fino a porto empedocle perché sapeva che c'era pietro mílio pesce-somaro basta andrò oggi stesso a girgenti per trovargli posto all'ospedale passo prima da tua zia donna rosolina voglio sperare che mi farà la grazia di tenerti compagnia finché io non ritornerò da girgenti wavs/969.wav|credette tuttavia di dimostrargli largamente quanto fosse contento di lui con l'accordargli dieci giorni di licenza nell'occasione del matrimonio pochi dieci giorni ma bastano caro mio disse a don pietro che se ne mostrava malcontento wavs/970.wav|ora petix non è una bestia e bisogna vedere prima di tutto se questa indifferenza è vera perché se vera anche di questa indifferenza si dovrebbe tener conto come di quel silenzio ostinato wavs/971.wav|non che adesso in qualcuna di queste grandi e miserabili case pur tra cotali inquilini rimasti a compir l'opera di distruzione sulle pareti e sugli usci e sui pavimenti wavs/972.wav|a poco a poco venerina era riuscita a insegnare allo straniero qualche frase italiana e un po di nomenclatura elementare con un mezzo semplicissimo gl'indicava un oggetto nella camera e lo costringeva a ripeterne piú e piú volte il nome finché non lo pronunziasse correttamente wavs/973.wav|i nuovi proprietarii che le avevano acquistate a poco prezzo dalle banche sussidiatrici degli antichi costruttori falliti facendosi ora il conto di quanto avrebbero dovuto spendere a riattarle e rimetterle in uno stato di decenza per darle in affitto a inquilini disposti a pagare una piú alta pigione stimarono più conveniente non farne nulla wavs/974.wav|sotto alle cataste s'impiantavano le stadere sulle quali lo zolfo era pesato e quindi caricato sulle spalle degli uomini di mare protette da un sacco commesso alla fronte scalzi in calzoni di tela gli uomini di mare recavano il carico alle spigonare immergendosi nell'acqua fino wavs/975.wav|venerina lo vedeva quasi sotto un altro aspetto come se fosse avvolto in un'altra aria che lo allontanasse da lei all'improvviso e notava tante particolarità della diversa natura di lui non mai prima notate wavs/976.wav|e per un pezzo rimase come rimbozzolito a covarlo con la fronte appoggiata sul dorso dei libri allineati sui palchetti degli scaffali passava ora le giornate quasi aspettando che per via di quel contatto la materia stampata gli si travasasse dentro wavs/977.wav|proprio un fanciullo le pareva e gli scoppiava a ridere in faccia dopo averlo guardato un po cosí allocchito per niente e lo scoteva gli soffiava sugli occhi per rompere quello stupore che talvolta lo rendeva attonito svégliati svégliati wavs/978.wav|lo straniero scostando tutti si chinò su la barella ne tolse via cautamente la coperta e sotto gli occhi di venerina raccapricciata scoprí un povero infermo quasi ischeletrito wavs/979.wav|mentre si vestiva sentiva giú stridere i carri carichi di zolfo carri senza molle ferrati traballanti sul brecciale fradicio dello stradone polveroso popolato di magri asinelli bardati che arrivavano a frotte anch'essi con due pani di zolfo a contrappeso wavs/980.wav|ma veniamo al fatto i prego se avete un po di tempo d'andar a visitare quel vecchio casone in via alessandria dove abitavano i coniugi porrella e anche in due stanzette del piano di sotto nicola petix wavs/981.wav|male lingue non si sa mai con un mattaccio come voi ah cara donna rosolina che ne volete piú di me ormai non posso farvi piú nulla io le disse don pietro in carrozza di ritorno wavs/982.wav|solo un po strano per via di quei libri ah per quei libracci maledetti anche lei povera vecchia eccola là non sapeva piú se fosse donna o strofinaccio purché lei glieli legga bene wavs/983.wav|eh già gli rispose il di nica detto fatto ora telegrafo a tunisi e lo faccio tornare a rotta di collo non dubitare sempre grazioso sei stato gli gridò don paranza lasciandolo in asso quanto ti voglio bene e tornò a casa a pararsi per la visita a bordo wavs/984.wav|e quindi un moto di repulsione e di ribrezzo sembrandole a un tratto di scorgere nello sguardo di quegli occhi la medesima espressione degli occhi suoi allorché pensando al marito ella si guardava nello specchio la mattina dopo essersi acconciata wavs/985.wav|regge se n'accorgerà bene il signor giudice istruttore se come pare vorrà provarsi a farlo reggere cosí senza prima farci entrar dentro tutte quelle ragioni che certamente lo han determinato e che lui forse non immagina neppure wavs/986.wav|ma no scusi teme che glielo dia davvero non glielo do dicevo per farle avvertir subito la differenza ecco mi provo a leggere quasi senza voce badi però che leggendo cosí io fischio l'esse professore alla nuova prova il balicci si contorse peggio di prima wavs/987.wav|quell'odore del mare tra le scogliere l'odore del vento salmastro che certe mattine nel recarsi alla pesca lo investiva cosí forte da impedirgli il respiro o il passo facendogli garrire addosso la giacca e i calzoni wavs/988.wav|che sbarrava nello sgomento certi occhi enormi d'un cosí limpido azzurro che parevano quasi di vetro tra la squallida magrezza del volto su cui la barba era rispuntata poi con materna cura lo sollevò come un bambino e lo pose a giacere sul letto wavs/989.wav|si sarebbe sentito meno sperduto con lo spirito meno confuso meno sparpagliato fece mettere un avviso nei giornali per avere qualcuno pratico di biblioteche che si incaricasse di quel lavoro d'ordinamento wavs/990.wav|una speranza ancora resisteva in lui ultimo argine ultimo riparo contro la malinconia che lo invadeva e lo soffocava che si vedesse che si riconoscesse nel suo bambino appena nato e si sentisse in lui e con lui lí in quella terra d'esilio meno solo non piú solo wavs/991.wav|mah pazienza l'avrebbero smesso col tempo a poco a poco egli con l'uso continuo e l'ajuto di venerina avrebbe imparato a parlare correttamente wavs/992.wav|si sa che nicola petix s'è barricato in un silenzio impenetrabile prima davanti al commissario di polizia appena arrestato poi davanti a lui voglio dire al signor giudice istruttore che inutilmente tante volte e in tutte le maniere s'è provato a interrogarlo wavs/993.wav|e a tutti coloro che gli domandavano perché con tanti bei denari non si concedesse il lusso di portare il cappello non per il cappello signori miei rispondeva invariabilmente ma per le conseguenze del cappello wavs/994.wav|gli pareva di aver raggiunto ormai lo scopo della sua lunga travagliata scombinata esistenza che gli restava piú da fare ormai mettersi a disposizione della morte con la coscienza tranquilla sí ma angosciata wavs/995.wav|intanto nell'attesa bisognava che andasse con lui ogni giorno alla pesca alla proposta il cleen era rimasto perplesso gli era apparso chiaro che la scena di quella sera tra zio e nipote era avvenuta proprio per la sua prossima partenza e che era stato lui perciò la cagione del pianto della sua cara infermiera wavs/996.wav|eccolo grande bello fuggire da quell'esilio da quella morte si buttò tra le braccia del cognato se lo strinse a sé fin quasi a soffocarlo scoppiando irresistibilmente in un pianto dirotto wavs/997.wav|su l'hammerfest appena entrato in porto fu accolto con gran festa da tutti i marinai compagni del cleen egli che per gli affari del viceconsolato se la sbrigava con quattro frasucce solite wavs/998.wav|il grido tre volte ripetuto d'un banditore dalla voce formidabile chiamava tutti al lavoro sulla spiaggia uomini di mare alla fatica don paranza li udiva dal letto ogni alba quei tre appelli e si levava anche lui ma per andarsene alla pesca brontolando wavs/999.wav|non aveva piú riveduto neanche una volta i suoi genitori la sorella lei che li adorava e ch'era stata sempre con loro docile e confidente aveva potuto ribellarsi alla loro volontà ai loro consigli per amore di wavs/1000.wav|poggiò allora i gomiti sul letto non toccato poi vi si stese con tutto il busto piegando il bel capo biondo su i guanciali e socchiudendo gli occhi come per assaporare nella freschezza del lino i sonni che egli soleva dormirvi uno stormo di rondini sbalestrate guizzarono strillando davanti alla finestra wavs/1001.wav|don pietro ve la spingeva vedrai tunisi che quei cari nostri fratelli francesi sempre aggraziati ci hanno presa di furto vedrai malta dove tuo zio bestione andò a rovinarsi wavs/1002.wav|una passione segreta per quella donna no basterebbe che il giovane avvocato d'ufficio mettesse sotto gli occhi ai signori giurati per un momento un ritratto della povera morta la signora porrella aveva quarantasette anni e a tutto ormai poteva somigliare tranne che wavs/1003.wav|ma piú ira gli suscitava l'esclamazione che il cleen aveva imparata da lui e ripeteva spesso sorridendo nel sollevare a sua volta la canna porco diavolo don paranza dimenticandosi in quei momenti di parlargli in francese prorompeva wavs/1004.wav|a piè d'ogni fanale un cerchio d'ombra le botteghe tutte chiuse ed ecco la vettura che conduceva vittore come se l'avesse aspettata al varco si mise a seguirla fino alla stazione vide il treno lugubre sotto la tettoja a vetri wavs/1005.wav|ormai chi n'ha avuto n'ha avuto cosí se mi vuole e se non mi vuole mi lasci in pace tanto meglio era cosí esclusiva la gioja di quella sua nuova attesa che il cleen non si sentiva chiamato a parteciparne come di gioja anche sua wavs/1006.wav|ormai era detto lí in quel borgo lí su quel guscio e per quel mare tutta la vita incerto come si sentiva ancora nella nuova esistenza non riusciva a immaginare nulla di preciso per wavs/1007.wav|ebbene l'uomo volle distruggere petix quando fu certo che finalmente quella sedicesima gravidanza avrebbe avuto il suo compimento l'uomo non uno dei tanti ma tutti in quell'uomo per fare in quell'uno la vendetta dei tanti che vedeva lí wavs/1008.wav|ora in quel casone là di via alessandria quando avvenne il delitto i coniugi porrella abitavano da circa quindici anni nicola petix da una diecina wavs/1009.wav|eppure quest'ultimo strazio non fu risparmiato al cleen per un ritardo nell'arrivo delle polizze di carico l'hammerfest dovette rimandare d'un giorno la partenza si disponeva già a salpare da porto empedocle quando il vaporetto del di nica entrò nel molo wavs/1010.wav|a che cosa stava pensando don paranza si piantò in mezzo alla camera con le gambe aperte tentennando il capo avrebbe voluto fargli un predicozzo da vecchio zio brontolone wavs/1011.wav|e allora egli sorrideva l'abbracciava e si lasciava condurre abbandonato a lei come un cieco ricadeva sempre a parlarle con le stesse frasi d'orrore della famiglia del garzone a cui entrambi avevano fatto la visita promessa wavs/1012.wav|maledizione strillò la zitellona cinquantaquattrenne riparandosi d'un balzo dietro una cortina chi entra che modo ho gli occhi chiusi ho gli occhi chiusi protestò pietro mílio non guardo le vostre bellezze wavs/1013.wav|e certo se bruno quel volto come dal ritratto appariva di un'aria men ridente del suo biondo e roseo perché perché cosí triste wavs/1014.wav|lí e che ho concluso donna rosolina accanto a lui con le labbra appuntite e gli occhi fissi acuti si sforzava d'immaginare che cosa facessero in quel momento gli sposi rimasti soli e dominava le smanie da cui si sentiva prendere e che si traducevano in acre stizza contro quell'omaccio ormai vecchio che le stava a fianco wavs/1015.wav|vedendo poi lo stocco sguainato per terra ah hai anche tirato di scherma con gli abiti dell'armadio e rise di quel suo riso che partiva soltanto dalla gola quasi qualcuno gliel'avesse vellicata e ridendo cosí guardò la moglie come se domandasse a lei il perché del suo proprio riso wavs/1016.wav|appena il ragazzo si presentò in maniche di camicia nel giardino davanti alla finestra il brivio gli buttò in faccia sgarbatamente la giacca infilzata accompagnando l'elemosina con un tieni è per te wavs/1017.wav|zitellona corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo ma venerina coraggiosamente lo accompagnò nella camera dell'infermo già quasi al bujo accese una candela e la porse allo straniero che la ringraziò chinando il capo con un mesto sorriso wavs/1018.wav|da lui aveva ricevuto la borsetta e per averlo veduto piangere a quel modo ella s'era presa tanta cura del povero infermo e ora ora lars era suo marito e quel colosso biondo e sorridente chino su la culla suo parente suo cognato wavs/1019.wav|professore sbuffava il giovanotto ma cosí badi che non la finiamo piú sí sí ecco ecco riconosceva subito il balicci ma lo metta qua questo aspetti mi faccia toccare dove l'ha messo bene bene qua per sapermi raccapezzare wavs/1020.wav|sí ma non doveva ripartire fra pochi giorni era già in grado di uscir di casa e di recarsi a piedi sul tramonto al molo vecchio una frotta di monellacci scalzi stracciati alcuni ignudi nati abbrustiti dal sole seguiva ogni volta lars cleen in quelle sue passeggiate wavs/1021.wav|superflua il pover'uomo si prese la testa tra le mani e si restrinse e si contorse come per schermirsi da tanti cani che volessero addentarlo no cosí no cosí no per carità si mise a gridare e la signorina pagliocchini con l'aria piú ingenua del mondo non leggo bene wavs/1022.wav|e il cleen se ne andava anche quel vecchio con la sua tirchieria diffidente gli era venuto in uggia si recava su la spiaggia tutta ingombra di zolfo accatastato e con un senso profondo d'amarezza e di disgusto assisteva alla fatica bestiale di tutta quella gente sotto la vampa del sole wavs/1023.wav|non s'illuse piú neanche lui che quel rimedio potesse giovare e appena poté uscire di camera si fece condurre allo studio presso il primo scaffale cercò a tasto un libro lo prese lo aprí vi affondò la faccia prima con gli occhiali poi senza come aveva fatto quel giorno in vettura wavs/1024.wav|quali denari domandava il di nica se me ne date voi e poi niente qua ho cominciato qua voglio finire vedendo entrare il cleen si angustiava wavs/1025.wav|ma presto egli poté anche dire aprire chiudere finestra prendere bicchiere e anche voglio andare letto se non che imparato quel voglio cominciò a farne frequentissimo uso e l'impegno che metteva nel superare lo stento della pronunzia dava un piú reciso tono di comando alla parola wavs/1026.wav|perplesso se avesse fatto bene o male recava in dono un paniere di frutta fresche lars cleen contemplava stupito quegli esseri umani che gli parevano d'un altro mondo vestiti a quel modo cosí anneriti dal sole wavs/1027.wav|diversa sí da lei ma non nel senso sguajato di prima al contrario anzi quella bocca pareva non avesse dovuto mai sorridere mentre la sua tante volte e lietamente aveva riso wavs/1028.wav|dopo questo rifiuto vittore aveva minacciato di ucciderlo ovunque lo avesse incontrato foss'anche in chiesa e allora egli era andato via con la moglie dal paese nel quale era poi ritornato appena vittore riammogliatosi se n'era partito wavs/1029.wav|ma guarda un po che nuova professione mi tocca adesso d'esercitare e scotendo il capo lanoso andò a buttarsi sul divanaccio sgangherato rimasta sola venerina tutta infocata in volto con gli occhi sfavillanti sorrise wavs/1030.wav|tanto che aveva pensato di allargare il suo commercio fino a tunisi e malta e a tale scopo aveva ordinato all'arsenale di palermo la costruzione di un altro vaporetto un po piú grande che potesse servire anche al trasporto dei passeggeri wavs/1031.wav|il guajo viene quando di quelle inclinazioni e capacità e intenzioni di quei sentimenti e istinti seguiti da dentro perché si hanno e si sentono si vuol vedere da fuori lo scopo che appunto perché cercato cosí da fuori non si trova più come non si trova più nulla wavs/1032.wav|il cleen all'esclamazione si riscoteva come da un sogno e gli sorrideva poi tirava pian piano dall'acqua la lenza credendo che il mílio lo avesse richiamato per questo e riforniva anche lui gli ami chi sa da quanto tempo disarmati wavs/1033.wav|ma lí ora possibile questo paesello di mare in sicilia cosí lontano lontano era dunque la meta segnata dalla sorte alla sua vita era egli giunto senz'alcun sospetto al suo destino wavs/1034.wav|si distraeva non vedeva piú il sughero non vedeva piú il mare e solo rientrava in sé quando l'acqua tra gli scogli vicini dava un piú forte risucchio stizzito tirava allora la lenza e gli veniva la tentazione di sbatterla in faccia a quell'ingrato wavs/1035.wav|via era ormai inutile vietarsi di rivedere di riosservare quel ritratto lo prese riaccese il lume come se la era raffigurata diversamente quella donna contemplandone ora la vera effigie provava rimorso dei sentimenti che la immaginaria le aveva suggeriti wavs/1036.wav|in due cassetti del canterano in luogo delle camíce aveva intravisto una fuga di spaventatissimi scarafaggi comodi comodi scusate del disturbo wavs/1037.wav|solo il cognato non gli chiese nulla gli lesse negli occhi la disperazione il violento proposito con cui era volato a bordo e lo guardò per fargli intendere che egli aveva compreso non c'era tempo da perdere sonava già la campana per dare il segno della partenza wavs/1038.wav|tirasse almeno avanti ancora un pajo di giorni ma mi par proprio ch'accenni d'andarsene e non mi mancherebbe altro ah che bei guadagni che bei guadagni mi dà la norvegia basta lasciatemi scappare wavs/1039.wav|provava un senso d'opprimente angustia lí su quel guscio di noce in quel mare chiuso e anche sí anche la luna gli pareva piú piccola come se egli la guardasse dalla lontananza di quel suo esilio wavs/1040.wav|don paranza restò a guardare ancora un pezzo la nipote stordito con la bocca aperta sei matta o io all'improvviso si diede a girare per la stanza come se cercasse la via per scappare e agitando per aria le manacce spalmate che asino gridò che imbecille wavs/1041.wav|ma mère ici s'affannava a dirle il cleen indicandole col dito il cimitero lí all'ombra del magnifico tempio anche lui come don pietro non era molto padrone della lingua francese che del resto non serviva affatto con venerina wavs/1042.wav|c'erano tutti i suoi ricordi e tante lettere e alcuni ritratti guardandolo obliquamente mentr'egli rileggeva qualcuna di quelle lettere o se ne stava astratto con gli occhi invagati wavs/1043.wav|costarle barellava ansimava e aveva gli occhi come induriti nello spasimo non già di quello sforzo disumano ma dalla paura che non sarebbe riuscita a portare fino all'ultimo quel suo ingombro osceno nel ventre che le cascava wavs/1044.wav|fino ad arrampicarsi all'orlo dell'altipiano marnoso che incombeva sulla spiaggia col suo piccolo e bianco cimitero lassù col mare davanti e dietro la campagna la marna infocata colpita dal sole cadente wavs/1045.wav|divisa dai suoi parenti i quali le pareva in quel momento la avessero abbandonata lí quasi che sposando il brivio avesse già qualcosa di comune con quella morta e non fosse piú degna d'altra compagnia wavs/1046.wav|a una domanda di lui se le piacesse il tratto che descriveva la cattedrale di trondhjem accanto alla quale tra gli alberi giace il cimitero a cui ogni sabato sera i parenti superstiti recano le loro offerte di fiori freschi wavs/1047.wav|nell'aprire l'armadio sentí come uno squittío nel cassetto interno e subito si ritrasse impaurita tolse da un angolo della camera un bastone dal manico ricurvo e tenendosi stretta alle gambe la veste prese il bastone per la punta e si provò ad aprire con esso cosí discosta il cassetto wavs/1048.wav|altre volte il marito s'era allontanato dalla città e non per pochi giorni soltanto partendo anche di notte come quella volta ma anna ancora sotto l'impressione della scoperta di quel ritratto provò una strana paura di restar sola e lo disse piangendo al marito wavs/1049.wav|frutto di queste continue meditazioni un tedio infinito un tedio insopportabile tanto della vita quanto degli uomini fare per fare una cosa bisognerebbe star dentro alla cosa da fare come un cieco senza vederla da fuori o se no assegnarle uno scopo wavs/1050.wav|piano piano sí volentieri purché gli mettiate un nome cristiano io non lo so ancora chiamare tuo marito lo chiami l'arso come lo chiamano tutti le rispondeva ridendo venerina non me n'importa piú adesso wavs/1051.wav|ma anche alla sua orgogliosa dignità di donna onesta che non s'era mai permesso neppure il piú lontano pensiero contro il marito colei aveva avuto un amante e per lui forse era cosí triste per quell'amore adultero e non per il marito wavs/1052.wav|si era raffigurata una donna piuttosto grassa e rubiconda con gli occhi lampeggianti e ridenti inclinata al riso agli spassi volgari e invece ora eccola una giovinetta che dalle pure fattezze spirava un'anima profonda e addolorata wavs/1053.wav|nel terzo una sola camicia chi sa da quanto tempo inamidata ingiallita don paranza l'aveva tratta fuori con due dita cautamente come se anche quella avesse temuto abitata dai prolifici animaletti dei due piani superiori wavs/1054.wav|dovette quella volta violentare orribilmente la sua immaginaria conoscenza della lingua francese per rispondere a tutte le domande che gli venivano rivolte a tempesta sul cleen e ridusse in uno stato compassionevole la sua povera camicia inamidata wavs/1055.wav|in capo a due giorni gli si presentò un giovinotto saccente il quale rimase molto meravigliato nel trovarsi davanti un cieco che voleva riordinata la libreria e che pretendeva per giunta di guidarlo wavs/1056.wav|sorriso provo piacere che qualcuno legga qua in vece mia lei forse non riesce a intenderlo questo piacere ma gliel'ho già detto questo è il mio mondo mi conforta il sapere che non è deserto che qualcuno ci vive dentro ecco wavs/1057.wav|la vecchia domestica con le lagrime agli occhi le dimostrò che quello era per lei un posticino proprio per la quale niente pericoli ma che pericoli mai che è mai wavs/1058.wav|spiritò alla proposta di don pietro di far da testimonio nelle nozze non per quel buon giovine capirai ma se dio liberi mi ci provassi una volta non farei piú altro in vita mia wavs/1059.wav|fin da quando aveva imparato a compitare era stato preso da quella manía furiosa affidato da anni e anni alle cure di una vecchia domestica che lo amava come un figliuolo avrebbe potuto campare sul suo piú che discretamente wavs/1060.wav|venerina si nascose il volto con le mani accennando piú volte di sí col capo vivacemente don paranza pur contento in cuor suo alleggerito da quel peso quando meno se l'aspettava montò su le furie wavs/1061.wav|lars cleen si precipitò su una lancia e volò a bordo del suo piroscafo col cuore in tumulto non ragionava piú ah partire fuggire coi suoi compagni parlare di nuovo la sua lingua sentirsi in patria lí sul suo piroscafo wavs/1062.wav|subito venerina arrivata in carrozza con lo sposo e i due zii dopo la celebrazione del matrimonio corse a spalancare tutti i balconi e le finestre le tende i cortinaggi strillava donna rosolina provandosi a correr dietro l'impetuosa nipote wavs/1063.wav|diceva giacché pure per forza un giorno o l'altro venerina sarebbe stata l'erede di tutto quanto ella possedeva della casa del poderetto lassù sotto il monte cioccafa wavs/1064.wav|e si mise a piangere dentro quel libro silenziosamente piano piano poi andò in giro per l'ampia sala tastando qua e là con le mani i palchetti degli scaffali eccolo lí tutto il suo mondo e non poterci piú vivere ora se non per quel tanto che lo avrebbe ajutato la memoria wavs/1065.wav|zio zio gridò venerina ma la voce dello zio le rispose dietro quel gruppo d'uomini che s'affannava a salire gli ultimi gradini niente non ti spaventare ho fatto pesca anche stamattina la grazia di dio non ci abbandona wavs/1066.wav|la piazzetta lí davanti a quell'ora era deserta e buja i lampioncini a petrolio quella sera riposavano perché della illuminazione del borgo era incaricata la luna sentendo aprir l'uscio il cleen si voltò di scatto wavs/1067.wav|una gran confusione di gente in quell'interno vasto fumido mal rischiarato cupamente sonoro ecco il treno partiva e come se veramente lo vedesse allontanare e sparire nelle tenebre rientrò d'un subito in sé wavs/1068.wav|era perciò contenta che lo zio fosse ora con lei di là a pensare a escogitare il modo di vincere se fosse possibile tutte le difficoltà che avevano fino allora tenuto sospeso il suo sentimento wavs/1069.wav|soffrí nel vedere entrare coi pesanti scarponi ferrati la famiglia del garzone per porgere gli omaggi agli sposini stava quel garzone a guardia del podere e abitava con la famiglia nel cortile acciottolato della villa con la cisterna in mezzo in una stanzaccia buja casa e stalla insieme wavs/1070.wav|e veramente quella mattina don paranza non poteva andare alla pesca come da tanti anni era solito gli toccava invece porco diavolo vestirsi di gala o impuparsi secondo il suo modo di dire già perché era viceconsole lui di svezia e norvegia wavs/1071.wav|e che quei platani là poiché a tempo avevano rimesso le foglie ora a tempo se ne spogliassero per rimaner come morti fino alla ventura primavera wavs/1072.wav|di cui a mio modo di vedere sarebbe la conseguenza più naturale corroborati come sono l'una e l'altro dall'esplicito rifiuto d'un difensore ma non voglio anticipar giudizii né mettere avanti per ora la mia opinione séguito a discutere col signor giudice istruttore wavs/1073.wav|cosí avrai meno da spazzolare aggiunse rivolto alla moglie e da rassettare speriamo e di nuovo emise quel suo riso stentato battendo piú e piú volte le pàlpebre wavs/1074.wav|in capo a un erto viale su lo sfondo di fiamma d'un crepuscolo autunnale due grossi cavalli neri con le sacche del fieno alla testa ma non poté reggere a lungo in quel silenzio angoscioso wavs/1075.wav|il solo beau-frère il solo beau-frère dov'è vous seulement venez venez e se lo condusse in casa il cognato non sapeva ancora della nascita del bambino aveva recato soltanto alla sposa alcuni doni per incarico della moglie lontana wavs/1076.wav|zio e che dice adesso gli domandò poco dopo sentendo parlare lo straniero suo cognato abbi pazienza figlia mia sbuffò don paranza non posso attendere a tutt'e due wavs/1077.wav|ma è chiaro che questa voce la quale vorrebbe dare a intendere che petix consumò il delitto con l'incoscienza d'una bestia non è stata accolta dal giudice istruttore se egli ha creduto di dovere ammettere e sostenere la premeditazione wavs/1078.wav|gli occhi le si intorbidivano incontrando quelli del cleen e s'abbassavano subito sorrideva per rispondere al sorriso di lui non meno impacciato ma volentieri sarebbe scappata a chiudersi sola sola in camera a buttarsi sul letto per piangere sí senza saper perché wavs/1079.wav|di ben altro anna ora per la prima volta guardando senza neppur sospettarlo nella sua vita con gli occhi di quella morta trovava da lagnarsi del marito wavs/1080.wav|tutti si guardarono negli occhi stupiti poi risero ah aveva un libro con sé aveva il coraggio con quegli occhi di andar leggendo per istrada come tre statuette ah sí wavs/1081.wav|donna ricordo d'averla veduta pochi giorni prima del delitto sulla fine d'ottobre a braccetto del marito cinquantenne un pochino più piccolino di lei ma col suo bravo pancino anche lui il signor porrella per il viale nomentano sul tramonto non ostante il vento che sollevava in calde raffiche fragorose le foglie morte wavs/1082.wav|sul tardi sentendo il campanello della porta corsero ad aprire ma invece di don pietro si videro davanti quel giovine straniero della mattina wavs/1083.wav|anna sussultò al rumore della porta ch'egli si chiuse dietro con impeto rimase col lume in mano nella saletta e sentí raggelarsi le lagrime negli occhi poi si scosse e si ritirò in fretta nella sua camera per andar subito a letto wavs/1084.wav|e più incredibile che quella moglie si lasciasse portare con un'ostinazione che tanto più appariva crudele contro se stessa quanto più lei sembrava rassegnata allo sforzo insopportabile che doveva costarle wavs/1085.wav|eh via disse don paranza non vedi che scherzano tra compagni e io non voglio rimbeccò venerina accesa di sdegno scherzino tra loro e non stupidamente con un forestiere che non può loro rispondere per le rime wavs/1086.wav|mentre passo leggendo mi para davanti le sue schifose statuette e me le fa rovesciare è la terza i dà la caccia si mette alle poste una volta al corso vittorio un'altra a via volturno adesso qua wavs/1087.wav|sorridendo la moglie del garzone annunziava che uno dei cinque figliuoli il secondo aveva le febbri da due mesi e se ne stava lí su lo strame come un wavs/1088.wav|sapeva che costui aveva sposato qualche anno dopo quasi a provare ch'era innocente della colpa che gli voleva addebitare il brivio di cui aveva respinto energicamente la sfida protestando che non si sarebbe mai battuto con un pazzo assassino wavs/1089.wav|ah sí prima che donna rosolina si risolvesse a licenziarsi dalla propria immagine nello specchio dovette passare piú di un'ora si presentò alla fine tutta aggeggiata come una bertuccia vestita l'ampio scialle indiano con la frangia fino a terra tenuto sul seno da un gran fermaglio d'oro smaltato con pendagli a lagrimoni wavs/1090.wav|e i monelli attaccati ai lampioni chi abbajava chi fischiava chi strombettava sul palmo della mano è la terza è la terza urlava il signore wavs/1091.wav|volle che il suo mondo riavesse voce che si facesse risentire da lui e gli dicesse com'era veramente e non come lui in confuso se lo ricordava mise un altro avviso nei giornali per un lettore o una lettrice wavs/1092.wav|che cosa di pepe professore certi alberi certi alberi in un viale là veda nella terza scansia al secondo palchetto forse il terz'ultimo libro wavs/1093.wav|io io te lo caccio via però ora stesso venerina lo trattenne di nuovo scoppiando questa volta in singhiozzi e buttandoglisi sul petto don paranza sentí mancarsi le gambe con la mano rimasta libera accennò il segno della croce wavs/1094.wav|la volpe è ladra per il padrone della gallina ma per sé la volpe non è ladra ha fame e quand'ha fame acchiappa la gallina e se la mangia e dopo che se l'è mangiata addio non ci pensa più wavs/1095.wav|contentarsi di lasciar le scale con gli scalini smozzicati i muri oscenamente imbrattati le finestre dalle persiane cadenti e i vetri rotti imbandierate di cenci sporchi e rattoppati stesi sui cordini ad asciugare wavs/1096.wav|i pare di vederla ancora quando a qualche raffica più violenta che la investiva da dietro si fermava su le tozze gambe larghe a cui s'attaccava la veste che gliele disegnava sconciamente mentre davanti le faceva pallone wavs/1097.wav|ma quando ne diede il primo saggio al balicci con certe inflessioni e certe modulazioni e volate e smorzamenti e arresti e scivoli accompagnati da una mimica tanto impetuosa quanto superflua wavs/1098.wav|come fermarlo lí era possibile e poteva egli aver l'intenzione di fermarsi per lei tutta la vita fuori di quel suo mondo voleva sí restare ma fino all'arrivo del piroscafo dall'america intanto certo in patria nessun affetto vivo lo attirava wavs/1099.wav|e chi chi quello ah sí gliele metteva davanti apposta oh bella oh bella lo denunzio gridò allora il signore balzando in piedi con le mani protese e strabuzzando gli occhi con scontorcimenti di tutto il volto ridicoli e pietosi a un tempo wavs/1100.wav|ma lo stupore era finto il rimprovero dolce espressi l'uno e l'altro per ammansare gli scrupoli di donna rosolina che assistendo a quelle scene sarebbe diventata di centomila colori se non avesse avuto sulle magre gote quella patina di rossetto wavs/1101.wav|non rideva piú ora venerina nell'insegnare al fidanzato la propria lingua certe bili anzi ci pigliava vedi gli diceva si sa che ti burlano se dici cosí chiaro chiaro ci vuol tanto maria santissima wavs/1102.wav|guardava il paese che gli si stendeva davanti agli occhi da quella torre detta il rastiglio a piè del molo fino alla stazione ferroviaria laggiú e gli pareva che come su lui gli anni e i malanni cosí fossero cresciute tutte quelle case là quasi wavs/1103.wav|e siccome l'uno e l'altro dei contendenti alla loro presenza riprendevano a gridare piú forte ciascuno le proprie ragioni pensarono bene per togliere quello spettacolo di condurli in vettura al piú vicino posto di guardia wavs/1104.wav|come come esclamava allora don pietro stupito guardando venerina che rideva e poi donna rosolina che stava seria seduta intozzata su di sé con le labbra strette e le palpebre gravi semichiuse wavs/1105.wav|e tante all'improvviso restare ruderi nuovi alzate fino ai quarti piani a infracidar senza tetto con tutti i vani delle finestre sguarniti e fissato ancora in alto ai buchi dei muri grezzi qualche resto dell'impalcatura abbandonata annerito e imporrito dalle piogge wavs/1106.wav|tante volte s'era proposto di mettere un po d'ordine in quella babele di disporre tutti quei libri per materie e non l'aveva mai fatto per non perder tempo se l'avesse fatto ora accostandosi all'uno o all'altro degli scaffali wavs/1107.wav|sospettare solo gnornò verrò io piú tardi a casa vostra se non volete venire qua con venerina si vide cosí messo alla porta e non seppe né poté riderne come venerina quand'egli le raccontò wavs/1108.wav|ci andò una volta il cleen per far piacere alla moglie ma ebbe dalla zitellona tale accoglienza che giurò di non ritornarci piú né solo né accompagnato wavs/1109.wav|si voltò a guardarlo lo vide con gli occhi chiusi credette che dormisse su su a momenti siamo arrivati don pietro riaprí gli occhi rossi di pianto contenuto e brontolò lo so sposina penso ai gronghi di questa sera chi me li cucina wavs/1110.wav|sforzando la vocetta fessa quest'ultimo voleva darsi ragione e agitava di continuo le mani che brandivano l'una un bastoncino d'ebano dal pomo d'avorio l'altra un libraccio di stampa antica wavs/1111.wav|sguajati venerina n'era furibonda storpiane qualcuno da una buona lezione è possibile che tu debba diventare lo zimbello del paese bei consigli sbuffava don pietro invece di raccomandargli la prudenza wavs/1112.wav|se egli si ricusava arricciando il naso scotendo la testa di prendere qualche medicina o qualche cibo ella pronunziava quel cleen con voce cupa d'impero aggrottando le ciglia su gli occhi fermi severi come per dire obbedisci non ammetto capricci wavs/1113.wav|venerina pareva attentissima alle parole della zia pensava invece assorta con un senso di pauroso smarrimento a quell'infelice che moriva di là solo abbandonato lontano dal suo paese dove forse moglie e figliuoli lo aspettavano e a un certo punto propose alla zia d'andare a vedere come stesse wavs/1114.wav|non ebbe piú tempo né voglia di curarsi di sé tutta in pensiero già per l'angioletto che sarebbe venuto dal cielo zia rosolina dal cielo gridava alla zitellona pudibonda abbracciandola con furia e scombinandola tutta wavs/1115.wav|costernazione ora piú viva ma a lei non ignota poiché n'era compenetrato tutto il suo amore per il marito appartenuto a quell'altra donna esaminandone il volto anna notò subito quanto dissomigliasse dal suo wavs/1116.wav|sí e intanto su la spiaggia nuda tra i depositi di zolfo correvano scoperte le fogne che appestavano il paese e tutti si lamentavano e nessuno badava a provveder d'acqua sufficiente il paese assetato wavs/1117.wav|se il signor giudice istruttore crede che petix sia da punire con tutti i rigori della legge perché per lui non è uno scemo feroce da paragonare a una bestia né un pazzo furioso che per nulla abbia ucciso una donna a poche settimane del parto la ragione del delitto di quest'assassinio premeditato quale può essere stata wavs/1118.wav|vergognato un uomo esclamò don pietro ha fatto ridere alle mie spalle tutti i pesci del mare ha fatto ridere dov'è chiamalo fammelo dire questa sera stessa non basta che l'abbia detto a te wavs/1119.wav|vincendo il ribrezzo di tutto quel lerciume e più della mescolanza con quello che sí dio mio prossimo è non si nega ma che pur certamente poco poco che si ami la pulizia e la buona creanza dispiace aver troppo vicino e non si può dire del resto che il dispiacere non sia contraccambiato wavs/1120.wav|richiudi la cortina me lo farai svegliare non m'ha fatto dormire tutta la notte poverino ha le dogliette ora riposa e io vorrei profittarne il cleen baciò in fronte commosso la moglie wavs/1121.wav|venerina gli si parò subito davanti no che fai zio ti giuro che egli non sa nulla ti giuro che tra me e lui non c'è stato mai nulla non hai inteso che se ne vuole andare wavs/1122.wav|è vero che di tanto in tanto abbassava su quegli occhi le palpebre livide ma non tanto per vergogna le abbassava quanto per il dispetto di vedersi obbligata a sentirla quella vergogna dagli occhi di chi la guardava e la vedeva in quello stato alla sua età wavs/1123.wav|e mo e mo gli andava incontro col capo reclinato indietro per poter guardare attraverso gli occhiali insellati su la punta del naso e diceva che cosa volete figlio mio niente e allora prendetevi una seggiola e sedete là fuori della porta wavs/1124.wav|andarono strette l'una all'altra in punta di piedi e si fermarono poco oltre la soglia della camera sporgendo il capo a guardare sul letto l'infermo teneva gli occhi chiusi pareva un cristo di cera deposto dalla croce wavs/1125.wav|per improvvisa curiosità si mise allora a rovistare in esso e nel riporre una giacca logora e stinta le avvenne di tastare negli orli sotto il soppanno come un cartoncino scivolato lí dalla tasca in petto sfondata volle vedere che cosa fosse quella carta caduta lí chi sa da quanti anni e dimenticata wavs/1126.wav|si fermarono scorgendolo contrariati e perplessi per un istante se andare a sedere altrove o tornare indietro ma quello stesso avvertimento di contrarietà e di diffidenza li spinse appunto ad accostarsi wavs/1127.wav|pesce di nuovo genere non ti confondere le rispose don pietro promovendo il sorriso dei marinaj che s'asciugavano la fronte vera grazia di dio sù figliuoli sbrighiamoci di qua sul mio letto e condusse i marinaj col triste carico nella sua camera ancora sossopra wavs/1128.wav|al ròco quatto chioccolío della vaschetta in mezzo al giardino lo scampanío festivo delle chiese lontane e il garrire delle rondini ebbre d'aria e di sole nel ritirarsi dalla finestra sospirando wavs/1129.wav|che genio quel console come se lui pietro mílio potesse anticipare spese e dare alloggio ai malati come dove per l'alloggio sí wavs/1130.wav|in punta di piedi appena il balicci le assegnava il libro da leggere la signorina tilde pagliocchini volava via dallo studio e se n'andava a conversare di là con la vecchia domestica wavs/1131.wav|me lo fai piangere non sai tenerlo via via esci un po di casa che stai a guardarmi vedi come mi sono ridotta su va a fare una visita alla zia rosolina che non viene da tre giorni forse vuol fatta davvero la corte come dice zio pietro wavs/1132.wav|e la sterilità del sentimento si disfaceva in lei nella pigrizia piú accidiosa lei stessa ora non avrebbe saputo spiegarsi perché le andasse tanto di sfaccendare per casa lietamente di levarsi per tempo e d'acconciarsi wavs/1133.wav|vedrai in dieci giorni che bel figliuolo maschio ti mettono su potrei al massimo concedere che rimbarcandosi si porti la sposa a tunisi e a malta per un viaggetto di nozze è giovane serio mi fido ma non potrei di piú wavs/1134.wav|la signorina tilde pagliocchini si voltò a guardarlo con tanto d'occhi come dice senza voce e allora come per me wavs/1135.wav|ah oui l'arso sí dommage che rabbia dice eh certo non sarà possibile vederlo se il capitano capisci già già oui engagement impegni commerciali capisci il vapore non può aspettare wavs/1136.wav|trovava ogni volta il vecchio dietro gli scritturali col collo allungato e gli occhiali su la punta del naso per vedere che cosa essi scrivessero nei registri non perché diffidasse ma chi sa wavs/1137.wav|venerina e lo zio intanto parlavano di lui nella nuova casetta in cui anche don pietro aveva preso stanza sí diceva lei sorridendo è proprio come tu hai detto wavs/1138.wav|che c'è che c'è gridava padron di nica facendosi alla porta teatrino marionette i monellacci si sbandavano urlando fischiando caro mio diceva allora il di nica al cleen voi lo capite sono selvaggi andatevene fatemi questo piacere wavs/1139.wav|fu l'epilogo buffo e clamoroso d'una quieta sciagura che durava da lunghissimi anni infinite volte per unica ricetta del male che inevitabilmente lo avrebbe condotto alla cecità il medico oculista gli aveva detto di smettere la lettura wavs/1140.wav|la cosa più spaventevole per nicola petix era questa che non riusciva a vedere in quei due la ragione per cui con un'ostinazione cosí cieca e feroce contro se stessi volevano un figlio wavs/1141.wav|i capitani di qualunque nazione fossero dovevano contentarsi di quelle quattro parole di francese che scaraventava loro in faccia imperterrito con pretto accento siciliano mossiurre sciosse ecc ma la cara patria la cara patria wavs/1142.wav|lars gridava venerina infuriandosi ora anche contro lo zio che chiamava a quel modo il fidanzato come tutto il paese ma se è lo stesso sospirava seccato don pietro alzando le spalle wavs/1143.wav|l'odore speciale che la polvere dello zolfo sparsa dappertutto dava al sudore degli uomini affaccendati l'odore del catrame l'odore dei salati l'afrore che esalava sulla spiaggia dalla fermentazione di tutto quel pacciame d'alghe secche misto alla rena bagnata wavs/1144.wav|tutti gli odori di quel paese cresciuto quasi con lui erano cosí pregni di ricordi per don paranza che non ostante la miseria della sua vita era per lui un rammarico pensare che gli anni che facevano lui vecchio erano invece la prima infanzia del paese wavs/1145.wav|sembrava bello molto piú bello del suo anche a lei quel volto che dal ritratto appariva bruno ecco e quelle labbra si erano congiunte nel bacio alle labbra di lui ma perché mai agli angoli della bocca quella piega dolorosa wavs/1146.wav|non è per questo zio esclamò venerina e allora volete farmi morire riprese don paranza c'era ai miei tempi un povero contadino che aveva novantacinque anni e ogni santa mattina saliva dalla campagna a girgenti con una gran cesta d'erbaggi su le spalle e andava tutto il giorno in giro per venderli wavs/1147.wav|e perché cosí mesto lo sguardo di quegli occhi intensi tutto il volto spirava un profondo cordoglio e anna ebbe quasi dispetto della bontà umile e vera che quei lineamenti esprimevano wavs/1148.wav|il marito era fatto per lavorare la moglie per badare alla casa e far figliuoli qua pensava il cleen qua tutta la vita e si sentiva stringere la gola sempre piú da un nodo di pianto wavs/1149.wav|come l'uovo caro mio questi dispettucci parevano puerili a don pietro condannato a far la guardia e se ne infastidiva la sua presenza intanto impacciava peggio il cleen che non arrivava ancora a comprendere perché ci fosse bisogno di lui wavs/1150.wav|e lo disse una di quelle sere alla nipote rincasando dalla pesca non s'aspettava che venerina dovesse accogliere l'irosa dichiarazione della insipienza di lui con uno scoppio di risa tutta rossa e raggiante in viso povero zio ridi ma sí fatto wavs/1151.wav|ma che ma che ma che proruppe su tutte le furie io ci sono stata sa e le so dire che non è com'è detto qua il balicci si levò in piedi tutto vibrante d'ira e convulso wavs/1152.wav|e quando oggi stesso quando siete tornati a mezzogiorno dopo il desinare egli mi prese una mano io basta basta brontolò don paranza che in vita sua non aveva mai fatto all'amore è pronta la cena ora gli parlo io wavs/1153.wav|dicono che in carcere petix dimostra la smemorata indifferenza d'un gatto che dopo aver fatto strazio d'un topo o d'un pulcino si raccolga beato dentro un raggio di sole wavs/1154.wav|e non si sa mai donna rosolina non aggiungeva in queste rimostranze a don pietro che il contegno di venerina verso il convalescente da un pezzo non le garbava piú il convalescente pareva uscito dalla malattia mortale quasi di nuovo bambino wavs/1155.wav|lo curavano con certi loro decotti infallibili sarebbe guarito come erano guariti gli altri e intanto il poverino che pena se ne stava a rosicchiare svogliato un tozzo di pan nero wavs/1156.wav|forse perché diciott'anni addietro al tempo della prima gravidanza la donna aveva preparato di tutto punto il corredino del nascituro fasce cuffiette camicine bavaglini vestine lunghe infiocchettate wavs/1157.wav|era tempo perché donna rosolina non voleva piú saperne di far la guardia alla nipote protestava d'esser nubile anche lei e che non le pareva ben fatto che due donne stessero a tener compagnia a quell'uomo ch'ella credeva veramente turco e perciò fuori della grazia di dio già si era levato di letto poteva muoversi wavs/1158.wav|venerina sentendo che non si moveva alzava gli occhi dal cucito lo vedeva con quell'aria smarrita e rompeva in una gaja risata che vuoi da me un omaccione tanto che se ne sta in casa come un ragazzino dio benedetto impara un po a vivere come i nostri uomini piú fuori che dentro wavs/1159.wav|davanti alla porta per l'angusta scala una specie di barella sorretta penosamente da un gruppo di marinaj ansanti costernati sotto un'ampia coperta d'albagio qualcuno stava a giacere su quella barella wavs/1160.wav|talora gli toccava di minacciare col bastone i piú insolenti poi sedeva sul muricciuolo della banchina a guardare i bastimenti ormeggiati e il mare infiammato dal riflesso delle nuvole vespertine wavs/1161.wav|ma speriamo che l'aria del nostro mare che dev'essere sai piú salato di quello del suo paese gli giovi ho gran paura anch'io però che somigli troppo a me quanto a giudizio wavs/1162.wav|posso assicurare sulla mia parola d'onore ch'era una provocazione la vista di quei due fuori a passeggio in una giornata come quella con tutto quel vento tra il turbine di tutte quelle foglie morte piccoli sotto gli alti platani nudi che armeggiavano nel cielo tempestoso con l'ispido intrico dei rami wavs/1163.wav|venerina nel vederlo cosí timido smarrito nella beatitudine di quel suo rinascere in un paese ignoto tra gente estranea provava per lui una tenerezza quasi materna wavs/1164.wav|pensarci s'accorse ora lí solo davanti allo spettacolo del mare d'aver sofferto in quei dieci giorni una grande oppressione nell'intimità pur tanto cara con la giovane sposa wavs/1165.wav|brutti imbecilli disse tra i denti voltandosi a fulminarli con gli occhi il cleen sorrideva e venerina si stizzí allora maggiormente ma non sei buono da rompere il grugno a qualcuno di un po ti lasci canzonare cosí sorridendo da questi mascalzoni wavs/1166.wav|lui lui stesso porco diavolo m'ha attizzato il fuoco in casa si scotti si bruci quell'aria da mammalucco da innocente piovuto dal cielo gliel'avrebbe fatta smettere lui wavs/1167.wav|gli pareva di vedere la sorella lontana la vedeva ah lei sola al mondo gli voleva bene ormai e anche quest'altra fanciulla qua possibile wavs/1168.wav|trovarono venerina su tutte le furie quel giovine straniero s'era arrischiato a picchiare all'uscio della camera dove ella s'era chiusa e chi sa che cosa le aveva bestemmiato nella sua lingua poi se n'era andato wavs/1169.wav|la vita non l'aveva vissuta poteva dire di non aver visto bene mai nulla a tavola a letto per via sui sedili dei giardini pubblici sempre e da per tutto non aveva fatto altro che leggere leggere leggere wavs/1170.wav|e lí su la scogliera del porto mentre riforniva gli ami di nuova esca si voltava a guardare l'arso che se ne stava seduto su un masso poco discosto diritto su la vita con gli occhi chiari fissi al sughero della lenza che galleggiava su l'aspro azzurro dell'acqua luccicante d'aguzzi tremolii wavs/1171.wav|quella cassetta in cui egli frugava con tanta insistenza le richiamava davanti agli occhi l'immagine di quell'altro marinajo che lo aveva sollevato dalla barella come un bambino per deporlo sul letto lí e poi se n'era andato piangendo wavs/1172.wav|e anche della sua paterna benevolenza per vittorino lamanna giovane commediografo di belle speranze la distruzione dell'uomo vorrei sapere soltanto se il signor giudice istruttore ritiene in buona fede d'aver trovato una sola ragione wavs/1173.wav|voleva già egli non portava piú il berretto di pelo era vestito come tutti gli altri eppure ecco la gente si voltava a osservarlo quasi che egli si tenesse esposto lí davanti wavs/1174.wav|no no fece di nuovo il cleen col capo e la chiamò a sé col gesto aprí la cassetta e ne trasse una veduta fotografica di rondhjem i si vedeva tra gli alberi la maestosa cattedrale marmorea sovrastante tutti gli altri edifici wavs/1175.wav|chi è non lo conosco il vapore di mio nipote e che vuoi da me salutamelo si mise a ridere con gli occhi chiusi d'una sua speciale risatina nel naso sentendo le bestialità che scappavano a don pietro nel tumultuoso dispiacere che gli cagionava quel contrattempo se si potesse wavs/1176.wav|tante private fortune non solo di nuovi arricchiti ma anche d'illustri casati e tutti i sussidii prestati dalle banche di credito a quei costruttori che parvero per più anni in preda a una frenesia quasi fanatica andarono allora travolti in un enorme fallimento che ancor si ricorda wavs/1177.wav|grossi orecchini agli orecchi la fronte simmetricamente virgolata da certi mezzi riccetti unti non si sa di qual manteca e tinte le guance e le labbra eccomi eccomi wavs/1178.wav|erano per la maggior parte libri di viaggi d'usi e costumi dei varii popoli libri di scienze naturali e d'amena letteratura libri di storia e di filosofia quando alla fine il lavoro fu compiuto parve al balicci che il bujo gli s'allargasse intorno in tenebre meno torbide quasi avesse tratto dal caos il suo mondo wavs/1179.wav|la premessa di quel segno di preghiera era assolutamente necessaria ogni qual volta egli voleva presso di sé lo stipetto che il compagno gli aveva portato dal piroscafo il giorno in cui ne era sceso moribondo venerina glielo porgeva ogni volta di malanimo e senza il garbo consueto quella cassetta rappresentava per lui la patria lontana wavs/1180.wav|ch'egli chiamava larso si chiamava lars cleen era già entrato in convalescenza e di lí a una a due settimane al piú si sarebbe potuto mettere in viaggio wavs/1181.wav|che andava e veniva come una spola tra porto empedocle e le due vicine isolette di lampedusa e di pantelleria agostino e la patria il di nica serio serio picchiava con una mano su i dindi nel taschino del panciotto eccola qua wavs/1182.wav|lei vorrebbe che io le cercassi ora questi alberi di pepe gli domandava la signorina spaventata e sbuffante se volesse farmi questo piacere cercando la signorina maltrattava le pagine s'irritava alle raccomandazioni di far piano wavs/1183.wav|ma che non fosse stupido lo sapeva bene padron di nica dal modo con cui gli disimpegnava le commissioni e gli affari con quei ladri agenti di tunisi e di malta non voleva dirlo al solito non per negare il merito e la lode ma per le conseguenze della lode ecco wavs/1184.wav|tutte cosí le nostre donne non debbono far mai piacere ai loro uomini tu che ne dici domandava al cleen non diceva nulla lui guardava venerina col desiderio di averla con sé ma non voleva che ella facesse un sacrifizio o che avesse veramente a soffrire del viaggio wavs/1185.wav|ma il balicci aveva accolto ogni volta questa ricetta con quel sorriso vano con cui si risponde a una celia troppo evidente no gli aveva detto il medico e allora séguiti a leggere e poi mi lodi la fine lei ci perde la vista glielo dico io wavs/1186.wav|sgomento quando ih che prescia esclamò don paranza appena si accorse delle prime nausee dei primi capogiri lo previde quel boja d'agostino di un po hai avuto paura che tuo zio non ci arrivasse a sentire la bella musica del gattino wavs/1187.wav|chi era di guardia a quell'ora su l'hammerfest chiudeva gli occhi e li rivedeva a uno a uno i suoi compagni li vedeva salire dai boccaporti vedeva vedeva col pensiero il suo piroscafo come se egli proprio vi fosse bianco di salsedine maestoso e tutto sonante wavs/1188.wav|ma sentí subito la difficoltà d'un discorso in francese consentaneo all'aria burbera a cui già aveva composta la faccia e l'atteggiamento preso frenò a stento un solennissimo sbuffo d'impazienza e cominciò mossiur cleen wavs/1189.wav|il sorriso lo sguardo degli occhi limpidi avevano proprio una espressione infantile era ancora magrissimo ma il volto gli s'era rasserenato la pelle gli si ricoloriva leggermente e gli rispuntavano piú biondi lievi aerei i capelli che gli erano caduti durante la malattia wavs/1190.wav|tanto piú lui vedendolo di mese in mese ingrossare si sentiva crescere l'irritazione la smania il furore negli ultimi giorni d'ogni gravidanza alla sua fantasia sovreccitata tutto quel casone si rappresentava come un ventre enorme travagliato disperatamente dalla gestazione dell'uomo che doveva nascere wavs/1191.wav|ma porco diavolo lo dico sul serio io tu ridi minchione che te n'importa no no cosí non poteva durare non conchiudeva nulla non solo ma si guastava anche il fegato se la sbrighino loro se vogliono wavs/1192.wav|testa ne ha prima di partire il cleen aveva suggerito a venerina di non lasciar andar piú il vecchio zio alla pesca ma don pietro non solo non volle saperne ma anche s'arrabbiò non sapete piú che farvene adesso de miei gronghi bene bene me li mangerò io solo wavs/1193.wav|e gli sputi che si tiravano i calci gli sgraffii che si davano le strappate di capelli e gli strilli che ne seguivano a cui partecipavano le mamme da tutte le finestre dei cinque piani wavs/1194.wav|ma tre tre volte gli domandavano quelli tra le risa alla fine due guardie di città sudate sbuffanti riuscirono tra tutta quella calca a farsi largo wavs/1195.wav|non era niente disturbo passeggero il bollore della collera che gli aveva dato agli occhi a un tratto cessò di dondolare il capo levò le mani cominciò ad aprire e chiudere le dita il libro il libro dov'è il libro wavs/1196.wav|e me domandò don paranza non sono bello io e sono pure sposo oh di donna rosolina due coppie zitto là gridò questa sentendosi tutta rimescolare non voglio che si dicano neppure per ischerzo certe cose wavs/1197.wav|come quella volta che traversando l'oceano in tempesta s'era buttato dall'hammerfest per salvare un compagno sí era vero e senza alcun merito perché la sua vita per lui non aveva piú prezzo wavs/1198.wav|e cosí per caso anna scoprí il ritratto della prima moglie del marito impallidendo con la vista intorbidata e il cuore sospeso corse alla finestra e vi rimase a lungo attonita a mirare l'immagine sconosciuta quasi con un senso di sgomento wavs/1199.wav|spalle càmbiati codesto nome ripigliava venerina esasperata rivolta al cleen bel piacere sentirsi chiamare la moglie de l'arso e non ti chiamano adesso la nipote di don paranza che male c'è lui l'arso e io paranza allegramente wavs/1200.wav|e il marito che avrebbe dovuto consolarla il marito stesso pareva non volesse darle alcun merito del sacrifizio ch'ella gli aveva fatto del suo amore filiale e fraterno come se a lei non fosse costato nulla come se a quel sacrifizio egli avesse avuto diritto e per ciò nessun dovere avesse ora di compensarnela wavs/1201.wav|sentí il bisogno d'offrirsi uno sfogo andando a gridare alla parete che divideva la sua camera da quella della nipote venerina dormi sai fino a mezzogiorno cara ti avverto però che oggi non c'è lo sciocco che piglia pesci per te wavs/1202.wav|e tu vorresti chi sa ogni qual volta ritornava in patria la sorella gli ripeteva che volentieri avrebbe preferito di non rivederlo mai piú mai piú in vita se egli in uno di quei suoi viaggi lontani si fosse innamorato di una buona ragazza e la avesse sposata wavs/1203.wav|la signorina tilde pagliocchini la guardò e appuntandosi l'indice d'una mano sul petto io tirò fuori una voce che neanche in paradiso wavs/1204.wav|doveva essere a questo patto che lavorasse il posto ecco glielo aveva procurato lui quando poi il piroscafo sarebbe arrivato dall'america ne avrebbe avuti due di posti e allora a sua scelta o questo o quello quale gli sarebbe convenuto di piú wavs/1205.wav|poteva buttarlo in mezzo alla strada aveva scritto al console di palermo ma sí il console gli aveva risposto che desse ricetto e cura al marinajo dell'hammerfest fin tanto che esso non fosse guarito o nel caso che fosse morto gli desse sepoltura per bene che delle spese poi avrebbe avuto il rimborso wavs/1206.wav|sempre cosí sospirò poi nella camera della nipote alludendo a don pietro che già se n'era andato sempre con la testa tra le nuvole ah se avesse avuto giudizio wavs/1207.wav|per questo s'era ammalato fino a toccare la soglia della morte per riprendere lí la via d'una nuova esistenza chi sa e tu gli vuoi bene concludeva intanto di là don pietro dopo avere strappato a venerina che non riusciva a quietarsi le wavs/1208.wav|sí e se qualche giorno non gli riusciva di pigliar pesci correva il rischio d'andare a letto digiuno lui e la nipote quella povera orfana lasciatagli dal fratello anche lui cosí sfortunato che appena sbarcato in america vi era morto di febbre gialla wavs/1209.wav|scendendo alla spiaggia vedeva le spigonare dalla vela triangolare ammainata a metà su l'albero in attesa del carico oltre il braccio di levante lungo la riva sulla quale si allineava la maggior parte dei depositi di zolfo wavs/1210.wav|petix non disse nulla e tutto si svolse in un attimo quasi quietamente come la donna s'accostò al pietrone per mettervisi a sedere egli la afferrò per un braccio e la trasse con uno strappo fino all'orlo delle acque straripate wavs/1211.wav|si fermava a contemplare a lungo certi tronchi enormi stravolti d'olivi pieni di groppi di sproni di giunture storpie nodose e non rifiniva d'esclamare il sole il sole come se in quei tronchi vedesse viva impressa tutta quella cocente rabbia solare da cui si sentiva stordito e quasi ubriacato wavs/1212.wav|certo non avrebbe potuto vivere con gli scarsi proventi di questa saltuaria professione senza l'ajuto della pesca giornaliera e di una misera pensioncina di danneggiato politico wavs/1213.wav|esilio mentr'ella appariva grande là su l'oceano di tra le sartie dell'hammerfest donde qualcuno dei suoi compagni forse in quel punto la guardava lí egli con tutto il cuore era vicino wavs/1214.wav|e l'aveva guardata a lungo con un senso di sgomento angoscioso sentendo piú acuta che mai la pena dell'abbandono il proprio isolamento viveva nel vago nell'indefinito come in una sfera vaporosa di sogni wavs/1215.wav|talvolta rientrando nello studio la signorina pagliocchini trovava il balicci coi gomiti su i bracciuoli della poltrona e la faccia nascosta tra le mani professore a che pensa wavs/1216.wav|ozio vergognoso quest'ozio di petix sarà bene intanto che non venga considerato solamente dal lato del padre ma un po anche da quello di lui perché petix veramente frequentò per anni e anni le aule universitarie wavs/1217.wav|zio come si dice bestia in francese pietro mílio che stava a lavarsi in cucina si voltò con la faccia grondante a guardare la nipote perché vorresti chiamarmi in francese si dice bte figlia mia bte bte e dimmelo forte sai wavs/1218.wav|perché coi tesori che si ricavavano da quel traffico non si pensava a far lavorare piú umanamente tutti quegli infelici ridotti peggio delle bestie da soma perché non si pensava a costruire le banchine su le due scogliere del nuovo porto dove si ancoravano i vapori mercantili wavs/1219.wav|me lo terrà lei a battesimo lei e zio pietro donna rosolina apriva e chiudeva gli occhi mandava giú saliva con l'angoscia nel naso fra le strette di quella santa figliuola che pareva impazzita e non aveva nessun riguardo per tutti i suoi cerotti wavs/1220.wav|nostromo partire piangeva per questo la sua giovane amica infermiera fino a notte avanzata lars cleen stette lí seduto sul letto a pensare a fantasticare wavs/1221.wav|lo spiavano scambiandosi ad alta voce osservazioni e commenti che presto si mutavano in lazzi egli stordito abbagliato nell'aria che grillava di luce si voltava ora verso l'uno ora verso l'altro sorridendo wavs/1222.wav|erano venuti infatti dal consolato della norvegia quei pochi quattrinucci per il mantenimento prestato al cleen aveva potuto cosí comperare alcuni modesti mobili i piú indispensabili per metter su alla meglio la casa degli sposi wavs/1223.wav|ma se ella sapeva che quella vecchia era cosí fastidiosamente matta perché spingerlo a fargli fare quella ridicola figura voleva forse ridere anche lei alle sue spalle non hai trovato ancora un amico gli domandava venerina no wavs/1224.wav|ne erano trascorsi già tre volentieri si sarebbe rimbarcato sul suo piroscafo di ritorno volentieri si sarebbe riunito ai compagni ma come trattenersi tre altri mesi cosí senza piú alcuna ragione nella casa che l'ospitava wavs/1225.wav|ma no per carità a bassa voce piú bassa che può quasi senza voce capirà io leggevo con gli occhi soltanto signorina wavs/1226.wav|e le spigonare appena cariche sciolta la vela andavano a scaricare lo zolfo nei vapori mercantili ancorati nel porto o fuori cosí fino al tramonto del sole quando lo scirocco non impediva wavs/1227.wav|il signor porrella guardando il ponte fosco e certamente pensando che di là erano passati gli antichi romani la signora porrella seguendo con gli occhi qualche vecchia cercatrice d'insalata tra l'erba del declivio lungo il corso del fiume che appare lí sotto per un breve tratto dopo il ponte wavs/1228.wav|restò a guardarla con gli occhi chiari ridenti e smarriti non comprendeva o meglio non sapeva credere che no no e con le mani le fece segno che avesse pietà di lui che tra poco doveva partire venerina scrollò le spalle e lo salutò con la mano buon viaggio wavs/1229.wav|non c'era piú da aver paura le narrò a bassa voce la scena commovente tra i due compagni e la pregò che sedesse anche lei a vegliare quel poveretto che moriva abbandonato nel silenzio della sera sopravvenuta sonò a un tratto acuto lungo straziante il fischio d'una sirena come un grido umano wavs/1230.wav|che t'ha detto che t'ha inventato incalzò venerina tutta accesa vuole andarsene e tu lascialo andare non me n'importa nulla sai proprio nulla wavs/1231.wav|vedo le rispondeva lui con una voce che pareva arrivasse da lontano lontano poi riscotendosi con un sospiro eppure ricordo che erano di pepe wavs/1232.wav|e a un tratto si vedeva girar innanzi su le mani e sui piedi a ruota un monellaccio che per quella bravura da pagliaccetto gli chiedeva poi un soldo e tutti ridevano wavs/1233.wav|si strinsero la mano e cosí il matrimonio fu concluso ma il cleen rimase stordito sorrideva sí d'un timido sorriso nell'impaccio della strana situazione in cui s'era cacciato senza una volontà ben definita wavs/1234.wav|speriamo che per questa sera sia tutto finito aspetta oh debbo dire riaprí l'uscio e rivolse qualche frase in francese a quel giovane straniero che chinò piú volte il capo in risposta wavs/1235.wav|anche lei venerina si sentiva quasi rinata avvezza a star sempre sola in quella casa povera e nuda senza cure intime senza affetti vivi da un pezzo s'era abbandonata a un'uggia invincibile a un tedio smanioso il cuore le si era come isterilito wavs/1236.wav|estraneo allevato quasi soltanto dalla madre e perciò con gli stessi pensieri con gli stessi sentimenti di lei che sperava straniero straniero anche per suo figlio wavs/1237.wav|cieco ora per la realtà viva che non aveva mai veduto cieco anche per quella rappresentata nei libri che non poteva piú leggere la grande confusione in cui aveva sempre lasciato tutti i suoi libri sparsi o ammucchiati qua e là sulle seggiole per terra sui tavolini negli scaffali lo fece ora disperare wavs/1238.wav|non si doveva toccare il freddo la neve quei fiori freschi e l'ombra azzurra della cattedrale niente lí si doveva toccare era cosí e basta il suo mondo il suo mondo di carta wavs/1239.wav|lo vedeva da per tutto il sole e specialmente negli occhi e nelle labbra ardenti e succhiose di venerina che rideva di quelle sue meraviglie e lo trascinava via per mostrargli altre cose che le parevano piú degne d'esser vedute la grotta del cioccafa per esempio wavs/1240.wav|col camposanto prossimo ove i fedeli superstiti si recano ogni sabato a ornare di fiori le tombe dei loro morti ella non riuscí a comprendere perché le mostrasse quella veduta wavs/1241.wav|scene episodii brani di descrizioni gli si rappresentavano alla mente con minuta spiccata evidenza rivedeva rivedeva proprio in quel suo mondo alcuni particolari che gli erano rimasti piú impressi durante le sue riletture wavs/1242.wav|una sola veramente era stata la bestialità di don paranza quella di aver avuto vent'anni al quarantotto se ne avesse avuti dieci o cinquanta non si sarebbe rovinato wavs/1243.wav|quattro fanali rossi accesi ancora alla punta dell'alba in un porto di mare deserto con una sola nave ormeggiata la cui alberatura con tutte le sartie si stagliava scheletrica sullo squallore cinereo della prima luce wavs/1244.wav|e poiché dopo quel primo scambio di frasi la conversazione tra i due fidanzati avrebbe voluto continuare attraverso a lui egli battendo le pugna su la tavola oh insomma esclamò che figura ci faccio io ingegnatevi tra voi wavs/1245.wav|guidarlo noncurante o ignara lei lo lasciava lí alla soglia escluso smarrito e ripartiva e lontano per quel mare su quel guscio di noce si sentiva sempre piú solo e piú angosciato wavs/1246.wav|oppure ha voltato non sentendola nemmeno fiatare s'immaginava che fosse sprofondata nella lettura e che non gli rispondesse per non distrarsene sí legga legga la esortava allora piano quasi con voluttà wavs/1247.wav|se poi egli in uno scatto di gioconda tenerezza vedendosela passar da presso le tirava un po la veste col volto illuminato da un sorriso di gratitudine e di simpatia venerina strascicava quel cleen in una esclamazione di stupore e di rimprovero come se volesse dirgli sei matto wavs/1248.wav|mugolava posto a sedere su una seggiola si diede a dondolare la testa e a passarsi le mani sulle gambe che gli ballavano senza badare al farmacista che voleva osservargli gli occhi senza badare ai conforti alle esortazioni ai consigli che gli davano tutti che si calmasse wavs/1249.wav|venerina nonsí che dice voscenza esclamò angustiata la contadina ci lasci stare noi poveretti voscenza goda che bello sposo ci crede che non ho il coraggio di guardarlo wavs/1250.wav|le farai fare un po di corte da tuo marito e vedrai che gioverà del resto per quel poco che il signore può badare a uno sciocco come me stai sicura che ci ajuterà wavs/1251.wav|venerina quest'è vero riconosceva don pietro infatti i birbaccioni oggi si chiamano uomini accorti e tuo zio per il primo li rispetta wavs/1252.wav|presto impossibile lei donna rosolina uscir di casa a quell'ora impossibile caso eccezionale sí ma quel malato era vecchio o giovane wavs/1253.wav|il ragazzaccio strepitava pestando i piedi sui cocci d'una volgarissima statuetta di terracotta misti a quelli di gesso abbronzato della colonnina che la sorreggeva tutti attorno chi scoppiava in clamorose risate chi faceva un viso lungo lungo e chi pietoso wavs/1254.wav|ma ciò non vuol dire che se ne sia stato in ozio e che quest'ozio sia stato vergognoso ha meditato sempre studiando a suo modo sui casi della vita e sui costumi degli uomini wavs/1255.wav|donna rosolina lo acchiappò per un braccio dite un po è turco o cristiano turco turco non si confessa rispose in fretta don pietro mamma mia scomunicato esclamò la zitellona segnandosi con una mano e tendendo l'altra per portarsi via venerina fuori di quella camera wavs/1256.wav|e lui lui lí con la canna della lenza in mano e non di rado scotendo rabbiosamente quella canna gli avveniva di borbottare nella barba lanosa che contrastava col bruno della pelle cotta dal sole e con gli occhi verdastri wavs/1257.wav|ed ella si era presa tanta cura di quell'abbandonato chi era egli donde veniva quali ricordi custodiva con tanto amore in quella cassetta wavs/1258.wav|vergogna ansia dispetto le fecero a un tratto tale impeto dentro che appena il cleen si ritirò saltò su a domandare allo zio che c'entro io che avete detto di me wavs/1259.wav|e infine anche davanti al giovane avvocato che gli hanno imposto d'ufficio visto che fino all'ultimo non ha voluto incaricarne uno di sua fiducia per la difesa di questo silenzio cosí ostinato si dovrebbe pur dare mi sembra una qualche interpretazione wavs/1260.wav|cose cominciò presto a dargli un'uggia un'insofferenza smaniosa che si esasperava sempre piú di giorno in giorno sopra tutto intollerabili gli erano la vista e il fracasso dei tanti ragazzini che brulicavano nel cortile e per le scale wavs/1261.wav|venerina sospesa costernata a un certo punto nel vedersi additata rabbiosamente dallo zio diventò di bragia eh che parlavano dunque di lei a quel modo wavs/1262.wav|aveva ceduto all'infermo il suo letto e lui a rompersi le ossa sul divanaccio sgangherato che gli cacciava tra le costole le molle sconnesse cosí che ogni notte sognava di giacer lungo disteso sulle vette di una giogaja di monti wavs/1263.wav|e che gli richiamasse il suo paese lontano che sperava quand'anche quand'anche non sarebbe forse cresciuto lí come tutti gli altri ragazzi del paese sotto quel sole cocente con quelle abitudini di vita alle quali egli si sentiva estraneo wavs/1264.wav|je ne bois pas de vin non era vino chi sa che diavolo gli avevano messo in corpo si sentiva avvampare e che enorme fatica per far entrare in testa a tutto l'equipaggio che voleva assolutamente conoscere la sposina che non era possibile cosí tutti insieme wavs/1265.wav|volle che lo zio le ripetesse in siciliano ciò che egli diceva per il piccino dice che somiglia a te rispose don paranza ma non ci credere sai somiglia a me invece wavs/1266.wav|ma mentre quelli da un pezzo erano entrati nelle grazie di tutti i più antichi casigliani petix s'era attirato al contrario sempre più l'antipatia generale per il disprezzo con cui guardava a cominciar dal portinajo ciabattino tutti wavs/1267.wav|dalla lettera lasciatagli dal compagno insieme col denaro sapeva che l'hammerfest dopo il viaggio in america sarebbe ritornato a porto empedocle fra sei mesi wavs/1268.wav|pedalini di lana che aspettavano ancora di essere usati ormai ingialliti e stecchiti nella loro insaldatura come cadaverini ormai da dieci anni tra tutte quelle donne del casamento che figliavano a più non posso e nicola petix che a più non posso odiava questa loro sporca figliolanza s'era impegnata come una sfida wavs/1269.wav|malta a la valletta in quei dodici anni s'era fatto un po di largo ajutato dagli altri fuorusciti ma il sessanta ci pensava e fremeva ancora a milazzo una palla in petto wavs/1270.wav|e altri isolati già compiuti rimaner deserti lungo intere vie di quartieri nuovi per cui non passava mai nessuno e l'erba nel silenzio dei mesi rispuntare ai margini dei marciapiedi rasente ai muri e poi wavs/1271.wav|tempo anna s'era lasciata cadere ai piedi la vecchia giacca in cui aveva trovato il ritratto egli la raccattò infilzandola con la punta dello stocco poi chiamò dalla finestra nel giardino il servotto che fungeva anche da cocchiere e che in quel momento attaccava al biroccio il cavallo wavs/1272.wav|moglie riaccostò gli scuri e uscí dalla camera in punta di piedi appena solo si premette le mani sul volto e soffocò il pianto irrompente che sperava un segno almeno un segno in quell'esseruccio nel colore degli occhi nella prima peluria del capo che lo palesasse suo straniero anche lui wavs/1273.wav|e questo le dispiaceva passarono presto quei dieci giorni in campagna ritornati in paese venerina accompagnò fino al vaporetto il marito ma non volle imbarcarsi con lui per il viaggio di nozze concesso dal di nica wavs/1274.wav|io le sentirò voltare le pagine ascolterò il suo silenzio intento le domanderò di tanto in tanto che cosa legge e lei mi dirà oh basterà un cenno e io la seguirò con la memoria la sua voce signorina mi guasta tutto wavs/1275.wav|ma quel mare lí quel cielo quel vaporetto e la sua presente vita e una tristezza profonda lo invadeva uno smanioso avvilimento i suoi nuovi compagni non lo amavano non lo comprendevano né volevano comprenderlo wavs/1276.wav|gli piaceva sí quella bruna siciliana cosí vivace con quegli occhi di sole le era gratissimo dell'amorosa assistenza le doveva la vita sí ma sua moglie davvero già concluso wavs/1277.wav|fine comandò al barcajolo di remare fino all'uscita del porto per poter vedere liberamente il piroscafo allontanarsi man mano nel mare sconfinato e allontanarsi con lui la sua patria la sua anima la sua vita eccolo piú lontano piú lontano ancora spariva wavs/1278.wav|è difficile lo so siamo orsi caro mio tu poi sei cosí ancora come una mosca senza capo non ti vuoi svegliare va a trovare lo zio almeno sta al porto wavs/1279.wav|a quel primo lampo d'odio guizzato dalla rivalità per lei sola ormai sussistente seguí nell'anima di anna la curiosità femminile di esaminare i lineamenti di quel volto ma quasi trattenuta dalla strana costernazione che si prova alla vista di un oggetto appartenuto a qualcuno tragicamente morto wavs/1280.wav|anna aveva notizie molto vaghe della morta sapeva soltanto che il marito scoperto il tradimento l'aveva costretta con l'impassibilità di un giudice a togliersi la vita wavs/1281.wav|d'esser lui pur cosí piccolino e calvo e cinquantenne l'autore di tutto quel grosso guajo lí non lo richiamava perché era anzi contenta che avesse il coraggio di mostrarla lui quella soddisfazione mentre a lei toccava di mostrarne vergogna wavs/1282.wav|poi si nascose di nuovo il volto con le mani se lo tenne stretto stretto cosí e andò a buttarsi sul letto vestita non lo sapeva davvero se lo amava ma intanto baciava e stringeva il guanciale del lettuccio wavs/1283.wav|era colpa sua intanto se gli altri erano maleducati se egli ancora non poteva uscire per le strade che subito una frotta di monellacci non lo attorniasse minacciava e faceva peggio quelli si sbandavano con grida e lazzi e rumori sguajati wavs/1284.wav|e qui donna rosolina che toglieva ogni volta pretesto dalle continue disgrazie di don paranza per parlare con mille reticenze e sospiri del suo mancato matrimonio anche in quest'ultima volle vedere la mano di dio il castigo il castigo d'una colpa remota di lui quella di non aver preso lei in moglie wavs/1285.wav|e don paranza niente un marinajo malato di tifo agli estremi il capitano m'ha visto questa bella faccia di minchione e ha detto guarda voglio farti un regaluccio brav'uomo se quel poveraccio moriva in viaggio finiva in bocca a un pesce-cane wavs/1286.wav|don pietro restò come sospeso non capiva piú nulla chi lui se ne vuole andare chi te l'ha detto ma al contrario al contrario non se ne vuole andare m'hai preso per bestia sul serio wavs/1287.wav|e al suo posto il mílio aveva trovato tant'altri interpreti uno piú dotto dell'altro in concorrenza fra loro agostino di nica dopo la partenza di lui per l'esilio rimasto solo s'era fatto d'oro e aveva smesso di far l'interprete per darsi al commercio con un vaporetto di sua proprietà wavs/1288.wav|stordita da quella scena imprevista a cui s'era lasciata tirare per un malinteso dal suo amor proprio ferito non riusciva ancor bene a veder chiaro in sé in ciò che era avvenuto wavs/1289.wav|passeggeri forse seguitava a pensare don pietro un uomo come l'arso potrà servirgli conosce il francese meglio di me e l'inglese benone lupo di mare poi o come interprete o come marinajo purché me lo imbarchi e gli dia da vivere e da mantenere onestamente la famiglia wavs/1290.wav|ma per la cura poteva andare dal farmacista dal droghiere dal macellajo a prender roba a credito dicendo che la norvegia avrebbe poi pagato lí boghe e cefaletti il giorno e gronghi la sera quando ne pescava e se no niente wavs/1291.wav|e venerina che dalla sera avanti sapeva del prossimo arrivo del nuovo piroscafo norvegese ecco qua non gli aveva preparato né la camicia inamidata né la cravatta né i bottoni né la finanziera nulla insomma wavs/1292.wav|lo aspettava con ansia sí in quei primi giorni ma non sapeva neppur desiderarlo altrimenti che cosí due giorni in casa e il resto della settimana fuori due giorni con lui e il resto della settimana sola ad aspettare ogni sera che lo zio tornasse dalla pesca wavs/1293.wav|non ci pensare gli diceva venerina che pur se ne affliggeva ma non tanto sapendo che la povera gente vive cosí credeva che dovesse saperlo anche lui il marito e perciò nel vederlo cosí afflitto sempre piú si raffermava nell'idea che egli fosse di una bontà non comune quasi morbosa wavs/1294.wav|perché altrimenti scampato per miracolo dalla morte avrebbe pensato subito a rimpatriare se voleva aspettare era segno che anche lui doveva sentire chi sa forse lo stesso affetto per lei cosí sospeso e come smarrito nell'incertezza della sorte wavs/1295.wav|se non è accettata bisogna che parta subito subito senza remissione intanto dormiamo ma che dormire pareva che le punte delle molle sconnesse fossero diventate piú irte quella notte compenetrate delle difficoltà fra cui don paranza si dibatteva wavs/1296.wav|le scarse incerte notizie che ella aveva dello straniero e la confessione di quegli ingenui passatempi donde era nato quell'amore fino a quel punto sospeso in aria come un uccello sulle ali wavs/1297.wav|ma io la prego di credere professore che la mia voce è bellissima protestò sulle furie la signorina lo credo lo so disse subito il balicci wavs/1298.wav|non voleva capirlo donna rosolina e non s'era voluta disfare di nulla in quella occasione neppur d'un anellino fra tanti che ne aveva per dimostrare in qualche modo il suo compiacimento alla nipote poi poi diceva wavs/1299.wav|aggiunse questa volta venerina comprese e s'ilarò tutta se poi quella sorella fosse fidanzata o già moglie del giovane marinajo che aveva recato la cassetta venerina non si curò piú che tanto d'indovinare le bastò sapere che wavs/1300.wav|oltre alla differenza di età ai diciotto anni che il marito aveva piú di lei ostacolo piú grave per il padre era stata la posizione finanziaria di lui soggetta a rapidi cambiamenti per le imprese rischiose a cui soleva gettarsi con temeraria fiducia in sé stesso e nella fortuna wavs/1301.wav|ma appena montato in vettura quel signore occhialuto si drizzò lungo lungo sulla vita e si mise a voltare a scatti la testa di qua di là in su in giú infine s'accasciò aprí il libraccio e vi tuffò la faccia fino a toccar col naso la pagina wavs/1302.wav|perplessi nello sbalordimento avevano quasi un sorriso d'incredulità sulle bocche aperte c'era là una farmacia e tra la gente ch'era corsa dietro la vettura e l'altra che si fermò a curiosare quel signore tutto scompigliato cadaverico in faccia sorretto per le ascelle vi fu fatto entrare wavs/1303.wav|scotendo la testa e soffiando per il naso un gran sospiro come se si sgonfiasse di tutta quell'allegria dimostrata alla nipote vorrei aver fatto felice quella povera figliuola wavs/1304.wav|giuro che non a me soltanto ma a quanti passavano quel giorno per il viale nomentano sembrava incredibile che quell'omino là potesse mostrarsi cosí soddisfatto di portarsi a spasso quella moglie in quello stato wavs/1305.wav|non dica poi se me lo credevo io la ho avvertita bell'avvertimento ma se vivere per lui voleva dir leggere non dovendo piú leggere tanto valeva che morisse wavs/1306.wav|purché la mobilia mi raccomando camminavano sole quelle quattro seggiole sgangherate a chiamarle col frullo delle dita dai tanti tarli che le popolavano e il tanfo di rinchiuso in quella decrepita stamberga perduta tra gli alberi lassù era insopportabile wavs/1307.wav|ma dalla tristezza di questi avvenimenti da lei rievocati dalla viltà del valli e dopo tanti anni dalla dimenticanza del marito il quale come se nulla fosse stato s'era potuto rimettere nella vita e riammogliare dalla gioja che ella stessa aveva provato nel divenir moglie di lui wavs/1308.wav|venerina scrollava a un tratto le spalle con un moto di dispetto dicendo a se stessa che me n'importa e lo lasciava lí solo nella camera a pascersi di quei suoi segreti ricordi e si tirava con sé la zia che la seguiva stordita di quella risoluzione repentina che facciamo wavs/1309.wav|e gli occhietti lupigni guarniti di lunghissime ciglia lappoleggiando chiesero a don pietro ammirazione e gratitudine per quell'abbigliamento straordinariamente sollecito ben altro un tempo quegli occhi avevano chiesto a don pietro ma questi pietro di nome pietra di fatto wavs/1310.wav|in presenza di tutti qua lo denunzio i pagherà gli occhi assassino ci sono due guardie qua prendano i nomi subito il mio e il suo testimoni tutti guardia scrivete balicci sí balicci è il mio nome valeriano sí via omentana ultimo piano wavs/1311.wav|gronghi venerina assistette dopo cena a quel dialogo che voleva essere in francese tra lo zio e lo straniero dialogo si sarebbe detto diverbio piuttosto a giudicare dalla violenza dei gesti ripetuti con esasperazione dall'uno e wavs/1312.wav|quell'oretta passata lassù con gli sposi fu un vero supplizio per donna rosolina soffrí nel veder toccare questo o quell'oggetto come se si fosse sentita strappare quei mezzi ricci unti di tintura che le virgolavano la fronte wavs/1313.wav|a grado a grado tutta la scala della miopia ormai da alcuni anni pareva che i libri se li mangiasse davvero anche materialmente tanto se li accostava alla faccia per leggerli condannato dal medico dopo quella tremenda caldana a stare per quaranta giorni al bujo wavs/1314.wav|sono proprio già tu lo sai meglio di me di un po come hai fatto senza francese venerina arrossí sollevò appena le spalle e i neri occhioni le sfavillarono cosí disse con ingenua malizia wavs/1315.wav|se per l'acquisto dei tanti e tanti libri che gl'ingombravano in gran disordine la casa non si fosse perfino indebitato non potendo piú comprarne di nuovi s'era dato già due volte a rileggersi i vecchi a rimasticarseli a uno a uno tutti quanti dalla prima all'ultima pagina wavs/1316.wav|appena sera il paese pareva morto vegliato da quei quattro lampioncini a petrolio e pareva che gli uomini tra le brighe continue e le diffidenze di quella guerra di lucro non avessero neanche tempo di badare all'amore se le donne si mostravano cosí svogliate neghittose wavs/1317.wav|da quelle banchine non si sarebbe fatto piú presto l'imbarco dello zolfo coi carri o coi vagoncini non ti scappi mai di bocca una parola su questo argomento gli raccomandò don paranza una sera dopo cena vuoi finire come gesú cristo wavs/1318.wav|ma egli vedeva col pensiero una chiesa del suo remoto paese un fischio di sirena ed egli vedeva l'hammerfest perduto nei mari lontani e com'era restato una sera nel silenzio alla vista della luna nel vano della finestra wavs/1319.wav|avrebbe potuto argomentare come egli si trascinasse per le vie del paese in cui la sorte lo aveva gettato e che egli già odiava non sapendo dove andare si recava all'agenzia del wavs/1320.wav|don paranza e venerina aspettavano l'arrivo del vaporetto dalla banchina nei due giorni che il cleen stava a porto empedocle don pietro non si recava alla pesca gli toccava di far la guardia ai fidanzati poiché quella scimunita di donna rosolina non s'era voluta prestare neanche a questo wavs/1321.wav|non poteva affacciarsi alla finestra su quel cortile che non ne vedesse quattro o cinque in fila chinati a far lí i loro bisogni mentre addentavano qualche mela fradicia o un tozzo di pane wavs/1322.wav|sicuro balicci c'era scritto sul giornale anche su la porta oh dio per carità no guardi professore non faccia cosí con gli occhi i spavento niente niente scusi me ne vado questa fu la prima entrata non wavs/1323.wav|come e non me ne dici niente e mi tieni lí per tanti giorni alla tortura e lui anche lui muto come un pesce venerina sollevò la faccia dalle mani non t'ha saputo dir nulla neanche oggi wavs/1324.wav|malissimo professore leggere a voce alta fa bene meglio poi non leggere affatto ma scusi che se ne fa senta picchiava con le nocche delle dita sul libro non suona sordo ponga il caso professore che io ora le dia un bacio il balicci s'interiva pallido le proibisco wavs/1325.wav|cominciava a essere stufa ecco era abituata a volare lei a correre a correre in treno in automobile in ferrovia in bicicletta su i piroscafi correre vivere già si sentiva soffocare in quel mondo di carta e un giorno che il balicci le assegnò da leggere certi ricordi di norvegia non seppe piú tenersi wavs/1326.wav|e a uperato il primo impaccio vivissimo della improvvisa intrinsechezza piú che ogni altra intima con un uomo che le pareva ancora quasi piovuto dal cielo wavs/1327.wav|erano anche arrivate da trondhjem le carte del cleen venerina era cosí lieta e impaziente quella mattina di mostrare al fidanzato la loro nuova casetta già messa in ordine wavs/1328.wav|no non per te che hai capito di nuovo don pietro con la testa tra le mani si mise ad andare in qua e in là per la stanza bestione somarone e dico poco ma quella bertuccia di tua zia che ha fatto qui ha dormito wavs/1329.wav|l'avvenire può crescere l'albero nell'aria se ancora scarse e non ben ferme ha le radici nella terra ma questo era certo che lí ormai e per sempre la sorte lo aveva trapiantato wavs/1330.wav|vittore brivio frettoloso nel timore di non fare a tempo e tutto assorto nel pensiero dei suoi affari accolse con mal garbo quel pianto insolito della moglie come perché via via bambinate e andò via di furia senza neppur salutarla wavs/1331.wav|qualcosa ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a prendergli l'occorrente quando egli ebbe finito le consegnò la lettera e una borsetta venerina non comprese le parole ch'egli le disse ma comprese bene dai gesti e dall'espressione del volto che le raccomandava il povero compagno wavs/1332.wav|si chinò risolutamente a raccogliere dal tappeto la veste e la posò senza ripiegarla su la poltrona a piè del letto come se la tasca che nascondeva il ritratto e il viluppo della stoffa dovessero e potessero impedirle di ricostruirsi l'immagine di quella morta wavs/1333.wav|non per lui non per lui mormorò allora con smaniosa ostinazione come se ingiuriandola sperasse di liberarsene e si sforzò di richiamare alla memoria quanto sapeva intorno a wavs/1334.wav|tendeva l'orecchio ai rumori della via si sforzava d'intendere ma nessuna sensazione della vita di fuori riusciva a destare in lui un'immagine precisa la campana sí wavs/1335.wav|ora nei due giorni che passava in casa cercava di nascondere il suo animo né gli riusciva difficile poiché nessuno badava a lui don pietro se n'andava al solito alla pesca e venerina era tutta intenta al bambino che non gli lasciava neppur toccare wavs/1336.wav|lo sentí piangere curvo sul letto e parlare angosciosamente tra il pianto in una lingua ignota vennero anche a lei le lagrime agli occhi poi lo straniero voltandosi le fece segno che voleva scrivere qualcosa wavs/1337.wav|il povero cleen che poteva fare sorrideva mansueto e si provava a pronunziar meglio ma poi dopo due giorni doveva ripartire e di quelle lezioni cosí spesso interrotte non riusciva a profittare quanto venerina avrebbe desiderato wavs/1338.wav|udiva lo squillo della campana di bordo respirava l'odore particolare della sua antica cuccetta vi si chiudeva a pensare a fantasticare poi riapriva gli occhi e allora non già quello che aveva veduto ricordando e fantasticando gli sembrava un sogno wavs/1339.wav|non era egli il fidanzato di venerina non poteva uscir solo con lei a passeggiare lassù su l'altipiano in campagna lo aveva proposto un giorno ma dalla stessa venerina si era sentito domandare sei pazzo wavs/1340.wav|vedi poi dici che non siamo fortunati un vapore a ogni morte di papa ma quell'uno che arriva è la manna ringraziamo dio ma chi è si può sapere che è avvenuto domandò di nuovo venerina wavs/1341.wav|pazienza pazienza fino a questa sera sbuffò don paranza ora scappo a girgenti di un po lui il malato s'è sentito tutti e tre entrarono pian pianino per vederlo restarono trattenendo il fiato presso la soglia pareva morto wavs/1342.wav|gli aveva risposto da trondhjem con una lunga lettera piena d'angoscia e di lieta meraviglia e annunziato che l'hammerfest a new york aveva ricevuto un contr'ordine ed era stato noleggiato per un viaggio nell'india come le aveva scritto il marito chi sa dunque se egli lo avrebbe piú riveduto e la sorella wavs/1343.wav|accompagnato solo gnornò gli disse donna rosolina vergognosa e stizzita con gli occhi bassi i dispiace ma debbo dirvelo nipote capisco siete mio nipote ma la gente vi sa forestiere con certi costumi curiosi e chi sa che cosa può sospettare wavs/1344.wav|sí era vero della noncuranza quasi sdegnosa di lui ella si era altre volte sentita ferire ma non mai come quel giorno e ora per la prima volta si sentiva cosí angosciosamente sola wavs/1345.wav|ma egli si arrestava quando ella se l'aspettava meno davanti a certe cose per lei cosí comuni ebbene fichi d'india che stai a guardare wavs/1346.wav|un ragazzaccio sui quindici anni e un signore ispido dalla faccia gialliccia quasi tagliata in un popone su la quale luccicavano gli occhialacci da miope grossi come due fondi di bottiglia wavs/1347.wav|colpa involontaria dunque nel bel meglio degli affari compromesso nelle congiure politiche aveva dovuto esulare a malta la bestialità d'averne ancora trentadue al sessanta era stata si sa conseguenza naturale della prima wavs/1348.wav|in quel punto un altro squittío la fece voltare di scatto in dubbio se anche il primo fosse partito da qualche rondine sguizzante davanti la finestra scostò con un piede l'arma sguainata e trasse in fuori tra i due sportelli aperti il cassetto pieno d'antichi abiti smessi del marito wavs/1349.wav|in nome del padre del figliuolo e dello spirito santo sospirò vieni qua vieni qua figlia mia andiamocene nella tua camera e ragioniamo con calma ci perdo la testa wavs/1350.wav|prima perché nubile e il suo pudore si sarebbe scottato al fuoco dell'amore di quei due poi perché quel forestiere le incuteva soggezione avete paura che vi mangi le gridava don paranza siete un mucchio d'ossa volete capirlo wavs/1351.wav|don paranza era indignato di quella tirchieria ma non voleva che venerina mancasse di rispetto alla zia è sorella di tua madre io poi me ne debbo andare prima di lei per legge di natura e da me non hai nulla da sperare lei ti resterà e bisogna che te la tenga cara wavs/1352.wav|il balicci intanto viveva nel libro che le aveva assegnato e godeva del godimento che si figurava ella dovesse prenderne e di tratto in tratto le domandava bello eh wavs/1353.wav|di nica con molti se con molti ma aveva accettato la proposta presentatagli dal mílio come una vera fortuna per lui e le conseguenze il vaporetto nuovo sarebbe stato pronto fra un mese al piú e lui il cleen vi si sarebbe imbarcato in qualità di interprete a prova per il primo mese wavs/1354.wav|dove il viale svoltando ancora una volta dopo sant'agnese e restringendosi un poco declina verso la vallata dell'aniene ogni giorno seduti su quel pietrone si riposavano della lunga e lenta camminata per una mezz'oretta wavs/1355.wav|te niente rispose don pietro rosso e sbuffante dopo quella terribile fatica non è vero avete parlato di me ho capito benissimo e tu ti sei arrabbiato don pietro non si raccapezzava ancora wavs/1356.wav|trapiantato l'hammerfest che doveva ritornare dall'america tra sei mesi non era piú ritornato la sorella a cui egli aveva scritto per darle notizia della sua malattia mortale e annunziarle il fidanzamento wavs/1357.wav|se non è pazzia questa non c'è piú pazzi al mondo pensava tra sé dal canto suo don paranza aggrondato tra le spine anche lui ingozzando a stento la magra cena wavs/1358.wav|lei mi vuole rovinare se ne vada se ne vada non può piú stare qua i lasci solo se ne vada rimasto solo valeriano balicci dopo aver raccattato a tentoni il libro che la signorina aveva scagliato a terra cadde a sedere su la poltrona wavs/1359.wav|poi osservando il collo lo sparato e i polsini sfilacciati bravi aveva aggiunto avete messo barba e s'era dato a stropicciare sulle sfilàcciche un mozzicone di candela stearica wavs/1360.wav|in tre anni di matrimonio anna circondata da agi aveva potuto ritenere ingiuste o dettate da prevenzione contraria le considerazioni della prudenza paterna quanto alle sostanze del marito nel quale del resto ella ignara riponeva la medesima fiducia che egli in se stesso wavs/1361.wav|non si riconosce piú figlio mio sorrideva non perché non ne sentisse pena ma per non mostrare la propria afflizione mentre i padroni erano in festa verrò a vederlo le promise venerina wavs/1362.wav|ma quando i compagni intorno gli chiesero costernati la cagione di quel pianto convulso egli rientrò in sé mentí disse che piangeva soltanto per la gioja di rivederli wavs/1363.wav|anche lei dunque davvero aveva sofferto per lui anche lei anche lei accorgendosi di non essere amata aveva sentito quel vuoto angoscioso sí sí domandò anna soffocata dal pianto wavs/1364.wav|un giorno finalmente s'accorse che sul coperchio della cassetta erano scritte col gesso tre parole bet bet bet cosí domandò col gesto a venerina che cosa volessero significare e venerina pronta tu bet wavs/1365.wav|petix ebbe per padre un ingegnere spatriato da gran tempo e morto in america il quale tutta la fortuna raccolta in tanti anni laggiú con l'esercizio della professione lasciò in eredità a un altro figliuolo maggiore di due anni di petix e ingegnere anche lui wavs/1366.wav|beato lui a me invece pensava don paranza con tutta la mia miseria mi tocca d'indossare la finanziera e d'impiccarmi in un colletto inamidato sono viceconsole io wavs/1367.wav|vecchia ciabatta ancora in uso per una cosa che pareva tanto infatti tenendo per il braccio il marito avrebbe potuto con qualche strizzatina sotto sotto richiamarlo dalla soddisfazione a cui spesso e con troppa evidenza s'abbandonava wavs/1368.wav|il cleen sorrise timido smarrito e chinò leggermente il capo piú volte oui riprese don paranza e va bene wavs/1369.wav|la gente si fermava a osservarlo mentre egli se ne stava in quell'atteggiamento tra smarrito ed estatico lo guardava come si guarda una gru o una cicogna stanca e sperduta discesa dall'alto dei cieli wavs/1370.wav|e che là quel cane randagio fosse condannato da ogni fiuto nel naso a fermarsi quasi a tutti i tronchi di quei platani e ad alzare con esasperazione un'anca per non spremer che poche gocciole appena dopo essersi rigirato piú e piú volte smaniosamente per cercarne il verso wavs/1371.wav|perché sembrò loro irragionevole ammettere che la presenza invisa di quell'uomo e anche l'intenzione che pareva in lui evidente d'esser venuto lí per essi potessero rappresentare qualcosa di cosí grave da rinunziare a quella sosta consueta di cui la pregnante specialmente aveva bisogno wavs/1372.wav|qualche famiglia decaduta o di ceto medio d'impiegati o di professori ha cominciato a cercar ricovero o per non averlo trovato altrove o per bisogno o amor di risparmio wavs/1373.wav|apriva pian piano l'uscio e sporgeva il capo a guardare col lume in mano nella saletta buja che era avvenuto intese solo i singhiozzi di venerina di là e se ne turbò profondamente perché quella lite e perché piangeva ella cosí wavs/1374.wav|aprí gli occhi nella camera silenziosa e provò un senso angoscioso di vuoto come se qualcosa le mancasse dentro sentí allora confusamente smarrendosi che da tre anni forse dal momento in cui era partita dalla casa paterna ella era in quel vuoto wavs/1375.wav|la trasse con sé nell'altra camera la fece sedere le porse il fazzoletto perché si asciugasse gli occhi e cominciò a interrogarla paternamente frattanto lars cleen che aveva udito dalla sua camera il diverbio tra lo zio e la nipote senza comprenderne nulla wavs/1376.wav|venerina s'era nascosto il volto con le mani gli vuoi bene ripeté don pietro ci vuol tanto a dir di sí io non lo so rispose venerina tra due singhiozzi wavs/1377.wav|no no il cuore gli volava ancora lontano lassù al paese natale alla casa antica ove sua madre era morta ove abitava la sorella che forse in quel punto pensava a lui e forse lo credeva felice wavs/1378.wav|tra molti giuramenti e proteste d'innocenza il figurinajo cercava anch'esso di farsi ragione presso i piú vicini ma che è lui non è vero che legge i ci vien sopra o che non veda o che vada stordito o che o come fatto si è wavs/1379.wav|ma tutta la loro conversazione si riduceva per venerina che non intendeva il francese e tanto meno il norvegese a una variazione di tono nel pronunziare il nome di lui cleen wavs/1380.wav|eppure quel povero diavolo era riuscito a non morire doveva essere a prova di bomba se non ci aveva potuto neanche il medico del paese che aveva tanto buon cuore e tanta carità di prossimo da ammazzare almeno un concittadino al giorno wavs/1381.wav|quell'altro all'amante costringendo quasi lo sguardo e la tristezza di quegli occhi a rivolgersi non piú a lei ma all'antico amante di cui ella conosceva soltanto il nome arturo valli wavs/1382.wav|e non ostante che seduto su questo come se stesse ad aspettarli scorgessero da lontano il loro coinquilino nicola petix tutto aggruppato e raccolto in sé come un grosso gufo wavs/1383.wav|e gli capitò una certa signorinetta tutta fremente in una perpetua irrequietezza di perplessità aveva svolazzato per mezzo mondo senza requie e anche per il modo di parlare dava l'immagine d'una calandrella smarrita wavs/1384.wav|appena coricata chiuse gli occhi e s'impose di seguire col pensiero il marito per la via che conduceva alla stazione ferroviaria se l'impose per astiosa ribellione al sentimento che tutto quel giorno l'aveva tenuta vigile a osservare a studiare il marito wavs/1385.wav|guardava le due scogliere del nuovo porto ora tese al mare come due lunghe braccia per accogliere in mezzo il piccolo molo vecchio al quale in grazia della banchina era stato serbato l'onore di tener la sede della capitaneria e la bianca torre del faro principale wavs/1386.wav|lei aveva già trovato il suo posto nella vita aveva la sua casetta il marito tra breve avrebbe avuto anche il figlio desiderato e non pensava che lui straniero era sul principio di quella sua nuova esistenza e aspettava che ella gli tendesse la mano per guidarlo wavs/1387.wav|temeva che gli scritturali si distraessero davvero e poi non voleva che colui sapesse gli affari dell'agenzia prima del viaggio il cleen sedeva un po lí su la porta nessuno dunque lo voleva wavs/1388.wav|era pure era pure la stessa luna ch'egli tante volte in patria per mare aveva veduta ma gli era parso che lí in quel paese ignoto ella parlasse ai tetti di quelle case al campanile di quella chiesa quasi un altro linguaggio di luce wavs/1389.wav|accettare dunque e compromettersi sarebbe stato tutt'uno ma come rifiutare quel benefizio dopo le tante cure e le premure affettuose di lei quel benefizio offerto in quel modo che non lo legava ancora per nulla che lo lasciava libero di scegliere libero di mostrarsi o no grato di quanto gli era stato fatto wavs/1390.wav|a cena quella prima sera a tavola provarono tutti e tre un grandissimo imbarazzo il cleen pareva caduto dalle nuvole venerina col volto in fiamme confusa non riusciva a guardare né il fidanzato né lo zio wavs/1391.wav|buttavano i piedi allo stesso modo nello stesso tempo gravi come per un cómpito assegnato forse credevano che di quella passeggiata non si potesse assolutamente fare a meno ora che la gravidanza era agli ultimi giorni prescritta dal medico consigliata da tutte le amiche del vicinato wavs/1392.wav|nulla ce n'andiamo venerina ricadeva d'un tratto in quei momenti nel suo tedio neghittoso inasprito da una sorda stizza o aggravato da una pena d'indefiniti desiderii la casa le appariva vuota di nuovo vuota la vita e sbuffava wavs/1393.wav|che le richiamò vivissimo alla memoria il giorno che lars era stato portato su la barella moribondo nell'altra casa dello zio sí a lui ella aveva recato l'occorrente per scrivere quella lettera all'abbandonato wavs/1394.wav|le importava piú di niente ora non s'acconciava neppure pochino quand'egli doveva arrivare rifatti un po i capelli almeno le consigliava donna rosolina non stai bene cosí wavs/1395.wav|la sollevò tutto sconvolto si tirò sulla fronte gli occhialacci e rituffò la faccia nel libro per provarsi a leggere con gli occhi soltanto dopo tutta questa mimica cominciò a dare in smanie furiose a contrarre la faccia in smorfie orrende di spavento di disperazione wavs/1396.wav|ma si potevano vincere quelle difficoltà il cleen pur lí presente le pareva tanto tanto lontano parlava una lingua ch'ella non intendeva aveva nel cuore negli occhi un mondo remoto ch'ella non indovinava neppure wavs/1397.wav|che scopo soltanto quello di farla ma sí dio mio come si fa oggi questa e domani un'altra o anche la stessa cosa ogni giorno secondo le inclinazioni o le capacità secondo le intenzioni secondo i sentimenti o gl'istinti come si fa wavs/1398.wav|venerina gli si raccomandò di nuovo con gli occhi e scappò via don pietro entrò nella camera del cleen questi se ne stava con la fronte appoggiata ai vetri del balcone a guardar fuori ma non vedeva nulla wavs/1399.wav|ma comprese che su per giú sarebbe stato lo stesso con qualunque altra lettrice con qualunque altro lettore ogni voce che non fosse la sua gli avrebbe fatto parere un altro il suo mondo signorina guardi mi faccia il favore provi con gli occhi soltanto senza voce wavs/1400.wav|da quei tre anni trascorsi da lei senza mai un pensiero per quell'altra inaspettatamente un motivo di compassione per costei s'impose ad anna spontaneo ne rivide viva l'immagine ma come da lontano lontano e le parve che con quegli occhi intensi di tanta pena colei le dicesse tentennando lievemente il capo wavs/1401.wav|chi glielo dava l'amo per tirarlo a parlare si fermava in mezzo alla stanza con le labbra strette gli occhi sbarrati poi scoteva in aria le mani ed esclamava l'amo francese wavs/1402.wav|splendeva bianchissima mentre il mare d'un verde cupo di vetro presso la riva s'indorava tutto nella vastità tremula dell'ampio orizzonte chiuso da punta bianca a levante da capo rossello a ponente wavs/1403.wav|venerina ne rideva ma pensò d'attenuare quel tono insegnando all'infermo di premettere ogni volta a quel voglio un prego prego sí ma poiché egli non riusciva a pronunziare correttamente questa nuova parola wavs/1404.wav|porco diavolo e tu e questo pezzo di aspetta aspetta che te l'aggiusto io ora stesso e in cosí dire si lanciò verso l'uscio della camera dove s'era chiuso il cleen wavs/1405.wav|e invece lo so io borbottò don paranza levandosi va va a letto ora e procura di dormire domani se wavs/1406.wav|cielo venerina prese a proteggere e a condurre per mano come un bambino il marito incantato dagli spettacoli che gli offriva la campagna quella natura per lui cosí strana e quasi violenta wavs/1407.wav|ebbe appena il tempo di cacciarsi in tasca il ritratto il marito si presentò sbuffando sulla soglia della camera che hai fatto al solito hai rassettato oh povero me ora non trovo piú nulla wavs/1408.wav|poco dopo lars cleen dalla lancia vedeva uscire dal porto l'hammerfest e lo salutava col fazzoletto bagnato di lagrime mentre altre lagrime gli sgorgavano dagli occhi senza fine wavs/1409.wav|non posso vederti cosí i fai rabbia e pena fuori non lo vedeva ma dall'aria triste con cui egli si disponeva a uscire cacciato cosí di casa come un cane caduto in disgrazia wavs/1410.wav|ma poi prima il cleen con qualche ritegno lo pregò di tradurre per venerina un pensiero gentile che egli non avrebbe saputo manifestarle quindi venerina timida e accesa lo pregò di ringraziarlo e di dirgli che cosa domandò don paranza sbarrando tanto wavs/1411.wav|e al quale si era proposto di prestar solo attenzione di tempo in tempo mostrando anche allora una condiscendenza quasi soffusa di lieve ironia come se volesse dire ebbene via per un po diventerò anch'io bambino con te bisogna fare anche questo ma non perdiamo troppo tempo wavs/1412.wav|magari potessi venirci anch'io vedresti di che cuore mi schiaffeggerei se m'incontrassi con me stesso per le vie de la valletta com'ero allora giovane patriota imbecille wavs/1413.wav|altro che bestia si meritava d'esser chiamato da circa due mesi teneva in casa e cibava come un pollastro quel marinaio piovutogli dal cielo a girgenti manco a dirlo non aveva potuto trovargli posto wavs/1414.wav|niente niente caro pietro manderò alla sposa un regaluccio in considerazione della nostra antica amicizia ma non lo dire a nessuno mi raccomando dal canto suo la zia donna rosolina si strizzò si strizzò in petto il buon cuore che dio le aveva dato e venne fuori con un altro regaluccio a venerina wavs/1415.wav|mentre ecco la signorina maestrina dalla faccetta sciupata e dai capelli cascanti attraversa il cortile con un grosso mazzo di fiori dono del fidanzato che le sorride accanto wavs/1416.wav|o sull'acciottolato sconnesso ove stagnavano pozze di acqua putrida seppure era acqua tre maschietti buttati carponi a spiare donde e come faceva pipí una bambinuccia di tre anni che non se ne curava grave ignara e con un occhio fasciato wavs/1417.wav|poi la cena e poi a letto sí sola si contentava no neppure lei cosí troppo poco e restava a lungo assorta in una segreta aspettazione che pure le ispirava una certa ambascia quasi di sgomento wavs/1418.wav|è uno di quei tanti casoni tutti brutti a un modo come bollati col marchio della comune volgarità del tempo in cui furon levati in gran furia nella previsione che poi si riconobbe errata d'un precipitoso e strabocchevole affluir di regnicoli a roma subito dopo la proclamazione di essa a terza capitale del regno wavs/1419.wav|nicola petix arrivò presto a questo nulla che dovrebbe essere la quintessenza d'ogni filosofia la vista quotidiana dei cento e più inquilini di quel casone lercio e tetro gente che viveva per vivere senza saper di vivere se non per quel poco che ogni giorno pareva condannata a fare sempre le stesse cose wavs/1420.wav|orribile orribile esclamava egli agitando in aria le mani e quel povero ragazzo lí sul pagliericcio per terra ingiallito dalle febbri continue e quasi wavs/1421.wav|e in secondo luogo perché i suoi parenti s'erano opposti al matrimonio suo col brivio come se questi fosse stato responsabile dell'infamia e della morte violenta della moglie infedele era lei sí era lei senza dubbio la prima moglie di vittore colei che s'era uccisa wavs/1422.wav|miracoli miracoli esclamava don paranza rincasando la sera con gli attrezzi da pesca tutto fragrante di mare trovava ogni cosa in ordine la tavola apparecchiata pronta la cena miracoli wavs/1423.wav|il mílio aveva già scritto al console in palermo per fargli ottenere gratuitamente il rimpatrio che fare partire o attendere decise di consigliarsi col mílio stesso una di quelle sere al ritorno dalla pesca dei gronghi wavs/1424.wav|subito voltatevi ordinò donna rosolina don pietro obbedí e poco dopo udí l'uscio della camera sbatacchiare furiosamente attraverso quell'uscio allora egli le narrò ciò che gli era accaduto pregandola di far presto wavs/1425.wav|con l'obbligo di passare mensilmente al fratello minore vita natural durante un assegnino di poche centinaja di lire quasi a titolo d'elemosina e non perché gli spettassero di diritto essendosi già mangiata com'era detto nel testamento tutta la legittima a lui spettante in un ozio vergognoso wavs/1426.wav|bicchiere letto seggiola finestra e che risate quando egli sbagliava risate che diventavano fragorose se s'accorgeva che la zia wavs/1427.wav|il vaporetto del di nica compiva l'ultima notte di maggio il suo terzo viaggio da tunisi fra un'ora verso l'alba il vaporetto sarebbe approdato al molo vecchio a bordo dormivano tutti tranne il timoniere a poppa e il secondo di guardia sul ponte di comando wavs/1428.wav|che valga a spiegare in qualche modo questo ch'egli chiama assassinio premeditato e sarebbe se mai doppio assassinio perché la vittima stava per compire felicemente l'ultimo mese di gravidanza wavs/1429.wav|le due canne con le lenze una per sé l'altra per l'arso i barattoli dell'esca gli ami di ricambio ecco sí per i pesci era ben munito ma dove trovare l'occorrente per l'altra pesca quella al marito per la nipote wavs/1430.wav|oh somarone a settantotto anni mamma mia mamma mia si voltò di scatto a guardare venerina mettendosi le mani tra i capelli dimmi un po per questo m'hai domandato per dirlo a lui in francese ch'ero bestia wavs/1431.wav|si alzò per sottrarsi all'oppressione di quei pensieri aggiornava le stelle erano morte nel cielo crepuscolare la luna smoriva a poco a poco ecco laggiú ancora accesa la lanterna verde del molo wavs/1432.wav|lasci che prendano un po d'aria guardi guardi come respirano ah che delizia sí ma con la luce perdono il colore non sono di broccato zia wavs/1433.wav|e fissarne specialmente gli occhi se ne sentí quasi offesa e un impeto d'odio le balzò dal cuore al cervello odio di postuma gelosia l'odio misto di sprezzo che aveva provato per colei nell'innamorarsi dell'uomo ch'era adesso suo marito dopo undici anni dalla tragedia coniugale wavs/1434.wav|poi stette a guardare afflitta vide che egli si chinava su quel letto e posava lieve una mano su la fronte dell'infermo sentí che lo chiamava con dolcezza cleen cleen wavs/1435.wav|dio gli occhi non ci vedo piú non ci vedo piú il vetturino si fermò di botto le guardie il figurinajo sbalorditi non sapevano neppure se colui facesse sul serio o fosse impazzito wavs/1436.wav|dopo aver cercato inutilmente dappertutto questo e quel capo di vestiario e avere imprecato porco diavolo non si sa quante volte tra sbuffi e grugniti e ogni sorta di gesti irosi alla fine pietro mílio o wavs/1437.wav|io sola però ne son morta voi tutti vivete si vide si sentí sola nella casa ebbe paura viveva sí lei ma da tre anni dal giorno delle nozze wavs/1438.wav|ella si richiamò con soddisfazione alla mente questa condanna del marito irritata da quel mio e da quel sua della dedica come se colei avesse voluto ostentare cosí la strettezza del legame che reciprocamente aveva unito lei e vittore unicamente per farle dispetto wavs/1439.wav|porco diavolo non m'hanno lasciato neanche pesci nel mare seduta sul letto coi capelli neri tutti arruffati e gli occhi gonfi dal sonno wavs/1440.wav|quelle a sostenere che la signora porrella avrebbe questa volta fatto il figlio e lui a dir di no che neanche questa volta l'avrebbe fatto e quanto più premurose con infinite cure e consigli e attenzioni quelle covavano il ventre della donna che di mese in mese ingrossava wavs/1441.wav|le lusinghe dell'amore in mezzo alla stomachevole oscenità di tutta quella sporca figliolanza che tra poco quella maestrina si sarebbe anche lei adoperata ad accrescere ora pensate che da dieci anni ogni giorno nicola petix assisteva in quel casone alle periodiche immancabili gravidanze di quella signora porrella wavs/1442.wav|buttò il ritratto sul comodino e spense di nuovo il lume sperando di addormentarsi questa volta senza pensare piú a quella donna con la quale non poteva aver nulla di comune ma chiudendo le pàlpebre rivide subito suo malgrado gli occhi della morta e invano cercò di scacciare quella vista wavs/1443.wav|tanto vero che il paese prendeva sempre piú di giorno in giorno vita coi giovani e lui vecchio era lasciato indietro da parte e non curato ogni mattina all'alba dalla scalinata di montoro wavs/1444.wav|nella camera già in ordine ardeva il lampadino da notte va pure a dormire disse anna alla cameriera che la attendeva fo da me buona notte spense il lume ma invece di posarlo come soleva su la mensola wavs/1445.wav|il mílio gli aveva detto che non era possibile che egli stesse nella casa piú oltre non c'era posto per lui e poi quella vecchia matta della zia s'era stancata e la nipote non poteva restar sola con un estraneo in casa wavs/1446.wav|cleen appena solo si sentiva come caduto in un altro mondo piú luminoso di cui non conosceva che tre abitanti soli e una casa anzi una camera non si rendeva ragione di quei dispettucci di venerina non si rendeva ragione di nulla wavs/1447.wav|detto babbalacchio minchione domandava don paranza va là è buono è buono e buono che significa zio osservava sospirando venerina wavs/1448.wav|poi uscendo soggiunse alla nipote i raccomando te ne starai di là in camera tua vado e torno con tua zia per istrada alla gente che gli domandava notizie seguitò a rispondere senza nemmeno voltarsi pesca pesca tricheco wavs/1449.wav|non mi ha neppure salutata pensò e si mise a piangere di nuovo quasi che questo pensiero fosse determinatamente la cagione del pianto sorse a sedere sul letto ma subito arrestò la mano tesa nel levarsi per prendere dalla veste il fazzoletto wavs/1450.wav|ora poteva pensare liberamente espandere la propria anima senza dover sforzare il cervello a indovinare a intendere i pensieri i sentimenti di quella creatura tanto diversa da lui e che tuttavia gli apparteneva cosí intimamente wavs/1451.wav|piccoli bruti che vivevano per vivere senza saper di vivere se non per quel poco che ogni giorno parevano condannati a fare sempre le stesse cose e avvenne pochi giorni dopo ch'io vidi i due coniugi porrella per il viale nomentano wavs/1452.wav|non voglio farle offesa ma mi colora tutto diversamente capisce e io ho bisogno che nulla mi sia alterato che ogni cosa mi rimanga tal quale legga legga le dirò io che cosa deve leggere ci sta ebbene ci sto sí dia qua wavs/1453.wav|i compagni nel vederlo cosí triste non lo deridevano piú come prima è vero ma non si curavano di lui proprio come se non ci fosse nessuno gli domandava che hai era il forestiere chi sa com'era fatto e perché era cosí wavs/1454.wav|intanto venerina gli insegnerà a parlare da cristiano pare che faccia miracoli lei con la sua scuola non posso lasciarli piú soli domani me lo porto con me da padron di nica e se la proposta è accettata egli aspetterà se vuole ma venendosene con me ogni giorno alla pesca wavs/1455.wav|a che serviva tutto quel denaro con tanto accanimento guadagnato chi se ne giovava tutti ricchi e tutti poveri non un teatro né un luogo o un mezzo di onesto svago dopo tanto e cosí enorme lavoro wavs/1456.wav|passando da un ordine di studii all'altro dalla medicina alla legge dalla legge alle matematiche da queste alle lettere e alla filosofia non dando mai è vero nessun esame perché non si sognò mai di fare il medico o l'avvocato il matematico o il letterato o il filosofo petix non ha voluto fare in verità mai nulla wavs/1457.wav|altri quattro giorni di noja e poi lí la carrozza passava vicino al camposanto aereo su l'altipiano che rosseggiava nei fuochi del tramonto wavs/1458.wav|piano piano figliuoli siamo arrivati qua entrate ora lo adageremo sul mio letto venerina vide accanto allo zio un giovine di statura gigantesca straniero all'aspetto biondo e dal volto un po affumicato che reggeva sotto il braccio una cassetta wavs/1459.wav|io le proibisco di dire che non è com'è detto là le gridò levando le braccia m'importa un corno che lei c'è stata è com'è detto là e basta dev'essere cosí e basta wavs/1460.wav|la quale come può bene immaginarsi ne fece in poco tempo tale scempio che quando alla fine con l'andar degli anni cominciò a roma veramente la penuria degli alloggi troppo presto temuta prima troppo tardi rimediata poi per la paura che teneva tutti di far nuove costruzioni a causa di quella solenne scottatura wavs/1461.wav|eh già perché gli toccava per giunta di muovergliene il discorso in francese quando non avrebbe saputo dirglielo neppure in siciliano monsiurre ma nièsse e poi poteva spiattellargli chiaro e tondo che quella scioccona s'era innamorata o incapricciata di lui wavs/1462.wav|ah bravo grazie il libro sí obbligatissimo una vettura per carità a casa a casa voglio andare a casa resta denunziato e si mosse per uscire con le mani avanti barellò fu sorretto messo in vettura e accompagnato da due pietosi fino a casa wavs/1463.wav|forzando la consegna della serva s'introdusse in casa di donna rosolina la trovò in gonnella e camicia con le magre braccia nude e un asciugamani su le spallucce ossute che s'apparecchiava il latte di crusca per lavarsi la faccia wavs/1464.wav|perché qua i fidanzati non si lasciano soli neppure per un momento ci vuole il lampione sbuffava don pietro e il cleen s'avviliva di tutte queste costrizioni che gli ammiserivano lo spirito e lo wavs/1465.wav|un pensiero odioso le balenò in mente e subito staccò gli occhi dall'immagine di quella donna scorgendovi d'improvviso un'insidia non solo alla sua pace al suo amore che pure in quel giorno aveva ricevuto piú d'una ferita wavs/1466.wav|si confortò sperando che col tempo si sarebbe adattato alle nuove condizioni d'esistenza si sarebbe messo a pensare a sentire come venerina o che questa con l'affetto con l'intimità sarebbe riuscita a trovar la via fino a lui per non lasciarlo piú solo cosí in quell'esilio angoscioso della mente e del cuore wavs/1467.wav|si dibatteva da circa quindici giorni lars cleen seguiva mattina e sera il mílio alla pesca usciva di casa con lui vi ritornava con lui wavs/1468.wav|senza mai voler degnare non che d'una parola ma neppur d'un lieve cenno di saluto nessuno ho detto veniamo al fatto ma un fatto è come un sacco che vuoto non si regge wavs/1469.wav|via tutti via tutti ordinò don pietro lasciamoli soli adesso per voi figliuoli penserà il capitano dell'hammerfest e richiuso l'uscio aggiunse rivolto alla nipote wavs/1470.wav|pesce ti dico baccalà gridò don paranza al colmo della stizza ho il fegato grosso cosí dalla bile di tutti questi giorni si sarà vergognato disse venerina cercando di scusarlo wavs/1471.wav|ma nel tirare invece del cassetto venne fuori agevolmente dal bastone una lucida lama insidiosa non se l'aspettava n'ebbe ribrezzo e si lasciò cadere di mano il fodero dello stocco wavs/1472.wav|o guardandosi le mani e rigirandosi pian piano gli anelli attorno alle tozze dita anche quel giorno vollero arrivare alla meta non ostante che il fiume per le abbondanti piogge recenti fosse in piena e straripato minacciosamente sul declivio quasi fin sotto a quel loro pietrone wavs/1473.wav|don paranza aveva in compenso le medaglie del quarantotto e del sessanta con la canna della lenza in mano e gli occhi fissi al sughero galleggiante assorto nei ricordi della sua lunga vita gli avveniva spesso di tentennare amaramente il capo wavs/1474.wav|ebbe la conferma dalla dedica scritta sul dorso del ritratto al mio vittore almira sua novembre wavs/1475.wav|allora sí pietro mílio faceva denari a palate di interpreti per tutti i vapori mercantili che approdavano nel porto non c'era altri che lui e quella pertica sbilenca di agostino di nica che gli veniva appresso allora come un cagnolino affamato per raccattar le briciole ch'egli lasciava cadere wavs/1476.wav|seccante forse sí ma naturalissimo per loro che quel vento insorgesse cosí di tratto in tratto e sbattesse furiosamente di qua e di là tutte quelle foglie accartocciate senza mai riuscire a spazzarle via wavs/1477.wav|ho capito concluse don paranza sei un gran babbalacchio lars non comprese la parola siciliana dello zio ma sorrise vedendo riderne tanto venerina e poco dopo partí solo wavs/1478.wav|quanto poi alla differenza d'età finora nessun argomento manifesto di delusione per lei o di meraviglia per gli altri poiché dagli anni il brivio non risentiva il minimo danno né nel corpo vivacissimo e nervoso né tanto meno poi nell'animo dotato d'infaticabile energia d'irrequieta wavs/1479.wav|legnosa nella sua pudibonda severità per non cedere al contagio del riso si torturava le labbra massime quando l'infermo accompagnava con gesti comicissimi quelle parole staccate telegrafando cosí a segni le parti sostanziali del discorso che gli mancavano wavs/1480.wav|gattino zio gli gridò venerina offesa e sorridente era felice le era venuto il da fare in quelle lunghe sere nella casa sola cuffiette bavaglini fasce camicine e non le sere soltanto wavs/1481.wav|aprí il libro carezzò con le mani tremolanti le pagine gualcite poi v'immerse la faccia e restò lí a lungo assorto nella visione di trondhjem con la sua cattedrale di marmo col cimitero accanto a cui i devoti ogni sabato sera recano offerte di fiori freschi cosí cosí com'era detto là wavs/1482.wav|ora aveva detto di sí allo zio e certo avrebbe sentito un gran dolore se il cleen se ne fosse andato sentiva orrore del tedio mortale in cui sarebbe ricaduta sola sola nella casa vuota e silenziosa wavs/1483.wav|ma ogni qualvolta gli veniva di manifestarle ciò che sentiva o di confidarle qualcosa gli pareva d'urtare contro un muro e taceva e sorrideva senza intendere che quella bontà sorridente in certi casi non poteva piacere a venerina wavs/1484.wav|venerina aveva fatto intender bene allo zio che il cleen non s'era ancora spiegato con lei chiaramente e gli aveva perciò raccomandato di comportarsi con la massima delicatezza tirandolo prima con ogni circospezione a parlare a spiegarsi wavs/1485.wav|un senso scottante di vergogna le impediva di rallegrarsi di quella spiegazione con lo zio forse desiderata inconsciamente dal suo cuore dopo tanti mesi di sospensione su un pensiero su un sentimento che non riuscivano quasi a posarsi sulla realtà ad affermarsi in qualche modo wavs/1486.wav|si sentiva quasi quasi messa in berlina anche lei il cleen la guardava e quegli sguardi fieri gli parevano vampate di passione per lui gli piaceva quello sdegno wavs/1487.wav|gli si era affezionato lui don pietro ma non si proponeva neppure per curiosità di cercar d'indovinare com'egli la pensasse né gli veniva in mente di consigliarlo a venerina vedrai anzi le diceva vedrai che a poco a poco prenderà gli usi del nostro paese wavs/1488.wav|il cleen aveva lasciato la sua cuccetta e da un pezzo sul cassero se ne stava a mirare la luna declinante di tra le griselle del sartiame che vibrava tutto alle scosse cadenzate della macchina wavs/1489.wav|anna s'accorse che il marito quella mattina s'era dimenticato di guastare il letto come soleva ogni volta perché i servi non s'avvedessero che non s'era coricato in camera sua wavs/1490.wav|appena si fu allontanato dal porto dopo gli ultimi saluti col fazzoletto alla sposa che agitava il suo dalla banchina del molo e ormai quasi non si distingueva piú egli provò istintivamente un gran sollievo che pur lo rese piú triste a pensarci wavs/1491.wav|lo deridevano per il suo modo di pronunziare quelle poche parole d'italiano che già era riuscito a imparare e lui per non far peggio doveva costringere la sua stizza segreta a sorridere di quel volgare e stupido wavs/1492.wav|si ricordava di quando porto empedocle non aveva che quel piccolo molo detto ora molo vecchio e quella torre alta fosca quadrata edificata forse per presidio dagli aragonesi al loro tempo e dove si tenevano ai lavori forzati i galeotti i soli galantuomini del paese poveretti wavs/1493.wav|politico perché sissignori bestia non era soltanto da jeri come egli stesso soleva dire bestione era sempre stato aveva combattuto per questa cara patria e s'era rovinato cara-patria perciò era anche il nome con cui chiamava qualche volta la sua miserabile finanziera wavs/1494.wav|diritto sí ma perché lei se ne era cosí perdutamente innamorata allora dunque il dovere per lui adesso di compensarla e invece wavs/1495.wav|ora ogni mattina levandosi dal divanaccio con le ossa indolenzite don pietro si esortava cosí coraggio don paranza alla doppia pesca e preparava gli attrezzi wavs/1496.wav|che aveva distrutto d'un colpo la prima casa di lui anna aveva odiato quella donna non sapendo intendere come avesse potuto tradire l'uomo ora da lei adorato wavs/1497.wav|ho l'avviso guarda arriverà oggi e l'arso è partito porco diavolo chi sa se farà a tempo a rivedere il cognato e gli amici scappò dal di nica con l'avviso in mano agostino l'hammerfest il di nica lo guardò come se lo credesse ammattito wavs/1498.wav|si alzò fra le risa dei due giovani e andò a fumarsi la pipa sul divanaccio brontolando il suo porco diavolo nel barbone lanoso wavs/1499.wav|degli ori e della mobilia e anche di quelle otto coperte di lana che ella aveva intrecciate con le sue proprie mani nella speranza non ancora svanita di schiacciarvi sotto un povero marito wavs/1500.wav|lo videro cosí vecchio ne sentirono pietà pensarono di ricoverarlo all'ospedale e lo fecero morire dopo tre giorni l'equilibrio cara mia toltagli la cesta dalle spalle quel poveretto perdette l'equilibrio e morí wavs/1501.wav|esile tenerissima abbrividente a ogni soffio d'aria riprendersi tutto il battuto delle strade parecchie di queste case poi costruite con tutti i comodi per accogliere agiati inquilini furono aperte tanto per trarne qualche profitto all'invasione della gente del popolo wavs/1502.wav|no venerina non volle saperne il mare le faceva paura e poi si vergognava in mezzo a tutti quegli uomini e non sei con tuo marito insisteva don pietro wavs/1503.wav|era chiaro che tutte le altre camíce che non dovevano poi esser molte stavano ad aspettare da mesi dentro la cesta della biancheria da mandare al bucato i vapori mercantili di svezia e norvegia wavs/1504.wav|petix aveva la tentazione di correre al cassetto del comodino per tirare una rivoltellata a quella maestrina tale e tanta furia d'indignazione gli provocavano quei fiori e quel sorriso del fidanzato wavs/1505.wav|anche se stando così come possono non stanno come lei forse vorrebbe pazienza ora intanto può immaginarsi come farà come si moverà per le stanze che le sembrano nuove per le cure nuove che le nasceranno wavs/1506.wav|da quattordici anni erano partiti anche a lei per lamerica due figliuoli le avevano promesso di ritornare dopo quattro o cinque anni ma avevano fatto fortuna laggiù specialmente uno il maggiore e si erano dimenticati della vecchia mamma wavs/1507.wav|ora a chi le ha consigliato quella carità per commiserazione della bestialità sofferente e mortificata per la bestialità che s'è lasciata trascinare cieca fino alle ultime abiezioni wavs/1508.wav|non sa capire in prima la signora léuca perché il padre quando ella gliela ripresenta così bene acconciata ora e così tutta ravvivata invece d'ammirarla e di compiacersene resti quasi dispiaciuto e turbato wavs/1509.wav|il nuovo aspetto ch'esse a mano a mano cominciano ad assumere sistemate alla meglio non le par certo bello le dà tuttavia uno strano piacere perché nella sistemazione nuova secondo il bisogno e le necessità dello spazio sia degli oggetti vecchi sia dei nuovi che a poco a poco arrivano wavs/1510.wav|accigliato quasi senza volerlo perché ha veduto il letto che è per uno mentre lui finora ha dormito in un letto a due e aggiunge indicando la piccina che ha sempre al collo per questa pìttima qua wavs/1511.wav|straziata dal rimorso daverli incolpati per tanti anni dellabbandono sicurissima ora chessi sarebbero ritornati volati a lei se una sola di quelle tante lettere chella aveva creduto di mandar loro fosse stata scritta veramente e fosse loro pervenuta wavs/1512.wav|nel voltarsi verso una delle finestre vede il sole steso là sul verde vivo di quei vasti terreni da vendere che si scorgono dalla saletta da pranzo con quella fila di cipressi in mezzo a qualche pino superstiti di un'antica villa patrizia scomparsa wavs/1513.wav|nino mio gli gridai santanima nino mio che hai fatto non poteva parlare te ne sei scappato e se ti riafferrano ora ti ammazzeranno wavs/1514.wav|e un altro schifo un altro schifo nelle dita ora che lo avverte lo schifo d'un biglietto da cento lire che come ubriaca di tutta quella vergogna gli ha dato wavs/1515.wav|a cena che impressione vedergli alzare a un certo punto discorrendo dell'avvocato uno dei sopraccigli ma contraendolo dalla parte del naso in un'increspatura di volontà intelligente come soleva fare un tempo discutendo con lei nei primi anni del matrimonio wavs/1516.wav|bambine nell'appressarsi a un canterano per accertarsi se non convenga lasciare anche questa biancheria delle bambine certamente non fine né graziosa com'ella pensa che dev'essere d'ora in poi la signora léuca sorprende nel marito un atto subito represso come se volesse trattenerla non tarda a comprenderne il perché wavs/1517.wav|non appartiene mica alla casa il signor dottore ha per sé per le amiche della sua signora un ben altro salotto ricco splendido chi sa come striderebbe qualche seggiola qualche poltroncina di quel salotto portata qua nella sala dei clienti a cui basta quellarredo così alla buona wavs/1518.wav|e invece ecco che vuol mettersi in mezzo immischiarsi in ciò che non la riguarda ecco che a proposito di quel signor marco léuca domanda al signor parroco e allora potrei anche invitarlo a cena a casa mia wavs/1519.wav|era ancor desiderabile e che poteva perciò sicuramente prevedere parlando col parroco e l'aricò che il marito l'avrebbe messa presto alle strette e si sarebbe fatto cacciar di casa wavs/1520.wav|il vecchio parroco guarda la signora léuca accigliata e poi domanda suppone che sia stato in previsione di questa morte non credo oh signor parroco scatta la signora léuca per carità non mi dica così wavs/1521.wav|niente di più illogico spesso di queste analogie ma la relazione forse può esser questa guardi avrebbero piacere quelle seggiole dimmaginare chi sia il cliente che viene a seder su loro in attesa del consulto che male covi dentro dove andrà che farà dopo la visita wavs/1522.wav|mani caste poverine che raggricciamenti ma no via toccate toccate arrischiate una toccatina a sentire che non fa male e poi ci starete che vi piacerà wavs/1523.wav|perché caro signore non sappiamo da che cosa sia fatto ma cè cè ce lo sentiamo tutti qua come unangoscia nella gola il gusto della vita che non si soddisfa mai che non si può mai soddisfare perché la vita nellatto stesso che la viviamo è così sempre ingorda di sé stessa che non si lascia assaporare wavs/1524.wav|non è vero non gli negò mai quanto come marito poteva pretendere che non gli mancasse da lei e questo non solo per dovere non solo per non dargli un facile pretesto d'allontanarsi wavs/1525.wav|io ho i capelli bianchi sto a penare da tanto tempo io e nho viste nho viste ho visto cose signorino mio che vossignoria non si può nemmeno immaginare wavs/1526.wav|invece no se ne compiace perché anche lei vuol crederlo sicura di non aver mai dato campo a desiderii di cui appena balenati non abbia respinto tante volte wavs/1527.wav|peccato sì ha perduto la serva affezionata che stava con lei da tanti anni povera signora léuca ma naturale avrebbe dovuto prenderne un'altra per ajuto considerando in tempo che una sola non poteva più bastare con tre bambine ora e con un uomo per casa wavs/1528.wav|prova un acerbo dispetto contro se stessa per quel turbamento che ha avuto e che le pare tanto più indegno quanto più lo confronta con l'umiltà con l'avvilimento e la mortificazione di lui wavs/1529.wav|ma non riusciva a vincere il ribrezzo e lo spavento e si tirava indietro invece per non vederselo così davanti in ginocchio e gemeva ma no dio no wavs/1530.wav|a cui bisognerà trovar posto guastando disponendo altrimenti le stanze abolendo il salottino la stanza dello spogliatojo ammassando e anche portando giù in cantina tanti mobili che forse saranno rivenduti per collocare al loro posto i tre lettini e altri mobili che saranno comperati per le stanze da letto wavs/1531.wav|la signora léuca la signora léuca col marito lo spavento è divenuto stupore e lo stupore s'è poi liquefatto in un sorriso vano della bianca bocca sdentata davanti al placido assentimento del capo con cui il parroco ha accolto la notizia già nota wavs/1532.wav|ma no ma no si prova a protestare sorridente ma pure un po arrossendo il vecchio parroco ma sì mi scusi seguita la signora léuca poca stima il vecchio parroco vedendola così insolitamente infiammata si fa serio wavs/1533.wav|casa da poverelli ma se vossignoria fa il medico chi sa quante altre ne avrà vedute le voglio mostrare il letto pronto sempre e apparecchiato per quella buona vecchia è mia madre non posso chiamarla altrimenti wavs/1534.wav|gettai un grido che mi stracciò la gola e il petto un grido così forte che quegli assassini ne tremarono ma come cola camizzi mi mise le mani al collo per farmi tacere uno di loro gli saltò addosso furioso e allora quattro cinque dieci prendendo ardire da quello gli savventarono contro se lo presero in mezzo wavs/1535.wav|non capisco proprio nulla io e gliene sto dando ora stesso la prova proprio nulla proprio nulla e così dicendo apre le braccia e s'inchina per andar via wavs/1536.wav|non credo disse ninfarosa brutto sì sempre ingrugnato ma non cattivo e lavoratore poi lavoro moglie e figliuoli non conosce altro wavs/1537.wav|e abilitarlo a venire anche ogni giorno e a chiedere subito chi sa che cos'altro no no bisogna che lo trovi lui da sé smettendo di piangere il coraggio di dire perché è ritornato la ragione una ragione di fatto se l'ha wavs/1538.wav|commiserazione sì compatimento può aver per lui carità come per tutti quei disgraziati che al pari di lui sentono la vita come una fame che insudicia e non si sazia mai wavs/1539.wav|era rosso di pelo e aveva la pelle del viso pallida e sparsa di lentiggini gli occhi verdastri affossati gli guizzavano a tratti di torvi sguardi sfuggenti wavs/1540.wav|ancora con quel sorriso sulle labbra e gli occhi infantili velati di pena per quest'incorreggibile ignoranza che sempre dio mio la affliggerà tre wavs/1541.wav|no anche a costo d'una pena che più d'ogni altra ha afflitto l'anima di lei nell'obbligo crudele che si è sempre fatto della sincerità più difficile quella che offende e ferisce l'amor proprio wavs/1542.wav|avanti avanti la incitò ninfarosa questo glielavete scritto a dir poco una trentina di volte e tu scrivi è la verità cuore mio non vedi dunque scrivi cari figli wavs/1543.wav|e poi con quelle non c'è gusto il gusto è con le altre con quelle dalle groppe da cavalle e certi abissi dove il piacere t'afferra tutto da non potertene più distaccare wavs/1544.wav|di notte nessuno doveva saperlo dalla porticina posta sul dietro della casa dovera lorto qualcuno un pezzo grosso del paese veniva a visitarla perciò le vicine oneste e timorate la vedevano di malocchio quantunque in segreto poi la wavs/1545.wav|ma sì disse non vuole signor dottore ha un altro figlio qua lultimo che la vorrebbe con sé e non le farebbe mancare mai nulla wavs/1546.wav|sarà una sventura ma è così ecco per esempio ha creduto che dovesse portare chi sa quale sconvolgimento nell'animo della signora léuca quella terribile visita del marito la vista di lui dopo undici anni di separazione wavs/1547.wav|era una catapecchia veramente una roba come i contadini di sicilia chiamano le loro abitazioni rurali protetta dietro da una fitta siepe di fichidindia aveva davanti due grossi pagliai a cono wavs/1548.wav|vorrebbero dimostrare che ormai capiscono come bisogna stare in una casa signorile così diversa da quell'altra in cui sono nate e cresciute e temono che non sarà loro possibile con quella sorellina la quale invece dimostra di voler con tanta tenacia rimanere attaccata alla vita di prima wavs/1549.wav|sì perché dico devessere un bel piacere questo che lei prova immaginando tante cose piacere io già mi figuro ma che piacere i dica un po è stato mai a consulto da qualche medico bravo wavs/1550.wav|non dice nulla guarda le due amiche che si son guardate tra loro facendo un viso lungo lungo di gelata maraviglia e con pena sorride come per indurre a compatire per riguardo a quella povera signorina trecke la quale al solito non ha capito nulla ed è rimasta allo scatto della nipote wavs/1551.wav|dove state ah signor dottore ho un casalino qua sotto alluscita del paese avevo detto a quellinfamaccia di scrivere ai figli miei che lo avrei loro ceduto in vita se volevano ritornare sè messa a ridere svergognata perché sono quattro muretti di creta e canne ma io wavs/1552.wav|perché veramente lei ha il disgusto della vita che insudicia i sta in mezzo la cerca per portarvi la sua opera di carità ma non potrebbe se non sentisse che il suo spirito ne resta immune il solo sacrificio che lei può fare è questo vincere quest'orrore wavs/1553.wav|i sorveglia da lontano e mi verrebbe creda dandarla a prendere a calci ma sarebbe inutile è come una di quelle cagne sperdute ostinate che più lei le prende a calci e più le si attaccano alle calcagna ciò che quella donna sta soffrendo per me lei non se lo può immaginare wavs/1554.wav|prese la penna e il calamajo posò il foglietto gualcito sul piano del cassettone e si dispose a scrivere lì in piedi dite su sbrigatevi cari figli cominciò a dettare la vecchia wavs/1555.wav|ebbene non era accaduto nulla appena richiuso l'uscio della camera delle bambine egli aveva tratto un respiro di sollievo e a bassa voce sorridendo le aveva detto che ormai poteva esser sicuro di stare in pace fino a domattina perché la bimba non si svegliava mai durante la notte wavs/1556.wav|se ci vedo disse il dottore chera miope rassettandosi sul naso le lenti maragrazia trasse dal seno la lettera gliela porse e restò in attesa chegli cominciasse a leggerle le parole dettate wavs/1557.wav|ed ecco che invece del marito uno di quei giorni viene l'avvocatino aricò insieme col vecchio parroco di sant'agnese non c'è più dubbio che qualche cosa dev'essere accaduta che cosa wavs/1558.wav|no no sarebbe troppo sarebbe troppo e perché poi chi son esse infine si potrà lei veramente compiacere che tutti vantino domani la sua generosità per aver accolto in casa vincendo ogni risentimento e il disgusto per la laida offesa al suo amor proprio di moglie che non poté esser madre wavs/1559.wav|ecco a che l'ha condotta il consiglio della carità difficile a farsela a sé lei stessa la carità a danno di tante altre piccole derelitte a cui ora non potrà più pensare wavs/1560.wav|piccine l'avvocatino aricò sbarra tanto d'occhi in faccia al signor parroco e si stizzisce notando che questi mostra di comprendere il riposto senso della domanda della signora léuca wavs/1561.wav|sensibilissimo fu jeri un tintinnire d'oggettini di vetro e d'argento quasi che le gocciole dei candelabri dorati sulla mensola e i bicchierini della rosoliera sul tavolino da tè wavs/1562.wav|che farà lui solo a quest'ora in quell'orribile casa con la piccolina chi sa perché se lo immagina fermo davanti a quel canterano con la piccolina in braccio intento a guardare il ritratto di quella morta ch'ella non ha potuto vedere wavs/1563.wav|che la signora marzorati e la signora mielli per non sgraffiargliela dalla stizza che ne provano preferiscono tenersi in corpo la curiosità e mettersi a parlar d'altro tra loro wavs/1564.wav|vita liquefatta in quel sorriso vano comincia a domandare con una compunta maraviglia se il signor marco léuca marito della signora léuca è dunque veramente degno di perdono cosa che lei non ha mai immaginato perché saranno forse calunnie dato che il signor parroco approva la riconciliazione wavs/1565.wav|la donna rimase un tratto a guardarlo turbata non comprendendo che cosa potesse volere quel medico da suo marito si cacciò la camicia ruvida dentro il busto che le era rimasto aperto da che aveva finito dallattare il piccino se lo abbottonò e si levò in piedi per offrire una sedia wavs/1566.wav|né rosina né rosetta veramente perché così bruna bruna e con quegli occhioni cupi e che pure dio mio pungono davvero quegli occhioni e quella boccuccia là un bottoncino di fuoco e quel nasino che non pare nemmeno cinque anni wavs/1567.wav|e invece niente placida e fresca la signora léuca ne discorre con le amiche come se non fosse avvenuto nulla ma se non è proprio avvenuto nulla sorride la signora léuca e stato qui un quarto d'ora con wavs/1568.wav|imbarazzo soltanto se lei lo guardava a nessun imbarazzo nel modo di comportarsi di servirsi benché per le due figliuole più grandi dovesse esser nuovo quel modo perché guardavano il padre come se non lo riconoscessero più wavs/1569.wav|ah esclamò il medico dunque questo rocco suo figlio rispose maragrazia ma pensi signor dottore se io potevo esser la moglie di quelluomo dopo quanto avevo visto wavs/1570.wav|è contenta così certo poiché dio non volle che fosse contenta altrimenti che la sua vita cioè avesse altri più intimi affetti wavs/1571.wav|vede attuarsi prendere consistenza l'immagine della nuova vita della casa quegli oggetti così ora disposti cominciano a rappresentargliela quasi traendogliela a poco a poco da quell'incertezza in cui le si agita ancora dentro per fargliela vedere come sarà questo qua questo là wavs/1572.wav|intanto le ripulisce ben bene le ripettina mostra loro tutta la casa dove dormirà il babbo dove dorme lei e infine le fa sedere a tavola con sé per la cena wavs/1573.wav|e se al contrario un'altra commiserazione non sia assai più difficile quella per chi riesca a liberarsi da ogni bestialità nella vita che è pur questa piena di miserie e brutture che offendono quando come si fa non ci si voglia dar l'aria d'ignorarle di non averle sperimentate in noi stessi wavs/1574.wav|ed ha accolto con un sorriso di compiacenza le congratulazioni che a quattr'occhi ha creduto di venirle a porgere l'avvocatino aricò ma sì d'essersi liberata dopo tutto checché ne dica il signor parroco di quell'animalone lì che le ingombrava la casa wavs/1575.wav|guaj se viene a sapere che ti ho condotto da lei hai visto jeri farebbe peggio e dopo un'altra pausa hai capito sì papà wavs/1576.wav|nascosto egli avverte questa segreta ostilità della figlia e drizzandosi per riprendere il cammino è pieno d'astio al pensiero che non può aspettarsi nulla di meglio dalle figliuole d'una madre come quella wavs/1577.wav|dagli estranei sì non volendo unaltra volta mostrarsi stupito per nascondere il turbamento crescente il dottore saccigliò e disse forse lavrà trattata male codesto figlio wavs/1578.wav|che fanno un così grazioso effetto e costano poco ma bisognerebbe consigliare a quel bravo signor ildebrando l'organista che fa anche da segretario al signor parroco di non approvarle tanto con quei melliflui sorrisi e quelle mossettine del capo se ne sente finir lo stomaco quella brava signorina trecke wavs/1579.wav|da compiangere fors'anche certo anzi da compiangere perché ogni piacere è poi pagato a prezzo di lagrime e di sangue ma non è facile wavs/1580.wav|alla fine se ne accorge anche lei la signora léuca che fa troppe supposizioni e deve riconoscere che ha una viva curiosità di sapere perché egli non sia più venuto ma senza il minimo dubbio tuttavia sulla natura di quel suo interessamento wavs/1581.wav|cento lire in compenso quasi una lira per lagrima e che gusto a vederla impallidire a certe descrizioni con gli occhi intorbidati poverina e pur fissi fino allo spasimo dietro quelle lenti in cima al naso eh perché sì wavs/1582.wav|è poco perché anche in questo ciò che lei fa per gli altri è assai meno di ciò che ha fatto per sé quando tante volte ha dovuto vincere l'orrore del suo stesso corpo della sua stessa carne per tutto ciò che nell'intimità si passa anche senza volerlo wavs/1583.wav|come esclamò la vecchia restando ma sì guardate nulla non cè scritto proprio nulla possibile fece la vecchia ma come se glielho dettata io a ninfarosa parola per parola e lho vista che scriveva wavs/1584.wav|se vuoi ninfarosa sbuffò ma poi sapendo che non se la sarebbe levata daddosso la invitò a entrare la sua casa non era come quelle del vicinato wavs/1585.wav|dio mio dio mio dopo due ore di supplizio la signora léuca resta come intronata convulsa in tutte le fibre del corpo le ha detto d'esser venuto perché voleva confessarsi e invano lei gli ha ripetuto più volte ch'era inutile wavs/1586.wav|ecco ero venuto cominciò il medico per parlarvi di vostra madre rocco trupìa si turbò sta male no saffrettò a soggiungere quello sta al solito ma così vecchia capirete lacera senza cure wavs/1587.wav|ha trovato altre amiche in visita la signora marzorati con la figliuola la signora mielli alle quali la signora léuca spinta a parlare cerca di dire il meno che può su quella prima visita del marito wavs/1588.wav|della casa ricca e lucente che il babbo è di là buttato sul letto e che c'è la sarta ah brava fa la signora léuca sollevando il velo sulla fronte e chinandosi per baciar la piccina wavs/1589.wav|per miracolo non bestemmia il padre soffocato dalle braccine di quella brutta rosina che gli si stringono sempre più al collo alla fine visto che non riesce per quanto faccia o dica a farle allentar la stretta ecco che inferocito con uno strappo violento se la stacca dal collo e ben le wavs/1590.wav|di vetro alla parrocchia di sant'agnese è corsa a dar l'allarme come una colomba spaventata la vecchia signorina trecke del patronato di beneficenza wavs/1591.wav|e anzi lieta in mezzo al disordine delle stanze le quali da che davano ordinate l'impressione di tanta solitudine ora così disordinate e solo perché ancora così disordinate pajon già piene di vita wavs/1592.wav|aspettai aspettai ah dio ma già lo sapevo me lero immaginato pure pensavo chi sa forse non lhanno ammazzato forse se lo sono ripreso wavs/1593.wav|e le si è intenerito davanti fino alle lagrime parlando di queste privazioni ma non le ha chiesto nulla né avrebbe potuto dopo quella confessione che voleva parer fatta con l'intento di scusare se non in tutto almeno in parte la sua abiezione rovesciandola addosso a quella donna wavs/1594.wav|e accusando sé soltanto per la debolezza della propria natura così purtroppo inchinevole a cedere a tutte le tentazioni dei sensi non avrebbe potuto dopo averla pregata a mani giunte supplicata di voler sorreggere anche con la sua vista soltanto quella sua debolezza ora wavs/1595.wav|ebbene vedremo stasera gli risponde la signora léuca se riusciamo a metterla a letto qua le starai tu accanto finché non si sarà addormentata altrimenti pazienza trasporteremo di là il lettuccio e dormirà in camera tua wavs/1596.wav|vorrei sapere se lei quando andò per la sua figliuola guardò attentamente la poltrona o la seggiola su cui stette seduto aspettando io no veramente eh già perché lei non era malato wavs/1597.wav|e questa è lauretta la domanda per quanto vorrebbe essere affettuosa le vien fuori fredda dalle labbra perché quella lauretta è come se lei già la avesse veduta in sandrina wavs/1598.wav|quando quei figliacci partirono per lamerica subito corsi da lei per prendermela e portarmela qua come la regina della mia casa nossignore deve far la mendica per il paese deve dare questo spettacolo alla gente e questonta a me signor dottore wavs/1599.wav|davano maggior risalto alla freschezza della carne e una grazia ambigua come d'una menzogna innocua al suo sorriso quand'ella additandoli diceva ormai son vecchia wavs/1600.wav|quasi quasi non han piacere neanche di vedere il padre ora lì nella bella casa dov'esse per tre giorni sono state così bene sole a respirare nella nuova vita in compagnia della zia wavs/1601.wav|eh le donne caro signore ma del resto è la loro professione se tu facessi una capatina in città caro avrei proprio bisogno di questo di questaltro e potresti anche se non ti secca caro il wavs/1602.wav|la signora léuca ha allora l'impressione che quella bimba così avvinghiata al padre rappresenti come una condanna che gli abbia lasciato quella donna di non potersi più staccare di non poter più levarsi a respirare fuori da tutto ciò che essa in vita a sua volta rappresentò per lui wavs/1603.wav|ah deve ancora compirli e allora no via il vestitino nero anche a lei bianco con un bel fascione di seta nera in mezzo ma ci penserà lei a casa wavs/1604.wav|ha bene impresse in mente la signora léuca le orribili cose che le confessò quel giorno e comprende che se egli poté odiare colei mentr'era viva per la schiavitù dei sensi in cui lo teneva wavs/1605.wav|non può essere niente perché a premerlo neanche le fa male le hanno consigliato di farselo vedere da un medico ma lei dice che non se ne vuol curare di ben altro purtroppo avrebbe da curarsi wavs/1606.wav|ma le assicuro che dev'essere stato al suo tempo un gran tipo chic il marito della signora léuca la signora marzorati dà a vedere di sentirsi più che mai sulle spine vedendo la figliuola interessarsi tanto a ciò che le dice quella diavola là e la wavs/1607.wav|la nipote si scrolla e le volta le spalle per mettersi a parlare con la signorina marzorati il che cagiona subito una viva apprensione alla mamma signora marzorati che non ha affatto piacere che la nipote della signorina trecke parli con la sua figliuola è davvero uno scandalo quella nipote della signorina trecke wavs/1608.wav|forse no è stata lei a darglielo quel danaro per farlo andar via e levarselo davanti non se ne vorrebbe far coscienza ma deve pur riconoscere che almeno esplicitamente lui non gliel'ha chiesto wavs/1609.wav|in mano poi disse in mano quegli assassini sarrestò di nuovo come soffocata e agitò quella mano quasi volesse lanciare qualcosa ebbene domandò il dottore allibito wavs/1610.wav|pïo pïo pïo se li chiama e porta via tutti quanti dove son più le braccia per lavorare le nostre terre a farnia ormai siamo rimasti noi soli vecchi femmine e bambini wavs/1611.wav|il sapore è nel passato che ci rimane vivo dentro il gusto della vita ci viene di là dai ricordi che ci tengono legati ma legati a che cosa a questa sciocchezza qua a queste noje a tante stupide illusioni insulse occupazioni sì sì wavs/1612.wav|ma senta non lavoravano e lavoravo io per tutti venivano qua a dirmi che non avevano da cucinare la sera che la mamma se ne sarebbe andata a letto digiuna e io davo subriacavano scialacquavano con le wavs/1613.wav|sollevò una mano per spingere un po indietro su la fronte la berretta nera a calza in segno di saluto bacio le mani a vossignoria che comandi ha da darmi wavs/1614.wav|prese la lettera e se la cacciò in seno aveva pensato di affidarla al figlio di nunzia ligreci che si recava a rosario di santa fè doverano i suoi figliuoli e savviò per portargliela wavs/1615.wav|e vedendo la bimba correr verso di lui carponi sul pavimento come una bestiolina urlante ecco la vedi la vedi e alza la gamba a cui la bimba è venuta ad avvinghiarsi sandrina e lauretta si mettono a ridere wavs/1616.wav|per quanto poi vedendo che s'era fatta male dice che s'è messo a piangere oh avrà avrà pianto anche qua suppongo la signora léuca poiché anche le due altre amiche si voltano a guardarla per sapere se il marito abbia pianto davvero durante la visita è costretta a dir di sì wavs/1617.wav|la signorina trecke abbassa con furbizia assassina le vecchie palpebre cartilaginose da scimmia sui chiari occhi innocenti e rapidamente sempre sorridendo in quel suo modo accenna più volte di sì col capo parlano dell'equatore dice della repubblica wavs/1618.wav|ma che dicevamo ah già il piacere dellimmaginazione chi sa perché ho pensato subito a una seggiola di queste sale di medici dove i clienti stanno in attesa del consulto già veramente wavs/1619.wav|ma forse la madre avrà saputo di quelle visite a lei gli avrà fatto qualche scenata e impedito di condurre le altre due suppone ch'egli si vergogni forse di venir solo dopo quella promessa suppone che possa essersi ammalato o che possa essersi ammalata qualcuna delle figliuole o anche quella donna wavs/1620.wav|eh ma allora tanto peggio per lui scusi lei fa già troppo a prendersi in casa quelle figliuole se egli vuol seguitare a fare il responsabile sarà lui non sarà mica lei wavs/1621.wav|non pentito perché ha pensato a lungo lui che sarebbe un gran bene per quelle sue tre figliuole se riuscisse a metterle sotto la protezione della moglie se la loro mamma morisse ma wavs/1622.wav|a lui ma sì a lui un po di sollievo alla colpa che pesa il balsamo d'una buona parola al rimorso che punge non ha chiesto altro e la nostra eccellente signora léuca non avrebbe potuto del resto accordargli altro stia tranquilla wavs/1623.wav|non sa come proseguire sandrina senza darlo a vedere si fa molto attenta e aspetta ch'egli seguiti a parlare ma poiché egli non dice più nulla s'arrischia a domandare e come si chiama wavs/1624.wav|si spaccano a metà si premono con due dita per lungo come due labbra succhiose ah che delizia i ossequi la sua egregia signora e anche le sue figliuole in villeggiatura me le immagino vestite di bianco e celeste in un bel prato verde in ombra wavs/1625.wav|miseria abbrutimento oppressione e prevede che non potrà nulla lei su quella creaturina forse mai perché troppo neri e come unti ancora e impregnati ferinamente del vizio da cui è nata ha i capelli tutti quei capellucci ricciuti wavs/1626.wav|perché lei forse non sa che cosa diventano le donne in villeggiatura ma sì che lo so appunto perché lo so dicono tutte che non avranno bisogno di niente wavs/1627.wav|la signora léuca lo sente e l'avvilimento che ne prova diventa più forte quanto più considera che forse lui non ne ha provato altrettanto nel prendersi quel danaro wavs/1628.wav|questo dipende sentenziò jaco spina sdrajandosi di nuovo a pancia allaria perché la vecchia ha acqua da buttar via e la butta anche dagli occhi le vicine risero maragrazia si scosse ed esclamò due figli ho perduto belli come il sole e volete che non pianga wavs/1629.wav|niente aspetta che mi allontani per rimettersi a seguirmi ecco guardi sporge di nuovo il capo dal cantone povera signora wavs/1630.wav|ma non sono soltanto i capellucci povera sandrina quel vestitino quel cappello le mutandine che le si scoprono dalla sottanella e come se sapesse di non aver nessuna grazia conciata a quel modo va come una vecchina wavs/1631.wav|questo soltanto capaci anche di sostenere che ci vanno per risparmiare poi appena arrivano in un paesello qua dei dintorni più brutto è più misero e lercio e più imbizzariscono a pararlo con tutte le loro galenterie più vistose wavs/1632.wav|avrà finto disse il medico stringendosi nelle spalle maragrazia rimase come un ceppo poi si diede un gran pugno sul petto ah infamaccia proruppe e perché mha ingannata così wavs/1633.wav|congiunse le mani e agitandole un poco e socchiudendo amaramente gli occhi emise il sospiro delle rassegnate lasciamo fare a dio ritornato in paese il dottore volle venir subito in chiaro di quel caso così strano da parer quasi inverosimile wavs/1634.wav|oh della roba chiamò il dottore che aveva paura dei cani fermandosi davanti a un cancelletto di ferro arrugginito e cadente venne un ragazzotto di circa dieci anni scalzo con una selva di capelli rossastri scoloriti dal sole e un pajo di occhi verdognoli da bestiola forastica wavs/1635.wav|ma il fatto è che sua nipote si mise tanto a ridere ma tanto ma tanto allorché lei andò a dirle di quel licenziamento come una matta rise chi sa perché ma già esclama con gli occhi lontani lontani la signora mielli e certo che quell'uomo adesso wavs/1636.wav|sul piano di quel canterano c'è il ritratto della morta in una volgare cornice di rame finge allora di non vederlo e dice a lui che ci sarà tempo di far la scelta di qualche capo da conservare e che per il resto se mai penserà lei a farne elemosina wavs/1637.wav|il cuore il cuore mi parlava ma egli zitto sedette vicino al fuoco sempre con le mani nascoste così sotto la giaccia gli occhi da insensato e stette un pezzo a guardare verso terra wavs/1638.wav|che combinazione ecco che ora ritrova qua la sua scolaretta di laggiù il primo giorno di scuola e vuol riportarla a casa alla fine delle lezioni insieme col padre tenendola per mano il padre di qua e lei di là wavs/1639.wav|e infine per giunta si vede accusata anche lei la signora léuca d'aver fatto le cose a mezzo sempre s'intende per il suo difetto di non saper vincere quella tale schifiltà naturale che tante volte le ha impedito l'intero esercizio della carità wavs/1640.wav|avesse ghermita non avrebbe ceduto lo avrebbe respinto opponendosi anche alla lusinga della sua coscienza la quale tentava d'indurla a considerare che respingendolo avrebbe dato lei a quell'uomo il pretesto di ricadere nell'orribile vita di prima wavs/1641.wav|nel mento rotondo una fossetta acuta nel mezzo le dava una grazia maliziosa e provocante vedova dun primo marito dopo appena due anni di matrimonio era stata abbandonata dal secondo partito per lamerica cinque anni addietro wavs/1642.wav|detto infamità io ai figli miei io che lasciatela perdere la interruppe una delle vicine non vedete che scherza ninfarosa prolungò la risata ondeggiando dispettosamente su le anche poi per rifar la vecchia della celia crudele le domandò con voce affettuosa wavs/1643.wav|eccolo là infatti quasi non osa guardare non sa che cosa dire confuso imbarazzato ripete con voce grossa troppo troppo wavs/1644.wav|se lo faccia dire da lei bacio le mani e rocco trupìa se nandò curvo comera venuto con le gambe larghe ad arco e la mano alla schiena il dottore lo seguì con gli occhi per un tratto poi si voltò a guardare i piccini cheran rimasti come basiti e la moglie wavs/1645.wav|ah ecco sì è costretto a confessare l'avvocatino torcendosi un po sulla seggiola dice che sì ne ne aveva il sospetto lui vago ecco dice wavs/1646.wav|i suoi figliuoli belli i suoi dolci figliuoli non avrebbero più saputo resistere ma questa volta veramente non era molto soddisfatta della lettera che recava in seno wavs/1647.wav|avergli dato così quasi di nascosto quel danaro e aver così tentato quella debolezza che aveva chiesto al contrario d'esser sorretta per levarsene davanti subito lo spettacolo nauseante è stata veramente una wavs/1648.wav|ecco questo che la vostra povera mamma cari figli ora che linverno è alle porte trema di freddo vorrebbe farsi un vestitino e non può che vogliate farle la carità di mandarle almeno una carta da cinque lire per wavs/1649.wav|e allora poiché è la zia bisogna che la nipotina abbia subito subito la sua merenduccia di cioccolatte e biscottini e fettine di pane imburrato e spalmato di marmellata qua qua seduta a tavola e col cuscino sotto così bella alta come una grande e ora questa salviettina al collo qua wavs/1650.wav|sono serii e fermi e non sempre è buono lo sguardo quand'essi si fissano attenti o quando si volgono obliqui per un istante quasi di nascosto wavs/1651.wav|il guajo è capisce che dovendo trattenermi tre ore sole sono venuto senza le chiavi di casa oh bella e perciò ho lasciato tutto quel monte di pacchi e pacchetti in deposito alla stazione me ne sono andato a cenare in una trattoria poi per farmi svaporar la stizza a teatro wavs/1652.wav|ma forse la sua signora i lasci dire se la morte signor mio fosse come uno di queglinsetti strani schifosi che qualcuno inopinatamente ci scopre addosso wavs/1653.wav|e le aveva domandato sottovoce se non sarebbe stato bene provarsi a svestirla pian piano per andarla a deporre sul suo lettino là in camera dove già erano andate a dormire le sorelline maggiori wavs/1654.wav|come deve regolarsi la signorina trecke se si dà sempre il caso che dove lei suppone che ci possa esser male là nossignori male non c'è e viceversa poi par che ci sia e grave dove lei proprio non riesce a capire che ci possa essere wavs/1655.wav|la signora mielli nota poi che l'amica prima così curata sempre nelle vesti nell'acconciatura ora è proprio trascurata pettinata male se non addirittura spettinata come se non avesse più né tempo né voglia di guardarsi allo specchio wavs/1656.wav|e dice che ci vuole andare anche lei mia nipote nella repubblica dell'equatore ecco parlano di questo ha una faccia così stupida nel dar quella notizia la signorina trecke wavs/1657.wav|proprio di quella certa carità difficile che pure questa volta lei stessa era andata a cercare santo dio visto che s'era piegata a riprendersi in casa il marito poteva bene forzarsi a vincerne il disgusto e acconciarsi a ridivenire in tutto e per tutto sua moglie wavs/1658.wav|di lui che non ha nemmeno osato guardarla e che certamente certamente non si sogna neppure per ora di poter tentare di riaccostarsi a lei più di quanto ella gli possa permettere wavs/1659.wav|vediamo di non peccar di superbia mia cara signora io lei sì perché c'è tanti modi veda di peccar di superbia se per esempio lei con un sospetto di questo genere avvilisse troppo l'oggetto della sua carità wavs/1660.wav|su su nonnetta mia che volete maragrazia si cacciò in seno la mano tremolante e ne trasse fuori un foglietto di carta tutto gualcito e una busta mostrò luno e laltra con aria supplichevole a ninfarosa e disse se vuoi farmi la solita carità ancora una lettera wavs/1661.wav|dev'essere come un castigo per lei ma castigo di che credono che se lui s'allontanò da casa undici anni addietro fino a cadere in tanta abiezione sia stato per colpa di lei che non seppe trattenerlo a sé wavs/1662.wav|passano venti giorni passa un mese la signora léuca non vede più ritornare il marito ha aspettato ch'egli le portasse in casa come aveva promesso le altre due figliuole più piccole per fargliele conoscere wavs/1663.wav|di diverso da dio sì signora gliel'avverto da un pezzo da un pezzo lo noto in lei con sommo dispiacere dico questo voler troppo vedere le ragioni con troppa inquietudine ecco se ne guardi wavs/1664.wav|poteva dirmi che le seccava scrivere sarei andata da un altro sarei venuta da vossignoria che è tanto buono sì aspettate un po qua disse il dottore ora passerò io da questa buona femmina poi scriveremo la lettera aspettate wavs/1665.wav|ecco le s'inquadra lontano nell'ombra col luccicore della volgare cornice di rame il ritratto di quella morta là sul canterano e tutte quelle vicine accorse a vederla scendere dalla vettura wavs/1666.wav|con queste tre bambine non sue da curare da crescere e con questa pena con questa pena che non passa non già per lei soltanto che forse soffre meno di tant'altri ma per tutte le cose e tutte le creature della terra wavs/1667.wav|la vista malcerta e il silenzio di quelle viuzze abbandonate la vecchia maragrazia andava curva premendosi con una mano sul seno la lettera da mandare ai figliuoli come per comunicare a quel pezzo di carta il suo calore materno con laltra o si grattava a una spalla o si grattava in testa wavs/1668.wav|procace sì ma brutta con certi occhi da pazza e volgarissima quella donna e lei che se l'era immaginata bella ma era naturale via che a lui ormai dovessero piacere le donne di quel genere wavs/1669.wav|prima s'è levato dalla mano il fazzoletto che vi teneva avvolto e la signora léuca dall'alto scorge allora su quella mano il rosso dello sgraffio e l'altro più tremendo sgraffio gli scorge sulla nuca wavs/1670.wav|i peggiori ladri i peggiori assassini bestie selvagge sanguinarie arrabbiate da tanti anni di catena tra gli altri ce nera uno il più feroce un certo cola camizzi capobrigante che ammazzava le povere creature di dio così per piacere come fossero mosche per provare la polvere diceva wavs/1671.wav|le pareva che ninfarosa lavesse buttata giù troppo in fretta e non era neanche ben sicura che ci avesse proprio messo lultima parte delle cinque lire per il vestitino cinque lire che guasto avrebbero fatto ai suoi figliuoli già ricchi cinque lire per vestire le carni della loro vecchia mamma infreddolita wavs/1672.wav|ma ecco poi disse perché vostra madre non vuole accettare lospitalità che le offrite per codesto odio che nutrite contro i vostri fratelli è chiaro wavs/1673.wav|o dalle parole del parroco quand'è venuto tutto sossopra ad annunziar la fuga o dal gran pianto che è venuta a fare il giorno dopo la signorina trecke protestando che voleva esser perdonata per la colpa della nipote o alla scuola ma si sono acquietate alla risposta che lei ha dato papà è partito ritornerà wavs/1674.wav|le due piccine che s'aspettavano le meraviglie del padre per il loro contegno e la loro lindura così ben pettinate con quei grembiulini nuovi neri coi risvolti di merletto bianco ai polsi e al collo e la cinturina in mezzo e le calzette fine e le scarpette nuove restan deluse e come mortificate wavs/1675.wav|pare un'altra ora sandrina lei stessa guardandosi allo specchio in mezzo alle belle cose che la circondano in quella camera da letto e che si riflettono quiete e luminose nello stesso specchio quasi non si riconosce più wavs/1676.wav|non capisce neanche io ma è che certi richiami di immagini tra loro lontane sono così particolari a ciascuno di noi e determinati da ragioni ed esperienze così singolari che luno non intenderebbe più laltro se parlando non ci vietassimo di farne uso wavs/1677.wav|ma quella quiete poi no non dice che le pesi dice anzi che n'è contenta la signora léuca legge lavora per sé e per i poveri wavs/1678.wav|per troncare quella scena il dottore dovette prometterle che la mattina seguente avrebbe scritto lui una lunga lettera per quei figliuoli su su non vi disperate così verrete domattina d me a dormire adesso andate a dormire wavs/1679.wav|era rotta di tratto in tratto dagli spari dei cacciatori al passo delle tortore o alla prima entrata delle allodole seguiva a quegli spari un lungo furibondo abbajare dei cani di guardia il dottore andava di buon passo per lo stradone guardando di qua e di là le terre aride che aspettavano le prime piogge per esser lavorate wavs/1680.wav|forse per non dar tempo alla moglie d'osservare intorno la miseria della casa il disordine di quella sua vergognosa intimità ma prima di quei poveri abitini da lutto che saranno certo uno scempio allestiti così tutt'e tre in pochi giorni ella vuol vedere conoscere le altre due bambine wavs/1681.wav|ora certo tra sé si struggerà d'essersene liberato e chi sa a qual prezzo vorrebbe riaverla e come e quanto la avrà dunque rimpianta finora e la rimpiangerà a lungo ancora tranne che la signora léuca tronca la supposizione che da tanti giorni ormai la turba e la tiene agitata wavs/1682.wav|poi umile ma tranquillamente le aveva augurato la buona notte e s'era ritirato nella sua camera da un'ora a letto ritorna con la mente a tutte queste sue impressioni la signora léuca wavs/1683.wav|ah no e che allora due case qua la moglie e là quell'altra con le tre sì come si dice figliuole naturali ma no ma no si prova a rassicurarla il parroco con la consueta placidità soffusa di mite aria protettrice wavs/1684.wav|perché è venuto fuori a colei da alcuni mesi qua al labbro di sotto come un ovolino duro duro un nodo che s'è a poco a poco ingrossato e fatto livido quasi nero non sarà niente wavs/1685.wav|la signora léuca che stentava ancora a riconoscerlo così cangiato così arrozzito e invecchiato dopo undici anni avrebbe voluto accostarsi per sollevarlo da terra wavs/1686.wav|d'una certa stanchezza per tutta la persona e di quel mal di capo che non la lascia mai e anche d'una febbretta che le viene la sera ma lo sa bene da che provengono tutti questi malanni è la vitaccia che è costretta a fare wavs/1687.wav|forse non è stato prudente bianchi anche questi ci sarà il pericolo che presto li macchieranno d'inchiostro ma ella si propone d'insegnar loro a far tutto a modino e di sorvegliarle sempre tutt'e due quando faranno i compiti di scuola non perché non macchino i tavolini wavs/1688.wav|appena seduto lui si copre con le grosse mani la faccia e si mette a piangere ma senza nessuna teatralità questa volta la signora léuca lo guarda e comprende che quel pianto per finire aspetta che lei dica una parola di pietosa esortazione wavs/1689.wav|cerca soltanto di far parlare lauretta che sta a guardar sempre in bocca sandrina la quale per esser stata già una volta con lei vuol mostrare alla sorellina che ha già preso una certa confidenza ma lauretta a ogni incitamento si volta a sandrina come convinta che non tocchi a lei di rispondere per quella sera wavs/1690.wav|niente di male sai niente di male per la signora léuca in questo pianto del marito te n'avverto perché tu non finga di commuovertene detto questo riprende il suo discorso con la signorina marzorati wavs/1691.wav|le giuro che se qualcuno di quei suoi figliacci ritorna a farnia io lo ammazzo per questonta e per tutte le amarezze che da quattordici anni soffro per loro lo ammazzo comè vero che sto parlando con lei in presenza di mia moglie e di questi quattro innocenti wavs/1692.wav|si spiega il perché di quel turbamento di lui e rinfrancandosi non può fare a meno di sorridere lo scorge seduto a metà della terza rampa su uno scalino intento a rintrecciare fitti fitti sulla nuca della figliuola quei due codini di prima wavs/1693.wav|se vossignoria si vuol levare questa curiosità non ha da camminare molto guardi seguitando per questa via appena a un quarto di miglio uscito dal paese troverà a destra quella che chiamano la casa della colonna sta lì wavs/1694.wav|i due protestano subito di no il parroco davanti a dio l'avvocatino aricò come se non bastasse anche sulla sua parola d'onore e lui domandò allora la signora léuca che cosa lui se lui lo sapeva wavs/1695.wav|ma un vero e proprio sacrifizio non può dire che l'abbia mai fatto come sarebbe vincere quel disgusto quel certo orrore che nasce dalla propria carne al pensiero d'un contatto insoffribile o rischiar di rompere quell'armonia di vita raccolta in tanta lindura d'ordine ha paura che non potrà mai farlo wavs/1696.wav|tre giorni dopo viene il marito con quella piccolina aggrappata al collo come una gattina selvaggia e impaurita che non voglia farsi strappare arrabbiato per questa selvatichezza della bimba che gli ha impedito di portar su una wavs/1697.wav|io non ho più occhi per piangere seguitò ninfarosa con un sospiro di stanchezza e la vecchia perché gli occhi miei sono abbruciati di vedervi almeno per lultima volta wavs/1698.wav|e ancora e forse più angosciosamente che mai ella vede vaneggiarvi sconsolato ogni suo pensiero sconsolata ogni opera sconsolata ogni immagine di vita wavs/1699.wav|eh lo so figlia non piangesti neppure quando ti morì il primo marito ma se morivo prima io zio jaco ribatté pronta ninfarosa non avrebbe forse ripreso moglie lui dunque vedete chi piange qua per tutti wavs/1700.wav|la signora marzorati si volta a guardarla sorpresa e accigliata da lei e come a far che e la signorina trecke risponde a trovare mia nipote non ci può esser niente di male per lei in queste visite del signor léuca a sua nipote wavs/1701.wav|azzuffare l'aricò l'aveva investito irritatissimo gridandogli di non far scenate d'alzarsi e star tranquillo e composto e lui l'aveva respinto con una furiosa bracciata per mostrarsi a lei in tutta la sua disperazione e abiezione wavs/1702.wav|chi predica così disse scendendo su la via ah jaco spina meglio zio jaco se restiamo a farnia noi soli zapperemo noi donne la terra wavs/1703.wav|e lei non solo non avrebbe mai fatto tante spese e con tanta premura per ospitarle ma non s'era neppur mai sognata di poterne accogliere in casa qualcuna modestamente anche per averne lei stessa il vantaggio di qualche servizio ha accolto queste perché figlie di lui del marito wavs/1704.wav|le rendevano vano quegli occhi maledetti lo sforzo di dissimulargli che ella sapeva dall'avvocato aricò del suo vizio d'ubriacarsi quasi ogni sera certo egli doveva soffrire a bere così poco a non ber quasi niente ma non lo dava affatto a vedere wavs/1705.wav|ne è contenta ma non sa che pensarne dice più col capo che con la voce sì da una signora che che io conosco riprende lui ma tu e si ferma wavs/1706.wav|ma che dormire circa due ore dopo il dottore ripassando per quella straducola la ritrovò ancora lì che piangeva inconsolabile accosciata sotto il lampioncino la rimproverò la fece levare le ingiunse dandar subito a casa subito perché era notte wavs/1707.wav|credendo così di render questa più meritoria davanti a dio o piuttosto davanti alla sua coscienza che già per questo fatto comincerebbe a essere creda qualcosa di diverso la mia coscienza sì signora wavs/1708.wav|il signor ildebrando non ha saputo mai perdonare ai suoi genitori morti da tanto tempo d'avergli imposto un nome così sonoro e compromettente il più improprio di tutti i nomi che avrebbero potuto imporgli non solo ai suo corpicciuolo gracile fievole ma anche alla sua indole al suo animo wavs/1709.wav|dicendosi che doveva rifarsi così in fretta in furia i capelli perché non aveva più tempo con quelle due più grandicelle da badare ogni mattina perché arrivassero in orario alla scuola wavs/1710.wav|così vi promette e giura davanti a dio che se voi ritornate a farnia vi cederà in vita il suo casalino ninfarosa scoppiò a ridere pure il casalino ma che volete che se ne facciano se già sono ricchi di quei quattro muri di creta e canne che crollano a soffiarci su wavs/1711.wav|scomparsa e quest'azzurro di bella giornata che ride limpido e puro e dà tanta luce a tutta la casa silenziosa dio mio dio mio torna a gemere la signora léuca coprendosi il volto con le mani il male che si fa il male che si riceve wavs/1712.wav|non ha forse il diritto lei di domandare indignata se non sia troppo facile codesta commiserazione che le han presentato come una prova difficile per il suo spirito di carità wavs/1713.wav|le madri a far le serve e le spose vanno a male ma perché i guaj che trovano laggiù non li dicono nelle loro lettere solo il bene dicono e ogni lettera è per questi ragazzacci ignoranti come la chioccia wavs/1714.wav|sarà per domani quando le mette a letto viene a sapere che non sono solite neanche di farsi la croce prima d'addormentarsi dice loro alla meglio perché bisogna farsela la croce e le persuade a ripetere con lei una breve preghiera wavs/1715.wav|non gliela suggerisce l'aricò questa riflessione la fa lei che ne fa sempre tante e allora senz'altro si reca a visitar quella casa in principio di via flaminia accompagnata dall'aricò wavs/1716.wav|di tratto in tratto investita a sbuffi da strani pensieri segreti o subitanee impressioni le avvampa il viso le riempie gli occhi di lagrime improvvise perché teme di non esser più creduta quella fanciullona che è wavs/1717.wav|ma più russa forse che tedesca convertita dalla buon'anima di suo cognato al cattolicesimo e zelantissima ha conservato nel viso pallido e flaccido gli azzurrini occhi primaverili dei suoi diciott'anni come due chiari laghi che tra la desolazione s'ostinino a riflettere i cieli innocenti e ridenti della sua giovinezza wavs/1718.wav|eppure molti nuvoloni tempestosi sono passati da allora a offuscarli tante volte ma persiste a fingere di non averne mai saputo nulla la signorina trecke e così la sua bontà che pure è vera assume spesso apparenze wavs/1719.wav|i dico di sì pazienza abbi un po di pazienza con questa povera vecchia figlia mia disse maragrazia che vuoi sono mezzo stolida ora dio ti paghi la carità e la bella madre santissima wavs/1720.wav|che fanno che fanno i fanno e allora sarebbero altri pianti ogni mattina per liberarle a forza di pettine se basta tante volte bisogna ricorrere al rasojo e belline allora tutt'e tre col testoncino raso wavs/1721.wav|il giovane dottore stette un pezzo senza rispondere assorto a pensare poi disse ma lui in fondo vostro figlio che colpa ha nessuna rispose subito la vecchia e quando mai difatti le mie labbra hanno detto una parola sola contro di lui mai signor dottore anzi wavs/1722.wav|insomma non sa più nemmeno disprezzarlo ormai la signora léuca la vita pare che debba esser così questo ecco il disgusto wavs/1723.wav|vedendosi riaccolto in casa riprendendo a convivere accanto a lei sotto lo stesso tetto ah già ah già esclama l'aricò grattandosi con un dito la nuca wavs/1724.wav|ma neanche i malati spesso ci badano compresi come sono del loro male eppure quante volte certuni stan lì intenti a guardarsi il dito che fa segni vani sul bracciuolo lustro di quella poltrona su cui stan seduti wavs/1725.wav|credevano tutti quegli oggettini di vetro e d'argento che la signora léuca lì alta e dritta e così fresca così bianca e rosea con le piccole lenti in cima al naso affilato di fronte a quel cosino verde e nero che si storceva tutto per licenziarsi ancora una volta ripetendo sulla soglia dell'uscio wavs/1726.wav|e perché nel mettergliele così davanti godeva godeva di farsi sempre più basso per esser calpestato da lei raggiunto in quel fango dal piede di lei come maria tu il serpe wavs/1727.wav|ma che ci posso fare se non resisto a vederlo neanche da lontano è tutto suo padre signorino mio nelle fattezze nella corporatura finanche nella voce i metto a tremare appena lo vedo e sudo freddo non sono io si ribella il sangue ecco che ci posso fare wavs/1728.wav|eppure ecco che quella s'era fatto un vero godimento di venirglielo a sedurre lì sotto gli occhi in casa quasi ogni giorno con la scusa di sandrina sua scolaretta antica e di lauretta sua scolaretta nuova wavs/1729.wav|le altre due sandrina qua e la mezzana lauretta sono sempre un po come intontite come in attesa sempre d'un nuovo spavento se ne son presi tanti di spaventi assistendo alle liti furibonde che avvengono in casa quasi ogni giorno sotto i loro occhi wavs/1730.wav|dio come appar chiaro tutto questo alla signora léuca ed è una sofferenza non è mica una soddisfazione per lei che i suoi occhi vedano così chiaro così a dentro tutto con la più precisa coscienza di non ingannarsi e là wavs/1731.wav|e sono stolida forse matta no dio volesse non penerei più tanto ma certe cose vossignoria non le può sapere perché è ancora ragazzo wavs/1732.wav|conversavano davanti a quelle loro casupole basse che prendevano luce dalluscio case e stalle insieme dal pavimento acciottolato come la strada e di qua la mangiatoja dove qualche asinello o qualche mula scalpitavano tormentati dalle mosche di là il letto alto monumentale wavs/1733.wav|una lunga giogaja di monti azzurrognoli limitava in fondo in fondo laltipiano dense nubi candenti bambagiose stavano dietro ad essi come in agguato wavs/1734.wav|un altro bambino ruzzava per terra tra le galline che non lo temevano a dispetto dun bel gallo che impettito drizzava il collo e scoteva la cresta vorrei parlare con rocco trupìa disse il giovane dottore alla donna sono il nuovo medico del paese wavs/1735.wav|non ha mai voluto esserci per nulla lui ha cercato sempre di restare in ombra tepido appena appena insipido e scolorito gli pare che la signorina trecke così scolorita anche lei dovrebbe far come lui wavs/1736.wav|sandrina la guarda e sorride beata ma come se ancora non credesse bene alla realtà di quanto le accade di quel che si vede attorno tanto le par bello e nuovo ora che la vede sorridere però la signora léuca soffre di più a guardarle quel vestitino addosso così sgarbato quei capellucci così tirati wavs/1737.wav|perché gliel'avrò aperta io stessa la porta con le mie mani per ributtarlo alla sua vita di prima ma nient'affatto signora non neghi così precipitosamente vedrà che avverrà come le sto dicendo io wavs/1738.wav|ma dio mio osserva indignata la signora marzorati se la signora léuca e ha ragione poverina moglie io al suo posto ma piuttosto mi butterei da una finestra dico lei m'intende signora mielli fuori di casa però wavs/1739.wav|lunga di gambe corta di vita e con la schiena ad arco ancora biondissima a sessantasei anni la signorina trecke mezzo russa mezzo tedesca wavs/1740.wav|ma c'è il lettuccio per lei di là s'affretta a rispondergli la signora léuca in mezzo tra i due delle sorelline vieni ti farò vedere egli resta ammirato davanti alla bella camera bianca e rosea con quei tre lettini ammirato e commosso wavs/1741.wav|la signorina trecke la guarda e si liquefà nel suo sorriso vano lo sapevo ah sì lo sapevo ma che doveva venire non che fosse venuto wavs/1742.wav|si ha l'impressione che anche lui il padre con quell'aria rabbuffata e cupa non potrà adattarsi a viver qua e che resterà sempre come estraneo trattenuto da quelle braccine che non vogliono staccarglisi dal collo wavs/1743.wav|teatro si crepava dal caldo alluscita dico che faccio andarmene a dormire in un albergo sono già le dodici alle quattro prendo il primo treno per tre orette di sonno non vale la spesa e me ne sono venuto qua questo caffè non chiude è vero wavs/1744.wav|curandola assaporando la gioia di quelle cure ella non ha voluto dir nulla a lui proprio nulla non ha neppur pensato ch'egli stesse ad aspettare di là wavs/1745.wav|e non già perché ella tema che sandrina e lauretta siano in grado d'accorgersene più della piccola ma perché per la piccola no per quel batuffolino di carne selvaggia la signora léuca sente sì che è anche mutato il suo animo o piuttosto che comincia a mutare ma mutare all'opposto wavs/1746.wav|ma lo riconosceva lei quel modo ch'era con sua meraviglia quello d'un tempo ma ancora come nativo in lui e perfettamente spontaneo il vino wavs/1747.wav|va bene va bene troncò di nuovo il dottore andate a dormire domani scriveremo anche del casalino su venite vaccompagno dio la benedica signor dottore ma che dice accompagnarmi vossignoria vada vada avanti io sono vecchierella e vado piano wavs/1748.wav|bisogno di viver fuori in questa curiosità della vita degli altri o per riempire il vuoto della nostra distrarci dai fastidi dagli affanni che ci dà e così passare il tempo wavs/1749.wav|la signora léuca vede necessario il suo intervento per rimediare al mal fatto corre a prendere in camera le due cordelline e scende in fretta risolutamente le due rampe di scala dicendo a lui dall'alto mentre scende aspetta aspetta lascia fare a me scusami se non ho pensato hai ragione hai ragione wavs/1750.wav|ma anche dolente perché si vergogna a dirlo ma da quand'è morta quella anche di notte la piccina se n'è stata con lui nel letto grande al posto della madre e forse non sarà possibile indurla a dormir sola adesso in quel lettino wavs/1751.wav|ma c'è pur questo silenzio che a volte tra un punto e l'altro della maglietta di lana per una bimba povera del quartiere o tra un rigo e l'altro del libro che sta leggendo pare sprofondi tutt'a un tratto nel tempo senza fine e vi renda vani wavs/1752.wav|non solo ma ha saltato anche la santa messa qualche domenica più d'una e un certo raffreddamento anche è evidente verso le amiche come se sospettasse anche in loro una certa responsabilità per le non liete condizioni in cui s'è lasciata mettere con quelle tre bambine in casa wavs/1753.wav|e vince spesso con la volontà la stanchezza degli occhi e delle mani nel lavorare per i poveri fino a tarda notte dà poi in beneficenza gran parte delle sue rendite privandosi di cose che per lei non sarebbero al tutto superflue wavs/1754.wav|e camminando guardava affitto affitto gli occhi di questo o di quel giovane emigrante che simulava una romorosa allegria per soffocare la commozione e stordire i parenti che lo accompagnavano vecchia matta qualcuno le gridava o perché mi guardate così vorreste cavarmi gli occhi wavs/1755.wav|a questo punto l'avvocatino aricò alla cui fretta ogni discussione che non venga al fatto è una siepe di spine visto che discuter troppo secondo che ha finito or ora di dire il signor parroco equivale ad allontanarsi da dio si prova a metter fuori un wavs/1756.wav|lì seduta o dormiva o piangeva in silenzio qualcuno passando le buttava in grembo un soldo o un tozzo di pane ella si scoteva appena dal sonno o dal pianto baciava il soldo o il pane si segnava e riprendeva a piangere o a dormire wavs/1757.wav|bianchi però li ha voluti anche bianchi laccati bianchi i due cassettoni e l'armadietto a specchio le seggiole e i due tavolinetti da scrivere col palchettino da un lato per le due più grandicelle che vanno a scuola wavs/1758.wav|e ne vede la ragione per quanto non vorrebbe farsene coscienza mi vuoi bene cì le dice quel ci rosina lì in ginocchio su le sue gambe protendendo le grinfiette artigliate verso il suo collo per wavs/1759.wav|e ritrovando la vecchia ancora seduta su lo scalino davanti alla porta della sua casa come laveva lasciata la invitò a salire con una certa asprezza nella voce sono stato a parlare con vostro figlio alla casa della colonna poi le disse perché mi avete nascosto che avevate qua questaltro figlio wavs/1760.wav|e credo meglio a ogni modo che l'ajuto gli venga da una che in questo caso sarebbe stata più cattiva di lui se è vero che egli quel pensiero non l'ha avuto forse non so esprimermi chiaramente wavs/1761.wav|teme intanto che questo fine interessato appaia chiaro alla moglie che già ha dimostrato di sospettare che quelle visite di lui possano avere qualche altro scopo oltre il bisogno d'un conforto wavs/1762.wav|ecco dunque si lancia a dir di nuovo l'avvocatino aricò vedendo che anche il signor parroco soddisfatto della spiegazione ritornando a sorridere approva e approva ma purtroppo non ha fortuna wavs/1763.wav|mah pare di sì che ci sia questo bisogno di sapere che cosa dà agli altri o come è per gli altri la vita e che se ne pensi e che se ne dica wavs/1764.wav|l'atto le aveva fatto meno impressione del pensiero di poterlo fare e che stizza dentro di sé intanto per quelle sue mani che potevano dargli a vedere e a credere ch'ella non si sentisse al tutto calma e sicura wavs/1765.wav|lei domandi a chi vuole e tutti le diranno che è matta da quattordici anni sa da che le sono partiti quei due figliuoli per lamerica non vuole ammettere che essi si siano scordati di lei comè la verità e sostina a scrivere a scrivere ora tanto per contentarla capisce wavs/1766.wav|e si sa questo gelo ora e questo silenzio della cima e veder tutto piccolo e lontano e così per forza velato soffuso di questa esiliante tristezza di una nebbia wavs/1767.wav|riconoscere nel viso mutato alterato sguajatamente dai vizi quell'antico segno d'intelligenza che le piaceva e che impressione anche nell'osservare in lui ancora i tratti dell'antico signore a tavola wavs/1768.wav|ma come sandrina e lauretta ritornano dalla camera coi giocattoli udendo il suono che lauretta cava dai due cembalini di latta d'un pagliaccetto rosso che apre e chiude le braccia riaffonda la faccina sotto il mento del padre per non vedere per non udire e riprende a smaniare come per rimettersi a piangere wavs/1769.wav|non tale quale certo ma con quella stess'aria afflitta gli stessi occhi fermi e serii il visino pallido piuttosto lungo e i capelli lisci non è possibile non notar subito che quelle due sorelline più grandi non hanno nulla wavs/1770.wav|comprende che il padre non ci va per fare un piacere a lei ma perché ci vuole andar lui a rischio d'una lite con la mamma se questa verrà a saperlo non certamente da lei ma se la mamma al ritorno le domanderà dove è stata wavs/1771.wav|quei divani di stoffa scura di foggia antica quelle seggiole imbottite spesso scompagne quelle poltroncine è roba comprata di combinazione roba di rivendita messa lì per i clienti wavs/1772.wav|basta che per un istante le senta vive in sé e subito le diventano come lontane questa curiosità d'ora come se un giorno tanti anni fa la avesse provata wavs/1773.wav|erano sazii rivoltati anche loro della tirannia feroce di quel mostro signor dottore e io ebbi la soddisfazione di vederlo scannato lì sotto gli occhi miei dai suoi stessi compagni cane assassino wavs/1774.wav|sei stanca sandrina no papà non vorresti sedere là su quel sedile un tantino per riposarti no papà wavs/1775.wav|se n'è uscito stronfiando ubriaco di soddisfazione marco léuca da quella visita alla moglie e ora gli pare che tra gli alberi e le case l'aperto del viale se lo faccia lui se lo allarghi lui gonfiando il petto per respirare wavs/1776.wav|nipote liquefatta in quel sorriso vano della sua bocca sdentata ora non si vede tanto confida in quel mentre nella trecke in un orecchio alla signorina marzorati wavs/1777.wav|francamente ella ha quattro bambini non tre e tutte le cure e tutte le attenzioni per essi per il marito per la casa ma il tempo di pettinarsi a modo e di vestirsi bene e con comodo lo vuole wavs/1778.wav|si volge a lui che rimasto in piedi guarda ancora in quell'atteggiamento ma già di nuovo con le lacrime agli occhi e gli dice forse non sa chi sono ma sandrina con gli occhi bassi risponde la zia wavs/1779.wav|non era vita questa che si godeva qua nella santa pace inalterabile qua in tanta lindura d'ordine in questo silenzio tra il tic e tac lento e staccato della pendola grande che batte le ore e le mezz'ore con un suono languido e blando entro la cassa di vetro wavs/1780.wav|ha riconosciuto la signora léuca che molte delle opere di carità a cui attende sono anche un modo per lei di passare il tempo fa è vero più di quanto potrebbe si stanca a salire e scendere tante scale wavs/1781.wav|che pianto che pianto gridava lamentosamente una quarta più là tutta la notte in casa di nunzia ligreci il figlio nico tornato appena da soldato vuol partire anche lui wavs/1782.wav|poi seguiva per un lungo tratto dello stradone polveroso la comitiva che si recava sovraccarica di sacchi e di fagotti alla stazione ferroviaria della prossima città fra le madri le spose e le sorelle che piangevano disperate wavs/1783.wav|screpolatura e non le bacia più da alcuni giorni neanche lui le bambine al più sui capelli qualche volta la più piccola che non si può fare proprio a meno di baciarla per certe cosette carine che fa o che dice wavs/1784.wav|la signora léuca respinge un sospetto che le sorge spontaneo sapendo purtroppo che donna era la madre e che liti s'accendevano tra i due per la gelosia wavs/1785.wav|dalla speranza forse che lei se ne sarebbe lasciata commuovere intenerire fino a posargli la mano sui capelli in atto di perdono non per carezza dio mio ma poteva far questo la signora léuca avrebbe dovuto capirlo che non poteva wavs/1786.wav|ma come ora che le spese son fatte se ci sarà qualche cosa che vogliono conservare le vicine di casa conoscenti e amiche della morta si fan tutte sull'uscio o corrono ad affacciarsi alle finestre quand'ella scende dalla carrozza davanti al vecchio portone sgangherato wavs/1787.wav|ma la signora léuca ora non guarda più l'avvocato aricò che parla così guarda il vecchio parroco che tace e da quel silenzio la signora léuca ha la certezza che il vecchio parroco non pensa più che con questo voler troppo veder le ragioni e con troppa inquietudine la coscienza di lei s'allontani da dio wavs/1788.wav|e poi no no che sia ritornato così presto e solo e che lei non si sia rifiutata di riceverlo è già troppo incoraggiarlo con qualche buona parola sarebbe come accettar senz'altro che i patti possano d'ora in poi non esser più rispettati wavs/1789.wav|belli davvero oh e da piangerli disse ninfarosa nuotano nellabbondanza laggiù e vi lasciano morire qua mendica loro sono i figli e io sono la mamma replicò la vecchia come possono capirla la mia pena wavs/1790.wav|le quali da due che erano compresa quella della serva saranno adesso cinque la signora léuca cederà la sua che è la più grande alle tre bambine e lei dormirà nella stanzetta accanto dov'era prima il salottino rinunziando al grosso armadio a tre specchi che non vi troverebbe posto wavs/1791.wav|a ogni nuova lettera le rinasceva prepotente la speranza che con quella sarebbe alla fine riuscita a commuovere e a richiamare a sé i figliuoli certo leggendo quelle sue parole pregne di tutte le lagrime versate per loro in quattordici anni wavs/1792.wav|ma l'altro giorno s'è fermato allo specchio d'uno sporto di bottega per guardarsi a lungo le labbra passandovi sopra un dito lentamente stirando per accertarsi che non vi avvertiva nessuna screpolatura wavs/1793.wav|aveva creduto d'edificare con tanto ordine e tanta lindura in sé e attorno a sé la sua coscienza la sua casa s'è lasciata mettere a questo cimento ma chi l'ha consigliata e indotta fin dove vuole che arrivi la carità di lei scendendo a contatto di tanta nascosta vergogna wavs/1794.wav|la sarta hai detto andiamo andiamo sandrina sei contenta cara che sia venuta la zia sì è vero povera cara piccina mia sì sì c'è qua la zia ora sarà meglio che ci parli io con questa sarta i prende le misure no ha fatto tutto wavs/1795.wav|nessun piacere e così io nessuno vengono tanti clienti ed esse sono là povere seggiole per essere occupate wavs/1796.wav|poi mostra loro i tavolinetti dove studieranno e ne assegna uno a ciascuna col cassetto sì ce l'ha anche l'altro sono uguali e c'è anche un cassettino qua piccolo piccolo nel palchetto wavs/1797.wav|che altro ha da dire si vuol togliere del tutto adesso il merito della carità ah santo dio quel signor parroco che cattiva ispirazione andarla ad accusar di superbia wavs/1798.wav|silenzio di specchio odore di cera ai pavimenti fresca lindura di tendine di mussola alle finestre da undici anni così la casa della signora léuca ma ora s'è fatta nelle stanze come una strana sordità wavs/1799.wav|un bel foglio grande di carta doppia rosea levigata chè per sé stessa un piacere a vederla così liscia che uno ci metterebbe la faccia per sentirne la fresca carezza la stendono sul banco e poi con garbo disinvolto vi collocano su in mezzo la stoffa lieve ben ripiegata wavs/1800.wav|intanto là le comari del vicinato seguitavano a fare il conto di quelli che partivano il giorno appresso a un tratto un vecchio dalla barba e dai capelli lanosi che se nera stato finora zitto ad ascoltare steso a pancia allaria e fumando la pipa in fondo alla wavs/1801.wav|ma le donne commissioni commissioni non la finiscono più tre minuti creda appena sceso dalla vettura per dispormi i nodini di tutti quei pacchetti alle dita due pacchetti per ogni dito wavs/1802.wav|così ottiene anche ma dopo una lunga insistenza di sentir la voce di lauretta che non ha voluto parlare spegne la luce e le lascia sole in camera poco dopo però origliando all'uscio per accertarsi se han preso sonno le sente litigare a bassa voce ma violentemente wavs/1803.wav|zia domanda allora lauretta perché noi sì di nero per la mamma e papà no la signora leuca che non ha badato al colore dell'abito del marito resta a guardar la ragazza e lì per lì non sa che cosa risponderle wavs/1804.wav|e quando finalmente non aveva più potuto contenere quest'indignazione e aveva lasciato intendere a quella impudente che non stesse più a venirle per casa s'era vietata d'assumer coscienza del delitto che lasciava compiere non prevenendo quella stupida signorina trecke e anche il signor parroco wavs/1805.wav|perché in quel momento si sente buono lui e il cuore gli si gonfia d'una tenerissima gioja nel sorprendere un sorriso di compiacimento sulle labbra d'una signora che trovandosi a passargli accanto lo vede così curvo e premuroso intorno alla figliuola un premio maggiore s'aspetta dalla boccuccia di sandrina wavs/1806.wav|marito ella adesso insegna nella scuola elementare di via novara dove vanno sandrina e lauretta sandrina è stata sua scolaretta due anni fa nell'altra scuola fuori porta del popolo a cui di prima nomina ella era stata assegnata wavs/1807.wav|non si legge domandò timidamente maragrazia il dottore si mise a ridere ma qua non cè scritto nulla disse quattro sgorbii tirati giù con la penna a zig-zag guardate wavs/1808.wav|assorto se vossignoria volesse farmi la carità che mi ha promesso e come il dottore riscotendosi le disse che era pronto si accostò con la seggiola alla scrivania e ancora una volta con la stessa voce di lagrime cominciò a dettare cari figli wavs/1809.wav|quanti fili saranno tanti giorni ancora io vivrò ma lo scelga bello grosso mi raccomando buona notte caro signore wavs/1810.wav|l'ha notato il signor parroco dopo l'ultimo convegno delle dame del patronato nella casa parrocchiale parlandone col signor cesarino che dice di averlo notato anche lui l'hanno notato ugualmente le amiche signora mielli e signora marzorati e pare quasi impossibile anche la brava signorina trecke wavs/1811.wav|la signora léuca pentita dello scatto china il capo dolorosamente e si reca le mani al volto sì è vero mormora sono così sono così wavs/1812.wav|che avete visto insomma parlate la incitò il dottore cose nere cose nere sospirò la vecchia scotendo il capo vossignoria non era allora neanche nella mente di dio e io le ho viste con questi occhi che hanno pianto da allora lagrime di sangue wavs/1813.wav|basta basta basta fece ninfarosa ripiegando il foglietto e cacciandolo entro la busta ho belle scritto basta anche per le cinque lire domandò investita da quella furia inattesa la vecchia tutto anche per le cinque lire gnorsì scritto bene tutto wavs/1814.wav|terre di pane per la maggior parte gialle ora di stoppie un magnifico pino marittimo sorgeva a sinistra come un gigantesco ombrello meta ai signorotti di farnia delle consuete loro passeggiate vespertine wavs/1815.wav|io esclamò maragrazia dandosi un pugno sul petto e sorgendo in piedi trasecolata io chi lha detto chi si sia wavs/1816.wav|così allontanati in quell'attesa che lei quasi non li vede più ora che la sua vita di prima è insidiata sconvolta offesa dalla torbida violenza di quel corpo d'uomo entrato lì a cimentar la consistenza di quanto lei finora wavs/1817.wav|eppure quel giorno si vedeva pareva che tutte le anime degli assassinati gridassero vendetta agli uomini e a io i misi in quel vento tutta strappata ed esso mi portò gridavo più di lui volai ci avrò messo appena unora ad arrivare al convento che stava lassù lassù tra tante pioppe nere wavs/1818.wav|la vita e si stringeva nelle spallucce socchiudendo i grossi occhi ovati nel visetto olivigno e stirava penosamente il magro collo per spingere su e su dall'angustia delle spalle così ristrette la punta del piccolo mento aguzzo wavs/1819.wav|e poi le aggiusta i capellucci davanti facendoglieli scendere un po sulla fronte perché diano più grazia al visino che s'è tutto colorito per la gioia e che lustro che lustro le hanno preso gli occhi wavs/1820.wav|sì certo ed ecco che lei s'era curvata fin quasi a toccarlo con la spalla sul petto fin quasi a porgli il capo sotto la bocca tanto che sui capelli ne aveva avvertito il respiro e poi per forza più volte aveva dovuto toccarlo davvero dovendo svestirgliela sulle ginocchia la bimba wavs/1821.wav|non vedendoli uscire dal portone e dopo aver aspettato un bel po andando per curiosità a spiare pian piano dalla porta che cosa sian rimasti a fare tutti e due per le scale wavs/1822.wav|il padre le scuote violentemente la mano per cui la conduce e tutto il braccino con essa ma nulla ma nulla t'ho detto non devi dirle nulla no se mi domanda dove sono stata gli fa osservare più che mai sbigottita sandrina wavs/1823.wav|ora spesso qualche mosca le si attaccava vorace a quegli occhi ma ella era così sprofondata e assorta nella sua pena che non lavvertiva nemmeno non la cacciava wavs/1824.wav|no cara signorina trecke niente due case niente abbandono e neppure una vera e propria riconciliazione avremo se dio vorrà un semplice amichevole riavvicinamento qualche visitina di tanto in tanto e basterà così per un po di conforto wavs/1825.wav|ah per questo dunque i miei figli non mi rispondono dunque nulla mai nulla ha scritto loro di tutto quello che io le ho dettato per questo wavs/1826.wav|suppone che egli sia rimasto troppo avvilito l'ultima volta sorpreso lì a sedere in mezzo alla scala con le treccioline di quella povera piccina in mano forse si sarà accorto del ribrezzo con cui ella ritirò violentemente la mano wavs/1827.wav|permettere che s'è aspettato dio mio e ha chiuso a chiave l'uscio appena entrata quasi quasi scenderebbe dal letto per andare a levar quella serratura tanto le fa stizza che abbia pensato di dover premunirsi così fin dalla prima sera wavs/1828.wav|immagini i cittadini davezzano i cittadini di messina spogliarsi tranquilli per mettersi a letto ripiegare gli abiti metter le scarpe fuori delluscio e cacciandosi sotto le coperte godere del candor fresco delle lenzuola di bucato con la coscienza che fra poche ore sarebbero morti le sembra possibile wavs/1829.wav|ma la morte non è come uno di questi insetti schifosi tanti che passeggiano disinvolti e alieni forse ce lhanno addosso nessuno la vede ed essi pensano intanto tranquilli a ciò che faranno domani o doman laltro wavs/1830.wav|le due vecchie pesanti valige in cui ha raccolto tutto quel po che ha creduto potesse entrare senza troppa vergogna nella casa della moglie da quella sua casa ora distrutta accoglie senza nessuna festa le espansioni d'affetto e di gioja di sandrina e di lauretta e non ha occhi per vedere com'esse in tre giorni son quasi rinate wavs/1831.wav|lei passa per via un altro passante allimprovviso lo ferma e cauto con due dita protese le dice scusi permette lei egregio signore ci ha la morte addosso e con quelle due dita protese gliela piglia e gliela butta via sarebbe magnifica wavs/1832.wav|ringraziare e andarsene gli pare che non resti altro da fare nossignori eh nossignori piano piano il tormento la signora léuca vuol sapere a qual prezzo intendono che lei paghi questo che sarà un piacere per lei di far da mamma a quelle tre piccine wavs/1833.wav|man mano che il dottore parlava il turbamento di rocco trupìa cresceva alla fine non poté più reggere e disse signor dottore mi deve dare qualche altro comando sono pronto a servirla ma se vossignoria è venuto qua per parlarmi di mia madre le chiedo licenza me ne torno al lavoro wavs/1834.wav|e allora per quest'orrore del proprio corpo di giorno in giorno crescente quanto più le cresceva la certezza della più tranquilla noncuranza di esso da parte del marito sempre per altro umile e come mortificato davanti a lei wavs/1835.wav|poi ripiegano da un lato e dallaltro a triangolo e cacciano sotto le due punte allungano una mano alla scatola dello spago tirano per farne scorrere quanto basta a legar linvolto wavs/1836.wav|già le donne sopravvenuta la sera erano rientrate in casa e quasi tutte le porte si chiudevano per le straducole anguste non passava più unanima il lampionajo andava in giro con la scala in collo per accendere i rari lampioncini a petrolio che rendevano più triste col loro scarso lume piagnucoloso wavs/1837.wav|come signor dottore se lo faccia spiegare da lei io non ho tempo da perdere gli uomini di là mi aspettano con le mule cariche di concime debbo lavorare e guardi mi sono tutto rimescolato wavs/1838.wav|e io davo quando partirono per lamerica mi svenai per loro qua cè mia moglie che glielo può dire e allora perché disse di nuovo quasi a sé stesso il dottore rocco trupìa ruppe in un ghigno perché perché mia madre dice che non sono suo figlio wavs/1839.wav|la signora léuca non può non notare che in quelle parole nel tono con cui sono state proferite è contenuta una sprezzante provocazione a lei per uno scopo che non riesce a indovinare se non è solo quello d'offendere con la derisione il suo modo di comportarsi wavs/1840.wav|almeno per qualcuna quella malatuccia di via reggio dio mio e quell'orfanella elodina di via alessandria impossibile non soccorrerle più abbandonarle là wavs/1841.wav|poi disse meglio morto non disse altro stette tre giorni nascosto al quarto uscì eravamo poverelli bisognava che lavorasse uscì per lavorare venne la sera non tornò wavs/1842.wav|è sicura sicurissima che avverrà purtroppo quanto ha previsto discorrendo col vecchio parroco e con l'avvocato aricò e ponendo i patti per il ritorno del marito in casa non avverrà oggi non avverrà domani ma appena egli avrà vinto quel primo imbarazzo e ripreso un po di confidenza avverrà di certo wavs/1843.wav|insegna appunto nella scuola nella dove lui porta ogni mattina la maggiore delle sue dio mio sì non saranno legittime ma credo non so che si debbano chiamar figliuole no benché non ne portino il nome eh nella come hai detto che si chiamano wavs/1844.wav|ma da qualche tempo se egli si ribella perché vorrebbe veder messe con un po di garbo le figliuole e per esempio accenna di voler disfare quelle treccioline la minaccia è bada che te le bacio wavs/1845.wav|lei oggi ancora si confessa che no no il suo corpo non cedeva allora soltanto per quel dovere ma si concedeva anche per sé anche sapendo bene che non poteva valer per esso la scusa di quel dovere di fronte alla sua coscienza che subito dopo si risvegliava disgustata wavs/1846.wav|con che cuore potete partire promettete di ritornare poi non ritornate più ah povere vecchie non credete alle loro promesse i vostri figliuoli come i miei non ritorneranno più non ritorneranno piu wavs/1847.wav|è ancora sbalordita la signora léuca da certe oscene immagini di vizi insospettati dalla stessa offesa che ne ricevevano i suoi occhi sono stati attratti a fissarle precise in tutto il loro schifo quelle immagini e ne ha ancora sulle guance le vampe della vergogna wavs/1848.wav|nascono pure in lei gli stessi sentimenti che in tutti gli altri ma mentre gli altri vi s'abbandonano cecamente lei appena sorti li avverte e se buoni li accompagna come s'accompagna un bambino per mano wavs/1849.wav|benedetta donna questa signora léuca nobilissima ma tormentosa per uno che ha tanto da fare ecco che si volta a dirgli di nuovo no aspetti la prego avvocato wavs/1850.wav|benché benché la dolcezza della casa lei dice avvocato la signora léuca sa bene che non ha più nessuna dolcezza la sua casa solo una gran quiete wavs/1851.wav|voleva alzare la faccia disfatta da terra e guardarla e non poteva e restava lì dio restava lì certo con la vergogna ora del suo atto teatrale mancato che pur avrebbe voluto sostenere fino all'ultimo perché vi era stato trascinato dalla foga d'un sentimento sincero wavs/1852.wav|e sorge un rimpianto no di nulla più ormai ma di quello che non ha avuto che non ha potuto avere e una certa pena anche wavs/1853.wav|perché già da un pezzo non pur l'amore ma ogni stima le era caduta per quell'uomo non lo allontanò lei volle allontanarsi lui quando ciò che lei poteva concedergli non gli bastò più wavs/1854.wav|neanche no non per lui le ha accolte per sé per riempire la sua vita anche coi fastidii e i dispiaceri ch'esse le daranno e non esse sole certamente wavs/1855.wav|la signora léuca ora che tutto è finito non vuole più dolersi neanche di questa perfida che sempre per istintiva avversione le è stata nemica il marito per quello ch'era sempre stato e che si sapeva bene che fosse non aveva certo bisogno d'esser sedotto wavs/1856.wav|aspetti aspetti mi lasci dire non creda per render più meritoria la mia carità a costo di quest'avvilimento di lui tutt'altro anzi perché mi sarebbe parso più naturale più umano e più pietoso anche così wavs/1857.wav|e sapesse quanto e come lavora fino a quanto riesco ad addentrarmi vedo la casa di questo e di quello ci vivo ci respiro fino ad avvertire sa quel particolare alito che cova in ogni casa wavs/1858.wav|non ci crede neanche lui o piuttosto non vorrebbe crederci perché non gli pare possibile che la morte si presenti così in forma di quell'ovolino sui labbro che non prude né fa male come se non ci fosse wavs/1859.wav|si avverte ancora che la morte è passata di là da poco tempo in un certo lezzo che è rimasto di fiori vizzi e di medicinali ma dov'è lui sandrina che è venuta ad aprire in sottanina con le magre braccine nude spettinata risponde ancora tutta abbagliata dalla vista inattesa della bella zia wavs/1860.wav|camera quell'antipatico grillo vecchio dell'aricò dice troppe spese e che si sarebbero potute risparmiare facendo trasportare dalla casa del marito almeno quei mobili letti sedie tavolini che potevano servire ancora per il padre e le figliuole ma niente affatto wavs/1861.wav|se anche un giorno o l'altro chi sa anche lui dovesse venire a mancare la moglie ricca potrebbe ajutar quelle bambine lei che ne ajuta tante con la sua beneficenza così se ha fatto male a metterle al mondo e poi a rovinarle almeno potrà dire d'aver fatto qualche cosa per il loro avvenire wavs/1862.wav|ha in affitto una bella chiusa che gli rende bene ci vada e vedrà che è come le dico io il dottore si levò ben disposto da quella conversazione allettato dalla dolce mattinata di settembre e più che mai incuriosito sul caso di quella vecchia disse ci vado davvero wavs/1863.wav|e andò di fretta dove la vecchia la sera avanti gli aveva indicato gli avvenne per caso di domandare proprio a ninfarosa che si trovava già in istrada lindirizzo di colei a cui voleva parlare eccomi qua sono io signor dottore gli rispose ridendo e arrossendo ninfarosa e lo invitò a entrare wavs/1864.wav|la vita così ecco come lui l'ha scritta in faccia con una violenza che comincia a rilassarsi sguajatamente che brutto segno quel labbro inferiore che gli pende bestialmente e quelle borse nere intorno agli occhi torbidi e wavs/1865.wav|lui il marito bisognerà che s'adatti nello spogliatoio che dopo quella delle bambine è la stanza più larga benché un po buia non ha nessun rammarico la signora léuca né per la rinunzia a tutte le sue comodità né per il sacrifizio di tanti oggetti cari wavs/1866.wav|impareranno a poco a poco e imparerà anche lei a far che l'indulgenza suggerita dalla pietà non divenga troppa e nociva finita la cena le tiene ancora un po con sé vorrebbe saper tante cose ma non concede alla sua curiosità neppur di rivolgere una domanda wavs/1867.wav|doveva esser bello sa che avrei fatto io li avrei lasciati nella vettura e mia moglie ah sì e le mie figliuole e tutte le loro amiche strillare mi ci sarei spassato un mondo wavs/1868.wav|e sa che coraggio ha avuto questo bel galantuomo di mandarmi un ritratto di lui e della sua bella di laggiù glielo posso far vedere stanno tutti e due con le teste luna appoggiata allaltra e le mani afferrate così permette i dia la mano così e ridono ridono in faccia a chi li guarda in faccia a me vuol dire wavs/1869.wav|e questa allora lo fa per costringerla a comprenderlo e a smettere quella fintaggine insopportabile e chi sa dove arriverà ma dio mio wavs/1870.wav|o piuttosto sconsolati ogni pensiero ogni opera gli occhi si fissano su un oggetto della stanza e per quanto lì da tanto tempo e familiare quell'oggetto è come se non l'abbiano mai veduto o come se tutt'a un tratto si sia votato d'ogni senso wavs/1871.wav|visto che il signor léuca s'è riconciliato con la signora léuca e che il signor parroco ha tanto favorito questa riconciliazione ma che riconciliazione che riconciliazione le dà sulla voce la signora marzorati dica un po sa che discorsi fanno almeno tra loro wavs/1872.wav|è d'aver salito su su fino alla cima una così alta montagna la colpa e non per orgoglio di salire che orgoglio può anche essere stata una condanna o il destino wavs/1873.wav|nitidi del salottino gelosi della loro castità uno sbalordimento d'angosciosa trepidazione cinque minuti senza poter parlare ad arrangolare come una bestia ferita con un tremore spaventoso di tutto il corpo wavs/1874.wav|non aveva detto lei che il male sarebbe stato soltanto per il ritorno di lui perché per il resto che fossero venute le bambine tanto piacere ebbene ecco qua lui se n'era andato e per giunta non cacciato da lei e le erano rimaste le bambine meglio di così wavs/1875.wav|appunto perché questo male previsto temuto e da un momento all'altro atteso le è mancato ella ha patito il supplizio è sicura di potere ancora affermare a se stessa non ostante lo sdegno di cui è piena per la sua carne miserabile che se una di quelle sere il marito nel silenzio della casa wavs/1876.wav|ma scusi tanto signor dottore disse socchiudendo i begli occhi neri lei saffligge sul serio per quella vecchia matta qua in paese la conoscono tutti signor dottore e non le bada più nessuno wavs/1877.wav|dicevano che anche lui voleva partire per lamerica ma non aveva più la mamma lui era solo signor dottore pregò maragrazia vorrebbe farmi una carità il giovane dottore si fermò sotto il lampioncino frastornato pensava andando e non sera accorto della vecchia wavs/1878.wav|c'è tutto da fare nella repubblica dell'equatore ponti strade ferrovie illuminazione scuole e mia nipote conosce uno che fa parte della spedizione dice che ce ne sarà una nuova tra poco più numerosa d'operai di contadini d'ingegneri e anche d'avvocati di maestri wavs/1879.wav|sentiamo sentiamo dice che non sarebbe carità ma un piacere per lei prendersi in casa e curare educare quelle tre bambine far loro da mamma benissimo e allora basta così se sarà anzi un piacere per lei questo è più di quanto s'aspettavano con la loro visita il signor parroco e lui wavs/1880.wav|odio fece rocco trupìa serrando le pugna indietro e protendendosi ora sì odio signor dottore per quello che hanno fatto patire alla loro madre e a me ma prima quando erano qua io li amavo e rispettavo come fratelli maggiori e loro invece due caini per me wavs/1881.wav|è è una zia le risponde lui ma tu a casa bada non devi dirne nulla non solo alla mamma ma neanche a laura neanche a rosina a nessuno a nessuno hai capito wavs/1882.wav|si fece dire chi fosse quella ninfarosa dove stesse di casa per farle il giorno dopo una strapazzata come si meritava ma la vecchia badava ancora a scusare i figliuoli lontani del lungo silenzio wavs/1883.wav|e poi dopo cena quella sua bocca divenuta brutta quasi nera sotto i baffi neri un po brizzolati nel mezzo che sorriso bello di paterna tenerezza aveva saputo trovare nel mostrarle la bimba che gli s'era addormentata sulle ginocchia wavs/1884.wav|una miseria da compatire così stringendo le spalle e socchiudendo gli occhi o spingendo su su il mento come fosse anche un ben duro e amaro boccone da ingozzare wavs/1885.wav|le debbono anche far male povera piccina e come sandrina finisce di far merenda se la porta di là in camera per scioglierle quelle treccioline e fargliene una sola grossa e lenta ma fino a metà e sfioccato il resto con un bel nodo di raso dove termina la treccia wavs/1886.wav|cè il cane gli domandò il dottore cè ma non fa niente conosce rispose il ragazzo sei figlio di rocco trupìa tu sissignore dovè tuo padre scarica il concime di là con le mule wavs/1887.wav|è pazza a casa io non ci sto ho bisogno di starmene dietro le vetrine delle botteghe io ad ammirare la bravura dei giovani di negozio perché lei lo capisce se mi si fa un momento di vuoto dentro lei lo capisce posso anche ammazzare come niente tutta la vita in uno che non conosco wavs/1888.wav|e mi faccia un piacere domattina quando arriverà i figuro che il paesello disterà un poco dalla stazione allalba lei può far la strada a piedi il primo cespuglietto derba su la proda ne conti i fili per me wavs/1889.wav|notte sissignore è niente ci sono avvezza si scusò la vecchia che vuole signorino mio non mi so dar pace non mi so dar pace del tradimento di quella scellerata i verrebbe dammazzarla signor dottore wavs/1890.wav|io sono cresciuto signor dottore coi parenti di mio padre è vero fin da bambino non dovrei rispettarla come madre perché essa è sempre stata dura con me eppure lho rispettata e le ho voluto bene wavs/1891.wav|su su adesso fai vedere a papà il tuo bel sorrisino su un sorrisino bello come quello del teatro dei piccoli quando ti ci portai la commozione è più per se stesso che per la bambina wavs/1892.wav|eh già meglio di così può mai confidare la signora léuca a quell'avvocatino aricò che tutt'a un tratto appena saputo della fuga di lui sparito come per incanto il piacere ella si è sentito gravare enormemente sulle braccia il peso di quelle tre bambine non sue wavs/1893.wav|e il suo collo si spiccava ancora agile e senza una ruga dal busto formoso e dio che miseria quell'intimo esame di tutto il suo corpo per affermare che sì sì era ancor bella wavs/1894.wav|non che ecco qua tutta festosa la signorina nella la nipote della signorina trecke che non si può dir volgare d'aspetto eppure è chiaro che piace al marito wavs/1895.wav|le vicine messe a sedere su luscio non le badavano più stavano quasi tutto il giorno lì e chi rattoppava panni chi sceglieva legumi chi faceva la calza e insomma tutte occupate in qualche lavoro wavs/1896.wav|il cammino però è lungo da via flaminia dove egli abita fin presso a sant'agnese e teme che a farlo tutto a piedi la piccina non abbia a stancarsi troppo wavs/1897.wav|non vuole che l'amarezza delle tristi esperienze insidii e corroda la saldezza della nuova fede e preferisce manifestare la sua bontà come affatto ingenua e inesperta vale a dire come proprio non è wavs/1898.wav|ma a ottenere almeno che si lasci prendere in braccio e curare da lei le altre due stanno a guardare un po invidiose credono di non meritarsi che lei davanti a loro dia quello spettacolo di voler così bene a quella rosina che è proprio cattiva mentre loro sono state sempre buone buone wavs/1899.wav|oh coi capelli bianchi hai visto sì ma giovane che avrà avrà sì e no quarant'anni eh signora fina per quel bestione là wavs/1900.wav|avessero brividi di paura e fremiti d'indignazione alla fine della visita dell'avvocato aricò che la signora léuca chiama con le amiche grillo vecchio dopo aver perorato e perorato quell'avvocato se n'era andato badando a ripetere fino all'ultimo eh la vita wavs/1901.wav|non come il suo cuore da giovinetta la sognò ma questa miseria che forse è peccato dirlo ad accostarcisi pare debba proprio insudiciare wavs/1902.wav|a sandrina se intanto quella sera stessa non vuol venire a casa con lei sandrina risponde subito di sì battendo le mani ma anche lauretta dice che vuol venire e perché non anche la piccina allora tutt'e tre con lei fin da questa sera la camera là è pronta wavs/1903.wav|e che cos'era allora questa che da undici anni lei la signora léuca viveva qua in questa sua casa monda e schiva con le discrete visite di tanto in tanto delle sue buone amiche del patronato di beneficenza e del dotto parroco di sant'agnese e di quel bravo signor ildebrando wavs/1904.wav|nella sua nella mia ma nella nostra noi non lavvertiamo più per ché è lalito stesso della nostra vita mi spiego eh vedo che lei dice di sì wavs/1905.wav|la vita la vita dovesse almeno negar col capo o alzar la mano in segno di protesta la vita eh già proprio quella la vita una vergogna da non potersi nemmeno confessare wavs/1906.wav|possibile che la signora léuca abbia acconsentito che dopo undici anni di separazione il marito torni a convivere con lei fa dispetto che la pendola grande della sala da pranzo faccia udire in questa sordità wavs/1907.wav|ma che povera signora vorrebbe capisce chio me ne stessi a casa mi mettessi là fermo placido come vuol lei a prendermi tutte le sue più amorose e sviscerate cure a goder dellordine perfetto di tutte le stanze della lindura di tutti i mobili di quel silenzio di specchio che cera prima in casa mia wavs/1908.wav|ma rimasi incinta ah signorino mio le giuro che mi sarei strappate le viscere mi pareva che stessi a covarci un mostro sentivo che non me lo sarei potuto vedere tra le braccia al solo pensiero che avrei dovuto attaccarmelo al petto gridavo come una pazza wavs/1909.wav|ma l'aveva presa l'aveva presa dice la signorina trecke sembra però che abbia dovuto licenziarla su due piedi perché il marito non so wavs/1910.wav|restare di là restare di là di qua non si passa non deve più passare che seguiti di là a insudiciarsi quanto gli pare wavs/1911.wav|epitelioma si chiama pronunzii pronunzii sentirà che dolcezza epiteli oma la morte capisce è passata mha ficcato questo fiore in bocca e mha detto tientelo caro ripasserò fra otto o dieci mesi wavs/1912.wav|e di tra i fichidindia apparve rocco trupìa che camminava curvo con le gambe larghe ad arco e una mano alla schiena come la maggior parte dei contadini il naso largo schiacciato e la troppa lunghezza del labbro superiore raso rilevato gli davano un aspetto scimmiesco wavs/1913.wav|perché sapeva sapeva tutto dall'avvocato aricò ha voluto farle la confessione turpitudini bagnate di certe lagrime tanto più schifose quanto più sincere e a ognuna guardandola con occhi atroci soggiungeva ma questo non lo sai wavs/1914.wav|poi verrà certo il momento che non terrà più conto della promessa ebbene io dico allora data questa mia assoluta assoluta impossibilità e dico per me badi non per lui come per lei wavs/1915.wav|e te avviene allora di scoprire di quelle cose tutt'a un tratto aspetti nuovi e strani che la turbano come se d'improvviso e per un attimo lei penetrasse in un'altra insospettata realtà che le cose abbiano per sé nascosta oltre quella che comunemente si dà loro teme d'impazzire a wavs/1916.wav|il parroco casca dalle nuvole ma no che c'entra lei signorina trecke e questa stiracchiando il vano sorriso della bocca bianca eh se se ne deve aver pietà mia nipote dice di conoscerlo wavs/1917.wav|e tu scrivi ripeté la vecchia ostinata valgono più quattro pietruzze in patria che tutto un regno fuorivia scrivi scrivi ho scritto che altro volete aggiungere wavs/1918.wav|ma sa che ha fatto con uno spillo laltra settimana sè fatto uno sgraffio qua sul labbro e poi mha preso la testa mi voleva baciare baciare in bocca perché dice che vuol morire con me wavs/1919.wav|già forse riprende la signorina trecke si figurino che una mattina a questa figliuola in presenza di mia nipote diede un come si dice ceffone già ceffone ma così forte che la mandò in terra poverina e dice che con l'unghia nel darglielo la ferì alla guancia wavs/1920.wav|come chi chi è che non lha vista sè nascosta una donna mia moglie già ah la sua signora wavs/1921.wav|basta vedere come va vestita e si dicono di lei certe cose solo la signora léuca tra le tante amiche comprende che se quella ragazza è così wavs/1922.wav|ha troppo attento lo spirito ha troppo vissuto in silenzio la vita le si è quasi diradata fino al punto che le relazioni tra lei e le cose più consuete non hanno più talvolta nessuna certezza wavs/1923.wav|è accaduta una disgrazia un caso strano com'è come si spiega si corre a vedere a sentire ah è così ma no che così non può essere e allora come wavs/1924.wav|la signorina trecke esclama ah senti è dunque venuto la nipote ha subito uno scatto di fastidio perché fingi di non saperlo se lo sai wavs/1925.wav|la signora léuca infatti accoglie con molta tenerezza quella piccina la quale guarda con tanto d'occhi smarrita e quasi non bada a lui oh guarda vieni vieni qua come ti chiami sandrina brava sei la maggiore è vero wavs/1926.wav|e per la prima volta le danno uggia vera uggia tedio avversione tutto quell'ordine tutta quella lindura della sua casa scrolla il capo balza in piedi ipocrisie wavs/1927.wav|non mangia non dorme più i viene appresso giorno e notte così a distanza e si curasse almeno di spolverarsi quella ciabatta che tiene in capo gli abiti non pare più una donna ma uno strofinaccio le si sono impolverati per sempre anche i capelli qua sulle tempie wavs/1928.wav|guardo il cliente o la cliente che escono dalla bottega con linvolto o appeso al dito o in mano o sotto il braccio li seguo con gli occhi finché non li perdo di vista immaginando uh quante cose immagino lei non può farsene unidea wavs/1929.wav|com'ella le vede nell'infinita angoscia del suo sentimento che è d'amore e di pietà questa pena questa pena che non passa anche se qualche gioja di tanto in tanto la consoli anche se un po di pace dia qualche sollievo e qualche ristoro pena di vivere così wavs/1930.wav|ancora per non dover riconoscere che fosse spinta dalla gelosia ed ecco adesso lo scandalo il signor parroco le dame del patronato se la prendono con la signorina trecke con quella povera stupida signorina trecke che ha permesso ai due di vedersi ogni sera in casa sua wavs/1931.wav|la vasta camera un po buja quando la porta era chiusa perché prendeva luce allora soltanto da una finestra ferrata che sapriva su la porta stessa era imbiancata ammattonata pulita e ben messa con una lettiera di ferro un armadio un cassettone dal piano di marmo un tavolino impiallacciato di noce wavs/1932.wav|per la mia responsabilità avvocato perché io debbo preveder fin d'ora quello che certamente avverrà sapendo come so chi mi riprendo in casa vedrà che mi lascerà qui le bambine e se n'andrà dicendo che sarà stato per causa mia wavs/1933.wav|tanti sa ringrazii dio se sono fastidii soltanto cè chi ha di peggio caro signore io le dico che ho bisogno dattaccarmi con limmaginazione alla vita altrui ma così senza piacere senza punto interessarmene anzi wavs/1934.wav|addio silenzio di specchio ordine quiete lindura e tutta sossopra la casa della signora léuca per accogliere più ospiti che non potrebbe quattro ospiti nuovi wavs/1935.wav|ma verrà qui ora di tanto in tanto ecco sì come dice l'avvocato per respirare un po di pace per ristoro dello spirito ora che i capelli si son fatti grigi lei li ha già tutti bianchi e risentire la dolcezza della casa benché wavs/1936.wav|capisce tutto si pente di quel che ha fatto senza pensare che avrebbe cagionato a lui un così grave impiccio si rammenta all'improvviso delle due cordelline bisunte che tenevan legate le treccine della figliuola e che son rimaste sulla specchiera wavs/1937.wav|avrebbe da vivere anche lei ih bella seduta e servita in bocca se volesse non vuole come domandò il dottore alzando gli occhi meravigliato wavs/1938.wav|quasi la butta su una seggiola gridandole qua e zitta o te le do ma la bimba frenetica si rovescia a terra urlando tempestando con le gambette nascondendosi la faccia con le braccine le mani afferrate ai capelli mentr'egli va verso la finestra esasperato sulle furie wavs/1939.wav|così quel giorno la signora léuca si vede arrivare in casa il marito con quella figliuola è ancora afflitto per la sua bontà mal rimeritata stizzito e turbato della scarsa gioja che la figlia gli ha manifestato per quella visita furtiva ma dentro di sé tuttavia non pentito wavs/1940.wav|allalba dormiva quando il dottore chera mattiniero uscì per le prime visite essendo il portoncino a un solo battente nellaprirlo si vide cadere ai piedi la vecchia dormente che vi stava appoggiata hé oi i siete fatta male wavs/1941.wav|ah vivaddio s'è liberato e stringe come ad averne la prova tra le dita della mano affondata nella tasca dei calzoni quel logoro biglietto da cento lire ripiegato in quattro wavs/1942.wav|misurato dal tic-tac della pendola nel salotto da pranzo questo vorrebbe io domando ora a lei per farle intendere lassurdità ma no che dico lassurdità la macabra ferocia di questa pretesa le domando se crede possibile che le case davezzano le case di messina sapendo del terremoto che di lì a poco le avrebbe sconquassate wavs/1943.wav|il parroco la guarda severamente lei farebbe bene cara signorina a sorvegliare un po la sua nipote io e come potrei signor parroco wavs/1944.wav|le posa come fossero cose le parole il signor parroco cose pulite e levigate là là là bei vasetti di porcellana sul tavolino che gli sta davanti ciascuno con un fiorellino di carta di quelli con lo stelo di fil di ferro ricoperto di carta velina verde wavs/1945.wav|faranno schifo ma quando certe cose che nessuno vede c'è chi trova il modo di farle vedere è inutile attirano la curiosità e anche se non fanno gola si vogliono sapere wavs/1946.wav|si rianima subito notando negli occhi della moglie il gradimento inatteso il piacere ch'egli anzi sia venuto così accompagnato e allora apre le braccia e senza darlo a vedere tira pian piano un gran sospiro con le labbra atteggiate d'un tremulo sorriso wavs/1947.wav|quando poi non avviene nulla la noja il peso delle solite occupazioni e l'angoscia di vedere come ora la signora léuca la vede lentamente morire ai vetri la luce del giorno wavs/1948.wav|ora che il disprezzo di prima s'è cangiato in questa commiserazione che non è propriamente per lui soltanto ma per tutti quei disgraziati che sentono la vita come lui wavs/1949.wav|infine adagiata sul letto con tutte le precauzioni la bambina e usciti tutti e due in punta di piedi dalla camera era venuto il momento più pericoloso quello di vedersi loro due soli di nuovo insieme per un momento prima di recarsi a dormire nel silenzio e nell'intimità della casa wavs/1950.wav|e troppo cupi e pungenti gli occhi e troppo selvaggio il sangue con cui è impastata non si prova nemmeno ad accostarsi per cercar di staccarla dal padre e persuaderla a mettersi a giocare con le sorelline certa com'è che non solo non riuscirebbe a nulla ma anzi farebbe peggio wavs/1951.wav|le sorge questo pensiero suggerito dalla paura sandrina si volta di nuovo verso il padre papà che vuoi e come dirò allora alla mamma wavs/1952.wav|poi domanda licenza d'andare in camera sua a disfar le valige per mettere a posto la roba come se all'improvviso gli fosse sorto il timore che altri si fosse messo a disfarle in vece sua wavs/1953.wav|nell'acconciare amorosamente quella bambina non sua non vorrebbe la signora léuca ch'egli credesse che le cure che s'è prese per la piccina siano come un modo di significare a lui il rimpianto che quella figlia non abbia potuto esser sua wavs/1954.wav|e capisce che lauretta è discesa dal suo lettino ed è andata a quello di sandrina che la respinge dio mio s'azzuffano come due gattine è certo che si sono afferrate per i capelli e che si danno calci che fare aprire sorprenderle wavs/1955.wav|nulla mha fatto saffrettò a rispondere la vecchia questo debbo riconoscerlo in coscienza anzi mè sempre venuto appresso rispettoso ma io vede come tremo signorino mio appena ne parlo non ne posso parlare perché quello lì signor dottore non è figlio mio wavs/1956.wav|io fingo così di farle la lettera quelli che partono poi fingono di prendersela per recapitarla e lei poveraccia sillude ma se tutti dovessimo far come lei a questora signor dottore mio non ci sarebbe più mondo guardi anchio che le parlo sono stata abbandonata da mio marito sissignore wavs/1957.wav|ella era ancor bella e lo sapeva dagli occhi di tanti uomini che spesso tuttora per via la richiamavano a ricordarsene quando meno ci pensava quei capelli divenuti prestissimo di neve ancor prima di compire wavs/1958.wav|ecco si sono quietate lauretta torna in punta di piedi al suo lettino ma sandrina ora piange sotto le coperte la signora léuca rimane a pensare a lungo quella sera wavs/1959.wav|per un minuto sa arrivo alla stazione e me lo vedo scappare davanti poteva corrergli dietro già è da ridere lo so bastava santo dio che non avessi tutti queglimpicci di pacchi pacchetti pacchettini più carico dun somaro wavs/1960.wav|là là le trecce ma almeno santo dio non le facesse così fitte dure tirate da tanto che son tirate s'attorcono dietro la nuca alle tre povere piccine come due codini di majale congiunti per le punte da una cordellina wavs/1961.wav|io non so perché tante lagrime e tanta pena riprese ninfarosa quando voi stessa a quel che dicono li faceste scappar via per disperati wavs/1962.wav|e là quella signora mielli con quell'aria di non saper mai quello che fa come se facesse o dicesse tutto lontano da sé senz'accorgersi di nulla quasi per poter dire a un bisogno se colta in fallo wavs/1963.wav|non già perché le sia difficile trovare una ragione qualsiasi ma perché pensa che egli forse non s'è vestito di nero per un riguardo a lei per non portarle sotto gli occhi il lutto di quell'altra donna se n'addolora e se n'impensierisce egli la deve aver pianta quella donna wavs/1964.wav|la vecchia sabbandonò su la seggiola sfinita ansimante agitata tutta da un tremito convulso il giovane medico stette a guardarla raccapricciato col volto atteggiato di pietà di ribrezzo e di orrore wavs/1965.wav|la signora léuca si guarda attorno i mobili della saletta da pranzo così tersa si sono come allontanati nell'attesa che lei risenta in essi la vita monda e schiva di prima wavs/1966.wav|si ferma di nuovo a guardarla anche sandrina lo guarda ma abbassa subito gli occhi hai capito le ripete lui chino con voce cattiva seguitando a guardarla wavs/1967.wav|anche jeri sera una lite e difatti egli tiene un fazzoletto avvolto attorno alla mano destra per nascondere un lungo sgraffio se pure non è stato un morso e un altro sgraffio più lungo ha sul collo wavs/1968.wav|il quale ogni sera davanti allo specchio appena ella si richiudeva in camera e senza più girar la chiave nella serratura le domandava se davvero esso fosse ormai così poco desiderabile da non esser più nemmeno guardato di sfuggita da un uomo come quello che s'era contentato fino a poco fa d'una donnaccia volgare wavs/1969.wav|chi siete ah voi si ricordò daver veduto più volte quel mucchio di cenci davanti alle porte delle casupole vorrebbe farmi la carità ripeté maragrazia di leggermi questa letterina che debbo mandare ai miei figliuoli wavs/1970.wav|meno male con l'avvocato ho avuto tanta oh tanta paura io che venisse solo ma no perché mia nipote m'ha detto che è tanto violento wavs/1971.wav|mentre non ha perdonato niente lei la signora léuca non avendo proprio niente da perdonare per il solo fatto che non ha sofferto della colpa del marito più di quanto non abbia sofferto per tant'altro male anche non fatto a lei direttamente wavs/1972.wav|si sente stringere il cuore pensando ch'egli s'è ridotto a vivere in una casa come quella e l'angoscia e insieme il ribrezzo le crescono appena gli occhi cominciano a distinguere la miseria il disordine la sporcizia wavs/1973.wav|via ogni tentazione di guardarsi allo specchio non s'era più guardata neanche di mattina per pettinarsi ma senza voler tuttavia riconoscere che lo faceva per questo rappresentando la commedia davanti a se stessa wavs/1974.wav|la signora léuca a questa notizia s'aombra domanda al parroco e all'avvocato se quando le proposero d'accordare al marito il conforto di quelle visite erano a conoscenza di questo male che minacciava la donna wavs/1975.wav|due giorni dopo me lo vidi ritornare come un morto non pareva più lui non poteva parlare con gli occhi pieni di quello che aveva veduto e si nascondeva le mani poveretto per il ribrezzo di ciò chera stato costretto a fare ah signorino mio mi si voltò il cuore in petto quando me lo vidi davanti così wavs/1976.wav|oh ma guarda guarda quella piccola là che amore in camicina con le gambottole nude che alza il braccino e s'afferra alla nuca tutte quelle belle boccole nere nere arruffate dio che occhi è scontrosa wavs/1977.wav|senza nessuna apparenza di di sublimità di false nobiltà d'intenzioni ma così ecco perché perché siamo così e se lui non è stato così tanto meglio per lui volevo dirle questo wavs/1978.wav|il dottore le diede la buona notte e savviò maragrazia gli tenne dietro a distanza poi arrivata al portoncino in cui lo vide entrare si fermò si tirò sul capo lo scialle savvolse bene e sedette su lo scalino lì davanti la porta per passarvi la notte in attesa wavs/1979.wav|ah che vidi a questo punto maragrazia si levò in piedi stravolta dallorrore con gli occhi sanguigni sbarrati e allungò una mano con le dita artigliate dal ribrezzo le mancò la voce in prima per proseguire wavs/1980.wav|i tre lettucci bianchi di ferro smaltato di legno le avrebbe voluti ma fosse stato uno tre costavano troppo e bisognerà pensare a far un po d'economia su tutto d'ora in poi wavs/1981.wav|la faccia giallastra era un fitto reticcio di rughe in cui le palpebre sanguinavano rovesciate bruciate dal continuo lacrimare ma tra quelle rughe e quel sangue e quelle lagrime gli occhi chiari apparivano come lontani quelli dun infanzia senza memorie wavs/1982.wav|aveva veduto passare più volte per la stradetta quel giovane medico dallaspetto quasi infantile e comera sempre sana e non avrebbe saputo finger di star male per chiamarlo ora si mostrò contenta pur nella sorpresa che egli fosse venuto da sé per parlare con lei wavs/1983.wav|per la strada intanfata di fumo e di stalla ruzzavano ragazzi cotti dal sole alcuni ignudi nati altri con la sola camicina a brendoli sudicia e le galline razzolovano e grugnivano soffiando col grifo tra la spazzatura i porcellini cretacei quel wavs/1984.wav|perfino la signora mielli così sempre lontana da tutto sgrana tant'occhi della repubblica dell'equatore sì spiega la signorina trecke perché è partita una spedizione di grossi industriali per la repubblica wavs/1985.wav|mobilia modesta ma di cui tuttavia si capiva che ninfarosa non avrebbe potuto da sola pagarsi il lusso coi suoi guadagni molto incerti di sarta rurale wavs/1986.wav|del giorno s'era stabilito col parroco e l'avvocato che il signor marco léuca non sarebbe venuto mai solo in casa della moglie e che le visite brevi non dovessero essere più di due al mese invece a pochi giorni di distanza dalla prima eccolo un'altra volta e solo wavs/1987.wav|e si vede negli occhi limpidi del parroco e si sente nella calda voce di lui il bene che fanno non pure al corpo anche wavs/1988.wav|può accettare accogliere qualunque sofferenza torcersi anche in uno spasimo e non perdere mai questa facoltà di non sentirsene veramente toccare là dove il suo spirito è come immune di quanto può dare la vita di sofferenze e di spasimi wavs/1989.wav|va bene così e gliele imburra lei le fettine gliele spalma lei di marmellata e poi un cucchiaino così di questa marmellata da mettere in bocca solo senza la fettina non lo vogliamo eh mi pare di sì wavs/1990.wav|davvero ninfarosa si recò le mani dietro la nuca per rassettarsi i capelli attorno allo spadino dargento e sogguardando il dottore con gli occhi che le ridevano promettenti buona passeggiata allora disse e serva sua superata lerta il dottore si fermò per riprender fiato wavs/1991.wav|tua s'accorge così dicendo che sandrina e lauretta ne sarebbero molto contente non tanto perché resterebbero loro due sole allora padrone della bella camera quanto perché da che stanno qui e han preso quell'aria di ragazzine ben messe e ben educate wavs/1992.wav|ritornerà è sicura di no la signora léuca ma del resto anche se un giorno o l'altro egli dovesse ritornare che importerebbe più a lei ormai wavs/1993.wav|tante supposizioni fa la signora léuca le amiche del patronato di beneficenza che vengono a trovarla in quei giorni osservano così senza parere che forse ne fa troppe ma se come ritengono è una pena per lei ricevere in casa il marito wavs/1994.wav|e ho la terra e me la vedo patire con un solo pajo di braccia che posso fare e ne partono ancora ne partono pioggia in faccia e vento alle spalle dico io si rompano il collo maledetti wavs/1995.wav|rizzò il capo che teneva appoggiato a una bardella dasino e posandosi le grosse mani rocciose sul petto sio fossi re disse e sputò sio fossi re nemmeno una lettera farei più arrivare a farnia da laggiù wavs/1996.wav|sicché dunque signora mia no aspetti avvocato si volge a dirgli subito la signora léuca scoprendo il volto turbato sarà male è certamente male signor parroco questo che lei mi rimprovera e io la ringrazio wavs/1997.wav|ah signor dottore tutta la pietà è per chi parte e per chi resta niente ho pianto anchio si sa nei primi tempi ma poi mi sono fatta una ragione e ora ora tiro a campare e a spassarmela anche se mi capita visto che il mondo è fatto così wavs/1998.wav|ma passato il primo stupore come poté ricomporre le idee non seppe comprendere che nesso quella truce storia potesse avere col caso di quellaltro figlio e glielo domandò aspetti rispose la vecchia appena poté riprender fiato quello che prima si ribellò quello che prese le mie difese si chiamava marco trupìa wavs/1999.wav|non ha ancora dieci anni sandrina ma già pensa che a difendersi deve provvedere da sé cominciando dal padre dalla madre e dalle sorelline nel visino bianco non bello anche perché patito gli occhi non sono come forse li vorrebbe il nasetto che si drizza in mezzo a loro un po ardito wavs/2000.wav|non dir niente a nessuno o guaj sandrina dopo queste raccomandazioni e queste minacce sogguardando la faccia scura del padre non prova più nessun piacere ad andare nella casa bella di quella zia wavs/2001.wav|i sembra dessere vorrei essere veramente quella stoffa là di seta quel bordatino quel nastro rosso o celeste che le giovani di merceria dopo averlo misurato sul metro ha visto come fanno se lo raccolgono a numero otto intorno al pollice e al mignolo della mano sinistra prima dincartarlo wavs/2002.wav|centra perché vossignoria deve sapere che questo canebardo diede ordine quando venne che fossero aperte tutte le carceri di tutti i paesi ora si figuri vossignoria che ira di dio si scatenò allora per le nostre campagne wavs/2003.wav|e dice che d'ora in poi andranno a un'altra scuola lì vicino in via novara e che le vorrà sempre diligenti e giudiziose e pulite quanto agli abitucci bisogna che per ora tengano quelli ne avranno poi di nuovi e di più belli per uscire altri per casa e i grembiulini tutto in ordine wavs/2004.wav|attraverso le porte chiuse delle casupole le giungevano intanto le grida di qualche madre che piangeva la prossima partenza del figliuolo oh figli figli gemeva allora tra sé maragrazia premendosi più forte la lettera sul seno wavs/2005.wav|la maggiore brava e vai a scuola oh già alla quarta e allora quanti anni hai già tanti nove e mezzo vuoi levarti il cappellino ecco posiamolo qua siedi siedi qua vicino a me wavs/2006.wav|spina esclamò allora una delle vicine e come farebbero qua le povere mamme le spose senza notizie e senzajuto sì ne mandano assai brontolò il vecchio e sputò di nuovo wavs/2007.wav|vergogna vergogna di tutti e più forse di quanti mostrano d'esserne immuni perché meglio degli altri riescono a tenerla nascosta anche a se stessi che d'un che se la porti scritta in faccia come quel povero mostro là wavs/2008.wav|giocavano là in quel cortile alle bocce ma con teste duomini nere piene di terra le tenevano acciuffate pei capelli e una quella di mio marito la teneva lui cola camizzi e me la mostrò wavs/2009.wav|avrebbero potuto starsene lì tranquille sotto la luna ordinate in fila lungo le strade e le piazze obbedienti al piano regolatore della commissione edilizia municipale case perdio di pietra e travi se ne sarebbero scappate wavs/2010.wav|forse è meglio no perché se fanno così piano per non essere intese da lei vuol dire che un certo ritegno lo sentono ma sarebbe bene conoscere il perché di quella lite forse lauretta ha paura di dormir sola o forse non è rimasta contenta di qualche risposta che sandrina ha dovuto dare per conto di lei wavs/2011.wav|e com'egli si alza per cederle il posto vergognoso d'essere stato sorpreso da lei nella miseria di quell'imbarazzo siede sullo scalino e presto presto rifà le treccine alla ragazza wavs/2012.wav|e che terrore poi che balzo che scompiglio quando non potendo parlare quasi afferrato e costretto dalla disperazione si buttò a terra sui ginocchi davanti alla moglie su quell'impiantito sensibilissimo wavs/2013.wav|ah cara sì la zia conferma subito la signora léuca che non s'aspetta la risposta da parte di lei e si china a baciarle una manina perché sa che è segno di simpatia se i bambini parlano prima che abbiano preso confidenza con qualcuno la zia la zia wavs/2014.wav|alla loro miseria così nera mentre per queste qua tanto bianco e tanto roseo di lettucci e di mobiletti laccati e di tappetini e sopracoperte e il piacere ch'ella già prova a immaginare gli acquisti che farà per loro di biancheria fina di scarpette eleganti e la cura che si darà perché siano vestite bene e con grazia wavs/2015.wav|i pochi capelli aridi spartiti sul capo le terminavano in due nodicini pendenti su gli orecchi i cui lobi erano strappati del peso degli orecchini massicci a pendaglio portati in gioventù dal mento giù giù fin sotto la gola la floscia giogaja era divisa da un solco nero che le sprofondava nel petto cavo wavs/2016.wav|udendo queste notizie la vecchia maragrazia si turava la bocca con lo scialle per non scoppiare in singhiozzi la foga del dolore le rompeva però dagli occhi sanguigni in lagrime senza fine wavs/2017.wav|ma mi serve i serve questo le serve scusi che cosa attaccarmi così dico con limmaginazione attaccarmi alla vita come un rampicante attorno alle sbarre duna cancellata wavs/2018.wav|fui per morire quando lo misi alla luce i assisteva mia madre santanima che non me lo fece neanche vedere lo portò subito dai parenti di lui che lo allevarono ora non le pare signor dottore chio possa dire davvero chegli non è figlio mio wavs/2019.wav|qua cè mia moglie ci sono i miei figliuoli possono attestarle comio abbia loro comandato di servire di rispettare quella vecchia come maria santissima perché la mamma è santa signor dottore che ho fatto io a questa madre perché deve svergognarmi così davanti a tutto il paese e lasciar credere di me chi sa che cosa wavs/2020.wav|è vero che càrmine ronca domandava una terza se lo porta con sé il figliuolo di dodici anni che già andava alla zolfara oh santa maria il ragazzo almeno avrebbe potuto lasciarglielo alla moglie come farà quella povera cristiana ora a darsi ajuto wavs/2021.wav|no no non dico eh ben legati me limmagino con quellarte speciale che mettono i giovani di negozio nellinvoltare la roba venduta che mani wavs/2022.wav|ah sì mi toccò una volta accompagnare una mia figliuola che soffriva di nervi bene non voglio sapere dico quelle sale ci ha fatto attenzione wavs/2023.wav|levano prima da sotto col dorso della mano un lembo poi da sopra vi abbassano laltro e ci fanno anche con svelta grazia una rimboccaturina come un di più per amore dellarte wavs/2024.wav|e così con le mani sul volto rivede a questa considerazione l'immagine d'un vecchio candido pastore inglese incontrato ad ari in abruzzo quell'estate che vi andò a villeggiare in quell'antica pensione inglese che pareva un castello in cima al colle wavs/2025.wav|sapesse che avvilimento è per me non ho mica bisogno creda che a un bambino sudicio sia prima lavato il viso per fargli la carità i perdoni lei ha poca stima di me signor parroco wavs/2026.wav|è abituata a sentirsi chiamar così la zia da parecchie bambine per suggerimento affettuoso delle mamme che intendono dimostrarle in tal modo la loro gratitudine e prova un certo piacere che egli abbia pensato di suggerir per lei lo stesso appellativo alla figliuola benché certo per un'altra ragione wavs/2027.wav|a un tratto si fermò sotto un lampioncino sentendo romor di passi per la viuzza chi era ah era il nuovo medico condotto quel giovine venuto da poco ma che presto a quanto dicevano sarebbe andato via wavs/2028.wav|il turbamento e l'agitazione si fanno tanto più vivi quanto più ella nota in lui modi atteggiamenti espressioni che dovrebbero anzi quietarla e rassicurarla quell'avvilimento quella remissione e la pazienza e l'affetto per le figliuole di cui almeno fino a tal punto non l'avrebbe mai creduto capace wavs/2029.wav|e quando poi aveva scoperto nella stanza di lui dentro il cassetto del comodino aperto per caso il ritratto di quella donnaccia senza più la cornice di rame con che occhi da assetata s'era buttata a guardarlo e che disillusione wavs/2030.wav|che gusto queste lagrime e la vita perdio al solo pensiero di perderla specialmente quando si sa che è questione di giorni ecco vede là dico là a quel cantone vede quellombra malinconica di donna ecco sè nascosta wavs/2031.wav|dice che le bambine piangano o non piangano bisogna pettinarle così se no con la polvere e la porcheria che s'attacca alla testa wavs/2032.wav|solo sandrina ma evidentemente anche per conto della sorella minore ha domandato una volta e papà devono aver compreso così a mezz'aria qualche cosa wavs/2033.wav|e quell'uomo là il quale per quanto dicano che sia molto rispettoso verso di lei pur tuttavia deve pesarle come un macigno sul petto non c'è dubbio che le daranno molto da fare quelle tre bambine wavs/2034.wav|perché a poco a poco l'orrore del corpo di lui in tutte quelle immagini indelebili che le si erano destate durante la confessione delle sue turpitudini era divenuto orrore del suo stesso corpo wavs/2035.wav|anche così per una breve visita di tanto in tanto dovrebbe esser contenta ch'egli da sé abbia diradato queste visite che per dir la verità s'eran fatte un po frequenti e a quanto pare non tanto brevi anche wavs/2036.wav|eppure vedete che se lo viene a riprendere be segno che gli serve ancora per me che t'ho da dire una donna con gli occhiali wavs/2037.wav|ebbene è anche unoccupazione simile la mia ora mi occupa questo ora quello in questo momento mi sta occupando lei e creda che non provo nessun piacere del treno che ha perduto della famiglia che laspetta in villeggiatura di tutti i fastidii che posso supporre in lei uh wavs/2038.wav|e di trovarsi di fronte a un caso di coscienza che non gli s'era affacciato alla mente venendo a proporre alla signora d'accogliere in casa quelle tre orfane come la più grande delle concessioni che potesse fare c'è anche lui il marito con le tre piccine wavs/2039.wav|marzietta di lama ecco sì marzietta si chiamava marzietta una di queste ragazze che occhi foravano e che risatine sotto il braccio levato per farle vedere quello sgraffietto sul naso wavs/2040.wav|lei alla casa non lo vuol confidare neanche a se stessa la signora léuca e si mostra più premurosa e più affettuosa che mai verso quelle tre orfane abbandonate perché non abbiano minimamente ad accorgersi del suo animo mutato specie le due maggiori wavs/2041.wav|attese un po asciugandosi gli occhi col dorso delle mani poi temendo che la comitiva degli emigranti partisse da farnia senza la lettera per i suoi figliuoli veri per i suoi figliuoli adorati si fece coraggio e disse al dottore ancora assorto wavs/2042.wav|di sé si duole e di quanto è avvenuto in lei contro ogni sua aspettativa quando invece s'attendeva che il male da un momento all'altro le dovesse venir da fuori da parte degli altri wavs/2043.wav|una cosa che sì ecco fa proprio dispiacere lo zelo della signora léuca s'è più d'un po raffreddato non viene da circa due mesi alle riunioni del patronato wavs/2044.wav|quelle tre figlie che il marito ebbe da un'altra donna da una donna come quella no perché lei non l'ha fatto per questa generosità e si sdegnerebbe se se ne sentisse lodare anzi il solo pensiero che una tal lode le possa esser rivolta già le accresce il rimorso per quello che ha fatto wavs/2045.wav|tre giorni dopo il signor marco léuca accompagnato dall'avvocatino aricò fece la sua prima visita alla moglie tutto arruffato arrozzito malandato irto di commozione fu tra quella specchiante lindura di casa per quei mobiletti gracili wavs/2046.wav|dando loro agio così di concertar la fuga per la repubblica dell'equatore la signorina trecke piange piange inconsolabilmente non tanto sulla disgrazia che le è toccata quanto sulla sua irrimediabile ignoranza del male che le fa avere da parte del signor parroco e delle amiche del patronato wavs/2047.wav|e nuovo tutto quanto nuovo veramente ha voluto almeno l'arredo per la camera delle bambine scegliendo lei ogni cosa in giro per mezze giornate da una bottega wavs/2048.wav|ah che rifiato che allegria e che non s'arrischi a presumere di non aver più bisogno di carità nobilitandosi cento lire va a bere ubriacati guarda attorno con un lustro di pazzia negli occhi e ride impudente com'ha rappresentato bene la sua parte wavs/2049.wav|ma se è vero e dev'esser vero ch'esse non sapevano neanche farsi la croce la prima sera ch'ella le accolse in casa tanto più adesso non dovrebbe trascurare di condurle a messa regolarmente tutte le domeniche e ora anche alla novena in preparazione della festa dell'immacolata concezione di maria santissima che cade il giorno otto wavs/2050.wav|ma anche se questo male non l'avesse colta all'improvviso sarebbe morta lo stesso tra poco perché il medico accorso a curarla l'aveva trovata affetta da parecchi mesi d'un cancro alla bocca wavs/2051.wav|poche altre povere casette di qua e di là e il paese finiva la viuzza immetteva nello stradone provinciale che correva diritto e polveroso per più dun miglio sul vasto altipiano tra le campagne wavs/2052.wav|cari figli ma che il medico o non ci vedeva o non riusciva a decifrare la scrittura accostava agli occhi il foglietto lo allontanava per vederlo meglio al lume del lampioncino lo rovesciava di qua di là alla fine disse ma che wavs/2053.wav|e arricciando quel suo puntino di naso e sporgendo anche tutto aggrinzito quel bottoncino di bocca ma no dio mio cosi sei brutta brutta tu a prezzo di quanti sgraffi e di quanti calci e anche di sputi in faccia è riuscita non già ad entrarle bene in grazia ancora wavs/2054.wav|ma non è per superbia creda tutt'altro anzi avvilir l'oggetto della propria carità no me me signor parroco ho piuttosto piacere d'avvilir me se ho fatto un cattivo pensiero veda wavs/2055.wav|no bello te li invidio gli rispondeva la vecchia perché tu li vedrai i miei figliuoli di loro come mhai lasciata che non mi ritroveranno più se tardano ancora wavs/2056.wav|il male che tutti fanno inevitabilmente volendo vivere il male che lei stessa sta facendo ora a tante povere bambine per aver voluto accogliere in sé più viva della loro la vita di queste tre a lei ugualmente estranee e certo non più disgraziate wavs/2057.wav|l'ha tenuto lì per segno del suo stato ora vede in esso l'obbrobrio dell'uomo che gliel'ha dato tutti gli obbrobrii che or ora lui le ha confessati e si torce in grembo le mani eppure forse se la carne anche in lei fosse diventata padrona wavs/2058.wav|non ci vuol credere anche perché sarebbe una fortuna troppo grande ride anche lui perciò di rabbia fredda nel prendersi quei baci che vorrebbero esser morsi velenosi wavs/2059.wav|io no perché non sono mica malato no no glielo domando per sapere se ha mai veduto in casa di questi medici bravi la sala dove i clienti stanno ad aspettare il loro turno per esser visitati wavs/2060.wav|ne provo un fastidio se sapesse una nausea alla vita degli estranei intorno ai quali la mia immaginazione può lavorare liberamente ma non a capriccio anzi tenendo conto delle minime apparenze scoperte in questo e in quello wavs/2061.wav|ancora fermamente sostiene che no non si sarebbe lasciata vincere neppure dalla previsione certa di questo rimorso sì ma è ugualmente sicura la signora léuca che se questo fosse avvenuto il supplizio per lei sarebbe stato molto meno crudele di quello che ha sofferto non essendo avvenuto wavs/2062.wav|aspettate so che non manca per voi disse il medico per trattenerlo mhanno detto che voi anzi venga qua signor dottore saltò su a dire rocco trupìa improvvisamente additando la porta della roba wavs/2063.wav|ma questa sì gli sorride o piuttosto si prova a sorridergli solo per ubbidire e tutto il suo visino freddo e dolente dice al padre di contentarsi così di questo piccolo pallido sorrisino che può fargli per quel che vuole da lei non potrebbe di più wavs/2064.wav|è vero che quella era la prima volta che sedeva a tavola con lei dopo tanti anni chi sa se in seguito domani a colazione domani sera a cena sarebbe riuscito a frenarsi ancora così wavs/2065.wav|figlio maragrazia lo guardò dapprima smarrita poi quasi atterrita si passò le mani tremanti su la fronte e sui capelli e disse ah signorino io sudo freddo se vossignoria mi parla di quel figlio non me ne parli per carità ma perché le domandò adirato il dottore che vha fatto dite su wavs/2066.wav|eh ma la piccina no la piccina non si stacca dal padre senza il padre non viene e lui è meglio che rimanga qua ancora per qualche giorno per liquidare quel suo triste passato wavs/2067.wav|venni a sapere dopo sei giorni che cola camizzi si trovava con la sua banda nel feudo di montelusa che era dei padri liguorini scappati via ci andai come una pazza cerano dal pozzetto più di sei miglia di strada era una giornata di vento signorino mio come non ne ho più viste in vita mia si vede il vento wavs/2068.wav|ha sentito parlare vossignoria dun certo canebardo garibaldi domandò il medico stordito sissignore che venne dalle nostre parti e fece ribellare a ogni legge degli uomini e di dio campagne e città nha sentito parlare sì sì dite ma come centra garibaldi wavs/2069.wav|proprio nulla di comune con la più piccola venuta parecchi anni dopo perché lauretta ha già otto anni e tre mesi vuol dire un anno e qualche mese meno di sandrina la maggiore wavs/2070.wav|mah non sanno dire se una fortuna o una disgrazia è morta la donna quella donna morta sì improvvisamente in tre giorni d'una polmonite wavs/2071.wav|ci sono le catacombe a sant'agnese e anche la chiesa sotterranea cupa e solenne ma poi la casa parrocchiale è in mezzo a un verde così dolce e chiaro e con tanto aperto davanti e tanta aria e tanto sole wavs/2072.wav|ah non si ride le ammonisce subito seria la signora léuca vergogna mentre la sorellina piange andate andate piuttosto a prendere i giocattolini che le abbiamo comprato jeri wavs/2073.wav|tante cose insomma che le consigliano un particolar riguardo per la sua condizione d'ospite ricoverato e che le destano una pietà molto più intensa di quella a cui già quasi per dovere si sentiva disposta wavs/2074.wav|tu qua anche lei avvocato sì c'è la sarta per per gli abitini da lutto vieni vieni ha il cuore grosso grossa la voce e mostra una gran fretta forse per nascondere il turbamento e la commozione wavs/2075.wav|sghignazza e c'è più d'uno che si volta a sbirciarlo quelle ragazzotte là alla fontana di sant'agnese carine fosse lecito tastarle con la scusa d'un sorso d'acqua ma no lui vuol bere vino e come un signore in una bottiglieria di lusso wavs/2076.wav|anzi per sentirne il fastidio per giudicarla sciocca e vana la vita cosicché veramente non debba importare a nessuno di finirla e questo è da dimostrare bene sa con prove ed esempii continui a noi stessi wavs/2077.wav|per rispondere al signor parroco che le ha domandato ma chi le ha detto in nome di dio che la carità debba esser facile lei s'è lasciata persuadere a ricevere il marito di tanto in tanto per una breve visita wavs/2078.wav|e volendo si trova via si trova è chiaro che ancora la signora léuca deve farci l'abitudine a combattere coi figliuoli eh vita beata quella che viveva prima ma il merito può esser soltanto quando si vincono le difficoltà non quando tutto è semplice e facile non è vero wavs/2079.wav|ora io caro signore ecco venga qua qua sotto questo lampione venga le faccio vedere una cosa guardi qua sotto questo baffo qua vede che bel tubero violaceo sa come si chiama questo ah un nome dolcissimo più dolce duna caramella wavs/2080.wav|qualcuna se ne staccava vagava lenta pel cielo passava sopra monte mirotta che sorgeva dietro farnia a quel passaggio il monte sinvaporava dunombra cupa violacea e subito si rischiarava la quiete silentissima della mattina wavs/2081.wav|fremente più che mai sbiancato in volto rocco trupìa si forbì la bocca schiumosa col braccio gli occhi gli serano iniettati di sangue il giovane dottore rimase a guardarlo sdegnato wavs/2082.wav|e che nessuno vuol confessare nemmeno a se stesso con l'aria consueta di svagata innocenza la signorina trecke è venuta intanto a prendere informazioni portando con sé la nipote wavs/2083.wav|gliene volevano anche perché in paese si diceva che per vendicarsi dellabbandono del secondo marito aveva scritto parecchie lettere anonime agli emigrati in america calunniando e infamando alcune povere donne wavs/2084.wav|sul murello davanti la roba stava seduta la madre che pettinava la figliuola maggiore la quale poteva aver presso a dodici anni seduta su un secchio di latta con un bambinello di pochi mesi su le ginocchia wavs/2085.wav|ninfarosa nel vedergli quel bel faccino stupito scoppiò a ridere scoprendo i denti forti e bianchi che davano a suo sorriso la bellezza splendida della salute wavs/2086.wav|non perché avesse fatto cattiva prova ma perché malvisto dai pochi signorotti del paese tutti i poveri invece avevano preso subito a volergli bene sembrava un ragazzo a vederlo eppure era proprio vecchio di senno e dotto faceva restar tutti a bocca aperta quando parlava wavs/2087.wav|e lei dapprima aveva quasi accettato la sfida che era chiara negli sguardi e nei sorrisi di colei e aveva finto di non accorgersi di nulla per non dover riconoscere che fosse provocata dall'oscura segreta insorgente gelosia l'indignazione per tanta sfrontatezza wavs/2088.wav|i volle per forza tre mesi mi tenne con sé legata imbavagliata perché io gridavo lo mordevo dopo tre mesi la giustizia venne a scovarlo là e lo richiuse in galera dove morì poco dopo wavs/2089.wav|così turbato dallaffabilità provocante dalla simpatia che quella bella donna gli dimostrava il giovane dottore abbasso gli occhi e disse ma perché voi forse avrete da vivere quella poverina invece ma che quella rispose vivacemente wavs/2090.wav|nossignore e così ha lasciato tutti quei pacchetti in deposito alla stazione perché non sono sicuri erano tutti ben legati wavs/2091.wav|ma per le le o a e poi rosei i tappetini a piè del letto rosea anche la tenda alla finestra e rosee le sopracoperte dei lettucci così bianca e rosea tutta la camera wavs/2092.wav|pareva un mucchio di cenci cenci unti e grevi sempre gli stessi destate e dinverno strappati sbrindellati senza più colore e impregnati di sudor puzzolente e di tutto il sudicio delle strade wavs/2093.wav|il padre intanto s'è chinato a riprendersela in braccio senti senti i giocattolini ripresa in braccio la bimba ancor tutta convulsa cessa di piangere wavs/2094.wav|in tal caso beneficiando di questa sua presunta generosità le tre bambine ospitate verrebbero a godersi sfacciatamente il premio della vergogna della loro madre della colpa del loro padre generosamente da lei perdonate wavs/2095.wav|ah sì oh guarda io ho fatto questo ho detto questo quando alla fine le cinque amiche se ne vanno si sente così stanca e triste la signora léuca wavs/2096.wav|con l'aria d'un cane che preveda d'esser male accolto e aspettandosi un calcio sogguardi pietosamente la signora léuca riesce a dissimulare il turbamento per la contrarietà che ne prova e lo fa entrare e sedere nella saletta da pranzo wavs/2097.wav|caro signore giornate intere ci passo sono capace di stare anche unora fermo a guardare dentro una bottega attraverso la vetrina i ci dimentico wavs/2098.wav|non pena più veramente un certo senso di disgusto che si fa quasi stizza dentro per l'inganno che il suo stesso cuore un tempo le fece di potere esser lieta anzi felice sposando un uomo che wavs/2099.wav|e legano così rapidamente che lei non ha neanche il tempo dammirar la loro bravura che già si vede presentare il pacco col cappio pronto a introdurvi il dito eh si vede che lei ha prestato molta attenzione ai giovani di negozio io wavs/2100.wav|alta e dritta elegantemente vestita col velo sulla faccia e quali e quanti commenti appena entrando in principio dell'androne svolta per la scaletta a destra che conduce a un terrazzino o piuttosto a una specie di ballatojo dove sono le due finestre a usciale delle camere poste sul davanti wavs/2101.wav|meglio che rimanga qua ancora per qualche giorno per liquidare quel suo triste passato così la signora léuca quella sera rientra in casa con le due ragazze vestite di nero wavs/2102.wav|ma non ha tre figli tre tre femminucce questo signor léuca con una come si dice sì con un'altra donna e allora come che farà adesso le abbandonerà per riconciliarsi con la moglie wavs/2103.wav|farà egli adesso a legar quelle treccine se pure riuscirà a portarle a fine con quelle grosse manone disadatte e le due cordelline dovranno pure esser quelle se egli vuol riportare a casa la figliuola tal quale ne è uscita per non far sapere nulla della visita a lei a quella donnaccia che lo sgraffia così wavs/2104.wav|a questo punto beata come se fosse stata in cielo con gli angioletti nel tempo che le due signore si sono scambiate quelle poche parole tra molti ammiccamenti la signorina trecke scappa a dir sorridendo che sì va fuori di casa infatti ogni sera il signor léuca tant'è vero soggiunge che viene da me wavs/2105.wav|e subito allora la nipote della signorina trecke torna a voltarsi come se pur discorrendo fervidamente con la signorina marzorati sia stata sempre a orecchi tesi verso il crocchio delle signore e di scatto rivolgendosi alla zia wavs/2106.wav|tanti e tanti rimproveri tutti meritatissimi ma che purtroppo non varranno a infondere un po di salutare malizia in quei suoi poveri infantili occhi innocenti che saranno d'ora in poi per l'abbandono di quell'ingrata nipote sempre così rossi di pianto wavs/2107.wav|quel giorno si parlava della nuova comitiva demigranti che la mattina dopo doveva partire per lamerica parte saro scoma diceva una lascia la moglie e tre figliuoli vito scordìa soggiungeva unaltra ne lascia cinque e la moglie gravida wavs/2108.wav|ma le braccia mancavano e spirava da tutte quelle campagne un senso profondo di tristezza e dabbandono ecco laggiù la casa della colonna detta così perché sostenuta a uno spigolo da una colonna dantico tempio greco corrosa e smozzicata wavs/2109.wav|ora egli si volta a guardarglieli dietro le spalle a sandrina quei poveri capellucci così strizzati mentre se la porta per mano lungo i viali di villa borghese e ha la tentazione di fermarsi wavs/2110.wav|attirata trascinata cecamente da una curiosità perversa e perfidamente istigata verso certi abissi di perdizione ora intravisti chi sa se non vi sarebbe precipitata anche lei wavs/2111.wav|allora che cosa avvocato lei potrà parlargli quanto vuole non riuscirà mai a mutarlo sappiamo com'è dio mio e dobbiamo prenderlo com'è lui prometterà giurerà a lei e al signor parroco poi wavs/2112.wav|aveva sul petto colmo un gran fazzoletto di cotone rosso a lune gialle e grossi cerchi doro agli orecchi i capelli corvini lucidi ondulati volti indietro senza scriminatura le si annodavano voluminosamente sulla nuca attorno a uno spadino dargento wavs/2113.wav|e che lui è lasciato senza un soldo in tasca dall'avarizia di colei tanto che non ha da pagarsi nemmeno un sigaro nemmeno una tazza di caffè quando n'ha voglia da prendere in piedi in un bar wavs/2114.wav|e che lui s'è preso quasi di nascosto da se stesso strappandoglielo presto presto dalla mano che pur così quasi di nascosto glielo porgeva ora si domanda se non era questo il vero scopo della visita di lui wavs/2115.wav|io ero maritata da pochi anni e avevo già quei due figliucci che ora sono laggiù in america sangue mio stavamo nelle terre del pozzetto che mio marito santanima teneva a mezzadria cola camizzi passò di là e si trascinò via anche lui mio marito a viva forza wavs/2116.wav|la nipote brusca smacca sarà il cognome della madre osserva la signora mielli che pare arrivi ogni volta da molto lontano alle poche parole che le avviene di dire wavs/2117.wav|quattro s'è liberato dalle angustie affliggenti in cui l'avevano attuffato il parroco e l'avvocato spingendolo su per la scala della redenzione in casa della moglie ecco che ora ne discende liberato la moglie ha come tirato una barra con quelle cento lire lei di qua e lui di là wavs/2118.wav|le toccò ripeterla più volte quest'esclamazione e fu quasi tentata di scapparsene di là a un certo punto quando parve che lui e l'aricò si volessero azzuffare wavs/2119.wav|questa che ora qua è una sciocchezza questa che ora qua è una noja e arrivo finanche a dire questa che ora è per noi una sventura una vera sventura sissignori a distanza di quattro cinque dieci anni chi sa che sapore acquisterà wavs/2120.wav|nuova veniva a sedurglielo sotto gli occhi sicurissima che una signora come lei non dovesse accorgersene e che se mai se ne fosse accorta via un po più di sdegno al massimo per quel pover uomo là accolto con le figliuole per compassione wavs/2121.wav|qual volta una nuova comitiva di emigranti partiva da farnia ella si recava da ninfarosa perché le scrivesse una lettera che qualcuno dei partenti doveva per carità consegnare nelle mani delluno o dellaltro di quei figliuoli wavs/2122.wav|la colpa non è tutta sua ma dipende anche da ciò che quotidianamente avviene tra lei e la zia s'è impegnata tra loro due come una gara molto pericolosa la zia s'ostina a mostrare di non comprendere il male che la nipote fa wavs/2123.wav|ora mi dica lei se con questo fiore in bocca io me ne posso stare a casa tranquillo e alieno come quella disgraziata vorrebbe le grido ah sì e vuoi che ti baci sì baciami wavs/2124.wav|per vedere se la carabina era parata bene costui si buttò in campagna dalle nostre parti passò per farnia con una banda che sera formata di contadini ma non era contento ne voleva altri e uccideva tutti quelli che non volevano seguirlo wavs/2125.wav|vuol dire dunque che dio la ispirerà e che per il momento questo momento che già per lei è come lontano lontano la conclusione bisognerà rimetterla alla vita alla vita com'è stata sempre e come sempre sarà wavs/2126.wav|non ha mai potuto soffrire il signor ildebrando quegli omacci sanguigni e prepotenti che han bisogno di far fracasso gettar certe occhiatacce prender certe pose con le mani sul petto ci sono io ci sono io wavs/2127.wav|e allora uscendo dalla villa escendendo per via veneto prenderemo il tram intanto senti ti porto in una bella casa vuoi sandrina alza gli occhi a guardarlo di sotto il cappellino con un sorriso incerto ha già notato che il padre le parla con una voce insolita wavs/2128.wav|possibile che nel cuore di lui alla vista della nuova grazia che la figliuola ha acquistato si siano destati all'improvviso gli stessi sentimenti che han turbato lei dianzi wavs/2129.wav|a questo punto ninfarosa schiuse la porta e parve spuntasse il sole in quella stradetta bruna e colorita dagli occhi neri sfavillanti dalle labbra accese da tutto il corpo solido e svelto spirava una allegra fierezza wavs/2130.wav|è e questo provoca tanta stizza in chi le vuol bene perché non si capisce come lei non riconosca quanto più merito avrebbe della sua bontà se la manifestasse come superstite sperimentata e vittoriosa di tutte le tristezze della vita wavs/2131.wav|dunque non ne sanno niente i figli miei del mio stato che io sto morendo per loro e io li incolpavo signor dottore mentrera lei questinfamaccia qua che si è sempre burlata di me wavs/2132.wav|quanto verde quanto sole e quella frotta di ragazzette che le si faceva attorno ogni qual volta dal fondo di quella viuzza si fermava ad ammirare le ampie vallate wavs/2133.wav|ma gli parlerò io signora non dubiti gli parlerà anche il signor parroco non potrà mica pretendere da lei l'impossibile e allora gli domanda per fermarlo subito la signora léuca wavs/2134.wav|figli daccapo no adesso unaltra cosa ci ho pensato tutta stanotte senti cari figli la povera vecchia mamma vostra vi promette e giura wavs/2135.wav|chinarsi a baciarla si sente prendere furtivamente una mano e prima che abbia il tempo di ritirarla avverte con ribrezzo il contatto dei baffi e delle labbra di lui per un lungo pezzo la signora léuca risalita nella saletta da pranzo si stropiccia quella mano wavs/2136.wav|nulla qua nemmeno un chiodo di quella casa eh ma se questa fosse una ripugnanza che prova soltanto lei se invece lui e le piccine avessero caro di vedersi attorno qualche oggetto della casa antica wavs/2137.wav|come come il marito domanda la signora marzorati facendo un viso lungo lungo la signorina trecke apre la bocca al suo solito sorriso non capisce bene di che cosa si possa essere accorta la signora léuca wavs/2138.wav|la signora léuca che ha saputo affermare e sostenere in sé nel suo corpo e contro il suo corpo stesso questa liberazione vuole allora in nome della vita e di tutte le miserie ch'essa comporta aver l'orgoglio d'essere anche lei ma ben altrimenti wavs/2139.wav|oh dio e come si può fare un simile tradimento a una povera madre a una povera vecchia come me o oh che cosa oh il giovane dottore commosso e indignato si provò dapprima a quietarla un poco wavs/2140.wav|e bisognerà scontarlo ora scontarlo questo male nel silenzio a un tratto dev'esser molto tardi le si fa vivo il tic e tac lento e staccato della pendola il vuoto del suo silenzio di prima wavs/2141.wav|conduce il padre a veder la camera che gli ha assegnata con l'aria di scusarsi che data la casa meglio di così non ha potuto alloggiarlo ma s'accorge subito che non è giusto che si dia quell'aria e le fa uno strano effetto ch'egli le risponda infatti accigliato ma no ma no che dici wavs/2142.wav|va in questua con le amiche del patronato di beneficenza va in chiesa esce anche spesso per compere o per andare dalla sarta ché ancora le piace vestir bene va quando deve dall'avvocato aricò che ha cura dei suoi affari e insomma non sta in ozio un momento wavs/2143.wav|ha detto sì per commuoverla che tutto quel po che gli è rimasto del suo patrimonio l'ha vincolato alle tre figliuole e consegnato all'aricò che ne rimette gl'interessi a quella donna per i bisogni di casa wavs/2144.wav|finito tutto resta con quel suo spirito sempre così dolorosamente attento a sé e a tutto la signora léuca sotto la candida maschera della sua serenità lacerata dentro da una prova che nessuno ha sospettato wavs/2145.wav|vorrebbe saperlo per lui non per sé se cioè qualche cosa di male fosse accaduta a lui non perché possa esser male per lei ch'egli non venga più né un male né un bene tutto è per lei ormai come lontano anche le cose più vicine wavs/2146.wav|e la signora léuca torna a sorridere con pena per quell'ambascia di madre è una ragazzona rubiconda con gli occhiali la figlia della signora marzorati soffocata da un gran seno ma gonfio soltanto d'una certa allarmata ingenuità infantile che wavs/2147.wav|e trovava il coraggio di mettergliele davanti là con la più brutale impudenza convinto che lei quasi riparata dall'orrore che ne provava non poteva esserne toccata wavs/2148.wav|non le importa delle parole come non le importa dei fatti e nell'animo la piaga che siano su questa piaga come gocce di limone quelle parole non è male perché adesso quanto più le brucia questa piaga meglio è wavs/2149.wav|a poco a poco bisognerà insegnar tante cose tante a quelle due povere piccine per quella prima sera meglio lasciarle fare a modo loro sono come incantate non sanno prendere il bicchiere non san tenere in mano le posatine comperate apposta per esse wavs/2150.wav|e non è ben sicuro ch'ella non abbia a giudicar soverchio l'ardire di portarle in casa la prova là delle sue colpe vergognose di marito si presenta perciò un po incerto e come sospeso vuol parere un mendico alla porta della pietà di lei anche per quella sua figliuola mendica wavs/2151.wav|e peggio anche quando il padre e la madre si chiudono in camera e di là vengono urti pianti rumori di schiaffi di busse di calci d'inseguimenti tonfi fracasso d'oggetti lanciati e andati in frantumi wavs/2152.wav|e c'è anche il caso che il ribrezzo stesso messo lì al cimento restringendosi asciugandosi come carne al fuoco chieda che tu lo lardelli con certi allarmati perché che ti domanda per sapere più precisamente ma così da lontano senza toccare wavs/2153.wav|ed ha appena trentaquattro anni i fa una stizza che lei non può credere le salto addosso certe volte le grido in faccia stupida scrollandola si piglia tutto resta lì a guardarmi con certi occhi con certi occhi che le giuro mi fa venire qua alle dita una selvaggia voglia di strozzarla wavs/2154.wav|a ogni modo per scrupolo non bacia più le bambine bacia lui la notte apposta ridendo di rabbia e tenendogli acciuffata la testa con tutt'e due le mani perché non si muova e lei glieli possa mettere lì su la bocca quei baci tutti quelli che vuole lì lì wavs/2155.wav|voi donne brontolò di nuovo il vecchio con voce catarrosa per una cosa sola siete buone e sputò per che cosa zio jaco dite forte piangere e unaltra cosa e dunque per due allegramente io non piango però vedete wavs/2156.wav|così distintamente in tutte le stanze il suo tic e tac lento e staccato come se il tempo possa seguitare a scorrere ormai placido e uguale come prima wavs/2157.wav|ecco la vostra camera vi piace non riescono neppure a risponder di sì sandrina e lauretta tanto ne restano ammirate qua dormirai tu dice a sandrina e lauretta là e rosina in mezzo tra voi due in questo lettino più piccolo wavs/2158.wav|occhiali sarà perché viene da fuori sarà perché la giornata è cupa la signora léuca non riesce a discerner nulla appena entrata da quel ballatojo nella prima stanza wavs/2159.wav|ma forse dubita anche lei stessa dentro di sé d'esser qualche volta cattiva perché resta in forse lei stessa della sua sincerità per via di quei lampi pazzeschi che nella sua bambinaggine la fanno intravedere diversa da quella che lei si crede e che tutti la credono wavs/2160.wav|cavare la rivoltella e ammazzare uno che come lei per disgrazia abbia perduto i treno no no non tema caro signore io scherzo me ne vado ammazzerei me se mai ma ci sono di questi giorni certe buone albicocche come le mangia lei con tutta la buccia è vero wavs/2161.wav|vo vossignoria mi perdoni balbettò maragrazia ajutandosi con ambo le mani avviluppate nello scialle a rizzarsi avete passato qua la notte wavs/2162.wav|lo respinge sia perché quella donna ora è morta sia perché sa che lui predilige sopra le altre due quella piccola anzi per dissimular subito d'averlo avuto si mette a discutere con la sarta di quei vestitini così mal tagliati e mal cuciti poi col marito dello scopo della sua visita wavs/2163.wav|sandrina allora egli si pente della violenza e si china subito a carezzare commosso la piccina bella bella mia non avevo capito ma sì te lo dirò io poi te lo dirò io come devi risponderle se ti domanda dove sei stata wavs/2164.wav|attraversa la villa per far più presto non ha voluto prendere il tram per aver tempo di prevenire la figliuola e di farle le raccomandazioni opportune sulla visita che ora farà wavs/2165.wav|e poi giacché ci sei passando di là ma come vuoi cara mia che in tre ore ti sbrighi tutte codeste faccende uh ma che dici prendendo una vettura wavs/2166.wav|dio mio che pena vedersi costretta ogni volta a stornar subito gli occhi che le si fissavano sulla bottiglia senza che lei lo volesse eppure restava lì quasi intatta quella bottiglia wavs/2167.wav|un altro figlio lei sissignore si chiama rocco trupìa non vuole saperne e perché perché è proprio matta non glielo dico piange giorno e notte per quei due che lhanno abbandonata e non vuole accettare neanche un tozzo di pane da questaltro che la prega a mani giunte wavs/2168.wav|il giovane medico perdette la pazienza proruppe ma come non è figlio vostro che dite siete stolida o matta davvero non lavete fatto voi la vecchia chinò il capo a questa sfuriata socchiuse gli occhi sanguigni rispose sissignore wavs/2169.wav|che da vicino là in basso forse non c'è e che da lontano e dall'alto si vede perché la stessa altezza la stessa lontananza la formano wavs/2170.wav|finito tutto non si duole di quanto è avvenuto la signora léuca né di chi le ha procurato e inflitto un tale supplizio wavs/2171.wav|rosetta si chiama rosetta che amore sandrina corregge no rosina rosina sarebbe meglio rosetta così tombolina wavs/2172.wav|ma no questo no non dev'essere se non è più possibile ormai considerar le altre bambine da lei finora protette come le due che ora dormono di là già divenute sue troppo rimorso sarebbe per lei il non far più nulla per quelle wavs/2173.wav|ma poco dopo ch'egli se n'è andato la signora léuca che s'è recata alla finestra non per veder lui sulla strada insieme con la figliuola ma per veder questa col suo bel fiocco di capelli sulle spallucce wavs/2174.wav|e si domanda che cosa quelle bambine abbiano già per lei più delle altre che finora ha soccorso e che non potrà più soccorrere d'ora in poi quasi tutte le altre avevan certo assai più di queste bisogno del suo soccorso wavs/2175.wav|potere esser madre neanche questo neanche ma sarebbe stato tutto per lei se avesse potuto esser madre si guarda le mani vi scorge l'anello nuziale ha la tentazione di strapparselo dal dito e buttarlo fuori dalla finestra wavs/2176.wav|non ne posso più non ne posso più si volta verso la moglie e aggiunge da dieci giorni così aggrappata a me fino a strozzarmi wavs/2177.wav|sono croci si sa e il merito consiste appunto nel rassegnarsi a portarle ma lascia dire la signora léuca e lascia pur credere che sia mancato per lei wavs/2178.wav|il medico non la volle e si chinò a carezzare il bamboccetto per terra mentre laltro ragazzo scappava a chiamare il padre poco dopo sintese lo scalpiccio di grossi scarponi imbullettati e di wavs/2179.wav|appena seppe di che si trattava e lo vide turbato e severo si piegò procace verso di lui col volto dolente per il dispiacere chegli si prendeva senza ragione via e appena poté senza commettere la sconvenienza dinterromperlo wavs/2180.wav|sandrina allora s'affretta a dir di sì più volte col capo a nessuno a nessuno sai perché non voglio che tu lo dica soggiunge egli riprendendo a camminare perché la mamma con questa con questa zia è in lite wavs/2181.wav|e poi una lunga cassapanca nera dabete o di faggio che pareva una bara e due o tre seggiole impagliate la madia e poi attrezzi rurali su le pareti grezze fuligginose per unico ornamento certe stampacce da un soldo che volevano raffigurare i santi del paese wavs/2182.wav|ma non c'è da portar via nulla da quella casa egli è subito d'accordo con lei tutta roba da svendere o da spartire lì tra il vicinato solo i suoi abiti e la sua biancheria e quella in migliore stato delle bambine wavs/2183.wav|ah non lasciarla mai posare un momento limmaginazione aderire aderire con essa continuamente alla vita degli altri ma non della gente che conosco no no a quella non potrei wavs/2184.wav|cera un gran cortile murato i sentrava per una porticina piccola piccola da una parte mezzo nascosta ricordo ancora da un gran cespo di capperi radicato su nel muro presi una pietra per bussare più forte bussai bussai non mi volevano aprire ma tanto bussai che finalmente maprirono wavs/2185.wav|guarda le sedie del salottino smosse dov'esse poc'anzi stavano sedute quelle sedie vuote fuori di posto pare domandino sperdute il perché di quel loro disordine che cosa quelle signore siano venute a fare se avevan proprio bisogno di quella visita wavs/2186.wav|fissarcisi ma distrarsene è difficile con quel sospetto che le persiste come agguattato sotto il consueto aspetto delle cose che gli altri credano placidissima la sua vita e abbiano di lei il concetto che sia la serenità in persona dovrebbe perciò irritarla almeno in segreto wavs/2187.wav|è bussate la vecchia maragrazia bussò e poi si calò a sedere pian piano sul logoro scalino davanti la porta era la sua sedia naturale quello come tantaltri davanti le porte delle casupole di farnia wavs/2188.wav|ritrovarla occupata da un altro cliente anchesso col suo male nascosto o là vuota impassibile in attesa che un altro qualsiasi venga a occuparla wavs/2189.wav|sì sì commiserata commiserata non ammirata basta alla fine con questa insulsa ammirazione non è mica di marmo lei da non esserle costata nulla la liberazione wavs/2190.wav|pensano e non vedono ma che effetto fa quando poi si esce dalla visita riattraversando la sala il riveder la seggiola su cui pocanzi in attesa della sentenza sul nostro male ancora ignoto stavamo seduti wavs/2191.wav|volevo dirle prima che anche se egli si fosse riaccostato a me prevedendo prossima la morte di quella donna io venendo a saperlo non mi sarei ritratta dal fare per le sue bambine e per lui tutto quello che mi sarà possibile wavs/2192.wav|cosí di prepotenza ma no no e poi no perché era anche contro ogni ragione che carità la prima carità avrebbe dovuta averla lei madre per il suo piccino a non portarselo cosí malato per tanta via e sarebbe stata carità facile nossignore wavs/2193.wav|la sente disse nunziata per carità ma tutti e due no allora protestò don marchino è affar lungo cara mia ed è già tardi i disponevo ad andar a letto figúrati via sbrighiamoci o la capra o il figliuolo chi n'ha piú bisogno wavs/2194.wav|e tutti ne provavano dispetto perché sottratta al macello non poteva piú essere considerata come una fatica per quella bestiaccia l'ingrassare e perché allora ingrassava wavs/2195.wav|oh la finisca per favore signor mio lo interruppe a questo punto l'albergatore notando l'effetto che quelle parole producevano sugli altri avventori lei vuol rovinarmi wavs/2196.wav|tutti scoppiavano a ridere di tratto in tratto a certe argute risposte dell'illustre senatore mentre il vernoni ora balzava in piedi con tanto d'occhi sbarrati ora tutto sospeso spalmava sul petto le due manacce come a trattenere una valanga di precipitose proteste wavs/2197.wav|tu hai capito io ma perfettamente esclamò il commendatore è cosí chiara la ragione della lettera si capisce dal tono scusa di un po quanti anni sono che nelda è maritata wavs/2198.wav|che predicone m'hai fatto tu mammina mia piccola e cara e fuor di luogo sai non tenere piú in alcun conto la mia lettera precedente che tu avrai lacerata te l'ho scritta non so piú neanch'io bene perché wavs/2199.wav|restò quando quelle vennero a dirle che la sorella sposava e che partito coi fiocchi e procurato proprio dalla z tresa pitrinu cinquemani nientemeno wavs/2200.wav|vecchi lasciamo che il mondo se lo prendano gli altri o credano di prenderselo e ridiamo di questo inganno d'un riso che non può non essere amaro considerando che fu anche nostro e che ne fummo felici wavs/2201.wav|direi dionisio vernoni non diede tempo agli altri di sorridere di questa considerazione incalzò organo e arpe arpe arpe non so rispose quella atterrita dal modo con cui il vernoni la guardava wavs/2202.wav|gaja dello sprillo d'una fontanella di marmo la vecchia minuscola marchesa donna angeletta dinelli seduta presso una piccola lucida scrivania di ghisa nichelata sonò per la terza volta il campanello tenendo tuttavia sul naso gli occhiali e in mano la lettera della figliuola che scriveva da roma wavs/2203.wav|alle vicine che venivano a raccontarle tutte le amorevolezze che la z tresa faceva a narda cose che non si sarebbero fatte nemmeno a una vera figliuola orecchini d'oro anelli d'oro collane di corallo fazzoletti di seta da capo e da collo guardaspalle di seta con quattro dita di frangia wavs/2204.wav|dal cortile della chiusa della z tresa cantò il gallo e subito il gallo di qua gli rispose con una zampa levata squassando la cresta sanguigna una due tre quattro cinque sei wavs/2205.wav|avevano le gambe a modo delle papere su le quali andando si dimenavano proprio come due papere tutt'e due della stessa statura grassottelli e senza collo don marchino non si sentiva parlare o seppur si sentiva non aveva l'impressione che la sua voce oppressa dal naso sempre intasato fosse miagolante ora wavs/2206.wav|molto piú saggio cioè a dire piú pratico un altro giovane ospite leone borisi lasciava allo scamozzi il gusto di far cosí il paladino delle signore e specialmente della cara e vivacissima signorina niní gilli wavs/2207.wav|e i medici l'avevano addirittura forzato a darsi un po di riposo a interrompere almeno per qualche mese gli studii ch'egli da vecchio seguitava con inflessibile tenacia e il solito ispido rigore wavs/2208.wav|ebbe a quello sprazzo un'impressione come di cielo vicino e pur tanto lontano e balzò a sedere quasi destato di soprassalto da un sogno ma sogno gli sembrò invece la vista delle cose intorno confuse nella notte wavs/2209.wav|dei superiori s'intende il querceto che prima sorgeva dietro la chiesetta a valle e prendeva tutto il beneficio della cura wavs/2210.wav|il giorno dopo zi neli sbarbato come uno sposo e vestito di festa si presentò a raffadali alla z tresa tumminía per dichiararle che il lume di quella candelina di pecorajo egli lo aveva ancora vivo nel cuore vivo e verde come quando glielo aveva visto rilucere in fronte come una stella wavs/2211.wav|rimasta sola morto il marito accasati i figliuoli aveva la compagnia di quella troja e guaj a chi le facesse la proposta di scannarla si chinava a grattarle la fronte e quella rosea e wavs/2212.wav|una benedizione a chi a lei t'ha detto una benedizione che benedizione va falla entrare ma sola è capace di trascinarmi qua dentro la capra e il figliuolo una benedizione a wavs/2213.wav|o anche perché la gente spessissimo trovava da ridire su tutto ciò che faceva lui e che a lui pareva ben fatto ma santo cielo per qual mai ragione fin da principio lo avevano veduto cosí male a stravignano i suoi parrocchiani wavs/2214.wav|la vecchia signora gilli e miss green però trascinate spesso dalla foga appassionata con cui il professor vernoni perorava in favore delle sue nobili e magnanime teorie approvavano involontariamente col capo allora il senatore rispondeva con una certa vocetta agra di stizza wavs/2215.wav|la paglia era bagnata di guazza o come zi neli diceva dal pianto delle stelle i grilli scampanellavano tutt'intorno e la blanda e chiara sonorità del loro concerto ristorava dopo il trito raspío secco duro monotono delle cicale che aveva assordato gli orecchi lungo la giornata wavs/2216.wav|parlava cosí ripetendo spesso di queste frasucce argute che aveva sentito dire chi sa quando e da chi ma le ripeteva ormai come se fossero un modo di dire naturale senz'alcuna intenzione d'arguzia wavs/2217.wav|bisognò che la chiamasse picchiando anche col manico della frusta alla porta col rischio e come no di sciupar frusta e porta marianna al picchio venne fuori col lume wavs/2218.wav|davanti all'uscio della sua roba saru le contava piegando il collo di qua e di là per vedere di tra gli alberi e fremeva già sei e forse altre ne sarebbero venute wavs/2219.wav|ma non hai capito nulla proprio nulla donna angeletta lo guardò un pezzetto un po urtata da quel riso perplessa ma già inchinevole a sorridere anche lei della propria costernazione wavs/2220.wav|che diceva il senator reda accorso in camera della signorina era anche medico il reda benché non avesse mai esercitato la professione soltanto il professor dionisio vernoni si dichiarava pronto a seguire lo scamozzi ma questi non se ne fidava e fingeva di non udirlo e di non vederlo wavs/2221.wav|il giovane avvocato e dilettante giornalista torello scamozzi n'era addirittura stomacato non tanto per sé diceva quanto per le signore e minacciava di far le sue vendette su i molti giornali di cui si diceva collaboratore ma le signore generosamente lo pregavano di non cimentarsi per loro wavs/2222.wav|e i porchettoni perché no sora marianna con un bel fiocchetto celeste alla coda ma guardate se queste eran cose da dire alla povera sorella d'un povero curato che non dava fastidio neanche wavs/2223.wav|lí e indicò con la mano il senatore che scompariva pian piano piccolino sotto gli altissimi ippocàstani in discesa wavs/2224.wav|e la signora gilli prese quindi a raccontare che la povera niní aveva proprio sentito sonar l'organo nella chiesetta del conventino udite udite esclamò allora trionfante dionisio vernoni la vecchia signora s'arrestò come intronata a guardarlo e gli domandò ma come lei wavs/2225.wav|si alzò e senza dir nulla senza guardar nessuno con due dita inserite tra i bottoni del panciotto s'avviò tranquillo e grave quantunque cosí piccolino per il viottolo che conduceva alle macchie del conventino wavs/2226.wav|abitanti della terra non umani essenze elementari spiriti della natura di tutti i generi che vivono in mezzo a noi e nelle rocce e nei boschi e nell'aria e nell'acqua e nel fuoco invisibili ma che tuttavia riescono talvolta a materializzarsi wavs/2227.wav|la acchiappò e mirandola nel cavo della grossa mano callosa ov'essa ancora diffondeva un fievolissimo lucor verde pensò che quella candelina di pecorajo veniva a lui dai begli anni lontani della gioventú wavs/2228.wav|che ormai che ormai come un giovane innamorato nelle tepide sere di primavera egli voleva passeggiare a braccetto con lei sotto la luna pei viali inghiajati del giardino davanti la villa wavs/2229.wav|vedi che ne parla cosí senza darci alcun peso mentre insiste molto invece su le ricerche scrupolose da fare per venir bene in chiaro se il figlio fosse proprio di giulio ne dubita è evidente e perché ne dubita tornò a rider forte il commendator morozzi e concluse sciocchezze sciocchezze sciocchezze wavs/2230.wav|erano quattro le signore cioè le gilli mamma e figlia miss green inglesina alquanto attempatella bionda e cerulea sempre fornita di mal di capo e d'antipirina e la moglie del dottor sandrocca atassico e relegato perpetuamente su una sedia a ruote wavs/2231.wav|a un tratto nel vento un lungo e tremulo belato lamentoso don marchino diede un pugno su la tavola scrollandosi tutto rabbiosamente è lei ancora disse ma che vuole da me costei che posso farle io e a rosa che rientrava in quel momento domandò wavs/2232.wav|voleva la benedizione voleva ma a quest'ora ripeté don marchino sbuffando s'intese di nuovo nel vento il tremulo belato della capra wavs/2233.wav|facciamo le nozze e scanniamo la troja la z tresa lo respinse puntandogli tutt'e due le braccia sul petto se non ve ne andate vecchiaccio stolido ma rideva di scannare la troja non se ne doveva parlare ma quanto alle nozze ebbene perché no wavs/2234.wav|a chi dovesse lei stessa le ansie trepide i dolori della maternità da cui pur caduta quantunque in peccato si sentiva dinanzi a sé stessa nobilitata a chi avrebbe dovuto domani le gioje che dal frutto delle proprie viscere le sarebbero venute wavs/2235.wav|è ancora alla lontana ma si viene accostando e ci darà dentro per davvero questa notte a cena poco dopo ingollando svogliato quella bioscia che rosa gli aveva apparecchiata narrò a marianna il caso che gli era occorso a nocera della bella sfacciataggine di quella nunziata e della prepotenza che gli volevano fare wavs/2236.wav|donna angeletta era come una bambola allora e se non avesse avuto accanto il morozzi senza dubbio si sarebbe ridotta all'elemosina con la figliuola l'affetto lo zelo la protezione del commendatore per la minuscola marchesa erano stati molto apprezzati in roma wavs/2237.wav|il vento fuori seguitava a urlare piú che mai minaccioso il vento ma no era proprio qualcuno che picchiava alla porta a quest'ora disse don marchino guardando costernato la sorella e la serva wavs/2238.wav|ma la somara tra il vento furioso tra il rimescolío della gente e delle bestie che s'affrettavano al ritorno sotto la minaccia d'una grossa burrasca s'era piú che mai stizzita e non voleva piú stare alle mosse wavs/2239.wav|ma il cuore il cuore sopra ogni altra cosa avrebbe voluto ripararle il cuore che le s'avvizziva troppo si offendeva tanto il commendator morozzi se donna angeletta s'insaccava nelle spalle e socchiudendo gli occhi sospirava ormai caro ormai wavs/2240.wav|quando si giunse al conventino tutti gli occhi si volsero al portone imporrito della chiesuola un brivido corse a tutti per la schiena allorché l'albergatore vi si appressò e con una mano lo spinse piú volte chiuso wavs/2241.wav|petto per non scorgere sul letto la vittima nella sala terrena del grazioso villino in cima al poggio gaja di luce e del tenero verde dei bambú sorgenti da un antico sarcofago wavs/2242.wav|tutti restavano sospesi per un momento nell'attesa della risposta del signor senatore ma questi socchiudeva gli occhi stanchi enfiati tentennava il capo apriva le labbra a un sorrisetto di sdegnosa commiserazione e lasciava tutti delusi recitando wavs/2243.wav|ma l'albergatore ah bisognava vederlo l'albergatore aveva subito assunto verso gli altri avventori un sussiego da diplomatico e i camerieri anche i camerieri bisognava vederli wavs/2244.wav|la sera la ragazzetta ritornò con la risposta dice la z tresa che i capelli sono bianchi e la candelina non fa piú lume cosí t'ha detto cosí wavs/2245.wav|nel vedere in mezzo a loro quel padrone lí e la sorella come due papere dovevano sentire per forza una certa affinità bestiale con essi per cui si pigliavano confidenze che certamente con altri padroni non si sarebbero permesse wavs/2246.wav|è malato di cuore ma una lezioncina qualche sonatina d'organo a certi scienziati sa che bene farebbe poco dopo l'albergatore ritornato sú dalla cantina con alcune torce a vento per un'ultima spedizione alle macchie finse di non accorgersi del ritorno del vernoni e dello scamozzi wavs/2247.wav|ora l'antipatia che i suoi parrocchiani avevano per lui dipendeva anche e non per poco da queste cose di cui egli non si poteva render conto la figura la voce e anche il suo particolar modo di parlare wavs/2248.wav|e allora venne il momento del professor dionisio vernoni a cui tutti istintivamente si rivolsero e il professor dionisio vernoni attaccò subito col suo solito fervore e cominciò a parlare di occultismo e di wavs/2249.wav|alloggio la somara che vuole rosa negò col capo dice se lei volesse avere la bontà di farle una benedizione don marchino cascò dalle nuvole wavs/2250.wav|alla fine un grido veniva dalla radura ov'erano le rovine del conventino accorsero tutti trafelati ansanti là proprio sotto ai primi wavs/2251.wav|perché perché il perché non lo dice ma io temo che vogliano giocargli qualche tiro sapessi come insiste nelda perché tu prenda esattissime informazioni fino ad acquistar la certezza assoluta che il figlio sia stato proprio di giulio capirai che avendo avuto da fare con una donna come wavs/2252.wav|eccomi qua eccomi qua dopo il bagno una passeggiatina svelta svelta in giardino no perché no quella mattina e il commendator morozzi tese gl'indici e con un gesto che gli era solito li accostò pian pianino fino a toccarsi le punte insegate dei maschi baffoni grigi come per accertarsi se stessero wavs/2253.wav|ed era intesa cosí perché da tanti anni allevava con sviscerato amore una troja di cosí spettacolosa grassezza che ormai la bestiaccia non si reggeva piú su le zampe wavs/2254.wav|e per conto suo s'era messo a spingere la sedia del dottor sandrocca giú per i viottoli del monte sotto gl'ippocàstani a spinger la sedia con una mano e a cinger con l'altra la vita alla moglie del bravo dottore wavs/2255.wav|quella somara poi era viziosa davvero cosí viziosa che a prestarla don marchino credeva in coscienza di non potersi arrischiare a cuor leggero se tante volte santo cielo essa non permetteva neanche a lui di far montare qualcuno sul biroccio wavs/2256.wav|ma il commendatore domandò con vocetta agra di stizza alla cameriera che si presentò su la soglia avvertito signora marchesa finiva di vestirsi ha detto che sarebbe venuto giú subito wavs/2257.wav|per quanto oppressi dalla costernazione e animati da ansioso zelo cedettero tutti alla curiosità inquieta di spiar l'effetto strano fantastico della macchia notturna al rossastro lume fumolento di quelle torce disperate wavs/2258.wav|a una cinquantina di passi dal conventino giaceva il cadavere del senatore romualdo reda piccolo piccolo disteso supino senz'alcuna traccia di violenza addosso anzi come se qualcuno l'avesse composto nel sonno eterno coi piedi giunti i braccini distesi lungo la minuscola persona wavs/2259.wav|il festino voleva esser grande tutti i figliuoli della matrigna e le loro donne e i loro figliuoli tutti tutti quelli dell'altra parte erano stati invitati loro soli i parenti piú stretti i fratelli e la sorella della sposa erano esclusi wavs/2260.wav|la moglie spaventata lo chiamò tre volte senza ottener risposta alla fine con le mani nei capelli e gli occhi pieni di lagrime scongiurò oh madre santa saru mio che pensi di fare saru balzò in piedi come un tigre col coltello levato corpo di dio non fiatare o comincio da te wavs/2261.wav|andò a vedere e fratello e sorella tesero gli orecchi stettero un pezzo cosí sospesi si udiva di là parlare ma né l'uno né l'altra riuscivano a indovinar chi fosse wavs/2262.wav|in fondo se ne compiacquero per un certo sapore di gioventú che quella guerra veniva a dare alle loro nozze era veramente uno spasso sentir parlare di senno e di convenienza quei loro figliuoli wavs/2263.wav|doveva leggere a distanza a braccio teso perché prèsbite s'ostinava a credere di non aver punto bisogno degli occhiali s'impostò lí in un atteggiamento eroico ma a un tratto diede un balzo il pappagallo dietro la cortina per fargli a suo modo una carezza gli aveva pinzato la mano con cui reggeva la lettera wavs/2264.wav|e allora domandò il commendator morozzi sgranando tanto d'occhi appena donna angeletta ebbe finito di leggere tutto quell'impegno di sapere se giulio aveva proprio avuto un figliuolo donna angeletta si portò alla fronte una di quelle sue povere mani poi sotto lo sguardo di lui ancor pieno di stupore disse wavs/2265.wav|ebbe piú che mai ragione di ripetere questa sua abituale esclamazione il giorno che scese a nocera per il mercato del bestiame non aveva né da comperare né da vendere andava soltanto per vedere e sentire wavs/2266.wav|a te solamente seguitò ella e voglio che tu laceri la lettera appena avrai finito di leggerla si tratta donna angeletta s'interruppe guardò di su gli occhiali il morozzi e wavs/2267.wav|non era proprio il caso per don marchino d'esclamare io non so com'è la gente che obbligo poteva aver lui se quella donna da tant'anni non era piú della sua parrocchia per carità wavs/2268.wav|si chiamavano del conventino perché in una breve radura in mezzo era un piccolo convento antico in rovina e abbandonato con la chiesuola da una parte il cui interno misterioso s'intravedeva appena appena attraverso le fessure del portone imporrito wavs/2269.wav|e con le lenti insellate su la punta del naso cominciò a miagolar lo scongiuro di tratto in tratto la capra belava e volgeva il capo verso la panca dove giaceva il ragazzo a un certo punto don marchino wavs/2270.wav|contro certi cosí detti scienziati che non vedono una spanna oltre i loro nasi ripeté quattro o cinque volte questa frase frigidi miopi presuntuosi che vogliono costringere la natura ad assoggettarsi alle esperienze ai calcoli dei loro gabinetti sotto il cilizio dei loro strumentucci e dei loro congegnucci miserabili wavs/2271.wav|era sicurissimo infatti il povero cocò che la nelda fosse sua figlia e lei non aveva mai detto una sillaba per toglierlo da questa sicurezza ma ne era ugualmente sicura lei conviveva allora anche col marito col marchesino wavs/2272.wav|aspetta esclamò donna angeletta accennando di levarsi nelda scrive a me non perché non si voglia confidare con te ma per non darti un dispiacere me lo dice in fondo alla lettera espressamente sempre furie sempre furie wavs/2273.wav|un quarto per uno a voi e due quarti a me che me li merito ma prima aspettate qua qua ajutatemi a sparar la bestia luzzu tieni fermo qua tu sidora di qua e tu niluzzu piglia il piatto grande quello tondo dallo stipo il fegato il fegato lo voglio dare alla vecchia zitti tutti wavs/2274.wav|si sarebbe detto che non se n'accorgeva nemmeno anche l'albergo pareva non si sentisse per nulla onorato d'ospitarlo e serbava tranquillamente l'aria umile e malinconica di vecchio convento abbandonato wavs/2275.wav|e ridevano tutti del poco rispetto che quelle bestie maleducate portavano al loro curato e alla sorella dei dispetti forse amorosi che i tre grossi majali cretacei facevano alla marianna wavs/2276.wav|forse era quella stessa che in una serata di giugno su un'aja come questa piú di quarantacinque anni addietro svolando s'era impigliata nei capelli neri di trisuzza tumminía wavs/2277.wav|lo avevano compreso bene tutti gli altri avventori i quali a poco a poco s'erano fatti intorno a sentire ora ogni dopo pranzo si assisteva a quel duello intellettuale sotto il faggio come a un vero spasso wavs/2278.wav|il figliuolo rispose subito nunziata è buttato lí fuori sulla panca del sagrato come uno straccio ah quel che ho penato don marchino mio a trascinarmelo fin quassú un po a piedi un po su queste braccia che non me le sento piú wavs/2279.wav|vergognava tutt'a un tratto mentre se ne stava cosí quasi assente da sé nel chiaror tenue e umido delle stelle si vide passare davanti agli occhi lo sprazzo verde d'una lucciola che venne a posarsi su la paglia accanto a lui wavs/2280.wav|signori disse quasi con le lagrime agli occhi se volessero avere la bontà di prestarmi ajuto invito tutti comprenderanno il mio animo sotto una simile responsabilità quantunque stanchissimi il vernoni e lo scamozzi non se lo fecero dire due volte wavs/2281.wav|cocò e l'ultimo grave e per cosí dire di parata commen-da-to-re pareva perché il pappagallo poi aveva questo di buono che non capiva nulla e non si sognava dunque neppure di canzonar la padrona wavs/2282.wav|non te la leggo per ubbidire disse si tratta che io dovrei fingere di non aver ricevuto questa lettera e che discorrendo cosí tra noi mi venisse a un tratto la curiosità di sapere se giulio ah esclamò egli aggrondato offeso si tratta di suo marito wavs/2283.wav|quella della troja il vecchio aggrottò le ciglia offeso già cosí quella della troja era intesa adesso a raffadali trisuzza tumminía wavs/2284.wav|avvenuto nelda disse donna angeletta ponendogli una mano sul petto per tenerlo discosto guarda che letterona a me a te a me confidenziale da da gli occhiali dove li hai messi wavs/2285.wav|e con la preghiera che gli saluti la troja io non so com'è la gente soleva ripetere don marchino per lo meno una ventina di volte al giorno wavs/2286.wav|per esempio gli andavano a chiedere in prestito la somara in un caso d'urgenza come sarebbe di andare a chiamare a un bisogno di notte il medico a nocera don marchino rispondeva invariabilmente non ti ci fa arrivare ti accadrà di romperti due o tre volte il collo bello mio mi contento di tre e non di piú wavs/2287.wav|ma poi confortato dal buon vinetto della vigna che per un pezzo dopo cena si gusteggiava a sorsellini non ci pensò piú si mise a parlare di quel che aveva veduto e sentito alla fiera wavs/2288.wav|la testolina incuffiata della marchesa tremolava quella mattina piú del solito con tutti i riccioli argentei che le pendevano intorno alla fronte e anche le piccole mani deformate miseramente dall'artritide e riparate da mezzi guanti di lana wavs/2289.wav|sappi che già non vorrei dirtelo ancora ma temo temo fortemente che da due mesi tu abbia cominciato a esser nonnina ecco aspetta ancora un po per annunziarlo al commendatore un bacio in fretta dalla tua wavs/2290.wav|bada che non voli e non schiacciarla portala alla z tresa e dille che gliela manda zi neli sghembri che è quella stessa le dirai di tanti e tanti anni fa cosí non te lo scordare quella stessa di tanti e tanti anni fa wavs/2291.wav|so chi è stato gridò qua qua me l'hanno fatto qua il malocchio i sapevano contenta e tranquilla e non gli è bastato su lui anche sul figliuolo me l'hanno fatto e su l'unica bestiola rimasta che la guardavo come la pupilla degli occhi perché mi faceva il latte per lui ah infami infami wavs/2292.wav|vederli s'erano messi a prestare i loro servizii con un'impagabile sprezzatura per fare intender bene che non avrebbero potuto piú che tanto occuparsi degli altri intenti com'erano tutti agli ordini di wavs/2293.wav|ma che crisi isterica d'egitto se la sua figliuola non aveva mai e poi mai sofferto di mal di madre si fa presto a dire poi la taccia rimane e commenti e malignazioni no no le cose a posto voleva le cose a posto la signora gilli che tutti cioè sapessero quel che era accaduto wavs/2294.wav|e quasi quasi era sembrato non solamente scusabile ma logico e inevitabile che qualcuno lí in quella casa si fosse messo a far da uomo sul serio perché tanto lei la marchesa quanto lui il marchesino wavs/2295.wav|bacone domandava il professor dionisio vernoni asciugandosi il copioso sudore dalla fronte e dalla nuca e il senatore bacone se wavs/2296.wav|non che una di quelle mattine per tempissimo tutti gli ospiti dell'albergo in vetta al monte furono destati all'improvviso dalle grida acutissime della signorina niní gilli e della madre che cosa era accaduto wavs/2297.wav|sporse il capo oltre i rami del fico a spiare nel cortile non c'era nessuno oltre le sei cavalcature ancora bardate e piú là presso l'entrata della roba la troja gigantesca wavs/2298.wav|a quest'ora nunziata entrò coi piedi scalzi ravviandosi con le mani i capelli scarmigliati dal vento alla vista di quella saletta quieta nella casa del suo vecchio curato che le ricordava altri tempi dal capo si passò le mani sul volto e si mise a piangere wavs/2299.wav|scarpe di vitello col tacco alto e la mascheretta di coppale cose insomma cose da non credersi rispondeva verde dalla bile ah baggiane e non capite che lo fa per adescarla se la vuole ingrassare e tenere in casa come la troja wavs/2300.wav|poi trisuzza aveva sposato un altro egli un'altra piú di quarantacinque anni erano passati e ora egli era vedovo e vedova era anche lei da circa dieci anni wavs/2301.wav|piccolissimo di statura quasi senza collo con quella faccia piatta cuojacea tutta rasa e quelle pàlpebre gonfie come due borse che gli nascondevano le ciglia e quei capelli lunghi grigi lisci e umidicci che gli nascondevano gli orecchi aveva l'aspetto d'una vecchia serva pettegola wavs/2302.wav|io non so com'è la gente condotta nina alla stalla ch'era scavata nel poggio incontro alla chiesetta e tirato il biroccio prima di entrar nella cura disse alla sorella che sarebbe stato opportuno metter fuori le conche e le botticine perché quella notte senza dubbio sarebbe piovuto abbattendo il vento a nocera aveva sentito brontolar il tuono wavs/2303.wav|ne avevano avuti quattro ciascuno dal primo letto tresa tumminía tutti maschi zi neli due maschi e due femmine quelli di tresa eran già bene accasati tutti e quattro con la bella roba paterna divisa con giustizia in parti uguali wavs/2304.wav|della compagnia piena di squisite attenzioni che entrambi a quell'età si tenevano ancora in quel loro dolce ritiro egli si dava tuttavia amorosissima cura della persona e voleva che anche lei se ne desse in difesa anzi a dispetto del tempo voleva che questo non gliela guastasse troppo la sua povera bambola vecchierella wavs/2305.wav|oh madre santa pregava ora fate venire qualcuno oh madre santa quietategli il sangue e la mente fuori nell'aria chiara di luna eran zighi sommessi di grilli fili di suono lunghi acuti quasi luminosi wavs/2306.wav|ma la coscienza la coscienza non doveva essere sporca o incallita non le mani don marchino aveva ragione ma se pur si vedeva non s'accorgeva piú che tanto lui quanto la sorella marianna wavs/2307.wav|eh a malis oculis a malis oculis che vuol dire appunto dal malocchio ella che accompagnava inginocchiata quello scongiuro pregando col piú intenso fervore all'interruzione chinò piú volte il capo per significargli che aveva capito sí sí a malis oculis a malis wavs/2308.wav|sussultavano a ogni passo ombre colossali tutti quei fusti agili dritti slanciati al cielo si tingevano di sangue e ora per un attimo pareva si schierassero di qua e di là come in parata nella profondità della macchia ora che turbinassero tutt'insieme wavs/2309.wav|speravano cosí di togliere la nimicizia sorta fierissima tra essi fin dal primo momento ma invano i piú accaniti rimasero i figli di zi neli che pure avevano avuto di piú essendosi il vecchio spogliato non solo della roba della moglie defunta wavs/2310.wav|obbligando il capo a certi buffi rigiramenti sul collo che facevano pensare a un bue smanioso sotto il giogo il professor dionisio vernoni non era fatto in verità per attirar la confidenza ma poi a sentirlo parlare wavs/2311.wav|il senatore romualdo reda sentendo nominar la natura s'inquietava sul serio scattava battendo ambo le mani su i braccioli ma via ma mi faccia il piacere ma la sua logica caro vernoni tanto per ridere lasciamo star la natura per carità wavs/2312.wav|che dispiacere domandò il morozzi voltandosi di nuovo con gl'indici tesi su le punte dei baffi le solite sciocchezze già perché tu sempre hai protetto giulio rispose la marchesa wavs/2313.wav|accaduto dapprima si disse che la cara niní essendosi recata sola all'alba giú nelle macchie del conventino aveva fatto un brutto incontro brutto come forse aggredita ma non s'era sentito mai che nelle macchie del conventino wavs/2314.wav|un momento il miracolo di far parlare l'illustre senatore romualdo reda lo aveva operato un nuovo ospite che a prima giunta aveva fatto arricciare il nasino alle quattro signore e storcere il muso wavs/2315.wav|la sua casetta colonica screpolata e affumicata la mula i due asinelli tra la stoppia e laggiú laggiú i lumi esitanti del suo paesello di raffadali la lucciola era ancora lí su la paglia accanto a lui wavs/2316.wav|il vento lo investí alle spalle e parve lo volesse sollevare dall'erto stradone con tutta la somara e il biroccino come sollevava la polvere e le foglie morte quando a sera chiusa scese dal biroccino davanti alla chiesetta attaccata alla cura wavs/2317.wav|maestoso per modo di dire quel faggio doveva essere ormai mortalmente seccato di star lassú esposto a tutti i venti e dava a veder chiaramente che non apprezzava l'altissimo onore e la fortuna che gli toccava in quei giorni di riparare con le fronde copiose un cosí illustre personaggio wavs/2318.wav|gli arrivava alle narici il lezzo caldo e grasso del letame e agli orecchi il suono confuso delle grida delle risa e l'acciottolío dei piatti dei banchettanti dentro la roba della matrigna wavs/2319.wav|costringere a una carità difficile chi non ne aveva nessun obbligo difficile sicuro difficile per tante ragioni un carico di quella fatta un ragazzo malato che non si reggeva ritto con una somara ma sí ma sí wavs/2320.wav|che che che proruppe a questo punto il commendator morozzi la zena ma fammi il piacere quella povera figliuola diciassette anni aveva figlia d'onesti contadini incapace e poi se il bambino è morto morto morí dopo due mesi wavs/2321.wav|capisco l'erba l'erba raffermava quasi piangendo dalla stizza il vernoni qual è per le pecore la sola verità che esista l'erba l'erba che cresce loro sotto il mento ma noi vivaddio possiamo guardare anche in sú illustrissimo signor senatore in sú in sú le stelle wavs/2322.wav|il quale urlava cosí forte e cosí forte faceva stormir gli alberi qua del viale e là del poggio incontro alla chiesetta che la marianna ecco non aveva sentito il bubbolo della somara e non era accorsa come le altre volte a dargli subito una mano wavs/2323.wav|uscita all'aperto nel vento nel bujo della notte tempestosa volse prima gli occhi alla panca su cui il figliuolo s'era raggricchiato a dormire gildino chiamò il ragazzo non rispose wavs/2324.wav|pare che non sia venuto ancora rispose mah e scosse il capo non però desolatamente anzi con un lampo d'odio negli occhi wavs/2325.wav|ridere ridere sopra tutto perché con quella montagna di carne sudata addosso era un incorreggibile idealista il professor dionisio vernoni un idealista che anche a costo d'essere scannato wavs/2326.wav|nel presentarsi la prima volta in società avevano fatto la figura d'una coppia di ragazzetti parati per ischerzo a far da sposini per una graziosa mascherata carnevalesca senza l'intervento del commendatore uomo serio chi sa come sarebbero andati a finire quei due bambocci wavs/2327.wav|e il vernoni o s'insaccava nelle spalle o borbottava con amaro disdegno l'erba dunque eh l'erba come se fossimo tante pecorelle wavs/2328.wav|il fegato alla vecchia sparò per lungo la bestia ne trasse il fegato e corse a lavarlo in una conca poi lo compose lucido compatto tremolante nel piatto e lo porse al figliuolo wavs/2329.wav|da ragazzina tanti e tanti anni fa questa nunziata aveva prestato servizio alla cura sotto gli occhi di don marchino s'era fatta la piú bella giovine di stravignano e don marchino avrebbe voluto darla in moglie al figliuolo del suo vecchio colono d'allora buon ragazzone che se n'era innamorato wavs/2330.wav|protetto io esclamò il commendatore perché se lo merita se mai sta pur sicura bella mia che non ha fatto nulla di male giulio perché se qualcosa avesse fatto di male nelda la signora baronessa avrebbe scritto a me a me a me non a te per farmi un piacere wavs/2331.wav|e intanto guardava in giro satollo e pago quella sua comoda e tepida saletta da pranzo e fumava la pipa mentre marianna medicava i piedi di rosa per carità sí ma anche perché essa la mattina dopo alla punta dell'alba non vi trovasse una scusa per non condurre al pascolo le vacche wavs/2332.wav|quattro giorni dopo arrivò da roma a donna angeletta dinelli quest'altra letterina breve breve della figliuola mammina mia bella due paroline in fretta e furia per non tenerti in pensiero wavs/2333.wav|e allora disse donna angeletta non sapendo piú che pensare da qua la lettera riprese con fare sbrigativo il commendatore andiamo per le spicce s'accostò alla finestra per legger meglio wavs/2334.wav|di quel filo non si vedeva la fine e dal naso del piccolo senatore un ragnetto quasi invisibile che sembrava uscito di tra i peluzzi delle narici viaggiava ignaro sú sú per quel filo che pareva si perdesse nel cielo wavs/2335.wav|tanto che dalla parte della roba di tra gli alberetti di fico e di mandorlo non solo si poteva vedere il tettuccio del cortile della matrigna ov'era la mangiatoja delle bestie ma finanche contar le galline che razzolavano nel letame wavs/2336.wav|a stravignano gli stravignanesi volevano per forza piú povero di santo giobbe il loro curato e il bello era questo che da un canto egli doveva essere il servitore di tutti ma guaj dall'altro se lo vedevano con la zappa in mano o badare alle bestie perché non si sporcasse la zimarra eh perché non gli s'incallissero le mani che dovevano toccar l'ostia consacrata wavs/2337.wav|gli scadeva quell'anno il contratto coi coloni della cura di cui era scontento aveva già dato voce che per l'anno nuovo si sarebbe messo con altri ora il tempo era venuto e là alla fiera tra la gente di campagna accorsa da tutti i dintorni voleva sapere chi comperava e chi vendeva e i discorsi che si facevano su questo e su quello wavs/2338.wav|quanto al senatore voltò le spalle sdegnato e andò a sdrajarsi su la sedia di giunco sotto il faggio in quella sopravvenne frettolosa e con insolita energia quantunque una gamba forse per la sovreccitazione le si fosse come indurita la vecchia signora gilli in cerca wavs/2339.wav|adesso d'aver figliuoli il morozzi le rispose con un gesto espressivo delle mani e aggiunse ma s'è ricordata com'ella dice che da ragazza colse a volo qualche discorso tra me e te sul conto di giulio qualche accenno a quel trascorso giovanile di lui alla nascita di quel bambino wavs/2340.wav|e il figlio domandò donna angeletta con un tono che lasciava intendere che qui lo aspettava il figlio disse il morozzi restando che figlio wavs/2341.wav|lo doveva dir lui che la conosceva bene con una somara che non voleva saper d'altri carichi e specialmente in salita e con tutto quel vento no no via via largo largo e minacciando con la frusta don marchino prese la corsa seguíto da urli fischi e altri rumori sguajati wavs/2342.wav|risponderò allora prese a dire donna angeletta e il commendatore risponderai cosí sciocchezze dice federico dice che già no non dico nulla io poiché la signora baronessa s'è vergognata di rivolgersi a me ma glielo puoi dire tu da te forte che è una sciocchissima creatura wavs/2343.wav|neli aveva ancora con sé una figliuola narda già anch'essa in età da marito per farli tacere i due vecchi prima di sposarsi fecero gli atti davanti al notajo in modo da salvaguardare gl'interessi degli uni e degli altri a un caso di morte per la roba che restava a ciascuno di loro wavs/2344.wav|prese da terra sotto la tavola la pietra d'affilare bagnò la lama del coltello andò a sedere sulla soglia dell'uscio con quella pietra fra le ginocchia e si diede ad affilar la lama wavs/2345.wav|brava oca il vento glielo spense subito e uh le sottane ma dio benedetto che testa e il lume tutte le sottane rivoltate in faccia mamma mia col lume in mano per fare una vampata via dentro via dentro e don marchino arrabbiatissimo si mise da solo a staccar la somara borbottando anche per la sorella wavs/2346.wav|giorno insaccandosi nelle spalle e aprendo le mani a ventaglio davanti al petto con gli angoli della bocca contratti in giú io non so com'è la gente perché la gente in tanti e tanti casi non si regolava com'egli si sarebbe regolato wavs/2347.wav|il vecchio non rispose il suo silenzio lasciava intendere chiaramente che se qualcuno dell'altra parte fosse venuto egli non avrebbe saputo come regolarsi va bene pa disse allora saru andate andate ci penseremo noi wavs/2348.wav|la bestiola sente che tutti due sono legati dallo stesso male e lo chiama e gli parla e non vuole piú scostarsi da lui basta dunque il ragazzo concluse don marchino wavs/2349.wav|tuttavia il vecchio sdrajato a pancia all'aria si sentiva triste guardava le stelle e di tratto in tratto socchiudeva gli occhi e sospirava sentiva che la sorte lo aveva frodato wavs/2350.wav|scamozzi e il vernoni proposero di cercar tra le rovine del convento ma l'albergatore assicurò che già l'aveva fatto lui con la massima diligenza per la macchia per la macchia piuttosto bisognava cercare perché forse il senatore s'era internato tra gli alberi e poi non aveva saputo trovar piú modo a uscirne wavs/2351.wav|né lei né i due fratelli erano mai andati a veder la sorella da che stava con la matrigna eppure la chiusa di saru il maggiore dei fratelli era quasi a un tiro di schioppo da quella della z tresa wavs/2352.wav|non avevano piú voluto saperne perché adescata dalle buone maniere e dai regali narda era divenuta tutta di quella di quella e dei fratellastri i quali cresciuti com'erano senza una sorella se la disputavano tra loro e le facevano un mondo di carezze wavs/2353.wav|e diceva cosí perché a suo credere la vecchia tresa tumminía non avrebbe mai permesso che il marito data via la roba assegnata in dote a narda si fosse messo a campare sul suo wavs/2354.wav|le annate sono scarse figli miei e siamo tutti poverelli dio sa se per questo sposalizio di vostra sorella narda vi vorrei tutti con me per fare una gran festa wavs/2355.wav|portami questa sera la risposta che ti darò in premio uno ziretto di macco va eh alla fine aveva sessantatré anni forte e ferrigno però come un ceppo d'olivo e la z tresa era anche lei pur fresca come una fava non colta bella in salute sanguigna e prosperosa wavs/2356.wav|e questa volta dovette anche prestar la somara don marchino a coloro che caritatevolmente si proffersero di condurre a sorífa il morticino dimenandosi sulle gambe a roncolo tra la folla agitata nel vento badava a dire e ha voluto benedetta la capra oh e non il figliuolo wavs/2357.wav|e quasi subito s'erano riaccese tra l'antico scolaro e il vecchio maestro le fervide discussioni rimaste famose per molti anni all'università romana fervide da una parte sola wavs/2358.wav|marianna allora le domandò del marito se davvero stava tanto male e lei disse di sí a cenni ma che è caso di morte proprio a questo no wavs/2359.wav|vi trovarono tutti gli altri ospiti come smarriti in un silenzio d'infinita costernazione il senatore romualdo reda non era ancora ritornato dalle macchie del conventino dopo la paurosa avventura occorsa a niní gilli e tutti i discorsi che s'erano fatti nella mattinata come spiegare quel ritardo del senatore cosí prolungato wavs/2360.wav|gli occhi gli ridevano voleva ridergli anche la bocca si pose il dorso della mano su le ispide labbra rase di conosci la z tresa tumminía wavs/2361.wav|pa badiamo bene voi siete il padrone siamo sangue vostro e noi faremo come volete voi ma non facciamo che la proibizione di venire debba essere soltanto per noi pa ve l'avverto finirebbe male wavs/2362.wav|saru si pose un dito sulla bocca e poi con la stessa mano fe cenno imperioso alla moglie d'ubbidire poco dopo si mosse anche lui cauto verso il cortile della chiusa dirimpetto facendosi riparo nel procedere sotto la luna ora di questo ora di wavs/2363.wav|permetti disse allora il morozzi su le furie vado a leggere in giardino e uscí a passi concitati rideva ancora rideva forte quando di lí a mezz'oretta rientrò in sala agitando la lettera wavs/2364.wav|non poteva star fermo un minuto a costringerlo alzava una gamba o spingeva un gomito o stirava una spalla o storceva la bocca o contraeva una guancia e poi dàlli con gl'indici a toccarsi le punte dei baffi facendo il bocchino wavs/2365.wav|è vero gridò allora il vernoni con aria beffarda e di sfida psicosi crisi isterica e come spiega lei allora che anch'io sissignore anch'io l'altro giorno verso sera ho udito sissignori ho udito mentr'ero là solo nella macchia presso il conventino una musica wavs/2366.wav|va da tuo nonno niluzzu e digli così i mandava passaro con questo regalo per mamma tresa e con la preghiera che gli saluti la troja wavs/2367.wav|dall'interno della roba la moglie e niluzzu il maggiore dei figliuoli stavano a spiarlo intenti e tremanti poc'anzi aveva ordinato alla moglie di accendere il fuoco e di metter sú il caldajo grosso a bollire e la moglie imbalordita dallo sgomento aveva ubbidito senza capire che volesse fare di quel caldajo d'acqua bollente wavs/2368.wav|convegno ella sciolse la capra legata a un tronco d'albero e stette un bel pezzo all'aspetto lí davanti alla porta della chiesetta perché don marchino volle prima finirsi il bicchiere senza fretta poi dovette rindossare la tonaca e prendere il libro e l'aspersorio e la lumierina a olio wavs/2369.wav|era destino come un tempo i padri cosí adesso i figliuoli dell'uno e dell'altra fecero guerra alle loro nozze ma questa volta della guerra i due vecchi non si curarono i padroni adesso erano loro di fuori se ne mostrarono offesi wavs/2370.wav|ma con parte di quei denari non s'era fors'anche riattata la chiesetta e che male c'era se ogni anno d'estate affittava quel quartierino a qualche famiglia che veniva a villeggiare a wavs/2371.wav|ah sí davvero oh guarda si mise a dire allora per non darla vinta a quelle pettegole che avrebbero goduto del suo dispetto pitrinu cinquemani ci ho piacere povera narda ci ho piacere davvero wavs/2372.wav|dice organo niní e dice che ne rimase meravigliata dapprima meravigliata che qualcuno si fosse recato a sonare cosí per tempo là in quella chiesetta abbandonata non sospettò proprio nulla di straordinario tanto è vero che s'accostò per vedere wavs/2373.wav|di telepatia e di premonizioni di apporti e di materializzazioni e agli occhi de suoi ascoltatori sbalorditi popolò di meraviglie e di fantasime la terra che l'orgoglio umano imbecille ritiene abitata soltanto dagli uomini e da quelle poche bestie che l'uomo conosce e di cui si serve wavs/2374.wav|gli vennero incontro la sorella e la serva spaventate che altro c'è gridò don marchino oh sentite io non mi scomodo piú neanche se casca il mondo ma dovette pur troppo scomodarsi poiché tutta stravignano scasò quella notte alle grida di quell'infelice che aveva trovato morto sulla panca il figliuolo wavs/2375.wav|possa la mia lingua esser mangiata dai vermi ma vedrete che quella vecchia strega la farà spighire zitella anche se verrà a domandarla in isposa il figlio del re in persona dirà che il partito non è conveniente wavs/2376.wav|si diedero la voce si raccolsero di nuovo sul viottolo da cui nessuna delle coppie s'era discostata di molto e facilmente s'accordarono tutti su la proposta di rimandar la ricerca a domattina con la luce wavs/2377.wav|e perciò spesso sospirava povero cocò tanto spesso che il pappagallo aveva già imparato a ripeterlo cosí bene per conto suo finalmente il morozzi entrò nella sala stropicciandosi le grosse mani pelose wavs/2378.wav|là due belle frustate due buone strappate di briglia quella poveretta quel povero piccino ma lo guardasse giallo come la cera e quella capra oh dio che aveva le si potevano contar le ossa wavs/2379.wav|con la ventraja sparsa su la paglia grugnendo di beatitudine al solletico si stirava tutta storceva il grifo come se volesse sorridere e presentava la gola pareva a tutti un'ingiustizia questa beatitudine wavs/2380.wav|gli otto della sera questa volta si misero a cercare ciascuno per conto suo e la macchia fu investigata tutta quanta da ogni parte senza alcun frutto wavs/2381.wav|perché era ritornata quella luccioletta perché gli aveva sprazzato il suo bagliore davanti agli occhi mentr'egli si sentiva cosí triste e solo e perché era venuta a posarsi lí su la paglia bagnata dalle stelle accanto a lui wavs/2382.wav|piú volte l'albergatore propose di sbandarsi magari a due a due per la macchia essendo inutile cercare il senatore lí per il viottolo fino al conventino ma nessuno riusciva a staccarsi dall'altro per istintivo orrore per non provar da solo l'assalto di quelle insolite violente impressioni wavs/2383.wav|marchino nunziata restò perplessa a pensare poi disse se non vuole tutti e due no tutt'e due no o l'uno o l'altra abbiamo detto ebbene allora mi benedica la capra che mi rifaccia almeno il latte per il mio gigi ecco wavs/2384.wav|lei lo scamozzi il borisi il dottor sandrocca la moglie miss green si voltarono a guardarlo a bocca aperta veduto che cosa ma non gli diano retta per carità esclamò il senatore wavs/2385.wav|la donna tenendo la capra pel collo s'inginocchiò davanti a quello spiraglio di luce vacillante bisogna adattarsi cosí disse il prete sí don marchino ma me la faccia bene per carità santo cielo vuoi che te la faccia male qua com'è scritta nel libro te la faccio wavs/2386.wav|il senatore romualdo reda zitto lo scamozzi il borisi miss green la signora sandrocca quasi sbigottiti dalla violenza aggressiva del vernoni allungavano di tratto in tratto uno sguardo wavs/2387.wav|ma come dicono le campane di raffadali dicono con che con che con che i sono spogliato di tutto e sono come cristo alla colonna non posso piú niente lo schietto idoneo e basta wavs/2388.wav|la vecchiaja a poco a poco rilascia tutto ciò che la giovinezza si era preso del mondo giovani crediamo infatti che sia nostra ogni cosa nostro o fatto per noi tutto il mondo wavs/2389.wav|giovine d'oro cognato del maggiore dei figliuoli pitrinu cinquemani quel picciottone che pareva una bandiera con terre e case e bestie da soma e da lavoro wavs/2390.wav|ma se ci hai il tuo curato adesso a sorífa le disse agro don marchino no è lei è lei il mio curato supplicò nunziata e qua li voglio benedetti perché di qua è partito il malocchio e io lo so io lo so wavs/2391.wav|scusi scusi scusi s'affrettava allora a spiegare il vernoni ponendo avanti le mani che la natura abbia una logica si può forse mettere in dubbio ma ne abbiamo una prova lampantissima scusi nella sua economia i lasci dire illustrissimo signor professore la talpa wavs/2392.wav|e rise lui sí rise e seguitò anche a ridere il dottor sandrocca che rideva sempre ma non risero gli altri né mostrarono di gradir la proposta di fare colazione là nella macchia del conventino wavs/2393.wav|veramente donna angeletta dinelli da tanto tempo vedova avrebbe potuto sposare il commendator federico morozzi non l'aveva fatto perché in realtà viveva con lui senza troppo scandalo quasi maritalmente anche quando era in vita il marchese wavs/2394.wav|tra lo stupore di tutti e l'indignazione dell'albergatore gli era corso innanzi gli s'era anzi precipitato addosso gridando con le braccia levate oh lei qua illustrissimo signor professore wavs/2395.wav|z tresa sí disse zi neli alla ragazzetta la conosci bene guarda qua dentro questo pezzetto di carta c'è una candelina di pecorajo bada wavs/2396.wav|e cacciava di qua e di là con le due manacce le ostinatissime mosche che volevano attaccarglisi al faccione sudato vedendo sotto il faggio il senatore ch'era stato suo maestro tant'anni addietro all'università tutti i professori di parecchie università erano stati suoi maestri perché aveva preso tre o quattro lauree una dopo l'altra dionisio vernoni wavs/2397.wav|e alla fine presentò da sé la gola saru pronto con l'altra mano le affondò il coltello fino al cuore ritornò con l'enorme carico alla roba quasi a un tempo con la moglie e il figliuolo seguiti da tutto il parentado in allarme wavs/2398.wav|subito subito come i vecchi doveva dire se crede no lascia verrà e donna angeletta tornò a rileggere per la quarta volta la lettera mentre una voce cornea dietro la tenda della finestra ripeteva verrà federico federico povero cocò wavs/2399.wav|pensarono bene di tener ferma e quieta la somara perché egli avesse agio d'ascoltare quel che voleva da lui quella povera donna cosí avvilita e poi ostinandosi egli nel rifiuto con la scusa delle smanie stizzose della somara gli gridarono che se ne doveva vergognare perdio un sacerdote la somara ma che somara wavs/2400.wav|don marchino si provò a dimostrarle che era una superstizione sciocca quella del malocchio e che se ella ne incolpava quel giovane con cui da ragazza aveva fatto all'amore via non ci pensasse neppure perché quello ma no nunziata non volle dire chi ne wavs/2401.wav|ma che incontro era stato insomma che le avevano fatto le macchie del conventino erano su la costa occidentale del monte fittissime e intricate wavs/2402.wav|e seguí con gli occhi il padre che se ne andava stirandosi con due dita il lobo dell'orecchia manca rientrato nella roba trasse dal fondo d'una bisaccia appesa a un chiodo un coltellaccio lungo di quelli chiamati wavs/2403.wav|segnatamente la maggiore delle femmine sidora che per via del marito si chiamava adesso peronella aveva dalla rabbia la schiuma alla bocca e parlando col marito con le cognate e coi fratelli saru e luzzu della povera narda andata a convivere con la matrigna diceva wavs/2404.wav|ah da sorífa se l'era portata giú da sorífa a piedi per cercare di venderla quanto nove scudi ah nove scudi l'aveva comperata adesso neanche mezzo scudo wavs/2405.wav|zitto impassibile il senatore romualdo reda se ne stava disteso su la sedia a sdrajo sotto il faggio con gli occhi chiusi come se dormisse a un certo punto quando parve a lui wavs/2406.wav|e anche un altro egregio dottore che manco male ride guàrdino ride e ha ragione è proprio da ridere caro signor dottore una semplicissima crisi nervosa isterica corresse il senatore wavs/2407.wav|don marchino aveva già mutato quattro coloni stava per mutare il quinto e di nunziata uscita dalla sua parrocchia non s'era piú dato pensiero a stravignano dapprima avevano detto ch'ella a sorífa stava bene che il marito era un buon lavoratore wavs/2408.wav|esseri sovrumani nel senso che sono oltre la nostra povera umanità ma naturali anch'essi naturalissimi soggetti ad altre leggi che noi ignoriamo o meglio che la nostra coscienza ignora ma a cui forse inconsciamente obbediamo anche noi wavs/2409.wav|forse dentro di sé il professor dionisio vernoni soffriva dei vulcanici rimescolamenti delle sue tante passioni dentro il capace petto ma per quel che poi se ne vedeva di fuori faceva tanto ridere wavs/2410.wav|innamorato ma tutt'a un tratto senza volerne dire la ragione ella aveva voltato le spalle a questo giovine e si era sposata con uno del prossimo villaggio di sorífa erano ormai passati nove anni wavs/2411.wav|com-men-da-to-re la stupidissima bestia sul trespolo pareva volesse canzonare la marchesa imitandone i tre toni di voce con cui ella soleva chiamare il commendator morozzi quello frettoloso confidenziale federico federico quello di commiserazione un po derisoria wavs/2412.wav|forse adesso banchettavano di là piú tardi sarebbero cominciati il suono e i balli s'era tolta la giacca e se l'era messa al braccio per nascondere il coltello affilato wavs/2413.wav|poi avevano cominciato a dire che stava male perché al marito era venuta una brutta malattia alle reni per via d'un ramo che gli s'era sciancato sotto mentre lo potava pareva che il male gli avesse covato dentro e poi dato fuori in tanto gonfiore alle gambe per cui il medico gli aveva proibito di lavorare wavs/2414.wav|quella notte l'improvviso spettacolo della natura quasi tutta in fuga nell'urlante veemenza del vento fuggivano squarciate pel cielo con disperata furia le nuvole a schiera infinita e pareva si trascinassero seco la luna wavs/2415.wav|e consigliato di starsene a letto ben guardato e di nutrirsi di solo latte bei consigli da dare a uno che campava con le sue braccia stentò a riconoscerla don marchino lí a nocera come una mendíca coi piedi scalzi e quella vesterella che faceva piú compassione perché voleva parer nuova wavs/2416.wav|benedetto esclamò l'albergatore mandandogli un bacio su la punta delle dita poi rivolto al vernoni lei signor mio dica pure quel che vuole è padrone ma guardi la migliore risposta è quella lí wavs/2417.wav|poi saldare il conto e andar subito via subito perché la sua povera figliuola tremava ancora come una foglia dallo spavento e diceva che sarebbe morta a rimanere ancora lí anche per una notte sola wavs/2418.wav|saremo io e tresa per la sposa e il padre e la madre dello sposo lo schietto idoneo e basta saru ascoltò con gli occhi bassi anche lui e la mano sul mento il discorso del padre evidentemente studiato alla fine disse wavs/2419.wav|finalmente ecco il reda uh lodato dio sorrideva ebbene nulla signori miei stiano tranquilli una lieve psicosi passeggera crisi isterica ecco passerà wavs/2420.wav|non gli aveva dato nulla di ciò che da giovine aveva sperato gli aveva tolto da vecchio quasi tutto quel po che senza desiderio aveva avuto e da quattr'anni per giunta gli era morta la moglie di cui aveva ancora bisogno e d'andare in cerca d'amore coi capelli grigi e la schiena curva si vergognava wavs/2421.wav|zitti per la madonna intimò a tutti liberandosi del carico con un gran respiro ansante e insanguinato da capo a piedi faremo festa anche noi qua meglio di loro wavs/2422.wav|ecco isterica e quando lo dice lui concluse l'albergatore che musica che organo che arpe andiamo tutti insieme alla macchia farò servir loro laggiú la colazione un luogo delizioso sicurissimo apriremo la chiesa vedranno wavs/2423.wav|il ragazzo ah bisognava vederlo di là come si era ridotto e la capra la capra peggio del ragazzo nessuno l'aveva voluta alla fiera neanche per due scudi don marchino quella sera stessa glieli doveva benedire tutti e due per carità wavs/2424.wav|giunse cosí all'ultimo alberetto di fico proprio davanti il cortile il cuore gli ballava in petto e le tempie gli martellavano diede un balzo allo sbruffare d'una delle mule nella mangiatoja vicinissima wavs/2425.wav|la vecchia signora gilli e miss green tornavano ad approvare col capo convintissime questa volta e il senatore allora masticava anche in sú già come dice sallustio wavs/2426.wav|leone borisi s'affrettò a ragguagliare i due amici disse che già due camerieri erano stati spediti in cerca dell'illustre uomo ma che eran ritornati sú senza averlo trovato che poi l'albergatore stesso non ben sicuro che quei camerieri fossero veramente arrivati fino al conventino c'era voluto andar lui accompagnato da un altro cameriere wavs/2427.wav|ma poiché tutti gli voltavano le spalle indignati protendeva il collo apriva a ventaglio davanti al petto le mani e contraendo in giú gli angoli della bocca ripeteva tra sé io non so com'è la gente wavs/2428.wav|non s'acquietava non sapeva non voleva acquietarsi all'irritante rinunzia della scienza di fronte ai formidabili problemi dell'esistenza al comodo egli diceva vigliacco ripararsi del cosí detto pensiero filosofico entro i confini del conoscibile wavs/2429.wav|ma il professor dionisio vernoni si fece avanti accigliato rabbuffato psicosi disse giú nelle macchie del conventino se lei dice psicosi io so di che si tratta so tutto so tutto la signorina gilli ha veduto la signorina gilli ha sentito anche lei wavs/2430.wav|e quanto a giulio dille che non mi faccia il torto di dubitare d'un marito che le ho scelto io il figliuolo era proprio suo e ci posso metter le mani sul fuoco perché quella zena povera figliuola ma figurarsi so io quel che mi ci volle per rimediare suo suo suo wavs/2431.wav|imporrito lo scamozzi pallido costernatissimo incitava il borisi incitava i camerieri a correr con lui armati giú nelle macchie a vedere ma a vedere che cosa se ancora non si sapeva nulla di certo wavs/2432.wav|proprio coloro che in chiesa non si vedevano mai oh neppure per le feste principali lo accusarono quel giorno d'aver lasciato la cura per andar braccando alla fiera fino alla calata del sole ma questo fu niente wavs/2433.wav|rimasero tutti basiti a mirarlo dall'alto delle corone di quegli ippocàstani pendeva un esilissimo filo di ragno che s'era fissato su la punta del naso del piccolo senatore wavs/2434.wav|ma scusi sono pazzie non s'è mai detto nulla di simile nessuno ha mai udito nulla fortuna che c'è qui s e dico l'on senatore un luminare della scienza wavs/2435.wav|eh quel benedetto podere ancora non lo mandavano giú e neanche il quartierino di quattro stanze che aveva fatto fabbricare coi denari ricavati dalla vendita degli alberi attaccato alla chiesetta come di là era attaccata la casuccia a terreno per sé e per la sorella marianna wavs/2436.wav|si metta il cuore in pace la signora nelda e aspetti paziente e fiduciosa ecco benissimo cosí paziente e fiduciosa wavs/2437.wav|dottore ch'era una brunotta ricciuta dal nasino ritto e gli occhietti ardenti simpaticissima oh cosí badiamo innocentemente quasi per distrazione dietro le spalle del marito che rideva rideva e parlava e fumava la pipa senza mai smettere un momento wavs/2438.wav|brutta bestiaccia gridò parola d'onore le tiro il collo qualche volta tutti e due donna angeletta e il pappagallo gli risposero con lo stesso tono povero cocò wavs/2439.wav|finita la benedizione don marchino s'affrettò a richiudere la porta della chiesetta con la scusa che il vento poteva spegnere la lumierina e lasciò fuori la donna ancora inginocchiata ma non era ancora arrivato a passar dall'interno della chiesetta alla cura che udí uno strillo un ululo di belva ferita là nel sagrato wavs/2440.wav|e lo scricchiolare delle foglie secche e gli stridi lontani degli scojattoli in fuga e degli uccelli ferivano i sensi divenuti acutissimi di quegli improvvisati esploratori notturni wavs/2441.wav|ma se è tutto finito strafinito arcifinito ancora perbacco se tutto era già finito due anni prima due due anni prima che giulio sposasse la nelda a quella povera diavola avevo dato marito io wavs/2442.wav|e che strazio anche dipoi nel vedere nel sentire la propria creatura ignara tendere le manine e dir babbo a chi forse non era tale ah wavs/2443.wav|i tre camerieri e lo sguattero accesero le torce a vento e via in otto alla ricerca del piccolo senatore perduto tra i fitti ippocàstani della macchia scoscesa wavs/2444.wav|e neppur lui lo aveva trovato s'era fatta allora la supposizione che sdegnato dalla violenza del vernoni il senatore avesse attraversato tutta la macchia e si fosse ridotto a piedi fino al vicino paesello di sopri wavs/2445.wav|all'albergatore sciamannato tutto gocciolante di sudore col testone raso e la cotenna ridondante su la nuca le lenti che gli scivolavano sempre di traverso sul naso a gnocco e quei grossi occhi biavi che pareva le andassero cercando per guardare wavs/2446.wav|già sei mule bardate nella mangiatoja sotto il tettuccio del cortile della chiusa dirimpetto eccole là si discernevano bene al lume della luna tutt'e sei l'una accanto wavs/2447.wav|niluzzu invece di muoversi rimase a mirare il padre sbigottito con un braccio levato a riparo della testa come se si aspettasse uno scapaccione pa ho paura pa wavs/2448.wav|fino a poco tempo fa narrò quella capra comperata per nove scudi era l'invidia di tutti ora mentre il ragazzo la badava al pascolo tutt'a un tratto le si era spaurita tutti e due il ragazzo e la capra le erano ritornati in casa una sera cosí spauriti e da allora un deperimento continuo wavs/2449.wav|ah non si trattava di malandrini e che incontro allora la cara niní o la gillina come la chiamavano era venuta sú dalle macchie di corsa di corsa scarmigliata urlando in preda a un terror pazzo adesso si dibatteva sú in camera in una terribile convulsione di nervi wavs/2450.wav|erano in otto e avevano quattro torce dunque a due a due pazienza una coppia qua una coppia là pian piano con attenzione cosí fecero e l'esplorazione durò per circa wavs/2451.wav|sicché appena nunziata chiese per carità che don marchino si togliesse sul biroccio fino a stravignano quel ragazzo che non le si reggeva piú in piedi malato anch'esso peggio del padre che poi ella piú tardi passando per lo stradone per ritornare a sorífa se lo sarebbe ripreso wavs/2452.wav|già ma non ci capisco nulla disse donna angeletta brava nulla ci capisci tu nulla voglio saperne io soggiunse il morozzi me ne vado subito in giardino wavs/2453.wav|una musica di paradiso che partiva dalla chiesetta organo e arpe melodia divina non l'ho detto a nessuno lo dico adesso perché son certo che la signorina gilli anche lei ha udito per vergogna sono stato zitto vi giuro perché ho avuto paura sí sí paura e sono scappato via a gambe levate wavs/2454.wav|che con altre giovani di raffadali spigolatrici era rimasta a passar la notte al sereno per festeggiar la fine della mietitura con balli a suono di cembali sotto la luna gioventú wavs/2455.wav|già s'era veduto il marchesino quando a un certo punto aveva voluto far l'uomo era andato a rompersi il collo a parigi ammirabile era adesso per tutti l'esempio che quei due vecchi il commendatore e la marchesa offrivano d'una cosí lunga e perfetta fedeltà wavs/2456.wav|il quale dopo la nascita dell'unica figliuola se n'era scappato a prender aria a parigi tant'aria che n'era scoppiato quattr'anni dopo e non ci sarebbe stato niente proprio niente di male se in questi quattr'anni non avesse dato fondo alle sue rendite e a buona parte di quelle di lei wavs/2457.wav|macchie propriamente non erano perché tutti quegl'ippocàstani là sebbene rimasti sottili erano ormai divenuti d'altissimo fusto e dritti come aghi un bosco wavs/2458.wav|il vecchio senza alzar gli occhi restò ancora un pezzo a raschiarsi le gote aggrondato io per me figli miei ho fatto dire a quelli che non vengano come dico a voi di non venire e se qualcuno di quelli viene wavs/2459.wav|non sono ancora quattr'anni godete finché siete giovani senza pensieri i figliuoli verranno s'è dato il caso d'aver figliuoli anche dopo quindici anni wavs/2460.wav|gioventú come s'era spaventata trisuzza tumminía di quell'insetto venuto a cacciarlesi tra i capelli non sapendo che fosse una candelina di pecorajo egli le si era accostato aveva preso con due dita delicatamente quella lucciola di tra i capelli e mostrandogliela come nell'atto d'improvvisarle uno stornello le aveva detto wavs/2461.wav|niente quand'era già montato sul biroccino per ritornarsene a stravignano con tutto quel ventaccio che s'era levato all'improvviso gli si fece incontro una certa nunziata con un ragazzo di circa otto anni su le braccia e una capretta dietro gridando che le desse ajuto per amor di dio wavs/2462.wav|non le garbava per nientissimo affatto a lei per nientissimo affatto le garbava quella dichiarazione dell'illustre signor senatore la quale aveva tutta l'aria d'esser fatta per non danneggiare wavs/2463.wav|madornale errore vivono vivono su la terra di vita naturale naturalissima al pari della nostra altri esseri di cui noi nello stato normale non possiamo avere per difetto nostro percezione ma che si rivelano a volte in certe condizioni anormali e ci riempiono di sgomento wavs/2464.wav|e allora io non so non so precisamente che cosa abbia veduto non lo lascia intender bene dice frati dice processione candele accese la vecchia signora gilli lasciò in sospeso il discorso chiamata in fretta da una cameriera per una nuova convulsione di niní wavs/2465.wav|niluzzu chiamò a un tratto il padre corri da tua zia sidora qua presso poi da tuo zio luzzu e di loro che vengano qua da me subito marito moglie figliuoli tutti qua da me hai capito va wavs/2466.wav|saru le andò dietro cheto e chinato le allungò adagio adagio una mano alla fronte e lievemente si mise a grattargliela come la bestia al solletico si stirò torcendo il grifo quasi volesse sorridere alla consueta carezza della padrona wavs/2467.wav|e per non farsi mordere o calciare quando doveva sellarla o attaccarla gli toccava usarle le maniere piú garbate e dirle tante dolci paroline e ammonirla paternamente d'aver pazienza e rassegnazione poiché dio aveva voluto farla nascere somara wavs/2468.wav|da parte del vernoni perché il senatore rispondeva asciutto e mordace con un frigido sogghignetto su le labbra il quale dava a vedere com'egli degnasse di qualche risposta quel suo strambo discepolo solamente per pigliarselo a godere wavs/2469.wav|nudo nudo nudo cara mia carissima mia nudo potevo venir giú rispose frettolosamente al rimprovero di donna angeletta le si accostò si chinò su lei le tolse dal naso gli occhiali come se volesse baciarla senza farglielo vedere e che abbiamo che è avvenuto wavs/2470.wav|tratto di tasca un pezzetto di carta zi neli ve la chiuse dentro accuratamente seguitò a pensare gran parte della notte e a sorridere tra sé la mattina appresso vedendo passare per la via mulattiera una ragazzetta che dalla campagna si recava a raffadali la chiamò a sé di dietro la siepe nicu nicuzza senti qua wavs/2471.wav|della disperazione di questa nell'andar cercando ogni mattina le uova che le galline apposta le nascondevano scappando a fetare di qua e di là tutte con le calze al piede quelle galline perché non si wavs/2472.wav|se venite voi parenti della sposa pitrinu cinquemani pretenderà che vengano anche i suoi parenti che sono dalla parte di tresa lo sapete e tra voi non c'è buon sangue cosí abbiamo stabilito che non venga nessuno né essi né voi wavs/2473.wav|ogni giorno sul pomeriggio scendeva su lo spiazzo davanti all'albergo seguíto da un cameriere che gli recava un grosso fascio di riviste e di giornali o qualche libro e su una sedia di giunco a sdraio s'immergeva per alcune ore nella lettura all'ombra del maestoso faggio secolare che dominava la vetta wavs/2474.wav|l'albergatore ha un diavolo per capello capacissimo di saltarvi al collo vorrò vederlo disse cupo il professor vernoni senta signor mio mi dispiacerebbe se qualcosa di grave fosse accaduto al senator reda wavs/2475.wav|stizzito che il senator reda non entrasse a discutere con lui per provocarlo s'abbandonò apposta ai piú fantastici voli alle piú ardite supposizioni alle piú seducenti spiegazioni e alla fine proruppe in una carica a fondo contro la scienza positiva wavs/2476.wav|sa che storie pazzerella e non disse altro ma questa volta aveva capito lei invece che cosa non volle dirlo se lo chiuse in cuore per non amareggiare invano dopo tanti anni il suo povero cocò wavs/2477.wav|ma anche della sua risoluto finché poteva a vivere del suo lavoro del frutto della terra della seconda moglie e anche di quella della figliuola narda fino a tanto che questa fosse rimasta con lui wavs/2478.wav|il figlio che giulio ebbe da l'ebbe di sicuro tornò a domandare donna angeletta ecco il punto nelda vuol sapere proprio questo se giulio ebbe un figlio e perché wavs/2479.wav|quando già a tarda sera il professor dionisio vernoni e torello scamozzi i quali cavallerescamente avevano voluto accompagnare fino alla stazione di valdana le signore gilli e a valdana s'erano poi trattenuti tutta la giornata si ricondussero stanchi e affamati all'alberguccio in vetta al monte wavs/2480.wav|ma sfido dicevano a stravignano quella somara a cui attendeva quasi sempre don marchino le galline e i tre majali a cui attendeva sempre la sorella marianna le due vacche a cui attendeva rosa la serva scalza wavs/2481.wav|e se non fosse cosa d'ora disse donna angeletta se si trattasse d'un vecchio peccataccio che tu sai la zena domandò allora il morozzi si tratta di quella povera diavola ecco fece la dinelli wavs/2482.wav|gli alberi si scontorcevano stormendo cigolando spasimando senza requie come per sradicarsi e fuggire pur là pur là dove il vento portava le nuvole a un tempestoso convegno wavs/2483.wav|questa se ne stava col grifo allungato su le zampe anteriori le orecchie abbattute e gli occhi socchiusi come in una languida contemplazione del fresco dolcissimo chiaro di luna di tratto in tratto sospirava ma era sospiro di soddisfazione per la sua sicura plenitudine beata wavs/2484.wav|don marchino che faceva sforzi erculei per trattener la somara provò un dispetto feroce e sgranando tanto d'occhi le gridò ma ti pare figliuola mia gli crebbe il dispetto quando alcuni curiosi che s'eran fermati a guardare wavs/2485.wav|che senso di smanioso tormento quali fitte di rimorso le aveva cagionato il non sapere il non poter dire neanche a se stessa a chi appartenesse veramente il nuovo essere che cominciava a viverle in grembo wavs/2486.wav|che sugo del resto ci sarebbe stato anche per un pappagallo a canzonare una vecchina già presso ai sessant'anni che se un tempo aveva dato pretesto a ciarle non al tutto maligne in società da tanti anni ormai viveva ritirata e tranquilla come una tartarughina in quella sua amena e solitaria villetta umbra wavs/2487.wav|e robusto doveva chinarsi un po da una parte per dar braccio a lei cosí piccina pareva che davvero credesse che ancora la luna dal cielo facesse lume per loro e per loro odorassero le rose del giardino e scampanellassero i grilli lontani wavs/2488.wav|perché la talpa ha cosí debole l'organo visivo ma perché deve star sottoterra logica della natura e l'uomo scusi perché deve poter vedere le stelle l'uomo una ragione ci dev'essere scusi wavs/2489.wav|don marchino montò su tutte le furie ma come si fa dico io come si fa a portarsi fino a nocera un ragazzo in quello stato ma perché la capra don marchino s'affrettò a spiegargli nunziata non vuole piú dare un passo senza di lui wavs/2490.wav|ma lo sguattero dell'albergo spedito a sopri a far ricerche era ritornato or ora senza né traccia né notizie dopo aver girato diceva di casa in casa tutto il paese per amor di dio concluse il borisi non vi fate vedere lei specialmente professor vernoni wavs/2491.wav|sallustio sissignore rimbeccava pronto il vernoni ma anche guardando in giú scusi la talpa signor senatore guardiamo la talpa e seguiamo la logica della natura wavs/2492.wav|della stessa tenacia dello stesso rigore era regolata la sua condotta nella vita pregato insistentemente due volte d'accettar la carica di ministro della pubblica istruzione tutt'e due le volte aveva opposto un reciso rifiuto non volendo distrarsi dai suoi studii e dai suoi doveri d'insegnante wavs/2493.wav|la moglie allora per soffocare il pianto si tirò sul volto con le due mani il grembiule e andò a rintanarsi in un angolo saru si rimise ad affilar il coltellaccio sotto gli occhi dei tre figliuoli seduti attorno silenziosi wavs/2494.wav|là a uno svolto dello stradone si sentí il braccio intormentito dallo sforzo di reggersi in capo il nicchio buono felpato che se ne voleva scappar via con quel ventaccio maledetto wavs/2495.wav|da una ventina di giorni lassú l'illustre chimico accademico dei lincei non aveva ancora scambiato una parola con nessuno non si sentiva bene era stanco anzi si diceva che ultimamente a roma era stato colto da un lieve deliquio nella sala di chimica dove soleva trattenersi dalla mattina alla sera wavs/2496.wav|quattro a ottobre e niente figliuoli soggiunse subito il morozzi nelda non somiglia mica a te nelda dico se non mi passa è alta quanto me e dico florida robusta come me non si persuade che possa mancare per lei capisci adesso wavs/2497.wav|luce vedete era venuta a mettervi una stella in fronte cosí aveva cominciato a fare all'amore con trisuzza tumminía allora quando il mondo era un altro ma i parenti da entrambe le parti si erano opposti alle loro nozze per antica nimicizia di casato wavs/2498.wav|non approfittasse troppo dell'estrema gracilità di lei quelle povere manine se avesse potuto riparargliele come già aveva fatto coi capelli perché non erano mica veri quei ricciolini argentei sotto la cuffia wavs/2499.wav|la capra non poteva entrare in chiesa la benedizione doveva esser fatta lí davanti la porta don marchino dall'interno ne aprí mezza collocò la lumierina su una traversa dell'altra mezza per ripararla dal vento wavs/2500.wav|qualche fiaccola si spense e si penò molto a riaccenderla poi l'orrore stesso del luogo la stanchezza cominciarono a suggerire da un canto men fosche supposizioni a ingenerar dall'altro la sfiducia su l'esito dell'impresa wavs/2501.wav|pecorelle niní gilli a queste parole prorompeva in una irrefrenabile risata a cui tutti gli altri facevano eco mentre il senatore guardava in giro come se non avesse inteso bene e domandava l'erba perché l'erba non capisco wavs/2502.wav|per perversa che sia una moglie e quantunque nemica a torto o a ragione del proprio marito vorrebbe aver sempre la certezza che appartiene a questo il frutto delle proprie viscere non foss'altro per non sentir lo strazio della menzogna incosciente su le tenere e pure labbra della propria creaturina wavs/2503.wav|paura carognone gli gridò il padre scrollandolo si rivolse alla moglie va anche tu accompagnalo e tornate qua presto tutti insieme la moglie s'arrischiò a chiedergli ancora una volta con voce di pianto ma tu che vuoi fare saru mio per carità wavs/2504.wav|quando fu la vigilia dello sposalizio venne alla chiusa di saru zi neli accigliato grattandosi con una mano sul mento gl'ispidi peli rinascenti su le gote raschiose parlò al maggiore dei figliuoli perché questi poi riferisse il discorso anche agli altri e parlò con gli occhi a terra wavs/2505.wav|come l'ha saputo lei e il vernoni non l'ho saputo l'ho supposto signora n'ero certo piú che certo perché ho sentito anch'io sgomenta e pur lieta la signora gilli batté le mani esclamando vedono dunque e mica il signore qua può soffrire di mal di madre direi wavs/2506.wav|bravo appoggiò pizzuto io non me la sarei lasciata passare liscia di certo eh don michele don michele approvò con un grugnito ci penserò a ridurre come si deve ntoni e tutta la sua parentela minacciava wavs/2507.wav|poi lo condusse in cucina dove avevano fatto il forno nuovo e nella camera accanto che vi dormiva la mena coi bambini della nunziata e pareva che li avesse fatti lei ntoni guardava ogni cosa e approvava col capo e diceva qui pure il nonno avrebbe voluto metterci il vitello qui c'erano le chioccie wavs/2508.wav|lia s'era messa sulla porta tutta pettoruta a dire alle comari il nonno sta meglio ha detto don ciccio che il nonno per adesso non muore e non le pareva vero che tutte le comari stessero ad ascoltarla come una donna fatta venne anche alessi e disse alla nunziata ora che sei qui in due salti vado a vedere che n'è della provvidenza wavs/2509.wav|so che non ve le devo io i avevate detto di metterle a frutto per farvi la dote se qualcuno vi avesse voluta ed io li avevo messi in una banca per conto vostro sotto il mio nome per non far scoprire la cosa a vostro fratello il quale vi avrebbe domandato di dove vi erano venuti quei denari ora la banca è fallita che colpa ce ne ho io wavs/2510.wav|padron ntoni andava di nascosto a farsi leggere la lettera dallo speziale e poi da don giammaria che era del partito contrario affine di sentire le due campane e quando si persuadeva che era scritto proprio così ripeteva con bastianazzo e con la moglie di lui wavs/2511.wav|tu bada ai fatti tuoi ché tutti costoro gridano ognuno pel suo interesse e l'affare più grosso per noi è quello del debito anche compare mosca era di quelli che badavano ai fatti propri e se ne andava tranquillamente insieme al suo carro in mezzo alla gente che gridava coi pugni in aria wavs/2512.wav|ntoni invece voleva levarsi dinanzi don michele per un'altra cosa la santuzza dopo che l'aveva rotta con don michele aveva preso a ben volere ntoni per quel modo di portare il berretto sull'orecchio e di dondolare le spalle camminando che aveva preso da soldato wavs/2513.wav|i malavoglia né alcun altro in paese sapevano di quel che stavano almanaccando piedipapera collo zio crocifisso il giorno di pasqua padron ntoni prese quelle cento lire che ci erano nel canterano e si mise il giubbone nuovo per andare a portarle allo zio crocifisso che son tutte qui disse costui wavs/2514.wav|ora sapremo se ci sono o no e si misero a fare lo strido della civetta se sentono le guardie di don michele disse ntoni correranno qui subito perché con una notte come questa le civette non vanno in giro wavs/2515.wav|dice che è tutta rotta come una scarpa vecchia e non sa che farsene gridò da lontano i dispiace ma non ho potuto far nulla così i malavoglia se ne tornarono a casa colla carta bollata in mano wavs/2516.wav|perché la finisse quella lite con la santuzza dopo che erano stati amici ed ora avrebbero fatto chiacchierare la gente e lo abbracciava e lo tirava per la manica ma don michele appuntava i piedi in terra come un mulo e diceva di no wavs/2517.wav|più tardi mentre lo facevano scendere per le scale barcollante reggendolo sotto le ascelle la folla usciva anch'essa come una fiumana e si sentiva dire l'hanno condannato ai ferri per cinque anni in quel momento ntoni usciva dall'altra porticina anche lui pallido in mezzo ai carabinieri ammanettato come un cristo wavs/2518.wav|e diceva pure che avrebbe pagato qualche cosa a vanni pizzuto o a ntoni malavoglia perché gli facessero le corna giacché ntoni faceva quel mestiere allora potrei mandarla via quella strega che mi son cacciata in casa wavs/2519.wav|e don michele insieme a loro colla pistola sulla pancia e i calzoni infilati negli stivali voi potreste fargli un gran servizio a don michele col levargli davanti ntoni malavoglia tornò a dire pizzuto a compare tino mentre costui per comprare un sigaro andava a cacciarsi nell'angolo più oscuro della botteguccia wavs/2520.wav|alessi non se la levò più davanti agli occhi la sua mamma con quei capelli bianchi e quel viso giallo e affilato come un coltello nemmeno quando arrivò ad avere i capelli bianchi anche lui wavs/2521.wav|oh se tua madre fosse qui non diresti così mormorava mena se mia madre fosse qui non sarei orfana e non dovrei pensarci da me ad aiutarmi e nemmeno ntoni andrebbe per le strade che è una vergogna sentirsi dire che siamo sue sorelle e nessuno vorrà prendersi in moglie la sorella di ntoni malavoglia wavs/2522.wav|almeno finché non ce la lascio voglio godermi quel po di bene che posso trovare giacché è inutile logorarmi la pelle per niente e poi quando avrete la casa e quando avrete la barca e poi e la dote di mena e la dote di lia wavs/2523.wav|io per me vado a vedere cos'è successo disse piedipapera e scese dal muro adagio adagio in quel crocchio invece dell'asino caduto c'erano due soldati di marina col sacco in spalla e le teste fasciate che tornavano in congedo intanto si erano fermati dal barbiere a farsi dare un bicchierino wavs/2524.wav|don silvestro poi andava a fermarsi dallo speziale il quale gli piantava la barba in faccia e gli diceva che era tempo di finirla e buttar tutto a gambe in aria e far wavs/2525.wav|però il nonno si alzò tosto ed uscì nel cortile all'aria aperta ma anche lì c'era della paglia sparsa per ogni dove dei cocci di stoviglie delle nasse sfasciate e in un canto il nespolo e la vite in pampini sull'uscio wavs/2526.wav|è stato dalle malavoglia soffiò loro nell'orecchio l'ho visto escire io buon prò rispose cinghialenta ma bisognerebbe dire a ntoni che raccomandi a sua sorella di trattenere don michele tutta la notte quando abbiamo da fare wavs/2527.wav|sì anche queste aiutano a levare il debito disse padron ntoni ma voi altri dovreste mangiarvelo qualche uovo quando avete voglia no non ne abbiamo voglia rispose maruzza e mena soggiunse se le mangiamo noi compare alfio non avrà più da venderne al mercato wavs/2528.wav|i vecchi in questo tempo si erano messi a discorrer fra di loro sotto il nespolo colle comari che facevano cerchio e cantavano le lodi della ragazza com'era brava massaia che teneva quella casa meglio di uno specchio la figliuola com'è avvezzata e la stoppa com'è filata wavs/2529.wav|a don giammaria gli cuoceva tuttora delle venticinque onze che gli erano scappate di casa ora donna rosolina aveva perso anche la testa colle venticinque onze e correva dietro a don michele per farsi mangiare il resto wavs/2530.wav|padron ntoni non rispondeva nulla ma tutto il paese sapeva che ntoni doveva tornare ricco dopo tanto tempo ch'era andato a cercare fortuna e molti già lo invidiavano e volevano lasciar ogni cosa e andarsene a caccia della fortuna come lui wavs/2531.wav|ti rammenti le belle chiacchierate che si facevano la sera mentre si salavano le acciughe e la nunziata che spiegava gli indovinelli e la mamma e la lia tutti lì al chiaro di luna che si sentiva chiacchierare per tutto il paese come fossimo tutti una famiglia wavs/2532.wav|chi va col lupo allupa e chi pratica con zoppi all'anno zoppica non ti rammenti quella notte del colèra che eravamo qui tutti davanti a quel lettuccio ed ella ti raccomandava mena e i ragazzi wavs/2533.wav|mastro cirino ora che era impiegato del comune faceva il sagrestano come giuda che suonava l'angelus quando non aveva nulla da fare e il vino per la messa lo comperava di quello che aveva bevuto sulla croce gesù crocifisso ch'era un vero sacrilegio wavs/2534.wav|ma quella cagna della vespa non voleva sentir parlare di compar alfio né di nessuno adesso che ci aveva il suo marito ed era padrona in casa e non avrebbe cangiato lo zio crocifisso con vittorio emanuele in carne ed ossa neanche se l'avessero tirata pei capelli wavs/2535.wav|e gli disse che non ci veniva più perché erano stanchi di mantenerlo per carità che erano stati costretti a cacciarlo fuori dell'uscio colla scopa tanto era affamato allora ntoni cominciò a fare il diavolo gridando e rompendo i bicchieri che l'avevano messo fuori per tirarsi in casa quell'altro baccalà col berretto gallonato wavs/2536.wav|vede le cose all'ingrosso così alla carlona ma il sugo c'è non è colpa sua se non sa esprimersi meglio è colpa del governo che lo lascia wavs/2537.wav|altro il cuore non ce lo aveva mai avuto per quel cristiano lo disse all'orecchio della mamma mentre ordivano la trama la madre era la sola che le aveva letto in cuore e che ci avesse lasciata cascare una buona parola in quell'angustia almeno wavs/2538.wav|è la stessa cosa come quand'ero soldato che suonava la diana nei traponti borbottava ntoni allora non valeva la pena di tornare a casa sta zitto ché il nonno è lì a mettere in ordine gli attrezzi e si è alzato un'ora prima di noi gli rispose alessi wavs/2539.wav|lontano sia ché son figlia di maria e la vespa baciava anche la medaglia che ci aveva sull'abitino sciatara e matara tuono dell'aria e vino solforoso la zuppidda soggiunse voi almeno non avete figli da maritare come li ho io che farei gran danno se andassi sotterra wavs/2540.wav|ma di lupini non ne rimaneva uno solo ché il mare aveva tutto lavato e ripulito per questo maruzza non si era mossa di casa e non voleva più vedere la provvidenza finché ci aveva gli occhi aperti wavs/2541.wav|siete là anche voi comare mena esclamò alfio appena la vide e lasciò quello che stava facendo ella disse di sì col capo e nunziata intanto era corsa a schiumare la pentola che riversava da quella brava massaia che era così son contento che posso dirvi addio anche a voi disse alfio wavs/2542.wav|e si mise a strillare e a chiamare la mamma ad alta voce in mezzo al rumore del vento e del mare né alcuno osò sgridarlo più hai un bel cantare ma nessuno ti sente ed è meglio starti cheto gli disse infine il fratello con la voce mutata che non si conosceva più nemmen lui wavs/2543.wav|state tranquilla donna rosolina ché oramai non si può dir più nulla di voi almeno non si dice che mi mangio mezzo paese avete inteso don silvestro wavs/2544.wav|venuti ntoni mentre scendevano sulla strada disse piedipapera è capace di venderci tutti per un bicchiere di vino ora che non hai più il bicchiere dinanzi gli disse cinghialenta hai paura anche tu wavs/2545.wav|per questo se ne vendono tante allo zio crocifisso non gliene importa di aver cavoli e lattughe perché ci ha l'altro orto di casa sua e l'ha messo tutto a cipolle ma noi ci metteremo pure i broccoli e i cavolfiori buoni eh wavs/2546.wav|assassini piedipapera sebbene volesse far l'indifferente pel decoro della carica finì col perdere la pazienza e si rizzò sulla gamba storta gridando a mastro cirino l'inserviente comunale il quale era incaricato del buon ordine e per questo ci aveva il berretto col rosso quando non faceva il sagrestano fatemi tacere quella linguaccia là wavs/2547.wav|hanno portato adesso la notizia e padron ntoni è corso verso il rotolo per vederla che stanno rimorchiandola verso il paese e pareva che ci avesse le gambe nuove il vecchio adesso colla provvidenza i malavoglia potranno tirarsi su un'altra volta e la mena sarà di nuovo un bel partito wavs/2548.wav|aveva solo una gran sete e quando mena o la longa gli davano da bere afferrava il boccale con le mani tremanti che pareva volessero rubarglielo don ciccio veniva la mattina medicava il ferito gli tastava il polso voleva veder la lingua e poi se ne andava scrollando il capo wavs/2549.wav|belle cose che copre quell'abitino al giorno d'oggi per andare avanti bisogna fare quel mestiere là se no si va indietro al modo dei gamberi come i malavoglia ora hanno pescato la provvidenza lo sapete no io non ci sono stato qui ma comare mena non sapeva nulla wavs/2550.wav|per fortuna la mena non poteva vederlo più così vestito com'era perché i malavoglia stavano sempre colla porta chiusa ancor essi poveretti nella casuccia del beccaio che avevano presa in affitto nella strada del nero vicino ai zuppiddi e se accadeva di vederli da lontano brasi correva a nascondersi dietro il muro o tra i wavs/2551.wav|per questo ce l'ha con me entrava a dire ntoni è arrabbiato come un cane e vuol fare il prepotente perché ci ha la sciabola ma sangue della madonna una volta o l'altra voglio dargliela sul muso la sua sciabola per fargli vedere che me ne infischio io wavs/2552.wav|sentite le disse alfio dopo che ebbe guardate le stelle anche lui voi che siete sant'agata se vi sognate un terno buono ditelo a me che ci giuocherò la camicia e allora potrò pensarci a prender moglie wavs/2553.wav|tutto il paese era andato a vedere che faccia ci avesse dietro la grata ntoni di padron ntoni in mezzo ai carabinieri e giallo come una candela che non ardiva soffiarsi il naso per non vedere tutti quegli occhi d'amici e di conoscenti che se lo mangiavano wavs/2554.wav|l'avvocato scipioni stava facendo delle spagnolette e li fece andare e venire due o tre volte prima di dar loro pratica il bello poi era che andavano tutti in processione l'un dietro l'altro e da principio ci si accompagnava anche la longa colla bimba in collo per aiutare a dire le proprie ragioni e così perdevano tutti la giornata wavs/2555.wav|adesso tutto era cambiato e quando uno se ne va dal paese è meglio che non ci torni più perché la strada stessa non sembrava più quella dacché non c'era più quel passeggio per la mangiacarrubbe e don silvestro non si faceva vedere nemmeno lui aspettando che la zuppidda cascasse coi suoi piedi wavs/2556.wav|e intanto lo guardava cogli occhi ladri voi altri uomini siete tutti di una pasta e non c'è da fidarsi lo zio crocifisso alle volte non ci sentiva wavs/2557.wav|quella barbara gli lascia addosso gli occhi a ntoni malavoglia andava dicendo volete scommettere dodici tarì che se la piglia lui lo vedete che s'è messo ad aspettarla colle mani nelle tasche wavs/2558.wav|il movente dell'attività umana che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti nelle proporzioni più modeste e materiali il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno complicato e potrà quindi osservarsi con maggior precisione wavs/2559.wav|eh a voi vi piacerebbe che nessuno parlasse eh compare tino come se tutti non lo sapessero il mestiere che fate che poi chiudete gli occhi quando ntoni di padron ntoni viene a parlare con vostra figlia barbara wavs/2560.wav|la longa diceva che lo spavento le aveva messo un gran rimescolio nel sangue e nella testa ed ora le pareva di non averci più davanti agli occhi quei due poveretti che erano morti e sino a quel giorno le eran rimasti come due spine dentro il petto tanto che era andata a confessarsene con don giammaria wavs/2561.wav|le donne credevano che il malato avesse il delirio udendolo chiacchierare e chiacchierare e gli mettevano delle pezze bagnate sulla fronte no diceva padron ntoni sono in sensi voglio finire tutto quel che devo dirvi prima di andarmene wavs/2562.wav|già se la intendevano fra di loro perché l'arte è parentela e facevano denari allo stesso modo gabbando il prossimo e vendendo l'acqua sporca a peso d'oro e se ne infischiavano delle tasse coloro wavs/2563.wav|allora ognuno si conosceva e si sapeva quel che faceva e quel che avevano sempre fatto suo padre e suo nonno e perfino quel che mangiava e quando si vedeva passare uno si sapeva dove andava e le chiuse erano di quelli che c'erano nati e il pesce non si lasciava prendere da questo e da quello wavs/2564.wav|tutti che friggevano d'impazienza e non mi avrebbero menato tanto tempo pel naso da pasqua a natale come avete fatto voi lo zio crocifisso stavolta si mise la mano dietro l'orecchio per sentirci e cominciò a lisciarla con buone parole wavs/2565.wav|sacristia ella gli passava davanti lesta lesta colle scarpette nuove e passando si faceva urtare nel gomito in mezzo alla folla che veniva dalla messa oppure lo aspettava sulla porta colle mani sul ventre e il fazzoletto di seta in testa e gli lasciava andare un'occhiata assassina di quelle che rubano il cuore e si voltava ad aggiustarsi le cocche del fazzoletto sul mento per vedere se le veniva dietro wavs/2566.wav|adesso manderemo dal fornaciaio per farli fare apposta rispondeva don giammaria se le cose andassero come dovrebbero andare si nuoterebbe nell'oro diceva don silvestro non diceva altro wavs/2567.wav|i lupini li abbiamo presi tutti mormorava la longa e il signore ci ha castigati tutti insieme col prendersi mio marito quei poveri ignoranti immobili sulle loro scranne si guardavano fra di loro e don silvestro intanto rideva sotto il naso wavs/2568.wav|giorni d'allora in poi fu presa di una gran devozione per l'addolorata che c'è sull'altare della chiesetta e le pareva che quel corpo lungo e disteso sulle ginocchia della madre colle costole nere e i ginocchi rossi di sangue fosse il ritratto del suo luca e si sentiva fitte nel cuore tutte quelle spade d'argento che ci aveva la madonna wavs/2569.wav|non è nulla non vi spaventate quando mi sarò messa in letto ogni cosa passerà e cercava di aiutare anche lei ma ad ogni momento le mancavano le forze e tornava wavs/2570.wav|allora è meglio andarcene piagnucolò il figlio della locca giacché nessuno risponde tutti e quattro si guardarono in volto sebbene non si vedessero e pensarono a quel che aveva detto ntoni di padron ntoni wavs/2571.wav|i dovrebbero abbruciare tutti quelli delle tasse brontolava comare zuppidda gialla come se avesse mangiato dei limoni e glielo diceva in faccia a don silvestro quasi ei fosse quello delle tasse wavs/2572.wav|il vino buono faceva vociare e il vociare metteva sete intanto che non avevano ancora aumentato il dazio sul vino e quelli che avevano bevuto levavano i pugni in aria colle maniche della camicia rimboccate e se la prendevano persin colle mosche che volavano wavs/2573.wav|son venuto a dirvi pure per quei sarmenti se li volete potete venire a pigliarveli allora potete mandare per l'usciere rispose piedipapera ma le spese le fate voi quella buona donna di comare grazia s'era affacciata apposta in camicia per dire a suo marito cosa è venuto a confabulare con voi lo zio crocifisso wavs/2574.wav|baracca ntoni malavoglia levava i pugni al cielo e giurava e sacramentava per cristo e per la madonna che voleva finirla avesse dovuto andare in galera già egli non aveva niente da perdere la santuzza non lo guardava più dello stesso occhio tante gliene aveva dette quel paneperso di suo padre piagnucolando fra un'avemaria e wavs/2575.wav|la mena aiutava anch'essa a pestare il sale e a mettere in ordine i barilotti e ci aveva un'altra volta la veste turchina e la collana di corallo che avevano dovuto dare in pegno allo zio crocifisso ora le donne potevano tornare ad andare alla messa del paese ché se qualche giovinotto gettava gli occhi sulla mena gliela stavano facendo la sua dote wavs/2576.wav|adesso aiuta a tirare da questa parte ché san francesco stavolta ha mandata la grazia di dio il ragazzo tirava e puntava i piedi e sbuffava che pareva facesse tutto lui wavs/2577.wav|no no diceva lei tutta rossa non lo piglio se mi ammazzate e don michele insisteva questa non me l'aspettavo comare lia non me lo merito vedete e dovette avvolgere un'altra volta il fazzoletto nella carta e metterselo in tasca wavs/2578.wav|in un momento era corso sulla riva tutto il paese uomini e donne e padron ntoni mischiato nella folla guardava anche lui come gli altri curiosi alcuni davano pure un calcio nella pancia della provvidenza per far suonare com'era fessa quasi non fosse più di nessuno wavs/2579.wav|tranne lo zio santoro il quale lo guardava di mal'occhio e borbottava fra un'avemaria e l'altra contro di lui che viveva alle spalle di sua figlia come un canonico wavs/2580.wav|i rigattieri correvano dietro a padron ntoni coi denari in mano piedipapera lo tirava per la manica dicendogli questo è il tempo d'approfittare ma padron ntoni teneva duro a rispondere ne parleremo ad ognissanti allora le acciughe avranno il loro prezzo no non voglio caparra wavs/2581.wav|padron ntoni ora che non gli era rimasto altri che alessi pel governo della barca doveva prendere a giornata qualcheduno o compare nunzio che era carico di figliuoli e aveva la moglie malata o il figlio della locca il quale veniva a piagnucolare dietro l'uscio che sua madre moriva di fame wavs/2582.wav|padron ntoni allora affermava col capo e diceva di sì di sì colle lagrime negli occhi ché avrebbe abbracciato in quel momento l'avvocato il quale diceva che ntoni era un ubbriacone ad un tratto rizzò il capo wavs/2583.wav|padron ntoni tornò a correre dal segretario e dall'avvocato scipioni ma questi gli rideva sul naso e gli diceva che chi è minchione se ne sta a casa che non doveva lasciarvi mettere la mano alla nuora e poiché aveva fatto il pasticcio se lo mangiasse guai a chi casca per chiamare aiuto wavs/2584.wav|poi al pensare che tutta quella gente andava a sentire condannare suo nipote là in mezzo ai soldati davanti ai giudici gli parve come se l'avesse abbandonato in mezzo a una piazza wavs/2585.wav|uno che è vedovo è come uno che vada soldato aggiunse la zuppidda amore di soldato poco dura a tocco di tamburo addio signora e poi s'era persa la provvidenza wavs/2586.wav|padron ntoni è andato tutto il giorno di qua e di là come avesse il male della tarantola e lo speziale gli domandava se faceva la cura del ferro o andasse a spasso con quel tempaccio e gli diceva pure bella provvidenza eh padron ntoni ma lo speziale è protestante ed ebreo ognuno lo sapeva wavs/2587.wav|di lia non fecero parola ma ci pensavano tutti e tre mentre stavano a guardare il lume colle braccia sui ginocchi finalmente compare mosca si alzò per andarsene perché il suo mulo scuoteva la sonagliera quasi l'avesse conosciuta anch'esso colei che compar alfio aveva incontrata per la strada wavs/2588.wav|cosa avete fatto scellerata che al giudice hanno detto che ve l'intendete con don michele e a vostro nonno gli è venuto un accidente lia non disse nulla come non avesse udito o non gliene importasse niente rimase a guardarla cogli occhi sbarrati e la bocca aperta wavs/2589.wav|è venuto con suo figlio brasi il quale adesso si è fatto grande seguitava padron ntoni sicuro i ragazzi crescono e ci spingono per le spalle nella fossa rispose padron fortunato wavs/2590.wav|buono questo sigaro rispose barabba ne fumavi a napoli di questi sì ne fumavo tanti però i sugheri cominciano ad affondare osservò compare mangiacarrubbe wavs/2591.wav|dice che vogliono ammazzarli tutti gesummaria il nonno ha raccomandato di tenere la porta chiusa e non aprire se non tornan loro voi andrete ancora via domani io andrò a prendere un carico di calce per mastro croce callà o cosa ci andate a fare non lo sapete che è il sindaco e vi ammazzeranno anche voi wavs/2592.wav|e quando erano venuti a domandargli se voleva fare il sindaco egli aveva risposto bravo e i miei affari chi me li fa io bado ai fatti miei intanto padron ntoni pensava a maritare la nipote che l'avevano visto andare attorno con compare cipolla wavs/2593.wav|la gente diceva che la lia era andata a stare con don michele già i malavoglia non avevano più niente da perdere e don michele almeno le avrebbe dato il pane padron ntoni adesso era diventato del tutto un uccellaccio di camposanto wavs/2594.wav|alessi non osava dirgli nulla tanto suo fratello era mutato ma al vedergli riprendere la sporta si sentì balzare il cuore dal petto e mena gli disse tutta smarrita te ne vai sì rispose ntoni e dove vai chiese alessi wavs/2595.wav|ora che non c'è più lui non viene nemmeno massaro filippo l'altra volta è passato di qua ed io volevo farlo entrare ma ei dice che è inutile venirci giacché il mosto non può farlo passare più di contrabbando ora che sei in collera con don michele una cosa che non è buona né per l'anima né pel corpo wavs/2596.wav|mestiere la zuppidda farebbe meglio a grattarsi la sua testa perché ci è da grattare con quella porcheria di tirarsi in casa ntoni di padron ntoni mentre il vecchio e tutti fanno il diavolo e non ne vogliono sapere wavs/2597.wav|davvero per l'anima mia o a voi che ve ne importa me ne importa sì ma ad esse non gliene importa di me perché ci hanno i zerbinotti che passeggiano sotto le finestre colle scarpe inverniciate wavs/2598.wav|la quale veniva a metter frasche sotto il calderotto della pece quando c'era compare ntoni voi siete sempre in faccende comare barbara le diceva ntoni e siete il braccio destro della casa per questo vostro padre non vi vuol maritare wavs/2599.wav|allora vuol dire che non mi volete bene comare mena e scusatemi se vi ho detto che vi avrei sposata lo so che voi siete nata meglio di me e siete figlia di padroni ma ora non avete più nulla e se si marita vostro fratello alessi rimarrete in mezzo alla strada wavs/2600.wav|poi quando gli sbadigli vi rompevano le mascelle si giocava alla mora o a briscola e quando infine si aveva sonno ci era lì la chiusa dove pascevano i montoni di compare naso per sdraiarsi a dormire il giorno o la stalla di comare suor mariangela quand'era notte wavs/2601.wav|i malavoglia lo pagavano a furia di sberrettate e i ragazzi appena lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola scappavano come se vedessero il ba bau ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei lupini wavs/2602.wav|l'ho sentito dire con queste orecchie ho sentito pure che la provvidenza è dotale e che sulla casa c'è il censo di cinque tarì all'anno si vedrà si vedrà un giorno o l'altro si vedrà se ne dite o non ne dite delle bugie seguitava la vespa dondolandosi appoggiata allo stipite colle mani dietro la schiena wavs/2603.wav|chi deve mangiarsi queste sardelle qui cominciava la cugina anna deve essere il figlio di un re di corona bello come il sole il quale camminerà un anno un mese e un giorno col suo cavallo bianco wavs/2604.wav|il peggio era che i lupini li avevano presi a credenza e lo zio crocifisso non si contentava di buone parole e mele fradicie per questo lo chiamavano campana di legno perché non ci sentiva di quell'orecchio quando lo volevano pagare con delle chiacchiere e diceva che alla credenza ci si pensa wavs/2605.wav|ognuno tira l'acqua al suo mulino come compare naso che è più grasso dei suoi maiali belle teste che abbiamo ora vogliamo fargli la festa a tutte coteste teste di pesce della malannata wavs/2606.wav|sì lo so che sei una ragazza di giudizio per questo ti voglio bene e non sono come quelli che ti corrono dietro per acchiapparti la chiusa che poi se la mangerebbero all'osteria della santuzza wavs/2607.wav|godetevi la zuppidda in santa pace perché a me non me ne importa e per tutto l'oro del mondo non vorrei che si dicesse di me quello che si dice della vostra zuppidda wavs/2608.wav|e gli metteva in serbo sotto il banco tutti i piatti coi resti che lasciavano gli avventori e un po di qua e un po di là gli riempiva anche il bicchiere in tal modo lo manteneva per l'osteria grasso e unto come il cane del macellaio wavs/2609.wav|cristiano coll'andare dei giorni però nessuno parlava più di quello che era successo ma come la longa non vedeva spuntare la lettera non aveva testa né di lavorare né di stare in casa era sempre in giro a chiacchierare di porta in porta quasi andasse cercando quel che voleva sapere wavs/2610.wav|e avevano scritto anche a luca per dargli la notizia che mena si maritava ella sola poveretta non sembrava allegra come gli altri e pareva che il cuore le parlasse e le facesse vedere ogni cosa in nero wavs/2611.wav|almeno se ci fosse compar alfio non ci avrebbe voltate le spalle anche lui ma quando sarà il tempo del vino nuovo tornerà qui le comari poverette non avevano voltate le spalle ai malavoglia wavs/2612.wav|vedere piedipapera non aveva la lingua in tasca o che ti pare che sei venuto da lontano a fare lo spaccamontagne qui son venuto a rompervi le corna se aggiungete altro wavs/2613.wav|chissà dove andava il carro di compar alfio e se in quel momento moriva di colera buttato dietro una siepe quel poveretto che non ci aveva nessuno al mondo passava anche qualche volta piedipapera con una faccia di affamato guardandosi intorno wavs/2614.wav|allora si levarono le grida e le bestemmie in questo momento si udì il fischio della macchina e i carrozzoni della ferrovia sbucarono tutt'a un tratto sul pendio del colle dal buco che ci avevano fatto fumando e strepitando come avessero il diavolo in corpo wavs/2615.wav|ed era pallido peggio di ntoni malavoglia che stava dietro la grata come una bestia feroce coi carabinieri allato don franco non ci aveva avuto mai a fare colla giustizia e gli rompeva le scarabattole dover comparire per la prima volta davanti a quella manica di giudici e di sbirri che uno ve lo mettono dietro la grata come ntoni malavoglia in un batter d'occhio wavs/2616.wav|così fra tutt'e due il povero baco da seta stava fra l'incudine e il martello adesso poi che era venuta la burrasca e tutti lo lasciavano a strigliare quella mala bestia della folla non sapeva più da che parte voltarsi wavs/2617.wav|questi sono affari nostri le ragazze si maritano così se no vi restano sulla pancia come le casseruole vecchie che maritare ora che è venuto wavs/2618.wav|partirete prima di giorno compar alfio gli domandò nunziata sulla porta del cortile sì vado lontano e quella povera bestia bisogna che si riposi un po nella giornata wavs/2619.wav|gridando che gli facevano fare qualche sproposito santo dio per aprire il sinedrio e vedere che pesci si pigliavano ci mancava ancora padron fortunato cipolla e massaro filippo l'ortolano wavs/2620.wav|e mentre gli cuciva le camicie e gli rattoppava i panni la testa correva lontano lontano a tante cose passate che il cuore ne era tutto gonfio dalla casa del nespolo non posso passarci più diceva quando stava a sedere accanto al nonno wavs/2621.wav|ah compare alfio se sapeste che rovina è capitata nella mia casa che non dormo né mangio più e non faccio altro che della bile e non sono più padrone di un baiocco del fatto mio dopo aver sudato tutta la vita ed essermi levato il pan di bocca per raggranellarlo a soldo a soldo wavs/2622.wav|invece certuni torcevano il muso e gli voltavano le spalle dicendo il re vuol essere lui lo speziale è di quelli della rivoluzione per affamare la povera gente e se ne andavano piuttosto all'osteria della santuzza dove c'era buon vino che scaldava la testa e compare cinghialenta e rocco spatu facevano per dieci wavs/2623.wav|come voleva fare in casa mia ntoni malavoglia aggiungeva la zuppidda venendo a filare la sua canapa nel crocchio io te l'ho sempre detto pace degli angeli cominciava suo marito voi state zitto che non sapete niente guardate che giornata sarebbe venuta adesso per mia figlia barbara se non stavo wavs/2624.wav|e ne usciva un gran fumo di ginestre la mena aveva lasciato il telaio e s'era affacciata al ballatoio anch'essa oh sant'agata esclamarono le vicine e tutte le facevano festa wavs/2625.wav|che cosa volete da me chiese ntoni colla lingua grossa niente non è affare per questa sera se non è affare per questa sera perché mi avete fatto lasciar l'osteria che son tutto fradicio dalla pioggia disse rocco spatu wavs/2626.wav|e c'è stato anche il nonno di cipolla aggiunse padron ntoni ed è in quei paesi là che s'è fatto ricco ma non è più tornato a trezza e mandò solo i denari ai figliuoli wavs/2627.wav|e son certo che quella poveretta avrebbe voluto piuttosto che il mulo le fosse camminato sulla pancia e la portassero distesa sul carro come portiamo adesso suo nonno ora la famiglia dei malavoglia è distrutta e bisogna rifarla di nuovo tu e alessi wavs/2628.wav|perdonatemi se ho mancato qualche volta la sola che non gli strinse la mano fu sant'agata la quale stava rincantucciata vicino al telaio ma le ragazze si sa che devono fare così wavs/2629.wav|correte a trovarle che ora ci hanno il truogolo in casa e cercano il maiale ma ntoni giurava che non era vero e a lui non gliene importava di queste cose alle femmine non ci pensava più e avrebbe potuto sputargli in faccia se lo vedeva parlare con un'altra donna wavs/2630.wav|la vespa allora si appuntellò le mani sui fianchi e sfoderò la lingua come un pungiglione ora sentite che questa voglio dirvela alla fin fine la mia roba ce l'ho e grazie a dio non sono in istato di dover mendicare un marito wavs/2631.wav|perciò erano stati qualche volta a chiacchierare sottovoce con padron fortunato sulla riva mentre aspettavano la paranza o seduti al sole davanti la chiesa quando non c'era gente wavs/2632.wav|dire colla malannata che si prepara aggiunse padron cipolla che non pioveva da santa chiara e se non fosse stato per l'ultimo temporale in cui si è persa la provvidenza che è stata una vera grazia di dio la fame quest'inverno si sarebbe tagliata col coltello wavs/2633.wav|e mastro turi suo marito onde non restare indietro sbraitava anche lui se mi toccano la coda mi fanno fare qualche sproposito benedetto dio io non ho paura di don michele e di massaro filippo e di tutta la ciurma della santuzza wavs/2634.wav|ma aveva denari sin che ne volevano e se qualcheduno andava a chiedergli dodici tarì glieli prestava subito col pegno perché chi fa credenza senza pegno perde l'amico la roba e wavs/2635.wav|e siccome all'osteria lo vedevano di malocchio andava a girandolare per la piazza specialmente la domenica e si metteva sugli scalini della chiesa per vedere che faccia facevano quei svergognati che venivano lì a gabbare il mondo e far le corna al signore e alla madonna sotto i loro occhi stessi wavs/2636.wav|l'avevano visto anche quella notte della coltellata allora padron ntoni non udì più nulla perché le orecchie gli si misero a zufolare e vide per la prima volta ntoni il quale s'era alzato anche lui nella gabbia e strappava il berretto colle mani facendo certi occhi da spiritato e voleva parlare accennando col capo di no di no wavs/2637.wav|ella non lo sapeva in coscienza e girava e rigirava il nottolino quel cristiano lo conosceva soltanto di vista e non sapeva altro wavs/2638.wav|ma gli bastava l'anima di fargli uscire il vino dal naso se voleva perché lui non aveva paura di nessuno don michele giallo anche lui col berretto di traverso balbettava per la santa parola d'onore stavolta finisce brutta intanto che la santuzza faceva piovere i bicchieri e le mezzette addosso a tutte e due wavs/2639.wav|tanto che la lia si rompeva le mascelle dallo sbadigliare pel gran sonno nella casa c'era un silenzio di malaugurio sicché i carri passando per la strada facevano ballare i bicchieri sulla tavola e trasalire coloro che stavano a vegliare il malato wavs/2640.wav|qui ci è compare cipolla che è venuto a farvi una visita disse padron ntoni facendoli entrare come se nessuno ne sapesse niente mentre nella cucina c'era preparato il vino ed i ceci abbrustoliti e i ragazzi e le donne avevano i vestiti della festa wavs/2641.wav|e le disse che lo sapeva cosa voleva farne che voleva farsela mangiare da quel pezzente di alfio mosca il quale le faceva l'occhio di triglia per amor della chiusa e non voleva vederselo più per la casa e nel cortile che alla fin fine ci aveva sangue nelle vene anche lui wavs/2642.wav|che sei già ubbriaco gli chiese cinghialenta no rispose lui non ho bevuto esciamo fuori che l'aria aperta farà bene a tutti buona notte a chi resta wavs/2643.wav|e ci ficcò così una barzelletta che aveva raccolta dal suo avvocato e gli era piaciuta tanto quando gliel'avevano spiegata bene che non mancava di farla cascare nel discorso ogniqualvolta si trovava a visita da morto wavs/2644.wav|ah sangue di giuda ladro che malasorte è la nostra il vecchio se ne andò desolato scuotendo il capo col dorso curvo ché le parole amare del nipote l'avevano schiacciato peggio di un pezzo di scoglio piombatogli sulla schiena wavs/2645.wav|e temeva che gli facessero la festa come tirapiedi del governo adesso don michele era padrone della strada dacché pizzuto don silvestro e tutti gli altri erano andati a rintanarsi come conigli e non c'era che lui a passeggiare davanti all'uscio chiuso della wavs/2646.wav|ma i bersaglieri non sono marinari e non sanno come si fa a stare nel sartiame col piede fermo sulla corda e la mano sicura al grilletto malgrado il rollio del bastimento e mentre i compagni vi fioccano d'attorno come pere fradicie wavs/2647.wav|ogni male non viene per nuocere le diceva padron ntoni forse in tal modo metterà giudizio il vostro rocco anche al mio ntoni gli gioverà stare lontano da casa sua così quando tornerà e sarà stanco di girare il mondo wavs/2648.wav|io ho fatto il debito mio io non ho bisogno di loro son loro piuttosto che hanno bisogno di noi altri almeno dovreste dire che vi ci ha mandato la santuzza sotto sigillo di confessione sosteneva donna rosolina così non l'acchiappereste voi l'inimicizia wavs/2649.wav|la barbara da principio aveva risposto all'occhietto ma poi dopo che sua madre le aveva detto che quelli eran tutti mangiapani a ufo più birri che altro e i forestieri vanno frustati gli aveva sbattuta la finestra sul naso wavs/2650.wav|o coricato nel tuo letto a dormire non è vero rispose il nonno allora dovevi fare il segretario come don silvestro il povero vecchio aveva abbaiato tutto il giorno pei suoi dolori è il tempo che muta diceva lui lo sento nelle ossa io wavs/2651.wav|e il vento soffiava a ondate che pareva avesse la parola brutto tempo diceva padron ntoni il vento oggi gira peggio della testa di una fraschetta e il mare ha la faccia come quella di piedipapera quando vuol farvi qualche brutto tiro wavs/2652.wav|anche così hanno sentito dire è morta la longa la quale l'aveva lasciata sola con quella povera orfanella che aveva il fazzoletto nero come lei la nunziata o la cugina anna venivano di tanto in tanto col passo leggero e il viso lungo senza dir nulla wavs/2653.wav|quando tutti i suoi erano in casa coll'uscio chiuso mentre la longa intonava il rosario se la godeva a vederseli vicini e li guardava in faccia ad uno ad uno e guardava i muri della casa e il cassettone colla statuetta del buon pastore e il deschetto col lume sopra e ripeteva sempre non mi par vero di essere ancora qui con voialtri wavs/2654.wav|egli conosceva tutti quelli che passavano al rumore dei loro passi fossero colle scarpe o a piedi nudi e diceva voi siete compare tino oppure siete compare cinghialenta e siccome era sempre là a dir delle barzellette con questo e con quello sapeva ciò che accadeva in tutto il paese wavs/2655.wav|orbè compare ntoni i pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare mettiamoci il cuore in pace voi ed io e non ci pensiamo più voi potete mettervelo il cuore in pace comare barbara ma per me amare e disamare non sta a chi lo vuol fare wavs/2656.wav|ed era inutile stargli a contare ragioni perché era sordo e per di più era scarso di cervello e non sapeva dir altro che quel che è di patto non è d'inganno oppure al giorno che promise si conosce il buon pagatore wavs/2657.wav|corre a nascondersi di qua e di là come un ragazzaccio stanotte ha dormito nella sagrestia e ieri mia sorella dovette mandargli un piatto di maccheroni nel pollaio dov'era nascosto perché quel bietolone non mangiava da ventiquattr'ore ed era tutto pieno di pollini wavs/2658.wav|e padron ntoni tornava a far segno col capo che se l'avessero fatto giurare davanti al crocifisso l'avrebbe giurato e lo sapeva tutto il paese la storia della santuzza con don michele il quale si mangiava le mani dalla gelosia dopo che la santuzza s'era incapricciata di ntoni e s'erano incontrati di notte con don michele e dopo che il ragazzo aveva bevuto wavs/2659.wav|ma lui non lo faceva perché era un cristiano col timore di dio e al giorno d'oggi chi è galantuomo è gabbato ché la buona fede sta di casa in via dei minchioni wavs/2660.wav|la gente appena don michele tornò a bazzicare dalla santuzza diceva fecero pace cani e gatti vuol dire che ci era sotto qualche cosa per tenersi il broncio e come massaro filippo era pure tornato all'osteria anche quell'altro che non sa starci senza don michele è segno che è innamorato di don michele piuttosto che della santuzza wavs/2661.wav|con un rotolo di pesce se ne comprano dieci di avvocati stavolta egli l'aveva rotta sul serio coi malavoglia perché la zuppidda era andata a togliere la roba di comare grazia dalla sponda del lavatoio e ci aveva messa la sua di quelle soperchierie che fanno montare la mosca al naso la wavs/2662.wav|il segretario ha detto che vuol farla cascare coi suoi piedi come una pera matura ma sì intanto don michele si diverte colla barbara e con le altre che stanno nella via lo so io e ammiccava di soppiatto a ntoni non ha niente da fare e ogni giorno ha i suoi quattro tarì di soldo wavs/2663.wav|ma i poveri malavoglia come avevano saputo della sua rissa con piedipapera si aspettavano di momento in momento l'usciere che venisse a scacciarli dalla casa giacché pasqua era lì vicina e dei denari del debito a gran stento ne avevano raccolto appena una metà wavs/2664.wav|un ladro di mestiere che si mangiava l'anima per la madonna e ne aveva fino al naso che preferiva fare come rocco spatu il quale almeno non faceva nulla già adesso non gliene importava più della wavs/2665.wav|e si discorreva di ciò che succedeva in paese di quello che donna rosolina aveva raccontato a suo fratello sotto il sigillo della confessione quando era stato il tempo del colèra che don silvestro le aveva truffato le onze wavs/2666.wav|ntoni voleva far l'uomo e non si lasciava vedere per due o tre giorni ma la piccola lia che non sapeva tutte quelle chiacchiere continuava a venire a giocare nel cortile di comare venera come l'avevano avvezzata quando la barbara le dava i fichidindia e le castagne perché voleva bene a suo fratello ntoni ed ora non le davano più nulla wavs/2667.wav|nunziata era come la cugina anna quando l'era morto il marito e le aveva lasciato quella nidiata di figliuoli che rocco il più grandicello non le arrivava alle ginocchia poi alla cugina anna le era toccato di tirar su quel fannullone per vederselo rubare dalla mangiacarrubbe wavs/2668.wav|pure qualche cosa bisognava fare perché quella carta bollata lì posata sul canterano avevano inteso dire si sarebbe mangiato il canterano la casa e tutti loro wavs/2669.wav|di solito gli uomini non s'immischiano in quelle liti di donne se no le questioni s'ingrosserebbero e potrebbero andare a finire a coltellate invece le comari dopo che hanno messo fuori la scopa e si sono voltate le schiene e si sono sfogate a dirsi improperi e a strapparsi i capelli si riconciliano subito e si abbracciano e si baciano e si mettono sull'uscio a chiacchierare come prima wavs/2670.wav|e come avesse fatti quei marmocchi grassi e rossi che la mena si portava in collo pel vicinato quasi li avesse messi al mondo lei quando faceva la mamma compare mosca scrollava il capo mentre la vedeva passare e si voltava dall'altra parte colle spalle grosse wavs/2671.wav|e avevano anche invitato lo zio crocifisso e tutto il vicinato e tutti gli amici e parenti senza risparmio io non ci vengo borbottava lo zio crocifisso a compare tino colle spalle all'olmo della piazza wavs/2672.wav|l'hanno arrestato stanotte nel contrabbando insieme al figlio della locca rispose la cugina anna la quale aveva perduto la testa hanno ammazzato don michele ah mamma mia gridò il vecchio cacciandosi le mani nei capelli ed anche la lia si era cacciate le mani nei capelli padron ntoni sempre colle mani in testa non faceva altro che dire wavs/2673.wav|la nunziata esclamarono le vicine che non avevi paura a quest'ora nella sciara c'ero anch'io rispose alessi ho fatto tardi con comare anna al lavatoio e poi non ci avevo legna per il focolare wavs/2674.wav|san francesco misericordioso li udì mentre andava per la burrasca in soccorso dei suoi devoti e stese il suo mantello sotto la provvidenza giusto quando stava per spaccarsi come un guscio di noce sullo scoglio dei colombi sotto la guardiola della dogana la barca saltò come un puledro sullo scoglio e venne e cadere in secco col naso in giù wavs/2675.wav|e l'ombra degli ulivi per mettersi al fresco e la piazza per passeggiare e gli scalini della chiesa per stare a chiacchierare e lo stradone per veder passare la gente e sentir le notizie e l'osteria per mangiare e bere cogli amici wavs/2676.wav|tu va a dormire ripeteva mena alla sorella tu sei troppo giovane e certe cose non devi saperle al nonno non diceva nulla per non dargli quest'altro crepacuore wavs/2677.wav|lia si metteva a ridere della burla e scrollava le spalle che lei non sapeva nemmeno come fossero fatte le collane d'ambra e i fazzoletti di seta una volta poi don michele tirò fuori in gran mistero un bel fazzoletto giallo e rosso colla sua brava carta che l'aveva avuto da un contrabbando e voleva regalarlo a comare lia wavs/2678.wav|barbara seduta sul parapetto del terrazzo a strappare le foglioline secche dei garofani colla bocca stretta anche lei faceva cascare nel discorso che maritati e muli vogliono star soli e che fra suocera e nuora ci si sta in malora wavs/2679.wav|e piedipapera aggiungeva fingendo di parlare con lui quella strega di vostra moglie se sa che avete ripreso i denari della casa è capace di strozzarvi per comprarsene tante collane e fazzoletti di seta e diceva pure wavs/2680.wav|il nonno si soffiava il naso anche lui e brontolava adesso posso morire tranquillo ora che quei ragazzi non rimarranno più soli e in mezzo a una strada ma per otto giorni ntoni non ebbe il coraggio di metter piede nella strada wavs/2681.wav|la poveretta avrebbe voluto parlare e buttargli le braccia al collo e piangere anche lei per non lasciarselo scappare ma quando voleva dir qualche cosa le labbra le tremavano e non poteva proferir parola wavs/2682.wav|adesso a trezza non rimanevano che i malavoglia di padron ntoni quelli della casa del nespolo e della provvidenza ch'era ammarrata sul greto sotto il lavatoio accanto alla concetta dello zio cola e alla paranza di padron fortunato cipolla wavs/2683.wav|per istruirlo gli portava il secolo e la gazzetta di catania però ntoni si seccava a leggere prima di tutto perché era una fatica e quand'era soldato gli avevano insegnato a leggere per forza ma adesso era libero di fare quello che gli pareva e piaceva e aveva un po dimenticato come si cacciano insieme le parole nello scritto wavs/2684.wav|a me mi sembrano pazzi vedete don silvestro cosa gli manca e s'è messo in testa di far cascare la zuppidda coi suoi piedi vanno dicendo e se comare venera non trova di meglio bisogna che la lasci cascare padron cipolla continuò a fregarsi il mento e non disse altro wavs/2685.wav|don giammaria andava tirandolo per la manica del giubbone per dire corna di questo e di quell'altro in mezzo alla piazza all'oscuro del lumaio che rubava l'olio di don silvestro che chiudeva un occhio e del sindaco giufà che si lasciava menare per il naso wavs/2686.wav|io ci ho piacere diceva lo zio crocifisso ch'era lì anche lui a vedere colle mani dietro la schiena siamo cristiani e bisogna godere del bene altrui il proverbio dice augura bene al tuo vicino ché qualche cosa te ne viene wavs/2687.wav|andiamo via diceva egli andiamo via ragazzi tanto oggi o domani e non si muoveva maruzza guardava la porta del cortile dalla quale erano usciti luca e bastianazzo wavs/2688.wav|prima di mezzanotte la provvidenza avrà girato il capo dei mulini disse padron ntoni e il vento fresco non le darà più noia padron ntoni non pensava ad altro che alla provvidenza e quando non parlava delle cose sue non diceva nulla e alla conversazione ci stava come un manico di scopa wavs/2689.wav|tutto quello che buscavano colla pesca col telaio al lavatoio e con tutti gli altri mestieri potevano metterlo da parte per quella famosa barca di san pietro colla quale si guadagnava di rompersi le braccia tutti i giorni per un rotolo di pesce o per la casa del nespolo nella quale si sarebbe andati a crepare allegramente di fame wavs/2690.wav|ad un tratto suonarono le ore e tacquero tutti e quattro per stare ad ascoltare entriamo da compare pizzuto disse cinghialenta egli è padrone di tenere la porta aperta sino che vuole e senza lume fuori wavs/2691.wav|adesso non faceva che andare a caccia di messe e di confessori di qua e di là sino all'ognina e ad aci castello e trascurava la conserva dei pomidoro e il tonno sottolio wavs/2692.wav|sapete compare alfio di quella storia del figlio di padron fortunato cipolla non ce n'è nulla perché prima dobbiamo pagare il debito dei lupini io ci ho piacere rispose mosca ché così non ve ne andate dal vicinato wavs/2693.wav|allora piedipapera per tagliar corto disse piano a padron cipolla dovreste pigliarvela voi comare barbara per consolarvi così la mamma e la figliuola non si darebbero più l'anima al diavolo wavs/2694.wav|e dei guai ne ha visti anche lei e ti terrai sotto le ali tua sorella come fa la chioccia coi suoi pulcini finché vi aiuterete l'un l'altro i guai vi parranno meno gravi ora ntoni è grande e presto alessi sarà in grado di aiutarvi anche lui wavs/2695.wav|matrimonii e vescovadi dal cielo sono destinati aggiunse comare la longa a buon cavallo non gli manca sella conchiuse padron fortunato ad una ragazza come vostra nipote un buon partito non può mancare wavs/2696.wav|ah mamma mia ah mamma mia sul tardi venne piedipapera colla faccia angustiata picchiandosi la fronte avete sentito eh padron ntoni che disgrazia wavs/2697.wav|questo è don giammaria disse il figlio della locca che litiga collo speziale lo speziale teneva conversazione sull'uscio della bottega al fresco col vicario e wavs/2698.wav|chi è chi è che grida domandava ntoni aiutandosi coi denti e col coltello a tagliare le rilinghe della vela la quale era caduta coll'antenna sulla barca e copriva ogni cosa ad un tratto un colpo di vento la strappò netta e se la portò via sibilando allora i due fratelli poterono sbrogliare del tutto il troncone dell'antenna e buttarlo in mare wavs/2699.wav|don silvestro invece era più fermo continuava ad andare attorno con quella faccia tosta e rocco spatu e cinghialenta come lo vedevano rientravano in fretta nell'osteria per non fare uno sproposito e vanni pizzuto bestemmiava forte toccando il rasoio dentro la tasca dei calzoni wavs/2700.wav|e glielo disse anche in faccia alla fine onde levarsi d'addosso quella noia perché quel cristiano stava sempre davanti alla sua porta come un cane e le avrebbe fatto perdere la fortuna se mai qualcun altro avesse avuto l'intenzione di passare di là per lei wavs/2701.wav|ora quando veniva la cugina anna a filare un po con le comari aveva i capelli bianchi e diceva che aveva perso il riso della bocca perché non aveva tempo di stare allegra colla famiglia che aveva sulle spalle wavs/2702.wav|i ragazzi stavano attenti col mento in mano a quei discorsi che si facevano sul ballatoio o dopo cena ma ntoni che veniva da lontano e il mondo lo conosceva meglio degli altri si annoiava a sentir quelle chiacchiere e preferiva andarsene a girandolare attorno all'osteria dove c'era tanta gente che non faceva nulla wavs/2703.wav|e così ci mise una pietra su quel che era stato e se ne tornò a remare come un galeotto che già quella era una vera galera dal lunedì al sabato ed egli era stanco di rompersi l'anima per niente perché quando non si ha nulla è inutile arrabbattarsi da mattina a sera e non trovate un cane che vi voglia per questo egli ne aveva le tasche piene di quella vita wavs/2704.wav|gli occhi chiudete voi becco che siete quando vostra moglie fa il comodino alla vespa la quale viene tutti i giorni a mettersi sulla vostra porta per cercare alfio mosca e voi altri tenete il candeliere wavs/2705.wav|così baffuto e col berretto gallonato com'era e don michele se n'era mangiato il fegato e per dispetto seguitava a passare e ripassare per la via attorcigliandosi i baffi e col berretto sugli occhi wavs/2706.wav|vedrete che al tempo delle ulive vi diranno di aspettarli sino a natale e poi sino a pasqua così vanno in rovina le case ma io la roba mia l'ho fatta col sudore della fronte wavs/2707.wav|i vetri della chiesetta scintillavano e il mare era liscio e lucente talché non pareva più quello che gli aveva rubato il marito alla longa perciò i confratelli avevano fretta di spicciarsi e di andarsene ognuno pei propri affari ora che il tempo s'era rimesso al buono wavs/2708.wav|domenica ntoni da quel giorno innanzi non parlò più di diventar ricco e rinunziò alla partenza ché la madre lo covava cogli occhi quando lo vedeva un po triste seduto sulla soglia dell'uscio wavs/2709.wav|che quella carogna della barbara s'abbia a mangiare i gomiti quando ci avremo il fatto nostro anche noi e s'abbia a pentire d'avermi chiusa la porta in faccia il buon pilota si conosce alle burrasche rispondeva il vecchio wavs/2710.wav|ma per fortuna delle donnicciuole tutt'a un tratto si venne a sapere che era tornato ntoni di padron ntoni di notte con un bastimento catanese e che si vergognava di farsi vedere senza scarpe wavs/2711.wav|meglio sarebbe che tu morissi di fame gli diceva il nonno e che avessimo a morire tutti oggi stesso infine nessuno parlava più seduti dov'erano e voltandosi le spalle wavs/2712.wav|ogni volta che mena andava a pigliare la calza sotto la materassa lei e il nonno sospiravano il povero figlio della locca non ci aveva colpa avrebbe voluto farsi in quattro per guadagnarsi la sua giornata era il pesce che non voleva farsi prendere wavs/2713.wav|con quattro lapazze ve la metto in mare un'altra volta non sarà più una barca che potrà resistere al mare grosso un'ondata di fianco la sfonderebbe come una botte fradicia ma per la pesca di scoglio e per la buona stagione potrà servire ancora wavs/2714.wav|e se la sciatica piegava il vecchio come un uncino rimaneva nel cortile a rifar le maglie alle reti a raccomodar nasse e mettere in ordine degli attrezzi ché era pratico di ogni cosa del mestiere wavs/2715.wav|e padron cipolla disse di sì col capo ntroi ntroi ciascuno coi pari suoi aggiunse padron malavoglia piedipapera allora ribatté che se don silvestro si fosse contentato di stare coi suoi pari a quest'ora ci avrebbe la zappa in mano invece della penna wavs/2716.wav|in cucina vuol essere rifatto il focolare disse nunziata l'ultima volta che ci cuocevo la minestra quando la povera comare maruzza non aveva animo di far nulla la pentola bisognava tenerla su coi sassi wavs/2717.wav|così non perdevano tempo all'osteria e dall'uscio poteva tener d'occhio il banco sebbene non ci vedesse ché gli avventori li conosceva tutti ad uno ad uno soltanto al sentirli camminare quando venivano a bere un bicchiere wavs/2718.wav|ella non sapeva più che dire intanto che compar alfio si affaccendava nel cortile a staccare l'asino e ad appendere gli arnesi al piuolo e portava la lanterna di qua e di là se ve ne andate alla bicocca chi sa quando ci vedremo più disse infine mena che le mancava la voce o perché ve ne andate anche voi wavs/2719.wav|allora se mi accade qualche disgrazia pensateci che son venuto ad avvertirvi ed ho arrischiato di perdere il pane per voi allora lia alzò il viso dalle mani e lo guardò cogli occhi pieni di lacrime dio ve la paga don michele la carità wavs/2720.wav|questa qui mi fa far peccato borbottava campana di legno i morti non sono ancora venuti rispondeva piedipapera gesticolando abbiate pazienza volete succhiargli il sangue a padron ntoni già non avete perso nulla perché i lupini erano tutti fradici lo sapete wavs/2721.wav|campana di legno duro come un sasso si stringeva nelle spalle e badava ripetere che a lui non gliene importava e attendeva ai fatti suoi come se non fossero fatti vostri quelli della confraternita della buona morte che nessuno paga più un soldo gli diceva don giammaria wavs/2722.wav|ve l'aveva detto io ch'è tutta roba di don silvestro sclamava la zuppidda la quale era sempre lì a soffiare nel fuoco colla conocchia in mano è roba di ladri e di gente che non ha nulla da perdere e non paga nulla col dazio della pece perché non ha mai avuto nemmeno un pezzo di tavola in mare wavs/2723.wav|il nonno s'affacciò ancora due o tre volte sul ballatoio prima di chiudere l'uscio a guardare le stelle che luccicavano più del dovere e poi borbottò mare amaro rocco spatu si sgolava sulla porta dell'osteria davanti al lumicino chi ha il cuor contento sempre canta conchiuse padron ntoni wavs/2724.wav|io disse alessi il quale vuotava adagio adagio i barilotti e li passava alla nunziata io quando sarò grande se mi marito voglio sposar te ancora c'è tempo rispose nunziata seria seria wavs/2725.wav|già nel paese si sapeva quel che possedeva ciascuno fino all'ultimo centesimo e quei galantuomini dei malavoglia magari a vendersi l'anima al turco non avrebbero potuto pagare nemmeno la metà di lì a pasqua wavs/2726.wav|ntoni non voleva starci più nemmeno sei giorni ora che gli era morto il padre luca avrebbe fatto come lui che s'era pianta la sua disgrazia laggiù dove si trovava e avrebbe voluto non far più niente quando gli recarono la notizia del babbo se non fosse stato per quei cani di superiori wavs/2727.wav|le comari da lontano domandavano come fosse accaduta la disgrazia ché comare maruzza c'era capitata una delle prime e quando passava don michele o qualcun altro di quelli che mangiavano il pane del re e portavano il berretto col gallone wavs/2728.wav|adesso diceva va a prender la legna ora sta governando il suo asino e si vedeva il lume nel cortile e sotto la tettoia sant'agata rideva e la nunziata diceva che per essere preciso come una donna a compare alfio gli mancava soltanto la gonnella wavs/2729.wav|e oramai tutti lo sapevano e la nunziata era troppo piccola quando quel bel mobile di suo padre l'aveva piantata per andarsene a cercare fortuna altrove le poverette s'intendevano fra di loro appunto per questo quando discorrevano a bassa voce col capo chino wavs/2730.wav|perché la riproduzione artistica di cotesti quadri sia esatta bisogna seguire scrupolosamente le norme di questa analisi esser sinceri per dimostrare la verità giacché la forma è così inerente al soggetto quanto ogni parte del soggetto stesso è necessaria alla spiegazione dell'argomento generale wavs/2731.wav|tutto in odio alla chiesa e incontrandosi naso a naso con don michele il brigadiere delle guardie doganali il quale andava attorno colla pistola sullo stomaco e i calzoni dentro gli stivali in cerca di contrabbandieri a questi altri non glielo fanno il conto di quel che mangiano wavs/2732.wav|dopo che io sarò sottoterra e quel povero vecchio sarà morto anche lui e alessi potrà buscarsi il pane allora vattene dove vuoi ma allora non te ne andrai più te lo dico io wavs/2733.wav|il mare era del color della sciara sebbene il sole non fosse ancora tramontato e di tratto in tratto bolliva tutt'intorno come una pentola adesso i gabbiani devono essere tutti a dormire osservò alessi a quest'ora avrebbero dovuto accendere il faro di catania disse ntoni ma non si vede niente wavs/2734.wav|questa povera bestia se lo guadagna il pane quando ci avrò messi da parte un po di soldi comprerò un mulo e potrò tirarmi su a fare il carrettiere davvero come compare wavs/2735.wav|tanto lui un soldo non l'avrebbe voluto povero diavolo per povero diavolo preferiva godersi un po di riposo finché era giovane e non abbaiava la notte come il nonno il sole c'era lì per tutti wavs/2736.wav|ma nessuno apriva bocca e stavano a guardarsi l'un l'altro ebbene domandò infine maruzza la quale moriva d'impazienza niente non c'è paura di niente rispose tranquillamente padron ntoni wavs/2737.wav|perciò andava dicendo che non era vero che piedipapera avesse comprato il credito dei lupini perché piedipapera non le aveva mai possedute cinquecento lire e i malavoglia avevano sempre sul collo i piedi di suo zio crocifisso il quale poteva schiacciarli come formiche tanto era ricco ed ella aveva avuto torto a dirgli di no wavs/2738.wav|allora la zuppidda gli piantava le mani sulla faccia che lo sapevate che doveva venire l'usciere voi abbaiate sempre a cose fatte ma un dito che è un dito non lo sapete muovere infine l'usciere non se la mangia la gente wavs/2739.wav|la vespa era venuta a vedere anche lei colla calzetta al collo e frugava per ogni dove ora che era roba di suo zio il sangue non è acqua andava dicendo forte perché udisse anche il sordo a me mi sta nel cuore la roba di mio zio come a lui deve stare a cuore la mia chiusa lo zio crocifisso lasciava dire e non udiva wavs/2740.wav|la longa aveva pure messo sulla porta un panchettino e vendeva arancie noci ova sode ed ulive nere state a vedere che a poco a poco arrivano a vendere anche il vino diceva la santuzza io ci ho piacere perché son gente col timore di dio wavs/2741.wav|invece di tirar calci e mettersi sotto i piedi il carretto e sdraiarsi sull'erba colle zampe in aria aveva ragione lo speziale che bisognava dare un calcio al mondo come era fatto adesso e rifarlo da capo wavs/2742.wav|e non lasciarle far la ragazzetta con don silvestro quando passa e con don michele il brigadiere che ci ha la rabbia del marito con tutti quegli anni e quella carne che ci ha addosso la poveraccia wavs/2743.wav|una lettera che non valeva i venti centesimi della posta borbottava padron ntoni la longa se la prendeva con quegli sgorbj che sembravano ami di pesceluna e non potevano dir nulla di buono wavs/2744.wav|e ci stette fin quando cominciarono ad udirsi certi rumori ch'ei conosceva e delle voci che si chiamavano dietro gli usci e sbatter d'imposte e dei passi per le strade buie sulla riva in fondo alla piazza cominciavano a formicolare dei lumi wavs/2745.wav|intanto a sant'agata le avevano messa la veste nuova e aspettavano la festa di san giovanni per toglierle la spadina d'argento dalle trecce e spartirle i capelli sulla fronte prima d'andare in chiesa sicché ognuna al vederla passare diceva beata lei wavs/2746.wav|ora non vi andava più di nascosto all'osteria della santuzza che s'era fatto grande e il nonno non gli avrebbe tirato le orecchie alla fin fine ed egli avrebbe saputo rispondere il fatto suo se gli rimproveravano di andare a cercarsi quel po di bene che poteva wavs/2747.wav|quelli a cui non gliene importava della pece non dissero nulla ma lo zuppiddu seguitò a strillare che egli avrebbe chiuso bottega e chi aveva bisogno di calafatare la barca poteva metterci la camicia della moglie per stoppa wavs/2748.wav|così anche i parenti dimenticano quelli che non ci sono più e ognuno a questo mondo è fatto per pensare a tirare la carretta che gli ha data dio come l'asino di compar alfio che adesso faceva chissà cosa dopo che era andato in mano altrui wavs/2749.wav|seguitando a borbottare nella barba mentre fingeva di guardare la gente che andava alla fontana don silvestro finalmente vedendo che nessuno fiatava più disse chiaro e tondo che di uomini nuovi non c'erano altri che ntoni di padron ntoni e brasi cipolla perché lui non aveva suggezione della moglie dello speziale wavs/2750.wav|siete un bel prepotente gli diceva don franco accarezzandolo sulle spalle un vero feudatario siete l'uomo fatale mandato in terra per provare come quattro e quattr'otto che bisogna fare il bucato alla vecchia società wavs/2751.wav|alla larga col governo aggiungeva don franco sanno che sono repubblicano e sarebbero contenti di acchiappare un pretesto per farmi sparire dalla faccia della terra la gente si logorava il cervello a sapere che cosa potessero dire in testimonianza la zuppidda e comare grazia e gli altri wavs/2752.wav|gli diceva sottovoce suo marito tirandola vicino alla finestra tu non ci entri adesso a bazzicare in questa casa si tira addosso gli occhi degli sbirri la gente perciò non si affacciava nemmeno all'uscio dei malavoglia wavs/2753.wav|i rigattieri torcevano il muso se si parlava di vendere una dozzina di barilotti d'acciughe e dicevano che i denari erano scomparsi per la paura del colèra che non ne mangia più acciughe la gente diceva loro wavs/2754.wav|e gli diede anche un po di denaro caso mai ne avesse bisogno e il suo tabarro foderato di pelle ché oramai lui era vecchio e non gli serviva più i ragazzi vedendo il fratello maggiore affaccendarsi nei preparativi della partenza gli andavano dietro pian piano per la casa e non osavano dirgli più nulla come fosse diggià un estraneo wavs/2755.wav|mena non diceva nulla e stava appoggiata allo stipite a guardar il carro carico la casa vuota il letto mezzo disfatto e la pentola che bolliva l'ultima volta sul focolare wavs/2756.wav|allora lasciate stare i consiglieri e mandate via il segretario quell'imbroglione di don silvestro brava e chi lo fa il segretario chi lo sa fare tu o io o padron cipolla sebbene sputi sentenze peggio di un filosofo wavs/2757.wav|mastro turi il calafato stava per levare il pugno e incominciare benedetto dio ma guardò sua moglie e si tacque mangiandosi fra i denti quel che voleva dire wavs/2758.wav|no rispose padron ntoni no ché bisogna pagare il debito allo zio crocifisso e non si deve dire di noi che il galantuomo come impoverisce diventa birbante wavs/2759.wav|e che adesso non l'aspettavano più nella casa del nespolo lo zio crocifisso invece aspettava da un pezzo i malavoglia per quella casa del nespolo che nessuno la voleva come se fosse scomunicata e gli era rimasta sulla pancia sicché appena seppe che era tornato in paese alfio mosca quello cui voleva far rompere le ossa a bastonate quand'era geloso della vespa wavs/2760.wav|bisogna cominciare dal levarci dai piedi tutti costoro col berretto gallonato bisogna far la rivoluzione ecco quello che bisogna fare e voi cosa mi date per fare la rivoluzione don franco allora si stringeva nelle spalle e se ne andava indispettito a pestare l'acqua sporca nel mortaio wavs/2761.wav|la quale ardeva come una catasta di legna quando ci passò vicino e le fiamme salivano alte sino alla penna di trinchetto tutti al loro posto però quei ragazzi nelle batterie o sul bastingaggio il nostro comandante domandò se avevano bisogno di nulla no grazie tante risposero poi passò a babordo e non si vide più wavs/2762.wav|ma ripeteva quello che le era rimasto più fitto nella mente quando ntoni aveva detto un'altra volta di voler andarsene e aveva vista la mamma piangere ogni notte che all'indomani trovava il lenzuolo tutto fradicio nel rifare il letto wavs/2763.wav|che l'aspettava anche sulla piazza quando andava a confessarsi e lo zio santoro gli gridava dietro per salutarlo quando sentiva la sua voce e andava a cercarlo fin nella bottega di pizzuto tastando i muri col bastone per trovar la strada wavs/2764.wav|ora non son più da maritare tornava a dire mena col viso basso e sminuzzando gli sterpolini della siepe anche lei ventisei anni ed è passato il tempo di maritarmi wavs/2765.wav|e lo zio crocifisso allora rispondeva quando mi prendono da questo lato non so più che dire e promise di parlarne a piedipapera per riguardo all'amicizia io farei qualunque sacrificio wavs/2766.wav|ella aveva il cuore buono la gnà grazia e non diceva come suo marito lasciali stare coloro che non hanno più né re né regno cosa te ne importa la sola che si vedesse di tanto in tanto era nunziata col piccino in collo e tutti gli altri dietro ma anche lei doveva badare ai fatti suoi wavs/2767.wav|nel calore della disputa don giammaria aveva perso il battuto sul quale avrebbe attraversato la piazza anche ad occhi chiusi e stava per rompersi il collo e lasciar scappare dio perdoni una parola grossa almeno l'accendessero i loro lumi al giorno d'oggi bisogna badare ai fatti propri conchiuse lo zio crocifisso wavs/2768.wav|e rocco che tutti i giorni bisognava andare a cercare di qua e di là per le strade e davanti la bettola e cacciarlo verso casa come un vitello vagabondo anche dei malavoglia ce n'erano due vagabondi e alessi si tormentava il cervello a cercarli dove potevano essere wavs/2769.wav|alla povera nunziata le avevano rubato in quel modo un lenzuolo nuovo povera ragazza rubare a lei che lavorava per dar pane a tutti quei fratellini che suo padre le aveva lasciato sulle spalle quando l'aveva piantata per andare a cercar fortuna ad alessandria wavs/2770.wav|e mulinava pure che era inutile pensare alla dote di mena e di lia giacché non ci sarebbero arrivati mai la povera mena pareva che lo sapesse anche lei tanto era avvilita le vicine ora tiravano di lungo dinanzi alla porta dei malavoglia come durasse il colèra wavs/2771.wav|hanno visto mezzo mondo dice che trezza ed aci castello messe insieme sono nulla in paragone questo l'ho visto anch'io e laggiù la gente passa il tempo a scialarsi tutto il giorno invece di stare a salare le acciughe wavs/2772.wav|ha detto l'avvocato domandò mena appena vide comparire il nonno con quella faccia e si mise a piangere prima di udire la risposta il vecchio si strappava quei pochi capelli bianchi e andava come un pazzo per la casa ripetendo ah perché non siamo morti tutti wavs/2773.wav|la domenica andò sulla piazza a parlarne a piedipapera dopo la messa compare tino scrollava le spalle dimenava il capo diceva che la provvidenza era buona da mettere sotto la pentola e così parlando lo tirava sulla riva wavs/2774.wav|mena era ridotta ad andare a cercare il fratello sulla sciara anche lei e verso il rotolo o sulla porta dell'osteria e piangeva e singhiozzava tirandolo per la manica della camicia wavs/2775.wav|e non poteva andare dal giudice perché le onze donna rosolina le aveva rubate a suo fratello il vicario e si sarebbe saputo il motivo per cui aveva dato in mano a don silvestro quel denaro per sua vergogna wavs/2776.wav|ché in quelle occasioni si mette un sasso su ogni quistione ed era venuta anche la locca la quale andava sempre dove c'era folla quando sentiva del brusio pel paese di notte o di giorno quasi non chiudesse più gli occhi e aspettasse sempre il suo menico wavs/2777.wav|sua moglie grazia poveretta spalancava gli occhi perché non sapeva di dove li avesse presi quei denari e metteva buone parole pei malavoglia i quali erano brava gente e tutti li avevano sempre conosciuti per galantuomini nel vicinato wavs/2778.wav|e lo zio santoro col rosario in mano e gli occhi spenti gli diceva di sì che non dubitasse che era lì per questo e non passava una mosca che ei non lo sapesse tanto che sua figlia mariangela gli diceva wavs/2779.wav|la mia casa è qui per voi altri se l'affare va bene sapete che ci ho lì dietro una camera dove ci starebbe un bastimento di roba e nessuno ci mette il naso ché con don michele e le sue guardie siamo come pane e cacio wavs/2780.wav|lia piangeva sottovoce perché non udisse sua sorella col viso nelle mani e don michele la vedeva piangere colle pistole sulla pancia e i calzoni dentro gli stivali per me stasera non c'è nessuno che stia inquieto o che si metta a piangere comare lia ma anch'io sono in pericolo come vostro fratello wavs/2781.wav|e guardava ora questo ed ora quello che parlava come se cercasse la foglia davvero e volesse mangiarsi le parole e quando vedeva ridere il segretario rideva anche lui don silvestro per far ridere un po tirò il discorso sulla tassa di successione di compar bastianazzo wavs/2782.wav|ed anche don michele il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla pancia senza far nulla quando non era dietro il banco della santuzza e faceva l'occhietto alle belle ragazze per ingannare il tempo wavs/2783.wav|la provvidenza l'avevano rimorchiata a riva tutta sconquassata così come l'avevano trovata di là dal capo dei mulini col naso fra gli scogli e la schiena in aria wavs/2784.wav|la lia e alessi spalancavano gli occhi e lo guardavano sbigottiti ma il nonno si lasciava cadere la testa sul petto ora non hai più né padre né madre e puoi fare quello che ti pare e piace gli disse alfine finché vivrò a quei ragazzi ci penserò io quando non ci sarò più il signore farà il resto wavs/2785.wav|la quale aveva tutta la sua roba al sole e non temeva che gliela rubassero andava gridando per lui colle mani in aria nera come un tizzone e coi capelli al vento che suo zio se lo mangiavano vivo ogni sei mesi colla fondiaria e voleva cavargli gli occhi colle sue mani all'esattore se tornava da suo zio wavs/2786.wav|la vera disgrazia è toccata allo zio crocifisso che ha dato i lupini a credenza chi fa credenza senza pegno perde l'amico la roba e l'ingegno lo zio crocifisso se ne stava ginocchioni a piè dell'altare dell'addolorata wavs/2787.wav|va piedipapera volle andare a vedere anche lui perché era di casa e padron fortunato e chi d'altri poté entrare a furia di gomitate la faccia non mi piace niente affatto sentenziava padron cipolla scrollando il capo come vi sentite compare ntoni wavs/2788.wav|e se lo incontrava lo guardava bene in faccia ammiccando gli occhi come deve fare un giovanotto di fegato che è stato soldato e non si lascia portar via il suo berretto in mezzo alla folla wavs/2789.wav|la zuppidda le diceva che vieni a cercare tuo fratello qui tua madre ha paura che vogliono rubartelo tuo fratello comare la vespa veniva anche lei nel cortile dei zuppiddi colla calzetta al collo a dire roba di fuoco degli uomini che sono peggio dei cani wavs/2790.wav|non vorrei incontrarlo di notte in qualche brutto posto nemmeno per acchiappare un contrabbando di mille lire parola mia d'onore le povere ragazze non ebbero più pace dacché don michele ebbe messo loro quella pulce wavs/2791.wav|in terra è tutt'altra cosa un bersagliere che tornava con noi a messina ci diceva che non si può stare al pinf panf delle fucilate senza sentirsi pizzicar le gambe dalla voglia di buttarsi avanti a testa bassa wavs/2792.wav|ora che non aveva altro da fare aveva imparato a conoscere le galline ad una ad una e stava a vedere quello che facevano e passava il tempo ad ascoltare le voci dei vicini dicendo questa è comare venera che strapazza suo marito questa è la cugina anna che torna dal lavatoio wavs/2793.wav|i vicini portarono via il vecchio credendo che gli fosse venuto un accidente e i carabinieri lo coricarono giusto nella camera dei testimoni sul tavolaccio e gli buttarono l'acqua sulla faccia wavs/2794.wav|quindi a poco a poco si sbrancarono anch'essi e padron ntoni indovinando che la nuora dovesse avere la bocca amara le pagò due centesimi di acqua col limone comare venera la wavs/2795.wav|ntoni poveretto finché c'era stato bisogno era corso di qua e di là senza fiato e s'era strappati i capelli anche lui adesso che il nonno stava meglio girandolava pel paese colle mani sotto le ascelle aspettando che potessero portare un'altra volta la provvidenza da mastro zuppiddu per wavs/2796.wav|per questo l'anima l'abbiamo ciascuno la sua e ognuno deve badare ai suoi interessi e non fare giudizi temerari contro il prossimo compare cinghialenta e spatu spendono del denaro in casa nostra non dico di pizzuto che vende l'erbabianca e cerca di levarci gli avventori wavs/2797.wav|niente voglio svergognare lui e la santuzza davanti a tutto il paese quando vanno alla messa voglio dir loro il fatto mio e far ridere la gente già non ho paura di nessuno al mondo e mi sentirà anche lo speziale lì vicino wavs/2798.wav|la casa del nespolo tenetevela voi saltò su la vespa io mi tengo la mia chiusa e so io cosa devo farne allora lo zio crocifisso montò in bestia anche lui wavs/2799.wav|il discorso di mia figlia betta tale e quale brontolava mastro croce giufà allora fatevi aiutare da vostra figlia betta esclamò don silvestro baco da seta non fiatò più e continuò a masticarsi fra i denti il suo brontolio wavs/2800.wav|il nonno da uomo non diceva nulla ma si sentiva un gruppo nella gola anch'esso ed evitava di guardare in faccia la nuora quasi ce l'avesse con lei così se ne tornarono ad aci trezza zitti zitti e a capo chino wavs/2801.wav|buona sera rispose mena le stelle ammiccavano più forte quasi s'accendessero e i tre re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce come wavs/2802.wav|questo è segno che la cosa è vera com'è vero iddio no non voglio sentirne parlar più dovessi chiuder l'osteria e mettermi a far calzetta massaro filippo allora si faceva la bocca amara dalla collera e andava a pregare don michele come un santo nel posto delle guardie o nella bottega di pizzuto wavs/2803.wav|adesso uno è in paradiso l'altro vuole la zuppidda non possono menare innanzi quella barca rotta e cercano di maritare la ragazza costoro non pensano ad altro che a maritarsi hanno la rabbia come mia nipote la vespa adesso che mena si marita vedrete che compare mosca torna qui per chiapparsi la chiusa della vespa wavs/2804.wav|gli uomini della paranza seduti sul fondo colla schiena contro il banco e le mani dietro il capo cantavano delle canzonette ognuno per suo conto adagio adagio per non addormentarsi che infatti socchiudevano gli occhi sotto il sole lucente wavs/2805.wav|sul tardi appena principiò a rompere l'alba la gente si affollava davanti alla bottega di pizzuto che c'era ancora il lumicino e lì si faceva un gran chiacchierare di quel che era successo in quel diavolio della notte wavs/2806.wav|oramai non era un ragazzo per passare il tempo ad andare per le ginestre nella sciara cantando come suo fratello alessi e la nunziata o a spazzar la casa come mena e nemmeno un vecchio come il nonno per divertirsi ad accomodare i barilotti sfondati e le nasse sfasciate wavs/2807.wav|i gatti grigi sono i migliori per acchiappare i topi e andrebbero a scovarli in una cruna di ago ai gatti non conveniva aprire l'uscio di notte perché una vecchia di aci sant'antonio l'avevano ammazzata così che i ladri le avevano rubato il gatto tre giorni avanti wavs/2808.wav|che notte è venuta pei malavoglia esclamava comare piedipapera avete visto che tutte le disgrazie in questa casa arrivano di notte osservò padron cipolla uscendo dalla casa con don franco e compare tino per buscarsi un pezzo di pane poveretti aggiungeva comare grazia wavs/2809.wav|ciascuno colle stimate del suo peccato che avrebbero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtù ciascuno dal più umile al più elevato ha avuta la sua parte nella lotta per l'esistenza pel benessere per l'ambizione dall'umile pescatore al nuovo arricchito wavs/2810.wav|volete scommettere che questa volta va a finir male ribatteva don silvestro mettendo due dita nel taschino del farsetto per cavar fuori il dodici tarì nuovo non c'è tasse che bastano e un giorno o l'altro bisognerà finirla davvero wavs/2811.wav|e come furono sulla sciara si cavarono le scarpe e stettero ad origliare un po inquieti e colle scarpe in mano non si sente nulla disse cinghialenta la pioggia continuava a cadere e dalla sciara non si udiva altro che il brontolare del mare là sotto wavs/2812.wav|tutte non ci possono essere zio crocifisso voi lo sapete quel che ci vuole a far cento lire ma meglio poco che nulla e chi dà acconto non è cattivo pagatore ora viene l'estate e coll'aiuto di dio pagheremo ogni cosa wavs/2813.wav|quando poi l'avvocato ebbe letto le carte e poté capire qualche cosa dalle risposte ingarbugliate che doveva strappare con le tenaglie a padron ntoni mentre gli altri se ne stavano appollaiati sulle loro scranne senza osare di fiatare si mise a ridere di tutto cuore e gli altri ridevano con lui senza sapere perché per ripigliar fiato wavs/2814.wav|poveretta rispondeva comare grazia e le avevano perfino spartito i capelli mena però era tranquilla e s'era rimessa la spadina d'argento nelle trecce da se stessa senza dir nulla wavs/2815.wav|don michele sì che ci stava bene sulla porta coi galloni nel berretto la gente che paga il vino vuol berselo in santa pace ed è contenta di vedere uno colla sciabola lì davanti poi tutti gli facevano di berretto e nessuno ti avrebbe negato un soldo se te lo doveva quando era segnato col carbone sul muro wavs/2816.wav|la mena stava ad ascoltare con tanto d'occhi anche lei e all'improvviso lo piantò con un bel saluto e se ne entrò nell'orto alfio tutto infuriato corse a lagnarsi colla vespa che gli dava a bere di tali bugie per farlo litigare colla gente wavs/2817.wav|e coll'acqua fresca e le fregagioni gli fecero riaprir gli occhi il povero vecchio come seppe dove si trovava che ci voleva meno di un'ora per arrivare a trezza disse che lo portassero a casa su di una scala wavs/2818.wav|la casa né la barca si possono vendere perché ci è su la dote di maruzza diceva qualchedun altro e la gente si scaldava tanto che potevano udirli dalla camera dove stavano a piangere il morto sicuro lasciò andare alfine don silvestro come una bomba c'è l'ipoteca dotale wavs/2819.wav|infine venne la cugina anna tutta spettinata bianca come un cencio e non sapeva che dire padron ntoni come se gli parlasse il cuore domandò e ntoni sapete dov'è ntoni wavs/2820.wav|e se il negozio dei lupini andava bene la mena avrebbe avuto la sua dote in contante e l'affare si sarebbe conchiuso presto la ragazza com'è educata e la stoppa com'è filata disse infin padron malavoglia e padron cipolla confermò che tutti lo sapevano in paese che la longa aveva saputo educarla la figliuola wavs/2821.wav|giusto in quel punto si seppe che brasi cipolla s'era lasciato rubare dalla mangiacarrubbe come un bietolone e padron fortunato li andava cercando per la sciara e pel vallone e sotto il ponte colla schiuma alla bocca giurando e spergiurando che se li trovava voleva dar loro tante di quelle pedate e farsi venire le orecchie di suo figlio nelle mani wavs/2822.wav|noi siamo parenti ripeteva quando vado a giornata da lui mi dà mezza paga e senza vino perché siamo parenti piedipapera sghignazzava lo fa per tuo bene per non farti ubbriacare e per lasciarti più ricco quando creperà wavs/2823.wav|adesso bisogna far la provvista del sale prima che ci mettano il dazio se è vero andava dicendo colle mani sotto le ascelle compare zuppiddu lo pagheremo coi primi denari ed egli mi ha promesso che allora ci darà a credenza la provvista dei barilotti nel canterano ci sono cinque onze della tela di mena aggiunse maruzza wavs/2824.wav|il giovanotto aveva gli occhi lustri ma diceva che non era nulla ed era perché aveva bevuto si chiamava il re d'italia un bastimento come non ce n'erano altri colla corazza vuol dire come chi dicesse voi altre donne che avete il busto e questo busto fosse di ferro che potrebbero spararvi addosso una cannonata senza farvi nulla wavs/2825.wav|allora la longa vedendo che non c'era più speranza volle che le mettessero sul petto quel soldo di cotone coll'olio santo che aveva comperato a pasqua e disse pure che lasciassero la candela accesa wavs/2826.wav|voi dovreste andare a mettervi con quelli della spezieria che discorrono del re e del papa gli diceva perciò piedipapera colà ci fareste bella figura anche voi li sentite come gridano wavs/2827.wav|la piccina piangeva e quei poveretti dimenticati sulla sciara a quell'ora parevano le anime del purgatorio il piangere della bambina le faceva male allo stomaco alla povera donna le sembrava quasi un malaugurio wavs/2828.wav|ora cercano di farci chiudere bottega perché non mi lascio mangiare il fatto mio da questo e da quello che razza di cristiani eh perché non l'aumentano sul vino il loro dazio o sulla carne che nessuno ne mangia wavs/2829.wav|ve lo farò sapere dove sarò disse infine e come fu nel cortile sotto il nespolo che era scuro disse anche e il nonno alessi non rispose ntoni tacque anche lui e dopo un pezzetto e la lia che non l'ho vista wavs/2830.wav|quella civetta di sant'agata andava dicendo la vespa colla schiuma alla bocca tanto ha detto e tanto ha fatto che ha mandato via del paese compar alfio wavs/2831.wav|non diceva le solite barzellette e domandava a questo e a quello cos'era stato quel diavolio e se si erano visti rocco spatu e cinghialenta e si sberrettava con don michele il quale aveva gli occhi gonfii e gli stivali polverosi e voleva pagargli per forza il bicchierino wavs/2832.wav|guardate cosa vanno a domandare alla santuzza borbottava la zuppidda son curiosa di sentire cosa risponderà per non spiattellare alla giustizia tutti i fatti suoi wavs/2833.wav|non lo vedete che si servono di voi come di un burattino gli diceva sua figlia betta coi pugni sui fianchi ora che vi hanno messo nell'impiccio vi voltano le spalle e vi lasciano solo a sgambettare nel pantano ecco quel che vuol dire farsi menare pel naso da quell'imbroglione di don silvestro wavs/2834.wav|al bisogno poi ntoni si disobbligava facendo a pugni con quegli avventori della malannata che cercano il pelo nell'uovo all'ora del conto e gridano e bestemmiano prima di pagare cogli amici della taverna invece era allegro e chiacchierone e teneva d'occhio anche il banco allorché la santuzza andava a confessarsi sicché tutti colà gli volevano bene come se fosse a casa sua wavs/2835.wav|il nonno non mi ha detto nulla ve lo dirà dopo ancora c'è tempo da ora a quando vi mariterete chissà quante cose succederanno e per quali strade andrò col mio carro wavs/2836.wav|le barche del villaggio erano tirate sulla spiaggia e bene ammarrate alle grosse pietre sotto il lavatoio perciò i monelli si divertivano a vociare e fischiare quando si vedeva passare in lontananza qualche vela sbrindellata in mezzo al vento e alla nebbia che pareva ci avesse il diavolo in poppa wavs/2837.wav|ma tutte si strinsero nelle spalle se muore il vecchio la vedrete come casca quella casa in questa arrivò la nunziata lesta lesta colla brocca sul capo largo largo ché aspettano l'acqua da comare maruzza e i miei ragazzi se si mettono a giocare mi lasciano la roba in mezzo alla strada wavs/2838.wav|ma alessi era un ragazzo che somigliava tutto a suo padre bastianazzo buon'anima il nonno colla lanterna andava e veniva pel cortile fuori si udiva passare la gente che andava al mare e passava a picchiare di porta in porta per chiamare i compagni wavs/2839.wav|poi dopo ch'ebbe baciata mena e la lia e salutate le comari si mosse per andarsene e mena gli corse dietro colle braccia aperte singhiozzando ad alta voce quasi fuori di sé e dicendogli ora che dirà la mamma ora che dirà la mamma come se la mamma avesse potuto vedere e parlare wavs/2840.wav|presto compie l'anno aggiungeva lo zio crocifisso quand'era solo a brontolare con compare tino e non si è visto un grano d'interessi quelle duecento lire basteranno appena per le spese wavs/2841.wav|e barabba faceva scoppiettare le dita come i cefali sguizzavano fuori dell'acqua essi non hanno nulla da fare diceva ntoni e si divertono a saltare wavs/2842.wav|sorte scellerata esclamava don michele battendo col pugno sulla sciabola vorrei pigliare un terno al lotto vorrei pigliare comare lia per farvi vedere cosa son capace di fare wavs/2843.wav|niente rispose l'avvocato non c'è da far niente e siccome padron ntoni tornava a dire che era venuto l'usciere l'usciere lasciatelo venire anche una volta al giorno così il creditore si stancherà più presto di rimetterci le spese wavs/2844.wav|pedate massaro filippo mi ha detto che il mosto non può tenerlo più nelle botti e lo venderà ad altri se tu non fai la pace con don michele e non ti riesce di farlo entrare di contrabbando come prima wavs/2845.wav|la barca si raddrizzò e fece prima un gran salto poi seguitò a far capriole sulle onde da qua il timone ora ci vuole la mano ferma disse padron ntoni e malgrado che il ragazzo ci si fosse aggrappato come un gatto anche lui arrivavano certe ondate che facevano sbattere il petto contro la manovella a tutt'e due wavs/2846.wav|pece la zuppidda colla schiuma alla bocca salì sul ballatoio e si mise a predicare che era un'altra bricconata di don silvestro il quale voleva rovinare il paese perché non l'avevano voluto per marito wavs/2847.wav|persino il linguaggio tende ad individualizzarsi ad arricchirsi di tutte le mezze tinte dei mezzi sentimenti di tutti gli artifici della parola onde dar rilievo all'idea in un'epoca che impone come regola di buon gusto un eguale formalismo per mascherare un'uniformità di sentimenti e wavs/2848.wav|e le mani sotto il grembiule ed anche quando tacevano senza guardarsi in viso pensando ognuno ai casi suoi quando si è ridotti allo stato in cui siamo diceva lia che parlava come una donna fatta bisogna aiutarsi da sé e che ognuno pensi ai suoi interessi wavs/2849.wav|allora mandateli via e chiamatene degli altri già non saranno loro che vi faranno restare sindaco quando tutti gli altri non vi vorranno più voi dovete far contenti quelli che sono in maggior numero wavs/2850.wav|ma le donne hanno il cuore piccino e padron ntoni dovette spiegarle che se il negozio andava bene c'era del pane per l'inverno e gli orecchini per mena e bastiano avrebbe potuto andare e venire in una settimana da riposto con menico della locca wavs/2851.wav|io per me gli regalerei la vespa se la volesse tutte le stesse e guai a chi ci capita per sua disgrazia che il signore leva il lume vedete don michele che va nella strada del nero per far l'occhietto con donna rosolina cosa gli manca a costui wavs/2852.wav|che è vero domandò mena eh comare mena se non dovessi far altro al mio paese ce n'è delle ragazze come dico io senza andare a cercarle lontano guardate quante stelle che ammiccano lassù rispose mena dopo un pezzetto ei dicono che sono le anime del purgatorio che se ne vanno in paradiso wavs/2853.wav|cosa ci hai con quel povero giovane domandava mastro turi voi tacete ché non sapete nulla gli gridava la moglie i pasticci non mi piacciono andate a lavorare che non sono affari vostri e lo mandava fuori dell'uscio colle braccia penzoloni e quella malabestia di dieci rotoli in mano wavs/2854.wav|così il discorso si fece generale perché alla maruzza gliene avevano fatto tanto del danno quelle bestie scomunicate la cugina anna ne aveva la casa piena da che gli era morto il gatto una bestia che valeva tant'oro ed era morto di una pedata di compare tino wavs/2855.wav|bel pezzo la mangiacarrubbe seguitava una sfacciata che si è fatto passare tutto il paese sotto la finestra a donna alla finestra non far festa wavs/2856.wav|coraggio coraggio gridavano loro le guardie dalla riva e correvano qua e là colle lanterne a gettare delle corde siam qui noi fatevi animo finalmente una delle corde venne a cadere a traverso della provvidenza la quale tremava come una foglia wavs/2857.wav|don michele per non perdere la sua gita guardava la sant'agata ora che tutti gli altri usci erano chiusi e lo faceva anche per far vedere a quel ragazzaccio di ntoni che lui non aveva paura di nessuno al mondo wavs/2858.wav|che vi venga il colèra soffiò loro lo speziale facendo gli occhiacci volete che andiamo tutti in galera sappiate che colla giustizia bisogna dir sempre di no e che noi non sappiamo niente comare venera si rincantucciò nella mantellina ma seguitò a borbottare wavs/2859.wav|anche la casa del nespolo sembrava avesse un'aria di festa il cortile era spazzato gli arnesi in bell'ordine lungo il muricciuolo e appesi ai piuoli l'orto tutto verde di cavoli e di lattughe e la camera aperta e piena di sole che sembrava contenta anch'essa e ogni cosa diceva che la pasqua si avvicinava wavs/2860.wav|bestia quando parlano i più vecchi di te sta zitto il ragazzaccio allora se ne andò strillando e dandosi dei pugni nella testa che tutti lo pigliavano per minchione perché era figlio della locca e padron ntoni col naso in aria osservò wavs/2861.wav|comare venera la zuppidda faceva il diavolo perché avevano invitato comare grazia a pettinare la sposa mentre sarebbe toccato a lei che stava per diventare parente dei malavoglia e la sua figliuola s'era fatta comare di basilico con la mena tanto che aveva fatto cucire alla barbara in fretta e furia la veste nuova ché non se lo aspettava quell'affronto wavs/2862.wav|come sapeva di lettere leggeva la gazzetta e la faceva leggere agli altri e ci aveva anche la storia della rivoluzione francese che se la teneva là a portata di mano sotto il mortaio di cristallo perciò quistionavano tutto il giorno con don giammaria il vicario per passare il tempo e ci pigliavano delle malattie dalla bile wavs/2863.wav|faccenda la zuppidda non voleva sentirne affatto d'aggiustarla e si dibatteva contro don silvestro il quale la spingeva fuori tirandola pei capelli e poi se la menò in disparte dietro il rastrello della chiusa wavs/2864.wav|suo marito che non gli pareva vero di aver ragione allora cominciò a gridare e a strepitare io l'avevo detto santi del paradiso che quel ntoni a bazzicare per la casa non mi piaceva voi state zitto che non sapete nulla gli rimbeccava la wavs/2865.wav|mente ntoni come vedeva spendere i denari tentennava il capo anche lui finalmente quando il colèra finì e dei denari raccolti con tanto stento ne restarono appena la metà tornò a dire che così non si poteva durare a quella vita di fare e disfare wavs/2866.wav|teneva a bada i piccini perché non le stessero sempre fra i piedi come una nidiata di pulcini ché la nunziata voleva averle libere le mani lei tu sai il fatto tuo le diceva la cugina anna e la tua dote ce l'hai nelle mani quando sarai grande wavs/2867.wav|il sinedrio si sciolse come tutte le altre volte senza conchiudere nulla che ognuno restava della sua opinione e questa volta inoltre c'era lì presente la signora talché don franco non poteva sfogarsi a modo suo wavs/2868.wav|interessi la zuppidda era sempre con tanto di muso e borbottava che ora tutta la famiglia rimaneva sulle braccia di ntoni questa volta una ragazza ci penserà prima di pigliarselo per marito wavs/2869.wav|sacramento esclamava ntoni vorrei tornare a fare il soldato e si strappava i capelli e si dava dei pugni nella testa ma non sapeva risolversi a pigliare la risoluzione che ci voleva da vero cetriolo che era allora diceva la wavs/2870.wav|ma i piedi fatti a pala di ficodindia ci stanno meglio degli stivalini stretti sul ponte di una corazzata in certe giornataccie e perciò si presero ntoni senza dire permettete wavs/2871.wav|e passò dalla cugina anna la quale poveretta non aveva dormito e stava sulla porta guardando di qua e di là colla faccia pallida lì davanti incontrò pure la vespa la quale veniva a vedere se comare grazia ci avesse un po di lievito per caso wavs/2872.wav|volete scommettere che ora vi pianto e non si fece più vedere in casa del sindaco così ci avrebbero pensato loro a cavarsi d'impiccio e la betta non avrebbe potuto più dirgli sul mostaccio che voleva rovinare suo padre callà e i suoi consigli erano quelli di giuda che aveva venduto cristo per trenta denari wavs/2873.wav|giacché ella non aveva paura né delle pistole né di nessuno e sua figlia non l'avrebbe data a uno che si mangiava il pane del re e faceva lo sbirro ed era nel peccato mortale colla santuzza per giunta glielo aveva detto don giammaria sotto sigillo di confessione wavs/2874.wav|che l'avevano visto persino andare a farsi scrivere al municipio presente don silvestro non è vero che se la piglia per gli orecchini diceva piedipapera il quale poteva saperlo gli orecchini e le collane alla fin fine sono d'oro ed argento colato e avrebbe potuto andare a venderli alla città anzi ci avrebbe guadagnato il tanto per tanto sui denari che ha dati wavs/2875.wav|i sento vecchia ripeteva mi sento vecchia guardami in faccia ora non ho più la forza di piangere tanto come quando mi hanno portato la notizia di tuo padre e di tuo fratello se vado al lavatoio la sera torno a casa stanca che non ne posso più wavs/2876.wav|chi può starsene fra le lenzuola con questo tempaccio non va in giro di certo conchiuse compare cinghialenta ntoni fece segno di star zitti e di scantonare per la viottola onde evitare di passare davanti alla sua casa ché mena o il nonno potevano stare ad aspettarlo e li avrebbero uditi wavs/2877.wav|così va il mondo ciascuno deve badare ai fatti suoi quello che diceva a ntoni di padron ntoni comare venera ciascuno deve pensare alla sua barba prima di pensare a quella degli altri wavs/2878.wav|un tempo i malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di trezza ce n'erano persino ad ognina e ad aci castello tutti buona e brava gente di mare proprio all'opposto di quel che sembrava dal nomignolo come dev'essere wavs/2879.wav|io non mi lascio menar per il naso da nessuno saltava su baco da seta il sindaco lo faccio io e non don silvestro don silvestro diceva invece che il sindaco lo faceva sua figlia betta e mastro croce callà portava i calzoni per isbaglio wavs/2880.wav|non mi tradite che non ho nessuno al mondo gli altri se ne andarono mogi mogi sotto la pioggia rasente i muri e anche costui masticava fra i denti cinghialenta che sta a sparlare di piedipapera e dice che non ha nessuno al mondo almeno piedipapera ci ha la moglie wavs/2881.wav|quel dopopranzo si divertirono a prendersi a pugni con compare pizzuto il quale non aveva paura nemmeno di dio sebbene non avesse fatto il soldato e andò a rotolare per terra davanti all'osteria col naso in sangue ma rocco spatu invece fu più forte e si mise ntoni sotto i piedi wavs/2882.wav|lo sentite piedipapera che sta discorrendo con padron malavoglia e padron cipolla un altro della setta colui un arruffapopolo con quella gamba storta e quando lo vedeva arrancare per la piazza faceva il giro lungo e lo seguiva con occhi sospettosi per scovare cosa stesse macchinando con wavs/2883.wav|c'era pure il sindaco mastro croce callà baco da seta detto anche giufà col segretario don silvestro e se ne stava col naso in aria talché la gente diceva che stava a fiutare il vento per sapere da che parte voltarsi wavs/2884.wav|basta lasciare al quadro le sue tinte schiette e tranquille e il suo disegno semplice man mano che cotesta ricerca del meglio di cui l'uomo è travagliato cresce e si dilata tende anche ad elevarsi e segue il suo moto ascendente nelle classi sociali wavs/2885.wav|non voglio farmi ridere sul naso da tutto il paese potete star tranquillo don michele e se ne partì zoppicando e bestemmiando come se non ci vedesse più dagli occhi mentre andava dicendo fra di sé wavs/2886.wav|mentre rocco pieno come una botte non fiatava più colle spalle al muro lo zio santoro intanto a tastoni aveva ritirato il lume e chiudeva la porta ora andatevene che ho sonno disse la santuzza io non ho mica sonno io massaro filippo a me mi lascia dormire la notte wavs/2887.wav|il povero vecchio appena fu alla città nascosto dietro una cantonata vide passare suo nipote in mezzo ai carabinieri e colle gambe che gli si piegavano ad ogni passo andò a sedersi sulla scala del tribunale in mezzo alla gente che saliva e scendeva pei fatti suoi wavs/2888.wav|e la sua festa era quando aveva della roba per le mani tanto più ora che suo figlio rocco faceva festa all'osteria da un lunedì all'altro per smaltire il malumore che gli aveva ficcato in corpo quella civetta della wavs/2889.wav|vogliono dargli il cattivo natale a quei poveretti mormorava comare grazia colle mani sulla pancia davanti a ogni casa c'era la cappelletta adornata di frasche e d'arance e la sera vi accendevano le candele quando veniva a suonare la cornamusa e cantavano la litania che era una festa per ogni dove wavs/2890.wav|non voglio legarmi le mani so io come vanno le cose e picchiava i pugni sui barili dicendo ai nipoti qui c'è la vostra casa e la dote di mena la casa ti abbraccia e ti bacia san francesco mi ha fatto la grazia di lasciarmi chiudere gli occhi contento wavs/2891.wav|don franco arrivando sul greto quando gli amici tenevano quei discorsi ammiccava a ntoni malavoglia il quale rimendava le maglie delle reti colle gambe distese e la schiena appoggiata ai sassi e gli faceva dei cenni col capo scuotendo la barbona in aria wavs/2892.wav|e don franco avrebbe anche spifferata la sua predica che ce l'aveva in testa bella e fatta se non ci fosse stato lì presente don silvestro almeno quel povero diavolo va a stare in pace conchiuse lo zio crocifisso wavs/2893.wav|e il pesce non trovava chi lo comprasse sicché diceva ciascuno dopo il colèra verrà la fame padron ntoni aveva dovuto metter mano ai denari della casa e li vedeva assottigliare a soldo a soldo ma ei non pensava ad altro se non che maruzza era morta fuori della sua casa e cotesto non gli poteva uscir di mente wavs/2894.wav|egli voleva tornare a fargli il conto della roba e del vitello di cui avevano chiacchierato lungo la strada colla ragazza ma alessi e mena non gli davano retta colla testa nelle mani e gli occhi fissi e lucenti di lagrime seduti sulla porta della casa dove oramai erano soli davvero wavs/2895.wav|ntoni continuò a remare brontolando perché non poteva andarsene a piedi e compare mangiacarrubbe per metter la pace disse che era ora di far colazione in quel momento spuntava il sole e un sorso di vino si beveva volentieri pel fresco che s'era messo wavs/2896.wav|ntoni quando la sera tornava a casa non trovava altro che le donne le quali mutavano la salamoia nei barilotti e cianciavano in crocchio colle vicine sedute sui sassi e intanto ingannavano il tempo a contare storie e indovinelli buoni pei ragazzi i quali stavano a sentire con tanto d'occhi intontiti dal sonno wavs/2897.wav|padron ntoni poté vederla sino all'ultimo momento e mentre la nunziata se ne andava via con alfio mosca adagio adagio pel camerone che pareva d'essere in chiesa al camminare li accompagnava cogli occhi poi si voltò dall'altra parte e non si mosse più wavs/2898.wav|e pretendeva che le restituissero loro il suo figliuolo e non voleva sentir ragione fa così perché ha fame disse infine la cugina anna adesso lo zio crocifisso ce l'ha con tutti loro per quell'affare dei lupini e non vuol darle più nulla ora vo a portarle qualche cosa e allora se ne andrà wavs/2899.wav|la barbara perciò aveva mandato in regalo alla mena il vaso del basilico tutto ornato di garofani e con un bel nastro rosso che era l'invito di farsi comari e tutti le facevano festa a sant'agata persino sua madre s'era levata il fazzoletto nero perché dove ci sono sposi è di malaugurio portare il lutto wavs/2900.wav|e quando passava don michele per la piazza glielo indicava colla barbona ammiccando e gli spifferava sottovoce che passava per donna rosolina anche quello ora che aveva sentito come donna rosolina avesse dei denari e li dava alla gente per farsi sposare wavs/2901.wav|mentre le altre erano sempre nel peccato mortale e facevano mille porcherie sotto l'abitino della madonna la gente gli rideva sul muso allo zio crocifisso come lo vide sposo sulla piazza vestito di nuovo e giallo come un morto dalla paura che gli aveva fatto la vespa con quel vestito nuovo che costava denari wavs/2902.wav|e l'andava cercando per la casa fingendo di aver perso il berretto toccava il letto e il canterano e si metteva a sedere al telaio senza dir nulla lo sai chiese infine lo sai dove se n'è andata ma alla mena non disse nulla wavs/2903.wav|le donne invece si facevano la croce quasi vedessero cogli occhi la povera gente che vi era dentro maruzza la longa non diceva nulla com'era giusto ma non poteva star ferma un momento e andava sempre di qua e di là per la casa e pel cortile che pareva una gallina quando sta per far wavs/2904.wav|e finiva che la barca si mangiava tutto il guadagno tanto che la chiamavano la barca del diavolo e quando gli dicevano perché non ci andasse lui a rischiare la pelle come tutti gli altri che si pappava il meglio della pesca senza pericolo rispondeva bravo wavs/2905.wav|il pesce che pescate ve lo mangiate voi sapete per chi lavorate dal lunedì al sabato e vi siete ridotto a quel modo che non vi vorrebbero neanche all'ospedale per quelli che non fanno nulla e che hanno denari a palate lavorate wavs/2906.wav|non posso serrare rispose ntoni colla voce soffocata dalla tempesta e dallo sforzo la scotta è bagnata il coltello alessi il coltello taglia taglia presto wavs/2907.wav|oppure al figlio della locca tuo zio crocifisso cerca di rubarle la chiusa a tua cugina la vespa vuol pagargliela la metà di quel che vale col darle ad intendere che la sposerà wavs/2908.wav|ognuna diceva la sua dello zio crocifisso il quale piagnucolava sempre e si lamentava come cristo in mezzo ai ladroni e intanto aveva denari a palate ché la zuppidda un giorno che il vecchio era malato aveva vista una cassa grande così sotto il letto wavs/2909.wav|anneghi la zuppidda ne aveva le tasche piene di quel fare melato della santuzza che persino la signora si voltava a discorrere con lei colla bocca stretta senza badare agli altri con que guanti che pareva avesse paura di sporcarsi le mani e stava col naso arricciato come se tutte le altre puzzassero peggio delle sardelle wavs/2910.wav|i denari ce li abbiamo disse a compar alfio il quale era quasi un parente da tanto che lo conoscevano a ognissanti mio fratello entra garzone da massaro filippo e il minore prenderà il suo posto da padron cipolla quando avrò collocato anche turi allora mi mariterò ma bisogna aspettare che io abbia gli anni e che mio padre mi dia il consenso wavs/2911.wav|qui ci vuole un consiglio di don silvestro il segretario suggerì maruzza portategli quelle due galline là e qualche cosa vi saprà dire don silvestro disse che non c'era tempo da perdere wavs/2912.wav|bravo massaro filippo ha bisogno d'aiuto anche lui ripeteva pizzuto non l'avete visto che è venuto a pregare e strapregare don michele per aiutarlo nella spezieria don franco chiamava la gente apposta per schiamazzare wavs/2913.wav|e ancora non gli pareva vero a lui stesso che l'avesse vista coi suoi occhi tanto che la voce gli mancava nella gola mentre ne parlava per ingannare la noia lungo la strada polverosa wavs/2914.wav|bella santa da attaccarsi al muro quella mena cominciò a sbraitare la vespa la vogliono dare a brasi cipolla e seguita a civettare con questo e con quello puh che porcheria wavs/2915.wav|padron cipolla invece malgrado che i malavoglia si fossero messi di nuovo a cavallo continuava a scrollare il capo e andava sentenziando che era un cavallo senza gambe lui lo sapeva dove erano le magagne nascoste sotto la pece nuova wavs/2916.wav|e se tornassi da vostra figlia che figuraccia ci farei e lo zio santoro rispondeva oh bella se vi dico che tutto il paese si mangerebbe i gomiti dall'invidia ma tu cosa vuoi fare ripeteva mena colla faccia pallida pensa alla mamma ntoni e pensa a noi che non abbiamo più nessuno wavs/2917.wav|per la madonna esclamò rocco spatu avrei voluto esserci anch'io a far quattro pugni tutti gli altri stavano ad ascoltare con tanto d'occhi aperti l'altro giovanotto poi raccontò pure in qual modo era saltata in aria la palestro wavs/2918.wav|michele sì l'abbiamo visto anche noi adesso sta recitando il rosario colla santuzza che lo sai d'onde viene don michele gli domandò pizzuto guardandolo negli occhi ntoni fece una spallata e vanni mentre si faceva da parte per lasciarli entrare ammiccò a rocco e a wavs/2919.wav|quella strega della vespa se morite voi è capace di dargliela per un pezzo di pane la casa del nespolo ed è meglio che li facciate voi i vostri affari finché ci avete gli occhi aperti allora lo zio crocifisso rispondeva sì sì andiamoci pure dal notaio ma bisogna che mi facciate guadagnare qualche cosa su questo affare vedete quante perdite ho fatte wavs/2920.wav|che bel mestiere gli aveva insegnato suo padre a colui di far denari coll'acqua delle cisterne ma a ntoni suo nonno gli aveva insegnato il mestiere di rompersi le braccia e la schiena tutto il giorno e arrischiare la pelle e morir di fame e non aver mai un giorno da sdraiarsi al sole come l'asino di mosca wavs/2921.wav|allora successe un momento di silenzio e compare vanni per finirla andò a riempire tre bicchieri di erbabianca me ne impipo delle guardie esclamò rocco spatu dopo che ebbe bevuto peggio per loro se vengono a mettere il naso nei fatti miei ho qui il mio temperino che non fa tanto chiasso come le loro pistole wavs/2922.wav|era divenuta curiosa anche lei e stava tutta orecchi quando ne parlavano e al fratellino della nunziata o ad alessi allorché venivano pel vino regalava delle mele e delle mandorle verdi per sapere chi s'era visto nella strada del nero wavs/2923.wav|padron fortunato è ricco e non ha nulla da fare e se ne sta in piazza tutto il giorno rispose mena sì e suo figlio brasi ne ha della grazia di dio wavs/2924.wav|segretario in quell'ora le ragazze facevano come uno stormo di passere attorno alla fontana e la stella della sera era già bella e lucente che pareva una lanterna appesa all'antenna della provvidenza wavs/2925.wav|sua moglie gli piantava le unghie sulla faccia e gli gridava che voleva aver le chiavi lei e non voleva star sempre a desiderare un pezzo di pane e un fazzoletto nuovo peggio di prima perché se avesse saputo quel che le doveva venire dal matrimonio con quel bel marito che le era toccato si sarebbe tenuta la chiusa e la medaglia di figlia di maria piuttosto wavs/2926.wav|e quando si trattava di serrare una scotta tesa come una corda di violino o di alare una parommella che ci sarebbe voluto l'argano il nonno ansimando cogli ohi ooohi intercalava qui ci vorrebbe ntoni oppure i pare che io abbia il polso di quel ragazzo wavs/2927.wav|dio ntoni dacché la santuzza gli faceva degli sgarbi bisognava che pensasse come pagare il pane che gli davano all'osteria giacché a casa sua non osava comparire e quei poveretti intanto pensavano a lui quando mangiavano la loro minestra senza appetito come se anch'egli fosse morto wavs/2928.wav|e disse all'osteria non c'è nemmeno rocco spatu oggi tutta l'allegria è qui e pare di essere dalla santuzza qui è meglio assai osservò il figlio della locca il quale era venuto in coda alla folla e l'avevano fatto entrare per dare da bere anche a lui dalla santuzza se ci andate senza denari non vi danno niente wavs/2929.wav|arrivati dietro l'uscio adesso che don michele era ben lontano ntoni volle a forza che si fermassero per udire quello che diceva lo vedete dove andava don michele e la santuzza che diceva d'aver sonno adesso come faranno se c'è tuttora massaro filippo nella stalla wavs/2930.wav|no rispose il nonno per lui soltanto raccomandiamoci a dio santo diavolone esclamò ntoni col petto ansante qui ci vorrebbero le braccia di ferro come la macchina del vapore il mare ci vince wavs/2931.wav|padron ntoni rispondeva che andava a cercarsi il pane e quando i sugheri scomparivano ad uno ad uno nel mare largo che era verde come l'erba e le casucce di trezza sembravano una macchia bianca tanto erano lontane wavs/2932.wav|allora le comari si affacciarono sull'uscio colle conocchie in mano a sbraitare che volevano ammazzarli tutti quelli delle tasse e volevano dar fuoco alle loro cartacce e alla casa dove le tenevano gli uomini come tornavano dal mare lasciavano gli arnesi ad asciugare e stavano a guardare dalla finestra la rivoluzione che facevano le mogli wavs/2933.wav|perché la zuppidda aveva il fatto suo non è vero e quando la disgrazia vi ha fatto perdere il fatto vostro a voi altri è naturale che la barbara v'avesse a piantare voi vi accomodate a ogni cosa rispose ntoni imbronciato e hanno ragione di chiamarvi cuor contento wavs/2934.wav|ma intanto la longa non ne sapeva nulla poveraccia e rideva ed era in festa coi parenti e gli amici il soldato non finiva di chiacchierare con quelli che volevano ascoltarlo giocando colle braccia come un predicatore wavs/2935.wav|poi se ne stava a vedere l'ombra delle case che si allungava e quando non c'era più il sole sulla porta lo mettevano contro il muro dirimpetto ch'egli somigliava al cane di mastro turi il quale cercava il sole per sdraiarsi wavs/2936.wav|a me non me ne importa ripeteva ma ai miei tempi non c'erano tanti lampioni né tante scuole non si faceva bere l'asino per forza e si stava meglio wavs/2937.wav|vanni pizzuto aveva anche chiuso la bottega perché nessuno andava più a farsi radere e portava il rasoio in tasca e vomitava improperi da lontano e sputava addosso a coloro che se ne andavano pei fatti loro coi remi in collo stringendosi nelle spalle wavs/2938.wav|taci gli gridò il fratello col coltello fra i denti taci o ti assesto una pedata fatti la croce e taci ripeté il nonno sicché il ragazzo non osò fiatare più wavs/2939.wav|egli stava zitto e ascoltava cheto cheto tutto quello che diceva la ragazza ma poi tornava a ripetere non mi ci mandare all'ospedale perché non ci sono avvezzo wavs/2940.wav|sì lo prendo se viene a dirmelo lui lo credereste che mi porta il broncio dacché mandai in aria quel matrimonio di mio figlio colla mena eh bell'affare che ci avrei fatto ed hanno il coraggio di portarmi il broncio per giunta wavs/2941.wav|come gli ridevano in faccia si metteva a gridare bestie che siete e volete il progresso e volete la repubblica la gente gli voltava le spalle e lo piantava lì a strepitare come un pazzo da che il mondo è mondo le acciughe si son fatte col sale e coi mattoni pesti wavs/2942.wav|alessi che gli vide negli occhi il desiderio lo fece entrare nella stalla col pretesto del vitello che aveva comperato la nunziata ed era grasso e lucente e in un canto c'era pure la chioccia coi pulcini wavs/2943.wav|padron fortunato stette un po a fregarsi il mento e poi si lasciò andare il matrimonio è come una trappola di topi quelli che son dentro vorrebbero uscirne e gli altri ci girano intorno per entrarvi wavs/2944.wav|vuol dire che anche lui li vede in pericolo colla provvidenza colla provvidenza c'è andato anche mio fratello menico insieme a compare bastianazzo bravo questo dicevamo che se non torna tuo fratello menico tu resti il barone della casa wavs/2945.wav|le chiacchiere morivano di botto che a tutti pareva d'avere il povero vecchio davanti agli occhi come l'avevano visto l'ultima volta che erano andati a trovarlo in quella gran cameraccia coi letti in fila che bisognava cercarlo per trovarlo e il nonno li aspettava come un'anima del purgatorio cogli occhi alla porta sebbene non ci vedesse quasi wavs/2946.wav|l'appenderanno insieme a quella di figlia di maria che ci ha la santuzza e sporgeva il capo fuori dall'uscio per vedere se ci fosse sua moglie alla finestra di sopra eh la chiesa e la caserma il trono e l'altare sempre la stessa storia ve lo dico io wavs/2947.wav|ve lo faccio per niente aggiunse don silvestro messo di buon umore e se ne andò cogli altri a chiacchierare con lo zio santoro davanti all'osteria sentite zio santoro volete guadagnarvi dodici tarì e cavò fuori la moneta nuova sebbene lo zio santoro non ci vedesse wavs/2948.wav|era della setta wavs/2949.wav|adesso che vi ho detto quello che volevo dirvi non me ne importa io sono vecchio quando non c'è più olio il lume si spegne ora voltatemi dall'altra parte che sono stanco wavs/2950.wav|anche lo speziale il quale voleva mangiarsi il re gli faceva tanto di cappello col cappellaccio nero non è nulla venne a dire don franco gli abbiamo fatta la fasciatura ma se non viene la febbre se ne va wavs/2951.wav|e poi correva dietro allo zio crocifisso per dirgli cento volte sapete zio crocifisso se giungiamo a metterli insieme quei denari della casa dovete venderla a noi perché è stata sempre dei malavoglia wavs/2952.wav|questo è proprio un malavoglia nato sputato osservava padron ntoni gongolante tutto suo padre bastianazzo che aveva un cuore grande come il mare e buono come la misericordia di dio wavs/2953.wav|al vedere come se n'era tirata fuori dai guai lei e i suoi fratellini così debole e sottile al pari di un manico di scopa ognuno la salutava e si fermava volentieri a far quattro chiacchiere con lei wavs/2954.wav|no diceva ntoni no io non posso aiutarti se non ho nulla il proverbio dice aiutati che t'aiuto quando avrò guadagnato dei denari anch'io allora tornerò e staremo allegri tutti wavs/2955.wav|almeno voleva sapere perché al mondo ci doveva essere della gente che se la gode senza far nulla e nasce colla fortuna nei capelli e degli altri che non hanno niente e tirano la carretta coi denti per tutta la vita wavs/2956.wav|nello stesso tempo avevano fatte tutte le provviste per l'inverno il grano le fave l'olio e avevano data la caparra a massaro filippo per quel po di vino della domenica wavs/2957.wav|allora sbrigatevela tra voi altri esclamava la zuppidda voltandogli le spalle per andare a frugare nei cassetti o in cucina buttando in aria ogni cosa per darsi da fare onde non guardarlo in faccia wavs/2958.wav|io tutt'a un tratto si era fatto oscuro che non ci si vedeva più neanche a bestemmiare soltanto le onde quando passavano vicino alla provvidenza luccicavano come avessero gli occhi e volessero mangiarsela e nessuno osava dire più una parola in mezzo al mare che muggiva fin dove wavs/2959.wav|perché la vespa aveva la sua brava chiusa e se voleva maritarsi non prendeva uno il quale non possedeva altro che un carro da asino carro cataletto dice il proverbio ella ha gettato gli occhi su di suo zio campana di legno la furbaccia wavs/2960.wav|la sera come portarono il nonno sul carro e mena era corsa ad incontrarlo che oramai non si vergognava più della gente lia uscì nel cortile e poscia nella strada e se ne andò davvero e nessuno la vide più wavs/2961.wav|gli leccano le scarpe perché gli devono quei soldi della casa andava borbottando la zuppidda anche a mio marito gli devono più di cinquanta lire per la provvidenza domani voglio farmeli dare wavs/2962.wav|necessità abbassa nobiltà rispose padron cipolla e la santuzza disse un'avemaria pel poveretto solo la cugina anna e comare grazia piedipapera si asciugavano gli occhi col grembiule come il carro se ne andava lentamente sobbalzando sui sassi wavs/2963.wav|invece don franco lo speziale si metteva a ridere fra i peli della barbona e gli giurava fregandosi le mani che se arrivavano a mettere assieme un po di repubblica tutti quelli della leva e delle tasse li avrebbero presi a calci nel sedere ché soldati non ce ne sarebbero stati più e invece tutti sarebbero andati alla guerra se bisognava wavs/2964.wav|e vedevo il lume nella casa del nespolo che ora è chiusa e quando son tornato non ho trovato più niente di quel che avevo lasciato e comare mena non mi è parsa più quella uno che se ne va dal paese è meglio non ci torni più wavs/2965.wav|oppure stava delle ore intere seduto sugli scalini della chiesa col mento in mano a veder passare la gente almanaccando su quei mestieri in cui non ci era nulla da fare la domenica almeno si godeva quelle cose che si hanno senza quattrini wavs/2966.wav|nel paese grosso il povero vecchio si sentiva perso peggio del trovarsi in mare di notte e senza sapere dove drizzare il timone infine gli fecero la carità di dirgli che andasse dal capitano del porto giacché le notizie doveva saperle lui wavs/2967.wav|il quale andava dicendo questa partaccia a me non la doveva fare padron ntoni questo si chiama gabbare il prossimo se ci aveva fatto mettere la mano di sua nuora nel debito dei lupini tale e quale come dice mia moglie aggiungeva mastro zuppiddu dice che dei malavoglia adesso non ne vogliono nemmeno i cani wavs/2968.wav|sapete come sono gli uomini se c'è una fraschetta che li guarda le corrono tutti dietro per divertirsi ma poi quando vogliono far sul serio cercano una come m'intendo io compare mosca dovrebbe prendere una come voi wavs/2969.wav|che disgrazia dicevano sulla via e la barca era carica più di quarant'onze di lupini il wavs/2970.wav|poi il treno era partito fischiando e strepitando in modo da mangiarsi i canti e gli addii e dopo che i curiosi si furono dileguati non rimasero che alcune donnicciuole e qualche povero diavolo che si tenevano ancora stretti ai pali dello stecconato senza saper perché wavs/2971.wav|e davvero adesso la provvidenza sembrava tutt'altra cosa lucente della pece nuova e con quella bella fascia rossa lungo il bordo e sulla poppa il san francesco colla barba che sembrava di bambagia wavs/2972.wav|nella notte si udirono delle fucilate verso il rotolo e lungo tutta la spiaggia che pareva la caccia alle quaglie altro che quaglie mormoravano i pescatori rizzandosi sul letto ad ascoltare wavs/2973.wav|padron cipolla voltò le spalle freddo freddo senza dir nulla e dopo che tutti se ne furono andati i malavoglia rimasero soli nel cortile ora disse padron ntoni siamo rovinati ed è meglio per bastianazzo che non ne sa nulla wavs/2974.wav|e saranno costretti a dir di sì per forza rispondeva lei e sua madre era lì dietro ad ascoltare ci giuocherei tutt'e due questi occhi bella la parte che rappresenta quella strega wavs/2975.wav|chi ci aveva da perdere qualcosa come padron cipolla o massaro filippo l'ortolano stava tappato in casa con tanto di catenaccio e non metteva fuori nemmeno il naso per questo brasi cipolla si era buscato un potente ceffone da suo padre quando l'aveva trovato sulla porta del cortile a guardare in piazza come un baccalà wavs/2976.wav|ei faceva il conto sulle grosse dita ficcate nei guanti di cotone e i ragazzi guardavano a bocca aperta tutte quelle cose che costavano caro ed erano lì pel babbo il cataletto i ceri i fiori di carta e la bambina vedendo la luminaria e udendo suonar l'organo si mise a wavs/2977.wav|poi quando fu lontano in mezzo alla piazza scura e deserta che tutti gli usci erano chiusi si fermò ad ascoltare se chiudessero la porta della casa del nespolo mentre il cane gli abbaiava dietro e gli diceva col suo abbaiare che era solo in mezzo al paese wavs/2978.wav|il fanale del molo gridò ntoni lo vedete a dritta gridò padron ntoni a dritta non è il fanale del molo andiamo sugli scogli serra serra wavs/2979.wav|allora la cugina anna finse che le scappasse di mano il boccale nel quale c'era ancora più di un quartuccio di vino e cominciò a gridare allegria allegria dove ci sono i cocci ci son feste e il vino che si spande è di buon augurio wavs/2980.wav|non sta ad aspettar te no tua sorella gli diceva quell'ubbriacone di rocco spatu se mai aspetta don michele ntoni allora voleva mangiargli l'anima mentre si trovava il coltello in tasca e cinghialenta chiese loro se erano ubbriachi a volersi quistionare per delle sciocchezze mentre andavano a fare quello che sapevano wavs/2981.wav|cosa volete che ci faccia rispose lui io sono un povero diavolo e ho bisogno di quei denari e della provvidenza non so che farne perché non è il mio mestiere ma se la vuole lo zio crocifisso vi aiuterò a venderla or ora torno wavs/2982.wav|io lo so che non sono per voi ora è meglio che non ci passiate più di qua perché più vi vedo e più vorrei vedervi e oramai son la favola del paese la zuppidda si mette sulla porta ogni volta che vi vede passare e poi va a dirlo a tutti wavs/2983.wav|la longa mentre i coscritti erano condotti in quartiere trottando trafelata accanto al passo lungo del figliuolo gli andava raccomandando di tenersi sempre sul petto l'abitino della madonna e di mandare le notizie ogni volta che tornava qualche conoscente dalla città che poi gli avrebbero mandati i soldi per la carta wavs/2984.wav|vedi gli diceva questo non c'è mai stato nei malavoglia se tu prendi la mala strada di rocco spatu tuo fratello e le tue sorelle ti verranno dietro una mela fradicia guasta tutte le altre e quei soldi che abbiamo messo insieme con tanto stento se ne anderanno in fumo per un pescatore si perde la barca e allora che faremo wavs/2985.wav|mastro turi avrebbe chiuso bottega diceva ma voleva vedere poi come avrebbe fatto la gente a mettere le barche in mare che si sarebbero mangiati per pane gli uni cogli altri wavs/2986.wav|dunque tutti hanno bisogno del bel tempo tale e quale come la nunziata che non può andare alla fontana se piove conchiuse alessi buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo osservò il vecchio wavs/2987.wav|povera longa adesso vedi che ci ho il mulo e ogni cosa come desideravo che se fosse venuto a dirmelo l'angelo del cielo non ci avrei creduto adesso penso sempre a quelle sere là quando udivo la voce di voialtre mentre governavo wavs/2988.wav|e senza soldi non ci si poteva stare e non era come a trezza dove se non si andava all'osteria della santuzza non si sapeva come spendere un baiocco mandiamogli dei soldi per comperarsi le pizze al goloso brontolava padron ntoni wavs/2989.wav|dunque cosa pretendete per la casa tornò a dire padron ntoni ne parleremo ne parleremo quando saremo dal notaio rispose lo zio crocifisso adesso lasciatemi ascoltare la santa messa e in tal modo lo mandava via mogio mogio wavs/2990.wav|d'usciere non ci sarà bisogno zio crocifisso gli rispose padron ntoni quando venne a sapere quello che andava dicendo campana di legno i malavoglia sono stati sempre galantuomini e non hanno avuto bisogno d'usciere wavs/2991.wav|e vanni pizzuto le portava in regalo i fichidindia rubati a massaro filippo l'ortolano e se li mangiavano insieme nella vigna sotto il mandorlo li aveva visti lei wavs/2992.wav|così non ti vedrò più gli diceva ora la casa va vuotandosi a poco a poco e quando se ne andrà anche quel povero vecchio di tuo nonno in mano di chi resteranno quei poveri orfanelli ah maria addolorata wavs/2993.wav|le erano morti il figlio e il marito l'avevano scacciata dalla casa ma adesso era contenta che fosse riescita a pagare il medico e lo speziale e non doveva più niente a nessuno a poco a poco il nonno era arrivato a dire datemi da fare qualche cosa così non so starci senza far nulla wavs/2994.wav|avete visto padron ntoni aggiungeva piedipapera dopo la disgrazia di suo nipote sembra un gufo tale e quale adesso la casa del nespolo fa acqua davvero da tutte le parti come una scarpa rotta e ogni galantuomo bisogna che pensi ai suoi interessi wavs/2995.wav|e prima non era così no figlio mio non son più quella allora quando fu di tuo padre e di tuo fratello ero più giovane e forte il cuore si stanca anche lui vedi wavs/2996.wav|la vespa è infuriata come fossimo in luglio sghignazzava compare tino a lei che gliene importa chiese comare grazia gliene importa perché ce l'ha con tutti quelli che si maritano e ora sta covando cogli occhi alfio mosca wavs/2997.wav|il poveraccio tossiva che pareva soffocasse col dorso curvo e dimenava tristamente il capo ad ogni uccello suo nido è bello vedi quelle passere le vedi hanno fatto il nido sempre colà e torneranno a farcelo e non vogliono andarsene wavs/2998.wav|e infine glielo disse cosa aveva che il nonno e tutti gli altri ne volevano la pelle di lui e non ne poteva più voleva andare a cercarsi la fortuna come tutti gli altri wavs/2999.wav|niente niente andava assicurando don michele in capo alla folla una cosa da nulla e corse dallo speziale per l'aceto dei sette ladri don franco venne in persona tenendo colle due mani la boccetta e accorsero anche piedipapera comare grazia i zuppiddi padron cipolla e tutto il vicinato nella strada del nero wavs/3000.wav|ci va per confabulare di nascosto con lo zio santoro il padre della santuzza quelli che mangiano il pane del re devono tutti far gli sbirri e sapere i fatti di ognuno a trezza e dappertutto e lo zio santoro così cieco com'è che sembra un pipistrello al sole sulla porta wavs/3001.wav|questa è tutta manovra di don silvestro che vuol far cadere la zuppidda coi suoi piedi e tanto lo disse che arrivò all'orecchio di donna rosolina mentre cuoceva la conserva dei pomidoro colle maniche rimboccate e si sbracciava a difender don michele davanti alla gente perché si sapesse che wavs/3002.wav|ma rubare ai ladri non è stato mai peccato lo diceva anche don giammaria nella bottega dello speziale e don franco approvava col capo e con tutta la barba sogghignando che quando si faceva la repubblica non se ne vedevano più di quelle porcherie e di quegli impiegati di satanasso aggiungeva il vicario wavs/3003.wav|là veniva anche a stirarsi le braccia rocco spatu e vanni pizzuto quando non aveva che fare fra una barba e l'altra ed anche piedipapera che era il suo mestiere di chiacchierare con questo e con quello per cercare le senserie wavs/3004.wav|quando gli narrarono poi che avevano riscattata la casa del nespolo e volevano portarselo a trezza di nuovo rispose di sì e di sì cogli occhi che gli tornavano a luccicare e quasi faceva la bocca a riso quel riso della gente che non ride più wavs/3005.wav|e il poveretto si sentiva quel calcio nello stomaco bella provvidenza che avete gli diceva don franco il quale era venuto in maniche di camicia e col cappellaccio in testa a dare un'occhiata anche lui fumando la sua pipa wavs/3006.wav|quello che dico sempre ripeteva lo speziale tirandosi la barba tutto il sistema è così pagar degli sfaccendati per non far niente e farci le corna a noi che li paghiamo ecco che cos'è della gente che ha quattro tarì al giorno per stare a passeggiare sotto le finestre della wavs/3007.wav|già lui non ci ha colpa è fatto così è fatto come i merluzzi che abboccherebbero un chiodo arrugginito se non l'avessi tenuto a battesimo su queste braccia direi che don giammaria gli ha messo in bocca dello zucchero invece di sale wavs/3008.wav|mortaio giacché con gente siffatta era proprio pestar l'acqua nel mortaio diceva e piedipapera appena ntoni voltava le spalle soggiungeva sottovoce se volesse ammazzare don michele dovrebbe ammazzarlo per qualche altra cosa ché gli vuol rubare la sorella ma ntoni è peggio d'un maiale tanto che si fa mantenere dalla santuzza wavs/3009.wav|se avessi a dar da mangiare a un'altra bocca prenderei moglie e non starei solo come un cane disse alfio ridendo mena non sapeva che dire ed alfio aggiunse poi ora che ci avete in mare la provvidenza vi mariteranno con brasi cipolla wavs/3010.wav|ho fatto come se fosse stata roba mia rispondeva il segretario con la faccia tosta tanto che donna rosolina gli voltò le spalle per non crepare dalla rabbia e se ne tornò a trezza sudata come una spugna nell'ora calda collo scialle sulla schiena wavs/3011.wav|me la sento nella gola e mi soffoca dopo tante cose che sono avvenute dacché l'abbiamo lasciata e mentre preparava la roba del fratello piangeva come se non dovesse vederlo più wavs/3012.wav|i figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro mentre passavano dinanzi all'osteria tutti gli avventori si affacciarono sulla porta in mezzo al gran fumo e tacquero per vederla passare come fosse già una cosa curiosa wavs/3013.wav|tasse ella lo sapeva benissimo quello che volevano certi mangiacarte che non avevano calze sotto gli stivali inverniciati e cercavano di ficcarsi in casa della gente per papparsi la dote e la figliuola wavs/3014.wav|bocca amara sputa fiele ed ella ci aveva la bocca amara davvero per quella sua barbara che non aveva potuto maritare tanto era superba e sgarbata e con tutto ciò voleva dargli il figlio di vittorio emanuele wavs/3015.wav|che bella cosa disse ntoni quattro tarì al giorno per andare a passeggiare di qua e di là io vorrei essere guardia doganale ecco ecco esclamò don franco cogli occhi che gli schizzavano dalla testa wavs/3016.wav|ma se la vespa riesce a farsi rubare qualche cos'altra potrai pulirti la bocca della speranza dell'eredità e ci perdi i soldi e il vino che non ti ha dato allora si misero a quistionare perché padron ntoni sosteneva che lo zio crocifisso alla fin fine era cristiano wavs/3017.wav|la mena poiché ntoni voleva andarsene a ogni costo gli metteva in ordine tutta la roba come avrebbe fatto la mamma e pensava che laggiù in paese forestiero suo fratello non avrebbe avuto più nessuno che pensasse a lui come compar alfio mosca wavs/3018.wav|aveva voluto correre cogli altri e lia coi capelli arruffati gli occhi pazzi e il mento che ballava avrebbe voluto andare anche lei e cercava la mantellina per la casa senza dir nulla ma colla faccia stravolta e le mani tremanti wavs/3019.wav|festa piedipapera sembrava che facesse il solletico alle donne tante ne diceva mentre l'avvocato stava preparando le carte giacché a mandare l'usciere c'era tempo aveva detto lo zio crocifisso wavs/3020.wav|il giorno dopo tornarono tutti alla stazione di aci castello per veder passare il convoglio dei coscritti che andavano a messina e aspettarono più di un'ora pigiati dalla folla dietro lo stecconato finalmente giunse il treno e si videro tutti quei ragazzi che annaspavano col capo fuori dagli sportelli come fanno i buoi quando sono condotti alla fiera wavs/3021.wav|almeno non mancava nulla e non toccavano più i denari della casa padron ntoni aveva sempre la casa davanti agli occhi là vicino colle finestre chiuse e il nespolo che si affacciava sul muro del cortile wavs/3022.wav|quando mastro turi avrà messo in ordine la provvidenza armeremo la nostra barca e non avremo più bisogno d'andare a giornata diceva padron ntoni la mattina quando egli andò a svegliare il nipote ci volevano due ore per l'alba e ntoni avrebbe preferito starsene ancora un po sotto le coperte wavs/3023.wav|prò vi faccia rispose donna rosolina col viso rosso vuol dire che cominciate ad avercela d'adesso se mi rispondete in questo modo tanto che non me l'aspettavo e vi ho avuto sinora per giudizioso wavs/3024.wav|a catania c'era il colèra sicché ognuno che potesse scappava di qua e di là pei villaggi e le campagne vicine allora a trezza e ad ognina era venuta la provvidenza con tutti quei forestieri che spendevano wavs/3025.wav|chi la vuol cotta e chi la vuol cruda conchiuse padron cipolla aspetta l'acqua per la sua vigna e voi il ponente in poppa alla provvidenza lo sapete il proverbio mare crespo vento fresco stasera le stelle sono lucenti e a mezzanotte cambierà il vento sentite wavs/3026.wav|il cuore tornava ad aprirsi col bel tempo i ragazzi guadagnavano tutti chi più chi meno e la provvidenza si buscava il pane anch'essa e facevano il conto che coll'aiuto di dio a san giovanni si sarebbero cavati d'imbarazzo wavs/3027.wav|allora io non ho più nulla da far qui e me ne posso andare rispondeva brasi il quale voleva dire le sue barzellette anche lui e gli seccava che lo lasciavano in un cantuccio come un minchione e non gli dava retta nemmeno comare mena la festa si fa per comare mena diceva la nunziata ma essa non è contenta come tutti gli altri wavs/3028.wav|e volevano farlo morire di crepacuore prima del tempo per scialacquarsi allegramente la roba che egli aveva stentato tanto a raggranellare lui pure se avesse saputo tutto questo avrebbe mandato al diavolo la chiusa e la moglie wavs/3029.wav|infine rosso scalmanato fuori di sé fece una proposta disperata e la piantò in faccia allo zio crocifisso rimminchionito e ai malavoglia coi sacchi in mano wavs/3030.wav|ci vuol altro che cappelli colla penna per quella lì sogghignava pizzuto finalmente una volta don michele disse santo diavolone se non fosse pel cappello colla penna gli farei tenere la candela io a quel ragazzaccio di malavoglia wavs/3031.wav|io son rimasto di sale quando l'ho saputo comare grazia sua moglie piangeva davvero poveretta vedendo come le disgrazie fioccavano nella casa dei malavoglia tu che ci vieni a fare wavs/3032.wav|volete saperne una non è vero niente che ha comprato il credito dello zio crocifisso è tutta una finzione fra lui e campana di legno per spogliare quei poveretti piedipapera non li ha mai visti cogli occhi cinquecento lire wavs/3033.wav|provvidenza maruzza colla bambina in collo se ne stava sulla riva senza dir nulla intanto che suo marito sbrogliava la vela e la provvidenza si dondolava sulle onde rotte dai fariglioni come un'anitroccola wavs/3034.wav|tre persone ed era stato a un pelo di lasciarci il cuoio anche lui tanto che se ne parlava dappertutto sicché la domenica quando si metteva l'uniforme nuovo le ragazze gli lasciavano gli occhi addosso per veder se ci avesse la medaglia wavs/3035.wav|mentre i malavoglia diventavano bianchi e si strappavano i capelli per quel carico di lupini che avevano preso a credenza dallo zio crocifisso campana di legno volete che ve la dica saltò su la vespa wavs/3036.wav|anche voi altri siete nati padroni vuoi che compriamo prima la barca coi denari della casa ora sei grande e devi dirla anche tu la tua parola perché devi avere più giudizio di me che son vecchio cosa vuoi fare wavs/3037.wav|giallo come un morto col pugno sul fianco e il giubbone vecchio sulle spalle che pareva ci avesse un vestito di velluto girando gli occhiacci intorno per stuzzicare chi sapeva lui don michele per amore dei galloni fingeva di non vederlo e cercava di andarsene wavs/3038.wav|loro erano padroni di mettere le mani su ogni cosa e prendere quello che volevano ma gli altri se cercavano a rischio della pelle di fare come volevano per sbarcare la loro roba passavano per ladri e li cacciavano peggio dei lupi colle pistole e le carabine wavs/3039.wav|lo faccio per lei per voi e per tutti voglio farla ricca mia madre ecco cosa voglio adesso ci arrabattiamo colla casa e colla dote di mena poi crescerà lia e un po che le annate andranno scarse staremo sempre nella miseria wavs/3040.wav|la longa si sentiva sullo stomaco il debito delle quarant'onze dei lupini e cambiò discorso perché le orecchie ci sentono anche al buio e lo zio crocifisso si udiva discorrere con don giammaria mentre passavano per la piazza lì vicino tanto che la zuppidda interruppe i vituperi che stava dicendo di lui per salutarlo wavs/3041.wav|guardati che ti hanno visto sulla sciara e verso il rotolo guardati di piedipapera sai il detto dell'antico che gli disse gesù cristo a san giovanni degli uomini segnati guàrdatene chi wavs/3042.wav|ma a poco a poco ci fece il callo e diceva fra di sé così domani faremo ancora domenica il povero vecchio cercò tutti i mezzi di toccargli il cuore e di nascosto gli fece persino esorcizzare la camicia da don giammaria e spese tre tarì wavs/3043.wav|il cammino fatale incessante spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso è grandioso nel suo risultato visto nell'insieme da lontano wavs/3044.wav|allora era una festa né si badava più al freddo o alla pioggia e davanti alla fiammata stavano a chiacchierare sino a tardi della grazia di dio che aveva mandato san francesco e quel che si sarebbe fatto dei denari wavs/3045.wav|sulla strada del nero nel passare davanti alla casa del nespolo e nell'attraversare la piazza padron ntoni continuava a guardare di qua e di là per stamparsi in mente ogni cosa alfio guidava il mulo da una parte e nunziata la quale aveva lasciato in custodia a turi il vitello i tacchini e le pollastre wavs/3046.wav|ma ei diceva di no che sarebbe stato meglio per lui e per loro e quando tornava poi sarebbero stati tutti allegri la povera donna non chiudeva occhio in tutta la notte e inzuppava di lagrime il guanciale infine il nonno se ne accorse e chiamò il nipote fuori dell'uscio accanto alla cappelletta per domandargli cosa avesse wavs/3047.wav|alla volontà di dio concluse la cugina anna quando è morto mio marito rocco non era più alto di questa conocchia e le sue sorelline erano tutte minori di lui forse che mi son perduta d'animo per questo ai guai ci si fa il callo e poi ci aiutan a lavorare wavs/3048.wav|verrà tutta sua madre la barbara pensa a non farti mettere il basto da principio se no ti succede come a me però comare venera aveva dichiarato prima che mia figlia vada a dormire nella stanza dei colombi bisogna sapere a chi resta la casa e voglio stare a vedere dove finisce questo affare dei lupini wavs/3049.wav|ma gli altri non avevano fame tanto avevano il cuore serrato poi ntoni quando si fu sfamato e riposato alquanto prese la sua sporta e si alzò per andarsene wavs/3050.wav|ora che il silenzio era rotto barabba chiese a ntoni malavoglia me lo dai un mozzicone di sigaro non ne ho rispose ntoni senza pensare più alla quistione di poco prima ma te ne darò mezzo del mio wavs/3051.wav|ci avrete una serva in casa senza darle salario e vi prenderete anche la chiusa sentite a me zio crocifisso questo è un altro affare come quello dei lupini padron ntoni intanto aspettava la risposta davanti alla bottega di pizzuto e guardava come un'anima del purgatorio quei due che pareva si azzuffassero per cercare di indovinare se lo zio crocifisso diceva di sì wavs/3052.wav|e se non fossi cuor contento che si cambiano le cose quando uno non ha niente il meglio è di andarsene come fece compare alfio mosca quello che dico io esclamò ntoni wavs/3053.wav|quando il vecchio staccava un chiodo o toglieva da un cantuccio un deschetto che soleva star lì di casa faceva una scrollatina di capo poi si misero a sedere sui pagliericci ch'erano ammonticchiati nel mezzo della camera per riposarsi un po e guardavano di qua e di là se avessero dimenticato qualche cosa wavs/3054.wav|anche voi ve ne andate dal vicinato ora che vi maritano aggiunse alfio il mondo è fatto come uno stallatico che chi viene e chi se ne va e a poco a poco tutti cambiano di posto e ogni cosa non sembra più quella così dicendo si fregava le mani e rideva ma colle labbra e non col cuore wavs/3055.wav|a quel giuoco da disperati si arrischiava la vita per qualche rotolo di pesce e una volta i malavoglia furono a un pelo di rimettercela tutti la pelle per amor del guadagno come bastianazzo mentre erano all'altezza dell'agnone verso sera e il cielo era tanto fosco che non si vedeva più neppure wavs/3056.wav|gli avevano ripreso persino il vestito nuovo a brasi ed ei si sfogava ad andare a stanare le lucertole nella sciara o a mettersi a cavalcioni sul muricciuolo del lavatoio e giurava di non far più nulla neanche se l'ammazzavano ora che non volevano dargli la moglie e gli avevano ripreso persino il vestito nuovo delle nozze wavs/3057.wav|altro piedipapera il quale era sempre lì per la piazza appena c'erano due che discorrevano a cercare di buscarsi la senseria si ficcò nel discorso anche lui la vespa ora ci ha per le mani brasi cipolla dopo che andò in aria il matrimonio della sant'agata li ho visti con questi occhi che andavano insieme per la viottola del torrente wavs/3058.wav|ma adesso colla morte di bastianazzo e ntoni soldato e mena da maritare e tutti quei mangiapane pei piedi era una casa che faceva acqua da tutte le parti wavs/3059.wav|un bel pezzo di terra diceva compare mangiacarrubbe quando è ben coltivato dà la minestra per tutto l'anno la casa dei malavoglia era sempre stata una delle prime a trezza wavs/3060.wav|una di quelle sere in cui quando si ha la barca al sicuro colla pancia all'asciutto sulla sabbia si gode a vedersi fumare la pentola dinanzi col marmocchio fra le gambe e sentire le ciabatte della donna per la casa dietro le spalle wavs/3061.wav|le belle ragazze di qui non sono degne di portargli le scarpe a quelle di napoli io ne avevo una colla veste di seta e nastri rossi nei capelli il corsetto ricamato e le spalline d'oro come quelle del comandante wavs/3062.wav|ringrazia dio piuttosto che t'ha fatto nascer qui e guardati dall'andare a morire lontano dai sassi che ti conoscono chi cambia la vecchia per la nuova peggio trova tu hai paura del lavoro hai paura della povertà ed io che non ho più né le tue braccia né la tua salute non ho paura vedi wavs/3063.wav|la poveretta che non sapeva di essere vedova balbettava oh vergine maria oh vergine maria dinanzi al ballatoio della sua casa c'era un gruppo di vicine che l'aspettavano e cicalavano a voce bassa fra di loro wavs/3064.wav|uhm sputò fuori padron fortunato pezzenterie comare zuppidda non gli ha voluto dare la figliuola vuol dire che mastro turi zuppiddu preferisce le uova delle sue galline rispose padron ntoni wavs/3065.wav|oppure correvano nella bottega di pizzuto il quale vendeva acquabianca e faceva la barba e raccontava ogni cosa com'era stata parola per parola i minchioni sentenziava lo speziale vedete chi si lascia prendere i minchioni wavs/3066.wav|quello è un uomo che ha stomaco e se ha da dire qualche cosa ce la chiude dentro e non parla più tutto il paese sa che ha truffato le venticinque onze a donna rosolina ma nessuno va a dirglielo in faccia a un uomo come quello wavs/3067.wav|a misura che la sfera dell'azione umana si allarga il congegno delle passioni va complicandosi i tipi si disegnano certamente meno originali ma più curiosi per la sottile influenza che esercita sui caratteri l'educazione ed anche tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà wavs/3068.wav|infine cosa poteva valere la casa ognuno allungava il collo sul muro dell'orto e ci dava una occhiata per stimarla così a colpo don silvestro sapeva meglio di ogni altro come andassero le cose perché le carte le aveva lui alla segreteria di aci castello wavs/3069.wav|a patto di averli restituiti la domenica d'argento e colle colonne che ci era un carlino dippiù com'era giusto perché coll'interesse non c'è amicizia wavs/3070.wav|a me non me ne importa nulla son più i peccati che mi ha fatto fare quella scomunicata che altro io voglio la roba mia che l'ho fatta col sangue mio come il sangue di gesù cristo che c'è nel calice della messa e par roba rubata che tutti fanno a chi piglia piglia compare alfio la wavs/3071.wav|e c'era pure della gente che andava pel mondo a quell'ora e non sapeva nulla di compar alfio né della provvidenza che era in mare né della festa dei morti così pensava mena sul ballatoio aspettando il nonno wavs/3072.wav|a voi non ve ne importa se mettono la tassa del pelo gli domandava mena come lo vedeva arrivare coll'asino tutto ansante e colle orecchie basse sì che me ne importa ma bisogna camminare per pagarla la tassa se no si pigliano il pelo con tutto l'asino e il carro pure wavs/3073.wav|mena tremava come una fronda mentre faceva il letto eppure l'ammalata seduta sulla scranna stanca morta col viso giallo e le occhiaie nere badava a dirle wavs/3074.wav|sicché tutti nel paese dicevano che quelli erano danari del diavolo con piedipapera non poteva sfogarsi perché gli rimbeccava subito che i lupini erano fradici e che egli faceva il sensale wavs/3075.wav|come la videro da lontano comare piedipapera e la cugina anna le vennero incontro colle mani sul ventre senza dir nulla allora ella si cacciò le unghie nei capelli con uno strido disperato e corse a rintanarsi in casa wavs/3076.wav|e la gnà venera disse che era meglio così non venivano in casa a far le spie che temevano sempre volessero rubarsi quel tesoro di cetriolo le cose arrivarono al punto che comare venera e la longa non si parlavano più e se si vedevano in chiesa si voltavano la schiena wavs/3077.wav|una sera aspettò sino a tardi per veder tornare compare alfio insieme al carro dell'asino colle mani sotto il grembiale perché faceva freddo e tutte le porte erano chiuse e per la stradicciuola non si vedeva anima viva così gli diede la buona notte wavs/3078.wav|padron ntoni come il nipote gli arrivava a casa ubbriaco la sera faceva di tutto per mandarlo a letto senza che gli altri se ne avvedessero perché questo non c'era mai stato nei malavoglia e gli venivano le lagrime agli occhi wavs/3079.wav|ntoni il mestiere lo faceva dove era grasso e ci mangiava e beveva che era un piacere a vederlo ora portava la testa alta e se la rideva se il nonno gli diceva qualche parola a bassa voce adesso era il nonno che si faceva piccino quasi il torto fosse suo wavs/3080.wav|ho mangiato troppa bile e non voglio dannarmi l'anima andateci voi che non ve ne importa niente e non si tratta della roba vostra ancora c'è tempo per mandare l'usciere l'ha detto wavs/3081.wav|e chi non vede più nulla sono gli occhi che non piangono più e sono chiusi dalla morte compare bastianazzo non poté vederla questa festa pensava fra di sé comare maruzza andando innanzi e indietro davanti all'orditoio a disporre la trama wavs/3082.wav|prima allorché tornava a casa malfermo sulle gambe si ficcava dentro mogio mogio facendosi piccino e balbettando delle scuse o almeno non fiatava ma ora alzava la voce litigava colla sorella se l'aspettava sull'uscio colla faccia pallida e gli occhi gonfi wavs/3083.wav|chi te l'ha detto domandava ntoni saltando su come un diavolo dimmi chi te l'ha detto don michele me l'ha detto rispondeva lei colle lacrime agli occhi m'ha detto di guardarti di piedipapera che per acchiappare un contrabbando bisogna dar la parte ad uno della combriccola wavs/3084.wav|dopo egli si alzava per andarsene colle spalle grosse e il mento sul petto mena lo accompagnava cogli occhi finché poteva vederlo e poi guardava al muro dirimpetto e sospirava wavs/3085.wav|e se udiva chiocciare le due galline che le aveva regalato si sentiva una certa cosa dentro di sé e gli sembrava che ci stesse lui in persona nel cortile del nespolo e se non fosse stato un povero carrettiere dal carro dell'asino avrebbe voluto chiedere in moglie la sant'agata e portarsela via nel carro wavs/3086.wav|che la barbara non era quella che ci voleva per suo figlio ntoni perché era avvezza come una signorina e non sapeva quel che ci vuole ad essere una buona moglie di marinaro me l'hanno raccontato al lavatoio comare mangiacarrubbe e la wavs/3087.wav|diceva che le donne in quelle parti là scopavano le strade colle gonnelle di seta e che sul molo c'era il teatro di pulcinella e si vendevano delle pizze a due centesimi di quelle che mangiano i signori wavs/3088.wav|e così grande e grosso com'era filava diritto alla manovra comandata e non si sarebbe soffiato il naso se suo padre non gli avesse detto soffiati il naso tanto che s'era tolta in moglie la longa quando gli avevano detto pigliatela wavs/3089.wav|tuo nonno non ti dà nulla dunque che obbligo hai verso di loro se ti mariti vuol dire che fai casa da te e quel che guadagni lo guadagni per la tua casa cento mani dio benedisse ma non tutte in un piatto wavs/3090.wav|un momento gridò pizzuto colla mano sul battente non è pei soldi dell'erbabianca questa ve l'ho data per niente come amici che siete ma vi raccomando eh wavs/3091.wav|questa è come una festa per la santuzza dicevano il figlio della locca il quale non aveva denari per bere gridava lì fuori dell'uscio che voleva farsi ammazzare piuttosto ora che lo zio crocifisso non lo voleva più nemmeno a mezza paga per quel suo fratello menico che s'era annegato coi lupini wavs/3092.wav|i giornali son tutte menzogne stampate sentenziò don giammaria dicono che è stato un brutto affare abbiamo perso una gran battaglia disse don silvestro padron cipolla era accorso anche lui a vedere cos'era quella folla wavs/3093.wav|e l'andava dicendo al canterano e alle seggiole come una pazza che invano sua sorella le andava dietro piangendo te l'aveva detto te l'aveva detto e cercava di afferrarla un'altra volta per le mani wavs/3094.wav|il miracolo durò tutta la settimana e la domenica ntoni non volle nemmeno andare in piazza per non vedere l'osteria da lontano e gli amici che lo chiamavano ma si rompeva le mascelle a sbadigliare tutto quel giorno in cui non aveva nulla da fare e non finiva più wavs/3095.wav|alessi tornava a casa il sabato e gli veniva a contare i denari della settimana come se il nonno avesse ancora il giudizio egli rispondeva sempre di sì col capo e bisognava che andasse a nascondere il gruzzoletto sotto la materassa e gli diceva per farlo contento wavs/3096.wav|adesso vedi mi tocca d'aver paura ogni volta che c'imbarchiamo per andar lontano e son vecchio quando il nonno riesciva a toccargli il cuore ntoni si metteva a piangere wavs/3097.wav|comprava anche la pesca tutta in una volta con ribasso e quando il povero diavolo che l'aveva fatta aveva bisogno subito di denari ma dovevano pesargliela colle sue bilancie le quali erano false come giuda dicevano quelli che non erano mai contenti ed hanno un braccio lungo e l'altro corto come san francesco wavs/3098.wav|e quando contavano i barilotti ad uno ad uno e lo zio crocifisso veniva a vedere quel che avevano fatto per gettare la sua offerta a occhi chiusi e piedipapera gridava e bestemmiava per dire il prezzo giusto wavs/3099.wav|poi quella storia d'andare a giornata non gli andava affatto a lui ch'era nato padrone l'aveva detto anche il nonno vedersi comandare a bacchetta da gente che erano venuti su dal nulla che tutti lo sapevano in paese come avevano fatto i loro denari a soldo a soldo sudando ed affaticandosi wavs/3100.wav|una volta finalmente mentre la santuzza tornava dal confessarsi col rosario in mano le fece una scenata lagnandosi che questo avveniva perché don michele era tornato a gironzolare davanti wavs/3101.wav|lo so perché ce l'ha con me ma per stavolta può pulirsi la bocca e farebbe meglio a non sciuparsi le scarpe per passare e ripassare davanti alla zuppidda col berretto gallonato come se ci avesse la corona in capo che la gente se ne impipa di lui e del suo berretto wavs/3102.wav|padron ntoni adunque per menare avanti la barca aveva combinato con lo zio crocifisso campana di legno un negozio di certi lupini da comprare a credenza per venderli a riposto dove compare cinghialenta aveva detto che c'era un bastimento di trieste a pigliar carico wavs/3103.wav|mentre tutte le porte eran fiorite soltanto quella di compar alfio nera e sgangherata stava sempre chiusa e non c'era più nessuno che appendesse i fiori dell'ascensione wavs/3104.wav|andarono di nuovo in processione dal segretario comunale per chiedergli come dovevano fare per pagare il debito senza che lo zio crocifisso mandasse dell'altre carte bollate che si mangiavano la casa la barca e tutti loro wavs/3105.wav|io non voglio fare l'avvocato brontolò ntoni e se ne andò a letto di cattivo umore ma d'allora in poi non pensava ad altro che a quella vita senza pensieri e senza fatica che facevano gli altri wavs/3106.wav|e si mise sul ballatoio a gridare che lei non ne voleva roba degli altri aprisse bene le orecchie la santuzza che se vedeva passare don michele per la sua strada voleva cavargli gli occhi con la conocchia che teneva in mano in barba alla pistola che portava sulla pancia giacché wavs/3107.wav|e ntoni il quale era venuto a prenderle lo rimandarono mogio mogio che il giubbone nuovo gli cascava di dosso madre e figlia poi stavano a guardare dal cortile mentre infornavano il pane la babilonia che c'era in casa dei malavoglia tanto che le voci e le risate si udivano fin là per farle arrabbiare maggiormente wavs/3108.wav|l'ho lasciato di là da mastro pizzuto povero ragazzo ha da lavorare tutta la settimana e fa caldo anche in gennaio con quel po di roba sulle spalle alessi rideva del nonno vedendolo così rosso e curvo come un amo e il nonno gli disse wavs/3109.wav|lui ha ragione dicevano in paese perché dei soldi deve averne a palate ora ci ha pure le cinquecento lire dei lupini che gli ha dato piedipapera ma la vespa wavs/3110.wav|oh vergine maria oh vergine maria ripeteva lia colle mani giunte adesso è all'osteria ma deve passar di qua voi aspettatelo sull'uscio che è meglio per lui wavs/3111.wav|di dove si prendono fateli pagare a chi ne ha allo zio crocifisso a mo d'esempio o a padron cipolla o a peppi naso brava se sono loro i consiglieri wavs/3112.wav|e dove se la porterà domandò poi la lia lontano lontano nel suo paese di là del mare d'onde non si torna più come compar alfio mosca disse la nunziata io non vorrei andarci col figlio del re se non dovessi tornare più wavs/3113.wav|la vespa non vorrebbe altro che se la mettesse in tasca ella gli è sempre per casa come il gatto col pretesto di portargli i buoni bocconi e il vecchio non dice di no tanto più che non gli costa nulla ella lo ingrassa come un maiale quando gli si vuol fare la festa ve lo dico io la vespa vuole entrargli in tasca wavs/3114.wav|e don giammaria rideva e ci tirava su una presa che si vedeva di là il piacere che gli faceva o perché non sono venuti il vicario e don silvestro domandò piedipapera gliel'ho detto anche a loro ma vuol dire che hanno da fare rispose padron ntoni wavs/3115.wav|che i ragazzi se li pigliava per la leva quando erano atti a buscarsi il pane ma sinché erano di peso alla famiglia avevano a tirarli su per soldati e bisognava pensare ancora che la mena entrava nei diciassett'anni e cominciava a far voltare i giovanotti quando andava a messa wavs/3116.wav|e i fanciulli si affollavano dietro la cornamusa che andava a suonare davanti alle cappellette colla luminaria accanto agli usci solo in casa dei malavoglia la statua del buon pastore rimaneva all'oscuro mentre ntoni di padron ntoni correva a fare il gallo di qua e di là e barbara zuppidda gli diceva wavs/3117.wav|ma non volle muoversi se prima non gli chiamavano don silvestro betta aveva un bel sgridarlo e spingerlo per le spalle fuori dell'uscio dicendogli che chi l'aveva preparata la minestra l'avrebbe mangiata e lui doveva lasciar fare agli altri purché lo lasciassero star sindaco wavs/3118.wav|nondimeno sta zitta e non dice di queste cose che ti vengono in mente e ha lavorato e si è aiutata come una povera formica anche lei non ha fatto altro tutta la sua vita prima che le toccasse di piangere tanto wavs/3119.wav|oh beato chi vi vede cominciò a dirgli fermandosi a prender fiato perch'era tutta rossa e scalmanata ci avete gran roba pel capo che non vi ricordate più degli amici antichi io non ci ho nulla pel capo donna rosolina wavs/3120.wav|e veder il lume in quella camera dove l'avete visto tante volte e ci avete visto tutte le facce care che avete avuto al mondo ma ora tanti se ne sono andati ad uno ad uno che non tornano più e la camera è buia e colla porta chiusa come se quelli che se ne sono andati avessero portato la chiave in tasca per sempre wavs/3121.wav|la domenica poi si metteva il cappello colla piuma e andava a scaricarle un'occhiataccia dalla bottega di vanni pizzuto mentre la ragazza andava a messa colla mamma don silvestro prese ad andare a farsi radere anche lui fra quelli che aspettavano la messa e a scaldarsi al braciere per l'acqua calda e scambiare le barzellette wavs/3122.wav|intanto la provvidenza era scivolata in mare come un'anitra col becco in aria e ci sguazzava dentro si godeva il fresco dondolandosi mollemente nell'acqua verde che le colpettava attorno ai fianchi e il sole le ballava sulla vernice wavs/3123.wav|ora bevete un bicchier di vino che è di quello buono aggiunse la longa e questi ceci qui li ha abbrustoliti mia figlia i dispiace che non sapevo niente e non vi ho fatto trovare cose degne del vostro merito wavs/3124.wav|quello lì non mi piace la santuzza all'ultimo tocco di campana aveva affidata l'osteria a suo padre e se n'era andata in chiesa tirandosi dietro gli avventori lo zio santoro poveretto era cieco e non faceva peccato se non andava a messa wavs/3125.wav|alle volte don michele aggiungeva permettete colla mano nel berretto e si metteva a sedere lì vicino sui sassi mentre non aveva da fare mena credeva che volesse stare lì per comare barbara e non gli diceva nulla wavs/3126.wav|ma farebbe meglio a tener d'occhi quella civetta di sua figlia barbara che l'ha ridotta come una piazza questa strada tanta la gente che ci tira e non va a dirlo quante volte passa e ripassa don michele per vedere la barbara alla finestra wavs/3127.wav|don silvestro gli fece la carità d'andar con lui dall'avvocato perché diceva che quando a un cristiano accade una disgrazia come quella dei malavoglia bisogna aiutare il prossimo colle mani e coi piedi fosse pure un birbante da galera e fare il possibile per levarlo di mano alla giustizia per questo siamo cristiani e dobbiamo aiutare i nostri simili wavs/3128.wav|la sera gli uomini tornando dal mare trovavano ogni cosa preparata la pentola che bolliva e la tovaglia sul desco oramai quel desco era troppo grande per loro e ci si perdevano chiudevano l'uscio e mangiavano in santa pace poi si mettevano a sedere sulla porta coi ginocchi fra le braccia e si riposavano della giornata wavs/3129.wav|finalmente arrivò il giorno della citazione e bisognava che quelli che ci erano scritti andassero al tribunale coi loro piedi se non volevano andarci coi carabinieri ci andò persino don franco il quale lasciò il cappellaccio nero per comparire davanti alla giustizia wavs/3130.wav|già sentenziava don franco colla barba in aria ha chinato il capo perché don silvestro è di quelli che tengono il manico nel mestolo dacché era stato al tribunale in mezzo a tutti quegli sbirri don franco era più arrabbiato di prima e giurava che non ci sarebbe tornato più neanche in mezzo ai carabinieri wavs/3131.wav|oppure come massaro filippo il quale non pensava ad altro che alle sue chiuse e alle sue vigne e solo ci aveva prestato orecchio quando s'era parlato di levare il dazio sul mosto gente vecchia conchiudeva don franco colla barba in aria gente buona pel tempo della camarilla al giorno d'oggi ci vogliono uomini nuovi wavs/3132.wav|e rendere la scena nettamente coi colori adatti tale da dare la rappresentazione della realtà com'è stata o come avrebbe dovuto essere ilano gennaio wavs/3133.wav|allorché la longa seppe del negozio dei lupini dopo cena mentre si chiacchierava coi gomiti sulla tovaglia rimase a bocca aperta come se quella grossa somma di quarant'onze se la sentisse sullo stomaco wavs/3134.wav|vedete la conseguenza del sistema la conseguenza è che tutti diventano canaglia non vi offendete compare ntoni il pesce puzza dalla testa anch'io sarei come voi se non avessi studiato e non avessi quel mestiere da guadagnarmi il pane wavs/3135.wav|il figlio di maruzza la longa ci era anche lui sul re d'italia osservò don silvestro il quale si era accostato per sentire ora vado a dirlo a mia moglie saltò su mastro turi zuppiddu così si persuaderà ad andarci da comare maruzza ché i musi lunghi non mi piacciono fra vicini ed amici wavs/3136.wav|perché non aveva né bocca né volontà e badava a lavorare cantando fra di sé come fanno gli uccelli nel nido prima di giorno e soltanto quando udiva passare i carri la sera pensava al carro di compare alfio mosca che andava pel mondo chi sa dove e allora smetteva di cantare wavs/3137.wav|io non l'ho trovato il marito saltò su la vespa con tanto di pungiglione io non sono come quelle che si tirano dietro gli uomini anche in chiesa colle scarpe verniciate e quelli altri colla pancia grossa wavs/3138.wav|il nonno non ci capiva più nella camicia dalla contentezza andava chiacchierando con lui onde provargli come gli volesse bene e fra di sé diceva son l'anime sante di sua madre e di suo padre che hanno fatto il miracolo wavs/3139.wav|i vicini devono fare come le tegole del tetto a darsi l'acqua l'un l'altro intanto quei ragazzi avevano le labbra pallide dalla fame la nunziata aiutava anche lei e alessi col viso sudicio dal gran piangere che aveva fatto vedendo piangere la mamma wavs/3140.wav|tutto per fargli credere che senza di lui la paranza non andrebbe aggiunse barabba sbirro ora gli dirà che il pesce l'ha preso lui per l'abilità sua con tutto il mare fresco guarda come affondano le reti i sugheri non si vedono più wavs/3141.wav|tanto che quei poveretti al vedersi la casa piena non osavano nemmeno piangere e disperarsi mentre don giammaria borbottava fra i denti e mastro cirino gli metteva il cero sotto il naso al malato giallo e stecchito come un altro cero anche lui wavs/3142.wav|veniva a piedi dall'altro lato col fagotto delle camicie sotto il braccio al vedere passare il carro ognuno si affacciava sulla porta e stava a guardare e don silvestro disse che avevano fatto bene per questo il comune pagava la sua rata wavs/3143.wav|cosa ci ho a far qui io balbettava e gli pareva di rubare la minestra che gli davano invano alessi e la mena cercavano di dissuaderlo e rispondeva che rubava loro il tempo e la minestra e voleva che gli contassero i denari messi sotto la materassa e se li vedeva squagliare a poco a poco borbottava wavs/3144.wav|ma a padron ntoni gli parve che gli strappassero le budella dallo stomaco come si portavano via le nasse le reti le fiocine le canne e ogni cosa ci penserò io a trovarvi d'andare a giornata voi e vostro nipote alessi non dubitate gli diceva piedipapera wavs/3145.wav|e sedette sul muricciuolo della vigna di massaro filippo così stette un gran pezzo pensando a tante cose guardando il paese nero e ascoltando il mare che gli brontolava lì sotto wavs/3146.wav|allora non ti basterà il cuore di lasciare il paese dove sei nato e cresciuto e dove i tuoi morti saranno sotterrati sotto quel marmo davanti all'altare dell'addolorata che si è fatto liscio tanti ci si sono inginocchiati sopra la domenica wavs/3147.wav|così finalmente si azzuffarono e cominciarono a darsi dei pugni e a rotolarsi sotto le panche che volevano mangiarsi il naso mentre la gente li prendeva a calci e a pugni per separarli e ci riescì infine peppi naso colla cinghia di cuoio che s'era levata dai calzoni e dove arrivava levava il pelo wavs/3148.wav|che novità è questa saltò su lo zio cola dal timone l'hai imparato da soldato che non si può dire più una parola allora me ne vado rispose ntoni e tu vattene che coi suoi denari padron fortunato ne troverà un altro al servo pazienza al padrone prudenza disse padron ntoni wavs/3149.wav|ora che dirimpetto si vedeva la porta di compare alfio con tanto di catenaccio adesso che alla porta di compare alfio c'è il catenaccio vi metterete il cuore in pace e lo crederete che non penso a lui diceva la vespa all'orecchio dello zio crocifisso io ci ho il cuore in pace rispondeva lui sta tranquilla wavs/3150.wav|sì brontolò ntoni intanto quando avremo sudato e faticato per farci il nido ci mancherà il panico e quando arriveremo a ricuperar la casa del nespolo dovremo continuare a logorarci la vita dal lunedì al sabato e saremo sempre da capo o tu che non vorresti lavorare più cosa vorresti fare wavs/3151.wav|infatti quando gliene parlò tirandolo in disparte verso l'abbeveratoio lo zio crocifisso rispondeva a spallate e dimenava il capo come peppinino e voleva scappargli dalle mani wavs/3152.wav|va bene va bene siamo intesi conchiuse piedipapera e andò davvero a parlarne con padron cipolla nella spezieria dove don silvestro era riuscito a tirarli un'altra volta lui massaro filippo e qualche altro pesce grosso wavs/3153.wav|la santuzza allora un bel giorno si mise la mantellina e andò a confessarsi sebbene fosse lunedì e l'osteria fosse piena di gente la santuzza andava a confessarsi ogni domenica e ci stava un'ora col naso alla graticola del confessionario a risciacquarsi la coscienza che amava tenerla pulita meglio dei suoi bicchieri wavs/3154.wav|perché la sciara non è fatta per andarci a passeggiare e gli scogli del rotolo ci sentono come se avessero le orecchie ditegli e vedono anche senza cannocchiale le barche che vanno costeggiando quatte quatte verso l'imbrunire come se andassero a pescar pipistrelli wavs/3155.wav|guarda padron cipolla che corre dietro il suo brasi perché non vada a buttare il ben di dio pel quale ha sudato e lavorato tutta la vita nel grembiule della vespa e massaro filippo così ricco com'è che guarda il cielo e recita avemarie per la sua vigna ad ogni nuvola che passa wavs/3156.wav|che era meglio di tentare un colpo solo per levarsi dai guai tutti in una volta e che là dov'era morta sua madre in mezzo a tutta quella porca miseria non voleva più starci non ti rammenti che tua madre ti ha raccomandato la mena gli diceva padron ntoni wavs/3157.wav|il povero vecchio aveva paura e non stava a cercare il pelo nell'uovo colle chiacchiere dell'avvocato purché gli sciogliessero le mani a suo nipote e lo lasciassero tornare a casa giacché gli pareva che ntoni dopo quel terremoto dovesse tornare a casa e starsene sempre con loro come quando era ragazzo wavs/3158.wav|una volta in paese si stava meglio quando non erano venuti quelli di fuori a scrivere sulla carta i bocconi che vi mangiate come don silvestro o a pestare fiori di malva nel mortaio e ingrassarsi col sangue di quei del paese wavs/3159.wav|a me mi dispiace più di voi di cacciarvi fuori dalla vostra casa ma che volete sono un povero diavolo quelle cinquecento lire me le son levate dalla bocca e san giuseppe prima fece la sua barba fossi ricco come lo zio crocifisso non ve ne parlerei nemmeno in coscienza mia wavs/3160.wav|già don michele non sapeva nulla e parlava a casaccio onde fargli paura per la bizza che ci aveva contro di lui dopo l'affare della santuzza la quale l'aveva messo fuori della porta come un cane rognoso wavs/3161.wav|della sara di comare tudda e di tutte le ragazze del mondo esse non cercano che di pescare un marito il quale lavori peggio di un cane per dar loro da mangiare e comprarle dei fazzoletti di seta quando si mettono sull'uscio la domenica colle mani sulla pancia piena wavs/3162.wav|son venuto a riprenderle dalla paranza disse e bisogna rivedere le maglie giacché domani armeremo la provvidenza perché non vi siete fatto aiutare da ntoni gli rispose maruzza tirando per un capo mentre il vecchio girava in mezzo al cortile come un arcolaio per dipanare le reti che non finivano più e pareva un serpente colla coda wavs/3163.wav|a me mi hanno detto che ce l'avete ma è una bestialità che vi farebbe venire il capo grosso davvero chi ve l'ha detto lo dice tutto il paese lasciatelo dire e poi volete saperla io faccio quel che mi piace a me e se ci avrò la testa pesante ci ho da pensar io wavs/3164.wav|e tornava a cercare massaro filippo nella bottega di pizzuto tastando i muri col bastone sua figlia faceva la sdegnosa protestando che non avrebbe mai piegato il capo a don michele dopo la partaccia che colui le aveva fatto wavs/3165.wav|piatto ma ella che gli conosceva il debole lasciava il coperchio sulla zuppiera e lo tormentava a furia di domande sicché infine il poveretto dovette dire che c'era il sigillo della confessione wavs/3166.wav|e anticipava anche la spesa per la ciurma se volevano e prendeva soltanto il denaro anticipato e un rotolo di pane a testa e mezzo quartuccio di vino e non voleva altro ché era cristiano e di quel che faceva in questo mondo avrebbe dovuto dar conto a dio wavs/3167.wav|ora non si usano più queste cose e i vecchi non servono a nulla un tempo si soleva dire ascolta i vecchi e non la sbagli prima deve maritarsi tua sorella mena lo sai questo wavs/3168.wav|dove si vende la corda per impiccarsi la prova era che aveva un bel passare e ripassare davanti la casa dei malavoglia che perfino la gente si metteva a ridere e diceva che ei faceva il viaggio alla casa del nespolo come quelli che hanno fatto il voto alla madonna wavs/3169.wav|in mezzo a quelli che vendevano castagne e fichidindia e non gli pareva vero che il suo ntoni fosse là dietro a quelle grate coi soldati a guardia l'avvocato poi tornava dal chiacchierare con ntoni fresco come una rosa fregandosi le mani e gli diceva che suo nipote stava bene anzi era ingrassato wavs/3170.wav|voltando la testa di qua e di là da un capo all'altro della via quasi aspettasse più presto del solito il suocero e i ragazzi dal mare le vicine le domandavano pure se luca avesse scritto o era molto che non riceveva lettera di lui wavs/3171.wav|il figlio della locca udendo parlare delle ricchezze dello zio crocifisso il quale a lui gli era zio davvero perché era fratello della locca si sentiva gonfiare in petto una gran tenerezza pel parentado wavs/3172.wav|persino padron cipolla si lasciò andare a dir delle barzellette alle quali rideva soltanto suo figlio brasi e tutti parlavano in una volta mentre i monelli si disputavano le fave e le castagne fra le gambe della gente wavs/3173.wav|nunziata chi l'avrebbe detto quando stavamo a chiacchierare da un uscio all'altro e c'era la luna e i vicini discorrevano lì davanti e si udiva colpettare tutto il giorno quel telaio di wavs/3174.wav|e si avvoltolarono nel fango picchiandosi e mordendosi come i cani di peppi naso tanto che ntoni di padron ntoni dovette ficcarsi nel cortile dei zuppiddi perché aveva la camicia tutta stracciata e piedipapera lo condussero a casa insanguinato come wavs/3175.wav|don michele di tanto in tanto si fermava a salutarle o a dir qualche barzelletta tanto che le donne si erano addomesticate col berretto gallonato e non ne avevano più paura anzi la lia s'era lasciata andare a dire anche lei le barzellette e ci rideva sopra wavs/3176.wav|compare tino poveraccio lo afferrava pel giubbone perché stesse a sentire per forza gli dava delle scrollate lo abbracciava stretto per parlargli nell'orecchio sì siete una bestia se vi lasciate scappare quell'occasione per un pezzo di pane padron ntoni la vende proprio perché non può tirare innanzi ora che suo nipote l'ha piantato wavs/3177.wav|e sembra il patriarca san giuseppe addirittura su quel letto e con quella barba lunga beato lui esclamava la santuzza che piantava i boccali e ogni cosa e andava sempre dove sentiva il signore come una cornacchia diceva lo speziale wavs/3178.wav|o scappava in casa com'ei compariva in capo alla straduccia e andava a nascondersi dietro il basilico ch'era sulla finestra con quegli occhioni neri che se lo mangiavano di nascosto ma se brasi si fermava a guardarla come un bietolone gli voltava le spalle col mento sul petto tutta rossa e gli occhi bassi masticandosi la cocca del grembiule wavs/3179.wav|comare venera la quale era alla stazione quando era partito ntoni di padron ntoni per vedere se sara di comare tudda fosse andata a salutarlo ché li aveva visti parlare dal muro della vigna voleva godersi la faccia che avrebbe fatto ntoni a quella notizia wavs/3180.wav|quando uno non riesce ad acchiappare la fortuna è un minchione questo si sa don silvestro lo zio crocifisso padron cipolla e massaro filippo non erano minchioni e tutti facevano loro festa perché quelli che non hanno niente stanno a guardare a bocca aperta i ricchi e i fortunati e lavorano per loro come l'asino di compare mosca per un pugno di paglia wavs/3181.wav|padron ntoni era ridotto a non aprir bocca per non litigare col nipote e ntoni poi quand'era stanco della predica piantava lì tutti della paranza a piagnucolare e se ne andava a trovar rocco o compare vanni coi quali si stava allegri e se ne trovava sempre una nuova da inventare wavs/3182.wav|padron ntoni disteso sulla materassa non udiva nulla e ci avevano messo sul carro una coperta colle canne sicché sembrava che portassero un morto per lui è meglio che non oda più nulla seguitava compare alfio l'angustia di ntoni già l'ha sentita e un giorno o l'altro gli toccherebbe anche di sentire come è andata a finire la lia wavs/3183.wav|ve l'avevo detto non è vero tutti così quei leccasanti col diavolo sotto le gonnelle bel lavoro eh due alla volta per fare il paio ora che gli danno la medaglia a don michele wavs/3184.wav|ebbene volevano saperlo il contrabbando non ci entrava proprio per nulla fra don michele e ntoni di padron ntoni c'era della ruggine vecchia per affar di donne wavs/3185.wav|le ragazze disse la longa vanno come dio le ha destinate ora son sempre allegre e senza pensieri e com'entrano nel mondo cominciano a conoscere i guai e i dispiaceri wavs/3186.wav|popolo piedipapera per difendere don michele andava dicendo che se l'era meritata la medaglia e la pensione per questo si era buttato all'acqua sino a mezza gamba con tutti gli stivaloni per salvare la vita ai malavoglia vi par poco wavs/3187.wav|bella non voglio te voglio i tuoi soldi per questo aveva lasciata a casa sua figlia barbara quelle facce lì non mi piacciono wavs/3188.wav|don michele il brigadiere delle guardie doganali coi calzoni dentro gli stivali e la pistola appesa sul ventre quasi dovesse andare a caccia di contrabbandieri con quel tempaccio e compare mariano wavs/3189.wav|quello là ha il piede del diavolo borbottava lo zio crocifisso si stringeva nelle spalle e tornava a ripetere che egli era un galantuomo e non voleva entrarci padron cipolla un altro sciocco un pallone di vento colui che si lasciava abbindolare da wavs/3190.wav|e quelle parole maruzza non le dimenticò finché le chiusero gli occhi e sino a quel giorno si portò fitta nel cuore quell'altra spina che il suo ragazzo non assisteva alla festa che si fece quando misero di nuovo in mare la provvidenza mentre c'era tutto il paese e barbara zuppidda s'era affacciata colla scopa per spazzar via i trucioli wavs/3191.wav|non dubitate donna rosolina io non l'ho detto che le avete rubate le vostre venticinque onze e non andrò a dirglielo a vostro fratello don giammaria a me non me ne importa di sapere se gliele avete rubate sulla spesa o no wavs/3192.wav|il vecchio colle mani sul bastone approvava del capo guardando i pulcini ci stava così attento poveretto che arrivava fino a dire che se avessero avuto la casa del nespolo si poteva allevarlo nel cortile il maiale giacché quello era un guadagno sicuro con compare naso wavs/3193.wav|bel tempo eh ammiccando di nascosto a don silvestro per fargli capire quel che ci aveva nello stomaco da dire andate a fidarvi di quel che vuol fare uno che ha paura della moglie pensava fra di sé don silvestro wavs/3194.wav|come quando stava per morire padron ntoni ché voleva vederseli tutti davanti al letto e saziarsi di guardarli ad uno ad uno con quegli occhi sbarrati che non ci vedevano più la lia piangeva in modo da spezzare il cuore wavs/3195.wav|e questo le piacque alla mangiacarrubbe che l'aveva chiamato cetriolo ed ora vedeva che era un bel cetriolo e l'avrebbe barattato volentieri con quel disutilaccio di rocco spatu il quale non valeva niente e l'aveva preso perché non c'era altri wavs/3196.wav|nella casa di compar alfio c'era il lume e ogni cosa sottosopra egli venne a picchiare all'uscio poco dopo e aveva la faccia in un certo modo anche lui e faceva e disfaceva dei nodi alla frusta che teneva in mano sono venuto a salutarvi tutti comare maruzza padron ntoni i ragazzi e anche voi comare mena wavs/3197.wav|e a chi gli domandava perché andasse sempre in giro diceva che la fame fa uscire il lupo dal bosco e cane affamato non teme bastone ma di lui non volevano saperne ora che era ridotto in quello stato wavs/3198.wav|ora erano tranquilli suocero e nuora tornavano a contare i danari nella calza i barilotti schierati nel cortile e facevano i loro calcoli onde vedere quello che ci mancasse ancora per la casa wavs/3199.wav|e il pensiero dei lupini gli ficcava più dentro nel cuore la spina di bastianazzo il nespolo lasciava cadere le foglie vizze e il vento le spingeva di qua e di là pel cortile wavs/3200.wav|il quale come vedeva prendere il basto gonfiava la schiena aspettando che lo bardassero carne d'asino borbottava ecco cosa siamo carne da lavoro wavs/3201.wav|un altro po me lo versava sui calzoni anche questa volta brontolò brasi il quale dacché gli era accaduta quella disgrazia sul vestito stava guardingo piedipapera s'era messo a cavalcioni sul muro col bicchiere fra le gambe che sembrava il padrone per quell'usciere che poteva mandare wavs/3202.wav|non c'era che dire adesso che l'avvocato non era più là bisognava pagarli padron ntoni scrollando il capo borbottava questo poi no questo non l'hanno mai fatto i malavoglia lo zio crocifisso si piglierà la casa e la barca e tutto ma questo poi no wavs/3203.wav|la vostra figlia non ha un soldo di dote perciò il figlio del re non verrà a sposarla rispose ntoni e le volteranno le spalle come succede alla gente quando non ha più nulla wavs/3204.wav|con quel suo piede del diavolo e cominciò a dirgli il fatto suo che era una carogna e si guardasse bene dal dir male dei zuppiddi e di quel che facevano che lui non ci aveva nulla a vedere wavs/3205.wav|che se uno va dalla santuzza per dimenticare i suoi guai si chiama ubbriacone mentre tanti altri che si ubbriacano a casa di vino buono non hanno guai per la testa né nessuno che li rimproveri o faccia loro la predica di andare a lavorare giacché non hanno nulla da fare e son ricchi per due wavs/3206.wav|per due o tre giorni padron ntoni fu più di là che di qua la febbre era venuta come aveva detto lo speziale ma era venuta così forte che stava per portarsi via il malato il poveraccio non si lagnava più nel suo cantuccio colla testa fasciata e la barba lunga wavs/3207.wav|allora era inutile mandarci per la scala che dopo non ci lasciano entrare in casa per vedere cos'è strepitava il figlio della locca la zuppidda e la mangiacarrubbe avevano dimenticato tutti gli improperi che si erano detti e cianciavano davanti alla porta colle mani sotto il grembiule wavs/3208.wav|i morti erano venuti e lo zio crocifisso non faceva altro che passeggiare per la straduccia colle mani dietro la schiena che pareva il basilisco questa è storia che va a finire coll'usciere andava dicendo lo zio crocifisso con don silvestro e con don giammaria il vicario wavs/3209.wav|che facciamo tornò a dire il figlio della locca scendiamo sulla strada propose cinghialenta se non c'è nessuno nemmeno là vuol dire che non son venuti wavs/3210.wav|una volta ntoni malavoglia andando gironi pel paese aveva visto due giovanotti che s'erano imbarcati qualche anno prima a riposto a cercar fortuna e tornavano da trieste o da alessandria d'egitto insomma da lontano e spendevano e spandevano all'osteria meglio di compare naso o di padron cipolla wavs/3211.wav|a me non me ne importa se vi lascia dormire ma non voglio che mi prendano la multa per amor vostro se mi trovano l'uscio aperto a quest'ora chi ve la piglia la multa quello sbirro di don michele fatelo venire qui che gliela dò io la multa ditegli che c'è qui ntoni malavoglia sangue della madonna wavs/3212.wav|ma il mulo era grasso e col pelo lucente i rammentate quando sono partito per bicocca diceva lui che stavate ancora nella casa del nespolo ora ogni cosa è cambiata ché il mondo è tondo chi nuota e chi va a fondo wavs/3213.wav|compreremo la casa del nespolo aggiunse alessi e il nonno starà con noi quando torneranno gli altri ci staranno pure e se tornerà il padre della nunziata ci sarà posto anche per lui wavs/3214.wav|vedi quel che vuol dire bazzicare dove ci son ragazze da marito diceva a ntoni la longa ora tutta la gente parla dei fatti vostri e mi dispiace per la barbara ed io me la piglio disse allora ntoni wavs/3215.wav|allora quei ragazzi si misero a lavorare di mascelle col fiasco fra le gambe mentre la paranza mareggiava adagio adagio fra il largo cerchio dei sugheri una pedata per di dietro a chi parla per il primo disse lo zio cola wavs/3216.wav|ora disse don silvestro vedrete che i zuppiddi verranno loro stessi a dire che mi danno la barbara ma voglio farmi pregare io la seduta fu sciolta senza concludere nulla wavs/3217.wav|eh saltò su infine la vespa perdendo la pazienza se dassero retta a voi a maritarsi non ci penserebbe più nessuno a me non me ne importa che si maritino io voglio la roba mia ma del resto non me ne importa wavs/3218.wav|parlava di voi zio crocifisso e gli lasciava toccare la medaglia sapete dove la tiene campana di legno faceva il sordo e dimenava il capo come tartaglia wavs/3219.wav|il solito discorso così faceva mio nonno seguitava a gridare loro dietro lo speziale siete asini che vi manca soltanto la coda con gente come questa cosa volete fare e si contentano di mastro croce giufà perché il sindaco è stato sempre lui e sarebbero capaci di dirci che non vogliono la repubblica perché non l'hanno mai vista wavs/3220.wav|a me l'ha detto lo zio crocifisso rispose la vespa io non ne dico bugie bugie bugie borbottò lo zio crocifisso io non voglio dannarmi l'anima per coloro wavs/3221.wav|i hanno detto che alla piana al di là della città c'è da lavorare per tutti alla ferrovia ora la santuzza s'è intesa con massaro filippo pel mosto nuovo e non avrò più nulla da far qui wavs/3222.wav|il buon pilota si prova alle burrasche tu hai paura di dover guadagnare il pane che mangi ecco cos'hai quando la buon'anima di tuo nonno mi lasciò la provvidenza e cinque bocche da sfamare wavs/3223.wav|sul tardi vennero a pigliarsi la longa in fretta e in furia e nessuno pensò a fare la visita del morto che ciascuno pensava alla pelle e lo stesso don giammaria rimase sulla soglia quando spruzzò l'acqua santa coll'aspersorio wavs/3224.wav|in conclusione se la prendevano coll'avvocato il quale non finiva mai di scrivere le sue carte prima di mandare l'usciere ci sarà stato padron ntoni a dirgli di andare adagio soggiungeva wavs/3225.wav|e peppi naso il beccaio dopo che gli spuntò la gelosia di compare mariano cinghialenta il carrettiere andava a buttarle dietro l'uscio tutte le corna delle bestie che macellava sicché dicevano che andava a pettinarsi sotto la finestra della mangiacarrubbe wavs/3226.wav|eravamo qui vicino di passaggio rispose padron cipolla ed abbiamo detto andiamo a vedere comare maruzza brasi si riempì le tasche di ceci guardando la ragazza e dopo i monelli diedero il sacco al tondo che invano la nunziata colla bambina in collo cercava di trattenerli parlando basso come se fosse in chiesa wavs/3227.wav|stavolta non potevano dargli nemmeno un bicchiere di vino pel ben tornato compar alfio lo sapeva dov'era lia l'aveva vista coi suoi occhi ed era stato come se avesse visto comare mena quando stavano a chiacchierare da una finestra wavs/3228.wav|io so che mi hanno rubato venticinque onze di casa mia e in galera a favignana non ci è andato nessuno questi sono i tempi e gli uomini nuovi in quel momento entrò nella bottega la signora colla calza in mano e lo speziale mandò giù in fretta quello che stava per dire wavs/3229.wav|senza di loro si starebbe meglio chi ce l'avrebbe detto eh padron fortunato noi che avevamo la pace degli angeli guardate com'è fatto il mondo c'è gente che va cercando questo negozio del matrimonio colla lanterna mentre chi ci si trova vorrebbe levarsene wavs/3230.wav|don silvestro e gli altri del paese dicevano che alessi avrebbe fatto meglio a mandare il nonno all'albergo dei poveri ora che non era più buono a nulla ma questa era la sola cosa che facesse paura al poveraccio wavs/3231.wav|padron ntoni mostrava ai suoi ragazzi il bel fuoco che fiammeggiava nella cucina della longa in fondo al cortiletto della straduccia del nero che c'era il muro basso e dal mare si vedeva tutta la casa colle quattro tegole sotto cui si appollaiavano le galline e il forno dall'altro lato della porta wavs/3232.wav|insomma era la provvidenza per quelli che erano in angustie e aveva anche inventato cento modi di render servigio al prossimo e senza essere uomo di mare aveva barche e attrezzi e ogni cosa per quelli che non ne avevano wavs/3233.wav|non mi parlate di notaio padron ntoni quando sento parlare di notaio mi rammento del giorno in cui mi ci lasciai trascinare dalla vespa maledetto sia il giorno che ci misi i piedi ma compare piedipapera che fiutava la senseria gli diceva wavs/3234.wav|io sono come il muro basso che ognuno ci si appoggia e fa il comodo suo perché non so parlare come un avvocato e non so dire le mie ragioni la mia roba par roba rubata ma quel che fanno a me lo fanno a gesù crocifisso che sta in croce wavs/3235.wav|no che non è questo il motivo per cui non volete dirmi di sì ripeteva compar alfio col viso basso come lei il motivo non volete dirmelo e così rimanevano in silenzio a sminuzzare sterpolini senza guardarsi in faccia wavs/3236.wav|ora come farà mia mamma piagnucolava il figlio della locca mentre lo legavano peggio di cristo non stringete tanto forte sangue della madonna urlava ntoni lo vedete che non posso più muovermi wavs/3237.wav|alfio frustò l'asino e se ne voleva andare anche lui oh compare alfio che fretta avete gli disse la zuppidda volevo domandarvi se il vino che portate alla santuzza è della stessa botte di quello della settimana scorsa wavs/3238.wav|e dove ntoni andava a ronzare con rocco spatu e cinghialenta ed altri malarnesi colla pipa in bocca che le guardie le conoscevano ad una ad una quelle punte di fuoco delle pipe mentre stavano appiattate fra gli scogli con le carabine in mano wavs/3239.wav|andiamo sangue del diavolo i farò vedere se ho paura nello scendere adagio adagio per gli scogli tenendosi bene per non rompersi il collo spatu osservò sottovoce vanni pizzuto a quest'ora è nel suo letto lui che se la prendeva con piedipapera perché si acchiappa la senseria senza far nulla wavs/3240.wav|ma lui era cristiano con uno stomaco fondo come un pozzo e metteva tutto là dentro egli sapeva il fatto suo e come betta l'accoglieva colla bocca spalancata peggio di un cane arrabbiato e mastro croce callà s'era lasciato scappare il detto che a lui non gliene importava rispose wavs/3241.wav|adesso aveva tanto da fare nella casa nuova dove bisognava mettere ogni cosa a un altro posto e non si vedeva più il nespolo e la porta della cugina anna e della nunziata sua madre la covava cogli occhi mentre lavorava accanto a lei e l'accarezzava col tono della voce quando le diceva wavs/3242.wav|padron fortunato non voleva far torto alla sua parola se la ragazza aveva la dote tanto più che suo figlio brasi gli dava sempre dei grattacapi a correre dietro le ragazze che non avevano nulla come un baccalà che era l'uomo per la parola e il bue per le corna tornava a ripetere wavs/3243.wav|e siccome aspettava inutilmente la risposta aggiunse colla voce tremante quasi avesse freddo è morta anche lei alessi non rispose nemmeno allora ntoni che era sotto il nespolo colla sporta in mano fece per sedersi poiché le gambe gli tremavano ma si rizzò di botto balbettando wavs/3244.wav|devono essere delle città grandi come catania che uno il quale non ci sia avvezzo si perde per le strade e gli manca il fiato a camminare sempre fra due file di case senza vedere né mare né campagna wavs/3245.wav|il peggio disse infine mena è spatriare dal proprio paese dove fino i sassi vi conoscono e dev'essere una cosa da rompere il cuore il lasciarseli dietro per la strada beato quell'uccello che fa il nido al suo paesello brava sant'agata conchiuse il nonno questo si chiama parlare con giudizio wavs/3246.wav|le vicine avevano fatto come le lumache quando piove e lungo la straduccia non si udiva che un continuo chiacchierio da un uscio all'altro persino la finestra di compare alfio mosca quello del carro dell'asino era aperta wavs/3247.wav|don michele e ntoni malavoglia un giorno o l'altro si mangiano come il pane è quel benedetto cappello colla penna che gli lega le mani a don michele egli pagherebbe qualche cosa a piedipapera se glielo levasse davanti quel cetriolo wavs/3248.wav|ora lo speziale non teneva più cattedra e quando veniva don silvestro andava a pestare i suoi unguenti nel mortaio per non compromettersi già tutti quelli che bazzicano col governo e mangiano il pane del re son tutta gente da guardarsene wavs/3249.wav|comare maruzza non sapeva dove bisognava metterla la mano e rispose che ce l'avrebbe messa anche subito allora potete mandare a prendervi quelle fave che mi avete chiesto per seminarle disse poi lo zio crocifisso a don silvestro prima di andarsene wavs/3250.wav|diceva vanni pizzuto a tutti coloro che andavano a farsi radere la barba o venivano a comprare dei sigari o delle lenze o degli ami da pescare o dei bottoni d'osso di quelli da cinque un grano wavs/3251.wav|come pensava a tutto ciò si sentiva in testa tante cose da dirle e quando poi la vedeva non sapeva come muover la lingua e guardava il tempo che faceva e le parlava del carico di vino che aveva preso per la santuzza e dell'asino che portava quattro quintali meglio di un mulo povera bestia wavs/3252.wav|la galera ce l'ho in casa vorrei esserci io al posto di tuo figlio cosa vuoi da me già il pane non te lo portava nemmeno lui wavs/3253.wav|la mamma invece poveretta si sentiva dentro tutta in festa perché la sua ragazza andava in una casa dove non le sarebbe mancato nulla e intanto ella era sempre in faccende a tagliare e cucire wavs/3254.wav|tu ci perdi la tua limosina a ringraziare dio che sei al sicuro gli disse piedipapera per te non c'è pericolo che abbi a fare la fine di compare bastianazzo tutti si misero a ridere della barzelletta e poi stettero a guardare dall'uscio il mare nero come la sciara senza dir altro wavs/3255.wav|come vuole il diavolo volete dire che è tutta opera di satanasso la nostra disgrazia ora sapete quel che ci aspetta quando non potrete più darvele attorno le mani perché i reumatismi le avranno ridotte come una radica di vite i aspetta il vallone sotto il ponte per andare a creparvi wavs/3256.wav|alfio le andava snocciolando la litania di tutte le ricchezze di brasi cipolla il quale dopo compare naso il beccaio passava pel più grosso partito del paese e le ragazze se lo mangiavano cogli occhi wavs/3257.wav|padron cipolla compare mangiacarrubbe e compare cola stavano ad ascoltare senza dir nulla sì conchiuse infine padron fortunato gravemente piuttosto che buttarla sul fuoco wavs/3258.wav|e mena seguitò a portare in braccio i suoi nipoti quasi ci avesse il cuore in pace anche lei e a spazzare la soffitta per quando fossero tornati gli altri che c'erano nati anche loro come se fossero stati in viaggio per tornare diceva wavs/3259.wav|san francesco esclamava lo zio cola ei non par vero che abbiamo preso tutta questa grazia di dio colla maretta le reti formicolavano e scintillavano al sole a misura che s'affacciavano dall'acqua e tutto il fondo della paranza sembrava pieno d'argento vivo wavs/3260.wav|la santuzza ci ha il miele in bocca osservava comare grazia piedipapera per fare l'ostessa rispose la zuppidda e s'ha ad essere così chi non sa l'arte chiuda bottega e chi non sa nuotare che si anneghi wavs/3261.wav|il vicario ora che aveva il disopra e la moglie di don franco era là che ei poteva tirare le sassate dietro il muro si divertiva a fare arrabbiare lo speziale belli quei vostri uomini nuovi sapete cosa fa brasi cipolla adesso che suo padre va cercandolo per tirargli le orecchie a causa della vespa wavs/3262.wav|sentite io non ci ho colpa l'ho sentito dire nel cortile di campana di legno mentre stavo spaccando il carrubbo che fu schiantato dal temporale di santa chiara vi rammentate wavs/3263.wav|sono venuta a salutarvi disse lei e ci aveva il pianto nella gola perché ci andate alla bicocca se vi è la malaria alfio si mise a ridere anche questa volta a malincuore come quando era andato a dirle addio o bella perché ci vado e voi perché vi maritate con brasi cipolla wavs/3264.wav|don michele se ne andò ed ella rimase dietro l'uscio a dire il rosario per suo fratello e pregava il signore che lo mandasse da quelle parti ma il signore non ve lo mandò tutti e quattro ntoni cinghialenta rocco spatu e il figlio della locca filavano quatti quatti lungo i muri della viottola wavs/3265.wav|ché allora facevano piacere le grida di piedipapera già a questo mondo non bisogna restare in collera colla gente e la longa poi si contava a soldo a soldo davanti al suocero i denari che portava piedipapera nel fazzoletto e diceva questi sono per la casa questi altri sono per la spesa wavs/3266.wav|i pare che vi lasceranno menar sempre pel naso quel buon uomo di mio padre per fare gli affari vostri e mangiare a doppio palmento che perfino donna rosolina va predicando che vi rosicate tutto il paese ma me non mi mangerete no ché non ci ho la smania di maritarmi e bado agli interessi di mio padre wavs/3267.wav|lasciatelo stare dov'è gli rispondeva il dottor scipioni in queste cose è meglio farci passare del tempo sopra già non gli manca nulla ve l'ho detto e ingrassa come un cappone le cose vanno bene wavs/3268.wav|sangue ma compare zuppiddu si prendeva dei bei soldi ogni sabato per rabberciare la provvidenza e ce ne volevano delle nasse da acconciare dei sassi della ferrovia dell'esca a dieci soldi e della tela da imbiancare coll'acqua sino ai ginocchi e il sole sulla testa per fare quarant'onze wavs/3269.wav|così se ne è andato mio padre disse infine la nunziata la quale era andata a dirgli addio anche lei e stava sull'uscio nessuno allora parlò più le vicine venivano ad una ad una a salutare compare ntoni e poi stettero ad aspettarlo sulla strada per vederlo partire wavs/3270.wav|la ragazzetta accoccolata sulla soglia coi ginocchi fra le braccia guardava lontano anche lei e poi si mise a cantare mentre alessi stava ad ascoltare tutto intento infine disse ma ancora c'è tempo sì affermò alessi prima bisogna maritare la mena ed anche la lia e situare i tuoi piccini ma è meglio pensarci adesso wavs/3271.wav|questa non ce l'avevano messa nel conto i malavoglia quindi per non andare indietro a mo dei gamberi la longa andava a portare le ova e il pane fresco di qua e di là per le casine dei forestieri mentre gli uomini erano in mare e così si faceva qualche soldo wavs/3272.wav|io ci ho il mulo e il mio carro e il pane non ve lo farei mancare giammai comare mena ora perdonatemi la libertà non mi avete offesa no compare alfio wavs/3273.wav|e il figlio della locca gridava più forte degli altri per la speranza che adesso padron ntoni prendesse a giornata anche lui mena si era affacciata sul ballatoio e piangeva un'altra volta dalla contentezza e fin la locca si alzò e andò colla folla anche lei dietro i malavoglia wavs/3274.wav|come una gallina padron cipolla si alzò dal muricciuolo infuriato e se la prese con gli ignoranti che avevano le orecchie lunghe come gli asini che non lo sapevano che il telegrafo portava le notizie da un luogo wavs/3275.wav|ha ragione dicevano nel paese luca sarebbe tornato fra breve e i suoi trenta soldi al giorno se li sarebbe guadagnati a nave rotta ogni vento è contrario wavs/3276.wav|chiamatemi compare mosca che lui me la farà la carità di portarmi all'ospedale sul suo carro così padron ntoni se ne andò all'ospedale sul carro di alfio mosca il quale ci aveva messo la materassa ed i guanciali wavs/3277.wav|no così non te lo levi dai piedi ripeteva intanto lo zio santoro non vedi come è attaccato al pane che ti mangia bisogna rompere la pentola per aggiustarla bisogna farlo mettere fuori a pedate wavs/3278.wav|il povero vecchio era confuso ma la nuora piangeva in silenzio nel grembiule allora bisogna andare da don silvestro conchiuse padron ntoni e di comune accordo nonno nipoti e nuora persino la bimba wavs/3279.wav|la dote di sant'agata se n'era andata colla provvidenza e quelli che erano a visita nella casa del nespolo pensavano che lo zio crocifisso ci avrebbe messo le unghie addosso wavs/3280.wav|adesso non si faceva più vedere in piazza addossato al muro del campanile ma stava rintanato in casa al buio a recitare paternostri e avemarie per digerire la collera contro quelli che strillavano ed era gente che voleva mettere a sacco e a fuoco il paese e andare a svaligiare chi ci aveva quattro soldi in casa wavs/3281.wav|campana di legno diceva sempre di sì col capo per abitudine sebbene non si vedessero in faccia e don giammaria come li passava a rassegna ad uno ad uno diceva costui è un ladro quello è un birbante quell'altro è un giacobino wavs/3282.wav|luca che aveva più giudizio del grande ripeteva il nonno mena filomena soprannominata sant'agata perché stava sempre al telaio e si suol dire donna di telaio gallina di pollaio e triglia di gennaio wavs/3283.wav|adesso al povero vecchio gli pareva che suo nipote fosse dei soldati perché non me lo lasciano andare domandava ogni volta come un pappagallo o come un ragazzo che non sente ragione e voleva anche sapere se lo tenevano colle mani legate wavs/3284.wav|infine per la santa amicizia sarebbe andato a parlarne allo zio crocifisso nel buon momento se padron ntoni voleva vendere ad ogni costo la provvidenza per un pezzo di pane perché egli piedipapera gli faceva fare quello che voleva lui allo zio crocifisso wavs/3285.wav|tu poi sarai sempre uno sciocco che non saprai fare gli affari tuoi uno di quei grulli che abbaiano alla luna un chiacchierone ma infine cosa ho detto piagnucolava lo speziale andandole dietro per la scala col lume in mano wavs/3286.wav|alle grida la gente si era affacciata sugli usci e si era radunata una gran folla sicché si azzuffarono perbene e piedipapera il quale ne sapeva più del diavolo si lasciò cadere a terra tutto in un fascio con ntoni malavoglia che così non valevano a nulla le gambe buone wavs/3287.wav|io non voglio esser pagato comare lia l'ho fatto per voi e pel bene che vi voglio ora andatevene che tutti dormono andatevene per l'amor di dio don michele wavs/3288.wav|e la nunziata faceva la carità di venire ad accendere il fuoco quando la mena doveva andare a prendere il nonno per mano verso l'avemaria come un bambino perché di sera non ci vedeva più peggio di una gallina wavs/3289.wav|era passato del tempo e il tempo si porta via le cose brutte come le cose buone adesso comare maruzza era tutta in faccende a tagliare e cucire della roba e mena non domandava nemmeno per chi servisse e una sera le avevano condotto in casa brasi cipolla con padron fortunato suo padre e tutto il parentado wavs/3290.wav|e padron ntoni rispondeva che aspettava la morte la quale non voleva venire a prenderselo perché lo sfortunato ha i giorni lunghi della lia nessuno parlava più in casa nemmeno sant'agata la quale se voleva sfogarsi andava a piangere di nascosto davanti al lettuccio della mamma quando in casa non c'era nessuno wavs/3291.wav|il sole oggi si coricò insaccato acqua o vento quando il sole si corica insaccato si aspetta il vento di ponente aggiunse padron ntoni piedipapera non poteva soffrire quello sputasentenze di padron cipolla il quale perché era ricco si credeva di saper tutto lui e di dar a bere le corbellerie a chi non aveva denari wavs/3292.wav|si sa come succede quando non ci si vede più dagli occhi l'avvocato continuava potevano domandarlo un'altra volta alla zuppidda e a comare venera e a centomila testimoni che don michele se la intendeva con la lia la sorella di ntoni malavoglia e ronzava là da quelle parti della strada del nero tutte le sere per la ragazza wavs/3293.wav|allorché don giammaria alzava la voce per discutere ei gli piantava le unghie negli occhi rizzandosi sulle gambette rosso come un gallo e lo cacciava in fondo alla bottega lo fate apposta per compromettermi gli sputava in faccia colla schiuma alla bocca wavs/3294.wav|soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto in mezzo ai fariglioni perché il mare non ha paese nemmen lui ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare di qua e di là dove nasce e muore il sole wavs/3295.wav|la sola locca andava cercando suo figlio e si piantava davanti alla caserma delle guardie strepitando che glielo dessero senza voler sentir ragione e quando andava a seccare suo fratello campana di legno e si piantava sugli scalini del ballatoio per delle ore intere coi capelli bianchi che svolazzavano lo zio crocifisso gli diceva wavs/3296.wav|rocco spatu e cinghialenta che avevano sempre qualche soldo gli ridevano sul naso dalla porta della taverna facendogli le corna e venivano a parlargli sottovoce tirandolo pel braccio verso la sciara e parlandogli wavs/3297.wav|anche gli uomini a poco a poco si erano lasciati riscaldare dalle loro donne e si cercavano l'un l'altro per mettersi in collera e perdevano la giornata a stare in piazza colle mani sotto le ascelle e la bocca aperta ad ascoltare il farmacista il quale predicava sottovoce perché non udisse sua moglie ch'era di sopra wavs/3298.wav|perché quando il mare parla in quel modo non si ha coraggio di aprir bocca padron ntoni disse soltanto a quest'ora laggiù dicono il rosario per noi e non aggiunsero altro correndo col vento e colle onde nella notte che era venuta tutt'a un tratto nera come la pece wavs/3299.wav|gli altri non osavano fiatare perché ci avevano il cuore stretto in una morsa e capivano che egli faceva bene a dir così ntoni continuava a guardare dappertutto e stava sulla porta e non sapeva risolversi ad andarsene wavs/3300.wav|sarei rimasto qui che fino i muri mi conoscono e so dove metter le mani tanto che potrei andar a governare l'asino di notte anche al buio e vi avrei sposata io comare mena ché in cuore vi ci ho da un pezzo e vi porto meco alla bicocca e dappertutto ove andrò wavs/3301.wav|guarda che qui fuori c'è quella povera locca suo figlio è in piazza senza far nulla e non hanno da mangiare maruzza mandò alessi dalla locca con quattro fave e il vecchio asciugandosi il sudore colla manica della camicia soggiunse wavs/3302.wav|e si sfogava soltanto con don giammaria e con don ciccio il medico quando lasciava l'asinello alla spezieria per andare a tastare il polso a padron ntoni e ricette non ne scriveva perché diceva che erano inutili con quella povera gente che non aveva denari da buttar via wavs/3303.wav|vanni pizzuto non disse nulla ma ci pensò su tutta la notte non sarebbe poi una cosa sbagliata ruminava fra di sé tutto sta a prendere piedipapera per il collo e in un giorno buono wavs/3304.wav|vostro fratello si fida di piedipapera e non sa che le guardie doganali hanno il tanto per cento sui contrabbandi e per sorprenderli bisogna dar la parte a uno della combriccola e farlo cantare per chiapparla wavs/3305.wav|la ragazzina accese il lume e si mise lesta lesta ad apparecchiare ogni cosa per la cena mentre i suoi fratellini le andavano dietro per la stanzuccia che pareva una chioccia coi suoi pulcini alessi s'era scaricato del suo fascio e stava a guardare dall'uscio serio serio e colle mani nelle tasche wavs/3306.wav|mena però l'aveva afferrata per le mani pallida anche lei e le diceva no tu non ci devi andare tu non ci devi andare e non le diceva altro il nonno aggiungeva che loro dovevano stare in casa a pregare la madonna e il piagnisteo si udiva per tutta la strada del nero wavs/3307.wav|ogni movente di cotesto lavorio universale dalla ricerca del benessere materiale alle più elevate ambizioni è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento incessante e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell'attività umana non si domanda al certo come ci va wavs/3308.wav|i vecchi si mettevano sull'uscio verso mezzogiorno e le ragazze cantavano al lavatoio i carri tornavano a passare nella notte e la sera si udiva un'altra volta il brusio della gente che chiacchierava nella stradicciuola comare mena la fanno sposa si diceva sua madre ha tutta la roba del corredo per le mani wavs/3309.wav|ma del quale i colori cominceranno ad essere più vivaci e il disegno a farsi più ampio e variato poi diventerà vanità aristocratica nella duchessa di leyra e ambizione nell'onorevole scipioni wavs/3310.wav|aveva acceso il lume e s'era messa coll'arcolaio sul ballatoio a riempire certi cannelli che le servivano per l'ordito della settimana comare mena non si vede ma si sente e sta al telaio notte e giorno come sant'agata dicevano le vicine wavs/3311.wav|sì sì canta pure quando sarai vecchio poi abbaierai come il nonno ad abbaiare adesso non ci guadagni nulla nemmeno rispondeva il ragazzo hai ragione perché la vita è bella bella o no non l'abbiamo fatta noi così com'è conchiudeva il nonno wavs/3312.wav|una casa senza donna non poteva andare ma la donna bisognava che avesse il giudizio nelle mani come s'intendeva lei e non fosse di quelle fraschette che pensano a lisciarsi e nient'altro coi capelli lunghi e il cervello corto ché allora un povero marito se ne va sott'acqua come compare bastianazzo wavs/3313.wav|ma il povero malato sebbene non dicesse nulla andava guardando dappertutto mentre lo portavano fuori reggendolo per le ascelle il giorno in cui alessi era andato a riposto e avevano mandato via la mena con un pretesto che se no non l'avrebbero lasciato partire wavs/3314.wav|però non vorrei camparci degli anni laggiù all'ospedale la nunziata si metteva a piangere anch'essa e diceva di no tanto che tutto il vicinato sparlava di loro che volevano fare i superbi senza aver pane da mangiare si vergognavano di mandare il nonno all'ospedale mentre ci avevano tutti gli altri di qua e di là e dove poi wavs/3315.wav|io ci sono ancora perché gli sfortunati hanno i giorni lunghi ma quando avrò chiuso gli occhi alessi piglierà la nunziata e se ne andrà via dal paese anch'egli stava per andarsene il più del tempo lo passava in letto come un gambero sotto i ciottoli abbaiando peggio di un cane wavs/3316.wav|un fannullone che non sa far altro che andare attorno col carro dell'asino e non possiede altro un morto di fame un birbante che le dà ad intendere d'essere innamorato del suo grugno di porco a quella brutta strega di mia nipote per amor della roba wavs/3317.wav|poveretto disse maruzza vediamo se mi indovini quest'altro disse la nunziata due lucenti due pungenti quattro zoccoli e una scopa il bue rispose tosto lia questo lo sapevi ché ci sei arrivata subito esclamò il fratello wavs/3318.wav|sfasciate egli restò seduto accanto alla porta nella strada del nero che non ci passava nemmeno una gallina e sentiva le voci e le risate all'osteria tanto che andò a dormire per non sapere che fare e il lunedì tornò a fare il muso lungo il nonno gli diceva wavs/3319.wav|padron ntoni se ne intendeva quando l'aveva fatta fare questo è un affare d'oro come quello dei lupini sentite a me ma lo zio crocifisso non voleva sentir parlare di niente che quasi quasi gli spuntavano le lagrime con quella faccia gialla ora che aveva preso il colèra e tirava per andarsene e voleva lasciargli il giubbone nelle mani wavs/3320.wav|alessi era sempre accapigliato coi ragazzi che avrebbero voluto montare nella barca e aiutare a soffiare nel fuoco sotto la caldaia della pece anche loro e quando le buscava minacciava piagnucolando ora che viene mio fratello ntoni da soldato wavs/3321.wav|ma compare tino rimbeccò alla moglie o perché mi fai il piagnisteo che son forse morto io a te che te ne importa alfio mosca mentre guidava il mulo andava raccontando alla nunziata come e dove avesse vista la lia ch'era tutta wavs/3322.wav|che ci voleva poco a mettere insieme un'altra volta i denari della casa del nespolo e fra un anno o due ci sarebbero arrivati ma il vecchio scrollava il capo colla testa dura e ribatteva che adesso non avevano più bisogno della casa e meglio che non ci fosse mai stata al mondo la casa dei malavoglia ora che i malavoglia erano di qua e di là wavs/3323.wav|e intorno a loro non c'era che acqua si metteva a chiacchierare coi nipoti dalla contentezza che poi alla sera la longa e tutti gli altri li avrebbero aspettati sulla riva quando vedevano la vela far capolino tra i fariglioni e sarebbero stati a guardare anche loro la pesca che saltellava nelle nasse e riempiva il fondo della barca come fosse wavs/3324.wav|è una vera porcheria esclamava donna rosolina la sorella del curato rossa come un tacchino e facendosi vento col fazzoletto e se la prendeva con garibaldi che metteva le tasse e al giorno d'oggi non si poteva più vivere e nessuno si maritava più wavs/3325.wav|il figlio della locca stava ad ascoltare a bocca aperta e si grattava il capo bravo disse poi così pesci non se ne troverebbero più nemmeno a siracusa né a messina dove vanno i vapori invece li portano di là a quintali colla ferrovia wavs/3326.wav|don silvestro rimase lì fermo a sogghignare davanti al muro dell'orto di massaro filippo finché ella non ebbe scantonato e si strinse nelle spalle borbottando fra di sé a me non me ne importa nulla di quel che dicono wavs/3327.wav|no no compare vanni non c'è bisogno d'andarle a contare a don michele e piedipapera s'è visto stasera neanche sulla piazza era lì nella spezieria a fare la repubblica collo speziale ogni volta che si fa il colpo egli voga al largo per provare che lui non ci entra in tutto quel che può succedere wavs/3328.wav|la mena teneva in mano il nottolino del rastrello ma non si risolveva ad aprire e poi se non è vero perché vi fate rossa wavs/3329.wav|per me rispose la vespa gliel'ho detto a don giammaria che non voglio più starci fra le figlie di maria se ci lasciano la santuzza per superiora allora vuol dire che l'avete trovato il marito rispose la wavs/3330.wav|che non ti vergogni di fare questa vita gli disse alfine il nonno il quale era venuto apposta a cercarlo colla testa bassa e tutto curvo e piangeva come un fanciullo nel dir così tirandolo per la manica dietro la stalla della santuzza perché nessuno li vedesse wavs/3331.wav|mentre laggiù dov'era stato lui c'era della gente che andava sempre in carrozza ecco quello che faceva gente appetto dei quali don franco ed il segretario lavoravano come tanti asini a sporcar cartacce e a pestare l'acqua sporca nel mortaio wavs/3332.wav|di compare piedipapera non mi fido perché l'altra volta mi fece le corna e andò a portare la roba in casa di don silvestro don silvestro non si contenterebbe mai di quel che gli dareste di sua parte col pretesto che arrischia di perdere il posto ma con me non avete questo timore e mi darete quel ch'è giusto wavs/3333.wav|non è vero che mi volete bene seguitava ella respingendolo a gomitate se fosse vero lo sapreste quel che dovete fare e lo vedreste che non ci ho altro per il capo wavs/3334.wav|vanni pizzuto allora lasciò don michele colla saponata sulla faccia e si affacciò all'uscio che pezzo di ragazza per la madonna e come cammina col naso nella mantellina che pare un fuso pensare poi che deve papparsela quel cetriolo di ntoni malavoglia wavs/3335.wav|e diceva pure che era una minchioneria di credere che il colera lo buttassero per le strade e dietro gli usci segno che è lui che sparge il colèra andava soffiando don giammaria per questo nel paese volevano fargli la festa allo speziale ma lui si metteva a ridere come una gallina preciso come faceva don silvestro e diceva wavs/3336.wav|napoli ci avevi il vestito di panno e il berretto collo scritto e le scarpe ai piedi disse barabba che vi son delle belle ragazze come qui a napoli wavs/3337.wav|intanto l'avvocato chiacchierava e chiacchierava che le parole andavano come la carrucola di un pozzo diceva di no che non era vero che ntoni malavoglia avesse fatto tutte quelle birbonate il presidente era andato a scavarle fuori per cacciare nei guai un povero figliuolo poiché questo era il suo mestiere wavs/3338.wav|zio adesso ella ronzava continuamente da comare grazia dalla cugina anna e dalla mangiacarrubbe ora con un pretesto ed ora con un altro per vedere come se la intendessero compare alfio colla sant'agata ed avrebbe voluto annichilire la sant'agata con tutti i malavoglia wavs/3339.wav|lo faccio per amor vostro aveva detto a ntoni di padron ntoni perché è la vostra provvidenza voi colla scopa in mano sembrate una regina rispose ntoni in tutta trezza non c'è una brava massaia come voi wavs/3340.wav|dopo pranzo prese il cappello e il ferraiuolo e andò a fare una visita alla zuppidda ci dev'essere sotto qualche cosa borbottava dal canto suo donna rosolina ci dev'essere qualche sudiceria fra suor mariangela e la zuppidda sotto il sigillo della confessione wavs/3341.wav|nell'orecchio egli tentennava sempre a dir di sì come un minchione che era allora gli rinfacciavano ti sta bene a morir di fame lì davanti e a vederti far le corna sotto agli occhi tuoi stessi da don michele carogna che sei wavs/3342.wav|lia bianca come la camicia piantava tanto d'occhi in faccia a ciascuno che parlava senza potere aprir bocca poco dopo arrivò la citazione per testimonianza a barbara zuppidda a grazia piedipapera e don franco lo speziale e a tutti quelli che chiacchieravano nella piazza e nella bottega di pizzuto wavs/3343.wav|raccontavano che si era combattuta una gran battaglia di mare e si erano annegati dei bastimenti grandi come aci trezza carichi zeppi di soldati insomma un mondo di cose che parevano quelli che raccontano la storia d'orlando e dei paladini di francia alla marina di catania e la gente stava ad ascoltare colle orecchie tese fitta come le mosche wavs/3344.wav|sentite compare ntoni mia madre può venire da un momento all'altro e non è bene che mi trovi qui con voi sì sì è vero ora che ci hanno tolto la casa del nespolo non è giusto wavs/3345.wav|contrabbando massaro filippo pensa al suo interesse ma io vedete dovessi pagare il dazio due volte e il contrabbando don michele non lo voglio più no e poi no ella non voleva perdonare a don michele quella partaccia che gli aveva fatta colla wavs/3346.wav|sta zitto che adesso non è bene far così né per te né per gli altri la vela ordinò padron ntoni il timone al vento verso greco e poi alla volontà di dio wavs/3347.wav|sì colle annate che corrono esclamò padron cipolla ché in mare ci devono aver buttato il colèra anche per i pesci compare mangiacarrubbe diceva di sì col capo e lo zio cola tornava a parlare del dazio del sale che volevano mettere wavs/3348.wav|chi dice che gliel'ha data ntoni malavoglia predicava l'avvocato chi lo può provare e chi lo sa se don michele non se l'era data da sé la coltellata apposta per mandare in galera ntoni malavoglia wavs/3349.wav|il guaio è per tante povere mamme s'arrischiò a dire qualcheduno lo zio crocifisso che non era mamma alzò le spalle ve lo dico io in due parole com'è raccontava intanto l'altro soldato è come all'osteria allorché ci si scalda la testa e volano i piatti e i bicchieri in mezzo al fumo ed alle grida wavs/3350.wav|dillo a tuo nonno dillo ntoni si stringeva nelle spalle ma il vecchio seguitava ad accennare di sì col capo e sputava e si grattava il capo cercando le parole wavs/3351.wav|la stessa longa poveretta aveva dimenticato i suoi guai dalla contentezza e padron ntoni seduto sul muricciuolo diceva di sì col capo e rideva tutto solo wavs/3352.wav|ntoni restava a capo chino o brontolava fra i denti ma l'indomani tornava da capo e una volta glielo disse che volete almeno quando non sono più in sensi non penso alla mia disgrazia wavs/3353.wav|quello lì non ha nulla da perdere vociava dall'uscio la zuppidda e ci viene per succhiare il sangue alla povera gente peggio di una sanguisuga perché vive alle spalle del prossimo e tiene il sacco a questo e a quello per fare le birbonate razza di ladri e di assassini wavs/3354.wav|compare tino non aveva fiele in corpo e andava a parlare a padron ntoni come se non fosse fatto suo passandogli il braccio attorno al collo e gli diceva scusatemi fratello mio wavs/3355.wav|certo è che ntoni salutò la sara colla mano ed ella rimase colla falce in pugno a guardare finché il treno non si mosse alla longa l'era parso rubato a lei quel saluto e molto tempo dopo ogni volta che incontrava la sara di comare tudda nella piazza o al lavatoio le voltava le spalle wavs/3356.wav|con questo tempaccio non ci sarà nessuno al rotolo soggiunse il figlio della locca ed è meglio tornarsene a casa ntoni cinghialenta e rocco spatu che erano sulla soglia davanti alla pioggia che scrosciava come il pesce nella padella rimasero un momento zitti guardando nel buio wavs/3357.wav|ma carcere malattie e necessità si conosce l'amistà con padron ntoni poi che è tanto vecchio ci si perde quel che gli si dà è vecchio ma sa il mestiere rispose piedipapera non ce li perdete i danari e suo nipote poi è un ragazzo che tutti ve lo ruberebbero wavs/3358.wav|allora padron ntoni dopo averci pensato su un pezzo col cuore stretto si decise a parlare colla mena di quel che doveva farsi oramai ella era giudiziosa come sua madre e non c'era altri in casa per parlarne di tanti che c'erano prima wavs/3359.wav|maledetta la mia sorte cominciò a gridare ntoni strappandosi i capelli e pestando i piedi tutto il giorno a lavorare all'osteria non ci vado e in tasca non ho mai un soldo ora che mi son trovata la ragazza che mi ci vuole non posso prenderla perché son tornato dunque da soldato wavs/3360.wav|io era più giovane di te e non aveva paura ed ho fatto il mio dovere senza brontolare e lo faccio ancora e prego iddio di aiutarmi a farlo sempre sinché ci avrò gli occhi aperti come l'ha fatto tuo padre e tuo fratello luca benedetto che non ha avuto paura di andare a fare il suo dovere wavs/3361.wav|ogni sera le donnicciuole quando andavano a prendersi la benedizione e compare cirino faceva risuonare le chiavi prima di chiudere la vedevano sempre lì a quel posto accasciata sui ginocchi e la chiamavano anche lei la madre addolorata wavs/3362.wav|mena crollava il capo e il seno le si gonfiava pensando che sarebbe stato meglio se i malavoglia avessero fatto i carrettieri ché il babbo non sarebbe morto a quel modo wavs/3363.wav|noi prenderemo la camera dell'orto ti piace e ci avrai accanto la cucina così avrai ogni cosa sotto la mano non è vero quando tornerà mio fratello ntoni gliela daremo a lui e noi andremo a stare sul solaio tu non avrai che a scendere la scaletta per essere in cucina wavs/3364.wav|o per venire a regalare qualche pugno di fave che aveva raccolto nella chiusa quella sfacciata di sant'agata è sempre a stuzzicare compare mosca non gli lascia un momento per grattarsi il capo vergogna e brontolava ancora per la strada mentre piedipapera chiudeva l'uscio tirandole dietro tanto di lingua wavs/3365.wav|e gli diceva sentite compare santoro se vedete da queste parti mia nipote la vespa quando alfio mosca viene a portare il carico del vino a vostra figlia la santuzza state a vedere cosa fanno fra di loro wavs/3366.wav|così passarono tutta la notte davanti al lettuccio dove maruzza non si muoveva più sin quando la candela cominciò a mancare e si spense anch'essa e l'alba entrava dalla finestra pallida come la morta la quale aveva il viso disfatto e affilato al pari di un coltello e le labbra nere wavs/3367.wav|dei mangiapane come don silvestro sì che si mangiano un paese senza far nulla ma i dazii ci vogliono per pagare i soldati che fanno bella vista colla montura e senza soldati ci mangeremmo come lupi fra di noi wavs/3368.wav|la storia buona disse allora ntoni è quella dei forestieri che sono arrivati oggi con dei fazzoletti di seta che non par vero e i denari non li guardano cogli occhi quando li tirano fuori dal taschino wavs/3369.wav|io vi sono amico e chiudo gli occhi ma quando verrà qui un altro brigadiere in vece mia vorrà sapere che cosa va a fare vostro fratello con cinghialenta la sera verso il rotolo e con quell'altro buon arnese di rocco spatu quando vanno a passeggiare nella sciara come se avessero delle scarpe da buttar via wavs/3370.wav|almeno è morto che la casa e il nespolo sino all'ultima foglia erano ancora suoi ed io che son vecchio sono ancora qua uomo povero ha i giorni lunghi wavs/3371.wav|le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri malavoglia erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca ammarrata sotto il lavatoio e padron ntoni per spiegare il miracolo soleva dire mostrando il pugno chiuso un pugno che sembrava fatto di legno di noce wavs/3372.wav|a quelle parole prima maruzza e poi tutti gli altri tornarono a piangere di nuovo e i ragazzi vedendo piangere i grandi si misero a piangere anche loro sebbene il babbo fosse morto da tre giorni wavs/3373.wav|la povera mena mentre stava là sulla porta ad aspettare il fratello che tornava a casa ubbriaco si sentiva così stanca ed avvilita che le cascavano le braccia quando voleva tirare in casa la sorella perché passava don michele e lia le rispondeva hai paura che mi mangi già nessuno ne vuole di noi altri ora che non abbiamo più niente wavs/3374.wav|che bella cosa aggiunse mosca quando uno è ricco come il figlio di padron cipolla che può prendersi la moglie che vuole e può stare dove gli piace buona notte compare alfio disse poi mena dopo essere stata un altro pezzetto a guardare la lanterna appesa al rastrello wavs/3375.wav|egli è andato perché ce l'ho mandato io ripeteva padron ntoni come il vento porta quelle foglie di qua e di là e se gli avessi detto di buttarsi dal fariglione con una pietra al collo l'avrebbe fatto senza dir nulla wavs/3376.wav|e tutti gli altri bianchi come un cencio si guardavano in faccia quasi chiedendosi aiuto l'un l'altro e si stringevano il petto per non scoppiare a piangere davanti alla moribonda la quale nondimeno se ne accorgeva bene sebbene non ci vedesse più e nell'andarsene le rincresceva di lasciare così desolati quei poveretti wavs/3377.wav|e poi glielo avevano riportato mezzo morto di fame a miagolare dietro l'uscio e la povera donna non sentendosi il cuore di lasciar la bestiola sulla strada a quell'ora aveva aperto l'uscio e così s'era ficcati i ladri in casa wavs/3378.wav|ma la cugina anna era sempre in faccende con tutto quello che aveva da fare per tirare innanzi con le sue figliuole che le erano rimaste in casa peggio di casseruole appese e comare piedipapera si vergognava di farsi vedere per quel tiro che compare tino aveva fatto ai poveri malavoglia wavs/3379.wav|del resto venne a brontolare vostro figlio rocco non vi ha aiutata neppur lui ché se si è buscato un soldo è andato subito a berlo all'osteria la wavs/3380.wav|a voi non vi farebbe nulla di prenderlo a giornata con suo nipote alessi sapete che ne sa più di ogni altro del mestiere e si contenterebbe di poco ché son proprio senza pane fareste un affar d'oro sentite a me padron fortunato wavs/3381.wav|piuttosto voleva starci lui colle mani sulla pancia la domenica e il lunedì ed anche gli altri giorni giacché è inutile affaticarsi per nulla così ntoni faceva il predicatore come lo speziale almeno aveva imparato questo nel viaggio ed ora aveva aperto gli occhi come i gattini dopo i quaranta giorni che son nati wavs/3382.wav|altri la mangiacarrubbe sapeva quel che doveva fare se si voleva pigliare brasi cipolla ora che suo padre se l'era rimorchiato di nuovo in casa pel colèra e non andava a nascondersi più nella sciara o per la chiusa o dallo speziale e nella sacristia wavs/3383.wav|davanti alla tavola d'abete per ingannare il tempo mentre la zuppidda e le altre comari vociferavano nella strada filando al sole e volevano strappare gli occhi a tutti loro baco da seta come corsero a chiamarlo dal muro della vigna di massaro filippo s'infilò il giubbone nuovo si lavò le mani si spolverò dalla calce wavs/3384.wav|e lungo il muro si vedevano quattro file di barilotti già belli e preparati coi sassi di sopra adesso vorrei qui la zuppidda esclamava ntoni seduto sui sassi a far peso anche lui colle mani sotto le ascelle adesso lo vedrebbe che abbiamo il fatto nostro anche noi e ce ne infischiamo di don michele e di don silvestro wavs/3385.wav|e allora le acciughe potevano starsene tranquille senza spaventarsi più dalle ruote dei vapori ché nessuno sarebbe più andato a pescarle e ne hanno inventata un'altra aggiunse mastro turi il calafato di mettere anche il dazio sulla pece wavs/3386.wav|bella consolazione questa volta il vecchio trovò subito le parole perché si sentiva il cuore sulle labbra almeno non lo dire davanti a tua madre mia madre era meglio che non mi avesse partorito mia madre wavs/3387.wav|padron ntoni tornava a cercarlo in piazza o sotto la tettoia e gli diceva cosa volete che si faccia se non ho denari spremete il sasso per cavarne sangue aspettatemi sino a giugno se volete farmi questo favore o prendetevi la provvidenza e la casa del nespolo io non ci ho altro wavs/3388.wav|che aiuto posso darci alla mena se resto qui ditelo voi mena lo guardò cogli occhi timidi ma dove ci si vedeva il cuore tale e quale come sua madre e non osava proferir parola ma una volta stringendosi allo stipite dell'uscio si fece coraggio per dirgli wavs/3389.wav|e per prendersi la casa del nespolo ce ne voleva della carta bollata e delle altre spese questo lo sapeva e avevano ragione don giammaria e lo speziale quando parlavano del governo ladro wavs/3390.wav|lasciate fare lasciate fare che non è sempre bel tempo e il vento se le porta all'aria le frasche oggi ho da parlare con vostro zio campana di legno per quell'affare che sapete wavs/3391.wav|bisogna pregare anche pei peccatori rispondeva la santuzza le anime buone ci sono per questo sì come se ne sta pregando la mangiacarrubbe col naso dentro la mantellina e dio sa che peccatacci fa fare ai giovanotti wavs/3392.wav|finalmente il più duro o il più compassionevole la prese per un braccio e la condusse a casa ella si lasciava condurre e badava a ripetere oh vergine maria oh vergine maria wavs/3393.wav|voi egli dice che non gliene importa a lui che fa il muratore e deve allestire quel muro della vigna per conto di massaro filippo e se non vogliono il dazio della pece don silvestro ci penserà lui a qualche altra cosa wavs/3394.wav|e l'asino che andava abboccando le ortiche pel muricciolo compare alfio diede la buona notte anche lui e se ne tornò a mettere l'asino nella stalla quella sfacciata di sant'agata brontolava la vespa la quale era a tutte l'ore dai piedipapera col pretesto di farsi prestare dei ferri da calza wavs/3395.wav|quando poi avrebbero maritato le ragazze e ricomperata la casa se potevano metter su anche la barca non avevano più nulla a desiderare e padron ntoni avrebbe chiuso gli occhi contento wavs/3396.wav|la santuzza aveva ragione di baciare la medaglia nessuno poteva dire nulla dei fatti suoi dacché don michele se n'era andato massaro filippo non si faceva veder più nemmeno lui e la gente diceva che colui non sapeva stare senza l'aiuto di don michele wavs/3397.wav|questo qui ha più giudizio del grande diceva la cugina anna a don michele gli daranno la medaglia per aver buttato la corda alla provvidenza diceva lo speziale e ci è anche la pensione così li spendono i denari del popolo wavs/3398.wav|che vuol dire che il mare ora è verde ora è turchino e un'altra volta è bianco e poi nero come la sciara e non è sempre di un colore come dell'acqua che è chiese alessi è la volontà di dio rispose il nonno così il marinaio sa quando può mettersi in mare senza timore e quando è meglio non andarci wavs/3399.wav|ora che vi portate via la provvidenza non ci verrete più da queste parti compare ntoni sì che ci verrò e poi per andare alla sciara questa è la strada più corta ci verrete per vedere la mangiacarrubbe che si mette alla finestra quando passate wavs/3400.wav|predicava sempre che se lo mangiavano le pulci padron ntoni non osava più fiatare colla faccia bianca e disfatta e come le comari cinguettavano fra di loro e fino alla nunziata cascavan le braccia un giorno che alessi non c'era disse infine wavs/3401.wav|il nonno era andato a cercare l'avvocato quello delle chiacchiere che adesso dopo aver visto passare anche don michele mentre lo portavano all'ospedale in carrozza colla faccia gialla lui pure e la montura sbottonata wavs/3402.wav|ecco qua conchiuse padron fortunato la ferrovia da una parte e i vapori dall'altra a trezza non ci si può più vivere in fede mia nel villaggio successe una casa del diavolo quando volevano mettere il dazio sulla pece wavs/3403.wav|sì piedipapera veniva a dirgli quel che aveva potuto ottenere dallo zio crocifisso e poi tornava a parlare con lui e andava e veniva per la piazza come la spola nel telaio tirandosi dietro la sua gamba storta finché riescì a metterli wavs/3404.wav|egli non aveva paura della sciabola e dell'aspersorio e se ne infischiava di don michele tanto che gli leggeva le corna quando la signora non era alla finestra e non poteva udire quello che si diceva nella spezieria wavs/3405.wav|e son quaglie a due piedi di quelle che portano lo zucchero e il caffè e i fazzoletti di seta di contrabbando don michele ier sera andava per la strada coi calzoni dentro gli stivali e la pistola sulla pancia wavs/3406.wav|lei o io tutte e due al mondo non possiamo starci i malavoglia lo sapevano bene di aver preferito comare grazia per amore di quei denari che dovevano a suo marito adesso erano tutti una cosa con compare tino dopo che padron cipolla gli aveva fatto fare la pace con ntoni di padron ntoni nell'osteria della santuzza per quell'affare dei pugni wavs/3407.wav|campana di legno era proprio ben disposto per parlare di quell'affare che non finiva più e le cose lunghe diventano serpi padron ntoni gli cantava sempre che i malavoglia erano galantuomini e avrebbero pagato ma ei voleva poi vedere di dove li avrebbero scavati i denari wavs/3408.wav|il signore vi dia la provvidenza e a quell'altro tanta salute e come gli passò accanto don michele gli disse pure andateci che vi aspetta nell'orto dietro la tettoia santa maria ora pro nobis signore iddio perdonatemi wavs/3409.wav|peccati ntoni vedeva passare la mangiacarrubbe col naso nella mantellina senza guardar più nessuno ora che aveva acchiappato il marito la vespa tutta in fronzoli e con tanto di rosario in mano andava a pregare il signore di liberarla di quel castigo di dio di suo marito e ntoni sghignazzava loro dietro ora che l'hanno pescato il marito non hanno più bisogno di nulla wavs/3410.wav|poi quando le mie sorelle saranno maritate il nonno verrà a stare con noi e lo metteremo nella stanza grande del cortile che c'entra il sole così quando non potrà più venire sul mare povero vecchio se ne starà accanto all'uscio nel cortile e nell'estate ci avrà lì vicino il nespolo per fargli ombra wavs/3411.wav|ma dopo un po di tempo ntoni aveva pescato un camerata che sapeva di lettere e si sfogava a lagnarsi della vitaccia di bordo della disciplina dei superiori del riso lungo e delle scarpe strette wavs/3412.wav|e anche don silvestro il segretario comunale tornando dalla vigna si fermava un momento allora don franco diceva fregandosi le mani che pareva un piccolo parlamento e andava a piantarsi dietro il banco pettinandosi colle dita la barbona con certo sorriso furbo che pareva si volesse mangiare qualcuno a colezione wavs/3413.wav|se n'è andata ad ognina con suo marito gli disse la santuzza ha sposato menico trinca il quale era vedovo con sei figliuoli ma è ricco come un maiale si è maritata che non era compiuto il mese dacché a menico trinca gli era morta la prima moglie e il letto era ancora caldo dio liberi wavs/3414.wav|il nonno guardò il nipote e ntoni guardò il nonno nulla rispose alfine padron ntoni ha detto di non far nulla non gli pagheremo niente aggiunse ntoni più ardito perché non può prenderci né la casa né la provvidenza non gli dobbiamo nulla e i lupini wavs/3415.wav|il nonno prese il suo bastone per accompagnarlo sino alla città e la mena in un cantuccio piangeva cheta cheta via diceva ntoni orsù via vado per tornare alla fin fine e sono tornato un'altra volta da soldato wavs/3416.wav|no no esclamò il vecchio tutto giulivo e gettandogli al collo le braccia rattratte come radiche di vite i denari per la casa ci son già e se tu ci aiuti ah la casa del nespolo credete che sia il più bel palazzo del mondo voi che non avete visto altro wavs/3417.wav|e mi diceva che il matrimonio è come una trappola di topi andava brontolando allora lo zio crocifisso ora state a fidarvi degli uomini le ragazze invidiose dicevano che la barbara sposava suo nonno ma la gente di proposito come peppi naso e piedipapera ed anche don franco mormoravano wavs/3418.wav|e la lia se la mena le diceva di ficcarsi dentro quando passava don michele rispondeva con tanto di bocca sì bisogna ficcarsi in casa quasi fossi un tesoro sta tranquilla che di tesori come noi non ne vogliono neppure i cani wavs/3419.wav|intanto cominciavano ad udirsi i pescatori che si chiamavano da un uscio all'altro e i carri cominciavano a passare di nuovo per la via fra due ore sarà giorno disse padron ntoni e potrete andare a chiamare don giammaria wavs/3420.wav|e quest'altra cosa voglio dire a te ntoni che quando avrete messo insieme qualche soldo dovete maritare prima la mena e darle uno del mestiere che faceva suo padre e che sia un buon figliuolo e voglio dirti anche che quando avrete maritato pure la lia se fate dei risparmi metteteli da parte e ricomprate la casa del nespolo wavs/3421.wav|l'hanno detto vanni pizzuto rocco spatu e compare cinghialenta vanni pizzuto s'è messo ad andare senza scarpe per non essere conosciuto ma io lo riconosco egualmente che striscia sempre i piedi per terra e fa levar la polvere come quando passano le pecore wavs/3422.wav|i quali non spuntavano mai sicché la gente incominciava ad annoiarsi tanto che le comari s'erano messe a filare lungo il muricciuolo della chiusa infine mandarono a dire che non venivano perché avevano da fare e il dazio se volevano avrebbero potuto metterlo senza di loro wavs/3423.wav|promesso tutt'a un tratto si trovò davvero naso a naso con don michele il quale ronzava lì intorno anche lui colla pistola sulla pancia e i calzoni dentro gli stivali allora ntoni si calmò di botto e tutti e tre si allontanarono quatti quatti verso la bottega di pizzuto wavs/3424.wav|tanto che il figlio della locca il quale era sempre a gironzare tutto il giorno colle braccia penzoloni allorché li incontrava si metteva loro alle calcagna per vedere come finiva wavs/3425.wav|mena aveva spesso il cuore nero mentre tesseva perché le ragazze hanno il naso fine ed ora che il nonno era sempre a confabulare con compare fortunato e in casa si parlava spesso dei cipolla ci aveva sempre la stessa cosa davanti agli occhi come quel cristiano di compar alfio fosse incollato sui panconi del telaio colle immagini dei santi wavs/3426.wav|e andava toccando ad uno ad uno gli arnesi che erano in mucchio in un cantuccio colle mani tremanti come fanno i vecchi e vedendo luca lì davanti che gli avevano messo il giubbone del babbo e gli arrivava alle calcagna gli diceva questo ti terrà caldo quando verrai a lavorare wavs/3427.wav|la longa si fece bianca come un fazzoletto dalla contentezza e corsero tutti in cucina a veder la lettera ntoni arrivò col berretto sull'orecchio e la camicia colle stelle che la mamma non sapeva saziarsi di toccargliela e gli andava dietro in mezzo a tutti i parenti e gli amici mentre tornavano dalla stazione wavs/3428.wav|ma tu non ne hai denari né io ne ho non ne abbiamo avuti mai e ci siamo guadagnato il pane come vuol dio è per questo che bisogna darsi le mani attorno a guadagnarli se no si muore di fame wavs/3429.wav|questo discorso avveniva sulla porta della chiesa dell'ognina la prima domenica di settembre che era stata la festa della madonna con gran concorso di tutti i paesi vicini e c'era anche compare agostino piedipapera il quale colle sue barzellette riuscì a farli mettere d'accordo sulle due onze e dieci a salma da pagarsi col violino a tanto il mese wavs/3430.wav|non fate tante spese quando non ci sarò più il signore lo sa che non possiamo spendere e si contenterà del rosario che mi diranno maruzza e la mena tu mena fai sempre come ha fatto tua madre che è stata una santa donna wavs/3431.wav|criminale massaro filippo è passato due volte dinanzi all'osteria diceva pure e aspetta che la santuzza gli faccia segno di andarla a raggiungere nella stalla per dirsi insieme il santo rosario wavs/3432.wav|ecco com'è la cosa borbottava ntoni di padron ntoni lavoriamo notte e giorno per lo zio crocifisso quando abbiamo messo insieme una lira se la prende campana di legno wavs/3433.wav|peccato che lo vedessero soltanto i malavoglia i quali adesso non avevano più nulla da perdere e perciò se ne stavano a vedere chi passava seduti sulla soglia immobili e col mento in mano wavs/3434.wav|solo l'osservatore travolto anch'esso dalla fiumana guardandosi attorno ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall'onda per finire più presto ai vinti che levano le braccia disperate e piegano il capo sotto il piede brutale dei wavs/3435.wav|brava gente che sarebbe borbottava don giammaria a favignana o nelle altre galere ne trovate quanti ne volete senza mandare dal fornaciaio andate a dirlo a compare tino piedipapera o a quell'ubbriacone di rocco spatu che loro ci stanno colle idee del vostro tempo wavs/3436.wav|comare mena aveva detto don michele un'altra volta passando dalla strada del nero ditegli a vostro fratello di non andarci di notte al rotolo con rocco spatu e wavs/3437.wav|poi a poco a poco cominciarono a mettersi il fazzoletto nero al collo e ad uscire nella strada come le lumache dopo il temporale colla faccia pallida e ancora sbalorditi wavs/3438.wav|perché adesso bisogna aiutarci tutti per pagare il debito dei lupini maruzza si tappava le orecchie colle mani per non sentire la locca che si era appollaiata sul ballatoio dietro l'uscio e strillava dalla mattina con quella voce fessa di pazza wavs/3439.wav|tanto che lo speziale finì coll'andare in collera allora don silvestro il segretario si smascellava dalle risa a quei discorsi e finalmente disse lui che con un certo gruzzoletto fatto scivolare in tasca a tale e tal altra persona che sapeva lui avrebbero saputo trovare a suo nipote un difetto da riformarlo wavs/3440.wav|né aveva ancora mandato il ritratto perché da ragazzo lo canzonavano che aveva le orecchie d'asino e invece di tanto in tanto metteva nella lettera qualche biglietto da cinque lire che trovava modo di buscarsi servendo gli ufficiali wavs/3441.wav|finiva piedipapera quando andava a farsi la barba e sentiva che don michele gli avrebbe dato qualche cosa per levargli davanti gli occhi ntoni malavoglia si gonfiava come un gallo d'india ché così lo tenevano da conto nel paese wavs/3442.wav|lo sapeva lei quel che aveva detto ei non si azzardava a dire davanti a lei le sue corbellerie senza capo e senza coda sapeva solo che don giammaria se n'era andato facendosi la croce per la piazza e borbottando bella razza d'uomini nuovi come quel ntoni malavoglia là che va girelloni a quest'ora pel paese wavs/3443.wav|una sera dopo che tornarono le barche dal mare padron ntoni arrivò in casa trafelato e disse c'è qui la lettera me l'ha data or ora compare cirino mentre andavo a portare le nasse in casa dei wavs/3444.wav|e il figlio del re col bere che farà nel ditale di mara si innamorerà di lei e camminerà ancora un anno un mese e un giorno sinché arriverà a trezza e il cavallo bianco lo porterà davanti al lavatoio dove mia figlia mara starà sciorinando il bucato wavs/3445.wav|con tanto di rosario in mano e intuonava le strofette con una voce di naso che avrebbe toccato il cuore a satanasso in persona fra un'avemaria e l'altra si parlava del negozio dei lupini e della provvidenza che era in mare e della longa che rimaneva con cinque figliuoli wavs/3446.wav|intanto ora che siamo qui aspettiamo a tirare le reti la maretta viene dal largo e a noi ci giova aggiunse padron ntoni ahi borbottava intanto lo zio cola wavs/3447.wav|di che ti lagni gli disse il nonno non te la dà la tua giornata compare fortunato i malavoglia si arrabattavano in tutti i modi per far quattrini wavs/3448.wav|oggi andava dicendo piedipapera padron ntoni vuol fare il protestante come don franco lo speziale se fai di voltarti per guardare quello sfacciato di don silvestro ti dò un ceffone qui dove siamo borbottava la zuppidda colla figliuola mentre attraversavano la piazza wavs/3449.wav|oramai come si vedeva che i vicini li avevano abbandonati le si gonfiava il cuore di riconoscenza ogni volta che don michele con tutto il suo berretto gallonato non sdegnava di fermarsi sulla porta dei malavoglia a far quattro chiacchiere wavs/3450.wav|lo so che non è il più bel palazzo del mondo ma non dovresti dirlo tu che ci sei nato tanto più che tua madre non ci è morta nemmeno mio padre non ci è morto il nostro mestiere è di lasciare la pelle laggiù in bocca ai pescicani wavs/3451.wav|l'usciere è vero che non si mangia la gente ma i malavoglia erano rimasti come se li avesse presi un accidente tutti in una volta e stavano nel cortile seduti in cerchio a guardarsi in viso e quel giorno dell'usciere non si misero a tavola in casa dei malavoglia wavs/3452.wav|fin le povere ginestre della sciara avevano il loro fiorellino pallido la mattina sui tetti fumavano le tegole verdi e gialle e i passeri vi facevano gazzarra sino al tramonto wavs/3453.wav|o in un mare in burrasca e salì anche lui colla folla levandosi sulla punta dei piedi per vedere la grata in alto coi cappelli dei carabinieri e le baionette che luccicavano ntoni però non si vedeva in mezzo a tutta quella gente e il povero vecchio pensava sempre che adesso suo nipote era dei soldati wavs/3454.wav|compar alfio mosca sta facendo cuocere le fave osservò la nunziata dopo un po egli è come te poveraccio che non avete nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra alla sera quando tornate stanchi wavs/3455.wav|lasciatela fare lasciatela fare così gli altri conosceranno che roba è e apriranno gli occhi ma non lo sa compare mosca che vogliono darle brasi cipolla wavs/3456.wav|tino ostessa bella conto caro disse pizzuto sputacchiando cercano il marito per farsi mantenere da lui aggiunse ntoni tutte le stesse e piedipapera seguitò lo zio crocifisso allora corse trafelato dal notaio che aveva il fiato ai denti così se la piglia la vespa wavs/3457.wav|vecchio ntoni si dava l'anima al diavolo coll'acqua a mezza gamba stasera gli diceva il nonno la maruzza ci farà trovare una bella fiammata e ci asciugheremo tutti wavs/3458.wav|chi è a quest'ora disse lia la quale orlava di nascosto un fazzoletto di seta che don michele infine era riescito a farle prendere sono io don michele aprite che devo parlarvi di premura wavs/3459.wav|sapeva tutto quello che succedeva in paese e per questo raccontavano che andava tutto il giorno in giro a piedi scalzi a far la spia col pretesto del suo fuso che lo teneva sempre in aria perché non frullasse sui sassi wavs/3460.wav|ma donna rosolina diede una buona lavata di capo a suo fratello appena venne a sapere che si era messo in quel pasticcio perché quelli della sciabola bisogna tenerseli amici amici un corno rispondeva don giammaria con quelli che ci hanno levato il pan di bocca wavs/3461.wav|gli diceva che avrebbero comprato un vitellino a san sebastiano ed ella bastava a procurargli l'erba e il mangime per l'inverno a maggio si sarebbe venduto con guadagno e gli faceva vedere pure la nidiata di pulcini che aveva messo e venivano a pigolare davanti ai loro piedi al sole starnazzando nella polvere della strada wavs/3462.wav|quel cuor contento della cugina anna invece la prendeva allegra don giammaria dice che fate peccato mortale a sparlar del prossimo don giammaria dovrebbe piuttosto far la predica a sua sorella donna rosolina rispose la wavs/3463.wav|la cugina anna aveva ragione da vendere perché quel bietolone di suo figlio rocco si era lasciato irretire dentro le gonnelle della mangiacarrubbe una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta wavs/3464.wav|chi sa se ci troveranno ancora le mamme quando torneranno alle loro case e noi se arriviamo a ricomprare la casa del nespolo quando ci avremo il grano nel graticcio e le fave per l'inverno e avremo maritata mena che cosa ci mancherà wavs/3465.wav|i toccano tutte a me le disgrazie si lamentava lo zio crocifisso e andava a sfogarsi con compare alfio e si picchiava il petto come davanti al confessore di aver pensato a pagare dieci lire per fargli rompere le ossa a bastonate wavs/3466.wav|bel mestiere ma compare alfio non vuol saperne ve lo dico io ci ha pel capo mena di padron ntoni e voi altri ci perdete l'olio della lucerna se la vespa ve l'ha promesso wavs/3467.wav|sapete zio crocifisso rispondeva padron ntoni quando vogliamo andare dal notaio per quell'affare della casa io son pronto e ci ho qui i denari colui non pensava ad altro che alla sua casa e non gliene importava un corno degli affari degli altri wavs/3468.wav|la porta era chiusa i passeri cinguettavano sul tetto e la vite si dondolava adagio adagio sulla finestra il vecchio si arrampicava sul muro dell'orto dove ci avevano seminate delle cipolle che facevano come un mare di pennacchi bianchi wavs/3469.wav|tu sei un ragazzo e non lo sai non lo sai vedrai cos'è quando non potrai più dormire nel tuo letto e il sole non entrerà più dalla tua finestra lo vedrai te lo dico io che son vecchio wavs/3470.wav|ma bisognava guardarsi bene dai cattivi incontri e non accettare nemmeno una presa di tabacco da chi non si conosceva andando per la strada bisognava camminare nel bel mezzo e lontano dai muri dove si correva rischio di acchiapparsi mille porcherie e badare di non mettersi a sedere sui sassi o lungo i muricciuoli wavs/3471.wav|tua madre l'ha fatto anche lei il suo dovere povera femminuccia nascosta fra quelle quattro mura e tu non sai quante lagrime ha pianto e quante ne piange ora che vuoi andartene che la mattina tua sorella trova il lenzuolo tutto fradicio wavs/3472.wav|però compare tino lo sapeva perché don michele andasse a guardare gl'interessi dei galantuomini dalla parte dell'osteria ché ci aveva perso delle notti a stare in agguato dietro l'olmo lì vicino per scoprirlo e soleva dire wavs/3473.wav|lagrime per quest'anima pura che tengo sulle braccia non è per questo motivo ma io non son più da maritare perché non siete più da maritare comare mena no no ripeteva comare mena che quasi piangeva non me lo fate dire compar alfio non mi fate parlare wavs/3474.wav|almeno ci penserete che ho squagliata la pece per la provvidenza quando sarete in mare piedipapera predicava che tutte le ragazze se lo rubavano chi è rubato son io piagnucolava lo zio crocifisso wavs/3475.wav|eh bella giustizia che certuni abbiano a rompersi la schiena contro i sassi e degli altri stiano colla pancia al sole a fumar la pipa mentre gli uomini dovrebbero essere tutti fratelli l'ha detto gesù il più gran rivoluzionario che ci sia stato e i suoi preti al giorno d'oggi fanno i birri e le spie wavs/3476.wav|è ubbriaco osservò rocco spatu messo sotto la gronda portatelo qui che gli farà bene ntoni un po calmato dall'acqua che gli pioveva dalla gronda si lasciò condurre da compare cinghialenta seguitando a sbuffare mentre sguazzava nelle pozzanghere e sacramentava che se incontrava don michele voleva dargli quello che gli aveva promesso wavs/3477.wav|sacramento esclamò ntoni se taglio come faremo poi quando avremo bisogno della vela non dire sacramento che ora siamo nelle mani di dio alessi s'era aggrappato al timone e all'udire quelle parole del nonno cominciò a strillare mamma mamma mia wavs/3478.wav|questo qui non scriverà per danari quando sarà laggiù pensava il vecchio e se dio gli dà giorni lunghi la tira su un'altra volta la casa del nespolo ma dio non gliene diede giorni lunghi appunto perché era fatto di quella pasta wavs/3479.wav|occhi ella aveva il viso tutto bagnato ma non si accorgeva che piangesse e le pareva di averci davanti agli occhi suo figlio luca e suo marito quando se n'erano andati e non s'erano più visti wavs/3480.wav|don silvestro rideva come una gallina e quel modo di ridere faceva montare la mosca al naso allo speziale il quale per altro di pazienza non ne aveva mai avuta e la lasciava agli asini e a quelli che non volevano fare la rivoluzione un'altra volta wavs/3481.wav|in mezz'ora si guadagnano la loro giornata e poi sono a spasso tutto il giorno tale e quale come don michele il quale sembra un uccellaccio perdigiorno sempre là per i piedi dacché non va più a scaldare le panche della santuzza wavs/3482.wav|e si fregava il mento o si stirava i baffi guardandola come il basilisco la ragazza si faceva di mille colori e si alzava per andarsene però don michele la prendeva per la mano e le diceva perché volete farmi quest'offesa comare malavoglia restate lì che nessuno vi mangia wavs/3483.wav|vanni pizzuto tornava a dirgli il brigadiere pagherebbe qualunque cosa per avere in pugno i malavoglia come li tenete voi o perché gliel'avete fatta passar liscia quella storia dei pugni che vi ha dato ntoni wavs/3484.wav|vedrete vedrete la barbara ha ventitre anni e se si mette in testa che ad aspettare ancora il marito comincia a far la muffa se lo piglia colle buone o colle cattive volete scommettere dodici tarì che si parlano dalla finestra e tirò fuori il pezzo da cinque lire nuovo wavs/3485.wav|talché il poveraccio si faceva giallo e verde e di cento colori e non sapeva che fare perché barbara lo teneva invischiato come un passerotto con quegli occhioni neri e gli diceva poi vuol dire che a me non mi volete bene come ai vostri e si metteva a piangere nel grembiule quando non c'era la mamma wavs/3486.wav|ohè che maniere son queste vi par d'essere in piazza urlava don silvestro volete scommettere che vi caccio fuori tutti a calci ora l'aggiusto io questa faccenda wavs/3487.wav|quel pizzuto avvelena la gente colla sua erbabianca e non va a confessarsene certuni la coscienza l'hanno dietro le spalle poveretti loro a me mi sembrano tanti pazzi costoro diceva padron cipolla soffiandosi il naso adagio adagio wavs/3488.wav|gli ho detto di no chiaro e tondo a mastro callà quand'è venuto a fare l'ambasciata in persona l'ha visto anche lo zio santoro don silvestro gli fa fare quel che vuole a quel giufà del sindaco ma io me ne infischio del sindaco e del segretario wavs/3489.wav|la bambina molte cose non le capiva ma quel po che rispondeva faceva montare la mosca al naso alla zuppidda e le faceva dire ch'era sua madre maruzza che la indettava e la mandava apposta da quelle parti per stuzzicarle la bile tanto che finalmente la piccina non ci andò più wavs/3490.wav|dopo che avevano buttato le reti lasciava alessi a menare il remo adagio adagio per non fare deviare la barca e si metteva le mani sotto le ascelle a guardare lontano dove finiva il mare e c'erano quelle grosse città dove non si faceva altro che spassarsi e non far nulla wavs/3491.wav|aprirono più l'uscio dopo che ne era uscita la longa fortuna che ci avevano in casa le fave la legna e l'olio perché padron ntoni aveva fatto come la formica nel buon tempo se no morivano di fame e nessuno andava a vedere se erano morti o vivi wavs/3492.wav|galanterie ella teneva il ritratto sul canterano sotto la campana del buon pastore che gli diceva le avemarie andava dicendo la zuppidda e si credeva di averci un tesoro sul canterano wavs/3493.wav|i raccomando non dite che li ho visti io gridava piedipapera andandogli dietro non voglio mettermi in bocca a quella vipera di vostra nipote lo zio crocifisso in un attimo mise sottosopra tutto il paese che voleva mandare perfino le guardie e don michele a mettere sotto custodia la vespa wavs/3494.wav|la ragazza era tutta intenta a quello che diceva compare alfio e intanto l'ulivo grigio stormiva come se piovesse e seminava la strada di foglioline secche accartocciate ecco che se ne viene l'inverno e tutto ciò non si potrà fare prima dell'estate osservò compar alfio wavs/3495.wav|e non si accorse ma ci pensò dopo che uno sconosciuto il quale pareva stanco anche lui poveraccio c'era stato seduto pochi momenti prima e aveva lasciato sui sassi delle gocce di certa sudiceria che sembrava olio wavs/3496.wav|ntoni piedipapera alzava le spalle e seguitava a scaldarsi le mani sul braciere don silvestro si metteva a ridere e rispondeva per lui a mastro vanni gli piacerebbe levar le castagne dal fuoco collo zampino di wavs/3497.wav|coi capelli bianchi e arruffati che si metteva a sedere davanti alla casa del nespolo o aspettava le barche alla riva e nemmeno il colèra la voleva poveretta i forestieri erano fuggiti anch'essi come gli uccelli quando viene wavs/3498.wav|a chi lo dite esclamò padron cipolla a me mi scorticano vivo come san bartolomeo benedetto dio esclamò mastro turi zuppiddu minacciando col pugno che pareva la malabestia del suo mestiere va a finire brutta va a finire con questi italiani wavs/3499.wav|la gente comincia perfino a mormorare che a ntoni gli fai la carità pelosa giacché massaro filippo non ci viene più e vedrai come andrà a finire vedrai che arriverà all'orecchio del vicario e ti leveranno la medaglia di figlia di maria wavs/3500.wav|questi qui mi piacciono rispondeva campana di legno questi qui che stanno a guardia della roba dei galantuomini mi piacciono se gli dessero l'imbeccata sarebbe della setta anche lui diceva fra di sé don giammaria picchiando all'uscio di casa wavs/3501.wav|sentite compare alfio seguitò campana di legno fatemelo conchiudere quel negozio della casa coi malavoglia finché ci hanno quei soldi che vi regalerò poi da comprarvi le scarpe per i passi che farete wavs/3502.wav|così mentre aspettavano gli uomini dal mare passavano il tempo ella sulla porta e don michele sui sassi sminuzzando qualche sterpolino per non sapere che fare e le domandava che ci verreste a stare nella città wavs/3503.wav|barabba gli passò il suo fiasco e dopo si misero a brontolare sottovoce dello zio cola il quale era un cane per gli uomini della paranza quasi padron cipolla fosse là presente a vedere quel che facevano e quel che non facevano wavs/3504.wav|il meglio era fare come quelli che non fanno nulla e si guadagnano la loro giornata egualmente come don michele a mo d'esempio il quale era grasso e grosso meglio di un canonico e andava sempre vestito di panno e si mangiava mezzo paese e tutti lo lisciavano wavs/3505.wav|e non aveva altro da fare che metter le mani addosso a qualche povero diavolo se si industriava a buscarsi come poteva un pezzo di dodici tarì e quell'altra prepotenza che per sbarcare la roba di fuori regno bisognava pagare il dazio come fosse roba rubata e doveva metterci il naso don michele coi suoi sbirri wavs/3506.wav|finalmente arrivò don silvestro colla faccia più dura del muro le mani dietro la schiena e zufolando un'arietta eh non vi perdete d'animo mastro croce che non casca il mondo per questa volta wavs/3507.wav|lo zio crocifisso a quel discorso si cacciava le mani nei capelli anche lui e diceva che la zuppidda l'aveva rovinato a non rapire brasi una settimana prima questa è stata la volontà di dio andava dicendo picchiandosi il petto la volontà di dio è stata che io m'avessi a pigliar la vespa per castigo dei miei peccati wavs/3508.wav|questa è opera di don silvestro che vuol la zuppidda e ha scommesso dodici tarì che la farà cascare coi suoi piedi venne a dirle comare la vespa mentre aiutava donna rosolina a fare la conserva dei pomidoro ella ci veniva a pregare don giammaria che facesse entrare gli scrupoli in testa a quel birbante dello zio crocifisso il quale ci aveva la testa più dura di un mulo wavs/3509.wav|la quale stava a guardia di sua figlia colla conocchia in mano intanto don michele per non perdere i suoi passi aveva gettato gli occhi su di lia la quale si era fatta una bella ragazza anche lei e non aveva nessuno che le stesse a guardia tranne la sorella che si faceva rossa per lei e le diceva wavs/3510.wav|ma il giorno dopo tornò da capo la mattina si lasciava caricare svogliatamente degli arnesi e se ne andava al mare brontolando tale e quale l'asino di compare alfio come fa giorno allungo il collo per vedere se vengono a mettermi il basto wavs/3511.wav|e diceva che finché ci sarebbero stati i preti era sempre la stessa cosa e bisognava fare tavola rasa s'intendeva lui trinciando colla mano in giro io per me li vorrei tutti arsi rispondeva don giammaria che intendeva anche lui di chi parlava wavs/3512.wav|e quelle cinquecento lire ei l'appendeva ai piedi di gesù crocifisso ma santo diavolone padron ntoni sarebbe andato in galera la legge c'era anche a trezza wavs/3513.wav|e in mezzo a tutta quell'acqua moriva di sete allora la longa come pensava a quell'uomo che moriva di sete in mezzo a tutta quell'acqua non poteva stare dall'andare ad attaccarsi alla brocca quasi ce l'avesse avuta dentro di sé quell'arsura e nel buio spalancava gli occhi dove ci aveva sempre stampato quel cristiano wavs/3514.wav|comare grazia piedipapera sentendo che nella strada c'era conversazione si affacciò anch'essa sull'uscio col grembiule gonfio delle fave che stava sgusciando e se la pigliava coi topi che le avevano bucherellato il sacco come un colabrodo e pareva che l'avessero fatto apposta come se ci avessero il giudizio dei cristiani wavs/3515.wav|tutto perché è tornato ntoni di padron ntoni seguitava comare venera ed è sempre là dietro le gonnelle di mia figlia ora gli danno noia le corna a don silvestro infine se non lo vogliamo cosa pretende mia figlia è roba mia e posso darla a chi mi pare e piace wavs/3516.wav|il vecchio andava di qua e di là senza sapere che facesse maruzza invece non si muoveva dai piedi del letto quasi non avesse più nulla da fare quando diceva qualche parola ripeteva sempre cogli occhi fissi e pareva che non ci avesse altro in testa ora non ho più niente da fare wavs/3517.wav|sapete cosa ci vorrebbe suggeriva lo speziale sotto voce e lasciando correre un'occhiata nella retrobottega ci vorrebbe gente come noi e dopo aver soffiato loro quel segreto nel buco dell'orecchio correva in punta di piedi a piantarsi sull'uscio colla barba in aria sballottandosi in cima alle gambette colle mani dietro la schiena wavs/3518.wav|bestia mena l'accarezzava colla mano la povera bestia ed alfio sorrideva come se gliele facessero a lui quelle carezze ah se il mio asino fosse vostro comare mena wavs/3519.wav|quel campanello nelle strade deserte dove non passava nemmeno un cane e perfino don franco teneva chiusa metà della sua porta faceva stringere il cuore la sola persona che si vedesse andare di qua e di là giorno e notte era la locca wavs/3520.wav|egli ci perdeva l'anima ed il corpo ci aveva rimesso il sonno e l'appetito e non poteva nemmeno sfogarsi col dire che quella storia andava a finire coll'usciere perché subito padron ntoni mandava don giammaria o il segretario a domandar pietà e non lo lasciavano più venire in piazza per gli affari suoi senza metterglisi alle calcagna wavs/3521.wav|dicevo per quelle frasche che son verdi e non vogliono accendere lasciate fare a me che è vero che venite qui per vedere la mangiacarrubbe quando si affaccia alla finestra wavs/3522.wav|il giorno dopo cominciò a correre la voce che nel mare verso trieste ci era stato un combattimento tra i bastimenti nostri e quelli dei nemici che nessuno sapeva nemmeno chi fossero ed era morta molta gente chi raccontava la cosa in un modo e chi in un altro a pezzi e bocconi masticando le parole wavs/3523.wav|in fede mia e volevano far casa nuova di tutti nella baracca ma poi si sono intesi un'altra volta don silvestro e gli altri e non ne hanno parlato più tale e quale come quegli altri ladri del parlamento che chiacchierano e chiacchierano fra di loro ma ne sapete niente di quel che dicono wavs/3524.wav|nella bottega di suor mariangela la santuzza c'era folla quell'ubbriacone di rocco spatu il quale vociava e sputava per dieci compare tino piedipapera mastro turi zuppiddu compare mangiacarrubbe wavs/3525.wav|andava a finire che piedipapera stavolta voleva essere pagato santo diavolone san giovanni era arrivato e i malavoglia tornavano a parlare di dare degli acconti perché non avevano tutti i denari e speravano di raggranellare la somma alla raccolta delle ulive wavs/3526.wav|quel sabato verso sera la nunziata venne a prendere un pugno di fave per i suoi bambini e disse compare alfio se ne va domani sta levando tutta la sua roba mena si fece bianca e smise di tessere wavs/3527.wav|di fare la rivoluzione se non erano minchioni e non badare al dazio del sale o al dazio della pece ma casa nuova bisognava fare e il popolo aveva ad essere re wavs/3528.wav|benone diceva a padron ntoni e allo zio crocifisso per un pezzo di pane così combinò anche la vendita di tutti gli attrezzi ché i malavoglia non sapevano che farsene ora che non possedevano più una tavola wavs/3529.wav|già voi non ne avete mai avuta perché non sapreste dove metterla gli gridava don giammaria e don franco ch'era piccino ci si arrabbiava e accompagnava il prete con parolacce che si sentivano da un capo all'altro della piazza allo scuro wavs/3530.wav|sua madre lo ascoltava e non aveva coraggio di aprir bocca cogli occhi pieni di lagrime tanto gli faceva pena quello che ei diceva piangendo e pestando i piedi e strappandosi i capelli wavs/3531.wav|i guardavano cogli occhi lustri e correvano a chiudersi in casa nel paese era un gran squallore e per le strade non si vedevano nemmeno le galline persino mastro cirino non si faceva più vivo e lasciava stare di suonare mezzogiorno e l'avemaria ché mangiava il pane del comune anche lui per quei dodici tarì al mese che gli davano di bidello comunale wavs/3532.wav|sassi ella diceva sempre la verità come il santo evangelio questo era il suo vizio e perciò la gente che non amava sentirsela cantare l'accusava di essere una lingua d'inferno di quelle che lasciano la bava wavs/3533.wav|anch'io allora non sapevo nulla e qui non volevo starci ma ora che so ogni cosa devo andarmene in quel momento parlava cogli occhi fissi a terra e il capo rannicchiato nelle spalle allora alessi gli buttò le braccia al collo wavs/3534.wav|sentite comare venera disse allora davanti a tutto il mondo per me se non mi piglio vostra figlia non mi marito più e la ragazza sentiva dalla camera wavs/3535.wav|non sapeva che inventare per tranquillarla e le cantava le canzonette colla voce tremola che sapeva di lagrime anche essa le comari mentre tornavano dall'osteria coll'orciolino dell'olio o col fiaschetto del vino si fermavano a barattare qualche parola con la longa senza aver l'aria di nulla wavs/3536.wav|ora non abbiamo più bisogno della casa né di nulla diceva egli col viso pallido come quello di ntoni quando l'avevano condotto in città fra gli sbirri e tutto il paese era andato a vederlo colle mani legate e il fagotto delle camicie sotto il braccio che glielo aveva portato piangendo mena di sera quando nessuno poteva vederla wavs/3537.wav|infatti quei poveretti non dormivano e stavano sulla porta sotto la pioggia come se avesse parlato loro il cuore mentre i vicini si voltavano dall'altra parte e tornavano a dormire sbadigliando domani sapremo cos'è wavs/3538.wav|con queste chiacchiere brasi non si moveva più dalla straduzza che non l'avrebbero mandato via neanche a bastonate ed era sempre là intorno a gironzolare colle braccia penzoloni il naso in aria e la bocca aperta come giufà wavs/3539.wav|stavolta i malavoglia erano là seduti sulle calcagna davanti al cataletto e lavavano il pavimento dal gran piangere come se il morto fosse davvero fra quelle quattro tavole coi suoi lupini al collo che lo zio crocifisso gli aveva dati a credenza perché aveva sempre conosciuto padron ntoni per galantuomo wavs/3540.wav|ditegli questo comare mena e ditegli pure che chi gli dà quest'avvertimento è un amico il quale vi vuol bene quanto a compare cinghialenta e rocco spatu ed anche vanni pizzuto son tenuti wavs/3541.wav|avevano passato la sera all'osteria a bere e schiamazzare che la bettola è come un porto di mare e la santuzza non avrebbe potuto mandarlo via ora che ci aveva dei soldi in tasca e li faceva ballare nella mano wavs/3542.wav|così conchiudeva mena quando si mariterà sua moglie andrà attorno col carro dell'asino e lui resterà in casa ad allevare i figliuoli le mamme in crocchio nella strada discorrevano anch'esse di alfio mosca che fino la vespa giurava di non averlo voluto per marito diceva la wavs/3543.wav|tu non glielo dire né lo dire a nessuno del paese dove ho visto la lia ché sarebbe un colpo di coltello per sant'agata ella mi riconobbe di certo mentre passavo davanti all'uscio perché si fece bianca e rossa nella faccia ed io frustai il mulo per passare presto wavs/3544.wav|cinghialenta era il solo che stesse in sensi per tutti e lo tirava pel giubbone e gli diceva lascia stare per stasera non lo sai quello che abbiamo da fare al figlio della locca allora gli venne una gran voglia di mettersi a piangere al buio wavs/3545.wav|anche la vostra nipote è cresciuta osservò padron fortunato e sarebbe tempo di maritarla se il signore le manda un buon partito noi non vogliamo altro rispose padron ntoni wavs/3546.wav|sicuro non ci vanno rispondeva don silvestro colla faccia tosta al giorno d'oggi aggiungeva padron cipolla giallo dalla bile i veri ladri vi rubano il fatto vostro di mezzogiorno e in mezzo alla piazza i si ficcano in casa per forza senza rompere né porte né finestre wavs/3547.wav|ma se devono darvi la dote per papparvela con tutti i vostri è un'altra cosa marito voglio dargliene uno solo alla mia figliuola e non cinque o sei e metterle sulle spalle due famiglie wavs/3548.wav|ecco come discorrono le donne quasi fossero quelli che mi tengono su tu non sai nulla il sindaco lo fanno i consiglieri e i consiglieri non possono essere che quelli e non altri chi vuoi che facciano i pezzenti di mezzo alla strada wavs/3549.wav|e se ne va a pezzo a pezzo come le robe vecchie si disfanno nel bucato ora mi manca il coraggio e ogni cosa mi fa paura mi pare di bevermi il cuore come quando l'onda vi passa sulla testa se siete in mare tu vattene se vuoi ma prima lasciami chiudere gli occhi wavs/3550.wav|che gente eh cominciò a strillare lo zio crocifisso dimenticandosi che era sordo quella strega ha il diavolo che la pizzica sotto la gonnella e dire che tengono la medaglia della madonna sul petto bisognerà dirlo a padron fortunato bisognerà wavs/3551.wav|e la pioggia si rovesciava sino a sera sulle loro spalle che non ci erano cappotti che bastassero e il mare friggeva tutto intorno come il pesce nella padella allora era un altro par di maniche e ntoni non aveva voglia di cantare col cappuccio sul naso e gli toccava vuotare dall'acqua la provvidenza che non si finiva più e il nonno badava a ripetere wavs/3552.wav|e strillava e si strappava i capelli che lo volevano ridurre in camicia e volevano lasciarlo senza pane per tutto l'inverno lui e sua moglie grazia dopo che l'avevano persuaso a comprare il debito dei malavoglia e quelle erano cinquecento lire l'una meglio dell'altra che s'era levate di bocca per darle allo zio crocifisso wavs/3553.wav|ora voglio far ridere tutto il paese don silvestro come gliela raccontai disse che scommetteva di fare cascare la barbara coi suoi piedi come una pera matura non ci mettere il saliscendi all'uscio perché aspetto rocco spatu che deve venire a parlarmi wavs/3554.wav|il quale aveva preso a venire alla messa per stendere la mano ai fedeli borbottando avemarie e gloriapatri e conosceva tutti ad uno ad uno come la folla usciva dalla chiesa dicendo wavs/3555.wav|infine non si alzava più dal letto e don ciccio disse che era proprio finita e non ci era più bisogno di lui ché là in quel letto dove era poteva starci anche degli anni e alessi o la mena ed anche la nunziata dovevano perdere le loro giornate a far la guardia se no se lo sarebbero mangiato i porci come trovavano l'uscio aperto wavs/3556.wav|ma li ho sott'occhio tutti quelli della combriccola e un'altra volta non mi scapperanno piedipapera poi gli diceva bevetelo un bicchierino don michele che vi farà bene allo stomaco col sonno che avete perso don michele era di cattivo umore e sbuffava wavs/3557.wav|va bene va bene rispose don silvestro lo so che per gli amici avete il cuore grande quanto il mare piedipapera davanti alla gente non voleva sentir parlare di dilazione wavs/3558.wav|padron ntoni voleva vedere anche lui quando tornava a casa la sera e teneva la tela e la matassa del cotone e ogni volta che andava alla città portava qualche cosuccia wavs/3559.wav|i fannulloni preferivano godersi all'osteria quella domenica che prometteva di durare anche il lunedì e fin gli stipiti erano allegri della fiamma del focolare tanto che lo zio santoro messo lì fuori colla mano stesa e il mento sui ginocchi s'era tirato un po in qua per scaldarsi la schiena anche lui wavs/3560.wav|e allorché veniva ntoni a prendere il medicamento pel nonno tu sei il popolo finché sarai paziente come il somaro ti toccheranno le bastonate la signora che faceva la calzetta dietro il banco per mutar discorso domandava wavs/3561.wav|la casa del nespolo era piena di gente come quando era morto compare bastianazzo e mena senza spadina d'argento e coi capelli spartiti sulla fronte pareva tutt'altra talché tutte le comari le facevano ressa intorno e non si sarebbe sentita una cannonata dal cicaleccio e dalla festa wavs/3562.wav|allo zio crocifisso gli finiva sempre così che gli facevano chinare il capo per forza come peppinino perché aveva il maledetto vizio di non sapere dir di no già voi non sapete dir di no quando vi conviene sghignazzava piedipapera voi siete come le e disse come wavs/3563.wav|o pensava a quei due marinai ch'erano tornati di laggiù ed ora se n'erano già andati da un pezzo ma gli pareva che non avessero a far altro che andar gironi pel mondo da un'osteria all'altra a spendere i denari che avevano in tasca wavs/3564.wav|ora vengo a romperti le corna minacciò piedipapera e cominciò ad arrancare dietro la tavola d'abete oggi va a finir male borbottava mastro croce giufà wavs/3565.wav|mena mentre imbozzimava l'ordito aveva il cuore nero anch'essa pensando a compare alfio il quale se ne andava alla bicocca e avrebbe venduto il suo asino povera bestia wavs/3566.wav|lui a buon conto se n'era riserbati un centinaio di barili e parlavano pure di compare bastianazzo buon'anima che nessuno se lo sarebbe aspettato un uomo nel fiore dell'età e che crepava di salute poveretto wavs/3567.wav|e le diceva pure gli avventori se ne vanno perché egli ti sta sempre alla gonnella e non ti lascia un momento da dirti una barzelletta oppure così lacero e sudicio è una porcheria avercelo per la bettola che sembra tutta una stalla e la gente ha schifo di beverci nei bicchieri wavs/3568.wav|allora perché non lo mandano all'ospedale quel vecchio tornavano a dire gli altri e perché se lo tengono in casa a farselo mangiare dalle pulci tanto che pesta e ripesta il medico ripeteva che andava e veniva per niente e faceva il viaggio del sale e allorché c'erano le comari davanti al letto del malato comare piedipapera la cugina anna wavs/3569.wav|una provvidenza rattoppata sogghignava lo speziale sciroppo d'altea e mucillaggine di gomma arabica come la monarchia costituzionale vedrete che gli faranno pagare anche la ricchezza mobile a padron ntoni wavs/3570.wav|metteranno pure la tassa sul sale aggiunse compare mangiacarrubbe l'ha detto lo speziale che è stampato nel giornale allora di acciughe salate non se ne faranno più e le barche potremo bruciarle nel focolare wavs/3571.wav|e la stradicciuola per la quale il figlio suo se ne era andato coi calzoni rimboccati mentre pioveva e non l'aveva visto più sotto il paracqua d'incerata anche la finestra di compare alfio mosca era chiusa e la vite pendeva dal muro del cortile che ognuno passando ci dava una strappata wavs/3572.wav|lo vedete che la longa ce l'ha fatta trovare la fiammata diceva tutto giulivo e la longa li aspettava sulla riva colle ceste pronte che quando dovevano riportarsele indietro vuote non avevano voglia di ciarlare ma invece se le ceste non bastavano e alessi doveva correre a casa a prenderne delle altre il nonno si metteva le mani alla bocca per chiamare wavs/3573.wav|però don silvestro si faceva vedere a braccetto con don michele e nessuno osava dir parola in faccia a loro di quei discorsi che correvano ora donna rosolina gli sbatteva la finestra sul naso allorché wavs/3574.wav|bisognava pensare anche a rinnovare il consiglio padron ntoni non ce lo volevano perché egli aveva la testa stramba ed era stato causa della morte di suo figlio bastianazzo un uomo di giudizio colui se fosse stato vivo wavs/3575.wav|la quale dopo che la leva si portava via i giovanotti del paese aveva finito per addomesticarsi un po con lui ognuno sa gli affari di casa sua rispondeva la zuppidda se lo dite per ciò che vanno predicando le male lingue che io metto le mani addosso a mio marito vi rispondo che non sapete un corno tuttoché sapete di lettera wavs/3576.wav|il povero vecchio non aveva il coraggio di dire alla nuora che dovevano andarsene colle buone dalla casa del nespolo dopo tanto tempo che ci erano stati e pareva che fosse come andarsene dal paese wavs/3577.wav|e dei peccati doveva avercene grossi assai perché la vespa gli avvelenava il pane in bocca e gli faceva soffrire le pene del purgatorio notte e giorno per giunta poi si vantava di essergli fedele che non avrebbe guardato in faccia un cristiano fosse giovane e bello come ntoni malavoglia o vanni pizzuto per tutto l'oro del mondo wavs/3578.wav|il mare è amaro ripeteva ed il marinaro muore in mare alfio che aveva fretta d'andare a scaricare il vino della santuzza non sapeva risolversi a partire e rimaneva a chiacchierare della bella cosa che era il fare l'oste un mestiere col quale si ha sempre il suo guadagno wavs/3579.wav|come aveva detto alfio mosca alessi s'era tolta in moglie la nunziata e aveva riscattata la casa del nespolo io non son da maritare aveva tornato a dire la mena wavs/3580.wav|e quelle galline che la conoscevano soltanto all'aprire che faceva il rastrello e la longa che la chiamava pel cortile che ogni cosa si udiva da casa mia come se fosse stato proprio là dentro wavs/3581.wav|non lo vede che ha i piedi nella fossa diceva che vuol portarsi anche questo scrupolo sulla coscienza ma all'udire la storia di don silvestro donna rosolina di botto cambiò registro e si mise a predicare col mestolo in aria rossa come la conserva dei pomidoro wavs/3582.wav|sicché quando tornava dal mare la sera non aveva voglia nemmeno d'andare a dormire e si sfogava a scorazzare di qua e di là colla sua disgrazia tanto che infine venne a capitare di nuovo wavs/3583.wav|e la santuzza baciava la medaglia che portava sul petto per ringraziare la madonna che l'aveva protetta dal pericolo dove era andata a cascare la sorella di sant'agata come tante altre quel povero vecchio dovrebbero mandarlo all'ospedale per non fargli avere il purgatorio prima che muoia diceva wavs/3584.wav|rispettato ben pagato con tanto di pancia ebbene corre dietro alle donne anche lui per cercarsi i guai colla lanterna per la speranza di quei quattro soldi del vicario wavs/3585.wav|le file dei barilotti si allineavano sempre lungo il muro e padron ntoni come ne metteva uno al suo posto coi sassi di sopra diceva e un altro questi a ognissanti son tutti danari ntoni allora rideva che pareva padron fortunato quando gli parlavano della roba degli altri wavs/3586.wav|che non avevano visto niente e le schioppettate l'avevano udite dal letto mentre dormivano ma don silvestro si fregava le mani come l'avvocato e diceva che lo sapeva lui perché li avevano citati ed era meglio per wavs/3587.wav|pancia piedipapera stava nella bottega di pizzuto a bere il bicchierino prima dell'alba che c'era ancora il lanternino davanti all'uscio ma stavolta aveva la faccia di un cane che ha rotta la pentola wavs/3588.wav|compar alfio dopo che furono tornati a casa padron ntoni e i ragazzi e li ebbe salutati non sapeva risolversi a partire e rimaneva sulla soglia colla frusta sotto l'ascella a stringere la mano a questo e a quello anche a comare maruzza e ripeteva come si suol fare quando uno se ne va lontano e non si sa bene se ci si rivede più wavs/3589.wav|la quale chiacchierava con comare maruzza quasi suo marito non ci avesse niente di male nello stomaco ntoni andava ogni sera a far quattro chiacchiere colla barbara e le aveva confidato che il nonno aveva detto prima deve maritarsi la mena e dopo vengo io conchiuse ntoni wavs/3590.wav|quando canta la nunziata disse mena affacciandosi sull'uscio è segno che il giorno dopo farà bel tempo e potrà andare al lavatoio la cugina anna era nello stesso caso perché la sua chiusa e la sua vigna erano il lavatoio wavs/3591.wav|aperta sull'imbrunire comare maruzza coi suoi figlioletti era andata ad aspettare sulla sciara d'onde si scopriva un bel pezzo di mare e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla wavs/3592.wav|adesso lo zio crocifisso mi fa fare le faccende di casa perché non vuol più sentir parlare del figlio della locca dopo che l'altro fratello gli fece quel servizio che sapete col carico dei lupini wavs/3593.wav|che disgrazia tu hai la salute sei giovane sai il tuo mestiere che ti manca io che son vecchio e tuo fratello che è ancora un ragazzo ci siamo tirati su dal fosso wavs/3594.wav|oh vergine maria cominciò a dire allora la ragazza oh vergine maria chiudetelo in casa stanotte vostro fratello come torna ma non gli dite che ci sono stato io ditegli che è meglio che stia in casa diteglielo wavs/3595.wav|infine cominciò a stare sulle gambe e lo portarono sulla riva reggendolo sotto le ascelle perché gli piaceva dormicchiare accoccolato sui sassi in faccia alle barche e diceva che l'odore dell'acqua salata gli faceva bene allo stomaco e si divertiva a vedere le barche e sentire com'era andata la giornata per questo e per quello wavs/3596.wav|le galline starnazzavano nel terriccio del cortile al sole e la chioccia tutta ingrullita colla sua penna nel naso scuoteva il becco in un cantuccio sotto le frasche verdi dell'orto lungo il muro c'era appeso su dei piuoli dell'altro ordito ad imbiancare coi sassi al piede wavs/3597.wav|perciò comare maruzza non poté avere altro aiuto che dei suoi poveracci i quali correvano per la casa come pazzi al vederla andarsene in tal modo in quel lettuccio e non sapevano che fare e davano della testa nelle pareti wavs/3598.wav|ed ora che è vecchio si arrabatta ancora come se fosse il primo giorno a tirarsi fuori dal pantano ecco come siamo destinati e tu credi che dei guai non ne abbiano tutti ogni buco ha il suo chiodo chi l'ha vecchio e chi l'ha nuovo wavs/3599.wav|stasera sei ubbriaco ma ti farei vedere se ho paura di don michele ora che ho venduto il mulo non voglio che nessuno venga a vedere come mi guadagno il pane sangue di un cane là si misero a cianciare a voce bassa a ridosso del muro intanto che lo scroscio della pioggia copriva i loro discorsi wavs/3600.wav|compare pizzuto non voleva aprire a quell'ora e rispondeva che era in letto ma siccome continuavano a picchiare e minacciavano di svegliare tutto il paese e di far correre la guardia a mettere il naso nei fatti loro si fece dare la voce e venne ad aprire in mutande che siete pazzi a picchiare in questo modo esclamava or ora ho visto passare don michele wavs/3601.wav|voi ci credete sogghignò egli alfine son chiacchiere per chiappare il soldo del giornale se lo dicono tutti che abbiamo perso che cosa disse lo zio crocifisso mettendosi la mano dietro l'orecchio una battaglia wavs/3602.wav|la vela nuova per la barca e messo un po di denaro nel canterano facciamo come le formiche diceva padron ntoni e ogni giorno contava i denari e andava a girondolare davanti la casa del nespolo a guardare in alto colle mani dietro la schiena wavs/3603.wav|se non mi volete aspettare sino a san giovanni ora che sto per maritare mia nipote è meglio che mi date un colpo di coltello addirittura santo diavolone gridò compare tino mi fate fare quello che non posso maledetto sia il giorno e il minuto in cui mi misi in quest'imbroglio e se ne andò stracciando il berretto vecchio wavs/3604.wav|don silvestro per sentire quello che dicevasi di lui andava spesso a comprare qualche sigaro all'osteria e allora rocco spatu e vanni pizzuto uscivano fuori bestemmiando o si fermava a chiacchierare collo zio santoro tornando dalla vigna e così venne a sapere tutta la storia della finta compera di wavs/3605.wav|più tardi chiamò ancora ntoni e gli disse non la vendete la provvidenza così vecchia come è se no sarete costretti ad andare a giornata e non sapete com'è dura quando padron cipolla o lo zio cola vi dicono non ho bisogno di nessuno per lunedì wavs/3606.wav|se non aveva nulla da fare si metteva a sedere colle mani in mano guardando quel lettuccio vuoto e allora sentiva che la mamma l'aveva lasciata davvero e quando dicevano nella strada è morta la tale è morta la tal'altra pensava wavs/3607.wav|e il figlio del re la sposerà e le metterà in dito l'anello e poi la farà montare in groppa al cavallo bianco e se la porterà nel suo regno alessi ascoltava a bocca aperta che pareva vedesse il figlio del re sul cavallo bianco a portarsi in groppa la mara della cugina anna wavs/3608.wav|adesso faceva colla lia come la longa aveva fatto con lei le pareva di doversela tenere sotto le ali come una chioccia e di averci tutta la casa sulle spalle s'era abituata a rimaner sola colla sorellina quando gli uomini andavano in mare e a stare con quel lettuccio vuoto sempre dinanzi agli occhi wavs/3609.wav|nella casa del nespolo c'era pure la stalla pel vitello e la tettoia pel mangime e ogni cosa se ne andava ricordando a poco a poco cercando qua e là cogli occhi morti e col mento sul bastone wavs/3610.wav|e voltava e rivoltava nelle mani il suo berretto mentre il presidente col robone nero e la tovaglia sotto il mento gli spifferava tutte le birbonate che aveva fatto ed erano scritte senza che vi mancasse una parola sulla carta wavs/3611.wav|come se ne andavano ad uno ad uno tutti quelli che le volevano bene ella si sentiva davvero un pesce fuori dell'acqua e la nunziata là presente colle sue piccine in collo tornava a dire così se ne è andato mio padre wavs/3612.wav|un affar d'oro vociava piedipapera arrancando colla gamba storta dietro a padron ntoni il quale era andato a sedersi sugli scalini della chiesa accanto a padron fortunato cipolla e al fratello di menico della locca che stavano a prendere il fresco wavs/3613.wav|qui ci vogliono dei mattoni qui ci vuole un travicello nuovo qui c'è da rifare l'imposta come se fossero i padroni e dicevano anche che si doveva imbiancarla per farla sembrare tutt'altra lo zio crocifisso andava scopando coi piedi la paglia e i cocci wavs/3614.wav|lo zio santoro raggomitolato sotto quel po di tettoia davanti all'uscio aspettava colla mano stesa che passasse qualcheduno per chiedere la carità tra tutte e due padre e figlia disse compare turi zuppiddu devono buscarne dei bei soldi con una giornata come questa e tanta gente che viene wavs/3615.wav|ma non sapeva che doveva partire anche lei quando meno se lo aspettava per un viaggio nel quale si riposa per sempre sotto il marmo liscio della chiesa e doveva lasciarli tutti per via quelli cui voleva bene e gli erano attaccati al cuore che glielo strappavano a pezzetti ora l'uno e ora wavs/3616.wav|ora non si vedrà più il lume di compar alfio alla sera disse nunziata e la casa rimarrà chiusa compar alfio aveva caricato buona parte delle sue cosuccie sul carro e insaccava quel po di paglia che rimaneva nella mangiatoia intanto che cuocevano quelle quattro fave della minestra wavs/3617.wav|se volessi anche tu ci hai la tua casa di là c'è apposta il letto per te no rispose ntoni io devo andarmene là c'era il letto della mamma che lei inzuppava tutto di lagrime quando volevo andarmene wavs/3618.wav|bastiano intanto smoccolava la candela senza dir nulla così fu risoluto il negozio dei lupini e il viaggio della provvidenza che era la più vecchia delle barche del villaggio ma aveva il nome di buon augurio wavs/3619.wav|i fratelli che sapevano tutto si rincantucciavano appena lo sentivano venire come ei fosse un estraneo o quasi avessero paura di lui e il nonno col rosario in mano borbottava o anima benedetta di bastianazzo o anima di mia nuora maruzza fatelo voi il miracolo wavs/3620.wav|quel vecchio ha il cuoio duro se non batte il naso per terra come i gatti non muore state attenti a quel che vi dico oggi predicava la zuppidda siamo qui da due giorni ad aspettare muore non muore i dico che egli ci sotterrerà tutti le comari fecero le corna wavs/3621.wav|i ho presi per non dir di no quando padron ntoni è venuto a dirmi sotto l'olmo se ci avessi bisogno di uomini per la paranza di uomini io non ne ho mai bisogno wavs/3622.wav|e si mise alla finestra per vedere quanto ci stava suo fratello nella casa di comare venera la zuppidda saltò su tutte le furie all'udire quello che le mandava a dire suor mariangela con don giammaria wavs/3623.wav|le calze della santuzza osservava piedipapera mentre ella camminava sulla punta delle scarpette come una gattina le calze della santuzza acqua o vento non le ha viste altri che massaro filippo l'ortolano questa è la verità wavs/3624.wav|più tardi se tornava ntoni e spirava un po di fortuna in poppa come quando avevano messo insieme quei denari della casa avrebbero comprato un'altra barca nuova e l'avrebbero chiamata di nuovo la provvidenza wavs/3625.wav|mentre pareva che per lui non fosse buona nemmeno la figlia di vittorio emanuele ché aveva piantato la malavoglia senza dire vi saluto mena però non s'era messa il fazzoletto nero quando brasi l'aveva piantata wavs/3626.wav|convien tenerseli amici tutti questi birri qui e ruminando come potesse fare a tenerseli amici andò all'osteria dove lo zio santoro gli disse che non s'erano visti né rocco spatu né wavs/3627.wav|le ragazze fra di loro prendevano le parti di mosca contro quella brutta vespaccia e la nunziata poi si sentiva il cuore gonfio dal disprezzo che gettavano su di compare alfio pel solo motivo che era povero e non aveva nessuno al mondo e tutto a un tratto disse a mena se fossi grande wavs/3628.wav|per stavolta mormorava la zuppidda all'orecchio della vicina udendo tutte quelle porcherie che ntoni aveva fatto la galera non gliela levano di certo c'era anche la santuzza per dire alla giustizia dove era stato ntoni e dove aveva passata quella sera wavs/3629.wav|tu dovresti dirglielo che a me non mi piace di tenere il candeliere come se non si vedesse che sta qui per compar alfio e poi la zuppidda va spargendo che noi ci troviamo il nostro conto a fare questo mestiere wavs/3630.wav|ed aveva ragione di non curarsi di quel che dicevano dicevano che se don silvestro si era messo in testa di far cascare la barbara coi suoi piedi ci sarebbe caduta tal briccone matricolato egli era però gli facevano di berretto e gli amici gli accennavano col capo sogghignando quando andava a chiacchierare nella spezieria wavs/3631.wav|non voglio più farla questa vita voglio cambiar stato io e tutti voi voglio che siamo ricchi la mamma voi mena alessi e tutti padron ntoni spalancò tanto d'occhi e andava ruminando quelle parole come per poterle mandar giù ricchi diceva ricchi e che faremo quando saremo ricchi wavs/3632.wav|e ci ho la moglie anch'io ma io son di quelli delle palle in quel momento passavano quatti quatti dietro l'uscio della cugina anna e rocco spatu disse che anche lui ci aveva la mamma la quale a quell'ora stava dormendo beata lei wavs/3633.wav|la longa una volta mentre tornava da aci castello col paniere al braccio si sentì così stanca che le gambe le tremavano e sembrava fossero di piombo allora si lasciò vincere dalla tentazione di riposare due minuti su quelle quattro pietre liscie messe in fila all'ombra del caprifico che c'è accanto alla cappelletta prima d'entrare nel paese wavs/3634.wav|mena oh mena e mena sapeva cosa voleva dire e venivano tutti in processione lei la lia ed anche la nunziata con tutti i suoi pulcini dietro wavs/3635.wav|a padron ntoni e a chi ne aveva da vendere per conchiudere il negozio diceva invece che col colèra la gente non voleva guastarsi lo stomaco con le acciughe e simili porcherie piuttosto mangiava pasta e carne perciò bisognava chiudere gli occhi ed essere correnti pel prezzo wavs/3636.wav|che ve ne andate alla bicocca al primo del mese gli disse finalmente ancora no ci ho più di cento carichi di vino per la santuzza dopo ci penserà dio wavs/3637.wav|l'avvocato seguitò a parlare senza sputare senza grattarsi il capo per più di venticinque lire talmente che padron ntoni e i suoi nipoti si sentivano venire l'acquolina in bocca di parlare anche loro di spifferare la loro brava difesa che si sentivano gonfiare in testa wavs/3638.wav|nunziata non lo sapeva in coscienza né nessun altro del paese una sera si fermò nella strada del nero alfio mosca col carro che ci aveva attaccato il mulo adesso e per questo aveva acchiappato le febbri alla bicocca ed era stato per morire tanto che aveva la faccia gialla e la pancia grossa come un otre wavs/3639.wav|don ciccio se ne andava borbottando così mi ringraziano se campano la madonna ha fatto la grazia se muoiono son io che li ammazzo le comari aspettavano sulla porta per veder passare il morto che dovevano venirselo a prendere da un momento all'altro poveretto brontolavano wavs/3640.wav|padron ntoni era di quelli che si stringevano nelle spalle e se ne andavano coi remi in collo e al nipote il quale avrebbe voluto correre in piazza anche lui a vedere quel che si faceva gli andava ripetendo wavs/3641.wav|e sul tardi poi quando tutti erano stanchi e ruminavano lentamente le fave abbrustolite e alcuni anche cantarellavano sottovoce colle spalle al muro vennero a raccontare la storia che avevano portato in paese i due congedati padron fortunato se n'era andato di buon'ora e aveva condotto via brasi col vestito nuovo wavs/3642.wav|era cresciuta infatti una ragazza alta e sottile come un manico di scopa coi capelli neri e gli occhi buoni buoni che quando si metteva a sedere sulla porta con tutti quei monelli davanti pareva che pensasse ancora a suo padre nel giorno che li aveva piantati e ai guai in mezzo ai quali aveva sgambettato sino allora coi suoi fratellini appesi alle gonnelle wavs/3643.wav|i malavoglia si contentano di restare in camicia per non litigare ma se li mettete colle spalle al muro cominciano a mandar carta bollata anche loro e chi s'è visto s'è visto infine un po di carità bisogna averla santo diavolone volete scommettere che se continuate a piantare i piedi in terra come un mulo non avrete niente wavs/3644.wav|don michele continuava a passare dalla straduccia per puntiglio per non darla vinta a lui ché se lo sarebbe mangiato come il pane se non fosse stato pel cappello colla penna si mangiano wavs/3645.wav|compare turi è capace di farlo con quelle braccia dicevano alcuni oppure adesso i malavoglia si mettono di nuovo a cavallo quel diavolo di compare zuppiddu ci ha le fate nelle mani esclamavano guardate come l'ha ridotta che prima sembrava una scarpaccia vecchia addirittura wavs/3646.wav|è la nostra mala sorte infame ecco cos'è vedete come siete ridotto che sembrate un arco di violino e sino a vecchio avete fatto sempre la stessa vita ora che ne avete voi altri non conoscete il mondo e siete come i gattini cogli occhi chiusi wavs/3647.wav|il quale non aveva nulla da perdere lui e in mare non ci aveva altro che suo fratello menico nella barca dei lupini padron fortunato cipolla mentre gli facevano la barba nella bottega di pizzuto diceva che non avrebbe dato due baiocchi di bastianazzo e di menico della locca colla provvidenza e il carico dei lupini wavs/3648.wav|ma se volevano truffargli la sua roba col pretesto che bastianazzo s'era annegato la truffavano a cristo com'è vero dio ché quello era un credito sacrosanto come l'ostia consacrata wavs/3649.wav|sangue della madonna gridò malavoglia tirando fuori il coltello voglio farvi vedere se ho paura della pistola la pistola di don michele partì in aria ma egli stramazzò come un bue colpito al petto wavs/3650.wav|ma pure ci pensavano sempre nella casa del nespolo o per certa scodella che le veniva tutti i giorni sotto mano alla longa nell'apparecchiare il deschetto o a proposito di certa ganza che ntoni sapeva fare meglio di ogni altro alla funicella della vela wavs/3651.wav|che cosa fa vostro fratello ntoni anche mena si faceva rossa quando le domandavano che cosa facesse suo fratello ntoni perché non faceva nulla e don michele continuò ho paura che vi dia qualche dispiacere a tutti voi altri vostro fratello ntoni wavs/3652.wav|bravo con lo zio crocifisso non voglio farci più debiti perché non me lo dice il cuore dopo l'affare dei lupini ma trenta lire ce le darebbe per la prima volta che andiamo in mare con la provvidenza wavs/3653.wav|ladro lui com'è vero che si chiamava zio crocifisso ce l'aveva non solo con quelli che mettevano le tasse ma anche con quelli che non le volevano e mettevano talmente in subbuglio il paese che un galantuomo non era più sicuro di starsene in casa sua colla sua roba wavs/3654.wav|ma comare venera la zuppidda andava soffiando che c'era venuta per salutare ntoni di padron ntoni col quale si parlavano dal muro dell'orto li aveva visti lei con quegli occhi che dovevano mangiarseli i vermi wavs/3655.wav|e quando tornavano mogi mogi sbattendo i remi e colla vela allentata il figlio della locca diceva a padron ntoni fatemi spaccar della legna o legar dei sarmenti io posso lavorare sino a mezzanotte se credete come facevo collo zio crocifisso non voglio rubarvela la giornata wavs/3656.wav|quello che stavo dicendo qui a compare alfio seguitava lo zio crocifisso vedendo accostarsi padron cipolla il quale andava bighellonando per la piazza come un cane di macellaio dacché gli era entrata in casa quell'altra vespa della mangiacarrubbe wavs/3657.wav|vi giuro per questa medaglia benedetta che ci ho qui sentite che vedrete qualche cosa di grosso nel paese e mi butterò in mare bella e vestita come sono brasi si grattava il capo e seguitava per me io vi voglio ma mio padre poi che farà wavs/3658.wav|è chi deve pensare a dar loro da mangiare lo zio crocifisso aveva persa anche la devozione dacché si era messa la vespa addosso e non andava nemmeno in chiesa per stare lontano dalla moglie almeno il tempo della messa così si dannava wavs/3659.wav|maruzza allora seduta ai piedi del letto pallida e disfatta come un cencio messo al bucato che pareva la madonna addolorata si metteva a piangere più forte col viso nel guanciale wavs/3660.wav|o che credeva sbraitava comare venera colle mani sui fianchi di prendersi mia figlia colla carestia stavolta comando io e gliel'ho fatta capire a mio marito chi è buon cane mangia al trogolo forestieri non ne vogliamo per la casa wavs/3661.wav|e se gli diceva sottovoce d'entrare dalla cucina che in casa c'era il nonno a me non me ne importa rispondeva il giorno dopo si levava stravolto e di cattivo umore e cominciava a gridare e bestemmiare dalla mattina alla sera wavs/3662.wav|state zitto gli dava sulla voce comare venera non avete inteso che massaro filippo non c'entra più colla santuzza gli altri invece continuavano a dire che la santuzza ci aveva massaro filippo per aiutarla a dire le orazioni l'aveva visto wavs/3663.wav|e ognuno che passava per la stradicciuola a quell'ora udendo il colpettare del telaio di sant'agata diceva che l'olio della candela non lo perdeva comare maruzza la longa com'era tornata a casa wavs/3664.wav|il nonno aveva detto prima deve maritarsi la mena ancora non ne parlava ma ci pensava sempre e adesso che tenevano nel canterano qualcosuccia per pagare il debito aveva fatto il conto che colla salatura delle acciughe si sarebbe pagato piedipapera e la casa restava libera per la dote della nipote wavs/3665.wav|alfio si strinse nelle spalle e disse che non poteva farci nulla io non vorrei andarmene ripeteva guardando la candela e voi non mi dite nulla comare mena la ragazza aprì la bocca due o tre volte per dire qualche cosa ma il cuore non le resse wavs/3666.wav|così la longa se lo vide partire sotto l'ombrello accompagnato da tutto il parentado saltando sui ciottoli della stradicciuola ch'era tutta una pozzanghera e il ragazzo siccome era giudizioso quanto il nonno si rimboccò i calzoni sul ballatoio sebbene non li avrebbe messi più ora che lo vestivano da soldato wavs/3667.wav|quella dello zio crocifisso l'altra di compare barabba la concetta dello zio cola e la paranza di padron fortunato che stringevano il cuore e si udiva mastro cola zuppiddu il quale cantava a squarciagola con quei suoi polmoni di bue mentre picchiava colla malabestia e l'odore del catrame che veniva dal greto wavs/3668.wav|tanto che la locca era sempre lì davanti alla casa dei malavoglia seduta contro il muro ad aspettare menico e voltava il capo di qua e di là per la straduccia ad ogni passo che sentiva wavs/3669.wav|ogni volta che la mena andava a metterlo al sole conducendolo per mano e ci stava per tutta la giornata ad aspettare la morte credeva che lo portassero all'albergo talmente era diventato un cucco e balbettava la morte non viene mai tanto che certuni andavano a chiedergli ridendo dove fosse arrivata wavs/3670.wav|di ladro in ladro vennero a parlare dello zio crocifisso il quale aveva perso più di onze dicevano con tanta gente che era morta di colèra e gli erano rimasti i pegni ora campana di legno per non saper che fare di tutti quegli anelli e di tutti quegli orecchini rimastigli in pegno si maritava con la vespa la cosa era certa wavs/3671.wav|in quel tempo non andavano intorno né medico né speziale dopo il tramonto e le vicine stesse si sprangavano gli usci per la paura del colèra e ci incollavano delle immagini di santi a tutte le fessure wavs/3672.wav|eppure tutti siamo figli di dio allo stesso modo e ognuno dovrebbe avere la sua parte egualmente quel ragazzo lì ha del talento diceva lo speziale a don silvestro e a padron cipolla e a chi voleva sentirlo wavs/3673.wav|che vi fareste ammazzare voi quando il re vi dicesse fatti ammazzare per conto mio poveracci non ci hanno colpa osservava don silvestro devono farlo per forza perché dietro ogni soldato ci sta un caporale col fucile carico e non ha a far altro che star a vedere se il soldato vuol scappare wavs/3674.wav|gli veniva voglia di dargli del remo sulla testa e preferiva starsene ad aggiustare le nasse e rifare le maglie delle reti seduto sulla riva colle gambe distese e la schiena appoggiata ai sassi che allora se pure stava un momento colle mani sotto le ascelle nessuno gli diceva nulla wavs/3675.wav|sicché il paese intero si mise in subbuglio e la gente si affollava colla carta bollata in mano e giurava che non sapeva nulla com'è vero dio perché non voleva averci che fare colla giustizia wavs/3676.wav|non me ne importa ripeteva non me ne importa niente voi non sapete cosa ci ho qui dentro compare tino tutti vogliono succhiarmi il sangue come le sanguisughe e prendersi il fatto mio ora v'è anche pizzuto che corre dietro la vespa tutti come cani da caccia wavs/3677.wav|prima se c'era un rimasuglio da riporre in serbo nel piatto non lo dava più a lui e gli metteva dell'acqua sporca nei fondi di bicchiere sicché ntoni alla fine cominciò a fare il viso lungo e la santuzza gli rispose che i fannulloni non le piacevano wavs/3678.wav|sbuffava giacché vi dice di prenderlo prendetelo aggiungeva vanni pizzuto se compare tino paga lui vuol dire che ne ha da spendere denari ne ha il furbaccio tanto che ha comprato il debito dei malavoglia ed ora lo pagano a bastonate wavs/3679.wav|però in aria misteriosa andava ripetendo che era una cosa sotto sigillo di confessione a tutte le comari e i vicini che venivano a ronzarle attorno per sapere come s'era venuto a scoprire quell'imbroglio piedipapera dacché aveva sentito dire a don silvestro che voleva far cadere la barbara coi suoi piedi come una pera matura andava sussurrando wavs/3680.wav|contentati di quel che t'ha fatto tuo padre se non altro non sarai un birbante ed altre sentenze giudiziose ecco perché la casa del nespolo prosperava e padron ntoni passava per testa quadra al punto che a trezza l'avrebbero fatto consigliere comunale se don silvestro il segretario il quale la sapeva lunga wavs/3681.wav|il vento faceva volare le gonnelle e le foglie secche sicché vanni pizzuto col rasoio in aria teneva pel naso quelli a cui faceva la barba per voltarsi a guardare chi passava e si metteva il pugno sul fianco coi capelli arricciati e lustri come la seta wavs/3682.wav|invece compare tino seduto come un presidente sugli scalini della chiesa sputava sentenze sentite a me prima della rivoluzione era tutt'altra cosa adesso i pesci sono maliziati ve lo dico io wavs/3683.wav|luca andava a lavorare nel ponte della ferrovia per cinquanta centesimi al giorno sebbene suo fratello ntoni dicesse che non bastavano per le camicie che sciupava a trasportar sassi nel corbello wavs/3684.wav|almeno lei non gli faceva mancar nulla a suo padre adesso che era invalido e se lo teneva sull'uscio e vi aiuta anzi aggiungeva piedipapera quell'invalido lì vale tant'oro quanto pesa par fatto apposta per la porta di un'osteria così cieco e rattrappito com'è e dovreste pregare la madonna che vi campi cent'anni già cosa vi costa wavs/3685.wav|prima ntoni poi stregato dagli occhi della barbara era tornato quatto quatto a piantarsi sotto la finestra per metter pace che la gnà venera voleva buttargli sulla testa la broda delle fave qualche volta ed anche la figliuola si stringeva nelle spalle ora che i malavoglia non avevano più né re né regno wavs/3686.wav|espatriare o come quelli che erano partiti per ritornare e non erano tornati più che ancora c'era lì il letto di luca e il chiodo dove bastianazzo appendeva il giubbone ma infine bisognava sgomberare con tutte quelle povere masserizie e levarle dal loro posto che ognuna lasciava il segno dov'era stata e la casa senza di esse non sembrava più quella wavs/3687.wav|beato lui sospirava la santuzza è morto in un giorno segnalato la vigilia dei dolori di maria vergine e prega lassù per noi peccatori fra gli angeli e i santi del paradiso a chi vuol bene dio manda pene wavs/3688.wav|fin l'acqua che si beve ci faranno pagare ora dice che metteranno il dazio sulla pece per questo padron ntoni si è affrettato a far allestire la sua barca contuttoché mastro turi zuppiddu avanza ancora cinquanta lire da lui wavs/3689.wav|e non ti ha detto altro no non mi ha detto altro ntoni allora giurava che non era vero niente e non lo dicesse al nonno poi si levava di là frettoloso e se ne andava all'osteria a smaltire l'uggia e se incontrava quelli del berretto gallonato faceva il giro lungo per non vederli neanche nel battesimo wavs/3690.wav|la roba la trasportarono di notte nella casuccia del beccaio che avevano presa in affitto come se non si sapesse in paese che la casa del nespolo oramai era di piedipapera e loro dovevano sgomberarla ma almeno nessuno li vedeva colla roba in collo wavs/3691.wav|per confortare comare la longa le andava dicendo ora mettetevi il cuore in pace che per cinque anni bisogna fare come se vostro figlio fosse morto e non pensarci più wavs/3692.wav|e anche lo zio santoro il quale era il peggio che ci potesse essere faceva quel mestiere leggiero di stendere la mano a chi passava e biascicare avemarie o se ne andava da compare zuppiddu col pretesto di vedere a che stato fosse la provvidenza per far quattro chiacchiere con barbara wavs/3693.wav|la gnà grazia si mise a correre verso il paese e arrivò prima degli altri con tanto di lingua fuori perché la malanuova la porta l'uccello appena vide lia la quale aspettava sull'uscio come un'anima del purgatorio le disse prendendole le mani e tutta sottosopra anche lei wavs/3694.wav|tranquilla d'allora in poi i malavoglia non osarono mostrarsi per le strade né in chiesa la domenica e andavano sino ad aci castello per la messa e nessuno li salutava più nemmeno padron cipolla wavs/3695.wav|mare come s'avvicinava la novena di natale i malavoglia non facevano altro che andare e venire dal cortile di mastro turi zuppiddu intanto il paese intero si metteva in festa in ogni casa si ornavano di frasche e d'arance le immagini dei santi wavs/3696.wav|padron ntoni ascoltava anche lui tenendo d'occhio lo scolare della salamoia e approvava col capo quelli che contavano le storie più belle e i ragazzi che mostravano di aver giudizio come i grandi nello spiegare gli indovinelli wavs/3697.wav|mamma disse luca tornando indietro perché gli piangeva il cuore di lasciarla così zitta zitta sul ballatoio come la madonna addolorata quando tornerò vi avviserò prima e così verrete ad incontrarmi tutti alla stazione wavs/3698.wav|quei poveri malavoglia diceva incontrando sulla piazza campana di legno dio gliela mandi buona hanno la iettatura addosso lo zio crocifisso stava zitto e si grattava la testa lui non c'entrava più se n'era lavate le mani ora era affare di piedipapera ma gli dispiaceva in coscienza wavs/3699.wav|e ci sarebbe rimasta se suo fratello buon'anima non avesse pensato a maritarsi e a mettere al mondo la vespa e perciò ei l'aveva tenuta come la pupilla degli occhi suoi e pensava sempre al suo bene wavs/3700.wav|vergine santa balbettava mena vergine santa e gli uomini che sono in mare lia si sfogava a piangere mentre padron ntoni tornava a casa coi nipoti e vide l'uscio socchiuso e il lume dalle imposte si mise le mani nei capelli wavs/3701.wav|chi l'ha persa io voi tutti insomma l'italia disse lo speziale io non ho perso nulla rispose campana di legno stringendosi nelle spalle adesso è affare di compare piedipapera e ci penserà lui e guardava la casa del nespolo dove facevano baldoria wavs/3702.wav|a voi di sinistra fermi i remi gridò padron ntoni sangue di giuda che mi fate andare la paranza sulle reti cominciò a strillare lo zio cola al timone la volete finire colle chiacchiere stiamo qui a grattarci la pancia o a fare il mestiere è la maretta che ci accula disse ntoni wavs/3703.wav|l'estate poi non c'era neppur bisogno della candela giacché si poteva star sull'uscio sotto il lampione quando mastro cirino l'accendeva e qualche volta veniva don michele il brigadiere delle guardie doganali wavs/3704.wav|quelle povere malavoglia erano arrivate al punto che andavano per le bocche di tutti per colpa del fratello tanto i malavoglia erano caduti in bassa fortuna ora tutto il paese sapeva che don michele passava e ripassava per la strada del nero onde far dispetto alla wavs/3705.wav|nulla voleva fare lui che gliene importava della barca e della casa poi veniva un'altra malannata un altro colèra un altro guajo e si mangiava la casa e la barca e si tornava di nuovo a fare come le formiche bella cosa e poi quando si aveva la casa e la barca che non si lavorava più o si mangiava pasta e carne tutti i giorni wavs/3706.wav|l'avete visto tale e quale dapprincipio quando state sull'impagliettatura colla carabina in pugno in quel gran silenzio non sentite altro che il rumore della macchina e vi pare che quel punf wavs/3707.wav|sì sì brontolava lo zio santoro quando poteva chiapparla un momento a quattr'occhi di don michele ne hai sempre bisogno massaro filippo m'ha detto dieci volte che è tempo di finirla che il vino nuovo non può tenerlo più nella cantina e bisognerebbe farlo entrare in paese di contrabbando wavs/3708.wav|egli era un bravo uomo di quelli che badano ai fatti loro e non a dir male di questo e di quello e peccare contro il prossimo come tanti ce ne sono wavs/3709.wav|la cugina anna poveretta aveva lasciato la sua tela e le sue ragazze per venire a dare una mano a comare maruzza la quale era come se fosse malata e se l'avessero lasciata sola non avrebbe pensato più ad accendere il fuoco e a mettere la pentola che sarebbero tutti morti di fame wavs/3710.wav|don silvestro ebbe la premura di andare a raccontare ogni cosa a ntoni e che don michele il brigadiere era un uomo il quale non si lasciava posare le mosche sul naso e doveva avercela con lui io gli rido sul mostaccio a don michele il brigadiere rispose ntoni wavs/3711.wav|chi lo sa quando tornerò io vado dove mi porta il mio asino finché dura il lavoro vi starò ma vorrei tornar presto qui se c'è da buscarmi il pane guardatevi la salute compare alfio alla bicocca mi hanno detto che la gente muore come le mosche dalla malaria wavs/3712.wav|e come tornavano a concludere che il malo ferro se lo mangia la mola padron fortunato soggiungeva è un buon affare anche per padron ntoni credete che non gliene mangi dei soldi quel malarnese di suo nipote io lo so quel che vuol dire un figlio che vi fa questa riuscita ora glielo manterrà il re wavs/3713.wav|padron fortunato ora sarà contento mormorò barabba tutto rosso e sudato e non ci rinfaccerà quei tre carlini che ci dà per la giornata questo ci tocca a noi aggiunse ntoni a romperci la schiena per gli altri e poi quando abbiamo messo assieme un po di soldi viene il diavolo e se li mangia wavs/3714.wav|la sera dell'ascensione mentre i ragazzi saltavano attorno ai falò le comari si erano riunite di nuovo dinanzi al ballatoio dei malavoglia ed era venuta anche comare venera la wavs/3715.wav|la mena appoggiata alla porta della cucina colla faccia nel grembiale si sentiva il cuore che gli sbatteva e gli voleva scappare dal petto come quelle povere bestie che teneva in mano wavs/3716.wav|preferiva piuttosto di non far niente davvero e starsene in letto a fare il malato come quando era seccato del servizio militare e il nonno poi non stava a cercare il pelo nell'uovo come il dottore della fregata che hai gli domandava nulla ho ho che sono un povero diavolo wavs/3717.wav|ei gli aizzava l'un contro l'altro e rideva a crepapancia con degli ah ah ah che sembrava una gallina ecco don silvestro che fa l'uovo osservò il figlio della locca don silvestro fa le uova d'oro laggiù al municipio rispose piedipapera wavs/3718.wav|a voi cosa ve ne importa perché state a mischiarvi nei fatti di campana di legno già un soldo che è un soldo non lo spende all'osteria e sta davanti all'uscio per niente wavs/3719.wav|e l'asino lo venderete come volete che faccia io non sono ricco come vanni pizzuto se no in coscienza non lo venderei povera bestia wavs/3720.wav|però quello scimunito di brasi pestava i piedi e voleva la mena che gliel'avevano promessa come fa un ragazzo davanti alle baracche dei balocchi alla fiera ti pare che io l'abbia rubata la tua roba bietolone gli gridava il babbo per andarla a buttare con chi non ha niente wavs/3721.wav|questo succedeva perché dentro il filo ci era un certo succo come nel tralcio della vite e allo stesso modo si tirava la pioggia dalle nuvole e se la portava lontano dove ce n'era più di bisogno wavs/3722.wav|tu lasciali dire diceva padron ntoni a suo nipote il quale voleva rompere il remo sulla testa a chi gli dava della carogna colle loro chiacchiere non ci danno pane né ci levano un soldo di debito dalle spalle wavs/3723.wav|e lei e suo padre se lo guadagnavano il pane così pure avrebbe dovuto far lui e aiutare un po nella casa a spaccar legna o a soffiare nel fuoco invece di starsene come un lazzarone a vociare e dormire colla testa fra le braccia o a sputacchiare per terra dappertutto che faceva un mare e non si sapeva più dove mettere i piedi wavs/3724.wav|infine non avevano torto perché non lasciavano altro che delle donnicciuole a piagnucolare e solo chi non gli bastava l'animo di lasciare la sua donnicciuola era quella bestia del figlio della locca che aveva quella sorta di madre che sapete e rocco spatu il quale ce l'aveva alla taverna wavs/3725.wav|questa è la mano di dio per castigar la superbia di padron fortunato diceva la gente per lui sarebbe stato cento volte meglio dare a suo figlio la malavoglia la quale almeno ci aveva quel po di dote e non la spendeva in fazzoletti e collane wavs/3726.wav|e se il soldato vuol scappare il caporale gli tira addosso peggio di un beccafico ah così va bene ma è una bricconata bell'e buona tutta la sera si rise e si bevette nel cortile dei malavoglia con un bel chiaro di luna wavs/3727.wav|in mezzo a quel chiacchierio saltò su la zuppidda la moglie di mastro turi il calafato la quale stava in fondo alla straduccia e compariva sempre all'improvviso per dire la sua come il diavolo nella litania ché nessuno s'accorgeva di dove fosse sbucata wavs/3728.wav|aprite bene gli occhi anche voi a quel che vi dico ora comare mena e ditegli pure che non bazzichi tanto con quell'imbroglione di piedipapera nella bottega di pizzuto che si sa tutto e nei guai poi ci resterà lui gli altri sono volpi vecchie e sarebbe bene che vostro nonno non lo facesse andare a passeggiare nella sciara wavs/3729.wav|i pesci grossi stavano sott'acqua durante la maretta e non si facevano vedere anche quelli che erano teste di pesce e lasciavano il sindaco col naso in aria a cercare la foglia wavs/3730.wav|sicché la gente si accalcava nella stradicciuola davanti alla casa dei malavoglia come se ci fosse il morto tanto che la cugina anna dovette chiuder l'uscio sul mostaccio a tutti lasciatemi entrare gridava la nunziata picchiando coi pugni sull'uscio che era accorsa mezzo svestita lasciatemi vedere cos'è successo da comare maruzza wavs/3731.wav|anche in quei giorni in cui le nuvole erano basse verso agnone e l'orizzonte tutto irto di punte nere al levante si vedeva sempre la vela della provvidenza come un fazzoletto da naso lontano lontano nel mare color di piombo e ognuno diceva che quelli di padron ntoni andavano a cercarsi i guai col candeliere wavs/3732.wav|lasciate stare mamma lasciate stare supplicava la barbara ma anch'ella aveva tanto di muso perché non aveva potuto mettere la veste nuova e quasi quasi si pentiva dei soldi spesi pel basilico che aveva mandato a comare mena wavs/3733.wav|il figlio della locca che era lì fuori colle mani in tasca perché non ci aveva un soldo disse anche lui lo zio crocifisso è andato a cercare padron ntoni con piedipapera per fargli confessare davanti a testimoni che i lupini glieli aveva dati a credenza wavs/3734.wav|quando ntoni malavoglia incontrò don michele per dargli il resto fu un brutto affare di notte mentre diluviava ed era scuro che non ci avrebbe visto neppure un gatto all'angolo della sciara verso il rotolo dove bordeggiavano quatte quatte le barche che facevano finta di pescar merluzzi a mezzanotte wavs/3735.wav|e se la prendeva colla mena quasi fosse stata lei a mandarlo via ma compar alfio gli diceva che volete la casa dei malavoglia ora è distrutta e bisogna che la facciate di nuovo voi altri wavs/3736.wav|però quel che i malavoglia guadagnavano non bastava spesso a pagare lo zio nunzio o il figlio della locca e si doveva metter mano a quei soldi raccolti con tanta fatica per la casa del nespolo wavs/3737.wav|ma pure mena non si stancava di baciarla nella bocca e parlarle come se potesse sentirla ntoni si picchiava il petto singhiozzando o mamma che ve ne siete andata prima di me e volevo lasciarvi wavs/3738.wav|addio ripeté ntoni vedi che avevo ragione d'andarmene qui non posso starci addio perdonatemi tutti e se ne andò colla sua sporta sotto il braccio wavs/3739.wav|e così lasciarono le reti e le chiacchiere e se ne tornarono all'osteria sputacchiando per la strada wavs/3740.wav|l'ho vista che andava sulla sciara a fare due fasci di ginestre e c'era pure vostro figlio alessi che l'accompagnava rispose la cugina anna i bambini stettero a sentire e poi si rimisero a pigolare tutti in una volta e il più grandicello appollaiato su di un gran sasso rispose dopo un pezzetto non lo so dov'è wavs/3741.wav|e quando giunse più tardi la notizia che era morto alla longa le rimase quella spina che l'aveva lasciato partire colla pioggia e non l'aveva accompagnato alla stazione wavs/3742.wav|va va a starci tu in città per me io voglio morire dove son nato e pensando alla casa dove era nato e che non era più sua si lasciò cadere la testa sul petto wavs/3743.wav|e la locca che gironzava sempre da quelle parti perché le avevano detto che il suo menico era andato nella barca dei malavoglia e credeva che dovesse trovarlo ancora là appena vedeva suo fratello crocifisso levava le strida al pari di un uccellaccio di malaugurio e gli smuoveva la bile anche lei wavs/3744.wav|mena infatti aspettava il fratello dietro l'uscio col rosario in mano ed anche lia senza dir nulla di quello che sapeva ma pallida come una morta e meglio sarebbe stato per tutti che ntoni fosse passato per la strada del nero invece di scantonare per la viottola don michele c'era stato davvero verso un'ora di notte e aveva picchiato wavs/3745.wav|anche lui colla sua barbona che predicava di cominciar da capo era di quelli che avevano acchiappato la fortuna e la teneva negli scarabattoli e si godeva il ben di dio stando sulla porta della bottega a chiacchierare con questo o con quell'altro e quando aveva pestato quel po d'acqua sporca nel mortaio aveva fatto il suo lavoro wavs/3746.wav|per discorrere degli affari del comune che infine erano denari loro ed è una minchioneria non contare per nulla nel paese quando si è ricchi e le tasse si pagano peggio degli altri voi che siete tanto ricco potreste dargli del pane a quel poveraccio di padron ntoni soggiungeva wavs/3747.wav|e si metteva accanto a lui colla conocchia a raccontargli delle fiabe come ai bambini e a filare quando non aveva da andare al lavatoio gli parlava pure di quel che avrebbero fatto quando arrivava un po di provvidenza per fargli allargare il cuore wavs/3748.wav|ci ho gusto conchiuse ntoni la mangiacarrubbe non ha niente o perché padron cipolla deve essere ricco soltanto lui qui prese parte al discorso lo speziale il quale veniva a fumare la sua pipa sulla riva dopo desinare e pestava l'acqua nel mortaio che così il mondo non andava bene e bisognava buttare in aria ogni cosa e rifar da capo wavs/3749.wav|quei poveretti aspettavano il giorno come il messia e andavano ad ogni momento a socchiudere la finestra per veder se spuntasse l'alba finalmente la stanzuccia cominciò a farsi bianca e padron ntoni tornò a dire ora chiamatemi il prete che voglio confessarmi wavs/3750.wav|ora che ci abbiamo la nostra barca se arriviamo all'estate coll'aiuto di dio lo pagheremo il debito ei non sapeva dir altro e guardava le sue reti seduto sotto il nespolo come se le vedesse piene wavs/3751.wav|ntrua ntrua ciascuno a casa sua e suo marito le ripeteva te l'avevo detto che a me i pasticci non mi piacciono voi andatevene a lavorare rispondeva lei che non sapete nulla wavs/3752.wav|segretario stava a guardare in aria dalla porta dello speziale e non voltava nemmeno il capo quando metteva al sole sul terrazzino la conserva dei pomidori una volta poi volle andare a confessarsi ad aci castello perché ci aveva un peccato che non poteva dire a suo fratello e tanto fece che incontrò per caso don silvestro giusto mentre tornava dalla vigna wavs/3753.wav|ciascuno aveva qualche cosa da guardare in quella casa e il vecchio nell'andarsene posò di nascosto la mano sulla porta sconquassata dove lo zio crocifisso aveva detto che ci sarebbero voluti due chiodi e un bel pezzo di legno wavs/3754.wav|predicatore sì c'erano anche dei siciliani ce n'erano di tutti i paesi del resto sapete quando suona la generale nelle batterie non si sente più né scia né vossia e le carabine le fanno parlar tutti allo stesso modo bravi giovanotti tutti e con del fegato sotto la camicia wavs/3755.wav|i bambini giocavano ai nocciuoli nella strada e se alessi si fermava a guardare colle gambe aperte gli dicevano tu vattene se non hai nocciuoli per giocare ora vi pigliano la casa infatti la vigilia di natale venne apposta l'usciere in carrozza pei malavoglia wavs/3756.wav|bravo esclamava lo speziale così va fatto bisogna che il popolo mostri i denti ma lontano di qua che non voglio pasticci nella mia spezieria al governo non parrebbe vero di tirarmi nell'imbroglio pei capelli ma a me non mi piace aver che fare coi giudici e con tutta quella canaglia della baracca wavs/3757.wav|è andato a fondo in un momento e non l'abbiamo visto più in mezzo al fumo un fumo come se ci fossero state venti fornaci di mattone lo sapete a catania c'era una casa del diavolo aggiunse lo speziale la gente si affollava attorno a quelli che leggevano i giornali che pareva una festa wavs/3758.wav|noi ci buschiamo il pane come possiamo e non vogliamo far male a nessuno aggiunse cinghialenta o che uno non è più padrone di farsi sbarcare la roba dove vuole loro stanno a spasso come i ladri per farsi pagare il dazio di ogni fazzoletto da naso che volete portare a terra e nessuno li prende a schioppettate aggiunse ntoni malavoglia wavs/3759.wav|la maruzza conosceva quei denari soldo per soldo quelli delle arancie e delle uova quelli che aveva portati alessi dalla ferrovia quelli che mena s'era guadagnati col telaio e diceva ce n'è di tutti wavs/3760.wav|padron ntoni tutto contento si fregava le mani e diceva alla nuora non mi par vero d'essere in porto coll'aiuto di dio la mena non avrà nulla da desiderare ed ora aggiusteremo tutte le altre nostre cosucce e potrete dire lasciò detto il povero nonno il riso con i guai vanno a vicenda wavs/3761.wav|per non buscarsi la pedata tutti si misero a masticare come buoi guardando le onde che venivano dal largo e si rotolavano senza spuma quelle otri verdi che in un giorno di sole fanno pensare al cielo nero e al mare color di lavagna wavs/3762.wav|e voi prendetevela la vespa o infine non è sangue vostro lei e la sua chiusa non sarà una bocca di più no che ha le mani benedette quella donna e non lo perderete il pane che gli darete da mangiare wavs/3763.wav|sua figlia barbara stava alla finestra per vedere passare fra gli sbirri ntoni di padron ntoni quando l'avrebbero portato alla città di là non n'esce più dicevano tutti sapete cosa c'è scritto alla vicaria di palermo wavs/3764.wav|io non so niente gli rispose campana di legno io non c'entro più ho venduto il mio credito a piedipapera e dovete sbrigarvela con lui piedipapera appena li vide venire in processione cominciò a grattarsi il capo wavs/3765.wav|e se don michele trovava la lia sola la guardava negli occhi tirandosi i mustacchi col berretto gallonato messo alla sgherra e le diceva che bella ragazza che siete comare malavoglia nessuno le aveva detto questo perciò ella si faceva rossa come un pomodoro wavs/3766.wav|intanto il poveraccio stava a vedere quello che dicessero gli altri cogli occhi spenti e aveva paura che lo mandassero all'albergo alessi non voleva sentirne parlare di mandarlo all'albergo e diceva che finché ci era del pane ce n'era per tutti e la mena dall'altra parte diceva di no anch'essa e lo conduceva al sole nelle belle giornate wavs/3767.wav|ci avevano pure le galline nel pollaio e il vitello nella stalla e la legna e il mangime sotto la tettoia e le reti e ogni sorta di attrezzi appesi il tutto come aveva detto padron ntoni e la nunziata aveva ripiantato nell'orto i broccoli ed i cavoli con quelle braccia delicate che non si sapeva come ci fosse passata tanta tela da imbiancare wavs/3768.wav|e sì che a compare piedipapera non gli ho mai negato la senseria e gli dò il bicchierino ogni volta che viene qui e la barba gliela faccio per niente ma santo diavolone se mi fa le corna un'altra volta non voglio passar per minchione e andrò a contare a don michele tutte queste bricconate wavs/3769.wav|voi state zitto gli diede sulla voce comare venera ché non sapete nulla io dico quel che hai detto tu che ci levano la camicia di dosso ci levano borbottò compare turi mogio mogio wavs/3770.wav|io non sono una passera io non sono una bestia come loro rispondeva ntoni io non voglio vivere come un cane alla catena come l'asino di compare alfio o come un mulo da bindolo sempre a girar la ruota io non voglio morir di fame in un cantuccio o finire in bocca ai pescicani wavs/3771.wav|o che tuo padre pensa più che sei al mondo disse alfio s'egli tornasse ora rispose nunziata con quella voce dolce e così calma colle braccia sulle ginocchia ei non se ne andrebbe più perché adesso i denari li abbiamo allora compar alfio tornò a dire ad alessi che faceva bene a prendersi la nunziata se ci aveva quel po di denari wavs/3772.wav|quello della pancia grossa era brasi il figlio di padron cipolla il quale era il cucco delle mamme e delle ragazze perché possedeva vigne ed oliveti va a vedere se la paranza è bene ammarrata gli disse suo padre facendosi la croce wavs/3773.wav|perciò si ostinava a fare il minchione eh non vi conviene lasciateli ma un centesimo di meno non posso in coscienza che l'anima ho da darla a dio e dimenava il capo che pareva una campana senza batacchio davvero wavs/3774.wav|gran denari borbottava e tornava a pensare a quei due forestieri che andavano di qua e di là e si sdraiavano sulle panche dell'osteria e facevano suonare i soldi nelle tasche sua madre lo guardava come se gli leggesse nella testa né la facevano ridere le barzellette che dicevano nel cortile wavs/3775.wav|tienti fermo gli gridò il nonno che appena si sentiva da un capo all'altro della barca nel fischiare del vento tienti fermo alessi sì nonno sì rispose il ragazzo che hai paura gli disse ntoni wavs/3776.wav|e padron ntoni soleva rispondere prima che nessuno avesse aperto bocca un quintale o un quintale e venticinque che non si sarebbe sbagliato di un rotolo e poi se ne parlava tutta la sera mentre le donne pestavano il sale fra i ciottoli wavs/3777.wav|e se ne andarono intontiti sopraffatti da tutte quelle ragioni che avevano ruminando e gesticolando le chiacchiere dell'avvocato per tutta la strada maruzza che stavolta non era andata come li vide arrivare colla faccia rossa e gli occhi lucenti si sentì sgravare di un gran peso anche lei e si rasserenò in viso aspettando che dicessero quel che aveva detto wavs/3778.wav|non possiamo più stare nemmeno in casa per non schiattare dalla bile ci hanno scacciato fuori di casa nostra quelle carogne hanno fatto come il furetto col coniglio le donne son messe al mondo per castigo dei nostri peccati wavs/3779.wav|l'aveva visto lo zio santoro e aveva visto anche piedipapera che faceva il mezzano alla vespa e serviva di comodino a quello spiantato di alfio mosca il quale voleva arraffarsi la sua chiusa wavs/3780.wav|con un bel fazzoletto di seta in testa e la collana d'ambra qui par di stare in mezzo ai porci parola mia d'onore e non vedo l'ora di essere traslocato che mi hanno promesso di richiamarmi alla città coll'anno nuovo wavs/3781.wav|tutti si voltarono verso campana di legno il quale era venuto anche lui per politica e stava zitto in un cantuccio a veder quello che dicevano colla bocca aperta e il naso in aria che sembrava stesse contando quante tegole e quanti travicelli c'erano sul tetto e volesse stimare la casa wavs/3782.wav|se la piglia perché la vespa gli fece vedere e toccare con mano che stava per andare dal notaio con compare spatu ora che la mangiacarrubbe s'è tirato in casa brasi cipolla scusate veh compare rocco wavs/3783.wav|no rispondeva nunziata colle mani in croce no per la madonna dell'ognina non è vero egli si mise a tentennare il capo col mento sul petto allora perché se n'è fuggita anche lei perché se n'è fuggita wavs/3784.wav|ora se io mi maritassi la gente tornerebbe a parlare di mia sorella lia giacché nessuno oserebbe prendersela una malavoglia dopo quello che è successo voi pel primo ve ne pentireste lasciatemi stare che non sono da maritare e mettetevi il cuore in pace wavs/3785.wav|anzi ora tornava a cantare mentre stava al telaio o aiutava a salare le acciughe nelle belle sere d'estate stavolta san francesco l'aveva proprio mandata la provvidenza c'era stata una passata di acciughe come mai se n'erano viste una ricchezza per tutto il paese wavs/3786.wav|cinghialenta quell'elefante di mastro turi zuppiddu andava distribuendo per ischerzo agli amici dei pugni che avrebbero accoppato un bue come se ci avesse ancora in mano la malabestia di calafato e allora compare cinghialenta si metteva a gridare e bestemmiare per far vedere che era uomo di fegato e carrettiere wavs/3787.wav|le comari che sapevano delle chiacchiere fra padron ntoni e compare cipolla dicevano che adesso bisognava farle passare la doglia a comare maruzza e conchiudere quel matrimonio della mena ma la longa in quel momento ci aveva altro pel capo poveretta wavs/3788.wav|don franco allora si sfogava mettendosi a ridere come una gallina all'uso di don silvestro rizzandosi sulla punta dei piedi coll'uscio spalancato a due battenti che per questo non c'era pericolo d'andare in prigione wavs/3789.wav|si sapeva poi che era in rotta colla betta di mastro croce perché il sindaco voleva farlo lei e suo padre s'era lasciato mettere la gonnella al collo talché oggi diceva bianco e domani nero come voleva la betta wavs/3790.wav|oh siete ancora là compare alfio rispose mena la quale era rimasta sul ballatoio ad aspettare il nonno sì sono qua comare mena sto qua a mangiarmi la minestra perché quando vi vedo tutti a tavola col lume mi pare di non esser tanto solo che va via anche wavs/3791.wav|ora che abbiamo la nostra barca e i nostri uomini non dovranno andare a giornata ci trarremo fuori dalla stoppa anche noi e se le anime del purgatorio ci aiutano a levarci il debito dei lupini si potrà cominciare a pensare alle altre cose wavs/3792.wav|ei non sapeva nulla sapeva soltanto che il sangue suo era nelle mani di dio e i ragazzi dei malavoglia non osavano giocare sul ballatoio quando egli passava davanti alla porta di wavs/3793.wav|prendete queste qua gnà mena diceva che avrei voluto trovarmici io al posto di vostro padre vi giuro almeno non avrei fatto danno a nessuno e nessuno avrebbe pianto wavs/3794.wav|questa ora è buona da ardere conchiuse padron fortunato cipolla e compare mangiacarrubbe il quale era pratico del mestiere disse pure che la barca aveva dovuto sommergersi tutt'a un tratto e senza che chi c'era dentro avesse avuto tempo di dire cristo aiutami wavs/3795.wav|e raccolse anche da terra un pezzo di cappello che era stato di bastianazzo e lo buttò nell'orto dove avrebbe servito all'ingrasso il nespolo intanto stormiva ancora adagio adagio e le ghirlande di margherite ormai vizze erano tuttora appese all'uscio e le finestre come ce le avevano messe a pasqua delle rose wavs/3796.wav|e quando non aveva altro da fare andava a piantarsi davanti all'osteria della santuzza accanto allo zio santoro che sembrava un altro poverello come lui e non ci andava per spendere un soldo di vino ma si metteva a guaiolare come lo zio santoro tale quale come se chiedesse la limosina wavs/3797.wav|lasciateli stare quei poveri malavoglia che ne hanno tanti di guai tu va a filare rispondeva compare tino le donne hanno i capelli lunghi ed il giudizio corto e se ne andò zoppicando a bere l'erbabianca da compare pizzuto wavs/3798.wav|le altre ridevano perché la vespa non ci aveva che lei stessa da maritare e non ci arrivava anche quanto a questo padron ntoni fa più danno di tutti perché è la colonna della casa rispose la cugina anna quel cetriolo di ntoni ora non è più un ragazzo wavs/3799.wav|accidenti a ntoni e ai malavoglia che li tiravano pei capelli nei loro imbrogli la zuppidda strillava come un'ossessa io non so niente io all'avemaria mi chiudo in casa e non sono come loro che vanno in giro per fare quello che fanno o che stanno sull'uscio per cicalare con gli sbirri wavs/3800.wav|nunziata le gridò mena dal ballatoio quando avrai messo la pentola a bollire vieni un po qua nunziata lasciò alessi a custodire il focolare e corse ad appollaiarsi sul ballatoio accanto alla sant'agata per godersi il suo riposo anche lei colle mani in mano wavs/3801.wav|occhi ntoni vistosi cacciare in quel modo sulla strada nel fango e coll'acqua che veniva giù come dio la mandava tirò fuori tanto di coltello e giurava e sacramentava che voleva pungerli tutti quanti lei e don michele wavs/3802.wav|malavoglia se piedipapera vuol essere pagato ntoni non se la pappa ve lo dico io i malavoglia avranno altro da grattarsi se piedipapera si piglia la casa del nespolo wavs/3803.wav|invece poi andava a cercarsi i guai con la zuppidda e con don michele mentre ci aveva la sorte in mano e se la lasciava scappare al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale wavs/3804.wav|al giorno d'oggi disse padron cipolla stringendosi nelle spalle nessuno è contento del suo stato e vuol pigliare il cielo a pugni il fatto è conchiuse compare zuppiddu che sarà una brutta giornata pei malavoglia wavs/3805.wav|sentite quando si è visto quello che hanno veduto questi occhi e come ci stavano quei ragazzi a fare il loro dovere per la madonna questo cappello qui lo si può portare wavs/3806.wav|ora la moglie di cinghialenta veniva di tanto in tanto a fare il diavolo davanti all'osteria coi pugni sui fianchi strillando che la santuzza le rubava il marito e perciò quando costui tornava a casa ella si buscava delle frustate colle redini della cavezza wavs/3807.wav|e li andava toccando per accertarsi che erano loro e poi non diceva più nulla mentre gli si vedeva in faccia che aveva tante cose da dire e spezzava il cuore con quella pena che gli si leggeva in faccia e non la poteva dire wavs/3808.wav|esclamò stirandosi le braccia è una bella cosa tornare a casa sua questa marina qui mi conosce già padron ntoni diceva sempre che un pesce fuori dell'acqua non sa starci e chi è nato pesce il mare wavs/3809.wav|bisogna che vi contentiate di poco sapete forza di giovane e consiglio di vecchio per la mia senseria poi mi rimetto al vostro buon cuore in tempo di carestia pane d'orzo rispondeva padron ntoni necessità abbassa nobiltà wavs/3810.wav|occhi maruzza udendo suonare un'ora di notte era rientrata in casa lesta lesta per stendere la tovaglia sul deschetto le comari a poco a poco si erano diradate e come il paese stesso andava addormentandosi si udiva il mare che russava lì vicino in fondo alla straduccia e ogni tanto sbuffava come uno che si volti e rivolti pel letto wavs/3811.wav|bella sorte eh quella della mangiacarrubbe esclamò ntoni brasi cipolla da qui a cent'anni che muore suo padre se dio vuole sarà ricco come un maiale disse spatu adesso suo padre fa il diavolo ma col tempo chinerà il capo non ha altri figli e non gli resta altro che maritarsi se non vuole che la sua roba se la goda la mangiacarrubbe alla sua barba wavs/3812.wav|il nonno poveraccio invece di prenderlo per le orecchie lo prendeva colle buone vedi gli diceva ora che sei qua tu ci arriveremo presto a fare i denari della casa gli cantava sempre la canzone della casa wavs/3813.wav|padron ntoni intendeva benissimo quello che si diceva perché guardava tutti in viso ad uno ad uno con certi occhi che facevano male a vedere ed appena il medico se ne fu andato mentre stava a parlare ancora sull'uscio con mena che piangeva e alessi il quale diceva di no e batteva i piedi fece segno alla nunziata di accostarsi al letto e le disse piano wavs/3814.wav|voglio un po vedere d'onde prenderanno i denari dei lupini se ntoni si marita e se devono anche dare la dote alla mena col censo che hanno sulla casa e tutti quegli imbrogli dell'ipoteca che son saltati fuori all'ultimo il natale eccolo qua ma i malavoglia ancora non li ho visti wavs/3815.wav|e la lasciavano sola accanto alla sorella col fazzoletto colle rose o insieme alla nunziata e alla cugina anna quando esse facevano la carità di venire a cianciare un po giacché la cugina anna ci aveva anche lei poveretta quell'ubbriacone di rocco wavs/3816.wav|mastro croce da don silvestro si lasciò menar via e metter alla tavola d'abete del consiglio col calamaio davanti ma dei consiglieri non c'erano altri che peppi naso il macellaio tutto unto e colla faccia rossa che non aveva paura di nessuno al mondo e compare tino wavs/3817.wav|avete ragione comare mena rispose compare mosca a questo non ci avevo mai pensato maledetta la sorte che ha fatto nascere tanti guai così compare alfio si mise il cuore in pace wavs/3818.wav|anche padron cipolla non ci stava più a schiacciare gli scalini davanti la chiesa dacché aveva perso la pace un bel giorno corse la notizia che padron fortunato si maritava perché la sua roba non se la godesse la mangiacarrubbe alla barba di lui per questo non ci stava più a schiacciare gli scalini e si pigliava la wavs/3819.wav|ci sono i diavoli per aria diceva la santuzza facendosi la croce coll'acqua santa una giornata da far peccati la zuppidda lì vicino abburattava avemarie seduta sulle calcagna e saettava occhiatacce di qua e di là che pareva ce l'avesse con tutto il paese wavs/3820.wav|nei malavoglia non è ancora che la lotta pei bisogni materiali soddisfatti questi la ricerca diviene avidità di ricchezze e si incarnerà in un tipo borghese mastro don gesualdo incorniciato nel quadro ancora ristretto di una piccola città di provincia wavs/3821.wav|a mutar registro con baco da seta che si lascia metter la gonnella dalla figlia e il sindaco lo fa lei a massaro filippo poi non gliene importava un cavolo e padron cipolla aveva la superbia di non voler fare il sindaco neanche se wavs/3822.wav|ma ntoni aveva fatto il sordo perché ventre affamato non sente ragione e don michele non gli faceva più paura dopo che si erano rotolati a pugni e a cazzotti sotto le panche wavs/3823.wav|che non ci pensate a maritar la vostra mena chiedeva sottovoce la zuppidda a comare maruzza oramai deve compire diciotto anni a pasqua lo so perché è nata l'anno del terremoto come mia figlia barbara chi vuol pigliarsi mia figlia barbara prima deve piacere a me wavs/3824.wav|se la gnà maruzza ci mette la mano ogni cosa si sarebbe aggiustata la povera donna non sapeva indovinare dove dovesse mettere la sua mano dovete metterla nella vendita le disse don silvestro e rinunziare all'ipoteca della dote quantunque i lupini non li abbiate presi voi wavs/3825.wav|e si metteva a cantare con loro per scacciare la malinconia infine il povero padron ntoni non osava più mostrarsi per le strade dalla vergogna il nipote invece per evitare le prediche veniva a casa colla faccia scura così non gli rompevano la devozione con le solite prediche wavs/3826.wav|non apro perché tutti sono in letto e mia sorella è di là ad aspettare ntoni dietro l'uscio se vostra sorella vi sente ad aprire non fa nulla si tratta appunto di ntoni ed è affare di premura non voglio che vada in galera vostro fratello ma apritemi che se mi vedono qui perdo il pane wavs/3827.wav|tasca d'allora in poi quando vedeva spuntare il naso di don michele lia correva a ficcarsi in casa per paura che volesse darle il fazzoletto don michele aveva un bel passare e ripassare e far brontolare la zuppidda colla schiuma alla bocca e aveva un bell'allungare il collo dentro l'uscio dei malavoglia che non vedeva più nessuno talché alla fine si decise ad entrare wavs/3828.wav|ma egli era inquieto e muoveva le labbra di qua e di là come fa delle orecchie un cane da caccia che sente la pedata sono amici non temete aggiunse don silvestro sghignazzando sono compare tino e rocco spatu aggiunse il cieco dopo essere stato attento un altro po wavs/3829.wav|lasciatelo stare esclamò la longa i danari dello zio crocifisso portano disgrazia anche stanotte ho sentito cantare la gallina nera poveretta esclamò il vecchio sorridendo al vedere la gallina nera che passeggiava pel cortile colla coda in aria e la cresta sull'orecchio come se non fosse fatto suo wavs/3830.wav|ché lo comprenderai quello che ci avevamo tutti qua dentro il petto quando ti vedevamo ostinato a voler lasciare la tua casa eppure si continuava a fare le solite faccende senza dirti nulla wavs/3831.wav|e qui dormivano le ragazze quando c'era anche quell'altra ma allora non aggiunse altro e stette zitto a guardare intorno cogli occhi lustri in quel momento passava la mangiacarrubbe che andava sgridando brasi cipolla per la strada e ntoni disse wavs/3832.wav|quei gabbiani hanno una bella sorte che volano sempre in alto e non hanno paura delle ondate se il mare è in tempesta allora non hanno da mangiare nemmeno loro povere bestiole wavs/3833.wav|la longa prendeva qualche rotolo di tela da tessere e andava anche al lavatoio per conto degli altri padron ntoni coi nipoti s'erano messi a giornata s'aiutavano come potevano wavs/3834.wav|alfio non rispose perché la zuppidda lo guardava fisso co suoi occhietti gialli e disse che aveva fretta di andare a consegnare il vino alla santuzza a me non vuole dir nulla borbottò la zuppidda come se non li avessi visti co miei occhi vogliono nascondere il sole colla rete wavs/3835.wav|meglio ntoni malavoglia se la godeva anche a far sbadigliare la santuzza la quale dormicchiava dietro i bicchieri colla testa posata su quei cuscini che portavano la medaglia di figlia di maria e ci sta sul morbido meglio che su un fascio d'erba fresca diceva ntoni il quale aveva il vino chiacchierone wavs/3836.wav|sta meglio di compare bastianazzo a quest'ora ripeteva rocco spatu accendendo la pipa sull'uscio e senza pensarci altro mise mano al taschino e si lasciò andare a fare due centesimi di limosina wavs/3837.wav|questa di morire arrostito non mi piacerebbe conchiuse spatu ma pei pugni ci sto e la santuzza come tornò all'osteria gli disse chiamateli qua quei poveretti che devono aver sete dopo tanta strada che hanno fatto e ci vuole un bicchiere di vino schietto wavs/3838.wav|il nonno colla maruzza si consolavano a far castelli in aria per l'estate quando ci sarebbero state le acciughe da salare e i fichidindia a dieci un grano e facevano dei grandi progetti d'andare alla tonnara e per la pesca del pesce spada dove si buscava una buona giornata e intanto mastro turi avrebbe messo in ordine la provvidenza wavs/3839.wav|che lo dite sul serio comare barbara sì davvero questa cosa mi piace disse ntoni sentite andateci il lunedì alla sciara quando mia madre va alla fiera al lunedì il nonno non mi lascerà pigliar fiato ora che mettiamo in mare la provvidenza wavs/3840.wav|ma ntoni ora che don michele faceva il minchione si sentiva cuocere il fegato e gli rideva e gli sghignazzava sul mostaccio a lui e alla santuzza e sputava sul vino che beveva dicendo che era tossico di quello che avevano dato a gesù sacramentato wavs/3841.wav|quando saremo un'altra volta quel che siamo sempre stati ognuno ci farà buon viso e torneranno ad aprirci la porta chi non ce l'ha chiusa in faccia aggiunse alessi è stata la nunziata ed anche la cugina anna wavs/3842.wav|ma da noi che vogliono sapere domandò comare grazia vogliono sapere se è vero che la lia se la intendeva con don michele e che suo fratello ntoni abbia voluto ammazzarlo per tagliarsi le corna me l'ha detto wavs/3843.wav|là si vedevano le toppe sotto la impeciatura nuova era come certe donnacce che sapeva lui colle rughe sotto il corsetto e tornava a darci dei calci nella pancia col piede zoppo del resto il mestiere andava male piuttosto che comprare tutti avrebbero voluto vendere le loro barche e più nuove della provvidenza wavs/3844.wav|lo zio crocifisso lo rassicurava così non dubitate non dubitate la casa è là che non scappa basta tenerci gli occhi addosso ognuno tiene gli occhi addosso a quel che gli preme e una volta aggiunse che non la maritate più la vostra mena wavs/3845.wav|dirgli a me non me ne importa dell'aiuto purché tu non ci lasci soli ora che non c'è più la mamma mi sento come un pesce fuori dell'acqua e non m'importa più di niente ma mi dispiace per quell'orfanella che resta senza nessuno al mondo se tu vai come la nunziata quando l'è partito il padre wavs/3846.wav|la santuzza allora cominciò a fare il diavolo e rispondergli che era venuto apposta per farle fare peccati mentre aveva l'ostia in bocca e farle perdere la comunione se non vi piace andatevene gli diceva io non voglio dannarmi l'anima per voi e non vi ho detto nulla quando ho saputo che correte dietro le donnacce come la vespa e la mangiacarrubbe ora che sono malmaritate wavs/3847.wav|a me non mi avete creduto degno di quest'onore le disse alfine quando non ne poté più col cuore più grosso delle spalle io non ero degno di sentirmi dir di sì no compar alfio rispose mena la quale si sentiva spuntare le lagrime wavs/3848.wav|lui davvero ella non ci aveva pensato alla lettera e tutta la notte non poté chiudere occhio e aveva sempre la testa là nel mare verso trieste dov'era successa quella ruina e vedeva sempre suo figlio pallido e immobile che la guardava con certi occhioni sbarrati e lucenti wavs/3849.wav|dopo tanto tempo ch'era stato trattato come un canonico nell'osteria per l'amore dei suoi galloni e ntoni malavoglia senza galloni valeva dieci volte don michele a lui quello che gli dava glielo dava di tutto cuore wavs/3850.wav|almeno avete il piacere di essere parenti di vittorio emanuele giacché dovete dar la sua parte anche a lui e tutti si tenevano la pancia dalle risate ché il proverbio dice né visita di morto senza riso né sposalizio senza pianto wavs/3851.wav|maruzza mena e le vicine che strillavano sulla piazza e si battevano il petto lo videro arrivare in tal modo disteso sulla scala e colla faccia bianca come un morto wavs/3852.wav|sentite a me vostro marito è una bestia ad essere in collera col municipio e a far tutto questo chiasso ora si devono fare gli assessori nuovi in cambio di padron cipolla o di massaro mariano che non valgono niente e si potrebbe metterci vostro marito wavs/3853.wav|lo zio crocifisso il quale era di quelli che badano ai fatti propri e quando gli cavavano sangue colle tasse si masticava la sua bile dentro di sé per paura di peggio wavs/3854.wav|e lo zio crocifisso s'era chiuso in casa a guardarsi la sua roba o ad accapigliarsi colla vespa e persino non si udiva quistionar tanto nella spezieria dacché don franco aveva visto la giustizia nel mostaccio ed ora andava a rincantucciarsi per leggere il giornale e si sfogava a pestare nel mortaio tutto il giorno per passare il tempo wavs/3855.wav|il sole lo star colle mani sotto le ascelle a non far nulla e allora gli seccava anche quella fatica di pensare al suo stato di desiderare quelle cose che aveva visto da soldato col ricordo delle quali ingannava il tempo nei giorni di lavoro gli piaceva stendersi come una lucertola al sole e non far altro wavs/3856.wav|i vincitori d'oggi affrettati anch'essi avidi anch'essi d'arrivare e che saranno sorpassati domani i malavoglia mastro don gesualdo la duchessa de leyra l'onorevole scipioni l'uomo di lusso sono altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva dopo averli travolti e annegati wavs/3857.wav|siamo galantuomini o no se padron fortunato non sta in guardia quella strega di mia nipote gli fa il tiro di rubargli il figlio poveretto e correva per la strada come un pazzo wavs/3858.wav|ve lo facciano dentro lo stomaco null'altro poi alla prima cannonata e come incomincia il parapiglia vi vien voglia di ballare anche voi che non vi terrebbero le catene come quando suona il violino all'osteria dopo che avete mangiato e bevuto e allungate la carabina dappertutto dove vedete un po di cristiano in mezzo al fumo wavs/3859.wav|c'è andato perché lo zio crocifisso voleva pagargli la mezza giornata anche a lui quando lo mandava colla paranza e i malavoglia invece gliela pagavano intiera rispose il figlio della locca senza capir nulla e come gli altri sghignazzavano rimase a bocca aperta wavs/3860.wav|ntoni si grattò il capo e si mise a cercare anche lui cosa avrebbero fatto faremo quel che fanno gli altri non faremo nulla non faremo andremo a stare in città a non far nulla e a mangiare pasta e carne tutti i giorni wavs/3861.wav|sì sì qualcosa ce l'hai in testa ragazzo mio qualcosa che non c'era prima chi va coi zoppi all'anno zoppica c'è che sono un povero diavolo ecco cosa c'è wavs/3862.wav|non si parlava d'altro che di sardelle e di salamoia perfino nella spezieria dove aggiustavano il mondo a modo loro e don franco voleva insegnare una maniera nuova di salare le acciughe che l'aveva letta nei libri wavs/3863.wav|e battezzato per giunta che la santuzza ci aveva messa l'acqua ed era una vera minchioneria venire a lasciarsi rubare i soldi in quella bettolaccia per questo ei non ci veniva più la santuzza toccata nel debole non seppe più contenersi wavs/3864.wav|che credete e se non fosse che mi avevate messo quella pulce nell'orecchio colle vostre lusinghe ne avrei trovato cento di mariti e vanni pizzuto e alfio mosca e il cugino cola che mi stava cucito alla gonnella prima di andar soldato e non mi lasciava legare una calza wavs/3865.wav|a scuola non ci siete stato voi eppure i vostri affari ve li sapete fare e il mio catechismo lo so aggiunse lo zio crocifisso per non restare in debito wavs/3866.wav|insomma sbrigatevela voi esclamò allora padron cipolla indispettito io me ne lavo le mani e non me ne importa un fico giacché ci ho le mie chiuse e le mie vigne che mi danno il pane e piedipapera assestò uno scapaccione al figlio della locca per insegnargli wavs/3867.wav|questa era buona questa che diceva l'avvocato valeva da sola cinquanta lire diceva che poiché volevano metterlo colle spalle al muro e volevano provargli come quattro e quattr'otto che ntoni l'avevano acchiappato proprio sul fatto col coltello in mano e gli avevano portato don michele là davanti colla faccia da minchione per tanto di coltellata che s'era presa nello stomaco wavs/3868.wav|andiamocene via dal paese diceva lei come se fossimo marito e moglie e quando la frittata sarà fatta vostro padre dovrà dir di sì per forza già non ha altri figliuoli e la roba non sa a chi lasciarla wavs/3869.wav|come mena lo vedeva arrivare colla faccia pallida e gli occhi lustri gli diceva entra da questa parte che ci è il nonno e lo faceva entrare dalla porticina della cucina poi si metteva a piangere cheta cheta accanto al focolare tanto che ntoni disse alla fine wavs/3870.wav|e don giammaria che si pappa la lira al giorno per confessare la santuzza e sentire le porcherie che gli racconta e don silvestro che so io e mastro cirino che è pagato per romperci gli stivali colle sue campane ma i lumi poi non li accende e si mette in tasca l'olio ché lì al municipio poi ci son altre porcherie wavs/3871.wav|oppure quando avrà provato il pane salato che si mangia altrove non si lagnerà più della minestra di casa sua finalmente arrivò da napoli la prima lettera di ntoni che mise in rivoluzione tutto il vicinato wavs/3872.wav|la sera i suoi parenti dopo aver messo a sesto la barca e gli attrezzi per non vedergli quel muso lungo lo lasciavano andare a gironzolare come un cagnaccio senza un soldo in tasca wavs/3873.wav|andate a dirglielo è certo come è certo dio vi dico siamo galantuomini o no santissimo diavolo la zuppidda partì correndo a prendere suo marito il quale stava rincantucciato nel cortile a cardar stoppa pallido come un morto e non voleva escire per tutto l'oro del mondo wavs/3874.wav|e davanti alla bottega di pizzuto c'era folla come quando casca un asino sotto il carico e tutti si affollano a vedere cos'è stato talché anche le donnicciuole guardavano da lontano colla bocca aperta senza osare d'accostarsi wavs/3875.wav|ma per padron ntoni ei si sarebbe buttato dall'alto del fariglione com'è vero iddio e a lui lo zio crocifisso gli dava retta perché egli era il mestolo della pentola una pentola grossa in cui bollivano più di duecento onze all'anno campana di legno non sapeva soffiarsi il naso senza di lui wavs/3876.wav|e lo stesso alessi che andò ad aprire non riconobbe ntoni il quale tornava colla sporta sotto il braccio tanto era mutato coperto di polvere e colla barba lunga come fu entrato e si fu messo a sedere in un cantuccio non osavano quasi fargli festa wavs/3877.wav|ora era entrata in ballo anche la mangiacarrubbe la quale s'era messo in testa di pigliarselo lei brasi cipolla giacché era di chi se lo pigliava lei almeno era una bella ragazza con tanto di spalle e non vecchia e spelata come la vespa ma la vespa aveva la sua chiusa e la mangiacarrubbe non ci aveva altro che le sue trecce nere dicevano gli altri wavs/3878.wav|padron ntoni invece non lo conosceva neanche di vista franceschello e badava agli affari suoi e soleva dire chi ha carico di casa non può dormire quando vuole perché chi comanda ha da dar conto wavs/3879.wav|la santuzza teneva duro ancora perché in casa sua voleva esser sempre la padrona ma cominciava ad aprire gli occhi anche lei giacché tutto quello che le diceva suo padre era il santo evangelo e non trattava più ntoni come prima wavs/3880.wav|può allora piedipapera s'infilò il giubbone di furia e se ne andò via bestemmiando che facessero pure come volevano lo zio crocifisso e sua moglie giacché lui non contava per nulla in casa wavs/3881.wav|ma quella volta donna rosolina che era gelosa di suo fratello il vicario e si confessava spesso anche lei per tenerci gli occhi addosso restò colla bocca aperta là dov'era ad aspettare ginocchioni che la santuzza ci avesse tanta roba nello stomaco e osservò che suo fratello vicario si soffiò il naso più di cinque volte wavs/3882.wav|ma sangue di giuda non mi chiamo ntoni malavoglia se non mi taglio questo corno sangue di giuda la gente ci si divertiva a vedergli mangiare l'anima e perciò gli pagavano da bere wavs/3883.wav|a sentir quello che si diceva e a dir la sua oramai come padron ntoni maritava la nipote e la provvidenza s'era rimessa in gambe tutti tornavano a far buon viso ai malavoglia che non sapevano nulla di quel che ci aveva nello stomaco piedipapera nemmeno comare grazia sua moglie wavs/3884.wav|la moglie dello speziale torceva il muso a quegli schiamazzi e stava coi guanti sulla pancia e la faccia lunga come si usa in città per quelle circostanze che solo a guardarla la gente ammutoliva quasi ci fosse il morto lì davanti e per questo la chiamavano la signora wavs/3885.wav|perciò guardava di qua e di là i mobili e le pareti come se ci avesse il carro carico sullo stomaco e sedette anche lui senza dire una parola accanto al desco dove non c'era nulla e nessuno sedeva più a mangiare la sera wavs/3886.wav|appena mastro turi disse che la barca era in ordine padron ntoni venne a pigliarsela coi suoi ragazzi e tutti gli amici e la provvidenza mentre camminava verso la marina barcollava sui sassi come avesse il mal di mare in mezzo alla folla wavs/3887.wav|la mena non sapeva nulla che volessero maritarla con brasi di padron cipolla per far passare la doglia alla mamma e il primo che glielo disse qualche tempo dopo fu compare alfio mosca dinanzi al rastrello dell'orto che tornava allora da aci castello col suo carro tirato wavs/3888.wav|il remo gridò ntoni forza nel tuo remo alessi che a mangiare sei buono anche tu adesso i remi valgono meglio del timone la barca scricchiolava sotto lo sforzo poderoso di quel paio di braccia e alessi ritto contro la pedagna ci dava l'anima sui remi come poteva anche lui wavs/3889.wav|ché zuppidda la chiamavano perché il nonno di suo padre s'era rotta la gamba in uno scontro di carri alla festa di trecastagni ma barbara le sue brave gambe ce le aveva tutte e due addio comare barbara rispose il poveraccio wavs/3890.wav|egli non sapeva dir altro che il sindaco son io caspitina come glielo aveva insegnato a dire sua figlia la quale appuntava i pugni sui fianchi parlando con don silvestro e gli rinfacciava wavs/3891.wav|il vento contrastava forte alla manovra ma in cinque minuti la vela fu spiegata e la provvidenza cominciò a balzare sulla cima delle onde piegata da un lato come un uccello ferito i malavoglia si tenevano tutti da un lato afferrati alla sponda in quel momento nessuno fiatava wavs/3892.wav|imbroglione gli sputava in faccia donna rosolina colla schiuma alla bocca truffatore io non vi avevo dato quei denari per andare a metterli in una banca che falliva io ve li avevo dati per tenerci gli occhi addosso come se fosse stata roba vostra sì wavs/3893.wav|ma quando era mal tempo o che soffiava il maestrale e i sugheri ballavano sull'acqua tutto il giorno come se ci fosse chi suonava il violino o il mare era bianco al pari del latte o crespo che sembrava che bollisse wavs/3894.wav|già quel mestiere lì è fatto in tal modo e si finisce col lasciarci la pelle una che mariti la figlia con gente di mare diceva la zuppidda un giorno o l'altro se la vede tornare a casa vedova e cogli orfani per giunta ché se non fosse stato per don michele dei malavoglia quella notte non restava nemmeno la semenza wavs/3895.wav|questo è l'ultimo anno per me andava piagnucolando e adesso correva a cercare padron ntoni e gli altri disgraziati al pari di lui nella mia vigna ci ha grandinato e alla vendemmia non ci arrivo di certo wavs/3896.wav|gli uomini erano all'osteria e nella bottega di pizzuto o sotto la tettoia del beccaio a veder piovere col naso in aria sulla riva c'era soltanto padron ntoni per quel carico di lupini che vi aveva in mare colla provvidenza e suo figlio bastianazzo per giunta e il figlio della locca wavs/3897.wav|per questo padron fortunato non gli ha voluto dare il figlio alla sant'agata diceva intanto la zuppidda che l'avevano lasciata sulla porta ha il naso fine quell'omaccio e la vespa soggiungeva chi ha roba in mare non ha nulla ci vuole la terra al sole ci vuole wavs/3898.wav|tu ora che hai mangiato e bevuto non pensi ad altro che a tornartene a casa ma se non stai zitto ti butto in mare con una pedata gli disse cinghialenta il fatto è brontolò rocco che mi secca passar qui la notte senza far nulla wavs/3899.wav|andava cercando cogli occhi dove fossero cinghialenta e rocco spatu l'hanno scappata diceva fra di sé non hanno a temere più niente come vanni pizzuto e piedipapera che dormono fra le lenzuola a quest'ora soltanto a casa mia non dormono più dacché hanno udito le schioppettate wavs/3900.wav|mena sembrava davvero sant'agata con quella veste nuova e quel fazzoletto nero in testa talché brasi non le levava gli occhi d'addosso come il basilisco e stava appollaiato sulla scranna colle mani fra le gambe che se le fregava di tanto in tanto di nascosto dalla contentezza wavs/3901.wav|o comare mena questa deve essere una bella giornata per voi altri le diceva alfio mosca dalla sua finestra dirimpetto dev'essere come quando potrò comprare il mio mulo wavs/3902.wav|e li mandò da un bravo avvocato il dottor scipioni il quale stava di casa in via degli ammalati di faccia allo stallatico dello zio crispino ed era giovane ma quanto a chiacchiere ne possedeva da mettersi in tasca tutti gli avvocati vecchi che pretendevano cinque onze per aprir la bocca mentre lui si contentava di venticinque lire wavs/3903.wav|passava e ripassava per la strada del nero dieci volte al giorno onde mostrare che non aveva paura della zuppidda né della sua conocchia e quando arrivava alla casa dei malavoglia rallentava il passo e guardava dentro per vedere le belle ragazze che crescevano nella casa dei malavoglia wavs/3904.wav|rotta ntoni finalmente lo trovò tastoni e gli parve che fosse morto perché non fiatava e non si moveva affatto la stanga del timone urtava di qua e di là mentre la barca saltava in aria e si inabissava ah san francesco di paola ah san francesco benedetto strillavano i due ragazzi ora che non sapevano più che fare wavs/3905.wav|per arrivare all'uomo di lusso il quale riunisce tutte coteste bramosie tutte coteste vanità tutte coteste ambizioni per comprenderle e soffrirne se le sente nel sangue e ne è consunto wavs/3906.wav|la casa del nespolo era piena di gente e il proverbio dice triste quella casa dove ci è la visita pel marito ognuno che passava al vedere sull'uscio quei piccoli malavoglia col viso sudicio e le mani nelle tasche scrollava il capo e diceva wavs/3907.wav|il sangue dei malavoglia diceva il nonno e bisognava vederlo alla manovra coi capelli che gli fischiavano al vento mentre la barca saltava sui marosi come un cefalo in amore la provvidenza si avventurava spesso al largo così vecchia e rattoppata com'era per amore di quel po di pesca ora che nel paese c'erano tante barche che spazzavano il mare colla scopa wavs/3908.wav|fra poco lo zio santoro aprirà la porta pensò ntoni e si accoccolerà sull'uscio a cominciare la sua giornata anche lui tornò a guardare il mare che s'era fatto amaranto tutto seminato di barche che avevano cominciato la loro giornata anche loro riprese la sua sporta e disse wavs/3909.wav|dopo che cinghialenta aveva venduto il mulo e non sapeva più che farsene delle redini che la notte i vicini non potevano chiuder occhio dalle grida questo non va bene diceva don silvestro la cavezza è fatta per il mulo compare cinghialenta è un uomo grossolano egli andava a dire queste cose quando c'era comare venera la wavs/3910.wav|e se incontrava alfio mosca col carro dell'asino che gli faceva il berretto anche lui colla faccia tosta si sentiva bollire il sangue per la gelosia della chiusa i uccella la nipote per portarmi via la chiusa brontolava con wavs/3911.wav|non ve l'avevo detto che per menare il remo bisogna che le cinque dita della mano si aiutino l'un l'altro rispondeva padron ntoni oramai pochi ce ne mancano e allora si mettevano in un cantuccio a confabulare colla longa e guardavano sant'agata la quale se lo meritava poveretta che parlassero di lei wavs/3912.wav|lo zio crocifisso adesso prendeva anche lui la parte dei malavoglia han detto che pagheranno e se non potranno pagare vi lasceranno la casa la gnà maruzza ci metterà la mano anche lei non lo sapete che al giorno d'oggi per avere il fatto suo bisogna fare come si può wavs/3913.wav|ah vergine benedetta esclamava mena colle mani giunte ah vergine santa che ci avete fatta la grazia e tutti piangevano dalla consolazione come se l'infermo fosse già stato in grado di tornare ad imbarcarsi sulla provvidenza wavs/3914.wav|là alla spezieria che sembra ci sia quello dei numeri del lotto o cosa diavolo è successo una vecchia andava strillando per la piazza e si strappava i capelli quasi le avessero portata la malanuova wavs/3915.wav|nella paranza lo canzonavano perché la sara l'aveva piantato mentre serravano le vele e la carmela vogava in tondo lenta lenta lasciandosi dietro le reti come la coda di un serpente wavs/3916.wav|ma padron ntoni non poteva soffrire di andare così per la casa col braccio di piedipapera al collo ora lo zio crocifisso ci era venuto col falegname e col muratore e ogni sorta di gente che scorrazzavano di qua e di là per le stanze come fossero in piazza e dicevano wavs/3917.wav|egli levò il capo a guardare i tre re che luccicavano e la puddara che annunziava l'alba come l'aveva vista tante volte allora tornò a chinare il capo sul petto e a pensare a tutta la sua storia wavs/3918.wav|la mangiacarrubbe gliela lascio a rocco spatu ché ci ho altro pel capo chissà quante ce ne avete in testa delle belle ragazze di fuori regno non è vero qui ce n'è pure delle belle ragazze comare barbara e lo so io wavs/3919.wav|se fosse stato vero che tornava ricco i danari non avrebbe avuto dove metterli tanto era lacero e pezzente ma il nonno e i fratelli gli fecero festa ugualmente come se fosse venuto carico di denari e le sorelle gli si appesero al collo ridendo e piangendo che ntoni non conosceva più la lia tanto s'era fatta grande e gli dicevano ora non ci lascerai più non è vero wavs/3920.wav|santi del paradiso si avrebbero a tagliarli tutti quei pali del telegrafo e buttarli nel fuoco incominciò compare zuppiddu ma nessuno gli dava retta e guardavano nell'orto per mutar discorso wavs/3921.wav|lo zio crocifisso ve la venderà se ci avrà il suo guadagno perché è stata sempre dei malavoglia e di là sono partiti vostro padre e la buon'anima di luca sì nonno sì prometteva ntoni piangendo alessi ascoltava anche lui serio serio come fosse già un uomo wavs/3922.wav|ché già lui di moglie non ne aveva bisogno e l'avevano preso per il collo facendogli credere che la vespa avesse acchiappato brasi cipolla e stesse per scappargli insieme alla chiusa maledetta chiusa wavs/3923.wav|a voi cosa ve ne importa gli gridava betta fate anche voi come fanno gli altri e se non vogliono il dazio della pece don silvestro ci penserà lui a trovare qualche altra cosa wavs/3924.wav|o lo zio crocifisso che ci aveva la sua roba di qua e di là e andava a toccare il polso ai suoi debitori ché se morivano gli rubavano il debito il viatico andava anch'esso di fretta nelle mani di don giammaria colla sottana rimboccata e un ragazzo scalzo che suonava il campanello perché mastro cirino non si vedeva più wavs/3925.wav|addolorata ella se lo teneva abbracciato colla testa sul petto quasi il suo ragazzo volesse scapparle subito e l'andava tastando sulle spalle e per la faccia colle mani tremanti allora ntoni non ne poté più e si mise a baciarla e a parlarle colla bocca nella bocca wavs/3926.wav|vanni pizzuto tornò a prendere pel naso don michele eh che ne dite don michele anche voi le avete fatto il cascamorto ma quella è una ragazza che fa mangiare agro di limone don michele non diceva nulla si spazzolava si arricciava i baffi e si metteva il cappello davanti allo specchio wavs/3927.wav|medico ntoni era accanto al capezzale e piangeva come un ragazzo ché il cuore l'aveva buono quel giovane non piangere così gli diceva il nonno non piangere ora tu sei il capo della casa pensa che ci hai tutti gli altri sulle spalle e fa come ho fatto io wavs/3928.wav|ed anche padron ntoni ci sarebbe cascato anche lui bisogna aspettarsi tutto al giorno d'oggi chi è galantuomo bada ai fatti suoi ripeteva lo zio crocifisso wavs/3929.wav|ve lo dico io cos'è ripigliò compare fortunato sono quei maledetti vapori che vanno e vengono e battono l'acqua colle loro ruote cosa volete i pesci si spaventano e non si fanno più vedere ecco cos'è wavs/3930.wav|la sera mangiava ingrugnato la sua minestra e la domenica andava a gironzare attorno all'osteria dove la gente non aveva altro da fare che ridere e spassarsi senza pensare che il giorno dopo si tornava a fare quel che si era fatto in tutta la settimana wavs/3931.wav|infine che volete le disse come furono soli a voi che ve ne importa se mettono il dazio sulla pece forse che lo pagate voi o vostro marito o non devono pagarlo piuttosto quelli che hanno bisogno di far accomodare le loro barche wavs/3932.wav|don ciccio arrivò che c'era ancora il vicario coll'olio santo tanto che voleva voltare la briglia dell'asinello e tornarsene indietro chi vi ha detto che c'era bisogno del prete chi è andato a chiamare il viatico quello dobbiamo dirvelo noi altri medici quando è l'ora e mi meraviglio del vicario che è venuto senza la polizza del viatico wavs/3933.wav|ti ha mezzo strappata quest'orecchia diceva compare turi versando adagio adagio dell'acqua sulla testa di ntoni morde peggio di un cane corso compare tino ntoni aveva ancora il sangue agli occhi e voleva fare un precipizio wavs/3934.wav|ora sono vecchia compare alfio rispose e non mi marito più se voi siete vecchia anch'io sono vecchio ché avevo degli anni più di voi quando stavamo a chiacchierare dalla finestra e mi pare che sia stato ieri tanto m'è rimasto in cuore wavs/3935.wav|le mie figliuole faranno come ho fatto io e finché ci saranno le pietre al lavatoio avremo di che vivere guardate la nunziata ora ella ha più giudizio di una vecchietta e si aiuta a tirar su quei piccini che pare li abbia fatti lei wavs/3936.wav|lui colà dopo averlo rimandato per un pezzo da erode a pilato si misero a sfogliare certi libracci e a cercare col dito sulla lista dei morti allorché arrivarono ad un nome la longa che non aveva ben udito perché le fischiavano gli orecchi e ascoltava bianca come quelle cartacce wavs/3937.wav|mia figlia io non l'ho rubata si potrebbe chiudere gli occhi se non avete nulla perché siete giovane e ci avete sempre la salute da lavorare e siete del mestiere tanto più che adesso i mariti sono scarsi con questa leva del diavolo che ci scopa via tutti i giovanotti del paese wavs/3938.wav|bastianazzo che si era sbrigato in fretta dal disarmare la provvidenza per andare ad aspettarli in capo alla via come li vide comparire a quel modo mogi mogi e colle scarpe in mano non ebbe animo di aprir bocca e se ne tornò a casa con loro wavs/3939.wav|un bel pezzo di ragazza così che portava a spasso i bambini dei padroni e non faceva altro bello stare deve essere da quelle parti osservò barabba wavs/3940.wav|se dicevano che volesse pigliarsi vostra nipote la vespa anche voi anche voi cominciò a gridare campana di legno chi lo dice son tutte chiacchiere vuol papparle la chiusa a mia nipote ecco cosa vuole bella cosa eh che direste voi se la vostra casa la vendessi a un altro wavs/3941.wav|e seguitava a borbottare e brontolare colle spalle al muro e le mani ficcate nelle tasche né si capiva nemmeno quel che dicesse per quella castagna che ci aveva in bocca don silvestro sudò una camicia per fargli entrare in testa che infine i malavoglia non potevano dirsi truffatori se volevano pagare il debito e la vedova rinunziava wavs/3942.wav|mena rispondeva non è vero non è vero ma si confondeva e mentre egli andava spiegando il come e il quando l'aveva sentito dire dalla vespa in casa dello zio crocifisso tutt'a un tratto si fece rossa rossa wavs/3943.wav|don silvestro massaro filippo ed anche piedipapera tutti s'affrettavano a dire che padron fortunato aveva ragione brasi non gli lasciava più pace dopo che gli avevano fatto venire il pensiero di maritarlo e correva dietro a tutte le donne come un gatto in gennaio ch'era una sollecitudine continua pel povero padre wavs/3944.wav|ed il poveraccio chinava il capo a questo e a quello come un pappagallo e sorrideva tutto contento di trovarsi là nel suo cappotto accanto all'uscio con maruzza che gli filava accanto il telaio della mena che si udiva nelle stanze e le galline che razzolavano nella strada wavs/3945.wav|ora è tempo d'andarmene perché fra poco comincierà a passar gente ma il primo di tutti a cominciar la sua giornata è stato rocco spatu wavs/3946.wav|e arrivò un'ondata che non si era vista da dove fosse venuta la quale fece scricchiolare la provvidenza come un sacco di noci e la buttò in aria giù la vela giù la vela gridò padron ntoni taglia taglia subito wavs/3947.wav|e come incontrava i carrettieri che andavano seduti sulle stanghe bel mestiere che fanno borbottava vanno in carrozza tutto il giorno e se vedeva passare qualche povera donnicciuola che tornava dalla città curva sotto il carico come un asino stanco e andava lamentandosi per via secondo il costume dei vecchi wavs/3948.wav|mena stava seduta accanto al giovanotto com'è l'uso ma non alzava gli occhi dal grembiule e brasi si lamentava con suo padre quando se ne andarono che ella non gli avesse offerto il piatto con i ceci wavs/3949.wav|lo zio crocifisso ha detto che non la darà ad altri tua madre poveretta non ha potuto morirci lei sulla casa potremo anche dare la dote a mena poi coll'aiuto di dio metteremo su un'altra barca perché devo dirtelo alla mia età l'è dura andare a giornata e vedersi comandare a bacchetta quando si è stati padroni wavs/3950.wav|lo zio santoro ogni volta ripeteva alla figliuola che vuoi farne di quell'affamato di ntoni malavoglia non vedi che ti mangia tutta la roba senza frutto tu lo ingrassi meglio di un maiale e poi va a fare il cascamorto colla vespa e colla mangiacarrubbe ora che sono ricche wavs/3951.wav|don franco predicava che senza uomini nuovi non si faceva nulla ed era inutile andare a cercare i pezzi grossi come padron cipolla il quale vi diceva che per grazia di dio ci aveva il fatto suo e non aveva bisogno di fare il servitore del pubblico per niente wavs/3952.wav|nonno nonno gridava anche alessi e al non udir più nulla i capelli si rizzarono in capo come fossero vivi ai due fratelli la notte era così nera che non si vedeva da un capo all'altro della provvidenza tanto che alessi non piangeva più dal terrore il nonno era disteso in fondo alla barca colla testa rotta wavs/3953.wav|e si vedeva chiaro che era stanco di quella vitaccia e voleva andarsene a far fortuna come gli altri tanto che sua madre poveretta l'accarezzava sulle spalle e l'accarezzava pure col tono della voce e cogli occhi pieni di lagrime guardandolo fisso per leggergli dentro e toccargli il cuore wavs/3954.wav|il nonno si tacque e stettero ad ascoltare la burrasca la mamma adesso dev'essere sulla riva a vedere se torniamo disse poi alessi ora lascia stare la mamma aggiunse il nonno è meglio non ci pensare wavs/3955.wav|bel guadagno che ci avete fatto a levarvi d'addosso ntoni di padron ntoni ora che la barbara ha messo gli occhi addosso a don michele se ce li ha messi li leverà ché sua madre non può vedere né sbirri né mangiapane né forestieri wavs/3956.wav|invece gli toccava star sulla strada come un cagnaccio colla coda fra le gambe e il muso a terra borbottando sangue di giuda un giorno o l'altro succederà una commedia succederà wavs/3957.wav|ho incontrato or ora compare mosca disse allora lui per far quattro chiacchiere era senza il carro e scommetto che andava a ronzare nella sciara dietro l'orto della sant'agata amare la vicina è un gran vantaggio si vede spesso e non si fa viaggio wavs/3958.wav|per la madonna esclamarono quelli che stavano a vedere quel rocco è forte come mastro turi zuppiddu se volesse lavorare se lo buscherebbe il pane io le mie devozioni so dirmele con questo qui diceva pizzuto mostrando il rasoio per non darsi vinto wavs/3959.wav|don michele ci ha altro per la testa ripeteva piedipapera cacciando fuori tanto di lingua dietro le spalle di padron ntoni e accennando coll'occhio a suo nipote il quale andava ad appollaiarsi sui muri con un pezzo di giubbone sulle spalle saettando delle occhiatacce sullo zio santoro wavs/3960.wav|cosa aveva oggi santuzza che non finiva più domandò perciò a don giammaria quando furono a tavola niente niente rispondeva suo fratello stendendo la mano verso il piatto wavs/3961.wav|e ntoni malavoglia altro bell'uomo nuovo suo nonno e tutti gli altri sudano e si affannano per tirarsi su un'altra volta e lui quando può scappare con un pretesto va a girandolare pel paese e davanti all'osteria tale e quale come rocco wavs/3962.wav|allora padron ntoni lo pregava e lo strapregava per l'amor di dio di fargliela presto la repubblica prima che suo nipote ntoni andasse soldato come se don franco ce l'avesse in tasca wavs/3963.wav|il mare russava in fondo alla stradicciuola adagio adagio e a lunghi intervalli si udiva il rumore di qualche carro che passava nel buio sobbalzando sui sassi e andava pel mondo il quale è tanto grande che se uno potesse camminare e camminare sempre giorno e notte non arriverebbe mai wavs/3964.wav|don michele si spolverò la montura andò a raccattare la sciabola che aveva persa e se ne uscì borbottando fra i denti senz'altro per amor dei galloni ma ntoni malavoglia il quale mandava un fiume di sangue dal naso wavs/3965.wav|andò a pregarlo che s'intromettesse coi malavoglia per fargli conchiudere il negozio adesso quando l'incontrava per le strade lo salutava e cercava di mandargli anche la vespa per parlargli di quell'affare chissà che non si fossero rammentati dell'amore antico nello stesso tempo e compare mosca non riescisse a levargli quella croce di su le spalle wavs/3966.wav|per me aggiunse piedipapera non vorrei trovarmi nella camicia di compare bastianazzo la sera scese triste e fredda di tanto in tanto soffiava un buffo di tramontana e faceva piovere una spruzzatina d'acqua fina e cheta wavs/3967.wav|in questo momento si udì un fruscio di frasche per la via e arrivarono alessi e la nunziata che non si vedevano sotto i fasci di ginestre tanto erano piccini wavs/3968.wav|e vi avrei detto di sì anche quando avevamo la provvidenza e la casa del nespolo se i miei parenti avessero voluto che dio sa quel che ci avevo in cuore quando ve ne siete andato alla bicocca col carro dell'asino e mi pare ancora di vedere quel lume nella stalla e voi che mettevate tutta la vostra roba sul carretto nel cortile vi rammentate wavs/3969.wav|mentre suor mariangela la santuzza ce ne aveva un altro tal quale chi voleva vederlo che glielo aveva regalato compare mariano cinghialenta e lo teneva inchiodato sul banco dell'osteria dietro i bicchieri wavs/3970.wav|quando non avrà più nessuno da sposare allora dovranno pregarmi loro e farò i patti grassi come s'usa alla fiera quando i compratori sono scarsi fra quelli che cercavano di prendersi la barbara c'era stato vanni pizzuto allorché andava a far la barba a mastro turi che aveva la wavs/3971.wav|la longa corse subito a cacciarsi in cucina quasi avesse furia di trovarsi a quattr'occhi colle vecchie stoviglie e padron ntoni disse al figliuolo va a dirle qualche cosa a quella poveretta non ne può più wavs/3972.wav|veramente nel libro della parrocchia si chiamavano toscano ma questo non voleva dir nulla poiché da che il mondo era mondo all'ognina a trezza e ad aci castello li avevano sempre conosciuti per malavoglia di padre in figlio che avevano sempre avuto delle barche sull'acqua e delle tegole al sole wavs/3973.wav|e la sera sull'imbrunire come la provvidenza colla pancia piena di grazia di dio tornava a casa che la vela si gonfiava come la gonnella di donna rosolina e i lumi delle case ammiccavano ad uno ad uno dietro i fariglioni neri e pareva che si chiamassero wavs/3974.wav|ma non avrebbero potuto stare un giorno senza vedersi il sabato poi quando arrivava il giornale don franco spingevasi sino ad accendere mezz'ora ed anche un'ora di candela a rischio di farsi sgridare dalla moglie onde spiattellare le sue idee e non andare a letto a mo dei bruti come compare cipolla o compare malavoglia wavs/3975.wav|dove è la nunziata che non si vede ancora domandò la longa a un mucchio di monelli cenciosi messi a piagnucolare sulla soglia della casuccia lì di faccia i quali al sentir parlare della sorella alzarono gli strilli in coro wavs/3976.wav|come lo vedevano tutti gli ridevano sul naso e piedipapera andava dicendo avete visto le ricchezze che ha portato ntoni di padron ntoni e quelli che ci avevano messo un po di tempo a fare il fagotto colle scarpe e le camicie prima di avventurarsi a quella minchioneria di lasciare il paese si tenevano la pancia dal ridere wavs/3977.wav|la locca ci guadagna osservava don silvestro ora che non ha più quel pretesto di averci chi la mantiene la metteranno all'albergo dei poveri e mangerà pasta e carne tutti i giorni se no resta a carico del comune wavs/3978.wav|la barca si raddrizzò ma padron ntoni non si raddrizzò lui e non rispondeva più a ntoni che lo chiamava ora quando il mare e il vento gridano insieme non c'è cosa che faccia più paura del non udirsi rispondere alla voce che chiama wavs/3979.wav|di piedipapera questo solo rammentategli gli disse gesù cristo a san giovanni degli uomini segnati guàrdatene lo dice pure il proverbio mena sbarrava gli occhi e impallidiva senza capir bene quel che ascoltava ma sentiva già la paura che suo fratello avesse a fare con quelli del berretto wavs/3980.wav|mena non rispose ve l'avevo detto io aggiunse compare lfio i ho visti parlare io padron ntoni con padron cipolla sarà come vuole dio disse poi mena a me non importava di maritarmi purché mi avessero lasciata stare qui wavs/3981.wav|piedi ntoni un po andò a spaccar legna brontolando o a soffiare nel fuoco per fare meno fatica ma gli era duro lavorare tutto il giorno come un cane peggio di quello che faceva un tempo a casa sua per vedersi trattare peggio di un cane a sgarbi e parolacce in grazia di quei piatti sporchi che gli davano da leccare wavs/3982.wav|mentre chi puzzava davvero era la santuzza di vino e di tante altre porcherie con tutto l'abitino color pulce che aveva indosso e la medaglia di figlia di maria sul petto prepotente che non voleva starci wavs/3983.wav|si fidava perché le dava di spalla quel cetriolo di ntoni malavoglia il quale faceva il bravaccio una manica di carogne quei malavoglia e non voleva vederli più nel battesimo porco che quell'altro porco di don giammaria gli aveva messo in fronte wavs/3984.wav|ntoni si voltò prima di scantonare dalla strada del nero cogli occhi lagrimosi anche lui e fece un saluto colla mano mena allora chiuse l'uscio e andò a sedersi in un angolo insieme alla lia la quale piangeva a voce alta ora ne manca un altro della casa disse lei e se fossimo nella casa del nespolo parrebbe vuota come una chiesa wavs/3985.wav|ora che si era levato dal peccato mortale colla santuzza non cercasse una donna di casa e di giudizio come intendeva lei perciò lo difendeva se suo fratello diceva corna del governo e dei mangiapane e rispondeva wavs/3986.wav|staglia da quella parte figlio di porco gli gridò barabba colle regine che ci hai in testa ci fai perdere la giornata sacramento rispose allora ntoni col remo in aria se lo dici un'altra volta te lo do sulla testa wavs/3987.wav|infine adagio adagio cadde sulla sedia e parve che le avessero rotto le gambe in un colpo poi dopo che fu stata un gran pezzo a quel modo senza muoversi e senza dire una parola che comare grazia le gettava l'acqua sulla faccia cominciò a balbettare voglio andarmene non voglio starci più qui wavs/3988.wav|bè che novità e non lo sapevi sei quel che è stato tuo padre e quel ch'è stato tuo nonno più ricco è in terra chi meno desidera meglio contentarsi che lamentarsi wavs/3989.wav|don michele si lasciò tirare a ridere un po sangue di giuda esclamò piedipapera battendo il pugno sul banco e fingeva di mettersi in collera davvero a roma non voglio mandarlo quel ragazzaccio di ntoni a fare penitenza wavs/3990.wav|gli altri stavano a godersi la vista da lontano sulla strada o si affollavano come le mosche davanti alla caserma per vedere come sembrava ntoni di padron ntoni dietro la grata dopo che aveva dato la coltellata a don michele wavs/3991.wav|date qua gridava più forte di tutti compare zuppiddu ma gli altri sudavano e gridavano per spingerla sui regoli quando la barca inciampava nei sassi lasciate fare a me se no me la piglio in braccio come una bambina e ve la metto nell'acqua tutta in una volta wavs/3992.wav|questa qui l'ha trovato il marito ed ora quando avranno finito di quistionare andranno a dormire nella loro casa gli altri stettero zitti e per tutto il paese era un gran silenzio soltanto si udiva sbattere ancora qualche porta che si chiudeva e alessi a quelle parole si fece coraggio per dirgli wavs/3993.wav|è scuro che non ci si vede disse il figlio della locca bisogna bere qualche cosa col tempo che fa rispose rocco spatu se no ci romperemo il naso nella sciara wavs/3994.wav|anche se non hai roba da lavare e potrai condurvi il tuo fratellino che ora glieli daranno due soldi al giorno la nunziata seria seria gli raccontava tutti i suoi progetti e gli domandava dei consigli e ragionavano insieme in disparte come se avessero già i capelli bianchi wavs/3995.wav|nunziata pareva che fosse a casa sua e ci conduceva i suoi piccini come la chioccia alessi seduto accanto a lei le diceva o che l'hai finita oggi la tua tela oppure lunedì ci andrai a vendemmiare da massaro filippo ora che viene il tempo delle ulive avrai sempre da buscartela la tua giornata wavs/3996.wav|ci aveva la sua dote anche lei dacché i suoi fratellini cominciavano a buscarsi qualche soldo e non aveva voluto comprarsi né oro né roba bianca perché diceva che quelle cose son fatte per i ricchi e la roba bianca non era bene di farsela intanto che cresceva ancora wavs/3997.wav|e lo speziale se ne stava sull'uscio della sua bottega sotto quel cappellaccio che sembrava avesse il paracqua in testa fingendo aver discorsi grossi con don silvestro il segretario perché sua moglie non lo mandasse in chiesa per forza e rideva del sotterfugio fra i peli della barbona ammiccando alle ragazze che sgambettavano nelle pozzanghere wavs/3998.wav|adesso la casa era grande come il mare e ci si perdevano dentro i denari se n'erano andati con ntoni alessi era sempre lontano per guadagnarsi il pane di qua e di là wavs/3999.wav|così tornano il bel sole e le dolci mattine d'inverno anche per gli occhi che hanno pianto e li hanno visti del color della pece e ogni cosa si rinnova come la provvidenza che era bastata un po di pece e di colore e quattro pezzi di legno per farla tornare nuova come prima wavs/4000.wav|volete scommettere dodici tarì che non è tutt'oro quello che luccica andava dicendo e mostrava ad ognuno il pezzo da cinque lire nuovo ei sapeva che sulla casa c'era un censo di cinque tarì all'anno allora si misero a fare il conto sulle dita di quel che avrebbe potuto vendersi la casa coll'orto e tutto wavs/4001.wav|questa è la verità i ho visti io cogli occhi miei e lo sa tutto il paese quella mattina nella casa dei malavoglia c'era stata una tragedia che il nonno come aveva visto partire tutto il paese per andare a sentire condannare ntoni wavs/4002.wav|don silvestro faceva il gallo colle donne e si muoveva ogni momento col pretesto di offrire le scranne ai nuovi arrivati per far scricchiolare le sue scarpe verniciate wavs/4003.wav|e voi che capitale ci mettete in quell'acqua sporca che vi fate pagare a sangue d'uomo rimbeccava il vicario colla schiuma alla bocca don franco aveva imparato a ridere come don silvestro per far dannare l'anima a don giammaria e continuava senza dargli retta ché aveva sperimentato il mezzo migliore per fargli perdere la tramontana wavs/4004.wav|ora dei denari che ci vogliono per piedipapera ne abbiamo la metà e alla salatura delle acciughe pagheremo anche il resto alfio a quel discorso lasciò l'asino in mezzo al cortile e venne sulla strada allora vi maritano dopo pasqua wavs/4005.wav|se ci date la casa colle buone gli diceva piedipapera vi lasceremo la provvidenza che potrete sempre guadagnarvi il pane e resterete padroni e non verrà l'usciere colla carta bollata wavs/4006.wav|la vespa era sempre a spendere e spandere che se l'avessero lasciata fare avrebbe vuotato il sacco in una settimana e diceva che la padrona adesso era lei tanto che tutti i giorni c'era il diavolo dallo zio crocifisso wavs/4007.wav|sarà un affare brutto aggiungeva don silvestro la galera non gliela levano nemmeno col rasoio e don giammaria andava a dirgli sul mostaccio in galera non ci vanno quelli che dovrebbero andarci wavs/4008.wav|senti gli disse il nonno rizzandosi su a stento pei dolori che gli mangiavano la schiena va a dormire che è meglio questi discorsi non dovresti farceli mai davanti a tua madre mio fratello luca sta meglio di me a fare il soldato brontolò ntoni nell'andarsene wavs/4009.wav|la mangiacarrubbe dal suo canto stava alla finestra e cambiava ogni giorno fazzoletti di seta e collane di vetro come una regina tutto quello che aveva lo metteva alla finestra andava dicendo la zuppidda e quel bietolone di brasi prendeva tutto per oro contante ed era imbestialito che non aveva paura nemmeno di suo padre se fosse venuto a prenderlo a scapaccioni wavs/4010.wav|gli uomini avevano avuto un gran da fare tutto il giorno con quell'usuraio dello zio crocifisso il quale aveva venduto la gatta nel sacco e i lupini erano avariati campana di legno diceva che lui non ne sapeva nulla come è vero iddio wavs/4011.wav|la provvidenza partì il sabato verso sera e doveva esser suonata l'avemaria sebbene la campana non si fosse udita perché mastro cirino il sagrestano era andato a portare un paio di stivaletti nuovi a don silvestro il segretario wavs/4012.wav|padron cipolla le lascerà correre quattro bestemmie stasera saltò su lo zio cola ma non ci abbiamo che fare col mare fresco non se ne piglia pesci prima compare mangiacarrubbe gli sferrò una pedata perché lo zio cola che aveva fatta la legge aveva parlato pel primo e poi rispose wavs/4013.wav|suo ntoni diceva che se non lo volevano in casa sapeva dove andare a dormire nella stalla della santuzza e già non spendevano nulla a casa sua per dargli da mangiare padron ntoni e alessi e mena wavs/4014.wav|compare alfio tornò a parlare ai malavoglia ma padron ntoni ora scuoteva il capo e diceva di no adesso della casa non abbiamo che farne perché mena non si può più maritare e dei malavoglia non ci è nessuno wavs/4015.wav|sta a vedere che ora mi fate il geloso esclamò la vespa sicuro che son geloso esclamò lo zio crocifisso geloso come una bestia e voleva pagar cinque lire per fargli rompere le ossa ad alfio mosca wavs/4016.wav|mena continuava a star zitta intanto alessi gli raccontò che voleva pigliarsi la nunziata quando avrebbe raccolto un po di denari ed alfio gli rispose che faceva bene se la nunziata aveva un po di denari anche lei ché era una buona ragazza e tutti la conoscevano in paese wavs/4017.wav|non voglio che mi accompagniate ripeteva luca alla mamma già la stazione è lontana e stava sull'uscio a veder piovere sul nespolo col suo fardelletto sotto il braccio poi baciò la mano al nonno e alla mamma e abbracciò mena e i fratelli wavs/4018.wav|anche compare mosca aveva un'aria stralunata e vedendo in quel modo la ragazza con quel fazzoletto nero che ci aveva al collo se la prendeva coi bottoni del farsetto si dondolava ora su di un piede ed ora su di un altro e avrebbe pagato qualche cosa per andarsene wavs/4019.wav|non ve lo dico io che quel ragazzo avrebbe dovuto nascer ricco come il figlio di padron cipolla per stare a grattarsi la pancia senza far nulla intanto l'annata era scarsa e il pesce bisognava darlo per l'anima dei morti ora che i cristiani avevano imparato a mangiar carne anche il venerdì come tanti turchi wavs/4020.wav|a me non mi piacciono quelle fraschette che fanno all'amore con due o tre per volta disse la mangiacarrubbe tirandosi sul mento le cocche del fazzoletto da testa e facendo la madonnina se volessi bene ad uno non vorrei cambiarlo nemmeno per vittorio emanuele o garibaldi vedete wavs/4021.wav|io non posso mica chiuderle l'uscio sul muso quando viene a far quattro chiacchiere con mia moglie per riguardo vostro che infine è sempre vostra nipote e sangue vostro bel riguardo che mi avete così mi fate perdere la chiusa col riguardo wavs/4022.wav|tanto che don michele non si fece più vedere all'osteria e si contentava di mandare a prendere il vino e berselo nella bottega di pizzuto solo col suo fiasco per amor della pace massaro filippo invece di esser contento che si fosse tolto così un altro cane da quell'osso della santuzza wavs/4023.wav|la notte quando si alzava e chiamava alessi per andare al mare lasciava dormire l'altro tanto non sarebbe stato buono a nulla ntoni da prima se ne vergognava e andava ad aspettarli sulla riva appena tornavano colla testa bassa wavs/4024.wav|il risultato umanitario copre quanto c'è di meschino negli interessi particolari che lo producono li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l'attività dell'individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti wavs/4025.wav|mastro turi zuppiddu si dimenava sul ballatoio colla malabestia ed il patarasso in pugno che voleva far sangue e non l'avrebbero trattenuto nemmen colle catene la bile andava gonfiandosi da un uscio all'altro come le onde del mare in burrasca wavs/4026.wav|no le acciughe sentono il grecale ventiquattr'ore prima di arrivare riprendeva padron ntoni è sempre stato così l'acciuga è un pesce che ha più giudizio del tonno ora di là del capo dei mulini li scopano dal mare tutti in una volta colle reti fitte wavs/4027.wav|mena infatti aveva un bel piangere e un bel pregare egli tornava a dire che non aveva nulla da perdere e dovevano pensarci gli altri più di lui che era stanco di fare quella vita e voleva finirla come diceva don franco wavs/4028.wav|va là udirono gridare a un tratto dietro il muro della strada fermi fermi tutti tradimento tradimento cominciarono a gridare mettendosi a fuggire per la sciara senza badare più dove mettevano i piedi ma ntoni che aveva già scavalcato il muro si trovò naso a naso con don michele il quale aveva la pistola in pugno wavs/4029.wav|senti le disse ho pensato di darti il debito dei malavoglia in cambio della chiusa che sono quarant'onze e colle spese e i frutti potrebbero arrivare a cinquanta e c'è da papparsi la casa del nespolo che per te ti giova meglio della chiusa wavs/4030.wav|avete visto una gatta quando ha perso i suoi gattini dicevano le vicine la lettera non veniva però anche padron ntoni non s'imbarcava più e stava sempre attaccato alle gonnelle della nuora come un cagnolino alcuni gli dicevano andate a catania che è paese grosso e qualcosa sapranno dirvi wavs/4031.wav|e poco dopo si seppe per tutto il paese che quella domenica comare grazia piedipapera andava lei a spartire i capelli della sposa e a levarle la spadina d'argento perché brasi cipolla era orfano della madre e i malavoglia avevano invitato apposta la piedipapera per ingraziarsi suo marito wavs/4032.wav|te la pigli esclamò il nonno ed io chi sono e tua madre non conta per nulla quando tuo padre prese moglie ed è quella che vedi là me lo fece dire a me prima allora viveva tua nonna e venne a parlarmene nell'orto sotto il fico wavs/4033.wav|ma devono esser passati più di otto anni e ora quando si sarà maritato vostro fratello alessi voi restate in mezzo alla strada mena si strinse nelle spalle perché era avvezza a fare la volontà di dio come la cugina anna e compare alfio vedendo così riprese wavs/4034.wav|ragazzi ntoni piangeva come un vitello slattato e diceva che voleva morire anche lui ma poi adagio adagio tornava all'osteria e la notte invece di venire a casa andava per la via fermandosi dietro gli usci colle spalle appoggiate al muro stanco morto insieme a rocco spatu e a wavs/4035.wav|quello fu un brutto natale pei malavoglia giusto in quel tempo anche luca prese il suo numero alla leva un numero basso da povero diavolo e se ne andò a fare il soldato senza tanti piagnistei che oramai ci avevano fatto il callo wavs/4036.wav|e non aveva dato ai cani il suo giudizio per andare a sposare la figliuola di suo fratello come c'entra il cristiano e il turco ribatteva piedipapera è un pazzo volete dire lui è ricco come un maiale mentre la vespa non possiede altro che quella chiusa grande quanto un fazzoletto da naso wavs/4037.wav|essa fa pure l'uovo tutti i giorni allora mena prese la parola e si affacciò sull'uscio ce n'è un paniere pieno di uova aggiunse e lunedì se compare alfio va a catania potete mandare a venderle al mercato wavs/4038.wav|troppo voi ci avete tempo voi ma se credete che gli altri vogliano far venire gli anni di san giuseppe per maritarsi l'annata è scarsa diceva campana di legno e non è tempo di pensare a queste cose wavs/4039.wav|tutte bugie di gente senza coscienza che si danna l'anima a volere il male del prossimo no lo so cos'era erano tutti fazzoletti di seta e zucchero e caffè più di mille lire di roba corpo della madonna che mi son sgusciati di mano come anguille wavs/4040.wav|lo so a chi volete bene disse ntoni col pugno sul fianco no che non lo sapete compare ntoni e vi hanno detto delle chiacchiere se qualche volta poi passate dalla mia porta vi racconterò ogni cosa wavs/4041.wav|ma don michele era già stato all'osteria dove la santuzza gli diceva mescendogliene di quel buono dove siete stato a rischiar la pelle santo cristiano non lo sapete che se chiudete gli occhi voi vi portate nella fossa anche degli altri wavs/4042.wav|una notte persino lasciarono accesa la candela quando don ciccio aveva dimenato il capo più forte la longa ci aveva messo accanto l'immagine della madonna e dicevano il rosario davanti al letto del malato il quale non fiatava più e non voleva nemmeno dell'acqua e nessuno andò a dormire wavs/4043.wav|noi ci andremo se il negozio dei lupini va bene l'ha detto il nonno poi ci pensò su e soggiunse compar alfio ci suole andare anche lui a vendere le sue noci e tacquero entrambe pensando alla festa dei morti dove compar alfio andava a vendere le sue noci wavs/4044.wav|sa tutto quello che succede in paese e potrebbe chiamarci per nome ad uno ad uno soltanto a sentirci camminare ei non ci sente solo quando massaro filippo va a recitare il rosario colla santuzza ed è un tesoro per fare la guardia meglio di come se gli avessero messo un fazzoletto sugli occhi wavs/4045.wav|intanto don giammaria buttava in fretta quattro colpi d'aspersorio sul cataletto e mastro cirino cominciava ad andare attorno per spegnere i lumi colla canna wavs/4046.wav|la veste di lana e seta non fa per me don michele rispondeva lia o perché la zuppidda non l'ha e la mangiacarrubbe ora che ha acchiappato brasi di padron cipolla non l'avrà anche lei e la vespa se la vuole non se la farà come le altre loro son ricche loro wavs/4047.wav|dice che i denari potete mandarli a sua madre la locca perché suo fratello è senza lavoro aggiunse bastianazzo e questa fu l'ultima sua parola che si udì per wavs/4048.wav|maruzza non diceva nulla ma nella testa ci aveva un pensiero fisso che la martellava e le rosicava il cuore di sapere cos'era successo in quella notte che l'aveva sempre dinanzi agli occhi wavs/4049.wav|per le strade arse di sole e bianche di polvere che in paese non sarebbero tornati più dopo tanto tempo una sera tardi il cane si mise ad abbaiare dietro l'uscio del cortile wavs/4050.wav|le donne si mettevano a gridare colle mani nei capelli udendolo discorrere a quel modo persino la piccola lia giacché le donne non hanno giudizio in quelle circostanze e non si accorgevano che il poveretto si turbava in volto al vederle disperarsi come se stesse per morire ma egli continuava con voce fioca wavs/4051.wav|e la povera longa non si saziava di guardare il tappeto e la cortina e quella colonna contro cui il suo ragazzo stava ritto impalato grattando colla mano la spalliera di una bella poltrona e ringraziava dio e i santi che avevano messo il suo figliuolo in mezzo a tutte quelle galanterie wavs/4052.wav|ma voi potreste darla in mano a compare nunzio o al figlio della locca che muoiono di fame e verrebbero a lavorare per niente tutto quello che buscheranno ve lo papperete voi siete una bestia vi dico la barca è ben conservata come se fosse nuova wavs/4053.wav|anzi ad aci trezza ha un modo tutto suo di brontolare e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe e par la voce di un amico allora ntoni si fermò in mezzo alla strada a guardare il paese tutto nero come non gli bastasse il cuore di staccarsene adesso che sapeva ogni cosa wavs/4054.wav|fin da quando ti dava la poppa e quando non sapevi ancora abbottonarti le brache che allora non ti era venuta in mente la tentazione di muovere le gambe e andartene pel mondo come uno zingaro in conclusione ntoni si mise a piangere come un bambino perché in fondo quel ragazzo il cuore ce l'aveva buono come il pane wavs/4055.wav|sacramento esclamava ntoni siamo sempre come i pulcini nella stoppa ed ora mandano l'usciere per tirarci il collo cosa faremo diceva la longa wavs/4056.wav|a ntoni quando lo vedeva un po calmo che si metteva a sedere tristamente sulla porta col mento in mano si faceva coraggio per chiedergli cosa vai a fare sempre con rocco spatu e wavs/4057.wav|nel dicembre toni il maggiore dei nipoti era stato chiamato per la leva di mare padron ntoni allora era corso dai pezzi grossi del paese che son quelli che possono aiutarci wavs/4058.wav|ché i giovani hanno la memoria corta e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante e a ponente non ci guardano altro che i vecchi quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte wavs/4059.wav|là pagateli a natale invece di pagarli a tanto al mese e ci avrete un risparmio di un tarì a salma la finite ora santo diavolone e cominciò ad insaccare in nome di dio e uno wavs/4060.wav|i avete inteso don silvestro e di tutti non si può dire la stessa cosa quando non vi servono più poi datemele quelle venticinque onze che vi ho prestate io non li rubo i denari come certa gente wavs/4061.wav|sì che mi rammento allora perché non mi dite di sì ora che non avete più nulla e ci ho il mulo invece dell'asino al carretto e i vostri parenti non potrebbero dir di no wavs/4062.wav|no no non partirò se non volete voi guardate non mi dite così non mi dite bene seguiterò a fare come l'asino di compare mosca che quando non ne può più di tirare la carretta lo butteranno a crepare in un fosso siete contenta ora ma non piangete più così lo vedete il nonno come si è arrabattato tutta la vita wavs/4063.wav|lui non aveva difficoltà di starsene in sinedrio anche con quelli senza scarpe purché non mettessero i piedi sui regoli delle scranne e spiegava loro parola per parola quello che diceva il giornale mettendoci il dito che il mondo avrebbe dovuto andare come era scritto là wavs/4064.wav|ma don michele alla lia le giurava che non era per la barbara e non ci aveva mai pensato sulla santa parola d'onore pensava a tutt'altro lui se non lo sapeva comare lia wavs/4065.wav|a voi che ve ne importa gli diceva sua figlia appena don silvestro se ne andava questi non sono affari nostri l'osteria è come un porto di mare chi va e chi viene e bisogna essere amici con tutti e fedeli con wavs/4066.wav|e non stendevano nemmeno la tovaglia sparpagliati per la casa colla scodella sulle ginocchia questo è l'ultimo colpo per me che sono vecchio ripeteva il nonno e chi lo vedeva passare colle reti in spalla per andare a giornata diceva questa è l'ultima invernata per padron ntoni poco ci vorrà che tutti quegli orfani rimangono sulla strada wavs/4067.wav|e i morti eran lì che venivano mentre padron ntoni pensava a maritare la nipote egli andava a sfogarsi con piedipapera il quale l'aveva messo in quell'imbroglio diceva agli altri però gli altri dicevano che ci andava per fare l'occhiolino alla casa del nespolo wavs/4068.wav|però alfio mosca non ci pensava nemmeno alla vespa e se ci aveva qualcheduna per la testa era piuttosto comare mena di padron ntoni che la vedeva ogni giorno nel cortile o sul ballatoio o allorché andava a governare le bestie nel pollaio wavs/4069.wav|tutte e due vi dico coteste che si confessano ogni domenica hanno il sacco grande da metterci i peccati per questo la santuzza porta la medaglia sul petto per coprire le porcherie che ci stan sotto don michele perde il tempo colla wavs/4070.wav|sì lo so rispondeva alessi col mento sulle mani e approvando colla testa aveva gli occhi incantati quasi vedesse la nunziata davanti al focolare e la mamma che si disperava accanto al letto anche tu potresti andare al buio per la casa del nespolo tante volte ci sei stata la mamma diceva sempre che sei una buona ragazza wavs/4071.wav|tutta questa roba fa danari ripeteva padron ntoni e colla grazia di dio non ci manderanno più via dalla nostra casa casa mia madre mia ora i malavoglia devono pregare dio e san francesco perché la pesca riesca abbondante diceva intanto wavs/4072.wav|poi mandò a chiamare lo zio crocifisso il quale venne ruminando una castagna secca giacché aveva finito allora di desinare e aveva gli occhietti più lustri del solito dapprincipio non voleva sentirne nulla e diceva che lui non ci entrava più e non era affar suo wavs/4073.wav|e andava all'osteria a far quattro chiacchiere giacché non ci aveva un soldo in tasca e raccontava a questo e a quello come avevano visto la morte cogli occhi e così passava il tempo cianciando e sputacchiando wavs/4074.wav|ora mi tocca vederlo in mano di quella serpe la quale fa e disfà come vuol lei e non mi riesce nemmeno di levarmela d'addosso per via del giudice che non si lascerebbe tentare neanche da satanasso e mi vuol tanto bene che non me la leverò d'addosso prima di crepare se non chiudo gli occhi dalla disperazione wavs/4075.wav|e qualche amico di suo marito bastianazzo compar cipolla per esempio o compare mangiacarrubbe passando dalla sciara per dare un'occhiata verso il mare e vedere di che umore si addormentasse il vecchio brontolone andavano a domandare a comare la longa di suo marito wavs/4076.wav|o a donna rosolina cosa gliene importa oramai susurrava piedipapera donna rosolina intanto raccontava a don silvestro le grosse faccende che ci aveva per le mani wavs/4077.wav|anzianità ntoni il maggiore un bighellone di vent'anni che si buscava tutt'ora qualche scappellotto dal nonno e qualche pedata più giù per rimettere l'equilibrio quando lo scappellotto era stato troppo forte wavs/4078.wav|a giornata ci andava proprio perché il nonno ve lo conduceva e non gli bastava ancora l'anima di dir di no ma quando il soprastante gli stava addosso come un cane e gli gridava dalla poppa oh laggiù ragazzo che facciamo wavs/4079.wav|e a quelli che volevano sentirla ripeteva comare la longa non ci viene in chiesa eppure ci ha il marito in mare con questo tempaccio poi non bisogna stare a cercare perché il signore ci castiga persino la madre di menico stava in chiesa sebbene non sapesse far altro che veder volare le mosche wavs/4080.wav|don michele allora la prese per mano onde farle animo e seguitò se si sapesse che son venuto a dirvi tutto questo sarei fritto io mi giuoco il mio berretto gallonato per il bene che vi voglio a voi altri malavoglia ma non mi piace che vostro fratello patisca qualche guaio no wavs/4081.wav|infine quando ogni cosa fu in ordine il nonno chiamò il suo ragazzo per fargli l'ultima predica e dargli gli ultimi consigli per quando sarebbe stato solo che avrebbe dovuto far capitale soltanto della sua testa e non avrebbe avuti accanto i suoi di casa per dirgli come doveva fare o per disperarsi insieme wavs/4082.wav|scusate se mi sono sbagliata vuol dire che acqua passata non macina più e buon tempo e mal tempo non dura tutto il tempo pensateci che il proverbio dice chi cambia la vecchia per la nuova peggio trova e chi piglia bellezze piglia corna wavs/4083.wav|e si mettevano sulla porta a guardar la strada deserta colle mani sotto il grembiule quelli che tornavano dal mare andavano in fretta guardinghi colle reti in collo e i carri non si fermavano nemmeno wavs/4084.wav|ragazzi gridò lo zio cola vogliamo tirare le reti perché se ci arriva la maretta ce le strappa di mano ohi oohi cominciarono a vociare gli uomini della ciurma passandosi la fune wavs/4085.wav|io voglio i miei danari ripicchiava campana di legno colle spalle al muro avete detto che siete galantuomini e che non pagate colle chiacchiere della provvidenza e della casa del nespolo wavs/4086.wav|orbè conchiuse cinghialenta se non volete rischiar la pelle dovevate restare a casa a dormire nessuno fiatò più e ntoni andava pensando mentre metteva le mani avanti per vedere dove posava i piedi wavs/4087.wav|talché persino la longa si era riconciliata colla provvidenza da quando era tornata senza suo marito e aveva fatto la pace per la paura ora che era venuto l'usciere viva san francesco gridava ognuno come vedeva passare la provvidenza wavs/4088.wav|i compari mentre attendevano alle loro faccende gli regalavano qualche parola e gli dicevano per consolarlo vuol dire che c'è olio ancora alla lucerna eh padron ntoni la sera wavs/4089.wav|le barche tornavano cariche colla gente che cantava e sventolava i berretti da lontano per far segno alle donne che aspettavano coi bambini in collo i rigattieri venivano in folla dalla città a piedi a cavallo sui carri e piedipapera non aveva tempo di grattarsi il capo wavs/4090.wav|non dite così supplicavano le donne singhiozzando come se egli avesse voluto andarsene di sua volontà per carità non dite così egli scuoteva il capo tristamente e rispondeva wavs/4091.wav|e che vuoi farci se sei un povero diavolo bisogna vivere come siamo nati egli si lasciava caricare svogliatamente degli attrezzi meglio di un asino e lungo la giornata non apriva bocca che per bestemmiare o brontolare chi cade nell'acqua è forza che si bagni se suo fratello si metteva a cantare mentre stavano alla vela wavs/4092.wav|sicuro che la perdete se la malavoglia si marita con brasi cipolla compare mosca non avrà più che fare e si prende la vespa e la chiusa per mettersi il cuore in pace che se la pigli anche il diavolo esclamò alfine lo zio crocifisso stordito dalle chiacchiere di compare tino wavs/4093.wav|e voi ci guadagnate bene coi carichi del vino domandò la mena sì nell'estate quando si può andare anche di notte allora mi busco una bella giornata wavs/4094.wav|si fa quel che si può comare mena se avessi potuto fare quel che volevo io lo sapete cosa avrei fatto ella lo guardava e lo guardava cogli occhi lucenti wavs/4095.wav|e se aumenta il prezzo del mosto basta crescere l'acqua nei barili lo zio santoro si è fatto ricco in tal modo ed ora chiede l'elemosina per passatempo wavs/4096.wav|egli era un buon diavolaccio e viveva imprestando agli amici non faceva altro mestiere che per questo stava in piazza tutto il giorno colle mani nelle tasche o addossato al muro della chiesa con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco wavs/4097.wav|niente niente compare tino rispose rocco spatu a me non me ne importa perché chi si fida di quelle canaglie di femmine è un porco per me la mia innamorata è la santuzza che mi fa credenza quando voglio e ne vuol due delle mangiacarrubbe nella sua bilancia con quel petto eh compare tino wavs/4098.wav|del resto ognuno in casa sua fa quel che gli pare e piace il padrone è mio marito tu lasciali dire rispondeva suo marito poi lo sanno che se vengono a toccarmi il naso ne faccio tonnina wavs/4099.wav|e la famigliuola di padron ntoni era realmente disposta come le dita della mano prima veniva lui il dito grosso che comandava le feste e le quarant'ore poi suo figlio bastiano bastianazzo perché era grande e grosso quanto il san cristoforo che c'era dipinto sotto l'arco della pescheria della città wavs/4100.wav|l'uomo è il fuoco e la donna è la stoppa viene il diavolo e soffia perciò si doveva aiutarsi colle mani e coi piedi per mandare avanti quella barca della casa del nespolo wavs/4101.wav|dieci canne di ordito sul telaio i legumi da seccare per l'inverno la conserva dei pomidoro da fare che lei ci aveva un segreto tutto suo per avere la conserva dei pomidoro fresca tutto wavs/4102.wav|adesso dove siamo domandò ntoni dopo un altro bel pezzo col fiato ai denti dalla stanchezza nelle mani di dio rispose il nonno allora lasciatemi piangere esclamò alessi che non ne poteva più wavs/4103.wav|le vicine venivano colle mani sotto il grembiule a domandare se comare maruzza ci avesse il suo luca laggiù e stavano a guardarla con tanto d'occhi prima d'andarsene la povera donna cominciava a star sempre sulla porta come ogni volta che succedeva una disgrazia wavs/4104.wav|cinghialenta si mise a brontolare come se andassimo a giuocare ora vi farò dare dell'acqua col limone da mastro vanni io non ho bisogno dell'acqua col limone saltò su ntoni e vedrete se il fatto mio lo saprò fare meglio di voi altri wavs/4105.wav|rammentando tutte queste cose lasciavano il cucchiaio nella scodella e pensavano e pensavano a tutto quello che era accaduto che sembrava scuro scuro come ci fosse sopra l'ombra del nespolo wavs/4106.wav|insomma ci cascò anche lei prese il colera e tornò a casa che non ne poteva più gialla come un voto della madonna e colle occhiaie nere talché la mena che era sola in casa si mise a piangere al solo vederla e la lia corse a cogliere dell'erba santa e delle foglie di malva wavs/4107.wav|non lo volevano nemmeno per compagno alla processione quel cristiano né lei né sua figlia comare venera quando parlava del marito che doveva prendere sua figlia pareva che la sposa fosse lei wavs/4108.wav|però come giunsero sul lido davanti al mare nero dove si specchiavano le stelle e che russava lento sul greto e si vedevano qua e là le lanterne delle altre barche anche ntoni si sentì allargare il cuore wavs/4109.wav|come va che non vi siete maritata ancora le diceva anche don michele ella si stringeva nelle spalle e rispondeva che non lo sapeva voi dovreste avere la veste di lana e seta e gli orecchini lunghi ché allora in parola d'onore gli fareste tenere il candeliere a molte signore della città wavs/4110.wav|io non ne so nulla rispose la zuppidda calmatasi tutt'a un tratto io non me ne immischio negli affari di mio marito so che si mangia le mani dalla collera io non posso far altro che andare a dirglielo se la cosa è certa wavs/4111.wav|io non le guardo nemmeno le scarpe inverniciate per la madonna dell'ognina la mamma dice che le scarpe inverniciate son fatte per mangiarci la dote e ogni cosa e qualche bel giorno vuole uscire fuori sulla strada colla rocca in mano a fare una commedia con quel don silvestro se non mi lascia in pace wavs/4112.wav|ho in testa disse a un tratto ntoni che stasera dovremmo dare al diavolo la pesca che abbiamo fatta taci gli disse il nonno e la sua voce in quel buio li fece diventare tutti piccini piccini sul banco wavs/4113.wav|insomma una brutta domenica di settembre di quel settembre traditore che vi lascia andare un colpo di mare fra capo e collo come una schioppettata fra i wavs/4114.wav|quelli sono carogne che non gli importa un corno della patria sbraitava don franco tirando il fumo dalla pipa come se volesse mangiarsela gente che non muoverebbe un dito pel suo paese wavs/4115.wav|metteva buone parole e cercava di rappattumarli che nessuno ci capiva più nulla ma era tempo perso non vedete che voga al largo e non si fa più vedere esclamava la santuzza wavs/4116.wav|sangue di giuda non dite così gridava ntoni col pugno in aria che un giorno o l'altro faccio succedere una commedia faccio succedere ma gli altri lo piantavano lì alzando le spalle sghignazzando tanto che infine gli fecero montare la mosca al naso e andò a piantarsi proprio nel bel mezzo wavs/4117.wav|mena invece non ci metteva neppure il naso alla finestra perché non ci stava bene adesso che le era morta la mamma e aveva il fazzoletto nero e poi doveva anche badare a quella piccina e farle da mamma e non aveva chi l'aiutasse nelle faccenduole di casa tanto che doveva andare anche al lavatoio e alla fontana e a portare il pane agli uomini quando erano wavs/4118.wav|maruzza non aveva potuto morire in quella casa né egli forse vi sarebbe morto ma i denari ricominciavano a raggranellarsi e i suoi ragazzi ci sarebbero tornati un giorno ora che alessi cominciava a farsi uomo anche lui ed era un buon figliuolo della pasta dei malavoglia wavs/4119.wav|sì accennava padron ntoni sì meglio che non t'avesse partorito se oggi dovevi parlare in tal modo ntoni per un po non seppe che dire ebbene esclamò poi wavs/4120.wav|vedi ora penso pure a quel povero asino che ha lavorato con me tanto tempo e andava sempre sole o pioggia col capo basso e le orecchie larghe adesso chissà dove lo cacciano e con quali carichi e per quali strade colle orecchie più basse ancora ché anch'egli fiuta col naso la terra che deve raccoglierlo come si fa vecchio povera bestia wavs/4121.wav|don silvestro rideva come una gallina e appena si sciolse la conversazione se ne andò anche lui colle mani dietro la schiena e la testa carica di pensieri non vedi don silvestro che ha più giudizio di te diceva la signora a suo marito mentre egli chiudeva la bottega wavs/4122.wav|che ognuno se la sarebbe mangiata per pane infine poiché brasi non sapeva risolversi a mangiarsela per pane dovette acciuffarlo lei pei capelli e gli disse sentite compare brasi perché volete togliermi la pace wavs/4123.wav|lasciateli dire donna rosolina chi ha bocca mangia e chi non mangia se ne muore e non si dice pure quel che si dice di voi che siete un truffatore seguitò donna rosolina verde come wavs/4124.wav|pareva san michele arcangelo in carne ed ossa con quei piedi posati sul tappeto e quella cortina sul capo come quella della madonna dell'ognina così bello lisciato e ripulito che non l'avrebbe riconosciuto più la mamma che l'aveva fatto wavs/4125.wav|dei fannulloni pagati per portare il fucile e non altro sogghignava lo speziale come i preti che prendono tre tarì per messa dite la verità don giammaria che capitale ci mettete voi nella messa che vi pagano tre tarì wavs/4126.wav|tu non ti c'immischiare rimbrottò allora la signora a suo marito questi sono affari che non ti riguardano io non sto parlando rispose don franco lisciandosi la barba wavs/4127.wav|chi ha avuto giudizio è stato lo zio crocifisso che ha venduto a piedipapera il credito dei lupini ora se la ruota non gira pei malavoglia la casa del nespolo se la piglia piedipapera e la provvidenza torna da compare zuppiddu wavs/4128.wav|rattoppava delle reti e intrecciava delle nasse poi cominciò ad andare col bastoncello sino al cortile di mastro turi a vedere la provvidenza e stava lì a godersi il sole infine era tornato a imbarcarsi coi ragazzi tale e quale come i gatti diceva la zuppidda che se non danno il naso per terra son sempre vivi wavs/4129.wav|per giunta le braccia rimaste a casa non bastavano più al governo della barca e alle volte bisognava prendere a giornata menico della locca o qualchedun altro il re faceva così wavs/4130.wav|carcere malattie e necessità si conosce l'amistà per questo il signore le aiuta costoro con tutte quelle bocche che hanno in casa quando la nunziata va a far la legna nella sciara o il fagotto della tela è troppo pesante per lei l'aiuto anch'io poveretta disse alessi wavs/4131.wav|padron cipolla il quale aveva scambiato qualche parola con padron ntoni per maritare mena con suo figlio brasi scrollava il capo e non diceva altro allora aggiunse compare cola il vero disgraziato è lo zio crocifisso che ci perde il credito dei suoi lupini wavs/4132.wav|ogni volta che l'avvocato andava a parlare con ntoni malavoglia don silvestro l'accompagnava alla prigione quando non avea nulla da fare al consiglio adesso non ci andava nessuno e le ulive erano raccolte wavs/4133.wav|qui ci vorrebbe un sindaco di testa e liberale come voi lo speziale allora cominciava a dire quel che avrebbe fatto lui e come aggiustava ogni cosa e don silvestro stava ad ascoltarlo zitto ed intento che pareva fosse alla predica wavs/4134.wav|ma ella se lo teneva nelle ciabatte il sigillo della confessione quando ci andava di mezzo la sua barbara e ne disse tanti e tanti degli improperi che la longa e la cugina anna dovettero chiudere la porta perché non udissero le ragazze wavs/4135.wav|che hai ntoni gli diceva la longa guardandolo timidamente nel viso cogli occhi lustri di lagrime perché la poveretta indovinava quel che avesse dimmelo a me che son tua madre egli non rispondeva o rispondeva che non aveva niente wavs/4136.wav|un moccioso tutto suo nonno colui e lia rosalia ancora né carne né pesce alla domenica quando entravano in chiesa l'uno dietro l'altro pareva una processione wavs/4137.wav|invece padron ntoni aveva fatto quel viaggio lontano più lontano di trieste e d'alessandria d'egitto dal quale non si ritorna più e quando il suo nome cadeva nel discorso mentre si riposavano tirando il conto della settimana e facendo i disegni per l'avvenire all'ombra del nespolo e colle scodelle fra le ginocchia wavs/4138.wav|alessi vi si aggrappò anche lui con tutte le sue forze e così riescirono ad avvolgerla due o tre volte alla sbarra del timone e le guardie doganali li tirarono a riva padron ntoni però wavs/4139.wav|quando gli pagavano poi qualche bicchiere di vino se la prendeva con don michele che gli aveva rubata l'innamorata e andava ogni sera a parlare colla barbara li aveva visti lo zio santoro che aveva domandato alla nunziata se don michele ci passava per la strada del nero wavs/4140.wav|ed ora che vedrò sempre quella finestra chiusa mi parrà d'avere chiuso anche il cuore e d'averci chiusa sopra quella finestra pesante come una porta di palmento ma così vuol dio wavs/4141.wav|e diceva sempre di sì come quando l'avevano mandato a fare il soldato talché sentiva anche lei una sete un'arsura da non dirsi in mezzo a tutte le storie che correvano pel villaggio e che erano venuti a raccontargliele le era rimasto in mente di uno di quei marinari che l'avevano pescato dopo dodici ore quando stavano per mangiarselo i pescicani wavs/4142.wav|non lo vedi come è andato a finire mio fratello che non lo vogliono nemmeno i cani se ntoni avesse fegato andava dicendo piedipapera se lo leverebbe dinanzi quel don michele wavs/4143.wav|almeno la mangiacarrubbe non ne compra più collane e fazzoletti di seta ora che ha acchiappato il marito la vedete come viene a messa con una vesticciuola di cotonina a me non me ne importa della mangiacarrubbe ma avrebbero dovuto bruciarla viva anche lei con tutte le altre donne che sono al mondo per farci dannare wavs/4144.wav|adesso ci avremmo da mangiare io e mia madre e tutto il parentado se fosse morto siamo stati a curarlo due giorni colla vespa che pareva avesse ad andarsene da un momento all'altro ma poi non è morto wavs/4145.wav|la povera mena non si fece neppur rossa sentendo che compare alfio aveva indovinato che ella lo voleva quando stavano per darla a brasi cipolla tanto le pareva che quel tempo fosse lontano ed ella stessa non si sentiva più quella wavs/4146.wav|la gente quando si tratta di cavare i denari di tasca diventa una manica di protestanti peggio dello speziale e vi lascia tenere la cassa della confraternita per farvi ballare i sorci che è una vera porcheria wavs/4147.wav|e se due quistionavano nella piazza correva a chiudere l'uscio acciò non lo chiamassero per testimonio don giammaria era trionfante quell'asparagio verde aveva del coraggio quanto un leone perché ci aveva la tonaca sulle spalle e sparlava del governo pappandosi la lira al giorno wavs/4148.wav|io ci ero andato a cercare due ciottoli lisci per l'intonaco dell'abbeveratoio che non tiene l'acqua e gli faceva la smorfiosa la civetta colle cocche del fazzoletto sulla bocca e gli diceva per questa medaglia benedetta che ci ho qui non è vero niente puh che mi fate stomaco quando mi parlate di quel vecchio barbogio di mio zio wavs/4149.wav|capo ella gli voltava le spalle corrucciata e senza avvedersene andava stuzzicandolo coll'omero ma di me a voi non ve ne importa lo zio si offese di quel sospetto ingiurioso wavs/4150.wav|i ragazzi s'erano istallati nella provvidenza insieme agli altri monelli che volevano arrampicarvisi anche loro quando avremo rattoppata per bene la provvidenza diceva alessi sarà come la concetta dello zio cola wavs/4151.wav|maruzza se ne sentiva sempre il cuore nero ma non apriva bocca perché non era affar suo e si affaccendava zitta zitta a mettere in ordine la barca e ogni cosa pel viaggio il pane fresco l'orciolino coll'olio le cipolle il cappotto foderato di pelle sotto la pedagna e nella scaffetta wavs/4152.wav|dicevano ntoni era scappato dalla provvidenza col pretesto di andare a pigliare la fiocina grande pei cefali e le diceva se il nonno non vuole come faremo faremo che scapperemo insieme e poi quando la cosa è fatta dovranno pensarci loro a maritarci wavs/4153.wav|quell'affronto ntoni ebbe un bel pregarla e scongiurarla di non attaccarsi a quel pelo e lasciar correre comare venera tutta pettinata e colle mani intrise di farina che s'era messa apposta ad impastare il pane per far veder che non le importava più d'andare al convito dei malavoglia rispondeva avete voluto la piedipapera tenetevela wavs/4154.wav|ntoni ogni volta che andava dai zuppiddi trovava tanto di grugno e la gnà venera gli rinfacciava ogni volta che i malavoglia avevano invitato la piedipapera a pettinare la mena bella pettinatura che le aveva fatto wavs/4155.wav|padron fortunato preso così in quel momento non seppe dir di no ma dopo che ebbero tirato e stiracchiato un po sul prezzo giacché i tempi erano magri gli uomini non avevano da lavorare padron cipolla faceva proprio un atto di carità a prendersi padron ntoni wavs/4156.wav|così a soldo a soldo avevano pagato mastro turi zuppiddu e avevano rattoppato un'altra volta la provvidenza che adesso pareva davvero una ciabatta eppure si metteva da parte qualche lira avevano comprato anche una buona provvista di barilotti e il sale per le acciughe se san francesco mandava la provvidenza wavs/4157.wav|hanno imparato presto perché hanno visti guai assai diceva padron ntoni il giudizio viene colle disgrazie alessi coi ginocchi fra le braccia al pari del nonno anche lui domandava alla unziata i vorrai per marito quando sarò grande ancora c'è tempo rispondeva lei wavs/4158.wav|anche lei guardava la gente che passava e così facevano festa la domenica se voi mi volete ancora comare mena disse finalmente io per me son qua wavs/4159.wav|don silvestro per far cascare comare barbara coi suoi piedi ne aveva almanaccata una che il frate il quale dà i numeri del lotto non l'avrebbe trovata voglio levarmi davanti aveva detto tutti quelli che cercano di prendermi la barbara wavs/4160.wav|povera comare maruzza ora cominciano i guai per la sua casa gli amici portavano qualche cosa com'è l'uso pasta ova vino e ogni ben di dio che ci avrebbe voluto il cuor contento per mangiarsi tutto e perfino compar alfio mosca era venuto con una gallina per mano wavs/4161.wav|carne di porco ed uomini di guerra durano poco dice il proverbio per questo sara ti ha piantato allora la donna è fedele ad uno quando il turco si fa cristiano aggiunse lo zio cola delle innamorate ne ho quante ne voglio rispose ntoni a napoli mi correvano dietro come i cagnolini wavs/4162.wav|ma io non sento nulla osservò ntoni è vero non si sente nulla rispose cinghialenta ma devono essere laggiù da un pezzo allora è meglio tornarsene a casa aggiunse il figlio della locca wavs/4163.wav|stavolta mastro callà aveva visto quella folla davanti al municipio colle conocchie in mano e puntava i piedi in terra restio peggio di un mulo non ci vado se non viene don silvestro ripeteva cogli occhi fuori della testa don silvestro lo sa trovare un ripiego wavs/4164.wav|ora me ne vado ripeteva lui vedendo che non gli dicevano nulla quando uno lascia il suo paese è meglio che non ci torni più perché ogni cosa muta faccia mentre egli è lontano e anche le faccie con cui lo guardano son mutate e sembra che sia diventato straniero anche lui wavs/4165.wav|che quei regoli e quelle traverse glieli aveva fatti tutti suo marito colle sue mani la domenica o quando pioveva e li aveva piantati lui stesso nel muro ogni cosa in quella casa parlava ancora di lui e c'era il suo paracqua d'incerata in un cantuccio e le sue scarpe quasi nuove sotto il letto wavs/4166.wav|vorrei farlo io quello che fate voi sorella mia le diceva per confortarla alla fin fine è come andare a spasso wavs/4167.wav|e il mio dovere dove lo lasciate se li coglievo colla pasta in mano stanotte c'era un bel guadagno per noi sangue di un cane se vogliono farvi credere che egli era massaro filippo che tentava di far entrare il suo vino di contrabbando non ci credete per quest'abito benedetto di maria che ci ho sul petto indegnamente wavs/4168.wav|ora metteremo le uova di anitra sotto la chioccia e i pulcini si vendono otto soldi l'uno il nonno la guardò in faccia e le disse tu sei una vera malavoglia la mia ragazza wavs/4169.wav|sicché non era più come sant'agata quando nessuno la vedeva e stava sempre al telaio adesso aveva poco tempo da stare al telaio don michele dal giorno che la zuppidda s'era messa a predicare sul ballatoio colla conocchia in mano che voleva cavargli gli occhi con quella conocchia se tornava a bazzicar da quelle parti per la barbara wavs/4170.wav|ora che la mangiacarrubbe ha messo gli occhi addosso a ntoni di padron ntoni la sarà una provvidenza per la cugina anna diceva comare venera ntoni se ne andò tutto borioso dondolandosi sui fianchi con un codazzo di amici e avrebbe voluto che tutti i giorni fosse domenica per menare a spasso la sua camicia colle stelle wavs/4171.wav|sapete cos'ha detto don giammaria che rubare ai ladri non è peccato e i primi ladri son quelli coi galloni che ci mangiano vivi vogliamo farne tonnina conchiuse rocco spatu cogli occhi lucenti al pari di un gatto ma a quel discorso il figlio della locca posò il bicchierino senza accostarlo alla bocca giallo come un morto wavs/4172.wav|poi in quell'affare dei lupini aveva fatto mettere la mano nel debito a sua nuora e l'aveva lasciata in camicia se gli interessi del comune li faceva a quel modo ma intanto se la signora si affacciava alla finestra don franco cambiava discorso e gridava wavs/4173.wav|e alla tua casa non ci pensi e ai tuoi fratelli non ci pensi oh se fossero qui tuo padre e la longa ntoni ntoni ma voi altri ve la passate forse meglio di me a lavorare e ad affannarvi per nulla wavs/4174.wav|mormoravano questa l'ha vinta comare venera contro don silvestro è un gran colpo per don silvestro ed è meglio che se ne vada dal paese già i forestieri frustali e qui non ci hanno messo mai radici i forestieri con padron cipolla non ardirà mettercisi a tu per tu don silvestro wavs/4175.wav|e lo zio crocifisso che si leva il pan di bocca per mettere da parte i soldi ed è sempre a litigare con questo e con quello e tu credi che quei due marinai forestieri non abbiano i loro guai anche loro wavs/4176.wav|tienti forte tienti forte gli gridava il nonno in quel fracasso delle onde che lo volevano strappare di là e buttavano in aria la provvidenza e ogni cosa e facevano piegare la barca tutta di un lato che dentro ci avevano l'acqua sino ai ginocchi taglia taglia ripeteva il nonno wavs/4177.wav|don franco dalla sua bottega sghignazzava alle loro spalle a voce alta cercando d'imitare la risata di don silvestro che faceva andare in bestia la gente ma lo speziale era della setta e si sapeva e don giammaria gli gridava dalla piazza wavs/4178.wav|sì c'è tempo ma è meglio pensarci adesso così saprò quel che devo fare prima bisogna maritare la mena e la lia quando sarà grande anche lei lia comincia a volere le vesti lunghe e i fazzoletti colle rose e tu pure ci hai i tuoi ragazzi da situare bisogna arrivare a comprare la barca la barca poi ci aiuterà a comprare la casa wavs/4179.wav|come sta ora il nonno ntoni non osava aprir bocca davanti la signora e se ne andava brontolando col bicchiere nelle mani il nonno ora stava meglio e lo mettevano sull'uscio al sole avvolto nel tabarro e col fazzoletto in testa che sembrava un morto risuscitato tanto che la gente andava a vederlo per curiosità wavs/4180.wav|lo dite a me che ci ho a limite la vigna disse allora padron cipolla gonfiandosi come un tacchino i chiamate vigna quei quattro fichidindia rispose piedipapera in mezzo ai fichidindia ci sono le viti e se san francesco ci manderà una buona pioggia lo vedrete poi che mosto darà wavs/4181.wav|intanto ntoni cantava sdraiato sulla pedagna e colle braccia sotto il capo a veder volare i gabbiani bianchi sul cielo turchino che non finiva mai e la provvidenza si dondolava sulle onde verdi che venivano da lontano fin dove arrivava la vista wavs/4182.wav|soltanto laggiù all'osteria dove si vedeva il lumicino rosso continuava il baccano e si udiva il vociare di rocco spatu il quale faceva festa tutti i giorni compare rocco ha il cuore contento disse dopo un pezzetto dalla sua finestra alfio mosca che pareva non ci fosse più nessuno wavs/4183.wav|il nonno poi aveva certi singolari argomenti per confortarsi e per confortare gli altri del resto volete che vel dica un po di soldato gli farà bene a quel ragazzo ché il suo paio di braccia gli piaceva meglio di portarsele a spasso la domenica anziché servirsene a buscarsi il pane wavs/4184.wav|bada a non dar da bere ai tuoi calzoni come l'altra volta che non hanno sete diceva al figlio compare cipolla e diceva pure che si sentiva in gamba meglio della sposa e voleva ballare la fasola con lei wavs/4185.wav|non avesse predicato che era un codino marcio un reazionario di quelli che proteggono i borboni e che cospirava pel ritorno di franceschello onde poter spadroneggiare nel villaggio come spadroneggiava in casa propria wavs/4186.wav|a me perché venite a contarmela sapete che non c'entro ed è affare di compare piedipapera è tutta una cosa perché il debito mi pare di avercelo sempre con voi quando vi vedo a voi compare tino non vi dirà di no per aspettare sino alla madonna wavs/4187.wav|che volete compare malavoglia gli diceva passandogli il braccio attorno al collo lo sapete che sono un povero diavolo e cinquecento lire mi fanno se voi foste stato ricco ve l'avrei venduta a voi wavs/4188.wav|i denari per la roba ci sono già a san giovanni venderemo anche il vitello bravi così quando ci avrete i denari da parte non c'è pericolo che vi sfumino in un giorno come accadrebbe se il vitello venisse a morire dio liberi wavs/4189.wav|per tutto il paese non si vedeva altro che della gente colle reti in collo e donne sedute sulla soglia a pestare i mattoni e davanti a ogni porta c'era una fila di barilotti che un cristiano si ricreava il naso a passare per la strada e un miglio prima di arrivare in paese si sentiva che san francesco ci aveva mandata la provvidenza wavs/4190.wav|lo zio crocifisso strillava come se gli strappassero le penne mastre ma non bisogna badarci perché delle penne ne ha molte il vecchio eh s'è lavorato potete dirlo anche voi padron ntoni wavs/4191.wav|solo la nunziata appena sentita la notizia aveva affidato i ragazzi al più grandicello e raccomandata la sua casa alla vicina ed era corsa da comare mena a piangere con lei come una che non aveva ancora gli anni del giudizio wavs/4192.wav|coi malavoglia sto tranquillo perché son galantuomini e non vorranno lasciar compare bastianazzo a casa del diavolo padron ntoni poteva vedere coi suoi propri occhi se si erano fatte le cose senza risparmio in onore del morto e tanto costava la messa tanto i ceri e tanto il mortorio wavs/4193.wav|e poi all'orecchio della vespa la santuzza non vorrebbe si dicesse che vende l'acqua per vino ma farebbe meglio a non tenere in peccato mortale massaro filippo l'ortolano che ha moglie e figliuoli wavs/4194.wav|la pancia è buona e se ne può ancora fare qualche cosa sentenziò alfine mastro zuppiddu il calafato e dava anche lui dei calci coi suoi piedacci nella provvidenza wavs/4195.wav|compare mangiacarrubbe allora e tino piedipapera rimasero a bocca aperta perché giusto sulla strada di trezza c'erano i pali del telegrafo ma siccome don silvestro cominciava a ridere e a fare wavs/4196.wav|le ragazze come se lo videro dinanzi rimasero a bocca aperta tremando quasi avessero la terzana e senza saper che fare voi non l'avete voluto il fazzoletto di seta comare lia diss'egli alla ragazza la quale s'era fatta rossa come un papavero ma io sono tornato pel bene che voglio a voi altri wavs/4197.wav|padron ntoni sapeva anche certi motti e proverbi che aveva sentito dagli antichi perché il motto degli antichi mai mentì senza pilota barca non cammina per far da papa bisogna saper far da sagrestano oppure fa il mestiere che sai che se non arricchisci camperai wavs/4198.wav|i più curiosi allungavano il collo dall'uscio e si ammiccavano l'un l'altro per mostrarselo a vicenda e pare l'usciere che fa il pignoramento sghignazzavano wavs/4199.wav|e chi era là presente a godersi la scena osservava che massaro filippo faceva una bella figura com'è vero dio massaro filippo ha bisogno d'aiuto diceva pizzuto non lo vedete quella santuzza si mangerebbe anche il crocifisso wavs/4200.wav|io me lo piglierei se me lo dessero la mena stava per dire anche lei qualche cosa ma cambiò subito discorso che ci vai tu alla città per la festa dei morti no non ci vado perché non posso lasciar la casa sola wavs/4201.wav|quando mena si sarà maritata rispondeva ntoni il nonno ci darà la camera di sopra io non ci sono avvezza a star nella camera di sopra come i colombi tagliava corto la barbara tanto che suo padre ch'era suo padre diceva a ntoni guardandosi attorno mentre se ne andavano per la straduccia wavs/4202.wav|lo so anch'io che il mondo va così e non abbiamo diritto di lagnarcene voi perché non vi siete innamorato di mia figlia invece d'innamorarvi della barbara che è gialla come il zafferano wavs/4203.wav|ognuno ci guarderebbe dove passiamo e poi non ho più la testa al suo posto ora che ntoni è carcerato e tornava a ripetere sempre la stessa cosa intanto che i denari se ne andavano come l'acqua e tutti i suoi passavano le giornate rincantucciati in casa coll'uscio chiuso wavs/4204.wav|loro come loro non gli volevano male a don michele sebbene ei fosse di quei del governo e diceva che l'uomo è cacciatore e la zuppidda doveva pensarci lei a guardarsi la figliuola e se don michele ci aveva degli altri intrighi cotesto riguardava lui e la sua coscienza wavs/4205.wav|tesoro ntoni ripeteva colla voce che già non si sentiva più ntoni a te che sei il maggiore raccomando questi orfanelli e sentendola parlar così mentre era ancor viva tutti gli altri non poterono trattenersi di scoppiare a piangere e singhiozzare wavs/4206.wav|si udiva il vento sibilare nella vela della provvidenza e la fune che suonava come una corda di chitarra all'improvviso il vento si mise a fischiare al pari della macchina della ferrovia quando esce dal buco del monte sopra trezza wavs/4207.wav|poi osservò pizzuto donde l'erano venute le venticinque onze a donna rosolina roba rubata non dura almeno erano sempre nella casa diceva spatu se mia madre avesse dodici tarì e glieli prendessi che passerei per ladro wavs/4208.wav|non lo so venni per vedervi ma dacché son qui la minestra mi è andata tutta in veleno per altro qui non posso starci ché tutti mi conoscono e perciò son venuto di sera andrò lontano dove troverò da buscarmi il pane e nessuno saprà chi sono wavs/4209.wav|poi domandava sottovoce alla nipote cosa ha detto don ciccio dell'ospedale mena allora lo sgridava come si fa coi bambini e gli rispondeva perché pensate a quelle cose wavs/4210.wav|ma con quella gente lì era proprio come pestar l'acqua nel mortaio il solo che ne capisse qualche cosa era ntoni che aveva visto il mondo e aveva aperto un po gli occhi come i gattini da soldato gli avevano insegnato a leggere perciò andava anche lui sulla porta della spezieria a sentire quello che diceva il giornale e a chiacchierare collo speziale wavs/4211.wav|egli aveva il cuore grosso il povero ntoni e non voleva lasciarla così ma ella doveva andare a riempir la brocca alla fontana e gli disse addio correndo lesta lesta e dimenando i fianchi con bel garbo wavs/4212.wav|angustia ntoni cercava di rassicurarla che sarebbe tornato presto e carico di denari e sarebbero stati allegri tutti maruzza scuoteva il capo tristamente guardandolo sempre negli occhi e diceva di no di no che lei non l'avrebbe trovata più wavs/4213.wav|sì è vero e sa pure cucire e si fa il bucato da sé e si rattoppa le camicie la nunziata sapeva ogni cosa che faceva il vicino alfio e conosceva la sua casa come la pianta della mano wavs/4214.wav|la gallina che cammina torna a casa colla pancia piena se non altro egli se l'era riempita di giudizio la pancia e andava a raccontare quello che aveva imparato sulla piazza nella bottega di pizzuto ed anche all'osteria della santuzza wavs/4215.wav|santuzza piedipapera se lo sentiva sullo stomaco don michele dacché guardava cogli occhi torvi lui e rocco spatu e cinghialenta quando li incontrava perciò voleva levarselo davanti wavs/4216.wav|in questo momento s'udì uno schianto la provvidenza che prima si era curvata su di un fianco si rilevò come una molla e per poco non sbalzò tutti in mare l'antenna insieme alla vela cadde sulla barca rotta come un filo di paglia allora si udì una voce che gridava ahi come di uno che stesse per morire wavs/4217.wav|lui se l'era levati di bocca quei soldi e non aveva pane da mangiare com'è vero dio non poteva campare di vento sino alla raccolta delle ulive a me mi dispiace padron ntoni gli aveva detto ma che volete bisogna che pensi ai miei interessi san giuseppe prima fece la sua barba e poi quella di tutti gli altri wavs/4218.wav|poi tutte quelle chiacchiere stampate non gli mettevano un soldo in tasca che gliene importava a lui don franco glielo spiegava lui perché avrebbe dovuto importargliene wavs/4219.wav|se mi mandate all'ospedale sarà meglio qui ve li mangio io i denari della settimana mandami via quando non ci sarà in casa la mena e alessi direbbero di no perché hanno il buon cuore dei malavoglia ma io vi mangio i soldi della casa e poi il medico ha detto che posso starci degli anni qui dove sono e qui non ci ho più nulla da fare wavs/4220.wav|non chiudevano occhio nella notte aspettando il fratello dietro l'uscio sino a tardi tremando di freddo e di paura mentre egli andava cantando per le strade con rocco spatu ed altri della combriccola e alle povere ragazze pareva sempre di udire delle grida e delle schioppettate come quando avevano detto che c'era stata la caccia delle quaglie a due piedi wavs/4221.wav|finalmente per intromissione del vicario campana di legno si contentò di aspettare a natale ad esser pagato prendendosi per frutti quelle settantacinque lire che maruzza aveva raccolto soldo a soldo in fondo alla calza nascosta sotto il materasso wavs/4222.wav|il presidente senza darsene per inteso lo guardava cogli occhiali e i gomiti appoggiati sui libracci il dottor scipioni tornava a dire che voleva sapere dov'era il contrabbando e da quando in qua un galantuomo non potesse andare a spasso all'ora che gli pareva e piaceva massime se ci aveva un po di vino in testa per smaltirlo wavs/4223.wav|e la sera per non sentire quelle chiacchiere senza sugo si metteva sull'uscio colle spalle al muro a guardare la gente che passava e digerirsi la sua mala sorte almeno così si riposava pel giorno dopo che si tornava da capo a far la stessa cosa al pari dell'asino di compare mosca wavs/4224.wav|vedete chi ci si mette a queste cose chi non fa altro mestiere ed è un malarnese come malavoglia e il figlio della locca tutti dicevano di sì che quando capita un figlio di quella fatta è meglio che gli caschi la casa addosso wavs/4225.wav|padron cipolla allora stava delle sere intere seduto sugli scalini della chiesa con padron ntoni a discorrere di quel che aveva fatto la provvidenza brasi girandolava sempre per la straduccia dei malavoglia col vestito nuovo wavs/4226.wav|o che ride per l'ultima volta e vi rimane fitto nel cuore come un coltello così successe ai malavoglia quando il lunedì tornarono col carro di compar alfio per riprendersi il nonno e non lo trovarono più wavs/4227.wav|per te sarebbe meglio che non venisse la domenica perché il giorno dopo sei come se fossi malato ecco quello che era meglio per lui che non venisse mai la domenica e gli cascava il cuore per terra a pensare che tutti i giorni fossero dei lunedì wavs/4228.wav|allorché uscì fuori nel cortile sbadigliando il tre bastoni era ancora alto verso l'ognina colle gambe in aria la puddara luccicava dall'altra parte e il cielo formicolava di stelle che parevano le monachine quando corrono sul fondo nero della padella wavs/4229.wav|poi chi avrebbe potuto comprarla padron cipolla non voleva di quei vecchiumi quello era affare dello zio crocifisso ma in quel momento lo zio crocifisso aveva altro per la testa con quell'ossessa della vespa che gli faceva dannare l'anima correndo dietro a tutti gli uomini che c'erano da maritare nel paese wavs/4230.wav|il meglio era vendere la provvidenza che non rendeva nulla e si mangiava le giornate di compare nunzio e del figlio della locca se no quei soldi della casa se ne sarebbero andati tutti a poco a poco la provvidenza era vecchia e aveva sempre bisogno che ci spendessero dei denari per metterle delle toppe e farla stare a galla wavs/4231.wav|per questo mia figlia sta lavorando qui adesso dopo essere stata tutto il giorno al lavatoio per farsi la dote non è vero mara almeno se non viene il figlio del re verrà wavs/4232.wav|compare piedipapera si divertiva a sparlare di questo e di quello come capitava ma così di cuore e senza malizia che non c'era verso di pigliarsela in criminale wavs/4233.wav|e se in mare mi capita una disgrazia dio liberi che ci lascio le ossa chi me li fa gli affari miei egli badava agli affari suoi ed avrebbe prestato anche la camicia ma poi voleva esser pagato senza tanti cristi wavs/4234.wav|già le prediche se le faceva da se stesso a voce bassa ed era tutta colpa della sua disgrazia che l'aveva fatto nascere in quello stato e andava a sfogarsi collo speziale e con altri di quelli che avevano un po di tempo per chiacchierare dell'ingiustizia sacrosanta che ci è a questo mondo in ogni cosa wavs/4235.wav|e stavano un tantino a farle compagnia fumandole in silenzio la pipa sotto il naso o parlando sottovoce fra di loro la poveretta sgomenta da quelle attenzioni insolite li guardava in faccia sbigottita e si stringeva al petto la bimba come se volessero wavs/4236.wav|se non ve ne importa a voi c'è a chi gliene importa sentite che non tutti pensano come voi a rimandare le cose da oggi a domani e tu che fretta wavs/4237.wav|fanno la schiuma alla bocca e sembra che vogliano prendersi pei capelli di momento in momento ma poi ridono sotto il naso dei minchioni che ci credono tutte vesciche pel popolo che paga i ladri e i ruffiani e gli sbirri come don michele wavs/4238.wav|minchione che sei esclamò cinghialenta per fargli coraggio e vanni pizzuto adagio adagio chiuse l'uscio dopo di aver detto sottovoce sentite veh se vi accadesse qualche disgrazia voi non m'avete visto stasera il bicchierino ve l'ho dato per l'amicizia ma in casa mia non ci siete stati wavs/4239.wav|me lo domandava spesso quando eravamo soli rispose la nunziata voleva sapere dove fosse è andata dietro a suo fratello noi poveretti siamo come le pecore e andiamo sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri wavs/4240.wav|i andava chiamando per nome ad uno ad uno colla voce rauca e voleva alzare la mano che non la poteva più muovere per benedirli come se sapesse di lasciare loro un tesoro wavs/4241.wav|di fare la legge lui nato fuori della legge all'artista che crede di seguire il suo ideale seguendo un'altra forma dell'ambizione chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo è già molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per studiarla senza passione wavs/4242.wav|dopo la mezzanotte il vento s'era messo a fare il diavolo come se sul tetto ci fossero tutti i gatti del paese e a scuotere le imposte il mare si udiva muggire attorno ai fariglioni che pareva ci fossero riuniti i buoi della fiera di sant'alfio e il giorno era apparso nero peggio dell'anima di giuda wavs/4243.wav|ma padron ntoni invece di pensare a risparmiare quei soldi adesso che il nipote non glieli mangiava più seguitava a buttarglieli dietro con avvocati e mangiacarte quei soldi che costavano tanto e che erano destinati alla casa del nespolo wavs/4244.wav|ma luca non badava che si sciupava anche le spalle e alessi andava a raccattar dei gamberi lungo gli scogli o dei vermiciattoli per l'esca che si vendevano a dieci soldi il rotolo e alle volte arrivava sino all'ognina e al capo dei mulini e tornava coi piedi in sangue wavs/4245.wav|la santuzza mentre risciacquava i bicchieri si voltava dall'altra parte per non sentire le bestemmie e le parolacce che dicevano ma all'udir discorrere di don michele si dimenticava anche di questo e stava ad ascoltare con tanto wavs/4246.wav|don giammaria venne quando il sole era già alto e tutte le vicine come udirono il campanello per la stradicciuola del nero accorrevano a vedere il viatico che andava dai malavoglia ed entravano tutte perché dove va il signore non si può chiudere l'uscio in faccia alla gente wavs/4247.wav|padron ntoni diventava molle come un minchione al sentir parlare di galera ma il dottor scipione gli batteva sulla spalla e gli diceva che non era dottore se non gliela faceva cavare con quattro o cinque anni di prigione wavs/4248.wav|padron ntoni poteva dirlo se per un amico avrebbe fatto questo ed altro e gli offrì la tabacchiera aperta fece una carezza alla bimba e le regalò una castagna don silvestro conosce il mio debole io non so dir di no stasera parlerò con piedipapera e gli dirò di aspettare sino a pasqua purché comare maruzza ci metta la mano wavs/4249.wav|dopo che massaro filippo non mandava più il vino all'osteria le diceva che gli avventori cominciavano a diradare come le mosche a sant'andrea dacché non ci trovavano più il vino di massaro filippo al quale erano avvezzi come il bambino alla poppa wavs/4250.wav|anche padron ntoni aveva tentato d'andarci due o tre volte ma com'era arrivato davanti a quelle finestre colle inferriate e i soldati col fucile che le guardavano e guardavano tutti coloro che entravano si era sentito male allo stomaco ed era rimasto ad aspettare lì davanti seduto sul marciapiedi wavs/4251.wav|tieni sempre la sbarra a greco alessi ordinò il nonno fra mezz'ora non ci si vedrà più peggio di essere in un forno con questa brutta sera e sarebbe meglio trovarsi all'osteria della santuzza wavs/4252.wav|la colpa è di don silvestro seguitava poscia a sbraitare di qua e di là per tutto il paese e di quell'imbroglione di piedipapera il quale non ha barche e vive alle spalle del prossimo tiene il sacco a questo e a quello wavs/4253.wav|e la povera donna era davvero così pallida stanca e disfatta quel momento in cui non aveva nulla da fare e si metteva a sedere anche lei colle mani in mano e il dorso diggià curvo come quello del suocero che stringeva il cuore wavs/4254.wav|la pasqua infatti era vicina le colline erano tornate a vestirsi di verde e i fichidindia erano di nuovo in fiore le ragazze avevano seminato il basilico alla finestra e ci si venivano a posare le farfalle bianche wavs/4255.wav|infatti dicevano che era un bel mestiere quello che gli aveva insegnato suo padre allo speziale di pestare nel mortaio e di far denari coll'acqua sporca mentre c'era gente che doveva cuocersi le corna al sole e cavarsi gli occhi colle maglie delle reti e prendersi il granchio alle gambe e alla schiena per guadagnarsi dieci soldi wavs/4256.wav|insomma ntoni si divertì tutta la giornata però la sera mentre stavano attorno al desco a chiacchierare e la mamma gli domandava di questo e di quello e i ragazzi mezzo addormentati lo stavano a guardare con tanto d'occhi e mena gli toccava il berretto e la camicia colle stelle per vedere wavs/4257.wav|sdrucciolò pian piano per terra mezzo morta son più di quaranta giorni conchiuse l'impiegato chiudendo il registro fu a lissa che non lo sapevate ancora la longa la portarono a casa su di un carro e fu malata per alcuni giorni wavs/4258.wav|la madre mentre ribatteva il pettine sul telaio uno due tre pensava a quel bum bum della macchina che le aveva portato via il figliuolo e le era rimasto sul cuore in quel gran sbalordimento e le picchiava ancora dentro il petto uno due tre wavs/4259.wav|requiem eternam biascicava sottovoce lo zio santoro quel povero bastianazzo mi faceva sempre la carità quando padron ntoni gli lasciava qualche soldo in tasca wavs/4260.wav|talché tutto il paese si mise in subbuglio e andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano accanto alla statua del buon pastore l'avete visto l'usciere che è venuto pei malavoglia andava dicendo comare venera ora stanno freschi wavs/4261.wav|alcuni se ne stavano appollaiati sulle scranne e ripartivano senza aver aperto bocca da veri baccalà che erano ma chi sapeva dir quattro parole cercava di tenere uno scampolo di conversazione per scacciare la malinconia wavs/4262.wav|questi discorsi poi li ripeteva a don silvestro a proposito di certo ragionamento che avevano fatto a quattr'occhi sebbene don silvestro non avesse aperto bocca è vero ma era stato zitto ad ascoltare wavs/4263.wav|contro gli uomini che lusingano le ragazze da marito e quelle pettegole le quali stanno alla finestra ad uccellarli già si sapeva che razza di civetta fosse la barbara ma faceva specie che ci cascasse anche uno come don silvestro il quale sembrava un uomo di proposito e nessuno si sarebbe aspettato da lui un tradimento simile wavs/4264.wav|compar alfio allora si mise a sedere in punta alla scranna colla frusta in mano e guardava intorno dalla parte dove non era comare mena ora quando tornate domandò la longa wavs/4265.wav|tanto meglio così nessuno ci vede a sbarcarla sì ma le guardie hanno l'orecchio fino e badate che m'è parso di vederle ronzare qui davanti e guardare dentro la bottega wavs/4266.wav|padron ntoni se la godeva anche lui colle mani dietro la schiena e le gambe aperte aggrottando un po le ciglia come fanno i marinai quando vogliono vederci bene anche al sole che era un bel sole d'inverno e i campi erano verdi il mare lucente e il cielo turchino che non finiva mai wavs/4267.wav|non lo sapevano che l'affare di don michele colla santuzza l'aveva scoperto don giammaria nella confessione altro che don michele la santuzza ci ha massaro filippo e don michele ronza sempre per la via del nero senza nessuna paura di comare zuppidda e della sua conocchia lui ci ha la pistola wavs/4268.wav|che ne volevi ancora gli diè sulla voce padron fortunato quando furono lontani se non si sentiva rosicare altri che te come ci fosse un mulo davanti a un sacco d'orzo guarda che ti sei lasciato cascare il vino sui calzoni giufà e mi hai rovinato un vestito nuovo wavs/4269.wav|e la nunziata risalirono sul carro arrotolarono la materassa e la coperta e se ne tornarono senza dir nulla per la lunga strada polverosa alessi si dava i pugni nella testa e si strappava i capelli come non trovò più il nonno nel suo letto e vide che gli riportavano la materassa arrotolata wavs/4270.wav|non voglio andarci più all'osteria neanche se m'ammazzano e tornò a lavorare di buonavoglia come prima anzi si alzava prima degli altri e andava ad aspettare il nonno alla marina che ci volevano due ore a far giorno i tre re erano ancora alti sul campanile del villaggio e i grilli si udivano trillare nelle chiuse come se fossero lì accanto wavs/4271.wav|padron ntoni non lo sapeva ma infine si prese in mano la carta bollata e andò a trovare lo zio crocifisso coi due nipoti più grandicelli per dirgli di prendersi la provvidenza che mastro turi l'aveva rattoppata allora allora e al poveraccio gli tremava la voce come quando gli era morto il figlio bastianazzo wavs/4272.wav|va là va là malavoglia gli rispondevano il tuo conto è bello e aggiustato e lo spingevano a boccate di carabina mentre lo conducevano in caserma legato peggio di cristo anche lui e gli portavano dietro don michele sulle spalle delle guardie wavs/4273.wav|certuni non sanno star soli neppure in paradiso allora ntoni malavoglia masticava bile vedendosi scacciato a pedate fuori della bettola peggio di un cane rognoso senza un baiocco in tasca per andare a bere sul mostaccio a don michele e piantarsi là tutto il giorno coi gomiti sul desco a far loro mangiare il fegato wavs/4274.wav|ciascuno non poteva a meno di pensare che quell'acqua e quel vento erano tutt'oro per i cipolla così vanno le cose di questo mondo che i cipolla adesso che avevano la paranza bene ammarrata si fregavano le mani vedendo la burrasca wavs/4275.wav|ntoni ora che era in miseria non aveva più ritegno di mostrarsi insieme a rocco spatu e a cinghialenta per la sciara e verso il rotolo e a discorrere sottovoce fra di loro colla faccia scura a guisa di lupi affamati don michele tornava a dire alla mena vostro fratello vi darà qualche dispiacere comare mena wavs/4276.wav|già sapete che comare venera non vuole né forestieri né berretti gallonati così quando si sarebbe levato d'attorno ntoni malavoglia resterebbe lui solo a far l'asino alla ragazza wavs/4277.wav|vedrete che arriveranno a metter fuori le scope diceva la mangiacarrubbe gongolando non mi chiamo la mangiacarrubbe se non ci arrivano bell'affare che ha fatto la zuppidda con cetriolo wavs/4278.wav|io non ci penso per ora a maritarmi ma certo che da me si troverebbe quel che ci vuole a buon conto il mio pezzo di chiusa ce l'ho e nessuno ci tiene le unghie addosso come la casa del nespolo che se soffia la tramontana se la porta via questa sarebbe da vedere se soffia la tramontana wavs/4279.wav|mastro vanni pizzuto vuol scommettere dodici tarì che ora don michele il brigadiere va a parlare colla barbara zuppidda la sera volete buscarveli voi quei dodici tarì o anime sante del purgatorio esclamò baciando il rosario lo zio santoro il quale era stato ad ascoltare tutto intento cogli occhi spenti wavs/4280.wav|per leccare le ciabatte a compare tino a motivo di quei quattro soldi della casa che poi la casa se l'era presa egualmente e li aveva lasciati in camicia come esú ambino i pare che non lo sappia cosa ha detto vostra madre maruzza in quei tempi in cui portava il naso in su wavs/4281.wav|io che sono repubblicano se fossi un impiegato o qualcuno di quelli che fanno i tirapiedi al governo non direi ma i malavoglia rimasero soli davanti a quel lettuccio vuoto wavs/4282.wav|sentiva ntoni era arrivato in giorno di festa e andava di porta in porta a salutare i vicini e i conoscenti sicché tutti stavano a guardarlo dove passava gli amici gli facevano codazzo e le ragazze si affacciavano dalle finestre ma la sola che non si vedesse era sara di comare tudda wavs/4283.wav|finché arriverà a una fontana incantata di latte e di miele dove scendendo da cavallo per bere troverà il ditale di mia figlia mara che ce l'avranno portato le fate dopo che mara l'avrà lasciato cascare nella fontana empiendo la brocca wavs/4284.wav|e vi appuntava un dito grosso come un regolo da forcola se non altro per compassione della longa la quale poveretta non si dava pace e sembrava una gatta che avesse perso i gattini wavs/4285.wav|la santuzza scuoteva il capo e diceva che mentre si è in chiesa non bisogna sparlare del prossimo chi fa l'oste deve far buon viso a tutti rispose la wavs/4286.wav|non mi vuol maritare con quelli che non fanno per me rispondeva barbara pari con pari e statti coi tuoi io ci starei anch'io coi vostri per la madonna se voleste voi comare barbara che discorsi mi fate compare ntoni la mamma è a filare nel cortile e sta a sentirci wavs/4287.wav|e la barbara rinfacciava alla ragazzina lo so che non sono brava massaia come tua sorella e comare venera conchiudeva tua madre che fa la lavandaia invece di stare a ciarlare dei fatti altrui al lavatoio farebbe bene a dare una risciacquata a quei quattro soldi di vestina che hai indosso wavs/4288.wav|il quale era un buon diavolaccio con tutti e non aveva pel capo i fumi di sua moglie la quale lo sgridava o tu perché t'immischi negli affari che non ti riguardano le donne bisogna lasciarle dire e far le cose di nascosto diceva don franco appena la signora se ne saliva nella stanza wavs/4289.wav|addio addio lo vedete che devo andarmene prima d'andarsene voleva fare un giro per la casa onde vedere se ogni cosa fosse al suo posto come prima ma adesso wavs/4290.wav|luca poveretto non ci stava né meglio né peggio faceva il suo dovere laggiù come l'aveva fatto a casa sua e si contentava non scriveva spesso è vero i francobolli costavano venti centesimi wavs/4291.wav|i canti le risate e il baccano erano tali che sembrava la festa di trecastagni e nella ressa e nel frastuono ci si dimenticava perfino quello stringimento di cuore che si aveva prima wavs/4292.wav|don michele è quasi guarito dalla sua ferita e anche questo per noi è una cosa buona non ci pensate vi dico e tornatevene nella barca ché questo è affar mio non ci posso tornare nella barca ora che ntoni è carcerato non ci posso tornare wavs/4293.wav|compar alfio in questo mentre cercava di confortarli col rammentar loro com'era prima la casa del nespolo quando stavano a chiacchierare da un uscio all'altro colla luna e si udiva tutto il giorno il colpettare del telaio di sant'agata e le galline che chiocciavano e la voce della longa che aveva sempre da fare wavs/4294.wav|a me non me ne importa rispose lo zio crocifisso colle spalle al muro sotto la tettoia del cortile mentre stavano accatastando i suoi sarmenti io non so altro che devo esser pagato wavs/4295.wav|ognuno raccontava i suoi guai anche per conforto dei malavoglia che non erano poi i soli ad averne il mondo è pieno di guai chi ne ha pochi e chi ne ha assai e quelli che stavano fuori nel cortile guardavano il cielo perché un'altra pioggerella ci sarebbe voluta come il pane wavs/4296.wav|che compare cinghialenta avrebbe potuto fare a meno di dir così perché a ciascuno in quei frangenti gli viene davanti agli occhi la sua casa col letto e la mena che sonnecchiava dietro l'uscio quell'ubbriacone di rocco spatu disse infine la nostra pelle non vale un baiocco wavs/4297.wav|io non voglio scommettere niente rispose pizzuto stringendosi nelle spalle a me non me ne importa un corno quelli che stavano a sentire piedipapera e rocco spatu si scompisciavano dalle risa wavs/4298.wav|ma questo non piace a massaro filippo per amore della santuzza che sono in peccato mortale tutti e due e lei porta l'abitino di figlia di maria per nascondere le sue porcherie e quel becco dello zio santoro non vede nulla wavs/4299.wav|per me diceva ntoni menando il remo adagio adagio perché la corrente non li facesse derivare dal cerchio delle reti mentre il nonno pensava a tutte quelle cose per me desidero questo soltanto wavs/4300.wav|stavolta ntoni accompagnando il fratello col berretto sull'orecchio talché pareva fosse lui che partisse gli diceva che non era nulla e anche lui aveva fatto il soldato quel giorno pioveva e la strada era tutta una pozzanghera wavs/4301.wav|allora la gente non si sbandava di qua e di là e non andava a morire all'ospedale giacché tutti si maritavano alfio mosca avrebbe voluto prendersi comare mena che nessuno la voleva più dacché la casa dei malavoglia s'era sfasciata e compar alfio avrebbe potuto dirsi un bel partito per lei col mulo che ci aveva wavs/4302.wav|i denari li trovereste se si trattasse di scuole e di lampioni lo speziale stette zitto perché si era affacciata sua moglie alla finestra e lo zio crocifisso quando fu abbastanza lontano da non temere che l'udisse don silvestro il segretario il quale si beccava anche quel po di stipendio di maestro elementare wavs/4303.wav|ma infine come poteva dirlo il presidente l'aveva visto lui forse ntoni malavoglia quella notte col buio che faceva alla casa del povero ognuno ha ragione e la forca è fatta pel disgraziato wavs/4304.wav|non ci si vede nemmeno a bestemmiare disse rocco spatu come faranno ad afferrare lo scoglio dei colombi con questo scuro sono tutti gente pratica rispose cinghialenta conoscono le coste palmo a palmo ad occhi chiusi wavs/4305.wav|non ce l'avete il cuore contento voi eh ci vogliono tante cose per avere il cuore contento mena non rispose nulla e dopo un altro po di silenzio compare alfio soggiunse domani vado alla città per un carico di sale che ci andate poi per i morti domandò mena wavs/4306.wav|come lo vedeva andare nella strada del nero credeva ci andasse per veder lei sul terrazzino e stava sempre al terrazzino colla conserva dei pomidoro e colle bocce dei peperoni per far vedere di che era capace poiché non glielo avrebbero levato dalla testa colle tenaglie che don michele colla sua pancia wavs/4307.wav|a lui che gli era bastato l'animo di lasciarla e di dare una coltellata a don michele e di starsene nei guai non gli bastava l'animo di passare da una camera all'altra se non glielo dicevano wavs/4308.wav|mentre gli uomini le ronzavano sempre attorno a tentarla come ci avesse il miele nelle gonnelle se fosse vero andrei a chiamarglielo io stesso colui borbottava lo zio crocifisso purché me la levasse davanti wavs/4309.wav|adesso non aveva più coraggio per nulla gli cascavano le braccia e aveva voglia di piangere non poteva pensare ad altro se non che bastianazzo e luca non ci avevano mai avuto pel capo quelle cose che ci aveva ntoni e avevano sempre fatto senza lamentarsi quello che dovevano fare wavs/4310.wav|per disgrazia il ragazzo era fatto con coscienza come se ne fabbricano ancora ad aci trezza e il dottore della leva quando si vide dinanzi quel pezzo di giovanotto gli disse che aveva il difetto di esser piantato come un pilastro su quei piedacci che sembravano pale di wavs/4311.wav|ntoni non doveva andarsene soggiunse il vecchio dopo un pezzetto doveva saperlo che son vecchio e se muoio io quei ragazzi non hanno più nessuno se compreremo la casa del nespolo mentre egli è lontano non gli parrà vero quando tornerà disse mena e verrà a cercarci qui wavs/4312.wav|per me disse luca ci vado volentieri a fare il soldato in cambio di ntoni così come tornerà lui potrete mettere in mare la provvidenza e non ci sarà più bisogno di nessuno wavs/4313.wav|bella cosa rispondeva ntoni ora che i miei parenti sono in mezzo alla strada mi dite di piantarli anch'io come se la caverà il nonno a far andare la provvidenza e a dar da mangiare a tanti se lo lascio solo wavs/4314.wav|e sinché fu a tavola rimase col naso sul piatto e ingozzava i maccheroni come se non avesse visto grazia di dio da due giorni tanto che gli andarono in veleno e borbottava fra di sé perché non lo lasciavano mai quieto wavs/4315.wav|così la domenica ruminava fra di sé tutte le ragioni per farsi animo mentre stava accanto a lei seduto davanti alla casa colle spalle al muro a sminuzzare gli sterpolini della siepe per ingannare il tempo wavs/4316.wav|e lo zio crocifisso non voleva dargli nulla perché il colèra l'aveva rovinato diceva con tanti che erano morti e gli avevano truffati i denari talché aveva preso il colèra anche lui ma non era morto aggiungeva il figlio della locca e scuoteva il capo tristamente wavs/4317.wav|il nonno vorrebbe avere un'altra volta quella del nespolo e anche a me mi piacerebbe ché saprei dove andare a occhi chiusi o di notte senza battere il naso e c'è il cortile grande per gli attrezzi e in due salti s'è al mare wavs/4318.wav|lo zio crocifisso con quell'aria di peppinino se la mette in tasca la vespa ripigliava la cugina anna questo vorrebbe lei rispose di botto la wavs/4319.wav|la poveretta stette un pezzetto senza rispondere sebbene fosse buio e nessuno potesse vederla in viso di tanto in tanto si udivano i vicini parlar dietro gli usci chiusi e piangere i bambini e il rumore delle scodelle dove stavano cenando sicché nessuno poteva udire wavs/4320.wav|è un altro discorso che stavamo facendo con compare cinghialenta e pizzuto aggiunse sì è venuto l'uomo dalla città e ha detto che per questa sera la roba è là ma sarà un affare grosso sbarcarla con questo tempo wavs/4321.wav|chiudi la finestra oggi sono stato mezz'ora a godermi la commedia che facevano ntoni con la barbara che mi dolgono ancora le reni dallo stare chinato dietro il muro per sentire quello che dicevano wavs/4322.wav|intrusa nelle alte classi all'uomo dall'ingegno e dalle volontà robuste il quale si sente la forza di dominare gli altri uomini di prendersi da sé quella parte di considerazione pubblica che il pregiudizio sociale gli nega per la sua nascita illegale wavs/4323.wav|talché la vespa l'indomani s'alzò più verde del solito e se la prese con quella canaglia della santuzza nella taverna della quale s'era macchinata tutta quella birbonata per gelosia che lei se l'era trovato il marito onde stare in grazia di dio wavs/4324.wav|e li prestava contentandosi di prendere un terzo della pesca più la parte della barca che contava come un uomo della ciurma e quella degli attrezzi se volevano prestati anche gli attrezzi wavs/4325.wav|lascia fare a me che l'aggiusto io assicurava lo zio santoro farò le cose con giudizio non ti lascerei fare la figura di tornare a leccare gli stivali a don michele sono tuo padre o no santo dio wavs/4326.wav|una volta successe una brutta scena il nonno non sapendo più che fare per toccargli il cuore l'aveva tirato nell'angolo della cameruccia ad usci chiusi perché non udissero i vicini e gli diceva piangendo come un ragazzo il povero vecchio wavs/4327.wav|perché il mare aveva scopato vele antenne remi e ogni cosa e non aveva lasciato un cavicchio di legno che tenesse fermo questo era il posto del babbo dove c'è la forcola nuova diceva luca il quale s'era arrampicato sulla sponda e qui sotto c'erano i lupini wavs/4328.wav|e batté giusto sulla faccia a ntoni peggio di un colpo di frusta ma in quel momento gli parve meglio di una carezza a me a me gridò afferrando la fune che scorreva rapidamente e gli voleva scivolare dalle mani wavs/4329.wav|io non lo so il vino me lo danno nei barili aceto da fare l'insalata rispose la zuppidda un vero veleno così si è fatta ricca la santuzza e onde gabbare il mondo si è messo sul petto l'abitino di figlia di maria wavs/4330.wav|e allora per buscarsi quei dodici tarì come i ragazzi andavano a prendere il vino per la cena li chiamava alessi o nunziata o lia e domandava pure dove vai d'onde vieni che hai fatto oggi oppure l'hai visto don michele ci passa dalla strada del nero wavs/4331.wav|né la mena osava sgridarla o andarsene in cucina e lasciarla sola ora che non aveva più la madre e restava lì anche lei accasciata su di sé stessa guardando di qua e di là della strada con gli occhi stanchi wavs/4332.wav|e padron cipolla si stringeva nelle spalle quando passava per la strada del nero davanti alla casa dei malavoglia che volevano fare i negozianti il negozio andava bene perché le uova erano sempre fresche tanto che la santuzza ora che ntoni bazzicava all'osteria mandava da comare maruzza a prendere le ulive quando c'erano dei bevitori che non avevano sete wavs/4333.wav|era il nonno wavs/4334.wav|ora incomincio la lite e mi piglio la casa voi siete il padrone se dite di far la lite la faccio subito ancora no aspettiamo a pasqua l'uomo per la parola e il bue per le corna ma voglio esser pagato sino all'ultimo centesimo e non darò più retta a nessuno per accordare dilazioni wavs/4335.wav|poi veniva la longa una piccina che badava a tessere salare le acciughe e far figliuoli da buona massaia infine i nipoti in ordine di anzianità wavs/4336.wav|e padron ntoni piegato in due più vecchio di cent'anni la guardava e la guardava scrollando il capo e non sapeva che dire per quella grossa spina di bastianazzo che ci aveva in cuore come se lo rosicasse un pescecane wavs/4337.wav|bel mestiere anche quello dello speziale osservò mosca in questa spuntò nella viottola comare venera zuppidda col fuso in mano oh dio esclamò mena vien gente e scappò dentro wavs/4338.wav|nella luce gloriosa che l'accompagna dileguansi le irrequietudini le avidità l'egoismo tutte le passioni tutti i vizi che si trasformano in virtù tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro tutte le contraddizioni dal cui attrito sviluppasi la luce della verità wavs/4339.wav|la betta non seppe più che dire e si sfogò a scaricare ogni sorta d'improperi alle spalle di don silvestro ch'era il padrone del paese e se li teneva tutti in tasca brava soggiunse baco da seta ecco se non c'è lui io non so cosa dire vorrei vederci te nei miei panni wavs/4340.wav|il ripiego ve lo trovo io rispondeva betta non lo vogliono il dazio sulla pece e voi lasciatelo stare brava e i denari di dove si prendono wavs/4341.wav|le ragazze devono avvezzarsi a quel modo rispondeva maruzza invece di stare alla finestra a donna alla finestra non far festa certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano fra tanti che passano osservò la cugina anna dall'uscio dirimpetto wavs/4342.wav|subito ntoni col coltello fra i denti s'era abbrancato come un gatto all'antenna e ritto sulla sponda per far di contrappeso si lasciò spenzolare sul mare che gli urlava sotto e se lo voleva mangiare wavs/4343.wav|don giammaria ha i vermicelli fritti per la cena stasera osservò piedipapera fiutando verso le finestre della parrocchia don giammaria passando lì vicino per andare a casa salutò anche piedipapera perché ai tempi che corrono bisogna tenersi amici quelle buone lane wavs/4344.wav|la santuzza dacché incontrava ntoni che faceva la sentinella sulla porta della chiesa se ne andava ad aci castello per la messa di buon mattino onde sfuggire la tentazione di far peccati wavs/4345.wav|barbara zuppidda ora che si è levato di mente quel ragazzaccio di malavoglia non gli volterà più le spalle a don michele andava dicendo piedipapera l'ho vista io col naso fra le imposte quando egli passa per la strada e don silvestro sentendo questo diceva a vanni pizzuto wavs/4346.wav|corri quanto vuoi che qui t'aspetto e il malo ferro se lo mangia la mola poveri diavoli la buona gente non ci si mette a quel mestiere sbraitava la vespa i guai li ha chi li cerca wavs/4347.wav|tenendo raccolta e sollevata la tonaca di san francesco da vero frate egoista che era predicava lo speziale lui invece se gli avessero portato la ricetta del medico per qualche medicina avrebbe aperto la spezieria anche di notte che non aveva paura del colèra wavs/4348.wav|padron cipolla lo sapeva lui perché non pioveva più come prima non piove più perché hanno messo quel maledetto filo del telegrafo che si tira tutta la pioggia e se la porta via wavs/4349.wav|la santuzza intanto lo aveva preso per le spalle e lo spingeva fuori dell'uscio andate a dirglielo voi stesso e andate a cercarvi i guai fuori di qui io non ne voglio chiacchiere colla polizia pei vostri begli occhi wavs/4350.wav|la mariterò quando vorrà dio rispose padron ntoni per me vorrei maritarla anche domani io se fossi in voi gli darei alfio mosca che è un buon ragazzo onesto e laborioso e cerca moglie di qua e di là non ha altro difetto ora dicono che tornerà in paese e par fatto apposta per vostra nipote wavs/4351.wav|addio ntoni gli gridò dietro alessi facendosi coraggio come il fratello era già lontano e allora la lia cominciò a strillare così se n'è andato mio padre disse infine la nunziata la quale era rimasta sulla porta wavs/4352.wav|veramente i lupini erano un po avariati ma non ce n'erano altri a trezza e quel furbaccio di campana di legno sapea pure che la provvidenza se la mangiava inutilmente il sole e l'acqua dov'era ammarrata sotto il lavatoio senza far nulla wavs/4353.wav|adesso tutti vogliono fare i negozianti per arricchire diceva stringendosi nelle spalle e poi quando hanno perso la mula vanno cercando la cavezza wavs/4354.wav|e si davano un gran da fare e sbuffavano e si affannavano a tirare e a spingere anche loro la barca davanti alla porta di mastro zuppiddu il calafato dove c'erano i sassi grossi per tener su le barche e il ramaiuolo pel catrame e una catasta di coste e di fasciame appoggiate al muro wavs/4355.wav|coi denari dei pulcini avrebbe anche comperato un maiale per non perdere le bucce dei fichidindia e l'acqua che serviva a cuocere la minestra e a fin d'anno sarebbe stato come aver messo dei soldi nel salvadanaio wavs/4356.wav|al giorno d'oggi i mariuoli ne inventano di ogni specie per fare i loro tiri e a trezza si vedevano delle facce che non si erano mai viste sugli scogli col pretesto d'andare a pescare e arraffavano la biancheria messa ad asciugare se capitava wavs/4357.wav|maritati tu che sei da maritare ancora e così ella era salita nella soffitta della casa del nespolo come le casseruole vecchie e s'era messo il cuore in pace aspettando i figliuoli della nunziata per far la mamma wavs/4358.wav|che verrei a farci nella città quello è il posto per voi voi non siete fatta per star qui fra questi villani in parola d'onore voi siete una roba fine e di prima qualità e siete fatta per stare in una bella casetta e andare a spasso alla marina e alla villa quando c'è la musica vestita bene come m'intendo io wavs/4359.wav|in un momento la casa e il cortile si riempirono di gente come quando era morto bastianazzo tempo addietro che nessuno ci pensava più a certe cose ci pensano sempre soltanto i vecchi quasi fosse stato ieri wavs/4360.wav|le altre si tenevano i fianchi dal ridere e d'allora in poi le ragazze inacidite lo chiamarono cetriuolo ntoni aveva mandato anche il suo ritratto l'avevano visto tutte le ragazze del lavatoio come la sara di comare tudda lo faceva passare di mano in mano sotto il grembiule e la mangiacarrubbe schiattava dalla gelosia wavs/4361.wav|i confratelli si affrettavano a scavalcare i banchi colle braccia in aria per cavarsi il cappuccio e lo zio crocifisso andò a dare una presa di tabacco a padron ntoni per fargli animo che infine quando uno è galantuomo lascia buon nome e si guadagna il paradiso questo aveva detto a coloro che gli domandavano dei suoi lupini wavs/4362.wav|tartaglia piedipapera continuava e brasi disse allora che facciamo io non lo so quel che volete fare rispondeva la vespa ma se è vero che mi volete bene in questo stato non mi lascerete ché quando non vi vedo mi pare che il cuore l'abbia diviso in due come due spicchi d'arancia e se vi maritano con wavs/4363.wav|ora poi che torna ntoni da soldato col nonno e tutti gli altri ci aiuteremo per pagare il debito la mamma ha preso della tela da tessere per la signora wavs/4364.wav|vedendolo sgattaiolare non lo potevano tenere dal gridargli dietro un mare d'improperi dalla porta dell'osteria mostrandogli il pugno e asciugandosi colla manica il sangue che gli colava dal naso e gli prometteva che voleva dargli il resto quando l'incontrava wavs/4365.wav|il vino di aci catena è finito ora la santuzza ha preso quello di massaro filippo vado alla bicocca dove c'è da fare col mio asino mena non diceva nulla sua madre sola aprì la bocca per rispondere volete aspettarlo padron ntoni che avrà piacere di salutarvi wavs/4366.wav|vorrei andarci anch'io come padron cipolla a farmi ricco aggiunse ntoni lascia stare lascia stare gli disse il nonno contento pei barilotti che vedeva nel cortile adesso ci abbiamo le acciughe da salare wavs/4367.wav|niente piedipapera dal muro stava guardando un piccolo crocchio di persone che discorrevano fra di loro vicino alla fontana colla faccia seria come se fosse per cascare il mondo alla spezieria c'erano i soliti sfaccendati che si dicevano le orazioni col giornale in mano o si piantavano le mani sulla faccia chiacchierando quasi volessero accapigliarsi wavs/4368.wav|ora se tu volessi aiutarci torneremo ad essere quelli che eravamo se non più col cuore contento perché quelli che sono morti non tornano più almeno senza altre angustie e tutti uniti come devono stare le dita della mano e col pane in casa se io chiudo gli occhi come resterete voi altri wavs/4369.wav|dammi la forbice o tienmi la matassa che se la sentiva nelle viscere la sua figliuola ora che tutti le voltavano le spalle ma la ragazza cantava come uno stornello perché aveva diciotto anni e a quell'età se il cielo è azzurro vi ride negli occhi e gli uccelli vi cantano nel cuore wavs/4370.wav|è volpe vecchia e le palle delle guardie non lo coglieranno mai sebbene sia zoppo come il diavolo poi domattina a cose fatte verrà a riscuotere la senseria colla faccia tosta ma le palle le lascia pegli altri piove sempre disse rocco spatu che non vuol finire stanotte wavs/4371.wav|don michele era là giallo anche lui seduto sulla sedia di faccia ai giudei che sbadigliavano e si facevano vento col fazzoletto l'avvocato intanto chiacchierava sottovoce col suo vicino come se non fosse stato fatto suo wavs/4372.wav|il giorno buono venne a proposito che una sera rocco spatu non si era fatto vivo piedipapera era venuto due o tre volte ad ora tarda a chieder di lui colla faccia bianca e gli occhi stravolti e le guardie doganali s'erano viste correre di qua e di là tutte in faccende col naso a terra come cani da caccia wavs/4373.wav|però il confessore le aveva data l'assoluzione perché coi disgraziati succede così che una spina scaccia l'altra e il signore non vuole ficcarcele tutte in una volta perché si morirebbe di crepacuore wavs/4374.wav|la mangiacarrubbe quando al lavatoio c'era anche sara di comare tudda tornava a dire sicuro le donne vestite di seta aspettavano apposta ntoni di padron ntoni per rubarselo che non ne avevano visti mai dei cetriuoli laggiù wavs/4375.wav|ma era passato del tempo anche per cotesto e si suol dire lontan dagli occhi lontan dal cuore ntoni ora portava il berretto sull'orecchio compare menico vuol morire becco disse egli per consolarsi wavs/4376.wav|scirocco chiaro e tramontana scura mettiti in mare senza paura diceva padron ntoni dalla riva guardando verso la montagna tutta nera di nubi menico della locca il quale era nella provvidenza con bastianazzo gridava qualche cosa che il mare si mangiò wavs/4377.wav|si mettevano a cavalcioni sul desco dicevano delle barzellette alle ragazze e avevano dei fazzoletti di seta in ogni tasca del giubbone sicché il paese era in rivoluzione per loro wavs/4378.wav|è vero e i lupini ripeté padron ntoni i lupini non ce li abbiamo mangiati i suoi lupini non li abbiamo in tasca e non può prenderci nulla lo zio crocifisso l'ha detto l'avvocato che ci rimetterà le spese wavs/4379.wav|ogni cosa gli sembrerà buona e non si lamenterà più di tutto e se arriviamo un'altra volta ad aver delle barche sull'acqua e a mettere i nostri letti laggiù in quella casa vedrete che bello starsi a riposare su quell'uscio la sera quando si torna a casa stanchi e che la giornata è andata bene wavs/4380.wav|don franco si fregava le mani col cappellaccio in capo e diceva che il popolo levava la testa e come vedeva passare don michele colla pistola appesa sulla pancia gli rideva sul naso wavs/4381.wav|questo lo dici per farmi far peccato cominciò a lamentarsi non gliene importava del sangue suo perché infine ella era sangue suo come la chiusa che era stata sempre della famiglia wavs/4382.wav|quei poveracci rimasero ad aspettare seduti sul muricciolo e senza aver coraggio di guardarsi in faccia ma gettavano occhiate lunghe sulla strada donde s'aspettava piedipapera il quale comparve finalmente adagio adagio ma quando voleva sapeva arrancare speditamente colla sua gamba storpia wavs/4383.wav|capo verso l'avemaria sulla riva c'era una fiera addirittura e grida e schiamazzi d'ogni genere nel cortile dei malavoglia il lume stava acceso sino a mezzanotte che pareva una festa le ragazze cantavano e venivano anche le vicine ad aiutare le figlie della cugina anna e la nunziata perché c'era da guadagnare per tutti wavs/4384.wav|mentre i campi erano tutti seminati di stelline d'oro e d'argento e i ragazzi infilavano le ghirlande per l'ascensione ed ella stessa era salita sulla scala per aiutare sua madre ad appendere le ghirlande all'uscio e alle finestre wavs/4385.wav|lo vedi dove si è persa la provvidenza con tuo padre disse barabba laggiù al capo dove c'è l'occhio del sole su quelle case bianche e il mare sembra tutto d'oro il mare è amaro e il marinaro muore in mare rispose ntoni wavs/4386.wav|don silvestro il quale sapeva di legge stava passando il tempo costruendo una gabbia a trappola che voleva regalare ai bambini della signora ei non faceva come l'avvocato e li lasciò chiacchierare e chiacchierare seguitando ad infilar gretole nelle cannucce infine disse quel che ci voleva wavs/4387.wav|e distrarre un po quei poveri malavoglia i quali piangevano da due giorni come fontane compare cipolla raccontava che sulle acciughe c'era un aumento di due tarì per barile questo poteva interessargli a padron ntoni se ci aveva ancora delle acciughe da vendere wavs/4388.wav|ma la longa guardò il figliuolo col cuore stretto e non disse nulla perché ogni volta che si parlava di partire le venivano davanti agli occhi quelli che non erano tornati più e poi soggiunse né testa né coda ch'è meglio ventura wavs/4389.wav|ntoni andava a spasso sul mare tutti i santi giorni e gli toccava camminare coi remi logorandosi la schiena però quando il mare era cattivo e voleva inghiottirseli in un boccone loro la provvidenza e ogni cosa quel ragazzo aveva il cuore più grande del mare wavs/4390.wav|non dava più segno di vita e allorché accostarono la lanterna si vide che aveva la faccia sporca di sangue sicché tutti lo credettero morto e i nipoti si strappavano i capelli ma dopo un paio d'ore arrivò correndo don michele rocco spatu vanni pizzuto e tutti gli sfaccendati che erano all'osteria quando giunse la notizia wavs/4391.wav|e compare tino che aveva tuttora l'acquolina in bocca gli gridò dietro eh vermicelli fritti stasera don giammaria lo sentite anche quello che mangio borbottava don giammaria fra i denti fanno anche la spia ai servi di dio per contar loro i bocconi wavs/4392.wav|così passò anche tutta la giornata e le vicine stavano sulla porta cianciando a voce bassa fra di loro e guardando pel vano dell'uscio cosa succedeva verso sera padron ntoni volle veder tutti i suoi ad uno ad uno cogli occhi spenti e domandava cosa aveva detto il medico wavs/4393.wav|ei non sembrava più quello e andava guardando in giro le pareti come non le avesse mai viste fino il cane gli abbaiava ché non l'aveva conosciuto mai gli misero fra le gambe la scodella perché aveva fame e sete ed egli mangiò in silenzio la minestra che gli diedero come non avesse visto grazia di dio da otto giorni col naso nel piatto wavs/4394.wav|gli rendereste un famoso servizio e ve lo fareste amico per davvero magari sospirò piedipapera ché gli mancava il fiato quella sera e non aggiunse altro wavs/4395.wav|per menare il remo bisogna che le cinque dita s'aiutino l'un l'altro diceva pure gli uomini son fatti come le dita della mano il dito grosso deve far da dito grosso e il dito piccolo deve far da dito piccolo wavs/4396.wav|ognuno gli diceva la sua e gli domandava cosa aspettasse colle spalle al muro lì sotto il campanile che pareva lo zio crocifisso quando aspettava d'imprestare dei denari alla gente seduto a ridosso delle barche tirate in secco come se ci avesse in mare la paranza di padron cipolla wavs/4397.wav|per tutto il paese non si parlava d'altro che del negozio dei lupini e come la longa se ne tornava a casa colla lia in collo le comari si affacciavano sull'uscio per vederla passare wavs/4398.wav|segretario ché nessun'altri di tutti quelli che vengono qui a gridare e a pestare i pugni sulle panche fa un centesimo di limosina per le anime del purgatorio e vengono a dire che vogliono ammazzarli tutti il sindaco e il segretario wavs/4399.wav|e poi la mena così pallida pareva tutta sant'agata davvero e la sorellina con quel fazzoletto nero cominciava a farsi una bella ragazzina anche lei alla povera mena pareva che tutt'a un tratto le fossero caduti venti anni sulla schiena wavs/4400.wav|ve lo dico io che ve l'arraffa gli gridava piedipapera nell'orecchio per persuaderlo avete un bel strillare e fare il diavolo per la casa vostra nipote è cotta come una pera per colui e gli sta sempre alle calcagna wavs/4401.wav|la santuzza rispondeva che era la padrona se voleva far vivere alle sue spalle ntoni malavoglia grasso come un canonico segno che ci aveva il suo piacere e non aveva più bisogno di nessuno wavs/4402.wav|a poco a poco il mare cominciò a farsi bianco e i tre re ad impallidire e le case spuntavano ad una ad una nelle vie scure cogli usci chiusi che si conoscevano tutte e solo davanti alla bottega di pizzuto c'era il lumicino e rocco spatu colle mani nelle tasche che tossiva e sputacchiava wavs/4403.wav|il segretario voleva un po di tempo per prender lume in questo mentre era suonato mezzogiorno e le comari se n'erano andate leste leste le poche che erano rimaste come videro mastro cirino chiudere la porta e mettersi la chiave in tasca se ne andarono anch'esse pei fatti loro di qua e di là chiacchierando degli improperii che s'erano detti piedipapera e la wavs/4404.wav|no egli non ci viene per donna rosolina no diceva piedipapera ammiccandogli di nascosto donna rosolina può farci le radiche sul terrazzino in mezzo ai suoi pomidoro a fargli l'occhio di pesce morto a don michele non gliene importa nulla dei denari del vicario lo so io cosa va a fare nella strada del nero wavs/4405.wav|io ci vengo qui per tutt'altro comare barbara ci vengo per vedere a che stato è la provvidenza è a buon stato e il babbo ha detto che per la vigilia di natale la metterete in mare wavs/4406.wav|ora che si ricominciava la canzone delle tasse si sarebbe parlato nuovamente di quella del pelo come la chiamavano la tassa sulle bestie da soma e di aumentare il dazio sul vino santo diavolone stavolta andava a finir male per la madonna wavs/4407.wav|ntoni allora voleva fuggire saltando meglio di un capriolo però le guardie gli furono addosso intanto che piovevano le schioppettate come la grandine e lo gettarono a terra wavs/4408.wav|ora ci hanno messo le cipolle nell'orto e son venute grosse come arancie che ti piacciono a te le cipolle per forza mi piacciono aiutano a mangiare il pane e costano poco quando non abbiamo denari per la minestra ne mangiamo sempre coi miei piccini wavs/4409.wav|ad un tratto la vela cadde tutta di un pezzo tanto era tesa e ntoni la raccolse in un lampo e l'ammainò stretta il mestiere lo sai come tuo padre gli disse il nonno e sei malavoglia anche tu wavs/4410.wav|e alle volte si lasciava scappare sottovoce delle mezze parole dinanzi alla gente rizzandosi sulle gambette e si vedeva che la sapeva più lunga degli altri tanto che don giammaria non poteva patirlo e ci si mangiava il fegato e gli sputava in faccia parole latine wavs/4411.wav|non potranno prendervi nulla perché la casa è dotale e per la barca faremo il reclamo in nome di mastro turi zuppiddu vostra nuora non c'entra nella compera dei lupini wavs/4412.wav|don michele giurava e spergiurava che non era vero e spesso la sera quando l'osteria era già chiusa si udiva un casa del diavolo dietro la porta bugiardo gridava la santuzza assassino ladro nemico di dio wavs/4413.wav|che ci credete che non compra più nulla tutta impostura per minchionare padron fortunato il quale va gridando che vuole pigliarsi piuttosto una di mezzo alla strada piuttosto che lasciar godere la roba sua a quella pezzente la quale gli ha rubato il figliuolo wavs/4414.wav|una volta inventarono di fare la serenata allo zio crocifisso la notte in cui s'era maritato colla vespa e condussero sotto le finestre di lui tutti coloro cui lo zio crocifisso non voleva prestare più un soldo coi cocci e le pentole fesse i campanacci del beccaio e gli zufoli di canna a fare il baccano e un casa del diavolo sino a mezzanotte wavs/4415.wav|maruzza era già coricata con certi occhi che visti così nel buio a quell'ora sembravano vuoti come se la morte se li avesse succhiati e le labbra nere al pari del carbone wavs/4416.wav|allora successe un momento di silenzio intanto maruzza non sembrava persuasa dunque ha detto di non pagare ntoni si grattò il capo e il nonno soggiunse è vero i lupini ce li ha dati e bisogna pagarli wavs/4417.wav|don michele era passato a far la ronda ma rocco spatu che sapeva la legge diceva sputacchiando finché c'è il lume sulla porta abbiamo il diritto di star qua e si appoggiava al muro per star meglio wavs/4418.wav|senti disse alfine tu te ne andrai se vuoi andartene ma non mi troverai più ché ora mi sento vecchia e stanca e mi pare che non potrei reggere a quest'altra angustia wavs/4419.wav|mio piedipapera cominciò a bestemmiare e a buttare il berretto per terra al solito suo dicendo che non aveva pane da mangiare e non poteva aspettare nemmeno sino all'ascensione sentite compare tino gli diceva padron ntoni colle mani giunte come dinanzi al signore iddio wavs/4420.wav|barbara nell'altra stanza fingeva di non udire e seguitava a far girare l'arcolaio lesto lesto ma appena ntoni si affacciava sull'uscio chinava gli occhi sui cannelli e allungava il muso anche lei wavs/4421.wav|sentite a me gli suggerì don silvestro piuttosto dategli la casa se no se ne va in spese perfino la provvidenza e i capelli che ci avete in testa e ci perdete anche le vostre giornate coll'andare e venire wavs/4422.wav|bastianazzo malavoglia sta peggio di lui a quest'ora rispose piedipapera e mastro cirino ha un bel suonare la messa ma i malavoglia non ci vanno oggi in chiesa sono in collera con domeneddio per quel carico di lupini che ci hanno in mare wavs/4423.wav|e non faceva altro che andare intorno rotto in due con quella faccia di pipa a dir proverbi senza capo e senza coda ad un albero caduto accetta accetta chi cade nell'acqua è forza che si bagni a cavallo magro mosche wavs/4424.wav|era una bella sera di primavera col chiaro di luna per le strade e nel cortile la gente davanti agli usci e le ragazze che passeggiavano cantando e tenendosi abbracciate mena uscì anche lei a braccetto della nunziata ché in casa si sentiva soffocare wavs/4425.wav|almeno se non ci fossi io non spendereste tanto ora non ho più niente da far qui e potrei andarmene don ciccio il quale veniva a tastargli il polso confermava che era meglio lo portassero all'ospedale perché lì dov'era si mangiava la carne sua e quella degli altri senza utile wavs/4426.wav|padron ntoni scosse il capo tristamente ma ancora c'è tempo disse infine anche lui come la nunziata e la cugina anna soggiunse se ntoni torna ricco la comprerà lui la casa wavs/4427.wav|ora volete saperlo non c'è bisogno del viatico se sta meglio vi dico è il miracolo della madonna addolorata esclamava la longa la madonna ci ha fatto il miracolo perché il signore ci è stato troppe volte in questa casa wavs/4428.wav|dio lo sa quest'anno quelle quattro noci son tutte fradicie compare alfio ci va per cercarsi la moglie alla città rispose la nunziata dall'uscio dirimpetto wavs/4429.wav|l'avvocato dopo che ebbe udito ogni cosa e si fu raccapezzato per merito di don silvestro disse che era una bella causa da buscarsi sicuro la galera se non c'era lui e si fregava le mani wavs/4430.wav|e la tela che batteva la cugina anna sulle pietre del lavatoio e si udiva pure mena a piangere cheta cheta in cucina poveretta mormorava il nonno anche a te è crollata la casa sul capo e compare fortunato se ne è andato freddo freddo senza dir nulla wavs/4431.wav|tuo nonno non ci dorme sta tranquilla e quanto a questo non ve lo farà sentire che avete perso il padre ché è come un altro padre lui poco dopo arrivò padron ntoni carico di reti che pareva una montagna e non gli si vedeva la faccia wavs/4432.wav|bastianazzo dimenava il capo e faceva segno di no che così non andava bene e se fosse stato in lui ci avrebbe messo sempre delle cose allegre da far ridere il cuore agli altri lì sulla carta wavs/4433.wav|hanno sorpreso il contrabbando e i contrabbandieri raccontava pizzuto e don michele ci ha buscato una coltellata la gente guardava verso la porta dei malavoglia e faceva segno col dito wavs/4434.wav|che ce la dareste voi vostra nipote mena disse alfin padron cipolla volgendosi a padron ntoni ognuno all'arte sua e il lupo alle pecore padron cipolla continuava a dir di sì col capo tanto più che fra lui e padron ntoni c'era stata qualche parola di maritar la mena con suo figlio brasi wavs/4435.wav|e se li chiudeva le sembrava di vedere ancora la provvidenza là verso il capo dei mulini dove il mare era liscio e turchino e seminato di barche che sembravano tanti gabbiani al sole e si potevano contare ad una ad una wavs/4436.wav|alla fin fine egli non aveva paura di don michele e dei suoi galloni che era ben pagato per succhiare il sangue del povero bella cosa don michele non aveva bisogno di cercare di aiutarsi in qualche maniera così grasso e pasciuto wavs/4437.wav|inoltre gli aveva promesso di dargli il resto quando l'incontrava e non voleva passare per canaglia e per spaccone agli occhi della santuzza e di tutti quelli che erano stati presenti alla minaccia gli ho detto che gli darò il rimanente dove l'incontrerò e se l'incontro al rotolo glielo dò al rotolo ripeteva coi suoi amici e ci avevano tirato anche il figlio della locca wavs/4438.wav|la nunziata e la cugina anna venivano anche loro a sedersi lì accanto sui sassi a chiacchierare dopo cena con quei poveretti che erano rimasti soli e derelitti anch'essi talché sembrava fossero parenti wavs/4439.wav|questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni le prime irrequietudini pel benessere wavs/4440.wav|rientriamo in casa lia sulla porta non ci stiamo bene ora che siamo orfane ma la lia era vanerella peggio di suo fratello ntoni e le piaceva starsene sulla porta a far vedere il fazzoletto colle rose che ognuno le diceva come siete bella con quel fazzoletto comare lia e don michele se la mangiava cogli occhi wavs/4441.wav|e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta fino allora relativamente felice la vaga bramosia dell'ignoto l'accorgersi che non si sta bene o che si potrebbe star meglio wavs/4442.wav|lo zio crocifisso era venuto a dare un'occhiata insieme a piedipapera e parlavano a voce alta nelle stanze vuote dove le parole si udivano come se fossero in chiesa compare tino non aveva potuto durarla a campare d'aria sino a quel giorno e aveva dovuto rivendere ogni cosa allo zio crocifisso per riavere i suoi denari wavs/4443.wav|la quale infine era sua nipote e doveva pensarci lui e don michele era pagato per questo per guardare gli interessi dei galantuomini la gente si divertiva a veder padron cipolla correre di qua e di là anche lui con tanto di lingua fuori e ci aveva gusto che quel bietolone di suo figlio brasi fosse andato a cascare nella vespa wavs/4444.wav|le carte bollate allora cominciarono a piovere e piedipapera diceva che l'avvocato non doveva esser rimasto contento del regalo di padron ntoni per lasciarsi comprare e questo provava che razza di stitici essi fossero se ci era da fidarsi quando promettevano che avrebbero pagato wavs/4445.wav|tutti una manica di borbonici della consorteria dei minchioni che oggi dicono bianco e domani nero e l'ultimo che parla ha ragione lui la gente fa bene a strillare con questo governo che ci succhia il sangue peggio di una mignatta ma i denari devono venir fuori per amore o per forza wavs/4446.wav|e diceva che se lo meritavano quel governo giacché avevano fatto la rivoluzione e ora venivano i forestieri a rapire le donne e i denari della gente ei sapeva di chi parlava che gli era venuta l'itterizia dalla collera e donna rosolina era dimagrata dalla bile massime dopo che se n'era andato don michele e s'erano sapute tutte le porcherie di wavs/4447.wav|se lo sapete che pioverà perché torniamo ad andare in mare oggi gli diceva ntoni non era meglio restarci in letto un altro par d'ore acqua di cielo e sardelle alle reti rispondeva il vecchio wavs/4448.wav|e così egli voleva riescire a buttar giù il sindaco pei suoi fini e fare il gallo in paese sicché la domenica in cui doveva radunarsi il consiglio don silvestro dopo la santa messa andò a ficcarsi nello stanzone del municipio dove c'era prima il posto della guardia nazionale e si mise tranquillamente a temperare le penne wavs/4449.wav|padron ntoni tornò a casa ancora pallido e disse alla nuora ce l'ho tirato ma ho dovuto pregarlo come dio e tremava ancora il poveretto però era contento che padron cipolla non ne sapesse nulla e il matrimonio della nipote non andasse in fumo wavs/4450.wav|sulla strada si udivano passare lentamente dei carri notte e giorno c'è sempre gente che va attorno per il mondo osservò poi compare cipolla e adesso che non si vedeva più né mare né campagna sembrava che non ci fosse al mondo altro che trezza e ognuno pensava dove potevano andare quei carri a wavs/4451.wav|ma quel servizio lì potrebbe farmelo disse a un tratto fra di sé e non dormì più quella notte tanto gli piacque la trovata e andò a trovare piedipapera appena fatto giorno che ancora si stirava le braccia e sbadigliava sull'uscio wavs/4452.wav|potevano andare a domandarlo allo speziale che l'aveva detta e per questo ci avevano messa la legge che chi rompe il filo del telegrafo va in prigione allora anche don silvestro non seppe più che dire e si mise la lingua in tasca wavs/4453.wav|la cugina anna che scopriva ogni cosa dal greto dove era a stendere la tela diceva con comare grazia ora quella povera sant'agata resta in casa peggio di una casseruola appesa al muro tale e quale come le mie figliuole che non hanno dote wavs/4454.wav|se il maestrale non si mette prima della mezzanotte la provvidenza avrà tempo di girare il capo dall'alto del campanile caddero lenti lenti dei rintocchi sonori un'ora di notte osservò padron cipolla padron ntoni si fece la croce e rispose pace ai vivi e riposo ai morti wavs/4455.wav|e le donne vestite di seta e cariche di anelli meglio della madonna dell'ognina vanno in giro per le vie a rubarsi i bei marinari le ragazze sgranavano gli occhi e padron ntoni stava attento anche lui come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli wavs/4456.wav|una volta chiamò in disparte la nunziata sotto il mandorlo nel momento in cui non ci era nessuno e pareva dovesse dirle qualcosa di grosso però muoveva le labbra senza parlare e stava cercando le parole guardando di qua e di là è vero quella cosa che hanno detto di lia chiese infine wavs/4457.wav|alfio mena cogli occhi seguiva l'ombra delle nuvole che correva per i campi come fosse l'ulivo grigio che si dileguasse così correvano i pensieri della sua testa e gli disse wavs/4458.wav|queste qui non bastano per le spese ripeteva campana di legno facendo saltare i denari nella mano andate a dirglielo voi se vuole aspettarvi perché non è più affar mio wavs/4459.wav|don silvestro lui si divertiva a vedere come si guastavano il sangue per raddrizzare le gambe ai cani senza guadagnarci un centesimo egli almeno non era arrabbiato come loro e per questo dicevano in paese possedeva le più belle chiuse di trezza dove era venuto senza scarpe ai piedi aggiungeva wavs/4460.wav|don silvestro senza badarci andava a far quattro chiacchiere collo zio santoro e gli metteva due centesimi nella mano sia lodato dio esclamava il cieco questo è don silvestro il segretario wavs/4461.wav|iddio quel ch'è di patto non è d'inganno che l'anima lui non doveva darla ai porci e piedipapera schiamazzava e bestemmiava come un ossesso per metterli d'accordo giurando e spergiurando che un caso simile non gli era capitato da che era vivo e cacciava le mani nel mucchio dei lupini e li mostrava a dio e alla madonna chiamandoli a testimoni wavs/4462.wav|la sera ntoni di padron ntoni seppe quelle chiacchiere e sacramento voleva fargli vedere che era stato soldato a piedipapera lo incontrò giusto che veniva dalla sciara vicino alla casa dei zuppiddi wavs/4463.wav|mare bianco scirocco in campo o mare crespo vento fresco come se fossero là per imparare i proverbi e con quei benedetti proverbi mentre la sera stava a guardare il tempo dalla finestra col naso in aria diceva pure quando la luna è rossa fa vento quando è chiara vuol dire sereno quando è pallida wavs/4464.wav|comare mangiacarrubbe e la gnà cicca sono due carogne rispondeva ntoni e parlano per l'invidia che non ho sposato la mangiacarrubbe per me pigliatevela pure bel guadagno che ci fa la mangiacarrubbe allora comare venera se mi dite questo è come se mi diceste in casa mia non ci mettete più piede wavs/4465.wav|ora siamo alle prime case della città e tu potrai aspettarmi qui se non vuoi venire sino all'ospedale no voglio venire anch'io così almeno vedrò dove lo mettono ed egli pure mi vedrà sino all'ultimo momento wavs/4466.wav|pei begli occhi di uno il quale non ci aveva che un carro da asino mentre lo zio crocifisso le voleva bene come alla pupilla degli occhi suoi sebbene in quel momento non volesse aprirle l'uscio per timore che gli entrassero in casa a fare sacco wavs/4467.wav|oh ntoni non ti rammenti che qui c'è morta tua madre perché vuoi darle questo dolore a tua madre di vederti fare la riescita di rocco spatu non lo vedi come stenta e si affatica la povera cugina anna per quell'ubbriacone di suo figlio e come piange alle volte allorché non ha pane da dare agli altri suoi figliuoli e non le basta il cuore di ridere wavs/4468.wav|già tanto e tanto avrebbe potuto portarla ancora la medaglia di figlia di maria e lui strillava che era rovinato che non era più padrone del fatto suo che v'era tuttora il colèra in casa wavs/4469.wav|la zuppidda adesso predicava che il capo della casa era suo marito ed egli era il padrone di maritare la barbara con chi gli piaceva e se voleva darla a don silvestro voleva dire che gliela aveva promessa e aveva chinato il capo e quando suo marito aveva chinato il capo era peggio di un bue wavs/4470.wav|ma questi oramai sono discorsi inutili e bisogna fare quel che si può anche il mio asino va dove lo faccio andare ora addio concluse mena anch'io ci ho come una spina qui dentro wavs/4471.wav|sta a vedere strepitava ancora comare venera dopo che ebbero chiusa la porta sul naso ai vicini sta a vedere che in casa mia non sono padrona di fare quello che mi pare e piace mia figlia la do a chi vogl'io la ragazza tutta rossa s'era rifugiata in casa col cuore che gli batteva come un pulcino wavs/4472.wav|il nonno gli disse che gli aveva trovato d'andare a giornata nella paranza di compar cipolla con una bella paga i ho presi per carità diceva padron fortunato a chi voleva sentirlo seduto davanti alla bottega del barbiere wavs/4473.wav|ma don giammaria il vicario gli avea risposto che gli stava bene e questo era il frutto di quella rivoluzione di satanasso che avevano fatto collo sciorinare il fazzoletto tricolore dal campanile wavs/4474.wav|e tu lascia stare don michele disse cinghialenta così ci lascerà andare pei fatti nostri voi altri siete tante canaglie disse ntoni che avete paura di don michele wavs/4475.wav|ora i suoi nemici gli ridevano sotto il naso a motivo di quei lupini che se l'era mangiati il diavolo e gli toccava anche recitare il deprofundis per l'anima di bastianazzo quando si facevano le esequie insieme con gli altri confratelli della buona morte colla testa nel sacco wavs/4476.wav|tutti una manica di ladri e continuò a borbottare col picchiatoio in mano seguendo con occhio sospettoso i passi del brigadiere che si dileguavano nel buio verso l'osteria e rimuginando perché andasse a guardarli dalla parte dell'osteria gl'interessi dei galantuomini colui wavs/4477.wav|ma egli rispondeva no è don michele che mi vuole male te l'ho detto sta sempre a macchinar birbonate contro di me collo zio antoro i ho sentiti io nella bottega di pizzuto che lo sbirro gli diceva wavs/4478.wav|questi non son discorsi da farsi ora compare ntoni ma se vostro nonno dice di sì io per me non vi cambio per vittorio emanuele compare zuppiddu intanto stava zitto e gli dava un pezzo di salvietta per asciugarsi dimodoché ntoni quella sera se ne andò a casa tutto contento wavs/4479.wav|ora vi saluto e me ne vado la poveretta piangeva cheta cheta colla mano sugli occhi e se ne andò insieme alla nunziata a pianger sotto il nespolo al chiaro di luna wavs/4480.wav|cuore ntoni si guadagnava il pane in tal modo e quando il nonno gli rimproverava il suo far nulla e la sorella lo guardava tristamente cogli occhi fissi rispondeva forse che vi costo qualche cosa dei denari della casa non ne spendo e il mio pane me lo guadagno da me wavs/4481.wav|ad ogni uccello il suo nido è bello e desidero morire dove son nato beato chi muore nel proprio letto lo zio crocifisso grugniva di sì per non compromettersi e alla casa ci faceva mettere una tegola nuova od una cazzolata di calcina al muro del cortile per far crescere il prezzo